Il Mondo del Latte - Aprile 2015

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IL MONDO DEL

LATTE APRILE

SPED. IN ABBONAMENTO POST.

- D.L. 353/2003

CONV. L.

46/2004, ART 1, C1, DCB

ROMA

N. 4

IL LATTE NEL MONDO 2015 - ANNO LXIX - MENSILE

La case history LATTERIA MONTELLO COME CAMBIA LA PRIMA COLAZIONE

POSTE ITALIANE SPA

-

Intervista ad ANTONIO CELLIE

ETICHETTA: NEWS SULLE SANZIONI

ORGANO UFFICIALE DI

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF


Parma, May 09-12 2016

18째

CIBUS 2014 FACTS & FIGURES 2.700

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IL MONDO DEL

LATTE N. 4

APRILE

IL LATTE NEL MONDO 2015 - ANNO LXIX - MENSILE

12 mesi

72 mesi

24 mesi

60 mesi

36 mesi

48 mesi

Raggiunti i 12 mesi di stagionatura si può chiamare Parmigiano Reggiano: il formaggio DOP con la stagionatura minima più lunga. Da 24 mesi, raggiunge l’equilibrio di sapori e aromi, poi la stagionatura può continuare e arrivare anche fino a 100 mesi. Sono le scelte di qualità che facciamo ogni giorno a permettere tempi così lunghi: nessun conservante, solo alimenti naturali con prevalenza di fieni ed erbe per le nostre vacche, solo latte di qualità superiore per il Parmigiano Reggiano.

Parmigiano Reggiano. La scelta di qualità.

POSTE ITALIANE SPA

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46/2004, ART 1, C1, DCB

ROMA

Scegliamo la qualità, aspettiamo l’eccellenza.

/parmigianoreggiano

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ORGANO UFFICIALE DI

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF



IL MONDO DEL

L AT T E EDITORIALE 1945: l’Italia ha voglia e bisogno di voltare pagina, dimenticare i disastri e le sofferenze causate dalla guerra, e ripartire con fiducia per costruire un nuovo Paese. Anche nel settore lattiero-caseario c’è tanto da fare e l’impegno dei singoli imprenditori non basta. Occorre fare rete: per questo nasce Assolatte, che quest’anno si appresta a festeggiare i suoi primi 70 anni di attività. Quindici anni dopo la fine della guerra, lo scenario è completamente diverso. E’ tempo di “Dolce Vita”: il boom economico traina il Paese, la sua economia, la sua società, al punto che entriamo nel novero delle principali economie mondiali. E’ il “miracolo italiano”, esploso negli anni Sessanta ma che è proseguito nei decenni successivi. Le nostre imprese hanno contribuito - e non poco - a far realizzare questo “miracolo”: tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta l’industrializzazione del nostro comparto procede velocemente, sorgono nuove aziende e nascono grandi marchi, molti dei quali sono arrivati sino ai nostri giorni. E’ l’industria lattiero-casearia a far arrivare latte, burro e formaggi nelle case di tutti gli italiani, a rifornire negozi e supermercati (i primi arrivano in Italia negli anni Sessanta), a far conoscere la mozzarella ai trentini e il Gorgonzola ai siciliani, ad assicurare la sicurezza, la qualità e la conservabilità del latte e dei suoi derivati grazie al miglioramento dei processi produttivi e alla messa a punto di nuove tecniche e di macchinari innovativi per la lavorazione del latte e la conservazione dei prodotti. Anno dopo anno, gli industriali accrescono il loro ruolo di leader del mondo lattierocaseario, costruiscono nuovi stabilimenti che danno lavoro a centinaia di migliaia di italiani e aumentano l’offerta di latte, burro, formaggi e latticini, offrendo anche prodotti nuovi e subito molto apprezzati. E intanto, grazie alla disponibilità di prodotti di qualità, gli industriali aprono nuovi mercati di sbocco per i formaggi italiani, iniziando a farli conoscere in tutto il mondo. Non dimentichiamoci mai, e men che meno ora, di questo nostro pedigree: dobbiamo andare giustamente orgogliosi di aver contributo in modo così determinante alla “costruzione” dell’Italia contemporanea e alla diffusione e all’apprezzamento del food made in Italy nel mondo. Ecco, vorremmo però che altri lo riconoscessero, che si smettesse di demonizzare l’industria alimentare, di rappresentarla solo in chiave di finanza o di marketing, di additarla come modello negativo contrapposto alla bontà dell’artigianato o dell’agricoltura, e di indicarla come responsabile dell’insensato spreco di cibo di cui siamo testimoni in tutto il mondo. Piuttosto è vero il contrario: nelle nostre imprese non va sprecata una sola goccia di latte: è semmai nelle economie di sussistenza che i raccolti e le derrate alimentari vanno persi perché mancano le strutture e i macchinari per stoccarli, conservarli, trasportarli e confezionarli in modo adeguato. Ed è sempre grazie allo sviluppo dell’industria alimentare, alle innovazioni introdotte nei nostri stabilimenti e lungo l’intera filiera lattiero-casearia, se la produzione di cibo ha retto il passo con l’aumento della popolazione mondiale. Negli anni Cinquanta eravamo in grado di sfamare solo 1,5 miliardi di persone; oggi assicuriamo cibo a sufficienza a 6 miliardi di persone. Adriano Hribal

IL MONDO DEL LATTE 5


SOMMARIO IL MONDO DEL

L ATTE APRILE

2015 -

IL LATTE NEL MONDO - MENSILE

ANNO LXIX

Amarcord News Le priorità della Ue nel settore agroalimentare:

CONV. L.

- D.L. 353/2003

Editoriale

La case history LATTERIA MONTELLO COME CAMBIA LA PRIMA COLAZIONE Intervista ad ANTONIO CELLIE

meno burocrazia per competere

POSTE ITALIANE SPA

-

PAG. 5 PAG. 8 PAG. 13 PAG. 17

SPED. IN ABBONAMENTO POST.

ATTUALITÀ

46/2004, ART 1, C1, DCB

ROMA

N. 4

ETICHETTA: NEWS SULLE SANZIONI

ORGANO UFFICIALE DI

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF

OPINIONI PAG. 10

Il sostegno pubblico dopo le quote latte “efficacia e flessibilità” di Paolo De Castro

PROTAGONISTI PAG. 20 PAG. 24

4 domande ad Antonio Cellie, Fiere di Parma L’azienda del mese: Latteria Montello

ECONOMIA PAG. PAG. PAG. PAG.

29 35 40 43

Export caseario: un 2014 da record Formaggi Dop: la borsa dei prezzi in Italia Come cambia il menu della prima colazione

Etichettatura: restano valide le vecchie sanzioni

IGIENE & SICUREZZA PAG. 53 PAG. 59

EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-87

Nel carrello convenienza, salute ed eco-prodotti

NORMATIVE PAG. 47

Organo ufficiale di ASSOLATTE Associazione Italiana Lattiero-Casearia e del Comitato Italiano della Federazione Internazionale di Latteria - FIL - IDF

Zoonosi: casi in calo in 32 Paesi europei Expo Milano 2015: deroghe e controlli per l’importazione

Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl - Formello (RM) Poste Italiane SPA - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma Questa rivista è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. Ai sensi della legge 675/96 è nel suo diritto richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornamento o la cancellazione dei dati in nostro possesso.

dei prodotti di origine animale

MONDO ASSOLATTE PAG. 63

Torna il premio giornalistico “L’Attendibile”

PAG. 65

Breakfast, si cambia: nuovi abbinamenti per latte, yogurt e formaggi

PAG. 72

L’esperto risponde

6 IL MONDO DEL LATTE

PREZZI DEGLI ABBONAMENTI: Italia: 118,00 euro Estero: 150,00 euro 1 copia: 11,50 euro Arretrati: 23,00 euro



Amarcord: IL LATTE

COMPAGNO DI UNA VITA

Questo mese parliamo di vita vissuta, di ricordi personali legati al latte e ai formaggi. Dai primi sapori dell’infanzia al lavoro in una delle più importanti aziende italiane del settore di Claudio Anzalone Ho tanti ricordi legati al latte e ai latticini. Il primo ha come protagonista mio padre. Quando ero bambino, per farmi un regalo, mi portò a caccia sui Nebrodi. Arrivammo alle prime luci dell’alba a un accampamento di pastori e facemmo colazione con pane e formaggio. Sento ancora nell’aria il profumo del pane appena sfornato e il sapore della tuma fritta, che a quei tempi era fatta solo con il latte di pecora, e della provola di Floresta. Il secondo ricordo ha a che fare con il cinema, che ho amato fin da piccolo. Tra i tanti film visti durante l’infanzia, mi è rimasto impresso “Marcellino pane e v ino”. La merenda che gli preparavano i suoi amici frati erano panini al latte con burro e marmellata, che anche io

ritrovavo nel panificio di fronte a casa mia. E ancora oggi, se mi capita di imbattermi nel panino giusto, al latte, faccio merenda in ricordo di Marcellino. Il terzo ricordo è legato alle vacanze estive. Durante un soggiorno alle Eolie ho fatto colazione con un latte dal sapore buonissimo e che non conoscevo: in bottiglia, con un marchio accattivante. Si chiamava Stelat ed era prodotto da un’azienda del nord, la Polenghi Lombardo. Lo yogurt l’ho scoperto più tardi, ai tempi dell’università, in occasione di un viaggio che mi portò in Grecia e Turchia, attraverso la Bulgaria. Proprio lì, a Sofia, il nostro pranzo era costituito da ciotole di yogurt bianco, che correggevo con un po’ di zucchero. Sempre durante il periodo

universitario, affrontammo un altro viaggio – davvero irripetibile – che ci portò con un pulmino fino ai piedi dell’Everest, passando da Jugoslavia, Bulgaria, Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan e India. Dopo molti giorni di viaggio eravamo accampati nella valle di Bamiyan, sulla Via della Seta, famosa per i giganteschi Buddha scavati nella roccia (quelli fatti saltare in aria dai Talebani qualche anno fa perché, secondo loro, contrari all’Islam). Mi alzai all’alba; il sole cominciava a illuminare un’immensa parete dove erano scolpite le due grandi statue di Buddha. Faceva molto freddo. Così, per scaldarmi, iniziai

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L AT T E Organo ufficiale dell’ ASSOCIAZIONE ITALIANA LATTIERO CASEARIA ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF Il costo dell’abbonamento per l’anno 2015 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero (Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)

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“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” - 20135 Milano - Via Adige, 20 - Tel. 02.72.021.817 e-mail: mondolatte@assolatte.it - Internet: www.assolatte.it


a preparare la colazione: latte e cioccolato in tetrapak. Si chiamava Ciokolat, lo produceva Parmalat, sponsor della nostra piccola avventura. E poi c’erano Caffelat, Nocciolat, Orzolat e Maltolat. Non potevano mancare spicchi sottovuoto di Parmigiano

Reggiano, che si rivelarono fondamentali per il nutrimento di noi emuli di Marco Polo. Dopo l’università il mio legame con il latte è diventato a doppio filo. Assunto in Parmalat, dovetti istituirne l’ufficio legale, che si occupava di legislazione alimentare, ramo all’epoca poco conosciuto, poco praticato, ma estremamente affascinante. Ho avuto il privilegio di vivere i tempi delle grandi e azzeccate campagne promozionali, delle sponsorizzazioni sportive, dei testimonial dello spettacolo e dello sport. Come potrei dimenticare “Il Latte da Campioni” che accompagnò a metà degli anni ‘70 la Valanga Azzurra? O la Panna Chef, che ebbe come testimonial un Ugo Tognazzi fresco del successo de “La grande abbuffata” di Marco Ferreri? Oppure Carol Alt, testimonial del Kyr, il primo esempio di probiotico?

E quando è arrivata l’età della pensione, ecco l’incontro – casuale – con l’avvocato Adriano Hribal di Assolatte, l’associazione che avevo frequentato per tanti anni. Tra un ricordo e un bicchiere di vino, mi ha proposto di non mettermi a riposo, ma di dare una mano all’associazione con la mia esperienza e le mie conoscenze. Ed eccomi qui ancora e di nuovo nel “Mondo del Latte” a deliziarmi di latte e formaggi, con lo stesso piacere e l’identica passione di più di quarant’anni fa.

Avete anche voi dei ricordi particolari legati al latte? Inviateceli alla e-mail: mondolatte@assolatte.it. Li pubblicheremo nei prossimi numeri della rivista

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OPINIONE IL SOSTEGNO PUBBLICO DOPO LE QUOTE LATTE

“EFFICACIA E FLESSIBILITÀ” La fine del regime delle quote latte ha un significato storico. Istituito con regolamento n° 856 del 1984, il sistema dei tetti di produzione è terminato pochi giorni fa. Si tratta di un simbolo della vecchia politica agricola comune, che negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso era stata costretta a imporre limiti e sanzioni sui livelli produttivi per arginare le eccedenze dell’output agricolo. Il surplus cronico, vero trauma per l’allora Comunità europea, ancora oggi viene evocato con l’immagine delle “montagne di burro e dei laghi di vino”, metafore delle distorsioni prodotte dalla prima Pac. Una politica che aveva raggiunto i propri obiettivi – cibo sufficiente, a prezzi accessibili ai cittadini con condizioni dignitose per gli agricoltori – ma che era andata ben oltre in poco più di dieci anni, dal 1962 agli anni Settanta. Quegli eccessi produttivi, o meglio il meccanismo di incentivazione alla produzione che ne era alla base e caratterizzava la prima Pac, ha prodotto sprechi di cibo e di denaro pubblico che sono ancora oggi evocati nel dibattito politico europeo e presso l’opinione pubblica. Di solito lo si fa in modo strumentale, usandoli come uno spauracchio a sostegno della tesi di una riduzione del sostegno pubblico all’agricoltura. A mio parere non si tratta di ridurre o aumentare il sostegno pubblico, ma di cambiarlo in modo più incisivo di quanto siamo stati capaci di fare fino a oggi. È banale affermare che il mondo di oggi è totalmente diverso da quello degli anni Settanta e Ottanta.

