Anno XXVI | N.
2 | Giugno/Luglio 2022
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Sommario Primo Piano I soft drink in Italia tra nuove sfide e incognite Filiera unita contro la tempesta perfetta Succhi di frutta, evolvere per competere
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Dossier
Prodotti &Tecnologie
18 Beverage industry, trends and prospects 24 drinktec, ready to go! 26 Macchine Packaging fatturato record nel 2021
38 B&R punta sulla digitalizzazione per creare valore 40 Applicazione di etichette precisa e veloce con AP362e 42 Ispezione a raggi-X per rivelare il “vetro nel vetro”
Market Focus
Packaging design
Fatti&Tendenze
28 Fine linea i driver per la crescita 30 End of Line the drivers for growth
Cover story 32 La birra Kozel conquista il mercato italiano
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Aziende&Strategie
SpotLight 10 Alcohol: no, thanks! 12 Juices, innovate to compete
Mercato
34 Aliplast a servizio del settore vinicolo e dello Champagne 36 Soluzioni innovative e di design con Berlin Packaging
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14 I vini bio e pregiati non conoscono crisi 15 I rincari frenano il settore birrario 16 Segnali di ripresa per il vending italiano 17 Plastica e gomma, nuove sfide in arrivo
BM BEVERAGE MACHINES
Grafica e impaginazione Amalia Pari
BEVERAGE TECHNOLOGIES
ANNO XXVI | N. 2 GIUGNO/LUGLIO 2022
Direttore Responsabile Stefano Legnani Coordinamento editoriale Chiara Riccardi chiara.riccardi@innovativepress.eu Marketing e Vendita Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu Redazione Chiara Bezzi Silvia Ballabio
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48 Il Best Packaging 2022 premia innovazione e sostenibilità
Case History 50 Volpak sostenibilità e flessibilità per il settore caffè 52 Goglio e IMA, l’eccellenza italiana nel confezionamento del caffè 53 Tecnologie Della Toffola per la produzione della birra
Eventi 60 SPS Italia, ritorno in presenza con entusiasmo 61 La fiera K festeggia 70 anni con una nuova edizione
Beverage Machines è parte del NETWORK Rassegna Grafica
Stampa e confezione Ancora Arti Grafiche - Milano Costo produzione copia � 1,50 Abbonamenti e diffusione customercare@innovativepress.eu 4 numeri all’anno + 2 Food Machines. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Italia 40 � - Europa 70 �
Redazione Innovative Press S.r.l. Via Teocrito 47 - 20128 Milano Tel. 02252071 Fax 0227000692 info@innovativepress.eu www.innovativepress.eu
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Rassegna dell’imballaggio
FM
Food Machines
Editore
p Innovative Press
Aut. Trib. di Milano n. 323 del 06/05/1998 Iscrizione al ROC n. 35480 del 10/11/2020
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Primo Piano
I SOFT DRINK IN ITALIA tra nuove sfide e incognite I
n occasione dell’Assemblea Generale di ASSOBIBE (Associazione Italiana Industrie Bevande Analcoliche), tenutasi a CIBUS 2022, sono stati presentati i risultati della ricerca “I soft drinks in italia: status, nuove sfide & scenari evolutivi per il settore” realizzata da Nomisma. I dati sono stati illustrati da Emanuele Di Faustino, Senior Project Nomisma. “Dopo l’annus horribilis 2020, che ha visto crollare il PIL del 9% a causa della pandemia, nel 2021 l’economia italiana è tornata a crescere, segnando un +6,6%. Ma il conflitto in Ucraina e l’aumento del costo delle materie prime rischiano di frenare questa ripresa. Le rosee prospettive di inizio anno, infatti, hanno subito un forte rallentamento, che impatta sui consumi delle famiglie (in Italia e all’estero) e sugli investimenti delle imprese”, ha premesso Di Faustino.
U n 2021 in crescita
Entrando nel vivo della ricerca, si nota come la ripresa dell’HORECA (+30% nel
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Nel 2021 i consumi di bevande analcoliche in Italia sono tornati a crescere dopo l’annus horribilis 2020 (+8%) ma sul futuro pesano diverse incognite tra incertezza del quadro economico, possibili restrizioni per l’HORECA e nuove tasse. E’ quanto emerge dall’ultima ricerca di Nomisma realizzata per ASSOBIBE. 2021 rispetto al 2020) abbia trainato la risalita del mercato delle bevande analcoliche, grazie alla cessazione delle restrizioni imposte dalla pandemia e al ritorno delle occasioni di socialità (Grafico 1). A crescere nel 2021 sono anche i consumi fra le mura domestiche. Secondo i dati NielsenlQ, le vendite di soft drinks in GDO hanno messo a segno un +1,7% a volume nel 2021 rispetto al
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2020: questo grazie a bevande piatte (tè freddi, sciroppi, spremute), bibite per la mixology e sport/energy drinks. “Nonostante gli incrementi (nel complesso +8% tra 2020 e 2021), il livello complessivo dei consumi di bevande analcoliche è ancora al di sotto del periodo pre-covid: -6% del 2021 rispetto al 2019”, ha osservato Di Faustino.
L e incognite
che frenano la ripresa
“Da fine 2021 si sta assistendo ad una crescita esponenziale dei prezzi delle materie prime energetiche: +592% per il gas naturale e +77% per il petrolio a marzo 2022 rispetto a marzo 2021. Un forte danno per l’Italia (e l’Europa in generale) alla luce dell’elevata dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti energetici, in primis dalla Russia”, ha rimarcato Di Faustino. I rincari riguardano anche il food: a marzo 2022 l’Indice dei prezzi alimentari della FAO ha raggiunto i livelli più alti di sempre: 159,3. “Ben più alto della crisi alimentare del giugno
dell’alimentare e delle bevande e i comparti funzionali al settore come il packaging e la distribuzione”, ha spiegato Di Faustino. Uno scenario internazionale complesso che si ripercuote sull’industria food&beverage, tanto che secondo i dati forniti da Confindustria e ripresi dalla ricerca Nomisma, il 93% delle aziende è preoccupata per l’aumento del costo dell’energia e il 90% per quello delle materie prime. “Un problema molto sentito anche per la maggioranza dei consumatori (77%), che reagiranno alla crescita generalizzata dei prezzi riducendo i consumi e l’acquisto dei prodotti alimentari ritenuti non indispensabili”, ha osservato Di Faustino.
SOFT DRINK: DOPO IL CROLLO DEL 2020, IN ITALIA I CONSUMI SONO TORNATI A CRESCERE TRAINATI DALL’HORECA MA I LIVELLI SONO AL DI SOTTO DEL PRE-COVID CONSUMI DI BEVANDE ANALCOLICHE IN ITALIA
CONSUMI TOTALI (mln hl)
CONSUMI PRO-CAPITE (litri)
Fonte: eleborazione e stime Nomisma su dati Beverfood, NielsenlQ e Istat
SOFT DRINK: I PRIMI MESI DEL 2022 VEDONO DEI SEGNALI DI RALLENTAMENTO DEL MERCATO CONTESTUALMENTE AL PEGGIORAMENTO DELLO SCENARIO ECONOMICO
Fonte: eleborazioni e stime Nomisma su dati NielsenlQ
S egnali
di rallentamento
Soft Drink
2008 e della crisi finanziaria del febbraio 2011. Questo perché ci sono diversi elementi che incidono sui prezzi delle materie agricole alimentari, come i trasporti, i costi energetici e la guerra in Ucraina, che vede coinvolti due paesi strategici per il commercio di alcuni prodotti chiave per l’agrifood, come il frumento tenero, l’olio di semi di girasole e i fertilizzanti”. “L’aumento dei costi delle materie prime energetiche e agricole, dei metalli, tra cui l’alluminio, degli input produttivi e dei trasporti unitamente alle difficoltà di approvvigionamento e ai rallentamenti nella logistica stanno mettendo a dura prova l’operatività delle imprese italiane: un fenomeno che coinvolge anche le imprese
La crescita dei prezzi di beni e servizi che allarma l’opinione pubblica sta chiaramente impattando anche sulle famiglie italiane: secondo l’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma, 4 italiani su 10 sono preoccupati dell’inflazione tra caro bollette/ benzina e aumento dei prezzi di alimenti e altri beni. “A causa di tale scenario, i primi mesi del 2022 vedono dei segnali di rallentamento per il mercato dei soft drinks in GDO: nel complesso, i volumi venduti calano del 3,6% nel I trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre i valori restano pressoché stazionari in virtù di un incremento dei prezzi medi (fonte: NielsenIQ)” (Grafico 2).
Gli scenari futuri
Nel prossimo futuro sul mercato italiano dei soft drinks pesano diverse incognite tra incertezza del quadro economico, possibili nuove chiusure per l’HORECA per via del Covid e l’entrata in vigore della sugar tax nel 2023. La ricerca Nomisma, mediante simulazioni, ha delineato diversi possibili scenari per i consumi domestici in Italia. “Sulla base dell’attuale scenario che vede un rallentamento dell’economia, un’inflazione crescente e una frenata dei consumi, per il 2022 si prevede un lieve calo dei consumi di soft drinks (-0,4% vs 2021) e poi una ripresa nel 2023-2024 anche se saremo ancora al di sotto dei livelli pre-covid. La contrazione nel 2022 è destinata ad accentuarsi se si ipotizza un aumento dei contagi dopo l’estate e nuove restrizioni per il canale HORECA nel periodo ottobre-dicembre, tanto che a fine anno si potrebbe assistere ad una contrazione del 2,3%. Inoltre, con l’introduzione della Sugar Tax i consumi subiranno una forte flessione vista l’elevata sensibilità dei consumatori italiani al fattore prezzo, soprattutto per i consumi domestici: nel complesso, con la Sugar Tax il mercato nel 2023 si dovrebbe contrarre del 12% rispetto al 2022 e di ben il 17% se lo si confronta con lo scenario pre-pandemico (2019)”, ha concluso Di Faustino.‹
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Primo Piano C
ome già accennato, lo studio di Nomisma “I soft drinks in Italia: status, nuove sfide & scenari evolutivi per il settore” è stato presentato a CIBUS 2022, durante l’Assemblea generale di ASSOBIBE, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche. L’incontro dal titolo “Affrontare uniti la tempesta perfetta. Le sfide della filiera italiana delle bevande analcoliche” ha visto il coinvolgimento delle Associazioni che rappresentano anelli importanti della filiera a monte e a valle della fase di imbottigliamento dei prodotti del settore per fare il punto sullo stato dell’arte di un comparto che, dopo un 2020 inevitabilmente segnato dalla pandemia e i primi segnali di ripresa che hanno caratterizzato il 2021, si trova
L’assemblea generale di AS SOBIBE ha riunito gli attori della filiera italiana delle be vande analcoliche, concordi nel voler affrontare compatti le nuove sfide e nel chiedere al governo un intervento a sostegno di imprese e consu matori.
FILIERA UNITA contro la “tempesta perfetta” adesso a fare i conti con forti incrementi dei prezzi di energia e materie prime, scarsa disponibilità di alcuni prodotti e una situazione sanitaria che continua ad alimentare preoccupazioni e incertezze.
L’eredità
di due anni difficili
“L’industria delle bevande analcoliche e la filiera a monte e a valle hanno attraversato questi ultimi due anni di Pandemia, i cui effetti si sono particolarmente sentiti nel canale Ho.Re.Ca, con grande determinazione a ripartire, facendo squadra, senza arrendersi alle difficoltà e ai cambiamenti nelle abitudini di consumo che ha lasciato in eredità”, ha dichiarato Giangiacomo Pierini, Presidente di ASSOBIBE. “Nel 2021 i consumi sono tornati a crescere, seppur sotto i livelli pre-pandemia (-6% rispetto al 2019), ma l’impennata dei prezzi di energia e materie prime alimentari, la guerra in Ucraina e la delicata situazione geopolitica internazionale stanno mettendo a dura prova la tenuta del settore. In questo quadro, fare sistema diventa ancor più importante
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per reggere a quella che il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha definito una tempesta perfetta”. L’incontro si è aperto con i saluti del Sottosegretario al MIPAAF Gian Marco Centinaio e ha visto la partecipazione di Confagricoltura, Unionplast-Federazione Gomma Plastica e Anfima-Associazione Nazionale dei Fabbricanti di Imballaggi Metallici e affini, Italgrob - Federazione Italiana Distributori HoReCa e FIPE - Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi. “I dati presentati oggi da Nomisma fanno riflettere. Dopo la pandemia la ripresa è ora minacciata dal forte aumento dei costi di produzione”, ha affermato il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio. “Quasi 8 famiglie su 10 sono orientate a cambiare le proprie abitudini di acquisto di fronte a una crescita dei prezzi. Abbiamo il compito, soprattutto in un momento come quello attuale, di non scoraggiare gli investimenti nel nostro paese. La sugar tax rischia di mettere in difficoltà non solo attori internazionali ma anche imprese italiane. Con ASSOBIBE lo scorso anno abbiamo siglato un protocollo
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per promuovere le produzioni Made in Italy. Vogliamo affrontare uniti la tempesta con l’obiettivo di salvaguardare valore e posti di lavoro e tutelare il tessuto produttivo e agricolo da cui nascono prodotti unici come le cedrate, i chinotti e le aranciate”.
Le previsioni
Secondo Nomisma, quattro italiani su dieci sono preoccupati dell’inflazione: oltre il 77% cambierà i propri comportamenti d’acquisto e oltre il 45% concentrerà la propria spesa alimentare su prodotti indispensabili. A questo si aggiunge l’intenzione di oltre il 30% degli intervistati di ridurre le occasioni di consumo fuori casa, come evidenziato dai dati Censis presentati all’ultimo International Horeca Meeting organizzato da Italgrob. Questi aspetti preoccupano tutte le categorie presenti all’evento. A causa del calo dei consumi domestici e di una minor crescita dell’Ho.Re.Ca, per il 2022 si prevede una lieve contrazione del mercato delle bevande analcoliche (-0,4%) che si accentuerebbe (-2,3%) in caso di un ulteriore inasprimento della pandemia e di nuove chiusure e limi-
Le richieste al governo
“Ci aspettano mesi difficili, soprattutto per le PMI, che rappresentano il 61% del settore”, conclude Pierini. “In questi anni abbiamo lavorato, e continueremo a farlo, insieme al Governo e ai diversi attori della filiera, in un’ottica di sistema perché siamo tutti anelli della stessa catena. Abbiamo modificato i nostri prodotti e i nostri modelli di sviluppo in ottica di maggiore attenzione alle esigenze di salute dei consumatori e di salvaguardia dell’ambiente. Adesso chiediamo al Governo che intervenga con misure congiunturali e strutturali a sostegno dei consumi e delle aziende, che hanno bisogno
di stabilità e programmazione per poter guardare al futuro. Tra queste misure in primis la cancellazione di nuove tasse, inutili quanto dannose”. “I dati sui consumi riflettono numeri che non erano brillanti nemmeno prima della pandemia: l’Italia è uno dei mercati più deboli in Europa per quanto concerne il consumo di bevande analcoliche. Ci sono due modi per affrontare la situazione: uno è quello di cercare di alzare la parte alta del conto economico, ovvero le vendite; l’altra è quella di ridurre i costi. La strada che abbiamo intrapreso noi è quella di puntare ad alzare le vendite, quindi stimolare i consumi e un circolo virtuoso. Dobbiamo lavorare insieme per riportare i consumi a un livello più alto e di questo beneficerà l’intera filiera”, ha concluso Marcello Pincelli, vice presidente ASSOBIBE.‹
Soft Drink
tazioni negli ultimi tre mesi dell’anno. Secondo le stime di Nomisma, il biennio successivo potrebbe regalare una lieve ripresa, portando a fine 2024 le vendite del comparto ad un livello non lontano dal pre-Covid ma a volumi ancora inferiori al 2019. Se invece la pandemia non allentasse la sua morsa, eventuali nuove restrizioni in autunno rallenterebbero ulteriormente la ripresa. Questo scenario, già di per sé preoccupante, peggiorerebbe ulteriormente con entrata in vigore della sugar tax, prevista per gennaio 2023, che comporterebbe un incremento del 28% della fiscalità per le aziende e inevitabili aumenti di prezzo per i consumatori, con una contrazione dei consumi dell’11,6% nel 2023 rispetto al 2022 e di ben il 17,1% rispetto al 2019, ossia ai livelli pre-pandemia.
