IL MONDO DEL
IL MONDO DEL LATTE 10/2020
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ASSOLATTE ECCELLENZA DEL SISTEMA PRODUTTIVO ED ECONOMICO ITALIANO
UN FRANCOBOLLO CELEBRA I 75 ANNI DI ASSOLATTE E IL SUO IMPEGNO AL FIANCO DELLE IMPRESE LATTIERO-CASEARIE
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LATTE
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Latte in vendita
L’OPINIONE
Dazi, piccoli passi di Paolo De Castro
L AT T E
ATTUALITÀ
OTTOBRE
I bambini e il cibo in tv News Eda flash Eda: politica commerciale Ue, rafforzare la promozione dei prodotti lattiero-caseari Ue: agroalimentare europeo, fitta agenda “da remoto” Fil, emissioni serra sempre più basse News Libri
ECONOMIA
MERCATI
Ripartono le vendite all’export Export: burro sprint, frenano i formaggi Esportazioni italiane di latte Borsa prezzi Dop: andamento da montagne russe
IGIENE E SICUREZZA
Controlli ufficiali sull’agricoltura bio Benessere animale: le vacche da latte
L’esperto risponde
Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987
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IL
LATTE NEL
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ASSOLATTE È UFFICIALMENTE TRA “LE ECCELLENZE DEL SISTEMA PRODUTTIVO ED ECONOMICO ITALIANO”
ORGANO UFFICIALE DI
Gli italiani e la pandemia: pessimisti ma aggrappati al cibo Una promozione (forse) ci salverà
NORMATIVE
ra qualche giorno Assolatte terrà la sua settantacinquesima assemblea. Tre quarti di secolo sono tanti! Per festeggiarli, avremmo voluto fare una grande festa con soci e amici. Per la sicurezza di tutti, invece, abbiamo deciso di rinviare le celebrazioni. Non per questo però, IL MONDO DEL l’assemblea 2020 sarà meno importante. Infatti, N. 10 i soci saranno chiamati a eleggere un nuovo presidente, che prenderà il posto di Giuseppe Ambrosi. Ambrosi ha guidato Assolatte per molti anni. UNA EMISSIONE FILATELICA CELEBRA I 75 ANNI DI ASSOLATTE È stato protagonista di E IL SUO IMPEGNO AL FIANCO DELLE IMPRESE LATTIERO-CASEARIE momenti chiave per la vita dell’associazione, conquistando la fiducia di tutti e l’amicizia di tanti. Ha timonato in periodi di bonaccia e in momenti di tempesta, senza mai perdere la calma. Ha dedicato moltissimo tempo ad Assolatte, crescendo e facendola crescere, dimostrando passione e professionalità, rispetto delle istituzioni e senso di responsabilità, simpatia e determinazione. Ha capito che in un’associazione variegata come Assolatte, dove convivono mille diversità, la cosa più importante è saper ascoltare, capire le esigenze degli altri e agire di conseguenza. Per questo e per tanti altri motivi, vogliamo dirgli grazie. Grazie, Presidente. AUT MP-AT/c/RM
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Assolatte: un’eccellenza del sistema produttivo ed economico italiano
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COMITATO ITALIANO FIL-IDF
Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm
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MONDO ASSOLATTE
ASSOLATTE: UN’ECCELLENZA DEL SISTEMA PRODUTTIVO ED ECONOMICO ITALIANO LA NUOVA EMISSIONE FILATELICA DEDICATA AI 75 ANNI DI ASSOLATTE, L’ASSOCIAZIONE CHE HA TRAGHETTATO LE IMPRESE LATTIERO-CASEARIE DALL’IMMEDIATO DOPOGUERRA AL TERZO MILLENNIO
È
dedicato all’Associazione italiana lattiero-casearia, di cui celebra il 75esimo anniversario della fondazione, il nuovo francobollo delle Poste Italiane della serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico italiano”, emesso a metà settembre. Il francobollo – stampato dall’istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in 300.000 esemplari – riporta l’immagine del latte versato da una bottiglia che, sullo sfondo di un prato, si trasforma in formaggi e riporta il logo di Assolatte con l’indicazione “75° anniversario”. Proprio quest’anno, infatti, Assolatte taglia questo eccezionale traguardo. ONORE E ORGOGLIO “Siamo onorati di aver ottenuto dal ministero dello Sviluppo Economico l’emissione di questo francobollo, che riconosce il nostro ininterrotto e infaticabile impegno per la valorizzazione, la tutela, la crescita e l’espansione internazionale del settore lattiero-caseario italiano – ha commentato il presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi – abbiamo l’onore e l’orgoglio
di rappresentare uno dei comparti più significativi del settore alimentare italiano, leader per fatturato, che assicura il lavoro a più di 150mila famiglie in tutto il Paese, dando un importante e tangibile contributo all’economia nazionale e al successo del made in Italy in tutto il mondo”. GARANZIA DI QUALITÀ Dietro la sicurezza di ogni cittadino italiano di poter contare tutti i giorni su latte
e latticini genuini, buoni e sicuri, dietro il piacere di poter trovare in tutti i punti vendita le innumerevoli tipologie di prodotti lattiero-caseari di qualità in tantissime varianti, dietro la comodità di poter avere sempre a disposizione tanti prodotti salutari e indispensabili in cucina, c’è anche il lavoro di Assolatte, che riunisce oltre 250 marchi di latte, burro, panna, yogurt e formaggi freschi e stagionati. Anche dietro la tutela dell’autenticità dei grandi
DA POSTE ITALIANE I DETTAGLI SUL NOSTRO FRANCOBOLLO Sullo sfondo di un prato, il latte versato da una bottiglia si trasforma idealmente in formaggi freschi italiani a pasta filata. In alto, a sinistra, è riprodotto il logo dell’Assolatte e in basso a destra l’indicazione della tariffa “B”. Questa la vignetta, con cinque colori, del francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicato all’Associazione Italiana Lattiero Casearia − Assolatte, emesso dal ministero dello Sviluppo Economico il 15 settembre 2020 in occasione del 75esimo anniversario della fondazione. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Spa, in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. La grammatura è di 90 g/mq. Il supporto è di carta bianca, autoadesiva Kraft monosiliconata da 80 g/mq. L’adesivo è di tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco). Formato carta e formato stampa: 30 x 40 mm; formato tracciatura: 37 x 46 mm; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura. tiratura: trecentomila esemplari; foglio: quarantacinque francobolli. Completano il francobollo la legenda “75° Anniversario”, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzettista: Silvia Isola.
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formaggi italiani dalle tante e imparagonabili imitazioni realizzate all’estero e dietro il successo delle nostre eccellenze casearie in tutto il mondo, c’è l’impegno di Assolatte, che dal 1945 affianca le imprese nella valorizzazione e nella promozione del patrimonio lattiero-caseario nazionale. A FIANCO DELLE IMPRESE Nel corso della sua lunga storia Assolatte ha contribuito in modo determinante a fare dei formaggi italiani i più “gustosi”, genuini e amati ambasciatori del made in Italy nel mondo, le cui esportazioni nel 2019 hanno raggiunto il record storico delle 450mila tonnellate e i 3,1 miliardi di euro di fatturato. Se, dunque, oggi il settore lattiero-caseario conta tante importanti realtà industriali, capaci di competere sui mercati internazionali, lo si deve anche ad Assolatte, che ha contribuito in modo determinante alla loro crescita e affermazione sullo scenario mondiale. “Assolatte è da sempre al fianco delle imprese lattiero-casearie italiane – ha sottolineato il delegato della presidenza di Assolatte Adriano Hribal – le ha accompagnate dall’immediato dopoguerra al terzo millennio. Un lungo periodo in cui le aziende sono state testimoni (e spesso anche protagoniste) di radicali cambiamenti nella società e nella struttura produttiva del Paese. Assolatte ha sostenuto l’evoluzione e la modernizzazione dell’Italia, affiancando le imprese dal passato al presente. E ora è al loro fianco anche nel percorso di innovazione che guarda al futuro del nostro Paese”. “L’emanazione del francobollo è un forte incoraggiamento a far sì che Assolatte prosegua nel suo impegnativo, complesso e ambizioso compito, nella certezza della centralità delle imprese di trasformazione per il
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presente e il futuro dell’Italia – ha continuato Hribal – per il lavoro di milioni di cittadini e la sana e gustosa alimentazione di miliardi di persone del mondo”. “Desideriamo ringraziare sia il ministero dello Sviluppo Economico sia Poste italiane
per questo significativo francobollo – ha concluso Hribal – che corona 75 anni di impegno a favore del mondo lattiero-caseario, delle sue imprese e dei suoi lavoratori, con cui Assolatte ha contribuito all’evoluzione e alla crescita del nostro Paese”.
UNA STORIA DI LAVORO E CONQUISTE PER IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO L’emissione del francobollo dedicato ad Assolatte costituisce una grande ricompensa per l’attività svolta dall’associazione nei suoi 75 anni di vita a favore dell’industria lattiero-casearia italiana e dei prodotti del settore. Una delle principali eccellenze del made in Italy, riconosciuta a livello mondiale. Al ministero dello Sviluppo Economico, non solo per l’emissione del francobollo ma anche per aver sempre sostenuto con attenzione ed efficacia le nostre politiche di crescita settoriali, e a Poste Italiane, esprimiamo la nostra gratitudine per questo lusinghiero riconoscimento. Assolatte fu fondata nel 1945, grazie a un manipolo di lungimiranti industriali, con l’obiettivo di far ripartire, dopo la guerra, il sistema economico lattierocaseario e di tornare a garantire a tutti la disponibilità di latte e derivati di qualità a un prezzo equo. La storia dell’associazione è disseminata di conquiste. Tra le più importanti ricordo l’accordo di Stresa per la tutela dei formaggi della tradizione italiana, la nascita nel 1959 di Asfalec e Assilec, le associazioni europee di settore e, agli inizi degli anni ‘60, del Comitato interprofessionale lattiero-caseario. In seguito, Assolatte ha partecipato alla costituzione del Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di origine e tipiche dei formaggi e nel 1973 alla rifondazione del Comitato italiano della Federazione internazionale Fil/Idf, da anni ospitato in Assolatte. Nel 1991 Assolatte indice la prima edizione del premio giornalistico “Il latte e i suoi derivati per una corretta alimentazione”. La newsletter del Comitato scientifico di Assolatte raggiunge mensilmente 12.000 tra medici e giornalisti. Nel 1994, dà vita ad Afidoc (oggi divenuta Afidop), associazione che raggruppa quasi tutti i Consorzi italiani. Nel 1995 avvia la collaborazione con l’Unione nazionale consumatori. Intanto, fa nascere l’Associazione interprofessionale Interlat, della quale le è affidata la segreteria. Nel 1997 nasce il Centro Studi & Ricerche Assolatte e nel 1998 elabora il primo manuale di corretta prassi igienica (Haccp) per il settore. All’inizio del nuovo millennio nascono il sito Assolatte.it e “L’attendibile”, nuova newsletter elettronica in tema di nutrizione, economia, industria e cultura lattiero-casearia. L’autorevolezza e la serietà dell’associazione viene certificata nel 2010 dalla sottoscrizione di un importante accordo di collaborazione con i Carabinieri dei Nas. Assolatte, dunque, è da sempre impegnata su ogni fronte riguardi l’industria lattiero-casearia con intraprendenza strategica sul piano produttivo e commerciale e sensibilità sociale, come dimostra − da ultimo − la dedizione con la quale ha affrontato e aiutato a gestire i problemi causati al settore dalla pandemia da Covid-19 a livello di approvvigionamenti di materie prime, di produzione, di logistica, distributivi, riuscendo così a non far mai mancare ai consumatori latte, formaggi, yogurt, burro e latticini. Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte
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LATTE IN VENDITA ANNI SESSANTA: CENTRALI DEL LATTE, LATTIVENDOLI E LA QUESTIONE DELLA DISTRIBUZIONE NEI GIORNI FESTIVI
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e pagine del “Notiziario de Il Mondo del Latte” degli anni Sessanta ci ricordano l’importanza che a quell’epoca avevano le centrali del latte e i lattivendoli nell’assicurare la più ampia e costante fornitura e distribuzione del latte pastorizzato alla popolazione. Importanti cambiamenti e innovazioni avevano già interessato la distribuzione del prezioso alimento negli anni e decenni precedenti. Ad esempio, nella relazione del professor Carlo Besana sull’Esposizione Industriale Italiana del 1881 a Milano leggiamo: “La città è piena di lattivendoli comuni, i quali acquistano il latte presso i fittaboli della campagna milanese e due volte al giorno lo portano in città al loro negozio, ove lo vendono al minuto, portandolo anche a casa dei consumatori; i quali dicono però che il mestiere del lattivendolo è un mestiere orbo, che questi vendono più
latte di quello che acquistano e che lo danno sempre per latte sincero, mentre vendono poi una grande quantità di crema doppia e semplice, di cui non si saprebbe spiegare l’origine, se i lattivendoli non scremassero il latte”. Negli anni Cinquanta e Sessanta la bottiglia di vetro inizia a lasciare il passo alle confezioni in poliaccopiato, più leggere, maneggevoli e sicure. Ma restavano altri piccoli e grandi problemi che l’evoluzione nelle abitudini e degli stili di vita dei cittadini-consumatori hanno portato con sé. Nel 1966, infatti, ci dicono le cronache “Ritorna in discussione, fra i lattivendoli, il problema della vendita del latte nei giorni festivi. Alcune associazioni delle provincie lombarde e piemontesi avrebbero già inoltrata la richiesta alle competenti Autorità perché il calendario degli orari venga modificato, con notevole anticipo rispetto
agli anni scorsi, in vista dell’approssimarsi dei mesi caldi.” “A questa richiesta se ne accompagna un’altra inerente alla chiusura domenicale degli esercizi che, com’è noto, viene decretata, provincia per provincia, dalle competenti Autorità locali. Il problema, già posto nel passato, presenta aspetti particolari per le città industriali, nelle quali l’esodo domenicale della popolazione è molto intenso”. A dimostrazione che quello delle chiusure domenicali non è solo un problema dei giorni nostri. “Per quanto è dato sapere – prosegue la cronaca – l’atteggiamento delle Autorità sarebbe negativo anche perché non sussiste identità di vedute da parte delle Centrali del latte. Queste ultime sostengono, infatti, la necessità di mantenere in essere l’apertura domenicale delle latterie per assicurare il rifornimento del comune latte pastorizzato”.
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L’OPINIONE
DAZI, PICCOLI PASSI di Paolo De Castro
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accordo sulla riduzione delle tariffe che ha visto l’Ue azzerare i dazi sulle aragoste americane in cambio del dimezzamento di quelle statunitensi su accendini usa e getta e alcuni pezzi di cristalleria, è la prima intesa sul taglio dei dazi tra Bruxelles e Washington da 20 anni a questa parte. Commissione europea e Dipartimento per il commercio Usa hanno enfatizzato molto questo aspetto della questione che, tuttavia, va vista nella giusta prospettiva. Anche se l’annuncio dell’intesa è arrivato pochi giorni dopo che gli Usa avevano rinunciato a imporre nuovi dazi “compensativi” per la vicenda Airbus. Anche se questa circostanza ha fatto dire a molti che, tra mancato incremento dei dazi e patto delle aragoste, segnava l’inizio di una nuova fase di distensione nelle relazioni commerciali tra Usa e Ue. Questi segnali sono positivi, ma suggerirei di stare con i piedi per terra e di evitare le drammatizzazioni quanto i facili entusiasmi. Per usare un’espressione del Financial Times, “i rappresentanti del Congresso per il Maine, dove vivono le aragoste, sono sicuramente entusiasti, ma pochi a Washington pensano che l’accordo significhi molto di per sé”. La lettura, a mio modo di vedere, è corretta. L’accordo sulle aragoste, purtroppo, non cambia il contesto. Restano i dazi sui formaggi italiani ed europei come ritorsione per la vicenda Airbus, come anche – per porre la questione nei termini corretti, che non sono settoriali ma di scenario – i dazi sull’acciaio che
Washington ha invocato per aveva citato i dazi europei motivi di “sicurezza nazionale” (all’8%), proprio in un incontro e stanno sconvolgendo il con i produttori del Maine. Che, mercato mondiale mettendo a questo punto, voteranno per sotto pressione lui in massa. l’industria europea In questo nuovo e nazionale. Perché scenario l’Europa TRUMP USA la politica degli non ha molte I BALZELLI scambi di Trump è frecce al suo arco. PER questa: attaccare Una l’ha persa AUMENTARE nei settori dove gli di recente, con IL SUO Usa hanno deficit le dimissioni del CONSENSO commerciale e dove commissario al si può “comprare” commercio Phil facilmente consenso. Hogan. La vicenda dei Senza entrare formaggi europei e delle nel merito dei motivi del aragoste è lampante in questo gesto di Hogan, posso dire senso. Colpendo i formaggi per esperienza diretta che la europei l’amministrazione sua partenza da Bruxelles è americana si fa interprete una grave perdita. L’Ue non dei malumori dell’industria potrà più contare su un abile nazionale contro le tariffe negoziatore, capace di tenere europee sui formaggi Usa e la il punto senza farsi intimidire, politica commerciale Ue che ma anche di trovare soluzioni promuove lo standard Dop e e compromessi quando è Igp nel mondo. necessario. In più, Hogan La questione delle aragoste si era fatto apprezzare a è ancora più esplicitamente Washington. elettorale, visto che Trump Due gli eventi che potrebbero
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cambiare il contesto e il rapporto di forze che Joe Biden, candidato attualmente è a sfavore del Partito Democratico, dell’Europa. L’Ue potrebbe già vicepresidente costringere Washington degli Stati Uniti sotto al tavolo della trattativa l’amministrazione sull’aviazione civile quando Obama potrà contare sulla possibilità di una rappresaglia per gli aiuti illegali degli Usa alla Boeing. Il Wto doveva quantificare i danni subiti dall’Ue in quella controversia in luglio. Poi il Covid-19 ha ritardato tutto. Aspettiamo fiduciosi, coscienti anche che la somma potrebbe essere inferiore ai 7,5 miliardi di dollari garantiti Barack Obama, in base agli americani. Secondo alla quale gli Usa dovevano evento, un cambio radicale di diventare il perno del politica commerciale nuovo ordine alla Casa Bianca, commerciale immaginabile solo mondiale con due CON BIDEN in caso Trump venga grandi accordi: IL DIALOGO battuto in novembre quello con il CON L’UE da Joe Biden. Pacifico, senza la SAREBBE Biden era tra i Cina, e il T-tip con PIÙ FACILE principali sostenitori l’Europa. della visione di In caso di
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vittoria, non credo Biden voglia riproporre l’impianto del secondo, naufragato anche perché pretendeva di essere onnicomprensivo con responsabilità anche dell’Ue sotto questo aspetto. Ma credo che con Biden ci possa essere un interlocutore a Washington più interessato al dialogo che allo scontro con l’Europa.
