IL MONDO DEL
IL MONDO DEL LATTE 02/2014
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L AT T E EDITORIALE Lasciatemi innanzitutto ringraziarvi per i tanti consensi che avete espresso nei confronti della nuova veste de “Il Mondo del Latte”. Tutti noi ci abbiamo lavorato a lungo, abbiamo visto nascere la rivista pagina dopo pagina, ci abbiamo messo impegno e passione. Eppure, nonostante tutto, non ci saremmo aspettati un’accoglienza così positiva. E’ stata una piacevole sorpresa che fa bene al cuore e ci sprona a continuare su questa strada, con rinnovato entusiasmo. A darci una particolare carica sono stati gli apprezzamenti che abbiamo ricevuto dalle istituzioni e dalla distribuzione moderna: due nostri importanti interlocutori, che hanno riconosciuto il valore del nostro lavoro e del nostro sforzo per fornire un’informazione precisa, attendibile, aggiornata e completa avvalendoci di tutti i media oggi a disposizione, dalla carta stampata al web. In questo modo vogliamo creare un rapporto di reciproca conoscenza, che ci aiuti a collaborare di più e meglio. Il riscontro che abbiamo ottenuto da lettori, opinion leader e professionisti della comunicazione ci rafforza nella nostra convizione che la strada intrapresa sia quella giusta. Ossia quella più efficace per presentare chi siamo, per raccontare l’orgoglio degli industriali lattiero-caseari italiani, per spiegare quel quid speciale che rende i nostri prodotti amati e apprezzati in tutto il mondo, per confutare teorie nutrizionali spesso balzane e scorrette. Ma anche per sottolineare presso l’opinione pubblica i problemi, i vincoli e gli ostacoli che i nostri imprenditori incontrano ogni giorno nel loro importante, difficile, indefesso e appassionante lavoro.
Adriano Hribal
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SOMMARIO
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ATTUALITÀ
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Nielsen analizza gli effetti della crisi sul carrello degli italiani Import di latte: in Italia sempre più prodotto che arriva da oltrefrontiera Investimenti pubblicitari: ancora in calo Il Belgio traina l’export caseario italiano Formaggi Dop: la borsa dei prezzi in Italia
NORMATIVA PAG. 45 PAG. 48
Ragione sociale, indirizzo dello stabilimento e bollo sanitario: cosa mettere in etichetta Origine e “Made in Italy”: tra sanzioni amministrative e reati di natu ura delittuosa
IGIENE & SICUREZZA PAG. 53 PAG. 56
È sicuro. L’Efsa si esprime sulll’aspartame Affumicatura: gli aromi amme essi nella Ue
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4 domande a: Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione nazionale Consumatori L’azienda del mese: Tetra Pak Il lancio del mese: Crème Fraîche Chef
ECONOMIA PAG. 30
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“Per la migliore affermazione del made in Italy serve un senso di squadra più ampio” di Paolo De Castro “Tutela del made in Italy o deriva autarchica?” di Draghinazzo
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Editoriale Amarcord News Una finestra sull’Unione Europea Notizie dalla Fil/Idf
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BELGIO: cresce il mercato dei formaggi italiani ASPARTAME: per l’Efsa è sicuro ORGANO UFFICIALE DI
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Organo ufficiale di ASSOLATTE Associazione Italiana Lattiero-Caseria e del Comitato Italiano della Federazione Internazionale di Latteria - FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-87 Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia, Consorzio di tuteladel formaggio Grana Padano, Lactalis, Mondelez, Parmalat, Galbani, Valtellina Turismo Stampa: Miligraf srl - Formello (RM) Poste Italiane SPA - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma Questa rivista a è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in n nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di altre pubbllicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. Ai sensi della legge 6 675/96 è nel suo diritto richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornam mento o la cancellazione dei d dati in nostro possesso. PREZZZI DEGLI ABBONAMENTI: Italia: 118,00 euro Estero: 150,00 euro 1 copia: 11,50 euro Arretrati: 23,00 euro
Premio giornalistico l’Attendib A bile Al via la terza edizione Bevete più latte, il latte fa ben ne Anche salato lo yogurt è ok Le ricette del mese
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Sono arrivate!
Santa Lucia Fette alla Mozzarella Santa Lucia. Lo spirito creativo di
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Amarcord: Fermenti lattici in terapia Le proprietà benefiche dei latti fermentati sono note fin dall’antichità, come dimostrano i numerosi riferimenti che si trovano su testi come la “Bibbia” e “Il Milione”
L’uso dei fermenti lattici nella terapia moderna altro non è che l’applicazione delle benefiche proprietà bio-chimiche di questi microrganismi, già apprezzate e utilizzate, pur senza conoscerne le cause, fin dai tempi antichi. Numerose testimonianze che risalgono a epoche remotissime (basti ricordare quelle forniteci dalla Bibbia, da Erodoto, da Plinio e da Marco Polo) ci dicono che i popoli più diversi hanno in ogni epoca conosciuto bevande o cibi derivanti da sistemi empirici di fermentazione lattica o
“Lo yogurt e molti altri prodotti derivanti dalla fermentazione del latte sono alimenti che occupano posizioni importanti nelle diete di gran parte dei popoli dell’Asia e dell’Africa”
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lattico alcolica del latte, riscontrando nell’uso di tali prodotti, indiscutibili vantaggi per la salute dell’organismo. Del resto, anche senza appoggiarsi su questi ricorsi storici, noi vediamo che questi latti fermentati (Kerif, Kumis, Leben, Mazum, ecc.) costituiscono tuttora l’alimento quotidiano di vari popoli Asia e dell’Africa, che li usano con religiosa fiducia e li considerano come un dono mandato da dio, tant’è vero che i grumi caseosi che servono per la preparazione del Kefir vengono chiamati dalle popolazioni orientali “Granuli del Profeta”. Infine, pur senza uscire dai confini dell’Europa e limitandosi ad un solo esempio, è ben noto come da tempo immemorabile, e ancora oggi, sia molto diffuso tra i pastori della Bulgaria l’uso quotidiano di un latte inacidito, con speciali
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LA BUFALA de
No, non stiamo parlando di claims salutistici. Questo articolo è stato pubblicato più di ottant’anni fa (Latte e latticini, 3/32). Se qualcuno all’epoca dell’articolo avesse parlato di Unione europea, di libera circolazione delle merci, di abbattimento delle frontiere, con ogni probabilità, sarebbe stato rinchiuso in manicomio (Franco Basaglia, promotore della legge che porterà allo smantellamento degli ospedali psichiatrici, allora era un bambino di otto anni!). Un mondo molto diverso da quello in cui viviamo, quindi. Eppure, già allora, la scienza aveva le idee molto chiare sui benefici apportati dallo yogurt e dagli altri latti fermentati.
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IL MONDO DEL
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PAOLA TE Intervista a COLATO llo YOGURT Il mercato de
accorgimenti (yogurt) e che i vantaggi arrecati dall’uso sistematico di questa bevanda sono dimostrati dalle statistiche, che segnalano un’elevatissima percentuale di longevi tra gli abitanti di quelle regioni.
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Organo ufficiale dell’ ASSOCIAZONE ITALIANA LATTIERO CASEARIA ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF
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Il costo dell’abbonamento per l’anno 2014 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero (Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)
“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” - 20135 Milano - Via Adige, 20 - Tel. 02.72.021.817 Email: mondolatte@assolatte.it - Internet: www.assolatte.it 6
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OPINIONE
PER LA MIGLIORE AFFERMAZIONE DEL MADE IN ITALY SERVE UN SENSO DI SQUADRA PIÙ AMPIO C’è una parte che mi ha colpito bene questo senso di squadra. molto dell’ultimo rapporto L’Italia è leader in Europa per “Qualivita” sulle produzioni numero di registrazioni nel alimentari italiane Dop, Igp e Door, il database dei prodotti Stg, presentato a Roma ormai europei che godono della qualche mese fa. È dove si tutela perché rappresentano parla di “senso di squadra”. caratteristiche di unicità, legate Una dote che lo studio redatto alle peculiarità produttive, dalla fondazione con sede alle qualità organolettiche e a Siena insieme all’Ismea, all’identità di un territorio. In definisce intrinseca al settore una prima fase, questa corsa agroalimentare italiano. Una alla registrazione è stata una caratteristica che oggi “deve questione soprattutto di offerta, essere rafforzata più che mai”, ma è sempre più premiata si legge nel rapporto, perché dalla domanda, non solo a “gli ostacoli si superano livello europeo ma globale. Lo insieme”. Anche testimoniano i se a volte facciamo dati dell’export di tutto per dei prodotti Tra 2011 e dimenticarcelo, è in questione, 2013 i prodotti tra quelli vero. Basta guardare Dop, Igp e Stg al successo maggiormente della filiera dei positivi del italiani hanno prodotti di qualità settore registrato un dell’agroalimentare alimentare, incremento italiano. Il lavoro che secondo che c’è dietro alle Qualivita hanno dell’8% delle denominazioni guadagnato esportazioni tutelate, rappresenta otto punti
Il governo spagnolo premia Paolo De Castro Importante onorificenza per il presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro. Su proposta del ministero delle Politiche agricole, alimentari e ambientali, il governo spagnolo gli ha conferito la Gran Croce dell’Ordine Civile di Merito in agricoltura, pesca e alimentazione, durante una cerimonia svoltasi all’Ambasciata di Spagna a Bruxelles. L’ L Ordine al merito civile è un Ordine cavalleresco spagnolo, fondato nel 1926 da Alfonso XIII. “E’ per me un grande onore - ha commentato Paolo De Castro ricevere questa importante onorificenza dal governo spagnolo. Ringrazio il governo Rajoy e il ministro Canete con il quale abbiamo lavorato con impegno e dedizione alla riforma della politica agricola comune”.
di Paolo De Castro, presidente Commissione Agricoltura Ue
percentuali dal 2011 al 2013. Se una delle novità delle produzioni di qualità sono le paste alimentari, che potranno godere di nuove opportunità anche sul fronte del sostegno europeo alla promozione (proprio in questi mesi ne stiamo discutendo in Parlamento), il comparto simbolo dei prodotti italiani a denominazione geografica rimane comunque quello dei formaggi. Nonostante una crisi che sembra non avere fine, il loro fatturato è cresciuto del 5,5% tra il 2011 e il 2012. Sempre nel 2012, i formaggi hanno rappresentato il 59% del settore dei prodotti di qualità per quanto riguarda il fatturato alla produzione e il 52% di quello al consumo, con un incremento del 6,2% rispetto all’anno precedente. Tra i primi dieci prodotti a indicazione di origine per fatturato, quattro sono formaggi, che hanno anche
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OPINIONE il primato per la creazione del valore rispetto al numero delle denominazioni registrate. Importante rammentare che Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono i primi in classifica. Per questi prodotti, il pacchetto latte dell’Unione europea ha previsto l’introduzione di forme di programmazione dell’offerta produttiva. Il concetto è stato ribadito e rafforzato nel regolamento sulle misure di mercato della riforma della PAC, che è entrato in vigore lo scorso gennaio. Sempre nello stesso testo legislativo, è stata estesa anche ai formaggi la misura dell’ammasso privato, per il rimborso delle spese di immagazzinamento e a copertura degli interessi per il capitale immobilizzato. Il Parlamento europeo ha voluto anche intervenire sulle condizioni di concessione dell’aiuto, emendando la
proposta legislativa della volatilità cui il settore lattiero Commissione al fine di tenere caseario è particolarmente conto dei prezzi medi di esposto. Sono misure mercato rilevati nell’Unione e finalizzate a dare sostegno dei prezzi di riferimento e dei ad un comparto che nelle costi di produzione dei rispettivi produzioni di qualità esprime prodotti. Ancora, della necessità un’avanguardia del made in di rispondere tempestivamente Italy produttivo e manifatturiero, a una situazione di particolare quello da cui passa la difficoltà del mercato o agli ripresa economica, il rilancio sviluppi economici, aventi dell’occupazione e, perché un impatto significativo sui no, dell’immagine stessa del margini di profitto dei produttori nostro paese. Sempre a patto nel settore in uno o più di avere “senso di squadra”. Stati membri. E infine della Quel senso di squadra che specificità di determinati settori non deve mancare soprattutto o della natura stagionale della in un momento come questo, produzione in nonostante alcuni Stati le divergenze membri. tra diverse Nella riforma Queste misure componenti costituiscono della filiera che della Pac sono strumenti di siamo, purtroppo, previste misure molto livello europeo bravi a ad hoc per per tutta la filiera radicalizzare, per fronteggiare finendo il più delle le industrie le situazioni di volte per farci del lattiero-casearie male da soli. incertezza e di
L’azienda italiana specializzata nella produzione di mozzarelle di Qualità con l’utilizzo di soli fermenti lattici selezionati.
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Sono una fonte di proteine di altissima qualità Non tutte le proteine sono uguali! Quelle contenute nello yogurt, e nel latte fermentato, hanno un ottimo potere saziante e hanno tutti gli aminoacidi essenziali, sostanze estremamente importati per il nostro organismo.
Adatti anche ai soggetti intolleranti al lattosio per la loro alta digeribilità Questo principalmente per due motivi: contengono meno lattosio del latte e contengono i fermenti vivi che, grazie alla loro azione, rendono il lattosio rimanente più digeribile anche da chi ha difficoltà a digerirlo.
I probiotici, per l’equilibrio della flora intestinale Tra le tante varietà di latti fermentati presenti al banco frigo di qualsiasi supermercato, oggi troviamo anche i prodotti con fermenti particolari, i probiotici, che «favoriscono l’equilibrio della flora intestinale» come indicato nelle linee guida su probiotici e prebiotici del Ministero della Salute (revisione maggio 2013).
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ATTUALITÀ news
Il GORGONZOLA
alla conquista del mondo: export in crescita del 3%
Latte Alberti
ottiene la certificazione Iso 22000
Importante riconoscimento per Latte Alberti. L’azienda di Pontedassio ha ottenuto la certificazione Iso 22000, il massimo e più prestigioso standard internazionale in tema di sicurezza alimentare. Un biglietto da visita che le consente di presentarsi su nuovi mercati potendo puntare a traguardi sempre più impegnativi e guardare con Questa fiducia al futuro. certificazione «La Iso 22000 è il punto di arrivo di un percorso iniziato nel 1948 con la nascita rappresenta dell’azienda – commenta soddisfatto il un trampolino titolare Alberto Alberti – Da allora abbiamo di lancio per continuato a investire per il miglioramento dei nostri standard produttivi, in linea affermarsi su con le best practices di nuovi mercati settore”. Ma questa certificazione è soprattutto il punto di partenza verso nuovi mercati, «dove farà senz’altro la differenza poter essere accreditati da un ente rinomato come DNV Business Assurance, che ha certificato il rispetto dello standard ISO 22000» aggiunge Alberti.
FOOD PACK: a Cibus Tec fa il tutto esaurito Food Pack, la nuova sezione espositiva di Cibus Tec, organizzata da Fiere di Parma e Ucima, dedicata alle tecnologie per il confezionamento e l’imballaggio alimentare, fa il pieno di adesioni. Le più importanti aziende italiane del settore hanno già confermato la loro adesione al progetto che intende riportare in Italia una vetrina esaustiva e di respiro internazionale a servizio dell’industria alimentare e delle bevande. Oltre alla sezione espositiva, il progetto Food Pack prevede convegni e seminari di approfondimento sulle principali e più attuali tematiche legate al confezionamento alimentare.
Il Gorgonzola stuzzica sempre di più i palati di tutto il mondo. Tra gennaio e agosto 2013, le esportazioni hanno fatto registrare un incremento del 3,75% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Percentuale che ha fatto salire a oltre 10mila le tonnellate dell’erborinato più famoso del pianeta che finiscono sulle tavole dei cinque continenti. Per quanto riguarda l’Unione Europea, i Paesi che acquistano più Gorgonzola si confermano Francia (+4,5%) e Germania (+5,9%) seguiti da Paesi Bassi, Regno Unito e Svizzera. Spagna e Polonia hanno fatto registrare ottime performance in termini di crescita rispetto al 2012: rispettivamente +4,7% e +14,2 per cento. Il Gorgonzola si conferma un formaggio molto amato anche oltreoceano. Difatti le esportazioni negli Stati Uniti sono aumentate del 3%. Interessanti anche le performance del continente asiatico con i consumi cresciuti del 383% in Cina, del 49% in Giappone, del 108% in Indonesia, del 245% in Israele e del 427% a Singapore. Considerato il successo sempre maggiore del Gorgonzola all’estero, continua l’impegno del Consorzio di tutela per supportare azioni di vigilanza contro la contraffazione di questo straordinario formaggio italiano.
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ATTUALITÀ news
PARMAREGGIO
PARMIGIANO REGGIANO: l’export sfonda il muro delle 45mila tonnellate Il Parmigiano Reggiano continua a conquistare le tavole di tutto il mondo. Dopo il raddoppio conseguito tra 2007 e 2013, le esportazioni non fermano la loro corsa. I dati del Consorzio di tutela parlano di un +4% alla fine di settembre 2013, con previsioni di fine anno che ipotizzano lo sfondamento del muro delle 45.000 tonnellate. Si tratta di oltre 1,1 milioni di forme, pari al 34% di quelle prodotte nel 2011. «Un andamento più che soddisfacente – sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai – che si accompagna a una buona tenuta dei consumi interni e alla diminuzione del 7,4% delle scorte». Il Consorzio ha anche stabilito la quota degli investimenti per il 2014, che sarà di quasi 13 milioni di euro, di cui 11,5 per sostenere i consumi.
Per sostenere i consumi sono stati investiti 11,5 milioni di euro
LE PERLE DI
CARLO PICCOLI TRIONFANO AL WORLD CHEESE AWARD 2013
Ancora un premio per i formaggi della Latteria Perenzin di San Pietro di Feletto. Il Montasio Vecchio Dop e la Caciottona di capra in foglia di noce hanno ottenuto rispettivamente la medaglia d’oro e d’argento alla 25esima edizione del World Cheese Award 2013 che si è tenuta a Birmingham in Inghilterra. Protagonista alla celebre esposizione internazionale dedicata alle eccellenze casearie è stato Carlo Piccoli, mastro casaro che da vent’anni crea per l’azienda formaggi vaccini e di capra, premiati nei più autorevoli concorsi del settore. Il caseificio Perenzin produce da quattro generazioni formaggi artigianali d’eccellenza, sia vaccini che caprini e da oltre 10 anni anche latticini bio.
