Il Mondo del Latte - Giugno 2016

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IL MONDO DEL

L AT T E N. 6

GIUGNO

2016 -

ANNO LXX

-

IL LATTE NEL MONDO MENSILE

CIBUS

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

70%

ROMA

AUT MP-AT/c/RM

IL BILANCIO DELLE AZIENDE

COSA AMANO LE ITALIANE IN CUCINA LATTIERO-CASEARIO E SOSTENIBILITÀ IL PUNTO SULL’ETICHETTATURA D’ORIGINE

ORGANO UFFICIALE DI

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF


Salone delle Tecnologie per l’Industria Alimentare

25-28 OTTOBRE 2016

PARMA - ITALIA www.cibustec.it


IL MONDO DEL

L AT T E EDITORIALE Non c’eravamo sbagliati: anche quest’anno Cibus è stato un successo! Il padiglione 2 – il “nostro” padiglione – era vestito a festa, con stand sempre più belli, grandi, moderni. Le aziende del nostro settore hanno pacificamente invaso più di 10.000 metri quadrati: un immenso campo da calcio, tappezzato di latte, burro, formaggi e yogurt, creme, gelati… Uno spettacolo per gli occhi e per le papille gustative di chi, come me, ha avuto la fortuna di passeggiare tra gli stand ed essere ospitato dai soci per provare i grandi formaggi della nostra tradizione e i nuovi prodotti presentati per l’occasione. Le testimonianze che abbiamo raccolto e le chiacchierate con gli imprenditori e i manager del nostro settore ci hanno confermato che Cibus è la vera grande fiera internazionale del made in Italy alimentare e che, mentre altri amano mostrare i muscoli in piazza, ai nostri piace mostrare la faccia, perché nei momenti difficili – e questi lo sono davvero – gli imprenditori sono quelli che si rimboccano le maniche e fanno lavorare il cervello, non quelli che protestano, si lamentano e cercano capri espiatori e vittime sacrificali su cui scaricare responsabilità che non esistono. Ma torniamo a Cibus, perché è di quello che voglio parlare e perché i numeri sono da record: 3.000 aziende espositrici, 72.000 visitatori (+7%), di cui 16.000 esteri (+23%), 2.200 top buyer ospitati dalla fiera. Negli ultimi anni l’intero quartiere fieristico è stato riorganizzato, il padiglione CibusèItalia presentato ad Expo è diventato il nuovo ingresso. Sono stati risolti molti problemi logistici (non tutti, purtroppo) e l’ente fieristico si è impegnato a investire ancora, per dire definitivamente addio – speriamo – al problema del traffico, che rallenta ingresso e uscita dai padiglioni e mette a dura prova i nervi di espositori e visitatori. Alla fine della manifestazione, è anche arrivata la notizia del rinnovo dell’accordo tra Fiere di Parma e Federalimentare, che conferma per altri dieci anni la partnership tra gli ideatori del salone; un sistema che ha funzionato e che è bene che vada avanti. Sono in cantiere nuove iniziative, come CibusConnect, un nuovo format che sarà lanciato il prossimo anno e che vuole essere un modo nuovo di fare fiera, tutto dedicato al made in Italy, economicamente meno impegnativo per le imprese, con tanto spazio e momenti di incontro con i buyer, affiancato da un grande forum agroalimentare organizzato da Ambrosetti. Insomma, le idee ci sono e anche la voglia di fare, e noi non ci faremo trovare impreparati. Adriano Hribal


SOMMARIO

IL MONDO DEL

L AT T E

ATTUALITÀ Editoriale

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Notizie Assolatte News Libri

A Cibus si è parlato di lotta allo spreco alimentare Per gli italiani la cucina è ancora il centro della casa

MERCATI 57 62 64 66

Latte: ancora in calo le quotazioni alla stalla Prodotti lattiero-caseari: la borsa dei prezzi in Italia Formaggi Dop: l’andamento delle produzioni

Nuove norme per esportare in Egitto Zoonosi: riordinata la normativa comunitaria

NORMATIVE PAG. 74 PAG. 77 PAG. 80

AUT MP-AT/c/RM

COSA AMANO LE ITALIANE IN CUCINA LATTIERO-CASEARIO E SOSTENIBILITÀ IL PUNTO SULL’ETICHETTATURA D’ORIGINE ORGANO UFFICIALE DI

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648

Cresce l’interesse per i Paesi scandinavi

IGIENE & SICUREZZA PAG. 68 PAG. 71

IL BILANCIO DELLE AZIENDE

L’Ue riflette sui profili nutrizionali in etichetta

ECONOMIA

PAG. PAG. PAG. PAG.

MONDO MENSILE

Notizie Fil/Idf

-

ROMA

Notizie Eda

ANNO LXX

NEL

CIBUS

Notizie dalla Ue

di Paolo De Castro

PAG. 48 PAG. 51

2016 -

Amarcord

OPINIONI PAG.

GIUGNO

LATTE

70%

1 5 8 10 14 17 23 32

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

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N. 6

IL

Un messaggio chiaro dall’Antitrust Si va verso l’etichettatura d’origine L’esperto risponde

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987 Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm Questa rivista è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. Ai sensi della legge 675/96 è nel suo diritto richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornamento o la cancellazione dei dati in nostro possesso. PREZZI DEGLI ABBONAMENTI: Italia: 118,00 euro Estero: 150,00 euro 1 copia: 11,50 euro Arretrati: 23,00 euro

CIBUS IL BILANCIO DELLE AZIENDE

2 IL MONDO DEL LATTE

ERRATA CORRIGE Nel numero di maggio abbiamo attribuito le dichiarazioni dell’azienda Ferrari a Silvia anziché a Laura Ferrari. Ce ne scusiamo con le interessate e con i lettori.




Amarcord: UN MANUALE PER GLI ALLEVATORI Luigi XVI aveva fatto stampare e distribuire nelle campagne un volume con istruzioni per ottenere profitto dalle mandrie di vacche Questo mese ci tuffiamo in un passato davvero remoto. Alcuni anni fa Assolatte ha cominciato una splendida collezione di libri e volumi antichi, tutti legati al mondo del latte. Ce n’è per tutti i gusti: trattati cinquecenteschi in latino e testi più moderni che risalgono al diciannovesimo secolo. Ebbene, qualche giorno fa, ci è capitato sotto mano un libricino del 1788 intitolato “Istruzione sopra la maniera di tenere e governare le vacche”, un volume di una ventina di pagine che “il Re ha fatto distribuire alle povere famiglie della Generalità di Parigi”. L’incipit del libercolo elogia il re “la cui saggia beneficenza si sarebbe inutilmente estesa su le povere famiglie del suo Regno, con far loro distribuire degli ajuti in natura, s’elleno ignorassero la maniera di ricavarne vantaggio”. Un applauso al monarca, quindi, che da un lato regalava vacche “lattajuole” e dall’altra faceva stampare un libricino per spiegare ai sudditi delle campagne come allevarle con profitto. Il volumetto dedica i suoi sette capitoli all’alimentazione del bestiame “una picciola quantità di nutritura scelta e sana è infinitamente più proficua agli animali che una grande quantità di alimento in

qualsivoglia modo viziato” e all’acqua di bevanda “le vacche si deggiono abbeverare due volte al giorno con acqua la più pura e limpida possibile”. Affronta poi i temi del governo degli animali, con lettiera sempre pulita e fresca, delle stalle e della loro esposizione “le più sane sono l’esposte al levante”, delle cautele che richiedono il concepimento, il parto e l’allevamento e la cura dei vitelli. Un vero e proprio bignamino dell’allevatore che fa sorridere. Ci piacerebbe conoscere la tiratura dell’opera e quanti la lessero, considerato che alla fine del Settecento in Francia vivevano circa 11 milioni di

contadini, tutti o quasi tutti analfabeti. Di certo sappiamo che il re promotore di quell’iniziativa non fece una bella fine: era Luigi XVI, che dopo pochi anni finirà processato e ghigliottinato dai rivoluzionari a Place de la Concorde.

In sette capitoli consigli su come condurre le stalle, sulle razioni ideali per gli animali e sulla gestione delle gravidanze

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OPINIONE

IL VALZER DELLE ETICHETTE “PROFILI NUTRIZIONALI DA SUPERARE” Lo scorso 12 aprile il Parlamento Diversi anni fa la Commissione europea ha inviato una lettera europeo ha approvato, con 402 di messa in mora al governo voti favorevoli e 285 contrari, una risoluzione in cui, tra le altre di Londra, prima fase di una procedura di infrazione. Poi, più cose, si invita la Commissione nulla. “in considerazione dei gravi Che il sistema di etichettatura e persistenti problemi che si britannico costituisca una presentano nell’attuazione penalizzazione per molti dei del regolamento (Ce) nostri prodotti, e in particolare, n.1924/2006, relativo alle dei prodotti tipici con marchio indicazioni nutrizionali e sulla di qualità, lo salute fornite sui dimostra una prodotti alimentari, ricerca realizzata tra cui problemi di da Nomisma e distorsione della presentata a concorrenza, a non ha Bruxelles dal riesaminare la base funzionato ministro Maurizio scientifica, l’utilità Martina qualche e la fattibilità di e anche mese fa. tale regolamento l’Ue sembra Sto preparando nonché, un’interrogazione eventualmente, intenzionata parlamentare, a eliminare il a cambiare che mi auguro concetto di profili abbia la nutrizionali”. più ampia Si tratta di un sottoscrizione pronunciamento importante per possibile, dove chiediamo quanto riguarda qualsiasi forma un’indagine a tappeto nei di sistema di etichettatura e supermarket inglesi perché, indicazione dei profili nutrizionali se anche la Commissione degli alimenti. Indirettamente, si conferma il danno, allora tratta di una presa di posizione va imposto un divieto contraria anche all’etichetta immediato e il ritiro definitivo a semaforo adottata in Gran dell’etichettatura a semaforo. Bretagna. Il Traffic light può Insomma, la battaglia del Traffic essere interpretato come light non è finita. l’estrema sintesi, il distillato Con il pronunciamento del dell’applicazione dei profili Parlamento abbiamo voluto nutrizionali. indicare alla Commissione Ma va fatta un po’ di chiarezza. che è sbagliato l’approccio dei Forse perché quella contro il profili nutrizionali, perché, come semaforo è una battaglia che detto, si lega indirettamente tutto il settore agroalimentare al semaforo. L’indicazione dei italiano sta combattendo da profili non ha alcun fondamento anni, il messaggio passato è e, se si lega ai cosiddetti claim che il Parlamento europeo ha (affermazioni che correlano “bocciato il semaforo inglese”. i contenuti dell’alimento alla Non è così, in senso stretto. nostra salute), ha il risultato Il sistema dei semafori, di catalogare in buoni o cattivi volontario solo sulla carta, non solo singoli nutrienti, adottato dalle catene di ma singoli alimenti. Cosa supermercati britannici, non profondamente scorretta, non scomparirà dall’oggi al domani.

6 IL MONDO DEL LATTE

di Paolo De Castro, parlamentare europeo

essendo i nutrienti o gli alimenti presi singolarmente a essere dannosi, ma le diete che vanno a comporre e il loro inserimento nello stile di vita di chi li consuma. L’approccio dei profili nutrizionali non sta funzionando. Lo dimostra anche il fatto che dopo dieci anni dall’emanazione del regolamento 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari, la Commissione ancora non ha realizzato questi profili “armonizzati” a livello Ue. La dubbia efficacia di questo approccio non sistemico (capace cioè di coniugare informazione, formazione ed educazione) salta agli occhi quando si passano in rassegna gli scarsi risultati di molte politiche adottate nel mondo e costruite sulla tassazione di singoli nutrienti. L’ultimo esempio è il Messico,


dove l’imposizione fiscale sulle bibite zuccherate ha avuto inizialmente successo riducendo i consumi, ma a soli due anni dalla sua entrata in vigore ha già visto il trend invertirsi. Eliminare il concetto di profili nutrizionali non vuol dire, come temono alcune organizzazioni dei consumatori, puntare a cancellare tutte le informazioni in etichetta, ma cercare di costruire un altro approccio, basato sull’educazione alimentare. È stato il Parlamento europeo, vorrei sottolinearlo, a insistere perché i programmi di distribuzione di frutta e latte nelle scuole diventassero realtà. La Commissione Juncker voleva ritirare la bozza di regolamento che era già in discussione. Grazie all’impegno dell’Europarlamento, l’Ue ha invece approvato un programma che stanzierà 250 milioni di euro l’anno per la distribuzione

di prodotti ortofrutticoli freschi e latticini per i bambini, cercando di indirizzarli fin da piccoli a preferirli rispetto alle merendine confezionate. Per l’Italia ci sono 148,6 milioni in sei anni.

Sarebbe importante per il nostro Paese usare bene questi fondi, proprio per dimostrare la bontà di un approccio alla corretta alimentazione che sia basato sull’educazione.

Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali


ATTUALITÀ_UE

EXPORT NEGLI USA: UE AL LAVORO PER FACILITARE LE PRATICHE di Rosanna Pecere Le procedure d’importazione dei prodotti lattieri sul territorio americano, previste dal Fsma (Food Safety Modernisation Act), saranno pienamente effettive da aprile 2017 e gli importatori dovranno fornire la prova documentale che gli alimenti importati sono conformi alle norme Usa. È prevista un’esenzione da tali obblighi per i prodotti importati da Paesi per i quali è stata riconosciuta l’equivalenza dei sistemi di sicurezza alimentare e delle regole d’igiene settoriali. La procedura per ottenere tale equivalenza tra Ue e Usa è in corso; ci sono stati progressi in alcuni settori, tra i quali rientra il lattiero-caseario. La Commissione europea si è impegnata a ottenere tale riconoscimento per i 28 Stati membri e per tutti i settori che rientrano nelle misure del Fsma (che sono: prodotti della pesca, frutta e verdura, prodotti trasformati e conserve alimentari), ma difficilmente l’esercizio potrà essere completato in tempo per consentire un accesso agevolato a tutti i Paesi Ue. Al momento la Commissione europea sta raccogliendo le informazioni presso gli Stati membri. MA COS’È IL FSMA? Il sistema di regole del Fsma si propone di aggiornare gli standard Fda che riguardano i sistemi di prevenzione (basati su regolamenti di trent’anni fa) e portarli verso pratiche più moderne e, alla luce delle attuali conoscenze scientifiche in materia di rischi per la salute umana e animale, basarli su procedure di valutazione del rischio. Le regole si applicano a tutte le aziende medie e grandi – statunitensi

e straniere – che operano nella filiera agroalimentare, che entro un anno, dovranno redigere in forma scritta un piano riguardante la sicurezza degli alimenti, comprensivo di analisi dei rischi e controlli preventivi. Due regolamenti, in particolare, fissano le modalità per l’importazione negli Stati Uniti: - la creazione di un programma volontario per l’accreditamento di organismi di certificazione di terze parti, al fine di eseguire controlli di sicurezza alimentare e di rilasciare certificazioni di impianti esteri e degli alimenti da essi prodotti (“Accredited Third-Party Certification Rule”); - la creazione di un sistema di controlli che gli importatori dovranno eseguire per verificare che gli alimenti importati negli Stati Uniti siano stati prodotti in modo da soddisfare le norme di sicurezza statunitensi (“Food Supplier Verification Program/Fsvp for Importers of Food for Humans and Animals Rule”).

DAL PARLAMENTO EUROPEO VIA LIBERA ALL’INDICAZIONE D’ORIGINE IN ETICHETTA Nella seduta plenaria dello scorso giovedì 12 maggio il Parlamento europeo ha rinnovato la richiesta di un’indicazione d’origine obbligatoria per carne e latte. In una risoluzione non vincolante, i deputati hanno ribadito la loro richiesta alla Commissione europea di approfondire le verifiche sui costi dell’etichettatura obbligatoria d’origine per tutti i prodotti trasformati a base di carne, per il latte e i prodotti lattieri. Inoltre, è stato chiesto di valutare la possibilità di estendere l’indicazione obbligatoria del Paese di origine ad altri prodotti alimentari mono-ingrediente

8 IL MONDO DEL LATTE 8 IL MONDO DEL LATTE

o con un ingrediente prevalente. Il voto non è stato un “successo storico”: il tema è controverso e ha suscitato un ampio dibattito in aula sull’effettivo beneficio di tali soluzioni di etichettatura. Alcuni dei presenti hanno evidenziato i costi aggiuntivi per i produttori, altri hanno dichiarato che già esistono schemi di etichettatura volontaria che possono rispondere ad alcune specifiche richieste dei consumatori. Ci sono state anche forti critiche sul fatto che disposizioni di questo tipo possano evitare le frodi, a conferma di quanto la Commissione

aveva già dichiarato in varie occasioni. Per finire, il testo è stato approvato con 422 voti favorevoli, 159 contrari e 68 astensioni. Commentando l’esito del voto, il commissario alla salute Vytenis Andriukaitis ha dichiarato che “nelle valutazioni d’impatto sull’etichettatura obbligatoria d’origine la Commissione ha concluso che l’obbligatorietà renderebbe poco flessibile la fornitura di materie prime, sarebbe distorsiva del mercato interno e del commercio internazionale”. Non si prevedono, quindi, nuove proposte legislative dell’Ue.


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ATTUALITÀ_EDA “NON C’È SOSTENIBILITÀ SENZA INDUSTRIA LATTIERA” ALLA DAIRY POLICY CONFERENCE SI È PARLATO DI QUALITÀ DEL CIBO di Rosanna Pecere Il tema della sostenibilità ha acquisito un forte rilievo in questi anni e molto probabilmente ne acquisterà ancora di più nei prossimi, nelle strategie della Pac (Politica agricola comunitaria) del prossimo decennio e nelle relazioni con i partner commerciali. La sostenibilità riguarda gli aspetti più diversi, dall’utilizzo dell’energia alle emissioni, dai rifiuti all’utilizzo idrico, dal benessere animale alla biodiversità, fino ad arrivare alla sostenibilità sociale. Circa 120 rappresentanti delle associazioni e delle industrie europee si sono incontrati a Bruxelles il 20 aprile scorso per l’evento annuale Eda, nel quale si è discusso di come l’industria lattiero-casearia può favorire una produzione e un consumo sostenibili. Sono numerosi gli elementi che partecipano alla politica della sostenibilità, ma sono tuttora sviluppati in sfere separate e spesso producono effetti contraddittori.

