IL MONDO DEL
L AT T E LUGLIO
2016 -
ANNO LXX
-
LATTE NEL MONDO MENSILE
POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE
70%
ROMA
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AUT MP-AT/c/RM
N. 7
IL
SPECIALE ASSEMBLEA
ORGANO UFFICIALE DI
ASSOLATTE
E DEL
COMITATO ITALIANO FIL-IDF
Salone delle Tecnologie per l’Industria Alimentare
25-28 OTTOBRE 2016
PARMA - ITALIA www.cibustec.it
IL MONDO DEL
L AT T E EDITORIALE Anche quest’anno l’Assemblea di Assolatte è stata un momento importante per il nostro settore. Su questo numero troverete ampi stralci degli interventi e delle relazioni e una sintesi della manifestazione, per cui non mi addentrerò nei singoli temi, ma mi limiterò a un breve commento generale. Non posso dire che in sala si respirasse aria di eccezionale ottimismo. Del resto, i dati sugli acquisti domestici parlano di una nuova struttura dei consumi, che mette in discussione i modelli del passato e penalizza alcuni prodotti del nostro settore, primo tra tutti il latte fresco. La fine delle quote, poi, associata al blocco russo e al calo della domanda cinese, ha creato problemi lungo tutta la filiera, che oggi si confronta con chi si è presentato più pronto all’appuntamento del 31 marzo 2015, data dello stop definitivo al regime. Infine, i dati macroeconomici fanno capire che la ripresa stenta ad arrivare. Dalle parole che abbiamo ascoltato, però, quel che mi ha colpito di più non sono le preoccupazioni per i problemi contingenti (del resto gli imprenditori sono maghi nel trasformare i problemi in opportunità), quanto il forte disappunto e il dispiacere sincero per il clima nel quale si lavora. Soprattutto nel mondo del food, infatti, continua a imperversare una continua e ingiustificata caccia alle streghe: non si cercano le cause dei problemi, ma fantomatici responsabili a cui addossarne le colpe. È un atteggiamento che fa male a tutti, che semina sfiducia e allontana i consumatori. Viene da chiedersi: cui prodest? A chi produce? Non credo! A chi trasforma? Neanche per sogno! A chi vende? Figuriamoci! L’ottimismo era poco, quindi, ma la grinta era tanta. La stessa di sempre, quella grinta che spinge a fare sempre meglio, a crescere, ad andare avanti e investire nonostante tutto e nonostante tutti. La determinazione di chi preferisce i fatti agli slogan, gli atti concreti alle tante parole che riempiono giornali e altri media, ma non le buste della spesa degli italiani.
Adriano Hribal
SOMMARIO
IL MONDO DEL
L AT T E N. 7
LUGLIO
2016 -
ANNO LXX
-
IL LATTE NEL MONDO MENSILE
ATTUALITÀ
Notizie Eda Notizie Fil/Idf News Libri
–
Notizie dalla Ue
ROMA
Amarcord
AUT MP-AT/c/RM
Editoriale
70%
1 5 8 10 14 20 36
POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE
PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG.
SPECIALE ASSEMBLEA
ORGANO UFFICIALE DI
ASSOLATTE
E DEL
COMITATO ITALIANO FIL-IDF
OPINIONI PAG.
6
Filiere più integrate per informare i consumatori di Paolo De Castro
ECONOMIA PAG. 55 PAG. 60 PAG. 63
Il prodotto perfetto per i millenials Le aziende scommettono sui delattosati In Europa si spende meno per il cibo
MERCATI PAG. PAG. PAG. PAG.
68 73 75 76
Export: quali effetti avrà la Brexit? Latte: nell’Ue produzione in crescita Prodotti lattiero-caseari: la borsa dei prezzi in Italia Formaggi Dop: l’andamento delle produzioni
IGIENE & SICUREZZA PAG. 78
Nuove norme per esportare in Corea del Sud
NORMATIVE PAG. 80
L’esperto risponde
A PAG 38 SPECIALE ASSEMBLEA ASSOLATTE
2 IL MONDO DEL LATTE
Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987 Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm Questa rivista è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. Ai sensi della legge 675/96 è nel suo diritto richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornamento o la cancellazione dei dati in nostro possesso. PREZZI DEGLI ABBONAMENTI: Italia: 118,00 euro Estero: 150,00 euro 1 copia: 11,50 euro Arretrati: 23,00 euro
Amarcord: QUANDO IL LATTE DIVENNE DI MODA Nell’Ottocento gli adulti ne consumavano poco, ma, grazie a un intraprendente milanese, il latte, in versione golosa, diventò popolare come bevanda salutare Forse non tutti sanno che uno degli artefici della diffusione del consumo del latte tra gli adulti non fu uno scienziato, ma un grande impresario teatrale, che contribuì al successo di compositori come Bellini, Rossini e Donizetti. Un milanese di nascita, ma napoletano d’adozione, tanto da meritarsi il soprannome di Viceré di Napoli: Domenico Barbaja. Lo racconta in modo divertente Rossano Zezzos, scrittore del Novecento, autore di tanti volumi dedicati a Milano e alle sue antiche botteghe. Barbaja non nacque né ricco né impresario, ma iniziò come semplice cameriere in un caffè milanese. La sua carriera fu velocissima anche grazie al fatto che per primo servì ai tavoli due bevande di sua “invenzione”: caffè con schiuma di latte (antenato del cappuccino) e cioccolata calda. “Ben presto – racconta Zezzos – la bevanda si diffuse ovunque e fu un’epidemia. La moda era lanciata, e le signore eleganti e gli zerbinotti ordinavano con sussiego una Barbajada. Poi lentamente la passione del latte si generalizzò”. Tant’è che Barbaja, da cameriere, divenne imprenditore e aprì una serie di locali. Del resto, nell’Ottocento “di latte se ne beveva poco: erano tempi di salute grossa e di idee inculcate col martello. Il vino è il latte dei vecchi, si diceva. Era così poco apprezzato in Milano il latte (buono per i bambini, un adulto sarebbe arrossito sin alla radice dei capelli se fosse stato scoperto con un bicchiere
di latte in mano)”. “Le latterie erano ancora lontane: al loro sviluppo concorsero molti elementi: l’aumento dell’occupazione, l’espandersi della città, la demolizione delle cascine e – soprattutto – il diffondersi delle regole igieniche. E si cominciò a dire: Volete la salute? Bevete il latte!” Certo Milano era una zona di facile conquista per il nostro latte: città grande e in crescita, ricca, circondata da campagna e allevamenti. Da moda ad alimento di largo consumo e in pochi anni “il latte diventa ristoro dei malati, conforto di coloro che non possono spendere ed hanno pur diritto di non morire di fame. Latte: tesoro alimentare completo, con tutti gli elementi; buono bollente, quando si ritorna a casa infreddoliti e
reumatizzati, ottimo fresco, allorché si torna arsi da una passeggiata sotto il sole di luglio”. Secondo lo scrittore lombardo i consumatori di latte erano perfettamente riconoscibili per “un’espressione buona, calma, sulle loro guance non alterate da rossori improvvisi. Di chi ignora la gioia ingorda del vivere per mangiare, ma mette in pratica la nobile massima, simbolo della sobrietà onesta del mangiare per vivere”.
L’arrivo a Milano del caffè con schiuma di latte e della cioccolata calda si devono a un impresario teatrale
IL MONDO DEL LATTE 5
OPINIONE
SERVONO FILIERE INTEGRATE PER DARE PIÙ INFORMAZIONI AGLI SHOPPER opportuno discutere, invece che Con una risoluzione approvata negare. a Strasburgo durante la L’etichetta di origine è un sessione plenaria dello scorso ostacolo al commercio? Dipende maggio, il Parlamento europeo da come si fa. Un recente ha confermato, con 422 voti documento della presidenza favorevoli, 159 contrari e 68 olandese dell’Ue (stiamo astensioni, l’orientamento a parlando di un Paese che basa favore di un’etichetta europea la sua economia sul libero che preveda l’indicazione commercio), rileva come la obbligatoria di origine o del luogo digitalizzazione dell’informazione di provenienza degli alimenti. abbia portato a una domanda più In seguito all’impegno degli forte da parte dei consumatori di europarlamentari nel lungo indicazioni sulle caratteristiche dibattito sulle informazioni dei prodotti e sui processi di in etichetta, esiste già una produzione. Questa domanda legislazione che impone l’obbligo si accompagna alla percezione dell’indicazione di origine per che, dove non vi sia accesso molti prodotti alimentari, quali all’informazione, esistano una gli ortofrutticoli e quasi tutti i tipi segretezza e un “anonimato di carne fresca (bovina, suina, del produttore”, dalle ricadute ovina, caprina e di volatili). Con negative. Esiste, insomma, l’ultima risoluzione approvata, gli europarlamentari hanno proposto un bisogno di “contatto” con il produttore e con il territorio che l’obbligo di etichettatura di dove il cibo viene prodotto. Tutto origine a livello Ue sia estesa ad questo finisce per ampliare un altri settori, in particolare a tutti concetto di qualità che, anche tra i tipi di latte, ai prodotti lattieroi consumatori italiani, si è esteso caseari e quelli a base di carne, molto al di là della cornice valutando inoltre la possibilità di concettuale cui siamo abituati, includere altri prodotti alimentari dell’eccellenza e unicità del mono-ingrediente o con un prodotto. I consumatori globali ingrediente prevalente. consapevoli La motivazione misurano la principale qualità anche dell’iniziativa Il Parlamento sul processo di parlamentare europeo produzione, su è fornire temi come la informazioni insiste trasparenza sulla supplementari e sull’indicazione provenienza, la più trasparenti agli sostenibilità, shopper, in modo in etichetta il benessere che possano dell’origine animale, la scegliere i prodotti degli alimenti salute e l’equa che ritengono remunerazione migliori. Il luogo dei produttori, di provenienza è come dimostrano tra le informazioni i marchi Fair Trade. verso cui i consumatori Quando si considerano queste sembrano più sensibili, riflesso domande d’informazione una di un cambiamento sempre per una (c’è chi è interessato più evidente del rapporto al contenuto di glutine, chi al tra consumo e produzione vegetariano o al benessere alimentare. Mutazione che è
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di Paolo De Castro, parlamentare europeo animale, chi non vuole sfruttare i Paesi poveri, chi all’origine e così via), non si può che attestarne la natura di “nicchia”. Ma sono una massa di nicchie diverse. Per parafrasare un vecchio motto di un innovatore americano, non parliamo più di mercato di massa ma di una massa di mercati. I consumatori di nicchia possono essere minoranze molto attive e capaci di orientare il grosso dell’opinione pubblica. Lo si vede soprattutto nei momenti di crisi, quando un prodotto o un ingrediente finiscono al centro dell’arena mediatica per essere incolpati dei fenomeni più vari. Nonostante il cibo sia oggi più sicuro che mai, queste crisi periodiche creano un atteggiamento diffuso, scettico e critico da parte dei cittadini. Il cibo è diventato un fatto globale. Questo porta nuovi vantaggi, ma anche rischi, con i consumatori sempre più esposti a scandali veri e presunti. In questo contesto è necessario stabilire un nuovo legame
SERVONO FILIERE INTEGRATE PER DARE PIÙ INFORMAZIONI AGLI SHOPPER di fiducia fra produttore e superare non è la tecnologia, ma consumatore. Uno dei modi per le spaccature nella compagine farlo è l’indicazione dell’origine produttiva, che dovrebbe dei prodotti in etichetta. promuoverla. Mi riferisco Detto questo, è alla grande evidente che, dal frammentazione punto di vista delle filiere Inserire pratico, avere europee e alla un approccio disomogeneità sui pack la europeo uniforme non solo tra tracciabilità alle informazioni agricoltura e in etichetta è di industria, ma digitale è la fondamentale all’interno degli nuova frontiera importanza. stessi segmenti per indicare Essere della catena uniformi dando di fornitura l’origine informazioni agroalimentare. che intercettano Come dimostra in una domanda di parte l’esperienza “qualità” sempre diversa: come delle Dop e Igp, l’indicazione è possibile? La progressiva dell’origine in etichetta può digitalizzazione delle etichette, in avere un impatto economico, modo che il consumatore possa oltre che sociale, solo se si trovare tutte le informazioni accompagna a una maggiore che desidera, a partire da un integrazione delle filiere. E le più codice a barre sulla confezione grandi innovazioni digitali degli è una strada praticabile, su cui ultimi 15 anni, da Apple a Uber, si sta sperimentando da anni. hanno fatto breccia perché non Il problema che non si riesce a hanno inventato solo prodotti,
ma creato nuove filiere. A meno che non si tratti di acquisizioni o fusioni, questo approccio resta ancora tabù nell’agroalimentare, che si è consolidato in un altro contesto storico ed economico. Ma come restaurare la fiducia nel consumatore se le diverse parti del complesso agroalimentare non hanno fiducia le une nelle altre? Filiere integrate porterebbero a sistemi d’informazione interoperabili e con gli stessi standard a livello europeo, se non – com’è nell’ambizione di trattati commerciali come il Ttip – euroamericano. Il lavoro di squadra è la premessa di un’etichetta digitale capace di dare tutte le informazioni che i consumatori globali considerano necessarie (ognuno trovando quella che ritiene più importante) con costi aggiuntivi e ostacoli commerciali minimi per le imprese. Su questo il lavoro da fare è ancora tanto, non solo in Europa.
L’eccellenza ha un nome
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Le mozzarelle dell’Agro Pontino
ATTUALITÀ_UE DIBATTITO SULLE MISURE, L’EXPORT CONTINUA A CRESCERE
PRODUZIONE SENZA LIMITI di Rosanna Pecere In occasione dell’audizione al Parlamento europeo, il presidente di Eda Michel Nalet è intervenuto sul tema delle misure nazionali straordinarie per limitare la produzione lattiera e ha spiegato che “l’attuale situazione di difficoltà per il settore lattiero-caseario europeo non deriva solo dalla fine del regime delle quote lattiere”. Le difficoltà riguardano tutta la filiera, le industrie di trasformazione e i produttori di latte. Per Nalet è necessario sviluppare un modello efficiente di business nel contesto più ampio di strategie europee focalizzate ad aprire nuovi mercati per i prodotti comunitari. Il presidente ha concluso il suo intervento ricordando la necessità di promuovere e difendere l’elevato valore nutrizionale e salutistico dei prodotti lattieri, che spesso sono oggetto di disinformazione. Il tema della gestione della produzione lattiera per riequilibrare l’offerta di prodotti Ue resta al centro delle discussioni, sia tra gli eurodeputati
della commissione Agricoltura sia nel consiglio dei ministri. La possibilità d’intervenire con misure straordinarie nazionali per ridurre la produzione lattiera (per un periodo limitato di sei mesi), decisa nel consiglio Agricoltura di aprile, non è stata utilizzata neanche dai Paesi proponenti. D’altra parte, intervenire rappresenterebbe una limitazione alla competitività per alcuni Paesi che, pur avendo difficoltà strutturali, hanno una vocazione all’esportazione; altri membri dell’Unione hanno addirittura impostato una strategia nazionale orientata all’esportazione, rafforzando la competitività e incrementando la produzione. Intanto, i primi dati del secondo semestre 2016 indicano un’inversione di tendenza: la produzione sta rallentando, mentre prosegue l’andamento positivo dell’export Ue. Vedremo nei prossimi mesi se questi segnali positivi saranno confermati.
EDA AL COMMISSARIO UE ALLA SALUTE: “IMPORTANTE TUTELARE LE DENOMINAZIONI D’ORIGINE E NO A REGOLE NAZIONALI SU ETICHETTE” Eda ha incontrato il gabinetto del commissario europeo alla Salute Vytenis Andiukaitis. Si è discusso dell’importanza di mantenere la tutela delle denominazioni lattiere attualmente esistenti, ma anche di rafforzare l’armonizzazione delle definizioni Ue, ad esempio per i formaggi. Eda ha spiegato per quali ragioni l’approccio della “riformulazione degli alimenti” (con target di riduzione di zuccheri, grassi e sale) non è adatto a valorizzare la caratteristiche nutrizionali dei prodotti lattieri, che hanno un ruolo importante per una dieta equilibrata. Sul tema dell’indicazione dell’origine degli ingredienti in etichetta, la Commissione avrebbe confermato la non opposizione al progetto pilota francese, che riguarda latte, prodotti lattiero-caseari e carni. Eda ha spiegato la difficoltà di adattare le etichette in tempi brevi per una gamma estesa di prodotti e ha espresso preoccupazione per il proliferare di iniziative nazionali in materia di etichettatura d’origine.
PRATICHE SLEALI NELLE RELAZIONI COMMERCIALI: IL PARLAMENTO EUROPEO RECLAMA REGOLE PIÙ SEVERE Di recente il Parlamento europeo si è espresso contro le pratiche commerciali sleali, in particolare quelle della grande distribuzione organizzata, che minano la sostenibilità e il futuro delle aziende agricole. Si tratta di un primo, seppur ancora limitato, risultato: la votazione quasi all’unanimità della relazione dell’onorevole Czesak, con cui il Parlamento europeo riconosce finalmente l’esistenza del problema e chiede alla Commissione europea di legiferare di conseguenza. Il sistema di accordi volontari tra fornitori di prodotti alimentari e distributori (Supply chain initiative) non sembra offrire sufficienti
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garanzie, in particolare per i piccoli fornitori, che sono reticenti a presentare contestazioni. La possibilità dell’anonimato e, in caso di contestazioni, la supervisione da parte di un organismo esterno, potrebbe effettivamente apportare un miglioramento nel funzionamento del sistema e avere un effetto dissuasivo sulle pratiche abusive. Il lavoro da fare resta ancora molto, ma ci sono alcuni segnali incoraggianti come, per esempio, la ripresa dei lavori del “Forum di alto livello” sulla catena dell’approvvigionamento alimentare, annunciata recentemente dalla Commissione europea.
