Il Mondo del Latte - Luglio 2019

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caldo, che merita la massima attenzione.

ATTUALITÀ

Quando si affronta questo argomento si è spesso portati a

Amarcord Eda: latte, cibo sostenibile per nutrire il pianeta Fil/Idf: le quattro priorità del comitato italiano FIL/IDF Ue: nuovo Parlamento europeo tanto lavoro da fare News Libri

pensare solo agli aspetti ambientali: emissioni, consumo energetico, sprechi lungo la catena produttiva. In realtà, si parla di problematiche di grande IL MONDO DEL

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ANNO

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complessità, che toccano numerosi IL LATTE NEL MONDO MENSILE

OPINIONI

ECONOMIA

La spesa degli italiani tra salute e gratificazione

sono condivise – sport in gran voga nel nostro Paese – è un esercizio privo di qualunque significato. SPECIALE ASSEMBLEA 2019

Export: promo in Giappone per i formaggi italiani Latte, la produzione frena ancora Esportazioni italiane di latte Borsa prezzi Dop, esportazioni in Usa cresce la tensione

IGIENE E SICUREZZA

Aria compressa e azoto di qualità certificata nell’industria casearia Sicurezza alimentare: gli italiani credono nella scienza

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987

La sensibilità di tutti, e dei consumatori in particolare, cresce e la spinta ad

ORGANO UFFICIALE DI

ASSOLATTE

E DEL

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MERCATI

L’esperto risponde

E che interessano tutti, perché ognuno Scaricare sugli altri responsabilità che

La prossima politica europea sarà più verde di Paolo De Castro

NORMATIVE

tasti. di noi dovrebbe fare la propria parte.

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settantaquattresima) si è parlato di sostenibilità. Un tema

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Noi ci siamo Talk show Premio giornalistico Lattendibile

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EDITORIALE

agire è sempre più forte, con Paesi che si stanno dimostrando più virtuosi di

altri e numerosi problemi, anche culturali, da risolvere. Nel nostro settore si è già fatto tanto, molto si sta facendo e i progetti in cantiere sono davvero molteplici. I risultati raggiunti sono importanti e tante aziende dimostrano una sensibilità crescente ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare. Una sfida che in alcuni casi porterà a cambiamenti di rilievo, in altri alla riscoperta di processi che appartengono al passato, quando la catena produttiva era un ciclo dove si riutilizzava tutto il riutilizzabile. Un breve estratto di quello che si è detto durante l’assemblea lo troverete nelle prossime pagine di questo numero. Work in progress…

Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm

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Amarcord: I PRIMI TENTATIVI DI PROGRAMMAZIONE GIÀ 40 ANNI FA IL CONSORZIO DEL GRANA PADANO CERCAVA SOLUZIONI PER ADEGUARE LA PRODUZIONE DI FORME ALLE RICHIESTE DEL MERCATO

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n cima ai nostri pensieri sta un assunto che non si discute più: dobbiamo arrivare a produrre ciò che il mercato richiede, e non di più, e contemporaneamente lavorare per allargare il mercato: sono due semplici proposizioni che nascondono ingenti difficoltà di realizzazione; ma il traguardo è quello e non va perso di vista”. A parlare è Franco Bodini, storico presidente del Consorzio per la Tutela del Grana Padano, che nella sua relazione durante l’assemblea del 1980 ripercorreva le riflessioni e i tentativi per giungere a un sistema condiviso di programmazione della produzione della futura Dop. “Abbiamo fatto numerosi tentativi per arrivare a definire un progetto realizzabile e possiamo affermare di aver incontrato un parere favorevole della grande maggioranza dei nostri associati e di quelli del Parmigiano-Reggiano. Però, man mano che ci allontanavamo dal periodo di massima euforia e le difficoltà di mercato aumentavano, cambiavano le condizioni del complesso sistema e svanivano le possibilità di dare premi a chi dirottava il latte in altra direzione”. “Il progetto – ricordava Bodini – era basato sulla richiesta di un contributo da versare su tutto il latte a grana, giustificato dalla grande differenza di prezzo che questo latte realizzava su tutte le altre utilizzazioni e si proponeva appunto di

conservare quella differenza: era chiaro che, man mano che la differenza diminuiva, decresceva anche il margine per poter chiedere il contributo. Ora siamo al punto che la produzione di Grana Padano riesce a mala pena, e in qualche caso non riesce, a far premio sul prezzo regionale del latte, né su quello offerto da altri formaggi”. Progetti e valutazioni che si scontrano con l’incremento della produzione lattiera di allora, tanto desiderata da un lato, quanto sfavorevole dall’altro: “Da una parte troviamo difficile, con la sola opera di convincimento, indurre le aziende industriali e cooperative a rinunciare a una parte del loro latte: alcune lo stanno facendo e a esse rivolgiamo il nostro plauso e il nostro ringraziamento; però questo poco latte, che prende un’altra direzione,

viene sostituito dall’aumento di produzione alle stalle, che viaggia su un ritmo del 6% annuo, che è triplo di quello ritenuto massimo dalla Cee e più del doppio di quanto si prefigge il progetto Quadrifoglio. E di ciò non possiamo dolerci, perché i programmi governativi e regionali e quelli delle nostre organizzazioni hanno puntato tutto sull’aumento della produzione, che è necessaria per contenere, almeno in parte, lo squilibro della bilancia alimentare, e per contenere i costi di produzione agricoli”. Da allora sono cambiate molte regole. Le riflessioni di Franco Bodini risalgono a prima che venissero istituite le quote latte a livello comunitario e la ricerca di soluzioni idonee a rispondere in maniera adeguata e tempestiva alle fluttuazioni di domanda e offerta è ancora un tema di grande attualità.

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OPINIONE LA PROSSIMA POLITICA EUROPEA

SARÀ PIÙ VERDE L’

Ue non può permettersi di non sfruttare appieno il potenziale di un mercato di mezzo miliardo di persone. Per fare questo serve una politica industriale “più assertiva, globale e coordinata”. Ho scritto tra virgolette le testuali parole dell’agenda strategica 2019-2024 che i leader dei Paesi europei hanno messo nero su bianco nel vertice dello scorso 20 giugno. Più oltre, nella parte del documento che fa riferimento all’economia, si riconosce l’importanza di un approccio più integrato da parte dell’Ue in termini di mercato unico, politica industriale e rivoluzione digitale. Un’intera sezione del documento programmatico è poi dedicata a costruire un’Europa “verde, equa, sociale e a impatto climatico zero”. Metto in evidenza questi temi perché, secondo me, nella prossima legislatura saranno trasversali a tutti i settori industriali e soprattutto quello agroalimentare deve essere pronto a proporre sviluppi in queste aree. RAFFORZARE L’UNIONE Come ho detto durante un incontro con FoodDrinkEurope – la Federazione europea dell’industria alimentare –, è fondamentale rafforzare (e ricostruire) il quadro in cui l’Europa dovrebbe continuare a perseguire due obiettivi fondamentali: rafforzare il mercato unico e la fiducia dei consumatori, frenando le recenti tendenze verso la rinazionalizzazione, il protezionismo e la frammentazione. Ma non possiamo ignorare

il fatto che queste tendenze riflettono opinioni e percezioni diffuse tra i consumatori. A mio avviso, a fronte di una domanda sempre più segmentata e a una richiesta di informazioni sui prodotti che segue questa domanda, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali sono importanti. Il discorso è in qualche modo noto. Sono passati dieci anni da quando ho sentito parlare per la prima volta di etichette elettroniche. Nulla di significativo è successo, ma ora la diffusione di strumenti digitali tra i cittadini europei ci fa dire che i tempi sono maturi. Possiamo evitare la frammentazione rispondendo di Paolo De Castro, alle richieste e alle parlamentare europeo aspettative dei consumatori, sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali. A mio parere, questo è l’unico modo per risolvere questioni come la proliferazione di diversi schemi di etichettatura nuovo scenario. nell’Ue. Non è solo una Altri due elementi di lungo questione di opportunità, ma periodo su cui i produttori di necessità: l’arrivo di nuovi agroalimentari dell’Ue intermediari nella dovranno restare distribuzione vigili sono la sfida degli alimenti, del clima e quella come Amazon e della chimica. La CLIMA in generale tutto nuova maggioranza E RIDUZIONE l’e-commerce dell’Europarlamento, DELLA – che in Paesi con l’aumento dei CHIMICA come il Regno rappresentanti dei I TEMI Unito è già molto partiti ambientalisti CENTRALI diffuso – per ora centro e nordsi sta facendo europei e una “onda sentire a valle verde” che si è fatta della filiera, ma più forte in tutti i il digitale è ormai una realtà gruppi politici, è una realtà con e i prossimi cinque anni cui il settore agroalimentare saranno fondamentali per il deve prepararsi ad avere a che posizionamento di agricoltori e fare anche più che nel passato industria alimentare in questo recente.

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Come il fronte della chimica, sia alla sfida dell’ambiente e del clima, sia a quella dei timori in agricoltura, sia nei processi dei cittadini sulla di trasformazione salute. Alcuni di degli alimenti. questi temi chiave Recenti PER saranno subito pronunciamenti RESTARE importanti, già in dell’Efsa sui fosfati AL PASSO avvio di legislatura. e altri additivi L’UNICA Penso alle e conservanti, STRADA etichette. il cui impiego è Altri ci È INNOVARE molto diffuso, non accompagneranno devono essere negli anni. presi alla leggera. Per il sistema L’innovazione è agroalimentare europeo, nella la chiave per rispondere sia

prima parte del quinquennio la nuova Politica agricola comune sarà un tema chiave. Apprezzo l’unità di agricoltori e industria nel chiedere una Pac forte che respinga qualsiasi ipotesi di rinazionalizzazione. Per evitarlo abbiamo bisogno dell’aiuto e del supporto dell’intera filiera. Ho molto apprezzato il sostegno di tutte e due le componenti nel dibattito sulle pratiche commerciali sleali. Spero che questa alleanza si faccia più salda.

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Le mozzarelle dell’Agro Pontino n 7 luglio 19 interno.indd 7

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SPECIALE ASSEMBLEA SPECIALE ASSEMBLEA SPECIALE ASSEMBLEA SPECIALE ASSEMBLEA

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on con le parole, ma

con il lavoro, le idee, l’impegno e la fatica quotidiana portiamo il meglio della nostra produzione alimentare ai quattro angoli del pianeta. Abbiamo creato il brand made in Italy, un marchio che ci invidiano in tutto il mondo e che si afferma di anno in anno. Vogliamo e meritiamo rispetto e attenzione, nella forma e nella sostanza”. Queste le parole con cui il presidente Giuseppe Ambrosi ha aperto i lavori dell’assemblea 2019 di Assolatte, la settantaquattresima nella storia dell'associazione. Il messaggio lanciato alla platea è stato chiaro: in un Paese disattento alle potenzialità delle industrie lattiero-casearie serve una vera politica agro-industriale, che riconosca il ruolo, il valore e il lavoro di chi trasforma le materie prime creando valore aggiunto.

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SPECIALE ASSEMBLEA SPECIALE ASSEMBLEA SPECIALE ASSEMBLEA SPECIALE ASSEMBLEA

"NOI CI SIAMO" Rappresenta il meglio della capacità italiana di produrre e trasformare il latte e i suoi derivati. E lo fa in migliaia di aziende lungo tutta l’Italia, dando lavoro a 25mila addetti e raccogliendo tutti i 38 milioni di litri di latte fresco prodotti ogni giorno in Italia. Ma, soprattutto, grazie alla capacità delle aziende di trasformare questo latte in prodotti amati e apprezzati dai consumatori, il comparto lattiero-caseario genera una ricchezza importante per l’economia italiana: nel 2018 il fatturato del settore è arrivato a 16,2 miliardi di euro. Il lattiero-caseario è anche uno dei settori dell’alimentare italiano a maggior tasso di export: un “portatore sano” di delizie italiane nel mondo. Anno dopo anno, l’export è arrivato a battere ogni record. L’ultimo, nel 2018, quando la bilancia commerciale italiana dei formaggi è risultata in attivo per oltre un miliardo di euro, grazie alla crescita del 3% del valore delle esportazioni rispetto al 2017. Una performance impensabile solo pochi anni fa e che riassume in modo efficace il valore prodotto dalle imprese

SOSTENIBILITÀ AL CENTRO

lattiero-casearie per l’economia italiana. “Anche il 2018 si è chiuso con un significativo aumento delle nostre esportazioni a dimostrazione del grande apprezzamento che i mercati internazionali riservano ai nostri prodotti e del costante impegno delle imprese italiane nel lungo percorso di internazionalizzazione, necessario per crescere e competere a livello globale – ha affermato Ambrosi – siamo il terzo settore dell’export agroindustriale italiano e rappresentiamo un volano per la crescita dell’economia nazionale e per la diffusione del made in Italy nel mondo”. Per le imprese del settore le esportazioni rappresentano l’unica alternativa a un mercato interno statico e maturo. Emblematico il caso della mozzarella: nel 2018 l’export dall’Italia è aumentato in quantità del 5,2% rispetto all’anno precedente. Trend positivo anche per la Mozzarella di Bufala Campana Dop: circa un terzo della produzione viene esportato in Europa, ma sono in crescita gli Stati Uniti e

Creare un nuovo modello di sviluppo orientato alla sostenibilità, che coniughi una crescita economica equilibrata e duratura, una maggiore equità e diffusione del benessere, dei servizi essenziali e dei diritti, con la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente. È questa la sfida a cui sono chiamate oggi le istituzioni e le imprese. E quelle del settore lattiero-caseario italiano stanno facendo la loro parte, com’è emerso durante l’assemblea. “Le nostre imprese sono sempre più consapevoli della centralità della sostenibilità e del contributo che possono dare allo sviluppo di un modello economico – ha affermato Ambrosi – e dei vantaggi competitivi che possono ottenere in un sistema di produzione e consumo più sostenibile”. La sostenibilità del settore lattiero-caseario ha mille sfaccettature. Tra le principali sfide a cui sono chiamate le aziende lattierocasearie quelle prioritarie sono le azioni per contrastare il cambiamento climatico, quelle per la transizione verso l’economia circolare e quelle per la riduzione dello spreco alimentare. A illustrare il nuovo scenario mondiale e l’impatto del tema della sostenibilità sui sistemi economici è stato Marco Frey, professore ordinario presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e presso lo Iuss di Pavia, presidente della Fondazione Global Compact Network Italia e del Comitato Scientifico di Symbola: “Le prospettive della sostenibilità e della circolarità, all’interno di un quadro coordinato a livello europeo, sono un driver importante di innovazione – ha sottolineato Frey – Molte importanti imprese appartenenti ad Assolatte sono impegnate da tempo su questo fronte, partecipando all’individuazione delle migliori tecniche disponibili. Queste dinamiche vanno integrate maggiormente con la sfida di Industria

da poco si è aperto anche il mercato cinese, senza perdere di vista i Paesi arabi. Il successo mondiale dei prodotti lattiero-caseari italiani (e dei formaggi in particolare) è stato costruito con l’impegno e gli investimenti di centinaia di imprese che hanno aperto, creato, coltivato e sviluppato mercati in tutto il mondo. Ma che ora si sentono “ostaggio” delle istituzioni, a cui chiedono rispetto e attenzione, nella forma e nella sostanza. “Siamo i veri protagonisti del successo del marchio “Italia” nel mondo – ha affermato nel corso dell’assemblea il presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi – e non abbiamo alcun bisogno dei vincoli decisi a tavolino da chi non ha nessuna idea delle difficoltà che incontriamo nella nostra attività quotidiana. Per questo diciamo basta alla proliferazione di norme e di decreti che ci impastoiano neanche fossimo cavalli da soma e che hanno la medesima matrice, la stessa che, poi, cerca di accreditarsi come rappresentante del made in Italy, sfruttando una parola magica: filiera.

