Sommario
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Italia 40 � - Europa 70 �
Sommario 56
PRIMO PIANO
4 Vino, il nuovo volto del mercato italiano
6 Fine wine, tra crescita e nuove sfide
8 All4Labels, soluzioni premium e sostenibili
9 Berlin Packaging, nuova bottiglia in alluminio per spumante
10 Neuromarketing del vino, la best practice di Casa Sartori 1898
12 Clevertech, soluzione automatica per vino in lattina
SPOTLIGHT
14 Shades of green in the wine industry
15 All4Labels, premium and sustainable solutions
TRENDS & MORE
16 Il confezionamento delle bevande diventa più sostenibile
FOCUS
28 Succhi e nettari, caratteristiche e processi
29 Prestazioni non-stop con Labelpack
30 Le soluzioni Goglio, innovative e sostenibili
PACKAGING DESIGN
32 Birre ed etichette, premiate le eccellenze italiane
STRATEGIE
34 Nasce Omnia Technologies per l’universo del beverage
36 Application Center Rittal & EPLAN, competenza attraverso la pratica
TECNOLOGIE
38 Sacmi Beverage, dal progetto all’impianto completo
39 B&R, una soluzione integrata
Fax
20 Packaging for beverages is growing more sustainable
MERCATO
24 Vetro da imballaggio, il materiale del futuro!
40 LM Group, focus sulle possibilità di handling
41 Etichettatura automatica più efficiente con PEX-200
42 Corno Pallets, parola d’ordine: innovazione
44 Plastifer, la sicurezza negli impianti industriali
Editore
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26 Macchine per il packaging, stabile il fatturato 2022
IMBALLAGGI &AMBIENTE
46 Imballaggi, nuovo regolamento UE e impatto sulla filiera
48 Bioplastics, a possible alternative
EVENTI
56 Interpack, semplicemente unica!
58 SPS Italia 2023: innovazione, sostenibilità e formazione
59 Un buon inizio per Plast 2023
60 Vinitaly 2023, il palcoscenico internazionale del vino
ANNO XXVII | N. 1 Marzo/Aprile 2023VINO Il nuovo volto del mercato italiano
Il 2022 è stato un anno difficile per il mercato italiano del vino nella distribuzione moderna. Tuttavia, alcune categorie quali la spumantistica e i vini fermi in fascia super-premium hanno registrato prestazioni coerenti con l’anno record 2021 e persino in crescita.
Lafiammata inflazionistica del quarto trimestre del 2022 ha influito in modo significativo sui consumi di vino nell’ultimo periodo dello scorso anno nel canale della grande distribuzione a causa degli aumenti di costo delle produzioni e dei prezzi al pubblico. Tuttavia, la spumantistica, pur chiudendo in negativo, è rimasta nell’orbita delle cifre record toccate nell’anno di grazia 2021 (1 milione di ettolitri contro gli 880.000 del 2019, con cagr a +5%, di cui Prosecco a +9%). Per i vini fermi in generale, invece, il trend registrato è negativo, segno che lo spumante è diventato un prodotto di consumo quotidiano e non solo per le feste. Questi i dati che emergono dall’Osservatorio del Vino UIV-Ismea su dati Ismea-Nielsen.
Cresce la spumantistica
L’anno ovviamente non è stato uguale per tutte le tipologie di bollicine: sempre ricordando il contesto, ovvero che il 2022 è rimasto nell’orbita di un 2021 record, i veri vincitori della categoria sono gli Charmat non Prosecco, molto venduti al discount (+22% annuo e +8% nel computo globale natalizio) grazie a un mix di prezzo mantenuto pressoché inalterato sulla soglia dei 4,50 euro per litro (solo +4% l’aumento per Capodanno, contro per esempio il +10% del Prosecco). I più penalizzati restano gli spumanti dolci, gli unici fra l’altro a non aver risentito dell’onda benefica che ha sospinto la categoria dal Covid in avanti (si salva l’Asti, rimasto pressoché stabile sui valori tradizionali, con un saldo annuo di -2% contro -13% per gli altri dolci). Metodo classico a -9%, ma anche in questo caso siamo rimasti ben sopra i valori registrati dalla categoria nel pre-Covid.
I formati
Se le difficoltà si spalmano quasi equamente tra i vari formati, con il picco del vetro altro dalla bottiglia 0,75 (-12%), a livello di prezzi medi punte massime di aumento si registrano nel mix categorie più basse/negozio più economico: quindi, brik al discount (+11%, con record di +14% per gli Igp) e ancora +12% per i brik Igp nei liberi servizi. Eccezione alla regola sono gli aumenti segnati sempre dal segmento brik ma questa volta Dop presso super (+13%) e addirittura del 20% presso gli Iper.
Le pricipali Do-Ig
Se ovviamente i saldi annuali delle principali denominazioni e indicazioni geografiche seguono l’andamento generale, uno sguardo in prospettiva di medio termine aiuta a inquadrare meglio quali sono i vini che strutturalmente perdono e quali invece stanno rientrando ai valori pre-Covid dopo la fiammata 2020/21. Fra i primi, vanno annoverati sicuramente i vini pugliesi a Igt (quindi soprattutto Primitivo), la Bonarda oltrepadana, il Nero d’Avola, la Barbera e i Dolcetti piemontesi, il Cannonau e il Lambrusco di Modena, oltre ai rossi da vitigni internazionali Igt del Veneto. Quelli in fase di rientro sono invece Montepulciano d’Abruzzo, Terre Siciliane, Chianti, Salento (quindi Negroamaro), Lambrusco Emilia, Rubicone Trebbiano e Soave. Poi ci sono anche quelli in fase positiva, nonostante volumi negativi nell’ultimo anno: Sangiovese Rubicone, Vermentino di Sardegna, Verdicchio, Castelli Romani, Valpolicella.
Il volto premium dell’Italia
Segna il passo il commercio mondiale dei vini fermi, con cali in volume nell’ultimo anno attorno al 5%, ma aumenta la tendenza premium dei consumi, a partire dai rossi italiani. Secondo le analisi dell’Osservatorio
Uiv sui trend di mercato negli ultimi
12 anni, il vino made in Italy ha visto infatti quadruplicare nel periodo le vendite a volume dei vini fermi in fascia super-premium (oltre i 9 euro a bottiglia franco cantina), con una crescita media annua del 13%. Ancora più significativo il quadro se si guarda al valore: da nicchia con un’incidenza del 6% sul totale export del 2010 ad asset sempre più decisivo nel 2022, con una quota di mercato dei vini di eccellenza arrivata a valere il 18%, pari a 863 milioni di euro. A farne le spese, in particolare il segmento
entry level, che sul pari periodo segna una contrazione dello share dal 19% al 6%. “Stiamo assistendo – ha detto il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi – a un’evoluzione positiva del posizionamento del nostro prodotto, in linea con quanto sta avvenendo con altri settori del made in Italy. L’Italia del lusso vince nel mondo - ha aggiunto -, per esempio con il sistema italiano della moda, la Ferrari, il design, l’agroalimentare. E, non da ultimo, il mondo del vino ha affinato il proprio fascino internazionale anche oltre i territori tradizionalmente conosciuti, perché oggi è l’Italianità, più della tradizione, a vincere sui mercati”. Secondo l’analisi Uiv, per la prima volta nella storia lo scorso anno le esportazioni dei prodotti fermi premium e super-premium (da 6 euro in su) hanno superato quelli in fascia entry-level e popular. Nel 2022, infatti, i primi occupano una quota di mercato al 52% (a 2,5 miliardi di euro), contro il 48% dei prodotti di minor valore. Una lunga corsa verso la premiumizzazione iniziata in sordina per poi registrare medie incrementali in doppia cifra anno dopo anno, con l’impennata nel post Covid. Diverso, secondo l’Osservatorio, il discorso sugli spumanti, dove il dominio del Prosecco in fascia popular – un caso di scuola su scala globale che ha ritracciato l’approccio al consumo extra-pasto anche tra i giovani – ha lasciato poco spazio ai segmenti premium.
La classifica dei vini e spumanti
Il 2023 potrebbe essere ancora un anno difficile per i volumi, a causa del
pieno manifestarsi degli effetti legati al prezzo, ma potrebbe anche verificarsi un recupero nel secondo semestre, se l’inflazione calerà e se le promozioni diventeranno più incisive. Un’anteprima della ricerca condotta da Circana (già IRI) per Vinitaly presenta la classifica dei vini e spumanti più venduti (a volume) sugli scaffali della distribuzione moderna e la classifica dei vini “emergenti” (a valore). Sul podio il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.) con 46 milioni di litri venduti, il Chianti (Toscana) con 17 milioni di litri, il Lambrusco (Emilia Romagna) con quasi 17 milioni di litri. Si fanno notare le buone performance del Nero d’Avola (Sicilia) al 10° posto con quasi 8 milioni di litri, il Pignoletto (Emilia Romagna) al 12° posto con 6 milioni di litri, il Primitivo (Puglia) al 13° posto con quasi 6 milioni di litri.
La classifica dei vini “emergenti”, cioè quelli col maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente, elaborata a valore, mostra sul podio: Ribolla (Friuli V.G.) con +12%; Muller Thurgau (Trentino Alto Adige) con +10,0%; Vermentino (Sardegna, Liguria, Toscana) con +9,9%. Da notare i buoni piazzamenti in questa speciale classifica di Vernaccia (Toscana), Orvieto (Umbria, Lazio), Nebbiolo (Piemonte, Lombardia). I dati dell’intero comparto vino mostrano una flessione, a volume, del vino (-5,4%), dei vini rossi (-7%), degli spumanti (-4,7%) che diventa -0,2% se si esclude il Prosecco.
“Lo scenario geo-politico e le conseguenze sui prezzi hanno generato effetti non marginali sulle vendite, che però hanno resistito evitando un tracollo”, ha dichiarato Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana. “La fine del Covid potrebbe dare più certezze a tutti. Nel corso della tavola rotonda presenteremo i dati dei primi mesi dell’anno, in modo da approfondire i primi segnali che vengono dai mercati e che potrebbero condizionare il 2023. Senza drammatici ulteriori aumenti dei prezzi, le cantine e la distribuzione potranno tornare a confrontarsi sulla base delle scelte aziendali e delle strategie di medio-lungo periodo”.
FINE WINE tra crescita e nuove sfide
Ilvino continua ad essere un asset interessante per gli investimenti ma il 2023 potrebbe rivelarsi un anno più difficile. Questo, in sintesi, quanto emerge dallo studio condotto dall’Osservatorio Pambianco sul settore, che ha evidenziato come il 2022 sia stata un’annata meravigliosa per il fine wine, ancora una volta più stabile rispetto agli asset tradizionali, soprattutto in tempi di turbolenza economica. La forte domanda è stata alimentata anche da una nuova generazione di investitori con un’età inferiore a 40 anni, confermando che la demografia degli acquirenti sta cambiando e presenta nuove opportunità di diversificazione e crescita. Nel 2022 tutti i principali indici sono aumentati rispetto a fine 2021: il Liv-ex Fine Wine 100 e il Liv-ex Fine Wine 1000 hanno raggiunto nuovi massimi con una crescita rispettivamente del 6,9% e del 13,1%. Il Liv-ex 1000 è stato trainato dai sotto indici Burgundy 150 (+26,7%), Champagne
Negli ultimi anni i vini pregiati hanno evidenziato una crescita costante. In particolare, il 2022 si è confermato un’annata eccezionale. Tuttavia, il 2023 richiede maggiore cautela nella selezione delle etichette, privilegiando l’Italia che garantisce ancora prezzi interessanti.
50 (+18,7%) e Italy 100 (+9,2%) che, tra l’altro, ha evidenziato la terza migliore performance.
La solidità del comparto
La reputazione del vino pregiato come asset alternativo, sia tangibile che come copertura contro l’inflazione, è quindi sempre più consolidata. L’indice eWibe Market, che comprende
tutte le principali etichette da investimento dei Paesi più rappresentativi, ha evidenziato a fine 2022 una crescita del 10,7% in controtendenza rispetto ai principali indici azionari che hanno chiuso in rosso: S&P500 (-15%), Nasdaq (-26,5%), Fste Mib (-11,6%). Anche asset alternativi come Bitcoin (-57,0%) e i classici beni rifugio come l’oro (+1,7%) hanno sofferto il confronto con il vino pregiato. Il fine wine mantiene il suo ruolo da protagonista anche nelle aste: Sotheby’s Wine ha chiuso con vendite record per 121 milioni di dollari (circa 112 milioni di euro, + 9% rispetto al 2021) e oltre un terzo delle vendite (54 milioni di dollari) è stato generato dal crescente mercato in Asia.
Gli intenditori francesi hanno speso 42 milioni di dollari nella aste di Sotheby’s, 32 milioni negli Stati Uniti e 22 milioni nel Regno Unito. Per Sotheby’s la Borgogna è stata la regione preferita dai clienti, con il
Vino, simbolo del made in Italy
Oltre un prodotto alimentare su quattro venduto in supermercati e ipermercati fa riferimento all’italianità in etichetta: sono 23.944 quelli individuati dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy e realizzano 8,9 miliardi di euro di vendite (il 27,5% del paniere food rilevato).
L’offerta a scaffale continua ad aumentare (+2,5% annuo), mentre il sellout si è stabilizzato (-0,1%). Ed è cambiato il mix dei prodotti presenti nel carrello della spesa “italiana”. Mentre nei 12 mesi rilevati si è fermata la crescita del fatturato dei prodotti che presentano in etichetta la bandiera italiana (-1,3%), i claim “100% italiano” (-1,8%) e “prodotto in Italia” (-0,6%), è proseguita l’avanzata nel carrello della spesa dei prodotti alimentari e delle bevande a indicazione geografica europea.
I più dinamici sono stati i vini Docg, che hanno sfiorato i 291 milioni di euro di vendite grazie a un incremento annuo delle vendite di +13,2% (contro il +5,9% dell’anno precedente). Brillanti anche i vini Doc con 486 milioni di euro di sell-out (+6,4%), con un lieve rallentamento rispetto al +8,8% precedente. Stabili, invece, i prodotti Igp (+0,0%). In lieve calo i vini Igt (-1,1%) e i prodotti alimentari Dop (-2,1%), che si sono fermati a 567 milioni di sell-out.
me le 42 bottiglie di Masseto (tre per ogni annata dal 2005 al 2018) aggiudicate a 20 mila euro.
Le previsioni per il 2023
La fortuna di questo asset sta nel fatto che non è un mercato a breve a termine e dopo cinque anni di crescita costante (Liv-ex 1000 + 45,3%) non è escluso un rallentamento della corsa. Gli esperti suggeriscono una maggior attenzione nella selezione ma i fondamentali sono ancora solidi. Se i protagonisti tra i vini francesi e italiani saranno ancora una volta quelli di altissima gamma, varrà la pena prestare maggior attenzione ai vini italiani, da Pergole Torte a Sassicaia, da Monfortino a Soldera, che offrono un’eccellente qualità a prezzi ancora relativamente accessibili rispetto ai migliori vini pregiati di altre regioni. Vi è però una tendenza in atto che preferisce annate più giovani con meno problemi di conservazione. Il settore dei vini pregiati si dimostra solido e un ottimo segmento su cui investire, con un occhio di riguardo ai vini italiani, in particolare, a quelli che stanno ottenendo i primi successi come il Barolo Monvigliero di G. B. Burlotto, l’introvabile Accomasso e Cappellano. Nel 2023, si confermeranno tra i produttori preferiti i nomi blasonati di Piemonte e Toscana, tra cui Le Pergole Torte, anche dopo l’eccezionale exploit del 2022.
51% delle vendite (sostenute dagli ottimi risultati dell’asta Monumental Drc), seguita da Bordeaux con il 20%. Tra le novità, la casa d’asta ha avviato alcune partnership con i produttori di vino con vendite dirette di Lynch-Bages (1,2 milioni di dollari), Château du Clos de Vougeot (869mila) e Château Mouton Rothschild (182mila circa).
Pandolfini ha chiuso l’anno con un turnover pari a 3,6 milioni di euro trainato dalle due aste in presenza e in particolare da quella di aprile che ha generato 1,48 milioni, segnale che una selezione più mirata alle etichette di eccellenza è premian-
te. Tra i top lot dell’anno spicca la bottiglia di Musigny Domaine Leroy 2008 che partendo da 30mila euro ha raggiunto 67,3mila euro, stabilendo il record nazionale per una bottiglia da 75 cl di vino, senza dimenticare gli 11mila euro versati per l’Imperiale di 6 litri di Masseto 2007. Risultati positivi anche per Bolaffi che ha chiuso il 2022 con un volume d’affari di 2,45 milioni di euro: a segnare prezzi elevati sono stati i produttori più blasonati del Piemonte, tra cui le nove bottiglie di Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno, vendute a 14.000 euro, ma anche della Toscana, co -
Primo Piano
All4l Abels soluzioni premium e sostenibili
Nuovesfide all’orizzonte per il settore del wine & spirits, che vive un periodo di crescita e rinnovamento. Recenti studi hanno infatti dimostrato come i consumatori prestino sempre più attenzione al packaging ed alle scelte ad esso correlate, spingendo i brand owner a ripensarne l’imballaggio favorendo scelte consapevoli e sostenibili. I design diventano accattivanti e integrano sempre più applicazioni di brand protection e consumer interaction che favoriscano la consumer journey trasformando le etichette in strumenti imprescindibili per aprire un dialogo diretto tra il brand e l’utente finale. La sfida pertanto è riuscire ad interpretare i trend del mercato e il comportamento dei consumatori combinando la profonda conoscenza del settore e l’orientamento al cliente insieme con l’eccellenza tecnologica applicata alla stampa e alle soluzioni IoT e consumer interaction. Da questi spunti nasce Motherland, lo showcase di All4Labels dedicato al settore del wine & spirits, volto a rappresentare soluzioni premium e sostenibili che consentano ai brand owner di esplorare nuove strade per valorizzazione i prodotti. Il concept della campagna mira a raccontare l’identità del terroir delle comunità in cui All4Labels è attiva nel settore del vino e degli spirits, costruendo un sistema di elementi grafici che traduce tutti i fattori chiave identificati in un codice visivo astratto ed esprime il loro valore attraverso dati, forme, colori e spessori, armonizzati nello stesso schema. La creatività delle bottiglie è stata curata e progettata da All4Graphics, la business unit interna specializzata
Motherland, lo showcase di All4Labels dedicato al settore del wine & spirits, fornisce soluzioni di packaging progettate con un’attenzione speciale alla brand protection e alla consumer interaction. Raccontano l’unicità del prodotto attraverso l’etichetta con originalità, innovazione, ricercatezza e sostenibilità.
nello sviluppo del design del packaging che supporta i clienti a 360° gradi dalla fase pilota di validazione fino alla realizzazione del prodotto. Grazie a partnership di rilievo con player di assoluto pregio del settore, lo showcase ha rappresentato una sintesi della grande varietà di soluzioni realizzabili in termini di finiture premium, proposte sostenibili ed interazione con il consumatore.
Finiture ricercate
I dettagli premium sono indiscutibili: ci sono sofisticate carte materiche dall’ottima resa e performance di Avery Dennison e Fedrigoni, micro e nano embossing con dettagli ad alta precisione super sottili di H+M, silkscreen ed effetti stampa 3D, dettagli metallici super brillanti di Kurz-Luxoro, e bottiglie dal design distintivo di Estal.
Il rispetto dell’ambiente Tantissime le soluzioni sostenibili incluse: dalle decorazioni traslucide che riproducono l’effetto della stampa a caldo in modo sostenibile, riciclabili e compostabili con substrati PET-free (Lumafin di Kurz), alle carte certificate FSC® e film certificati PCR (Post Consumer Recyclate). Tra queste è anche Starshine®, la soluzione sostenibile sviluppata da All4Labels per realizzare finiture metalliche brillanti ed uniformi con ridotte emissioni di CO2. Compatibile con stampa convenzionale e digitale e con diversi substrati, Starshine ® è una delle proposte sostenibili sviluppate all’interno del portafoglio Star, che raccoglie alternative efficaci e green per ogni tipo di imballo. Funzionalità smart Seguendo la naturale evoluzione del packaging che diventa sempre più interattivo, Motherland include anche funzioni smart, in particolare l’applicazione QR Voice Messenger che supporta la creazione e condivisione di messaggi audio personalizzati che rendono il prodotto unico e coinvolgono attivamente non solo di chi acquista il prodotto, ma anche di chi lo riceve. L’applicazione, sviluppata internamente da QR Marketing, rappresenta un virtuoso esempio di interazione in grado di reinventare la consumer journey trasformando il packaging in uno strumento fondamentale per aprire un dialogo diretto tra il brand e l’utente finale.
berlin PAck Aging nuova bottiglia in alluminio per spumante
Sitratta di uno straordinario risultato, realizzato grazie alla solida expertise e alla capacità innovativa di Berlin Packaging: un’inedita bottiglia in alluminio da 0,75 litri dotata di un collo sagomato che riproduce le linee della classica bottiglia in vetro in grado di ospitare il tappo di sughero, la gabbietta di metallo e la capsula, una vera e propria bottiglia per il vino spumante. NEXT, oggetto di brevetto da parte di Berlin Packaging, è destinato da Cantine Ceci all’imbottigliamento dei vini Otello Nero di Lambrusco e Otello Brut, da introdurre sul mercato italiano ed estero nel 2023. Il progetto, che ha visto i designer di Berlin Packaging lavorare a stretto contatto con il cliente Cantine Ceci 1938, sposa un nuovo approccio concettuale: l’utilizzo di un materiale inusuale nel settore vinicolo, sviluppato all’insegna della sostenibilità, da un lato, e nel rispetto delle caratteristiche strutturali della classica bottiglia di vetro e delle abitudini di fruizione del prodotto da parte del consumatore finale.
Berlin Packaging agisce come “one stop shop”, un partner a 360° che combina gli elementi di design & innovazione, servizi di industrializzazione e gestione logistica nell’industria del packaging.A
Vinitaly l’azienda presenta il risultato ottenuto grazie al team in house di designer, ingegneri ed esperti di marketing, in grado di offrire prodotti unici e innovativi adatti a diverse tipologie di clienti e mercati.
“Abbiamo concepito una bottiglia in alluminio con un collo sagomato che riprende le linee classiche per contenere un vino spumante di qualità: i nostri
Berlin Packaging, il maggiore Hybrid Packaging Supplier®a livello mondiale specializzato nella fornitura di packaging in vetro, in plastica e in metallo e chiusure, presenta a Vinitaly NEXT, l’innovativa bottiglia in alluminio per spumante, realizzata per Cantine Ceci 1938.
esperti sono stati in grado di progettare su una bottiglia di alluminio la stessa chiusura presente sulle bottiglie in vetro utilizzate per vini frizzanti e spumanti, permettendo di ospitare il classico tappo di sughero, la gabbietta di metallo e la capsula. Si è trattato di una sfida importante a livello tecnico, che ci ha permesso di raggiungere un risultato totalmente innovativo che siamo certi verrà apprezzato dal mercato”, ha dichiarato Alessandro Tonoli, CEO Berlin Packaging Italy.
