IL MONDO DEL
IL MONDO DEL LATTE 2/2021
L AT T E N. 2
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IL LATTE NEL MONDO
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ASSOLATTE
E DEL
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DA TRE GENERAZIONI LA RICERCA DELL’ECCELLENZA
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L’INTENSITÀ
IL MONDO DEL
LATTE
SOMMARIO
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Riprendere il dialogo di Paolo De Castro
MONDO ASSOLATTE
Boom alimentare. I prodotti lattiero-caseari sono in cima alla lista della spesa Burro: risalgono le vendite in Italia. Buone notizie per il re della cucina
ATTUALITÀ
Eda: un book per scoprire il latte News Eda flash Ue: cambio di presidenza al Consiglio europeo, tocca al Portogallo Fil: l’impatto della pandemia sul settore lattiero-caseario News Libri
FEBBRAIO
ECONOMIA
Cibo sostenibile? Certo, ma anche locale e sano Covid-19: le tracce indelebili sui comportamenti d’acquisto
MERCATI
Export: Brexit, evitato il peggio Produzione: 2020, export in aumento nonostante la pandemia Esportazioni italiane di latte Borsa prezzi Dop, un anno complicato
IGIENE E SICUREZZA
Acque per il consumo umano: la nuova direttiva Ue Il 2020 delle allerte nel lattiero-caseario
NORMATIVE
L’esperto risponde
Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987
i risiamo: un’altra crisi di governo, un altro cambio ai vertici del ministero per le Politiche Agricole. Un dicastero che ha una storia molto travagliata, con continui cambi di nome, ruoli e competenze. Con il referendum del 1993, anno in cui più di tre quarti dei 39 milioni di italiani votanti ne chiese – a torto o a ragione, chissà – l’immediata soppressione, perché le competenze fossero europee e regionali. Un settore alla cui guida si sono avvicendate decine di persone. Dall’Unità d’Italia al referendum che portò alla caduta dei Savoia ne abbiamo contati 52 e Teresa Bellanova è stata la quarantesima ministra dell’Italia repubblicana! Dal 1860 a oggi, in media, ogni anno e mezzo l’agricoltura nazionale è stata affidata a un nuovo responsabile. Scorrendo la lunga lista di nomi vediamo statisti, economisti e molti personaggi di rilievo per la politica nazionale, ma anche persone che poco o nulla hanno fatto per l’agroalimentare tricolore. Alcuni li ricordiamo con affetto e ammirazione, altri sono IL MONDO DEL passati come meteore e non hanno lasciato segno. N. 2 A discolpa di tutti, va detto che per chi non è nel settore è una missione quasi impossibile lasciare un’impronta, dovendo partire ogni volta da zero, con a disposizione – come abbiamo visto – meno di due anni di tempo. Eppure, tutti dicono che l’agroalimentare è un settore chiave per l’economia del Paese e che meriterebbe maggiore attenzione. Soprattutto, diciamo da tempo, meriterebbe più tutele e più attenzioni chi ogni giorno raccoglie e valorizza le migliori materie prime nazionali e internazionali, trasformandole in prodotti di qualità, di alto valore aggiunto. Ed è riconosciuto in tutto il mondo per le sue indiscusse capacità di produrre pasta, sughi, salumi, formaggi e vini a dir poco eccezionali. Chi scrive, però, è un inguaribile ottimista e spera che prima o poi il vento cambi. Chissà che non sia proprio il prossimo ministro a farlo. Mentre scriviamo non sappiamo ancora chi sarà. Ma, in ogni caso, vogliamo fargli i nostri migliori auguri di buon lavoro.
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Il francobollo Assolatte
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LATTE NEL
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COMITATO ITALIANO FIL-IDF
Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm
Il Vostro indirizzo verrà utilizzato anche per l’invio, da parte nostra, di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. In qualsiasi momento potrà modificare ovvero revocare tale autorizzazione inviando una email all’indirizzo privacymondodellatte@assolatte.it ai sensi del Reg. UE 679/16 e del D.Lgs. 196/03
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IL FRANCOBOLLO IL PRIMO RISALE AL 1840, INTRODOTTO NEL REGNO UNITO CON L’EFFIGIE DELLA REGINA VITTORIA. OGGI ANCHE ASSOLATTE HA IL SUO
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e understand that Mr Hill’s plan of transmitting letters free, without actual cash payment of postage is likely to come into operation very shortly, and that the three modes of carrying it into effect which were proposed last summer and led to a good deal of discussion and controversy, are all to be brought into operation-viz: 1. Paper may be sent to the Stamp-office, and prepared for passing free by the post by the application of a stamp. 2. The public will have the opportunity of purchasing small adhesive labels, which they can stick on to their letters. 3. They may purchase stamped covers, or envelopes printed on paper manufactured by Mr Dickinson, with lines of thread in the interior of the sheet […]” Era l’aprile del 1840 e The Times trattava il tema della riforma postale che nel giro di pochissimo sarebbe entrata in vigore nel Regno Unito. Una riforma che tra i suoi elementi cardine spostava il pagamento dell’onere del trasporto dal destinatario al mittente. Fino all’entrata in vigore del nuovo sistema – il 6 maggio 1840 – l’onere del trasporto della posta era a carico del destinatario, con tariffa variabile in base alla distanza. Ciò significava che, quando la corrispondenza non veniva ritirata, il costo del trasporto restava a carico dell’amministrazione postale. In più, il sistema era spesso aggirato con canali di trasporto più a buon mercato, ma non leciti. Per risolvere i problemi, la riforma di Rowlald Hill ha previsto il pagamento da parte
del mittente a prezzi più bassi, per incentivarne l’uso anche da fasce di popolazione meno abbienti. Pagamento che poteva essere attestato attraverso un timbro apposto dall’ufficio postale, l’uso di carta bollata o l’apposizione sulla busta di un francobollo da 1 penny. Un sistema da molti criticato. Una lettera pubblicata sulle colonne dello stesso quotidiano qualche mese prima in risposta alla richiesta del Governo di suggerimenti sul miglior metodo per attuare un tasso uniforme di affrancatura proponeva: “prego rispettosamente di suggerire che le lettere dovrebbero essere inviate come prima, ma che, al momento di lasciarle all’ufficio postale, le spese di spedizione siano pagate a quest’ultimo. Con questo metodo non ci sarà falsificazione. La comodità del pubblico sarà pienamente soddisfatta (perché non ci sarà il fastidio della richiesta di francobolli o buste). Non sarà richiesto alcun controllo e, non ultimo, non ci saranno spese di produzione o circolazione dei francobolli... Adottando il mio suggerimento, l’affrancatura sarà chiara e i funzionari del governo non sprecheranno il loro tempo a vendere buste affrancate”. Il Penny Black
– così chiamato per l’effigie della regina Vittoria riportata su sfondo nero – introdotto con la riforma Hill è il primo francobollo postale della storia; emesso l’1 maggio 1840 ed entrato in uso nel Regno Unito pochi giorni dopo. Contrariamente alle critiche, il Penny Black fu lo strumento che più di altri ebbe successo. Tutt’ora elemento fondamentale del servizio postale di tutti i Paesi del mondo, il francobollo è divenuto elemento celebrativo di occasioni speciali, come dimostra quello emesso solo pochi mesi fa dal Ministero dello Sviluppo economico e dedicato ai 75 anni di Assolatte nella serie tematica “le Eccellenze del sistema produttivo ed economico”.
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L’OPINIONE
RIPRENDERE IL DIALOGO di Paolo De Castro
A
ll’inizio dell’anno, alla riapertura dei lavori dell’Europarlamento, insieme ad altri 60 colleghi eurodeputati ho scritto al commissario all’Agricoltura Janusz Wojchiechowski e al commissario con delega al Commercio Valdis Dombrovskis, per ricordare le drammatiche conseguenze che la disputa sull’aviazione civile sta avendo sul settore agroalimentare dell’Ue. Nella lettera riconosciamo gli sforzi compiuti dalla Commissione europea per trovare una soluzione negoziale, ma abbiamo sottolineato ancora una volta come sia ingiusto che le imprese dell’agroalimentare sopportino la gran parte dei
costi di una controversia che ha origine in un altro settore. Inoltre, la situazione potrebbe aggravarsi con le nuove tariffe su vini e alcolici annunciate il 30 dicembre. Tariffe che non toccano i prodotti italiani, ma potrebbero avere effetti indiretti, con surplus di offerta all’interno dei confini Ue. Nella lettera abbiamo inoltre ricordato che le perdite non si riferiscono solo ai costi per i dazi, cioè all’impatto immediato. Più durano le misure americane, più sarà difficile per i nostri produttori di qualità riconquistare le quote di mercato d’Oltreoceano eventualmente perse a causa dei prezzi finali gonfiati dai dazi.
Tutto questo avviene mentre alla Casa Bianca c’è un avvicendamento auspicato da tutti coloro che, nel mondo, supportano la validità del metodo di lavoro multilaterale. Metodo che regge anche il funzionamento delle istituzioni comunitarie. Guardando al programma e dai contatti avuti dai suoi sostenitori americani in Europa, posso dire che Joe Biden guarderà con spirito di amicizia e condivisione agli alleati. L’Onu, la riforma del Wto, gli impegni dell’Accordo di Parigi, la stessa Unione europea in quanto soggetto politico multilaterale, saranno visti dalla Casa Bianca come essenziali. Il che non vuol dire che gli Usa rinunceranno alle
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Il latte non è tutto uguale...
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Scoprite di più sul sito www.coripet.it nella sezione “il consorzio”.
L’OPINIONE proprie prerogative. Biden ha Obama. Insieme all’ex fatto campagna elettorale da ambasciatore presso l’Ue un lato criticando la politica Anthony Gardner, Vilsack era la dei dazi di Trump, dall’altro persona incaricata di costruire appoggiando slogan sul ponti quando Usa e Ue “Buy American”. Ma con cercavano un accordo sul Ttip. la sua amministrazione si Una volta a Bruxelles, parlò del potrà discutere e sistema delle Dop confrontarsi con e delle Igp, tema CON BIDEN spirito costruttivo. su cui gli americani Si cercheranno non hanno LE DUE le soluzioni, cambiato idea e SPONDE superando restano contrari ATLANTICHE la retorica all’approccio SONO dell’“America Ue, con grande PIÙ VICINE first” e un dialogo sensibilità. fino a oggi troppo La nuova segretaria assoggettato alle al Commercio è Gina capacità di interpretazione Raimondo, già governatrice dei tweet del capo della Casa di Rhode Island. È una Bianca, come avveniva invece democratica moderata, con un con Donald Trump. passato da venture capitalist, In passato, in più occasioni cioè nel settore della finanza ho avuto modo di toccare con al servizio dell’innovazione. La mano questo atteggiamento scelta riflette la priorità che di disponibilità al dialogo Biden intende dare a relazioni con il nuovo segretario commerciali che rimettano all’Agricoltura Tom Vilsack, gli Usa in una posizione di perché rivestiva lo stesso leadership nell’innovazione ruolo nell’amministrazione tecnologica. In questo
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settore, per bilanciare le relazioni commerciali il target privilegiato sarà la Cina. Nel caso specifico della controversia Airbus-Boeing, va ricordato che la frizione viene da lontano ed è durata circa vent’anni, ha visto coinvolte diverse amministrazioni americane e, per quanto riguarda l’Ue, diversi governi e Commissioni. La situazione generale è parzialmente cambiata quando, alla fine del 2020, il Wto ha quantificato le compensazioni cui ha diritto l’Ue. Ora siamo in equilibrio, un accordo forse non sarà facile, ma tutte e due le parti si sforzeranno di più nel cercare soluzioni. Il clima è cambiato, ed è nell’interesse anche di Biden che l’Ue sia più forte. L’Europa deve essere consapevole che sta per ritrovare un alleato storico cruciale, ma non dare per scontato che sia disposto solo a fare passi indietro.
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MONDO ASSOLATTE BOOM DELLA SPESA ALIMENTARE. I PRODOTTI LATTIERO-CASEARI SONO IN CIMA ALLA LISTA NEL 2020, UN SETTIMO DEL TOTALE DEGLI SCONTRINI BATTUTI IN GDO È IMPUTABILE AI LATTICINI. IN PIENA PANDEMIA, LATTE, YOGURT E FORMAGGI HANNO VISTO CRESCERE DELL’8,4% LE VENDITE REALIZZATE DALLA DISTRIBUZIONE MODERNA IN ITALIA di Carmen Besta
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oom della spesa per il food&beverage nel 2020: i lockdown che si sono succeduti nel corso dell’anno e le restrizioni imposte per contenere la pandemia hanno portato gli italiani a passare più tempo in casa e, quindi, ad aumentare gli acquisti realizzati nei punti vendita della distribuzione moderna. La spesa alimentare domestica (dati Ismea-Nielsen) è cresciuta del 7% nei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019. E, se le stime sugli ultimi mesi del 2020 saranno confermate, l'anno da poco concluso stabilirà il record degli ultimi dieci anni. PRIMI DELLA CLASSE Nel 2020 non solo è aumentata la cifra destinata dalle famiglie agli acquisti alimentari, ma è anche cambiata l’allocazione di questo budget. Gli italiani hanno scelto di acquistare latte e derivati più di qualunque altra categoria di alimenti: i prodotti lattierocaseari rappresentano infatti la prima voce di spesa alimentare in Italia con il 13,9% di quota, davanti ai derivati dei cereali (13,4%) e alle bevande alcoliche e analcoliche (11,7%). CRESCITA IMPETUOSA Latte e derivati sono anche tra le famiglie di prodotti alimentari a maggior tasso
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MONDO ASSOLATTE di crescita delle vendite: tra gennaio e settembre 2020 gli italiani hanno aumentato dell’8,4% gli acquisti di prodotti lattiero-caseari rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ad espandersi non sono state solo le vendite dei prodotti confezionati (+9,2%), ma anche di quelli venduti al taglio al banco (+6 per cento). FORMAGGI LOCOMOTIVA A trainare le vendite nella Gdo è la passione degli italiani per i formaggi: nel 2020 la spesa domestica per i prodotti caseari è salita in media del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche in questo caso la crescita ha riguardato sia i formaggi venduti al taglio (+5,5%), sia quelli confezionati (+18,4%), che sono arrivati a rappresentare il 57% del mercato a valore. In termini di sell out i formaggi duri restano i numeri uno, con il 19% di quota sulla spesa per il lattiero-caseario, e consolidano la loro leadership grazie a un ulteriore miglioramento del 9,7% delle vendite nell’anno mobile.Il forte legame tra italiani e formaggi è confermato dall’andamento positivo di tutte le tipologie, a partire dai freschi (+12,4%), per continuare con i formaggi industriali (+8,1%), per quelli semiduri (+5,8%) e per i molli (+7,9 per cento). Il nuovo approccio alla spesa alimentare determinato
SENZA MOZZARELLA NON C’È PIZZA dall’emergenza Covid-19 ha portato gli italiani a riscoprire anche alcuni alimenti e a ridare loro il ruolo importante che meritano in un’alimentazione equilibrata. Come il latte, che nel corso del 2020 ha visto crescere le vendite del 5,1%. L’effetto scorta ha premiato il latte Uht (+9,5%), a discapito del latte fresco ( -3,5 per cento). L’attenzione al salutismo e al benessere del microbiota, fondamentale per il corretto funzionamento del sistema immunitario, ha spinto anche l’incremento di spesa per lo yogurt, che ha registrato un +4,3% rispetto al 2019. In sintesi, quindi, ottimi risultati nei punti vendita che hanno permesso di contenere i danni legati alla chiusura del foodservice.
2021 GLOBAL FOOD AND DRINK TRENDS IL FUTURO VISTO DA MINTEL La già crescente attenzione per la salute mentale ed emotiva è stata moltiplicata dalla pandemia e dalla vasta portata dei suoi impatti. Questo ha indotto i consumatori a riconoscere quanto il benessere sia di importanza vitale e nei prossimi anni cercheranno più prodotti e servizi che offrano benefici per il proprio benessere. Mintel prevede che formulazioni innovative di cibi e bevande li aiuteranno a imparare come la dieta può avere un impatto positivo sulla salute mentale ed emotiva, il che porterà a un nuovo interesse ad approcci basati sulla psicologia per un'alimentazione sana.
Lo sanno benissimo gli italiani, ai quali le chiusure e limitazioni imposte alle pizzerie dalle misure anti coronavirus non hanno tolto la voglia di pizza. Anzi. Durante la pandemia, le vendite di farina, lievito e mozzarella sono fortemente cresciute e tanti si sono scoperti pizzaioli tra le mura di casa. Nel 2020 le vendite di mozzarella per pizza sono cresciute del 60% in quantità rispetto all’anno precedente (dati Iri riferiti al periodo settembre 2019/settembre 2020 al canale totale Italia compresi i discount) e sono state il segmento più performante del mondo della mozzarella. Anche nel 2020, inoltre, la mozzarella si è confermata il formaggio più prodotto in Italia, il più esportato e anche il più comprato: rappresenta, infatti, il 29% della produzione casearia nazionale e il 23% dell’export caseario italiano. Quanto alle vendite, nell’anno finito a settembre 2020, in supermercati, ipermercati e libero servizio di tutta Italia sono stati acquistati 115 milioni di kg di mozzarelle, l’11,3% in più rispetto ai 12 mesi precedenti. A valore, la crescita è stata del 12,7% e ha portato il mercato della mozzarella in questo canale a sfiorare i 916 milioni di euro.
