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MEGA UTILE

Di Gemma Berti, Elena Casati, Maria Vittoria D’Annunzio, Allegra Niccoli e Giulia Bolognese

Vi state chiedendo a cosa serve ciò che studiate e ancora non siete riusciti a darvi una risposta? Non sapete quale università scegliere? Non vi preoccupate! Siamo cinque ragazze pronte ad aiutarvi! Ogni mese intervistiamo degli studenti universitari, che, con le loro risposte, potranno aiutarvi a porre fine ai vostri interrogativi. Per questo mese abbiamo intervistato Duccio Bongiovanni, un ragazzo di 20 anni, che ha frequentato il Liceo Classico Dante.

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“Ciao Duccio! Che cosa fai adesso nella vita?” “Ciao! Attualmente sono al secondo anno della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze.”

“Hai avuto difficoltà a scegliere cosa fare all’Università e perché l’hai scelta?” “Non parlerei di difficoltà: nonostante, ovviamente, le idee possano essere numerose e non necessariamente simili, quando si è trattato di stringere, di venire a una conclusione – un momento per il quale non mi sono dato fretta – le cose sono andate da sole; a quel punto, non ho avuto grandi dubbi o difficoltà e sono andato deciso verso la mia scelta. Ho optato per questa facoltà perché complessivamente penso che, conoscendo le mie qualità, in linea generale, non solo dal punto di vista dello studio, fosse la soluzione a me più congeniale. Ho pensato che fosse una facoltà in grado di offrirmi uno sguardo più tecnico, se non scientifico, sulla vita in società, e che questo potesse confacersi alle mie capacità.”

“Come ti trovi con i tuoi attuali professori?” “In linea generale molto bene. Poi è normale trovarsi meglio con alcuni piuttosto che con altri; al riguardo mi accorgo

Foto della Facoltà di Giurisprudenza di Firenze, da https:// firenze.repubblica.it/cronaca/2011/04/29/foto/ vieni_a_vedere_la_facolt_di_giurisprudenza-15528982/14/

che le materie che preferisco finiscono spesso per essere quelle insegnate dai professori con cui sono più in sintonia. Ovviamente, il rapporto che ho instaurato con i professori dell’università è molto diverso rispetto a quello che avevo con gli insegnanti del liceo: infatti, le classi universitarie contano più di cento studenti, rendendo il tutto molto più dispersivo, e inoltre i professori cambiano ogni semestre.”

“Come ti sei trovato al liceo? Parlaci della tua esperienza al Dante in linea generale.” “La mia esperienza al Dante è stata estremamente positiva sotto ogni punto di vista, dal lato formativo e globale, è stata una crescita come studente e in generale come persona. Ho vissuto appieno la vita al Dante, ho conosciuto i miei migliori amici, ho ricoperto la carica di Rappresentante d’Istituto. Ovviamente è stato anche molto faticoso, però lo è stato a fin di bene! E poi gli aspetti più negativi con il passare degli anni si dimenticano molto più facilmente rispetto a quelli positivi.”

“C’è un ricordo che ti sta più a cuore del Dante?” “Su due piedi mi trovo un po’ in difficoltà a sceglierne uno, però, la cosa a cui sono più legato è il modo in cui ho vissuto quegli anni, quell’atmosfera generale sulla quale poi i singoli bei ricordi sono fissati. Alla fine, più che uno specifico episodio direi il substrato dei vari episodi.”

“Rifaresti il Dante?” “Si, assolutamente!”

“Hai qualche consiglio da dare ai

ragazzi che quest’anno dovranno

scegliere l’Università?” “Per la mia esperienza ti posso dire questo: non affrettate i tempi! Bisogna chiaramente avere la consapevolezza che una scelta va presa e che potrà arrivare il giorno ultimo per immatricolarsi in cui, se non si è deciso, bisognerà tirare un dado, il che è un’eventualità decisamente da evitare, però è importante prendersi il proprio tempo. È sottinteso che la riflessione è necessaria e che bisogna orientarsi verso qualcosa che troviamo interessante, così come raccogliere tutte le informazioni utili a scegliere consapevolmente, ma soprattutto è importante vivere la propria esperienza e vedere dove ti porta: le cose possono venire da sole!”

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