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Primo Piano a scoperta della pastorizzazione da parte di Louis Pasteur nel 1860 permise di produrre succhi di frutta che potevano essere conservati per lunghi periodi di tempo. Da allora, il succo è stato saldamente radicato nei valori culturali di tanti Paesi europei. Le due guerre mondiali e le loro strozzature nell’offerta avevano interrotto brevemente questa tendenza ma alla fine della seconda guerra i succhi sono tornati popolari, anche grazie a campagne pubblicitarie che li proponevano come salutari e ricchi di vitamine, fino ad arrivare al picco dei consumi negli anni ’90 e 2000. Le cose sono poi cambiate. I consumatori rimangono sopraffatti dai diversi livelli di qualità e posizionamento dei succhi. Il succo ha perso una significativa credibilità e rilevanza
Dopo decenni di popolarità, il succo di frutta sta vivendo una fase interlocutoria, lega ta soprattutto agli stili di vita e alle abitudini di consumo delle generazioni più giovani. Se vogliono competere con altri prodotti, i succhi devono trovare nuovi contesti e pro porsi in modo accattivante e “social”.
© pexels.com / Susanne Jutzeler
L
SUCCHI DI FRUTTA evolvere per competere come “riserva vitaminica” e ciò ha contribuito a un notevole calo del consumo pro capite negli anni successivi.
L’evoluzione del consumo
Gli anni 2000 hanno segnato un’era di nuovi consumatori comprendenti millennial (Gen Y) e Gen Z. Rispetto alla generazione X e ai babyboomer, le bottiglie monouso e di plastica hanno lasciato il posto alla nuova normalità delle bottiglie riutilizzabili e di vetro. Le nuove generazioni si sono allontanante dalle bevande a base di succo considerate poco sane per avvicinarsi a varianti più attente alla salute e a basso contenuto di zucchero. La pandemia da COVID-19 e il lockdown hanno determinato una ripresa nei consumi di succhi di frutta, collegata al cambiamento delle abitudini di vita e alimentari. Con le persone che lavoravano da casa e le scuole chiuse, la colazione veniva nuovamente consumata a casa, spesso con un bicchiere di succo bevuto al tavolo della cucina o davanti al computer. Resta da capire se questa ripresa sarà solo temporanea o si trasformerà in
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un trend più duraturo. L’industria dei succhi ha comunque dei fattori su cui lavorare per rimanere competitiva in futuro. Ad esempio, numerosi studi hanno rivelato che per i consumatori la regionalità di un prodotto è sinonimo di gusto, qualità e sostenibilità, nonché di “vicinanza psicologica” più che di vicinanza geografica. L’origine regionale guida le generazioni Y e Z non solo a causa di una “sindrome di Robin Hood” psicologica (il desiderio di supportare i “piccoli” produttori regionali), ma anche perché àncora l’origine e idealmente evita lunghi trasporti. Inoltre, i prodotti provenienti dal commercio equo e solidale o con certificazione bio sono considerati “moralmente superiori” ai “beni industriali” classici.
Come raggiungere
i consumatori più giovani
Per i Gen Z (nati dopo il 1995), a differenza delle generazioni dei genitori, l’accesso al succo non è “socializzato” e, quindi, non è automatico. Piuttosto, i succhi devono prima raggiungere i nuovi consumatori. Nella “Generazione di Instagram”, il reale
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e il virtuale si sono fusi in una realtà naturale. Ciò significa che i prodotti dimenticati necessitano di una (nuova) presentazione che sia adatta ai social media. Miscele di frutta esotica, ad esempio, arricchiscono il trend dell’excapist experience. Pertanto, non sorprende che miscele di succhi di alta qualità e cocktail analcolici preconfezionati abbiano mostrato una crescita nell’ultimo anno. La generazione Z è fortemente curiosa quindi può venire attratta, ad esempio, da creazioni innovative di succhi di frutta e verdura. Allo stesso tempo, l’area detox è in ripresa. Naturalmente, il gusto non è l’unico senso che deve essere allettato: anche il succo non può avere successo senza un bel contenitore. Sempre più aziende produttrici di succhi di frutta che storicamente utilizzavano il PET hanno di recente ampliato la gamma di prodotti offerti, aggiungendo anche proposte realizzate con il vetro riutilizzabile. Contenitori o lattine più piccoli e più convenienti sono interessanti anche per i consumatori più giovani e affamati di avventura. ‹ Fonte: drinktec
SpotLight ccording to surveys, 80% of people would rather have No Low alternatives and industry experts expect further growth of this market. Producers of alcohol-free alternatives face several challenges. Those looking for enjoyment in a bottle, but consciously avoiding alcohol, can find solutions to fit their lifestyle in No Low drinks - beverages with either “no” or “low” alcohol. Meanwhile, there’s much more to choose from beyond alcohol-free beer or champagne. The new generation of No Low beverages not only includes alcohol-free wine, but an ever-growing number of spirit alternatives with no and low alcohol. The Bacardi Cocktail Trends Report 2022 confirms that non-alcoholic ape-
No Low drinks are conquering the market and challenging alcoholic beverage choices. Even the drinks industry is carefully following latest developments. Alcohol-free alternatives are definitely here, but are they here to stay? Demand for No Low drinks is growing, but this simultaneously presents for manufacturers of those beverages new challenges about taste, production and shelf-life.
LicorBeirao da Pixabay
A
ALCOHOL: no, thanks! ritifs have become a focal point for the beverage industry as part of a more mindful lifestyle. The spirits producer joined the race within the industry by launching a successful campaign in 2021. But how will non-alcoholic beverage trends look in the future - and how should we actually define No Low today?
No Low drinks: W hat are they?
In everyday terms, No Low beverages have long been known as “non-alcoholic spirits.” In fact, the term is strongly defined, according to EU regulation of spirits: for example, consumer protection dictates that designations like
“gin” or “whiskey” may not be used for alcohol-free beverages. The wording “No Low drinks” is synonymous with non-alcoholic aperitifs, often called “alcohol-free alternatives” on drink menus. By definition, No Low drinks refer to all alternatives to alcoholic beverages with “no” and “low” alcohol. These include alcohol-free beverages with up to 0.5 vol. % alcohol, as well as alcohol-free beverages with guaranteed 0.0 vol. %.
T he upward trend of alcohol - free alternatives
Amaro Venti, available in alcoholic and non-alcoholic versions
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At the beginning of 2020, the corona pandemic held the entire world in its grip. Many people focused on mental and physical health as a way to combat the virus. A healthy lifestyle became indispensable – in keeping with the longerterm global trend toward prioritizing health. Even before the pandemic era, consumers were increasingly developing a new awareness for physical wellness, sustainability, high-quality organic products, and mindful drinking. According to market analysis from IWSR, sales of alcohol-free aperitifs had already reached
Soft drinks
© Messe München
CHALLENGE ACCEPTED: NO LOW AS AN ESTABLISHED TREND In order to meet the challenges presented to them, No Low producers have found revolutionary techniques for production, bottling, and sealing processes. Rotkäppchen® have been leading experts in the production of alcohol-free sparkling wine, for years. The company uses “spinning cone technology” to evaporate alcohol at 35°C. This process can also be adapted to produce alcohol-free wine. New technologies like these are good news for the beverage industry, if the demand for non-alcoholic beverages continues to grow. Rotkäppchen ® is not alone. Producers like Kolonne Null® offer alcohol-free and low-calorie varieties of wine. Meanwhile, Laori® focuses on gin and rum alternatives, with high-quality aesthetics and natural flavors.
about €80 million in 2020. The market potential of No Lo beverages was also clear to two Berlin entrepreneurs. During the corona lockdowns, the savvy duo opened the first alcohol-free kiosk in Germany, with the sociable flair of Berlin‘s late-night convenience shop – the so-called “Späti”.
an emerging trend toward alcohol-free spirits, further supported by the IWSR forecast: By the year 2024, sales of No Low beverages should reach approximately $500 million in Western Europe.
Challenges No Low producers face
W hat ’ s the outlook for the apéro without alcohol?
The variety of non-alcoholic spirits and wine with modern labels and authentic taste is expanding, and not only at Berlin kiosks. The beverage industry is constantly enriched by new, creative alternatives beyond simply alcohol-free beer, sparkling wine - and mocktails. Eagar conscious consumers are looking for less sugar and a taste experience that comes close to the alcoholic original. These criteria are top of the agenda for the new generation of No Low beverage drinkers. The significance of this more recent development is also reflected in current surveys too. For example, in January 2022, MARTINI® found that almost 35% of Germans approve of the development of alcohol-free alternatives, while 80% of those surveyed for the Bacardi Cocktail Trends Reports 2022 wanted to integrate more No Low alternatives into their day-to-day lives. This reveals
Demand for No Low drinks is growing, but this simultaneously presents new challenges for manufacturers of those beverages. The first challenge is about
taste. Alcohol, as flavor enhancer, must be replaced in order to retain the trademark taste experience of wine, whiskey, vodka, and the like. The second challenge concerns production because production processes are complicated and tedious, due to the formulation of new flavors. The last aspect to consider is the shelf life. Alcohol is a preservative, which is completely missing from alcohol-free aperitifs. This means the shelf-life of the product takes a real hit.‹ Source: drinktec
Sabatini GINO°, the first non-alcoholic distillate made through the infusion in distilled waters of five botanicals
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©pexels.com/Susanne Jutzeler
SpotLight After decades of popularity, fruit juice is experiencing an interlocutory phase, mainly linked to the lifestyles and consumption habits of the younger generations. If they want to compete with other products, juices must find new contexts and present themselves in an attractive way.
JUICES Innovate to compete ugar-free, low-carb, fructose-intolerance, gluten-free, self-optimization these are the buzzwords of the latest diet trends among millennials and GenZs. This certainly doesn’t bode well for a juice comeback! Simultaneously, a product’s region of origin, whether it contains vitamins, whether it is homemade, “craft,” organic and vegetarian or vegan are all becoming increasingly important. And these are equally relevant for juices. The coronavirus pandemic and lockdown, which have maximized home consumption, home delivery, home everything, have also seemingly led to an interim juice beverage recovery. Will it last, or is it temporary? The discovery of pasteurization by Louis Pasteur in 1860 made it possible to manufacture fruit juice that could be kept for extended periods of time. Since then, juice has been firmly rooted in European cultural values. The two world wars and their supply bottlenecks briefly interrupted this trend but at the end of the second war, juices became popular again, also thanks to advertising campaigns that proposed them as healthy and rich in vitamins, until reaching the peak of consumption in the 90s and 2000s.
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Today, if we Google “healthy juice,” the first hits indicate: “Juice from fruits such as oranges, pomegranates and chokeberries (aronias) are considered healthy. But in addition to antioxidants and vitamins, fruit juice can contain as much sugar as cola” (Search via Google, May 28, 2021). Even if juice isn’t just juice, consumers remain overwhelmed regarding juices’ different quality levels and positioning. Juice has lost significant credibility and relevance as a “vitamin boost.” This contributed to a considerable drop in per-capita consumption over the following years.
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The era of millennials and self-optimizers
The 2000s marked an age of new consumers comprising millennials (Gen Y) and Gen Zs. As compared to Gen X and babyboomers, single-use and plastic bottles gave way to the new normal of re-usable and glass bottles. In addition to less haulage, the self-optimizers of these new generations trended away from “bad” juice beverages and toward lighter, more health-conscious and sugar-reduced variants. And all of this without necessarily
Todis supermercati
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Juice offers “natural variety” and enjoyment!
Thankfully, the image of juice has somewhat improved. Despite its continuous decline, segments such as high-quality not-from-concentrate (NFC) juices and premium juices are becoming increasingly important. According to the German Fruit Juice Industry (VdF), chilled NFC juices achieved a growth of 11.4 % in 2020, while un-chilled achieved 5.3%. The past year’s growth indicates less a potential renaissance of juice as a natural source of vitamins to boost the immune system, rather the changed living and eating habits caused by COVID-19. With people working from home and schools closed, breakfast is being eaten at home again, and the smoothie-to-go breakfast has been replaced by a glass of healthy juice at the breakfast table or in front of the computer. Various anchors can boost the juice category in the fruit juice industry for the sake of the future. For example, numerous psychodrama studies have revealed that consumers consider a product being regional as shorthand for taste, quality and sustainability, as well as for “psychological closeness” more than geographical proximity. Regional origin drives generations Y and Z not only because of a psychological “Robin Hood Syndrome” (the desire to
support regional, “small” manufacturers), but also because it anchors the origin and the ideal of avoiding long transport routes. “Regional” is quickly becoming a synonym for “originating from a certain region”. Moreover, it makes a product such as a Spanish fair-trade orange juice from an agricultural cooperative morally superior to “industrial goods.” Organic certification strengthens these “reasons to believe.” The “sommelier mindset” has already been extended successfully into other beverage categories. Single-origin juices offer new points of contact for focusing the juice category on increased enjoyment, as is already the case with Beckers-Bester and Gerolsteiner and its single-origin sparkling apple drinks. As ambassadors and multipliers for good taste and authentic quality, juice sommeliers can help strengthen the generally positive perception of juice. The fruit juice industry needs new contexts Fresh opportunities are needed to help juice consumption become an intuitive, automatic solution again – just like back in the 1960s with the “daily sip of vitamins.” However, for the Gen Zs (born after 1995), in contrast to their parents’ generations, access to juice is not “socialized” and, therefore, not automatic. Rather, juices must work their way to the new consumers
first. In the “Instagram Generation,” the real and the virtual have merged into a natural reality. This means that forgotten products need (new) presentation that is social-media ready. Exotic fruit mixtures, for example, enrich the escapist experience trend. Therefore, it is unsurprising that high-quality and varied juice mixtures and non-alcoholic, pre-made cocktails, such as those from Granini and Voelkel, showed growth in the last year. Exciting juice creations could also cause excitement in the more “rational” vegetable juice segment. Ultimately, there are many ways to help “boring” or less inviting vegetables, such as cucumbers, gain new appeal beyond sugar discussions in innovative juice creations made of fruits and vegetables. Gen Z is continually curious. At the same time, the detox area is on the upswing thanks to self-optimization and “doing good for the gut.” Like tea, juice cleanses have long been a staple of home remedies. However, last year’s best-sellers were not products named “juice cleanse”, rather vitamin-rich shots based on ginger and turmeric for daily well-being and the “extra vitamin and energy boost.” Of course, taste isn’t the only sense that needs to be enticed – juice can’t be successful without a good-looking container, too. Longtime followers of PET material, Valensina, added reusable glass to their repertoire last year. Furthermore, many other fruit juice industry brand manufacturers are accordingly expanding their range. Smaller, more convenient containers or cans are also interesting for younger, adventure-hungry consumers. These offer a stylish projection screen for enjoying party-ready, light and sparkling juice both at home and on the go. Ultimately, the challenge for fruit juice industry marketing lies in placing brands with strong and concise branding within an attractive context of the everyday lives of consumers. Possible positioning anchors continue to be regional and sustainable framing, but storytelling is crucial here. Social media-compatible staging is now a must-have for lively brandto-person relationships and an indispensable aspect of drawing attention to new creations and trends through influencer marketing.‹ Source: drinktec
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Soft drinks
Photo by aliet kitchen on Unsplash
having to give up enjoying juice. But this trend was already underway around the turn of the millennium, as ready-mixed sparkling juice-water mixtures (especially apple juice) had already conquered, for example, the German beverage market. The consumption of sparkling juice drinks is now declining again (-16.6% in food retail last year according to Nielsen). Yet this can’t be explained solely by the loss of catering trade related to the pandemic. Other factors include the demographic-related tendency of fewer young people liking soft drinks, as well as a surplus of alternative drinks. Nevertheless, individual brand products, such as fritz-spritz for sparkling juice drinks, and segments, such as still fruit juice drinks with 6-30% fruit content (+5.7% in 2020 in the food retail year according to Nielsen), are benefiting, as are “light” variants in general (low-calorie lemonades and fruit juice drinks).