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I BAMBINI E IL CIBO IN TV di Chiara Fabrizi
“I
l marketing alimentare, in particolare quello dei prodotti a basso valore nutrizionale e ad alta densità energetica, fa parte dell’ambiente obesogenico che è all’origine dell’epidemia globale di obesità tra adulti e giovani”. Con questo incipit, l’Agenzia Santé Publique France ha pubblicato il rapporto “Exposition des enfants et des adolescents à la publicité pour des produits gras, sucrés, salés”. A fronte di problemi di obesità e sovrappeso in crescita nei Paesi a basso e medio reddito, in quelli ad alto reddito – come la Francia – negli ultimi anni i tassi si sono invece stabilizzati, pur rimanendo, secondo gli autori “inaccettabili”: tra il 2006 e il 2015, nei ragazzi di età tra 6 e 17 anni il sovrappeso (obesità inclusa) è rimasto
stabile, con una prevalenza stimata del 18% nel 2006 e del 17% nel 2015, mentre l’obesità da sola è scesa dal 4% al 3% (dati che possono variare, però, a seconda del sondaggio considerato) e sui quali pesano le differenze sociali. Secondo un rapporto Oms del 2018, ripreso nella pubblicazione francese, sebbene i comportamenti alimentari siano il risultato di fattori individuali, familiari, sociali e ambientali dell’individuo, le strategie promozionali utilizzate dalle aziende alimentari per incoraggiare maggiori acquisti e consumi rappresentano un fattore importante nell’eccessivo consumo di alimenti grassi, dolci e salati. Lo studio parte dal ruolo assegnato dall’Oms al
marketing alimentare quale fattore importante nella promozione di un’elevata assunzione energetica, e dunque dell’obesità, per analizzare l’evoluzione dei mezzi, degli usi dei media e degli investimenti nella pubblicità alimentare in Francia a partire dal 2012, con un focus particolare sugli alimenti con elevati contenuti di grassi, zucchero o sale. La ricerca ha riguardato bambini (tra 4 e 12 anni), adolescenti (13 – 17 anni) e adulti di età superiore a 18 anni. In Francia varie autorità e organizzazioni – in linea con alcune raccomandazioni internazionali ed europee – promuovono la limitazione del marketing per i prodotti alimentari destinati ai bambini. Limitazioni che si è data anche
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Aumentare il valore dei prodotti lattiero caseari grazie ai ceppi probiotici Chr. Hansen
Che cosa sono i probiotici? I probiotici sono batteri vivi che possono offrire benefici per la salute se consumati in quantità adeguate. Per essere considerati probiotici da un punto di vista scientifico, i prodotti alimentari devono soddisfare tre requisiti: contenere batteri vivi, avere benefici per la salute supportati da studi clinici condotti sull’uomo e avere una conta cellulare (CFU) che rispetti i quantitativi raccomandati per ottenere tali benefici. Se il numero delle applicazioni possibili per i probiotici è ancora in fase di esplorazione, ceppi specifici come Bifidobacterium, BB-12® hanno mostrato benefici nel favorire l’equilibrio della flora intestinale. Perchè i consumatori assumono probiotici? Il 76% dei consumatori Italiani preferisce assumere probiotici tramite prodotti lattiero caseari. Vediamo perché li assumono:
I ceppi probiotici possono aumentare il valore dei prodotti lattiero caseari Il crescente interesse per i probiotici tra i consumatori rappresenta un’opportunità unica da catturare per aumentare il valore dei prodotti lattiero caseari. I consumatori si aspettano benefici probiotici da alimenti che hanno uno stretto legame con la fermentazione, ed i prodotti lattiero-caseari, come latte fermentato e kefir, sono scelte naturali per coloro che cercano questi benefici. ‘’In Chr. Hansen, sappiamo che un buono stato di salute è fondamentale per assicurarsi il benessere psicofisico. Siamo costantemente impegnati a sviluppare soluzioni che possano assicurare ai consumatori uno stile di vita sano, creando ceppi probiotici che migliorano i prodotti lattiero-caseari, garantendo il benessere di coloro che li amano”, afferma Lars Bredmose, Senior Director, Dairy Health presso Chr. Hansen A/S. Con i ceppi Chr. Hansen caratterizzati dal corredo clinico e scientifico più ampio al mondo è possibile innovare qualsiasi tipologia di latte fermentato tra cui Kefir, Skyr, e yogurt stile greco.
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Disclaimer: Questa è una comunicazione destinata B2B e professionisti della salute sugli ingredienti destinati ai beni di consumo. Non è destinato ai consumatori finali di beni di consumo. Le dichiarazioni qui contenute non sono valutate dalle autorità locali né dalla U.S. Food and Drug Administration. Qualsiasi dichiarazione rivolta ai consumatori rimane di esclusiva responsabilità dell’ operatore del settore alimentare che dovrebbe condurre le proprie indagini legali e di idoneità per garantire che tutti i requisiti nazionali siano rispettati. I prodotti non sono farmaci e non sono destinati a prevenire, curare o curare eventuali malattie. Le informazioni qui fornite sono al meglio delle nostre conoscenze e convinzioni, vere e accurate. L’informazione presenta e riassume, tra l’altro, i dati clinici ottenuti
ATTUALITÀ l’industria alimentare attraverso l’iniziativa volontaria Eu Pledge, alla quale partecipano le maggiori imprese europee del settore alimentare. Raccomandazioni e impegni che, secondo l’Oms, si sarebbero rivelati inefficaci e, secondo gli autori, nemmeno le azioni intraprese in Francia farebbero eccezione. Pochi gli studi francesi condotti sull’argomento. Nel 2014 l’Istituto nazionale per la prevenzione e l’educazione alla salute ha pubblicato un rapporto sugli investimenti pubblicitari su alimenti con elevati livelli di grassi, zucchero e sale per bambini e adolescenti, sulle risorse impegnate, le opinioni dei genitori sull’influenza della pubblicità alimentare sui propri figli, integrato nel 2016 dalla Santé Publique France. Lo studio presentato ora è una continuazione di quest’ultimo e, in aggiunta, affronta l’impatto della pubblicità fornendo risultati sull’esposizione dei bambini e degli adolescenti alla pubblicità televisiva. Quanto emerge è che nel 2018 la televisione (presente nelle case del 94,5% delle famiglie francesi) è stata il mezzo più visto dai bambini dai 4 ai 12 anni (in media un’ora e mezza al giorno), nonostante la riduzione del tempo passato davanti al piccolo schermo. Quello stesso anno, però, è aumentato l’uso di internet, che ha raggiunto i 53 minuti al giorno. Il tasso di apparecchiature digitali e connesse è risultato in forte aumento: quasi 9 famiglie su 10 possiedono un computer e anche la presenza di laptop è notevolmente aumentata (71,1% delle famiglie nel 2018 contro il 49,3% nel 2012). I tablet per uso domestico sono quasi quadruplicati in sei anni, presenti nel 52,7% delle famiglie francesi nel 2018, contro il 14,1% nel 2012. Inoltre, nel 2018 quasi tutte le famiglie avevano accesso al web (93,4% contro 74,5% nel 2012).
Internet è l’attività in cui gli adolescenti tra i 13 e i 17 anni trascorrono la maggior parte del tempo (due ore al giorno), seguita dalla televisione (un’ora e 12 minuti; quasi tre quarti d’ora in meno rispetto al 2012). Tempistiche che aumentano per tutte le apparecchiature se consideriamo gli adulti. Quando si tratta dell’uso della rete, l’attività più popolare per bambini e ragazzi è la visione di video, seguita dall’uso dei social media per gli adolescenti, sui quali vengono visualizzate molte pubblicità. Per quanto riguarda la televisione, la fascia oraria più guardata, tanto dagli adulti quanto dai bambini e dagli adolescenti, è quella di prima serata (tra le 19 e le 22), mentre la fascia tra le 20 e le 24 è tra quelle in cui viene trasmesso il maggior volume di pubblicità. Pertanto, si rileva nel rapporto, sebbene il tempo trascorso davanti alla tv da bambini e adolescenti sia diminuito, il tempo giornaliero delle pubblicità viste tra il 2012 e il 2018 è aumentato (in media da 7 a 9 minuti al giorno). L’altro dato messo in risalto nell’indagine è che i programmi per i giovani che sono attualmente soggetti a un divieto di pubblicità sui canali pubblici o a una misura di autoregolamentazione da parte dell’industria alimentare rappresentano lo 0,1% dei programmi trasmessi e meno dello 0,5% dei programmi visti dai bambini. Gli investimenti nella pubblicità alimentare (comprensivi di alimenti, bevande e catering), pari al 9,3% di tutti gli investimenti netti stimati nel mercato pubblicitario nel 2018, sono per lo più sulla televisione (60%) e sul web (20 per cento). Gli investimenti televisivi (seppur in calo rispetto alle rilevazioni precedenti, a favore di internet), rappresentano una caratteristica del settore
food rispetto ad altri attori del mercato. Per la prima volta in uno studio francese, si sono analizzate le tipologie di prodotti alimentari maggiormente pubblicizzate. Per far questo, Public Health France ha codificato i prodotti oggetto di pubblicità in base a due specifici profili nutrizionali: il Nutri-score (a riprova che il sistema promosso dalle autorità francesi non si limiterà a essere uno strumento di etichettatura e di indirizzo in fase di acquisto), e i profili nutrizionali definiti dall’Oms per l’Europa specificamente progettati per limitare la promozione degli alimenti ai bambini. Gli investimenti in promozione pubblicitaria di “fast food”, cioccolata e soft drink rappresentano un terzo del totale. Sul fronte del profilo nutrizionale, applicando il sistema Nutri-score, gli investimenti sarebbero concentrati su alimenti ricadenti per il 48% nelle classi D ed E (pari al 52% del numero di annunci pubblicitari per alimenti e bevande) e per il 36% nelle classi A, B e C. I prodotti restanti, invece, non sarebbero classificabili. La maggior parte di questi annunci risulta trasmessa in fasce orarie in cui oltre il 10% di bambini e adolescenti guarderebbe la televisione e quasi la metà in “prima serata” quando l’audience è più elevato in tutte le fasce d’età. Più difficile, invece, quantificare l’esposizione al marketing digitale, per il quale non ci sono i dati necessari. Secondo l’Agenzia francese, i dati dello studio confermerebbero quelli della letteratura internazionale, in particolare quelli di uno studio di prossima pubblicazione condotto su nove Paesi dell’Unione per la Commissione europea, che attendiamo di leggere con grande interesse.
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ATTUALITÀ_EDA FLASH IL PRESIDENTE MICHEL NALET: "BIG PHIL SE NE VA, UN GRANDE VUOTO DA COLMARE" “Grazie a Phil Hogan per il suo straordinario lavoro come Commissario europeo per il Commercio e per l'Agricoltura. Hogan ha dimostrato di essere un vero europeista al servizio del settore primario. La sua capacità di gestione delle crisi è stata fondamentale. Un uomo sempre pronto ad ascoltare e discutere: caratteristiche che spiegano i successi in entrambi i settori di cui si è occupato. Merci,
Phil Hogan
Michel Nalet
Valdis Dombrovskis
signor commissario, merci Phil!”, ha dichiarato il presidente dell'Eda Michel Nalet. Dopo il "golf gate" che ha costretto alle dimissioni il commissario irlandese, la presidente della Commissione europea Von der Leyen ha scelto Mairead McGuinness (per quattro mandati al Parlamento europeo a occuparsi di agricoltura per il Gruppo Popolare), come commissario in quota Irlanda. Al Parlamento europeo, che deve approvarne la nomina, sarà presentata come candidata per il portafoglio “Servizi finanziari, stabilità e mercato unico dei capitali”, deleghe al momento ricoperte dal vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis. Quest’ultimo Paolo Gentiloni sarà il nuovo commissario europeo al Commercio, ma manterrà il ruolo di vicepresidente esecutivo con delega all’Economia: continuerà a fare da supervisore al commissario Gentiloni e ad esercitare un controllo sui bilanci nazionali e sul Recovery Fund.
EDA CONTRIBUISCE ALLA ROAD MAP DELLA COMMISSIONE SUI GREEN CLAIM Eda ha partecipato alla consultazione sulla tabella di marcia della Commissione europea per una proposta di legge sulle indicazioni ambientali sulle confezioni dei prodotti. Ha riaffermato il sostegno all'integrazione della metodologia per misurare l'impronta ambientale del prodotto (Pef) in strumenti politici per premiare pratiche sostenibili nell'Ue, a condizione che sia mantenuto l’aspetto della volontarietà. Inoltre, si chiede il divieto di confronto tra prodotti all'interno delle stesse e nelle diverse categorie.
UE-NUOVA ZELANDA ACCORDO IN SALITA L'ottavo round dei negoziati di libero scambio tra l'Ue e la Nuova Zelanda si è svolto a giugno scorso. L'accesso al mercato è stato uno degli argomenti trattati, ma Wellington ha espresso tutta la sua delusione per l'offerta di Bruxelles. Le prossime elezioni sull'Isola dei kiwi, così come la nomina di un nuovo commissario al Commercio dell'Ue potrebbero convincere le parti a rimettersi al tavolo negoziale.
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ATTUALITÀ_EDA POLITICA COMMERCIALE UE:
RAFFORZARE LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI di Katia Bellantone
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eanche il tempo di leggere i risultati della consultazione che lui stesso aveva voluto. Phil Hogan – pezzo importantissimo della Commissione per aver guidato prima l’Agricoltura, poi il Commercio – ha dovuto dimettersi per non aver rispettato le misure anti Covid nella sua Irlanda, partecipando a una cena con 80 persone. Sarà quindi Valdis Dombrovskis, vicepresidente, a raccogliere e, si spera, a tenere nel dovuto conto le risposte degli stakeholder sulla futura politica commerciale europea. Il settore caseario ha risposto ai punti sollevati con un’unica voce attraverso la European Dairy Association. La premessa è chiara: il commercio internazionale è un catalizzatore per la crescita, la prosperità, il benessere e la sostenibilità. La pandemia ha messo in luce, da un lato, quanto il commercio globale contribuisca al benessere, ma ha permesso anche di
L’ex commissario Phil Hogan
Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea
vedere quanto i mercati siano interdipendenti e alcuni Paesi vulnerabili. In un contesto davvero difficile, le aziende lattiero-casearie sono riuscite a garantire il funzionamento della filiera, assicurando a cittadini e consumatori scaffali e frigoriferi pieni di prodotti di alta qualità. Non solo in Europa. La circolazione dei prodotti lattierocaseari si è rivelata essenziale per garantire l’accesso a latte e formaggi a tutti i consumatori nel mercato interno e all’estero. AUMENTARE LA RESILIENZA Una politica commerciale efficace non può che avere le proprie basi in un buon funzionamento del mercato interno. Il nostro settore ha già sperimentato che un mercato interno equilibrato e stabile stimola concorrenza e commercio, migliora l’efficienza e la qualità dei prodotti. Sprona le aziende a produrre nel rispetto di alti standard ambientali e aiuta ad avere prezzi concorrenziali. Per rafforzare la resilienza, quindi, l’Ue dovrebbe dare la massima
priorità alla difesa del mercato unico. SOSTENERE LA RIPRESA Rafforzando i programmi di promozione per i prodotti lattiero-caseari non solo si stimolano le esportazioni, ma si promuovono pratiche di sostenibilità come standard globali. Un beneficio per i consumatori e per l’ambiente. GARANTIRE EQUITÀ La corretta applicazione degli accordi di libero scambio è fondamentale. È centrale sottolineare che le controversie commerciali che non riguardano i prodotti lattiero-caseari hanno avuto un impatto negativo sul nostro settore (caso Boeing/ Airbus, peste suina africana), e deteriorato la posizione delle nostre esportazioni. La Commissione dovrebbe impedire ritorsioni sul settore caseario per controversie in altri settori. In conclusione, per l’industria lattiero-casearia europea il commercio internazionale è uno strumento chiave, in grado di promuovere lo sviluppo sostenibile.
