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A Lazise le terme scoperte per caso
Com’è nato il “Parco Termale di Villa dei Cedri”: arte e benessere sul Garda
DI SIMONE SIMONAZZI
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AVilla dei Cedri l’acqua calda è stata scoperta per una fortunata casualità. Tutto ha inizio quando nel 1989, volendo migliorare l’impianto d’irrigazione del parco storico settecentesco, ci si accorse che l’acqua a disposizione non bastava per l’intera area di ben tredici ettari. Si decise quindi di far perforare il terreno alla ricerca di falde acquifere, indicando anche il punto dove eseguire la trivellazione. I tentativi portarono a una scoperta sorprendente: a 160 e a 200 metri di profondità l’acqua scorreva abbondante su due falde diverse, ma con una particolarità interessantissima: la temperatura era di 37°C l’una e di 42°C l’altra. La quantità trovata suppliva abbondantemente alle carenze per l’irrigazione ma, date le caratteristiche dell’acqua affiorata dal sottosuolo che, oltre a tutte le importanti qualità termali, aveva anche il raro pregio di essere insapore, inodore e incolore, si aprivano nuove e importanti prospettive. L’intraprendenza e la capacità dei gestori hanno poi contribuito a trasformare il parco, in trent’anni, in un piccolo paradiso, un luogo diventato meta di turisti e amanti del benessere. Il Ministero della Sanità ha poi fatto il resto, riconoscendo “le proprietà terapeutiche dell’Acqua Minerale di Villa dei Cedri per la balneoterapia, l’idropinoterapia (acqua da bere) e l’utilizzo nella cura delle malattie artroreumatiche, nella riabilitazione motoria, nei postumi di flebopatie e nelle malattie cutanee”. L’acqua termale calda di Villa dei Cedri è un’acqua minerale termale composta in gran parte da bicarbonato, calcio, magnesio e da una quantità significativa di silicio. È un’acqua alcalina con un pH tendente al 7,8 con La scoperta delle acque termali avvenne quasi per caso: si cercava una falda ricca per irrigare l’ampio parco di Villa dei Cedri. Il lago principale riceve ogni giorno 3500 metri cubi di acqua, che garantisce un completo ricambio in meno di 48 ore.Le acque sono ad una temperatura di 33-34 gradi
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effetti antinfiammatori. Nasce così, quello che è diventato uno dei luoghi più romantici e affascinanti sulle rive del Garda, immerso tra piante rare ed alberi secolari con due laghi termali con vasche a temperature differenziate: il Lago Principale e quello Piccolo. Entrambi attrezzati con idromassaggi, fontane cervicali, cascatelle e geyser. Un’altra delle caratteristiche dei queste terme è l’illuminazione serale, che li rende adatti anche anche per la balneazione notturna. Il Lago Principale, che si trova di fronte alla “Serra-Giardino d’inverno”, e a tutti i suoi servizi, ha una temperatura attorno ai 33-34°C. In mezzo al lago ci sono due piccole vasche mantenute a temperatura più alta, di 37-39°C. Questo lago esisteva già nel Parco, che venne costruito alla fine del settecento, ma con acqua fredda. Una caratteristica del tutto particolare del luogo è rappresentata dall’enorme ricambio di acqua programmato. Infatti il lago, che contiene circa 5000 metri cubi di acqua, ne riceve e ne scarica ogni giorno circa 3500. In questo modo è garantito un ricambio totale del bacino nell’arco di meno di 48 ore. Il Lago Piccolo è stato ripristinato alcuni anni dopo l’apertura del Parco Termale grazie alla scoperta di una fotografia scattata alla fine dell’ottocento che testimoniava l’esistenza di questo laghetto in quel periodo. Si tratta solo del primo di una lunga serie di interventi, sugli edifici e sulle strutture, che rappresenta una delle più interessanti operazioni di recupero storico-naturalistico, aprendo strutture moderne, ma mantenento intatto il senso della srtoria del luogo, che si è andata stratificando nei secoli. A dominare, sul parco termale, c’è la Villa dei Cedri, una Villa storica in stile lombardo costruita alla fine del XVIII secolo, neoclassica, attribuita all’architetto Luigi Canonica (Tesserete, Lugano 1762 – Milano 1844), che fu nominato da Napoleone architetto di Stato e sovraintendente. Canonica fu incaricato dalla Famiglia Miniscalchi-Rizzo, imparentata con un