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sposa l’insalata e fa il pieno di vendite
Successo di marketing e di vendite per l’edizione speciale autunnale di “Pausa Pranzo Topolina Ortoromi” realizzata per celebrare la partnership tra OrtoRomi e Parmareggio, tanto che il lancio autunnale è stato prorogato di un mese. Oltre a superare ogni aspettativa di successo tra i consumatori, la ciotola monodose a base di insalata e formaggio è stata premiata con l’Oscar all’Innovazione al Macfrut, per la categoria “Sementi e prodotti ortofrutticoli freschi”. «Parmareggio è contenta di aver partecipato al comarketing con Ortoromi – sostiene il responsabile marketing dell’azienda modenese, Matteo Ghidi – Gli ottimi risultati ci hanno dimostrato che è stato svolto un lavoro egregio e che il consumatore ha premiato la scelta di abbinare due eccellenze come l’insalata Ortoromi e il nostro Parmareggio Snack. La condivisione di importanti valori quali la qualità certificata e il controllo scrupoloso della filiera produttiva sono importanti basi per pensare ad una continuità di questa collaborazione».
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ATTUALITÀ news I Formaggi della Valtellina stuzzicano con la cucina d’autore Un volume che raccoglie 20 ricette a base di formaggi d’alpeggio, ideate da altrettanti chef valtellinesi. E’ il progetto “Sapori Alpini – 20 chef interpretano i formaggi degli alpeggi” curato da Valtellina Turismo nell’ambito del progetto di valorizzazione dei formaggi d’alta quota. Un’iniziativa che la Camera di Commercio di Sondrio, con la Strada dei Vini e dei Sapori di Valtellina ha realizzato per sviluppare nuove opportunità di mercato e per stimolare la ristorazione d’alto livello. Il libro è un invito a scoprire il territorio nei suoi prodotti più genuini e nella gastronomia d’eccellenza. Dagli alpeggi della provincia di Sondrio infatti sia nascono sia noti formaggi Dop, ormai conosciuti e apprezzati ovunque (come il Bitto e il Casera) sia prodotti caseari
meno noti, come lo Scimudìn o i formaggi d’Alpe: latterie, ricotte, formaggelle. Tutti prodotti straordinari che rappresentano un valore di nicchia del territorio valtellinese e che sono i protagonisti delle ricette raccolte nel volume. «Il ricettario – sottolinea Stefano Masanti, uno degli chef coinvolti nell’iniziativa – è il risultato di una non facile selezione di ricette individuate tra un ben più ampio numero di proposte. L’eccellenza dei prodotti degli alpeggiatori
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si sposa mirabilmente con la creatività e la maestria degli chef valtellinesi, tra cui annoveriamo ben 5 Stelle Michelin». Il libro si può consultare sul sito www. valtellina.it.
ATTUALITÀ
UNA FINESTRA SULLA
UE
NEGOZIATI COMMERCIALI UE-USA: IL DIAVOLO STA NEI DETTAGLI
Clima di ottimismo per la ripresa dei negoziati commerciali Ue-Us sa. Per il settore lattiero-caseario, le differenze maggiori sono di tipo “non tta ariffario”. Un esempio sono le regole per l’accesso e i co ontro oll lli li de d i prodottii lattiero-caseari sul territorio americano a cui gli Us sa non riinunc nu unc nce eranno, ma che anzi, hanno già previsto di intensificare e. Ma soprattutto, c’è un modello di agricoltura dive ers r o e forse non conciliabile. A partire dal sistema Ue delle prod du d uzion o i Dop e Igp, sul quale on l’industria alimentare americana non è dispostta a c co oncederci le stesse se s e garanzie di tutela legale accordate al sistema di re egi g strazione de ei marchi sul territorio americano. Gli Usa ritengono, infa atti, ch he lo o schem em e ma europeo di protezione abbia lo scopo di mantenere un “vantag ggio concorrenziale” per i prodotti europei. In particolare, bisognerà evitare la possibilità di coesistenza delle Dop europee con il prodotto “domestico” Usa considerato generico la cui denominazione commerciale evoca, o addirittura è esplicitamente la traduzione delle più famose Dop Italiane. Su questo aspetto il recente accordo concluso dalla Ue con il Canada, pur essendo estremamente positivo in termini di apertura del mercato canadese ai formaggi europei, contiene alcune concessioni per talune denominazioni di prodotti italiani, come Asiago, Fontina, Gorgonzola: i prodotti fabbricati in Canada il cui marchio è registrato, potranno continuare a essere commercializzati, a condizione che sia evidenziata la fabbricazione locale (canadese) del formaggio e che sia riportata una dicitura (come, ad esempio, “gorgonzola style”) per distinguerlo dal prodotto Dop italiano. Questo approccio rischia di produrre effetti negativi e, se applicato in maniera indifferenziata al mercato americano, potrebbe determinare l’uso generalizzato dei termini “stile, tipo, ecc” per i prodotti d’imitazione, danneggiando quindi il mercato dei prodotti Dop. Per evitare sorprese su questo e altri aspetti del negoziato, il Parlamento europeo e alcuni Stati membri reclamano una maggior trasparenza nel processo di negoziato e la pubblicazione dei documenti settoriali. Come si dice” il diavolo sta nei dettagli”...
Tutela delle indicazioni geografiche italiane: a quali condizioni? L’esperienz nzza maturata n t in quessti ann qu ni dalla Ue per gli acco cordi co co ommerciali con n la Corea ore de or ell Sud e con il Can a ada ha ha per erme me ess sso di ottenere ttt la tut uttel e a pe er un elenco di prodo otttti europei Dop p e Igp p che, per la notorietà tà e il valore tà commerciale in termini di volumi esportati, hanno potuto beneficiare di un’adeguata tutela dalle imitazioni e dalle comunicazioni commerciali fraudolente. Un approccio analogo potrebbe essere seguito nel negoziato con gli Stati Uniti, a condizione però che i formaggi italiani maggiormente apprezzati dai consumatori siano inseriti nell’elenco. E che siano indicati esplicitamente gli strumenti legali per esercitare una tutela dall’uso improprio o addirittura abusivo delle denominazioni.
AL VIA LA PRESIDENZA GRECA DELLA UE: LA RAPPRESENTANZA DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE CHIEDE ATTENZIONE SU TEMI PRIORITARI La presidenza greca del Consiglio della Ue non ha ancora presentato ufficialmente le priorità settoriali che saranno sviluppate nel corso del primo semestre 2014, ma FoodDrinkEurope, in rappresentanza dell’industria alimentare europea, ha giocato d’anticipo. In un documento programmatico, l’organizzazione di ricerca ha chiesto il sostegno urgente in 4 aree prioritarie: migliorare la competitività dell’industria alimentare europea, dare maggiore attenzione all’innovazione, promuovere un’educazione alimentare equilibrata e incoraggiare un modello di business sostenibile. Tali richieste confermano quanto era già stato evidenziato nel rapporto pubblicato a novembre scorso, in collaborazione con Effat (European Federation on Food Agriculture and Tourism Trade Union), nel quale si legge: “È necessario che la Commissione europea riconosca l’importanza del settore della trasformazione alimentare nel contesto dell’economia della Ue e ponga in essere strumenti specifici per sostenere lo sviluppo del settore e valorizzare le sue specificità. Tali politiche di sviluppo dovranno concretizzarsi nel commercio internazionale, nelle politiche di sostenibilità ambientale che valorizzino l’attività già posta in essere dalle industrie alimentari, nella riduzione degli ostacoli normativi e regolamentari che impediscono di operare in un contesto armonizzato”. Priorità queste che sono pienamente condivise dell’industria lattiero-casearia italiana ed europea. Sul tema della sostenibilità, Fde ha chiesto alla Presidenza greca di perseguire l’obiettivo di dimezzare i rifiuti alimentari commestibili all’interno della Ue entro il 2020.
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ATTUALITÀ
Sostenibilità e filiera latte post 2015 Alla Cattolica di Piacenza un convegno sul futuro del mercato del latte: si parlerà di produzione, trasformazione, sostenibilità e comunicazione.
L’abolizione delle quote latte e la sostenibilità ambientale sono due temi che incideranno molto nel futuro, ma ai quali bisogna già prepararsi. Per questo motivo il Comitato italiano Fil/Idf patrocina, insieme alla Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, il convegno “Sostenibilità, opportunità e criticità nella filiera latte post 2015” organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, in programma l’11 febbraio al centro congressi dell’ateneo piacentino. Il convegno mira ad approfondire queste grandi evoluzioni che attendono il settore lungo tutta la filiera: dalla produzione alla trasformazione, compresi gli aspetti nutrizionali e di comunicazione. Aprirà i lavori l’intervento di Sophie Bertrand (Niel – Centre
National Interprofessionnel de l’Économie Laitière), sul contributo della Federazione Internazionale del Latte-Fil/ Idf al tema della sostenibilità ambientale nel settore lattierocaseario. Seguiranno interventi sulle prospettive del mercato del latte nell’Unione Europea dopo l’abolizione delle quote e sull’impatto potenziale del pacchetto latte, sul benessere animale e la sostenibilità ambientale nell’allevamento bovino da latte, ma anche sulla gestione sanitaria per la sostenibilità degli allevamenti e sulla ricerca. La seconda parte del meeting approfondirà i temi dell’evoluzione della struttura delle aziende da latte italiane, delle esperienze aziendali nel coniugare sostenibilità e trasformazione, gli aspetti
I PROSSIMI APPUNTAMENTI FIL PER IL… …2014 - IDF Symposia on Science and Technology of Fermented Milk & Microstructure of Dairy Products, 3-7 marzo, Melbourne, Australia; - IDF/ISO Analytical Week e Congresso ICAR, 15-20 maggio, Berlino, Germania; - IDF World Dairy Summit, 27-31 ottobre, Tel Aviv, Israele - www.idfwds2014.com …2015 - IDF International Symposium on Sheep, Goat and other non-Cow Milk, 23-25 marzo, Limassol, Cipro; - IDF International Mastitis Conference, giugno/luglio, Glasgow, Scozia; - IDF World Dairy Summit, 20-24 settembre, Vilnius, Lituania …2016 - IDF Symposia on Cheese Science and Technology & Technology and Spray Dried Dairy Products, marzo/aprile, Dublino, Irlanda; - IDF World Dairy Summit, 16-21 ottobre, Rotterdam, Olanda …2017 - IDF World Dairy Summit, TBD, Istanbul, Turchia 18 IL MONDO DEL LATTE 18
Nuove pubblicazioni Fil/Idf ISO 11816-1/IDF 155-1 Milk and milk products – Determination of alkaline phosphatase activity – Part 1: Fluorimetric method for milk and milkbased drinks. La pubblicazione costituisce la terza revisione del metodo per la determinazione dell’attività della fosfatasi alcalina. La metodologia è applicabile sia al latte crudo che a quello trattato termicamente, alle bevande aromatizzate a base di latte vaccino, ovino e caprino, ma anche al latte in polvere ricostituito. Costo dello Standard: 65 euro.
nutrizionali del latte e dei suoi derivati, così come le nuove frontiere della comunicazione nel settore lattiero-caseario. La giornata si chiuderà, infine, con la presentazione dell’identikit del consumatore di latticini e formaggi attraverso un’analisi delle caratteristiche, dei trend e dei comportamenti che lo identificano. La partecipazione al convegno è gratuita ed è gradita la registrazione. Modulo di iscrizione e programma della giornata sono disponibili sul sito della Facoltà di Agraria all’indirizzo: http://piacenza. unicatt.it/facolta/agraria.
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PROTAGONISTI
4 DOMANDE A... Massimiliano Dona,
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segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori
Unc è stata in prima linea perché l’Italia si dotasse odice del consumo norma sulla class Come commenta i ni di applicazione ove regole? del Consumo ci to in tutta Europa eccezione di aesi, manca una azione compiuta della disciplina di consumo. E non potete immaginare quanti consumatori consultano queste norme online proprio grazie al fatto di poterle rintracciare più facilmente: da parte nostra, per agevolare questa presa di contatto con il Codice abbiamo lanciato un sito tematico (www. codicedelconsumo.it) e una
Nonostante la sua giovane età (è nato a Roma nel 1970), Massimiliano Dona vanta un lungo e brillante curriculum. Dopo essersi laureato con il massimo dei voti alla Luiss, si è dedicato anima e corpo alla tutela dei consumatori, seguendo le orme del padre Vincenzo, storico fondatore dell’Unione nazionale consumatori, la più antica organizzazione consumerista italiana. Per il suo impegno sociale in questo campo, nel 2013 è stato insignito dal Presidente Giorgio Napolitano dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Dona rappresenta l’Unione all’interno del Cncu (Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti) presso il ministero dello Sviluppo Economico ed è il rappresentante italiano nel Gruppo Consultivo Consumatori (Eccg) presso la Commissione Europea. Autore di alcuni libri e di decine di articoli in materia di diritto dei consumatori, Dona ha combattuto e vinto la battaglia che ha portato in Italia la “class action”. 20 IL MONDO DEL LATTE 20
app per iPhone/iPad. Per quanto riguarda la classaction il quadro è meno entusiastico: come è noto lo strumento processuale è stato via via depotenziato per la preoccupazione di un uso irresponsabile dell’azione risarcitoria. Il risultato, però,
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CONOSCIAMOLO MEGLIO
Massimiliano Dona Tempo libero: amo leggere e scrivere. Il mio ultimo libro 4(::04 03 7(63( = 0(56 +65( 05*0.< sullo shopping online (“Aggiungi al carrello”, Minerva ,99( edizioni) sta avendo un discreto successo. (NNP\UNP H S *HYYLSSV Luogo dove ama tornare: adoro la campagna. 6+233,1 Tornerei in certi agriturismi, anche durante la 6235$ * 21 /,1( ( $//( 9'9,9(5( $*/, ,1 * 11, ,3(1'(1 stagione invernale, con un progetto da scrivere =( '(/ $ :(% davanti al camino. Sport preferito: con gli anni ho abbandonato gli sport dinamici (anche se ogni tanto replichiamo una sfida calcistica tra imprese e consumatori) e ne ho scoperti di più sedentari, come il poligono di tiro. Del resto difendere i consumatori è sempre più difficile, no? 4 , Squadra del cuore: la Juventus (temprato da tutte le difficoltà per un tifoso della Vecchia Signora che vive a Roma). Cantante preferito: la musica italiana in genere e i cantautori, ma anche i classici stranieri. Canzone più amata: a proposito di musica straniera, “My way” di Frank Sinatra. Film o libro più amati: quelli legati al mio lavoro: i docu-film di Michael Moore. Poi conservo i libri di Ralph Nader e, recentemente, ntemente, di Serge Latouche, che mi hannno regalato. Cuciina: traddizionale o innoovativa?? Un po’ e un po’.. Il fo formaaggio più buono? Tutti, ma una mennzione speciale per grana e pecorino. Nel suo frigo non manca mai: il lattte per la colazione. Il suo motto: non rinunciare mai a un soggno perché richiede troppo tempo per reealizzarloo. Il tempo passerà comunque. (NNP\UNP H S *HYYLSSV
è che oggi molte iniziative sono naufragate per colpa dell’inefficienza della classaction italiana. E lo dico pur avendo un primato del quale andiamo molto fieri: nel 2013 l’Unione Nazionale Consumatori è stata la prima associazione (e credo ancora l’unica) a vincere una classaction in Italia. Alcuni sostengono che le associazioni di impresa sono lobby da cui stare alla larga. Altri le ritengono portatrici teressi legittimi con onfrontarsi in modo mai duro, ma leale. è la sua idea in osito? C’è qualche mpio di collaborazione iva? Alla soglia dei sessanta anni di attività, l’Unc ha maturato una visione laica e dialettica della relazione tra rappresentanti dei consumatori e rappresentanti delle imprese. Ritengo imprescindibile un serio investimento di fiducia in questo rapporto a condizione che ciò avvenga nel rispetto dei ruoli: l’impresa deve produrre profitti e farlo in modo trasparente e rispettoso dei diritti della clientela; il rappresentante dei consumatori deve verificare la correttezza delle dinamiche commerciali, proporre aggiustamenti e, in mancanza di riscontri, deve segnalare i comportamenti scorretti alle autorità competenti, fino a ricorrere al giudice nei casi più gravi. Purtroppo però le cose non vanno sempre così: talvolta osservo miei colleghi che, senza neppure conoscere adeguatamente il settore di riferimento, lanciano denunce e campagne solo per fare uno scoop. Ma non mancano anche certi manager innamorati di se stessi che non riescono a guardare più complessivamente al mondo circostante. Dovendo fare qualche esempio, mi limiterò a dire che settori più maturi, come l’alimentare, rappresentano spesso occasioni di collaborazione
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anche molto apprezzate dal nostro pubblico di riferimento. Tutt’altro scenario, purtroppo, troviamo nel mondo della net economy, dove troppo spesso incontriamo imprese “digitali” esageratamente aggressive e trascurate verso l’utenza. Tanti chiedono di introdurre nuove norm di etichettatura, che impongano l’indicazio dell’origine del prodo degli ingredienti su t i prodotti alimentari.
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Parlamento italiano ha anche emanato alcune leggi, sistematicamente bocciate dall’Europa. L’industria sostiene che le caratteristiche di buona parte dei prodotti made in Italy non dipendano dalla provenienza degli redienti, ma dalla loro alità e chiede di lavorare un mercato comunitario n leggi uguali per tutti. al è la posizione di Unc? battito sul made in Italy
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PROTAGONISTI rappresenta uno dei grandi equivoci del nostro tempo: ogni giorno è pubblicizzato un nuovo prodotto con solenne accompagnamento di bandiere tricolori o diciture più o meno fantasiose. I consumatori sono disorientati e non mancano proteste vibranti ai nostri sportelli, segno di una crescente sfiducia verso il concetto di made in Italy. Da consumerista ritengo che la tracciabilità delle produzioni sia un valore, ma solo in termini di trasparenza. Mi spiego: salvo rare eccezioni (e penso a prodotti per i quali la provenienza è sinonimo di peculiarità organolettiche, come ad esempio l’olio d’oliva), l’origine della materia prima non dovrebbe orientare le scelte. Tuttavia apprezzerei un po’ più di trasparenza da parte delle aziende perché il grano ucraino o il tonno giapponese sono buoni fino a quando una centrale nucleare non comincia a fare i capricci. Un esempio banale per dire che a questo punto diventiamo tutti molto più sensibili rispetto alla provenienza. Detto questo, però, mi aspetterei più serietà anche da certe imprese che invece sembrano esageratamente interessate alla comunicazione sul “made in”: vogliamo atte di
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da con uale ato un ? gioie più prima olti miei ciazioni vio ato, per olta via e, lasciatemi dire, ne vado molto orgoglioso! Avverto l’amaro in bocca, invece, quando vedo certa comunicazione pubblicitaria
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UNC E ASSOLATTE INSIEME PER VALORIZZARE I FORMAGGI Dalla collaborazione tra Unc e Assolatte è nata l’applicazione “Formaggi - per sapere e per sapore”, disponibile gratuitamente online nelle versioni per Apple e per Android. Quest’applicazione raccoglie e racconta un centinaio di formaggi sia italiani che stranieri, spaziando dalle caratteristiche organolettiche alle ricette, e offrendo anche migliaia di abbinamenti con pane, frutta, verdura, vini e birra. Inoltre l’applicazione fornisce utili consigli e concreti suggerimenti per fare un acquisto informato e consapevole, per conservare e degustare i formaggi e per inserirli in una corretta alimentazione. L’applicazione si può scaricare gratis: ● da http://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8 per Apple ● da https://play.google.com/store/apps/details?id=com.viamatica per Android.
irresponsabile: dalle pasticche per il mal di testa alle bibite gassate, passando per alcuni alimenti ultracalorici, non sono ancora riuscito ad ottenere che l’Autorità Antitrust sanzioni (insieme ai messaggi ingannevoli) anche gli spot che spingono a consumi esagerati. E’ un fenomeno dilagante che trovo immorale e per questo continuerò a battermi.
