IL MONDO DEL
L AT T E MAGGIO
2014 -
LATTE NEL MONDO
ANNO LXVIII
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MENSILE
POSTE ITALIANE SPA
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SPED. IN ABBONAMENTO POST.
- D.L. 353/2003
CONV. L.
46/2004, ART 1, C1, DCB
ROMA
N. 5
IL
Il lattiero-caseario europeo nel 2023 Intervista a RENATO INVERNIZZI
La case history CLERICI SACCO IL PUNTO SULL’IMPORT DI LATTE ALIMENTARE
ORGANO UFFICIALE DI
ASSOLATTE
E DEL
COMITATO ITALIANO FIL-IDF
indovina chi porto a cena?
Gustose idee per piatti e ricette creative! FETTE SOTTILI: sottilissime fette di Auricchio PICCANTE, DOLCE o AFFUMICATO. Ideali per gustare ricette al forno, sulla pizza o saporiti panini, toast e stuzzichini. MEDAGLIONI IMPANATI: 2 fette di Auricchio impanate, pronte per il forno o la padella. DA GRIGLIARE: 2 fette di Auricchio DOLCE per grigliate perfette. INFORNA E GUSTA: una bella fetta di Auricchio DOLCE filante, pronta da mettere nel forno o nel microonde, nella sua comoda terrina.
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IL MONDO DEL
L AT T E EDITORIALE Quante corbellerie si leggono sui giornali e sul web sul nostro amato latte: il latte fa male, l’uomo è il solo animale che si nutre di latte dopo lo svezzamento, tra l’altro latte di un’altra specie animale. Il latte sarebbe poi responsabile di innumerevoli malattie e allergie. I più aggressivi arrivano a dichiarazioni ben più gravi e d’impatto: il latte conterrebbe pus, ormoni, antibiotici e chi più ne ha più ne metta. Gli ambientalisti non si tirano indietro e se la prendono con le emissioni di anidride carbonica in atmosfera e con lo spreco di acqua e cereali, che dovrebbero essere usati per dar “da bere agli assetati e da mangiare agli affamati”. Gli animalisti e i vegani tirano in ballo ipotetiche violenze negli allevamenti. In Italia, a questa eterogenea popolazione contraria al latte, si aggiunge il coro degli autarchici, che invece di ribellarsi contro chi getta discredito sulla preziosa e bianca bevanda, se la prende con chi il latte lo compra anche all’estero perché quello italiano non basta. Insomma, un panorama davvero difficile, quello con il quale devono confrontarsi le aziende. E intanto calano i consumi, i ragazzi – spesso vittime inconsapevoli di questa folle crociata – si allontanano dal latte, riducono i consumi anche di yogurt, si fanno infinocchiare da una sottocultura che si spaccia per progressismo. A tutti questi “paladini” della corretta alimentazione e del benessere animale vogliamo ricordare qualche piccolo dettaglio. Latte e derivati sono parte integrante della cultura alimentare di tutte le popolazioni mondiali. Ciò significa che circa sei miliardi di individui consumano latte in tutte le sue declinazioni. E la domanda mondiale è in aumento. Perché, se nell’Occidente ci si diverte a “sparare” sul latte, altri Paesi cercano disperatamente di aumentarne i consumi, perché riconoscono a questo prodotto un ruolo chiave nella corretta alimentazione di bambini, adulti e anziani. C’è poi l’aspetto sociale e solidale: la crescita della domanda, conferma la Fao, è e sarà una grande opportunità di sviluppo per vaste aree del pianeta. Nel mondo, inoltre, 150 milioni di famiglie (mezzo miliardo di persone), vivono o sopravvivono solo grazie all’allevamento di animali da latte. Nei Paesi in via di sviluppo questa pastorizia di sussistenza è portata avanti in piccoli allevamenti, che garantiscono però l’approvvigionamento familiare e un modesto guadagno per i produttori. Sono numeri davvero importanti, che confermano quanto noi sosteniamo da sempre: il latte è un alimento eccezionale, che andrebbe salvaguardato al pari dei patrimoni mondiali dell’umanità. Anche perché, a differenza di tutti i tentativi d’imitazione, il nostro latte è fatto di un solo ingrediente e non contiene nessuno dei tanti additivi dei quali i vari surrogati del latte, che vengono continuamente proposti non riescono a fare a meno. Senza dimenticare che ha un rapporto qualità nutrizionale/prezzo che pochi altri alimenti riescono a garantire. In chiusura ci siamo permessi di riprendere alcuni famosi slogan di qualche anno fa che servirono a reclamizzare conserve di pomodoro e birra e li abbiamo riadattati constatando quanto siano appropriati al nostro amato latte, sperando che i legittimi proprietari non si risentano per questo piccolo plagio. “Un bicchiere di latte al giorno leva il medico di torno” “Latte, e sai cosa bevi!” “Chi beve latte campa cent’anni” E per finire un’ultima raccomandazione: “Drinka pinta milka day!” Adriano Hribal
SOMMARIO IL MONDO DEL
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ATTUALITÀ
OPINIONI PAG. 12
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Il trattato di libero scambio Usa-Ue rischia di arenarsi sulle Dop di Paolo De Castro Semplificazione: una fatica di Sisifo di Rubicante
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CONV. L.
46/2004, ART 1, C1, DCB
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LATTE
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Editoriale Amarcord News Una finestra sull’Unione Europea: si vota il 25 maggio Notizie dalla Fil/Idf Nuove prospettive internazionali per il lattiero-caseario
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POSTE ITALIANE SPA
PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG.
N. 5
IL
Il lattiero-caseario europeo nel 2023 Intervista a RENATO INVERNIZZI
La case history CLERICI SACCO IL PUNTO SULL’IMPORT DI LATTE ALIMENTARE
ORGANO UFFICIALE DI
ASSOLATTE
E DEL
COMITATO ITALIANO FIL-IDF
Organo ufficiale di ASSOLATTE Associazione Italiana Lattiero-Casearia e del Comitato Italiano della Federazione Internazionale di Latteria - FIL - IDF
PROTAGONISTI PAG. 24 PAG. 29 PAG. 34
4 domande a: Renato Invernizzi, presidente del Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola L’azienda del mese: Clerici-Sacco Il lancio del mese: Free Prealpi
ECONOMIA PAG. 36 PAG. 39 PAG. 44 PAG. 48
Come evolve l’import italiano di latte alimentare C’è sempre più export nel futuro del settore lattierocaseario I formaggi italiani sempre leader negli Stati Uniti Formaggi Dop: la borsa dei prezzi in Italia
NORMATIVA PAG. 51 PAG. 54 PAG. 58
Focus sulla bozza di regolamento sui prodotti biologici Pubblicità occulta in un servizio di gossip: chi è il vero colpevole? L’Islam nel piatto: la certificazione halal
TECNOLOGIA & SERVIZI PAG. 60
Il web al servizio della sicurezza alimentare
MONDO ASSOLATTE PAG. 66 PAG. 69
Comunicare in modo efficace: un “valore aggiunto” di Assolatte Ricette
6 IL MONDO DEL LATTE
EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-87 Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia, Consorzio del Grana Padano, Consorzio del Pecorino Romano, Consorzio del Taleggio, Consorzio Virgilio Stampa: Miligraf srl - Formello (RM) Poste Italiane SPA - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma Questa rivista è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. Ai sensi della legge 675/96 è nel suo diritto richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornamento o la cancellazione dei dati in nostro possesso. PREZZI DEGLI ABBONAMENTI: Italia: 118,00 euro Estero: 150,00 euro 1 copia: 11,50 euro Arretrati: 23,00 euro
Ă€ T I V O N
Sono arrivate!
Santa Lucia Fette alla Mozzarella Santa Lucia. Lo spirito creativo di
Amarcord: quando c’era lui… Una lettera di protesta dei produttori di mozzarelle campani per i treni in ritardo, datata 1927, fa riflettere sulla questione della logistica e dei trasporti Quante volte abbiamo letto che durante il Ventennio fascista tutto funzionava al meglio e che i treni viaggiavano in orario? Siamo in possesso di un documento esclusivo che smentisce questa convinzione. Nel 1927 - cinque anni dopo la marcia su Roma - la Federazione fascista dell’industria del latte fu costretta a scrivere al ministro per le Comunicazioni cioè Costanzo Ciano, consuocero del Duce e padre del noto Galeazzo. Il motivo? A causa dei continui ritardi di un treno merci, le mozzarelle spedite da Sala Consilina e da Taggiano, nel Cilento, perdevano la coincidenza con il convoglio che da Sicignano degli Alburni le avrebbe dovute portare, in poche ore, al mercato di Napoli. Ciò ne comprometteva la freschezza e provocava danni ai produttori campani. La soluzione fu “all’italiana”: il ministro - in cuor suo consapevole del fatto che in questo Paese è ben difficile
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1, C1, DCB ART 46/2004, CONV. L.
03 - D.L. 353/20 POST. NTO ABBONAME SPED. IN
La case
Organo ufficiale dell’ ASSOCIAZIONE ITALIANA LATTIERO CASEARIA ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF
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peo nel 2023 seario euro Il lattiero-ca Intervista a
ORGANO
UFFICIALE
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Volevamo solo raccontare una storia che ci è capitata sotto gli occhi e ci ha fatto sorridere, per il fatto che oggi si parla di mete lontanissime e dei problemi che si incontrano per arrivare in Russia, Cina, Panama, quando neanche un secolo fa era difficile consegnare i propri prodotti a un centinaio di chilometri dai luoghi di produzione.
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che i treni viaggino in orariodiede ordine di far caricare le mozzarelle su un treno che passava dalle stazioni interessate prima di quello incriminato: così non si perdeva la coincidenza! I lettori perdoneranno questo divertissement, che non intende essere un attacco a chi ha creduto o ancora crede che il Ventennio sia stato - pur con tante zone d’ombra - un momento di crescita per l’Italia.
Neanche un secolo fa era difficile far arrivare in tempo la merce a cento chilometri di distanza. Oggi la si invia in Russia, Cina e Sudamerica
-IDF IANO FIL COMITATO ITAL 17/04/14 17.35
Il costo dell’abbonamento per l’anno 2014 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero (Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)
“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” - 20135 Milano - Via Adige, 20 - Tel. 02.72.021.817 8 IL mondolatte@assolatte.it MONDO DEL LATTE E-mail: - Internet: www.assolatte.it
ATTUALITÀ news IGOR GORGONZOLA
acquisisce un caseificio in Valsesia Igor Gorgonzola si espande e acquisisce il caseificio Pal di Franco Paltrinieri, attivo da 80 anni a Prato Sesia (No). Lo stabilimento lavora il latte proveniente ogni giorno dagli allevamenti locali e i suoi prodotti caseari sono apprezzati per l’alta qualità e la genuinità. Alcune fasi della lavorazione sono tuttora svolte a mano. La produzione giornaliera è di circa 300 forme di Gorgonzola, la Dop fiore all’occhiello del caseificio che l’ha fatto conoscere e apprezzare nei migliori ristoranti al mondo. “Per noi si tratta di un’acquisizione strategica – dice Fabio Leonardi, amministratore delegato di Igor – voluta per potenziare l’alta gamma della nostra offerta. Infatti, oltre ai formaggi di qualità già prodotti nel caseificio Pal, contiamo di produrre qui anche il nostro “Gran Riserva Leonardi”, che sta riscuotendo un grande successo tra gli intenditori. Il nostro obiettivo è incrementare produzione e quote di mercato in questa fascia Premium Quality”.
GRANDI FORMAGGI DOP ALLEATI CON CHEF ED ESPERTI La tradizione e l’innovazione in cucina e nei punti vendita. Questo il tema del nuovo ciclo di incontri promossi da un “pool” di Consorzi di tutela dei formaggi italiani: Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano e Pecorino Sardo. Ai quattro storici consorzi di tutela, che collaborano a questo progetto da alcuni anni, si aggiunge ora anche il Gorgonzola, portando a cinque le Dop sponsor degli eventi. Si comincia il 10 giugno a Milano con un cooking show condotto da Carlo Cracco nel suo ristorante Carlo e Camilla in Segheria. La seconda data, prevista a Roma il 17 giugno, vedrà all’opera lo chef marchigiano 2 stelle Michelin Moreno Cedroni nell’originale location del Teatro Centrale Carlsberg. Si proseguirà con due appuntamenti dedicati ai negozianti e agli operatori del settore alimentare, il 17 settembre a Bologna e il 24 a Bari. La giornalista Cristina Lazzati, direttore di Gdo Week, guiderà il pubblico all’interessante riscoperta del valore della tradizione e dell’artigianato, raccontato al cliente dal teatro di uno scaffale o da un banco gastronomia, ma anche con mezzi contemporanei e innovativi, come una app o un sito internet. Dettagli e informazioni pratiche sono reperibili sul sito www.grandiformaggidop.com.
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Più facile con
LEERDAMMER! Leerdammer ha scelto il volto di Ellen Hidding per la campagna pubblicitaria 2014, che si è articolata in uno spot televisivo (andato in onda sulle principali reti nazionali e digitali terrestri) e una campagna display creata ad hoc per il web. La nota conduttrice olandese è stata ingaggiata per la sua allegria e solarità - valori in linea con quelli del brand - e per la sua abilità nel trovare soluzioni creative inusuali, come quelle che ha raccolto nel suo nuovo libro “Fior fior di idee”. Il messaggio su cui è incentrata la campagna è che Leerdammer semplifica la vita. In tanti modi. La sua vasta gamma di varianti di gusto e di formati - fette, porzioni, cubetti - permette di risolvere ogni situazione in cucina e di trovare sempre nuove idee per portare un tocco di colore e gusto in ogni piatto. Infatti il nuovo sito facileconleerdammer.it propone tante ricette gustose ma soprattutto capaci di risolvere tutte le differenti esigenze di ogni giorno. All’attivazione 2014 di Leerdammer è stato anche collegato un concorso a premi: acquistando una delle referenze coinvolte nell’iniziativa si poteva partecipare all’estrazione di buoni acquisto e copie del libro della Hidding.