10 IL MONDO DEL LATTE

È cambiata la Pac e si è modificata anche l’agricoltura europea, che ha mostrato di essere forte nel mondo grazie più alla qualità delle sue produzioni alimentari che alla quantità. Sono caduti muri e si sono abbattute barriere commerciali. Molte convinzioni radicate hanno dimostrato di essere poco più che stereotipi, come quello che voleva i mercati asiatici impossibili da raggiungere per i nostri produttori di latte e formaggi per via dell’incapacità dei popoli dell’Asia di digerire il lattosio. Anche la tradizionale stabilità dei mercati agricoli ha subito scossoni che mettono in discussione lo status del settore agroalimentare come

di Paolo De Castro, parlamentare europeo


rifugio per gli ancora. Ecco investitori. perché il Lo vediamo proprio sostegno Gli aiuti nel comparto pubblico è utile di Stato lattiero-caseario, e non andrebbe all’agricoltura con prezzi alla ridotto, ma stalla passati semmai rivisto, sono da rialzi record anche in modo indispensabili, a livelli critici in radicale. poco meno di sei Le politiche ma vanno mesi. Certo, se il agricole rivisti obiettivi mercato è globale moderne devono e regole e possiamo completare vendere latte agli il passaggio di erogazione asiatici (anche se dalla gestione negli ultimi tempi degli strumenti con qualche difficoltà per via di mercato alla gestione dei delle barriere non tariffarie), rischi climatici e di prezzo, con siamo anche più vulnerabili strumenti flessibili ed efficaci, agli shock che provengono da che sono ancora tutti da altre parti del mondo. progettare. Ma se le politiche commerciali Questo è l’input politico alla aprono nuovi sbocchi per i Commissione europea al quale – mentre scrivo queste nostri prodotti, quelle agricole righe – sto lavorando insieme e sociali dovrebbero servire a ai miei colleghi deputati della mitigare l’impatto negativo e a Commissione agricoltura del massimizzare le opportunità del Parlamento europeo. libero scambio. Noi siamo convinti che al Ecco perché ritengo che le posto delle quote latte serva politiche agricole servano

un meccanismo flessibile e attivabile solo in caso di crisi, che sia in grado di frenare gli eccessi produttivi e di evitare che essi si riversino nel mercato interno a causa di eventi imprevisti come ad esempio il blocco delle importazioni da parte di un partner commerciale importante. Magari con disincentivi economici alla produzione, che poi possano essere riutilizzati in modo autonomo dalle stesse filiere e dalle organizzazioni interprofessionali per finanziare politiche di promozione e di esplorazione di nuovi mercati extra-europei. Tradurre la necessità politica in strumenti tecnici dovrebbe essere il compito dell’Esecutivo dell’Unione europea e ci impegneremo perché dal settore del latte si possa ripartire per pensare un sostegno pubblico all’agricoltura diverso, più flessibile ed efficiente rispetto al passato.



ATTUALITÀ news IL CASEIFICIO TOMASONI

NUOVA SQUADRA AL

FESTEGGIA I SUOI PRIMI 60 ANNI

CONSORZIO TUTELA PECORINO TOSCANO DOP

Era il 1955 quando un casaro di origini bresciane, Primo Tomasoni, rilevò un’antica fattoria vicino a Treviso e cominciò a produrre la Casatella Trevigiana, consegnandola personalmente ai “casoin” della zona in sella alla sua amata Lambretta. Oggi, 60 anni dopo, il Caseificio Tomasoni è diventato un punto di riferimento della tradizione casearia artigianale italiana di qualità, grazie alla passione e alla lungimiranza dei tre fratelli Moreno, Nicoletta e Paola, che con tenacia ed entusiasmo portano avanti il sogno iniziato dal padre. Tante cose sono cambiate da allora, ma non l’attenzione con cui viene selezionato il latte, proveniente dalle migliori stalle del trevigiano. Il Caseificio Tomasoni lavora circa 400 quintali di latte al giorno, producendo una vasta gamma di formaggi artigianali che soddisfano tutte le esigenze di gusto del consumatore moderno. Oggi l’azienda, moderna e tecnologica, conta oltre 50 dipendenti, che si avvalgono in produzione delle più attuali tecniche di lavorazione. I prodotti del Caseificio Tomasoni sono distribuiti nelle maggiori insegne della distribuzione moderna.

Nel 2015 si celebrano i 30 anni di vita del Consorzio, i 29 anni del riconoscimento della Denominazione di origine e i 19 anni della Dop. Un tris di ricorrenze importanti a cui il Consorzio del Pecorino Toscano si avvicina con una nuova squadra. Alla presidenza si insedia Carlo Santarelli, mentre la vicepresidenza va a Pasquale Putzulu. I consiglieri eletti sono: Fortunato Spadi, Stefano Paolo Pezzati ed Enzo Spadi per la categoria caseifici Claudio Capecchi per la categoria allevatori e Claudio Seghi per la categoria stagionatori/porzionatori.


ATTUALITÀ news

COMELLINI

LANCIA UNA GAMMA INNOVATIVA Il Caseificio Comellini propone un’innovazione che va incontro alle nuove esigenze dei consumatori italiani: una gamma di formaggi freschi senza lattosio e con caglio vegetale estratto dal cardo selvatico. Dunque, una proposta che assicura il gusto e il piacere dei formaggi freschi anche agli intolleranti al lattosio e ai vegetariani. La nuova linea comprende tre prodotti – Squacquerone, Casatella e Stracchino – con le stesse caratteristiche organolettiche e di sapore delle versioni “tradizionali” di questi formaggi.

ARBOREA DALLA SARDEGNA CON SAPORE Innovazione di prodotto, aumento dell’export e attenzione per l’e-commerce: sono queste le direttrici di sviluppo di Cooperativa Latte Arborea, il principale polo produttivo del comparto in Sardegna, dove raccoglie il 90% del latte vaccino prodotto sull’isola. Oltre a essere leader in Sardegna, l’azienda è anche il quarto produttore italiano di latte alimentare, e vanta una distribuzione crescente nella Gdo del Centro-nord. Infatti, le vendite nella distribuzione moderna hanno rappresentato il 54,7% dei 150,8 milioni di euro fatturati nel 2014 (+3,4% annuo). Negli ultimi tempi Arborea ha visto crescere il rapporto commerciale con Coop, Conad, Bennet, Selex, Finiper, Esselunga, Auchan e ora sta puntando a ottenere una presenza costante a scaffale delle sue referenze fondamentali. “Nei prossimi anni vogliamo consolidare la nostra posizione, sia nel mercato regionale che in quello nazionale ed estero, puntando soprattutto sull’innovazione di prodotto e sullo sviluppo commerciale nei mercati esteri, in particolare nel continente asiatico – spiega il direttore generale Francesco Casula –. Per questo siamo impegnati in una costante attività di ricerca e sviluppo orientata al mercato dei cosiddetti ‘latti speciali’, focalizzandoci sia nell’area delle intolleranze e della digeribilità che in quella del latte aromatizzato”.




ATTUALITĂ€_UE LE PRIORITĂ€ UE NEL SETTORE AGROALIMENTARE:

MENO BUROCRAZIA PER COMPETERE di Rosanna Pecere La semplificazione è una prioritĂ assoluta per il primo anno di mandato del nuovo Commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, l’irlandese Phil Hogan. La burocrazia comporta costi diretti per gli agricoltori e gli operatori, e può interferire pesantemente con le decisioni imprenditoriali. Secondo il Commissario, c’è la necessitĂ di semplificare le regole e di tagliare la burocrazia in modo efficace e pragmatico. D’accordo, ma come? In primo luogo occorre evitare di cambiare le regole troppo spesso e in particolare prima che queste non siano applicate del tutto. Occorre poi garantire stabilitĂ sia ai beneficiari che alle autoritĂ nazionali: questo sarebbe giĂ un passo avanti per la semplificazione e la riduzione degli oneri amministrativi. In tre importanti aree sono giĂ previsti interventi di semplificazione nei prossimi mesi: r RVBMTJBTJ OVPWB QSPQPTUB presentata dovrĂ contenere regole di semplificazione e rispondere agli obiettivi di crescita e di miglioramento della competitivitĂ europea; r TBSBOOP SJWJTUJ QJĂœ EJ Regolamenti Ue di attuazione dell’organizzazione comune dei mercati; r TBSBOOP SJWJTUF BODIF le norme sul sistema di indicazioni geografiche (Dop/ Igp) e sugli schemi di qualitĂ . Le proposte legislative avviate dalla precedente Commissione saranno quindi riviste in un approccio di

discontinuitĂ , con una particolare attenzione alla necessitĂ di rendere piĂš efficace ed efficiente il processo legislativo e, per quanto possibile, contribuire a rafforzare la crescita e la competitivitĂ . In questo contesto si cercherĂ di pervenire ad un accordo in tempi brevi su alcuni dossier del settore agroalimentare.

La Commissione ha incaricato la Presidenza lettone del Consiglio di verificare la possibilitĂ di concludere un accordo entro fine giugno sulla proposta di regolamento per la produzione ed etichettatura dei prodotto biologici; in caso contrario la proposta sarĂ ritirata, non essendo stato possibile fare progressi dopo mesi di discussioni, sia per le divergenze tra gli Stati membri sul sistema dei controlli che per le critiche del Parlamento europeo che contesta l’eccessivo ricorso alla delega alla Commissione per gli aspetti applicativi. Il programma “Frutta e latte nelle scuoleâ€? potrebbe ugualmente essere ritirato dalla Commissione europea, come conseguenza delle difficoltĂ del Consiglio e del Parlamento europeo a trovare un accordo sulle proposte della Commissione, e in particolare sui prodotti ammessi al finanziamento comunitario e sulle modalitĂ per dare esecuzione al programma. C’è poi la semplificazione della Pac, che fa parte del programma di verifica della nuova Commissione, che ha predisposto una “task forceâ€? che preparerĂ gli atti

applicativi che riguardano le misure d’intervento, gli aiuti all’ammasso privato e l’opportunitĂ o meno di norme di commercializzazione settoriali, con l’obiettivo di finalizzare i lavori entro l’estate, in tempo per l’entrata in vigore dei testi OFM ll primo aprile 2015 termina il regime delle quote latte. Il mercato torna a essere liberalizzato dopo oltre 30 anni. Da piĂš parti è pervenuta la richiesta di una verifica attenta dell’andamento del mercato, ma è indubbio che la fine del regime delle quote vada nella direzione di una semplificazione delle procedure burocratiche e amministrative.

Nella relazione d’iniziativa parlamentare sulle “prospettive per il settore lattiero Ue e valutazione dell’applicazione del pacchetto latteâ€?, il relatore, onorevole James Nicholson, ha confermato che la cessazione del sistema delle quote latte rappresenta un’opportunitĂ positiva per l’economia lattiera e ha confermato le prospettive di incremento della domanda sui mercati mondiali, ma ha ugualmente richiamato l’attenzione sulla volatilitĂ dei mercati che continuerĂ a rappresentare un elemento di incertezza per il settore. A questo proposito, la relazione invita la Commissione europea a porre in essere misure QJĂœ FGĂ DBDJ F SFBMJTUJDIF EJ sostegno al mercato lattiero (la cosiddetta “rete di sicurezzaâ€?). IL MONDO DEL LATTE 17


ATTUALITÀ UE Con riferimento alle misure di stabilizzazione del “pacchetto latte”, nella relazione si indica che è prematuro fare un bilancio, ma si evidenzia che c’è stato un impiego limitato della possibilità di costituire le “organizzazioni di produttori” (Op) e di rafforzare in tal modo la capacità negoziale con gli acquirenti. Inoltre, la relazione sottolinea la necessità di rafforzare gli strumenti di monitoraggio e analisi dell’andamento del mercato dell’Osservatorio europeo, di fornire un aggiornamento costante dei prezzi e di assicurarne la diffusione presso gli stakeholder. La Commissione agricoltura” del Parlamento europeo voterà la relazione all’inizio di maggio, che successivamente sarà discussa in plenaria.

Commentando i contenuti della relazione parlamentare, il Commissario Phil Hogan si è detto consapevole delle crescenti preoccupazioni derivanti dalla fine del regime delle quote e ha assicurato che valuterà eventuali correttivi all’attuale sistema di sostegno al mercato lattiero. Infatti, dopo le reiterate richieste d’intervento da parte di numerosi Paesi, inclusa l’Italia, la Commissione ha approvato la possibilità di consentire la rateizzazione senza interessi delle multe per il superamento della quota lattiera nel 2014-2015, per un periodo massimo di tre anni. La misura, che potrà essere utilizzata dai Paesi su base volontaria, darà una certa flessibilità ai produttori e consentirà di avere una maggior disponibilità di liquidità per gli investimenti nella fase post-quota. Sarà lo Stato membro a intervenire concretamente per attuare la misura e a recuperare in seguito le multe in un piano di rateizzazione annuale senza interessi.

OBIETTIVI: CRESCITA E OCCUPAZIONE Secondo la Commissione Juncker appena insediatasi, crescita e occupazione sono le priorità sulle quali far convergere i maggiori investimenti e concentrare le attività dell’Ue. L’Eda nei recenti contatti con il Commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan, e con il vicepresidente Jyrki Katainen, responsabile per crescita, investimenti e competitività, ha ricordato l’enorme contributo del settore lattiero-caseario alla crescita, al mantenimento dell’occupazione e alla reputazione dell’agroalimentare europeo. Esistono importanti collegamenti a monte e a valle con altri settori lungo le diverse filiere, senza dimenticare il ruolo fondamentale che il settore agroalimentare svolge per lo sviluppo economico delle aree rurali. Nel contesto di una crescente domanda alimentare mondiale, il settore agroalimentare è al quarto posto per esportazioni al di fuori dell’Unione europea, e negli ultimi 5 anni il valore di tali esportazioni è aumentato del 70 per cento.

18 IL MONDO DEL LATTE

GLI STATI MEMBRI POSSONO SCEGLIERE SE LIMITARE O VIETARE LE COLTIVAZIONI OGM SUL TERRITORIO NAZIONALE Le nuove regole europee daranno agli Stati membri la libertà di scelta sulla possibilità o meno che le colture geneticamente modificate vengano coltivate sul loro territorio. Le nuove regole accontentano tutti, ma non eliminano le forti contraddizioni presenti nei Paesi, come l’Italia, che continueranno di fatto a dipendere da altri stati per l’acquisto di mangimi (Ogm) e di soia (anch’essa Ogm), assicurando un futuro prospero alle multinazionali produttrici. Un singolo Paese può chiedere di limitare o vietare la coltivazione di un Ogm sul suo territorio sia durante la procedura di autorizzazione, sia dopo che questa sia stata concessa, sulla base di motivazioni “legate a obiettivi di politiche ambientali o agricole, oppure alla pianificazione urbana e del Paese, uso del suolo, impatto socio-economico, politiche pubbliche o di coesistenza”. Inoltre gli Stati membri possono anche rivedere la propria decisione e richiedere che il proprio territorio o parti di questo entrino a far parte dell’ambito di applicazione dell’autorizzazione di un Ogm. Con le vecchie regole, invece, i Paesi potevano limitare o vietare temporaneamente l’uso di un Ogm solo in caso di emergenza o possibile rischio per la salute umana. La nuova normativa affronta anche le “contaminazioni incrociate” e richiede che gli Stati membri nei quali gli Ogm sono coltivati debbano preoccuparsi di evitare contaminazioni dei terreni dei vicini nei quali la coltivazione è vietata.

Phil Hogan, commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale


RAVIGLIA PRENDE FO E M A RMA L I . QU

Ogni forma di Parmigiano Reggiano è un mondo di sapori, colori e profumi inconfondibili, custoditi da oltre 9 secoli grazie alle mani esperte e ai gesti ripetuti dei nostri maestri casari. Un mondo unico e vero come la terra da cui ha origine e come il sapere artigianale che si tramanda ogni giorno nei suoi caseiďŹ ci, pronti ad accoglierti a porte aperte tutte le volte che vuoi.