DA FOODDRINKEUROPE CONTENUTI WEB SULLA CIRCULAR ECONOMY FoodDrinkEurope ha aperto un nuovo spazio sul proprio sito intitolato: “Ingredients for a Circular Economy”. Lo scopo è quello di raccogliere e presentare esempi concreti di cosa fa l’industria alimentare per progredire verso la “circular economy”. Per esempio, attraverso le attività di prevenzione degli sprechi e con l’uso di tecnologie per ottimizzare i processi produttivi, ridurre l’utilizzo d’imballaggi, preservare le risorse come l’acqua e l’energia necessarie per la produzione. Il sito utilizza una grafica semplice, segnalando le attività realizzate dalle industrie per contribuire a rendere sostenibile l’insieme delle operazioni nella catena alimentare. In aggiunta, sono evidenziate alcune raccomandazioni per le autorità pubbliche, con l’obiettivo di fare progressi nella direzione della crescita sostenibile e dell’innovazione, per costruire un’economia più circolare. Questo l’indirizzo del sito: www. circulareconomy.fooddrinkeurope.eu
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ATTUALITÀ_EDA
STALLO TRA LE DUE SPONDE DELL’OCEANO TANTI I NODI DA SCIOGLIERE PER APRIRE I MERCATI UE-USA di Rosanna Pecere
L’Eda “Door Knock” di Washington dello scorso maggio è stato occasione di incontro e discussione tra la delegazione dell’associazione lattiera europea e alcuni tra i più rappresentativi organismi coinvolti nel processo di decision making che interessa l’agricoltura statunitense. Eda, infatti, ha voluto approfondire lo stato dell’arte delle trattative legate al Ttip e al processo di ratifica del Tpp, ha affrontato il tema delle indicazioni geografiche e degli Ogm e ha chiesto chiarimenti circa le condizioni imposte dagli Usa alle esportazioni europee, in particolare quelle di burro. Il mercato lattiero-caseario statunitense sta vivendo un periodo particolarmente florido. Le proiezioni dell’Usda riferite al 2016 parlano di un incremento dell’1,8% rispetto al 2015, crescita che nel 2017 dovrebbe diminuire intorno all’1,3 per cento. Il prezzo del burro appare particolarmente alto (4.000 euro/tons), mentre quello dei formaggi è sottoposto a una costante pressione verso la riduzione. Complessivamente, la
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popolazione statunitense ha una visione positiva della funzione dei prodotti lattieri nell’alimentazione e spesso i consumatori prediligono quelli a elevato valore aggiunto come i formaggi, contribuendo a un innalzamento generale dei prezzi. Ciononostante, la maggiore presenza delle bevande vegetali alternative al latte si fa sentire anche negli Stati Uniti e questo potrebbe avere un impatto negativo sull’andamento del consumo procapite di latte e di prodotti lattiero-caseari. ACCORDI: IL TPP ACCELERA, IL TTIP FRENA Il Congresso americano ha accelerato le procedure per la ratifica del Tpp (Trans-Pacific Partnership), l’accordo per la riduzione dei dazi nelle relazioni commerciali tra 12 Paesi (Usa, Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Peru, Singapore, Vietnam), siglato lo scorso febbraio, nonostante lo scetticismo nei confronti dei canadesi. Il Ttip, invece, sta vivendo una fase di stallo. Dopo i progressi ottenuti
ATTUALITÀ EDA con le precedenti fasi negoziali, le delegazioni stanno trattando questioni molto delicate, per le quali al momento non si vedono soluzioni. Oltre alle difficoltà negoziali, c’è un problema di opinione pubblica. La campagna elettorale negli Usa e la pubblicazione del dossier sul Ttip da parte di Greenpeace, stanno facendo progressivamente diminuire il consenso dei cittadini sull’accordo. Risulta quindi irrealistica la scadenza del 2016 per la chiusura dei negoziati, come aveva annunciato Obama. SUI PESTICIDI STRADA IN SALITA La questione delle norme sanitarie e fitosanitarie rientra nelle principali problematiche in discussione legate al nostro settore. I negoziatori statunitensi hanno sottolineato i progressi fatti per quel che riguarda i controlli alle importazioni, l’analisi dei rischi e la certificazione. Permangono differenze interpretative per la verifica del tenore delle cellule somatiche e per l’uso dei pesticidi. L’Ue è anche preoccupata per l’impatto che l’implementazione del Food Safety Modernization Act (Fsma) potrà avere sulle esportazioni europee e insiste sul considerare una priorità la risoluzione delle criticità legate al “Grade A” (che riguarda l’accreditamento di imprese europee per l’esportazione di yogurt e latte fermentato negli Usa). Di recente il commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan ha ribadito che non si raggiungerà un accordo sull’accesso al mercato se non si troverà prima una soluzione per il “Grade A” nel comparto lattiero. L’equivalenza dei sistemi normativi di igiene e sicurezza alimentare continua a essere un problema di interpretazione: gli Stati Uniti tendono verso un sistema basato sulla valutazione dei rischi; il modello Ue, invece, si regge sull’approccio precauzionale. Ma la problematica principale riguarda la competenza dell’Unione a negoziare a nome delle autorità competenti dei singoli Paesi: gli Usa sostengono che la parte europea è composta da autorità nazionali, e, quindi, vorrebbe trattare sulla base di un approccio country by country. L’Ue, da parte sua, sostiene la necessità di accordi con i 28 Paesi sulla base del quadro generale delle norme e dei regolamenti comunitari sull’igiene e la sicurezza degli alimenti. In generale, l’industria lattiero-casearia europea ha sempre mostrato interesse per la conclusione degli accordi e si è adoperata in tutte le fasi negoziali per giungere a un compromesso sui diversi capitoli che soddisfi entrambe le parti. IN ORDINE SPARSO SUGLI OGM Quello degli Ogm è un tema complesso per una differenza sostanziale nell’applicazione pratica tra i Paesi Ue, ma anche negli Stati Uniti. Il Vermont, ad esempio, ha imposto per legge l’etichettatura degli Ogm anche sui prodotti importati. Negli altri Stati federati, invece, questo provvedimento non è previsto. Inoltre, alcune aziende già prevedono anche per gli Usa sistemi volontari di indicazione di assenza di Ogm. D’altra parte le divergenze di vedute sul tema nei vari Stati
12 IL MONDO DEL LATTE
Ue rafforzano la convinzione Usa di negoziare in via bilaterale con i singoli Paesi alcune tematiche. INDICAZIONI GEOGRAFICHE OSTACOLO ALTISSIMO Quello delle indicazioni geografiche rimane uno dei temi più delicati da affrontare e le posizioni sono ancora molto distanti. Washington sostiene che l’intransigenza dell’Ue sul riconoscimento delle indicazioni geografiche nel mercato statunitense rappresenti un ostacolo al progresso delle trattative e ha chiesto espressamente a Eda di farsi portavoce a Bruxelles della realtà commerciale americana, basata sul sistema di registrazione dei “trademarks”. Inoltre, nei diversi contatti con le organizzazioni e le associazioni Usa è emerso chiaramente che gli Stati Uniti non accettano che il metodo utilizzato nel Ceta sia la base negoziale per un compromesso sulla questione delle Ig nel Ttip. COMPROMESSO PER I DAZI SUL BURRO Durante la riunione organizzata da Eda si è svolto un intenso dibattito sull’imposizione, senza preavviso, della “Clausola Speciale di Salvaguardia” del Wto sulle importazioni di burro europeo da parte degli Stati Uniti nel 2015, che ha comportato un aumento esponenziale dei dazi all’ingresso negli Usa per questo prodotto. Non c’è stata una vera risposta tecnica da parte dell’Usda, ma una giustificazione politica che ha fatto intendere che la misura fosse necessaria a seguito della conclusione dell’accordo Tpp. Si è comunque trovato un compromesso per il prodotto Ue, che prevede che i quantitativi di burro già contrattualizzati e in transito non avrebbero subito alcuna imposizione tariffaria. Da parte statunitense si teme però che questo costituisca un incentivo per esportare maggiori quantità di burro Ue nel 2016. Comunque, i dati recenti mostrano che le esportazioni di burro dell’Ue sono aumentate, ma rimangono una percentuale bassa (1/2%) rispetto al totale della produzione americana.
Phil Hogan, commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale nella Commissione Juncker
ATTUALITÀ FIL/IDF
IL COMITATO FIL HA UN NUOVO PRESIDENTE
L’INCARICO A LUCIANO NEGRI di Chiara Fabrizi Con la recente assemblea del Comitato italiano Fil/Idf si è chiuso il mandato quadriennale da presidente di Leo Bertozzi, iniziato nel maggio del 2012. Ora il testimone è passato nelle mani del manager della cooperativa sarda Arborea Luciano Negri. “Durante questo quadriennio – ha ricordato Bertozzi durante l’assemblea – abbiamo cercato di promuovere in maniera sempre più attiva il ruolo e il lavoro del Comitato stesso e, in maniera più ampia, della Federazione, partecipando attivamente ai World Dairy Summit e agli incontri periodici nelle varie aree tematiche di lavoro”. La riunione del Comitato italiano Fil/Idf è stata l’occasione per ricordare le molte attività svolte in questi anni, a partire dalla sensibilizzazione degli esperti per un maggior coinvolgimento e partecipazione ai lavori della Federazione attraverso l’organizzazione di una serie di incontri aperti ai soci e a tutti gli interessati, durante i quali gli esperti italiani hanno illustrato l’attività e le tematiche specifiche discusse nelle diverse aree di lavoro della Fil. “Sempre con il medesimo obiettivo – ha sottolineato Bertozzi – abbiamo supportato il convegno di Piacenza organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dedicato alla sostenibilità delle produzioni animali e l’incontro tra i soci del Comitato con uno degli autori della monografia Fil sul sale in caseificazione e sulle tecniche per una sua possibile riduzione”.
Leo Bertozzi, presidente uscente del Comitato italiano Fil/Idf
14 IL MONDO DEL LATTE
Ed è proprio quell’incontro che ha dato lo spunto all’avvio di un nuovo lavoro dedicato alle eccellenze casearie nazionali, volto alla raccolta bibliografica dei parametri tecnologici e compositivi dei formaggi a denominazione d’origine. Un percorso che si è chiuso con la presentazione della ricerca in occasione del convegno “Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a Confronto” organizzato a Piacenza lo scorso marzo in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Parma e Associazione Italiana Tecnici del Latte. Target di riferimento del convegno sono stati i giovani ricercatori, mentre gli obiettivi della due giorni di lavori sono stati diffondere le ricerche condotte in ambito lattiero-caseario, promuovere il confronto con le imprese e stimolare curiosità e interesse per una partecipazione al mondo Fil/Idf anche della componente giovane della ricerca, puntando così a una maggiore presenza sui tavoli federativi. “Appuntamento che ha riscosso grande apprezzamento tra gli oltre 70 partecipanti – ha ricordato Bertozzi –. Il coinvolgimento di relatori dal mondo della produzione ha permesso di sviluppare un dibattito e un dialogo con i giovani provenienti dai diversi centri di ricerca italiani. Non è invece stata raggiunta quella presenza sperata nel mondo delle imprese”. Il presidente uscente ha poi ricordato il ruolo che l’Italia ha avuto all’interno della Federazione fin dal 1903, anno in cui la Fil/ Idf è stata fondata. Una Federazione che negli anni è cambiata nell’ottica della globalizzazione del mercato. “Le imprese hanno assunto un ruolo sempre più rilevante con esperti e gruppi di lavoro presenti e attivi nelle varie aree – ha continuato l’agronomo –. I Comitati nazionali sono sempre più l’espressione delle maggiori imprese lattiero-casearie o delle loro associazioni, che indirizzano in modo significativo il mondo della ricerca. La Fil rappresenta l’ambito in cui questo complesso di interessi e attività viene presentato e affrontato, mediando posizioni, esperienze, realtà, diverse e anche contrastanti”. Motivo per il quale, secondo Bertozzi, “è giunto il momento
ATTUALITÀ FIL/IDF
Lorenzo Morelli (sopra) e Adriano Hribal, vicepresidenti del Comitato italiano Fil/Idf
di decidere se il settore lattiero-caseario italiano vuole essere presente in modo fattivo a questo tavolo globale. Il Comitato italiano Fil è lo strumento per il collegamento della dimensione nazionale con quella internazionale del settore latte nel suo complesso: produzione, trasformazione, commercializzazione, ricerca e anche elemento specifico tutto italiano, salvaguardia, attraverso i Consorzi di tutela”. Bertozzi ha poi ricordato gli importanti
riconoscimenti dati dalla Federazione a esperti nazionali in questi ultimi quattro anni: l’assegnazione nel 2014 del Prize of Excellence a Silvia Orlandini e la nomina, avvenuta lo scorso anno, di Piercristiano Brazzale nello Science and Programme Coordination Committee (Spcc). La relazione è stata, inoltre, l’occasione per accennare alle difficoltà del Comitato nel reperire risorse umane e finanziarie utili allo
IN RICORDO DI CESARE CORRADINI Dopo una rapida, quanto drammatica malattia, pochi giorni fa è venuto a mancare l’amico Cesare Corradini. Professore ordinario di Chimica e Tecnologia del Latte presso la Facoltà di Agraria di Udine, Corradini aveva da poco compiuto ottant’anni: un’intera vita dedicata a studiare e ad approfondire i segreti del latte e della tecnologia lattiero-casearia. Durante la sua lunga carriera, il professor Corradini aveva avuto numerosi incarichi importanti: era stato direttore del Dipartimento di Scienze degli Alimenti a Udine e presidente del Comitato italiano della Fil-Idf, incarico questo che ha ricoperto per più dieci anni. Convinto sostenitore del ruolo della Federazione internazionale, struttura che conosceva bene avendone fatto parte per quarant’anni, Corradini non si stancava mai di coinvolgere e stimolare la presenza degli
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esperti italiani - e dei giovani - ai vari tavoli internazionali, perché il miglioramento dei prodotti passa solo ed esclusivamente attraverso lo studio e l’approfondimento di tutti gli aspetti della filiera. Autore di innumerevoli pubblicazioni, aveva una visione molto moderna del settore e, pur apprezzando e conoscendo come pochi i prodotti della nostra grande tradizione, era molto attento alle novità. Grazie al suo impegno e ai suoi accorti suggerimenti, il Comitato ha organizzato manifestazioni di respiro internazionale, come la Settimana analitica di Parma, la Settimana della tecnologia a Sirmione e infine il Summilk, il Summit mondiale che nel 2011 ha portato a Parma più di 1.200 esperti da tutto il mondo. Evento che non veniva organizzato nel nostro Paese dagli anni Cinquanta Corradini era un uomo
coraggioso e di acuta intelligenza, sempre disponibile ad ascoltare, ma profondamente convinto delle proprie idee. Il nostro pensiero va anche alla moglie a alla famiglia, che gli sono stati sempre vicini. A noi piace ricordarlo sorridente, la sera della cena di gala del Summilk, con il Presidente della Federazione Richard Doyle.
ATTUALITÀ FIL/IDF svolgimento di un ruolo evidente e incisivo al dibattito in corso a livello federativo circa il ruolo della Global Dairy Platform, rispetto all’attività della Federazione che è costituita da Comitati Nazionali che sono l’espressione di tutta la filiera produttiva, compreso il mondo scientifico. Dibattito, quest’ultimo, per il quale il Comitato italiano ha rivendicato per la Fil il ruolo
Luciano Negri, nuovo presidente del Comitato italiano Fil/Idf
di primo, principale ed esclusivo partner tecnicoscientifico per le organizzazioni intergovernative, Fao e Codex in primis, così come verso le autorità. A chiusura del suo intervento Bertozzi ha ringraziato il Consorzio del Parmigiano Reggiano che lo ha sostenuto durante il mandato, Afidop per il contributo dato negli ultimi anni, i due vicepresidenti Hribal e Morelli, i membri del Consiglio e tutti i soci e gli esperti nazionali. Chiuso un quadriennio, se ne apre un altro. L’assemblea dei soci ha nominato Luciano Negri nuovo presidente del Comitato italiano Fil/Idf per il quadriennio 2016-2019. Spetterà ora al manager della cooperativa sarda 3A Arborea l’onere e l’onore di proseguire nel lavoro di promozione, attrazione e coinvolgimento degli operatori nazionali verso il mondo Fil/Idf.