4.0, per rendere le produzioni di qualità del nostro Paese sempre più competitive e sostenibili”. Trovare nuovi modi per ridurre il suo impatto sull'ambiente, gestire le risorse in modo efficiente e aumentare i benefici per la biodiversità e la bioeconomia è una parte cruciale dell'impegno del settore lattiero-caseario. Per questo le imprese lattiero-casearie si impegnano da anni per il miglioramento della sostenibilità ambientale attraverso un'ampia serie di interventi che hanno raggiunto obiettivi importanti. Il primo è stato la maggior efficienza nell’approvvigionamento e nell’impiego delle risorse naturali (in particolare di quelle pregiate, come l’acqua). Un altro obiettivo significativo è stato la riduzione del footprint dell’industria di trasformazione del latte, in particolare per quanto riguarda le emissioni di gas a effetto serra, dove le imprese europee raggiungono i migliori risultati del mondo. Le misure messe in campo, a livello istituzionale e aziendale, sono varie e numerose, e sono raccolte dalla Fil-Idf (la federazione mondiale che in Italia ha sede presso Assolatte, che ne detiene da sempre la segreteria). L’outlook annuale della Fil presenta le realtà esistenti, i progetti in corso e le ricerche più interessanti. In questo “percorso verde” le nuove sfide per il settore sono due: la prima consiste nello sviluppare strumenti e metodologie comuni per misurare gli impatti e gli indicatori ambientali delle azioni effettuate. La seconda sfida è quella di individuare gli ulteriori possibili miglioramenti lungo l’intera filiera e le pratiche innovative per ridurre l'impatto ambientale. A questo proposito l’Eda (l’Associazione europea degli

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FOCUS SULL'EXPORT Continua la marcia vincente dei formaggi italiani all'estero. Nel primo trimestre 2019 l'export ha segnato un +8,3% in volume e un +12,2% in valore. Il record va al Giappone, con un +25,8%. “Questo dimostra che gli accordi internazionali, se applicati al meglio, generano grandi opportunità per le nostre aziende” ha fatto notare il consigliere delegato Assolatte Adriano Hribal. Al contrario, in Canada l'export ha avuto un grosso calo (-33,3%) “a causa di un utilizzo incostante delle quote Ceta, favorito da un sistema di distribuzione del contingente tariffario non efficiente. Dunque, le nostre preoccupazioni erano fondate – ha aggiunto Hribal – bisogna continuare a lavorare per una piena applicazione dell’accordo e una completa e costante assegnazione delle quote a chi è veramente interessato ai formaggi italiani”. E così – ha aggiunto Ambrosi – mentre noi lavoriamo per le aziende, altri costruiscono iniziative di immagine, imbellettandole con una fantomatica necessità di maggiore trasparenza, sfruttando e instillando una cultura del sospetto che non ci appartiene e che bisogna invece superare”. “Una cosa è aumentare la trasparenza verso i consumatori per qualificare sempre meglio

il prodotto italiano – siamo stati protagonisti di enormi cambiamenti in questo campo – altro è illudersi che autarchia e protezionismo possano portare sviluppo e benessere al Paese e al sistema produttivo” ha sottolineato Ambrosi. L’auspicio finale del presidente è che la voglia di cambiamento che sta investendo l’Italia sia sincera, non solo nelle parole,

industriali del settore, partecipata da Assolatte), ha recentemente sviluppato e presentato alla Commissione europea il “Dairy Pef” una metodologia che consente di misurare l’impronta ambientale dei prodotti. La sostenibilità si estende anche allo stile alimentare adottato da tutti noi nella nostra quotidianità: è ormai evidente e condiviso dalla comunità scientifica che è superficiale e riduttivo valutare l’impatto ambientale degli alimenti basandosi solo sull’emissione di gas a effetto serra, calcolata su ogni kg di cibo prodotto. Il concetto chiave da considerare è il rapporto tra densità nutrizionale ed emissioni di gas a effetto serra: un approccio nuovo e intelligente, che mette al centro il valore nutritivo di ogni singolo cibo in relazione con la porzione in cui viene concretamente consumato. In questo modo si misura l’impatto ambientale reale della dieta e non il valore teorico dei singoli cibi che la compongono. Combinando l’impatto ambientale degli alimenti con il loro valore nutrizionale, la dieta vegana e quella onnivora si equivalgono. Una dieta ottimale produce 3,67 kg di emissioni di carbonio al giorno, mentre una dieta priva di latticini ne produce 3,53 kg: una differenza del tutto trascurabile. Molto più significativo è l’impatto ambientale degli stili di vita. Un volo aereo di lungo raggio può annullare un intero anno di benefici ambientali ottenuti con una dieta vegana a base di alimenti coltivati localmente. L’approccio “scientifico” e informato ai prodotti lattierocaseari, lontano da preconcetti e teorie “alternative”, ha portato a scoperte interessanti anche sul fronte nutrizionale.

anche nei fatti, e che il nuovo Parlamento europeo e la nuova Commissione tengano nella dovuta considerazione le proposte industriali. “Crediamo sia giunto il momento di passare a una vera politica agroindustriale, che riconosca il nostro ruolo e investa su chi trasforma le materie prime creando valore aggiunto” ha concluso Ambrosi.

La copertina che il prestigioso magazine del Times ha dedicato al burro, nel 2014, non è stato che l’inizio. Da allora, sono stati sempre più numerose le ricerche e gli studi scientifici che hanno approfondito e aggiornato le conoscenze sulle caratteristiche nutrizionali e sui benefici nutritivi dei prodotti lattiero-caseari, confutando molte fake news e scoprendo nuove interessanti proprietà.

Prof. Marco Frey, Scuola superiore Sant'Anna di Pisa

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TALK SHOW ALESSANDRO LAZZARIN Finalmente dopo tre anni di stagnazione i formaggi freschi crescono sia in volume che in valore. È ritornato positivo anche il banco gastronomia, segno che i consumatori sono alla ricerca di prodotti percepiti come più artigianali. Sono formaggi caratterizzati da un consumo domestico, anche se stiamo cercano di superare le difficoltà legate all’export di questa tipologia di prodotti, dalla shelf life alla catena del freddo. Stiamo testando nuove tecnologie ma anche investendo molto nella promozione per farli conoscere e apprezzare. È un’attività molto dispendiosa, ma contiamo su un ritorno positivo nel prossimo futuro.

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ANGELO GALEATI Con un miliardo di euro sul totale, il mercato della mozzarella si dimostra ormai saturo. Per essere competitivi in questo settore e al passo con i tempi, le nostre aziende sono costantemente impegnate nella ricerca del miglioramento qualitativo, perché è la qualità che può fare la differenza. Interessanti opportunità di sviluppo possono ancora arrivare dall’export: in molti Paesi dell’Ue i cittadini stanno modificando le proprie abitudini alimentari, portando in tavola i formaggi freschi. Buone le performance dell’emergente burrata, anche se a valori ancora ininfluenti.

DAVIDE FILEPPO ZOP Abbiamo festeggiato i 100 anni della nostra attività con un evento commemorativo e con il ricordo di mio padre Federico. Che aveva capito da subito l’importanza di fare sistema, di rapportarsi con il settore: risale infatti al 1964 l’adesione della nostra azienda ad Assolatte. Certo con il passare degli anni si è evoluta anche la nostra Associazione, è inevitabile per stare al passo con i tempi, ma il suo ruolo è sempre fondamentale: dà voce ad un mondo così importante come il nostro e fa valere il nostro lavoro, i nostri principi, le nostre capacità.

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LORENZA CIPOLLINA Alimentazione e nutrizione continuano ad essere temi di grande interesse sia per i media che per i consumatori. Abbiamo sviluppato un intenso programma di comunicazione, con materiali cartacei e digitali, focalizzato su tre target: la comunità medico-scientifica, quella giornalistica e il mondo dei consumatori. Elemento chiave che sta caratterizzando l’attività di Assolatte anche del 2019 è la disinformazione, che abbiamo efficacemente contrastato con il secondo corso di formazione per i giornalisti, un vero successo, e la guida online per i consumatori realizzata in collaborazione con l’Unione Nazionale Consumatori.

PAOLO ZANETTI Stiamo vivendo un presente positivo mentre il futuro è, sì, pieno di possibilità, ma anche di difficoltà. Anche grazie alle opportunità aperte dagli accordi internazionali, l’export caseario cresce a doppia cifra in Giappone e Corea e addirittura a tripla in Cina, mercato ancora piccolo ma sul quale contiamo molto. Anche l’Europa cresce, così come gli Usa. A impensierirci per l’immediato futuro è il Nordamerica: mentre cala l’export in Canada per la questione licenze, la più grande preoccupazione riguarda la minaccia dei dazi di Trump. Assolatte presidia attivamente tutti i fronti e tutti i mercati per rappresentare e tutelare i nostri interessi.

LORENZO MARCHIONNI Ancora in discesa il consumo di latte, sia a volume che a valore. Le cause, purtroppo, non dipendono solo dalla disinformazione e dalle fake news, che sappiamo contrastare efficacemente, ma da un fattore più profondo e preoccupante, ovvero la crisi dei consumi. Per quanto sia difficile e complesso trovare una via d’uscita da questa situazione, quest’anno abbiamo lanciato un nuovo progetto di comunicazione su facebook. Un’iniziativa intrapresa dal Gruppo latte e da Assolatte che sta dando ottimi risultati in termini di contatti, visualizzazioni e interazioni.

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Ivano Vacondio, presidente Federalimentare

Manrico Defendi, tesoriere

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GIUSEPPE DE PAOLI GRUPPO BURRO Negli ultimi due anni il settore è stato costretto a convivere con consumi stabili e quotazioni estremamente volatili. Questo andamento tanto altalenante crea notevoli difficoltà nella gestione delle aziende, che non sempre sono in grado di riversare gli aumenti della materia prima sulla grande distribuzione e sugli utilizzatori professionali.

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ANDREA PINNA GRUPPO NAZIONALE DEL PECORINO Il 2018 si è chiuso con una grave crisi dovuta alla sovrapproduzione di latte e di formaggio e al calo delle vendite negli Usa. Le manifestazioni dei pastori hanno creato un clima esplosivo. Abbiamo partecipato ai tavoli convocati dal Governo e dalle Istituzioni sarde, condividendo la necessità di intervenire con strumenti che si spera possano aiutare il comparto a ridurre le tensioni. La produzione sembra sotto controllo. Speriamo in un 2019 migliore.

SALVATORE CASTIGLIONE GRUPPO YOGURT E LATTI FERMENTATI Consumi in leggera ripresa (+0,7%), soprattutto grazie ai prodotti santè, i bi-comparto e lo yogurt greco. Quest’ultimo macina numeri importanti. Il Gruppo ha completato il lavoro di riformulazione dei prodotti destinati ai bambini, sulla base dell’accordo Assolatte-Minsal. I risultati sono andati oltre le aspettative: l’impegno era di ridurre del 5% gli zuccheri aggiunti; le rilevazioni finali hanno certificato una riduzione del 6,8%, che andrà avanti nei prossimi anni.

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PAOLO FERRARIO GRUPPO FORMAGGI FUSI Vendite in leggero calo, lungo una tendenza che va avanti da alcuni anni. Il gruppo ha seguito con attenzione i lavori Codex sullo standard dei formaggi fusi, per i quali alcuni Paesi vorrebbero prevedere tra gli ingredienti gli oli vegetali. Non si può abbassare la guardia, però, perché è in atto un nuovo tentativo di adottare la norma, senza i dovuti passaggi previsti dagli accordi Wto.

FABIO LEONARDI COMITATO EXPORT Anche il 2018 si è chiuso con un aumento delle nostre esportazioni casearie, che hanno raggiunto 418.443 tonnellate, con un saldo della bilancia commerciale che mostra un avanzo di più di un miliardo di euro. Lavoriamo ai dossier più importanti, dando un contributo determinante ai lavori per gli accordi di libero scambio. Abbiamo aperto un’interessante collaborazione con l’Italian Trade Agency, con cui abbiamo messo a punto due piani per la promozione dei prodotti italiani del valore complessivo di circa un milione di euro.

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VITTORIO FIORE COMITATO GIURIDICO NORMATIVO Con una numerosa serie di atti e proposte normative si introducono misure di forte impatto sulle nostre imprese. Queste iniziative fanno pensare a un’azione organica, a un messaggio chiaro della politica, che vuole intervenire per regolare assetti, equilibri economici e di mercato. Stiamo cercando di contrapporre a questa ondata normativa una serie di iniziative volte a salvaguardare il settore coniugando le dinamiche di mercato ai doverosi principi di tutela, trasparenza e correttezza nei confronti del consumatore.

ANTONIO AURICCHIO COMITATO FORMAGGI DOP Stiamo guardando con grande preoccupazione l’evolversi della situazione con gli Usa. Continua il muro contro muro tra Unione Europea e Trump e quella che sembrava solo una minaccia rischia di diventare realtà. Gli effetti deleteri di questi dazi coinvolgerebbero tutto il nostro settore, con implicazioni gravissime per un mercato importante, terza destinazione mondiale per i nostri formaggi, ed effetti destabilizzanti su tutti gli anelli della catena produttiva. Abbiamo già vissuto e superato l’embargo russo, ma non è certamente paragonabile agli Usa, dove tra l’altro vengono già prodotte molte imitazioni dei nostri grandi formaggi.

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8° EDIZ PREMIO GIORNALISTICO LATTENDIBILE:

I VINCITORI DEL 2

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ZIONE

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Consegnati nel corso dell’assemblea Assolatte i riconoscimenti del Premio Giornalistico Lattendibile, giunto alla sua ottava edizione. Il Premio giornalistico Lattendibile, che è stato creato da Assolatte per stimolare e riconoscere il “buon” giornalismo, gode di grande prestigio nel mondo dei media. Anche quest’anno sono pervenute moltissime candidature alla giuria di esperti, guidata dal presidente Adriano Hribal, a conferma dell’utilità del concorso per avvicinare gli operatori del settore dell'informazione e costruire relazioni di qualità con i rappresentanti dei media. Come da regolamento, anche per l'edizione 2019 sono stati otto i premi consegnati ad altrettanti vincitori. Quattro sono stati i riconoscimenti per le categorie tematiche: il ruolo dell’industria lattiero-casearia italiana nello scenario economico; il settore lattiero-caseario e la sicurezza alimentare; i prodotti lattiero-caseari: salute, nutrizione e benessere; il settore lattiero-caseario tra tradizione e innovazione. Quattro, poi, i riconoscimenti assegnati ai migliori articoli di altrettante categorie di prodotti: latte, yogurt e latti fermentati, formaggi, burro e panna.

