Anno XXIV | N.
1 | Marzo/Aprile 2020
Italian Beverage Technologies BEVERAGE MACHINES
Sicuramente Pilz. } Componenti } Sistemi } Servizi
B E P A R T O F T H E B E P A R T O F T H BE PART OF THE E
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23-26 NOV 23-262020 NOV 2020 2020 2020
• AGRO-ALIMENTARE / IGIENE •• BELLEZZA AGRO-ALIMENTARE BENI DI CONSUMO AGRO-ALIMENTARE •• BELLEZZA / IGIENE BENI INDUSTRIALI AGRO-ALIMENTARE BELLEZZA / IGIENE •• BENI DI CONSUMO BEVANDE &/ IGIENE LIQUIDI BELLEZZA DI CONSUMO •• BENI INDUSTRIALI DISTRIBUZIONE / E-COMMERCE DI CONSUMO BENI INDUSTRIALI •• BEVANDE & LIQUIDI LUSSO BENI INDUSTRIALI BEVANDE & LIQUIDI •• DISTRIBUZIONE / E-COMMERCE FARMACIA SALUTE BEVANDE &/ LIQUIDI DISTRIBUZIONE / E-COMMERCE •• LUSSO TRASPORTO & INTRALOGISTICA DISTRIBUZIONE / E-COMMERCE LUSSO •• FARMACIA / SALUTE SERVIZI LUSSO FARMACIA / SALUTE •• TRASPORTO & INTRALOGISTICA MULTI-INDUSTRIE FARMACIA / SALUTE TRASPORTO & INTRALOGISTICA •• SERVIZI TRASPORTO & INTRALOGISTICA SERVIZI • MULTI-INDUSTRIE SERVIZI • MULTI-INDUSTRIE • MULTI-INDUSTRIE
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Sommario Primo Piano
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4 Acque minerali, un settore che guarda al cambiamento 8 Vini e spumanti rallentano globalmente ma l’Italia non frena... 10 ICSS, il packaging del vino
Case History
40 Mas Pack sceglie Siemens per il confezionamento di bottiglie
42 ABB e Covariant insieme
per soluzioni robotiche con intelligenza artificiale
diventa d’autore
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Prodotti &Tecnologie
Dossier
28 Robotica e automazione,
le sfide per l’integrazione
SpotLight
12 Wine, sparkling wine, cider and spirits: a growing industry
Market
14 The global beer market 16 Non-alcoholic drinks: tradition, innovation and nature
Aziende &Strategie
36 Data Center, le tendenze 2020 38 Pilz, soluzioni di automazione all’insegna della sicurezza
46 Della Toffola, dove il know how incontra la capacità industriale e tecnologica
48 FlexLink amplia la linea di
soluzioni in acciaio inossidabile
Eventi
58 Liquid Food & Beverage,
20 Thirst for innovation 24 Sete di innovazione
BEVERAGE MACHINES
benvenute macchine adattive
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Focus
BM
44 Produzione sequenziale addio,
la community si incontra a Ipack-Ima 2021 Beverage Machines è parte del NETWORK
Grafica e impaginazione Amalia Pari
ITALIAN BEVERAGE TECHNOLOGIES
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Rassegna Grafica
FM
ANNO XXIV | N. 1 MARZO/APRILE 2020
Direttore Responsabile Gisella Bertini Coordinamento editoriale Stefano Legnani stefano.legnani@innovativepress.eu Marketing e Vendita Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu Redazione Chiara Bezzi Chiara Riccardi
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Rassegna dell’imballaggio
Abbonamenti e diffusione customercare@innovativepress.eu 4 numeri all’anno + 2 Food Machines. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Italia 40 � - Europa 70 � Gestione Editoriale
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BEVERAGE Machines | Marzo/Aprile 2020 BEVERAGE Machines | Marzo/Aprile 2020
Food Machines
Editore Aut. Trib. di Milano n. 323 del 06/05/1998 Iscrizione al ROC n. 5836 © BEMA-EDITRICE Tutti i diritti sono riservati - È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. Informativa Privacy ai sensi del D.lgs 196/03 per il trattamento dei dati. La informiamo che, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare l’aggiornamento dell’informazione tecnica a soggetti identificati per la loro attività professionale mediante l’invio della presente rivista o di altre dello stesso editore riguardanti la medesima sfera di attività. In qualsiasi momento, Lei potrà chiedere al Titolare del Trattamento dei dati personali, BE-MA editrice Srl con sede in Milano, via Teocrito n. 47, la consultazione, la modifica, il blocco o la cancellazione dei Suoi dati secondo quanto previsto dall’art.7 della stessa normativa, scrivendo a segreteria@bema.it
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Primo Piano Da trent’anni Sia il vino cheagli questa spiritsparte si ca-il ratterizzano settore delleper acque scambi minerali internazionali ha conosciuto molto notevoli intensi: mutanel 2018 a livello menti, non solo mondiale in termini i flussi di commerciali prodotto, ma anche di vinodihanno confesuperato i 32 miliardi zionamento e imbottigliadi euro con un tasso mento. Vediamo di crescita questomedio perannuo su base decennale del corso. +4,2%, mentre quelli degli spirits hanno quasi raggiunto i 29 miliardi di euro con una crescita del +6,0%.
ACQUE MINERALI un settore che guarda al cambiamento
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egli anni Settanta la minerale era considerata un prodotto di prestigio con un’immagine legata fondamentalmente a un bisogno di tipo salutistico e/o terapeutico, tale da farla preferire al solito rubinetto. Nel corso degli anni Ottanta, invece, si sono affacciate nuove motivazioni di acquisto, favorite anche dallo sviluppo della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) prima e degli hard discount poi, che hanno consentito l’acquisto del prodotto ad un prezzo più conveniente. Un altro elemento che ha permesso lo sviluppo del settore è stata l’introduzione del contenitore in materiale plastico (PVC in un primo momento e PET in seguito) molto più leggero della bottiglia in vetro e soprattutto con un’incidenza dei costi di trasporto e di produzione sul costo totale del prodotto inferiore, consentendo inoltre ai consumatori una maggiore praticità di trasporto. Nel corso degli anni Novanta la concorrenza si è fatta molto agguerrita e le leve di marketing da manovrare sono divenute il brand, il prezzo, la logistica e le promozioni. Si è arrivati ad un consumo pro capite di acqua minerale quadruplicato dal 1975 ad oggi, che posiziona l’Italia tra i maggiori consumatori e i maggiori imbottigliatori mondiali.
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Altri fattori che hanno modificato il mercato, anche sotto l’aspetto qualitativo, sono stati il peggioramento della qualità dell’acqua potabile e le carenze della rete idrica in alcune aree, l’orientamento di ampie fasce di consumatori verso le bevande analcoliche a scapito di quelle alcoliche, l’innovazione del packaging, la maggiore attenzione dei consumatori a comportamenti salutistici. Il termine “acqua minerale” non indica semplicemente un’acqua in cui sono disciolti dei minerali, bensì tende a considerare le azioni benefiche correlate. In pratica, queste acque contengono sostanze come calcio, sodio, potassio, bicarbonato, fluoro e altre ancora, in percentuali tali da svolgere un ruolo biologico importante. All’interno del mercato delle bevande esiste un rapporto di concorrenza diretta fra i diversi prodotti. Il fatto è che tutte svolgono la funzione di dissetare, apportando all’organismo i liquidi necessari. Vi sono però, a favore dell’acqua minerale, una serie di vantaggi che la rendono insostituibile: la nota immagine di elemento puro e salutare, la totale assenza di un limite fisiologico al livello di consumo e l’assoluta mancanza di un target specifico. La sicurezza della genuinità e bontà delle mine-
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rali è fornita dai dati delle analisi riportate in etichetta, che compare su ogni bottiglia. La legge prevede, infatti, un controllo quinquennale per il rinnovo dell’etichetta, controlli stagionali della sorgente e altrettanti degli impianti. Ogni produttore ha tutto l’interesse a tutelare il buon nome del marchio ed è per questo che le aziende effettuano autonomamente verifiche quotidiane a tutti i livelli. In Italia il settore conta circa 130 aziende per più di 250 marche e impiega oltre 40 mila persone tra addetti e indiretti. I dati più recenti calcolano un giro d’affari complessivo del settore intorno ai 2,5 miliardi di euro. L’industria delle acque minerali è diffusa su tutto il territorio nazionale con sorgenti e impianti di imbottigliamento in tutte le regioni. L’industria dell’acqua minerale è anche forte esportatrice (ca. 1,6 miliardi di litri) e quindi il totale dei volumi produttivi (consumi interni più export meno import) ha ormai raggiunto l’invidiabile livello di ca. 15 miliardi di litri.
Il ruolo del packaging
Il packaging è il principale fattore di innovazione e differenziazione nel mercato delle acque minerali. L’acqua infatti viene imbottigliato tale e quale, così come scaturisce alla fonte e l’unico
intervento di possibile modifica produttiva è la gassatura più o meno accentuata per le acque frizzanti. La variabile packaging si presta a numerose variabili sul piano dei materiali, dei formati, della forma e design, dell’immagine, dell’etichetta e della funzionalità. Il consumatore preferisce le bottiglie in plastica Pet per circa l’80%, e le acquista soprattutto nella grande distribuzione organizzata (69%) mentre i negozi al dettaglio vedono transitare il 10%. C’è poi una quota del 2% tra boccioni e brick. Continuano a svilupparsi i consumi delle confezioni single serve, particolarmente la mezzo litro, che ha ormai raggiunto una quota a quantità del 6%, ma con valori quasi doppi. Il mezzo litro è la confezione regina nel consumo fuori casa, a passeggio, in ufficio, nei viaggi e nello sport (in quest’ultimo caso spesso dotata di tappi push&pull).
I produttori a maggior volume operano anche con bottiglie monodosi inferiori al mezzo litro destinate al consumo dei più piccoli, con confezioni speciali (baby bottle). Diversi produttori hanno sviluppato anche un formato litro in PET, con confezioni dal design speciale destinate al canale ristorazione (in alternativa alla bottiglia di vetro). Il formato litro in PET (leggero e poco ingombrante) è destinato ad un consumo fuori casa, in alternativa alla mezzo litro che spesso risulta insufficiente. Le bottiglie in vetro dominano invece nei l’opportunità di migliorare il proprio posizionamento attraverso l’adozione di nuovi design prestigiosi e di carattere artistico. Infine, rispetto alla direttiva europea che prevederà l’addio alle bottiglie con il tappo separato e staccabile, che dovrà invece essere attaccato al contenitore in plastica, i vertici delle multinazionali si sono dette in completo disaccordo. I produttori chiedono infatti un dietrofront sulla misura relativa ai tappi delle bottiglie di plastica contenuta nella direttiva su quella monouso attualmente in discussione al Parlamento europeo, in quanto tale modifica avrebbe alti costi e non altrettanti vantaggi rispetto ad altri sistemi già diffusi in alcuni Paesi europei. Il settore imbottiglia e distribuisce 14,8 miliardi di litri di acqua l’anno (7 su 10 sono in bottiglie in Pet) ed è inevitabile abbia un impatto sull’ambiente: ridurre l’immissione di plastica e aumentare la quota di riciclo sono le due principali sfide che si pone. Le linee di imbottigliamento sono sempre più all’avanguardia e tecnologicamente avanzata con una produttività sempre più elevata. Ciò che resta fondamentale per queste linee è garantire standard di pulizia e sanificabilità molto elevati.
Acque minerali
Primo Piano
ne di nuove tecnologie di produzione delle bottiglie in PET ha consentito a tutta l’industria di ridurre drasticamente il consumo di plastica (alleggerimento continuo delle confezioni) e i costi di energia. Inoltre anche in Italia, come nel resto dei Paesi europei, è stata avviata da alcuni produttori l’imbottigliamento dell’acqua minerale in bottiglie con PET riciclato. Alcuni produttori, infine, stanno pensando invece all’imbottigliamento all’interno di confezione in cartone accoppiato, anche se le reticenze sono ancora molte.
Il packaging e la sostenibilità ambientale
Negli ultimi tempi il packaging è diventato uno dei fattori chiave attraverso cui le imprese produttrici tendono a qualificarsi al pubblico per un orientamento alla sostenibilità e alla difesa dell’ambiente, con investimenti continui per migliorare i processi produttivi e creare bottiglie ad alta efficienza ed a minore impatto ambientale. L’introduzio-
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Primo Piano ACQUA Sia il vino che gli spirits si ca-IN LATTINA PER RECOARO CHIARELLA FOR NATURE, 100% RICICLABILE ratterizzano per scambi interLa valorizzazione del territorio e la salvaguardia della E CON IL 30% DI PLASTICA RICICLATA natura sono elementi imprescindibili per il brand: è
nazionali molto intensi: nel infatti grazie alla natura che nasce Acqua Recoaro, 2018 a livello mondialesgorgando i flussi dalle sorgenti inviolate nel cuore delle Piccole Dolomiti fino ad arrivare pura e incontaminata commerciali di vinosulle hanno tavole dei consumatori. Da qui l’evoluzione del brand in un’ottica di costante superato i 32 miliardicrescita di euro e miglioramento. Recoaro ha presentato con un tasso di crescitaun’assoluta medio novità: la lattina di Acqua Recoaro! Dal design essenziale ed elegante, in formato sleek annuo su base decennale delcl, sarà disponibile in due varianti: bianca da 0.33 per degli la referenza naturale e nera per quella frizzante, +4,2%, mentre quelli entrambe con logo a contrasto. Poiché l’alluminio spirits hanno quasi raggiunto mantiene inalterate le sue proprietà caratteristiche a prescindere dal numero di volte che viene riciclato, i 29 miliardi di euro con unapossono essere continuamente riciclate le lattine e trasformate dare vita a nuovi prodotti. crescita del +6,0%. Anche le lattineperdi Acqua Recoaro sono riciclabili
Acqua Chiarella, l’acqua oligominerale conosciuta per la sua purezza e il perfetto bilanciamento di sali minerali, presenta Chiarella for Nature, il primo formato on the go 0,5l riciclabile al 100% e realizzato con il 30% di plastica riciclata che vuole sensibilizzare ed educare ad un consumo responsabile e rispettoso nei confronti della natura. E per farlo aderisce a LifeGate PlasticLess®, il progetto europeo promosso da LifeGate che si pone l’obiettivo di pulire i mari e i laghi da plastiche e microplastiche attraverso l’innovativo dispositivo Seabin, in grado di catturare in un anno oltre 500 kg di rifiuti galleggianti (pari al peso di 100.000 sacchetti di plastica), comprese le microplastiche fino a 2 mm di diametro e microfibre da 0,3 mm. 100% riciclabile, realizzata con il 30% di plastica riciclata, impegnata al fianco di LifeGate in favore della riduzione della dispersione della plastica nei mari e nei laghi, ma non solo! Chiarella for Nature propone ai consumatori un prezzo totalmente in linea con i prezzi di mercato delle acque oligominerali per sensibilizzare e spingere i consumatori verso nuovi prodotti e abitudini di consumo più sostenibili. Il progetto e la nuova referenza Chiarella for Nature nasce dalla volontà della proprietà Acqua Chiarella di contribuire in maniera concreta alla salvaguardia delle acque. “La plastica è un materiale al 100% riciclabile che per vocazione si presta benissimo a progetti di economia circolare e di riutilizzo. Il vero problema è la dispersione della plastica nelle acque: circa 90 tonnellate di plastica finiscono ogni giorno nei nostri mari e nel 2050 avremo più plastica che pesci - commenta Andrea Renzo Vaccani, amministratore e direttore commerciale di Acque Minerali Val Menaggio, società proprietaria del marchio Acqua Chiarella - Per questo abbiamo lavorato allo sviluppo di un progetto “plasticless” e di una nuova referenza che, oltre a rispettare l’ambiente, avesse un prezzo al pubblico in linea con le medie di mercato. Infatti, l’obiettivo di questo progetto è dare una reale alternativa di spesa ai consumatori già attenti a queste tematiche e sensibilizzare tutti sulla possibilità di fare un gesto concreto e quotidiano verso l’ambiente come acquistare una bottiglia in plastica riciclata ed interamente riciclabile”. Attraverso questa campagna, Chiarella mira a presentare Chiarella for Nature superando la semplice demo di prodotto: un approccio di edutainment basato su video coinvolgenti e fotogallery tematizzate, perfettamente integrato con gli altri tool di marketing communication per raggiungere il massimo dell’efficacia.
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al 100% ed infinite volte. Il 2020 si apre con un’altra fondamentale novità: un restyling completo di cui sarà protagonista l’intera gamma di bottiglie in PET del brand! Non solo a livello grafico, ma un vero e proprio cambio di packaging nell’ottica di una maggiore attenzione all’ecosostenibilità e di una progressiva riduzione dell’impatto ambientale. L’Azienda si impegna infatti a utilizzare bottiglie che contengono il 30% di plastica riciclata (R-PET), riducendo l’utilizzo di plastica vergine. L’ottimizzazione del processo produttivo è fondamentale per la tutela e salvaguardia dell’ambiente, un tema che sta sempre più a cuore non solo alle aziende, ma anche ai consumatori. Se smaltite correttamente infatti, le bottiglie di plastica da materiale di scarto possono diventare una risorsa. Recoaro si pone come obiettivo una maggiore sensibilizzazione e promozione del sistema circolare del vetro a rendere, che permette di ridurre i rifiuti e risparmiare risorse ed energia. Dopo il consumo, le bottiglie di vetro vengono ritirate, lavate, igienizzate e riutilizzate per un nuovo ciclo di vita, così per infinite volte.
MILLENNIUM WATER NEL FORMATO IN LATTINA DA 25CL
ACQUAINBRICK, PROGETTO DEDICATO A FELLINI Romagna, The Smiling Land, è il nuovo progetto di comunicazione eco-friendly firmato Acquainbrick dedicato al grande regista riminese. La giovane start-up modenese, nata non più di 5 mesi fa e già molto attiva nel settore beverage, propone al mercato un nuovo modo di bere acqua e allo stesso tempo un nuovo media di comunicazione: il contenitore di cartone. Nel 2020, per il centenario dalla nascita di Fellini, Acquainbrick lancia un bando di idee creative diretto agli studenti dell’ISIA di Faenza con il duplice obiettivo di concepire un nuovo packaging grafico dedicato al maestro del cinema e di proporre al territorio una valida alternativa alla plastica per l’acqua da passeggio. I giovani designer dell’ultimo anno di studi del corso di Design della Comunicazione dell’università faentina, coordinati dal Prof. Alessandro Gori, ripercorreranno l’immaginario onirico e le dinamiche creative di Federico Fellini per ideare una livrea personalizzata in edizione limitata, concettuale e comunicativa dei valori intrinseci della Romagna. Il design vincitore del premio verrà proclamato ad aprile 2020 durante il Salone del Mobile di Milano.
La creazione più prestigiosa di San Benedetto si rinnova con il nuovo gioiello della linea Millennium Water nel pratico formato in lattina single-serve. Antica Fonte della Salute – Millennium Water, l’acqua minerale dalla purezza millenaria, si rinnova con il nuovo formato in lattina sleek single-serve da 0,25L: un gioiello dedicato all’Ho.Re.Ca d’eccellenza. La lattina, dalla grande versatilità e riservata ai locali, club e bar più esclusivi, è pensata per i clienti più attenti, abituati a scenari internazionali e sempre alla ricerca di prodotti innovativi e qualitativamente unici. Dal design elegante e di gran classe, la lattina è inoltre pratica e riciclabile al 100%. Disponibile nei gusti naturale e frizzante, il nuovo formato in lattina va ad affiancare i formati in vetro da 0,65L e 0,33L, dalle forme sinuose che ne esaltano la raffinatezza e i formati in PET da 0,40L e 0,25L.Negli ultimi anni il Gruppo veneto ha visto crescere in maniera rilevante il successo della sua linea di prodotti rivolti alla ristorazione: da qui è nato il progetto digitale di respiro internazionale e dal posizionamento premium www. sanbenedettofoodexcellence.com, una vera e propria finestra del made in Italy sul mondo.Cuore del progetto è il web-magazine, un hub di contenuti premium che, attraverso le due rubriche Sapori e Italia, I Love You, ripercorre i valori di San Benedetto, primo fra tutti l’Italianità, e abbraccia le esigenze di target differenti con le sezioni dedicate alla cucina e ai borghi più belli d’Italia.
Acque minerali
Primo Piano
NOVITÀ NEL CONCEPT E NEL DESIGN PER VALVERDE, MOOD E RECOARO Valverde, MOOD e Recoaro, brand di riferimento nel mercato delle acque dell’alta ristorazione, hanno recentemente lanciato interessanti novità di gamma. Innanzitutto, due nuovi colori della linea vetro a rendere Black&White edition di acqua Valverde che va ad aggiungersi ai 3 colori (Azzurro, magenta e verde acido) già presenti. Il risultato è una gamma unica nel panorama delle acque in vetro, che rende Valverde adatta ad ogni mise en place rispettando lo stile e l’idea di “Dress the table”, dove la bottiglia contribuisce a creare un’armonia di forme e colori.Recoaro lancia inoltre la sua linea vetro a rendere “Vanity”, che propone un nuovo modo di bere l’acqua, con le nuove esclusive lattine sleek Recoaro da 33 cl dal design essenziale ed elegante e con la novità del restyling completo della linea PET che includerà l’utilizzo di bottiglie contenenti il 30% di plastica riciclata (R – PET). Altre interessanti novità sono: - Acqua Valverde, con la sua bottiglia dal design inconfondibile ideata da Matteo Thun, tra le più leggere al mondo nelle tre versioni naturale, frizzante e leggermente frizzante; - MOOD, l’esclusiva acqua in PET “glass look” dal design accattivante e raffinato, disponibile nei formati 500 ml e 810 ml nella soluzione naturale e frizzante; - Acqua Recoaro con le sue innovazioni orientate alla sostenibilità ambientale.
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Primo Piano Secondo l’IWSR, il consumo mondiale di alcolici è diminuito dell’1,6% nel 2018. Tuttavia, questa flessione dovrebbe essere temporanea. Per i prossimi cinque anni l’istituto prevede un’ulteriore crescita e il proseguimento della tendenza verso bevande alcoliche di qualità sempre più elevata. Il mercato del vino in Italia cresce ancora.
VINI E SPUMANTI rallentano globalmente ma l’Italia non frena…
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opo una crescita significativa, il consumo globale di vino è diminuito; secondo i dati dell’Istituto tedesco del vino (DWI) e dell’Organizzazione internazionale del vino e della vite (OIV) e ha raggiunto 244 milioni di ettolitri nel 2017. L’IWSR registra un calo globale del volume dell’1,6% nel 2018, principalmente perché è stato consumato meno vino in Italia, Francia, Spagna, Germania e Cina. Anche nel settore dei vini esiste una tendenza globale a favore di vini di qualità superiore. Di conseguenza, in futuro è possibile prevedere un aumento della spesa per il vino in tutto il mondo. Si prevede che la spesa globale entro il 2023 ammonterà a 224,5 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 215,8 miliardi di dollari del 2018. È probabile che la categoria degli spumanti sia ancora più dinamica e si parla di una crescita annuale delle vendite dell’1,17%, alimentata soprattutto dalle vendite di prosecco.
l’Università di Heilbronn e l’Istituto Heilbronn sul livello di familiarità, consumo effettivo e potenziale atteso del vino senza alcool. L’indagine ha confermato il potenziale del vino senza alcol, almeno per il mercato tedesco. Alcuni dei risultati dell’indagine hanno rivelato
Vini senza alcool in crescita?
L’agenzia tedesca di marketing Carta ha recentemente condotto un sondaggio con
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che il 72% degli intervistati aveva già sentito parlare di vino senza alcool e poco meno del 30% lo aveva già bevuto, mentre il 51% degli intervistati ha valutato il gusto del vino senza alcool come molto buono o buono mentre Il 33% ha dichiarato che era mediocre.
La Germania preferisce i vini bianchi
Secondo il DWI (German Wine Institute), il consumo di vino tedesco è diminuito da 20,9 a 20,5 litri pro capite nel 2018. Nell’ultimo anno, il 46% di tutti i vini venduti era bianco, il 44% rosso e il 10% rosato. La percentuale di vini di origine e qualità certificati (Qualitätsweine) e di vini con caratteristiche speciali (Prädikatsweine) è stata di oltre il 48%, l’uno per cento in più rispetto all’anno precedente. Nel caso di Sekt (spumante tedesco), il consumo pro capite è diminuito a 3,3 litri. I tedeschi hanno consumato un totale di 19,8 milioni di ettolitri di vino e spumante nel 2018.
Il sidro, bevanda dell’Europa occidentale
Il mercato del sidro continua ad essere ampiamente basato nell’Europa occidentale. Tuttavia la quota dell’Europa occidentale nel mercato globale del sidro è diminuita continuamente nel corso degli anni. Mentre nel 2005 era ancora al 79%, la European Cider and Fruit Wine Association (AICV) ha riportato una quota del 55,1 percento per il 2017 nel suo rapporto “European Cider Trends 2018”. L’Africa deteneva un 13,3% del mercato globale del sidro nel 2017, il Nord America il 10,9%, l’Australasia il 7,8%, l’Europa orientale il 7%, l’America Latina il 4,6% e l’Asia l’1,2%. Nel 2017 le vendite globali di sidro sono ammontate a circa 2,6 miliardi di litri, secondo i dati dell’AICV (European Fruit Wine and Cider Association). In Germania, il VdFw (Associazione tedesca dei produttori di vino da frutta) riferisce che nel 2018 il sidro ha continuato a essere uno dei prodotti più venduti nel settore, registrando un aumento del 9,3%. Le vendite sul mercato interno sono passate da 46,3 milioni di litri a 50,6 milioni di litri.
