Il Mondo del Latte - Ottobre 2019

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Amarcord Eda: Etichette, il nutriscore si fa largo nell’Unione Fil/Idf: Trattamenti innovativi delle acque reflue Ue: Cina-Ue accordo sulle Ig alle battute finali Azoto, i vantaggi dell’autoproduzione News Libri

egli ultimi anni molti si sono innamorati della parola ‘filiera’, momento di sintesi, intesa o accordo tra chi produce materie prime, chi le trasforma e – qualche volta – chi le commercia. In realtà, la produzione alimentare è ben più complessa di quanto alcuni lascino intendere. Sarebbe quindi molto più corretto ragionare in termini di sistema agroindustriale, riconoscendo all’industria il ruolo chiave e determinante che le compete. Un allevamento, ad esempio, è un mondo complesso il cui successo e la cui efficienza dipendono da quel OPINIONI Opportunità e rischi che compra e importa. L’agricoltura moderna, IL MONDO DEL della nuova Ue quella che tutti noi conosciamo, è infatti legata di Paolo De Castro a doppio filo con l’industria. La chimica, la N. 10 meccanica, l’industria dei mangimi e delle PROTAGONISTI sementi hanno consentito aumenti nelle rese, Caseificio Val D’Aveto, nella sicurezza e nella qualità delle derrate, e la Casa dello Yogurt hanno reso più facile, comodo ed efficiente il Consorzio della Ricotta di Bufala Campana Dop lavoro in campagna. Analoga riflessione si può fare per l’industria ECONOMIA alimentare, che non è un mondo a sé, ma Se benessere fa rima un sistema complesso nel quale lavorano con cibo fornitori, non solo di materie prime, ma anche – e talvolta soprattutto – tecnici, aziende di MERCATI macchinari e di tecnologie sempre più moderni. Dazi Usa, come tarpare Infine, lo stesso si potrebbe dire della un mercato che vola Europa sempre più leader distribuzione, che – come recita uno slogan – “non è un’isola”. nei mercati mondiali Al centro di tutti questi diversi sistemi, ognuno dei quali si Esportazioni italiane di latte comporta da ingranaggio di una macchina, ci sono le persone: Borsa prezzi studiano, lavorano in campagna o nelle fabbriche, girano l’Italia Dop, occhio alle cifre o il mondo per imparare dagli altri, per vendere i propri prodotti. Persone che decidono di scegliere questo o quel prodotto in un IGIENE E SICUREZZA mercato rionale o sullo scaffale di un grande supermercato. Il piano nazionale residui 2018 Un prodotto ha successo solo se e solo quando funzionano NORMATIVE tutti gli ingranaggi di questo complicato e virtuoso sistema Controlli ufficiali: aggiornamento agroindustriale (parole che esprimono bene la complessità di sulla normativa comunitaria quel che c’è a monte di un qualunque atto d’acquisto). Crisi del latte in Sardegna E sarebbe giunto il momento di capire che ogni tassello di questo per l’Antitrust è tutto ok delicato puzzle, da solo, è destinato a scomparire. L’esperto risponde

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Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm

Il Vostro indirizzo verrà utilizzato anche per l’invio, da parte nostra, di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. In qualsiasi momento potrà modificare ovvero revocare tale autorizzazione inviando una email all’indirizzo privacymondodellatte@assolatte.it ai sensi del Reg. UE 679/16 e del D.Lgs. 196/03

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Amarcord: QUELLA REGOLA CHE ANCORA NON C’È IN UN ARTICOLO DEI PRIMI ANNI SETTANTA SI SOTTOLINEAVA COME MANCASSE UNA DISCIPLINA PER I “COADIUVANTI TECNOLOGICI”

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utto cambia, nulla cambia. È il pensiero che ci ha colto leggendo l’articolo “I coadiuvanti tecnologici in una prossima disciplina legislativa”. Un titolo promettente, pensiamo. Allora leggiamolo. “Al momento attuale uno dei vari aspetti della produzione di alimenti non ancora regolamentato è quello dell’impiego dei ‘coadiuvanti tecnologici’, e cioè, di quelle sostanze che, senza finalità nutritive, vengono impiegate in determinate fasi del ciclo produttivo delle sostanze alimentari per consentire, facilitare o migliorare il processo

di lavorazione. Tali sostanze possono esplicare un’azione fisica o chimica o chimico-fisica o anche biologica e sono altresì caratterizzate dal fatto che, alla fine del processo di lavorazione, sono di norma eliminate o possono residuare, come tali o come prodotti di trasformazione da esse derivati, comunque in minime quantità”. Questo lo sapevamo… “La suddetta lacuna normativa – prosegue l’articolo – non è certo imputabile alla circostanza che tali sostanze siano di impiego soltanto recente […] basti infatti ricordare come, ad esempio, sia stata sempre avvertita l’esigenza

di trattare preliminarmente le trafile o un qualsiasi recipiente di cottura con delle sostanze atte favorire il distacco del prodotto finito […] La ragione invece per la quale nel vigente ordinamento alimentare ancora non è dato contemplare una disciplina dei ‘coadiuvanti tecnologici’ consiste nel fatto che è solo in questi ultimi anni che ci si è sostanzialmente posti il problema della loro regolamentazione […] quindi, risulta chiaro come, nel quadro delle operazioni di preparazione di alimenti, i ‘coadiuvanti tecnologici’ rappresentino un aspetto non certo marginale e tale comunque da suscitare il giustificato interesse dell’Amministrazione sanitaria che ha messo allo studio ormai da qualche tempo la regolamentazione delle sostanze in parola. D’altra parte, tale regolamentazione è vivamente attesa dagli stessi operatori industriali […] Ma nonostante questa comunanza di vedute, non è da credersi che l’effettiva realizzazione dell’intendimento ministeriale di disciplinare la materia in esame sia priva di difficoltà o, comunque, di agevole attuazione”. Vero, verissimo, condivisibile. Peccato che l’articolo risalga al 1972, pubblicato sulla rivista della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione. Che fine abbia fatto il lavoro avviato dall’amministrazione o dove sia stato l’inghippo che ne ha ostacolato la finalizzazione non lo sappiamo.

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OPINIONE

OPPORTUNITÀ E RISCHI DELLA NUOVA UE L a Commissione von Politica agricola comune. der Leyen è nata e – anche Abbiamo la più grande politica se i commissari sono al economica e di gestione dei momento sotto l’esame degli suoli dell’Ue. Ci troviamo europarlamentari – ha già una di fronte a un’impresa fisionomia piuttosto precisa. enorme, con il bisogno di Di definito c’è un programma concretizzare una transizione che ruota attorno a tre grandi verso modelli più sostenibili temi e altrettanti superdi produzione, tagliando le commissari: clima, digitale ed emissioni e valorizzando il ruolo economia “sociale”. dell’agricoltura nel Inoltre, con la loro assorbimento. nomina di Paolo Dobbiamo, tra Gentiloni a l’altro, agire LE PRIORITÀ commissario Ue per presto anche per SARANNO gli Affari economici, l’adattamento del CLIMA, che segue quella settore a condizioni ECONOMIA di David Sassoli climatiche che SOCIALE E a presidente del potrebbero mettere DIGITALE Parlamento europeo, in crisi produzioni l’Ue ci restituisce il consolidate. ruolo da protagonisti Cosa ha proposto che ci compete. la Commissione Ho lavorato insieme a Gentiloni Juncker? Taglio degli aiuti, nel governo Prodi e da allora c’è soprattutto al fondo di Sviluppo un legame di affetto e stima. rurale, e una rinazionalizzazione Siamo pronti a metterci subito strisciante. Si deve dire no con al lavoro e ci dimostreremo decisione. all’altezza delle sfide che ci Conosco Wojciechowski da attendono. tempo. Da eurodeputato Per quanto riguarda ha servito per molti anni in l’agroalimentare, con tutta Commissione Agricoltura, di cui probabilità gli interlocutori è stato anche vicepresidente. diretti nel collegio dei Anche se la presidente della commissari saranno il polacco Commissione europea von Janusz Wojciechowski, der Leyen gli ha affidato designato all’Agricoltura, e come azione prioritaria la Stella Kyriakides, che avrà le finalizzazione del processo competenze sulla Salute. di riforma, gli proporrò di Il portfolio salute è uno dei più lavorare per correggerla in vasti dell’esecutivo Ue. Copre la profondità. Dicendo un chiaro salute umana, ma anche quella no alla rinazionalizzazione e di piante e animali, fitofarmaci, recuperando il ruolo dell’Europa, biotecnologie, etichettatura soprattutto nella enorme sfida degli alimenti e autorizzazioni della gestione dei cambiamenti agli additivi o ai materiali da climatici. contatto, novel food e temi Anche se non ho mai come il benessere animale. apprezzato la sua proposta Con il neo-commissario sulla Pac, continuo a all’Agricoltura insisterò credere che il commissario sulla necessità di apportare all’Agricoltura uscente Phil correzioni della riforma della Hogan sia un politico dotato,

di Paolo De Castro, parlamentare europeo

soprattutto quando si siede a un tavolo negoziale. Credo che con lui ci si potrà intendere anche nel suo ruolo futuro di commissario al commercio internazionale. Ruolo che, a mio avviso, potrà svolgere meglio se non dimenticherà la palestra fatta nel portafoglio agricoltura. Stella Kyriakides è una novità a Bruxelles. Ha una formazione medica ed è sempre stata impegnata nella politica del suo Paese, Cipro. Alle sue mani saranno affidati dossier importantissimi per l’agroalimentare italiano, come l’etichettatura degli alimenti. Sarà interessante vedere come interpreterà uno dei principali compiti affidatole, cioè la nuova strategia “Farm to Fork” (dal campo alla tavola), per alimenti sostenibili.

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Paolo Gentiloni, commissario agli Affari economici dell’Unione europea

Janusz Wojciechowski, polacco, ha ottenuto la delega all’Agricoltura

La cipriota Stella Kyriakides, nuovo commissario Ue alla Salute

La presidente della Commissione ha posto l’accento sulla sostenibilità e gli obiettivi Ue di economia circolare. Kyriakides dovrebbe quindi combinare la regolamentazione con campagne di comunicazione e sensibilizzazione e avere pieno

consenso da parte degli attori locali, regionali e settoriali, nonché degli Stati membri e delle istituzioni europee. Non sarà un compito facile e la strategia rischia da un lato di trasformarsi in una scatola vuota, dall’altro di incidere in

modi non auspicati. Penso all’ormai acclarato binomio delle diete “salutari e sostenibili”. Interessante, ma a mio parere foriero di molti equivoci che andrebbero chiariti, soprattutto sui prodotti derivati dagli animali.

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ATTUALITÀ_EDA

ETICHETTE, IL NUTRISCORE SI FA LARGO NELL’UNIONE di Katia Bellantone

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uovo Parlamento e nuova Commissione europea, vecchi problemi. Per i membri della European Dairy Association l’etichettatura resta uno dei più complicati nodi da sciogliere. Troppi i temi sul tavolo, troppe le iniziative nazionali in materia; la “vecchia” Commissione ha lasciato fare e ora è difficile, se non impossibile, tornare indietro o controllare le troppe fughe in avanti. È su questo che si sono confrontati i rappresentanti delle associazioni europee al Working Group Claim & Labelling di Eda che si è riunito lo scorso 12 settembre. A dominare la discussione per quasi tutta la riunione i sistemi di etichettatura nutrizionale e l’indicazione dell’origine della materia prima. L’etichettatura nutrizionale si allarga a macchia d’olio; il sistema più adottato e copiato è il Nutriscore francese, nonostante le critiche e le avvertenze dell’industria casearia transalpina, che fin dall’inizio ha contestato il sistema che forse può funzionare per i prodotti freschi ma non è adatto ai formaggi. La voce industriale è rimasta inascoltata e non è servita a frenare l’applicazione del metodo anche in Belgio e in Spagna. Una crepa per indebolire il Nutriscore potrebbe arrivare dal settore degli olii. L’industria dell’olio d’oliva e quella dell’olio di colza sono riuscite in brevissimo tempo, poco più di due mesi, a far approvare alcune modifiche fondamentali al metodo. La strada non sembra essere altrettanto liscia, purtroppo, per l’industria casearia, che da anni propone alcuni miglioramenti. Altro elemento di grande preoccupazione è che il metodo di etichettatura ha perso il suo carattere volontario diventando, nella pratica, obbligatorio,

su richiesta della grande distribuzione, che ha addirittura iniziato a esprimere proprie valutazioni nutrizionali sui prodotti anche sul web. Il timore è che dal Nutriscore non si torni più indietro. L’Italia, dal canto suo, è arrivata in ritardo con un sistema, quello a batteria. L’ex ministro Centinaio si era speso di persona con l’ex commissario Andriukaitis per bloccare il report della Commissione, che intende avallare il Nutriscore come sistema di etichettatura nutrizionale più comprensibile per i consumatori grazie all’uso dei colori. La situazione attuale è la seguente: anche se la sua pubblicazione è stata rinviata, il report uscirà lo stesso e difficilmente includerà i risultati delle sperimentazioni italiane. Tanti sperano nella Germania. Anche i tedeschi infatti, sono in ritardo e hanno proposto un sistema di etichettatura nutrizionale, in avanzata sperimentazione, i cui risultati conosceremo a breve, in pieno stile tedesco. Il sistema rifiuta lo schema a colori del traffic light e del Nutriscore poiché – sostiene – non è adatto a interpretare le differenti abitudini e preferenze alimentari, si fonda sul principio dell’equilibrio nutrizionale dei singoli alimenti e non della dieta e si riferisce a 100 grammi di prodotto (quest’ultimo aspetto costituisce la principale differenza con il nostro sistema a batteria). L’iniziativa tedesca è quindi sicuramente positiva: prima di tutto perché immagina una strada alternativa ai semafori, poi perché dà tempo agli altri Paesi di confrontarsi con la nuova Commissione, che speriamo sia più attenta di quella che ha lasciato da poco la capitale belga.