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PER LA CATEGORIA: L’INDUSTRIA LATTIERO-CASEARIA E LA SICUREZZA ALIMENTARE MARTINA SAPORITI

Per l’articolo: Il nemico cibo e l’esercito dei malati (immaginari) Pubblicato su: IL VENERDÌ – LA REPUBBLICA, 22 marzo 2019 MOTIVAZIONE: Allergie e intolleranze: cosa c’è di vero in questa improvvisa epidemia di reazioni avverse al cibo? Con l’ausilio dei più accreditati esperti del settore, l’autrice, che scrive di scienza, fa chiarezza su un tema di grande attualità: i moderni “malati immaginari” non sono in malafede, ma confusi. E mentre il business dei falsi test sulle intolleranze alimentari smuove 300 milioni l’anno solo in Italia, l’esclusione ingiustificata dei cibi dalla dieta e il ritardo delle diagnosi corrette può causare gravi problemi di salute. PREMIA: AVV. MASSIMILIANO DONA, PRESIDENTE UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI

PER LA CATEGORIA: IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE BRUNO GAMBACORTA

Per l’articolo: Corso per casari Trasmesso su: EAT PARADE - TG2, 5 aprile 2019 MOTIVAZIONE: Un suggestivo servizio con il quale l’autore una delle più note firme del Tg2 e inventore di Eat Parade, il primo telegiornale italiano dedicato all’enogastronomia in oda ormai da 21 anni – ci dimostra l’importanza della figura del casaro e la cura con cui si istruisce e si forma il ricambio generazionale di uno dei formaggi più tradizionali e famosi del Sud Italia.

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PER LA CATEGORIA: IL RUOLO DELL’INDUSTRIA LATTIERO-CASEARIA ITALIANA NELLO SCENARIO ECONOMICO RICCARDO IÀCONA

Per l’articolo: La guerra dei dazi Trasmesso su: PRESADIRETTA - RAI3, 21 gennaio 2019 MOTIVAZIONE: Nel servizio, dedicato alla guerra dei dazi inaugurata da Trump, Riccardo Iacona, autore della trasmissione, ha raccolto l’appello delle imprese italiane che chiedono di non chiudere i mercati, ma di proseguire invece sulla strada degli accordi internazionali. Con interviste ai rappresentanti dei principali settori produttivi ed esportatori, incluso il lattiero caseario, il servizio ha approfondito anche i risultati del Ceta, a un anno dalla sua entrata in vigore, e gli effetti delle politiche protezionistiche di "America first". PREMIA: IVANO VACONDIO, PRESIDENTE FEDERALIMENTARE

PER LA CATEGORIA: I PRODOTTI LATTIEROCASEARI: SALUTE, NUTRIZIONE E BENESSERE ELIANA LIOTTA

Per l’articolo: Tutta la verità sul latte Pubblicato su: IO DONNA - Il CORRIERE DELLA SERA, 10 novembre 2018 MOTIVAZIONE: Un articolo di ampio respiro, chiaro ed esaustivo, che rivaluta il latte e i suoi derivati spesso vittime delle nuove ideologie alimentari. L’autrice, con la consulenza di una nutrizionista, propone i risultati degli studi più recenti, che confermano i benefici di questi prodotti e il loro ruolo protettivo da importanti patologie. Prosegue con un’utile carrellata di “vero e falso” sul latte, per risolvere dubbi e mandare in fumo credenze infondate.

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PER LA CATEGORIA: LATTE CINZIA LUCCHELLI Per l’articolo: Il bello del latte di mucca Pubblicato su: LIVE, 9 maggio 2019

MOTIVAZIONE: Un articolo di efficace divulgazione scientifica con il quale l’autrice giornalista esperta in nutrizione, salute e benessere - indaga la tendenza all’abbandono del consumo del latte a favore di succedanei vegetali. Un cambiamento innescato dalle fake news e dal capostipite dei detrattori del latte, il “cult generazionale” China Study, che ha aperto la strada alla dittatura veg. Ma l’esperto conferma: è uno degli alimenti più completi in natura. PREMIA: PROF. LUCA PIRETTA, DOCENTE DI NUTRIZIONE UMANA, UNIVERSITÀ CAMPUS BIOMEDICO DI ROMA.

PER LA CATEGORIA: FORMAGGI PAOLA RINALDI

Per l’articolo: Formaggi. Che cosa succede a pressione e diabete? Pubblicato su: BENESSERE, ottobre 2018 MOTIVAZIONE: Messi talvolta sotto accusa, i formaggi, consumati nelle corrette porzioni, non solo fanno bene ma hanno insospettate qualità salutistiche. Con un linguaggio molto chiaro e grazie alla collaborazione della nutrizionista, L’autrice propone un aggiornamento sulle nuove evidenze scientifiche: i formaggi non aumentano il colesterolo, tengono a bada la pressione e possono proteggere dal diabete. PREMIA: PROF. LUCA PIRETTA, DOCENTE DI NUTRIZIONE UMANA, UNIVERSITÀ CAMPUS BIOMEDICO DI ROMA.

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PER LA CATEGORIA: YOGURT E LATTI FERMENTATI PAOLA AROSIO

Per l’articolo: La prevenzione è in fermento Pubblicato su: OK SALUTE E BENESSERE, gennaio 2019 MOTIVAZIONE: L’autrice, che si occupa di giornalismo scientifico su importanti testate sia divulgative che scientifiche, dedica un servizio molto ben documentato ai cibi fermentati e alle loro prerogative uniche. Ampio spazio quindi allo yogurt e agli altri latti fermentati, alimenti principe di una categoria spesso misconosciuta che può invece vantare qualità nutrizionali benefiche e straordinarie. PREMIA: PROF. LORENZO MORELLI, ORDINARIO DI BIOLOGIA DEI MICRORGANISMI, UNIVERSITÀ CATTOLICA, PIACENZA.

PER LA CATEGORIA: BURRO MORELLO PECCHIOLI

Per l’articolo: Il burro, da cibo barbaro a tocco di classe Pubblicato su: LA VERITÀ, 22 settembre 2018 MOTIVAZIONE: Un articolo accattivante, dalla scrittura brillante, nel quale l’autore, giornalista appassionato di storia, invita a prendere conoscenza dell’alimento burro, dalla sua tormentata storia alla sua attuale rivalutazione nutrizionale. Compresi i suoi evidenti benefici psicologici, perché, come conferma il nutrizionista, il burro è un alimento ansiolitico, rasserenante e antistress. PREMIA: TENENTE COLONNELLO ALESSIO CARPARELLI, COMANDANTE PER L’ITALIA SETTENTRIONALE DEI NAS.

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LATTE, CIBO SOSTENIBILE PER NUTRIRE IL PIANETA di Katia Bellantone

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razie alle sue eccezionali proprietà, il latte può nutrire il mondo e lo può fare in modo sostenibile dal punto di vista ambientale. È questa la conclusione del nuovo paper della European Dairy Association, il cui impegno maggiore in questi anni di crisi è ricostruire la reputazione del latte, infangata da troppe campagne anti-milk. Il latte e i prodotti caseari sono ricchi di nutrienti, fonti eccellenti di proteine di alta qualità, ma anche di calcio, potassio, vitamina B2 e vitamina B12. Il latte, inoltre, contiene zinco, selenio e magnesio. È dunque a tutti gli effetti parte fondamentale di una dieta sostenibile che, per definizione, deve essere adeguata, salutare e sicura dal punto di vista nutrizionale, rispettosa della biodiversità e degli ecosistemi, culturalmente accettabile, economicamente equa e accessibile, oltre a dover ottimizzare le risorse naturali e umane. Eppure, sono in molti a sostenere che una dieta povera di prodotti di origine animale e più orientata al consumo di alimenti vegetali avrebbe un impatto positivo sull’ambiente, ma in queste analisi si dimenticano gli aspetti nutrizionali. Uno dei metodi per valutare gli effetti dei diversi tipi di diete sull’ambiente con un occhio alla nutrizione è Optimel, che tiene in considerazione due indicatori ambientali: le emissioni di gas serra e l’utilizzo dei territori. Utilizzando Optimel è facile evidenziare che, anche se fermassimo la produzione di prodotti caseari, l’impatto sull’impronta ambientale della nostra dieta sarebbe lo stesso. Perché per raggiugere lo stesso livello di nutrienti dovremmo incrementare il consumo di frutta, verdura e legumi, tra l’altro superando di molto le porzioni giornaliere consigliate.

Secondo l’Efsa le proteine di origine animale sono dal 10 al 30% di qualità superiore a quelle di origine vegetale. Per questo non si deve rinunciare al latte e ai prodotti caseari nella dieta. Forte del sostegno della comunità scientifica sull’opportunità del suo consumo, il settore ha accolto la sfida della sostenibilità ambientale e fatto sforzi, in termini di investimenti e modernizzazione, per ridurre il proprio impatto sull’ambiente.

La Fao ha già testimoniato che nel periodo 2005-2015 le regioni produttrici di latte e prodotti caseari hanno migliorato notevolmente la produttività per animale, l’efficienza gestionale degli stabilimenti e l’uso dei mangimi. Quindi, in breve, il latte è in grado di nutrire il mondo senza gravare sull’ambiente, rappresenta un alimento fondamentale per una dieta equilibrata e la sua produzione favorisce lo sviluppo economico e culturale dei territori.

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Tutto il mondo del formaggio Tutto il formaggio del mondo Dal 17 al 20 ottobre a Bergamo torna "Forme", la manifestazione dedicata all’arte casearia che quest’anno ospita i World Cheese Awards e inaugura la fiera B2 Cheese Per chi ama il formaggio, l’appuntamento è irrinunciabile. Tre giorni per vedere e degustare prodotti, parlare di arte casearia, vendere e acquistare, sullo sfondo di una città unica. La collocazione dell’evento non è casuale perché, con il primato delle nove Dop, Bergamo è la capitale europea dei formaggi. Una lunga storia di persone, territorio e lavorazioni che quest’anno si apre al mondo. Forme ospita infatti i World Cheese Awards, il più prestigioso concorso internazionale dedicato ai migliori formaggi del mondo. I numeri riferiti al 2018 testimoniano l’importanza dell’evento, ospitato per la prima volta in Italia in 31 anni di storia. L’anno scorso la manifestazione ha presentato al pubblico 3.472 formaggi, provenienti da 43 diversi Paesi. Hanno partecipato oltre 2.500 aziende produttrici e la giuria era formata da 230 esperti internazionali. L’altro polo di attrazione è B2Cheese, l’inedito format fieristico che unisce in un circolo virtuoso business, formazione e cultura, dedicato esclusivamente agli operatori del settore. La formula è agile ed economica, con stand preallestiti, pensati per

ottimizzare costi e impegno delle aziende. Un’occasione unica dove trovare produttori e distributori, importatori ed esportatori, ma anche aziende di servizi per logistica, food tech, marketing e consulenza, per creare opportunità di business a 360° legate al mondo del formaggio. Un programma dedicato accompagnerà e supporterà i top buyer nazionali e internazionali. Completa il programma Cheese Festival, uno spettacolo di arte casearia con degustazioni guidate da esperti Onaf, una mostramercato e la presenza di stand istituzionali e gastronomici, dove sperimentare anche abbinamenti sorprendenti. La loggia porticata di Palazzo della Ragione ospiterà esposizione e assaggi dei prodotti delle Cheese Valley,

nell’ambito della candidatura di Bergamo come Città Creativa Unesco. All’interno dello splendido Palazzo della Ragione sarà allestita la mostra museale And the winner is…, con i vincitori delle 31 edizioni passate di World Cheese Awards. Partner dell’iniziativa sono tutte le istituzioni e il mondo associativo di Bergamo, la Regione Lombardia, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Esselunga, Consorzi di Tutela e primarie aziende nazionali. Chi ha fatto del formaggio il proprio lavoro o la propria passione, semplicemente non può mancare.

Bergamo, 17-18 ottobre 2019. Un appuntamento irrinunciabile per chi vuole recitare un ruolo da protagonista nel mondo del formaggio

www.b2cheese.it - www.progettoforme.eu - gff.co.uk/awards/world-cheese-awards

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LE QUATTRO PRIORITÀ DEL COMITATO ITALIANO FIL/IDF di Chiara Fabrizi

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o scorso 25 giugno si è svolta l’Assemblea annuale del comitato italiano Fil/Idf, che in Italia rappresenta la Federazione internazionale del latte, associazione indipendente senza fini di lucro i cui scopi sono la promozione e la valorizzazione dell’immagine, del commercio, della produzione e del consumo di latte e di prodotti lattiero-caseari nel mondo. Il comitato raggruppa associazioni, consorzi, enti, istituzioni e imprese. “L’anno che ci siamo lasciati alle spalle ha dato alcuni interessanti segnali di ripresa su più fronti, mettendo in luce potenzialità e sfide che ci attendono e debolezze ancora da superare” ha esordito nella sua relazione il presidente Luciano Negri. L’analisi fatta da Negri sull’anno passato si è focalizzata sulle più importanti priorità su cui il comitato sta lavorando da tempo: la messa in sicurezza del bilancio, la divulgazione dell’importanza della Fil/Idf e il coordinamento degli esperti nazionali. “Da tre anni lavoriamo assiduamente per l’ampliamento della base associativa – ha ricordato Negri – e, conseguentemente, al coinvolgimento degli operatori del settore lattierocaseario al fine di rafforzare il comitato a livello nazionale, un elemento fondamentale per assicurare la partecipazione di esperti sui tavoli della Federazione e rafforzare, quindi, il contributo dell’Italia nei lavori Fil. I risultati cominciano a

vedersi. Infatti, nel 2018 hanno aderito al Comitato italiano quattro nuovi soci: Afidop – Associazione formaggi italiani Dop, Aop Latte Italia, Biolab Research e Libera Associazione Agricoltori Cremonesi”, ai quali si aggiungono i neo-associati dell’anno in corso: Tecnozoo e Mediterranea biotecnologie. Nel sottolineare come le risorse provenienti dalle nuove adesioni e la regolarizzazione di alcune situazioni contributive pregresse siano state fondamentali per il ritorno a un risultato di gestione positivo, Negri ha incalzato i presenti affermando che “ora che i conti sono visibilmente migliorati non dobbiamo mollare la presa. Dobbiamo invece insistere per migliorare ulteriormente la situazione economica al fine di ottenere nuovi e maggiori spazi di manovra a favore delle attività del comitato”. Sempre sul fronte delle attività e degli eventi del comitato italiano, Negri ha ricordato il convegno organizzato l’1 giugno 2018, in occasione della Giornata mondiale del latte, il primo evento Fil/ Idf in questa importante celebrazione internazionale, durante il quale “sono stati affrontati temi di grande attualità, nonché altamente interconnessi, ovvero la corretta informazione e la sostenibilità del settore. Il convegno non si è limitato a un confronto sul tema – ha ricordato Negri – ma ha rappresentato un’occasione per sottoscrivere la Dairy Declaration of Rotterdam, condivisa da Fao e Fil/Idf nel 2016, atto che riconosce lo

sviluppo del settore lattierocaseario come strumento potente e sostenibile di diffusione di benefici per le popolazioni e il pianeta. Il primo appuntamento di un ciclo di convegni che nelle intenzioni del nostro comitato si vorrebbe organizzare annualmente per festeggiare questa importante data e che ha ottenuto il supporto di varie organizzazioni e membri del comitato Assolatte, Afidop, Confagricoltura, Confcooperative e l’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, oltre alla partecipazione dei rappresentanti di alcune tra le maggiori organizzazioni di rappresentanza della filiera”. Nonostante le dovute riflessioni su aspetti legati alla visibilità dell’evento, il presidente ha tenuto a evidenziare che “dopo l’esperienza dei convegni dedicati ai giovani ricercatori, questo nuovo ciclo di eventi è la conferma che il comitato vuole e deve procedere con la diffusione delle tematiche riguardanti il settore e degli argomenti trattati sui tavoli della Federazione, al fine di essere da stimolo per la condivisione e il confronto sui temi di maggior importanza e attualità”. L’ultima delle quattro priorità affrontate è stata quella

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Abbiamo un latte di qualità per ogn ognuno di voi. Parmalat ha dedicato al latte tanta energia, migliorandolo con l’esperienza ed il lavoro. E per dare a ciascuno di noi la possibilità di scegliere, ne ha creato uno per ogni esigenza, mantenendolo sicuro e garantito attraverso un’accurata selezione delle materie prime in base a severi standard qualitativi e oltre un milione di rigorosi controlli all’anno, che lo rendono di assoluta qualità e fiducia. Parmalat è il buon latte che esaudisce i gusti e le necessità di tutti, anche in termini di qualità e sicurezza.

