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Influenza. Perché è importante vaccinarsi

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Un’opportunità per tutelare la propria salute e quella di chi ci sta intorno. È possibile la somministrazione contemporanea del vaccino anti influenzale con quello anti Covid-19 e anti- pneumococcico

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DI FELICIA VINCIGUERRA

INFLUENZA, PERCHÈ È IMPORTANTE VACCINARSI

Prevenire l’influenza stagionale si può, grazie alla presenza di un importante strumento: il vaccino. Dal 24 ottobre è partita la campagna di vaccinazione anti-influenzale attuata dall’Azienda USL di Parma con la collaborazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, anche quest’anno riservata gratuitamente, oltre che alle consuete categorie cosiddette “a rischio”, a chi ha un’età compresa tra i 60 e i 64 anni, indipendentemente dalle condizioni di salute. Una scelta valutata in considerazione della compresenza simultanea del virus dell’influenza insieme al coronavirus. Rafforzare la copertura vaccinale significa ridurre le conseguenze e le compli-

canze dovute all’influenza e semplificare diagnosi e gestione dei casi sospetti, vista la sintomatologia respiratoria sovrapponibile per covid-19 e influenza.

PERCHÈ VACCINARSI

La vaccinazione è il mezzo più sicuro ed efficace per prevenire l’influenza. Un’opportunità per tutelare la propria salute e quella di chi ci sta accanto.

NORME DI COMPORTAMENTO

Per contrastare la circolazione del virus è necessario adottare alcuni accorgimenti che diventino parte della vita quotidiana: lavare regolarmente le mani, specialmente dopo aver tossito o starnutito, anche utilizzando disinfettanti a base alcolica; coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire cortori e volontari impegnati nei servizi di pubblica utilità. Grazie alla vaccinazione infatti, è possibile tenere sotto controllo la circolazione del virus influenzale, proteggendo i più deboli.” Confermata la possibilità di co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con quello antipneumococcico o quello antiCovid-19. “Così come contro il covid – aggiunge Mario Scali, Medico di medicina generale, vice Presidente Ordine dei Medici di Parma - dove la somministrazione dei vaccini ha segnato il cambio di passo nel contrasto alla pandemia, anche nella gestione dell’influenza stagionale il vaccino rappresenta lo strumento più efficace, soprattutto per limitare la possibilità di circolazione contemporanea dei due virus. Inoltre, sarebbe sbagliato sottovalutare l’impatto che l’influenza può avere sulla comunità; anche per questo motivo rinnoviamo l’appello alla vaccinazione.”

LA VACCINAZIONE È GRATUITA

La vaccinazione gratuita è prevista per le donne che all’inizio della stagione epidemica sono in stato di gravidanza o nel periodo post partum; i bambini (da 6 mesi), ragazzi e adulti affetti da specifiche malattie croniche; le persone di età pari o superiore ai 60 anni, con e senza patologie; i bambini e gli adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; le persone ricoverate in strutture per lungodegenti; i familiari

ALCUNI DATI

A Parma e provincia, nel corso della campagna 2021-2022 sono state vaccinate 98.443 persone, contro le 107.990 della stagione precedente, registrando un calo complessivo del 9%, a fronte di una flessione della media regionale pari a -12%. Sono stati vaccinati il 63.2% degli ultra 65enni (media regionale al 65.1%) e si segnala un aumento del 17% di operatori sanitari vaccinati.

rettamente; isolarsi volontariamente a casa se si presentano sintomi attribuibili a malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale; evitare il contatto stretto con persone ammalate, ad esempio mantenendo un distanziamento di almeno un metro da chi presenta sintomi dell’influenza, indossare la mascherina ed evitare posti affollati; evitare di toccarsi occhi, naso o bocca.

