5 minute read

Cosa visitare a Vasto e a San Salvo

Il Complesso Termale. Con la loro estensione fino a 250 m² il complesso termale di Vasto, l’antica Histonium, è il più grande dell’intera fascia Adriatica dell’Italia centro-meridionale. Risalente al II secolo d.C, il complesso fu scoperto grazie ad alcuni saggi di scavo eseguiti nel 1973-1974 necessari a seguito della frana del 1956 che interessò il versante nord orientale della città. La sua estensione fa supporre che il complesso fosse aperto a tutti indistintamente dalla classe sociale di appartenenza. Fu nel 1997 che gli scavi vennero completati grazie ad un lungo e minuzioso lavoro volto alla valorizzazione del sito archeologico. Molta parte del sito è però ancora sepolto sotto la vicina strada Adriatica e la chiesa di Sant’Antonio. Le Terme Romane sono formate da tredici ambienti divisi in origine probabilmente da un colonnato e seguono il naturale declivio del terreno distribuito su tre livelli che si estendono dalla chiesa di Sant’Antonio fino alla chiesa della Madonna delle Grazie. Interessanti da visitare sono i due pregevoli mosaici: quello del Nettuno e quello del Mare rinvenuti proprio dagli scavi che si conclusero nel 1997. Ciò che li accomuna è la tecnica del bicromatismo, l’uso cioè di tessere di fondo di colore bianco e avorio unite a tessere nere che mettono in rilievo i particolari anatomici delle figure. Il più esteso delle terme con i suoi 170 m² è il Mosaico del Nettuno.

Viene così chiamato perché nella zona centrale spicca la figura del Nettuno che regge un tridente nella mano sinistra e un delfino nell’altra. È caratterizzato da una decorazione molto articolata che si basa su raffinati intrecci di elementi vegetali stilizzati che definiscono tredici zone a forma di quadrifoglio all’interno del quale spicca proprio la figura del nettuno. Il Mosaico Marino si estende invece per circa 38 m² e fu portato alla luce nel 1974.

Advertisement

Trasportato nel Museo Archeologico di Palazzo d’Avalos vi rimase per circa un ventennio per poi essere ritrasferito sul posto. Due le croci centrali presenti raffiguranti ognuna due cavalli marini e due pesci. Ai loro lati sono disposte quattro ellissi recanti delfini e polipi. Non molto distante dal mosaico potrete infine ammirare un arco a sesto acuto ribassato che conteneva a suo tempo il “praefurnium” il grande forno in cui si produceva aria calda ad altissima temperatura. In seguito a una convenzione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, firmata nel 2011, la Delegazione FAI di Vasto promuove il luogo con visite e attività culturali.

Parco Archeologico del Quadrilatero.

A San Salvo, in pieno centro storico nei pressi della Chiesa di San Giuseppe e del Municipio potrete ammirare il Parco Archeologico del Quadrilatero che nel III secolo era un importante mercato di prodotti destinati all’esportazione marittima nonché luogo di stoccaggio e organizzazione per il trasporto delle provviste per le legioni dislocate nella regione danubiana. Fu nel Medioevo che l’area del Quadrilatero assunse l’attuale forma. Visitando il Parco Archeologico del Quadrilatero farete un viaggio a ritroso nel tempo grazie ai tanti reperti presenti. Il Parco al suo interno ospita il Museo Civico “Porta della Terra”, l’Isola Archeologica del Mosaico Romano, l’acquedotto Romano ipogeo e il Museo dell’Abbazia. Allestito nel 2006, il Museo Civico “Porta della Terra” raccoglie al suo interno reperti provenienti dal territorio di San Salvo ed in particolare dagli scavi archeologici effettuati nell’area del Quadrilatero nel 1997. Si tratta di reperti che raccontano storie affascinanti come le vicende della potente Abbazia medievale che ha dato origine a San Salvo e riconducibili al periodo romano e alla civiltà ai Frentani. Pezzo forte del patrimonio archeologico della Città nonché unico in Abruzzo nel suo genere, è l’Isola Archeologica del Mosaico Romano dove al suo interno potrete ammirare alcuni resti di una domus romana tra cui un muro di recinzione in opera reticolata bicroma (I secolo d.C.), un piccolo tempio, un ambiente con pavimento musivo policromo (III-IV secolo d.C.), le fondazioni del caseggiato del Quadrilatero (fine XIII secolo) ed alcuni resti del chiostro della suddetta abbazia di San Vito e San Salvo al cui centro era posto un pozzo di cui rimane una fessura in calcestruzzo. Della domus romana è rimasta invece l’impluvium, la vasca quadrangolare a fondo piatto progettata per raccogliere l’acqua piovana. Tutt’oggi ancora funzionante dato che alimenta ancora la “Fontana Vecchia”, l’Ac-

quedotto Romano ipogeo attraversa il Quadrilatero a circa 7 metri di profondità. Due le Fontane presenti: quella Vecchia appunto e quella Nuova. La prima è sita in Via Fontana poco distante dal Museo Civico “Porta della Terra” la cui costruzione è antecedentemente al 1950 e la cui parete è caratterizzata da una cortina in laterizio con due vasche sottostanti. La seconda invece è sita nei presso della chiesa di San Rocco e la sua costruzione è antecedentemente al XX secolo. C’è infine il Museo dell’Abbazia ed il

Centro di Documentazione dell’Or-

dine Benedettino Cistercense, sito nella Chiesa San Giuseppe e altro non è che un percorso archeologico nello storico monastero dell’XI secolo che sorgeva nei dintorni di Cupello di cui però oggi non rimane nulla. Il Museo conserva al suo interno gli strumenti usati dai monaci fino al XVII secolo, i reperti dell’attività benedettina tra i fiumi Trigno ed Osento e reperti archeologici dell’Abbazia di San Vito e San Salvo. Potrete inoltre ammirare, previo appuntamento, una copia fotografica del Chronicon Casauriense, la fonte più importante per la ricostruzione della storia medievale abruzzese. La Giostra della Memoria. Sita nel centro storico di San Salvo, la Giostra della Memoria è un affascinante museo delle tradizioni popolari. È composta da cinque vecchie case adiacenti e comunicanti tra loro e da venti stanze che potrete visitare grazie all’encomiabile lavoro della Prof. ssa Angiolina Balduzzi di San Salvo. La Giostra della Memoria, attraverso umili manufatti del lavoro e della vita quotidiana di un passato recente, trasmette il prezioso patrimonio culturale lasciatoci in eredità da generazioni di contadini, artigiani, scolari e massaie. Al loro interno troverete “vecchi” oggetti e strumenti ormai dimenticati che le giovani generazioni di oggi non hanno mai visto né tantomeno conosciuto. Presenti inoltre strumenti e oggetti appartenenti alla cultura della civiltà contadina abruzzese che testimoniano le stratificazioni sociali, le condizioni di vita e di lavoro del territorio raccolti con passione e sacrificio nel corso degli anni. Diversi i percorsi in cui potrete “addentrarvi”: dalla produzione e il lavoro (con la stanza del contadino, delle ceramiche e della transumanza) fino alla casa e alla donna (con la stanza della sposa, della tessitura e della dote) passando per i riti e la famiglia (con la stanza della cucina), la scuola e i giochi (con la stanza della maestra e delle bambole). La Giostra della Memoria è ora divenuto punto di riferimento della cultura storica e scrigno prezioso di oggetti autentici meravigliosi e visitandola farete di certo un tuffo nel passato.

This article is from: