Il Mondo del Latte - Gennaio 2020

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Eda: L’appello del mondo del latte al G20 Fil/Idf: Latte, nel mondo domanda stabile Ue: “Puntiamo sulla tutela delle Ig e sull’export” News Libri Tutte le opportunità della svolta verde di Paolo De Castro

GENNAIO

MONDO ASSOLATTE

Report: che brutto servizio! Sana alimentazione: ecco le nuove linee guida Formaggi italiani promossi in Giappone

PROTAGONISTI

4 domande a... Antonello Argiolas, presidente del Consorzio del Pecorino Sardo Dop

ECONOMIA

Gli shopper hanno sete di ambiente e salute Latte, mozzarelle e yogurt, occhio alle rotture di stock

MERCATI

Usa, altri dazi in vista 2019, ancora in aumento la produzione di latte Esportazioni italiane di latte Borsa prezzi Dop, un altro anno record

IGIENE E SICUREZZA

Gli orientamenti Efsa sulle sostanze farmacologicamente attive negli alimenti

NORMATIVE

L’aceto balsamico può non essere italiano L’esperto risponde

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987

urante le vacanze natalizie ci è capitato tra le mani un libro di vecchie fiabe. Una di queste, che risale a tradizioni remote, forse africane, forse indiane, da alcuni attribuita a Esopo, racconta di uno scorpione e di una rana. Uno scorpione doveva attraversare un fiume ma, non sapendo nuotare, chiese aiuto a una rana che si IL MONDO DEL trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le N. 1 chiese: “Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda”. La rana gli rispose “Fossi matta! Così, appena saremo in acqua, mi pungerai e mi ucciderai!”. “E per quale motivo dovrei farlo?” incalzò lo scorpione. “Se ti pungessi, tu moriresti e io, non sapendo nuotare, annegherei!”. La rana rimase un attimo a pensare e, convintasi della sensatezza dell’obiezione dello scorpione, accettò di caricarlo sul dorso e insieme entrarono in acqua. A metà tragitto, la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena e capì di essere stata punta dall’aculeo velenoso dello scorpione. Mentre entrambi stavano per morire, la rana chiese all’insano ospite la ragione del suo folle gesto. “Perché sono uno scorpione” rispose lui “È la mia natura!”. La morale della fiaba è che bisogna scegliere con attenzione i propri compagni di avventura e che non conviene mai porre la propria fiducia su chi non può cambiare la propria natura. Ci si perde sempre e comunque. Auguri a tutti per il nuovo anno, quindi, che porti a tutti serenità, successo e… buone amicizie!

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Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm

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LA RIVOLUZIONE DEL PACKAGING NEL 1951 NASCEVA LA TETRA PAK. CON I SUOI CONTENITORI HA CAMBIATO IL MERCATO DEI LIQUIDI ALIMENTARI, PRIMO TRA TUTTI IL LATTE

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euartige Milchpackung für den kleinverkauf”. Per chi non conosce le lingue germaniche si tratta del titolo di un articolo traducibile con “Nuova confezione di latte per la vendita al dettaglio”, pubblicato nel 1951 sulla rivista “Schweizerisches zentralblatt für milchwirtschaft”. Questo il testo: “Viene riferito da Stoccolma che una grande industria svedese è riuscita a fabbricare un recipiente per il latte destinato alla vendita al minuto. Si tratta di un recipiente in carta pesante, rivestito all’interno con uno strato di materiale plastico sterilizzato che lo rende inodore ed insapore ed anche insensibile agli olii ed ai grassi. La sua forma è quella di un tetraedro”. Basta questo per indovinare di cosa stiamo parlando. Ma ecco qualche altro indizio. “Il fatto più saliente è costituito dalla contemporanea fabbricazione e riempimento con latte del recipiente. La carta viene introdotta in rotolo nella macchina, che la ripiega a tubo e la salda elettricamente a caldo. Nel tubo, di circa 2 metri di lunghezza e a decorso continuo, viene introdotto il latte che conserva sempre lo stesso livello. Il tubo riempito di latte viene pressato a intervalli prestabiliti, sempre per via elettrica, ottenendo dei corpi singoli che andranno tagliati l’uno dall’altro semplicemente ai punti di cucitura.

Il nuovo tipo di recipiente non può venir utilizzato che una sola volta. Vengono così esclusi i costi dovuti alla riconsegna delle bottiglie e quelli di lavatura e disinfezione delle medesime”. È chiaro che parliamo della Tetra Pak, azienda fondata proprio nel 1951 e che

Un bell’esempio di innovazione! Da allora sono stati fatti altri passi da gigante nella ricerca e sviluppo di nuovi materiali e imballaggi per la commercializzazione dei prodotti alimentari. I cambiamenti climatici in atto e l’indirizzo attuale delle politiche ambientali, orientato

diffuse il nuovo sistema. Una grande invenzione, che cambiò drasticamente il modo di commercializzare il latte alimentare (e successivamente molti altri alimenti liquidi), permettendo economie di trasporto e maneggevolezza, eliminando fasi di ritiro, lavaggio e sanificazione di recipienti riutilizzabili.

alla riduzione delle plastiche, sembrano talvolta voler mettere in discussione soluzioni che hanno portato enormi benefici al mercato e ai consumatori. È ovvio che la ricerca va avanti, ma non è corretto spostare la responsabilità delle cattive abitudini di tante persone – che nulla fanno per il riciclo – su chi fa impresa.

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OPINIONE

TUTTE LE OPPORTUNITÀ DELLA SVOLTA VERDE S ono in molti in queste tutte le altre politiche dell’Ue, settimane a salutare con anche l’attesa strategia “From favore la svolta “verde” della farm to fork” che riguarderà Commissione europea. da vicino il settore alimentare, L’Europarlamento ci ha dovranno tenerne conto. Per messo del suo in una svolta questo l’Europarlamento ha inevitabile per rispondere chiesto lo stato di emergenza alle preoccupazioni dei climatica e, ancora più cittadini europei circa i importante, ha chiesto alla cambiamenti climatici, i livelli nuova Commissione europea di inquinamento e di alzare i target il depauperamento di riduzione delle delle risorse naturali. emissioni al 2030 L’IPOTESI: Ma a influenzare dal 40 al 55%. ENTRO le scelte dell’Ue ci Al di là della IL 2030 sono anche fattori dichiarazione geopolitici. simbolica, è EMISSIONI Già anni fa, nel l’incremento RIDOTTE libro “Corsa alla degli obiettivi DEL 55% terra”, e poi ancora di riduzione a con “Cibo” nel breve termine a 2015, indicavo lo far toccare con sforzo di produrre alimenti mano la svolta. Il 40% era di Paolo De Castro, in modo sostenibile per una l’obiettivo deciso, a fatica, popolazione mondiale in parlamentare europeo dai capi di Stato europei aumento come la più grande nel 2014. Difeso a spada delle sfide globali. tratta dalla Commissione Produrre di più, alleggerendo e dalla maggioranza dei la pressione antropica sulle Paesi membri nei successivi risorse naturali del pianeta, cinque anni perché su quel appariva una specie di numero era stata costruita E il dibattito sulla riforma della ossimoro, ma era l’unica tutta la legislazione Ue sul politica agricola comune non strada. Invitavo anche a clima, dalla riforma dell’Ets potrà non tenerne conto. Nella non credere che chiudersi e al regolamento sul taglio risoluzione sull’emergenza chiudere le frontiere potesse delle emissioni di agricoltura climatica, la Pac è citata risolvere in qualche modo e trasporti, fino molte volte la situazione. Citavo casi ai target per come strumento concreti di soluzioni che le rinnovabili imprescindibile OBIETTIVI si erano rivelate peggiori e l’efficienza della realizzazione AMBIZIOSI. del male, come quei Paesi energetica. delle nuove PER QUESTO che per proteggersi da crisi Quel dato ambizioni in materia interne di approvvigionamento che sembrava SERVE di clima. bloccavano le esportazioni. intoccabile A mio avviso, il fatto UNA PAC L’accelerazione dei potrebbe essere che gli agricoltori FORTE cambiamenti climatici, invece modificato siano chiamati su cui è d’accordo il 98% dall’esecutivo a fare di più per della comunità scientifica guidato da Ursula ambiente e clima internazionale, ha complicato von der Leyen nel primo consente anche di rafforzare ulteriormente il quadro. atto legislativo significativo la posizione di chi si oppone C’è l’urgenza di agire. del suo quinquennio, la ai tagli proposti alla Pac. Il dibattito sulla riforma della Comunicazione sul Green È assurdo chiedere un politica agricola comune e Deal. maggiore contributo alla

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lotta e all’adattamento al cambiamento climatico riducendo i fondi. Oltre alle istanze dei cittadini, quella di una maggiore ambizione nell’azione per il clima è un percorso obbligato per l’Unione europea anche per motivi più generali. L’Unione, per come la conosciamo oggi e le sue più importanti conquiste, nacquero negli anni Novanta, quando l’Europa colse l’occasione

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del multilateralismo per trasformarsi radicalmente e strutturare un mercato interno che era una specie di replica in piccolo dell’ordine commerciale mondiale multilaterale. Più regolato, e per certi versi più aperto, ma comunque un ordine multilaterale. Nella crisi conclamata di quel modello, sintetizzata dai tentativi manifesti da parte americana di affondare il

Wto, l’unico quadro generale di equilibrio multilaterale cui l’Ue può fare riferimento è l’Accordo di Parigi sul clima. Su quell’accordo può nascere un nuovo ordine multilaterale globale e l’Ue deve giocare un ruolo da protagonista, come nell’ordine commerciale. Grandi mutamenti globali e la domanda dei cittadini europei potrebbero cambiare radicalmente il volto dell’Unione.

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REPORT: CHE BRUTTO SERVIZIO! di Massimo Forino

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o scorso dicembre, la trasmissione Report ha mandato in onda un servizio dal titolo “Latte versato”, che si proponeva di approfondire – termine poco indovinato, c’è da dire – il tema delle importazioni di latte in Italia. Il “la” è stato dato dal fantomatico scandalo degli altrettanto fantomatici “elenchi segreti” del ministero della Salute. Elenchi che riportano i nomi di chi importa latte e prodotti derivati, di cosa e quando questi prodotti entrano in Italia. Elenchi lunghi e corposi, visto che – come tutti dovrebbero sapere – l’Italia del latte non è autosufficiente né in termini di materie prime, né in termini di prodotti finiti. Tant’è vero che, dopo aver raccolto tutto il latte prodotto

dalle stalle del nostro Paese, i trasformatori nostrani comprano all’estero circa 1,5 milioni di tonnellate di latte da lavorare e che – per soddisfare la domanda interna – ogni anno sugli scaffali dei supermercati e dei negozi di alimentari vengono venduti circa mezzo milione di tonnellate di formaggi, 350mila tonnellate di latte Uht e 240mila tonnellate di yogurt e affini. Tutti rigorosamente esteri. Questi elenchi segreti – che segreti non sono, visto che chi è deputato ai controlli li conosce, li consulta e li controlla – grazie alla solita “manina”, sono arrivati alla redazione di Report che – com’era prevedibile o forse addirittura auspicato da chi

glieli ha dati – ne ha fatto un uso strumentale e fuorviante. Ne ha fatto cioè quello che tutti temevano, quando chiedevamo di non rendere pubblici elenchi con informazioni aziendali sensibili, che gli organi di controllo conoscono e usano quotidianamente per portare avanti il loro lavoro, ma che messi nelle mani delle persone sbagliate sono diventati un’arma anti-industriale. Conoscendo il “metodo Report” e avendo saputo dell’inchiesta, Assolatte era intervenuta sulla redazione con alcune precisazioni. L’associazione aveva ricordato che il primato del made in Italy non è sempre legato all’origine, ma dipende dalla capacità degli operatori di trasformare in modo unico materie prime di qualità. Che

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la produzione nazionale di materie prime lattiere non è sufficiente a garantire il fabbisogno industriale. Che la normativa impone di riportare in etichetta la provenienza del latte e degli altri ingredienti lattieri utilizzati. Che l’operato delle aziende, la qualità e la sicurezza dei prodotti in commercio sono garantiti da un complesso sistema di controlli gestito dalle autorità pubbliche, sistema ritenuto tra i migliori e più efficienti del mondo. Avevamo, cioè, chiesto alla redazione di non prestarsi a facili e ingiustificate banalizzazioni, di non lasciare intendere che i prodotti o le materie prime importate fossero di scarsa qualità o addirittura nocive. Perché avrebbero detto e sostenuto il falso! Purtroppo le nostre raccomandazioni sono rimaste inascoltate e chi lavora nel nostro settore – chi è intellettualmente onesto, ovviamente – si è indignato per i toni e i contenuti del programma. Un j’accuse senza senso, che ha colpito tutti: piccoli produttori e grandi imprese internazionali, aziende del Nord e del Sud, freschi e stagionati, fino al Consorzio di tutela del Grana Padano, accusato – senza giri di parole – di essere poco trasparente. Tutti mostri sbattuti in prima pagina, neanche fossero delinquenti, mentre sono campioni del mondo di qualità. Guardando il servizio, ci siamo chiesti: cui prodest? Perché il servizio pubblico dà spazio e visibilità a chi getta fango su uno dei settori più importanti del made in Italy? Che senso ha questo terrorismo alimentare, perché spaventare i consumatori facendo loro intendere che quel che comprano e mangiano non è controllato, è insicuro o addirittura pericoloso per la salute? Fa bene ai consumatori? No! Ai consumi?

No! Fa bene a chi produce latte in Italia? No! Al sistema Paese? Neanche! I dati parlano chiaro: anche per colpa di questi allarmismi privi di senso, i consumi sono stagnanti o in calo, i consumatori sono sempre più sospettosi, il numero di allevamenti e di aziende di trasformazione si riduce di anno in anno. Eppure mai come oggi i prodotti in commercio sono sicuri, buoni, controllati. Dopo la trasmissione siamo di nuovo intervenuti sulla redazione e sulla Rai esortandoli a usare toni differenti e minacciando querele. Forse anche per questo, la seconda puntata del programma è andata un po’ meglio, anche se la caccia all’untore non si è esaurita. Per fortuna, nella nostra battaglia per la verità, questa volta non siamo soli. Con noi ha puntato i piedi il Consorzio del Grana Padano e sono scesi in campo l’Unione nazionale dei consumatori e il sindacato dei veterinari pubblici. I rappresentanti dei consumatori, nella loro newsletter “Le scelte dei consumatori”, periodico che raggiunge 240mila lettori, ha voluto ribadire che sui prodotti importati regnano sovrani pregiudizi privi di fondamento: la produzione del latte in tutti i Paesi dell’Unione

europea avviene nel rispetto di regole comuni; che per ragioni sanitarie tutto il latte, nazionale e di importazione, deve essere “tracciato”; che gli standard di sicurezza sono elevati in tutti i Paesi europei. A dir poco indignati anche i veterinari pubblici, che con una nota del loro sindacato (S.I.Ve.M.P.) ha stigmatizzato l’approccio del sevizio, ha messo in discussione il legittimo operato delle aziende e indotto nei consumatori un ingiustificato sentimento di sfiducia verso le istituzioni e i sistemi di controllo. I veterinari hanno anche voluto ricordare che solo i formaggi Dop devono essere preparati con latte proveniente da allevamenti nazionali identificati e che l’Italia è un Paese dotato di eccellenti abilità nel campo della trasformazione di materie prime alimentari, in parte importate perché la produzione nazionale non è sufficiente a garantire il fabbisogno interno. Le ipotesi di sovranismo alimentare sono fuori tempo massimo ed esulano dalla sicurezza alimentare e dalla tutela dei consumatori, hanno concluso. C’è tanto lavoro da fare per contrastare la cultura antiindustriale e del sospetto con cui alcuni – da parecchi anni – basano il proprio successo e la propria visibilità. Chi ha voglia di farlo con noi?

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SANA ALIMENTAZIONE ECCO LE NUOVE LINEE GUIDA PUBBLICATA A QUINDICI ANNI DALL'ULTIMA EDIZIONE LA QUARTA REVISIONE DEL VADEMECUM CURATO DAL CREA

Brooke Lark - Unsplash

di Carmen Besta

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ttesa per ben 15 anni, è stata presentata a Roma, a inizio dicembre, presso il ministero delle Politiche agricole la quarta revisione delle Linee guida per una sana alimentazione. Realizzata dal Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione del Crea,

ha coinvolto oltre cento esperti. Alla stesura del documento hanno partecipato, oltre ai rappresentanti dei ministeri coinvolti, le cattedre di nutrizione più rappresentative delle università italiane, le società scientifiche in ambito nutrizionale

e medico e le associazioni di medici, dietisti, biologi e consumatori. Presidente della Commissione di revisione del vademecum era Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca del Crea Alimenti e Nutrizione. Le nuove raccomandazioni,

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che traducono in indicazioni alimentari pratiche gli obiettivi nutrizionali fissati nei Larn (Livelli di Riferimento di Nutrienti ed energia) e rappresentano il consenso della Commissione multidisciplinare, hanno alla base un corposo dossier scientifico di riferimento che è servito ad arrivare alle conclusioni.