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doge veneziano e possidente di un monumentale palazzo a piazza delle Erbe a Verona, quest’ultimi rimasero proprietari della villa sino ai primi del Novecento. All’interno si notano i pregevoli portali di marmo verde dell’ingresso, una fontana-edicola in rosso veronese, statue, tracce di affreschi e splendide sale da bagno. Oggi la Villa è stata restaurata e trasformata in un lussuoso albergo con 27 camere, molte delle quali con vista sul parco. Il progetto di sviluppo del parco termale, soprattutto in relazione alla proposta ricettiva, si è poi ampliato anche all’esterno dell’area dei due laghi. E’ infatti stato concepito e attuato un importante recupero e restauro di piccole abitazione e di antichi fabbricati nel centro storico di Colà di Lazise, trasformandoli in monolocali e bilocali disponibili per essere affittati per chi volesse soggiornare per qualche giorno sul Garda e approfittarne per organizazre gite nelle viinanze. Particolare anche il recupero del Centro benessere, che si estende su una superficie di oltre 1.000 mq ed è stato realizzato all’interno delle antiche scuderie e della foresteria, risalenti alla fine del XIX secolo. Strutture che mantengono gli elementi originari in marmo, le mangiatoie, le colonne per i cavalli, i portali ad arco acuto, le caratteristiche finestre circolari ed esagonali. Ad aumentare l’aspetto neo-medievale, sulla destra si erge una torretta con rivestimento alternato di mattoni e pietra, a imitazione delle torri scaligere. All’interno del parco si trova anche Villa Moscardo: è l’edificio più antico, risale al XV secolo, come testimonia l’epigrafe sulla facciata che celebra la visita dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo avvenuta il 21 Aprile del 1530. Carlo V era sovrano di colonie d’oltreoceano, conosciuto come l’imperatore “sulle cui terre non tramontava mai il sole”. Oggi all’interno di Villa Moscardo si trova un ristorante. La foresteria era ospitata nel corpo meridionale più Villa dei Cedri fu progettata dall’Architetto Luigi Canonica, architetto nazionale al tempo della Repubblica Cisalpina. Fu lo stesso progettista del Foro Buonaparte e dell’Arena di Milano
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elevato e parzialmente inglobata nel fabbricato delle scuderie. La facciata verso la corte, in mattoni, presenta splendide finestre gotico-veneziane ed è adibita in parte ad uffici. E poi, “appoggiata” sulla riva del Lago Grande, si trova la “Serra-Giardino d’inverno”, che pemette di entrare e uscire dall’acqua restando in un ambiente protetto dalla temperatura esterna nei mesi più freddi o durante la sera. Si tratta di un’elegante costruzione in ferro e vetro, voluta dal senatore Francesco Miniscalchi, intorno alla metà dell’ottocento, è costituita da una volta a padiglione centrale su cui si erge una lanterna a pagoda, affiancata da due lunghi bracci simmetrici chiusi all’estremità da corpi quadrangolari in muratura. Davvero pregevole è la pensilina di accesso, sostenuta da elaborati elementi in ferro e sormontata dallo stemma araldico dei committenti. L’insieme rappresenta uno degli esempi più interessanti in terra veronese di giardini d’inverno che si diffusero in Europa fra il XVIII e XIX secolo. Il Parco Termale del Garda – Villa dei Cedri ha voluto così essere all’avanguardia portando innovazione ai concetti del termalismo classico, mettendolo al servizio del benessere e della salute e coniugando le proprietà benefiche e terapeutiche dell’acqua termale con protocolli motori di esercizi specifici ed attività fisioterapiche. E infine il parco secolare, che fa da cornice ai laghi: centocinquanta cedri di ogni genere e forma (Cedrus atlantica, C. atlantica “Glauca“, C. deodara), ma anche una grande distesa di Abies alba nordmannica, Pinus nigra, Pinus excelsa, Fragus sylvatica, Pinus purpurea pendula, Liquidambar styraciflua, Taxus baccata e T. baccata “Frastigiata”). Sono solo alcune delle specie ancora presenti e che si possono ammirare anche lungo il sentiero che dall’ingresso conduce al luogo dove si potrà fare un bagno, immergendosi nell’acqua calda.