I vini italiani in crescita
Il mercato del vino in Italia cresce ancora. Gli ultimi dati consolidati forniti dal consorzio CDA a Osserva Beverage vedono una crescita del comparto del 7,9% a valore e una sostanziale stabilità sui volumi (0,52%). Trend che si ritrovano anche nel progressivo annuo: dall’inizio del 2019 il mercato dei vini in Italia è cresciuto del 5,76% a valore e dello 0,65% a volume. Buona performance degli spumanti secchi sia a valore che a volume. I vini bianchi si confermano di gran lunga ‘preferiti’ rispetto ai vini rossi e rosati e il loro peso sulla categoria è del
L’Italia conquista il mercato dei giovani Sopexa, agenzia specializzata nel Food & Drink a livello internazionale, ha presentato i risultati del Wine Trade Monitor 2019. Lo studio, condotto a livello internazionale in collaborazione con Wine in Paris offre un’esclusiva panoramica sui trend globali e le prospettive commerciali dei vini per i prossimi anni. “Oltre ad essere riconosciuto come uno dei Paesi con maggiore prospettiva di crescita nei mercati intervistati, l’Italia vanta anche il riconoscimento di produttore di vini di grande interesse per le giovani generazioni. Questo rafforza la percezione della qualità della produzione vinicola italiana che si accompagna alla volontà di evolvere e di rimanere in ascolto dei trend e delle esigenze di tutte tipologie di consumatori”, spiega Matteo Lefebvre, direttore di Sopexa Italia. Sopexa ha intervistato e raccolto le percezioni e previsioni di 984 operatori del settore tra importatori, distributori, grossisti e retailer. Quest’anno, l’indagine comprende anche il Regno Unito e la Germania, i principali mercati mondiali per le importazioni di vino in volume, portando il numero totale dei mercati esaminati a sette insieme a Belgio, Cina, Hong Kong, Giappone e Stati Uniti. Per gli intervistati, Francia, Italia e Spagna sono i più importanti nelle gamme di vini in tutti i sette mercati presi in esame. In generale, e per il 59% dei partecipanti all’indagine, è ancora l’origine Francia che riporta la migliore performance, distanziandosi nettamente dai suoi concorrenti. Si rileva però una perdita di valore dell’immagine francese in Belgio e la sua totale assenza nel comparto dei vini considerati attraenti per i giovani. L’Italia arriva al secondo posto, citata dall’11% degli intervistati. Alla produzione vinicola del Belpaese, assieme a quella dei vini australiani, si associano le migliori performance per quanto riguarda i criteri di “innovazione” e “attraenti per i giovani”. Infatti, etrando nel dettaglio dell’ambita fetta di mercato che riguarda le giovani generazioni, gli intervistati collocano Italia e Australia in testa (16%), seguite da Spagna (13%), Cile e USA (entrambe 10%).
60%, seguono i rossi con un peso del 17,23% e i prosecchi del 15,97%.
Wine packaging
Se nel 2018 il packaging del vino ha mosso un giro d’affari pari a 21,4 miliardi di dollari, con una crescita del 2,6% all’anno (grazie soprattutto a Nord America, Asia e Australia, anche grazie alla crescita delle produzione di vino interna ad ognuna di queste aree, Stati Uniti in testa) da qui al 2024, dovrebbe raggiungere la ragguardevole cifra di 25,1 miliardi di dollari. Non poco, se si pensa che
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Primo Piano
secondo i dati Oiv, il valore complessivo delle esportazioni di vino a livello mondiale, nel 2018, è stato di 31 miliardi di euro. A dirlo il report “Wine Packaging Market – Growth, Trends and Forecast (2019-2024)” dell’agenzia Mordor Intelligence. Tra i trend del report, si conferma e si rafforza la leadership del vetro come contenitore prediletto da produttori e consumatori del mondo, anche per la sua capacità di essere riciclato più e più volte senza perdere caratteristiche e qualità, ed emerge la grande crescita del bag-in-box, stimolata sia dalla sempre maggiore accettazione da parte dei consumatori, ma anche dalle sempre più stringenti normative di tanti Governi del mondo su temi come la sostenibilità ambientale e la riduzione dei rifiuti. E secondo gli “high light” del report, anche se i formati classici rimarranno, con ogni probabilità, dominanti, si farà sentire sempre di più la concorrenza di quelli alternativi, dalle bottiglie di plastica “monouso”, alle lattine (trend in rapida crescita negli Stati Uniti). Tra le curiosità, ancora, nelle etichette del vino sarà sempre più comune trovare strumenti come il Qr Code, che attraverso lo smartphone consente di avere una grande quantità di informazioni sul vino e sul produttore, anche sotto forma di video, sempre più utilizzati.
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Primo Piano
Q
uando si parla di vino si pensa subito a stile e raffinatezza e dopo le bottiglie firmate dai principali stilisti, anche il packaging diventa d’autore, per trasportare e conservare la pregiata bevanda in tutta sicurezza, senza alterarne le caratteristiche e proteggendola da eventuali urti, ma in un contenitore elegante e di design. Il materiale Airpop, tradizionalmente usato per scopi industriali, si è rivelato ideale per la protezione del vino: è leggero perché costituito per il 98% di aria e quindi non incide sui costi di trasporto ma al tempo stesso molto resistente, ha proprietà isolanti ed è in grado di scongiurare gli shock termici e garantire il mantenimento delle proprietà organolettiche del contenuto, è facile da modellare e consente quindi di realizzare oggetti e contenitori che si adattano perfettamente al loro contenu-
PlatTy, BotTy e SixTy sono i tre concept che gli ingegneri dell’aria di ICSS Group hanno dedicato al mondo vitivinicolo: tre proposte diverse che coniugano la lunga esperienza del Gruppo, con sede principale a Gropello Cairoli (PV) nel campo dell’imballaggio, con lo spirito creativo e le caratteristiche uniche di un materiale come Airpop – Engineered Air.
ICSS il packaging del vino diventa d’autore to, è atossico, produce basse emissioni di CO2, fa risparmiare energia e può essere riciclato fino a sette volte.
PlatTy
In collaborazione con il designer messicano Jorge Najera, che da sempre ama reinterpretare i materiali, le tecniche e le tecnologie “prese in prestito” da altri settori, per realizzare oggetti insoliti e fuori dal comune, è nato PlatTy, un nuovo modo di trasportare e offrire il vino più pregiato. PlatTy è un elegante contenitore composto da una base per alloggiare una bottiglia di spumante o champagne in formato standard e da un coperchio che si trasforma in un comodo vassoio dalla linea moderna ed essenziale con sagomature che permettono di trasportare la bottiglia e due calici senza il rischio di rovesciarne il contenuto. Grazie alle caratteristiche proprie dell’Airpop – Engineered Air e alla sede sagomata che impedisce il movimento del prodotto e ammortizza
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gli urti accidentali,PlatTy assicura una protezione perfetta del contenuto, oltre a mantenere la temperatura ottimale del vino durante tutta la fase di trasporto e costituisce un’efficace barriera contro gli shock termici. PlatTy è disponibile diversi colori (bianco, verde, grigio scuro, giallo, rosa, azzurro, marrone) e può essere personalizzato stampando sulla sua superficie loghi, immagini e scritte.
BotTy
L’ultimo nato in casa ICSS è BotTy, un imballo unico in Airpop dotato di coperchio che si adatta alle esigenze. Nasce infatti con un formato da 12 bottiglie, ma può essere scomposto, basta tagliarlo con un taglierino o del filo a caldo. I fori hanno un diametro di 10 cm e una profondità massima
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i 32 cm e possono alloggiare una grande varietà di bottiglie. È pensato per le spedizioni ma può anche essere utilizzato come “cantinetta” per conservare le bottiglie in posizione orizzontale e preservarle dagli sbalzi di temperatura e dalla luce.
SixTy
Infine SixTy è un contenitore Airpop ad alto spessore, con interno personalizzabile per adattarsi ai formati di bottiglia in vetro più diffusi in commercio dal vino, al liquore all’olio. Si compone di base e di coperchio, dotato di 6sedi sagomate per ospitare il collo della bottiglia e assicura una protezione perfetta del contenuto grazie agli alloggiamenti che impediscono il movimento del prodotto. Le caratteristiche del materiale, unite allo spessore del contenitore, sono in grado di ammortizzare ed assorbire gli urti accidentali che potrebbero verificarsi nelle fasi di trasporto e spedizione. SixTy è disponibile sia nella versione bianca che colorata ed è personalizzabile mediante stampaggio diretto sul materiale o con etichette adesive.
AROL, SISTEMI DI CHIUSURA PER L’INDUSTRIA DELLA BIRRA AROL, azienda di riferimento nella progettazione, produzione e installazione dei sistemi di chiusura, alimentazione e orientamento capsule, ha presentato la propria gamma di soluzioni per la tappatura per il settore della birra alla fiera BBTech Expo di Rimini, andata in scena dal 15 al 18 febbraio 2020. Al salone i riflettori sono stati puntati in particolare su due capsulatrici, che si distinguono per le caratteristiche di flessibilità. Eagle C Gemini F Dual, un tappatore disponibile sia in versione “free standing” che come torretta di tappatura, è in grado di chiudere alternativamente bottiglie di vetro con tappo a fungo e quelle con tappo a corona. Questo tappatore consente all’operatore di passare agilmente da una configurazione all’altra ruotando la testa di tappatura usufruendo anche di un cambio formato rapido dell’orientatore capsule, del canale di discesa e delle attrezzature di convogliamento. Esse PK, invece, è un tappatore che consente di applicare un tappo a corona su bottiglie di vetro, plastica e alluminio. Questa soluzione è disponibile sia in configurazione freestanding che torretta, con una velocità di produzione fino a 60.000 bph. Inoltre, nell’area eventi BBTech Lab i tecnici di Arol hanno proposto un workshop dal titolo: “Manutenzione e utilizzo razionale del tappatore. Come preservare la vita dei componenti e garantire il loro funzionamento ottimale, riducendo i costi e mantenendo i più alti standard qualitativi del processo di produzione”.
Per celebrare il 25° capitolo della saga 007 dal titolo “No Time to Die”, in arrivo sugli schermi ad aprile, Diam Pack ha creato un coffret speciale per lo Champagne Bollinger 007 Millésime 2011. Da una relazione che risale a 40 anni fa tra la casa di Champagne Bollinger e il franchise cinematografico James Bond, una confezione molto speciale con un nuovo sistema di apertura innovativo che rivela una bottiglia non meno eccezionale. Interamente nera, questa edizione limitata composta da una miscela di uva dal vitigno Pinot Nero porta il numero “25”, composto dai titoli dei film precedenti. In collaborazione con l’agenzia di design del marchio, Diam Pack ha affrontato una sfida tecnica significativa con questo coffret: il suo meccanismo di apertura unico. Il coperchio si apre da solo, con il semplice tocco di un dito. Creare questo effetto non è stata un’impresa facile. Gli ingegneri di Diam Pack hanno lavorato a un asse collegato a martinetti in diverse aree del coffret, tra il legno e il plexiglass. Una chiusura a pressione sblocca il coperchio, che si alza lentamente per raggiungere una posizione verticale. Un’altra caratteristica consente alla bottiglia di sedersi con un angolo di 45°. Ciò è reso possibile da una culla fissata al coperchio che mantiene la bottiglia in posizione alla base e al collo e si solleva quando il coperchio trasparente si apre. Ecco come funziona la magia, in linea con la precisa richiesta del brand. Realizzato in MDF, il coffret è impiallacciato con ebano Makassar, un legno nobile che si distingue per la sua venatura a contrasto. Sul lato, il logo Bollinger 007 appare serigrafato in argento. Anche la finestra in plexiglass è serigrafata, con il nome della casa di Bollinger e l’edizione limitata. All’interno, il nome di ogni film della serie di James Bond è inciso in uno schema intrecciato. Le superfici interne sono macchiate e la base è rivestita in materiale soft touch nero. All’interno, una carta stampata racconta la storia del prodotto.
Vini e Spumanti
DIAM PACK, COFFRET SPECIALE PER BOLLINGER “007” MILLÉSIMÉ 2011
GUALA CLOSURES, PRIME BOTTIGLIE DI VINO CONNESSE IN EUROPA Il gruppo Guala Closures e Vigneti Massa, storica cantina sui Colli Tortonesi in Piemonte, hanno annunciato il lancio in Europa delle prime bottiglie con chiusure connesse dotate di tecnologia NFC NěSTGATE. Walter Massa, comproprietario della cantina Vigneti Massa e noto come pioniere del Timorasso dei colli tortonesi, ha scelto di dotare della chiusura connessa per vino di Guala Closures i vini dell’annata 2018, tra cui il già collaudato Derthona, e per la prima volta i più prestigiosi tre cru: Derthona Costa del Vento, Derthona Montecitorio e Derthona Sterpi. In questo modo, Vigneti Massa sarà in grado di offrire un’ampia interazione online con i propri clienti. Grazie alla collaborazione tra Guala Closures e Compellio, azienda di software con sede in Lussemburgo, chi sceglie Vigneti Massa può creare la propria cantina virtuale ospitata sulla piattaforma online Compellio e ricevere informazioni. Il consumatore avrà l’opportunità di verificare la certificazione di autenticità del prodotto. Combinando le tecnologie Guala Closures e Compellio, le chiusure connesse sono collegate alla piattaforma blockchain, che fornisce un codice di identificazione univoco per ogni bottiglia. Ciò consente a Vigneti Massa di proteggere i dati sensibili e di monitorarli in tempo reale, fornendo così un supporto efficace per la tracciabilità delle bottiglie lungo la filiera. “Un fenomeno di cui si parla molto poco è la contraffazione dei grandi vini, che per l’immaginario collettivo, per ora, sono solo i rossi. Oltre a fornire un’esperienza inedita per il consumatore, il sistema NFC garantisce la lotta alla contraffazione e al “mercato nero” di queste perle della natura, assicurandone in contemporanea l’autenticità e la tracciabilità” ha dichiarato l’enologo Walter Massa.
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SpotLight Despite the slight decrease of 1.6 percent in 2018, as reported by IWSR, the worldwide consumption of alcohol is expected to grow in the next five years, especially high-quality alcoholic beverages. Gin is experiencing the greatest growth, while AI ha started playing an interesting role in distilleries.
WINE, SPARKLING WINE, CIDER AND SPIRITS a growing industry
A
ccording to IWSR (International Wine and Spirit Research), worldwide consumption of alcohol declined by 1.6 percent in 2018. However, this downturn is set to be temporary. For the next five years the market research institute forecasts further growth and the continuation of the trend toward increasingly higher-quality alcoholic beverages.
Despite the currently booming gin market, market research institute Mintel predicts that the gin trend will be overtaken by a vermouth trend. Here too, smaller craft brands are fuelling growth. One example is a sweet vermouth made from cascara, an infusion of coffee cherry husks that are generally regarded as waste that therefore also allows the vermouth to meet the criterion for sustainability.
Gin – the front-runner
Whisky soon to be produced by AI as well
Within the alcoholic beverage market, sales of gin enjoyed the greatest growth in the last year. According to IWSR, this category of spirits grew by 8.3 percent worldwide, with more than 72 million 9-litre cases sold. In the UK alone, the growth rate was 32.5 percent. By 2023, global gin sales are expected to reach 88.4 million 9-litre cases. The key markets are regarded as the UK, Germany, Italy, France, the Philippines, South Africa, Uganda, Canada, Australia and Brazil. Following a doubling of gin sales in Brazil in 2018 the country is already being treated as the new “gin hotspot”.
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IWSR says that the spirit category of whisky also enjoyed strong growth last year, with sales up 7 percent worldwide. By 2023, an average annual increase of 5.7 percent is expected. If this happens, around 580 million 9-litre cases of whisky will be sold by 2023. One interesting development is that an award-winning Swedish whisky distillery is currently working with Microsoft and a Finnish technology company to produce what will supposedly be the world’s first whisky designed and created by artificial intelligence. It should be available from
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autumn 2019. The idea is that although the whisky will be created by the AI it will still be curated by a human being.
Mixed drinks up, vodka, liqueurs and cane spirits in decline
Other IWSR data show that consumption of alcoholic mixed drinks increased by 5.0 percent in 2018. By 2023, the market research institute predicts an annual consumption in this segment of around 597 million 9-litre cases worldwide. By contrast, vodka, liqueurs and cane spirits are probably likely to continue become less popular in the next few years. Per capita consumption of spirits According to preliminary data from the German Federal Bureau of Statistics, there were around 713 million 0.7-litre bottles of spirits for sale on the German market in 2018. The per capita consumption was 5.4 litres. “In 2019, the trend is again expected to be toward strong German brands of spirits, imported products, craft spirits and higher-quality products in
Wine & Spirits
Global consumption of alcoholic drinks
Source: Euromonitor International, 2019 Growth rates calculated with the numbers rounded 2019-10-23
general,” says Thomas Ernst, president of the BSI (Federal Association of the German Spirits Industry and Importers). In terms of volume, the biggest market shares in 2018 were held by clear spirits (around 38.1 percent), liqueurs (around 34.9 percent) and brandies/cognac (around 9.5 percent).
Increased expenditure on wine
Following significant growth, global wine consumption declined; according to data from the German Wine Institute (DWI) and the International Organisation of Wine and Vine (OIV) it reached 244 million hectolitres in 2017. The IWSR reports a global decline in volume of 1.6 percent in 2018, primarily because less wine was consumed in Italy, France, Spain, Germany and China. In the wine segment too, there is a global trend in favour of higher quality wines. As a result, increasing expenditure on wine can be expected worldwide in future. By 2023 it is projected to be USD 224.5 billion, up from USD 215.8 billion in 2018. The sparkling wine category is likely to be even more dynamic and there is talk of an annual sales growth of 1.17 percent, fuelled above all by sales of prosecco. IWSR also predicts a significant increase globally in alcohol-free and low-alcohol wines.
Alcohol-free wines on the up?
German content marketing agency Carta recently carried out a survey with the University of Heilbronn and the Heilbronn Institute for Applied Market Research on the level of familiarity, actual consumption and expected potential of alcohol-free wine. The survey confirmed the potential of alcohol-free wine, at least for the German market. Some of the findings from the survey were that 72 percent of respondents had already heard of alcohol-free wine and just under 30 percent had already drunk it, while 51.0 percent of respondents rated the taste of alcohol-free wine as very good or good and 33 percent said it was mediocre.
Germany prefers dry wines
According to the DWI (German Wine Institute), German wine consumption declined from 20.9 to 20.5 litres per head in 2018. In the last year, 46.0 percent of all wines sold were white, 44.0 percent red and 10.0 percent rosé. The proportion of wines of certified origin and quality (Qualitätsweine) and wines with special attributes (Prädikatsweine) was over 48.0 percent, one percent higher than in the previous year. In the case of Sekt (German sparkling wine), per capita consumption decreased by 0.2 litres to 3.3 litres. Germans consumed a total 19.8 million hectolitres of wine and sparkling wine in 2018.
Cider still predominantly a Western European drink
The cider market continues to be largely based in Western Europe. The fact is that the Western European share of the global cider market has declined continuously over the years. Whereas in 2005 it was still at 79 percent, the European Cider and Fruit Wine Association (AICV)
reported a 55.1 percent share for 2017 in its report “European Cider Trends 2018”. Africa held a 13.3 percent of the global cider market in 2017, North America 10.9 percent, Australasia 7.8 percent, Eastern Europe 7 percent, Latin America 4.6 percent and Asia 1.2 percent. In 2017 global cider sales totalled around 2.6 billion litres, according to AICV (European Fruit Wine and Cider Association) data. In Germany, the VdFw (Association of German Fruit Wine Producers) reports that in 2018 cider continued to be one of the best-selling products in the sector, recording an increase of 9.3 percent. Domestic sales were up from 46.3 million litres to 50.6 million litres. Source: BrauBeviale
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Market Global per capita consumption of beer and non-alcoholic beer reached 26.1 litres in 2018. The top 5 brewery groups account for about 60 percent of global beer production. Despite the increasing competition, craft beer is still a major trend in this market. Health-consciousness encourages non-alcoholic beer consumption.
THE GLOBAL BEER MARKET remains creative and eraft
V
ital input comes from the craft beer movement, which has expanded from the USA to the rest of the world to become an essential element in the overall beer scene. Consumers are also opening up more and more to non-alcoholic beers, low-alcohol beers and beer mixes, all of which is an outgrowth of the trend toward healthy consumption.
Global per capita consumption at 26.1 litres
Global per capita consumption of beer and non-alcoholic beer reached 26.1 litres in 2018, according to Plato Logic. Broken down by re-
China’s beer market shows the way
According to market research institute Plato Logic, the global beer market grew by 1.4 percent last year, compared to just 0.4 percent in 2017. Plato Logic believes this comparatively much more positive result can be attributed to growth in the Chinese beer market – the world’s largest – for the first time since 2013. It ranks China, the USA, Brazil, Germany, Mexico, Russia, Japan, the UK, Vietnam and Spain as the ten largest beer markets. According to the study, the six largest beer nations, taken together, account for more than 55 percent of global beer consumption, with collective growth in 2018 of 0.8 percent.
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gion, the USA remains the leader at 59.4 litres/ person, followed by Europe (56.1 litres), the Asia/Pacific (17.3 litres) and Africa/Middle East (9.6 litres). Even within Europe, there was little change in the leading positions. The Czech
Beer Republic has traditionally been well out in front. Last year, Czechs consumed an average of 153.7 litres of beer and non-alcoholic beers, with second-placed Austria well behind at 110.9 litres/person. The other top positions were held by Germany (108.0 litres), Poland (100.7 litres), Romania (95.5 litres) and Croatia (89.6 litres).
Top 5 brewery groups account for about 60 percent of global beer production
According to the Barth Report, released in mid2019, the world’s largest brewery group is AB InBev, with a beer output of 567 million hectolitres (hl) in 2018, representing 29.8 percent of world beer production. Next in order were Heineken (233.8 million hl), China Res. Snow Breweries (121.0 million hl), Carlsberg (112.3 million hl) and Molson Coors (96.6 million hl). The top five brewery companies thus account for 59.5 percent of global beer production. The top ten, with the addition of Tsingtao Brewery Group, Asahi, BGI/Groupe Castel, Yanjing and Efes, represent 72.5 percent of global production, according to the report.
No end to craft beer trend in sight
Compared to the numbers mentioned above, the figures for craft beer do not look particularly exciting at first glance. Globally, according to Plato Logic, craft beer output came to 74.1 million hl last year, or just 3.8 percent of global beer consumption. Even so, craft beers are what add variety to the beer market. Johnny Forsyth, Associate Director Mintel Food & Drink, comments: “Craft is the ‘new premium’ in beer, and consumers are happy to pay more for smaller-batch, hand-crafted options. For these consumers, craft beer taps into their desire for new experiences with a nod to the past for inspiration, offering new beer styles that they have never drunk before.” According to Bob Pease, President and CEO of the Brewers Association, a question increasingly asked is whether craft beer consumption is drifting toward a turning point in the USA, the very country where the craft beer movement originated. Pease comments: “There is no sign that the trend is weakening. Although increasing competition makes it harder, the market niche is still large enough for small and independent breweries with a regional focus to come onto the market and develop further.” So far, the figures back Pease’s position. Whereas the total beer volume in
the USA declined by one percent in 2018, the Brewers Association notes that craft breweries grew by 4.0 percent to achieve a market share by volume of 13.2 percent, with output of 25.9 million barrels (30.4 million hl). Expressed in dollars, that represents an increase of 7.0 percent, which is higher again than the growth in sales. The market share of the US craft breweries, measured in terms of revenue, came to 24.1 percent last year. In total, there were 7,346 craft breweries in the country in 2018. One interesting aspect is the strong growth in canned craft beers in the USA, at 40.7 percent in 2018, compared to 31.5 percent in 2017. The level of devotion to craft beer is not restricted to the USA but is a worldwide phenomenon. Every year, craft beer volumes increase on every continent, although the USA and Europe are still the drivers. The results of a Mintel study on new craft beer products in 2018 suggest that Europe is now more innovative in this area than the USA. According to this study, 54.0 percent of all new craft beers in 2017 came from Europe, compared to only 19.0 percent from North America.
Health-consciousness encourages non-alcoholic beer consumption
Another trend in the global brewery sector is the shift toward non-alcoholic and light beers. For 2018, Plato Logic reports global consumption of 43.96 million hl in this segment. This is up from 40 million hl in 2016. Europe leads the field with 27.22 million hl, followed by Africa/Middle East (7.62 million hl), the USA (4.6 million hl) and the Asia/Pacific (4.52 million hl). According to The Brewers of Europe, the international Reputation Institute performed a survey of more than 10,000 adult Europeans in twelve countries in 2018. This showed that moderate alcohol consumption was a factor in the lifestyle or drinking culture of almost half of those surveyed, and that they appreciated innovative, reduced-alcohol and non-alcoholic brewery products.