TRE RILEVANTI NOVITÀ, SEGNO DEI TEMPI CHE CAMBIANO: “PIÙ FRUTTA E VERDURA”, “SOSTENIBILITÀ DELLE DIETE”, “ATTENZIONE ALLE DIETE E ALL’USO DEGLI INTEGRATORI SENZA BASI SCIENTIFICHE” Come precisato nel corso della presentazione, il lavoro di revisione si è reso necessario perché la nutrizione è una scienza sempre più complessa e, mentre fino a pochi decenni fa una sana alimentazione tendeva principalmente a correggere le carenze, oggi si chiede molto di più che il semplice soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali. Nell'ottica moderna, "sana alimentazione" significa protezione dalle malattie cronico-degenerative, promozione di salute e longevità, sostenibilità sociale e ambientale. Obiettivo prioritario della nuova edizione è quindi la prevenzione dell'eccesso alimentare e dell'obesità, che in Italia, sopratutto nei bambini, mostra dati preoccupanti, in particolare nei gruppi di popolazione più svantaggiati. La prevenzione dell'obesità e dell'eccesso

PER FACILITARE IL CONSUMATORE SONO STATE AMPLIATE LE PARTI PRATICHE DEL DOCUMENTO, COME LE “FALSE CREDENZE” E I “COME COMPORTARSI”, OLTRE A NUMEROSI APPROFONDIMENTI

ponderale in genere è presente in tutte le direttive, poiché non è solo un fattore di rischio, ma una condizione pre-patologica. Tra le novità della nuova guida, l'introduzione di raccomandazioni pratiche di profili di consumo per i bambini e gli adolescenti, una nuova direttiva dedicata alle diete e all'uso degli integratori senza basi scientifiche e un'altra relativa alla sostenibilità, sia ambientale – per l'impatto delle diverse scelte alimentari – sia economica e sociale, cioè legata al costo di una dieta sana. Questa revisione sarà utile anche per guidare il consumatore tra le troppe informazioni false, superficiali e discordanti di un mondo che sempre più spesso parla di nutrizione e di alimentazione senza le necessarie competenze. Il fai-da-te è la conseguenza più immediata della confusione mediatica, così

come il pensare che i benefici di una sana alimentazione possano essere racchiusi in una pillola, o in un integratore, o che possano esistere "superfood" a cui vengono attribuite proprietà salvifiche. “PROMOSSI” I LATTICINI Anche questa revisione delle Linee guida conferma il ruolo fondamentale dei prodotti lattiero-caseari nell’alimentazione quotidiana di grandi e piccini. “Latte, yogurt e formaggi fanno parte a pieno titolo della

tradizione italiana e della dieta mediterranea e, come tali, sono importanti in un modello alimentare vario, equilibrato e moderato, in grado di mantenere un buono stato di salute e prevenire molte malattie non trasmissibili” commenta Andrea Ghiselli, Questa edizione riveduta, ampliata e aggiornata delle Linee guida ha confermato le quantità e le frequenze di consumo suggerite per i prodotti lattiero-caseari: l’indicazione ufficiale è quella di consumare 2-3 porzioni al giorno di latte e yogurt, e altrettante a settimana di formaggi, tra freschi e stagionati. “Per gli italiani i prodotti lattiero-caseari sono insostituibili – precisa Ghiselli – poiché forniscono oltre la metà del fabbisogno di calcio. Anzi, se ne mangiano troppo pochi, se si considera che gli italiani consumano appena un terzo delle quantità di latte

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MONDO ASSOLATTE raccomandate dalle Linee guida”. Ma gustarsi uno yogurt, assaporare un formaggio o bersi una tazza di latte non significa solo fare il pieno di calcio: i latticini hanno una matrice nutrizionale ben più ricca e pregiata. Infatti i prodotti lattiero-caseari sono una fonte privilegiata di proteine di alta qualità, fosforo e vitamine (in particolare B2, B12 e A), come viene specificato nel documento del Crea. Nelle nuove Linee guida, infine, si sottolinea anche il ruolo dei prodotti lattierocaseari per combattere l’insufficiente apporto alimentare di iodio, che riguarda ben il 50% degli italiani. Infatti, i latticini sono tra i pochi alimenti, insieme al pesce di mare e ai crostacei, alle patate fortificate e al sale iodato, ad apportare questo minerale, tanto importante per il corretto funzionamento della tiroide e il cui fabbisogno aumenta

EQUILIBRIO, VARIETÀ E MODERAZIONE, ALL’INSEGNA DELLA TRADIZIONE ITALIANA E DELLA DIETA MEDITERRANEA, CON UN OCCHIO ALLA MIGLIORE RICERCA SCIENTIFICA E UNO ALLA SOSTENIBILITÀ: QUESTI GLI “INGREDIENTI” DELL'EDIZIONE 2018 DELLE LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE ITALIANA nelle donne incinte e quando si programma una gravidanza, poiché lo iodio è fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso del feto.

Il dossier completo della documentazione scientifica è disponibile sul sito del Crea a questo indirizzo http://bit.Ly/2LuVdoR

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PROMOSSI IN GIAPPONE I FORMAGGI ITALIANI di Gianluca Pierangelini

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l piano Assolatte-Ice dedicato alla valorizzazione dei formaggi italiani in Giappone continua a collezionare ottimi risultati. Anche l’ultima iniziativa – un corso di cucina per consumatori, svoltosi lo scorso 27 novembre – ha fatto registrare una partecipazione numerosa.

I partecipanti hanno potuto degustare quattro formaggi (Mozzarella, Caciocavallo, Salva Cremasco e Gorgonzola) e hanno seguito la preparazione dei seguenti piatti: risotto con Fontina, polpette di Pecorino Romano con pane al pomodoro e Burrata abbinata a castagne e miele.

Tutte e tre le ricette hanno dimostrato ai consumatori giapponesi che è possibile cucinare nelle proprie case piatti della tradizione italiana e che esistono vari modi per utilizzare in cucina i formaggi del nostro Paese. La manifestazione ha consentito di trasferire le peculiarità di alcune eccellenze casearie italiane con estrema semplicità, destando grande curiosità tra i partecipanti e sensibilizzando i consumatori nipponici all’impiego sempre più frequente dei formaggi italiani nelle loro consuetudini alimentari. Altrettanto positivamente si sono conclusi il concorso “Premio Acci” e il corso di cucina per professionisti della ristorazione – quest’ultimo tenuto dallo chef Simone

A sinistra il corso per chef. Sotto, la degustazione per gli operatori del settore. Il corso ha registrato il tutto esaurito in poche ore dall’apertura delle iscrizioni. Le richieste sono state più di 850, un numero record per iniziative di questo genere. Lo chef Imai, che ha svolto le masterclass, aveva passato quasi un mese in Italia per raccogliere quante più informazioni aggiornate sui formaggi italiani. Il corso ha previsto non solo la degustazione dei prodotti, ma anche un’accurata presentazione dei nostri formaggi, dimostrando la varietà dell’offerta italiana e fornendo alcuni importanti suggerimenti per la loro degustazione.

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A sinistra, un momento del premio Acci Gusto. Qui sotto, Simone Busi, chef del Bù Cheese bar di Bergamo.

Busi del Bù Cheese bar di Bergamo – che si sono svolti a Tokyo il 9 e il 10 ottobre scorso in occasione della fiera giapponese interamente specializzata nel settore agroalimentare italiano. Sia gli operatori giapponesi intervenuti che i rappresentanti di Acci Gusto hanno manifestato soddisfazione riguardo all’evento. La finale del concorso si è svolta con grande partecipazione da parte di tutti gli operatori e i piatti proposti dai finalisti sono stati di alto livello. A vincere il premio – un tour formativo in Italia in collaborazione con Assolatte – è stato lo chef Suzuki. La stessa partecipazione è stata riscontrata anche per il corso di cucina tenuto dallo chef italiano Simone Busi. Questi esiti si vanno ad aggiungere all’importante risultato raggiunto dalle prime iniziative del piano: il punto formaggi al Foodex 2019 e la degustazione B2B di Tokyo (giugno 2019), che ha coinvolto più di 560 operatori giapponesi del settore. Nel frattempo, Assolatte e Ice stanno definendo l’organizzazione di un Italian cheese corner in occasione di Foodex 2020, che ricalcherà il format di quello che si è organizzato in occasione dell’edizione 2019.

In basso, alcuni momenti del corso per consumatori.

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AL G20 L’APPELLO DEL MONDO DEL LATTE di Katia Bellantone

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e associazioni lattiero-casearie mondiali, inclusa la European Dairy Association, hanno lanciato un appello congiunto ai ministri del G20: la priorità è mantenere, riformare e rinvigorire il commercio multilaterale basato su un sistema di regole condiviso, quindi il Wto. Argentina (Centro de la Industria Lechera), Australia (Australian Dairy Industry Council), Unione europea (European Dairy Association ed Eucolait), Nuova Zelanda (Dairy Companies Association of New Zealand), Stati Uniti (International Dairy Foods Association, National Milk Producers Federation e U.S. Dairy Council) e Uruguay (Camara de l’Industria Lactea del Uruguay) sono d’accordo nell’affermare che il commercio è un motore importante di crescita, produttività, innovazione, creazione di posti di lavoro e sviluppo e che il sistema commerciale multilaterale ha incoraggiato gli scambi e contribuito a un miglioramento senza precedenti degli standard di vita in tutto il mondo. Da quando l’agricoltura è stata inserita nell’ambito dell’Omc, con l’accordo dell’Uruguay Round del 1995, il commercio di prodotti lattiero-caseari è quasi raddoppiato e le catene alimentari globali si sono espanse per fornire prodotti di alta qualità a prezzi convenienti a un maggior numero di consumatori. Nello statement congiunto le associazioni casearie mondiali sottolineano che le catene del valore globale agroalimentare sono tra le più apprezzate anche come strumenti fondamentali per realizzare la futura industria alimentare sostenibile. È quindi importante che tutti i membri dell’Omc rispettino gli impegni assunti e lavorino collettivamente per rafforzare e far avanzare il progetto mondiale. Le organizzazioni invitano con un’unica voce i leader del G20 a rifiutare azioni di distorsione del commercio come l’imposizione di regolamenti non chiari e non scientifici, eccessivamente onerosi o che falsano il mercato; l’aumento unilaterale delle tariffe in modi non conformi all’Omc; i sussidi all’esportazione. Queste iniziative minano il funzionamento delle filiere, distorcono gli scambi e rendono i prezzi più volatili, comportando un’allocazione meno

Anita Austvika - Unsplash

efficiente delle risorse con costi più elevati. La lega casearia mondiale ha sollecitato i membri del G20 a intensificare gli sforzi per stabilire una tabella di marcia che consolidi il ruolo dell’Ocm che includa alcuni passaggi fondamentali per la sua sopravvivenza: controversie; tempestività delle notifiche di sovvenzione; gestione dei contingenti tariffari per migliorare sensibilmente i tassi di utilizzo; del commercio. Il sistema commerciale multilaterale è troppo importante, per questo i leader del G20 devono lasciarsi alle spalle la loro leadership per rafforzare la struttura e l’architettura commerciale multilaterale dell’Omc.

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Abbiamo un latte di qualità per ogn ognuno di voi. Parmalat ha dedicato al latte tanta energia, migliorandolo con l’esperienza ed il lavoro. E per dare a ciascuno di noi la possibilità di scegliere, ne ha creato uno per ogni esigenza, mantenendolo sicuro e garantito attraverso un’accurata selezione delle materie prime in base a severi standard qualitativi e oltre un milione di rigorosi controlli all’anno, che lo rendono di assoluta qualità e fiducia. Parmalat è il buon latte che esaudisce i gusti e le necessità di tutti, anche in termini di qualità e sicurezza.

Nutriamo insieme l’oggi e il domani


ATTUALITÀ_FIL/IDF LATTE, STABILE LA DOMANDA GLOBALE di Chiara Fabrizi

I

n occasione dell’Idf World Dairy Summit svoltosi a Istanbul lo scorso ottobre, la Federazione ha presentato la nuova edizione della sua più importante pubblicazione: il World dairy situation report 2019. Il rapporto, sviluppato dagli esperti dei Paesi produttori di latte di tutto il mondo e redatto con la collaborazione di organizzazioni chiave a livello mondiale, fornisce un quadro approfondito delle macro-tendenze dell’offerta e della domanda che interessano il settore lattiero-caseario in oltre 50 Paesi, con dati sulla produzione e trasformazione

mondiale del latte, prezzi, consumi e commercio. Inoltre, la pubblicazione offre approfondimenti strategici in un mercato lattiero-caseario internazionale dinamico e in crescita per l’utilizzo da parte di allevatori, trasformatori, governi, mondo acccademico e, in ultima analisi, consumatori in tutto il mondo (Bollettino Fil/ Idf 501/2019 – The World Dairy Situation 2019). I contenuti del rapporto, comprese le statistiche sulla produzione, il consumo e il commercio in tutte le regioni del mondo, nonché le osservazioni specifiche dei Paesi membri dell’Idf, sono un utilissimo aiuto per comprendere e affrontare meglio le numerose sfide e opportunità che si presentano nel mercato, compresa la crescita della popolazione e del reddito, le preoccupazioni per la salute dei consumatori e il cambiamento dei modelli alimentari. “Il mercato mondiale dei prodotti lattiero-caseari è in costante crescita ed evoluzione, con la produzione mondiale di latte e di prodotti lattiero-caseari che aumenta e soddisfa le nuove

esigenze e i bisogni nutrizionali in tutte le regioni e i continenti del mondo”, ha affermato Gilles Froment, presidente del comitato permanente Idf sulle politiche lattiero-casearie e l’economia. “Questa nuova edizione del report 2019 è una lettura essenziale per i responsabili e gli stakeholder del settore lattierocaseario interessati al continuo cambiamento delle condizioni del mercato lattiero-caseario globale”. Alcune delle principali evidenze segnalate riguardano la riduzione delle prospettive di crescita della produzione, la possibile ripresa delle consegne delle principali regioni esportatrici (effetto ritenuto legato in particolare allo sviluppo delle riserve lattiere della Nuova Zelanda); la previsione di una domanda stabile, nonostante le previsioni economiche siano leggermente più deboli rispetto allo scorso anno; un aumento degli scambi, in linea con quelli del primo semestre del 2019 (+3%), sebbene a un ritmo più lento rispetto allo scorso anno; il mantenimento degli attuali livelli di prezzo in base alle prospettive di domanda e offerta.

ECOLOGIA DELLA LISTERIA

L

a Listeria monocytogenes mostra la sua massima versatilità nelle epidemie dovute a malattie di origine alimentare ed è associata a un’ampia varietà di alimenti. Recenti focolai nei salumi in Sudafrica, nelle verdure surgelate in Europa e nei gelati negli Stati Uniti hanno mostrato un collegamento tra il prodotto finale e l’ambiente di trasformazione alimentare. Nel contesto lattiero-caseario,

le storiche misure di controllo attraverso il calore (pastorizzazione) hanno avuto un importante impatto sulla riduzione dell’insorgenza di listeriosi, anche se si verificano ancora casi di contaminazione dei prodotti lattiero-caseari trasformati. Una maggiore comprensione delle nicchie ecologiche all’interno degli stabilimenti di produzione lattiero-casearia è dunque ancora necessaria,

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ITÀ

NOV


ATTUALITÀ _FIL/IDF al fine di ridurre al minimo la probabilità di eventi di ricontaminazione dopo il superamento dei punti critici di controllo. Per far questo, la Fil/Idf

ha sintetizzato nel recente Bollettino 502/2019 le diverse azioni rilevanti nel processo di produzione alimentare che devono essere implementate per ridurre al minimo la

probabilità di produzione di prodotti lattiero-caseari non sicuri in termini di L. monocytogenes. La pubblicazione si può scaricare gratis dal sito della federazione (www.fil-idf.org).

L’IDF/ISO ANALYTICAL WEEK 2020 A PECHINO

I

l prossimo appuntamento con l’Idf/Iso Analytical Week si terrà a Pechino, in Cina, dal 6 al 9 aprile 2020. La settimana analitica, organizzata annualmente dalla Fil/Idf e dal comitato tecnico dall’International standard organization del comitato tecnico 34/Sc 5 Latte e prodotti lattieri, include incontri del comitato tecnico, simposi e riunioni dei gruppi di progetto sugli standard. I progetti di lavoro Idf/Iso vengono lanciati e promossi durante questi incontri, nei quali si definiscono anche standard internazionali Idf/Iso e relative linee guida. L’evento, riservato agli esperti delle due organizzazioni, rappresenta un’importante piattaforma di comunicazione e confronto tra esperti lattiero-caseari ed esperti di metodi analitici di tutto il mondo.