ESEMPIO DI ETICHETTATURA PER 100 GRAMMI

1807 kJ 430 Kcal 21,5%*

15,3 g 21,8%*

7,6 g 38%*

26,6 g 29,5%*

0,63 g 10,5% *

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GRASSI

ACIDI GRASSI SATURI

ZUCCHERO

SALE

* assunzioni di riferimento di un adulto medio (8400 Kg/2000 Kcal)

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ATTUALITÀ_FIL/IDF

TRATTAMENTI INNOVATIVI DELLE ACQUE REFLUE di Chiara Fabrizi

C

ome tutti i rifiuti generati da uno stabilimento di produzione, anche le acque reflue devono essere trattate per ridurne il carico organico prima di essere reimmesse nei corpi idrici. Per quanto riguarda la gestione del contenuto di materia organica, grande enfasi viene data ai trattamenti biologici e, attualmente, quello dei fanghi attivi è uno dei processi più utilizzati. Questo trattamento, affiancato da altre operazioni, consente di raggiungere i livelli di qualità richiesti per lo scarico delle acque. In particolare, le acque reflue dei caseifici hanno interessanti potenzialità e possono rappresentare risorse alternative. La loro caratteristica composizione può supportare la produzione di energia e il loro trattamento, in alcune condizioni, può consentire il recupero dell’acqua per il riutilizzo. Attualmente sono disponibili diverse tecnologie per

raggiungere questi obiettivi: reattore anaerobico per il trattamento dell’inquinamento da carbonio e produzione di biogas, bioreattore a membrana e filtrazione a membrana per il trattamento e la produzione di acqua da riutilizzare. Alcuni stabilimenti utilizzano già queste tecnologie e i loro riscontri sono positivi. Il punto sulla gestione delle acque reflue provenienti dai caseifici, l’esperienza fatta da alcuni operatori e le tecnologie adottate sono stati raccolti nel nuovo Bollettino Fil/ Idf 500/2019 “Wastewater Treatment in Dairy Processing - Innovative solutions for sustainable wastewater management”. Il testo include esempi provenienti da Canada, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Giappone, Svezia e India, offrendo un’ampia panoramica. La pubblicazione – redatta con il coordinamento e l’attiva partecipazione di esperti italiani – rappresenta un’utile guida che i professionisti possono consultare per migliorare il trattamento e la valorizzazione delle acque reflue prodotte sul posto o identificare una tecnologia all’avanguardia nel caso in cui un impianto di trattamento richieda la sostituzione. Con la pubblicazione di questo bollettino, l’Action Team on Innovative Practices for Ecofriendly Dairy Processing, coordinato da Piercristiano Brazzale, finalizza la seconda pubblicazione dedicata alle tecnologie lattiero-casearie eco-friendly, dopo quella sui “total cost of ownership”. “Il Bollettino – afferma

Piercristiano Brazzale – costituisce un esempio di come si può lavorare in ambito Fil/Idf e cioè attraverso la condivisione di esperienze e professionalità il cui risultato finale punta a fornire informazioni utili per tutto il settore lattiero-caseario. Inoltre, esso rappresenta un esempio di come attraverso il confronto e il lavoro in team degli esperti si possa contribuire a fornire informazioni su tecnologie innovative volte alla riduzione degli impatti ambientali e all’ottimizzazione dei fattori di produzione (energia, acqua ecc.), in modo da migliorare l’immagine e garantire un maggior reddito a tutti gli attori della filiera lattiero-casearia. Ringrazio tutti gli esperti che hanno contribuito alla redazione del testo, soprattutto i colleghi italiani. Lavorare con loro mi ha permesso di fare una straordinaria esperienza sotto il profilo sia professionale che umano. Infatti, partecipare e lavorare ai tavoli tecnici della Fil rappresenta una splendida occasione di confrontarsi con i migliori esperti mondiali del settore e un’opportunità di arricchimento professionale e personale grazie allo scambio di esperienze, che possono essere poi portate ed applicate in Italia e nelle nostre aziende. Approfitto, quindi, dell’occasione per ribadire l’invito a entrare a far parte – tramite il Comitato italiano – del mondo Fil/Idf in modo da contribuire al continuo miglioramento del nostro comparto”. “Con il lancio della pubblicazione “Wastewater

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ATTUALITÀ _FIL/IDF Treatment in Dairy Processing” – ha affermato il direttore generale dell’Idf, Caroline Emond – la Federazione internazionale del Latte Fil-Idf offre al settore una panoramica completa delle tecnologie di trattamento delle acque reflue innovative e rispettose dell’ambiente disponibili per il settore della trasformazione dei prodotti lattierocaseari. Ci auguriamo che, condividendo questi esempi, vedremo una maggiore valorizzazione delle acque reflue in tutto il settore, favorendo così la sostenibilità e migliorando continuamente l’impatto ambientale del settore lattiero-caseario”.

PUREZZA DEL GRASSO LATTIERO: APPLICAZIONE PRATICA DELL’ANALISI La Fil/Id ha pubblicato il Bollettino 499/2019 - Guidance on the Practical Application of Idf/Iso Standard on the Determination of Milkfat Purity. Il testo fornisce indicazioni sull’applicazione pratica dello Standard Iso 17678 / Idf 202 Latte e prodotti lattiero-caseari - Determinazione della purezza del grasso del latte mediante gascromatografia (si veda Il Mondo del Latte di agosto 2019). L’industria lattiero-casearia è spesso tenuta a dimostrare l’autenticità del suo prodotto e a combattere l’adulterazione dei prodotti con oli vegetali o altri grassi animali. Il metodo, alla cui redazione ha contribuito anche l’esperta del Comitato italiano Giovanna Contarini, è progettato per adattarsi alle variazioni regionali, stagionali e dei mangimi rispetto all’autentica composizione del grasso lattiero. La pubblicazione si propone sia come guida al metodo, che all’interpretazione dei suoi risultati.

BIODIVERSITÀ E PRESTAZIONI AMBIENTALI DEGLI ADDITIVI AD USO ZOOTECNICO: LE LINEE GUIDA FAO IN DUE DOCUMENTI Lo scorso luglio il partenariato per la valutazione e le prestazioni ambientali del bestiame (Leap) ha lanciato la revisione pubblica delle linee guida Leap della Fao sulle valutazioni della biodiversità e sugli additivi per mangimi nelle catene di approvvigionamento del bestiame. La revisione pubblica, terminata a fine settembre, aveva come obiettivo quello di rafforzare il consenso finora sviluppato su questi temi e garantire che i documenti tecnici soddisfino le esigenze di coloro che cercano di migliorare le prestazioni ambientali della produzione zootecnica attraverso una solida pratica di valutazione. Il primo documento “Linee guida per le valutazioni quantitative della biodiversità nel settore zootecnico” punta a una valutazione quantitativa degli impatti della produzione di bestiame sulla biodiversità, sulla base di indicatori e metodi esistenti. Il testo copre la gamma di collegamenti positivi e negativi tra produzione di bestiame e biodiversità, adotta una prospettiva del ciclo di vita, comprendendo molteplici impatti possibili e spazialmente dispersi lungo le catene di approvvigionamento del bestiame, al fine di affrontare la biodiversità sia a livello di specie che di ecosistema. La guida si concentra sulle sei principali specie di bestiame - bovini, ovini, caprini, suini, pollame e bufali - sebbene i metodi, la procedura e alcuni indicatori raccomandati possano essere rilevanti anche per altri

tipi di animali. Il secondo documento, “Prestazioni ambientali degli additivi per mangimi nelle filiere zootecniche” serve per la contabilizzazione degli impatti ambientali associati alla produzione di additivi per mangimi e l’effetto dell’uso di additivi per mangimi sugli impatti ambientali della produzione di bestiame. Lo scopo principale della linea guida è quello di fornire una definizione sufficiente dei metodi di calcolo e dei requisiti dei dati di qualità e trasparenza per consentire un’applicazione coerente dell’Lca nelle diverse catene di approvvigionamento del bestiame. Il documento consente il confronto di scenari con e senza specifici additivi per mangimi e loro combinazioni, supportando la valutazione del loro effetto in una determinata situazione.

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ATTUALITÀ _FIL/IDF LEAP: COSA È E COSA FA Sebbene esista una vasta gamma di metodi di valutazione ambientale, sono necessari indicatori comparativi e standardizzati di riferimento da utilizzare per l’attuazione di misure di miglioramento. Con l’obiettivo di armonizzare la misurazione degli impatti ambientali del bestiame, nel 2010 la divisione Produzione animale e salute della FAO e un gruppo di rappresentanti dell’agricoltura e del settore alimentare hanno avviato un processo consultivo che ha portato allo sviluppo del partenariato multi-stakeholder per l’analisi comparativa e il monitoraggio delle prestazioni ambientali del settore zootecnico LEAP (Livestock Environmental Assessment and Performance). LEAP sviluppa guide e metodologie complete per comprendere le prestazioni ambientali delle catene di approvvigionamento del bestiame, al fine di definire utili misure politiche e strategie commerciali basate sull’evidenza. La Federazione Internazionale del Latte partecipa attivamente al LEAP dal 2012 e lo scorso febbraio il Direttore generale FIL/IDF Caroline Emond è stata nominata Chair del Partenariato.

Calendario degli appuntamenti Fil/Idf: 2020 Idf/Iso Analytical Week aprile, Pechino, Cina Cheese Science and Technology Symposium 1-5 giugno, Québec, Canada Idf World Dairy Summit 28 settembre – 1 ottobre, Cape Town, Sudafrica

2021 Idf World Dairy Summit 8-11 novembre, Puerto Varas, Cile

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FORME ospita Montébore Il genio a tavola Il 5 febbraio 1489 a Tortona, nel castello del Conte Botta, si tenne lo sfarzoso banchetto per le nozze fra Isabella D'Aragona e Gian Galeazzo Sforza, nipote di Ludovico il Moro, duca di Milano. La ricercatrice tedesca Maike Vogt-Lüerssen sostiene che la nobile sposa fosse addirittura la Gioconda, resa immortale nel quadro dipinto da Leonardo da Vinci. E proprio lui, il genio multiforme e gastronomo d’eccezione, fu il gran cerimoniere dell’evento. Tra le innumerevoli portate, uno solo fu il formaggio ammesso all’aristocratico convivio: il Montébore. Un prodotto caseario riconoscibile al primo sguardo, con la sua inconfondibile forma “a torta nuziale”, composta dalla sovrapposizione di tre robiole di dimensioni decrescenti. Il Montébore non ebbe solo quel momento di gloria, perché fu esportato per secoli lungo le direttrici che portavano a Genova e alla Lombardia. Lentamente, però, la sua fortuna decrebbe e dopo la Seconda Guerra Mondiale la sua produzione era ridotta praticamente a zero, anche a

dell’antica caseificazione. Si recupera così la tecnica che prevede l’uso di latte crudo, per il 75% vaccino (un tempo era quello delle vacche tortonesi, oggi quasi estinte) e per il restante 25% ovino. In seguito la cagliata, rotta con un cucchiaio di legno, è posta nelle formelle, rivoltata e salata. Estratte dallo stampo, le tre forme dal diametro decrescente sono poste a stagionare, una sopra l’altra, da una settimana a due mesi. L’assaggio di Montébore, opportunamente Il Montebore: fotografia scattata stagionato, denuncia a Tortona all'interno della il sapore del latte Pinacoteca della Fondazione ovino, anche se la Cassa di Risparmio di Tortona percentuale di latte di pecora non supera mai il 40%. Al naso, infatti, si percepiscono odori leggermente animali e un poco speziati. In bocca, all’inizio della degustazione, è tendenzialmente latteo e burroso, mentre nel finale si sente la castagna accompagnata da sfumature erbacee. Un capolavoro del gusto che si potrà incontrare, insieme a tante atre eccellenze, a Bergamo dal 18 al 20 ottobre, durante la manifestazione FORME che ospita anche i World Cheese Awards, concorso internazionale che premia i formaggi più buoni del mondo. Leonardo avrebbe approvato.

causa dello spopolamento delle valli e dell’abbandono delle tradizioni contadine. Bisogna attendere il 1997 per assistere alla rinascita del leggendario formaggio, grazie al Presidio Slow Food che rintraccia alcune anziane signore della zona di Montébore e Calvadi, le due frazioni del Comune di Dernice (AL) dove, ultime depositarie della tecnica casearia tradizionale, avevano mantenuto il “sapere”

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CINA-UE ACCORDO SULLE IG ALLE BATTUTE FINALI di Katia Bellantone

L’

accordo bilaterale tra Unione europea e Cina per il riconoscimento di alcune Indicazioni geografiche procede a gonfie vele e potrebbe vedere la luce prima della fine dell’anno. Il dialogo in corso è diverso da tutti gli accordi commerciali stipulati finora: c’è un solo capitolo e riguarda la proprietà intellettuale. Non si parla di dazi, di investimenti, di tariffe, di quote o di accesso al mercato. Un’intesa, quindi, esclusivamente dedicata al riconoscimento reciproco dei maggiori prodotti Igp e Dop europei in Cina e di quelli cinesi in Europa. L’accordo è costruito come uno specchio. Anche la Cina ha un suo registro di prodotti che godranno di piena tutela in Europa. Il capitolo sulla proprietà intellettuale include la tutela ex officio e l’enforcement amministrativo, con obbligo per i Consorzi di consegnare alle autorità la lista degli operatori esteri autorizzati a utilizzare la Ig. In allegato, poi, due liste di Indicazioni geografiche: la prima con cento denominazioni geografiche europee e altrettante cinesi, che godranno di protezione. La seconda lista, invece, prevede 205 denominazioni geografiche europee e 131 cinesi per le quali la protezione sarà graduale, nei quattro anni successivi all’accordo. Asiago, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e Taleggio sono tutti nella prima lista. Come al solito, però, questi nomi hanno attirato l’attenzione dei nostri competitor americani. Il Consortium of Common Food Names non si è fatto sfuggire l’occasione di presentare opposizione alla registrazione di tutti i formaggi italiani. Se la strada è in discesa per la mozzarella, la partita si fa più dura per il Parmigiano Reggiano, il Gorgonzola, l’Asiago. Da quello che trapela, infatti, questi nomi potrebbero essere soggetti a clausole come il grandfathering – che consente a chi è già sul mercato di continuare a commercializzare il prodotto, dichiarandone la vera origine – o il phasing out, che prevede una progressiva uscita di scena dei prodotti di imitazione. Nella seconda lista ci sono invece

Fontina, Pecorino Sardo, Pecorino Toscano e Provolone Valpadana. I negoziati con la Cina sono iniziati nel 2007, da allora molte cose sono cambiate. Soprattutto e principalmente il peso che le Indicazioni geografiche hanno assunto all’interno dell’ordinamento europeo, negli accordi commerciali con i Paesi terzi e nelle relazioni internazionali. Nei corridoi si mormora che il ritrovato entusiasmo della Cina a chiudere questo accordo abbia a che fare con il raffreddamento dei rapporti con gli Stati Uniti. Per noi, cosi come per la Commissione europea, gli accordi non sono mai in chiave “anti”, ma sempre “pro”. La logica è quella di creare un contesto equilibrato in cui competere con regole comuni, o condivise, per creare opportunità di mercato e, soprattutto, garantire la massima trasparenza ai consumatori.

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Quando l'alimentare si confronta con il farmaceutico

di Enrico Cicolari, Parker Hannifin Italy Srl - Filtration & Process

Oggi più che mai, regole, leggi, normative europee e quindi italiane, oltre alle disposizioni locali, avvicinano sempre di più il mondo alimentare a quello farmaceutico, avendo come obiettivo la salute del consumatore. Almeno due-tre volte all’anno leggiamo sui quotidiani di partite alimentari contaminate e distribuite che, anche se successivamente ritirate, hanno rischiato di provocare danni a persone e che sicuramente un danno economico o di immagine a quella azienda produttrice lo hanno arrecato. Il settore lattiero-caseario sta attualmente vivendo un periodo di crescita, principalmente guidato da nuovi mercati che richiedono prodotti a base di latte di prima qualità e a crescente diversità nella gamma di prodotti in via di sviluppo. Tutte e due le condizioni stanno spingendo le principali aziende lattiero-casearie a cercare di aumentare l’efficienza dei processi e la necessità di un maggiore controllo dei rischi microbici. I gas di processo possono trasportare e trasferire contaminanti microbiologici, tuttavia non esiste una chiara e univoca linea guida in questo settore e le pratiche variano da stabilimento a stabilimento, anche all'interno della stessa società. Alla luce di ciò, ci sono pratiche adottate da altri settori critici, come quello farmaceutico, che possono essere applicate anche nel lattiero-caseario e che facilmente migliorano il controllo dei rischi microbici presenti nei

Nelle aree di confezionamento del latte l'atmosfera può contenere più di 250cfu/m3 di cellule batteriche vitali e rappresenta una fonte significativa di rischi microbici per i prodotti sensibili in fase di elaborazione. Tuttavia, anche alla luce delle minacce poste dall'atmosfera e dai gas di processo, nell’industria lattiero casearia esiste ancora una generale mancanza di consapevolezza rispetto ad alcuni processi critici utilizzati anche nell’industria farmaceutica. Con le crescenti esigenze di miglioramento dell’efficienza del processo ed eliminazione degli sprechi/rilavorazioni causate dalla contaminazione microbica nei latticini, le esperienze fatte da Parker nel mondo farmaceutico possono insegnare molto nel processo produttivo caseario. I filtri certificati Parker per la sterilizzazione dei gas sono adottati nei punti critici di controllo (CCP) per l’eliminazione di batteri e fagi dai gas di processo che vengono utilizzati nei prodotti lattiero caseari, sia in produzione nelle applicazioni "point of use", sia nella ventilazione di serbatoi che nell’imballaggio. I filtri sterilizzanti di grado farmaceutico Parker possono essere verificati nella loro integrità e quindi funzionalità, per cui è possibile verificare se un filtro sta lavorando o è da sostituire perché è danneggiato (“Integrity Testing”). Pertanto, il rischio di avere contaminazioni microbiche tende allo zero con tutti i benefici salutistici ed economici del caso.

gas di processo, evitando così la contaminazione del prodotto. Air Bonaita S.p.A., distributore certificato Parker, opera da 40 anni nell’automazione industriale e nella progettazione e realizzazione di impianti per aria compressa, gas e fluidi industriali. Grazie a un team di tecnici

specializzati e all’esperienza consolidata in questi anni, è in grado di offrire soluzioni mirate e prodotti specifici per il settore alimentare, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, di tutela ambientale e di risparmio energetico. Air Bonaita è certificata Iso 9001 – Iso 14001 e Iso 45001.