Richard Ashworth, eurodeputato

Roberto Brazzale, presidente Gruppo Brazzale

LE DIVERSE FACCE DELLA SOSTENIBILITÀ Durante la tavola rotonda, gli esperti hanno presentato i diversi aspetti della sostenibilità, che ha implicazioni sociali, economiche e di sviluppo tecnologico. Per Karl Falkenberg dell’European Political Strategy Centre di Bruxelles sarà necessario rispondere alle necessità alimentari della popolazione che chiede cibo in quantità sufficienti e a prezzi accessibili, ma i consumatori chiedono anche alimenti con caratteristiche specifiche: che abbiano un impatto ambientale contenuto, che rispettino la salute

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ATTUALITÀ EDA Judith Bryans, direttrice Dairy Uk

Michel Nalet, presidente Eda animale, che siano prodotti secondo i criteri dell’agricoltura biologica, ecc. “Non c’è conflitto tra produttività e competitività della produzione lattiera e sostenibilità” ha dichiarato l’eurodeputato inglese Richard Ashworth, che ha parlato della sua esperienza di imprenditore agricolo, sottolineando che “sia l’industria che gli agricoltori dovrebbero usare insieme i pochi strumenti a disposizione per favorire l’equilibrio del mercato lattiero”. Il punto di vista dell’europarlamentare inglese ha ricevuto conferma e supporto nell’intervento di Roberto Brazzale, presidente fel Gruppo Brazzale, che, nella sua esperienza d’imprenditore, ha cercato di rispondere alla domanda dei consumatori di avere a disposizione prodotti gustosi, a prezzi contenuti, forniti anche di informazioni trasparenti in etichetta e con l’ausilio delle moderne tecnologie (mediante un codice QR accessibile agli shopper). È nato così il progetto di filiera “ecosostenibile”, realizzato nella Repubblica Ceca. Il progetto, che nel 2011 ha ottenuto la certificazione di tracciabilità secondo le norme Uni En Iso, prevede parametri ottimali di filiera fissati in un disciplinare, che riguardano, tra le altre cose, sia il benessere animale sia i livelli particolarmente bassi di contaminanti, il riutilizzo delle acque per limitare l’impatto ambientale, la qualità dei terreni, ecc. Peraltro alcuni Paesi Ue sono già attivi per sviluppare una strategia nazionale. È il caso dei Paesi Bassi, dove un ente di ricerca, su richiesta del governo, ha sviluppato un orientamento comprensivo dei vari aspetti della sostenibilità, nel quale si approfondiscono il valore socioeconomico, la qualità nutritiva e le necessità di consumo dei prodotti lattieri. Lo studio sarà presentato ufficialmente il prossimo ottobre.

12 IL MONDO DEL LATTE

PIÙ CIBO, PIÙ SANO PER TUTTI Ma sostenibilità significa anche disponibilità di cibo. Due aspetti importanti della food security sono la stabilità della produzione e un livello di prezzi costante. Per John Ingram, dell’Università di Oxford, questi aspetti confliggono con la tendenza del mercato lattiero alla volatilità. Poi ci sono le implicazioni nutrizionali per una dieta equilibrata: il concetto di “cibo sufficiente” – secondo Ingram – deve essere chiarito, in quanto comprensivo del concetto di alimento, e la popolazione mondiale si trova a fare i conti sia con il sovrappeso sia con la denutrizione. Per completare la panoramica delle esperienze concrete sul tema della sostenibilità, Judith Bryans, direttrice dell’associazione lattiera Dairy Uk, ha presentato i contenuti della “Dairy Roadmap” del 2015, progetto che impegna tutti i livelli della filiera del Regno Unito a definire dei target e a presentare resoconti periodici sui progressi fatti per il raggiungimento di alcuni obiettivi di sostenibilità. “L’impatto ambientale della sostituzione del latte con altri prodotti alimentari sarebbe molto elevato – ha spiegato Bryans, parlando dell’importanza del valore nutrizionale del latte nella dieta–. Basti pensare che per compensare l’apporto nutrizionale di un bicchiere di latte, sarebbe necessario, ad esempio, un kg di spinaci, o mangiare quantità elevate di fagioli. Con il latte – ha concluso – è possibile coniugare la sostenibilità ambientale con le necessità della dieta”. Nel messaggio finale, il presidente di Eda Michel Nalet ha dichiarato che “è necessario pensare diversamente come produrre e consumare, ma certo i prodotti lattieri sono al centro della sostenibilità nella nutrizione, nella dieta e nel consumo di alimenti”. Nalet ha dato appuntamento ai presenti al Congresso Eda, che si svolgerà a Nizza dall’1 al 3 dicembre 2016 (www.eda2016.eu).



ATTUALITÀ FIL/IDF

CONGRESSO AITEL SU LATTE E DERIVATI SI PARLERÀ DI TECNOLOGIA, PRODUZIONE E INNOVAZIONE di Chiara Fabrizi Si svolgerà il 9 settembre 2016, nella sala conferenze del Politecnico di Bari, il quinto congresso, dal titolo “Latte e derivati: ricerca, innovazione e valorizzazione”, organizzato dall’Associazione Italiana Tecnici del Latte (AITeL), in collaborazione con l’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari, il Cnr del capoluogo pugliese e il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti dell’Università degli Studi di Bari. Il congresso si articolerà secondo le consuete sessioni riguardanti “Produzione e prodotti”, “Tecnologia” e “Innovazioni”. Entro il 15 giugno prossimo è possibile contribuire con una presentazione orale e/o un poster. Gli interessati possono fare richiesta inviando all’indirizzo e-mail stlc@unipr.it titolo, abstract (massimo una pagina A4), autore di riferimento, ente di appartenenza, recapito telefonico e indirizzo e-mail, specificando il tipo

di presentazione preferito. Anche in questa edizione AITeL selezionerà gli abstract per le presentazioni orali e i migliori poster, ai quali sarà rilasciato un attestato di riconoscimento. La partecipazione al congresso è gratuita. Tuttavia, per motivi organizzativi, il simposio è a numero chiuso. Per iscriversi è necessario inviare una e-mail all’indirizzo stlc@unipr.it nella quale indicare nome, cognome, ente di appartenenza, recapito telefonico e indirizzo di posta elettronica. Le richieste di partecipazione saranno accolte in base alla data di ricevimento.

BIOTECNOLOGIE FONDAMENTALI PER L’AMBIENTE Lo scorso febbraio, a Roma si è svolto il convegno Fao sul “Ruolo delle biotecnologie agricole nei sistemi alimentari sostenibili e nella nutrizione” durante il quale sono stati forniti aggiornamenti sugli ultimi sviluppi in materia. Più di 500 i partecipanti, tra rappresentanti dei Paesi membri, organizzazioni intergovernative, istituti di ricerca, cooperative, università, società civile e settore privato, che hanno potuto prendere parte a questa piattaforma di dibattito, scambio di idee e pratiche. I rappresentanti Fao hanno sottolineato che tutti gli strumenti disponibili dovranno essere utilizzati per assicurare un’adeguata nutrizione alla popolazione mondiale in crescita, tra cui gli 800 milioni di persone che soffrono la fame e i due miliardi che soffrono di carenza di micronutrienti o “fame nascosta”. La

14 IL MONDO DEL LATTE

Fao ha annunciato che la conferenza globale sarà seguita da incontri regionali, per facilitare l’adeguamento delle biotecnologie alle esigenze locali. “Scoperta per caso dai nostri antenati migliaia di anni fa come un modo per conservare il latte e migliorare la sua digeribilità, la biotecnologia ha giocato un ruolo cruciale fin dall’inizio della produzione di latte” ha detto il direttore generale della Fil/Idf Nico Van Belzen. Ma ci sono voluti diversi millenni prima che i meccanismi alla base della fermentazione venissero scoperti e perfezionati per darci una vasta gamma di deliziosi prodotti lattiero-caseari fermentati. “Oggi – ha proseguito Van Belzen – la moderna biotecnologia offre opportunità che Pasteur avrebbe potuto solo sognare. Le nuove applicazioni mirano a ridurre l’emissione

di gas di azoto dalle praterie e il rilascio di metano dal rumine, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale del bestiame. I progressi della genetica e della genomica hanno notevolmente facilitato la selezione e l’allevamento. La biotecnologia – ha concluso Van Belzen – ha l’onere di contribuire notevolmente allo sviluppo del settore lattiero-caseario”. C.F.




ATTUALITÀ

MINISTERO DELLA SALUTE E ASSOLATTE INSIEME PER IL BENESSERE DELLE DONNE

Una giornata dedicata ai problemi femminili. È quella che si è svolta a Roma lo scorso 22 aprile, promossa dal ministero della Salute. Uno dei dieci tavoli di lavoro aveva come filo conduttore “Alimentazione e fasi di vita della donna”, cui ha partecipato anche Eugenio Del Toma, membro del comitato scientifico di Assolatte, dato che l’associazione è stata invitata proprio dal ministro Beatrice Lorenzin. Al termine dei lavori, i dieci tavoli tematici hanno suggerito 50 azioni concrete per la tutela della salute delle donne. Di seguito riportiamo un estratto del “Manifesto per la salute femminile” sottoscritto dal ministro: “Una società moderna, evoluta ed equa è consapevole del ruolo protagonista della donna. […] È necessario promuovere politiche di coinvolgimento di tutte le istituzioni, ricerca, società scientifiche, sperimentazione farmacologica, medicina di base, farmaceutica, e convogliare risorse economiche e professionali per operare un rinnovamento culturale che accompagni il progresso

scientifico. Il Manifesto è la base su cui costruire le iniziative dei prossimi cinque anni, con il contributo di tutte le forze del Servizio sanitario nazionale, delle altre istituzioni che riconoscono in un impegno multisettoriale la leva vincente per raggiungere risultati significativi, degli stakeholder del mondo produttivo, del terzo settore e delle rappresentanze del mondo femminile e della società attiva in generale. Riconosciamo a tal fine essenziale operare almeno nelle seguenti direttrici: approccio alla salute femminile

secondo la medicina di genere, per il contrasto alle malattie croniche non trasmissibili, e attenzione alla ricerca scientifica mirata specificamente alle esigenze e peculiarità delle donne; strategie di comunicazione per accrescere la consapevolezza della donna sulle tematiche di salute, per sé e per la sua famiglia; tutela e promozione della salute sessuale e riproduttiva, anche attraverso la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse e la tutela della fertilità, favorendo una procreazione responsabile

Eugenio Del Toma, nutrizionista, membro del comitato scientifico di Assolatte


ATTUALITÀ e consapevole e sostenendo la salute materna e neonatale; disponibilità di un’alimentazione sana e nutriente, sin dal concepimento, per favorire una nascita sana; disponibilità e accesso a efficienti strumenti per la prevenzione dei tumori femminili, anche attraverso la promozione degli screening di provata efficacia; tutela della salute mentale della donna e contrasto alle condizioni che favoriscono l’insorgenza di disturbi mentali, soprattutto in alcune epoche della vita femminile, e attenzione per la peculiare relazione della donna adolescente con il suo corpo e per la conseguente prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare, delle dipendenze, degli stili di vita scorretti; prevenzione, individuazione e contrasto della violenza sulle donne, assistenza medica, supporto psicologico e riabilitazione e impegno per il diritto alla salute delle donne vulnerabili ed emarginate, con una speciale attenzione alla condizione sanitaria delle donne migranti; tutela della

salute della donna lavoratrice e attenzione alle problematiche specifiche nel mondo del lavoro; sicurezza della cosmesi e della medicina e chirurgia estetiche per una sana cura della bellezza; strategie per favorire l’invecchiamento sano ed attivo dell’universo femminile. […] La tutela di una maternità sana e consapevole non è solo una scelta individuale bensì […] un valore sociale

GENERE FEMMINILE E NUTRIZIONE: UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE È IMPORTANTE PER PREVENIRE LE MALATTIE TIPICHE DI GENERE Nutrirsi è un atto quotidiano e naturale, ma risente di importanti fattori condizionanti: sociali, culturali, di marketing. Tali fattori, e i mutati ritmi di vita, hanno modificato l’approccio tradizionale all’alimentazione, l’abbandono di abitudini che, frutto dell’esperienza plurisecolare, garantivano un virtuoso equilibrio tra bisogni nutrizionali e offerta di cibo. Di questo si è parlato al tavolo “Alimentazione e fasi di vita della donna”, coordinato dal direttore generale del ministero della Salute Giuseppe Ruocco, al quale era presente come unico rappresentante del mondo produttivo anche Eugenio Del Toma, del comitato scientifico di Assolatte. Anche se le donne dimostrano una maggiore attenzione, ad esempio verso il consumo di frutta e verdura, esso si può definire adeguato solo nell’11% di loro (7,7% negli uomini), mentre il 23,5% è in sovrappeso e il 9,5% decisamente obeso. Paradossalmente, non è scomparsa la malnutrizione, anche se da una malnutrizione per difetto siamo passati spesso a una per eccesso e le malattie cardiovascolari ischemiche sono la prima causa di morte delle donne. Rimangono sacche di popolazione, poi, dove una scorretta alimentazione provoca carenza di micronutrienti essenziali. La donna, con la sua complessa fisiologia che è dinamica e variabile ancor più che quella dell’uomo nel corso della vita e soprattutto in particolari fasi quali l’adolescenza, la gravidanza e l’allattamento, la premenopausa, è particolarmente soggetta a rischi di squilibri nutrizionali, quando invece l’alimentazione sana e nutriente può contribuire in maniera significativa a prevenire condizioni quali le anemie, le malattie cardiovascolari, i tumori, l’osteoporosi e altre malattie croniche che hanno un significativo impatto soprattutto sulla qualità di vita.

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incommensurabile, un investimento sul futuro che il Paese deve valorizzare. La donna è il soggetto capace di prendersi cura degli altri, […] a cominciare dal bambino durante la gravidanza, nutrendolo e difendendolo dalle malattie. La riduzione dell’autonomia, la sofferenza, la disabilità e spesso la solitudine della donna negli ultimi anni della sua esistenza ci impongono di mettere in campo, fin dalla prima infanzia di ogni donna, azioni specifiche per la promozione e il mantenimento della sua salute. È necessaria un’azione di sensibilizzazione sul tema che interessi tutte le fasi della vita, […] coinvolgendo il contesto sociale nel quale viviamo. È indispensabile ascoltare, capire i bisogni, confrontarsi, agire insieme e informare correttamente le donne rendendole consapevoli delle opportunità di prevenzione e di miglioramento per la loro salute. […] Con questa Giornata si progettano e illustrano le proposte di tutela della salute della donna, dall’infanzia alla terza età. […] Il ministero, per ciascuna delle linee direttrici sopra elencate, si impegna ad avviare una serie di iniziative, a partire da quelle suggerite dai tavoli tecnici […]”.



ATTUALITÀ

ASSOLATTE

AMBASCIATRICE DELLA RICERCA agli Stati generali promossi dal ministero della Salute Una ricognizione sulla situazione della ricerca scientifica nel nostro Paese, sui settori di eccellenza, sulle sfide di questa professione, su come consolidare la cooperazione tra mondo accademico e aziende private in termini di innovazione e sviluppo. Questi i temi trattati durante gli Stati generali della ricerca sanitaria, organizzati dal ministero della Salute, svoltisi a Roma il 27 e 28 aprile scorsi all’Auditorium del Massimo. Ai lavori hanno partecipato le più alte cariche istituzionali, accademiche e scientifiche, ricercatori e rappresentanti dei pazienti, del mondo industriale, della finanza. All’ordine del giorno anche lo stato degli investimenti per la ricerca nell’agroalimentare, settore cruciale per il nostro Paese. Per Assolatte, invitata a partecipare alla sessione Agrifood, è intervenuto il vicepresidente Antonio Auricchio. Riconosciuto quanto accade nel settore agroalimentare, all’avanguardia nella ricerca per ottimizzare il rapporto tra cibo e salute, la sessione ha fornito tutti gli aggiornamenti sulla ricerca attuale e futura. Moderata dal direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, alla sessione hanno partecipato, oltre ad Assolatte, i rappresentanti di Fao, Efsa, Oms Europa, Istituto Superiore di Sanità e altre organizzazioni e associazioni. Quando si parla di ricerca, il primo pensiero corre sempre a un laboratorio dove si cercano soluzioni per gravi malattie o materiali innovativi, magari

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da inviare nello spazio o per la realizzazione di nuovi macchinari. Non è altrettanto immediato pensare alla ricerca di un nuovo tipo di imballaggio, che possa prolungare la vita di un alimento confezionato, o ad una lunga e tenace sperimentazione riguardante un processo produttivo che migliori, ad esempio, la digeribilità o le

Giuseppe Ruocco, direttore generale ministero della Salute


caratteristiche organolettiche di un alimento, senza per questo snaturarlo o venir meno a tradizioni pluricentenarie. Invece c’è una numerosa e diffusa schiera di ricercatori che tutti i giorni si occupa di questo e di molti altri aspetti correlati alla catena alimentare, ad esempio indirizzati ad aumentare la produttività, un modo per contrastare la carenza di cibo, almeno in alcune aree del globo, collegata a pratiche agrarie e zootecniche poco efficienti. La sessione Agrifood si è occupata di questi e di molti altri aspetti della ricerca nel settore agroalimentare, attraverso alcuni cluster concettuali. Si è partiti da un’analisi del contributo che i big data possono apportare alla conoscenza e conseguentemente alla definizione di strategie, obiettivi operativi e ipotesi di relazioni e soluzioni alle problematiche del settore. Un secondo cluster di interventi ha esplorato finalità, modalità e risorse che singole aziende produttive e associazioni di categoria dedicano alla ricerca, sia attraverso proprie strutture che con il finanziamento e il sostegno a progetti di ricerca nell’area agroalimentare. Si tratta di un modo diverso di vedere il ruolo giocato dagli operatori economici, che va al di là della mera logica del profitto, per mostrare una visione matura e di prospettiva del loro apporto, ferma restando l’esistenza incontrovertibile, in un tale approccio, di ritorni favorevoli anche economici, soprattutto sul medio/lungo periodo. La ricerca vive e si sostiene attraverso una visione che superi i confini dei singoli Paesi ed esplori ipotesi di collaborazioni sovranazionali che amplificano le potenzialità e aumentano l’efficacia degli studi condotti. Di questo si è parlato con il contributo di ricercatori italiani e di una rappresentante della Fao, con la quale il ministero della Salute

ha avviato una collaborazione per la realizzazione di uno studio sull’impatto delle diete riconducibili alla tradizione mediterranea in alcune popolazioni, partendo da Tunisia e Libano, per poi espanderla ad altri Paesi. Un altro cluster di interventi è stato dedicato alle prospettive di lavoro e alle proposte dei ricercatori che quotidianamente nei nostri istituti di ricerca studiano le nuove frontiere della scienza applicate al settore alimentare. Ma siccome alla fine del percorso c’è l’uomo, con l’esigenza quotidiana di alimentarsi, e di farlo in modo sicuro e nutriente, è stata prevista una parte dedicata a un tema nuovo e interessante: ciò che riguarda il nostro microbioma, quella enorme massa di microrganismi che

convive con noi e dentro di noi, soprattutto nel nostro apparato digerente. Il tema è stato declinato da molteplici prospettive, in particolare l’identificazione di priorità, criticità, ipotesi di strategie che assicurino competitività, efficacia, efficienza nell’utilizzo delle risorse investite e successo al mondo della ricerca italiano, facendo convergere in un’unica rete esperti, stakeholder e istituzioni, in uno sforzo di coesione che sia utile al contempo per il sistema Paese e per i singoli cittadini.