“A nome dell’intera comunità lattiero-casearia cinese e di tutte le organizzazioni lattiero-casearie attive nella Repubblica popolare cinese, ho il piacere di invitarvi a Pechino, sede dell’Idf/Iso analytical week 2020 – ha affermato il presidente esecutivo del comitato nazionale cinese della Fil/ Idf Fazheng Ren – che per la prima volta viene ospitato nella Repubblica popolare cinese”. Le iscrizioni sono aperte sul sito: www.idfisobeijing2020.com/

NON SOLO LATTE VACCINO

LA FAMIGLIA FIL SI AMPLIA

I

Russia e Kenya sono entrati a far parte della Federazione internazionale del latte. Con le due nuove adesioni la compagine associativa sale a 43 Paesi membri, produttori del 75% del latte mondiale. “Siamo molto felici di accogliere la Russia e il Kenya tra i membri dell’Idf – ha affermato la presidente della Federazione Judith Bryans – non vediamo l’ora di lavorare con loro sulle questioni chiave che il settore lattiero-caseario globale deve affrontare oggi. Avere questi paesi ai tavoli di lavoro Fil accanto a tutti gli altri nostri membri è incredibilmente importante. La loro presenza e il loro contributo darà ancora più forza alla nostra voce, conoscenza e competenza globale”.

prossimi 4 e 5 maggio, si terrà a Bruxelles l’ottava edizione dell’Idf International symposium on sheep, goat and other non-cow milk. Pecore, capre e altri animali che producono latte sono ampiamente distribuiti in tutto il mondo. Contribuiscono all’adozione di condizioni di vita sostenibili attraverso il sostegno all’economia, a mezzi di sussistenza rurali e periurbani, all’emancipazione delle donne e alla sicurezza alimentare. Lo scopo del simposio è quello di presentare i progressi scientifici più recenti riguardanti il latte proveniente da ruminanti diversi dalle vacche nei settori dell’alimentazione umana, della scienza e della tecnologia, nonché i progressi riguardanti la salute degli animali. La conferenza rappresenta un’ottima opportunità di informazione per governi, organizzazioni intergovernative, mondo accademico, produzione, trasformazione, consumatori e società civile sugli ultimi sviluppi riguardanti i prodotti lattiero-caseari, la salute degli animali e la sostenibilità, legati a tali animali. Il programma scientifico si concentrerà sugli aspetti di sostenibilità socioeconomica e ambientale, sulla salute animale, la salute della mammella e l’efficienza della mungitura, sulle strategie di produzione lattiera, sui nuovi prodotti e l’impatto sulla salute, le tecnologie di trasformazione, oltre che sulla qualità e la sicurezza lungo la filiera. L’early bird registration è possibile fino all’1 marzo 2020. Le modalità di iscrizione e i nomi di alcuni importanti relatori che contribuiranno ai lavori sono già disponibili su www.fil-idf.org/sheepandgoat2020/

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ATTUALITÀ_UE

“PUNTIAMO SULLA TUTELA DELLE IG E SULL’EXPORT” di Katia Bellantone

U

na carriera tra industria e attività pubbliche, quella di Massimiliano Salini, membro del Parlamento europeo dal 2014. Dalla ditta di famiglia all’impegno sociale in oratorio, poi la rappresentanza universitaria, la presidenza della Provincia di Cremona, fino al Parlamento europeo, il suo impegno è sempre stato per lo sviluppo del territorio e la sua attenzione rivolta alle attività produttive. Alle elezioni dello scorso maggio è stato confermato al Pe tra le fila di Forza Italia, partito per il quale siede nella commissione Inta, responsabile del Commercio internazionale. Quali sono le priorità che sarete chiamati ad affrontare in questa legislatura? Ci troviamo in una fase cruciale del commercio internazionale. Da un lato viviamo le crescenti tensioni con partner storicamente amici e alleati, come gli Stati Uniti; dall’altro, una crisi del sistema multilaterale che ha governato gli scambi commerciali degli ultimi 25 anni, l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc). Proprio in questo clima di grande incertezza e cambiamento dovrà inserirsi l’attività della nostra Commissione. Il Parlamento europeo non può più accontentarsi di un ruolo passivo di monitoraggio della materia, ma deve sempre più avere un ruolo attivo nel panorama europeo e internazionale. La lotta alla contraffazione e la tutela del mercato unico devono essere prioritarie per questo Parlamento. E ai negoziati con i partner internazionali devono seguire riforme sui controlli alle frontiere: il tema della contraffazione è di primaria importanza per l’Italia, dove molti settori sono penalizzati proprio dalla presenza di prodotti non originali. I dati che emergono dalla relazione sulle contraffazioni nel settore agroalimentare della Commissione parlamentare di inchiesta sono allarmanti: il giro d’affari dell’Italian sounding supera i 60 miliardi di euro l’anno (164 milioni di euro al giorno). Secondo la relazione, nel continente nord americano si sviluppano complessivamente 24 miliardi di euro, contro un export di prodotti alimentari autentici pari a circa 3 miliardi, mentre in Europa il falso made in Italy raggiunge i 22 miliardi, contro i 13 derivati dal commercio di prodotti originali. Le relazioni con gli Stati Uniti quindi sono una delle maggiori sfide... L’amministrazione Trump ha dimostrato fin da subito di voler mettere al primo posto il

benessere dell’economia americana, ricorrendo spesso a misure protezionistiche, più o meno legali, contro tutto e tutti. C’è da chiedersi se questo tipo di atteggiamento faccia davvero il bene degli Usa. Al momento i numeri sembrano dare ragione al presidente americano, ma di certo a farne le spese è il clima che si respira a livello internazionale. Di fronte a questa situazione di guerra commerciale l’Europa non può stare a guardare: occorre attrezzarsi con strumenti di difesa all’altezza della politica messa in atto dagli Usa, altrimenti a farne le spese saranno le nostre imprese, che sul mercato americano vogliono – giustamente – rimanere e poter competere. La partita sui dazi è ancora aperta? Ritiene necessario aprire un dialogo o un tavolo negoziale con gli Stati Uniti? Se ci riferiamo al caso Airbus-Boeing, sembra purtroppo che i continui sforzi di dialogo della Commissione europea e delle diplomazie internazionali siano stati vani. La sentenza Wto è stata emessa e gli Stati Uniti non vogliono scendere a patti. Si tratta di un duro colpo per il settore agroalimentare italiano e per i suoi prodotti di qualità, basti pensare a un prodotto simbolo come il Grana Padano. La misura applicata con il nuovo dazio è pari al 25% in valore che si aggiunge al dazio attuale. L’export di Grana Padano verso gli Stati Uniti vale circa 75 milioni di euro, pari all’8% del valore complessivo delle esportazioni. Finora il Grana Padano Dop pagava un dazio di 2 euro oppure il 15% del suo valore. I dazi aggiuntivi implicano quindi un aumento di 3,25 euro, portando il valore complessivo del dazio a 5,25 euro; un incremento indubbiamente pesante,

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CONOSCIAMOLO MEGLIO

MASSIMILIANO SALINI Quali sono i suoi hobby? Non ho mai capito di preciso cosa sia un hobby. Quando non lavoro amo leggere e cucinare. Un posto in cui vorrebbe tornare? Voglio sempre tornare a Pienza, in Val d’Orcia: e lo faccio! Lo sport preferito? Il tennis. La squadra del cuore? Il Torino. Sul suo comodino ci sono? Un romanzo, il mio ipad e i fazzoletti di carta. Il cantante preferito? Francesco Guccini e i Pink Floyd. Cucina tradizionale o innovativa? Per me non esiste distinzione, la mia risposta è cucina a 360 gradi. Il piatto preferito? Orecchiette alle cime di rapa. Il formaggio più buono? Lo Strachitunt. Nel suo frigo non manca mai? Il burro. Il suo motto: Il mio motto è non avere motti. Il film che ha amato di più? “L’albero degli zoccoli”. E il libro? “La bella estate” di Pavese. anche se molto al di sotto di quello temuto all’inizio, cioè 13 euro. Sebbene gli scenari non siano rassicuranti, la partita è ancora aperta: a gennaio il tribunale dell’Omc si esprimerà sugli aiuti di stato erogati dalla controparte americana, e a quel punto l’Ue avrà un potere negoziale decisamente più forte derivante proprio da questa seconda sentenza. Non da ultimo, la recente notizia di un accordo tra Usa e Cina per un graduale abbassamento dei dazi, alimenta ulteriori speranze. Può essere un segnale di apertura anche su altri fronti? È ancora presto per rispondere, ma di certo non possiamo interrompere i tentativi negoziali. Assolatte è da sempre a favore degli accordi internazionali. I nuovi mercati rappresentano occasioni di crescita e sviluppo, soprattutto a fronte della frammentazione del mercato unico europeo. Anche in tema di protezione delle indicazioni geografiche un accordo garantisce un livello di tutela, non completo ma migliore. Ciò nonostante, il capitolo sull’agroalimentare è uno dei più controversi nei negoziati e la sensibilità, anche

dell’opinione pubblica, è molto alta. Eppure l’export traina l’economia del settore... Mentre i consumi interni di formaggi sono fermi, la dinamica delle vendite all’estero ha registrato negli ultimi anni valori molto positivi. L’anno scorso l’export caseario italiano ha superato le 418mila tonnellate e i 2,7 miliardi di euro. Un ottimo risultato, che ha migliorato ulteriormente la bilancia commerciale del settore caseario: il 2018 si è chiuso con un saldo positivo superiore a 1 miliardo di euro. Il 2019 ha segnato numeri altrettanto positivi soprattutto nei mercati asiatici emergenti con la Cina che ha raddoppiato gli acquisti. Se guardiamo al Ceta, non solo constatiamo che l’export verso il Canada è aumentato del 28,8%, ma vediamo anche che, grazie a questo accordo, il Canada ha tutelato 143 Indicazioni geografiche europee. I numeri parlano chiaro: l’export va sostenuto e promosso attraverso la sottoscrizione di accordi commerciali, strumento indispensabile per garantire un livello adeguato di tutela delle Dop e Igp italiane ed europee.

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ATTUALITÀ_NEWS SABELLI INSERITA TRA LE 30 “IMPRESE TOP 2019” DEL SETTORE AGROALIMENTARE Bel traguardo per Sabelli che si è collocata nella classifica delle trenta migliori imprese italiane del settore agroalimentare elaborata dal Centro Studi ItalyPost. La ricerca è stata presentata nel corso di un seminario presso l’Università Bocconi di Milano e a ritirare il premio è stato Leo Contartese, membro del Cda Sabelli Group (nella foto). L’indagine, condotta sui bilanci degli anni dal 2012 al 2018, ha fissato dei cluster basati sul fatturato delle imprese. L’azienda di Ascoli Piceno si è inserita nel gruppo con un giro d’affari compreso tra i 20 e i 500 milioni di fatturato, che rappresenta il fiore all’occhiello del settore agroalimentare. Sabelli è una delle quattro aziende “top” del settore lattiero

caseario. La sua escalation recente è stata determinante: tra 2012 e 2018 è passata da 61,5 a oltre 147 milioni di euro di fatturato, mettendo a segno una crescita del 15,64%, con un profitto industriale del 7,55% e un Roi del 14,32%. “Siamo molto soddisfatti di questo traguardo – spiega Angelo Galeati, amministratore delegato di Sabelli Group – Questo riconoscimento, se da una parte testimonia l’impegno profuso negli ultimi anni dal nostro gruppo all’interno del settore lattiero caseario, dall’altra rappresenta un ulteriore riconoscimento del legame che Sabelli mantiene vivo con il proprio territorio, le Marche. Siamo, infatti – prosegue Galeati - l’unica azienda marchigiana ad essere nella classifica delle 30 “Imprese top 2019”.

MILA LANCIA LO SKYR IN VERSIONE MIX Dopo il successo riscosso sul mercato italiano da Mila Skyr, la cooperativa altoatesina ha deciso di ampliare l’offerta lanciando la gamma dei Mila Skyr Mix, gustose combinazioni di muesli di cereali e frutta, da miscelare con lo Skyr. Un prodotto innovativo, completo e leggero, perfetto a colazione o come snack proteico da gustare in ogni momento della giornata.

Infatti è ricco di proteine, ha pochi grassi, zero aromi ed è realizzato con Latte Fieno Stg 100% dell’Alto Adige. Mila Skyr Mix viene proposto in quattro combinazioni di gusto: bianco naturale più muesli con crunchy di mela e mix di frutta (senza zuccheri aggiunti); ai frutti di bosco più crunchy di cereali integrali, mandorle e mele; alla vaniglia più croccante di avena con cioccolato e

lamponi; alla banana più pops integrali di miele e bacche rosse; Mila Skyr Mix è collocato nei punti vendita all’interno del banco frigo, vicino allo yogurt proteico o allo yogurt greco, e si presenta in una confezione a doppio scomparto da 140 grammi: la quantità ideale per uno spuntino goloso e nutriente. Il prezzo consigliato è di 1,39 euro.

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NOVE MEDAGLIE AL WORLD CHEESE AWARD PER I FORMAGGI DEL CASEIFICIO IL FIORINO Pioggia di premi per Il Fiorino nel più importante evento internazionale dedicato all’arte casearia. Con due medaglie d’oro, quattro d’argento e tre di bronzo, il caseificio maremmano ha trionfato al’edizione 2019 del World Cheese Awards (WCA), su 3800 formaggi presentati da 2500 aziende di 41 Paesi. Il 235 esperti della giuria internazionale hanno riconosciuto l’eccellenza dei prodotti dell’azienda, guidata da Angela Fiorini e Simone Sargentoni. La Grotta del Fiorini e il Fior di ricotta di pura pecora hanno conquistato la medaglia d’oro, mentre il Pecorino al tartufo stagionato, il Pecorino stagionato biologico, la Riserva del Fondatore e il Cacio di Caterina hanno ottenuto quella d’argento. Il Fior di natura semistagionato biologico con

caglio vegetale, il Pecorino al tartufo e il Pecorino Toscano Dop si sono posizionati al terzo gradino del podio. “Dietro i successi più difficili – spiega Angela Fiorini – ci sono ingredienti semplici: la qualità,

l’esperienza, la passione per il nostro lavoro. Se intorno a questi valori riusciamo a costruire una squadra motivata i risultati arrivano, come dimostrano i premi che abbiamo conquistato”.

PACK COMPOSTABILE CERTIFICATO PER IL BURRO DALLA TORRE

DANONE: HIPRO L’IPERPROTEICO

La prima confezione compostabile per burro in Italia è firmata da Dalla Torre per il suo burro La Montanara. Assoluta novità per l’Italia, in distribuzione da alcuni mesi, questo pack ha la caratteristica di poter essere smaltito nell’umido poiché realizzato con materiale e inchiostri compostabili e certificati Ok Compost. La Montanara è un burro di qualità che nasce dalle migliori materie prime, da soli due ingredienti: latte fresco e prima panna. È ottimo a crudo, in cucina come in pasticceria.

Si inserisce nel fiorente filone dei prodotti ad alto valore proteico una delle ultime novità lanciate in Italia da Danone: si tratta di Danone Hipro, una bevanda a base di latte fermentato con sieroproteine e senza lattosio, che resiste fuori dal frigorifero, a temperatura ambiente, fino a sei ore. Privo di grassi e di zuccheri aggiunti, di coloranti e conservanti, Danone Hipro fornisce 25 grammi di proteine ed è venduto in comode bottiglie da 300 grammi nella versione alla fragola lampone.

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ATTUALITÀ _NEWS _NEWS ARRIGONI BATTISTA, TANTI PREMI Il caseificio bergamasco Arrigoni Battista è uscito trionfante dal prestigioso contest “International Cheese Awards” di Nantwich (UK) con cinque medaglie (due ori, due argenti e un bronzo) e il trofeo “Best Italian Soft Cheese”. Ecco i premi nel dettaglio:

trofeo “Best Italian Soft Cheese” al Gorgonzola Dop dolce da servire al cucchiaio di Arrigoni Battista. Nella categoria “Formaggi molli italiani” il marchio bergamasco si è aggiudicato l’intero podio con medaglia d’oro al Gorgonzola Dop dolce da

servire al cucchiaio, argento al Taleggio Dop e bronzo al Gorgonzola Dop piccante. Nella categoria “Formaggi Blu duri o semiduri” argento al Gorgonzola Dop piccante che ha preceduto gli altri italiani. Nella categoria “Prodotti con additivi” Arrigoni Battista è stato l’unico marchio italiano sul podio, con la medaglia di bronzo conquistata dall’erborinato Lucifero. I formaggi Arrigoni Battista hanno partecipato agli International Cheese Awards 2019 attraverso il proprio importatore Bradbury.

CENTRALE LATTE SALERNO LANCIA UN PACK ECO FRIENDLY Centrale del latte di Salerno ha lanciato Sense, un nuovo packaging amico dell’ambiente, 100% riciclabile, zero sprechi e capacità di ridurre il volume dei rifiuti. Le nuove confezioni, originali e moderne, sono innovative nella loro forma asimmetrica e i rilievi laterali ne facilitano la presa, esaltandone la funzionalità. Inoltre, valorizzano il brand nella comunicazione a scaffale e sono progettate per ridurre l’ingombro quando sono ormai vuote (Easy to fold). Il cartone, oltre alla forma innovativa esterna, presenta una novità anche al suo interno, in cui viene mantenuto il colore avana naturale delle fibre di carta, senza utilizzo di inchiostri sbiancanti. I contenitori Pure-Pak Sense sono certificati Carbon Neutral, cioè prodotti tramite un disciplinare che prevede una compensazione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), combinate con l’utilizzo estensivo di energie rinnovabili. Inoltre, i pacchetti hanno certificazione Fsc, in quanto la carta utilizzata proviene da foreste gestite in maniera responsabile. Con Pure-Pak Sense l’azienda estende la svolta sostenibile a tutta la linea di prodotti latte

fresco e si aggiunge agli altri accorgimenti implementati nel corso degli anni.

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ATTUALITÀ _NEWS _NEWS NUOVE LINEE PRODUTTIVE PER PARMALAT A CATANIA 130 dipendenti diretti che salgono a 7mila se si considera l’indotto generato sul territorio”. “Con questi nuovi impianti vogliamo rilanciare le nostre produzioni – ha sottolineato Giuseppe Ignizio, direttore dello stabilimento di Catania - Grazie agli investimenti realizzati, possiamo rispondere con maggiore efficienza e flessibilità ai bisogni del mercato e della distribuzione, e migliorare sensibilmente l’ambiente di lavoro rendendolo più innovativo e armonico”.

Inaugurate le nuove linee produttive dello stabilimento Parmalat di Catania. I lavori, finalizzati a innovare gli impianti e a incrementare l’efficienza, sono durati tre anni per un investimento di 6 milioni di euro, che si sommano ai 4 milioni investiti in precedenza. In Sicilia Parmalat è presente da oltre 60 anni con l’iconico marchio Sole ed è il principale acquirente di latte della regione: compra circa il 50% di quello prodotto sull’isola e l’80% di quello prodotto nelle sole province di Ragusa e Siracusa. Ciò avviene sia attraverso la raccolta diretta (circa 150 produttori) sia tramite grosse cooperative locali (che contano oltre 500 produttori). “Uno dei segreti del nostro successo – ha sottolineato Giovanni Pomella, general manager di Parmalat in Italia – è la capacità di conciliare la produzione industriale con

i mercati locali. Parmalat è un’azienda ‘multi-locale’ che attraverso i propri marchi sul territorio interagisce al meglio con le filiere locali”. In Sicilia Parmalat lavora circa 90 milioni di litri di latte e produce circa 4.000 tonnellate di formaggi in due stabilimenti: quello di Catania, specializzato nella produzione di latte e di panna, e quello di Ragusa, specializzato nella produzione di mozzarelle, ricotte, scamorze. “Ecco spiegato perché la Sicilia ha una rilevanza strategica per noi e perché noi siamo importanti per l’isola – ha aggiunto Pomella – Dal 2011 a oggi, abbiamo aumentato di oltre un terzo i volumi di raccolta di materia prima, incrementando così le produzioni con latte siciliano. Altrettanto importante è che nei nostri siti di Catania e Ragusa lavorano circa

NUOVO SITO PER IL CAGLIFICIO CLERICI

TRE MEDAGLIE AI FORMAGGI BELLA LODI AL WORLD CHEESE AWARD

Caglificio Clerici crede nella condivisione del progresso tecnologico con i propri stakeholder: clienti, partner, collaboratori, fornitori, distributori. Per questo ha dato avvio a una strategia di comunicazione moderna e digitale, aperta al dialogo, impegnata a costruire una comunità di professionisti, ma anche di appassionati e curiosi. La narrazione della nuova realtà passa attraverso il nuovo sito aziendale www. caglificioclerici.com, che raccoglie il sapere e l’attività dell’azienda che produce caglio dal 1872.