IL VACCINO

L’efficacia del vaccino dipende dalla correlazione tra i ceppi in esso contenuti e quelli circolanti: per questo motivo la composizione varia ogni anno. All’Azienda USL di Parma sono state assegnate 110.200 dosi che potranno essere aumentate con successivi ordini nel corso della campagna vaccinale, in caso di necessità. “Il vaccino contro l’influenza stagionale - spiega Silvia Paglioli, Direttore Servizio Igiene e Sanità Pubblica Ausl Parma - è una risorsa di fondamentale importanza, per chi soffre di patologie croniche, ma anche per tutti i lavora-

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e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze; i medici e il personale sanitario e di assistenza nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali; gli addetti a servizi pubblici di primario interesse; il personale degli allevamenti, dei macelli, veterinari pubblici e privati, addetti al trasporti di animali. Su richiesta degli interessati, è prevista la gratuità della vaccinazione contro l’influenza anche per bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni.

COME PRENOTARE LA VACCINAZIONE GRATUITA

Le persone di età pari o superiore ai 60 anni e quelle con patologie croniche a partire dai 14 anni si devono rivolgere al proprio Medico di famiglia, che fisserà l’appuntamento per la vaccinazione. Per i bambini dai 6 mesi fino ai 14 anni, con malattie croniche, la vaccinazione è assicurata dai servizi di Pediatria di Comunità dell’AUSL nei 4 distretti. Le persone appartenenti alle altre categorie “a rischio” (e cioè: donne in gravidanza e post parto, addetti ai servizi pubblici essenziali, il personale degli allevamenti, dei macelli, veterinari pubblici e privati, addetti al trasporti di animali) devono fare richiesta compilando il modulo on line.

Tutti gli altri cittadini che non rientrano tra le categorie sopra citate possono comunque vaccinarsi: occorre la prescrizione del medico di famiglia, l’acquisto in farmacia del vaccino e la somministrazione (a pagamento) dal proprio medico o pediatra di fiducia. I cittadini tra i 18-59 anni sani potranno essere vaccinati anche presso le farmacie convenzionate aderenti e la prestazione sarà a pagamento, secondo quanto previsto dall’accordo nazionale. L’elenco delle farmacie aderenti, pubblicato sul sito www. vaccino-antinfluenzale.it, è in costante aggiornamento. Come negli anni scorsi, continua l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antipneumococcica, assicurata dai Medici di famiglia, a favore delle persone di 65 anni.

Per informazioni www.ausl.pr.it

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Cambiare si può. E l’Azienda Usl di Parma mette a disposizione un servizio molto utile per accompagnare gli uomini autori delle violenze domestiche in questo cambiamento, attuando un percorso di supporto psicologico attraverso un trattamento terapeutico. Si tratta del Centro Liberiamoci dalla Violenza (LDV), che ha sede alla Casa della Salute Parma Centro e ha l’obiettivo di intervenire a protezione delle donne, aiutando gli uomini, autori delle violenze, a cambiare. La violenza domestica è un problema in costante crescita e con questo programma innovativo si vuole cercare di frenare il fenomeno, intervenendo a protezione delle donne, ma agendo direttamente sull’uomo responsabile di violenza. Spesso si crede che la violenza sia l’unica risposta possibile ad un problema e il comportamento diventa ‘normale’, anche quando invece supera il limite. Rendersene conto e avere la motivazione al cambiamento è

LIBERIAMOCI DI FELICIA VINCIGUERRA

DALLA VIOLENZA

il primo passo: il Centro è rivolto agli uomini che chiedono aiuto rispetto a comportamenti violenti e accedono in maniera volontaria al servizio, chiamando o mandando una mail per un appuntamento conoscitivo. Alcuni dati, segnalati dall’Ausl di Parma, dimostrano l’andamento del servizio: nel 2020 sono stati 37 gli uomini che si sono rivolti al Centro LDV, di questi 17 hanno iniziato il percorso e 9 lo hanno terminato. Nel 2021, gli uomini che hanno avuto accesso al Centro sono stati 54, di cui 17 hanno iniziato il trattamento e 7 lo hanno terminato. Al primo settembre 2022, gli uomini che si sono rivolti al Centro sono stati 50 di cui: 6 sono stati presi in carico, per 11 è in corso la valutazione, 14 sono stati valutati non idonei, 7 hanno interrotto il percorso, 4 sono stati inviati ad altri servizi, 8 sono in attesa del percorso preliminare necessario ai Servizi per le dipendenze e centri di salute mentale. Nel 2022 un uomo si è rivolto al Centro a seguito di ammonimento. Il Centro è gestito da tre psicologi dell’Unità Operativa Salute Donna/ Consultorio Familiare del Distretto di Parma. Il trattamento proposto si può riassumere in 4 fasi: la prima centrata