Nutriamo insieme l’oggi e il domani


ATTUALITÀ _FIL/IDF dell’attività degli esperti e dell’importanza “di diffondere informazioni sull’attività svolta o in corso sui tavoli di lavoro della Federazione, per molti aspetti, vero valore aggiunto dell’adesione al comitato italiano Fil/Idf. Nel 2018 abbiamo raccolto e diffuso i report giunti dagli esperti, ma non è sufficiente. Le interessanti informazioni hanno permesso di dare un quadro della moltitudine di aspetti trattati a Bruxelles e di dare evidenza dell’avanzamento di alcuni lavori. Serve, però, oliare meglio il sistema per renderlo maggiormente efficiente e per avere, a livello nazionale, una maggiore consapevolezza del lavoro svolto, e un maggiore interesse da parte di aziende e operatori a entrare in questo importantissimo circuito, nonché un maggior coordinamento a livello nazionale delle posizioni da adottare a favore di tutto il settore”. Negri ha poi ricordato la nomina di Piercristiano Brazzale come presidente del Comitato di coordinamento scientifico e di programma e, dunque, membro del board della Federazione. Una nomina che assicura al comitato “un punto di osservazione privilegiato sui temi in discussione, una voce forte in grado di sostenere le nostre posizioni e una figura con ottimi rapporti in molti dei Paesi aderenti alla Federazione”. “Con Brazzale nella figura di chair dell’Spcc e con l’ingresso tra gli esperti nazionali di un rappresentante Afidop – ha affermato il presidente – il comitato italiano punta a portare sui tavoli della Federazione il grande tema delle denominazioni di origine. Un obiettivo difficile, ma che va giocato ora con il supporto di tutti gli esperti e i soci”. La relazione del presidente si è poi concentrata sulle attività Fil/Idf e in particolare,

sugli obiettivi strategici per il triennio 2019-2021 in via di definizione, che definiscono le tematiche con risvolti sugli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. L’attenzione sarà dunque focalizzata su alcuni aspetti della sostenibilità socioeconomica del settore, così come di quella nutrizionale, la promozione di buone pratiche per la salute e il benessere animale, lo sviluppo di standard utili al settore e molto altro. Infine, Negri ha ricordato “la nomina del nuovo direttore

generale, Caroline Emond e la riorganizzazione dello staff interno alla Federazione che ha visto anche un cambio nel responsabile della comunicazione. Infatti, la Fil/ Idf ha avviato una riflessione e revisione dei propri strumenti e modalità di comunicazione, sia interni che esterni”. La relazione di Negri si è infine conclusa con i ringraziamenti a tutti i soci, ai membri del consiglio e in particolare ai due vicepresidenti, il professor Lorenzo Morelli e l’avvocato Adriano Hribal per il supporto e alla segreteria per la collaborazione.

Il presidente del comitato Luciano Negri

Calendario degli appuntamenti Fil/Idf: 2019 Idf World Dairy Summit, 23-26 settembre, Istanbul, Turchia

2020

Idf/Iso Analytical Week, aprile, Beijing, Cina Cheese Science and Technology Symposium, 1-5 giugno, Quebec, Canada Idf World Dairy Summit, 28 settembre – 1 ottobre, CapeTown, Sud Africa

2021

Idf World Dairy Summit, 8-11 novembre, Puerto Varas, Cile

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NUOVO PARLAMENTO EUROPEO TANTO LAVORO DA FARE di Katia Bellantone

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e elezioni europee ci hanno consegnato un Parlamento diverso dal precedente per tanti nuovi deputati eletti, ma uguale nelle alleanze interne. Il dato certamente più eclatante è il risultato ottenuto nel nostro Paese dalla Lega, che con 28 seggi diventa il terzo partito d’Europa. La superano di misura solo gli inglesi della Brexit e la Cdu tedesca con 29. L’altra grande rivelazione di queste elezioni è il partito tedesco dei Verdi che ottiene 23 seggi e fa diventare il gruppo degli ambientalisti un ago della bilancia da non sottovalutare. Partito Popolare europeo e Socialdemocratici si confermano i gruppi più grandi, rispettivamente con 179 e 154 seggi, insufficienti però ad avere la maggioranza nell’assemblea continentale. Diventano fondamentali, dunque, possibili alleati, come i Verdi, con i quali sono in corso discussioni per trovare intese. Per guardare in casa nostra, l’Italia ha eletto 76 deputati (tre di questi saranno effettivi solo dopo che il Regno Unito sarà uscito dalla Ue), distribuiti tra i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento del 4% prevista dal nostro ordinamento: 28 alla Lega, 19 al Partito Democratico, 14 al Movimento 5 stelle, 6 a Forza Italia, 5 a Fratelli d’Italia e 1 al Svp. Alcuni nomi sono molto conosciuti: oltre a deputati già esperti come Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, ci sono poi politici illustri come l’ex ministro Carlo Calenda e personaggi di grande notorietà come “la Iena” Dino Giarrusso, eletto tra le fila del Movimento 5 Stelle. Senza dimenticare che è arrivato a Bruxelles anche Silvio Berlusconi. Quel che è certo è che tutti dovranno affrontare sfide importanti. A fine ottobre, prima di tutto, ci sarà la Brexit, i deputati inglesi torneranno a casa e il mercato europeo subirà uno scossone che speriamo non venga pagato dall’industria. Poi ci sarà l’elezione della nuova Commissione

europea, che alcuni sperano possa essere guidata da una donna e a cui, in ogni caso, spetterà il complicato compito di dare un indirizzo politico forte a questa Europa. Resta da capire se le spinte nazionaliste avranno la meglio e l’Italia, per esempio, otterrà il Commissario agli affari economici come chiede il ministro dell’Interno Salvini, o se invece avremo ruoli più marginali.

Qualunque sia l’esito dei negoziati, per l’industria lattiero-casearia la cosa importante è iniziare a lavorare ai temi caldi per il settore. A prescindere dalla posizione nell’aula plenaria, a Bruxelles e Strasburgo dovrebbe prevalere la logica dell’interesse nazionale, del perseguimento di politiche e obiettivi che abbiano un impatto positivo per la competitività delle imprese. Speriamo che da quel punto di osservazione più alto, che è l’Europa, gli eletti comprendano la necessità di norme europee armonizzate e l’inopportunità di andare avanti con politiche nazionali.

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ATTUALITÀ_NEWS AFIDOP CHIEDE REGOLE PIÙ SEMPLICI PER I CONSORZI Si è tenuta nella Reggia di Caserta la 29ª assemblea annuale dei soci di Afidop, l’associazione dei Consorzi di tutele dei formaggi Dop e Igp. L’occasione è stata utile per organizzare un momento di confronto tra gli operatori del mondo Dop e Igp italiano e le istituzioni, per discutere del futuro e delle principali problematiche del comparto, per dare risposte a un segmento in costante crescita. La giornata si è divisa in due parti: la mattinata dedicata alle assemblee private e il pomeriggio arricchito da un dibattito pubblico sulle Dop e Igp italiane, con la partecipazione del ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio. Nel corso dell’assemblea, il presidente Domenico Raimondo ha più volte rimarcato l’urgenza di interventi strutturali che semplifichino la vita ai consorzi di tutela e ha concentrato l’attenzione sulla necessità che venga preservata sempre di più la tutela dei formaggi a Indicazione geografica nei mercati internazionali.

A questo proposito, Afidop ha espresso grande preoccupazione per l’iniziativa protezionistica del governo americano e per la minaccia all’intero sistema Dop e Igp mossa dal Consortium of Common Food Names (Ccfn), che ha chiesto di bloccare le importazioni di tutti i formaggi Dop dall’Unione europea. Sono poi state organizzate quattro tavole rotonde. Nella prima, dal tema “Dop, Igp turismo, territorio: patrimonio comune”, è emersa la necessità di creare un legame sempre più stretto tra i prodotti alimentari a denominazione di origine e il patrimonio culturale italiano. Un esempio calzante è il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana, che ha scelto di trasferire la sede nella Reggia di Caserta, rendendo ancora più evidente lo stretto legame tra il prodotto alimentare e la storia del territorio d’origine. La seconda tavola rotonda – “Consorzi di tutela: normativa, vigilanza e food blockchain” – ha trattato temi più tecnici, di grande attualità. Gli attori del mondo dei consorzi

hanno avuto l’opportunità di confrontarsi sulle principali sfide che il panorama istituzionale italiano deve risolvere per garantire il continuo sviluppo delle produzioni Dop e Igp, assicurando regole certe e massima trasparenza al consumatore, senza inficiare il corretto funzionamento delle realtà produttive. La terza tavola rotonda – “Opinione dei legislatori” – ha visto riuniti quattro rappresentanti della politica, che hanno offerto un panorama generale sulle iniziative legislative dell’attuale Governo che interessano il settore. Infine, l’ultimo dibattito – “Organizzazione e filiere” – ha coninvolto i rappresentanti degli industriali (per Assolatte era presente Raffaele Garofalo) e delle cooperative, che hanno discusso circa l’impatto dei prodotti Dop e Igp sulle rispettive filiere alimentari. Durante la tavola rotonda è emersa con chiarezza l’importanza dell’industria nel settore e quanto Assolatte abbia fatto – e faccia tuttora – per i formaggi Dop e Igp.

Da sinistra: il presidente di Afidop, Domenico Raimondo, con il ministro Gian Marco Centinaio, Mauro Rosati e Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano e di Origin Italia

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EN

O M I N AZ I

E D’ORIG

P R OTETT A

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ATTUALITÀ _NEWS _NEWS NONNO NANNI LANCIA LA MOZZARELLA DI BUFALA DOP La mozzarella di bufala sta riscuotendo sempre più successo tra i consumatori italiani e stranieri: Nonno Nanni ha così deciso di presidiare questo segmento, lanciando la Mozzarella di Bufala Campana Dop in vaschetta da 150 grammi per il banco frigo e nel formato in sacchetto da 200 grammi per il banco gastronomia. Grande attenzione è stata data alla qualità, ai controlli e alla provenienza delle materie prime: ogni singolo passaggio dell’intero processo produttivo della nuova mozzarella di bufala è tracciato e controllato, a partire dagli allevamenti fino alla produzione e al confezionamento. Una garanzia certificata non solo dalla presenza del marchio europeo Dop, ma anche dal logo del consorzio

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di tutela del marchio. Gli allevamenti vengono sottoposti a controlli continui attraverso analisi approfondite sulla qualità e, prima che il latte venga immesso nel ciclo produttivo, ogni conferimento viene analizzato con

campionature individuali. Il latte di bufala viene poi lavorato entro un breve lasso di tempo, in modo da poterne preservare tutte le caratteristiche organolettiche e poter offrire un prodotto freschissimo.

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ATTUALITÀ _LIBRI CHIUDETE INTERNET

LE TETRADI PERDUTE DI MARSHALL MCLUHAN “Le tetradi perdute di Marshall McLuhan” (Il Saggiatore 2019, 281 pp.), scritto dal sociologo canadese assieme al figlio Eric, nasce come continuazione di “Gli strumenti del comunicare” e di “La legge dei media”. Nel corso del loro lavoro di aggiornamento e revisione, i McLuhan trovano uno strumento teorico completamente nuovo, che si manifesta in una forma assolutamente inusitata e che si applica tanto ai prodotti materiali (come gli occhiali) quanto a quelli astratti (come la repubblica). Le nuove leggi scoperte dai McLuhan sono un metodo valido e rivoluzionario per la comprensione di ogni fenomeno umano. Sono le tetradi. Una tetrade raggruppa le quattro leggi che governano tutte le innovazioni umane: ogni innovazione amplifica, rende obsoleto, recupera e capovolge qualcosa. Sono le leggi dei media nella loro forma definitiva. Per esempio, il refrigeratore amplifica la gamma dei cibi disponibili, rende obsoleti il cibo fresco e il cibo essiccato, recupera il tempo libero di chi provvede alla cucina e si capovolge nell’omogeneità di sapore e consistenza.

SUPERFOOD IL SEGRETO DELLA LONGEVITÀ Via gli stereotipi sui superfood, i cibi che fanno bene all’organismo. Ce ne sono cinque molto comuni (olio d’oliva, cereali integrali, frutta secca, cioccolato fondente e tè verde), ma molti altri sono più o meno conosciuti a tavola. A loro il cardiologo Valerio Sanguigni, docente aggregato dell’Università di Tor Vergata, ha dedicato il libro “Superfood: il segreto della longevità” (Aliberti editore 2018, 144 pp.). Il volume punta a raccontare quali siano oggi le verità della ricerca scientifica sui prodotti che si trovano nell’alimentazione di tutti i giorni. “Un superfood è un cibo che ha caratteristiche particolari e che può prevenire le malattie. Ne abbiamo uno nella dieta mediterranea che è l’olio extravergine d’oliva. Ci sono studi che dimostrano come una sua assunzione prevenga il rischio di infarto, ictus e aterosclerosi – ha spiegato Sanguigni – altri stereotipi ci sono sui carboidrati, perché si demonizzano pasta e pane. Se è vero che i carboidrati sono responsabili dell’aumento calorico, è anche vero che quelli non raffinati sono positivi per la salute”.

La rivoluzione digitale ha cambiato la nostra quotidianità, ha ridisegnato radicalmente il mondo che abitiamo, offrendo possibilità inaudite di sviluppo, di conoscenza e di divertimento. Allo stesso tempo, però, la promessa di nuova libertà si è rivelata campo di battaglia per altri monopoli, terreno fertile per interessi opachi, conflitti e forme crescenti di controllo e dispotismo. Christian Rocca, osservatore entusiasta dei fenomeni della rivoluzione digitale riguardo all’avanzamento della libertà, alla riduzione della povertà globale e alla costruzione del mito del progresso economico e tecnologico di questi anni, in “Chiudete internet” (Marsilio editore 2019, 1.441 pp.) lancia un duro j’accuse contro la società che vuole fare a meno della competenza e dell’esperienza: il dito è puntato soprattutto verso i social network.