In Germany, too, demand for non-alcoholic beers is on the rise. The country now has about 500 different non-alcoholic brands. Market research company IRi reported that non-alcoholic beers achieved a market share by volume of 6.8 percent in Germany in 2018, and light beers 0.7 percent. Non-alcoholic beer mixes have also become popular. According to IRi, 16.9 percent of beer mixes purchased by consumers in 2018 were non-alcoholic varieties. Low growth figures in German beer market As reported by the Federal Statistics Office, breweries and beer warehouses in Germany sold about 94 million hl of beer in total in 2018. This figure does not include non-alcoholic beers or non-alcoholic malt drinks, or beers imported from countries outside the EU. Beer sales grew by 0.5 million hl compared to the previous year. But compared to overall movements in the previous 25 years, the trend is clearly downward. In 1993, for example, German beer sales were still as high as 112.1 million hl, falling to 100 million hl by 2009, and levelling off at around 95 million hl in the past five years. Source: BrauBeviale
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The world of non-alcoholic beverages is growing more and more innovative and varied, while managing to retain its traditional aspect. For 2019 and beyond, market research agency Mintel perceives three forward looking trends that will determine the dynamics of global beverage innovations. The keywords here are “evergreen consumption”, “through the ages” and “elevated convenience”. In general, consumers demand natural ingredients, and imaginative combinations are always popular.
Market
NON-ALCOHOLIC DRINKS Tradition, innovation and nature
T
he non-alcoholic drinks sector continues to fascinate, wherever in the world you are. Especially because the creative machinery keeps on turning. Ideas follow ideas – and while some are just passing, others take hold and stay. If new non-alcoholic drinks pick up on a current trend, they have every chance of developing further. There is a particular focus on questions of health-consciousness, sustainability, convenience, and the combination of tradition and innovation.
Forward looking trends
For 2019 and beyond, market research agency Mintel perceives three forward looking trends that will determine the dynamics of global beverage innovations. The keywords here are “evergreen consumption”, “through the ages” and “elevated convenience”. “Evergreen consumption” is geared toward the growing demand for sustainable products as part of a 360-degree approach. The desired sustai-
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nability initiatives include improved access to recycling, in the same way, by implication, as the development of beverages with ingredients cultivated in accordance with regenerative agricultural practices. “Through the ages” focuses particularly on the desire for a healthy old age. Beverages must make a specific contribution in this regard. And under the heading of “elevated convenience”, the challenge is on beverage manufacturers to supply their products to best suit the relevant consumer situation in each case. Heading the list of the 2019 Top Ten Trends from Innova Market Insights is the “adventurous consumer”, which means it is increasingly important to think about appealing to consumers interested in new discoveries and experiences when developing new products.
The exotic and the familiar
In general, consumers demand natural ingredients, and imaginative combinations are always popular. Vegetable extracts from
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Global consumption of soft drinks
2018: 694.5bn l 2023: 828.0bn l Growth 2018-2023: 19.2 % (CAGR: 3.6 %)
Non-alcoholic drinks
Global consumption of soft drinks 264.7 205.8 125.0
132,0
39.8 109.8
North America + 5.6 %
120.3 Eastern Europe + 16.9 %
155.4
Western Europe + 9.6 %
94.0
46.6
115.4
Asia Pacific + 28.6 %
104.1 Middle East/Africa + 34.6 %
Latin America + 10.7 %
4.6
5.0
Australasia + 9.2 %
Source: Euromonitor International, 2019 Growth rates calculated with the numbers rounded to mio, litres Source: Euromonitor International, 2019 Growth rates calculated with the numbers rounded to Mio. litres
2019-10-23, Marktforschung, 580\...\Projektentwicklung Brau Beviale\Brau Beviale Marktdaten_Euromonitor\2019-10
ginger to turmeric, vegetable-based ingredients such as those based on almonds, coconuts, oats and rice, and botanicals like basil, lemongrass and mint, play a key role, as do new fruit taste nuances. Mintel recently identified asparagus extract, baobab fruit and maqui berries as functional ingredients with the potential to become a trend. For the European non-alcoholic beverage market, tropextrakt views fruits like calamansi, yuzu and mangosteen as rising stars. The company acknowledges that exotic fruits with special tastes or functions tend to be particularly successful if they harmonise well with familiar ingredients.
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Focus on additional benefits
There are many examples of innovative beverages with additional benefits around the world. One company in the USA, for example, markets a coconut and mango drink containing chia seeds in a 296 ml glass bottle, so the chia seeds are clearly visible to the consumer. Another company offers Melon Rosé, a watermelon drink with lemon, mint, rose water and baobab in a 355 ml PET bottle, described as “Beauty”. Australia is home to a probiotic kombucha drink with a pomegranate flavour in a 250 ml glass bottle. A company in the Philippines markets its speciality, a still water flavoured with calamansi, in a 500 ml PET bottle. And in Singapore, tapped birch water comes in a range of flavours, including blueberry and cranberry juice, in a 250 ml carton. There are all kinds of interesting creations on the European market. One British company, for example, has put new vegetable-based drinks in almond, oat, hazelnut and rice, and coconut and rice flavours on the cooler shelf. These contain spring water and a little sea salt, in addition to the above ingredients, and are marketed in 750 ml PET bottles containing at least 30.0 percent recycled PET. The same company recently added fruit juice mixtures with trendy ingredients like spirulina extract and extra vitamins to its range. A German start-up recently introduced a carbonated soft drink containing vegetable extracts, vitamins and bioactive Q10 in a reusable 200 ml glass bottle. Other ingredients are passionfruit, lemon, grapefruit, ginger, turmeric and pepper. Another German brand markets a ginger and apple shot in rose hip, choke-
berry and orange; turmeric, orange and pepper; and beetroot and pear varieties in a 60 ml glass bottle. And from a further German beverage manufacturer comes a new herbal lemonade with the brand name “Kräuterbraut” in three flavours: coca and cardamom, mint and nettle, and sage and tonka bean.
Global upswing in bottled water
The world of non-alcoholic beverages is growing more and more innovative and varied, while managing to retain its traditional aspect. The lion’s share of sector revenue still comes from traditional beverages. According to Euromonitor International, global per capita consumption of bottled water amounted to 36.4 litres in 2018. For 2019 it expects this figure to increase to
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Market gely static compared to 2018, with changes of no more than 0.1 litre/person. Measured in terms of growth in per capita consumption, bottled water will once again record the strongest growth in the traditional non-alcoholic drinks segment in Western Europe in 2019, according to Euromonitor International: from 97.8 litres/ person in 2018 to 100.7 litres/person in 2019. By comparison, forecast per capita consumption of milk for 2019 is 43.4 litres (2018: 44.1 litres); carbonated soft drinks 46.8 litres (2018: 47.0 litres); and juice 20.5 litres (2018: 20.8 litres).
Global sugar-reduction strategies
38.1 litres per person. This represents 32.2 litres of still water, 4.1 litres of carbonated water, and 1.8 litres of functional and flavoured waters. According to Euromonitor International forecasts, the top regions in the world for bottled water in 2019 will again be North America and Western Europe, at 104.8 and 100.7 litres per person, respectively. The provisional figures for 2019 also show an increase in per capita consumption in the regions of Asia (21.1 litres/person), Australasia (33.4 litres/per-
son), Latin America (40.4 litres/person), and Africa/Middle East (43.2 litres/person). The water industry expects global consumption to continue growing strongly in the future. Grand View Research expects annual value-based market growth to average a healthy 7.4 percent through to 2025. Looking at the global 2019 forecasts for the categories of milk (14.5 litres/person), carbonated soft drinks (21.6 litres/person) and juice (7.9 litres/person), Euromonitor International rates these segments as lar-
Soft drinks regularly make the headlines because they often have a high sugar content. There is currently a global focus on sugar-reduction strategies, and many countries have already introduced a tax on excessively sweetened soft drinks. Germany has already adopted the government’s “National Reduction and Innovation Strategy for Sugar”. The food and beverage industry has undertaken to achieve specific reduction targets by 2025. The Association of the German Non-Alcoholic Beverage Industry (Wirtschaftsvereinigung Alkoholfreie Getränke, wafg) hopes to reduce sugar and calories in the soft drink category by 15.0 percent between 2015 and 2025. Germany still world fruit juice champion Provisional calculations by wafg suggest that per capita consumption of soft drinks in Germany reached 123.1 litres in 2018, thanks in part to that year’s unusually hot summer. This represents an increase of 6.3 percent compared to the previous year. In addition to lemonades, low-calorie or zero-calorie light products enjoyed particularly positive growth. Per capita consumption of bottled water grew to 151.6 litres in Germany last year, made up of 147.7 litres of mineral and curative waters, and 3.9 litres of spring and soda water. Conversely, consumption of fruit juices and fruit nectars declined to 31.5 litres/person in 2018 (2017: 32.2 litres/person). Even with these changes, Germans still retained the undisputed title of “world fruit juice champions”, followed by Norway (23.1 litres), Austria (21.8 litres) and the USA (21.3 litres). Source: BrauBeviale
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Focus 1. As the selection of available beverages increases, machines and equipment are expected to be more and more flexible. Photo: Melanie Streich
THIRST for Innovation The perspectives for the global beverage industry are excellent, as data provided by British market research institute Euromonitor International and the VDMA Food Processing and Packaging Machinery Association shows. According to this data, 947 billion litres of beverages were consumed globally in 2018. By 2023, the demand is expected to increase even further by 16.3 percent to over one trillion litres (1,101 billion litres).
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Melanie Streich
A
s global population increases, so do beverage sales. This growth is especially apparent in emerging national economies, known as the BRICS states. These include Asian, Latin American or African, countries in which the population has a high pent-up demand for consumer goods.
Rising export figures
Accordingly, the global demand for filling machines has also increased. According to VDMA statements, filling and capping machines worth over 7.4 billion euros were exported around the globe in 2018, 3.6 percent more than in 2017. The beverage industry accounts for a high share of these exports. Germany is the export world champion. The country exported filling and capping machines worth more than 2.3 billion euros in 2018. This is equivalent to an increase of five percent compared to 2017. Italy is right behind in second place, with an export value of more than 1.4 billion euros. This number has increased sli-
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ghtly, by about 0.3 percent compared to 2017. German production of beverage filling machines reached 2.2 billion euros (an increase of 1 percent) in 2018, whilst production of beverage manufacturing machines reached 552 million euros – an increase of 6.7 percent compared to 2017.
Changed consumption conditions
Global consumption of beverages has increased; at the same time, beverages are now being consumed in a completely different manner. Consumer demands regarding the quality and sustainability of products and packaging have increased. Customers today are both well-informed and sensitised. When selecting products, they tend to make more conscious decisions and attach greater importance to ingredients and their origins. As a result, many consumers are actually prepared to pay more for regional and hand-made products. The increase in out-of-home consumption and the desire for more convenience has lead to a rising demand for individual beverages in light-weight packaging and smaller
batches. Furthermore, the share of consumers that belong to the 50+ generation is higher than average in the field of beverages, with almost 40 percent1. In future, these Best Agers will become more and more important as a target group for beverage suppliers. Low-calorie, high-quality and healthy beverages are extremely popular. At the same time, the Silver Generation expects packaging to be designed in a way that makes them easy to open and just as easy to reseal.
consciously choosing healthier, regional, fair trade and organic products. Beverage manufacturers and packagers are reacting to customer demands with intelligent technologies, machines and equipment that conserve resources as well as with recyclable materials that can be used in closed cycles. Global beverage brands, such as Coca-Cola
and Pepsi, are banking on sustainable raw materials and one hundred percent recyclability when it comes to primary and secondary packaging. By 20252 – 2030 at the latest – Coca-Cola, for example, aims to return one item of packaging to the recycling cycle for every item of packaging that is brought to market. The company also plans to make every
Beverage industry
Focus
Demands on the industry
Flourishing markets invariably promote more competition and intensify the pressure beverage manufacturers are already under; these face fluctuating prices for raw materials as well as a considerable price competition in the food retail trade. This calls for energy-efficient, resource-conserving and flexible solutions for a closed circular economy. The beverage industry needs to be able to react to the continually changing demands of consumers and trade by providing a variety of products in increasingly shorter intervals. This requires continuous, new product modifications as well as new developments, combined with specific marketing measures for different target groups. In this area, digital printing provides maximum flexibility. Marketing strategies can be implemented over night, without having to worry about first using up bottle labels currently in stock. The printing process can be used on the new virgin PET as well as on rPET, and uses inks that can be removed from the PET without any residue during recycling. The beverage industry as well as the associated process and packaging industries are excellently positioned to meet these rising challenges, and offer numerous innovations with regard to machine availability, production and process optimisation as well as the use of digital solutions and Industry 4.0 measures. These will be exhibited at the upcoming interpack, which will take place in Düsseldorf from 7 to 13 May 2020. A total of 1,544 exhibitors have confirmed that they will be presenting solutions for the beverage industry – including the latest developments along the entire machine and equipment value chain, from various types of containers to materials and recycling. Hall 13 is a key area.
Sustainable products and packaging
When it comes to products and packaging, more and more consumers are paying closer attention to sustainability aspects, and are
2. Flexible format changes in just ten minutes combined with modern product-flow management ensure that bottles can be packaged in a more flexible and user-friendly manner. Photo: Sidel
3. The field of beverage packaging and processes is an important component of interpack 2021. Hall 13 is a key area. Photo: Messe Düsseldorf, Constanze Tillmann
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Focus bottle fully recyclable. In 2019, the beverage giant presented the first sample bottle, which is made of 25 percent food grade ocean plastic. In the course of this partner project between Ioniqa Technologies, Indorama Ventures, Mares Circulares (Circular Seas) and the Coca-Cola Company, an initial 300 bottles have been produced, with the aim of illustrating the potential of “enhanced recycling”. According to company statements, this innovative method is to ensure that in future, used plastic – regardless of its quality – can be turned into high-quality plastic. “These enhanced recycling technologies3 are tremendously exciting. And not just for us, but for the entire industry as well as society. They are accelerating our prospects of a closed reusable materials cycle for plastic. That’s why we are investing in these technologies,” says Bruno van Gompel, Technical and Supply Chain Director at Coca-Cola in Western Europe, when asked to explain Coca-Cola’s commitment.
Holistic recycling
ve beverages such as fruit juices. The recyclable PET bottle is made out of 100 percent recyclate and is equipped with the FreshSafe PET barrier solution. This ensures that fruit juices and spritzers have an up to ten times longer shelf life compared to uncoated plastic bottles. A wafer-thin glass coating makes this possible, preventing oxygen from entering the bottle and carbon from escaping. 4. Coca-Cola bottle made out of ocean plastic. Photo: Coca-Cola Germany
“Beyond Juice is more than just a fruit juice bottle; it is our tangible answer to the challenges the beverage industry currently faces. In light of the current discussion on plastics, environmentally friendly and practical solutions are becoming more and more important,” says Philipp Langhammer, Product Manager Barrier Technology at KHS Corpoplast. The label area is particularly small; this allows sorting facilities to identify bottles as PET bottles and thus recycle them without
problems. The right glue furthermore ensures that labels can be removed easily, and prevents contamination during the recycling process. “The seal on the label allows consumers to take the truly excellent recyclability into account when making their purchasing decisions at the supermarket,” emphasises packaging engineer Julian Thielen, who works for Interseroh, an environmental services provider. When sold in batches such as six packs, no foil is used; instead, the bottles are held together by glue dots, which can be removed easily during recycling. “By eliminating the surrounding foil, we have further reduced packaging waste by up to 90 percent,” says Philipp Langhammer.
Energy-efficient plants
Sustainable product solutions need smart production processes that increase energy efficiency during production, lower carbon emissions in the long term and reduce material and resource consumption. Digital interconnectivity and monitoring help optimise product quality and plant availability. Next generation bottle fillers, for example, require up to 20 percent less energy, and at the same time reduce carbon emissions by up to 50 percent – all thanks to optimised
The Krones group’s MetaPure recycling facilities are one example of enhanced recycling technologies. These facilities can recycle between 150,000 and 200,000 tonnes of PET bottles per year – in various material qualities, including food grade PET. The objective is to ensure that beverage bottles and other plastic packaging can be recycled completely, including their materials. Krones subsidiary Dekron presents another successful example: the DecoType Select direct printing machine. The machine can print on containers made out of 100 percent rPET using ink that can be removed from the PET without any residue during recycling.
100 % rPET
At the end of 2019, German system provider KHS first presented its packaging development that focuses on the entire life cycle to the public. The aptly named Beyond Juice is a new bottle development for sensiti-
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5. A camera controls the impact of bubbles and foam during the bottling process, which helps prevent product losses. Photo: KHS GmbH
optimise the production process whilst at the same time significantly reducing operating and maintenance costs. “To achieve this, we have developed cyber-physical systems that allow the valves themselves to find the best way to fill a certain container with a certain beverage – in the most efficient manner and as quickly as possible,” says Jochen Ohrem, Expert of R&D Management at KHS, explaining the new development. When learning, the valve focuses on self-configuration, analysis, self-diagnostics and, finally, self-optimisation.
Augmented Reality
6. The beverage industry is among the most important sales markets for packaging machines. Photo: KHS GmbH
interpack exhibitor Krones AG also uses viable technologies. The German group offers its customers 24/7 support provided by service specialists, using remote support to troubleshoot and resolve problems should unscheduled downtimes and short-term difficulties occur. In addition to conventional support by phone, plant operators can also request augmented reality support. This option uses smart glasses, which give the support specialists virtual, on-site access. However, Krones banks on prevention to ensure that one day, downtimes will be a thing of the past. The data-based system
is able to identify and resolve weaknesses in the production process at an early stage. Support specialists continuously monitor the production process; they access the machine’s data from the outside, notify users of emerging problems in due time and guide plant operators through the troubleshooting and resolution process should worst come to worst.
Beverage industry
Focus
Autonomous production is the future
Innovations like these, and the many others that will be exhibited at interpack 2021, prove that smart factories are no longer visions of the future but are already a reality today. We do not need a crystal ball to predict that cyber-physical systems (CPS) will be a dominating presence in the future of beverage production. Unaided by humans, these systems independently control production and processes, share information among one another, and plan and trigger actions independently. This is certain to affect operation processes in companies, but it won’t stop there. We can expect this new technology to include partners, suppliers, warehouses and customers, which will all be connected to one another.
vacuum pumps. “We have installed pressure sensors in every single filler valve. These sensors seamlessly identify any deviations from set values as well as breakages,” says Manfred Härtel, Product Manager Filling at KHS, explaining the automated processes used in the Innofill Glass DRS bottle filler. A camera-assisted controller monitors the high-pressure injection system and regulates the development of foam, which in turn reduces product losses by up to 50 percent. The use of process warmth combined with a lower water consumption during cleaning also have a positive impact on the machine’s energy balance and reduce production costs.
Artificial intelligence
At the end of 2019, the Ende group introduced the prototype of a self-learning filling valve to the public. Aided by artificial intelligence, the valve is expected to
7. Dekron’s DecoType Select can print on bottles made of virgin PET as well as rPET. Photo: Matthias Jeserer, Krones AG
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Focus Ci sono buone prospettive per l’industria mondiale delle bevande. Lo dimostrano i dati dell’istituto di ricerche di mercato britannico Euromonitor International e della VDMA, associazione dei costruttori tedeschi di macchine per l’industria alimentare e degli imballaggi, secondo cui, nel 2018, sono stati consumati nel mondo 947 miliardi di litri di bevande. Entro il 2023 si prevede un ulteriore aumento della domanda, del 16,3 percento, a oltre mille miliardi di litri (1.101 miliardi di litri).
SETE DI INNOVAZIONE Melanie Streich
I
nsieme alla crescita della popolazione mondiale aumenta anche la vendita di bevande. L’incremento è particolarmente evidente nelle economie emergenti, ovvero negli stati BRICS. Vi rientrano, tra l’altro, Asia, America Latina o Africa, dove è molto alta l’esigenza della popolazione di recuperare terreno sul fronte dei consumi.
Cifre dell’export in crescita
Di conseguenza cresce anche la domanda di macchine riempitrici a livello mondiale. Secondo i dati della VDMA, nel 2018 le esportazioni nel mondo di macchine riempitrici e tappatrici hanno superato il valore di 7,4 miliardi di Euro, con un aumento rispetto all’anno precedente del 3,6 percento. Il settore delle bevande ne rappresenta una parte molto significativa. Il campione mondiale delle esportazioni è la Germania, dove nel 2018 il valore dell’export per macchine riempitrici e tappatrici ha superato i 2,3 miliardi di Euro. Tale cifra equivale a una crescita del cinque percento rispetto all’anno 2017. Segue al secondo posto l’Italia, con un valore delle esportazioni di oltre 1,4 miliardi di Euro. L’aumento modesto rispetto all’anno precedente è pari solo allo 0,3 percento.
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La bottiglia “Beyond Juice” è disponibile anche come confezione senza pellicola avvolgente. Grazie alla soluzione d’imballaggio Nature MultiPackTM le bottiglie vengono tenute insieme da punti adesivi forti e sicuri ma facilmente staccabili. Foto: KHS GmbH
Industria del beverage
La produzione tedesca di sistemi di riempimento per bevande ha raggiunto nel 2018 un valore di 2,2 miliardi di Euro (più 1 percento), nello stesso periodo quella relativa alle macchine per la produzione di bevande si attestava a 552 milioni di Euro – un aumento del 6,7 percento rispetto all’anno precedente.
Mutate condizioni di consumo
Cresce nel mondo il consumo di bevande, ma non solo, cambia al tempo stesso anche il modo in cui si consuma. Sono aumentate le esigenze dei consumatori per quanto riguarda la qualità e la sostenibilità dei prodotti. I clienti sono sia ben informati, sia sensibilizzati. La scelta dei prodotti è più consapevole e si attribuisce maggiore importanza agli ingredienti e alla loro provenienza. Molti sono quindi disposti a pagare di più per prodotti regionali o fabbricati artigianalmente. Con l’aumento dei consumi fuori casa e la richiesta di una maggiore praticità è aumentata la domanda di bevande individuali in confezioni leggere e contenitori più piccoli. Inoltre, con quasi il 40 percento, la quota di consumatori della generazione over 50 nel settore bevande è1 superiore alla media. In futuro, questo gruppo target dei “best ager” avrà un’importanza sempre maggiore anche per i fornitori di bevande. Sono richieste bevande ipocaloriche, sane e di alta qualità. Allo stesso tempo, le confezioni devono essere realizzate in modo tale da essere facili da aprire per la generazione silver e altrettanto facili da richiudere.
L’industria delle bevande è uno dei mercati di sbocco principali per le macchine di confezionamento. Foto: KHS GmbH
Richieste nei confronti dell’industria
Un mercato fiorente alimenta sempre la concorrenza e inasprisce la pressione sui produttori di bevande, che sono chiamati a far fronte sia all’oscillazione dei prezzi delle materie prime sia anche a una notevole concorrenza sui prezzi nel retail alimentare. Servono soluzioni efficienti sotto il profilo energetico, capaci di risparmiare risorse e flessibili per un’economia circolare chiusa. L’industria delle bevande deve essere in grado di reagire con maggiore frequenza alla domanda sempre mutevole dei consumatori e del commercio con una grande varietà di prodotti. Servono pertanto modifiche di prodotto sempre nuove così come nuovi sviluppi e misure di marketing specifiche per diversi gruppi target. In questo contesto, la stampa digitale offre il massimo in termini di flessibilità. Essa permette di attuare strategie di marketing dall’oggi al do-
Cambi di formato flessibili in soli 10 minuti e una moderna gestione del flusso di prodotti garantiscono flessibilità e facilità d’uso nel confezionamento di bottiglie. Foto: Sidel
mani, senza dover prima consumare le rimanenti scorte di etichette. Sia il PET vergine che il PET riciclato possono essere stampati con inchiostri che in fase di riciclo sono completamente rimovibili dal PET. L’industria delle bevande e le affini industrie di
processo e del packaging hanno tutti i requisiti per far fronte alle crescenti sfide, offrendo numerose innovazioni per quanto riguarda la disponibilità operativa, l’ottimizzazione della produzione e dei processi nonché l’impiego di soluzioni digitali e delle misure dell’Industria 4.0.
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Focus ced Recycling”. Secondo quanto affermato dal Gruppo, questi processi innovativi consentiranno in futuro di trasformare la plastica usata, di qualsiasi qualità, in materie plastiche di alta qualità. “Le tecnologie di riciclaggio ottimizzate3 sono estremamente avvincenti. E non solo per noi, ma per l’intera industria e per la società. Esse accelerano la prospettiva di un ciclo dei materiali chiuso per la plastica. Ecco perché investiamo in questa tecnologia”, dichiara Bruno van Gompel, Technical and Supply Chain Director, Coca-Cola Europa occidentale, chiarendo l’impegno di Coca-Cola.
Riciclaggio globale
Assistenza con realtà aumentata: gli smart glasses offrono un supporto immediato in caso di malfunzionamento degli impianti. Foto: Matthias Jeserer, Krones AG
L’appuntamento è alla prossima edizione dell’interpack, in programma dal 7 al 13 maggio 2020 a Düsseldorf. In tutto sono 1.544 gli espositori che hanno annunciato di voler presentare soluzioni per l’industria delle bevande – tra queste gli sviluppi più recenti dell’intera catena del valore di macchine e impianti, dai tipi di contenitori, ai materiali e al riciclo. Uno dei fulcri è costituito dal padiglione 13.
al 25 percento con plastica riciclata recuperata dal mare e adatta all’uso alimentare. In questo progetto, risultato di una partnership tra Ioniqa Technologies, Indorama Ventures, Mares Circulares (Circular Seas) e The Coca-Cola Company, sono state prodotte per ora 300 bottiglie chiamate a illustrare il potenziale delle tecnologie di riciclaggio ottimizzate, il cosiddetto “Enhan-
Costituiscono un esempio di tecnologie di riciclaggio ottimizzate gli impianti di riciclo MetaPure del gruppo imprenditoriale Krones, che consentono di riciclare da 150.000 a 200.000 tonnellate di bottiglie in PET all’anno – ottenendo materiali di qualità diverse fino al PET food grade per l’uso alimentare. L’obiettivo è rendere possibile il completo riciclo di bottiglie per bevande e di altri imballaggi in plastica insieme a tutti i materiali che contengono. Un esempio positivo è fornito da Dekron, società affiliata di Krones, con la macchina per la stampa diretta DecoType Select. La macchina è in grado di stampare contenitori realizzati al 100% da rPET con inchiostro che nel processo di riciclo è completamente rimovibile.