AIR BONAITA S.p.A. - Divisione Impianti Industriali - Viale Silvio Pellico, 4 - 20020 Vanzaghello (MI) - T. +39 0331 658228 Divisione Automazione Industriale - Via Fagnano Olona, 27 - 21052 Busto Arsizio (VA) - T. +39 0331 622672 www.airbonaita.it - infoweb@airbonaita.it

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ATTUALITÀ

AZOTO, I VANTAGGI DELL’ AUTOPRODUZIONE COME GENERARE UN GAS CERTIFICATO DI GRADO ALIMENTARE AI MINORI COSTI DI ESERCIZIO POSSIBILI di Fabio Bruno Compressed Air Purification, Gas Generation & Process Cooling Application Engineer Region South Emea Parker Hannifin Italy Srl

N

el settore lattierocaseario l’azoto riveste un ruolo fondamentale in differenti processi di produzione del latte e dei formaggi. Ad esempio, per rimuovere la presenza dell’ossigeno disciolto nel latte destinato a essere trattato, che altrimenti potrebbe portare a un deterioramento qualitativo del prodotto finale. Nei formaggi, altresì, l’azoto viene applicato principalmente per aumentare la conservazione del prodotto, tramite la sua

iniezione durante la fase di confezionamento di molti prodotti freschi come i formaggi duri, a fette, grattugiati, ecc., che vengono confezionati in atmosfera protettiva. La distribuzione di alimenti freschi in confezioni igieniche e robuste, che garantiscono una buona conservabilità in condizioni di normale refrigerazione, è sempre più diffusa. Le catene di distribuzione, infatti, riconoscono la necessità di migliorare la tecnologia di

confezionamento, al fine di combattere il problema del deterioramento e offrire una scelta più ampia di prodotti pronti. Non per ultimo, fornitori e produttori devono tenere conto degli aspetti che riguardano la salute dei consumatori. Solo per citare un esempio, il formaggio duro, se confezionato con aria, ha una durata di conservazione di 14 giorni al massimo; se confezionato con azoto, il periodo di conservazione è fino a dieci settimane.

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L’azoto serve, quindi, per migliorare l’aspetto, mantenere il gusto e aiuta a rallentare la crescita batterica e di altri meccanismi di deterioramento. UN ESEMPIO VIRTUOSO Come garantire qualità certificata dell’azoto, migliorando anche la produttività del cliente? Un pratico esempio. Di recente, alcune grandi catene di distribuzione e supermercati hanno chiesto a un’azienda produttrice di confezioni di formaggio grattugiato e a fette di dimostrare che l’azoto da loro utilizzato a contatto con l’alimento fosse di qualità certificata. L’azoto, solitamente, veniva fornito al cliente da gasisti a mezzo di bombole o pacchi bombole ad alta pressione da 230 bar(g) con costi in continuo aumento e molteplici svantaggi, tra i quali: nessun controllo del prezzo del gas; costo dell’azoto elevato (tipicamente di 1,70 €/m3 con noleggio mensile); fermi di produzione dovuti dall’esaurimento dell’azoto nella bombola e immediata sostituzione; pagamento della tassa

ambientale; mancanza di sicurezza dovuta dalla movimentazione manuale di bombole ad alta pressione; stoccaggio in armadi dedicati con catene/cesto; costi di spedizione per ogni fornitura; supervisione del livello di stock; rimanenza di circa il 10% del gas nella bombola una volta esaurita. Detto questo, come è stato possibile garantire la qualità certificata dell’azoto, migliorando nello stesso tempo la produttività dell’azienda produttrice? La soluzione è insita nella generazione di azoto on site. Il produttore, grazie all’installazione di un essiccatore ad adsorbimento con filtri e di un generatore di azoto Parker, ha dimostrato ai responsabili della grande distribuzione la conformità della qualità del gas utilizzato a contatto con l’alimento, ottenendo, inoltre, un risparmio economico sui costi di esercizio con conseguente maggiore margine di guadagno rispetto ai prezzi sempre più bassi imposti dai player della Gdo. Il ritorno dell’investimento è stato ottenuto in soli 18 mesi

e, non meno importante, è aumentata la Corporate Social Responsibility dell’azienda nei confronti dei suoi consumatori. GLI STRUMENTI GIUSTI Considerato quanto detto finora, l’autoproduzione di azoto garantisce all’azienda produttrice di ottenere la fonte di gas più affidabile ed efficiente. La maggior parte dei generatori di azoto esistenti sul mercato permettono una fornitura di gas ininterrotta di elevata qualità e purezza affidabile per garantire processi e prodotti di qualità, prevenendo costosi fermi di produzione. Solo alcuni, però, sono conformi ai requisiti per l’industria alimentare e farmaceutica dettati dall’Eiga (European Industrial Gases Association), che ha specificato il massimo livello di contaminanti accettabile nei gas di grado alimentare, obbligatorio per legge. Parker propone generatori di azoto dedicati all’industria alimentare, progettati per produrre azoto conforme alle specifiche dettate dall’Eiga e con materiali di costruzione conformi a Fda Title 21 part 77 ed esenti da normativa EC 1935-2004. Tali tecnologie garantiscono: produzione di azoto a bassa pressione e a temperatura ambiente per garantire maggiore sicurezza: non si richiedono aree dedicate sicure e nessuna presenza di bombole ad alta pressione nello stabilimento; produzione della sola quantità di gas richiesta all’utilizzo evitando inutili sprechi; fornitura di gas a richiesta 24 ore su 24 senza interruzione; convenienza: serve solo poca aria compressa per generare azoto, evitando così i costi associati alla gestione delle bombole sopracitati; manutenzione facile e veloce, ai minori costi di mercato.

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ATTUALITÀ_NEWS IGOR ACQUISISCE SI INVERNIZZI E POTENZIA LA PROPRIA LEADERSHIP NEL MERCATO DEL GORGONZOLA Igor Srl, azienda novarese leader mondiale nella produzione di Gorgonzola Dop, ha acquistato la Si Invernizzi di Trecate (Mi). Con questa operazione Igor rafforza la propria leadership in un mercato in crescita esponenziale: in tutto il 2019 saranno prodotte in Italia circa 5 milioni e 200mila forme di Gorgonzola, il 70% delle quali nel territorio della provincia di Novara, con una quota di esportazione di circa un terzo del totale, in crescita negli ultimi dodici mesi del 9,5%, con performance soprattutto nei nuovi mercati del Far East. “Abbiamo deciso di fare questo passo importante – ha spiegato il ceo di Igor srl Fabio Leonardi – per elevare ulteriormente la qualità e l’offerta del Gorgonzola nel mondo. Oggi Igor produce Gorgonzola con due impianti industriali automatici a Cameri e due artigianali in polivalenti da 3.000 litri, Pal in Valsesia e Clin a Cameriano. Con l’acquisizione di Si Invernizzi andiamo ad aggiungere una lavorazione artigianale con caldaietta da 700 litri con cavatura delicata della cagliata. Questo ci permetterà di cogliere, potenziare e far crescere una nuova domanda di Gorgonzola al cucchiaio, che sta prendendo piede in Europa e sta diventando una referenza aggiuntiva, oltre ai classici Gorgonzola dolce e piccante, su tutti i mercati. Inoltre – ha aggiunto Leonardi – Si Invernizzi produrrà Gorgonzola solo con latte certificato Benessere animale in allevamento e Mab (Man and the biosphere). Quindi,

oltre al nostro caseificio Pal, a Prato Sesia che ha già ottenuto queste certificazioni, aggiungeremo anche quello della Si Invernizzi. Questo va a implementare quanto già fatto con il nostro progetto Sostenibilità”. Igor sta sviluppando un nuovo packaging totalmente compostabile per le confezioni da 200 grammi con il claim “Salviamo i mari”, che conta di commercializzare a inizio 2020. “Abbiamo voluto fortemente questa operazione – ha detto Renato Invernizzi, presidente di Si Invernizzi e del Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola – per assicurare al Caseificio Si Invernizzi un futuro ancora più grandioso

grazie all’aggregazione al prestigioso gruppo Igor, leader di settore e di proprietà della famiglia Leonardi, con la quale condividiamo da generazioni la passione per questa tipica eccellenza enogastronomica Italiana che ci invidiano in tutto il mondo”. Si Invernizzi è nata nel 1920 da una latteria in Valsassina, fondata da Giovanni Invernizzi per la produzione di Gorgonzola e formaggi montani. Negli anni ‘50 e ‘70, Ambrogio e Renato Invernizzi, rispettivamente figlio e nipote del fondatore, svilupparono la latteria in un’azienda casearia che può contare su uno stabilimento da 14mila metri quadri a Trecate.

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ATTUALITÀ _NEWS _NEWS AURICCHIO PORTA IN CAMPANIA I PROVOLONI FINO A 1 KG “Vogliamo portare il cuore pulsante dell’azienda Auricchio a Somma Vesuviana, questa volta abbiamo utilizzato un bando della Regione Campania. Abbiamo fatto un aumento di capitale e garantiremo i livelli occupazionali in crescita”.

Queste le parole di Gian Domenico Auricchio, presidente della Gennaro Auricchio Spa, nel corso di un incontro organizzato dal Comitato Leonardo, in collaborazione con Adler Group ed Eccellenze Campane a Napoli. Il bando a cui fa riferimento Auricchio è quello previsto dal Psr e la cifra richiesta per innovare tecnologicamente lo stabilimento vesuviano è di 2 milioni di euro, di cui il 50% a fondo perduto. Inoltre, l’azienda porterà a Somma Vesuviana dalla Lombardia la produzione del provolone nelle confezioni che non superano il chilo di peso. Il tutto grazie a una notevole automatizzazione dei processi che verranno avviati nel sito in provincia di Napoli. “L’avventura dell’Auricchio è nata qui in Campania a San Giuseppe Vesuviano nel 1867

– ha ribadito il presidente – abbiamo fatto per più di cento anni provolone ‘come dio comanda’ e nel periodo precrisi abbiamo puntato molto sull’export e abbiamo investito acquistando nove aziende, di cui una di distribuzione negli Usa, affiancando il provolone ad altri prodotti di qualità”. Auricchio ha poi sottolineato l’importanza del Sud per la produzione agroalimentare: “Nelle otto regioni meridionali si produce un quinto della ricchezza nazionale, ma nell’alimentare si sale a un terzo: oltre 18 miliardi. Oltre 668mila imprese agricole e di trasformazione. Le imprese alimentari sono 34mila. La metà di tutte le imprese alimentari. Abbiamo ribaltato una percezione negativa che aveva il nostro territorio, per questo abbiamo deciso di fare un forte investimento qui”.

CENTRO LATTE RAPALLO - LATTE TIGULLIO IRONICA CAMPAGNA ONLINE BASATA SUL “MUGUGNO” Una serie di sketch con i comici genovesi Alessandro Bergallo, Andrea Di Marco e Max Garbarino, accompagnati da una canzone originale e orecchiabile composta dal maestro Aldo De Scalzi. Questa la campagna di Latte Tigullio pensata per il mondo digital, strutturata in tre spot da 90 secondi l’uno, che hanno come filo conduttore un concetto tutto genovese: il “mugugno”. I protagonisti, tra un mugugno e l’altro, documentano la cura nella preparazione dei prodotti di Centro Latte di Rapallo – Latte Tigullio. “Interrogatorio”, “Botta di vita” e “Duello” sono i titoli degli sketch ideati da Andrea Begnini, interpretati da Garbarino, Bergallo e Di Marco. Tre le situazioni immaginate nelle quali si muovono i protagonisti: la produzione della Prescinsêua,

che richiede grande cura e numerosi controlli giornalieri, l’attento lavoro di promozione del prodotto, che include raccolte punti con premi esclusivi e un divertente duello a colpi di focaccia imbevuta nel latte (come vuole una tradizione tutta ligure di fare colazione), dal sapore western, per raccontare l’attenzione alla qualità delle materie prime, nonché del benessere animale che da sempre l’azienda ha a cuore. Le riprese e il montaggio video sono di Michele Serra. Il jingle, “Muuugugnooo!”, non poteva che legarsi a questo fil rouge, enfatizzando i momenti salienti degli spot. Il brano è cantato dal gruppo De Gexon, gioca proprio sul “mugugno”, mantenendo un tono scherzoso, allegro e orecchiabile grazie alla composizione in rima.