Il Centro dell’Azienda Usl di Parma che aiuta gli uomini autori delle violenze a cambiare con un percorso di supporto psicologico

IL FEMMINILE, UN FIL ROUGE NELLA STAGIONE DEL TEATRO DUE. INTERVISTA A PAOLA DONATI

Portare sul palco Arianna Scommegna o la Compagnie Belova-Iacobelli o Ginestra Paladino, affidare la regia a Monica Nappo, scegliere drammaturgie di Lucy Kirkwood, Svetlana Aleksievic, Caryl Churchill, raccontare Dora Maar: impossibile non vedere, sul verso della stagione del Teatro Due, un ritornare sul tema femminile, come leva per un’inversione dei rapporti di forza, un tema che la rivolta locale e poi glocale innescata dal piccolo gesto di Masha Amini porta nelle cronache di ogni giorno. Chiediamo alla direttrice Paola Donati, che ci concede un’intervistache realizziamo in collaborazione con la “Casa delle Donne Parma”. “Beh, io sono una donna, certo, sento quel che succede nel tempo che viviamo, l’Iran, ma anche la prima premier donna che assume per sé una definizione linguistica al maschile...è giusto ricordare che dopo le importanti riforme degli anni Settanta ci sono stati gli anni Ottanta quelli dell’esplosione di una ‘società dello spettacolo’ per dirla con Debord che ha fondato un canone di rappresentazione femminile davvero riduttivo. Se a partire dagli anni Sessanta e Settanta si è cominciato a dire che nessuna democrazia potesse essere tale se non comprendeva le differenze e si è posta la questione e la conseguente “autodeterminazione” delle donne, gli anni Ottanta hanno imposto un modello di femminilità legata quasi esclusivamente al consumo...”. “Di qui l’importanza del testo della Churchill...”. “Assolutamente, è un testo scritto nell’Inghilterra della Thatcher ma che riporta il tema dell’assunzione univoca del modello maschile nella vita di una donna manager tra figure femminili emblematiche della Storia. Con le contraddizioni che esplodono fra rinuncia all’esercizio della maternità e relazione mancata con una figlia”.“ Mi viene da pensare, come per invertire il rapporto storico tra donne e teatro, che effetto avrebbe avuto scegliere attori uomini per quei ruoli...”. “Quel testo è stato concepito per attrici donne, è stato un atto già molto forte scriverlo così, inoltre porta in scena forti contraddizioni tra modelli assunti inconsapevolmente... Vede, è importante riaffermare istanze che si davano per scontate, ne cito una per tutte, la legge sull’aborto, un diritto delle donne che viene illegittimamente messo in discussione. Bisogna far sì che le domande si rigenerino, che non si regredisca…”. “Abbiamo nominato testi impegnati e, se pensiamo al rapporto tra donne e teatro, molto prima del movimento Amleta c’erano figure come Antigone o Medea o Lady Macbeth che portavano in scena la tragedia dei rapporti di genere. Ma che ruolo per il comico? “I testi che abbiamo nominato non appartengono alla tragedia, sono drammi in cui si ride anche, che insistono sul parossismo in modo esorcizzante. Quando abbiamo scelto sei registe donne per le Mezz’ore d’autore non abbiamo pensato: sono donne, abbiamo guardato alla forma, al linguaggio e alle loro poetiche. Vede, è molto importante, in un’epoca in cui la sovraesposizione del dolore allontana le persone, trovare altri modi per dare forma, anche fisicamente, alla consapevolezza del sé, del noi. Il teatro resta il solo rituale laico, un esercizio unico e irripetibile dell’individuo e della comunità.”