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BURRO: BUONE NOTIZIE PER IL RE DELLA CUCINA TORNANO A SALIRE IN ITALIA LE VENDITE DI BURRO: +13,8% NEL 2020. LA CRESCITA COINVOLGE TUTTE LE TIPOLOGIE IN COMMERCIO. INDISPENSABILE IN MOLTE RICETTE TRADIZIONALI E AMATO DA MOLTI BUONGUSTAI, SI STA PRENDENDO LA RIVINCITA DOPO ANNI DI CRISI di Carmen Besta
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icembre e gennaio di solito sono “l'alta stagione” del burro, i mesi in cui gli italiani tradizionalmente ne acquistano di più. Ma nel 2020 la situazione è cambiata rispetto agli anni precedenti e le vendite hanno continuato a crescere
ininterrottamente. Infatti, da ottobre 2019 a ottobre 2020 il mercato del burro nella Gdo ha fatto registrare un +13,8% a volume e un +9,1% a valore. Altro dato importante: la frequenza d’acquisto è cresciuta del 13 per cento.
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MONDO ASSOLATTE ALIMENTO ESSENZIALE Si tratta di un'inversione di tendenza molto significativa perché, dopo anni di demonizzazioni, è bastato il bagno di realtà indotto dalla pandemia, che ha portato gli italiani a ripensare il carrello della spesa e a individuare gli alimenti indispensabili in ogni casa, per riconoscere al burro le sue indubbie qualità e il suo ruolo nell’alimentazione e nella cucina italiana. CRESCITA TRASVERSALE Complessivamente il mercato del burro in Italia è arrivato a superare i 430 milioni di euro per un totale di 49,2 milioni di kg (stima Assolatte su dati Nielsen totale Italia, iper + super + libero servizio + discount). Il burro viene acquistato da oltre 20,5 milioni di famiglie e ha raggiunto una penetrazione dell’82% su base nazionale. La crescita registrata dal mercato del burro nel corso del 2020 è stata trasversale a tutte le aree geografiche e a tutti i canali distributivi. Il supermercato si conferma il canale preferito per l’acquisto di burro (con quasi il 39% dei volumi nazionali) e ha visto crescere le vendite a due cifre (+15,7% a volume), distanziando il discount, il secondo canale d’acquisto, che è rimasto invece stabile (27,4% di quota totale). VINCE LA TRADIZIONE A conferma della “riscoperta” qualitativa del burro da parte degli italiani c’è anche il fatto che la crescita registrata dalle vendite nel corso del 2020 è stata trasversale a tutti i segmenti del mercato e non solo a quelli che già mostravano andamenti positivi (come il burro senza lattosio e quello biologico). Anzi, è stato proprio il burro tradizionale a registrare la migliore performance: il burro classico ha guidato la crescita del mercato, con un
+14,2% a volume e un +9,1% a valore annui, e continua a rappresentare il 93,4% delle quantità comprate e il 91,3% della cifra spesa per gli acquisti domestici di burro. BIOLOGICO A GONFIE VELE Un altro 4,5% del mercato totale a volume è rappresentato dal burro leggero/delattosato, che nel
2020 ha visto una crescita a due cifre delle vendite (+10% a volume e +11,1% a valore su base annua) e aumentare il parco acquirenti, arrivando in 2,4 milioni di famiglie. Piccola nicchia quella del burro biologico che, a dispetto dei volumi ridotti (2,2% di quota a volume), ha visto salire in modo importante le vendite (+12%).
FONTE DI VITAMINE UTILI PER IL SISTEMA IMMUNITARIO L’epidemia da coronavirus ha riportato d’attualità l’importanza dell'efficienza del sistema immunitario, per tenere alte le nostre difese naturali. Per rafforzarle, occorre fornire all’organismo tutte le sostanze utili a sostenere l’immunocompetenza, come le vitamine A, D, C, E, B6 e B12, l‘acido folico, lo zinco, il ferro, il rame e il selenio. Alcuni di questi nutrienti benefici abbondano nei prodotti lattiero-caseari e in particolare nel burro. Un motivo in più per ribadirne l’importanza nell’ambito della nutrizione sana ed equilibrata. Il burro è particolarmente ricco di vitamina A, che aiuta a mantenere l’integrità strutturale e funzionale delle mucose che costituiscono la prima linea di difesa, importante per le cellule immunitarie e supporta la risposta antinfiammatoria. Bastano 10 grammi di burro, utilizzato a crudo, per ottenere 90-100 μg di vitamina A, pari a un sesto circa di quella che ci serve quotidianamente. Il burro è anche fonte di vitamina D, importante per la sua attività immunomodulante e perché interviene sulla composizione del microbiota, mantenendone efficiente la funzione immunologica. Per saperne di più sulla dieta per il sistema immunitario si può scaricare il numero speciale de Lattendibile, realizzato da Assolatte, e consultabile usando il Qr qr code sottostante.
Leggi il Qr code con il tuo smartphone per accedere alla videonotizia
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Abbiamo un latte di qualità per ogn ognuno di voi. Parmalat ha dedicato al latte tanta energia, migliorandolo con l’esperienza ed il lavoro. E per dare a ciascuno di noi la possibilità di scegliere, ne ha creato uno per ogni esigenza, mantenendolo sicuro e garantito attraverso un’accurata selezione delle materie prime in base a severi standard qualitativi e oltre un milione di rigorosi controlli all’anno, che lo rendono di assoluta qualità e fiducia. Parmalat è il buon latte che esaudisce i gusti e le necessità di tutti, anche in termini di qualità e sicurezza.
Nutriamo insieme l’oggi e il domani
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
YAKULT:
ARRIVA ANCHE IN ITALIA LA NUOVA CONFEZIONE IN CARTONE DA SEI BOTTIGLIETTE. Era il 1935 quando il dottor Minoru Shirota, microbiologo e ricercatore della facoltà di Medicina di Kyoto, in Giappone, rese disponibile in commercio un particolare fermento lattico probiotico coltivato in latte, che prese il suo nome "L.casei Shirota", in grado di giungere vivo nell’intestino, favorendo così l’equilibrio della flora intestinale. Inizialmente la bevanda venne distribuita solo localmente, anche se i progetti dello scienziato e imprenditore andavano ben oltre i confini del Sol Levante. Il sogno del dottor Shirota era infatti quello di “portare il benessere al maggior numero di persone nel mondo” e per questo motivo il termine Yakult – che deriva dall'esperanto “jahurto” (yogurt) – doveva essere comprensibile al di fuori del Giappone. Ed è così che oggi, in 40 Paesi del mondo, ben 40 milioni di persone bevono Yakult ogni giorno. Un piccolo grande lancio che apre il 2021: Yakult Italia passa alla nuova confezione in cartone. Anche in Italia arriva la confezione in cartone a minor impatto ambientale, contenente sei bottigliette. Un piccolo grande lancio, segnato dal nuovo confezionamento, molto
elegante e pratico. Infatti, il pack ha dimensioni ridotte, è più resistente di quello in plastica, protegge le sei bottigliette poste su due file, è facilmente impilabile in verticale sia sullo scaffale del punto vendita, sia all’interno del frigorifero di casa, ed è connotato da una grafica più accattivante e comunicativa. La praticità è data anche da una maggiore facilità dell’apertura della confezione, attraverso una apposita linguetta. Una piccola rivoluzione per Yakult, con l’obiettivo di incontrare i bisogni dei consumatori più fedeli, che da anni supportano l’azienda, e di raggiungere anche coloro che non hanno ancora provato i prodotti. Per le tre varietà di prodotto, Yakult Original, Yakult Plus e Yakult Light, sono stati
rispettivamente mantenuti i tre storici colori che garantiscono un’ottima riconoscibilità: rosso, verde e azzurro. Resta invariata la formulazione di Yakult, bevanda a base di latte scremato con i suoi 20 miliardi di fermenti probiotici L. casei Shirota, che favoriscono l’equilibrio della flora intestinale. Segno dell’immutata filosofia aziendale, basata su tre pilastri indicati dal dottor Shirota più di 80 anni fa: 1. la promozione di un corretto stile di vita e una sana alimentazione; 2. la salute dell’intestino, per una vita più lunga e più sana; 3. la volontà di contribuire al benessere e alla felicità delle persone in tutto il mondo.
YAKULT ITALIA – Sede legale: via V. Monti, 51 – 20123 Milano Tel. 02 831281 - Fax 02 89415949
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ATTUALITÀ_EDA
PUBBLICAZIONE EDA DI CURIOSITÀ SUL LATTE di Katia Bellantone
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a European Dairy Association ha inaugurato il nuovo anno con una pubblicazione dedicata al latte. Curiosità, informazioni tecniche, notizie storiche, tutto in una trentina di pagine, che rispondono agli interrogativi dei lettori e sfatano alcune delle fake news più diffuse. Anche se il tutto è ben noto a chi lavora nel settore, vediamo insieme alcuni passaggi del libricino. CHE COS’È IL LATTE? Il latte è un alimento naturale, prodotto dai mammiferi. La sua composizione varia da specie a specie, ma sono sempre presenti proteine, grassi, lattosio e numerose vitamine e minerali, primo tra tutti il calcio. Secondo la normativa europea il termine “latte” non può essere utilizzato per alcun prodotto diverso dai latticini. PERCHÉ IL LATTE È BIANCO? Il colore bianco puro del latte deriva dalle proteine. Si trovano nel latte in due forme: insolubile (caseina) e solubile (siero di latte). Le prime sono sotto forma di sfere microscopiche (micelle), e rimangono in sospensione all’interno del latte, respingendosi a vicenda per la loro carica elettrica negativa. Sono incolori, ma diffondono la luce. I globuli di grasso creano un’illusione visiva di latte bianco. CHE COS’È LA CASEINA? La caseina è la principale proteina del latte e rappresenta l’80% dei
componenti proteici totali. È nota per i suoi benefici sulla crescita e sullo sviluppo dei bambini. È nota anche per il suo ruolo nella formazione di muscoli negli adulti, dati i suoi amminoacidi essenziali. La caseina può essere facilmente separata ed estratta dagli altri componenti del latte. Di conseguenza, viene utilizzata per realizzare diversi prodotti a valore aggiunto e costituisce i componenti principali per la realizzazione della cagliata, fase chiave nel processo di trasformazione del latte in formaggio. UN PO’ DI STORIA La produzione del “formaggio” risale al 3.000 avanti Cristo, quando i beduini trasportavano il latte animale in sacchi durante i loro viaggi nel deserto. Il caldo provocava l’acidificazione e la coagulazione del latte, con la formazione di un liquido (siero di latte) e di una vera e propria cagliata.
CI SONO DIFFERENZE TRA LATTE E BEVANDE A BASE VEGETALE? Il latte è al 100% naturale, mentre le bevande a base vegetale sono elaborate con vari tipi di ricette, spesso con molti ingredienti aggiunti. Il latte, invece, subisce minime lavorazioni e non contiene ingredienti aggiunti. Dal punto di vista nutrizionale, il latte è naturalmente ricco di sostanze nutritive, mentre le bevande a base vegetale vengono arricchite con vitamine e minerali per imitare la composizione naturale del latte. Per motivi di gusto, poi, la maggior parte delle bevande a base vegetale contengono zucchero aggiunto e aromi. Le bevande a base vegetale e il latte sono quindi prodotti completamente differenti, sia dal punto di vista tecnologico che nutrizionale. La pubblicazione “Dive into the world of milk” si può scaricare dal sito www.euromilk.org
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ATTUALITÀ_EDA FLASH EMISSIONI DI METANO, EUROPA TRA LE PIÙ SOSTENIBILI Nuovo appuntamento Eda sulle emissioni di metano, per approfondire gli aspetti che hanno maggiore impatto sul settore, le possibili opzioni per ridurre l’inquinamento causato dalla zootecnia e la revisione del calcolo dell’impronta ambientale. Organizzato nel contesto della recente pubblicazione “Eu Methane Strategy” della Commissione europea, il seminario Eda ha dato la possibilità ai membri di discutere delle nuove politiche europee e di sottolineare che esse devono fondarsi su solide basi scientifiche. È importante evidenziarlo: l'Europa è una delle regioni del mondo più efficienti per produzione di latte, con un'impronta di carbonio tra le più basse del pianeta. Un risultato raggiunto negli anni, attraverso una significativa riduzione delle emissioni. La produzione lattiero-casearia in Europa contribuisce in modo significativo all’assorbimento di carbonio attraverso i pascoli e alla produzione di energie rinnovabili.
LA COMMISSIONE UE IMPLEMENTA L’INIZIATIVA “NO WOMEN, NO PANEL" La Commissione europea sostiene l’uguaglianza di genere e raccomanda di attuare il “No Women, No Panel” quando si definisce l'agenda delle conferenze a Bruxelles. È questa la campagna avviata dalla commissaria Mariya Gabriel che punta a rilanciare l’equilibrio di genere nei panel degli eventi pubblici e invita i servizi della Commissione europea ad accettarsi che in tutti gli eventi siano presenti donne tra gli oratori. Per la Commissione europea è necessario trovare un giusto equilibrio tra gli speaker, non solo in termini di genere, ma anche di età ed etnia. “Il principio guida nell’organizzazione delle conferenze è la qualità. Per questo, negli ultimi anni, il gender balance è diventato parte del nostro mondo: anche la nostra convention dello scorso novembre ne è stata un esempio perfetto, con due donne e due uomini” ha commentato il presidente di Eda, Michel Nalet.
LINEE GUIDA EDA PER LE ETICHETTE NUTRIZIONALI Pubblicate le linee guida Eda sull’etichettatura nutrizionale Fop con un'analisi dettagliata degli schemi esistenti e i principi volti a valutare qualsiasi etichettatura da apporre sulla confezione che deve avere lo scopo di informare al meglio il consumatore e incoraggiare il consumo di prodotti adatti a una dieta sana ed equilibrata. Secondo Eda, il sistema ideale deve essere in linea con le raccomandazioni dietetiche, garantire informazioni complete ai consumatori sull'alimentazione intesa nel suo insieme, tenere conto dell’apporto nutrizionale dei prodotti e basarsi su solide basi scientifiche. Con il documento, l’industria casearia europea dimostra il proprio impegno a garantire informazioni credibili, accurate e utili a chi acquista.
PRODOTTI CASEARI E LATTICINI COME INGREDIENTI PROTAGONISTI DELL’EVENTO ANNUALE DELLA DG AGRI È stata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a inaugurare l’Agri Outlook 2020, evidenziando il ruolo dell’agricoltura nell'ambiziosa strategia del "Green Deal". "Se l’agricoltura sceglierà di diventare green, verrà ripagata” ha detto la presidente. Le stime vedono in aumento i prodotti lattiero-caseari usati come ingredienti: “il 15% dei volumi di latte viene utilizzato come ingrediente. Scomporre il latte nelle sue preziose componenti è una parola chiave per la nostra industria: il latte è una miscela unica di micro e macronutrienti che noi riusciamo a utilizzare secondo esigenze e desideri dei mercati. Alimenti di alto valore nutrizionale, prodotti per la nutrizione o il piacere fanno parte del nostro paniere”, ha spiegato Jean-Luc Bordeau (Lactalis Ingrédients) nel suo intervento.
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ATTUALITÀ_UE
CAMBIO DI PRESIDENZA AL CONSIGLIO EUROPEO: TOCCA AL PORTOGALLO di Katia Bellantone
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opo la presidenza tedesca, che è riuscita a mettere d’accordo gli Stati membri sugli obiettivi della Farm to Fork – ma non ha avuto medesimo successo sull’etichettatura nutrizionale fronte pacco – tocca al Portogallo prendere le redini del Consiglio europeo. Una presidenza a trazione mediterranea è certamente più rassicurante e lascia meglio sperare rispetto agli esiti della discussione sull’etichettatura, argomento ancora caldo e attuale tra i ministri agricoli del Vecchio Mondo. Vedremo cosa riuscirà a ottenere l’Italia, che nei mesi scorsi ha guidato la coalizione dei Paesi contrari al Nutriscore in seno al Consiglio e che nelle ultime settimane ha dovuto affrontare una crisi di governo con le dimissioni della ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. La presidenza portoghese ha promesso grande attenzione per i temi che riguardano l’agroalimentare e, buttando uno sguardo alle dimensioni del settore lattiero-caseario nazionale, ci aiuta a sperare che continuerà a essere centrale nei prossimi mesi. In Portogallo, infatti, il settore lattiero-caseario è particolarmente rilevante per l’economia del Paese, rappresentando il 28% della produzione zootecnica e il 12% di quella agricola. Nell’industria alimentare, inoltre, latte e latticini rappresentano il 12% delle vendite totali.