OPINIONE
IL TRATTATO DI LIBERO SCAMBIO USA-UE RISCHIA DI ARENARSI SULLE DOP La visita in Europa del in Usa”, pongono parecchi presidente americano Barack problemi alle nostre imprese Obama ha fornito parecchi che esportano e vogliono vedersi spunti agli organi di stampa per giustamente riconosciute parlare del negoziato sul Ttip, il dai consumatori di tutto il trattato di libero scambio tra Usa mondo. Le nostre specialità e Ue. A tenere ancora distanti casearie sono sinonimo di le parti, si legge, ci sarebbero i qualità e ottimi ambasciatori formaggi europei, e soprattutto dell’eccellenza del made in Italy. quelli italiani. È un’esagerazione, L’italian sounding è un grosso nel senso che un accordo di problema, soprattutto laddove i libero scambio è cosa molto marchi americani sono registrati più grande e complessa. È da decenni, e quindi per la vero tuttavia che il tema del legge Usa sono “l’originale”, e costringono le nostre aziende riconoscimento delle nostre a comportamenti paradossali: Dop casearie pone ostacoli per esempio a cambiare nome non indifferenti al procedere per vendere oltreoceano, del negoziato. Non è una cosa nuova. Chi ha dimestichezza con come accaduto per decenni ad alcuni pregiati marchi italiani in la diatriba di lungo corso sulle Canada. denominazioni Gli sviluppi più a indicazione recenti e concreti geografica sa L’industria dello scontro che da sempre transatlantico gli americani casearia sui formaggi Dop bollano il sistema statunitense hanno visto la europeo dei è contraria mobilitazione prodotti di qualità dell’industria Dop e Igp come all’indicazione lattiero“protezionista”. geografica casearia Usa Da decenni per esercitare l’Ue da un lato dei prodotti Ue pressioni sul e Usa, Canada e Australia dall’altro, si scontrano sui prodotti a indicazione geografica (Ig). Il problema sorge in particolare sui formaggi per motivi storici, che sono alla radice stessa del fenomeno noto come “Italian sounding”. Se i prodotti alimentari italiani sono tra i più copiati al mondo, si deve anche agli emigranti italiani che hanno replicato nel Paese dove si sono stabiliti i processi produttivi, o spesso solo il nome delle nostre eccellenze. Gli italiani che sono partiti per il mondo a cercare fortuna, spesso trovandola, sono una grande risorsa, una testa di ponte verso i mercati, non solo quello americano. Ma il parmesan o il gorgonzola “made
di Paolo De Castro presidente Commissione Agricoltura Ue
negoziato. Una lettera firmata da una truppa bipartisan di senatori e deputati di Washington ha chiesto di respingere la richiesta europea di riconoscimento e tutela dei prodotti a indicazione geografica, che per l’Ue – come mostra la storia degli accordi commerciali siglati da Bruxelles, dalla Corea del Sud al Canada – è un requisito imprescindibile
OPINIONE per gli accordi di libero scambio. Secondo i produttori di formaggi americani, gli europei vogliono “usurpare” quelle che in Usa sono considerate denominazioni generiche, come parmesan, asiago, fontina, gorgonzola o feta; denominazioni divenute popolari negli Usa grazie ai migranti, principalmente italiani e greci. L’accusa è di voler “confondere i consumatori”. Mi sembra una rappresentazione rovesciata della realtà. La procedura europea di assegnazione del marchio Dop nasce proprio per dare ai consumatori informazioni più chiare e accurate e per fare la differenza tra una denominazione generica e una che invece non lo è, poiché è legata indissolubilmente ai territori d’origine e a tecniche di produzione specifiche, puntualmente disciplinate. Il “principio di territorialità” non è un’invenzione europea, ma è riconosciuto nel Trips, il trattato, firmato anche dagli Usa, che regola i diritti di proprietà
intellettuale nell’ambito degli o i produttori della patata accordi commerciali multilaterali dell’Idaho, non disdegnerebbero (Wto). I consumatori americani tutele simili a quelle sancite sarebbero felici di comprare dalla legislazione Ue. E i Vermont Cheddar Cheese responsabili acquisti delle prodotto in Italia? Magari con famiglie a reddito medio-alto una bella bandiera americana apprezzerebbero una maggior sulla confezione? Non si chiarezza sull’origine di certi sentirebbero imbrogliati? prodotti di alta gamma. L’industria americana attacca È vero anche che l’accordo perché teme la commerciale tra Ue concorrenza dei e Canada, di cui si prodotti Dop e stanno definendo L’accordo Igp europei e, i dettagli operativi, in particolare, è un precedente commerciale tra italiani. Da un che l’industria l’Unione europea decennio a americana e il Canada è un questa parte considera assai negli Usa i pericoloso. Per la precedente che consumatori con prima volta, infatti, incute timore un Paese dello maggiore potere storico blocco di acquisto e i all’industria Usa anti-Dop ha produttori di cibi accettato di e bevande di riconoscere pregio capiscono un certo numero di prodotti sempre di più la logica e europei a indicazione geografica l’utilità di un sistema di qualità attraverso una coesistenza tra il all’europea. Certo, non parliamo della maggioranza del mercato, regime di marchi convenzionale ma i viticoltori della Napa Valley e quello delle Ig.
ATTUALITÀ_UE
PARLAMENTO EUROPEO:
SI VOTA IL 25 MAGGIO di Rosanna Pecere Il Parlamento europeo sarà composto da 751 rappresentanti di 28 Paesi. Le elezioni per rinnovarlo sono l’unica occasione in cui gli oltre 500 milioni di cittadini europei vengono consultati per eleggere i rappresentanti delle istituzioni comunitarie: tutte le altre sono assegnate per nomina. Oggi i deputati sono 766, a seguito dell’ingresso della Croazia nell’Unione avvenuto nel luglio 2013, ma il numero sarà ridotto a 751. Si vota con il sistema proporzionale. Urne aperte tra il 22 e il 25 maggio nei vari Stati: i risultati saranno annunciati la sera di domenica 25 maggio. In Italia si voterà il 25 maggio per eleggere 73 deputati, uno in più rispetto al 2009. Il territorio nazionale è stato diviso in cinque circoscrizioni: Italia nord-occidentale (elegge 20 deputati tra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia); Italia nord-orientale (elegge 14 deputati tra Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna); Italia centrale (elegge 14 deputati tra Toscana, Umbria, Marche, Lazio); Italia meridionale (elegge 17 deputati tra Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); Italia insulare (elegge 8 deputati tra Sicilia e Sardegna). LE PREVISIONI ELETTORALI Fatte salve sorprese assolute, le ipotesi basate sui sondaggi indicano popolari e socialisti in sostanziale equilibrio nel 14 IL MONDO DEL LATTE
nuovo Parlamento. Secondo fonti vicine al Gruppo Ppe, Jean-Claude Juncker sarebbe proposto come presidente della Commissione europea e Martin Schulz potrebbe diventare l’alto commissario per la politica estera e di sicurezza. Junker prenderà il posto di Barroso e Schulz quello della Ashton. A questo punto, alla presidenza del Consiglio europeo, al posto di Herman Van Rompuy, ci vorrebbe una donna. Le voci più informate danno in pole la presidente lituana Dalia Grybauskaite, ex commissaria, o la premier danese Helle Thorning-Schmidt. Elezioni decisive non solo per l’influenza dell’Europa sulle politiche nazionali, ma anche perché legate alla nomina del presidente della commissione europea. Il Trattato di Lisbona ha aggiunto alcune funzioni alle attività del Parlamento europeo, oltre a quelle legislative. La novità più importante consiste nel fatto che per la prima volta, quando gli stati membri dovranno nominare il candidato alla presidenza della Commissione europea (organo esecutivo dell’Ue) che prenderà il posto del portoghese José Manuel Barroso nell’autunno 2014, si dovrà tenere conto dei risultati delle elezioni europee; la sua candidatura dovrà poi essere approvata dalla maggioranza assoluta dei deputati (376 su 751). Su tredici partiti politici europei (ai quali aderiscono i partiti nazionali), sono cinque quelli che hanno nominato
un candidato alla presidenza della Commissione: il Ppe ha scelto Jean-Claude Juncker (ex primo ministro del Lussemburgo ed ex presidente dell’Eurogruppo); il Pse ha candidato Martin Schulz (attuale presidente del Parlamento europeo); i Liberali e i Democratici hanno candidato Guy Verhofstadt (ex primo ministro del Belgio e attuale leader del gruppo dei Liberali al Pe); i Verdi hanno indicato una coppia di deputati, il francese José Bové e la tedesca Ska Keller; la
ATTUALITÀ UE Sinistra Europea ha candidato Alexis Tsipras, leader del partito greco Syriza. Sarà il presidente della Commissione europea a determinare l’agenda di tale istituzione, il cui compito è promuovere la legislazione, gestire i programmi Ue e le risorse finanziarie. Prima di essere eletto dal Parlamento, il presidente dovrà avere il sostegno dalla maggioranza qualificata del Consiglio europeo, composto dai capi di Stato e di Governo dei 28 paesi membri. Il presidente della Commissione, una volta nominato, ne indica i componenti, in collaborazione con i Governi degli Stati membri.
COSA SUCCEDERÀ DOPO IL VOTO Î Già il 26 maggio si riunirà a Bruxelles l’ufficio di presidenza del Parlamento europeo uscente; Î Il 27 maggio i leader dei 28 Paesi si incontreranno a cena per valutare la situazione alla luce dei risultati. Non è detto che dal consulto esca già un’indicazione sul presidente della Commissione. Î A metà giugno ci sarà la formazione dei gruppi della nuova Assemblea, tappa cruciale per valutare i rapporti di forza. Î La seconda plenaria della nuova Assemblea, dal 14 al 17 luglio, sarà la prima occasione per votare l’investitura del presidente della Commissione. Î L’attuale mandato della Commissione scade il 31 ottobre 2014. Il vicepresidente della Commissione Antonio Tajani, responsabile per l’Industria, sarà capolista di Forza Italia in Italia.
LE PRIORITÀ DI CONFINDUSTRIA PER UN’EUROPA DELLA CRESCITA I prossimi mesi saranno decisivi per il futuro dell’Europa: nel documento presentato a inizio aprile, Confindustria ha lanciato un messaggio alle forze politiche del Paese, nel quale si evidenzia che per rispondere alla crisi e al sentimento di sfiducia verso l’Europa, è necessario integrare le politiche del rigore messe in campo finora con un’agenda incisiva e concreta volta al rilancio della crescita e della competitività delle imprese europee. “Più Europa non ci indebolisce, anzi ci rafforza” si legge nel testo, che indica l’Unione europea come un fattore di forza per gestire problematiche complesse che non si arrestano ai confini nazionali, come la regolamentazione dei mercati finanziari, l’impegno sui cambiamenti climatici, le politiche di sicurezza e il buon funzionamento del commercio internazionale. Temi sui quali la Ue è in grado di agire come “global player”, a differenza dei singoli stati membri che la compongono. Tra i numerosi messaggi importanti contenuti nel documento della confederazione degli industriali ci sono: r SJDIJFTUB EJ VO SVPMP SBGGPS[BUP EFM $POTJHMJP EJ competitività come garante della competitività industriale, al fine di assicurare che tutte le iniziative politiche e le proposte legislative siano finalizzate alla crescita; r OFDFTTJUÆ EJ BUUVBSF QPMJUJDIF EJ iTNBSU SFHVMBUJPOu cruciali per promuovere la competitività dell’industria, favorendo un ambiente normativo chiaro, leggero e coerente, che garantisca la massima certezza giuridica. r OFDFTTJUÆ EJ SBGGPS[BSF JM NFSDBUP 6F QFS DPNQFUFSF B livello globale, che si può realizzare, tra l’altro, rafforzando la tutela della proprietà intellettuale e intervenendo con maggior incisività nella lotta alla contraffazione. Sempre sul tema del mercato interno Ue, il documento cita nello specifico il settore agroalimentare, per il ruolo
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di primo piano nel panorama industriale italiano, e indica la necessità di definire a livello comunitario un quadro di riferimento legislativo in grado di porre rimedio alle pratiche commerciali sleali nel contesto della filiera agroalimentare. Inoltre, sarà fondamentale vigilare affinché la linea tracciata dalla Commissione in materia di etichettatura del settore non dia adito a interpretazioni o iniziative difformi nei singoli Stati membri, bensì determini un’univoca applicazione delle disposizioni, fornendo agli operatori un alto grado di certezza ed evitando ostacoli agli scambi commerciali nel mercato interno. L’attenzione è rivolta anche alla politica commerciale, per la quale è necessario avere una visione d’insieme e definire le priorità negoziali. Infatti il progressivo moltiplicarsi di negoziati commerciali pluri o bilaterali rischia di definire con ciascun partner commerciale dell’Ue un contesto operativo diverso, generando una crescente complessità per le imprese e maggiori oneri a carico del sistema produttivo. Più in generale, il documento evidenzia che la lotta alle diverse forme di protezionismo che ostacolano l’accesso delle imprese ai mercati, e una maggiore assertività nei rapporti economici internazionali, devono continuare a rappresentare la priorità dell’agenda commerciale europea. “La Ue - spiega Confindustria - deve restare un mercato aperto alla concorrenza internazionale, in linea con il principio di ‘reciprocità’, e lo stesso comportamento deve essere preteso dai nostri principali partner commerciali che di questa apertura beneficiano, continuando a vigilare affinché le nostre imprese all’estero non vengano discriminate e possano difendersi efficacemente da pratiche anticoncorrenziali”.
Parma 05-08 Maggio 2014
Per informazioni: www.cibus.it | cibus@fiereparma.it
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ATTUALITÀ
Sale nei formaggi: giusto ridurlo, ma occhio al gusto e alla sicurezza degli alimenti Una monografia pubblicata da Fil riconosce la necessità di ridurre il sodio nei prodotti lattiero-caseari. Ma bisogna fare attenzione a non compromettere sapore e salubrità Comprendere il ruolo del sale nella produzione di formaggio è cruciale per definire eventuali strategie di riduzione del sodio. Per questo motivo la Federazione Internazionale del Latte ha pubblicato la monografia “The importance of salt in the manufacture and ripening of cheese”, redatta con importanti esperti del settore che hanno raccolto le più recenti conoscenze scientifiche disponibili. La monografia evidenzia come il settore lattiero-caseario mondiale riconosca l’impatto dovuto all’assunzione di sodio sulla salute umana, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per ridurre il sodio in tutte le fonti alimentari al fine di abbassare il rischio di malattie cardiovascolari, coronariche e ictus. Il sale è utilizzato da migliaia di anni per conservare gli alimenti grazie alla sua azione di inibizione della crescita microbica indesiderata e per le sue proprietà tecnologiche e funzionali. Ultimo, ma non meno importante, il sale dà anche gusto ed esalta il sapore degli
alimenti. Motivo per il quale è così ampiamente impiegato in molti prodotti alimentari. La nuova pubblicazione Fil spiega le differenze esistenti nel ruolo del sodio in diversi prodotti alimentari. Differenze che devono essere tenute in debita considerazione al momento di definire strategie di riduzione. “Per alimenti come il formaggio, la riduzione del sale è limitata da considerazioni di sicurezza alimentare e da esigenze tecnologiche e funzionali. In alcuni casi la matrice alimentare può anche ridurre l’impatto del sodio sulla pressione sanguigna, com’è stato dimostrato per alcuni prodotti lattiero-caseari” ha commentato Paul Paquin dell’Istituto di nutrizione e alimenti funzionali (Inaf/Stela) dell’Università Laval del Canada, uno dei responsabili dell’action team che ha lavorato al documento. “La riformulazione di alcuni alimenti, come il formaggio, presenta difficoltà maggiori che in altri cibi. La riduzione del sale nel formaggio deve essere fatta con molta cautela, in modo da non compromettere la sicurezza e la qualità del prodotto e in
modo tale da consentire al palato dei consumatori di adeguarsi a tali riduzioni. Nella prospettiva attuale, l’aggiunta di sale rimarrà una parte integrante del processo di produzione del formaggio” ha aggiunto Paquin. In quest’ottica la monografia costituisce uno strumento per meglio comprendere come migliorare gli strumenti per controllare l’aggiunta di sale, per conservare una grande varietà di prodotti sicuri, formaggi saporiti e nutrienti, ampiamente apprezzati dai consumatori di tutto il mondo. Come evidenziato nel testo, sono però ancora necessarie ulteriori ricerche sugli effetti della riduzione del sale per la sicurezza alimentare.