Sostenibilità nel prodotto e nella confezione
Sempre più consumatori badano alla sostenibilità del prodotto e della confezione e scelgono consapevolmente prodotti più sani, regionali, del commercio equo e solidale o bio. Le aziende di produzione e confezionamento di bevande reagiscono alle richieste dei clienti con tecnologie intelligenti, macchine e impianti capaci di risparmiare risorse e materiali riciclabili utilizzabili a ciclo chiuso. Marchi di bevande globali, come Coca-Cola o Pepsi, scommettono sull’utilizzo di materie prime rinnovabili e sulla riciclabilità al 100% degli imballaggi primari e secondari. Coca-Cola, ad esempio, a partire dal 2025 e al più tardi a partire dal 2030, per ogni confezione venduta sul mercato a livello mondiale intende riportarne una nel circuito di riciclo e rendere tutte le bottiglie integralmente riciclabili. Nel 2019 la multinazionale delle bevande ha presentato il primo campione di bottiglia realizzata
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Il settore degli imballaggi e dei processi per bevande rappresenta una parte importante dell’interpack 2021. Uno dei fulcri è costituito dal padiglione 13. Foto: Messe Düsseldorf, Constanze Tillmann
100% rPET
A fine 2019, il fornitore tedesco di sistemi KHS ha presentato al pubblico un’innovazione nel settore del packaging che pone l’attenzione sull’intero ciclo di vita. Il nome del nuovo concetto di bottiglia per bevande sensibili, quali i succhi, è ‘Beyond Juice’. La bottiglia in PET riciclabile è realizzata al 100 percento da materiale riciclato ed è dotata del rivestimento barriera FreshSafe-PET, grazie al quale la durata di conservazione di succhi e bevande a base di acqua gassata può essere fino a dieci volte superiore a quella garantita da bottiglie in plastica non rivestite. Il rivestimento è costituito da uno strato sottilissimo di vetro, che impedisce quindi la penetrazione di ossigeno nella bottiglia e previene la fuoriuscita del CO2. “Con ‘Beyond Juice’ forniamo risposte concrete alle sfide dell’industria delle bevande, come dimostra l’esempio della bottiglia per il succo. Anche alla luce degli attuali dibattiti sulla plastica, cresce l’importanza di soluzioni pratiche rispettose dell’ambiente”, afferma Philipp Langhammer, product manager per le tecnologie di barriera presso KHS Corpoplast. Affinché la bottiglia possa essere riconosciuta negli impianti di selezione come bottiglia in PET ed essere riciclata senza problemi, la superficie di etichettatura è stata mantenuta piuttosto piccola. Il giusto adesivo assicura inoltre una facile separazione dell’etichetta e previene le impurità nel processo di riciclo. “Grazie al marchio riportato sull’etichetta, il consumatore ha la possibilità di far incidere l’ottima riciclabilità delle bottiglie sulla propria decisione d’acquisto quando si trova di fronte allo scaffale del supermercato”, sottolinea Julian Thielen, packaging engineer del fornitore di servizi ambientali Interseroh. Nelle confezioni, come ad es. quelle da sei bottiglie, si rinuncia all’impiego di pellicola. Le bottiglie vengono invece tenute insieme da punti adesivi, anch’essi facilmente rimovibili nel processo di riciclo. “Con l’eliminazione della
pellicola avvolgente contribuiamo a ridurre ulteriormente i rifiuti di imballaggio fino al 90%”, sostiene Langhammer.
Impianti a risparmio energetico
Per attuare soluzioni di produzione sostenibili servono processi di produzione intelligenti, che consentano un aumento dell’efficienza energetica nella produzione, una riduzione delle emissioni di CO2 sul lungo periodo e una riduzione del consumo di materiale e di risorse. Grazie alla rete e al monitoraggio digitale è possibile ottimizzare la qualità dei prodotti e incrementare la disponibilità operativa degli impianti. Pompe del vuoto ottimizzate consentono, ad es., alle riempitrici per bottiglie di vetro di ultima generazione di ridurre i consumi energetici del 20 percento e, allo stesso tempo, di ridurre le emissioni di CO2 fino al 50 percento. “In ogni singola valvola di riempimento sono installati sensori di pressione, che rilevano costantemente gli scostamenti dai valori teorici e le rotture di vetro”, spiega Manfred Härtel, product manager Filling presso KHS, a proposito dei processi di automazione della riempitrice Innofill Glass DRS. Un sistema di regolazione dell’iniezione ad alta pressione, guidato da telecamera, riesce a controllare e a regolare la formazione di schiuma in modo da ridurre fino al 50% le perdite di prodotto. Anche l’utilizzo del calore di processo e un minore consumo idrico nel lavaggio possono incidere positivamente sul bilancio energetico delle macchine e ridurre i costi di produzione.
Intelligenza artificiale
A fine 2019 il Gruppo ha presentato al pubblico il prototipo di una valvola di riBottiglia Coca-Cola, realizzata con plastica riciclata dal mare. Foto: Coca-Cola Deutschland
Industria del beverage
Dekron DecoType Select permette la stampa digitale di bottiglie realizzate sia in PET vergine che in rPET. Foto: Matthias Jeserer, Krones AG
empimento con autoapprendimento. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale dovrebbe permettere di ottimizzare il processo di produzione e ridurre sensibilmente l’onere di controllo e di manutenzione. “A questo scopo abbiamo sviluppato sistemi ciberfisici, grazie ai quali la valvola di riempimento scopre da sola il modo ottimale e più rapido per riempire un determinato contenitore con una determinata bevanda”, spiega Jochen Ohrem, Expert of R&D Management presso KHS, presentando l’innovazione. Gli elementi cruciali dell’apprendimento sono autoconfigurazione, analisi, autodiagnosi e infine auto-ottimizzazione.
Realtà aumentata
Anche Krones AG, altra azienda espositrice all’interpack, ricorre a tecnologie all’avanguardia. Grazie al Remote Support, in caso di fermi macchina non previsti o difficoltà di breve periodo, i clienti del gruppo tedesco sono assistiti 24/7 da tecnici dell’assistenza nella ricerca ed eliminazione dei guasti. In aggiunta al supporto telefonico gli utilizzatori degli impianti possono ricorrere all’assistenza con realtà aumentata, che impiega cosiddetti smart glasses e portano il tecnico dell’assistenza virtualmente sul posto. Per evitare i fermi macchina, Krones punta sulla prevenzione. Sulla base dei dati è possibile rilevare ed eliminare precocemente le criticità nel processo di produzione. I tecnici dell’assistenza monitorano costantemente il processo di produzione accedendo dall’esterno ai dati della macchina, segnalando tempestivamente problemi imminenti e all’occorrenza guidando l’utilizzatore dell’impianto attraverso la procedura di analisi ed eliminazione del guasto.
Futuro: produzione autonoma
Simili innovazioni e molte altre soluzioni che si potranno scoprire all’interpack 2021 dimostrano chiaramente che la Smart Factory non è un’utopia, ma che oggi è già una realtà. Non serve la sfera di cristallo per predire che i sistemi ciberfisici (CPS) avranno un grande impatto sul futuro della produzione di bevande. Indipendentemente dall’uomo controllano autonomamente la produzione e i processi, s’informano reciprocamente, pianificano autonomamente le azioni e le attivano. Questa tecnologia non inciderà solo sui processi operativi dell’azienda stessa, ma si estenderà anche ai partner, ai fornitori, agli addetti allo stoccaggio e ai clienti, che saranno tutti collegati in una rete.
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Dossier I robot sono il ponte che incarna tutto quello che è il movimento dell’Industria 4.0 e gli elementi che meglio rappresentano la trasformazione delle aziende. Inoltre, la robotica oggi è sempre più agile e, quindi, diventano interessanti anche industrie “leggere” come il packaging, il food e il beauty.
ROBOTICA E AUTOMAZIONE le sfide per l’integrazione
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l mercato dei robot a livello globale nel 2018 ha segnato un fatturato di 16,5 miliardi di dollari, con una crescita media annua del 12% stimata dal 2020 al 2022 e con il 14% in più di installazioni in Europa (fonte: World Robotics 2019 report). Per quanto riguarda i cobot, le installazioni annuali aumentano del 23% ogni anno. Questi i dati presentati a Milano in occasione della tavola rotonda “Robot e automazione” organizzata da Messe Frankfurt Italia, in vista di SPS Italia, fiera di riferimento per l’automazione industriale che si svolgerà a Parma dal 26 al 28 maggio 2020.La Germania è il quinto mercato mondiale e il primo in Europa, seguita da Italia e Francia. Settori industriali di impiego della robotica sono: per il 29% i componenti automotive; per il 24% l’industria dei metalli e della plastica; per il 19% l’industria automotive; per il 12% il food; il 9% pharma e beauty e il 7% in altri settori. 9837 robot industriali venduti in Italia nel 2018 mostrano un aumento del 27% rispetto al 2017. Questo trend positivo mostra come l’Italia nel 2018, pur dopo un 2017 di crescita record (+20%), abbia presentato un consumo con va-
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lore 4,5 volte superiore la media del mondo; 2 volte la media europea e del Nord America e 27 volte la media dell’Asia. La nostra nazione torna nella classifica mondiale al 7° posto per consumo di robot e al 9° posto per densità di robot per addetti (4° posto in Europa). L’esponenziale crescita dei paesi asiatici ha fatto arretrare le posizioni dei paesi europei. In Italia la suddivisione dei settori industriale per impiego di robot vedono al primo posto l’industria dei metalli con il 26%, mentre l’automotive con l’11%.
Il posizionamento italiano
L’uso della robotica ha portato a implementare nuove lavorazioni che non erano utilizzate in ambito tradizionale. In base all’analisi dei dati International Federation of Robotics elaborati da Fondazione Edison, nel tessile, abbigliamento, pelli e calzature, l’Italia si posizione seconda dopo la Cina per uso di robot, così come nell’industria di legno e mobili; per alimentari, bevande e tabacco al 4° posto; mentre per metalli e macchinari al 5° posto. Dall’intervista realizzata su un campione di
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aziende, membri del comitato scientifico SPS e appartenenti per lo più ai comparti packaging e produttori di macchine, l’88% di queste ha affermato di utilizzare la robotica tradizionale; solo il 19% usa la robotica collaborativa. Alcune aziende utilizzano entrambi i tipi. Attualmente circa il 13% di queste aziende non impiegano la robotica e non sappiamo se pianificheranno tale implementazione o meno, ma al momento non hanno interesse a farlo, per natura della tipologia di azienda o di prodotto. La robotica collaborativa è un tema di interesse, ma non è ancora ai livelli di diffusione della robotica tradizionale.
Principali utilizzi dei robot e dei tool correlati
Ma quali sono le principali operazioni che vengono affidate ai robot? Innanzitutto, l’asservimento di macchine e utensili (31%), l’assemblaggio (31%), il pick-up dei prodotti e l’handling di piccoli prodotti o manufatti anche complessi che devono essere montati nelle linee ed infine la pallettizzazione. È dunque soprattutto il
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mondo del packaging ad usare questi sistemi per realizzare ciò che successivamente servirà nell’ambito della logistica. Anche i tool hanno un ruolo importante in quanto parlando di robotica non si parla soltanto di braccio robotico, ma è essenziale considerare la parte del controllo e i tool che vengono utilizzati in correlazione, come i cordoni, i cilindri, le mani da presa meccaniche e i motori di calcolo. In particolare, le aziende interessate affermano che proprio i tool sono un elemento critico anche per la robotica collaborativa, cioè avere dei robot che sono collaborativi, ma non possedere utensili collaborativi nel vero senso del termine, limita in qualche modo la capacità di integrare l’uso del robot con le attività produttive. Pensiamo ad esempio ai motori di calcolo, che assumono un ruolo fondamentale, in quanto oggi per far eseguire delle operazioni complesse, è necessaria l’integrazione dell’intelligenza artificiale nel mondo della robotica. Tool come i computer, sistemi di calcolo molto potenti, consentono di poter raccogliere e elaborare dati, interagire con il “gemello” digitale e riuscire in qualche modo a fare delle predizioni. Al classico controllo, quindi, va aggiunta una serie di altre informazioni che richiede una potenza di calcolo importante considerata come un accessorio, un tool in qualche modo integrato con il robot. Il 75% delle aziende intervistate afferma di non impiegare solamente la robotica, ma sta iniziando o ha già iniziato ad utilizzare in modalità avanzata la robotica integrata con l’intelligenza artificiale. Nasce l’esigenza nelle aziende intervistate di aumentare le competenze del proprio personale interno sulla programmazione dei robot (automazione, motion, visione, sviluppo software e interfacce), ma nello stesso tempo aggiungere competenze digitali (e-learning, protezione dati e contenuti, intelligenza artificiale e integrazione ai dati e identità digitali). Il 25% dichiara di non avere in essere progetti AI.
plesso il processo e quindi è importante semplificarlo in qualche modo. Non di meno interessante è il tema della sicurezza dell’interazione fra l’uomo e la macchina. Infine, trovare dei linguaggi comuni per chi è stato abituato per anni a usare solamente automazione meno complessa, passare alla robotica molto spesso è uno step difficile, dovuto a una diversità di programmazione e di interazione. L’idea allora è quella di provare a lavorare nell’integrazione tra due mondi che molto spesso “parlano” lingue completamente diverse. Ci sono ancora dei limiti legati a certe operazioni che un robot può eseguire e quindi migliorare questo tipo di rapporto dinamica-precisione è essenziale. Altri ostacoli sono collegati alla difficoltà di pensare a investimenti in robotica allo scopo di mantenere produzioni industriali elevate nei paesi con alto costo del lavoro.
Nel settore confezionamento
In ambito packaging, le maggiori aziende produttrici di linee di confezionamento hanno integrato piattaforme robotizzate nelle macchine, non soltanto a livello meccanico, ma realizzando un’integrazione funzionale. Spesso gli stabilimenti produttivi non sono progettati in termini di spazio per accogliere impianti automatizzati e quindi la robotica in molti casi, grazie
alla flessibilità di layout e di configurazioni, permette di superare dei vincoli proprio di spazio. Come detto, uno step successivo è quello dell’intelligenza artificiale: per alcuni produttori questo concetto è già una realtà presente nelle macchine, sia sottoforma di piattaforme di computer vision sia di sistemi integrati AI. I benefici dell’utilizzo della robotica si percepiscono quando si arricchisce un sistema robotico con tutto l’ecosistema che costituisce la macchina. I robot collaborativi in questo momento non trovano ancora piena applicazioni sulle linee di confezionamento, ma si stanno pensando a possibili soluzioni per operazioni o funzioni accessorie.
Sfide e limiti
Tra le richieste maggiori delle industrie, vi è quella di avere a disposizione robot più economici: il costo di questi investimenti è infatti ancora alto, inoltre si richiede di aumentare portata e velocità. Altra sfida che attende i produttori di robot è potenziare tutti i meccanismi di interazione uomo-macchina che non riguardano soltanto la robotica collaborativa ma anche la capacità dell’operatore di addestrare i robot e istruirlo affinché una volta istallato possa eseguire operazioni in base ai comandi. Gli intervistati raccontano che è ancora com-
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Dossier ABB INTERLOCUTORE UNICO PER PACKAGING E LOGISTICA Nell’industria del packaging il ricorso a sistemi di automazione e di robotizzazione è sempre più frequente nei diversi passaggi della filiera produttiva. L’utilizzo del robot nelle linee di packaging Le aree di applicazione in cui ABB propone i suoi prodotti sono molteplici e riguardano più segmenti all’interno del ciclo produttivo. La prima area in cui può esserci l’utilizzo di una macchina ABB è il confezionamento primario che, per intenderci meglio, corrisponde all’operazione di presa di un prodotto non ancora confezionato per dargli una “prima casa” in cui stare. Questa può concretizzarsi in oggetti differenti a seconda del tipo di prodotto utilizzato: ad esempio un astuccio, un termoformato, un flow pack. I robot però sono presenti anche nell’imballaggio secondario, cioè nel posizionare un prodotto confezionato in una scatola da spedizione. Infine c’è una terza area in cui ABB mette a disposizione le proprie conoscenze: quella in cui la scatola di spedizione può essere manipolata e posizionata su un pallet. La grande versatilità dei robot però li rende utilizzabili anche in altre applicazioni accessorie, ma non per questo meno importanti. Come nel caso della depallettizzazione o direttamente lungo il processo produttivo. Applicazioni già realizzate da ABB sono ad esempio il taglio
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della cagliata, il porzionamento delle merendine, o ancora l’incisione del pane. Tutto questo si traduce in una crescente attenzione da parte dell’industria alle soluzioni robotizzate. La robotica ABB sposa la logistica Anche nel mondo della robotica si afferma la tendenza a ricomporre le filiere, cercando di accorpare il più possibile le logiche e le responsabilità. Questo per avere un numero di interlocutori minore e in grado di intervenire lungo tutto il processo automatizzato, rendendo sicuramente il tutto più omogeneo e facile da gestire. In questa logica si è inserita la decisione di ABB di acquisire un player importante nel campo della logistica, scelta strategica che le consente di avere una posizione unica nel settore, anche in considerazione del fatto che sempre più spesso le aziende
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si rivolgono verso soluzioni di automazione robotica, per incrementare l’efficienza e la flessibilità dei loro magazzini e centri di distribuzione. Grazie all’esperienza acquisita a livello globale in settori che spaziano dall’e-commerce al retail, dalla GDO alle poste, ABB è in grado di supportare utilizzatori finali e integratori, fornendo soluzioni modulari e quindi scalabili che risultano oltretutto essere più flessibili e semplici da gestire, con tempi di installazione ridotti e con la possibilità di modificarne la destinazione di uso a seconda delle necessità. Al mercato questa scelta porta indubbi benefici sotto gli aspetti della razionalità: con questa nuova opportunità offerta, integratori e utilizzatori possono ora contare su un unico partner per tutti gli addendi che compongono la catena del packaging, anche dopo il packaging inteso in senso stretto, fino ad arrivare alla preparazione dell’ordine da inviare al cliente finale. Con tutti i vantaggi diretti e indiretti che ne conseguono in materia di rapidità, efficienza e flessibilità.
SICK SISTEMI MOTORFEEDBACK PER SERVO DRIVE INTELLIGENTI
La nuova famiglia EDS/EDM35 di SICK offre massima precisione per applicazioni altamente dinamiche. I costruttori di macchinari e impianti digitalizzati hanno bisogno di sistemi di azionamento elettrici che si integrino alla perfezione in contesti meccatronici all’avanguardia e che siano capaci di pensare e comunicare in modo autonomo. La gamma di sistemi motorfeedback con interfaccia HIPERFACE DSL di SICK fa esattamente questo. E in più, i sensori rotativi soddisfano tutti i requisiti riguardanti una funzionalità orientata all’applicazione, massima precisione e dinamica, e sicurezza certificata. La nuova famiglia EDx35 rappresenta la seconda generazione di sensori con tecnologia digitale HIPERFACE DSL a cavo singolo e, ancora una volta, innalza il livello di performance raggiunte dalla sensoristica SICK. Come già noto, i sistemi motorfeedback singleturn e multiturn con interfaccia digitale HIPERFACE DSL offrono la tecnologia necessaria per rilevare e salvare dati di esercizio e di processo direttamente sull’azionamento per poi trasmetterli tramite il cavo motore a sistemi di automazione o ad applicazioni di condition monitoring. Informazioni sulla temperatura nel motore o nell’area circostante, sulla velocità e sul valore di tensione di alimentazione consentono di monitorare lo stato del sistema di azionamento durante il suo esercizio, di analizzarlo e documentarlo mediate istogrammi nonché di sfruttare le informazioni a scopi di manutenzione preventiva, ad esempio impostando delle soglie di allarme personalizzate. Con le nuove EDS/EMD35 salgono a quattro le famiglie di prodotti che SICK mette a disposizione per quanto riguarda i sistemi motorfeedback digitali a singolo cavo. EDS/EDM35: il sistema motorfeedback per sistemi servo drive Con appena 36mm di diametro, i nuovi sistemi motorfeedback singleturn e multiturn EDS/EDM35 rappresentano il top di gamma per i motori di taglia 40. Il sistema ottico ridondante raggiunge una risoluzione singleturn di 24 bit, il massimo che un servodrive possa elaborare senza perdite dovute a rumore elettrico. Come tutti gli altri sistemi motorfeedback digitali di SICK, anche questa serie realizza meccanicamente la funzionalità multiturn di 4.096 rotazioni senza batteria tampone, e pertanto è esente sia da usura che da manutenzione. Robustezza nei confronti di shock e vibrazioni, alta accuratezza e risoluzione di 24 bit in un unico design: EDx35 risulta vincente in qualsiasi applicazione dinamica, anche nel mondo del packaging e del machine tool.
TIESSE ROBOT
DUE NUOVI ROBOT AD ALTE PRESTAZIONI L’azienda di Visano, in provincia di Brescia, lancia due importanti novità di prodotto: il robot antropomorfo KAWASAKI RS13 e il nuovo Robot SCARA TOSHIBA THE600 ad alta velocità in isola di manipolazione con controllore TS5000. Nell’ottica del costante sviluppo che Kawasaki apporta ai suoi innovativi prodotti è stato presentato il nuovo robot antropomorfo RS13, che si colloca come riferimento sul mercato per quanto riguarda le peformances in termini di velocità, ripetibilità e design: aspetto, quest’ultimo, che permette di avere una macchina con dimensioni compatte ed una protezione di tutto il braccio di grado IP67; sarà caratterizzato inoltre da una velocità di rotazione del sesto asse di 730 gradi al secondo e da una ripetibilità di posizione di +-0,03 mm. Il robot sarà commercializzato nella tarda primavera e verrà collegato ad un nuovo controllore della serie F, che rappresenterà esso stesso un nuovo punto di riferimento, quando a flessibilità, sul mercato. È prevista, a fine anno 2020, anche l’introduzione di un nuovo modello che avrà portata di 25 Kg e che riprenderà i medesimi concetti applicati al RS13, pure avente come prerogativa una velocità di rotazione del sesto asse di 730 gradi al secondo e una ripetibilità di posizione di +o-0,03 mm. Kawasaki RS13, frutto della ricerca e dell’innovazione del colosso giapponese, è destinato come il recente robot RS7 a rappresentare il bench-mark nel mercato internazionale della robotica; è commercializzato e proposto in Italia da Tiesse Robot, in quanto partner storico di uno dei più grandi costruttori di robot mondiali. L’adeguamento alle richieste emergenti del mercato, ha stimolato Toshiba ad ampliare la propria gamma di robot Scara, che Tiesse Robot propone sul mercato italiano, affiancando al modello ad alte prestazione THE400 un nuovo modello. Si tratta del “fratello maggiore” THE600, sempre dalle elevate prestazioni in termini di velocità e precisione di posizionamento, che rappresenterà a sua volta uno dei punti di riferimento sul mercato. Il robot è collegato al nuovo controllore TS5000, dotato di memoria espandibile tramite SD cart da 32GB e dei più comuni bus di campo per la comunicazione con le periferie. Sono disponibili due porte per gestire inseguimento su trasportatori e funzioni tipo PLC. La nuova configurazione vedrà anche il lancio del nuovo terminale di programmazione TP5000 con schermo touch da 7”, che renderà ancora più flessibile l’utilizzo del pacchetto e che sarà dotato di funzioni multilingua. Con il nuovo controllore sarà disponibile anche un nuovo software di programmazione off line TSAssist.
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Dossier
Dossier ABB E B&R
PRIMA SOLUZIONE COMPLETAMENTE INTEGRATA I robot ABB diventano una parte integrante del portfolio di automazione B&R.
SIEMENS CONNESSI ALLA MACCHINA L’utilizzo di robot accanto alla macchina utensile, sia per la movimentazione sia per l’elaborazione di compiti complessi, sta guadagnando sempre più terreno. Sulla base di questi presupposti, Siemens ha sviluppato la soluzione Sinumerik Integrate Run MyRobot. Obiettivo della suite è integrare un robot antropomorfo nel controllo numerico Sinumerik, in alcune situazioni attraverso un collegamento diretto tra controllori attraverso Profinet e nei casi più completi, comandando tramute azionamenti Sinamics S120 anche i motori con cui sono equipaggiate le macchine. Tutto il dialogo di comando tra CNC e robot è residente nel controllo numerico. Nel CNC è stato predisposto un ulteriore canale per la gestione completa dei 6 assi robot che sono quindi visibili direttamente sul pannello del controllo numerico insieme agli assi della macchina. Dalla stessa superficie operativa è quindi possibile visualizzare la diagnostica del robot. La soluzione prevede inoltre la programmazione del robot direttamente a bordo macchina, utilizzando lo stesso linguaggio ISO utilizzato per il programma pezzo. In questo modo, non è più necessario istruire uno specifico operatore per l’utilizzo del robot, in quanto lo stesso operatore di macchina sarà perfettamente in grado di programmarlo mediante il linguaggio ISO standard che già conosce. É disponibile, sempre da bordo macchina, l’acquisizione di passi programma robot attraverso l’auto apprendimento. Sinumerik Integrate Run MyRobot supporta anche i cicli tecnologici e la programmazione attraverso ProgramGuide, nativo nel sistema operativo Sinumerik Operate.