Negli ultimi trent’anni, la produzione è cresciuta costantemente, mentre gli allevamenti si sono ridotti del 90 per cento. Oggi, i caseifici portoghesi – circa 350 – raccolgono latte da circa 4.250 aziende, senza contare i circa 2.000 produttori di latte delle Azzorre. Il settore lattiero-caseario è organizzato principalmente in cooperative, che commercializzano il 75% della produzione totale. Il settore è anche un’importante fonte di occupazione, e genera circa 11.500 posti di lavoro diretti. I caseifici più piccoli sono specializzati in prodotti di nicchia, principalmente formaggi tradizionali, e le principali produzioni sono: latte alimentare (696.000 tonnellate), yogurt (115.000 tons), formaggio (65.000 tons), burro (30.000 tons) e panna (22.000 tons). Il settore lattiero-caseario è uno dei pochi settori dell’agroalimentare quasi autosufficiente, con un livello attuale intorno al 92 per cento. Anche sul fronte nutrizionale latte e derivati hanno un ruolo importante, con i prodotti caseari che sono parte rilevante delle raccomandazioni dietetiche locali. Sul fronte dei consumi, latte alimentare e yogurt sono in calo, mentre gli acquisti di formaggio sono in aumento. Il latte prodotto è completamente trasformato da unità industriali portoghesi ed è destinato, in una percentuale consistente, ai consumatori nazionali.
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ATTUALITÀ_FIL/IDF L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SUL SETTORE LATTIERO-CASEARIO di Chiara Fabrizi
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o scorso giugno, la Federazione ha condotto un’indagine per raccogliere esperienze e conseguenze del Covid-19 sul settore lattierocaseario nelle prime fasi della pandemia. Oltre cento domande riguardanti l’intera filiera lattiero-casearia alle quali hanno risposto numerosi Paesi, in rappresentanza del 55% della produzione mondiale di latte. É bene ricordare che la pandemia non è iniziata
contemporaneamente in tutte le regioni del mondo. I Paesi dell’Africa e del Sud America sono stati colpiti diversi mesi dopo le prime infezioni in Cina. I primi a essere investiti dal virus sono stati Europa e Nord America. Così come diverse sono state le risposte e le misure nazionali messe in atto per adattarsi a questa nuova, imprevista e travolgente realtà. Variabili che hanno determinato inevitabilmente ricadute e reazioni differenti
nelle diverse regioni. Quanto emerso dall’indagine è che il settore lattiero-caseario è stato riconosciuto come un’attività essenziale in tutto il mondo. Produzione e trasformazione del latte non sono mai state interrotte. Lo dimostra il fatto che non c’è mai stata carenza di latte e prodotti lattiero-caseari. Nonostante alcuni resoconti dei media, lo smaltimento in azienda del latte è stato molto contenuto e limitato alla prima
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*Latte da allevamenti Piemontesi conformi allo standard CReNBA. Certificati CSQA n°52667 – 52626 DTP122 ISO22005.
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ATTUALITÀ _FIL/IDF parte della pandemia. La produzione lattiera non è stata influenzata allo stesso modo in tutti i Paesi. A fronte di operatori che hanno registrato eccedenze produttive e che, nella grande maggioranza dei casi, hanno trovato vie per aggiustare la produzione, altri non hanno avuto questo problema. La stagionalità ha costituito un fattore importante perché il picco di produzione si è verificato all’inizio della pandemia nell’emisfero settentrionale. Il settore lattiero-caseario non è stato influenzato in modo significativo da casi di malattia tra i propri operatori (allevatori o dipendenti). Ciò grazie agli standard elevati delle pratiche di sicurezza alimentare e alle misure di prevenzione messe in atto nelle aziende, negli impianti di trasformazione e nel trasporto del latte. Inoltre, non è stato segnalato alcun problema di sicurezza alimentare o di qualità dei prodotti dovuto alla situazione. Il consumo, o i luoghi in cui si consuma cibo, ha subito l’influenza di misure messe in atto per limitare la diffusione del virus e degli effetti economici che hanno portato alla disoccupazione e/o alla riduzione del reddito familiare. Ciò ha condizionato in maniera decisa le opportunità di vendita per molti trasformatori. L’impatto della riduzione del segmento Horeca è stato significativo. In alcuni Paesi, l’aumento delle vendite al dettaglio – che in misura diversa hanno coinvolto tutte le categorie di prodotti lattiero-caseari – ha coperto la perdita nei servizi di ristorazione (hotel, ristoranti, ecc.). In altri Paesi la compensazione non è stata, invece, altrettanto efficiente. Gli impianti di trasformazione
NUOVO BOLLETTINO FIL/IDF PER L’USO DEI TERMINI LATTIERI Il Codex General Standard for Use of Dairy Terms (Gsudt) costituisce una guida sull’uso corretto dei termini che universalmente individuano i prodotti lattiero-caseari. Lo standard fu sviluppato dal Comitato Codex sul latte e sui prodotti lattierocaseari (Ccmmp) alla fine degli anni ‘90 per rispondere alla crescente necessità di garantire che i termini relativi ai prodotti lattieri fossero correttamente impiegati e per limitarne il potenziale uso improprio su prodotti che non contengono latte o suoi derivati. Considerata l’importanza dello standard, non passò molto tempo e la Fil/Idf pubblicò un proprio bollettino nel quale forniva informazioni sulla natura, l’intento e le possibili implicazioni del Gsudt nel contesto del commercio nazionale, regionale e internazionale, compreso il suo status in relazione all’accordo sulle barriere tecniche (o non tariffarie) al commercio (Tbt) dell’Omc. Oggi gli esempi di pratiche di marketing e uso di denominazioni confuse per descrivere prodotti di imitazione dei prodotti lattierocaseari purtroppo non mancano ed è, dunque, più che mai importante che le disposizioni contenute nello standard siano interpretate e applicate correttamente. Per questo motivo la Federazione ha pubblicato una revisione del bollettino 507/2020, aggiornandone i contenuti. I principi dell’applicazione dei termini lattiero-caseari sono discussi, con esempi, in relazione a prodotti lattiero-caseari (inclusi quelli con composizione modificata come il ridotto contenuto di grassi, l’arricchimento in proteine ecc), prodotti lattiero-caseari composti e altri alimenti non lattieri. Coerentemente con un altro importante standard generale del Codex, quello sull’etichettatura degli alimenti preconfezionati (Codex General Standard for Labelling Prepackaged Foods), un principio fondamentale del Gsudt è che gli alimenti devono essere descritti e presentati in modo da garantire che i consumatori non siano fuorviati o confusi. L’etichettatura dei prodotti alimentari – lattiero-caseari o meno – non deve essere falsa, fuorviante, ingannevole o, in alcun modo, creare un’impressione errata riguardo alla reale natura del prodotto. “L’origine naturale, il valore nutritivo, le proprietà funzionali e le caratteristiche sensoriali del latte e dei prodotti lattiero-caseari hanno portato a una percezione positiva del consumatore e a una forte posizione di mercato per questi prodotti in tutto il mondo – ha affermato la presidente del Comitato permanente Idf sugli standard di identità ed etichettatura Melissa Cameron – questo aggiornamento supporta i responsabili politici, gli operatori del settore alimentare e le autorità di controllo nell’evitare qualsiasi uso errato dei termini relativi ai prodotti lattiero-caseari per i prodotti non lattiero-caseari, essenziale per salvaguardare la salute dei consumatori”. Il bollettino Idf 507/2020 - The Codex General Standard for the Use of Dairy Terms. Its nature, intent and implications è scaricabile gratuitamente dal sito della Federazione.
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ATTUALITÀ _FIL/IDF hanno lavorato instancabilmente per adattarsi rapidamente alla nuova domanda. Trasportatori e distributori hanno garantito l’accesso ai prodotti di qualità di sempre a livello di vendita al dettaglio. La pianificazione per le emergenze, come la digitalizzazione e la preparazione, sono emersi quali fattori importanti per facilitare la flessibilità. Governi e consumatori hanno sviluppato una maggiore fiducia nel settore lattiero-caseario, scoprendo allo stesso tempo un rinnovato apprezzamento per l’importanza dei prodotti lattiero-caseari come alimenti di base. Sebbene l’indagine abbia permesso di raccogliere elementi interessati, sembra ancora troppo presto per ottenere informazioni sull’effetto del virus sul commercio. Gli impatti a lungo termine sono ancora da comprendere ed è chiaro che la parola “fine” sulla pandemia è ancora lontana. La resilienza del settore lattiero-caseario è stata notevole. Tuttavia, l’esperienza ha sollecitato tutti i livelli della filiera a diventare ancora più flessibili e adattabili. L’importanza del settore a breve e lungo termine per la sicurezza e la garanzia alimentare è stata riconosciuta a tutti i livelli di mercato. Quanto emerso dall’indagine, proprio in virtù dell’evoluzione rapida e turbolenta che ha avuto la pandemia, non può essere considerato come esaustivo, ma una semplice fotografia dell’impatto iniziale del Covid-19 e della risposta del settore nel periodo marzogiugno 2020. Molto altro lavoro sarà necessario per comprendere gli impatti a lungo termine.
WORLD DAIRY SITUATION REPORT 2020 La Federazione ha pubblicato il World Dairy Situation Report 2020. Il bollettino – elaborato e aggiornato ogni anno – rappresenta la pubblicazione di punta sui mercati lattiero-caseari internazionali e rientra nella missione di rappresentanza e supporto della Federazione per tutta l’industria lattierocasearia mondiale. L’edizione 2020 è il risultato di una stretta collaborazione tra la Fil, gli esperti lattiero-caseari e le organizzazioni chiave di tutto il mondo. Il rapporto contiene una grande quantità di informazioni sul settore lattiero-caseario internazionale, tra cui dati, grafici, rapporti nazionali e analisi su oltre 50 Paesi produttori di latte di tutti i cinque continenti. Il rapporto copre diversi aspetti del settore lattiero-caseario, dalla produzione e lavorazione lattiero-casearia al commercio, ai prezzi e al consumo. Il documento fornisce, inoltre, un approfondimento delle attuali macro tendenze della domanda e dell’offerta che interessano il settore. E ancora, l’edizione 2020 del rapporto include un capitolo speciale dedicato agli impatti preliminari della pandemia Covid-19 sul settore lattiero-caseario, compresi i dettagli su come il settore sta adattando le sue pratiche per affrontare la sfida e continuare a produrre latte e prodotti lattieri sani e nutrienti.
SPETTROMETRIA NEL VICINO INFRAROSSO: AGGIORNATE LE LINEE GUIDA La Federazione ha aggiornato lo Standard congiunto Iso 21543/Fil 201 Milk and milk products – Guidelines for the application of near infrared spectrometry con il quale fornisce le linee guida per l’uso della spettrometria nel vicino infrarosso (Nir) nell’analisi del latte e dei prodotti lattiero-caseari. A seconda della forma e dell’applicazione del campione, è possibile applicare diverse configurazioni dello strumento per la trasmittanza, la riflettanza diffusa o la transflettanza. In particolare, questa nuova edizione della pubblicazione introduce i principi di misurazione della trasmittanza e della transflettanza, copre tutti i tipi di campioni (in forma liquida, semisolida o solida), presenta una revisione e un aggiornamento delle sezioni di calibrazione e validazione, amplia gli esempi sulle procedure di gestione e misurazione dei campioni e include un allegato con i riferimenti alle analisi del latte crudo.
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ATTUALITÀ_NEWS MÜLLER LANCIA I VASETTI ECO IN DESTOPOT Müller continua a investire nell’innovazione tecnologica e di prodotto negli yogurt lanciando il nuovo vasetto da 500 grammi realizzato in Destopot, destinato a sostituire le confezioni oggi in commercio. La novità, coerentemente con l’attenzione aziendale verso i temi ambientali, rappresenta un importante passo in avanti nella direzione di un’offerta sempre più sostenibile. Il Destopot, infatti, è un materiale composito ottenuto rivestendo un sottile involucro interno di plastica con uno esterno in cartoncino. Questa soluzione garantisce un duplice vantaggio in termini di minor impatto sull’ambiente. In primo luogo, a differenza dei cosiddetti poliaccoppiati, plastica e cartoncino sono facilmente separabili nel postconsumo, agevolando così il loro corretto smaltimento nei rifiuti domestici. Il Destopot, inoltre, rende possibile ridurre del 60% il contenuto di plastica rispetto all’attuale vasetto da 500 g., senza compromettere i requisiti di sicurezza igienica, stabilità e resistenza meccanica.
FATTORIE OSELLA DONA 100.000 PASTI AI PIÙ BISOGNOSI Fattorie Osella in collaborazione con Banco Alimentare ha donato 100.000 pasti per aiutare chi si trova in difficoltà, esprimendo ancora una volta la sua forte sensibilità e volontà di dare sostegno alla comunità. A testimonianza del senso di appartenenza al territorio e alla responsabilità sociale che da sempre animano l’operato di Fattorie Osella, già la scorsa primavera l’azienda ha supportato l’Ospedale di Cuneo nella lotta al Covid-19, tramite la Fondazione Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle, contribuendo all’acquisto di macchinari e dispositivi di protezione per il personale medico e socio-sanitario della struttura. “L’impegno nei confronti del territorio in cui opera e la vicinanza alle famiglie italiane è nella nostra natura" ha detto l’amministratore delegato di Fattorie Osella Simone Cucinotta. "Grazie alla solida collaborazione con Banco Alimentare durante tutto l’anno, abbiamo donato i nostri formaggi, contribuendo alla lotta contro l’emergenza sociale. Ora sono orgoglioso di annunciare che l’azienda ha donato 100.000 pasti a coloro che in questo momento stanno vivendo in situazione di precarietà, augurandoci che il nostro gesto solidale possa dare conforto a chi in questo momento ne ha più bisogno”. “Ringraziamo Fattorie Osella per il loro importante contributo" ha aggiunto il Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus Giovanni Bruno. "Stiamo attraversando un periodo particolarmente complesso e il numero di persone che si trovano in difficoltà continua purtroppo ad aumentare e anche i prossimi mesi saranno difficili”.
LACTALIS, “GALBANI PROFESSIONALE” ENTRA NEL MERCATO AGROALIMENTARE DI MILANO Foody – Mercato Agroalimentare Milano ha sottoscritto il contratto di concessione con il Gruppo Lactalis Italia in virtù del quale “Galbani Professionale”, la linea Galbani dedicata agli operatori della ristorazione, entra con uno spazio dedicato all’interno della zona del Mercato Carni. Qui Galbani ha la sua nuova base operativa per la logistica e per le attività commerciali, uno spazio utilizzabile anche per esposizione di prodotti, incontri con i buyer e iniziative di marketing. “Avere una base logistica e commerciale all’interno degli spazi di Foody ci offre una posizione strategica per presidiare il perimetro di Milano creando nuove opportunità di sviluppo business" ha precisato il general manager Galbani Cheese Ennio Caiolo. "Questa partnership ci permetterà di rafforzare il nostro ruolo di azienda leader nel settore lattiero caseario”.
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CIBUS 2021 A FINE GIUGNO O A INIZIO SETTEMBRE Confermata la ventesima edizione di Cibus 2021, il salone internazionale dell’alimentazione, che sarà la prima fiera dell’anno totalmente ed esclusivamente dedicata ai prodotti agroalimentari italiani. L’imprevedibilità della pandemia ha suggerito a Fiere di Parma e a Federalimentare di valutare lo spostamento in avanti delle date di svolgimento. Per fissare la nuova data sono stati avviati, già alla fine del 2020, due sondaggi: uno su un campione rappresentativo degli espositori di tutti i settori alimentari, l’altro su un panel di 1.500 buyer nazionali ed esteri provenienti da tutte le geografie di riferimento. Due le possibilità che stanno emergendo: aprire Cibus nella terza settimana di giugno, prima di Vinitaly, oppure agli inizi di settembre,
prima del salone del mobile. La scelta finale dovrà naturalmente tener conto dell’andamento della pandemia e della campagna di vaccinazione. Fiere di Parma e Federalimentare, in accordo con Ice-Agenzia e i principali attori della filiera agroalimentare, contano di poter fissare a breve la data definitiva. Il 95% delle tremila aziende che avevano prenotato il proprio stand per Cibus 2020, poi cancellata, ha già confermato la propria presenza. Una risposta positiva sta arrivando anche dai buyer esteri, tanto che è previsto un budget senza precedenti di oltre 3 milioni di euro per favorire l’incoming. La scommessa è quella di incrociare la progressiva ripresa produttiva e commerciale in Italia e nel mondo. Cibus 2021 sarà
una fiera in presenza, per presentare i nuovi prodotti e per consentire alla community internazionale di tornare sul territorio, a visitare le aziende fiore all’occhiello del food and beverage italiano. Ma l’evento capitalizzerà anche il matching generato in questi mesi dalla piattaforma on-line MyBusinessCibus e dai contenuti sviluppati in ambiente phigital e digital da Cibus Forum e Cibus Lab, portale sul quale saranno organizzati per tutto il 2021 nuovi workshop con la partecipazione di aziende e buyer nazionali ed esteri.