L’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI: SESSANT’ANNI AL FIANCO DEI CITTADINI La guerra è finita da pochi anni e l’Italia è alle prese con la ricostruzione. C’è voglia e fretta di crescere, di ricostruire quel che è andato distrutto, di ricchezza, di produrre di più. La frode è in agguato. C’è il rischio che qualche furbo non vada troppo per il sottile, mettendo a rischio la salute dei consumatori e l’attività dei tanti imprenditori onesti e coraggiosi, che stanno facendo dell’Italia una delle più grandi potenze economiche del mondo. È in questo panorama che nel 1955 Vincenzo Dona decide di dar voce ai consumatori e fonda l’Unione nazionale consumatori, la prima organizzazione consumerista italiana. Le battaglie vinte dall’Unc sono numerose, le prime sono sull’etichettatura dei tessili, sulla classificazione degli oli d’oliva, sul peso netto. Alla fine degli anni ’90 arriva la legge-quadro sui consumatori, il Codice del consumo e - più recentemente – la norma sulla class action. Unc non vuole avere una visione ideologica del consumerismo: il mercato è un luogo di scambio popolato da diversi attori non un film con i buoni e i cattivi. L’importante è che ognuno svolga il suo compito nel rispetto delle regole. La parola d’ordine di Unc è educazione dei consumatori per un consumo consapevole, una spesa oculata, un’alimentazione sana e corretta, per la difesa del proprio reddito.
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PROTAGONISTI
IL FUTURO ABITA QUI Con il presidente di Tetra Pak Italia, Alejandro Cabal Uribe, ripercorriamo la storia dell’azienda svedese che in 60 anni è diventata leader mondiale del pack alimentare: nel 2012 ha prodotto 173 miliardi di confezioni di Massimo Forino
Il lungo cammino che ha fatto di Tetra Pak il leader mondiale nel trattamento e confezionamento di prodotti alimentari ha due date fondamentali: maggio 1951, quando Ruben Rausing – fondatore dell’azienda – convoca la stampa per presentare il proprio innovativo progetto, e settembre 1952, data della consegna della prima macchina alla latteria sociale di Lund, in Svezia. Il successo è immediato e travolgente. Dopo due anni Tetra Pak arriva in Messico, poi in Svizzera e in Libano. Nel 1965 è il turno dell’Italia, dove viene anche costruito il primo stabilimento fuori dalla Svezia, il
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terzo per importanza nel mondo. Nei dieci anni successivi è la volta di Spagna, Giappone, Francia, Germania, Russia. Il numero di contenitori cresce in modo esponenziale, supera il miliardo nel 1960 per arrivare a 4,5 miliardi nel 1965. E nel 2012 si superano i 173 miliardi.Un crescendo incredibile, che - forse - può essere paragonato solo a quello di personal computer e smartphone. Oggi Tetra Pak è presente in 170 paesi, dà lavoro a più di 23.000 persone, di cui circa 1.000 si occupano di ricerca e sviluppo negli 11 siti dedicati dell’azienda ritenuti strategici. Da più di sessant’anni, Tetra Pak è estremamente dinamica e innovativa, ha saputo cavalcare l’onda della crescita della domanda mondiale con prodotti sempre più moderni, che permettono di conservare sempre meglio gli alimenti, preservandoli e prolungandone la durata, e ne consentono una facile diffusione a costi ragionevoli.
CONOSCIAMOLO MEGLIO
Alejandro Cabal Uribe Colombiano, 39 anni, master in Economia all’Universidad de Los Andes, Alejandro Cabal Uribe ha percorso una significativa carriera internazionale, sia in America che in Europa. Oggi è presidente di Tetra Pak Italia. Quali sono i suoi hobby? Amo giocare a tennis e ascoltare musica. Cantante preferito? Bono Vox degli U2. Cucina tradizionale o innovativa? Tradizionale, senza dubbio. Il formaggio più buono? Mi piace moltissimo la mozzarella di bufala. Passiamo al cinema, Il film più bello? “Ogni maledetta domenica”. E il libro che ha amato di più? “Cent’anni di solitudine “di Gabriel Garcia Marquez. La saga dei Buendia è indimenticabile. Se apriamo il suo frigorifero: troviamo sicuramente? Succo e latte, rigorosamente in contenitori Tetra Pak.
L’azienda ha sempre dimostrato grande attenzione all’aspetto ambientale. Aderisce al Global Impact delle Nazioni Unite, collabora ad alcuni progetti del Wwf, sostiene organizzazioni non governative per promuovere l’uso responsabile delle foreste. In Italia Tetra Pak, nel giro di 10 anni, ha raggiunto risultati notevoli dal punto di vista ambientale: ha ridotto drasticamente gli scarti di produzione, oggi inferiori al 5%; grazie a una politica molto accorta, per ogni pezzo prodotto, il consumo di componenti tecnici è calato del 23% e quello di energia del 28%. Analoga riduzione si è avuta per le emissioni di CO2 mentre per i rifiuti si è registrato un -25,3%. Tutti dati certificati dalle principali società di riferimento. Grazie al protocollo siglato con Comieco (Consorzio nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica) i contenitori Tetra Pak vengono raccolti con la carta o con il multimateriale leggero in ben 4.200 Comuni italiani e vengono poi avviati al riciclo. In meno di 10 anni si è arrivati a più di 1,2 miliardi di contenitori recuperati. Innovazione, prestazione, crescita e ambiente sono i quattro pilastri della strategia dell’azienda.
Ne parliamo con Alejandro Cabal Uribe, presidente di Tetra Pak Italia. Se dovesse individuare una parola d’ordine per la sua azienda, quale sceglierebbe? La nostra parola d’ordine è senz’altro partnership. Per noi fare business significa sviluppare il concetto di filiera, attraverso tutte le sinergie possibili e ottimizzare il processo per offrire sul mercato un prodotto sicuro, funzionale, rispettoso dell’ambiente e a un costo competitivo. Dal suo osservatorio privilegiato, come è andato il mercato del latte quest’anno? Sia il latte confezionato fresco
che quello Uht hanno vissuto una contrazione dei consumi: si compra meno in quantità perché le famiglie stanno cambiando le abitudini di consumo e per il futuro non ci aspettiamo una ripresa, piuttosto una stabilizzazione del livello dei consumi. Per questo è importante sviluppare concetti e prodotti che permettano all’industria lattiero-casearia di tornare a crescere e guadagnare quote di mercato, facendo leva sul prezioso posizionamento salutistico. Quali mercati ritiene più promettenti? Tutto l’alimentare made in Italy ha ottime possibilità di crescere
TETRA PAK in Italia
TETRA PAK nel mondo
Nel 1965 inaugura lo stabilimento di produzione a Rubiera (RE), il primo aperto fuori dai confini svedesi. Oggi è il terzo al mondo in ordine di importanza. - oltre 320 milioni di euro di fatturato nel 2012; - 416 dipendenti; - 4,5 miliardi di contenitori immessi sul mercato nel 2012; - Oltre 100 clienti; - 25% del fatturato realizzato con export
- 8 gli stabilimenti che producono macchine per il confezionamento e 42 che fanno imballaggi; - 170 i Paesi in cui è presente; - 23.425 dipendenti; - 82 uffici commerciali - 8.700 stabilimenti che usano impianti Tetra Pak; - 77,7 miliardi di litri di prodotti alimentari confezionati in Tetra Pak - 173 miliardi di confezioni prodotte nel 2012
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PROTAGONISTI nei mercati esteri. Prodotti come il vino, il pomodoro, l’olio, i lattiero-caseari che si legano allo stile di vita italiano sono considerati all’estero come un’icona di altissima qualità e status. Questo portafoglio straordinario di prodotti è in grado di far uscire molti marchi dal mercato delle commodities. È nostro compito, come azienda di confezionamento, aiutare - attraverso il nostro network globale - i partner con cui lavoriamo e sviluppare business sull’export per portarli sui mercati più dinamici, nuovi e lontani, come Gran Bretagna, Cina, Russia e Giappone. A quali mercati è destinata la produzione di Rubiera? Oltre al mercato italiano, che assorbe circa il 75% della produzione, la sede di Rubiera produce contenitori anche per Algeria, Brasile, Bulgaria, Croazia, Francia, Portogallo, Repubblica Slovacca, Spagna, Slovenia, Finlandia, Belgio, Ucraina, Russia, Arabia Saudita, Marocco, Ungheria, Serbia, Turchia, Iran,
Perù, Germania, Sudafrica, Kenya e Romania. Che problemi incontra in Italia una grande azienda internazionale come Tetra T P Pak? Le condizioni strutturali e legislative oggi in Italia non supportano lo sviluppo di investimenti stranieri. Si devono creare le condizioni per attirare capitali esteri, sia attraverso incentivi che attraverso la revisione della legislazione riguardante il mondo del lavoro, adeguandola alle nuove dinamiche di mercato. Progetti per il 2014? Continuare a sviluppare idee e progetti con i nostri clienti che permettano loro di conquistare nuovi mercati locali ed esteri. Riteniamo che il livello di servizio e le soluzioni integrate, che vanno dal trattamento degli alimenti fino al prodotto a scaffale, rappresentino e offrano una grande opportunità di miglioramento in tutta la filiera dell’industria italiana che oggi non è sfruttata al meglio.
IL BUSINESS DI TETRA PAK
7% 11%
35%
47% %
Vino Vegetali e alimenti solidi Succhi di frutta Latte e prodotti lattiero caseari liquidi
Dennis Jönsson, presidente e Ceo del Gruppo Tetra Pak
Rediscovering milk Questo il titolo del grande evento organizzato a Yokohama, in occasione del Word Dairy Summit. Davanti ad una platea di circa 2.000 persone provenienti da tutto il mondo, riunite per l’annuale appuntamento della Fil/Idf, Dennis Jönsson, presidente e Ceo del gruppo Tetra Pak, ha parlato del futuro del settore. «Il latte non alimenta e nutre solo il corpo, ma intere società ed economie e per continuare a farlo, in un panorama in cui la domanda mondiale è in continua crescita, bisogna seguire tre strade. Quella dell’innovazione, che deve essere continua e costante, per rispondere ai rapidi cambiamenti e ai bisogni di un numero di persone sempre maggiore. Quella della tecnologia, che deve aiutarci a ridurre i rifiuti, a massimizzare la sicurezza e a raggiungere sempre più persone con prodotti di qualità. Quella della collaborazione, perché solo lavorando insieme saremo in grado di rispondere alle sfide del futuro». Jönsson ha ricordato che se da un lato la domanda mondiale è in crescita – in alcuni paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, con tassi annuali a due cifre – dall’altro aumentano costi e pressione competitiva. Senza dimenticare l’accresciuta consapevolezza dei consumatori per i temi della sicurezza alimentare e ambientale. Secondo Tetra Pak nei prossimi 3 anni la domanda di latte e latticini crescerà del 2,5% l’anno. Nel 2016 il consumo di latte sfiorerà quindi i 310 miliardi di litri. Una crescita trainata dai Paesi in rapido sviluppo come Cina, India, Indonesia e Brasile, dove stanno aumentando rapidamente i redditi e l’ampiezza della middle class. Una nuova generazione istruita si affaccia al mercato dei prodotti lattiero caseari di qualità e diventa il driver del mercato futuro. Bisogna quindi essere in grado di rispondere a questa domanda, con i prodotti giusti, al giusto prezzo. «In un’epoca di aumento dei prezzi delle materie prime e di forte concorrenza, dobbiamo migliorare i nostri prodotti e servizi senza aumentare significativamente i prezzi. Questa è la sfida del futuro». Una sfida che passa attraverso la riduzione degli scarti alimentari, l’etichettatura ambientale credibile, l’uso di materiali rinnovabili e il riciclo.
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PROTAGONISTI
PARMALAT IL CRÈME FRAÎCHE PRODOTTO DEL MESE
L’innovazione è nel dna di Chef - la marca leader del mercato della panna Uht - che da sempre guida il mercato rispondendo e anticipando le tendenze del mondo alimentare. L’ultima novità proposta da questo brand è Crème Fraîche, una panna dalla consistenza veliutata, particolarmente versatile in cucina perché adatta per realizzare sia ricette dolci che salate. Grazie alla texture che la rende persino spalmabile e al sapore unico, leggermente acidulo, Chef Crème Fraîche si presenta come l’ingrediente ideale per ogni tipo di ricetta. Tecnicamente, Chef Crème Fraîche è una panna fresca arricchita con fermenti lattici. La speciale selezione dei suoi fermenti e la metodologia produttiva consentono di ottenere una texture omogenea e compatta e un gusto davvero particolare. Chef Crème Fraîche è golosa consumata fresca ed è perfetta come ingrediente o guarnizione. Si sposa in particolare con salmone affumicato, verdure lesse ed è perfetta per il cheesecake.
Vaschetta da 190g
Si può consumare da sola, fresca, oppure usare come ingrediente o guarnizione in ricette dolci o salate.
IIngredienti: ngredienti: P Panna, anna fermenti lattici
Novità: è una panna fresca arricchita con fermenti lattici. Grazie alla speciale selezione dei suoi fermenti e alla metodologia produttiva, ha una struttura omogenea e compatta e un gusto unico, con sfumature acidule.
VALORI NUTRIZIONALI MEDI PER 100 G Valore energetico Proteine Carboidrati Grassi
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kcal KJ
204 840 2,7g 3,2g 20,0g
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ECONOMIA
L’ANNO CHE VERRÀ
Nielsen analizza gli effetti della crisi sul carrello degli italiani Le abitudini dei consumatori si evolvono a causa della difficile congiuntura economica. La società di ricerche fa alcune previsioni sul bilancio 2013 del largo consumo italiano: calo ulteriore dei volumi (-0,3%) ma crescita dei valori (+0,9%) a causa dell’inflazione di Massimo Forino
Secondo le più recenti analisi della Nielsen, la In base alle previsioni i consumi hanno crisi economica che ha colpito il nostro paese chiuso il 2013 con una contrazione dei volumi ha portato un cambiamento strutturale nel dell’1,6% e un’inflazione che si dovrebbe comportamento di acquisto degli italiani. attestare attorno all’1,1%. La somma di Maggior gg selezione,, p più ricerca di informazioni,, queste dinamiche si traduce quindi in una meno acquisti q di impulso, p , ma p più riduzione del giro d’affari attenzione alle p promozioni e alle p private pari a circa 450 milioni di label. Si compra p meno e ci si concentra di euro. I comparti principali Il comparto più sul come si spende p p il denaro. mostrano dinamiche alimentare Date queste premesse, come evolveranno tendenzialmente omogenee gli acquisti nei prossimi mesi? sul versante della domanda, dovrebbe Uno strumento messo a punto dalla tutte all’insegna della aver risentito società di ricerca (Nielsen Business contrazione dei consumi. Indicators) mette in evidenza che il 2013 Sul versante dei p prezzi,, meno di altri dovrebbe aver segnato un nuovo calo in invece,, si assiste a un del calo volume (-0,3%), ma una piccola ripresa proseguimento p g della dei volumi nei valori (+0,9%), a causa dell’inflazione. dinamica inflativa,, su toni Il comparto alimentare non sfugge a modesti p per g gli alimentari questa tendenza, anche se il calo dei e bevande,, mentre p per volumi previsto da Nielsen è meno il comparto p dei non importante di quello registrato per i settori non alimentari,, anche se solo p per l’anno in corso,, la alimentari. fase è decisamente deflattiva.
IL TREND DELLE VENDITE DEI PRODOTTI DI LARGO CONSUMO VALORI
MERCAT A O TOTAL T E ALIMENTARI T E BEVAND E E ALIMENTARI T BEVAND E E NON ALIMENTARI T CHIMICO CASA CURA E IGIENE DELLA PERSONA
2012 -0,3 0,0 0,2 -0,9 -2,4 -2,0 2,7
2013 -0,6 -0,3 0,0 -2,0 -2,6 -2,2 -2,8
* TREND VENDITE A PREZZI COSTANTI FONTE: NIELSEN BUSINESS INDICATORSS - TENDENZE E PREVISIONI I SEMESTREE 2013
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2014 0,9 1,1 1,2 0,3 -0,5 -0,1 -0,8
VOLUMI* 2015 0,4 0,5 0,6 0,1 -0,1 0,4 -0,4
2012 -1,3 -0,9 -0,6 -2.6 -4,6 -6,4 -2,6
2013 -1,6 -1,6 -1,2 -1,9 -1,6 -1,2 -1,9
2014 -0,3 -0,2 -0,1 -0,7 -0,8 -0,8 -0,7
2015 -0,4 -0,4 -0,4 -0,5 -0,5 -0,4 -0,5
e interessare entrambi gli aggregati che lo compongono, ma senza riuscire a riportare la domanda a una nuova fase espansiva. Sempre nel 2013 appena concluso, le bevande dovrebbero aver messo a segno una delle contrazioni più pesanti degli ultimi dieci anni e anche per il futuro Nielsen ritiene che continueranno a mostrare una tendenza verso il basso, mentre sul versante dei prezzi si assisterà a un progressivo rientro della dinamica inflazionistica. Anche i non alimentari hanno chiuso il 2013 con una domanda ancora in flessione (-1,6% dopo il -4,5% del 2012) e non si prevede una ripresa almeno all’interno dell’arco di previsione. Il turnover, dopo la contrazione del 2,6% dell’anno in corso, dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile nel prossimo biennio in presenza di prezzi che, dopo il -0,9% stimato per il 2013, non dovrebbero subire variazioni significative. Entrambi i comparti p che compongono p g il non alimentare p presentano congiunture g analoghe, g , anche se con intensità diverse: nel 2013 -2% in volume e -2,8% , in valore per i p p prodotti di cura p personale e igiene, g , mentre sarà di -1,2% , in volume e -2,2% , in valore Le proiezioni sul per il chimico casa. Solo nel p biennio 2014-2015 questi 2013 ipotizzano settori dovrebbero rallentare la contrazioni decrescita, ma senza arrivare mai a raggiungere una vera e tra le più pesanti propria inversione di tendenza, degli ultimi 10 anni ad eccezione del giro d’affari per le bevande del chimico casa che per il 2015 è previsto in salita dello 0,4 per cento.
contrazione dei consumi, iniziata nel 2011 e che si protrarrà per tutto l’orizzonte previsivo, anche se con intensità sempre più moderate: i prezzi, dopo il rallentamento del 2012 (+0,8%), sono tornati a mostrare una maggiore intensità, che tenderà ad attenuarsi nel biennio di previsione arrestando la crescita del giro d’affari al di sotto dell’1 per cento.