Calendario degli appuntamenti Fil/Idf 2016: Idf Mastitis Conference, 7 settembre, Nantes, Francia Idf World Dairy Summit, 16-21 ottobre, Rotterdam, Olanda
2017: Idf/Iso Analytical Week, 14-18 maggio, Madison, Usa Idf World Dairy Summit, Tbd, Istanbul, Turchia
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LATTE NEL MONDO MENSILE
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ATTUALITÀ news
COOPERATIVA LATTE ARBOREA Sessant’anni di latte e prodotti caseari sardi
Dal 1956 l’azienda è cresciuta in modo costante. Oggi esporta in 25 Paesi con un fatturato che supera i sette milioni di euro
Un anno importante il 2016 per la Cooperativa Latte Arborea, perché festeggia i 60 anni di vita. Era il 1956 quando sui territori del Campidano di Oristano, da poco bonificati dalla riforma agraria iniziata a partire dagli anni Venti, fu fondata la Cooperativa Assegnatari Associati Arborea 3A. Quest’opera di bonifica trasformò le terre, fino ad allora paludose, nella zona fertile che è oggi e che è diventata il più importante centro agricolo e alimentare della Sardegna. Di decennio in decennio l’azienda è cresciuta fino a raggiungere una produzione annua di 200 milioni di litri di latte, tutto prodotto dalle 40.000 mucche appartenenti ai 234 allevamenti associati. Arborea è diventata con il tempo il principale polo produttivo del comparto
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lattiero–vaccino della Sardegna e si è posizionata al quarto posto in Italia nel segmento del latte Uht. La recente acquisizione di Fattorie Girau ha permesso all’azienda di affiancare ai tradizionali prodotti vaccini anche latte, yogurt e formaggi di capra e pecora, prodotti di grande interesse per il consumatore, sempre più interessato al benessere e al gusto. Focalizzata sull’innovazione, Arborea ha recentemente arricchito la sua offerta di nuovi item. Le ultime referenze pronte per il mercato sono il burro e il mascarpone senza lattosio. L’azienda propone inoltre Wey, la bevanda a base di siero di latte con purea di frutta, mango, Ace e passion fruit, nella nuova versione Uht da 200 ml. Grazie alle proteine e ai sali minerali naturali
del siero del latte, Wey dona Le ultime energia al corpo ed è ideale come novità lanciate ricostituente sono anche dopo il burro e il un’attività sportiva o come mascarpone rinfrescante senza lattosio durante la calura estiva in arrivo. Si rivolgono invece all’Horeca, ma guardano con interesse anche al segmento dei cash and carry, i nuovi preparati per gelato in asettico nel formato da un litro, nei gusti crema, fior di latte e cioccolato, che contengono ingredienti naturali e genuini tipici dei prodotti Arborea e sono costituiti per i due terzi da latte fresco e crema di latte. Possono essere utilizzati come semplici basi oppure si possono miscelare con altri aromi
per dare vita a molteplici gusti. Arborea è un’azienda italiana che non opera esclusivamente in Italia, ma che, con orgoglio, esporta i propri prodotti e si fa portavoce di una cultura del latte made in Italy anche in Paesi esteri molto lontani. “Esportiamo in 25 Paesi con una stima di fatturato per l’anno 2016 di 7,3 milioni di euro – spiega il direttore commerciale e marketing Luciano Negri –. I Paesi asiatici stanno scegliendo il nostro latte per la sua elevata qualità: ad esempio, gli studenti di tutte le scuole primarie di Macao bevono il nostro latte in mini brik da 250 ml”.
ATTUALITÀ news
COSE DA NON CREDERE per un consumatore consapevole
Assolatte ha partecipato all’evento organizzato dall’Unione Nazionale Consumatori dedicato al miglioramento della consapevolezza degli shopper
Tre ore di discussione, confronto e dibattito su food, salute e benessere, energia, web. Quattro tavoli tematici con autorevoli rappresentanti delle istituzioni e dell’università, player del settore e opinion leader. Ai lavori ha assistito un gruppo di studenti del corso di “Gestione etica d’impresa” dell’Università Roma Tre, che ha impreziosito la conversazione con stimolanti domande. Non sono mancati interessanti spunti di discussione su come
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rimuovere alcuni luoghi comuni sui quattro temi focali. Questo il succo di “Cose da non credere”, simposio organizzato da Unc. I report dei lavori sono stati presentati nella sessione plenaria durante la quale i moderatori dei tavoli tematici hanno allargato la riflessione sui temi affrontati. In chiusura, coinvolgente conferenzaspettacolo dal titolo “Fate il nostro gioco” per riflettere sulle cose da non credere delle statistiche del gioco d’azzardo.
Ecco un breve riassunto dei temi affrontati. WEB 1. L’ingaggio del consumatore online è un tema sempre più strategico e si fa sempre più viva l’esigenza di rassicurarlo. Partendo dalla vostra esperienza, quali sono i valori che possono guidare l’attività di ingaggio e di customer care nell’ottica di assicurare elevati livelli di tutela del consumatore? 2. La sicurezza, i pagamenti e la privacy online. Il consumatore
percepisce la comodità dei pagamenti digitali, ma, prima di tutto, ha bisogno di sentirsi al sicuro: come può l’innovazione assicurare nuovi livelli di consapevolezza dell’utente che accede a beni e servizi online? ENERGIA 1. L’efficienza energetica come sfida epocale. L’efficienza energetica diventa un tema quotidiano, il consumatore deve attuare comportamenti virtuosi anche per avere una bolletta più leggera: come promuovere concretamente l’efficienza energetica? 2. Lo sviluppo del vettore elettrico è oggetto di continuo dibattito. Quali sono le sfide da affrontare per aprire nuove possibilità per il futuro dei consumi? FOOD 1. L’educazione alimentare al passo con i tempi. Lo scenario alimentare è in continuo cambiamento e con esso i bisogni informativi dei consumatori: secondo l’esperienza di ciascuno, quali
sono le opportunità, i rischi e gli strumenti per rafforzare la consapevolezza dei cittadini? 2. La sostenibilità alimentare è oggetto di continuo dibattito. I consumatori si dimostrano sempre più interessati ai temi della sostenibilità: cosa possiamo fare per dimostrare un concreto impegno in tal senso?
BENESSERE 1. Nuove tecnologie per nuovi consumatori. Le nuove tecnologie si adattano al desiderio di benessere del nuovo consumatore: che cosa sappiamo/abbiamo bisogno di sapere perché il ricorso alla variabile tecnologica sia rispettoso dei diritti dei consumatori, non invasivo e strumento di trasparenza ed efficacia per il mercato? 2. Come comunicare qualità e sicurezza ai consumatori. Il consumatore manifesta un crescente interesse di conoscere la qualità dell’offerta e la sicurezza dei suoi acquisti: cosa è necessario fare per comunicare al meglio questi aspetti strategici? Attraverso quali canali raggiungere l’obiettivo di una reale consapevolezza?
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ATTUALITÀ news
SIAL PARIS 2016 Il lattiero-caseario sarà protagonista della fiera Dal 16 al 20 ottobre, nella capitale francese appuntamento con tutto quello che ruota attorno al business dell’alimentazione di Gianluca Pierangelini
L’obiettivo del prossimo Da oltre 50 anni Sial appuntamento parigino, però, rappresenta un’occasione è anche quello di dare piena di crescita per il mondo dell’alimentazione e un evento visibilità a ognuno dei 20 settori presenti, tra i quali incentrato sullo sviluppo del quello lattiero-caseario risulta business degli operatori del essere uno dei principali. In settore. riferimento al mondo lattiero, Nell’agenda dei principali infatti, Sial Paris darà risalto buyer e dei visitatori ai prodotti di circa 437 interessati all’alimentazione, espositori provenienti da infatti, è già stato fissato tutto il mondo. Si stima la l’appuntamento del prossimo presenza di 47 Paesi: Francia, Sial Paris, che si terrà dal Olanda e Italia saranno i più 16 al 20 ottobre 2016. rappresentati. Questa edizione Durante questo sarà dedicata appuntamento il principalmente Sial Innovation al mondo della La Francia Observatory ristorazione, è il mercato assegnerà il un settore che estero n.1 Sial Innovation sta registrando Award al una crescita per i prodotti prodotto esponenziale caseari italiani, lattiero-caseario grazie alla ma il saldo più innovativo. creatività dei Nel 2014, tra principali chef commerciale gli altri, sono internazionali e è negativo stati selezionati alle innovative l’inglese tendenze Blacksticks che stanno Blue, lo spagnolo Cocobó e il arricchendo la ristorazione francese Churned Butter with globale. Sial Paris premierà le Brittany Seaweed. promesse della gastronomia, Le stime per Sial Paris 2016 dando risalto ai prodotti che i ipotizzano una media di 400 futuri chef utilizzeranno per le visitatori per stand. loro creazioni.
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Migliaia di giornalisti provenienti da tutto il mondo e numerose conferenze stampa assicureranno ampia visibilità alla fiera, alla quale parteciperanno buyer e diversi esponenti delle istituzioni nazionali e internazionali. L’interscambio italo-francese nel corso del 2015 ha raggiunto quasi 70 miliardi di euro, vale a dire circa 200 milioni di scambi quotidiani tra i due Paesi. Per quel che riguarda il settore agroalimentare e, in particolare, quello lattierocaseario, l’Italia risulta essere deficitaria nel saldo della bilancia commerciale. Nel 2015, ad esempio, le aziende italiane hanno esportato 278.677 tonnellate di prodotti lattieri – in diminuzione del 12,4% rispetto al 2014 – importandone 684.821. Caso a parte è quello dei formaggi, per i quali registriamo un avanzo di più di 235 milioni di euro. La Francia è la prima destinazione dei nostri prodotti caseari e questo dato significativo mostra quanto sia importante l’appuntamento del prossimo autunno per le industrie di trasformazione.
ATTUALITÀ news
CENTRO LATTE RAPALLO
EXQUISA
LANCIA LATTE E CACAO BIO TIGULLIO
PRESENTA IL VERSATILE ARISTIDES
Il favore dei consumatori italiani per i prodotti biologici non accenna a fermarsi, anzi continua ad aumentare anche nei primi mesi del 2016. Così come prosegue la crescita dei prodotti “free from” (conservanti, coloranti, grassi, ecc.) e ispirati a un concetto di naturalità, in particolare per quanto riguarda gli alimenti destinati ai bambini. S’inserisce in questi trend di mercato l’ultimo prodotto lanciato dal Centro Latte Rapallo: Latte e cacao bio Tigullio. Si tratta di una bevanda realizzata esclusivamente con ingredienti provenienti da agricoltura biologica (latte parzialmente scremato Uht, zucchero di canna e cacao), senza coloranti o additivi aggiunti. Latte e cacao bio Tigullio ha una shelf life di 120 giorni ed è proposto nel formato da 200 ml, in confezione Tetra Pak con tappo “apri e chiudi”: una monoporzione pensata per un consumo sia domestico sia fuoricasa, come merenda, e che è ideale anche per il canale delle vending machine.
Nuovo prodotto firmato Exquisa Italia: l’azienda ha da poche settimane immesso sul mercato italiano “Aristides, formaggio del pastore”, un prodotto saporito e fresco, ideale per la stagione estiva. A caratterizzarlo è la versatilità: lo si può tagliare a cubetti e servire direttamente in tavola oppure utilizzarlo come ingrediente per piatti freddi e insalate. Ma Aristides si presta anche a essere usato a caldo: dorato in padella o passato in forno. Contrassegnato da un clean label (i soli ingredienti sono latte vaccino pastorizzato, sale, caglio e fermenti lattici), privo di glutine e conservanti aggiunti, Aristides è ricco in proteine (18 g) e ha un ridotto tenore di grassi (20 per cento). Viene proposto nei banchi frigo in confezione da 150 grammi.
FATTORIE OSELLA TANIA CAGNOTTO TESTIMONIAL PER VEICOLARE IL CONCETTO DI GENUINITÀ Nell’anno delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, Fattorie Osella ha scelto la pluripremiata tuffatrice italiana Tania Cagnotto come testimonial per la sua nuova campagna pubblicitaria. Quattro i soggetti, firmati dalle agenzie J. Walter Thompson e Carat, che dal 16 maggio e per tutta l’estate saranno proposti a rotazione su Facebook, Instagram, YouTube, siti web femminili e generalisti. Reduce dai successi agli europei e pronta a regalare altre soddisfazioni ai colori azzurri ai giochi brasiliani, la tuffatrice altoatesina è stata scelta per trasmettere ai consumatori l’idea di genuinità dei prodotti Linea Osella. Nella campagna, Tania Cagnotto svela a cosa pensa prima di tuffarsi. La semplicità e la simpatia della Cagnotto sono trasmesse allo spettatore tramite la sua voce mentale che nel momento di concentrazione massima rivela il suo lato di ragazza “straordinariamente
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genuina”. “Siamo orgogliosi di avere Tania Cagnotto come testimonial – ha dichiarato Chantal Maccario, senior brand manager di Fattorie Osella –. È la persona ideale per rappresentare il nostro prodotto, pensato per chi è attento a un’alimentazione sana ed equilibrata”.
CENTRALE DEL LATTE D’ITALIA
LA FUSIONE TRA TORINO E FIRENZE DÀ VITA AL TERZO POLO NAZIONALE Con la fusione per incorporazione di Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno (Clf o Mukki) in Centrale del Latte di Torino & C., è nata Centrale del Latte d’Italia, terzo polo lattiero-caseario nazionale, con un fatturato di circa 200 milioni di euro, cinque stabilimenti produttivi e 430 dipendenti. Centrale del Latte d’Italia (Cli) è quotata al segmento Star di Borsa italiana. Il rapporto di concambio vede una nuova azione ordinaria Cli ogni 6,1965 azioni ordinarie Clf. Non sono previsti conguagli in denaro. L’azionariato di Centrale del Latte d’Italia sarà composto da: Finanziaria Centrale Latte Torino: 36,99%, Comune di Firenze: 12,25%, Fidi Toscana (Finanziaria Regione Toscana): 6,83%, Comune di Pistoia: 5,26%, Lavia: 3,99%, famiglia Luzzati: 2,56%, Camera di Commercio di Firenze: 2,31%, Comune di Livorno: 0,97%, altri azionisti: 28,84%. L’operazione prevede lo scorporo dell’azienda Mukki e il conferimento in una nuova società denominata
“Centrale del Latte della Toscana”, interamente controllata da Cli, con sede legale e operativa a Firenze. L’operazione vuole garantire la tutela del sito produttivo, la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e il consolidamento patrimoniale. L’efficacia della fusione e l’inizio della negoziazione delle azioni di Cli è prevista entro il 30 settembre 2016.
ATTUALITÀ news
YOGURTERIA MERANO NEL FROZEN YOGURT ENTRA LA FRAGOLA Nuovo step nello sviluppo della linea di frozen yogurt della Latteria Sociale Merano: a un anno dal lancio della gamma e dei primi tre gusti (bianco, frutti di bosco, mango e passion fruit), ora Yogurteria Merano introduce anche una nuova variante: il gusto fragola. Si amplia così l’assortimento di questa linea di frozen yogurt, caratterizzata dall’uso di yogurt ottenuto da latte parzialmente scremato con fermenti lattici vivi (45% degli ingredienti) e latte fresco intero (29 per cento). E che si rivolge anche al pubblico che preferisce i prodotti “lactose free”, poiché priva di lattosio. La materia prima è selezionata con cura tra i circa 500 soci di Latteria Sociale Merano dislocati nei piccoli masi sopra Merano e lo yogurt arriva esclusivamente dall’Alto Adige.
BRIMI LA MOZZARELLA LIGHT CAMBIA E RADDOPPIA Ha il 30% di grassi in meno la mozzarella light Brimi, ora proposta con una nuova ricetta e anche nel formato da due mozzarelle. Realizzata solo con latte vaccino proveniente dai masi di alta montagna, è garantita anche dal marchio di qualità “Alto Adige” che attesta i severi controlli fatti sull’intero processo di lavorazione e l’uso di mangimi non Ogm. Disponibile nel banco frigo dei supermercati nel formato singolo da 125 g e nel nuovo formato da due mozzarelle.
Da una ricerca condotta dall’azienda a livello nazionale, è emersa un forte propensione all’acquisto, pari al 75% del campione. Le motivazioni determinanti che spingerebbero a comprare questi frozen yogurt sono la qualità del prodotto, la sua semplicità e leggerezza, la sua anima naturale e il gusto. Uno dei punti di forza di Yogurteria Merano è proprio la bontà: questi frozen yogurt sono poco aciduli, saporiti e “golosi”, morbidi e cremosi. E hanno un equilibrato dosaggio di zuccheri e grassi: 100 g di frozen yogurt naturale forniscono 147 kcal, che salgono a 158 per le varianti alla frutta. Yogurteria Merano è proposto nel formato da 500 ml, disponibile nei banchi frigo della grande distribuzione al prezzo consigliato di 2,89 euro.
LURPAK IL BURRO DIVENTA BIO Da luglio è disponibile anche nei negozi di tutta Italia il Burro Lurpak Biologico, prodotto in Danimarca con latte locale da Arla Foods, il maggiore produttore mondiale di latte biologico. I soci di questa cooperativa che forniscono il latte biologico devono rispettare i parametri previsti dal Regolamento europeo per gli alimenti biologici, che dà particolare attenzione al benessere animale, alla naturalità e alla sostenibilità dell’allevamento. Sono inoltre sottoposti ai controlli dell’ente indipendente internazionale DK-ØKO-100. Come tutti i prodotti di Arla Foods, anche il Burro Lurpak Biologico è realizzato secondo i severi standard fissati dall’azienda per qualità e sicurezza del latte, sostenibilità ambientale, riduzione delle emissioni di gas serra, risparmio di acqua ed energia e riduzione dello spreco alimentare. Il panetto da 200 g di Burro Lurpak Biologico ha un prezzo consigliato di 3,19 euro.
Se non è D.O.P. non è Stelvio Consistenza morbida, gusto unico e intensamente aromatico – lo Stelvio D.O.P. convince anche i palati piú esigenti. Nasce dal latte fresco raccolto da 300 masi di montagna situati ad oltre 1.000 metri di altitudine in Alto Adige. Stelvio D.O.P. – una storia lunga oltre un secolo.