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PROTAGONISTI

4 DOMANDE A... ANTONIO CELLIE, amministratore delegato di Fiere Parma di Massimo Forino

Antonio Cellie è l’amministratore delegato di Fiere Parma e quindi ha la responsabilità di Cibus, la più importante fiera del made in Italy alimentare. Studi classici, laurea in Economia Politica e una carriera internazionale nella consulenza di direzione – che tuttora esercita presso alcune grandi aziende alimentari italiane – sono il suo background culturale. Parallelamente al suo impegno presso Fiere di Parma, svolge anche docenze a contratto nell’ambito del marketing (in particolare dell’Econometria applicata al category management), funzione di advisoring per operazioni di M&A, progetti di ristrutturazione e riorganizzazioni aziendali. Profondo conoscitore dei mercati alimentari e meccanoalimentari (si deve soprattutto a lui il rilancio di CibusTec e l’accordo con Anuga per

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l’internazionalizzazione di Cibus), in questi giorni firma il bilancio 2014 di Fiere di Parma. Un consuntivo record costruito anche grazie alla collaborazione con Assolatte, sottoscritta nel 2013. Cellie e Paolo Zanetti hanno dato vita al progetto del padiglione “CibusèItalia” che – grazie al loro caparbio lavoro e al decisivo supporto di Federalimentare – garantirà all’industria alimentare italiana e ai suoi marchi il più grande padiglione corporate all’interno di Expo 2015. Il suo lavoro la porta a contatto quasi quotidiano con i manager e i grandi nomi dell’agroindustria del nostro Paese. Sulla base della sua esperienza, quali sono i punti di forza e quali quelli deboli del nostro sistema imprenditoriale? Abbiamo un vantaggio antropologico che finora è

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riuscito a compensare il disastroso ritardo del sistema Paese. Contrariamente al resto del mondo abbiamo ancora una classe di imprenditori che hanno un rapporto viscerale con i loro prodotti e i processi che ci sono a monte. Le marche italiane sono i loro cognomi, la soddisfazione del cliente è una questione personale, la qualità un fatto reputazionale. Inevitabilmente e coraggiosamente guardano al lungo termine e alla sostanza delle cose e quindi si trovano avvantaggiati nel rapporto sempre più concreto e collaborativo con i retailer di tutto il mondo. Il food made in Italy ha ancora un enorme value for money da spendere in ambito internazionale. Cibus è la fiera alla quale il nostro settore ha sempre guardato con molto interesse. Con gli anni è diventata l’appuntamento al

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CONOSCIAMOLO MEGLIO

ANTONIO CELLIE Cinquant’anni, sposato con Antonella, tre figli. “Condannato” dal liceo classico alle buone letture, ma appassionato da sempre di finanza (a 17 anni diede l’esame da operatore di Borsa), ventenne, mentre studia per diventare agente di cambio viene folgorato dal marketing quantitativo a cui ha dedicato gli studi universitari, le successive specializzazioni, nonché la vita professionale e accademica. Grande appassionato di musica (suona la chitarra classica dall’età di 5 anni) e di cinema (è l’ultimo discendente di una famiglia di esercenti e ha passato la sua infanzia nelle sale di famiglia), sin da giovanissimo ha praticato sport a livello agonistico (sci, motocross, rugby, squash). Da 10 anni pratica il triathlon nella distanza olimpica o media e adesso si sta preparando per l’Ironman di Mallorca. Quali sono i suoi hobby? Gli stessi da sempre: leggere, fare sport e vedere film. Un posto in cui vorrebbe tornare? Salvador do Bahia, Brasile. Lo sport preferito? Triathlon: soprattutto la frazione in bicicletta. La squadra del cuore? La nazionale neozelandese di rugby. Sul suo comodino ci sono? In questo preciso momento “Se Venezia muore” di Settis e “Thinking fast and slow” di Kahneman. Il cantante preferito? Neil Young. Cucina tradizionale o innovativa? Italiana e rigorosamente tradizionale. Il piatto preferito? Cappelletti in brodo. Il formaggio più buono? Parmigiano Reggiano ...perché esistono altri formaggi? Nel suo frigo non manca mai? La marmellata di mirtilli. Il suo motto? Una volta corre il cane e un’altra la lepre. Il film che ha amato di più? Difficile rispondere: forse “La vita è bella” di Benigni. Il libro preferito? Ancora più difficile: se la giocano “Viaggio al termine della notte” di Celine e “Pastorale Americana” di Roth.

quale è difficile rinunciare. Ma nella società di Internet e della connessione h24, in un mondo nel quale gli imprenditori sono diventati dei veri globetrotter, qual è il ruolo di una fiera? La fiera, come dimostrano i nostri bilanci o quelli dei nostri colleghi tedeschi, è un medium attualissimo anche in ragione della sua perfetta integrazione con quelli digitali. La sua “fisicità” è il culmine inevitabile di una relazione che, grazie ai new media, oggi dura e cresce, ad esempio nel

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PROTAGONISTI

caso di Cibus, per due anni. L’importante è non smarrire il focus sulle esigenze dei nostri veri clienti che sono gli espositori e i visitatori. Le crisi conclamate da alcuni quartieri fieristici italiani (grandi e piccoli) non dipendono dal settore – che è tornato quasi ai livelli pre-crisi – ma da scelte strategiche errate sia sul fronte degli investimenti real estate sia sui progetti di internazionalizzazione. L’export agroalimentare ha raggiunto i 33 miliardi di euro e secodo gli esperti potrebbe raggiungere i 50 miliardi nel giro di pochi anni. Un obiettivo raggiungibile? Quali sono gli strumenti che secondo lei bisognerebbe mettere in campo per arrivare a questo traguardo? L’obiettivo è sicuramente raggiungibile e lo dimostra

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22 IL MONDO DEL LATTE

la crescita a due cifre con la quale si è sviluppato il nostro export agroalimentare sui mercati esteri nel corso degli ultimi sette anni. Inoltre, penso che la crescente collaborazione tra Mise – Ice/Ita – Mipaaf e Federalimentare sia un importante acceleratore in vista di questo obiettivo e ci restituirà risultati positivi sul fronte della pianificazione coordinata delle nostre azioni e missioni all’estero, nonché delle iniziative di incoming in Italia. Sul piano fieristico dobbiamo puntare su pochi eventi selezionati in Italia e all’estero per evitare duplicazioni che sono costose e confondono i nostri clienti esteri. Tra pochi giorni prenderà via Expo. Anche se per scaramanzia sarebbe meglio aspettare il 30 ottobre per dirlo, avete fatto un ottimo

lavoro. Ora però si aprono le danze e bisognerà ballare. Quali sono i progetti più importanti del Padiglione Italia, di quello Cibus e quali le manifestazioni collaterali che i nostri lettori non possono perdersi? L’industria alimentare Italiana e Fiere di Parma hanno investito nel progetto 15 milioni per consentire alle aziende del nostro Paese di utilizzare Expo al meglio per sei mesi, durante i quali ospiteremo milioni di consumatori, ma soprattutto migliaia di operatori internazionali: a loro offriremo non solo un palinsesto di eventi straordinario ma anche programmi e percorsi personalizzati, grazie ai quali potranno conoscere da vicino i protagonisti del rinascimento agroalimentare italiano: le imprese e i loro territori.

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PROTAGONISTI

LATTERIA MONTELLO, tradizione e qualità

Nella terra degli stagionati, l'azienda veneta si è sempre distinta per la produzione di formaggi freschi distribuiti con il brand Nonno Nanni di Massimo Forino

Per i veneti, Nanni è diminutivo di Giovanni. Ed è proprio del Nanni più famoso del nostro settore che parliamo questo mese: Giovanni Lazzarin. A lui si devono le origini della Latteria Montello, nel lontano 1947 (lo stesso anno di fondazione della rivista che state leggendo, ndr). Come sempre a quel tempo, non si trattava che di un piccolo laboratorio artigianale con strutture a dir poco essenziali: una caldaia, rigorosamente riscaldata dalla legna, pochi attrezzi, mani abili, molto lavoro. Il caseificio è uno dei tanti in Veneto, nella verdissima Marca trevigiana, ma i prodotti sono buoni e la passione è tanta. Così l’azienda cresce, senza mai fare un passo più lungo della gamba. Del resto sappiamo tutti che i veneti sono persone dotate di grande pragmatismo. Nel 1970, per accontentare l’aumento della domanda, arriva il primo grande investimento. Viene costruito un nuovo stabilimento a Giavera del Montello, pensato per i formaggi freschi. Lazzarin pensa che il futuro sia nei freschi e sa che in Veneto sono poche le aziende

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capaci di farli. Siamo a un tiro di schioppo dal Piave, questa non è terra di crescenze, robiole, stracchini. Qui da sempre si producono formaggi stagionati, come l’Asiago e il Grana Padano. I Lazzarin rischiano, investono nel nuovo mercato, vogliono percorrere una strada diversa. La scelta si rivelerà azzeccata. Poco dopo l’inaugurazione del nuovo stabilimento, Nanni lascia le redini dell’azienda ai tre figli: Luigi, Armando e Bruno e affida loro la responsabilità di portare avanti l’eredità paterna. I fratelli si dimostreranno ottimi imprenditori, dando nuovo impulso alla produzione. Latteria Montello, infatti, si espande, i suoi prodotti escono dal Veneto, si fanno conoscere e apprezzare nel resto d’Italia, invadono gli scaffali della grande distribuzione. E nel 1985 – in onore del fondatore – viene lanciato il nuovo brand: Nonno Nanni. Il resto è storia recente. Oggi Latteria Montello è senza dubbio uno dei principali player italiani nel mercato dei formaggi freschi e molli. Un’azienda ad alta specializzazione, con un

marchio importante che permette di affiancare a stracchini e squacqueroni anche tanti prodotti innovativi. E non solo nel latte, come dimostra la linea di pasta fresca lanciata qualche anno fa in onore della moglie di Nanni: Nonna Rina. Con la naturale successione generazionale, da qualche anno è arrivata la terza generazione. I cugini Lazzarin sono un gruppo di giovani imprenditori seri e motivati, ognuno con un ruolo specifico in azienda: chi segue la produzione, chi la parte finanziaria, chi il commerciale. Sotto lo sguardo attento dei genitori, che ancora oggi sono presenti in azienda e fanno da guida. Parliamo di questa splendida realtà italiana con Alessandro Lazzarin. Latteria Montello è un’azienda all’avanguardia, ammirata dai concorrenti. Di recente avete vinto un premio con il vostro formaggio fresco spalmabile, con il quale andate a presidiare un segmento che in Italia hanno percorso in pochi e che vi vede competere con aziende


CONOSCIAMOLO MEGLIO

GIOVANNI LAZZARIN Alessandro Lazzarin è direttore di produzione di Latteria Montello S.p.A., azienda nota per i formaggi freschi Nonno Nanni. Il nonno Giovanni, detto Nanni, nel 1947 fondò l’azienda che oggi è leader nel segmento premium del mercato stracchini in Italia. Dopo la laurea in Medicina Veterinaria all’Università di Bologna, Alessandro inizia a occuparsi della programmazione e gestione della produzione all’interno dell’azienda. Da oltre 15 anni è responsabile dell’acquisto delle materie prime e del latte e supervisiona le attività di confezionamento. Come direttore di produzione, coordina le attività di ricerca e sviluppo, occupandosi dell’ideazione dei nuovi prodotti da lanciare. Siede nel Consiglio di amministrazione dell’azienda. Quali sono i suoi hobby? Sono un appassionato di enduro e soprattutto d’estate mi dedico a questo. D’inverno invece, quando posso, vado in montagna a sciare. Un posto in cui vorrebbe tornare? Per lavoro o per piacere ho avuto la fortuna di viaggiare molto. Probabilmente uno dei viaggi che più mi è rimasto nel cuore è un tour in moto in Marocco, qualche anno fa. Lo sport preferito? Come le dicevo, sono un appassionato di enduro. La squadra del cuore? Tifo Juventus. Sul suo comodino ci sono? Riviste, giornali, quotidiani, magazine di settore. Il cantante preferito? Mi piace molto ascoltare musica, ma non ho un cantante preferito in assoluto. Mi piacciono tutti i grandi cantautori italiani e internazionali. Cucina tradizionale o innovativa? Direi più tradizionale, anche se mi piace sperimentare. Il piatto preferito? Una buona bistecca alla fiorentina. Il formaggio più buono? Beh… cosa c’è di più buono dello Stracchino Nonno Nanni? Nel suo frigo non manca mai? Non deve mai mancare il latte fresco. Il suo motto? Non è un vero e proprio motto, ma più che altro un insegnamento alla base della nostra azienda-famiglia: “Fai tesoro del tuo passato per costruire il tuo futuro”. Il film che ha amato di più? Adoro tutti i film di Quentin Tarantino. E il libro? Ultimamente sto leggendo più che altro riviste e libri di settore: per me è essenziale tenersi aggiornati sul mercato e sulle tendenze in corso.

di dimensioni internazionali. Come mai questa scelta? Qual è la specificità del vostro prodotto? Il Fresco Spalmabile Nonno Nanni è una novità assoluta per Latteria Montello. È frutto di tre anni di ricerca e sviluppo, che hanno permesso di proporre un prodotto che va incontro a quel bisogno di praticità e versatilità oggi sempre più avvertito tra i consumatori. È un formaggio cremoso, studiato per risultare leggero e che raggiunge un perfetto equilibrio tra sapore vivace e delicato. È stato eletto Prodotto dell’anno 2015 e questo è per noi motivo di grande soddisfazione, sia per il prestigio del premio sia perché si basa sul giudizio dei consumatori. Il Fresco Spalmabile si è dimostrato fin da subito in linea con le nuove richieste del mercato e i consumatori lo hanno identificato come un prodotto innovativo. A maggio al TuttoFood di Milano presenteremo anche un’altra novità: il Fresco Spalmabile senza lattosio. Purtroppo, da alcuni anni i consumi sono stagnanti. Inoltre, la concorrenza è

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PROTAGONISTI molto forte e la distribuzione – anche per la perdita di potere di acquisto delle famiglie – sembra sempre più attenta al fattore costo, spesso trascurando il fattore valore. In questo panorama voi dimostrate che si possono comunque affermare politiche commerciali legate alla qualità. Come ci riuscite? Nonostante il contenimento della spesa, il consumatore continua a considerare come principali criteri d’acquisto la qualità, il gusto e il servizio. Sono tutti aspetti su cui la nostra azienda ha sempre investito, cercando di integrarli con innovazioni di prodotto in linea con le nuove tendenze del mercato. Dedichiamo grande attenzione ai mutamenti delle esigenze del consumatore e investiamo molto in ricerca e sviluppo. Le novità di prodotto presentate nel 2014 sono frutto di questa ricerca dell’eccellenza, che coniuga l’alta qualità e la genuinità all’innovazione, per andare incontro all’evoluzione delle aspettative del mercato. Ad esempio è stata introdotta una linea dedicata ai prodotti delattosati: la nuova Robiola senza lattosio e il nuovo Caprino di latte vaccino senza lattosio, che rispondono alle crescenti esigenze dei consumatori sul tema delle problematiche delle intolleranze alimentari. Ma sono stati introdotti anche formati e pezzature più piccoli, guardando ai single e alle famiglie che preferiscono ridurre gli sprechi e acquistare a piccole dosi per godere sempre di prodotti appena aperti. Latteria Montello ha stretti legami con il territorio, anche se non produce né commercializza i classici formaggi veneti. Una scelta coraggiosa, fatta molti anni fa. Come si coniugano territorio, innovazione e brand aziendale? Siamo un’azienda che ha voluto coniugare qualità artigianale con le più moderne tecniche di produzione, il nostro impianto di coagulazione in continuo per i formaggi molli è tra i più grandi