La fase di debolezza che ha caratterizzato gli alimentari negli ultimi anni dovrebbe essersi intensificata nel 2013, registrando una contrazione della domanda dell’1,1% a fronte di un aumento dei prezzi dell’1,2%. Qualche debole segnale di rientro dovrebbe manifestarsi dal 2014,
L’INCIDENZA SULLE VENDITE DEI VARI COMPARTI PREZZI 2012 1,1 0,9 0,8 1,4 2,0 4,7 0,0
2013 1,1 1,3 1,2 2,0 -1,0 -1,0 -0,9
2014 1,2 1,3 1,3 1,1 0,3 0,7 0,0
2015 0,9 0,9 1,0 0,8 0,4 0.7 0,1
7% 5% 13% 78,1% mld €
Alimentari Bevande Chimico casa Cura e Igiene della persona
75%
IL MONDO DEL LATTE 31
ECONOMIA
IMPORT DI LATTE: in Italia semp prodotto che a da oltrefrontie Nei primi nove mesi del 2013 sono entrate nel nostro Paese 426.840 tonnellate di latte: +3,64% sul 2012. Austria e Germania sono i principali importatori. Prezzi in aumento. di Fausto Marri
Nel corso del 2013, in Italia, le importazioni i volumi esportati verso l’Italia - cresce ancora di latte alimentare confezionato all’estero del 5,18%. La Germania, precedentemente hanno continuato ad evidenziare una tendenza in forte crescita, rallenta il trend migliorando all’aumento. Nei primi 9 mesi dell’anno, l’export solo del 4,61%. Per contro, le infatti, secondo i dati diffusi provenienze dagli altri Paesi dall’Istat, i flussi verso Ue continuano a perdere quota il nostro Paese hanno (-7,12%) anche se in modo Continua calare continuato ad incrementarsi, più attenuato rispetto al primo il consumo di latte sebbene in modo più trimestre, quando mostravano contenuto durante l’ultimo da parte degli italiani cali superiori al 12%. trimestre. Per il periodo in Non vi sono variazioni mentre sugli scaffali questione le importazioni significative in ordine alle delle rivendite complessive di latte quote di import dai diversi confezionato sono cresciute Paesi. L’Austria consolida aumenta la quota di 14.987 tonnellate, il 3,64% la sua posizione di leader di prodotto estero sull’analogo periodo del nell’export di latte alimentare più economico: 2012, passando da 411.853 verso l’Italia, con una quota dal a 426.840 tonnellate. Appare 43%, guadagnando un punto un trend destinato ormai evidente, pertanto, sul 2012. Al secondo posto si a continuare che dopo il vistoso aumento conferma la Germania, che con del 9% verificatosi nel 2012, il suo 24% stacca la Francia anche nel 2013 si assisterà di 2 punti (mentre nel 2012 si ancora a un incremento, posizionavano in pari, col 23%). seppure più contenuto, delle spedizioni di latte Gli altri Paesi Ue, buoni ultimi, con il loro 11% alimentare verso l’Italia da parte degli altri perdono un punto rispetto al 2012. Paesi della Ue. I PREZZI LE PROVENIENZE Per quanto riguarda i prezzi unitari all’import, In ordine ai Paesi di provenienza, nel periodo rilevati franco frontiera (calcolati dividendo osservato le migliori performance di export sono il dato in valore per quello in quantità), si state conseguite dalla Francia, che avanza del evidenzia nel complesso una tendenza opposta 5,51%, seguita dall’Austria che - già leader per rispetto alle rilevazioni del primo trimestre, che
32 IL MONDO DEL LATTE 32
LE IMPORTAZIONI IN ITALIA DI LATTE CONFEZIONATO PER PAESI DI PROVENIENZA GEN-SET 2013 2012 V RIAZIONI VA GEN-SET 2013 2012 V RIAZIONI VA GEN-SET 2013 2012 V RIAZIONI VA
FRANCIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI UE
MONDO
TONS
TONS
TONS
TONS
TONS
96.136 91.115 5,51%
101.581 97.105 4,61%
183.046 174.027 5,18%
46.076 49.606 -7,12%
426.840 411.853 3,64%
FRANCIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI UE
MONDO
EURO X 1000
EURO X 1000
EURO X 1000
EURO X 1000
EURO X 1000
51.000 48.043 6,15%
50.214 43.792 14,66%
89.965 80.161 12,23%
20.698 23.159 -10,63%
211.876 195.156 8,57%
FRANCIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI UE
MONDO
EURO/KG
EURO/KG
EURO/KG
EURO/KG
EURO/KG
0,530 0,527 0,61%
0,494 0,451 9,61%
0,491 0,461 6,70%
0,449 0,467 -3,78%
0,496 0,474 4,76%
FONTE: ELABORAZIONI ASSOLATTE SU DATI ISTAT
mostravano un calo del 2,38%. Il dato cumulato dei primi 9 mesi del 2013, infatti, indica ora un aumento del 4,76%. L’esame puntuale dei dati dei singoli Paesi evidenza tuttavia situazioni diverse. L’Austria riesce ancora ad aumentare i prezzi del 6,7%, rimanendo comunque competitiva nei confronti della Francia e della Germania. Quest’ultima, avendo forzato meno sulle quantità, porta a casa il miglior aumento di prezzo (+9,61%). La Francia, meno competitiva, per migliorare
L’AUSTRIA È IL NOSTRO MAGGIOR FORNITORE
11%
22%
43%
stabile il prezzo. Gli altri Paesi Ue, pur presentando prezzi già competitivi, li riducono ancora del 3,78% per contenere le perdite sui volumi esportati. L’analisi dei dati, purtroppo, continua a confermare le preoccupazioni manifestate in precedenza, in quanto, contemporaneamente, crescono ancora le importazioni di latte estero confezionato (a fronte di un export assolutamente marginale), mentre peggiorano i volumi complessivi di latte consumato dalle famiglie italiane. In sintesi, sui nostri scaffali, il latte alimentare confezionato in Italia continua a cedere spazi importanti a quello proveniente dagli altri Paesi comunitari. Non vi è quindi dubbio che, anche nel 2013, il progressivo deterioramento del potere d’acquisto dei salari abbia fatto orientare sempre più famiglie verso l’acquisto di prodotto estero, sicuramente più competitivo. Appare pertanto abbastanza illusorio, con buona pace di chi organizza manifestazioni al Brennero, che tale tendenza possa modificarsi drasticamente nel breve periodo, in quanto non sembra probabile che qualche decina di euro di aumento dei salari dal 2014, per effetto della riduzione del cuneo fiscale, possa invertire la tendenza da tempo in atto.
Austria e Germania, oltre ad aver accresciuto le quantità di prodotto importato, hanno aumentato i prezzi
24%
Francia Germania Austria Altri UE DATI A VOLUMEE - FONTE: ELABORAZIONI ASSOLATTE SU DATI ISTAT
IL MONDO DEL LATTE 33 33
LA CRISI DELL’ANIMA (del commercio)
Sulla base dei dati sugli investimenti pubblicitari, la ripresa è un po’ meno lontana Rallenta il calo del volume d’affari delle inserzioni. La Tv resta al primo posto, continua a perdere terreno la carta stampata. Dopo mesi difficili l’alimentare dà segnali di ripresa di Salvatore Perazzi
Secondo un recentissimo studio della Nielsen, pesanti, che si nei primi 10 mesi del 2013 gli investimenti aggiungono ai Nei primi 10 mesi pubblicitari realizzati in Italia si sono attestati dati drammatici del 2013 persi 828 su 5,2 miliardi di euro, con un calo del 13,7% registrati nel rispetto allo stesso periodo del 2012. Mancano corso del milioni di euro. Ma cioè all’appello investimenti per circa 828,8 2012. a ottobre il food ha milioni di euro. La crisi non segnato un +1,3% Sono molti mesi che quella che Henry Ford ha risparmiato definì l’anima del commercio è in una situazione neppure i difficile, dalla quale stenta ad uscire. Gli canali di effetti del calo dei consumi e della produzione comunicazione legati al mondo web, colpiti industriale non possono cioè non sentirsi anche anch’essi dalla riduzione degli investimenti, nel campo della pubblicità. anche se con tassi inferiori alla media generale. E l’alimentare? Dal punto di vista pubblicitario, Il dato però è in miglioramento. Gli ultimi mesi del 2013, infatti, hanno chiuso con arretramenti IL MERCATO PUBBLICITARIO ITALIANO inferiori a quelle del passato: tra gennaio e agosto la 2013 VAR.% riduzione era stata del 15,7%. GEN./OTT. MIGLIAIA DI EURO Non si può parlare di vera e propria ripresa, ma si comincia TV 2.866.496 -11,8 a vedere qualche pallido segnale di fiducia delle imprese, QUOTIDIANI 729.308 -20,7 che ricominciano ad investire in PERIODICI 435.341 -24,4 advertising. A farla da padrona, continua INTERNET (FONTE: FCP-ASSOINTERNET) 404.148 -2,4 ad essere la televisione, che DIRECT MAIL 293.545 -15,1 raccoglie circa il 56% degli investimenti complessivi RADIO 290.601 -11,8 e che ha mostrato un calo TRANSIT 77.769 -5,8 tendenziale inferiore a quello medio (-11,8%). Sta messa OUTDOOR (FONTE: AUDIOUTDOOR) 75.127 -3,5 molto peggio la carta stampata, OUT OF HOME TV 12.591 -6,3 che - pur rappresentando il 23% degli investimenti pubblicitari CINEMA 18.301 -23,4 complessivi - nel periodo TOTALE 5.203.202 -13,7 considerato ha registrato cali compresi tra il 21 e il 24%. FONTE: NIELSEN, BANCA DATI ADEX, GENNAIO-OTTOBREE 2013 VSS GENNAIO-OTTOBREE 2012 Riduzioni
34 IL MONDO DEL LATTE 34
La linea di Osvaldo Cavandoli per la pubblicità Lagostina
ECONOMIA
35
36
ECONOMIA il food è al primo posto per investimenti in comunicazione: il 13,1% di quanto viene annualmente speso dalle imprese per la pubblicità arriva dal mondo dell’alimentare, per un totale di circa 595 milioni di euro. Una cifra davvero importante! Dopo 9 mesi Dopo i primi difficili, con una segnali di fiducia riduzione del 20% per stabilizzare circa, ottobre ha fatto segnare il la crescita serve primo segnale una ripresa del cambio di dei consumi di tendenza: +1,3 prodotti industriali per cento. È tanta la strada da percorrere per tornare agli investimenti ante crisi, e sarà in salita se non si assisterà ad una ripresa dei consumi dei prodotti alimentari industriali.
LA RIPARTIZIONE DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI DIRECT MAIL 5% 5% ALTRO O 33% %
QUOT OTID OT IDIA IANI 14%
INTERN NEETT 7%
RAADIO 6%
PERI RIIODIC CI 9%
TV 56%
GRANA PADANO SEGNALATO TRA GLI SMARTBRAND DA YOUNG&RUBICAM Lo spot del Grana Padano “Il buono che c’è in noi” è stato scelto dalla prestigiosa agenzia pubblicitaria Young&Rubicam Group come esempio per spiegare una delle sette strategie individuate dall’agenzia per mantenere alto il valore di un brand anche in un periodo di difficile congiuntura economica come quello attuale. In particolare, lo spot è stato inserito nella rosa dei più adatti a rappresentare la “confident choise”, cioè la capacità di un marchio di essere riconosciuto per la propria qualità e affidabilità a un prezzo ragionevole. “Crediamo molto nella comunicazione dei valori sui quali si basa il successo del nostro formaggio – ha commentato il presidente del Consorzio di tutela, Nicola Baldrighi – Il nuovo spot è stato una piccola scommessa: parlare di cose positive e del buono che c’è in noi, in un momento difficile per tutti
Nicola Baldrighi, presidente del Consorzio di tutela gli Italiani. Una scommessa vinta, direi, visto il successo di pubblico e di critica che abbiamo riscontrato”. Il Consorzio del Grana Padano è senza dubbio uno dei big spender in comunicazione, sia in Italia che all’estero. Nel corso del 2013, il Consorzio - che riunisce tutti i produttori - ha investito ben 25 milioni di euro in attività di comunicazione. Circa 19 milioni sono stati utilizzati per la promozione in Italia, 6 sono andati per gli investimenti all’estero, soprattutto in Germania, Usa e Regno Unito. Un terzo circa della spesa nazionale è stato utilizzato per la televisione, con il nuovo spot – Il buono che c’è in noi – che è andato in onda su tutti i principali canali televisivi del digitale terrestre e del satellite. Anche la versione radiofonica è stata martellante e ha comportato una spesa di circa 1,8 milioni, perlopiù distribuiti sui canali Rai, Rtl, Radio Italia e Radio Dj.
IL MONDO DEL LATTE 37 37
ECONOMIA
BELGIO
Il TRAINA L’ L EXP E ORT Tra gennaio e settembre 2013 Bruxelles ha importato 12.000 tonnellate di formaggi italiani: +8,5% rispetto all’anno precedente di Arnaldo Santi
Nonostante i nostri formaggi siano apprezzati e ricercati in tutto il mondo, il 75% continua ad essere venduto nella Ue. La vicinanza geografica e la similitudine delle abitudini alimentari sta facendo in modo che l’Europa Mozzarella rimanga sempre il e freschi sono primo acquirente dei nostri prodotti. i formaggi La Francia è il più richiesti Paese che nei in Belgio primi nove mesi dell’anno scorso ha importato più formaggi italiani: circa 53.000 tonnellate. Seguono Germania (32.000) e Regno Unito (21.400).
Nonostante le dimensioni geografiche e demografiche di molto inferiori, al quarto posto della classifica troviamo il Belgio, che da gennaio a settembre 2013 ha importato oltre 12.000 tonnellate di formaggio italiano con una crescita superiore a tutti gli altri Stati membri.
GLI ESPORTATORI
AMBROSI SPA Via dei Ponticelli,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811 Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it www.ambrosi.it
BERTOZZI SPA Strada Roma, 1/A 43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it www.bertozzi.com
GENNARO AURICCHIO SPA Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio. Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it
38 IL MONDO DEL LATTE 38
BRAZZALE SPA Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano
Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com
Anche in Belgio però, come Il comparto di prodotti Sono aumentati in altri Stati, agli aumenti in più richiesti è quello della i volumi dell’export volume non sono corrisposti mozzarella e dei formaggi freschi che, sempre nel periodo ma il calo dei prezzi equivalenti incrementi in valore. Nei primi nove mesi il fatturato di riferimento, è cresciuto di ha fatto perdere totale delle esportazioni verso quasi il 12%, rappresentando Bruxelles è stato di 67 milioni valore il 60% del totale dei formaggi di euro, in crescita del 4,3% sul italiani esportati in Belgio. 2012, a fronte di un progresso Buono l’andamento anche di in volume dell’8,5%. Il prezzo medio dei nostri Grana Padano e Parmigiano Reggiano che prodotti è infatti diminuito del 4,6%. Fanno aumentano del 5% e ricoprono una quota di eccezione mozzarella e freschi, il cui costo circa il 15%. Seguono poi il Gorgonzola e gli medio è rimasto invariato: +0,5 per cento. altri formaggi semiduri.
LE PERFORMANCE DEI FORMAGGI ITALIANI IN BELGIO (da gennaio a settembre 2013) OGIA GRANA PADANO E PARMIGIANO REGGIANO PECORINO E FIORE SARDO GORGONZOLA PROVOLONE MOZZARELLA E FRESCHI MASCARPONE E ALTRI GRASSI MOLLI E ERBORINATI ALTRI SEMIDURI ALTRI DURI GRATTUGIATI FUSI DA TRASFORMAZIONE TOTALE
2013 1.752 236 420 187 7.370 47 318 232 242 1.012 267 60 12.144
VOLUME ((TONS) VVAR. % 2012 5,0% 1.664 -5,1% 248 -1,7% 427 25,1% 140 11,9% 6.493 -127,7% 107 22,0% 248 -3,0% 239 -5,4% 255 0,9% 1.003 -7,5% 287 100,0% 8,5% 11.112
V ORE (000 DI €) VAL VVAR. % 2012 2013 -2,3% 17.865 17.462 -0,4% 1.823 1.815 0,0% 2.477 2.478 21,2% 966 1.226 12,4% 25.013 28.545 -53,9% 568 369 10,3% 1.905 2.123 -2,4% 1.506 1.471 -4,7% 1.745 1.667 -5,4% 9.232 8.761 -3,6% 1.044 1.008 99,1% 1 114 4,3% 64.157 67.052
BRESCIALAT SPA SAVIOLA SPA Grana Padano, Parmigiano Reggiano, crescenza, mozzarelle, Taleggio, Gorgonzola, ricotta, mascarpone.
Produzione: Grana Padano, Parmigiano Reggiano.
Via Castellana 1/A 25032 Chiari (BS) Tel. 030/7009878 Fax 030/7009860 info@brescialat.it www.brescialat.it
Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it
2013 9,97 7,69 5,90 6,56 3,87 7,85 6,68 6,34 6,89 8,66 3,78 1,90 5,52
PREZZO €/KG 2012 10,74 7,35 5,80 6,90 3,85 5,31 7,68 6,30 6,84 9,20 3,64
VVAR. % -7,7% 4,4% 1,7% -5,2% 0,5% 32,4% -15,1% 0,6% 0,7% -6,3% 3,6%
5,77
-4,6%
LATTERIA SORESINA SOC.COOP AGRICOLA Grana Padano, Parmigiano Reggiano, provolone, burro, latte fresco, latte uht, panna.