FACCIAMO COLAZIONE? Torta di mele a colazione? Sì, ma al farro e con un crumble di avena. E poi banana bread con semi di girasole, plumcake al limone e pistacchi, granola al caffè o barrette ai cereali fatte in casa. E se amate il salato? French toast e New York Style Bagels, pancake di zucchine e ricotta con uova in camicia. Questo e molto altro nel volume di Barbara Toselli “Facciamo colazione?” (Gribaudo editore 2019, 158 pp.). La colazione non è solo il pasto più importante della giornata, rappresenta anche un mondo di sapori e nuove scoperte. Che sia quella domenicale, magari sconfinando in un brunch con gli amici, o quella di tutti i giorni, da prendere velocemente con una crostata o con un pan brioche preparati durante il weekend, grazie alle ricette di questo libro sarà bello e semplice unire gusto, salute e creatività.

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ECONOMIA

LA SPESA DEGLI ITALIANI TRA SALUTE E GRATIFICAZIONE QUINTA EDIZIONE DELL'OSSERVATORIO IMMAGINO NIELSEN GS1 ITALY: IN ETICHETTA SEMPRE PIÙ SPAZIO ALLE INFORMAZIONI SU CATENA PRODUTTIVA E INNOVAZIONE. I PRODOTTI LATTIERO-CASEARI SONO TRA I PIÙ REATTIVI NELL'INTERCETTARE LE NUOVE TENDENZE di Samuele Ferrigato

M

eno zuccheri, più fibre e proteine, grassi e carboidrati stabili. Queste le variazioni più significative nella composizione del metaprodotto Immagino 2018 rispetto al 2017 secondo l'analisi delle etichette dei prodotti alimentari acquistati dagli italiani. Lo scorso anno la voglia di gratificazione è tornata a spingere gli acquisti più edonistici. "Free from", "rich in" e biologico restano i fenomeni più rilevanti, ma rallentano e mostrano le prime criticità dopo anni di crescita importante. Si fanno largo i claim che fanno riferimento alla filiera e all’innovazione e i prodotti

lattiero-caseari sono tra quelli che hanno saputo interpretare meglio queste tendenze. La quinta edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy ha allargato il campione di etichette di prodotti analizzate, superando le 100mila, pari all’81% delle vendite totali canalizzate in Italia da supermercati e ipermercati. Insomma, un prototipo molto rappresentativo delle scelte in fatto di cibo e bevande degli shopper italiani. GUSTO E BENESSERE Dall’analisi delle informazioni riportate sulle etichette

(quasi 6.000 più dell'edizione precedente) sono emerse molte conferme di quanto già evidenziato nelle scorse edizioni e anche alcune novità: è nel mix tra gusto e benessere che va cercata la cifra del carrello della spesa medio italiano. A livello macro, lo scorso anno ha confermato la tendenza verso una spesa più salutistica, sia per il diverso mix (più alimenti integrali, carni e salumi, meno pasta e olio extravergine d’oliva), sia per la valorizzazione in etichetta delle componenti più salutistiche dei prodotti, come emerge

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ECONOMIA dal metaprodotto Immagino, costruito a partire dalle etichette nutrizionali presenti su oltre 60mila prodotti alimentari. Rispetto al 2017, a sostanziale parità di apporto calorico, il metaprodotto Immagino ha registrato un’accelerazione nel taglio degli zuccheri (-1,6% verso un -0,2% del 2017) e nell’aumento delle fibre (+2,4% contro il +1,3% del 2017) e il consolidamento della crescita delle proteine (+0,4%, la variazione del 2017 era stata del +0,7 per cento). E, mentre rallenta la crescita dei grassi complessivi (dal +0,8% del 2017 al +0,1% del 2018), si interrompe la tendenza alla riduzione dei grassi saturi (azzerando la decrescita dello -0,6% registrata nel 2017). Sostanzialmente stabili, invece, i carboidrati. MADE IN ITALY E DOP SI CONSOLIDANO Il paniere dei prodotti che richiamano l’italianità in etichetta è il più fornito tra quelli dell’Osservatorio: nel 2018 sono stati oltre 18mila i prodotti alimentari confezionati ad aver avuto in etichetta o un claim riferito al made in Italy o una delle indicazioni geografiche europee (Dop, Igp, Doc, Docg). Attributi che hanno accomunato un quarto dei prodotti dell’Osservatorio per quasi 6,8 miliardi di euro di vendite, pari al 23,5% del giro d’affari del food confezionato in super e ipermercati italiani. Due le tendenze che hanno caratterizzato questo paniere: il rallentamento della crescita del sell out (+1,9% contro il +4,5% dell’anno precedente) e del numero delle referenze a scaffale (+0,6% contro il +6,6% del 2017), oltre all’andamento positivo della domanda per tutti i claim (+1,3% annuo). Anche nel 2018 il visual più usato sui pack per segnalare l’italianità di un prodotto alimentare è stata la bandiera italiana, comparsa su più di

COME SI COMPONE IL METAPRODOTTO IMMAGINO (100 G/ML) METAPRODOTTO IMMAGINO

ENERGIA (kcal) PROTEINE (g) CARBOIDRATI (g) DI CUI ZUCCHERI TOTALI (g) GRASSI (g) DI CUI GRASSI SATURI (g) FIBRE (g)

VALORI MEDI

TREND % VALORI MEDI 2018 VS 2017

TREND % VALORI MEDI 2017 VS 2016

182,5 6,3 20,7 8,1 8.6 2,9 2,0

-0,1 0,4 -0,1 -1,6 0,1 0,0 2,4

0,3 0,7 -0,2 -O,2 0,8 -0,6 1,3

Fonte: Osservatorio Immagino - Nielsen GS1 Italy

CARBOIDRATI 20,7 DI CUI ZUCCHERI 8,1

g

GRASSI 8,6 g DI CUI GRASSI SATURI 2,9 g FIBRE

2,0 g PROTEINE

6,3 g

10mila prodotti. Tra questi, da segnalare la crescita di vendite di categorie come gelati multipack e latte Uht. A seguire nella speciale classifica di questi claim "100% italiano" (+6,4% nelle vendite) e "prodotto in Italia" (-2,5 per cento). Per quanto riguarda i prodotti Dop, nel 2018 le vendite sono state stabili (+0,3%), con andamenti diversi tra le categorie: positive per formaggi tipo grana e prosciutto crudo, negative per Gorgonzola e olio extravergine di oliva.

IL CURRICULUM IN ETICHETTA L’impegno per la sicurezza e per la certificazione degli alimenti messi a scaffale dalla distribuzione moderna sta diventando un tema di comunicazione e come tale sta entrando nelle etichette come un tema emergente. Sempre più prodotti, infatti, presentano sulle confezioni dei claim che rimandano alla filiera “controllata” o “garantita” con l’obiettivo di suscitare un maggior senso di sicurezza e fiducia da parte del consumatore.

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ECONOMIA L’Osservatorio Immagino ha fotografato questo nuovo fenomeno, che rappresenta un mercato dal valore consistente e dal trend importante. Nel 2018 613 prodotti alimentari Lcc che compongono il paniere dell’Osservatorio (pari allo 0,8% del totale) riportavano sulla confezione un claim che fa riferimento agli anelli produttivi. Questo cluster di prodotti ha generato oltre 259 milioni di euro di vendite (0,9% sul totale food) e ha mostrato un andamento vivace, con un +14,1% sul 2017. Il trend dimostra che il tema è molto attuale e sentito da parte dei consumatori. Nel corso del 2018 i claim legati a questo segmento sono stati utilizzati sulle confezioni dei prodotti da 55 delle 1.795 aziende di produzione e da 10 retailer per i propri prodotti a marchio. Il mondo merceologico più coinvolto nella comunicazione on-pack di questi valori è quello ortofrutticolo (41,8%

delle vendite), ma il secondo è quello dei prodotti lattierocaseari (latte, formaggi, yogurt, panna, burro e anche margarina) e del gelato, che complessivamente sviluppano il 29% del fatturato totale di questo mondo. Tra 2017 e 2018 le loro vendite sono cresciute del 6,4%. Oltre alla ricerca di garanzie sul percorso compiuto dai prodotti e sui controlli dei processi produttivi, c’è un altro aspetto che ha attirato l’attenzione dei consumatori: il “km 0”, che identifica i prodotti locali, venduti o distribuiti vicino al luogo di produzione. Un’offerta che sembra dare maggiori garanzie in termini di freschezza, rispetto della stagionalità, qualità e tipicità, oltre a prezzi più bassi grazie alla riduzione o all’assenza di intermediari commerciali tra produttore e consumatore. Ma anche un modello ancora distante da quello della distribuzione moderna, come conferma anche il numero esiguo di referenze

accompagnate da indicazioni che fanno riferimento ai claim "filiera corta" (10 prodotti) e "km 0" (6 prodotti). In entrambi i casi, il 2018 è stato un anno piatto a livello di vendite, anche se sia la domanda che l’offerta sono state positive. Importanti anche le informazioni sul metodo di produzione. A oggi il 3% dei 72.100 prodotti alimentari del paniere dell’Osservatorio Immagino riporta in etichetta un claim riferito ai metodi di produzione. Questi 2.138 prodotti nel 2018 hanno sviluppato oltre 645 milioni di euro di sell-out, in crescita del 6,4% sul 2017. Tra i claim più presenti ci sono "trafilato a bronzo", "estratto a freddo", "lievitazione naturale", "lavorato a mano" e "artigianale". I CONSUMATORI ITALIANI STREGATI DAL NUOVO Gli italiani sono i consumatori europei più attratti dalle novità che trovano nei punti vendita

I NUMERI DEL MONDO "FREE FROM": LA SEGMENTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE

SENZA CONSERVANTI POCHI GRASSI SENZA OLIO DI PALMA SENZA COLORANTI POCHI ZUCCHERI SENZA ADDITIVI SENZA GRASSI IDROGENATI SENZA OGM SENZA/A RIDOTTO CONTENUTO DI GRASSI SATURI SENZA GLUTAMMATO POCHE CALORIE SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI A RIDOTTO CONTENUTO/SENZA SALE SENZA ASPARTAME

% PRODOTTI

% VENDITE IN VALORE

TREND % VENDITE IN VALORE 2018 VS 2017

6,5 4,5 3,8 3,1 2,7 1,9 1,4 1,6 0,4 1,0 0,6 1,5 0,8 0,1

10,5 6,9 7,2 4,0 3,0 2,3 1,4 1,7 1,5 1,5 1,0 1,3 0,7 0,0

-4,0 -1,5 3,8 -5,8 5,1 3,6 -7,9 1,6 -0,1 4,8 2,5 5,4 3,6 -14,7

Tutte le quote fanno riferimento al mondo alimentare, escluso acqua e alcolici, dell’Osservatorio Immagino (64.800 prodotti)

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28/02/13

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ECONOMIA I NUMERI DEL MONDO "RICH IN": LA SEGMENTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE % PRODOTTI

% VENDITE IN VALORE

4,4 2,7 2,3 1,2 0,8 0,6

3,6 3,2 2,5 2,2 1,0 0,7

FIBRE VITAMINE INTEGRALE CALCIO OMEGA 3 FERRO

TREND % TREND % VENDITE VENDITE IN VALORE IN VALORE 2018 VS 2017 2017 VS 2016

5,8 -2,5 7,7 -2,5 1,9 1,9

4,9 1,7 9,1 14,1 9,4 -2,3

Tutte le quote fanno riferimento al mondo alimentare, escluso acqua e alcolici, dell’Osservatorio Immagino (64.800 prodotti)

e i più propensi a provarli. E il loro interesse per nuovi prodotti e nuovi brand è in ulteriore crescita. Secondo uno studio Nielsen ben 45 italiani su cento dichiarano di cercare attivamente le novità quando vanno a fare la spesa. Una percentuale significativamente maggiore rispetto a quella di altri Paesi, come Germania (28%), Francia (31%) e Gran Bretagna (38%). E anche un dato in crescita rispetto al 42% registrato dal precedente studio del 2013. L’analisi dell'Osservatorio Immagino ha evidenziato che il 6,3% dei 100.093 prodotti Lcc monitorati riportano sulla confezione i claim “nuovo” o “novità”. A questi 6.327 prodotti corrisponde un giro d’affari di oltre 2,6 miliardi di euro, che nel 2018 ha registrato una crescita del 7,6% rispetto ai 12 mesi precedenti. Il claim novità ha chiuso il 2018 con un giro d’affari in crescita del 7,6% rispetto al 2017, grazie all’incremento dell’offerta. Analogo lo scenario per il claim nuovo, che ha segnato un +6,4%, anche in questo caso per effetto del suo inserimento su un maggior numero di prodotti. Scendendo più nel dettaglio per verificare con quali connotazioni venga utilizzato questo claim, l’Osservatorio

Immagino ha rilevato che nella maggior parte dei casi viene usato in modo generico, senza esplicitare gli elementi di novità o le differenze rispetto al prodotto precedente. In altri casi, invece, all’indicazione “nuovo/a” si accompagnano delle informazioni aggiuntive. La più citata è “nuova formula”, che viene segnalata su 540 prodotti con 215 milioni di giro d’affari, in crescita annua del 3,3 per cento. In altri casi l’elemento di innovazione è la “nuova confezione” indicata su 76 prodotti che generano 100 milioni di giro d’affari, in aumento del +3,4% rispetto al 2017. Altra novità segnalata sulle etichette è il “nuovo formato”, presente su un paniere di 129 prodotti che

valgono oltre 93 milioni di euro di sell-out, con una crescita del +41,5% rispetto al 2017. Passando alle categorie merceologiche nuovo e novità sviluppano il maggior giro d’affari nei prodotti per la cura della persona (755 milioni), seguita dai freschi (446 milioni) e cura della casa (382 milioni). Se guardiamo alle categorie che lo scorso anno sono cresciute di più troviamo i prodotti per la prima colazione, mentre nel fresco le migliori performance le hanno registrate i formaggi dolci, il latte fresco e i piatti pronti vegetali. Dati che certificano come l'industria lattierocasearia sia molto reattiva nell'intercettare le nuove richieste dei consumatori. FIATO CORTO PER "RICH IN" E "FREE FROM" Anche nel 2018 la famiglia più numerosa in supermercati e ipermercati è stata quella dei prodotti “free from” (che riportano in etichetta, ad esempio, “senza coloranti” o “senza zuccheri”): sono il 18,4% dei 64.800 prodotti alimentari monitorati dall’Osservatorio Immagino e realizzano un giro d’affari di 6,8 miliardi di euro. Ma per la prima volta questo fenomeno ha smesso di crescere (+0,1% contro il +2,3% del 2017) e si è assistito piuttosto a una revisione dei numerosi claim

I NUMERI DEL MONDO LIFESTYLE: LA SEGMENTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE

BIO VEG KOSHER HALAL

% PRODOTTI

% VENDITE IN VALORE

9,2 4,7 1,6 0,5

3,6 4,0 2,1 0,5

TREND % TREND % VENDITE VENDITE IN VALORE IN VALORE 2018 VS 2017 2017 VS 2016

6,4 5,8 3,9 29,0

14,9 9,8 9,7 12,4

Tutte le quote fanno riferimento al mondo alimentare (compreso acqua e alcolici) dell’Osservatorio Immagino (72.100 prodotti)

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LUGLIO


ECONOMIA utilizzati. In crescita quelli che fanno riferimento al taglio degli zuccheri e all'assenza di glutammato, in netto calo "senza aspartame" (-14,7%), "senza grassi idrogenati" (-7,9%) e "senza coloranti" (-5,8 per cento). Anche l'altro grande fenomeno degli ultimi anni, il "rich in", sembra aver perso smalto nel 2018. La tendenza a comunicare sulle etichette la significativa presenza o l’aggiunta di componenti benefiche (come vitamine, calcio, fibre, Omega 3 o ferro) è calata del -2,4% mentre le vendite sono cresciute solo dell'1,6% contro il +8% registrato nel 2017. FRENATA PER BIO E VEG Anche la crescita dei prodotti legati al life style ha registrato una brusca frenata nel 2018: +5,5% (2,4 miliardi di euro di giro d’affari), praticamente dimezzata rispetto al +10,7% ottenuto tra gennaio e dicembre 2017.