Tripletta di medaglie al World Cheese Award 2019 per i formaggi Pozzali Lodigrana: Bella Lodi Classico crosta nera, Gran Natura con caglio vegetariano e Bella Lodi Riserva Oro hanno vinto rispettivamente due medaglie d’argento e una di bronzo nelle rispettive categorie competitive. Le “olimpiadi dei formaggi,” organizzate da The Guild of Fine Food si sono tenute per la prima volta in Italia, a Bergamo, durante l’evento Forme, che ha portato nella città orobica il meglio dell’arte casearia mondiale.

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DA TRE GENERAZIONI LA RICERCA DELL’ECCELLENZA

igorgorgonzola.com


ATTUALITÀ _NEWS _NEWS LA STAGIONE TELEVISIVA DEL GORGONZOLA DOP Nuova campagna di comunicazione per il Consorzio di tutela del formaggio Gorgonzola Dop.

La programmazione è iniziata in novembre sulle reti Rai. Lo spot è stato affidato al collaudato testimonia, lo chef

Antonino Cannavacciuolo, e riprende quello messo in onda nella precedente campagna. Trasmesso su Rai Premium, Rai News e Rai Sport 1 ha avuto un totale di 313 spot con passaggi da 30, 15 e 10 secondi. La campagna promozionale ha previsto anche dei passaggi video in 135 sale (610 schermi) del “Cinema Rai circuito nazionale”, per un totale di 102.480 spot da 30 secondi, trasmessi nel periodo compreso dal 14 novembre al 7 gennaio 2020.

VOLA IL MERCATO DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA Il mercato della Mozzarella di Bufala Campana Dop è in costante crescita: aumenta la domanda, crescono le produzioni e vola l’export. Ad uno sguardo superficiale sembrerebbe andare tutto bene, ma dietro questo quadro positivo si cela uno squilibrio di fondo che sta creando non pochi problemi. Il prezzo del latte di bufala è in costante aumento – è lievitato di 40 centesimi in due anni – ma molti caseifici lamentano difficoltà nel far comprendere ai loro clienti le tensioni sui prezzi. Così, sono costretti ad accollarsi i costi dell’intera filiera e lavorano sempre più sotto pressione per mantenere un ritmo produttivo alto per soddisfare la domanda, senza poter recuperare l’incremento delle quotazioni della materia prima all’immissione del prodotto finito al consumo. Le elaborazioni di Assolatte dei dati forniti dal Consorzio di Tutela mostrano un ulteriore aumento della produzione nel periodo gennaio-settembre 2019: circa 40 mila tonnellate di prodotto trasformato con un aumento dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. Questo incremento

si deve aggiungere a un +5% registrato alla fine dello scorso anno e alle variazioni ancora più significative registrate negli ultimi cinque anni. La disponibilità di materia prima non è illimitata, così come la resilienza dei produttori di Mozzarella di Bufala Campana Dop. Nel periodo estivo si è assistito addirittura a una domanda superiore rispetto alle capacità produttive del comparto. Ecco che alcuni arrivano

a paventare un cambio di strategia nella vendita della Dop: mentre fino a poco tempo fa si ricorreva alle aste a ribasso per l’acquisto del prodotto fatte dalla grande distribuzione, alcuni ora propongono aste a rialzo per le vendite di Mozzarella di Bufala Campana Dop fatte dai caseifici, alla luce appunto del prestigio del prodotto, di una domanda sostenuta e di un’offerta più limitata rispetto alle richieste dei consumatori.

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ATTUALITÀ _NEWS _NEWS PREMIO IMPRENDITORE DELL’ANNO ALLA FAMIGLIA ZANETTI Ci sono due famiglie bergamasche (storiche socie di Assolatte) tra quelle premiate alla 23esima edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’anno, assegnato nel corso di una serata ospitata da Borsa Milano. Nella categoria Family Business il prestigioso premio è andato ad Attilio, Matteo e Paolo Zanetti. Matteo Zanetti, vice presidente e consigliere delegato, il fratello Paolo Zanetti, consigliere delegato, e il cugino Attilio Zanetti, vice presidente e consigliere delegato, rappresentano la quarta generazione della Zanetti Spa e si sono aggiudicati il premio “per aver portato l’eccellenza italiana in tutto il mondo, conciliando tradizione e innovazione, legame con il territorio e rispetto per l’ambiente. Un filo conduttore che si tramanda con passione di padre in figlio da cento anni”, recita la motivazione. La Zanetti è stata fondata nel

1900 come piccola eccellenza locale nella stagionatura dei formaggi tipici a pasta dura. Nel 1946 ha iniziato l’attività industriale ed è stata una delle prime aziende del settore caseario ad aprirsi ai mercati esteri: nel 1948 ha iniziato l’esportazione di formaggi in Francia, Regno Unito, Svizzera e Usa. Oggi l’export genera oltre il 60% del fatturato. Particolarmente soddisfatto Matteo Zanetti: “È un premio che va alla famiglia

imprenditoriale e che abbraccia più generazioni. Questo significa continuità aziendale, un aspetto importante per un’impresa come la nostra che è ultracentenaria. Inoltre, in un momento critico a liveIlo globale a causa del tema dei dazi, premiare un’azienda che esporta in 80 Paesi (con prodotti d’eccellenza come Parmigiano Reggiano e Grana Padano) e che vende soprattutto all’estero credo sia un bel messaggio”.

LIMITED EDITION BABYBEL A SUPPORTO DEL WWF Babybel supporta il WWF con una confezione limited edition, con le raffigurazioni di alcune delle specie animali a rischio, disponibile presso le maggiori insegne della grande distribuzione. E non solo: rispondendo correttamente al quiz sugli animali su www.giocaevinciconbabybel.it i consumatori possono partecipare all’estrazione di esclusivi peluche del WWF. Il WWF si batte in Italia e nel mondo per difendere le specie animali in via d’estinzione, con la convinzione che ogni iniziativa in difesa della natura possa avere successo solo se condivisa e sostenuta dal grande pubblico. Per questo Babybel ha scelto di supportare il WWF diffondendo consapevolezza del fatto che ogni giorno la distruzione degli habitat, il commercio illegale, il bracconaggio, l’inquinamento e i cambiamenti climatici mettono sempre più in pericolo migliaia di specie animali. L’iniziativa si inserisce in un più ampio percorso dell’azienda per costruire un solido progetto di sostenibilità e migliorare la sua offerta. Infatti, da anni il gruppo Bel è impegnato in iniziative di responsabilità sociale e, dal 2003, è parte delle United Nations Global Compact.

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ATTUALITÀ _NEWS _NEWS FORMAGGIO PIAVE DOP: GIORNATE DI ATTIVITÀ IN STORE IN 14 PUNTI VENDITA CONAD DELLA LOMBARDIA Milano, Bergamo, Cremona, Brescia, Monza e Brianza: sono cinque le province lombarde che, per circa un mese, hanno visto il formaggio Piave Dop protagonista di giornate promozionali e di degustazione in 14 punti vendita Conad. Il pregiato formaggio delle valli bellunesi è arrivato nella nota catena distributiva italiana grazie al Consorzio di tutela e nell’ambito della campagna Nice to Eat-EU promossa e cofinanziata dalla Ue. Attraverso espositori dedicati, assaggi e distribuzione di materiale informativo, il Piave Dop è entrato in contatto con gli esigenti consumatori lombardi, non solo portando nei loro supermercati tutta la tradizione e l’antico “saper fare” dei casari delle Dolomiti di

Belluno, ma coinvolgendoli anche nelle diverse attività educative proposte dalla campagna Nice to Eat-EU, con un occhio di riguardo verso i consumatori più piccoli. Infatti, bambini e genitori hanno avuto la possibilità di conoscere Captain Piave – il supereroe protagonista di un cartone animato Full 3D CGI dedicato e di un videogame di recente lancio –, di interagire con il personale addetto, rispondendo a questionari sul livello di conoscenza e consapevolezza in tema di sicurezza alimentare, e di ricevere simpatici gadget. L’Italia rappresenta da sempre il maggior consumatore di Piave Dop ed è proprio la Lombardia – subito dopo il Veneto – a generare la quota prevalente di vendite. Quale modo migliore, dunque, per fidelizzare i consumatori se non attraverso attività studiate ad hoc, che li coinvolgano informandoli su qualità, pregi, provenienza e peculiarità dei prodotti a marchio Dop e Igp che trovano sui banchi del supermercato? Non a caso il formaggio Piave Dop è stato inserito nella linea Sapori&Dintorni Conad, che raccoglie una selezione di prodotti unici, fatti con materie prime locali e con metodi tradizionali di trasformazione e preparazione, con grande prevalenza di made in Italy a marchio di tutela.

AL VIA IL PROGETTO ENJOY EUROPEAN QUALITY FOOD Con l’edizione 2019 della Settimana della cucina italiana nel mondo ha preso ufficialmente il via il ciclo di eventi di presentazione in Europa di EEQF (Enjoy European Quality Food), il progetto triennale cofinanziato dall’Unione Europea dedicato all’informazione e alla valorizzazione di prodotti enogastronomici d’eccellenza tutelati da una delle indicazioni geografiche riconosciute dalla Ue. All’iniziativa internazionale partecipano sei diverse realtà

del food&beverage italiano: Consorzio Tutela Provolone Valpadana Dop, Consorzio per la Tutela Dell’Asti Docg, Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Consorzio Vino Nobile Montepulciano Docg, Associazione Produttori Olivicoli Toscani (Olio extravergine d’oliva toscano Igp) e Latteria Soligo (Mozzarella Stg). Dopo le presentazioni già concluse a Madrid e a Londra, sono previsti altri eventi in Italia, Germania, Regno Unito,

Spagna e Polonia. La scelta di coinvolgere quattro paesi europei oltre all’Italia nasce dal proposito di avvicinare consumatori, trade e opinion leader al mondo dell’enogastronomia italiana ed europea. Nel corso dei tre anni è prevista l’organizzazione di seminari, degustazioni, workshop ed iniziative promozionali, grazie al supporto di partner locali quali le Camere di Commercio e le agenzie di comunicazione.

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ATTUALITÀ _NEWS _NEWS 40 ANNI DI CRESCITA E SUCCESSI PER IL CONSORZIO TUTELA FORMAGGIO ASIAGO Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago Dop ha festeggiato quarant’anni. E lo ha fatto con grandi numeri: tra 1979 e 2019 la produzione è quasi raddoppiata arrivando a superare 1,5 milioni di forme. Un risultato frutto del lavoro compiuto per diffondere e tutelare il prodotto in Italia e nel resto del mondo, premiato ora dalla presenza dell’Asiago Dop in oltre 50 paesi, con un fatturato generato solo dall’export di oltre 10 milioni di euro e attività in mercati in grande sviluppo come il Giappone, la Cina e il Messico. Le aziende associate al Consorzio sono oggi 45, di cui 39 di produzione e 6 di stagionatura e lavorano quasi 194mila tonnellate di latte all’anno per produrre 21mila tonnellate di Asiago, la cui origine è considerare tra le più antiche al mondo. Il Consorzio di Tutela, in questi 40 anni d’attività, ha puntato anche sull’innovazione, nel pieno rispetto della tradizione, con scelte che hanno spesso anticipato lo sviluppo del mercato come, ad esempio, l’analisi sensoriale, a ulteriore garanzia di qualità del prodotto. Nel 2006, il formaggio Asiago è stato la prima Dop europea ad introdurre la tipologia “Prodotto della Montagna”, istituita per tutelare il delicato territorio montano, e mantenere intatta la tradizione nella culla millenaria di questo

formaggio. Un impegno che ha puntato anche a una maggiore differenziazione con eccellenze assolute come l’Asiago Dop Stravecchio presidio Slow Food. Raggiunto il traguardo dei quarant’anni, il Consorzio di Tutela ha scelto di condividere la sua storia di successo con un video, pubblicato su Youtube, che ne ripercorre le tappe fondamentali della crescita. Inoltre ha invitato tutti gli appassionati a contribuire sui social a un’ideale fotografia corale, fatta di ricordi, esperienze, momenti unici che legano le storie personali a quelle dell’Asiago Dop.

IL BELLO E IL BUONO D’ITALIA NEL PROGETTO AVVIATO DA ALESSI E CONSORZIO MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA Il Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop e Alessi hanno presentato un progetto che unisce due eccellenze del made in Italy. Da questa collaborazione è nato Nunziatella, un originale contenitore per conservare e servire la Mozzarella di Bufala Campana Dop. Un oggetto che racconta il bello e il buono d’Italia promuovendo la storia di un prodotto millenario, esportato in tutto il mondo, attraverso un’interpretazione in chiave contemporanea. “Con questa creazione abbiamo voluto colmare una lacuna, offrendo ai consumatori un contenitore in cui tenere ben coccolata la Mozzarella di Bufala Campana –ha sottolineato Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di

Tutela – Così ora è possibile servire in tavola la bufala Dop come merita, alla temperatura giusta e in un contenitore di un’eleganza pari alla bontà del nostro prodotto”. Il progetto è stato affidato a Emma Silvestris, designer di

origini campane che per questa narrazione si è ispirata alla goccia, simbolo di fecondità e abbondanza. Nunziatella è completata da un mestolo in acciaio per raccogliere, scolare e servire la mozzarella.

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ATTUALITÀ _NEWS _NEWS SCALDASOLE, DUE NUOVI GUSTI PER LO YOGURT TEDDI Novità per il primo brand di yogurt biologico dedicato ai bambini. Teddi si rinnova nei gusti, nella ricetta e nel pack. La prima delle due nuove referenze è lo yogurt bianco naturale Demeter, preparato con latte biodinamico italiano, proveniente da allevamenti che utilizzano solo metodi biologici e biodinamici. Altra novità, altrettanto esclusiva sullo scaffale degli

yogurt dedicati ai più piccoli, è il Teddi Mela&Prugna, un abbinamento dove la bontà delle mele si accompagna alla dolcezza e alla succosità delle prugne. La linea Teddi comprende anche i gusti albicocca, fragola, banana, pera e biscotto. Sapori semplici e autentici a cui si abbinano cremosità e consistenza che conquistano i palati. Teddi è la linea di yogurt preparata con latte e frutta biologica frullata che lo rendono un alimento equilibrato da consumare a colazione, come a merenda. La ricetta è stata rivisitata

I FIOCCHI DI LATTE EXQUISA, Nuovo look per i Fiocchi di Latte Exquisa, che si presentano con un’immagine fresca e semplice, che esalta la purezza del prodotto e le caratteristiche che lo contraddistinguono: l’assenza di conservanti, la provenienza da una filiera certificata come Ogm free, e le ottime caratteristiche nutrizionali, quali l’alto contenuto di proteine e il basso tenore di grassi (3%). I Fiocchi di Latte Exquisa, prodotti con latte fresco di prima qualità, sono ottimi da gustare al naturale come snack o merenda, e sono ideali anche per creare in cucina tante pietanze dolci e salate. Sono disponibli in due varianti (Senza Lattosio e Fitline, povero di grassi e con il 30% di yogurt), ora anche nel maxi formato da 350 grammi.

per renderla più semplice, con solo latte italiano biologico. Un rinnovamento che si esprime anche nel nuovo logo e nel packaging che, però, mantiene invariata l’immagine della mascotte, il simpatico orsetto amico della natura e da sempre simbolo degli yogurt Teddi.

FETTE FREE FROM BAYERNLAND Bayernland ha lanciato nella distribuzione italiana una linea di formaggi affettati senza lattosio disponibili in pratiche confezioni da 100 grammi, da utilizzare a casa o come perfetti take away per farcire panini, tartine o per accompagnare a gustosi taglieri di salumi. Bayernland dà così la possibilità ai consumatori intolleranti o che non digeriscono il lattosio di assaporare appieno il gusto tradizionale dei formaggi tra i più famosi e apprezzati, quali l’Edam e l’Emmental. Prodotti buoni e genuini, realizzati con il latte proveniente della Baviera, senza Ogm e senza conservanti, ma anche più digeribili, perché contengono meno dello 0,10% di lattosio. La gamma dei prodotti Free From di Bayernland comprende anche: Tilsiter, Cheddar e Caciotta affettati; Caciottina Valfiorita, Mozzarella Valfiorita in bocconcino e in filone.