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

BUSTINE MONODOSE DALTER:

un mondo di ingredienti per l'industria alimentare Tornano a crescere nel carrello della spesa degli italiani i consumi per i piatti pronti, soluzioni comode e veloci per chi non ha tempo da dedicare ai fornelli. Voglia di naturalità unitamente a prodotti sfiziosi e gratificanti che semplificano la vita in cucina sono i trend individuati dalla 4a edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy (analisi dei consumi di prodotti di largo consumo commercializzati in Italia, anno 2018). I prodotti “ready to eat”, cioè pronti da mangiare, sono il vero successo del momento, con una crescita del 5,6 per cento. Dalter Alimentari già oggi è in grado di soddisfare questi trend fornendo a tutti i suoi interlocutori soluzioni innovative adatte a rispondere alle crescenti esigenze di praticità, servizio e qualità. Grazie alla gamma di bustine monodose di formaggio, pensate per essere inserite come ingrediente nelle confezioni di piatti pronti, anche il consumatore più moderno può apprezzare un alimento antico come il formaggio, in una modalità pratica e veloce. L’offerta variegata e innovativa di Dalter Alimentari si compone di un’ampia gamma di formaggi stagionati (tra cui spiccano varie eccellenze italiane come il Parmigiano Reggiano e il Pecorino Romano), confezionati in comode bustine monodose. Per le aziende che operano in questo settore (produttori di primi piatti, insalate pronte, carpacci di carne o pesce, salumi preaffettati e zuppe pronte), questo particolare tipo di prodotto rappresenta una soluzione unica in termini di praticità e

di sicurezza alimentare. Le bustine infatti sono confezionate in atmosfera protettiva, senza l’aggiunta di conservanti, in modo da preservare a lungo freschezza e aroma del formaggio e sono facilmente inseribili all’interno delle confezioni dei piatti pronti. Varietà, flessibilità e praticità sono le tre parole d’ordine che descrivono questa gamma. Varietà sia per le tipologie

tagli proposti, ma interessano anche le dosi e le dimensioni delle singole bustine. È infatti possibile scegliere fra diverse grammature dai 5 ai 40 g e fra differenti formati, dalla bustina più piccola (6x11cm) a quella più grande (12x10 cm). La praticità è tuttavia l’elemento che più caratterizza questa linea di prodotti. Praticità sia per le aziende sia per

di formaggi sia per i tagli: al Parmigiano Reggiano si affiancano il Pecorino Romano, lo Spinoro (formaggio a pasta dura prodotto con latte italiano) e il Pastamore (formaggio prodotto con caglio di origine vegetale), ideale per chi confeziona piatti pronti vegetariani. Ampia è anche la varietà di tagli disponibili: oltre al classico grattugiato, troviamo scaglie, filetti, cubetti, nastrine e foglie. Flessibilità: le opzioni per le industrie alimentari non si limitano solo alle tipologie di formaggio e alla varietà dei

i consumatori finali. Per le prime, le bustine monodose consentono di eliminare gli sprechi e di ottimizzare i tempi di lavorazione, poiché devono essere solamente inserite nella confezione che arriverà al consumatore finale. A quest’ultimo consentono di avere a disposizione un ingrediente fresco, sano e gustoso, in una modalità rapida e sicura. Da sempre Dalter si pone come partner ideale per le industrie alimentari, un alleato innovativo e flessibile che assicura prodotti di altissima qualità.

Per maggiori informazioni sul gamma di prodotti Dalter visita il sito www.dalter.it

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ATTUALITÀ _NEWS _NEWS PIAVE DOP, PROMOZIONE IN TRE STATI CON “NICE TO EAT-EU” Pochi giorni fa è stata presentata la campagna Nice to Eat-Eu promossa dal Consorzio di Tutela Formaggio Piave Dop e cofinanziata dall’Ue. La campagna rientra in un progetto triennale, caratterizzato da tre temi chiave – “Glamour & Eccellenza”, “Natura & Territorio”, “Food & Taste” – che interesseranno Italia, Germania e Austria, mercati ritenuti prioritari per la Dop veneta. Il primo tema caratterizza la prima annualità del progetto e si concretizza in una campagna fotografica, video promozionali, un cartone animato – il cui protagonista è Capitan Piave – e numerosi eventi. Il progetto intende far conoscere al grande pubblico il valore del marchio Dop e le caratteristiche del formaggio Piave, puntando su linguaggi mutevoli e versatili, fuori dagli schemi. La campagna fotografica, presentata alla stampa presso il Lounge del Café Trussardi, ha l’obiettivo di raccontare in chiave glamour la tradizione, la qualità e l’autenticità che caratterizzano il formaggio Piave attraverso 13 scatti di Ulisse Marconcini e l’interpretazione della modella Ginevra Leggeri. È con questa nuova immagine che il formaggio Piave Dop e Nice to EatEu hanno sponsorizzato il Vogue for Milano 2019, l’atteso evento della città meneghina. I 13 scatti sono

stati proiettati in anteprima su uno schermo allestito in Piazza Duomo. Ma Nice to Eat-Eu ha lo scopo anche di intercettare i più piccoli con un’animazione che coinvolgerà i bambini e gli insegnerà a conoscere i prodotti a marchio Dop tutelati dall’Ue: Capitan Piave combatte contro Mr Fake per salvare mucca Bruna e gli ingredienti magici che contraddistinguono il formaggio Piave Dop. Il tema previsto per il 2020 sarà Natura & Territorio e le attività previste riguarderanno ancora la fotografia, iniziative educational, ma anche degustazioni e tour stampa. Per tutte le informazioni necessarie è possibile collegarsi al sito web del progetto: www.nicetoeat.eu

GRANA PADANO “STUDIA” PER DIVENTARE PIÙ SOSTENIBILE Nel documento “Our Common Future”, pubblicato nel 1987, la Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite scriveva: “Per sviluppo sostenibile si intende quello in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. È con questo obiettivo che più di 100 stalle, 40 caseifici e dieci confezionatori di Grana Padano Dop partecipano a un progetto di ricerca europeo intitolato “The Tough Get Going – I duri cominciano a giocare”, che

intende promuovere l’utilizzo della metodologia Product Environmental Footprint (Pef) nei formaggi Dop a pasta dura, attraverso lo sviluppo di un software per calcolarne e ridurne l’impatto ambientale. Il progetto vede coinvolti, oltre al Consorzio di tutela del Grana Padano Dop, il Comité Interprofessionnel de Gestion du Comté, importanti istituti di ricerca – come il Dipartimento di Energia e quello di Design del Politecnico di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Enersem, uno spin off del PoliMi – la svizzera OriGin per la tutela delle Indicazioni geografiche,

la Fondazione Qualivita e il francese Cniel. Il progetto è già in corso e vede il forte coinvolgimento dei caseifici e delle aziende zootecniche. Il suo termine è fissato nel 2021 e lo studio potrebbe portare a una certificazione di prodotto con etichettatura ambientale. Lo studio vuole ottimizzare le prestazioni ambientali ed economiche degli attori coinvolti (aziende agricole, caseifici e produttori di imballaggi) e sensibilizzare singoli produttori e consumatori alle tematiche ambientali.

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Abbiamo un latte di qualità per ogn ognuno di voi. Parmalat ha dedicato al latte tanta energia, migliorandolo con l’esperienza ed il lavoro. E per dare a ciascuno di noi la possibilità di scegliere, ne ha creato uno per ogni esigenza, mantenendolo sicuro e garantito attraverso un’accurata selezione delle materie prime in base a severi standard qualitativi e oltre un milione di rigorosi controlli all’anno, che lo rendono di assoluta qualità e fiducia. Parmalat è il buon latte che esaudisce i gusti e le necessità di tutti, anche in termini di qualità e sicurezza.

Nutriamo insieme l’oggi e il domani


ATTUALITÀ _NEWS _NEWS ADDIO A GIOVANNI FERRARI Lo scorso agosto si è spento all’età di 91 anni Giovanni Ferrari – fondatore della Giovanni Ferrari Spa – una figura storica del settore lattiero-caseario italiano. Un imprenditore capace e visionario, che ha contribuito alla crescita del comparto e ha ispirato le nuove generazioni per la sua passione e la sua partecipazione alla vita del settore. Aveva preso la guida dell’impresa di famiglia a soli 25 anni – negli anni Sessanta – e ha saputo trasformare un piccolo caseificio in un’industria nuova, all’avanguardia, innovativa, moderna, sempre al passo con i tempi. Dal nulla ha dato il via al mercato dei grattugiati freschi confezionati

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in atmosfera protettiva, un’innovazione pionieristica che ha anticipato le esigenze dei consumatori e creato una nuova categoria merceologica che ancora cresce di anno in anno. Un’innovazione talmente avanzata da essere celebrata perfino all’interno della mostra “Genio e Impresa. Da

Leonardo e Ludovico alle grandi storie di innovazione dei nostri giorni” organizzata da Assolombarda in collaborazione con Regione Lombardia e con il Consiglio regionale della Lombardia. Un grande imprenditore, un uomo simpatico, un padre legatissimo alla famiglia.

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La nostra è una storia che inizia oltre cent'anni fa e arriva ad oggi quale emblema di un'eccellenza tutta italiana, capace, da quattro generazioni, di costruire la propria leadership nella produzione, stagionatura ed esportazione del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.

WWW.ZANETTI-SPA.IT


ATTUALITÀ _NEWS _NEWS LACTALIS PORTA IN ITALIA LO YOGURT SIGGI’S Presentato in anteprima assoluta durante NutriMi – XIII Forum di Nutrizione Pratica, lo yogurt Siggi’s è un prodotto dalle eccellenti qualità nutrizionali. “Portare Siggi’s in Italia è un sogno che si realizza: spero che il mio yogurt e i suoi valori di semplicità possano essere apprezzati nel paese con la cucina migliore del mondo” ha dichiarato Siggi Hilmarsson, che ha partecipato personalmente alla conferenza stampa di lancio. “Il Gruppo Lactalis ha acquistato Siggi’s nel 2018 e, dopo aver consolidato il brand sul mercato americano, ha portato il prodotto anche in Canada, in Australia e in Europa. Dopo Regno Unito, Francia e Croazia, Siggi’s è finalmente presente anche in Italia” ha

commentato l’amministratore delegato Lactalis Nestlè prodotti freschi Italia Silvano Picarelli. Le ricette Siggi’s sono semplici: il bianco naturale non ha zuccheri aggiunti, mentre gli altri gusti sono addolciti con frutta e un tocco di zucchero di canna o di sciroppo d’agave. Ciò consente di avere il 30% di zuccheri in meno della media dei principali yogurt al cucchiaio in Italia. Inoltre, non contengono edulcoranti, aromi artificiali, conservanti né coloranti.

“Oggi, anche nel nostro Paese la riduzione degli zuccheri è una delle maggiori sfide in fatto di corretta alimentazione. In questo senso, ma anche in virtù della sua ricetta genuina, Siggi’s risponde perfettamente alla ricerca di benessere della popolazione.” ha commentato la biologa nutrizionista e relatrice di NutriMi Manuela Mapelli. I tre gusti pensati per il lancio sul mercato italiano sono Bianco Naturale, Lampone e Vaniglia.

CENTRALE DEL LATTE DI ROMA DONA UN’AUTO ALL’OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ Una nuova automobile esclusivamente dedicata alla raccolta di latte materno a domicilio permetterà di potenziare il servizio della Banca del latte materno dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, estendendolo all’intera Regione Lazio. Il nuovo mezzo è stato donato dalla Centrale del Latte di Roma che da 18 anni sostiene le attività della struttura sanitaria con numerose iniziative solidali tramite la Fondazione Bambino Gesù Onlus. La vettura è stata consegnata nel corso dell’evento promosso per festeggiare la lunga collaborazione tra Centrale del Latte di Roma e Bambino

Gesù. All’incontro erano presenti l’amministratore delegato di Centrale del Latte di Roma, Maurizio Bassani; la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc; il segretario generale della Fondazione

Bambino Gesù, Francesco Avallone e il responsabile dell’Unità di Educazione nutrizionale neonatale e Banca del latte umano donato dell’Ospedale Pediatrico, Guglielmo Salvatori.

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ATTUALITÀ _LIBRI IL GENIO IN CUCINA

FAKE NEWS ALIMENTARI

Non c’è aspetto della vita di Leonardo Da Vinci che non implichi un denso mistero. Questa volta non di macchine per volare si parla, né di dipinti gelosamente custoditi in collezioni private. Nel libro “Il genio in cucina” (Giunti editore 2019, 160 pp.) il giornalista medico-scientifico Mario Pappagallo parla di un piccolo compendio di ricette, annotazioni di galateo a tavola, regole igieniche del tutto nuove per l’epoca, attribuito al grande artistascienziato. Di questo testo, detto Codice Romanoff, sarebbe giunta soltanto una trascrizione. Eppure questo materiale evanescente pare abbia lasciato molte tracce e l’autore le ripercorre, presentando il ritratto di un Leonardo cerimoniere, organizzatore di banchetti, cultore delle buone maniere, coltivatore di spezie e di erbe medicinali, inventore di macchinari dalle applicazioni molteplici. Un’ipotesi affascinante che porta il lettore tra le cucine della Firenze rinascimentale, tra avvelenamenti e sperimentazioni, e poi nei secoli più vicini a noi, attraverso la complessa storia nella storia, in cui le tracce di Leonardo sempre si perdono e si ritrovano.

Qual è la piramide alimentare oggi scientificamente più accreditata? Siamo davvero diventati tutti intolleranti a certe sostanze? Di chi ci dobbiamo fidare tra nutrizionisti, dietisti, dietologi e quant’altro? Esiste la dieta “giusta”? Ed esiste la “giusta” sazietà? Visti i tempi di fake news più che mai aggressive su cibo e alimentazione, Stefano Erzegovesi, Caterina Rocco di Torrepadula e Alessandra Bosaia in “Fake news alimentari” (Franco Angeli editore 2018, 146 pp.), tentano di fare un po’ di chiarezza sulle diete salutari per il nostro corpo e, soprattutto, per il nostro cervello. Il libro cerca di uscire da derive moralistiche che spesso affliggono le nostre scelte alimentari più o meno salutari. Cerca di confrontarsi con ciò che dice davvero la medicina e, soprattutto, con ciò che ci vuole comunicare la nostra mente, la vera direttrice d’orchestra delle scelte alimentari, che guida d armonizza le nostre tendenze gustative, sensoriali, emotive e di pensiero.

L’INTESTINO IN TESTA

LA RICOTTA RICOTTA RICETTE D’ARTISTA

L’intestino è il nostro secondo cervello, si dice. Cosa significa? Lo spiega Antonio Moschetta ne “L’intestino in testa” (Mondadori editore 219, 144 pp.), libro chiaro e illuminante in cui l’autore - ricercatore AIRC, ordinario di Medicina interna all’Università Aldo Moro di Bari ed esperto di alimentazione e metabolismo - insegna a prendersi cura di uno degli organi fondamentali del nostro corpo. Intolleranze, sensibilità, allergie alimentari: se ne sente parlare sempre più spesso. Ed è sempre più frequente l’eliminazione fai-da-te di alcuni cibi dalla nostra dieta. Secondo studi recenti, milioni di persone al mondo hanno eliminato il glutine dalla loro dieta senza essere realmente celiache. Anche se può sembrare che la rinuncia al glutine ci aiuti a ridurre alcuni sintomi o fastidi, non è detto che rinunciarvi in toto sia la decisione corretta. L’intestino, infatti, è un sistema molto più complicato di quanto siamo abituati a credere. La sua struttura, le sue caratteristiche e le sue funzioni ne fanno davvero un “secondo cervello”, con neuroni che inviano e ricevono continuamente segnali in una complessa rete di comunicazione con la nostra materia grigia.

La ricotta è un prodotto delizioso nella sua semplicità. L’aroma e il sapore di questo latticino ci riportano, a quella cucina “povera” che è alla base della tradizione mediterranea. In “La ricotta ricotta. Ricette d’artista” (Polistampa editore 2018, 284 pp.), arricchito dalle grafiche del pittore Tano Pisano e da tantissime fotografie, si trovano oltre 250 ricette a base di ricotta, dagli antipasti fino ai dessert: un mondo di sapori e colori dove c’è spazio per il dolce e il salato, il caldo e il freddo, la carne e il pesce, dove anche l’occhio, oltre al palato, vuole al sua parte.

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Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.