I vantaggi dell’alluminio
Gli imballaggi di alluminio, oltre ad essere leggeri e riciclabili al 100%, sono ideali per la conservazione delle bevande poiché non ne alterano le caratteristiche organolettiche. La scelta di questo materiale fornisce una importante barriera alla luce, ai gas e all’umidità, e la sua maggiore conducibilità termica permette di raffreddare il vino con grande rapidità rispetto ad altri materiali. Tutto ciò si traduce in risparmio energetico tangibile, aspetto centrale per entrambe le aziende partner di questo progetto che hanno a cuore la sostenibilità.
Dal contenuto al contenitore
A Vinitaly sono esposte le bottiglie di Berlin Packaging rivestite con un’inedita grafica studiata ad hoc per esprimere tutti i valori legati al contenuto e al contenitore. La cura del design è da sempre cifra stilistica di entrambe le aziende: le bottiglie Otello Ceci For The Future appaiono eleganti e giocano con i colori essenziali. Su uno sfondo nero opaco compare, tono-su-tono, il logo Ceci 1938 mentre la capsula completa lo stile nel suo colore nero opaco. Al centro della bottiglia si trovano le scritte Otello Ceci For The Future Nero di Lambrusco oppure Otello Ceci For The Future Brut, rese con un lettering in bianco arricchito da una leggera sfumatura di colore che ricorda il tono porpora della spuma del lambrusco, o il giallo dorato dello spumante brut. Sul retro della bottiglia un’immagine evocativa, un’alba che simboleggia l’inizio di una nuova era, la volontà di perseguire una visione di lungo termine per raggiungere un futuro che inizia oggi.
neuromArketing del vino la best practice di Casa Sartori 1898
Ilvino ha delle forti connotazioni sociali. Compriamo una bottiglia per un regalo o per servirlo durante una cena in compagnia o accompagnare un pasto particolare. Per questo, riponiamo nell’acquisto la speranza che il prodotto sia buono e che ci “faccia fare bella figura”.
L’etichetta ha quindi diversi obiettivi comunicativi. In primis, deve catturare in pochi secondi l’attenzione del consumatore, farsi notare in mezzo alle altre bottiglie, e al contempo deve iniziare a incuriosirlo. In questa prima fase è fondamentale usare i differenti codici comunicativi a disposizione con l’obiettivo di attirare lo sguardo e facilitare l’individuazione della bottiglia. La domanda che sorge spontanea è: come fare? La risposta è da ricercarsi nella comprensione del comportamento decisionale, e in particolar modo nello studio del processo attentivo. L’attenzione funziona per selezione. Selezioniamo automaticamente gli stimoli più salienti, ossia quelli caratterizzati da forme, colori, dimensioni, lucentezza, elementi originali e inconsueti, che
La scelta del consumatore davanti allo scaffale del vino è un’esperienza complessa. Quando le opzioni disponibili sono tante, decidere diventa complicato. Per questo motivo il mondo del vino presta sempre più attenzione all’importanza che ha l’etichetta come prima linea di comunicazione del prodotto.
creano contrasto rispetto al resto oppure che ricordano i volti umani. Partendo da questi presupposti, si possono realizzare etichette capaci di catturare più facilmente l’attenzione. Il design deve però anche saper comunicare attraverso l’etichetta un’immagine corretta del brand e del prodotto, creando un’aspettativa che invogli all’acquisto.
A parità di brand e prezzo, sono le etichette più originali, gradevoli, capaci di farsi notare a scaffale e di coinvolgere il cliente trasmettendo
valori positivi ad essere le favorite nella scelta.
L’etichetta deve adottare un’immagine visiva e tattile capace di comunicare con la sfera più emotiva e inconsapevole del consumatore. Le neuroscienze hanno dimostrato che fino al 95% delle scelte è basato su spinta emotiva.
L’esperienza di Casa Sartori 1898
Casa Sartori 1898 ha adottato per le sue nuove etichette della linea Le Corti a marchio Sartori di Verona un design originale e semanticamente diverso dalla media di categoria.
Le proposte creative sono state testate prima di essere immesse sul mercato, utilizzando un approccio di neuromarketing, dalla società di ricerca SenseCatch, in partnership con UPM Raflatac. È stata analizzata la customer journey tipica del consumatore, dalla scelta a scaffale fino all’interazione con la bottiglia. Sono stati analizzati dati comportamentali come l’attenzione visiva e la lettura dello scaffale e dati impli-
citi ed emotivi come le aspettative generate dal nuovo design. Il consumatore ha apprezzato molto il nuovo design, per la sua forma originale e distintiva, il font moderno, la carta e le nobilitazioni dorate. La forma romboidale della nuova etichetta, a differenza delle usuali etichette rettangolari o quadrate, ha attirato molto l’attenzione sulla bottiglia, che è stata particolarmente apprezzata per il design originale, elegante e semplice.
I risultati raccolti in fase di test relativi agli elementi più e meno graditi e alle aspettative create dai dettagli delle etichette sono stati utilizzati per ottimizzare il redesign. Come riporta Marta Geccherle, Brand Manager Casa Sartori 1898, le ottimizzazioni apportate al design hanno contribuito al raggiungimento di risultati positivi ottenuti da Casa Sartori 1898, che ha ottenuto un’ottima risposta da parte del mercato.
Il redesign della linea Le Corti a marchio Sartori di Verona, con le sue 4 nuove etichette (Valpolicella Superiore DOC, Valpolicella Ripasso superiore DOC, Amarone della Valpolicella DOCG e Lugana DOC) ha comportato un incremento nell’apprezzamento a scaffale da parte dei consumatori, in particolare per le etichette di Valpolicella Superiore DOC e Lugana DOC, che si è riflettuto in un buon andamento delle vendite dal momento del lancio sul mercato.
La migliore leggibilità della denominazione del prodotto, il maggiore contrasto tra i colori, la nuova forma della bottiglia assieme ad una migliore visibilità del brand, sono stati senza dubbio gli elementi grafici che hanno contribuito ad una migliore valutazione dei prodotti da parte dei consumatori finali. Questi
vare un design che fosse non solo capace di attirare l’attenzione, ma anche coerente a livello valoriale con l’essenza del brand.
La decisione di Casa Sartori 1898 di intraprendere una ricerca basata sull’uso di tecnologie scientifiche di neuromarketing capaci di analizzare con oggettività il comportamento decisionale del consumatore deriva dalla consapevolezza dei Responsabili Marketing che l’ascolto del mercato è particolarmente importante nel settore Food & Beverage caratterizzato da un’altissima competizione a scaffale e da consumatori sempre meno fedeli al marchio.
I vantaggi del neuromarketing
Ricerche di neuromarketing, come quella svolta da SenseCatch per Casa Sartori 1898, permettono di comprendere il punto di vista dei consumatori analizzando l’intero funnel di vendita dal cosiddetto “Zero Moment of Truth” online (pensiamo alla crescita degli e-commerce e l’importanza di garantire una User Experience piacevole e funzionale alla vendita) al comportamento decisionale in-store.
Analizzando la scelta a scaffale è possibile comprendere la performance visiva dell’etichetta e la sua capacità di catturare immediatamente l’attenzione del consumatore, che mediamente sosta davanti allo scaffale solo pochi secondi.
elementi grafici e di design attualmente presenti sulla linea Le Corti a marchio Sartori di Verona sono stati il frutto di un attento ascolto del consumatore attraverso interviste approfondite e metodologie di ricerca scientifiche al fine di tro -
Essere visti prima di altri brand competitor, significa favorire l’inizio del processo decisionale (“unseen is unsold”). Attraverso le metodologie di neuromarketing è possibile comprendere non solo il percorso visivo sull’etichetta, ossia quando le informazioni riportate siano facilmente visibili, leggibili e comprensibili, ma anche dimensioni come il posizionamento valoriale, il gradimento, l’intenzione di acquisto fino ad arrivare alle aspettative generate dalla carta e dalle nobilitazioni, analizzando anche la parte più inconsapevole, spontanea ed emotiva della risposta del consumatore.
clevertech soluzione automatica per vino in lattina
Clevertech, con sede a Reggio Emilia e siti produttivi in Cina, India e Usa, supportata da una rete di uffici vendita e assistenza distribuiti a livello globale, nei mesi scorsi ha consegnato al principale produttore americano di vino un importante impianto di pallettizzazione per lattine sfuse di vino aromatizzato in diversi gusti, completato da un sistema di depallettizzazione delle lattine multi gusto, in grado di gestire fino a quattro gusti differenti in un singolo imballaggio secondario. Il sistema raggiunge una velocità di 1150 lattine al minuto. Dalla palletizzazione di lattine sfuse su vassoi, si passa alla depallettizzazione per poi alimentare un sistema di realizzazione del packaging secondario in configurazione multi gusto. Lo sviluppo del progetto di Clevertech è partito dall’esame della stabilità dei pallet con prodotti sfusi in modo da soddisfare le richieste del cliente. Si è passati poi al-
Un protagonista del mercato del vino americano, che ogni anno registra 75 milioni di casse vendute, ha scelto la Rainbow Line di Clevertech, un impianto su misura automatizzato per la pallettizzazione e depallettizzazione del vino in lattina.
lo sviluppo dei vassoi utilizzati per lo stoccaggio delle lattine sul pallet fino ad arrivare allo sviluppo e al collaudo dell’intero sistema di depallettizzazione dei quattro gusti richiesti. Il collaudo è avvenuto con successo nel mese di gennaio in Clevertech
Italia, in uno spazio che supera i 300 m2 interamente dedicato all’automazione. Il sistema completo installato in Clevertech ha permesso di validare le operazioni di palletizzazione e depallettizzazione grazie al contemporaneo collegamento delle macchine per la verifica delle velocità di produzione richieste.
Le caratteristiche
La Rainbow Line automatica, un impianto tecnologicamente avanzato progettato per vino in lattina, è dotata di:
- depalettizzatore per lattine vuote operante a qualsiasi velocità desiderata, sia un modello di tipo pick & place che sweep off poiché nessuno dei due sistemi richiede il cambio di pezzi per gestire lattine di diverse dimensioni;
- linea di lavorazione dotata di riempitrice, aggraffatrice, pastorizzatore;
- pallettizzatore robotizzato automatico per lattine piene, dotato di testa a vuoto per un facile prelievo e trasferimento di strati completi su tavolo di
preformazione a flusso di massa. Anche l’inseritore automatico di fogli e il disimpilatore di pallet fanno parte di questa soluzione di imballaggio. I singoli gusti devono essere palettizzati in modo indipendente e stoccati a magazzino prima di essere ricaricati sul sistema di depallettizzazione;
- depallettizzatore robotizzato automatico per barattoli pieni dotato di testa a vuoto. Il depallettizzatore è progettato con due linee di alimentazione pallet per due diversi gusti, quindi i singoli strati vengono prelevati e posizionati su due tavoli di ricezione indipendenti. Le lattine vengono unite senza pressione, mantenute separate con un divisore centrale. A seconda del numero di gusti da confezionare, è possibile installare più depallettizzatori per fornire da 4 a 8 gusti diversi all’incartonatrice. Per completare il sistema, vengono inoltre fornite linee di trasporto per pallet vuoti e per fogli interfalda;
- incartonatrici e macchine termoretraibili per vassoi. L’incartonatrice è progettata per inscatolare lattine a una velocità specifica in confezioni da 4/6/8 lattine. Può anche essere aggiunta una termoretraibile per vassoi per confezionare lattine sfuse in vassoi con o senza pellicola;
- pallettizzatore per cartoni. Clevertech può fornire diverse soluzioni alternative a seconda del numero di linee di produzione. Oltre a un pallettizzatore convenzionale per un singolo prodotto, l’azienda fornisce anche un pallettizzatore centralizzato multi prodotto in due diverse versioni: multi-pallet e multi-brand, a seconda dello spazio disponibile nell’impianto per le linee di accumulo cartoni. È possibile pallettizzare singoli strati di prodotti o cartoni di differenti dimensioni, con una navetta che sposta il pallet sotto la corretta zona di carico o pallettizzare pallet completi di un singolo prodotto.
tAPPo Qork tecnologia sostenibile
Fiore all’occhiello tra le proposte Amorim Cork Italia, Qork e la sua sostenibilità totale sono stati messi alla prova attraverso due degustazioni di confronto, sia con tappi cilindrici inseriti in microagglomerato, sia con tappi a vite di tipo Stelvin (in alluminio).
Nel primo caso, la degustazione di confronto ha evidenziato come il tappo Qork abbia ottenuto il migliore gradimento tra i tre differenti tipi in confronto, su vini bianchi del sud Italia con 12 mesi in bottiglia. Oltre a non avere nessuna anomalia di tipo fisico, meccanico o strutturale, il tappo Qork ha evidenziato un migliore risultato dato da una maggiore definizione degli aromi fruttati e floreali, una acidità ancora decisa e un complesso aromatico privo di nota aldeidiche. Nella seconda prova di confronto, lo stesso tappo Qork, utilizzato nella tappatura di un vino bianco del nord Italia, anche questo dopo 12 mesi di bottiglia, è stato
identificato come simile per caratteristiche aromatiche, freschezza e retro palato al medesimo prodotto chiuso come d’abitudine con tappo Stelvin. Risultati, in parte, attesi proprio per la composizione estremamente neutra dei granuli di sughero trattati con i fluidi supercritici, aggregati da colle di origine totalmente vegetale. Qork è, infatti, un tappo in microgranuli con uso esclusivo di polioli vegetali a fare da leganti. Le elevate proprietà elastiche e l’eccellente resistenza meccanica, senza aggiunta di espandenti, lo dotano di una virtù davvero unica al mondo: la garanzia di massima neutralità
sensoriale, con l’esclusiva tecnologia Xpür®, basata sull’utilizzo di fluidi supercritici, in grado di assicurare un valore di TCA minore di 0,3ng/L. I vini, così, rimangono protagonisti dell’esperienza degustativa, grazie a Qork, rappresentante del maggior equilibrio possibile al mondo tra i concetti di precisione tecnica e naturalezza, come filosofia Amorim impone. Per guardare oltre, basti pensare che la filiera produttiva per realizzare i tappi con questa tecnologia consuma un quarto di energia con lo stesso livello di efficacia rispetto a quanto avveniva in passato e prevede l’utilizzo di solo il 10% della CO2 rispetto al diretto competitor in questo segmento. I tappi in sughero naturale, così, rimangono la scelta privilegiata nel mondo enologico, in particolare per l’utilizzo su bottiglie di elevato livello qualitativo e commerciale. Questo grazie alle indiscutibili proprietà elastiche ed al riconosciuto impatto positivo che tale materiale può avere sul vino in fase di affinamento in bottiglia, dovuto dall’interazione fra le centinaia di sostanze presenti all’interno della struttura del sughero e il vino stesso.
SHADES OF GREEN in the wine industry
Whileup until as recently as 20 years ago, a confrontation with the term “bio” (organic) on the label or the shelf often left the consumer feeling torn between choosing responsibility over quality, that is seldom the case today. There is also a wider recognition that organic wine must be more expensive than non-organic wine, because the organic wine producer has more work in the vineyard.
Spain, Italy, France & Austria leading the way
Organic viticulture has grown extremely steadily over the last few decades, the upward curve lacking dips or blips. Recent findings from the OIV (International Organisation of Vine and Wine) report that nearly half a million ha of vineyards (6.2% of total vineyard area worldwide) are now dedicated to organic vines, a number that has tripled since 2008. Italy claimed the highest share (15%) of organic vineyards of any single country, followed by a second place tie from France and Austria at 14%. However the highest amount of organic vineyard area goes to Spain (because of the huge total vineyard area there) which, together with fellow leaders Italy and France, constitutes 74% of the world’s total area of organic vines. Germany (9%) has tripled its organic viticulture in the last ten years alone, according to the German Wine Institute. And over the last 25 years, Switzerland (2.8%) has experienced tremendous growth – number three in the world – with its organic holdings increasing from 12 ha to 426 ha. These statistics demonstrate a clear shift in consumer perceptions and priorities.
Broad spectrum of international associations
Yet long before anyone was talking about climate change, American puppeteer Jim Henson said it best: “It’s not easy being green, either as a
Today, the desire to go green is very strong due to the growing awareness of food and beverage safety and of environmental and climate change issues. An increasing number of wine consumers are seeking out products made without the use of synthetic chemicals or genetically-modified components.
producer or a consumer”. Today more than ever before. The organic path is not a smooth one, rather it is strewn with interpretations, certifications and buzzword debris. Approximately 50% of all EU organic winegrowers are organized in associations. There is no one size fits all; it’s a question of shades and emphases. The concerns and conditions of producers, say, in the mountains of Switzerland have little to do with the needs of winemakers in say Mediterranean France. However, understanding the approach and focus of each association will help make better informed and responsible choices.
It also work without glass
The idea that good wine comes in a glass bottle with a cork used to go without saying. When it comes to alternative wine packaging California is pushing the envelope. In moving his 3 entry level wines into bag-in-box, Tablas Creek winemaker Jason Haas in Paso Robles benefitted the consumer as well as the environment: “Compared to the packaging required to put wine into four standard 750 ml glass bottles, the carbon footprint of the 3 liter bag-in-box package is 84% less, and the carbon footprint of
distributing that package is 60% less.” Additionally, wine in a partially consumed bag-in-box keeps fresh much longer than in an opened glass bottle, plus the package is more compact and lighter in weight. Bag-in-box wine is already well established in Scandinavia with high-end German producers. The main suppliers are France and Italy with a wide range of price points and sizes (up to 10 liters). The new format 3-liter bag-in-box is narrow enough to fit in the fridge door. The 1.5 liter wine pouch – basically the bag without a box around it – is also starting to gain traction in Europe. During the last couple of years there has also been huge growth in wine and wine-based beverages in recyclable aluminum cans in America. Alternatively, much of Europe has chosen to instead embrace wine in stainless steel kegs for on-premise wines by-the-glass sales. None of this is fundamentally new technology, but it does have to do with a new and much needed openness to alternatives. And both producers and retailers have only just begun to play the ecological and climate change cards in their marketing.
Source: Paula Redes Sidore and Stuart Pigott – www.prowein.com
All4l Abels premium and sustainable solutions
Motherland, the All4Labels’ showcase dedicated to the wine & spirits market, focuses on brand protection and consumer interaction with premium and sustainable packaging solutions. It describes the uniqueness of the product through a distinctive label between innovation, sophistication, and sustainability.
New challenges are emerging for the wine & spirits sector, which is experiencing a period of growth and renewal. Recent studies have shown how consumers are paying more and more attention to packaging and the choices related to it, pushing brand owners to rethink their packaging to encourage conscious and sustainable choices. Designs become more appealing and increasingly integrate brand protection and consumer interaction applications that foster the consumer journey by transforming labels into must-have tools to open a direct dialogue between the brand and the end user. The challenge therefore is to be able to interpret market trends and consumer behaviour by combining deep industry knowledge and customer orientation with technological excellence applied to printing and IoT and consumer interaction solutions. These insights inspired Motherland, the All4Labels’ showcase dedicated to the wine & spirits market, aimed at representing premium and sustainable solutions that enable brand owners to explore new ways of enhancing their products. The concept of the campaign aims to convey the identity of the terroir of the communities in which All4Labels is active in the wine and spirits business, building a system of graphic elements that translates all the key factors identified into an abstract visual code and expresses their value through
data, shapes, colours and thicknesses, harmonized in the same scheme. The creativity of the bottles was developed and designed by All4Graphics, the inhouse business unit specialized in the packaging design development, which supports customers at 360 degrees from the pilot validation phase through to product realization. Thanks to valuable partnerships with top players in the industry, the showcase represented a synthesis of the wide variety of solutions that can be realized in terms of premium finishing, sustainable options and consumer interaction.
Sophisticated finishing
The premium details are of the highest quality: there are sophisticated, high-performance textured papers from Avery Dennison and Fedrigoni, micro- and nano-embossing with super-fine high-precision details from H+M, silkscreens and 3D printing effects, super shiny metallic details from Kurz-Luxoro, and distinguished bottle designs from Estal.
Focus on the environment
Many sustainable solutions are included: from translucent decorations that reproduce the effect of hot stamping in a sustainable way, recyclable and compostable with PET-free substrates
(Lumafin by Kurz), to FSC® certified papers and PCR (Post Consumer Recyclate) certified films. These also include Starshine®, the sustainable solution developed by All4Labels to produce bright, uniform metallic finishing with reduced CO2 emissions. Compatible with conventional and digital printing and different substrates, Starshine® is one of the sustainable options developed within the Star portfolio, which brings together effective, green alternatives for all types of packaging.
Smart functions
Moreover, following the natural evolution of packaging that is becoming increasingly interactive, Motherland also includes smart functions, in particular the QR Voice Messenger application that supports the creation and sharing of personalized audio messages that make the product unique and actively involve not only the purchaser but also the recipient. The application, developed in-house by QR Marketing, represents a virtuous example of interaction capable of reinventing the consumer journey by turning packaging into a fundamental tool for opening a direct dialogue between the brand and the end user.
IL CONFEZIONAMENTO DELLE BEVANDE diventa più sostenibile
Alcune bevande sono semplicemente legate al loro imballaggio classico. Per lo più acquistiamo birra e vino in bottiglie di vetro, latte in cartone e bevande analcoliche in bottiglie di PET. Tuttavia, negli ultimi anni la sostenibilità ha acquisito maggiore importanza anche nel settore delle bevande e i consumatori sono diventati sempre più attenti. E a cadere in disgrazia è proprio la plastica – spesso a torto. L’esito del bilancio ecologico di un imballaggio dipende da molti fattori.
È in arrivo la bottiglia di carta?
A fine 2016, con la “Green Fiber Bottle”, il Carlsberg Group aveva presentato per la prima volta il prototipo di una bottiglia di carta. Risale all’estate
Con bottiglie in PET o in vetro, lattine di alluminio, cartoni per bevande o persino bottiglie di carta, usa e getta o riutilizzabili, la varietà delle confezioni per bevande è davvero vasta. Tuttavia, quali di queste sono veramente sostenibili? Negli ultimi anni gli aspetti ecologici hanno acquisito sempre più centralità, non solo per gli imballaggi, ma anche nei processi di riempimento e confezionamento.
2020 l’annuncio del gruppo Diageo, operante nel settore delle bevande, della prima bottiglia per alcolici a base di carta per il whisky scozzese Johnnie Walker, a cui però non è seguita una commercializzazione su ampia scala. A inizio 2021 Coca-Cola ha proposto per la prima volta in Europa, a 2.000 consumatrici e consumatori ungheresi, una bevanda vegetale in una bottiglia di carta. Anche in questo caso finora non si è andati oltre la fase di test. Sin dallo sviluppo delle bottiglie di carta sostenibili si lavora costantemente alla loro ottimizzazione. Obiettivo: una bottiglia di carta a base completamente biologica. Attualmente la “classica” bottiglia di carta è ancora composta da carta e da un sottile strato di PE, che tuttavia si stacca
e separa senza problemi durante il trattamento della carta da macero e può essere riciclato. Il polietilene presenta però l’inconveniente di non essere perfettamente adatto alle bevande gassate e per queste si utilizza generalmente uno strato in PET un po’ più spesso. Il birrificio Carlsberg ha compiuto quest’anno un passo avanti: le bottiglie destinate a un consumer test su ampia scala sono dotate di un rivestimento in PEF (polietilene furanoato), un polimero a base biologica che presenta caratteristiche simili al PET. Funge da barriera altamente efficace tra la birra e l’involucro esterno in carta, conserva il sapore e sembra che trattenga l’anidride carbonica della birra meglio del tradizionale PET. Il biopolimero è inoltre compatibile con i sistemi di riciclo del PET ed è anche biodegradabile. Gli attuali prototipi sono già una variante migliorata, che contiene un rivestimento in PEF nonché un nuovo fondo per una migliore stabilità della bottiglia.