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Mercato Sia in Italia sia all’estero l’interesse da parte dei consumatori per il vino bio continua ad aumentare, così come crescono le superfici vitate bio e le vendite in GDO. Anche il vino pregiato gode di ottima salute: il settore ha registrato la crescita più alta tra gli investimenti nel lusso nel 2021 (+16%).
superiore. Il differenziale rispetto al vino bio venduto negli scaffali di iper e supermercati è difatti del 10%.
Vino pregiato
come investimento
I super ricchi scommettono sul vino pregiato come primario asset di investimento. Secondo l’autorevole Knight Frank Luxury Investment Index, infatti, il settore del “fine wine” ha registrato la crescita più alta tra gli investimenti nel lusso nel 2021 con un +16%,che diventa addirittura +137% se si tengono in considerazione gli ultimi 10 anni, come sottolineato da un recente approfondimento di Spear’s Magazine. L’indice Liv-ex 100, che misura l’andamento del mercato
I vini bio e pregiati NON CONOSCONO CRISI D
ue differenti indagini pubblicate di recente evidenziano come negli ultimi anni i vini bio e pregiati abbiano registrato performance molto positive, in termini di attenzione da parte dei consumatori e di vendite.
Cresce l’interesse per il bio
1 italiano su 2 consuma vino bio mentre continua la corsa dell’e-commerce (+13,4%), con prezzi medi superiori del 10% rispetto ai negozi fisici. È quanto emerge da “Vino bio: trend & sfide”, evento promosso da FederBio e AssoBio e curato da Nomisma-Wine Monitor che si è tenuto a Vinitaly 2022. La sostenibilità rappresenta un fattore chiave nelle scelte di acquisto in ambito food & beverage dei consumatori italiani: accanto alla ricerca di italianità delle materie prime e dei prodotti (requisito molto importante per il 43% dei responsabili degli acquisti di prodotti alimentari), la sostenibilità si conferma infatti un elemento imprescindibile tra i valori che supportano gli acquisti (29%), con specifico riferimento alla presenza del marchio bio (27%). In questo contesto l’interesse per il biologico
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va oltre il food: prosegue infatti la crescita della consumer base anche per il vino. L’indagine Nomisma-Wine mostra come gli italiani che hanno avuto almeno un’occasione di consumo di vino biologico nell’ultimo anno è oggi pari al 51%, una percentuale in continua crescita (nel 2015 era pari al 17%, come evidenziato nel grafico). Ben l’86% dei wine user bio è disposto a riconoscere un differenziale di prezzo per un vino bio. I canali preferiti per l’acquisto di vino bio rimangono iper e supermercati (46%), seguiti dalle enoteche (19%), dagli acquisti diretti dal produttore/in cantina (15%) e dai negozi alimentari specializzati in prodotti biologici (10%); la quota di consumatori che acquista vino bio soprattutto online raggiunge l’8%. In Italia nel 2021 le vendite di vino biologico nel canale off-trade (Iper+Super+Lsp+Discount) hanno raggiunto i 46,5 milioni di euro mettendo a segno un +3,7% rispetto al 2020. Degno di nota è l’e-commerce: nonostante l’online rappresenti appena il 2% del canale off-trade e le vendite abbiano decelerato rispetto al boom del 2020, gli acquisti online continuano a crescere a doppia cifra (+13,4% rispetto al 2020) e ad orientarsi su prodotti di fascia di prezzo
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dei vini pregiati, nel 2021 ha registrato un boom con un +23% e anche nel 2022 si è aperto in crescita con un +1,8% per il mese di gennaio. Un incremento trainato dal consumo delle etichette di pregio all’interno dei locali di ristorazione italiana: i dati Istat descrivono una crescita nel 2021 del 22,3% nelle vendite di food &wine all’interno dei canali della ristorazione italiana e il 35% dei consumatori prevede una crescita della spesa per l’acquisto di bottiglie di alta gamma al ristorante per il 2022(ricerca Nomisma-Wine Monitor commissionata dall’Istituto Grandi Marchi). Il settore dei vini pregiati presenta grandi margini di potenzialità anche verso le nuove generazioni: secondo il Luxury Market Report della celebre casa d’aste Christie’s, riportato recentemente dal Financial Times, il 24% delle vendite che hanno riguardato vini pregiati e spirits sono stati acquistati dai Millennial. In Italia, invece, secondo la ricerca “Collezionisti e Valore dell’Arte in Italia”, promossa da Intesa Sanpaolo Private Banking, il vino pregiato risulta essere collezionato solamente dall’1% dei rispondenti, evidenziando quindi un forte margine di crescita nel nostro Paese rispetto alle stime mondiali. ‹
Mercato N
el 2021 il settore birrario ha sofferto ulteriori mesi di chiusure che hanno prolungato la crisi del comparto, ma poi nel corso dell’anno è riuscito a recuperare i volumi persi nel 2020. Nell’estate 2021 sono però intervenuti i primi aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia, in un crescendo che si è rafforzato fino a fine anno. Questo proprio nel momento di ripartenza successivo a molti mesi di chiusura e restrizioni dei punti di consumo, area in cui il comparto birrario genera oltre il 60% del suo valore aggiunto, per arrivare a valori fuori controllo nei primi mesi del 2022, complice il conflitto in Ucraina. Il settore brassicolo, che nel periodo pre-pandemia aveva generato quasi 9,5 miliardi di valore condiviso lungo tutta la
I continui aumenti dei costi delle materie prime e delle utilities per il settore birrario preoccupano un settore che dopo due anni di difficoltà sta cercando di tornare a crescere. Assobirra chiede a Governo e Parlamento di continuare a intervenire sulla pressione fiscale, rendendo strutturali le agevolazioni approvate per quest’anno.
I rincari frenano IL SETTORE BIRRARIO filiera (comparto agricolo, produttivo, distributivo e di vendita) e ha perso nel 2020 quasi 1,4 miliardi di euro, ha assorbito in questi mesi quanto poteva, ma oggi la filiera non è più in grado di gestire ulteriori aumenti dei costi. Questa situazione genererà perdite di competitività e criticità nella filiera della birra, che complessivamente rischia di fermare la ripresa degli investimenti, dovrà rallentare e potrebbe ripercuotersi in spinte inflattive. Soprattutto dal punto di vista agricolo gli impatti sono alti. Già da tempo il comparto ha varato investimenti per aumentare la quota di orzo prodotto in Italia (che storicamente produce il 40% del fabbisogno della produzione italiana) ma ci vorranno anni perché questo avvenga. Questa situazione porta il nostro Paese ad approvvigionarsi anche da altri Paesi, facendo fronte ad aumenti medi del 34% sull’orzo, del 23% sul frumento e del 16% per il mais. In ambito produttivo il settore condivide con le altre filiere l’aumento dei costi legato al vetro, ma nel caso del comparto birrario i volumi sono molto più elevati e il costo unitario del prodotto finito è molto più basso, con una incidenza quindi
maggiore. La crisi nel settore energetico ha portato i prezzi del vetro in crescita dell’8,5% rispetto al 2021 e quelli dell’alluminio del 42%. A valle, gli aumenti dei costi dei trasporti del carburante per autotrazione, uniti ai rincari sulle bollette dei punti consumo, rendono ancor più difficile una ripresa del mercato, prospettando uno scenario molto preoccupante, che rischia di coinvolgere sia il canale moderno (supermercati), sia il canale HoReCa.
Le richieste al Governo
Come comparto sono stati ridotti i costi e tutti gli attori hanno fatto del loro meglio per snellire quanto possibile durante la fase della pandemia, ma secondo Assobirra, l’associazione di Confindustria rappresentativa del comparto della birra e del malto in Italia, ora è evidente che lo Stato deve intervenire. A questo scenario incerto e complicato, vanno infatti aggiunti due elementi: il primo è che l’Italia importa quasi il 30% della birra dall’estero, in alcuni casi da paesi nei quali le aziende birrarie sono gravate da tassazioni minori (es. Germania e Austria), il secondo è collegato a questo
ma legato alla congiuntura italiana. La birra in Italia è una bevanda da pasto ed è l’unica bevanda da pasto gravata da accise, un’anomalia che pesa su tutti, produttori, distributori e consumatori ed è per questo che il rinnovato aumento delle accise sulla birra previsto per il 2023 risulta uno scenario fortemente da scongiurare.“La scorsa Legge di Bilancio ha portato in dote al comparto birrario una riduzione di 5 centesimi sull’aliquota delle accise e agevolazioni per i birrifici artigianali fino a 60.000 ettolitri, ma soltanto per il 2022”, spiega il Alfredo Pratolongo, Presidente di Assobirra. “Occorre prendere delle decisioni di lungo periodo che consentano alle imprese di tornare a investire sul proprio business e dunque a generare ricchezza per il Paese. Nel concreto, Governo e Parlamento devono continuare a intervenire sulla pressione fiscale, rendendo strutturali la diminuzioni richieste. Il mondo birrario vuole e può giocare un ruolo centrale per l’economia italiana ma può farlo solo se adeguatamente supportato dalle Istituzioni con le quali come AssoBirra continueremo sempre a mantenere un dialogo costruttivo. ‹
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Mercato CONFIDA, Associazione Italiana Distribuzione Automatica, ha presentato a Venditalia i dati sulle performance del comparto nel 2021. Stili di vita e abitudini di consumo spingono l’acquisto di bevande, snack e gelati che trainano la ripresa. L’azienda italiana Serim, in partnership con Nescafé e Satispay, ha inaugurato a Milano il primo distributore completamente cashless
SEGNALI DI RIPRESA per il vending italiano I
l 2021 è stato l’anno della svolta per il settore della distribuzione automatica italiana. L’anno scorso, infatti, il comparto ha registrato segnali positivi rispetto al 2020 quando il settore, a causa del lockdown e della chiusura di scuole, uffici, università e pubbliche amministrazioni, aveva perso oltre il 30%. Il recupero è stato sensibile: il vending, infatti, ha chiuso l’anno con un fatturato di 1,435 miliardi di euro segnando una crescita del 12,11%. Anche le consumazioni sono aumentate del 10,5% (3,7 miliardi) e il parco macchine è cresciuto del +2%. I dati dello studio Ipsos per CONFIDA, Associazione Italiana Distribuzione Automatica sono stati presentati a Venditalia, Worldwide Vending Show, la più importante manifestazione internazionale dedicata alla distribuzione automatica che si è tenuta a Fieramilanocity dall’11 al 14 maggio 2022. Lo studio fotografa un contesto che, sebbene non abbia ancora raggiunto i numeri pre-pandemia del 2019, fornisce un trend del settore in crescita.
Un settore in ripresa
La distribuzione automatica italiana, con più di 30.000 addetti, 3.000 imprese e oltre 820 mila macchine installate, rappresenta la più importante catena distributiva automatica alimentare d’Europa ed è anche leader nella produzione ed esportazione del
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parco macchine: il 70% delle vending machine prodotte nel nostro Paese, infatti, viene esportato all’estero dove è assai apprezzata la tecnologia Made in Italy. “La ripresa avvenuta nel 2021 - ha commentato Massimo Trapletti, Presidente di CONFIDA, durante Venditalia - è sicuramente un segnale molto positivo che riconferma l’impegno del settore nell’affrontare la crisi scaturita dalla pandemia di Covid-19. Nonostante i volumi di consumazioni e fatturato siano ancora lontani dai numeri pre-pandemia, complice anche l’utilizzo intenso dello smart working durante tutto il corso dello scorso anno, nel medio termine ci aspettiamo prestazioni positive e una crescita del mercato nei prossimi cinque anni. Per questo è importante continuare a puntare su innovazione, transizione digitale e sostenibililità.”
I prodotti più acquistati
A trainare la ripresa sono le categorie delle bevande fredde, snack e gelati che sono cresciuti del 13,5%. In particolare, il consumo di acqua pesa per il 77% sul totale della categoria; la crescita è stata ancora più elevata per gli energy drink e gli sport drink (rispettivamente +31,3% e +19,6%) grazie alla graduale riapertura dei centri sportivi e delle palestre durante il 2021. Bene anche le bevande alla frutta (16%), il the freddo (17%) e le bevande
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gasate (12%). Nel corso del 2021, gli snack hanno recuperato solo parzialmente il forte calo dell’anno precedente (-40%) trainati da quelli al cioccolato (+17%) e salati (+16,5%). Interessante il dato degli snack freschi i cui consumi sono cresciuti del 10,6%. In particolare, tramezzini e panini/pizzette hanno visto rispettivamente un aumento del 15% e dell’11% fotografando una realtà molto comune a tanti: la necessità degli italiani di trovare soluzioni alternative ai pranzi in bar e ristoranti ancora non attivi al 100%. Il caffè si conferma la bevanda calda regina ai distributori automatici: nel 2021 ne sono stati consumati 2,2 miliardi per una crescita dell’8,9%. Nel complesso il comparto del caldo, che pesa a volumi il 68% del mercato dell’automatico, ha mostrato un recupero del +9,1% rispetto all’anno precedente: il caffè, rispetto alle altre categorie di prodotti, nel 2020 aveva risentito meno della crisi. Anche il mercato dell’OCS (Office Coffee Service), ovvero quello del caffè in capsule e cialde, nel 2021 è tornato a crescere, sia a volume con oltre un miliardo di consumazioni (+7,7%) che a valore con 394 milioni di fatturato (+8,3%). Nel 2020 il mercato aveva retto al colpo della pandemia principalmente grazie al canale famiglie, nel 2021 invece con la graduale riapertura degli uffici è tornato a crescere anche il peso dell’OCS aziendale (73% del comparto).‹
Messe Düsseldorf, Constanze Tillmann
Mercato D
a 70 anni esatti la fiera K di Düsseldorf mette in mostra gli ultimi sviluppi tecnologici e le soluzioni più interessanti per la lavorazione e l’applicazione di materiali polimerici. Il Salone offre anche l’occasione per fare il punto sul mercato della plastica e della gomma. Dopo una crescita media annua di oltre l’8% dal 1950, i materiali polimerici sono diventati indispensabili e onnipresenti in quasi tutti i prodotti del nostro ambiente di vita moderno. Gli imballaggi per alimenti e prodotti di uso quotidiano, ma anche i vari contenitori per lo stoccaggio e il trasporto sono in costante aumento. Nei singoli mercati applicativi, la catena del valore dei polimeri rimane nel complesso relativamente stabile, anche in tempi di crisi.
I materiali polimerici sono presenti in quasi tutti i prodotti del nostro ambiente di vita moderno e l’industria per la lavorazione e l’applicazione di plastica e gomma ha tenuto bene anche in tempo di crisi. Le recenti spinte ambientaliste pongono il settore di fronte a nuove sfide, da affrontare con impegno e consapevolezza.
PLASTICA E GOMMA, nuove sfide in arrivo Uno dei settori economici più importanti in Europa
L’industria della plastica (produzione e lavorazione) nell’UE27 ha realizzato un fatturato di oltre 328 miliardi di euro nel 2020 con 1,47 milioni di dipendenti in quasi 51.700 aziende. Lo ha stabilito l’associazione dei produttori Plastics Europe secondo le informazioni di Eurostat. L’industria degli imballaggi in Europa ha richiesto la quota maggiore di materie plastiche con il 40,5%. A livello regionale, Germania (23%), Italia (14%), Francia (9%) e Spagna, Regno Unito e Polonia (7%) continuano a rappresentare circa i due terzi della domanda di materie plastiche in Europa. Quasi tutti i campi della vita sono stati colpiti dallo shock della pandemia nel 2020. Le misure restrittive applicate hanno avuto effetto anche in vaste aree dell’industria della plastica. Non sorprende quindi che nel 2020, per la prima volta dalla crisi economica mondiale del 2008/2009, si sia registrato un calo dei consumi e della produzione di plastica e gomma e dell’industria meccanica associata.