NUOVE PUBBLICAZIONI FIL/IDF È stato rivisto e aggiornato di recente lo standard “Iso 8968-1/Idf 20-1:2014 Milk and milk products – Determination of nitrogen content - Part 1: Kjeldahl principle and crude protein calculation”, che descrive il metodo per la determinazione del contenuto di azoto e per il calcolo del contenuto proteico di latte e prodotti lattieri grazie al principio Kjeldhal attraverso i metodi tradizionale e con blocco di digestione. I due metodi sono applicabili al latte liquido (intero, parzialmente o totalmente scremato) vaccino, caprino e ovino, ai formaggi duri, semiduri e fusi, al latte e ai prodotti lattieri essiccati (comprese le formule per l’infanzia a base di latte, proteine lattiere e siero proteine concentrate, caseine e caseinati). I metodi non sono invece applicabili a prodotti contenenti caseinato d’ammonio. Il costo della pubblicazione è di 74 euro. 18 IL MONDO DEL LATTE
ATTUALITÀ
Nuove prospettive internazionali per il
LATTIERO-CASEARIO L’aumento delle esportazioni verso i Paesi extraeuropei sarà determinante per vendere il latte prodotto in Europa. Ma, finito il sistema delle quote, gli operatori del settore non otterranno più aiuti economici dalla Ue di Rosanna Pecere Come reagiranno i Paesi della Ue alla liberalizzazione della produzione a partire dal 2015? La domanda di prodotti caseari sui mercati mondiali continuerà ad assorbire parte della produzione europea, e questo consentirà di mantenere in equilibrio il mercato Ue? Come gestire la volatilità dei mercati? A queste e altre domande si è cercato di rispondere a Bruxelles, nel corso di una recente conferenza organizzata dall’associazione europea Eda dal titolo: “Le dinamiche del settore lattiero dopo il 2015”. Circa 250 i partecipanti tra delegati delle associazioni lattiere e rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee. Nell’intervento di apertura il presidente di Eda, Michel
Nalet ha ricordato che il mercato mondiale può offrire opportunità di sviluppo delle esportazioni Ue, grazie anche al consolidamento del settore della trasformazione casearia europea, che è conosciuto per le produzioni “ad elevato valore aggiunto”. Gli interventi degli esperti hanno confermato le prospettive positive di sviluppo per il settore. In particolare l’ente di studi Ifcm (International farm comparison network) ha spiegato che si prevede un aumento della produzione di latte nella Ue dell’1% l’anno, con incrementi più significativi nel nord Europa. Questo consentirebbe di
A sinistra Georg Haeusler, capo di gabinetto del Commissario Ciolos rispondere alla domanda crescente di prodotti lattieri della Cina e di economie emergenti come Brasile e India. È evidente che, in questo scenario, il mercato europeo resta strettamente legato a quello mondiale, alle sue oscillazioni e alla conseguente volatilità. L’industria svizzera Emmi ha illustrato il modello elvetico:
L’EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE DI LATTE NEI PRINCIPALI PAESI E LE PREVISIONI AL 2020 UNIONE EUROPEA INDIA USA CINA RUSSIA PAKISTAN BRASILE NUOVA ZELANDA UCRAINA MESSICO ARGENTINA AUSTRALI 0 2020
2008-2010
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ATTUALITÀ dopo la soppressione del sistema di quote lattiere è stato costituito un impianto di prezzi di riferimento del latte in funzione della sua destinazione, che ha consentito di mantenere quotazioni più elevate per formaggi e prodotti destinati al consumo interno, mentre le commodities erano esportate sul mercato internazionale a prezzi competitivi. Il modello elvetico si basa su un sistema di accordi all’interno dell’interprofessione ed è sostenuto da misure di supporto per il mercato interno
condivideva le prospettive positive di evoluzione della domanda mondiale, ma ha espresso maggiore cautela sul potenziale di incremento della produzione lattiera Ue dopo la soppressione delle quote. Ha inoltre chiarito che la Commissione, per decisione politica e per limitazioni di bilancio, non potrà assicurare misure di sostegno dei mercati come aveva fatto in passato e che la cosiddetta “rete di sicurezza” (per l’ammasso privato di burro, latte in polvere e formaggi), sarà
I PREZZI DI LATTE E LATTICINI SONO SEMPRE PIÙ ALLINEATI E “GLOBAL”
EUROPA USA NUOVA ZELANDA che difficilmente sembrano compatibili con il Wto: lo dimostra il caso del Canada con prezzi di riferimento differenziati, che è stato sanzionato dall’Organizzazione mondiale del commercio. La testimonianza di Arlafoods ha confermato la rilevanza crescente dell’export verso i Paesi extra-Ue, ma ha anche indicato che l’innovazione e la crescita sostenibili sono due fattori essenziali per gli sviluppi futuri. È stato inoltre evidenziato che la chiave del successo è la rimozione degli ostacoli non tariffari, e su questo l’Ue ha un ruolo importante da svolgere nei negoziati di libero scambio. Il capo gabinetto del commissario Ciolos, Georg Haeusler, ha spiegato che la Commissione europea
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AUSTRALIA BRASILE CINA attivata solo in situazioni di effettiva crisi dei mercati lattieri. La normale volatilità del mercato sarà monitorata tramite “l’Osservatorio europeo dei mercati lattieri”, che la Commissione intende creare per
Michel Nalet, presidente di Eda
seguire l’andamento dei prezzi dopo l’abolizione delle quote nel 2015. Parlando del modello europeo, Haeusler ha difeso la varietà e il valore aggiunto dei prodotti lattiero-caseari europei: la ricchezza delle produzioni Ue non può ridursi a un unico modello di riferimento, sia questo di industria privata o cooperativa, o legato alla dimensione ed efficienza degli allevamenti. In chiusura Nalet ha ricordato l’importanza del mercato interno Ue, dove i trasformatori si confrontano con la forte pressione della distribuzione e la riduzione della capacità di spesa dei consumatori e ha accolto con favore le indicazioni positive sullo sviluppo delle esportazioni nei Paesi extraUe, che escludono limitazioni della produzione dopo il 2015 e consentono di guardare con fiducia al futuro del settore.
CINA: AUMENTA IL GAP TRA OFFERTA E DOMANDA DI LATTE
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PRODUZIONE
CONSUMI
PROTAGONISTI
4 DOMANDE A... Renato Invernizzi,
presidente del Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola, terza associazione italiana nel mondo caseario per volumi di produzione di Massimo Forino
Novarese, 55 anni, Renato Invernizzi è stato appena rieletto alla presidenza del Consorzio Gorgonzola, terza associazione in Italia per volumi rappresentati. Dopo gli studi superiori - Invernizzi ha un doppio diploma di perito industriale e di perito caseario, un curriculum perfetto per chi fa l’industriale nel caseario! - si è dedicato all’azienda paterna, facendola crescere in un mercato non sempre facile. Dopo aver ricoperto la carica di vicepresidente per alcuni anni, nel 2008 è arrivato alla presidenza dello storico Consorzio, dove ha portato il proprio entusiasmo e una
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grande passione per il lavoro. Il periodo più brutto della lunga crisi economica che ha colpito l’Italia sembra essere alle spalle e in fondo al tunnel comincia a intravedersi la luce. Il mercato interno esce abbastanza provato dal calo degli acquisti, che ha interessato anche i prodotti di largo e larghissimo consumo. Com’è andata per il Gorgonzola nel 2013 e quali sono le aspettative per i prossimi mesi? Sicuramente il Gorgonzola è stato il formaggio che meno ha risentito dei cali sui consumi del 2013. Infatti tra tutti i formaggi Dop nazionali, è uno tra i pochi che ha registrato un leggero aumento della
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produzione, quindi dei consumi (+0,45%). Anche nei primi mesi di quest’anno abbiamo rilevato un aumento della produzione, pari a circa il 7%, il che ci fa ben sperare. Se il mercato nazionale segna il passo, le esportazioni di formaggi italiani sono in aumento. Il made in Italy caseario cresce di anno in anno e la domanda internazionale favorisce i prodotti di qualità. Quali sono i mercati più promettenti per il Gorgonzola e quali quelli dove il Consorzio sta investendo più risorse? In campo internazionale il Gorgonzola Dop fa registrare
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un apprezzamento sempre maggiore da parte dei consumatori, infatti la domanda è cresciuta del 5% e l’export ha raggiunto le 16mila tonnellate. L’80% delle forme che varcano i confini nazionali sono destinate ai Paesi dell’Ue. Tra questi i maggiori importatori sono Germania e Francia, che da soli assorbono il 50% delle esportazioni, poi la Spagna.
Negli ultimi tempi stanno crescendo le richieste dagli Stati dell’Est. Più che positive anche le spedizioni verso gli Stati Uniti e l’Asia in generale, con incrementi rispettivamente del 15,6% e del 29%. In quest’ultimo continente, Giappone e Corea del Sud importano 576 tonnellate, mentre gli Stati Uniti nel
2013 hanno consumato 462 tonnellate di Gorgonzola. I maggiori investimenti dello scorso anno sono stati in Francia e Gran Bretagna per la promozione, mentre quest’anno, oltre alla Francia stiamo valutando su quale Paese concentrare le nostre risorse. L’imitazione dei nomi più famosi della nostra tradizione casearia è un male molto
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IL MONDO DEL LATTE 25
PROTAGONISTI diffuso che toglie spazio e mercato ai grandi formaggi italiani, danneggiando le imprese, prima ancora che i consumatori. Se a livello europeo abbiamo ottenuto regole chiare e un impegno dei governi, c’è ancora molto da fare sui mercati più lontani. Cosa ne pensa degli ultimi accordi siglati dall’Unione europea e cosa si dovrebbe fare per salvaguardare meglio le nostre specialità? Il recente accordo tra Unione Europea e Canada ha certamente aperto una via che, pur con qualche compromesso, avrà ripercussioni favorevoli per lo sviluppo delle Dop e delle Igp nel Paese anglosassone. Ben 39 saranno le indicazioni italiane riconosciute. Auspichiamo che anche gli accordi con gli Stati Uniti, per cui sono da poco iniziate le trattative, portino a intese commerciali sulla stessa linea. Il Consorzio è molto attivo sia in Italia che all’estero per promuovere e tutelare questo grande formaggio italiano. Spesso avete scelto campagne di comunicazione innovative e spiritose: dai grandi personaggi sorpresi con le dita nel Gorgonzola a doppi sensi che strizzavano l’occhio ai consumatori. Un’anteprima delle prossime iniziative? Non posso: sono top secret. Posso dire che assieme all’agenzia di comunicazione che da diversi anni ci sostiene nelle scelte delle campagne mediatiche, stiamo preparando un piano promozionale molto interessante che sarà pronto per l’autunno. E poi il nuovo Consiglio d’amministrazione del Consorzio, potrà mettere a frutto le proprie idee e il proprio entusiasmo nella determinazione di un’efficace campagna pubblicitaria.
4 26 IL MONDO DEL LATTE
CONOSCIAMOLO MEGLIO
Renato Invernizzi Felicità è…? Volare con il mio elicottero. Quali sono i suoi hobby? Restaurare motori, soprattutto le moto anni ‘70. Cucina tradizionale o innovativa? Tradizionale, perché non mi lascia mai insoddisfatto. Il piatto preferito? La frittura piemontese. Un posto in cui vorrebbe tornare? In Canada. Là ho scoperto laghi e foreste che ti fanno sentire lo spirito della natura. Lo sport preferito? Ero un karateka. Oggi amo camminare e fare passeggiate nel verde. La squadra del cuore? Non sono un patito di calcio. Sul suo comodino c’è...? I telecomandi di tv e condizionatore e il cellulare. Il cantante preferito e la canzone? Zucchero Fornaciari, Funky Gallo. Il formaggio che le piace di più? Beh, dovevate chiedermi direttamente “dolce o piccante?” ovviamente il Gorgonzola, dolce. Nel suo frigo non manca mai? La Coca Cola. Il suo motto? Crederci sempre, arrendersi mai. La sua ambizione? Essere un uomo del mondo con una mente cosmopolita. Il libro che ha amato di più? Domanda scomoda. Non amo leggere, sono un tipo piuttosto pragmatico, mi piace “imprendere”. E il film? The Blues Brothers.
PROTAGONISTI
CAGLIO E FERMENTI CON UNA LUNGA STORIA Con 60 milioni di fatturato e vendite in un centinaio di paesi, il gruppo Clerici-Sacco è una delle aziende leader nel settore del caglio, degli enzimi e delle colture batteriche, grazie anche a una tradizione secolare di Chiara Fabrizi
Il gruppo in cifre
Due aziende in una per offrire Fondato nel 1872 a Cadorago ai clienti un servizio completo in provincia di Como, il caglificio per quanto riguarda il caglio: Clerici è specializzato nella liquido, in polvere e in pasta, produzione di caglio animale, ma anche enzimi e lipasi e mentre la Sacco, nata nel 1948 poi colture batteriche starter a Milano e acquisita nel 1984 e probiotiche, colture speciali dagli eredi del fondatore della aromatizzanti e strutturanti, Clerici, produce fermenti lattici colture batteriche per la e commercializza attrezzature e protezione di formaggi e yogurt, kit da laboratorio. fino alla produzione di terreni e Il caglio, dunque, come punto materiale da laboratorio. Con di partenza che ha portato un fatturato annuo di 60 milioni il gruppo a diventare uno di euro e grazie anche a una degli interlocutori chiave per serie di acquisizioni di aziende le industrie lattiero-casearie italiane e straniere come la italiane e straniere. Da qualche svedese Kemikalia, produttrice anno, infatti, l’azienda ha di enzimi, portato il suo e il Centro know-how La politica di sperimentale in giro per il del latte, mondo, anche espansione si storica fabbrica con prodotti è basata sia di ricerca e certificati kosher produzione e halal che le sulla crescita di batteri e hanno dato interna che sulle fermenti lattici, l’opportunità acquisizioni il gruppo di entrare e Clerici-Sacco è competere in oggi un punto nuovi mercati. di riferimento per il settore Più di 100 sono i Paesi dove lattiero-caseario, non solo in Clerici-Sacco ha portato il Italia. proprio business: il 45% delle
Esperienza: 140 anni Prodotti: caglio, enzimi, fermenti, colture starter e probiotici, terreni, materiale per laboratori di analisi. Fatturato: 60 milioni di euro nel 2013 Dipendenti: 230 Produzione: 70% per il settore lattiero-caseario, 14% food e feed, 16% nutraceutico e farmaceutico-ospedaliero.
esportazioni sono destinate ai mercati europei, il 26% al Sud America, il 20% suddiviso equamente tra Asia e Nord America. Oltre a quelli di Cadorago, Zelo Buon Persico (Lo) e Pasturago (Mi), il gruppo ha uffici e stabilimenti produttivi anche in Svezia e Francia, che lo rendono uno dei principali operatori del settore nella proposta degli enzimi e tra i primi a livello internazionale per la proposta di fermenti. Gli attuali proprietari dell’azienda, diretti discendenti del fondatore, puntano ancora più in alto. Ne parliamo con uno dei titolari, il dottor Martino Verga.
IL MONDO DEL LATTE 29
PROTAGONISTI
CONOSCIAMOLO MEGLIO
MARTINO VERGA Quali sono i suoi hobby? Quando ho tempo mi piace molto fare giardinaggio. Cucina tradizionale o innovativa? Cucina regionale. Un posto in cui vorrebbe tornare? In Perù, un paese meraviglioso. Lo sport preferito? Nuoto. La squadra del cuore? Sono uno dei pochi italiani che non ama il calcio. Cosa troviamo sul suo comodino? La Bibbia. Il suo cantante preferito? In generale mi piace tutta la musica classica. Il piatto preferito? Sono goloso di dolci. E il formaggio che le piace di più? Tutti i formaggi italiani che hanno una qualità e un sapore impareggiabile. Nel suo frigorifero non manca mai…? Ovviamente il latte. Il suo motto? Bisogna sempre avere coraggio. Il libro che ha amato di più? "Don Chisciotte della Mancia", il primo grande romanzo dell'età moderna. Un vero capolavoro, divertente ma che fa anche profondamente riflettere sull’uomo.
Servizio e innovazione. Possiamo considerarle parole chiave dell’attività del gruppo? Senza dubbio. Il nostro obiettivo è quello di offrire sempre il meglio ai clienti. Il valore di un marchio risiede in definitiva nella promessa del servizio e del prodotto offerto; può succedere che un marchio sia ricordato per un cattivo servizio o un prodotto scadente, e in questo caso il valore per l’audience, rispetto al marchio, sarebbe non tornare a comprare quel prodotto o servizio. Proprio per questo abbiamo sempre puntato sull’innovazione investendo ogni anno quasi il 7% del nostro fatturato nella ricerca, condotta sia internamente che con la collaborazione delle più importanti università e centri nazionali e internazionali. In parallelo ci concentriamo sul servizio offerto ai nostri clienti: in tutti questi anni li abbiamo affiancati e ascoltati per poter essere in grado di
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soddisfare sempre meglio le loro aspettative e anticiparne le esigenze. Quali sono gli obbiettivi per il prossimo futuro? A livello di gruppo una delle priorità è il miglioramento della percezione dell’immagine del gruppo e la pianificazione di nuove strategie di comunicazione, aspetti necessari per poter rafforzare il nostro posizionamento a livello internazionale. Il gruppo allarga orizzonti e business, investe in maniera importante in ricerca e sviluppo, ma non solo. È infatti in progetto anche la costruzione di un nuovo stabilimento. A cosa sarà destinato? È vero, in futuro servirà a razionalizzare la produzione di tutti i nostri fermenti. Il caglio e gli enzimi coagulanti sono tra le produzioni storiche del gruppo. Com'è il mercato nazionale di questo importantissimo ingrediente lattiero?