Via dei Mille, 13/17 26015 Soresina (CR) Tel. 0374/349111 Fax 0374/349299 info@latteriasoresina.it www.latteriasoresina.it IL MONDO DEL LATTE 39
39
ECONOMIA LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO dal 1 gennaio al 30 settembre 2013
100.814 17.451 429.833 89.252
2.591 1.135 14.293 5.609
1 5 7 7
22.06 063 1.015 14.948 6.533
ASIAGO CACIOCAVALLO MONTASIO RAGUSANO
3.038 2.724 293 21 0 27 9 6 3 2
42.190 36.626 4.108 1.240 216 174 9.879 2.305 7.57 5744 631 249 136 246 2.889 1.529 65 63 78 85 1.069 1.34 1.34 3400 1.308 32 12
4.126 3.929 103 91 3 35 7.287 376 37 6.911 180 16 4 160 3399 33 313 3 1 2 3 17 1011 10 97 4 1
6.559 6.191 89 260 19 22118 1.182 114 1.068 72 47 0 25 1.091 444 53 77 101 28 388 38 88 170 158 12 12
2.691 2.590 666 35 0 18 495 58 437 61 28 1 32 31 10
921 556 356 6 3 4 280 38 2422 24 8
1 3 2 15 380 376 4
100 1
57.115 20.489 560.538 1 3.122 19
12.069 8.140 86.859 55.741
9.304 3.113 60.450 22.014
3.676 1.086 22.538 7.086
10.683 9.968 580 119 16 15 395 71 324 244 18 2 4 428 1955 19 34 3 4 3 189 189 18 168 163 5 1 11.714 1 74 1. 7 6 68.11022 11.360
3.131 407 18.165 2.63 6388 63
2 44 7 3 28 6 11 11
PROVOLONE
17 11 5
ALTRI FORMAGGI DURI
888 113 13 20 9 1 9 61 39 39
PECORINO
1.097 1.048 35 1 13 3 928 2 926 17 17
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
2.313 1.456 6 848 3 3 23 18 5 1000 12
ALTRI FORMAGGI ERBORINATI
ALTRI FORMAGGI MOLLI
92.914 83.363 6.758 2.507 286 83 2.196 175 2.02 0211 57 15 15 27 5.138 3 190 3. 3744 37 18 232 204 1 120 1. 4266 42 3855 41
GORGONZOLA
CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI
PAESI EUROPA U IONE EUROPEA UN SVIZ SV IZZE ZERA CC..S. S I. ALTTRI PAE AESSI EURO ROPEI AFRIC CA NO ORD R AMERICA CA CANA NAADA D USA CENTRO O E SUD AM MERICA C BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CEN E TRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA E AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONN ELLAT L E di cui extra UE -MIGLIAIA DI EURO di cui extra UE
MOZZARELLA, RICOTTA ED ALTRI FORMAGGI FRESCHI
(IN TONSS - DAT A I PROVVISORI IST STAT)
AGRIFORM SCA
BERNERI SPA
GELMINI CARLO SRL
Via Rezzola, 21 37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 Fax 045/ 515974 export@agriform.it www.agriform.it
Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it
Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it
CIRESA FORMAGGI
MARIO COSTA
F.LLI PINNA AZIENDA
Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it
Corso Vercelli, 3 28100 Novara (NO) Tel. 0321/452376 Fax 0321/410655 info@mariocosta.it www.mariocosta.it
40 IL MONDO DEL LATTE 40
Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com
26 65 65 4
GLI ESPORTATORI
CASEARIA SPA
1 7 37
1.319 763 8.561 4.630
3 3 3 7 7
568 331 4.009 2.13 2. 1399 13
34 59 54 5
1.758 5566 111.7 .70 707 3.931
15 2.36 3665 365 622 15.794 4.447
2.553 106 10.393 643
0 207 195
12 7 7
3.552 2.999 369 184 0 4 18 5 13 0
272 271
1 349 175 57
0 2336 11 5
10 36 31
133 10 10 94 20 19 1
38 12 170 45 45
6.192 18.121 1.458 2.280 31.516 152.620 15.441 12.170
3.855 856 12.393 4.128
4.837 3.912 474 161 290 32 504 5 499 213 44 4 165 486 36 111 12 37 27 263 1177 113 113 11 4 3
GRATTUGIATI
TOTALI
17.543 16.663 432 218 230 13 194 91 103 2 1
MASCARPONE E FORMAGGI DI CREMA
FUSI FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
0 11 2
2.492 2.447 43 2 0 25 9 2 7 0 0 0 0 15 3 0 0 5 0 7 2 2 0 10 10
1.903 1.743 155 3 2 30 203 54 149 0
FORMAGGI FUSI
0 5 220 3 217 1 1
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
ITALICO TALEGGIO 1.341 1.202 93 11 35 2 233 6 2227 16 14 1 1 107 62 8 3
CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI
FONTINA FONTAL 3244 2337 87
198.7996 177.92 9 5 92 144.0 .047 5.708 5. 1.116 691 24.082 3.329 20.753 1.394 445 164 785 11.568 6.221 733 200 547 383 3.484 2.964 2.856 108 58
1 0 0 27 27 1 10
5 0
345 239.553 74 61.628 1.144 1.523.863 595 441.479
ZANETTI SPA Produzione, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.
Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it
TRENTIN SPA via Genova 19 (z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
PECORINO
ALTRI FORMAGGI DURI
PROVOLONE
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
MASCARPONE E FORMAGGI DI CREMA
GRATTUGIATI
2.746 2.754 583 420 502 303 667 427 475 1.091 9.968
1.149 617 723 318 195 243 294 792 244 653 5.228
5.769 13.081 4.469 1.752 1.767 1.885 1.673 295 1.076 4.859 36.626
817 1.179 484 236 72 87 244 18 105 687 3.929
354 1.254 440 242 695 186 455 14 115 2.436 6.191
524 559 119 187 972 9 76 10 19 115 2.590
1.282 1.736 267 234 512 249 235 110 84 1.476 6.185
1.060 631 485 47 218 82 776 4 78 531 3.912
6.375 3.809 2.181 1.012 792 444 439 77 211 1.323 16.663
127 12 43 267 1.979 4 47 20 500 2.999
2 60 49 5 42 64 49 271
TOTALI
ALTRI FORMAGGI MOLLI
32.850 6.375 11.612 7.370 4.073 4.097 1.713 4.249 1.970 9.054 83.363
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
GORGONZOLA
FRANCIA GERMANIA REGNO UNITO BELGIO SPAGNA AUSTRIA P ESI BASSI PA LUSSEMBURGO DANIMARCA ALTRI L PA P ESI UE TOTALE UE A 28
FORMAGGI FUSI
PAESI
MOZZARELLA, RICOTTA ED ALTRI FORMAGGI FRESCHI
L’EXPORT DI FORMAGGI ITALIANI NELLA UE (dal 1 gennaio al 30 settembre - in tons)
53.053 32.009 21.406 12.145 11.826 7.594 6.661 6.016 4.441 22.774 177.925 177.925
IL MONDO DEL LATTE 41 41
ECONOMIA
BORSA PREZZI
ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI 12/2013
12/2012
€/KG 3,30 3,85 , 4,05 3,10 , 8,33 7,23 , 5,78 11,03 , 10,28 8,80 , 3,98 5,48 , 5,37 4,53 , 5,35 5,51 , 5,76 €/TONS 491,25 €/KG
€/KG 2,60 3,10 , 3,30 2,40 , 8,61 7,11 , 5,52 11,47 , 10,67 8,85 , 3,68 5,08 , 5,13 4,33 , 5,08 5,13 , 5,38 €/TONS 411,00 €/KG
11,90 , 10,55 9,95 , 9,16
11,80 , 10,88 10,10 , 8,77
MILANO BURRO PASTORIZZATO BURRO REG. (CE) ( ) N. 1234/2007 / BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO GRANA PADANO ( >12 MESI) GRANA PADANO ( >9 MESI)) GRANA PADANO (BOLLO PROVVISORIO) PARMIGIANO REGGIANO ( <24 MESI)) PARMIGIANO REGGIANO ( <18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO (12 MESI)) GORGONZOLA FRESCO GORGONZOLA MATURO ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADA V NA ( <3 MESI DI STAGIONATURA)) PROVOLONE VALPADA V NA ( >3 MESI DI STAGIONATURA) LODI LATTE SPOT ITALIANO PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO PARPARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE-PARMA) PARMIGIANO REGGIANO ( >30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO ( >24 MESI)) PARMIGIANO REGGIANO ( >18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO ( >12 MESI))
VAR%
26,9% 24,2% , 22,7% 29,2% , -3,3% 1,6% , 4,6% -3,9% , -3,7% -0,6% , 8,2% 8,0% , 4,8% 4,6% , 5,4% 7,3% , 7,0% 19,5% 0,8% , -3,0% -1,5% , 4,4%
FORMAGGI DOP IL TREND DELLE PRODUZIONI DOP - GENNAIO/NOVEMBRE 2013
-4,5% -1,0% -13,1% +2,6%
*OTTOTBREE 2013 - **DICEMBREE 2013
Il Grana Padano chiude il 2013 in positivo con un +0,01% di produzione a dicembre, che porta la tendenza dell’annata a -3,30% rispetto al 2012, pari a 4.565.257 forme prodotte. Nonostante i dati non siano ancora definitivi, la produzione annuale è stata in linea con le aspettative dei mesi scorsi. La diminuzione delle consegne di latte dei primi mesi dell’anno ha creato un calo produttivo che ha influito su tutta l’annata. Non sono infatti stati sufficienti gli ultimi mesi di ripresa per chiudere il 2013 agli stessi livelli del 2012. Andamento analogo anche per Parmigiano Reggiano e Gorgonzola, i cui valori del mese di novembre sono simili a quelli del 2012, rispettivamente -0,9% e +0,7%. Cali più importanti invece per Asiago (che nello stesso periodo perde l’8,9%), Provolone Valpadana (-11%) e Quartirolo Lombardo (-11,6%). Positiva solo la produzione del Taleggio: +6,1 per cento.
-133,9% -7,4% -0,3% -0,9% -3,3% -16,0% -14.0% -12,0% -10,0%
PECORINO ROMANO TALEGGIO GORGONZOLA QUARTIROLO LOMBARDO MONTASIO *
42 IL MONDO DEL LATTE 42
-8,0% -6,0%
-0,4%
-0,2% 0,0%
PPARMIGIANO REGGIANO PROVOLONE VALPADA V NA ASIAGO GRANA PADANO **
2,0%
4,0%
Sempre più italiani cucinano con %XUUR &KLDULðFDWR 3UHDOSL Vi chiedete perché?
Per ottenere il Burro Chiarificato Prealpi, abbiamo scelto i burri migliori e abbiamo tolto l’acqua, le proteine ed i carboidrati, che in cottura non servono. Ecco perché il Burro Chiarificato Prealpi è ottimo, non schizza, non brucia e soprattutto rende molto di più: ne basta il 20% in meno di un burro normale. E finito di cucinare, lo chiudi e resta protetto. 43
Ottima scelta.
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NORMATIVE
Ragione sociale, indirizzo dello stabilimento e bollo sanitario:
cosa metto in etichetta? Le varie norme vigenti in materia di etichettatura dei prodotti alimentari, soprattutto per quanto riguarda marchio e sede delle aziende, creano spesso confusione negli addetti. Ecco quindi un utile riepilogo delle diverse leggi, una lista di consigli e la segnalazione dei più comuni errori da evitare per non incorrere in sanzioni di Leonardo Graverini A chi si occupa di etichettatura capita di fare confusione tra l’indicazione relativa al soggetto responsabile dell’immissione in commercio, la menzione dello stabilimento e il bollo CE, più correttamente denominato dalla normativa del settore caseario come “marchio d’identificazione”. Recentemente, infatti, succede sempre più spesso di dover rispondere a quesiti e richieste di chiarimento su questo tema. s’intende: o il fabbricante o il confezionatore L’attuale fase di passaggio dal Decreto o un venditore (quest’ultimo deve essere Legislativo n° 109/1992 al nuovo Regolamento necessariamente stabilito nell’UE); europeo sull’informazione del consumatore ● il marchio d’identificazione (ex bollo CE o (n° 1169/2011), ha riacceso forti dubbi, sanitario) dello stabilimento (attenzione: è riferito probabilmente mai del tutto fugati. allo stabilimento e non all’impresa); La tendenza è quella di fare un mix dei tre ● la sede dello stabilimento di produzione o elementi normativi in questione. Invece di confezionamento: q quest’ultima indica-zione andrebbero tenuti distinti, in quanto sono molto è richiesta solo in Italia e può p essere omessa diversi tra loro – anzi quasi estranei l’uno p all’altro – per la natura profonda e le finalità che in tutti i casi in cui – come avviene nei prodotti lattiero-caseari – è già g riportata p sul prodotto p la li caratterizzano. “bollatura” sanitaria. Per molti addetti di etichettatura La ragione di questi diversi e degli alimenti, quindi, può distinti obblighi di etichettatura essere utile un riepilogo sulle Sull’etichetta è la seguente: il nome e relazioni e le differenze devono comparire relativa sede del responsabile giuridiche e funzionali il nome dell’immissione in commercio intercorrenti tra tali istituiti. sono informazioni dirette Schematizzando, la normativa o la ragione sociale al consumatore, richieste nazionale e comunitaria vigente, o il marchio allo scopo di identificare dispone a tal proposito che e la sede del in maniera inequivocabile sull’etichetta devono comparire: il responsabile legale del ● il nome (oppure la ragione responsabile prodotto e di consentire sociale o il marchio depositato) dell’immissione all’acquirente di contattarlo e la sede del responsabile in commercio per chiedere informazioni, dell’immissione in commercio lamentare problemi e così via del prodotto. Per responsabile del prodotto (in funzione di questa specifica dell’immissione in commercio
IL MONDO DEL LATTE 45 45
NORMATIVE in senso proprio (relativo cioè all’informazione del consumatore) ma di un obbligo derivante dalla normativa igienico-sanitaria. Le regole che presiedono all’apposizione della marchiatura d’identificazione sono dettate dall’Allegato II, Sezione I, Punto A del Reg. (CE) n° 853/2004. Tali regole sono autonome dal Regolamento (UE) n° 1169/2011, non sono da quest’ultimo incise ne modificate in alcun modo e, di conseguenza, nulla cambierà per esse e sul modo di applicarle alla mezzanotte del 12 dicembre 2014. Come anticipato sopra, la normativa italiana in materia di etichettatura degli alimenti è l’unica in Europa a prevedere che sui prodotti debba essere indicata non solo la sede legale ma anche la sede dello stabilimento di fabbricazione o di confezionamento, indicazione che può essere omessa nel caso dei prodotti preconfezionati che, come quelli lattieroCOME SI INDICA IN ETICHETTA LA SEDE DEL RESPONSABILE caseari, riportano la bollatura sanitaria (segno DELL’IMMISSIONE IN COMMERCIO… E L’EVENTUALE SEDE che l’indicazione dello stabilimento, al pari del DELLO STABILIMENTO marchio d’identificazione, è un’informazione Le modalità per indicare la sede del non di etichettatura - quindi commerciale fabbricante, del confezionatore e del venditore rivolta al consumatore, ma di indirizzo e di sono state chiarite dalla Circolare del ausilio rispetto all’attività di controllo deputata Ministero dell’Industria 27 aprile 1993, n. alle autorità sanitarie). 140, il cui punto b) prevede – con riferimento L’obbligo g di indicare la sede dello stabilimento all’art. 3 del D.lgs n. 109/1992 – che: “Per di fabbricazione o di confezionamento,, dunque, q , sede si intende la località ove è ubicato lo vige g solo in Italia. Dal 13 dicembre 2014, quando stabilimento di produzione e confezionamento o entrerà in vigore il nuovo Regolamento (UE) n° di solo confezionamento e ove è ubicata la sede 1169/2011, tale obbligo dovrebbe risultare operativa dell’azienda. Pertanto per l’indicazione tacitamente abrogato, in quanto non conforme della sede dell’azienda è sufficiente la menzione al Regolamento europeo che non lo prevede, e del comune; es.: Frascati (Roma), Montagnana alla normativa armonizzata in esso (Padova), Roma, Vercelli. Per contenuta. L’effettiva sussistenza l’indicazione della sede dello Quella italiana della tacita abrogazione, però, stabilimento vale la stessa nel caso sia contesta l’eventuale regola, salvo il caso di prodotti è l’unica legge omissione di tale indicazione in posti in vendita da soggetti sull’etichettatura etichetta rispetto a prodotti per diversi dal confezionatore; in tale a prevedere i quali non sussiste l’obbligo caso la sede dello stabilimento del marchio d’identificazione, va indicata con l’indirizzo (art. l’indicazione sia potrà essere riconosciuta solo 11, comma 3) e, qualora non della sede legale davanti al magistrato a seguito di esistente in quanto alla via non è che impugnazione del provvedimento stato assegnato ancora il nome, la sede va indicata col nome dello stabilimento sanzionatorio. Per evitare inutili contenziosi della località; esempio: Eboli di produzione e per assicurare fin da subito (Salerno), Località Cioffi”. certezza giuridica alle imprese, Assolatte ha chiesto al Federalimentare è già intervenuta Ministero dello Sviluppo sul Governo chiedendo che l’obbligo contenuto Economico di estendere e riconfermare la nella normativa italiana di indicare la sede validità di tale chiarimento anche rispetto dello stabilimento di fabbricazione o di al Regolamento (UE) n. 1169/2011. Infatti, confezionamento (che, ripetiamo, non si applica diversamente dal D.lgs n. 109/1992, ove nel caso dei prodotti preconfezionati che si parla di “sede”, il Regolamento (UE) n. riportano la bollatura sanitaria), sia abrogato 1169/2011 usa l’espressione “indirizzo in modo esplicito. Ma il Ministero della Salute dell’operatore del settore alimentare”. sembra orientato a mantenere in vigore Il marchio d’identificazione (o in mancanza di l’obbligo così com’è (inclusa cioè anche la esso l’indicazione della sede dello stabilimento) deroga per i prodotti preconfezionati dotati di si rivolge g invece alle autorità di controllo, per bollatura sanitaria), anche dopo il 12 dicembre consentire loro di rintracciare facilmente e 2014. Ciò al fine di agevolare l’attività delle rapidamente lo stabilimento di produzione o Autorità di controllo per i prodotti non dotati di di confezionamento in caso di necessità. Non bollatura sanitaria. si tratta perciò di un obbligo di etichettatura
finalità è superfluo - e non chiesto dalla legge aggiungere e chiarire in etichetta “prodotto da …” o “prodotto per conto di …” “confezionato nello stabilimento di …” o simili affermazioni). La nuova normativa di riferimento in materia di etichettatura dei prodotti alimentari che si dovrà applicare dal 13 dicembre 2014 – vale a dire il menzionato Reg. (UE) n.n. 1169/2011 – prevede, in maniera pressoché speculare, che tra le indicazioni obbligatorie venga riportato “il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare responsabile delle informazioni riportate sugli alimenti. L’unica differenza sta nel fatto che la nuova normativa non prevede in modo esplicito la possibilità di usare il marchio depositato in luogo del nome o ragione sociale dell’impresa.
