Il Mondo del Latte - Novembre 2020

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ASSEMBLEA ASSOLATTE 2020 DOP, UN ALTRO ANNO DI CRESCITA IL PESO DEL FALSO MADE IN ITALY

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LATTE

SOMMARIO

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Vendere il latte

L’OPINIONE

Politica e mercati di Paolo De Castro

ATTUALITÀ

News Eda flash Eda: riforma della Politica agricola comune, la battaglia per la tutela dei termini “latte”, “formaggio”, “yogurt” Ue: short-term outlook, export in positivo Fil: Erasmo Neviani presidente del Comitato italiano Fil/Idf News Libri

PROTAGONISTI

Caseificio Longo: un tomino è per sempre

o scorso 15 ottobre, a Milano, l’assemblea dei soci ha eletto il nuovo presidente di Assolatte: Paolo Zanetti. Salutato con un applauso dalla platea, il neopresidente si è detto orgoglioso della fiducia raccolta, emozionato per l’incarico ricevuto, pronto a lavorare con impegno per confermare la centralità industriale e il ruolo di Assolatte. Il lavoro che lo aspetta è impegnativo: le IL MONDO DEL imprese lattierocasearie sono N. 11 protagoniste di una filiera che è un asse portante del food e dell’export italiano. Negli ultimi anni sono cresciute molto, ma vogliono crescere ancora, sfruttando le loro enormi potenzialità. Il settore è solido e la voglia di fare è tanta, come ha dimostrato anche il passato più recente. A fronte di tanti atout, il comparto dovrà confrontarsi anche con alcune criticità storiche e con un’emergenza mondiale che ha fiaccato la già debole economia del nostro Paese. Ma Zanetti è uomo determinato, viene da una delle più note famiglie di industriali del settore e si è fatto le ossa sia in azienda – dove da molti anni segue le vendite sui mercati mondiali – sia in Federalimentare, dove occupa il ruolo di vicepresidente. Agli auguri già arrivati da istituzioni, amici e colleghi, aggiungiamo i nostri: buon lavoro, presidente, in bocca al lupo!

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MERCATI

Export: il peso del falso made in Italy Produzione: l’Italia accelera più di tutti Esportazioni italiane di latte Borsa prezzi Dop: un altro record

IGIENE E SICUREZZA

Indonesia: linee guida per la certificazione Halal Fda: nuovo regolamento sulla tracciabilità

NORMATIVE

L’esperto risponde

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987

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Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm

Il Vostro indirizzo verrà utilizzato anche per l’invio, da parte nostra, di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. In qualsiasi momento potrà modificare ovvero revocare tale autorizzazione inviando una email all’indirizzo privacymondodellatte@assolatte.it ai sensi del Reg. UE 679/16 e del D.Lgs. 196/03

Questa rivista è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. La presente pubblicazione viene inviata a seguito della sottoscrizione dell’abbonamento.

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ASSEMBLEA

2020

75 ANNI AL FIANCO DELLE IMPRESE LATTIERO-CASEARIE Quella del 2020 è stata per Assolatte un’assemblea davvero speciale. E non solo perché è coincisa con il 75esimo anno della fondazione dell'associazione – celebrato da un francobollo emesso poche settimane fa da Poste Italiane su proposta del ministero dello Sviluppo Economico, con il quale Assolatte è stata riconosciuta una delle “Eccellenze del sistema produttivo ed economico italiano” – ma anche perché è avvenuta in un momento particolare della storia dell’Italia e del mondo, in un contesto di forte instabilità e complessità per le aziende del settore lattiero-caseario. Inoltre, l'assemblea 2020 ha visto il passaggio del testimone alla guida dell'associazione: dopo 20 anni Giuseppe Ambrosi ha lasciato la presidenza. Al suo posto è stato eletto Paolo Zanetti, che rappresenterà Assolatte per il prossimo triennio.

La pandemia da Covid-19 ha stravolto la quotidianità di tutti, comprese le aziende del settore lattiero-caseario, che si sono trovate a fronteggiare nuovi problemi e inaspettati ostacoli. Ma, ciononostante, non hanno mai smesso di fare il loro dovere, continuando a garantire (anche nei mesi del lockdown) sia il lavoro a centinaia di migliaia di addetti in tutta Italia, sia la disponibilità nei punti vendita di latte, burro, yogurt, latticini e formaggi.

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UN'ASSEMBLEA ANOMALA, SVOLTA IN FORMA PRIVATA E IN PIENA SICUREZZA “Abbiamo grandi responsabilità: siamo il locomotore della filiera latte e quanto siamo riusciti a realizzare negli ultimi mesi ne è l’ennesima prova – ha detto il presidente uscente Giuseppe Ambrosi, rivolgendosi alla platea degli associati – abbiamo dimostrato grande capacità di reazione e un’eccezionale resilienza, garantendo sempre e comunque la raccolta, la trasformazione e la distribuzione dei nostri eccellenti prodotti su tutto il territorio italiano”. In questo difficile e complesso 2020 Assolatte non si è mai fermata. Anzi, ha aumentato il suo impegno quotidiano e fattuale al fianco delle imprese e ne ha rappresentato le esigenze alle istituzioni, intervenendo su numerosi fronti “caldi” e partecipando a diversi tavoli di lavoro, dedicati sia alla

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situazione nazionale che all’export e alla valorizzazione del “made in Italy” nel mondo. Dall’inizio del 2020 Assolatte ha anche aumentato e diversificato la sua attività di comunicazione. Ai consueti temi economici e alle news di settore, ha affiancato un preciso e continuo monitoraggio dell’evolversi della pandemia che ha portato l'associazione a interfacciarsi con i professionisti della salute, con il mondo dell’informazione e con i consumatori, per rimarcare, anche alla luce delle ultime scoperte scientifiche, come il latte e i suoi derivati siano insostituibili alleati del benessere e della salute del sistema immunitario. Tra i temi più critici e delicati a cui Assolatte si è dedicata in questi mesi c’è quello della normativa, sempre più complessa, farraginosa

a presidenza di Assolatte è un incarico importante e prestigioso, che affronto con grande senso di responsabilità e, anche, con una buona dose di emozione. Una sfida che mi consente di dare il mio contributo a una delle più delle più importanti e significative realtà associative italiane, che rappresenta il fior fiore delle imprese lattiero-casearie. Sono pienamente cosciente dell’importanza e della delicatezza del ruolo che mi è stato assegnato e ce la metterò tutta per ripagare la vostra fiducia. Le sfide che abbiamo davanti come imprenditori e come associazione non saranno certo facili. Viviamo cambiamenti epocali, che la pandemia ha probabilmente accelerato. Il futuro è incerto e difficilmente prevedibile. Dobbiamo lavorare con impegno e dedizione per affermare i nostri valori e il nostro orgoglio di industriali e per contribuire al successo delle nostre aziende, in un paese poco sensibile alle esigenze di chi fa impresa". Paolo Zanetti, presidente Assolatte

nelle decisioni e spesso basata su una filosofia del sospetto e su logiche divisive. “Da tempo insistiamo sulla necessità di una piena armonizzazione delle norme europee – ha affermato Giuseppe Ambrosi – e abbiamo la sensazione di istituzioni deboli, che stentano ad affrontare tematiche oggettivamente complesse con sano pragmatismo”. Le conseguenze di questa debolezza sono sotto gli occhi di tutti: la lentezza decisionale sulle indicazioni nutrizionali “front of pack” crea difficoltà alle aziende presenti su più mercati e distorce l’informazione al consumatore, mentre il silenzio della Ue sull’etichettatura d’origine ha permesso la proliferazione di tante diverse norme nazionali e nazionalistiche, in palese contraddizione

Nato a Bergamo il 26 gennaio 1972, sposato e padre di quattro figlie, Paolo Zanetti si è laureato in Giurisprudenza con indirizzo di Impresa all’Università degli studi di Milano e ha poi conseguito l’abilitazione per l’esercizio della professione di avvocato. Ha esercitato nel capoluogo lombardo presso lo studio legale Pedersoli, occupandosi in prevalenza di diritto societario e commerciale per clienti nazionali e internazionali. Successivamente ha iniziato la propria attività presso la Zanetti Spa – azienda leader per produzione, stagionatura e confezionamento di Grana Padano e Parmigiano Reggiano – prima come operaio, poi come quadro e quindi come dirigente. Oggi è consigliere delegato e si occupa principalmente dello sviluppo dei mercati esteri. In ambito associativo attualmente Zanetti è vicepresidente nazionale di Federalimentare e membro del consiglio generale di Confindustria Bergamo.

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ASSEMBLEA 2020 con lo spirito della libera circolazione delle merci, hanno inasprito il dibattito sul “made in...” e favorito il pregiudizio sull’equivalenza tra origine e qualità. “Siamo noi aziende a garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti – ha sottolineato Ambrosi – non la provenienza degli ingredienti che impieghiamo”. A questi temi si aggiungono le nuove sfide già delineate ma che saranno sempre più stringenti nei prossimi anni. A partire da quelle legate alla sostenibilità, come il Green Deal e la Farm to Fork strategy. “Come operatori responsabili e come ‘figli’ del nostro pianeta, siamo pronti a fare la nostra parte, in un’ottica industriale, e a sostenere i costi per migliorare il nostro impatto ambientale – ha puntualizzato Ambrosi – ma a condizione che gli interventi sui processi produttivi e gli impianti non si trasformino in balzelli e tasse a nostro carico e che gli

investimenti da affrontare non rendano le nostre aziende poco competitive sul mercato globale”. Prima di salutare la platea e di passare il testimone al nuovo presidente, Ambrosi ha voluto ricordare i suoi anni in Assolatte, le soddisfazioni e le battaglie, le sfide e i successi che ne hanno accompagnato l’operato. Infine, il presidente uscente ha lanciato un segnale forte e chiaro di ripresa, un messaggio di ottimismo e di tenacia. “Nonostante le perduranti difficoltà dobbiamo guardare avanti e gettare le basi per il nostro futuro – ha concluso – abbiamo un ruolo chiave per l’economia del Paese e per il benessere dei consumatori. Da noi e dal nostro lavoro dipendono il reddito di centinaia di migliaia di famiglie, la zootecnia italiana, la sicurezza alimentare, la salute e il benessere di chi compra i nostri prodotti”.

ASSOLATTE FORMATO FRANCOBOLLO È stato emesso in settembre da Poste Italiane il francobollo dedicato al 75esimo anniversario della fondazione di Assolatte. Stampato dall’istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in 300.000 esemplari, inserisce Assolatte nella prestigiosa serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico italiano”.

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PIÙ EXPORT, MENO IMPORT: IL 2020 NELLA STORIA DEI FORMAGGI ITALIANI Il 2020 si candida a essere un anno importante per il comparto lattierocaseario italiano: il valore delle esportazioni supererà quello delle importazioni, portando la bilancia commerciale in positivo per più di 100 milioni di euro, dopo decenni caratterizzati da una bilancia in “rosso”. Il saldo positivo è un risultato eccezionale, che conferma i successi raggiunti con anni di tenace lavoro da parte di tutte le aziende del settore. Un ulteriore riconoscimento del valore dei nostri latticini, sempre più apprezzati e considerati autentici testimonial dell’Italian way of life. Alla crescita dell’export complessivo ha contribuito l’espansione delle vendite all’estero dei formaggi italiani, che, nonostante le criticità indotte dalla pandemia, hanno strappato un +3% in volume, confermando un trend espansivo che prosegue da anni. Anche sul mercato interno Assolatte ha registrato la performance positiva dei prodotti lattiero-caseari, che nel corso del 2020 hanno aumentato la loro presenza nel carrello della spesa. Nel primo semestre le vendite sono aumentate dell’11,5%, confermando come i prodotti lattiero-caseario siano immancabili nell’alimentazione e nella cucina degli italiani. Un ruolo comprovato dall’incidenza che i prodotti lattiero-caseari hanno sulla spesa domestica: latte e derivati sono i prodotti alimentari per cui gli italiani hanno speso di più durante il primo semestre 2020 e rappresentano il 14,2% del budget alimentare delle famiglie italiane. Il 2020 ha confermato anche che l’Italia è il Paese leader nei formaggi a denominazione di origine protetta (Dop): grazie a due nuovi riconoscimenti, i formaggi italiani tutelati dalla Dop sono diventati 52 contro i 45 della Francia, i 26 della Spagna, i 22 della Grecia, gli 11 del Portogallo e i 10 della Gran Bretagna.

INTANTO L'EXPORT VOLA La pandemia da Covid-19 e i vincoli sanitari introdotti in gran parte dei Paesi di tutto il mondo hanno rallentato ma non fermato la crescita delle esportazioni dei formaggi italiani. Nel primo semestre del 2020, l'export caseario italiano ha registrato un +3% in volume e un +1% in valore rispetto ai primi sei mesi del 2019. Tra gennaio e giugno 2020 sono cresciuti soprattutto i formaggi freschi (+14,1% rispetto al primo semestre 2019), i grattugiati (+6,2%), la mozzarella (+1,3%) e Grana Padano e

"EFFETTO SCORTA" PER I LATTICINI Nel 2020 si è registrato un notevole cambiamento nelle scelte d’acquisto degli italiani. Le preoccupazioni sanitarie, il lockdown, lo smart working e la minor mobilità hanno portato i consumatori a rivedere il carrello della spesa, prodotti lattiero-caseari compresi. I formaggi sono stati premiati dai consumatori, tanto che sono al secondo posto nella classifica dei prodotti alimentari con il maggior aumento delle vendite, superati solo dalle uova. Infatti, nei primi 8 mesi del 2020 gli acquisti di formaggi in Gdo sono aumentati del 10,5 per cento. Nel dettaglio i formaggi a peso variabile hanno ottenuto un +5,5% mentre quelli a peso fisso hanno registrato un +15,2%, perché i consumatori ne hanno riconosciuto il vantaggio in termini di velocità della spesa. La maggior conservabilità e la spesa “effetto stock”, preferita per diminuire gli accessi ai punti vendita, ha rilanciato il latte Uht (+13% nell'anno finito a giugno 2020) e penalizzato il latte fresco (-1,3 per cento). Ma il bilancio della categoria latte è positivo: +7,9% tra giugno 2019 e lo stesso mese del 2020. In questo periodo le vendite di yogurt sono salite del 3,3% a livello totale. L’“effetto Covid” ha spinto soprattutto gli yogurt funzionali: le vendite dei prodotti a difesa o rinforzo del sistema immunitario sono aumentate del 3,7% a valore e del 4,1% a volume. Tra le tante innovazioni lanciate negli ultimi tempi spicca la performance del kefir.