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Abbiamo un latte di qualità per ogn ognuno di voi. Parmalat ha dedicato al latte tanta energia, migliorandolo con l’esperienza ed il lavoro. E per dare a ciascuno di noi la possibilità di scegliere, ne ha creato uno per ogni esigenza, mantenendolo sicuro e garantito attraverso un’accurata selezione delle materie prime in base a severi standard qualitativi e oltre un milione di rigorosi controlli all’anno, che lo rendono di assoluta qualità e fiducia. Parmalat è il buon latte che esaudisce i gusti e le necessità di tutti, anche in termini di qualità e sicurezza.
Nutriamo insieme l’oggi e il domani
ATTUALITÀ_UE AGROALIMENTARE EUROPEO: FITTA AGENDA “DA REMOTO” di Katia Bellantone
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n “ritorno a scuola” difficile a Bruxelles: tante cose da fare, ma tutte da casa, causa Covid, che ha imposto un prolungamento dello smart working in Belgio. Da casa si dovrà lavorare ai negoziati sul bilancio pluriennale, il Famoso Mff, che proseguono senza sosta, con il Parlamento europeo che spinge per una dotazione più sostanziosa e il Consiglio che frena. Da casa bisogna lavorare per il Recovery Fund e il Green Deal, già in fase di attuazione con la legge sul clima in approvazione al Parlamento europeo. Questo per ciò che riguarda i macrotemi più caldi. Anche il settore alimentare ha di fronte un’agenda fitta di appuntamenti importanti. È agli sgoccioli la nuova Politica agricola comune. Come si ricorderà, negli ultimi mesi della passata legislatura era stata presentata una proposta. Il cambio di governance europea non ha di certo facilitato il raggiugimento di un compromesso. I testi finali potrebbero essere votati a ottobre, ma resta da definire la durata del periodo transitorio, nodo fondamentale perché rimanderebbe l’implementazione delle politiche di inverdimento e ambientali previste nella nuova Pac. Sulla “From Farm to Fork”, la palla passa nelle mani di Parlamento e Consiglio europeo. Per la Commissione le prime proposte legislative dovrebbero arrivare già il prossimo anno, ma le assemblee guidate da David Sassoli e Charles Michel devono ancora esprimere la propria posizione. Il relatore in Commissione Agri è Herbert Dorfmann, che si dice critico rispetto a una strategia che reputa ideologica. Secondo l’eurodeputato altotesino, anche il timing è sbagliato: meglio rimandare il testo a quando saranno disponibili più dati sugli effetti del Covid-19. Il Consiglio europeo, da parte sua, ha annunciato di voler lavorare a una nuova etichetta sul benessere degli animali. I tedeschi – alla guida del Consiglio fino a fine anno – hanno già sottoposto agli altri Stati membri un questionario sui criteri che l’etichetta dovrebbe prendere in considerazione. La questione potrebbe essere definita a metà novembre. Sempre in tema di etichettatura, la presidenza tedesca si è posta un altro obiettivo ambizioso: un accordo
sull’etichettatura nutrizionale FOP. L’accelerata ha però aperto una diatriba tra Italia e Francia sul sistema da scegliere. Finora il Nutri-Score è stato considerato all’avanguardia e sostenuto da diversi governi (tra cui Francia, Belgio e Germania) e da importanti aziende e catene distributive. L’Italia però ha lanciato la propria offensiva al sistema, trovando alleati nella Repubblica Ceca e nella Romania, sostenendo che “l’etichetta a semaforo” discrimina le prelibatezze italiane. Oltre i temi di politica interna, ci sono quelli legati alla politica estera. La Brexit è uno di questi, visto che il periodo transitorio è finito e non si intravede ancora un possibile accordo. La Gran Bretagna è diventata un Paese terzo con cui stringere un accordo commerciale. I negoziati sono sempre più difficili e Londra mette in discussione perfino il riconoscimento delle Indicazioni geografiche. Altro lavoro arriverà con la sentenza del Wto sulla disputa Boeing-Airbus attesa nei prossimi mesi. Questa volta le accuse riguardano aiuti alla compagnia statunitense e una sentenza a favore dell’Ue potrebbe rimettere in discussione i super dazi voluti dall’amministrazione Trump. Con ogni probabilità, comunque, il fil rouge sarà la sostenibilità ambientale: i progetti legati al Recovery fund, gli accordi internazionali, le politiche agroalimentari: tutti in Europa dovranno fare i conti con la necessità di ridurre le emissioni.
Herbert Dorfmann, eurodeputato altotesino, relatore in Commissione Agri
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EMISSIONI SERRA SEMPRE PIÙ BASSE di Chiara Fabrizi
“I
l settore lattiero-caseario è impegnato a produrre alimenti nutrienti in modo ecologicamente corretto e responsabile. Pertanto, accogliamo con favore qualsiasi opportunità per promuovere il dialogo sulle soluzioni al cambiamento climatico e creare un futuro sostenibile per tutti. Tuttavia, il rapporto Iatp sebbene interessante, contiene diverse inesattezze e come tale non riflette la realtà del settore lattiero-caseario”. Inizia così la posizione congiunta a firma della Federazione Internazionale del Latte e della Global Dairy Platform (Gdp) in risposta al report dell’Institute
for Agriculture & Trade Policy sull’impatto ambientale del settore lattiero-caseario a livello mondiale pubblicato nelle scorse settimane. Il rapporto al quale rispondono le due associazioni è un atto d’accusa contro l’industria del dairy che penalizzerebbe i piccoli produttori e in generale contro l’intero sistema del commercio internazionale. La nota Gdp-Idf sottolinea che, a livello globale, l’agricoltura rappresenta complessivamente il 24% delle emissioni di gas a effetto serra (GHG), il 2,7% delle quali attribuibile al comparto lattiero-caseario. Mentre il settore è impegnato
nello sviluppo sostenibile e nel ridurre ulteriormente il proprio tasso di emissioni, tale livello deve essere letto e confrontato con quelli di altri comparti, come l’energia (25%), le imprese (21%) e i trasporti (14 per cento). Soprattutto se si considera l’impatto positivo che i latticini hanno sulla nutrizione e sull’economia di tanti Paesi. Una delle accuse chiave di questo rapporto è che le principali aziende lattierocasearie mondiali hanno aumentato le proprie emissioni di gas serra tra il 2015 e il 2017. Idf e Gdp fanno, però, notare che l’informazione fornita è posta in maniera
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altamente fuorviante, poiché l’aumento è rappresentato fondamentalmente da fusioni e acquisizioni di tali società e non da nuove emissioni. A supporto della mancata trasparenza nella diffusione delle informazioni, la pubblicazione Iatp – pur citando il rapporto multi-stakeholders redatto dallo Fao “Climate Change and the Global Dairy Sector” del 2019 – tralascia alcune informazioni chiave in esso contenute: tra il 2005 e il 2015, per soddisfare la crescente domanda dei consumatori, la produzione di latte è aumentata del 30% a livello globale. Le emissioni assolute sono aumentate del 18%, ma quelle per unità di prodotto sono diminuite dell’11 per cento. Senza i miglioramenti apportati dal settore, la Fao ha osservato che le emissioni totali dei prodotti lattierocaseari sarebbero aumentate di quasi il 38% a livello globale nello stesso periodo per fornire la medesima quantità di prodotto. La nota Gdp-Idf prosegue evidenziando che nell’usare termini come sostenibilità è essenziale una definizione chiara. L’Onu stabilisce che la sostenibilità deve essere basata su tre pilastri: economico, sociale e ambientale. Il settore lattierocaseario aiuta a nutrire la popolazione mondiale fornendo un’alimentazione vitale sotto forma di proteine di alta qualità e vitamine e minerali essenziali. A livello globale, i latticini forniscono il 5% dell’energia, il 10% delle proteine e il 9% dei grassi della dieta, oltre a nutrienti vitali come calcio, iodio, vitamine del gruppo B, zinco e fosforo. UNA FILIERA VIRTUOSA Questa ricchezza nutrizionale aiuta le popolazioni, in particolare quelle nei Paesi in via di sviluppo, a evitare la malnutrizione e ripercussioni
negative sulla salute. Qualsiasi sistema alimentare non in grado di fornire un’alimentazione di alta qualità è di per sé insostenibile. Il settore lattiero-caseario rappresenta una fonte di sostentamento per un miliardo di persone nel mondo: 600 milioni di persone che vivono in aziende lattiero-casearie e altri 400 milioni che dipendono dai posti di lavoro creati per il settore. Ci sono 133 milioni di aziende lattiero-casearie in tutto il mondo, di cui 37 milioni guidate da donne. Un’industria lattierocasearia sostenibile deve anche fornire sostentamento agli agricoltori, alle aziende di trasformazione e a tutti gli altri operatori lungo la catena di approvvigionamento. Se gli agricoltori venissero sempre pagati al di sotto del costo di produzione, come lascia intendere in modo fazioso il rapporto Iatp, l’industria non esisterebbe e la produzione non aumenterebbe. La nota congiunta evidenzia poi come a livello globale il settore lattiero-caseario sia incredibilmente diversificato, dove solo lo 0,3% di tutte le aziende agricole supera il centinaio di vacche e che la maggior parte del latte, a livello mondiale, sia trasformato attraverso cooperative, che sono di proprietà e gestite nell’interesse degli agricoltori. PIÙ GRANDI, PIÙ GREEN Un sistema agricolo unico per tutti – sostengono Idf e Gdp – non può essere implementato in tutto il mondo. Ogni tipo di sistema agricolo ha il suo posto e indipendentemente dalle dimensioni, se gestito bene, può essere efficiente e promuovere la sostenibilità. Non si può presumere che l’agricoltura su piccola scala sia automaticamente più efficiente e superiore nell’assicurare miglioramenti di sostenibilità o ritorni economici.
Non esiste alcuna correlazione tra la scala di unità di produzione, a livello di azienda agricola o di trasformazione, e l’impatto ambientale valutato per unità di produzione. Ciò dipende dalla qualità delle apparecchiature utilizzate e dalla gestione.Le aziende più grandi realizzano economie di scala in molti modi, anche sul fronte delle emissioni di gas serra, poiché fanno un maggiore utilizzo di tecnologia. Il rapporto Iatp biasima il commercio internazionale di prodotti lattiero-caseari. Dimentica, però, che il commercio internazionale garantisce che anche i consumatori dei Paesi non autosufficienti possano accedere al cibo di cui hanno bisogno. L’alternativa sarebbe un aumento dei prezzi degli alimenti o una minore assunzione di nutrienti. Le perdite di latte dovute al Covid-19 in alcune regioni è stato un fenomeno temporaneo in risposta a straordinarie perturbazioni del mercato causate da una pandemia, che il mondo non vedeva da un secolo. Ciò non può essere sfruttato per fornire validi orientamenti su come l’industria dovrebbe operare a lungo termine e rende un disservizio al settore lattierocaseario che ha continuato, in circostanze estremamente difficili, a fornire cibo altamente nutriente per la popolazione globale. È troppo facile – conclude la nota – pubblicare un rapporto che critica e dipinge un quadro semplicistico e superficiale di un settore, senza tutte le sfumature o realtà di come la filiera lattiero-casearia globale nutra il mondo con alimenti sicuri e ricchi di nutrienti, sforzandosi di ottenere continui miglioramenti ambientali e fornendo al contempo mezzi di sussistenza a una grande percentuale della popolazione mondiale.
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
PARMIGIANO REGGIANO DOP “SOLO DI PEZZATA ROSSA ITALIANA”: UNA NOVITÀ ESCLUSIVA TARGATA
DALTERFOOD GROUP DalterFood Group aggiunge una nuova specialità al suo portafoglio prodotti: è il Parmigiano Reggiano Dop fatto solo con il latte di bovine di razza Pezzata Rossa Italiana. Si tratta di un formaggio di alto livello qualitativo, unico sul mercato italiano e internazionale, che sarà prodotto sull’Appennino Reggiano dal caseificio Colline del Cigarello e Canossa di proprietà del gruppo lattierocaseario. Il latte utilizzato per questo prodotto proviene esclusivamente dall’azienda agricola “Le Boccede”, una realtà immersa in un ambiente incontaminato sulle colline reggiane che alleva in modo estensivo esclusivamente capi iscritti al Libro genealogico di questa razza, riconosciuta dal ministero come razza bovina di interesse nazionale già dagli anni ‘50. Certificato biologico, il Parmigiano Reggiano ottenuto da questo latte ha anche il marchio “Solo di Pezzata Rossa Italiana”, rilasciato dall’Associazione Nazionale Allevatori Bovini di razza Pezzata Rossa Italiana. “Presentiamo con grande orgoglio questo nuovo prodotto, che rappresenta un ulteriore tassello della nostra politica di segmentazione del Parmigiano Reggiano Dop e di valorizzazione di tutte le sue ‘declinazioni’ che legano quest’eccellenza al territorio in cui nasce – afferma la responsabile marketing DalterFood Group Elisa Flocco – inoltre, con il Parmigiano Reggiano Dop da latte di Pezzata Rossa Italiana proseguiamo il percorso di valorizzazione del formaggio biologico e di alta qualità prodotto nel nostro caseificio Colline del Cigarello
e Canossa, su cui abbiamo realizzato importanti investimenti sia dal punto di vista della capacità produttiva che della sostenibilità ambientale”. La Pezzata Rossa Italiana è una razza originaria del Friuli poi diffusasi in tutta Italia. Un successo dovuto alla sua capacità di adattarsi anche agli ambienti più difficili grazie a una buona fertilità, alla resistenza alle malattie e alla sua duplice attitudine produttiva, latte e carne, che la rende particolarmente “sostenibile” per gli allevatori. Essendo molto rustica e particolarmente adatta all’allevamento biologico, oggi la Pezzata Rossa Italiana è concentrata soprattutto nelle aree montane e, in genere, in stalle medio-piccole, a conduzione familiare.
Queste caratteristiche si riflettono anche nel suo latte: il buon contenuto di grassi e l’alto tenore in proteine di ottima qualità lo rendono gradevole al palato e anche molto adatto alla produzione di formaggi e altri prodotti caseari. Già apprezzato per la produzione di Montasio Dop, ora per la prima volta il latte di Pezzata Rossa Italiana trasformato in Parmigiano Reggiano Dop verrà messo in commercio con la garanzia del logo “Solo di Pezzata Rossa Italiana”. “Con questo marchio collettivo, registrato a livello europeo, abbiamo voluto identificare e far conoscere il latte e il formaggio ottenuti da questa pregiata razza e tutelare il consumatore sulla tracciabilità e la genuinità delle produzioni – spiega il
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direttore di ANAPRI Daniele Vicario – siamo molto contenti che, grazie alla produzione del caseificio Cigarello, la Pezzata Rossa possa essere associata anche a un simbolo del made in Italy conosciuto e amato in tutto il mondo come il Parmigiano Reggiano”. La filiera del nuovo prodotto DalterFood Group è trasparente, locale e certificata. Il latte biologico proviene interamente dall’azienda agricola Le Boccede, che ha fatto numerosi investimenti per selezionare i capi di bestiame e migliorare il patrimonio genetico della mandria, e quindi ottenere un latte di sempre maggiore qualità. In questo percorso l’azienda non ha mai perso di vista il benessere animale, come attestato dalle valutazioni
effettuate secondo il protocollo CReNBA, riconosciuto dal Ministero. Infatti, le bovine hanno accesso a un ampio bosco adibito a pascolo libero e sono alimentate solo a fieno proveniente dalla zona e farina. Il latte raccolto viene conferito al Caseificio Colline del Cigarello e Canossa, dov’è trasformato in Parmigiano Reggiano Dop. Il caseificio è situato a 600 metri di altitudine, sulle colline di Carpineti, in provincia di Reggio Emilia, e ha una capacità produttiva di 150 forme al giorno. Certificato BRC, livello AA+, è uno dei fiori all’occhiello di DalterFood Group, che l’ha reso un modello di innovazione e sostenibilità, facendone il caseificio più grande dell’Appennino, aumentando
così i posti di lavoro e l’indotto creato sul territorio. Grazie a un investimento di 3 milioni di euro in due anni, sostenuto interamente da DalterFood Group, il caseificio ha potuto raddoppiare la capacità produttiva, ampliare la sala di asciugatura del formaggio e dotarsi di un nuovo salatoio a immersione. Significativi anche gli interventi fatti per la difesa dell’ambiente, un tema a cui DalterFood Group è particolarmente attenta. Tra le tecnologie “green” adottate dal caseificio spiccano un avanzato sistema tecnologico di depurazione delle acque e una nuova centrale termica alimentata con gas metano, che sostituisce la precedente a gasolio.