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NORMATIVE
Origine e “Made in Italy”: tra sanzioni amministrative e reati di natura delittuosa
Leggi italiane ed europee spesso si sovrappongono o contrastano tra loro creando imbarazzo tra gli addetti ai lavori. L’analisi di tre sentenze di Claudio Anzalone Lo scottante argomento delle norme produrre confusione e demoralizzazione per i sull’indicazione di origine dei prodotti alimentari nostri imprenditori, già alle prese con la grave continua a tenere in sospeso le determinazioni situazione economica del Paese. delle imprese alimentari del nostro paese, che Comunque siamo certi che in q questa materia si trovano a doversi confrontare continuamente le normative comunitarie ((sia il codice tra le normative comunitarie in vigore, le sue doganale, g , sia la normativa sulla “Consumer evoluzioni a breve scadenza al vaglio del Information”)) debbano p prevalere su q qualsiasi legislatore europeo, e la normativa italiana norma nazionale in materia. Le recenti decisioni in materia, che ha sue previsioni, per lo più della Commissione Europea, che ha espresso diverse, e, secondo molti, in parere negativo sullo schema di contrasto con quelle dell’UE. Decreto Legge notificato dallo Analoga sorte potremmo dire sia Stato Italiano a Bruxelles, relativo Le recenti riservata a quell’affermazione all’obbligo di indicare in etichetta decisioni della che dovrebbe essere il fiore l’origine del latte utilizzato nella Commissione all’occhiello della nostra industria produzione di latte alimentare alimentare, il “Made in Italy”. a media e lunga conservazione Europea fanno Anche su questo punto alcune (il cosiddetto “DM Catania – prevalere delle nostre autorità di controllo e Passera”), è un significativo e le norme i nostri legislatori stanno fornendo ulteriore freno alle fughe in avanti una prova della più assoluta che periodicamente i nostri comunitarie su insipienza, attraverso tutta una governanti tentano, con il risultato quelle italiane serie di comportamenti atti solo a di creare confusione e sconcerto
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agli operatori commerciali. tribunale che aveva ravvisato il Pertanto riteniamo sia corretto,, allo del reato di cui all’art. Le ispezioni del fumus stato attuale,, prevedere p l’obbligo g 517 c.p. (combinato con l’art. 4 Corpo Forestale comma 49 della Legge 350/03), di indicazione dell’origine g in etichetta solo per p alcune categorie g dal momento che i pomodori dello Stato di p prodotti alimentari,, stabilendo confezionati erano coltivati e hanno portato comunque q che il paese p di origine g raccolti in Puglia e non in territorio a multe salate di un p prodotto è q quello in cui è di San Marzano, ribadendo che ciò avvenuta “l’ultima trasformazione e in alcuni casi che rileva, ai fini della protezione o lavorazione sostanziale”, così dei consumatori e dei produttori, è a sequestri di come recita l’articolo 36 del Reg. proprio l’origine territoriale. merce CE 450/2008, ovvero il codice Qualche dubbio (eufemisticamente doganale comunitario. parlando) questa sentenza lo Abbiamo sopra accennato alla lascia, in quanto va a mescolare confusione che si è creata con gli interventi un’ipotetica violazione della normativa sulle degli organi di controllo sul tema delle denominazioni di origine protette (società non indicazioni in etichetta relative al “Made in autorizzate all’utilizzo del marchio DOP), con un Italy”. I controlli da parte del Corpo Forestale altrettanto anomala contestazione riguardante dello Stato sull’origine, hanno avuto come l’origine: il tutto con un risvolto di carattere conseguenza di veder sanzionati diversi penale e non semplicemente di carattere operatori commerciali, con numerosi verbali amministrativo. Si procede a sanzionare di contestazione, che hanno portato, in alcuni penalmente l’immissione in commercio di casi, anche al sequestro dei prodotti alimentari alimenti con indicazioni di “Made in Italy” false interessati, oltre che all’applicazione di sanzioni o fallaci: ma i pomodori pelati in questione amministrative (imputando l’ingannevolezza erano italiani, nati e raccolti in Puglia, lavorati dell’etichettatura e applicando in maniera e confezionati in Campania (Scafati). Forse era erronea, la violazione del combinato disposto più semplice contestare la violazione dell’art. 2, degli articoli 2 e 18 del D.Lgvo. 109/92). comma 1, lett. a) del vecchio e sempre valido Questa situazione ha portato Federalimentare decreto legislativo 109/92, punita con una a denunciare a Bruxelles il comportamento sanzione amministrativa, in quanto resta ferma, delle Autorità nazionali, con la conseguenza a nostro avviso, l’ingannevolezza del messaggio che la direttrice generale della DG SANCO ha proposto, non comprendendo perché si debba richiamato l’attenzione del Ministero della evocare la regione DOP del San Marzano, Salute italiano sull’attività ispettiva del Corpo quando il prodotto non è a denominazione Forestale; ha chiesto alle Autorità italiane d’origine protetta. una generale astensione dal porre in essere La seconda sentenza della Cassazione riguarda g interventi nazionali in materia di origine, fino a il sequestro q di solette p per calzature e g gambali quando non saranno varati i relativi regolamenti per stivali, riportanti la dicitura“Made in Italy”, p di esecuzione, oggi in fase di discussione a contestata dalla Guardia di Finanza, che livello comunitario. giustificava l’adottata misura verbalizzando Non meno prolifica di interventi sugli argomenti che la lavorazione sostanziale era avvenuta da noi trattati è l’attività della Magistratura: presso ditte estere. A nulla sono valse le esaminiamo, quindi, sommariamente due giustificazioni della ditta italiana, la quale sentenze della Corte di Cassazione, entrambe cercava di accreditare la tesi che i prodotti della terza sezione penale, seppur con diversa sequestrati altro non erano che elementi composizione, che hanno portato alla condanna necessari per l’assemblaggio di calzature che degli imprenditori ricorrenti, uno alimentare e così potevano fregiarsi della indicazione “Made l’altro calzaturiero; nonché una recentissima in Italy”, per due specifici motivi: a) perché notizia sull’assoluzione da parte del Tribunale l’ultima lavorazione sostanziale era avvenuta di Napoli di 19 imprenditori alimentari presso la società italiana; b) perché in base alla relativamente a mozzarelle prodotte con normativa specifica per il settore calzaturiero (L. cagliata estera. 8 Aprile 2010 n. 55), la dicitura “Made in Italy” La p prima sentenza della Cassazione riguarda g era permessa per prodotti finiti con almeno il sequestro q di confezioni di p pomodoro, con due delle fasi di lavorazione effettuate sul l’imputazione penale prevista dall’art. 517 c.p., territorio nazionale (e nel settore calzaturiero per aver posto in vendita queste confezioni per fasi di lavorazione si intendono: la concia, recanti l’etichetta “prodotto della regione la lavorazione della tomaia, l’assemblaggio e la DOP San Marzano Pomodori Pelati Italiani” e rifinizione compiuti nel territorio italiano). contenenti indicazioni non veritiere in quanto Anche in questo caso veniva contestato il reato le società coinvolte non erano autorizzate di cui all’art. 517 del codice penale in relazione all’utilizzo del marchio DOP. La Corte ha infatti all’art. 4, comma 49, della Legge 24 dicembre confermato la misura cautelare applicata dal 2003, n° 350. Tribunale di Salerno, dando ragione allo stesso L’ultima vicenda legata g all’origine g e al “Made
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NORMATIVE in Italy” y con risvolti g giudiziari,, in cui quest’ultimo nasca dalla ha visto il Tribunale di Napoli p lavorazione di materie prime o Il Tribunale pronunciarsi sull’inchiesta p p portata semilavorati (come nel caso di di Napoli avanti dalla Procura della stessa cui al procedimento penale sopra ha stabilito città e riguardante g latte congelato g ricordato), che non provengano dal proveniente dall’Est Europa p p (per territorio italiano. che lavorare l’esattezza cagliata vaccina di Le conclusioni che possiamo trarre cagliata provenienza CE) ed utilizzato da queste sentenze portano a estera in Italia per “formaggio per pizzeria”: il un quadro normativo complesso Tribunale, infatti, ha appurato che e di difficile riferimento per gli consente non sussisteva alcuna volontà operatori commerciali, che, tra di scrivere da parte dei produttori di alterare norme nazionali e comunitarie in etichetta la qualità dei propri prodotti, (certamente in sovrannumero), concludendo che “la trasformazione “Made in Italy” incontrano serie difficoltà ad in Italia della cagliata proveniente individuare, di volta in volta, la dall’estero consente l’indicazione norma da applicare. della italianità del prodotto sull’etichetta”. Di A tutto ciò si aggiunga che da diverse parti conseguenza ha respinto la richiesta di arresto (politiche e non), e in maniera indiscriminata, di 19 produttori di mozzarella di bufala e il si è alla ricerca di una difesa ad oltranza del sequestro di 28 caseifici. Anche in questo “Made in Italy” legato alla materia prima, pur caso l’italianità dei prodotti era comunicata sapendo, in quanto ormai di dominio pubblico, attraverso l’uso sulle confezioni della bandiera che il nostro Paese è autosufficiente solo p per tricolore oppure attraverso l’uso cromatico del pochissime materie prime p p (uova, ( , riso,, vino,, rosso e del verde su sfondo bianco. pomodoro), p ), mentre non lo è,, e deve q quindi E se appare estremamente debole la ricorrere a materie p prime di importazione, p ,p per contestazione, sia essa penale che ig grani ((sia duri che teneri), ), p per il latte,, p per amministrativa, sull’uso dei colori perché lo zucchero,, per p i legumi g , non dimenticando idonei ad indicare la provenienza italiana l’esempio che potrebbe sorprendere di prodotti della materia prima, altrettanto ci sembra legati al territorio, come quelli IGP (Indicazione di poter affermare, alla luce della normativa Geografica Protetta), risultato di eccellenti vigente in materia di etichettatura dei prodotti lavorazioni di materie prime non italiane, alimentari, per quei prodotti che utilizzano come avviene per la Bresaola della Valtellina la bandiera tricolore, la quale non può certo IGP, preparata con carne argentina o del Sud indurre in errore o ingannare il consumatore America. circa l’origine del prodotto alimentare, nel caso A questi soloni bisognerebbe quindi chiedere se non sia più importante, rispetto a una materia prima straniera (ovviamente controllata e in regola dal punto di vista igienico-sanitario), Sull’idea l’italianità dell’ingegno e della tecnologia del dell’italianità dei produttore italiano. italiano
prodottti deve contare più la lavorazione che la provenienza delle materie prime
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IGIENE & SICUREZZA
È SICURO.
L’ULTIMA PAROLA DELL’EFSA SULL’ASPARTAME L’Efsa ha concluso la valutazione del risch hio legata al consumo di aspar tame. Come nelle e valutazioni pre ecedenti, l’Autorità europea ha ribadito la sic curezza d’’impiego di questo diffusissimo dolcificante e ne ha confe ermato la dose giornaliera ammissibile di 40 mg/kg dii peso co orporeo di Chiara Fabrizi
L’aspartame e i suoi prodotti di degradazione sono sicuri per il consumo umano ai livelli di esposizione attuali: queste le conclusioni dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nella sua ultima valutazione del rischio derivante dal consumo del dolcificante e che confermano le precedenti valutazioni. Per giungere a tale conclusione, l’Efsa ha eseguito una rigorosa revisione di tutte le ricerche scientifiche disponibili sull’aspartame e dei suoi prodotti di degradazione, compresi gli studi sugli animali e sull’uomo. “Questo parere – ha affermato Alicja Mortensen, presidente del
Panel Efsa su Food Additives and Nutrient Sources Added to Foods che ha condotto la valutazione - costituisce una delle più complete valutazioni del rischio mai effettuate sull’aspartame. E’ un passo in avanti nel rafforzamento nella fiducia dei consumatori nella base scientifica del sistema di sicurezza alimentare dell’Unione europea e nella regolamentazione degli additivi”. Autorizzato per la prima volta dalla Fda americana nel 1981, l’aspartame è oggi impiegato come edulcorante in più di 6000 prodotti alimentari. A livello europeo, la legislazione che ne ha armonizzato l’impiego risale al 1994 dopo accurate
Quella sull’aspartame è una delle più complete valutazioni di rischio condotte dall’Efsa valutazioni di sicurezza condotte dal Comitato Scientifico dell’alimentazione umana. Nel 2002, il Comitato Scientifico per gli Alimenti della Commissione Europea condusse una verifica di tutti i dati originali e recenti sull’aspartame riconfermandone la sicurezza e la dose giornaliera ammissibile (Dga) precedentemente fissata
IL MONDO DEL LATTE 53 53
IGIENE & SICUREZZA a 40 mg/kg di peso corporeo. Additivi ante 2009: revisione in corso presso l’Efsa Una prima rivalutazione risale al 2006, quando uno studio La rivalutazione dell’aspartame fa parte di una revisione sistematica di dell’Istituto Ramazzini di tutti gli additivi autorizzati prima del 2009. A maggio del 2011, a causa Bologna ne mise in discussione delle preoccupazioni pubbliche sempre più insistenti, la Commissione la sicurezza sostenendo un europea chiese all’Efsa di anticipare la valutazione dell’aspartame possibile legame tra l’aumento (E951), il cui completamento era inizialmente previsto entro il 2010. di tumori e l’assunzione di Mentre le valutazioni passate dell’Efsa riguardavano solo i nuovi aspartame nei topi. studi a disposizione, quest’ultimo pronunciamento è frutto di una Già allora, l’Efsa concluse che, valutazione completa del rischio su tutti gli studi disponibili. Gli sulla base dei dati disponibili, studi presi in considerazione dall’Efsa comprendono i 112 documenti non c’era alcuna necessità originali sulla base dei quali fu autorizzato, nei primi anni ’80, l’utilizzo di rivalutare ulteriormente la dell’aspartame come dolcificante. sicurezza dell’edulcorante, né di rivedere la dose giornaliera accettabile. quantitativo che, come peraltro n.257/2010 di tutti gli additivi Negli anni le polemiche noto da sempre, non è tuttavia alimentari autorizzati prima sull’aspartame ed sui suoi valido per i pazienti affetti da del 2009 e segna, si spera, la possibili effetti negativi fine delle polemiche legate alla fenilchetonuria. non cessarono. In Italia, sicurezza di questo diffusissimo Gli esperti hanno escluso in particolare, giornali e dolcificante; rischi derivanti dall’assunzione trasmissioni televisive alla negli ultimi anni sono state dell’aspartame di danni ai geni ricerca dello scoop riproposero sempre più insistenti e che e di induzione del cancro, hanno varie volte il tema sbandierando hanno portato la Commissione concluso che il dolcificante possibili effetti negativi emersi europea a chiedere all’Efsa non danneggia il cervello e nella ricerca del momento e mai un’anticipazione della sua sottolineato l’assenza, per le numerose prove e valutazioni valutazione (la scadenza il feto in via di sviluppo, di attestanti originaria per la rischi dovuti all’esposizione la sicurezza presentazione alla fenilalanina alle dosi oggi d’impiego della dell’opinione era assunte. L’analisi sostanza. Un tipo infatti fissata per il Per l’esame, l’Efsa ha potuto degli studi ha di informazione 2020). contare su un grande numero che certo non L’Efsa ha rivisto di informazioni (pubblicate ed escluso che faceva gli ogni possibile inedite) arrivate a seguito dei l’aspartame interessi né dei due inviti pubblici a presentare rischio associato possa causare alle sostanze di consumatori né dati. Tra gli studi presi in delle Aziende degradazione considerazione vi sono stati rischi per la utilizzatrici che lo dell’aspartame inoltre anche i 112 documenti salute impiegavano nel (fenilalanina, originali sull’aspartame totale rispetto metanolo e presentati a sostegno della della normativa acido aspartico) domanda di autorizzazione della europea vigente. concludendo che esse non sostanza agli inizi degli anni L’Agenzia fu quindi chiamata rappresentano un problema ‘80. Molto partecipata anche la nuovamente ad esprimersi in di sicurezza ai livelli correnti consultazione pubblica condotta materia nel 2010 e ancora nel di esposizione e confermando a inizio 2013 sulla bozza di 2011 quando la Commissione l’attuale dose giornaliera parere con 200 osservazioni europea chiese di valutare ammissibile di 40 mg/kg presentate e tutte prese in due nuovi studi (uno dei quali di peso corporeo/die. Un considerazione. ancora dell’Istituto Ramazzini). Di nuovo, in entrambi i casi, gli studi che incriminavano la sicurezza del diffusissimo dolcificante non fecero cambiare idea agli esperti Efsa, che ribadirono la mancanza di nuovi elementi tali da rendere necessaria un’ulteriore valutazione. La valutazione appena conclusasi rientra, invece, nel programma di riesame istituito con Regolamento (UE)
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IGIENE & SICUREZZA
AFFUMICATURA:
ecco gli aromi ammessi nella Ue
Dopo il completamento dell’istruttoria sulla sicurezza, la Commissione Europea ha pubblicato l’elenco dei prodotti primari autorizzati di Ettoore Soria
I prodotti primari e gli aromatizzanti di affumicatura derivati, sono utilizzati negli o sugli alimenti per conferire un sapore di affumicato o per completare un altro aroma. Sono impiegati anche per affumicare la carne, il pesce e i prodotti lattiero-caseari. L’Efsa aveva eseguito una valutazione sulla sicurezza riguardante una serie di prodotti primari per l’affumicatura, ritenendo idonee alcune sostanze in base ai valori proposti dall’azienda produttrice, ma riducendo il tenore per le altre. Dopo il completamento dell’istruttoria, la Commissione UE ha pubblicato un regolamento entrato in vigore dal primo gennaio 2014 in cui è riportato un elenco che contiene alcune informazioni per ciascun prodotto primario autorizzato: - un codice univoco del prodotto; - la denominazione del prodotto;
livelli vanno ridotti in modo - il nome e l’indirizzo del titolare proporzionale. dell’autorizzazione; Per quanto concerne - una descrizione e l’affumicatura con fumo caratterizzazione del prodotto; rigenerato per atomizzazione di - le condizioni d’impiego in o su aromatizzanti di affumicatura, specifici, prodotti alimentari o data la complessità categorie di prodotti del processo, alimentari; l’impiego deve - la data d’inizio Se un prodotto essere conforme della validità alle buone prassi di è trattato dell’autorizzazione fabbricazione. del prodotto e la con più In caso di carry data di scadenza aromatizzanti over (trascinamento dell’autorizzazione. di una sostanza le quantità È importante ammessa in un tenere presente vanno ridotte prodotto ad un che quando gli altro per cui è aromatizzanti invece vietata), di affumicatura è consentita la presenza autorizzati vengono utilizzati nei nell’alimento finale, purché in o sui prodotti alimentari, il loro quest’ultimo il suo tenore non uso dovrà essere conforme alle superi quello che si sarebbe condizioni d’impiego, compresi ottenuto utilizzando l’ingrediente i livelli massimi stabiliti. in condizioni tecnologiche Invece, se gli aromatizzanti di appropriate e seguendo le buone affumicatura autorizzati sono utilizzati in combinazione, i singoli prassi di fabbricazione.
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IGIENE & SICUREZZA d’impiego. Bisogna tenere presente il In tutte le fasi successive Reg. (CE) n° 2065/2003 dell’immissione in commercio relativo agli aromatizzanti di dei prodotti sopra citati, gli affumicatura utilizzati o destinati O.s.a. provvedono affinché le a essere utilizzati nei o sui sopraindicate informazioni prodotti alimentari. L’articolo siano trasmesse agli operatori 13 in materia di rintracciabilità che ricevono tali prodotti. prevede che gli O.s.a. (Operatori I produttori di aromi devono del settore alimentare) si dotarsi di sistemi e procedure preoccupino affinché vengano che consentono di identificare trasmesse all’operatore i soggetti della filiera che hanno del settore alimentare che utilizzato i prodotti primari riceve il prodotto le seguenti aromatizzanti. informazioni: a) il codice del prodotto autorizzato; b) le condizioni d’impiego del prodotto autorizzato come indicate nell’elenco; I produttori c) nel caso di un aromatizzante di aromi di affumicatura devono fare derivato, il rapporto in modo che quantitativo con il prodotto primario. la filiera sia Tale rapporto è rintracciabile espresso in termini chiari e facilmente comprensibili in modo che l’operatore del settore alimentare che riceve l’aromatizzante di affumicatura derivato possa utilizzarlo in modo conforme alle condizioni
Dal primo gennaio 2014 è entrato in vigore il Reg. Ue n.1321/2013 che istituisce un elenco di prodotti primari aromatizzanti di affumicatura autorizzati nell’Unione e al loro utilizzo nei o sui prodotti alimentari e/o per la produzione di aromatizzanti di affumicatura derivati (Guue L 333 del 12.12.2013).