Parmigiano Reggiano (+0,6 per cento). Tra i formaggi italiani Dop la performance migliore è stata quella del Gorgonzola, (+3,2% a volume e +1,1% in valore). Il mercato unico europeo si è rivelato, ancora una volta, di vitale importanza per il comparto caseario italiano. Tra le principali destinazioni nella Ue si sono segnalati i Paesi Bassi (+13,5%), il Belgio (+12,5%), la Francia (+10,6%) e la Germania (+5,0%). In controtendenza la Spagna (-10,8 per cento). Quanto al resto del mondo, il primo semestre del 2020 ha confermato il

calo dell’export dei formaggi italiani negli Stati Uniti (-22,9%) e registrato l’inaspettata contrazione del Giappone (-7,7 per cento). Buone soddisfazioni, invece, da Canada (+46%) e Corea del Sud (+18%), diretta conseguenza degli accordi commerciali siglati con l’Ue. Crescita anche per la Cina (+2,4%), uno dei mercati dalle maggiori potenzialità, anche alla luce dell'accordo bilaterale Ue-Cina, che entrerà in vigore nel 2021, riconoscendo e tutelando 100 indicazioni geografiche europee, tra cui i principali formaggi italiani.

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ASSEMBLEA 2020 IL SALUTO DI AMBROSI

Con oggi si chiude la mia esperienza alla guida di Assolatte. È stato un lungo e bellissimo capitolo della mia vita, che mi ha insegnato tanto. Mi ha regalato la possibilità di incontrare, conoscere e apprezzare centinaia di persone; mi ha consentito di studiare, approfondire e capire tanti argomenti. Che mi ha fatto crescere, come uomo e come imprenditore. Ho avuto il privilegio di essere uno dei protagonisti degli ultimi 20 anni di vita di Assolatte, una storia che si intreccia con quella del Paese e della società, in un periodo di cambiamenti epocali. E di questo sono grato a tutti voi. Grazie ai membri di Giunta, ai Consiglieri e ai Sindaci che si sono succeduti nel tempo e che hanno condiviso decisioni e attività, rendendo più facile il mio lavoro. Un grazie speciale a tutta la squadra di Assolatte che ha sempre lavorato con professionalità, puntualità, equilibrio e simpatia e con cui ho condiviso idee, decisioni, strategie, preoccupazioni. Infine, ad ognuno di voi il mio grazie più grande per la stima che mi avete sempre dimostrato e per la fiducia che avete riposto in me.

"Al presidente Giuseppe Ambrosi con affetto e gratitudine per 20 anni di successi di Assolatte"

Da sinistra: il consigliere delegato della presidenza Adriano Hribal, il neo presidente Paolo Zanetti e il presidente uscente Giuseppe Ambrosi

Manrico Defendi, tesoriere

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TALK SHOW 2020 PIER CRISTIANO BRAZZALE

Esperto di tematiche ambientali e prossimo presidente mondiale della Fil/Idf – organizzazione che rappresenta 42 Paesi tra i principali produttori di latte – Brazzale ha evidenziato la necessità di fare chiarezza sul reale significato di sostenibilità. "È un tema che sta diventando sempre più caro al consumatore ma il cui reale significato è spesso misconosciuto anche agli addetti ai lavori – ha precisato Brazzale – oggi carbon, land e water footprint sono erroneamente intesi come indicatori ambientali, invece sono indicatori di efficienza nell’uso delle risorse”. Un equivoco che espone i prodotti lattiero-caseari a critiche, talvolta pretestuose, facendoli apparire dannosi per l’ambiente. Correlare gli indicatori di efficienza con il valore nutrizionale dei prodotti lattiero-caseari sarà una delle priorità della presidenza Brazzale.

ANTONIO AURICCHIO Consigliere Assolatte con delega ai rapporti con i consorzi e la filiera, e neo presidente del Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola Dop, Auricchio ha illustrato l’andamento del comparto dei formaggi Dop. "Dopo un 2019 molto positivo, tranne che per il Pecorino Romano, a metà 2020 si è assistito a un calo dei prezzi, ora in risalita, per le Dop leader". Esplosione produttiva per il Gorgonzola a giugno, che lascia presagire numeri record a fine anno. Tengono gli altri formaggi, anche se con risultati meno brillanti, dovuti anche alla mancanza dell’afflusso turistico causato dalla pandemia. "L’alto livello qualitativo dei formaggi Dop italiani, frutto delle migliori materie prime, della sapienza produttiva e dalla storia che li accompagna – ha concluso Auricchio – è riconosciuto da tutti i consumatori e continuerà a fare la differenza sui mercati mondiali".

ALESSANDRO LAZZARIN In rappresentanza del Comitato promotore del programma tutela immagine, ha illustrato le attività di maggior rilievo per i target media e sanitario. "L’attività di ufficio stampa è stata particolarmente intensa: i 63 comunicati diramati nel 2019 hanno generato oltre 200 uscite sulla carta stampata, con 49 milioni di contatti e un valore pubblicitario stimato in quasi 5 milioni di euro" ha precisato Lazzarin. Sul fronte medico è proseguita la pubblicazione de Lattendibile, la newsletter scientifica dedicata alla ricerca sul ruolo nutrizionale di latte e derivati. La comunicazione di Assolatte non si è mai arrestata, neanche con l’avanzare dell’emergenza Covid: "Abbiamo dirottato da subito il nostro impegno sui temi della pandemia, mettendo in luce le peculiarità salutistiche e uniche dei nostri prodotti, che si sono rivelati tanto importanti e insostituibili anche in questi terribili frangenti".

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TALK SHOW 2020 FABIO LEONARDI

"Lo scenario dell’export è complesso: i dazi degli Usa, la Brexit e i possibili lockdown nei vari Paesi spingono a valutazioni prudenti sul futuro" ha detto Fabio Leonardi, consigliere Assolatte con delega all’internazionalizzazione. A oggi, intanto, i numeri restano molto positivi: +6% nel 2019 e +11% nel primo bimestre 2020, seguito dal calo dovuto alla pandemia. Anche se negli Usa l’impatto è stato forte (-16%) e nonostante il blocco della ristorazione, nel primo semestre 2020 l’export ha segnato un +3 per cento. L’Europa resta il mercato di riferimento per l’Italia, visto che assorbe il 75% dei prodotti esportati. Germania e Francia insieme coprono il 35% dell'export caseario italiano ed è per questo che Assolatte lavora con Ice ad attività promozionali su questi mercati. "La competizione nell’Unione europea è molto forte – ha concluso Leonardi – ma dobbiamo credere nella forza dei nostri prodotti e insistere nel costruire relazioni permanenti e propositive".

ANDREA PINNA Il consigliere di Assolatte si è soffermato sulla crisi vissuta in Sardegna nel 2019 e sui drammatici eventi che l’hanno accompagnata, determinando un importante calo della produzione. “Ora il mercato si è riequilibrato – ha spiegato Pinna – favorito sia dall’arrivo degli aiuti promessi, in primis quello di Agea, sia dal fatto di non essere stati toccati dai dazi aggiuntivi degli Usa". Un vantaggio non indifferente, visto che gli Stati Uniti sono il mercato di riferimento per il Pecorino Romano. Inoltre, Pinna ha richiamato l’attenzione sulla svolta epocale che il lockdown ha prodotto sui consumi. "Se il settore del food service è in sofferenza ovunque, sempre più persone aumentano l’utilizzo dei nostri prodotti per i consumi domestici". La distribuzione moderna ha assecondato questo trend incrementando l’offerta di formaggi a libero servizio, come i grattugiati e le piccole porzioni, mentre gli imprenditori sardi stanno studiando prodotti e formati per un più facile utilizzo domestico.

SALVATORE CASTIGLIONE In rappresentanza del gruppo di lavoro dedicato a yogurt e latti fermentati, ha confermato un mercato in leggera crescita, grazie soprattutto all’offerta di prodotti innovativi. "Abbiamo registrato numeri positivi per lo yogurt alla greca, con consumi ormai quasi quotidiani, per i bicompartimentali e per i probiotici, percepiti dai consumatori come valido aiuto al sistema immunitario" ha detto Castiglione. Anche durante l'emergenza Covid l’attività del gruppo non si è mai fermata e l'ha visto impegnato su tre temi d’assoluta importanza e attualità: sugar e plastic tax, la cui temuta applicazione si prevede possa avvenire nel gennaio 2021, e la sostenibilità. "Noi produttori dell’ultrafresco siamo da sempre molto sensibili al tema food waste e il gruppo sta ragionando sui possibili miglioramenti da apportare" ha spiegato Castiglione.

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VENDERE IL LATTE FINITA L’EPOCA DEI LATTIVENDOLI, NONOSTANTE UNA VALIDA RETE DISTRIBUTIVA IN ITALIA I CONSUMI SONO TRA I PIÙ BASSI D’EUROPA

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isogna ammetterlo: chi scrive è affascinato dalla figura del “lattivendolo” al quale negli anni Cinquanta e Sessanta era affidato l’importante compito della distribuzione del latte ai consumatori (ne abbiamo già parlato nel Mondo del Latte n. 10/2020). Non ce ne vogliano, dunque, i lettori se questa figura farà nuovamente la sua comparsa in questi ricordi, anche se non con un ruolo da attore principale. Se in quegli anni rivestivano un ruolo fondamentale nella distribuzione le centrali del latte e, appunto, i lattivendoli, qualcuno si poneva la domanda se il latte non si potesse vendere anche nei negozi alimentari. “Mentre in tutte le province è in discussione il prezzo del latte alimentare, fra i commercianti

si discute se non sia possibile – per consentire una riduzione dei costi – affidare la vendita delle bottiglie dei tipi speciali (sterilizzato, omogeneizzato, ecc.) anche di altri tipi di negozio”. “Il consumo di latte alimentare, in Italia, è molto basso [...] l’Italia, per abitante infatti, ne consuma appena 64 kg all’anno” contro quantità ben più elevate di altri Paesi europei come Belgio, Lussemburgo, Francia, Germania e Olanda. Quest’ultima detiene il record nel mercato comune (ai tempi arrivava a 177 kg pro capite). Qual è la ragione del basso consumo italiano? I pareri sono diversi. Qualcuno sostiene sia una questione di prezzo, altri che “la causa principale andrebbe ricercata nella anacronistica organizzazione della distribuzione che escluderebbe dalla fase di commercializzazione i punti di vendita più classici, cioè i negozi alimentari. Recenti indagini hanno infatti accertato che molti consumatori acquistano poco latte perché non trovano comodo il sistema di acquisto. Il fatto che la vendita sia affidata, per la nota legge del 1926, ai soli lattivendoli (eccoli!), se da un lato ubbidisce ad esigenze igienicosanitarie, dall’altro impedisce che lo smercio venga fatto in un maggior numero di negozi”. Sempre secondo tali indagini è risultato che “all’estero, il latte si vende maggiormente, sia perché esistono altre abitudini nell’alimentazione, sia perché la vendita promiscua ne favorisce la scelta da parte di chi effettua la spesa e non ha molto tempo da perdere”. La tesi secondo cui la maggior parte del latte alimentare che

si vendeva in Italia all’epoca era pastorizzato – e dunque bisognoso di garanzie reali che secondo la legge potevano essere offerte solo dalle latterie – poteva, secondo noti esperti “reggere fino a un certo punto”. Parlare di tecniche di conservazione, diffuse su larga scala, in quegli anni poteva trovare tutti concordi. “Quindi, a priori, non si dovrebbero escludere, da una eventuale nuova disciplina della distribuzione gli stessi esercizi alimentari, in grado di assicurare, per il latte, le stesse garanzie di trattamento, agli effetti della conservazione, richieste ai lattivendoli. Ma l’accettazione di tale principio farebbe sorgere una serie di gravi problemi che metterebbero in discussione la funzione e la sorte dei lattivendoli. Questa categoria, infatti, è un po’ la Cenerentola della distribuzione, costituita da modesti operatori i quali debbono cercare integrazioni di vario genere (vendita di gelati, preparazione di pasti, spaccio di bevande analcoliche), per poter mandare avanti il negozio”. Considerazioni di carattere pratico e umano, ma che – ci dice l’autore – “non devono far perdere di vista il problema di fondo, che è quello di aumentare il consumo di latte alimentare in Italia”. Oggi gli acquisti in Italia sono diminuiti e non certo per mancanza di “punti vendita” o modalità di distribuzione. La questione dei consumi nazionali resta un nodo che, invece di allentarsi, sembra stringersi sempre di più, a prescindere dalle motivazioni che guidano questo andamento.

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L’OPINIONE

POLITICA E MERCATI di Paolo De Castro

L

a vicenda dell’avvelenamento dell’oppositore del governo russo Alexei Navalny, le tensioni sulla realizzazione del gasdotto Nord Stream 2 tra Berlino e Mosca e l’accertamento delle responsabilità russe per i cyberattacchi al parlamento tedesco nel 2015, potrebbero avere come conseguenza un peggioramento delle relazioni politiche e commerciali tra l’Ue e la Russia. Sono passati più di sei anni dall’imposizione dell’embargo sui prodotti agroalimentari europei da parte di Vladimir Putin, in risposta alle sanzioni europee per la crisi in Ucraina. Il made in Italy agroalimentare ci ha perso molto in termini reali e potenziali. Aveva iniziato ad affacciarsi con decisione sul mercato russo, ricevendo entusiastica accoglienza da parte dei consumatori locali, con tassi di crescita dell’export a tre cifre di anno in anno.