di Erika Martelli

sul riconoscimento del paziente della propria violenza; la seconda sulla piena assunzione di responsabilità rispetto alla violenza messa in atto; la terza sulla storia personale del paziente; la quarta sugli effetti e sulle conseguenze della violenza attraverso lo sviluppo della capacità di cogliere la paura e il dolore dei familiari che la subiscono - sia direttamente che assistendovi - quindi acquisendo l’attitudine a porsi dal punto di vista delle vittime. Il trattamento risulta concluso quando l’uomo raggiunge la consapevolezza sulle motivazioni della propria violenza, quando non attua più comportaritorio, in particolare tra la Questura di Parma e l’Azienda Usl, che firmano il “protocollo Zeus”, un’intesa grazie alla quale gli organi di polizia possono indirizzare i presunti autori di violenze di genere e stalking al servizio “Liberiamoci dalla violenza”, per fornire loro, il prima possibile, un supporto valido di recupero. Il Centro LDV è operativo alla Casa della Salute Parma centro in largo Natale Palli n. 1 ed è aperto il mercoledì dalle 14.30 alle 17.30. Contatti: tel. 335. 6527746 dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 15; e-mail ldv@ausl.pr.it

menti aggressivi e acquisisce strategie alternative di gestione emotiva e comportamentale anche adottando azioni riparative alle conseguenze della propria violenza su partner, e ex partner e figli, laddove presenti. Il percorso prevede incontri cosiddetti di followup a 6 mesi, 1 anno, 2 anni dal termine del trattamento, per monitorare i processi terapeutici acquisiti e la tenuta degli esiti dell’intervento. Si è nei giorni scorsi siglata un’intesa molto importante che aggiunge un ulteriore tassello al contrasto alla violenza di genere, possibile grazie alla collaborazione tra le Istituzioni del ter-

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TIROIDE, IN COSA CONSISTE LA VISITA ENDOCRINOLOGICA

La tiroide è una ghiandola posta nella parte anteriore alla base del collo, che esercita funzioni fondamentali per il nostro organismo, dal sistema cardiovascolare a quello osseo, dal sistema nervoso al metabolismo. Alterazioni del suo funzionamento possono essere dovute a cause genetiche o alla carenza di iodio. Il dosaggio del TSH è l’esame che, attraverso un prelievo di sangue, permette di verificare se la tiroide funziona correttamente, mentre la visita endocrinologica con l’ecografia evidenzia l’eventuale presenza di noduli.

“L’ecografia della tiroide non è solo un mezzo di diagnosi, ma anche uno screening di prevenzione molto importante per rilevare precocemente l’insorgenza di patologie neoplastiche”, spiega la dottoressa Maria Saccani medico in Endocrinologia, specializzata nel trattamento di tireopatie, presso il Poliambulatorio Dalla Rosa Prati Gruppo Garofalo Healthcare. “La visita endocrinologica al Poliambulatorio Dalla Rosa Prati è da anni strutturata per fornire un servizio di assistenza specialistica e personalizzata – continua -. La visita prevede l’inquadramento clinico del paziente, tramite colloquio, anamnesi e la valutazione degli esami specifici della funzionalità della tiroide. Parte integrante della visita è l’ecografia.”

In cosa consiste l’ecografia tiroidea?

“L’ecografia consente di studiare le problematiche nodulari a carico della ghiandola tiroidea. Ci permette non solo di diagnosticare noduli di recente insorgenza, ma anche di monitorare noduli già rilevati in precedenza per poterli tenere sotto controllo e quindi studiarne periodicamente l’evoluzione. L’ecografia permette anche di selezionare i noduli che richiedono un ulteriore approfondimento diagnostico tramite agoaspirato tiroideo ecoguidato.”

L’agoaspirato tirodeo ecoguidato è invasivo?

“Si tratta di una tecnica minimamente invasiva, di breve durata, non richiede anestesia, si effettua in ambulatorio e prevede, tramite un ago sottile sotto guida ecografica, un prelievo citologico, ovvero la raccolta di materiale cellulare. Il campione viene analizzato in laboratorio, la risposta si ha dopo una settimana. Un servizio rapido che garantisce la continuità as-

ECOGRAFIA E AGOASPIRATO ECOGUIDATO, GLI ESAMI CHE AIUTANO LA DIAGNOSI MA ANCHE LA PREVENZIONE

sistenziale, creando il minor disagio al paziente, il quale ha la possibilità dopo un’ecografia di eseguire seduta stante anche l’agoaspirato, senza dover tornare una seconda volta o richiedere una nuova impegnativa del medico curante. Una presa in carico completa.”