Bottiglia in vetro leggero riutilizzabile
Il vetro è un materiale d’imballaggio molto apprezzato per le bevande. Il maggiore inconveniente è essenzialmente il suo peso elevato. Infatti le bottiglie in PET possono essere fino al 90% più leggere rispetto al vetro. Tuttavia anche i produttori di imballaggi in vetro stanno lavorando a versioni
light, ad esempio il vetro leggero temperato termicamente. Le bottiglie riutilizzabili prodotte in questo modo non solo pesano fino al 30% in meno rispetto alla versione standard, ma sono anche più resistenti all’abrasione, motivo per cui possono diventare una valida alternativa sia dal punto di vista economico che ecologico. Il trattamento termico, che rende il vetro più solido, pone tuttavia dei limiti al design dei prodotti.
Alternativa alla pellicola termoretraibile Nelle moderne avvolgitrici una bobina di film gira orizzontalmente intorno al pallet, mentre la merce – ad esempio lattine piene o bottiglie fragili – rimane ferma. Si utilizza spesso un film estensibile poiché il pre-allungamento del film ne aumenta l’estensibilità fino al 300%. Anche in questo campo i produttori stanno lavorando a soluzioni più sostenibili puntando su materiali rinnovabili. Un imballaggio su pallet in carta elastica e resistente alla perforazione permette così di ottenere una soluzione d’imballaggio completamente riciclabile. Anche per l’avvolgimento di bottiglie in PET è stata recentemente lanciata sul mercato una soluzione basata su carta riciclabile al 100%: una fascia realizzata con carta kraft al 100% che avvolge le bottiglie offre un’elevata resistenza alla trazione ed è in grado di sopportare un peso sufficiente a stabilizzare
le bottiglie durante il trasporto. Il secondo elemento di questa soluzione è un morsetto in cartone ondulato che aggancia le bottiglie all’altezza del collo. Le singole bottiglie possono essere separate facilmente dalla confezione.
Priorità assoluta all’igiene
La lattina rimane un contenitore molto apprezzato per le bevande. Se in passato erano prevalentemente birra e bevande gassate a essere vendute in lattina, da qualche tempo la tendenza si sta spostando sempre di più verso prodotti più sensibili come tè freddo, bevande vegetali, succhi, smoothie o acque addizionate. Questo sviluppo determina anche un aumento dei requisiti igienici delle macchine riempitrici. Per rispondere a questa esigenza il fornitore di sistemi KHS ha sviluppato, insieme al costruttore di macchine svizzero Ferrum, la soluzione a blocchi riempitrice/tappatrice SmartCan, che vanta un concetto di igiene ottimizzato. La camera asettica della sezione di riempimento del blocco comprende, da un lato, lamiere di rivestimento rialzate e, dall’altro, un alloggiamento con un vano prodotto sensibilmente più piccolo intorno al carosello della riempitrice: seguendo il cosiddetto “principio donut”, ciò crea una chiusura ad anello, riducendo in tal modo il volume della zona asettica di circa il 40% e assicurando un flusso ottimale e mirato di aria sterile nella zona sensibile.
Tecnologie di riempimento
L’igiene svolge un ruolo importante anche nel nuovo sistema di riempimento asettico sviluppato da Sidel per il mercato a rapida crescita delle bevande “sensibili” in bottiglie di PET. La soluzione integrata, che combina soffiatrice/riempitrice/tappatrice, è un’evoluzione della tecnologia Aseptic Combi Predis ed è concepita per aiutare le aziende di imbottigliamento a servire il crescente mercato delle bevande a lunga conservazione, come ad esempio succhi, nettari, bevande analcoliche, bevande isotoniche e tè, nonché prodotti lattiero-caseari liquidi. Secondo Sidel la domanda di questi prodotti raggiungerà nel 2024 presumibilmente un volume di 192
miliardi di unità, ovvero il 44% in più rispetto al 2011. I prodotti “sensibili” rappresentano dunque il 55% del mercato delle bevande analcoliche e la probabile crescita di questa quota (tasso di crescita annuo del 2,3% dal 2019 al 2025) è maggiore per le bottiglie in PET rispetto a qualsiasi altro materiale.
Focus sulla flessibilità
Per quanto riguarda l’imballaggio dei prodotti le aziende di imbottigliamento si trovano oggi ad affrontare una serie di sfide di tipo economico ed ecologico. Da un lato sono soggette a crescenti pressioni in termini di tempi e costi, dall’altro l’industria delle bevande si trova attualmente nel mirino del legislatore – soprattutto per quanto riguarda le quote di riciclo e le emissioni di CO2. Alla luce di questi sviluppi l’azienda KHS propone ai propri clienti un’ampia gamma di soluzioni a blocchi adattabili, in particolare per il riempimento di bottiglie in PET, tra cui una nuova piattaforma modulare, configurabile ed ampliabile. Implementate per il riempimento del vetro nel 2020, le macchine soddisfano ora anche per le bottiglie in plastica le esigenze della clientela in termini di adattabilità futura e sicurezza.
“Nessuno può prevedere quali saranno le tendenze del comparto tra cinque anni”, afferma Manfred Härtel, Product Manager Filling presso KHS. “Per questo motivo la nostra nuova piattaforma ha una struttura modulare, in modo che possa essere convertita in qualsiasi momento per altre bevande o contenitori in PET a seconda delle esigenze del
mercato.” Essa permette quindi di acquistare singoli componenti in un momento successivo e di integrarli nelle soluzioni esistenti a un costo accettabile. Inoltre, numerosi miglioramenti della progettazione assicurano ora risparmi energetici. La nuova riempitrice consente ad esempio temperature di riempimento fino a 24 gradi Celsius, il che riduce i costi d’investimento e di esercizio per impianti di raffreddamento ad alta intensità energetica. In più, a queste temperature non si forma acqua di condensa, che prima del confezionamento in pellicola o cartone dovrebbe essere asciugata con un elevato consumo energetico.
“Tethered cap” presto obbligatori Tappi e valvole rappresentano spesso un problema per quanto riguarda la dispersione dei rifiuti e il riciclo di bottiglie in plastica. L’UE impone a partire dal 2024 l’utilizzo di tappi che rimangono attaccati alla bottiglia. Numerosi produttori si sono già attivati sviluppando i cosiddetti
Copyright: Bericap Copyright: Mosca
“tethered cap”. Alcuni produttori di bevande stanno già attuando la direttiva UE ancora prima del necessario, tra cui Coca-Cola: già nel 2021 il gruppo ha introdotto il suo “tappo ancorato alla bottiglia” e lo sta applicando su un numero sempre maggiore di bottiglie usa e getta in PET. Per i consumatori cambia poco: il meccanismo di apertura rimane lo stesso e il tappo ancorato con l’anello di sicurezza può essere spostato liberamente sul collo della bottiglia o bloccato in una posizione. Entro gennaio 2024 il colosso delle bevande intende convertire gradualmente tutti gli stabilimenti in Germania.
I produttori ritengono che i nuovi tappi saranno accettati dai consumatori solo se sono semplici da usare. In uno studio sui consumatori, un “tethered cap” di Bericap ha ottenuto ottimi risultati grazie al suo utilizzo intuitivo, all’apertura fino a 180 gradi e ai suoi vantaggi igienici. Passando precocemente all’impiego di simili “tethered cap” i fornitori di bevande possono quindi anche incrementare l’attrattiva del marchio dei loro prodotti.
Tappi intelligenti
Gli indicatori di freschezza sono utili anche nel segmento delle bevande. United Caps e la start-up Mimica hanno lanciato insieme sul mercato una chiusura ingegnosa dotata di indicatore di freschezza. La “touchcap” modifica la sua superficie da liscia a irregolare quando un prodotto non è più fresco. Questo è possibile grazie a un gel inserito in una speciale etichetta in grado di modificare la sua struttura. La chiusura riciclabile è costituita da una base e da un cappuccio. Dopo il processo di riempimento il cappuccio viene applicato con una macchina dedicata che può essere integrata facilmente nel processo produttivo analogamente ad altri moduli come per esempio per l’etichettatura o l’avvolgimento con film. È il consumatore ad attivare l’effetto quando apre per la prima volta il tappo con una rotazione. Nel Regno Unito è attualmente in corso un progetto pilota con un marchio di succo d’arancia.
Fonte: www.interpack.com
ACOPOS 6D
Nuove dimensioni per la produzione adattiva
ACOPOS 6D consente di muovere liberamente i prodotti in uno spazio di lavorazione aperto –senza i vincoli del classico flusso produttivo sequenziale. La levitazione magnetica introduce sei gradi di libertà, per una densità di operazioni per superficie occupata senza precedenti. br-automation.com
PACKAGING FOR BEVERAGES is growing more sustainable
PET or glass bottle, aluminium can, beverage carton or maybe even a paper bottle, single use or multiple use – there is a huge range of choices for packaging beverages. But which is the most sustainable? The focus has increasingly been placed on ecological aspects over the last few years in this sector. And not only for packaging material: these aspects have also become important for filling and actual packaging processes.
Some beverages simply come with classic packaging. We usually buy beer or wine in a glass bottle, milk in a carton and soft drinks in a PET bottle. Over the last few years, however, customers
have become ever more critical, and sustainability issues have grown in importance for the beverages sector. Plastics especially now have a bad reputation – which is often undeserved. How well a type of packag-
ing fares when looking at the ecological balance depends on many different factors. Experts therefore are hesitant to give general advice. A short overview: glass bottles are neutral in taste, but also fragile and heavy. However, they are more suitable for multiple uses than any other type of packaging. PET bottles, too, can be refilled several times and then recycled. They are shatterproof and notably lighter than glass bottles. Plastics, however, have had a bad reputation with customers for some time now, in spite of the very high recycling
quota for PET beverage bottles in Germany at more than 94 percent. Beverages in aluminium cans still enjoy popularity. But the extraction of the raw material and the production of the cans from raw aluminium comes with a huge cost in terms of energy, so everything comes down to the collection quota, because there is no limit to the number of times the cans can be recycled. Beverage cartons are also always single use, but they are for the most part made from renewable raw materials. Improved procedures meanwhile ensure that the cardboard, aluminium and plastics components are separated. The Umweltbundesamt, the German Environmental Agency, therefore classifies them as “single use packages with ecological advantages”.
Will there be paper bottles?
At the end of 2016, the Carlsberg Group presented the “Green Fiber Bottle”, their prototype for a paper bottle, for the first time. In the summer of 2020, the beverages corporation Diageo announced the first paper-based spirits bottle for Scottish Johnny Walker whisky, but so far there has been no large introduction to the market. In the beginning of 2021, for the first time in Europe, Coca Cola offered a plantbased beverage to 2,000 consumers in Hungary that came with a paper bottle. No further steps were taken after this test offer, however. Since the development of sustainable bottles made of fibre, work on their optimisation has never ceased. The goal: a completely organic paper bottle. Currently, the “classic” paper bottle still consists of paper coated with a thin layer of PE, which, however, can be easily peeled off during the processing of waste paper, separated and then recycled. One disadvantage of polyethylene is that it doesn’t work very well for carbonated beverages, and these usually require a PET coating that is a bit thicker.
The Carlsberg brewery took things a step further this year: The bot-
tles for a large-scale consumer test are coated with PEF (polyethylene furanoate) an organic polymer with similar properties to PET. It acts as a highly effective barrier between the beer and the outer hull made of fibres, protects the taste and is supposed to retain the carbonic acid of the beer better than conventional PET. The biopolymer is also both compatible with PET recycling systems and biodegradable. The current prototypes are an already improved variant which features the PEF coating as well as a new bottom to improve the stability of the bottle. The next generation of bottles are planned to be made available with a fibre-based lid and cap, too.
Lightweight glass bottle for multiple use
Glass is a popular packaging material for beverages. Its greatest disadvantage is only its high weight, because in direct comparison, PET bottles can be up to 90 percent lighter than the multiple use variety made of glass. But manufacturers of glass packaging are working on light versions, for example made of tempered lightweight glass. Reusable bottles produced this way are not
only up to 30 percent lighter than the standard variety, they are also more resistant to abrasion, which can turn them into a real alternative both economically and ecologically. However, the thermal treatment that in the end givestheglassitsgreaterstabilitylimits the possibilities of product design. Variations in wall thickness present an especially difficult challenge during the process.
Better safety on the road
In order for bottles, cans and beverage cartons to reach their point of sale without damage, they need proper safety measures during transportation. Usually, thin stretch wrap is used for stable packing on a pallet. For this purpose, machine manufacturers like Mosca offer strapping machines for pallets and stretch winders. Depending on the type of packaging, safety requirements for the pallet can be very different. Cans must be protected against warping, glass bottles against breaking. In order to transport lightweight, empty beverage cans, for example, they not only need to be held in place from the side or from the top,
but also require light pressure to be kept secure on their way to the beverage bottlers. A new strapping machine for pallets by Mosca creates the necessary pressure on the empty cans through vertical strapping. The system uses sustainable PET straps made from recycled materials and packages/wraps up to 61 pallets per hour for transport, without wasting resources. As a narrow strip of plastic is enough to secure even the heaviest pallets, the use of material and the carbon footprint are kept to a minimum.
Alternative to plastic shrink wrap
Inside modern stretch winders, a reel of foil circles the pallet horizontally, while the goods – full cans or fragile bottles – remain static. Elastic stretch wrap is used very often, as pre-stretching the foil increases its stretchability up to 300 percent. Manufacturers are already working on a more sustainable solution using renewable material. For example, packaging a pallet with elastic, puncture-resistant paper is a packaging solution that can be fully recycled. For wrapping PET bottles, too, a paper-based solution that can be completely recycled
has recently entered the market: a package band made from 100 percent kraft paper that wraps around bottles, has a high tensile strength and is able to support enough weight to secure the bottles during transport. The second part of this solution is a clamp made of corrugated cardboard that grips the bottle neck. Individual bottles can be easily separated from the package.
Hygiene is a priority
The beverage can still remains popular. While it used to be the case that cans were primarily filled with beers and carbonated drinks, for some time now there has been a trend towards canning more sensitive products like iced teas, plantbased drinks, juices, smoothies or near-water products. This development poses new hygienic challenges to beverage bottlers. The system manufacturer KHS reacted to this by developing the fill-and-seal block SmartCan together with the Swiss mechanical engineering company Ferrum, which represents the first time that their respective machines have been seamlessly joined and also features optimised hygienic measures. The hygienic space inside the filler part of the block consists of
raised sheathing plates on one side, and an enclosure on the other side that has a notably smaller product space around the filler carousel: following the so-called donut principle, this creates a ring-shaped enclosure, reduces the volume of the hygienic space by 40 percent and allows an optimised, targeted jet of sterile air to stream around the sensitive zone.
Filling technology
Hygiene is also important for the new aseptic filling system developed by Sidel for the growing market for sensitive beverages in PET bottles. The integrated stretch-blow-fill-seal solution is a further development of
Aseptic Combi Predis technology, intended to help bottling companies serve the growing market for drinks with a long shelf life, like for example juice, fruit beverages, soft drinks, isotonic drinks and tea, as well as liquid dairy products. The demand for these products, says Sidel, is expected to reach a volume of 192 billion units by 2024, which is an increase of 44 percent compared to 2011. Sensitive products are said to represent 55 percent of the market for non-alcoholic beverages, and the predicted growth of this segment (annual growth rate of 2.3 percent from 2019 to 2025) is higher for PET bottles than for other materials.
Flexible response to demands
Regarding the packaging of their products, bottling companies today face multiple challenges, both economic and ecological. On the one hand, they are subject to pressure from growing time constraints and rising costs, on the other hand, the beverages industry is under scrutiny from the legislature right now – especially regarding recycling quotas and carbon emissions. Considering these developments, KHS is offering their customers a large portfolio of adjustable block solutions, especially for filling PET bottles, among them a new, modular platform that can be customised and expanded. First used for filling glass bottles in 2020, the machines now also fulfil customer wishes for adaptability and a guaranteed future when it comes to plastic bottles. “Nobody can say which trends the industry will follow in five years”, says Manfred Härtel, Product Manager Filling at KHS. “This is the reason we made our platform modular, so it can be fitted any time for different drinks or PET containers, depending on the demands of the market.” This way, additional individual components can be bought at a later time and integrated into existing solutions with a minimum of effort. In addition, many improvements in construction already help to save energy. The new filler allows filling
temperatures to rise to 24 degrees Celsius, which lowers the investment and maintenance costs for energy-intensive cooling technology. At these temperatures there is also no condensation of water, which would have to be dried using a lot of energy before furtherpackaginginfoilorcardboard.
“Tethered Caps” soon to be mandatory
Caps and valves are often a problem when it comes to littering and the recycling of plastic bottles. EU legislation is therefore making the use of closures that are permanently connected to the bottle mandatory from 2024. Many manufacturers have already reacted and developed socalled “Tethered Caps”. Earlier than necessary, manufacturers of beverages are already following the EU guideline, among them Coca-Cola: the corporation already introduced their attached caps in 2021, and has been expanding them to an increasing number of PET single use bottles. Little has changed for consumers: The opening mechanism is the same, and the cap which is now attached to a safety ring can still be moved round the neck of the bottle as desired or secured in a specific position. By January 2024, the beverage corporation aims to have successively converted all its German plants. At the end of 2021, the bottling plant in Dorsten, North Rhine-Westphalia,
was the first to make the change. Manufacturers assume that the new caps will only resonate well with consumers if the handling is right. Consumer studies reveal that a “Tethered Cap” by Bericap did well because of its intuitive handling, the 180-degree-opening and its hygienic advantages. An early switch to “Tethered Caps” can allow beverage companies to increase the attractiveness of their products in the market.
Intelligent caps
Freshness indicators are helpful for the beverages sector as well. United Caps and the start-up Mimica have marketed a clever cap solution that includes a freshness indicator. The “Touchcap” changes its surface from even to uneven when a product is no longer fit for consumption. This is possible thanks to a gel in a special label that can change its structure. The cap can be recycled and consists of a lid base and a closing cap. After filling, this is mounted by a specialised machine that, like other modules – for example for labelling or stretch wrapping – can be seamlessly integrated into production. It is the consumer who activates the effect by opening the lid for the first time by twisting the cap. Currently, there is a pilot project in the UK with an orange juice brand.
Source: www.interpack.com
VETRO DA IMBALLAGGIO il materiale del futuro!
Secondo
i dati raccolti da FEVE –European Container Glass Federation – nella prima metà del 2022 la produzione e le vendite totali hanno raggiunto nuovi livelli record confermando il ritmo già registrato per l’anno 2021. La produzione è aumentata del 3% sia in tonnellate che in unità tra la prima metà del 2021 e la prima metà del 2022. Nello stesso periodo, infatti, le vendite totali hanno registrato una crescita dell’8,0% in tonnellate e dell’8,5% in unità rispetto alla prima metà del 2021. Si tratta del tasso di crescita più elevato registrato dal primo semestre del 2016. Dalla prima metà del 2016 alla prima metà del 2022, le vendite totali di vetro per contenitori sono aumentate del 14,2% in tonnellate (1,5 milioni di tonnellate) e del 13,0% in unità (5,3 miliardi di unità). L’industria sta affrontando una crescita della domanda di mercato senza precedenti in tutti i segmenti in Europa e sta lavorando a pieno ritmo e capacità per soddisfare quelli che consideriamo livelli eccezionalmente elevati della domanda da parte dei clienti. Ciò dimostra la continua fiducia nel vetro come materiale da imballaggio. I fornitori sono impegnati a soddisfare la domanda del mercato. Stanno anche investendo nell’aumento della produzione e della capacità nonostante l’altissima pressione su energia e costi. Questi ultimi dati si aggiungono all’anno record del 2021, quando la produzione è aumentata del 5,0% a 23,5 milioni di tonnellate per il mercato del food & beverage. Si tratta dei più alti livelli di produzione storicamente mai raggiunti. Allo stesso modo, la produzione di flaconi di vetro per i segmenti profumeria, cosmetica e farmaceutica ha registrato una forte crescita del 2,2% per raggiungere 13,6 miliardi di unità alla fine del 2021. Questi risultati sono stati raggiunti nonostante la situazione che si è creata all’indomani del Covid, il successivo
La fiducia dei consumatori nel vetro come materiale da imballaggio continua a crescere. Il vetro, infatti, è il materiale sostenibile per eccellenza perché non solo è riciclabile al 100% e all’infinito, ma rimane sicuro e adatto al contatto con gli alimenti dopo il processo di riciclo.
rapido rimbalzo dell’economia (inflazione vertiginosa e costi energetici, alcune carenze di materie prime di base e interruzioni della logistica europea e la guerra in Ucraina). Le fornaci per il vetro funzionano ininterrottamente 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno per 10-15 anni e non possono essere chiuse fino a quando non vengono ricostruite.
Vetro, il parere dei consumatori
Il vetro non è mai uno spreco. Nuove scoperte rivelano che quasi 8 consumatori su 10 considerano il vetro un materiale da imballaggio adatto al futuro, che può aiutarli a vivere una vita più sana, su un pianeta più sano. Un sondaggio di ricerca indipendente condotto tra più di 4.000 consumatori in 13 Paesi europei, commissionato dalla European Container Glass Federation (FEVE) per la piattaforma dei consumatori Friends of Glass, mostra che la maggior parte dei consumatori vede il vetro come un materiale di imballaggio che porta sia riciclabilità che benefici per la salute.
Salute e sostenibilità
In un contesto in cui i consumatori cercano di ridurre gli imballaggi, il vetro è l’unico materiale di imballaggio che i consumatori affermano di utilizzare di più negli ultimi tre anni –+8% – mentre il bag-in-box, il metallo e la plastica hanno registrato un calo tra il 24% e il 41%. Il vetro è considerato parte integrante di uno stile di vita sano, perché è intrinsecamente riutilizzabile e riciclabile, riciclato efficacemente in tutta Europa dopo l’uso e sempre sicuro. La metà degli intervistati ha affermato di acquistare di più in vetro proprio perché può essere riciclato in modo più efficace rispetto ad altri materiali di imballaggio. Questi risultati supportano i recenti dati Close the Glass Loop sui tassi di
riciclo in Europa, che mostrano una media del 79% di raccolta del vetro in tutto il blocco. Inoltre, la salute e la conservazione del prodotto rimangono in cima all’agenda dei consumatori. Gli intervistati indicano una profonda comprensione della sostenibilità che va oltre un singolo obiettivo ambientale. 6 consumatori su 10 considerano la riduzione dello spreco alimentare, il riciclo e la tutela della salute fisica e mentale come i tre principali elementi di sostenibilità nella loro vita quotidiana. E 7 europei su 10 si affidano al vetro riciclato per continuare a proteggere alimenti e bevande da eventuali rischi per la salute dopo il riciclo. Pertanto, il vetro è visto dai consumatori come il materiale riciclato più sicuro.