A riconsiderarla oggi, la crisi ucraina del 2014 e le sue conseguenze erano una specie di campanello di allarme, l’annuncio di un’epoca in cui il commercio agroalimentare risulta molto più esposto a subire tensioni non originate nel settore. Per capirci: non è più l’epoca della controversia Usa-Ue sulla carne agli ormoni. Oggi le perturbazioni degli scambi agroalimentari avvengono per motivi politici, spesso di sicurezza nazionale. Forse, tutto è cominciato con i picchi dei prezzi alimentari del 2007/8 e del 2009/10, esacerbati proprio dalle scelte di malintesa sicurezza nazionale degli approvvigionamenti di alcuni grandi fornitori di commodity. Cito a memoria l’India, che nel 2007 chiuse le frontiere all’export di riso facendo aumentare i prezzi del cereale a dismisura in tutto il Sud del mondo e negli Usa. E la Russia, che nel 2010 fece lo stesso con il grano, tagliando di colpo

l’approvvigionamento ai Paesi arabi alle prese con “primavere” che sono state l’avvio di una lunga stagione di instabilità nella regione mediterranea. Nel 2014, tuttavia, l’embargo russo sembrava ancora un’eccezione. Poi, nel 2016, arrivò la Brexit. Qui non c’entra tanto la sicurezza nazionale, quanto un processo sfuggito di mano a chi l’aveva cominciato, per motivazioni tutt’altro che economiche e commerciali. Mentre scriviamo, non sappiamo se riusciremo a raggiungere un accordo con Londra. Il primo ministro britannico, nella sua non breve permanenza a Bruxelles come corrispondente di un importante giornale conservatore, ha imparato che gli accordi nell’Ue si fanno sempre all’ultimo minuto. Tutti ci auguriamo che Brexit sia la più morbida possibile e senza dazi e tariffe. Bisogna però ripetere che, comunque vada, ci sarà una frontiera dove prima non c’era, con problemi

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Il Gruppo CCM lancia il portale per l’acquisto di carta e imballaggi Su gruppoccm.it oltre 5.000 prodotti per i negozi di ogni categoria, con una sezione dedicata ai caseifici

Facile. Veloce. Intuitivo. Su gruppoccm.it è attivo il nuovo portale specializzato dedicato a chi vuole acquistare packaging e imballaggi professionali. Lo ha creato CCM con l’obiettivo di fornire ai titolari di negozi un nuovo strumento adatto alle loro esigenze d’acquisto. Utilizzare il portale è semplicissimo. I prodotti sono suddivisi in base alla tipologia di attività, dai formaggi agli affettati, dalla panetteria alla macelleria. Cliccando su ogni categoria compaiono i prodotti relativi, che è possibile scegliere e mettere nel carrello con un click. Dopo aver effettuato l’ordinazione, il processo di acquisto sarà completato attraverso la rete di vendita di CCM. La scelta è vastissima, con oltre 5.000 prodotti che includono carta, pack, imballaggi, detergenti e altro ancora. Numerose sono le referenze pensate specificamente per soddisfare tutte le esigenze dei caseifici: si va dai sacchetti sottovuoto alle carte di vari tipi, dalle vaschette alle pellicole, dal secondo incarto ai vassoi. Altre referenze particolarmente richieste, in questa fase di allerta per il Covid-19, sono quelle legate all’igiene e alla disinfezione: abbigliamento e guanti monouso, attrezzature per la pulizia, strofinacci di carta, dispenser.

Una sezione speciale è riservata ai prodotti green, a cui CCM dedica particolare attenzione: materiali riciclati, compostabili, a basso impatto ambientale, permettono di portare un’anima green nell’attività di tutti i giorni e di soddisfare una fascia sempre più ampia di clientela che cerca prodotti ecologici. Uno dei vantaggi del portale è la possibilità di effettuare gli ordini in qualunque momento, da casa o dal negozio, in base alle proprie necessità lavorative: tutti i prodotti che servono, a tutte le ore. Inoltre, il sito memorizza gli ordini effettuati e permette di risparmiare tempo per la compilazione di quelli successivi. È un supporto tecnologico che consente di rendere più semplice e smart la gestione delle forniture. L’innovazione digitale portata avanti da CCM va di pari passo con l’innovazione di prodotto. Da anni l’azienda è partner di grandi marchi della Gdo, per questo motivo è all’avanguar-

dia nello sviluppo di referenze e materiali innovativi, in linea con i trend del mercato. Questa evoluzione continua viene messa al servizio dei clienti attraverso un’attività di consulenza che permette di individuare soluzioni mirate, efficaci ed efficienti per ogni necessità legata al packaging. “Con questo portale, CCM si conferma un punto di riferimento a livello nazionale per l’innovazione nel settore della carta e degli imballaggi rivolti ai canali Gdo, Normal trade e Horeca – dichiara la direzione commerciale & marketing di CCM – il gruppo è formato da tre realtà (Coop Cartai Modenese, Biemme srl e Cartaria Pavullese), che uniscono l’attività di produzione a quella di distribuzione. Oltre 45 anni di esperienza, un forte radicamento territoriale e un grande capitale umano fanno di CCM un partner affidabile per chi cerca qualità, serietà, idee innovative e solide certezze.”

Sede uffici e Area produttiva Via Portogallo, 75 - 41122 Modena (Italia) tel. +39 059.2589211 - +39 059.2589289 Sede legale e logistica Via F. Malavolti, 12, - 41122 Modena (Italia) - info@gruppoccm.it

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L’OPINIONE amministrativi e logistici che tutelano le proprie industrie non sono esattamente un strategiche.“Make America incentivo al commercio. great again” è l’espressione Sempre nel 2016, Donald Trump ingenua di una visione anni ’50 vince le elezioni negli Usa. La in cui gli Usa primeggiano in sua politica commerciale è tutto, anche nella produzione solo in apparenza ed esportazione mossa da fini di alimenti. Tant’è UE E USA economici. Infatti, che per decenni dal punto di vista PIÙ LONTANI nel secondo commerciale, dopoguerra la potenza SI GUARDA Trump non ha agroalimentare è stata AGLI centrato gli uno degli strumenti ACCORDI obiettivi che aveva del soft power LOCALI dichiarato di voler americano nel mondo, raggiungere. Il anche a costo di deficit è ai massimi perderci dal punto di storici, soprattutto con la Cina. vista economico. Sono convinto Ma per l’ex tycoon la politica che, se Trump non venisse commerciale è solo un fare rieletto, ci sarà più margine per politica con altri mezzi, uno il dialogo, ma non sarà facile strumento di affermazione e invertire in toto la tendenza per difesa degli interessi nazionali. quelle aree – e sono sempre di Per quanto criticata in Europa più – che Washington considera e palesemente assurda se si di interesse nazionale. ragiona con la mentalità della A fronte del nuovo disordine guerra della carne agli ormoni, commerciale mondiale, la questa prospettiva ha senso risposta Ue è la “autonomia nella logica di Trump e se si strategica”. conosce il modo in cui gli Usa La definizione, che circola a

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Bruxelles, è ancora piuttosto astratta. Io la vedo come la necessità di intensificare le relazioni commerciali regionali. Indebolito il multilateralismo, l’integrazione potrebbe procedere a blocchi. Come l’Ue, Asean, Mercosur, Organizzazione dei Paesi dell’Africa occidentale e così via. Una più forte integrazione regionale degli scambi vuol dire proteggersi, ma anche nuove sfide in termini di competitività con i più immediati vicini. L’Ue ha il vantaggio di esserci arrivata prima degli altri. Ma non deve sperperare questo vantaggio e porre le condizioni perché le imprese possano crescere anche in una prospettiva commerciale di raggio più corto. Per questo va rafforzato il mercato interno, assicurando regole flessibili, ma armonizzate e valide per tutti, e bisogna essere più compatti rispetto ai competitor globali.

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ATTUALITÀ_EDA FLASH A BRUXELLES SOFFIA UN VENTO CONTRARIO AL “NUTRI-SCORE”

TAVOLA ROTONDA CON EFSA

Sette Paesi dell'Ue (Italia, Grecia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Lettonia e Cipro) hanno presentato la loro posizione sull’etichettatura fronte pacco durante il Consiglio europeo dell'Agricoltura. “Le soluzioni già consolidate non dovrebbero fare da guida per la proposta della Commissione europea”, affermano i Paesi guidati dall’Italia. È quanto l’ex europarlamentare Renate Sommer (Ppe, De), aveva già espresso pubblicamente nel 2017. In una videoconferenza ospitata da Sme Europe, il segretario generale di Eda Alexander Anton ha presentato la posizione dell’industria casearia europea sui diversi sistemi di etichettatura fronte pacco attualmente presenti sul mercato.

Eda ha partecipato all’incontro annuale in cui l’Efsa – l’agenzia europea per la sicurezza alimentare – incontra le associazioni di rappresentanza. La riunione è stata l'occasione per discutere numerose questioni: amministrative, scientifiche e problemi di comunicazione. Non è mancato il tempo per un commento sulla Farm to Fork. L'Efsa ha informato i partecipanti sull’attuazione del catalogo dei servizi, che include un nuovo approccio che implica un maggiore coinvolgimento degli stakeholder. L'incontro ha evidenziato la necessità di continuare a migliorare il dialogo e incoraggiare la comprensione reciproca tra l’agenzia e i privati.

“IL FUTURO SARÀ QUELLO CHE FAREMO. L'EUROPA SARÀ QUELLO CHE VOGLIAMO” Durante il suo primo discorso sullo stato dell'Unione, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha proposto di innalzare l'obiettivo del 2030 per la riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) dal 40% ad “almeno il 55per cento”. La proposta si basa sullo studio d'impatto della Commissione che ha approfondito ogni settore, per “determinare quanto velocemente potremmo andare” e come farlo “in modo responsabile”, ricordando che il Just Transition Fund sosterrà le regioni più deboli in cui la transizione ambientale sarà più difficile e più onerosa. Eda sostiene le politiche verdi e, come abbiamo sempre fatto negli ultimi anni, continuerà a lavorare per migliorare il settore diffondendo i migliori metodi di produzione sostenibili. Per quanto riguarda gli accordi internazionali, la presidente ha sottolineato l’importanza di un sistema multilaterale basato su regole certe.

SESSANTA GIORNI ALL'HARD BREXIT A meno di 60 giorni dal potenziale “Hard Brexit Day”, non ci sono informazioni sulla possibile soluzione dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, né a Londra, né a Bruxelles. Il think tank “Uk in changing world” ha pubblicato un rapporto dal titolo “Cosa significherebbe nessun accordo?”. Lo studio sottolinea le preoccupazioni del settore caseario europeo, estremamente interconnesso con quelle brittanico. Già nel 2018 Eda aveva messo in luce i rischi per il settore e le proposte nel documento “Future Uk-Eu Dairy Framework”.

MERCATO UNICO PER LATTE E LATTICINI Negli ultimi anni la Commissione europea ha perso molte occasioni per mantenere fede alla sua responsabilità di “custode dei trattati”. Per rimettere in discussione il lavoro della Commissione europea, l’eurodeputato tedesco Andreas Schwab (Ppe), ha pubblicato un elenco delle misure nazionali che violano il principio del mercato unico nel settore alimentare. “Per una rapida ripresa dopo la crisi provocata dal Covid-19, non basta spendere soldi. È necessario proteggere le fondamenta del nostro successo economico: il mercato unico. Oggi siamo su una strada sbagliata”. Nell’elenco ci sono, tra tante iniziative, la legge bulgara che obbliga il commercio al dettaglio a rifornirsi per il 90% di prodotti nazionali, il sito web polacco che elenca e colpevolizza gli importatori di prodotti lattiero-caseari, l'appello del ministro francese dell'Agricoltura al “patriottismo alimentare” e il suo decreto sull'etichettatura dell'origine del latte. Nel frattempo, il commissario Ue Thierry Breton e la nuova leadership nell'Ue sembra vogliano correre ai ripari: “Abbiamo bisogno di un forte impegno politico per tutelare il mercato unico. Per questo serve una leadership politica”.

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L’uomo è quello che mangia. Alitest ne garantisce la qualità L’utilizzo di antibiotici per la cura delle malattie degli animali è fondamentale per il loro benessere. Ciò che invece nuoce è il loro abuso, che può favorire lo sviluppo di batteri antibioticoresistenti che, se trasmessi agli esseri umani, possono provocare gravi danni alla loro salute. Appare pertanto evidente l’importanza di poter disporre dei migliori strumenti atti alla rilevazione di residui di tali sostanze potenzialmente cancerogene e dal potenziale allergico presenti dopo il trattamento sanitario e alla verifica che il periodo di “sospensione” sia stato rispettato. Va tenuto presente al riguardo che lo stesso varia in base alla classe chimica del trattamento delle molecole utilizzate, alle loro caratteristiche farmacologiche, nonché alla genetica dell’animale e delle condizioni

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ATTUALITÀ_EDA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE:

BATTAGLIA PER TUTELARE I TERMINI “LATTE”, “FORMAGGIO”, “YOGURT” di Katia Bellantone

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ono passati molti mesi da quando l’allora commissario all’Agricoltura Phil Hogan ha lanciato la proposta per una nuova e più moderna Politica agricola comune. Oggi il commissario è il polacco Janusz Wojciechowski, il “boss dei farmer”, e anche alcuni degli eurodeputati della Commissione Agricoltura del Parlamento sono cambiati. La nuova Pac vede la luce in questi giorni, ma il vero dato è che nel caos del dibattito, fatto di piani strategici nazionali, greening, pagamenti diretti, convergenza, riduzione del budget e misure post Covid, una delle battaglie più dure è sull’uso dei termini “carne” e “latte”. Da una lato l’industria che

Janusz Wojciechowski

si autodefinisce del “Good food” che attacca e considera illiberali, anacronistici e insostenibili le norme europee che vietano di usare espressioni come “yogurt di soia” “salame di tofu” e simili. Dall’altra, l’industria casearia e quella delle carni, pronte a difendere con i denti l’uso esclusivo di questi termini. Su questo tema l’European Dairy Association ha inviato una lettera ai deputati europei dove si legge che “l’idea di estendere le nostre denominazioni ai prodotti di origine vegetale solleva interrogativi fondamentali sul diritto all’informazione dei consumatori e sulla tutela del nostro patrimonio culturale”. La lettera contiene un elenco

completo delle ragioni legali che hanno portato alle norme vigenti, dalla sentenza della Corte di Giustizia del 2017 sul caso “Tofu town” al Codex, ma non è solo una questione puramente legale. Qualcuno fa notare che la questione è importante per i consumatori: se è legittimo parlare di prodotti di origine vegetale, lo è meno definili “alternative” vegetali ai prodotti caseari. Le due categorie sono molto differenti dal punto di vista nutrizionale. Ed è molto grave che gli interessati a questa pericolosa deregulation affermino che la liberalizzazione di questi termini promuoverebbe la migrazione dei consumatori verso diete più salutari e sostenibili. Dichiarazione che nasconde, in modo per niente velato, il messaggio che i prodotti caseari non siano salubri. Le preoccupazioni sono notevoli: il Parlamento europeo è un organo politico e gli eurodeputati sono molto “sensibili” alle campagne pubbliche, ed è evidente che gli inviti al consumo di prodotti vegani/vegetariani perché più sostenibili e più salubri si facciano sempre più aggressivi, soprattutto in alcuni Paesi. Alla fine la votazione non ha portato a modifiche di sorta, ma ha permesso di far emergere alcune posizioni estremiste su cui sarà bene riflettere.

