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Europa, sempre un peso e mai un’opportunità

utilizzando termini anche molto forti come avviene ad esempio sulle questioni che ci dividono dalla Francia o dalla Germania. Eppure riservare critiche e anche insulti agli altri europei è consentito, anzi, il più delle volte strappa applausi e consensi. Fare esempi non è certo complicato. Ogni volta che si paventa una decisione a noi italiani sfavorevole siamo pronti alle barricate, e basta che un paese preannunci una possibile decisione come quella dell’Irlanda nei confronti degli alcolici che gridiamo vendetta. Passano invece sotto silenzio tutte le opportunità che ci vengono offerte per il fatto di essere europei. Un esempio: recentemente la Commissione europea ha approvato gli Orientamenti in tema di applicabilità del diritto della concorrenza alla contrattazione collettiva per i lavoratori autonomi in posizione di debolezza contrattuale. Fuori dal gergo tecnico, i falsi lavoratori autonomi che in realtà sono alla mercé dei datori di lavoro potrebbero negoziare accordi o aderire ad accordi già negoziati per la tutela dei propri diritti. L’Italia ha ora la possibilità di disciplinare le condizioni di lavoro per musicisti, free lance, autisti, traduttori e tanti altri lavoratori finora esclusi dalla copertura sindacale. Invece preferiamo continuare a limitarci a fare dibattiti per denunciare lo sfrutta- mento di questi lavoratori. Anche a questo serve l’Europa. IL SOGNO EUROPEO Cosa sarebbe accaduto se dopo l’Unità d’Italia si fosse reagito in questa maniera nei confronti dei nuovi concittadini? Ricordiamo tutti quando negli anni Settanta ci veniva proibito addirittura di parlare in dialetto come fosse un peccato gravissimo, e anche la tv ha fatto tanto per creare un sentimento nazionale in ogni angolo della penisola. Non si pretende che lo stesso accada oggi che siamo europei, anche perché i tempi sono cambiati, ma questa tendenza ad esaltare le differenze rischia di rivelarsi pericolosa. Dell’Europa si critica a volte l’assenza (tema migranti) e a volte l’eccessiva presenza, come nel caso di regole alimentari o per la famigerata Bolkestein, che obbliga l’Italia a continue sanzioni solo per il nostro rifiuto di mettere a concorrenza beni pubblici come le spiagge per meri vantaggi di bacini elettorali. Se pensiamo a quello che per la cosiddetta generazione Erasmus era il sogno europeo che si è concretizzato, la delusione per rischiare di perdere un’opportunità storica è grande.

FAKE: IL CASO BASSO

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C’è un caso emblematico della repulsione che tanti politici hanno, nutrono e sfruttano elettoralmente nei confronti dell’Europa, un caso che è passato completamente inosservato. Alcuni lettori ricorderanno come un paio di settimane fa sui social circolasse una graduatoria dei migliori formaggi al mondo, che

Torna Il Posto Di Polizia In Ospedale A Tutela Degli Operatori E Dei Pazienti

Giovedì all’Ospedale di Cremona ha riaperto il Posto di Polizia, mentre all'Ospedale Oglio Po sarà attivata una linea diretta con le forze dell'ordine. Queste le novità annunciate durante la conferenza stampa che si è svolta nella direzione generale dell’Asst di Cremona dove sono intervenuti il Prefetto Corrado Conforto Galli, il Questore Michele Davide Sinigaglia e il Direttore generale dell’Asst di Cremona Giuseppe Rossi La riapertura del posto di polizia (l’attività era stata sospesa dodici anni fa) è una risposta concreta all’aumento delle aggressioni e degli atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, soprattutto al pronto soccorso. Un fenomeno in crescita che spesso influisce sulle condizioni di lavoro degli operatori e sulla la qualità delle relazioni di cura.

Alla conferenza stampa erano presenti: Colonello Giuliano Gerbo (Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri), Colonello Massimo Dell’Anna (Comandante provinciale della Guardia di Finanza), dottor Nunzio Trabace (Dirigente divisione Anticrimine della Questura).

Per l’Asst di Cremona hanno partecipato Gianluca Bracchi (Direttore amministrativo), Paola Mosa (Direttore socio sanitario), Federica Pezzetti (Dirigente responsabile Direzione Medica), Maria Dalla Bona (Risk manager e Dirigente responsabile Medicina Legale), Romina Vecchia (Responsabile Avvocatura), Alberto Silla (Responsabile Direzione Assistenziale Professioni Sanitarie), Francesca Maria Co’ (Direttore del Pronto Soccorso di Cremona), Antonella Capelli (Direttore del Pronto Soccorso all’Oglio Po), Enrico Storti (Direttore Dipartimento Emergenza-Urgenza), Scilla Pagni (Rad Emergenza-Urgenza).

C’È SEMPRE UN AGENTE IN SERVIZIO Il posto di polizia attivato all’ospedale di

Cremona prevede la presenza di un agente per turno dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 20; il sabato dalle 8 alle14 all’interno del Pronto Soccorso, collegato a filo diretto con la centrale operativa della Questura. È sempre garantita anche la presenza di una guardia giurata, 24 ore su 24, sette giorni su sette.

All’Ospedale Oglio Po – dove non è presente una sede distaccata della questura – sarà attivato un collegamento telefonico “punto a punto” con la centrale operativa del comando locale dei Carabinieri, mentre in presidio rimane una guardia giurata, in servizio dalle 22 alle 6 sette giorni su sette.