Antonio Auricchio, vicepresidente Assolatte

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ATTUALITÀ news LATTERIA MERANO

CASEIFICI ZANI

ARRIVA LO “0 GRASSI”

LANCIA IL PANEER, UN FORMAGGIO INDIANO In Italia vivono 160mila indiani. Se a essi aggiungiamo pakistani e bengalesi, si arriva a quota 400mila persone. Un bacino di potenziali consumatori molto interessante, cui ora si rivolge Caseifici Zani, che ha deciso di produrre un tipico formaggio del subcontinente asiatico: il paneer. Realizzato con latte vaccino, senza sale né caglio, il paneer può essere consumato fresco, fritto, grigliato oppure usato come ingrediente per zuppe e piatti di cucina fusion. Gustoso e insolito, il paneer è una novità per il mercato nazionale ed è pronto a conquistare anche gli italiani. A partire da quel 10% della popolazione nazionale che segue una dieta vegetariana.

Latteria Merano anticipa l’estate e propone la nuova gamma “Bellavita free zero grassi”, che propone quattro yogurt con caratteristiche particolari: privi di grassi, senza lattosio, senza glutine, senza aromi artificiali e conservanti. “Bellavita free zero grassi” si propone come un piacere leggero e digeribile, adatto a tutta la famiglia e a chi è attento alla forma. A scaffale viene proposto nella classica confezione con due vasetti da 125 grammi, nei gusti bianco, ananas, more e mirtillo, fragole e fragoline di bosco.

CAPRICE DES DIEUX FESTEGGIA I 60 ANNI CON UNA CONFEZIONE SPECIALE Caprice des Dieux compie 60 anni e per l’occasione si veste a festa con una speciale confezione dedicata al suo anniversario. Creato da Jean-Noel Bongrain nel 1956, il Caprice des Dieux è un formaggio dalla crosta fine, bianca e vellutata, con una pasta dolce e cremosa che racchiude un cuore fondente. Prodotto esclusivamente con latte francese, panna, fermenti lattici naturali e sale, si distingue per l’originale forma ovale e per il colore blu della confezione. Oggi Caprice des Dieux è distribuito in 150 Paesi ed è uno dei brand caseari più conosciuti al mondo. Dal 1956 a oggi sono più di tre miliardi le confezioni vendute. Il 2015 è stato un anno record, con 15mila tonnellate consumate in tutto il mondo, equivalenti a 75 milioni di confezioni da 200 grammi. Caprice des Dieux arrivò

in Italia nel 1968, e, grazie alla sua unicità rispetto agli altri formaggi francesi (gusto delicato, odore non forte, crosta soffice ed elegante), si è conquistato una fetta di mercato importante e si è imposto come un simbolo della tradizione culinaria francese. Oggi più del 70% degli italiani conosce il marchio Caprice des Dieux e ne riconosce il gusto unico. Caprice des Dieux è anche un prodotto sostenibile: l’azienda ha adottato diversi provvedimenti volti a proteggere i terreni e la biodiversità e a limitare le emissioni di anidride carbonica degli allevamenti e degli stabilimenti produttivi, privilegiando l’uso di energie pulite. Negli ultimi tre anni è stato ridotto del 70% l’utilizzo di carburante, e del 25% quello di elettricità. Anche gli imballaggi sono riciclabili al 100 per cento.

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ATTUALITÀ news

CAMPO DEI FIORI

NUOVO BURRO DALLA COLLABORAZIONE CON LO CHEF OLDANI Si amplia la linea di prodotti lanciata da Campo dei Fiori e Davide Oldani, lo chef stellato ideatore della cucina pop. Da aprile è disponibile nella Gdo il nuovo Burro Campo dei Fiori – Foo’d leggermente salato, che si affianca alla referenza dal classico gusto dolce introdotta sul mercato a fine 2015. Il nuovo burro è ottenuto da panna di latte centrifugato, unisce eccellenza e accessibilità, ed è proposto nei banchi frigo nel tradizionale formato panetto da 250 grammi. L’eccellenza qualitativa di Burro Campo dei Fiori – Foo’d nasce dalla materia prima all’origine: è prodotto, infatti, da panna ottenuta dalla centrifugazione del latte. Il che ne migliora le prestazioni in cucina. La nuova referenza dà ulteriore linfa al progetto portato avanti da Davide Oldani e Campo dei Fiori per favorire l’evoluzione della cultura gastronomica del consumatore italiano, rendendolo più attento alla qualità di un prodotto come il burro e aprendo a nuove possibilità di consumo di questo ingrediente, rivalutato anche dai nutrizionisti. Il nuovo burro leggermente salato è particolarmente indicato per il consumo a crudo, su un buon pane a fermentazione naturale, su grissini dolci al cacao o su croccanti

chips di riso, ma anche in accompagnamento al pesce crudo o alle verdure. È, inoltre, un valido ingrediente per la preparazione di torte salate e della pasta frolla per dolci e crostate. Il nuovo burro è disponibile nei supermercati Auchan, Bennet, Carrefour, Esselunga, Il Gigante, Nordiconad, Sogegross, oltre che nei punti vendita tradizionali.

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LATTERIA SORESINA

SBARCA SU AMAZON Si comincia con il burro, poi piano piano saranno inseriti tutti i prodotti in catalogo. Latteria Soresina entra nel mondo delle vendite online attraverso Amazon, che ha da poco attivato anche in Italia il servizio Prime now. Con l’ingresso nella piattaforma creata da Jeff Bezos, Latteria Soresina rafforza la sua capacità distributiva e prevede di aumentare il proprio fatturato, dal momento che il 19,3% degli italiani acquista prodotti alimentari online, un dato più che raddoppiato rispetto al 2015.

LATTE MONTAGNA A. A. NOVITÀ NELLO YOGURT MAGRO

“Pesca, maracuja e goji”, “Melograno e quinoa”, “Tè verde e zenzero”. Sono i tre nuovi gusti di yogurt magro al cucchiaio della linea “Benessere zero grassi” da poco lanciati sul mercato dalla cooperativa Mila – Latte Montagna Alto Adige, sulla scia di un trend alimentare che punta sempre di più al gusto e al benessere. La confezione mantiene nella scelta del colore azzurro l’idea della leggerezza, aggiungendo un tocco di colore rosso per permettere al consumatore di individuare subito le tre specialità. Inoltre, il marchio di qualità Alto Adige garantisce il controllo durante tutto il processo di lavorazione e l’utilizzo di mangimi non Ogm. Cremoso e leggero, lo yogurt Benessere Zero Grassi è realizzato al 100% con latte dell’Alto Adige.


ATTUALITÀ news

SACCO COLTURE DI PROTEZIONE PER LATTICINI E FORMAGGI Da quasi vent’anni, l’azienda lombarda Sacco è al fianco dei clienti per aumentare la sicurezza dei suoi prodotti, e per loro ha creato la linea

4Protection. Nel tempo, ha selezionato una gamma di ingredienti per la protezione degli alimenti che combattono contro microorganismi indesiderati in prodotti fermentati derivati dal latte, come yogurt, panna acida, latte fermentato, formaggi freschi, feta e altri formaggi bianchi in salamoia, semistagionati e stagionati. “Aiutiamo i clienti a trovare la migliore soluzione per ogni specifica esigenza – dichiara l’amministratore delegato della società di Cadorago (Co) Martino Verga – tenendo in considerazione le caratteristiche del prodotto finale, il processo tecnologico e le attività necessarie per un utilizzo ottimale delle colture di protezione”. I ceppi selezionati di 4Protection aiutano a tenere sotto controllo la deperibilità del prodotto, migliorandone visibilmente la qualità e donandogli un gusto e un sapore più ricco e tradizionale. I prodotti risultano più resistenti agli sbalzi di temperatura durante i trasporti a lunga distanza, garantendo anche una riduzione delle spese. 4Protection è disponibile in packaging di diversi formati, per soddisfare le esigenze più diverse. Per maggiori informazioni: www.saccosrl.it

GRANA PADANO

CREA

ADDIO AI BUCHI DEL “GONFIORE”

UNO SPETTROMETRO PER LE FORME

I clostridi butirrici sono batteri sporigeni non patogeni, presenti nel latte crudo utilizzato per la produzione del formaggio, che fermentando causano occhiature e gonfiore tardivo nei formaggi a pasta dura durante la stagionatura. Questi “difetti” si presentano nel 20-30% delle forme causandone il deprezzamento, poiché non rispondono alle caratteristiche del disciplinare. Per evitare la germinazione delle spore si utilizzano additivi come il lisozima (antimicrobico naturale estratto dalle uova) che inibisce selettivamente la crescita dei clostridi. Una ricerca frutto del progetto Filigrana e finanziata dal Mipaaf guidata dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università Statale di Milano e dall’Istituto Spallanzani, ha approfondito lo studio proteomico del microbiota del Grana Padano in relazione a differenti modalità di caseificazione, dimostrando che, attraverso la metaproteomica e lo studio dinamico del microbiota, sarà possibile sviluppare procedure e interventi per ridurre la fermentazione dei clostridi durante la stagionatura del Grana e di tutti i formaggi a latte crudo. Questo studio fornisce nuove prospettive per preservare le caratteristiche del formaggio e rappresenta una strategia biologica naturale, perché consentirà di ridurre il lisozima.

Da oggi ogni forma di Parmigiano non avrà più segreti. Grazie al nuovo strumento messo a punto dal Crea, con il suo centro di Lodi, in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano, si potrà “leggere” e misurare, in 200 millisecondi (0,2 sec a misurazione), la composizione chimica del formaggio. Grazie a questo sistema si potranno determinare l’umidità, il grasso, le proteine e il coefficiente di maturazione di campioni di Parmigiano di ciascun lotto. Le misurazioni sono fatte direttamente a contatto con la parte esterna del campione di formaggio attraverso uno spettrometro Nir portatile (Micronir 1700 Viavi), che legge e restituisce i dati su un banco ottico miniaturizzato. Il dispositivo, montato su un’impugnatura ergonomica e per questo ribattezzato “sparaparmigiano”, pesa solo 60 grammi e consente la rilevazione e la raccolta dei dati, utilizzando un apposito software, senza distruggere le forme di formaggio.

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AURICCHIO

VA IN “PAUSA PRANZO” CON INSAL’ARTE Il formaggio Auricchio sposa l’insalata e insieme a Insal’Arte, marchio di OrtoRomi, presenta “Pausa Pranzo con Auricchio”. Dall’incontro speciale di due aziende leader del settore food nasce così una referenza tutta italiana nella freschezza e nei sapori, ideale da gustare in qualunque occasione, dalla pausa pranzo alla cena light a casa. Una variegata base vegetale, composta da indivia scarola, lattughino rosso e valerianella, arricchita da gustosi cubetti di Provolone piccante, pronta per essere condita e gustata grazie alla ciotola ready to eat e al dressing kit. Una nuova proposta Insal’Arte che va ad aggiungersi alla gamma, già largamente conosciuta e apprezzata dai consumatori per il gusto, la freschezza e soprattutto per l’inconfondibile praticità. Con questa nuova partnership, la Gennaro Auricchio – azienda leader nazionale del settore caseario – conferma la sua volontà di ampliare l’offerta dei prodotti di quinta gamma per rispondere in maniera sempre più attenta alle esigenze dei consumatori. La collaborazione con OrtoRomi permette all’azienda di entrare in un segmento di

mercato a forte crescita, che si rivolge a un consumatore evoluto, salutista e attento al servizio.


ATTUALITÀ news

CONSORZIO TUTELA FORMAGGIO GORGONZOLA PRODUZIONE ED EXPORT: UN 2015 DA RECORD Un 2015 con il segno positivo. Questa è la notizia che si ricava dai dati presentati dal presidente del Consorzio per la Tutela del formaggio Gorgonzola Renato Invernizzi, durante la recente assemblea annuale. Con 4,5 milioni di forme prodotte, 57.700 in più rispetto al 2014, la produzione di Gorgonzola ha segnato un incremento dell’1,3%. In testa nella produzione c’è il Piemonte con il 68% della forme e con Novara che, da sola, ne raccoglie quasi la metà, seguita dalla Lombardia con il restante 32%. Sempre maggiore è l’apprezzamento per il Gorgonzola piccante, che rappresenta il 10,6% della produzione, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente. Performance di tutto rispetto nell’export, che registra un incremento del 12,6% con 18.600 tonnellate di Gorgonzola che hanno superato i confini nazionali. Prime destinazioni per il re degli erborinati sono Germania e Francia, che da sole valgono oltre il 40% dell’export europeo. In aumento l’apprezzamento per il Gorgonzola nei Paesi asiatici (+14,1%), stabili le esportazioni verso gli Stati Uniti, positivo l’andamento delle importazioni da parte del Canada (+25 per cento). Sul fronte dei consumi interni, il Gorgonzola ha chiuso l’anno con un aumento del 2,8% in volume (dati GfK Eurisko) e nel numero di famiglie acquirenti (+5%). Tra i canali crescono i volumi venduti nei super e nel libero servizio (50% del totale), a scapito di discount, ambulanti e specializzati. In crescita anche la vendita di Gorgonzola a peso variabile al banco. Dietro a questi risultati si cela una sfida sempre più impegnativa alla quale il Consorzio

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è costantemente chiamato a rispondere: la lotta alle imitazioni. La notorietà di cui gode a livello mondiale, infatti, viene spesso utilizzata per confondere il consumatore attraverso l’uso improprio della denominazione o di parte di essa nella commercializzazione di prodotti che non hanno niente a che fare con il vero Gorgonzola Dop. Questa è una delle principali tematiche che sono state affrontate durante l’ultima assemblea dei soci del Consorzio per la tutela. Proprio in quella sede è stato ribadito l’impegno che il Consorzio ha intrapreso fin dal 1970 per la difesa legale e la tutela della denominazione in ambito nazionale e internazionale, impegno volto alla lotta alla contraffazione, alla registrazione del marchio consortile negli Stati esteri e al rispetto del disciplinare di produzione. Per quel che riguarda il primo aspetto, oltre al costante impegno nel monitorare i Paesi nei quali si verificano pratiche illecite per intraprendere eventuali azioni legali volte a una maggior tutela della denominazione, il Gorgonzola ha potuto contare anche sull’operazione comunitaria Opson 5, svoltasi grazie alla collaborazione tra Europol e Interpol. Questa iniziativa, consistita nella verifica dell’utilizzo e della rispondenza delle indicazioni nel commercio intra-europeo, è stata intrapresa sulla base del piano Ue di contrasto alla contraffazione e lotta alle frodi commerciali, oltre che all’indebito sfruttamento della proprietà intellettuale, cui aderiscono 56 Paesi, tra cui Stati Uniti e Cina. Sempre lo scorso anno e con la stessa finalità, il Consorzio ha richiesto la protezione del marchio Gorgonzola in Uruguay, Nuova Zelanda, Kazakistan e Corea del Sud. Il disciplinare di produzione è un altro aspetto molto importante che impegna l’attività consortile di monitoraggio, tanto che nel 2015 sono state effettuate 432 campionature di formaggio Gorgonzola nelle regioni Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria e sono state effettuate altre numerose azioni di controllo negli stabilimenti e nei diversi punti vendita. L’assemblea è stata chiusa dallo chef Antonino Cannavacciuolo, riconfermato testimonial del Gorgonzola, che tra showcooking e consigli culinari ha coinvolto alcuni ospiti ai fornelli.