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voglia dire anche sostenibilità in Europa. Ma, pur essendo e, dunque, un’attenzione all’avanguardia per qualità particolare alla salvaguardia e ricerca, abbiamo scelto di del territorio. La nostra sfida rimanere saldamente ancorati più importante è il progetto ai valori della tradizione e della che ha impegnato l’azienda famiglia. La voglia di fare le nel calcolare e minimizzare la cose per bene, la passione per Carbon Footprint (la cosiddetta il nostro lavoro, la genuinità dei impronta di carbonio), ovvero la prodotti e il controllo scrupoloso quantità di anidride carbonica della filiera, sono principi che (CO2) immessa durante contraddistinguono Latteria tutta la filiera produttiva di Montello, insieme al rispetto quattro dei nostri formaggi per il territorio e un’attenzione più venduti: lo Stracchino particolare al contesto sociale classico, lo Stracchino con in cui l’azienda opera, con fermento Probiotico, la Robiola l’impegno verso iniziative di e lo Squaquerello. Dopo solidarietà o di promozione culturale e di una salutare pratica aver calcolato le emissioni complessive di CO2, sono state sportiva. In campo sociale, avviate misure di riduzione. Nonno Nanni sostiene alcuni Mentre per progetti della compensare Fondazione per l’impatto la ricerca sulla Attiva sull’ecosistema fibrosi cistica nel sociale contribuiamo ogni ed è membro anno a sostenere e attenta dell’A.F.M.Ualcune significative Fiadda, realtà noall'ambiente, iniziative di tutela profit che riunisce crede ambientale. Nel le famiglie italiane 2014 abbiamo associate per la allo sviluppo finanziato un difesa dei diritti sostenibile progetto per la degli audiolesi. gestione forestale Affianchiamo sostenibile dei la Fondazione boschi di Lemie, in Piemonte, “I Bambini delle Fate”, che e contribuito alla realizzazione si occupa di progetti rivolti di una centrale idroelettrica in ai ragazzi con disabilità e Turchia. Ma l’impegno green l’associazione “Amici della Solidarietà”, attraverso donazioni di Latteria Montello si traduce anche in molte altre pratiche dei nostri prodotti per la ormai consolidate, come redistribuzione delle eccedenze l’esclusivo utilizzo in tutto alimentari alle famiglie più il sito produttivo di energia indigenti del territorio. Il nostro elettrica pulita proveniente impegno negli ultimi mesi si da fonti rinnovabili, a cui si è ancor più intensificato con accompagna la presenza di un la partecipazione al progetto nazionale “SALTAinBOCCA” per la impianto fotovoltaico di 5mila metri quadrati sul tetto dello promozione di una cultura della stabilimento dove produciamo la sana alimentazione tra i ragazzi. nostra linea di pasta fresca. Per Tra pochi giorni partirà Expo. il confezionamento dei prodotti Nutrire il Pianeta è la sfida vengono utilizzate vaschette del prossimo futuro. Una costituite da materiale al 100% sfida che si dovrà vincere riciclabile. Infine, è stato attivato producendo sempre di più, un impianto di trattamento dei in modo sostenibile. Quali reflui di lavorazione, che vengono sono i progetti di Latteria Montello in questo campo? La convogliati in un depuratore biologico e in seguito utilizzati convivenza tra produttività e nell’agricoltura. Negli ultimi sostenibilità è possibile? mesi ci siamo dotati anche di Assolutamente sì! Crediamo nel un impianto di cogenerazione principio del rispetto ambientale alimentato a metano. e siamo convinti che qualità


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ECONOMIA

NEL CARRELLO CONVENIENZA,

SALUTE E AMBIENTE

Uno studio dell’Unione Europea traccia l’identikit dei consumatori europei, sempre più attenti ai prezzi, e indaga il’impatto della distribuzione moderna sul mercato. Tra le filiere analizzate ci sono anche quelle di latte e formaggi di Simone Martarello

A caccia di prezzi più bassi per colpa della crisi quella dei formaggi in Olanda. economica, ma anche di alimenti più naturali A ispirare l’indagine è stata la volontà di Bruxelles e utili alla prevenzione delle di capire se i cittadini europei malattie, oltre che più attenti abbiano a disposizione del buon all’impatto ambientale dei cibi, cibo a prezzi accessibili, dato che La Gdo europea non disdegnano gli acquisti negli ultimi anni sono state poste è in mano a poche on line e i piatti etnici. Questo varie questioni sul funzionamento il ritratto dei consumatori del grandi catene, ma della rete di approvvigionamento: Vecchio Continente tracciato dal potere contrattuale delle ai consumatori sono da uno studio dell’Ue dal titolo grandi catene nei confronti dei garantite scelta “L’impatto economico della produttori al tasso di innovazione distribuzione moderna sulla e innovazione presente nel sistema. Ne è scelta e l’innovazione nel venuto fuori un corposo report, settore alimentare dell’Ue” che dal quale l’industria lattierotra il 2004 e il 2012 ha monitorato 23 categorie casearia italiana può trarre utili spunti. di prodotti in 350 punti vendita dislocati in nove Stati membri. Sotto la lente dei ricercatori ATTRATTI DAI DISCOUNT anche la filiera del latte fresco in Finlandia e Dalla ricerca condotta da Ernst & Young, Cambridge

IL MONDO DEL LATTE 29


ECONOMIA LATTE IN FINLANDIA: POCHI MARCHI MA AMPIA SCELTA

L’indagine si è basata principalmente sui prodotti a base di latte vaccino venduti al dettaglio, i più consumati dai finlandesi. Dai dati raccolti è emerso che la scelta delle referenze a disposizione dei consumatori è fortemente condizionata dalle posizioni di mercato dei marchi storici (il brand Valio da solo detiene il 50% del mercato), anche se sugli scaffali finlandesi, rispetto ad altri Stati membri, c’è una vasta gamma di prodotti lattiero-caseari tra cui scegliere. Altro dato importante: tra i 28 Paesi dell’Unione, Helsinki ha la maggior concentrazione del sistema retail, con un mercato dominato da due insegne: K-Group e S-Group. La ricerca ha messo in evidenza come negli ultimi anni l’offerta di prodotti lattiero-caseari si sia ampliata ancora, soprattutto grazie alle referenze private label. I prodotti a marchio privato sono venduti accanto a quelli premium, una strategia guidata principalmente dalla crisi economica e da consumatori sempre più sensibili ai prezzi. I finlandesi sono sempre stati molto esigenti per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari; ecco perché l’innovazione riguarda quasi esclusivamente i prodotti di marca. Il report Ue sottolinea come la posizione dominante di un marchio come Valio non inibisca la spinta all’innovazione.

Econometrics Ltd. e Arcadia International, nel periodo preso in esame emerge come le vendite al dettaglio rappresentino il 54% del totale del commercio di generi alimentari nell’Unione europea. Gli europei destinano il 13% della loro spesa all’alimentare, contribuendo a generare i 715 miliardi di euro di valore aggiunto l’anno, circa il 6% del Pil dell’Unione. E tra i vari tipi di negozi a disposizione per approvvigionarsi, i cittadini comunitari sono sempre più attratti dai discount: dal 2000 al 2011 le superfici di vendita hanno segnato un incremento dell’81% con 12.778 punti vendita in più, mentre nello stesso periodo i supermercati e gli ipermercati hanno fatto registrare una crescita rispettivamente del 46% (2.861 punti vendita in più) e del 26% (5.326 punti vendita in più).

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SEMPRE PIÙ PRIVATE LABEL Il rapporto evidenzia come a livello globale la diffusione dei prodotti a marchio del distributore in Europa sia molto alta e in alcuni casi superi il 40% del mercato (Svizzera e Regno Unito), a fronte I finlandesi sono di una media del molto esigenti in 18% del mercato negli Stati Uniti. fatto di prodotti Il successo di tali lattiero-caseari. prodotti è legato In Olanda al loro prezzo più basso rispetto le aziende del ai prodotti di settore investono marca, il che in ricerca diventa un fattore determinante nella scelta di consumatori sempre più attenti LE CARATTERISTICHE DELLA FILIERA LATTE FRESCO IN FINLANDIA ai costi. La penetrazione dei prodotti a marchio del Lo schema illustra la filiera del latte in Finlandia distributore è aumentata per la maggior parte delle categorie, grazie al loro buon rapporto Catena di approvvigionamento del latte qualità-prezzo percepito dagli acquirenti, alla possibilità per Produttori Produttori di latte i rivenditori di avere margini più alti e rappresentano Collezione per i produttori un modo di diversificare i guadagni. Inoltre, le private label sono sempre Lavorazione Latterie più viste dalla gdo come uno strumento per accrescere il Logistica livello di fidelizzazione dei clienti Ristorazione/chef Ipermercati Discount Negozi e rafforzare l’immagine della propria insegna. Così, oltre Dettaglio alle private label che imitano i prodotti di marca più diffusi, nascono marchi del distributore che competono direttamente Consumatore con prodotti a marchio FONTE: ARCADIA INTERNATIONAL ANALYSIS posizionati in una specifica categoria, come i biologici. A


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ECONOMIA livello di Stati membri, la crescita del numero di produttori a marchio è andata dall’1,7% in Italia al 6,4% in Spagna. COME CAMBIA L’OFFERTA L’evoluzione del sistema della grande distribuzione europea ha consentito ai cittadini dell’Unione di avere a disposizione una maggiore scelta di prodotti, fattore che va a braccetto con l’innovazione delle referenze. La ricerca mostra come, tra il 2004 e il 2012, la possibilità di scelta dei consumatori sia aumentata del 5,1% all’anno. Tra le categorie con più varietà ci sono prosciutti e gastronomia, cereali, formaggi, piatti pronti e antipasti/pizza. In coda i succhi di frutta, con una percentuale di innovazione del 2 per cento.

IL TREND DEL MERCATO CASEARIO IN OLANDA (%) 120 100 31.4

31.4

30.1

29.4

27.9

30.3

31.1

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11.8

11.8

12.2

12.4

28.8

26.3

26.5

26.6

2008

2009

2010

2011

80 60 40 20 0

Formaggio olandese Importazioni Importazioni Formaggio olandese Private label Altri marchi Private label Altri marchi

32 IL MONDO DEL LATTE

LA FILIERA DEL FORMAGGIO IN OLANDA

Il monitoraggio della filiera del formaggio nei Paesi Bassi ha evidenziato una scelta alta e un’innovazione in aumento negli ultimi anni. Quello lattiero-caseario olandese è un mercato con molti marchi presenti: molti sono storici brand nazionali, ma anche le private label si stanno facendo largo. I consumatori hanno quindi a disposizione una vasta gamma di scelta e di prezzi. I produttori, inoltre, stanno facendo sforzi per rendere la produzione del formaggio più efficiente e per sviluppare e migliorare i prodotti esistenti, adattandoli ai gusti e alle esigenze dei consumatori in continua evoluzione. Il settore lattiero-caseario olandese è caratterizzato da un’alta concentrazione a livello di fornitura con una cooperativa lattiero-casearia che controlla l’80-85% del latte prodotto. Allo stesso tempo, l’industria è altamente organizzata e integrata in modo verticale, due caratteristiche che sembrano incoraggiare l’innovazione, trainata dalla concorrenza interna e 28.7 dalle aspettative dei consumatori. In Olanda il mercato al dettaglio è concentrato nelle mani di tre grandi insegne, ma ci sono spiragli per 32.5 l’ingresso di nuovi player, come i discount, che negli ultimi anni si stanno facendo largo. La forte concentrazione 12.5 dell’offerta non sembra ostacolare 26.5 l’innovazione nel settore del formaggio olandese. Ogni fornitore fa uno sforzo per differenziarsi dalla concorrenza. 2012 Alcuni investono in ricerca e innovazione, altri si concentrano su formaggi tradizionali e altri su specialità di formaggio. La ricerca sottolinea come i marchi FONTE: EUROMONITOR internazionali di prodotti lattiero-caseari siano poco interessati a sviluppare prodotti locali, ma questo non limita più di tanto la scelta a scaffale. Anche qui, come un po’ in tutti i 28 Stati dell’Unione, avanzano le referenze delle marche commerciali per colpa della crisi e della ricerca di prezzi più bassi. La filiera produttiva del formaggio olandese ha costi elevati che non favoriscono l’export. Ma il settore è ben organizzato e gli incentivi statali uniti a un’elevata ricerca di innovazione permettono al sistema di essere competitivo sui mercati internazionali, tanto che i produttori olandesi si aspettano un aumento delle esportazioni nei prossimi anni.