Per maggiori informazioni sul Gruppo, i prodotti e le novità, visita il sito
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ATTUALITÀ_NEWS HOLTSEER LANDKÄSEREI E ZOTT SI AFFIDANO A L'INTERFORM PER DISTRIBUIRE IN ITALIA I LORO PRODOTTI L'Interform Srl ha firmato un accordo di rappresentanza con la società Zott Se, una delle principali aziende lattiero-casearie al mondo, divenendo l’agente territoriale italiano dei suoi rinomati prodotti bavaresi gourmet, sia in ambito retail che in ambito industriale. L’Interform è ora anche il rappresentante italiano di Holtseer Landkäserei per la sua linea commodity di formaggi. L'Interform è stata incaricata della stabilizzazione e del rafforzamento dei canali di vendita di Zott già esistenti e parallelamente della razionalizzazione delle sue piattaforme di distribuzione sul territorio italiano. L’obiettivo a lungo termine della collaborazione è la costruzione della brand awareness del marchio Zott. Contemporaneamente
COLAZIONE CON NESQUIK Iniziare al mattino con una colazione bilanciata, sana e nutriente significa affrontare la giornata con una marcia in più. È, infatti, un rito quotidiano importante per tutti, ma soprattutto per i bambini che, a volte, possono percepirlo come poco stimolante se le proposte sono sempre le stesse. Bastano però pochi ingredienti per trasformare la colazione in uno scenario attraente per i più piccoli. Per questo, Nesquik propone quattro ricette da creare con i bambini: ispirate a scenari esotici, come "Paradiso all’improvviso" con palme e creature alate, o a personaggi di fantasia, come il "Fruttarobot", il "Pesce Goloso e il "Gufo dagli occhi cetriolo".
L’Interform commercializzerà i prodotti commodity di Holtseer in Italia, con la possibilità di introdurre in seconda battuta le sue specialità casearie sul mercato italiano. In seguito potrebbero essere discusse ulteriori collaborazioni in aree geografiche extra Ue. “Basandosi su oltre 50 anni di eccellenza strategica e su profonde competenze nel settore agroalimentare, L’Interform è entusiasta di poter dare il suo contributo ad aziende prestigiose quali Zott e Holtseer Landkäserei – ha detto Delmo Christian Pichler, amministratore delegato della società del gruppo – apprezziamo la fiducia che queste due aziende hanno riposto nelle nostre capacità e siamo pronti a questa sfida. Credo che la firma di questi accordi rappresenti l'inizio di due collaborazioni a lungo termine di sicuro successo".
MÜLLER PRESENTA DUE NUOVI YOGURT Müller ha presentato due nuove referenze. La prima è lo yogurt della linea “I Mix Good” al gusto “Anacardi e Lamponi”, la seconda è uno yogurt della linea “Müller Mix” al gusto “Bacio”. Nel nuovo gusto dello yogurt I Mix Good, il bianco denso, cremoso, proteico si combina a un mix croccante e gustoso di anacardi, lamponi e semi di girasole. I Mix Good rappresenta il giusto equilibrio tra gusto e salute. La base bianca densa, cremosa e naturalmente fonte di proteine, si unisce a croccanti mix di frutta secca, semi e frutta disidratata, per un’esplosione di gusto e consistenze sempre nuove. Tre le varianti: Mandorle e Mirtilli Rossi, Noci Pecan e Banana e il nuovo Anacardi e Lamponi. E ancora, il nuovo Müller Mix Gusto Bacio combina yogurt al gusto Bacio con un mix di nocciole croccanti e nocciole ricoperte di cioccolato al latte. La linea Mix abbina l’inconfondibile yogurt Müller a tutto il piacere di Variegato alla Ciliegia, Delizia al Pistacchio e l’ultimo imperdibile Gusto Bacio con una combinazione di sapori veramente unici. I gusti si ispirano ai classici della gelateria: Nocciolato, Cookies & Cream, Fiordilatte e Cialda, Variegato alla Ciliegia, Delizia al Pistacchio e l’ultimo Gusto Bacio.
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ATTUALITÀ _NEWS BABYBEL, SNACK PER TUTTI Il formaggio Babybel è uno snack a tutto tondo. Un'alternativa divertente e nutriente per gli spuntini di tutti i giorni. Grazie al latte, infatti, Babybel fornisce importanti elementi nutrizionali come proteine, calcio e vitamine. Durante la crescita dei bambini, proteine e calcio contribuiscono allo sviluppo di muscoli, ossa e denti, mentre le vitamine A e B12 potenziano le normali funzioni del sistema immunitario. Che cosa c'è di meglio? In ottica contenuto di servizio, Babybel si fa notare anche per la comodità di consumo. Chi lo sceglie sa perfettamente quello che sta mangiando: un Babybel, infatti, fornisce un terzo dell'apporto giornaliero di latticini consigliato. Per gustarlo non servono posate: i bambini possono scartarli e mangiarli in autonomia, mentre il formaggio non ancora consumato resta protetto e si conserva fino alla data di scadenza.
CENTRALE DEL LATTE TORINO PRESENTA “YYOGURT” Latte fresco italiano in vasetto in carta riciclabile e monoporzione in quattro gusti. Centrale del Latte di Torino presenta un nuovo yogurt. Si tratta di Yyogurt, 100% naturale, in vasetto in carta riciclabile e in monoporzione da 115 gr, nei gusti albicocca, caffè, fragola e mango. Con una shelf life di 40 giorni, dalla ricetta cortissima con pochi ingredienti come latte, fermenti e frutta, ha una consistenza ricca e vellutata ed è senza aromi, addensanti, coloranti o conservanti. L’azienda piemontese non si è mai si è fermata durante il periodo di emergenza sanitaria, continuando a produrre notte e giorno e distribuendo i propri prodotti freschi in oltre seimila punti vendita in Piemonte. Questo nuovo prodotto è in linea con la filosofia aziendale “green oriented”. Infatti, il vasetto della nuova referenza è riciclabile perché in carta e non più in plastica. Il nuovo yogurt è distribuito nei canali della Gdo, normal trade e Horeca.
BRIMI LANCIA LA NUOVA MOZZARELLA “ARMONIA” In vista dell’autunno, la cooperativa Brimi lancia la nuova mozzarella Armonia come perfetto equilibrio tra benessere e corretta alimentazione. L’azienda altoatesina promette che la nuova mozzarella è buona, tenera, succosa, ma soprattutto equilibrata nella composizione perché contiene il 40% di sale e di grassi in meno rispetto alla media dei prodotti simili presenti sul mercato. Inoltre, si tratta di una referenza che testimonia l’impegno della cooperativa di Bressanone nel proporre prodotti con meno sodio e meno grassi.
La nuova mozzarella Armonia è un prodotto pensato per chi vuole restare in forma senza rinunciare al gusto e per persone attive e sportive. Perfetta gustata al naturale in piatti freddi come la caprese o le insalate, per godersi il piacere di un’ottima mozzarella senza sensi di colpa. Come tutte le referenze della gamma Brimi, anche la mozzarella Armonia è realizzata con latte dell’Alto Adige proveniente dai piccoli
masi di montagna. Armonia è disponibile nel formato monoporzione da 100 gr e nel multipack da tre.
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ATTUALITÀ _NEWS NUOVO STRACCHINO CREMOSO VALLELATA NATURALE, GUSTOSO E SOSTENIBILE Vallelata ha presentato il nuovo “Stracchino Cremoso”. Un formaggio dal gusto fresco e intenso di latte, con una consistenza piena e avvolgente che appaga il palato. Il nuovo stracchino è naturale, senza conservanti, preparato con fermenti lattici vivi e con latte 100% italiano, nel rispetto dell’ambiente e del benessere degli animali. È stato studiato per essere cremoso e avvolgente, per un vero momento di piacere, sempre nel segno dell’alta qualità che contraddistingue tutta la gamma dei prodotti Vallelata. Il gusto ricco lo rende perfetto da gustare da solo, spalmato sul pane, o accompagnato da verdure di stagione.
Nuovo anche il packaging, costituito con il 30% di plastica riciclata, frutto degli investimenti in ricerca e sviluppo che i ricercatori portano avanti ogni giorno nel centro di Corteolona (Pavia), dove un team di 30 tecnici si dedica a progetti di
innovazione prodotto, processo e imballaggio. “È un anno di grandi novità per il brand Vallelata. Abbiamo deciso di lanciare una nuova referenza per rispondere alle esigenze di quei consumatori che cercano una consistenza più ricca e avvolgente, ma con il gusto fresco di latte che da sempre caratterizza i nostri prodotti di qualità del marchio Vallelata – ha dichiarato il direttore marketing di Galbani Cheese, Mauro Frantellizzi – l’impegno di Vallelata per la sostenibilità ambientale quest’anno è più che mai evidente: grazie al progetto ‘Puliamo il tuo Parco!’ a settembre, insieme a Legambiente, abbiamo ripulito i 20 parchi più votati dai nostri consumatori”.
I BIRAGHINI SNACK SI VESTONO DI ROSA IN OCCASIONE DEL GIRO D’ITALIA Biraghi è fornitore ufficiale della 103esima edizione del Giro d’Italia di ciclismo. Per l’occasione, l’azienda ha deciso di lanciare una nuova confezione per i Biraghini Snack, che richiama il rosa, colore ufficiale
della manifestazione, già in distribuzione nella Gdo. Sebbene l’emergenza Covid abbia costretto a sospendere gli eventi e le manifestazioni sportive degli ultimi mesi, il caseificio piemontese non si è mai fermato ed è pronto per ricominciare a supportare gli atleti e le competizioni, partendo proprio dal Giro d’Italia. Da sempre vicina al mondo dello sport, di cui condivide i valori come la condivisione e il divertimento, l’azienda crede nell’importanza di uno stile di vita sano e consapevole, caratterizzato da una corretta e bilanciata alimentazione, di cui i prodotti Biraghi sono portavoce. Dal 3 al 25 ottobre 2020, quindi, in tutte le 21 tappe del Giro d’Italia, Biraghi è presente all’interno dei villaggi
di partenza con il proprio camion brandizzato nel quale si possono acquistare i Biraghini Snack a un prezzo promozionale, oltre a ricevere omaggi e buoni sconto. “Siamo orgogliosi di sostenere un evento come il Giro d’Italia, forse la competizione sportiva più amata dagli italiani – dichiara Claudio Testa, direttore marketing – dopo una prima esperienza nel 2019 dove avevamo portato il nostro truck brandizzato in un paio di tappe, quest’anno siamo fieri di essere al fianco del Giro in veste di fornitori ufficiali. Questo evento ci ha dato la spinta per riprendere le iniziative che nei mesi scorsi erano state annullate e segna la ripartenza delle grandi manifestazioni nel nostro Paese”.
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DA TRE GENERAZIONI LA RICERCA DELL’ECCELLENZA
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ATTUALITÀ _NEWS “SNACK & VAI”! AL VIA LA PARTNERSHIP DI GUSTO TRA MELINDA E PARMAREGGIO Il tema della salute è sempre più centrale per il consumatore moderno e oggi assume un valore ancora più profondo visto il particolare momento che stiamo vivendo. Crescono di conseguenza l’esigenza e la ricerca di prodotti che possano aiutare a mantenere una dieta sana ed equilibrata, che uniscono semplicità, naturalità e qualità, senza rinunciare al gusto e alla comodità. In linea con queste esigenze, dalla collaborazione tra Melinda e Parmareggio nasce “Snack & Vai !”. Così, l’eccellenza delle mele dal bollino blu si unisce a uno dei prodotti di punta della tradizione gastronomica italiana, il Parmigiano Reggiano Dop, e si inserisce nel mercato delle merende combo nato nel 2014 con il lancio della prima referenza della gamma di “L’Abc della merenda” che oggi presenta
una continua crescita ed espansione. Il contenuto di Snack & Vai! sono un Melinda Squeez da 70 g – la passata 100% frutta in un comodo pouch tascabile, prodotta da Ad Chini, storico partner di Melinda, specialista dei trasformati a base frutta – e uno snack da 17 g di Parmigiano Dop. Insieme, garantiscono una pausa gustosa e genuina. Grazie alla pratica confezione con i prodotti confezionati singolarmente e alla possibilità di rimanere fino a quattro ore fuori dal frigorifero prima di essere consumato, Snack & Vai! è perfetto da portare con sé in ogni occasione. Il format dello snack si integra alla perfezione con la necessità di trovare sempre nuovi modi di mangiare Parmigiano Reggiano Dop, puntando su un alto livello di servizio, oltre che di gusto e qualità.
LATTE MUKKI, NUOVA CONFEZIONE RICICLABILE Riduzione del 67% delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Questo il risultato ottenuto da Mukki grazie alla nuova confezione per il latte, quella a minor impatto ambientale (solo 19 g di CO2 equivalente per litro), con la quale rilancia il suo impegno sul fronte della sostenibilità. La nuova confezione prodotta da risorse rinnovabili è riciclabile e costituita da solo due materiali: carta e polimeri di origine vegetale (la cosiddetta “plastica di origine vegetale”) provenienti dalla canna da zucchero. La vera novità sono proprio i polimeri di origine vegetale, che hanno lo stesso aspetto e la stessa funzionalità della plastica tradizionale, ma sono ecologicamente sostenibili. In pratica, nella sua interezza il nuovo pack è realizzato dall’unione di fogli sottilissimi di polimeri di origine vegetale e carta; il tappo a vite, invece, è realizzato soltanto con la nuova “plastica” derivata dalla canna da zucchero. Tetra Pak mette a disposizione la nuova confezione con il minore impatto ambientale possibile: la carta proviene da foreste a gestione responsabile e sostenibile, mentre la canna da zucchero da cui si ottengono i nuovi polimeri proviene da coltivazioni certificate del Brasile dove
l’intero ciclo produttivo è ecosostenibile. Questa è la novità più facilmente visibile dai consumatori, ma ce ne sono altre. Per il trasporto del latte ai punti vendita, Mukki utilizza un nuovo imballo in cartone da dieci confezioni, che riduce del 23% l’utilizzo annuo della plastica in azienda. È il latte Selezione Mugello il primo ad avere la nuova confezione, in linea con le caratteristiche che lo contraddistinguono come il “latte amico dell’ambiente”. Il latte Mugello, infatti, è quello che rappresenta l’eccellenza sia per qualità che per sostenibilità ambientale della filiera produttiva. Il percorso per la riduzione dell’impatto ambientale proseguirà nei prossimi mesi, coinvolgendo le altre tipologie di latte e prodotti Mukki.
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ATTUALITÀ _NEWS DALTERFOOD GROUP HA INVESTITO TRE MILIONI PER AMPLIARE E INNOVARE IL CASEIFICIO DEL CIGARELLO Tre milioni di euro messi in campo non solo per aumentare la capacità produttiva, ma anche per rendere più sostenibile e accurato il processo di lavorazione del Parmigiano Reggiano. Sono terminati i lavori di ampliamento del caseificio Colline del Cigarello e Canossa, di proprietà di DalterFood Group, ora il più grande caseificio dell’area di montagna del comprensorio. L’investimento ha consentito di aumentare significativamente la capacità produttiva e di incrementare la forza lavoro qui impiegata. Da una produzione di 90 forme al giorno di Parmigiano Reggiano, il caseificio ora è in grado di arrivare a 150. Al suo interno è stata ampliata l’area della sala di asciugatura ed è stato realizzato un nuovo salatoio ad immersione, adeguato ai nuovi livelli di produzione. “L’ampliamento del caseificio del Cigarello ci consente di raddoppiare la produzione, grazie a un investimento molto significativo realizzato senza alcun contributo pubblico
nell’area dell’Appennino, tanto da farlo diventare il caseificio più grande della provincia di Reggio Emilia, oltre che di tutta la montagna del comprensorio – afferma Alberto Viappiani, Ceo del gruppo – siamo molto soddisfatti e orgogliosi, perché abbiamo lavorato per rendere questo caseificio un modello di innovazione e sostenibilità, con un investimento che genera importanti ricadute occupazionali, sociali ed economiche per l’intera zona”. Insieme al forte aumento della capacità produttiva, sono stati apportati fondamentali cambiamenti anche sul fronte della sostenibilità ambientale: gli investimenti più significativi riguardano l’installazione di un avanzato sistema tecnologico di depurazione delle acque, nonché di una nuova centrale termica a gas metano al posto di quella precedente che utilizzava gasolio. “Il nostro Gruppo ha intrapreso un percorso molto importante sui temi che riguardano la sostenibilità ambientale, non a caso siamo stati il primo
produttore italiano di formaggi duri a studiare imballaggi al 100% compostabili e biodegradabili – conclude Viappiani – questi interventi di ampliamento e innovazione introdotti nel caseificio del Cigarello ci consentono un deciso miglioramento sia dell’efficienza produttiva, sia dell’impatto ambientale”.