PARMIGIANO REGGIANO

VARATO IL PIANO PRODUTTIVO PER IL TRIENNIO 2017-2019 Punta nuovamente e decisamente sulla regolamentazione della produzione e sulla valorizzazione delle quote latte trasformabile in Parmigiano Reggiano, assegnate direttamente ai produttori, la strategia del Consorzio di tutela per il triennio 2017-2019. L’assemblea dei consorziati ha approvato con 291 voti favorevoli, 65 astenuti e un contrario il “Piano di regolazione dell’offerta” che sostituirà quello che scadrà a fine 2016. “Il punto di partenza – ha spiegato il vicepresidente vicario Adolfo Filippini – è rappresentato dall’equilibrio tra la quota comprensoriale di riferimento e le quote latte assegnate lo scorso anno direttamente ai produttori, meccanismo che non solo ha consentito di fissare con chiarezza i livelli produttivi in capo al singolo allevatore (e non ai caseifici, come nel caso di altre Dop), ma soprattutto di generare un nuovo valore reale per gli appartenenti alla filiera del Parmigiano a seguito della cessazione

del regime europeo sulle quote, che ha azzerato ogni possibilità di scambio e cessione remunerata per quelle stesse quote”. Il nuovo piano, dunque, prende a riferimento 17.550.000 quintali di latte trasformabile nel comprensorio, garantendo uno spazio di crescita fino al limite massimo di 18.250.000 quintali, corrispondenti all’ammontare complessivo delle quote assegnate agli allevatori. “Un meccanismo che punta a premiare il lavoro dei produttori storici di Parmigiano Reggiano e a valorizzare le quote acquisite – ha detto Filippini –. Chi vorrà inserirsi nella filiera dovrà acquistare queste quote, altrimenti sarebbe esposto a sanzioni”. I produttori che rispetteranno la quota assegnata non saranno assoggettati ad alcuna contribuzione aggiuntiva, che invece scatterà modularmente in relazione allo sforamento, partendo da 5 euro per quintale latte fino al 3% di esubero, per arrivare a 20 euro nel caso la quota eccedente superi il 9 per cento.


ATTUALITÀ news

UN RICORDO DI SANDRA CARINI Dopo una vita lunga e intensa, ricca di interessi, amicizie e affetti, ci ha lasciati la professoressa Sandra Carini. Tutti quelli che l’hanno conosciuta la stimavano per competenza, eleganza di modi e generosità. Con lei scompare una delle ultime grandi personalità della ricerca lattiero-casearia italiana del Novecento. Sandra Carini nacque a Milano il 26 ottobre 1922 e nel 1949 conseguì la laurea in Scienze agrarie. Dopo un periodo di studio e specializzazione alla stazione sperimentale di Praticoltura di Lodi, sotto la direzione di Giovanni Haussmann (da lei sempre ricordato come maestro), nel 1955 divenne ricercatrice presso il Centro per lo studio della chimica e della microbiologia delle fermentazioni del Cnr di Milano e dal 1961 proseguì le sue ricerche al Centro di studi per le trasformazioni microbiche di idrocarburi, steroidi e derivati. Nel 1966 conseguì l’abilitazione alla libera docenza in Microbiologia agraria e tecnica. Dal 1966 al 1980 diresse il Centro per lo studio tecnologico, bromatologico e microbiologico del latte del Cnr di Milano. Nel 1980 assunse la direzione dell’Istituto sperimentale lattiero-caseario di Lodi, incarico che ricoprì fino al 1992. In questo contesto mantenne e intensificò i rapporti con le industrie casearie assicurando quel continuo e stretto legame che era per lei fondamento e necessità per sperimentazione e ricerca. Fu promotrice di azioni di visibilità a livello internazionale favorendo collaborazioni e scambi di ricercatori, in particolare con la Francia e l’Argentina. Sotto la sua guida l’Istituto lattiero-caseario venne riconosciuto punto di riferimento tecnico e scientifico per il settore. In virtù della sua consolidata esperienza, fu componente di diverse commissioni ministeriali e dal 1980 al 1986 le fu assegnata la responsabilità del servizio repressione frodi di Milano. Dal 1992 al 1997 proseguì

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la collaborazione con l’Istituto sperimentale lattiero-caseario di Lodi in qualità di direttore ordinario fuori ruolo e responsabile di progetti finalizzati del ministero dell’Agricoltura. Il 2 giugno 1994, su proposta della presidenza del Consiglio dei ministri, le fu conferito il titolo di Cavaliere ordine al merito della Repubblica italiana. In verità il ricco curriculum di Sandra Carini, accompagnato da numerosi scritti e pubblicazioni, non è sufficiente a rappresentarne lo spessore scientifico e umano. Sandra Carini è stata esempio di forza e intelligenza e maestra di studio e vivacità intellettuale per più di una generazione di colleghi, collaboratori e allievi. Grande la sua determinazione e dedizione al lavoro, costantemente unite a infinita curiosità e interessi culturali che spaziavano in differenti settori. La semplicità e la disponibilità che caratterizzavano il suo carattere l’hanno resa facile e attenta interlocutrice per chiunque: rappresentanti di grandi e piccole imprese, giovani studenti e affermati colleghi, politici locali e nazionali. Un carattere forte e deciso, accompagnato dalla disponibilità ad ascoltare e a sorridere, hanno permesso a Sandra Carini di affermarsi come ricercatore e studioso in un periodo storico nel quale per una donna era più difficile farsi considerare. Sandra Carini è stata una delle poche donne di rilievo in un mondo che in quel periodo storico si declinava quasi esclusivamente al maschile. Un risultato ottenuto senza scendere a compromessi e senza mai nascondere convinzioni e modelli di interpretazione del mondo e della società spesso controcorrente, che certo non hanno facilitato il suo successo. Per quelli, che come me, hanno avuto la fortuna di conoscerla bene, e che si ritengono suoi allievi, Sandra Carini resterà sempre una grande maestra per la professione e, più in generale, per l’approccio alla vita. Erasmo Neviani



ATTUALITÀ libri GUIDA AGLI ALIMENTI FERMENTATI GUSTO E SALUTE CON I PROBIOTICI È noto da tempo che i microrganismi aiutino a mantenere il nostro corpo sano. Favorendo la fermentazione del cibo contribuiscono al rilascio del suo potere nutritivo, l’assimilazione e la generazione di vitamine ed enzimi essenziali. In questo libro, edito da Tecniche Nuove (2016, 254 pp.), Jeff Cox condivide una serie di informazioni che aiutano il lettore ad approfondire i temi legati alla fermentazione dei cibi. L’autore offre con semplicità notizie sull’ecosistema microbico del corpo umano, completando il volume con numerose ricette deliziose e le migliori tecniche di fermentazione e conservazione, facili da seguire anche per un lettore alle prime armi con queste pratiche. Inoltre, il volume riporta ricette di base per preparare a casa pane e yogurt, vino e formaggio, oltre a una serie di altre prelibatezze internazionali.

“SICUREZZA ALIMENTARE PER LA PRODUZIONE E IL CONSUMO” Nuova edizione per il volume “La sicurezza alimentare per la produzione e il consumo” di Gianfranco Cescatti, Emiliano Feller, Stefano Ferrarini ed Enrico Novelli (Libreria Progetto, 2016, 380 pp.), una guida per orientarsi nella scelta di un alimento di qualità, per conoscere le tecnologie, per approfondire i principali riferimenti normativi. Un testo utile sia ai consumatori sia alle industrie del settore alimentare. Le novità più significative rispetto alla precedente pubblicazione sono i capitoli “Il rischio alimentare” e “La nuova etichettatura degli alimenti”. Acquistando il libro si riceverà in omaggio un programma Excel (Log-Nutri 2.1) con oltre 200 alimenti a disposizione per creare la tabella nutrizionale, come previsto dal Reg. (Ue) n.1169/2011.

“BABEL FOOD” RIPENSA IL CIBO Secondo l’antropologo Franco La Cecla, autore di “Babel food. Contro il cibo kultura” (Il Mulino 2016, 132 pp., 12 euro), è tempo di rimettere il cibo al proprio posto, vicino ai nostri sensi e alla terra da cui proviene. La cucina italiana si è trasformata da cucina etnica “della mamma” a haute cuisine, diventando elemento di distinzione. Ma è il nutrirsi in sé che si è fatto negli ultimi anni fenomeno di culto, una pratica più discorsiva che gustativa, una perenne ed esasperante narrazione etica, politica, economica, ambientale, estetica, artistica. E la pasta ha finito per aggiungersi a quella lista di food indistinto e globalizzato che, astraendo i cibi dai loro contesti, li ha resi celebri, ma profondamente artificiosi. Una Babele che va dalla carne argentina a Singapore al sushi in Austria, dall’hamburger a Mosca al cappuccino sorbito a fine pasto.

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“LE DECLINAZIONI DEL CIBO. NUTRIZIONE, SALUTE, CULTURA” RIFLESSIONE DOPO EXPO MILANO 2015 “Le declinazioni del cibo. Nutrizione, salute, cultura” (Laterza 2016, 250 pp.), a cura dei professori Gabriella Morini e Vittorio Alessandro Sironi, vuole essere la prima ampia riflessione sul cibo dopo Expo Milano 2015. Un’esplorazione interdisciplinare dell’alimentazione attraverso la dimensione medico-sanitaria, l’approccio antropologico e psicologico, la prospettiva biologica e culturale, per arrivare a illustrare, con un taglio multiculturale, la complessità dei problemi attuali e futuri. La pubblicazione è costituita da una raccolta di saggi, frutto di una riflessione articolata, legata alla complessità che caratterizza il sistema alimentare. Il libro è stato realizzato in collaborazione con il Cam (Centro analisi Monza).


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Ogni forma di Parmigiano Reggiano è un mondo di sapori, colori e profumi inconfondibili, custoditi da oltre 9 secoli grazie alle mani esperte e ai gesti ripetuti dei nostri maestri casari. Un mondo unico e vero come la terra da cui ha origine e come il sapere artigianale che si tramanda ogni giorno nei suoi caseiďŹ ci, pronti ad accoglierti a porte aperte tutte le volte che vuoi.

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La nostra è una storia che inizia oltre cent'anni fa e arriva ad oggi quale emblema di un'eccellenza tutta italiana, capace, da quattro generazioni, di costruire la propria leadership nella produzione, stagionatura ed esportazione del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.

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Credo che la 18esima edizione di Cibus, con tremila aziende espositrici e più di settantamila visitatori - di cui 16mila esteri e oltre duemila top buyer, sia stata la migliore di sempre. L’industria agroalimentare italiana si è presentata con un’offerta espositiva unica e di eccellenza. Le mille innovazioni presentate, pronte a conquistare le piazze straniere e a recuperare posizioni sul mercato interno, sono il segno tangibile di un comparto industriale vitale e in piena crescita. Il settore lattiero-caseario, che ha occupato il 25% della superficie espositiva di Cibus, è stato uno dei poli più attivi e rilevanti in termini di visite da parte degli operatori, con la piena soddisfazione delle aziende e dei buyer esteri e italiani. Durante la fiera mi sono confrontato con tanti imprenditori come me e i commenti che ho raccolto mi riempiono d’orgoglio e ci incoraggiano per la prossima edizione. E poi, in chiusura, la ciliegina sulla torta: la firma con Federalimentare, che conferma la nostra partnership per altri dieci anni!

GIAN DOMENICO AURICCHIO PRESIDENTE FIERE DI PARMA IL MONDO DEL LATTE 35


CHIARA GELMINI CASEIFICIO GELMINI La nostra azienda ha una presenza storica a Cibus e sicuramente nelle ultime edizioni l’Ente Fiere Parma ha dimostrato un continuo miglioramento per ser vizi e qualità dei visitatori. L’edizione di quest’anno è stata più che soddisfacente, con molti espositori e un pubblico veramente interessato e specializzato. I numerosi buyer italiani sono stati affiancati da una discreta presenza specializzata estera, forse in numero minore rispetto alle edizioni precedenti, ma più concreta e di spessore. Decisamente un voto positivo, quindi, anche se permane il problema viabilità. Pur riconoscendo gli enormi passi avanti rispetto agli anni passati, non si è ancora riusciti ad ovviare alla formazioni di interminabili code nei giorni di massima affluenza.

GIUSEPPE AMBROSI AMBROSI Siamo molto soddisfatti dell’edizione 2016 di Cibus, che si conferma l’appuntamento italiano di riferimento per il settore alimentare. Molto positiva è stata la partecipazione degli espositori, sia da un punto di vista numerico sia per la qualità degli operatori che sono venuti a Parma. La fiera ha inoltre avuto un forte richiamo mediatico, anche perché ormai è diffusa la convinzione che l’agroalimentare sia una delle leve imprescindibili per la ripresa che finalmente pare affacciarsi. Per quanto ci riguarda, abbiamo registrato un notevole afflusso di persone al nostro stand, con visite da parte di tanti clienti che hanno voluto conoscere le novità da noi presentate e con nuovi contatti commerciali, soprattutto esteri, che auspichiamo si possano concretizzare nel prossimo futuro.

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FRANCESCO CASULA ARBOREA Innovazione, nuove strategie di promozione, nuovi mercati da raggiungere per rafforzare la nostra quota di export. Sono state queste le direttrici sulle quali abbiamo basato la nostra partecipazione al Cibus, per noi una delle vetrine più importanti del panorama fieristico nazionale e internazionale. Particolarmente strategica è stata l’inaugurazione della prima Food Lounge, uno spazio sul quale puntiamo per aprire vie commerciali inedite; uno spazio extra-salone provvisto di una cooking area per la degustazione dei nostri prodotti rielaborati da selezionati chef: un vero e proprio angolo di Sardegna a Parma. Noi curiamo la zona caffetteria e uno degli obiettivi è quello di dare nuove idee espositive ai buyer su come allestire il banco nei punti vendita. È nostra intenzione mettere la Food Lounge a disposizione anche di altre imprese agroalimentari sarde per la promozione dei loro prodotti. Tra quelli che abbiamo portato a Cibus, ha riscosso notevole successo il nuovo preparato per gelato, destinato a gelaterie e imprese Horeca, adatto per essere utilizzato anche a casa. Abbiamo presentato Wey Uht, a base di siero di latte e frutta, nel nuovo formato Tetra edge da 200 ml e il primo burro con latte di capra, a marchio Fattorie Girau. In chiusura della manifestazione abbiamo invitato in Sardegna una delegazione di importatori che ha visitato la nosta filiera Latte. I buyer hanno incontrato gli allevatori e visitato gli stabilimenti, per vedere di persona la produzione della nostra cooperativa.

NICOLETTA MERLO MAURI Una boccata d’aria fresca per le aziende del settore agroalimentare Italiano e del lattierocaseario in particolare. Come sempre è stata un’interessante occasione per incontrare tecnici e specialisti del settore e in particolare i buyer del settore, italiani ma soprattutto esteri. Ancora una volta il Cibus si conferma il più importante catalizzatore di attenzione sul food e sul sistema made in Italy. La manifestazione è stata contornata da interessanti workshop su svariate tematiche inerenti il settore food italiano, che ci hanno anche visto partecipi, insieme ad altri rappresentanti dei vari settori. IL MONDO DEL LATTE 37


MARCO ARRIGONI ARRIGONI BATTISTA La fiera, a mio giudizio, è andata bene. Certo, le somme le potremo tirare solo nelle prossime settimane, ma abbiamo ricevuto molte visite e raccolto anche parecchi nuovi contatti. Abbiamo riscontrato un grande ritorno di interesse per i prodotti da agricoltura biologica, anche da parte della clientela italiana, dopo alcuni anni in cui lo sviluppo su questa tipologia si era avuto prevalentemente all’estero. Tra i prodotti convenzionali, oltre ai nostri classici Gorgonzola, Taleggio e Quartirolo Lombardo, ha riscosso un notevole e rinnovato interesse il “Lucifero” (erborinato al peperoncino), in particolar modo dai clienti esteri. Credo che Cibus sia la fiera che meglio rappresenta il food italiano, ma deve ancora migliorare a livello organizzativo e logistico, perché anche in questa edizione abbiamo raccolto lamentele sui tempi di arrivo e parcheggio.

FERDINANDO SARZI STERILGARDA Per noi Cibus è un appuntamento imprescindibile. Abbiamo partecipato, per la terza volta consecutiva, con orgoglio e soddisfazione a questo evento straordinario che permette di incontrare i più prestigiosi brand della grande distribuzione italiana e di creare innumerevoli contatti con società di tutto il mondo. Abbiamo da anni sposato l’idea della globalizzazione; Cibus è pertanto un’occasione fondamentale per far conoscere i nostri prodotti e le nostre potenzialità a livello mondiale. Anche l’organizzazione della fiera è stata ineccepibile. Numerosi workshop e convegni l’hanno resa ancora più interessante e vitale, un luogo dove un’azienda dev’essere, se ha lo sguardo rivolto al futuro.

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GIOVANNI PREVOSTI PREALPI L’ edizione 2016 di Cibus ha segnato il ritorno di Prealpi come azienda espositrice in quella che, nonostante i problemi logistici che tutti ben conosciamo, resta la più importante vetrina per il mondo del food nel mercato italiano. L’ affluenza degli operatori è stata massiva e trasversale, soprattutto nelle giornate di martedì e mercoledì. Per questo possiamo ritenerci molto soddisfatti della nostra partecipazione alla manifestazione, sperando di concretizzare al meglio le opportunità di business create in questi quattro giorni. Unica nota un po’ dolente la relativamente scarsa presenza di buyer esteri: e qui, temo, soffriamo sempre del nostro caratteristico campanilismo che purtroppo limita lo sviluppo di tutto il “sistema Italia” sui mercati internazionali.

