Il Mondo del Latte- Giugno 2021

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DEPUR PADANA ACQUE: IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE DA LAVORAZIONI CASEARIE Depur Padana Acque è una società attiva nella depurazione delle acque reflue industriali da oltre 40 anni. Uno dei principali settori di operatività è proprio quello lattiero-caseario, dove applica tutta l’esperienza acquisita nel trattamento di reflui anche molto complessi, abbinata a una continua ricerca di soluzioni innovative. Impianti biologici monoblocco amovibili La prima importante novità, ormai consolidata, riguarda la realizzazione di impianti biologici a fanghi attivi in conformazione monoblocco amovibile. Tali impianti, chiamati ECOBLOCK, sono disponibili in configurazione SBR (Sequencing Batch Reactor), MBR (Membrane Bio Reactor) e MBBR (MovingBed Biofilm Reactor), e costruiti in un unico monoblocco cilindrico a sviluppo orizzontale che può essere suddiviso in più comparti, secondo necessità. Gli impianti ECOBLOCK sono modulabili e facilmente ampliabili. Dove necessario, sono completati con una sezione di separazione dei grassi mediante flottatore.

Cocleapressa Mod. TIAGO, per la disidratazione dei fanghi di depurazione, installata presso la società Parmalat (Udine).

Trattamento fanghi di depurazione Un capitolo fondamentale nel trattamento delle acque è quello della gestione dei fanghi generati durante la depurazione. Tali fanghi sono scaricati dagli impianti in forma liquida e pompabile, con percentuali d’acqua dell’ordine del 95–99%. Pertanto, quando si procede allo smaltimento di tali rifluiti liquidi, spesso i costi sono elevati per via della molta acqua in essi contenuta. È quindi spesso molto conveniente disidratare tali fanghi e, a tale scopo, in alternativa ai sistemi tradizionali che propone il mercato della depurazione, quali filtropresse e centrifughe, Depur Padana propone una macchina innovativa, costituita da una particolare cocleapressa, che permette elevati rendimenti di disidratazione anche con fanghi a matrice grassa, come quelli dei caseifici. Altri importanti vantaggi sono rappresentati dagli ingombri molto ridotti, da potenze elettriche installate estremamente basse e da un’usura pressoché nulla, ciò dovuto al fatto che la macchina ruota a solo 4–6 RPM. La grande semplicità di gestione con possibilità di lavorare anche 24 ore al giorno e la silenziosità, la rendono

la soluzione ideale per gli impianti di depurazione a servizio del comparto caseario. Nuovi sistemi di aerazione per impianti biologici L’ultima novità riguarda una nuova tecnologia per la fornitura di ossigeno all’interno dei reattori biologici a fanghi attivi, in sostituzione dei tradizionali sistemi a dischi forati, abbinati a compressori o soffianti. Tale nuova tecnologia, costituita da particolari turbine sommergibili autoaspiranti ad elevato rendimento, presenta il grande vantaggio di poter essere installata, gestita e manutenzionata molto facilmente, senza necessità di fermare l’impianto, svuotare le vasche e operare in ambiente confinato, come invece è necessario fare con i tradizionali dischi diffusori. Altre caratteristiche quali la silenziosità, l’assenza di ingombro in locali tecnici e la versatilità di impiego, la rendono una tecnologia quasi sempre preferibile ai rumorosi e ingombranti compressori d’aria abbinati a reti di distribuzione fissate sul fondo delle vasche.

Batteria di turbine sommergibili autoaspiranti Mod. STORMIX, installate in vasca di ossidazione esistente da 1500 m3 di volume solettata, senza necessità di fermi impianto e svuotamento, per raddoppio della potenzialità di ossigenazione.

Reattore biologico monoblocco ECOBLOCK installato presso il caseificio Delizie della Natura (Reggio Calabria).

DEPUR PADANA ACQUE s.r.l. - Viale Maestri del Lavoro, 45100 z.i. Borsea – Rovigo. Tel. +39 0425.472211 - Fax. +39 0425.474608 info@depurpadana.it 1 IL MONDO DEL LATTE

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Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987

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l piano nazionale di ripresa e resilienza è ai blocchi di partenza. Dopo mesi di lavoro, i correttivi richiesti da Bruxelles e gli aggiustamenti imposti dal Governo Draghi, infatti, il L’OPINIONE documento italiano è stato inviato alla Commissione europea. Dop e Igp, si cambia? Ora tutti attendono col fiato sospeso il via libera, per cominciare di Paolo De Castro con la parte operativa del lavoro: i bandi, i progetti, la loro valutazione, la loro esecuzione. MONDO ASSOLATTE I fondi a disposizione sono davvero tanti: tra Pnrr e fondo Premio giornalistico Lattendibile: si riparte complementare, il nostro Paese potrà contare su investimenti Battaglia campale sull’etichettatura per più di 220 miliardi di euro. Una marea di quattrini, Più frutta, verdura, cereali integrali e latte considerato che le manovre finanziare annuali dell’era pre per una vita lunga e sana Covid permettevano di rastrellarne una ventina all’anno. Soldi che – almeno nelle intenzioni – dovranno dare il via a una vera ATTUALITÀ e propria rivoluzione: finanzieranno progetti per migliorare la Ue: scontro frontale sull’etichettatura digitalizzazione del Paese, daranno un impulso importante News Eda flash all’innovazione, accompagneranno Eda: direttiva plastica monouso, l’Italia lungo la strada obbligata della IL MONDO DEL no a definizioni ambigue transizione ecologica, saranno il Fil: un mondo di latte grimaldello per scardinare il cronico N. 6 News dalle aziende problema del ritardo strutturale del Paese, andranno all’istruzione, MERCATI alla ricerca, a migliorare il sistema India, export “incagliato” sanitario nazionale. tra religione e nazionalismo Le aspettative sono tante, ma Latte, export: il 2021 parte altrettanti i timori: quando si passerà con il freno tirato dalle parole ai fatti, saremo capaci Esportazioni italiane di latte di usare bene, in modo efficiente ed Borsa prezzi efficace questo fiume di danaro? Ci sarà davvero voglia di abbattere Dop, la produzione le innumerevoli barriere burocratiche continua a crescere che hanno sempre ostacolato le attività industriali, reso IGIENE E SICUREZZA complicatissimo investire e lavorare in questo Paese? La politica Nessun residuo di antibiotici nel latte è veramente pronta a superare la sua storica visione anti La nuova normativa igienico-sanitaria saudita industriale o meglio anti imprese? C’è davvero voglia di passare per il settore lattiero a discutere di economia reale, di investire in progetti sensati, dal punto di vista economico e sociale? NORMATIVE Le proposte di Assolatte per la semplificazione sono note a tutti, I prodotti Dop sono tutelati contro tutte speriamo in risposte diverse da quelle che sempre abbiamo le forme di parassitismo commerciale ricevuto in passato. L’esperto risponde Pubblicità progresso

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Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm

Il Vostro indirizzo verrà utilizzato anche per l’invio, da parte nostra, di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. In qualsiasi momento potrà modificare ovvero revocare tale autorizzazione inviando una email all’indirizzo privacymondodellatte@assolatte.it ai sensi del Reg. UE 679/16 e del D.Lgs. 196/03

Questa rivista è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. La presente pubblicazione viene inviata a seguito della sottoscrizione dell’abbonamento.

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ampagne pubblicitarie nazionali “per diffondere, accrescere e meglio qualificare l’acquisto-consumo di prodotti lattiero-caseari”. Il tema è trattato in un articolo de Il Mondo del Latte del 1966 dedicato a “la pubblicità e l’industria lattiero-casearia”. L’articolo si concentra sulla “pubblicità per gli acquirentiproduttori lattiero-caseari”. Quello che ha attirato la nostra attenzione riguarda quanto riportato in merito alla pubblicità dei prodotti lattiero-caseari: “Gli scopi di tali campagne ci sembrano altamente apprezzabili non soltanto perché il consumo di prodotti lattiero-caseari per abitante è in Italia ancora molto basso – per cui è importante da un punto di vista strettamente igienico-nutrizionale che detto consumo divenga più elevato e meglio si qualifichi – ma per i peculiari aspetti educativi e

sociali che presentano”. “La pubblicità, quindi – prosegue l’analisi – se ben fatta, può dare una mano al conseguimento di questi importanti obiettivi, alimentari e sociali; nel caso specifico, essendo essa diretta a stimolare ed accrescere la domanda interna e quindi il consumo di prodotti lattierocaseari, ci sembra che debba basarsi su argomenti concreti e molto semplici […] Inoltre, essa deve essere assolutamente continua e rinnovata”. Una raccomandazione che oggi possiamo dire sia stata accolta da operatori ed esperti della comunicazione, almeno per quanto riguarda la prosecuzione di campagne nazionali e del loro rinnovo. Un fenomeno che non si è mai interrotto, ma che anzi si è consolidato in maniera sempre più importante. Rispetto all’adozione di argomenti concreti e semplici, la strada intrapresa sembra

invece essere stata diversa, o quantomeno mutevole, a seconda dei cambiamenti dei comportamenti, delle tendenze, delle esigenze e delle percezioni dei consumatori. La naturale evoluzione di un fenomeno che si affina nel tentativo di cogliere l’attenzione del consumatore destinatario sugli aspetti di maggior rilievo e a lui più vicini. Aspetti che variano nel tempo e che sono influenzati da molti fattori, non ultimi la necessità di emergere e differenziarsi in un mondo dove le campagne nazionali sono ormai la consuetudine e i mezzi di comunicazione sono molti. E poi l’intento di andare incontro ai cambiamenti negli stili di vita e la necessità di affermarsi in un contesto in cui il pubblico/consumatore è soggetto a una moltitudine di informazioni che spesso disorientano invece che indirizzare.

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L’OPINIONE

DOP E IGP, SI CAMBIA? di Paolo De Castro

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dei mercati, l’Europarlamento Come indicato anche da molti ell’ultima parte dell’anno ha già proposto, ottenendo Consorzi, i regimi di qualità non la Commissione europea l’avallo degli altri colegislatori, danno l’adeguata importanza presenterà delle proposte per di estendere a tutti i Consorzi al tema della sostenibilità e modernizzare la legislazione Dop e Igp la possibilità di andrebbero estese alcune sui regimi di “qualità”, Dop, Igp programmare l’offerta e ha deroghe alle regole della e Stg. Il settore è ormai una introdotto elementi concorrenza, realtà consolidata, soprattutto per rendere più come la gestione nel mercato interno europeo. accessibile la Nel 2017, il valore delle vendite dell’offerta C’È L’IPOTESI procedura di produttiva. di questi prodotti è stimato a DI RENDERE registrazione delle Le sinergie con il 77,15 miliardi di euro, con i PIÙ “SFUMATA” denominazioni. turismo esistono, vini che rappresentano il 51% ma vanno del valore totale (39 miliardi), i LA DIFFERENZA La necessità che i disciplinari prodotti agricoli e alimentari per maggiormente TRA LE SIGLE possano accogliere sfruttate. il 35% (27 miliardi), le bevande DOP E IGP indicazioni sulla Infine, nonostante spiritose per il 13% (10 sostenibilità delle i sistemi Ig e miliardi) e prodotti vitivinicoli pratiche produttive Stg abbiano un aromatizzati per lo 0,1 per è richiesta a gran voce proprio effetto positivo sul mercato cento. La quota di mercato di dai Consorzi più avveduti, che prodotti a indicazione geografica interno e nonostante alcuni sanno come questo aspetto nomi protetti beneficino di e le specialità tradizionali sia oggi essenziale anche nelle una forte consapevolezza a garantite (Stg) ha raggiunto dinamiche di mercato. Che sia livello Ue al di fuori del Paese il 7% del valore delle vendite necessario cercare alternative di produzione, i consumatori del settore alimentare e delle al regime delle specialità hanno scarsa conoscenza degli bevande. Più della metà del tradizionali garantite è opinione schemi e li capiscono ancora valore delle vendite si realizza ampiamente condivisa. poco. Che poi, non è che non nel mercato interno. L’obiettivo della semplificazione, esistano fonti di Dopo uno sia per l’accesso al regime di informazione più che studio e una qualità da parte dei produttori accessibili. Ma la L’UE STUDIA consultazione che per la sua comprensione pubblica MODIFIC E ALLE consapevolezza e la da parte dei consumatori, è comprensione degli sull’efficacia REGOLE PER fondamentale. Ma tra le ipotesi schemi rimangono dell’attuale CREARE che la Commissione sembra basse in molti assetto UN SISTEMA accarezzare per “semplificare”, Paesi, soprattutto normativo, PIÙ MODERNO c’è anche quella di rendere più nell’Europa Centrocui hanno sfumata la differenza tra Dop e orientale. Sulla base partecipato Igp. Come noto, la distinzione del sondaggio sui anche molte consumatori condotto sta tutta nel “legame” con il organizzazioni territorio, più forte per le Dop, nell’ambito di uno studio del settore, la Commissione ha per le quali tutte le fasi della individuato alcune aree su cui si commissionato dalla Direzione catena produttiva devono generale Agricoltura della può fare meglio. Le vendite on svolgersi nell’area geografica line, per esempio, costituiscono Commissione Ue, dopo quasi delimitata dal disciplinare. Ecco, trent’anni dalla sua istituzione, una sfida per la tutela delle questo tipo di semplificazione il sistema di loghi Dop, Igp e Indicazioni geografiche. Le – se fosse effettivamente Stg desta ancora una certa procedure amministrative proposta – sarebbe sbagliata. confusione. per la registrazione sono Perché quel discrimine esprime Su alcune di queste eccessivamente onerose. anche un differenziale in aree critiche stiamo già Lo schema Stg non si può termine di impatto economico intervenendo con la riforma definire un successo, con sui territori rurali e reputazione della Pac. Nel regolamento 64 denominazioni registrate del prodotto. sull’Organizzazione comune contro le 3.400 Dop e Igp.

