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SPAGNA avanti cittadini»

Aldi, per valorizzare il commercio del centro e di vicinato, che abbiamo inserito nei Distretti del Commercio onde avere un legame diretto con Ascom e ProLoco sulla gestione di tali iniziative, che sono in fase di elaborazione. Non dimentichiamo che in contemporanea alla Fiera di Piazza Spagna c’è anche quella di Fossacaprara organizzata dall’Associazione Oltrefossa. A breve, nello specifico dal 12 luglio pros - simo, partono ogni mercoledì per cinque settimane consecutive le serate cinema presso il cortile del Museo Diotti. Insomma, il messaggio è uno: ci sarà da divertirsi per tutta l'estate»

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La Fiera di Piazza Spagna può essere l’occasione per visitare Casalmaggiore. Non troppo grande ma neanche eccessivamente piccola, oseremmo dire “a misura di turista” o, più propriamente, “a dimensione umana”.

La storia È una città di fondazione medievale, epoca in cui il nucleo antico denominato Castelvecchio si presentava completamente circondato da mura mediamente imponenti ma non abbastanza da esser mantenute, difatti oggi di quelle fortificazioni sopravvive solamente il Torrione presso Piazza San Martino, laddove è prossimo l’argine del fiume Po, fedele e minaccioso compagno di viaggio del borgo nei suoi lunghi secoli di evoluzione. La specifica posizione geografica a ridosso del corso fluviale fu in passato il massimo motivo d’interesse per i Gonzaga, la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano, che intravidero evidenti prospettive commerciali fomentate dalla possibilità di trasportare merci rapidamente e con una certa sicurezza.

L’occupazione austriaca, pur in tutte le sue svantaggiose sfaccettature, ha paradossalmente permesso a Casalmaggiore di diventare città grazie al titolo ufficiale conferito al nucleo urbano da Maria Teresa d’Austria il 2 giugno 1754. Tale data è importante in quanto da quel giorno si iniziò a respirare aria nuova e cominciò a spirare vento di rivalorizzazione. I parti edili di allora furono i più belli obiettivamente conosciuti dall’allargato paese, vedasi il Teatro Comunale, progettato da Andrea Mones su beneplacito dell’architetto Giuseppe Piermarini fra il 1782 e il 1783. Se lo si osserva attentamente notando proporzioni ed eleganza, si può evincere un dato di fatto, e cioè che la struttura ricalca in tutto e per tutto lo stile del celeberrimo Teatro Alla Scala di Milano ergendosi a versione ridotta.

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