ANDREA BARTOLOZZI CENTRALE DEL LATTE DI BRESCIA Abbiamo avuto un buon afflusso al nostro stand, soprattutto i primi due giorni, ma questa è una costante delle manifestazioni che durano molto. È certamente stata l’occasione per incontrare i nostri clienti affezionati e per perfezionare i contatti che avevamo avviato negli ultimi mesi. Anche Cibus ha confermato che la grande distribuzione non è tanto interessata al latte alimentare nella sua forma tradizionale, ma cerca novità. Lo abbiamo potuto testare con mano, con il lancio del nostro nuovo formato da 33 ml. Abbiamo anche verificato un crescente interesse del mondo dei grossisti che cercano aziende in grado di garantire buoni assortimenti di prodotti che – nelle loro aree – non sono presenti nei canali della Gdo. In conclusione, direi, un buona opportunità per la Centrale. IL MONDO DEL LATTE 39


ROBERT ZAMPIERI LATTE MONTAGNA ALTO ADIGE Cibus è stato un palcoscenico importante in Europa e nel mondo. In un anno difficile e complicato per i prodotti lattiero-caseari, dove la domanda interna fa fatica a crescere, lo sbocco su nuovi mercati è fondamentale. Le difficoltà che le aziende hanno nell’esportare in Cina e Russia, rendono importanti le manifestazioni che portano buyer internazionali da Usa e Giappone a confrontarsi con le aziende italiane che offrono prodotti di qualità del made in Italy. I nostri prodotti sono realizzati esclusivamente con latte dell’Alto Adige di elevata qualità e con controlli rigorosi che garantiscono la bontà e naturalezza del prodotto. L’incontro fisico e la possibilità di provare in prima persona sono momenti insostituibili. La fiera permette di costruire relazioni solide e durature per il futuro.

GIANNI LAZZARIN NONNO NANNI Cibus 2016 è un appuntamento imperdibile per far conoscere l’alta qualità dei nostri prodotti non solo a operatori, buyer e visitatori italiani, ma anche a molti stranieri e, avendo avviato recentemente un piano di sviluppo all’estero, l’edizione 2016 è stata un’importante opportunità per entrare in contatto diretto con retailer internazionali. Sia da parte degli operatori che dei tanti appassionati che hanno assaggiato i nostri formaggi, abbiamo ottenuto ottimi riscontri. Tutte le novità presentate, dall’intera linea Senza Lattosio al nuovo Fresco Spalmabile Light, dai nuovissimi formati monodose di Fresco Spalmabile e Stracchino ai restyling di Fior di Stracchino e Primosale, sono state molto apprezzate dai nostri clienti e dal mercato trade. 40 IL MONDO DEL LATTE


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GRAN MORAVIA Il Gruppo Brazzale ha presentato a Cibus “Cri Cri”, un nuovo snack composto da croccanti dischetti di formaggio Gran Moravia cotto al forno. Proposto nel formato monoporzione da 15 grammi e in quello trasparente da 80 grammi, Cri Cri Gran Moravia è senza conservanti, senza glutine e senza lattosio ed è adatto alle diete vegetariane, come certificato anche dal bollino della Vegetarian Society.

EREDI ANGELO BARUFFALDI Il Gorgonzola piccante “Primula Verde“ dell’azienda Eredi Angelo Baruffaldi si è aggiudicato il primo premio nella sezione formaggi erborinati del concorso Alma Caseus 2016. A ritirare il premio per l’azienda è stato uno dei soci titolari, Paolo Baruffaldi (a sinistra, nella foto). Promosso da Alma – la Scuola internazionale di cucina italiana fondata da Gualtiero Marchesi e patrocinata dal Mipaaf – il premio Alma Caseus nasce allo scopo di promuovere le eccellenze casearie italiane e di portare l’attenzione dei consumatori più esigenti su prodotti che affondano le loro radici in una storia antica, ricca di tradizioni territoriali conservate e valorizzate da professionisti, la cui bravura è diretta conseguenza delle esperienze aziendali nate in famiglia e tramandate per generazioni.

TONIOLO Cibus ha segnato il debutto dei nuovi prodotti Toniolo. A cominciare dalla gamma Bio C’è (e abbiamo le forme) con quattro referenze 100% bio: il formaggio Bio è prodotto in tre differenti stagionature (fresco, mezzano e vecchio), e la ricotta, dolce e leggera. A cui si aggiungono i cinque formaggi senza lattosio: Abbondio, Artemisio, Furio, Giocondo e Remigio. Tutti i formaggi firmati Toniolo sono disponibili anche per il libero servizio, grazie all’esclusivo packaging in Atm, che ne conserva intatte tutte le pregiate caratteristiche.


GIOVANNI FERRARI L’azienda si è presentata a Cibus con due novità. La prima è la linea “Parmigiano Reggiano Biologico”, che comprende lo spicchio da 150 g confezionato in atmosfera protettiva nella comoda vaschetta apri e chiudi, e il grattugiato confezionato fresco in pratiche busta doypack da 60 g con zip salvafreschezza. La seconda novità è il “Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna” realizzato nel caseificio Ferrari di Bedonia, che ha aderito al Progetto Qualità del Consorzio del Parmigiano Reggiano. La gamma comprende il grattugiato fresco, confezionato in atmosfera protettiva in busta doypack richiudibile da 60 g, e lo spicchio da 250 g confezionato in atmosfera protettiva in vaschetta rigida apri e chiudi.

LATTERIA MONTELLO Cambio d‘immagine per Latteria Montello, che ha partecipato a Cibus con un nuovo e impattante stand. Tra i prodotti più in vista ha spiccato l’intera linea dei “senza lattosio” Nonno Nanni, appena eletta Prodotto dell’Anno 2016 nella categoria “latticini”. Novità anche per “Il Fresco spalmabile”, proposto in due nuovi formati monodose nati per soddisfare le esigenze sia dei single sia delle famiglie che vogliono ridurre al minimo gli sprechi alimentari domestici.

CONSORZIO VIRGILIO Consorzio Virgilio ha festeggiato i 50 anni a Cibus con una madrina d’eccezione: Belen Rodriguez. La showgirl ha tagliato la torta celebrativa e spento le candeline allo stand dell’azienda mantovana, alla presenza di buyer, stampa e addetti ai lavori, con il presidente Paolo Carra a fare da padrone di casa (nella foto). Durante i giorni della fiera, protagonista è stato lo slogan “Qui da noi”, il cuore della campagna di comunicazione del Consorzio Virgilio per il 2016. Inoltre, allo stand si sono svolti due showcooking al giorno con ai fornelli gli chef del campus culinario Congusto.


COLLA Tra le aziende presenti a Cibus anche la piacentina Colla, che da quattro generazioni produce Grana Padano e Parmigiano Reggiano, puntando su qualità e innovazione. Lo stabilimento di Cadeo, con i suoi reparti di stagionatura e confezionamento, è una dei protagonisti delle tipicità casearie italiane, di cui offre un’ampia gamma: forme intere, tranci, grattugiati, porzionato in cubetti, scaglie e bastoncini. Altro caposaldo dell’azienda è l’innovazione: sempre attenta a restare al passo con le più moderne tecnologie, Colla ha rinnovato di recente gli impianti di confezionamento, strutturandosi per ampliare il suo ruolo di fornitore di private label per la Gdo italiana e straniera.

DALTER Dalter Alimentari ha presentato una nuova linea a marchio Campirossi, il brand che l’azienda emiliana ha sviluppato per il canale retail. Si tratta di cinque referenze che propongono il Parmigiano Reggiano in chiave food-on-the-go. Il target è un consumatore moderno, che ricerca naturalità, praticità e versatilità d’uso e che vuole evitare ogni spreco alimentare. Tre delle nuove referenze sono confezioni multipack; le altre due novità sono snack con Parmigiano Reggiano e frutta secca.

LATTERIA SOLIGO PALZOLA Il caseificio novarese Palzola – “il Sciur dei Gorgonzola” come lo chiamano i suoi storici testimonial, i Legnanesi – ha partecipato a Cibus per presentare i suoi prodotti: il Gorgonzola Dolce, il Piccante e il Palfuoco, un erborinato cremoso con peperoncino. Tra le novità 2016 viste in anteprima in fiera, anche le tomette colorate, declinate in vari gusti, come zafferano, carbone nero, birra, erbette, peperoncino e vino.

Prestigioso riconoscimento per Latteria Soligo all’Alma Caseus 2016, il più prestigioso concorso nazionale dedicato al patrimonio caseario italiano e ai suoi professionisti. Si tratta della medaglia d’Oro per la categoria Gran Mercato (latte vaccino) assegnata al formaggio Imbriago di Monovitigno Manzoni Bianco. Un successo che arriva dopo il primo posto di Lea Casatella Trevigiana Dop nella passata edizione, quella del 2014, che conferma la qualità dell’intera gamma casearia di Latteria Soligo, azienda che coniuga 130 anni di tradizione alla continua attività di innovazione e ricerca nel campo lattierocaseario.


GRUPPO BRAZZALE La novità presentata a Cibus 2016 è l’etichetta di filiera, con cui il Gruppo Brazzale fornisce volontariamente ai consumatori tutte le informazioni sull’intero ciclo e sull’ambiente in cui nasce il Gran Moravia. Nella nuova etichetta, infatti, sono indicati in modo preciso molti dati significativi, come quelli relativi alla salubrità del Gran Moravia e al suo ridotto impatto ambientale. Ad esempio, l’assenza di aflatossine nel prodotto finito e il carico di nitrati, cinque volte inferiore ai limiti comunitari e dieci volte inferiore a quello italiano. L’etichetta fornisce anche dati relativi all’impronta idrica del prodotto (pari a soli 72 litri per kg), oltre a specificare l’utilizzo di caglio vegetale, che rende questo formaggio adatto anche ai vegetariani.

BERGADER Bergader ha scelto Parma per presentarsi al mercato italiano con tutta la sua gamma e con una novità assoluta: il Bergbauern Käse, saporitissime fettine realizzate con latte proveniente esclusivamente da piccoli allevamenti di montagna con mediamente 25 capi di bestiame, rigorosamente alimentati con fieno dei pascoli alpini. Bergader ha presentato anche l’Edelpilz, un noto erborinato, e Cremosissimo, un formaggio a pasta molle con crosta di muffa bianca.

SABELLI Lo storico caseificio marchigiano ha debuttato a Cibus con la linea di mozzarelle, burrata e stracciatella a marchio Sabelli senza lattosio. Una novità particolarmente importante, considerato che l’azienda è - in termini di fatturato - il quarto player italiano, proprio per la produzione di mozzarella, che distribuisce capillarmente in Italia e all’estero. La mozzarella senza lattosio viene commercializzata in tre formati: in busta clippata per il banco gastronomia, in busta e in vaschetta (mozzarelline) per il libero servizio. A queste si aggiungono due tradizioni gastronomiche, fiori all’occhiello della produzione Sabelli: la burratina e la stracciatella di burrata, che uniscono una nota golosa al benessere. Anche le nuove referenze Sabelli Fior di Gran Sasso senza lattosio sono preparate con latte della migliore qualità, seguendo gli eccellenti standard di produzione che contraddistinguono il caseificio marchigiano.

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STERILGARDA Cibus è stato per Sterilgarda il palcoscenico ideale per riconfermare il suo ruolo sui mercati internazionali, a partire dal Far East su cui l’azienda sta puntando da un triennio. Merito anche degli investimenti in tecnologia realizzati negli ultimi anni per spingere sul pedale dell’innovazione di processo e di prodotto, come il latte microfiltrato Uht, tutto italiano, che ha fatto da apripista a un’intera gamma di prodotti.

BIRAGHI Biraghi, l’azienda piemontese che dal 1934 rappresenta l’eccellenza nella tradizione casearia italiana, ha presentato al Cibus 2016 la sua nuova offerta: il Gorgonzola Dop Selezione Gastronomia per il banco gastronomia della distribuzione moderna. Così, ora questo formaggio, già apprezzato dai consumatori nelle referenze a libero servizio, è disponibile in Gdo anche al taglio. Il Gorgonzola Dop Biraghi è prodotto con latte proveniente solo dagli allevamenti situati in provincia di Cuneo ed è garantito da una tradizione lunga più di 80 anni. Grazie alla filiera corta, a una particolare attenzione al processo produttivo, contraddistinto da numerosi controlli qualitativi, e a un’accurata stagionatura con tempi di maturazione lenti e rispettosi del prodotto, si distingue per la cremosità, per il sapore delicato e per l’erborinatura distribuita in modo omogeneo su tutta la forma.

FATTORIA SCALDASOLE Dopo alcuni anni di assenza, Fattoria Scaldasole è tornata a Cibus con tante innovazioni di prodotto. Obiettivo dichiarato: rafforzarsi sul mercato italiano attraverso il lancio di nuove linee di Fattoria Scaldasole e l’ampliamento di gamma della linea Teddi. A Cibus Fattoria Scaldasole ha presentato la linea di yogurt biologici magri e senza lattosio, disponibili in quattro referenze di gusto: bianco, alla vaniglia e alla frutta nelle varianti mirtilli neri e fragole. Quanto al marchio Teddi, ha presentato lo yogurt frollino & miele, una combinazione insolita, dal gusto dolce e goloso e dalla consistenza morbida e cremosa.


LA NOSTRA TRADIZIONE... UN FUTURO ANCORA PIU’ GRANDE.

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ECONOMIA

LOTTA ALLO SPRECO DI CIBO Industria alimentare al lavoro per ridurre gli scarti e ottimizzarne il riutilizzo Durante l’ultima edizione di Cibus, Federalimentare ha organizzato un meeting sul tema del food waste. Tra i protagonisti anche la Emilio Mauri Spa, che ha illustrato le sue buone pratiche nel campo della riduzione degli sprechi alimentari di Gianluca Pierangelini

La sensibilità rispetto al fenomeno del food waste è in continua diffusione, tanto che per la soluzione di questo problema stanno lavorando con maggiore determinazione i decisori politici nazionali e internazionali, ma soprattutto, a ragion veduta, chi è direttamente coinvolto in questo problema: gli operatori della filiera agroalimentare. Il tema è stato oggetto di uno degli incontri organizzati da Federalimentare in occasione di Cibus 2016. Il workshop, intitolato “Il recupero delle food losses e le best practices nell’industria agroalimentare: il progetto europeo Foodward”, si è svolto lo scorso 11 maggio presso il salone internazionale dell’alimentazione di Parma con l’obiettivo di analizzare il tema dal punto di vista pratico, teorico e normativo. L’occasione è stata utile per aggiornare i diretti interessati riguardo agli sviluppi della normativa italiana in merito alla limitazione degli sprechi – in particolare si è parlato del disegno di legge sugli sprechi alimentari, attualmente in esame al Senato – e per

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ascoltare le testimonianze dirette di alcune industrie alimentari, tra cui la Emilio Mauri Spa. Secondo uno studio commissionato dalla Fao, “Global Food Losses and Food Waste”, che risale al 2011, un terzo dei beni alimentari prodotti – che equivale a circa 1,3 miliardi di tonnellate a volume e a un triliardo di dollari a valore – viene ogni anno sprecato a causa di un’inefficiente gestione dei raccolti o della superficialità del consumatore finale, a seconda della tipologia del Paese che si prende in considerazione. Infatti, se nei Paesi in via di sviluppo la maggior parte degli sprechi e delle perdite si verifica nelle prime fasi della catena alimentare, quindi al momento del raccolto o della prima trasformazione, in quelli industrializzati le perdite più

significative sono dovute alla disorganizzazione dei consumi domestici e conseguenza dei comportamenti degli attori economici coinvolti nella filiera: in Italia i consumatori contribuiscono agli sprechi per il 47%, mentre gli attori della filiera per il 57 per cento. TECNOLOGIA E RICERCA È per questo che l’industria alimentare è da tempo sensibile a questo tema ed è costantemente alla ricerca di soluzioni che possano essere utili per diffondere e ottimizzare la produzione sostenibile. Secondo Federalimentare, gli obiettivi necessari da raggiungere per le aziende operanti nel settore alimentare sono, tra gli altri, l’integrale valorizzazione della materia prima agricola in tutte le sue componenti nel pieno rispetto delle norme ambientali e igienico-sanitarie,


un’efficiente riallocazione delle eccedenze all’interno della stessa filiera alimentare o nel settore della distribuzione socio-solidale, l’ottimizzazione della produzione sulla base di attendibili previsioni di vendita e la ricerca di nuove referenze da realizzare con alimenti prossimi allo spreco. In linea con alcune di queste raccomandazioni, la Emilio Mauri Spa ha sviluppato una politica industriale volta al recupero delle food losses e durante l’incontro organizzato da Federalimentare ha testimoniato quanto l’azienda sia sensibile a questo fenomeno, contribuendo così all’incremento delle best practice legate al tema in oggetto. L’impegno della Emilio Mauri Spa si concretizza nella ricerca di soluzioni che riguardano, ad esempio, l’applicazione di efficaci tecnologie di porzionatura, che permettono maggiore precisione nella suddivisione del prodotto e una conseguente riduzione degli sprechi, il reimpiego degli scarti per realizzare nuovi prodotti, la riallocazione degli scarti non consumabili dall’uomo per l’alimentazione suina e una serie di altre misure volte al rispetto dell’ambiente. Queste pratiche aziendali indubbiamente contribuiscono in modo positivo alle finalità del progetto europeo Foodward, finanziato dalla Commissione europea, del quale Federalmentare è partner. Il progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini europei riguardo a questo tema, attraverso l’analisi e la quantificazione

degli sprechi lungo la filiera dell’agroalimentare in Italia, Germania, Turchia e Slovenia. Il programma Foodward è uno dei tanti strumenti sviluppati a livello globale per diffondere le best practice e trovare soluzioni efficaci per fronteggiare questa minaccia invadente. Entro il 2050 è previsto un aumento della domanda alimentare dal 40% al 70%, ma gli sprechi continuano a essere ancora troppo elevati. È per questa ragione che risulta più che mai necessario

un impegno costante e collettivo per raggiungere un obiettivo complesso ma non impossibile: zero perdite o sprechi di cibo. Questo è uno dei punti contenuti nel programma delle Nazioni Unite “Zero Hunger Challange”, un’iniziativa globale che vuole raccogliere

sostegno a favore dell’obiettivo Fame Zero e che stimola governi, settore privato, organizzazioni non governative e il pubblico a fare la propria parte per il raggiungimento di questo scopo. UNA LEGGE ITALIANA In Italia, ci si sta impegnando a livello istituzionale attraverso la discussione di una legge che ha come obiettivo la riduzione degli sprechi alimentari sulla base della distribuzione delle eccedenze agli indigenti. Il Ddl è in linea con i pronunciamenti dell’Unione europea in merito a questo tema, tutti volti al raggiungimento dell’obiettivo di dimezzare il volume degli sprechi alimentari entro il 2025. La finalità, però, è talmente ambiziosa da richiedere uno

sforzo collettivo e univoco, soprattutto da parte dei principali attori della filiera alimentare che, attraverso il loro buon senso e le loro buone pratiche, possono contribuire proattivamente a questa causa.