PRODOTTI LATTIER L O-CASEARI*: LE SOSTANZE AMMESSE E I RELATI L VI TENORI MASSIMI (g/kg) g Scansmoke PB 1110 (SF-001) 1.7. Formaggio e prodotti caseari: 2,0 (mg/kg) 2. Oli e grassi ed emulsioni di oli e grassi: 0,002 Zesti Smoke Code 10 (SF-002) 1.7. Formaggio e prodotti caseari: 0,50 SmokEz concentrate 809045 (SF-003) 1. Prodotti lattieri ed analoghi: 0,50 Scansmoke SEF 7525 (SF-004) 1. Prodotti lattieri ed analoghi: 0,16 SmokEz C-10 (SF-005) 1.7. Formaggio e prodotti caseari: 0,20 SmokEz Enviro-23 (SF-006) 1.7. Formaggio e prodotti caseari: 2,0 Tradismoke TM Agli aromatizzaMAX (SF-007) 1.4. Prodotti aromatizzati a base di latte fermentato, compresi i prodotti trattati termicamente: 1,0 1.6.3. Altri tipi di panna: 1,0 1.7.3. Croste di formaggio commestibili: 1,0 1.7.5. Formaggi fusi: 1,0
ProFagus-Smoke R709 (SF-008) 1.7. Formaggio e prodotti caseari: 2,5 2. Oli e grassi ed emulsioni di oli e grassi: 0,002 Fumokomp (SF-009) 1.4. Prodotti aromatizzati a base di latte fermentato, compresi i prodotti trattati termicamente: 0,06 1.6.3. Altri tipi di panna: 0,06 1.7. Formaggio e prodotti caseari: 0,06 AM 01 (SF-010) 1.4. Prodotti aromatizzati a base di latte fermentato, compresi i prodotti trattati termicamente: 0,60 1.6.3. Altri tipi di panna: 0,60 1.7. Formaggio e prodotti caseari: 0,60 2. Oli e grassi ed emulsioni di oli e grassi: 0,40 (*) Si deve fare riferimento alle categorie alimentari indicate nell’allegato II del Reg. (CE) n. 1333/2008 sugli additivi alimentari.
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MONDO ASSOLATTE
TORNA IL PREMIO GIORNALISTICO
L’ATTENDIBILE.
AL VIA LA TERZA EDIZIONE
Federico Mereta (Il Secolo XIX) vincitore della categoria “L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare” riceve il premio dal generale Cosimo Piccinno, comandante dei Nas
GIUGNO
2013
di Carmen Besta
Assolatte continua a puntare sui media per informare i consumatori sul ruolo delle imprese lattiero-casearie, sulle loro caratteristiche e sui prodotti. Per far capire che il cibo non è solo “spettacolo” e che dietro ogni singolo prodotto che esce dalle nostre imprese associate ci sono lavoro e passione, saperi e conoscenze, investimenti e innovazione, sicurezza e controlli. Prodotti di qualità che aiutano i consumatori a vivere bene e che rappresentano i fiori all’occhiello del “made in Italy” in tutto il mondo. Forte del successo riscontrato dalle precedenti edizioni, che hanno visto oltre 200 giornalisti candidati, Assolatte ha quindi deciso di bandire la terza edizione del Premio giornalistico L’Attendibile.
2ª EDIZIONE MILANO 19
Elena Meli (Corriere della Sera-salute) vincitrice della categoria “I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere” riceve il premio da Umberto Agrimi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’Iss
Ilaria Vesentini (Il Sole 24 Ore) vincitrice della categoria “Il ruolo dell’industria lattiero-casearia italiana nell’economia, nella tradizione, nell’innovazione”
Cesare Betti (Più sani più belli) riceve da Andrea Ghiselli del Cra-Nut il premio per il miglior articolo dedicato al latte
Isabella Egidi (La RepubblicaSalute) premiata da Giuseppe Rotilio - professore onorario di Biochimica all’università di Roma Tor Vergata - per il migliore approfondimento dedicato a yogurt e latti fermentati
A Eugenio Del Toma il premio “Assolatte per la ricerca e la divulgazione scientifica”, consegnato dal presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi
Licia Granello (La Repubblica) premiata da Adriano Hribal quale vincitrice del premio per il miglior articolo dedicato ai formagggi
Mario Pappagallo (Corriere Della Sera) riceve da Enrico Finzi il “Premio Carlo Cannella al giornalismo scientifico”
6 60
Marina Cella (Cucina Moderna) riceve il premio per il miglio articolo dedicato al burro da Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori
scientifico di altissimo profilo tra cui Paolo De Castro per il Parlamento Europeo, il comandante dei Nas Il regolamento e generale Cosimo Piccinno, l’allora la scheda d’iscrizione ministro Mario Catania e Silvio Borrello nel ministero della al premio si possono Salute. consultare sul sito La terza edizione si articola in 4 WWW.ASSOLATTE.IT categorie tematiche (economia, sicurezza, nutrizione, tradizione & innovazione) e 4 menzioni speciali dedicate ai singoli prodotti. A queste si aggiungeranno i riconoscimenti fuori concorso, incluso il premio speciale “Carlo Cannella” per il giornalismo scientifico. La cerimonia di premiazione si svolgerà nei prossimi mesi.
Il miglior articolo sul burro è stato considerato quello di Laura Savini (Gioia), premiata dal senatore Claudio Gustavino
Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura al Parlamento europeo, in videoconferenza da Bruxelles
2012
Il generale Cosimo Piccinno premia Andrea Settefonti (Italia Oggi), vincitore della categoria “L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare”
FEBBRAIO
«Il premio giornalistico L’Attendibile è un’iniziativa in cui Assolatte crede fermamente - conferma Adriano Hribal, presidente della giuria - è uno strumento molto importante sia per le imprese lattiero-casearie che per i professionisti dell’informazione: il concorso consente infatti di valorizzare le eccellenze della filiera lattierocasearia e di premiare il giornalismo di qualità, quello che sa andare oltre le news, il folklore o il gossip, per offrire un’informazione più approfondita, completa e corretta». Nel tempo il premio giornalistico L’Attendibile è diventato un punto di riferimento per l’informazione nel mondo alimentare. A valorizzarlo ha concorso la composizione della giuria, con esperti del mondo istituzionale e
Per la categoria “Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico” il premio è andato ad Anna Scafuri (Terra e Sapori - RAI 1). Premio consegnato da Daniele Fornari del Cermes/ Bocconi
Per la categoria “Il settore lattiero caseario tra tradizione e innovazione”, il segretario generale dell’Unc Massimiliano Dona ha premiato Bruno Gambacorta (Rubrica Eat Parade - Tg2)
Il ministro Mario Catania premia Elvira Naselli (Repubblica Salute) che ha firmato il miglior articolo sul Latte
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Il premio “miglior blogger” consegnato da Giuseppe Ambrosi a Dario Bressanini (blog Scienza in cucina)
Irma D’Aria (Repubblica. it) si è aggiudicata la categoria “I prodotti lattiero casearisalute, nutrizione e benessere”. Il premio è stato consegnato dal presidente della giuria Adriano Hribal
1ª EDIZIONE ROMA 7
Il senatore Alfonso Andria premia Daniela Larivei (Bimbisani&Belli) per il miglior articolo su Yogurt e Probiotici
Il “Premio Carlo Cannella al giornalismo scientifico” è stato conferito a Piero Angela
MONDO ASSOLATTE
LATTE,
Bevete più il latte fa bene!
Un convegno al Cra-Nut ha ribadito le qualità di una delle bevande più sane e naturali al mondo. E ha smontato le troppe teorie sbagliate (e spesso balzane) che stanno allontanando i consumatori di Jacopone da Lodi
“Bevete più latte, il latte fa bene” è il jingle del famoso episodio “Le tentazioni del dottor Antonio” con la regia di Federico Fellini e la partecipazione di Anita Ekberg e Peppino de Filippo, nel film del 1962 “Boccaccio 70”. Ma avrebbe potuto essere anche lo slogan del convegno svoltosi il 4 dicembre scorso a Roma al Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura - Centro ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Cra-Nut), dal titolo: “Il latte oggi: dalla ricerca al consumatore”. Un meeting realizzato per rendere omaggio a Laura Pizzoferrato, ricercatrice dell’Inran (oggi Cra-Nut), a un anno dalla sua prematura scomparsa, che proprio allo studio del latte e dei suoi derivati ha interamente dedicato la sua attività professionale, contribuendo in modo determinante a comunicare e divulgare la cultura del latte, mettendo a disposizione di tutti le conoscenze acquisite. Una cultura minata oggi da falsi stereotipi, leggende metropolitane, informazioni pseudo-scientifiche che si diffondono a macchia d’olio grazie al web e che, nonostante le innumerevoli evidenze scientifiche, portano un crescente numero di
Dal punto di vista nutrizionale il latte è l’alimento più completo. Inoltre ha un ottimo rapporto tra qualità nutritiva e costo. Ed è adatto a ogni età
persone a non consumare latte e derivati. E quel che è ancora peggio, a non farli consumare ai propri figli, con il conseguente rischio di mettere in pericolo il loro futuro stato di salute. Cra-Nut ha quindi ritenuto opportuno presentare, con la collaborazione di una nutrita schiera di esponenti del mondo scientifico, le nuove conoscenze scientifiche emerse, dimostrando che il latte e i suoi derivati vanno al di là del mero valore nutritivo, in quanto aiutano a contrastare importanti patologie tipiche dei nostri giorni, quali l’osteoporosi, l’ipertensione, il diabete, l’obesità, le malattie
62 IL MONDO DEL LATTE 62
cardiovascolari e persino alcuni tipi di tumori. Sotto il profilo nutrizionale, in ogni caso, il latte rimane non solo l’alimento che presenta la maggior completezza, ma anche il più basso costo, a parità di nutrienti. Il latte è quindi un compagno prezioso per tutti e per ogni momento della vita quotidiana, dai momenti di relax all’attività sportiva. Il suo unico problema è che se ne consuma troppo poco, considerato che mediamente – tra latte e yogurt – si arriva solo a una porzione al giorno, mentre le linee guida per una sana alimentazione ne raccomandano 2 o 3, rinunciando così a sfruttarne in pieno gli apporti benefici. Insomma, il jingle della bella Anita “Bevete più latte, il latte fa bene, il latte conviene a tutte le età” è sempre attuale, ma oggi è supportato anche da un’ampissima letteratura scientifica.
Intervista ad Andrea Ghiselli: «Sul latte molti falsi miti da sfatare» Quali sono le più recenti evidenze scientifiche della ricerca in merito al latte ai prodotti lattiero-caseari? ● Il consumo regolare di latte e derivati nelle quantità raccomandate costituisce un fattore protettivo nei confronti di osteoporosi, ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari e persino alcuni tipi di cancro. ● Chi consuma ogni giorno una quantità adeguata di latticini nel lungo periodo Andrea Ghiselli, medico prende meno peso (circa la metà) rispetto a chi ne consuma di meno. e dirigente di ricerca del ● Monica, uno studio francese durato 14 anni, ha rilevato una minor incidenza di Cra/Nut mortalità in chi seguiva una dieta equilibrata, ricca in frutta, verdura, cereali, latte e derivati. ● Il calcio ha un ruolo importante nella prevenzione dell’obesità: favorisce la lipolisi, ossia la degradazione dei grassi della cellula, e aumenta l’escrezione dei grassi. ● Il latte contribuisce in modo notevole a mantenere in salute i muscoli degli anziani. Quali sono le ultime novità in fatto di latte e pratica sportiva? Il latte, oltre a reidratare l’organismo e a fargli recuperare le riserve energetiche, permette di ripristinare le proteine muscolari danneggiate. Quanto ne consumiamo in Italia? Veramente poco. Tra latte e yogurt arriviamo a stento a una porzione al giorno contro le 2-3 raccomandate. Ma si tratta di medie nazionali, che vengono tenute alte dai bambini che, ovviamente, ne bevono di più. Invece, un uomo adulto ne prende solo 100 grammi circa al giorno. E quanto ne dovremmo consumare? Almeno il doppio. Le Linee Guida per una sana alimentazione italiana “In Italia si consigliano 250-375 grammi di latte o yogurt nella popolazione adulta. consumano È vero che il calcio è presente anche in molti vegetali, oltre che in latte solo 125 e derivati, ma questi ultimi restano la fonte privilegiata. Circa il 50% grammi di dell’apporto quotidiano di calcio deriva dai prodotti lattiero caseari. Oltretutto si tratta di un calcio a buon mercato: costa poco sia sotto il latte e yogurt profilo delle calorie, sia in termini di portafoglio. al giorno Proprio sul vantaggioso rapporto tra qualità dei nutrienti forniti e contro i 250convenienza del prezzo si è pronunciata anche la Fao, che, nel recente 375 grammi rapporto “Latte e prodotti caseari nella nutrizione umana”, afferma: «Latte consigliati” e prodotti lattiero-caseari detengono un enorme potenziale per migliorare la nutrizione e il sostentamento di centinaia di milioni di poveri in tutto il mondo». Nello studio la Fao sostiene anche che i governi dovrebbero investire di più in programmi che favoriscano la diffusione del consumo di latte e prodotti lattiero-caseari tra le famiglie povere. Perché diverse persone sono convinte che il latte faccia male, favorisca la produzione di muco, provochi una serie di malattie, gonfi o ingrassi? Difficile rispondere. In prima fila ci sono vegani e animalisti che esortano la popolazione a boicottare i prodotti lattiero-caseari. Certamente sono mossi da motivazioni etiche, ma il problema si crea quando ammantano le loro legittime scelte etiche di valenze salutistiche e credibilità scientifica che nella realtà non ci sono. Ulteriori Moltissimi altri però si schierano contro il latte per motivi banali come “l’uomo è approfondimenti sul valore l’unico animale adulto che continua a bere latte” o ancora “quando si è evoluto il nutrizionale del latte, sui metabolismo umano gli uomini non si nutrivano di latte, grano e legumi”. Altri ancora risultati delle ricerche più recenti perché non compatibile col gruppo sanguigno. Ci si aspetta che qualcuno lo ritenga e sui pareri degli esperti sono non idoneo all’Ariete con ascendente Capricorno. consultabili sul sito Quanto a chi ritiene di avere problemi digestivi oggi è possibile assumere i benefici nutrizionali del latte nella forma a ciascuno più gradita: dalle diverse tipologie di latte WWW.LATTENDIBILE.IT in commercio, compreso quello a ridotto contenuto di grassi e lattosio, allo yogurt per finire con i formaggi. IL MONDO DEL LATTE 63 63
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A CIBUS 2014
tutta la filiera alimentare per conquistare i nuovi mercati esteri A Parma dal 5 all’8 maggio la 17ª edizione della rassegna che quest’anno punterà sull’internazionalizzazione del food made in Italy, sul commercio al dettaglio, sulla promozione delle vendite e sul bio. E poi spazio a formaggi, spumanti italiani e surgelati Va ormai delineandosi con chiarezza il programma della 17ª edizione di Cibus, che si terrà a Parma dal 5 all’8 maggio 2014: da un lato una marcata attenzione verso l’internazionalizzazione, dall’altro l’ambizione di rappresentare tutta la filiera italiana dell’alimentare. Per assicurare il successo oltreconfine al food made in Italy, servono gli strumenti per penetrare i mercati esteri e bisogna aiutare le piccole e medie imprese a entrare in queste dinamiche: quali piazze sono promettenti e per quali prodotti? «In breve tempo dobbiamo essere capaci di capitalizzare all’estero, le nostre competenze distintive – ha sottolineato l’amministratore delegato di Fiere di Parma
Antonio Cellie – realizzando alleanze con gli operatori leader nei mercati obiettivo. La joint-venture con la Fiera di Colonia è una best practice: in 12 mesi abbiamo garantito ai nostri espositori la massima visibilità su un mercato strategico come l’Asean, grazie a un accesso privilegiato all’expo thailandese Thaifex, che con i suoi 1500 espositori è la più grande e visitata rassegna dell’Asia. Le prossime tappe di Cibus/Anuga sono Cina e Sud America, sempre all’interno di eventi leader». «I dati più recenti dell’export di settore rimangono positivi – ha dichiarato il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua – da qui la validità della tradizionale scelta strategica di Federalimentare di organizzare assieme a Fiere di Parma
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‘Cibus 2014’, alla ricerca di ogni possibilità di contatto e di ogni spunto di sviluppo e sostegno della proiezione export-oriented delle imprese italiane, soprattutto Pmi». Saranno numerose le novità della rassegna emiliana. Tra queste “Cibus nel Dettaglio”, pensata per valorizzare i negozi alimentari tradizionali. Grazie alla collaborazione con Lekkerland, società internazionale leader della distribuzione di prodotti dolciari, bevande e articoli d’impulso in Italia, è stata organizzata un’area espositiva di 1.000 metri quadrati che ospiterà 100 marchi scelti tra i fornitori di Lekkerland e uno spazio convegni. «L’obiettivo è essere protagonisti a Cibus - ha dichiarato i consigliere d’amministrazione di
Lekkerland Carletto Barovero – dando spazio al mondo del dettaglio, analizzandone le problematiche e proponendo, anche con allestimenti esemplari, il negozio ideale con l’assortimento migliore».
catene distributive estere che meglio hanno valorizzato i prodotti alimentari italiani. Oltre al premio, l’evento, intitolato “Le operazioni delle più importanti catene internazionali per spingere l’italian food”, prevede una presentazione dei mercati più promettenti per i prodotti made in Italy e una tavola rotonda con produttori e retailer italiani. Nuovissima l’area espositiva “Cibus Bollicine”, realizzata da Fiere di Parma in collaborazione con LM di Luca Maroni. Sarà collocata nel Padiglione 7 – Palacassa e presenterà la grande varietà degli spumanti italiani, con aree tematiche dedicate ad abbinamenti con cibo e dolci, dimostrazioni, degustazioni e workshop.