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IGIENE E SICUREZZA IN TUTTE LE FASI DELLA PRODUZIONE DEGLI ALIMENTI È necessario che i produttori italiani proseguano nel continuo miglioramento della qualità del loro prodotto alimentare, garantendo non solo la buona qualità delle materie prime e il gusto, ma anche la sicurezza alimentare in tutti i processi di produzione e per tutte le utility a essi riferite (acqua, aria compressa e gas). In particolar modo l’aria compressa, se non purificata correttamente, aumenta la crescita microbica e aggiunge aerosol e vapori di acqua e olio, particolato fine e solido, che danneggiano il prodotto. La verifica del corretto utilizzo dell’aria compressa e dei gas a contatto diretto e indiretto con l’alimento è fondamentale al fine di garantire l’igiene e la sicurezza del prodotto secondo la Normativa Iso 8573-1:2010. Tale regolamento, che specifica il livello di contaminazione ammesso in ogni metro cubo di aria compressa, raggruppa le principali norme internazionali relative alla purezza dell’aria compressa e vincola a conformarsi alle linee guide di condotta HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), BCAS (British Compressed Air Society), EIGA (European Industrial Gas Association), FDA (Food and Drug Administration) ed alle normative di legislazione europee vigenti.

a società specializzate, al fine di verificare se la produzione dell’alimento, in termini di qualità e sicurezza, sia conforme a quanto finora esposto. A questo proposito, attraverso un sopralluogo, Air Bonaita SpA, in collaborazione con Parker – leader mondiale nella filtrazione, depurazione e separazione di aria e gas compressi – è in grado di verificare tutte le fasi dei processi di lavorazione dell’alimento e le differenti applicazioni nelle quali sono utilizzati aria compressa e gas, a contatto sia diretto che indiretto con l’alimento.

Al termine dell’audit viene redatta una relazione tecnica con l’individuazione di tutti i CCP (Critical Control Points) ed eventuali non conformità rispetto alle normative internazionali di riferimento. Inoltre, vengono proposte eventuali raccomandazioni e soluzioni per il raggiungimento degli standard descritti nelle normative vigenti, sia in termini di fornitura di prodotti tecnologici certificati, sia per quello che riguarda i servizi di assistenza nel pieno rispetto della sicurezza del prodotto e dell’ambiente.

Air Bonaita SpA, distributore certificato Parker, opera da 40 anni nell’automazione industriale e nella progettazione e realizzazione di impianti per aria compressa, gas e fluidi industriali. Grazie ad un team di tecnici specializzati e all’esperienza consolidata in questi anni, è in grado di offrire soluzioni mirate e prodotti specifici per il settore alimentare, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, di tutela ambientale e di risparmio energetico. Air Bonaita è certificata Iso 9001 – Iso 14001 e Iso 45001.

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ATTUALITÀ_UE

SHORT-TERM OUTLOOK: EXPORT IN POSITIVO di Katia Bellantone

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rrivato alla terza edizione, lo short-term outlook for Eu Agricultural Markets in 2020 non poteva non riguardare le sfide da affrontare in epoca Covid-19. Secondo la Commissione europea, nonostante numerose incertezze, rispetto ad altri settori, l’impatto della crisi sul settore agroalimentare rimarrà limitato e le prospettive per il futuro più prossimo sono nel complesso buone. La situazione nel 2020 rimane relativamente positiva, con prezzi dei prodotti lattiero-caseari in ripresa e forte crescita della raccolta del latte. LA DISPONIBILITÀ DI MATERIA PRIMA Quest’anno, la raccolta di latte nell’Ue dovrebbe crescere dell’1,4%, influenzata da condizioni di pascolo favorevoli fino a luglio e mangimi a prezzi competitivi. Il numero totale di animali dovrebbe invece diminuire (-0,4%), principalmente a causa dell’aumento delle macellazioni della seconda metà dell’anno. Le produzioni lattiero-casearie sono in aumento anche nelle altre grandi regioni del mondo, nonostante un significativo shock della domanda e le limitazioni ai trasporti per la pandemia. Nel primo semestre, la produzione Usa è cresciuta a un ritmo simile a quello dell’Ue, l’Australia si è ripresa dai minimi dell’anno scorso (+5%) e le condizioni meteorologiche hanno favorito un significativo aumento della produzione in Argentina (+9 per cento). Nonostante l’aumento dell’offerta mondiale, i prezzi della materia prima rimangono relativamente stabili. Il prezzo del latte scremato in polvere si è aggirato intorno ai 2.150 euro/t fino a giugno, mentre le quotazioni del burro sono cresciute, raggiungendo circa 3.400 euro/t all’inizio di settembre. Il prezzo

dei formaggi e quello del latte intero in polvere sono rimasti stabili. È probabile che l’aumento stagionale del prezzo del latte europeo rimanga al di sotto del livello dell’anno scorso a causa di una crescita dell’offerta più forte, a fronte in una più fragile ripresa della domanda. E il 2021? Ipotizzando condizioni meteo normali, la produzione di latte nell’Ue potrebbe crescere a un ritmo modesto (+0,8%), trainata dall’aumento delle rese (1,6%), ma con un’ulteriore riduzione degli allevamenti (-0,8 per cento). Il ritmo della produzione rimane incerto, ma gli alti tassi di crescita del 2020 sarebbero difficili da sostenere. La Commissione prevede che l’epidemia porterà a un’ulteriore crescita delle vendite dirette per rafforzare la domanda dei consumatori di prodotti locali e sostenere le filiere corte. LE PRODUZIONI LATTIERO-CASEARIE La crescita della domanda di latte alimentare è abbastanza generalizzata, affiancata da un aumento della produzione (circa +4% rispetto a gennaio-luglio dello scorso anno).

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Abbiamo un latte di qualità per ogn ognuno di voi. Parmalat ha dedicato al latte tanta energia, migliorandolo con l’esperienza ed il lavoro. E per dare a ciascuno di noi la possibilità di scegliere, ne ha creato uno per ogni esigenza, mantenendolo sicuro e garantito attraverso un’accurata selezione delle materie prime in base a severi standard qualitativi e oltre un milione di rigorosi controlli all’anno, che lo rendono di assoluta qualità e fiducia. Parmalat è il buon latte che esaudisce i gusti e le necessità di tutti, anche in termini di qualità e sicurezza.

Nutriamo insieme l’oggi e il domani


ATTUALITÀ _UE Nei primi sei mesi, le esportazioni europee sono aumentate del 3%, grazie soprattutto alla Cina (+17%), principale mercato di esportazione dell’Ue. Questa tendenza dovrebbe continuare, facendo registrare un aumento complessivo delle esportazioni dell’8% circa. Al contrario, la produzione di panna e yogurt dovrebbe diminuire dello 0,5% nel 2020. Nei primi sei mesi, le esportazioni di panna in Cina (36% delle esportazioni dell’Ue di panna), sono aumentate del 40% e l’export di yogurt nel Regno Unito del 7 per cento. Secondo la Commissione, nel 2021 i consumi potrebbero tornare a un trend discendente (-0,4%), con una riduzione della produzione. EXPORT DI FORMAGGI IN AUMENTO Il consumo di formaggi nell’Ue continua a risentire della chiusura dei servizi di ristorazione, che potrebbe portare a chiudere l’anno in negativo (-0,2 per cento). La domanda globale di formaggi rimane positiva, con export crescente in Giappone, Svizzera, Corea del Sud e Ucraina a compensare le perdite nel mercato statunitense. Nel 2021 a Commissione prevede un aumento delle esportazioni del 5 per cento.

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LE PREVISIONI DELLA COMMISSIONE 2020

2021

+1,4 +2,5 +0,9 +0,7 +5,0 +0,7

+0,8 +1,0 -0,2 +0,5 +3,0 -0,5

+0,2 +0,4 -0,2 -6,9 +0,2

+0,4 -0,4 +0,5 +0,5 +0,6

+10,0 +8,0 +5,0 -10,0 0,0

+5,0 +5,0 +3,0 +5,0 -2,0

PRODUZIONI CONSEGNE DI LATTE BURRO LATTE ALIMENTARE + YOGURT FORMAGGI SMP WMP

CONSUMI BURRO LATTE ALIMENTARE + YOGURT FORMAGGI SMP WMP

EXPORT BURRO LATTE ALIMENTARE + YOGURT FORMAGGI SMP WMP

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ERASMO NEVIANI PRESIDENTE DEL COMITATO ITALIANO FIL/IDF di Chiara Fabrizi

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n occasione della recente assemblea annuale, il comitato italiano Fil/Idf ha proceduto al rinnovo delle cariche sociali e ha eletto Erasmo Neviani nuovo presidente per il prossimo quadriennio. Classe 1956, una laurea in Scienze delle preparazioni alimentari alla facoltà di Agraria dell’Università di Milano, un diploma di specializzazione in Applicazioni biotecnologiche e diverse esperienze collegate al mondo lattiero-caseario in Italia e all’estero, Neviani ha iniziato la sua attività di specializzazione nel settore “latte” come sperimentatore dell’istituto sperimentale lattiero-caseario di Lodi (ministero dell’Agricoltura), diventando direttore della sezione di Microbiologia ed enzimologia dell’istituto a fine 1999. Dal 2002 è professore ordinario di Microbiologia agraria all’Università di Parma, dove dal 2009 al 2012 ha rivestito anche la carica di preside della facoltà di Agraria. Molte sono le pubblicazioni internazionali e i libri dedicati al latte e derivati di cui è autore. Oggi è collaboratore esperto e membro della commissione tecnico-scientifica dei consorzi del Gorgonzola Dop e del Grana Padano, ma lunghe collaborazioni hanno riguardato in passato anche altre realtà consortili italiane quali il Pecorino Toscano, la Mozzarella di Bufala Campana, il Pecorino Romano e il Taleggio. Neviani ha ringraziato per la fiducia accordatagli e ha confermato l’intenzione di proseguire il proprio mandato nel solco degli obiettivi già individuati e avviati negli ultimi anni, tra i quali la stabilizzazione

Erasmo Neviani, nuovo presidente del Comitato italiano Fil/Idf economica del Comitato, il rafforzamento della base sociale e della partecipazione degli esperti nazionali sui tavoli della federazione, nonché della divulgazione delle attività del Comitato e della Fil/Idf. “Occorre in particolare ampliare il livello di partecipazione del mondo produttivo caseario italiano alle scelte del comitato nazionale Fil/Idf. Le decisioni di Fil/Idf nel tempo assumono infatti un’importanza strategica non trascurabile sulle scelte del comparto lattiero-caseario mondiale e, conseguentemente, anche di quello nazionale. Penso sia indispensabile cercare un’interazione sempre più diretta

e più ampia tra il mondo della produzione lattiero-casearia italiana e gli esperti che operano nei differenti gruppi di lavoro della Fil/Idf. Questo darebbe loro un sostegno che si tradurrebbe in una maggiore forza del loro lavoro. Il mondo della produzione deve ancora comprendere al meglio e seguire con maggiore attenzione il lavoro che i nostri esperti nazionali stanno sostenendo nelle differenti commissioni. In questo contesto il comitato Fil/Idf italiano deve divenire un costante riferimento e strumento di informazione per chi opera nel settore. In questa direzione, molto è stato fatto dal presidente che

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ATTUALITÀ _FIL/IDF mi ha preceduto. Questo lavoro, che gode dell’indispensabile sostegno di Assolatte e Afidop, diverrà nel tempo sempre più importante, viste le scelte politiche e strategiche per il settore che si profilano all’orizzonte”. Neviani sarà affiancato dai due vicepresidenti Adriano Hribal e Alessandro Chiarini. Gli altri membri del consiglio sono Emanuela Denti, Giovanni Galistu, Lorenzo Morelli, Riccardo Negrini, Luisa Pellegrino, Valentina Pizzamiglio, Isaia Puddu, Libero Stradiotti, Andrea Summer, Martino Verga, Alfonso Zecconi. Neviani e tutto il Comitato italiano Fil/Idf ringraziano Luciano Negri, che ha rivestito la carica di presidente nel quadriennio appena concluso, per l’entusiasmo e la convinzione con le quali ha lavorato per rafforzare la struttura stessa del Comitato e spronare alla massima partecipazione operatori ed esperti della filiera, sia a livello nazionale che internazionale.

8° IDF SYMPOSIUM ON SHEEP, GOAT AND OTHER NON-COW MILK

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causa della pandemia da Covid-19, l’ottavo Idf Symposium on sheep, goat and other non-cow milk, originariamente previsto lo scorso maggio a Bruxelles, è stato posticipato a inizio novembre in formato webinar. Durante il simposio, svoltosi dal 4 al 6 novembre, sono stati discussi aspetti legati a sostenibilità, nutrizione, salute animale, strategie di produzione del latte e tecnologie di lavorazione, qualità e sicurezza dall’allevamento alla tavola e nuovi prodotti lattiero-caseari. Se è vero che il latte vaccino rappresenta la gran parte della produzione lattiera mondiale, anche il latte di capra, pecora e altri tipi di latte non vaccino sono ampiamente distribuiti in tutto il mondo. Gli 1,84 miliardi di capre e pecore in tutto il mondo svolgono un ruolo cruciale nella vita degli allevatori, fornendo reddito e nutrimento inestimabile. Il simposio costituisce una preziosa opportunità per saperne di più su questa parte essenziale del settore lattiero-caseario. “Poiché abbiamo visto che le restrizioni di viaggio continuano in molte parti del mondo, passare a un formato webinar ci consente di continuare a condividere le conoscenze su questo importante argomento – ha affermato la direttrice generale Fil/Idf Caroline Emond – ci dà anche l’opportunità di entrare in contatto con molti più partecipanti da tutto il mondo interessati a conoscere prodotti a base di latte non bovino sicuri e nutrizionalmente preziosi”. Tra i temi presentati durante la tre giorni sono stati trattati la sostenibilità socioeconomica, le politiche e gli aspetti sociali della produzione di latte non vaccino, la gestione dell’allevamento ovino per migliorare la produttività e le prestazioni ambientali, i valori medicinali del latte di cammella e il suo significato per la sicurezza alimentare. Altri temi hanno riguardato la salute della mammella e la mastite nei piccoli ruminanti, l’influenza della lavorazione del latte ovino sulla digestione umana, lo sviluppo di nuovi prodotti a base di latte d’asina e le tecnologie di lavorazione per il latte non bovino.

LA FEDERAZIONE SI PREPARA A CONTRIBUIRE AL FOOD SYSTEMS SUMMIT DELLE NAZIONI UNITE

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el 2021 il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, convocherà un vertice sui sistemi alimentari. Il summit rappresenterà un rinnovato impegno per combattere la fame e la malnutrizione, per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs). In questo ambito è probabile che il segretario generale chieda un cambiamento coraggioso, collettivo e strutturale al sistema alimentare globale che non si limiti a modifiche alle politiche interne,

ma che preveda anche la riforma delle pratiche del settore privato. In vista di questo appuntamento, all’interno dell’Idf è stata istituita una task force guidata da Judith Bryans, che riunisce competenze di nutrizione, ambiente, regolamentazione e commercio, nonché di varia provenienza geografica per impegnarsi il più possibile nei vari forum e incontri che costituiranno il vertice. Il lavoro già fatto in ambito Idf sarà sfruttato per promuovere il ruolo del “dairy” agli obiettivi di sviluppo sostenibile.