L’esame richiede una preparazione?

“No, sia l’ecografia sia l’agoaspirato non prevedono alcun tipo di preparazione, il paziente non deve presentarsi a digiuno. L’ unica precauzione riguarda i pazienti che seguono una terapia anticoagulante e antiaggregante, in questi casi devono sospenderla prima dell’esecuzione dell’esame. Essendo procedure non invasive, la persona può tornare subito a lavorare o fare attività fisica senza problemi”.

Via Emilia Ovest, 12/A - 43126 Parma Tel. 0521.2981 - Fax. 0521.994204 info@dallarosaprati.it www.poliambulatoriodallarosaprati.it

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Èil social della Generazione Z, molto diffuso appunto tra gli adolescenti. Si tratta di Tik Tok, un social network nato in America nel 2017, approdato in pochi anni anche in Italia, che ha catalizzato l’attenzione dei giovanissimi, dapprima con la pubblicazione di balletti coreografati in brevi video, poi diventato un vero e proprio divulgatore di contenuti tra i più disparati. Il format del video breve è rimasto invariato, ma sono molto meno i balletti a favore di contenuti più importanti. Come per esempio quelli di divulgazione scientifica: sono sempre più i medici, nella maggior parte dei casi specializzandi, che utilizzano la piattaforma per rivolgersi ad un pubblico giovane divulgando informazioni a carattere sanitario. L’idea è valida, anche se c’è ancora molto scetticismo rispetto alla giustezza dei contenuti, considerati molto spesso troppo semplicistici e banalizzati. Considerando che quasi il 70% degli utenti presenti sul social hanno meno di 30 anni, il linguaggio è molto più che opportuno per divulgare nozioni scientifiche molto importanti, e soprattutto per avvicinare i giovani alle tematiche che riguardano la salute. Per esempio, fra gli argomenti più ricercati, ci sono i problemi di infertilità di interesse soprattutto per donne e coppie che stanno avviando un percorso di fecondazione in vitro. Gli esperti, ostetrici e ginecologi che utilizzano questa piattaforma per educare sul tema, diffondono in brevi clip importanti informazioni e messaggi positivi, oppure sono gli utenti stessi che hanno affrontato il percorso a dare consigli e supporto attraverso la loro condivisione. Si tratta di un modo, per i professionisti della sanità, per migliorare la propria web reputation. Ma cosa accade quando la divulgazione scientifica, così complessa come materia, viene semplificata per essere adattata ai termini dei social? Certamente esistono i pro e i contro, ma senza dubbio, tra gli aspetti positivi, rimane la catalizzazione dei giovani verso argomenti complicati, che altrimenti non verrebbero conosciuti. Un esempio molto efficace di comunicazione web sanitaria, specialmente veicolata tramite Tik Tok, si può riscontrare nel periodo di pandemia da Covid. Molti medici e specializzandi hanno sfruttato questo canale per far comprendere l’importanza di vaccinarsi, ottenendo per altro molto seguito. Maggiore è la rilevanza sociale dell’argomento, maggiore sarà il credito che i professionisti otterranno e crescerà esponenzialmente

TIK TOK PER L’INFORMAZIONE SANITARIA

UN VALIDO STRUMENTO DI DIVULGAZIONE PER I GIOVANI, MA ATTENZIONE A NON BANALIZZARE I CONTENUTI

quella che prima si citava come web reputation, esito della propria strategia comunicativa. Il rischio di cadere in errore è molto alto, per esempio quando si parla di autorevolezza della fonte. Anche il professionista attivo sui social deve stare attento a non confondersi nella mischia, parlando di argomenti troppo sdoganati, di cui parlano tutti, per non rischiare di perdere appunto autorevolezza e professionalità. Pubblicare contenuti validi è un vero e proprio mestiere, che viaggia in modo parallelo rispetto all’esercizio della propria professione. È così che si acquista credibilità ed è così che anche un social tendenzialmente riconosciuto come ‘passatempo’ può diventare uno strumento molto importante di informazione. Il fenomeno è ancora oggetto di studio tra gli specialisti della comunicazione, non si può ricondurre tutto ad un giudizio morale tra bene e male, se non altro il giudizio è ‘sospeso’ in attesa di capire meglio quali effetti avrà questo approccio sui giovani adulti del futuro.