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PROTAGONISTI

CASEIFICIO VAL D'AVETO LA CASA DELLO YOGURT I PIANI DEL GRUPPO SABELLI DOPO L'ACQUISIZIONE DI UN VERO GIOIELLO DELLA TRADIZIONE LATTIERO-CASEARIA LIGURE di Gianluca Pierangelini

I

l tessuto imprenditoriale del settore lattiero-caseario italiano è perlopiù composto da realtà familiari che si sono sviluppate durante il secolo scorso, portando i piccoli caseifici a diventare aziende tecnologicamente evolute

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e vocate all’estero con il susseguirsi delle generazioni. Le storie di successo, però, non nascono esclusivamente da radici lontane o tradizioni familiari. Un esempio è il Caseificio Val d’Aveto, fondato a Rezzoaglio (Genova) nel

1991 con l’obiettivo di risollevare il comparto locale e ottimizzare la produzione lattiera della valle. Gli allevatori della zona erano costretti a vendere il latte al di fuori del proprio territorio, ma il caseificio ha voluto

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CONOSCIAMOL0 MEGLIO

ANGELO GALEATI

Quali sono i suoi hobby? Senza dubbio gli hobby più duraturi sono l’acquariofilia, che mi “decomprime” dopo le giornate di lavoro, e il giardinaggio, che mi fa sfogare e ritrovare il contatto atavico con la terra. Fortunatamente, riesco a trovare il tempo anche per un po’ di sport e quando posso gioco a tennis, e la domenica vado in barca a vela. Cucina tradizionale o innovativa? La cucina tradizionale senza dubbio. Mi mette sicurezza. Cosa c’è di meglio di una bella amatriciana quando si ha lo sconforto? Ma la cucina innovativa mi toglie quel pizzico di pigrizia che c’è quando prendi in mano il menù del ristorante. La squadra del cuore? Sicuramente l’Ascoli Calcio. Cosa troviamo sul suo comodino? Tendenzialmente romanzi storici, sono appassionato di storia perché il passato mi affascina. Il suo cantante preferito? Cantautori italiani… De Gregori e Battiato. Il piatto preferito? Cucina emiliana in genere (mio padre è originario di Imola). Il formaggio che le piace di più? Tralasciando i prodotti che faccio io, Pecorino tipo toscano stagionato in grotta, formaggio Piave, Squacquerone. Nel suo frigorifero non manca mai...? Il burro e il Parmigiano. Per il resto ruota tutto e alterniamo i cibi. Stiamo molto attenti all’alimentazione. Il suo motto? Per aspera ad astra! Il film che ha amato di più? “Il dottor Stranamore” di Stanley Kubrick. riorganizzare la filiera e riconcentrare la produzione nel territorio, sfruttando le risorse naturali della materia prima della Val d’Aveto ligure. L’azienda ha un grande rispetto per le materie prime e per i bovini, promuove allevamenti

sostenibili che rispettano determinati parametri ambientali e di benessere animale. Il caseificio concentra le materie prime raccolte nella produzione di yogurt, di formaggi freschi e stagionati,

con particolare attenzione al San Sté, un formaggio della tradizione ligure che stava per scomparire. Le caratteristiche che distinguono questa piccola realtà produttiva non sono passate inosservate, tanto da rappresentare un’opportunità per il Gruppo Sabelli di Ascoli Piceno, che nel 2018 ha deciso di acquisire il Caseificio Val d’Aveto investendo sulla sua crescita e puntando sulle sue qualità. Il sostegno della famiglia Sabelli ha consentito al caseificio di inaugurare lo scorso anno la Casa dello Yogurt: una novità nel panorama lattiero-caseario italiano. Di questo e dei prossimi step che porteranno a un’ulteriore crescita dell’azienda di Rezzoaglio abbiamo parlato con l’amministratore delegato del Gruppo Sabelli, Angelo Galeati. Avete da poco festeggiato il primo anno di vita della Casa dello Yogurt. Di cosa si

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PROTAGONISTI tratta? Qual è il bilancio fino a oggi di questo impianto e quali obiettivi vi siete posti per il futuro? La Casa dello Yogurt è un nuovo stabilimento, inaugurato alla fine dell’estate 2018, con impianti e macchine all’avanguardia. Grazie a queste innovazioni siamo riusciti a raddoppiare la produzione di yogurt colato di alta qualità. L’obiettivo è quello di portare fuori dai territori limitrofi un prodotto nato dalle materie prime locali, contraddistinto dal legame con il territorio e che continua a conservare il carattere di artigianalità. Cosa ha spinto un gruppo importante come il vostro ad acquisire il caseificio Val D’Aveto? Si trattava di un’acquisizione assolutamente in linea con la nostra strategia, che è quella di portare all’interno del nostro gruppo campioni nelle rispettive nicchie del food made in Italy. È il caso del caseificio Val D’Aveto, che è produttore eccellente di formaggi tradizionali e yogurt colati dal gusto unico e inconfondibile. Avete recuperato una

produzione storica come quella del San Stè, restituendo al territorio una tradizione casearia secolare. Quali sono i vostri piani per questo prodotto? Quali sono le ultime creazioni nate dal matrimonio con il caseificio Val D’Aveto? In Sabelli siamo sempre stati molto attenti al rispetto delle tradizioni locali e dell’arte casearia tipica delle varie regioni. Nello specifico, il San Stè è un formaggio della tradizione ligure che stava pian piano scomparendo dalla valle. Abbiamo dunque deciso di restituirgli valore, riprendendo questa produzione. Inoltre, da qualche mese abbiamo iniziato a produrre tre nuove paste filate a marchio Val D’Aveto, che sono una vera e propria rappresentazione della nostra unione con il caseificio ligure. La burratina e la stracciatella con lo yogurt colato e le treccine di mozzarella intrecciate a mano sono creazioni uniche, mai prodotte prima, che derivano da una sapiente combinazione e reinterpretazione delle nostre rispettive tradizioni.

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L’ADULAZIONE


PROTAGONISTI

4 DOMANDE A… BENITO LA VECCHIA PRESIDENTE DEL CONSORZIO DELLA RICOTTA DI BUFALA CAMPANA DOP

1

Ci racconti il prodotto che tutelate: quali sono le principali caratteristiche della Ricotta di Bufala Campana Dop e le peculiarità che hanno permesso l’iscrizione di questo prodotto nel registro comunitario delle denominazioni di origine? La Ricotta di Bufala Campana Dop è un prodotto fresco, nutriente e naturale, le sue caratteristiche di eccellenza ne stanno determinando il successo, perché incontra il gusto di grandi e piccini. È la sorella di latte della Mozzarella di Bufala Campana Dop, perché appunto deriva dalla sua produzione. Ricca di minerali, la Ricotta di Bufala Campana Dop presenta un basso contenuto calorico e salino, caratteristiche che ne fanno un prodotto particolarmente leggero e digeribile. È anche un latticino molto versatile, rivelandosi ideale sia per il consumo diretto, eventualmente accompagnata da frutta o verdura, sia come ingrediente in cucina, per preparazioni dolci o salate. La nostra Ricotta è prodotta in due varianti: da semplice affioramento del siero, di consistenza morbida e struttura leggermente granulosa, conservabile in frigo per sette giorni al massimo, e quindi ideale per il consumo immediato; oppure omogeneizzata, quindi molto spalmabile e conservabile in frigo fino a 21 giorni dalla data di produzione.

2

Un Consorzio di recente costituzione come il vostro come riesce a supportare i gravosi compiti della tutela e della valorizzazione di un prodotto Dop? Anche se il Consorzio è nato solo nel 2016, la ricotta di bufala campana ha origine antichissime. La sua storia inizia addirittura nel Trecento, dopo sei secoli circa dall’introduzione dei bufali in Campania, nel Basso Lazio e in Capitanata, dove questi animali hanno trovato un habitat ideale, tanto da rappresentare ormai una caratteristica peculiare del territorio. Il riconoscimento del Consorzio è stata la tappa fondamentale per offrire un ulteriore e importante elemento di garanzia ai consumatori. Dopo i primi anni in cui abbiamo lavorato sull’organizzazione interna e fatto fronte ai tanti adempimenti burocratici, ora il Consorzio ha avviato la fase 2, volta all’incremento delle attività di promozione e comunicazione.

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Consorzio


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3

Qual è la sua visione sul futuro della Ricotta di Bufala Campana Dop? Dove può arrivare? Puntiamo molto sulla versatilità in cucina della nostra Ricotta. Siamo di fronte a un prodotto ideale sia per gli chef che per i pasticcieri ed è un ingrediente che garantisce quel quid, quel qualcosa in più nel gusto, nella complessità organolettica di un piatto. Esalta i sapori, si sposa con tutti gli alimenti e può essere lavorata in mille modi. Questa è la forza su cui investire, siamo convinti di poter arrivare lontano, legandoci non solo alle sperimentazioni dell’alta cucina, ma anche alla creatività delle cuoche di casa. Dalle torte alle invenzioni salate, dal gelato ai primi piatti, avranno solo l’imbarazzo della scelta. Questa è la nostra strategia di crescita.

4

Su quali strumenti punta la comunicazione del Consorzio? La nostra comunicazione sarà sempre molto smart, punterà sulla velocità e capillarità dei social. Stiamo riorganizzando proprio in questo periodo la nostra presenza sul web, per raggiungere un pubblico sempre più ampio.

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EN

O M I N AZ I

E D’ORIG

P R OTETT A

D

NE

ON

I


ECONOMIA

SE BENESSERE FA RIMA CON CIBO UNA RICERCA DOXA RIVELA CHE GLI ITALIANI SPENDONO OLTRE IL 40% DEL BUDGET DESTINATO AL BENESSERE PER UN REGIME ALIMENTARE SALUTISTICO: 17,5 MILIARDI DI EURO SU UN TOTALE DI 43 MILIARDI DI EURO. A PRESTARE ATTENZIONE IN OTTICA SALUTISTICA A QUELLO CHE METTONO NEL PIATTO SONO SOPRATTUTTO LE DONNE UNDER 35 di Samuele Ferrigato

G

li adulti italiani destinano all’acquisto di prodotti e servizi per il benessere ben 43 miliardi di euro, pari a circa 1.300 euro pro capite all’anno. È quanto emerge dal primo Rapporto sull’Economia del Benessere commissionato da Philips. Si tratta di un’indagine realizzata da Doxa su un campione di quattromila persone d’età compresa tra i 18 e i 64 anni in dieci regioni d’Italia a gennaio 2019, che ha acceso i riflettori sugli stili di vita e le abitudini di consumo degli italiani per la corretta alimentazione, l’attività fisica, la cura del

corpo, dello stress e del sonno. SANA ALIMENTAZIONE Gli italiani spendono molto per cercare di alimentarsi in modo sano: ben 17,5 miliardi, equivalenti a più del 40% del totale della spesa destinata al benessere. Una buona parte, ossia 7 miliardi di euro, vengono destinati a prodotti per diete e regimi alimentari specifici. Dalla ricerca emerge che sono soprattutto le donne sotto i 35 anni a prestare attenzione agli stili alimentari, consultando dietologi e nutrizionisti

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ECONOMIA SPESA COMPLESSIVA 2018

43 MILIARDI DI EURO 41% ALIMENTAZIONE 24% CURA DEL CORPO 20% ATTIVITÀ FISICA 11% GESTIONE STRESS 4% SONNO Non include la spesa per l'acquisto di prodotti cosmetici

tra i 18 e i 34 anni. Ad assorbire le maggiori risorse in questo ambito sono i trattamenti in centri estetici, frequentati da quasi 19 milioni di persone (il 55% degli intervistati) per una spesa complessiva di 7,67 miliardi. Segue l’acquisto di strumenti per la cura del corpo, che nel 2018 ha interessato circa 14 milioni di individui. ATTIVITÀ FISICA E SPORT Gli italiani sono tutt’altro che sedentari. Il valore della spesa destinata all’attività fisica, praticata dal 78% dell’ampio

si sentono sottoposti; uno su tre dichiara di soffrirne spesso. La gestione dello stress assorbe infatti quasi 4,9 miliardi. Il 66% degli italiani cerca rimedio acquistando prodotti per una spesa totale di 1,8 miliardi. Inoltre, 6,6 milioni di connazionali frequentano terme, spa e centri benessere, per una spesa totale di 1,78 miliardi, mentre 744 milioni sono destinati per consulenze di specialisti. LA CURA DEL SONNO Per curare l’insonnia e più in generale il sonno inquieto,

LA FREQUENZA DI CONTROLLI ED ESAMI CLINICI MISURAZIONE DELLA PRESSIONE

ALMENO UNA VOLTA

81%

PIÙ VOLTE

UNA VOLTA

52

ESAMI DEL SANGUE

CONTROLLI GENERICI

ELETTROCARDIOGRAMMA

78%

68%

47%

29%

9

9

31

25

MISURAZIONE INDICE DI MASSA CORPOREA

20 38

46

42 71

29 53

MAI NELL'ULTIMO ANNO

19

e selezionando prodotti alimentari di qualità. Questa attenzione al benessere arriva anche in cucina: 3,7 miliardi sono destinati all’acquisto di piccoli elettrodomestici per preparare cibi sempre più sani con frullatori e robot. Un’altra quota importante della spesa, 3,4 miliardi, riguarda i prodotti per integrare l’alimentazione (prodotti erboristici, integratori, probiotici), acquistati da 29,5 milioni di persone. CURA DEL CORPO Anche questa ricerca conferma la tradizionale attenzione degli intervistati per la propria immagine che, per la cura del corpo, arrivano a spendere 10,2 miliardi. Gli individui più interessati sono uomini e donne

22

32

campione intervistato, ammonta a 8,6 miliardi. Per l’iscrizione a palestre, piscine e corsi vengono spesi 3,5 miliardi, a cui si aggiungono 2,4 miliardi per l’acquisto di abbigliamento e attrezzature sportive, un’abitudine di consumo che accomuna quasi 20 milioni di italiani. Si colgono poi interessanti evoluzioni tecnologiche: i residenti dello Stivale destinano 902 milioni di euro all’acquisto di app, software e strumenti tecnologici a supporto dell’attività sportiva. GESTIONE DELLO STRESS Il recupero dell’equilibrio psico-fisico sta diventando una esigenza sempre più espressa, data la quota crescente di stile di vita frenetico a cui gli italiani

IL GIUDIZIO SULLA PROPRIA SALUTE

5% ECCELLENTE

31%

26%

ECCELLENTE + MOLTO BUONO

MOLTO BUONO

50% BUONO

16% PASSABILE

3%

SCADENTE

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ECONOMIA LE PERCENTUALI DI CONSUMO DEI PRODOTTI SALUTISTICI

67 53 38 18 PRODOTTI ERBORISTICI (NET) Tisane Semi (di zucca, lino) Prodotti erboristici

60 40 37 25

45 39 19 PROBIOTICI (NET) Fermenti lattici Probiotici

INTEGRATORI (NET) Integratori alimentari Vitamine Sali minerali

sintomo che suona come campanello d’allarme per patologie come l’apnea del sonno e che interessa il 33% degli intervistati, gli italiani spendono 1,8 miliardi di euro. Infatti, il 50% del campione utilizza rimedi tra cui tisane, prodotti erboristici, farmaci, integratori alimentari, prodotti omeopatici e fitoterapici. Seguono l’acquisto di strumenti per migliorare la qualità del riposo notturno e il ricorso a specialisti, che assorbono rispettivamente 493 e 354 milioni.