SACCO SYSTEM METTE ON LINE LA "INGREDIENTS TOWN" Continua INgredients, il progetto del polo biotech di eccellenza internazionale applicata alle industrie alimentari, nutraceutiche e farmaceutiche Sacco System, che ha l’obiettivo di portare alla luce il mondo nascosto degli ingredienti, raccontando come caglio, fermenti lattici e probiotici siano quotidianamente al nostro fianco. Senza questi ingredienti, tanti prodotti non esisterebbero. Sono elementi naturali ed essenziali per la produzione, ad esempio, di formaggio, yogurt e integratori alimentari presenti ogni giorno nelle nostre case. Da oggi sul sito ingredients.saccosystem.
com, nella sezione Ingredients, si può vedere il video cartone animato dove i nostri "amici" si presentano e scoprire tutto su di loro. INgredients Town è una città fantastica, dove gli ingredienti prendono vita come veri e propri personaggi, raccontando le loro storie e le loro caratteristiche. Sarà possibile conoscere Chimosina e Pepsina, fondamentali per la produzione del formaggio, o Bulgaricus e Thermophilus, responsabili della fermentazione dello yogurt, e ancora Rhamnosus SP1 e i Bifidos, supereroi probiotici, e tanti altri personaggi. Insomma, uno spazio fuori dal comune, dove conoscere gli alleati invisibili che accompagnano ogni giorno i consumatori e hanno un’azione benefica sulla salute di esseri umani, animali e ambiente e imparare divertendosi, attraverso video, quiz e giochi. Nella sezione “Come ci leghiamo” si può scoprire come gli ingredienti unendosi creino i prodotti finiti. Nella sezione “Giochiamo insieme”, invece, ci si può mettere alla prova con il primo gioco disponibile “Combina gli ingredienti”.
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ATTUALITÀ _NEWS STERILGARDA INVESTE 23 MILIONI PER LINEE AD ALTA AUTOMAZIONE Investimenti per oltre 23 milioni, di cui nove finanziati dal Ministero dello sviluppo economico e 29 nuove assunzioni in arrivo alla Sterilgarda, azienda di prodotti lattiero-caseari di Castiglione delle Stiviere. A darne notizia è stato lo stesso Mise dopo che il ministro Stefano Patuanelli ha firmato due decreti che autorizzano un accordo di sviluppo con Sterilgarda Alimenti Spa, che coinvolge la regione Lombardia, e uno per l’innovazione con il gruppo Salvatore Ferragamo Spa, che coinvolge la Regione Toscana. “I due accordi – si legge in una nota del ministero – puntano a favorire investimenti in ricerca e sviluppo per sostenere interventi di considerevole impatto tecnologico e dimensionale, in grado di incidere sulla capacità competitiva delle imprese anche al fine di salvaguardare l’occupazione”. Per la realizzazione di prodotti e processi produttivi innovativi sono previsti investimenti pari a circa 51 milioni, a sostegno dei quali il Mise ha messo a disposizione circa 15 milioni di agevolazioni. L’accordo di sviluppo con la ditta mantovana riguarda la realizzazione di un nuovo reparto di confezionamento con installazione di linee ad altissima automazione di confezionamento di prodotti lattiero-caseari, la predisposizione di un software per la tracciabilità dei prodotti e la ristrutturazione dello stabilimento: un maxi progetto presentato dalla Sterilgarda Alimenti da realizzare nel sito produttivo di Castiglione delle Stiviere.
LATTERIA MERANO: LINEA BELLA VITA FREE ZERO GRASSI Latteria Merano propone la linea di yogurt Bella Vita Free zero grassi: buoni come gli yogurt classici, ma con solo lo 0,1% di grassi e senza lattosio. Ponendosi come obiettivo più importante l’attenzione nei confronti del benessere, Latteria Sociale Merano realizza tutti i suoi prodotti con una materia prima unica: il latte dell’Alto Adige senza Ogm raccolto ogni giorno dai 550 soci, situati nei masi d’alpeggio nei dintorni di Merano e nelle valli limitrofe. Cremosi e genuini, gli yogurt Bella Vita Free zero grassi di Latteria Merano è la linea di yogurt al cucchiaio pensata per chi sceglie il benessere e la leggerezza senza voler rinunciare al gusto.
BAYERNLAND, CACIOTTINA VALFIORITA SENZA LATTOSIO Cinquant’anni di esperienza nella produzione di latte e latticini realizzati con il puro e genuino latte bavarese di alta qualità hanno portato Bayernland – la cooperativa di latterie agricole bavaresi – ad espandersi anche nel mercato free from, un trend oggi fortemente richiesto. Per permettere ai consumatori di non escludere dalla propria dieta latte e formaggi – alimenti indispensabili per benessere quotidiano – Bayernland offre una vasta linea di formaggi
senza lattosio che contiene meno dello 0,10% di lattosio tra cui la Caciottina Valfiorita. Prodotta seguendo l’originale ricetta italiana, la Caciottina Valfiorita senza lattosio di Bayernland è disponibile nel banco frigo dei supermercati nel formato da 220 grammi. Buona da sola o accompagnata a salumi e vino rosso.
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NUOVA BRAND IDENTITY PER CASEIFICIO COMELLINI Comellini, storico caseificio di Castel San Pietro Terme (Bo), che dal 1969 produce e commercializza formaggi freschi, scommette su una nuova immagine e presenta la nuova identity del brand e dell’intera gamma dei suoi prodotti, 100% italiani e di qualità, con l’obiettivo di dare risalto ai valori e alla mission del caseificio, che intrecciano tradizione, genuinità, origine e territorio insieme alla ricerca e all’innovazione gastronomica. “Abbiamo sentito la necessità di dare nuova linfa al nostro marchio che oggi, nella sua nuova veste, racconta al consumatore una storia lunga oltre 50 anni e un percorso che custodisce la ricerca dell’eccellenza enogastronomica emilianoromagnola, celebre in Italia e nel mondo – ha dichiarato l’amministratore delegato di Caseificio Comellini, Luca Comellini – Confidiamo che l’intera gamma di prodotti tradizionali, senza lattosio e Dop, possa ora essere fortemente riconoscibile e che il caseificio continui a riscuotere successo sul mercato, conquistato grazie all'impiego di ingredienti
genuini. Tra tutti il latte vaccino fresco, che lavoriamo giornalmente con l'utilizzo delle più moderne tecniche di trasformazione”. La nuova identità di brand rende il prodotto a scaffale distintivo, inoltre, il pay off “I formaggi freschi della via Emilia”, è incentrato su origine e territorio, mentre il trattamento grafico del packaging racconta un mondo di valori rivelati con tratti onirici e colori distintivi, volti a far emergere il prodotto a scaffale. Un tono di voce semplice ed emozionale trasforma il brand in un racconto del territorio e
veicola il prodotto in chiave più divertente e diretta. Oltre al restyling del logo e dei nuovi pack, Caseificio Comellini annuncia, inoltre, la messa online del nuovo sito web aziendale e della nuova pagina Facebook, volti a dare risalto e raccontare tutto ciò che c'è dietro al mondo Comellini: l'artigianalità, la filiera corta, il rispetto per il territorio e il saper fare emiliano-romagnolo. Firma il rebranding di Caseificio Comellini l’agenzia Life, che cura tutta la comunicazione per l’azienda, in un’ottica di regia integrata.
ARRIVANO I NUOVI YOGURT SNACK DI LATTERIA VIPITENO Latteria Vipiteno – la storica cooperativa altoatesina leader del mercato nella produzione di yogurt di alta qualità – ha presentato due nuovi yogurt snack realizzati con il latte 100% di montagna senza Ogm e senza conservanti, raccolto fresco ogni giorno dai suoi soci. Il primo è realizzato con lo yogurt intero al dolce gusto vaniglia, al quale vanno aggiunti crispies ricoperti da cioccolato al latte. La seconda referenza è pensata per chi predilige il sapore
genuino del classico yogurt intero bianco naturale, al quale il muesli regala una piacevole nota croccante. Gli yogurt snack di Latteria Vipiteno sono ideali da gustare a colazione, come spuntino di metà mattina o come spezza fame pomeridiano per placare i languorini fuori pasto.
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ATTUALITÀ _NEWS CASEIFICIO PALAZZO, LA BURRATA CONQUISTA I CONSUMATORI STRANIERI La cucina Made in Italy, con i suoi ingredienti e le sue ricette, resta la più ricercata negli acquisti dei palati gourmand stranieri e, fra questi, il formaggio fresco a pasta filata più famoso della Puglia conferma il suo primato. Staccando di gran lunga la domanda di mozzarella e di caciocavallo, oltre il 90% del fatturato export di Caseificio Palazzo nel 2019 proviene dalle vendite della burrata a marchio Murgella, premiata con una Medaglia d’Oro al World Cheese Awards 2010. Nel mercato internazionale, Caseificio Palazzo esporta in 27 Paesi, soprattutto in Europa, in Medio ed Estremo Oriente, Canada e Centro-Sud America. Dall’analisi dei trend di consumo emerge che il
più richiesto è il prodotto nella versione classica, preparato secondo la ricetta tradizionale, nonostante siano in molti a prediligere la variante al tartufo e quella affumicata, pensate per valorizzare il consumo di questo
formaggio fresco in ogni stagione e per tutti i palati. Fiore all’occhiello della produzione di Caseificio Palazzo e simbolo di una cultura gastronomica territoriale, la burrata è un formaggio fresco a pasta filata riempito con una cremosa farcitura a base di pasta di mozzarella e panna, detta stracciatella. Oltre alla bontà del latte italiano, a caratterizzare la lavorazione dell’azienda di Putignano fin dal 1957 è l’artigianalità del metodo di acidificazione del latte, con il siero innesto che consente la coagulazione del latte senza l’aggiunta di acidi organici. Il suo utilizzo trasferisce nei formaggi gli aromi delle zone di allevamento delle vacche, ovvero della Murgia.
GALBANI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ ll 25 dicembre scorso, le famiglie bisognose hanno ricevuto un pranzo di Natale speciale grazie all'azione di Caritas Italiana e al supporto di Galbani, che ha dato un concreto sostegno al settore della ristorazione, tra i più penalizzati dalle misure di contenimento adottate contro l’epidemia di Covid-19. Sono stati 30 i ristoratori di 10 città italiane (Torino, Milano, Genova, Parma, Firenze, Perugia, Caserta, Bari, Cosenza e Ragusa), a preparare e consegnare duemila menù natalizi, che si si sono chiusi con un dolce speciale: un tiramisù, che esprime al meglio lo spirito con cui Galbani ha lanciato questa iniziativa. Un progetto corale, nato sui social network, che
è stato trasformato dall’azienda in una gara di solidarietà e ha visto il coinvolgimento degli utenti su Instagram. Sono stati infatti invitati a pubblicare sul sito Galbani e sui social la foto di una fetta di tiramisù fatto in casa, con l’obiettivo di raggiungere simbolicamente il tiramisù più lungo del web. “Galbani è da sempre un’azienda attenta ai bisogni delle persone e dei territori in cui opera, e siamo particolarmente contenti di poter portare avanti questa iniziativa con l’appoggio di Caritas Italiana – ha dichiarato il direttore marketing di Galbani Cheese Mauro Frantellizzi – il progetto #TiriamociSù ha coinvolto dieci città rappresentative dell’intera penisola perché Galbani è sempre al fianco degli italiani, a maggior ragione in occasione di quello che è stato un Natale molto particolare. Con il contributo dei nostri consumatori sui social per il tiramisù più lungo del web e con la collaborazione dei nostri 30 ristoratori sul territorio, abbiamo regalato un pranzo di Natale diverso dal solito a coloro che stanno vivendo una condizione di difficoltà lanciando anche un forte segnale di sostegno a quella che è una delle categorie più impattate dalle misure per il contenimento della pandemia".
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DA CAMOSCIO D'ORO, LE “FETTE DI PECORINO”
CONAI PREMIA I NUOVI PACK DEGLI YOGURT PARMALAT
La famiglia delle Fette Camoscio d'Oro si allarga. Savencia Fromage & Dairy Italia ha infatti lanciato le “Fette di Pecorino” in confezione da 120 grammi. Con puro latte di pecora raccolto esclusivamente nel raggio di 80 km dal caseificio e naturalmente senza lattosio. A differenza di altri prodotti presenti sul mercato, caratterizzati da un gusto intenso, si contraddistinguono per un gusto dolce e una consistenza particolarmente cremosa, qualità uniche nel mondo dei formaggi di pecora. Queste fette sono estremamente versatili, ideali per arricchire i piatti: dall’antipasto ai secondi piatti, sono perfette per preparazioni sia calde che fredde. Ma non solo. Possono infatti vantare ottime proprietà nutrizionali: ricche di calcio e di proteine, sono anche naturalmente senza lattosio.
Importante riconoscimento per Parmalat Italia: i nuovi packaging sviluppati per gli yogurt con l'obiettivo di ottenere un sempre maggior rispetto dell’ambiente, si sono aggiudicati due premi del «Bando CONAI per l’Ecodesign degli imballaggi nell'economia circolare – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi». Un traguardo significativo, che sottolinea l’attenzione di Parmalat per l’ambiente e l'impegno della Ricerca e Sviluppo aziendale, che ha consentito di migliorare in chiave "green" sia il cartoncino in cui sono venduti gli yogurt sia i singoli vasetti. Oggi gli yogurt a marchio Parmalat sono presentati con un pack esterno in materiale riciclato e con vasetti in polimero. Il che li rende, di fatto, tutti riciclabili, così come ha riconosciuto CONAI assegnando loro l'autorevole premio.
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ATTUALITÀ _NEWS CANDIA ITALIA, IL 2020 CHIUDE IN POSITIVO
DA MILA, YOGURT INTERO AL GUSTO ARANCIA E ZENZERO
Candia Italia Spa, filiale italiana di Sodiaal, il più importante gruppo cooperativo lattiero-caseario di Francia nonché terzo produttore di latte in Europa e quinto su scala mondiale, ha chiuso il 2020 con un +1,5% a volume. Nonostante la crisi dovuta alla pandemia, i consumatori hanno mostrato di avere un occhio di riguardo per un bene di prima necessità come il latte a lunga conservazione. Secondo rilevazioni di Iri relative a Iper+Super+Ls, la categoria dominante del mercato italiano del latte Uht ha fatto registrare numeri in crescita sia in termini di volumi di vendita con oltre 1.015 milioni di litri (+4,9%), sia di giro d'affari, che ha raggiunto quota 1,045 miliardi di € (+7,8 per cento). Al suo interno, l'Alta digeribilità/ Senza lattosio si è confermato il segmento più vivace e performante, sfiorando con 218.221 milioni di litri il 10% di crescita annua in volumi. Candia Italia si inserisce in questo scenario di crescita sia con la conferma sostanziale delle proprie quote di mercato nel latte UHT "normale" sia rafforzando la sua posizione di terzo attore nazionale nel segmento Alta Digeribilità/Senza lattosio con una quota a volume del 2,6% su base annua, percentuale salita al 2,9% nel terzo trimestre dell'anno. L'offerta senza lattosio della filale italiana Sodiaal è stata premiata nelle preferenze dei consumatori finali nel Nord-Ovest (2,1%) e nel Sud Italia (5,7 %).
Cremoso, genuino e realizzato con il latte 100% dell’Alto Adige: è lo yogurt intero al gusto arancia e zenzero di Mila. La cooperativa altoatesina è specializzata nella produzione di yogurt e altri prodotti caseari di alta qualità. Il latte utilizzato proviene da 2.400 famiglie di contadini dell’Alto Adige ubicati in piccoli masi di alta montagna, la maggior parte sopra i 1.000 metri di altitudine. La cooperativa raccoglie il latte fresco dai suoi soci 365 giorni all'anno e lo trasforma in tanti prodotti. Il mix di arancia e zenzero dona a questo yogurt una nota agrumata e leggermente speziata, per un prodotto dal sapore unico, ma anche genuino e nutriente. La referenza è perfetta a colazione, come spuntino spezza fame e per la merenda dei bambini, da provare anche abbinato a muesli di cereali o frutta fresca.
LA CASEARIA CARPENEDO PROPONE BLU61 E BASAJO La Casearia Carpenedo, oggi riconosciuta come primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia, nasce dalla grande visione creativa del suo fondatore Antonio Carpenedo, fin da bambino animato da una passione che da sempre è inscritta nel dna di famiglia. Ogni singola creazione, infatti, è molto più di un semplice prodotto caseario, è un’arte interpretata con cura e passione lavorando materie prime selezionate e regalando profumi e sentori unici, é la narrazione di una storia
sempre diversa frutto di una estrema sensibilità e amore per la famiglia e la vita.