Mentre in passato spesso si preferiva convivere con depressione, solitudine o ansia, oggi, finalmente, il sostegno terapeutico si interpreta come una soluzione reale ed efficace. Per questo un numero sempre più elevato di persone cerca nella figura dello psicologo un supporto ed un aiuto, che gli amici il più delle volte non riescono a dare. Perché non sono sufficienti o non corrispondono esattamente a quello di cui abbiamo bisogno. Andare in analisi psicologica non è mai una questione semplice. Un efficace percorso si basa su due fattori principali: la capacità della persona a saper chiedere aiuto e mettersi in gioco per migliorarsi e dall’altra parte la capacità del professionista di instaurare un rapporto di

ANDARE DALLO PSICOLOGO: QUANDO E PERCHÉ

fiducia con il paziente. Molti hanno l’idea che solo i “pazzi” o “i fuori di testa” vadano in terapia e si pensa che ci si debba sdraiare su un divano in cerca di traumi infantili, che possano giustificare o rendere comprensibile un ipotetico nostro disagio. Altri pensano che il terapeuta sia una persona che risolverà i conflitti del paziente senza che questi debba fare alcuno sforzo. Nulla di tutto ciò corrisponde al vero. La terapia non è riservata solo alle persone affette da patologie mentali. È un’ottima risorsa per tutti, perché nessuno è invincibile, o perché a volte abbiamo, semplicemente bisogno di conoscere un altro punto di vista rispetto al nostro: e tutto questo può avvenire facilmente attraverso il confronto con un terapeuta. Ma attenzione, il compito degli psicologi non è quello di dare delle risposte, bensì di aiutare a trovarle o farci domande che non avevamo mai pensato di porci e che possano essere rilevanti per affrontare i nostri problemi. È IMPORTANTE CAPIRE SE SI HA BISOGNO DI AIUTO E PRENDERE COSCIENZA DELLE PROPRIE DIFFICOLTÀ PER AFFRONTARLE

Nonostante questo, la difficoltà dell’intraprendere un percorso psicologico persiste, anche solo per timore di esporci o essere giudicati. Spesso prevale l’idea che la salute mentale non sia un bisogno primario, o che almeno non lo sia se non in casi di estrema necessità. Invece non è necessario essere afflitti da problematiche importanti o patologie gravi per “concedersi” un percorso psicologico. Come capire se si ha bisogno di uno psicologo? Ogni volta che la qualità della nostra vita non è quella che vorremmo che fosse, uno psicologo può aiutarci. Allevia la sofferenza insegnando nuove strategie per ridurre il nostro malessere e la nostra angoscia, per di più non allevia solo i sintomi, ma aiuta a comprendere come siano arrivati nella nostra vita e perché persistano. Protegge la salute emotiva per comprendere meglio le nostre emozioni, approfondisce le nostre paure ed emozioni represse per portarle alla luce e iniziare ad esprimerle. Ci permette di conoscere meglio i nostri diversi aspetti, perché non ci conosciamo del tutto, e inoltre ci sono lati di noi stessi da esplorare e comprendere, alcune volte rifiutiamo i nostri modi di essere e agire. Come prendere coraggio? Anche se all’inizio vi sembra impensabile l’idea di poter raccontare la propria vita a una persona sconosciuta, questa è solo una paura iniziale. Capire di aver bisogno di aiuto e prendere coscienza delle proprie difficoltà non è solo avere coraggio di parlare e sfogarsi dei propri problemi, è anche la volontà di migliorarsi e cambiare la propria vita.

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