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ECONOMIA

LA CUCINA

al centro della casa

Sempre più multimediali e multitasking, seppur divise tra piacere e dovere, alle donne italiane piace ancora cimentarsi ai fornelli, anche se in maniera “smart”. Lo dice una ricerca condotta dall’azienda tedesca di elettrodomestici Vorwerk di Samuele Ferrigato L’86% ama cucinare, la metà considera la cucina il cuore della casa, due terzi fanno anche altro mentre preparano i cibi. Nel weekend il tempo dedicato a mestoli e padelle è di circa due ore, per un

quarto di loro internet è fonte di ispirazione per le ricette. Lo stile alimentare preferito è semplice, pratico e ispirato alla dieta mediterranea. Non a caso tra i valori, dopo la famiglia, mettono la salute.

Questi i dati salienti della ricerca commissionata da Vorwerk (l’azienda tedesca famosa per la vendita diretta di elettrodomestici), sul rapporto che le donne italiane hanno con il cucinare e gli spazi della

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ECONOMIA cucina di casa. Dallo studio emergono sfumature differenti a livello territoriale e generazionale: al nord più rigide, severe, autoreferenziali, progettuali, si percepiscono come più moderne e individualiste, ma anche più “stressate”; al sud più serene, rilassate, autoironiche, calate nella quotidianità, si percepiscono come più equilibrate, dedite alla famiglia e “indulgenti”. Le donne adulte di oggi sono ambivalenti, eclettiche, conflittuali nella gestione dei ruoli di lavoratrici dentro e fuori casa: pensierose e insoddisfatte vs vulcaniche e solari, nello spirito “eroico” di dedizione alla famiglia e al lavoro; mentre le donne più giovani si considerano più dinamiche, energiche, forti, determinate, emancipate, indipendenti, in grado di ricavare i propri spazi e tempi, cercando validi alleati in tutti gli ambiti. Una donna consapevole, responsabile, impegnata, aperta, con molta voglia di esprimersi, raccontare di sé e della propria vita, rappresentare le diverse anime che strutturano la quotidianità: lavoro, famiglia, maternità, relazioni sociali, tempo, libertà. IL RAPPORTO COL CIBO Da un punto di vista alimentare, le donne oggi definiscono il proprio stile semplice e pratico, mediterraneo ed equilibrato, sano e variato, con una forte attenzione al genuino e al naturale, ma senza dimenticare o rinunciare al goloso e godereccio. La ricerca ha evidenziato una grande dicotomia nelle donne multitasking da un punto di vista alimentare: laddove sono molto attente e organizzate nell’alimentazione dei figli, si dichiarano più improvvisate e frenetiche per la propria. Per la donna di oggi la cucina

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millennio nella maggioranza dei si struttura come una sorta di casi ama cucinare: la considera metafora della vita: è il regno un’attività piacevole, che dà delle trasformazioni (fisiche e soddisfazione, da condividere psicologiche), un laboratorio in famiglia e creativo che con gli amici, oscilla tra spazio da praticare fisico-funzionale e con senso di luogo dell’anima, Dalla ricerca responsabilità cuore della casa. emerge verso i figli, Il vissuto la volontà districandosi tra del cibo e i tanti impegni dell’alimentazione di coniugare quotidiani, evoca dimensioni tradizione riuscendo a volte personali e e nuovi gusti a coltivarla come contestuali vera passione legate da una in grado di parte a “come esprimere la mi fa sentire” il propria carica creativa. cibo, con valenze ancestrali La ricerca ha evidenziato come e identitarie, quasi veicolo di siano soprattutto le donne conoscenza del sé: conflittuale più emotive che vivono la vs pacificato, abitudinario cucina come un mondo in cui vs originale, fugace vs sperimentare, esprimersi e socializzante; dall’altra a rilassarsi, ponendo attenzione “cosa mi piace” mangiare, al processo, cercando cucinare, sperimentare, più attivamente nuovi stimoli, legato alla gratificazione di coinvolgendo anche i figli in un desiderio, anche in termini espressivi e relazionali: attento tentativi divertenti. Le donne più razionali vs godereccio, semplice vs invece tendono a essere elaborato, per sé vs per gli più conservatrici, a prestare altri. attenzione ai risultati, a Dall’indagine emerge con seguire scrupolosamente le forza la valenza identitaria ricette, vivendo la cucina come di alcuni trend del cooking, un campo di battaglia in cui legati soprattutto al “fai da testare le proprie abilità e te”, alla cucina consapevole competenze. e all’utilizzo di superfood, Nella stragrande maggioranza ma soprattutto alla fruizione delle intervistate, emerge di video-tutorial on line, l’importanza della fonte trasversale a tutte le categorie d’ispirazione delle preparazioni di donne di oggi. – gli ingredienti a disposizione e l’improvvisazione da far CUOCHE 2.0 convivere con la pianificazione L’essere e il diventare settimanale e i gusti della cuoca oggi sembra avere famiglia, unitamente all’origine profonde implicazioni culturali delle ricette – l’inventiva e identitarie, analizzate personale da conciliare con attraverso diverse chiavi il patrimonio familiare – ma di lettura (sistemica ed soprattutto internet, un etnografica, evolutiva e supporto e alleato dove è sociologica, ontologica e possibile trovare i suggerimenti psicologica): le motivazioni più consoni alle proprie profonde e i driver legati al personali inclinazioni sul cosa e cooking sono riconducibili come cucinare. a piacere vs dovere, appagamento vs dedizione, I FORNELLI: RIFUGIO E CANTIERE fortemente connotati da Per la donna di oggi la cucina divertimento e convivialità. si struttura come una sorta di Il gentil sesso del nuovo



ECONOMIA MULTITASKING E MULTIMEDIALI: LE DONNE DI OGGI IN EQUILIBRIO TRA CUCINA, TEMPO PER SÉ E PER LA FAMIGLIA Una donna consapevole, responsabile, impegnata, aperta, con molta voglia di esprimersi, raccontare di sé e della propria vita, rappresentare le diverse anime che strutturano la propria quotidianità: lavoro, famiglia, maternità, relazioni sociali, tempo, libertà. È questo il primo ritratto della donna contemporanea così come emerso da una ricerca socioculturale commissionata da Vorwerk sull’universo femminile, sul rapporto delle donne con il cucinare e con gli spazi della cucina.

metafora della vita: è il regno delle trasformazioni (fisiche e psicologiche), un laboratorio creativo che oscilla tra spazio fisico, luogo funzionale in cui preparare e condividere il cibo; e luogo dell’anima, cuore della casa, in cui passare il proprio tempo, per ritrovare se

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stesse e migliorare il proprio benessere psicofisico. La rappresentazione del mondo “cucina” travalica spesso la mera descrizione oggettiva degli spazi per focalizzarsi sulla narrazione del mood e dei key benefit simbolico/valoriali ed

emozionali che è in grado di veicolare e trasmettere: regno, rifugio, nido, luogo dell’intimità familiare più che della condivisione amicale, moderna, pratica, grande, comoda e accogliente, più che tecnologica, contemporanea e di design.


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MERCATI Cresce l’attenzione del comparto lattiero-caseario nei confronti dei MERCATI SCANDINAVI Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia mostrano già volumi interessanti per le esportazioni italiane, ma al tempo stesso rappresentano mercati in grado di crescere ancora considerando i valori legati al potere d’acquisto e ai consumi interni di prodotti lattiero-caseari di Gianluca Pierangelini

Lo scorso aprile si è tenuta a Stoccolma GastroNord, la fiera internazionale più importante del Nord Europa. All’appuntamento hanno partecipato anche alcuni grandi consorzi italiani (Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana e Parmigiano Reggiano). La Scandinavia negli ultimi anni sta attirando l’attenzione dei principali player del settore, incuriositi dalla sostanziale crescita che ha registrato l’import di latticini dal 2011 al 2015: +32,4% in volume e +24,6% in valore. Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia sono per l’Italia un ottimo sbocco per

le esportazioni, incentrate soprattutto sul commercio di formaggi. Le aziende di trasformazione italiane nel 2015 hanno esportato nella Penisola scandinava circa 15mila tonnellate di formaggio, delle quali il 47% è finito sulle tavole dei cittadini danesi. È la Danimarca, infatti, a essere, insieme alla Svezia, la principale destinazione nordeuropea dei nostri prodotti e sono sempre questi due Paesi i più produttivi dell’intera regione. Del totale dei formaggi esportati, quelli freschi sembrano essere i preferiti (seimila tons), seguono il Grana Padano

e Parmigiano Reggiano, che complessivamente raggiungono le 4mila tonnellate. In termini economici, invece, le esportazioni ammontano a 99 milioni di euro, dei quali circa 40 sono ricavati dalle importazioni svedesi. L’interesse per questi Paesi è dovuto anche alla loro condizione economica, storicamente più florida rispetto a gran parte degli altri Stati europei. Certo, la densità della popolazione non è un valore confortante – la Scandinavia è abitata da 25 milioni di persone su una superficie di circa quattro volte

BERTOZZI

GENNARO AURICCHIO

GLI ESPORTATORI

AMBROSI

SPA

Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste filate, Mascarpone, Ricotta.

Via dei Ponticelli,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811 Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it www.ambrosi.it

SPA

Strada Roma, 1/A 43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it www.bertozzi.com

AGRIFORM

SCA

Via Rezzola, 21 37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 Fax 045/ 515974 export@agriform.it www.agriform.it

SPA

Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio. Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it IL MONDO DEL LATTE 57


MERCATI

04064050

04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -04069075 - 04069079 -04069076 -04069087

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017

0406901 9019-905 9082-9084 0406908 9093 0406401 4090

04069063

04069099

040630

04069073

1.202 395 816 240 430 149 95 168 119 71 40 27 33 28 3.813 3 4 4 3 31 117 23 12 24 8 4.042 16 52 4.110 14 4.124

1.310 623 508 271 302 198 93 46 30 62 17 42 32 22 3.556 4 3 3 8 47 304 78 51 54 37 4.145 23 72 4.240 17 4.257

644 1.148 454 239 203 189 181 105 21 177 11 137 28 31 3.568 3 3 5 1 14 72 75 18 19 20 3.798 8 31 3.837 6 3.843

744 623 287 134 132 74 56 33 9 25 4 28 9 12 2.170 1 2 1

320 520 69 72 51 35 64 45 9 20 1 6 3 1 1.216 1

85 233 27 28 38 19 37 10 8 9 1 2 1 2 500

42 138 43 70 23 25 31 18 8 6 1 56 4 13 478 1 2 1

185 86 77 37 22 28 34 14 2 13 1 13 3 1 516 3 1

57 77 39 5 23 6 26 9 2 6

55 41 19 11 4 23 10 4 1 5 1 4

13 2 8 142 25 1 39

48 47 21 133 24 4 12 11 1 1

9 22 22 10 19 8 2.264 7 17 2.288 7 2.295

1 60 23 6 3 8 1.319 3 18 1.340 3 1.343

FRANCIA GERMANIA REGNO UNITO SPAGNA BELGIO AUSTRIA PAESI BASSI DANIMARCA LUSSEMBURGO SVEZIA PORTOGALLO GRECIA FINLANDIA IRLANDA TOTALE UE A 15 CIPRO ESTONIA LETTONIA LITUANIA MALTA POLONIA REP. CECA SLOVACCHIA SLOVENIA UNGHERIA TOTALE UE A 25 BULGARIA ROMANIA TOTALE UE A 27 CROAZIA TOTALE UE A 28

1 1 33 12 8 1 21 4 580 4 7 591 3 594

19 14 23 2 23 4 567 7 38 612 1 613

1 11 6 4 1 10 1 554 8 6 568 568

2 2 1 255 1 4 15 4 1 1 1 282 1 283 3 286

1 179 4 2 3 3 5 2 7 2 207 11 218 1 219

16 4 2

308 1

22

2 1 1

304 2 306 306

04069001

5 4 6

6

252

8 15 7

TOTALI

PROVOLONE

FORMAGGI FUSI

PECORINO

GORGONZOLA

RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

MOZZARELLA PAESI

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

040620

ALTRI FORMAGGI

ALTRI FORMAGGI DURI

04069061

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

04061050 -04061080

GRATTUGIATI

0406 1030

(IN TONS)

CODICE DOGANALE

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (mese di gennaio 2016)

15

1 1 314 1 315 1 316

16 111 127 127

4.705 3.933 2.368 1.387 1.281 751 678 469 210 411 81 325 115 112 16.826 17 20 17 17 196 628 271 118 188 94 18.392 87 356 18.835 56 18.891

BRESCIALAT SPA

SAVIOLA SPA

Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano

Grana Padano, Parmigiano Reggiano, crescenza, mozzarelle, Taleggio, Gorgonzola, ricotta, mascarpone.

Produzione: Grana Padano, Parmigiano Reggiano.

Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com

Via Castellana 1/A 25032 Chiari (BS) Tel. 030/7009878 Fax 030/7009860 info@brescialat.it www.brescialat.it

Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it

BRAZZALE

58 IL MONDO DEL LATTE

SPA



MERCATI

CODICE DOGANALE

04061030

04061050 04061080

4069061

40620

4069063

4.500 4.124 338 2 36 7 26 1 25 1

4.509 4.257 230 6 16 9 144 13 131 4

2.433 2.295 112

295 286 5

26 3 43 10 33 2

1 165 97 2

4 914 189 148

4.250 3.843 359 12 36 15 1.330 226 1.104 89 35 23 31 414 172 33

4 2 703 30 673 10 7 1 2 10 1 2

6 4 56 30 23 7

16 5 556 18 16 2

6 11 192 209 205 4 1

11 2 26 3 3

7 9 9

4.729 605 22.248 3.200

5.598 1.341 20.483 6.528

6.308 2.465 56.911 21.271

2.545 250 20.435 1.873

1.029 743 9.869 6.853

PAESI EUROPA UNIONE EUROPEA SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO di cui extra Ue

2 61 12 10

FORMAGGI FUSI

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI

ALTRI FORMAGGI DURI

GORGONZOLA

PECORINO

GRATTUGIATI

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

MOZZARELLA

(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (mese di gennaio 2016)

4069099

4069073

40630

641 615 8 12 6 17 80 13 67 11

338 219 72 1 46

326 316 8

318 306 12

75

65 8 57 3 2

9 67 12 2

31 28 28

11 151 67 14 9 4 1 56 10 10

1.564 221 9.281 1.503

910 295 5.881 1.985

501 282 3.072 1.825

4064050

1.421 1.343 74 1 3 3 48 8 40 0

64 29 4

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 0406913 04069015 04069017

75 10 1

6 9 38 11 11

2

12 0 0

1 2

36

1 1 33 32 1 429 113 2.562 737

36 0

366 60 1.083 217

GLI ESPORTATORI

CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL

CIRESA FORMAGGI

BERNERI

Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it

Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it

GELMINI CARLO

MARIO COSTA SPA F.LLI PINNA AZIENDA

Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it

Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax. 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocosta.it

SRL

60 IL MONDO DEL LATTE

SPA

Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella. 24043 Caravaggio (BG) tel. 0363 301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it

CASEARIA SPA

Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com


191 186 5

153 151 1

FONTINA FONTAL

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

4069075

4069076

4069001

4069087 04069023 04069025 04069027 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085

04069018 04069019 04069050 04069082 04069084

4069079

139 135 4

236 231 4

122 115 6

149 116 32

1

1

1

3

65

3 0

65 0

22 1 21 0

196 195 1

1

49 36 13

127 127

41 8 33 0

19 1 18 0

0

2 1

1 0

8 1 7 0

1 13 8 5 0

1

14

4

51 50

6 1 1

2 1

9

0

1

TOTALI

ASIAGO CACIOCAVALLO MONTASIO RAGUSANO

ITALICO TALEGGIO

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI

CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

04064010 04069088 04064090 04069093

0

2 1 0

12 0

4 0

1 0

4 2 2

1 2 2

9 4 4

0

1 0

193 7 1.120 59

175 24 1.195 162

214 19 1.525 159

193 58 939 315

309 78 2.499 651

148 33 1.000 231

203 87 1.476 531

68 32 508 220

129 2 232 15

TRENTIN

20.393 18.896 1.284 34 179 62 2.686 328 2.358 130 45 24 61 1.973 632 216 9 51 33 1.032 359 345 14 1 25.611 6.715 162.319 48.335

quella italiana – ma l’elevato potere d’acquisto consente una maggiore disponibilità ad acquistare dei prodotti di qualità. Un altro dato interessante è il consumo pro capite dei prodotti lattiero-caseari nei quattro Paesi in oggetto: in media i cittadini scandinavi consumano 99,7 litri di latte e 22,5 kg di formaggio ciascuno. In questo caso è la Finlandia a ottenere il primato con 132 litri di latte e 26 kg di formaggio consumati. Oltre ai valori statistici è utile considerare la vicinanza geografica e il fatto che tre di questi Paesi fanno parte dell’Ue, il che agevola non poco le esportazioni. Tutto ciò contribuisce a definire una panoramica dei mercati scandinavi particolarmente interessante, che mostra quanto Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia rappresentino una risorsa da sfruttare per le esportazioni lattiero-casearie italiane.

SPA

Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta

ZANETTI

Via Genova 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it

Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it

SPA

Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.