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ECONOMIA

Sud-est asiatico IN CRESCITA

Crescono a buon ritmo le esportazioni di formaggi italiani nei Paesi dell’Asean, anche se i volumi restano ridotti di Salvatore Perazzi Con l’acronimo Asean si intende l’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico. Si tratta di un’organizzazione fondata nel 1967 che promuove la cooperazione e l’assistenza fra gli Stati membri, per accelerare il progresso economico e aumentare la stabilità della

regione. I primi Paesi ad aderire all’associazione furono Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore e Thailandia. A partire dalla fine degli anni ‘80 sono entrati Brunei, Vietnam, Laos, Birmania e Cambogia. È un’area molto vasta, nella

quale vivono più di mezzo miliardo di persone, con alcuni Paesi in forte crescita. Anche in questa area – fino a pochi anni fa sconosciuta ai più – alcuni Paesi si dimostrano sempre più interessati ai nostri formaggi. Sia chiaro, si tratta di mercati

BERTOZZI

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ECONOMIA

ALTRI FORMAGGI

04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -04069075 - 04069079 -04069076 -04069087

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017

0406901 9019-905 9082-9084 0406908 9093 0406401 4090

04069063

04069099

040630

04069073

44.000 9.399 15.223 6.048 11.110 5.340 2.153 2.665 5.617 1.319 739 870 698 523 105.704 53 148 79 180 931 2.751 944 436 988 399 112.613 390 844 113.847 477 114.324

7.469 18.264 6.572 3.221 2.410 2.537 2.421 1.462 388 1.971 111 1.835 292 435 49.388 242 28 21 19 188 609 477 171 261 134 51.538 86 248 51.872 175 52.047

8.523 6.200 3.150 1.420 1.459 772 743 350 112 260 69 258 83 100 23.499 28 17 1 2 69 85 217 80 327 80 24.405 78 143 24.626 138 24.764

3.652 3.819 888 887 623 434 1.037 697 541 373 16 46 26 51 13.090 16 4 39 3 14 404 176 67 43 84 13.940 32 143 14.115 32 14.147

843 2.591 389 354 382 413 315 121 144 181 19 27 34 21 5.834 12 6 5 4 364 90 126 27 1.018 68 7.554 34 31 7.619 58 7.677

562 2.568 599 722 371 213 578 252 25 98 4 552 90 593 7.227 44 59 40 67 563 331 448 78 273 42 9.172 65 58 9.295 44 9.339

1.730 719 930 323 351 369 425 281 1.099 176 11 137 29 30 6.610 23 12 2 2 104 59 68 12 200 22 7.114 61 48 7.223 7 7.230

1.031 1.406 713 94 345 92 339 125 25 90 6 113 35 16 4.430 13 6 3 7 18 70 58 11 22 12 4.650 167 16 4.833 45 4.878

1.227 481 628 315 47 215 71 83 7 151 8 76 30 21 3.360 79 33 32 6 57 224 46 4 180 12 4.033 64 17 4.114 78 4.192

188 27 208 2.637 320 7 23 1 22 158 46 17 2

504 653 182 1.891 355 19 122 36 19 8 2 88 3 8 3.890 9

PAESI

FRANCIA GERMANIA REGNO UNITO SPAGNA BELGIO AUSTRIA PAESI BASSI DANIMARCA LUSSEMBURGO SVEZIA PORTOGALLO GRECIA FINLANDIA IRLANDA TOTALE UE A 15 CIPRO ESTONIA LETTONIA LITUANIA MALTA POLONIA REP. CECA SLOVACCHIA SLOVENIA UNGHERIA TOTALE UE A 25 BULGARIA ROMANIA TOTALE UE A 27 CROAZIA TOTALE UE A 28

3.656 1

136 17 20 71 158 78 4.137 13 20 4.170 5 4.175

3 1 37 20 31 5 2 15 4.013 4 3 4.020 4.020

TOTALI

PECORINO

04064050

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

040620

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI DURI

04069061

FORMAGGI FUSI

GRATTUGIATI

040610

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

CODICE DOGANALE

GORGONZOLA

MOZZARELLA, RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (da gennaio a dicembre 2014) (IN TONS)

04069001

9 312 72 37 258 145

21 854

3

857 26 883 883

69.729 46.136 29.482 18.224 17.845 10.448 8.485 6.218 7.999 4.785 1.031 4.019 1.322 1.819 227.542 520 313 225 291 2.481 4.660 2.614 962 3.472 946 244.026 994 1.597 246.617 1.059 247.676

BRESCIALAT SPA

SAVIOLA SPA

Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano

Grana Padano, Parmigiano Reggiano, crescenza, mozzarelle, Taleggio, Gorgonzola, ricotta, mascarpone.

Produzione: Grana Padano, Parmigiano Reggiano.

Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com

Via Castellana 1/A 25032 Chiari (BS) Tel. 030/7009878 Fax 030/7009860 info@brescialat.it www.brescialat.it

Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it

BRAZZALE

36 IL MONDO DEL LATTE

SPA


PRIMI NEL SAPORE. PRIMI NELLO SPORT.

Il latte è un alimento sano, completo e naturale. Igor sceglie quello migliore per produrre il suo Gorgonzola, ottenendo un formaggio dal sapore e dalla bontà inconfondibile. Le campionesse dell’Igor Volley di A1 lo sanno bene e hanno inserito il Gorgonzola Igor nella loro dieta vincente. E i risultati parlano da soli.

SPONSOR UFFICIALE

SERIE A1 FEMMINILE


ECONOMIA

40620

4069063

4064050

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 0406913 04069015 04069017

4069099

4069073

40630

04064010 04064090

126.065 114.324 9.232 2.061 448 104 2.605 220 2.385 67 7 7 53 7.831 4.273 864 43 256 259 2.136 622 575 47

59.542 52.047 5.923 1.120 452 414 13.688 3.132 10.556 884 291 226 367 4.171 1.830 245 101 125 104 1.766 2.011 1.963 47 14

25.937 24.764 692 159 322 15 308 116 192 9 3

5.101 4.878 125 94 4 30 10.756 333 10.423 182 39 6 137 396 310 2 3 5 4 72 158 153 5

15.137 14.147 830 128 32 29 475 76 399 23 13 3 7 568 279 20 4 3 4 258 222 216 6 1

9.945 9.337 207 314 87 423 837 102 735 309 100 4 205 1.888 687 147 126 169 54 705 233 225 8 2

5.590 4.192 756 115 527 68 820 4 816 333 36 1 296 813 97 192 2 36 32 454 186 172 14 1

4.198 4.020 133 45

4.566 4.175 244 147

3.903 3.634 260 9

18 700 117 583 43 25 2 16 37 5

8 50 8 42 1

34 13 2 11 4

1 177 11 1

4 87 3

1 3 3 25 510 502 8

16 5 144 6 6

77 2 5 52 46 6

137.294 22.970 608.207 117.284

80.724 28.677 770.528 258.279

26.892 2.128 226.372 16.951

16.623 11.745 139.109 96.795

16.455 2.308 100.918 15.837

13.636 4.299 84.445 31.400

7.811 3.619 44.271 24.697

5.506 1.486 33.354 10.086

4.808 633 16.410 2.917

4.093 459 25.149 3.163

6 574 201 156 6 21 22 168 49 49

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

GORGONZOLA

4069061

PROVOLONE

FORMAGGI FUSI

PECORINO

PAESI EUROPA UNIONE EUROPEA SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO di cui extra Ue

ALTRI FORMAGGI

GRATTUGIATI

040610

CODICE DOGANALE

ALTRI FORMAGGI DURI

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

MOZZARELLA, RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (da gennaio a dicembre 2014)

GLI ESPORTATORI

LATTERIA SORESINA SOC.COOP AGRICOLA Grana Padano, Parmigiano Reggiano, provolone, burro, latte fresco, latte uht, panna.

CIRESA FORMAGGI

BERNERI

Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it

Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it

GELMINI CARLO

MARIO COSTA SPA

SPA

SRL Via dei Mille, 13/17 26015 Soresina (CR) Tel. 0374/349111 Fax 0374/349299 info@latteriasoresina.it www.latteriasoresina.it 38 IL MONDO DEL LATTE

Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it

Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax. 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocosta.it


FONTINA FONTAL

04069018 04069019 04069050 04069082 04069084

4069079

4069075

4069076

4069001

2.594 2.048 8 534 4 8 38 20 18 5

2.663 2.455 193 12 3 41 243 61 182 0

2.225 2.165 55 4 1 38 91 1 90 200

1.613 1.548 52 13

1.980 1.853 115 10 2 16 321 12 309 12 6

1.273 830 431 8 4 3 461 61 400 3

544 376 165 2 1 21 341 4 337 1

884 883

416 389

200 24 1

1 2 22 1

1 11 6

14 30 29

5 210 30 60 25 9 86 23 19 4 2.878 830 16.395 4.210

4 23 12 12

2 1 20 1

4 458 3 455 0

21 6 2 13 10 10

4

1 6

1

3.379 924 23.537 6.314

2.584 419 12.550 2.305

2.107 559 16.090 3.824

6 120 76 1 8 35 55 54 1 2.504 651 16.933 4.630

1

1 3

20 101 100 1 4

1 19 19

1.867 1.037 13.227 6.839

937 561 6.833 3.825

1 4 4 14

1 2 2

TOTALI

ASIAGO CACIOCAVALLO MONTASIO RAGUSANO

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ITALICO TALEGGIO

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI 04069023 04069025 04069027 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085

CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI 4069087

CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI 04069088 04069093

273.760 247.676 19.421 4.775 1.888 1.274 32.209 4.272 27.937 2.090 520 250 1.320 17.396 8.234 1.687 288 748 508 5.931 4.272 4.123 148 33

331.032 934 83.356 51 2.679 2.157.007 609.783 427

giovani, nei quali non esportiamo grandi volumi (pochi milioni di euro all’anno, il 2% circa delle nostre esportazioni totali), ma che crescono di anno in anno. Dal punto di vista dei volumi esportati, i mercati più importanti sono Singapore e la Thailandia, che da soli assorbono due terzi del nostro export verso quelle destinazioni, ma se guardiamo ai tassi di crescita, scopriamo che Singapore è in leggero calo, mentre la Thailandia e le Filippine mostrano performance più interessanti (rispettivamente +36% e +16%). Una raccomandazione è d’obbligo: quando si parla di mercati ancora piccoli, i tassi di crescita non possono essere un indice assoluto, perché bastano poche tonnellate in più o in meno per far registrare variazioni importanti. E non va trascurato che nell’analisi delle potenzialità di crescita non si può prescindere dalla popolosità e dal reddito medio dei residenti. I formaggi attualmente più venduti in questa area sono la mozzarella con gli altri formaggi freschi, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Seguono a ruota il Gorgonzola, il Pecorino e i formaggi fusi.

CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella. Via Francesca 4 Frazione Vidalengo 24043 Caravaggio BG Tel. 0363/301022 Fax 0363/595998 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it

TRENTIN

SPA

SPA

Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.

F.LLI PINNA AZIENDA CASEARIA SPA Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com

ZANETTI

via Genova 19 (z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it

Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it IL MONDO DEL LATTE 39


ECONOMIA

BORSA PREZZI

ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI DESCRIZIONE MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. (CE) N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA DI 13-15 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA DI 9 MESI E OLTRE GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI E OLTRE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI E OLTRE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA FRESCO GORGONZOLA MATURO ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA FINO A 3 MESI DI STAGIONATURA PROVOLONE VALPADANA OLTRE 3 MESI LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE-PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12 MESI)

FORMAGGI DOP I primi mesi del 2015 confermano il rallentamento produttivo dei formaggi Dop italiani. Come si sa, il 2014 è stato un anno record per molte produzioni. Grazie alla buona disponibilità di latte e a quotazioni che – almeno nella prima parte dell’anno – avevano stimolato le produzioni, molti formaggi Dop avevano chiuso l’annata con incrementi non indifferenti. Nell’ultimo trimestre 2014 questa spinta produttiva aveva già mostrato i primi segni di rallentamento: i principali formaggi Dop hanno frenato le produzioni e gli aumenti di fine anno sono stati ben al di sotto di quanto si pensasse. Per il 2015 non disponiamo ancora di molti dati, ma da quelli già resi noti emerge chiaramente che il trend è cambiato e che le produzioni sono in calo. Fanno eccezione il Gorgonzola, che continua a mostrare andamenti crescenti, il Piave, la cui

40 IL MONDO DEL LATTE

2015

2014

FEBBRAIO

FEBBRAIO

MEDIA

VAR. VAR.

MEDIA

MEDIA

VAR. VAR.

1,83

3,24

-43,52%

2,06

2,95

-30,17%

2,63 2,83

3,79 3,99

-30,61% -29,07%

2,86 3,06

3,55 3,75

-19,44% -18,40%

1,63 7,34 6,40 5,23 9,49 8,69 7,52 3,95 5,50 5,30 4,50 5,35 5,63 5,88 2015 349,00 2015

3,04 8,33 7,24 5,79 11,03 10,28 8,81 3,98 5,50 5,35 4,53 5,35 5,55 5,80 2014 463,00 2014

-46,38% -11,88% -11,60% -9,67% -13,96% -15,47% -14,64% -0,75% 0,00% -0,93% -0,66% 0,00% 1,44% 1,38% VAR. -24,62% VAR.

1,86 7,38 6,40 5,23 9,53 8,73 7,55 3,95 5,50 5,30 4,50 5,35 5,63 5,88 2015 350,00 2015

2,75 8,33 7,25 5,83 11,03 10,28 8,83 4,01 5,50 5,35 4,56 5,35 5,68 5,93 2014 445,00 2014

-32,36% -11,40% -11,72% -10,29% -13,60% -15,08% -14,50% -1,50% 0,00% -0,93% -1,32% 0,00% -0,88% -0,84% VAR. -21,35% VAR.

10,35 9,05 8,45 7,7

12,05 10,75 10,15 9,4

-14,11% -15,81% -16,75% -18,09%

10,4 9,1 8,5 7,78

12,05 10,75 10,15 9,4

-13,69% -15,35% -16,26% -17,23%

2015

2014

GENNAIO

GENNAIO

MEDIA

PRODUZIONE: IL TREND DEL 2015

produzione però è ancora limitata ed è facile assistere a fluttuazioni anche importanti, e il Taleggio, che ha cominciato l’anno con un incremento produttivo vicino al 3 per cento. Non è facile immaginare cosa

succederà nei prossimi mesi, quando, senza il regime delle quote latte, i livelli produttivi dei formaggi saranno nelle mani delle singole imprese e – probabilmente – dei piani produttivi consortili.

2,9 -7 11,8 -2,4 3,8 -5,7 -2,1 -10 TALEGGIO QUARTIROLO PIAVE

-5

0

5

PARMIGIANO REGGIANO GORGONZOLA ASIAGO

10

15

GRANA PADANO




ECONOMIA

IL BUONGIORNO si vede dal mattino Abbiamo imparato a nostre spese che una parte importante e crescente degli italiani ha smesso di fare colazione di Salvatore Perazzi

L’ultima indagine Doxa/Aidepi in materia ha rivelato che per molte famiglie italiane sedersi a tavola prima dell’uscita mattutina, tutti insieme o alla spicciolata, è ancora importante: ma tanti, negli ultimi dieci anni, hanno abbandonato questo rito quotidiano. L’indagine cerca anche di capire le ragioni di questa scelta. Molto sembra dipendere da un vero e proprio cambiamento di stile di vita. Dalle dichiarazioni degli intervistati emerge che molti preferiscono non mangiare al risveglio (affermando di avere lo stomaco chiuso) e rimandare il primo pasto a uno spuntino di metà mattina. Tanti sostengono di non avere tempo, per non ammettere che preferiscono

rimanere qualche minuto in più sotto le coperte piuttosto che dedicare un po’ di tempo a quello che per molti nutrizionisti è un pasto fondamentale. Ma, senza entrare troppo nei dettagli, la conclusione è che per una ragione o per l’altra, circa il 14% dei nostri connazionali – circa 7 milioni di persone – salta a piè pari il pasto del mattino. Ma cosa mangiano gli aficionados? Quelli che resistono imperterriti e ogni giorno, prima di uscire, mettono qualcosa sotto i denti, facendo – secondo gli specialisti – il bene della propria salute? A questa domanda cerca di dare una risposta un recentissimo lavoro di Nielsen,

che ha analizzato i dati degli acquisti domestici dei diversi prodotti comunemente utilizzati per la prima colazione. Dall’analisi emerge che stiamo riscoprendo pane, burro e marmellata. Nel 2014 si è infatti registrato un aumento delle vendite di confetture (+1,9%) e un parallelo calo delle fette biscottate (-1,2 per cento). Anche gli acquisti di burro sono leggermente aumentati. Sul fronte dei biscotti, i frollini sono stabili, ma crescono i consumi dei biscotti “salutistici”. Quelli senza glutine fanno registrare addirittura un aumento del 21%. Anche se con tassi moderati (+1,2%) crescono pure le

IL MONDO DEL LATTE 43


ECONOMIA merendine, alla faccia della caccia alle streghe alla quale sono da tempo sottoposte. Per quanto riguarda i prodotti a base di cereali, crescono le barrette (+3,3%), ma restano fermi quelli in scatola. E cosa bevono i nostri connazionali al risveglio? Il caffè resta senza dubbio una delle bevande più gettonate. Il suo consumo è stabile, ma anche in questo caso le rilevazioni mettono in luce un radicale cambio di abitudini. Le cialde per l’espresso fatto in casa aumentano in modo importante (+9,2%), a danno del prodotto sfuso e della

classica moka. Sembra che anche il classico caffellatte stia cambiando faccia. Gli acquisti di latte fresco e Uht, infatti, sono in calo (rispettivamente del 7,4% e dell’1,2%), mentre crescono in modo importante i consumi di latte delattosato (+7,9%) e degli “pseudo latti”, con le bevande di soia e di riso in aumento del +23 per cento. In conclusione: biscotti senza glutine, latte senza lattosio (o addirittura senza latte), questi i prodotti che – almeno nell’ultimo anno – hanno mostrato le migliori

performance di vendita, nonostante il loro prezzo, certamente superiore a quello dei prodotti tradizionali. Referenze che raccontano di milioni di persone che si sono, o sono state, convinte di essere intolleranti o allergiche a qualcosa.

