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La suggestione del Monte Penna
MAGAZINE ITINERARI
LA SUGGESTIONE DEL MONTE PENNA
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Arendere unico questo monte, che raggiunge i 1700 metri di altitudine, è la sua particolare posizione a cavallo tra Liguria, Emilia Romagna e Toscana. Percorrere un’escursione che raggiunga il monte Penna permette quindi di seguire il crinale che si inerpica tra queste tre bellissime regioni. Un paesaggio unico e suggestivo, che si divide tra il versante settentrionale, che ha un andamento assai ripido con montagne di nuda roccia basaltica ricche di colorazio-
ne e quello meridionale morbido e lussureggiante per la presenza della foresta demaniale. A chi osserva attentamente non sfuggono poi alcuni scorci quasi privi di segni di antropizzazione. Il monte Penna, che sovrasta la valle del Ceno e la valle del Taro (entrambi i fiumi nascono dalle sue pendici), valli di confine tra le regioni Emilia-Romagna e Liguria, è un luogo suggestivo, dove è possibile fare
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esursioni a piedi o in bicicletta, arrampicate e d’inverno sci di fondo. Il sentiero sul Monte Penna è raggiungibile dal versante parmense attraverso il bellissimo Passo del Tomarlo. Questo è percorribile da Anzola e raggiungibile da Bedonia procedendo in direzione Montevacà in auto o in bici, per sportivi molto allenati. Una volta giunti in vetta al monte Tomarlo a 1482 mt è possibile lasciare l’auto e iniziare il sentiero che porta sul monte Penna. Si tratta di un itinerario che si snoda all’interno della foresta del Penna, percorribile solo a piedi o in bici con la mountain bike. L’escursionista che arriva alla sua cima può godere di un panorama che spazia a 360° gradi dal Mar Ligure a tutta la corona delle Alpi Occidentali, passando dai dettagli delle valli che lo contornano. Per questo motivo, gli antichi Liguri lo ritenevano sede della divinità celtica Penn, dal quale prende il nome. In condizioni di buon innevamento, come detto, sul versante parmense della montagna è possibile effettuare sci di fondo con un percorso di circa 11 chilometri appositamente preparato e battuto da un gatto delle nevi. Sempre sul versante settentrionale, è possibile in inverno risalire il canalino che separa la vetta del Penna propriamente detto dal fratello minore Pennino. Nonostante l’altitudine modesta, l’esposizione a settentrione e la forte verticalità, rendono il canalino una nota salita alpinistica. Sul monte Penna si trova anche l’”Oasi faunistica del monte Penna”, gestita dal WWF Italia per la parte faunistica e dalla Comunità Montana Valli del Taro e del Ceno per la parte forestale. Nella foresta un sentiero ad anello consente di raggiungere la vetta del monte, passando per le sorgenti del Taro e del Ceno. Si tratta di sentieri con livelli di difficoltà differenti, i più semplici sono più brevi e percorribili anche da bambini e da chi non ha particolari competenze da escursionista. Un’altra alternativa è quella che consente di raggiungere il rifugio Cai “Faggio dei tre Comuni”, alla confluenza tra i comuni di Tornolo, Bedonia e Santo Stefano d’Aveto, che offre un confortevole luogo di riparo e una buona cucina. Sempre sul versante parmense della montagna, quello che presenta caratteristiche morfologiche maggiormente alpinistiche e severe, si trova il “Rifugio Monte Penna”, con 18 posti letto. Ma tutta l’area è accogliente con i turisti, non è raro trovare attrezzature per grigliate e picnic. Un altro luogo molto suggestivo da raggiungere con una camminata è lo stupendo Lago del Penna. Per chi poi riesce ad arrivare fino alla cima del Monte Penna, se la giornata è limpida, sarà possibile ammirare il Golfo Ligure del Tigullio da una parte e le imponenti Alpi in lontananza dall’altra.
Di Serena Sasso
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