DEMETER, LA LINEA DI YOGURT TEDDI CON SETTE GUSTI Teddi è la linea di yogurt preparata con latte e frutta frullata di qualità biologica che lo rendono un alimento equilibrato da consumare, cucchiaio dopo cucchiaio, a colazione o a merenda. È preparata seguendo una ricetta semplice,
100% naturale, che prevede l’utilizzo di solo latte italiano proveniente da allevamenti biodinamici. Comprende le referenze albicocca, fragola, banana, pera, biscotto e i recenti gusti Mela&Prugna e Bianco naturale Demeter. Lo yogurt bianco naturale Demeter è preparato con latte biodinamico italiano, proveniente da allevamenti che utilizzano unicamente metodi biologici e biodinamici. Nel banco frigo della Gdo, può vantare di essere l’unico prodotto con marchio Demeter per bambini. Il Teddi Mela&Prugna è un abbinamento di gusto, piacevole e delicato, dove la bontà della purea di mele si accompagna alla dolcezza e alla succosità delle prugne. Tanti sapori semplici e autentici, una cremosità e una consistenza uniche, insieme alla qualità biologica di sempre che fanno degli yogurt Teddi la merenda buona e genuina che piace ai bambini e anche alle mamme.
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ATTUALITÀ _NEWS MILA, DAI MASI DI MONTAGNA IL LATTE FIENO DELL’ALTO ADIGE Il Latte Fieno 100% dell’Alto Adige di Mila è una specialità che racchiude tutta la tradizione e la genuinità del latte altoatesino, perché la sua produzione rispetta le antiche tradizioni dell’arco alpino. Il Latte Fieno Stg viene prodotto nei masi altoatesini di Mila – piccole realtà situate per la maggior parte oltre i mille metri d’altitudine – e raccolto fresco ogni giorno dai 2.400 soci della cooperativa. Le bovine da Latte Fieno sono nutrite con erba fresca, fieno e piccole quantità di cereali,
rinunciando completamente agli insilati (foraggi fermentati) e agli Ogm. Il Latte Fieno – 100% dell’Alto Adige di Mila è un latte di altissima qualità, dal gusto pieno, ricco di preziose sostanze nutritive e che dura “più giorni”, grazie al delicato trattamento a temperatura elevata. Un prodotto con un packaging innovativo, realizzato con oltre l’80% di fonti rinnovabili e pensato per chi segue un’alimentazione consapevole.
GALBANI AL FIANCO DEGLI ITALIANI CON LA ONLUS OFFICINE BUONE Galbani ha rinnovato il proprio impegno di vicinanza al territorio italiano sostenendo l’iniziativa della Onlus Officine Buone. Con Special Cook, l’azienda lombarda ha portato la cucina di qualità negli ospedali d’Italia. Un messaggio di vicinanza umana a chi vive un momento di difficoltà, ma anche un modo divertente per educare a un’alimentazione che può essere al tempo stesso sana e gustosa. Officine Buone propone infatti un modo nuovo di fare volontariato: attraverso format culturali innovativi, permette ai giovani di donare il proprio talento in ospedali e nei luoghi di
fragilità, con risvolti educativi e coinvolgenti sia per i pazienti, sia per i volontari. Il nuovo format di Special Cook, studiato per questo momento difficile, ha permesso a chef di fama ed esperienza di donare il proprio talento per un pasto speciale negli ospedali italiani, anche in questo periodo in cui è ancora necessario fronteggiare l’emergenza Coronavirus. A Milano, lo chef Stefano Callegaro – vincitore di Masterchef 4 e autore del tiramisù più lungo del mondo con Santa Lucia Galbani la scorsa primavera – ha preparato due versioni di amatriciana gourmet con variante al Galbanino. Il piatto è stato studiato in accordo con i nutrizionisti per gli ospiti del centro clinico ad alta specializzazione dell'Ospedale Niguarda di Milano NeMO, pensato per rispondere in modo specifico alle necessità di chi è affetto da malattie neuromuscolari, come la sclerosi laterale amiotrofica, le distrofie muscolari e l’atrofia muscolare spinale.
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L’INTENSITÀ
ATTUALITÀ _NEWS CONSORZIO TUTELA FORMAGGIO ASIAGO PRESENTA “IL RICETTARIO DELLA MALGA” Nuova tappa dell’impegno per la valorizzazione della produzione d’alpeggio del Consorzio tutela Formaggio Asiago che pubblica “Il Ricettario della Malga – 10 Ricette di Montagna con i Ristoratori 7 Comuni”. Il volume è un viaggio attraverso l’Altopiano di Asiago, la zona originaria di produzione della denominazione d’origine protetta e il più grande comprensorio malghivo per numero ed estensione di tutta Europa. “Il Ricettario della Malga – 10 Ricette di Montagna con i Ristoratori 7 Comuni” nasce dalla volontà di esaltare i tre principali elementi distintivi della produzione di Asiago Dop: l’uomo, la natura e l’alimentazione.
Il volume accompagna in un viaggio nell’ambiente delle malghe e nel lavoro dei malghesi da un punto d’osservazione non consueto, dove la scoperta di uno dei formaggi più celebri al mondo passa dall’incontro umano e professionale di casari e ristoratori assaporando ricette, racconti, profumi di montagna.
Di malga in malga, di pagina in pagina, gli chef e i malghesi dell’Altopiano diventano gli originali compagni di un’inedita escursione lungo le vie dell’alpeggio e svelano al lettore, con i loro volti complici e sorridenti, quanti tesori sono custoditi in una forma di formaggio Asiago Dop e nel suo utilizzo in cucina. “Questa pubblicazione – afferma il presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Fiorenzo Rigoni – è parte del percorso che vede il Consorzio impegnato a far conoscere e apprezzare la produzione di montagna partendo proprio da chi, ogni giorno, ne garantisce le qualità distintive".
LORENZO SANGIOVANNI CONFERMATO PRESIDENTE DEL CONSORZIO TUTELA TALEGGIO Lorenzo Sangiovanni, già in carica dal 2014, è stato confermato per altri tre anni alla presidenza del Consorzio Tutela Taleggio. La nomina è stata decisa dal consiglio di amministrazione nominato lo scorso 9 luglio dall’assemblea generale annuale dei soci. “Sono onorato della rinnovata fiducia accordatami dai colleghi e orgoglioso di continuare a ricoprire un ruolo così importante – ha dichiarato Sangiovanni – siamo in un periodo storico particolare, di crisi del settore legata alla recente pandemia da Covid-19 e di grande incertezza per il futuro. Sono consapevole dell’impegno che mi sarà richiesto nei prossimi mesi e pronto a lavorare con determinazione, di concerto con l’intero consiglio, affinché la nostra Dop continui a rappresentare un’eccellenza italiana garantita, sicura e riconosciuta. Durante il mio incarico il consorzio continuerà a portare avanti le azioni di vigilanza, tutela, promozione e comunicazione del marchio e consoliderà i proficui rapporti con le associazioni di categoria di cui Taleggio fa parte e con gli enti pubblici e privati, regionali e nazionali, che lavorano nella direzione della valorizzazione del made in Italy del settore enogastronomico. L’unità di intenti – ha concluso Sangiovanni – la fattiva collaborazione e il sostegno reciproco che
hanno contraddistinto l’attitudine delle nostre aziende durante questo periodo di crisi, saranno i cardini attraverso cui costruire il futuro”. Nel 2019 la produzione di Taleggio Dop (8.806 t) ha fatto segnare un lieve aumento (+0,06%), rispetto al 2018. Il 2019 ha confermato il trend positivo della voce export (+4,4% sul 2018), risultando l’anno con il picco più alto di esportazioni (2.298 t, il 26% del totale).
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ITÀ
NOV
ATTUALITÀ _LIBRI MANGIA COME PARLI Un libro di ricette semplici da realizzare, ma con un tocco in più e una serie di consigli gastronomici. Ottanta le ricette, tradotte anche in lingua inglese, raccolte in un volume che unisce le tradizioni e la stagionalità dei prodotti ai suggerimenti su come cucinarli, in un racconto delle eccellenze gastronomiche del territorio italiano. È “Mangia come parli” (il Sole 24 Ore editore 2020, 160 pp.), dello chef Davide Oldani, ideatore della cucina pop basata sulla semplicità e sulle materie prime essenziali. Il libro è un viaggio di andata e ritorno nelle regioni italiane che parte dalla conoscenza delle materie prime e dei prodotti di stagione e dal rispetto delle tradizioni culinarie, di regione in regione e di stagione in stagione. Durante il lockdown per l’emergenza sanitaria abbiamo vissuto più tempo nelle case divertendoci in cucina nella preparazione di piatti. “Il cibo ci ha tenuti insieme – sottolinea Oldani – con questo libro mi piacerebbe dare una mano a chi, per necessità o per passione, ha voglia di cimentarsi in cucina, affinché lo stare insieme intorno a una tavola sia anche motivo di soddisfazione, oltre che di piacere”.
LA SCIENZA DELLA CUCINA Quali sono gli utensili essenziali che devono essere presenti in una cucina a prova di chef? Come fare per riconoscere il pesce di qualità e come prepararlo al meglio? E un taglio di carne pregiato? Quando bisogna aggiungere le erbe aromatiche? È meglio schiacciare o tritare l’aglio? Come funziona il forno, e quali sono i segreti per una cottura impeccabile per i diversi cibi? Come cucinare le verdure conservandone i nutrienti? È vero che le diverse zone della lingua percepiscono gusti diversi? In “Scienza della cucina. Tecniche, ingredienti e strumenti” (Gribaudo editore 2020, 256 pp.), libro a metà strada fra trattato di cucina e testo scientifico, Stuart Farrimond, scienziato dell’alimentazione, fornisce le risposte a queste e a molte altre domande con approfondimenti dedicati anche a concetti di grande attualità, quali le diete e la loro efficacia.
GASTRONOMIA CONSAPEVOLE Mangiare e bere sono due necessità naturali che provvediamo a soddisfare d’istinto, senza soffermarci a pensare ai significati simbolici di ciò che ruota attorno al cibo e al gusto. Sono attività che ci accomunano a tutti gli altri esseri viventi, e che tuttavia solo all’animale umano procurano un piacere rielaborato attraverso processi culturali e sociali utili a prolungarlo e a ritualizzarlo. Soltanto noi produciamo il cibo, lo cuciniamo, spesso lo condividiamo con il prossimo e, pur potendo mangiare di tutto, abbiamo stili alimentari differenziati su base culturale. In “Gastronomia consapevole. Istruzioni per l’uso” (Il Mulino editore 2020, 192 pp.), Rosalia Cavalieri muovendo da una riflessione sulla cultura del cibo e sull’educazione alimentare e del gusto, temi di costante attualità, offre un compendio dei saperi di base, una sorta di “cassetta degli attrezzi” per i lettoridegustatori, che potranno così affinare, approfondire o anche solo rinfrescare la conoscenza di ciò che si cela dietro al gesto quotidiano del mangiare.
FUTURO MATERIALE Tutto ciò di cui l’Umanità dispone è contenuto sul pianeta Terra, in quantità finita. E quando finiranno le materie prime? Possono essere toccati e guardati, ascoltati, annusati e, perché no, gustati: i materiali sono l’orizzonte della nostra esperienza fisica. Da quelli consolidati, come l’acciaio e la plastica, ma anche il cioccolato, a quelli futuribili, come i tessuti elettrocromici, i nanomateriali, il grafene, tutti necessitano di materie prime ed energia per la loro produzione. Per troppi decenni il nostro modello economico si è basato unicamente sul bilanciamento di costo e prestazioni, senza considerare che le risorse di cui disponiamo sono limitate e in progressiva diminuzione. Se il futuro materiale non dovrà consumare ma prendere in prestito, quali possono essere allora le istruzioni d’uso per uno sviluppo sostenibile? In “Futuro materiale” (Il Mulino editore 2020, 176 pp.) Luca Beverina, professore di Chimica Organica del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università Milano-Bicocca, prova a rispondere a questa domanda.
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ECONOMIA
GLI ITALIANI E LA PANDEMIA: AGGRAPPATI AL CIBO-SALVAGENTE IL RAPPORTO COOP 2020 FOTOGRAFA UN PAESE PESSIMISTA, CON CONSUMI ARRETRATI DI TRE DECENNI. MA LA SPESA ALIMENTARE TIENE di Samuele Ferrigato
L
o shock della pandemia, dopo aver travolto le nostre vite provocando la più grande recessione dal secondo dopoguerra, cambierà gli equilibri internazionali e sposterà a Oriente il baricentro del mondo, penalizzando i Paesi atlantici, a partire dall’Europa. Forse per questa consapevolezza l’Ue ha ritrovato un inatteso slancio e una nuova visione collettiva finalmente solidale. Un'irrinunciabile chance anche per l’Italia, che dovrebbe puntare su istruzione, lavoro e digitalizzazione. In attesa del concretizzarsi del Recovery Fund e benché confortati dagli ammortizzatori sociali messi in campo dal Governo, gli italiani restano i più pessimisti d’Europa, ma la classe media del nostro Paese mostra una straordinaria resilienza e, tra risparmi, rinvii e rinunce, si attrezza per reggere l’impatto della crisi. A subire maggiormente saranno soprattutto le classi più fragili, i giovani, le donne, mentre nel 17% di italiani che prevedono un futuro miglioramento ci sono soprattutto uomini dell’upper class. Tutti gli italiani condividono la sensazione di
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ECONOMIA SALUTE, CASA, FOOD: LE CATEGORIE MENO COLPITE DALLA RIDUZIONE DELLE INTENZIONI DI SPESA NEL 2021 COME PREVEDE CHE CAMBIERÀ LA SPESA DELLA SUA FAMIGLIA PER QUESTE TIPOLOGIE DI PRODOTTI RISPETTO AL 2020? (% RISPONDENTI) RIDUZIONE
NET +3% 0% -8% -8% -8% -12% -13% -15% -15% -20% -21% -22% -24% -24% -29%
19% 18% 18% 25% 28% 32% 28% 41% 23% 34% 41% 37% 37% 39% 44%
CRESCITA
Salute Utenze acqua, elettricità, gas Alimentari e bevande Telefonia e connettività Trasporti privati Prodotti tecnologici Istruzione/Corsi di formazione Viaggi e vacanze Affitto/mutuo per la casa Abbonamenti e Pay tv Ristoranti, pub, bar Abbigliamento e scarpe Trasporti pubblici Sport Intrattenimento e spettacoli
22% 18% 10% 17% 20% 20% 15% 26% 8% 14% 20% 15% 13% 15% 15%
Fonte: Ufficio Studi Coop "Italia 2021 il Next Normal degli italiani" Consumer Survey, agosto 2020
vivere in una bolla. Confinati nel presente senza la possibilità di poter fare progetti per il futuro, gli abitanti del Belpaese si rifugiano dentro comfort zone delimitate e protette (casa, affetti familiari, vicinato) e riducono il raggio della mobilità e delle attività outdoor. Ultima trincea della spending review degli italiani, il cibo trova una nuova centralità nella vita domestica e per questo diventa homemade, digital, safe e sostenibile. Questi i temi principali del “Rapporto Coop 2020 – Economia, Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani” redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di Nomisma, il supporto di analisi di Nielsen e i contributi originali di Gfk, Gs1-Osservatorio Immagino, Iri Information Resources, Mediobanca Ufficio Studi, Npd, Crif eTetra Pak Italia. L’edizione 2020 del Rapporto è tutta orientata a descrivere la situazione della nuova realtà che ci attende quando la pandemia sarà conclusa. Per
fare questo, oltre alle fonti di solito utilizzate, si è avvalsa di due diverse indagini denominate “Italia 2021 il Next Normal degli italiani” e condotte entrambe nello scorso mese di agosto. La prima ha coinvolto un campione di 2000 italiani, rappresentativo della popolazione maggiorenne. La seconda si è rivolta alla community del sito di italiani. coop e ha coinvolto 700 opinion leader e market maker fruitori delle passate edizioni del Rapporto. Tra questi, sono stati selezionati 280 soggetti (imprenditori, amministratori delegati e direttori, liberi professionisti) in grado di anticipare più di altri le tendenze future del Paese. IL "NUOVO" CIBO Gli italiani in lockdown hanno riscoperto la casa e il piacere di cucinare. Ma anche dopo, le mura domestiche sono diventate un luogo in cui rifugiarsi per limitare i rischi di contagio. Ad esempio, il 41% di chi ha risposto al sondaggio prevede di ridurre la spesa prevista nel prossimo anno alla voce ristoranti.
Dunque, la casa come salvagente a cui tenersi stretti fa il paio con un’altra costante che distingue ancora nel post Covid gli italiani dai cugini europei: il cibo. Alla spesa alimentare, pur nell’emergenza e in un'evidente contrazione generalizzata degli acquisti, gli italiani non rinunciano e solo il 31% dichiara di voler acquistare prodotti di largo consumo confezionato più economici a fronte di un 37% della media europea; un dato decisamente inferiore al 50% registrato lo scorso anno e al 57% del 2013 (anno in cui eravamo in piena crisi economica, con un Pil a -1,8%). Anche a emergenza sanitaria finita, solo il 18% dice di voler acquistare prodotti più economici. Guardando nel carrello, si nota una straordinaria inversione di tendenza rispetto alla fotografia scattata appena un anno fa dal Rapporto Coop. Allora era fuga dai fornelli, un fenomeno che in realtà continuava in progressione costante, tanto da dimezzare in 20 anni il tempo passato a cucinare ogni giorno, ridotto ad appena 37 minuti.