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I CLAIM DEDICATI ALL'INNOVAZIONE

NUOVO NUOVA FORMULA NUOVA CONFEZIONE NUOVO FORMATO NUOVO GUSTO NOVITÀ

% PRODOTTI

% VENDITE IN VALORE

TREND % VENDITE IN VALORE 2018 VS 2017

4,9 0,5 0,1 0,1 0,0 1,5

6,2 0,6 0,3 0,3 0,1 1,5

6,4 3,3 3,4 41,5 -21,6 14,0

Tutte le quote fanno riferimento al mondo alimentare dell'Osservatorio Immagino (72.100 prodotti)

Un rallentamento che ha coinvolto anche il claim principale del comparto, cioè il biologico, che con il 9,2% della numerica (6.656 prodotti) e il 3,6% del giro d’affari complessivo del basket dell’Osservatorio Immagino, nel 2018 ha accresciuto le vendite del +6,4% rispetto ai 12 mesi precedenti. Ma nel

2017 la crescita rispetto al 2016 fu di un brillante 14,9 per cento. Uova, cereali per la prima colazione e confetture sono stati i prodotti che hanno dato il maggior contributo alla crescita del giro d’affari del claim bio, anche se l’incremento è abbastanza generalizzato e ha coinvolto quasi tutte le categorie dell’alimentare.

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MERCATI

FORMAGGI ITALIANI

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l Giappone rappresenta il quinto mercato al mondo per import di prodotti agroalimentari, per un giro d’affari che sfiora i 60 miliardi di euro. L’Italia non è tra i principali fornitori, ma il made in Italy alimentare è molto apprezzato dai consumatori nipponici ed è in crescita. Nel continente asiatico, una frontiera chiave per le nostre esportazioni di formaggio, il Giappone è sicuramente il mercato più importante. Negli ultimi dieci anni le vendite di prodotti caseari italiani sono cresciute a un tasso medio annuo del 5,9% e il recente partenariato economico firmato con l’Unione europea incrementa le opportunità commerciali

per le nostre imprese. Nel 2018 l’export di formaggi italiani ha superato le 10mila tonnellate (+3,5% rispetto all’anno precedente), per un valore di oltre di 71 milioni di euro. Il primo trimestre del 2019 mostra un quadro ancora più incoraggiante: circa tremila tonnellate di prodotto esportato, con un incremento del 25,8% delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2018. L’impatto dell’Economic Partnership Agreement è ancora parziale, visto che l’accordo è entrato in vigore solo all’inizio di febbraio. I contingenti tariffari aggiuntivi, un migliore accesso delle merci al mercato giapponese e la tutela delle Indicazioni geografiche dovrebbero portare a importanti

incrementi, che consolideranno ancora di più il mercato dei nostri formaggi. Per favorire la realizzazione di questo scenario, è necessario che le opportunità commerciali vengano affiancate da attività promozionali che favoriscano una maggiore conoscenza dei prodotti italiani. È con questa finalità che Assolatte e l’Italian Trade Agency hanno pianificato alcune attività promozionali per valorizzare i formaggi italiani in Giappone. Sono stati stanziati circa 500mila euro per organizzare attività che puntano su azioni educational sui nostri prodotti caseari. Si darà spazio al canale ho.re.ca e alle grandi catene di ristorazione, oltre alla Gdo e agli operatori locali.

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MERCATI

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2.862 1.452 2.167 752 953 500 306 321 170 314 114 95 72 80 10.158 9 25 16 16 113 255 52 9 130 19 10.802 53 96 10.951 80 11.031

2.960 1.409 1.222 580 886 454 249 100 119 180 74 84 46 94 8.457 6 11 3 63 83 380 258 124 98 167 9.650 105 270 10.025 55 10.080

1.342 2.998 1.176 609 378 448 537 299 51 479 54 324 45 78 8.818 18 14 4 4 33 191 139 39 38 43 9.341 32 104 9.477 23 9.500

1.973 2.301 798 376 392 221 244 80 22 102 29 81 20 32 6.671 4 3 1 5 23 42 94 34 52 21 6.950 28 135 7.113 23 7.136

852 1.080 144 185 118 108 153 103 66 50 6 9 6 5 2.885 2 3 1 6 3 110 47 13 9 19 3.098 6 53 3.157 9 3.166

21 15 5 9 5 4 1 1 2 1 1 1 0 1 67 1 1 0 0 2 2 3 0 3 1 80 1 1 82 1 83

PAESI

FRANCIA GERMANIA REGNO UNITO SPAGNA BELGIO AUSTRIA PAESI BASSI DANIMARCA LUSSEMBURGO SVEZIA PORTOGALLO GRECIA FINLANDIA IRLANDA TOTALE UE A 15 CIPRO ESTONIA LETTONIA LITUANIA MALTA POLONIA REP. CECA SLOVACCHIA SLOVENIA UNGHERIA TOTALE UE A 25 BULGARIA ROMANIA TOTALE UE A 27 CROAZIA 1TOTALE UE A 28

04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -0406907404069079 -04069076 -04069089

163 219 112 60 46 31 34 19 13 31 3 3 3 10 747 0 1 1 4 52 15 10 2 152 8 992 1 13 1.006 5 1.011

040630

437 290 106 54 65 68 82 23 5 38 5 11 1 2 1.187 0 4 0 2 14 53 8 1 14 2 1.285 15 18 1.318 2 1.320

132 279 119 21 63 13 121 23 4 21 23 13 10 2 844 2 2 0 8 6 31 15 3 3 5 919 2 7 928 4 932

164 185 25 56 7 73 12 33 1 10 1 5 1 3 576 2

58 5 7 25 61 2 7

132 654 173 556 92 55 108 40 7 45 3 133 2 13 2.013 6 30 2 1 63 43 96 15 43 11 2.323 28 88 2.439 8 2.447

2 1 4 9 10 1 3 2 610 13 2 625 1 626

18 9 1 193

41 1 14 11 21 281 2 3 286 2 288

TOTALI

04069099

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

04069063

FORMAGGI FUSI

04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI DURI

ALTRI FORMAGGI

04061050 -04061080

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

0406 1030

PECORINO

CODICE DOGANALE

RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

MOZZARELLA

(IN TONS)

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (gennaio-febbraio 2019)

04069073 04069001

76 178 39 728 28 2 47 7 2 5 4 14 1 2 1.133 1 1 1 1 5 3 11 3 1 1.160 1 2 1.163 2 1.165

12 10 41

63

3 45 111 0 315 426 426

11.172 11.065 6.093 4.011 3.106 1.979 1.911 1.090 462 1.294 326 774 207 322 43.812 51 95 31 111 445 1.135 757 297 569 299 47.602 287 1.107 48.996 215 49.211

GLI ESPORTATORI

BRAZZALE

SPA

Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano

Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com

FORGRANA CORRADINI SPA Parmigiano Reggiano, Grana Padano in forma e confezionato sottovuoto, Grattugiati di fresco con scadenza lunga e disidratati da 5 g, 40 g, 100 g, 1000 g, Shaker da 80 g, 250 g, Parmigiano biologico forveggie per alimentazione vegetariana - provoloni dolci e piccanti mozzarella - Pecorino Romano e Sardo. Caciotte peperoncino e altri gusti Via 200 Biolche, 6 42016 Guastalla Reggio Emilia Tel. 0522 833818 Fax 0522 833426 forgrana@forgranacorradini.it www.forgranacorradini.it

SAVIOLA SPA Produzione, stagionatura e confezionamento Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it

52 IL MONDO DEL LATTE

26-06 mercati export SPFP.indd 52 n 7 luglio 19 interno.indd 52

27/06/19 12:09 07:25 02/07/19


DA TRE GENERAZIONI LA RICERCA DELL’ECCELLENZA

igorgorgonzola.com


MERCATI

10.384 9.500 695 41 148 67 2.811 318 2.493 107 24 33 50 1.035 424 29 26 21 25 510 342 327 15 2

7.640 7.136 415 3 86 5 67 22 45 8

21 18 464 129 125 4

10.815 10.080 666 35 34 27 330 18 312 17 6 0 11 1.184 342 419 6 21 34 362 59 38 21

13.359 2.328 65.592 12.477

12.432 2.352 48.029 11.861

14.748 5.248 158.327 56.069

8.002 866 69.484 6.901

21 1.081 528 50

8 242 134 31 0 17 5 55 40 40 0

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

11.937 11.031 730 13 163 27 164 1 163 21

PAESI EUROPA UNIONE EUROPEA SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO di cui extra Ue

FORMAGGI FUSI

040620

04069099

04069073

040630

04064010 04064090

2.524 2.448 36 25 15 88 272 9 263 47 31 1 15 461 102 44 46 21 4 244 60 54 6 0

1.021 626 272 20 103 11 131 2 129 8

1.191 1.165 24 1 1 2 57 13 44 7 3

317 288 17

4 26 1

1 30

3.452 1.004 21.903 6.598

1.348 722 8.215 4.550

04064050

04069063

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017

3.357 3.166 173 9 9 4 56 6 50 3 0 1 2 155 103 1 1 1 0 49 89 88 1 0

971 932 33 1 5 4 2.113 54 2.059 8 3 2 3 96 73 1 1 2 1 18 37 35 2 1

3.664 498 22.348 3.573

3.230 2.298 22.176 14.103

1 7 140 29 6 12 17 8 68 37 35 2

PROVOLONE

04069061

ALTRI FORMAGGI

04061050 04061080

PECORINO

GRATTUGIATI

CODICE DOGANALE

GORGONZOLA

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

04061030

MOZZARELLA

RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

ALTRI FORMAGGI DURI

ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (gennaio-febbraio 2019)

12 1 1 1 1

1

1 1 1 22 107 105 2 1.390 225 5.778 1.395

1 28 0 1 351 63 1.319 254

3.054

GLI ESPORTATORI

BERNERI CIRESA

SPA

SRL

CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.

Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it

Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it

GELMINI CARLO SRL

MARIO COSTA SPA

CASEARIA SPA

Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it

Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocosta.it

Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com

24043 Caravaggio (BG) tel. 0363 301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it

F.LLI PINNA AZIENDA

54 IL MONDO DEL LATTE

26-06 mercati export SPFP.indd 54 n 7 luglio 19 interno.indd 54

27/06/19 12:09 07:25 02/07/19

26-06 me


227 192 35

468 445 17 3 3 3 4 0 4 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2 11 11 0

386 382 1 1 2 0 3 2 1 1 0

2 0 0 0

9 5 5 0 2

488 43 3.054 278

393 11 2.808 77

271 79 1.889 823

1 3 0 0 0 1

0 3 24 0 24 1 0 0 1 9 0 0 0

TOTALI

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

FONTINA FONTAL

ASIAGO CACIOCAVALLO MONTASIO RAGUSANO

ITALICO TALEGGIO

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI

CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085

04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084

534 461 71 0 2 7 0 0 0 7 0

538 493 40 5

2 0 16 1 1 0

1 61 2 59 1 0 0 1 21 4 0 2 1 0 14 4 2 2

714 253 3.847 1.517

626 133 4.872 1.235

7 165 147 0

426 426

0 2 33 32 1 0

94 70 17 5 2 0 85 0 85 0 0 0 0 3 0 0 0 1 0 2 1 1 0 1

257 174 1.599 1.012

184 114 1.329 795

533 107 1.466 526

302 287 13 0 2 0 59 0 59 4 0 0 4 24 24 0 0 0 0 0 4 4 0 1

145 83 61 0 1 5 69 3 66 3 1 1 1 2 0 0

394 107 2.612 700

3 3 96 96 8 6

1 1 0

53.277 49.211 3.316 162 588 228 6.310 450 5.860 340 68 39 233 4.687 1.917 582 95 128 97 1.868 959 903 56 8 65.836 16.625 446.647 124.744

Dal recente quarto Forum Agrifood Monitor organizzato da Nomisma e Crif è emerso che non tutti i consumatori giapponesi si dicono pronti ad acquistare a occhi chiusi un nostro prodotto: la stragrande maggioranza dei nipponici è sensibile al prezzo e razionale nelle scelte di acquisto. Si tratta dei “Tradizionalisti-cauti”, il gruppo in cui ricade ben il 48% dei consumatori. Il secondo gruppo più numeroso è rappresentato dai “Millennials sperimentatori” (36%), giovani dai 18 ai 38 anni, curiosi, aperti alle novità, attratti dalla cultura occidentale; per questo, la loro propensione all’acquisto di prodotti made in Italy è più elevata della media. Tuttavia, il segmento più interessante per i nostri formaggi è rappresentato dai “Giramondo spensierati” (10% della popolazione): consumatori della Generation X (39-54 anni) con alta capacità di spesa, che amano viaggiare e conoscere nuove culture. Internet, degustazioni, cooking show, abbinamento cibo-vino sono le principali iniziative contenute nel piano e le parole chiave per conquistare questo tipo di consumatori.

O

6/19 07:25

TRENTIN

SPA

Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta

Via Genova 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it

ZANETTI

SPA

Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.

Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it

IL MONDO DEL LATTE 55

26-06 mercati export SPFP.indd 55 n 7 luglio 19 interno.indd 55

27/06/19 12:09 07:25 02/07/19


MERCATI

LATTE, LA PRODUZIONE FRENA ANCORA

A

differenza di quanto accaduto nel primo trimestre dello scorso anno, quando le rilevazioni sulle consegne di latte mostravano

solo variazioni positive, in Italia nei primi tre mesi del 2019 si è registrato un rallentamento produttivo del 2,7 per cento. Infatti, è dalla

LE CONSEGNE DI LATTE IN ITALIA (1° TRIMESTRE 2019 VS 1° TRIMESTRE 2018) MOLISE MARCHE LAZIO SICILIA TOSCANA LIGURIA PUGLIA ABRUZZO CAMPANIA SARDEGNA VALLE D’AOSTA BASILICATA UMBRIA FRIULI-VENEZIA GIULIA CALABRIA PROV AUT. TRENTO PROV. AUT. BOLZANO VENETO PIEMONTE EMILIA-ROMAGNA LOMBARDIA ITALIA

-18,5% -18,2%

-16,4% -12,2% -11,8% -10,9% -10,6%

-9,0% -7,3% -7,0% -6,8% -6,1% -5,5%

-4,0% -3,7% -3,4% -3,1% -2,7% -2,1% -1,9% -0,2% -2,7%

L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI Il latte scremato in polvere è su livelli di prezzo superiori a quelli degli ultimi due anni. Il burro, invece, continua a mostrare valori di gran lunga inferiori a quelli passati. Basse anche le quotazioni del cheddar.