DANNI, FURTI, AGGRESSIONI: I DATI 2022 Nel corso del 2022, le denunce depositate dall’Asst di Cremona presso la Procura della Repubblica sono 25: di queste, 12 riguardano il danneggiamento ai locali e 13 sono legate a furti avvenuti in vari servizi.

Gli episodi di aggressione o violenza a danno di operatori sanitari registrati nello stesso periodo sono 71. Di questi, solo 10 sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Tuttavia, la reale dimensione del problema non è conosciuta, poiché molti episodi di violenza – soprattutto verbale e psicologica – non vengono resi noti dagli operatori. vedeva ai primi posti solo formaggi italiani, con in vetta il Parmigiano Reggiano. In realtà si trattava della classifica realizzata da una normale guida online croata, ma Facebook non si fa troppi scrupoli riguardo le fonti. Alcuni giorni fa alcuni piacentini, per vendicarsi degli odiati parmigiani, hanno pubblicato una finta classifica, con l’intestazione della stessa guida online, che riguarda i salumi, mettendo ai primi 5 posti solo salumi piacentini, e agli ultimi due posti il culatello di Zibello e il prosciutto di Parma. Una beffa, che ha scatenato soprattutto ilarità. Ma non per tutti: un’europarlamentare della Lega, la trevigiana Alessandra Basso, ha postato la classifica commentando: «W i salumi italiani. Dopo aver stravinto la classifica dei formaggi, l’Italia vince anche con i salumi!!! Abbiamo i prodotti migliori al mondo, le schifezze e gli insetti li lascio mangiare ai folli burocrati europei”. In pochi giorni il post ha avuto centinaia di condivisioni, per non parlare dei commenti e dei likes. Potrebbe sorprendere, ma chi frequenta i social non si sorprende di certo, il fatto che grandissima parte dei commenti confermino e anzi accentuino i toni della supremazia italiana sul resto del mondo, arrivando a protestare per la mancata inclusione di altri formaggi italiani in graduatoria. Praticamente tutti i commenti non hanno colto l’ironia, bisogna scorrere molto il post per arrivare a un utente che segnala, sommessamente, la burla piacentina. Ad un certo punto qualcuno ha fatto notare alla Basso la verità, e lei, dopo 6 giorni, ha cancellato il post, che però noi avevamo già fotografato, come si vede in pagina.

TRE CASI Tra gli episodi più violenti, l’aggressione avvenuta nel 2018 presso il reparto di Malattie infettive dove un paziente, in stato di alterazione psichica, ha rifiutato le cure rivolgendo minacce di morte agli operatori, danneggiando gravemente porte e finestre con calci e pugni.

Segue nel 2021 l’aggressione ai danni di una Oss del Pronto Soccorso di Cremona, colpita e strattonata per i capelli da un paziente mentre era in servizio.

L’aggressione più recente risale al gennaio 2023 al pronto soccorso dell’Oglio Po, dove sono state rovesciate sedie e mobili, arrecando danni al patrimonio, e sono state rivolte minacce agli operatori, causando l’interruzione di pubblico servizio risolta solo con l’intervento delle Forze dell’ordine.

Probabilmente è accaduto perché la nobiltà d'animo viene colta da chi la possiede e perché, come si dice, cortesia richiama cortesia e bene genera bene. La studentessa dell’Iis “Luigi Einaudi” che, una decina di giorni fa, è stata circondata dall'affetto dei compagni dopo essersi sentita male in classe, ha voluto esprimere la propria gratitudine, facendo una sorpresa a chi, nei suoi confronti, si è comportato come tutti dovremmo e dovremmo sempre: con umanità. Una volta dimessa dall'ospedale, dov'era stata trattenuta per gli accertamenti del caso, la ragazza ha regalato ai compagni ed ad alcune insegnanti un fiore: azzurro quello per Simone, il coetaneo, che era andato a trovarla, a nome del gruppo, durante il breve ricovero. Alla docente di Francese Francesca Savoini, che, con lei, ha un rapporto speciale, è invece stata recapitata una composizione floreale. La giovane ha fatto pervenire agli amici anche una tenera lettera di spiegazione.

(p.a.d.) Insieme alle guerre, epidemie e pandemie sono una delle costanti negative del genere umano, e spesso i due fenomeni (guerre e pandemie) sono collegati tra loro. Il caso dell’influenza spagnola ne è un esempio lampante. Si può ricordare che anche l’attuale guerra tra Russia e Ucraina, scoppiata (o acceleratasi, visto che nel Dombass ci si ammazzava dal 2014) durante la pandemia del coronavirus, ha fatto registrare rilevanti movimenti di truppe e popolazione. Quindi possiamo dire che l’uomo è un animale pazzo che è causa del suo male.

Le epidemie che conosciamo meglio sono quelle che si sviluppano in Europa dal Medioevo a oggi. Si calcola che la peste nera del 1346-1353 abbia cancellato dalla faccia della terra un terzo della popolazione europea. Sono poi gli europei che esportano le loro pestilenze in America, che, dal XVI secolo causano il massacro – quasi un genocidio – dei nativi americani, facilitando la conquista di quel continente. Tra Europa e America viaggiano piante, animali, uomini e malattie letali per gli amerindi. Questo fenomeno storico collegato alla globalizzazione è oggi noto come “scambio colombiano”.

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