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PREMIO GIORNALISTICO LATTENDIBILE: SI RIPARTE AL VIA LA NONA EDIZIONE. ISCRIZIONI GIÀ APERTE Torna il Premio giornalistico Lattendibile, che Assolatte organizza per incentivare e riconoscere il “buon” giornalismo. Giunto alla nona edizione, il concorso è riservato ai giornalisti che abbiano ’ lattiero-casearia e alle sue produzioni. Sono ammessi gli articoli e i servizi televisivi usciti tra il primo luglio 2020 e il 31 luglio 2021 su testate giornalistiche registrate. I lavori saranno valutati da una giuria di esperti, che selezionerà gli otto premiati. Quattro riconoscimenti sono assegnati per categorie tematiche: ’ italiana nello scenario economico; * il settore lattiero-caseario e la sicurezza alimentare; * i prodotti lattiero-caseari: salute, nutrizione e benessere; * il settore lattiero-caseario tra tradizione e innovazione.

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Altri quattro riconoscimenti vanno ai migliori articoli dedicati ad altrettante categorie di prodotti: latte, yogurt e latti fermentati, formaggi, burro e panna. Le iscrizioni sono aperte Per regolamento, premi ’ https://bit.ly/3hiQYO7 La cerimonia di premiazione avrà luogo a Milano nel mese di settembre 2021

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MONDO ASSOLATTE

BATTAGLIA CAMPALE SULL’ETICHETTATURA DALLA RIFORMA DELLA PAC AGLI ACCORDI COMMERCIALI: INTERVENENDO ALL’EVENTO ORGANIZZATO NEL CICLO “ASSOLATTE INCONTRA”, IL COORDINATORE S&D DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA AL PARLAMENTO EUROPEO PAOLO DE CASTRO HA SPIEGATO QUALI SONO I TEMI PIÙ CALDI DELL’AGENDA EUROPEA di Carmen Besta

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iviamo in un’epoca caratterizzata da grandi cambiamenti, il più importante dei quali è rappresentato dalla pandemia e dai suoi effetti. Quali sono le principali conseguenze per l’agroalimentare e in particolare per il lattiero-caseario? Gli effetti della pandemia sono sicuramente gravi, ma l’agroalimentare sta reggendo il colpo, pur con difficoltà importanti. Molto dipende dal tipo di canale distributivo: chi si rivolge prevalentemente al retail tradizionale ha subito meno danni di chi opera nel canale Horeca. Anche l’export ha vissuto momenti difficili, ma le difficoltà sono in parte alleviate dalla buona notizia arrivata da Oltreoceano, con l’amministrazione Biden che ha accettato la nostra proposta di una moratoria di quattro mesi su tutti i dazi dei prodotti agroalimentari. Una sospensione sia da parte europea che americana che potrà essere prorogata. Ed è quello che ci aspettiamo nel caso non si raggiunga l’accordo sulle tante problematiche in essere tra Usa ed Europa. Mi fa piacere sottolineare che è una proposta nata nella Commissione Agricoltura del Parlamento europeo. Nel frattempo, è in dirittura d’arrivo l’accordo tra Stati Uniti ed Europa sul tema quote e contingenti tariffari post Brexit. L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea ha reso infatti necessaria una modifica delle quote e dei contingenti tariffari.

Quali sono i benefici per il settore lattierocaseario italiano ed europeo? Certamente la moratoria dei dazi Usa è un evento molto positivo per il mondo dei formaggi. Sappiamo tutti benissimo quanto abbiano impattato sul nostro export. Ora la situazione si è sbloccata, anche se a scadenza, con la speranza che venga definitivamente consolidata con accordi di reciproca soddisfazione, come è giusto che sia tra alleati. La vicenda Brexit pare conclusa, oppure dobbiamo attenderci altri problemi? Abbiamo salutato con favore l’accordo raggiunto a fine anno, in zona Cesarini, che ha evitato dazi

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in entrata e in uscita. Ma questo non significa che la Brexit non crei nuove complessità: difficoltà, costi, burocrazia. Dobbiamo prendere atto che dal primo gennaio l’Inghilterra è un “Paese terzo”; anche se non abbiamo contingenti, né dazi, né tariffe, lo scambio delle merci non è come prima. Ci sono e ci saranno problemi doganali, controlli alla frontiera, lungaggini nella logistica, difficoltà nei porti di arrivo e di accesso. Tuttavia, speriamo che la situazione possa migliorare grazie all’operato del comitato di controllo congiunto, costituito da Regno Unito e Unione europea, che si riunisce per semplificare e ridurre le controversie commerciali e mantenere quanto più fluido possibile il livello degli scambi. Va comunque ricordato che se per noi l’export verso Londra è un problema rilevante – l’Italia in particolare esporta oltre 3 miliardi e 600 milioni di euro di prodotti agroalimentari – e per tutta Europa è molto importante, è certamente di gran lunga più strategico il mercato europeo per le merci inglesi, perché assorbe quasi il 50% di tutte le esportazioni del Regno Unito. Inoltre, il fattore commerciale ha riacceso la crisi con l’Irlanda del Nord. Quali novità ci sono sul fronte della politica europea? Stiamo lavorando alla riforma della politica agricola comune. La buona notizia dello scorso anno ha riguardato il raggiungimento dell’accordo sul quadro finanziario pluriennale, che ha assicurato risorse finanziarie importanti al settore. Di fatto, tra Recovery Plan e quanto stanziato dal quadro finanziario tra il 2021 e il 2027, il settore conterà su risorse leggermente inferiori a quelle del periodo precedente; ma nulla a che vedere con i tagli che erano stati ventilati. Tutto ciò ha reso più facile il negoziato sul merito dei contenuti. Siamo in dirittura d’arrivo. Confido che si potrà andare avanti abbastanza celermente e concludere entro maggio, per dare poi l’ok definitivo. Cosa cambierà, con la sua approvazione? Come si evolverà il concetto di sostenibilità ambientale? Semplificando, ci sarà una politica agricola più attenta all’ambiente. Ovviamente tutte le politiche europee oggi sono molto condizionate dal Green deal, il grande disegno europeo sulla sostenibilità ambientale e sulla lotta ai cambiamenti climatici. L’agricoltura ne è parte integrante: il 70% del territorio europeo è gestito da agricoltori e da aziende agroalimentari, ed è evidente la pressione ambientalista che tende a influenzare e spingere verso comportamenti e pratiche agricole sempre più attente ai territori. Però bisogna fare attenzione a non creare confusione, come avviene spesso sui media,

influenzati dalle associazioni ambientaliste: non bisogna mischiare due strategie, la Farm to fork e la direttiva sulla biodiversità. Non bisogna confondere, cioè, il fatto legislativo con il dibattito sulla Pac. Quest’ultima è un atto legislativo. Stiamo lavorando sulla proposta messa sul tavolo nel 2018 dall’allora commissario all’Agricoltura Phil Hogan. Si possono introdurre miglioramenti – e lo stiamo facendo – ma su quella specifica proposta. Dal punto di vista procedurale, non possiamo introdurre gli obiettivi della Farm to fork nel documento. Si lavora quindi su binari separati: per Farm to fork e direttiva sulla biodiversità la Commissione dovrà preparare proprie proposte sulle quali comincerà poi il confronto. Una cosa è sostenere un principio: bisogna ridurre del 50% la chimica in agricoltura, altro è individuare le possibili alternative alla chimica attuale. Il principio, cioè, dovrà tradursi in proposte legislative concrete, con l’analisi d’impatto e le valutazioni conseguenti. E su queste proposte Parlamento e Consiglio dovranno lavorare. Quindi, in attesa di questi atti, approviamo la Pac, che mostra un’attenzione maggiore al tema dell’ambiente, ma, di fatto, non ci sarà una rivoluzione: rimarranno gli aiuti accoppiati, ci saranno le organizzazioni comuni di mercato, si andrà avanti – come sempre – con progressivi cambiamenti. Potranno esserci importanti novità nell’organizzazione comune di mercato, con l’estensione dei sistemi di gestione dell’offerta a tutti i prodotti agroalimentari, e i Consorzi potranno, se lo vorranno, giocare un ruolo. “SOSTENIBILITÀ, AMBIENTE, SALUTE. Rischi e opportunità dell’agenda europea per l’industria lattiero casearia”. Questo il tema del seminario organizzato da Assolatte nell’ambito del ciclo di appuntamenti “Assolatte incontra”. ASSOLATTE

Protagonista, il 14 aprile scorso, l’on. Paolo De Castro, coordinatore S&D della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Dedicata ai vertici delle imprese associate, l’iniziativa “Assolatte Incontra” coinvolge i rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee.

INCONTRA ONLINE

Assolatte incontra l’Europa con

l’onorevole

PAOLO DE CASTRO COORDINATORE S&D DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA AL PARLAMENTO EUROPEO

PER ISCRIVERSI ALL’EVENTO

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SOSTENIBILITÀ. AMBIENTE. SALUTE.

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Rischi e opportunità dell’agenda europea per l’industria lattiero casearia

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MONDO ASSOLATTE Anche sul tema etichettatura non c’è unità di vedute. In particolare, su quella nutrizionale. Qual è la proposta migliore? Sul tema dell’etichettatura stiamo conducendo una battaglia molto complicata. Non tanto sul tema dell’origine, sul quale il Parlamento europeo sta andando verso un compromesso accettabile, ovvero indicare l’origine della materia prima del primo ingrediente o dell’ingrediente principale: il consumatore vuole conoscere la provenienza della materia prima utilizzata, ma non può essere confuso con liste di provenienza di tutti gli ingredienti utilizzati nella produzione di un singolo alimento. Il tema più discusso, più difficile e complicato, è sicuramente quello dell’etichettatura nutrizionale, sul quale stiamo conducendo un negoziato davvero complesso. Al momento, la Commissione non si è pronunciata, ma si scontrano nel dibattito pubblico due modelli concettualmente diversi. Il Nutriscore francese, che attraverso un algoritmo assegna un voto a ogni singolo alimento, è concettualmente sbagliato. Nel merito e nel metodo: noi vogliamo informare il consumatore per consentirgli una scelta consapevole, non vogliamo condizionarlo con un semaforo che dice no, quel prodotto non è

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buono, o sì, quel prodotto è buono. È paradossale che l’algoritmo francese colpisca i prodotti meno lavorati – formaggi, salumi, l’olio extravergine di oliva – assegnando loro il colore rosso, mentre premia con la paletta verde i prodotti più elaborati e processati, come le patatine fritte o le lasagne surgelate. Sui social impazzano le immagini di questi prodotti contrassegnati con il bollino verde, a riprova dell’assurdità del sistema. Stiamo cercando di allargare il sostegno al sistema italiano, il Nutrinform battery, che informa e non condiziona. Al contempo abbiamo evidenziato i difetti del Nutriscore, che sembra molto apprezzato dal mondo della grande distribuzione europea, che vede in questo metodo uno straordinario strumento per valorizzare le proprie private label. Ma la battaglia contro il Nutriscore è anche culturale, contro chi mette in ombra la dieta mediterranea, quando sappiamo che ciò che conta è la composizione della dieta, non il singolo alimento. Andremo avanti nella nostra lotta fino alla primavera del 2022, quando la Commissione metterà sul tavolo una sua proposta legislativa. Dobbiamo essere uniti: mondo dell’agricoltura, mondo della cooperazione e dell’industria.