Negli ultimi anni il mercato è rimasto stabile con prezzi che via via si stanno sempre più abbassando. Eppure il caglio animale è basilare per la produzione di formaggi di qualità, dove il gusto, il sapore e il profumo, li rendono prodotti di eccellenza. Di recente si è parlato molto di probiotici, della loro effettiva efficacia e della possibilità di reclamizzarla. Cosa rappresentano questi fermenti per la vostra azienda? Il settore dei probiotici rappresenta per noi un comparto in crescita e di rilevante strategicità per il futuro. Di recente, grazie anche all’integrazione delle attività della nuova società entrata nel gruppo (il Csl ndr), abbiamo infatti deciso di istituire le fondamenta di una nuova business unit, health&nutrition, che avrà il focus di consolidare il mercato dove già esistente, e sviluppare nuove opportunità. Abbiamo ora due siti produttivi autorizzati per la produzione
PROTAGONISTI L'obiettivo attuale è conquistare i mercati esteri puntando su expertise, ricerca e innovazione
secondo le norme Gmp Farmaceutiche e abbiamo stanziato risorse importanti per alimentarne gli sviluppi. Nonostante i probiotici non abbiano ancora ricevuto nessuna autorizzazione da parte dell’Efsa a esprimere in etichetta indicazioni sui loro benefici, noi crediamo fermamente negli effetti favorevoli che possono
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apportare per diverse applicazioni salutistiche. Inoltre, riteniamo che grazie anche alla rete di collaborazioni che abbiamo istituito, possano in un futuro non troppo lontano divenire un pilastro importante della nostra struttura operativa e commerciale. I nostri laboratori di ricerca e sviluppo sono costantemente ingaggiati e stimolati nella definizione di
nuovi prodotti e applicazioni, a conferma della notevole domanda per i probiotici su scala mondiale e dell'interesse che suscitano. Come realtà produttiva abbiamo la fortuna di essere nati e cresciuti in uno Stato dove la conoscenza del consumatore, per quanto riguarda i probiotici, è molto alta (l'Italia è il secondo-terzo paese al mondo per consumo) e questo ci incoraggia nel tentativo di “esportare” la nostra esperienza in nuove aree del globo con potenziale sviluppo.
PROTAGONISTI
FREE PREALPI
IL IL BURRO SENZA LATTOSIO PRODOTTO DEL MESE Involucro in alluminio accoppiato a pergamena
In qualità di azienda specializzata nel mondo del burro, Prealpi è sempre interessata alle novità di questo settore, a patto, però, che queste incontrino le necessità del consumatore italiano. Per questo motivo ha scelto di non inserire nella propria gamma un burro alleggerito, poiché è inadatto all’uso in cucina. L’ultima novità dell’azienda lombarda è il lancio di Free Prealpi, un burro di qualità privo di lattosio e con le stesse caratteristiche di un burro normale in termini di sapore, consistenza e prestazione in cucina. “Quindi, non si tratta affatto di un prodotto ‘punitivo’, che tutela la salute ma mortifica il gusto, anzi. Free Prealpi è così buono che non occorre tenere in frigo due burri diversi o cucinare piatti separati, nel caso in cui qualcuno in famiglia sia intollerante al lattosio poiché nessuno noterà la differenza” spiega il vicepresidente di Prealpi Luigi Prevosti. Inoltre Free Prealpi - che viene delattosato nello stabilimento aziendale di Varese - non contiene conservanti né additivi, ed è naturalmente privo di glutine.
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Termine minimo di conservazione: 90 giorni in frigorifero da +1 a +6°C
Colore paglierino e pasta compatta, senza gocce di acqua libera disperse nella matrice
Gusto caratteristico e odore tipico da fermentazione lattica. Consistenza solida a temperatura di conservazione
INFORMAZIONI NUTRIZIONALI Energia Grassi di cui saturi Carboidrati di cui zuccheri Proteine Sale Lattosio
Luigi Prevosti, vicepresidente di Prealpi
PER 100 G 3079 kJ 751 kcal 83.0 g 54.6 g 0.5 g 0.5 g 0.5 g 0.0 g max 0.01 g
Sempre più italiani cucinano con %XUUR &KLDULðFDWR 3UHDOSL Vi chiedete perché?
Per ottenere il Burro Chiarificato Prealpi, abbiamo scelto i burri migliori e abbiamo tolto l’acqua, le proteine ed i carboidrati, che in cottura non servono. Ecco perché il Burro Chiarificato Prealpi è ottimo, non schizza, non brucia e soprattutto rende molto di più: ne basta il 20% in meno di un burro normale. E finito di cucinare, lo chiudi e resta protetto.
Ottima scelta.
ECONOMIA
Come evolve l’import italiano di
LATTE ALIMENTARE Nel 2013 le importazioni di latte dall’estero sono rimaste stabili: Austria, Francia e Germania si confermano i principali esportatori in Italia di Fausto Marri
L’anno scorso sono rimaste sostanzialmente PREZZI IN SALITA stabili le importazioni in Italia di latte alimentare Sui prezzi unitari all’import rilevati lo confezionato all’estero. Secondo i dati diffusi scorso anno franco frontiera (cioè calcolati dall’Istat, i flussi verso il nostro dividendo il dato in valore per Paese, che negli anni precedenti quello in quantità), si evidenzia avevano fatto registrare Le analisi una tendenza all’aumento. Il dato importanti incrementi, hanno cumulato dell’intero 2013 mostra dicono che chiuso il 2013 sugli stessi un incremento medio del 7,56% sul il calo dei volumi del 2012, visto che il 2012. Invece, l’esame dei dati dei dato consuntivo è del -0,02 singoli Paesi fa vedere situazioni consumi di per cento. Ma l’andamento diverse. latte si deve dell’import non è rimasto L’Austria, avendone spazio, riesce costante nell’arco dei 12 mesi: a un cambio ancora ad aumentare i prezzi del i primi tre trimestri hanno fatto 9,61%, rimanendo comunque di abitudini registrare una crescita, mentre competitiva nei confronti della alimentari con il calo tra ottobre e dicembre Francia. Quest’ultima, pur avendo l’anno si è chiuso alla pari. incrementato le quantità, porta a casa anche un discreto aumento LA FRANCIA SUPERA LA GERMANIA di prezzo (+3,66%). La Germania, Per quanto riguarda i Paesi di provenienza, DA DOVE ARRIVA IL LATTE IMPORTATO IN ITALIA la miglior performance è stata della Francia, che ha incrementato l’export verso l’Italia del 4,35%, seguita dall’Austria, già leader per volumi esportati, cresciuta del 2,26%. La Germania, 10% che nel primo semestre era in forte crescita, ha 24% progressivamente ridotto i flussi, fino a chiudere il 2013 in negativo del 3,2%. Le provenienze dagli altri stati Ue hanno continuato a perdere quota cedendo nel complesso il 10,51%. 43% 23% Non vi sono variazioni significative in ordine alle quote di import dai diversi stati. L’Austria consolida la sua posizione di leader nell’export di latte alimentare verso l’Italia, portandosi al 43% del totale, guadagnando un punto percentuale sul 2012. Al secondo posto torna la Francia, con il 24% (+1%) sul 2012, mentre la Germania Francia Austria scende al terzo, con uno share del 23 per cento. Germania Altri Ue La quota complessiva degli altri Paesi Ue scende FONTE: ELABORAZIONI ASSOLATTE SU DATI ISTAT dal 12 al 10 per cento.
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A fette sottili e cremoso
Biraghi fa il bis L’azienda piemontese propone due formaggi gustosi in confezioni innovative, capaci di soddisfare anche i palati più esigenti. Gran Biraghi a fette è pratico e si adatta a ogni tipo di ricetta, sia calda che fredda. Il Gorgonzola Dop Selezione Biraghi è invece un formaggio dolce e cremoso, facile da tagliare perché senza crosta.
Gran Biraghi Tagliato a Fette è il primo formaggio del suo genere in fette. Direttamente dal cuore della forma, tutta la tradizione di un grande formaggio italiano ora è pronta da gustare in tante nuove occasioni. La speciale stagionatura a 7 mesi e il sofisticato procedimento di taglio della forma a un solo millimetro di spessore lo rende morbido, facile da arrotolare per comporre sfiziosi antipasti,
avendo rinunciato a forzare le quantità, consegue il miglior incremento di prezzo (+11,06%). Gli altri paesi Ue, per rimanere competitivi e non perdere volumi in modo più vistoso, hanno mantenuto fermi i prezzi di vendita (-0,08 per cento). In sintesi, il progressivo calo dei consumi di latte alimentare ha ormai generato riflessi anche sulle vendite di latte estero che, nonostante la maggior convenienza di prezzo, non riesce più ad accrescere le quantità esportate sul nostro mercato, come invece avveniva in passato. Ciò sembrerebbe confermare il fatto che il calo di consumo non dipende esclusivamente dalla crisi economica, che semmai avrebbe favorito gli acquisti di latte a basso prezzo, bensì anche da una modifica delle abitudini alimentari delle famiglie italiane, in particolare per quanto riguarda la prima colazione.
pronto per farcire qualsiasi panino o piatto freddo e perfetto a caldo, da gratinare. Si tratta di un ingrediente atteso sia da chi ama le ricette veloci e semplici, i prodotti pronti all’uso, ma anche da chi preferisce ricette tradizionali più elaborate e cerca stimoli per la propria fantasia in cucina. Gran Biraghi Tagliato a Fette: 100% Gran Biraghi stagionato 7 mesi in 10 fette fresche, 100% latte italiano senza conservanti, in una pratica confezione richiudibile. Gorgonzola Dop Selezione Biraghi è dolce e cremoso, molto bianco e con poche venature. Viene prodotto
solo con latte della provincia di Cuneo, seguendo la tradizionale ricetta del fondatore, attraverso processi che ne esaltano le caratteristiche di gusto tipico, dolcezza e cremosità. Direttamente dal cuore della forma, senza crosta laterale, pratico e comodo da tagliare nella sua innovativa confezione richiudibile e salva freschezza, completa di vassoio che la rende adatta alla tavola e funzionale per la conservazione in frigo. Il suo gusto morbido e cremoso è adatto a soddisfare i consumatori più esigenti.
IL TREND DELL’IMPORT DI LATTE CONFEZIONATO PER PAESI DI PROVENIENZA VOLUME
FRANCIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI UE
MONDO
TONS 2013
132.965
127.866
244.943
58.524
564.298
2012
127.422
132.095
239.518
65.394
564.430
4,35%
-3,20%
2,26%
-10,51%
-0,02%
ALTRI UE
MONDO
VARIAZIONI
VALORE
FRANCIA
GERMANIA
AUSTRIA
€000 2013
72.181
64.213
123.100
26.649
286.143
2012
66.731
59.728
109.822
29.802
266.083
8,17%
7,51%
12,09%
-10,58%
7,54%
VARIAZIONI
PREZZO
FRANCIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI UE
MEDIA
€/KG 2013
0,543
0,502
0,503
0,455
0,507
2012
0,524
0,452
0,459
0,456
0,471
VARIAZIONI
3,66%
11,06%
9,61%
-0,08%
7,56%
FONTE: ELABORAZIONI ASSOLATTE SU DATI ISTAT
GranAppetito con GranBiraghi Grattugiato Fresco!
Crea un GranPiatto, scegli GranBiraghi Grattugiato Fresco. Dal cuore della forma arriva l’ingrediente che esalta i sapori della tua cucina. Portalo in tavola sempre fresco nella confezione apri e chiudi, pratica da maneggiare e comoda da servire. E GranAppetito a tutti!
ECONOMIA
IL FUTURO DEL MERCATO
LATTIERO-CASEARIO POSITIVO GRAZIE ALL’EXPORT
Uno studio della Commissione europea traccia gli scenari fino al 2023: cresceranno produzione, prezzi, ricavi e consumi di Arnaldo Santi
Quella appena iniziata sarà l’ultima campagna regolamentata dal sistema delle quote latte. Come reagirà il settore alle nuove regole? La Commissione europea prova a fare chiarezza attraverso uno studio realizzato con i principali esperti del settore, supportati da Oecd/Fao. Il documento riassume le prospettive del mercato lattiero-caseario dal 2013 al 2023 e in particolare l’andamento delle consegne di latte, delle produzioni, delle esportazioni e del prezzo alla stalla. Le proiezioni sembrano incoraggianti per l’intero comparto, grazie soprattutto all’export, sia nei paesi entrati da poco nell’Unione, sia negli stati extraeuropei.
consegne di latte. Ovviamente ci si aspettano degli aumenti produttivi da quegli Stati membri che stanno splafonando già in questi anni, ma difficilmente ci saranno aumenti improvvisi nei Paesi in cui il quantitativo nazionale di riferimento non è mai stato raggiunto. Secondo gli studi presentati, l’aumento delle consegne sarà graduale e arriverà
LATTE: TREND DI PRODUZIONE E CONSEGNE (milioni di tons)
Quota produttiva
Consegne
Vacche da latte (milioni di capi)
LA PRODUZIONE DI LATTE Anche per la campagna 2014-15, così come per quella appena conclusa, ci si aspettano risultati particolarmente positivi. Gli studi della Commissione europea prevedono che il significativo aumento delle consegne della campagna 2012-13 (+1,3%) proseguirà anche quest’anno grazie all’abbassamento dei prezzi medi dei mangimi. Per alcuni stati membri, tuttavia, la produzione rimarrà costretta dal sistema quote, è il caso ad esempio di Danimarca, Germania e Olanda. Il termine delle quote non porterà particolari stravolgimenti o aumenti improvvisi nelle
IL MONDO DEL LATTE 39
ECONOMIA alimentare nelle bevande sportive), e dei freschi. Entro il 2023 i prodotti freschi raggiungeranno una produzione annua di 48,3 milioni di tonnellate: +3% rispetto a oggi. Cresceranno anche i consumi domestici di prodotti ad alto contenuto di grassi come ad esempio la panna da cucina e lo yogurt, soprattutto nei Paesi dell’Est Europa entrati da poco nell’Unione, dove i consumi pro capite sono di molto inferiori a quelli dei Paesi Eu 15. Meno chiare le previsioni per il burro: benché ci si aspetti una crescita, l’andamento è piuttosto incerto per via della competizione tra produzioni di burro e formaggi. I produttori, infatti, preferiscono utilizzare la materia grassa per la r burro r formaggi produzione di questi ultimi. r latte intero in polvere r siero in polvere Per quanto riguarda il latte scremato in polvere r latte scremato in polvere è prevista una ripresa dopo il calo produttivo del 2013. L’aumento delle disponibilità di latte permetterà una crescita costante che porterà nel 2023 a un totale di circa 150 milioni di a raggiungere tra un decennio una produzione tonnellate: 10 milioni in più rispetto al 2012. di 1,25 milioni di tonnellate. Negli anni seguenti le consegne L’andamento del mercato di Smp andranno stabilizzandosi a causa (Screamed Milk Powder, latte dell’abbassamento dei margini – Le consegne scremato in polvere), dipenderà per via dell’aumento dell’offerta – e di latte sono soprattutto dalle esportazioni: si a causa dei vincoli ambientali che prevede infatti che nel 2016 la in aumento e limitano l’espansione produttiva in metà del latte scremato in polvere alcuni Paesi, tra cui l’Italia. raggiungeranno prodotto sarà esportato. Un fattore La crescita dell’innovazione che potrebbe influire su questo i 150 milioni tecnologica porterà a un aumento mercato è l’andamento produttivo dei rendimenti alla stalla. Per di tonnellate dei competitor e in particolare di questa ragione, nonostante nel 2023 Australia e Stati Uniti che oggi l’incremento delle consegne, il detengono il 70% delle quote di numero di mucche diminuirà. I mercato dell’intero comparto. ricavi saranno sempre più elevati e cresceranno specialmente nei nuovi Stati membri, LA DOMANDA MONDIALE dove le tecnologie di allevamento e raccolta latte Secondo la Commissione, l’export continuerà a non sono ancora avanzate come nei Paesi della offrire ottime occasioni a tutti i prodotti lattierovecchia Europa a 15. caseari europei. Gli studi stimano che la crescita delle vendite LA PRODUZIONE LATTIERO-CASEARIA internazionali di formaggi, a cui abbiamo L’aumento della disponibilità di latte inciderà assistito dal 2005 a oggi (+41%), continuerà positivamente sulle produzioni di formaggio e sulle esportazioni. Il mercato mondiale risulta attualmente molto dinamico e non ancora PREVISIONI SULL’ANDAMENTO DEL PREZZO saturo. DEL LATTE ALLA STALLA IN FUNZIONE DEL Gli studi della Commissione europea stimano COSTO DELLE GRANARIE che nei prossimi anni il consumo pro capite di formaggi crescerà dello 0,4% l’anno nei Paesi Eu 15 e addirittura del 2,2% nei nuovi entrati (Eu-N13) raggiungendo nel 2023 un valore di circa 15,3 Kg/anno nell’Eu-N13 e di quasi 20 Kg/annui nell’Eu-15. I formaggi assorbiranno quindi gran parte del latte aggiuntivo che sarà a disposizione, si prevede che tra dieci anni le produzioni arriveranno a toccare i 10,7 milioni di tonnellate (+1,3 milioni rispetto al 2012), di cui circa un milione sarà destinato all’esportazione Equiv latte UE. supporto pric (+0,2 milioni sul 2012). Oltre ai formaggi aumenteranno anche le produzioni di siero in polvere (sempre più utilizzato negli infant formula e come integratore
NUOVA ZELANDA: LE QUOTE DI MERCATO NELL’EXPORT DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI
40 IL MONDO DEL LATTE
ECONOMIA vendita potrebbe far sviluppare ulteriormente per i prossimi dieci anni con punte significative questo mercato. soprattutto per Grana Padano, Parmigiano Dal 2005 al 2012 le esportazioni di Smp sono Reggiano, Gouda/Cheddar e formaggi freschi. passate da 200mila tonnellate La Russia è il più grande acquirente a oltre 500mila. Nonostante il di formaggi europei, tuttavia questo trend positivo le previsioni a lungo trend è destinato lentamente a Dopo il 2016 termine non sono così rosee. Per rallentare anche a causa della anche il prezzo il 2023 è prevista una riduzione concorrenza sempre più attiva della quota di mercato dell’Smp della Bielorussia: oggi Minsk ha alla stalla Ue a favore di quello statunitense, una produzione di formaggi di circa dovrebbe salire principale concorrente del Vecchio 150mila tonnellate di cui oltre fino a sfiorare continente. 120mila vengono spedite in Russia. Per quanto riguarda il Wmp Proseguirà anche il leggero calo i 350 euro (Whole Milk Powder, latte intero delle esportazioni verso Giappone a tonnellata in polvere), il mercato è dominato e Stati Uniti. Dal 2005 a oggi dalla Nuova Zelanda. le spedizioni verso questi sono diminuite rispettivamente dell’8% IL PREZZO DEL LATTE e del 7%. Per gli Stati Uniti il motivo principale del rallentamento degli acquisti europei è da Dopo il leggero calo previsto tra 2013 e 2016, imputare alla crescita della produzione interna. le previsioni della Commissione europea Questi cali, tuttavia, lasceranno spazio ad altri parlano di un prezzo medio del latte alla stalla promettenti mercati come quelli asiatici, il vicino ai 350 euro alla tonnellata. Tuttavia, Brasile, l’Algeria e l’Egitto. l’incertezza sulla resa delle coltivazioni In crescita anche le vendite di prodotti freschi nei potrebbe provocare un errore nelle previsioni, Paesi extraeuropei. La Cina nell’ultimo periodo, visto che il prezzo del latte dipende in gran anche per via dei problemi sanitari avuti con parte dai prezzi dell’alimentazione bovina e la Nuova Zelanda, ha aumentato la richiesta di dall’andamento delle esportazioni, queste latte alimentare dall’Europa, nonostante i prezzi ultime sensibili anche alle fluttuazioni della piuttosto alti. Un abbassamento dei prezzi di nostra moneta.
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I ‘’CLASSICI DE PAOLI’’ PROVENGONO DA UN METODO DI BURRIFICAZIONE CHE UTILIZZA PANNA FRESCA D’AFFIORAMENTO E CREME DI CENTRIFUGA.
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ECONOMIA
GLI AUTENTICI FORMAGGI ITALIANI NEGLI STATI UNITI L’Italia si conferma il primo esportatore di formaggi negli States. Ma nell’ultimo anno gli acquisti sono calati. Vediamo perché di Marco Deponti Con una quota di poco inferiore al 30%, i produttori italiani restano saldamente in testa alla classifica dei fornitori di formaggi d’importazione negli States. E si confermano a lunga distanza dai concorrenti francesi, la cui quota è pari alla metà di quella italiana. Formaggi, vino e olio d’oliva sono infatti i tre prodotti agroalimentari “made in Italy” più esportati negli Stati Uniti. In controtendenza rispetto all’andamento generale delle esportazioni italiane, tuttavia, l’import americano di formaggi nel 2013 è calato del 2,1% in volume rimanendo praticamente stabile in valore (+0,3%). La perdita è stata provocata principalmente dal calo degli acquisti di pecorino, che nel 2012 era stato il formaggio più richiesto. La ridotta produzione del 2013 ha infatti portato a una contrazione dell’11,3% degli acquisti americani, equivalenti a circa 1.200 tonnellate in meno rispetto l’anno precedente. Intanto, grazie
a una crescita del 4,4%, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano sono diventati i formaggi italiani più acquistati negli States. A limitare la crescita delle esportazioni influisce anche lo sviluppo dell’industria americana che offre prodotti di discreta qualità e beneficia delle restrizioni sull’import. Le importazioni di formaggi
GLI ESPORTATORI
AMBROSI SPA Via dei Ponticelli,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811 Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it www.ambrosi.it
BERTOZZI SPA Strada Roma, 1/A 43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it www.bertozzi.com 44 IL MONDO DEL LATTE
GENNARO AURICCHIO SPA Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio. Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it
BRAZZALE SPA Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano
Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com
formaggi sono il prodotto italiano di latte bovino negli Stati Uniti Grana Padano e più esposto alla concorrenza del sono infatti soggette ad un Parmigiano Reggiano fake Italian nel mercato Usa. Gli complesso sistema di licenze, imitatori ricorrono a ogni genere contingenti e dazi doganali. I sono i formaggi di trucchi e anche la posizione dazi sul prodotto importato fuori italiani più venduti ufficiale del Governo non sempre contingente sono più elevati e è rispettosa della tradizione negli Usa possono arrivare addirittura a italiani. Prova ne sia il sostegno mettere fuori mercato il prodotto. dato alle posizioni del Ccfn Altri elementi a nostro sfavore (Consortium for Common Food Names). sono la contraffazione e l’Italian sounding. I
IL TREND DEI FORMAGGI ITALIANI NEGLI STATI UNITI (da gennaio a dicembre 2013) VOLUME (TONS)
VALORE (.000€)
PREZZO (€/KG)
2012
2013
VAR.
2012
2013
VAR.
2012
2013
VAR.
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
10.659
11.130
4,4%
115.865
111.933
-3,4%
10,87
10,06
-7,5%
PECORINO
11.279
10.004
-11,3%
66.367
67.670
2,0%
5,88
6,76
15,0%
ED ALTRI FORMAGGI FRESCHI
2.382
2.597
9,0%
14.540
16.035
10,3%
6,10
6,18
1,2%
ALTRI FORMAGGI MOLLI
1.216
1.360
11,8%
6.870
8.598
25,2%
5,65
6,32
12,0%
ALTRI FORMAGGI DURI
680
1.328
95,3%
5.542
10.114
82,5%
8,15
7,62
-6,6%
PROVOLONE
612
663
8,2%
4.053
4.809
18,7%
6,62
7,26
9,6%
1.038
663
-36,1%
8.278
5.804
-29,9%
7,98
8,76
9,8%
GORGONZOLA
463
462
-0,2%
2.950
3.028
2,6%
6,37
6,55
2,8%
ASIAGO CACIOCAVALLO MONTASIO RAGUSANO
647
365
-43,6%
3.969
2.335
-41,2%
6,14
6,41
4,4%
ITALICO TALEGGIO
271
325
19,9%
1.980
2.318
17,1%
7,30
7,13
-2,3%
FONTINA FONTAL
254
317
24,5%
1.714
2.140
24,8%
6,74
6,76
0,2%
CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI
160
200
25,5%
1.436
1.798
25,2%
8,99
8,97
-0,2%
GRATTUGIATI
148
143
-3,0%
1.013
1.046
3,2%
6,86
7,30
6,4%
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
70
28
-60,2%
652
229
-64,9%
9,30
8,21
-11,8%
FORMAGGI FUSI
13
17
29,8%
71
90
25,3%
5,33
5,15
-3,4%
CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI
32
11
-65,9%
249
86
-65,3%
7,76
7,90
1,7%
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
315
7
-97,9%
1.874
83
-95,6%
5,96
12,47
109,3%
9
5
-45,8%
85
41
-51,7%
9,06
8,08
-10,9%
30.250
29.624
-2,1%
237.511
238.158
0,3%
7,28
7,66
5,2%
MOZZARELLA, MASCARPONE RICOTTA
ALTRI FORMAGGI
ALTRI FORMAGGI ERBORINATI TOTALI
BRESCIALAT SPA SAVIOLA SPA Grana Padano, Parmigiano Reggiano, crescenza, mozzarelle, Taleggio, Gorgonzola, ricotta, mascarpone.
Produzione: Grana Padano, Parmigiano Reggiano.
Via Castellana 1/A 25032 Chiari (BS) Tel. 030/7009878 Fax 030/7009860 info@brescialat.it www.brescialat.it
Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it
LATTERIA SORESINA SOC.COOP AGRICOLA Grana Padano, Parmigiano Reggiano, provolone, burro, latte fresco, latte uht, panna.
Via dei Mille, 13/17 26015 Soresina (CR) Tel. 0374/349111 Fax 0374/349299 info@latteriasoresina.it www.latteriasoresina.it IL MONDO DEL LATTE 45
ECONOMIA
GORGONZOLA
40620
4069063
4064050
04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 0406913 04069015 04069017
4069099
4069073
40630
04064010 04064090
122.598 110.130 8.614 3.480 374 112 2.826 229 2.597 75 16 18 41 7.005 4.274 592 26 328 268 1.517 546 492 54
57.081 49.144 5.504 1.875 558 273 14.352 3.222 11.130 770 295 187 288 3.741 1.936 112 92 97 108 1.396 1.873 1.836 37 17
23.734 22.493 589 316 336 21 262 119 143 4 1
14.639 13.609 819 189 22 21 550 88 462 29 19 2 8 572 240 56 3 4 3 266 219 212 7 2
8.712 8.119 120 368 105 485 1.467 139 1.328 96 60 0 36 1.420 527 85 88 158 41 521 242 229 13 14
6.332 4.950 708 234 440 63 669 6 663 221 48 4 169 690 52 210 12 45 44 327 138 130 8 5
3.736 3.557 95 81 3 24 748 85 663 87 32 1 54 40 13 1 2 4 3 17 525 521 4
4.601 3.909 441 250 1 9 26 9 17 0
4.142 3.732 387 23 0 34 12 7 5 4 2
3 469 225 91 6 26 16 105 23 22 1 1
5.539 5.239 134 159 7 44 10.497 493 10.004 182 18 4 160 426 379 3 1 3 4 36 140 135 5 2
0 294 15 8
2 70 7 9
46 14 211 47 47
49
133.162 23.032 558.509 118.107
78.107 28.963 768.693 274.643
24.514 2.021 206.524 16.773
16.830 11.591 122.644 80.332
16.032 2.423 94.285 15.869
12.436 4.317 80.736 30.214
8.118 3.168 42.571 21.512
5.160 1.603 32.652 11.101
4.977 1.068 16.062 5.032
4.317 585 25.403 3.896
PAESI EUROPA UNIONE EUROPEA SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra UE -MIGLIAIA DI EURO di cui extra UE
FORMAGGI FUSI
ALTRI FORMAGGI ERBORINATI
PECORINO
4069061
PROVOLONE
GRATTUGIATI
04061020 04061080
ALTRI FORMAGGI
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
CODICE DOGANALE
ALTRI FORMAGGI DURI
(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
MOZZARELLA, RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013)
5 55 55
GLI ESPORTATORI
AGRIFORM SCA
BERNERI SPA
GELMINI CARLO SRL
Via Rezzola, 21 37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 Fax 045/ 515974 export@agriform.it www.agriform.it
Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it
Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it
CIRESA FORMAGGI
MARIO COSTA
F.LLI PINNA AZIENDA
Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it
Corso Vercelli, 3 28100 Novara (NO) Tel. 0321/452376 Fax 0321/410655 info@mariocosta.it www.mariocosta.it
46 IL MONDO DEL LATTE
CASEARIA SPA Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com
3.510 1.644 18.856 7.916
1.428 1.357 49 2 20 4 1.362 3 1.359 17
1.412 943 452 12 5 12 415 50 365 8
1
1.865 1.685 125 19 36 3 334 9 325 21 17 3 1 118 65 8 3 1
9 14 8 6
41 68 62 6
19
3.049 2.990 57 2 0 33 9 2 7 0 0 0 0 22 3 1 0 6 0 12 2 2 0 13
3.199 866 21.465 6.146
3.128 138 13.544 895
2.841 1.484 20.314 9.545
2.558 2.333 213 9 3 37 267 67 200 0 0 311 294 1 16 7 7
17 16 6
4069075
4069076
TOTALI
4069079
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
04069018 04069019 04069050 04069082 04069084
4069087
FONTINA FONTAL
ASIAGO CACIOCAVALLO MONTASIO RAGUSANO
ITALICO TALEGGIO
ALTRI FORMAGGI MOLLI
90 154 17 23 10 3 15 86 46 44 2
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
3.167 1.866 8 1.290 3 8 33 22 11 102 12
04069023 04069025 04069027 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085
CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI
CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI 04069088 04069093
4069001
381 380
459 334 124
1 0 1 28
1 6 321 4 317 2 2
28 13
1 7 38 1
0 11 3
13 47 38
10 1
3 4
1
26 80 80
1 11 11
8 0
4 2.409 724 16.121 5.103
265.433 236.770 18.439 8.310 1.914 1.190 34.178 4.554 29.624 1.631 522 220 889 15.444 8.095 1.199 256 778 516 4.600 4.036 3.893 143 77
321.989 470 85.219 90 1.546 2.058.672 617.204 730
810 476 5.765 3.107
1.969 1.026 12.982 6.283
ZANETTI SPA Produzione, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.
Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it
TRENTIN SPA via Genova 19 (z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it
CODICE DOGANALE
04069061
040620
04064050
04069023 04069025 04069027 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085 04069075 04069079 04069076 04069087
04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017
04064010 04064090 04069088 04069093 04069018 04069019 04069050 04069082 04069084
04069063
41.098 8.653 15.652 11.214 5.360 5.209 2.217 5.605 2.497 12.625 110.130
7.317 17.618 6.031 2.323 2.498 2.564 2.304 396 1.407 6.686 49.144
8.500 5.201 2.906 1.375 1.120 637 600 106 272 1.776 22.493
3.670 3.725 827 581 719 420 911 599 664 1.493 13.609
1.501 2.481 398 344 642 352 305 150 112 2.000 8.285
460 1.726 591 320 874 250 561 35 146 3.156 8.119
1.509 778 969 378 267 346 407 1.110 313 878 6.955
1.025 1.650 651 327 91 116 341 25 143 870 5.239
04069099
1.357 767 694 61 300 119 796 7 93 756 4.950
040630
163 19 62 346 2.571 5 48 27 668 3.909
04069073
624 751 174 262 1.356 13 114 15 33 215 3.557
TOTALI
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
PROVOLONE
FORMAGGI FUSI
ALTRI FORMAGGI
PECORINO
ALTRI FORMAGGI MOLLI
ALTRI FORMAGGI DURI
04061020 04061080
PAESI
FRANCIA GERMANIA REGNO UNITO BELGIO SPAGNA AUSTRIA PAESI BASSI LUSSEMBURGO DANIMARCA ALTRI PAESI UE TOTALE UE A 28
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
GORGONZOLA
GRATTUGIATI
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
MOZZARELLA, RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI (dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013 - in tons)
04069001
0406
2 3 10 60 95 5 78
67.226 43.372 28.965 17.591 15.893 10.036 8.682 8.075 5.756 31.174 236.770
76 51 380
IL MONDO DEL LATTE 47
ECONOMIA
BORSA PREZZI
ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI 2013 2014 FEBBRAIO FEBBRAIO
DESCRIZIONE MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. (CE) N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA DI 13-15 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA DI 9 MESI E OLTRE GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI E OLTRE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI E OLTRE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA FRESCO GORGONZOLA MATURO ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA FINO A TRE MESI DI STAGIONATURA PROVOLONE VALPADANA OLTRE TRE MESI
MEDIA
VAR.
MEDIA
MEDIA
VAR.
2,95
2,60
13,5%
2,82
2,49
13,2%
3,55 3,75
3,10 3,30
14,5% 13,6%
3,46 3,66
2,98 3,18
16,2% 15,2%
2,75 8,33 7,25 5,83 11,03 10,28 8,83 4,01 5,50 5,35 4,56 5,35 5,68 5,93 2014 445,0 2014
2,40 8,40 6,93 5,43 11,30 10,53 8,75 3,73 5,08 5,13 4,33 5,08 5,13 5,38 2013 402,5 2013
14,6% -0,9% 4,7% 7,4% -2,4% -2,4% 0,9% 7,7% 8,4% 4,4% 5,5% 5,4% 10,7% 10,2% VAR. 10,6% VAR.
2,62 8,17 7,21 5,80 10,87 10,12 8,80 4,05 5,50 5,35 4,60 5,35 5,73 5,98 2014 415 2014
2,29 8,57 7,13 5,57 11,47 10,69 8,94 3,70 5,08 5,13 4,33 5,08 5,13 5,38 2013 395 2013
14,3% -4,7% 1,1% 4,0% -5,3% -5,4% -1,6% 9,4% 8,4% 4,4% 6,4% 5,4% 11,7% 11,2% VAR. 5,1% VAR.
11,90 10,55 9,95 9,20
11,72 10,86 10,26 8,73
1,5% -2,9% -3,0% 5,4%
11,74 10,39 9,79 9,07
11,68 10,80 10,20 8,73
0,6% -3,8% -4,0% 3,9%
LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE-PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12MESI)
Il mese di febbraio conferma gli andamenti positivi di inizio 2014. Tutte le Dop registrano un consuntivo in positivo rispetto al 2013, salvo il Pecorino Romano, che registra, invece, un calo del 6,1%. A febbraio si sono registrati aumenti produttivi per Grana Padano (+2,3%), Gorgonzola (+8,5%), Asiago (+ 2,3%), Provolone Valpadana (+12,4%) e Quartirolo Lombardo (+23,3%). In
2013 MARZO
MEDIA
LODI
FORMAGGI DOP
2014 MARZO
IL TREND DELLE PRODUZIONI A FEBBRAIO 2014
calo invece Parmigiano Reggiano (-0,9%), Taleggio (-7,6%) e Pecorino Romano (-7,1%). È opportuno, comunque, ricordare che i primi mesi 2013 non sono stati molto produttivi, principalmente a causa della scarsità delle consegne di latte. Infatti, se si confrontano gli attuali risultati con quelli del 2012, le variazioni risultano tutte negative.
6,1% 11,2% 13,4% 0,3% 0,2% 7,5%
FORMAGGI GRANA PADANO DOP
867.517
2,4%
PARMIGIANO REGGIANO DOP
555.101
0,0%
GORGONZOLA DOP
732.344
7,5%
ASIAGO DOP
282.775
0,2%
TALEGGIO DOP
1.535
0,3%
PROVOLONE VALPADANA DOP
1.007
13,4%
QUARTIROLO LOMBARDO DOP
617
11,2%
5933,1
-6,1%
PECORINO ROMANO DOP
48 IL MONDO DEL LATTE
0,0%
FEBBRAIO 2014 VAR. 2013
2,4%
-10,O%
-5,0%
0,0%
PECORINO ROMANO QUARTIROLO LOMBARDO PROVOLONE VALPADANA TALEGGIO
5,0%
10,0%
15,0%
ASIAGO GORGONZOLA PARMIGIANO REGGIANO GRANA PADANO
NORMATIVE
Proposta una nuova normativa sui
PRODOTTI BIOLOGICI
La bozza di regolamento presentata dalla Commissione europea vuole semplificare e armonizzare le regole, per favorire un mercato con numeri in crescita di Ettore Soria La Commissione europea ha presentato una proposta di revisione dell’attuale normativa sull’agricoltura biologica che dovrà essere discussa dal Parlamento di Strasburgo. Il testo è stato preceduto da una valutazione d’impatto che ha messo a confronto tre scenari alternativi: Î lo status quo migliorato, caratterizzato da un perfezionamento della normativa attuale e della sua applicazione; Î l’opzione incentrata sul mercato, consistente nel creare le condizioni necessarie per far fronte in modo dinamico all’ulteriore evoluzione del mercato, con regole più flessibili. Nell’ambito di questa opzione, le norme eccezionali stabilite da lunga data sarebbero integrate nelle norme di produzione; Î l’opzione incentrata sui principi, volta a riportare la produzione biologica ai suoi principi di base, che sarebbero rispecchiati in misura più adeguata nelle norme di produzione. Nell’ambito di questa opzione, le norme eccezionali sarebbero soppresse. Quest’ultima alternativa è risultata quella con le migliori performance per tutti i criteri valutati e dovrebbe produrre i seguenti risultati: Î creare prospettive di mercato positive, grazie a una maggiore fiducia dei consumatori che dovrebbero sostenere i prezzi dei prodotti biologici e attirare nuovo interesse verso questi alimenti; Î contribuire allo sviluppo dei mezzi di
produzione biologica, in particolare di sementi, grazie alla soppressione delle eccezioni alle norme; Î rendere il settore più attraente per effetto del chiarimento e della semplificazione delle norme di produzione; Î rafforzare la fiducia dei consumatori grazie alla creazione di un miglior sistema di controllo e di norme di produzione armonizzate, che tengano conto dell’evolversi delle preoccupazioni della società (come sistema di gestione ambientale per trasformatori e commercianti, benessere degli animali); Î migliorare l’efficacia e l’efficienza dei controlli mediante l’adozione di un approccio basato sui rischi. Questo, unito a un regime d’importazione più affidabile, dovrebbe contribuire alla prevenzione delle frodi; Î accentuare gli effetti ambientali positivi connessi alla produzione biologica grazie alla soppressione delle norme eccezionali; Î migliorare le condizioni di benessere degli animali grazie all’eliminazione delle eccezioni. In sostanza, le parole d’ordine della proposta fatta dalla Commissione Ue sono: semplificazione, ambiente, limitazione delle eccezioni e armonizzazione delle sanzioni fra gli Stati membri. L’esportazione verso Paesi terzi di prodotti biologici può avvenire solo se questi ultimi sono conformi alla normativa comunitaria.
IL MONDO DEL LATTE 51
NORMATIVE LA BOZZA DI REGOLAMENTO IN DETTAGLIO Esaminiamo ora i principali aspetti delle disposizioni contenute nella proposta di regolamento, valido per qualsiasi operatore bio che esercita un’attività in qualsiasi fase. Sono, però, escluse le operazioni di ristorazione collettiva esercitate da una collettività quale definita dal Reg. (Ue) n. 1169/2011. Gli Stati membri possono applicare norme nazionali sull’etichettatura e il controllo dei prodotti provenienti da operazioni di ristorazione collettiva.
REG. UE N. 1169/2011, ART. 2, PARAGRAFO 2, LETTERA D
sarebbe impossibile produrre o conservare gli alimenti o rispettare determinati requisiti dietetici previsti sulla base della normativa comunitaria; h devono trovarsi in natura e possono soltanto aver subito processi meccanici, fisici, biologici, enzimatici o microbici, salvo nei casi in cui i prodotti e le sostanze derivanti da tali fonti non siano disponibili in quantitativi o qualità sufficienti. Infine, l’autorizzazione per l’utilizzo di prodotti o sostanze ottenuti per sintesi chimica è strettamente limitata ai casi in cui l’impiego dei fattori di produzione esterni contribuirebbe a un impatto ambientale inaccettabile.
CONFERME SULL’ETICHETTATURA “Collettività”: qualunque struttura (compreso un veicolo o un banco di vendita fisso o mobile), come ristoranti, mense, scuole, ospedali e imprese di ristorazione in cui, nel quadro di un’attività imprenditoriale, sono preparati alimenti destinati al consumo immediato da parte del consumatore finale.
Rispetto all’etichettatura la nuova bozza di regolamento conferma il seguente principio: “Si considera che un prodotto riporta termini riferiti alla produzione biologica quando nell’etichettatura, nella pubblicità o nei documenti commerciali, il prodotto stesso, i suoi ingredienti o le materie prime per mangimi, sono descritti con termini che suggeriscono all’acquirente che il prodotto, i PRINCIPI PER LA TRASFORMAZIONE suoi ingredienti o le materie prime per mangimi I prodotti trasformati biologici, fra cui il latte e sono stati ottenuti in maniera conforme al suoi derivati, devono provenire da agricoltura presente regolamento”. biologica (principio di filiera) che deve Le indicazioni obbligatorie sulle etichette dei rispettare le seguenti linee guida: prodotti biologici sono: ¬ limitare l’uso di additivi alimentari, z sull’etichetta deve comparire il numero di ingredienti non biologici con funzioni di codice dell’autorità o dell’organismo di principalmente sensoriali e tecnologiche, controllo cui è soggetto l’operatore che ha nonché di micronutrienti e coadiuvanti eseguito l’ultima operazione di produzione o tecnologici alimentari, in modo che siano preparazione; utilizzati al minimo e soltanto nei casi di z sull’imballaggio deve essere riportato impellente necessità tecnologica o a fini anche il logo di produzione biologica della Ue nutrizionali specifici; per quanto riguarda gli alimenti ¬ non utilizzare sostanze e preimballati. metodi di trasformazione che Quando viene usato il logo di possano trarre in inganno i L’utilizzo produzione biologica della Ue, consumatori rispetto alla vera di sostanze nello stesso campo visivo del natura del prodotto; logo deve comparire anche non biologiche ¬ trasformare in maniera un’indicazione del luogo in cui accurata gli alimenti e i o chimiche sono state coltivate le materie mangimi, preferibilmente può avvenire prime agricole di cui il prodotto è avvalendosi di metodi biologici, composto e precisamente: solo in casi meccanici e fisici. Î “Agricoltura Ue” quando ben delimitati la materia prima agricola è IMPIEGO DI ADDITIVI NON BIOLOGICI stata coltivata in uno Stato In casi eccezionali, la nell’Unione europea; Commissione europea può Î “Agricoltura non Ue” quando la materia autorizzare l’utilizzo di alcuni prodotti e prima agricola è stata coltivata in Paesi terzi; sostanze non biologiche nella produzione di Î “Agricoltura Ue/non Ue” quando una parte alimenti trasformati biologici e includerli in della materia prima agricola è stata coltivata elenchi ristretti relativamente ad additivi ed nell’Unione e parte di essa è stata coltivata in enzimi alimentari e coadiuvanti tecnologici. un Paese terzo. La valutazione per l’autorizzazione deve La proposta di regolamento che dovrà basarsi sulle seguenti premesse: essere posta all’esame dell’Assemblea, sarà h non devono essere disponibili sostanze corredata da alcuni provvedimenti recanti, ad alternative già autorizzate; esempio, l’elenco degli additivi ammessi. h senza ricorrere a tali prodotti e sostanze
52 IL MONDO DEL LATTE
La nostra storia inizia piĂš di 40 anni fa, in Puglia e prosegue in Piemonte. Il Gruppo possiede tre marchi UĂŠPUGLIESE: specializzato nella produzione di Formaggi freschi a Pasta Filata come: Mozzarella Fior di Latte, Ricotta, Burrata, Scamorza Bianca e Affumicata, Mozzarella per Pizza. UĂŠCONRADO: specializzato nella produzione di Formaggi a Pasta Molle tipici della tradizione Casearia Piemontese: Crescenze, Stracchini, Tomini. UĂŠSPEGA: specializzato nella produzione di Formaggi di Mucca e di Capra, stagionati e semi-stagionati, Yogurt e Latte.
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NORMATIVE
PUBBLICITÀ OCCULTA in un servizio di gossip: chi è il vero colpevole? Oltre alla casa editrice che pubblica la rivista, l’Antitrust ha condannato le aziende che producono gli oggetti reclamizzati. Un caso interessante, ma anche sconcertante di Claudio Anzalone Nuovo intervento dell’Antitrust per sanzionare la pubblicità occulta di un biberon e di un latte artificiale. Condannate Mondadori, Unifarm e Philips. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha puntato il dito su un servizio dal titolo “Belen con il suo Santiago” pubblicato dal settimanale “Chi”, edito da Mondadori, nel quale si parlava della nota showgirl Belen Rodriguez diventata da poco mamma. Il garante ha valutato come “pubblicità occulta” la pubblicazione di foto, con relative didascalie, concernenti il latte per l’infanzia Neolatte prodotto da Unifarm e il biberon Avent della Philips. Sulle pagine del noto settimanale di gossip, in un riquadro dal titolo “Un salto in farmacia”, si può vedere la confezione del biberon in mano alla showgirl e la confezione del latte artificiale nelle mani del farmacista, che sta servendo. Nel riquadro sono poi riportate alcune caratteristiche del biberon con il relativo prezzo, nonché quelle del latte artificiale, anch’esso con l’indicazione del prezzo per ogni confezione. In tutto il testo dell’articolo, che occupa diverse pagine, con foto di vita quotidiana con il bimbo, il compagno e altri personaggi, compaiono affermazioni sempre di contenuto generico e relative a fatti connessi alla nascita del bimbo, al suo stato di salute, alla partecipazione di alcuni vip all’evento e ai programmi di lavoro futuri dei genitori, entrambi personaggi dello spettacolo. Al di là della non condivisibile condanna dei tre soggetti, è sconcertante rilevare che l’Antitrust è intervenuta autonomamente e non su sollecitazione o denuncia di privati o di concorrenti o di associazioni di consumatori. Questo porta a pensare che l’Agcm, con tutto quello su cui deve investigare e vigilare, trovi il tempo di leggere riviste di gossip come “Chi”. IL PROCEDIMENTO Negli accertamenti ispettivi condotti dall’Autorità è
54 IL MONDO DEL LATTE
stato acquisito un contratto, in esclusiva, di cessione dei diritti di immagine di Belen Rodriguez e del suo compagno alla rivista “Chi” e riguardante Il Garante ha la gravidanza e un servizio giornalistico e fotografico sanzionato in occasione della nascita Mondadori, del bambino. Altre Unifarm informazioni acquisite nel corso delle ispezioni, e Philips hanno portato ad avere documenti relativi alle prime bozze dell’articolo del giornalista, che risulta parzialmente diverso rispetto a quanto poi pubblicato, con contenuti vari e generici, senza riferimenti specifici a prodotti individuati e alle loro caratteristiche; era previsto l’inserimento di riquadri relativi ad “Acquisti Premaman”, non contenenti però riferimenti a prodotti specifici o a marchi commerciali. LE DIFESE DELLE PARTI Mondadori ha confermato che non esisteva alcun rapporto di committenza con le imprese Philips e Unifarm, in relazione alla promozione dei prodotti interessati; anzi ha prodotto una lettera di Unifarm alla casa editrice (in data successiva all’inizio del procedimento e quindi ritenuta di scarso valore probatorio dall’Autorità), nella quale la società afferma che riterrà responsabile Mondadori “per qualsivoglia danno…al quale Unifarm dovesse andare incontro a motivo della pubblicazione contestata”. Ha poi cercato di giustificare, senza particolare incisività, il tenore dell’articolo, precisando che la rivista appartiene alla categoria
NORMATIVE di quei settimanali che tendono alla ricerca e alla pubblicazione dei gusti e delle abitudini di vita privata di personaggi pubblici che incuriosiscono il lettore e che il redazionale segnalato è simile a molti altri. Le altre due parti hanno ribadito che non esisteva alcun tipo di rapporto commerciale volto alla promozione dei rispettivi prodotti, né con la casa editrice né con Belen Rodriguez; che non erano nemmeno a conoscenza dell’articolo in questione prima della sua pubblicazione, come è risultato da diverse mail acquisite nel corso delle ispezioni; che le indicazioni relative al prezzo e alle caratteristiche dei prodotti sono tutte facilmente reperibili anche on-line; che non sussiste alcun legame, tra le tipologie di prodotti e la rivista “Chi”, che possa valere come indice di uno specifico scopo pubblicitario dei prodotti in questione. Da ultimo Uniform ha ribadito che iniziative come quelle oggetto di indagine da parte dell’Autorità “non sono in linea con il posizionamento del prodotto e della società nel mercato, né con la sua filosofia aziendale”; mentre Philips ha fatto notare che non avrebbe avuto alcun interesse a pubblicizzare il biberon che compare nel servizio in quanto sta uscendo dal mercato.