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LANCIATO IL BRAND ESTREMA D’ALPEGGIO FONTINA DOP Valorizzare la Fontina prodotta a oltre i 2000 metri di quota, proteggendo i pascoli di montagna e sostenendo il sistema agricolo e zootecnico regionale: sono questi gli obiettivi che sottendono la nascita del marchio commerciale Estrema d’Alpeggio Fontina Dop. Lanciato da Arpav (Associazione dei proprietari d’alpeggio) e nato grazie ai fondi del Gal Valle D’Aosta, questo nuovo brand si applica solo al formaggio realizzato dagli allevatori che, durante la monticazione estiva, alimentano le bovine in modo del tutto naturale: esclusivamente erba di pascolo e acqua. L’iniziativa, risultato di uno studio iniziato nel 2016 e supervisionato dall’Institut Agricole Régional della Valle d’Aosta, rispetta il disciplinare della Dop che prevede l’utilizzo di latte crudo d’alta quota, e dà un formaggio estremamente saporito e gustoso. La prima produzione, realizzata nell’estate 2019, è stata solo di 430 forme, di cui una ventina saranno lasciate stagionare per 12 mesi, e il prezzo al pubblico è di 39 euro al kg. “Abbiamo studiato le potenzialità del mercato e i prodotti caseari di pari livello– spiega il project manager Andrea Menegazzi – e siamo convinti che i grandi sforzi economici messi in campo potranno essere appagati

dalla richiesta di un mercato sempre più attento alla qualità del prodotto”. Infatti l’obiettivo è di quintuplicare la produzione nel corso dei prossimi anni, fino a raggiungere le 3mila forme annue e almeno i 20 alpeggi tra i migliori sul territorio, contro i cinque attualmente coinvolti nel progetto.

GORGONZOLA E TALEGGIO AL TOUR DELLA FINOCCHIONA IGP È stato il Piemonte ad ospitare la prima tappa del Grand Tour della Finocchiona Igp, che ha preso il via a fine novembre dal Castello di Novara. In quest’occasione al Consorzio di tutela di questa specialità toscana si sono affiancate due eccellenze casearie piemontesi: Gorgonzola Dop e Taleggio Dop.

Durante l’evento l’aretino Chef Shady ha difeso i colori della Toscana misurandosi con il collega del Piemonte Gianpiero Cravero a “colpi” di ricette da realizzare nel tempo record di 30 minuti con materie prime eccellenti, tra cui appunto Gorgonzola e Taleggio. “Noi crediamo nella sinergia

e siamo certi che la professionalità degli chef, unita alle eccellenze dei territori, sia la chiave giusta per far comprendere ancora di più la qualità dei nostri prodotti” ha affermato il presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona Igp, Alessandro Iacomoni. “Il Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola Dop sostiene da sempre, con convinzione ed entusiasmo, le collaborazioni con altri consorzi di prodotti Dop e Igp” ha detto il presidente Renato Invernizzi. “Siamo orgogliosi di essere stati inviati a prendere parte a questa iniziativa. Siamo grati al Consorzio della Finocchiona per averci dato l’occasione di vedere la nostra eccellenza gastronomica accostata ad altre grandi Dop e Igp in un evento di livello che omaggia e valorizza il Made in Italy”.

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ATTUALITÀ _LIBRI LA CUCINA. STORIA CULTURALE DI UN LUOGO DOMESTICO

PECCATI DI LINGUA. LE 100 PAROLE ITALIANE DEL GUSTO

Se è vero che da puro nutrimento il cibo si è presto trasformato in complessa e raffinata operazione che convoca gusti e intelligenze per salire allo status d’imprescindibile “linguaggio”, il luogo domestico a esso dedicato, in adesione al codice culturale percepito come egemone, viene a rivestire un ruolo di non comune interesse. Leggendo “La cucina. Storia culturale di un luogo domestico” (Einaudi editore 2019, 488 pp.) di Emma Forino, si ripercorre l’evoluzione del luogo dedicato alla preparazione dei cibi dalla scoperta del fuoco in epoca preistorica fino alle modernissime realizzazioni della tecnologia e della domotica, privilegiando lo studio dell’architettura e del design su scala europea e nordamericana e verificandolo nella lunga durata, negli studi sociologici, antropologici e di genere, nei riflessi letterari e cinematografici, nello sviluppo sorprendente del gusto e dei suoi artefici attraverso i secoli.

Realizzato in collaborazione con la Società Dante Alighieri in occasione del suo congresso biennale (Milano, Expo Padiglione Italia, 25-27 settembre 2015), “Peccati di lingua. Le cento parole italiane del gusto” (Rubettino editore 2015, 404 pp.), curato da Massimo Arcangeli, è un’opera collettiva che raccoglie cento parole del gusto, dagli agnolotti alle zeppole, rappresentative delle diverse regioni italiane, per altrettanti racconti sulla loro origine, sulle vicende culturali che ne hanno accompagnato la diffusione, sulla storia delle pietanze e dei prodotti cui hanno dato il nome. I racconti, redatti da autorevoli studiosi e giovani ricercatori di tutta Italia, sono accompagnati da una serie di “golose incursioni” nel campo della letteratura e in alcuni casi preceduti da testimonianze d’autore (di giornalisti, sportivi, personaggi dello spettacolo, ecc.).

LA SOCIETÀ SIGNORILE DI MASSA

IL MITO DELLE ORIGINI. BREVE STORIA DEGLI SPAGHETTI AL POMODORO

In “La società signorile di massa” (La nave di Teseo 2019 pp.) Luca Ricolfi introduce una nuova categoria interpretativa, che scardina le idee correnti sulla società in cui viviamo. Oggi, per la prima volta nella storia d’Italia, ricorrono insieme tre condizioni: il numero di chi non lavora ha superato ampiamente il numero di quelli che lavorano; l’accesso ai consumi opulenti ha raggiunto una larga parte della popolazione; l’economia è entrata in stagnazione e la produttività è ferma da vent’anni. Questi tre fatti hanno aperto la strada all’affermazione di un tipo nuovo di organizzazione sociale, che si regge su tre pilastri: la ricchezza accumulata dai padri, la distruzione di scuola e università, un’infrastruttura di stampo para-schiavistico. Il libro pone alcune domande essenziali: l’Italia è un caso unico o anticipa quanto accadrà su larga scala in Occidente? E, soprattutto, qual è il futuro di una società in cui molti consumano e pochi producono?

Per sfatare il mito dell’identità e neutralizzarne le conseguenze sulle persone ci vuole tutta la conoscenza della storia. In “Il mito delle origini. Breve storia degli spaghetti al pomodoro” (Laterza editore 2019, 106 pp.), Massimo Montanari, il massimo storico dell’alimentazione italiano, compie questo miracolo di comprensione ricostruendo la storia del piatto italiano per antonomasia. Il mito delle origini è quello che ci fa pensare che esista un punto magico della nostra storia in cui tutto prende forma, tutto comincia e tutto si spiega; il punto in cui si cela l’intimo segreto della nostra identità. Questo libro dimostra che sul piano storico un tale paradigma non funziona. E lo fa a partire da un piatto fumante di spaghetti al pomodoro.

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QualitĂ garantita dalla Regione Puglia


ATTUALITÀ _LIBRI PACHIDERMI E PAPPAGALLI

CHI (NON) L’HA DETTO

Il dibattito pubblico italiano spesso è influenzato da luoghi comuni sull’economia che non trovano alcun fondamento nella realtà. Ce n’è di ogni genere. Ci sono le bufale sull’Europa, molto in voga in questo periodo, per cui l’euro altro non è che un complotto ordito da oscure potenze nord-europee per affamare i Paesi mediterranei. Ci sono quelle sulle banche, che non prestano soldi perché se li vogliono tenere (per farci cosa non si sa) e che ci è toccato salvare con 60 miliardi di soldi pubblici. E così via. Spesso nelle bufale ci sono elementi di verità. Ma è importante, se vogliamo capire l’economia del nostro paese e quella mondiale, saper distinguere questi elementi di verità dalle esagerazioni che vengono ad arte create da una martellante propaganda sui social e, sempre più, sui media tradizionali, per indirizzare l’opinione pubblica secondo strategie ben definite. Questo è quello che fa Carlo Cottarelli in “Pachidermi e pappagalli” (Feltrinelli editore 2019, 264 pp.), analizzando i pregiudizi e le fake news che inquinano il dibattito italiano.

Gesù non disse mai “Lazzaro, alzati e cammina!” Galileo Galilei non esclamò “Eppur si muove!” L’adagio “A pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina” non è di Giulio Andreotti. Sono passati più di vent’anni da quando Paolo Mieli, per due volte direttore del Corriere della Sera, minacciò: “Una citazione latina sbagliata in un discorso o riportata erroneamente in un articolo dovrà diventare un’onta perenne, un guaio peggiore di un avviso di garanzia”. Purtroppo, da allora, poco è cambiato, se non in peggio. Giornalisti e politici continuano ad attribuire pensieri in libertà a personaggi che non si sono mai sognati di esprimerli. Convinto che il citazionismo sia la deriva che più ha tolto credibilità alla categoria cui egli stesso appartiene, in “Chi (non) l’ha detto” (Marsilio editore 2019, 398 pp.), Stefano Lorenzetto ha sottoposto a radiografia detti, non detti e contraddetti, cercando di scoprire, per i più celebri, come e perché si siano diffusi in modo errato.

IL BELLO DEL MONDO La riflessione sulla globalizzazione richiede nuovi strumenti concettuali e strategici. Nella distinzione tra locale e globale è necessario accettare l’idea che non si contrappongono ma costituiscono i due capi della stessa matassa. Per sbrogliarla, in “Il bello del mondo” (Egea editore 2019, 158 pp.), Francesco Morace ragiona sulle due dimensioni vitali dell’organismo: battito del cuore e ampiezza del respiro, circolazione locale e respirazione globale. Il genius loci è il battito del cuore, il motore primo della globalizzazione, che viene poi trasformato in respiro a livello globale. Perciò è importante conoscere il proprio battito, il proprio bioritmo, il proprio carattere. L’esplicitazione dei diversi genius loci permette di individuare le radici culturali attraverso cui un Paese, una regione, un luogo, ma anche un’azienda plasmano la propria identità. La finanza globale e i big data non hanno un battito, perché non hanno un cuore: hanno però un potente respiro globale, che si misura con una capacità di intervento e di influenza capace di spezzare il cuore del locale. Unico antidoto: la conoscenza di sé.

MOON MILK Il “latte della buona notte”, magari insaporito con erbe o spezie, rimanda a un’antica tradizione delle nostre terre e non solo. Oggi questa tradizione ritorna, approfondita e aggiornata, in “Moon milk” (Gribaudo editore 2019, 128 pp.) un libro scritto da Gina Fontana che contiene 55 ricette a base di latte vegetale (quindi adatto anche agli intolleranti al lattosio), ma riproducibili anche con latte vaccino, e tantissimi ingredienti che la scienza identifica come benefici per la salute e, spesso, ideali per combattere l’insonnia, favorendo così un sonno sereno. Che sia un latte di mandorla al caramello, oppure un latte di cocco con fragole e cardamomo, ogni ricetta si distingue per gusto, benessere e originalità. Le ricette sono inoltre tutte splendidamente illustrate, per solleticare il palato fin dalla prima pagina. Il risultato è un libro perfetto per chi soffre d’insonnia, ma anche per chi, senza dimenticare il benessere, vuole addormentarsi ogni notte con una piccola coccola a base di latte.

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ECONOMIA

GLI SHOPPER HANNO SETE DI AMBIENTE E SALUTE DUE TEMI SEMPRE PIÙ IMPORTANTI E LEGATI TRA LORO NELLE SCELTE D'ACQUISTO DEI CONSUMATORI CHE LE AZIENDE DI ALIMENTI E BEVANDE DEVONO SAPER SODDISFARE di Samuele Ferrigato

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e si preoccupano per l’ambiente tengono anche alla propria salute e sono sempre di più. Si può riassumere così l’indagine condotta da Tetra Pak in collaborazione con Ipsos per l’edizione 2019 del Tetra Pak index su un campione di consumatori di Arabia Saudita, Brasile, Cina, Regno Unito e Stati Uniti, dalla quale è emersa una palese convergenza tra attenzione alla salute personale e a quella dell’ambiente nelle scelte d’acquisto. Secondo gli analisti questa tendenza offre grandi opportunità alle

aziende alimentari per quanto riguarda il modo in cui saranno commercializzati i rispettivi prodotti nei prossimi mesi. EFFETTO GRETA Due terzi degli intervistati ritengono che stiamo raggiungendo un punto di svolta per quanto riguarda l’ambiente. I consumatori si considerano in larga misura direttamente responsabili nei confronti del mondo che li circonda e del loro stato di salute. Poiché le questioni ambientali diventano sempre più evidenti nella vita

quotidiana, crescono anche le loro preoccupazioni circa l’impatto sull'aspettativa di vita. Quasi il 60% degli shopper ritiene che la propria salute e il proprio benessere siano fortemente condizionati dai problemi ambientali. MENTE E CORPO A seguire arriva la salute, considerata la preoccupazione principale per il 46% degli intervistati. Come uno dei pochi settori in grado di mettere in relazione a livello personale l’ambiente e l’individuo, affrontando

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ECONOMIA anche l’aspetto salute, i marchi del food&beverage hanno l’opportunità di guidare il cambiamento mediante il modo in cui comunicano con i propri consumatori rispetto a questi temi, per soddisfare questa esigenza crescente e incalzante. La salute mentale è attualmente considerata importante quanto quella fisica: il 67% dei consumatori concorda sul fatto che si tratta di uno dei principali problemi della società, e lo stress è considerato il fattore più preoccupante dal punto di vista personale. UN BINOMIO VINCENTE Più i consumatori diventano sensibili rispetto alle tematiche ambientali, più si preoccupano per la salute. Lo studio mostra come gli intervistati vedano anche una correlazione tra salute e ambiente nei prodotti da acquistare. Quasi la metà (47%) pensa che le scelte d’acquisto che fanno per la loro salute avranno un impatto sull'ambiente. E alcuni vedono un link anche dall'altra parte: il 37% di chi decide di acquistare prodotti più rispettosi dell'ambiente è convinto che questo avrà un impatto positivo sulla loro salute fisica e il 18% crede che farà migliorare anche quella mentale. SEI TIPI DI CONSUMATORI Per supportare i marchi in questo percorso, il Tetra Pak Index 2019 rivela sei nuovi gruppi di consumatori, ciascuno dei quali ha un approccio diverso nei confronti della salute e dell’ambiente. Ogni gruppo rappresenta chiare opportunità per i prodotti e messaggi mirati per i marchi, che sposano la convergenza di questi temi. Ambasciatori attivi: mostrano elevato impegno nei confronti di tutti gli aspetti relativi alla salute e all’ambiente,

disposti all’azione, a sfidare i limiti e a influenzare gli altri. Si rivolgono a fonti autorevoli come scienziati e accademici, nonché alle Ong, per crearsi un’opinione in merito alla questione ambientale. Amici del pianeta: disposti ad agire per l’ambiente con un importante impegno per la maggior parte degli aspetti relativi alla salute, ma meno inclini a superare i limiti. Impegnati e disposti all’azione a favore dell’ambiente. Molto impegnati rispetto alla maggior parte degli aspetti riguardanti la salute, in particolare per quanto riguarda il benessere mentale. Attenti alla salute: consapevoli e impegnati nei confronti

dell’ambiente, ma dando la priorità alla salute piuttosto che al pianeta. Disposti a pagare di più e a sacrificare la convenienza per avere prodotti sani. Si informano molto sui social e altre fonti online. Follower: abbastanza impegnati nei confronti della salute e delle questioni ambientali da sentirsi in colpa per entrambi gli aspetti, ma non inclini a cambiare il proprio comportamento o a sperimentare cose nuove. Una nutrita schiera di persone desidera saperne di più, essere convinta e stimolata ad agire. Guarda la Tv e ascolta la radio più della media. Indolenti: nessun interesse nei confronti della totalità degli

GLI ARGOMENTI GLOBALI CHE PREOCCUPANO DI PIÙ PROBLEMI AMBIENTALI 63%

PROBLEMI DI SALUTE 46%

PROBLEMI ECONOMICI 40%

DISTINGUERE LA VERITA’ DALLE BUGIE IN POLITICA E NEI MEDIA 33%

FUTURE FORNITURE ALIMENTARI E SICUREZZA 30%

GLOBALIZZAZIONE 17%

MIGRAZIONI 15%

DISPARITÀ DI GENERE 15%

AVANZAMENTO DELLA TECNOLOGIA 12%

URBANIZZAZIONE 9%

NESSUNO DI QUESTI È PREOCCUPANTE 2%

2 CONSUMATORI SU 3 CREDONO CHE CI SARÀ UN DISASTRO AMBIENTALE SE NON CAMBIEREMO RAPIDAMENTE LE NOSTRE ABITUDINI QUOTIDIANE

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ECONOMIA aspetti riguardanti la salute e l’ambiente. Scettici nei confronti della tecnologia e dei cambiamenti. Il loro interesse si limita alle proprie cerchie personali e reali, in particolare alla famiglia e agli amici. Scettici: Informati rispetto alle questioni ambientali, ma inclini a respingerle come “false notizie”; hanno un approccio “tradizionale” rispetto a cibo e salute. Uno Scettico su cinque sostiene di non procurarsi informazioni riguardanti l’ambiente mediante alcun canale mediatico. I sei gruppi hanno motivazioni e limiti differenti e si affidano a fonti d’informazione diverse. Ne consegue che è necessario un approccio mirato per comunicare con ciascun gruppo. Mentre alcuni cercano informazioni autorevoli provenienti da fonti scientifiche, altri si affidano ai pareri degli amici e ai social media. DIFFERENZE DI MERCATO Sebbene la convergenza tra interesse per la salute personale e per quella del pianeta sia generalmente in aumento a livello globale, il livello di maturità varia da Paese a Paese. In Brasile, i consumatori sono maggiormente interessati a prodotti naturali e dal marchio eco-bio, che si contraddistinguono per i benefici per la salute, la bellezza e la sostenibilità. L’ambiente gioca un ruolo di rilievo nella cultura brasiliana, a causa dell’ampiezza e della biodiversità della natura presente in quello Stato.