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B&R, parte della business Robotics& Discrete Automation di ABB, introduce i robot ABB come perfetto complemento delle sue soluzioni per l’automazione di macchina. I costruttori potranno acquistare il sistema di controllo delle macchine e i robot da un’unica fonte. B&R sarà inoltre tra i primi a disporre di un portfolio di prodotti per comunicazioni aperte e in tempo reale OPC UA su TSN. L’integrazione dei robot ABB con l’automazione B&R elimina il bisogno di controller dedicati, quadri separati e programmatori specializzati per la robotica. La nuova soluzione riduce inoltre la complessità delle applicazioni e delle installazioni e permette la sincronizzazione del robot con le altre parti della macchina. B&R presenta un portfolio completo di prodotti per una comunicazione aperta e con caratteristiche real-time garantite dalla combinazione OPC UA su TSN. Con i PLC della serie X20, i bus controller, i PC industriali e lo switchTSN, B&R apre la via a reti basate interamente su standard per realizzare macchine modulari e adattive. Lo standard aperto riduce una moltitudine di protocolli a uno solo – con una singola interfaccia di scambio dati tra tutti i nodi della rete, ovvero tra ogni dispositivo. Macchine e impianti diventeranno sostanzialmente più facili da progettare, installare e operare. Drive compatti decentralizzati per uno sviluppo più semplice Due azionamenti montati direttamente sul motore inediti saranno disponibili nello stand arancione. Le nuove unità meccatroniche ACOPOS motor, in particolare, agevolano lo sviluppo di macchine e impianti modulari. Con un range di potenza che va da 0.22 a 0.35 kW, i nuovi motori hanno un’occupazione veramente ridottissima: la versione più piccola misura solo 60x90 mm. Nonostante la loro dimensione compatta, sono dotati di un sofisticato servo azionamento completamente integrato che permette cicli di controllo fino a 50 µs.
TURCK BANNER SENSORI DI DISTANZA PER UN PROCESSO SENZA ERRORI Turck Banner Italia ha la soluzione per ottenere processi automatizzati fluidi e senza errori, con risparmio evidente di tempo e denaro. Si chiama Q4X il sensore laser di distanza, robusto e versatile. Ritmi produttivi sempre più pressanti stressano in generale i processi produttivi. Stress e problemi che si traducono spesso in fermo macchine, in partite di prodotti non perfette. Servono dunque rilevatori di standard ad alta precisione. Come il Q4X di Turck Banner Italia. Il sensore laser di distanza Q4X è disponibile con output in digitale e analogico (da 0 a 10 V o da 4 a 20 mA), e con IO-Link a bordo. Offre un campo di misura affidabile da 25 mm a 610 mm e rileva bersagli in un’ampia varietà di colori, materiali e superfici, oltre che ad avere ottime performance di rilevamento target trasparenti. Con la funzionalità DualMode (intensità + distanza), è l’ideale per applicazioni di verifica errori e consente i rilevamenti di oggetti trasparenti senza l’impiego di sfondo catarifrangente. Realizzato in una robusta scocca con grado di protezione IP69K in acciaio inossidabile,certificato UL e ECOLAB, è di semplicissima configurazione. Il dispositivo è solido e resiste a impatti meccanici, e vibrazioni estreme, dunque perfetto per ogni linea di produzione. Il display inclinato a quattro cifre permette una chiara lettura anche a distanza.
pronti per il montaggio e sono completi di vassoi per uso alimentare preinseriti all’interno. Il monitoraggio dell’altezza della pila di cartoni pieghevoli è fondamentale per assicurare che questa non si esaurisca causando fermi linea. Il controllo viene dunque affidato all’accuratezza del sensore Q4X, un sensore intelligente che può tenere conto delle modifiche nelle dimensioni dei cartoni e della velocità della macchina, oltre che dei frequenti cambi prodotto, per ridurre i tempi di preparazione e le operazioni richieste durante le transizioni.L’opzione Teach a due posizioni del sensore laser analogico Q4X è utilizzata per apprendere le condizioni “catasta massima” e “catasta esaurita”. È possibile anche effettuare regolazioni manuali per migliorare il risultato ottenuto. L’uscita analogica offre una misura in tempo reale dell’altezza della catasta. Ciò consente all’incartonatrice di disporre di più setpoint di “chiamata componenti”, senza dover spostare manualmente il sensore. Contare le bustine per tè su un nastro trasportatore I processi di produzione e controllo di merci confezionate stanno diventando sempre più complessi.
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Dossier Tra i vari tipi di imballaggi utilizzati vi sono superfici brillanti, lucide o altre ancora. Ad esempio superfici con materiali riflettenti, in più colori e con grinze quali pellicole di vario tipo vengono frequentemente utilizzate nel settore degli alimenti e bevande e possono causare letture non coerenti. In questa particolare applicazione, le bustine per tè si spostano su un nastro trasportatore prima di essere confezionate. Le singole bustine possono essere difficili da rilevare per molti sensori. Per assicurare che in una scatola vengano inserite le bustine di tè corrette, è importante verificare e contare le bustine mentre avanzano sul nastro trasportatore. Il sensore laser TurckBanner Q4X è in grado di rilevare accuratamente oggetti di più colori con super fici riflettenti o rugose, quali appunto le confezioni di bustine di tè. All’avanzare delle bustine di tè sulla linea, il sensore Q4X rileva in modo affidabile i prodotti multicolore. Il sensore Q4X assicura un rilevamento affidabile anche di oggetti più complessi, ad esempio componenti neri su sfondo nero. Il sensore laser Q4X assicura dunque un rilevamento affidabile con una risoluzione submillimetrica, facilmente visibile da più angolazioni. Il display assicura un’indicazione chiara e consente una facile configurazione, oltre a disporre di un indicatore dalla luce brillante per ottimizzare la visibilità del funzionamento del sensore.
Controllo dell’altezza di impilaggio di cartoni Infinite sono le applicazioni per le quali il Q4X di Turck Banner Italia è ideale. Tra le tante il Q4X è stato installato presso un impianto di produzione di cibi precotti, assemblati in cartoni di varie dimensioni. I cartoni pieghevoli vengono impilati
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Dossier PILZ SOLUZIONI DI SICUREZZA Nell’ambito delle applicazioni robotiche, Pilz garantisce un’ampia offerta sia di sensori che di sistemi configurabili di sicurezza. Per il controllo delle aree in sicurezza, sono disponibili due soluzioni tecnologiche: la prima sfrutta la tecnologia laser ed è rappresentata dal laser di sicurezza PSENscan, mentre la seconda si basa sulla tecnologia radar ed è integrata nel sistema radar sicuro LBK. Con PSENscan è possibile controllare e disegnare aree con angolo di apertura fino a 275° con la possibilità di introdurre dei filtri che permettono un miglior comportamento in caso di polvere e sporco. Da non dimenticare inoltre la possibilità di gestire la sostituzione del laser scanner tramite una memoria removibile che garantisce flessibilità e tempi di fermo ridotti. Nuova versione Master-Slave, PSENscan garantisce inoltre la possibilità di ottimizzare il cablaggio con il collegamento in cascata oltre ad avere un unico progetto per la realizzazione dell’applicazione. Collaborare in sicurezza Un numero crescente di aziende si sta muovendo verso una collaborazione sempre più spinta tra uomo e robot, ma ogni applicazione deve garantire un’interazione sicura secondo le norme vigenti.
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Fin dall’inizio Pilz ha partecipato alla creazione di Industrie 4.0, vi è quindi molta sensibilità sulle tematiche della quarta rivoluzione industriale, e tra queste la robotica collaborativa. Pilz nasce come azienda di componentistica di sicurezza e nel tempo si è sviluppata un’attività di Service che fornisce consulenza a costruttori ed End User per la realizzazione di macchine e impianti sicuri in conformità con le direttive e le norme applicabili. Le norme EN ISO 10218‑1 e 10218‑2 riguardavano in particolare i robot standard, ma due anni fa è stato pubblicato il Technical Specification ISO/TS 15066, in cui sono previsti 4 possibili modi operativi; i primi 3 utilizzabili anche con robot standard, mentre
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il quarto riguarda la collaborazione diretta uomo-macchina, dove urto e schiacciamento sono contemplati. In questo caso i robot devono avere funzioni di sicurezza atte a garantire il rispetto di valori di forza e pressione in base anche alla parte del corpo che può essere interessata. Con i servizi di consulenza Pilz supporta l’utente nella realizzazione dell’applicazione con analisi e definizione di soluzioni da implementare, cui segue una verifica di quanto fatto e un’ulteriore fase di validazione. Da anni Pilz lavora in questo settore e sempre più aziende iniziano a utilizzare robot in modalità collaborativa soprattutto per operazioni Pick&Place, e stiamo ricevendo molte richieste di supporto. La criticità maggiore si ha nell’approccio con utenti che hanno già investito in un robot collaborativo e che hanno ben definito la loro applicazione, e l’intervento di Pilz può portare anche a una consistente modifica del progetto iniziale, con l’introduzione di soluzioni di sicurezza inizialmente non previste o comunque ritenute non necessarie. Pilz non commercializza robot ma consulenza. Prima di acquistare un robot è necessario fare sempre uno studio di fattibilità e poi scegliere il robot che si ritiene più adeguato alla propria applicazione, diversamente si potrebbe correre il rischio di aver investito su un sistema che non è applicabile nelle modalità che erano state inizialmente previste.
KABELSCHLEPP VARIETÀ DEI MATERIALI NEI SISTEMI PORTACAVI
Il tipo di applicazione determina il materiale di esecuzione delle catene portacavi. Kabelschlepp è in grado di soddisfare tutte le esigenze applicative di mercati differenti grazie alla varietà di materiali standard e speciali. Nella scelta delle catene portacavi di Kabelschlepp è l’applicazione del cliente che determina il tipo di materiale. La vasta gamma di prodotti e di accessori comprende un totale di oltre 100.000 varianti. Queste includono fermacavi, separatori, canaline, tubi, cavi e connettori. Le catene portacavi Kabelschlepp trovano impiego fra l’altro nelle macchine utensili, attrezzature medicali e di laboratorio, ma sono anche ideali per le
applicazioni complesse come ad esempio nel settore aerospaziale e nei robot industriali. Catene portacavi ibride Le catene portacavi ibride sono composte da bande laterali in acciaio o in poliammide, con un sistema di traversini in alluminio per l’alloggio dei cavi. La combinazione di questi materiali offre molti vantaggi: i traversini apribili verso l’interno o verso l’esterno rispetto al raggio di curvatura della catena facilitano l’accesso immediato ai cavi installati. I separatori in alluminio possono essere eseguiti in misura con un passo di 1 mm e aumentano perciò la variabilità in larghezza delle catene portacavi. La resistenza dei traversini in alluminio è molto superiore rispetto a quella dei traversini in poliammide comparabili. Soluzioni per applicazioni particolari Le catene portacavi standard in poliammide sono adatte a temperature comprese fra i -30°C sino a oltre i 100°C anche nelle installazioni con influssi ambientali severi. Per alcune tipologie di applicazioni vengono richieste specifiche particolari che possono essere soddisfatte unicamente mediante l’utilizzo di materiale plastico speciale. Esigenze specifiche con caratteristiche ignifughe trovano rispondenza nelle catene portacavi in poliammide composte da elementi non infiammabili. Per installazioni
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pericolose che impongono la protezione antincendio, Kabelschlepp offre sistemi portacavi in materiali a norma UL 94, anche per esecuzioni V0. Per ambienti a rischio esplosioni, Kabelschlepp produce soluzioni EX su misura. Anche per le applicazioni standard possono essere utilizzati materiali speciali, ad esempio per catene scorrevoli per lunghe corse. La durata di questi sistemi aumenta grazie all’applicazione di pattini sulle superfici di scorrimento, prodotti in materiale plastico altamente resistente all’abrasione, contenenti additivi che minimizzano non solo l’abrasione ma anche il fattore di attrito radente e garantiscono basse forze di trazione per il movimento della catena. I pattini sono facilmente intercambiabili. Catene in acciaio, robuste e di lunga durata Le catene portacavi con bande di catena in acciaio vengono installate in ambienti estremamente difficili, in presenza di temperature molto elevate o di forti sollecitazioni meccaniche. Sono in grado di garantire lunghezze autoportanti molto grandi in presenza di carichi aggiunti elevati. Anche nelle esecuzioni standard con sistemi di separatori in alluminio si realizzano catene portacavi in acciaio con temperature sino a 250°C. Catene portacavi che vengono approntate completamente in acciaio inossidabile, bande e anche traversini, resistono persino a temperature costanti di 600°C.
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Aziende&Strategie DATA CENTER le tendenze 2020 Dalle stime di mercato dei ricercatori IDC, entro il 2025 uomini e macchine potrebbero generare 175 zettabyte di dati che, se memorizzati su DVD convenzionali formerebbero 23 pile di DVD, ciascuna in grado di coprire la distanza terra-luna. La crescita stimata al 27% del volume medio annuo dei dati significa anche un maggiore impatto sull’infrastruttura IT. Sulla base di questi dati, Rittal presenta le tendenze 2020 per i Data Center.
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oiché sono poche le aziende che possono permettersi di aumentare il proprio archivio dati di quasi un terzo all’anno, i responsabili IT si affidano sempre più spesso a servizi IT in cloud. Tuttavia, affidarsi a soluzioni cloud di terze parti significa perdere una parte del controllo sui propri dati aziendali. Per questo motivo, ad esempio, il regolamento US Cloud Act (Clarifying Lawful Overseas Use of Data) consente alle autorità statunitensi di acquisire i dati memorizzati nel cloud anche se la giurisdizione del luogo in cui i dati sono archiviati lo vieta.
Trend #1: controllo dei dati
L’autodeterminazione informativa nel trattamento dei dati sta diventando sempre più un fattore di competitività per le aziende. Ciò vale per tutti
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i settori in cui la sicurezza dei dati è priorità assoluta e dove l’analisi degli stessi è decisiva per il successo aziendale, come nella sanità, mobility, finanza e industria manifatturiera. Le aziende si trovano a dover affrontare la questione di come elaborare i propri dati in modo sicuro ed efficiente: se modernizzando il proprio Data Center, investendo in infrastrutture all’avanguardia o utilizzando il cloud. Nel 2020 è previsto l’avvio del grande progetto digitale europeo Gaia-X, nato su iniziativa del Ministero federale dell’economia e dell’energia (BMWi). Il progetto si pone l’obiettivo di creare un’infrastruttura cloud europea per la digitalizzazione e la messa in rete sicura dei dati, utilizzabile come base per l’implementazione di nuove applicazioni di intelligenza artificiale. In questo contesto, la Fraunhofer Gesellschaft ha
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realizzato l’iniziativa “International Data Spaces”, una sala dati virtuale dove le imprese possono condividere i dati in piena sicurezza e dove viene garantita la compatibilità delle loro soluzioni su piattaforme cloud consolidate (interoperabilità). Ciò significa che piccoli Data Center, distribuiti geograficamente con cloud stack open-source, potrebbero essere in grado di creare una nuova classe di applicazioni industriali che eseguono la fase iniziale di analisi dei dati nel punto in cui gli stessi hanno origine e utilizzano il cloud per l’analisi a valle. Un esempio per questa soluzione è ONCITE, il Data Center “chiavi in mano” (plug-and-produce) per applicazioni Edge cloud industriali che memorizza ed elabora i dati direttamente dove sono generati, così che le aziende connesse mantengano il controllo dei propri dati lungo l’intera supply chain.
Aziende&Strategie Trend #2: recupero di calore e raffreddamento diretto della CPU
I Data Center rilasciano grandi quantità di energia nell’ambiente sotto forma di calore di scarto. Con l’aumentare della densità di potenza nei Data Center, aumenta anche la quantità di calore potenzialmente utilizzabile per altri scopi. Fino ad oggi, tuttavia, il reimpiego del calore di scarto è risultato troppo costoso, ad esempio perché i possibili utilizzatori raramente si trovano nelle immediate vicinanze del sito. Inoltre, il calore generato dai sistemi di raffreddamento ad aria per le Infrastrutture IT è disponibile a una temperatura prossima ai 40 gradi Celsius, temperatura decisamente troppo bassa per consentire il recupero e il reimpiego dell’energia termica in modo economicamente vantaggioso. Soprattutto in ambito High Performance Computing (HPC), i rack IT generano elevati carichi termici, spesso superiori a 50 kW. Per questi sistemi il raffreddamento diretto ad acqua delle CPU è molto più efficiente del raffreddamento ad aria. Il cooling diretto rende disponibili temperature di ritorno dell’acqua di raffreddamento comprese tra 60 a 65 gradi che consentono, ad esempio, di produrre acqua calda sanitaria, utilizzare pompe di calore o alimentare una rete di teleriscaldamento. Tuttavia, i CIO devono essere consapevoli che, con il raffreddamento diretto ad acqua delle CPU,
si può estrarre solo l’80% circa del calore totale generato da un rack IT. Il restante 20% dei rack deve essere raffreddato in modo diretto.
Trend #3: integrazione di ambienti multicloud
Le aziende devono essere certe di poter eseguire le loro applicazioni in cloud su piattaforme utilizzate in qualsiasi paese. Per questo è necessaria una strategia di gestione multicloud. Dal punto di vista del management, si tratta di una decisione strategica basata sulla consapevolezza che la propria organizzazione si indirizzerà verso una completa digitalizzazione del business. Un’eccellente User Experience può essere garantita, ad esempio, minimizzando i ritardi
nella risposta da zone specifiche (“Availability Zone”). Ciò significa che le aziende devono scegliere, per i loro servizi, una o più zone in tutto il mondo in funzione delle loro esigenze di business. Il rispetto dei severi requisiti di protezione dei dati può essere garantito, ad esempio, da un fornitore locale specializzato nel mercato di riferimento. Una strategia multicloud aperta permette proprio questo: combinare la densità funzionale e la scalabilità degli hyperscaler con la sicurezza dei dati di provider locali e specializzati come Innovo Cloud. La trasformazione digitale consentirà lo sviluppo di applicazioni studiate per il mondo cloud. Grazie a questo, si riuscirà a garantire un’elevata automazione dei processi operativi e funzionali aziendali.
Maggiore precisione con dimensioni ridotte Il nuovo nastro trasportatore in acciaio inossidabile da 70mm. Progettato per il trasporto di precisione di sacchetti flessibili, pacchetti, cartoni per il latte e piccoli contenitori per cibo, riduce i fermi della linea dovuti a un handling impreciso dei prodotti. Per maggiori informazioni, email info.it@flexlink.com. flexlink.com FlexLink è parte di Coesia, un Gruppo di aziende di soluzioni industriali e di packaging, basato sull’innovazione e che opera globalmente, con sede a Bologna, Italia. www.coesia.com
Aziende&Strategie Da sempre Pilz fornisce componenti, sistemi servizi per l’automazione di macchine e impianti a livello internazionale, basati innanzitutto sul concetto di sicurezza. L’azienda sfrutta il proprio know how per offrire soluzioni di automazione specifiche per ogni esigenza. Marco Pelizzaro, Divisional Manager di Pilz, ci racconta le strategie che stanno dietro a questa realtà di riferimento sul mercato.
PILZ soluzioni di automazione all’insegna della sicurezza
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l vostro motto “The spirit of safety” è alla base della mission aziendale che si basa sulla fornitura di sistemi di sicurezza. In che modo raggiungete questo obiettivo? La sicurezza è intesa sia in termini di prodotti, sia in termini di servizi. Essendo Pilz una multinazionale, la stessa garanzia può essere estesa a livello internazionale. Tra i nostri core business, vi è la competenza che ci permette di garantire servizi e formazione con qualità che ci viene riconosciuta in tutti i Paese dove siamo presenti con le nostre filiali. Noi siamo nati come specialisti della sicurezza e restiamo tali.
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➤ Quali gli elementi cardine della vostra strategia aziendale? Grazie alla formazione e tutti i servizi ad essa collegata, come la sicurezza funzionale o alle analisi di rischi, diamo la possibilità ai nostri clienti di fornire al mercato delle macchine sicure. Altri aspetti cardine sono le certificazioni, in particolare citiamo la CMSE® - Certified Machinery Safety Expert (certificazione esperti in sicurezza delle macchine) che costituisce una qualifica riconosciuta a livello internazionale e fornisce una panoramica a 360° del settore della sicurezza delle macchine. La collaborazione tra Pilz e TÜV NORD, due aziende
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leader internazionali nel proprio settore, contribuisce a caratterizzare questo corso di formazione “Certified Machinery Safety Expert” come una straordinaria proposta tra quelle disponibili sul mercato dedicate alla sicurezza delle macchine. ➤ Quali sono gli aspetti peculiari che caratterizzano le vostre soluzioni di automazione? La Direttiva Macchine stabilisce i requisiti fondamentali per la sicurezza funzionale delle macchine per l’imballaggio e processo. L’impiego di sensori, sistemi di controllo e azionamenti di Pilz, comprensivi di
Aziende&Strategie relativo software per la configurazione, la diagnostica e la manutenzione, dimostra potenzialità elevate in termini di risparmio e incremento della produttività. Grazie al know how tecnologico con prodotti innovativi ed a un approccio personalizzato e comune per Safety e Security, Pilz supporta i propri clienti in fase di implementazione di soluzioni di automazione su misura per ogni specifica esigenza, il tutto da un unico fornitore. Offriamo anche servizi di retrofit a impianti datati, eseguiamo l’analisi dei rischi e garantiamo che tutto sia a norma. ➤ Quali le nuove soluzioni sviluppate? Tra gli altri ricordiamo i dispositivi PNOZmulti 2, che grazie a ingressi analogici di sicurezza, moduli di uscita bipolari e moduli per il controllo del movimento, è possibile realizzare retrofit in totale sicurezza. Offrono funzionalità complete in dimensioni ancora più compatte con una larghezza di soli 45 mm e sono dotati di un display luminoso. Possiamo menzionare la gamma di sensori Rfid di sicurezza, in particolare PSENcode per la quale abbiamo realizzato un nuovo tipo di attuatore miniaturizzato dal spessore di soli 3 mm. Per applicazioni con elettroserrature di sicurezza offriamo la serie PSEN mlock con la possibilità di avere un’alta forza di tenuta (7500N) e allo stesso il massimo livello di sicurezza sia nella funzione blocco che nella funzione di interblocco. Altro prodotto recente è il laser scanner di sicurezza PSENscan che permette il monitoraggio delle aree di sicurezza. Grazie alla libertà di configurazione dei campi protetti e sottoposti ad allarme e all’adattamento alle situazioni ambientali, il laser scanner di sicurezza può essere integrato in modo ottimale nelle più diverse applicazioni. Per il fine linea possiamo fornire barriere fotoelettriche PSEN opII che permettono flessibilità e massima sicurezza con funzionalità di codifica e ridotti tempi di reazione. Ulteriori soluzioni all’avanguardia sono i nuovi dispositivi PITmode fusion, che permettono la selezione della modalità operativa con funzioni di autenticazione e autorizzazione tramite una chiave RFID che garantisce il consenso ad operare per esempio in base alla formazione ed alle capacità dell’operatore davanti alla macchina o impianto. In questo modo,
hardware-software dirompente e sicura per la progettazione e la distribuzione di applicazioni di collaborazione uomo-robot (HRC) in produzione. Combinando innovative tecnologie di rilevamento, attuazione e controllo e integrandole in un ambiente di sviluppo aperto, la piattaforma Rossini fornirà una serie di strumenti che consentiranno la diffusione di applicazioni HRC in cui robot e umani collaboreranno all’interno dello stesso team, aumentando la qualità del lavoro e la flessibilità della produzione. Pilz è in grado di fornire soluzioni per mettere in sicurezza le celle robotizzate e realizzare implementazione e validazione dei sistemi. si passa dalla safety alla security, in base alle competenze di chi opera è possibile abilitare o meno determinate operazioni. ➤ Quali vantaggi derivano dall’impiego dei sistemi Pilz sulle linee di imballaggio e alimentari? A bordo macchina, esistono sensori rfid di sicurezza con blocco o senza blocco che possono aumentare livello di sicurezza per ottenere maggiore produttività e flessibilità. L’operatore in questo modo è incentivato ad essere connesso avendo la diagnostica a portata di mano per evitare quindi fermi macchina. Grazie alle nuove possibilità offerte da Industrie 4.0 e alla relativa semplificazione di azionamento e manutenzione degli impianti di imballaggio, è possibile migliorare il rapporto costi-benefici. Aspetto fondamentale per l’abbattimento del TCO (TCO – total cost of ownership) è garantire la sicurezza di persone e macchine. Soluzioni di automazione sicure sono la base per un’efficienza e un’efficacia totale degli impianti. In questo modo la sicurezza delle macchine garantisce non solo la protezione contro incidenti evitabili, ma comporta anche un aumento della convenienza dei processi di imballaggio, ad es. grazie alla riduzione dei tempi di fermo macchina. ➤ Digitalizzazione dell’industria e robotica sono oggi al centro dei nuovi sviluppi di prodotto. Quali progetti di Pilz si stanno muovendo in questo ambito? Pilz sta collaborando al progetto Rossini che mira a sviluppare una piattaforma
➤ Velocità elevata e avvicendamento sono fattori che portano al limite la sicurezza di macchine e impianti. Che tipo di valutazione dei rischi eseguite e come rispondete in termini di soluzioni in grado di ridurre tali rischi? La valutazione dei rischi è obbligatoria perché è in base a questa analisi che deve essere messo in sicurezza l’impianto. Una valutazione dei rischi eseguita da esperti rappresenta un fattore fondamentale per la costruzione in sicurezza o per l’identificazione di adeguate misure protettive e quindi per la sicurezza delle macchine stesse. Grazie alla sua visione internazionale, Pilz garantisce una competenza ai massimi livelli. ➤ In che modo Pilz rispetta i più elevati requisiti relativi alla gestione della qualità e al rispetto dell’ambiente? Il cliente è al centro della nostra attenzione. I punti di forza sono prodotti di qualità elevata, sistemi innovativi e servizi di livello superiore alla media. I vantaggi per il cliente sono sostenibilità e sicurezza che consentono di realizzare prodotti efficienti dal punto di vista energetico e soluzioni a basso impatto ambientale. ➤ Che valore assume la Ricerca&Sviluppo per Pilz? Quanto reinvestite ogni anno? Da sempre l’azienda investe sull’innovazione, perché ogni giorno i clienti hanno nuove esigenze e chiedono nuovi prodotti, in particolare dal punto di vista safety. Ogni anno Pilz reinveste circa il 20% del fatturato.