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LA TUA SCELTA
CONTA
Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.
Ottima scelta.
ECONOMIA UNA SCELTA IN CONTROTENDENZA SIA CON IL PASSATO, CHE CON IL RESTO D'EUROPA AZIONE DI RISPARMIO OGGETTO DI ANALISI: ACQUISTO BRAND LCC PIÙ ECONOMICI (% RISPONDENTI CHE INTRAPRENDONO/PREVEDONO DI INTRAPRENDERE QUESTA AZIONE) ACQUISTANO BRAND LCC PIÙ ECONOMICI PREVEDONO DI ACQUISTARE BRAND LCC PIÙ ECONOMICI ANCHE QUANDO LA SITUAZIONE ECONOMICA SARÀ IN RIPRESA
40% 31% 18% 57%
50%
13%
ITALIA
ITALIA
ITALIA
32%
32%
33%
17%
21%
20%
15%
11%
13%
FRANCIA
REGNO UNITO
SPAGNA
37%
23%
19%
17%
18%
GERMANIA EUROPA
Fonte: Ufficio Studi Coop "Italia 2021 il Next Normal degli italiani" Consumer Survey, agosto 2020
Complice il lockdown, invece, gli italiani hanno rimesso le mani in pasta e anche nel post Covid il cook@home è una costante che spiega la forte crescita nelle vendite degli ingredienti base (+28.5% in Gdo su base annua) a fronte della contrazione dei piatti pronti (-2,2%). Supportati o meno da aiuti tecnologici (la vendita dei robot da cucina ha fatto registrare a giugno +111% rispetto all’anno prima), il 30% dedicherà ancora più tempo alla preparazione del cibo e il 33% sperimenterà di più. Uno su tre lo farà per “mangiare cose salutari”, ma c’è anche un 16% che lo ritiene un modo per mettersi al riparo da possibili occasioni di contagio. La preparazione domestica dei cibi è probabilmente anche la nuova strategia degli italiani per non rinunciare alla qualità e contemporaneamente alleggerire il budget familiare. Nella bolla si accorcia anche la filiera del cibo e per un italiano su due l’italianità e la provenienza dal proprio
territorio acquistano ancora più importanza di quanta ne avessero in periodo pre Covid, dove già godevano di ampia popolarità. CONFEZIONATO = SICURO Sempre per questioni di sicurezza, nell’estate appena trascorsa abbiamo assistito a una vera rivincita del food confezionato, che cresce a un ritmo più che doppio rispetto all’intero comparto alimentare se paragonato a un anno fa: +2,3% contro +0,5% (giugnometà agosto 2020). Il packaging protettivo e avvolgente sembra in questo caso fare la differenza in tutti i comparti: ortofrutta, salumi e latticini. Mentre guardando i carrelli, sempre nell’estate riacquistano forza il gourmet (+16.9%), l’etnico (+15,4%) e il vegan (+6,9 per cento). Dopo il boom nel lockdown non accenna a diminuire la corsa all’e-food. A fianco dell’e-commerce puro, però, gli italiani sembrano voler scegliere soluzioni miste.
Il click&collect, ad esempio, passa dal 7,2% delle vendite on line del 2019 al 15,6% nella fase successiva alla pandemia. C’è anche chi (42%), ritiene comunque importante il consiglio del negoziante/ addetto al banco, a riprova che la parola chiave sembra essere sempre più la multicanalità. A costituire un deterrente è il caro prezzo dell’online: +25% rispetto al carrello fisico (marzogiugno 2020). Un divario di prezzo diminuito rispetto al 2019, quando si attestava sul +35%, ma comunque tale da far sì che la spesa digitale sia un’abitudine diffusa tra le famiglie con redditi medio alti: la quota di acquirenti e-grocery passa dal 39% dei ceti popolari al 53% della upper class. E sarà ancora quest’ultima a trainare la domanda nel futuro prossimo (lo dichiara il 43 per cento). CHE SIA SOSTENIBILE Tra le costanti che il Covid non ha spazzato via, riemerge con forza l’attenzione prestata dagli italiani ai temi della sostenibilità. Se è vero che per il 35% dei manager intervistati lo sviluppo della green economy è una delle tendenze che caratterizzeranno in positivo il post Covid, questa sorta di coscienza verde nazionale si traduce in acquisti correlati. Nel confronto internazionale non c’è gara. Il 27% degli abitanti del Belpaese acquista prodotti sostenibili/ecofriendly di più rispetto a prima del Covid (i francesi e gli spagnoli seguono distanziati con un 18%). Il 21% – in questo caso appaiati agli spagnoli – ha aumentato gli acquisti in punti vendita che promuovono prodotti sostenibili (contro il 17% degli americani e il 15% dei tedeschi) e il 20% acquista di più da aziende che operano nel rispetto dei lavoratori. Degno di considerazione anche quel 1.700.000 di italiani che sperimenteranno acquisti green per la prima volta, a emergenza finita.
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una terra, una famiglia, una forma
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ECONOMIA
UNA PROMOZIONE (FORSE) CI SALVERÀ PER CONTENERE GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA, TRA FINE 2020 E INIZIO 2021 GLI OPERATORI DEL LARGO CONSUMO CONFEZIONATO FARANNO UN MASSICCIO USO DELLE LEVE PROMOZIONALI di Cristina Bellini
L
a società di ricerche Iri ha elaborato le previsioni sull’andamento dei mercati del largo consumo confezionato nella seconda parte dell’anno in corso e nel 2021. In un contesto così inedito, risulta difficile pronosticare scenari futuri basati su assunzioni inattaccabili. Ma lo scenario proposto d Iri è stato
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ECONOMIA costruito facendo affidamento sulle opinioni prevalenti fra gli esperti macroeconomici, i principali istituti di studi sanitari e le opinioni espresse da imprese e consumatori; questi ultimi due, sondati attraverso fasi successive di indagini condotte con la collaborazione del Rem-Lab dell’Università Cattolica di Milano. Ecco i principali elementi che guidano le previsioni. I FATTORI CHIAVE L'evoluzione endemica della pandemia. Si prevede un numero contenuto ma continuo di nuovi contagi, con piccoli focolai circoscritti in prevalenza originati dall’estero. Rimarrà uno stato di cautela sia ufficiale (verranno mantenute le principali regole di base anti contagio da parte delle autorità), sia psicologico per la gran parte della popolazione. Ciclo economico. Forte negatività nel 2020 con inevitabili ripercussioni sul reddito delle famiglie. Parte dei settori economici non riprenderanno appieno l’attività, influenzando i livelli occupazionali. Ripresa, su base annua, attesa nel primo semestre del 2021. Prezzi e promozioni. A partire dal secondo semestre del 2020, lo scenario della domanda sarà dominato dagli effetti dell’arretramento del reddito. I player della filiera del largo consumo torneranno a investire sulle leve della convenienza per sostenere i volumi e per recuperare (o difendere) le posizioni perse (o acquisite) nella fase del lockdown. Canali e formati distributivi. Dopo lo spostamento degli acquisti verso i formati di prossimità durante il periodo di lockdown, si sta assistendo già in fase 3 a un ritorno agli assetti pre-Covid. In questo giocherà un ruolo fondamentale il dispiegamento delle leve di marketing, fra cui
LE PREVISIONI SU VENDITE E PREZZI II SEMESTRE I SEMESTRE II SEMESTRE 2020 2021 2021
LCC: VENDITE A VALORE (var % vs anno precedente)
+0,4%
-8,1%
+1,3%
PREZZI LCC (var % vs anno precedente)
-0,1%
-0,7%
+0,2%
PRESSIONE PROMOZIONI DI PREZZI (differenza in pp vs anno precedente)
+3,8pp
+6,4pp
-0,5pp
Fonte: IRI Liquid Data®. Total Store View. Ipermercati + Supermercati + Lsp + Discount + Casa toilette. Totale Largo Consumo Confezionato.
in primis prezzi e promozioni. Invece non arretrerà il canale dell'e-commerce che consoliderà le posizioni acquisite durante la fase acuta della crisi sanitaria proseguendo la sua espansione. Migrazione dei pasti fuori casa in casa. Questo è stato uno dei fattori principali alla base dell’impennata delle vendite retail nel corso della fase critica dell’epidemia. Con la riapertura di bar e ristoranti si sta assistendo (con ritardo) a un graduale rientro del fenomeno. Tuttavia, i tempi saranno lunghi. Una quota significativa dei lavoratori si aspetta di continuare a lavorare da casa ancora a lungo e i consumatori mostrano ancora una certa riluttanza a frequentare assiduamente i locali pubblici. L'ipotesi degli analisti Iri è che lo scenario distributivo futuro continuerà ad assorbire quota parte della domanda alimentare altrimenti soddisfatta in bar e ristoranti. Tenendo conto dei fattori sopra elencati, le previsioni di Iri indicano che le vendite nel secondo semestre 2020 saranno in linea con lo stesso periodo del 2019 attestandosi a valore su un +0,4 per cento. Il primo semestre 2021 sconterà il confronto con la prima fase dell’epidemia, registrando un calo dell'8,1 per cento.
IL SECONDO SEMESTRE 2020 Il secondo semestre di quest’anno rappresenta l’ingresso del mercato in una fase dominata da fattori economici sia generali che di filiera. Si cominciano a sentire gli effetti del calo del reddito contrastati dalla ripresa nell’uso delle leve di convenienza (prezzi e promozioni), della maggiore completezza assortimentale, del recupero di fidelizzazione e dal permanere ancora in ambito domestico di quota parte dei consumi per i pasti precedentemente soddisfatti dai canali out of home. Inoltre, il primo semestre 2021 sconterà inevitabilmente il confronto con le impennate eccezionali della domanda, condizionando il bilancio di tutto l’anno. Nel secondo semestre 2021 si prevede un riallineamento del trend delle vendite su tassi di crescita fisiologici, ancora supportati da prezzi deboli, forte spinta promozionale e una parte residuale di domanda fuori casa che rimarrà fra le mura domestiche. Per quanto concerne l’andamento dei reparti, nel secondo semestre 2020 continuerà la crescita dei ricavi per gli alimentari, anche se a tassi più contenuti, ancora sostenuti dalla
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OTTOBRE 2020
ECONOMIA IL TREND STORICO DELLE VENDITE A VALORE (var. % vs periodo corrispondente) 2019
I SEMESTRE 2020
p. II SEMESTRE
(**)
2020
p. 2020
p. 2021
DROGHERIA ALIMENTARE
+1,5
+8,9
+2,6
+5,7
-3,0
FRESCHI E ORTOFRUTTA P.I.
+3,9
+11,2
+2,5
+6,9
-4,2
GELATI E SURGELATI
+1,9
+16,8
+1,1
+8,7
-5,2
PETCARE
+2,9
+2,9
-5,3
-1,3
-1,7
CURA CASA
+1,2
+12,0
-3,7
+4,0
-5,7
CURA PERSONA
+2,6
+2,2
-5,5
-1,7
-2,7
BEVANDE
+2,5
+5,1
-2,0
+1,3
-2,7
Fonte: IRI Liquid Data®. Total Store View. Previsioni di vendita a valore. Totale Largo Consumo Confezionato. Ipermercati + Supermercati + Libero servizo piccolo, Specialisti casa e persona, Discount (**) Preconsuntivo. Previsioni Iri edizione luglio 2020.
domanda domestica suppletiva a pasti fuori casa. In ripiegamento, invece, le vendite in valore di bevande, petcare e reparti "chimici". L'INIZIO DEL 2021 Nel 2021 si attende un calo diffuso per tutti i reparti, a causa del rimbalzo sul primo semestre 2020 e all’effetto dominante del fattore reddito, fortemente arretrato rispetto ai livelli pre-Covid. Per quanto concerne i volumi, la frenata attesa dei prezzi e la migrazione dei pasti in casa sosterranno la domanda alimentare nel secondo
semestre 2020. Si attende poi un calo generalizzato nel 2021. L’appiattimento delle dinamiche di prezzo conduce ad una profilatura delle previsioni di reparto che rispecchia quasi fedelmente quella dei ricavi. I reparti di alimentari e cura casa si prevedono in crescita a saldo 2020. Viceversa, ci si attende un calo diffuso a tutti i reparti per il 2021. Si attende, infine, un calo della domanda a volume già nel saldo del 2020 per il petcare e per il Cura Persona, i reparti che meno hanno partecipato al "paniere di emergenza" durante la fase acuta della crisi
sanitaria da Coronavirus. Per quanto concerne l’andamento degli acquisti nel canale online, si prevede un’ulteriore espansione. Le proiezioni di Iri indicano che l’e-commerce nel Largo consumo confezionato potrà raggiungere in un paio d’anni una quota non trascurabile sul totale delle vendite, agganciandosi agli standard di alcuni Paesi europei dove il fenomeno è più sviluppato. In particolare, nel solo 2021 gli acquisti nel canale digitale cresceranno del 95%, raggiungendo un giro d'affari di quasi 2,7 miliardi di euro.
IL TREND STORICO DELLE VENDITE A VOLUME (var. % vs periodo corrispondente) 2019
I SEMESTRE 2020
p. II SEMESTRE
(**)
2020
p. 2020
p. 2021
DROGHERIA ALIMENTARE
+1,1
+7,4
+2,7
+5,0
-2,7
FRESCHI E ORTOFRUTTA P.I.
+3,2
+7,7
+2,3
+5,1
-3,8
GELATI E SURGELATI
+1,1
+13,8
+3,0
+8,3
-5,2
PETCARE
+1,2
+1,1
-5,2
-2,1
-1,2
CURA CASA
+2,2
+11,5
-3,5
+3,9
-5,3
CURA PERSONA
+3,8
+2,8
-5,4
-1,3
-2,0
BEVANDE
+2,1
+4,6
-2,1
+1,1
-2,7
Fonte: IRI Liquid Data®. Total Store View. Ipermercati, Supermercati, Libero servizo piccolo, Discount (++) Specialisti casa-toilette. Totale Largo Consumo Confezionato. (*) Vendite e valore a prezzi costanti. (**) Preconsuntivo. Previsioni IRI edizione luglio 2020.
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QualitĂ garantita dalla Regione Puglia
MERCATI
RIPARTE L’EXPORT SECONDO IL RAPPORTO SACE SUL PRIMO SEMESTRE 2020, LE VENDITE TORNANO A CRESCERE, CON BUONE PERFORMANCE DEI FORMAGGI FRESCHI di Gianluca Pierangelini
I
l Rapporto Sace 2020 sull’export del sistema produttivo italiano conferma che, seppur in un contesto preoccupante per il commercio internazionale dell’Italia, le esportazioni agroalimentari sono le meno colpite. Questo in virtù di una produzione che non ha subito drastici arresti durante il lockdown e di una domanda sostenuta dall’aumento della spesa alimentare. In attesa di un consolidamento della crescita nel 2021, i risultati del settore lattiero-caseario italiano nel primo semestre – seppur gravati dalle difficoltà generate dalla pandemia – sono in linea con il quadro positivo del commercio internazionale del settore alimentare (+3% in volume e +0,8% in valore rispetto al primo semestre 2019). Guardando solo giugno,
si percepisce in modo ancor più chiaro come le vendite internazionali dei formaggi made in Italy siano tornate a crescere dopo un marzo/aprile preoccupante (+6% in volume e +0,8% in valore). I formaggi freschi sono la categoria che ha inciso di più sulla crescita del volume dell’export, mentre le Dop continuano ad accusare gli strascichi del lockdown. Analizzando il dettaglio delle categorie si vede come siano cresciuti i freschi (+14,1%) – solo la mozzarella (+1,3%) – i grattugiati (+6,2%), mentre hanno mostrano importanti cali Pecorino (-18,9%), Asiago e simili (-14,6%), Provolone (-10,2 per cento). Anche i duri lamentano un risultato non entusiasmante, con Grana Padano e Parmigiano Reggiano che insieme hanno
eguagliato la performance del primo semestre 2019 (solo +0,6%). Tra le Dop, l’unico che ha mostrato un significativo incremento dell’export è il Gorgonzola, cresciuto del 3,2% in volume e dell’1,1% in valore. Sul fronte delle destinazioni, i dati del primo semestre confermano la frattura tra l’export comunitario e quello extra Ue, dimostrando ancora una volta l’importanza del mercato unico e del libero scambio. Tra le principali destinazioni continentali crescono in modo deciso Paesi Bassi (+13,5%), Belgio (12,5%), Francia (+10,6%) e Germania (+5%), mentre registra un calo la Spagna, che ha ridotto gli ordini del 10,8% rispetto al primo semestre 2019. Fuori dai confini europei, invece, si conferma il calo dell’export
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GLI ESPORTATORI
AMBROSI
SPA
Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste filate, Mascarpone, Ricotta.
Via Ottorino Ambrosi,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811 Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it www.ambrosi.it
SPA
43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it www.bertozzi.com
AGRIFORM Via Rezzola, 21
SPA
Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, Mozzarella, Ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio.