€/100 kg

BURRO 700 650 600 550 500 450 400 350 300 250

5

375

200

350

180 160 140

20

25

30

20

25

30

35

40

45

50 settimane

325 300 275

120 100

15

CHEDDAR

220

€/100 kg

€/100 kg

LATTE SCREMATO IN POLVERE

10

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50 settimane

250

5

10

15

35

40

45

50 settimane

Fonte: Mmo – Reg. Ue n. 1185/2017

56 IL MONDO DEL LATTE

17-6 mercato mercati latte 56 produzioni 1+mez MSP.indd 56 n 7 luglio 19 interno.indd

26/06/19 12:09 15:15 02/07/19

17-6 merc


6/19 15:15

scorsa estate che la produzione mostra un momento di riflessione, confermato anche nel primo trimestre dell’anno in corso. La contrazione dei volumi non è omogenea tra le diverse regioni. In Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte il calo è significativamente inferiore a quello medio nazionale, segno che la produzione di latte continua a concentrarsi nelle regioni con maggior vocazione lattiera. Altro dato importante è quello relativo alla produzione lombarda: qui, infatti, nel mese di

marzo si è registrata la prima, unica variazione positiva (+0,9%) tra tutte le regioni italiane. Spostando l’attenzione su quel che succede in Europa, si scopre che quanto accade nel nostro Paese non si ripete in ugual modo negli altri grandi produttori dell’Unione. Tra i principali player europei, infatti, Italia, Olanda e Francia sono al di sotto dei livelli produttivi dello scorso anno, mentre Germania, Danimarca, Regno Unito, Polonia e soprattutto Irlanda continuano ad andare avanti, mungendo sempre di più.

LE CONSEGNE DI LATTE IN EUROPA IE

PL

UK

DK

BE

DE

ES

FR

IT

NL

AT

UE

8,6% 4,0%

3,9% 3,0%

3,2% 0,0%

2,3% 2,0%

4,0% 1,2%

2,0% 0,0%

1,0%

0,0%

1,0%

-0,4% -2,1% 2018

17-6 mercato mercati latte 57 produzioni 1+mez MSP.indd 57 n 7 luglio 19 interno.indd

1° TRIMESTRE 2019

1,0% -1,0%

-2,7% -3,0% -3,2%

-0,1%

-5,8%

26/06/19 12:09 15:15 02/07/19


MERCATI

ESPORTAZIONI ITALIANE

DI LATTE

IL M O N D O D E L

L AT T E N. 7

LUGLIO

2019 -

ANNO

LXXIII -

IL LATTE NEL MONDO MENSILE

0401 1010 2011 2091

0401 1090 2019 2099

8 1

1

28 8 161

7 27 1.170

LATTE SFUSO IN CISTERNA

ROMA

LATTE IN CONFEZIONI

PAESI AUSTRIA BELGIO DANIMARCA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LUSSEMBURGO PAESI BASSI PORTOGALLO REGNO UNITO SPAGNA SVEZIA TOTALE UE A 15 CIPRO ESTONIA LETTONIA LITUANIA MALTA POLONIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA UNGHERIA TOTALE UE A 25 BULGARIA ROMANIA TOTALE UE A 27 CROAZIA TOTALE UE A 28 TOTALE PAESI TERZI DI CUI: ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG TOTALE GENERALE -TONNELLATE -MIGLIAIA DI EURO

1 7 1 1.214

1 2 5 596

22

26 50 142 3 999 14 1.013 1 1.014

SPECIALE ASSEMBLEA 2019 DI ORGANO UFFICIALE

1 5 2 5 5 224

MENTO POSTALE SPEDIZIONE IN ABBONA POSTE ITALIANE SPA

70%

TARIFFA DOGANALE

AUT MP-AT/c/RM

GENNAIO - FEBBRAIO 2019 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

ASSOLATTE

E DEL

DF COMITATO ITALIANO FIL-I

ABBONATEVI ALLA RIVISTA MENSILE IL MONDO DEL

L AT T E

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF

1.286

1.286 1.286

6.550

331

714 4.222 807 3

10 225 72

7.564 4.769

1.617 662

Il costo dell’abbonamento per l’anno 2019 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero (Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)

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58 IL MONDO DEL LATTE ok 17-6 mercati esportazione latte V MSPF.indd 58

02/07/19 15:50



MERCATI

BORSA PREZZI

ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI DESCRIZIONE MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)

BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. CE N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA DI 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA DI 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA FINO A 3 MESI DI STAGIONATURA PROVOLONE VALPADANA OLTRE 3 MESI DI STAGIONATURA LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12 MESI)

17-6 mercati borsa prezzi MSPF.indd 60 n 7 luglio 19 interno.indd 60

2019 APRILE MEDIA

2018 APRILE MEDIA

. VAR.

2019 MAGGIO MEDIA

2018 MAGGIO MEDIA

. VAR.

2,25 3,85 4,10 2,05 8,45 7,95 6,58 13,35 12,38 10,95 5,65 6,65 5,15 4,65 5,50 5,73 6,03

3,47 4,98 5,23 3,27 7,12 6,15 5,05 11,70 10,72 9,75 5,30 6,30 5,10 4,30 5,15 5,47 5,78

-35,16% -22,69% -21,61% -37,31% 18,68% 29,27% 30,30% 14,10% 15,49% 12,31% 6,60% 5,56% 0,98% 8,14% 6,80% 4,75% 4,33%

2,24 3,84 4,09 2,04 8,50 7,95 6,58 13,35 12,38 10,95 5,65 6,65 5,15 4,65 5,50 5,73 6,03

3,99 5,58 5,83 3,79 7,20 6,23 5,17 11,70 10,73 9,75 5,30 6,30 5,10 4,30 5,15 5,47 5,78

-43,86% -31,18% -29,85% -46,17% 18,06% 27,61% 27,27% 14,10% 15,38% 12,31% 6,60% 5,56% 0,98% 8,14% 6,80% 4,75% 4,33%

390,63

302,50

29,13%

387,50

323,75

19,69%

14,250 13,300 12,500 NQ

12,150 11,550 10,850 10,100

17,28% 15,15% 15,21% NQ

14,250 13,300 12,500 NQ

12,150 11,550 10,850 10,100

17,28% 15,15% 15,21% NQ

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MERCATI

ESPORTAZIONI DOP IN USA, CRESCE LA TENSIONE

S

embra non esserci pace per i prodotti Dop fuori dall’Europa. Questa volta è il turno degli Stati Uniti, verso i quali esportiamo tanti formaggi a denominazione. Il campanello d’allarme era suonato quando l’amministrazione Trump aveva minacciato nuovi e altissimi dazi su alcuni dei nostri formaggi più presenti sul mercato yankee, giustificandoli con il contenzioso Airbus - Boeing. L’annuncio aveva fatto drizzare i capelli alle imprese esportatrici che negli anni hanno investito risorse importanti per crescere sul mercato nordamericano. Nelle ultime settimane la situazione è peggiorata e rischia di degenerare a causa del Consortium of Common Food Names (Ccfn). La visione del consorzio formato da alcuni industriali statunitensi è nota. Sostiene che molte denominazioni geografiche europee sono nomi generici e non meritano alcuna tutela. Come se non bastasse, il consorzio diffonde dati che certificano danni di miliardi di dollari a causa del “protezionismo europeo” e porta avanti azioni di

disturbo nei difficili negoziati dell’Ue per gli accordi di libero scambio. L’ultima iniziativa del Ccfn è eclatante: al grido “impose the same restriction on them that they do on us” ha chiesto al presidente Trump di bloccare l’import di alcuni formaggi Dop perché troppo protetti. Chiede, cioè, un vero e proprio embargo delle nostre più importanti specialità casearie fino a quando l’Europa non accetterà di aprire il proprio mercato a “parmesan”, asiago, fontina e romano prodotti negli Usa. Una proposta inaccettabile, basata su un principio sbagliato. La normativa europea, infatti, non impedisce alle aziende americane di portare in Europa le proprie specialità. Sono libere di farlo, ovviamente rispettando le regole comunitarie. Non è forse così anche per i nostri esportatori? Chiunque sia interessato a esportare i propri formaggi negli Usa rispetta le regole locali: sulla sicurezza alimentare, sull’etichettatura dei prodotti. Non è una novità. La tensione cresce. Un blocco del nostro export verso il Nord America

avrebbe conseguenze devastanti. Basti pensare a cosa è successo lo scorso anno, quando le vendite di Pecorino Romano negli Usa sono diminuite del 40 per cento. Le immagini dei pastori che occupavano le strade, bloccavano i porti e gli stabilimenti di trasformazione sono recenti e nella memoria di tutti. Cosa succederebbe se il problema riguardasse tutte le nostre Dop? “Da anni lavoriamo per difendere i nostri prodotti e investiamo nella comunicazione e nella promozione per assicurare la corretta informazione ai consumatori internazionali circa le nostre eccellenze. Non accetteremo nessun passo indietro – ha affermato il presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi – non accetteremo che il nostro settore funga da capro espiatorio di guerre commerciali che hanno ben poco a che fare con l’alimentare. Ci aspettiamo che la grande attenzione del Governo al Made in Italy trovi piena applicazione con azioni concrete a favore delle nostre produzioni e dei nostri interessi commerciali”.

L’ANDAMENTO DELLE PRODUZIONI DOP (2019 VS 2018 - IN %) ASIAGO

GORGONZOLA

7,2 9,1 10,2 7,4 8,5 4,4 2,4 -2,4 -7,7 -2,3

GRANA PADANO

MOZZARELLA PARMIGIANO MONTASIO DI BUFALA REGGIANO CAMPANA 15,2

TALEGGIO

10,8 5,9 3,8 4,2 2,4 1,2

-1,0 -0,7 -0,7

-0,9

0,4 0,7 1,2 -1,9 -0,5

QUARTIROLO PECORINO ROMANO

7,2

7,2

1,1

GENNAIO 19

1,0 1,7 -0,2

FEBBRAIO 19

-1,2

-3,3 -10,2

-4,0 -8,1

MARZO 19 -11,6

-14,8

-19,6 -18,4 -21,8

APRILE 19 MAGGIO 19

-46,8

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IGIENE & SICUREZZA

ARIA COMPRESSA E AZOTO DI QUALITÀ CERTIFICATA NELL’INDUSTRIA CASEARIA COME GARANTIRE L’IGIENE, LA QUALITÀ E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI di Fabio Bruno*

N

egli ultimi anni le principali catene della grande distribuzione stanno adottando controlli più rigidi e frequenti presso i propri fornitori di prodotti alimentari freschi. I controlli di qualità vengono effettuati anche per i gas a contatto con gli alimenti, considerato che molti prodotti freschi come i formaggi (duri, a fette, grattugiati, ecc.) vengono confezionati in Map con azoto e/o attraverso macchine di confezionamento che utilizzano aria compressa. Prima di spiegare cosa serve per purificare l'aria compressa e generare azoto certificato per le industrie alimentari, serve innanzitutto comprendere le normative e gli standard imposti a produttori e

rivenditori del settore. La non conformità non è un’opzione, in quanto è dovere dell’azienda produttrice garantire l’igiene e la sicurezza degli alimenti in tutte le fasi del processo ed è necessario che i gas a contatto con un alimento siano di qualità elevata, coerentemente con le normative in materia. Il Regolamento Ce n. 852/04 è il documento base per l'attività di autocontrollo igienico nei pubblici esercizi e nelle industrie alimentari e impone alle aziende l'adozione di procedure di autocontrollo, dirette a garantire l'igiene degli alimenti sulla base del “Sistema di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici Haccp”.

Normalmente, la procedura Haccp è strettamente applicata ai principali processi di produzione. Spesso, però, per mancanza di consapevolezza, non è sempre utilizzata per le utility. In un impianto di produzione la fonte di energia più trascurata è l’aria compressa, nonostante sia coinvolta in molti processi di fabbricazione e spesso venga utilizzata a contatto con gli alimenti in modo diretto o indiretto, quindi a rischio potenziale di contaminazione. L'aria compressa, direttamente o indirettamente a contatto con macchinari, attrezzature, prodotti e imballaggi, può inconsapevolmente contaminare gli alimenti!

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IGIENE & SICUREZZA Quale linea guida seguire per il trattamento dell’aria compressa a contatto con gli alimenti? La British Compressed Air Society (Bcas) ha elaborato un codice di condotta (Food Grade Compressed Air Code of Practice) da seguire per il trattamento dell’aria compressa in ogni punto di utilizzo. Si tratta dell’unico strumento Gmp “programma di sicurezza” riconosciuto a livello internazionale, che fornisce le specifiche dettagliate per quanto concerne l’utilizzo dell’Haccp e il relativo Il grado di qualità dell’aria compressa da rispettare sia per contatto diretto, sia indiretto. Ogni punto, in un impianto di un’industria alimentare dove viene utilizzata aria compressa, è classificato come un Ccp (Punto critico di controllo), a causa della contaminazione presente nel sistema dell’aria compressa. Pertanto, devono essere prese adeguate misure per ridurre a livelli accettabili i contaminanti presenti. Il Bcas indica che prima di un filtro sterilizzante l’aria a contatto diretto o indiretto con un alimento (ma con rischio potenziale di contaminazione), deve avere una qualità di purezza

in accordo alle classi 1.2.1 dettate dalla normativa ISO 8573-1:2010, che regolamenta e specifica la qualità dell’aria compressa in ogni punto di utilizzo, dal compressore fino all’applicazione finale. Esistono differenti tecnologie di purificazione per eliminare i contaminanti in un sistema di aria compressa: filtri a coalescenza, essiccatori a ciclo frigorifero e ad assorbimento, filtri per particolato solido e sterilizzanti.In ogni caso, bisogna garantire e dimostrare agli enti ispettivi che l’aria a contatto con l'alimento sia pulita, secca (vapore acqueo con un valore -40 °C pdp) e sterile (priva di microorganismi e batteri), per evitare che i contaminanti vadano a compromettere la sicurezza e l’igiene dell’alimento. Non solo aria compressa, ma anche azoto di grado alimentare. Oltre a garantire qualità, sapore e piacevole aspetto dell'alimento, la qualità dell’azoto utilizzato nelle fasi di confezionamento o inertizzazione riveste un'importanza fondamentale per aumentare la durata della conservazione dei prodotti alimentari.

In Europa l'Eiga ha sviluppato una specifica, che indica il livello massimo di contaminanti che si ritiene accettabile nei gas di grado alimentare. L'azoto, che viene classificato come additivo alimentare quando entra in contatto diretto con l'alimento, viene indicato dalla lettera "E" seguita dal numero “941". Nell'Unione europea, la conformità ai livelli di contaminazione specificati è obbligatoria per legge. Tecnologie di purificazione certificate. Esistono sul mercato tecnologie e sistemi di filtrazione, essiccamento dell’aria compressa e di generazione di azoto dedicati per l’industria alimentare, necessari per la rimozione dei contaminanti al di sotto dei limiti richiesti dalle normative con garanzia dell’aria in uscita certificata. Tali prodotti sono progettati per fornire aria compressa di qualità conforme o superiore agli standard riportati in tutte le revisioni della norma ISO 85731 e del Codice di condotta per l’impiego dell’aria compressa per uso alimentare Bcas. Anche i materiali di costruzione sono conformi a Fda Title 21 part 77 ed esenti da normativa EC 1935-2004. Queste peculiarità divengono fondamentali al fine di ottenere il più adeguato sistema di purificazione e di trattamento per l’aria compressa e gas nell’industria alimentare. Parker propone tecnologie e sistemi di filtrazione, essiccamento dell’aria compressa e di generazione di azoto dedicati per l’industria alimentare, necessari per la rimozione dei contaminanti al di sotto dei limiti richiesti dalle normative con garanzia dell’aria in uscita certificata.