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Case History MAS PACK SCEGLIE SIEMENS per il confezionamento di bottiglie Mas Pack realizza soluzioni robotizzate per tutte le fasi di imballaggio. Da anni l’azienda collabora con Siemens per ottenere potenza e automazione nel confezionamento di bottiglie.
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as Pack è un’azienda familiare situata a San Marzano Oliveto nell’Astigiano, da più di 40 anni progetta, disegna e costruisce linee per l’imballaggio nel settore beverage, ha iniziato la sua storia realizzando macchine per l’imballaggio destinate a far fronte alle esigenze delle aziende del settore vinicolo locale. L’elevata qualità delle macchine ha portato Mas Pack ad una rapida affermazione ed espansione sul mercato. Mas Pack realizza oggi soluzioni robotizzate per tutte le fasi di imballaggio, dall’incartonamento alla pallettizzazione, ottenendo, grazie all’utilizzo di robot antropomorfi, il vantaggio di ridurre le esigenze di manutenzione e gli ingombri. Da anni Mas Pack collabora con Siemens per ottenere potenza e automazione nel confezionamento di bottiglie.
Una partnership vincente
Per realizzare la nuova questa linea robotizzata in grado di confezionare fino a 20000 bottiglie/ora, Mas Pack ha scelto il nuovo controllore Siemens: CPU Tecnologica 1500 TF. La CPU utilizzata è una 1516TF, comple-
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tal, che essendo basato su un sistema PLC permette di gestire in maniera semplice ed intuitiva tutte le funzionalità dalla logica macchina, al Motion Control, fino alla gestione del robot e della logica di sicurezza.
Handling con Simatic S7-1500T
tamente programmabile nella piattaforma di ingegnerizzazione TIA Portal, in grado di gestire la cinematica del robot due assi, e gli altri assi della linea, oltre a gestire gli inverter per il traporto dei cartoni e delle bottiglie. La CPU Tecnologica ha anche il compito di gestire la logica di sicurezza, dagli Stop di Emergenza alle protezioni mobili fino alle funzionalità Safety dei drive utilizzando la flessibilità di una gestione via Bus, il ProfiSafe. Le movimentazioni sono gestite dai collaudati drive Sinamics S120 abbinati ai motori Simotics 1FK7 in grado di fornire performance elevate, ed infine per l’interfaccia operatore è stato utilizzato il nuovissimo compatto IPC127E che, accoppiato ad un monitor IFP1200, ha permesso di aggiungere alle funzionalità di un HMI standard quelle di un PC. L’arma vincente è stata la collaborazione con i tecnici Siemens unita al potentissimo software di sviluppo Siemens, il TIA Por-
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Per rispondere alle esigenze del mercato di integrare sempre di più le funzioni di robotica all’interno delle macchie automatiche, Siemens ha sviluppato il controllore Simatic S7-1500T, dedicato al mondo Motion Control e Handling, e disponibile in varie taglie in versione standard o FailSafe. Le varie funzionalità Motion possono essere gestite attraverso gli oggetti tecnologici che, sfruttando un’interfaccia grafica semplice ed intuitiva, guidano l’utente nella parametrizzazione, riducendo tempi di sviluppo ed errori. Per la gestione delle funzioni di robotica è stato creato l’oggetto TO_Kinematics in grado di gestire cinematiche fino a 4D (quattro assi interpolati di cui uno per l’orientamento del TCP, Tool Center Point) di sei tipologie predefinite (Portale cartesiano, Roller Picker, Scara, Delta Picker, Tripodi, Braccio Articolato) più una libera definibile dall’utente. Con l’oggetto tecnologico è possibile testare i movimenti della cinematica tramite un pannello di comando senza dover scrivere nessuna riga di codice; inoltre grazie al simulatore 3D integrato in TIA Portale è possibile vedere e tracciare i movimenti reali del robot senza avere a disposizione l’hardware e la meccanica. La sfida vinta da Siemens è stata quella di permettere al progettista di integrare la robotica all’interno del controllore di linea in modo semplice e intuitivo. Con il controllore 1500T la robotica diventa una funzionalità standard nel PLC.
nimax: la qualità vuole sicurezza nimax: la qualità vuole sicurezza Sistemi di controllo a Raggi-X e Metal Detector per la ricerca di corpi estranei.
I sistemi di ispezione a Raggi-X, Metal Detector e le Selezionatrici Ponderali proposti da Nimax sono progettati per Sistemi di controllo a Raggi-X e Metal Detector per la ricerca di corpi estranei. essere inseriti in linee di produzione nuove o esistenti, senza influenzarne la produttività e consentendo di passare I sistemi di ispezione a Raggi-X, Detector e lesingola Selezionatrici Ponderali proposti Nimax sono progettati per dal controllo a campione a unaMetal verifica su ogni confezione. La ricerca deidacorpi estranei è opportuna essere inseriti in linee di produzione nuove o esistenti, senza influenzarne la produttività e consentendo di passare per diverse ragioni: tutela l’azienda nei confronti della propria clientela, protegge il vostro marchio ed è richiesta dal a campione a una verifica ispezioni su ogni singola La ricerca dei corpiilestranei è opportuna dallacontrollo GDO. L’uso dei Raggi-X consente multipleconfezione. tra cui il corretto riempimento, conteggio prodotti e per diverse ragioni: tutela l’azienda nei confronti della propria clientela, protegge il vostro marchio ed è richiesta il controllo forma e volume in imballi metallizzati o non trasparenti, scartando i prodotti non conformi. I sistemi a dalla GDO. L’uso dei Raggi-X consente ispezioni multiple tra cui il corretto riempimento, il conteggio prodotti e Raggi-X e Metal Detector si abbinano perfettamente alle Selezionatrici Ponderali proposte da Nimax per rendere, ilincontrollo formale evostre volume in imballi metallizzati o none trasparenti, scartandolei prodotti non conformi. I sistemi a poco spazio, linee produttive più efficienti ridurre drasticamente non conformità. Raggi-X e Metal Detector si abbinano perfettamente alle Selezionatrici Ponderali proposte da Nimax per rendere, Chiedi incontro con i linee Consulenti Nimax individuare la drasticamente soluzione ideale tue specifiche esigenze di in pocoun spazio, le vostre produttive più per efficienti e ridurre le per non le conformità. sicurezza: nelle offerte Nimax la qualità non è un optional. Chiedi un incontro con i Consulenti Nimax per individuare la soluzione ideale per le tue specifiche esigenze di sicurezza: nelle offerte Nimax la qualità non è un optional.
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Case History ABB E COVARIANT INSIEME per soluzioni robotiche con intelligenza artificiale ABB accelera l’espansione nei settori della distribuzione e del commercio elettronico con la tecnologia IA di Covariant. Grazie al software di intelligenza artificiale all’avanguardia sviluppato dalla startup della Silicon Valley, ABB lancia una soluzione di presa completamente autonoma.
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BB, fornitore di riferimento a livello mondiale di robot industriali, e Covariant, startup di IA della Silicon Valley, hanno annunciato una partnership per commercializzare soluzioni robotiche dotate di intelligenza artificiale, a cominciare da una soluzione completamente autonoma per centri di distribuzione in ambito e-commerce. La partnership unisce due aziende con una visione condivisa della robotica dotata di intelligenza artificiale, nella quale i robot intelligenti lavorano accanto agli addetti in carne e ossa in ambienti dinamici, imparando e migliorando le loro capacità a ogni compito svolto.
Intelligenza artificiale per la logistica
Alla luce della forte impennata nel commercio elettronico, ABB ha individuato spazi significativi per soluzioni robotiche con intelligenza artificiale in un’ampia gamma di applicazioni quali logistica, magazzinaggio e smistamento di pacchi e posta. Il giro d’affari mondiale dell’e-commerce dovrebbe aumentare di oltre il 50% nei prossimi cinque anni, passando da 1.700 miliardi di Euro nel 2019 a 2.600 miliardi nel 2024, secondo Statista. La richiesta crescente di servizi
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di fulfilment (gestione logistica e distribuzione) offre un grande potenziale per l’automazione intelligente, trattandosi di attività ad alto tasso di complessità e manodopera. Il mercato cresce a ritmi costanti (4-5% CAGR) e si prevede che raggiunga un valore di 51,3 miliardi di Euro nel 2021, secondo la società di studi di mercato Beroe Inc. Oggi le attività di magazzino richiedono molta manodopera e il settore fatica a trovare e trattenere addetti per le mansioni di prelievo e imballaggio. I robot sono particolarmente adatti per compiti ripetitivi, ma finora non avevano l’intelligenza necessaria per riconoscere e maneggiare decine di migliaia di prodotti, con gamme in continuo cambiamento, presenti in un tipico centro di distribuzione.
La partnership con Covariant
Nel 2019 ABB ha lanciato un concorso mondiale per valutare 20 startup di tecnologie IA, chiedendo di presentare soluzioni concrete per 26 compiti di prelievo, imballaggio e smistamento reali. L’obiettivo era capire se l’IA fosse sufficientemente matura per sfruttare tutto il potenziale della robotica e dell’automazione. ABB cercava inoltre un partner tecnologico con cui sviluppare una soluzione IA solida, in grado di supportare attività di movimentazione autonome e consentire ai robot di maneggiare una gamma praticamente infinita di articoli. Covariant Brain è un “cervello” universale che consente ai robot di vedere, pensare e agire nell’ambiente in cui si trovano, svolgendo mansioni troppo complesse
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e variegate per i robot programmati in modo tradizionale. Il software di Covariant consente ai robot di focalizzarsi sull’apprendimento progressivo, adattandosi in maniera autonoma con un processo empirico (“sbaglia e ritenta”) per ampliare costantemente la gamma di oggetti che sono in grado di maneggiare. “La nostra partnership con Covariant si inquadra nella nostra strategia di espansione in nuovi settori in forte crescita come la distribuzione e l’e-commerce e sfruttamento del grande potenziale di questi comparti. La loro tecnologia è perfettamente complementare alla nostra offerta e puntiamo a diventare la prima scelta per le soluzioni robotiche dei nostri clienti. Integrando l’intelligenza artificiale nei nostri robot, apriamo un ventaglio di nuove opportunità e applicazioni in svariati settori,” sottolinea Sami Atiya, Presidente del business Robotics and Discrete Automation di ABB. “Se vogliamo che l’intelligenza artificiale faccia progressi, dobbiamo portarla fuori dal laboratorio e utilizzarla nel mondo reale. Siamo entusiasti di poter lavorare con ABB per creare soluzioni robotiche con IA per clienti in tutto il mondo, beneficiando di quasi cinquant’anni di conoscenza ed esperienza di ABB nell’implementazione di sistemi di automazione negli ambienti industriali più esigenti,” ha dichiarato Peter Chen, amministratore delegato e co-fondatore di Covariant. La prima installazione della soluzione di ABB e Covariant dotata di intelligenza artificiale verrà realizzata presso Active Ants, un grande centro di distribuzione per aziende di e-commerce situato a Utrecht, nei Paesi Bassi.
L’INFORMAZIONE UTILE SEMPRE A PORTATA DI MANO www.br-automation.com/factoryautomation
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Prodotti&Tecnologie B&R propone al mercato innovative tecnologie di automazione destinate a chi sviluppa, integra, gestisce e monitora macchine e impianti. In questo modo, un percorso continuo di integrazione può supportare il progettista dell’automazione, all’interno della macchina, grazie a soluzioni sviluppate per ottenere flessibilità ed efficienza in produzione.
PRODUZIONE SEQUENZIALE ADDIO benvenute macchine adattive
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roduttori e distributori di beni di consumo si trovano ad affrontare un mercato che richiede prodotti personalizzati, subito. Il commercio è diventato nativamente elettronico e omni-canale, per questo, anche se opportunamente influenzate da intelligenze artificiali, le dinamiche del mercato odierno sono scandite dalle mutevoli richieste dei consumatori che portano alla proliferazione di SKU (Stock Keeping Unit), a dimensioni dei lotti più piccoli, all’estremo della personalizzazione di massa e a cicli di vita più brevi dei prodotti. Trovare macchine e manodopera qualificata per ottenere la flessibilità e l’efficienza necessarie per soddisfare questi requisiti in modo economicamente efficiente, sia nelle fabbriche che nei centri di adempimento non è una sfida che si può affrontare senza dare uno scossone e cambiare il paradigma stesso della produzione per come la conosciamo
Per ottenere piena flessibilità tutte le funzioni che devono necessariamente far capo al medesimo ambiente di sviluppo e controllo includono PLC, HMI, I/O, motion, robot, sistemi intelligenti per il trasporto beni, sistemi di visione, sicurezza, connettività IIoT e diagnostica.
Cosa si può integrare oggi
Ogni nuovo tassello che si aggiunge all’ecosistema integrato di controllo apre nuove possibilità e sblocca ulteriori livelli prestazionali per i costruttori di macchine e la manifattura italiani.
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Una soluzione software avanzata abilita e semplifica la progettazione, l’implementazione e l’uso in fabbrica, così come un’unica mente, un’unica applicazione su un’unica rete consentono una sincronizzazione e una flessibilità che conducono a prestazioni, riduzioni di costo e scalabilità inediti.
Questo insieme di tecnologie, quando integrate, generano una nuova categoria di macchine, linee e fabbriche adattive, dotate di un nuovo livello di flessibilità che le rende in grado di produrre, in modo economicamente sostenibile, lotti sempre più piccoli e prodotti personalizzati. Queste fabbriche, invece di essere costrette a rigidi processi sequenziali, adattano il percorso e le lavorazioni al prodotto richiesto, scambiando con l’azienda tutte le informazioni di pianificazione e produzione per implementare strategie digitali e rendere l’intera impresa adattiva. Essere integrati significa anche essere più sicuri e collaborativi con gli operatori presenti in linea, che hanno oggi tutto a disposizione per meglio comprendere e gestire tutte le attività in produzione. Tutto integrato dal punto di vista della progettazione significa poter usare le informazioni dei singoli dispositivi, delle intere macchine e dei dati di processo, per simulare e ottimizzare il comportamento delle macchine e i cicli produttivi. Significa poter monitorare lo stato di salute delle linee e intervenire quando e dove serve ottimizzando la produzione totale. Dal punto di vista degli operatori, integrazione totale implica la nuova capacità di vedere quello che serve per comprendere cosa succede in modo immediato, comprensibile e intuitivo, senza dover essere uno specialista. L’operatività può essere trasferita in ambienti più confortevoli e sicuri, grazie a una accessibilità da remoto garantita su ogni dispositivo, anche mobile.
Nicoletta Ghironi, Marketing & Communication Manager di B&R
Le ultime tecnologie aggiunte
All’automazione tradizionale fatta di controllori, pannelli operatore, motori e azionamenti, sensoristica e dispositivi di sicurezza, tre importanti categorie di prodotti intelligenti portano grandi vantaggi in stabilimento, soprattutto se combinati. Il sistema di visione B&R - integrato ovviamente, così come tutte le parti in movimento della macchina – rende semplice per i costruttori di macchine garantire qualità e produttività sempre più elevate. Camere con sensori e ottiche ad altissime prestazioni e una gamma estesa di illuminatori assicurano il massimo
della resa e una informazione completa per garantire in produzione prestazioni e qualità. I sistemi di trasporto di beni di ultima generazione, anch’essi integrati, dove i carrelli indipendenti corrono lungo le linee produttive sincronizzandosi con le altre parti in movimento, reagendo in modo intelligente e portando a una produzione ottimizzata e personalizzata, a tempi e costi da produzione di massa. I robot controllati direttamente dalla CPU di macchina. I costruttori di macchine potranno integrare facilmente robot antropomorfi, SCARA, delta o pallettizzatori, disponibili dal portfolio ABB in varie taglie e payload. Particolarmente importante in quelle situazioni dove è richiesto un coordinamento stretto con tutte le altre parti in movimento, ad esempio nelle applicazioni pick and place, l’integrazione della robotica e l’uso di una rete comune porta beneficio a livello di sincronizzazione, precisione e sicurezza. Poiché il robot non richiede più un controller dedicato, tutte le interfacce tra la macchina e il robot vengono eliminate, riducendo anche il footprint delle linee.
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Automazione
In armonia col tutto, ovvero adattivi
PUBBLIREDAZIONALE
Prodotti&Tecnologie
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Prodotti&Tecnologie
Della Toffola Group fornisce macchinari per l’intero ciclo produttivo e confezionamento dei vini e delle bevande in genere ed è oggi riconosciuto come punto di riferimento internazionale del settore. Anche nel settore acque minerali offre una gamma tecnologica completa e all’avanguardia.
DELLA TOFFOLA dove il know how incontra la capacità industriale e tecnologica
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l Gruppo Della Toffola è riferimento mondiale nella progettazione e realizzazione di soluzioni tecnologicamente avanzate per l’intero processo produttivo del settore enologico. A questo affianca con altrettanta competenza e successo le divisioni bevande, imbottigliamento e imballaggio, lattiero/ caseario, trattamento acque, chimico e farmaceutico. Con otto stabilimenti produttivi, otto filiali e due marchi commerciali, il gruppo è presente in ogni continente, impiegando circa 600 dipendenti su una superficie operativa complessiva di 190.000 mq. Un’impresa dove il nome Della Toffola è presente nella gestione e direzione da tre generazioni, a garanzia di continuità e serietà.
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Soluzioni all’avanguardia per il settore enologico
Della Toffola Group è in grado di fornire macchinari per l’intero ciclo produttivo e confezionamento dei vini e delle bevande in genere ed è oggi riconosciuto come punto di riferimento internazionale del settore. Le tecniche per la vinificazione hanno visto negli ultimi decenni uno sviluppo continuo improntato all’ottenimento di cicli produttivi sempre più razionalizzati. Questi obiettivi devono però essere raggiunti garantendo il massimo rispetto e l’ottimale valorizzazione delle qualità del prodotto lavorato. Le tecnologie all’avanguardia proposte dal Gruppo Della Toffola permettono di raggiungere questi obiettivi. Grande attenzione è stata posta nel controllo delle economie di esercizio delle varie tecnologie proposte, dal ricevimento allo stoccaggio, dalla filtrazione ai trattamenti di stabilizzazione. Della Toffola fornisce una gamma completa di prodotti per l’enologia che coprono tutto il ciclo produttivo, dall’uscita dalla vigna all’imbottigliamento ed etichettatura. I reparti tecnici, in sinergia con il commerciale, studiano la soluzione ottimale per ogni esigenza produttiva, che si tratti di una piccola cantina o di una grande azienda, senza nessun limite dimensionale. Grazie alla sua esperienza, alla capacità industriale e tecnologica e allo specifico know-how delle aziende associate, il Gruppo è in grado di fornire macchinari per tutta la filiera produttiva sino alla fase finale di imbottigliamento ed etichettatura. Attraverso AVE Technologies, OMB e ZItalia progetta e costruisce una delle più vaste gamme di impianti completi, innovativi e tecnologicamente avanzati per il settore dei vini, distillati
e liquori. La ricerca e l’innovazione continua è quello che caratterizza fortemente la divisione imbottigliamento ed imballaggio. I numerosi brevetti e le soluzioni esclusive lo evidenziano, rendendo l’offerta del gruppo unica nel panorama internazionale. Dai macchinari più semplici agli impianti più complessi ad elevato grado d’automazione, Della Toffola garantisce sempre sistemi di facile gestibilità e sicurezza, con la garanzia di un servizio assistenza che segue puntualmente i clienti in fase di avviamento e durante tutta la vita dei macchinari. L’azienda non intende operare con un approccio al cliente da semplice fornitore, ma da vero partner tecnologico che contribuisca con ogni strumento all’ottenimento del migliore risultato: un prodotto d’eccellenza.
Focus sul settore acque minerali
Per quanto riguarda il settore delle acque minerali, Della Toffola realizza impianti completi o macchine singole, fornendo ai propri clienti tutta la tecnologia e le attrezzature necessarie per tutto il processo produttivo dell’acqua minerale, dalla potabilizzazione, al trattamento e preparazione dell’acqua, all’imbottigliamento e al confezionamento dei prodotti finiti. Della Toffola è il partner ideale per tutti i tipi di impianto e si adatta a tutti i volumi di produzione. Per la fase di produzione l’azienda fornisce impianti di filtrazione, ultrafiltrazione e nanofiltrazione, osmosi inversa anche con remineralizzazione, carbonatatori e altro. Per l’imbottigliamento fornisce sistemi di riempimento, sciacquatrici e sterilizzatrici; tappatrici a corona, a pressione e a vite. In
ambito etichettatura, l’azienda fornisce etichettatrici cold glue, hot melt, autoadesive, modulari e combinate e lineari a bobina. Le confezionatrici con film termoretraibile sono disponibili in diversi modelli a seconda del tipo di contenitore, del tipo di confezione (senza supporto di cartone, con falda o con vassoio) e in funzione della capacità produttiva della linea. La gamma di sistemi per il confezionamento è completata da depallettizzatori e pallettizzatori, macchine automatiche per la formatura di cartoni, decassettatrici e incassettatrici, macchine completamente automatiche, ideali per piccole, medie e alte produzioni. Inoltre, Della Toffola fornisce i sistemi più evoluti per il trasporto di bottiglie, barattoli, cartoni, fardelli, ecc. allo scopo di collegare le varie macchine che costituiscono l’impianto. Il gruppo Della Toffola non si limita a fornire le attrezzature, ma può effettuare un accurato studio di progettazione delle linee e degli impianti e dare un completo servizio di consulenza per un corretto impiego e gestione delle attrezzature in funzione del contesto esistente o delle future realizzazioni. Tutte le macchine sono studiate per agevolare il risparmio energetico e sono inoltre garantiti la formazione al personale sull’utilizzo dei dispositivi e un efficiente e sempre disponibile servizio di assistenza e ricambistica.
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Prodotti&Tecnologie FlexLink è punto di riferimento di mercato per i sistemi di movimentazione di linea. Grazie al lavoro a stretto contatto con clienti in ogni parte del mondo, l’azienda è in grado di fornire soluzioni innovative e ottimali, per garantire un flusso produttivo privo di problemi. Recente è l’ampliamento della propria linea di nastri per il trasporto in acciaio inossidabile con un nuovo formato.
FLEXLINK amplia la linea di soluzioni in acciaio inossidabile
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iferimento nel settore dell’automazione industriale, fornitore di soluzioni innovative per il processo e il confezionamento di beni in maniera efficiente, sicura e a costo ridotto, l’azienda opera nei settori automotive, elettronica, healthcare e beni di largo consumo. FlexLink fornisce nastri per il trasporto, sistemi per per l’handling dei materiali, robot e soluzioni personalizzate per il controllo avanzato della linea. La mission della società è aggiungere valore in ogni fase del processo, a partire dal design di gruppi innovativi, fino all’installazione di nuove linee o all’ottimizzazione di quelle esistenti. FlexLink è parte di Coesia, un gruppo di aziende di soluzioni industriali e di packaging che opera globalmente. Il gruppo è basato a Bologna, in Italia, ed è di proprietà di Isabella Seràgnoli. Le 21 aziende del gruppo Coesia sono leader nei segmenti delle macchine automatiche e materiali di imballaggio, soluzioni di processo industriale e ingranaggi di precisione
A complemento del sistema di trasporto, Flexlink offre un’ampia gamma di gruppi, potendo così garantire l’handling di un numero oggi ancor più ampio di prodotti, diversi per forma e dimensione. Tra le soluzioni che vanno ad integrare i nastri ci sono stazioni per la pulizia, pinze per il bloccaggio e ponti di trasferimento.
Un handling migliore dei prodotti di ridotte dimensioni
La sicurezza dell’operatore come driver
FlexLink espande la propria linea di nastri per il trasporto in acciaio inossidabile con un nuovo formato da 70 mm di larghezza, progettato per i settori Food, Dairy, Personal Care e Pharma. Forte di quarant’anni di esperienza nel settore dell’automazione, l’azienda presenta una soluzione in grado di espandere ulteriormente la linea
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di nastri dedicata ai prodotti che necessitano di un handling particolarmente accorto. Un nuovo formato da 70 mm si va infatti ad aggiungere a quelli da 85, 180 e 300 mm, andando a rimpiazzare l’attuale formato XLX. Si tratta di una proposta progettata in maniera specifica per il trasporto di pacchetti per il settore food di ridotte dimensioni, che sono maggiormente soggetti ad instabilità durante le fasi di confezionamento, così da ottimizzare il controllo del flusso produttivo.
sicurezza dell’operatore, così da diminuire le possibilità di incidenti durante la produzione, risultando in linea con le più recenti normative europee ed americane. Inoltre, grazie alla riduzione degli spigoli, si diminuisce la possibilità di avere perdite produttive dovute a confezioni instabili. Nello specifico, viene sensibilmente ridotta la possibilità che prodotti quali succhi in cartone o pouch contenenti cibo per neonati vengano danneggiati.