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uanto tempo delle nostre vite trascorriamo mangiando e bevendo? Ci avete mai pensato? Sicuramente ci ha pensato l’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico), che ha prodotto un’interessante statistica sui tempi medi che uomini e donne tra i 15 e i 64 anni impiegano per nutrirsi ogni

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MONDO ASSOLATTE giorno, nel mondo. per mantenerci in salute. particolare l’abuso di alcool, Come si posizionano gli Quello schema alimentare, però, di carne e grassi saturi, di italiani? Quasi in cima alla rispecchiava un mondo che cibi processati, di zuccheri classifica, ci batte non esiste più. Si raffinati. E… il mancato introito solo la Francia. mangiava in modo di latticini. Abbiamo visto Ogni giorno, tra frugale ciò che la come la dieta mediterranea IL CORRETTO colazione, pranzo, terra e gli animali preveda un moderato consumo CONSUMO DI cena ed eventuali da allevamento quotidiano di latte e derivati, LATTICINI AIUTA producevano: extra, vanno via due e una delle ragioni è, appunto, A PREVENIRE ore e cinque minuti i cereali erano preventiva e protettiva. Non del nostro prezioso sempre integrali, solo, come è noto, per la IL TUMORE DEL tempo. Il dato è il latte era sempre salute di ossa e denti, ma COLON RETTO relativo al 2015intero come la anche dell’intestino. È stato 16 ma, complice ricotta (vaccina, infatti scoperto che il rischio la pandemia, ovina o caprina), di sviluppare questa forma è possibile che i tempi si spesso abbinata all’eccellente tumorale si riduce aumentando siano addirittura dilatati. miele del territorio, la carne si il consumo di latticini fino a Frutta, verdura, carne, pesce, consumava con parsimonia, una media ottimale tra i 600 formaggi e latticini, pasta, riso, mentre i legumi rappresentavano e i 700 g circa, al giorno. Il olio… cosa comprate e cosa la principale fonte di proteine fattore protettivo – che dipende mangiate ogni giorno? In quel vegetali. Uova, latte e formaggio non tanto dal calcio, quanto lasso di tempo quotidiano non mancavano mai sulla tavola dalle tantissime altre sostanze che trascorrete a masticare e dei nostri nonni, benefiche presenti deglutire, cosa fate entrare nel proprio come nei latticini – vostro corpo? non mancavano permane anche con LA RICETTA frutta a verdura dosi minori, ma in DELLA Mangiare male ci costa di stagione, e generale, una tazza LONGEVITÀ: 13 giorni per ogni anno di vita costituivano ottime di latte a colazione, Il tempo che dedichiamo a fonti lipidiche e 600 GRAMMI DI uno yogurt come nutrirci è anche un atto medico proteiche per grandi LATTE E DERIVATI spuntino, e una che ha un impatto enorme e piccini. E oggi? La piccola quantità AL GIORNO sulla nostra salute attuale e dieta mediterranea di formaggio al su quella futura, molto più di rivisitata e giorno sono più quanto pensiamo. Secondo un adeguata alle che sufficienti. imponente studio del 2019 sul esigenze odierne prevede il Attenzione a non esagerare, ma peso delle malattie e dei loro consumo di almeno una porzione soprattutto a scegliere prodotti fattori di rischio nel ridurre le di un (buon) prodotto caseario al lattiero-caseari davvero di aspettative di vita, ognuno di noi giorno. Lo fate? qualità, e in Italia non abbiamo perde 13 giorni di vita all’anno, che l’imbarazzo della scelta! contati dalla nascita, per cattiva Cancro del colon retto: i latticini alimentazione. Facendo i conti, aiutano a prevenirlo Longevità non fa sempre rima risulta che per una vita media Quella del colon retto è la terza con salute di 80 anni, gli anni di vita spesi forma tumorale per incidenza Quelle due ore che trascorriamo sono quasi tre. Decisamente nei Paesi industrializzati, a mangiare ogni giorno sono troppi. tra cui il nostro. Colpisce preziose. Le usiamo per indistintamente uomini e donne, gratificare il palato, per stare Latticini protagonisti spesso in modo subdolo e con le persone che amiamo, per della dieta mediterranea asintomatico, a partire da fare una pausa tra gli impegni di Troppi anche per noi italiani, piccole escrescenze intestinali lavoro, per iniziare e concludere che se abbiamo una vita dette polipi. Secondo i dati bene la giornata. Mangiamo e media piuttosto lunga (83,1 raccolti dall’Associazione beviamo perché non possiamo anni), in parte la dobbiamo italiana Registro Tumori-Airtum, farne a meno, è il corpo che ce alle abitudini virtuose che nel 2017 in Italia si sono avute lo chiede, ed è lui a farci capire affondano nel nostro passato. 23mila nuove diagnosi di cancro se quello che gli forniamo come La dieta mediterranea, diventata del colon retto nelle donne, e carburante è adeguato, oppure patrimonio Unesco dal 2010, 30mila negli uomini. L’età più a no. La lunghezza della vita è infatti considerata uno dei rischio di insorgenza è tra i 60 media non è il solo fattore da migliori regimi alimentari al e i 64 anni. Come intuibile, uno considerare quando si parla di mondo, in grado di fornire dei principali fattori di rischio longevità e di salute. al nostro organismo tutte le di questa forma tumorale è Ciò che conta davvero è un altro sostanze nutritive fondamentali la cattiva alimentazione, in indicatore, che ha più a che fare

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Abbiamo un latte di qualità per ogn ognuno di voi. Parmalat ha dedicato al latte tanta energia, migliorandolo con l’esperienza ed il lavoro. E per dare a ciascuno di noi la possibilità di scegliere, ne ha creato uno per ogni esigenza, mantenendolo sicuro e garantito attraverso un’accurata selezione delle materie prime in base a severi standard qualitativi e oltre un milione di rigorosi controlli all’anno, che lo rendono di assoluta qualità e fiducia. Parmalat è il buon latte che esaudisce i gusti e le necessità di tutti, anche in termini di qualità e sicurezza.

Nutriamo insieme l’oggi e il domani


MONDO ASSOLATTE con la qualità della vita stessa, con la condizione di benessere. Purtroppo, dati alla mano, questo secondo indicatore non è buono come ci si aspetterebbe. Le donne e gli uomini italiani che vivono più a lungo spesso trascorrono in media gli ultimi dieci anni della loro vita in cattive condizioni di salute, combattendo con malattie di vario tipo e disabilità. Se chiedessimo oggi al nostro corpo: “Di cosa hai bisogno per invecchiare bene?” cosa ci risponderebbe?

COSA MANGIARE PER VIVERE PIÙ A LUNGO E PIÙ SANI Il nostro corpo – ed è la scienza a dircelo – ha bisogno di alimenti semplici, genuini, di qualità controllata, il più completi possibile. Vere e proprie “medicine” dal buon sapore. Quindi, tornando alla dieta mediterranea, per vivere nel modo migliore quegli anni in più che il progresso medico e la genetica ci consentono, dobbiamo gustarci, ogni giorno: biscottate, ecc. (3 porzioni)

Poi dobbiamo aggiungere le

Fonti: www.healthdata.org/results/gbd_ summaries/2019 www.lattendibile.it/wp-content/ uploads/2021/04/uscita-86.pdf www.oecd.org/gender/balancing-paidwork-unpaid-work-and-leisure.htm www.airc.it/cancro/informazionitumori/guida-ai-tumori/tumore-colon-retto www.fondazionedietamediterranea.it/

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bianca e il pollame) e legumi (3 volte a settimana). Occhio alla qualità di questi prodotti alimentari, magari comprate meno, ma comprate meglio. Mangiare meno, mangiare sano: è il corpo che ce lo chiede.

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

QUANDO LA SCIENZA INCONTRA L’ARTE: YAKULT ITALIA E NABA INSIEME PER IL PROGETTO “BACTERIART, FROM INVISIBLE TO VISIBLE” Non solo “l’essenziale è invisibile agli occhi”, come insegna la letteratura, ma ciò che è invisibile aiuta anche a mantenere il corpo e la mente in buona salute. E in alcune speciali occasioni merita di diventare assoluto protagonista: è il caso dei microrganismi che vivono all’interno del nostro corpo e in particolare dei batteri che Naba, Nuova Accademia di Belle Arti e Yakult Italia hanno voluto valorizzare attraverso il progetto “Bacteriart, from invisible to visible”, coinvolgendo gli studenti del triennio in Pittura e Arti Visive e del biennio specialistico in Arti visive e Studi curatoriali dell’accademia. Così i batteri escono dai laboratori per diventare visibili, concreti e tangibili grazie all’arte che, da sempre, aiuta a comprendere anche ciò che i sensi non sono in grado di cogliere. In questo modo Yakult identifica linguaggi nuovi e alternativi per avvicinare la microbiologia al grande pubblico, e far scoprire il fascino di questo micro mondo, che è anche il cuore dell’azienda da oltre 85 anni. Nel corso dell’evento digitale BacteriArt Day è stata premiata come migliore tra le trenta proposte progettuali presentate, l’opera F06. 3 di Francesco Scalas, Giacomo Segantin e Olivier Russo (studenti del secondo anno del biennio in Arti Visive e Studi curatoriali di Naba): un’installazione composta da una serie di elementi eterogenei che convivono attraverso un sistema di equilibrio e interdipendenza. Elementi tecnologici come un proiettore, altoparlanti e uno schermo video si trovano in stretta relazione con una componente organica convivendo con dei cavoli rossi, il cui interno ricorda la forma dell’intestino. Una correlazione che esprime il desiderio di ribaltare la logica antropica occidentale-moderna che definisce il “non umano” di secondaria importanza. Oltre al progetto vincitore, due menzioni speciali assegnate a “Bacterial Identities” di Sofia Gasparoli che si è aggiudicato il premio “Dottor Shirota” per l’accurato approfondimento scientifico nella progettazione (foto in basso). L’opera è una scultura che nasce dall’idea di

unicità nella combinazione dei batteri che definiscono i singoli individui come esseri umani, ispirandosi alla scoperta scientifica portata avanti da una ricerca dell'Università dell'Oregon nel 2015 che ha dimostrato che gli esseri umani differiscono nella loro nuvola microbica personale, una sorta di “impronta digitale biologica” di cui tutte le persone dispongono e grazie a cui si possono distinguere le singole individualità. Al progetto Natura Humano s.d. / Humanum Homini s.d. di Jessie Yu è stato invece assegnato il premio Nuove Visioni per aver interpretato in modo più inaspettato il tema “from invisible to visible”. L’opera si basa su due Atlas, uno speculare all’altro, che si incontrano in una sorta di comunicazione in cui nella prima sezione la natura “scrive” all'umano, mentre nella seconda l'umano “scrive” al sé. Il progetto, il cui risultato finale è una serie di cartoline che simula un viaggio in luoghi diversi, i cui protagonisti

sono i batteri, rappresenta una critica all'antropocentrismo: le persone sono così impegnate a concentrarsi sulla realizzazione dei propri desideri che si dimenticano del benessere della natura. Gli studenti vincitori nelle tre categorie sono stati premiati da Yakult Italia con un riconoscimento economico, con il quale l’azienda intende supportare il loro percorso artistico e professionale.

L'opera “Bacterial Identities” di Sofia Gasparoli che si è aggiudicata il premio Dottor Shirota è una scultura che rappresenta una combinazione dei batteri che definiscono i singoli individui come esseri umani

PREMIO DOTTOR SHIROTA

“BACTERIAL IDENTITIES” DI SOFIA GASPAROLI

Via Vincenzo Monti, 51 20123 Milano - Italia - numero verde 800.987.000 - e-mail info@yakult.it

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ATTUALITÀ_UE

SCONTRO FRONTALE SULL’ETICHETTATURA di Katia Bellantone

A

leggere solo il titolo si potrebbe cedere all’ottimismo: “I consumatori europei chiedono la revisione su base scientifica del Nutriscore”. Viene da pensare che finalmente Beuc, la potente associazione europea dei consumatori, si sia finalmente resa conto che l’etichettatura nutrizionale fronte pacco francese a semaforo è un grande bluff. Perché premia i prodotti con tanti ingredienti e quindi riformulabili, penalizzando gli alimenti che devono essere alla base della dieta di tutti, come i nostri ottimi formaggi. L’algoritmo transalpino non rende nessun servizio ai consumatori, non è uno strumento adatto a facilitare le scelte di chi compra. Poi si legge il documento e si capisce che era solo un’illusione. In realtà, Beuc si scaglia contro chi contesta il Nutriscore. Quando dice che ogni revisione deve avere una solida base scientifica, intende dire no a ogni tentativo di indebolire il sistema, includendone ad esempio l’applicazione ad alcuni prodotti chiave. E si riferisce a quanto sta succedendo in Spagna, dove settori produttivi importanti chiedono che il sistema venga adattato perché diventi più equo, escludendo prodotti tradizionali che non possono essere riformulati. Che è quello che sta sostenendo da molti mesi anche l’Italia – Paese tra i più attivi nella guerra al Nutriscore – che ha escluso i prodotti Dop e Igp da qualunque sistema di etichettatura nutrizionale, perfino dal Nutrinform Battery. La posizione di Eda, poi, è giustamente più severa: i prodotti alla base della piramide alimentare non devono essere soggetti a un’etichettatura fronte pacco. Sarebbe un controsenso, infatti, attribuire una valutazione negativa a prodotti che sono parte integrante delle linee guida sull’alimentazione. Il Nutriscore viene dunque attaccato su diversi fronti, situazione che complica molto il lavoro della Commissione europea, determinata a proporre un sistema armonizzato entro il 2022. Al fronte del “no”, si contrappongono i Paesi dove il Nutriscore è già attivo, che di recente

hanno istituito un organismo transnazionale per spingere sull’uso dell’etichetta con codice colore su più prodotti. La lega pro Nutriscore può contare su un Comitato di scienziati provenienti da sette Stati e sul sostegno dell’associazione dei consumatori, e si opporrà a qualunque modifica che possa essere il risultato di una richiesta dell’industria. Infatti, nelle loro comunicazioni ufficiali spiegano che “una revisione priva di interessi commerciali è fondamentale per garantire che lo strumento rimanga affidabile, per aiutare i consumatori a passare a diete più sane. L’algoritmo – che determina quale voto (da A a E) può essere assegnato a un dato alimento – deve essere modificato solo sulla base di rigorose prove scientifiche, prive di interessi commerciali. Qualsiasi esenzione che un governo decida di concedere a un prodotto deve attenersi rigorosamente alle decisioni del comitato scientifico”. Guai, quindi, ad ascoltare chi i prodotti li fa, chi la pensa diversamente, chi critica il sistema. Ma il Beuc va oltre e prevede il futuro, sostenendo che “il Nutriscore sarà la futura etichetta selezionata nell’Ue”. È evidente che il lavoro della Commissione è difficile, perché oltre a dover trovare una soluzione a un problema complesso, deve farlo in un contesto conflittuale, dove a volte si svolge una battaglia ideologica tra tifoserie avversarie.

