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Senghor, la risposta al disagio giovanile
Da oltre un mese la comunità per minori Senghor di Vicoboneghisio ha al suo fianco l’associazione omonima guidata da Paolo Segalla (che, insieme alla moglie Daniela Borrini, ha promosso la nascita della stessa comunità). «L’Associazione Senghor vuole aiutare i ragazzi della comunità – ci dice Segalla – affiancando la cooperativa sociale che la gestisce, ma vuole soprattutto occuparsi di disagio giovanile in senso ampio, su tutto il territorio e in tutte le sue forme. Per questo intendiamo collegarci con le istituzioni, le forze dell’ordine e altre associazioni e sappiamo che dovremo muoverci soprattutto nel mondo giovanile e in quello degli immigrati di seconda e terza generazione. Dovremo andare a conoscere i ragazzi e le ragazze di persona e guadagnarci la loro fiducia e la loro amicizia».
«L’associazione – prosegue il nostro interlocutore - è formata essenzialmente da adulti, alcuni con figli giova-
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ni e quasi tutti di Casalmaggiore. Abbiamo esperienze di disagio giovanile in diverse forme, anche se tecnicamente non siamo esperti, a parte alcuni di noi che lavorano nel settore. Abbiamo la percezione che il disagio giovanile sia una grande questione e non stiamo parlando solo di devianze o di ragazzi borderline, ma di un male diffuso, a volte anche tra ragazzi che all’apparenza sembrano sereni». Nel frattempo prosegue positivamente l’attività della comunità lo scorso novembre comunità di Vicoboneghisio, la cui gestione è affidata ora alla cooperativa sociale “Il Cerchio” (che con Santa Federici e Ventaglio ha dato vita alla cooperativa Meraki). «Attualmente ci sono una decina di ospiti. In generale sono bravi ragazzi. Hanno alle spalle storie familiari un po’ pesanti, ma ci sono tutte le premesse affinché crescano bene». Come sono le loro giornate?
«Come quelle di tutti gli altri ragazzi – prosegue Segalla – con scuola, compiti, sport e tempo libero. Le principali differenze sono che loro sono tanti e sono sempre insieme, come una famiglia numerosa, e che i loro genitori non sono presenti. Però ci sono alcuni adulti di riferimento che sono professionisti e, cosa forse ancora più importante, sono persone coscienziose».
Tornando all’associazione, cosa possiamo dire sulla sua attività, presente e futura?
«La cosa che mi preme sottolineare è la modalità di lavoro. Non facciamo programmi complessi, ma ci siamo dati la strategia di lavorare per microprogetti valorizzando le specifiche competenze dei soci e adattando gli interventi ai bisogni del territorio. I soci sono tutte persone che nella loro vita sono molto impegnate e hanno poco tempo. E per noi questo è un valore aggiunto perché le persone che hanno tempo di solito non si impegnano. L’associazione rimane comunque aperta a quanti siano disponibili e si vogliano mettere in gioco». Info al 331-2800183.
CONSORZIO CASALASCO PRIMA AZIENDA IN EUROPA A USARE IL CARTONE SIG
Casalasco Società Agricola S.p.A. è uno dei più importanti produttori e copacker europei di prodotti a base di pomodoro ed è il primo in Europa a utilizzare per prodotti alimentari l’innovativa confezione asettica di Sig, realizzata con materiale di confezionamento “signature full barrier” ancora più sostenibile e finora utilizzata solo per bevande. La ridotta quantità di polimeri utilizzati in questa soluzione di packaging è legata a materie prime rinnovabili di origine vegetale, certificate attraverso il sistema del bilanciamento di massa, riducendo così ulteriormente le emissioni di CO2 del packaging.
Casalasco ha da poco rinnovato la visual identity dell'iconico brand di pomodoro Pomì e, nell'ambito di questo restyling, ha scelto la confezione asettica di Sig “combiblocCompact” da
Domani In Tv Devicenzi
OSPITE SU RAI 3
300gr, con l’opzione signature full barrier, per produrre la propria polpa fine. Grazie alla solida collaborazione decennale, Casalasco dispone già di sette linee di confezionamento Sig nei propri stabilimenti, rendendo così il passaggio a signature full barrier semplice e veloce, grazie ad una tecnologia di riempimento altamente flessibile.
I polimeri utilizzati nelle confezioni signature sono completamente di origine vegetale, in quanto derivano dal “tall oil”, un sottoprodotto dell'industria della carta non proveniente quindi da una coltura agricola che potrebbe essere utilizzata per la produzione di alimenti. Tutte e tre le materie prime che compongono il signature full barrier sono legate a fonti rinnovabili certificate attraverso il sistema del bilanciamento di massa: la carta proviene da foreste certificate FSC™ (Forest Stewardship Council) e da altre fonti certificate; i polimeri di origine vegetale sono certificati secondo Iscc Plus; infine, lo strato ultra-sottile di alluminio che protegge dalla luce e dall'ossigeno è certificato Asi (Aluminium Stewardship Initiative).
Domani, domenica 12 marzo, su Rai3 alle ore 10 andrà in onda la trasmissione “O anche No!”, in cui l’atleta casalasco Andrea Devicenzi sarà ospite di Paola Severini Melograni e del Campionissimo Daniele Cassioli per parlare di “differenze” e Sport. Nel programma ospiti illustri raccontano la vita di un gruppo di ragazzi disabili tra aspettative e realizzazione personale.