Un’offerta completa per una produzione sicura e pulita
In termini progettuali, un design semplice ed essenziale dei componenti che vanno ad integrare la linea riduce il tempo necessario per la pulizia e il rischio di fenomeni di “cross contamination”. L’assenza di fessure o spiragli riduce la possibilità che elementi quali le briciole vi cadano dentro, aiutando al contempo l’accesso dell’operatore in fase di pulizia. In questo modo la linea entra in produzione con elevate caratteristiche igieniche, che sono facili da mantenere nel tempo. FlexLink offre prodotti in grado di coprire tutte le fasi che vanno dal packaging primario a quello secondario, caratterizzati da un layout semplice e pulito, nel rispetto delle linee guida HACCP. L’azienda, grazie al rinnovato portafoglio di nastri in acciaio inossidabile e alle dotazioni di sicurezza che caratterizzano i propri sistemi, è in grado di offrire un concreto valore ai clienti, garantendo loro un controllo completo della produzione.
La sicurezza dell’operatore è l’elemento da cui tradizionalmente parte lo sviluppo dei prodotti FlexLink. Assieme al nuovo formato da 70mm, FlexLink introduce anche una catena riprogettata, disponibile anche per i nastri in acciaio inox, oltre che per quelli in alluminio. Il nuovo design della catena è incentrato sulla
BEVERAGE Machines | Marzo-Aprile Marzo/Aprile2020 2020
Un focus sulla semplicità
EASY AND SMART CONTROL Controllare, programmare e monitorare tutte le funzioni del processo di incollaggio dalla postazione che preferite. Robatech Control System: la soluzione migliore per una facile integrazione di sistema. www.robatech.com/easy-and-smart-control Controllare, programmare e monitorare tutte le funzioni del processo di incollaggio dalla postazione che preferite. Robatech Control System: la soluzione migliore per una facile integrazione di sistema. www.robatech.com/easy-and-smart-control
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| Breaking News | AMORIM, ACCADEMIA DI SOSTENIBILITÀ
In un periodo di sosta forzata quale quello attuale, Amorim pensa con energia positiva al futuro e ha deciso di programmare per la ripresa una formazione strutturata, istituendo la Amorim Cork Italia Academy, destinata a erogare competenze su più fronti, suddivisi in tre aree di attività. L’azienda intende così generare, appena possibile, valore aggiunto per il territorio italiano, alla luce di una sostenibilità che oltre che economica è sempre più sociale e ambientale. Ci sarà un’area interna obbligatoria per i dipendenti e collaboratori dell’azienda, che ha lo scopo primario di far conoscere da vicino a chi tutti i giorni vive il sughero, quello che ne è il valore. Non mancheranno incontri tecnici, per meglio comprenderne anche gli utilizzi.’Raccontare questo meraviglioso prodotto è un tassello fondamentale della vita in azienda, conoscenza e cultura non possono che far innamorare ancor di più del sughero le persone che lo lavorano in Amorim tutto il giorno!’ afferma l’a.d. Carlos Veloso dos Santos. Un’altra area di Amorim Cork Italia Academy riguarda la formazione interna facoltativa, rivolta a dipendenti e familiari di questi. Amorim Cork Italia ha deciso in questo contesto di ampliare il raggio d’azione, trattando temi inusuali ma utili nel quotidiano, quale il Galateo moderno, con tre lezioni condotte da una specialista del settore. Lo scopo sarà quello di creare approfondimenti tematici ogni anno per ampliare gli orizzonti culturali con argomenti di grande attualità. In fine, un terzo target di riferimento sarà quello dei figli dei dipendenti, in fascia adolescenziale (dai 12 ai 18 anni) che potranno usufruire di diversi momenti tramite l’interazione con molti professionisti, disponibili al confronto e alle domande per meglio aiutarli a delineare il loro futuro professionale. L’organizzazione di percorsi di alta qualità nel mondo dell’enologia, ma non solo, sono già stati sperimentati con successo in tutta la nazione, grazie alle solide competenze dei dipendenti e collaboratori. Un’attività che rimane attiva e verrà anch’essa racchiusa fra quelle dell’Academy. Continuano inoltre gli oltre venti progetti avviati da Amorim Cork Italia, a partire dallo scorso anno, nel contesto Family Audit, la prestigiosa certificazione che riconosce all’azienda la perfetta armonia garantita ai dipendenti tra tempo libero, famiglia e lavoro. Importantissimo anche l’apporto al welfare territoriale, con il supporto alle associazioni tramite il progetto ETICO, che ha permesso il recupero di decine di milioni di tappi usati negli anni: la raccolta è stata operata in modo capillare dalle associazioni di volontari che hanno aderito al progetto in tutta Italia e per questa attività hanno ricevuto un contributo economico da parte di Amorim, che ha poi provveduto non solo a ridurre i tappi usati in granina, ma ha anche dato il via al completamento del circolo virtuoso di economia circolare, dando origine a SUBER, linea di oggetti di design realizzata totalmente con sughero proveniente dal riciclo.
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BALL CORPORATION RICEVE CERTIFICAZIONE DI SOSTENIBILITÀ ASI Grazie agli alti standard qualitativi dei 23 stabilimenti in area EMEA, il produttore di lattine in alluminio che Ball Corporation ha ottenuto da ASI (Aluminium Stewardship Initiative) la certificazione più riconosciuta a livello globale nel campo della sostenibilità ambientale, sociale e di governance. ASI è un’iniziativa multi-stakeholder che garantisce, per quanto concerne l’alluminio, pratiche di produzione, approvvigionamento e gestione responsabili lungo tutta la catena del valore. “Siamo orgogliosi di essere il primo produttore di lattine a ottenere, a livello globale, la certificazione ASI ha dichiarato Ron Lewis, Presidente di Ball Beverage Packaging EMEA -. L’alluminio offre caratteristiche ottimali per il riciclo, è riutilizzabile all’infinito e rappresenta il materiale ideale per gli imballaggi delle bevande. I consumatori, che richiedono prodotti sempre più orientati al rispetto dell’ambiente, possono individuare nell’alluminio il materiale più affidabile in questo senso”. Ball ha ottenuto due certificazioni: l’ASI Performance Standard e l’ASI CoC (Chain of Custody – Catena di Custodia) Standard. L’ASI Performance Standard misura gli sforzi che Ball sta facendo nei suoi stabilimenti per valutare, gestire e divulgare l’attenzione data all’impatto ambientale, sociale e di governance. Nello specifico Ball si concentra su
| Breaking News | temi di enorme rilievo per la società, quali: il ciclo di vita dell’alluminio, le emissioni di gas serra, la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, il riciclo, la biodiversità, l’integrità del business e i diritti umani sia dei lavoratori che delle comunità locali. L’ASI CoC Standard stabilisce i requisiti per la creazione di una catena di custodia che riguardi i materiali prodotti ed elaborati lungo tutta la filiera. Nel caso di Ball, collega pratiche verificate - certificate secondo lo standard ASI – che riguardano tutte le fasi dall’estrazione e rifusione, alla colatura, alla laminazione, alla produzione e al riempimento delle lattine. “Stiamo rispondendo alla crescente richiesta dei consumatori, in Europa e nel mondo, di soluzioni di imballaggio realmente sostenibili e riciclabili potenzialmente all’infinito - ha dichiarato Kathleen Pitre, Chief Commercial & Sustainability Officer di Ball Corporation -. Stiamo lavorando al fianco dei nostri clienti nel settore beverage per aiutarli a perseguire gli obiettivi legati alla sostenibilità che riguardano anche pratiche responsabili di approvvigionamento. Come Ball siamo molto orgogliosi che questo impegno venga riconosciuto e certificato”. “La certificazione ASI risponde a questioni strategiche per l’intera filiera dell’alluminio - ha affermato Fiona Solomon, CEO della Aluminium Stewardship Initiative -. Il programma si impegna affinché la produzione, l’approvvigionamento e la gestione del materiale avvengano in modo sostenibile, e consente all’industria dell’alluminio di dimostrare la propria responsabilità, fornendo una garanzia indipendente e credibile”. Il 75% dell’alluminio mai prodotto e lavorato dall’uomo, è ancora in uso, oggi, a livello globale. Questo metallo gioca un ruolo cruciale nella creazione di una vera economia circolare. Ball è impegnata in prima linea nel settore per aumentare in modo significativo il tasso di riciclo a livello europeo delle lattine per bevande in alluminio, che oggi si attesta sul 75%. Il riciclo dell’alluminio consente di risparmiare il 95% dell’energia rispetto a quella necessaria per la produzione del materiale vergine.
IL DESIGN DELLE ETICHETTE PER LA BIRRA ARTIGIANALE Tra le 98 etichette originali che si sono sfidate nel concorso grafico Best Label 2020, che ha richiamato artisti anche da oltre confine, ha premiato i più interessanti progetti grafici per il settore della birra artigianale, che consentono al prodotto di distinguersi in modo unico e riconoscibile. Premiati i vincitori del concorso Best Label 2020 dedicato alle eccellenze grafiche della birra artigianale, organizzato da Solobirra, l’area speciale di Hospitality - Il Salone dell’Accoglienza, la fiera italiana del settore dell’ospitalità e della ristorazione che si è tenuta dal 2 al 5 febbraio 2020 a Riva del Garda. Nel selezionare le etichette con il design più creativo e originale, la giuria di esperti di design ha valutato tutte le caratteristiche che consentono al prodotto di distinguersi rendendolo unico e riconoscibile. Inoltre, sono state assegnate anche 7 menzioni speciali alle categorie millennial, graphic research & composition, originality, logo & naming, illustration, best printing e brand identity. Le iscrizioni da parte di birrifici artigianali, beer firm, brewery rent e brew pub, oltre a studi grafici, agenzie di pubblicità, progettisti ed etichettifici sono arrivate non solo da tutta Italia ma anche da oltre confine, con la presenza di diversi studi grafici di Croazia, Repubblica Ceca e Svizzera.
Tutti i vincitori 1° classificato Basile ADV di Andrea Basile per Boom Stout del birrificio Matti da Legare Un concept forte ed originale, di grande impatto visivo, una composizione grafica accurata ed efficace, il collarino innovativo aggiunge valore al prodotto.
2° Classificato Jana Benesova per Richard Sveták del birrificio Richard Un progetto accurato sotto tutti i punti di vista con un concept forte e legato al territorio. Particolare attenzione al dettaglio.
3° classificato Dario Frattaruolo per Balena Bianca del Birrificio sul Mare Concept e segno grafico originali, forte coerenza segnica tra tutte le declinazioni prodotto. Illustrazioni accurate e palette cromatica raffinata e innovativa. Buona la scelta della carta che valorizza l’illustrazione.
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| Breaking News | 8.6, NUOVA LIMITED EDITION TATTOO 2020 Dato il successo delle passate edizioni, 8.6 presenta una nuova edizione limitata ispirata al mondo del tatuaggio con quattro grafiche speciali. Un’edizione in cui 8.6 incarna alla perfezione il carattere forte, la personalità contemporanea e lo spirito deciso tipico della tattoo art. Il tatuaggio è infatti un mezzo per esprimere la propria personalità ed è al contempo un’espressione artistica, contemporanea e unica. Il legame di 8.6 con il mondo della tattoo art è iniziato nel 2015 con la prima edizione limitata lanciata in occasione della convention internazionale Mondial du Tatouage di Parigi. Da allora, 8.6 è uno dei principali sponsor dell’evento parigino.Dopo la collaborazione del 2019 con il famoso tatuatore francese Tin-Tin, anche quest’anno altri due design portano la firma di nomi di spicco internazionali come il tatuatore spagnolo Dimonia Tattoo e il francese Maud Dardeau. Sulla 8.6 n°15 campeggia il disegno originale di Maud Dardeau, un’iguana che si avvolge intorno alla lattina, mentre sulla n°16 Dimonia Tattoo ha creato un intreccio tra un cuore, un serpente e una rosa: due lattine d’autore che si affiancano ad altri due soggetti ispirati all’universo dei tatuaggi, dalla forte personalità e dal mood deciso. 8.6 Original è una birra doppio malto dalla personalità forte e dal gusto deciso, ma facile da bere, dal colore dorato intenso e dalla schiuma fine ed abbondante. Preparata con una miscela di malti di qualità superiore e luppolo selezionato, è caratterizzata da un aroma piacevolmente dolce che rivela note tostate e caramellate. Il sapore è complesso ma bilanciato, con note di liquirizia e frutta secca che rafforzano il retrogusto lievemente amaro.
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NUOVA BRAND IDENTITY PER CAMPARI SODA Campari Soda rinnova la Brand Identity e il linguaggio di marca con un progetto a firma RobilantAssociati - la Branding Agency milanese, player di riferimento in Italia e riconosciuta a livello internazionale. La nuova visual identity è una celebrazione del Brand, della sua storicità e iconicità, con uno stile che non tradisce la sua attitudine avanguardista e la sua consueta tensione al futuro. “Campari Soda non è un brand come gli altri: è un’icona. E intervenire su un’icona è sempre un privilegio e una responsabilità: richiede un esercizio raffinato di sensibilità e audacia, un equilibrio delicato tra rispetto della storia e capacità di visione – commenta Roger Botti, Direttore Generale di Robilant Associati. Per questa ragione il progetto prende l’avvio da un’indagine accurata e approfondita dell’iconografia di marca, della sua prestigiosa storia, del suo denso immaginario nel vissuto dei consumatori e lo rielabora in un linguaggio segnico e visivo all’altezza dei grandi Spirits internazionali. “Il legame con la mother brand, l’invenzione di un bitter sodato monodose, intuizione di Davide Campari, l’iconica bottiglietta di Fortunato Depero, il legame con la città di Milano e il rito italiano dell’aperitivo. La sfida di questo progetto – racconta Fabio Molinaro, Direttore Creativo di Robilant Associati – è stata quella di raccogliere un’eredità importante e tradurla in un’identità leggera, un linguaggio light-hearted, come è nel mood della marca, proiettandola nel futuro senza derive nostalgiche o vintage, ma al contrario traendo dalla storia slancio e forza propulsiva verso il futuro.” La nuova Brand Visual Identity capitalizza sugli elementi iconici – il
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logo, la bottiglietta, il tappo, il rosso e il bianco, – cristallizzati in un’identità che abbraccia e ingloba i messaggi principali – la data e il luogo di fondazione, la ricetta, il fondatore, regole e ritualità del consumo – e li fa “vibrare” insieme alla marca come elemento segnico e parte integrante del Brand. Nel pieno rispetto della personalità Campari Soda, la nuova identità è brillante e carismatica, italiana e internazionale, familiare e conviviale. Una vera icona del Made in Italy. Un nuovo omaggio all’arte, al saper fare impresa, al saper vivere e al design italiano.
CCL LABEL CONIUGA DESIGN E AMBIENTE L’azienda ha lanciato Triple S, una sleeve super stretch sostenibile che consente anche un importante risparmio sui costi. Il film Triple S e offre una piena libertà progettuale con una qualità di stampa ottimale. La Stretch Sleeve viene allungata e applicata al contenitore senza l’uso di adesivi o calore. L’elasticità naturale è tutto ciò che serve per mantenere la sleeve in posizione. Questo processo riduce enormemente il consumo di energia. Senza l’uso dell’adesivo, è possibile separare facilmente il contenitore dal film. Grazie alla bassa densità del materiale, il film galleggerà sulla superficie, mentre la bottiglia in PET affonderà durante il processo di riciclo, semplificando così il processo. “Lo sviluppo di Triple S è un passo importante per creare soluzioni di packaging sostenibili per il futuro - ha spiegato Wolfgang Plösch, Business Develpment Director -. Siamo in grado di combinare design e sostenibilità per aumentare i vantaggi di mercato per i nostri clienti”. In particolare, i benefici offerti da TripleS sono il risparmio di materiale ed energia, l’impronta di carbonio ridotta, la bassa densità del film.
| Breaking News | LX610, PER STAMPARE E FUSTELLARE LE ETICHETTE
La stampante LX610 è in grado di soddisfare le esigenze di stampa e fustella delle etichette in un’unica soluzione. Si distingue per essere un sistema innovativo sul mercato, consente infatti di stampare etichette a colori ad alta risoluzione e contemporaneamente fustellarle dando loro la forma che si desidera (quadrata, ovale, tonda, rettangolare, a stella, ecc.). Con LX610 non sarà più necessario utilizzare etichette prefustellate; le dimensioni e la forma dell’etichetta possono essere decise grazie al software incluso nella stampante. Il software di default è gratuito e dà la possibilità di creare delle forme base, ma acquistando la versione pro a pagamento si ha la possibilità di avere accesso alle più svariate sagome. La stampante lavora con una singola cartuccia di inchiostri a base d’acqua o pigmentati in base alle diverse necessità e al risultato che si desidera ottenere. LX610 è stata presentata in occasione del primo meeting europeo organizzato da DTM Print, la nuova società che dal 2019 si occupa di commercializzare i prodotti Primera in Europa, a cui Eurocoding ha partecipato in qualità di distributore ufficiale dei prodotti DTM Print e Primera.
HERMA, NUOVO ALLEATO PER L’ECONOMIA CIRCOLARE Lo speciale adesivo lavabile per etichette 62Rpw di Herma consentirà agli operatori del processo di riciclo di produrre pellet in PET di elevata purezza che non contengano residui dannosi, senza tracce di etichette di carta, film e adesivo. A differenza del downcycling o dell’approccio cascading, questa innovazione si colloca perfettamente nell’ottica dell’economia circolare. Da tempo l’attenzione non si focalizza solo sulle bottiglie per bevande in PET, ma anche sui flaconi di detersivo, i dispenser di sapone e le lattine per alimenti e cosmetici. L’adesivo 62Rpw offre affidabile adesione e buona resistenza all’azione dell’umidità. Nonostante queste caratteristiche, i normali processi di pulizia industriale sono in grado di rimuoverlo senza lasciare residui. L’innovativa tecnologia multistrato ha permesso la coesistenza di questi requisiti. Lo strato intermedio consente
all’adesivo di legarsi saldamente all’etichetta, facilitando la rimozione completa dalla superficie in PET. Questo nuovo adesivo sarà reso disponibile inizialmente con una carta resistente all’umidità e agli alcali e con un film in PP: per i materiali per etichette HERMAcoat greaseproof (grado 228) e HERMA PO trasparent (grado 846), certificati dell’Istituto cyclos-HPT insieme all’adesivo 62Rpw in termini di riciclabilità. Per altri due materiali per etichette in film – HERMA PP bianco extra tc (grado 880) e HERMA PP 50 trasparent tc (grado 885) – la fase di certificazione è in corso. Tutti questi materiali sono adatti per l’applicazione su contenitori e bottiglie in PET. Nel laboratorio Herma ciascuno dei materiali per etichette con il nuovo adesivo
62Rpw ha raggiunto una percentuale di lavaggio del 100% secondo i severi requisiti imposti dal protocollo per i test Petcore versione 1.4. Petcore è un’associazione di livello europeo che comprende l’intera catena di approvvigionamento del PET, dai produttori agli utenti fino al riciclo. Lo speciale adesivo multistrato 62Rpw di Herma rende il riciclo del PET semplice, efficiente e quindi economico, perché aiuta la rimozione completa e rapida delle etichette durante il lavaggio nel processo di riciclo. “La possibilità di rimuovere contemporaneamente tutti i contaminanti di un’etichetta, compresi gli inchiostri da stampa, è una parte fondamentale della soluzione, non solo per quanto riguarda l’etichettatura di contenitori e bottiglie, ma anche nel processo di riciclo”, insiste Ulli Nägele, responsabile dello sviluppo di Herma.
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| Breaking News | CAMBIO AL VERTICE PER KIMBO Il Consiglio di Amministrazione dell’azienda italiana produttrice di caffè ha nominato all’unanimità Roberto Grasso nuovo Amministratore Delegato del Gruppo. Il nuovo Amministratore Delegato è stato fortemente voluto da tutta la famiglia Rubino che intende in tal modo dare ulteriore forza all’azienda attraverso un manager che ha una consolidata esperienza nel mondo. Grasso, che ha avuto ampie deleghe nella gestione dell’azienda, potrà contribuire al programma di accelerazione dello sviluppo in Italia e all’estero della Kimbo. Infatti, è soprattutto sui mercati internazionali che il contributo del nuovo AD sarà determinante, in ottica di nuove acquisizioni sia nel settore sia attraverso l’intera value chain, offrendo così al Gruppo, già presente in circa 80 Paesi nel mondo, una ulteriore e brillante opportunità di crescita. Roberto Grasso, che condivide con Kimbo le origini partenopee, vanta una lunga carriera internazionale da top manager in Ferrero, eccellenza italiana nel food a livello mondiale. “È per me un vero onore accogliere questo nuovo incarico alla guida di un’eccellenza come Kimbo, che ha contribuito a scrivere la storia della torrefazione in Italia ed è ora riconosciuto all’estero come ambasciatore del vero caffè napoletano commenta Roberto Grasso -. La mia sfida sarà quella di continuare a far crescere il marchio senza mai dimenticare i valori che da sempre lo contraddistinguono: la qualità, il rispetto per la tradizione e la capacità di saper innovare e portare la cultura del caffè nel mondo”.”
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OMAGGIO DELLA TENUTA LUCE AL BRUNELLO DI MONTALCINO Da maggio sarà disponibile per tutti gli estimatori di questo indiscusso blasone enologico Luce Brunello 2015, il tributo di Tenuta Luce al grande vino che lega indissolubilmente il nome di Montalcino all’enologia di eccellenza. Gli opinion leader concordano: la 2015 (dopo l’eccezionale 2010 dichiarata all’unanimità “l’annata del secolo”) sarà un’annata da ricordare per il Brunello di Montalcino, grazie alle condizioni climatiche favorevoli e alla capacità dei produttori di leggere e anticipare i cambiamenti climatici. Anche in Tenuta Luce il lavoro rispettoso dell’uomo ha saputo preservare i frutti di una natura ricca e generosa, interpretando e valorizzando al meglio l’unicità di un territorio conosciuto in tutto il mondo. Dei 249 ettari di proprietà di Tenuta Luce, 11 sono iscritti all’albo del Brunello di Montalcino. In particolare, sono le uve Sangiovese del vigneto Madonnino, perfetto per esposizione e composizione del suolo, che esprimono appieno l’eleganza e la struttura di questa varietà, a essere destinate alla produzione di Luce Brunello. Che la vendemmia 2015 avesse tutte le carte in regola per dare vita a un grande Brunello si era intuito sin dai giorni che hanno preceduto l’inizio della raccolta. Dopo un germogliamento leggermente anticipato, le vigne sono cresciute regolarmente sino alla fioritura, avvenuta a fine maggio. Le abbondanti piogge di fine 2014 e le precipitazioni dei primi mesi del 2015, nella norma, hanno reso possibile l’accumulo di un’ottimale riserva idrica che ha permesso uno sviluppo costante ed equilibrato delle vite, senza stress anche durante l’estate caratterizzata invece da un clima secco e soleggiato. Le scelte agronomiche nella gestione del suolo e della chioma, con il diradamento dei germogli e leggere sfogliature, hanno fatto sì che le uve arrivassero all’invaiatura (fine luglio) in condizioni perfette. Nella prima settimana di agosto, due importanti precipitazioni piovose hanno ridotto le temperature e dato sollievo alle viti facilitando la sintesi di alcuni composti fondamentali per la produzione di grandi rossi: aromi, polifenoli, tannini. Un settembre asciutto e con temperature notturne fresche ha permesso una maturazione completa delle uve che sono state così raccolte in ottimo stato fitosanitario e vinificate nelle migliori condizioni. Il risultato è un eccellente Luce Brunello 2015 dal colore rosso rubino intenso e dal bouquet aromatico complesso, con note di frutti neri maturi e liquirizia, e sentori di tabacco e tartufo. In bocca seduce per la sua morbidezza e freschezza, svelando una struttura elegante con tannini vellutati e un finale straordinariamente persistente.
| Breaking News | UN NUOVO LOOK PER THÈ SAN BENEDETTO
MACA ENGINEERING ENTRA NEL GRUPPO AROL Il 31 gennaio 2020 Maca Engineering S.r.l di San Quirino (Pordenone), specialista nella progettazione e costruzione di macchine per la produzione, l’assemblaggio e il taglio di capsule in alluminio e plastica, è entrata a far parte del Gruppo Arol, punto di riferimento nella progettazione e produzione di sistemi di capsulatura. Il Gruppo Arol conferma così il proprio progetto industriale e la propria strategia che ha l’obiettivo di espandere verticalmente l’offerta di macchine ad alto contenuto tecnologico per il packaging primario, volte ad assicurare i sempre più elevati standard di sicurezza richiesti a favore del consumatore finale. “Siamo particolarmente soddisfatti di accogliere nella nostra famiglia il team di Maca Engineering, che da oltre 30 anni progetta e produce macchinari sinonimo di robustezza, precisione ed affidabilità, perfettamente in linea con i nostri valori ed obiettivi. Conosciamo bene le crescenti aspettative qualitative delle linee di imbottigliamento - in ogni settore merceologico e Paese del mondo - e la possibilità di aggiungere al know-how di Arol quello delle tecnologie di produzione dei tappi, così forte e radicato in Maca Engineering, risulterà in un’offerta unica nel panorama industriale, che accrescerà le competenze di entrambi, apportando un sicuro valore aggiunto ai nostri rispettivi clienti” ha commentato Alberto Cirio, amministratore delegato di Arol. “Questa collaborazione ci consentirà di accelerare nell’innovazione e nello sviluppo dei nostri prodotti e servizi, potendo contare sull’esperienza delle aziende del Gruppo Arol e su un incredibile team di R&D che ha saputo cogliere appieno l’esigenza di integrazione dei macchinari nelle smart factories di ultima generazione”, ha dichiarato Andrea Marchioro, amministratore delegato di Maca Engineering.