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ATTUALITÀ_NEWS GALBANI PORTA SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI I BOCCONCINI DI MOZZARELLA “AMEMÌ” Con Galbani Amemì l’azienda del gruppo Lactalis entra in un nuovo segmento dedicato ai più piccoli, portando con sé tutta la forza della marca sinonimo di fiducia, sicurezza e garanzia. Si tratta di bocconcini fatti con vera mozzarella filante che non rilascia acqua, avvolti in una croccante e gustosa panatura di riso soffiato, per una croccantezza davvero unica. I bocconcini di mozzarella Amemì, pensati per venire incontro ai bisogni di grandi e piccoli, sono leggeri poiché non sono fritti. Perfetti per essere condivisi per pranzi, cene e spuntini fantasiosi e super

BURRO DALLA TORRE “PRODOTTO DEL CUORE” Il Burro senza lattosio Dalla Torre Val di Non è stato indicato dai consumatori come “Il mio prodotto del cuore” nella categoria “Senza glutine e senza lattosio”. “Gli apprezzamenti che riceviamo dai consumatori sono sempre i più graditi e i più importanti” fanno sapere dall’azienda trentina. L’indagine realizzata da Q&A Research&Consultancy e CCC-Consumer Contest Company, con Seic–Studio Orlandini e il supporto di Largo Consumo, ha chiesto ai consumatori di valutare i prodotti considerando il rapporto qualità-prezzo, la confezione, il gradimento, "lo consiglierei", "lo acquisterei di nuovo”.

golosi con tutti i membri della famiglia, sono semplici e veloci da preparare. “Noi di Galbani, da sempre presenti nelle case e sulle tavole degli italiani, crediamo che la fiducia sia un elemento fondamentale per crescere bene. È proprio con questo obiettivo che abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta con la nuova linea Galbani Amemì, pensata per i più piccoli – commenta il direttore marketing Galbani Cheese, Mauro Frantellizzi – con Amemì andiamo a rispondere alle esigenze di tutte le famiglie con bambini, che richiedono prodotti semplici e veloci da preparare, ma soprattutto gustosi e genuini”.

LATTERIA SOLIGO: IN VETRO IL LATTE 1883 SOLO NATURA Si rifà alla tradizione l’ultima rivoluzione nel packaging del latte Soligo 1883 Solo Natura: la bottiglia di vetro. “Il miglior latte merita il miglior contenitore”. Si può riassumere in questa semplice frase la nuova svolta green di Latteria Soligo che propone ai propri clienti un nuovo prodotto di altissima qualità. Un prodotto che per la sua preziosità meritava un contenitore sano, totalmente sostenibile, riciclabile al 100% e all’infinito. Da questa esigenza, è nata la scelta dell’azienda di Farra di Soligo di tornare alla tradizione con l’introduzione della bottiglia in vetro, unico contenitore in grado di conservare – senza alterarle – tutte le qualità organolettiche dell’“oro bianco” di Latteria Soligo, consentendo, al tempo stesso, un riciclo totale, senza spreco di nuove materie prime e con una notevole riduzione dell’energia necessaria per la produzione dell’imballaggio. Solo per il vetro, infatti, il minor dispendio di energia si ha nella produzione che parte da materiale di riciclo rispetto alla produzione che utilizza nuove materie prime. Una scelta che valorizza ulteriormente il latte di alta qualità superiore e certificata, da cui nascono i tanti prodotti firmati dalla Latteria Sociale. Latteria Soligo è una storia che intreccia l’attenzione per il territorio alla cura degli animali, in un’ottica costante di tutela della genuinità di prodotto e dell’ambiente in cui nasce.

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ATTUALITÀ _NEWS NONNO NANNI LANCIA LA “FRESCA MERENDA” Fresca, genuina, naturale. È la Fresca Merenda Nonno Nanni, la nuova merenda combo che abbina tutta la bontà del Fresco Spalmabile Nonno Nanni alla dolcezza del frullato 100% frutta e a fragranti mini grissini. La Fresca Merenda Nonno Nanni nasce per soddisfare le esigenze dei consumatori che oggi cercano prodotti buoni, genuini e poco elaborati da poter consumare fuori casa. Il mini-kit per la merenda ideato da Nonno Nanni si inserisce in quella fetta di mercato che ha trovato nel cosiddetto “instafood” la soluzione ideale per rispondere a queste nuove abitudini. Le monoporzioni “ready2eat” sono, infatti, sempre più frequenti nel carrello degli italiani: secondo il rapporto Coop 2019, quelle di preparati

pronti freschi sono in crescita del 25,2%; quelle di frutta del 22,9%; quelle di verdura del 17,9% e quelle di frutta secca del 15,4 per cento. La Fresca Merenda è preparata con ingredienti naturali e senza conservanti, ed è pronta da gustare in ogni occasione della giornata. In questo connubio di sapori,

spicca la cremosa bontà del Fresco Spalmabile Nonno Nanni, realizzato con solo latte 100% italiano e frutto di un attento bilanciamento tra note dolci e salate. Ad accompagnare la cremosità del Fresco Spalmabile Nonno Nanni è la fragranza di mini grissini, semplici e buoni, preparati con olio extravergine d’oliva. Infine, il frullato al gusto pesca dona alla Fresca Merenda Nonni Nanni una nota dolce e vellutata, una preziosa fonte di vitamina C, con ingredienti 100% frutta, priva di conservanti e coloranti. La confezione è completamente riciclabile (verificando le regole di raccolta del proprio comune), e quindi amica dell’ambiente.

NUOVO TRENTINGRANA 30 MESI: ORGOGLIO TRENTINO Un formaggio da degustare, da regalare, da utilizzare come tocco di prestigio culinario in ricette speciali. Novità nel panorama dell’offerta del “formaggio con la montagna nel cuore” è Trentingrana Stagionato 30 mesi, vero orgoglio per il Consorzio. Un prodotto di nicchia perché poche forme selezionate possono raggiungere questo livello di stagionatura: per il 2020 sono previste approssimativamente 2.500 forme sul totale delle circa 100.000 conferite dai caseifici associati, con l’obiettivo per i prossimi 5 anni di raggiungere le 5.000 forme annue. La stagionatura è la fase più delicata della produzione del formaggio, poiché ne va a definire le caratteristiche organolettiche che poi vengono percepite da chi

lo assapora. La durata della “maturazione” influisce soprattutto sulle note gustative e aromatiche del formaggio stesso: Trentingrana 30 mesi offre un bouquet particolarmente intenso che sprigiona, specialmente dalla forma appena aperta, un gusto ricco e complesso, ma comunque equilibrato e mai troppo sapido. Una novità prodotta nei Caseifici Sociali delle vallate alpine del Trentino, esclusivamente con il latte di bovine allevate sul territorio, alimentate con fieno, foraggi e con mangimi non Ogm, senza utilizzo di insilati. Ciò fa di questa newentry un formaggio completamente naturale, preparato solo con latte di montagna, sale

e caglio: una produzione all’insegna dell’artigianalità e della genuinità, portata avanti di generazione in generazione secondo i metodi della tradizione casearia trentina. La nuova referenza è disponibile per il libero servizio confezionato sottovuoto nei formati 700 grammi a peso variabile e 1 kg a peso variabile. Nuovo il packaging con grafica nera e oro.

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ATTUALITÀ _NEWS CONSORZIO MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP, ELETTO IL NUOVO CDA. MOLTI GLI UNDER 35 L’assemblea dei soci del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop ha eletto i nuovi componenti del Cda, che resteranno in carica per il prossimo triennio. Giovani e donne rappresentano la novità emersa dal voto: la maggioranza dei consiglieri è under 35. Un dato che rispecchia il trend della filiera bufalina, sempre più giovane e dinamica, dove oltre un terzo dei lavoratori è composto da trentenni che già ricoprono ruoli chiave nelle aziende.

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Nel Cda sono rappresentati allevatori e trasformatori. Ecco gli undici membri del Cda: Ettore Bellelli, Tommaso Bisogno, Pasquale Cirillo, Gennaro Garofalo, Carmen Iemma, Benito La Vecchia, Silvia Mandara, Marco Nobis, Domenico Raimondo, Massimo Rega e Vito Rubino. Alla presidenza è stato confermato il salernitano Domenico Raimondo. Al suo fianco, in qualità di vicepresidenti Silvia Mandara ed Ettore Bellelli.

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A trent’anni dal lancio dello spot, Francesco Vena, proprietario di Lucano 1894, ed Emiliano Maria Cappuccitti, Direttore Risorse Umane di Coca-Cola Hbc Italia, ripercorrono la storia di un’Italia “dal bicchiere mezzo pieno”, di un Paese animato da sogni e speranze oggi più che mai, in un’era in cui qualcosa è cambiato davvero, per tutti. “Cosa vuoi di più dalla vita. Amaro Lucano: storia di un’Italia dal bicchiere mezzo pieno” (Rubettino editore 2020, 160 pp.) è un viaggio tra passato e presente, con aneddoti divertenti e continui flashback, che narra anche le origini del celebre Amaro Lucano e la storia di una famiglia lucana, la Famiglia Vena, diventata una delle più importanti realtà aziendali nella produzione e commercializzazione di liquori. Stessa domanda, ma risposta sempre diversa a seconda delle epoche storiche e del periodo contingente, partendo dal racconto di tutte le pubblicità contraddistinte da quell’inconfondibile claim entrato ormai da tempo nel linguaggio comune.

Atlante gastronomico dei prodotti regionali (Slow Food editore 2019, 480 pp.), è un testo che racconta nel dettaglio la ricchissima tradizione italiana in fatto di pane, pasta, salumi, formaggi e dolci. Il più completo repertorio, diviso per tipologia e regione, del savoir faire dei nostri artigiani del cibo che hanno creato, in anni di pratiche tramandate di generazione in generazione, trasformati alimentari di qualità, ormai immediatamente riconoscibili come simbolo di italianità. Dal Gorgonzola al Culatello, dal panettone al pane di Matera, passando per prodotti rari come i filindeu sardi, il violino di capra, il fico interdottato: sfogliare le pagine di questo volume illustrato non solo farà venire l’acquolina in bocca, ma restituirà in un sol colpo quanto l’Italia sia una nazione piena di biodiversità, di cose belle e buone. Un viaggio tra borgate, valli e alpeggi, alla scoperta di piccole e grandi produzioni di eccellenza. E poi le tante Dop, Igt e Stg, unite ai tantissimi presìdi Slow Food sono raccontati attraverso una veste grafica accattivante e racchiusi da una copertina che lo rendono un oggetto prezioso.

E FINSERO FELICI E CONTENTI Un’opera di satira chirurgica e impietosa, che fa ridere e fa riflettere sulle finzioni comode e talvolta mostruose a cui siamo tutti assuefatti. Questo è “E finsero felici e contenti, Dizionario delle nostre ipocrisie” (Feltrinelli editore 2020, 240 pp.) dello scrittore torinese Giuseppe Culicchia. Nel 1852 Flaubert scriveva queste parole a proposito del suo Dizionario dei luoghi comuni: “Bisognerebbe che in tutto il libro non ci fosse una parola mia e che, una volta letto il dizionario, non si osasse più parlare, per paura di dire spontaneamente una delle frasi che vi si trovano”. Anche noi, oggi, ci ostiniamo a usare parole vuote e politicamente corrette, per comodità, per pigrizia o per interesse. Viviamo nell’epoca dello storytelling e delle fake news e, spesso senza accorgercene, siamo diventati tutti attori, grandi maestri di ipocrisia. Oggi la famiglia ideale non prevede più una mamma e un papà, concetti ormai obsoleti e tradizionalisti, ma corrisponde a quella formata da Genitore 1 e Genitore 2. I lavoratori licenziati si chiamano “esuberi”. Nel libro ci sono poi “i marocchini”, “i meridionali”, “i sovranisti” e molto altro.

IL GIALLO DEL COLORE. UN’INDAGINE FILOSOFICA “Mostra un panno rosso a un toro e questo si arrabbierà – scrive Goethe – ma parla anche soltanto di colori a un filosofo e lo farai infuriare”. I colori ci sono familiari da sempre, ma per la filosofia rappresentano da sempre una sfida, un enigma che la spinge a interrogarsi sulle sue stesse condizioni di possibilità. Che cos’è, infatti, il colore? È una proprietà degli oggetti? O la scienza moderna ci mostra invece – come sostengono molti filosofi contemporanei – che il mondo non è affatto colorato? Partendo da questa domanda, che attraversa tutta la filosofia anglo-americana degli ultimi quarant’anni, in “Il giallo del colore. Un’indagine filosofica” (Jaca Book editore 2020, 192 pp.) Alice Barale segue le tracce del colore in fuga, cercandolo nel laboratorio del pittore (che cos’ha il colore dell’arte da insegnare al filosofo?) e nel linguaggio di tutti i giorni (la parola blu è blu?). Ne uscirà con la convinzione che, come canta in una famosa canzone Kermit la Rana (il pupazzo dei Muppets): “Non è facile essere verde” (e neppure giallo).