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Stelvio D.O.P. – unico formaggio di origine protetta dell’Alto Adige. • Foraggi privi di organismi geneticamente modificati • Stagionatura minima 60 giorni • Genuinità e tradizione artigianale altoatesina
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ATTUALITÀ news
CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO LARGA ADESIONE DEI SOCI AL PIANO PRODUTTIVO 2017-2019 A poco meno di tre mesi di distanza dall’approvazione della proposta in assemblea, il piano di regolazione dell’offerta del Parmigiano Reggiano ha largamente superato il 66% di adesioni da parte dei caseifici e degli allevatori (complessivamente oltre 3.200). È stata così raggiunta la quota indispensabile affinché il piano possa ora andare al vaglio e all’approvazione da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Un iter la cui conclusione è prevista entro l’anno. “L’adesione da parte dei singoli produttori è un fatto tutt’altro che formale – ha sottolineato il nuovo presidente del Consorzio di tutela Alessandro Bezzi –. Da una parte, infatti, riafferma il valore riconosciuto a una ordinata ed equilibrata gestione dell’offerta come primario strumento di valorizzazione del lavoro e dei redditi dei produttori, rendendone possibile l’applicazione; contemporaneamente in una situazione molto critica per la filiera del latte in Italia e in Europa, il sistema Parmigiano Reggiano esce rafforzato nel suo rapporto con i mercati e nella valorizzazione di quelle quote latte Parmigiano Reggiano che – unico caso tra le Dop europee – sono state attribuite direttamente agli allevatori, generando nuovo e concreto valore per le imprese”. Il Registro quote latte Parmigiano Reggiano (Qlpr) è stato introdotto dal Consorzio nel
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novembre 2014 in vista della cessazione del regime europeo delle quote latte che, dall’aprile 2015, ha comportato l’azzeramento totale del valore di quelle stesse quote che per anni erano state oggetto di scambi e rappresentavano uno dei patrimoni via via costruiti dagli allevatori del comprensorio del Parmigiano Reggiano. “L’aspetto più rilevante dell’operazione messa in atto dal Consorzio – ha aggiunto Bezzi – è stato proprio l’assegnazione di quote latte per il Parmigiano Reggiano di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto ancorare l’attività produttiva ad un titolo reale ed esclusivo”. La massiccia adesione dei produttori al nuovo piano di regolazione dell’offerta 2017-2019, dunque, va a salvaguardare anche questo patrimonio che, in base ai valori attuali, corrisponde a una capitalizzazione complessiva di circa 450 milioni di euro. “Questo passaggio – ha concluso il presidente – ha anche una diretta e immediata ricaduta su diverse altre azioni impostate dal Consorzio, ed in particolare su quelle finalizzate alla promozione sul mercato interno e sui Paesi esteri, che risultano tanto più efficaci quanto più i flussi produttivi e la loro ordinata crescita corrispondono alla nuova domanda che si va ad alimentare in questi mercati”.
ATTUALITÀ news
CONSORZIO TUTELA ASIAGO “CUORE DI FORMAGGIO” PREMIA LA CREATIVITÀ DELLE SCUOLE Cinquanta laboratori teatrali, poco meno di 2mila alunni coinvolti in 35 scuole primarie e secondarie di primo livello di nove province sparse in cinque regioni. Questi i numeri del progetto di educazione alimentare “Cuore di Formaggio”, promosso dal Consorzio di tutela Formaggio Asiago in collaborazione con Fondazione Aid. L’iniziativa si è chiusa con la premiazione dei lavori creativi ispirati al laboratorio teatrale realizzati dalle scuole. “Per il terzo anno consecutivo – ha detto il presidente del Consorzio di tutela Fiorenzo Rigoni – Asiago School è entrato in classe proponendo e stimolando, con il linguaggio teatrale, riflessioni e una partecipazione attiva dei giovanissimi sui temi del’alimentazione. Siamo felici dei risultati, perché i ragazzi hanno risposto con curiosità e grande interesse, cogliendo la sfida di mettersi in gioco con la prova creativa ispirata alla storia e arrivando a comprendere e apprezzare l’origine e la produzione dell’Asiago Dop, patrimonio alimentare di tutti”.
PARMIGIANO REGGIANO UN MESE DI SPOT IN RADIO E TV È durata poco meno di un mese la più recente campagna radiofonica e televisiva del Parmigiano Reggiano promossa dal Consorzio di tutela: tra il 30 maggio e il 26 giugno, sono stati 900 i passaggi sulle principali emittenti italiane. La campagna ha puntato soprattutto sull’apporto di energia naturale fornita dal Parmigiano Reggiano in un momento dell’anno che segna la ripresa delle attività fisiche e sportive all’aria aperta. Gli spot radiofonici di 30 secondi sono andati in onda, in particolare, dal 30 maggio all’8 giugno, quelli televisivi, della durata di 15 secondi, sono stati concentrati dal 19 al 26 giugno. La nuova campagna è andata ad aggiungersi alle diverse iniziative di comunicazione già realizzate nella prima parte dell’anno, anche in coincidenza con eventi di particolare rilievo che hanno coinvolto decine di caseifici del comprensorio di produzione: dalla Parmigiano Reggiano Identity a Caseifici aperti e Porte aperte al Consorzio.
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CASATELLA DOP UN WEEKEND DI FESTA Per festeggiare gli otto anni dal conseguimento della Dop, il Consorzio di tutela della Casatella trevigiana Dop ha organizzato un weekend di festa a Treviso. Dal 27 al 29 maggio questo formaggio tradizionale è stato celebrato in gelaterie, panifici, pizzerie e ristoranti, con preparazioni a tema. Gran finale domenica 29 maggio sotto la loggia dei Trecento in piazza dei Signori, con showcooking e degustazioni, tra cui il particolare abbinamento con un’altra eccellenza della zona: l’asparago di Badoere Igp. Durante i tre giorni di festeggiamenti, foodblogger di tutta Italia hanno omaggiato gli “sposi” con decine di ricette. Dagli antipasti al finger food, dal classico risotto alla pasta, dalle vellutate alle quiche, fino alle cheesecake: i piatti e le istruzioni per la preparazione si possono trovare nella pagina Facebook di Casatella Trevigiana Dop. “Questo progetto di comunicazione ci sta consentendo di far conoscere il nostro formaggio ai consumatori di tutta Italia – ha spiegato il presidente del Consorzio di tutela Lorenzo Brugnera – mettendone in risalto la sua genuinità e la sua eccezionale versatilità”.
1° CLASSIFICATO COME MIGLIOR BURRO DI AFFIORAMENTO XXIX° PREMIO ZANGOLA D’ORO 2015
ATTUALITÀ news
DANACOL DANONE FOTOGRAFA IL RAPPORTO DEGLI ITALIANI CON LA SALUTE DEL CUORE Consapevoli e informati, timorosi di ammalarsi, dubbiosi su cosa sia corretto fare, ma poco costanti nella prevenzione, non mantengono le promesse, sono pigri, hanno bisogno di un aiuto. Questo l’atteggiamento degli italiani tra i 20 e i 70 anni nei confronti della salute cardiovascolare secondo un’indagine condotta da Danacol/ Danone e Tns Italia. Sulla salute il campione si spacca a metà: il 46% si dichiara timoroso. Una preoccupazione che si fa sentire di più nelle donne (49%) e nei più giovani (33 per cento). Otto italiani su dieci hanno un buon grado di consapevolezza riguardo ai principali fattori di rischio cardiovascolare e citano fumo, pressione alta, alto livello di colesterolo, sovrappeso e vita sedentaria. Di questa popolazione ben informata, la quasi totalità (96%) non solo riconosce il ruolo della prevenzione a ogni età e identifica in una corretta alimentazione la miglior forma di prevenzione (93%), ma concorda con il concetto
ARRIGONI UN TOUR DI SUCCESSO Si è ufficialmente concluso a Milano l’Arrigoni & Aici Tour, il percorso nato dalla collaborazione tra il caseificio Arrigoni e l’Associazione insegnanti di cucina italiana. In tutte le tappe i docenti dell’Aici hanno fornito i loro suggerimenti per usare i formaggi Arrigoni in cucina in modo creativo, realizzando gustose e insolite ricette. Il resoconto di tutte le 11 tappe del tour è disponibile sulla pagina Facebook di Arrigoni.
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che la salute passi dall’alimentazione (96 per cento). Quattro italiani su dieci temono di non avere i soldi necessari per curarsi. Tre su dieci temono di essere malconsigliati e il 28% della fascia più giovane indica tra i motivi di preoccupazione la mancanza d’informazione o di tempo. Benché l’86% degli italiani ritenga fondamentale fare controlli periodici, solo il 40% dichiara di effettuarli veramente. Un italiano su due tende a far finta che un problema non esista fino a quando non si manifesta e il 44% cerca di ridurre esami e controlli al minimo, perché generano ansia. Tra i buoni propositi spicca fare più movimento (42%), per i giovani fare attività sportiva (33%) e dormire di più (24%), mentre per gli over 55 tenere sotto controllo il livello del colesterolo (26%) e della pressione (28 per cento). Alla fine solo il 3% del campione mantiene tutte le promesse fatte, perché vince la pigrizia.
TIGRE NUOVA CAMPAGNA SUL WEB Nuova campagna pubblicitaria sul web per Tigre. La campagna “Il Gusto del Mito” è dedicata ai prodotti storici della marca e ne presenta le novità. Il messaggio centrale e il concetto attorno a cui ruota la nuova comunicazione del brand è questo: Tigre è un marchio storico, ma in grado di portare il suo sapore anche sulle tavole di oggi. La campagna è stata realizzata con l’agenzia di comunicazione The Brand, che ne ha gestito la pianificazione e che ha anche ideato la nuova piattaforma online di Tigre. Infatti l’advertising esce in contemporanea con il restyling del sito www.tigreitalia.it. La nuova campagna Tigre è presente su testate generaliste, femminili e dedicate alla cucina, tra cui panorama.it, repubblica.it, giallozafferano.it, pourfemme.it, vanityfair.it, corriere.it e buttalapasta.it.
ATTUALITÀ libri CIBI FERMENTATI PER LA VITALITÀ & LA BUONA SALUTE Mai come oggi si parla di cibo fermentato perché la ricerca ne sta dimostrando i grandi benefici per mantenersi in salute. Gli alimenti ricchi di probiotici facilitano la digestione e rinforzano il sistema immunitario, oltre a fornire una sensazione di energia e vitalità e a garantire un aspetto più sano e luminoso. Inoltre, entrare nell’universo dei cibi fermentati significa fare il giro del mondo, visto che tanti popoli hanno usato la fermentazione naturale come sistema di conservazione di verdura, frutta, birra e latticini. Di questo parla “Cibi fermentati per la vitalità & la buona salute” scritto dall’insegnante di cucina Dunja Gulin (Guido Tommasi Editore-Datanova, 2016, 160 pp.). Tre capitoli introducono gli aspetti tecnici e medici, mentre una sezione intera illustra i procedimenti basati sulla fermentazione: da come fare lo yogurt a come preparare il combucha. L’autrice propone anche una cinquantina di ricette che contengono i prodotti della fermentazione.
STRATEGIE E PERFORMANCE DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE Il settore alimentare è uno dei pilastri del made in Italy ed è per questo periodicamente analizzato in numerosi studi. Tuttavia, fino a oggi mancava un’indagine dettagliata delle performance economico-aziendali e delle strategie alla base del successo delle imprese alimentari italiane. Ci ha pensato il volume “Strategie e performance dell’industria alimentare” (McGraw-Hill editore, 2016, 200 pp.), che presenta i risultati di un’indagine commissionata da Fiere di Parma a un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica (Fabio Antoldi, Daniele Cerrato, Antonio Campati), in occasione di Expo 2015. La ricerca ha monitorato gli esercizi 2007-2013 delle 448 imprese più grandi attive in Italia scoprendo che le performance migliori sono state ottenute da quelle che hanno investito in innovazione, qualità e si sono protese di più verso l’estero.
IL CIBO PERFETTO Chi inquina di più: l’insalata in busta o quella fresca? Sotto il profilo ambientale, sono meglio le galline allevate all’aperto o quelle in gabbia? Ed è vero che i prodotti a km zero hanno un minore impatto? Che dire, poi, del cibo biologico? E degli Ogm? Ogni giorno i consumatori si fanno domande come queste, e spesso le risposte sono basate su dati parziali o inesatti. Scritto dallo specialista di valutazione del ciclo di vita dei prodotti Massimo Marino e dall’esperto di marketing Carlo Alberto Pratesi, “Il cibo perfetto” (Edizioni Ambiente, 2015, 168 pp.) fa chiarezza in un settore in cui il dibattito spesso assomiglia a una guerra ideologica tra schieramenti opposti.
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CIRCULAR ECONOMY L’economia circolare rappresenta un nuovo modo di produrre valore grazie a un virtuoso e sinergico riutilizzo di tutte le risorse che rialimentano il ciclo produzione-consumo generando impatti positivi dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Ecco perché la Fondazione Italiana Accenture ha promosso la realizzazione dell’edizione italiana del libro “Circular Economy. Dallo spreco al valore” (Egea editore, 2016, 300 pp.), scritto dal direttore generale dei servizi per la sostenibilità di Accenture Peter Lacy assieme a Jakob Rutqvist e Beatrice Lamonica. L’obiettivo è contribuire a sviluppare il potenziale del terzo settore come componente strutturale di un nuovo modello di crescita sociale ed economica.
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ASSEMBLEA A SSOL AT TE 2 0 1 6
Milano 15 Giugno 2016
NONOSTANTE LA CRISI SIAMO I PRIMI DEL FOOD Il lattiero-caserio è un settore chiave del comparto alimentare italiano e uno dei principali protagonisti del successo mondiale del food made in Italy. Ma la crisi si fa sentire e il 2015 è stato un anno complicato: le aziende di trasformazione sono sempre più sotto attacco, schiacciate tra la stagnazione dei consumi e le inefficienze della filiera, tra mercati esteri in forte crescita, ma anche sempre più difficili ed esigenti Si è svolta il 15 giugno a Milano l’assemblea annuale di Assolatte. Il presidente Giuseppe Ambrosi, nella sua lettera agli industriali del settore, ha evidenziato che "anche in un anno molto difficile come il 2015, il lattiero-caseario
si è confermato il principale settore del comparto alimentare italiano e uno dei più performanti sul fronte delle esportazioni. Un risultato che si deve all’impegno dell’industria, che ha portato in tutta Italia e nel mondo le eccellenze
lattiero-casearie italiane, coniugando tradizione e innovazione". L'anno scorso le imprese di trasformazione del latte hanno dovuto fronteggiare una situazione molto critica: su un mercato interno con una
domanda in continuo calo e un export penalizzato dalla crisi russo-ucraina si è inserita la preannunciata fine del regime comunitario delle quote latte. Con l’avvio della liberalizzazione, gli allevatori hanno aumentato la produzione e immesso sul mercato grandi quantità di materia prima, ben maggiori di quelle che possono essere assorbite. I Paesi esteri più reattivi e dinamici si sono preparati per tempo a questo evento epocale e così oggi si propongono in modo convincente e agguerrito su molte piazze di tutto il mondo – Italia compresa – mettendo in difficoltà le aziende e gli esportatori italiani. Ambrosi ha spiegato che "L’Italia è in una posizione critica perché sconta la mancanza di capacità competitiva della filiera, com’è stato evidenziato anche dalla recente indagine conoscitiva svolta dall’Antitrust, che ha riconosciuto il nostro comportamento come corretto e rispettoso delle norme, e ha sottolineato come le falle della filiera siano altrove,
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anche nelle organizzazioni agricole". C’è però chi continua a non capire quanto sia difficile la situazione dell’industria di trasformazione del latte e insiste nel chiederle – contro ogni evidenza e possibilità di mercato – di intervenire a sostegno di un settore agricolo in crisi. La forza motrice del comparto è proprio l’industria, che ha fatto grande il sistema lattiero-caseario italiano e ha saputo trasformare la tradizione artigianale in un atout per il Paese. L'opinione pubblica, però, continua a ignorarne la voce e a tacerne il ruolo. Quando non a distorcere la realtà in chiave negativa al punto da creare danni alle aziende e all’immagine dei prodotti, portando le persone ad allontanarsi da questi importanti alimenti o ad acquistarli con sospetto. Con pesanti conseguenze che ricadono su tutta la filiera. “Continuando su questa strada si mette a rischio la sopravvivenza di un sistema produttivo che è ben diverso da quello che viene presentato, che porta redditi
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a tutta la filiera e crea occupazione e ricchezza nei territori dove opera – ha affermato Ambrosi –. Lavorare insieme e nell’interesse di tutti è l’unica strada per affrontare la sfida del ritardo strutturale e per rilanciare l’Italia. Quello che ci serve è maggiore competitività. Siamo uno dei più importanti produttori di formaggi d’Europa e non possiamo pensare di affidare il futuro e la crescita della filiera esclusivamente ai prodotti ad elevato valore aggiunto. Non possiamo pensare che il futuro del nostro comparto dipenda solo dalle produzioni di nicchia, dimenticando le grandi produzioni industriali di qualità che le nostre aziende hanno fatto conoscere in tutto il mondo. Senza di noi la filiera del latte non avrebbe futuro. Per questo, dobbiamo essere messi in grado di coniugare qualità e quantità, per rilanciare il mercato nazionale e affermarci sempre di più su quello mondiale”. L'EXPORT VOLA “Sul piano del commercio internazionale, l’impegno, la tenacia, gli sforzi e la perseveranza degli imprenditori italiani stanno dando i loro frutti”, ha
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commentato il delegato di presidenza, avvocato Adriano Hribal, sottolineando le difficoltà presenti su questo fronte “perché più cresce il numero dei mercati di sbocco più ci si trova a fronteggiare difficoltà burocratiche, amministrative e culturali, e dunque riuscire a vendere i nostri prodotti lattiero-caseari diventa complicato e oneroso. Risulta quindi fondamentale guardare con un atteggiamento proattivo agli accordi internazionali che l’Unione europea sta discutendo o ha in programma di discutere con i Paesi Terzi, a partire dal Ttip. Vogliamo sottolineare il grande lavoro che le istituzioni europee stanno portando avanti nelle negoziazioni con gli Stati Uniti per la chiusura di quest’accordo, che giudichiamo molto importante, perché garantirebbe maggiore sicurezza e stabilità alle vendite dei nostri prodotti in un mercato strategico come quello statunitense. Ma è essenziale che questo accordo sia raggiunto solo attraverso la definizione di regole chiare per le quali è necessario garantire un’applicazione certa”. "Tuttavia, l’export non dipende solo dagli accordi commerciali – ha proseguito l’avvocato Hribal – ma anche dalla
promozione e dalla capacità di lanciare messaggi efficaci alla popolazione mondiale sulla qualità dei prodotti italiani che sempre di più incarnano uno stile di vita molto apprezzato nel mondo". UN MONDO CHE CAMBIA Nella parte pubblica dell’assemblea, Daniele Fornari, professore di marketing all’Università Cattolica di Piacenza e direttore di Rem-Lab (Centro di ricerche sul retailing e il marketing), ha illustrato i maxi trend del settore. I modelli di consumo stanno rapidamente evolvendo: le vendite di molti prodotti di largo consumo sono stabili (quando non in calo) e non solo a causa della crisi economica, ma anche della maturità di molti mercati. L’approccio alla spesa degli italiani si sta biforcando: da un lato si privilegiano i prodotti premium rispetto a quelli più economici e dall’altro si abbandonano le abitudini tradizionali per adottare stili alimentari “destrutturatiliquidi”. I canali distributivi si adeguano: ridimensionano i punti vendita, rinunciano alle promozioni urlate a favore di politiche basate sui “prezzi bassi ogni giorno” e cambiano l’assortimento commerciale, puntando sempre più su private label e marche locali.
