Pochi autori, nella filosofia contemporanea, possono meritare la definizione di “classici viventi”: tra questi, all’interno di un panorama che ha visto nomi come Lévinas, Foucault, Deleuze, Derrida, spicca Jean-Luc Nancy. L’itinerario nel suo pensiero qui proposto si sofferma in particolar modo sulla sua concezione ontologica, lasciando intravedere la tensione interna che anima il pensiero di uno tra i più significativi filosofi del nostro tempo. Alla base della riflessione di Nancy troviamo una decostruzione del Soggetto cartesiano, che ne rileva la finzione costitutiva. Da questo “varco” diventa più agevole addentrarsi nella concezione di Nancy, in cui confluiscono due visioni: da un lato, il mondo come partizione di voci, partage musicale e sonoro che è espressione del clamore e del silenzio dell’essere, a cui ogni singolarità partecipa in una mondiale adorazione e, dall’altro, un approccio materialistico e corporeo, che rimanda al contatto e alla commozione dei corpi.