Plastics Europe stima la produzione mondiale di plastica (escluse le fibre) per il 2020 a 367 milioni di tonnellate rispetto ai 368 del 2019 e ai 359 del 2018. Il focus della produzione è cambiato in modo significativo e dopo una crescita costante negli ultimi 20 anni si è spostato in Asia. Oggi, più del 50% della plastica mondiale viene prodotta qui. Secondo i dati dell’International Rubber Study Group (IRSG), la produzione di gomma è diminuita dell’1,1% a 28,8 milioni di tonnellate nel 2019. Nel 2020 la produzione è poi diminuita del 4,6% per un totale di circa 27,5 milioni di tonnellate. I tagli provocati dalla crisi sono evidenti anche nelle cifre delle costruzioni macchine per le materie plastiche e gomma. Nel 2018, secondo VDMA, il valore della produzione globale aveva raggiunto il picco massimo, toccando quota 36,8 miliardi di euro. Già nel 2019 era leggermente sceso a 36 miliardi di euro, conseguenza soprattutto delle incertezze nel settore automobilistico. Durante la prima fase della pandemia, il valore della produzione globale è diminuito ancora del 4,5%, scendendo a 34,3 miliardi di euro.
Le sfide ambientali
Nella speranza che la pandemia si concluda nel 2022, i problemi globali nell’approvvigionamento di materie prime, nelle filiere e nella logistica saranno risolti passo dopo passo, grazie alle leggi del mercato. L’economia circolare è stata giustamente il motto centrale dell’ultima edizione della fiera K nel 2019. A seguito di nuove leggi e vari sforzi e iniziative, il tasso di riciclaggio in Europa ha continuato a crescere costantemente. Quando si parla di recupero degli imballaggi (recupero e riciclo energetico), tutti i paesi europei raggiungono oggi tassi di oltre il 30%, 17 paesi almeno il 70%, dieci più del 98% e alcuni addirittura il 100%. Nel 2018, sono stati riciclati meccanicamente più imballaggi in plastica (42,4%) rispetto a quelli recuperati energeticamente (38,5%) e solo il 19,1% è stato messo in discarica. L’argomento è quindi oggetto di un intenso lavoro, ma l’implementazione del riutilizzo estensivo è ancora all’inizio. Molte soluzioni sono state formulate, ora si aspettano le decisioni. Una cosa resta chiara: senza plastica, un futuro per l’umanità nei numeri e nella forma di oggi è al momento ancora difficile da immaginare. ‹
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Dossier Beverage variants without sugar or with sugar substitutes, NOLO versions of traditional alcoholic recipes and flexible process and system technology as the key to high-quality and long-life beverages. These are three of the most popular trends in the beverage industry today.
BEVERAGE INDUSTRY trends and prospects H
ealthy ingredients are good for well-being and for the environment – that’s how you could describe the mood among consumers in the food and beverage sector. The fact is that, partly due to the pandemic, consumers are increasingly on the lookout for healthy products and changing their consumption habits in favor of “free-from” and “clean-label” products. The question of personal well-being is becoming more and more of an everyday topic. These changes in consumers’ desires can also be seen by the beverage and liquid food industry, which will meet from September 12 to 16 at the world’s leading trade fair drinktec in Munich.
and Germany were among the five European countries with the most patents aimed at reducing sugar content, with each accounting for five percent of the world’s patents,” explains Neha Srivastava, Food
Little or no sugar…
Consumers want products with less sugar: Manufacturers of beverages and liquid foods deliver. According to market research company Mintel, the top-3 countries for the product launch of reduced-sugar and sugar-free beverages in the last five years were Great Britain (15 percent), closely followed by Germany (13 percent) and France (10 percent). “France
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& Drink Patent Analyst at Mintel. “These patents are related to improving the taste of sweeteners and developing technologies that reduce the costs of manufacturing alternative kinds of sugar.”
Beverage … and little
to no alcohol…
There has been a distinct rise in demand for “NOLO” beverages (no and low alcohol) in the last two years. A study of the British market, for example, recorded a 32.5 percent increase in the consumption of NOLO beverages during the first lockdown in 2020. Gins and aperitifs with 0% alcohol by volume - in other words products that can’t be called spirits - show that consumers’ awareness of health also demands new approaches in the world of drinks and cocktails. But it isn’t necessarily any easier to produce these drinks. For example, it takes a timespan of six weeks to combine the desired flavor from the complex mix of herbs, spices and peels in order to produce the distilled, alcohol-free product Seedlip.
… more juice
and smoothies…
It goes without saying that juice-based products also offer potential in this context. According to Statista, global sales in the “Other juice, juice mixes and smoothies” segment will be around €38 billion in 2022. A market volume of €45 billion is expected by 2026, an annual growth rate of 4.41 percent. In terms of quantity, the market volume is predicted to comprise 16 billion liters in 2026. The U.S. market is particularly interesting, with a sales volume of €5 billion expected there in 2022.
Inspiration
and technology for new products
drinktec provides all manufacturers of beverages and liquid food the right impulse for creating new products. Manufacturers of ingredients and process technology are sources of inspiration with their plant-based beverage innovations, reduced sugar content and sugar substitutes as well as functional plant-based components. The ingenuity of the industry remains high. Technologies for beverages and liquid food are definitely still in their infancy when it comes to unlocking the potential of plantbased products. Last but not least, due to changes in supply chains, the testing, development, search for and discovery of
alternative product compositions will be intensified in future. A cold brew coffee from the U.S. shows what is possible: Through reverse engineering, the start-up Atomo has developed a molecular coffee – without a single coffee bean. With the development of methods for extracting vitamins or proteins from the residual materials from traditional beverage production, several companies are showing what development potential is still waiting to be unlocked. This doesn’t stop at the idea for a new beverage creation: For manufactures who are now making their way from spirits to the non-alcoholic segment, for example, there are a few challenges to overcome. To develop non-alcoholic beverage variants in the spirits family, they have to be completely rethought without the alcoholic component if you want to bring a product with an appropriate storage life onto the market. For that reason the trade fair areas for process technology and filling are of course the first ports of call for visitors wanting to get started with new beverage ideas. They can put their concept to the test with the exhibitors at drinktec. For example: Do new process technologies and product preparation strategies need to be pursued? Are there microbial requirements when it comes to the product spec-
ifications? What demands does the new beverage place on the filling technology? One thing is clear: there are many options in these product innovation programs. In some cases, small additions to the system will be sufficient to produce the new product creations. In others, the market potential or the status quo in production will require a completely new line or – in a third scenario – a completely new production plant.
New beverage concepts – platform for new beverage creations
Inspiration for new beverages is pooled together and easy to find in Hall A5: the special show “New Beverage Concepts” offers an excellent platform for people gathering ideas with an open design concept. Product developers, brands or innovation managers as well as buyers can find out about new sweetening concepts, colorings, flavors, ingredients, treatments and additives from the suppliers here. With a tasting zone, the concepts are not only subjected to a “dry run,” but are also to initial taste tests directly on site. With this format, trade fair visitors will receive comprehensive inspiration that will appeal to new groups of buyers. ‹ Source: drinktec
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Dossier PMR: BOTTLING MACHINES FOR BEER AND LIQUEURS
I
t is increasingly necessary, even in beverage, to find solutions that allow to optimize productivity while maintaining high quality standards. The current production context is pushing towards the “flexible manufacturing system”, in other wors, automations able to respond with effective solutions for both production:the one with low cadence and high variability and the one with high cadence and low variability. PMR realizes this type of systems; among the latest installed solutions there is the automatic Monoblock for 75 and 50 ml cylindrical glass bottles, for nonfoaming beer filling. The plant is calibrated to allow hourly production in a simple way and without the need for intervention by the operator, except for the loading of the product and containers. This plant is composed of 8 noozles gravity filler and acapping machine for crown caps with diameter of 26 and 29 mm. The dosing nozzles are made of stainless steel with hot sanitized gaskets. The liquid in the tanks is controlled by probes and level relays. The plant is equipped with PLC control panel and touch screen display, which allows an easy and intuitive management and the possibility to have an accurate feedback in case
Machine for the bottling of liqueurs
Beer filling and capping monoblock
of alarms or anomalies. Productivity: about 1000 pcs/h, depending on the product and the quantity to be dosed. Among the advantages of this bottling solution, there is the compactness of the system, which allows an optimization of the spaces, and practically anon-existent maintenance. For the bottling of liqueurs PMR has designed a filling and capping machine for 50 ml mignon bottles. The machine is equipped with high vacuum level filling system with 16 valves. The filling valves are newly designed with profiles that avoid any possible turbulence of the product to be filled and are completed with anti-drip system. The bottles, arriving on the conveyor, are guided inside the monoblock by means of stars and counter-stars made of HD polyethylene in order to ensure minimum wear and a completely silent operation. The capping station has a mechanical cap elevator, an automatic cap feeder mounted on the top of the machine, and a 3-head capper for aluminum screw caps. The system is completed with loading and unloading system, with electric photocells placed in and out: in case of no arrival of the bottles, the machine stops. The Electronic control of the machine is made viaSiemens touch screen PLC, productivity: 4,000 pcs/h.
PRESSPALL: ONE ANSWER TO MANY NEEDS
B
y pressed wood we mean a wood fiber panel composed of the waste from the processing (shavings, or saw dust when very fine) of the wood itself, which are shredded, mixed with binding materials (glues) and pressed to obtain a panel that can take on various sizes. The first chipboard pallet was born in 1971 in Siegertsbrunn (Munich) where the company
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headquarters of InkaPalleten GmbH, one of the largest European producers of disposable pressed wood pallets, is still located. INKA pallets are produced in Ermelo (The Netherlands) and over the years two other very important manufacturers have been added for the distribution of the product throughout Europe: Engelvin and Binderholz. In 1987 Corno Pallets imported the first stackable pressed wooden pallets in Italy, and began the distribution first in central-northern Italy and then throughout the national territory through a dense network of distributors. Today it selects and markets the best pressed wooden pallets under the proprietary brand PRESSPALL. Presspall represents an excellent solution to the multiple needs that companies have to face, in logistical terms, when organizing a shipment. For the production of Presspall, industrial waste wood is used (old platforms, shavings and saw mill residues) ground and dried. The material obtained, mixed with an urea resin, is pressed in a special mold at high pressure and temperature.
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Produced according to a guaranteed pesticide process, the pressed wooden pallets are universal packaging suitable for transport all over the world and must not be subject to any type of import regulations required in different countries (ISPM15). The pressed wooden pallet is PEFC certified. The PEFC certificate identifies that the Presspall pallet is produced exclusively from wood material from sustainably managed forests. The journey of the wood from the forest to the finished product can be reconstructed and only products that prove to come from sustainable forest management can bear this mark. Thanks to its stackable structure, Presspall takes up 66% less space in the warehouse than a traditional pallet with a considerable saving of empty spaces during transport. Thanks to its high load capacity (dynamic capacity up to 1250 kg) it represents an excellent alternative solution to the traditional pallet and is ideal for all types of shipment and for all types of product sectors (food, electricity, lighting, etc.)
Beverage MODULAR SL, THE MULTI-CONFIGURATION LABELLING MACHINE P.E. Labellers has built its leadership on the concept of Total Flexibility, which is expressed at the highest level with the Modular SL automatic labeling machine, on show at drinktec 2022 in Munich, from September 12 to 16 (Hall C6 Stand 532). The Modular SL is an Innovation design icon, a highly technological solution and, for this very reason, extremely user-friendly. In practice, it is a matter of having a single machine that can assume many shapes and configurations, depending on the packaging requirements. Completely interchangeable labelling stations are installed on it, which can be replaced in a few steps. One can switch from a hot glue technology system to a cold glue or self-adhesive system, so the changeover is really immediate. The labelling stations can be either fixed or self-standing carousels, therefore modularity is expressed both in the available technologies and in the configurations that can be obtained. Another fundamental factor is that the Modular SL is a machine dedicated to safety, which makes operator protection another of its strengths. The Modular SL has guillotine protections, which if raised instantly stop the machine’s activity. The guillotine protection system on the stations with cold glue
technology are “patent pending,” a patent owned by PE Labellers (one of the 45 that the company holds). The various types of safety protections are applied at all the most delicate points, both on the machine and on the groups. Another great advantage that the Modular SL allows to obtain is the ability to cover multiple markets, meeting the needs of business sectors such as beverage, wine & spirits, food & diary, personal & home care, as well as the chemical and pharmaceutical industries. All these sectors require a level of competence and flexibility that can only be fully satisfied through a modular approach. The buyers of Modular SL are varied, precisely because it is a solution that responds to many different labelling needs. All of them need to optimize their production processes, or “travel at different speeds” with more or less large machines: the Modular SL covers a truly extended range, providing 9 different diameters, from 576 mm up to 2,320 mm, with speeds ranging from 2,000 bph up to 72,000 bph. The concept of modularity is extended to every component of the machines and strongly oriented towards energy saving. This is why Modular SL represents an effective response, which results in cost-effective production and real optimization of the lines.
RITTAL BLUE E+ S COOLING UNITS Solutions that reduce our carbon footprint during production are in high demand. But at the same time, these solutions need to be intelligent and communication-enabled so that they can be easily integrated into digitalised manufacturing environments. The new Blue e+ S cooling units with their lower cooling outputs of 300, 500, and 1,000 watts add to the “Blue e+” family and bring with them additional smart capabilities. A new generation - the next generation - but still developed with that same design DNA. What’s behind this energy-saving and therefore cost reduction is the technology used, combining a heat pipe with inverter-controlled components.
The heat pipe works without a compressor, expansion valve, or other regulat-ing elements and so does not need any electrical energy except to operate the fan. Depending on the thermal energy generated in the enclosure and the current ambient temperature, cooling can be performed with the heat pipe alone. The additional compressor cooling only operates if a large amount of heat has to be dissipated from the enclosure or if the ambient temperature is very high. Alongside energy efficiency, another feature also reduces the carbon footprint: The new Blue e+ S series uses a refrigerant with a GWP (Global Warming Potential) that is 56 percent lower than those used in comparable cooling units. Furthermore, instead of the R-134a previously used, the cooling circuit in the new generation of units now runs with R-513A refrigerant. With their additional smart functions, the new cooling units also help in the digitisation process. With a fully integrated IoT interface as standard, the cooling units can be intelligently monitored in digitalised environments and easily connected to Rittal’s new Smart Service Portal. This optimises
the service processes and increases efficiency through predictive maintenance. As a result, fewer unplanned downtimes occur which all helps to manage the high cost of production, especially with Industry 4.0 processes. These cooling units in the lower output classes have also undergone a facelift. Their most striking feature is an integrated coloured LED light strip. This means that warning messages can be immediately seen, even from far away. A display on the front of the enclosure provides additional up-to-date information. Moreover, the cooling units are equipped with the familiar NFC interface, which enables them to communicate with mobile devices that have the Rittal Scan & Service app installed.
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Dossier GOGLIO TAKES PART AT DRINKTEC EXHIBITION WITH GNOVA SYSTEM
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his year, for the first time, Goglio international leading company in flexible packaging - attends the world’s leading trade fair for the beverage and liquid food industry Drinktec (Hall C4 Stand 304), from 12th to 16th September 2022 in Munich. Founded in 1850, Goglio designs, develops and manufactures packaging systems, providing solutions for various fields of application in many industrial sectors: not only for food & beverage, but also for detergents, chemicals, cosmetics, pet food. Thanks to the activity of its own research laboratories, Goglio Group develops the most advanced packaging solutions both in terms of barrier properties, to guarantee the quality and freshness of the packaged product over time,
and in terms of sustainability of materials with “recycle ready” solutions. In the beverage and liquid food packaging sector, Goglio offers a wide portfolio of products with its GNova system, which offers great versatility not only in the formats, but also in the types of laminates proposed. In fact, the modular packaging lines of the GNova system allow the filling of small and medium sized packages starting from belts of pre-formed pouches - with capacity from 500 ml up to 10l for the food and beverage distribution industry - and are able to adapt to different types of processes, such as hot-fill, retort, sterilizable, up to aseptic packaging. Goglio produces the pre-formed pouches used in the system in-house, which thanks to a state-of-the-art production process guarantee high quality and hygiene standards. In addition to GNova system, Goglio is a leader in the production of aseptic bags with spout, sterilized thanks to a specific irradiation process, and available in different barrier solutions and sizes: bag-in-box (3 - 20 litres) as well as large and very large bagsfrom 220 up to 1600 liters. Goglio supplies this type of packaging all over the world conquering important market shares over the years thanks to its wide range of products,
to the quality and reliability of the solutions proposed and to an attentive and punctual pre- and after-sales service.