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ATTUALITÀ_EDA FLASH EDA INCONTRA IL GABINETTO DELLA COMMISSARIA KYRIAKIDES In un incontro con il gabinetto della commissaria alla Salute Stella Kyriakides il presidente Eda, Giuseppe Ambrosi, ha sottolineato il pieno sostegno del settore caseario europeo rispetto al Green Deal, evidenziando la posizione industriale sulle attualissime discussioni che riguardano l'etichettatura dei prodotti alimentari. “Evidenziare valore, qualità del latte e di tutto il dairy e il ruolo dei nostri prodotti all’interno di una dieta equilibrata e il ruolo del settore nei pilastri della sostenibilità è una parte importante dell’attività di Eda” ha affermato il presidente dell’associazione europea.

ETICHETTATURA E LINEE GUIDA SULLA DIETA Eda è intervenuta al Virtual Dairy Innovation Summit sul tema “Scelte dei consumatori salutari e sostenibili: etichettatura europea e ambizioni del Green Deal”, presentando gli sviluppi del dibattito in corso in tema di nutrizione ed etichettatura fronte pacco. La nostra associazione europea ha sottolineato che il futuro schema potrebbe avere un impatto positivo per i consumatori solo se sarà in linea con le linee guida dell'Ue, che riconoscono un ruolo chiave dei prodotti caseari nella dieta quotidiana.

PRODOTTO IN EUROPA, GUSTATO NELLO SPAZIO L'astronauta Thomas Pesquet dell'Agenzia spaziale europea ha twittato la sua cena alla vigilia del decollo: un bel piatto di formaggi per affrontare con grinta la missione Alpha, della durata di sei mesi.

UE-REGNO UNITO: NO A INUTILI BUROCRAZIE “Dopo 47 anni di mercato unico c’è davvero bisogno di certificati e di una nuova burocrazia per regolare gli scambi tra Ue e Uk?”. Questa la domanda retorica posta da Eda, durante la conferenza Uniagro sull'impatto della Brexit sul settore agroalimentare. “La data di implementazione dei certificati sanitari è fissata al 1° ottobre 2021. Già alla fine del 2020, avevamo sensibilizzato l’amministrazione del Regno Unito e dell'Ue sulle difficoltà che i requisiti stabiliti nella Cta Ue-Regno Unito avrebbero creato. Nel frattempo, le aziende hanno dimostrato che la pre notifica di 24 ore e i certificati sanitari di accompagnamento non funzionano, soprattutto per i prodotti freschi. Invitiamo le autorità competenti del Regno Unito e dell'Ue a trovare una soluzione più efficiente”.

UE-MERCOSUR: INCONTRI CON GLI AMBASCIATORI DI ARGENTINA E BRASILE L'accordo commerciale Ue-Mercosur consentirà un buon grado di accesso al mercato per i prodotti caseari europei. Eda spinge perché l’intesa venga ratificata al più presto. In due recenti incontri con gli ambasciatori di Argentina a Brasile, Eda ha sottolineato gli interessi delle imprese europee.

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DIRETTIVA PLASTICA MONOUSO: NO A DEFINIZIONI AMBIGUE di Katia Bellantone

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a European Dairy Association ha sempre appoggiato e sostenuto il lavoro della Commissione europea per la riduzione dell’inquinamento marino. Anche Assolatte ha lavorato al fianco delle istituzioni europee per l’approvazione della Direttiva sulla plastica monouso. Tutti sappiamo, infatti, che l’industria casearia è da tempo impegnata a ridurre gli imballaggi, a renderli riciclabili e più sostenibili. Perché la Direttiva possa davvero contribuire alla riduzione dell’inquinamento e al tempo stesso essere sostenibile economicamente per le aziende, però, è necessario che le norme vengano applicate in modo armonizzato in tutta Europa. Per questo, la Commissione sta lavorando alla definizione di specifiche linee guida che aiutino i singoli Paesi a trasporre le norme europee negli ordinamenti nazionali.

Purtroppo, alcuni passaggi dell’ultima versione di queste linee guida non sembrano rispondere allo scopo. Per questo Eda ha raccolto tutti i dubbi settoriali in un position paper inviato alla Commissione. Le maggiori criticità sono addirittura nel campo di applicazione della direttiva, che intende riguardare solo gli imballaggi alimentari che hanno “la tendenza a diventare rifiuti, a causa del loro volume o la dimensione”, ma che – a causa di possibili interpretazioni troppo estensive – potrebbe creare non pochi problemi alla competitività di alcuni prodotti. Sarebbe sproporzionato, per esempio, se i contenitori di prodotti con scarsissima probabilità di arrivare sulle spiagge o nel mare fossero gravati da imposte destinate a contribuire ai costi di pulizia degli spazi pubblici. Pertanto, le linee guida devono chiarire che gli imballaggi

con più di una porzione e le confezioni multiple sono escluse dal campo di applicazione della direttiva. Inoltre, Eda sottolinea che garantire qualità e sicurezza di molti prodotti è possibile solo se si prevede una complessa e specifica gestione dei flussi: dalla produzione, al confezionamento, fino al trasporto e alla conservazione domestica. In quest’ottica solo con un imballaggio adeguato, che salvaguardi i prodotti dall’esterno, può fornire le giuste garanzie. Gli imballaggi non devono solo garantire sicurezza e qualità, ma svolgono anche un ruolo chiave per la riduzione degli sprechi, mantenendo i prodotti sicuri più a lungo. Ricerca, investimento e innovazione, in un contesto di economia circolare, svolgono un ruolo fondamentale, per questo devono essere promossi dalla legislazione in vigore.

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ATTUALITÀ_FIL/IDF

UN MONDO DI LATTE di Chiara Fabrizi

I

n vista dell’United Nations Food Systems Summit, convocato il prossimo settembre dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, la Federazione Internazionale del Latte e la Global Dairy Platform hanno reso pubblica una dichiarazione congiunta. “Il vertice – si legge nel testo – segna un chiaro punto nel tempo in cui verranno formulate raccomandazioni forti riguardo alla futura produzione e consumo di cibo. Con ancora molta strada da fare per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) entro la data prevista del 2030, il segretariato del summit ha lanciato un appello per soluzioni rivoluzionarie che assicurino un’accelerazione del passo verso il raggiungimento degli Sdg”. “Il settore lattiero-caseario internazionale – fanno sapere le due organizzazioni – ha condiviso informazioni sul contributo dei prodotti lattiero-caseari a diete sane e sostenibili durante la fase preparatoria del vertice sia a livello globale che nazionale. Chiediamo al segretariato del vertice e agli Stati di considerare soluzioni rivoluzionarie, in grado di massimizzare il valore della zootecnica per le economie, le diete e l’ambiente, creando nel contempo maggiori opportunità per donne e giovani. Il settore lattiero-caseario mondiale si impegna a nutrire la popolazione con alimenti sicuri e nutrienti attraverso sistemi di produzione sostenibili”. Impegno espresso nella Dairy Declaration di Rotterdam, firmata nel 2016 tra Idf e Fao, che ricorda che sono molti gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ai quali il settore lattiero-caseario

contribuisce, in particolare fame zero, riduzione della povertà e uguaglianza di genere. “I latticini sono un alimento base con tradizioni profondamente intrecciate nelle società di tutto il mondo. Miliardi di persone consumano quotidiamente prodotti lattiero-caseari per l’alimentazione. I latticini sono alimenti ricchi di nutrienti naturali, forniscono quantità significative di proteine e micronutrienti di alta qualità, tra cui calcio, magnesio, selenio, riboflavina e vitamine B5 e B12. Forti evidenze scientifiche supportano il ruolo fondamentale del latte e dei latticini nella nutrizione e nella salute. Sebbene i latticini siano importanti durante tutto il corso della vita, lo sono particolarmente nella nutrizione dei più piccoli: almeno 160 milioni di bambini in tutto il mondo attualmente ricevono e beneficiano dei programmi dedicati di latte alle scuole”. “La versatilità e l’accessibilità economica del latte e dei prodotti lattiero-caseari – fanno inoltre notare – consente un uso vario e l’integrazione nella maggior parte dei modelli dietetici e nelle diverse culture in tutto il mondo. Nei Paesi in cui le fonti di proteine di alta qualità sono scarse per le popolazioni vulnerabili, i latticini sono un alimento ricco di nutrienti a prezzi accessibili e svolgono un ruolo vitale nel rendere accessibile un’alimentazione di alta qualità per molte famiglie e comunità. Una visione eccessivamente semplicistica degli alimenti di origine vegetale rispetto a quelli di origine animale può avere conseguenze indesiderate per la salute umana. Gli alimenti animali e vegetali non dovrebbero essere

pensati come entità concorrenti, ma piuttosto come fonti alimentari sinergiche che forniscono benefici nutrizionali, sociali, economici e ambientali diversi ma complementari”. Proprio perché l’aspetto nutrizionale non è il solo da dover tenere in considerazione, la nota precisa che “Ci sono circa 133 milioni di aziende lattiero-casearie in tutto il mondo e il 98% di queste, siano esse piccole, medie o grandi, sono a conduzione familiare. I produttori di latte si prendono cura dei loro animali e della terra. L’allevamento rappresenta una fonte di reddito che aiuta gli individui a uscire dalla povertà e fornisce vantaggi come un maggiore accesso all’istruzione. La produzione lattiera è una delle fonti di sostentamento più consistenti e solide per le popolazioni rurali. Qualsiasi discussione sul settore lattiero-caseario, in particolare le preoccupazioni sul suo impatto ambientale e relative al benessere degli animali, deve tenere conto anche di tutto ciò, così come il suo ruolo importante nella nutrizione”. A dimostrazione della resilienza del settore, viene citata la pandemia da Covid-19, durante

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ATTUALITÀ _FIL/IDF la quale la produzione di latte è rimasta l’unica fonte di reddito sostenibile per popolazioni a basso reddito in molte parti del mondo, in un momento in cui molte altre attività economiche sono state costrette a chiudere. La nota ha poi ricordato il ruolo crescente delle donne nelle attività lattiero-casearie, con conseguente “impatto positivo sull’emancipazione femminile e il conseguente impatto a lungo termine e più ampio sul benessere della società. Trentasette milioni di aziende agricole sono guidate da donne e 80 milioni sono impiegate nel settore lattiero-caseario”. “Grazie alla sua natura – sostengono le organizzazioni firmatarie – il settore sarà in grado di continuare a innovare per ridurre il proprio impatto ambientale e sarà parte della soluzione per affrontare il cambiamento climatico. Lo sviluppo di buone pratiche e tecnologie stanno consentendo all’industria del bestiame di ridurre le emissioni di Ghg dal campo alla tavola, e i progressi accelereranno ancora di più nei prossimi anni”, come dimostrano i dati sull’intensità delle emissioni del settore negli ultimi dieci anni, ridotte dell’11 per cento. Per un bilancio corretto,

dovrebbero essere presi in considerazione anche i contributi positivi dei latticini sull’ambiente. Vari gli esempi proposti: “Circa il 70% dei terreni agricoli sono considerati terre marginali che diventano parte di un sistema alimentare produttivo quando pascolati da bovini e altri animali, Inoltre, l’86% del mangime mondiale per il bestiame non è commestibile per l’uomo. I bovini da latte convertono le piante non commestibili e i sottoprodotti dell’industria in proteine di alta qualità per le persone. Il settore lattiero fornisce anche materia prima per l’energia rinnovabile (letame), contribuendo così alla transizione verso le energie rinnovabili”. “Il settore lattiero-caseario è un settore dinamico e flessibile che funziona in tutto il mondo nonostante le differenze culturali e geografiche. Il settore ha una forte cultura del trasferimento delle conoscenze che promuove le migliori pratiche e l’apprendimento per favorire il miglioramento, l’efficienza e la resilienza”. Così come “I latticini contribuiscono alla sicurezza nutrizionale. Il commercio di prodotti lattiero-caseari contribuisce alla sicurezza alimentare. Il settore lattiero-caseario

sostiene e contribuisce allo sviluppo e all’attuazione di standard internazionali basati sulla scienza, migliorando la sicurezza alimentare e la cura responsabile degli animali”. “Per questi motivi – conclude la nota congiunta Idf/Gdp – il settore lattiero-caseario globale è attivamente impegnato nelle discussioni sui sistemi alimentari. L’International Dairy Federation e la Global Dairy Platform e i loro membri stanno contribuendo alla preparazione del vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite e hanno proposto soluzioni rivoluzionarie in tutti gli Action Track. Continueremo a partecipare al dialogo mondiale, regionale e nazionale condividendo numerosi esempi di attività e impegni sostenibili in corso nel settore lattiero-caseario. Non esiste una dieta unica o un modo unico per limitare l’impatto sull’ambiente e proteggere il nostro pianeta. Ci sono molteplici scelte e azioni. Attraverso il Food Systems Summit, il nostro settore avrà una preziosa opportunità per aumentare la comprensione del contributo significativo che fornisce alla sicurezza alimentare. Il settore lattiero-caseario fa parte della soluzione”.

RINNOVATO IL SITO FIL/IDF Il sito web della Fil/Idf si rinnova per diventare una multipiattaforma moderna, pulita, professionale, intuitiva e sicura, in grado di comunicare in maniera chiara i messaggi principali e l’identità Fil di leader mondiale nelle competenze lattiero-casearie. In linea con la visione dell’organizzazione, la nuova piattaforma online coinvolge immediatamente i visitatori del sito web e offre un’accessibilità ottimale, trasmettendo al contempo l’alto livello di professionalità del team e della rete globale che sostiene l’organizzazione. A fare da sfondo alle pagine del sito c’è una grafica che – attraverso i colori scelti – richiama il logo della Federazione rendendo il sito immediatamente riconoscibile. La riprogrammazione del sito ha portato a una maggiore visibilità di aree significative come quella dei pilastri Fil su standard, nutrizione e salute, sostenibilità e sicurezza e qualità dei prodotti lattiero-caseari, rendendo più chiaro per i visitatori l’accesso alla vasta gamma di lavori svolti dagli esperti Idf.