12 7 13 ACQUE MINERALI Altri prodotti Nessun prodotto

Rispondenti: 4000

LA FREQUENZA NEI CENTRI ESTETICI

2

ALTA 20%

TUTTE LE SETTIMANE

18 1-2 VOLTE ALLA SETTIMANA 10 5-6 VOLTE ALL'ANNO

MEDIA 20%

10 2-3 VOLTE ALL'ANNO 15

PIÙ RARAMENTE

45

QUASI MAI/MAI

BASSA 60%

ATTIVITÀ FISICA E SPORT I RIMEDI CONTRO LO STRESS

24% TUTTI I GIORNI O QUASI

28% 3-4 VOLTE A SETTIMANA

78% PRATICA ATTIVITÀ FISICA REGOLARMENTE

26% 1-2 VOLTE A SETIMANA

15% PIÙ RARAMENTE

7% QUASI MAI/MAI

38 24 14 10 Tisane Integratori alimentari Prodotti erboristici Prodotti omeopatici

9

4

11

Farmaci Prodotti fitoterapici Altri rimedi

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DA TRE GENERAZIONI LA RICERCA DELL’ECCELLENZA

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MERCATI

DAZI USA, COME TARPARE UN MERCATO CHE VOLA LE SANZIONI PER IL CASO AIRBUS-BOEING METTONO A RISCHIO LE ESPORTAZIONI DI FORMAGGI ITALIANI NEGLI USA di Gianluca Pierangelini

L’

Office of United States Trade Representative (Ustr) ha pubblicato due liste di prodotti europei sui quali vuole caricare dazi aggiuntivi in risposta ai sussidi elargiti da alcuni Stati dell’Unione europea al settore aeronautico comunitario. Nelle due liste sono inclusi praticamente tutti i formaggi italiani esportati negli States. Nel 2018, le nostre imprese hanno esportato 31,5 migliaia di tonnellate di formaggi, per un valore di 273 milioni di euro e un prezzo medio negli States di 8,7 €/kg. Già ora i nostri formaggi “pagano” un dazio medio del 15% del valore (solo il Pecorino è a dazio zero), portando circa 30 milioni di euro l’anno nelle casse degli Stati Uniti. Se la minaccia Usa – si parla

di un dazio pari al 100% del valore – diventasse realtà, l’impatto di questa misura protezionistica ammonterebbe a 240 milioni di euro: costi non sostenibili per gli operatori italiani e ancor meno per i consumatori americani. Ma c’è di più: una simile operazione andrebbe contro gli interessi di moltissime imprese americane che hanno fondato il loro business nell’acquisto di formaggi europei, soprattutto italiani. Il made in Italy è uno stile di vita in America. Negli anni, la fascia dei consumatori medio-alta ha imparato a conoscere i prodotti originali e molte aziende si sono adeguate alle esigenze del mercato. Con un’iniziativa così drastica come quella minacciata, Trump genererebbe malcontento anche

tra i suoi elettori. Le aziende Usa sarebbero in grande difficoltà, i posti di lavoro promessi al grido di “American First!” vacillerebbero e la libertà di scelta dei consumatori sarebbe messa a rischio. La posta in palio è veramente alta ed è per questo che Assolatte sta lavorando per far rientrare questo spaventoso allarme. Abbiamo incontrato ministri, sottosegretari e ambasciatori. L’associazione è in costante contatto con la Cheese Importers Association of America, con la quale si sono condivisi metodo e contenuti di diverse iniziative. Abbiamo partecipato alla consultazione pubblica indetta dall’Ustr dopo la pubblicazione della seconda lista, denunciando l’eccessiva

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MERCATI

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11.013 4.182 5.972 2.269 2.866 1.316 828 940 516 944 363 280 221 258 31.968 35 66 44 43 293 696 141 20 350 54 33.710 138 259 34.107 219 34.326

9.687 3.519 3.316 1.558 2.380 1.252 643 294 347 424 203 234 156 204 24.217 15 30 10 160 230 1.001 672 311 255 430 27.331 268 755 28.354 154 28.508

3.799 7.685 3.133 1.759 1.027 1.216 1.374 751 134 1.202 163 866 110 224 23.443 45 43 11 12 88 584 369 107 101 118 24.921 88 326 25.335 80 25.415

5.141 5.682 1.991 1.035 1.009 571 709 195 60 272 73 228 47 87 17.100 13 8 4 11 68 113 238 90 141 62 17.848 75 302 18.225 111 18.336

2.188 2.709 395 488 308 277 431 259 138 135 17 28 12 13 7.398 5 10 2 14 9 290 120 34 25 55 7.962 15 144 8.121 27 8.148

62 39 14 21 16 13 4 6 5 2 2 2 1 4 191 2 2 0 0 4 5 7 1 8 2 222 3 4 229 4 233

PAESI

FRANCIA GERMANIA REGNO UNITO SPAGNA BELGIO AUSTRIA PAESI BASSI DANIMARCA LUSSEMBURGO SVEZIA PORTOGALLO GRECIA FINLANDIA IRLANDA TOTALE UE A 15 CIPRO ESTONIA LETTONIA LITUANIA MALTA POLONIA REP. CECA SLOVACCHIA SLOVENIA UNGHERIA TOTALE UE A 25 BULGARIA ROMANIA TOTALE UE A 27 CROAZIA 1TOTALE UE A 28

04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -0406907404069079 -04069076 -04069089

502 566 296 134 120 77 102 45 34 87 9 7 9 35 2.023 1 3 2 11 133 57 25 3 364 23 2.645 2 39 2.686 19 2.705

04069099

040630

1.416 879 302 161 204 191 235 49 13 104 16 30 3 7 3.610 0 15 1 7 37 110 22 4 36 6 3.848 34 53 3.935 6 3.941

397 670 341 69 179 40 218 55 10 57 27 41 21 9 2.134 4 6 1 11 16 68 35 8 11 10 2.304 6 18 2.328 13 2.341

503 482 73 144 20 234 38 44 2 27 3 14 2 14 1.600 5 1 6 1 12 23 24 2 9 5 1.688 29 14 1.731 4 1.735

128 13 22 51 158 5 22

437 1.615 443 1.017 259 131 287 110 49 125 16 305 7 39 4.840 19 71 11 3 166 124 234 39 129 25 5.661 72 212 5.945 31 5.976

PROVOLONE

90 26 3 518 2 112 4 26 21 49 732 5 14 751 7 758

TOTALI

04069063

FORMAGGI FUSI

04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI DURI

ALTRI FORMAGGI

04061050 -04061080

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

0406 1030

PECORINO

CODICE DOGANALE

RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

MOZZARELLA

(IN TONS)

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (1 gennaio - 31 maggio 2019)

04069073 04069001

199 471 115 1.310 102 6 102 20 5 11 9 36 2 7 2.395 4 3 1 3 14 32 23 8 4 2.487 3 5 2.495 6 2.501

1 5 17 24 111

158

8 1 66 9 242 0 556 798 798

35.473 28.512 16.413 10.021 8.665 5.329 5.017 2.879 1.313 3.480 927 2.074 591 901 121.595 148 258 95 276 1.190 3.108 1.936 706 1.486 803 131.601 738 2.701 135.040 681 135.721

GLI ESPORTATORI

BRAZZALE

SPA

Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano

Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com

FORGRANA CORRADINI SPA Parmigiano Reggiano, Grana Padano in forma e confezionato sottovuoto, Grattugiati di fresco con scadenza lunga e disidratati da 5 g, 40 g, 100 g, 1000 g, Shaker da 80 g, 250 g, Parmigiano biologico forveggie per alimentazione vegetariana - provoloni dolci e piccanti mozzarella - Pecorino Romano e Sardo. Caciotte peperoncino e altri gusti Via 200 Biolche, 6 42016 Guastalla Reggio Emilia Tel. 0522 833818 Fax 0522 833426 forgrana@forgranacorradini.it www.forgranacorradini.it

SAVIOLA SPA Produzione, stagionatura e confezionamento Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it

50 IL MONDO DEL LATTE

20-9 export MSPF.indd 50 n 10 mercati ott 19 interno.indd 50

20/09/19 12:21 15:43 24/09/19


OTTOBRE


MERCATI

37.154 34.326 2.309 47 472 161 355 5 350 47

27.752 25.415 1.882 116 339 178 7.145 1.069 6.076 412 78 146 188 2.511 1.019 75 51 50 60 1.256 896 860 36 6

19.633 18.336 1.083 12 202 14 170 60 110 16

47 2.627 1.475 129 10 59 38 916 278 231 47

30.590 28.508 1.904 86 92 64 943 72 871 46 13 0 33 3.042 921 912 16 91 96 1.006 139 93 46

40.622 6.296 200.438 33.614

34.824 6.316 137.315 33.074

38.900 13.485 427.577 147.900

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

PAESI EUROPA UNIONE EUROPEA SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO di cui extra Ue

FORMAGGI FUSI

040620

04069099

04069073

040630

04064010 04064090

6.286 5.976 98 122 90 251 606 56 550 131 47 16 68 1.115 240 118 117 60 9 571 147 133 14

2.499 1.735 465 34 265 20 387 4 383 194 15 20 159 322 74 28 13 42 18 147 122 117 5 1

2.582 2.501 76 4 1 2 213 51 162 32 9 2 21 59 3 1 1 2 3 49 251 246 5

830 758 41

1.185 1.131

8.536 2.560 58.266 17.143

3.545 1.810 22.148 11.908

3.139 638 16.347 4.082

921 163 3.481 655

04064050

04069063

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017

16 572 284 89 0 46 12 141 100 100 0

8.665 8.148 455 31 31 9 155 18 137 14 4 2 8 347 239 3 1 3 1 100 169 167 2

2.467 2.341 88 8 30 11 5.645 138 5.507 25 9 6 10 219 164 4 2 3 3 43 87 81 6

20.505 2.169 182.797 18.026

9.359 1.211 57.475 8.792

8.454 6.113 60.745 40.167

PROVOLONE

04069061

ALTRI FORMAGGI

04061050 04061080

PECORINO

GRATTUGIATI

CODICE DOGANALE

GORGONZOLA

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

04061030

MOZZARELLA

RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

ALTRI FORMAGGI DURI

ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (1 gennaio - 31 maggio 2019)

31 2 2 2 1 1 86 4 1 81 0

1.247 8.005

GLI ESPORTATORI

BERNERI CIRESA

SPA

SRL

CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.

Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it

Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it

GELMINI CARLO SRL

MARIO COSTA SPA

CASEARIA SPA

Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it

Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocosta.it

Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com

24043 Caravaggio (BG) tel. 0363 301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it

F.LLI PINNA AZIENDA

52 IL MONDO DEL LATTE

20-9 export MSPF.indd 51 n 10 mercati ott 19 interno.indd 52

20/09/19 12:21 15:44 24/09/19

20-9 merc


1.269 1.253 4 8 4 1 8 5 3 1 0

10 0 0 0

18 14 14 0 9

1.247 116 8.005 855

1.320 67 9.427 434

707 214 5.057 2.194

1 41 0 27 0 4

409 233 174 1 1 6 214 9 205 11 3 5 3 5 0 0

7 1 47 5 5 0

2 225 2 223 8 0 0 8 61 8 3 2 2 1 45 10 5 5

826 784 37 1 4 1 162 2 160 5 0 1 4 46 26 0 0 0 0 20 12 11 1

1.973 714 10.930 4.518

1.986 430 15.065 3.412

1.052 268 7.089 1.837

705 472 4.484 2.858

1 0 0

TOTALI

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

FONTINA FONTAL

ASIAGO CACIOCAVALLO MONTASIO RAGUSANO

ITALICO TALEGGIO

04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084

1.506 1.259 238 6 3 14 11 7 4 17 0 3 14 420 364 1

586 493 90 3 0 9 67 9 58 3 0 0 3 19

1.185 1.131 35 14 5 10 5 1 4 0 0 0 0 35 14 0 0 1 1 19 12 11 1

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI

CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085

1.681 1.557 108 16

0 5 59 54 5 1

232 169 49 11 3 5 227 1 226 1 0 0 1 13 2 0 1 4 0 6 3 3 0 481 312 3.377 2.062

798 798

3 3 96 96 18 11

3 4 5 5

146.950 135.721 9.136 520 1.573 599 16.543 1.509 15.034 1.060 178 201 681 11.558 4.844 1.395 214 375 246 4.484 2.309 2.136 173 17

920 179.196 43.476 122 2.500 1.232.523 669 334.200

penalizzazione dell’Italia nell’ambito di una disputa per la quale il nostro Pese – e soprattutto il nostro settore – non è minimamente coinvolto. Si colpiscono i formaggi italiani per una violazione denunciata dagli Usa nel settore aeronautico e si penalizza l’Italia per sussidi elargiti da un consorzio europeo del quale il nostro Paese non fa parte. Parafrasando Alessandro Manzoni: questa iniziativa non s’ha da fare; né domani, né mai! Continuiamo a lavorare pur conoscendo le difficoltà. Si tratta, infatti, di un’iniziativa unilaterale presa dagli Stati Uniti, la cui amministrazione non è così tanto persuadibile, soprattutto dopo che Trump si è legato al dito il memorandum firmato tra Roma e Pechino. Pare che gli Usa siano intenzionati ad andare avanti per la loro strada. I dazi aggiuntivi potrebbero essere applicati già dalla seconda metà di ottobre, ma i tempi potrebbero dilatarsi. Da Ginevra arrivano voci di rinvii; forse sono gli stessi Stati Uniti a prendere tempo perché concentrati su una guerra commerciale ancora più importante: quella con la Cina.

O

9/19 15:44

TRENTIN

SPA

Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta

Via Genova 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it

ZANETTI

SPA

Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.

Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it

IL MONDO DEL LATTE 53

20-9 export MSPF.indd 52 n 10 mercati ott 19 interno.indd 53

20/09/19 12:21 15:44 24/09/19


MERCATI

EUROPA SEMPRE PIÙ LEADER NEI MERCATI MONDIALI

A

nno dopo anno, l’Europa del latte cresce sui mercati mondiali. Lo testimoniano le esportazioni dei principali prodotti lattierocaseari che – anche se in modo non sempre lineare – continuano ad aumentare. Nel 2018 il valore complessivo delle vendite al di fuori dei confini Ue ha sfondato i 10 miliardi di euro, per il 40% rappresentati da formaggi.

LE ESPORTAZIONI

BURRO 76.749 68.579 75.075 9,5%

2017 2018 2019 VAR.

La crescita degli ultimi anni è stata davvero importante: tra il 2010 e il 2018, le esportazioni dei formaggi made in Europe sono passate da 555.000 a 832.000 tonnellate (+49,9%); quelle di latte scremato in polvere sono più che triplicate (+360%), mentre si è mantenuto costante l’export di burro e in calo quello di latte intero in polvere (-31 per cento). Il primo semestre del 2019 conferma le tendenze di medio periodo. Continuano EUROPEE (1° SEMESTRE 2019 - TONS) infatti ad aumentare le esportazioni di latte scremato in polvere (+30,6%) e di formaggi (poco, in realtà: +0,9%); mentre continuano a diminuire le vendite di latte intero in polvere. Segnali di crescita per il burro, che tra gennaio e giugno ha messo a segno un +9,5 per cento. I dati sul semestre confermano l’importanza dei mercati asiatici. La Cina, ad esempio, ha aumentato gli acquisti di latte in polvere europeo del FORMAGGI LATTE SCREMATO LATTE INTERO 71%; Indonesia, Filippine, Malesia e IN POLVERE IN POLVERE Arabia Saudita rispettivamente del 118%, 420.518 209.513 420.321 del 124%, dell’87% e del 121 per cento. 419.734 184.820 393.889 Questi quattro Paesi rappresentano oggi più del 40% del totale export di latte in 423.610 143.993 514.564 polvere. 0,9% -22,1% 30,6% Le vendite dei formaggi europei sono

L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI BURRO

€/100 kg

Continuano a diminuire le quotazioni del burro, che si posizionano su livelli molto più bassi del passato. Sempre elevati i prezzi all’ingrosso del latte scremato in polvere, mentre la polvere di siero continua a calare.