IL MONDO DEL LATTE 61


MERCATI

ANCORA GIÙ IL PREZZO DEL LATTE Ancora in calo le quotazioni del latte alla stalla. Anche ad aprile si è assistito a una riduzione dei valori, dovuta da un lato alla forte produzione e dall’altro alla domanda mondiale, che cresce a ritmi ridotti. La media europea parla di prezzi per chilo di 27,62 centesimi, in calo dell’1,7% rispetto a marzo, del

6,4% rispetto a gennaio e addirittura dell’11,6% rispetto ad aprile dello scorso anno. Le riduzioni registrate in Italia sono di gran lunga inferiori a quelle degli altri Paesi e secondo le rilevazioni dell’Unione europea il prezzo riconosciuto agli allevatori italiani ad aprile è stato di 32,49 centesimi per chilo.

LA QUOTAZIONE DEL LATTE ALLA STALLA IN EUROPA (CENTESIMI/KG) 45,00 40,00 35,00 30,00

APR-14

25,00 20,00

APR-15

15,00

APR-16

10,00 5,00 0,00

BELGIO

REPUBBLICA GERMANIA CECA

FRANCIA

ITALIA

AUSTRIA

POLONIA

REGNO UNITO

UNIONE EUROPEA

LE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI IN EUROPA 450

Come avevamo già osservato lo scorso mese, i prezzi all’ingrosso delle commodity sembrano più stabili. Le quotazioni sono su livelli molto bassi, ma, dopo la ripida discesa di inizio anno, si registrano meno variazioni. Questo non ha impedito al burro di scendere al di sotto dei 2,5 euro/ kg e all’Emmental di andare al di sotto dei 3,6 euro/kg. Sono prezzi che non si vedevano da molti anni e che sono il sintomo di un mercato in grande difficoltà.

BURRO 400 350 €/100 Kg

300 250 200 5

LATTE SCREMATO IN POLVERE

10

15

20

25

30

35

40

45

50

SETTIMANE

350 300 250

€/100 Kg 200 150 100 5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

SETTIMANE

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

SETTIMANE

470

EMMENTAL

450 430 €/100 Kg

410 390 370 350

62 IL MONDO DEL LATTE


1° CLASSIFICATO COME MIGLIOR BURRO DI CENTRIFUGA XXIX° PREMIO ZANGOLA D’ORO 2015


MERCATI

BORSA PREZZI

ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI DESCRIZIONE MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)

BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. (CE) N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA DI 12-15 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA DI 9 MESI E OLTRE GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI E OLTRE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI E OLTRE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA FRESCO GORGONZOLA MATURO ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA FINO A 3 MESI DI STAGIONATURA PROVOLONE VALPADANA OLTRE 3 MESI LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE-PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12 MESI)

2016 MARZO MEDIA

2015 MARZO MEDIA

1,46 2,31 2,46 1,26 7,56 6,53 5,36 9,93 9,18 8,20 5,20 6,20 5,00 4,20 5,05 5,28 5,58

VAR.

2016 APRILE MEDIA

2015 APRILE MEDIA

VAR.

2,30 3,10 3,30 2,10 7,38 6,40 5,23 9,52 8,72 7,55 3,95 5,50 5,30 4,50 5,35 5,62 5,88

-36,52% -25,48% -25,45% -40,00% 2,44% 2,03% 2,49% 4,31% 5,28% 8,61% 31,65% 12,73% -5,66% -6,67% -5,61% -6,05% -5,10%

1,45 2,30 2,45 1,25 7,48 6,45 5,28 9,93 9,18 8,20 5,20 6,20 5,00 4,20 5,05 5,28 5,58

2,15 2,95 3,15 1,95 7,41 6,40 5,22 9,52 8,72 7,55 5,50 NQ 5,30 4,50 5,35 5,62 5,88

-32,56% -22,03% -22,22% -35,90% 0,94% 0,78% 1,15% 4,31% 5,28% 8,61% -5,45% ---5,66% -6,67% -5,61% -6,05% -5,10%

255,00

347,50

-26,62%

235,00

328,00

-28,35%

10,4 9,675 9,175 8,725

10,4 9,1 8,5 7,825

0,00% 6,32% 7,94% 11,50%

10,4 9,7 9,2 8,8

10,4 9,1 8,5 7,85

0,00% 6,59% 8,24% 12,10%



MERCATI

FORMAGGI DOP IL SURPLUS DI LATTE VA AGLI STAGIONATI delle quote ha tolto il tappo e ha fatto esplodere la produzione. Ma guardiamo ora i dati mensili forniti dai Consorzi di tutela. Dopo il +7,6% di febbraio, il Grana Padano ha messo a segno un +4,9% a marzo e un +4,3% ad aprile (le variazioni si riferiscono sempre allo stesso mese dell’anno precedente, ndr). Negli stessi mesi, il Parmigiano Reggiano ha fatto registrare un preoccupante +11%, un +6,0% e un +5,3 per cento.

L’andamento delle produzioni dei formaggi Dop certifica quello che le imprese di trasformazione dicono da tempo: la produzione di latte è in forte crescita (più di quanto mostrano i dati ufficiali) e buona parte del surplus viene usato per i formaggi stagionati Dop. Del resto, si tratta di un comportamento quasi obbligato, altrimenti parte importante del latte prodotto in Italia non potrebbe essere consegnata. Un comportamento che consente di rinviare di qualche mese il problema “eccedenze”, ma non di risolverlo. Che allarma i trasformatori, che si chiedono cosa accadrà alle quotazioni quando le forme in più, per ora in fase di stagionatura, arriveranno sul mercato. Il problema della sovrapproduzione di latte non riguarda quindi solo i Paesi del Nord Europa (molti dei quali avevano dichiarato le proprie intenzioni produttive ben prima della fine del regime quote), ma anche l’Italia, dove l’aumento produttivo non era annunciato, né programmato. E basta guardare il secondo grafico che pubblichiamo, che riporta le variazioni medie quadrimestrali del 2015 e del 2016 dei quattro formaggi vaccini Dop più importanti, per capire che la fine

IL TREND PRODUTTIVO TRA GENNAIO E APRILE

QUARTIROLO LOMBARDO 1,7 PARMIGIANO REGGIANO 6,9 GRANA PADANO 4,7 GORGONZOLA -0,4 ASIAGO 1,3

-1,0

0,0

1,0

2,0

3,0

LE VARIAZIONI MEDIE PER QUADRIMESTRE 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 -2,0 -4,0 -6,0 1° QUADR. 2015 ASIAGO

2° QUADR. 2015

GORGONZOLA

66 IL MONDO DEL LATTE

In entrambi i casi siamo di fronte a variazioni molto importanti, che evidenziano che solo da aprile, grazie ai nuovi contratti di acquisto del latte, le imprese di trasformazione industriali e cooperative hanno potuto regolare

3° QUADR. 2015

GRANA PADANO

1° QUADR. 2016

PARMIGIANO REGGIANO

4,0

5,0

6,0

7,0

8,0

meglio i propri flussi. Questo comportamento è ancor più evidente nel mondo del Gorgonzola, che a febbraio aveva messo a segno un +5,1% e ad aprile ha ridotto la produzione del 4,1%, e nell’Asiago, che nei mesi di febbraio e marzo aveva fatto registrare rispettivamente +7,3% e +5,7%, e che ad aprile, con la nuova campagna, ha ridotto del 7,1% le proprie produzioni. In conclusione, in mancanza di regole europee o nazionali che permettano di orientare meglio le quantità di latte prodotte con le effettive esigenze del mercato, si naviga a vista. Sperando che l’export continui ad avere i risultati degli ultimi anni.



IGIENE & SICUREZZA

GUIDA AL NUOVO ITER PER ESPORTARE IN EGITTO Le aziende devono registrarsi in un elenco di imprese autorizzate. La procedura è complessa, perciò l'ufficio Ice della capitale egiziana offre un supporto: ecco come fare per usufruirne di Ettore Soria

Il 30 dicembre 2015 il governo egiziano ha promulgato il decreto n.992/2015 concernente l’istituzione di un registro di imprese autorizzate a esportare nel Paese nordafricano. In sostanza, con questa norma, una serie di prodotti (compresi quelli lattiero-caseari) non possono essere messi in circolazione se l’impresa straniera che li produce non è ufficialmente registrata in tale elenco. La procedura di registrazione è assai complessa e le aziende italiane stanno incontrando grosse difficoltà. Perciò, su sollecitazione di Assolatte, l'Ice della capitale egiziana ha predisposto un desk per agevolare la registrazione. TEMPI La registrazione può essere fatta dalla società straniera o da chiunque (società/ufficio/

68 IL MONDO DEL LATTE

persona fisica) da essa incaricato La prima riguarda le fabbriche tramite delega autenticata in produttrici titolari di marchio Italia dalla Camera di Commercio commerciale, la seconda le e dal Consolato egiziano. società non produttrici, ma titolari La tempistica per la di marchi commerciali. registrazione è di circa sette Per la prima procedura i giorni dall'accettazione dei documenti da presentare sono: documenti (con copia in arabo 1) delega; e autenticazione del Consolato 2) autocertificazione rilasciata dall'azienda che o Ambasciata attesta il proprio egiziani in Italia) status giuridico e pagamento Le carte e i prodotti della dell'importo della devono fabbrica; registrazione alla 3) licenza del cassa del Goiec, essere funzionamento della con un Decreto tradotte fabbrica; ministeriale. in arabo 4) registrazione del marchio o licenza COSTI rilasciata dal titolare La registrazione ha del marchio alla un costo di 300 lire fabbrica che lo produce; egiziane, equivalenti a circa 50 5) certificato attestante il sistema euro. di gestione della qualità rilasciato DOCUMENTI da un ente riconosciuto a Le procedure della registrazione livello internazionale (Iaf o Ilac) sono suddivise in due tipologie. e stampa dell'area relativa


all'azienda sulla pagina web dell'ente certificatore. Per il secondo caso i documenti da presentare sono quattro: 1) delega e autocertificazione; 2) registrazione del marchio ed elenco dei prodotti fabbricati sotto il marchio; 3) licenza rilasciata da parte del titolare del marchio ai centri di distribuzione autorizzati a fornire il marchio; 4) certificato attestante il sistema di gestione della qualità rilasciato da un ente riconosciuto a livello internazionale (Iaf o Ilac) e stampa dell'area relativa all'azienda sulla pagina web dell'ente certificatore. Tutti i documenti devono essere legalizzati dalla Camera di Commercio e dal Consolato o dall'Ambasciata egiziani in Italia. Inoltre devono poi essere tradotti in arabo e legalizzati di nuovo dal Consolato o dall'Ambasciata egiziani in Italia prima di essere regolarmente presentati presso l'autorità governativa Goiec.

IL SUPPORTO DELL'ICE L’Ice fornisce un supporto alle aziende italiane per espletare tutte le pratiche. Si comincia con l’invio della delega dell’azienda italiana all’indirizzo e-mail (ilcairo@ ice.it), con cui incarica l’ufficio alla consulenza. In seguito, e prima della legalizzazione, l’azienda invierà tramite e-mail i documenti per una prima verifica e approvazione. Il personale dell’Ice si recherà al Goiec per il controllo. L’Ice informerà quindi l’azienda dell’esito della verifica e segnalerà eventuali modifiche da eseguire. L’azienda procederà alla legalizzazione dei documenti e li invierà all’Ice tramite corriere. Il personale Ice presenterà la domanda e pagherà l'imposta della registrazione al Goiec. Seguirà un follow-up sulla Gazzetta Ufficiale egiziana che pubblicherà l'avvenuta registrazione. Non sarà

rilasciata da parte del Goiec alcuna ricevuta o certificato attestante la registrazione. Per agevolare le aziende italiane, l’Ice de Il Cairo sbrigherà le pratiche gratuitamente: il pagamento sarà richiesto tramite fattura emessa dalla sede di Roma al termine della procedura di registrazione. A conferma e per accettazione, l’azienda dovrà restituire via e-mail (ilcairo@ice.it) il modulo di accettazione servizi compilato in ogni sua parte, debitamente firmato e timbrato.

Tutta la documentazione è disponibile sul sito www.assolatte.it nella parte riservata alle aziende associate



IGIENE & SICUREZZA

ZOONOSI: RIORDINATA LA NORMATIVA COMUNITARIA

Fino a oggi mancava un quadro giuridico generale per tutto il settore; ecco perché l'Ue ha predisposto il Reg. n.429/2016. Facciamo una carrellata dei contenuti principali di Ettore Soria

L’attuale normativa comunitaria in materia di sanità animale si compone di una serie di atti di base, collegati e interdipendenti, che definiscono le norme di sanità animale applicabili al commercio all’interno dell’Unione, all’ingresso nell’Ue di animali e prodotti, all’eradicazione delle malattie, ai controlli veterinari, alla notifica delle patologie e al sostegno finanziario in relazione alle diverse specie animali, ma manca un quadro giuridico generale che preveda principi armonizzati per tutto il settore. Proprio per ovviare a ciò, è stato pubblicato il Reg. (Ue) n.429/2016 relativo alle

mangimi. malattie animali trasmissibili NESSUN CONFLITTO TRA NORME (zoonosi) che modifica e Al fine di evitare qualsiasi abroga taluni atti in materia di sovrapposizione della sanità animale. legislazione comunitaria, Il Reg. (Ce) n.1069/2009 il nuovo ha stabilito le regolamento norme in materia si applica ai di sanità sia Le nuove sottoprodotti di pubblica sia regole origine animale animale per alcuni e ai prodotti sottoprodotti di si applicano derivati solo nei origine animale e solo nei casi casi in cui non prodotti derivati, in cui non siano previste al fine di prevenire norme specifiche o comunque c'erano leggi nel Reg. (Ce) ridurre al minimo specifi che n.1069/2009 i rischi per la e dove sussista sanità pubblica e un rischio animale derivanti per la sanità da tali prodotti, e, in particolare, animale. Ad esempio, il nuovo per tutelare la sicurezza regolamento non disciplina della catena alimentare e dei

IL MONDO DEL LATTE 71


IGIENE & SICUREZZA LE DEFINIZIONI DEI TERMINI PIÙ USATI ZONA UN'AREA DI UNO STATO MEMBRO, DI UN PAESE TERZO O DI UN TERRITORIO CON UNA DELIMITAZIONE GEOGRAFICA PRECISA, CHE OSPITA UNA SOTTOPOPOLAZIONE ANIMALE CARATTERIZZATA DA UN PROPRIO STATO SANITARIO RISPETTO A UNA O PIÙ MALATTIE SPECIFICHE OGGETTO DI ADEGUATE MISURE DI SORVEGLIANZA, CONTROLLO DELLE MALATTIE E BIOSICUREZZA. ZONA SOGGETTA A RESTRIZIONI UNA ZONA IN CUI SI APPLICANO RESTRIZIONI AI MOVIMENTI DI TALUNI ANIMALI O PRODOTTI E ALTRE MISURE DI CONTROLLO DELLE MALATTIE, AL FINE DI PREVENIRE LA DIFFUSIONE DI UNA MALATTIA PARTICOLARE AD AREE CUI NON SI APPLICANO RESTRIZIONI; UNA ZONA SOGGETTA A RESTRIZIONI PUÒ, SE DEL CASO, COMPRENDERE ZONE DI PROTEZIONE E DI SORVEGLIANZA: y ZONA DI PROTEZIONE UNA ZONA CHE CIRCONDA E COMPRENDE IL LUOGO DI UN FOCOLAIO, IN CUI SI APPLICANO MISURE DI CONTROLLO VOLTE A IMPEDIRE LA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA AL DI LÀ DELLA STESSA. y ZONA DI SORVEGLIANZA UNA ZONA, ISTITUITA ATTORNO ALLA ZONA DI PROTEZIONE, DOVE SI APPLICANO MISURE DI CONTROLLO VOLTE A IMPEDIRE LA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA AL DI LÀ DELLA ZONA DI PROTEZIONE. QUARANTENA IL MANTENIMENTO DI ANIMALI IN ISOLAMENTO SENZA CONTATTO DIRETTO O INDIRETTO CON ALTRI CHE SI TROVANO AL DI FUORI DELL'UNITÀ EPIDEMIOLOGICA, AL FINE DI IMPEDIRE LA DIFFUSIONE DI UNA O PIÙ MALATTIE SPECIFICHE, MENTRE GLI ANIMALI IN ISOLAMENTO SONO TENUTI SOTTO OSSERVAZIONE PER UN PERIODO DEFINITO E, SE DEL CASO, SOTTOPOSTI A PROVE E OGGETTO DI CURE. FOCOLAIO LA PRESENZA CONFERMATA UFFICIALMENTE DI UNA MALATTIA ELENCATA O DI UNA MALATTIA EMERGENTE IN UNO O PIÙ ANIMALI IN UNO STABILIMENTO O IN UN ALTRO LUOGO IN CUI SONO DETENUTI O SI TROVANO ANIMALI. le modalità di manipolazione dei sottoprodotti di origine animale e dei prodotti derivati nel quadro di misure di controllo delle malattie, quindi, tali questioni sono opportunamente normate da quello vecchio Analogamente, permane applicabile il Reg. (Ce) n.999/2001 recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili. Il campo di applicazione si estende agli animali selvatici, in quanto agenti di trasmissione di malattie che possono avere un effetto negativo sui settori dell’agricoltura e

72 IL MONDO DEL LATTE

dell’acquacoltura, sulla sanità pubblica, sull’ambiente e sulla biodiversità. PRINCIPALI NOVITÀ Campo di applicazione: a) agli animali detenuti e selvatici; b) al materiale germinale; c) ai prodotti di origine animale; d) ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati, fatte salve le norme del Reg. (Ce) n.1069/2009; e) alle strutture, ai mezzi di trasporto, alle attrezzature e a tutte le altre vie di infezione e al materiale coinvolto o potenzialmente coinvolto nella diffusione delle malattie animali trasmissibili. Elenco malattie: afta epizootica, peste bovina, peste

dei piccoli ruminanti, febbre catarrale degli ovini, vaiolo degli ovi-caprini, carbonchio ematico, listeriosi, ecc. (si veda tabella in basso). È stabilito l’obbligo per gli Stati membri di istituire e mantenere una base dati informatizzata degli animali terrestri detenuti. I modelli di certificati veterinari saranno elettronici (Traces). La Commissione può, mediante atti di esecuzione, stabilire elenchi di Paesi terzi e territori da cui deve essere autorizzato l'ingresso nell'Unione di specie e categorie specifiche di animali, materiale germinale e prodotti di origine animale. L’applicabilità del regolamento decorre dal 21 aprile 2021.