SCA
37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 Fax 045/ 515974 export@agriform.it www.agriform.it
Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it
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MERCATI
04069061
040620
04064050
04069075
04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -04069074 -04069079 -04069076 -04069089
1.153 3.260 87 17 145 835 49 251 11.785 4.339 181 287 45 46 447 231 981 518 342 151 218 40 294 1.950 1.203 68 28.923
1.529 2.851 424 12 141 313 21 358 11.600 3.825 249 241 9 133 300 252 806 915 221 751 960 346 292 1.567 310 399 28.825
1.363 1.117 67 36 70 938 30 136 3.554 7.587 711 187 7 11 123 93 1.469 592 172 371 347 116 135 1.725 1.168 130 22.255
591 1.108 61 9 80 300 6 108 5.653 6.119 229 104 3 11 47 71 846 252 82 220 259 98 121 1.086 171 88 17.723
360 326 18 3 23 349 6 10 1.913 2.879 20 11 2 13 16 9 491 345 9 116 168 34 30 526 119 89 7.885
10 13 2 2 3 2 1
80 109 1
55 48 2 2 1 4 6 2 2 1 11 3 1 8 18 1 2 200
18 27 3 4 459 663 22 31 2 17 25 126 68 18 11 10 42 4 469 99 61 27 2.396
04069099
040630
284 243 48 1 5 45 17 17 1.534 865 14 8 1 6 6 37 259 64 14 8 45 50 33 132 77 6 3.819
37 200 10 3 7 36 6 30 402 682 40 10 1 3 9 11 180 300 10 32 36 9 7 58 60 4 2.183
220 19 21 4 18 39 3 3 377 548 16 11 4
14 116 2 2 4 4
137 201 68 8 19 171 31 32 418 1.516 139 21 8 4 25 158 343 130 12 171 165 42 319 686 56 27 4.907
2 12 28 17 3 16 16 2 26 204 30 9 1.648
PROVOLONE
04069073 04069001
6 119 3 1 5 20 1 168 568 22 5 1 4 5 13 72 55 2 17 7
252 16 2 1 118 9 6 15 19 10 21 58 30 37 736
TOTALI
04069063
FORMAGGI FUSI
04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
ALTRI FORMAGGI MOLLI
ALTRI FORMAGGI DURI
ALTRI FORMAGGI
04061050 -04061080
PAESI
AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO
GORGONZOLA
GRATTUGIATI
0406 1030
PECORINO
CODICE DOGANALE
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
MOZZARELLA
(IN TONS)
RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (1 gennaio - 31 maggio 2020)
12 825 7 5 1.943
32
159 1
2 14 4 697 54 963
5.816 9.682 812 98 538 3.238 173 950 38.171 29.655 1.647 918 84 249 1.009 1.139 5.568 3.214 898 1.893 2.973 763 1.804 8.960 3.300 854 124.406
GLI ESPORTATORI
BRAZZALE
SPA
FORGRANA CORRADINI SPA
SAVIOLA SPA
Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano
Parmigiano Reggiano, Grana Padano in forma e confezionato sottovuoto, Grattugiati di fresco con scadenza lunga e disidratati da 5 g, 40 g, 100 g, 1000 g, Shaker da 80 g, 250 g, Parmigiano biologico forveggie per alimentazione vegetariana - provoloni dolci e piccanti mozzarella - Pecorino Romano e Sardo. Caciotte peperoncino e altri gusti
Produzione, stagionatura e confezionamento Grana Padano e Parmigiano Reggiano
Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com
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PAESI EUROPA UNIONE EUROPEA REGNO UNITO SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO di cui extra Ue
04061030
04061050 04061080
38.156 28.923 6.120 2.546 82 485 44 218 40 178 30
34.644 28.826 3.415 2.067 207 129 80 711 45 666 65 24
30 2.481 1310 111 43 47 970 165 124 41
41 3.295 1.024 1.086 16 61 51 1.057 261 179 82
41.094 12.171 202.617 58.861
39.056 10.230 154.182 47.222
04069061
040620
04064050
04069063
20.864 17.723 1.897 1.079 11 154 5 219 61 158 16
8.788 7.885 327 511 44 21 8 126 17 109 12 2
16 671 354 81 8 38 15 175 143 138 5 1
10 307 204 2 1 1 99 143 142 1
2.667 2.183 361 86 8 29 15 3.980 205 3.775 41 19 12 10 211 129 12 1 6 8 55 91 83 8
38.993 21.919 4.196 16.738 415.038 196.690 179.173 38.824
9.384 1.499 56.546 10.932
7.005 4.822 56.632 38.581
28.411 22.255 3.592 2.110 111 343 155 7.050 1.586 5.464 370 67 142 161 2.140 885 43 4 31 58 1.119 863 834 29 4
ALTRI FORMAGGI
FORMAGGI FUSI
PROVOLONE
ALTRI FORMAGGI
ALTRI FORMAGGI DURI
PECORINO
GORGONZOLA
GRATTUGIATI
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI
(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
MOZZARELLA
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (1 gennaio - 31 maggio 2020)
MERCATI
04069099
04069073
040630
04064010 04064090
5.890 4.911 728 116 75 60 147 369 107 262 97 22 10 65 876 202 98 109 30 6 431 150 141 9 1
2.338 1.648 56 273 40 321 16 342 18 324 52 14 1 37 512 247 19
2.173 1.943 137 89 4
831 736 11 39
1.140
34 27 185 125 124 1 2
2 1 60 199 193 6
100 1 884 2 2
7.530 2.619 50.548 15.691
3.387 1.739 20.801 10.965
2.759 816 16.631 5.192
2.192 1.456 9.594 6.932
04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017
45 18 3
9 275 66 209 29 1 28 74 6 5
3 0
1.338 325 28
1.188 7.518 1.425
GLI ESPORTATORI
BERNERI CIRESA
SPA
SRL
CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.
Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it
Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it
GELMINI CARLO SRL
MARIO COSTA SPA
CASEARIA SPA
Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it
Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocosta.it
Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com
24043 Caravaggio (BG) tel. 0363 301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it
F.LLI PINNA AZIENDA
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19-9 merc
1.140 988 123 8 8 13 21 1 1 0
1.923 1.820 53 41 7 2 12 3 9 0
26 17
31
2
3
7 0
28 1 1
1.188 200 7.518 1.425
1.967 147 14.575 1.144
TOTALI
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
FONTINA FONTAL
ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO, RAGUSANO
ITALICO TALEGGIO
ALTRI FORMAGGI MOLLI
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI
CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI
ALTRI FORMAGGI ERBORINATI
04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085
04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084
525 321 141 60 1 2 5 65 26 39 1
1.706 1.363 23 309 11
1 5
97 5
1 12 1 1
5 346 311 3
5 31 8 2
1 11 1
1
6
10 5 4 1 15
31 0
15 17 6 11
1 2 7 9 9
628 307 4.375 2.540
2.094 731 11.657 4.896
36 1
1.271 1.007 91 160 12 1
672 565 66 35 2 4
97
101 1 100 1
1.421 414 11.314 3.286
794 229 5.498 1.598
388 200 8 177 3 2 152 10 142 13 1 4 8 20 18
242 146 16 54 21 5 1 153 2 151 1 1 10 1 3 2
2 31 29 2
4 5 3 2
606 406 4.176 2.722
412 266 2.692 1.652
966 963
153.595 124.406
3
9.763 644 1.617 540 13.875 2.187 11.688 738 150 169 419 12.415 5.043 1.496 139 361 220 5.156 2.210 2.012 198 24
22 0 0
23 2 4 17 0 1
1.012 183.441 59.035 49 2.154 1.243.238 271 431.907
negli Stati Uniti (-22,9%) e si registra un’inaspettata contrazione delle vendite in Giappone (-7,7%), generata dagli importanti cali di maggio (-42,3%) e giugno (-66,6 per cento). Canada e Corea del Sud si confermano destinazioni in crescita per le vendite extra Ue anche grazie all’applicazione degli accordi commerciali siglati già da qualche anno. Cresce anche la Cina rispetto al primo semestre 2019 (+2,4%), anche se a giugno l’export mensile è calato addirittura del 20,7 per cento. Tuttavia, a prescindere da questo dato negativo e dalle eccezionali condizioni di mercato generate dalla pandemia, la Cina resta uno dei mercati con più potenzialità di crescita per il settore alimentare italiano. Questo sarà ancor più vero dopo l’entrata in vigore (fine 2021), dell’accordo siglato di recente tra Pechino e Bruxelles. Previsto il riconoscimento e la tutela immediata di 7 formaggi italiani Dop (altri 4 entro saranno riconosciuti a seguito di ulteriori negoziati entro quattro anni dall’entrata in vigore). Un passo importante che rafforza la tutela internazionale delle nostre eccellenze casearie.
O
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TRENTIN
SPA
Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta
Via Genova, 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it
ZANETTI
SPA
Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.
Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it
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MERCATI
EXPORT: BURRO SPRINT, FRENANO I FORMAGGI P
andemia, Brexit e superdazi minacciano di lasciare segni indelebili nel panorama lattierocaseario europeo.Questo quanto emerge dai dati relativi alle vendite europee dei primi sei mesi dell’anno: il latte scremato in polvere e i
formaggi mostrano un brusco stop nell’export, a differenza di burro e latte intero in polvere che invece evidenziano tassi di crescita di tutto rispetto. Sull’incremento così importante del burro incidono in modo particolare i Paesi
LE PRODUZIONI EUROPEE (1° QUADRIMESTRE 2020 VS. 2019) LE PRINCIPALI ESPORTAZIONI LATTIERO-CASEARIE EUROPEE
FORMAGGI 638.471 650.807 650.738 0,0%
LATTE INTERO IN POLVERE 172.075 136.434 156.767 14,9%
LATTE SCREMATO IN POLVERE 378.624 496.842 416.189 -16,2%
BURRO 66.247 73.628 116.790 58,6%
2018 2019 2020 VAR. 19-20 %
L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI BURRO
650 600 550 500 450 400 350 300 250 200
Nessun cambiamento di rilevo nell’andamento delle quotazioni delle commodity lattiero-casearie. Tutti i prodotti hanno prezzi all’ingrosso inferiori o uguali a quelle dello scorso anno. Si resta, quindi, su livelli mediamente bassi.
5
10
15
25 30 SETTIMANA
35
40
45
50
40
45
50
SIERO IN POLVERE
Fonte: Mmo – Regolamento Ue n. 2017/1185
LATTE SCREMATO IN POLVERE
280 260 240 220 200 180 160 140 120 100
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100 90 80 70 60 50 40 5
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asiatici e Nordafricani, con Arabia Saudita, Marocco, Egitto ed Emirati Arabi che hanno messo a segno crescite a due o addirittura a tre cifre. La frenata registrata nel latte scremato in polvere è invece da addebitare alla Cina, che nel primo semestre ha ridotto in modo importante le proprie importazioni. Un commento a parte lo meritano le esportazioni di formaggi. A fronte di un sostanziale pareggio rispetto al primo semestre 2019, le vendite sono andate molto bene a Polonia (+30%), Belgio (+15%), Grecia (+10%) e Olanda (+6%). Bene l’Italia (+3%). In flessione, invece, Irlanda, Francia e Spagna (rispettivamente -6%, -12% e -28 per cento). Buona parte delle performance negative di questi Paesi possono essere attribuite a quanto registrato in due soli mercati: Gran Bretagna e Stati Uniti, destinazioni chiave per le aziende europee. In questi due Paesi le esportazioni casearie sono crollate rispettivamente del 17% e del 12%, a danno di chi ha una quota molto importante del proprio mercato su queste piazze. Il Regno Unito desta particolari preoccupazioni: da solo assorbe poco meno di un terzo di tutte le esportazioni casearie europee e bisogna lavorare per evitare che l’uscita dal mercato unico crei problemi. Il calo degli Usa era invece più prevedibile: la chiusura dei locali e della ristorazione nelle metropoli prima del Nordest e poi californiane e della Florida non poteva che lasciare una ferita profonda. Senza dimenticare il delicato capitolo dei superdazi: alcuni hanno
gioito perché non sono stati ulteriormente incrementati, ma si continua a dover vendere con tariffe del 40% che fanno male ai prodotti di qualità. Ottimi, infine, i risultati ottenuti in Svizzera (+13,9%), Giappone (+12,3%) e Sud Corea. Molto bene anche il mercato canadese. Come si ricorderà, lo scorso anno aveva deluso le imprese italiane, che soprattutto nella prima parte dell’anno avevano registrato una notevole flessione delle vendite. I numeri sembrano dire che è acqua passata e sono di nuovo in crescita. E, anche grazie a un lavoro certosino con gli importatori e con le istituzioni, e potendo contare su alcune iniziative organizzate con Ice-Agenzia, i primi sei mesi dell’anno si sono chiusi in modo brillante, con l’Italia che si è ripresa la prima posizione tra gli esportatori verso questa importante destinazione.
L’ANDAMENTO DELLE ESPORTAZIONI CASEARIE (1° SEM 2020 VS 1° SEM 2019) 30%
POLONIA 15%
BELGIO 10%
GRECIA 6%
OLANDA 4%
GERMANIA ITALIA
3%
AUSTRIA
1%
UNIONE EUROPEA
1%
DANIMARCA
-2%
IRLANDA
-6% -12%
FRANCIA SPAGNA
-28%
IL MONDO DEL LATTE 59
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20/09/20 15:51 11:05 23/09/20
MERCATI
ESPORTAZIONI ITALIANE
DI LATTE
O DEL
L AT T E IL MOND N. 10
OTTOBRE
2020 -
ANNO
IL LATTE NEL MONDO
LXXIV -
MENSILE
1 GENNAIO - 31 MAGGIO 2020 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
LATTE SFUSO IN CISTERNA
0401 1010 2011 2091
0401 1090 2019 2099
15 2 3
836 2
-AT/c/RM AUT MP
LATTE IN CONFEZIONI
AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP.CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE TOTALE PAESI TERZI di cui: ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG EMIRATI ARABI
TOTALE GENERALE TONNELLATE MIGLIAIA DI EURO
2
TO POSTALE MEN IN ABBONA DIZIONE SPA SPE
A LICA CELEBR ONE FILATE UNA EMISSI ASSOLATTE I 75 ANNI DI GNO AL FIANCO PE E E IL SUO IM E LATTIERO-CASEARI ES DELLE IMPR
ORGANO
UFFICIALE
DI
E
ASSOLATT
E DEL
-IDF IANO FIL COMITATO ITAL
1 1
9 74 19 321
50 1.624 2
22 1 1 1.698 17
6 1 1
34 14
IANE POSTE ITAL
PAESI
70%
ROMA
–
TARIFFA DOGANALE
È ASSOLATTE NTE UFFICIALME CELLENZE TRA “LE EC A DEL SISTEM O PRODUTTIV ICO ED ECONOM ITALIANO”
247 67 5 4 2.555
1 224 3 20 2 884 3.658
13.770
1.831
2.175 8.410 1.146 50 372
16 392 685
16.325 11.000
5.489 3.513
240
ABBONATEVI ALLA RIVISTA MENSILE IL MONDO DEL
L AT T E
Organo ufficiale di ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF
Il costo dell’abbonamento per l’anno 2020 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero (Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)
“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” 20135 Milano - Via Adige, 20 Tel. 02.72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Internet: www.assolatte.it
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MERCATI
BORSA PREZZI DESCRIZIONE MILANO MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)
BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. CE N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA FINO A 3 MESI PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA OLTRE 3 MESI LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12 MESI)
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VAR.
2020 AGOSTO MEDIA
2019 AGOSTO MEDIA
VAR.
1,85 3,45 3,70 1,65 8,65 8,00 6,62 13,35 12,38 10,95 5,65 6,65 5,15 4,65 5,50 5,73 6,03
-14,05% -7,54% -9,73% -16,36% -6,71% -23,13% -22,66% -28,61% -29,48% -31,87% 1,77% 1,50% 0,00% 2,15% 1,82% 1,75% 1,49%
1,60 3,20 3,35 1,40 8,07 6,15 5,12 9,81 9,01 7,73 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12
1,70 3,30 3,55 1,50 8,65 8,00 6,62 13,33 12,36 10,95 5,65 6,65 5,15 4,65 5,50 5,73 6,03
-5,88% -3,03% -5,63% -6,67% -6,71% -23,13% -22,66% -26,41% -27,10% -29,41% 1,77% 1,50% 0,00% 2,15% 1,82% 1,75% 1,49%
354,17
456,00
-22,33%
344,00
448,33
-23,27%
11,275 10,275 9,375 NQ
14,250 13,275 12,500 NQ
-20,88% -22,60% -25,00% ---
11,550 10,550 9,650 NQ
14,225 13,225 12,475 NQ
-18,80% -20,23% -22,65% ---
2020 LUGLIO MEDIA
2019 LUGLIO MEDIA
1,59 3,19 3,34 1,38 8,07 6,15 5,12 9,53 8,73 7,46 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12
NQ: NON QUOTATO
ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI
20/09/20 15:51 11:07 23/09/20
MERCATI
DOP, ANDAMENTO DA MONTAGNE RUSSE L
e rilevazioni mensili sulle produzioni Dop evidenziano un andamento davvero particolare e aiutano a orientarsi in questo periodo abbastanza complesso in un segmento così importante per il settore lattiero-caseario. La prima cosa che salta all’occhio è il grafico che descrive l’andamento produttivo mensile di alcuni formaggi: somiglia a un percorso di montagne russe. È evidente che le imprese erano sincere quando sostenevano che la domanda era crollata. Che non c’era alternativa al rallentamento produttivo. Per Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana, Taleggio e Quartirolo Lombardo,
il trimestre marzo-maggio è stato un periodo nero. Con le riaperture le cose sono immediatamente cambiate e da giugno le imprese hanno ricominciato a correre. Radicalmente diverso quanto accaduto nel segmento dei formaggi duri, che hanno mantenuto andatura costante anche durante i mesi di chiusura, assorbendo – è evidente – l’aumento di disponibilità di latte legata da un lato alla crescita delle consegne (nei primi sei mesi dell’anno, la produzione di latte è aumentata del 4,1%) e, dall’altro, alla necessità di lavorare il latte in esubero delle aziende costrette allo stop.
