Il tema dell’immagine nella cultura occidentale si palesa come centrale sin da epoche remote: il cardine prospettico e l’esigenza del realismo visivo hanno permeato di sé secoli di produzione iconografica, stabilendo un canone cui l’artista
– e più in generale colui che rappresenta – si è sentito vicariamente vincolato. Ma l’immagine così costruita riesce ad assumere, nel complesso arco della storia della rappresentazione, un particolare signifi cato obliquo allorquando si pone in una condizione liminare, in cui non sempre appare chiaramente il suo significato: scatenando meccanismi associativi, suscitando rimandi
all’altro da sé, essa riesce a condurci in prossimità
di una soglia oltre la quale compare epifanicamente il perturbante.