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Assolatte non ha dimenticato il Comandante dei Nas Cosimo Piccinno, scomparso lo scorso anno, e lo ha commemorato durante l'assemblea consegnando un ricordo alla moglie Giulia, alla presenza del nuovo Comandante dei Nas Claudio Vincelli
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LE RELAZIONI DEI
GRUPPI SALVATORE CASTIGLIONE GRUPPO YOGURT, LATTI FERMENTATI E DESSERT I dati di mercato indicano una leggera ripresa degli acquisti di yogurt e latti fermentati, con incrementi del 2,2% sia in volume che in valore. Il gruppo si è notevolmente impegnato sul tema della promozione della salute della popolazione infantile e Assolatte ha sottoscritto uno specifico protocollo con il ministero della Salute. Si continua intanto a lavorare per una soluzione europea che permetta l’impiego del termine “probiotico”.
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LUCIANO NEGRI GRUPPO LATTE ALIMENTARE Il latte alimentare sta attraversando una grave crisi, determinata da mutamenti profondi nella società e negli stili di vita. Nel 2015 il consumo di latte fresco è calato del 4,8 per cento. Nella famiglia Uht il calo è stato del 3,2 per cento. In controtendenza solo il delattosato. Occorrono iniziative rivolte a medici di base, pediatri e opinion leader per far comprendere le qualità del latte e contrastare, mediante evidenze scientifiche riconosciute, le opinioni false e negative sempre più presenti su web e social.
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ANDREA PINNA GRUPPO NAZIONALE DEL PECORINO La produzione è cresciuta in modo vertiginoso, saturando le richieste e facendo crollare il prezzo del prodotto finito. Occorrono soluzioni rapide. Qualcosa è già stato fatto con il piano di regolazione della produzione di Pecorino Romano Dop. Tuttavia, l’approvazione da parte del ministero è stata tardiva. È indispensabile una seria politica di comparto, che coinvolga tutti gli operatori del mercato nell’organizzazione di una filiera moderna.
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ATTILIO ZANETTI GRUPPO EXPORT L’export ha registrato valori positivi (+10%), confermando l’importanza delle vendite estere in un momento così difficile per il mercato interno. Tuttavia, più cresce il numero dei nostri mercati più le nostre imprese si trovano a fronteggiare difficoltà burocratiche, amministrative e culturali. È perciò fondamentale che l’Ue concluda accordi con i Paesi terzi. Particolarmente importante è la chiusura del Ttip. C’è però ancora molta distanza tra i Paesi europei e gli Usa sul riconoscimento delle denominazioni d’origine. L’export dipende anche dalla promozione. Sotto questo profilo, riponiamo molte speranze nella campagna “The extraordinary italian taste” lanciata dal governo italiano.
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STEFANO ROBBA COMITATO GIURIDICO NORMATIVO Sono tre i temi più importanti sui quali il Comitato ha lavorato nel 2015. Il primo ha riguardato i prodotti ottenuti da ingredienti vegetali che utilizzano denominazioni evocative dei prodotti lattiero-caseari: abbiamo ottenuto formale conferma dal ministero dello Sviluppo Economico che si tratta di un comportamento ingannevole per il consumatore e sleale verso le nostre aziende. Il secondo è quello delle indicazioni sul lattosio in relazione al venir meno della normativa sugli alimenti destinati ad alimentazione particolare, sul quale abbiamo già ottenuto dal ministero della Salute le prime indicazioni. Il terzo è l’indicazione di origine. Tema sul quale si rischia un pericoloso caos di normative nazionali e che avrebbe perciò bisogno di un'armonizzazione europea.
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PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE
L’ATTENDIBILE 2016 L’assemblea annuale ha ospitato la premiazione della quinta edizione del premio giornalistico L’Attendibile, creato per stimolare il mondo dei mass-media a raccontare le tante sfaccettature del settore lattiero-caseario, e che ha visto partecipare centinaia di giornalisti di tutti i mezzi di informazione, dalla carta stampata alla televisione, dalla radio al web. Quattro i vincitori assoluti, uno per ognuna delle categorie previste, e quattro le menzioni speciali, assegnate ai migliori servizi dedicati ad altrettante categorie di prodotto. Durante l'assemblea è stato anche conferito il premio congiunto Assolatte/Firmo (Fondazione Raffaella Becagli), nato per assegnare un riconoscimento al giornalismo serio, “certificato”, che tratta le tematiche relative alla salute con competenza e responsabilità.
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Premio Assolatte/Firmo
LUIGI RIPAMONTI medico e giornalista, responsabile di “Corriere Salute” e della sezione salute del sito Corriere.it
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Categoria “Il ruolo dell’industria lattiero-casearia italiana nello scenario economico”
DANIEL DELLA SETA di Radio Rai con lo speciale trasmesso su Radio1 e GrParlamento, nella rubrica “L’Italia che va”. Motivazione: "In occasione del World Milk Day, Daniel Della Seta ha celebrato il latte, alimento benefico e inimitabile, ma anche coloro che del latte hanno fatto la propria ragione di vita. Da nord a sud, intervistando gli imprenditori e proponendo le loro storie uniche, Della Seta ha fatto emergere un settore vincente, in continua evoluzione e strategico per l’economia nazionale. Questo speciale fa seguito a una lunga serie di approfondimenti sul lattiero-caseario realizzati da Daniel Della Seta, divenuto ormai un profondo conoscitore del settore".
I VINCITORI DEL PREMIO GIORNALISTICO L’ATTENDIBILE
Categoria “L’industria lattiero-casearia e la sicurezza alimentare”
Categoria “Il settore lattiero-caseario fra tradizione e innovazione”
ROBERTO IOTTI
ISA GRASSANO
de Il Sole 24 Ore, con l’articolo “L’impegno nutrizionista dell’industria alimentare”. Motivazione: un articolo che ben evidenzia l’impegno dell’industria nell’offrire prodotti sempre più “sicuri” anche sul fronte della corretta nutrizione. Con un occhio alle mutate necessità alimentari e all’evoluzione dei gusti, le imprese sono attivamente impegnate nel miglioramento nutrizionale dei prodotti lattiero-caseari, con un’attenzione particolare ai bambini e ai ragazzi. Roberto Iotti, caporedattore ed editorialista per l’economia e le imprese industriali, racconta le strategie di sviluppo per orientare i consumatori verso scelte alimentari più valide e consapevoli.
de Il Venerdì di Repubblica, con il servizio “Una grattata di sapore sulle strade del Giubileo”. Motivazione: in quest'articolo l'autrice (giornalista e scrittrice) porta alla luce l’attualità di un’antica tradizione. Dal Medioevo a oggi, il Pecorino Romano è il pezzo forte della bisaccia dei pellegrini in cammino verso Roma. Nutriente e gustoso, questo “cibo santo” del Giubileo viene trattato da Isa Grassano anche sul fronte gastronomico. L’intervista allo chef stellato mette in luce il lato più raffinato del Pecorino Romano, che, declinato secondo stagionatura, si conferma un grande protagonista della cucina italiana sia classica che innovativa.
Categoria “I prodotti lattiero-caseari: salute, nutrizione e benessere”
ELISABETTA MURITTI di D la Repubblica delle donne, con l’articolo “Bye bye cibo light”. Motivazione: incentrato sulla riabilitazione da parte del mondo scientifico dei grassi presenti in latte, yogurt, formaggi e burro, in quest’articolo l’autrice analizza le importanti implicazioni del nuovo paradigma nutrizionale, come la riscoperta da parte dei consumatori dei "real food", considerati più naturali e benefici rispetto ai cibi "elaborati". Argomenti di grande attualità negli Stati Uniti, che Elisabetta Muritti sottopone, tra i primi, all'attenzione dei lettori italiani in un articolo ben documentato, ricco di informazioni e validato dall’autorevolezza degli esperti coinvolti.
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PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE L’ATTENDIBILE 2016 Categoria latte
Categoria g yogurt y g e latti fermentati
FEDERICA PAGLIARONE
DANILO DI DIODÒRO
con il servizio “Demonizzato ma benefico” pubblicato su “Più Sani Più Belli”. Motivazione: contro i miti e le leggende metropolitane e i regimi alimentari estremi, l’autrice, con il supporto dell’esperto nutrizionista, illustra le molte proprietà benefiche e protettive del latte. Dalle carie dentali all’ipertensione, dal colesterolo ai tumori, Federica Pagliarone descrive i vantaggi, ancora poco conosciuti, legati al consumo regolare ed equilibrato del latte. A completamento dell’informazione, un box fa chiarezza anche sull’intolleranza al lattosio e sul modo di aggirarla senza rinunciare al contributo di latte e derivati.
con il dossier “Perché ragioniamo (anche) di pancia” pubblicato su “Corriere della Sera/Salute”. Motivazione: l’autore, giornalista medico-scientifico e specialista in psichiatria, affronta un nuovo e interessante argomento: come la modificazione della flora batterica intestinale umana può influenzare le risposte psichiche, migliorando o peggiorando determinati comportamenti. Di Diodòro analizza le più recenti evidenze scientifiche e le affascinanti ipotesi di sviluppo in campo alimentare. Un’interessante linea di ricerca riguarda anche i cibi fermentati di uso tradizionale come gli yogurt, che interagiscono con l’organismo anche svolgendo un’azione antiossidante e antinfiammatoria.
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LE MENZIONI SPECIALI
Categoria formaggi
Categoria burro e panna
DAVIDE OLTOLINI
PAOLA SCACCABAROZZI
Per il servizio “Formaggi freschi” pubblicato su “Sale&Pepe”. Motivazione: i formaggi freschi protagonisti di menu gourmand. Davide Oltolini, critico e giornalista enogastronomico esperto di analisi sensoriali, ci propone l’affascinante storia e le migliori ricette per conoscere e deliziarsi con i formaggi freschi. Burrata, caprino, primosale, stracciatella, quartirolo e robiola, esaltati al massimo grazie al sapiente abbinamento con erbe e ortaggi di stagione. Un servizio dallo styling raffinato che sa esaltare il candore e la purezza dei formaggi freschi.
Per l'articolo “I grassi ti fanno bene" pubblicato su “For Men”. Motivazione: l’autrice, giornalista professionista specializzata in tematiche nutrizionali, prende spunto dagli studi più recenti sui grassi saturi per raccontare il cambiamento di paradigma che ha portato la scienza a rivalutare il burro. L’articolo, che unisce profondità di contenuti a piacevolezza di linguaggio, fa dunque il punto sul ruolo del burro e della panna in un’alimentazione equilibrata, indicando gli effetti benefici legati al corretto consumo. Alla parte teorica si accompagna una sezione di consigli pratici che guidano i lettori a un consumo intelligente e salutare.
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OTTIMO INGREDIENTE PER OGNI RICETTA
COMODO COME UNO SNACK
SEMPRE FRESCO NELLA CONFEZIONE RICHIUDIBILE
FACILE DA GRATTUGIARE
SENZA CROSTA
BIRAGHINI:
Formaggi Biraghi
www.biraghi.it www.biraghini.it
lo spicchio, comodo.
ECONOMIA
La ricetta del prodotto perfetto per
I MILLENIALS
Dalle vitamine agli ingredienti esotici, dai supplementi energizzanti a quelli funzionali per chi vuole perdere peso, gli sportivi o le donne in gravidanza: sono tanti i plus che rendono i prodotti alimentari più interessanti per i giovani ed esigenti consumatori del terzo millennio di Simone Martarello Di buona qualità a un prezzo contenuto. Che sia naturale, sano e sul quale si possano reperire in modo veloce e trasparente tutte le informazioni di filiera e preparazione. E poi deve fornire energia, vitamine e nutrienti che si fa fatica ad assumere con i pasti. Le porzioni devono essere ridotte, adatte allo stile di vita “fast” e “sempre in movimento” dei consumatori per i quali è pensato, insomma, deve essere “smart”. Questo, in
estrema sintesi, l’identikit dell’alimento ideale per la generazione dei millenials (una delle più complicate da fotografare per il marketing), tracciato da uno studio condotto da Dsm, la multinazionale olandese con interessi nel settore degli integratori alimentari. Infatti, filo conduttore della ricerca sono gli ingredienti funzionali più adatti per rendere alimenti e bevande attraenti per gli shopper nati dal 1980 ai primi anni Duemila.