Il ruolo delle aziende Laddove la maggior parte dei consumatori crede nel vetro come materiale per il futuro, essi guardano ai propri marchi preferiti come leader nell’offrire opzioni di imballaggio sostenibili, guidate dal vetro naturalmente. 4 intervistati su 5 concordano sul fatto che le aziende hanno l’obbligo morale di utilizzare imballaggi sostenibili e il 65% afferma addirittura di fidarsi maggiormente della qualità di un prodotto quando è confezionato in vetro. Ecco perché un modo per distinguersi dalla massa per un brand potrebbe essere quello di procedere in questa direzione. Le aziende sanno che l’imballaggio giusto svolge un ruolo vitale nella conservazione del prodotto, nel
richiamo, nella differenziazione del marchio e nell’esperienza. Il vetro è da tempo un partner fidato in tutto questo. A tal fine, l’industria del vetro per imballaggio cerca attivamente di rafforzare le proprie credenziali in materia di leggerezza, riciclo e decarbonizzazione per soddisfare le richieste da parte dei brand e dei consumatori di imballaggi più sostenibili che continuino a offrire un’efficacie user experience.
L’importanza decisiva del packaging
Commentando i risultati del sondaggio, Adeline Farrelly, segretario generale di FEVE, ha dichiarato: “Mentre si continua a celebrare l’anno internazionale del vetro e i responsabili politici puntano gli occhi su nuovi obiettivi di riduzione dei rifiuti, questi risultati dimostrano che i consumatori riconoscono sempre più il vetro come un materiale di imballaggio quotidiano sano e ampiamente riciclato, un materiale che ha già dimostrato di mantenere gli impegni dichiarati verso un mondo più sostenibile. Come industria siamo costantemente alla ricerca di modi per innovare con lo scopo di garantire che il vetro continui a essere un materiale sostenibile su cui possiamo fare affidamento per proteggere la nostra salute e quella del pianeta. Siamo felici di vedere che i consumatori riconoscono queste qualità, confermando che il vetro è il materiale di imballaggio del futuro. Ora tocca ai brand raccogliere questa sfida”. Cerchiamo tutti di vivere meglio, partendo da come consumiamo e smaltiamo i prodotti fino a come ci prendiamo cura della nostra salute. Tuttavia, l’imballaggio rimane fondamentale per preservare i prodotti durante la consegna e lo stoccaggio e per garantire una più lunga shelf-life una volta acquistati. Offrendo un materiale che non è solo riciclabile all’infinito ma che rimane sicuro per il contatto con gli alimenti durante tutto il processo di riciclo, gli imballaggi in vetro continuano a fornire grandi vantaggi in termini di sostenibilità per la salute delle persone e del pianeta.
MACCHINE PER IL PACKAGING stabile il fatturato 2022
Secondo i preconsuntivi di MECS - Centro Studi Ucima, il settore delle macchine per l’imballaggio ha chiuso l’anno con 8 miliardi di fatturato, perdendo il 3% rispetto al record all time del 2021. Aumentano gli ordini: 7 e mezzo i mesi di produzione garantita nel 2023.
Resta in quota 8 miliardi il fatturato totale dei costruttori italiani di macchine per packaging: nel 2022, secondo i dati preconsuntivi di MECS Centro Studi di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), il fatturato complessivo del settore si attesta a 7 miliardi e 986 milioni di euro, in calo del 3% rispetto al risultato registrato nel 2021. Un dato che si posiziona di poco sopra il risultato del 2020 (anno della pandemia) e di poco sotto quello del 2019.
Un settore in salute
Nel dettaglio, il mercato dei costruttori italiani di macchine per il packaging è aumentato dell’1,3% in Italia, per un valore assoluto di 1 miliardo e 800 milioni di euro (+ 1% rispetto al 2021). L’export, che, come al solito,
rappresenta la linfa vitale del settore, ha contribuito complessivamente per 6 miliardi e 186 milioni di euro, perdendo il 4,3% rispetto all’esercizio precedente. I numeri vanno inquadrati nel contesto geopolitico degli ultimi 12 mesi, con i ritardi di consegna della componentistica che hanno gravato sulle aziende italiane per tutto l’anno (e con avvisaglie concrete già a partire dall’estate 2021), col risultato di avere macchine ordinate, ma non consegnabili per la difficoltà nel completarle. Inoltre, hanno pesato il rincaro dei costi delle materie prime e dell’energia, oltre agli incrementi dei trasporti. Infine lo scoppio, a febbraio, del conflitto tra Russia e Ucraina ha rappresentato un ulteriore motivo di criticità. A completare la fotografia della situazione del settore è il dato riguartdante i mesi di produzione garantita: 7,5. A significare che il settore è
in salute, nonostante i tanti motivi frenanti che hanno contraddistinto la fase di ripartenza post pandemia. “Lo scenario che denunciavamo un anno fa – dichiara Riccardo Cavanna, presidente di Ucima – si è purtroppo verificato: continuiamo a ricevere ordini da tutto il mondo, ma i ritmi di consegna hanno subito un brusco rallentamento per il ben noto problema della mancanza di componenti. Abbiamo aree geografiche in via di sviluppo sempre più interessate alle nostre tecnologie e abbiamo bisogno di ritrovare le performance di prima per dare risposte rapide. Mi auguro che le decisioni comunitarie sull’energia diano presto respiro all’intero tessuto imprenditoriale italiano, e mi auguro anche che venga fatto di più, a livello nazionale, per continuare a sostenere gli investimenti di Industria 4.0”.
Novità nel regolamento
Inevitabile anche un riferimento al nuovo regolamento degli imballaggi voluto dall’Unione europea, che privilegia il riuso a scapito del riciclo: “Il nuovo regolamento non ci convince, ma noi ci siamo”, prosegue Cavanna. “Abbiamo sviluppato le tecnologie per il riciclo completo degli imballaggi e abbiamo avuto sempre un ruolo da protagonisti per portare la filiera a raggiungere importanti risultati in termini di circular economy, contribuendo a sviluppare quell’Italian way to circular economy che è uno dei vanti del nostro Paese. Ora siamo pronti a spingere anche sul fronte riuso, come un leader tecnologico mondiale quale siamo deve fare. Siamo pronti a tutto, senza retaggi ideologici, ma affrontando il tema ambientale con serietà e concretezza, a partire dall’analisi della LCA di tutti i materiali e di tutti i cicli di vita, nella consapevolezza che solo un’analisi scientifica e ragionata ci possa condurre al reale miglioramento dello stato di salute del pianeta”.
SUCCHI E NETTARI caratteristiche e processi
Comespiega Unione Italiana Food, in virtù di una gamma ampia e variegata nelle tipologie di prodotto sia in termini di formato che di gusto, il mercato italiano dei succhi e nettari di frutta e ortaggi è giunto nel 2021 a 537 milioni di litri, per un valore complessivo di 671 milioni di euro che – al di là del predominio di Germania Francia e UK – vedono l’Italia nel novero dei principali mercati a livello europeo.
Succo 100% frutta
Il succo 100% frutta è un prodotto ottenuto interamente dalla frutta spremuta. Come il frutto intero, il succo è costituito per circa il 90% da acqua, vitamine, sali minerali e fitocomposti che derivano dal frutto spremuto e per il restante 10% dagli zuccheri contenuti naturalmente nella frutta. La normativa europea non consente l’aggiunta di conservanti, zuccheri ed aromi al succo 100% frutta. Cionondimeno, l’OMS inserisce gli zuccheri contenuti nei succhi di frutta nella categoria degli “zuccheri liberi”.
Il succo di frutta si ottiene eliminando tutta o gran parte della fibra dalla purea, con processi diversi a seconda delle caratteristiche del frutto utilizzato. Tra i più semplici troviamo il succo di arancia, preparato estraendo la parte interna dei frutti con appositi estrattori. Si procede poi alla separazione del succo vero e proprio dalla parte fibrosa con setacci e filtri. Il succo viene concentrato per eliminare la maggior parte dell’acqua naturalmente contenuta, permettendone una durabilità più lunga ed un minore volume di immagazzinaggio. Prima del confezionamento per la vendita al
L’Italia occupa un ruolo di rilievo nel mercato internazionale dei succhi e nettari di frutta e ortaggi. È un settore molto ampio e diversificato, sia per le infinite combinazioni di gusti che per i formati disponibili. Per addentrarsi in questo mercato è importante conoscere le caratteristiche e i processi produttivi dei singoli prodotti.
consumatore, il succo viene riportato alle condizioni iniziali restituendo l’acqua sottratta in fase di concentrazione con acqua potabile, quindi viene sottoposto a pastorizzazione e confezionamento asettico.
Nettare di frutta
Il nettare è il prodotto ottenuto a partire dal succo di frutta o dalla purea di frutta o da entrambi, a cui si aggiunge acqua ed eventualmente zucchero o edulcoranti. È consentita anche l’aggiunta di un numero molto limitato di additivi, che svolgono essenzialmente una funzione antiossidante o acidificante, mentre è vietato l’utilizzo di conservanti, coloranti nonché aromi. La normativa europea prevede che , in Italia, i nettari ottenuti esclusivamente dalla purea di frutta possano essere definiti come “succo e polpa di…”. Di solito, per il nettare si scelgono tipi di frutta con molta polpa, come pera, pesca o albicocca. Secondo la Direttiva, la quantità minima di frutta contenuta nel nettare si colloca tra il 25 e il 50%,
in base al tipo di frutta considerata. Per i nettari più conosciuti e consumati in Italia (arancia, pera, pesca, albicocca, mela), la percentuale minima di frutta è del 50% ( per l’albicocca il 40%). Benché la direttiva consenta l’aggiunta di zuccheri ai nettari fino a un massimo del 20% del peso totale del prodotto finito, la quantità media effettiva di zuccheri aggiunti per i prodotti fabbricati in Italia si colloca tra l’8 e il 10% in relazione al tipo di frutta di partenza.
La lavorazione del nettare prevede due fasi: dal frutto alla purea (semilavorato) e dalla purea al nettare. Questo perché frutti come l’albicocca e la pesca sono disponibili solo per un periodo molto breve e sono delicati, quindi la loro conservazione sarebbe impossibile. La frutta viene raccolta, lavata, denocciolata, tritata e setacciata. Si ottiene quindi la polpa, alla quale viene aggiunto acido ascorbico avente la funzione di evitare variazioni di colore. La polpa viene pastorizzata a 100°C per 30 secondi. Il semilavorato così ottenuto viene confezionato in serbatoi asettici e conservato fino alla trasformazione da purea a nettare, che avviene in un momento successivo. La prima fase è la miscela della purea con gli altri ingredienti (acqua, zucchero, acidi citrico ed ascorbico), contenuti in serbatoi distinti. A questo punto il nettare subisce una pastorizzazione e poi può essere raffreddato e confezionato in asettico, come si fa per il succo nel brik, oppure confezionato a caldo in bottiglie di vetro che vengono convogliate in tunnel riscaldati per il trattamento finale.
Fonte: Unione Italiana Food
Prestazioni non-stop con lAbelPAck
L’integrazionedi un’etichettatrice automatica su una linea di produzione ad alta velocità può essere causa di una riduzione delle performance della linea stessa dovuta alle interruzioni necessarie al cambio della bobina di etichette. Per questo motivo, sempre più spesso, vengono richieste soluzioni che consentano di effettuare il cambio delle bobine senza dover arrestare la linea in modo da poter garantire la massima produttività.
La soluzione di Labelpack Labelpack da diversi anni ha sviluppato soluzioni che rispondono a questa necessità utilizzando le etichettatrici ad alte prestazioni LABELX® RM integrate in tandem con funzione non-stop.
LABELX® RM è dotata di un porta-bobina ad alta capacità per bobine fino a 400 mm di diametro ed è motorizzata con due motori passo-passo ad alte prestazioni che consentono di gestire velocità di applicazione fino a 80 metri al minuto e frequenze fino a 600 etichetta al minuto. Nella configurazione non-stop, due unità di etichettatura vengono integrate su di una unica struttura di supporto in acciaio inossidabile che consente di affiancarle ai sistemi di trasporto esi stenti. Ogni etichettatrice è dotata di:
- regolazioni micrometriche orizzon tali e verticali con indicatori numerici necessarie per un corretto posizionamento del punto di applicazio ne delle etichette;
- fotocellule di rileva mento del prodotto;
- sensori che controllano il consumo della bobina di etichette ed il recupero del supporto sul riavvolgitore;
- elettronica di gestione delle etichettatrici;
- quadro di controllo unico
Le etichettatrici automatiche LABELX® RM permettono di effettuare il cambio delle bobine senza dover arrestare la linea, garantendo così la massima produttività dell’impianto. Questa tecnologia è stata scelta da un’importante azienda inglese produttrice di succhi di frutta.
che gestisce la funzione dello scambio automatico delle etichettatrici e tutti gli altri parametri di funzionamento;
- pannello operatore touch screen;
- interfaccia Ethernet per la gestione dell’assistenza tecnica da remoto e le eventuali funzioni Industry 4.0.
Le applicazioni Integrata con successo su diverse linee di confezionamento, questa
soluzione è stata scelta da un’importante azienda inglese produttrice di succhi di frutta, per l’applicazione di etichette con codice a barre ed altri dati di identificazione sul fianco di fardelli multipack di succhi di frutta monodose in uscita da una linea di riempimento e fardellatura ad alta velocità. Le due unità di etichettatura LABELX® RM sono integrate sulle linee esistenti in configurazione per applicazione sul lato del prodotto in movimento. La soluzione fornisce un sistema di controllo con lettore laser per verificare il corretto codice a barre e l’avvenuta applicazione dell’etichetta sul prodotto.
La famiglia LABELX®
La famiglia di etichettatrici automatiche LABELX® prodotta da Labelpack si completa con le affidabili e competitive soluzioni LABELX® ES e LABELX® JR dedicate alle linee di confezionamento a media e bassa produttività. In grado di soddisfare le più svariate necessità di applicazione etichetta su singoli prodotti, fardelli, scatole e altre confezioni, consentono di integrare anche sistemi di stampa a trasferimento termico per la stampa dei dati variabili prima dell’applicazione delle etichette. Per la stampa ed applicazione di etichette sui fine linea di imballaggio e palettizzazione sono state realizzate numerose applicazioni di successo presso produttori di latte, soft drinks, vino e bevande alcoliche, utilizzando l’ampia gamma di soluzioni della serie PandA® in grado di integrare i motori di stampa a trasferimento termico più diffusi sul mercato e gestibili da qualsiasi software di creazione e stampa per etichette.
le soluzioni goglio innovative e sostenibili
Grazie alla sua esperienza nel settore dei prodotti alimentari liquidi, Goglio risponde alle esigenze dei professionisti del riempimento e del confezionamento asettico di succhi di frutta con soluzioni modulari, linee complete e diverse tipologie di packaging ad alto livello tecnologico e rispettose dell’ambiente.
Protagonista a livello mondiale nel confezionamento asettico di prodotti alimentari liquidi e pompabili, come polpe e concentrati di frutta, Goglio progetta e sviluppa sistemi completi per l’imballaggio fornendo laminati, valvole e componenti in plastica, linee di confezionamento e servizi per numerosi settori di applicazione, dal food & beverage alla detergenza.
Le confezioni asettiche con bocchello di Goglio, sterilizzate grazie ad un processo specifico di irraggiamento, sono disponibili in diverse soluzioni di barriera e formati: il bag-in-box – da 3 a 20 litri – destinato al food service, e i sacchi di grandi o grandissime dimensioni – da 220 fino a 1600 litri – che si rivolgono prettamente ai trasformatori di semilavorati.
Il rispetto dell’ambiente Anche il settore del liquid food negli ultimi anni ha mostrato una maggior
attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale, che si traduce nell’utilizzo di materiali riciclabili per gli imballi. Una sfida che si aggiunge alla già complessa conservazione dei prodotti liquidi processati in asettico e delle loro caratteristiche. La proprietà barriera della confezione, infatti,deve garantire il buon mantenimento del prodotto confezionato per un periodo di tempo prolungato in assenza di conservanti. A questo proposito, grazie alla costante attività del team interno di ricerca e sviluppo, il Gruppo ha recentemente lanciato sul mercato le soluzioni green Fres-co Aseptic System®, una linea realizzata in materiale multistrato mono-PE, che garantisce elevati standard di proprietà barriera e ne consente lo smaltimento nei moderni impianti di riciclo, dove previsto.
Le buste Pillow UP® Goglio offre anche intere linee di confezionamento con partenza da buste preformate a nastro, utilizzate nel sistema GNova, con soluzioni modulari che permettono di riem-
pire confezioni di piccole e medie dimensioni, nei formati con capacità da 500 ml fino a 10 l per il mondo della distribuzione specializzata di food and beverage. Oltre al confezionamento asettico, le buste sono adatte anche ai processi di riempimento a caldo, retort e sterilizzabile, e sono in grado di assicurare i più elevati standard qualitativi e igienici. Tra queste, le buste Pillow UP® si distinguono per la loro versatilità: grazie alla speciale sagomatura brevettata, la confezione può essere posizionata piatta all’interno di una scatola agevolandone lo stoccaggio e il trasporto, con conseguente riduzione dei costi, oppure può essere appoggiata su una superficie piana rimanendo in piedi. Pillow UP® occupa pochissimo spazio sia prima del riempimento che dopo il consumo, in quanto la busta vuota diventa sottile come un foglio, riducendo così spazi e costi legati allo stoccaggio e al trasporto.
L’ultima novità della famiglia GNova Goglio ha recentemente presentato GNova XSteril, ultima innovazione tecnologica entrata a far parte della famiglia GNova che aggiunge al processo produttivo tipico delle macchine del sistema alcuni accorgimenti tecnici che la rendono ancora più versatile e user-friendly. La compattezza e l’adattabilità della macchina garantiscono un’attività di produzione senza interruzioni, grazie alla semplicità di gestione del cambio scatola e
dell’ingresso delle buste, realizzate internamente da Goglio nei diversi formati da 1 a 5 l e fornite in pallbox fino a 15.000 pezzi. Come tutte le linee del sistema, GNova XSteril è interconnessa a un sistema di monitoraggio remoto, composto da servizi di telediagnosi e dal sistema IIoT Goglio Cloud, che consente di raccogliere i dati su tutti i parametri
di funzionamento della macchina per garantire la massima efficienza produttiva (OEE) e prevenire criticità latenti. La reportistica sulla performance della GNova XSteril è resa più intuitiva dal comodo pannello operatore user-friendly, mentre la sua manutenzione è agevolata dal rapido accesso alla camera sterile.
Sicuramente Pilz
BIRRE ED ETICHETTE premiate le eccellenze italiane
Sono stati premiati i vincitori dei concorsi dedicati alle eccellenze tecniche e grafiche della birra artigianale di Solobirra, l’area speciale di Hospitality - Il Salone dell’Accoglienza, che si è tenuto a febbraio a Riva del Garda. Quest’anno sono state oltre 300 tra birre, etichette e packaging coordinati ad essersi sfidati nella competizione nata per valorizzare il gusto e la creatività delle birre artigianali.
1° classificato
Birra: KAST.A
Birrificio: Birrificio Badalà
Studio grafico: Dario Frattaruolo Design
Stampatore: La Commerciale
2° classificato
Birra: Stern | X-Mas Beer | La birra del quartiere
Birrificio: Viertel Group
1 2 3
Studio grafico: Frei und Zeit
Stampatore: Litografia Castello
3° classificato
Birra: Breakfast Porter
Birrificio: Birra Artigianale Impavida
Studio grafico: Creature Theory Agency
Stampatore: Neri Labels
Menzione Territorial Identity
Birra: Artigianale, km Sud
Birrificio: Giù a Sud Bistrot
Studio grafico: Maria Giannico Graphic Designer
Stampatore: LabelDoo
Menzione Illustration
Birrificio:
Profila SPA - Birrificio 23
Studio grafico: Andrea Basile
Illustrazioni: Tiago Galo
Stampatore: So.Ve.Mec.
Nel contest Solobirra 2023, dedicato alle proprietà organolettiche e gustative delle birre artigianali, realizzate da Birrifici, Beer Fil, Brewery Rent e Brew Pub hanno gareggiato svariate tipologie di birra, dalle Pils alle Keller, dalle Hoppy Lager fino alle Fruttate e alle IGA–Italian Grape Ale, tipologia esclusiva del nostro Paese. La giuria – formata da esperti, biersommelier, degustatori Ais e mastri birrai e presieduta da Romano Gnesotto, consulente di Solobirra e Sommelier Ais – ha esaminato 243 birre artigianali non
filtrate e non pastorizzate decretando i primi tre classificati in 22 categorie. Ad aggiudicarsi il premio Best Beer 2023 come migliore birra per gusto, proprietà organolettiche e materie prime utilizzate è stata 21 12 del Microbirrificio Artigianale Incanto.
Le 60 etichette originali che si sono sfidate nel concorso Best Label 2023 sono state giudicate da un gruppo di esperti di marketing, design e comunicazione – Gianpietro Sacchi, Micol Valle, Alice Marchetti e Laura Menichelli – che, oltre a seleziona-
Menzione Best Printing
Birrificio: Birrificio Badalà
Studio grafico:
Dario Frattaruolo Design
Stampatore: La Commerciale
re le etichette più creative ed efficaci, ha assegnato cinque menzioni speciali nelle categorie Territorial Identity, Illustration, Best Printing, Originality e Inclusivity.
Grande attenzione anche ai packaging brassicoli che si sono sfidati nel concorso Miglior Packaging Coordinato, in cui la giuria ha valutato il miglior progetto che alla creatività unisce le caratteristiche di funzionalità.
Scopriamo, nel dettaglio, i vincitori dei premi Best Label e Miglior Packaging Coordinato 2023.
Menzione Originality
Birrificio: Birrificio 620 Passi
Studio grafico: Agenzia Pm2
Stampatore: Biemme
Menzione Inclusivity
Birra: Vivienne Gluten Free
Birrificio: Birra Artigianale Impavida
Studio grafico: Agenzia The 6th
Stampatore: Neri Labels
Miglior Packaging Coordinato
Birrificio: Viertel Group
Studio grafico: Arno Dejaco
Stampatore: Cartotrentina
NASCE OMNIA TECHNOLOGIES per l’universo del beverage
Dall’unione del Gruppo Della Toffola e Bertolaso nasce Omnia Technologies, un partner dalla natura poliedrica che fornisce soluzioni integrate al settore del vino e del beverage in generale, all’insegna dei valori di tecnologia, sostenibilità e servizio. Ce ne ha parlato Andrea Stolfa, CEO di Omnia Technologies.
Qual è stato il percorso evolutivo che ha portato alla formazione di questa nuova realtà?
È un percorso che nasce dalla volontà del fondo Investindustrial di creare un gruppo leader di tecnologia e automazione a supporto dell’industria del vino e delle bevande, con persone e sostenibilità al centro del progetto.
Siamo partiti alla fine del 2020 con l’acquisizione del Gruppo Della Toffola, di cui facevano parte una serie di aziende leader dell’industria del processing per il settore del Wine&Beverage come Della Toffola, Sirio Aliberti e Gimar. Oltre a queste, il Gruppo poteva contare su Ave Technologies per l’imbottigliamento, Z-Italia per l’etichettatura e Priamo per il mondo del dairy.
E successivamente?