Per quanto riguarda il Regno Unito, sono soprattutto i consumatori più giovani a collegare cibo, salute e ambiente, e molti di essi cercano di sperimentare diete diverse: flexitariana, vegetariana e vegana. Di conseguenza, qui troviamo molti “amici del pianeta” (+14% rispetto alla media). La Cina segnala l’inquinamento atmosferico come la preoccupazione numero uno per i consumatori per quanto riguarda sia la salute che l’ambiente (50% e 70%). Pertanto qui si ha un alto indice di consumatori “attenti alla salute” (+14% rispetto alla media). SEMPRE PIÙ SENSIBILI L’ambiente rappresenta la preoccupazione principale a livello globale e l’urgenza sta aumentando. I consumatori fanno quindi scelte più consapevoli in materia di imballaggi e ritengono importante la possibilità di riciclare, cercano informazioni ambientali nelle etichette e acquistano prodotti ecologici anche se costano di più. Il settore alimentare e delle bevande è un catalizzatore fondamentale a questo riguardo. La principale aspirazione di cambiamento, sia per motivi di salute che per ragioni legate all’ambiente, è un maggiore

consumo di prodotti alimentari e bevande a basso impatto ambientale. I consumatori si considerano ormai in larga misura i principali responsabili sia verso l’ambiente che verso la propria salute, con poche differenze tra i due aspetti (rispettivamente 71% e 74%), seguiti da governi e politici, mentre marchi e venditori al dettaglio vengono molto dopo. Il settore alimentare e delle bevande è forse il primo a riscontrare questa tendenza di convergenza tra l’attenzione alla salute e all’ambiente. Ciò offre ai marchi una nuova opportunità per creare un legame potente, mirato e personale con i consumatori, prestando attenzione e rivolgendo il messaggio a entrambi gli aspetti nello stesso tempo. Molti consumatori sono interessati a leggere e a informarsi sull’ambiente, inclusi i temi relativi agli imballaggi (39%), soprattutto mediante i social media. In particolare, il punto chiave è rappresentato dai prodotti naturali/bio senza additivi e anche la stagionalità gioca un ruolo importante in questo senso. In termini di categorie, i succhi 100% frutta, il latte, l’acqua confezionata, il latte di cocco e le bevande a base di vegetali sono i prodotti più interessanti.

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L’INTENSITÀ


ECONOMIA

LATTE, MOZZARELLE E YOGURT, OCCHIO ALLE ROTTURE DI STOCK LA MANCANZA DI REFERENZE A SCAFFALE IMPATTA SULLE VENDITE DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI DELLA FASCIA DI PREZZO MEDIO-BASSA di Samuele Ferrigato

L

atte Uht, burro e formaggi grana più di tutti, latte fresco e panna Uht stanno migliorando, mentre lo yogurt intero se la passa un po' meglio. Sono questi i prodotti lattiero-caseari che risentono maggiormente delle mancate vendite in caso di rotture di stock nei punti vendita della grande distribuzione. A fare il punto sono due analisi

sul fenomeno condotte da Iri e da GS1 Italy. E tra retailer e industrie, a rimetterci di più in caso di mancata vendita sono le seconde. SCAFFALI VUOTI Si chiama Optimal shelf availability (Osa), ed è la disponibilità di un prodotto a scaffale. Un indicatore molto

importante per il livello di servizio offerto ai consumatori da un punto vendita o, più in generale, da una catena della grande distribuzione. Di questo si è parlato nel workshop “Scaffali vuoti e vendite perse, come migliorare” organizzato da GS1 Italy a Milano, un'occasione di confronto tra produttori e distributori sul

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economia


K

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tema delle rotture di stock, che impattano sulla soddisfazione del cliente e sui risultati di vendita. Negli ultimi quattro anni il valore dell'out of stock si è assestato tra valori del 3,5 e 4,5% il che significa che ogni 100 occorrenze di prodotti presenti a scaffale in 4 il prodotto non si trova. Il valore delle vendite perse per queste mancanze si orienta intorno al 5-5,5 per cento. Cosa succede quando un consumatore va in un supermercato per acquistare un prodotto e trova lo scaffale vuoto? Le sue reazioni possono essere diverse: può sceglierne uno alternativo, rinunciare all'acquisto, andare in un altro punto vendita o tornare in un altro momento. Qualunque sia il suo comportamento, per produttori e retailer è una vendita persa. E in un periodo di consumi stagnanti e rimodulazione dei consumi, non è proprio il massimo. Anche perché le statistiche dicono che la quota di fatturato persa per le rotture di stock nel canale Lcc nel 2019 è stata del 4,9 per cento. Le analisi mostrano

Joshua Rawson Harris Unsplash

che gli scaffali tendono a essere più vuoti in agosto e in novembre. I PRODOTTI PIÙ SENSIBILI Lo scaffale vuoto è un fenomeno che riguarda maggiormente i prodotti ad alta deperibilità come i freschi e l'ortofrutta o quelli che hanno più alti tassi di rotazione. Se questo vale in condizioni di vendita normali, diverso è il caso delle promozioni: la promozione dovrebbe incidere negativamente sull'out of

stock, sottolineano gli esperti di GS1 Italy. In realtà, in questi quattro anni si sono accorti che non è così perché industria e distribuzione si sono fortemente predisposte ad avere stock di sicurezza ed evitare che si vada in out of stock in promozione: per ogni occorrenza di out of stock registrata in promozione, c'è una perdita di valore tra 2 e 2,5 volte di quella che c'è in condizioni normali. Per quanto riguarda il lattierocaseario, secondo l'indagine di Iri, latte Uht, formaggi grana e

L'INCIDENZA SULLE VENDITE DELLE ROTTURE DI STOCK % VENDITE PERSE 2015

2016

2017

2018

2019

Fonte: Barometro Ecr GS1-Iri- Largo Consumo Confezionato - Ipermercati+Supermercati

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ECONOMIA L'INCIDENZA SULLE VENDITE DELLE ROTTURE DI STOCK % ROTTURE DI STOCK - ANNO 2018

TOTALE LARGO CONSUMO

3,7

DROGHERIA ALIMENTARE

3,3

BEVANDE

4,0 4,8

FRESCO FREDDO CURA CASA CURA PERSONA PET CARE

3,8 3,1 2,3 3,5 10,2

ORTOFRUTTA TOTALE IPER+SUPER

IPER

SUPER

SUPER>1200

Fonte: Barometro Ecr GS1-Iri- Largo Consumo Confezionato - Ipermercati+Supermercati

burro sono categorie critiche; latte fresco e panna Uht stanno migliorando le loro performance, mentre lo yogurt intero è definito "in controllo". I dati mostrano che gli scaffali

vuoti incidono sulle vendite proporzionalmente alla superficie di vendita: più è grande, più aumenta l'incidenza delle mancate vendite sul fatturato.

L'INCIDENZA DELLE MANCATE VENDITE PER SETTORI E CANALI % VENDITE PERSE - ANNO 2018

TOTALE LARGO CONSUMO

5,0

DROGHERIA ALIMENTARE

4,7

BEVANDE

5,1

FRESCO

5,2

FREDDO

4,2

CURA CASA

4,6

CURA PERSONA

4,2

PET CARE

4,0

ORTOFRUTTA TOTALE IPER+SUPER

7,5

IPER

SUPER

Fonte: Barometro Ecr GS1-Iri- Largo Consumo Confezionato - Ipermercati+Supermercati

SUPER>1200

INDUSTRIE PENALIZZATE Un fenomeno, quello delle rotture di stock, al quale le aziende devono cominciare a prestare attenzione, secondo gli analisti di GS1 Italy. Per questo hanno cercato di misurarlo, in modo che le industrie abbiano un dato di riferimento con cui confrontarsi per capire se stanno facendo bene e se i loro processi sono migliorabili. Le ricerche dicono che, nonostante l'out of stock sia un fenomeno di un certo peso, i retailer riescono a limitare le vendite perse a circa il 35%, poiché complessivamente più di sei shopper su dieci hanno realizzato comunque un acquisto per sostituire il o i prodotti non trovati nel proprio giro di spesa. Ma se per la distribuzione il rischio legato allo scaffale vuoto è limitabile al 35% di vendite complessive perdute, diverso è il peso per l’industria, per la quale in caso di sostituzione di brand il potenziale di rischio cresce virtualmente al 90%. Anche perché magari il consumatore "costretto" a cambiare marchio si trova bene con il nuovo prodotto e non torna al vecchio. Di sicuro, il disamoramento nei confronti di una marca è più forte rispetto a quello di un'insegna, anche se nel lungo periodo il consumatore può decidere di cambiare punto vendita, con una perdita dell'intero carrello della spesa per il retailer. Per arginare queste inefficienze occorre capire quali siano le ragioni che le generano e che coinvolgono tutti gli attori della filiera. Può essere che un ordine non sia stato ricevuto o un prodotto sia fuori stock nel magazzino del produttore e si può ripercorrere la filiera all'ultimo passaggio e l'ultima causale può essere che il prodotto non sia stato messo a scaffale, anche se magari è già nel magazzino del punto vendita.

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LA TUA SCELTA

CONTA

Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.

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PROTAGONISTI

4 DOMANDE A… ANTONELLO ARGIOLAS PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEL PECORINO SARDO DOP

1

Il Consorzio rappresenta e tutela uno dei formaggi più antichi d’Italia. Come sta evolvendo il mercato del Pecorino Sardo Dop negli anni? Il mercato del Pecorino Sardo Dop è in graduale ma costante crescita sia sul mercato interno che su quelli esteri. Le produzioni di Pecorino Sardo Dolce e Maturo immesse al consumo sono passate dalle 562.551 forme del 2017 alle 618.851 forme del 2018, con una crescita del 10% per entrambe le varianti, e il trend del 2019 si conferma altrettanto positivo. Il principale mercato di riferimento continua a essere quello nazionale, che assorbe l’89% circa delle vendite complessive, seguito dal mercato Ue con il 9%, mentre i mercati extra Ue valgono il 2%.

2

Avete avviato un programma di comunicazione che mira a coinvolgere anche i più piccoli. Il vostro obiettivo è quello di allargare il bacino di consumo anche alle nuove generazioni? Cosa vi ha portato a puntare su questo target? Il nostro Consorzio da anni realizza sia in autonomia che in collaborazione con altri consorzi di tutela progetti di educazione alimentare rivolti soprattutto ai bambini della scuola primaria; nel proprio sito istituzionale ha creato un’intera sezione “cucita su misura” dei più piccoli, nonché un iter di accreditamento per gli insegnanti interessati ai nostri progetti per le scuole. Il motivo di questa scelta è duplice: da un lato perché è senz’altro importante sfatare i luoghi comuni e presentare il Pecorino Sardo all’interno della piramide alimentare come un formaggio salutare e ricco di tutte le sostanze nutrienti necessarie per la crescita e il benessere anche dei consumatori più giovani; dall’altro perché riteniamo fondamentale far conoscere alle nuove generazioni i valori che ci legano al territorio e il sistema di controllo, certificazione e marchiatura che caratterizzano la nostra Dop.

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13-12 Con


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3

La crescita di un prodotto ormai non può prescindere dai mercati esteri. Il vostro Consorzio come supporta l’internazionalizzazione del formaggio Dop? La cura e l’attenzione verso i mercati esteri è senz’altro molto importante. Per questo, abbiamo in corso diversi progetti di comunicazione in collaborazione sia con gli altri Pecorini Dop della Sardegna, che con altri grandi formaggi Dop Italiani, quali il Taleggio, l’Asiago e il Gorgonzola. Con i primi è in atto un’importante attività di promozione rivolta soprattutto al segmento retail in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti, che prevede la partecipazione congiunta alle più importanti fiere internazionali, un nutrito programma di animazioni nei punti vendita, eventi per la stampa specializzata, diffusione di materiale sia B2B che B2C. Con i secondi, da anni realizziamo attività congiunta di comunicazione rivolta al settore Horeca, alle scuole alberghiere e alla Gdo. Inoltre, partecipiamo a importanti eventi fieristici in Europa.

4

Su quali altre iniziative verte la vostra strategia di promozione e valorizzazione del Pecorino Sardo Dop? Oggi le strategie di comunicazione e valorizzazione di un prodotto, specie se Dop, non possono più prescindere dalla dimensione “social”. Questo è il motivo per cui, specialmente negli ultimi due anni, il nostro consorzio ha potenziato la sua presenza sui principali canali social puntando non tanto su una comunicazione di intrattenimento, quanto su una comunicazione di contenuto che per tutti gli approfondimenti rimanda sempre al sito istituzionale e che è contestualmente volta a far conoscere il prodotto in tutte le sue declinazioni, nei suoi tratti distintivi, nonché i motivi della sua unicità. La valorizzazione passa poi anche attraverso la diversificazione prevista dal nostro stesso disciplinare che ci consente di distinguere sempre tra Pecorino Sardo Dolce e Maturo, aiutandoci a valorizzarne aspetti organolettici e destinazioni d’uso e, contestualmente, a sfatare il mito che i formaggi di pecora siano solo stagionati o da grattugiare.

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MERCATI

USA, ALTRI DAZI IN VISTA DUE NUOVE MINACCE PER IL NOSTRO EXPORT: LE RITORSIONI PER LA DIGITAL TAX E IL GIRO DI VITE SULLE SANZIONI PER LA VICENDA AIRBUS di Gianluca Pierangelini

A

ll’inizio di dicembre l’Office of United States Trade Representative (Ustr) ha fatto circolare un nuovo documento che ricorda molto quello visto nell’ambito della disputa Usa-Ue sui sussidi comunitari al settore aerospaziale. Una lista di codici doganali per i quali l’Ufficio del Commercio statunitense paventa un innalzamento delle tariffe fino al 100% del valore dei prodotti. Questa volta l’oggetto della disputa è la digital tax applicata dal Governo francese che, secondo i calcoli dell’amministrazione Usa, colpirebbe perlopiù i colossi americani. Ecco allora che lo strumento dei dazi torna in auge. Il destinatario unico della minaccia è la Francia, ma in via cautelativa gli Usa hanno minacciato future rappresaglie anche contro altri Paesi europei

che si dovessero dotare di simili imposte sui servizi digitali, tra i quali compare l’Italia. Le categorie dei prodotti presi di mira sono sempre le stesse: alimentare (soprattutto formaggi, ma anche vini), accessori, moda. Nella malaugurata ipotesi in cui la lista entrasse in vigore così com’è e che fosse estesa anche all’Italia, per quel che riguarda il settore lattierocaseario italiano sarebbero colpiti tutti i formaggi, quindi anche i pecorini destinati alla grattugia, la mozzarella, il mascarpone e altri formaggi freschi, che oggi non hanno subito l’aumento dei dazi del 25% in vigore dallo scorso 18 ottobre. Al momento, però, si tratta solo di ipotesi perché la lista è stata diffusa a inizio dicembre e contestualmente è stata avviata

una consultazione pubblica che si esaurirà solo a metà gennaio. La notizia più preoccupante, invece, è quella che arriva da Ginevra, dove il 2 dicembre scorso il Wto ha reso note le conclusioni del compliance panel attivato nel luglio 2018 dall’Unione europea per certificare la conformità della propria normativa sugli aiuti di stato al settore aeronautico. Ancora una volta in questa disputa, la pronuncia si è espressa a favore degli Stati Uniti, riconoscendo la negligenza dell’Unione nell’adottare misure idonee a rimuovere gli effetti distorsivi dei sussidi concessi ad Airbus e nel dare seguito alle raccomandazioni contenute nelle precedenti sentenze, i cui effetti sono destinati pertanto a rimanere in vigore. Questa pronuncia non fa altro che

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Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste filate, Mascarpone, Ricotta.