La gamma di produzione comprende prodotti esclusivi tra formaggi erborinati, affinati o selezioni speciali in edizione limitata, per un’offerta di indiscussa eccellenza e varietà a prova dei palati più esigenti. Tra questi, due esempi dai nomi evocativi e intriganti: Blu61 e Basajo, entrambi erborinati. Il primo è un formaggio a pasta morbida affinato in Vino Raboso Passito Veneto Igt e mirtilli rossi. Il secondo è a pasta cremosa di latte crudo ovino, affinato in pregiato vino passito bianco. Gusto fondente in bocca, dai retrogusti zuccherini del passito.
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ATTUALITÀ _NEWS DALTERFOOD GROUP LANCIA UNA NUOVA REFERENZA: IL PARMIGIANO REGGIANO DI PEZZATA ROSSA ITALIANA DalterFood Group aggiunge una nuova specialità al suo portafoglio prodotti: è il Parmigiano Reggiano Dop fatto solo con il latte di bovine di razza Pezzata Rossa Italiana. Si tratta di un formaggio di alto livello qualitativo, unico sul mercato italiano e internazionale, prodotto dal caseificio Colline del Cigarello e Canossa di proprietà del gruppo lattiero-caseario. Un
formaggio di nicchia e di alta qualità dedicato a un pubblico amante di uno stile di vita rustico e sostenibile e che vuole conoscere l’origine di ciò che porta in tavola. Il latte utilizzato per questo prodotto proviene esclusivamente dall’azienda agricola Le Boccede, situata sulle colline reggiane, che alleva in modo estensivo solo capi iscritti al Libro genealogico
di questa razza, riconosciuta dal ministero come razza bovina di interesse nazionale già dagli anni Cinquanta. Certificato biologico, il Parmigiano Reggiano ottenuto da questo latte ha anche il marchio “Solo di Pezzata Rossa Italiana”, rilasciato dall’Associazione Nazionale Allevatori Bovini di razza Pezzata Rossa Italiana (Anapri). La Pezzata Rossa Italiana è una razza originaria del Friuli poi diffusasi in tutta Italia grazie alla sua capacità di adattarsi anche agli ambienti più difficili grazie a una buona fertilità e a un’ottima resistenza alle malattie. Molto rustica e particolarmente adatta all’allevamento biologico, oggi la Pezzata è concentrata soprattutto nelle aree montane e, in genere, in stalle mediopiccole, a conduzione familiare. Queste caratteristiche si riflettono anche nel suo latte: il buon contenuto di grassi e l’alto tenore in proteine di ottima qualità lo rendono gradevole al palato e anche molto adatto alla produzione di formaggi.
BRIMI, LA RICOTTA FA TRIS Morbida, cremosa e realizzata con latte prodotto in Alto Adige. È la Ricotta di Brimi, disponibile in tre varianti: classica, senza lattosio e biologica. La gamma Ricotta di Brimi – storica cooperativa altoatesina specializzata nella produzione di mozzarella e altri formaggi freschi – è versatile e genuina, e sprigiona ad ogni assaggio tutto l’autentico sapore del puro latte altoatesino raccolto fresco ogni giorno dai 1.100 soci della cooperativa. I colori del packaging identificano e differenziano le tre linee: azzurro per la ricotta classica, arancione per quella
senza lattosio e verde per la ricotta biologica. La confezione è dotata di un pratico coperchio che permette di utilizzare il prodotto più volte quando aperto, a patto che sia conservato in frigorifero e consumato entro pochi giorni. Ideali da consumare al naturale o come ingrediente per creare tante ricette in cucina, sia dolci che salate, le tre referenze di ricotta Brimi sono perfette per chi sceglie alimenti buoni e genuini, per chi segue una dieta sana ed equilibrata e anche per i bambini.
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CONSORZIO TUTELA GRANA PADANO DOP, SLOW TOUR IN MOTO DA MILANO AL DELTA DEL PO Una moto rigorosamente italiana dal fascino di altri tempi con due borse gialle rotonde e uguali alle forme di Grana Padano, ha guidato il pubblico di Rete 4 tra i tesori di ogni genere lungo la Valle del Po. È lo “Slow tour Padano”, progetto ideato e condotto da Patrizio Roversi,
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in partnership con il Consorzio Tutela Grana Padano, che produce il formaggio Dop più consumato nel mondo con oltre 5 milioni di forme lavorate e più di 2 milioni vendute all’estero. Il pubblico ha seguito il percorso in sei puntate la domenica. Partenza da Milano, attraverso il
Parco del Ticino e le province di Pavia e Mantova in Lombardia, quelle di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena in Emilia e arrivo al Delta del Po, territorio fra Ferrara, città emiliana, e Rovigo, in Veneto. “Nessun percorso nella pianura del Po e delle colline che lo circondano si può compiere senza avere accanto il Grana Padano che da mille anni è la sintesi di sapori, capacità di fare, valori come la garanzia di qualità sui prodotti, valorizzazione del territorio – ha spiegato il direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano Stefano Berni – e conoscere il mondo che ogni forma esprime significa incontrare persone con una storia vissuta da raccontare, luoghi conservati nel tempo e pieni di vita, buone pratiche quotidiane da sempre spicchi di un modo di vivere aperto al nuovo”.
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ATTUALITÀ _LIBRI IL NUOVO ALMANACCO ALIMENTARE 2021 Cucinare per passione, riscoprire il profumo degli ingredienti e realizzare prelibatezze buone anche per la salute in poco meno di un’ora. Sembrerebbe un’impresa difficile, invece riuscirci è possibile per chiunque con “Il nuovo almanacco alimentare” (Rizzoli editore 2020, 208 pp.), curato da Marco Consentino, Alessandra Gigli e Luca Piretta. Ogni giorno dell’anno una ricetta sana, gustosa e facile da realizzare, oltre a un’idea per l’altro pasto della giornata. Il segreto, secondo gli autori, è quello di trovare la giusta combinazione fra tradizione e innovazione: far tesoro della ricchezza della dieta mediterranea – che significa varietà di alimenti e stagionalità – per riscoprire l’importanza della nutrizione come elemento di salute e lunga vita. Il loro calendario di ricette si rivela capace di soluzioni semplici ed efficaci, in grado di soddisfare il palato e le difese immunitarie. A tutto questo il nuovo almanacco alimentare aggiunge storie e curiosità legate alle ricette, trucchi di preparazione, corretta conservazione degli alimenti e altro ancora.
RICETTE RUBATE “Ricette rubate per artigiani, sognatori e startupper” (Vandenberg edizioni 2020, 208 pp.) non è un ricettario e non parla di pane, ma è il racconto di ciò che il Forno Brisa di Bologna ha imparato dai suoi tanti ispiratori. Dalla collaborazione tra Forno Brisa e Cook_inc. nasce un condensato di valori e idee per tutti coloro che vogliono fare impresa e seguire le proprie passioni. Questo libro contiene idee, valori e principi presi da altri, che gli autori hanno sentito l’urgenza di scrivere e tramandare. Pasquale Polito e Davide Sarti, fondatori del Forno Brisa, raccontano così l’origine del loro libro: “Ricette rubate in quanto le abbiamo avute in dono dalle persone che, anche se non consapevolmente, ci hanno ispirato in questi anni e vogliamo condividerle con tutti voi perché crediamo che custodire e trasferire sia una delle più grandi responsabilità culturali di ciascuno e che l’umanità si evolva in questo modo. Siamo stati fortunati a imbatterci in questi modelli e li abbiamo imitati, copiati e remixati. L’obiettivo non è rendere esaustivi gli argomenti, ma ispirare”.
SANTA PIETANZA Quale destino burlone ha fatto sì che Sant’Antonio, asceta ed eremita, sia oggi chiamato “del purcel” e considerato patrono di salumieri e macellai? Perché il 13 gennaio a Parma si mangiano le scarpette di Sant’Ilario? Avete mai assaggiato le dita degli apostoli? Le risposte le danno Lydia Capasso e Giovanna Esposito in “Santa pietanza” (Guido Tommasi editore 2017, 269 pp.). Uno spazio prezioso in cui cucina e narrazione si intrecciano e diventano l’una nutrimento dell’altra. Il filo rosso del testo è la santità: provate a pensare a quanti piatti italiani sono legati al culto dei santi, non riuscirete a contarli. Ovunque sia praticata una religione che riconosce i santi, infatti, le usanze che testimoniano la devozione dei fedeli sono moltissime, anche in cucina. Con tono volutamente leggero e ironico, ma mai irrispettoso o irreverente, le autrici raccontano il piacere della tavola e della convivialità mescolando elementi sacri e profani, visto che le due cose, anche in cucina, sembrano continuamente sovrapporsi e intrecciarsi.
CIBO E INNOVAZIONE SOCIALE Il percorso di ricerca “Cibo e Innovazione sociale. Nutrire nuove pratiche in risposta a nuovi bisogni” (Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Cirfood 2020, 57 pp.), a cura di Lorenza Maria Sganzetta con testi di Giulia Corti e Chiara Lodi Rizzini, mostra uno spaccato sui bisogni sociali emergenti, parte integrante dell’Agenda Onu 2030. Da qui alla luce dell’attuale contesto in cui l’intera società e il sistema economico si trovano, emerge la necessità di condividere una nuova visione su come affrontare le sfide presenti e future messe in evidenza. La pandemia ha infatti impattato sugli stili di vita e di consumo degli italiani, acuendo situazioni di difficoltà preesistenti che hanno spinto gli attori impegnati nel settore del food, della ristorazione e dell’educazione verso la ricerca di nuove soluzioni, più efficienti e sostenibili, per rispondere a nuovi bisogni sociali, territoriali ed educativi.
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ECONOMIA
CIBO SOSTENIBILE? CERTO, MA ANCHE LOCALE E SANO GLI ITALIANI FANNO SCELTE D’ACQUISTO SEMPRE PIÙ INFORMATE E RAZIONALI. E CHIEDONO PIÙ TRASPARENZA A BRAND E CATENE DI DISTRIBUZIONE di Samuele Ferrigato
L
ocale e sano. Con un occhio a non sprecare. Queste le tre declinazioni della sostenibilità in fatto di scelte alimentari dei consumatori statunitensi ed europei secondo l’indagine “Ibm Food Sustainability Study” condotta da Morning Consult e Ibm nei primi giorni di dicembre 2020 analizzando l’importanza che i consumatori danno alla sostenibilità alimentare. Lo studio, che ha coinvolto circa 3.500 persone, tra cui 988 italiani, mostra come e quanto sia importante per i consumatori conoscere la provenienza del cibo che portano in tavola, ma anche come stiano diventando non solo sempre
più responsabili nelle scelte d’acquisto, ma anche più esigenti nei confronti dei brand e dei retailer, ai quali è chiesta chiarezza e trasparenza dei processi con il supporto della tecnologia. Cresce la fiducia nei sistemi di tracciabilità basati sulla blockchain quali indicatori per acquisti più sostenibili. Tuttavia, i prezzi troppo alti rimangono ancora un ostacolo.
PRIMA LA SALUTE Nella valutazione degli acquisti, gli italiani danno precedenza alla provenienza locale (58%) e ai cibi sani (45%) piuttosto che all’origine sostenibile o alla riduzione degli sprechi. In particolare, sono le generazioni più anziane a dare peso alla provenienza del cibo, mentre i giovani danno più importanza ai benefici per la salute.
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ECONOMIA L'IMPORTANZA DELLA PROVENIENZA DEL CIBO FINO A CHE PUNTO SEI D'ACCORDO O IN DISACCORDO CON LE SEGUENTI AFFERMAZIONI? ASSOLUTAMENTE D'ACCORDO PIUTTOSTO IN DISACCORDO
ABBASTANZA D'ACCORDO NON SO/NO OPINIONE ASSOLUTAMENTE IN DISACCORDO
È IMPORTANTE SAPERE DA DOVE VIENE IL CIBO CHE ACQUISTO
58%
35%
5%
MI INTERESSA CHE IL CIBO PROVENGA DA UNA FONTE ETICA E RESPONSABILE
45%
42%
9%
SAREI DISPOSTO A PAGARE DI PIÙ PER IL CIBO CHE PROVIENE DA UNA FONTE ETICA E RESPONSABILE
33%
47%
11% 6%
SO ESATTAMENTE DA DOVE VIENE LA MAGGIOR PARTE O TUTTO IL CIBO CHE ACQUISTO
19%
20%
51%
8%
Fonte: MC - Ibm Europe Food Sustainability Study - Italy Report
Tuttavia, la pandemia di Covid-19 ha apportato cambiamenti anche nell’educazione alimentare degli italiani: circa la metà degli intervistati ora è più propensa a preoccuparsi della sostenibilità del cibo che acquista, con la GenZ in testa per l’attenzione a questi aspetti (55 per cento). Inoltre, con l’avvicinarsi
del Natale è stata sondata l’importanza della sostenibilità ambientale nella spesa per le feste: rispetto al 2019, l’8% in più degli italiani (86%), e quindi una forte maggioranza, ha affermato di considerare la sostenibilità un fattore chiave dei pasti delle festività. MANGIARE MEGLIO COSTA La ricerca ha evidenziato
come i prezzi incidano sulle decisioni di acquisto (42 per cento). Per gli italiani, la quantità di informazioni relative alla provenienza del cibo non è sufficiente e, nel 35% dei casi, rappresenta la principale problematica al momento dell’acquisto. Infatti, tre italiani su quattro si dicono disposti a pagare anche il 5-10% in più del prezzo allo scaffale per
L'IMPORTANZA DELL'ORIGINE PER CATEGORIA DI PRODOTTO SI CARNE
NO 79%
21%
63%
FRUTTA VERDURA
59%
LATTICINI
52%
37% 41% 48%
PRODOTTI SECCHI (ES. FARINE)
23%
77%
ALIMENTI TRASFORMATI
22%
78%
CIOCCOLATO
14%
86%
CAFFÈ
14%
86%
TE NON SO
9% 4%
91% 96% Fonte: MC - Ibm Europe Food Sustainability Study - Italy Report
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ECONOMIA LA PREOCCUPAZIONE PER LO SPRECO ALIMENTARE MOLTO PREOCCUPATO POCO PREOCCUPATO ITALIA
29%
MASCHI
22%
PARZIALMENTE PREOCCUPATO PER NIENTE PREOCCUPATO
NON SO / NON SONO SICURO
17%
46%
20%
50%
36%
FEMMINE
42%
6% 8%
15% 4%
Fonte: MC - Ibm Europe Food Sustainability Study - Italy Report
poter disporre di cibi di origine sostenibile. LA LOTTA AGLI SPRECHI La maggioranza degli intervistati italiani (75%) ha espresso preoccupazione per lo spreco alimentare: sono soprattutto le donne (78%) e i Millennial (80%) le categorie più attente agli sprechi. Inoltre, il 92% degli intervistati si dice più disponibile nell’acquistare gli alimenti presso supermercati che hanno progetti e iniziative riguardanti la riduzione dello spreco alimentare. LA BLOCKCHAIN DÀ VALORE Continuando il trend del 2019, il 92% degli italiani afferma che la blockchain e la tracciabilità degli alimenti è preziosa: in particolare, sono le donne (3 su 5) e i Baby boomers (63%)
a ritenere che la tracciabilità dei cibi dovrebbe diventare una costante perché permette di garantire l’autenticità dei prodotti, fornendo informazioni certificate su provenienza, freschezza e processo di lavorazione. Secondo un altro studio recente di Ibm e Morning Consult, focalizzato sulla catena del pescato, il 71% degli italiani incrementerebbe i propri acquisti se potesse verificare la sostenibilità degli allevamenti e delle produzioni con l'aiuto delle tecnologie più avanzate – tra cui blockchain, AI, sensori IoT, cloud – che certifichino la preservazione di quantità e varietà di pesce in oceani, laghi e fiumi. LATTICINI E FORMAGGI Nelle scelte d’acquisto, per quanto riguarda le categorie di prodotti alimentari per i quali gli italiani considerano importante
la provenienza i latticini sono al quarto posto (52%), preceduti da verdure (59%), frutta (63%) e carne (79%). Quasi impercettibile la differenza tra generi, con il 53% degli uomini contro il 51% delle donne interessati alla provenienza di latte e formaggi. Più marcata la differenza generazionale, con il 62% dei Baby boomers che sceglie i latticini in base alla provenienza, contro solo il 44% dei millenials. Da notare come rispetto a novembre 2019, l’importanza della provenienza per i prodotti lattiero-caseari sia diminuita di tre punti percentuali: un anno fa era al 55 per cento. Stessa posizione e stessa percentuale (52%), anche quando si parla di informazioni riguardanti una produzione responsabile ed etica. Davanti a latte e formaggi ci sono sempre carne, frutta e verdura.