700 650 600 550 500 450 400 350 300 250

5

LATTE SCREMATO IN POLVERE

20

25

30

35

40

45

25

30

35

40

45

50 settimane

110

200

100

180

90 €/100 kg

€/100 kg

15

SIERO IN POLVERE

220

160 140 120 100

10

80 70 60 50

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50 settimane

40 5

10

15

20

50 settimane

Fonte: Mmo – Reg. Ue n. 2017/1185

54 IL MONDO DEL LATTE

vedi merc prod 1+mez n 10 18-9 ott 19 interno.indd 54MSPF.indd 54

18/09/19 12:21 14:31 24/09/19

vedi 18-9


9/19 14:31

invece concentrate su mercati più tradizionali e mostrano una crescita più limitata, con in testa Usa (+4%), Giappone (+6%) e Svizzera. Queste tre destinazioni assorbono più di un terzo dell’export complessivo con la Cina (+17%), l’Australia (+5%) e il Canada (+9%) che crescono molto bene. Guardando alle performance italiane, emerge un

andamento molto positivo, con una crescita di gran lunga superiore a quella europea, ma con alcuni Paesi da tenere sotto controllo, primo tra tutti il Canada, dove per molti anni siamo stati al primo posto per volumi e valori di export e registriamo una flessione preoccupante, con la Francia che ci ha strappato la prima posizione.

IL TREND DELL’EXPORT DEI FORMAGGI EUROPEI SLOVACCHIA FINLANDIA IRLANDA ROMANIA ITALIA BELGIO GRECIA FRANCIA UNIONE EUROPEA SPAGNA REGNO UNITO OLANDA GERMANIA DANIMARCA PORTOGALLO REP. CECA UNGHERIA POLONIA SLOVENIA CROAZIA SVEZIA LITUANIA BULGARIA ESTONIA LETTONIA

vedi merc prod 1+mez n 10 18-9 ott 19 interno.indd 55MSPF.indd 55

(PRIMO SEMESTRE 2019 VS. PRIMO SEMESTRE 2018)

0,9%

-20,6%

9,5% 7,8% 6,0% 4,8%

18,2% 17,1%

40,9% 39,2%

-1,0% -1,5% -2,0% -2,7% -3,0% -6,8% -6,9% -9,0% -10,5% -11,6% -12,7% -14,0%

-27,0% -31,0% -33,9%

18/09/19 12:21 14:32 24/09/19


MERCATI

ESPORTAZIONI ITALIANE

DI LATTE

DEL

IL M O N D O

L AT T E N. 10

OTTOBRE

2019 -

ANNO

IL LATTE NEL MONDO

LXXIII -

MENSILE

LATTE IN CONFEZIONI

LATTE SFUSO IN CISTERNA

0401 1010 2011 2091

0401 1090 2019 2099

16 2

9

80 26 324

22 235 1.174

CIPRO ESTONIA LETTONIA LITUANIA MALTA POLONIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA UNGHERIA TOTALE UE A 25 BULGARIA ROMANIA TOTALE UE A 27 CROAZIA TOTALE UE A 28 TOTALE PAESI TERZI DI CUI: ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG TOTALE GENERALE -TONNELLATE -MIGLIAIA DI EURO

2 12 5 21 7 495

TO POSTALE AMEN ZIONE IN ABBON NE SPA SPEDI POSTE ITALIA

PAESI AUSTRIA BELGIO DANIMARCA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LUSSEMBURGO PAESI BASSI PORTOGALLO REGNO UNITO SPAGNA SVEZIA TOTALE UE A 15

70%

ROMA

TARIFFA DOGANALE

/c/RM AUT MP-AT

1 GENNAIO - 31 MAGGIO 2019 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

CIALE DI ORGANO UFFI

1 1 7 19 11 1.479

1 5 14

1

1.564 1 68 1 317 11 2.477

55 1 74 1 1.611 2

37 2.514 11 2.525

1.613 1 1.614

21.512

1.994

1.706 15.106 2.624 74

24 1.643 276 1

24.037 15.280

3.608 2.151

ASSOLATTE

E DEL

FIL-IDF COMITATO ITALIANO

ABBONATEVI ALLA RIVISTA MENSILE IL MONDO DEL

L AT T E

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF

Il costo dell’abbonamento per l’anno 2019 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero (Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)

“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” 20135 Milano - Via Adige, 20 Tel. 02.72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Internet: www.assolatte.it

56 IL MONDO DEL LATTE

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MERCATI

BORSA PREZZI ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI DESCRIZIONE MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)

BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. CE N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA DI 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA DI 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA FINO A 3 MESI DI STAGIONATURA PROVOLONE VALPADANA OLTRE 3 MESI DI STAGIONATURA LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12 MESI)

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2019 LUGLIO MEDIA

2018 LUGLIO MEDIA

. VAR.

2019 AGOSTO MEDIA

2018 AGOSTO MEDIA

. VAR.

1,85 3,45 3,70 1,65 8,65 8,00 6,62 13,35 12,38 10,95 5,65 6,65 5,15 4,65 5,50 5,73 6,03

3,63 5,25 5,50 3,43 7,14 6,17 5,12 11,76 10,74 9,75 5,30 6,30 5,10 4,30 5,15 5,48 5,78

-49,04% -34,29% -32,73% -51,90% 21,15% 29,66% 29,30% 13,52% 15,27% 12,31% 6,60% 5,56% 0,98% 8,14% 6,80% 4,56% 4,33%

1,70 3,30 3,55 1,50 8,65 8,00 6,62 13,35 12,38 10,95 5,65 6,65 5,15 4,65 5,50 5,73 6,03

3,67 5,29 5,54 3,47 6,78 6,16 5,17 11,97 10,95 9,75 5,30 6,30 5,10 4,30 5,15 5,48 5,78

-53,68% -37,62% -35,92% -56,77% 27,58% 29,87% 28,05% 11,53% 13,06% 12,31% 6,60% 5,56% 0,98% 8,14% 6,80% 4,56% 4,33%

455,84

383,34

18,96%

448,33

402,50

11,39%

14,250 13,275 12,500 NQ

12,500 11,700 10,925 10,100

14,00% 13,46% 14,42% NQ

14,225 13,225 10,100 NQ

12,800 11,900 9,950 NQ

11,13% 11,13% 1,51% NQ

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MERCATI

DOP, OCCHIO ALLE CIFRE G uardando ai risultati dei primi otto mesi dell’anno in corso ci si potrebbe fare un’idea parziale od errata sull’andamento produttivo dei formaggi Dop. I dati consuntivi, infatti, non sempre forniscono informazioni affidabili sull’attuale situazione del segmento: alcuni dei più importanti formaggi hanno performato in modo non lineare. Il +1,7% che leggiamo nei dati del Gorgonzola, ad esempio, è frutto di un primo quadrimestre a tutto latte (+8,0%) e un secondo quadrimestre corso con il freno tirato (-4,8%). Andamento altrettanto differenziato nei mesi, ma diametralmente opposto a quello del Gorgonzola ha avuto il Grana Padano. Non tragga in errore, quindi, il +3,8% che sintetizza il periodo gennaioagosto. Nel primo quadrimestre 2019, infatti, la produzione aveva chiuso con segno leggermente negativo (-0,3%); da maggio, invece, la produzione è cresciuta in modo importante, con tassi progressivamente più elevati e agosto si è chiuso con un +22,7 per cento. È pur vero che nella seconda parte del 2018 avevamo commentato cali importanti nella

troppo bassa per compensare il calo registrato nella tipologia forse più tradizionale di prodotto. Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano e Provolone Valpadana hanno mostrato, invece, andamenti più lineari e i dati consuntivi non sono contraddetti da valutazioni più puntuali. Salvo nuovi imprevedibili cambiamenti di rotta, è difficile che nei prossimi tre mesi le cose cambino di nuovo. Stando alle parole degli operatori, la disponibilità di latte è aumentata, le quotazioni all’ingrosso non hanno mostrato flessioni e l’ultimo LA PRODUZIONE DELLE PRINCIPALI DOP trimestre 2018 non GENNAIO-AGOSTO si era dimostrato particolarmente 2019 VS. 2018 produttivo.

produzione del Padano ma, anche al netto di tali riduzioni, i volumi negli ultimi tre mesi sono stati davvero importanti rispetto al passato. Discorso a sé merita l’Asiago. Anche in questo caso sarebbe fuorviante fermarsi al dato medio dei primi otto mesi, perché il dettaglio dei mesi e dei diversi prodotti mette in luce aspetti ben distinti: nei primi due quadrimestri dell’anno in corso, il formaggio “d’allevo” ha perso ben il 14,1% dei volumi produttivi. E la crescita del “pressato” (1,4%) è stata

ASIAGO GORGONZOLA GRANA PADANO MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA PARMIGIANO REGGIANO PECORINO ROMANO PROVOLONE VALPADANA QUARTIROLO LOMBARDO TALEGGIO

-1,3% 1,7% 3,8% 1,9% 0,1% -21,3% 17,1% -4,4% -2,3%

L’ANDAMENTO PRODUTTIVO DEI PRINCIPALI FORMAGGI DOP (2019 VS. 2018) -1,4% -1,1%

ASIAGO GORGONZOLA

8,0%

-4,7% -0,3%

GRANA PADANO

2,9% 0,9%

MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA -0,3%

PARMIGIANO REGGIANO PECORINO ROMANO

8,9%

-25,6%

0,7%

-12,9%

PROVOLONE VALPADANA QUARTIROLO LOMBARDO TALEGGIO

11,6%

20,5%

-1,5%

-7,7%

-2,1%

1° QUADRIMESTRE

3,1% 2° QUADRIMESTRE

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IGIENE & SICUREZZA

CONTROLLI UFFICIALI AGGIORNAMENTO SULLA NORMATIVA COMUNITARIA DAL PROSSIMO DICEMBRE NUOVE REGOLE PER PIF E OSA di Ettore Soria

T

ra poche settimane, la normativa comunitaria sui controlli ufficiali sarà disciplinata dal Reg. Ue n. 2017/625, applicabile dal 14 dicembre 2019. Questo provvedimento assai complesso prevede un sistema di regolamenti applicativi che sono in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Per quanto concerne il settore lattiero-caseario, evidenziamo i seguenti regolamenti: Reg. Ue n. 2019/1012 deroghe alle norme per la designazione dei punti di controllo e ai requisiti minimi per i posti di controllo frontalieri.

Vengono stabilite le regole relativamente ai nuovi criteri per la designazione di un Posto di ispezione frontaliero (Pif) o di un punto di controllo diverso dal Pif e a criteri geografici nella loro individuazione. Reg. Ue n. 2019/1013 sulla notifica preventiva delle partite di determinate categorie di animali e merci che entrano nell'Ue. L'Osa responsabile di una partita che rientra nelle categorie di animali e merci (anche i lattieri), effettua la notifica preventiva all'autorità competente del posto di controllo frontaliero di primo ingresso nell'Ue almeno un giorno lavorativo prima dell'arrivo

previsto della partita. Qualora vincoli logistici impediscano il rispetto di questo termine, le autorità competenti dei Pif possono applicare un periodo di notifica preventiva di almeno quattro ore prima dell'arrivo previsto della partita. Reg. Ue n. 2019/1014 recante norme dettagliate sui requisiti minimi dei Pif, compresi i centri d'ispezione, e per il formato, le categorie e le abbreviazioni da utilizzare per l'inserimento in elenco dei Pif e dei punti di controllo. Si evidenziano, in particolare, le definizioni di “merci imballate” che comprendono qualsiasi tipo di imballaggio che le

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IGIENE & SICUREZZA racchiuda completamente per evitare fuoriuscite e la perdita di contenuto e di “centro d'ispezione” che è una struttura separata istituita presso un Posto d’ispezione frontaliero (Pif), allo scopo di eseguire i controlli ufficiali e altre attività su animali e merci per cui quest’ultimo è designato. I Pif devono disporre di requisiti strutturali quali locali per lo scarico, l’ispezione, ecc., tutti ambienti facili da lavare e sanificare ma devono avere anche: a) un tavolo con superficie liscia e lavabile, facile da pulire e da disinfettare; b) un termometro per misurare la temperatura di superficie e al centro delle merci; c) attrezzature di scongelamento; d) attrezzature di campionamento; e) nastro adesivo e sigilli numerati o etichette chiaramente contrassegnate per

garantire la tracciabilità. I Pif possono comprendere uno o più centri d'ispezione per lo svolgimento, dove necessario, di controlli ufficiali e di altre attività ufficiali sulle categorie di animali e merci per cui il posto di controllo frontaliero è stato designato. Reg. Ue n. 2019/1084 che stabilisce norme relative a prescrizioni specifiche in materia di formazione del personale ai fini dell'esecuzione di determinati controlli fisici presso i posti di controllo frontalieri. Il personale formato può effettuare i controlli, oltre che sugli animali, anche sui prodotti di origine animale (compresi i prodotti lattiero-caseari). Gli addetti possono assistere il veterinario ufficiale nell'esecuzione di controlli fisici o eseguire controlli solo se hanno completato con successo un apposito programma di formazione. In tale ambito si evidenziano

i seguenti aspetti attinenti al nostro settore: a) esame sensoriale delle merci; b) esame del mezzo di trasporto e delle condizioni di trasporto, compresa la gestione delle merci sensibili alla temperatura (catena del freddo). Nell’ambito dei controlli ai Pif i prodotti possono essere anche sottoposti ad analisi. Reg. Ue n. 2019/1139 che modifica il Reg. Ce n. 2074/2005 per quanto riguarda i controlli ufficiali sugli alimenti di origine animale. Gli Osa devono fare riferimento ai metodi di prova per il latte crudo e il latte vaccino contemplati nell’allegato III del Reg. Ue n. 2019/627 che riguardano: 1. En Iso 4833-1 per la conta delle colonie a 30 °C; 2. En Iso 13366-1 per la conta delle cellule somatiche; 3. En Iso 11816-1 per l’attività della fosfatasi alcalina nel latte vaccino pastorizzato.