Da quel momento, il Gruppo è cresciuto sia per linee interne, grazie alle competenze e a un network di clienti consolidato, sia per linee esterne, con una serie di acquisizioni tra il 2021 e il 2022: Frilli per gli impianti di distillazione, Bertolaso e Mar.Co. per l’imbottigliamento, Permeare per la filtrazione
d’alta gamma, Ape Impianti per il confezionamento, Progema Engineering per la realizzazione di impianti lattiero-caseari. Attualmente Omnia Technologies conta su un team di oltre 1.000 persone, con 12 sedi produttive, 8 uffici commerciali nel mondo e un percorso di crescita che l’ha portata a conseguire un fatturato di circa 250 milioni di euro nel 2022.
Ci può parlare della scelta del nome della nuova brand identity?
In linea con la radice latina del nuovo nome, che significa “tutte le cose”, Omnia Technologies esprime la natura poliedrica del nostro Gruppo, leader di tecnologie nei diversi settori di attività.
La nuova denominazione è sostenuta da un payoff – enabling evolution – che riflette l’orientamento all’evoluzione continua attraverso automazione e sostenibilità, in un ecosistema in costante cambiamento.
Omnia Technologies unisce l’eccellenza tecnologica del processo e dell’imbottigliamento di vini e bevande grazie ai prestigiosi brand che la compongono. Quali sono le caratteristiche e i vantaggi di questa offerta completa?
Abbiamo creato un team di specialisti made in
Italy per ogni fase del processo produttivo e per ogni tipo di esigenza dei nostri clienti.
Questo ci permette di essere un partner integrato per soluzioni su misura, che vanno da un singolo prodotto o tecnologia della filiera fino alla fornitura della cantina completa.
Ma non solo: grazie al continuo apporto di nuove competenze e all’ingresso di nuove realtà nel nostro perimetro possiamo fornire la distilleria completa, il birrificio completo e ora anche la latteria completa.
Che ruolo svolge l’automazione nell’evoluzione tecnologica delle vostre soluzioni?
Un ruolo fondamentale, perché si lega direttamente alla sostenibilità. Automazione e Intelligenza Artificiale, che integriamo nelle nostre innovazioni sia in ambito di processo che di imbottigliamento e confezionamento, permettono infatti un controllo costante dei consumi energetici delle macchine e la possibilità di monitorare tutti i dati. Questo consente un risparmio considerevole in termini di risorse e una maggiore efficienza dei processi, che vengono analizzati per velocizzarli e ottimizzarli.
In che modo integrate il concetto di sostenibilità nel vostro portfolio?
La sostenibilità si applica a ogni ambito del nostro business, tanto che è uno dei tre valori che guidano la nostra strategia. A livello operativo, cerchiamo di migliorare le performance e l’efficienza di ogni soluzione che progettiamo: tutti i prodotti e gli impianti di nuova realizzazione devono garantire
migliori performance e una riduzione di consumi e sprechi. Questo si rende ancora più necessario in un ecosistema dove a una crescita costante della competizione si affiancano turbolenze sui costi delle materie prime e dell’energia.
Con una solida base nel mondo del vino, l’azienda nel corso degli anni è riuscita a differenziare la propria offerta. Quali sono oggi i vostri settori di riferimento?
La scelta del nome Omnia Technologies rispecchia la nostra ambizione di essere il partner ideale per una vasta gamma di soluzioni e applicazioni. Oltre al mondo del vino, a cui rimaniamo comunque legati, possiamo contare su un’ampia offerta per il settore del beverage e ci stiamo attrezzando, anche grazie all’ingresso di Progema, per consolidare la nostra presenza nel settore lattiero-caseario.
Quali obiettivi vedete nel futuro di Omnia Technologies?
Guardiamo con interesse sia alle dinamiche dei settori in cui già operiamo, dove l’evoluzione tecnologica e la nostra presenza su diversi ambiti di business offrono continue opportunità, sia a possibili nuove applicazioni delle nostre tecnologie e delle nostre competenze.
Quanto ai prossimi anni, puntiamo a mantenere un tasso di crescita a doppia cifra per raggiungere una dimensione di fatturato – e di capacità di investimento –che ci permetta di fare il salto di qualità e di competere da assoluto protagonista nei mercati internazionali.
APPLICATION CENTER RITTAL & EPLAN competenza attraverso la pratica
È stato inaugurato a fine gennaio, nello stabilimento di Valeggio sul Mincio, un luogo pensato per offrire ai clienti la possibilità di confrontare il proprio processo produttivo con i professionisti delle due aziende e scoprire i vantaggi della digitalizzazione nei processi di sviluppo.
L’Italia è la prima tra le filiali del Friedhelm Loh Group ad inaugurare l’Application Center Rittal & EPLAN, una struttura che vuole offrire agli integratori un vero e proprio laboratorio in cui poter scoprire i vantaggi delle soluzioni software e della tecnologia di automazione, ma anche nuovi modi per aumentare l’efficienza dei loro processi produttivi.
Multinazionale con una forte identità
“Rittal appartiene al Friedhelm Loh Group, che comprende inoltre EPLAN, Cideon, LKH, Stahlo e German Edge Cloud”, ha raccontato Marco Villa, Amministratore Delegato di Rittal S.p.A. ed Executive Vice President South Europe. “Nello specifico, Rittal commercializza e produce sistemi di contenimento e di condizionamento, con applicazione in particolare nel mondo dell’industria, dell’IT e dell’energia; EPLAN fornisce soluzioni software e servizi di progettazione d’ automazione e meccatronica; LKH produce particolari in plastica per le nostre produzioni e per il mercato automotive; Stahlo è uno dei più grossi player
per la lavorazione dell’acciaio che noi utilizziamo per i nostri sistemi di contenimento; German Edge Cloud realizza soluzioni innovative Edge e Cloud; Cideon, realtà che sviluppa interfacce tra sistemi CAD e sistemi gestionali. Ciò che ci distingue, e di cui siamo orgogliosi, è il fatto che siamo a tutti gli effetti una multinazionale, ma abbiamo una particolarità: siamo un’azienda padronale. Da noi esiste un proprietario con una forte identità, Friedhelm Loh, che guida l’azienda fondata da suo padre. Oggi siamo strutturati su 5 business unit: Industry, Energy & Power Solutions, Cooling, IT e Service”. Negli anni Rittal è passata dal fornire prodotti al diventare fornitore di processi. “Dalla progettazione con il software EPLAN alle soluzioni di Rittal Automation Systems, fino all’ottimizzazione dell’intera catena del valore, la nostra filosofia è offrire a partner e clienti soluzioni che portino vantaggi in termini di miglioramento dell’engineering, automatizzazione della produzione e ottimizzazione dell’intera catena del valore”, commenta Villa.
Un laboratorio al servizio dei clienti
“Nello stabilimento di Valeggio sul Mincio (VR) produciamo soluzioni di climatizzazione quindi condizionatori, scambiatori di calore e refrigeratori”, specifica Nicola Salandini, Plant Manager di Rittal. “Abbiamo uno spazio totale di 16.000 mq di cui 9.000 sono destinati alla produzione. In questo momento la nostra capacità produttiva potenziale è di circa 1.000 condizionatori al giorno”. All’interno dello stabilimento di Valeggio è stato creato l’Application Center Rittal & EPLAN, un luogo dove titolari di azienda, responsabili della produzione e progettisti elettrici possono attingere competenze e idee per le proprie mansioni specifiche. Come precisa Alberto Gironi, Responsabile KAM Int. & BU Rittal Automation Systems: “Non si tratta di una vetrina o di una fiera, ma di una fabbrica. Ogni cliente che verrà a trovarci potrà portare il proprio progetto, sistema produttivo, modo di lavorare e confrontarlo con i tecnici di Rittal ed EPLAN, toccando con mano quali sono i vantaggi della catena del valore. È un progetto che ha un respiro internazionale. In Italia abbiamo la fortuna di avere uno stabilimento come questo di Valeggio e quindi siamo stati i primi a dare il via ad un progetto che poi verrà sviluppato in altre filiali nel mondo”.
L’Application Center Rittal & EPLAN risponde ad una serie di domande tecniche, ad esempio: quali dettagli sono importanti quando si creano digitalmente schemi elettrici e modelli 3D? In che modo si può aumentare l’efficienza con l’elaborazione automatizzata di armadi, piastre di montaggio e guide DIN? Quali vantaggi offre il gemello digitale di un armadio?
All’interno dell’Application Center è possibile vedere in azione il centro di foratura Perforex, il centro di taglio Secarex e Wire Terminal, la macchina automatica per la lavorazione dei cavi elettrici, tutte tecnologie impiegate per la costruzione degli armadi Rittal. Attualmente in Italia sono installate 72 Perforex, una quindicina di Secarex e 4 Wire Terminal.
Archivio digitale a portata di mano
L’inaugurazione dell’Application Center ha rappresentato l’occasione per sottolineare i vantaggi della digitalizzazione anche attraverso uno strumento come ePOCKET, la tasca portaschemi digitale firmata Rittal. Con questa soluzione tutto il faldone cartaceo normalmente inserito nella tasca porta schemi viene sostituito da una sua versione digitale, caricata sul cloud di EPLAN o dell’azienda. Per accedere ai dati è sufficiente inquadrare un QR code presente all’interno dell’armadio. Se tutti i dati di progetto, come gli schemi elettrici, i certificati di una macchina o di un impianto sono disponibili in forma digitale, qualsiasi modifica può essere visualizzata direttamente nel progetto riducendo al minimo i possibili tempi di fermo macchina.
SACMI BEVERAGE dal progetto all’impianto completo
Dall’idea di prodotto alle tecnologie per realizzarlo, SACMI Beverage presenta una vasta offerta sviluppata all’insegna di versatilità, sostenibilità e performance elevate. Il Packaging Center è uno dei servizi che si aggiunge all’offerta completa di macchine e impianti che l’azienda propone da due decenni al settore delle bevande.
Comenasce un prodotto? Da un marchio, un’identità, sempre più spesso dalla volontà di distinguersi dai competitor. Per tutto questo SACMI Beverage mette a disposizione il nuovo Packaging Center, un servizio ad alto valore aggiunto che affianca il cliente dall’idea di prodotto allo sviluppo completo del disegno e della migliore configurazione di macchina-impianto per ottenerlo. In particolare, in ambito PET – uno dei materiali più attenzionati dal mercato per le elevate caratteristiche di riciclabilità – SACMI offre la possibilità di scegliere tra oltre 1.000 disegni di capsula-preforma sviluppati presso primari clienti in tutto il mondo, con l’opportunità di sviluppare nuove “ricette” ad hoc in base alle esigenze produttive e di mercato.
Un’ampia gamma di tecnologie
Una delle opportunità distintive offerte da SACMI è rappresentata dal Combo, una soluzione che riunisce in un’unica piattaforma soffiatrice e riempitrice, semplificando la gestione della linea. Perfetta sincronizzazione tra i processi, zero necessità di interventi manuali, distinguono la proposta, disponibile anche con dotazione ultra-clean.
Tutte le soffiatrici SACMI sono progettate per poter operare con preforme ottenute da rPET (PET riciclato) e sono disponibili (sia stand alone sia in Combo) in configurazione XL per la gestione dei formati maggiori (fino a 12 L). Altro fattore distintivo, l’opportunità del double cavity, la possibilità di stampare in doppia cavità, raddoppiando la produttività sui formati standard.
Una soluzione unica per le etichette Le etichettatrici SACMI Beverage si distinguono per l’approccio progettuale modulare che consente di gestire con una singola piattaforma le più diverse tecnologie e sistemi di etichettaggio su prodotti e materiali differenti. Autoadesivo, hot-melt, coldglue, tutti i sistemi possono essere gestiti in modo efficace – e con investimenti anche incrementali
nel tempo – intervenendo sui singoli moduli (plug & play). Parallelamente, SACMI propone la soluzione roll-fed per l’etichettaggio avvolgente di ogni tipo di contenitore cilindrico o sagomato in PET, vetro o metallo, con altissime velocità, ridotta manutenzione e cambio formato rapido.
Bag-In-Box, una soluzione sostenibile SACMI è da tempo un punto di riferimento nell’offerta di soluzioni per imballaggio di tipo Bag-InBox, l’ideale per vino, olio, ma anche – secondo alcune recenti evoluzioni – per acqua. Intrinsecamente sostenibile, per la riduzione della quantità di imballaggio e della logistica, BIB SACMI si distingue per accorgimenti che massimizzano la shelf-life del prodotto anche dopo l’apertura (ridottissima quantità di ossigeno, inferiore alle 2.5 ppm, con cui il prodotto viene a contatto) nonché per l’alta precisione e velocità del riempimento, fino a 2.850 bottiglie/ora.
Form-fill-seal, da oggi anche PET Sicura, performante, flessibile: è SACMI FFS, la consolidata tecnologia form-fill-seal. Da anni riferimento nel settore, FFS integra in un’unica soluzione la termoformatura del contenitore che viene poi riempito, sigillato ed etichettato. Alle caratteristiche riconosciute di totale automazione e riduzione del footprint, la soluzione affianca la possibilità di lavorare su differenti livelli di customizzazione, gestendo ogni formulazione di film plastici termoformabili in commercio, PS, PP, PLA. Da oggi disponibile è anche la nuova soluzione di pre-taglio per film in PET in linea con le esigenze di sostenibilità dell’industria alimentare e per le già citate caratteristiche di riciclabilità totale del materiale. Dal Laboratorio SACMI, in prima linea sullo sviluppo di nuove ricette tecnologiche per il green packaging, anche la proposta del vasetto di yogurt o bottiglietta per bevande probiotiche realizzato per compressione, in linea con le più recenti evoluzioni normative e della sensibilità sociale in materia di packaging sostenibile.
una soluzione integrata
B&R è accanto ai programmatori e ai clienti per rendere l’integrazione dei prodotti semplice senza rinunciare alle performance, non soltanto per i classici componenti come PLC e I/O, ma anche per la robotica e gli handling.
Lafusione di robotica e controllo della macchina in un’unica architettura di rete, grazie alla Machine-Centric Robotics, permette di raggiungere anche nel settore del confezionamento performance elevate, oltre che l’ottimizzazione del ROI; questo consente di programmare, in tempo reale, sia robot custom con cinematiche varie, sia tutta la gamma di robot Codian, integrandoli perfettamente nella macchina, dal punto di vista hardware e software.
Non è da meno poi anche il vantaggio di avere Automation Studio come unico ambiente di progettazione, simulazione e diagnostica. Questo vuol dire che la programmazione di un robot avviene come quella di un qualsiasi altro componente di automazione, in particolare, con i robot Codian, B&R offre numerose funzioni pre-compilate che semplificano la creazione delle applicazioni robotiche. Il sistema di controllo della robotica è parte integrante dell’applicazione di controllo della macchina. Con i robot Codian ci sono delle cinematiche pronte all’uso selezionabili tramite un wizard con cui si può scegliere il robot che ha una sua meccanica pre-configurata insieme ad altri parametri. È possibile controllare anche i robot di terze parti attraverso delle cinematiche generiche che possono essere di diverse tipologie quali antropomorfo, SCARA, delta, CNC e tanti altri. Per lavorare in modo più veloce e smart sia a livello di programmazione sia di sviluppo, integrando anche tutte le funzionalità safety, la Machi-
ne-Centric Robotics di B&R è una valida alleata. È integrabile anche con i componenti software pronti all’uso di mapp Technology; quindi, gli sviluppatori possono definire e configurare rapidamente l’applicazione della macchina, compresi l’integrazione dei robot, senza alcuna necessità di conoscere linguaggi specifici per la robotica. Inoltre, grazie a mappView, con un’interfaccia grafica user-friendly e personalizzabile pronta in poco tempo anche gli operatori potranno usare il robot e monitorarne le performance. Con mappView, gli ingegneri dell’automazione hanno tutti gli strumenti necessari per creare interfacce macchina potenti, intuitive e pronte per il web. MappView è costruito sugli standard web globalmente accettati HTML5, CSS3 e JavaScript. A differenza delle piattaforme proprietarie, questi standard vengono aggiornati continuamente e rimangono utilizzabili per decenni - garantendo il massimo ritorno sull’investimento. Grazie ad una serie di widget precompilati è possibile creare delle visualizzazioni accattivanti in pochissimo tempo e poi, a seconda delle necessità, si può scegliere di continuare a lavorare con un template già pronto oppure sviluppare parte di widget. Anche in questo caso, la parola d’ordine è integrazione, il tool di sviluppo resta sempre Automation Studio come per la Machine-Centric Robotics. Con mappView si possono creare architetture di interfaccia multi-client/user, in quanto usualmente vari utenti hanno bisogno di accedere a contenuti diversi. Il tool consente di implementare viste basate sui ruoli senza doverli programmare nell’applicazione della macchina. Questi schermi personalizzati possono anche essere visualizzati su dispositivi diversi contemporaneamente. Anche la gestione dei dati è condotta in modo eccellente ed è completamente basata su OPC UA. Ciò consente di integrare facilmente le fonti di dati di altri fornitori nell’applicazione HMI. Questi dati possono essere visualizzati localmente su un PC pannello o in remoto su qualsiasi dispositivo con un browser web standard.
Concludendo, tra i vantaggi collegati a uno sviluppo più strutturato e veloce della soluzione integrata tra macchina e robot, ci sono anche la riduzione del time-to-market e della complessità ingegneristica e l’ottimizzazione delle prestazioni e della produttività con un’architettura di automazione più semplice. In tempi ridotti, quindi, è possibile arrivare a risultati oltre ogni previsione.
LM GROUP focus sulle possibilità di handling
La compagine modenese – con i suoi marchi LM, Marpatech e Magnoni – porta a interpack le sue soluzioni di movimentazione con installazioni che evidenziano tre caratteristiche principali del gruppo: la qualità costruttiva, la versatilità e la personalizzazione. Come lo scorso anno a Ipack-Ima, l’azienda installerà due “loop” in funzione, ovvero due linee intere di trasporto e manipolazione di un prodotto, studiate per mostrarne le funzionalità e l’affidabilità.
Ilprimo loop che sarà presente sullo stand di LM a interpack, dal 4 al 10 maggio 2023 a Düsseldorf, è dedicato al trasporto di un imballo primario (per esempio un astuccio o un flow-pack) e seguirà un percorso che prevede un deviatore a pattini in esecuzione wash down (ovvero lavabile), un nastro a penna retrattile e basculante (pull-nose), una curva a catena plastica modulare, una curva a tappeto in esecuzione wash down e un Sortech. Il Sortech è
una soluzione flessibile e modulare di smistamento prodotti in grado di rispondere a molteplici esigenze di deviazione, allineamento e scarto ed è molto apprezzato dai clienti in giro per il mondo. Durante il trasporto nel loop il prodotto viene gestito dai vari sistemi consecutivi senza bisogno di essere contenuto da guide laterali.
Nella seconda linea si mostrano tutte le possibilità di handling per delle lattine in alluminio vuote: il loop è realizzato unendo uno smistatore telescopico, un trasportatore a velo d’aria (che trasporta e solleva attraverso dei soffi di aria le lattine senza parti meccaniche in movimento), un nastro aspirato per il cambio di altezza in uno spazio limitato e infine il twister automatico di ribaltamento prodotti. Questo loop illustra chiaramente alcune delle applicazioni che il gruppo LM ed in particolare il brand Magnoni, può offrire per la gestione di questo tipo di prodotto molto delicato.
I due loop daranno quindi la possibilità di toccare con mano la trasversalità e flessibilità delle applicazioni LM, pensate in un’ottica di totale personalizzazione.
“Non vediamo l’ora, dopo 5 anni, di essere a Düsseldorf”, dichiara il Direttore Generale del gruppo LM Michele Franzoni. “interpack è una vetrina di grande rilevanza, molto strategica e non vediamo l’ora di rivedere vecchi amici e conoscere nuovi buyer con i quali elaborare grandi progetti insieme”.
LM
group at interpack, focus on handling possibilities
TheModena team – with LM, Marpatech and Magnoni brands – wants to present itself showing the best of his handling solutions. The installations that the group will show at interpack highlight three main characteristics of the company: quality, high versatility and customization.
Similarly to what was shown last year at Ipack-Ima, the company will show two entire lines for transport and handling,totallyconceivedtodemonstratethefunctionality and reliability of the group. The first loop will show a primarypackagingtransportofcasesorflow-packsandit will include a wash down plate divider, a retractable and
tilting conveyor, a modular plastic chain curve, a wash down knife edge curve and a Sortech. The Sortech is a new flexible sorting system highly appreciated around the world, which is able to meet multiple sorting, alignment and reject needs. During transport, the product is handled through various application without being contained by side guides.
In the second line are shown all handling possibilities for empty aluminum cans. The loop has been assembled with a multilaner, an air veil conveyor, which transports and lifts cans through puffs or air jet without moving any mechanical parts, a vacuum system for changing height
interpack Hall 06 Stand 6E01
in a limited space and an automatic twister at the end. This loop clearly illustrates some application that LM group, in particular the Magnoni brand, can propose for the handling of this very delicate product. These two loops have been designed to give the possibility to visitors to touch the versality and flexibility of applications, always designed by LM group in a customization view. “We can’t wait to be in Dusseldorf” declares CEO of the Group Michele Franzoni. “interpack is a very important and strategic showcase and we can’t wait to see old friend again and meet new potential buyers with whom develop new interesting projects.”
Etichettatura automatica più efficiente CON PEX-2000
PEX-2000, il sistema di etichettatura automatica di TSC Printronix Auto ID, è progettato per integrarsi facilmente in qualsiasi sistema “Print & Apply” per le etichette e può funzionare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per massimizzare la produzione in continuo.
Progettato per le esigenze di automazione, il nuovo motore PEX-2000 da 6 pollici di TSC Printronix Auto ID consente ai costruttori di macchine autonomi di configurare le proprie preferenze in termini di velocità di stampa, precisione e sincronizzazione. Si integra facilmente in qualsiasi sistema di etichettatura automatica grazie alla sua architettura hardware e software altamente compatibile. Il motore PEX-2000 funziona perfettamente con i diversi PC o PLC sul mercato attraverso la sua interfaccia GPIO e i suoi connettori DB15 e DB25, che gli garantiscono compatibilità con i principali produttori. Inoltre, il firmware supporta i principali linguaggi di stampa, in modo che i modelli di etichette e i file di stampa possano essere configurati e salvati in base alle necessità.