LA SHELF LIFE E L'AUTENTICITÀ DI UN PRODOTTO: QUANTO CONTANO? GENZERS: 1997-2012
MILLENNIALS: 1981-1996
GENERAZ. X: 1965-1980
BABY BOOMERS: 1946-1964
QUAL È LA VERA DURATA DI UN CIBO
93% 93% 97% 96%
AUTENTICITÀ (AD ESEMPIO, SE QUALCOSA È AUTENTICAMENTE ITALIANO)
93% 96% 95% 96%
LA DATA IN CUI IL CIBO È STATO PRODOTTO
90% 94% 95% 94% Fonte: MC - Ibm Europe Food Sustainability Study - Italy Report
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ECONOMIA COVID-19: LE TRACCE INDELEBILI SUI COMPORTAMENTI D’ACQUISTO PIÙ ATTENZIONE AL PREZZO E AGLI ASPETTI SALUTISTICI ED ETICI. TAGLIO NETTO AL SUPERFLUO E RITORNO A SPESE PIÙ ESSENZIALI di Samuele Ferrigato
P
reoccupati per i propri familiari, per il lavoro e per la loro situazione economica. Hanno cambiato il modo di fare acquisti e cercano di risparmiare. Poco meno di due terzi afferma che non comprerà prodotti di cui non ha davvero bisogno, anche se questo significherà non essere al passo con gli ultimi trend. Oltre i due terzi ritiene che servirà almeno un anno per eliminare del tutto le paure della pandemia. Questi gli elementi principali dell’indagine EY Future Consumer Index sui cambiamenti nell’atteggiamento e nei comportamenti dei consumatori nel tempo, e i segmenti emergenti, condotta in Italia e altri 19 Paesi tra cui Stati Uniti, Cina, Francia,
Germania e Regno Unito. La survey fornisce dati con cui valutare quali cambiamenti hanno una durata temporale legata alla crisi generata dal Covid-19 e quali invece potranno influenzare i consumi nel lungo termine. L’IMPATTO SUI CONSUMI Il coronavirus ha avuto un impatto senza precedenti nell’atteggiamento di consumo degli italiani. Dall’indagine emerge che il 71% ha già cambiato le modalità di acquisto e il 53% la tipologia di prodotti acquistati. I consumatori sono più coscienti e cauti a proposito della loro salute fisica (il 60% vuole fare scelte più salutistiche), prestando più attenzione all’impatto sull’ambiente e alla sostenibilità (63 per cento).
Due tendenze preponderanti sono la riduzione dei consumi nel futuro e lo spostamento accelerato verso l’acquisto on line di prodotti in precedenza acquistati nei negozi fisici (34 per cento). L’81% dei consumatori intervistati ha dichiarato di aspettare i saldi e la maggior parte acquisterà a distanza. Inoltre, dall’indagine emerge che i consumatori sono preoccupati per la loro famiglia (90%), per la libertà personale (85%) e per le finanze (82%). Il 66% è preoccupato per il lavoro. I consumatori italiani visitano meno i negozi fisici. Il 56% pianifica in anticipo e fa grandi spese alimentari piuttosto che acquistare più frequentemente. Il 55% si rivolge a negozi più piccoli per acquisti quotidiani con scontrini "leggeri", piuttosto
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ECONOMIA IL COVID-19 HA AVUTO UN IMPATTO SENZA PRECEDENTI SULL’ATTEGGIAMENTO CHE I CITTADINI DI TUTTO IL MONDO (ITALIANI COMPRESI) HANNO AVUTO VERSO I CONSUMI COME CONSEGUENZA DEL COVID-19 I CONSUMATORI SONO:
ITALIA
90% PREOCCUPATI PER LA LORO FAMIGLIA 85% PREOCCUPATI PER LA LORO LIBERTÀ 66% PREOCCUPATI PER IL LORO LAVORO 82% PREOCCUPATI DELLE LORO FINANZE 71% CAMBIANO IL MODO DI ACQUISTARE 53% CAMBIANO I PRODOTTI CHE ACQUISTANO 39% ACQUISTANO SOLO L’ESSENZIALE
MONDO
87% PREOCCUPATI PER LA LORO LIBERTÀ 83% PREOCCUPATI PER IL LORO LAVORO 66% PREOCCUPATI DELLE LORO FINANZE 78% CAMBIANO IL MODO DI ACQUISTARE 74% CAMBIANO I PRODOTTI CHE ACQUISTANO 57% ACQUISTANO SOLO L’ESSENZIALE 35% PREOCCUPATI PER LA LORO FAMIGLIA
Fonte: EY Future Consumer Index, October 2020
che recarsi nei supermercati più grandi. Il 43% dichiara di acquistare meno di frequente. A frenare gli acquisti sono vari aspetti. Il più diffuso è il timore di viaggiare sui mezzi pubblici, dichiarato dai due terzi del campione che ha risposto al sondaggio. Il 46% non vuole provare i vestiti in un negozio, il 38% ha paura di andare al bar, il 37% evita di mangiare al ristorante. Un terzo degli intervistati
preferisce non entrare in un centro commerciale e il 13% non gradisce acquistare in un supermercato. ON LINE, SI E NO Due tendenze preponderanti sono la riduzione dei consumi nel futuro e lo spostamento accelerato verso l’acquisto on line di prodotti in precedenza acquistati in negozio. Il 28% degli italiani crede infatti che le modalità di acquisto
cambieranno nel lungo periodo e il 34% dice che acquisterà di più in rete cose che di solito acquistava nei negozi. Ma non tutti i prodotti avranno la stessa importanza nell’acquisto digitale. Il 60% degli shopper italiani dice che acquisterà principalmente elettrodomestici e prodotti tecnologici on line e il 63% che il servizio al cliente è un importante elemento della loro esperienza. Prima del Covid-19
L'IMPATTO FINANZIARIO DEL COVID-19 69%
CERCO DI RISPARMIARE PIÙ DENARO CHE IN PASSATO
43%
LE MIE FINANZE NON MI DANNO PREOCCUPAZIONI IL MIO REDDITO È DIMINUITO
39%
GLI INVESTIMENTI HANNO PERSO VALORE
39%
HO SOFFERTO PERDITE FINANZIARIE
32%
I DIVIDENDI SONO DIMINUITI IN VALORE
32% 24%
LE MIE ORE LAVORATIVE SONO STATE RIDOTTE
23%
STO MEGLIO FINANZIARIAMENTE DATO CHE C'È MENO DA…
18%
HO AVUTO UNA RIDUZIONE DEL SALARIO CON LE STESSE ORE
13%
MI AFFIDO AL SUPPORTO DEL GOVERNO PER UN AIUTO… HO PERSO IL MIO REDDITO COMPLETAMENTE
8%
Fonte: EY Future Consumer Index, October 2020
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ECONOMIA QUANDO SI TORNERÀ ALLA VITA NORMALE? E COME SARÀ? QUANTO VELOCEMENTE I CONSUMATORI ITALIANI PENSANO SI POSSA TORNARE ALLA "NORMALITÀ" SU DIVERSI TEMI, UNA VOLTA CHE LA PANDEMIA SARÀ FINITA. GIORNI / SETTIMANE
MESI ANNI/MAI 29%
61%
SHOPPING
30%
57%
LAVORO
49%
VITA SOCIALE
36%
10% 13% 15%
41%
CREDE CHE IL MODO DI VIVERE CAMBIERÀ SIGNIFICATIVAMENTE NEL LUNGO TERMINE
65%
NON ACQUISTERÀ PRODOTTI DI CUI NON HA BISOGNO, ANCHE SE VUOL DIRE NON ESSERE AL PASSO CON GLI ULTIMI TREND
28%
CAMBIERÀ IL MODO DI FARE ACQUISTI
65%
È PIÙ COSCIENTE E CAUTO A PROPOSITO DELLA SALUTE FISICA
33%
55%
DIVERTIMENTO
37%
50%
MARGIARE FUORI CASA/BAR
37%
STABILITÀ FINANZIARIA
34%
12% 13% 29%
56%
PIANIFICA DI CONCENTRARE GLI ACQUISTI PIUTTOSTO CHE ACQUISTARE PIÙ FREQUENTEMENTE
58%
FA PIÙ ATTENZIONE ALL’IMPATTO SULL’AMBIENTE DI QUELLO CHE COMPRA E CONSUMA
25%
VIAGGIARE
26%
46%
28%
27%
PREVEDE DI ESSERE IN GRADO DI LAVORARE IN MANIERA FLESSIBILE
Fonte: EY Future Consumer Index, October 2020
solo il 17,8% degli acquisti di questa categoria avveniva sul web. Tra il 45% di consumatori che acquista on line prodotti del supermercato, il 46% dice che quando fanno la spesa a distanza provano meno nuovi prodotti di quanto fanno di solito in negozio. RITORNO ALLA NORMALITÀ L’orizzonte temporale per tornare alla vita “normale” viene percepito con diverse tempistiche dagli italiani, mentre per lo shopping e il lavoro si prevede che sia questione di giorni o settimane (rispettivamente per il 61% e il 57 per cento). Per altre tematiche si prevede che i tempi saranno più lunghi. Come per i viaggi, dove gli abitanti del Belpaese prevedono che sarà questione di mesi (46%) o di anni (28 per cento). Inoltre, la futura vita “normale” sarà diversa dal passato. Infatti, il 41% degli intervistati
ORDINERÀ ONLINE E FARÀ IL PICK-UP NEL NEGOZIO PIÙ SPESSO (ES. CLICK AND COLLECT)
crede che il modo di vivere cambierà significativamente nel lungo termine. Il 65% non acquisterà prodotti di cui non ha bisogno, anche se vuol dire non essere al passo con gli ultimi trend. Il 28% cambierà il modo di fare acquisti. Il 65% dichiara che sarà più cosciente a cauto a proposito della propria salute fisica. Il 58% farà più attenzione all’impatto sull’ambiente di quello che compra e consuma. Un quarto ordinerà online e si affiderà al click and collect. Il 27% prevede che sarà in grado di lavorare in maniera flessibile. I QUATTRO PROFILI In base alle risposte analizzate, gli analisti di EY Future Consumer Index hanno identificato quattro profili di consumatori attuali e cinque di consumatori del futuro in base all’impatto del Covid-19 sulla vita delle persone e all’atteggiamento futuro verso sé stessi, i consumi e la società.
In difficoltà e preoccupati (32%). Molto preoccupati su molti aspetti della loro vita, compresa la salute e le finanze. Limitano le attività per ridurre i costi e proteggersi dal Covid-19. Si aspettano impatti di lungo termine derivanti dalla pandemia. Si stanno adattando (33%). In generale stanno reagendo bene, sentendosi in controllo delle loro vite. Le perdite finanziarie personali non sono preoccupanti, ma temono per l’impatto sull’economia locale. Eppure, a causa della pandemia hanno adattato i comportamenti visitando meno negozi, focalizzandosi sull’essenziale ed eliminando il superfluo, acquistando localmente e sentendo che i loro valori personali sono cambiati. Non toccati e indifferenti (25%). Minimo cambiamento nello stile di vita in comparazione al periodo pre-Covid, nonostante il 38% di questo segmento siano baby boomers o più anziani che sono a più alto rischio sanitario.
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ITÀ
NOV
ECONOMIA COME IL COMPORTAMENTO DELLE AZIENDE INFLUENZA LE SCELTE D'ACQUISTO
24%
73%
ESSERE TRASPARENTI IN TUTTO QUELLO CHE FANNO
3%
PROTEGGERE E PREMIARE I COLLABORATI A RISCHIO
4%
28%
68%
PRENDERE MISURE CHE AIUTANO A COMBATTERE LA PANDEMIA
4%
30%
66%
SUPPORTARE I LAVORATI LICENZIATI DURANTE IL COVID-19
5%
28%
67%
CONDIVIDERE L'IMPATTO DEI PRODOTTI SU DI ME E IL PIANETA
3%
IMPEGNATE PER AVERE UN IMPATTO POSITIVO SULLA SOCIETÀ
5%
PRENDONO UN RUOLO ATTIVO NEL SUPPORTARE LA COMUNITÀ
5%
34%
63%
31%
64%
34%
61%
Fonte: EY Future Consumer Index, October 2020
Colpiti ma ottimisti (10%). Più preoccupati su tutti gli aspetti della vita, cambiano il modo in cui vivono e percepiscono l’esistenza. Tagliano le spese a causa delle perdite finanziare conseguenti alla crisi. Tuttavia, rispetto agli altri segmenti, prevedono una rapida ripresa dell’economia e percepiscono i cambiamenti come una premessa per un futuro migliore. I CONSUMATORI IN FUTURO L’indagine poi ha studiato come i quattro segmenti di popolazione si evolveranno nel futuro, identificando cinque nuovi segmenti di consumatori, differenziati per tipo di preoccupazioni (priorità, scelte di acquisto e utilizzo tecnologie digitali). Priorità ai beni essenziali (31%). Vivranno adattandosi ai loro mezzi finanziari. Non acquisteranno cose che non siano assolutamente necessarie e guarderanno sempre alle grandi promozioni. Non considerano molto le marche, quanto i prodotti che le stesse vendono.
Priorità alla salute (30%). Proteggeranno la salute propria e della propria famiglia. Si focalizzeranno sulle cose più importanti della vita e su cosa percepiscono corretto per il lungo termine. Sceglieranno i prodotti di cui si fidano e che siano sicuri. Minimizzeranno i rischi non necessari e compreranno on line piuttosto che nei negozi. Priorità al pianeta (17%). Cercheranno di tagliare gli sprechi e ridurre i loro impatto sull’ambiente. Si legheranno con altre persone che condividono gli stessi valori e compreranno marchi che riflettono i loro valori. Accetteranno più rinunce se questo aiuterà le generazioni future. Priorità alla società (13%). Vogliono che tutti lavorino insieme per un disegno superiore più grande. Acquisteranno da aziende grandi e oneste. Vorranno dimostrazioni che i bisogni della comunità sono messi al pari con i profitti. Priorità all’esperienza (9%). Vivranno alla giornata e cercheranno esperienze che garantiranno di godere il meglio
della vita. Proveranno nuove cose e cercheranno prodotti e servizi personalizzati. Acquisteranno marchi che comunicheranno molto a proposito della personalità di chi acquista quel marchio. PRIORITÀ AL PREZZO I criteri di acquisto futuri di tali segmenti saranno differenziati dando priorità ad alcuni piuttosto che ad altri, a seconda del segmento di appartenenza, col segmento di base che darà la massima priorità al prezzo, mentre chi è più focalizzato sulla salute si concentrerà su prodotti salutistici. Chi sarà focalizzato sul senso di appartenenza alle comunità darà priorità ai prodotti di origine locale e sostenibili. Per chi punterà sulla stima sociale sarà importante la provenienza locale, mentre il lusso avrà l’importanza più alta nel segmento più legato all’auto gratificazione. Per tutti i segmenti, il prezzo rimarrà comunque sempre tra i primi criteri di scelta, a testimonianza della crisi economica attuale.
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TREVALLI BONT PARCO su MONDO LATTE DEF 2020-12-03.pdf
1
02/12/20
17:16
MERCATI
BREXIT, EVITATO IL PEGGIO di Gianluca Pierangelini
L
a Brexit ha preoccupato gli operatori commerciali in questi mesi frenetici. Dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea all’inizio del 2020, le parti si erano date 11 mesi di tempo per stabilire le future relazioni, tentando di evitare una rottura che sarebbe stata dannosa tanto per le imprese europee, quanto per l’economia britannica. Il tempo c’era, ma la base di partenza questa volta era inedita: bisognava accordarsi sul peggioramento delle relazioni commerciali, trovando un compromesso sul male minore che la Brexit avrebbe dovuto infliggere a Ue e Regno Unito. Per definizione, gli accordi di libero scambio partono da una base negoziale diametralmente opposta. L’eccezionalità del caso, le complicazioni dovute alla pandemia, i continui dietrofront del governo Johnson hanno portato a una proroga a oltranza delle trattative, ingenerando confusione tra le
aziende e incertezza sul futuro. Per mesi gli esportatori hanno temuto il peggio: una hard Brexit più volte annunciata come imminente che avrebbe introdotto dazi e quote in un mercato che per il settore lattiero-caseario è il terzo in assoluto, per un valore di più di 280 milioni di euro, che nel 2019 è cresciuto del 7% in valore e dell’11% in volume sul 2018. In extremis, la notte di Natale, grazie al deciso intervento della presidente della Commissione europea e del primo ministro Uk, si è finalmente raggiunto il tanto atteso deal. Un accordo essenziale, che scongiura l’introduzione dei dazi, che avrebbero gravato sulle nostre esportazioni per un valore dai 40 ai 60 milioni di euro. Questo avrebbe causato un altro shock per l’export del settore lattierocaseario, che già sta subendo gli effetti negativi dei dazi di Trump, della pandemia (l’export è in calo dopo 10 anni di crescita) e dell’embargo russo.
