il N° 3 - NOVEMBRE 2015
Guitto
Rivista dell’Associazione Culturale Il Guitto
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Viaggiare in Ciociaria: Fumone
Un’icona ritrovata
Il guardiano del lago
Il naufragio del piroscafo Oria
La tragedia navale in cui perse la vita il fumonese Roberto Bellotti
EDITORIALE
Fumone: perla della Ciociaria di Elisa Potenziani Fumone è divenuta ormai da più di venticinque anni meta prediletta di quanti si allontanano per pochi giorni dalle grandi città: il paese mantiene un fascino tutto particolare in ogni stagione dell’anno e d’estate offre refrigerio a chi fugge dal caldo torrido dei grandi centri. Il borgo fortificato, interamente pedonale, concede ai visitatori la possibilità di godere in assoluta tranquillità di un panorama mozzafiato delimitato dalle vette degli Ernici ad est e dei Lepini ad ovest. - Pag. 2
di Roberto Bellotti
La storia spesso sembra lontana, fatta per rimanere sui libri. A volte però si avvicina, ti chiama e ti porta via dal tuo paese natio a cui mai ritornerai. Quella che sto per raccontarvi è la vicenda di un fumonese di vent’anni chiamato a partecipare alla seconda guerra mondiale, evento di cui forse non aveva percepito la tragica rilevanza, che non tornerà mai più nella sua Ciociaria, accolto per sempre dal mare, in Grecia, con altri 4.200 ragazzi. Roberto Bellotti, questo il suo nome, da poco divenuto padre, venne dislocato nel 1941 sull’isola di Rodi nel Dodecaneso per rinforzare i ranghi della Divisione Regina impegnata nella difesa di quei territori italiani durante il conflitto mondiale. Le storie tramandate in famiglia dicono che il suo invio in Grecia fu la punizione per essere stato scoperto da una suora a fumare durante una convalescenza presso l’ospedale militare del Celio a Roma. Si dice pure che, durante una sosta a Ferentino del convoglio che lo portava verso il porto da cui sarebbe salpato, avrebbe fatto una corsa a piedi verso Fumone per un veloce saluto a suo figlio, nato da pochi mesi. A Rodi, raccontano le cronache, la guerra veniva percepita lontana infatti quelle isole non furono mai teatro di scontri diretti fra gli eserciti opposti. - Pag. 2