GIMATIC’S OFFER OF VACUUM PRODUCTS Gimatic is a leading company that has operated in the industrial automation market for over 35 years. Thanks to its expertise, flexibility and extensive use of new technologies in systems design and implementation, Gimatic is able to offer specific solutions for any application. Successfully present in the automation sector since its origins, the company boasts today a wide range of products with more than 3000 product codes on catalogue and 180 patents registered.
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The vacuum division range consists of about 1120 products developed with the focus on energy efficiency, reliability and ease of use. Suction cups, vacuum pumps, sensors and related accessories allow our customers to handle different objects in various industrial sectors with low energy consumption and reduced downtime. The Gimatic VG range of suction cups consists of about 900 products and includes high quality materials. Thanks to suction cup models suitable for the most demanding applications, we can guarantee a secure grip on uneven surfaces, such as those of snacks and packaged bars. Gimatic suction cups are divided into 18 product families, each with specific characteristics that makes them suitable for the Packaging, Food, Pharma, Plastic, Metal Sheet, Wood, Glass and Automotive sectors. The EJ range of cartridges and vacuum pumps consists of about 150 different items. They are extremely efficient, compact and lightweight and allow integration on board the machine, right where the vacuum is required, thus maximizing the performance of the gripping system and reducing its energy consumption.
Beverage STAMPANTI DESKTOP E MOBILI, LE NOVITÀ DI TSC PRINTRONIX AUTO ID
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ella prima metà del 2022 l’offerta di TSC Printronix Auto ID si è arricchita grazie ad alcune interessanti novità, come Alpha-40L RFID , la prima stampante RFID mobile prodotta dall’azienda. È un dispositivo estremamente robusto, in grado di stampare e codificare velocemente tag ed etichette RFID in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. La sua semplice funzionalità e l’eccellente capacità di batteria la rendono ideale per lunghi turni di etichettatura nei settori dei trasporti e della logistica, dell’assistenza sanitaria, della vendita al dettaglio, della produzione, dell’edilizia e del food&beverage. Oltre alla stampa e alla codifica efficienti di un’ampia varietà di etichette RFID, questa nuova
TX210 LED / LCD
Alpha-40L RFID
stampante mobile termica diretta può anche stampare codici 1D e 2D ed etichette standard. La larghezza di stampa è fino a 104 mm (4,09”), la sua risoluzione di stampa è di 203 dpi e la sua velocità di stampa raggiunge i 127 mm al secondo (5 ips). Nonostante l’aspetto solido e la costruzione robusta, che le permettono di resistere a cadute da 1,8 metri senza subire danni, Alpha-40L RFID pesa solo 1025 grammi (batteria inclusa). Con una custodia protettiva per ambienti più difficili (all’aperto) può resistere a cadute da 2,5 metri. Tra le altre novità lanciate dall’azienda nel 2022 troviamo le versatili stampanti desktop ad alte prestazioni Serie TX210, progettate per gestire, con assoluta precisione, una varietà di applicazioni: dalle etichette 4” × 6” per spedizioni fino alle
più piccole etichette per campioni. Basati sulla piattaforma TX, ormai ampiamente affermata, questi dispositivi avanzati sono ideali per un gran numero di ambiti diversi, come produzione, trasporti e logistica, e assistenza sanitaria. Si può fare affidamento su di loro per soddisfare i requisiti più esigenti e supportare più applicazioni rispetto alla maggior parte delle stampanti della categoria, tra cui la straordinaria capacità di stampa autonoma, l’alta risoluzione a 600 dpi per marcatura di prodotto e grafica, e le etichette ad alto grado di dettaglio da usare in marcatura elettronica. La Serie comprende tre modelli - TX210, TX310 e TX610 - che offrono velocità di stampa massime rispettivamente di 8”/secondo, 6”/secondo e 4”/ secondo. Tutti e tre i modelli hanno una robusta struttura a conchiglia in plastica a doppia parete, progettata per resistere agli ambienti di lavoro più difficili. La serie TX210 è semplice da usare, è dotata di un display LED di facile lettura, ma è disponibile un display LCD a colori opzionale regolabile da 3,5”, che può essere inclinato per consentire agli utenti di vedere rapidamente lo stato della stampante. Un’altra caratteristica utile è il meccanismo TPH Care che rileva e monitora lo stato della testina di stampa in tempo reale, garantendo così una qualità di stampa costante.
SISTEMI NIMAX PER L’ISPEZIONE E IL CONTROLLO DI RIEMPIMENTO E CHIUSURA
L’
attività di ispezione e controllo in linea di ogni singola confezione tutela prima di tutto il produttore riducendo al minimo il rischio di richiamo del lotto e il danno all’immagine del brand. Nimax ha un’intera divisione aziendale dedicata a questa esigenza e oggi ha arricchito la sua gamma con le soluzioni BBull Alpha per il controllo di bevande in bottiglia o in lattina. Questa soluzione è indicata per birra, alcolici, bibite, acqua, succhi, oli e prodotti chimici; è composta da un’unità di controllo Alpha-Line e da una serie di sensori che permettono di effettuare i diversi tipi di ispezione.
Ogni controller gestisce fino a 14 sensori per il controllo di livello, dell’efficacia del sistema di chiusura e della presenza dell’etichetta. Bull Alpha-X è il sistema di sensori per la verifica del corretto riempimento, con prodotti liquidi e solidi, di contenitori trasparenti o opachi in vetro, plastica, PET e alluminio. Alpha-X effettua una scansione digitale, utilizzando un fascio di raggi X di appena 1 mm, che fornisce un risultato di alta precisione anche se vi è la formazione di schiuma in linee con velocità sino a 120.000 pezzi/ora. BBull Alpha CIS è la soluzione ottimale per l’ispezione conctatless di tutti i tipi di chiusura fino a 1.200 pezzi al minuto a prescindere dalla tipologia di tappo; l’etichetta o la presenza di gocce non influiscono sull’efficacia dell’ispezione. Indicato per l’industria conserviera e beverage, verifica con grande precisione contenitori con tappo twist-off, bottiglie con tappi a corona o altri tipi di tappi metallici, lattine per bevande e per alimenti. Alpha CIS utilizza la tecnologia del sensore analogico per misurare in continuo la distanza tra chiusura e sensore: il software di ispezione produce un grafico interno della deformazione del tappo che verrà confrontato con i parametri di scarto memorizzati.
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Dossier The world’s leading trade fair for the beverage and liquid food industry will take place in Munich from September 12 to 16, 2022. There is great anticipation among exhibitors and visitors for the return of an event so important for the sector.
Drinktec READY TO GO! F
or nearly two years, many trade fairs had to be canceled. For its part, drinktec was postponed by one year and will now take place from September 12 to 16, 2022 on the Munich exhibition grounds. The continually strong demand for floor space from exhibitors in Germany and abroad shows that the trade fair enjoys a high-level acceptance as a source of inspiration for the beverage and liquid food industry. “When it comes to making investment decisions, nothing can replace having a complete overview of the technological solutions. Beverage manufacturers around the world need inspiration and dialog with exhibitors. Even during the pandemic, it was clear just how important it is that all markets can be supplied well, quickly and economically. Having the right technology is indispensable for that,” stresses Richard Clemens, CEO of the VDMA Food Processing and Packaging Machinery Association, professional support of drinktec.
Many good reason to visit drinktec
drinktec is a catalyst for innovations and new developments. Groundbreaking new technol-
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ogy, products and solutions are presented here for the first time. But drinktec is also a barometer of sentiment in the industry. Few other events are as international and truly comprehensive as drinktec, the No.1 trade fair for the global beverages and liquid food sector. Over 60 percent of the exhibitors and visitors come from outside Germany. The visitors come from over 180 countries. drinktec is by far the most important trade fair for the industry. It covers the entire process chain, successfully meeting the needs of the supply and demand sides of this market. drinktec is also the platform for the future of the industry. It addresses themes that will be shaping the next few years and coming decades. This is where the foundation stone is laid for new developments tomorrow. In the supporting program experts from all over the world share their knowledge, presenting ideas, concepts and solutions. In the end, drinktec is the flagship of a whole family of events. With its subsidiary events abroad among them drink technology India (dti) in Mumbai, food & drink technology Africa (fdt) in Johannesburg and CHINA BREW CHINA BEVERAGE in Shanghai - it has connections around the globe.
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The four drinktec
TALKS
drinktec has already started in December 2021 with the online program, drinktec TALK. In four online events on the main topics, expert presentations on current solutions provided compact information and enabled an exchange with the speakers. The webinar series were held live and in English, and included presentations as well as an open Q&A session in which the participants could also enter into dialogue. The presentations covered the following topics: Water & Water Management, Sustainable Production & Packaging, Digital Solutions & Digital Transformation and Consumer Landscape & Product Design.
A highly anticipated event
Petra Westphal, drinktec Exhibition Director, explains why the world’s leading trade fair for the beverage and liquid food industry is so important for its participants and why their anticipation is so great. “drinktec is the only leading trade fair that brings the global industry together. This is without a doubt our strength and that’s also what our exhibitors want and expect. drinktec is therefore a source of inspiration for the industry and deals with pressing topics such as sustainability, resource efficiency and digitalization. Another important aspect for our customers is the quality of the advice that - as we have discovered over the last two years - can only be ensured in person. Simply put, this industry lives on meeting, on personal contact and on global exchange. We are doing very well on the whole. The who’s-who of the industry will be present, all the key players will be there. As usual, drinktec will cover the entire range of the industry - with exhibits, networking platforms or conferences and forums”. ‹
Sicurezza ed affidabilità per i vostri impianti, da oltre 50 Anni
Ventilatori anticorrosione per macchine e linee di imbottigliamento
Oggi i nostri prodotti sono installati in oltre 70 Paesi nel mondo: 164.000 Aziende industriali 54.000 Centri di ricerca, Laboratori, Ospedali 870 Università POLYFAN Ventilatori anticorrosione per industrie e laboratori
POLYSINK Piani e vasche per laboratori
FILTERBOX Filtri a carboni attivi per industrie e laboratori
TERFU Aspirazione localizzata per industrie e laboratori
Plastifer Srl Via Industriale, 3 26010 Monte Cremasco (Cremona) Italia Tel. +39 0373.791551 Fax +39 0373.792494 www.plastifer.it - info@plastifer.it
Fatti&Tendenze In occasione dell’Assemblea annuale, UCIMA ha presentato i dati di settore che hanno visto un fatturato totale cresciuto fino a 8 miliardi e 240 milioni di euro. Rispetto al 2020 si è evidenziato un trend in crescita del 5,5%. L’Associazione ha inoltre ufficializzato la nomina di Riccardo Cavanna alla Presidenza.
MACCHINE PACKAGING fatturato record nel 2021 R
iccardo Cavanna, neopresidente di UCIMA, ha commentato il risultato straordinario ottenuto dai costruttori italiani, evidenziando però come la carenza di materie prime e componentistica possa creare criticità nel 2022. Ha sottolineato inoltre come l’associazione sia riuscita a fare sistema con tutte le filiere correlate e ha espresso comunque ottimismo per un mercato dinamico che ha dimostrato “voglia di ripartire con prospettive tecnologiche interessanti per l’immediato futuro, sempre più digitali e integrate con una servitization ancora più efficiente”.
a produzione e consegne negli ultimi mesi dell’anno. L’incremento rispetto al 2020 è stato pari al +5,5% (Grafico 1). I dati sono stati resi noti nell’ambito dell’Assemblea annuale dei Soci dal Centro Studi Mecs - Ucima nella Indagine Statistica Nazionale, che ogni anno fotografa l’andamento del comparto. 633 le aziende censite, che contano 36.351 addetti, cresciuti del 2%.
I dati del settore
Il comparto delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio festeggia il record all time: nel 2021 infatti, il comparto ha registrato un fatturato totale pari a 8,24 miliardi, infrangendo il precedente record del 2019 di 8,04 miliardi. Un risultato ancora più eclatante se si tiene conto delle restrizioni dovute alla pandemia che hanno caratterizzato l’intero 2021 e lo shortage mondiale di materie prime e componentistica che ha messo un freno
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Riccardo Cavanna, neopresidente di UCIMA
I mercati internazionali
La spiccata vocazione all’export dei produttori italiani di tecnologie e soluzioni per il packaging si conferma anche nel 2021, con il fatturato estero che incide per il 78,4% su quello totale, per una cifra pari a 6,46 miliardi. Dopo il calo del 4% del 2020, le esportazioni tornano quindi in territorio positivo, registrando un +6,2% (Grafico 2). Con 2,15 miliardi di ricavi l’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine Made in Italy e assorbe il 40,8% dell’intero export, con un +3,4% rispetto al 2020. Perde terreno l’Asia (-4,4%), ma resta comunque la seconda area più importante per l’export delle aziende italiane, con 942 milioni di euro di giro d’affari, pari al 17,8% del totale delle performance internazionali del settore. Terzo gradino del podio per il Nord America, che si distingue con una crescita significativa del +13% rispetto al 2020, che si aggiunge al +6% dell’anno precedente. Stati Uniti e Canada portano in dote 828 milioni di euro. Con il 9% del fatturato totale dell’export seguono Africa e Oceania (fatturato di 473 milioni), che scavalcano al quarto posto l’Europa extra-UE. Chiude la graduatoria il Centro
16% sul fatturato complessivo. Mentre le realtà industriali più strutturate con un fatturato superiore ai 25 milioni di euro (in tutto sono 55, l’8,6% del totale delle aziende del comparto) realizzano il 72% dell’intero indotto del 2021.
Il commento del
Macchine Packaging
crescita poderosa sul 2020 pari al +16,8%. Segue il settore farmaceutico con 1,4 miliardi e un peso del 17,1% sui ricavi totali. Terzo posto per il settore cosmetico, in fase di assestamento dopo l’importante crescita del 2020: l’anno passato le tecnologie per il confezionamento di prodotti cosmetici hanno portato in dote 341 milioni. Infine, il reparto Chemicals & Home Care con 286 milioni.
e Sud America. La graduatoria dei singoli paesi vede gli Stati Uniti d’America al primo posto, con 756 milioni di euro di macchine vendute e inviate oltreoceano. Per gli USA si registra una crescita del +13,1% rispetto al 2020, un incremento che si aggiunge a quelli degli ultimi anni. Seguono Francia e Germania, che dopo essere calate nel 2020, tornano a crescere, rispettivamente del +9,6% e del +10,1%. Il fatturato nel paese transalpino è stato pari a 364 milioni, mentre le aziende tedesche hanno acquistato per 316 milioni. La Cina resta al quarto posto, davanti al Regno Unito, che nel corso del 2021 ha superato la Spagna.
neopresidente
Fatturato per tipologia produttiva
La famiglia delle macchine per il packaging primario resta preponderante con il 52,2% della distribuzione del fatturato (4,29 i miliardi derivanti dalla vendita di tali macchine), seguita dal packaging secondario (20,7%) e dalle macchine per il fine linea (13,0%). Le tecnologie per il labelling valgono il 6,2% del totale dei ricavi.
