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basket serie a Grande Vanoli: hai tenuto fede
«Il nostro progetto punta a fare un buon campionato, per cercare di riconquistare la massima serie. Per riuscirci, abbiamo bisogno del sostegno di tutti e sono convinto che non mancherà. I risultati eccellenti del nostro settore giovanile, sono stati uno stimolo per andare avanti, dopo una retrocessione difficile da digerire». Con queste parole, esattamente un anno fa Aldo Vanoli presentava la nuova stagione, quella del riscatto dopo una dolorosa retrocessione, che ha riportato la squadra in A2 dopo 13 anni. Il presidente ha deciso di tornare in prima persona ad occuparsi della sua creatura, affidandosi a un uomo di fiducia come Andrea Conti, che da decenni fa parte della famiglia biancoblu. Centrare subito la promozione non è mai facile e lo sa bene l’ambiziosa Cantù, ma alla Vanoli Basket sanno fissare gli obiettivi, senza mai fare il passo più lungo della gamba. La stagione è iniziata quindi tra l’ottimismo generale, ma in pochi speravano che si trasformasse in un trionfo. Sì, perché quello che ha fatto la squadra di coach Cavina, anche lui voglioso di riscatto, è qualcosa di eccezionale, visto che sono state messe in bacheca nell’ordine Supercoppa, Coppa Italia e vittoria dei playoff, perdendo un solo match su dieci, tra l’altro in modo rocambolesco. E visto che tra le due promosse (l’altra è la sorprendente Pistoia), la Vanoli è quella con la miglior testa di serie, può fregiarsi del titolo di campione d’Italia di A2. Al termine del deci- sivo match con Forlì, sono sceso in campo per complimentarmi con Aldo Vanoli, che ha però voluto precisare: «Sono stati bravi i ragazzi e l’allenatore per questo immediato ritorno in serie A». Non falsa modestia, ma la sua solita voglia di non essere al centro della scena, anche se i suoi meriti non sono assolutamente in discussione. Ciò significa che non verranno commessi gli errori del recente passato, perché la società non ha alcuna intenzione di perdere di nuovo la massima serie, viste le difficoltà per conquistarla. STAGIONE TRIBOLATA Ora sono saliti tutti sul carro dei vincitori e come ha ribadito Cavina, con molta eleganza, «c’è posto per tutti». Ma durante questa lunga ed estenuante stagione, non sono mancate le critiche per le tante sconfitte negli scontri diretti. Il coach e i suoi ragazzi hanno però tirato sempre dritto per la propria strada, consapevoli che i match che contavano erano quelli nei playoff ed infatti nella post season i biancoblu sono stati perfetti. Per chi ha la memoria corta, dobbiamo ricordare che a metà gennaio la Vanoli ha perso Cannon, uno dei colpi di mercato della scorsa estate, che si è rotto il tendine rotuleo del ginocchio sinistro ed ha finito anzitempo la stagione. Prima di questa perdita si era fermato Lacey, sostituito a gettone dal veterano Tabu. Non era facile sostituire Cannon con un elemento funzionale al gioco della squadra, ma Conti e il suo staff sono stati bravi ad individuare in Pacher, tagliato da Trieste, l’elemento giusto per puntare alla promozione. La sfortuna si è però accanita sui biancoblu, visto che per altre due volte si è fermato Lacey, l’ultima addirittura durante i playoff. Un’assenza che non si è però sentita, perché la squadra ha moltiplicato le forze ed ognuno si è preso maggiori responsabilità nei momenti chiave dei match. Il resto lo hanno fatto le giocate di Denegri (mvp della post season) e dello stesso Lacey (recuperato in extremis), che hanno propiziato
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