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NORMATIVE

L’ANTITRUST DICE NO

ALLA DIFFUSIONE DEI DATI SULL’IMPORT DELLE AZIENDE LATTIERO-CASEARIE di Giulia Ponti

XXX UNXXXLE DIXXXLA EXXXE PXXXXI CXXXXXX

L’

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è pronunciata recentemente anche in merito alla diffusione dei dati sulle importazioni di latte e prodotti lattiero-caseari. La vicenda inizia con una richiesta di accesso civico di Coldiretti al ministero della Salute. L’associazione aveva chiesto al dicastero i dati e i documenti relativi alle importazioni di latte e dei prodotti lattiero-caseari

provenienti da Paesi comunitari ed extracomunitari, motivando il proprio interesse all’acceso di tali dati “pur in presenza di un obbligo di legge di etichettatura in ordine all’origine degli ingredienti di alcuni alimenti in quanto, da un lato, un tale obbligo non sussisteva per i formaggi affettati e venduti a peso dal commerciante e, dall’altro lato, molti prodotti caseari erano prodotti e confezionati in Italia sulla base di altri prodotti caseari

(come i cagliati), con conseguente impossibilità per il consumatore di ottenere una piena informazione sugli ingredienti; infine, in quanto la disciplina dell’etichettatura e della tracciabilità consentiva di vendere, come prodotti italiani, alimenti che avevano subito in Italia alcune fasi della produzione, ma le cui materie prime erano importate”. Il Ministero, vista l’ampiezza dell’istanza, rispondeva chiedendo a Coldiretti di individuare i dati e/o

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NORMATIVE avere un quadro informativo sulle Successivamente alla sentenza del i documenti di interesse, facendo sue partecipazioni societarie”. Consiglio di Stato, il ministero della riserva comunque di fornire quanto Risulta però “da fonti aperte Salute chiede all’Antitrust un parere richiesto attraverso un report contenente le informazioni aggregate circa la possibile violazione di norme come quantomeno strutture territoriali siano attualmente titolari antitrust nella diffusione di tali dati. per Paese estero di spedizione di partecipazioni in importanti L’Autorità conferma l’ipotesi del e per provincia di destinazione imprese nazionali del settore ministero, sottolineando che i in Italia, senza i riferimenti delle lattiero-caseario”, così come “negli dati richiesti da ditte individuali e organi direttivi e rappresentativi di Coldiretti al ministero dei soggetti giuridici Coldiretti siedano persone fisiche della Salute siano nazionali ed esteri. POSSIBILE detentrici di interessi diretti in sensibili dal punto di Non soddisfatta DISTURBO imprese del settore”. Infine, “è vista concorrenziale della risposta, ALLE notorio come alla Coldiretti siano in quanto “il loro Coldiretti propone un REGOLE associate un numero elevato di contenuto attiene, ricorso al Tribunale DEL imprese attive nel lattiero-caseario, tra l’altro, a fonti di amministrativo del MERCATO alle quali l’organizzazione fornisce approvvigionamento Lazio. servizi di varia natura, comprese e relative dipendenze Il Tar, chiamato consulenze aziendali, per i quali operative, attività in prima istanza la disponibilità dei dati potrebbe produttive e loro a pronunciarsi costituire sia una primaria risorsa, programmazione, con la possibilità sulla controversia, aveva sia un elemento di differenziazione di desumerne anche le stesse sostanzialmente confermato rispetto ai servizi resi da imprese capacità installate di un determinato la validità della risposta del concorrenti”. operatore” e, qualora fossero resi dicastero circa il report di dati Pertanto, alla luce delle pubblici, potrebbero ridurre “in aggregati e aveva ribadito, considerazioni sopra riportate, maniera significativa le naturali tra l’altro, che il consumatore l’Autorità garante della incertezze inerenti il confronto fosse in grado di conoscere la competitivo tra imprese”. Inoltre, non concorrenza e del mercato invita provenienza del latte attraverso il Ministero della esclude che la l’applicazione del D. M. 9 Salute a tenere trasmissione dicembre 2016 sull’indicazione in considerazione di tali dati dell’origine in etichetta della INFORMAZIONI “quale specifica possa arrecare materia prima per il latte e i SENSIBILI DAL ragione di pregiudizi prodotti lattiero-caseari. PUNTO DI VISTA riservatezza, al alle corrette Avverso tale pronuncia Coldiretti CONCORRENZIALE fine di evitare dinamiche propone appello al Consiglio di ogni pregiudizio di mercato Stato, il quale, ribaltando quanto alle condizioni a causa affermato dal Tar, afferma invece concorrenziali dell’assenza “di che l’accesso ai dati consente del settore di riferimento” le specifiche, rigorose, predeterminate “una verifica circa la complessiva segnalazioni che dovessero e trasparenti misure volte a affidabilità del controllo pubblico derivare dalle aziende circoscrivere e tracciare l’impiego in ordine al rispetto dell’obbligo controinteressate nel da parte di Coldiretti dei dati al fine degli stessi operatori di indicare procedimento d’interpello. di garantire che questi non siano in etichetta l’origine degli impiegati da essa in quanto impresa ingredienti di alcuni alimenti” e non DATI AL SIAN: E ORA? ovvero interlocutrice e/o facilitatrice costituisce alcun “abuso del diritto” Il parere fornito dall’Antitrust potrebbe di contatti tra imprese terze (siano o d’informazione, in quanto risponde avere ripercussioni importanti anche meno queste sue associate)”. alle dichiarate esigenze di tutela dei sull’art. 3 del Decreto emergenze che consumatori. prevede la comunicazione mensile al CONFLITTO D’INTERESSI Sian dei dati di produzione, vendita e Bisogna considerare, osserva INFORMAZIONI SENSIBILI giacenza dei prodotti lattiero-caseari, ancora il garante, che un La sentenza del Consiglio di nonché l’accesso per i produttori pregiudizio per la concorrenza Stato consente l’accesso, previa di latte e le loro associazioni e possa derivare anche dal fatto che attivazione della procedura organizzazioni alla banca dati al fine strutture territoriali di Coldiretti di confronto con i potenziali di consultare i dati relativi ai primi controinteressati, i quali, in relazione “siano attualmente titolari di partecipazioni in importanti imprese acquirenti e ai quantitativi di latte alla specificità del caso, potranno registrati. nazionali del settore lattieroessere interpellati, chiedendo Anche in questo caso l’accesso caseario”. all’Amministrazione il parziale alle informazioni aziendali potrebbe Infatti, osserva l’Autorità, “a oscuramento dei dati per ragioni di generare effetti anticoncorrenziali e riservatezza, puntualmente motivate causa dell’indisponibilità di bilanci distorsivi sul mercato lattiero-caseario. contabili pubblici, non è possibile e circostanziate.

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NORMATIVE

CRISI DEL LATTE IN SARDEGNA PER L’ANTITRUST È TUTTO OK di Giulia Ponti

L

e aziende lattiero-casearie sarde e il Consorzio di Tutela del Pecorino Romano hanno operato correttamente. Lo Afferma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Tanti ricorderanno le violente manifestazioni in Sardegna che hanno caratterizzato l’inverno scorso, con gli assalti e gli incendi dei camion di trasporto del latte, i blocchi degli stabilimenti di lavorazione, le minacce agli imprenditori dell’isola. Un periodo buio che ha visto gli imprenditori vittime di attacchi e polemiche strumentali davvero immeritati. Com’è noto, la ragione della protesta era la dura crisi di mercato che aveva travolto il Pecorino Romano, causata da una sovrapproduzione di latte e di formaggio (+20%) e da una drammatica riduzione delle esportazioni verso gli Stati Uniti (-40 per cento). Una miscela esplosiva e imprevedibile che aveva messo in ginocchio tutti gli anelli della catena produttiva, con basse quotazioni del latte e del formaggio. In quel periodo l’Autorità Antritrust aveva aperto un’indagine volta a verificare il comportamento di 33 imprese di trasformazione sarde – industriali e cooperative – e del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano, sulla base dell’art. 62 del Dl 1/2012. In particolare il Garante voleva

procedimento perché le imprese verificare se la definizione del sarde e il Consorzio hanno prezzo d’acquisto del latte operato correttamente. crudo ovino avesse potuto L’indagine del Garante si è quindi rappresentare “una forma di conclusa con l’archiviazione, pur imposizione indebita di condizioni con l’esplicita sottolineatura che contrattuali ingiustificatamente gli impegni sul prezzo assunti gravose, in quanto palesemente dalle imprese ai tavoli istituzionali al di sotto dei costi di produzione possono essere giustificati solo medi”. Infatti, l’Ismea aveva “tenendo conto della natura pubblicato sul proprio sito un eccezionale e transitoria per comunicato dal quale emergeva far fronte a una situazione che il prezzo di cessione del latte emergenziale”. ovino negli ultimi La stessa Autorità ha mesi aveva subito un poi anche adottato calo, attestandosi a BOCCIATO un parere inviato al livelli inferiori ai costi L’INVITO A ministero degli Interni medi di produzione CERCARE e a quello delle Attività del latte da parte Agricole Alimentari ACCORDI degli allevatori. Forestali e del SUI PREZZI In concomitanza Turismo, con il quale, con tali eventi, DEL LATTE pur giustificando con grande senso tali accordi perché di responsabilità, raggiunti per far le imprese di fronte a una crisi trasformazione avevano accettato drammatica, non ha mancato di sedersi a un tavolo negoziale di stigmatizzare ogni invito da istituto presso la Prefettura di parte delle pubbliche autorità Sassari su richiesta dei ministri ad agevolare per il futuro Salvini e Centinaio. concertazioni di prezzo tra le Il tavolo aveva individuato – non imprese. senza fatica – alcune misure Ha sottolineato, infatti, che volte a contrastare la crisi del tali accordi sul prezzo si settore, con le imprese che configurano, in ogni modo, come hanno accettato, nelle more una violazione del divieto di dell’entrata in vigore delle azioni, realizzare intese restrittive della di riconoscere un aumento degli acconti ai fornitori pur in assenza concorrenza, anche se, nello specifico caso concreto, non di segnali di una immediata sono censurabili in quanto non ripresa del mercato. derivanti da autonome scelte A conclusione dell’indagine, nel imprenditoriali dei soggetti suo pronunciamento, l’Autorità Antitrust ha deciso di archiviare il coinvolti.

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NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE A cura di Leonardo Graverini PER RAGIONI DI OTTIMIZZAZIONE DEI COSTI ABBIAMO L’ESIGENZA DI PREDISPORRE UN’ETICHETTA VALIDA SIA PER IL MERCATO ITALIANO CHE PER QUELLO STATUNITENSE. È POSSIBILE INSERIRVI SIA LA TABELLA NUTRIZIONALE PREVISTA DAL REG. (UE) N. 1169/05 CHE QUELLA OBBLIGATORIA NEGLI USA? OPPURE INSERIRE SOLO QUELLA USA, CONSIDERANDOLA VALIDA ANCHE PER IL MERCATO ITALIANO O, VICEVERSA, QUELLA SOLO EUROPEA CONSIDERANDOLA VALIDA ANCHE PER IL MERCATO USA?

chiarito quanto segue e in particolare nella Q&A n. 3.3.10: Domanda: Per i prodotti destinati alla vendita in più Paesi, è possibile fornire una dichiarazione nutrizionale nel formato richiesto dagli Stati Uniti e dal Canada, oltre a quella conforme al Regolamento? Risposta: L’indicazione di una dichiarazione nutrizionale nel formato richiesto dagli Stati Uniti e dal Canada non sarebbe conforme ai requisiti dell’Unione, dal momento che tutte le informazioni nutrizionali, obbligatorie o facoltative, devono rispettare le regole stabilite dal regolamento. Inoltre, tale etichettatura rischierebbe di indurre in errore il consumatore, poiché i fattori di conversione utilizzati negli Stati Uniti per calcolare il valore energetico e la quantità di sostanze nutritive sono diversi”. Dal canto loro, gli Usa non accetterebbero la dichiarazione nutrizionale nel formato europeo, non essendo quest’ultima conforme alla loro normativa.

?

Purtroppo nessuna delle tre opzioni è praticabile. Infatti, nel documento di orientamento strutturato in forma di domande e risposte sul Reg. Ue n.1169/2011 la Commissione europea ha

NON CI È CHIARO SE UN SACCO DA 12 KG DI UN LATTICINO DESTINATO AD ALTRO OPERATORE INDUSTRIALE DEBBA O MENO RIPORTARE IL LOTTO, LA SCADENZA E LA DENOMINAZIONE DEL PRODOTTO. PRECISIAMO CHE LA CONSEGNA VIENE EFFETTUATA MEDIANTE UN BOX, CONTENENTE 40 SACCHI, SUL QUALE È APPOSTA UN’ETICHETTA RECANTE TUTTE LE INDICAZIONI PREVISTE DAL REG. UE N. 1169/2011.

essi di etichettare in modo esatto e completo l’alimento finale da essi fabbricato. Se l’industria acquirente è stabilita in Italia, trova applicazione anche l’art. 20 del D. lgs. n. 231 del 15/12/2017, il quale dispone che devono essere comunque indicate: la denominazione dell’alimento; gli ingredienti o coadiuvanti tecnologici (e loro derivati) appartenenti all’elenco delle sostanze allergeniche di cui all’Allegato II del Reg. Ue n. 1169/2011 usati nella fabbricazione o nella preparazione dell’alimento e ancora presenti in esso, anche se in forma alterata; la quantità netta; il nome o la ragione sociale o il marchio depositato e l'indirizzo dell'operatore alimentare, nonché l'indicazione del lotto di appartenenza. Tale articolo 20 non si discosta molto da quanto già prevedeva in Italia il vecchio e ormai abrogato D.lgs. n. 109/1992 all’art. 17, salvo l’aggiunta degli obblighi informativi riguardanti gli allergeni. Tutte le informazioni in questione possono essere riportate sull'imballaggio o sul recipiente o sulla confezione o su un'etichetta apposta, oppure sui documenti commerciali, anche in modalità telematica, purché agli stessi (sicuramente) riferiti.

È OBBLIGATORIO INDICARE LA SEDE DELLO STABILIMENTO DI PRODUZIONE A NORMA DEL DECRETO LEGGE N. 145/2017 SE SULL’ETICHETTA DEL PRODOTTO È PRESENTE IL BOLLO SANITARIO? IN CASO AFFERMATIVO, È NECESSARIO INDICARE L'INDIRIZZO COMPLETO O SOLO IL PAESE DI PRODUZIONE?

n. 145/2017, “l’indicazione dello stabilimento di produzione o confezionamento può essere omessa – come è nel caso dei prodotti lattiero-caseari – per i prodotti che già riportino il marchio di identificazione o la bollatura sanitaria di cui ai Reg. Ce n. 853/2004 e n. 854/2004”. Invece, nei casi in cui l’indicazione non può essere omessa, essa deve riferirsi allo stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento e l’art. 4, comma 1, del citato Decreto Legge prevede che “la sede dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, […] è identificata dalla località e dall'indirizzo dello stabilimento”.

Le informazioni da riportate sui prodotti destinati non al consumatore finale ma all'industria, agli utilizzatori commerciali intermedi e agli artigiani per i loro usi professionali, ovvero per essere sottoposti a ulteriori lavorazioni, nonché i semilavorati non destinati al consumatore, sono stabilite dall'articolo 8, paragrafo 8, del Reg. Ue n. 1169/2011, il quale impone agli operatori che cedono ad altri operatori del settore alimenti non destinati al consumatore finale o alle collettività di fornire agli operatori acquirenti sufficienti informazioni che consentano a

Come espressamente riportato nel testo del Decreto Legge

Modifica, poi, immediatamente rettificata e annullata. Rispetto alla definizione contenuta nel Regolamento europeo, non vi sono dunque elementi interpretativi aggiuntivi che possano orientare La novità di evidenziare i nanomateriali in elenco ingredienti è stata maggiormente una valutazione di cosa ricada nella definizione in introdotta dal Reg. Ue n. 1169/2011. La definizione di nanomateriale questione, se non quanto indicato nel documento di domande e risposte è piuttosto complessa e, già nel 2013, la Commissione europea aveva sull’implementazione dello stesso Regolamento pubblicato a giugno proceduto a una modifica del Regolamento europeo per tenere conto 2018, ovverosia che “Tutti i nanomateriali ingegnerizzati utilizzati negli dei progressi tecnici e scientifici e fornire chiarimenti, oltre che su alimenti devono essere chiaramente indicati nell’elenco degli ingredienti. aspetti di tipo dimensionale, anche sul fatto che sarebbero dovuti L’articolo 20, lettere b), c) e d) prevedono la possibilità di derogare essere esclusi dalla definizione di nanomateriali ingegnerizzati quelli dall’inserimento nell’elenco degli ingredienti gli additivi ed enzimi naturali e derivati e che per ingegnerizzati ci si dovesse riferire ai alimentari, nonché taluni supporti e sostanze. La medesima possibilità materiali prodotti e progettati per svolgere una specifica funzione o di deroga si applica anche quando questi sono presenti sotto forma di conseguire una particolare finalità. nanomateriali ingegnerizzati”. ESISTONO CHIARIMENTI UFFICIALI SUI NANOMATERIALI DA EVIDENZIARE IN ELENCO INGREDIENTI?

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