Via Ottorino Ambrosi,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811 Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it www.ambrosi.it

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37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 Fax 045/ 515974 export@agriform.it www.agriform.it

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ee Cinque StellCremamore

Cinque Stelle picc

ante

gorgonzola e mascarpone Dolce Stella gorgonzola Bio

Tre Stelle e Stella Argento


MERCATI

04069061

040620

04064050

04069075

24.021 7.421 9.869 4.376 5.161 2.515 1.416 1.614 880 1.651 690 548 364 454 60.980 84 130 90 77 454 917 230 32 603 140 63.737 226 432 64.395 487 64.882

16.749 5.614 5.322 3.029 3.679 2.138 1.070 466 540 627 355 388 289 315 40.581 23 50 16 242 389 1.602 1.115 520 441 662 45.641 407 1.139 47.187 281 47.468

6.404 12.218 5.017 2.919 1.624 1.894 2.231 1.218 218 1.917 286 1.485 179 371 37.981 72 63 19 20 148 996 582 168 167 188 40.404 128 509 41.041 185 41.226

7.979 9.002 3.050 1.696 1.596 910 1.176 304 95 423 121 433 71 140 26.996 22 14 6 18 112 217 396 151 429 96 28.457 120 493 29.070 243 29.313

3.415 4.223 628 798 481 441 688 415 146 218 31 45 17 20 11.566 8 16 4 24 14 467 200 53 41 84 12.477 26 235 12.738 51 12.789

98 61 22 32 23 23 7 8 8 3 3 4 1 7 300 3 3 1 0 8 9 11 1 15 4 355 4 6 365 11 376

PAESI

FRANCIA GERMANIA REGNO UNITO SPAGNA BELGIO AUSTRIA PAESI BASSI DANIMARCA LUSSEMBURGO SVEZIA PORTOGALLO GRECIA FINLANDIA IRLANDA TOTALE UE A 15 CIPRO ESTONIA LETTONIA LITUANIA MALTA POLONIA REP. CECA SLOVACCHIA SLOVENIA UNGHERIA TOTALE UE A 25 BULGARIA ROMANIA TOTALE UE A 27 CROAZIA 1TOTALE UE A 28

04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -0406907404069079 -04069076 -04069089

710 888 483 211 254 122 142 69 51 137 21 37 12 60 3.197 1 5 4 20 220 76 33 6 602 36 4.200 3 66 4.269 42 4.311

040630

2.642 1.547 519 298 415 323 399 82 24 174 29 55 5 13 6.525 1 32 1 11 64 164 70 5 63 11 6.947 51 86 7.084 17 7.101

626 1.023 550 130 277 64 312 74 15 90 30 66 35 13 3.305 6 70 2 13 26 92 48 11 19 15 3.607 11 30 3.648 28 3.676

759 751 118 212 31 358 56 58 4 45 7 25 4 25 2.453 7 2 9 2 19 35 37 4 33 11 2.612 48 20 2.680 8 2.688

215 20 35 87 244 9 22

777 3.074 752 1.505 436 221 421 169 111 203 34 527 14 72 8.316 31 119 23 6 270 220 410 73 264 48 9.780 136 350 10.266 54 10.320

163 42 4 841 1 5 1 189 5 43 33 76 1 1.195 7 24 1.226 14 1.240

TOTALI

04069099

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

04069063

FORMAGGI FUSI

04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI DURI

ALTRI FORMAGGI

04061050 -04061080

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

0406 1030

PECORINO

CODICE DOGANALE

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

MOZZARELLA

(IN TONS)

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (1 gennaio - 31 agosto 2019)

04069073 04069001

313 731 164 1.866 168 13 142 39 8 14 13 88 3 12 3.574 6 3 2 5 23 37 32 12 8 3.702 6 8 3.716 9 3.725

2 5 17 43 149 1

217

17 1 108 11 354 0 823 1.177 1.177

64.710 46.573 26.529 17.164 14.406 9.031 8.125 4.665 2.100 5.665 1.663 3.705 994 1.502 206.832 264 508 182 439 1.953 4.838 3.207 1.165 2.765 1.315 223.468 1.173 4.221 228.862 1.430 230.292

GLI ESPORTATORI

BRAZZALE

SPA

Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano

Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com

FORGRANA CORRADINI SPA Parmigiano Reggiano, Grana Padano in forma e confezionato sottovuoto, Grattugiati di fresco con scadenza lunga e disidratati da 5 g, 40 g, 100 g, 1000 g, Shaker da 80 g, 250 g, Parmigiano biologico forveggie per alimentazione vegetariana - provoloni dolci e piccanti mozzarella - Pecorino Romano e Sardo. Caciotte peperoncino e altri gusti Via 200 Biolche, 6 42016 Guastalla Reggio Emilia Tel. 0522 833818 Fax 0522 833426 forgrana@forgranacorradini.it www.forgranacorradini.it

SAVIOLA SPA Produzione, stagionatura e confezionamento Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it

56 IL MONDO DEL LATTE

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MERCATI

CODICE DOGANALE

PAESI EUROPA UNIONE EUROPEA SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO di cui extra Ue

04061030

04061050 04061080

04069061

040620

04064050

04069063

70.006 64.882 4.211 72 841 188 590 37 553 96

44.797 41.226 2.863 169 539 287 13.233 2.192 11.041 654 142 244 268 3.926 1.514 165 55 74 89 2.029 1.528 1.475 53 6

31.316 29.313 1.645 18 340 23 283 104 179 25

96 4.179 2.294 239 10 86 62 1.488 409 338 71

50.799 47.468 3.027 147 157 102 1.602 141 1.461 73 13 2 58 4.980 1.636 1.516 26 115 143 1.544 273 186 87

25 893 456 131 0 67 23 216 197 196 1

13.564 12.789 686 40 49 13 249 39 210 17 4 2 11 519 359 4 2 3 1 150 230 227 3

3.868 3.676 118 12 62 17 9.682 320 9.362 55 29 10 16 356 257 6 14 4 4 71 177 167 10

75.468 10.586 373.844 55.935

57.829 10.361 233.498 55.272

64.431 23.205 717.666 260.795

32.737 3.424 292.347 28.840

14.592 1.803 89.702 13.165

14.155 10.479 103.295 71.613

ALTRI FORMAGGI

FORMAGGI FUSI

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI

ALTRI FORMAGGI DURI

PECORINO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

MOZZARELLA

(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (1 gennaio - 31 agosto 2019)

04069099

04069073

040630

04064010 04064090

10.811 10.320 147 168 176 345 1.068 130 938 206 66 32 108 1.695 378 217 164 84 14 838 264 248 16

3.903 2.688 654 49 512 27 641 18 623 209 19 21 169 556 132 75 14 67 33 235 157 151 6 1

3.850 3.725 116 7 2 6 425 81 344 53 14 2 37 84 6 1 2 3 7 65 450 443 7

1.346 1.240 62

1.849 1.762

14.389 4.069 96.930 27.611

5.494 2.806 34.564 18.675

4.868 1.143 26.831 7.409

1.466 226 5.516 924

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017

44 2 6 6 2 2 110 1 6 2 1 100 0

1.934 12.317 1.240

GLI ESPORTATORI

BERNERI CIRESA

SPA

SRL

CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.

Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it

Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it

GELMINI CARLO SRL

MARIO COSTA SPA

CASEARIA SPA

Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it

Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocosta.it

Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com

24043 Caravaggio (BG) tel. 0363 301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it

F.LLI PINNA AZIENDA

58 IL MONDO DEL LATTE

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13-12 me


1.849 1.762 53 22 12 24 5 1 4 1 0 0 1 42 18 0 0 1 1 22 13 12 1

2.379 2.356 6 10 7 1 17 10 7 1 0

1.934 172 12.317 1.240

2.455 99 17.639 673

1 57 0 27 0 9 21 0 0 0

1.299 1.234 58 1 6 2 262 3 259 7 0 2 5 50 28 1 0 0 0 21 18 17 1

632 376 253 1 2 7 348 22 326 17 4 10 3 13 6 0

7 1 62 14 14 0

3.164 2.982 157 23 2 3 411 18 393 12 0 0 12 91 14 4 2 2 1 68 16 8 8

0 7 84 73 11

358 257 81 17 3 5 308 3 305 1 0 0 1 21 3 0 2 6 0 10 4 4 0

3.338 1.229 18.384 7.899

3.697 715 28.755 5.917

1.638 404 11.046 2.769

1.101 725 7.143 4.530

697 440 4.953 2.945

3 24 686 614 2

1 0 0 6 31 17 16 1 17

TOTALI

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

FONTINA FONTAL

ASIAGO CACIOCAVALLO, MONTASIO RAGUSANO

ITALICO TALEGGIO

04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084

2.574 2.109 452 8 5 26 11 7 4 27

854 712 137 5 0 15 160 22 138 13 0 0 13 38

1.114 402 8.350 4.140

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI

CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085

1.178 1.177 1 3 3 96 96 28 16

8 4 5 5

248.547 230.292 14.726 769 2.760 905 29.304 3.148 26.156 1.565 291 328 946 18.324 7.732 2.395 291 530 394 6.982 3.856 3.580 276 24

1.310 302.713 72.421 133 3.411 2.086.191 772 571.124

consolidare ancor di più il diritto statunitense di imporre dazi compensativi su prodotti importati dall’Ue. In una dichiarazione resa nota poche ore dopo l’ufficializzazione degli esiti del compliance panel Wto, il rappresentante per il commercio Usa, Robert Lighthizer, ha affermato che “alla luce della relazione odierna e della mancanza di progressi negli sforzi per risolvere la controversia, gli Stati Uniti stanno valutando il possibile aumento dei dazi compensativi in vigore dal 18 ottobre e la loro estensione ad ulteriori categorie di prodotti”. Questo è un passaggio importante perché la prima revisione della lista era prevista a febbraio 2020 e una sua integrazione anticipata o un aumento delle aliquote previste comporterebbe seri problemi per le nostre esportazioni. Si rischierebbe di aumentare ancora di più i danni per le aziende esportatrici e si metterebbe in seria difficoltà il settore alimentare made in Italy negli Usa.

O

2/19 08:51

TRENTIN

SPA

Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta

Via Genova 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it

ZANETTI

SPA

Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.

Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it

IL MONDO DEL LATTE 59

13-12 mercati MSPF.indd n 1 gennaio 20export interno.indd 59 59

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MERCATI

2019, ANCORA IN AUMENTO LA PRODUZIONE DI LATTE

S

econdo le stime della Commissione europea, il 2019 si è chiuso con un aumento della disponibilità mondiale di latte (+2%). La maggior parte delle regioni leader nella produzione lattiera, infatti, hanno mostrato incrementi produttivi che vanno dall’1% dell’Unione europa al 4% dell’India. Tra i grandi bacini, solo l’Australia ha segnato un’importante flessione, stimata intorno al 7 per cento. Il nuovo aumento è perfettamente coerente con quanto accade da alcuni anni. L’impennata registrata nella seconda parte dell’anno ha permesso di recuperare la

flessione del primo semestre. È evidente che la domanda mondiale di proteine nobili continua a crescere. Con la disponibilità di materia prima, è aumentata anche la produzione dei principali derivati lattieri. Il burro, ad esempio, ha chiuso l’anno con un +3%, grazie alla crescita registrata in India (+4%) e in Europa (+1%). Leggermente inferiore l’aumento della produzione casearia (+2%), con Stati Uniti, Russia e Brasile che stanno investendo in modo crescente nei formaggi. Del resto, Usa e Russia importano importanti volumi di formaggi

LE PRODUZIONI DEL 2019 (VARIAZIONI PERCENTUALI) -40%

-30%

-20%

-10%

0%

10%

20%

30%

INDIA UNIONE EUROPEA

CONSEGNE

STATI UNITI

BURRO FORMAGGI

CINA

LATTE INTERO

RUSSIA

IN POLVERE

BRASILE

LATTE SCREMATO

NUOVA ZELANDA

IN POLVERE

CANADA AUSTRALIA

L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI Nessuna novità di fine anno nelle quotazioni all’ingrosso delle principali commodity, con il burro che resta su livelli inferiori a quelli degli scorsi anni e le componenti proteiche del latte in crescita.

SMP

BURRO

SIERO IN POLVERE

60 IL MONDO DEL LATTE

13-12 merc produzione MSPF.indd 60 n 1 gennaio 20 interno.indd 60

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13-12 me


2/19 08:52

dall’estero ed è logico che le imprese locali vedano spazi di crescita. Il segmento del latte in polvere, invece, mostra tendenze differenziate, con il prodotto intero in calo del 2%, al quale si contrappone un uguale crescita percentuale del prodotto scremato. Concentrandosi sul mercato europeo emerge che l’approccio dei grandi produttori non è stato omogeneo. Le consegne, ad esempio, sono cresciute in Irlanda (+8%), nel Regno Unito (+2,4%), in Belgio (+2,3%) e in Polonia (+2,0%),

ma sono rimaste al palo in Germania (-0,3%), in Francia (-0,7%) e in Olanda (-1,8%). La produzione di burro ha chiuso l’annata con un aumento dei volumi. Le due tipologie di latte scremato in polvere hanno mostrato livelli produttivi molto diversi nei differenti Paesi. Mentre la produzione casearia è aumentata un po’ ovunque, con incrementi compresi tra lo 0,3% registrato in Italia e il 2,9% messo a segno dall’Olanda.

L’ ANDAMENTO DELLE PRODUZIONI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

BELGIO CONSEGNE BURRO LATTE SCREMATO IN POLVERE LATTE INTERO IN POLVERE FORMAGGI

+2,3% +9,6% -2,0% -5,5% -4,6%

DANIMARCA GERMANIA +0,4% +3,3% -6,8% +10,6% +1,2%

-0,3% +3,6% -7,9% -2,7% +1,9%

IRLANDA

FRANCIA

ITALIA

OLANDA

POLONIA

+8,0% +10,3% +20,1% +0,0%

-0,7% -1,4% +6,3% -6,6% +0,1%

-0,9% -1,8% +0,0% +0,0% +0,3%

-1,8% -1,3% -11,6% +3,6% +2,9%

+2,0% -0,2% -3,2% +12,5% +1,1%

REGNO UNITO +2,4% +26,7% +23,6% +3,7% +1,4%

Mehrshad Rajabi -Unsplash

IL MONDO DEL LATTE 61

13-12 merc produzione MSPF.indd 61 n 1 gennaio 20 interno.indd 61

16/12/19 08:28 11:31 17/12/19


MERCATI

ESPORTAZIONI ITALIANE

DI LATTE

EL IL M O N D O D

L AT T E N. 1

GENNAIO

2020 -

ANNO

IL LATTE NEL MONDO

LXXIV -

MENSILE

LATTE SFUSO IN CISTERNA

0401 1010 2011 2091

0401 1090 2019 2099

28 2

12

128 42 489

38 459 1.177

LATTE IN CONFEZIONI

CIPRO ESTONIA LETTONIA LITUANIA MALTA POLONIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA UNGHERIA TOTALE UE A 25 BULGARIA ROMANIA TOTALE UE A 27 CROAZIA TOTALE UE A 28 TOTALE PAESI TERZI DI CUI: ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG TOTALE GENERALE -TONNELLATE -MIGLIAIA DI EURO

3 26 6 31 11 766

O POSTALE IN ABBONAMENT IONE NE SPA SPEDIZ POSTE ITALIA

PAESI AUSTRIA BELGIO DANIMARCA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LUSSEMBURGO PAESI BASSI PORTOGALLO REGNO UNITO SPAGNA SVEZIA TOTALE UE A 15

70%

ROMA

TARIFFA DOGANALE

RM AUT MP-AT/c/

1 GENNAIO - 31 AGOSTO 2019 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

CIALE DI ORGANO UFFI

2 2 13 29 21 1.753

2 8 26

1

2.587 1 93 1 395 17 3.896

61 1 1 74 2

44 3.940 20 3.960

1.893 2 1 1.896 3 1.899

25.456

2.225

2.952 15.666 3.802 79

37 1.643 362 2

29.416 18.892

4.124 2.523

ASSOLATTE

E DEL

FIL-IDF COMITATO ITALIANO

ABBONATEVI ALLA RIVISTA MENSILE IL MONDO DEL

L AT T E

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF

Il costo dell’abbonamento per l’anno 2020 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero (Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)

“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” 20135 Milano - Via Adige, 20 Tel. 02.72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Internet: www.assolatte.it

62 IL MONDO DEL LATTE

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MERCATI

BORSA PREZZI ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI DESCRIZIONE MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)

BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. CE N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA DI 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA DI 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA FINO A 3 MESI DI STAGIONATURA PROVOLONE VALPADANA OLTRE 3 MESI DI STAGIONATURA LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12 MESI)

13-12 mercati prezzi MSPF.indd 64 n 1 gennaio 20borsa interno.indd 64

.

2018 2019 NOVEMBRE NOVEMBRE MEDIA MEDIA

.

2019 OTTOBRE MEDIA

2018 OTTOBRE MEDIA

VAR.

1,72 3,32 3,57 1,52 8,56 7,81 6,44 12,65 11,67 10,56 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

2,94 4,54 4,79 2,74 7,19 6,57 5,57 12,39 11,32 9,89 5,36 6,36 5,10 4,41 5,26 5,48 5,78

-41,50% -26,87% -25,47% -44,53% 19,05% 18,87% 15,62% 2,10% 3,09% 6,77% 7,28% 6,13% 0,98% 7,71% 6,46% 6,39% 5,88%

1,74 3,34 3,59 1,54 8,44 7,49 6,11 12,14 11,20 9,89 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

2,65 4,25 4,50 2,45 7,48 6,85 5,73 12,69 11,63 10,05 5,42 6,42 5,10 4,45 5,30 5,57 5,87

-34,34% -21,41% -20,22% -37,14% 12,83% 9,34% 6,63% -4,33% -3,70% -1,59% 6,09% 5,14% 0,98% 6,74% 5,66% 4,67% 4,26%

449,38

426,04

5,48%

440,00

451,88

-2,63%

13,800 12,800 12,050 NQ

13,125 12,225 11,425 NQ

5,14% 4,70% 5,47% NQ

13,350 12,350 11,600 NQ

13,450 12,550 11,750 NQ

-0,74% -1,59% -1,28% NQ

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MERCATI

DOP, UN ALTRO ANNO RECORD

A

registrare segni positivi. Nei mesi successivi la produzione Dop ha cambiato passo. Nel secondo quadrimestre si sono avute le prime avvisaglie di un radicale cambio di tendenza: Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno accelerato il ritmo, chiudendo con numeri abbondantemente superiori a quelli dell’anno precedente (per il Grana Padano molto si deve alla

nche il 2019 ha mostrato un andamento incostante nelle produzioni a denominazione di origine protetta, quasi speculare a quello dell’anno precedente. Se il primo quadrimestre 2018 aveva evidenziato una crescita generalizzata, la prima parte del 2019 è stata caratterizzata da una flessione nelle produzioni. Solo Gorgonzola e Mozzarella di Bufala Campana hanno fatto

performance di settembre, che ha registrato un eccezionale +22,7 per cento). L’ultimo quadrimestre ha consolidato la tendenza e anche i prodotti che erano rimasti al palo nella parte centrale dell’anno hanno chiuso con valori positivi. La crescita dell’ultimo quadrimestre ha permesso di superare i volumi del 2018, e il 2019 va in archivio con un nuovo record produttivo.