È stato rinnovato l’e-shop del sito attraverso il quale operatori e utenti di tutto il mondo possono avere accesso alle pubblicazioni della Federazione, migliorata la ricerca e organizzati i contenuti in maniera più intuitiva. Visitate il nuovo sito su www.fil-idf.org

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IL GAUDIO


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ATTUALITÀ_NEWS GRANA PADANO, NEL 2020 IL COVID NON HA FERMATO LA CRESCITA DI PRODUZIONE ED ESPORTAZIONI “La pandemia non ferma il Grana Padano che si conferma il prodotto Dop più consumato al mondo con un totale di 5.255.451 forme prodotte pari al +2,2% rispetto al 2019. 2.112.870 forme (da 37 kg) sono state destinate all’export, che registra così una crescita del +3,4%. Il vero boom riguarda i consumi retail in Italia dove siamo cresciuti del 6,4% e dell’1,5% negli altri canali, con 2.900.000 forme vendute in Italia, pari al 59% del totale. Rimanere in casa ha favorito e compensato ciò che si è perso nella ristorazione e i consumi sono andati decisamente bene sia in Italia che all’estero. Il 2020 è stato quindi un anno che ci ha dato buoni risultati sui consumi complessivi, ma che speriamo di non rivivere, anzi, di tornare quanto prima alla normalità perché, al di là

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dei buoni risultati economici, ha portato con sé dolori, preoccupazioni e gravi lutti”. Con queste parole Renato Zaghini (nella foto), presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, ha fotografato l’andamento della dop casearia nel 2020 durante l’assemblea generale del Consorzio che per

la seconda volta nella sua storia si è tenuta on line a causa della normativa che regola la fase di emergenza sanitaria attualmente in corso. “Con questi numeri il Grana Padano si conferma il più importante player di latte italiano, consolidando altresì la sua posizione di prodotto Dop più consumato al mondo – ha confermato Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano – numeri che ci consentono di guardare al futuro con speranza”. Nel corso dell’assemblea è stato illustrato il percorso quadriennale 2021-2024 del Consorzio, che ha l’ambizione di fare accrescere i consumi da un minimo dell'11% fino al desiderato 24%, ricordando che il trend consumi degli ultimi dieci anni si è attestato su un eccellente +2,1% annuo.

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ATTUALITÀ _NEWS PARMALAT PORTA SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI IL PRIMO LATTE CON VITAMINA D La carenza di vitamina D è comune in gran parte della popolazione mondiale. Si verifica in circa il 20% nel Nord Europa, fra il 30-60% in Occidente, Sud ed Est Europa, fino all’80% in Medio Oriente. La fortificazione alimentare rappresenta la migliore opportunità per aumentare l’apporto di vitamina D. Anche per questo Parmalat ha deciso di rinnovare la gamma del latte tradizionale Uht e microfiltrato per rispondere alle nuove esigenze di salute e per introdurre anche in Italia buone pratiche già sperimentate in altri Paesi. Si tratta del primo latte con vitamina D, molecola che si forma principalmente per effetto dell’esposizione alla luce solare e attraverso un’alimentazione varia ed equilibrata e che quando viene a mancare – o risulta presente in quantità insufficienti – rischia di creare diversi problemi di salute, fra tutti l’efficacia del sistema immunitario. “Da oggi tutto il latte tradizionale Uht e microfiltrato Parmalat conterrà vitamina D, una scelta importante con cui vogliamo contribuire al

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benessere di tutti i nostri consumatori con un gesto semplice come bere il latte ogni mattina – afferma il direttore marketing Parmalat, Giuliano Gherri – consapevoli della nostra responsabilità nei confronti delle famiglie italiane, questa innovazione è parte della campagna Facciamo D Più con cui vogliamo creare ancora più conoscenza attorno a questa preziosa sostanza e lo facciamo portando sulle loro tavole un’innovazione frutto di un intenso lavoro di ricerca e sviluppo. Parmalat conferma quindi la propria vocazione all’innovazione con un’attenzione particolare alle esigenze dei consumatori di oggi”. Se nel 2020 gli italiani hanno riscoperto il piacere della colazione in casa, l’innovazione proposta da Parmalat va nella direzione di rendere questo momento quotidiano ancora più prezioso con la bontà di sempre, dal momento che rende questo latte un alimento in grado di favorire l’integrazione di vitamina D con un semplice gesto e quotidiano.

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ATTUALITÀ _NEWS CON IL SCIENCE NUTRITION & FOOD RESEARCH CENTER (BSC) BRAZZALE PORTA LA RICERCA DIRETTAMENTE IN AZIENDA Con il Brazzale Science Nutrition & Food Research Center (Bsc) il gruppo Brazzale ha portato la ricerca scientifica accademica in azienda, mettendola immediatamente a servizio dell’innovazione di prodotto e di processo nonché dell’informazione al consumatore in termini di sana alimentazione, benessere e sostenibilità ambientale. La struttura ha l’obiettivo di sviluppare analisi e ricerche, condotte secondo le più avanzate conoscenze scientifiche sul mondo dell’alimentazione e della nutrizione, con particolare riguardo al settore lattierocaseario. Con questa realizzazione, inoltre, si dà concretezza al rapporto tra università e sistema produttivo, sull’esempio di quanto già accade nei più avanzati Paesi del mondo. Gli obiettivi di Bsc hanno un comune denominatore: valorizzare il ruolo del latte e dei suoi derivati, approfondendone la conoscenza scientifica sotto l’aspetto nutrizionale, ambientale, sociale ed economico. A sovrintendere l’attività del Bsc saranno Roberto e Piercristiano Brazzale con le competenze tecnologiche-nutrizionali e analitiche del direttore scientifico Fernando Tateo, coadiuvato da Monica Bononi (UniMi). L’attività di coordinamento è

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affidata a Laura Boscolo (Brazzale). Tra le attività di ricerca, il Bsc studierà gli effetti sulla composizione e qualità dei grassi nell’utilizzo di latte fresco di raccolta per la produzione di burro di centrifuga; il ruolo degli isotopi come indicatore della qualità dei foraggi utilizzati in allevamento e del prodotto finale; gli effetti di un determinato microclima sulla stagionatura dei formaggi; indagini sulla salubrità dei prodotti in commercio in relazione a inquinanti e tossine e al loro rapporto con il clima; l’incidenza del rapporto tra umidità e temperatura ambientale sul benessere animale e sulla qualità casearia del latte.

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DA TRE GENERAZIONI LA RICERCA DELL’ECCELLENZA

igorgorgonzola.com


IL SOGNO AMERICANO A STELLE E STRISCE

Provate a chiedere a un americano se può fare a meno del Pecorino Romano. Vi risponderà che no, non può. Perché dal primo boom dell’inizio del Novecento il nostro formaggio negli Stati Uniti è diventato un must irrinunciabile, presente su

tutte le tavole dei buongustai, e - in un mercato come quello americano monopolizzato dal latte vaccino alimenta un’industria dal giro d’affari milionario. Quello americano è stato il primo mercato estero conquistato dal nostro formaggio.


LA TUA SCELTA

CONTA

Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.

Ottima scelta.


MERCATI

INDIA, EXPORT “INCAGLIATO” TRA RELIGIONE E NAZIONALISMO di Massimo Forino

P

er i produttori caseari italiani è diventato davvero difficile esportare formaggi in India. Una nuova barriera non tariffaria adottata dal governo di Nuova Dehli ha fatto crollare l’export caseario del 2021: -49% i volumi, -45% il valore. Riduzioni drammatiche, che confermano la brusca frenata registrata nel 2020, quando l’export dei nostri formaggi era diminuito di circa il 60% in volume. Il crollo dell’export raggiunge il suo apice con le due grandi Dop, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, che hanno perso il 92% dei volumi e il 90% del valore. Il motivo del contendere? L’impiego di caglio animale, ingrediente non conforme ai dettami religiosi induisti. In realtà, è bene ricordarlo, il “problema caglio” non è nuovo.

L’import di formaggi realizzati con caglio animale è sempre stato un tema sensibile per le autorità indiane, ma era stato brillantemente risolto con una specifica dicitura nel certificato di export: il divieto di ingresso valeva solo per i prodotti che non riportavano in etichetta la presenza di questo ingrediente, per informare

con chiarezza i consumatori e agevolare le loro scelte. Lo scorso febbraio, però, quasi alla chetichella, le autorità di Nuova Delhi hanno imposto un nuovo certificato, senza concordarlo con il nostro Paese o con la Commissione europea, e il nuovo documento non prevede deroghe, precludendo del

BERTOZZI Strada Roma, 1/A

GENNARO AURICCHIO

GLI ESPORTATORI

AMBROSI

SPA

Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste filate, Mascarpone, Ricotta.

Via Ottorino Ambrosi,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811 Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it www.ambrosi.it

SPA

43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it www.bertozzi.com

AGRIFORM Via Rezzola, 21

SPA

Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, Mozzarella, Ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio.

SCA

37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 Fax 045/ 515974 export@agriform.it www.agriform.it

Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it

44 IL MONDO DEL LATTE

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MERCATI

04069061

040620

04064050

04069075

04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -04069074 -04069079 -04069076 -04069089

191 629 20 5 21 111 12 50 1.826 819 40 88 8 9 69 30 162 60 53 35 52 7 59 335 247 15 4.953

234 465 75 3 16 59 3 33 1.897 753 61 38 5 29 51 57 178 159 39 126 222 50 61 233 66 65 4.978

180 218 9 8 10 129 3 22 463 1.250 113 60 2 4 12 19 232 95 29 39 60 16 18 254 302 21 3.568

87 211 10 2 13 48 2 16 1.042 1.064 34 22

67 72 4 1 5 48 6

3 2 1

16 25 1

373 506 5 3

7 7

1 9 15 99 47 12 32 55 18 14 177 34 17 3.081

3 2 2 86 75 2 16 49 5 6 108 24 13 1.481

2 2

1 1 1 1 1 2 3 30

1 38 274 1 1 1 4 5 29 20 7 2 2 10 76 18 10 5 550

04069063

04069099

040630

40 38 7

8 32 4 1 2 5 1 4 68 125 6 3

7 3 10 1

7 27

2 23 1

1 4

4 1

26 2

35 116 5 2

8 33 7 2 4 36 4 4 55 105 39 1 2 1 4 35 116 10 1 18 57 3 47 108 9 5 714

1 6 1 3 276 191 4 7 3 1 7 58 31 4 1 14 5 25 16 1 740

1 2 5 34 39 1 3 7 2 1 10 9 1 374

7 1 46 52 3 2

3 2 9 2 5 1 51 3 1 209

PROVOLONE

FORMAGGI FUSI

04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017

TOTALI

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI DURI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

04061050 -04061080

ALTRI FORMAGGI

AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE

0406 1030

PECORINO

CODICE DOGANALE

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

MOZZARELLA

(IN TONS)

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (1 - 31 gennaio 2021)

04069073 04069001

32 28 2 5 3 14 18 6 18 193

14

18 17

1 4 10 21 1 6 2

133

2 149

10

2 387

192

864 1.778 149 23 79 474 32 134 6.169 5.264 311 227 18 55 157 239 1.025 554 146 286 670 115 310 1.487 738 146 21.450

GLI ESPORTATORI

BRAZZALE

SPA

Burro delle Alpi, Burro Superiore Fratelli Brazzale, Gran Moravia, Verena, Asiago, Provolone dolce e piccante, Pasta filata, Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com Stabilimento di via Giovanni XXIII, 2 36030 Monte di Malo (VI) Stabilimento di via Torrerossa, 30 35010 Campodoro (PD)

FORGRANA CORRADINI SPA

SAVIOLA SPA

Parmigiano Reggiano, Grana Padano. Confezionamento. Produzione grattugiati freschi disidratati. Produzione shaker. Pecorino Romano,Taleggio, Gorgonzola, pecorini, provoloni, mozzarella.

Produzione, stagionatura e confezionamento Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

Via 200 Biolche, 6 42016 Guastalla (RE) Tel. 0522/833818 Fax 0522/833426 forgrana@forgranacorradini.it www.forgranacorradini.it

Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it

46 IL MONDO DEL LATTE

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CODICE DOGANALE

04061030

04061050 04061080

6.403 4.953 924 410 20 96 3 20 1 19 10

5.957 4.978 569 340 41 29 14 182 6 176 10

10 389 202 36

10 1.051 231 462 2 4 24 328 49 49

EUROPA UNIONE EUROPEA REGNO UNITO SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO

9 4 138 40 29 11 6.865 1.912 33.827

9 7.272 2.294 29.273

04069061

040620

04064050

04069063

4.435 3.568 445 327 32 63 27 1.198 195 1.003 76 13 16 47 359 138 15

3.587 3.081 274 180 6 46 1 39 19 20 1

1.619 1.481 22 96 12 8 2 25 3 22 2

436 374 48 13 1

1 138 60 10

2 48 34

4 17 185 248 241 7

6 2 60 32 31 1

1

6.343 2.775 68.799

3.798 717 33.798

04069099

04069073

040630

819 715 30 26 37 11 27 67

353 209 25 50 4 65 3 41

414 387 8 18 1

202 193

67 6

41 1

2 1 42 70 69 1

14

13 60 60

1 79 8 19 2 8 5 37 10 10

8 47 1 1

1 25 53 51 2

6 195 4 60 14 3 2 112 75 69 6

1.756 275 10.881

1.517 1.143 13.311

1.189 474 8.071

487 278 3.115

578 191 3.412

260 67 943

6 976 41 935 15 12 1 2 31 4 1

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017

ALTRI FORMAGGI

FORMAGGI FUSI

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI

ALTRI FORMAGGI DURI

PECORINO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

MOZZARELLA

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (1 - 31 gennaio 2021)

(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

MERCATI

04064010 04064090

5 4

5 34 11 23 8

0 0

58 6

38 0

1.747

GLI ESPORTATORI

BERNERI CIRESA

SPA

SRL

CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.

Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it

Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it

GELMINI CARLO SRL

MARIO COSTA SPA

CASEARIA SPA

Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it

Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 info@mariocosta.it www.mariocostagorgonzola.it

Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com

24043 Caravaggio (BG) tel. 0363/301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it

F.LLI PINNA AZIENDA

48 IL MONDO DEL LATTE

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17-5 merc


249 220 21 3 5 4 0 0

281 275 2 4

216 193 12 10

3 2 1 1

1 2 26 5 21 0

0 15 12

1 1

3 0

1 0

0

0

286 11 2.190

245 52 2.223

TOTALI

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

FONTINA FONTAL

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO, RAGUSANO

04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084

274 229 45

287 247 25 13 2

112 97 8 6

69 30

38 28

36

10

1

3 21 2 19 5

5 0

56

13

0

56 5

13 0

121 119

2 0

5 5

400 171 2.222

2

2

3 2 2

1 268 48 1.747

ITALICO TALEGGIO

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI

CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085

355 108 3.116

4 1 4 1 1

1 30 2 28 0

2

193 192

1 0 0

0

1

2 6 6

2 11 11

1 0

0

133 36 951

110 80 740

71 43 513

193 1 368

25.944 21.450 2.413 1.592 156 333 97 2.731 287 2.444 140 25 21 94 2.545 814 614 18 51 56 992 656 626 30 10 32.126 10.676 219.500

tutto l’ingresso dei formaggi realizzati con caglio animale. Sono mesi che ci stiamo lavorando, al fianco del Ministero della salute, della nostra ambasciata e della Commissione europea, ma le risposte tardano ad arrivare, mentre bisogna trovare una soluzione in tempi auspicabilmente brevi. È appena evidente, infatti, che l’irrigidimento ha a che fare con le scelte sempre più nazionalistiche portate avanti dal governo guidato da Narendra Modi: da un lato dà sempre maggior spazio alla religione, dall’altro prevede corsie preferenziali alle industrie nazionali. Abbiamo la certezza che tutti stiano facendo il massimo per risolvere il problema, ed è evidente che l’emergenza pandemica in India stia portando lutti ed enormi problemi. Speriamo che la diplomazia riesca a trovare una soluzione: le potenzialità del mercato indiano sono davvero enormi e sarebbe un grave peccato non raggiungere un’intesa che accontenti entrambe le parti.

O

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TRENTIN

SPA

Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta

Via Genova, 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it

ZANETTI

SPA

Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone, Pecorino, burro, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.

Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it

IL MONDO DEL LATTE 49

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MERCATI

EXPORT, IL 2021 PARTE CON IL FRENO TIRATO P

artenza al rallentatore per le esportazioni europee di derivati del latte. Tutti i principali prodotti (latte intero in polvere, burro e formaggi) hanno aperto il 2021 con numeri negativi. I risultati peggiori li ha messi a segno il burro, che nei primi due mesi dell’anno ha perso vendite per circa settemila tonnellate (-22%), per una significativa minore domanda di quasi tutti i Paesi asiatici e africani. Per fortuna, però, la crescita registrata in Cina (+100%) ha permesso di contenere i danni. Il dato complessivo merita peraltro un’altra precisazione: i primi due mesi dello scorso anno erano stati eccezionali, cosicché mettendo a confronto i dati di quest’anno con quelli del 2019, le performance sono positive. La minor domanda della Cina (-9%) e di alcuni Paesi africani (-20%) ha, invece, frenato le esportazioni di latte scremato in polvere, rimaste sui livelli 2020, che erano stati drammaticamente inferiori a quelli dell’anno precedente. Tra il 2019 e il 2021, le esportazioni del primo bimestre hanno sacrificato circa 40.000 tonnellate di Smp. Migliore, invece, l’andamento del latte intero in polvere, che da un paio di anni sembra stabile. Difficile inizio anno per i formaggi (-2%), a causa del brusco stop registrato negli Usa che ha

trascinato verso il basso le vendite extra Ue. A fronte, infatti, degli eccezionali risultati messi a segno in Cina nel settore formaggi (+106%) e degli elevati tassi di crescita in Giappone (che con un aumento del 10% si porta al primo posto per l’export caseario europeo), in Svizzera (+12%) e in Arabia Saudita (+9%), il mercato Usa ha registrato un preoccupante -27 per cento. E se è vero che a gennaio 2020 gli esportatori europei avevano spinto sull’acceleratore per riempire i magazzini d’Oltreoceano in vista del temuto possibile inasprimento dei dazi, va comunque evidenziato che i risultati del primo bimestre sono inferiori anche a quelli del 2019. L’export caseario ha quindi tagliato il nastro con una contrazione delle vendite. I numeri, però, non devono suscitare eccessive preoccupazioni; prima di tutto perché paragonare il prima e il durante pandemia porta a conclusioni errate; in secondo luogo, perché è evidente che il rallentamento è tutto da attribuire al crollo nordamericano e sappiamo che dalla primavera il clima nelle grandi metropoli statunitensi è molto cambiato e c’è ampio spazio per il commercio e voglia di ripresa. Vale la pena di attendere qualche settimana, quindi, prima di giungere a conclusioni che potrebbero rivelarsi affrettate.

PRODUZIONI EUROPEE QUADRIMESTRE 2020 VS. 2019) LE PRINCIPALI ESPORTAZIONI EUROPEE DI LATTE E(1° FORMAGGI 63%

13% 2%

1% -1%

-2% -22%

-23% SMP

WMP

BURRO

FORMAGGI

50 IL MONDO DEL LATTE

17-5 mercato produzione SPFM.indd 50 n 6 giugno 2021 interno.indd 50

17/05/21 11:08 15:21 19/05/21

17-5 merc


5/21 15:21

PRINCIPALI PRODUZIONI EUROPEE (1° NEI QUADRIMESTRE 2020PAESI VS. 2019) LE ESPORTAZIONI EUROPEE DI FORMAGGI PRINCIPALI GIAPPONE USA

-9%

10% 16%

-27% 1%

SVIZZERA ARABIA SAUDITA

12% 11% 9%

COREA DEL SUD

53%

-17%

UCRAINA

149%

10%

CINA

14%

AUSTRALIA

1%

ALTRI

9% 11%

-7%

TOTALE

106%

13%

-2%

2020

2021

L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI Stabili e su livelli superiori a quelle dello scorso anno le quotazioni delle principali commodity lattiero-casearie.

BURRO

500 450 400 350 300 250 200

5

10

15

20

25 30 SETTIMANA

35

40

45

50

SIERO IN POLVERE

LATTE SCREMATO IN POLVERE 125

300

100

250

75 200 50 150 25 100

0 0

5

10

15

20

25

30

SETTIMANA

35

40

45

50

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

Fonte: Mmo – Reg. Ue n. 2017/1185

IL MONDO DEL LATTE 51

17-5 mercato produzione SPFM.indd 51 n 6 giugno 2021 interno.indd 51

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MERCATI

ESPORTAZIONI ITALIANE

IL MONDO DEL

L AT T E

DI LATTE

N. 6

GIUGNO

2021 -

ANNO

IL LATTE NEL MONDO

LXXV -

MENSILE

0401 1090 2019 2099

PAESI AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE

51 2

1 4 4 55

2 307

5 1 400

1

ORGANO UFFICIALE DI

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF

ABBONATEVI ALLA RIVISTA MENSILE IL MONDO DEL

L AT T E

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF

5 3 59 2 2 541

363

TOTALE PAESI TERZI di cui:

2.353

719

ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG EMIRATI ARABI

626 1.172 84

4 519 46

80

34

2.894 1.982

1.082 768

TOTALE GENERALE TONNELLATE MIGLIAIA DI EURO

0401 1010 2011 2091

ROMA

LATTE SFUSO IN CISTERNA

70%

LATTE IN CONFEZIONI

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

TARIFFA DOGANALE

AUT MP-AT/c/RM

1-31 GENNAIO 2021 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

Il costo dell’abbonamento per l’anno 2021 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero (Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)

“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” 20135 Milano - Via Adige, 20 Tel. 02.72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Internet: www.assolatte.it

52 IL MONDO DEL LATTE

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DA SEMPR E SOLO 100% LATTE DEL

PIEM ONT E


T AT

D

N IM O NE

ETORP E

N

IRO’D ENO

A IZ

IG


MERCATI

BORSA PREZZI DESCRIZIONE MILANO MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)

BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. CE N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA FINO A 3 MESI PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA OLTRE 3 MESI MILANO LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >30 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >12 MESI

17-5 mercati borsa SPFM.indd5555 n 6 giugno 2021 interno.indd

VAR.

2021 APRILE MEDIA

2020 APRILE MEDIA

VAR.

1,61 3,21 3,46 1,41 8,38 6,89 5,71 10,66 9,86 8,23 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,82 6,12

41,61% 20,87% 16,47% 47,52% 2,86% 6,68% 6,48% 17,26% 18,66% 25,76% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,17% 0,00%

2,30 3,90 4,05 2,10 8,55 7,18 6,00 12,50 11,70 10,35 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

1,21 2,81 2,98 1,01 8,36 6,74 5,59 10,52 9,72 8,20 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

90,08% 38,79% 35,91% 107,92% 2,27% 6,53% 7,33% 18,82% 20,37% 26,22% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%

341,00

347,00

-1,73%

321,25

304,00

5,67%

12,750 12,025 11,300 10,65

11,675 10,625 9,825 8,800

9,21% 13,18% 15,01% 21,02%

12,750 12,025 11,300 10,65

11,675 10,625 9,825 8,800

9,21% 13,18% 15,01% 21,02%

2021 MARZO MEDIA

2020 MARZO MEDIA

2,28 3,88 4,03 2,08 8,62 7,35 6,08 12,50 11,70 10,35 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

NQ: NON QUOTATO

ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI

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MERCATI

DOP, LA PRODUZIONE CONTINUA A CRESCERE I l primo trimestre del 2021 conferma che la spinta produttiva del segmento delle Dop non accenna a rallentare e che i formaggi a denominazione continuano a trainare il settore, assorbendo quantità crescenti di latte nazionale. Infatti, quasi tutti quelli a base di latte vaccino hanno messo a segno risultati positivi, con produzioni superiori a quelle del primo trimestre dello scorso anno e anche a quelle dell’anno precedente. Tra tutti, spiccano i risultati ottenuti da Asiago e Parmigiano Reggiano. Entrambi macinano un aumento dopo l’altro, con l’Asiago che ha messo il turbo, grazie al formaggio stagionato – il tipo d’allevo, per intenderci – che diventa sempre più rilevante. L’atteggiamento delle imprese del Gorgonzola sembra invece più attendista. Grazie a tempi di

stagionatura più facilmente gestibili, il re dei formaggi blu risponde in modo elastico a una domanda che sembra altalenante. Attenzione, però: il dato trimestrale non dà indicazioni corrette sul reale andamento delle ultime settimane. Marzo, infatti, ha chiuso con un +7,5%, e aprile addirittura con un +22,8 per cento. Il Grana Padano ha ripreso a crescere, e lo sta facendo a un tasso di una certa rilevanza. Dopo la frenata dello scorso autunno, infatti, con l’inizio del 2021 l’aria sembra cambiata e la produzione ha ripreso ad aumentare. Nei primi quattro mesi il dato tendenziale parla di un +2%, con marzo che ha battuto ogni record precedente: più di 535.000 le forme prodotte in un solo mese. E anche Montasio ha iniziato l’anno con volumi di produzione in aumento, confermando la

tendenza degli ultimi trimestri. Mentre Provolone Valpadana, Quartirolo Lombardo e Taleggio sembrano più prudenti e mostrano un andamento produttivo alterno. Anche per il Taleggio, però, vale la riflessione fatta per il Gorgonzola. Il dato medio del primo trimestre non fornisce indicazioni corrette sui livelli produttivi. Negli ultimi due mesi, infatti, la produzione è cresciuta del 20% circa. Quindi, il settore dei formaggi Dop continua la sua marcia, dimostrando – probabilmente – un certo clima di fiducia delle imprese, che guardano avanti senza farsi spaventare dai dati di mercato, che registrano una certa sofferenza degli acquisti domestici nazionali e un notevole rallentamento delle vendite al di fuori dei confini nazionali.