Il mercato interno e i settori clienti
Cresce anche il mercato italiano, con 1,77 miliardi di giro d’affari e una crescita pari al 3,2% rispetto al 2020. La percentuale sul fatturato totale è pari al 21,6%. Un trend positivo che prosegue. Dal punto di vista dei settori clienti la suddivisione tra food & beverage e industrie non food è rispettivamente del 57,1% e del 42,9%. Nel dettaglio: il food incrementa l’acquisto di tecnologie rispetto al 2020 dell’8,8%, mentre il beverage ha visto calare il giro di affari del 3,4%. Accorpati insieme la variazione rispetto al 2021 è stata del +3,4% con un fatturato di 4,7 miliardi. Prima posizione tra i settori non food è occupata dalle macchine per il tissue, il tabacco e altro che scalza il pharma con 1,5 miliardi, una fetta di fatturato pari al 18,2% e una
La struttura produttiva
Le 633 aziende che producono macchinari per il confezionamento e l’imballaggio si concentrano principalmente lungo l’asse della via Emilia – la cosiddetta Packaging Valley – con distretti produttivi anche in Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. La provincia che conta più aziende è Bologna, con 73 imprese, seguita da Parma (55) e Milano (54). L’analisi per classe di fatturato evidenzia la netta prevalenza di aziende di piccola dimensione (quelle sotto i 10 milioni di fatturato costituiscono l’81% delle imprese), che pesano però circa il
“Considerando l’anno difficilissimo che è stato il 2021 - commenta Riccardo Cavanna, neopresidente di UCIMA -, tra forti limitazioni nel lavoro quotidiano, l’assenza di fiere e i rallentamenti nella supply chain, assistiamo a un risultato davvero straordinario. Merito di un lavoro incessante che è stato fatto dalle nostre aziende in innovazione, ricerca di soluzioni smart e nella promozione delle tecnologie Made in Italy. Il primo trimestre 2022 ha segnato un leggero calo del -4,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, ma gli ordini (saliti dell’8%) e i mesi di produzione garantita (6,7), fanno sperare per il proseguo dell’anno. Un anno che - prosegue il presidente -, rischia di essere meno brillante di quello passato a causa di molte criticità: dai costi delle materie prime agli incrementi dei prezzi dei trasporti fino alla difficoltà di reperire determinati componenti che impediscono la consegna di macchine pronte. Senza contare le difficoltà dovute alle sanzioni alla Russia. Vogliamo però restare fiduciosi - conclude Cavanna -, anche sulla base degli ottimi riscontri della nostra fiera Ipack-Ima”. ‹
EXPORT Dettaglio per macro area
QUADRO D'INSIEME Macchine packaging
Var 19/18:
+2,2%
Var 21/20:
Var 20/19:
Var 18/17:
-2,9%
+9,4%
+5,5%
13,0%
NORD AMERICA
7,2 Mld €
7,9 Mld €
8,0 Mld €
2017
2018
2019
7,8 Mld € 2020
8,2 8,2 Mld Mld€€ 2021 2021
7,7%
EUROPA EXTRA - UE
Var. export 20/21 : (Rilevazione Ucima)
5,5%
3,6%
AFRICA E OCEANIA
+6,2%
CENTRO-SUD AMERICA
3,4%
ASIA
UNIONE EUROPEA
-4,4%
(+3,8% ISTAT)
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Market Focus Focus
FINE LINEA i driver per la crescita L
a soluzione di fine linea è costituita da macchinari avanzati utilizzati nella produzione complessiva del prodotto. Possono essere completamente automatizzati o semiautomatici. Il sistema completamente automatizzato include controlli di sicurezza, visione artificiale e monitoraggio da remoto, riducendo la possibilità di errore umano, aumentando l’efficienza nel processo complessivo e contribuendo alla produzione di prodotti di qualità. Sono ampiamente utilizzati nell’industria automobilistica, dell’imballaggio, dell’elettronica e dei semiconduttori, nell’industria farmaceutica, alimentare e delle bevande.
Ragioni della crescita
Si prevede che la crescente adozione dell’automazione nel settore dell’imballaggio alimenterà la crescita del mercato delle soluzioni di fine linea. Oltre a questo, la crescente necessità di ridurre la forza lavoro e i costi di produzione aumenterà lo sviluppo del mercato delle soluzioni di fine linea. In tal senso, queste riducono la necessità di formare costantemente nuova forza lavoro e consentono di enfatizzare
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Si prevede che il mercato globale del Fine linea per il packaging supererà i 6,0 miliardi di dollari entro la fine del 2027. Scopriamo quali sono i driver che guidano la crescita…
maggiormente le attività a valore aggiunto, che a loro volta diminuiscono le possibilità di rischio dovuto all’errore umano e migliorano l’intero processo di produzione.
Restrizioni di mercato
Garantire che le prestazioni dell’automazione si allineino alla domanda dei consumatori dovrebbe essere una sfida importante che rischia di ostacolare la crescita del mercato. L’evoluzione delle preferenze dei consumatori per prodotti di qualità ed economici è notevolmente aumentata negli ultimi anni. Pertanto, incentivare l’implementazione di sistemi di automazione
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nella produzione potrebbe rappresentare il vero passo avanti per il mercato delle soluzioni di fine linea, anche se l’importante investimento iniziale, così come l’attuale situazione globale del mercato e le tensioni geopolitiche, potrebbero rallentare la crescita del mercato nel periodo di previsione.
Opportunità di mercato
Si prevede che la richiesta nel settore alimentare e delle bevande offrirà opportunità di crescita redditizia al mercato delle soluzioni di fine linea nel periodo di previsione. Nell’industria alimentare, tali soluzioni vengono utilizzate per confezionare bevande e altri prodotti alimentari poiché richiede confezioni, etichettatura, imballaggi per esposizione al dettaglio adeguati ed espositori ready to shelf. Migliora inoltre la sicurezza del prodotto durante il trasporto e lo stoccaggio. La crescente attuazione di normative rigorose tra le aziende farmaceutiche al fine di migliorare la tracciabilità del prodotto attraverso la catena di approvvigionamento favorirà la crescita del mercato nel prossimo futuro. I fornitori stanno adottando soluzioni avanzate di fine linea in quanto possono stampare etichette insieme a numeri di lotto, numeri di identificazione commerciale e codici prodotto sia sull’imballaggio terziario che su quello secondario. ‹ Fonte: www.coherentmarketinsights.com
Market Focus The global End of Line packaging market is projected to surpass US$ 6.0 billion by the end of 2027. Let’s see what are the drivers that lead the growth…
of the End of Line solutions. The large initial investment in the automated End of Line solution as it is one of the most costly operating cost of the company is expected to hinder the market growth of the End of Line solution over the forecast period.
Market Opportunities
END OF LINE the drivers for growth T
he End of Line solution is advanced machinery used in the overall production of the product. They can be fully automated or semi-automated. The fully automated system includes safety controls, machine vision, and even remote monitoring in turn contributing production of quality products. They reduce the need for labor as they are fully automated and reduce the chances of the human error thus increase efficiency in the overall process. They are widely used across automotive, packaging, electronics & semiconductor, food & beverages, and pharmaceutical industry.
Drivers
The rising adoption of automation in the packaging industry is expected to fuel the market growth of the End of Line solution. Growing need to reduce the workforce and production cost is expected to augment the market growth of the End of Line solution. End of Line packaging solutions reduce the requirement of constantly training a new workforce and enable emphasize more on value-adding tasks,
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which in turn reduce the chances of risk due to human error and enhanced the overall production process.
Market R estraints
Ensuring automation performance aligns as per the consumer demand is expected to be major challenges and this is expected to hamper the market growth. Evolving consumer preferences for the quality and cost-effective products has been significantly increased in the recent past years. Hence, ensuring the automation performance aligns in the manufacturing could be a challenge for the market
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Growth in the food and beverage industry is expected to offer lucrative growth opportunity to the market of End of Line solution over the forecast period. In the food industry, it is used to packaged beverage and other food products as this required casing, labeling, proper retail display packaging, and cartooning for sales. It also improves product safety during transportation and storage. Increasing implementation of strict regulations across pharmaceutical companies in order to enhance the traceability of the product through the supply chain will favor the market growth in the near future. Vendors are adopting advanced End of Line solution as this can print labels along with lot numbers, batch numbers, global trade identification numbers, and product codes on both tertiary and secondary packaging. ‹ Source: www.coherentmarketinsights.com
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ozel, il noto brand ceco di birra lager identificato con l’immagine del caprone Olda, si è aggiunto al portfolio di brand Birra Peroni, che rafforza così la propria posizione nel segmento delle lager premium internazionali. In Italia, viene prodotta negli stabilimenti di Padova e di Roma di Birra Peroni. Nella primavera del 2021, per il lancio del marchio sul mercato italiano, Olda aveva fatto la sua apparizione a Milano con un’installazione in legno alta 14 metri e larga 12 che aveva occupato Piazza Gae Aulenti. L’installazione è stata riproposta anche quest’anno insieme all’allestimento, da venerdì 20 a domenica 22 maggio, del Villaggio Kozel che, su una superficie di 816 mq, ha ricreato la suggestiva e ospitale atmosfera di Velké Popovice, il villaggio dove la birra Kozel è nata.
Nata quasi 150 anni fa in un villaggio a 25 km da Praga, la birra Kozel fa ora parte del Gruppo Peroni. Accompagnato dalla sua inimitabile “mascotte”, il caprone Olda, in pochi mesi il brand ceco ha saputo guadagnare il consenso di oltre 2 milioni di famiglie italiane.
LA BIRRA KOZEL conquista il mercato italiano Una tre giorni di degustazioni, workshop e giochi per un format che sarà poi ripetuto in altre città italiane durante l’estate. Per conoscere meglio il marchio Kozel e il suo posizionamento sul mercato italiano abbiamo intervistato Francesca Bandelli, Marketing & Innovation Director di Birra Peroni. ➣ Come nasce il marchio Kozel? Kozel nasce nel villaggio di Velké Popovice, a circa 25 km da Praga, nel 1874. Quasi 150 anni di tradizione e artigianalità ceca sono arrivati fino ai giorni nostri grazie all’attività del birrificio che abbraccia ancora gli antichi valori alla base dell’iconica birra, simbolo di ospitalità, tradizione e collaborazione. Kozel in ceco significa caprone. Uno degli abitanti illustri del piccolo villaggio di Velké Popovice è proprio Olda, il caprone ospite del birrificio, il vero simbolo vivente del rispetto per la tradizione della birra e dei valori di comunità e di ospitalità del villaggio.
momenti di condivisione e il sentirsi parte di una comunità. Kozel rappresenta proprio questo. A ciò si aggiungono le sue caratteristiche che la distinguono dalle altre birre europee. Kozel Lager è una birra dal gusto ricco e morbido, con un delicato aroma di malto e luppolo, mentre Kozel Dark è una lager scura e corposa, sorprendentemente rinfrescante. Come tutte le lager premium ceche, anche Kozel ha un gusto ricco ma si beve piacevolmente. Gli ultimi trend del
➣ Quali sono i segreti del suo successo nel mondo? Un numero sempre più cospicuo di persone è alla ricerca di prodotti che sappiano unire qualità e divertimento, favorendo i
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mercato birra ci raccontano proprio il successo delle Lager Premium che pesano il 25% in valore, e crescono più velocemente del mercato birra. Kozel si posiziona nello specifico segmento delle lager premium internazionali, pari al 60% del comparto Lager Premium (+4% rispetto al 2019) con un valore di circa 600 milioni di euro al 2021. A livello mondiale, tra le birre internazionali, quelle ceche come Kozel vivono una particolare ascesa, registrando il più alto tasso di suc-
PREMIUM LAGER
LARGER DARK
➣ Come è stata accolta Kozel sul mercato italiano? Kozel ha decisamente raggiunto le nostre aspettative. É arrivata per arricchire l’offerta premium di Birra Peroni e nei primi 12 mesi di permanenza sul mercato italiano ha guadagnato il consenso di più di 2 milioni di famiglie italiane, con un tasso di riacquisto del 36% (tanto da essere stata inserita da IRI tra i Top Lanci 2021 nel comparto Food & Beverage). A ciò si aggiungono una distribuzione capillare (Kozel oggi è presente in quasi tutti i punti vendita della GDO) e un aumento della produzione: partita con Kozel Lager, nello stabilimento Peroni di Padova, ad oggi, per rispondere alla domanda del mercato italiano, interessa anche lo stabilimento di Roma ed include la variante Kozel Dark.
4,6% vol Kozel Lager è una Premium della tradizione Ceca dal gusto ricco e morbido e un delicato aroma di malto e luppolo. Prodotta seguendo la ricetta originale e con doppia decozione, come da metodo tradizionale dei mastri birrai Cechi, questa puro malto nasce dalla sapiente miscela di 3 malti selezionati e del luppolo pregiato Czech Noble, che le conferiscono un gusto bilanciato e un piacevole aroma.
3,5% vol Prodotta seguendo la ricetta originale, Kozel Dark è una lager scura che ha il colore di una Porter, grazie all’utilizzo di 4 diversi malti, ma che si rivela sorprendentemente rinfrescante proprio perché è una lager. Il bilanciamento perfetto tra il dolce del caramello e il fresco aroma di luppolo le donano un gusto morbido ma mai stucchevole. La bassa gradazione alcolica la rende adatta a molteplici occasioni di consumo e amata molto anche dalle donne.
Formati disponibili Bottiglia: 33 cl ow Fusto: 16 L, 30 L Tank: 250 L Tipologia Pale Lager Colore Giallo Chiaro Gusto Ricco e bilanciato, con leggere note di malto e luppolo Abbinamento Grigliata di carne, carni bianche e rosse, formaggi grassi, sughi saporiti Ingredienti Malto d’Orzo, luppolo
Formati disponibili Bottiglia: 33 cl ow Fusto: 16 L, 30 L Tipologia Dark Lager Colore Scuro Gusto Morbido e rinfrescante, con note caramellate e tostate con un leggero sapore di luppolo Abbinamento Arrosto, carni stufate, formaggi stagionati, insalate, dessert Ingredienti Malto d’Orzo, luppolo, zucchero
➣ Quali peculiarità possono distinguere il vostro processo produttivo? Il processo produttivo avviene nel pieno rispetto della ricetta originale che prevede un’attenta selezione delle materie prime e la doppia decozione. Un risultato possibile grazie alla collaborazione tra i mastri birrai e agli alti standard di produzione. ➣ Che importanza riveste la riconoscibilità del marchio anche dal packaging? L’etichetta di Kozel è riconoscibile dall’iconica immagine di Olda, il caprone. Olda è importante perché rappresenta - da oltre 40 anni - il rispetto per la tradizione della birra e dei valori della comunità di Kozel. La leggenda narra che, dopo la prima guerra mondiale, un pittore francese soggiornò nel villaggio di Velké Popovice e rimanendo affascinato dall’ospitalità della gente del posto e dal gusto della loro birra, decise di omaggiare la popolazione locale con un dipinto raffigurante un caprone che divenne il simbolo del birrificio; da allora le etichette di Kozel sono rimaste fedeli al dipinto. Il caprone deve il nome “Olda” a Oldřich Lenc, un dipendente del birrificio incaricato di allevare questo speciale abitante del villaggio intorno agli anni 70. Per premiare il suo impegno, Kozel ha voluto che la memoria di Oldrich vivesse per sempre e da allora ogni caprone del birrificio si chiama “Olda” in suo onore. La riconoscibilità del marchio ha nel packaging la sua tradizione e i suoi valori. ‹
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Cover Story
cesso in volume “fuori dalla patria”: si parla del 32% in più dal 2015 al 2019.
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Aziende&Strategie A
liplast, realtà del gruppo Hera specializzata nel recupero e riciclo della plastica, opera a servizio del mercato francese dello Champagne e del Bordeaux, servendo aziende vinicole presenti sugli omonomi territori. Si tratta di un settore che punta ad essere sempre più sostenibile, scopo a cui Aliplast contribuisce in maniera determinante. L’azienda italiana è infatti leder in questo specifico ambito, con un’offerta di prodotti di alta qualità, in linea con il settore premium in cui vengono impiegati. La quota di mercato dello Champagne nel mondo degli spumanti è del 9% a volume e di ben il 33% a valore, secondo il Comité de Champagne. Nel 2020, il fatturato è stato di 4.2 miliardi di euro. Si tratta quindi di un mercato di nicchia ma ricco, in grado di
Il mercato francese dello Champagne e del Bordeaux puntano ad essere sempre più sostenibili e Aliplast contribuisce in maniera determinante al raggiungimento di questo obiettivo, fornendo e recuperando i film in polietilene che servono per il sovra-imballo delle bottiglie e le interfalde in polistirene che proteggono le stesse durante il trasporto.