Grazie al Trade and Cooperation Agreement – oggi applicato solo in via provvisoria, in attesa della ratifica del Parlamento britannico e di quello europeo – le imprese nazionali potranno continuare a contare su un importante mercato di sbocco per le eccellenze casearie italiane, che non ha ceduto neanche in questo 2020, mantenendo con tenacia il trend dell’export in crescita (+0,7 per cento). Accordo a parte, i rapporti commerciali tra Londra e Bruxelles sono comunque entrati in una nuova fase: il Regno Unito è fuori dal Mercato unico e dall’Unione doganale dell’Ue e questo impatterà sull’operatività delle aziende esportatrici. Le frontiere si sono chiuse, sono emersi ulteriori controlli, l’accesso delle merci diventa preferenziale e non più libero, introducendo nuovi requisiti doganali di cui le aziende si sono dovute dotare. Tutto questo rallenta i flussi di export, grava
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GLI ESPORTATORI
AMBROSI
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Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste filate, Mascarpone, Ricotta.
Via Ottorino Ambrosi,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811 Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it www.ambrosi.it
SPA
43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it www.bertozzi.com
AGRIFORM Via Rezzola, 21
SPA
Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, Mozzarella, Ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio.
SCA
37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 Fax 045/ 515974 export@agriform.it www.agriform.it
Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it
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04069061
040620
04064050
04069075
04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -04069074 -04069079 -04069076 -04069089
2.484 6.470 193 39 373 1.492 151 517 28.422 8.726 413 548 101 105 893 431 1.841 766 634 302 458 74 702 4.117 2.637 130 63.019
2.899 4.971 629 23 278 573 42 437 23.751 6.706 459 438 27 262 544 406 1.552 1.601 378 1.464 1.746 675 540 2.770 614 681 54.466
2.348 1.936 115 65 179 1.646 44 256 7.288 13.989 1.384 399 21 19 205 156 2.626 1.134 330 669 644 225 239 3.147 2.252 252 41.568
1.029 1.953 136 20 189 503 14 206 9.726 10.955 383 198 6 20 94 129 1.279 462 137 441 494 196 253 1.863 333 153 31.172
578 581 31 6 52 526 12 14 3.685 5.190 43 25 5 27 38 17 919 664 23 229 320 67 53 1.024 249 99 14.477
28 29 3 2 10 6 2 1 97 98 3 5 1 2 9 12 4 6 2 15 7 2 18 34 3 3 402
148 220 2 1 38 52 5 13 774 1.147 70 52 5 30 48 219 135 66 24 20 75 7 1.054 259 121 56 4.641
BRAZZALE
SPA
04069099
040630
534 499 69 1 14 88 21 40 3.473 1.854 41 19 2 14 13 73 515 130 16 17 86 10 59 282 178 12 8.060
74 377 22 5 18 81 10 47 749 1.241 69 13 2 5 16 24 302 139 11 68 43 18 16 112 115 11 3.588
297 38 42 9 31 62 4 6 749 981 26 24 9 1 4 23 53 37 6 29 34 4 45 432 48 8 3.002
20 242 5 2 14 14
255 389 127 25 50 256 82 54 792 2.872 280 54 20 11 48 279 869 231 27 384 302 79 480 1.249 108 55 9.378
FORGRANA CORRADINI SPA
PROVOLONE
386 29 3 5 215 124 9 32 44 20 47 96 63 91 1 1.462
TOTALI
04069063
FORMAGGI FUSI
04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
ALTRI FORMAGGI MOLLI
ALTRI FORMAGGI DURI
ALTRI FORMAGGI
04061050 -04061080
PAESI
AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO
GORGONZOLA
GRATTUGIATI
0406 1030
PECORINO
CODICE DOGANALE
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
MOZZARELLA
(IN TONS)
RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (1 gennaio - 30 settembre 2020)
04069073 04069001
12 208 5 4 10 48 1 3 323 965 50 11 2 5 9 24 102 73 9 115 14 2 16 1.550 13 20 3.594
76
238 2
2 34 1 4 1.039 21 94 1.511
10.782 17.913 1.379 202 1.256 5.585 388 1.594 80.217 54.753 3.224 1.786 206 501 1.921 2.010 10.355 5.319 1.633 3.797 5.282 1.427 3.571 16.996 6.762 1.481 240.340
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Produzione, stagionatura e confezionamento Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
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CODICE DOGANALE
PAESI EUROPA UNIONE EUROPEA REGNO UNITO SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO
04061030
04061050 04061080
80.762 63.019 11.587 4.973 189 994 66 459 79 380 43
96 78 1.603 229 181 48
65.366 54.466 6.220 3.890 561 229 158 1.491 109 1.382 123 31 8 84 5.941 1.653 2.072 16 156 142 1.902 387 275 112
85.446 22.427 428.429
73.466 19.000 298.707
2 41 3.887 1.923 187
04069061
040620
04064050
04069063
36.944 31.172 3.453 1.922 31 366 7 446 107 339 28 1
16.085 14.477 581 879 100 48 15 260 37 223 24 10
27 1.035 552 135 8 65 20 255 253 239 14 1
14 490 333 4 1 2 1 149 268 265 3
4.465 3.588 634 158 14 71 28 7.277 365 6.912 62 23 15 24 323 191 15 2 9 12 94 210 199 11 1
72.240 38.714 7.542 30.672 746.697 337.069
17.142 2.665 103.864
12.366 8.778 105.357
52.329 41.568 6.316 3.564 251 630 280 13.987 3.588 10.399 580 109 183 288 3.395 1.367 102 4 64 96 1.762 1.664 1.616 48 5
ALTRI FORMAGGI
FORMAGGI FUSI
PROVOLONE
ALTRI FORMAGGI
ALTRI FORMAGGI DURI
PECORINO
GORGONZOLA
GRATTUGIATI
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI
(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
MOZZARELLA
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (1 gennaio - 30 settembre 2020)
MERCATI
04069099
04069073
040630
04064010 04064090
10.556 9.375 584 213 238 146 223 989 238 751 158 48 10 100 1.469 253 228 109 58 10 811 247 236 11 1
4.402 3.002 99 586 77 638 46 625 25 600 65 16 1 48 742 297 32 1 78 45 289 172 165 7 2
4.008 3.594 230 156 11 17 14 500 134 366 63 6 4 53 119 14 6
1.624 1.462 17 68
2.127 1.836
8 4 87 367 358 9
198 2 988 4 4
13.643 4.268 95.244
6.054 3.052 37.822
5.071 1.477 30.428
3.207 1.745 13.305
04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017
77 18 5 5 0
1.556 334 34
2.194 13.936
GLI ESPORTATORI
BERNERI CIRESA
SPA
SRL
CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.
Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it
Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it
GELMINI CARLO SRL
MARIO COSTA SPA
CASEARIA SPA
Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it
Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocostagorgonzola.it
Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com
24043 Caravaggio (BG) tel. 0363/301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it
F.LLI PINNA AZIENDA
58 IL MONDO DEL LATTE
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22-1 merc
2.127 1.836 232 13 17 29 26 3 3 1
4.136 3.918 103 101 11 3 19 6 13 0
776 522 143 107 3 1 6 106 38 68 1
3.385 2.734 40 586 25
1 15 1 1
TOTALI
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084
740 402 16 319 1 2 2 286 35 251 18 2 6 10 38 33
400 241 25 95 39
3 6
2.860 2.307 192 325 33 3 1 123 4 119 11
1.344 1.146 124 65 3 6 1 175 4 171 2
6 551 486 7
11 53 10 3
2 19 2
1
6
5 82 80 2
9 8 5 3
1.166 764 7.949
663 422 4.615
43 3
1 36 30
78
3
6
3 1 1
38 14 12 2
13 7 6 1 19
57 1 1
34 19 7 12
1 8 8 26 24 2
2.194 358 13.936
4.247 329 30.824
930 408 6.703
3.989 1.255 21.830
3.067 760 25.973
1.567 421 10.803
34
FONTINA FONTAL
ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO, RAGUSANO
ITALICO TALEGGIO
ALTRI FORMAGGI MOLLI
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI
CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI
ALTRI FORMAGGI ERBORINATI
04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085
2 235 5 230 2 2 16 1 3 3
1.519 1.511 1 6 1 22 4 4 0
26 2 4 20 0
293.828 240.340 30.597 18.026 1.604 3.261 892 26.993 4.774 22.219 1.187 246 229 712 19.789 7.480 2.865 141 754 422 8.127 3.959 3.674 285 29
1.571 346.743 60 106.403 3.301 2.322.856
sugli scambi e può provocare un ridimensionamento degli ordini, anche in vista della possibilità del Regno Unito di siglare accordi commerciali vantaggiosi con il resto del mondo. Tutto sta nel confidare sulla forte interconnessione dei due mercati e nel verificare spesso l’effetto dell’applicazione dell’accordo, con l’obiettivo di migliorarlo. IL NUOVO REGIME IN SINTESI Controlli: dal 1° gennaio (dichiarazioni semplificate e requisiti doganali di base: Eroi); dal 1° aprile (implementazione dei controlli con specifici certificati sanitari); dal 1° luglio (a pieno regime con controlli fisici e documentazione completa). Procedure doganali: fino al 31 dicembre 2021 gli esportatori potranno autocertificare l’origine con una dichiarazione semplificata. L’Agenzia delle Dogane ha introdotto misure di semplificazione riassunte nella Circolare 49/2020 pubblicata sul sito dell’Agenzia. Aspetti sanitari: dal 1° aprile sarà richiesto il certificato veterinario (Ehc); dal primo luglio sarà necessaria anche la pre-notifica del cliente Uk sul sistema Ipaffs. Indicazioni geografiche: l’accordo rimanda a intese precedenti tra Ue e Uk, quindi all’accordo di recesso, nel quale è stato deciso che le Ig registrate al termine del periodo transitorio sarebbero state tutelate anche dopo nel Regno Unito. Per le nuove bisognerà rifarsi al nuovo sistema Ig britannico.
O
1/21 11:16
TRENTIN
SPA
Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta
Via Genova, 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it
ZANETTI
SPA
Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone, Pecorino, burro, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.
Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it
IL MONDO DEL LATTE 59
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MERCATI
2020, EXPORT IN AUMENTO NONOSTANTE LA PANDEMIA
I
l 2020 è stato un anno davvero particolare per il commercio mondiale. Tutti, infatti, hanno fatto i conti con gli effetti della pandemia, che ha comportato restrizioni, lockdown e chiusure generalizzate nel food service. Come se tutto ciò non bastasse, il settore lattiero-caseario europeo ha dovuto confrontarsi con altre forze che hanno frenato le vendite proprio nelle due più importanti destinazioni: Regno Unito e Stati Uniti. Sarebbe quindi ardito e sbagliato mettere a confronto le performance ottenute dagli esportatori negli ultimi 12 mesi con quelle tendenziali. Il 2020 fa e farà storia a sé. Numeri e proiezioni della Commissione europea permettono di comprendere, però, che – anche se tra mille criticità – il settore sembra aver tenuto. Forse non tutti i segmenti hanno ottenuto risultati interessanti, ma è evidente che siamo di fronte a un comparto con fondamenta solide. Il segmento che ha sofferto di più è quello del latte scremato in polvere, con l’export extracomunitario – che assorbe annualmente poco meno di 1 milione di tonnellate – che ha fatto registrare una riduzione delle vendite extra Ue del 15 per cento. Molto meglio sono andati gli altri prodotti che nascono dal latte: la polvere di latte intero ha messo a segno un interessante +11%, recuperando le
perdite del 2019. Burro e formaggi hanno chiuso il 2020 rispettivamente con +15% e +3 per cento. Globalmente, quindi, anche lo scorso anno – nonostante tutto – ha chiuso con un aumento dell’export. E i risultati sarebbero stati ancora migliori se – come abbiamo anticipato – Regno Unito e Usa non avessero mostrato valori negativi, in particolare nei formaggi. Queste due destinazioni, infatti, che da sole assorbono circa il 40% del volume complessivo di export caseario, nel 2020 hanno segnato il passo, con tassi di preoccupanti: -6% il Regno Unito e addirittura -15% gli Stati Uniti d’America. Cali che meritano una riflessione e attenzione da parte delle istituzioni. Sono andate molto bene, invece, le vendite di formaggi europei nei Paesi orientali, con la Corea del Sud che ha fatto registrare un impressionante +31%, l’Arabia Saudita che ha chiuso con un +16% e il Giappone con un +13%, dati che confermano la crescente attenzione dei Paesi asiatici nei confronti dei formaggi europei. Un dato per tutti: nel 2020 il Giappone ha scalzato gli Stati Uniti ed è diventato la seconda destinazione mondiale per i formaggi europei.
PRODUZIONI LE PRINCIPALI ESPORTAZIONI EUROPEE EUROPEE (1° QUADRIMESTRE 2020 VS. 2019) 22%
19%
15%
11% 5%
-15%
SMP 2019
3%
-12%
WMP
BURRO
FORMAGGI
2020
60 IL MONDO DEL LATTE
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22-1 merc
L’EXPORT DI FORMAGGI EUROPEI NEL MONDO (2020 VS. 2019)
A
1/21 11:20
-6%
REGNO UNITO -15%
USA GIAPPONE
13%
SVIZZERA
12% 31%
COREA DEL SUD
116%
UCRAINA ARABIA SAUDITA
16%
AUSTRALIA
7% BURRO
CINA
FORMAGGI
CANADA
37%
WMP
SMP
21%
ALGERIA
29%
ALTRI
-2%
Tornando in Occidente, da evidenziare è la nuova crescita della Svizzera (+12%) e del Canada (+21 per cento). Infine, da tenere sotto osservazione l’Ucraina: lo scorso anno
i volumi di formaggi europei comprati dai consumatori di questo Paese sono più che raddoppiati; in due anni addirittura triplicati e sfiorano oggi le 50.000 tonnellate.
L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI Stabili, su valori bassi, le quotazioni delle principali commodity lattiere. Il burro apre l’anno con un’ulteriore piccola riduzione.
BURRO
500 450 400 350 300 250 200
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
SETTIMANA
CHEDDAR
LATTE SCREMATO IN POLVERE 350
280 240
Fonte: Mmo – Regolamento Ue n. 2017/1185
260 325
220 200
300
180 160
275
140 120
250
100 5
10
15
20
25
30
SETTIMANA
35
40
45
50
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
SETTIMANA
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MERCATI
ESPORTAZIONI ITALIANE
DI LATTE
DO DEL
L AT T E IL MON N. 2
IO
FEBBRA
2021 -
ANNO
IL LATTE NEL MONDO
LXXV -
MENSILE
0401 1010 2011 2091
0401 1090 2019 2099
29 3 33
2.259 4 1 1 2 1
–
LATTE SFUSO IN CISTERNA
ROMA
LATTE IN CONFEZIONI
4 12 134 39 391 36 2 4 3.143 35 1 52 27
81 2.230 4
1 9 2 1 2
401 32 8 15 4.401
2 155 4 33 12 1.723 6.527
TOTALE PAESI TERZI di cui:
22.449
3.131
ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG EMIRATI ARABI
3.681 13.627 1.417 142 614
29 392 1.127 1 475
TOTALE GENERALE - TONNELLATE - MIGLIAIA DI EURO
26.850 18.262
9.658 5.941
ABBONA IONE IN POSTE
AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP.CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE
SPEDIZ E SPA ITALIAN
PAESI
E POSTAL MENTO
70%
TARIFFA DOGANALE
-AT/c AUT MP
/RM
1 GENNAIO - 30 SETTEMBRE 2020 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
ORGANO
UF
DI FICIALE
TTE ASSOLA
E DEL
COMITATO
ITALIANO
FIL-IDF
ABBONATEVI ALLA RIVISTA MENSILE IL MONDO DEL
L AT T E
Organo ufficiale di ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF
Il costo dell’abbonamento per l’anno 2021 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero (Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)
“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” 20135 Milano - Via Adige, 20 Tel. 02.72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Internet: www.assolatte.it IL MONDO DEL LATTE 63
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T AT
•
D
•
N IM O NE
ETORP E
N
IRO’D ENO
A IZ
IG
MERCATI
BORSA PREZZI ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI
(COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)
BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. CE N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA FINO A 3 MESI PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA OLTRE 3 MESI LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12 MESI)
2019 2020 NOVEMBRE NOVEMBRE MEDIA MEDIA
VAR.
2020 DICEMBRE MEDIA
2019 DICEMBRE MEDIA
VAR.