ASIAGO D’ALLEVO

32,5

1° TRIM. 2020

2° TRIM. 2020

3° TRIM. 2020

4° TRIM. 2020

-0,0

4,5

10,1 -9,6

-0,2

5,3

2,3

4,9 PROVOLONE VALPADANA

-4,8 -6,9

-3,0

MONTASIO

-1,2

4,8 -5,9

GORGONZOLA GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

12,4

15,8 5,8 4,4 5,8 3,7 2,4

0,6

5,5 2,9

-1,6 -1,2

-3,3

-2,2

-1,4

1,2

1,4

12,5

8,8 5,6 6,1

4,5

ASIAGO PRESSATO

12,8

22,9 17,5

32,0 17,0

37,0

48,0 54

L’ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DELLE PRINCIPALI DOP

TALEGGIO

QUARTIROLO

1° TRIM. 2021

56 IL MONDO DEL LATTE

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IGIENE & SICUREZZA

NESSUN RESIDUO DI ANTIBIOTICI NEL LATTE METODO MULTICLASSE IN LC-HRMS: UN NUOVO APPROCCIO ANALITICO PER IL RILEVAMENTO DI TRACCE DI FARMACI VETERINARI

A cura di Guerino Lombardi - Ufficio Comunicazione dell’Istituto zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna

L

a collaborazione tra Ats Brescia e Istituto zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna, allevatori, associazioni di categoria e veterinari aziendali – con il supporto delle rilevazioni dei consumi di farmaci provenienti dal sistema della ricetta elettronica – ha permesso di realizzare un importante progetto pilota di monitoraggio di tutte le fasi produttive correlate alla filiera della produzione del latte, al fine di disporre di un quadro aggiornato e corretto in particolare per quanto riguarda l’utilizzo degli antibiotici ai fini del contrasto del fenomeno della resistenza agli antimicrobici (Amr). I campionamenti effettuati Nel territorio di Ats Brescia sono attivi circa 1.200 allevamenti di bovini destinati alla produzione di latte. Con 1.558.354 tonnellate prodotte nell'ultima annata agraria, la Provincia è la prima in Lombardia per produzione di latte crudo. La Lombardia produce 5.6134.358 tonnellate, il 40% della produzione nazionale. Sempre in Ats Brescia, sono attivi nel settore latte 138 impianti riconosciuti, molti dei quali esportano i loro prodotti in tutto il mondo, come pure 95 impianti registrati che coprono un mercato locale. La qualità del latte prodotto rispetto ai parametri previsti dai regolamenti comunitari pone la provincia di Brescia ai primi posti in Europa. Il latte viene sottoposto a un rigido

autocontrollo da parte dei produttori. Ogni quindici giorni vengono controllati i parametri come cellule somatiche, carica batterica, presenza di inibenti; ma, visto l’importante peso del settore, si è ritenuto necessario approfondire le ricerche mediante analisi ad hoc. I risultati ottenuti dimostrano l’affidabilità della filiera. La possibile contaminazione dei prodotti di origine animale da parte di residui di farmaci veterinari è all’attenzione dei consumatori e viene frequentemente ripresa dagli organi di stampa. Tale problematica viene messa in relazione alle condizioni in cui sono tenuti gli animali

negli allevamenti intensivi e alla necessità di eseguire trattamenti farmacologici per controllare le patologie che si potrebbero sviluppare. Recentemente l’attenzione è stata focalizzata sul latte alimentare in commercio, con il rilievo di tracce di antibiotici e di antinfiammatori in un certo numero di confezioni in vendita. La ricerca specificava come i livelli fossero ben al di sotto dei limiti di legge (Lmr) come stabiliti dalla normativa comunitaria, ma il messaggio lanciava allarmi sulla problematica dell’antimicrobico resistenza. Da qui è nata l’esigenza di avviare un’attenta attività di monitoraggio di tutte

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IGIENE & SICUREZZA le fasi produttive correlate alla filiera della produzione del latte, al fine di disporre di un quadro aggiornato e corretto della situazione, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo degli antibiotici ai fini del contrasto del fenomeno della resistenza agli antimicrobici (Amr). Anche se trascurato dal mondo della comunicazione, nel campo zootecnico dall’aprile del 2019 è avvenuta una vera rivoluzione con l’avvento della ricetta elettronica. Da quella data la prescrizione dei farmaci veterinari negli allevamenti può avvenire esclusivamente con questa via. L’adozione di tale sistema consente la totale tracciabilità

somministrate e non i mg usati. Tali dati sono disponibili nel portale del ministero "Classyfarm" che individua in un arco temporale quanti giorni gli animai vengano trattati con antibiotici in generale, su singolo allevamento, per tipologia di animale (vacca, manza, vitello). Quindi, l’attività di farmacosorveglianza svolta dal Dipartimento Veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale di Ats viene progressivamente indirizzata verso la verifica dell’utilizzo appropriato del farmaco e sempre meno verso il mero rispetto degli adempimenti formali, anche grazie ai risultati dei campionamenti, ufficiali

ALLEVAMENTI BOVINI IN LOMBARDIA REPORT PER PROVINCIA Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Monza Brianza Milano Mantova Pavia Sondrio Varese Totale

Fonte: dati Bdr 12/04/2021

dei medicinali veterinari e permette ad Ats di conoscere sia le molecole che le quantità di farmaci veterinari forniti alle singole aziende e, su un campione più piccolo, tramite il registro elettronico, di conoscere anche quanto viene somministrato al singolo animale. Per misurare il consumo dei medicinali veterinari sono stati elaborati alcuni indicatori come la Ddd (Defined daily dose), che considera le dosi

Riproduzione latte

NR ALL NR CAPI 98.510 703 299.780 1.488 10.090 132 264.096 692 6.346 98 95.436 264 3.471 28 64.521 248 199.049 840 27.599 94 19.437 524 9.692 77 5.188 1.098.027

Riproduzione latte crudo

e in autocontrollo, dai quali è possibile certificare che la sicurezza alimentare è garantita e che il numero dei campioni al di fuori dei limiti di legge è trascurabile rapportato al totale. In questo quadro per avere un'ulteriore garanzia della bontà delle azioni adottate da tutta la filiera è stato definito il progetto ricerca residui di antibiotici nel latte provincia di Brescia, con l’obiettivo di monitorare i livelli rilevabili delle sostanze farmaceutiche, in

particolare degli antimicrobici, stabilirne l’origine e valutare gli interventi da attuare per ridurne ulteriormente la presenza, anche alla luce della sensibilità dei metodi di ricerca utilizzati. Tutte queste azioni sono state poi riportate nella deliberazione n°XI/4508 del 01/04/2021 che definisce le determinazioni in ordine agli interventi di programmazione 2021 delle Ats di Regione Lombardia. Il laboratorio Izsler reparti di chimica degli alimenti e dei mangimi di Brescia ha eseguito le analisi utilizzando la metodica Lc-Hrms, che consente la determinazione di 61 molecole sui conferimenti di latte campionati nelle cisterne. Queste molecole possono essere raggruppate in sette macro-raggruppamenti di antibiotici: beta-lattamici, amfenicoli, chinolonici, macrolidi, pleuromutiline, sulfamidici e tetracicline. I prelievi sono stati eseguiti su 52 cisterne del latte. I campionamenti ufficiali eseguiti in due periodi: settembre e dicembre 2020, coinvolgendo 11 impianti della provincia di Brescia e circa 150 allevamenti. Sono stati valutati i dati dei consumi di farmaco per tipologia e quantità nei mesi antecedenti la ricerca per singola azienda fornitrice e definite le azioni da adottare in esito all’eventuale acquisizione di risultati dei campioni raccolti: superiori al limite massimo residuo (Lmr): identificazione blocco della partita/lotto di lavorazione; campionamento ufficiale legale del latte per la ricerca degli antibiotici, interventi di farmacosorveglianza su ciascun conferente; superiori al limite di quantificazione (Loq), ma inferiori all’Lmr: interventi di farmacosorveglianza su ciascun conferente, identificazione dei conferenti critici; campionamento ufficiale legale del latte per la ricerca degli antibiotici; superiori al limite di

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IGIENE & SICUREZZA rilevazione, ma inferiori al Loq: interventi di farmacosorveglianza su ciascun conferente, eventuale campionamento ufficiale legale del latte per la ricerca degli antibiotici. Il metodo chimico applicato La ricerca dei residui degli antibiotici nel latte viene comunemente effettuata anche presso i caseifici, mediante l’uso di un test rapido caratterizzato dall’impiego di germi altamente specifici e sensibili agli antibiotici. Tuttavia, questo non è in grado di determinare integralmente le classi di antibiotici eventualmente impiegati in allevamento. Ora sono presenti sul mercato strumentazioni analitiche di tecnologia di ultima

METODO MULTICLASSE

SENSIBILITÀ ANALITICA

generazione sempre più potenti e sensibili, come l’Lc-Hrms, che consentono un approccio analitico del tipo “multiclasse”. Queste apparecchiature sono in grado di ricercare contemporaneamente varie classi di antibiotici con un’elevatissima sensibilità. La tecnica strumentale, sviluppata presso l’Izsler, si basa sulla combinazione di cromatografia liquida e spettrometria di massa ad alta risoluzione e, nel caso del latte, consente di determinare contemporaneamente una serie di antibiotici come ad esempio le penicilline, le cefalosporine, gli amfenicoli, i sulfamidici, i chinolonici, le tetracicline, i macrolidi, le rifamicine per un numero complessivo di oltre 60 molecole. Consente quindi di ricavare informazioni

sia sulla struttura chimica delle molecole che sulla loro concentrazione, anche quando queste sono presenti a livelli di contaminazione inferiori ai limiti di legge. Infatti, la spettrometria di massa è in grado di rivelare anche piccole quantità di antibiotici, anche cento o mille volte inferiori al limite di legge, riuscendo a “vedere” la struttura chimica di ciascun antibiotico. Questa tecnologia analitica consente di ottenere un’alta sensibilità, un ampio spettro di ricerca e di determinare contemporaneamente e in modo inequivocabile l’identità della molecola proprio perché “legge” la struttura chimica dei composti. Tutto questo sullo stesso campione contemporaneamente. I risultati del progetto Il metodo chimico utilizzato permette una definizione dei risultati su tre livelli: presenza di antibiotici a livelli superiori al limite massimo di residui ammessi: nessun campione è risultato in questa categoria; presenza di antibiotici a livelli inferiori al limite massimo di residui ammessi, ma comunque rilevabili con il metodo chimico e quantificabili: nessun campione è rientrato in questa categoria; presenza di antibiotici in tracce inferiori al limite di quantificazione, ma comunque presenti: nessun campione è risultato in questa categoria. I risultati acquisiti non hanno rilevato residui di antibiotici nei campioni esaminati, testimoniando la

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GIUGNO 2021


IGIENE & SICUREZZA corretta gestione del farmaco veterinario negli allevamenti sottoposti a controllo. Al di là del risultato ottenuto, in forma di dato preliminare che va esteso e confermato, la ricerca permette di delineare una linea di comportamento e un metodo

analitico valido per altri prodotti di origine animale, per i quali la rilevazione della presenza di sostanze chimiche è altrettanto importante per la salute umana. L’approccio del tipo “multiclasse” rappresenta quindi un grande cambiamento per il settore

della ricerca dei residui e quindi nel controllo degli alimenti, aumentandone la sicurezza. Inoltre, l’approccio “multiclasse” è applicabile non solo al latte, ma a tutte le matrici d’interesse alimentare come carne, uova, miele.

I RISULTATI: VALUTAZIONE DELLA PRESENZA DI RESIDUI DI ANTIBIOTICI Gli allevamenti coinvolti sono 50 e afferiscono a 12 impianti. I campioni di latte prelevati dagli impianti nei due periodi (52) sono risultati tutti NEGATIVI IMPIANTO

Impianto Impianto Impianto Impianto Impianto Impianto Impianto Impianto Impianto Impianto Impianto Impianto Totale

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

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SETTEMBRE 2020

DICEMBRE 2020

TOTALE

ESITI IRREGOLARI/POSITIVI

2 5 5 2 1 1 1 2 2 0 2 2 25

2 6 5 2 1 1 1 2 1 2 2 2 27

4 11 10 4 2 2 2 4 3 2 4 4 52

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

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IGIENE & SICUREZZA

LA NUOVA NORMATIVA IGIENICO-SANITARIA SAUDITA PER IL SETTORE LATTIERO CI SONO CORRISPONDENZE CON IL PACCHETTO IGIENE COMUNITARIO di Ettore Soria

L'

Arabia Saudita ha predisposto una normativa sui criteri di sicurezza alimentare nei prodotti alimentari che entrerà in vigore da luglio 2021. Ecco i principali aspetti per quanto concerne il settore lattiero-caseario. Criteri zoosanitari Il latte crudo deve provenire da animali che non mostrano alcun sintomo di malattie infettive trasmissibili all'uomo, sono in un buono stato di salute, non presentano segni di malattia che potrebbe trasferirsi nel latte. Agli animali non devono essere state somministrate sostanze o prodotti non autorizzati. Inoltre non devono aver subito trattamenti non consentiti dalla normativa saudita. Relativamente alla somministrazione di medicinali veterinari, devono essere rispettati i tempi di sospensione previsti per le rispettive sostanze. Per quanto riguarda la brucellosi, il latte crudo deve provenire da allevamenti indenni o ufficialmente indenni oppure posti sotto un controllo disposto dalle autorità competenti. Relativamente alla tubercolosi, le vacche o le bufale devono appartenere a un allevamento ufficialmente indenne. Tuttavia, il latte crudo di animali che non soddisfano i succitati requisiti può essere utilizzato previa autorizzazione

dell'autorità competente nel caso di: (a) vacche o bufale che non mostrano una reazione positiva ai test per la tubercolosi o la brucellosi, né alcun sintomo di queste malattie, dopo aver avuto un trattamento termico tale da mostrare una reazione negativa al test della fosfatasi; (b) ovicaprini che non mostrano una reazione positiva ai test per brucellosi o che sono stati vaccinati contro la brucellosi nell'ambito di un programma approvato di eradicazione

e che non mostrano alcun sintomo di tale malattia. Si può procedere alla produzione di formaggi con un periodo di stagionatura di almeno due mesi, nel caso in cui dopo aver subito un trattamento termico abbiano una reazione negativa al test della fosfatasi. Requisiti per locali e attrezzature in allevamento La struttura deve disporre di attrezzature per la mungitura e di locali in cui il latte viene

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IGIENE & SICUREZZA conservato, raffreddato o lavorato in modo da limitare il rischio di contaminazione della materia prima. I locali per la conservazione del latte devono essere protetti contro i parassiti e deve esserci adeguata separazione dai locali in cui sono alloggiati gli animali e, dove necessario, disporre di apparecchiature di refrigerazione. Le superfici delle attrezzature destinate a entrare in contatto con il latte (utensili, contenitori, cisterne, ecc., destinati alla mungitura, raccolta o trasporto), devono essere facili da pulire e, se necessario, poter essere disinfettate: ciò richiede l’utilizzo di materiali lisci, lavabili e atossici. Le cisterne utilizzate per il trasporto del latte crudo devono essere pulite e disinfettate in modo appropriato prima del loro riutilizzo dopo ogni viaggio ma in tutti i casi almeno una volta al giorno. Igiene durante la mungitura, la raccolta e il trasporto La mungitura deve essere eseguita igienicamente, assicurando in particolare: a) prima dell'inizio, i capezzoli, la mammella e le parti adiacenti devono essere puliti; b) il latte di ogni animale va controllato dal mungitore per verificare l'eventuale presenza di sostanze organolettiche o fisico-chimiche anomale. In caso positivo, il latte non può essere utilizzato per il consumo umano. Il latte di animali che mostrano segni clinici di malattie della mammella non va utilizzato per il consumo umano, salvo che il veterinario autorizzi un diverso impiego. I liquidi detergenti per le mammelle devono essere usati solo se l'autorità competente li ha approvati e in modo tale da non produrre livelli inaccettabili di residui nel latte.