Alla fine, il saldo è attualmente positivo, anche se ad agosto il Grana Padano ha registrato una flessione, dopo molti mesi di produzioni in crescita. Difficile, comunque, che i due formaggi Dop più importanti possano chiudere l’anno in negativo. Il Parmigiano sembra lanciato e, con le quote assegnate ai produttori di latte, potrebbe raggiungere, se non addirittura superare una produzione annua di 4 milioni di forme. Da parte sua, anche il Grana Padano continua a crescere, nonostante il piano produttivo approvato da soci e allevatori e che – secondo alcuni – dovrebbe essere rivisto al ribasso.
LA PRODUZIONE MENSILE DEI PRINCIPALI FORMAGGI DOP 30,0
20,0
10,0
0,0
-10,0
-20,0
-30,0
GORGONZOLA
GRANA PADANO
GENNAIO
MOZZARELLA DI BUFALA PARMIGIANO REGGIANO CAMPANA
FEBBRAIO
MARZO
APRILE
MAGGIO
GIUGNO
TALEGGIO
LUGLIO
QUARTIROLO LOMBARDO
AGOSTO
64 IL MONDO DEL LATTE
19-9 mercati 20 dopinterno.indd MSPF.indd 64 64 n 10 ottobre
08:26 23/09/20 15:51
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IGIENE & SICUREZZA
CONTROLLI UFFICIALI SULL’AGRICOLTURA BIO
DAL PRIMO GENNAIO 2021, AL VIA LE NUOVE REGOLE CON L'ISTITUZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLI INTERNI SUI VOLUMI SCAMBIATI di Ettore Soria
S
ono stati presentati dalla Commissione europea due regolamenti riguardanti i controlli sull’agricoltura biologica. Il primo riguarda l’attuazione dei controlli ufficiali in applicazione del Reg. Ue n. 2018/848 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti. Il provvedimento stabilisce i criteri e le condizioni specifici per garantire la tracciabilità in tutte le fasi della produzione, preparazione, distribuzione e conformità al succitato regolamento, in particolare per quanto riguarda l'ispezione fisica in loco presso la sede degli operatori o dei gruppi di operatori “biologici”. Per essere efficace, l’ispezione fisica in loco dovrà comprendere almeno un controllo sulla tracciabilità e uno sul bilancio di massa mediante verifiche documentali. Il controllo della tracciabilità ha l’obiettivo di confermare se i prodotti ricevuti o inviati dall'operatore – o dal gruppo di operatori – siano biologici o in conversione. Lo scopo del controllo
del bilancio di massa è di determinare l'equilibrio tra input e output dell'operatore – o del gruppo di operatori – e, in particolare, la compatibilità dei volumi scambiati di prodotti biologici o in conversione. Ciascun gruppo di operatori deve istituire un sistema di controlli interni (Ics) comprendente una serie documentata di attività di controllo. L'autorità competente o, se del caso, l'autorità di controllo o un organismo preposto a tale funzione, dovranno essere adeguatamente qualificati per valutare l'Ics e svolgere nuove ispezioni su un campione per valutare il gruppo degli operatori interessati. Il secondo provvedimento – collegato al primo – riguarda i requisiti per i controlli sui gruppi di operatori e il modello di certificato attestante la conformità alle norme sulla produzione biologica. Vengono stabiliti i requisiti minimi relativi all'istituzione e al funzionamento dell’Ics: registrazione degli operatori, ispezioni interne, approvazione
di nuovi soggetti o nuove unità di produzione o attività dei membri esistenti, formazione degli ispettori Ics, misure in caso di non conformità e tracciabilità interna. In tale contesto, viene previsto l'obbligo di nominare un gestore dell'Ics e uno o più ispettori, al fine di garantire la sua corretta attuazione da parte del personale competente. Gli ispettori Ics devono essere adeguati e proporzionati in particolare alle dimensioni, ai prodotti, alle attività e alla produzione biologica del gruppo di operatori. Deve essere verificata l'idoneità di ogni componente del gruppo, la conservazione dei registri, l'accesso alle unità e ai locali di produzione ed essere presente durante le ispezioni interne effettuate dagli ispettori e, se del caso, dall'autorità di controllo o dall'organismo di controllo, mettendo a disposizione tutti i documenti cartacei e informatici. L’applicazione è prevista dal 1 gennaio 2021, analogamente alla tempistica del Reg. Ue n. 2018/848.
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BENESSERE ANIMALE: LE VACCHE DA LATTE
EFSA E CRPA HANNO ELABORATO LINEE GUIDA PER I SISTEMI DI ALLEVAMENTO E LA CORRETTA PROGETTAZIONE DELLE STALLE di Ettore Soria
I
l Centro di Ricerche Produzioni Animali (Crpa) ha elaborato un progetto di buone pratiche e corretta gestione degli allevamenti, in un’ottica di benessere animale e in un contesto di sostenibilità. Come noto, a livello europeo, per quanto concerne gli allevamenti da latte vi è un’assenza di norme per le bovine oltre sei mesi d'età e, pertanto, la Commissione ha incaricato l’Efsa di produrre
una relazione scientifica circa gli effetti dei principali sistemi d’allevamento sul benessere delle vacche da latte (comportamento, paura e dolore) e sulle possibili malattie correlate (mammelle, arti, problematiche di locomozione, problemi metabolici e riproduttivi), in un contesto di valutazione del rischio. Nel manuale Crpa si riprendono i principali aspetti che sono stati affrontati dall'Efsa. In
particolare si parla di: - sistemi d’allevamento (intensivi, estensivi e biologici, in ricovero e all’aperto); - sistemi di stabulazione (fissa, libera a lettiera, libera a cuccette, pascolo); - selezione genetica e impatto su benessere, sanità, produzione e riproduzione; - alimentazione e disordini metabolici; - condizioni delle strutture d’allevamento;
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IGIENE & SICUREZZA - procedure di mungitura (mungitura tradizionale e robotizzata, “cow traffic”); - malattie infettive in relazione ai ricoveri e al management; - movimentazione e gestione delle vacche (relazione uomoanimale, identificazione degli animali, mutilazioni quali decornazione e taglio della coda, inseminazione artificiale, monta naturale, procedure di abbattimento in allevamento, ecc.); - formazione del personale; - longevità degli animali in relazione al benessere; - valutazione in allevamento del benessere delle vacche da latte. LE PICCOLE STALLE Nel 2015 l’Efsa diffuse un secondo documento scientifico sul benessere delle vacche da latte specifico per le aziende di piccole dimensioni. Nonostante queste indicazioni Efsa non rappresentino norme vigenti, sono a tutti gli effetti la base scientifica dell’Unione europea per i possibili futuri regolamenti sul benessere delle bovine da latte. Anche in questo caso, Crpa fa proprie le segnalazioni dell'Efsa e raccomanda di seguire queste linee: Gruppi di animali: - occorre mantenere i gruppi di vacche per facilitare legami sociali duraturi ed evitare la conflittualità. Gestione preparto: - le vacche in attesa del parto devono essere spostate in box individuali con possibilità di avere contatti con altre vacche prima del parto; - i ricoveri delle vacche da latte e la gestione dell’allevamento devono garantire che vi siano sufficienti box parto individuali. Superficie di stabulazione: - le vacche in ogni sistema di stabulazione preferiscono avere più spazio individuale;
- superfici di stabulazione maggiori in zona di riposo e nelle corsie di movimentazione determinano benefici per il benessere delle vacche da latte con riduzione dell’aggressività, delle lesioni e dell’incidenza delle zoppie; - una bassa densità animale ha positivi effetti sul benessere; - una superficie della zona di riposo di almeno 2,7 m2/capo per bovini superiori ai 400 kg di peso vivo è necessario per evitare l’impatto negativo sul benessere e sulla produzione; - nelle stalle a cuccette una superficie di stabulazione totale inferiore a 8,6 m2/vacca influenza negativamente il benessere animale. Aree funzionali in stalla: - la progettazione delle stalle a cuccette e a lettiera deve consentire alle bovine di avere accesso alle zone di riposo, alimentazione e abbeverata senza rischi di lesioni o di difficoltà nelle relazioni sociali; - i parametri dimensionali della posta devono permettere alla vacca di raggiungere facilmente l’alimento e l’acqua di bevanda, di sdraiarsi e di alzarsi senza difficoltà, mostrando comportamenti normali. Stalla fissa: - la progettazione della posta fissa non deve pregiudicare i normali movimenti compiuti dall’animale per coricarsi e alzarsi; - nelle stalle a stabulazione fissa che utilizzano tappetini come superficie di riposo, quando questi non sono correttamente mantenuti e ricoperti con uno strato sufficiente di lettiera in grado di assorbire l’umidità e di prevenire le lesioni agli arti, il benessere delle vacche può essere compromesso; - se l'uso della posta fissa è continuo, le vacche devono poter eseguire ogni giorno esercizio fisico, ossia camminare all’interno o
all’esterno (quando le condizioni climatiche lo consentono). Zona di riposo: - la stalla per le vacche da latte deve essere progettata in modo che gli animali possano coricarsi in maniera confortevole, al fine di ottenere tempi di riposo e ruminazione ottimali; - tutte le vacche devono essere in grado di coricarsi nello stesso momento. Stalle a cuccette: - rischio elevato di disordini ad arti e di locomozione associato in particolare a pavimentazioni inadeguate nelle corsie, a cuccette progettate in maniera non corretta e a materiali da lettiera inadeguati; - progettazione delle cuccette in modo tale che non causino danni alle vacche; - se il posizionamento di fermo al piede e tubo allineatore non è corretto, il movimento in avanti del corpo della vacca quando si alza è fortemente ostacolato. L’errato posizionamento del fermo al piede e del tubo allineatore possono causare seri problemi e scarso benessere. Zoppie e benessere animale: - si deve prevedere un sistema di monitoraggio della prevalenza e della gravità delle zoppie, rilevando le lesioni ai piedi ogni 3-6 mesi; - tutti gli allevatori di bovini da latte devono adottare un programma di prevenzione. I NODI DA SCIOGLIERE È evidente l'enorme casistica degli allevamenti per cui dare linee guida comunitarie sarà difficile, senza contare importanti aspetti “esterni” che incidono: illuminazione, deiezioni, biosicurezza, ecc. In tale ottica, rientra il progetto del Ministero della Salute “Classyfarm”; indubbiamente, saranno necessari molti anni per attuare un sistema pratico e funzionale, senza ovviamente mettere a rischio i quantitativi di latte prodotti.
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NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE a cura di Leonardo Graverini È UTILIZZABILE IL CLAIM "SOLO 12% DI GRASSI"? VORREMMO IMPIEGARLO NELL’ETICHETTA DI UN FORMAGGIO DI CAPRA.
- “A BASSO CONTENUTO DI GRASSI. L'indicazione che un alimento è a basso contenuto di grassi e ogni altra indicazione che può avere lo stesso significato per il consumatore sono consentite solo se il prodotto contiene non più di 3 grammi di grassi per 100 g per i solidi o 1,5 g di grassi per 100 ml per i liquidi (1,8 g di grassi per 100 ml nel caso del latte parzialmente scremato)”; - "SENZA GRASSI. L'indicazione che un alimento è senza grassi e ogni altra indicazione che può avere lo stesso significato per il consumatore sono consentite solo se il prodotto contiene non più di 0,5 g di grassi per 100 g o 100 ml. Le indicazioni con la dicitura «X % senza grassi» sono tuttavia proibite”. Un contenuto di grasso del 12% non risponde a nessuno dei due claim.
VORREMMO SPECIFICARE NELL’ETICHETTA DI UNA PREPARAZIONE A BASE DI SOIA CHE QUESTA È ARRICCHITA DI CALCIO NELLA MISURA DI 120 MG PER 100 GRAMMI DI PRODOTTO. AVREMMO BISOGNO PERCIÒ DI CHIARIMENTI SULLA POSSIBILITÀ DI UTILIZZARE IL CLAIM “FONTE DI CALCIO” E DI CONOSCERE QUALI SONO I VALORI NUTRITIVI DA PRENDERE A RIFERIMENTO IN QUESTO CASO.
Il Reg. Ce n. 1924/2006, recante la normativa sulle indicazioni nutrizionali e salutistiche, consente di evidenziare che un alimento è fonte di vitamine e/o minerali solo se il prodotto contiene almeno una quantità significativa di cui
all'Allegato alla direttiva 90/496/Cee sull’etichettatura nutrizionale o una quantità prevista dalle deroghe di cui all'art.6 del Reg. Ce n. 1925/2006, che detta la disciplina sull'aggiunta agli alimenti di vitamine e minerali e di altre sostanze. Inoltre, è necessario rispettare tutte le condizioni generali previste dal citato Reg. Ce n. 1924/2006 (in particolare dagli articoli 3 e 5). I valori nutritivi di riferimento per il calcio – secondo quanto riportato nell’Allegato XIII, parte A, punto 1 del Reg. Ue n. 1169/2011 – sono pari a 800 mg. La quantità significativa necessaria per riportare il claim, dunque, è di almeno 120 mg/100 grammi di prodotto.
UN CLIENTE CI CHIEDE DI APPORRE L’ELENCO DEGLI INGREDIENTI IN ETICHETTA NEL SEGUENTE MODO: “INGREDIENTI: MOZZARELLA DI BUFALA (DA LATTE DI BUFALA), REGOLATORE DI ACIDITÀ: …” IN QUANTO, SECONDO LA SUA LETTURA DEL REG. UE N. 1169/2011 L’INDICAZIONE DELLA DENOMINAZIONE LEGALE DEL PRODOTTO VA RIPORTATA NELLA LISTA DEGLI INGREDIENTI. TALE INTERPRETAZIONE È CORRETTA?
Denominazione di vendita ed elenco ingredienti sono, anche concettualmente, elementi informativi totalmente distinti. La denominazione di vendita identifica il prodotto finito. Gli ingredienti identificano le sostanze utilizzate per produrre il prodotto finito. Il prodotto finito non è ingrediente di se stesso. La lista degli ingredienti proposta dal cliente non risulta pertanto conforme alla normativa in materia di etichettatura dei prodotti alimentari.
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Il claim "Solo 12% di grassi" non può essere utilizzato. Infatti, qualunque indicazione che affermi, suggerisca o sottintenda che un prodotto abbia particolari proprietà benefiche dovute al proprio contenuto (alto o basso che sia), energetico o di sostanze nutritive o di altro tipo è classificabile come claim nutrizionale, il cui impiego è normato dal Reg. Ce n. 1924/2006. Sono consentiti solo i claim nutrizionali elencati nell’allegato a tale Regolamento e a condizione che rispondano a due sole possibili indicazioni relative al contenuto di grasso degli alimenti:
esclusi dal campo di applicazione del Decreto Interministeriale Mipaaf–Mise del 9 dicembre 2016, in quanto non rientrano nella definizione di “alimento preimballato” ai sensi dell’art. 2 lett e) del Reg. Ue n. 1169/2011, entro i quali è circoscritto l’ambito di applicazione di tale Decreto. Resta ovviamente utile l’adozione di accortezze (comunque non obbligatorie per legge), atte a evitare che referenze destinate alla vendita sfusa possano essere erroneamente confuse, in Il Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 agosto 2020 si sede di controllo, con i prodotti preimballati. è limitato a disporre la proroga menzionata nel quesito. A tal fine, una soluzione pratica frequentemente applicata dalle I prodotti sfusi e quelli preincartati negli esercizi commerciali al imprese è quella di apporre sul prodotto la dicitura volontaria: dettaglio (il cosiddetto take away), continuano perciò a essere “da vendersi a peso”. IL DECRETO PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL 29 AGOSTO 2020, CHE HA PROROGATO AL 31 DICEMBRE 2021 L’OBBLIGO NAZIONALE DI INDICAZIONE DELL’ORIGINE PER LATTE E DERIVATI GIÀ DISCIPLINATO DAL DECRETO INTERMINISTERIALE MIPAAF–MISE DEL 9 DICEMBRE 2016, HA ESTESO TALE OBBLIGO ANCHE AI PRODOTTI SFUSI E AL TAKE AWAY?
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