COSA CONTA PER I 20-35ENNI Costituiscono circa un terzo della popolazione mondiale, sono considerati “nativi digitali” e, proprio grazie all’uso di smartphone, tablet e social network hanno un accesso immediato a una grande quantità di informazioni. Sono la generazione più istruita rispetto alle precedenti, vivono in un’epoca caratterizzata da un’elevata mobilità internazionale, che rende gli individui di questo gruppo i più diversificati e sfaccettati di
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ECONOMIA sempre. Tuttavia, si possono individuare delle linee comuni alla gran parte degli appartenenti a questo insieme di consumatori. Quando si parla di alimentazione per loro sono importanti concetti come “naturale”, “biologico”, “vegetariano”, “vegano”, “provenienza locale”. Sono orientati verso una “vita sana”, da non confondere con dieta. Ciò significa che praticano attività fisica e cercano di mangiare cibi che aiutino a restare in salute. Inoltre, rispetto alle generazioni più anziane, i millenials sono più aperti a provare nuovi sapori e più restii a fare uso di medicinali. Mostrano meno fedeltà ai marchi e sono molto attenti ai prezzi. Tra gli esotismi che vanno per la maggiore tra gli under 35, Dsm segnala il mandarino yuzu e il tè verde matcha del Giappone, il lime kaffir e la salsa piccante sriracha della Thailandia, la galanga (radice simile allo zenzero che cresce nel sud-est asiatico) il fiore di sambuco, il limone meyer (incrocio tra limone e mandarino, dal sapore più dolce e sofisticato rispetto ai limoni comuni). INGREDIENTI: I SÌ E I NO Quando i millenials devono scegliere cosa mettere nel piatto ne valutano prima di tutto la “trasparenza”, che è tutt’uno con la facilità e l’immediatezza nel reperire queste informazioni. Fondamentale è sapere se l’azienda produttrice rispetta i loro valori, etica del lavoro e sostenibilità ambientale su tutti. Oggi più che mai è di vitale importanza che le aziende possano dimostrare l’origine degli ingredienti utilizzati nei loro prodotti per garantire che siano sicuri, realizzati in modo sostenibile e con i più alti standard di qualità. Quanto alla formulazione dei nuovi prodotti alimentari (o in caso di restyling di quelli già esistenti), si deve tener presente che alcuni ingredienti
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sull’importanza di una buona sono poco amati dai giovani alimentazione oggi, come consumatori. In particolare, lo misura preventiva per quando zucchero viene considerato un nemico della salute, così com’è saranno anziani. Ricerche condotte negli Stati poco apprezzato l’uso di aromi Uniti su giovani artificiali. Graditi, adulti mostrano invece, vitamine e che sia uomini integratori. che donne sono a Altre “tendenze” Formaggi e rischio di carenza che si possono yogurt alla di vitamina B6 attribuire a questa greca sono (5-10%), vitamina generazione sono B12 (3-4%) e un maggior uso di tra i prodotti vitamina C (3alimenti surgelati e con maggiori 7%). Il 9-10% di facili da preparare potenzialità giovani donne ha e il bisogno di basse quantità di poter fare la spesa tra i millenials ferro nel sangue anche al di fuori e oltre la metà dei negozi con i dei giovani adulti loro orari canonici. Nella hit parade dei prodotti che non introduce abbastanza iodio con l’alimentazione. C’è poi la si presentano con le migliori difficoltà ad assumere vitamina credenziali per conquistare A, E e K, magnesio e potassio. questo target ci sono molti Per le donne è fisiologica la rappresentanti del mondo carenza di vitamina D e calcio. lattiero-caseario: prodotti Data la ritrosia dei millenials fermentati, yogurt alla greca e all’assunzione di integratori formaggi di nicchia. in forma di pillole, ecco allora che si crea lo spazio per LA LEVA DEI NUTRIENTI creare “super alimenti”, che Secondo gli analisti di contengano una notevole Dsm, trovandosi di fronte a quantità di uno o più nutrienti, consumatori ancora giovani e che godono di buona salute, ma risultando così ancora più attraenti, anche per il loro nonostante ciò, molto attenti alla dieta (soprattutto le donne), richiamo salutistico. gran parte di loro fa scelte UN TOCCO DI BOTANICA alimentari che li mette a rischio Per proteggere la salute, di avere scompensi nutrizionali. la generazione del nuovo Perciò i produttori di alimenti, bevande e integratori possono millennio è molto sensibile sensibilizzare questo gruppo agli ingredienti meno di individui circa le carenze convenzionali, tra cui quelli di di nutrienti cui sono soggetti origine vegetale. Le vendite di praticando diete “estreme” e integratori alimentari a base
I NUTRIENTI PIÙ INTERESSANTI PER I MILLENNIALS CARENTI NELLE DIETE DEGLI UNDER 35
UTILI PER DONNE IN GRAVIDANZA
Fibre Vitamina A Vitamina B6 Vitamina B12 Vitamina C Vitamina D Vitamina E Vitamina K Magnesio Potassio Calcio Ferro Iodio
Zinco Iodio Colina DHA Vitamina D Vitamina B6 Vitamina B12
Fonte: DSM
di erbe negli Stati Uniti sono aumentate del 6,8% nel 2014, raggiungendo un totale stimato di circa 6,5 miliardi di dollari. Tra i più apprezzati calendula (per disturbi gastrointestinali e prevenire infezioni), melograno (per gli antociani), passiflora (contro insonnia e ansia), cannella (per effetti ipoglicemici), gingseng (effetti stimolanti ed energizzanti), il tè matcha, il basilico sacro (contro lo stress), la bardana (come purificatore), la schisandra (contro infezioni e insonnia). Molti di questi ingredienti botanici hanno una lunga storia di utilizzo nei sistemi di medicina tradizionale, soprattutto orientale. GRAVIDANZA: NUOVO TARGET Un’altra leva di marketing per questa generazione è l’importanza di un’alimentazione equilibrata e ricca di alcune sostanze, in particolare per le donne in gravidanza. Per favorire uno sviluppo sano del feto le donne dovrebbero avere valori equilibrati di folati, ferro, zinco, iodio e vitamine B6, B12, B18 e B20. Inoltre, essendo attenti alla loro salute e molto informati, i millenials sono propensi ad assumere prodotti che
EFFICACI PER LA NUTRIZIONE PREVENTIVA
DESTINATI A ESIGENZE SPECIFICHE
SPORT Carboidrati Peptidi Leucina SALUTE DEGLI OCCHI Beta-alanina Luteina / Zeaxantina Magnesio Vitamina C CONTROLLO DEL PESO RELAX Caffeina / Guaranà L-teanina Catechine del tè verde, Capsaicinoidi, Vitamine del complesso B Betaglucani, Psillio, Triptofano Estratto di fagiolo comune Erbe rilassanti (camomilla, lavanda, melissa) ENERGIA Guaranà Yerba mate Vitamine del complesso B SALUTE DEL CUORE Omega 3
possano favorire la prevenzione di patologie o malattie. Questo significa che sono anche disposti a pagare un sovrapprezzo per alimenti funzionali che promettano benefici in questo ambito. LA “FISSA” DELLA LINEA Può sembrare una contraddizione, ma la generazione che ha manifestato la più alta percentuale di obesità infantile è anche quella che più di ogni altra è attenta al proprio peso, non tanto per una questione estetica, bensì per il benessere. Difatti i millenials abbinano scelte alimentari sane
a una regolare attività fisica. Questi individui sono anche innamorati dei cibi pronti e per il loro stile di vita “on the go” tendono a sostituire i pasti principali con tanti spuntini. Ecco allora che l’industria alimentare può assecondare questa tendenza con cibi che contengano micronutrienti essenziali e abbiano sapori insoliti. Per esempio, l’aggiunta di fibre nei prodotti è un modo semplice, naturale ed efficace per supportare la gestione del peso, dato che le fibre aumentano il senso di sazietà contribuendo a ridurre l’assorbimento di grassi e proteine. In particolare, le fibre gelificanti, come il beta-glucano, influenzano la sazietà. Sembra ci sia stato uno spostamento verso il basso del tasso metabolico negli adulti nel corso degli ultimi decenni. Ecco allora che stimolare il metabolismo può aiutare a controllare il peso. A questo possono contribuire tè e caffeina, oppure guaranà e mate. I capsaicinoidi sono composti bioattivi presenti nel peperoncino che sono stati testati anche per il loro potenziale nella gestione del peso. I ricercatori hanno dimostrato che aumentano la spesa energetica a riposo
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ECONOMIA per sportivi è già e riducono molto sviluppata, l’appetito. E Le bevande con prodotti da ancora, gli consumare prima, a base di latte estratti del durante e dopo fagiolo comune sono l’attività fisica, ma contengono considerate anche qui occorre un inibitore di aggiornare e un’ottima alfa-amilasi, innovare, soprattutto che blocca la base per a livello di sapore, ripartizione dei prodotti un aspetto a cui carboidrati. Ciò i consumatori energizzanti significa che più giovani sono i carboidrati particolarmente non sono sensibili. disponibili per l’assorbimento nel corpo. LA RICERCA DEL RELAX I millenials risultano più GLI ALIMENTI PER SPORTIVI stressati rispetto alle È ormai dimostrato che alimenti generazioni precedenti e hanno arricchiti con alcune sostanze più difficoltà a gestire l’ansia. hanno benefici sull’attività fisica: Questo può avere effetti negativi migliorano le prestazioni e il recupero, rendendo l’esercizio più divertente. I millenials sono interessati a questo tipo di benefici, perché permettono di concentrarsi sul piacere di svolgere l’attività senza preoccuparsi della fatica. Tra gli ingredienti più adatti a svolgere questo tipo di funzioni ci sono i carboidrati che riducono il senso di fatica o il magnesio che aiuta il recupero muscolare. L’amminoacido leucina riduce il senso di fatica, la beta-alanina agisce sui muscoli e aiuta a recuperare dopo uno sforzo sulla salute e generare disturbi fisico intenso, mentre gli Omega del sonno, pressione alta e 3 sono efficaci per mantenere altre patologie minori, come sotto controllo l’infiammazione la tendenza ad aumentare di generata dall’attività sportiva. peso. Ecco allora l’esigenza La categoria degli alimenti di offrire a questi consumatori delle bevande progettate per fornire un senso di benessere. In questo caso le erbe sono l’ingrediente più adatto e si sposano con l’esigenza di naturalità e biologico degli under 35. Tra queste camomilla, melissa, valeriana, luppolo e lavanda. Ad esempio, l’aggiunta di melissa in bevande e yogurt ha evidenziato un effetto positivo di abbassamento dello stress. Idem per l’estratto di camomilla, che può ridurre i sintomi di ansia. L’uso di ingredienti a base di erbe ha però la
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controindicazione di infondere ai prodotti finali dei sapori forti che possono alterare l’esperienza sensoriale dei consumatori. La sfida è riuscire a mascherare questi sapori con formulazioni accurate e bilanciate. Tra i nutrienti-chiave per i millenials, Dsm segnala anche il triptofano, un amminoacido essenziale che viene utilizzato per la biosintesi del neurotrasmettitore della serotonina. È naturalmente presente anche nel latte, per cui può rappresentare un plus significativo. A TUTTO GAS Le persone di ogni età sono interessate ad aumentare i loro livelli di energia, e millenials non
fanno eccezione. Cercano cibi e bevande in grado di alzare le soglie di stanchezza per avere prontezza mentale, lucidità, concentrazione. I millenials sono considerati il target ideale per questo tipo di alimenti funzionali, da offrire in particolare nei bar, nei luoghi frequentati da studenti, ma anche per gli uomini d’affari, giovani genitori e sportivi. Le fonti naturali di caffeina, come guaranà e yerba mate, creano un plus di energia riconoscibile per i consumatori. Il contributo delle vitamine del gruppo B per il metabolismo energetico ha portato a utilizzarle anche nelle bevande energetiche, comprese quelle a base di latte, per cui sono un plus interessante.
Sempre piĂš italiani cucinano con
Vi chiedete perchĂŠ?
Per ottenere il Burro Chiarificato Prealpi, abbiamo scelto i burri migliori e abbiamo tolto l’acqua, le proteine ed i carboidrati, che in cottura non servono. Ecco perchÊ il Burro Chiarificato Prealpi è ottimo, non schizza, non brucia e soprattutto rende molto di piÚ: ne basta il 20% in meno di un burro normale. E finito di cucinare, lo chiudi e resta protetto.
Ottima scelta.
ECONOMIA
SCOMMETTIAMO SUI DELATTOSATI Crescono i consumi e crescono le referenze senza lattosio nei cataloghi delle aziende: un comparto che può fare da traino all’intero settore
di Chiara Fabrizi
Nato oltre vent’anni fa, il mercato del latte delattosato è rimasto per molto tempo una nicchia presidiata da un paio di prodotti destinati ai consumatori che – pur essendo intolleranti al lattosio – non volevano rinunciare a consumare un alimento così importante come il latte. Da allora è passato tanto tempo e molti sono stati i cambiamenti e i trend che hanno influenzato l’evoluzione dei prodotti delattosati. Sono migliorate le tecnologie, sono cambiate le richieste dei consumatori e, soprattutto, è nato un mercato sempre più grande.
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In Italia, da un punto di vista normativo, i prodotti delattosati sono da sempre inquadrati come alimenti destinati ad alimentazione particolare, ma negli ultimi anni, pur in mancanza di disposizioni chiare che li regolamentassero, hanno vissuto un fortissimo sviluppo, sia in termini di tipologie di prodotto che di percezione da parte del consumatore. Chi ha fatto un giro a Parma all’ultima edizione di Cibus, lo scorso maggio, non può non averlo notato. Nei numerosissimi stand di aziende lattiero-casearie, infatti, hanno fatto bella
mostra di sé svariate tipologie di prodotti senza lattosio, messi a punto per far fronte alle crescenti richieste dei consumatori e a una tendenza salutistica che non sembra frenare. Il latte non è più l’unica risposta del settore all’intolleranza al lattosio. Yogurt, latti fermentati, burro, panna, mozzarelle, crescenze, burrate, caciotte e molti altri formaggi affiancano, con i loro incarti nuovi e colorati, i prodotti tradizionali del settore, arricchendo gli scaffali di negozi e supermercati. Tutte referenze che, al fianco dei formaggi naturalmente
GRAZIE AD ASSOLATTE ETICHETTE PIÙ CHIARE PER YOGURT E FORMAGGI SENZA LATTOSIO Per i consumatori attenti al lattosio fare la spesa giusta e individuare al supermercato i prodotti lattiero-caseari “lactose free” è ora più facile: basta che cerchino sulle confezioni i nuovi claim che indicano i prodotti naturalmente privi di lattosio o che ne contengono un quantitativo ridotto. A darne notizia è Assolatte, che ha fatto proprie le esigenze di chi è appassionato di formaggi e latticini, ma non può o ha difficoltà a digerire il lattosio, e ha chiesto al ministero della Salute quali indicazioni riportare sulle etichette dei prodotti in commercio. Si tratta di un tema importante, perché una certa percentuale di consumatori italiani ha difficoltà a digerire il lattosio e pensa quindi di doversi allontanare da tutti i prodotti a base di latte, con il rischio di avere una dieta incompleta e non equilibrata. Sono tanti i prodotti italiani, invece, che possono tranquillamente entrare nel carrello della spesa anche di questa fascia di consumatori: dai prodotti messi a punto proprio per loro, ottenuti a partire da latte delattosato privi dello zucchero tipico del latte, costituiscono una valida soluzione all’intolleranza al lattosio. Lo stesso latte viene oggi proposto ai consumatori in molteplici tipologie che si differenziano per contenuto in materia grassa, trattamento termico, formato, ecc. A testimonianza di quanto il comparto dei prodotti delattosati sia cresciuto, basta citare i dati di vendita del latte nella grande distribuzione organizzata: 43 milioni di litri
(mascarpone, mozzarella, ricotta, burro), a tanti che perdono il lattosio durante il lungo processo di stagionatura, primi tra tutti Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Il ministero della Salute ha raccolto l’allarme della nostra associazione, chiarendo che nelle etichette dei prodotti lattiero-caseari che per effetto del processo produttivo contengono poco lattosio o ne sono del tutto privi, come accade per yogurt, latti fermentati e formaggi a lunga stagionatura, è possibile riportare due diverse indicazioni: - “naturalmente privo di lattosio” quando il tenore residuo di lattosio è inferiore a 0,1 g/100 g; - “naturalmente a ridotto contenuto di lattosio” quando il tenore residuo di lattosio è inferiore a 0,5 g/100 g. Etichette ancora più chiare e più ricche di informazioni, dunque, per i consumatori italiani sensibili allo zucchero tipico del latte, che così potranno arricchire il loro carrello della spesa affiancando i prodotti lattiero-caseari naturalmente privi o a basso contenuto di lattosio ai tanti latti, yogurt e formaggi delattosati (ossia privati del lattosio) in commercio.
di latte delattosato venduti nel 2015, con un incremento rispetto all’anno precedente del 38 per cento. Dati ancora più significativi se consideriamo il latte delattosato bio: 9mila litri venduti lo scorso anno, con un incremento vertiginoso a tre cifre rispetto al 2014 (+124%). A cos’è dovuta una crescita così importante di questi prodotti? A un’epidemia di intolleranza? Secondo i dati più recenti, solo il 2,4% degli italiani è totalmente privo di lattasi,
mentre circa un 15% presenta carenze parziali. Quindi, i prodotti delattosati intercettano quella parte di consumatori che si ritengono intolleranti al lattosio (spesso non essendolo) e cercano alternative ai prodotti tradizionali. Ma è comunque un bene, perché avvicinano consumatori al settore. E comunque, in un caso o nell’altro, il successo che i prodotti delattosati stanno avendo dimostra che sono buoni.