ALIPLAST
a servizio del settore vinicolo e dello Champagne fornire opportunità sia in termini di sviluppo del business che di miglioramento dei processi in chiave sostenibilità. Proprio in questa fase entra in gioco Aliplast, che vanta quasi quarant’anni di esperienza nell’ambito del recupero della plastica ed offre una specifica offerta di servizi, tanto alle aziende dello Champagne che del Bordeaux. Nello specifico, l’azienda italiana fornisce e recupera due tipologie
di materiali: i film in polietilene che servono per il sovra-imballo delle bottiglie e le interfalde in polistirene che servono per proteggere le stesse durante il trasporto. Si tratta in entrambi i casi di processi “closed loop”, in cui il materiale di scarto viene recuperato, pulito, nuovamente processato e infine reimmesso nella medesima filiera produttiva di partenza, all’insegna della sostenibilità ambientale.
Due tipologie di plastiche, medesima efficienza
Due sono le tipologie di materiali impiegate dalle aziende francesi del settore: quelli termoretraibili, impiegati per l’imballo delle nuove bottiglie, e le interfalde, che servono per tenere insieme i pallet. Il materiale plastico viene recuperato una volta che è stato tolto l’imballo alle bottiglie, per poi essere lavato, fuso e processato in forma di film (e, in misura minore, come granuli) presso lo stabilimento Aliplast di Ospedaletto di Istrana (TV). Il processo è un closed-loop completo e prevede ogni anno il recupero di svariate centinaia di tonnellate di materiale, un dato che rende Aliplast uno dei maggiori raccoglitori e riciclatori sul mercato francese di questa tipologia di film.
Volumi più elevati e pesi più contenuti Lo stesso principio viene applicato alle inter-
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ALIPLAST: FACTS AND FIGURES Fondata nel 1982, con sede a Ospedaletto di Istrana (Treviso), Aliplast si è ritagliata nell’arco di poco più di tre decadi il ruolo di leader nella produzione di film flessibili in PE, lastre in PET e polimeri rigenerati. Da azienda di servizi per la raccolta di rifiuti plastici, è riuscita progressivamente ad ampliare la propria offerta grazie a una gestione attenta e lungimirante, associata a costanti investimenti in ricerca e sviluppo e all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. L’attività di raccolta è stata integrata prima con la rigenerazione e poi con la produzione di manufatti e imballaggi in plastica riciclata; a seguire è arrivato il riconoscimento del sistema PARI (Piano per la gestione Autonoma dei Rifiuti di Imballaggio), che le permette di gestire in autonomia, rispetto al sistema nazionale, i propri imballaggi in PE e i rifiuti generati dagli associati, grazie alla possibilità di garantirne la raccolta e l’effettivo riciclo. Dal 2017 Aliplast è parte di Herambiente, primo operatore nazionale nell’ambito del trattamento dei rifiuti. Herambiente è una società del Gruppo Hera, fra le principali multiutility italiane. Oggi, Aliplast conta su diversi stabilimenti produttivi in Italia ed altri in Francia e Spagna.
falde che, collocate tra il fondo della cassa e le bottiglie, fungono da intercalare tra una bottiglia e l’altra. Parliamo in questo caso di polistirene con laccatura, un materiale caratterizzato da volume relativamente elevato, a fronte di un peso contenuto, fattori che richiedono particolare attenzione durante le fasi di recupero e processo. In questo caso l’operazione di riciclo, una volta che lo scarto è stato recuperato dalle casse, avviene in uno stabilimento Aliplast in Francia, dove il materiale viene macinato, lavato e lavorato per diventare materia prima seconda, venendo poi reimmesso nel circuito produttivo. Tutta l’operazione ha portato al recupero nel 2021, tra film e interfalde, di circa 300 tonnellate di materiale plastico all’anno. Si tratta di un caso virtuoso di applicazione di tecnologie di riciclo della plastica a servizio di un settore legato all’ambito del lusso. Aliplast vanta però non soltanto un’esperienza di lungo corso nello Champagne: l’azienda italiana opera, infatti, da decenni assieme ai principali produttori italiani di birra e vino, servendo, tra gli altri, i principali produttori di Lambrusco e Prosecco. L’offerta per il settore vinicolo dimostra quanto i servizi dell’azienda siano trasversali ed eterogenei, con applicazioni a 360° nel settore beverage. Oltre al recupero di film per l’imballo, Aliplast ha infatti una specifica competenza nell’ambito delle bottigliette di plastica. ‹
Aziende&Strategie In questa intervista Alessandro Tonoli, CEO di Berlin Packaging Italy, ci racconta le attività dell’azienda fornitrice di packaging in vetro, in plastica e in metallo e chiusure, con particolare riferimento alle recenti acquisizioni e alle prospettive per il futuro.
continuerà ad avere un ruolo centrale: a breve inaugureremo il nuovo building, realizzato in coerenza con i principali standard di certificazione sostenibile. Stiamo inoltre realizzando nella nuova struttura un’area dedicata ai nostri clienti, dove potremo accoglierli e offrire una customer-experience unica nel suo genere, creata con l’obiettivo di sviluppare insieme le soluzione di packaging personalizzate. Sul mercato italiano l’intento per l’immediato futuro è continuare a crescere sia in maniera organica, sia attraverso nuove acquisizioni. Recentemente l’azienda ha concluso importanti acquisizioni sul mercato food and beverage, in particolare per il vino e l’olio: Glass Line, Newpack e Panvetri. Glass Line ha rafforzato la presenza
Soluzioni innovative e di design CON BERLIN PACKAGING ➣ Vi definite Hybrid Packaging Supplier: che cosa significa? Berlin Packaging EMEA è parte di Berlin Packaging, il maggiore Hybrid Packaging Supplier® mondiale specializzato nella fornitura di packaging in vetro, in plastica e in metallo e chiusure. Essere un hybrid packaging supplier significa rappresentare per i clienti un “one stop shop”, un partner a 360° che combina gli elementi di Design & Innovation, Servizi di Industrializzazione e gestione logistica nell’industria del packaging. Noi di Berlin Packaging ci prendiamo cura dell’intero ciclo del packaging e soddisfiamo ogni esigenza per ogni materiale grazie a una ampia rete di fornitori e siamo sempre alla ricerca di nuovi partner. I nostri centri di innovazione formati da designer, ingegneri ed esperti di marketing consentono di offrire soluzioni sempre più innovative in linea con le ultime tendenze di mercato, per rispondere ad ogni richiesta del cliente che può scegliere tra centinaia di possibilità, standard o customizzate per potersi distinguere. Chi si affida a
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noi può inoltre utilizzare la nostra rete distributiva a livello “glocale”: grazie alle nostre numerose sedi possiamo ottimizzare stoccaggio, gestione dei magazzini e spedizione dei prodotti. Di conseguenza ottimizziamo anche i costi, prendendoci cura della catena di fornitura del packaging end-to-end. ➣ A che punto siamo con il progetto di Berlin Packaging in Italia? L’Italia è un mercato fondamentale per l’azienda, che ha cominciato la sua espansione in EMEA nel 2016 con l’acquisizione di Bruni Glass, azienda con sede a Trezzano sul Naviglio e leader nel mondo del packaging in vetro di alta gamma per vini, distillati, prodotti alimentari, gourmet e home fragrance. Da quel momento l’azienda è cresciuta in tutta Europa: oggi siamo presenti in 12 paesi con oltre 50 sedi. L’obiettivo è sempre quello di presidiare la fascia premium del mercato, per questo design e innovazione che caratterizzano il Made in Italy sono elementi imprescindibili al suo raggiungimento. In quest’ottica l’headquarter EMEA alle porte di Milano
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dell’azienda nel Nord-Ovest, Newpack ha garantito una forte conoscenza nel mondo del vino ed una copertura importante su tutto il Nord Italia. Con Panvetri Berlin Packaging ha rafforzato la propria presenza nel sud del Paese, una zona interessante e da continuare ad esplorare per il settore sia del vino sia dell’olio. L’interesse strategico di Berlin Packaging per il mondo vinicolo è testimoniato anche dall’importante ampliamento della sede di Albaredo d’Adige, inaugurato lo scorso settembre, che consente un presidio costante nel Nord-Est, area fortemente legata a mercati del vino e dei distillati. Nella sede oggi sono presenti uffici, un grande magazzino, un vastissimo showroom e il primo Berlin Packaging Store. Questo spazio è il primo store aziendale dedicato alla vendita al dettaglio di oltre 150 articoli dal design innovativo, comprese le collezioni speciali. ➣ Quali sono gli end-market più importanti in Italia? Se devo analizzare i mercati di riferimento oggi per l’Italia ne citerei tre, che supportiamo grazie alla nostra ampia
flaconi. Il mercato industriale usa per la maggior parte packaging standard offerto in dimensioni convenzionate ma anche in questo caso è possibile la personalizzazione ad hoc. Questi prodotti sono spesso riciclabili e possono essere corredati da una certificazione che comprova l’osservanza dei regolamenti in materia di packaging per alimenti e approvazioni Onu per il trasporto di materiali pericolosi. Anche questa è una dimostrazione della capacità di Berlin Packaging di offrire ai propri clienti soluzioni con i più alti standard qualitativi. ➣Ci può descrivere il cliente-tipo del mercato italiano? Ci rivolgiamo a tutta la gamma dei produttori dei settori che abbiamo, a prescindere dal fatto che siano piccole realtà o grandi aziende. Per soddisfare le esigenze di una gamma di clienti così varia teniamo sempre in considerazione le ultime tendenze di mercato, tra le quali spicca l’attenzione alla sostenibilità. Que-
sto approccio da noi in azienda è molto sentito e lo stiamo declinando in maniera concreta nella maggior parte dei nostri ambiti d’azione, compreso lo sviluppo dei prodotti. Uno dei nostri principali propositi è proprio quello di inserire in ogni collezione almeno una proposta sostenibile: cito ad esempio la nostra collezione Itinera, studiata per il mondo vino e composta da 8 prodotti uno dei quali è Aurelia, bottiglia “100% Carbon Neutral” prodotta attraverso l’utilizzo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, l’uso di biometano in sostituzione del gas naturale e il ricorso ad un programma dedicato di compensazione delle emissioni di CO2 residue.
Aziende & Strategie
gamma di soluzioni in vetro, plastica, metallo, oltre a tappi e chiusure: Food and Beverage, Beauty e Industrial. Per quanto riguarda il Beverage, il mercato del vino è altamente strategico per l’azienda e questo per gli evidenti spazi di crescita perfettamente integrabili con la nostra capacità propositiva. Inoltre proponiamo collezioni di bottiglie in vetro perfette per ogni tipo di distillati: ne è un esempio la collezione Sublime, lanciata nel 2020 e creata in house dal nostro centro di Innovazione. Una collezione fatta da 15 bottiglie, suddivise in tre categorie: Prestige, caratterizzata da un design sofisticato e dalla qualità superiore del vetro, Super Premium che propone bottiglie dal design funzionale in equilibrio tra tradizione e innovazione, e Premium, una selezione di bottiglie legate dalla versatilità del loro design e destinate ad una vasta gamma di prodotti. Per il Food le possibilità di soluzioni sono tantissime: packaging per confetture e marmellate, per aceti, prodotti sott’olio e per l’olio stesso. I prodotti possono essere scelti a catalogo, ma possiamo anche sviluppare prodotti custom con il cliente. Mi piace citare su questo tema un’importante e recente acquisizione: quella del brand francese Le Parfait, molto conosciuto anche in Italia e noto per i suoi iconici vasi e le chiusure in vetro, riutilizzabili e riciclabili. Il Beauty è un altro settore che si è aggiunto di recente grazie all’acquisizione di Premi S.p.a. Solo poche settimane fa abbiamo annunciato a Cosmoprof Bologna la nascita della nuova divisione Berlin Beauty Industries, che intende configurarsi come il partner ideale e “one-stop-shop” per le aziende di qualsiasi dimensione che operano nel settore beauty, includendo packaging primario, packaging secondario, decorazione e formula. E su questo avremo molto da raccontare nei prossimi mesi. Infine, in Italia copriamo tutto il mercato Industrial, che consiste nei prodotti dedicati al settore chimico, farmaceutico, edile e tessile per citarne alcuni, con proposte realizzate in diversi materiali - dalla plastica al metallo - come fusti di diverse dimensioni, bottiglie e
➣ Come mai l’acquisizione di Panvetri è strategica? Panvetri è senza dubbio un’importante realtà del territorio in cui opera, principalmente Puglia e Basilicata, e serve una vasta gamma di aziende vinicole, cantine cooperative, frantoi e produttori alimentari. Oltre alle bottiglie di vino e di olio d’oliva, la gamma dei prodotti Panvetri include bottiglie per birra, liquori e spumanti, lattine per olio d’oliva, vasi per alimenti e chiusure. L’Italia è un paese chiave per l’industria del vino e dell’olio d’oliva, e l’ingresso di Panvetri nel nostro gruppo ci permetterà di arricchire la nostra presenza nel sud. ➣ Che piani avete per il futuro in Italia? Il nostro piano è continuare a crescere anche in Italia. Nel 2021 il fatturato italiano è stato nell’ordine dei 250M di euro e per il 2022 abbiamo attivato alcuni programmi strategici molto importanti, incluso un ulteriore sforzo acquisitivo, da cui ci aspettiamo una crescita a doppia cifra alta ed in linea con quella dell’anno precedente. Prevediamo un investimento anche nei talenti che porteremo a bordo: a oggi in Italia contiamo su un organico di circa 200 dipendenti e le previsioni sono di un incremento di circa il 12-15%. Importante è anche il procedere delle nostre attività di crescita inorganica: in particolare saranno diverse le operazioni legate al mondo vinicolo e questo ci garantirà un considerevole incremento della nostra presenza in questo settore nel 2022. ‹
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Prodotti&Tecnologie B&R ha recentemente rinnovato il suo visual design, per mettere in evidenza un momento di cambiamento importante con un focus sempre più orientato alla digitalizzazione. Abbiamo chiesto a Benedetta Torres, Marketing&Communication Manager della società, di raccontarci le strategie che accompagnano questa evoluzione. Benedetta Torres, Marketing&Communication Manager B&R
continuare a innovare, un elemento che ci ha sempre contraddistinto e per farlo abbiamo bisogno di un partner solido e importante, allo scopo di poter applicare i nostri stessi valori su una scala più ampia. ➣ La vicinanza al cliente è sempre stata un vostro punto di forza. Qual è oggi l’approccio di B&R al cliente? La prossimità ai clienti resta sempre il nostro primo obiettivo, che si concretizza nello sviluppare per loro soluzioni ad hoc, cercando di captare innanzitutto le loro necessità e proporci come partner. Nonostante ABB possieda una dimensione importante e una struttura complessa, crede molto in questo approccio di vicinanza al cliente e sta chiedendo a B&R di non cambiare questa modalità di relazione nel fare business,
B&R punta sulla digitalizzazione per creare valore ➣ Il vostro nuovo visual design aggiornato rappresenta un importante e naturale momento di passaggio nel processo di evoluzione e crescita di B&R. Quali idee e quale focus stanno dietro a questo cambiamento? B&R si è costantemente evoluta negli anni, da startup a uno dei principali attori sulla scena mondiale in ambito automazione. Il nuovo visual design, più moderno, pulito e orientato al futuro, unisce i valori di lunga data di B&R con le nuove opportunità offerte ai clienti come parte della grande famiglia ABB. Aspettavamo con ansia questo update, perché è un modo per riaffermare che B&R resta tale e il brand non viene assolutamente cancellato, anzi assume ancora più valenza mantenendo tutti quei valori nei quali i nostri clienti hanno creduto e che ci hanno permesso di evolverci in questo modo. Ma questo ulteriore step nel percorso di evoluzione che stiamo portando avanti rappresenta per ABB anche un impegno concreto a continuare ad investire. Abbiamo visto nel recente passato gli investimenti
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strategici realizzati attraverso acquisizioni di diverse società che ci permettono oggi, grazie a sinergie importanti, di poter offrire ai nostri clienti un portafoglio di soluzioni più ampio, dal punto di vista della robotica, automazione e software&hardware. L’obiettivo è proprio quello di approcciare il mercato in maniera più reattiva, flessibile e trasparente e possiamo farlo soltanto attraverso la digitalizzazione, un aspetto che ha sempre rappresentato un nostro valore e punto di forza e che ci permette di stare al fianco dei nostri clienti in maniera continuativa. L’idea è quella di proseguire in questa direzione avendo strumenti più adeguati. ➣ La forza della sinergia è fondamentale per B&R come membro del gruppo ABB. Quali vantaggi derivano dall’essere parte di un gruppo così importante? Con il gruppo ABB abbiamo trovato una buona armonia, un aspetto che simbolicamente e visivamente è stato inserito anche nel brand rinnovato. Per noi armonia significa essere in sinergia e collaborare. Vogliamo
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ma proseguire in una direzione che mira a mantenere stretti contatti con i propri interlocutori. Intendiamo spingere il cliente a superare i suoi limiti, dal punto di vista tecnologico, gestionale e organizzativo, cercando di portarlo a raggiungere il massimo vantaggio competitivo. ➣ B&R si è evoluta costantemente negli anni, sviluppando soluzioni più produttive e sostenibili. In che modo vi proponete come partner per i costruttori di macchine per il processo e il packaging? Vogliamo generare per loro un’offerta di valore di alto contenuto tecnologico che è quello su cui puntiamo da sempre anche attraverso la ricerca e sviluppo, per permettere di differenziarsi ed essere a loro volta partner unici ed esclusivi per i loro clienti. Ma non ci fermiamo soltanto ai costruttori di macchine, oggi lavoriamo anche con le industrie e i produttori diretti ai quali cerchiamo di fornire strumenti che devono rispondere alla richiesta di una produzione sempre più flessibile, persona-
lizzata e dinamica. In questi anni abbiamo imparato ad essere resilienti e abbiamo compreso quanto sia importante essere sempre pronti e aggiornati per ogni nuova sfida che si presenta.