Integrazione, velocità e affidabilità
Il PEX-2000 da 6 pollici è disponibile con una risoluzione di stampa di 203 o 300 dpi e velocità di stampa fino a 14 pollici al secondo. L’innovativo modulo peel-off regolabile consente di lavorare con angoli di inclinazione che vanno da -18 gradi a -3 gradi per staccare facilmente le etichette senza dover ridisegnare o riprogettare i bracci articolati di etichettatura automatica. Il PEX-2000 integra di serie un lettore di schede Micro-SD per un’estensione di memoria fino a 32 GB. Inoltre, offre diverse opzioni come un modulo RFID per la stampa e la codifica di etichette RFID e un modulo combinato Wi-Fi +
Bluetooth per una connessione wireless avanzata. Questa nuova generazione di motori PEX-2000 da 6 pollici offre una grande capacità di carico, con nastri lunghi 600 metri, e consente di stampare etichette di grandi dimensioni fino a 180 mm, come ad esempio le etichette per pallet. Va a completare la serie PEX con i motori PEX-1000 da 4 pollici già esistenti, offrendo una gamma più ampia di soluzioni di stampa per applicazioni automatizzate di etichettatura. Da notare che dispone di serie di un sensore di marcatura nera per il rilevamento automatico delle etichette, una funzione disponibile solo come optional presso gli altri costruttori del mercato. E per una maggiore flessibilità, l’utente sarà in grado di selezionare la modalità di rilevamento a scelta tra un marchio visibile sulla parte superiore o inferiore dell’etichetta. Inoltre, come per gli altri prodotti della gamma, è dotato di una garanzia standard di 2 anni. Il PEX-2000, con il suo corpo interamente in metallo, è più piccolo del 14% rispetto ad altri motori di stampa sul mercato, offrendo esperienze utente avanzate per un ingombro ridotto. “TSC Printronix Auto ID aderisce ai suoi valori fondamentali di qualità e innovazione sviluppando i suoi motori di stampa, tenendo conto delle specifiche operative essenziali, come l’ottimizzazione dei tempi di attività, la lotta contro i vincoli di spazio e il miglioramento quotidiano dei processi utente”, dichiara Robert Lan, Product Line Manager - Sistemi di Stampa/Etichettatura di TSC Printronix Auto ID. La sua struttura perfettamente studiata con chiusura magnetica permette di proteggere completamente l’apparecchio dalle vibrazioni, qualunque sia l’orientamento del modulo. Completamente regolabili, i suoi sensori facilitano la presa in carico dei diversi tipi di supporto, per una manipolazione facilitata e una calibrazione rapida. Inoltre, gli utenti devono solo aprire il coperchio posteriore per accedere al porta-etichetta e avere più spazio per pulire i sensori. Per quanto riguarda la sostituzione della testina di stampa, si effettua con semplicità e il telaio posteriore si rimuove facilmente per qualsiasi necessità di riparazione o sostituzione di componenti. PEX-2000 può essere configurato utilizzando i nostri strumenti software a valore aggiunto per la gestione di stampanti remote, TSC Console o SOTI Connect, tramite una connessione Internet o intranet in base alle esigenze degli utenti. Entrambi gli strumenti consentono di installare, configurare e aggiornare rapidamente i motori di stampa da qualsiasi luogo.
CORNO PALLETS
parola d’ordine: innovazione
Grazie alla solida esperienza derivante da una storia che dura da oltre 60 anni e a una gamma di prodotti pensata per rispondere a ogni esigenza del mercato, Corno Pallets è riuscita a trasformare le difficoltà in opportunità all’insegna dell’innovazione tecnologica e del rispetto dell’ambiente.
Innovazione e sostenibilità. Sono queste le parole chiave che guideranno la storia di Corno Pallets nel prossimo futuro e che hanno caratterizzato, negli ultimi anni, lo spirito dell’azienda specializzata nella produzione di pallet in tutte le tipologie di materiali e per gli utilizzi più diversificati. Non hanno, infatti, fiaccato il suo spirito neanche le molte difficoltà che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni, come l’improvvisa mancanza di importanti quantità di materia prima legnosa a causa del conflitto in Ucraina, i forti aumenti da
Corno Pallets, watchword: innovation
parte delle segherie di tutta Europa a seguito di anni di stabilità e prezzi sostanzialmente fermi.
Una rivoluzione che parte dall’interno Corno Pallets produce ogni giorno circa 5mila pallet di legno destinati alla movimentazione, allo stoccaggio e al trasporto delle più svariate referenze. Il pallet in legno tradizionale è ideale per tutte le operazioni di movimentazione e trasporto delle merci, grazie alla sua resistenza, flessibilità e durata nel tempo. Per produrre e garantire pallet robusti e resistenti la qualità del legno è una caratteristica fondamentale: la materia prima viene selezionata accuratamente, utilizzando esclusivamente legname di abete e pino proveniente da
Corno Pallets, thanks to the solid experience deriving from a history that has lasted for over 60 years and to a range of products designed to meet every market need, has managed to transform difficulties into opportunities in the name of technological progress and sustainability.
Innovation and sustainability. These are the keywords thatwillguidethehistoryofCornoPalletsinthenearfutureandthathavecharacterized,inrecentyears,thespirit ofthecompanyspecializedintheproductionofpalletsin all types of materials and for uses more diverse. In fact, not even the many difficulties that have characterized thelastthreeyearshaveweakenedhisspirit,suchasthe suddenlackofimportantquantitiesofwoodrawmaterial
due to the conflict in Ukraine, the strong increases from part of the sawmills throughout Europe following years of stability and essentially unchanged prices.
A revolution that starts from within Corno Pallets produces around 5,000 wooden pallets every day for the handling, storage and transport of the most varied references. The traditional wooden pallet is
ideal for all goods handling and transport operations, thankstoitsresistance,flexibilityanddurabilityovertime. To produce and guarantee sturdy and resistant pallets, the quality of the wood is a fundamental characteristic: the raw material is carefully selected, using only fir and pinewoodfromsustainablymanagedforestsandselected suppliers.Infact,allthewoodusedisPEFCcertified,which guarantees that the entire processing chain, up to the finishedproduct,isspeciallycontrolledandabletomeet environmental and social sustainability criteria. The flagship product of the range is the innovative Presspallpressedwoodenpallet,distributedinItalybyCorno
foreste a gestione sostenibile e fornitori selezionati. Tutto il legno utilizzato infatti è certificato PEFC, che garantisce che l’intera catena di lavorazione, fino al prodotto finito, sia appositamente controllata e in grado di soddisfare criteri di sostenibilità ambientale e sociale.
Prodotto di punta della gamma, l’innovativo pallet in legno pressato Presspall, distribuito in Italia da Corno Pallets da più di 35 anni, che vanta tre grandi punti di forza: esportabilità, impilabilità e ridotto impatto ambientale. Ottenuto dallo stampaggio ad alta pressione di legno e resina naturale, rientra nella categoria “processed wood pallet” e pertanto è l’unico che non necessita dei trattamenti ISPM-15 per l’esportazione. Sono infatti esclusi dalle regolamentazioni per l’esportazione gli imballaggi costituiti integralmente da prodotti a base di legno creati con l’uso di collanti, calore e pressione. L’esportazione è immediata e priva di burocrazia. Il pallet in legno pressato risulta inoltre una scelta ecologica a 360° ed esente da rischi,
in quanto composto per il 15% da resina ureica ecologica e per l’85% da legno truciolare da riciclo. Possiede la certificazione PEFC che garantisce di acquistare pallet a perdere ecologici e contribuire alla tutela dei nostri boschi. Il pallet in legno pressato è stato il primo di tipo impilabile ad essere immesso sul mercato: proprio grazie a questa sua caratteristica consente un notevole risparmio di spazio, fino al 66% in meno rispetto ai bancali tradizionali. Proprio l’innovazione è stata e sarà il punto cardine dello sviluppo di Corno Pallets. Nel corso del 2022, per proseguire nel suo percorso di crescita e ammodernamento, ha sviluppato una serie di progetti focalizzati sulle tematiche dell’ecologia e dell’economia circolare. L’azienda utilizza gli scarti di lavoro per la produzione di energia termica e predilige energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Da metà dello scorso anno, poi, ha messo in funzione l’impianto fotovoltaico recentemente implementato e che è in grado di sostenere più del 50% del fabbisogno di energia elettrica dell’azienda.
Tra le iniziative che vedranno protagonista l’azienda non mancano progetti innovativi dagli obiettivi sostenibili. Primi fra tutti quelli pensati per “ridurre l’impronta carbonica dei prodotti di punta” e per prevedere un approvvigionamento di legno da filiere di prossimità. E per comunicare tutte queste novità al mercato nazionale, come a quello internazionale, l’azienda non mancherà di partecipare a eventi dedicati al comparto.
Pallets for more than 35 years, which boasts three great strengths:exportability,stackabilityandreducedenvironmental impact. Obtained from high-pressure molding of wood and natural resin, it falls into the “processed wood pallet”categoryandisthereforetheonlyonethatdoesnot requireISPM-15treatmentsforexport.Infact,packaging made entirely of wood-based products created with the use of adhesives, heat and pressure are excluded from export regulations. The export is immediate and without bureaucracy. The pressed wooden pallet is also a 360° ecologicalandrisk-freechoice,asitiscomposedof15% ecologicalurearesinand85%recycledchipboard. It has
thePEFCcertificationwhichguaranteestobuyecological disposablepalletsandcontributetotheprotectionofour forests. The pressed wooden pallet was the first of the stackable type to be placedonthemarket:thankstothis characteristicitallowsaconsiderablesavingofspace,up to 66% less than traditional pallets. The innovation has been and will be the cornerstone of the development of Corno Pallets. Which, in the course of 2022, to continue on its growth and modernization path, has developed a series of projects focused on the themes of ecology and thecirculareconomy.Thecompanyhasbeguntousework waste for the production of thermal energy and to prefer
electricity from renewable sources. Since the middle of lastyear,ithasputintooperationtherecentlyimplemented photovoltaic system which is able to support more than50%ofthecompany’selectricityneeds.Amongthe initiatives that will see the company as the protagonist, thereisnoshortageofinnovativeprojectswithsustainable objectives.Firstofallthosedesignedto“reducethecarbon footprintofleadingproducts”andtoprovideforasupplyof woodfromnearbysupplychains.Andtocommunicateall theseinnovationstothenationalmarket,aswellastothe international one, the company will not fail to participate in events dedicated to the sector.
PLASTIFER la sicurezza negli impianti industriali
Plastifer è un’azienda produttrice specializzata da oltre 50 anni nel settore della ventilazione, della lavorazione di articoli in polipropilene PP anticorrosione e della realizzazione di impianti di aspirazione industriale per la sicurezza di laboratori e industrie.
Findalla sua fondazione, Plastifer si pone due obiettivi principali: realizzare prodotti di alta qualità ed essere tecnologicamente innovativi. Seguendo questa filosofia, insieme a un team di lavoro altamente specializzato e a cospicui investimenti nello sviluppo, Plastifer ha fatto dell’eccellenza del servizio la propria mission aziendale. Scopriamo alcune delle soluzioni che compongono l’ampio portfolio di prodotti di Plastifer, progettati per garantire la sicurezza di laboratori e impianti industriali.
Polyfan – ventilatori anticorrosione
Ventilatori centrifughi realizzati in polipropilene stampato ad iniezione, interamente costruiti con materiale antiacido per estrazione di fumi corrosivi. Sono particolarmente impiegati dove si richiede resistenza agli agenti chimici, silenziosità e risparmio energetico. La gamma Polyfan include aspiratori realizzati in polipropilene antistatico elettroconducibile per installazioni in aree pericolose, serie VS/ATEX conforme alla Direttiva ATEX 2014/34/UE - EN 14986:2017, estrattori centrifughi a torrino, scrubber e una vasta gamma di accessori per realizzare impianti completi.
Polysink – piani e vasche in polipropilene
Polysink è la linea di piani di lavoro, vasche e lavelli in polipropilene proposta e realizzata da Plastifer. Attraverso importanti investimenti in Ricerca&Sviluppo, Plastifer è riuscita negli anni a sviluppare una gamma completa di prodotti stampati ad iniezione tecnologicamente all’avanguardia. Polysink comprende una vasta scelta di modelli e dimensioni per comporre piani di lavoro interamente in polipropilene PP utilizzati nei laboratori chimici di università, istituti di ricerca, scuole, industrie, ospedali e farmacie. Il
polipropilene PP è il materiale ideale per risolvere i problemi di anti-corrosione, grazie all’ottima resistenza agli acidi, alcali e basi. La linea Polysink si distingue per leggerezza, facilità di installazione, assorbimento agli urti.
FilterBox – filtri a carboni attivi
Il rispetto dell’ambiente, le direttive CEE e il benessere delle persone che operano all’interno di laboratori impongono l’impiego di sistemi atti a trattenere gli acidi o i solventi presenti nelle emissioni derivanti da lavorazioni chimiche ottenendo un’azione di purificazione dell’aria. I filtri a carboni attivi FilterBox sono la risposta Plastifer al problema della filtrazione dell’aria.
Il carbone attivo è una forma microporosa di carbone che può essere prodotto a partire da varie materie prime quali torba, legno o carbon fossile. Il processo d’attivazione, che viene realizzato mediante l’utilizzo di vapore o per via chimica, porta alla formazione di una miriade di pori aventi dimensioni molecolari che costituiscono nell’insieme la base di un’imponente area superficiale il cui valore può superare i 2000 m2 per grammo di carbone attivo. Gli atomi di carbonio presenti sulla superficie interna del carbone attivo esercitano attraverso la forza di Van Der Waals attrazione sulle molecole di gas circostante. L’intensità di tale fenomeno è in relazione alla struttura molecolare delle sostanze aspirate, alcune molecole vengono attratte fortemente mentre altre no. È in base a tale meccanismo che il carbone attivo può essere utilizzato per rimuovere uno o più componenti da una miscela.
Terfu – aspirazione localizzata
La gamma Terfu-Me comprende bracci aspiranti studiati per l’aspirazione localizzata in postazioni di lavoro in cui è richiesta un’elevata mobilità. L’efficacia di aspirazione è notevolmente migliorata utilizzando i diversi terminali di aspirazione intercambiabili disponibili. Il posizionamento è pratico e funzionale grazie agli snodi a frizione muniti di cuscinetti a sfera con anello di frizione in gomma con trattamento antiattrito. Ogni snodo presenta un solo pomolo di regolazione che permette il rapido fissaggio utilizzando una sola mano. È disponibile nelle versioni STANDARD, PP, ESD, ATEX, per soddisfare tutte le esigenze di applicazione.
IMBALLAGGI nuovo Regolamento UE e impatto sulla filiera
Entro il 2030 il 20% delle vendite di bevande take-away dovrà essere servito in imballaggi riutilizzabili o usando i contenitori dei clienti, per arrivare all’80% nel 2040; saranno vietate le confezioni monouso all’interno di bar e ristoranti e i flaconcini negli hotel; è prevista una quota obbligatoria di contenuto riciclato nei nuovi imballaggi di plastica. I prodotti in plastica biodegradabile commercializzati in Ue dovranno avere un’etichetta per mostrare quanto tempo impiegheranno a biodegradarsi, in quali circostanze e in quale ambiente. Gli imballaggi destinati al compostaggio industriale saranno consentiti solo per bustine di tè, cialde di caffè, adesivi per frutta e verdura e sacchetti di plastica molto leggeri. Queste sono solo alcune delle prospettive considerando il nuovo regolamento. Il riutilizzo, insieme alle norme contro gli extra imballaggi, sembra quindi essere la strada indicata dal regolamento per ridurre gli imballaggi. Non c’è dubbio che, nella gerarchia della gestione dei rifiuti, il riuso sia preferibile al riciclo: ma appare contestabile spingere sul primo a prescindere da analisi precise (LCA o LCC) sulle valutazioni di impatto, sulla reale sostenibilità economica e ambientale del riuso verso il riciclo. Nella lista negativa di imballaggi vietati o considerati non riciclabili a tendere sono finite alcune tipologie di imballaggi in plastica o compositi per prodotti ortofrutticoli freschi, per alimenti e bevande in Horeca; dal 2030, per imballaggi ritenuti non riciclabili (base carta con plastica non separabile; barriera/rivestimenti). La definizione di riciclabilità introdotta dallo stesso Regolamento spiega che un imballaggio è da considerare riciclabile solo se c’è un effettivo sistema
L’obiettivo del nuovo Regolamento UE è ridurre i rifiuti di imballaggio del 15% pro-capite per ogni Paese entro il 2040. Un obiettivo che sembra prescindere da uno studio accurato sui motivi reali che fanno crescere gli imballaggi e non tiene conto del percorso fatto e degli impegni della filiera a livello ambientale.
industriale di selezione e avvio a riciclo, ma poi presenta liste negative, a prescindere dal fatto che molti degli imballaggi in questione, in Italia per esempio, sono riciclabili e riciclati. Molte le voci che si sono alzate dalle associazioni e dai protagonisti della filiera…
Le opinioni
Riccardo Cavanna, presidente di Ucima: “Noi non siamo contro il cambiamento. Il problema è che questo regolamento sta creando confusione. Noi abbiamo avuto sempre un ruolo da protagonisti nel portare la filiera a raggiungere importanti risultati
in termini di circular economy, ma abbiamo bisogno di un approccio concreto e che valorizzi il percorso intrapreso fin ora. L’obiettivo comune è la salvaguardia del nostro Pianeta”. Dario Previero, presidente di Amaplast: “La fattibilità tecnica del nuovo regolamento non è un aspetto da poco e va valutata attentamente. Fare fronte comune tra Associazioni ha lo scopo di poter dar voce alle perplessità delle aziende e poter lavorare per la miglior soluzione possibile”. Alberto Palaveri, Presidente di Giflex: “Credo che questo regolamento non acceleri lo sviluppo, ma bensì lo freni. Il rischio è ritrovarsi le nostre aziende più povere e i consumatori meno tutelati sotto il profilo della sicurezza”.
Marco Ravazzolo, Confindustria - Politiche industriali e per la sostenibilità: “Non accettiamo lo spostamento di paradigma del nuovo regolamento europeo dal riciclo al riuso. È un approccio non suffragato da dati scientifici. Un esempio: il massivo uso di acqua per permettere il riutilizzo”. Il Sen. Luca de Carlo, Presidente della Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato: “Non bisogna farsi intimorire da mode ideologiche che criminalizzano la plastica. L’Italia rappresenta un modello per il riciclo, va difeso”. Francesca Stevens, Segretario Generale EUROPEN (The European Organization for Packaging and the Environment): “In Italia c’è grande attivismo da parte di Confindustria e del governo per difendere le istanze della filiera italiana del packaging. Da altri paesi le resistenze sono più morbide, ma serve coesione da parte di tutti perché la strada che si sta percorrendo è rischiosa per molti aspetti”.
Chi può dare alle proprie etichette il potere della sostenibilità?
Voi.
Il Potere dell’Imballaggio Sostenibile.
I consumatori di oggi sono sempre più attenti all’ambiente: ecco perché ci impegniamo a realizzare soluzioni innovative per etichette che siano favorevoli per l’ambiente e per i profitti. Per Sun Chemical, aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi di sostenibilità è naturale
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working for you.
BIOPLASTICS a possible alternative BIOPLASTICS a possible alternative
Plasticshave become a fundamental partofthepackagingworld.There isabroadspectrumofapplicationsfor polymers.Inaddition,theyhavealow weight,longshelf-lifeandcanalsobe usedinsensitiveapplicationareaslike the food or pharmaceutical industry. Thereforeitcomesasnosurprisethat plastics are used en masse in packaging. According to information by the German association IK - Industrievereinigung Kunststoffverpackungen e.V., in 2021 in Germany alone, more than four million tons of plastic were produced for packaging – whether for wraps,bottles,closures,bagsorpallets. Thismeansthatproductionincreased by1.5%comparedtothepreviousyear. But this blessing also has a darker side. Plastics, and this also applies to packagingmadethereof,aresaidtobe harmful to the environment. On the one hand, the industry has made lots of progress regarding recycling and circulareconomy. On theother,there is one factor that remains unchangeable, regardless of reusability: new
Plastics are used en masse in packaging, but they are said to be harmful to the environment. Bioplastics already are a possible alternative to conventional fossil plastics, or constitute a sensible addition. As production increases on an industrial scale, the materials should become interesting for mid-sized and small companies and also achieve a positive impact on the carbon footprint.
plastics are usually made from oil, and therefore from a finite resource.
What exactly are bioplastics?
However, most products definitely need packaging. One way to escape
this dilemma is the use of so-called bioplastics.Accordingtodefinitionby the European Bioplastics association, arawmaterialisconsideredbioplastic ifitiseitherbiobased–thatis,consists inpartorasawholeofsustainableraw materials – or biodegradable – that is, abletobereducedtoitscomponentsby microorganisms under certain circumstances.Inthebestcase,bioplastics fulfil both criteria.
Almost all bioplastics currently produced are biobased. There are neverthelessfossilplasticswhicharebiodegradable, and many universities and researchcentresarestudyingbacteria whichmightbeabletodecomposefossilplastics.Butrightnowtheirproportionisstillinsignificant.Therefore,asa rule,bioplasticsareforthegreatestpart produced from sustainable raw materials.Comparedtofossilrawmaterials, this is already an advantage. Further, bioplasticscanalreadybeproducedin part from already used organic material,whichfurtherimprovestheirenvironmental impact from cultivation. Thisiscalledmultiplesequentialuse.
What can bioplastics do?
Regardingapplications,bioplasticsare justasversatileastheirfossilcounterparts. Because common plastics like polyethylene(PE),polypropylene(PP) or polyethylene terephthalate (PET) can for example also be gained from sugarcaneorfrombiomassesthatare createdduringtheproductionofplant oil. It is true that plastics are still partially produced from both fossil and biobasedpolymers,butthatcanchange as well in the future.
The industry is confident in any case. Only in December 2022, European Bioplasticsannouncedthatproduction capacityintheEUwillrisefromabout 2.23 million tons in 2022 to about 6.3 mio tons in 2027, so roughly triple. The main driving force behind this developmentisthepackagingindustry.
Thereasonbeingthatagood48%ofall bioplastics produced in the EU – one million tons, no less – were intended for packaging production in 2022. This includes the use of bioplastics in sensitiveareaslikefoodpackaging.Japanese company Futamura, for example, produces and distributes the bioplasticwrapNatureFlex.Thisismade of FSC and PEFC certified wood pulp andhassimilarpropertiestoPETorPP wrap.Thetrick:accordingtothemanufacturer, NatureFlex can be decomposed in home composting, and not just under conditions found in industry. The material is used for example in German supermarkets. Already since the beginning of 2022 the discount chain Norma has been distributing their own chocolate brand “Excelsior MagieduChocolatPremium”inbioplastic wrap. British drinking chocolate manufacturer Cocoa Canopy has also been using NatureFlex for their products since 2022.
What are the considerations?
At a first glance, nothing has changed forconsumers,theyonlyhavetochangetheirhabitsofdisposingofthewrap. The reason is that NatureFlex wraps, like most biobased wraps, should not enter the raw material circulation for recyclable,fossilplastics,butbeadded to the compost or the residual waste, in case they are not compostable. The processingcompanieshavetheresponsibilitytoalerttheircustomersthrough information on the packaging. Anotherchallengethatcompaniesface when using bioplastics is their ability tobeprocessed.Thenewrawmaterials mighthavesimilarpropertiestofossil plastics, but: This does not mean they canjustbefedintothesamemachines. For example, Cocoa Canopy worked closely together both with Futamura andmechanicalengineeringcompany BW Flexibles. CEO Nav Notay: “Futamura has contributed a lot to our success.Especiallyregardingtherightbag packagingmachines,wehavereceived supportandfoundtheperfectsolution with the engineers.”
What does the future hold?
One current favourite within the sector is the bioplastic polyethylene furano-
ate (PEF). The material is gained from plantsugar–usuallyfromcorn,wheat or sugar beets – and displays similar properties to PET. Dutch company Avantium produces PEF for use in bottles for beverages.
According to the nova institute PEF has superior barrier properties, is mechanically and chemically recyclable and can also be recycled within the possibilities of established PET recycling. PEF has a 12 °C higher resistance to heat compared to PET and greater stability. This makes the development of light packaging material made from PET possible with less use of resources. Avantium has already used this
plant based packaging material in a pilot run, and in autumn 2022 has started building a plant for furandicarboxylic acid with a capacity of 5,000 tons per year in Delfzijl in the Netherlands.
