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NAZIFASCISMO

Le donne che hanno combattuto il Nazifascismo

di Giulia Agresti

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Streghe della Notte (in russo Nočnye Ved'my, in cirillico: Ночные Ведьмы) è il nome con cui vennero definite le donne pilota del 588º Reggimento Bombardamento Notturno, reggimento d'aviazione sovietico della Seconda Guerra Mondiale completamente composto da donne. Il nome fu dato dai Nazisti per il fruscio che facevano i loro aerei di legno, simile a quello delle scope delle streghe. I velivoli che utilizzavano infatti erano talmente leggeri che una volta decollati potevano spegnere i motori e planare sopra i campi nemici senza alcun rumore, così che i Tedeschi si potessero accorgere delle bombe solo troppo tardi. Le Streghe operavano solo di notte, anche a bassissime temperature. Inoltre, i loro aerei erano così piccoli da non poter essere captati dai radar. Non tenevano neanche radiotrasmettitori, dal momento che sull’aereo c’era pochissimo spazio, sufficiente solo ad accogliere due persone e due bombe. Erano come fantasmi. Il reggimento fu costituito solamente tre mesi dopo l'invasione nazista del territorio sovietico su iniziativa di Marina Raskova, la quale aveva ricevuto lettere da parte di adolescenti e giovani ventenni russe desiderose di partecipare all’assalto. Parteciparono circa 80 donne, presero parte a più di 23000 missioni e sganciarono circa 3000 tonnellate di bombe sui Nazisti per quattro anni, diventando un elemento fondamentale per la vittoria della Guerra. Erano viste come la più grande minaccia per i Tedeschi ed erano talmente odiate e temute che fu istituita una ricompensa, la medaglia della Croce di Ferro, concessa a chi riuscisse a catturarne una. Le Streghe inizialmente non furono ben accolte tra i militari poiché in quanto femmine erano viste come inferiori e non degne di rispetto. Infatti venivano concesse loro solo uniformi di seconda mano e scarpe fabbricate male e non potevano utilizzare pistole. Nonostante ciò, l’Unione Sovietica fu il primo paese a consentire alle donne di specializzarsi nel combattimento militare aereo: altri stati, come gli Stati Uniti, permettevano loro di volare solo per supporto o trasporto. Il 588° Reggimento fu l'unità dell'Aviazione Sovietica femminile più decorata. Alcune

delle donne pilota ancora in vita al termine della guerra avevano effettuato più di 1.000 missioni e 23 di loro avevano ricevuto la Stella d’oro d’eroe dell’Unione Sovietica. Seppur meno imponente, anche nel Regno del Sud nacque un gruppo di soldatesse devote a combattere contro i Fascisti, il Corpo di Assistenza Femminile (CAF), che dal 1944 affiancò l’Esercito Cobelligerante Italiano. Le donne partecipanti, chiamate Cafine, avevano dai 21 ai 50 anni e potevano militare volontariamente per un anno, non ricevevano un vero e proprio stipendio ma un’indennità che comprendeva anche uniformi, vitto e alloggio. Dovevano rispettare le stesse regole applicate per i soldati maschi e come loro sottostavano al Ministero della Guerra, anche se l’unico grado che potevano ricoprire era quello di sottotenente. La presenza femminile nel corpo militare italiano svanì insieme alla Grande Guerra e ben presto le donne tornarono a ricoprire i ruoli che la società imponeva loro. Nonostante la Spagna si sia dichiarata neutrale allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, tuttavia la sua ideologia era molto vicina a quella dell’Asse. Rosario Sánchez Mora fu una delle prime donne ad arruolarsi tra le truppe militari contro il regime di Francisco Franco. A soli 17 anni iniziò a combattere come dinamitarda, lanciando contro i nemici bombe fatte in casa molto pericolose, tanto che una scoppiò prima che riuscisse a gettarla e perse la mano. Questo episodio non la fermò e per la sua efficienza come dinamitarda fu soprannominata La Dinamitera. Dopo che nel in 1937 il governo spagnolo proibì alle donne di combattere continuò ad aiutare i Repubblicani lavorando insieme a Dolores Ibáurri, Presidente e Segretaria Generale del Partito Comunista soprannominata La Pasionaria, per reclutare donne che assumessero i lavori lasciati dagli uomini che stavano combattendo contro i Nazionalisti. Alla vittoria di Francisco Franco fu condannata a morte, tuttavia riuscì a rimanere in vita fino alla caduta del regime nazionalista e iniziò poi a testimoniare in tutto il mondo.

Rosario Sánchez Mora, foto da Tumblr

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