San Benedetto dedica ai propri consumatori un importante restyling della linea Thè. Un nuovo abito che ha donato al prodotto una silhouette slanciata ed accattivante. Il packaging è caratterizzato da un system grafico dal mood fresco ed essenziale che vede la presenza di un logo rivisitato in chiave moderna e raffinata grazie all’utilizzo di inserti metallizzati e cromie originali e trendy. La bottiglia, impreziosita da foglioline incise ed embossate, si presenta con un look slanciato che aumenterà la visibilità a scaffale. “Nel mercato del Thè Freddo nel 2019 ci siamo confermati leader a volume in Italia con una quota di Gruppo del 32,2 (fonte IRI I+S+Lsp dicembre 2019). Il brand Thè San Benedetto è al primo posto anche per penetrazione raggiungendo la presenza in 7 milioni di famiglie (29,0%) (Fonte: GFK) ed una quota a volume del 31,8 % (fonte IRI I+S+Lsp dicembre 2019) – ha affermato, Vincenzo Tundo, direttore marketing e trade marketing Italia del gruppo San Benedetto –. Abbiamo sviluppato il completo restyling della linea Thè per innalzare il posizionamento ed andare incontro ad un consumatore sempre più attento ai trend del momento e vedrà coinvolti i formati da 0,5L in PET, da 1,5L in PET ed il nuovo formato lattina sleek da 0,33L”. Thè San Benedetto è proposto in un’ampia gamma di gusti capace di soddisfare ogni palato: REGULAR: Il classico Thè San Benedetto, nei gusti limone e pesca, restituisce un’equilibrata miscela di thè dolci e delicati unita all’acqua oligominerale italiana San Benedetto, pura e leggera. Disponibile in formati diversi adatti alla famiglia e al tempo libero, in casa e fuori casa. ZERO Zucchero: Un gusto leggero e dissetante senza zuccheri aggiunti e con pochissime calorie. La versione più light di Thè San Benedetto, nei gusti limone, pesca e verde, è perfetta per chi è attento alla linea e sceglie di rimanere in forma, senza rinunciare al gusto. Il nuovo packaging total black e la nuova proposta in lattina sono dedicati ad un target prevalentemente femminile che cerca prodotti leggeri e adatti al proprio benessere in casa ma anche al bar. VERDE: Salutare, dissetante, rilassante: il thè verde, una delle varietà più apprezzate grazie alle sue origini antiche e di grande tradizione. Thè Verde San Benedetto con aloe vera coniuga tutta la sensazione rigenerante al piacere dissetante di un prodotto in pura acqua minerale naturale. Un thè delicato e dal gusto leggero, per godersi piacevoli momenti di benessere e dedicarsi un’attenzione in più. DETEINATO: La versione senza teina del classico Thè San Benedetto, alla pesca e al limone, mantiene il gusto di una bevanda unica e leggera. Nella versione Baby è contenuta in un packaging dedicato ai più piccoli, con tappo push&pull, imbottigliato in ambiente asettico e bottiglia squeezable.
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| Breaking News | SANPELLEGRINO, STEFANO MARINI NUOVO AD Novità al vertice di Sanpellegrino. L’azienda ha scelto, per guidare il business delle acque minerali e delle bibite non alcoliche, il manager Stefano Marini. Il nuovo Amministratore Delegato èun profondo conoscitore del settore beverage con una carriera ventennale in azienda maturata lavorando in Italia e all’estero, è stato scelto per rafforzare la posizione di leadership del Gruppo nel mercato delle acque minerale e delle bevande analcoliche. Marini succede alla guida di Sanpellegrino a un altro manager italiano, Federico Sarzi Braga, che è stato nominato Senior Vice President - Nestlé Waters Strategic Business Unit presso l’Head Quarter di Parigi. Stefano Marini è entrato nel Gruppo Sanpellegrino nel 1999 come Product Manager e Brand Manager, occupandosi, tra gli altri, di Levissima e delle Bibite Sanpellegrino. Negli anni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in area marketing e commerciale fino a diventare nel 2012 Direttore del Generating Demand di Nestlé Waters. In questa posizione, Stefano ha contribuito a definire le strategie della region composta da UK, Spagna, Germania, Svizzera, Polonia, Grecia e Ungheria, coordinando i team marketing e vendite di diversi paesi europei e gestendo lo sviluppo di un portafoglio prodotti internazionale che comprendeva S.Pellegrino, Perrier, Vittel, Buxton, Henniez e Nestlè Pure Life. Nel 2014 è tornato nel nostro Paese per gestire il business del Gruppo nel mercato domestico in qualità di Direttore della Business Unit Italia, ruolo che ha ricoperto fino al 2018, quando il Gruppo Sanpellegrino lo ha nominato Business Executive Officer della Business Unit Internazionale con il compito di contribuire ulteriormente alla crescita di S.Pellegrino e Acqua Panna, brand ambasciatori del Made in Italy, negli oltre 150 Paesi in cui l’azienda è presente.
FRIDA KAHLO, EMBLEMA DI RESILIENZA PER GINARTE Strana, bizzarra, colorata e ispida come un fiore di cactus Frida Kahlo è stata la più importante artista messicana nata nel 1907 e scomparsa nel 1954. Nel 2020 è stata scelta per la nuova edizione della propria bottiglia da Ginarte, il Gin Premium fatto e prodotto in Italia, dopo le tre personalizzazioni realizzate dal pittore olandese Lou Thissen. Espressione di libertà e coraggio, follia e introspezione Frida ha fatto per prima cosa di se stessa un’immagine artistica, immortalata in 55 autoritratti che oggi appaiono come icone fashion, santini di un modo di vedere e vivere la vita densi di fantasia. Qui Frida Khalo diventa in questi giorni un simbolo di resistenza civile al dolore ed allo smarrimento di quello che sta succedendo. La pittrice, che per tutta la vita ha sofferto di indicibili problematiche di salute, e che ha passato la gioventù in ospedali e non ha mai perso ne il sorriso ne la voglia di battersi, di cercare il bello e di vivere a pieno ogni momento. Quello che doveva essere un omaggio alle donne, è divenuto oggi un omaggio a tutti noi che resistiamo, in special modo agli operatori del mondo del bar, sballottati tra necessarie chiusure delle attività e voglia di ripartire più forti nonostante le avversità.
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| Breaking News | PEPSICO ALLARGA IL MERCATO DELLE BEVANDE ENERGETICHE PepsiCo sta cercando di rafforzare la sua presenza nella categoria delle bevande energetiche in rapida crescita, annunciando che l’acquisizione di Rockstar Energy Beverages USA per 3,85 miliardi $. Rockstar, fondata nel 2001, produce bevande progettate per coloro che conducono stili di vita attivi, dagli atleti alle rock star. I prodotti Rockstar sono disponibili in oltre 30 gusti presso i negozi di alimentari e di generi alimentari in oltre 30 paesi. Rockstar è il terzo marchio di energy drink più venduto negli USA, dietro ai leader Red Bull e Monster. PepsiCo aveva già un accordo di distribuzione di Rockstar in Nord America dal 2009. Oltre a Rockstar, il portafoglio di bevande energetiche di PepsiCo comprende anche i marchi Kickstart, GameFuel e AMP Mountain Dew, che tuttavia occupano posizioni minoritarie di mercato. L’accordo riflette la tendenza tra le grandi aziende produttrici di bevande come PepsiCo e Coca-Cola di rivedere i loro portafogli per spostare la loro dipendenza dalle vendite di bevande zuccherate e frizzanti verso opzioni che vanno dal tè e caffè freddo, all’acqua confezionata e alle bevande funzionali che rispondono meglio alle esigenze dei consumatori attenti alla salute e dei millenials. “Mentre lavoriamo per essere più incentrati sul consumatore e capitalizzare sull’aumento della domanda nel mercato delle bevande funzionali, questa acquisizione altamente strategica ci consentirà di sfruttare le capacità di PepsiCo sia per accelerare le prestazioni di Rockstar sia per sbloccare la nostra capacità di espansione nella categoria degli energy drink con
marchi esistenti come Mountain Dew“, ha dichiarato Ramon Laguarta, CEO di PepsiCo. “Nel tempo, prevediamo di acquisire la nostra giusta quota in questa categoria in rapida crescita e altamente redditizia e creare nuove partnership significative nel mercato del beverage energetico”.
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Ipack-Ima
Eventi
I
l settore si dà appuntamento a Milano con le più avanzate soluzioni di processo e confezionamento. Dal 4 al 7 maggio 2021, nei padiglioni di Fiera Milano, IPACK-IMA ospiterà le principali soluzioni di processo e confezionamento per il settore Liquid Food & Beverage, proponendosi come punto di riferimento per i buyer internazionali e gli operatori professionali della community. Le Business Community, disegnate proprio per rappresentare al meglio i mercati di destinazione cui l’offerta espositiva di IPACK-IMA 2021 si rivolge, sono state arricchite sulla base delle esigenze dei visitatori: nove target affini agevoleranno l’individuazione di tecnologie e materiali offrendo concrete opportunità di incontro coi propri fornitori abituali, oltre all’identificazione di nuove soluzioni applicabili a tutti i processi produttivi.
Il settore si dà appuntamento a Milano con le più avanzate soluzioni di processo e confezionamento. Dal 4 al 7 maggio 2021, nei padiglioni di Fiera Milano, IPACK-IMA ospiterà le principali soluzioni di processo e confezionamento per il settore Liquid Food & Beverage, proponendosi come punto di riferimento per i buyer internazionali e gli operatori professionali della community.
Liquid Food & Beverage LA COMMUNITY SI INCONTRA A IPACK-IMA 2021 Tra queste, riveste un’importanza crescente il Liquid Food & Beverage: un universo variegato di prodotti che comprende bibite, latte alimentare, soft drink, acque minerali, functional & energy drink, succhi, baby drink e alimenti per l’infanzia, tea, caffè, olio, birra, vino e alcolici. Dal 4 al 7 maggio 2021, nei padiglioni di Fiera Milano, IPACK-IMA ospiterà le principali soluzioni di processo e confezionamento per questo settore industriale, proponendosi come punto di riferimento per i buyer internazionali e gli operatori professionali della community. I visitatori troveranno soluzioni all’avanguardia dalle riempitrici per liquidi e bevande, alle soffiatrici, etichettatrici e linee per la tappatura, fino ad arrivare alle soluzioni per il fine linea. Non mancheranno i produttori di materiali per il packaging sui quali sempre di più si concentra l’industria alla ricerca di applicazioni smart ed eco-friendly. Tra le aziende che hanno già confermato la propria presenza tra i padiglioni espositivi figurano Della Toffola, OCME, Arol, Smi Group e molte aziende specializzate anche
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in tecnologie ed applicazioni estendibili ai prodotti non alimentari liquidi e semi-liquidi.
Un settore dinamico
L’industria del Liquid Food & Beverage si conferma una delle più dinamiche a livello mondiale. Secondo i dati elaborati da Ipack Ima Business Monitor, in collaborazione con MECS – Machinery Economic Studies, l’industria mondiale dei costruttori di macchine per packaging destinate al settore Beverage conoscerà un tasso annuo medio di crescita (CAGR) pari al 2,9% nel triennio 2019-2021. Le macchine italiane per il settore Liquid Food & Beverage hanno registrato un’ottima performance nel 2018, con un fatturato di 2,1 miliardi di euro una quota export par all’82% (Fonte: Indagine Statistica Nazionale 2019 UCIMA).
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Una crescita confermata dai numeri della manifestazione che ha consolidato nel 2018 un totale di 74.091 visitatori professionali con un 11% proprio dal settore Liquid Food & Beverage. La provenienza geografica degli operatori ha confermato inoltre una forte vocazione internazionale, con il 25% di presenze dall’estero e un profilo in linea con le attese degli espositori, ovvero ruoli di responsabilità nella pianificazione degli investimenti e nel business development all’interno delle proprie aziende.
Eventi INTERPACK SI SPOSTA NEL 2021 Messe Düsseldorf ha posticipato interpack, fiera di riferimento della fiera internazionale del packaging. La manifestazione si svolgerà dal 25 febbraio al 3 marzo 2021.
VENDITALIA, APPUNTAMENTO A NOVEMBRE 2020 La prossima edizione di Venditalia, la più importante manifestazione internazionale della Distribuzione Automatica, organizzata da Venditalia Servizi e promossa da CONFIDA - Associazione Italiana della Distribuzione Automatica, che rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera della distribuzione automatica, prevista inizialmente a maggio, si terrà nel quartiere fieramilano Rho dal 18 al 21 novembre 2020. La decisione di posticipare la manifestazione, inizialmente prevista dal 20 al 23 maggio prossimi, risulta in linea con le ultime ordinanze emesse da Regione Lombardia, con i Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con le linee guida del Ministero della Salute e punta prioritariamente a tutelare la salute di tutte le persone che lavorano alla realizzazione della manifestazione. La nuova data è stata individuata grazie a un’attenta attività di ascolto delle esigenze del mercato e a un confronto aperto con espositori, buyer e stakeholder; e considerando il calendario internazionale: il mese di novembre è risultato come quello migliore per realizzare al meglio la manifestazione, lontano da possibili accavallamenti con altre manifestazioni. Il lavoro per l’organizzazione della nuova edizione, dunque, non si ferma, con l’obiettivo di realizzare un evento in linea con le esigenze del mercato. L’appuntamento con Venditalia e con il futuro del vending è dal 18 al 21 novembre 2020 a fieramilano.
Messe Düsseldorf sta seguendo le raccomandazioni del team di gestione della crisi del governo federale tedesco di tenere conto dei principi del Robert Koch Institute nel valutare il rischio di eventi importanti. Sulla base di questa raccomandazione e del recente significativo aumento del numero di persone infette dal nuovo Corona virus (SARS-CoV-2), anche in Europa, Messe Düsseldorf ha riesaminato la situazione. Inoltre, vi è la sentenza generale emessa dalla città di Düsseldorf l’11 marzo 2020, in cui sono generalmente vietati i grandi eventi con più di 1.000 partecipanti contemporaneamente. “La decisione è stata presa in stretta condivisione con il nostro consiglio di consultazione e le associazioni di sponsorizzazione”, sottolinea Werner M. Dornscheidt, presidente del consiglio di amministrazione della Messe Düsseldorf GmbH. Riflette anche i desideri dei singoli settori: “Come loro partner, stiamo attualmente facendo tutto il possibile per ridurre le perdite economiche subite dai nostri espositori”. “La città di Düsseldorf sta seguendo le istruzioni del governo statale. Il nostro obiettivo è quello di rallentare la diffusione del Corona virus in modo che il sistema sanitario possa continuare a funzionare correttamente”, sottolinea Thomas Geisel, Sindaco della capitale dello stato di Düsseldorf e presidente del consiglio di sorveglianza della società fieristica di Düsseldorf. Ritardare il più possibile la diffusione del virus è anche un obiettivo dichiarato secondo il Robert Koch Institute (RKI). Al fine di adempiere alla responsabilità di Messe Düsseldorf per la prevenzione dei rischi, la società ha dovuto principalmente ridurre al minimo il rischio dell’aumento dell’infezione in occasione di eventi importanti. Le misure per ridurre tale rischio, che il Robert Koch Institute ha chiaramente definito, erano praticamente impossibile da implementare. Anche misure comparabili erano e sono irragionevoli in vista dell’imprevedibile rapido sviluppo e delle dimensioni dei vari eventi con un massimo di 60.000 partecipanti. I partner industriali di interpack hanno supportato la decisione di posticipare la fiera e insieme ai responsabili contano su un evento di successo l’anno prossimo. “interpack è l’evento principale assoluto per l’industria dell’imballaggio internazionale e le industrie di trasformazione correlate. La fiera prospera su incontri personali e scambi diretti tra persone provenienti da tutto il mondo. Ciò è possibile solo se non vi sono rischi per la salute. Pertanto, il rinvio è responsabile e giusto. Attendiamo con impazienza l’evento del prossimo anno per discutere delle questioni che stanno definendo il settore, come la sostenibilità, e per presentare le soluzioni appropriate”, commenta Christian Traumann, Presidente di interpack 2020. Werner M. Dornscheidt è lieto del consenso generale e dell’incoraggiamento in questa situazione speciale: “Vorremmo ringraziare tutti i nostri partner per la loro eccellente collaborazione nell’aver preso queste decisioni difficili. Siamo lieti che insieme sia stata trovata una data così rapidamente al fine di consentire a tutti gli interessati di pianificare la partecipazione e l’organizzazione in modo affidabile”.
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Eventi SPS ITALIA SI SPOSTA A SETTEMBRE A causa degli sviluppi legati alla diffusione del Covid-19, per il rispetto e il senso di responsabilità verso il Paese, i visitatori, gli espositori e i collaboratori della fiera, Messe Frankfurt Italia ha deciso di posticipare SPS Italia, che si svolgerà a Parma dal 28 al 30 settembre 2020. La fiera di riferimento in Italia per l’automazione e il digitale per l’industria dà appuntamento a tutto il mondo manifatturiero a settembre, mettendosi al servizio della ripartenza delle attività produttive, commerciali e sociali con il massimo impegno e con il supporto di tutti i partner. In questo particolare momento ancora più forte è il legame e la collaborazione con SPS Norimberga. La sinergia tra le due piattaforme, nei due principali mercati europei dell’automazione, può rappresentare una spinta importante per l’intera filiera.
VINITALY POSTICIPATO AD APRILE 2021 Il Gruppo Veronafiere ridefinisce gli assetti per riorganizzare la propria attività e affrontare sia l’attuale emergenza Coronavirus, sia la riprogettazione di tutte le azioni in vista della ripresa. New deal del Gruppo Veronafiere per affrontare il post emergenza. È stata infatti posticipata Vinitaly al 2021, nelle date già fissate nel calendario del prossimo anno: 18-21 aprile. Per la prima volta nella propria storia, anche Vinitaly dovrà posticipare la sua 54ª edizione. Con essa sono rinviate anche le concomitanti Sol&Agrifood ed Enolitech. Le nuove date delle manifestazioni sono perciò riprogrammate ad aprile 2021, mentre Veronafiere concentrerà la seconda parte dell’anno 2020 al sostegno del business delle aziende italiane sui mercati. “Il perdurare dell’emergenza Coronavirus a livello nazionale, con il susseguirsi dei decreti urgenti della presidenza del Consiglio dei ministri, e la più recente propagazione dello stesso a livello europeo e non solo, hanno reso improcrastinabili alcune decisioni. Per tali ragioni Il consiglio di amministrazione, d’intento con la direzione generale e il management, ha deliberato oggi in merito a molteplici aspetti essenziali per il proseguimento dell’attività del Gruppo. Fra questi, la ridefinizione di obiettivi, strategie e investimenti per la messa in sicurezza dei prodotti, della propria clientela e del business dei settori correlati”, sottolinea il presidente di Veronafiere Maurizio Danese. “Occorre ricordare – conclude Danese – che questa situazione complessa ha avuto un impatto dirompente anche sull’industria fieristica europea. Ad oggi, sono oltre 200 le manifestazioni sottoposte a revisione di calendario, con una perdita complessiva che sfiora i 6 miliardi di euro e 51.400 posti di lavoro a rischio, senza considerare l’indotto e la perdita di 39 miliardi di euro di export generati dalle rassegne internazionali per le PMI europee”. Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “Il post emergenza per noi si chiama rinascita, che fino all’ultimo abbiamo continuato a confidare potesse avvenire a giugno. Ma la crisi sanitaria si è, come evidente a tutti, decisamente inasprita e ciò che inizialmente sembrava possibile ora non lo è più. Vinitaly, In accordo con le organizzazioni di filiera, Vinitaly, Sol&Agrifood ed Enolitech si spostano quindi al prossimo anno. Per questo –conclude Mantovani –, oltre a lavorare con investimenti straordinari sui nostri eventi internazionali Vinitaly Chengdu, Vinitaly China Road Show, Wine South America (23-25 settembre 2020), Vinitaly Russia (26 e 28 ottobre 2020), Vinitaly Hong Kong (5-7 novembre 2020), Wine To Asia (9-11 novembre 2020) e le iniziative della Vinitaly International Academy, ci mettiamo a disposizione del settore e del sistema della promozione per considerare la realizzazione di un evento innovativo il prossimo autunno a servizio delle aziende”.
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Connecting Global Competence
NUOVE DATE PER AUTOMATICA A DICEMBRE 2020 In seguito alla diffusione del Coronavirus (SARS-CoV-2) in Europa e in conformità alle disposizioni del Ministero della Salute del Governo tedesco e della Baviera, Messe München si sente in dovere di rinviare automatica 2020. La decisione è stata presa dopo aver consultato l’associazione di settore VDMA Robotica+Automazione, che patrocina la manifestazione, e a tutela della salute di espositori e visitatori. automatica 2020 si svolgerà dall’8 all’11 dicembre 2020. “Date le circostanze, lo svolgimento di automatica a metà giugno sarebbe ingiustificabile nei confronti dei nostri clienti, soprattutto da un punto di vista sanitario ed economico,” ha dichiarato il Falk Senger, direttore generale di Messe München e direttore del salone automatica. “A questo punto puntiamo a un’edizione di grande successo di automatica 2020 a dicembre insieme a tutto il settore.” La scelta di posticipare la manifestazione è stata presa da Messe München in stretto coordinamento con lo sponsor VDMA Robotica+Automazione e sulla scorta dei riscontri ricevuti dagli espositori. Patrick Schwarzkopf, direttore generale di VDMA Robotik + Automation, spiega: Nel suo ruolo di sponsor concettuale, VDMA Robotica+Automazione approva il rinvio di automatica 2020. Allo stato delle cose, crediamo che espositori e visitatori abbiano sempre meno possibilità di partecipare alla manifestazione. Attualmente tutti i viaggi sono soggetti a severe restrizioni e gli sviluppi ulteriori sono imprevedibili. Questi fattori mettono seriamente a rischio lo svolgimento della fiera a giugno. Al tempo stesso, l’importanza di automatica come principale salone internazionale di automazione intelligente e robotica è tale da cercare di mitigare il rischio scegliendo una nuova data.” Wilfried Eberhardt, Presidente del Consiglio Direttivo di automatica e Chief Marketing Officer di KUKA AG, aggiunge: “Il rinvio di automatica alla fine dell’anno è la scelta giusta alla luce della situazione attuale. A dicembre il salone diventerà un forte catalizzatore per la ripresa post-crisi e aiuterà il settore a rinascere ancora più forte da questa situazione assolutamente eccezionale”.
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The Leading Exhibition for Smart Automation and Robotics
8 –11 dicembre 2020 | München automatica-munich.com
Agenda Parma 28-30 settembre 2020 Fiera dell’automazione digitale per l’industria www.spsitalia.it
Norimberga 10-12 novembre 2020 Fiera dei beni strumentali per il settore del beverage www.braubeviale.de
Milano 18-21 novembre 2020 Fiera internazionale della distribuzione automatica www.venditalia.it
Monaco di Baviera 8-11 dicembre 2020 Fiera internazionale dell’automazione e della robotica www.automatica-munich.com
Bologna 13-14 gennaio 2021 Fiera internazionale delle private label www.marca.bolognafiere.it
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2020 2021
Sia il vino che gli spirits si caratterizzano per scambi internazionali molto intensi: nel 2018 a livello mondiale i flussi commerciali di vino hanno superato i 32 miliardi di euro con un tasso di crescita medio annuo su base decennale del +4,2%, mentre quelli degli spirits hanno quasi raggiunto i 29 miliardi di euro con una crescita del +6,0%. Mosca 26-29 gennaio 2021 Fiera per le macchine del packaging e del processo www.upakovka-tradefair.com
Berlino 3-5 febbraio 2021 Fiera del processo e del packaging per l’ortofrutta www.fruitlogistica.it
Rimini 20-23 febbraio 2021 Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com
Düsseldorf 25 febbraio-3 marzo 2021 Fiera internazionale per il processo e l’imballaggio www.interpack.com
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Verona 18-21 aprile 2021 Salone internazionale dei vini e dei distillati www.vinitaly.com
Milano 4-7 maggio 2021 Fiera specializzata del processing e del packaging www.ipackima.com
Monaco di Baviera 13-17 settembre 2021 Fiera internazionale per i settori del beverage e del liquid food www.drinktec.com
Milano 16-19 novembre 2021 Salone internazionale delle macchine per l’enologia e l’imbottigliamento www.simei.it
Parigi 30 novembre-2 dicembre 2021 Fiera internazionale delle filiere del vino, olio e ortofrutta www.sitevi.com
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APRILE 2020
WEBINAR
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OTTOBRE 2020
EVENTO Grand Hotel Baglioni Firenze
L’evento sulla rotocalco si trasforma, si sposta e raddoppia Il 28 aprile un Webinar con pillole di contenuti dedicati alla tecnologia di stampa che vede gli italiani tra i maggiori produttori mondiali e detentori di un altissimo know how. Il 23 ottobre l’incontro sulla rotocalco, nella fantastica cornice fiorentina, con tutti gli speaker e gli interventi del programma. SPONSOR MAGENTA
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