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Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.

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IGIENE & SICUREZZA

SICUREZZA ALIMENTARE: GLI ITALIANI CREDONO NELLA SCIENZA RESIDUI DI ANTIBIOTICI, INQUINAMENTO E CONSERVANTI I FATTORI PIÙ TEMUTI di Ettore Soria

L'

Efsa ha pubblicato i risultati di un nuovo sondaggio Eurobarometro (il primo risale al 2010), sulla sicurezza alimentare. L'indagine ha evidenziato come due europei su cinque s’interessino attivamente alla sicurezza degli alimenti e uno su cinque afferma di ritenerla la preoccupazione principale quando sceglie il cibo. Per la maggior parte degli europei è solo uno dei tanti fattori che, insieme al prezzo, al gusto, alla componente nutrizionale e all'origine dell’alimento, influenzano le abitudini e scelte alimentari. Il sondaggio è stato sviluppato in collaborazione con gli Stati membri per raccogliere nuovi punti di vista e garantire un contatto più ravvicinato con i cittadini, e permette alcuni utili raffronti con il precedente documento. In termini di salubrità nessuna preoccupazione è prevalente, ma se si parla di sicurezza alimentare non vi è alcun argomento predominante in tutti i Paesi dell’Ue. Quando la sicurezza alimentare è un dato di fatto, non c'è una singola preoccupazione che predomini. Tuttavia, ci sono tre questioni che emergono con maggiore frequenza in 20 o più Stati dell'Ue: l'uso improprio di antibiotici, ormoni e steroidi

negli animali da allevamento (44%), residui di pesticidi negli alimenti (39%) e additivi alimentari (36 per cento). Queste erano anche tra le principali preoccupazioni segnalate dall'Eurobarometro nel 2010. Gli europei sembrano meno preoccupati di prima su questioni come gli Ogm, mentre appaiono nuovi temi come le microplastiche. INFORMAZIONE E CREDIBILITÀ Tra i cittadini europei, gli scienziati (82%, con un aumento rispetto al 73% del

2010). Le organizzazioni dei consumatori (79%) godono di elevati livelli di credito per quanto riguarda l'informazione sui rischi da alimenti. La fiducia nelle autorità nazionali (60%) e nelle istituzioni dell'Unione (58%) è piuttosto elevata e in linea con i risultati del 2010. Il rapporto evidenzia, però, che gli europei hanno una comprensione piuttosto limitata del funzionamento del sistema di sicurezza alimentare dell'Ue. Come nel 2010, è la televisione la principale fonte di informazioni sui rischi da

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L’AMABILITÀ


IGIENE & SICUREZZA LA CONSAPEVOLEZZA E LA PERCEZIONE DEI RISCHI: COSA EMERGE DALLE INTERVISTE AI CITTADINI EUROPEI QUALE DEI SEGUENTI ARGOMENTI DI CUI HA SENTITO PARLARE LA PREOCCUPA MAGGIORMENTE QUANDO SI TRATTA DI ALIMENTI? IN PRIMO LUOGO? E POI? (MASSIMO 5 RISPOSTE) (%) 0 10 20 30 40 50 44 44

RESIDUI DI ANTIBIOTICI, ORMONI O STEROIDI NELLA CARNE INQUINAMENTI AMBIENTALI NEL PESCE, NELLA CARNE O NEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI

37 33 36 33

ADDITIVI COME COLORANTI, CONSERVANTI O AROMI UTILIZZATI NEGLI ALIMENTI O NELLE BEVANDE 28 28

MALATTIE RISCONTRATE NEGLI ANIMALI INTOSSICAZIONE ALIMENTARE CAUSATA DA BATTERI IGIENE DEI PRODOTTI ALIMENTARI

30 28

32 28

39 25

RESIDUI DI ANTIPARASSITARI NEGLI ALIMENTI INGREDIENTI GENETICAMENTE MODIFICATI IN ALIMENTI O BEVANDE

27 24 20 22 16 20

REAZIONI ALLERGICHE AD ALIMENTI O BEVANDE TRACCE DI MATERIALI CHE ENTRANO IN CONTATTO CON GLI ALIMENTI, AD ES. PLASTICA O ALLUMINIO NELLE CONFEZIONI UE28

ITALIA

Prime 10 risposte a livello di Paese - Base: intervistati che hanno sentito parlare almeno di un argomento relativo alla sicurezza alimentare

IN CHE MISURA SI FIDA DELLE SEGUENTI FONTI PER OTTENERE INFORMAZIONI SUI RISCHI ALIMENTARI? (%) SCIENZIATI ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI 69 67

AGRICOLTORI AUTORITÀ NAZIONALI

60 60 58 57 56 57

ISTITUZIONI DELL'UE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE (ONG) 50 47

GIORNALISTI

43 45

SUPERMERCATI E RISTORANTI 36

INDUSTRIE ALIMENTARI PERSONAGGI FAMOSI, BLOGGER E INFLUENCER

82 80 79 79

19

40

29

15 18 17 18 27 30 36 38 35 37 33

37 46 50 54 52 61 57 73 66

3 2 4 3 4 3 4 2 7 6 11 6 4 3 3 3 3 3 8 5

UE28 ITALIA TOTALE "SI FIDA"

TOTALE "NON SI FIDA"

NON SA

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17-6 nuov


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IGIENE & SICUREZZA

alimenti per sette intervistati su dieci. Dopo la televisione, un maggior numero di giovani si rivolge ai social media (45% di quelli tra i 15 e i 24 anni), mentre gli anziani scelgono fonti tradizionali come i giornali (46%) e la radio (30 per cento). MOLTO LAVORO DA FARE Lo studio in questione ha rivelato notevoli differenze tra i Paesi dell'Ue, catturate in dettaglio nel rapporto e riassunte per tutti i 28 Stati membri in apposite schede informative. Facciamo una sintesi dei principali risultati emersi dal sondaggio Eurobarometro sui consumatori europei: I fattori più importanti per gli europei nell'acquisto degli alimenti sono la provenienza (53%), il costo (51%), la sicurezza alimentare (50%) e il gusto (49%). Il contenuto nutrizionale è leggermente meno importante (44%), mentre etica e

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convinzioni personali sono al posto più basso (19 per cento). Nel complesso, il 41% degli intervistati dichiara di essere interessato in prima persona al tema della sicurezza alimentare. Poco più di un quinto degli europei (22%) afferma che la sicurezza è la sua principale preoccupazione nella scelta degli alimenti. Due terzi degli europei ha cambiato le proprie abitudini di consumo dopo aver ricevuto informazioni su un rischio alimentare. Per il 33% la variazione è stata permanente, per il restante 33% solo per un periodo di tempo. I cambiamenti nelle abitudini di consumo sono più comuni tra le donne, nelle fasce di mezza età e nei soggetti con livelli di istruzione più elevati. Le preoccupazioni più frequentemente citate sono residui di antibiotici, ormoni o steroidi nelle carni (44%), residui di pesticidi negli alimenti (39%), inquinanti ambientali nel

pesce, nella carne o nei latticini (37%) e additivi come coloranti, conservanti o aromi utilizzati in alimenti o bevande (36% per cento. La fiducia per le informazioni sui rischi legati agli alimenti è riposta in massimo grado negli scienziati (82%) e nelle organizzazioni dei consumatori (79%), seguiti dagli agricoltori (69%), dalle autorità nazionali (60%), dalle istituzioni dell'Ue (58%), dalle Ong (56%) e dai giornalisti (50 per cento). Meno persone hanno fiducia in supermercati e ristoranti (43%), industrie alimentari (36%) e celebrità, blogger e influencer (19 per cento). Poco più di due intervistati su cinque (il 43%) affermano che "ci sono regolamenti in vigore per garantire che il cibo che mangiamo sia sicuro". Tre persone su dieci (28%) sanno che per decidere quanto possa essere rischioso mangiare un determinato alimento l'Ue si affida alla consulenza di esperti.

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NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE PRODUCIAMO UN COMPOSTO DISTRIBUITO SOLO SUL MERCATO UE NEI CUI INGREDIENTI SONO PRESENTI UN FORMAGGIO DOP E ALTRI FORMAGGI NON DOP. LA DENOMINAZIONE DI VENDITA DEL PRODOTTO IN ETICHETTA CONTIENE IL RIFERIMENTO AL FORMAGGIO DOP E LA PRESENZA DI TALE FORMAGGIO È VALORIZZATA ANCHE IN ALTRE FORME DI COMUNICAZIONE. CHIEDIAMO QUALI SIANO GLI OBBLIGHI DI ETICHETTATURA DA RISPETTARE, SE CI SONO DEI VINCOLI DI RICETTAZIONE DA OSSERVARE (AD ESEMPIO, UNA QUANTITÀ MINIMA DEL FORMAGGIO DOP, LA POSSIBILITÀ DI UTILIZZARE ANCHE ALTRI FORMAGGI PURCHÉ IN PERCENTUALE MINORE).

prodotti composti, elaborati o trasformati (escluso il riferimento nella lista ingredienti) sia sottoposto a sanzione amministrativa, a meno che gli utilizzatori del prodotto composto, elaborato o trasformato siano autorizzati dal Consorzio di tutela della denominazione protetta impiegata e siano inseriti in un apposito registro consortile. La denominazione di vendita impiegabile per il prodotto composto e le quantità minime dell’ingrediente Dop rientrano negli ambiti di valutazione dell’autorizzazione consortile. Suggeriamo, quindi, di interpellare il Consorzio di tutela del formaggio Dop per una valutazione attinente allo specifico prodotto di vostro interesse e alle quantità minime da utilizzare, così come dell’eventuale ammissione di utilizzo di altri formaggi diversi dalla Dop in questione nella formulazione del prodotto composto. Il fatto che il prodotto sia destinato esclusivamente al mercato estero Ue non fa venir meno la competenza del Consorzio di tutela sulla Denominazione tutelata e quindi, tra le altre cose, della sua tutela e salvaguardia.

?

A livello nazionale, il D.lgs. 297/2004 richiede che il riferimento a denominazioni protette in etichetta, presentazione o pubblicità di

UN NOSTRO CLIENTE CI HA SOTTOPOSTO PER APPROVAZIONE L’INCARTO DI UN SUO PRODOTTO A MARCHIO. SI TRATTA DI UN FORMAGGIO CHE VIENE PRODOTTO E CONFEZIONATO NEI PAESI BASSI, IMPORTATO IN ITALIA DALLA NOSTRA AZIENDA (ITALIANA) E DA NOI VENDUTO A UNA CATENA DELLA GDO CHE LO COMMERCIALIZZA A PROPRIO MARCHIO. LA NOSTRA AZIENDA FUNGE DA OPERATORE LOGISTICO. IL CLIENTE CHIEDE CHE VENGANO RIPORTATI SULL’INCARTO ANCHE LA NOSTRA RAGIONE SOCIALE E L'INDIRIZZO. RITENIAMO, PERÒ, CHE QUESTA RICHIESTA NON SIA CORRETTA, IN QUANTO LA NOSTRA AZIENDA NON È NÉ IL PROPRIETARIO DEL MARCHIO CON IL QUALE VIENE COMMERCIALIZZATO IL PRODOTTO, NÉ IL PRODUTTORE. IL MARCHIO D’IDENTIFICAZIONE RIPORTATO SULL’IMBALLO È INFATTI DEL PRODUTTORE OLANDESE.

Premesso che nella fattispecie diremmo che se la vostra azienda compra dall’operatore tedesco e rivende in Italia alla

catena della Gdo, è l’importatore del prodotto, più che un mero operatore logistico, condividiamo l’opinione che non sarebbe corretto riportare la vostra Ragione sociale e indirizzo, in quanto la vostra azienda non è né il titolare del marchio con il quale viene commercializzato il prodotto, né il produttore. In materia, il Mise ha fornito precise indicazioni con Nota n. 0170164 del 30.9.2014, dove si comunica che la Dg Sanco della Commissione europea ha confermato che nel caso delle private label (e di quelli in cui la produzione è comunque realizzata da terzi) l’Osa responsabile è il distributore – ossia in questo caso la catena della Gdo – e che è pertanto obbligatoria in etichetta, ai sensi dell’art.9.1.h del Reg. (Ue) n. 1169/2011, l’indicazione del suo nome/ragione sociale e del suo indirizzo. Ciò sia nel caso in cui il distributore sia direttamente produttore dell’alimento, sia nel caso in cui la produzione sia delegata a terzi. In questo caso, come informazione aggiuntiva al consumatore si può aggiungere anche il nome e/o l’indirizzo del produttore, purché tale informazione volontaria non sia sostitutiva dell’indicazione obbligatoria in etichetta ai sensi del citato art.9.1.h e sia riportata in modo da non essere confusa con essa.

che non ci siano confusione e contrasto tra la denominazione dell’alimento obbligatoria, da una parte, le indicazioni aggiuntive volontarie e le denominazioni commerciali e di fantasia dall’altra. Come è noto, non esiste una catalogazione legale dei formaggi, ma questi possono essere classificati merceologicamente sulla base di diversi criteri, tra cui quello della consistenza della pasta, correlabile all’umidità. Da questo punto di vista, un formaggio a pasta molle dovrebbe considerarsi generalmente diverso da un formaggio a pasta dura. La qualificazione di “formaggio tenero” ci sembra vicina, come significato, a quella di formaggio a pasta molle. Se il Fermi restando gli obblighi inerenti la scelta della denominazione dell’alimento come stabiliti dall’art. 17 del Reg. formaggio in questione è a pasta dura – ed è quindi corretta l’indicazione data dal fornitore sulla scheda tecnica – la dicitura (Ue) n. 1169/2011, laddove si intendano fornire sull’alimento “Formaggio tenero” potrebbe essere non tecnicamente corretta informazioni o descrizioni aggiuntive a titolo volontario, è ed eventualmente fuorviante per il consumatore.Viceversa, se necessario rispettare le disposizioni in tema di informazione esso appartenesse e fosse classificabile nella tipologia “pasta leale di cui agli artt. 7 e 36 del medesimo Regolamento. Tali indicazioni aggiuntive devono essere oneste, veritiere, corrette e molle”, risulterebbe erronea – e andrebbe perciò corretta – non devono indurre in errore il consumatore. Inoltre, è opportuno l’indicazione data dal fornitore sulla scheda tecnica. LA NOSTRA AZIENDA COMMERCIALIZZA IN ITALIA, A PROPRIO MARCHIO, UN EMMENTAL PRODOTTO IN GERMANIA. SULLA SCHEDA TECNICA DEL FORNITORE È INDICATO “EMMENTAL HARTKÄSE - FORMAGGIO A PASTA DURA”, MA SUL FRONTE DELLA CONFEZIONE IL FABBRICANTE PROPONE CHE SIA INDICATA LA DESCRIZIONE AGGIUNTIVA “FORMAGGIO TENERO TEDESCO”. UNA TALE DESCRIZIONE POTREBBE ESSERE SOGGETTA A CONTESTAZIONE?

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IL MONDO DEL LATTE 7/2019

L AT T E LUGLIO

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