Cibus 2014 rappresenterà anche il mondo della ristorazione organizzata e il travel retail con il convegno, “Alimentiamo le vendite”, in cui verranno presentate le realtà della ristorazione “di flusso” con testimonianze delle imprese attive nel duty free e negli spazi travel. Inoltre, Cibus 2014 ospiterà per la prima volta il tradizionale convegno “Quale futuro per la promozione delle vendite”, organizzato dall’Università di Parma e da Nielsen. Il focus è sulla leva promozionale nella grande distribuzione e su come migliorarne la qualità. «Ci “CibusLand” è sarà anche una Tra gli eventi in un’iniziativa che parte espositiva si svilupperà programma a margine del nelle strade “Alma Caseus” di Parma convegno – ha annunciato per mettere il concorso il professore in relazione dedicato di Economia le aziende alle aziende all’Università di espositrici, i Parma Giampiero protagonisti casearie Lugli – dedicata del food and alle innovazioni beverage del tecnologiche nel territorio, i campo della promozione, in cittadini e i visitatori di Parma. primis alle varie applicazioni Nel Parco Ducale verranno studiate per gli smartphone di aperti gli stand delle aziende fornitori e consumatori». alimentari interessate a un marketing engagement con Rimanendo nel campo della i consumatori e quindi una grande distribuzione, anche in location ideale per happy hour questa edizione di Cibus sarà e street food. Non lontani consegnato un premio alle dal parco saranno dislocati
il vino di Sense of Wine e la birra artigianale di MicroMalto. CibusLand sarà collegata a Cibus e si terrà nei due weekend a cavallo della fiera. Numerosi gli eventi e le iniziative speciali: Alma Caseus, il concorso dedicato alle aziende del caseario organizzato dalla Scuola di Cucina ALMA a MicroMalto, lo spazio dei birrifici artigianali. CibusBio che darà rilievo alla produzione biologica italiana e al progetto Free From per valorizzare i prodotti senza glutine, senza lievito e senza lattosio. Cibus Frozen che presenta il mercato dei surgelati e dei ready meal fino al workshop sullo Store Brand in collaborazione con l’Università di Parma per analizzare il branding distributivo. Cibus ospiterà anche la 4ª edizione di Pianeta Nutrizione & Integrazione, forum sulla sana nutrizione che coniuga seminari scientifici interdisciplinari con una sezione espositiva. Per ulteriori dettagli sulla rassegna e per restare aggiornati sulle novità della fiera si può consultare il sito: www.cibus.it.
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MONDO ASSOLATTE
Anche salato.
Basta che sia yogurt Lo yogurt è un alimento leggero e ricco di nutrienti che sta conquistando sempre più il palato degli italiani. Secondo una ricerca Astra sono oltre 40 milioni i consumatori nel nostro paese. E grazie alle cucine etniche si fa strada anche in versione salata. di Carmen Besta
L’ha a lan anci ciat ato Asso ato sola sola atte, sempre attten at tent te nta a po ossib ss sibil billi nu uov o i svilluppii dei svil e su uoi pr prod od dottii. Ci C abbi ab biam amo cred cred dut uto o da a sub u itto,, qu q uando non on n era a anc cor o a un su s ucc ccesso esso o e sta tav ava va muo uove ve end n o i su suoi primii pas assi si sol olo lo co come me crem cr emos so co cond n im imen en e nto o del keb ke bab. Pe erc rché rché hé,, è prop prop pri rio gr graz a ie ai az ris storrator stor st attor o i arrab abi c ch he lo lo yog og gur ur t urt “s sal a at ato” o” ” si è afffe ferrm mat ato o da noi o. Fo onti ntt uf u ficia iali ali dell ella Came amera di comm co mer erci cio od dii Mil ila la an no c cii dic i ono c e in ch i Ita tali lia a un loc ocale ale et etni nic co su 5 pr pro opon one pi p attti ti del ella la cuc ucin ina na medi e iorrienttal ale e e ch c e il i tas a so o di cres di scit sc ita è di d ben en 4 vol olte te te magg gio iore ris isp pett pe pet tto al alla la med edia a della riist stor orraz azio io one e. Oltr Ol tre tr e alla a ver e si s on one “k “keb eba ab b”,, con n ol olio io, tiim mo o, liimo mon mone ne ee zenzerro, o lo o yo ogu gurt rrtt è div ve en nta tato to la bas se id idea eale ea le per er mol olti tis ss sim me sa als l e le legg g er gg ere e cr crem emos em se, e, id de eal ali pe er ac a co omp pag agna n re na e ca arrni rni ni,, pe p sc ce e ve verd rd dur ure.. ure.
UN INGREDIENTE SPECIALE Affffrran A a ca ato t si si dal alla la a prriima a co ola lazi zion o e e da on dagl glli sp spu pun unti nttiini ni, lo lo yyo ogu urtt viv ve og gg gii una a sec econ nda a viita v a. Ch Che si sia m miisc schi hia atto co on ac a ceto etto e o,, se en nap pe e,, pep pe o cu currr y, y, po oco co imp por or ta ta Le ta. e cre reme me
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che si ottengono diventano con curry e curcuma e usarlo ogni giorno. subito raffinate specialità poi per condire un’insalata di Per fortuna in Italia lo gastronomiche e il contrasto cavoli rossi e bianchi, rapa, yogurt gode di un’eccellente diventa armonia.Ci stiamo carote e mele verdi. immagine sociale, percepito abituando a usare lo yogurt Lo yogurt è anche una base come alimento sano e salutare come alternativa leggera perfetta per sughi freschi e e piccolo piacere della vita e salutare cremosi, che non alla portata di tutti. Anche in dell’olio. Senza necessitano di tempi di crisi. Così yogurt e compromessi cottura e che latti fermentati continuano a con il palato. sono perfetti per conquistare nuovi consumatori. Non solo Consistenza le ricette di pasta Il quinto Monitor biennale di a colazione: liquida, texture estive, come gli AstraRicerche per Assolatte cremosa sapore spaghetti alle conferma che lo yogurt piace lo yogurt leggermente verdure. Ideale al 77,8% degli adulti, quasi salato può acido: perfetto per le paste 1,6 milioni in più rispetto al per essere accompagnare fredde, perché le abbinato anche rende più fresche carne, pesce ai piatti salati. e appetitose, Una base ideale soprattutto se e verdure per le salse, unito alle verdure. ma soprattutto Lavorando lo light. Pochissimi grassi (0,9%yogurt con sale e prezzemolo, 3,9% contro il 99,9% dell’olio si ottengono in pochi minuti extravergine di oliva), e basso delle salse perfette per potere calorico (da 36 a 66 accompagnare ricette di carne calorie per 100 grammi). E e pesce, come la tagliata di per di più grande digeribilità, manzo, il merluzzo cotto o grazie ai fermenti lattici tipici l’insalata di gamberetti, lattuga dello yogurt. Per chi è attento fresca e mandorle tostate. alla linea o segue una dieta Eclettico, buono ed economico, c’è anche un vantaggio in più: dunque. l’elevato potere saziante dello yogurt, dovuto alle proteine UN ALIMENTO SALUTARE che contiene. Una proprietà Bisogna però ricordare che davvero particolare per un il successo dello yogurt prodotto così “leggero”. nel mondo è strettamente collegato alle sue virtù FACILE E VELOCE DA UTILIZZARE dietetiche e salutari. Alimento Lo yogurt ha un vantaggio in tra i più studiati al mondo, più: si può usare al naturale, non manca di riservarci nuove senza bisogno di accendere i sorprese. Consumato a fornelli. E’ ideale per condire colazione o come spuntino, per tanti piatti a base di verdure, integrare un pasto leggero a partire dal pinzimonio con o come ingrediente di sedano, cetrioli e carote tagliati tanti piatti salati o Per approfondire alla julienne. Miscelato con dolci, lo yogurt è un i nuovi stii di consumo e succo di limone e prezzemolo, compagno fedele di di uso dello yogurt e dei latti lo yogurt bianco diventa un chi vuole mangiare condimento fresco e saporito in modo gustoso, fermentati: area news di per un’insalata di zucchine, sano e leggero. 2006. Dunque WWW.ASSOLATTE.IT carote, peperoni, porri e Ma, soprattutto, lo oggi sono ormai sedano, e si sposa molto bene yogurt è unalimento quasi 40 milioni anche con le verdure cotte e la ideale per stare in forma, gli italiani che lo Caesar salad. controllare il peso corporeo e consumano. Chi ama gli aromi della cucina prevenire tante malattie molto Costo contenuto, offerta mediterranea può preparare diffuse, come l’osteoporosi e il variegata, l’appartenenza una salsa mescolando lo diabete. all’area dei piccoli piaceri della yogurt naturale con pomodori Con il suo straordinario corredo vita, oltre ovviamente ai suoi ciliegini, olive, pepe, sale e di macro e micronutrienti, pregi organolettici che sposano foglie di menta fresca. Per in particolare di proteine piacere e salubrità. Tutti valori un gusto più internazionale, “pregiate”, minerali, vitamine positivi che attribuiscono invece, si può provare a e fermenti lattici, lo yogurt allo yogurt anche un ruolo mescolare lo yogurt bianco dovrebbe essere consumato antistress.
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GNOCCHI AL CREAM CHEESE CON FUNGHI E SPECK
ARANCINI DI RISO RIPIENI DI GRANA PADANO E BACON SU CREMA DI PISELLI
FIORI DI ZUCCA RIPIENI DI ALICI E FORMAGGIO D’ALPEGGIO
R CET C E ET TE
CHEESE-CAKE AI FRUTTI DI BOSCO
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ARANCINI DI RISO RIPIENI DI GRANA PADANO E BACON SU CREMA DI PISELLI
GNOCCHI AL CREAM CHEESE CON FUNGHI E SPECK
Ingredienti per 4 persone: 250 g di riso, 150 ml di besciamella, 100 g di Grana Padano, 50 g di bacon, 2 uova, 200 g di farina, 500 ml di acqua, 500 g di pane grattugiato, 100 g di pomodorini, 2 g di zafferano in pistilli, 500 ml di brodo di carne, 200 g di piselli. Versate nel brodo bollente il riso e lo zafferano, fate cuocere fino a far asciugare del tutto il liquido di cottura. Raffreddate rapidamente il riso, tagliate il bacon a cubetti, dorateli e metteteli da parte. Realizzate una besciamella densa aggiungendovi a fine cottura il Grana Padano grattugiato. Formate con il riso delle palle e lasciate un foro in mezzo. Inserite in ogni palla un po’ della crema ottenuta e dei tocchetti di bacon. Richiudete bene gli arancini e passateli prima nella farina, poi nell’uovo e infine nel pangrattato. Sbollentate i piselli, frullateli e diluite il composto con un po’ di brodo fino a ottenere una crema. Friggete gli arancini in friggitrice con olio bollente a 180°C fino alla loro doratura. Scolateli e asciugateli su carta assorbente. Decorate i piatti con delle righe di crema di piselli, sistemando al centro un arancino. Accompagnate con una coppetta di crema di piselli e decorate con pomodorini fritti e un rametto di rosmarino.
Ingredienti per 4 persone: 150 g di Philadelphia, 150 g di speck a fettine, 800 g di gnocchi, 50 g di funghi secchi, qualche foglia di salvia fresca, mezzo bicchiere d’acqua di cottura, 1 filo di olio d’oliva, sale quanto basta. In una pentola antiaderente fate rosolate lo speck con un filo di olio fino a renderla bella dorata. Aggiungete Philadelphia e i funghi reidratati, e fatelo sciogliere con mezzo bicchiere d’acqua di cottura della pasta. Intanto cuocete la pasta al dente in abbondante acqua salata. Unite la pasta alla crema di Philadelphia e speck e amalgamate bene il tutto.
FIORI DI ZUCCA RIPIENI DI ALICI E FORMAGGIO D’ALPEGGIO
R RI CEET CET TEE
Ingredienti per 4 persone: 280 g di riso Venere, 2 spicchi di aglio, 12 fiori di zucca, olio, sale e pepe, formaggio semigrasso di alpeggio, ParmigianoReggiano, olio extravergine di oliva, 12 foglie di basilico, pane bianco grattugiato, 8 filetti di alici sott’olio, 4 uova intere, 400 ml di latte, 200 g di farina bianca 00, olio di oliva. Fate bollire l’acqua precedentemente salata, aggiungete il riso Venere e portate a cottura per circa 40’. Grattugiate il pane bianco e, dopo averlo setacciato, aggiungete i filetti di acciuga, il basilico e l’aglio tritati finemente, un pizzico di sale e di pepe. Quindi aggiungete il formaggio di alpeggio tagliato a cubetti molto piccoli. Miscelate il tutto aggiungendo l’olio extravergine fino a formare un composto umido e omogeneo. Private i fiori del pistillo e farciteli con il composto preparato in precedenza. Preparate la pastella con la farina, il latte e le uova. Passate i fiori nella pastella e friggeteli in olio ben caldo; quando sono ben dorati toglieteli e appoggiateli su una griglia per scolarli. Saltate il riso in padella con l’olio extravergine e uno spicchio d’aglio in camicia; aggiungete il basilico, una grattata di pepe e un pizzico di sale, il Parmigiano-Reggiano e il formaggio d’alpeggio. Mettete il riso in uno stampo e create il timballo, che servirete su un piatto insieme ai fiori di zucca ben caldi.
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CHEESE-CAKE AI FRUTTI DI BOSCO
250 g di Philadelphia, 250 g di frutti di bosco misti, 200 g di lamponi, 200 g di frollini al cioccolato, 100 g di zucchero al velo, 80 g di burro, 15 g di gelatina in fogli, 2 dl di panna fresca da montare, 1 baccello di vaniglia, 1 limone. Tagliate il burro a dadini, scioglietelo su fiamma bassa, spezzettate i frollini, tritateli nel mixer e, con l’apparecchio in movimento, versate a filo il burro sciolto. Versate il composto sul fondo di uno stampo rotondo a cerniera da 16 cm di diametro, foderato con carta da forno, compattatelo con il dorso di un cucchiaio e mettete in frigorifero per 15 minuti. Ammorbidite la gelatina in acqua fredda, versate 1/2 dl di panna in un pentolino, scaldatelo su fiamma bassa, unite la gelatina sgocciolata e strizzata; mescolate finché si scioglie. Incidete il baccello di vaniglia, prelevate i semini e mescolateli in una ciotola con il Philadelphia e con 80 g di zucchero a velo, per ottenere un composto soffice e cremoso. Montate la panna rimasta, amalgamate la gelatina al composto, unite la panna mescolando con movimento dal basso verso l’alto e versate sopra la base di biscotti. Lasciate solidificare il cheesecake in frigorifero per almeno 4 ore, toglietelo dallo stampo e completatelo con i lamponi frullati con lo zucchero al velo rimasto e con il succo di limone, e con i frutti di bosco lavati e asciugati.
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OPINIONE
Tutela del made in Italy o
DERIVA AUTARCHICA? Prima di Natale il nuovo presidente di Coldiretti ha capeggiato una nuova manifestazione delle bandiere gialle al Brennero. La “solita” sceneggiata
di Draghinazzo L’importazione di materie prime estere ha fatto scendere Coldiretti in piazza, o meglio “in strada”. Così, per l’ennesima volta, ho assistito a una sceneggiata: decine di camion rallentati e bloccati al confine, tanti prodotti tirati fuori dai container e mostrati alle telecamere come scalpi nemici. Sono stati fatti nomi e cognomi delle aziende alle quali erano destinate le merci. Ho sentito gridare allo scandalo. «Noi non vogliamo bloccare le importazioni», hanno detto i manifestanti. Ci credo: senza le importazioni l’agricoltura italiana dovrebbe rinunciare a mangimi, macchine, carburanti, semi, antiparassitari, ecc... «Vogliamo che le imprese di trasformazione scrivano sulle etichette dove comprano gli ingredienti». E ancora: «Solo quel che è fatto in Italia con materie prime italiane ha il diritto di usare il tricolore». Mi sono sembrate le solite frasi fatte, la solita demagogia. Ma è evidente che mi sbaglio, perché in molti hanno sposato le tesi dell’organizzazione agricola, primo tra tutti il ministro De Girolamo, che ha dichiarato il proprio sostegno incondizionato all’iniziativa. Senza dimenticare la maggior parte dei giornali, che sempre più spesso si limitano a riportare comunicati stampa e dichiarazioni populiste, in modo del tutto acritico. Questa volta, però, ho visto che il mondo industriale ha reagito, facendo sentire la propria voce. Ha criticato la partecipazione alla
manifestazione del ministro. Ha ricordato che il “made in Italy”, in tutti i settori, deve la sua forza alla capacità italiana di trasformare le migliori materie prime mondiali in vere e proprie prelibatezze. Ha sottolineato che da sempre l’Italia non è autosufficiente per le materie prime e che spesso la qualità di quelle estere è superiore alle nostre: si vedano, ad esempio, i grani di forza destinati alla pasta e la carne di suino indenne dalla peste africana. Questa volta – finalmente – hanno detto la loro anche alcune organizzazioni sindacali, parlando di ammiccamenti autarchici e di pruriti protezionistici, ricordando che qualunque forma di nazionalismo alimentare conduce alla delocalizzazione, con ripercussioni inaccettabili sull’occupazione. Hanno – finalmente – detto la loro alcune organizzazioni consumeriste, dichiarando che impedire l’importazione di certe materie prime solo per partito preso produce un aumento dei prezzi che va a discapito dei consumatori. E finalmente si sono fatti sentire alcuni grandi nomi del giornalismo italiano, che hanno accusato i ministri di mettersi in coda alle richieste di Coldiretti solo per una questione di voti (Il Giornale), hanno affermato che queste iniziative non sono condivisibili e gettano gratuito discredito sul nostro paese (Corriere della Sera), che la manifestazione è stata un autogol (Il Sole 24 ore).
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Purtroppo, però, il ritornello che Coldiretti ripete da molti anni è entrato nella testa di tanti, perché è orecchiabile, è fatto di parole facili, propone soluzioni semplici. O semplicistiche? È molto più difficile spiegare alla gente comune che le leggi sul “made in Italy” danno ragione all’industria. Oppure ricordare le procedure d’infrazione aperte dalla Commissione europea contro l’Italia perché continua a legiferare in modo approssimativo su materie che non le competono. Ed è impossibile parlare della magistratura, che ha sempre archiviato i procedimenti aperti su questo tema (si sa, i giudici nel nostro paese non sono molto amati). Per me, però, è tardi per limitarsi a reagire alle provocazioni. Bisogna promuovere una sana e moderna cultura industriale. Una cultura della quale il nostro paese continua a voler fare a meno. Con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
P.S. Caro Ministro, ho molta stima nei Suoi confronti. Mi permetta però di darle un consiglio sul look: quella tonalità di giallo non Le dona.
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IL MONDO DEL
IL MONDO DEL LATTE 02/2014
L AT T E FEBBRAIO
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LATTE NEL MONDO
ANNO LXVIII
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MENSILE
PO P OST S E IT TAL A IA ANE S SP PA
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CONV CO NV. L.
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ROMA RO MA
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IL
Focus su TETRA PAK Il largo consumo nel
BELGIO: cresce il mercato dei formaggi italiani ASPARTAME: per l’Efsa è sicuro ORGANO UFFICIALE DI
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ASSOLATTE
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COMITATO ITALIANO FIL-IDF