Temperature di mungitura e trasporto Immediatamente dopo la mungitura, il latte deve essere conservato in un luogo pulito e attrezzato per evitare contaminazioni; deve essere raffreddato immediatamente a non più di 8 °C in caso di raccolta giornaliera, o non superiore a 6 °C se la raccolta non è giornaliera. Durante il trasporto deve essere mantenuta la catena del freddo e, all'arrivo nello stabilimento di destinazione, la temperatura del latte non deve essere superiore a 10 °C. Qualora il latte venga lavorato entro due ore dalla mungitura, gli operatori del settore alimentare non sono tenuti a rispettare i requisiti di temperatura, sempre che il latte soddisfi i corretti criteri microbiologici. Se una temperatura più alta è necessaria per ragioni tecnologiche legate alla fabbricazione di determinati prodotti lattiero-caseari, è l'autorità competente che la autorizza (si veda ad esempio il caso del Parmigiano Reggiano Dop). Criteri microbiologici Gli operatori del settore alimentare devono avviare procedure per garantire che il latte crudo soddisfi i seguenti criteri: Latte vaccino crudo: Carica batterica a 30 °C (per ml) ≤ 100.000 (*). Cellule somatiche (per ml) ≤ 400.000 (**). Il rispetto dei parametri deve essere valutato sul prelievo di un numero rappresentativo di campioni di latte crudo raccolti nelle aziende produttrici di latte mediante un campionamento casuale. I controlli possono essere effettuati da o per conto di operatori del settore sia a livello allevatoriale che di trasformazione, anche costituiti in gruppi d'acquisto.

Latte crudo di altre specie Carica batterica a 30 °C (per ml) ≤ 1.500.000 (*). Tuttavia, se il latte crudo di specie diverse dalle vacche è destinato alla fabbricazione di prodotti a latte crudo mediante un processo che non prevede trattamenti termici, gli operatori del settore alimentare devono adottare misure per garantire che il latte crudo utilizzato soddisfi il seguente criterio: Carica batterica a 30 °C (per ml) ≤ 500.000 (*). Fatta salva qualsiasi altra legislazione saudita, gli operatori del settore alimentare non devono immettere in commercio latte crudo che contenga residui di antibiotici superiori ai livelli di norma. Quando il latte crudo non è conforme ai sopracitati criteri, l'operatore del settore alimentare deve informare le autorità competenti e adottare misure per correggere la situazione. Sostanzialmente, c'è una corrispondenza con il Pacchetto igiene comunitario.

(*) Media geometrica mobile su un

periodo di due mesi, con almeno due campioni al mese.

(**) Media geometrica mobile su un periodo di tre mesi, con almeno un campione al mese, a meno che l'autorità competente non specifichi un'altra metodologia per tenere conto delle variazioni stagionali nei livelli di produzione.

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NORMATIVE

I PRODOTTI DOP SONO TUTELATI CONTRO TUTTE LE FORME DI PARASSITISMO COMMERCIALE di Giulia Ponti

I

n Spagna una catena di tapas bar è stata chiamata “Champanillo” e, poiché il nome ricorda molto il noto vino spumante francese, il Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne, consorzio che tutela nel mondo le famose bollicine, si è rivolto alle giurisdizioni spagnole per impedirne l’uso. La questione è arrivata poi alla Corte di giustizia europea chiamata a interpretare il diritto dell’Unione in materia di tutela dei prodotti coperti da denominazione di origine protetta (Dop), quale la denominazione “Champagne”, in una situazione in cui il termine in conflitto (“Champanillo”) è utilizzato per designare non dei prodotti, ma dei servizi. Nelle sue conclusioni, l’avvocato generale Giovanni Pitruzzella propone alla Corte europea di dichiarare che il diritto dell’Unione tutela i prodotti Dop contro tutte le pratiche di parassitismo commerciale aventi ad oggetto indifferentemente prodotti o servizi. L’avvocato generale osserva che la Dop Champagne e il nome controverso “Champanillo” presentano indubbiamente un certo grado di somiglianza visiva e fonetica, in particolare se si tiene conto del fatto che “Champán” è la traduzione in spagnolo della Dop in questione. Tuttavia, non è possibile considerarlo come “uso” indebito della Dop Champagne e in conflitto con il diritto dell’Unione, in quanto il livello di somiglianza visiva e fonetica tra i termini in conflitto non può considerarsi prossimo all’identità. Nel caso di specie, infatti, il suffisso “illo” distingue, visualmente e foneticamente, il termine “champanillo” dagli altri termini a raffronto.

Tuttavia, l’avvocato generale rileva che il diritto Ue vieta non solo l’uso indebito di una Dop, ma più in generale anche ogni pratica attinente a prodotti o servizi diretta a sfruttare in modo parassitario la reputazione di una Dop tramite un’associazione mentale con essa. In particolare, è vietata l’evocazione indebita della Dop. L’avvocato generale puntualizza che ciò che conta per stabilire se ci sia evocazione di una Dop è il fatto che il consumatore europeo, mediamente avveduto, sia indotto a effettuare un’associazione mentale tra l’elemento controverso riferito al prodotto o al servizio in causa da un lato, e il prodotto Dop dall’altro. È il giudice nazionale, poi, che deve valutare se il nome controverso, in questo caso Champanillo, riferito a un servizio di ristorazione, sia

tale da richiamare al consumatore come immagine di riferimento del prodotto protetto dalla Dop, quindi lo Champagne. Pertanto, se il giudice nazionale, al quale spetta di condurre tale valutazione, basandosi sulla presunta reazione del consumatore giunge alla conclusione che quest’ultimo è indotto, in presenza dell’elemento controverso (nella specie, il nome “Champanillo”, riferito a un servizio di ristorazione), ad avere direttamente in mente, come immagine di riferimento, la merce protetta dalla denominazione registrata (in questo caso, lo Champagne), l’uso di tale elemento è vietato. In conclusione, per l’avvocato generale il nome dei locali è puro “parassitismo commerciale”, ed è ininfluente che i Champanillos siano bar e non bottiglie di vino. Tra l’altro, i tapas bar in questione, oltre al nome sospettosamente simile allo Champagne, abbinano a esso, quale logo ufficiale, l’immagine di due coppe che brindano. Ora toccherà ai giudici prendere una decisione in merito, che senz’altro avrà ripercussioni anche su casi simili in altri Paesi europei.

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NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE a cura di Leonardo Graverini

QUALI SONO GLI OBBLIGHI DI ETICHETTATURA DEL BURRO? PER LE MONODOSI, BISOGNA APPORRE LA DATA DI SCADENZA SU OGNI SINGOLA PORZIONE?

Per quanto concerne la data di scadenza, l’All. X al Reg. Ue n. 1169/2011 prevede in via generale per tutti gli alimenti – quindi anche per il burro – che questa vada indicata su ogni singola porzione preconfezionata contenuta nell’unità di vendita. Inoltre, la Corte di Giustizia europea ha chiarito che ogni alimento – compreso perciò il burro – confezionato in porzioni individuali destinate a essere somministrate come parte di un pasto dalle collettività (mense, alberghi, ecc.) deve riportare nell’etichetta della singola porzione tutte le indicazioni obbligatorie normalmente previste per tutti gli alimenti preimballati.

UTILIZZIAMO COME INGREDIENTE IN PRODOTTI DI SECONDA TRASFORMAZIONE UN BURRO CONCENTRATO (PER PRASSI DENOMINATO ANIDRO), EMULSIONATO CON AZOTO. IN RAGIONE DI TALE ADDIZIONAMENTO, C EA R E I AT TALE URR ELL’ELE C DEGLI INGREDIENTI DEL PRODOTTO TRASFORMATO?

(o, se del caso, “con azoto”), deve accompagnare la denominazione di vendita dell’ingrediente in questione solo se la sua omissione può indurre in errore l’acquirente. Dato che l’azoto è utilizzato con funzione di additivo, andranno indicati nell’elenco degli ingredienti del prodotto trasformato anche gli ingredienti del burro. L’indicazione dell’additivo dev’essere preceduta dalla specificazione della categoria funzionale di impiego.

VORREMMO SOTTOPORVI UNA SERIE DI QUESITI I ERIT ALL’A U ICATURA C A LIA I PARTICOLARE: - CHE TIPO DI PAGLIA SI PUÒ UTILIZZARE? - QUALE DOCUMENTAZIONE BISOGNA ACQUISIRE DAI FORNITORI? L’A U ICATURA C A LIA U ARE R LE I DAL PUNTO DI VISTA DEGLI ALLERGENI? - IN ETICHETTA BISOGNA INDICARE “AFFUMICATO CON PAGLIA”?

le fasi sottoposte al loro controllo soddisfino i pertinenti requisiti di igiene, sarà necessario farsi rilasciare dal fornitore una dichiarazione di idoneità del materiale per l’impiego in ambito alimentare, anche con riferimento allo specifico prodotto da sottoporre ad affumicatura. L’operatore, inoltre, dovrà mettere in atto tutte le procedure necessarie a controllare quanto dichiarato dal fornitore, verificando e valutando altresì l’assorbimento e la migrazione delle componenti del fumo, nonché eventuali contaminazioni da sostanze indesiderate, come ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa). I limiti massimi di alcuni contaminanti (inclusi gli Ipa) nei prodotti alimentari sono definiti dal Reg. Ce n. 1881/2006. Tale norma non specifica un limite per i prodotti lattiero-caseari. La responsabilità è dunque rimessa all’operatore alimentare. Per quanto riguarda gli allergeni, la normativa richiede l’indicazione in etichetta di qualunque sostanza elencata nell’Allegato II del Reg. Ue n. 1169/2011. L’operatore dovrà dunque verificare l’eventuale presenza di tali sostanze nella paglia e se l’uso di questa nell’affumicatura possa determinare la presenza di allergeni nel/sul prodotto finito. Quanto infine alla denominazione del prodotto, questa dovrà essere accompagnata, in virtù dell’Allegato VI al Reg. Ue n. 1169/2011, dall’aggettivazione di “affumicato”, eventualmente integrata, a discrezione dell’operatore, con indicazioni tipo “con paglia, con legno di faggio, ecc.” per meglio distinguere il prodotto.

?

Salvo una normativa specifica di prodotto, che prevede l’indicazione in etichetta della percentuale minima di materia grassa (82%), ad esclusione però della referenza salata, l’etichettatura del burro è soggetta agli stessi obblighi generali di etichettatura stabiliti per tutti gli alimenti dal Reg. Ue n. 1169/2011 e dalle altre normative applicabili di carattere generale (come per esempio le disposizioni italiane sull’origine) o specifico (es.: quelle sugli alimenti biologici).

Sulla base delle regole date dal Reg. Ue n. 1169/2011 e dal suo Allegato VI punto A.1, la qualificazione di “azotato”

La normativa disciplina in modo dettagliato l’utilizzo degli aromi di affumicatura. Non esiste invece una regolamentazione sull’affumicatura tradizionale – salvo soltanto che questa è definita dall’art. 2 del Reg. Ce n. 852/2004 come trattamento – né un elenco di materiali impiegabili in questo processo e, quindi, neppure di tipologie di paglia. Nel caso di alcuni prodotti a Denominazione di Origine Protetta per i quali è previsto il processo di affumicatura tradizionale, le tipologie di legno o altro materiale vegetale e le condizioni operative (es: temperatura) possono essere specificate nel disciplinare di produzione. Si tratta, però, di casi specifici e limitati. In mancanza di tali indicazioni, sarà dunque necessario assicurare il rispetto delle disposizioni generali di igiene e di etichettatura. Considerato che la normativa igienico-sanitaria prevede che gli operatori del settore alimentare garantiscano che tutte 72 IL MONDO DEL LATTE

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