di Unifarm e Philips, perché la realtà dei fatti emersa nel corso delle ispezioni è di segno completamente opposto a quello per cui l’Autorità è arrivata a sanzionare le due imprese. Infatti, i pretesi elementi gravi, precisi e concordanti non sono assolutamente emersi dalle indagini, bensì sono le risultanze del semplice e banale esame dell’articolo. E ciò con buona pace di una sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha stabilito che il pagamento di un compenso non costituisce elemento necessario per poter ritenere provato il carattere intenzionale di una pubblicità occulta, purché sussistano ulteriori criteri (cioè i sopracitati elementi gravi, precisi e concordanti) che consentono di ritenere provata l’intenzionalità. Del resto alcuni casi eclatanti degli ultimi anni ci hanno fatto capire cosa si intenda realmente per “pubblicità occulta”: si ricorderà Mara Venier che durante le sue apparizioni come ospite alla trasmissione “L’isola dei famosi” su Rai Due mostrava gioielli della linea da lei creata (My Mara), preziosi che erano ostentati anche da un altro ospite del programma, Giucas Casella. E poi Fabio Fazio e Gianni Minà, responsabili nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” dello scorso anno con ospite Maradona, di un mega-spot a un LE CONCLUSIONI prodotto editoriale della Gazzetta dello Sport: un L’Autorità, nel motivare la violazione da parte di cofanetto di dvd contenenti materiali d’archivio tutti e tre i soggetti presi di mira, rileva che la ratio e documenti inediti sul popolare calciatore della norma (art. 22, comma 2 del Codice del argentino. E da ultimo il caso del conduttore del consumo) risiede nella necessità che le pratiche programma “Occhio alla Spesa” Alessandro Di commerciali, e in particolar modo le comunicazioni pubblicitarie, siano riconoscibili come tali e distinte Pietro, licenziato in tronco dalla Rai a causa della multa per pubblicità occulta inflitta all’emittente da qualsiasi altra tipologia di comunicazione, dall’Antitrust perché nel corso di tre puntate in modo che il fruitore possa rendersi conto della nota trasmissione televisiva Di Pietro della finalità promozionale della comunicazione aveva eccessivamente magnificato una pasta trasmessa e calibrare di conseguenza il suo livello per diabetici, riconducibile, pare, attraverso la di attenzione nonché di affidamento. partecipazione ad una società, alla Ma se la comunicazione è di natura moglie del conduttore. pubblicitaria, l’accertamento dello È presumibile che nel caso del servizio scopo promozionale presuppone Ma non c’è su “Chi” l’Autorità abbia condotto un l’individuazione di un rapporto di traccia vero e proprio processo alle intenzioni committenza tra aziende e il mezzo su nei confronti di Unifarm e Philips, forse cui la comunicazione contestata è stata di accordi non preoccupandosi di ipotizzare che diffusa. Nell’ipotesi in cui tale rapporto economici l’iniziativa pubblicitaria poteva essere non sia riscontrabile in base a un tra l’editore il frutto di un’autonoma decisione accordo o ad altra prova piena e storica (come nel caso che ci occupa), assume e i produttori editoriale, per accreditarsi presso le due imprese pubblicizzate, con l’unico rilevanza ai fini probatori l’esistenza di scopo di ottenere in futuro investimenti elementi gravi, precisi e concordanti pubblicitari da parte delle stesse, quale dai quali possa desumersi la natura ringraziamento per la gratuita pubblicità ricevuta nel pubblicitaria del messaggio. E nel caso del servizio su Belen. Sarebbe stato corretto sanzionare servizio di “Chi” gli elementi raccolti nel corso del procedimento hanno di fatto portato alla condanna solo il settimanale e non creare un pericoloso dei tre professionisti. precedente con la condanna di due marchi che per nulla erano stati coinvolti nelle violazioni contestate. LE SANZIONI Di questo passo potrebbe essere causa di sanzioni una qualsiasi mamma “famosa”, Sulla base degli elementi gravi, precisi e che porta a spasso il suo bambino con una concordanti, l’Autorità ha comminato la sanzione carrozzina il cui marchio sia ben in vista, ma amministrativa pecuniaria di 70mila euro a senza sua espressa partecipazione alla presunta Unifarm e Mondadori e di 50mila a Philips. Questo caso non ci trova d’accordo sulla condanna azione pubblicitaria.
56 IL MONDO DEL LATTE
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NORMATIVE
L’ISLAM NEL PIATTO La religione musulmana e la normativa alimentare: gli alimenti e le bevande leciti (halal) e quelli proibiti (haram). Come dichiarare e certificare che un cibo è halal per il buon musulmano “O uomini, mangiate ciò che è lecito e buono, non seguite le orme di Satana, poiché egli è nemico dichiarato per voi” (Sura Al Baqarah, 2:168 ) di Leonardo Graverini
La parola araba “halal” significa lecito, LA CERTIFICAZIONE HALAL ammissibile, e si contrappone ad “haram”, Salvo alcuni Stati (come gli Emirati Arabi ossia illecito, proibito. Si tratta di aggettivi che o l’Indonesia) la certificazione halal non è possono riferirsi a qualsiasi azione od oggetto disciplinata da normative nazionali o internazionali. e che sono utilizzati per qualificare la loro E non esiste neppure una normativa italiana che conformità o non alle prescrizioni – di valore regolamenti i prodotti halal e la loro certificazione. anche etico, salutistico e igienico-sanitario La nuova normativa europea in materia di – della religione islamica, del Corano, della etichettatura e di informazione del consumatore Shari’a. - Reg. (Ue) n. 1169/2011 - precisa tuttavia che Tale qualificazione vale, ovviamente, anche per anche le informazioni volontarie (tale è il dichiarare il cibo e le bevande. I consumatori musulmani halal un alimento) devono rispondere ad appositi devono consumare solo alimenti halal, ancorché requisiti. L’articolo 36, nello specifico, ribadisce su ciò che è qualificabile come halal possano un principio che è già contenuto nella normativa esservi differenze. italiana vigente. Ossia che le Allah (SwT) ha donato chiare informazioni sugli alimenti fornite su indicazioni sugli alimenti che base volontaria non devono indurre in Un alimento possono essere considerati halal errore il consumatore, in particolare è halal e su quelli haram, nonché sul per quanto riguarda le caratteristiche se proviene modo con cui consumarli e sul dell’alimento, la natura, l’identità, le comportamento da tenere nel proprietà, la composizione, il metodo da fornitori mangiare e nel bere. di fabbricazione o produzione. che utilizzano La carne di maiale è solo Per stabilire in concreto se un pratiche halal l’esempio più noto di cibo haram. alimento o una bevanda è halal La distinzione halal/haram è però oppure no, si deve fare riferimento molto più ampia e articolata. Per però alla giurisprudenza islamica stabilire se un alimento è lecito non si guarda (Corano, Hadith, fatwe, ecc.). Per dimostrare che solo alla sua natura ed essenza, ma si tiene il prodotto è halal, l’operatore sotto il cui nome o conto di molteplici e variegati criteri, come la ragione sociale l’alimento è commercializzato, può provenienza, la causa della morte dell’animale, il richiedere un certificato dove si attesta che il ciclo modo in cui l’alimento è stato elaborato. produttivo e gli ingredienti impiegati sono conformi Il cibo deve provenire da un fornitore che utilizza alla giurisprudenza islamica. pratiche halal. Il latte deve essere munto da La certificazione halal si estende dalle fasi animali halal. Sono tali, tra i mammiferi, quelli di approvvigionamento delle materie prime, che vivono di erba e foglie, che non sono nocivi ai processi di trasformazione, alla logistica, e che non predano gli altri animali, come, ad stoccaggio e trasporto fino alla destinazione finale. esempio, il cammello, la mucca, la capra, il Essa comprende i sistemi di controllo della qualità bufalo, la pecora. L’asino è considerato haram. e si interessa anche degli aspetti finanziari e di Nel caso dei formaggi, anche il caglio deve responsabilità sociale. essere halal. Lo stesso vale per ogni altro Diversi sono gli organismi ai quali si può ingrediente. fare riferimento. Tra questi, l’organizzazione
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NORMATIVE internazionale “Halal International Authority-HIA” (www.halalint.org), cui corrisponde in Italia la “Halal Italy Authority” (www.halalitaly.org), alla quale fanno riferimento molte aziende anche del settore lattierocaseario interessate a questo mercato; lo “Halal Global” (www.halalglobal.it), di cui sono partner istituti quali Csqa e Certiquality; lo “Halal Italia” (www. halalitalia.org), che vanta relazioni tra gli altri - con la comunità religiosa islamica italiana Coreis, con la Camera di commercio di Milano, con Bureau Veritas. Il mercato degli alimenti e delle bevande Halal è insomma certamente importante, oltre che in forte aumento. Halal Global fornisce al riguardo alcuni dati: i musulmani nel mondo sono circa 2 miliardi, di cui 25 milioni in Europa e quasi 2 in Italia. Il valore dei consumi è di circa 500 miliardi di euro nel mondo, 54 miliardi in Europa e di circa 5 miliardi in Italia, con un tasso di crescita del 15% annuo negli ultimi anni. Lo stesso organismo evidenzia, inoltre, che una famiglia islamica spende in generi alimentari una percentuale pari al 30% del proprio reddito, mentre una famiglia non musulmana si ferma al 14 percento.
GRANAROLO SI RIVOLGE AL MERCATO ETNICO Per venire incontro alle abitudini alimentari e gastronomiche di alcune fasce di consumatori presenti in Italia, Granarolo ha messo a punto un latte pastorizzato secondo la tradizionale ricetta araba. “Dalla nostra esperienza è nato il latte Laben Oro, un prodotto parzialmente scremato fermentato con i ceppi di Streptococcus thermophilus e di Lactobacillus bulgaricus - spiega Angelo Vittorio Zambrini, direttore qualità, innovazione, sicurezza e ambiente di Granarolo -. Un prodotto sul mercato da circa tre anni, destinato soprattutto ai consumatori di religione musulmana in quanto certificato secondo le severe regole Halal Hia”. Angelo Vittorio Zambrini direttore qualità, innovazione, sicurezza e ambiente di Granarolo
L’azienda italiana specializzata nella produzione di mozzarelle di Qualità con l’utilizzo di soli fermenti lattici selezionati.
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TECNOLOGIA & SERVIZI
Il web al servizio della
sicurezza alimentare Dalla collaborazione tra ministero della Salute e Istituto zooprofilattico sperimentale di Lombardia e dell’Emilia Romagna è nato Ars Alimentaria, uno strumento che valuta su basi scientifiche il livello igienico e sanitario degli alimenti “made in Italy”. Un supporto importante per promuovere i prodotti italiani all’estero di Giorgio Varisco, Paolo Daminelli - ministero della Salute e Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna Expo 2015 suggerisce la presentazione del sistema Italia come esempio di garanzia della sicurezza alimentare e di valorizzazione delle produzioni. In tale contesto la collaborazione tra Ministero della Salute e Istituti Zooprofilattici Sperimentali, ha puntualizzato l’attenzione sul sistema informativo della sicurezza degli alimenti Ars alimentaria, quale strumento dello stesso ministero, coordinato e sviluppato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna e alimentato dalla rete degli Istituti zooprofilattici sperimentali (Iizzss).
elementi relativi a ciascun prodotto, catalogato in macro categorie, che viene presentato con informazioni scomposte in serie di elementi UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA FOOD SAFETY informativi, alcuni disponibili a tutti, altri ad Ars alimentaria è uno strumento in grado di accesso controllato. definire su base scientifica, mediante l’utilizzo Attraverso Ars alimentaria la sicurezza alimentare di criteri riconosciuti a livello internazionale, lo del sistema Italia viene presentata a Expo 2015. standard sanitario e igienico dei prodotti del Poiché, ai sensi del Reg. CE 178/2002, la settore agroalimentare “made in Italy” e dei responsabilità della sicurezza alimentare è in loro processi di trasformazione, concorrendo a carico all’Osa, il portale prevede al suo interno promuovere nel mondo le produzioni italiane, un settore dedicato alla raccolta dei dati di tipiche e tradizionali. autocontrollo nel totale rispetto della garanzia di L’obiettivo prioritario è garantire la sicurezza del riservatezza e privacy. consumatore guidandolo a scelte consapevoli La disponibilità dei dati di autocontrollo attraverso un percorso di trasparenza, aziendale rappresenta il primo fondamentale informazione e divulgazione delle conoscenze. passo per il raggiungimento della sicurezza Ars alimentaria è uno strumento di riferimento alimentare, in quanto consente di definire, per per gli operatori del settore alimentare (Osa) ogni processo e prodotto, la corretta applicazione e per le autorità sanitarie che sono chiamate dei principi dell’Haccp attraverso un percorso che a raggiungere un obiettivo comune: food permetta di gestire gli elementi relativi all’analisi safety – sicurezza alimentare. Tale obiettivo del pericolo, nel rispetto dei requisiti normativi viene raggiunto attraverso la condivisione comunitari (Reg (CE) n. 178/2002, di informazioni riguardanti le Reg. (CE) n. 2073/2005 e s.m.i.) caratteristiche di identità e qualità Le informazioni ed extracomunitari (Usa, Australia, dei prodotti comprese quelle Nuova Zelanda, Giappone, India, microbiologiche e nutrizionali. del portale ecc.). Il sito www.ars-alimentaria.it è sono accessibili strutturato in modo da consentire UNA RACCOLTA, TANTI VANTAGGI sia per gli l’accesso alle informazioni sia La raccolta dei dati di autocontrollo al consumatore finale sia alle operatori consente agli Osa e alle autorità figure professionali interessate, del settore sanitarie di: dall’operatore del settore r NJHMJPSBSF MB DBQBDJUÆ EJ che per alimentare alle autorità competenti: identificazione dei Ccp (Punti nazionali e internazionali. i consumatori critici di controllo) di processo, Ars Alimentaria contiene gli
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TECNOLOGIA & SERVIZI razionalizzando e valorizzando le attivitĂ a tutti gli attori che intervengono nella filiera di monitoraggio e verifica del piano Haccp agroalimentare. UN SISTEMA MULTIFUNZIONALE (Analisi del pericolo e controllo dei punti Il consolidamento del sistema Ars alimentaria critici), attraverso un percorso che aiuti l’Osa a come polo nazionale per la gestione degli supportare scientificamente le scelte; r SBDDPHMJFSF F SFOEFSF EJTQPOJCJMJ MF JOGPSNB[JPOJ autocontrolli prevede l’integrazione con i seguenti TJTUFNJ OB[JPOBMJ F SFHJPOBMJ necessarie all’analisi del pericolo (Ha); r #BODB EBUJ BOBHSBĂ [PPUFDOJDIF #EO r NFUUFSF B EJTQPTJ[JPOF NFUPEJ TQFSJNFOUBMJ r 4JTUFNJ *J[[TT QFS MB HFTUJPOF EFHMJ QFS EFĂ OJSF TV CBTF TDJFOUJĂ DB MB TIFMG MJGF EFHMJ autocontrolli. alimenti; Per realizzare la sinergia tra i vari servizi è stata r TVQQPSUBSF M 0TB BUUSBWFSTP BUUJWJUÆ DPNQMFUBUB OFM DPSTP EFM M JNQMFNFOUB[JPOF sperimentali (challenge test), finalizzate dei seguenti moduli, quali estensioni delle attuali all’export su nuovi mercati comunitari ed GVO[JPOJ QSFTFOUJ OFM TJTUFNB extracomunitari (Usa, Russia, Cina. Giappone r .PEVMP $PPQFSB[JPOF #EO JM NPEVMP EJ ecc.), dove non è richiesto di dimostrare l’assenza di un pericolo, ma di documentare DPPQFSB[JPOF DPO MB #BODB EBUJ OB[JPOBMF #EO TV CBTF TDJFOUJĂ DB JM MJWFMMP EJ TJDVSF[[B EFM QSFWFEF MB SFBMJ[[B[JPOF EJ UVUUF RVFMMF GVO[JPOJ processo di produzione e del prodotto durante la che consentono il recupero, la visualizzazione TIFMG MJGF e l’utilizzo dei dati di anagrafica delle aziende r TVQQPSUBSF M BUUJWJUÆ TQFSJNFOUBMF Ă OBMJ[[BUB BMM JOUFSOP EFM TJTUFNB JOGPSNBUJWP "ST BMMB EPDVNFOUB[JPOF TDJFOUJĂ DB EFMM FGĂ DBDJB alimentaria. La finalitĂ del presente modulo e della sicurezza è di sola lettura dei dati esposti dal (“validazioneâ€?) dei processi servizio nazionale e pertanto implementa Le certiďŹ cazioni TPMP RVFMMF GVO[JPOJ DIF DPOTFOUPOP produttivi; r EPDVNFOUBSF F di interagire con i servizi di ricerca e dei processi SFOEFSF EJTQPOJCJMJ F WJTVBMJ[[B[JPOF EFMMF JOGPSNB[JPOJ TVMMF produttivi TQFOEJCJMJ BODIF JO BNCJUP sedi legali e operative delle aziende valgono anche internazionale i risultati delle NBOUFOVUF EBMMB #EO *M NPEVMP sperimentazioni condotte comprende inoltre la realizzazione di in Paesi in termini di sicurezza BQQPTJUF GVO[JPOJ EJ SJDFSDB TVJ EBUJ TUPSJDJ stranieri con alimentare, permettendone delle aziende. regole diverse la “validazioneâ€? nel tempo r .PEVMP "DRVJTJ[JPOF EBUJ EB attraverso l’integrazione tra *J[[TT F MBCPSBUPSJ QSJWBUJ JM NPEVMP TJ i dati sperimentali e quelli configura come la parte del sistema derivanti dal piano Haccp; di Ars alimentaria che ha la finalitĂ di r QBSUFDJQBSF B &YQP DIF IB USB J QSPQSJ acquisire tutti i dati di autocontrollo trasmessi PCJFUUJWJ EBHMJ *J[[TT F EBJ MBCPSBUPSJ QSJWBUJ DPO - valorizzazione e promozione, in sinergia con procedure condivise. Questo prevede sia la BUUPSJ QVCCMJDJ F QSJWBUJ EFM TFUUPSF BMJNFOUBSF SFBMJ[[B[JPOF EJ VO BQQMJDB[JPOF XFC DIF BCJMJUJ dei prodotti italiani attraverso azioni congiunte il caricamento dei dati (file Csv) in modalitĂ DIF OF EJNPTUSJOP EPWF QPTTJCJMF MB TJDVSF[[B CBUDI TJB M JNQMFNFOUB[JPOF EFJ XFC TFSWJDF intrinseca; - avvio di progetti di cooperazione internazionale sul tema della sicurezza alimentare e nutrizionale; - realizzazione di un modello organizzativo di lavoro nel campo dello studio e della promozione RISCHIO della sicurezza dei prodotti alimentari che veda coinvolti istituzioni e autoritĂ preposte all’organizzazione e esecuzione dei controlli in tema di sicurezza alimentare, centri di ricerca, produttori singoli o associati, consumatori; PUNTO ANALISI - sviluppo di una comune capacitĂ di gestione, SJTPMV[JPOF F DPNVOJDB[JPOF EFMMF QSPCMFNBUJDIF della sicurezza alimentare anche ai mezzi E JOGPSNB[JPOF Le informazioni, giĂ presenti in Ars alimentaria e aggiornate di continuo, rappresentano uno strumento di divulgazione finalizzato alla CONTROLLO CRITICITĂ€ comunicazione di tutti i fattori riguardanti la sicurezza alimentare rivolgendosi in modo trasversale tanto al consumatore finale quanto
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cinque
grammi
grammi
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cento
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TECNOLOGIA & SERVIZI che permettano l’interoperabilità e quindi su Ars Alimentaria: i laboratori inviano ad Ars la trasmissione dei dati con un protocollo Alimentaria i dati con le proprie codifiche, Ars di comunicazione tra applicazioni. Questo Alimentaria le trasmette al Theasurus, che li modulo, oltre al tracciamento traduce nei valori dei dizionari di Ars delle operazioni di caricamento, alimentaria. Gli obiettivi di questo consente l’interfaccia con un sistema sono: L’inserimento sistema esterno di decodifica 1. permettere ai diversi soggetti dei dati comunicati denominato interagenti (Iozzss e laboratori dei dati “Thesaurus” che consentirà la privati) di associare le proprie nel portale conversione dei dati secondo le codifiche interne ai codici utilizzati è semplice codifiche attualmente utilizzate dal sistema Thesaurus in uso presso dall’Efsa. Ars alimentaria. anche per Tale sincronizzazione renderà 2. fornire un’infrastruttura i laboratori disponibile, dove previsto e automatizzata di cooperazione che privati autorizzato, la visualizzazione sia in grado di transcodificare i flussi dei dati sul front end degli generati dai diversi soggetti secondo utenti finali. La realizzazione del le proprie presente modulo è stata predisposta anche codifiche interne, Per informazioni per la raccolta dei dati di autocontrollo forniti generando flussi o per essere inseriti nel sito da laboratori privati, purché inseriti nell’elenco codificati secondo nazionale dei laboratori accreditati. le codifiche Ars Alimentaria si può scrivere r Modulo 3: Thesaurus - Transcodificatore Thesaurus. una mail ad arsalimentaria@izsler.it 3. definire un flussi multi dizionario. Il sistema realizzato dizionario matrici in oppure contattare la sede dell’Iizzss per favorire il dialogo tra le regioni Lombardia, di Lombardia ed Emilia Romagna Emilia Romagna e l’Istituto, permette di inserire grado di rapportarsi con quelli utilizzati a nella parte web le tabelle di conversione tra i chiamando il numero livello internazionale vari dizionari. Così i vari Iizzss e i laboratori non 0302290534-335 (cone ad esempio, hanno bisogno di modificare il proprio sistema informatico per riuscire a caricare le informazioni Foodex di Efsa).
