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L’ARTE DELLA NOSTRA CITTÀ
CUPOLA DI BRUNELLESCHI
L’arte dell’impossibile
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di Emanuele Bozzo
La Cupola del Brunelleschi è la copertura del Duomo di Firenze. I progetti per la cupola iniziarono nel 1418. La costruzione dell'edificio del Duomo iniziò già negli ultimi anni del XIII secolo, e la base del tamburo per la cupola era già pronta nel 1314, ma per complicazioni architettoniche fino all'inizio del '400 nessuno si era mai preoccupato di trovare una soluzione per la costruzione della cupola: realizzarla infatti comportava una gigantesca sfida per le competenze architettoniche del tempo, poiché era (ed è tuttora) la cupola più grande al mondo, superando quella di molti altri monumenti quale il Pantheon. Per realizzare questo ambizioso progetto, la cupola fu progettata come una cupola di rotazione, che teoricamente è sempre possibile da costruire. Ma rimanevano diversi problemi da superare per realizzare quello che è diventato un capolavoro dell'architettura del XV secolo: innanzitutto la cupola era ottagonale, e l'ottagono non è un solido di rotazione. Inoltre, le centine, ossia le travi Foto di Fczarnowski necessarie come ausilio per la costruzione della cupola, dovevano essere gigantesche date la dimensioni gigantesche del progetto. Sfortunatamente, era impossibile trovare centine così grandi in Italia; erano presenti solo nell'Europa Settentrionale, e anche queste travi immense sembravano essere troppo piccole per il progetto in questione. Questi problemi vennero risolti involontariamente grazie a un miglior studio dei mattoni da rivestimento della cupola. Si scoprì che perché la struttura fosse autoreggente era quindi sufficiente che nello spessore delle murature fosse possibile inscrivere una cupola di rotazione. Grazie a questa innovazione, fu possibile realizzare la cupola utilizzando centine più piccole. Nel 1420, Brunelleschi e Ghiberti diventarono capomastri del cantiere della cupola. Ma come mai oggi la cupola è attribuita solo a Brunelleschi e non anche a Ghiberti? Questo è per via
dell’estromissione di Ghiberti dai lavori della cupola nel 1425. Brunelleschi, che riteneva quest’ultimo incompetente, decise di fingersi malato per far gestire tutti i lavori inerenti alla cupola a Ghiberti temporaneamente. Questo dimostrò l’incompetenza di Ghiberti, che venne estromesso dai lavori per la cupola. Il cantiere procedette così senza apprezzabili interruzioni, fino a quando, nell'agosto del 1436, venne infine celebrato ufficialmente, con la solenne benedizione di papa Eugenio IV, il completamento della fabbrica. I lavori per gli affreschi della cupola iniziarono nel 1572, poiché i mosaici usati nel battistero erano considerati datati e costosi. I contenuti degli affreschi erano conformi con l'esito del Concilio di Trento. La cupola è così divisa in sei registri e 8 spicchi. Ogni spicchio comprende dall'alto verso il basso quattro scene: un coro angelico con strumenti della Passione, una categoria di santi ed eletti, una triade di personificazioni, raffiguranti un dono dello Spirito Santo, le sette virtù, e le sette beatitudini e una regione dell'Inferno dominata da un peccato capitale. Sullo spicchio est i quattro registri diventano tre per far posto al grande Cristo in Gloria fra la Madonna e san Giovanni Battista, sopra alle tre Virtù Teologali seguite in basso da figure allegoriche del Tempo e della Chiesa trionfante. Tra gli Eletti il pittore raffigurò una viva galleria di personaggi contemporanei, tra i quali l’imperatore, il re di Francia e anche se stesso e molti suoi parenti e amici.