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Circolano milioni di auto prive di polizza assicurativa

lineare che generalmente il fondo si esaurisce prima della fine dell’anno, e spesso è necessario attendere l’inizio dell’anno successivo. Questo accade perché la percentuale del premio che va sul fondo (il 2,5% appunto) è inferiore alla percentuale di auto che circolano prive di copertura.

COMPAGNIE FARLOCCHE

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Attenzione Alle Truffe

C’è anche un fenomeno involontario: chi pensa di essersi assicurato affidandosi a siti illegali. Ecco come cautelarsi vetture non assicurate sarebbero 2 milioni 644mila, che corrispondono a una evasione annuale di 1 miliardo e 271 milioni di euro. Addirittura le stime del Ministero dei Trasporti sono ancor più preoccupanti: la stima in questo caso sale a ben 3,2 milioni di auto prive di polizza. Sembra che la distorsione sia stata esasperata dalla pandemia, col contributo anche della crisi economica.

IL RISCHIO INCIDENTE

Al di là della truffa che comporta anche il mancato introito per le casse dello Stato, il rischio per chi circola sulle strade è di imbattersi in qualche auto non assicurata che provochi un incidente. Cosa accade infatti se il conducente di un’auto non assicurata è responsabile di un sinistro? Ovviamente nessuna compagnia di assicurazione è chiamata a rispondere: dovrà farlo il conducente del mezzo, e, qualora le due figure non corrispondano, il proprietario. Se invece è l’auto priva di copertura a subire un sinistro provocato da un’auto assicurata, la compagnia di quest’ultima risarcirà il danno, ma contestualmente scatterebbero la sanzione e il sequestro. Va segnalato che il 2,5% del premio netto che ognuno di noi paga per assicurare la propria auto finisce in un fondo, il “Fondo di garanzia per le vittime della strada”, che pure viene penalizzato in caso di polizze non pagate. Questo fondo è stato costituito appositamente per garantire una copertura dei danni subiti con utenti alla guida di auto non assicurate o anche non identificate, anche se ha massimali stabiliti per legge. Da sotto-

Esiste poi il problema dei non assicurati involontari: sono quelli che stipulano una polizza attratti dal prezzo bassissimo con siti irregolari, che incassano cioé la somma senza assicurare l’auto. Lo stesso 16 giugno del caso di Treviso, a Brugherio un automobilista si è visto multato e l’auto sequestrata nonostante fosse convinto di essere regolarmente assicurato. L’Ivass (l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) ha scoperto recentemente altri 26 siti irregolari. Oggi fare una polizza è facile, la si sottoscrive comodamente da casa ma serve prestare la massima attenzione all’offerta che ci alletta.

LA VERIFICA

Prima di stipulare un contratto è possibile verificare che il portale web di intermediazione assicurativa sia regolare o meno: basta andare sul sito “www.ivass.it”. Qui è presente l’elenco di tutte le imprese italiane e straniere ammesse ad operare in Italia. Non solo: il cittadino ha anche la possibilità di verificare che un’auto sia o meno assicurata e revisionata, grazie all’utilizzo di diverse app disponibili gratuitamente. Fino al 2015 era obbligatorio esporre il tagliando coi dati di polizza (e comunque le truffe c’erano già allora), oggi non più. Ma il “Targa System” non lascia scampo.

VANNI RAINERI

A due passi dal traffico di viale Trento e Trieste, si entra in una bottega di altri tempi. Lo si capisce già dall’ingresso austero e con la sola semplice insegna: “barbiere”. Una volta messo piede all’interno del negozio poi la sensazione di essere catapultati negli anni Cinquanta si fa concreta. D’altra parte lo stesso barbiere si fa vanto di aver modificato il meno possibile di quello che fu il negozio in cui, ormai 71 anni fa (sì, avete letto bene), aveva iniziato la sua parabola lavorativa. Lasciamo che sia lui, Pie tro Seghizzi , a raccontarci la sua storia. «Sono nato nel 1938, e dal 1954 sono qui. In realtà già dal 1952 davo una mano a papà col pennello sulle barbe. In quei tempi i clienti potevano fare abbonamenti per fare barba e capelli».

Quando inizia a parlare , Pietro è un fiume in piena, e nel fiume scorrono ricordi senza che debbano avere un filo comune. Ma da quanto te mpo questo è un negozio di barbiere?

«Mio padre faceva qui il barbiere, vi arrivò nel 1933. Allora avevano una stufa a legna. A sua volta era subentrato a un barbiere precedente, si tratta di un negozio vecchissimo. Pur troppo mio padre morì che aveva solo 49 anni, quando mia sorella ne aveva solo 7. Morì che ero militare: facevo il cameriere al circolo ufficiali e riuscivo a mantenere la famiglia con le mance che mi davano i circa 200 ufficiali che servivo a tavola». Il negozio si trova in via Aselli, di fronte a quello che fino a mezzo secolo fa era l’ospedale cittadino. Ma non era solo la presenza dell’ospedale a rendere questo quartiere molto animato.

«Qui vicino c’erano ben tre case chiuse, e 7 bar. Le ragazze venivano in negozio a farsi fare le sopracciglia, ed erano accompa-

STORIA

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