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MONDO ASSOLATTE
Comunicare in modo efficace: un “valore aggiunto” di
ASSOLATTE
L’ufficio stampa Assolatte ha iniziato il 2014 con il consueto vigore ed entusiasmo. La ricerca di spunti e novità da valorizzare attraverso i media ha portato alla realizzazione di numerosi comunicati stampa di Carmen Besta Nei primi tre mesi del 2014 Assolatte ha diramato ai mezzi di comunicazione 17 comunicati stampa, coprendo tutte le aree di interesse per i mass media. PROTAGONISTI I PRODOTTI Molti sono stati i comunicati stampa dedicati ai prodotti. In particolare: il burro va controcorrente, aumenta le vendite e convince chef e nutrizionisti. Vendite in costante aumento, ampliamento dell’offerta e del livello di servizio: così il burro riconquista gli italiani. E dal mondo della ricerca, recenti studi scientifici lo riabilitano anche in cottura, “smontando” vecchi ed errati tabù nutrizionali. Le innovazioni nello yogurt conquistano gli italiani. Cresce il mercato italiano dello yogurt e si conferma la passione degli italiani per questo prodotto. La capacità di innovazione delle industrie del settore soddisfa le nuove esigenze di consumo. Lasciati stupire dall’accoppiata formaggi & frutta secca. Crescono i consumi di frutta secca (+14% in 5 anni) e cambiano le modalità di consumo: sempre più gettonato l’abbinamento con i formaggi. Dai freschi agli stagionati ai duri, le ricette con noci, mandorle & Co. Dove vanno gli italiani a comprare latte, yogurt, burro e formaggi. Quasi un italiano su 2 sceglie di acquistare latte e derivati al supermercato contro il 21%
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che predilige l‘iper. E i negozi tradizionali continuano a essere preferiti ai discount. IN PRIMA LINEA SULLA NUTRIZIONE Tante le novità anche nei comunicati sulla nutrizione: Far mangiare le verdure ai bambini: con i formaggi è un gioco da ragazzi. Uno studio americano rivela che abbinare le verdure ai formaggi è il modo migliore per farle piacere ai bambini. E per avviarli a un’alimentazione più sana e varia quando saranno adulti. I tanti benefici (spesso sconosciuti) che i latticini offrono ai vegetariani. Latte, yogurt, formaggi e burro sono alimenti preziosi soprattutto per i vegetariani, grazie al loro mix di nutrienti, al gusto gradevole e al basso costo. “Semaforo verde” dal mondo della ricerca per latte, yogurt e formaggi. Le 12 scoperte top del 2013. Altro che semaforo rosso sui nostri formaggi come vorrebbero gli inglesi! Le nuove evidenze scientifiche assegnano a latte e derivati un bel “semaforo verde“. FOCUS SULL’EXPORT Se il mercato nostrano langue, l’export dei formaggi continua a dare grandi soddisfazioni. Tante quindi le opportunità per la nostra comunicazione: Formaggi freschi in Europa e duri in Africa, pecorino in Asia, Gorgonzola in Cina e provolone negli Usa: i formaggi italiani conquistano
il mondo. Ma i prezzi soffrono. I nuovi dati sulle esportazioni dei nostri formaggi confermano il trend espansivo delle vendite all’estero. Ma, per reggere la concorrenza e conquistare i mercati, le aziende italiane sono costrette a ridurre prezzi e valore dell’export. Sono i freschi i formaggi italiani preferiti dai Lettoni. Il recente ingresso della Lettonia nell’eurozona darà nuovo impulso alla domanda di formaggi italiani. In pole position ci sono mozzarella, ricotta e formaggi freschi. Continua la “migrazione” dei nostri formaggi in Svizzera. Nei primi 10 mesi del 2013 i volumi dell’export sono aumentati del 4%. La Svizzera si conferma la quinta destinazione a livello mondiale dei formaggi italiani.
Per consultare e scaricare tutti i comunicati stampa di Assolatte basta entrare nella “press area” del sito
WWW.ASSOLATTE.IT
La nostra è una storia che inizia oltre cent'anni fa e arriva ad oggi quale emblema di un'eccellenza tutta italiana, capace, da quattro generazioni, di costruire la propria leadership nella produzione ed esportazione del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.
BRUSCHETTA AL POMODORO FRESCO E GRANA PADANO
RAVIOLO APERTO DI PASTA AL TIMO CON RIPIENO DI TALEGGIO
BIGNÉ CON MOUSSE DI RICOTTA, MANDORLE E PECORINO ROMANO
R CET C E ET TE
DOLCE “BIANCHINA” AL MASCARPONE
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BRUSCHETTA AL POMODORO FRESCO E GRANA PADANO
BIGNÉ CON MOUSSE DI RICOTTA, MANDORLE E PECORINO ROMANO
Ingredienti per 4 bruschette: 20 pomodori ciliegino, 12 olive nere intere, 4 fette di pane di grano duro, 200 g di Grana Padano Dop, 1 spicchio d’aglio, 8 foglie di basilico, origano essiccato, olio extravergine d’oliva, sale e capperi q.b.
Ingredienti per 4 persone: 12 bigné piccoli già pronti, 100 g di ricotta di pecora, 50 g di Pecorino Romano Dop, 5 pomodori canditi, mandorle tritate, timo e pepe quanto basta.
Preparazione: Far abbrustolire le fette di pane da entrambi i lati usando la funzione grill del forno o su una piastra liscia. Nel frattempo tagliare il Grana Padano a cubetti non troppo grossi, tagliare in quattro parti i pomodorini e unirli al formaggio in una ciotola. Aggiungere le olive nere, l’origano sbriciolato, il basilico spezzettato grossolanamente, i capperi, l’olio extravergine d’oliva, il sale e mescolare bene, al fine di amalgamare i sapori. Prendere le fette di pane abbrustolito e strofinare sopra uno spicchio d’aglio (uno è sufficiente per le 4 fette di pane), poi disporle su un piatto da portata, irrorarle d’olio e ricoprirle con il composto preparato, diviso per ogni fetta in egual misura.
RAVIOLO APERTO DI PASTA AL TIMO CON RIPIENO DI TALEGGIO
R RI CET E TEE
Ingredienti per 4 persone: 500 g di pasta fresca aromatizzata al timo, 300 g di Taleggio Dop, 200 g di funghi porcini freschi, olio extravergine al tartufo q.b., 100 g di Parmigiano Reggiano Dop, 30 g di prezzemolo, 1 litro di latte, 1 spicchio d’aglio, sale e pepe q.b.
Preparazione: Stendere la pasta fino a ottenere una sfoglia sottile, tagliarla in quadrati regolari di 10 cm di lato e cuocerli in acqua salata. Scolarli al dente e farli raffreddare in acqua fredda. Asciugarli su un canovaccio pulito e oliarli. Tagliare i porcini puliti in fette da 5 mm di spessore. Rivestire con un foglio di carta da forno una teglia e disporvi i porcini, ungerli con l’olio al tartufo e aggiungere l’aglio in camicia. Riscaldare il forno a 180°C e infornare i porcini per 8 minuti, poi estrarli e farli raffreddare. Tagliare a fette di circa 3 mm di spessore il Taleggio (meglio da freddo). Mettere su un foglio di pasta due petali di porcini e adagiare sopra una fettina di Taleggio. Richiudere con un altro foglio di pasta in modo che gli angoli formino una stella. Adagiare il raviolo su una teglia rivestita con carta da forno e riscaldare in forno a vapore. Estrarre appena il Taleggio inizia a fondere e decorare con altri due petali di porcini, un filo d’olio al tartufo e una grattata di Parmigiano Reggiano. 70 IL MONDO DEL LATTE
Preparazione: Preparare una mousse frullando la ricotta con il Pecorino Romano Dop, aggiungere le mandorle tritate, il timo e il pepe. Farcire i bigné e guarnire con un filetto di pomodoro candito, un poco di mandorle e timo. Servire tiepido come antipasto finger food.
DOLCE “BIANCHINA” AL MASCARPONE
Ingredienti per 2 persone: 125 g di mascarpone, 4 cucchiai di panna, un cucchiaio di zucchero a velo, un cucchiaio di gocce di cioccolato bianco, 4 biscotti rotondi, 4 fragole, latte q.b. Preparazione: Versare in una ciotola il mascarpone con la panna e lo zucchero e mescolare bene con l’aiuto di una frusta fino a ottenere una crema soffice. Lavare bene le fragole e poi eliminare le foglioline, quindi dividerle in due pezzi orizzontalmente. Versare il latte in una ciotola o in un piatto fondo, poi bagnare velocemente due biscotti e metterli sul fondo di due coppette, versare metà della crema al mascarpone e nascondere nel centro un pezzetto di fragola, quindi cospargere con un po’ di gocce di cioccolato. Coprire il tutto con i restanti biscotti sempre leggermente bagnati nel latte, la crema e le gocce di cioccolato bianco e decorare il centro con il resto della fragola. Infine, mettere il dolce “bianchina” a riposare in frigorifero per un paio d’ore prima di servire.
OPINIONE
SEMPLIFICAZIONE: UNA FATICA DI SISIFO Ogni governo promette di tagliare la burocrazia, ma nessuno ci riesce. Con una mano si semplifica, con l’altra si complica. Un po’ come il mito di Sisifo.
di Rubicante
Qui, negli inferi, vedo spesso Sisifo e vi confesso che fa pena perfino a me, che sono un demone. Come sapete, Sisifo ebbe una vita molto movimentata, ma soprattutto osò sfidare gli dei. Per lui la punizione fu tremenda: fu condannato a spingere un enorme masso dalla base alla cima di un monte. Una volta arrivato in cima, il masso sarebbe rotolato a valle. E Sisifo avrebbe dovuto ricominciare da capo, spingendolo di nuovo verso la cima. E ancora, e ancora, così per sempre. Sono secoli che lo vedo salire e scendere dalla montagna senza pace, senza tregua: che pena! Lo so, mi chiederete: cosa c’entra Sisifo? C’entra, c’entra… Pochi giorni fa ho letto sul “Corriere della Sera” che il
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vostro Paese sta scontando una pena simile a quella di Sisifo. Da anni tutti si dicono d’accordo sulla necessità di semplificare leggi e burocrazia, sull’esigenza, ormai non più rinviabile, di modernizzare il vostro bellissimo Paese. A parole, però, perché nei fatti la situazione è ben diversa e i numeri parlano chiaro. Negli ultimi 6 anni, il vostro Parlamento, con maggioranze di destra o di sinistra, non ha importanza, ha emanato più di 5.800 leggi che avrebbero voluto (o dovuto?) semplificare la vita alla gente e alle imprese. Un numero impressionante, direte, e lo è. Peccato che nello stesso periodo di tempo ne sono state emanate 6.750 che la vita alla gente l’hanno ulteriormente complicata. Un’attività davvero infaticabile, quella del Parlamento, una tela
di Penelope, che ha portato ad abrogare 67.800 vecchie leggi per emanarne più di 81.000 di nuove (ma non per questo migliori). Tra l’altro, quelle più vecchie non vengono abrogate. Alla faccia della semplificazione. E alla faccia delle dichiarazioni di facciata del politico e del tecnico di turno. Un giorno si fa e un altro giorno si disfa, in un percorso senza fine che rallenta qualunque possibile ripresa. Del resto in Italia - che paradossalmente per tanti il Paese dell’arte di arrangiarsi - ci si ostina a intervenire e a interferire in ogni momento della vita dei cittadini e degli imprenditori, come se fosse questa la missione primaria del legislatore. Povero Sisifo, ma soprattutto povera Italia!