ELENCO DELLE MALATTIE (*) Ä PESTE BOVINA Ä PESTE DEI PICCOLI RUMINANTI Ä FEBBRE CATARRALE DEGLI OVINI Ä VAIOLO DEGLI OVI-CAPRINI Ä FEBBRE DELLA VALLE DEL RIFT Ä DERMATITE NODULARE CONTAGIOSA Ä STOMATITE VESCICOLOSA Ä PLEUROPOLMONITE CONTAGIOSA DEI BOVINI Ä MALATTIA DI NEWCASTLE Ä TUBERCOLOSI BOVINA Ä BRUCELLOSI BOVINA (B. ABORTUS) Ä BRUCELLOSI OVINA E CAPRINA (B. MELITENSIS) Ä CARBONCHIO EMATICO Ä ECHINOCOCCOSI Ä ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI (EST) Ä CAMPILOBATTERIOSI Ä LISTERIOSI Ä SALMONELLOSI (SALMONELLA ZOONOTICA) Ä COLI PRODUTTORI DI VEROCITOTOSSINE (VTEC) (*) PATOLOGIE DI BOVINI, BUFALINI E OVI-CAPRINI



NORMATIVE

IL MESSAGGIO DELL’ANTITRUST Nel documento con cui l’autorità assolve le industrie lattierocasearie ci sono chiare indicazioni per il settore agricolo di Salvatore Perazzi

Su queste pagine abbiamo già parlato della carenze del sistema agricolo italiano, esorta recente decisione dell’autorità Antritrust che, chi deve a intervenire con norme che facilitino dopo una lunga e dettagliata analisi, ha deciso una forte riorganizzazione produttiva in modo da di archiviare l’indagine sul settore lattierorendere il comparto più competitivo. caseario italiano. “Il prezzo del latte alla stalla – afferma il Come forse si ricorderà, tutto era partito la documento – negli ultimi anni si è mosso scorsa primavera, quando Coldiretti aveva perfettamente in linea con quelli europei e denunciato Assolatte e alcune imprese del internazionali, pur mantenendo, in ragione settore. “Gli agricoltori italiani sono vittime di degli elevati costi produttivi italiani, un comportamenti sleali da parte degli industriali accentuato differenziale positivo rispetto ai – aveva detto l’organizzazione agricola –. prezzi dei principali Paesi nordeuropei”. Le Imprese prive di scrupoli abusano della propria imprese di trasformazione italiane, cioè, si posizione dominante sul mercato, organizzano fanno carico dei maggiori costi di produzione cartelli, impongono prezzi del latte alla stalla al dei propri fornitori. di sotto dei costi di produzione”. La strada suggerita è quella dell’aggregazione, Durante l’indagine, gli esperti dell’autorità della ricerca dell’efficienza, dell’aumento della hanno intervistato rappresentanti capacità competitiva. Temi sui del mondo agricolo, cooperativo quali è il mondo agricolo a dover e industriale, esperti di economia lavorare. Fino a oggi del settore, uomini del ministero L’analisi non ha poi fatto emergere l’industria dell’Agricoltura. Hanno studiato elementi di criticità nei meccanismi numeri, carte, articoli di giornali. di trasmissione delle oscillazioni dei ha pagato E, cosa non da poco conto in costi nei settori a valle della filiera: i costi dovuti questo Paese, l’hanno fatto in nessun componente della filiera è in alla scarsa silenzio, con professionalità, anche grado di generare e trattenere extra se pressati da interrogazioni profitti a scapito degli allevatori efficienza parlamentari, sollecitati che operano nei mercati a monte delle stalle dal Governo, minacciati da dell’approvvigionamento. manifestazioni davanti agli uffici. Analizzando i singoli segmenti, l’autorità evidenzia che, alle AGGREGAZIONI E COMPETITIVITÀ attuali quotazioni del latte alla stalla, intere Gli uomini dell’Antitrust non si sono fatti filiere produttive e distributive, relative ad intimorire e hanno pubblicato un documento alcuni prodotti derivati del latte, non generano addirittura alcun valore, risultando il prezzo che smonta tutte le tesi accusatorie. Ma non realizzato agli scaffali della Gdo pari o inferiore si limita a questo: evidenzia anche le molte

74 IL MONDO DEL LATTE


ai costi totali di trasformazione e distribuzione. E a proposito delle presunte intese, gli esperti dell’autorità evidenziano che l’omogeneità dei prezzi alla stalla è riconducibile all’abitudine delle organizzazioni agricole di rendere pubbliche le condizioni negoziate con le imprese e di utilizzarle poi come punto di riferimento per i successivi accordi. Un comportamento davvero borderline, che potrebbe richiedere maggiori approfondimenti da parte dell’Antitrust. Approfondimenti che vorremmo vedere anche quando le stesse organizzazioni di fatto impongono alla parte industriale i prezzi, con manifestazioni e blocchi degli stabilimenti. Come si è letto, il documento di chiusura dell’indagine è molto chiaro e secco nei contenuti ed esprime soprattutto un concetto: le cose devono cambiare. Gli strumenti per farlo ci sono, il settore agricolo non può pensare di ignorare il nuovo quadro normativo e deve lavorare per superare un ritardo strutturale che porta a costi di produzione molto più elevati che negli altri Paesi europei. Costi che non si può chiedere di pagare all’industria o ai consumatori. PRODUTTORI ALLEATI E NON NEMICI Dato che non si è trovato un mostro da sbattere in prima pagina, la stampa nazionale

ha completamente ignorato la sentenza dell’Antitrust. Ci chiediamo cosa sarebbe successo, invece, se dall’indagine fossero emerse irregolarità. Quali titoli avremmo letto sulle pagine dei giornali, quale violenza ci sarebbe stata negli attacchi di chi ci ha denunciato? Invece nulla, il silenzio assoluto. Ma, sia chiaro, per noi questa vittoria ha un sapore amaro. Perché le difficoltà di chi produce latte non ci possono lasciare indifferenti o, ancor peggio, renderci felici. Gli allevatori sono i nostri partner, non i nostri avversari, sono i compagni con cui abbiamo iniziato un viaggio, non il nemico da sconfiggere. Auspichiamo quindi iniziative efficaci di politica agricolaindustriale che assicuri il sano e giusto equilibrio al fine di generare valore per tutti i player coinvolti: allevatori, trasformatori e distributori. Infine, invitiamo i nostri lettori a leggere il lungo Il documento conclusivo testo dell’indagine, perché integrale del l’autorità fornisce provvedimento davvero un quadro dell’Antitrust si può molto chiaro e scaricare dalla sezione approfondito del “indagini conoscitive” settore lattierodel sito caseario e delle www.agcm.it/ difficoltà che sta vivendo.



NORMATIVE

VERSO L’ETICHETTATURA D’ORIGINE L’iniziativa della Francia sembra aver fatto breccia tra le istituzioni comunitarie. Assolatte chiede garanzie e precisazioni di Leonardo Graverini

Nelle ultime settimane stanno emergendo importanti novità, a livello europeo e nazionale, sul tema dell’indicazione di origine in etichetta, sia obbligatoria sia volontaria.

Questa volta, invece, sarebbe intervenuto un accordo politico che dovrebbe consentire alla Francia di portare avanti un’iniziativa pilota per due anni. Numerosi Paesi hanno chiesto le ragioni INDICAZIONI D’ORIGINE OBBLIGATORIE dell’accordo e ne hanno contestato i A maggio dello scorso anno la Commissione contenuti, tanto che durante la riunione del europea aveva pubblicato le proprie Comitato “Santé” degli esperti nazionali della Commissione europea è emerso che la conclusioni, escludendo iniziative legislative, maggioranza degli Stati membri è contraria per l’obbligatorietà dell’indicazione d’origine in all’iniziativa francese, criticata sia per i contenuti etichetta degli ingredienti, evidenziando per i sia per le giustificazioni addotte. prodotti lattieri come sia preferibile mantenere L’Italia, dal canto suo, ha tenuto una posizione l’attuale sistema volontario di etichettatura, che non comporta oneri amministrativi per le autorità attendista, chiedendo regole uguali per tutta l’Unione. nazionali, né costi aggiuntivi per le imprese e A sostegno delle delegazioni contrarie è quindi per i consumatori. intervenuta anche Food Drink Europe Negli ultimi mesi, tuttavia, le con una lettera al presidente Juncker pressioni a favore dell’introduzione e ai commissari competenti. dell’indicazione di origine Chiesta La Commissione dovrà esprimersi obbligatoria sono aumentate, sia l’esclusione entro il 12 giugno 2016; in caso di da parte del Parlamento europeo, silenzio, la Francia potrebbe dare dove sono state presentate dei marchi applicazione alla normativa. specifiche risoluzioni, sia da parte registrati L’iniziativa della Francia è di alcuni Stati membri che hanno dall’obbligo preoccupante non solo perché notificato in materia proposte di minerebbe le basi del mercato normative nazionali. di indicare unico europeo e dell’armonizzazione Particolarmente importante è la l’origine normativa, ma anche perché proposta francese. Parigi ha infatti verrebbe a costituire un precedente presentato una proposta legislativa che darebbe ad altri Paesi membri destinata al latte alimentare, al l’occasione di proporre norme nazionali analoghe latte utilizzato nei prodotti lattieri e alle carni a quella francese. utilizzate come ingredienti. Va ricordato che in passato analoghe richieste dell’Italia, della Lituania e dell’Ungheria, erano state respinte dalla ORIGINE VOLONTARIA E INGREDIENTE PRIMARIO Negli ultimi mesi sono ripresi i lavori per Commissione europea e dagli altri Paesi.

IL MONDO DEL LATTE 77


NORMATIVE l’emanazione delle norme esecutive per l’indicazione di origine volontaria e per la definizione delle regole da seguire quando l’origine dell’ingrediente primario è diversa da quella dell’alimento. A tal fine è stata presentata una bozza di regolamento secondo la quale è necessario: - specificare l’origine o provenienza dell’ingrediente primario con lo stesso livello di precisione dell’origine del prodotto (es. prodotto italiano con latte tedesco) o con un livello di precisione minore nel caso di ingrediente primario originario da più di due Paesi (ad esempio, prodotto italiano con latte Ue); - in alternativa, si potrà utilizzare la dicitura “origine o provenienza di (nome dell’ingrediente primario) diversa”. A quanto risulta, la Commissione intende procedere all’adozione del regolamento applicativo velocemente, entro la fine di quest’anno. Trattandosi di un testo orizzontale, il regolamento

si limiterà a definire principi generali applicabili a tutti i settori, ma potranno essere definite linee guida europee per tener conto della specificità e della complessità di alcuni settori, come il lattiero-caseario. Riguardo alla bozza, Assolatte ed Eda hanno trasmesso una posizione alla Dg Santé e a Food Drink Europe, nella quale si chiede in particolare: - l’esclusione dei marchi registrati dall’ambito di applicazione del Regolamento e delle espressioni e delle immagini in essi contenute; - la definizione di “ingrediente principale”, che per il settore lattiero-caseario comprende il latte e gli ingredienti lattieri. Quando si utilizzano semilavorati, infatti, non è chiaro se le imprese debbano indicare l’origine di questo o invece del latte impiegato per la sua produzione; - flessibilità per il posizionamento dell’informazione sull’origine. La proposta in esame, infatti, prevede che tale indicazione sia riportata immediatamente dopo quella relativa all’origine dell’alimento; - un periodo transitorio di 24 mesi dalla pubblicazione del Regolamento prima della sua applicazione.

L’eccellenza ha un nome

www.francialatticini.com

Le mozzarelle dell’Agro Pontino



NORMATIVE

l’esperto risponde

Sull’etichetta di un formaggio senza lattosio scriviamo che la trasformazione del lattosio nei due zuccheri più facilmente assimilabili, glucosio e galattosio, “rendono il prodotto molto più digeribile”. Tale affermazione si configura come claim nutrizionale non previsto dal Reg. Ce n.432/2012? Bisogna anzitutto premettere che sui prodotti delattosati e sulle indicazioni ammesse per questi ultimi ci sono pochi riferimenti ufficiali. Allo stato attuale non esiste, infatti, una normativa condivisa su tali prodotti e – a livello nazionale – gli alimenti delattosati ricadono nell’ambito del quadro normativo dedicato agli alimenti destinati ad alimentazione particolare. A partire da luglio 2016, a seguito dell’applicazione del Regolamento Ue n.609/2013, sui prodotti destinati a specifici gruppi di popolazione che cancellerà la categoria degli alimenti destinati ad alimentazione particolare, il quadro normativo dei prodotti delattosati è destinato a cambiare: essi diverranno alimenti di uso corrente. Nell’attesa che vengano condivise disposizioni specifiche sulla possibilità di evidenziare l’assenza o la presenza ridotta di lattosio negli alimenti, come previsto dal Regolamento citato, Assolatte ha chiesto al ministero della Salute di fornire orientamenti ufficiali sull’inquadramento di tali prodotti e le indicazioni ammesse. Sul tema il dicastero si è espresso prima dell’estate 2015 richiamando soglie e indicazioni sul contenuto di lattosio in uso in Italia.

L’espressione “alta digeribilità” per i prodotti delattosati è in uso in Italia da oltre venti anni. A quanto è dato sapere, il ministero della Salute sarebbe dell’opinione che non si tratti di un claim salutistico ai sensi del Regolamento Ue n.1924/2006, anzi, andrebbe considerato come indicazione di una caratteristica attribuita al prodotto e non un’indicazione di un effetto del prodotto sulla salute. Rileviamo che i prodotti delattosati – in quanto alimenti destinati ad alimentazione particolare – sono soggetti alla procedura di notifica dell’etichetta al ministero della Salute e fino a oggi non ci risulta che un’indicazione sulla digeribilità (più o meno alta) di tali prodotti sia stata contestata dal ministero o dagli organi di controllo. Infatti, sono molti i prodotti delattosati in commercio che evidenziano tale caratteristica. Per quanto riguarda il caso specifico, non riteniamo che l’utilizzo dell’avverbio “molto” per evidenziare la maggior digeribilità del prodotto in questione, rispetto ad altri prodotti analoghi non delattosati, possa alterare significativamente il contenuto della frase. Per una persona intollerante al lattosio, la riduzione di quest’ultimo zucchero nei prodotti lattiero-caseari, che normalmente lo contengono, determina inevitabilmente un significativo (maggiore o minore che sia) aumento della digeribilità. L’aver accentuato la frase con il termine “molto” potrebbe, quindi, essere semplicemente inteso come modo per sottolineare una differenza consistente di digeribilità per un consumatore intollerante.

Secondo il ministero della Salute, i prodotti delattosati devono riportare in etichetta un’indicazione del tipo: “Il prodotto contiene glucosio e galattosio in conseguenza della scissione del lattosio”. Vista la rigidità data alla struttura della tabella nutrizionale nel Reg. Ue n.1169/2011, è corretto indicare il valore del glucosio e del galattosio al di fuori della stessa? L’indicazione del contenuto di glucosio e galattosio nella tabella nutrizionale costituiva una pratica in uso prima dell’applicazione del Regolamento Ue n.1169/2011 e delle recenti indicazioni ministeriali relative all’utilizzo di indicazioni sull’assenza o presenza ridotta di lattosio nei prodotti delattosati.

Il Regolamento Consumer Information detta disposizioni piuttosto stringenti sulle modalità di realizzazione della tabella nutrizionale. Laddove, quindi, la tabella nutrizionale è realizzata secondo quanto previsto dal Reg. Ue n.1169/2011 non c’è possibilità di riportare al suo interno informazioni relative a nutrienti che non siano esplicitamente previste da tale normativa (cogenti o volontarie che siano). L’indicazione sulla presenza di galattosio, richiesta dalle autorità nazionali, è un’informazione rivolta ai galattosemici che devono essere informati del fatto che, nonostante l’assenza di lattosio, il prodotto contiene comunque galattosio derivante dalla scissione del lattosio nei due zuccheri di base. A essere importante non è tanto l’informazione quantitativa (non potendo i galattosemici assumere galattosio in nessuna quantità, seppur minima), ma l’informazione qualitativa.

Produciamo una mozzarella con latte 100% di bufala, che però non è “Mozzarella di bufala Campana dop”. In etichetta non compare alcun riferimento alla Campania, né il marchio Dop, né altro simbolo o dicitura che possa indurre in errore l’acquirente. Ci viene tuttavia segnalato da un cliente che non possiamo scrivere in etichetta “Mozzarella di bufala”. È così? In base al Dm 21/7/1998, per questa tipologia di prodotto l’utilizzo della denominazione “mozzarella di bufala” non è consentito, ma è permesso indicare esclusivamente – anche nello stesso campo visivo – la denominazione di vendita “mozzarella” unitamente alla specificazione “di latte di bufala” a condizione che i singoli termini “mozzarella” e “di latte di

bufala” siano riportati in caratteri di uguale dimensione e che tra il termine “mozzarella” e la successiva specificazione “di latte di bufala” compaia l’indicazione di un nome di fantasia o il nome o ragione sociale o marchio depositato del fabbricante. Inoltre, lo stesso Dm vieta di apporre in etichetta riproduzioni o imitazioni del contrassegno specifico della Dop, cioè immagini o disegni di bufale o di teste di bufale.

80 IL MONDO DEL LATTE


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