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d’ESTATE

arrivata una ma non ero in casa, ho letto l’avviso e sono andato a ritirarla al fermo posta di via San Rocco. Qui ho visto che le raccomandate della stessa azienda erano arrivate a tanti cremonesi. Ce n’era un pacco grande così. D’altra parte lo stesso postino sorrideva ogni volta che me ne mandava una, raccontandomi di quanti fossimo i truffati in città».

Per farla breve, questa azienda avrebbe chiesto circa 2.000 euro per saldare definitivamente il debito: il periodo era molto breve, ma evidentemente sanzioni e interessi di mora hanno fatto schiz- zare la somma. La prima bolletta del nuovo gestore è stata un brutto colpo: 2.225,66 euro (la vediamo nella foto sopra), dei quali 1.400 come “addebito corrispettivi Cmor” (si tratta dell’indennizzo richiesto dal venditore col quale si aveva interrotto un rapporto).

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Il nostro amico ha pagato le 800 dovute al nuovo fornitore, e poi, su consiglio del consulente, anche i 1.400 euro del vecchio debito, che però spera di recuperare. «Ancora ieri mi hanno mandato una nuova raccomandata, ma non l’ho aperta».

Dunque, il raggiro sembra evidente: intanto è vero che il canone tv può non essere pagato dagli ultra 75enni, ma solo se rientrano in un certo parametro economico, e questo un operatore non può saperlo. Poi, come detto, basta leggere sul web i commenti dei tanti che si sono sentiti truffati dalla stessa azienda, e che raccontano storie simili a quella del nostro interlocutore: “mi hanno attivato luce e gas a mia insaputa con una registrazione vocale falsa”, “mi sono trovato malissimo”, “ho denunciato questo ladrocinio”, “fingono di essere addetti di altre aziende”, “mi è arrivata una raccomandata con una ingente cifra senza che abbia fatto nessun cambio”, “non rispondete al call center, vi truffano”, “mi hanno raggirato presentandosi come ufficio alla difesa del cittadino”, “si sono spacciati per il mio fornitore dicendomi di avere una forma contrattuale più vantaggiosa, sono truffatori da 4 soldi”, “si sono fatti dare dati personali dal mio padre anziano”, “ho richiesto la registrazione del consenso mai dato e ho scoperto che la voce non era la mia” e tante, tante altre recensioni dello stesso tenore. A questo punto il consiglio è quello di non rispondere alle varie offerte. Se non conoscete il numero che vi chiama meglio non rispondere nemmeno. Ci sono gestori telefonici (come WindTre) che al momento della chiamata segnalano la presenza probabile di spam. In ogni caso, potete rinunciare a rispondere a un numero che non è tra le vostre conoscenze. Non perderete alcuna occasione: se vorrete potrete infatti richiamare subito dopo che il telefono avrà smesso di squillare; nel caso vi risponda una voce registrata significa che era un call center.

Sconcertano la ricerca di un sito e quella del Ministero che stimano il totale a circa 3 milioni, e il caso di Treviso: 4.900 auto beccate in un solo giorno

Che un buon numero di auto in circolazione sulle nostre strade non sia fornito dell’obbligatoria assicurazione di responsabilità civile (che copre gli eventuali danni provocati ad altri) era cosa nota, ma il fenomeno sembra assumere dimensioni inaccettabili. Da una parte c’è la ricerca di un sito di comparazione dei prezzi, segugio.it, che ha fatto una stima della percentuale di auto non assicurate nelle diverse regioni italiane, dall’altra una prova ben più tangibile, che ha davvero sconcertato.

IL CASO TREVISO

È accaduto a Treviso alcuni giorni fa. Qui la telecamera intelligente “Targa System” (l’apparecchio che segnala in tempo reale alle forze dell’ordine e alla polizia municipale le infrazioni) è stata posizionata in tangenziale e su tre viali ad elevato scorrimento e in un solo giorno, lo scorso 16 giugno, ha individuato la bellezza di 4.900 auto senza assicurazione, oltre ad altre 4.800 non revisionate: in tutto quasi 10mila veicoli che circolavano in modo irregolare. E pensare che ciò è avvenuto in Veneto, dove la percentuale stimata di auto “illegali” è tra le più basse.

TROPPI IRREGOLARI

Venendo infatti alla ricerca di segugio.it, si scopre che i veicoli che circolano senza copertura assicurativa sono in Veneto 117mila, vale a dire il 2,9% del totale. Meglio si comportano solo il Trentino Alto Adige (2,3%) e il Friuli Venezia Giulia (2,8%). Le regioni meno virtuose sono invece la Campania (12,4%) e la Calabria (10,3%). Complessivamente in Italia le

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