IL MONDO DEL LATTE 61
ECONOMIA
IN EUROPA SI SPENDE MENO PER IL CIBO
Nel 2015 l’economia del Vecchio Continente è cresciuta del 4,5% e la disoccupazione è scesa in quasi in tutti i Paesi. I consumi privati sono ripartiti anche grazie allo sviluppo dell’e-commerce, ma più per viaggi e servizi che non per acquisti al dettaglio come il cibo. Un’indagine di GfK fotografa la situazione attuale e sviluppa interessanti previsioni per il futuro di Simone Martarello
L’anno scorso il potere d’acquisto dei cittadini europei è aumentato, anche se l’incidenza della spesa per acquisti al dettaglio è diminuita, nonostante un’inflazione stabile. Crescono, anche se di poco,
la disponibilità di superfici di vendita per abitante e la redditività per metro quadrato. Per quanto riguarda il 2016 si prevede un incremento medio del giro d’affari dell’1,1 per cento. Per l’Italia il “future” parla di una crescita superiore
a quella già mostrata nel 2015, pur in un quadro complessivo caratterizzato da una lenta ripresa. Ma il dato che meno farà piacere alle imprese produttrici di generi alimentari è che la maggior propensione alla spesa degli
IL MONDO DEL LATTE 63
ECONOMIA europei non è rivolta al food, ma principalmente a viaggi e servizi. Sono questi i punti essenziali dello studio condotto da GfK sullo stato del commercio al dettaglio in 33 Paesi del Vecchio continente (i 28 dell’Ue più Turchia, Ucraina, Norvegia, Russia e Svizzera), presentato qualche settimana fa in occasione della 41esima conferenza annuale dell’Icsc a Milano. POTERE D’ACQUISTO Nel 2015, l’economia ha registrato un trend positivo e la disoccupazione è scesa nella maggior parte dei Paesi europei. Questo sviluppo si riflette nell’andamento del potere d’acquisto nominale, che è cresciuto mediamente del 3,7% rispetto allo scorso anno, garantendo ai cittadini europei una capacità di spesa pro capite di 15.360 euro tra consumi, affitti, risparmi e contributi pensionistici. In Italia, il potere d’acquisto ha mostrato una leggera flessione (-0,3%, pari a 16.193 euro pro capite), a causa del permanere di alti livelli di disoccupazione. In generale sono i Paesi scandinavi ad avere maggior propensione agli acquisti, mentre in altre zone c’è più timore a spendere. C’è un evidente divario tra il nord Europa e il resto del continente, anche se le economie più povere stanno recuperando terreno. Tuttavia, il potere d’acquisto pro capite in Lussemburgo è di 28.775 euro, nove volte superiore a quello della Bulgaria, ferma a 3.143. Poi ci sono notevoli differenze interne ai singoli Stati. Un esempio su tutti è l’Italia: la Lombardia ha un potere d’acquisto pro capite di 19.389 euro, mentre la Sicilia solo di 11.446. INCIDENZA DEL DETTAGLIO Lo scorso anno i consumatori
64 IL MONDO DEL LATTE
europei hanno beneficiato di rara, sia per le aziende e la distribuzione sia per i una situazione economica consumatori. A febbraio, la positiva, che ha portato a un Commissione europea ha incremento della ricchezza previsto un incremento dei privata in molti Paesi, anche prezzi dello 0,5% nel corso grazie al permanere del basso del 2016, grazie alle politiche costo di energia e carburante. di stimolo alla ripresa della Di questo contesto positivo, Bce. Nonostante questo, le però, hanno beneficiato previsioni relative soprattutto all’inflazione settori diversi sono ancora dalle vendite al In Italia mitigate dai dettaglio, come prezzi bassi delle i servizi, i viaggi gli acquisti materie prime. In e le attività al dettaglio molti Paesi ricreative. hanno europei lo Nonostante un scorso anno si aumento del un’incidenza è registrata una fatturato del 3% minore diminuzione dei sul 2014 (dovuto della media prezzi ma, all’aumento dei secondo le prezzi), anche nel europea previsioni della 2015 è diminuita Commissione Ue, la percentuale nel 2016 questa delle vendite al flessione si avrà solo in dettaglio sulla spesa totale Slovenia (-0,3%), Romania della popolazione, che si (-0,2%), Lituania e Bulgaria attesta sul 30,4% nella media (-0,1%). Per quanto riguarda dei 28 Paesi Ue, contro il l’Italia, le previsioni per il 30,8% dell’anno precedente. 2016 vedono un’inflazione pari In Italia, la quota parte è al +0,3 per cento. leggermente inferiore, pari al 25,8% della spesa totale dei cittadini. Le vendite al dettaglio sono aumentate in Romania (+4,9%), Ungheria (+4,7%), Repubblica Ceca (+4,4%) e nei tre Stati baltici (Estonia +5,2%, Lituania +3,8%, Lettonia +3,7%). Non deve ingannare invece il +11,6% della Gran Bretagna, dovuto alla rivalutazione della sterlina, mentre in termini reali l’incremento è stato solo dello 0,5 per cento. Nel Regno Unito stanno andando molto bene i discount come Aldi e Lidl, che stanno mettendo in difficoltà un gigante come Tesco. Nel resto d’Europa segna bene la Spagna (+2,1%), calano Finlandia (-1,5%) e Norvegia (-4,8%). Per l’Italia +0,9%, dopo il -0,4% del 2014. INFLAZIONE Lo scorso anno, i prezzi al consumo sono rimasti stabili. Una situazione piuttosto
L’ANDAMENTO DELLE VENDITE AL DETTAGLIO IN EUROPA NEL 2015 IN MONETA NAZIONALE
IN EURO EU-28 AUSTRIA BELGIO BULGARIA CROAZIA CIPRO REPUBBLICA CECA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA UNGHERIA IRLANDA ITALIA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA OLANDA POLONIA PORTOGALLO ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA REGNO UNITO
NORVEGIA RUSSIA SVIZZERA TURCHIA UCRAINA
Fonte: GfK
SUPERFICI DI VENDITA Lo scorso anno, all’interno dell’area Ue, la superficie totale occupata dalle attività commerciali è cresciuta dello 0,3%. Il dato pro capite risulta pari a 1,17 m2, in leggera contrazione rispetto al 2014, a causa del maggiore incremento del numero di abitanti registrato nello stesso periodo. Nonostante una situazione economica ancora difficile, il Portogallo ha aumentato la propria superficie commerciale pro capite a 0,98 m2. A differenza
di mercati saturi come Austria (1,74 m2), Paesi Bassi (1,62 m2) e Svizzera (1,49 m2), Paesi quali Repubblica Ceca (1,03 m2), Polonia (0,93 m2) e Turchia (0,66 m2) offrono ancora un forte potenziale di sviluppo per il comparto real estate. L’Italia, nel corso del 2015, ha raggiunto il valore di 1,00 m2 per abitante. PRODUTTIVITÀ PER SUPERFICIE Nel corso dell’ultimo anno, la produttività per superficie di vendita nell’area Ue
IL MONDO DEL LATTE 65
ECONOMIA è aumentata del 2,7%, assestandosi a poco meno di 4.200 euro per m2. Questa è sicuramente una buona notizia per il settore della vendita al dettaglio, che è cresciuto per il secondo anno di fila dopo un periodo piuttosto difficile. L’online rallenta nei mercati più maturi e i negozi tradizionali si stanno progressivamente adeguando alla nuova situazione. I negozi meno redditizi hanno chiuso, come conseguenza del processo di digitalizzazione dell’offerta, mentre sono state sviluppate nuove soluzioni in ottica omnichannel. I valori più alti di produttività per superficie di vendita si registrano tradizionalmente in Nord Europa, Svizzera e Lussemburgo, mentre i più bassi in Europa Orientale e Sud-orientale. Queste ultime aree, però, stanno guadagnando costantemente terreno. Per quanto riguarda l’Italia, la produttività media è stata pari a 4.233 euro per m2 nel corso del 2015.
LE PREVISIONI SULL’ANDAMENTO DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO NEL 2016
PREVISIONI PER IL 2016 Secondo gli analisti di GfK, l’andamento positivo registrato lo scorso anno dal comparto retail continuerà anche nel corso del 2016. I Paesi dell’Unione Spagna (+3,7%), mentre per europea cresceranno a ritmi l’Italia si prevede una crescita leggermente inferiori, con un dell’1,4%. incremento dell’1,1% su base L’economia del Bel Paese annua. Si prevedono, invece, sta cercando di combattere performance problemi particolarmente strutturali e la positive in crisi bancaria Nel 2016 prevista Romania ha minato la una buona (+7,2%) e nei già precaria crescita per Paesi Baltici fiducia dei (tra +3,8% consumatori. Romania, Paesi e +4,9%), Anche in Baltici e Svezia; che stanno Germania Italia e Germania gradualmente si prevede raggiungendo una crescita, avanti piano i mercati più seppur maturi. Le contenuta previsioni (+0,8%), sulle vendite perché una al dettaglio sono positive quota della spesa è assorbita anche per Svezia (+4,8%) e dall’e-commerce.
66 IL MONDO DEL LATTE
Fonte: GfK
LA NOSTRA TRADIZIONE... UN FUTURO ANCORA PIU’ GRANDE.
REND ERI NG D ELL’A MP LI A ME NTO P R O D U TTI V O I N FA S E D I R E A L I Z Z A Z I O N E
igornovara.it
MERCATI
BREXIT, ORA CHE SUCCEDE? INCERTEZZA SUL FUTURO DEGLI INTERSCAMBI CON IL REGNO UNITO Con l’uscita di Londra dall’Ue, traballano i rapporti commerciali del nostro settore nei confronti di un mercato importante come quello britannico. Oltre ai dazi, l’export lattierocaseario potrebbe risentire di un eccessivo deprezzamento della sterlina di Gianluca Pierangelini Il voto referendario nel Regno Unito per decidere l’uscita o la permanenza degli inglesi nell’Unione europea ha attirato l’attenzione degli operatori economici sui rapporti commerciali con la Gran Bretagna. Negli ultimi anni, nonostante la crisi, Londra ha incrementato molto gli acquisti di prodotti lattiero-caseari dall’Italia. Oggi, infatti, è il quarto Paese per destinazione dei nostri formaggi dopo Francia, Germania e Stati Uniti. Se prima della crisi economica mondiale la quantità di formaggi italiani esportati sull’isola ammontava a 25.525 tonnellate, nel 2015 ha raggiunto le 31.803 tonnellate (+25%). Questo è
uno dei migliori risultati messi a segno dall’export caseario italiano all’interno dell’Ue in un periodo così complicato. I dati riferiti al primo trimestre di quest’anno non fanno altro che confermare la tendenza positiva che le vendite di formaggi italiani in Gran Bretagna hanno mostrato negli ultimi anni. Dal primo trimestre 2015, infatti, la quantità di formaggio esportata nel Regno Unito è aumentata di 1.240 tonnellate: una crescita del 18 per cento. I risultati raggiunti, abbinati a un valore complessivo delle esportazioni casearie che nel 2015 ha superato i 200 milioni di euro, dimostrano l’importanza del mercato britannico per i nostri prodotti. I formaggi
freschi sono i più apprezzati dai britannici, subito dopo ci sono il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, che rappresentano circa il 21% del totale degli ordini. L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea pone ora diversi interrogativi. Se prima si poteva contare su un quadro di politica commerciale comune e ben definito, sarà ora necessario capire come l’Ue intenderà rivalutare i rapporti economici e commerciali con Londra. Finora il mercato britannico aveva gli stessi meccanismi su cui si basano quelli degli altri 27 Paesi dell’Ue. Da domani si dovrà capire come questi meccanismi cambieranno. Ci sarà una rivoluzione normativa fondata su
BERTOZZI
GENNARO AURICCHIO
GLI ESPORTATORI
AMBROSI
SPA
Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste filate, Mascarpone, Ricotta.
Via dei Ponticelli,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811 Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it www.ambrosi.it 68 IL MONDO DEL LATTE
SPA
Strada Roma, 1/A 43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it www.bertozzi.com
AGRIFORM
SCA
Via Rezzola, 21 37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 Fax 045/ 515974 export@agriform.it www.agriform.it
SPA
Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio. Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it
04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -04069075 - 04069079 -04069076 -04069087
04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017
0406901 9019-905 9082-9084 0406908 9093 0406401 4090
04069063
04069099
040630
04069073
2.500 759 1.707 498 899 317 195 351 254 154 75 52 69 56 7.886 6 9 7 4 62 195 44 27 58 15 8.313 30 127 8.470 35 8.505
2.847 1.197 1.143 512 693 439 175 90 67 123 36 71 58 41 7.492 5 7 6 19 107 530 146 97 107 68 8.584 43 150 8.777 38 8.815
1.253 2.390 977 489 390 423 355 243 42 361 23 269 56 71 7.342 13 5 9 3 27 159 103 35 40 32 7.768 15 59 7.842 15 7.857
1.490 1.310 583 287 262 174 139 70 19 51 10 49 18 20 4.482 3 3 1
637 947 148 158 104 76 145 98 21 46 3 10 4 2 2.399 2 1 1 1 3 101 38 13 7 16 2.582 6 33 2.621 6 2.627
168 452 51 51 69 44 339 21 17 22 4 3 3 4 1.248
110 264 88 139 58 43 74 35 20 16 2 89 9 22 969 2 10 2 1 35 29 51 7 43 12 1.161 14 65 1.240 3 1.243
382 178 167 69 44 55 72 40 5 28 2 19 7 2 1.070 3 2
116 182 82 11 45 14 54 21 4 11
136 72 42 30 6 44 17 9 1 12 1 7 2 1 380 1 10 4 13 6 8 8
25 5 19 154 53 1 46
82 110 36 271 51 6 21 15 2 1 1 12
FRANCIA GERMANIA REGNO UNITO SPAGNA BELGIO AUSTRIA PAESI BASSI DANIMARCA LUSSEMBURGO SVEZIA PORTOGALLO GRECIA FINLANDIA IRLANDA TOTALE UE A 15 CIPRO ESTONIA LETTONIA LITUANIA MALTA POLONIA REP. CECA SLOVACCHIA SLOVENIA UNGHERIA TOTALE UE A 25 BULGARIA ROMANIA TOTALE UE A 27 CROAZIA 1TOTALE UE A 28
19 45 40 19 48 13 4.673 17 44 4.734 16 4.750
1 68 22 16 1 58 6 1.420 5 15 1.440 11 1.451
1 17 12 8 3 18 4 1.138 11 11 1.160 1 1.161
5 7 2 554 1 1 7 21 8 2 2 2 598 1 3 602 3 605
15 2 447 17 1 465 4 469
1 16 6 4 330
TOTALI
PROVOLONE
RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI
PAESI
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
04064050
FORMAGGI FUSI
040620
ALTRI FORMAGGI
ALTRI FORMAGGI MOLLI
04069061
PECORINO
ALTRI FORMAGGI DURI
04061050 -04061080
MOZZARELLA CODICE DOGANALE
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
GRATTUGIATI
0406 1030
(IN TONS)
GORGONZOLA
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (febbraio 2016)
04069001
5 4 6
1 609 1
15
1 46 1 10 15 18
5 3 3 1
420
2 624
3 423 1 424
1 625 1 626
16 111 127 127
9.746 7.866 5.043 2.674 2.678 1.636 1.632 999 453 841 163 590 233 222 34.776 37 48 31 43 402 1.126 475 220 414 172 37.744 159 623 38.526 134 38.660
BRESCIALAT SPA
SAVIOLA SPA
Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano
Grana Padano, Parmigiano Reggiano, crescenza, mozzarelle, Taleggio, Gorgonzola, ricotta, mascarpone.
Produzione: Grana Padano, Parmigiano Reggiano.
Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com
Via Castellana 1/A 25032 Chiari (BS) Tel. 030/7009878 Fax 030/7009860 info@brescialat.it www.brescialat.it
Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it
BRAZZALE
SPA
IL MONDO DEL LATTE 69
MERCATI
633 605 23 3 2 4 1.737 84 1.653 11 7 1 3 43 26 2
4069061
40620
9.296 8.505 709 3 79 9 86 3 83 1
9.327 8.815 471 17 24 14 298 23 275 16
8.779 7.857 808 26 88 65 2.889 544 2.345 158 48 47 63 764 311 52
5.080 4.750 259 1 70 3 56 17 39 4
2.790 2.625 160 2 3 4 104 16 88 3
4 143 53 23
2 1 115 60 5
13 18 370 334 330 4 2
14 4 49 9 9
50 42 42
14 27 21 6
12.991 5.134 117.997 44.314
5.295 545 42.227 4.078
3.058 433 18.219 2.946
2.455 1.850 23.198 16.884
PAESI EUROPA UNIONE EUROPEA SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO di cui extra Ue
14 11 148 68 46 22
1 15 1.914 373 263 2 30 16 1.230 40 36 4
9.928 1.423 46.626 7.439
11.609 2.794 42.649 13.718
1 468 271 24
1
FORMAGGI FUSI
04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 0406913 04069015 04069017
04061050 04061080
PROVOLONE
04069063
04061030
ALTRI FORMAGGI
ALTRI FORMAGGI DURI
PECORINO
04064050
GRATTUGIATI
GORGONZOLA
CODICE DOGANALE
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
MOZZARELLA
(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
RICOTTA E ALTRI FORMAGGI FRESCHI
ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (febbraio 2016)
4069099
4069073
40630
1.304 1.242 24 28 10 32 284 24 260 11
719 469 149 7 94 5 241 1 240 35 3
649 626 21 1 1 1 115 23 92 4 3
455 424 30
11 267 96 45 23 13 2 88 22 22
32 190 40 8 1 13 14 114 32 31 1
1 7
1 6 101 100 1
1.920 678 13.158 5.012
1.222 753 7.785 5.086
877 251 5.235 1.597
1 12 2 2 0
71
1 70 0
540 116 1.774 448
GLI ESPORTATORI
CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL
CIRESA FORMAGGI
BERNERI
Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it
Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it
GELMINI CARLO
MARIO COSTA SPA F.LLI PINNA AZIENDA
Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it
Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax. 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocosta.it
SRL
70 IL MONDO DEL LATTE
SPA
Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella. 24043 Caravaggio (BG) tel. 0363 301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it
CASEARIA SPA
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0 0
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
4069075
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297 295 1
430 419 10 1
551 544 7
499 487 10 1 1
278 262 16
219 165 52
90 65 24
247 247
2
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10 18 10 8 0
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ALTRI FORMAGGI MOLLI
1 1 2 1 1 0
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TOTALI
FONTINA FONTAL
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ITALICO TALEGGIO
04069018 04069019 04069050 04069082 04069084
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
ASIAGO CACIOCAVALLO MONTASIO RAGUSANO
392 383 9
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CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI
CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI
ALTRI FORMAGGI ERBORINATI
04064010 04069088 04064090 04069093
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3 1 18 2 1 1
398 15 2.331 128
334 39 2.318 273
22 2 1 1
5 1 1
4 0
18 10 10
2 6 6
9 21 21
2 2
0
464 45 3.303 338
701 157 2.575 818
634 147 5.006 1.125
360 98 2.392 661
352 187 2.447 1.163
149 84 1.078 565
263 16 608 176
TRENTIN
42.035 38.785 2.783 90 377 168 6.175 763 5.412 264 61 52 151 4.180 1.363 423 26 103 67 2.198 717 678 39 2 53.550 14.765 340.926 106.769
una scelta protezionistica oppure si opterà per la continuità con il passato, che consentirebbe un allontanamento meno violento dal resto dell’Europa? Indubbiamente si tratta di un passaggio storico importante, che avrà ripercussioni sulla situazione economica e commerciale continentale, interessando anche il nostro comparto. È davvero difficile fare delle previsioni economiche legate alla Brexit. Si può semplicemente ipotizzare che la vittoria del “Leave” rappresenti un duro colpo per il nostro settore. Le difficoltà potrebbero risiedere in una futura diminuzione degli ordini provenienti da Londra a causa del rallentamento del Pil inglese ipotizzato dagli esperti e in una contrazione del valore dei quantitativi esportati se la sterlina dovesse continuare a scendere. Quantificare l’incidenza del deprezzamento della sterlina sulle nostre vendite è un compito arduo che lasciamo agli economisti, ma non c’è dubbio che Brexit rappresenta una sfida importante per il futuro del nostro export, sempre che il controreferendum, per ora solo imbastito dai fautori del “Remain”, non diventi realtà.
SPA
Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta
ZANETTI
Via Genova 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it
Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it
SPA
Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.