L’ANDAMENTO DELLE PRODUZIONI DELLE PRINCIPALI DOP NEL 2019 8,9%

8,0%

7,2%

5,8% 2,9% 1,3% -1,4%

-0,3% -0,3% -1,5% -2,1%

-1,1%

ASIAGO GORGONZOLA GRANA PADANO MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA PARMIGIANO REGGIANO QUARTIROLO LOMBARDO TALEGGIO

8,8%

2,5%

1,1%

4,9%

2,9% 2,5%

2,9% 0,3%

-0,1%

1,4% 0,9% 0,1%

-0,6%

-2,1%

-4,7% -6,7%

1° QUADRIMESTRE 2019

2° QUADRIMESTRE 2019

3° QUADRIMESTRE 2019

Anche sul fronte delle quotazioni all’ingrosso il 2019 è andato meglio dell’anno precedente. Con l’unica eccezione del Pecorino Romano, che nei primi sei mesi è rimasto ancorato a valori molto bassi, ma ha poi recuperato tornando alle quotazioni medie del 2018. Tutti gli altri formaggi hanno invece fatto registrare quotazioni medie superiori a quelle dell’anno scorso. Questo ragionamento vale per la media annuale, perché guardando alle rilevazioni dei diversi mesi salta all’occhio che l’ultima parte dell’anno ha mostrato uno stop nella stabilità dei prezzi, con la crescita di Gorgonzola, Taleggio e Provolone e il calo dei valori unitari di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che si presentano alle porte del 2020 su valori inferiori a quelli della parte centrale del 2019, sebbene più alti di quelli del 2018. Eccesso di produzione? Aumento nella disponibilità di latte? Preoccupazione per le esportazioni verso gli Usa per l’introduzione dei superdazi? Probabilmente l’insieme di tutti questi e altri fattori.

2019

2018 2019 VAR% PARMIGIANO REGGIANO 12 MESI

9,84

10,69

8,6

GRANA PADANO 9 MESI

6,38

7,84

22,9

PROVOLONE VALPADANA >3 MESI

5,80

6,05

4,3

PECORINO ROMANO

6,82

6,40

-6,2

ASIAGO D’ALLEVO

5,92

6,12

3,4

GORGONZOLA MATURO DOLCE

5,34

5,67

6,2

TALEGGIO MATURO

5,20

5,52

6,2

QUARTIROLO LOMBARDO

4,72

4,92

4,2

L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DOP (100 = MEDIA 2018) 130 125 120 115 110 100 95 90 85 80

GEN

FEB

PARMIGIANO REGGIANO 18 mesi PROVOLONE VALPADANA > 3 mesi

MAR

APR

MAG

GIU

LUG

AGO

SET

OTT

GRANA PADANO > 9 mesi ASIAGO QUARTIROLO LOMBARDO GORGONZOLA GRANA PADANO > 16 mesi PECORINO ROMANO

NOV

DIC

PARMIGIANO REGGIANO 12 mesi TALEGGIO

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IGIENE & SICUREZZA

GLI ORIENTAMENTI EFSA SOSTANZE FARMACOLOGICAMENTE ATTIVE NEGLI ALIMENTI di Ettore Soria

S

u richiesta della Commissione europea, il gruppo di esperti scientifici dell’Efsa sui contaminanti nella catena alimentare ha adottato alcuni orientamenti sui principi metodologici e sui metodi scientifici di cui occorre tenere conto nel valutare la sicurezza dei valori di riferimento delle sostanze farmacologicamente attive per eventuali interventi. Nel documento dell’Efsa è descritta una procedura per valutare se la concentrazione analitica di una sostanza farmacologicamente attiva, che può essere determinata

dai laboratori ufficiali di controllo con un metodo analitico convalidato, sia sufficientemente bassa per un’adeguata tutela della salute umana. Inoltre, gli orientamenti dell’agenzia specificano le situazioni in cui la stessa dovrebbe eseguire una valutazione del rischio specifica per ogni sostanza in conformità al Reg. Ce n. 470/2009. I CONTROLLI Al fine di garantire un livello adeguato di tutela della salute, dovrebbero essere eseguite

valutazioni del rischio specifiche per sostanze che causano discrasie ematiche (anemia aplastica) o allergie (esclusa la sensibilizzazione cutanea) o che sono agenti cancerogeni di elevata potenza o sostanze inorganiche. È pertanto opportuno adottare principi metodologici e metodi scientifici per valutare la sicurezza dei valori di riferimento per gli interventi. In tale ambito, bisogna tener conto della Decisione Ce n. 657/2002 che stabilisce i limiti minimi di rendimento richiesti dai metodi analitici

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utilizzati per individuare un numero limitato di sostanze il cui impiego non è consentito o è espressamente vietato nell’Ue (es. cloramfenicolo). Tali limiti minimi di rendimento richiesti corrispondono al limite medio oltre il quale la rilevazione di una sostanza o dei suoi residui può essere considerata metodologicamente significativa. La definizione dei valori di riferimento per interventi non deve in alcun modo servire da pretesto per tollerare l’impiego illegale di sostanze vietate o non consentite. Qualsiasi residuo di tali sostanze negli alimenti di origine animale va, pertanto, considerato indesiderabile. Questi studi hanno portato all’emanazione del Reg. Ue n. 1871/2019 che stabilisce i valori di riferimento per gli interventi riguardanti le sostanze farmacologicamente attive non consentite presenti negli alimenti di origine animale. La valutazione del rischio

applicata per esaminare la sicurezza dei valori di riferimento per interventi tiene conto sia del potenziale tossico e dell’attività farmacologica della sostanza, sia dell’assunzione del residuo attraverso gli alimenti. La Commissione presenta all’Efsa, se del caso, una richiesta di valutazione del rischio specifica per sostanza volta a stabilire se un valore di riferimento per interventi sia adeguato alla tutela della salute umana, qualora l’applicazione del metodo analitico previsto indichi che il valore tossicologico di screening –

diviso per una data assunzione alimentare – sia inferiore alla capacità analitica dei laboratori ufficiali di controllo e che le possibilità di un significativo miglioramento della capacità analitica a breve o medio termine siano scarse o nulle: – che causano discrasie ematiche o allergie (esclusa la sensibilizzazione cutanea); – che sono agenti cancerogeni di elevata potenza; – la cui genotossicità non può essere esclusa se esistono prove sperimentali o di altro tipo del fatto che l’uso del valore tossicologico di screening di 0,0025 μg/kg di peso corporeo al giorno non può proteggere adeguatamente la salute. I DIVIETI Gli alimenti di origine animale contenenti residui di una sostanza farmacologicamente attiva in una concentrazione pari o superiore al valore di riferimento per interventi sono considerati non conformi alla normativa dell’Unione e non possono essere introdotti nella catena alimentare. L’introduzione nella catena alimentare non è vietata per gli alimenti di origine animale contenenti residui di una sostanza farmacologicamente

attiva in una concentrazione inferiore al valore di riferimento per interventi. L’autorità competente tiene un registro dei risultati. L'ALLARME Se i risultati dei controlli ufficiali, compresi gli esami analitici, degli alimenti di origine animale provenienti dallo stesso Osa evidenziano uno schema ricorrente che indica una sospetta non conformità in relazione a una o più sostanze vietate o non consentite di una particolare origine, l’autorità competente informa la Commissione e gli altri Stati membri in sede di comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi. Se lo schema ricorrente riguarda alimenti importati, la Commissione ne informa l’autorità competente del Paese o dei Paesi d'origine. Gli Stati membri comunicano – in attuazione a quanto previsto dal Reg. Ue n. 625/2017 sui controlli ufficiali – i risultati, compresi gli esami analitici, che indichino la presenza accertata di una sostanza vietata o non consentita a livelli superiori o pari ai valori di riferimento per interventi mediante il sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi.

Bill Oxford - Unsplash

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NORMATIVE

L’ACETO BALSAMICO PUÒ NON ESSERE ITALIANO di Giulia Ponti

L’

aceto balsamico non è solo quello di Modena. Lo ha deciso la Corte di Giustizia dell’Unione europea con sentenza del 4 dicembre scorso, affermando che la protezione della denominazione “Aceto Balsamico di Modena” non si può estendere anche all’utilizzo dei singoli termini non geografici “aceto” e “balsamico”, che sono da considerare comuni e generici. La Corte di Lussemburgo è stata adita nell’ambito di una controversia tra il Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena e un’azienda tedesca, la Balema GmbH, in merito all’utilizzo da parte di quest’ultima del termine “balsamico” sulle etichette di prodotti a base di aceto proveniente da vini del Baden. Dal 2009 l’Aceto Balsamico di Modena è infatti un’Indicazione geografica protetta, “Igp”, che si differenzia dall’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e di Reggio Emilia, tutelato invece dal 2000 come marchio di Denominazione di origine protetta, “Dop”. Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Igp aveva chiesto all’azienda tedesca di cessare l’utilizzo di questa denominazione, ma la Balema aveva fatto ricorso alla Corte federale di giustizia tedesca, la quale, a sua volta, ha inviato pregiudizialmente il quesito alla Corte di Giustizia Ue. In particolare, la Corte federale di giustizia tedesca ha chiesto alla Corte Ue di chiarire se la tutela di cui beneficia la denominazione “Aceto Balsamico di Modena” nel suo insieme si estenda anche all’utilizzazione dei singoli termini non geografici che compongono tale denominazione: “Aceto”, “Balsamico” e “Aceto Balsamico”. La risposta è stata negativa: la protezione conferita alla denominazione “Aceto Balsamico di Modena” non può estendersi ai

singoli termini non geografici della stessa. Nell’interpretazione della Corte la protezione è conferita alla denominazione composta “Aceto Balsamico di Modena” e i singoli termini non geografici della denominazione composta, anche utilizzati congiuntamente, nonché la loro traduzione, possono essere adoperati sul territorio dell’Unione europea nel rispetto dei principi e delle norme applicabili. Pertanto, i termini non geografici dell’Igp quali “aceto” e “balsamico”, la loro combinazione e le loro traduzioni non possono beneficiare della protezione conferita dal riconoscimento Igp. Perché, precisa la Corte Ue, da un lato è pacifico che il termine “aceto” è comune, dall’altro il termine “balsamico” è la traduzione in lingua italiana dell’aggettivo “balsamique”, che non ha alcuna connotazione geografica e che, per quanto riguarda l’aceto, è comunemente usato per designare un aceto che si caratterizza per un gusto agrodolce. Si tratta, quindi, anche in questo caso di un termine comune. Inoltre, è la denominazione “Aceto Balsamico di Modena” nel

suo insieme a godere di fama indiscussa sia sul mercato nazionale che su quelli esteri, soddisfacendo in tal modo alla condizione richiesta per il riconoscimento di una “reputazione specifica”. I giudici di Lussemburgo rilevano poi che i termini comuni, non tutelabili in quanto tali, compaiono anche nelle Dop registrate “Aceto balsamico tradizionale di Modena” e “Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia”, senza che si possa ritenere che l’uso nel testo di tali Dop dei termini “aceto” e “balsamico” nonché l’uso delle loro combinazioni e traduzioni possano pregiudicare la protezione conferita all’Aceto Balsamico di Modena Igp. In conclusione, chiunque, in qualunque Paese dell’Ue potrà immettere in commercio il proprio aceto balsamico. A condizione che non includa nel nome riferimenti geografici all’area modenese. È la provenienza dalla suddetta area a rendere specifico e caratteristico il prodotto registrato e protetto da Igp. I singoli termini “aceto” e “balsamico” non sono geografici e quindi non sono distintivi.

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NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE a cura di Leonardo Graverini NEL CASO DI UNO YOGURT OTTENUTO DA LATTE FIENO È POSSIBILE USARE IN ETICHETTA LA DENOMINAZIONE “YOGURT DA LATTE FIENO”? È NECESSARIO INSERIRE ANCHE IL MARCHIO STG O IL MARCHIO PUÒ ESSERE UTILIZZATO SOLO PER IL LATTE FRESCO?

della denominazione di vendita), purché sia chiaro che non è il prodotto alimentare finito a godere della denominazione, bensì l’ingrediente. In altri termini, l’etichetta deve rendere chiaro al consumatore che la Specialità Tradizionale Garantita è il “latte fieno”, non lo yogurt. Usiamo il condizionale perché, nelle linee guida in questione, si fa riferimento all’etichettatura dei prodotti alimentari che utilizzano come ingredienti prodotti Dop e Igp, senza normare l’impiego dei prodotti Stg. Lo stesso accade negli orientamenti nazionali.

?

Sulla base di quanto è contemplato nelle linee guida comunitarie circa l’impiego delle denominazioni registrate, l’acronimo Stg si potrebbe inserire nell’etichettatura (all’interno o in prossimità CHIEDIAMO SE ESISTONO DIFFERENZIAZIONI DI DESTINAZIONE COMMERCIALE PER LE SEGUENTI TRE TIPOLOGIE DI CREMA DI LATTE: - CREMA DI LATTE DESTINATA ALLA BURRIFICAZIONE (TAB. DOGANALE 04.03) - CREMA DI LATTE FRESCA NON CONCENTRATA NÈ ZUCCHERATA (TAB. DOGANALE 04.01) - CREMA DI LATTE CONCENTRATA, ZUCCHERATA (TAB. DOGANALE 4.02).

n. 54/97 con un tempo di permanenza in vasca – per motivi tecnologici – di circa 8 ore a una temperatura superiore ai 6 gradi e diversamente da quanto previsto all’allegato C, capitolo I, lettera B, possono essere destinate – previo trattamento termico – alla fabbricazione di prodotti a base di latte, oltre che di burro?” L’Ufficio IX della D.G.S.P.V.A.E. precisò che le creme in questione non dovevano ritenersi assoggettate alle prescrizioni stabilite all’articolo 9, commi 2 e 3 del succitato Dpr, riguardanti le creme provenienti da latte non conforme. Pertanto, le creme provenienti da latte conforme potevano essere utilizzate anche per la produzione di panne a uso alimentare, a condizione che fossero sottoposte a trattamenti di pastorizzazione o di Uht o di sterilizzazione presso lo stabilimento di produzione e fossero conformi all’Allegato C, Capitolo II del Dpr n. 54/97. Conseguentemente, la destinazione a solo burro sussisteva per le panne derivanti da latte non conforme. Con la nuova normativa sanitaria la possibilità di utilizzare latte non conforme è stata abolita e, pertanto, le panne possono avere qualsiasi destinazione.

CI VIENE CHIESTO DI APPORRE SULL’ETICHETTA DEL NOSTRO MONTASIO DOP INDICAZIONI SPECIFICHE SULL'ORIGINE DEL LATTE IN RELAZIONE AL DM 19.12.2016. L’ART. 12, COMMA 4, DEL REG. CE N. 1151/2012 SUI REGIMI DI QUALITÀ, PREVEDE CHE NELL’ETICHETTATURA POSSANO FIGURARE RIPRODUZIONI DELLA ZONA DI ORIGINE GEOGRAFICA E RIFERIMENTI TESTUALI, GRAFICI O SIMBOLICI ALLO STATO MEMBRO O ALLA REGIONE IN CUI È COLLOCATA TALE ZONA. A NOSTRO AVVISO, L'INSERIMENTO NELL'ETICHETTATURA DI UNA DICITURA DESCRITTIVA DELLA ZONA DI ORIGINE DI PROVENIENZA DEL LATTE PER UN PRODOTTO DOP RISPONDE A QUANTO PREVISTO DAL REG. CE N. 1151/2012 E NON AL DM 19.12.2016. CIÒ DETTO, È LECITO RIPORTARE SU UN PRODOTTO DOP UNA DICITURA DEL TIPO “ORIGINE DEL LATTE: VENETO ORIENTALE” A FINI DI SEMPLIFICAZIONE, EVITANDO DI CITARE UNA PER UNA TUTTE LE PROVINCE INTERESSATE?

(anziché “debbono”) pare chiaramente sottintendere che si tratta di una facoltà e non di un obbligo, ragion per cui in questi casi l’operatore dovrebbe essere libero di fornire l’informazione sull’origine del latte sia applicando il Dm in questione, sia utilizzando altre modalità e diciture previste dalle norme di settore, in questo caso la normativa Dop. Circa la dicitura "origine del latte: Veneto Orientale", spetta all’azienda che ne fa uso in etichetta accertare – e se del caso dimostrare – che tale indicazione geografica è sufficientemente precisa, chiara (ossia, ben individuata) e facilmente comprensibile dai consumatori ai quali si rivolge. Detto in altri termini, che una tale affermazione non può ritenersi potenzialmente fuorviante in quanto indeterminata o troppo generica. Solo a titolo informativo, può essere utile segnalare che da parte di taluni soggetti che ne rivendicano l’autonomia amministrativa tramite l’istituzione di una nuova provincia, si identifica con l'espressione "Veneto orientale" (o Venezia Orientale) una ben delimitata area geografica: quella posta a nord-est della città metropolitana di Venezia, comprendente i territori degli ex mandamenti di Portogruaro (che per storia e geografia sarebbe Friuli sud-occidentale, trovandosi al di là del fiume Livenza) e di San Donà di Piave, suddivisa in 20 comuni, i cui maggiori centri sono le città di San Donà di Piave, Portogruaro e Jesolo. A tale riguardo si vedano i siti: - https://it.wikipedia.org/wiki/Veneto_Orientale - http://www.vegal.net/index.php?area=3&menu=41&page=16 5&lingua=4

La questione relativa alla destinazione delle panne risale alla normativa sanitaria ormai abrogata di cui al Dpr n. 54/97. La vecchia legislazione prevedeva che vi fosse un latte crudo conforme e uno non conforme per carica batterica e cellule somatiche; quest’ultimo poteva essere destinato solo a formaggi con stagionatura oltre i 60 giorni. Si era quindi posto il problema della destinazione delle panne derivate da latte non conforme. Al riguardo, nel 2003 Assolatte pose al ministero della Salute il seguente quesito: “Le creme di latte, ottenute dall’affioramento di latte crudo conforme ai requisiti di cui all’allegato A, capitolo IV del Dpr

La Circolare del ministero dello Sviluppo Economico sul Dm 19.12.2016, riguardante l'indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari, specifica che per i prodotti esclusi dall’ambito di applicazione di tale decreto gli operatori possono fornire l’informazione sull’origine del latte nel rispetto delle disposizioni del Dm stesso. L’uso dell’espressione “possono” 72 IL MONDO DEL LATTE

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11/14MAGGIO2020

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IL MONDO DEL

IL MONDO DEL LATTE 1/2020

L AT T E GENNAIO

2020 -

ANNO

LATTE NEL MONDO

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IL

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ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF 15/12/19 15:30 13:15 16/12/19


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