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La sicurezza alla guida è una responsabilità sociale e il rispetto del codice stradale significa garantire a tutti di spostarsi senza rischi e prevenire i pericoli legati all’imprudenza e alle disattenzioni. Sono tantissime la cause che portano a incidenti stradali purtroppo spesso molto gravi e/o mortali e una gran parte degli scontri è dovuta ad errori del guidatore: tra questi ci sono utilizzo del cellulare, elevata velocità, scarsa distanza di sicurezza, guida in stato di ebrezza e altre distrazioni fatali. Attenersi al codice della strada a volte non basta perché è altrettanto importante mettersi alla guida in condizioni psico-fisiche idonee e controllare che il veicolo sia in ottime condizioni e non abbia problemi tali da mettere a rischio automobilisti, ciclisti e pedoni. Come gruppo operante dell’automotive da oltre 40 anni vogliamo oggi fornirvi 3 regole d’oro per mettervi alla guida in totale sicurezza per voi e per chi condivide con voi gli spostamenti.
1 - EVITARE DISTRAZIONI Il primo consiglio può sembrare banale ma è alla base della sicurezza stradale, evitare le distrazioni significa mantenere alta la concentrazione cercando di rispettare la segnaletica stradale, sia verticale che orizzontale. Rientra nella pericolosa categoria delle distrazioni l’utilizzo del telefono: il consiglio è (ove possibile) di connettere il bluetooth prima di mettersi alla guida oppure se necessario utilizzare una cuffia auricolare per parlare al telefono (mai due, non permetterebbero di sentire i rumori esterni come ad esempio il clacson).
2 – GUIDA SOLO IN CONDIZIONI OTTIMALI Non mettersi mai alla guida dopo aver mangiato troppo o aver assunto dei farmaci che provocano sonnolenza: i colpi di sonno sono una delle principali cause di incidenti spesso purtroppo fatali e se si dovesse essere già in marcia bisognerebbe fermarsi subito in caso di stanchezza in modo da riposare prima di rimettersi in carreggiata. Dovrebbe essere scontato ma è bene ripetere che è severamente vietato guidare dopo aver assunto alcolici e stupefacenti e che oltre a esser previsti sospensione della patente e del mezzo, si rischiano procedimenti penali.
3 – DISTANZA DI SICUREZZA E EFFICIENZA DEL VEICOLO Durante le lezioni di scuola guida la distanza di sicurezza viene spiegata con una semplice formuletta, tuttavia molto
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SICUREZZA STRADALE: 3 REGOLE D’ORO PER VIAGGIARE SENZA RISCHI
POCHE REGOLE, MA FONDAMENTALI, PER NON RISCHIARE ALLA GUIDA, LIMITANDO I PERICOLI E LA POSSIBITÀ DI INCIDENTI
spesso tale distanza non viene rispettata. Ma avere uno spazio adeguato dalla vettura che ci precede è fondamentale perché ci consente di avere maggiore spazio di frenata in caso di emergenza. Proprio a tal proposito è di vitale importanza che la vettura sia efficiente: effettuare una regolare manutenzione, frequenti check up all’impianto frenante, controllare la giusta pressione delle gomme e non sottovalutare i classici rumorini sono elementi preziosi in grado di evitare situazioni pericolose alla guida. Per mantenere in forma la vostra vettura oppure per avere una consulenza a 360 gradi lo staff Gruppo Zatti grazie alla sua quarantennale esperienza è totalmente a vostra disposizione per qualsiasi evenienza, perché guidare in sicurezza è una responsabilità sociale e siamo convinti che l’informazione e la prevenzione siano la migliore ricetta viaggiare al sicuro.