IL MONDO DEL LATTE 71
CONSORZIO TUTELA FORMAGGIO GORGONZOLA DOP
IL CONSORZIO FIRMA SOLO QUELLO AUTENTICO
Per maggiori informazioni: gorgonzola.com
MERCATI
PRODUZIONE IN CRESCITA NELL’UE Continua nel primo trimestre del 2016 la crescita delle produzioni lattiero-casearie europee, nonostante la domanda pressoché stabile. In Germania le consegne latte sono aumentate del 7%, così come in Italia e nel dato aggregato dell’Ue. In Olanda, invece, l’aumento è stato del 18% e in Irlanda addirittura del 33 per cento. Importante anche la crescita della produzione di burro che raggiunge un +12% rispetto al primo trimestre 2015. Le variazioni più significative sono ancora in Germania (+8%) e in Francia (+3%). In Olanda si è registrato un aumento del
26%, ma è nel Regno Unito che la produzione di burro ha subito una variazione a dir poco impressionante: +43 per cento. Sul fronte formaggi la Francia mostra uno dei pochi segni meno. Nei primi tre mesi del 2016, infatti, la produzione ha subito una leggera flessione (-1%). La Germania chiude con un +2%; in Italia la produzione è rimasta invariata; l’Olanda si distingue ancora con un +15 per cento. Segno positivo anche per Smp e Wmp, che chiudono il trimestre con un +19 per cento.
ANDAMENTO DELLE PRODUZIONI LATTIERO-CASEARIE NEL PRIMO TRIMESTRE 2016 WMP SMP BURRO CONSEGNE LATTE FORMAGGIO 0%
5%
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15%
20%
ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI IN EUROPA Segnali di ripresa all’orizzonte? È questa la speranza di tanti operatori, che guardano alle ultime settimane con un cauto ottimismo. Il dato più eclatante è quello del burro, che a maggio ha iniziato a risalire la china in modo rapido e in sole cinque settimane ha messo a segno un +10,7%, superando i 2,7 euro/kg. Molto meno marcati gli incrementi delle altre commodity: latte scremato in polvere +3,9%, Emmental +3 per cento. Difficile spiegare questa crescita. La produzione di latte è di gran lunga superiore a quella degli anni scorsi (a livello europeo il dato tendenziale parla di un +7%), la domanda non “tira” come in passato e – ancora – i magazzini sono stracolmi di burro e latte in polvere. Quando la volatilità è così intensa, è difficile fare previsioni, è arduo capire cosa determini le fluttuazioni ed è impossibile – per chi ha rapporti con la grande distribuzione – ottenere riallineamenti tempestivi dei listini alle quotazioni all’ingrosso.
450
BURRO
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LATTE SCREMATO IN POLVERE
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SETTIMANE
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SETTIMANE
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SETTIMANE
470 450 430
€/100 Kg
410 390 370 350
IL MONDO DEL LATTE 73
MERCATI
BORSA PREZZI
ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI DESCRIZIONE MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)
BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. (CE) N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA DI 12-15 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA DI 9 MESI E OLTRE GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI E OLTRE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI E OLTRE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA FINO A 3 MESI DI STAGIONATURA PROVOLONE VALPADANA OLTRE 3 MESI LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE-PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12 MESI)
2016 APRILE MEDIA
2015 APRILE MEDIA
1,43 2,28 2,43 1,23 7,46 6,43 5,26 9,92 9,18 8,20 5,14 6,14 4,94 4,14 4,99 5,21 5,51
VAR.
2016 MAGGIO MEDIA
2015 MAGGIO MEDIA
VAR.
2,15 2,95 3,15 1,95 7,41 6,40 5,22 9,52 8,72 7,55 5,50 NQ 5,30 4,50 5,35 5,62 5,88
-32,56% -22,03% -22,22% -35,90% 0,94% 0,78% 1,15% 4,31% 5,28% 8,61% -5,45% ---5,66% -6,67% -5,61% -6,05% -5,10%
1,45 2,30 2,45 1,25 7,39 6,36 5,19 9,92 9,17 8,20 5,03 6,03 4,83 4,03 4,88 5,10 5,40
2,00 2,80 3,00 1,80 7,43 6,40 5,22 9,52 8,73 7,55 5,50 NQ 5,30 4,50 5,35 5,58 5,88
-27,50% -17,86% -18,33% -30,56% -0,54% -0,63% -0,57% 4,20% 5,04% 8,61% -8,55% ---8,87% -10,44% -8,79% -8,60% -8,16%
235,00
328,00
-28,35%
247,50
317,50
-22,05%
10,4 9,7 9,2 8,8
10,4 9,1 8,5 7,85
0,00% 6,59% 8,24% 12,10%
10,4 9,7 9,2 8,75
10,4 9,1 8,5 7,85
0,00% 6,59% 8,24% 11,46%
MERCATI
FORMAGGI DOP NELL’ULTIMO BIMESTRE LA PRODUZIONE FRENA I dati tendenziali sulla produzione dei principali formaggi italiani Dop continuano a mostrare valori positivi (salvo qualche eccezione), ma da un paio di mesi si assiste a una frenata importante dei volumi. Non bisogna quindi farsi ingannare dai molti segni “+” presenti nel grafico che pubblichiamo questo mese. L’Asiago, per esempio, che nella prima parte dell’anno ha mostrato una crescita dello 0,6%, in realtà, negli ultimi due mesi, ha messo a segno un -7% e un -2 per cento. Stesso comportamento ha avuto la produzione di Gorgonzola, le cui rilevazioni parlano di un ultimo bimestre con calo medio del 3 per cento. Ma come stanno lavorando i due colossi delle Dop italiane? A fronte di un dato tendenziale di +4,1%, il Grana Padano è in forte frenata: a maggio, infatti, ha fatto registrare un aumento davvero modesto rispetto a quelli dei mesi
passati (+1,4 per cento). E c’è da osservare che il numero di forme prodotte a maggio 2016 - in linea con le produzioni di maggio 2015 è di gran lunga inferiore a quello del maggio 2014. La stessa situazione la sta vivendo il Parmigiano Reggiano, che ad aprile e maggio ha fatto registrare un +5% e poi un +3 per cento. In questo panorama, la Mozzarella di bufala campana merita un discorso a sé: le sue variazioni produttive, infatti, sono del tutto indipendenti da quelle degli altri formaggi, perché nel segmento bufala non si vive la crisi da eccedenza di materia prima che sta interessando il mondo del latte vaccino. I dati sembrano dire che la filiera sta reagendo, indipendentemente dalle decisioni politiche che saranno prese nelle prossime settimane (mentre andiamo in stampa non si sa ancora se e come
sarà gestito il piano di riduzione della produzione di latte che il Governo intende finanziare con dieci milioni di euro, né le decisioni del Consiglio dei ministri agricoli Ue di fine giugno), riorganizzandosi e rispondendo al mercato in piena autonomia. Sembrerebbe avere ragione, quindi, chi sostiene che nei momenti di crisi non si debba sempre intervenire con correttivi e misure di sostegno. È vero che le scosse e la volatilità possono fare danni, ma è anche vero che portano a nuovi equilibri e a una ristrutturazione che, in fondo, fa bene alla filiera, la quale deve fare ancora molta strada per diventare più competitiva nel panorama mondiale.
IL TREND PRODUTTIVO TRA GENNAIO E MAGGIO 2016
TALEGGIO -3,3% QUARTIROLO LOMBARDO 2,5% PIAVE -6,1% PARMIGIANO REGGIANO 5,8% MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA 8,2% GRANA PADANO 4,1% GORGONZOLA -0,7% ASIAGO 0,6%
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76 IL MONDO DEL LATTE
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IGLIA PRENDE V A R E M F OR M A L A. QU I
Ogni forma di Parmigiano Reggiano è un mondo di sapori, colori e profumi inconfondibili, custoditi da oltre 9 secoli grazie alle mani esperte e ai gesti ripetuti dei nostri maestri casari. Un mondo unico e vero come la terra da cui ha origine e come il sapere artigianale che si tramanda ogni giorno nei suoi caseiďŹ ci, pronti ad accoglierti a porte aperte tutte le volte che vuoi.
/parmigianoreggiano
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IGIENE & SICUREZZA
COREA DEL SUD: nuova normativa per l’export di prodotti lattiero-caseari Le imprese esportatrici dovranno registrarsi almeno sette giorni prima della spedizione. Le autorità coreane potranno fare ispezioni negli stabilimenti di Ettore Soria Scatterà il 4 agosto 2016 in Corea del Sud l'attuazione dello “Special act on imported food safety management”, legge che modifica la disciplina delle importazioni di prodotti alimentari, introducendo nuovi adempimenti a carico dei Paesi esportatori e delle stesse aziende produttrici, con l'obiettivo dichiarato di rafforzare il sistema nazionale dei controlli igienico-sanitari. Questo atto legislativo demanda l’applicazione a un decreto ministeriale e ad alcuni specifici regolamenti. LE NOVITÀ PRINCIPALI La normativa distingue, innanzitutto, tra prodotti alimentari generici e prodotti di origine animale. Per i primi, la nuova disciplina prevede per le imprese produttrici l'obbligo di registrazione presso le autorità di Seul (Mfds) almeno sette giorni prima della data di esportazione, specificando alcuni dati di riferimento (denominazione, indirizzo, lista dei prodotti, ecc.). La registrazione può essere eseguita direttamente dall'importatore o dalla stessa azienda produttrice, secondo diverse modalità (posta elettronica, posta ordinaria o fax). Tra le principali novità introdotte dalla riforma, c'è la facoltà del Mfds di condurre
78 IL MONDO DEL LATTE
ispezioni presso le strutture dell'impresa produttrice, previa consultazione con quest'ultima o con il governo del Paese esportatore. Per quanto concerne le produzioni di origine animale, tra cui ricadono quelle lattiero-casearie, la normativa introduce un regime di autorizzazione preventiva per ogni nuovo prodotto che si intende esportare. Le richieste di apertura del mercato coreano devono essere presentate dal governo del Paese esportatore e sono seguite da una valutazione della sicurezza igienicosanitaria da parte del Mfds, in aggiunta alla valutazione condotta dalla Qia (Animal and plant quarantine agency). GLI ITALIANI AUTORIZZATI Il Mfds ha predisposto per ciascun Paese una lista di prodotti già riconosciuti e quindi esportabili in Corea del Sud, senza necessità di ulteriori procedure autorizzative. Per l'Italia, nel nostro settore sono già ammessi: ylatte trattato yformaggio fuso (processed cheese)
yburro ylatte in polvere ygelato ymisto di gelato ygelato in polvere ylatte yzucchero del latte (milk sugar) ycrema di latte (milk cream) yformaggio naturale. Tra i formaggi naturali, lavorati con latte crudo o latticini non pastorizzati, sono autorizzati per l'importazione in Corea del Sud solo il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. L’attuale certificato veterinario, infatti, prevede per la tipologia dei formaggi a latte crudo solo il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, non contemplando – ad esempio – il Pecorino Romano, il Provolone Valpadana e la Fontina. Nel frattempo, le autorità coreane hanno formalizzato al Wto l’intenzione di rimuovere il divieto di importazione di formaggi a latte crudo, qualora non specificatamente previsti dagli accordi bilaterali, come nel nostro caso. Scaduto il termine per le osservazioni, Seul procederà all’emanazione di un provvedimento che consentirà la commercializzazione di tutti i prodotti a latte crudo.
Rimane probabile un'ispezione delle autorità coreane in Italia, finalizzata alla verifica della sicurezza igienico-sanitaria della succitata tipologia di prodotti. All’atto della redazione dell’articolo, il ministero della
Salute sta concordando con le autorità coreane un nuovo modello di certificato che possa comprendere tutti i prodotti a latte crudo. Per quanto concerne la lista degli stabilimenti autorizzati, le
autorità coreane hanno inviato un elenco delle imprese che hanno esportato nel periodo compreso tra giugno 1998 e febbraio 2016 che il Minsal ha verificato relativamente alla coincidenza dei dati riportati.
REGOLE PARTICOLARI PER I "BABY FOOD"
Un capitolo dello "Special act on imported food safety management" è dedicato ai prodotti lattieri "infant formula", cui è riservata una specifica classificazione.
CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI LATTIERI “INFANT FORMULA” Latte in polvere
Latte artificiale liquido
Formula di proseguimento in polvere Formula di proseguimento liquida Altre formule in polvere
Altre formule liquide
Sostituto in polvere del latte umano che utilizza latte crudo o prodotti lattiero-caseari come ingredienti principali ed è prodotto in modo simile ai componenti del latte umano. Contiene non meno del 60% di ingredienti lattieri (ingredienti diversi dall'acqua contenuta nel latte). Sostituto liquido del latte umano che utilizza latte crudo o prodotti lattiero-caseari come ingredienti principali ed è prodotto in modo simile ai componenti del latte umano. Contiene non meno del 9% di ingredienti lattieri. Prodotto in polvere realizzato per neonati e bambini a partire da sei mesi. Contiene non meno del 60% di ingredienti lattieri. Prodotto liquido realizzato per neonati e bambini a partire dai sei mesi. Contiene non meno del 9% di ingredienti lattieri. Sostituto in polvere del latte umano che utilizza latte crudo o prodotti lattiero-caseari come ingredienti principali ed è prodotto in modo simile ai componenti del latte umano. Contiene non meno del 60% di ingredienti lattieri e non è ricompreso nella formula in polvere. Sostituto liquido del latte umano che utilizza latte crudo o prodotti lattiero-caseari come ingredienti principali ed è prodotto in modo simile ai componenti del latte umano. Contiene non meno del 9% di ingredienti lattieri e non è ricompreso nella formula liquida.
NORMATIVE
l’esperto risponde
Quali norme si devono applicare per apporre l’indicazione “Senza lattosio” su formaggi da vendere al banco taglio? La domanda verte su aspetti non disciplinati dalla normativa. In primis, l’applicazione del Reg. n.609/2013 e l’abrogazione della Direttiva Ce n.2009/39 non comportano automaticamente quella del D.lgs n.111/92. Se è vero che i prodotti delattosati non saranno più classificati come alimenti destinati ad alimentazione particolare, è pur vero che restano alimenti prodotti per rispondere a specifiche esigenze fisiologiche di una parte dei consumatori. In attesa che il tema sia condiviso a livello comunitario, il ministero della Salute ha fornito indicazioni circa le soglie massime di lattosio ammesse, specificando cosa deve essere riportato sugli alimenti preimballati. Nessun chiarimento è pervenuto sulle indicazioni e modalità con cui fornire queste ultime nel caso del prodotto frazionato presso il punto vendita. Rammentiamo che i prodotti destinati ad alimentazione
particolare devono essere commercializzati solo come preconfezionati per assicurare che le effettive caratteristiche del prodotto e, di conseguenza, che quanto dichiarato in etichetta siano supportati da uno specifico piano di autocontrollo (comprendente punti critici di controllo ad hoc), atto a certificare quanto dichiarato ed evitare possibili contaminazioni con altri prodotti. Non possiamo escludere che la commercializzazione al banco taglio di un prodotto delattosato sia fattibile solo se c’è uno specifico sistema di tracciabilità del punto vendita che assicuri l’adozione di procedure atte a non incorrere in cross-contamination, ma nessuna indicazione in merito è arrivata finora dalle autorità competenti in proposito. A riprova del quadro normativo controverso nel quale si vengono a trovare i prodotti delattosati da luglio 2016, evidenziamo che sulle stesse procedure di autorizzazione dello stabilimento e notifica dell’etichetta si è tuttoggi in attesa di indicazioni da parte del dicastero per sapere se le stesse resteranno in essere o decadranno.
Vorremmo riportare sulla confezione di un nostro nuovo formaggio la scritta “Novità”. Esiste un regolamento sulla durata massima d’indicazione di questa scritta? Non esiste una normativa che disciplini la dicitura “novità” e il suo periodo massimo di apposizione. Valgono, però, le
normali regole sulla pubblicità ingannevole, nel senso che tale scritta non deve indurre in errore l’acquirente e portarlo ad acquistare un prodotto falsamente spacciato per nuovo. Bisogna quindi regolarsi in base al buon senso. Secondo alcune prassi aziendali, il periodo massimo di apposizione della scritta “novità” e di circa sei mesi.
Vorremmo sapere se la parola “pecorino” può essere usata per indicare un formaggio di pecora non Dop. Oppure un formaggio di pecora qualsiasi potrebbe essere chiamato semplicemente “pecorino”? La parola “pecorino”, senza aggiunta di indicazioni
geografiche, può essere certamente utilizzata per un formaggio di pecora non Dop. Esistendo invece alcune denominazioni di origine protetta, queste possono essere utilizzate solo per le Dop. Ciò vale per tutti i pecorini Dop, tra i quali il sardo, il toscano e il romano.
Dovremmo creare un’etichetta per una ricotta di pecora stagionata, ma abbiamo un dubbio in merito alla denominazione legale e commerciale da utilizzare per questo prodotto. Il fornitore indica nella scheda tecnica la denominazione “ricotta secca”. Abbiamo notato che alcuni concorrenti definiscono il prodotto come “ricotta salata”, “ricotta stagionata” e altri solo come “ricotta”. Qual è la denominazione commerciale e legale più corretta? La ricotta è un prodotto fresco. Se sottoposta a stagionatura (e di questo si dovrebbe trattare, dato che la denominazione “ricotta secca” ci lascia un po’ perplessi), è consuetudine denominarla “ricotta stagionata”. La stagionatura può essere ricavata dalla scheda tecnica del cliente. La ricotta salata può essere teoricamente anche fresca. Invece, se stagionata, non può essere usato il solo nome “ricotta”, perché il consumatore la confonderebbe col prodotto fresco.
80 IL MONDO DEL LATTE
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