1,66 3,26 3,41 1,46 8,52 7,13 5,99 11,85 11,05 10,02 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12
1,74 3,34 3,59 1,54 8,42 7,45 6,08 12,07 11,16 9,80 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12
-4,60% -2,40% -5,01% -5,19% 1,19% -4,30% -1,48% -1,82% -0,99% 2,24% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
1,61 3,21 3,36 1,41 8,67 7,41 6,12 12,31 11,51 10,23 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12
1,75 3,35 3,60 1,55 8,35 7,21 5,93 11,77 10,97 9,36 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,82 6,12
-8,00% -4,18% -6,67% -9,03% 3,83% 2,77% 3,20% 4,59% 4,92% 9,29% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,17% 0,00%
354,50
440,00
-19,43%
351,25
427,08
-17,76%
12,750 11,950 11,200 NQ
13,350 12,350 11,525 NQ
-4,49% -3,24% -2,82% ---
13,050 12,250 11,500 NQ
13,225 12,225 11,325 NQ
-1,32% 0,20% 1,55% ---
NQ: NON QUOTATO
DESCRIZIONE MILANO MILANO BURRO PASTORIZZATO
IL MONDO DEL LATTE 65
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MERCATI
DOP, UN ANNO COMPLICATO
N
ell’attesa dei numeri finali del 2020 (mancano all’appello molti dati produttivi delle ultime settimane), facciamo qualche riflessione sulle quotazioni dei principali formaggi Dop italiani. Guardando ai diversi andamenti e alle medie dell’anno, emergono notevoli differenze tra i formaggi molli e quelli duri. I primi, infatti, si sono caratterizzati per una notevole stabilità: le Camere di Commercio hanno rilevato minime fluttuazioni dei prezzi all’ingrosso e quotazioni sostanzialmente stabili, in lenta, modesta ascesa. Così, il valore del Gorgonzola è cresciuto dell’1,4%, Taleggio e Quartirolo Lombardo hanno chiuso l’anno su crescite analoghe. In aumento anche il valore del Provolone Valpadana (+1,6%) e – più rilevante – quello del Montasio (+3,8 per cento). Interessante il recupero del Pecorino Romano, che ha chiuso
l’anno con un +15,2%, dopo il crollo delle quotazioni del 2019. Completamente diverso il panorama di riferimento dei formaggi duri, per i quali il 2020 non è stato un anno d’oro. Nel corso dei mesi, infatti, le quotazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono prima calate (in alcuni mesi, il valore è stato del 30% inferiore a quello del 2019), poi sono cresciute, mantenendosi però su valori inferiori a quelli dei due anni precedenti. La ripresa registrata dalla fine dell’estate, cioè, per quanto promettente, non ha consentito di recuperare integralmente le perdite registrate in precedenza. E, aspetto non trascurabile, il repentino rimbalzo delle quotazioni ha inasprito le relazioni con la Gdo. Listini e contratti, infatti, erano stati siglati sulla base di valori inferiori a quelli che si sono realizzati. Altro aspetto che vale la pena di segnalare, poi, è il diverso
comportamento delle varie tipologie e stagionature di formaggi duri: mentre nel Reggiano i valori sono stati del 18-20% inferiori a quelli del 2019 e senza grandi differenze tra i diversi livelli di maturazione, nel Padano sono state registrate riduzioni percentualmente inferiori, che non hanno riguardato in modo omogeneo le diverse stagionature. Il formaggio più fresco (9 mesi), infatti, ha chiuso con un valore medio del 15% inferiore a quello del 2019; quello più stagionato (16 mesi), invece, ha mostrato minore volatilità e ha chiuso l’anno con un prezzo medio in calo solo del 3,5 per cento. La tendenza rialzista è continuata anche nelle prime settimane dell’anno nuovo, ma l’atmosfera generale non sembra positiva. In primo luogo, per i volumi produttivi registrati nei mesi scorsi: stanno arrivando sul mercato le produzioni 2020, che – soprattutto nei primi mesi dell’anno – sono state particolarmente abbondanti.
LE PRINCIPALI DELLE PRODUZIONI EUROPEE (1° QUADRIMESTRE 2020 VS. 2019) L’ANDAMENTO QUOTAZIONI DI ALCUNI FORMAGGI DOP NEGLI ULTIMI TRE ANNI
GEN 18
APR 18
LUG 18
OTT 18
GEN 19
APR 19
LUG 19
OTT 19
PARMIGIANO REGGIANO
12 MESI
GRANA PADANO
PROVOLONE VALPADANA
3 MESI
PECORINO ROMANO
GORGONZOLA DOLCE
TALEGGIO
16 MESI 5 MESI
GEN 20
APR 20
LUG 20
GRANA PADANO
OTT 20 9 MESI
ASIAGO PRESSATO QUARTIROLO LOMBARDO
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In secondo luogo, per la situazione economica generale e per le difficili condizioni economiche in cui si trova un numero crescente di
famiglie. Da ultimo, per la flessione dell’export, che ha toccato anche le Dop su mercati chiave. Se non ci sarà un’adeguata ripresa, difficile
non immaginare una forte offerta di prodotto sul mercato interno, che andrà a discapito delle quotazioni.
LE QUOTAZIONI MEDIE ALL’INGROSSO DI ALCUNI FORMAGGI DOP (€/KG)
PARMIGIANO PARMIGIANO PARMIGIANO REGGIANO REGGIANO REGGIANO 24 MESI 18 MESI 12 MESI
GRANA PADANO 16 MESI
GRANA PROVOLONE PADANO VALPADANA 9 MESI 3 MESI
PECORINO ROMANO 5 MESI
ASIAGO GORGONZOLA TALEGGIO DOLCE PRESSATO
QUARTIROLO MONTASIO LOMBARDO
2018
12,02
11,01
9,84
7,21
6,38
5,80
6,82
4,98
5,34
5,20
4,72
6,68
2019
13,02
12,07
10,67
8,50
7,83
6,05
6,41
5,22
5,67
5,52
4,92
6,8
2020
10,68
9,87
8,52
8,29
6,66
6,12
7,38
5,30
5,75
5,60
5,00
7,06
2020 VS 2019
-18.0%
-18,2%
-20,2%
-2,5%
-14,9%
1,2%
15,2%
1,5%
1,4%
1,6%
1,6%
3,8%
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IGIENE & SICUREZZA
ACQUE PER CONSUMO UMANO: ECCO LA NUOVA DIRETTIVA UE GLI STATI MEMBRI AVRANNO TEMPO FINO AL 12 GENNAIO 2026 PER ADOTTARE LE NUOVE REGOLE
A
seguito dell’iniziativa dei cittadini europei relativa al diritto all’acqua (iniziativa Right2Water), la Commissione Ue ha avviato una consultazione pubblica a livello comunitario e ha effettuato una valutazione sull’adeguatezza e l’efficacia della regolamentazione attuale (Direttiva Ce n. 98/83). È emerso che alcune disposizioni dovevano essere aggiornate; sono state individuate quattro aree: parametri qualitativi; approccio basato sull’analisi del rischio; mancanza di precisione delle disposizioni sulle informazioni da fornire ai consumatori; disparità esistenti tra i sistemi di omologazione dei materiali che entrano in contatto con le acque destinate al consumo umano e le implicazioni di tali disparità per la salute umana. È opportuno precisare che per condizioni di sicurezza delle acque destinate al consumo umano si intendono non solo l’assenza di sostanze e microrganismi nocivi, ma anche la presenza di determinate quantità di minerali naturali ed elementi essenziali, tenendo conto del fatto che il consumo a lungo termine di acque demineralizzate o con quantità molto esigue di elementi essenziali – quali il calcio e il magnesio – può essere pregiudizievole per la salute umana.
Una determinata quantità di questi minerali è, altresì, fondamentale per far sì che le acque destinate al consumo umano non siano aggressive o corrosive, migliorandone anche il gusto. Le nuove regole (Direttiva Ue n. 2020/2184) concernenti la qualità delle acque destinate al consumo umano non considerano anche un altro aspetto: i prodotti a contatto con acque destinate al consumo umano devono essere costituiti da un materiale o da una combinazione di materiali approvati in conformità di questa direttiva. Tuttavia, il provvedimento riguarda solo gli aspetti igienicosanitari dei materiali e delle sostanze utilizzati nei prodotti con riguardo al loro impatto sulla qualità delle acque destinate al consumo umano e le norme sulle prove di conformità e sul controllo della qualità dei prodotti finali. Non contiene altre prescrizioni, come, ad esempio, norme su come indicare il livello di prestazione dei prodotti, oppure sulla sicurezza strutturale che possono essere disciplinate o derivare dalle disposizioni adottate nel quadro delle normative comunitarie in materia di armonizzazione. L’obiettivo del provvedimento è la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione
delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia, nonché il miglioramento dell’accesso alle acque destinate al consumo umano. Gli Stati membri possono esentare gli operatori del settore alimentare dalla presente direttiva per quanto riguarda l’acqua utilizzata ai fini specifici dell’impresa alimentare, se le autorità nazionali competenti abbiano accertato che la qualità di quell’acqua non comprometta la sicurezza dei prodotti alimentari finali e a condizione che la fornitura di acqua di tali operatori del settore alimentare sia conforme ai pertinenti obblighi, in particolare nell’ambito delle procedure in materia di principi dell’analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo e ai provvedimenti correttivi. Gli standard qualitativi riguardano diversi aspetti: A: microbiologici (es: Escherichia coli); B: chimici (es: arsenico); C: indicatori (es: alluminio). Entro il 12 gennaio 2026 gli Stati membri dovranno recepire la direttiva, adottando le misure necessarie a garantire che le acque destinate al consumo umano soddisfino i valori di parametro relativi a: bisfenolo A, clorato, clorite, acidi aloacetici, microcistina-Lr, Pfas – totale, somma di Pfas e uranio.
Laura Mitulla - Unsplash
di Ettore Soria
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IGIENE & SICUREZZA
IL 2020 DELLE ALLERTE NEL LATTIERO-CASEARIO DIMINUITE LE COMUNICAZIONI. AUMENTATE LE ALLERTE E CALATE LE INFORMATIVE. IN ITALIA UN SOLO CASO DI LISTERIA MONOCYTOGENES di Ettore Soria
C
on la conclusione del 2020 è possibile fare il punto – anche solo in via generale – sull’andamento delle allerte, delle informative e dei respingimenti frontalieri nel settore lattiero-caseario. Rispetto al 2019, a fronte di una diminuzione delle comunicazioni Rasff sugli alimenti passate da 3.571 a 3.370 (-5,63%), l’incidenza del settore lattierocaseario si è stabilizzata: su 3.370 comunicazioni, 79 (pari al 2,34%) hanno interessato il comparto, così ripartite: Allerte: 60 (nel 2019 erano state 56);
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Informative: 19 (nel 2019 erano state 23); Respingimenti frontalieri: 0. L’agente patogeno principale è stata la Listeria monocytogenes che ha registrato 25 casi di cui uno relativo a un nostro prodotto (gorgonzola). Seguono poi 15 casi di Escherichia coli, soprattutto quella generatrice della tossina shiga. Altri patogeni hanno interessato formaggi italiani quali mozzarella, burrata, raschera e fontina. Elementi caratterizzanti anche per il 2020 sono stati i ritrovamenti di corpi estranei (10 casi): frammenti di vetro, di
plastica, di metallo, ma anche la presenza in prodotti lattieri di materie prime vegetali (soia, avena, ecc). L’Italia ha lanciato 6 allerte/ informative, ma il record spetta alla Francia con 19 comunicazioni per lo più su suoi prodotti a latte crudo. Ci sono state alcune casistiche interessanti: perossido di idrogeno in una bevanda al latte e in un dessert lattiero francese, tracce di senape in panna pastorizzata di latte vaccino dalla Repubblica Ceca e Listeria monocytogenes in un formaggio siriano.
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LA TUA SCELTA
CONTA
Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.
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NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE a cura di Leonardo Graverini PRODUCIAMO UN FORMAGGIO CON IL 23% DI GRASSO SUL TAL QUALE E IL 52% SUL SECCO, PER IL QUALE VORREMMO UTILIZZARE IN ETICHETTA IL CLAIM “LIGHT”. VORREMMO SAPERE QUAL È IL VALORE MASSIMO DI SOSTANZA GRASSA AMMESSA SUL TAL QUALE E SUL SECCO PER L’IMPIEGO DI TALE INDICAZIONE E SE OCCORRONO SPECIFICHE AUTORIZZAZIONI PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO.
comparazione con un singolo prodotto possa essere ingannevole per il consumatore qualora la composizione del prodotto di riferimento non sia rappresentativa di quella della categoria di appartenenza. Nel caso di impiego di un claim di tipo comparativo, la norma richiede anche che la differenza nella quantità della sostanza nutritiva oggetto dell’indicazione sia specificata e che il confronto sia riferito alla stessa quantità di prodotto. Inoltre, secondo l'Agcm il termine di paragone deve essere riportato in stretta contiguità e con la stessa enfasi grafica/sonora/visiva del claim stesso. In aggiunta, sebbene non esplicitamente richiesto dalla normativa, sempre secondo l’Autorità garante, occorrerebbe che fosse garantito al consumatore, dove lo spazio del supporto lo consenta (es: sul sito aziendale), l’agevole accesso all’individuazione puntuale dei prodotti di confronto, nonché ai dati a essi relativi, al fine di verificare la veridicità del valore percentuale di riduzione. In aggiunta all’eventuale indicazione volontaria sul contenuto ridotto di grasso, rammentiamo che a livello nazionale la Legge 19 febbraio 1992, n. 142 impone di indicare al consumatore la qualità magra o leggera dei formaggi quando il contenuto di materia grassa, riferito alla sostanza secca, sia rispettivamente inferiore al 20% o compreso tra il 20 e il 35 per cento. In ogni caso, la commercializzazione di formaggi light non è soggetta ad alcuna autorizzazione.
STIAMO SVILUPPANDO UNA LINEA DI GRATTUGIATI DI PECORINO. NEL CASO IN CUI FOSSE PRESENTE ANCHE FORMAGGIO DA LATTE VACCINO – IN MINOR QUANTITÀ RISPETTO A QUELLO DA LATTE OVINO – È ANCORA POSSIBILE UTILIZZARE IL NOME “PECORINO” E, QUINDI, LA DENOMINAZIONE “PECORINO GRATTUGIATO CON FORMAGGIO”?
alimenti – inclusa la denominazione del prodotto – devono essere precise, chiare, facilmente comprensibili al consumatore e non indurlo in errore per quanto riguarda le caratteristiche dell’alimento. Secondo il Rdl 15 ottobre 1925, n. 2033, la denominazione “formaggio pecorino” è riservata al prodotto ricavato esclusivamente dal latte di pecora. L’utilizzo del solo termine “pecorino” per una miscela di formaggi grattugiati vaccini e pecorini sarebbe dunque in contrasto con la normativa. La denominazione “pecorino grattugiato con formaggio” potrebbe essere considerata invece poco chiara per il consumatore. Inoltre, non viene specificato lo stato di “grattugiato” del formaggio vaccino. Una possibile denominazione potrebbe essere “Miscela di formaggio pecorino e vaccino grattugiati”.
QUAL È LA DIMENSIONE DEI CARATTERI RICHIESTA DALLA LEGGE PER L’INDICAZIONE DELLA DENOMINAZIONE DELL’ALIMENTO IN ETICHETTA?
– l’art. 13 dello stesso Regolamento impone che le stesse siano stampate in caratteri la cui parte mediana (altezza della x), definita nell’allegato IV al medesimo Regolamento, deve essere pari o superiore a 1,2 mm. Nel caso di imballaggi o contenitori la cui superficie maggiore misura meno di 80 cm2 è ammessa un’altezza della x pari o superiore a 0,9 mm.
?
Le condizioni da rispettare per poter qualificare un prodotto come “light” o “leggero” sono stabilite dal Reg. Ue n. 1924/2006 sulle indicazioni nutrizionali e salutistiche. Nel caso specifico, quello che interessa è un claim di tipo nutrizionale comparativo. Il suo impiego è quindi vincolato, in particolare, al rispetto delle disposizioni fissate dall’articolo 9 e dalle condizioni specifiche dettate dall’allegato a tale Regolamento per il claim “Leggero/Light”. Trattandosi di un claim di tipo comparativo, non ci sono soglie fisse per poter utilizzare l’indicazione in questione, ma sarà necessario che il formaggio per il quale la si intende utilizzare presenti almeno il 30% in meno di grasso rispetto a una gamma di alimenti della stessa categoria, inclusi alimenti di altre marche. Il riferimento è al grasso sul tal quale. Secondo le linee guida europee sul Regolamento claim, la necessità di confrontare il prodotto con una gamma di prodotti appartenenti alla stessa categoria è volta a evitare situazioni in cui la
Le disposizioni che disciplinano la denominazione di un prodotto sono date dall’articolo 17 e dall’allegato VI del Reg. Ue n. 1169/2011. In mancanza di una denominazione legale e di una denominazione usuale – come nel caso in esame – bisognerà individuare una descrizione del prodotto che permetta al consumatore di distinguerlo da quelli con cui potrebbe essere confuso. Vale la pena rammentare che le informazioni sugli
Per tutte le indicazioni previste come obbligatorie dall’articolo 9, paragrafo 1, del Reg. Ue n. 1169/2011 – e dunque anche per la denominazione dell’alimento 72 IL MONDO DEL LATTE
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