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UN TOMINO È PER SEMPRE IL CASEIFICIO LONGO FESTEGGIA SETTANT'ANNI. ANCORA OGGI CONFEZIONA A MANO IL FORMAGGIO-GIOIELLO DELLA TRADIZIONE CASEARIA PIEMONTESE di Gianluca Pierangelini

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assione per la tradizione, amore per il territorio, ricerca di sapori genuini. Caseificio Longo è questo e molto altro ancora. Dalle ricette più antiche del Piemonte, grazie all’utilizzo di ingredienti naturali, alla cura e alla dedizione nella produzione, da settant'anni la famiglia Longo porta nel mondo il gusto autentico dei formaggi piemontesi. I Tomini Longo nascono agli inizi degli anni ‘50 quando a Bosconero (To), Antonio Longo avvia la sua attività in un piccolo laboratorio insieme alla moglie Franca. Al suo interno si produce un solo formaggio: il Tomino del Canavese, preparato con latte delle stalle vicine, ancora oggi confezionato a mano, singolarmente. Negli anni la famiglia si allarga. Arrivano i figli Maurizio, Dario e Silvana e intanto Antonio e Franca lavorano circa 200 litri di latte al giorno. Oltre alla famiglia, cresce anche la gamma di formaggi: ai Tomini a Rotolo si affiancano la Paglierina e il Tomino del Boscaiolo, che apre la strada ai formaggi “da cuocere”. Il 2010 è l’anno della crescita aziendale: nasce lo stabilimento di Alba, dove viene prodotta la famosa Robiola d’Alba, che rafforza ancor di più lo spirito che lega la famiglia Longo al territorio del Piemonte. Dai 200 litri lavorati nel 1950, si passa agli oltre 1.500 quintali di oggi, provenienti da oltre 70

allevamenti del Piemonte. La gamma di Caseificio Longo si divide in quattro grandi categorie: gli stagionati, che comprendono il Tomino del Boscaiolo, gli spiedini e la Paglierina. I freschi, fra cui il Tomino a Rotolo verde o rosso, il Cuor di Tomino e la Crema Piemontese. Le specialità, con proposte sott’olio di tomini e cubotti di Toma e i senza lattosio. Sono proprio i senza lattosio l’ultima novità proposta da Caseificio Longo: una gamma di prodotti lactose-free, ad alta digeribilità. La linea comprende il celebre Tomino del Boscaiolo,

il Tomino a Rotolo e la Luna Primosale, formaggio fresco a pasta morbida ed elastica, disponibile in vaschetta. Per conoscere meglio il Caseificio Longo e suoi settant’anni di storia, abbiamo incontrato Silvana Longo, titolare dell’azienda. Quali sono le direttrici lungo le quali il caseificio è cresciuto in questi settant’anni? Portare ricchezza e benessere nel territorio: è questo il motivo che ancora oggi permette al Caseificio Longo di continuare a crescere. La famiglia, l’attenzione al

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gusto e la cura del territorio sono i tre ingredienti che ci hanno permesso in questi settant’anni di offrire un’esperienza immersiva nei sapori caseari della tradizione piemontese, in Italia e nel mondo. Il 2020 è l’anno dei festeggiamenti per Caseificio Longo, ma anche per il Tomino del Boscaiolo, il prodotto bandiera dell’azienda, quello più amato a varie latitudini d’Italia e che si sta progressivamente affacciando sul mercato estero. Ci racconti meglio la specialità della casa, il Tomino del Boscaiolo. Il vero segreto di questo prodotto è il suo intrinseco legame con la storia, con il territorio e con la tradizione dell’arte casearia della nostra famiglia: la ricetta del Tomino del Boscaiolo è la stessa da settant’anni e prevede la lavorazione del latte 100% piemontese. Cotto alla piastra, perfetto da far sfrigolare in padella, pronto al microonde in due minuti. Al naturale, avvolto nella pancetta, nel bacon, nello speck. Insomma, una goduria per tutti i palati. Ma non esiste solo il Tomino del Boscaiolo: i formaggi Longo sono tantissimi. Dal cuor di tomino al Tomino a Rotolo, dalle Tome alle robiole, dalla Crema del Piemonte alla ricotta Seirass, dai piccoli tomini sott’olio a tutta la linea senza lattosio, tutti formaggi di alta qualità certificata. Prima ha fatto un cenno ai mercati esteri. Cosa significano per la vostra azienda e quali sono le vostre principali destinazioni? I nostri formaggi sono distribuiti in Germania, Francia, Inghilterra e Svizzera, anche se l’obiettivo di quest’anno è sviluppare nuove opportunità, con l’intenzione di entrare in Paesi come Polonia, Romania

CONOSCIAMOLA MEGLIO

SILVANA LONGO Quali sono i suoi hobby? Camminare all’aria aperta. Cucina tradizionale o innovativa? Tradizionale! Un posto in cui vorrebbe tornare? Gubbio. Cosa troviamo sul suo comodino? Libri. Il suo cantante preferito? Zucchero. Il piatto preferito? I tajarin. Il formaggio che le piace di più? Il tomino del Boscaiolo. Nel suo frigorifero non manca mai? Una bottiglia di Erbaluce. Il film che ha amato di più? "La vita è bella" di Benigni. Il suo motto? Bisogna osare per vincere.

La famiglia Longo

e Austria. Le consolidate partnership con grandi importatori hanno permesso all’azienda di garantire una fornitura puntuale e costante dei prodotti. Questa qualità, insieme a molte altre, fanno di Caseificio Longo il fornitore perfetto sia per i punti vendita della grande distribuzione, sia per gli operatori del canale Horeca.

Come avete vissuto – e state ancora vivendo – questo particolare momento storico, caratterizzato dalla pandemia e dal conseguente lockdown? Il settore ha continuato a lavorare, ma le aziende hanno denunciato comunque ingenti perdite. Sicuramente è stata un’emergenza sanitaria che abbiamo dovuto affrontare

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PROTAGONISTI

velocemente con tutte le nostre energie. Un impegno che ci ha coinvolti completamente sia per tutelare l’azienda, sia per garantire la sicurezza dei nostri collaboratori. Abbiamo attivato un protocollo operativo extra di sicurezza generale, con tanto di formazione individuale e di controllo degli accessi in azienda, si trattasse di addetti interni o esterni.Tutto per prevenire il rischio di contagio. Meno impegnativo è stato organizzare il distanziamento sociale, dato che i nostri uffici sono già ben strutturati con reparti ben separati. Gli addetti ai lavori hanno avuto solo l’onere di organizzarsi nei vari turni per non creare assembramenti nelle ore di pausa. Ovviamente non ci siamo mai fermati. Abbiamo continuato a lavorare incessantemente per soddisfare le esigenze dei nostri clienti che sono state tante e svariate. Purtroppo, non per tutti è stato così: il mondo Horeca, come ben si sa, ha avuto un calo non da poco e anche le nostre

vendite hanno subito variazioni utili ad affrontare le esigenze del momento. Non nascondo che il disorientamento e la paura ci hanno accompagnati per tutto il periodo del lockdown perché è arrivato come un fulmine a ciel sereno e ci ha colti completamente impreparati, senza alcun supporto e con i media che non hanno fatto altro che diffondere incertezza, creando un malessere generale che si è riversato anche sul

carrello della spesa degli italiani, cambiando in maniera netta le abitudini quotidiane di acquisto. L’epidemia ci ha messi a dura prova. Abbiamo capito che viviamo in un Paese globale più che mai, per cui dobbiamo imparare, per il futuro, a pensare e vedere in maniera globale, investire su ogni fronte per stare al passo coi tempi e per sostenere lo sviluppo della nostra azienda, facendo sì che non si venga mai colti impreparati.

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MERCATI

IL PESO DEL FALSO L’ITALIAN SOUNDING NEL MONDO VALE 100 MILIARDI E IL LATTIEROCASEARIO È AL QUARTO POSTO PER VALORE, RIVELA ASSOCAMERESTERO di Gianluca Pierangelini

I

l food made in Italy è percepito nel mondo come sinonimo di eccellenza e qualità. Sulla base di questa fama, l’export alimentare italiano dal 2008 è aumentato del 95% e oggi vale il 40% del fatturato totale del settore.Tuttavia, le vendite all’estero continuano a essere condizionate dalla contraffazione e dell’Italian sounding. Su quest’ultimo si è concentrato un recente studio di Assocamerestero, realizzato con la collaborazione di otto Camere di Commercio italiane all’estero nell’ambito del progetto True Italian Taste, promosso e finanziato dal ministero degli Esteri. A livello mondiale, il cibo “italiano” (che italiano non è) vale oltre 100 miliardi con un aumento record del 70% nel

corso dell’ultimo decennio. Questi numeri potrebbero salire a causa delle tensioni nel commercio internazionale che riducono la reperibilità dei nostri prodotti sui mercati internazionali, lasciando spazio alle produzioni di imitazione locali. I dazi Usa, l’embargo russo che dura da troppo tempo, ma anche la Brexit, nel caso non si raggiungesse un accordo commerciale con il Governo britannico. L’indagine si è concentrata sui principali mercati asiatici, rilevando oltre 600 prodotti Italian sounding. La categoria più colpita dal fenomeno è quella dei condimenti (26,8%), poi i surgelati e i piatti pronti (19,6%), seguiti dalla pasta (19,1 per cento). I prodotti lattiero-caseari, perlopiù formaggi, sono al quarto posto con il 17,5 per cento. Per il lattiero-caseario, una

delle principali cause della diffusione dell’Italian sounding è la difficoltà a reperire i prodotti autentici. C’è ancora molto da fare nel processo di internazionalizzazione ed è importante lavorare a fianco delle istituzioni nazionali e comunitarie per tentare di abbattere i muri che troppo spesso negli ultimi anni stanno ostacolando il libero commercio. Guardando alle categorie, lo studio rileva che, in quasi la metà dei casi, a essere oggetto di imitazione è la mozzarella, che viene confezionata con un packaging evocativo dell’Italia, ma in formati anomali: in scaglie, grattugiata o a fette. Nel 23% dei casi il prodotto preso di mira è il grattugiato, venduto come “Parmesan”. Buona parte dei prodotti che richiamano l’Italia presenti sul

BERTOZZI Strada Roma, 1/A

GENNARO AURICCHIO

GLI ESPORTATORI

AMBROSI

SPA

Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste filate, Mascarpone, Ricotta.

Via Ottorino Ambrosi,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811 Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it www.ambrosi.it

SPA

43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it www.bertozzi.com

AGRIFORM Via Rezzola, 21

SPA

Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, Mozzarella, Ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio.

SCA

37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 Fax 045/ 515974 export@agriform.it www.agriform.it

Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it

52 IL MONDO DEL LATTE

26-10 mercati export SPFM.indd5252 n 11 novembre 20 interno.indd

08:20 28/10/20 09:32



MERCATI

04069061

040620

04064050

04069075

04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -04069074 -04069079 -04069076 -04069089

1.464 4.109 110 23 214 1.010 69 320 16.135 5.347 229 346 57 60 575 281 1.179 594 446 202 261 47 391 2.456 1.595 79 37.599

1.857 3.457 469 15 175 376 27 410 15.217 4.612 294 285 14 159 366 294 987 1.108 259 936 1.227 427 364 1.887 387 470 36.079

1.585 1.331 76 45 87 1.083 33 162 4.437 9.258 904 222 11 13 151 108 1.776 700 202 438 452 142 163 2.037 1.413 162 26.991

681 1.311 85 11 105 347 9 128 6.639 7.284 271 121 4 13 56 83 943 303 94 280 313 124 145 1.256 207 106 20.919

415 397 21 4 29 385 7 12 2.382 3.426 26 15 3 16 18 11 611 420 12 147 204 44 37 651 148 99 9.540

13 17 3 2 4 3 1

96 139 1 1 22 34 3 6 525 790 23 37 3 20 30 150 82 30 14 13 50 4 606 147 76 34 2.936

PAESI

AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE

67 56 3 3 1 5 8 3 3 1 12 4 1 10 22 1 2 245

04069099

040630

347 305 55 1 7 75 19 21 2.157 1.083 20 10 1 8 7 46 321 75 15 10 52 51 42 161 100 7 4.996

46 250 13 4 9 43 7 34 489 824 48 11 1 3 11 14 224 313 10 40 40 10 9 72 71 5 2.601

264 22 27 5 24 41 3 4 481 651 17 13 6

17 149 3 2 6 6

158 251 82 12 26 204 40 36 519 1.855 161 24 11 5 31 183 468 139 13 230 206 54 368 821 68 33 5.998

2 14 34 22 3 20 22 2 32 235 36 11 1.991

PROVOLONE

04069073 04069001

8 144 3 2 5 33

32

179

2 206 654 28 5 1 4 5 16 82 56 3 19 9

300 19 2 2 140 42 8 20 23 12 25 68 40 53 1 938

TOTALI

04069063

FORMAGGI FUSI

04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI

04061050 -04061080

ALTRI FORMAGGI DURI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

0406 1030

PECORINO

CODICE DOGANALE

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

MOZZARELLA

(IN TONS)

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (1 gennaio - 30 giugno 2020)

13 1.004 9 9 2.320

1

2 34 4 829 62 1.143

6.983 11.882 948 127 713 3.819 218 1.135 49.555 35.859 2.026 1.092 114 302 1.257 1.350 6.786 3.771 1.096 2.370 3.681 931 2.248 10.851 4.164 1.018 154.296

GLI ESPORTATORI

BRAZZALE

SPA

FORGRANA CORRADINI SPA

SAVIOLA SPA

Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano

Parmigiano Reggiano, Grana Padano in forma e confezionato sottovuoto, Grattugiati di fresco con scadenza lunga e disidratati da 5 g, 40 g, 100 g, 1000 g, Shaker da 80 g, 250 g, Parmigiano biologico forveggie per alimentazione vegetariana - provoloni dolci e piccanti mozzarella - Pecorino Romano e Sardo. Caciotte peperoncino e altri gusti

Produzione, stagionatura e confezionamento Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com

Via 200 Biolche, 6 42016 Guastalla (RE) Tel. 0522 833818 Fax 0522 833426 forgrana@forgranacorradini.it www.forgranacorradini.it

Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it

54 IL MONDO DEL LATTE

26-10 mercati export SPFM.indd5454 n 11 novembre 20 interno.indd

27/10/20 09:32 13:46 28/10/20



CODICE DOGANALE

PAESI EUROPA UNIONE EUROPEA REGNO UNITO SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO di cui extra Ue

04061030

04061050 04061080

49.053 37.599 7.574 3.183 96 601 52 280 54 226 39

43.199 36.079 4.124 2.543 307 146 105 851 53 798 78 24

39 2.787 1.379 119 57 54 1.178 183 142 41

54 3.794 1.090 1.319 16 74 58 1.237 276 194 82

52.394 14.795 259.039 71.281

48.303 12.224 192.186 56.680

04069061

040620

04064050

04069063

24.709 20.919 2.239 1.291 19 241 6 259 68 191 22

10.625 9.540 392 611 56 26 11 143 20 123 16 4

22 714 382 94 8 44 15 171 165 160 5 1

12 336 227 2 1 1 105 157 156 1

3.171 2.601 418 104 8 40 17 4.647 220 4.427 46 19 14 13 232 138 13 1 8 9 63 107 99 8

46.837 25.876 4.957 19.846 494.854 230.731 212.260 45.660

11.288 1.748 67.992 12.708

8.220 5.619 67.271 45.193

34.234 26.991 4.200 2.508 142 393 200 8.572 2.186 6.386 417 75 156 186 2.394 985 56 4 40 66 1.243 1.016 985 31 4

ALTRI FORMAGGI

FORMAGGI FUSI

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI

ALTRI FORMAGGI DURI

PECORINO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

MOZZARELLA

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (1 gennaio - 30 giugno 2020)

MERCATI

04069099

04069073

040630

04064010 04064090

7.125 5.999 768 156 123 79 163 456 127 329 124 47 10 67 983 204 120 109 38 6 506 163 154 9 1

2.839 1.991 59 355 46 388 43 429 23 406 54 14 1 39 553 258 22

2.610 2.320 169 106 5 10 10 312 68 244 41 5 2 34 84 9 6

1.043 939 12 47

1.383 1.193

45 31 197 133 132 1 2

3 3 63 223 217 6

128 1 892 4 4

9.015 3.016 60.800 18.213

4.053 2.062 25.054 13.209

3.280 960 19.827 6.070

2.444 1.505 10.519 7.123

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017

45 18 5 5 0

1.374 325 28

1.433 9.031 1.705

GLI ESPORTATORI

BERNERI CIRESA

SPA

SRL

CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.

Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it

Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it

GELMINI CARLO SRL

MARIO COSTA SPA

CASEARIA SPA

Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it

Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocosta.it

Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com

24043 Caravaggio (BG) tel. 0363 301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it

F.LLI PINNA AZIENDA

56 IL MONDO DEL LATTE

26-10 mercati export SPFM.indd5656 n 11 novembre 20 interno.indd

27/10/20 09:32 13:47 28/10/20

26-10 me


1.383 1.193 153 8 12 17 21 1 1 0

2.643 2.506 67 59 8 3 12 3 9 0

27 17

46

3

4

7 1 1

30 1 1

1.433 240 9.031 1.705

12

2.702 196 18.888 1.498

TOTALI

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

FONTINA FONTAL

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO, RAGUSANO

ITALICO TALEGGIO

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI

CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085

04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084

588 367 143 75 1 2 5 89 30 59 1

2.101 1.676 25 385 15

1 6

120 4 116 11

1 12 1 1

6 359 319 4

11 32 9 2

1 12 2

1

6

10 5 4 1 19

35 1 1

15 17 6 11

1 2 7 11 11

719 352 5.287 3.132

2.511 835 13.903 5.668

43 1

1.638 1.296 118 209 14 1

1.818 522 14.718 4.162

843 714 80 43 2 4 1 111 1 110 1

979 265 6.768 1.862

467 245 10 209 3 2 177 21 156 16 2 5 9 24 22

290 178 17 65 25 5 1 166 2 164 2 2 12 1 3 2

2 42 40 2

6 6 4 2

728 483 5.004 3.243

477 299 3.106 1.860

1.147 1.143

189.708 154.296

4

11.961 879 2.004 668 16.632 2.880 13.752 874 190 188 496 13.798 5.368 1.803 139 455 249 5.784 2.511 2.311 200 28

22 1 1 0

23 2 4 17 0 1

1.194 224.271 69.975 51 2.501 1.507.479 284 511.811

mercato asiatico provengono da Usa o Australia ma anche da Paesi europei come Germania, Danimarca e Grecia. Lo studio rileva che in tutte le categorie di prodotti imitativi si registra un abbattimento dei costi rispetto ai corrispondenti autentici, anche se per il nostro settore questo non è sempre vero, tanto che è ultimo in questa classifica, con risparmi che si aggirano intorno al 6 per cento. Quello più consistente si registra in Corea del Sud, dove i prodotti lattiero-caseari che imitano gli italiani costano in media meno della metà degli autentici. Di poco inferiore il risparmio in Giappone (-40 per cento). La sorpresa è in Cina, dove i fake arrivano a costare anche il doppio dei veri prodotti italiani. Qui la diffusione delle produzioni Italian sounding è favorita dalla scarsa presenza delle referenze autentiche. In questo quadro si inserisce la campagna triennale di Assolatte “Discover the shapes of taste, made in Eu” volta a valorizzare e promuovere i veri prodotti lattiero-caseari europei e soprattutto italiani.

O

0/20 13:47

TRENTIN

SPA

Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta

Via Genova, 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it

ZANETTI

SPA

Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.

Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it

IL MONDO DEL LATTE 57

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27/10/20 09:32 13:48 28/10/20


MERCATI

L’ITALIA ACCELERA PIÙ DI TUTTI A

bbiamo più volte commentato le produzioni dello scorso anno, mettendo in luce come la prudenza degli allevatori, soprattutto nei grandi Paesi produttori europei, aveva fatto chiudere l’anno con un incremento davvero modesto delle consegne (+0,6 per cento). Nel 2020 si è respirata un’aria diversa. Fin dai primi mesi dell’anno, infatti, è emerso con chiarezza un deciso cambio di passo, che non ha conosciuto rallentamenti anche durante i mesi del lockdown e delle chiusure che hanno interessato molti Paesi europei. Mese dopo mese la crescita si è consolidata, i livelli produttivi di quasi tutti gli Stati si sono posizionati al di sopra di quelli dell’anno precedente e il dato tendenziale medio dei primi sette mesi è il triplo di quello dello scorso anno (+1,8% vs. +0,6 per cento).

Notevoli gli aumenti percentuali messi a segno da Repubblica Ceca (+5,4%) e Belgio (+4,3 per cento). In un immaginario campionato europeo, la medaglia di bronzo andrebbe all’Italia, che ha chiuso i primi sette mesi con un notevole +4 per cento. Attenzione, però: guardando agli incrementi assoluti e non agli aumenti percentuali, il nostro Paese sale al primo posto: nel periodo gennaio/luglio, infatti, gli allevamenti della Penisola hanno consegnato quasi 300mila tonnellate di latte più dello scorso anno. Importanti gli aumenti rilevati in Irlanda (+203mila tonnellate) e in Polonia (+193mila). Più del 60% degli aumenti complessivi sono stati messi a segno da cinque Paesi: i tre che abbiamo già citato più Germania (187mila

LE PRODUZIONI EUROPEE (1° QUADRIMESTRE 2020 VS. 2019) LE PRINCIPALI CONSEGNE NEI DIVERSI PAESI EUROPEI 5,4% 5,1%

REPUBBLICA CECA 4,3%

BELGIO ITALIA

3,3%

UNGHERIA

3,1%

POLONIA PAESI BASSI SPAGNA

4,0% 3,8%

IRLANDA

2,2% 2,2%

1,1%

4,7%

4,4%

3,7%

2,7%

2,2%

-3,1%

2,2%

FINLANDIA

3,2%

1,8% 1,9%

UNIONE EUROPEA

16%

PORTOGALLO

1,8%

1,1%

SVEZIA

4,4%

1,0% 0,8%

GERMANIA

1,0%

FRANCIA AUSTRIA

-0,6% 0,4%

DANIMARCA

2,8%

0,9% 1,0%

0,0%0,2%

LITUANIA -0,7% -0,4%

UK GENNAIO-LUGLIO

LUGLIO

58 IL MONDO DEL LATTE

merc produzione20SPF.indd 58 58 n 11 novembre interno.indd

27/10/20 09:32 13:55 28/10/20

merc prod


0/20 13:55

L’ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DI LATTE IN ITALIA

GEN

FEB

MAR

APR

MAG

GIU

LUG

AGO

SET

OTT

NOV

2018 1.071.330 1.001.943 1.120.608 1.088.650 1.097.437 1.001.541 994.129

941.650

906.112 1941.673 925.830

2019 1.038.159 979.405 1.109.925 1.084.455 1.094.038 998.275

963.031

925.260

984.136

958.392

DIC 993.126

953.065 1.029.019

2020 1.077.923 1.055.795 1.249.774 1.107.774 1.121.910 1.051.154 1.016.959 VAR. %

3,8%

7,8%

3,6%

2,2%

2,5%

tonnellate) e Olanda 180mila). Guardando alle rilevazioni degli ultimi mesi e di luglio in particolare, difficile pensare che le cose cambino nella parte finale dell’anno. Anche durante l’estate, infatti, la produzione è stata superiore a quella del 2019. Con ogni probabilità, le consegne del 2020 supereranno i 145 milioni di tonnellate (160 milioni considerando il Regno Unito).

5,3%

3,3%

L’Italia, quindi, è il Paese che sta crescendo di più in termini assoluti. Guardando alle perfomance degli ultimi tre anni, è sempre più evidente che il sistema allevatoriale stia lavorando per raggiungere l’autosufficienza produttiva. Dalla fine delle quote la produzione è aumentata di 1,5 milioni di tonnellate e il latte nazionale sta sostituendo parte importante di quello che arriva in cisterna.

L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI BURRO

650 600 550 500 450 400 350 300 250 200 5

LATTE SCREMATO IN POLVERE

280 260 240 220 200 180 160 140 120 100

10

15

20

25 30 SETTIMANA

35

40

45

50

35

40

45

50

CHEDDAR

360

Fonte: Mmo – Regolamento Ue n. 2017/1185

Le quotazioni del latte scremato in polvere si allineano a quelle del 2019. Restano invece inferiori alle storiche quelle delle altre commodity.

340 320 300 280 260 240 220 5

10

15

20

25 30 SETTIMANA

35

40

45

50

200

5

10

15

20

25 30 SETTIMANA

IL MONDO DEL LATTE 59

merc produzione20SPF.indd 59 59 n 11 novembre interno.indd

27/10/20 09:32 13:56 28/10/20


MERCATI

ESPORTAZIONI ITALIANE

IL M O N D O

L AT T E

DI LATTE

N. 11

NOVEMBRE

DEL

2020 -

ANNO

IL LATTE NEL MONDO

LXXIV -

MENSILE

17 2 3

1.141 2 1 1 1

PAESI AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP.CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE TOTALE PAESI TERZI di cui: ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG EMIRATI ARABI

TOTALE GENERALE - TONNELLATE - MIGLIAIA DI EURO

2 10 88 22 368 25 1 3 2.050 22 1

58 1.829 3

1 6 1 1

37 17 260 68 5 6 3.007

1 224 3 22 3 1.106 4.404

15.160

2.085

2.587 8.978 1.276 71 390

23 392 685 1 329

18.167 12.290

6.489 4.102

0401 1090 2019 2099

ROMA

0401 1010 2011 2091

70%

LATTE SFUSO IN CISTERNA

IN ABBONAME NTO POSTALE

LATTE IN CONFEZIONI

POSTE ITALIA NE SPA SPED IZIONE

TARIFFA DOGANALE

AUT MP-AT /c/RM

1 GENNAIO - 30 GIUGNO 2020 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

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L AT T E

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60 IL MONDO DEL LATTE

26-10 mercati espor latte V SPFM.indd 60 n 11 novembre 20 interno.indd 60

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L’INTENSITÀ


PaginaPubblicitariaCrai.indd 1

02/09/14 16:49


MERCATI

BORSA PREZZI ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI

E PROVVIGIONI)

BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. CE N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA FINO A 3 MESI PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA OLTRE 3 MESI LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12 MESI)

26-10 nuovo borsa bosa prezzi SPFM.indd 63 n 11 novembre 20 interno.indd 63

2019 2020 SETTEMBRE SETTEMBRE MEDIA MEDIA

2020 AGOSTO MEDIA

2019 AGOSTO MEDIA

VAR.

1,60 3,20 3,35 1,40 8,07 6,15 5,12 9,81 9,01 7,73 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

1,70 3,30 3,55 1,50 8,65 8,00 6,62 13,33 12,36 10,95 5,65 6,65 5,15 4,65 5,50 5,73 6,03

-5,88% -3,03% -5,63% -6,67% -6,71% -23,13% -22,66% -26,41% -27,10% -29,41% 1,77% 1,50% 0,00% 2,15% 1,82% 1,75% 1,49%

1,66 3,26 3,41 1,46 8,08 6,23 5,23 10,21 9,41 8,14 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

1,70 3,30 3,55 1,50 8,64 7,99 6,61 13,02 12,04 10,85 5,67 6,67 5,15 4,67 5,52 5,75 6,05

-2,35% -1,21% -3,94% -2,67% -6,48% -22,03% -20,88% -21,58% -21,84% -24,98% 1,41% 1,20% 0,00% 1,71% 1,45% 1,39% 1,16%

344,00

448,33

-23,27%

353,75

455,75

-22,38%

11,550 10,550 9,650 NQ

14,225 13,225 12,475 NQ

-18,80% -20,23% -22,65% ---

11,850 10,875 9,975 NQ

14,075 13,075 12,325 NQ

-15,81% -16,83% -19,07% ---

VAR.

NQ: NON QUOTATO

DESCRIZIONE MILANO MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI

27/10/20 09:32 13:39 28/10/20


MERCATI

DOP, UN ALTRO RECORD A

poche settimane alla fine del 2020 la maggior parte dei giochi è fatta e si può affermare che, con buona probabilità, anche quest’anno si chiuderà con un rafforzamento dell’importante comparto dei formaggi Dop, confermando una tendenza che caratterizza il settore da molti anni. Seppur con qualche eccezione, anche le rilevazioni degli ultimi mesi mettono in luce valori superiori a quelli dello stesso periodo del 2019. Non è così per Grana Padano, che dopo una lunga serie di valori positivi ha rallentato la propria corsa (-3,5% a settembre e -7,8 a ottobre) e

Pecorino Romano, che ha giocato tutta la campagna in attacco, con mesi che hanno mostrato tassi di aumento dell’80%, ma nell’ultima parte ha rallentato in modo vistoso (+0,2 a maggio e -19,1 a giugno). Comunque, al di là delle performance delle ultime settimane, scorrendo i dati, emerge in modo chiaro che tutti i principali formaggi Dop chiuderanno in attivo. Alla fine dell’anno, il settore potrebbe mettere a segno una crescita compresa tra il 3 e il 4% e raggiungere il volume record di 570.000 tonnellate: 100mila in più di quelle di inizio decennio.

LA PRODUZIONE DELLE PRINCIPALI DOP (DATI AGGIORNATI AD AGOSTO)

2020

VAR. %

GRANA PADANO

143.200

3,5

PARMIGIANO REGGIANO

105.800

5,5

GORGONZOLA

39.500

3,1

MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA

35.640

1,6

PECORINO ROMANO

29.600

14,6

ASIAGO

15.300

11.4

TALEGGIO

5.276

-4,2

QUARTIROLO LOMBARDO

2.043

3,9

Sul fronte dei prezzi all’ingrosso, le rilevazioni delle Camere di Commercio (media 2019=100) confermano che per Grana Padano e Parmigiano Reggiano il 2020 non è stato particolarmente generoso. Le quotazioni di questi due formaggi, infatti, si sono posizionate su livelli significativamente inferiori a quelli medi del 2019. Il Parmigiano Reggiano meno stagionato è quello che ha sofferto di più, mentre i valori del prodotto più maturo hanno retto meglio. Anche il Grana Padano nove mesi ha mostrato una flessione importante rispetto al 2019, mentre quello più stagionato si è mantenuto su valori medi più simili a quelli dello scorso anno. Dalla fine dell’estate, tutti i valori dei grandi formaggi duri sono in ripresa e si stanno avvicinando a quelli del 2019. Andamento opposto hanno registrato le quotazioni del Pecorino Romano, che durante tutto il 2020 è rimasto su valori superiori a quelli dei due anni precedenti. Infine, tutti gli altri formaggi a denominazione protetta hanno visto un leggero aumento dei prezzi all’ingrosso a inizio anno (intorno all’1%), mantenendolo nei mesi più complicati.