PRIMA COLAZIONE: LE DIMENSIONI E I TREND DELLE CATEGORIE Canale

Anno terminante 07/12/14 A.t. 23/11/14 Anno terminante 23/11/14

Anno terminante 30/11/14

Anno terminante 23/11/14 Anno terminante 23/11/14 Anno terminante 30/11/14

Anno term. 30/11/14 Anno terminante 15/06/14 Anno terminante 23/11/14

Categoria

Latte Uht Normale Food* Addizionato Funzionale Crescita Distr. mod.** Latte fresco Caffè Food No cialde Porzionato Yogurt Intero Probiotico Food Magro Bicompartimento Anticolesterolo Baby Bio Biscotti Food Frollini Salutistico Secchi Merendine Food Merendine tranci Brioche, sfoglie Tè+camomilla+infusi +karkadé Food Tè Infusi Karkade Camomilla Food Fette biscottate Succhi Uht Food Bibite Nettari+polpe Succhi 100% Bevande vegetali Food Soia Riso Altro

Vendite a valore Var. % .000 €

Vendite a volume tonnellate Var. %

1.306.628 1.069.099 189.591 24.825 23.111 747.140 1.208.143 994.212 213.930 1.489.518 583.280 369.870 304.794 84.260 68.645 42.484 36.182 1.177.574 752.103 303.206 117.345 1.030.547 399.581 297.079

+1,9 +1,7 +7,9 -14,7 -10,2 -5,0 -3,0 -5,4 +10,0 -2,3 0 -11,8 +5,7 +1,7 -7,4 -0,4 +7,5 +0,4 -0,5 +4,4 -5,4 -0,5 -5,9 +7,7

1.361.400 1.197.331 133.943 18.625 11.500 518.183 124.675 119.086 5.589 401.453 188.502 81.925 90.939 16.033 10.064 6.858 7.129 323.008 224.284 63.016 34.707 171.452 59.995 50.968

-1,2 -1,8 +8,4 -17,4 -7,7 -7,1 -0,4 -0,8 +9,2 -2,5 +0,3 -12,0 +1,3 -2,0 -6,3 +0,3 +3,3 +1,2 +0,8 +6,4 -5,5 +1,2 -5,0 +8,4

0,96 0,89 1,42 1,33 2,01 1,44 9,7 8,3 38,28 3,71 3,09 4,51 3,35 5,26 6,82 6,19 5,07 3,65 3,35 4,81 3,38 +6,01 6,66 5,83

+3,1 +3,5 -0,4 +3,3 -2,6 +2,2 -2,7 -4,7 +0,7 +0,2 -0,3 +0,2 +4,4 +3,8 -1,2 -0,8 +4,1 -0,8 -1,2 -1,8 +0,2 -1,7 -0,9 -0,6

253.244 128.065 71.596 1.812 51.770 274.360 768.131 320.321 318.325 129.484 129.736 100.845 21.415 7.475

+1,2 -0,3 +6,7 +4,5 -2,1 -1,6 -3,3 -3,9 -1,3 -6,4 +23,2 +18,8 +24,6 +131,6

3.208.139 1.799.014 761.453 18.958 628.712 75.954 636.678 282.849 257.650 96.179 64.425 51.220 10.321 2.884

-0,2 -1,8 +5,1 +8,3 -1,7 -1,2 -3,4 -3,0 -2,2 -7,4 +23,7 +19,4 +28,8 +143,4

0,08 0,07 0,09 0,10 0,08 3,61 1,21 1,13 1,24 1,35 2,01 1,97 2,07 2,59

+1,4 +1,5 +1,5 -3,5 -0,4 -0,4 +0,1 -1,0 +0,9 +1,1 -0,4 -0,6 -3,2 -4,9

* IPER+SUPER+LIBERO SERVIZIO+DISCOUNT+TRADIZIONALI ** IPER+SUPER+LIBERO SERVIZIO - FONTE NIELSEN MARKETTRACK

44 IL MONDO DEL LATTE

Prezzo medio €/Kg Var. %




NORMATIVE

ETICHETTATURA, RESTANO VALIDE LE VECCHIE SANZIONI LE VIOLAZIONI AL NUOVO REGOLAMENTO UE CALCOLATE IN BASE ALLE REGOLE NAZIONALI

Una circolare del ministero spazza i dubbi sulla garanzia del diritto: le norme dell’articolo 18 del Decreto legislativo n.109/1992 saranno superate solo da un futuro provvedimento di legge di Leonardo Graverini

quanto risponde alle esigenze di certezza del Cominciano a dissolversi le incertezze degli diritto sia delle aziende che dei consumatori, operatori sulle conseguenze sanzionatorie che possono derivare da un’errata applicazione peraltro su un percorso di condivisibile delle nuove norme del Regolamento e opportuna continuità con il passato, e consente di poter svolgere senza fretta i sull’informazione del consumatore e necessari approfondimenti sul futuro sistema sull’etichettatura dei prodotti alimentari. sanzionatorio. Il 6 marzo il ministero dello Sviluppo Economico (Mise) ha infatti Le sanzioni del vecchio articolo emanato e pubblicato sul proprio 18 non potranno però applicarsi sempre, cioè a tutte indistintamente sito Internet una nota, indirizzata La nota le violazioni del Regolamento al ministero della Salute, al Mipaaf del MiSE n.1169, ma solo alle violazioni di e alle Regioni, in cui si conferma precetti del nuovo Regolamento che che resta tuttora in vigore, anche favorisce rispetto al Reg. Ue n.1169/2011, risultano immutati (la nota parla in la certezza verità di “confermati”) rispetto a l’articolo 18 del Decreto legislativo del quelli della precedente normativa di n.109/1992, che stabilisce le etichettatura. sanzioni amministrative pecuniarie diritto Le vecchie sanzioni non potranno applicabili alle violazioni delle dunque applicarsi ai precetti disposizioni di etichettatura della pregressa normativa nazionale. che risultano innovati – come ad esempio, a nostro parere, l’informazione Tale articolo, precisa il Mise, sarà infatti nutrizionale – né a quelli di nuova introduzione, abrogato solo con l’approvazione di un nuovo come la data di congelamento. quadro sanzionatorio, che richiede però il varo di un apposito e futuro provvedimento di legge. Alle violazioni che si riferiscono ai precetti La nota “ponte” del Mise deve considerarsi che il Regolamento n.1169 ha in tutto o in un atto apprezzabile da vari punti di vista, in parte modificato o introdotto ex novo, potrebbe

IL MONDO DEL LATTE 47


NORMATIVE TABELLA DI CONCORDANZA TRA LE DISPOSIZIONI DEL REG. (UE) N. 1169/2011 E LE CORRISPONDENTI DISPOSIZIONI DEL D.LGS. N.109/1992

ARTICOLI

REG. 1169/2011

D.LGS. 109/1992

SINTESI DEL CONTENUTO

ARTICOLI

SANZIONE applicabile al precetto confermato

ART. 7

Pratiche leali di informazione

ART. 8, PAR. 4

Informazioni che accompagnano un alimento e responsabilità degli operatori del settore alimentare Responsabilità degli operatori del settore alimentare nella catena di trasmissione delle informazioni sugli alimenti non preimballati destinati al consumatore finale o alle collettività Indicazioni obbligatorie: a) quando l’alimento preimballato è destinato al consumatore finale, ma commercializzato in una fase precedente alla vendita al consumatore finale e quando in questa fase non vi è vendita a una collettività; b) quando l’alimento preimballato è destinato a essere fornito a collettività per esservi preparato, trasformato, frazionato o tagliato Responsabilità degli operatori del settore alimentare nella catena di trasmissione delle informazioni sugli alimenti non destinati al consumatore finale o alle collettività Elenco delle indicazioni obbligatorie

ART. 8, PAR. 6

ART. 8, PAR. 7

ART. 8, PAR.8

ART. 9, PAR. 1 ART. 10 E ALLEGATO III

Indicazioni obbligatorie complementari per tipi o categorie specifici di alimenti

ARTT. 12 E 13

Messa a disposizione, posizionamento e presentazione delle informazioni obbligatorie

ART. 14, PAR. 1, LETTERA B) PAR. 2 ART. 15

Vendita a distanza. Alimenti messi in vendita tramite distributori automatici o locali commerciali automatizzati. Requisiti linguistici

ART. 17, PARR. DA 1 A 4 ART.17, PAR. 5 E ALLEGATO VI

Denominazione dell’alimento

ART. 18, PAR. 1

Disposizioni specifiche sulla denominazione dell’alimento e sulle indicazioni che la accompagnano Elenco degli ingredienti

ART. 18, PAR. 2

Designazione degli ingredienti

ART. 18, PAR. 4 ED ALLEGATO VII PARTI A, B, C, E

Prescrizioni tecniche che disciplinano l’applicazione dei paragrafi afferenti all’elenco e alla designazione degli ingredienti Designazione degli aromi nell’elenco degli ingredienti

ART. 18, PAR. 4 ALLEGATO VII, PARTE D ART. 21 E ALLEGATO II

Art. 2 Finalità dell’etichettatura dei prodotti alimentari Art. 2 Finalità dell’etichettatura dei prodotti alimentari Art. 16 Vendita dei prodotti sfusi, c. 7

Art. 18.1 da € 3.500,00 a € 18.000,00 Art. 18.1 da € 3.500,00 a € 18.000,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00

Art.14 Modalità di indicazione delle menzioni obbligatorie dei prodotti preconfezionati, c. da 5 a 7

Art. 18.2 da € 1.600,00 a € 9.500,00

Art. 17 Prodotti non destinati al consumatore

Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00

Art. 3 Elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati, c. 1 Allegato 2, Sezione II, che richiama gli Artt. 4 e 5 Art. 6 Designazione degli aromi, c.3-quater Art. 14 Modalità di indicazione delle menzioni obbligatorie dei prodotti preconfezionati, c. 1 e 4 Art. 15 Distributori automatici diversi dagli impianti di spillatura Art. 3 Elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati, c. 2 Art. 4 Denominazione di vendita, c. 1, 1-bis, 1-ter, 1-quater, 2 Art. 4 Denominazione di vendita c. 3 e 4 Art. 5 Ingredienti c. 3

Art. 18.2 da € 1.600,00 a € 9.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00

Art. 5 Ingredienti, c. 2 Art. 4 Denominazione di vendita, c. 5-bis Art. 5 Ingredienti

ART. 22 E ALLEGATO VIII

Etichettatura di alcune sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze Indicazione quantitativa degli ingredienti

ART. 23 E ALLEGATO IX

Quantità netta

Art. 6 Designazione degli aromi (a esclusione del c.3-quater) Art. 5 Ingredienti, c. 2- bis, 2-ter, 2-quater e Allegato 2 sezione III Art. 8. Ingrediente caratterizzante evidenziato Art. 9. Quantità

ART. 24 E ALLEGATO X, PUNTO 1

Termine minimo di conservazione

Art. 10. Termine minimo di conservazione

ART. 24 E ALLEGATO X, PUNTO 2

Data di scadenza

Art. 10-bis. Data di scadenza

ART. 25 E ART. 27

Art. 3. Elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati, c. 1, lettere i) e l) Art. 2. Finalità dell’etichettatura dei prodotti alimentari, c. 1, lettera a)

ART. 28 E ALLEGATO XII

Condizioni di conservazione o d’uso nonché istruzioni per l’uso, ove obbligatorie Indicazione del Paese d’origine o del luogo di provenienza nel caso in cui la sua omissione possa indurre in errore il consumatore Titolo alcolometrico

ART. 36 PAR. 2

Informazioni sugli alimenti fornite su base volontaria.

Art. 2. Finalità dell’etichettatura dei prodotti alimentari

ART. 26, PAR. 2, LETTERA A)

48 IL MONDO DEL LATTE

Art. 12. Titolo alcolometrico

Art. 18.2 da € 1.600,00 a € 9.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.2 da € 1.600,00 a € 9.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 ad € 3.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.2 da € 1.600,00 a € 9.500,00 Art. 18.2 da € 1.600,00 a € 9.500,00 Art. 18.1 da € 3.500,00 a € 18.000,00 Art. 18.3 da € 600,00 a € 3.500,00 Art. 18.1 da € 3.500,00 a € 18.000,00



NORMATIVE tuttavia applicarsi – sempre però che ne ricorrano i presupposti – la sanzione che colpiva le violazioni all’art. 2 del D.lgs n.109/1992, ossia la norma (ripresa nell’art. 7 del Reg. Ue n.1169/2011) che vieta in via generale qualunque modalità di etichettatura che non assicuri la corretta e trasparente informazione dei consumatori. Tuttavia, l’applicazione di questa sanzione a fattispecie nuove potrebbe essere inibita sulla base del principio costituzionale di legalità, per il quale “nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso”, e dei suoi corollari (tassatività, irretroattività, divieto di analogia nell’applicazione delle sanzioni). Le sanzioni dell’art. 18 restano invece applicabili alle violazioni delle norme del D.lgs n.109/1992 che

rimangono in vigore, in dello stabilimento o quello riguardante l’obbligo di quanto estranee all’ambito riportare il Tmc/ disciplinato dal Reg. Ue scadenza nello stesso campo n.1169/2011, Le vecchie come, per visivo in cui compaiono la esempio, le multe non si norme sul lotto o denominazione applicano alle quelle riguardanti dell’alimento e la norme quantità. l’informazione La circolare al consumatore abrogate dal ministeriale è sui prodotti sfusi nuovo integrata da un o sugli alimenti Regolamento Ue destinati ad allegato – che riportiamo in altri operatori queste pagine – per i loro usi professionali (ad esempio recante una tabella di concordanza tra le disposizioni artigiani o altre industrie del Reg. Ue n.1169/2011, alimentari che li usano come ingredienti in successive quelle del D.lgs n.109/1992 e le relative sanzioni applicabili. lavorazioni o trasformazioni). Le vecchie sanzioni, viceversa, L’aver previsto tale tabella è molto utile, in quanto con essa non potranno ovviamente si individuano esattamente i applicarsi ai precetti del D.lgs comportamenti punibili e, per n. 109/1992 che devono ciascuno di essi, la relativa e ritenersi abrogati per effetto specifica sanzione, evitando del Reg. Ue n.1169/2011, ogni incertezza o rischio di come, ad esempio, quello arbitrarietà. che imponeva l’indicazione


•pubb._B.CASALINGO_OK_250

17-05-2011

9:55

Pagina 1



IGIENE & SICUREZZA

ZOONOSI:

per l’Efsa casi in calo nei Paesi Ue Il rapporto 2013 sulle infezioni trasmesse dagli animali all’uomo mostra una diminuzione generale dei casi, ma, rispetto al 2012, aumentano le patologie provocate da Escherichia coli (+5,9%) e listeria (+8,6%) di Ettore Soria

L’Efsa ha pubblicato il rapporto 2013 sul monitoraggio delle zoonosi in 32 Stati europei di cui 28 dell’Ue e quattro dell’area Efta (European Free Trade Association). Di seguito un dettaglio della situazione con l’incidenza dei vari patogeni. CAMPYLOBACTER Continua ad essere fin dal 2005 il principale patogeno che provoca gastroenteriti agli umani: sono stati confermati 214.779 casi, ma con tasso di mortalità assai ridotto (0,05%). Negli alimenti questo batterio viene segnalato soprattutto nella carne di pollo (31,4%).