In many applications, bioplastics therefore already are a possible alternative to conventional fossil plastics, or constitute a sensible addition. As production increases on an industrial scale, the materials should become interesting for mid-sized and small companies, too, and also achieve a positive impact on the carbon footprint.
Source: Tightly Packed Magazine www.interpack.com
sPrint24: no alla standardizzazione, sì alla personalizzazione!
Intervista a Giovanni Di Virgilio, CEO di Sprint24
Avete un catalogo di offerta molto ampio, quali dei vostri prodotti hanno più successo?
Sicuramente la personalizzazione è una nicchia in crescita, e ce lo dicono anche le statistiche, e noi abbiamo puntato molto su questo segmento, e lo abbiamo spinto anche nelle nostre offerte e comunicazioni, al punto che oggi rappresenta una parte abbastanza rilevante del nostro business. Poi abbiamo potenziato la cucitura filo refe interna, installando a fine novembre la nuova tecnologia di cucitura Universe di Meccanotecnica, ideale per la stampa digitale. Se prima che eravamo bloccati a 50100 copie, invece adesso stiamo facendo anche 10 o 5 libri cuciti. Ad aprile inseriremo una nuova linea di brossura a 4 ganasce Horizon BBQ-500 e il trilaterale. Anche le attrezzature di finishing restano stand alone e non in linea, perché questo ci garantisce maggiore flessibilità e versatilità nei formati e nei supporti. La stampa editoriale resta un servizio molto richiesto sulla nostra piattaforma. Altro segmento, molto apprezzato dagli utenti, è la comunicazione aziendale con finitura a punto metallico, in alcuni casi nobilitata con carte speciali e plastificazioni, ma fondamentalmente il prodotto di punta resta la brochure. Anche se i numeri sono cambiati e le tirature si riducono, gli stampati aumentano il loro valore con richiesta di maggiore qualità o finiture particolari. Non dimentichiamo, infine, i biglietti da visita, cartellette o cartoncini che oggi vengono utilizzati in azienda come presentazione, dei quali sta crescendo molto la domanda. Sono rimasti strumenti indispensabili per le aziende.
Rispetto agli utenti, come si compone il vostro target?
Chi si rivolge a Sprint24 sono principalmente aziende e professionisti dei settori più disparati, sia nell’industria sia nei servizi. Per quanto riguarda tipografi e rivenditori, ci scelgono con specifiche richieste, più mirate a prodotti particolari, con fustellature e nobilitazioni speciali. Sulla totalità della nostra utenza, gli studi grafici e le tipografie restano una parte molto più esigua rispetto alle aziende.
In termini di servizi, nel tempo ne avete attivati molti. Quali sono oggi quelli che costituiscono una vostra peculiarità?
Fin dall’inizio della nostra attività, l’assistenza resta l’elemento chiave del servizio, un valore aggiunto alla nostra offerta. Cerchiamo di formare tutto il personale, in modo che chiunque sia in grado di rispondere a una richiesta dell’utente senza dover demandare ad altri tecnici. È un lavoro di formazione importante su cui credo valga la pena investire e nel lungo tempo è stato apprezzato. Tra le principali preoccupazioni da parte dei clienti, riscontriamo i loro dubbi sulla correttezza del file. Abbiamo già avviato una verifica tecnica di base che consente, una volta caricato online l’impaginato, di vedere istantaneamente l’anteprima ed eventuali errori, senza neanche dover fare l’ordine. Ma stiamo continuando a migliorare, sviluppare e perfezionare questo servizio, che resta gratuito. La verifica avviene direttamente sul browser. Noi non abbiamo interesse a ricevere prima l’ordine e verificare successivamente il file, per poi rimandarlo indietro se non va bene. Il nostro sistema è immediato e il flusso più fluido. Altra possibilità per il cliente è mandare il file per un nostro controllo a priori. Attenzione e disponibilità da parte nostra resta fattori imprescindibile del nostro processo.
Intralogistica più efficiente con cognex
Cognex Corporation presenta il Detector In-Sight 2800, una innovazione al servizio delle attività intralogistiche. Basato sulla piattaforma In-Sight di Cognex, il Detector In-Sight 2800 si avvale della tecnologia Edge Learning, basata sull’intelligenza artificiale, per automatizzare i processi di smistamento e migliorare l’accuratezza delle ispezioni logistiche. “Il Detector In-Sight 2800 rappresenta una svolta nell’innovazione in campo intralogistico”, afferma Shweta Kabadi, Vice President, Solutions di Cognex. “Le ispezioni basate sull’Edge Learning ridurranno i costi, aumenteranno il throughput, renderanno l’IA accessibile a strutture di qualsiasi dimensione e, in ultima analisi, accelereranno il percorso verso una crescente automazione dei magazzini e delle strutture di movimentazione dei materiali”. Il Detector In-Sight 2800 è in grado di gestire applicazioni di rilevamento di oggetti particolarmente impegnative, tra le quali la verifica della presenza di un oggetto sui sorter, all’interno di cassette o vassoi, la classificazione dei tipi di confezionamento e l’identificazione di problematiche di processo, come gli inceppamenti dei nastri trasportatori. La tecnologia dell’Edge Learning è perfettamente in grado di rilevare anche oggetti su sfondo opaco o a basso contrasto. La configurazione del Detector In-Sight 2800 richiede meno di 15 minuti. Grazie all’Edge Learning, il training avviene sul dispositivo e richiede solo un piccolo set di immagini, senza la necessità di un tecnico specializzato. Gli impianti possono sfruttare rapidamente i vantaggi di questa tecnologia ed evitare costosi tempi di inattività. “Con il Detector In-Sight 2800 siamo stati in grado di individuare immediatamente oggetti che non potevano essere rilevati con altre soluzioni”, testimonia Dave Bodenheimer, vicepresidente Ricerca e Sviluppo Prodotti di SDI Industries Inc, un rilevante cliente di Cognex. “I nostri clienti sono stati molto soddisfatti dei risultati. Il Detector In-Sight 2800 è davvero una soluzione molto innovativa per il rilevamento, il riconoscimento della presenza/assenza come anche per la semplice classificazione”.
Nuove bibite in acqua effervescente naturale F err Arelle
Ferrarelle entra nel settore delle bibite gassate con la prima linea di bibite gassate realizzate con acqua minerale effervescente naturale Ferrarelle: una novità assoluta per il mercato, ma un’evoluzione “naturale” per l’azienda, che porterà così tutta l’effervescenza dell’acqua che sgorga dal Parco Sorgenti di Riardo in tre gustose ricette: Limonata Ferrarelle – con il 13% di succo di limoni siciliani, Aranciata Ferrarelle – con il 21% di succo di arance calabresi, Gassosa Ferrarelle – gusto fresco dissetante e naturale.
Le bibite Ferrarelle sono caratterizzate da una combinazione unica, grazie all’incontro dell’effervescenza e del gusto tipici dell’acqua Ferrarelle con le ricette delle bibite tra le più amate dagli italiani. Con i loro pochi e naturali ingredienti e senza conservanti, le bibite Ferrarelle contengono un’elevata percentuale di succo da agrumi scelti tra le eccellenze italiane e andranno ad arricchire il segmento premium delle bibite gassate a partire da maggio.
Un’innovazione che si inserisce all’interno di un più ampio progetto di rilancio del brand Ferrarelle, iniziato nel 2022 con il nuovo posizionamento, basato sul concetto di piacere e benessere, e seguito dal lancio di Ferrarelle Maxima nel canale retail.Con questa nuova linea di bibite, Ferrarelle conferma che il suo percorso di rilancio continuerà anche nel 2023, con l’obiettivo di incontrare sempre di più le esigenze e le preferenze dei consumatori e, allo stesso tempo, aumentare il valore del brand.
“La linea nasce dalla volontà di offrire ai consumatori che desiderano assaporare una bibita appagante e dissetante, ma dal gusto più naturale e dalla frizzantezza più delicata, un’alternativa alle più tradizionali proposte già presenti sul mercato”, spiega Andrea Marino, direttore commerciale Ferrarelle Società Benefit. “Anche nel mondo beverage e,in particolare nel segmento delle bibite gassate, stiamo assistendo ad una crescente richiesta di prodotti nuovi, caratterizzati da gusti ed ingredienti sempre più autentici e realizzati con materie prime naturali e del territorio”. Le bibite Ferrarelle sono disponibili in un’elegante lattina da 250ml, pensata per preservare al meglio il loro gusto unico e caratterizzata da una grafica minimal e raffinata, con tonalità pastello e dettagli silver che impreziosiscono il pack con un tocco contemporaneo.
pallet in legno pressato che non finisce mai di stupire. Economico, sicuro, salvaspazio, ecologico, ideale per le esportazioni in tutto il mondo. Qualità ed efficienza sempre al vostro servizio.
gimAtic FoAm griPPer in ogni situazione!
Gimatic è una azienda di riferimento presente sul mercato dell’automazione industriale da oltre 35 anni ed è in grado di offrire soluzioni specifiche per ogni applicazione e di soddisfare pienamente tutte le esigenze nei più innovativi settori industriali. Ventose, pompe a vuoto, sensori ed i relativi accessori permettono di movimentare oggetti diversi in svariati settori industriali con bassi consumi energetici e riducendo i fermi macchina. Vacuum Foam Gripper FGS-120 è la nuova soluzione modulare e versatile per la manipolazione di prodotti differenti. Questo nuovo sistema di presa è perfetto per diversi settori e materiali ed è ideale per movimentare scatole di cartone, pannelli in legno, lattine, barattoli e tanti altri prodotti con forme e geometrie diverse. Le Foam Gripper sono disponibili nella versione con valvole autoescludenti integrate e con fori calibrati, entrambe dotate di generatore di vuoto integrato. Il generatore di vuoto integrato ha un’elevata portata aspirata, ma un basso consumo energetico, è privo di parti in movimento e non necessita di manutenzione. Sono disponibili nella versione dotata di schiuma o nella versione con ventose in poliuretano VG.IS.
Gimatic Foam Gripper in every situation!
Gimatic is a leading company present on the industrial automation market for over 35 years and is able to offer specific solutions for each application and to fully satisfy all the needs in the most innovative industrial sectors. Suction cups, vacuum pumps, sensors, and related accessories allow customers to handle different objects in various industrial sectors with low energy consumption and reducing downtime. Vacuum Foam Gripper FGS-120 is the new modular and versatile solution for handling different products.
This new gripping system is perfect for different sectors and materials and is ideal for handling cardboard boxes, wooden panels, cans, jars and many other products with different shapes and geometries. The Foam Grippers are available in the version with integrated shut-off valves and with calibrated holes, both equipped with integrated vacuum generator. The integrated vacuum generator has a high suction flow rate, but low energy consumption, has no moving parts and does not require maintenance. They are available in the version equipped with foam or in the version with VG.IS polyurethane suction cups.
l A limited - e dition issimA PuFFi celebra Madre Natura
Sono blu, piccoli e vivono in armonia nel cuore della foresta: i Puffi sono i protagonisti della nuova Limited Edition Issima Puffi. La nuova iniziativa di Levissima Issima in compagnia degli amici di Madre Natura, racconterà ai più piccoli l’importanza di tutelare l’ambiente e proteggerne la biodiversità. In occasione del loro 65° anniversario, gli ambasciatori degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, accompagnano i bambini nelle avventure di tutti i giorni, raccontando loro come scoprire e preservare i tesori che Madre Natura ha regalato al Pianeta. Issima presenta gli amici di Madre Natura, non solo per ricordare ai bambini l’importanza dell’idratazione e il valore dell’acqua minerale, ma, soprattutto, per insegnare come salvaguardare l’ambiente e comprenderne il valore inestimabile sin da piccoli.
Levissima Issima dà la possibilità ai consumatori e ai bambini di partecipare alla missione dei Puffi, scoprendo in che modo ogni giorno gli abitanti della foresta proteggono il verde della loro casa e, raccogliendo i rifiuti del perfido Gargamella, aiutano le acquee le aree verdi circostanti a rimanere incontaminate. Sull’etichetta delle 6 bottiglie dalle grafiche personalizzate è possibile scannerizzare un QR code per visualizzare una pagina web dedicata, da cui accedere a tutti i segreti dei Puffi, nonché consultare schede illustrative con cui adulti e bambini possono apprendere insieme divertendosi.
La Limited Edition, di 6 bottiglie in formato 33cl, è pensata appositamente per i bambini ed è pratica da portare ovunque per dissetarsi con inconfondibile leggerezza. Il tappo salvagoccia, che permette di mantenere tutta la purezza dell’acqua Levissima e il suo gusto fresco e di montagna, garantisce igiene e sicurezza, senza il rischio che la bottiglietta si apra se lo zainetto si scuote o si ribalta.
Dalla scelta dei protagonisti della Limited Edition agli aspetti di divulgazione per i bambini, la collaborazione si inserisce nell’ambito di Regeneration – il progetto con cui l’azienda si propone di contribuire alla creazione di un mondo in cui le risorse naturali vengono utilizzate in modo condiviso e responsabile per creare insieme un impatto positivo, promuovendo stili di vita sostenibili e progetti orientati a ridurre l’impronta ecologica della plastica.
vAlFruttA e l’AngelicA, dai succhi alle tisane
Due eccellenze dello stesso territorio, fortemente orientate allo sviluppo di prodotti italiani di alta qualità e al rispetto dell’ambiente. Una perfetta sinergia per rispondere al meglio alle nuove tendenze di gusto e benessere. Su questo principio nasce la collaborazione fra Conserve Italia e il Gruppo Coswell, una sinergia per massimizzare i benefici nutritivi della frutta, nell’ottica dell’economia circolare.
Tutti gli elementi di ogni singolo frutto sono molto ricchi di sostanze altamente nutritive come i polifenoli, ed ogni parte della frutta può essere utilizzata anche per la produzione di tisane, previa essicazione e senza alternarne le proprietà.
“Da sempre l’Istituto Erboristico L’Angelica ricerca nella natura le proprietà nutraceutiche per rendere i propri prodotti al massimo livello di qualità, gusto e benessere. La collaborazione con Valfrutta ci consente di valorizzare l’eccellenza della frutta coltivata direttamente nel nostro territorio, in un progetto perfettamente coerente con i principi di economia circolare previsti da ECOswell, il nostro programma di sostenibilità aziendale”, dichiara Daniele Paoli, direttore marketing Coswell.
Come dichiara Manuela Rizzoli, R&D manager Coswell, “l’idea di questa collaborazione parte da un incontro tra le nostre realtà e la visione comune che le aziende hanno. La qualità dei prodotti che vogliamo fornire ai nostri consumatori, attraverso il controllo della filiera, in parallelo all’attenzione per l’ambiente, hanno dato il là a questa operazione. Lo studio della materia prima ottenibile e il corretto modo di trattarla e processarla per, non solo preservarne le qualità nutrizionali e organolettiche, ma garantirne la sicurezza, ha permesso di ottenere un prodotto con caratteristiche uniche da
utilizzare all’interno dei nostri infusi; questo è stato possibile grazie al lavoro combinato con la Ricerca e Sviluppo di Conserve Italia. Ciò che abbiamo ottenuto, infine, è una sapiente combinazione di attenzione per la qualità e l’ambiente, il Made in Italy, il controllo della filiera e la certificazione di qualità”. “Questa partnership con il Gruppo Coswell ci consente di valorizzare ulteriormente le produzioni agricole coltivate dai nostri soci e al contempo
di ridurre l’impatto ambientale grazie ad un maggiore recupero dei prodotti di lavorazione della frutta” dichiara Federico Cappi, Direttore Marketing Retail di Conserve Italia, il consorzio cooperativo che detiene il marchio Valfrutta. “Origine 100% italiana, tracciabilità, qualità e sostenibilità sono caratteristiche fondamentali per la nostra filiera agricola, siamo contenti di poterle mettere al servizio di questa iniziativa tramite la gamma di infusi de L’Angelica”.
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ESCLUSIVISTA
uiFAt, marcatura e codifica ad alta definizione
Tra le principali novità proposte dall’azienda per soddisfare le esigenze di marcatura e codifica ad alta definizione c’è senza dubbio la R4 a 70 mm, una stampante getto d’inchiostro ad alta definizione con una testa nuova che raggiunge i 70 mm di altezza massima, una velocità di 60 metri al minuto per applicazioni sui cartoni e una qualità di stampa superiore rispetto ai precedenti modelli. La proposta di Uifat per la marcatura industriale comprende tre motori di stampa con altezze da 50, 70 e 100 mm. Anche questo modello utilizza cartucce da 220 ml che si inseriscono all’interno della macchina. La particolarità delle R4 è che non hanno nulla intorno, non ci sono bottiglie, contenitori esterni, è tutto inglobato nel case, facile da gestire e collegare, dal design pulito e facile da trasportare. Il design è un suo punto d forza: sui quattro lati non ha nessuna sporgenza, contenitori, bottiglie di recupero etc. Ha solo l’alimentatore esterno per la corrente. Dal touch screen in dotazione si può creare qualsiasi tipo di stampa, collegarsi in rete, pilotare da una a infinite stampanti, potenzialmente. La R4 ha un sistema di fornitura dell’inchiostro alla testa di stampa unico nel suo genere: dalla cartuccia l’inchiostro arriva alla testa di stampa solo per vasi comunicanti e tramite un sistema idraulico molto preciso che dice esattamente quanto inchiostro utilizzare e quanto ne rimane. La struttura è pensata per essere ancorata e integrata in linee già esistenti, grazie alle scanalature. Altra soluzione di punta di Uifat è il sistema TIJ (Thermal ink jet), sempre ad alta definizione ma a cartuccia. Utilizzando solamente due cartucce riesce a raggiungere i 50 mm di altezza mentre prima esistevano solo le cartucce da 12 mm quindi per arrivare a 50 ne servivano 4. Si tratta di una stampante adatta per produzioni più piccole perché l’incidenza sulla singola marcatura è maggiore, ogni volta bisogna cambiare testina e cartuccia mentre con la R4 ho solo l’inchiostro e il motore di stampa (testina) rimane lo stesso. In occasione di Simei 2022 l’azienda ha presentato alcuni sistemi TIJ come piccoli marcatori per stampare il numero di lotto sull’imballo primario o soluzioni in grado di stampare anche su vetro, particolarmente indicate per piccole produzioni tipo micro birrifici o cantine. L’unico limite del sistema TIJ termico è la throw distance, la distanza tra la testina di stampa e l’oggetto che deve essere compresa tra i 3 e i 5 mm per non pregiudicare la definizione della stampa.
nesPresso lancia il Caffè Filter Style Intense
Nespresso ha presentato in edizione limitata il primo caffè filtro in capsula: Filter Style Intense per il sistema Original. Il caffè filtro è un caffè ottenuto con un metodo di estrazione basato sulla percolazione dell’acqua attraverso la polvere di caffè, perfezionato in Germania agli inizi del ’900, che tramite un filtro e la bassa pressione consente di estrarre una bevanda delicata ed aromatica, contraddistinta da estrema leggerezza e morbidezza. Quello del caffè filtrato, o caffè filtro, continua a essere una delle bevande a base di caffè più popolari, conosciute e consumate al mondo, rappresentando circa l’80% del consumo globale, soprattutto negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Un trend che sta trovando il suo spazio anche in Italia e che prevede un metodo di estrazione che consente di gustare il caffè in diversi momenti della giornata in una tazza più lunga e leggera. Proprio per rispondere a questa nuova
esigenza degli amanti del caffè, Nespresso fa il suo ingresso nel settore del caffè filtrato con il nuovissimo caffè Filter Style Intense, che permette di godere di un comodo ed eccellente caffè ispirato al metodo filtro a casa. Questa nuova miscela non è solo una tazza più lunga, ma un’esperienza di gusto complementare, che dimostra la natura innovativa di Nespresso non solo per quanto riguarda il gusto e la qualità ma anche per l’impegno per l’innovazione. Dopo 3 anni di ricerca e sviluppo, infatti, l’azienda è riuscita a realizzare capsule innovative composte da due diverse membrane - una membrana filtrante in carta e un disco in alluminio perforato, che le rende compatibili con i sistemi ad alta pressione del sistema Original di Nespresso, realizzando così un caffè ispirato al metodo a filtro senza alterare la pressione naturale della macchina.
Il caffè Filter Style Intense fa parte della gamma Barista Creations ed è composto da chicchi Arabica dal Brasile e dalla Colombia, caratterizzato da una miscela corposa con note di cereali e tostatura, esaltate da un tocco di amaro. Un caffè progettato con una tecnologia innovativa che permette di gustare un caffè più leggero e meno intenso, in una tazza più lunga (150ml), grazie a una preparazione facile e intuitiva in quattro semplici passaggi: rimuovere la membrana della capsula sollevando la linguetta, inserire la capsula nella macchina e, infine, premere il pulsante lungo (110 ml) e poi il pulsante espresso (40 ml) per l’erogazione.
red bull presenta la Summer Edition al gusto Juneberry
Red Bull, brand di riferimento a livello mondiale nel settore degli energy drink, si prepara alla stagione estiva arricchendo la sua offerta con la nuova Red Bull Summer Edition al sapore di Juneberry. La variante di gusto scelta da Red Bull per l’estate 2023 si apre con note di frutti di bosco completate da un finale floreale. La linea di Red Bull Energy Drink comprende da sempre l’iconica lattina a rombi blu e argento e le sue versioni Sugarfree e Zero, a cui si affiancano le Red Bull Edition, che abbinano le ali di Red Bull Energy Drink con gusti specifici: cocco-açai, dragon fruit, anguria, fragola-albicocca e la novità juneberry. Red Bull Summer Edition al gusto Juneberry è disponibile in lattine di colore azzurro da 250 ml a partire da aprile 2023 nel canale bar, nella grande distribuzione e nei grill.
Peroni nAstro Azzurro presenta Stile Capri
La nuova Peroni Nastro Azzurro Stile Capri, l’ultima nata della famiglia Peroni Nastro Azzurro, è una “Easy Drinking Lager” di ispirazione mediterranea dal gusto rinfrescante e facile da bere, poco amara e con un grado alcolico inferiore alla media (4,2%). La presenza di leggerissime note di scorza essiccata di limoni italiani e un leggero tocco di foglie di ulivo contribuiscono a donarle dei lievi sentori aromatici che la rendono unica nel suo genere e perfetta per l’aperitivo. Peroni Nastro Azzurro Stile Capri rende omaggio a uno stile che tutto il mondo identifica con l’estate italiana e che esalta il concetto ormai iconico di italian style e che passa dalla moda al design alla gastronomia alla bellezza ed è sinonimo di dolce vita. La sua bottiglia trasparente e dalla forma sinuosa, i suoi colori azzurro, bianco e oro, sono tratti caratterizzanti che – insieme al profilo di gusto unico – ne faranno un simbolo della prossima stagione estiva, con il carattere che ha reso Peroni Nastro Azzurro un’icona di stile e Made in Italy riconosciuta in tutto il mondo.
“Peroni Nastro Azzurro Stile Capri nasce per regalare un sorso di estate ai consumatori di tutto il mondo, con uno stile ed un gusto unici e distintivi: quelli che hanno reso Peroni Nastro Azzurro un’eccellenza italiana indiscussa ed una vera e propria icona di lifestyle. Il nome
‘Stile Capri’ vuole appunto celebrare il forte legame che unisce il nostro brand e l’estate italiana, alla quale oggi dedichiamo un prodotto che ne diventerà il simbolo. Le sue caratteristiche la rendono particolarmente adatta al rito dell’aperitivo per vivere un momento di condivisione e leggerezza nel modo più autentico”, afferma Marina Manfredi, Brand Director Peroni Family.