LE EUROPEE (1° QUADRIMESTRE 2020 VS. 2019) LE PRINCIPALI QUOTAZIONIPRODUZIONI ALL’INGROSSO DEI FORMAGGI DOP (2019=100) 120 110 100 90 80 70 60 2018

2019

GENNAIO

FEBBRAIO

PARMIGIANO REGGIANO 18 MESI GRANA PADANO 9 MESI ASIAGO QUARTIROLO LOMBARDO

MARZO

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

PARMIGIANO REGGIANO 12 MESI PROVOLONE VALPADANA 3 MESI GORGONZOLA DOLCE

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE OTTOBRE

GRANA PADANO 16 MESI PECORINO ROMANO 5 MESI TALEGGIO

64 IL MONDO DEL LATTE

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ITÀ

NOV


IGIENE & SICUREZZA

INDONESIA: LINEE GUIDA

Ali Yahya -Unsplash

PER LA CERTIFICAZIONE HALAL

C'È TEMPO FINO AL 17 OTTOBRE 2024 PER METTERSI IN REGOLA. LA DOMANDA VA PRESENTATA IN LINGUA INDONESIANA di Ettore Soria

L

e industrie alimentari che intendono investire in Indonesia devono considerare quanto sia importante far certificare come Halal i loro prodotti. A tal proposito la delegazione Ue di Giacarta ha predisposto le linee guida per gli operatori interessati a ottenere questa certificazione. Questo documento spiega i processi di certificazione (comprese le ispezioni), la garanzia Halal in Indonesia e come le aziende possano ottenerla, secondo le leggi e i regolamenti vigenti, tenendo presente che il quadro normativo potrebbe essere soggetto a modifiche.

Sulla base delle leggi e dei regolamenti nazionali prevalenti, i prodotti preparati secondo le norme della legge islamica che entrano, circolano e vengono venduti all'interno del territorio della Repubblica di Indonesia devono essere certificati (inclusi i lattiero-caseari, le bevande, i farmaci, i prodotti biologici, ecc.). Per ottenere il via libera, viene valutata anche la lavorazione di tali prodotti. Le imprese che intendono importare, far circolare o vendere prodotti Haram (letteralmente "proibiti" cioè non conformi alla disciplina degli alimenti dell'Islam) sono esentati dalla certificazione

Halal, però sono obbligati a divulgare tali informazioni, mediante apposita etichettatura. Il periodo per l'implementazione della certificazione Halal per

NORMATIVA DI RIFERIMENTO Il regolamento governativo n. 31/2019 fornisce le norme di attuazione per la garanzia dei prodotti Halal (la parola "garanzia" è usata nel senso di garanzia di qualità basata sull'ispezione e certificazione). Il regolamento emanato dal Ministero degli Affari Religiosi N. 26/2019 è relativo alla facilitazione dell'assicurazione del prodotto Halal.

66 IL MONDO DEL LATTE 26-10 ig&sic Indonesia SPFM.indd 66

29/10/20 18:24



IGIENE & SICUREZZA alimenti e bevande è iniziato il 17 ottobre 2019 e gli imprenditori hanno cinque anni per ottemperare all'obbligo di certificazione Halal per gli alimenti e le bevande. Fino a tale data, i prodotti che non hanno ottenuto la nuova certificazione possono ancora entrare ed essere venduti in Indonesia come prima, sempre che abbiano acquisito le necessarie licenze commerciali, di distribuzione e di importazione. Successivamente, avranno bisogno di essere contrassegnati come non Halal. LE NORME Il processo di produzione Halal è un insieme di azioni intraprese per garantire l'“Halal-ness” di un prodotto; ciò include la fornitura di materie prime, lavorazione, stoccaggio, confezionamento, distribuzione, marketing e comunicazione. Il processo è soggetto a certificazione e include le materie prime, i materiali lavorati, gli ingredienti e i materiali associati derivati da animali, il processo chimico/ biologico/geneticamente

modificato, ossia l’intera filiera. La posizione, l'area e le attrezzature utilizzate nel processo di produzione Halal devono essere separati dall'area e dalle attrezzature utilizzate per i prodotti non Halal. Qualora venissero utilizzati per entrambe le produzioni, si deve procedere al termine del ciclo non Halal a pulizie ed igienizzazioni affinché non vi siano impurità (cicli produttivi differenziati). I prodotti Haram, fabbricati con parti o ingredienti proibiti, possono essere importati, distribuiti e commercializzati nel territorio dell'Indonesia, ma devono essere contrassegnati con un'etichetta “non Halal”; essa deve essere apposta sulla confezione del prodotto e su una parte specifica del medesimo. Il marchio deve essere scritto in un colore diverso da quello che indica gli ingredienti che, a loro volta, devono essere chiaramente visibili e non facilmente cancellabili, rimossi o rovinati. Il design della confezione del prodotto non deve nascondere

l'etichetta “non Halal” e deve prendere in considerazione la protezione e i diritti dei gruppi vulnerabili, in particolare quelli dei disabili. LE SANZIONI La tempistica coinciderà con quella dei prodotti Halal, quindi entro il 17 ottobre 2024, compresi gli alimenti e le bevande. Agli imprenditori che non etichetteranno i loro prodotti “non Halal” verranno imposte dapprima ammonizioni verbali, quindi ammonizione scritta e, infine, una sanzione amministrativa. Le aziende che intendono ottenere la certificazione Halal per i propri prodotti devono presentare una domanda scritta all’autorità Bpjph (Halal Product Guarantee Agency, redatta in lingua indonesiana, con tutte le informazioni: ragione sociale azienda, nome e tipo del prodotto, dettagli della registrazione del prodotto, materiali/ingredienti utilizzati per fabbricare il prodotto, nonché informazioni dettagliate relative al suo processo produttivo.

LA REGISTRAZIONE DELLA CERTIFICAZIONE HALAL IN INDONESIA

L'azienda presenta domanda scritta per la registrazione della certificazione halal a BPJPH

L'applicazione è completata in 5 giorni lavorativi 10 giorni

Determinazione e nomina di LPH 5 giorni lavorativi

DPJPH Deve includere quanto segue: Titolare dell'attività e dati aziendali nome e tipo di prodotto elenco dei prodotti e dei materiali utilizzati elaborazione del prodotto documento del sistema di garanzia Halal

5 giorni lavorativi I documenti della domanda sono incompleti

Domanda per completare i documenti in 5 giorni

Il richiedente non riesce a completare i documenti

La domanda di registrazione viene respinta

68 IL MONDO DEL LATTE

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DA TRE GENERAZIONI LA RICERCA DELL’ECCELLENZA

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IGIENE & SICUREZZA

FDA: NUOVO REGOLAMENTO SULLA TRACCIABILITÀ GLI OSA DEVONO ATTIVARE LA PROCEDURA ENTRO IL 31 DICEMBRE 2020. PER FARLO SERVE UN CODICE DI IDENTIFICAZIONE A NOVE CIFRE di Ettore Soria

L

a Food and Drug Administration (Fda) ha pubblicato la bozza di un nuovo regolamento sulla tracciabilità dei prodotti alimentari, inclusi quelli lattiero-caseari. I soggetti interessati sono gli operatori che producono, lavorano, imballano o conservano alimenti. La Fda ha individuato come prodotti per i quali sono previsti requisiti di registrazione aggiuntivi proprio i lattierocaseari. Sono compresi tutti i formaggi a pasta molle o semi-molli e quelli a pasta molle freschi fatti con latte pastorizzato o non pastorizzato. I requisiti previsti hanno lo scopo di identificare rapidamente ed efficacemente i destinatari di questi alimenti per prevenire o mitigare eventuali contaminazioni patogene dei medesimi, tutelando la salute dei consumatori. Gli operatori del settore alimentare dovranno conservare determinati registri che descrivono le loro operazioni di tracciabilità, nonché gli alimenti

lavorati, compresi quelli che sono negli ingredienti. I requisiti di registrazione proposti sottolineano l’importanza di documentare i codici di lotto di tracciabilità applicabili e di collegare questi codici ad altri Kde (Key Data Elements), nei punti critici della catena di approvvigionamento di un alimento per aiutare la tracciabilità del prodotto durante un controllo per una malattia di origine alimentare o per un richiamo.

La norma è estremamente dettagliata, con prescrizioni per i piccoli esercizi alimentari al dettaglio, ed eventuali esenzioni per strutture con meno di dieci dipendenti. Va però evidenziato che sono esclusi dall’applicazione i trasportatori di alimenti, in quanto, secondo Fda, si possono ottenere le informazioni sulla tracciabilità da altri soggetti della catena di approvvigionamento alimentare.

L'ETICHETTA NEGLI USA L'etichettatura dell'alimento che arriva al consumatore include il nome, l’indirizzo (via o piazza, città, Stato, Paese e Cap e informazioni comparabili per un'azienda estera) e il numero di telefono dell'azienda produttrice e confezionatrice dell’alimento.

70 IL MONDO DEL LATTE

nuovo ig&sic FDA n 11 novembre 20 SPF.indd interno.indd70 70

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NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE a cura di Leonardo Graverini

UN CLIENTE CI CHIEDE DI FORNIRGLI, A PESO VARIABILE, UN PRODOTTO PREIMBALLATO DI CIRCA 100 GRAMMI. LA NOSTRA AZIENDA GIÀ CONFEZIONA UN TALE PRODOTTO, MA A PESO FISSO DI 100 Ge. POSSIAMO SODDISFARE LA RICHIESTA DEL CLIENTE APPONENDO SUL PRODOTTO DA 100 G e CHE GIÀ CONFEZIONIAMO LA DICITURA “DA VENDERSI A PESO, PESO NETTO 100 G”, SENZA DOVER PESARE SINGOLARMENTE LE CONFEZIONI?

potrebbero risultare contraddittorie e forse non pienamente rispondenti all’art. 7.2 del citato Regolamento Ue, il quale impone che le informazioni dell’etichettatura siano precise, chiare e facilmente comprensibili per il consumatore finale. Infatti, se sulla confezione a peso variabile figura l’indicazione “peso netto 100 g”, questo deve essere il peso reale come sopra descritto e a nulla varrebbe l’altra indicazione, “da vendersi a peso”, se il fine fosse quello di giustificare eventuali possibili difetti di quantità del contenuto di singole confezioni. Inoltre, c’è da considerare che l’indicazione “da vendersi a peso” (che non è disciplinata per legge), viene volontariamente utilizzata nella prassi commerciale con tutt’altro significato, cioè per indicare che il prodotto non è destinato al libero servizio, ma al frazionamento a banco taglio, dove l’addetto effettuerà la pesatura in presenza e su richiesta dell’acquirente (oppure in sua assenza, ma ai fini della vendita come “preincartato” presso il punto vendita). Ma, data la piccola pezzatura del prodotto in questione, riteniamo non sia questo il caso. Aggiungiamo che se sul prodotto già figura l’indicazione “100 g e”, l’indicazione “peso netto 100 g” non può essere aggiunta, se non eliminando la prima. Questo perché, come detto sopra, si tratta di indicazioni quantitative di tipo diverso: nominale la prima, effettiva la seconda. Segnaliamo che la parola “quantità” sarebbe, almeno concettualmente, da preferirsi a quella di “peso”.

UN CLIENTE CI SEGNALA CHE UN'AUTORITÀ TEDESCA HA ESPRESSO DUBBI SULLA LEGITTIMITÀ DEL CLAIM “GRATTUGIATO FRESCO” APPOSTO SU UNA NOSTRA CONFEZIONE, IN QUANTO IL GRATTUGIATO È OTTENUTO DA UN FORMAGGIO STAGIONATO, HA UNA SCADENZA LUNGA E VIENE CONFEZIONATO IN ATMOSFERA PROTETTIVA. IL DUBBIO È FONDATO, CONSIDERATO CHE CON TALE ESPRESSIONE INTENDIAMO EVIDENZIARE CHE IL PRODOTTO È CONFEZIONATO APPENA GRATTUGIATO?

quale l’affermazione è espressa. L’ente tedesco ha probabilmente inteso l’aggettivo “fresco” come direttamente riferito al “Grattugiato”, cioè al prodotto in se stesso. L’azienda potrà dunque spiegare a tale ente qual è il senso effettivo con cui l’appellativo di “fresco” è utilizzato, facendo presente che il vostro grattugiato è fresco non perché necessita, come il pane o il pesce freschi, di essere consumato entro breve termine dalla sua produzione, ma perché viene confezionato in tempi insolitamente brevi rispetto alla fase della grattugia (anche se in questo caso un’espressione del tipo “Fresco di grattugia” sarebbe stata forse preferibile). Si potrebbe anche spiegare, da parte vostra, che l’appellativo “fresco” non è riferito alla durata, ma alle condizioni del prodotto, il quale, proprio grazie al confezionamento in atmosfera protettiva, mantiene fino alla fine della durabilità indicata in etichetta – e ancorché si tratti di scadenza lunga – le medesime caratteristiche di freschezza che possedeva a grattugia appena effettuata.

?

In base al Reg. Ue n. 1169/2011, gli alimenti preimballati devono riportare nell’etichettatura l’indicazione della quantità. Tale quantità può essere o la nominale (ossia quella che voi denominate “a peso fisso”) se il prodotto è preconfezionato in quantità unitarie costanti, oppure quella netta (da voi indicata come “a peso variabile”) se il prodotto non è preimballato in quantità unitarie costanti. Alla quantità nominale si applicano le tolleranze previste dalla legge n. 690/1978. La quantità netta è invece l'effettiva al netto della tara, per cui ogni confezione dovrà riportare il suo peso reale con l’osservanza delle disposizioni della legge n. 441/1981 sulla vendita a peso netto delle merci, che riguarda soprattutto il commercio, e con le diverse tolleranze previste dal Dpr n. 327/1980 che risulterebbe sul punto ancora in vigore per effetto del richiamo al punto 2.d della Circolare del ministero dell’Industria n. 165/2000. Le due diciture “da vendersi a peso” e “peso netto 100 g”

La dicitura “Grattugiato fresco” rientra nel campo delle indicazioni volontarie a contenuto promozionale, si tratta cioè di un’affermazione pubblicitaria. Ne consegue che la stessa deve rispondere ai requisiti normativi generali di onestà, veridicità e correttezza. Spetta a chi si avvale di una tale affermazione spiegarne il significato. A tal fine, non può farsi riferimento alle norme di diritto, giacché la dicitura in questione non è prevista né disciplinata per legge, bensì alle regole della lingua con la

72 IL MONDO DEL LATTE norma l'esperto SPF.indd 72

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IL MONDO DEL

IL MONDO DEL LATTE 11/2020

L AT T E N. 11

NOVEMBRE

2020 -

ANNO

IL LATTE NEL MONDO

LXXIV -

MENSILE

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