SALMONELLA di notifica dell’Ue è stato Sono stati confermati di 0,44 casi per 100.000 82.694 casi sugli umani, abitanti, che rappresenta un che corrispondono al 7,9% aumento dell’8,6% rispetto al del totale, con un trend in 2012. C’è stato un incremento declino dal 2012. statisticamente Sono decedute 59 significativo del persone. trend di crescita Nella Ue il Complessivamente, delle listeriosi limite per la è stata trovata in Ue/See nel Listeria m. nella carne di periodo 2009pollo e, meno 2013. nei prodotti frequentemente, in Un totale di 191 caseari è di quella di maiale e di morti per listeriosi 100 ufc/g al bovino. è stato segnalato nel 2013; il triste termine della LISTERIA primato spetta alla shelf life Nel 2013, nei 27 Francia con 64 Stati membri sono casi. stati registrati Il tasso di 1.763 casi confermati di mortalità Ue è del 15,6%. listeriosi tra gli umani. Il tasso Negli alimenti pronti al

IL MONDO DEL LATTE 53


IGIENE & SICUREZZA I CASI CONFERMATI DI ZOONOSI SU ESSERI UMANI NELLA UE (2013) CAMPYLOBACTER

(C=214.779)

SALMONELLA

(C=82.694)

YERSINIOSI

(C=6.471)

E. COLI VTEC

(C=6.043)

YERSINIOSI

(C=6.471)

E. COLI VTEC

(C=6.043)

LISTERIOSI

(C=1.763)

LISTERIOSI

(C=1.763)

ECHINOCOCCOSI

(C=794)

ECHINOCOCCOSI

(C=794)

FEBBRE Q

(C=648)

FEBBRE Q

(C=648)

BRUCELLOSI

(C=357)

(C=357)

FEBBRE DEL NILO (a)

(C=250)

BRUCELLOSI

TULAREMIA

(C=279)

FEBBRE DEL NILO (a)

(C=250)

TRICHINELLOSI

(C=217)

TULAREMIA

(C=279)

PARATUBERCOLOSI

(C=134)

TRICHINELLOSI

(C=217)

RABBIA

(C=1)

PARATUBERCOLOSI

(C=134)

RABBIA

(C=1)

0

0

5

10

1

2

3

TASSO DI NOTIFICA PER 100.000 ABITANTI

15

20

25

30

35

40

45

50

55

60

65

70

TASSO DI NOTIFICA PER 100.000 ABITANTI (a): PER LA FEBBRE DEL NILO OCCIDENTALE È STATO UTILIZZATO IL NUMERO TOTALE DEI CASI (b): L’ORDINAMENTO DELLE MALATTIE È IN BASE AL NUMERO DI CASI CONFERMATI (c): IL NUMERO TOTALE DEI CASI CONFERMATI È INDICATO TRA PARENTESI AL TERMINE DI CIASCUNA BARRA

OSPEDALIZZAZIONE E MORTALITÀ PER ZOONOSI SU ESSERI UMANI NUMERO DI OSPEDALIZZAZIONI MORTI CASI UMANI CONFERMATI CASI CONFER- NUMERO DI CASI CASI CONFER- NUMERO DI MORTI TASSO DI MATI COPERTI SEGNALAZIONI OSPEDALIZZATI OSPEDALIZZA- MATI COPERTI SEGNALAZIONI SEGNALATE (%) SEGNALATI ZIONE

TASSO DI MORTALITÀ

CAMPYLOBACTER

214.779

12,7

13

11.922

43.6

52.9

14

56

0.05

SALMONELLA

82.694

26,4

12

7.841

49.6

49.6

14

59

0.14

YERSINIOSI

6.471

15,3

12

481

62.4

62.4

14

2

0.05

E. COLI VTEC

6.043

41,1

16

922

59.3

59.3

18

13

0.36

LISTERIOSI

1.763

42,1

15

735

69.7

69.7

19

191

15.6

ECHINOCOCCOSI

794

22,7

12

127

28.5

28.5

13

2

0.88

FEBBRE Q

648

NA

NA

NA

51.2

51.2

11

2

0.61

BRUCELLOSI

357

55,2

9

139

26.3

28.3

11

1

0.99

TULAREMIA

279

26,9

8

39

46.2

45.2

9

0

0

FEBBRE DEL NILO (A) 250

20,8

3

52

90.8

90.8

6

16

3.4

TRICHINELLOSI

217

74,7

7

106

82.5

82.5

8

1

0.56

RABBIA

1

100

1

1

100

100

1

1

100

NA: NON APPLICABILE IN QUANTO LE INFORMAZIONI SU QUESTA MALATTIA NON SONO STATE RACCOLTE (a): PER LA FEBBRE DEL NILO OCCIDENTALE È STATO UTILIZZATO IL NUMERO TOTALE DEI CASI (b): PERCENTUALE DEI CASI CONFERMATI DI OSPEDALIZZAZIONE O MORTE PER CUI ERANO DISPONIBILI LE INFORMAZIONI (c): NON IN TUTTI I PAESI SONO STATI OSSERVATI CASI PER TUTTE LE MALATTIE

54 IL MONDO DEL LATTE


Sempre piĂš italiani cucinano con

Vi chiedete perchĂŠ?

Per ottenere il Burro Chiarificato Prealpi, abbiamo scelto i burri migliori e abbiamo tolto l’acqua, le proteine ed i carboidrati, che in cottura non servono. Ecco perchĂŠ il Burro Chiarificato Prealpi è ottimo, non schizza, non brucia e soprattutto rende molto di piĂš: ne basta il 20% in meno di un burro normale. E finito di cucinare, lo chiudi e resta protetto.

Ottima scelta.


IGIENE & SICUREZZA consumo il primato spetta al settore ittico, seguito dai formaggi a pasta molle e semimolle, prodotti a base di carne Rte (Ready to eat: pronti al consumo) e formaggi a pasta dura. E. COLI VTEC Nel 2013 in umana sono stati riscontrati 6.043 casi di infezioni da Escherichia coli (Vtec); il tasso di notifica nell’Ue è stato di 1,59 casi per 100.000 abitanti, corrispondente a un +5,9% rispetto all’anno precedente. I decessi sono stati 13, mentre il sierotipo più comune rimane lo O157. YERSINIA Nel 2013 sono stati confermati 6.471 casi in umana, facendo sì che la Yersiniosi sia la terza zoonosi più comune. Il tasso di notifica nell’Unione è stato di 1,92 casi per 100.000 abitanti, con un calo del 2,8%

rispetto al 2012. Ci sono stati solo due casi mortali per Yersinia pseudotuberculotica. La fonte alimentare sono la carne bovina e il latte vaccino crudo destinato al consumo umano diretto. PARATUBERCOLOSI Negli uomini l’infezione da Mycobacterium avis paratuberculosis è rara: nel 2013 sono stati segnalati 134 casi. La situazione sanitaria degli animali nell’Ue è disomogenea, con una prevalenza di capi infetti nel Regno Unito. BRUCELLOSI È un’infezione rara tra gli umani, con 357 casi confermati nel 2013. La maggior parte dei casi è stata segnalata dai Paesi mediterranei che non sono ufficialmente indenni da brucellosi nei bovini, ovini o caprini.

Non ci sono stati casi di positività alla Brucella nei campioni di sorveglianza di formaggi, di altri prodotti lattiero-caseari e del latte crudo proveniente da vacche e altre specie animali, riportate da due Stati membri del Mediterraneo. FEBBRE Q (COXIELLA BURNETII) Nel 2013 sono stati confermati 648 casi che hanno colpito l’uomo, soprattutto in Ungheria. I decessi sono stati due: uno in Germania, l’altro in Lettonia. Si può concludere che il rapporto dell’Efsa sia confortante per molte zoonosi, in quanto c’è una diminuzione dei casi, fatto salvo per l’E. coli (Vtec) e per la Listeria. Considerato che nel Rassf sono stati rilevati numerosi casi di tossina Shiga, questa sarà probabilmente inserita nel documento per l’anno 2014.

L’eccellenza ha un nome

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Le mozzarelle dell’Agro Pontino 56 IL MONDO DEL LATTE


OTTENUTO DALLE MIGLIORI CREME DI CENTRIFUGA. LA FRAGRANZA DEL BURRO VIENE ESALTATA DAL SAPORE DEL SALE. I CONSUMATORI PIÙ EVOLUTI NE APPREZZANO DA TEMPO L’USO SIA IN CUCINA CHE A CRUDO PER INSAPORIRE PRIMI PIATTI E PIETANZE DI CARNE O SEMPLICEMENTE SPALMATO SUL PANE CROCCANTE APPENA SFORNATO.


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IGIENE & SICUREZZA

EXPO MILANO 2015: deroghe e controlli per l’importazione di prodotti d’origine animale I cibi non conformi alle regole comunitarie potranno essere consumati solo all’interno della fiera e dovranno essere smaltiti seguendo regole precise. Previsti avvisi per visitatori e addetti ai lavori di Ettore Soria Un evento centrato sull’alimentare, come Expo Milano 2015, pone molti problemi circa l’arrivo da Paesi terzi di alimenti d’origine animale che non sono autorizzati, in quanto non conformi alla normativa comunitaria. L’autorizzazione a esportare animali nell’Ue (come carni prodotti di origine animale fresche e prodotti a base di nell’Unione europea è concessa ai Paesi terzi in base carne, latte e prodotti a base di latte e altri prodotti di origine a una serie di prescrizioni animale), è autorizzata solo stabilite dalla normativa comunitaria, che tengono conto se sono rispettate tutte le pertinenti garanzie in materia delle preoccupazioni per la di sanità animale previste sanità pubblica e animale. dalla normativa Non tutti i Paesi comunitaria sulle partecipanti importazioni. all’esposizione Gli espositori Lo stesso vale universale sono per i prodotti di pienamente sono tenuti origine animale in autorizzati a a collaborare transito nell’Ue, esportare prodotti con le a condizione che di origine animale siano trasportati in nell’Ue, ed è stato autorità un Paese terzo. quindi necessario sanitarie Perché ne siano predisporre delle italiane autorizzati deroghe. l’importazione o Per quanto il transito nell’Ue, riguarda gli i prodotti di origine animale aspetti relativi alla sanità devono provenire dai Paesi animale, l’importazione terzi espressamente elencati nell’Unione europea di nella normativa pertinente prodotti di origine animale in materia di sanità animale che comportano un rischio applicabile alle importazioni di introduzione di malattie

ed essere stati sottoposti ai trattamenti specifici previsti da questa normativa. Al fine di ridurre i rischi connessi all’introduzione nell’Unione di prodotti di origine animale che non soddisfano tutte le prescrizioni comunitarie in materia di sanità pubblica e animale, è opportuno che tali prodotti siano oggetto di misure rigorose di controllo, siano rintracciabili in tutte le fasi di trasporto, magazzinaggio, consegna e smaltimento dei loro resti o rifiuti e siano utilizzati esclusivamente ai fini della rassegna milanese, di modo che si eviti la loro commercializzazione nei Paesi dell’Unione. Per consentire che possano essere introdotti nell’Ue, evitando nel contempo che siano immessi sul suo mercato, tali prodotti saranno vincolati al regime di ammissione temporanea fino a quando

IL MONDO DEL LATTE 59


IGIENE & SICUREZZA esposto, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il Regolamento Ue n.2015/329 che introduce deroghe – in funzione di Expo 2015 – relativamente all’importazione di prodotti di origine animale. Le principali condizioni da rispettare riguardano l’etichettatura e il certificato veterinario. Il Pif (Posto di ispezione frontaliero) eseguirà un controllo documentale sulla natura e sulla destinazione del prodotto, rilasciando un documento veterinario comune di entrata (Dvce). non saranno stati consumati in loco sul sito di Expo Milano 2015 o fino a quando i loro eventuali resti non saranno stati smaltiti in conformità alle disposizioni vigenti come materiali di categoria 1 o riesportati. Se necessario, prima che tali prodotti siano vincolati al regime di ammissione temporanea, la loro circolazione dal punto in cui sono stati introdotti nell’Ue fino all’Italia deve avvenire nell’ambito del regime di transito esterno. Per informare il personale e i visitatori di Expo dei possibili rischi derivanti dal consumo di prodotti non conformi e per garantire che tali prodotti non siano consumati e commercializzati al di fuori dei padiglioni della rassegna, a causa dei rischi che possono comportare per la sanità pubblica, le autorità italiane devono segnalare che determinati prodotti di origine animale provenienti da Paesi terzi non rispettano le norme di sanità pubblica dell’Ue, ma solo quelle del relativo Paese terzo di origine. Inoltre devono specificare che sono vietati il consumo e la commercializzazione al di fuori del sito espositivo di Expo Milano 2015. Sulla base di quanto sopra

60 IL MONDO DEL LATTE

I CONTROLLI Se le partite sono state inviate a un deposito doganale, i Posti d’ispezione frontalieri competenti per i depositi doganali interessati: e provvedono affinché le partite siano inviate direttamente dal deposito doganale al sito espositivo di Expo Milano 2015; e provvedono affinché le partite siano trasportate al sito espositivo sotto la supervisione delle autorità competenti in veicoli o contenitori sigillati da tali autorità (vincolo sanitario); e provvedono affinché il veterinario ufficiale presso il deposito doganale informi, tramite il sistema Traces, l’unità veterinaria locale Milano Città presso il sito espositivo dell’arrivo previsto della partita al sito espositivo; e annotano e registrano le informazioni ricevute attraverso il sistema Traces sull’arrivo della partita dall’unità veterinaria locale Milano Città al sito espositivo; e registrano i dati in relazione alla partita inviata al sito espositivo. OBBLIGHI DEGLI ESPOSITORI Chi allestirà stand nei padiglioni di Rho dovrà attenersi alle seguenti regole

e collaborare con le autorità sanitarie per limitare al massimo i rischi per la salute pubblica. In particolare dovrà: efornire un supporto logistico alle autorità competenti incaricate dell’applicazione del presente regolamento per quanto riguarda il magazzinaggio dei prodotti; eassicurare che l’utilizzo dei prodotti sia limitato all’esposizione o alla degustazione in loco; esu richiesta e sotto la supervisione delle autorità competenti, fornire spazi separati e mezzi adeguati per il magazzinaggio dei prodotti non utilizzati per l’esposizione o la degustazione in loco; einformare le autorità competenti di qualsiasi violazione o eventuale imminente violazione connessa all’attuazione delle misure stabilite nel presente paragrafo; eassicurare che tutti i prodotti non utilizzati per l’esposizione o la degustazione in loco siano registrati e smaltiti conformemente a quanto previsto. GLI AVVISI I servizi veterinari provvederanno affinché al personale e ai visitatori dell’esposizione universale siano rese visibili almeno le seguenti informazioni nei locali di Expo Milano 2015 in cui i prodotti sono offerti al pubblico o utilizzati per la preparazione di prodotti alimentari da offrire al pubblico: “Questo alimento contiene prodotti di origine animale provenienti da Paesi extra-Ue e rispetta unicamente le norme di sanità pubblica di tali Paesi. Il consumo e la distribuzione di tali prodotti sono vietati al di fuori del sito espositivo di Expo Milano 2015”. Le succitate disposizioni derogatorie cessano dopo il 31 ottobre, ultimo giorno di apertura della manifestazione.