L’olio nuovo di PAl Azzo di vArignAnA
Palazzo di Varignana ha rinnovato la sua proposta di oli extravergine di oliva di altissima qualità, frutto della campagna olearia 2022/2023: tre Monocultivar – Claterna, Vargnano e Stiffonte – e due blend – Blu e Verde. Nascono così prodotti di eccellenza dalla grande complessità, equilibrio aromatico e gustativo, ottenuti da una filiera integrata a km 0 che racconta una storia d’amore con la natura. L’annata olearia 2022-23 conferisce all’olio il timbro della propria unicità stagionale e meteorologica, imprimendo sul prodotto i segni del tempo, per restituire il sapore autentico di una stagione unica. “Non solo in Emilia-Romagna ma in tutta Italia si è registrata un’annata olearia 2022/2023 particolarmente complessa a causa della forte siccità dei mesi primaverili ed estivi. Le piogge di fine estate hanno sicuramente riequilibrato le olive, che hanno compiuto una maturazione regolare permettendo la realizzazione di oli dalle caratteristiche organolettiche ottimali e dalle profumazioni vivaci. La raccolta ha avuto inizio con le varietà più precoci come la Nostrana di Brisighella per poi proseguire con le cultivar della Ghiacciola e del Correggiolo”, spiega Aleandro Ottanelli, oleologo di Palazzo di Varignana. “Anche quest’anno abbiamo optato per la molitura delle olive entro 6 ore dal raccolto, che permette a Palazzo di Varignana di creare un olio dalla grande complessità che si contraddistingue per la perfetta armonia di sapori e per le bassissime note di acidità”. Nasce così una collezione di extravergini che si rinnova ogni anno e che ha ricevuto nel tempo importanti riconoscimenti internazionali. Alimento principe della dieta mediterranea, l’olio di Palazzo di Varignana si distingue per le sue virtù nutrizionali.
di stampa ed etichettatura per la tracciabilità dei prodotti
interpack semplicemente unica!
Dal 4 al 10 maggio 2023, al motto di “Simply unique”, torna interpack, più grande che mai. Dopo sei anni di assenza forzata, la fiera più importante al mondo per il settore del packaging e delle industrie di processo registra il tutto esaurito
Una superficie occupata grande quanto 37 campi da calcio, circa 2700 gli espositori provenienti da tutto il mondo e 65 anni di storia, questi i numeri di un’edizione che si preannuncia già un successo. In conferenza stampa a Milano con i giornalisti di settore, Thomas Dohse, Project Director di interpack, e Armando Honegger della Honegger, società rappresentante per l’Italia di Messe Düsseldorf, hanno spiegato come da sempre interpack rappresenti una fonte di stimolo per concetti e visioni innovativi, sostenuta da un programma collaterale di seminari ed eventi in continua espansione. Apprezzata la presenza di Richard Clemens, Managing Director di VDMA, che ha presentato i più importanti trend del momento – connettività, sicurezza e sostenibilità – e sottolineato l’impatto che questi avranno sul futuro di un settore in continuo mutamento come quello del packaging. Motivo d’orgoglio è la forte presenza di aziende italiane tra gli espositori: il nostro Paese è infatti al secondo posto
per numero di presenze, dopo la Germania, anche nel 2023. Unica al mondo per ampiezza e varietà di prodotti e per la sua capacità di rappresentare il mercato mondiale a 360 gradi, ancora una volta interpack presenta una panoramica completa dell’offerta di mercato per il settore del packaging e delle industrie di processo affini… una fiera “semplicemente unica”, come recita il suo motto. Per agevolare la visita, le 18 aree espositive sono organiz-
zate intorno alle principali categorie di prodotto: food, bevande, dolciumi, prodotti da forno, prodotti farmaceutici, cosmetici, non-alimentari e prodotti industriali. Le altre sezioni, nello specifico materiali e prodotti per l’imballaggio, macchinari per etichette e timbri, produzione dei materiali di imballaggio e soluzioni con stampa integrata, sono raccolte a loro volta in un’area dedicata. È previsto uno spazio apposito anche per gli espositori di
“components”, fiera partner parallela a interpack. I visitatori potranno quindi godere di un’esperienza ottimizzata e pianificata in modo efficiente.
La domanda internazionale di macchinari
Nonostante una generale instabilità economica, secondo i dati pubblicati dalla VDMA, la richiesta di macchinari e attrezzature dedicati alla produzione, lavorazione e imballaggio di prodotti alimentari, bevande, farmaci e cosmetici è in continua crescita in tutto il mondo. Dopo un calo di 7 punti percentuali nel 2020, fino a un valore di 41 miliardi di euro, dovuto alle conseguenze della pandemia da Coronavirus, il commercio internazionale di macchinari dedicati a lavorazione e imballaggi alimentari ha visto una rimonta nel 2021. Secondo i dati preliminari, il settore ha raggiunto un valore di 44 miliardi di euro, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente ed è quindi tornato ai numeri registrati prima della pandemia.
I principali attori di questa ripresa sono Germania e Italia, che dominano il mercato. Nel 2021, la Germania ha registrato una percentuale di esportazioni rispetto alle vendite interne dell’84%, raggiungendo il 21% del volume mondiale degli scambi e affermandosi come leader nella produzione di macchinari per lavorazione e imballaggio alimentari. Le esportazioni sono cresciute di quasi il 5% nel 2021, raggiungendo un valore di 9 miliardi di euro. Subito dietro l’Italia, che registra spedizioni per un valore totale di 8,9 miliardi e un incremento
dell’8% rispetto all’anno precedente. A una certa distanza seguono la Cina, i Paesi Bassi, gli Stati Uniti, Svizzera, Francia, Giappone, Spagna e Canada. Ognuno di essi occupa una fetta del mercato internazionale dal 10 al 2%. Il 43% dei macchinari per la lavorazione e l’imballaggio degli alimenti spediti in tutto il mondo è diretta verso l’Europa. La regione che, nel tempo, ha registrato il più alto numero di vendite è stata l’Asia, che rappresenta il 19% delle esportazioni, esattamente come il Nord America. Seguono l’America Latina al 7%, l’Africa al 6%, il Medio Oriente al 4% e l’Australia/Oceania al 2%.
La gestione delle risorse
Due dei temi chiave all’interno dell’industria del food e del packaging a livello mondiale sono economia circolare e gestione delle risorse. L’economia circolare prevede di non trattare un materiale come rifiuto di cui liberarsi una volta esaurita la sua utilità, ma invece riutilizzarlo come materia prima di alta qualità grazie a processi intelligenti. Un aspetto essenziale sarà proprio quello di usare meno materiale possibile per l’imballaggio. Puntare a un’economia circolare poi significa anche sviluppare imballaggi facili da riciclare. Anche gli imballaggi realizzati a partire da fonti rinnovabili sono sempre più richiesti. Uno dei materiali principali è la carta, mentre le bioplastiche si affermano come alternativa ai classici imballaggi in plastica. Inoltre, in tutti quei Paesi che non hanno impianti di riciclo adeguati o un sistema di raccolta, sarà necessario sviluppare, o
costruire, le infrastrutture necessarie o creare incentivi per la popolazione. Al giorno d’oggi le aziende affrontano una sfida complessa: incrementare l’efficienza produttiva mantenendo una condotta sostenibile e responsabile e facendo un uso oculato delle scarse risorse disponibili. La parola chiave, in questo contesto, è gestione delle risorse. Tra le soluzioni più diffuse per risparmiare elettricità e altre risorse e aumentare l’efficienza energetica ci sono le tecnologie di controllo intelligente e automazione.
Le tecnologie digitali
Lo sviluppo delle tecnologie digitali e l’uso dei dati sono fattori cruciali nel settore alimentare, farmaceutico e del packaging perché rappresentano l’opportunità di ridisegnare i processi di produzione generando dati, ottimizzando le procedure esistenti e monitorando i risultati economici in tempo reale. L’utilizzo di questi strumenti può incrementare l’efficienza di un intero impianto, ottimizzando l’utilizzo delle risorse e permettendo un uso più flessibile dei macchinari. Da ultimo, l’uso di tecnologie digitali riduce i costi di produzione, manutenzione e riparazione.
La sicurezza dei prodotti Sia il settore alimentare che quello farmaceutico mettono al centro sicurezza e igiene. Per garantire processi produttivi sicuri e igienici e implementare i rigidi requisiti e le linee guida internazionali, la progettazione dei macchinari diventa un tema chiave e viene costantemente ottimizzata. Uno dei prerequisiti di base per assicurarsi di essere in linea con le linee guida in tema di igiene e sicurezza è la possibilità di effettuare una pulizia che non lasci alcun residuo. I sistemi clean-in-place (CIP) sono tra i più diffusi. Un packaging intelligente può contribuire in modo significativo a ridurre gli sprechi di cibo, fornendo informazioni sullo stato del prodotto. Sistemi informatici track & trace altamente efficienti assicurano una tracciabilità totale e continua lungo tutta la catena del valore, garantendo quindi una totale trasparenza. Inoltre, sono in grado di individuare i punti deboli del sistema logistico.
SPS ITALIA 2023 innovazione, sostenibilità e formazione
Èstatopresentato con una conferenza stampa a MADE Competence Center Industria 4.0 il progetto SPS Italia 2023. “Innovativa per Vocazione” è il claim della fiera. Innovazione che in ambito fieristico, ma non solo, trova le basi nello scambio di esperienze, nella capacità di ascoltare il mercato e offrire contenuti e spunti d’interesse a tutti i livelli della filiera.
SPS Italia, innovativa per vocazione
Sei padiglioni accolgono il meglio delle tecnologie dell’automazione a servizio della trasformazione dell’industria in ottica 4.0. L’area District 4.0 con demo funzionanti e casi applicativi illustra le potenzialità delle soluzioni di Digital&Software, Robotica e Meccatronica, Additive Manufacturing. Alle aree tematiche già consolidate se ne aggiunge una nuova, che vuole offrire al visitatore un percorso dimostrativo sulle soluzioni più innovative e sostenibili. L’automazione che avanza ed evolve si trasforma per rispondere alle esigenze odierne dell’industria manifatturiera. Un percorso che consentirà al visitatore di soffermarsi sui temi della sostenibilità, circolarità e flessibilità. L’area “Sustainable Innovation” valorizzerà il ruolo delle smart production solutions con le tre principali
Nonostante le numerose sfide, l’industria italiana ha registrato una notevole crescita economica nel 2022, trainata in gran parte dal manifatturiero. Con queste ottime premesse inizia il conto alla rovescia per l’undicesima edizione di SPS Italia, la fiera dell’automazione e del digitale per l’industria intelligente e sostenibile, che si terrà a Parma dal 23 al 25 maggio.
accezioni: automazione al centro della sostenibilità; digitale come tecnologia a supporto della sostenibilità; tecnologie emergenti per la sostenibilità. La tematica sarà centrale anche nel palinsesto convegnistico, oltre che in occasione della tavola rotonda inaugurale anche nei convegni scientifici, insieme a 5G, additive manufacturing e cyber security.
Position Paper
Insieme al Comitato Scientifico, SPS Italia promuove una nuova iniziativa, volta a identificare i bisogni delle realtà imprenditoriali italiane in termini di tecnologia. Position Paper è il documento che verrà redatto con lo scopo di definire obiettivi specifici utili a favorire concretamente un cambio di paradigma tecnologico. “Le esperienze con cui ci siamo confrontati in ambito 4.0 in questi anni, come comitato scientifico, nelle varie aree industriali in cui operiamo quotidianamente, ci hanno spinti ad una necessaria riflessione su come collegare i bisogni aziendali, influenzati da nuovi fattori in continua evoluzione (supply
chain resiliance, sustainability, solo per fare alcuni esempi), con l’esteso panorama di tecnologie disponibili e come allineare il modello organizzativo al cambiamento”, sono le parole di Maurizio Mangiarotti, VP Engineering Automation GSK.
Educational
Tra le nuove iniziative del programma Educational di SPS Italia, c’è la possibilità, per gli studenti di ITIS e ITS che ne faranno richiesta, di assistere agli incontri “SPS Italia on Tour” tramite live streaming. Inoltre, con il Ministero dell’Istruzione, le aziende e gli attori della filiera più sensibili rispetto alla corretta formazione delle nuove risorse per il settore manifatturiero, SPS Italia si impegna a redigere un Manifesto delle Competenze volto a definire le skills necessarie per entrare nel mondo del lavoro. Infine, nei giorni di fiera, a Parma, l’area Job Opportunity troverà un nuovo spazio, ulteriormente ampliato, dedicato ad upskilling e reskilling. Qui sarà possibile trovare corsi e posizioni aperte in azienda, possibilità di aggiornamento e potenziamento della propria job position o acquisizione di nuove competenze.
She SPS Italia
Si rinnova l’attività legata al tema dell’empowerment femminile con il progetto She SPS Italia, la community di professioniste che unisce e racconta storie e promuove la diversità, l’apertura al talento e la spinta alla visione femminile. Per il secondo anno, un call for paper con Award e evento di networking dedicato, inviterà la community a inviare case history in una delle categorie sostenibilità sociale, empowerment, imprenditoria femminile e mentorship.
Un buon inizio PER PLAST 2023
Internazionale per l’Industria delle Materie Plastiche e della Gomma è in programma da martedì 5 a venerdì 8 settembre 2023, presso il quartiere espositivo di Fiera Milano. Sono oltre 700 gli espositori diretti che hanno aderito alla fase early bird chiusa il 10 dicembre, con 36 mila metri quadri prenotati; dati che rafforzano la prospettiva di una mostra sempre più ricca di proposte innovative grazie a professionisti e imprese provenienti da tutto il mondo. Fin dalle prime battute, l’edizione 2023 di PLAST si conferma quindi un successo, rafforzato dai tre saloni-satellite dedicati ad altrettante filiere d’eccellenza nel settore, cioè RUBBER, 3D PLAST e PLAST-MAT, a dimostrazione della dinamicità di un mercato che esprime valori estremamente positivi. L’edizione di PLAST del 2018, fermata poi nella sua ciclicità triennale dalla pandemia, ha registrato la presenza di oltre 1.500 espositori che hanno occupato una superficie di 55.000 mq netti, con oltre 63.000 visitatori e una forte presenza dall’estero, a conferma dell’internazionalità e dell’attrattività della manifestazione. PLAST è inoltre affermata come un’ampia vetrina tecnologica, dai materiali ai processi di lavorazione, dai prodotti finiti ai servizi, alle soluzioni più avanzate sviluppate dai costruttori di macchinari, attrezzature, ausiliari, stampi per la lavorazione di plastica e gomma, con oltre 3.500 unità esposte nei 6 padiglioni occupati.
PLAST-Salone
Entra nel vivo l’organizzazione della mostra, nel contesto di una performance positiva per l’industria italiana delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. L’appuntamento è a Fiera Milano dal 5 all’8 settembre 2023.
Un mercato che cresce Nucleo portante della mostra è il segmento dei macchinari, delle attrezzature ausiliarie, degli stampi per la lavorazione della plastica e della gomma, un settore che rappresenta un’importante realtà nell’industria manifatturiera italiana, con oltre 400 aziende. Per tale comparto, il centro studi MECS dell’Associazione di categoria Amaplast stima un bilancio sostanzialmente favorevole per il 2022 – dopo il rimbalzo registrato nel 2021, anno archiviato con incrementi a doppia cifra per tutti gli indicatori – a conferma della sua capacità di assorbire i contraccolpi delle gravi criticità che si sono manifestate e sovrapposte nell’ultimo triennio.
Infatti, la produzione complessiva dovrebbe raggiungere la soglia dei 4,5 miliardi di euro, con un incremento di un punto percentuale rispetto al 2021: si tratta di una variazione contenuta che però consolida il recupero messo a segno il precedente anno, superando anche di due punti il valore del 2019 (pre-pandemia). Risultano ancora in crescita, seppure di misura, entrambe le componenti della domanda: da un
lato le esportazioni – che assorbono il 70% circa della produzione – mostrano un aumento del 2% circa, fino a superare nuovamente i 3 miliardi, dall’altro il mercato interno segna un +1%, anche in funzione di importazioni in progressione del 5%.
Le sfide future
In base alla più recente indagine congiunturale svolta tra gli associati Amaplast, si è verificata una proegressiva at tenuazione della crescita nel corso del 2022. Sia sul mercato interno sia all’estero si è osservato un rallentamento più marcato per i macchinari mentre le vendite e le commesse in entrata di ricambistica hanno mantenuto una crescita. I costruttori italiani avevano buone aspettative, anche grazie all’ “effetto-K”, con la mostra di Düsseldorf che potrebbe contribuire a sbloccare investimenti rimasti precedentemente in stand-by. Gli imprenditori sono però cauti, alla luce dei venti di guerra e delle turbolenze economiche che caratterizzano lo scenario globale. Volgendo lo sguardo al 2023 è verosimile attendersi un ripiego di tutti gli indicatori di settore, con una flessione peraltro contenuta a pochi punti percentuali. Del resto, anche le previsioni di Confindustria sull’andamento dell’economia italiana nel suo complesso indicano una crescita bassa o negativa, a fronte di un tasso di inflazione ancora elevato, soprattutto a causa degli alti costi energetici.
VINITALY 2023 il palcoscenico internazionale del vino
Unquartiere fieristico di oltre 100mila mq netti, diciassette padiglioni tra fissi e tensostrutture al completo, che diventa il più grande centro B2B internazionale del vino italiano e non solo, con più di 4mila aziende in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni.
Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, spiega: “In questo momento di grande cambiamento, tra sfide e opportunità, Vinitaly rimane un brand globale di promozione, in grado di generare nuovi sbocchi. Infatti, nel corso delle 13 tappe realizzate tra Europa, America e Asia abbiamo toccato con mano l’ulteriore potenziale sia sulle piazze più consolidate sia su quelle emergenti. Un potenziale - conclude Bricolo - che mettiamo a disposizione delle aziende già da questa edizione, con l’obiettivo di completare la mappatura di nuovi importatori e operatori qualificati entro il 2024. Uno sforzo e un investimento importante e necessario per garantire competitività al settore”.
Per l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese: “L’ascolto delle imprese italiane è stato fondamentale per il varo dei prossimi Vinitaly. Non è un caso, se i Paesi protagonisti nel Roadshow sono nella top 10 degli obiettivi di mercato dei nostri espositori. Così come la scelta di presidiare sempre di più l’Asia: Cina, Giappone, Sud Corea ma anche Singapore, Hong Kong, Vietnam e altri sommano infatti il 20% dei prossimi target internazionali delle imprese italiane del vino. Un’area emergente che con la Cina segnerà il grande ritorno a Verona, grazie a una selezione di oltre 100 top Buyer del Dragone, tra gruppi dell’Horeca, principali importatori e player dell’e-commerce. Ma l’evoluzione quali-quantitativa della domanda
Vinitaly 2023, il salone internazionale in programma a Veronafiere dal 2 al 5 aprile, rinsalda il proprio posizionamento business e di servizio a sostegno di uno dei settori tra i più strategici dell’export tricolore e, per la 55esima edizione, rafforza ulteriormente il piano di sviluppo dell’unica manifestazione che ha contribuito a segnare crescita e successo del vino italiano sui mercati internazionali.
estera riguarderà ovviamente tutti i mercati di sbocco ed emergenti, dagli Stati Uniti al Canada, dalla Corea del Sud passando per il Vecchio Continente fino al Sud America con la previsione di incrementare i top buyer del 40% sul 2022”.
Business, formazione e comunicazione
Il 55esimo salone internazionale del vino e dei distillati è preceduto, sabato 1° aprile, da Vinitaly OperaWine, la degustazione prologo con i 130 produttori portabandiera selezionati da Wine Spectator. Mentre il palinsesto fieristico vede la conferma delle principali aree tematiche (Vinitaly Bio, International wine hall, Vinitaly Mixology e Micro Mega Wines a cura del wine writer Ian D’agata), del matching del Taste and Buy, con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i Consorzi di tutela e del Tasting Express con le più importanti riviste internazionali di settore. Oltre 70 le degustazioni previste dal calen-
dario ufficiale della manifestazione. Tra queste, il walk around tasting dei Tre Bicchieri 2023 del Gambero Rosso (domenica 2 aprile) e dell’Orange Wine Festival (3 aprile) che vede la presenza di aziende top da 10 Paesi, oltre al Vinitaly Tasting - The DoctorWine Selection a cura di Daniele Cernilli (2 e 3 aprile), ideato per i buyer e gli operatori dell’Horeca e ai focus di Young to Young ovvero: Le giovani cantine si raccontano ai giovani comunicatori, tre sessioni di degustazione con dieci giovani produttori firmate da Paolo Massobrio e Marco Gatti.
Focus sulla tecnologia
Dalla vigna alla cantina, dal campo al frantoio passando anche dalla birrificazione: è un percorso espositivo completo quello di Enolitech, il salone internazionale dedicato alle soluzioni high-tech e digital più all’avanguardia per tutta la filiera tecnologica applicata alla vitivinicoltura, all’olivicoltura e al beverage, che Vinitaly ospita all’interno del padiglione F di Veronafiere dal 2 al 5 aprile 2023.
Agenda 2023
VINITALY
Verona
2-5 aprile 2023
Salone internazionale dei vini e distillati www.vinitaly.com
METPACK
Essen
2-6 maggio 2023
Salone internazionale dell’industria degli imballaggi metallici www.metpack.de
MACFRUT
Rimini
3-5 maggio 2023
Fiera internazionale della filiera ortofrutticola www.macfrut.com
Parma
23-25 maggio 2023
Fiera italiana dell’automazione e del digitale per l’industria www.spsitalia.it
Monte Carlo
2-4 ottobre 2023
Salone internazionale del packaging di lusso www.luxepackmonaco.com
HOST
Milano Rho
13-17 ottobre 2023
Algeri
5-8 giugno 2023
Salone professionale della filiera agroalimentare en.djazagro.com
AUTOMATICA
Monaco
27-30 giugno 2023
Fiera internazionale per l’automazione e la robotica www.automatica-munich.com
Düsseldorf
4-10 maggio 2023
Fiera internazionale del packaging e processing www.interpack.com
PACKAGING PREMIERE
Milano
16-18 maggio 2023
Esposizione per il packaging di lusso www.packagingpremiere.it
Fieramilano – Rho
5-8 settembre 2023
Mostra internazionale dell’industria delle materie plastiche e della gomma www.plastonline.org
Fiera internazionale dedicata alla ristorazione e all’accoglienza www.host.fieramilano.it
Parma
24-27 ottobre 2023
Salone internazionale di tecnologie alimentari e per le bevande www.cibustec.it
Rimini
7-10 novembre 2023
Evento europeo per la transizione ecologica, l’economia circolare e rigenerativa www.ecomondo.com
Norimberga
28-30 novembre 2023
11-14 settembre 2023
Fiera internazionale per le tecnologie di stampa di etichette e imballaggi www.labelexpo-europe.com
Fiera internazionale dei beni strumentali per l’industria delle bevande www.braubeviale.de