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MONDO ASSOLATTE

TORNA IL PREMIO GIORNALISTICO

L’ATTENDIBILE Al via la quarta edizione del concorso indetto da Assolatte. La premiazione dei vincitori si terrà in giugno a Roma di Carmen Besta Dopo il grande successo delle precedenti edizioni (l’anno scorso ha visto la partecipazione di 100 giornalisti che hanno candidato 112 lavori), torna il Premio Giornalistico L’Attendibile. Bandito da Assolatte e giunto alla sua quarta edizione, il concorso nasce per premiare i migliori articoli, inchieste, reportage e servizi dedicati ai temi portanti del settore lattiero-caseario e delle sue produzioni. All’edizione 2014/2015 possono partecipare i giornalisti che lavorano per testate cartacee, radiofoniche, televisive, web e per agenzie di stampa, e che abbiano pubblicato dei lavori dedicati al mondo lattiero-caseario nel periodo compreso tra il

1 giugno 2014 e il 31 maggio 2015. I vincitori, a cui andrà un montepremi complessivo superiore a 10.000 euro, saranno selezionati da una giuria di altissimo profilo composta da autorevoli rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e dei media. La cerimonia di premiazione si terrà a giugno 2015 a Roma, nell’ambito delle celebrazioni del 70esimo anniversario della fondazione di Assolatte. Quattro vincitori Come nelle precedenti edizioni, anche quest’anno il Premio Giornalistico L’Attendibile si articola in quattro categorie tematiche: e Il ruolo dell’industria lattiero-casearia italiana nello scenario economico; e L’industria lattiero-

casearia e la sicurezza alimentare; e Il settore lattiero-caseario tra tradizione e innovazione; e I prodotti lattierocaseari: salute, nutrizione e benessere. A queste categorie tematiche si aggiungono quattro menzioni speciali per i migliori elaborati dedicati a: latte; yogurt e latti fermentati; formaggi; burro e panna. Regolamento, scheda d’iscrizione e info sono su

www.assolatte.it. Sul sito sono presenti anche i materiali e le gallerie fotografiche delle precedenti edizioni.

TUTTI I PREMIATI DELL’EDIZIONE 2013/2014 I VINCITORI eIl ruolo dell’industria lattiero-casearia italiana nello scenario economico: Vito De Ceglia - “La Repubblica/Affari&Finanza” eIl settore lattiero-caseario fra tradizione e innovazione: Giorgio Tonelli - Rai 3 eL’industria lattiero-casearia e la sicurezza alimentare: Raffaella Procenzano - “Focus” eI prodotti lattiero-caseari: salute, nutrizione e benessere: Marilisa Zito - “F” LE MENZIONI SPECIALI eSezione “Latte”: Roberta Raviolo - “Come stai” eSezione “Yogurt”: Margherita Fronte “Corriere Salute/Corriere della Sera” eSezione “Burro e Panna”: Elena Consonni -

“Viversani & Belli” eSezione “Formaggi”: Mariarosa Schiaffino “Sale&Pepe” I PREMI FUORI CONCORSO ePremio Expo 2015: Danilo Taino - “Corriere della Sera” ePremio Carlo Cannella per il Giornalismo Scientifico: Elvira Naselli - “La Repubblica Salute” ePremio Assolatte per la ricerca e la divulgazione scientifica: Luca Piretta, specialista in Gastroenterologia consulente Rai ePremio Assolatte alla divulgazione televisiva: Samantha Biale, - giornalista e consulente Rai

IL MONDO DEL LATTE 63



MONDO ASSOLATTE

BREAKFAST, SI CAMBIA NUOVE FORMULE PER IL MENU DEL MATTINO Un po’ dolce, un po’ salata: la nuova colazione degli italiani è così e unisce yogurt e semi oleosi, latte e spezie, burro e salumi, frutta e latticini, pesce e formaggi. Un mix che piace a tutti, perché abbina tradizione italiana e sapori esotici. E combina alla perfezione carboidrati e proteine di Marina Rossini

Non solamente dolce, ma nemmeno solo salato: sempre più spesso il pasto del mattino affianca ai classici prodotti dolci della colazione all’italiana molti alimenti salati presi dalla tradizione anglosassone e nordica. Il risultato è un mix di sapori e di gusti che stuzzica l’appetito (venendo così in aiuto di chi vuole vincere l’inappetenza delle prime ore del giorno), e dà una sferzata di energia aiutando ad affrontare meglio la giornata. I nutrizionisti non finiscono mai di sottolineare quanto sia importante non saltare mai questo pasto, ma anzi farlo regolarmente, assumendo il giusto quantitativo di nutrienti e variando gli alimenti. Un punto in più a favore dei prodotti lattiero-caseari che, con il loro ampio ventaglio di sapori e gusti, si adattano a ogni stile di breakfast e si possono declinare in modo stuzzicante dal dolce al salato.

FORMAGGI

& PESCE

Mai provato un pancake spalmato di formaggio cremoso e farcito con fette di salmone affumicato ed erba cipollina? L’alternativa più “mediterranea” è il panino farcito con tonno e gustose fette di Asiago. O il toast con formaggio a fette, salmone al naturale e avocado.

IL MONDO DEL LATTE 65


MONDO ASSOLATTE

YOGURT

&

SEMI OLEOSI

Con la loro carica vitale i semi oleosi potenziano l’effetto detox dello yogurt. I semi di lino aumentano i benefici dello yogurt sulla regolarità intestinale, mentre quelli di sesamo aggiungono ulteriore calcio a quello naturalmente presente nello yogurt. Per purificare e nutrire la pelle dal di dentro sono indicati i semi di zucca, che apportano selenio e vitamina E. Per una colazione energetica e ricca di fibre basta aggiungere allo yogurt una cucchiaiata di semi di zucca.

LATTE

&

SPEZIE

Zenzero o vaniglia, tamarindo o cannella, noce moscata o chiodi di garofano: l’aroma intenso delle spezie aggiunge un tocco esotico alla dolcezza del latte. Quando fa freddo è piacevole iniziare la mattina con una tazza di latte caldo che sprigiona il loro profumo e sapore, mentre in primavera e in estate con latte e spezie si possono preparare deliziosi frullati da gustare ben freddi.

FORMAGGI

& FRUTTA

Ricotta, formaggi spalmabili e fiocchi di latte sono deliziosi e insoliti se accompagnati con frutta fresca, in particolare agrumi, frutti rossi o esotici, come il mango. A brie e italico si addicono le confetture di frutta, in particolare di mirtilli e fragole. Con i caprini freschi e la robiola si sposano bene soprattutto noci e uva, mentre con la feta è perfetta l’anguria e con il Gorgonzola la frutta essiccata, come albicocche, datteri e prugne.


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MONDO ASSOLATTE

BURRO, PANE

& SALUMI

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Era il 1865 quando Pietro Defendi, di professione lattaio, iniziò con passione a preparare le prime formaggelle usando il latte della propria cascina.

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ASSOLATTE RISPONDE Con l’entrata in vigore del Regolamento Ue n.1169/2011, i produttori di mozzarella confezionata in liquido di copertura sono obbligati a riportare il doppio peso. C’è una specifica dicitura da utilizzare?

Per i prodotti con o senza liquido di governo, il Regolamento Ue n.1169/2011 non impone formulazioni e modalità specifiche e/o obbligatorie circa le diciture da usare per l’indicazione di quantità dei prodotti (diciture che la stessa normativa, quando il legislatore lo ha ritenuto necessario, ha invece previsto per altri elementi di etichettatura, come ad esempio il termine minimo di conservazione e la data di scadenza o il confezionamento in atmosfera protettiva). Inoltre, la questione non pone né presenta, per la mozzarella, problematiche particolari rispetto ai tanti altri prodotti alimentari in liquido di copertura esistenti in commercio. Del resto, l’obbligo di indicazione del doppio peso per tale prodotto si applica già oggi negli altri Paesi europei, dato che la deroga nazionale che consentiva di indicare – soltanto per i formaggi freschi a pasta filata – il solo peso sgocciolato, valeva soltanto per il territorio italiano. Perciò il Reg. Ue n.1169/2011 non ci sembra introdurre in materia elementi di novità rispetto alla normativa comunitaria precedente né a quella metrologica; anzi, la formulazione letterale delle disposizioni dell’art. 23 e dell’Allegato XI del Reg. Ue n.1169/2011 risultano identiche a quelle della Direttiva 2000/13/Ce costituente la base del D.lgs n.109/1992.

È obbligatorio indicare la data di scadenza sulle forme di formaggi a lunga stagionatura destinate a essere vendute al banco taglio o come preincartati della distribuzione? Per quanto concerne gli alimenti non preconfezionati destinati a essere venduti al consumatore finale o alle collettività previo frazionamento o come preincartati, il legislatore europeo demanda agli Stati membri il compito di definire una normativa al riguardo. Spetta dunque alla normativa nazionale definire le informazioni che dovranno accompagnare la vendita di questi alimenti sfusi e le modalità da adottare. Gli unici obblighi direttamente disposti dal Reg. Ue n.1169/2011 sono: indicare la presenza di allergeni, per ingredienti e/o coadiuvanti tecnologici (art. 44.1.a) e quello stabilito dell’art. 8.6, ove si dispone che “gli operatori del settore alimentare, nell’ambito delle imprese che controllano, assicurano che le informazioni sugli alimenti non preimballati destinati al consumatore finale o alle collettività siano trasmesse all’operatore del settore alimentare che riceve tali prodotti, in modo che le informazioni obbligatorie sugli alimenti siano fornite, ove richiesto, al consumatore finale”. Per quanto concerne le informazioni che l’industria deve fornire agli acquirenti della distribuzione commerciale, restano inoltre in vigore in Italia, al momento, le disposizioni previste dall’articolo 16.7 del D.lgs n.109/92 che impone, nelle fasi antecedenti la vendita al consumatore, l’indicazione della denominazione di vendita,

72 IL MONDO DEL LATTE

Oltretutto, la prassi attesta la presenza sul mercato di prodotti alimentari recanti diciture di tipo diverso, facenti riferimento talvolta alla “quantità” o alla “quantità nominale”, altre al “peso”, accompagnate o meno dalla specificazione “netto”, oppure – nel caso della quantità totale o in quello dei prodotti non in liquido di copertura – anche di prodotti che non riportano alcuna dicitura, limitandosi a indicare solo il valore numerico e l’unità di misura. Inoltre, l’esigenza di fornire indicazioni sulla dicitura in questione non sono state avvertite neanche da EuroCommerce in sede di condivisione con FoodDrinkEurope della “Guidance on the Provision of Food Information to Consumers”, pur occupandosi tale documento anche dell’interpretazione dell’art.23 e dell’Allegato IX della menzionata normativa. Data l’importanza dell’indicazione di quantità, è chiaro che se il Reg. Ue n.1169/2011 avesse introdotto qualche novità rispetto alle prassi in uso sul punto, la “Guidance” in questione ne avrebbe presumibilmente fatto cenno. Una simile esigenza non è stata avvertita però neppure dalla Commissione europea nella stesura delle Q&A, dove anzi si fa un uso flessibile e indistinto delle espressioni di “quantità/quantity” e di “peso/weight”, alla pari – peraltro – del testo del Regolamento, che oltretutto usa in più anche l’espressione “massa/mass”. Tutte espressioni considerate evidentemente dal legislatore europeo chiare e comprensibili al consumatore, e, come in effetti è dal punto di vista del significato, equivalenti. Tecnicamente, comunque, ci sembra che sostituire “peso” con “quantità” sia preferibile e più corretto. degli ingredienti, nome/ragione sociale/marchio depositato e sede del fabbricante/confezionatore/venditore e lotto. Tali indicazioni possono essere riportate soltanto su un documento commerciale purché unito ai prodotti cui si riferisce o inviato prima o contemporaneamente alla consegna. Analogo discorso vale per i prodotti destinati a “vendite intermedie” e non al consumatore finale (ossia, destinati all’industria, agli utilizzatori commerciali intermedi e agli artigiani, per i loro usi professionali ovvero per essere sottoposti a ulteriori lavorazioni). Anche per questi, ricade sugli Stati membri il compito di definire una normativa al riguardo. Gli unici obblighi direttamente disposti dal Reg. Ue n.1169/2011sono quelli stabiliti dall’art. 8.8, le cui previsioni coincidono sostanzialmente con quelle dell’art. 8.6 sopra citato. Anche per quanto concerne le informazioni che l’industria deve fornire agli acquirenti nel caso di “vendite intermedie”, restano al momento in vigore in Italia le disposizioni del D.lgs n.109/92, che nella fattispecie sono quelle previste dall’articolo 17, il quale impone l’indicazione della denominazione di vendita, della quantità, del nome/ ragione sociale/marchio depositato e sede del fabbricante/ confezionatore/venditore e del lotto. Tali indicazioni possono essere riportate anche soltanto su un documento commerciale. Il ministero dello Sviluppo Economico sta intanto lavorando al riassetto della normativa nazionale in materia, inclusi i citati art. 16 e 17, al fine di renderla meglio rispondente al Reg. Ue n.1169/2011.


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