➣ Quali sono le nuove sfide e i nuovi progetti che andrete ad affrontare per crescere in futuro? Il nostro focus sul digitale ci ha permesso di aprire uno scenario diverso nella comunica-
Soluzioni di stampa ed etichettatura per l‘imballaggio
/// www.tscprinters.com
zione: pensiamo ad esempio agli Automation Break, che rappresentano un nuovo modo di fare informazione in maniera più dinamica e più light. Abbiamo dovuto trovare strumenti e canali nuovi, per guardare a un modo diverso di fare innovazione. Abbiamo in atto diversi progetti di success story, che andremo a completare gradualmente. La campagna Adaptive Manufacturing ci sta dando grandi soddisfazioni, abbiamo avuto richieste molto particolari e abbiamo sviluppato nuove funzionalità delle nostre soluzioni meccatroniche, come ACOPOS 6D, insieme ai nostri clienti. Infine, vorrei sottolineare l’impegno negli investimenti di ABB in termini di facility, che ci permetterà di aprire nuovi spazi dedicati alla condivisione con i clienti attraverso Academy, training, lab e formazione, oltre a luoghi condivisi per l’R&D con i nostri partner. Nel nostro headquarter in Austria è stato creato un campus per realizzare eventi ad hoc, un’area che sfrutteremo in futuro per creare valore. ‹
Prodotti&Tecnologie M
r. Pint Beer è un birrificio artigianale di recente fondazione situato in Ticino, Svizzera. La passione per le birre artigianali ha spinto Gianni Lanni e i suoi due colleghi a cimentarsi nella produzione. Il trio produce birre eccellenti con acqua limpida del Ticino, malto di cereali e varietà di luppolo e lievito di alta qualità, concentrandosi sui processi di produzione tradizionali, su una produzione il più possibile “manuale” e su una selezione accurata, a volte manuale, degli ingredienti. Oltre a una produzione accurata, prestano particolare attenzione alla presentazione delle loro birre. Non sorprende quindi che il signor Lanni abbia iniziato a cercare una soluzione applicativa professionale poco dopo aver fondato l’azienda. All’inizio, le bottiglie di birra venivano etichettate a mano e, naturalmente, in questo modo la precisione lasciava molto desiderare.
Il birrificio svizzero Mr. Print Beer desiderava migliorare la presentazione delle sue birre artigianali. Obiettivo raggiunto grazie all’applicatore di etichette AP362e, prodotto da Primera Technology, Inc. e distribuito da DTM Print.
APPLICAZIONE DI ETICHETTE precisa e veloce con AP362e Un applicatore facile da usare
Durante la ricerca di una soluzione adeguata, il signor Lanni è venuto a conoscenza dell’applicatore di etichette AP362e del produttore statunitense Primera Technology, Inc. “Stavamo cercando un applicatore di etichette che mettesse le nostre etichette nella stessa posizione su ogni bottiglia di birra e che fosse facile da usare”, spiega. L’AP362e è in grado di applicare perfettamente una o due etichette diverse su un singolo contenitore, senza grinze o pieghe, esattamente nella posizione desiderata. Questo conferisce ai prodotti finiti del birrificio artigianale l’aspetto altamente professionale voluto dai titolari. Inoltre, il signor Lanni è rimasto colpito dalla velocità dell’applicatore semiautomatico. È possibile applicare fino a 1.200 contenitori all’ora
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e quindi l’AP362e aumenta significativamente il numero di bottiglie che possono essere etichettate all’ora rispetto all’applicazione manuale delle etichette. Nel dicembre 2020 il signor Lanni ha acquistato l’applicatore da DTM Print. In qualità di OEM internazionale e fornitore di soluzioni per sistemi di stampa di etichette, DTM Print non solo offre le proprie soluzioni di stampa, ma lavora anche a stretto contatto con produttori famosi come Primera Technology, Inc. Dopo l’acquisto, il team di Mr. Pint Beer applica circa 300 etichette alla settimana e sta attualmente progettando di aumentare la produzione di birra nei prossimi mesi. Ciò significa che anche il volume di etichettatura aumenterà in modo significativo ma il Birrificio non ha nulla da temere perché può contare sull’applicatore AP362e.
Risultati
oltre le aspettative
L’applicatore viene utilizzato sia con etichette rotonde che rettangolari, con due etichet-
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te (fronte e retro) applicate alle bottiglie in un’unica fase di produzione. È possibile impostare individualmente la distanza tra le due etichette e salvarla come preimpostazione. È possibile memorizzare fino a nove diverse impostazioni per la distanza tra l’etichetta anteriore e quella posteriore. L’impostazione e la gestione sono molto semplici. Il signor Lanni è impressionato dai miglioramenti apportati al processo produttivo da quando è stato acquistato l’applicatore. “Risparmiamo molto tempo e guadagniamo in precisione”, riassume i vantaggi del nuovo applicatore di etichette. Nel frattempo, il birrificio è già riuscito a conquistare nuovi clienti, entusiasti non solo del gusto delle birre artigianali ma anche dell’aspetto professionale delle bottiglie etichettate. Per il signor Lanni, l’investimento nell’applicatore si è già ripagato, anche se i costi iniziali non saranno recuperati prima di due anni. “Consiglierei sicuramente l’AP362e a chiunque non voglia più fare a meno di un’applicazione precisa e veloce delle etichette nella propria produzione.”‹
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hoenix Contact ha selezionato dal proprio catalogo i componenti specifici utili per soddisfare funzioni di controllo, sicurezza, alimentazione e comunicazione dei veicoli a guida autonoma (AGV/AMR), sempre più impiegati per efficientare i processi produttivi. Phoenix Contact, grazie al proprio catalogo prodotti dedicato all’automazione industriale, ha potuto selezionare i componenti specifici che sono funzionali per essere utilizzati nell’ambito degli AGV e AMR e che possono dare una risposta efficace al mondo dei veicoli a guida automatica. La moderna intralogistica richiede elevati standard di prestazioni, scalabilità, accuratezza e flessibilità. In particolare, gli AGV/AMR vengono utilizzati in diversi contesti applicativi, anche laddove vi è un elevato livello di dinamicità e ovunque ci siano ostacoli da oltrepassare. L’uso degli AGV nei magazzini, così come in ambito produttivo, come nelle fasi di packaging, sorting, intralogistica e logistica, è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni, perché questi sistemi migliorano l’efficienza della movimentazione dei materiali e aumentano di conseguenza la produttività. Phoenix Contact propone una serie di soluzioni innovative utili a migliorare l’impiego dei robot a guida autonoma: - Facile integrazione delle funzioni con il controllo a bordo veicolo. Tramite la piattaforma di controllo aperta PLCnext
Technology, con sistema operativo Linux, è possibile aggiungere e programmare diverse funzioni del robot a guida autonoma con software di terze parti e impiegare linguaggi di alto livello. - Comunicazione wi-fi affidabile ed efficiente grazie ai moduli WLAN di Phoenix Contact per la trasmissione dei dati stabile e senza interferenze. - Maggiore autonomia della batteria grazie a soluzioni in grado di gestire in modo ottimizzato l’alimentazione delle varie
componenti installate all’interno del robot. Le soluzioni proposte, inoltre, escludono interazioni e disturbi nell’alimentazione dei vari sottosistemi presenti a bordo dell’AGV/AMR. - Navigazione libera da infrastrutture fisse e per la massima libertà di movimento del robot. Grazie al sistema di navigazione Accerion, Phoenix Contact offre un’accuratezza submillimetrica, anche in ambienti dinamici. L’innovativa tecnologia utilizzata per la mappatura dei veicoli a guida autonoma, infatti, si adatta perfettamente alla superficie esistente, scansionandone il pavimento. - La ricarica con il sistema docker wireless, il cosiddetto “biberonaggio”, aumenta l’efficienza e la produttività degli AGV/AMR, perché consente un’esecuzione rapida, senza usura e azzera le attività di manutenzione. Il sistema wireless proposto elimina eventuali problematiche elettriche e permette una ricarica veloce per una maggiore disponibilità dei robot. - Maggiore sicurezza degli operatori e integrità delle macchine tramite la piattaforma di controllo PLCnext Technology. Grazie alle funzioni di sicurezza Profisafe, i dispositivi mobili possono interagire simultaneamente con la linea di produzione in totale sicurezza. Le distanze sono gestite secondo un approccio più dinamico con la possibilità di modularne la profondità in funzione della velocità durante le missioni: “Motion Monitoring”.
Prodotti & Tecnologie
PHOENIX CONTACT, SOLUZIONI PER MIGLIORARE L’IMPIEGO DEGLI AGV
BLUE E+ S, ARMADI SEMPRE ALLA TEMPERATURA GIUSTA Rittal ha presentato la gamma di soluzioni di raffreddamento intelligenti Blue e+ S, unità di climatizzazione con potenze da 300, 500 e 1.000 W che vanno a completare l’offerta relativa alle taglie più piccole. Seguendo la filosofia di Rittal, che mira a realizzare prodotti che tendono a consumare meno energia possibile e che possano essere connessi alla rete, i nuovi condizionatori ad inverter della serie Blue e+ S sono soluzioni di climatizzazione con potenze da 300, 500 e 1.000 watt che offrono funzionalità intelligenti e migliorate rispetto alla gamma precedente e caratteristiche innovative di risparmio energetico per il processo produttivo. Il risparmio energetico è determinato dalla tecnologia utilizzata, che combina l’heat-pipe con componenti controllati da inverter. L’heatpipe funziona senza compressore, valvola di espansione o altri elementi di regolazione e quindi non ha bisogno di energia elettrica se non per far funzionare il ventilatore. A seconda dell’energia termica generata nell’armadio e della temperatura dell’ambiente circostante, il raffreddamento può essere effettuato solo con heat-pipe oppure con l’aiuto aggiuntivo del compressore che interviene se serve
dissipare una grande quantità di calore o se la temperatura ambiente è molto alta. Inoltre, quando è in funzione, la notevole efficienza dal punto di vista energetico è dovuta al fatto che il compressore e i ventilatori possiedono un azionamento controllato da inverter, che regola automaticamente le loro velocità in base alle esigenze. Oltre all’efficienza energetica, un’altra caratteristica del nuovo climatizzatore è la riduzione dell’impronta di carbonio: il circuito di raffreddamento della nuova serie Blue e+ S utilizza infatti il refrigerante R-513A al posto dell’R-134A, perché in caso di dispersione in atmosfera ha un impatto ecologico decisamente inferiore.Le funzioni intelligenti aggiuntive delle nuove unità di raffreddamento aiutano anche nel processo di digitalizzazione. Con un’interfaccia IoT standard completamente integrata, possono essere monitorate in modo intelligente in ambienti digitalizzati e facilmente collegate al nuovo Smart Service Portal di Rittal. Questo ottimizza i processi di assistenza e aumenta l’efficienza grazie alla manutenzione predittiva. Dal punto di vista estetico, Rittal ha integrato una striscia luminosa a LED colorata che, oltre a permettere di visualizzare immediatamente i
messaggi di allarme anche da lontano (rosso per le anomalie gravi e giallo per gli allarmi non gravi), offre la possibilità di scegliere uno dei quattro colori a disposizione in modo che il Blue e+ S possa abbinarsi alla macchina su cui verrà installato. Un display, posto sulla parte anteriore dell’armadio fornisce le informazioni sul funzionamento. Le unità di raffreddamento sono dotate anche della interfaccia NFC, che consente di comunicare con i dispositivi mobili su cui è installata l’app Rittal Scan & Service.
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Prodotti&Tecnologie C
he si tratti di prodotti alimentari, farmaceutici o cosmetici, la rivelazione dei contaminanti “vetro nel vetro”, cioè di corpi estranei in vetro all’interno di contenitori di vetro, resta una delle procedure imprescindibili nell’ispezione prodotti. Data la crescente rigidità delle normative in materia di sicurezza alimentare e farmaceutica, la conformità e la tracciabilità in ogni fase del ciclo di vita di un prodotto stanno acquisendo sempre maggiore importanza. Di conseguenza, un numero crescente di produttori sta adottando l’ispezione a raggi-X per rivelare e scartare i prodotti contaminati dalle linee di produzione al fine di tutelare la salute dei consumatori, ridurre il rischio di richiami di prodotto e salvaguardare la reputazione. Ricavato da materie prime completamente naturali e sostenibili, il vetro è essenziale
Il confezionamento in vetro sta diventando sempre più popolare. Considerando il rischio di contaminazione e le normative di sicurezza sempre più rigorose a livello mondiale, per i produttori è più che mai importante disporre di sistemi a raggi-X che garantiscano la massima sensibilità nell’ispezione prodotti. Sistemi come quelli proposti, ad esempio, da Mettler Toledo.
ISPEZIONE A RAGGI-X
per rivelare il “vetro nel vetro” per la vita moderna ed è l’unico materiale di confezionamento classificato “GRAS” (Generally Regarded As Safe), ovvero “generalmente ritenuto non dannoso” dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti. Nel settore della vendita al dettaglio, sempre più attento all’ambiente, il vetro sta guadagnando una popolarità crescente, in quanto relativamente conveniente e totalmente riciclabile. Nessun altro materiale per il confezionamento eguaglia l’impatto visivo a scaffale del vetro. Trasparenza, forma e aspetto di questi contenitori contribuiscono a migliorare la percezione dei prodotti, dai profumi raffinati ai liquori, dagli alimenti alle bevande. Inoltre, una ricerca condotta presso la British Glass Manufacturers’ Confederation (BGMC, Confederazione britannica dei produttori di vetro) ha dimostrato che il 70% dei consumatori ritiene che le confezioni in vetro siano sinonimo di qualità. Tuttavia, la presenza di frammenti di vetro in un prodotto rappresenta comunque un tema di acceso dibattito. Nonostante il vetro sia potenzialmente un contaminante intrinseco, è stato dimostrato che i clienti sono molto più propensi a presentare un
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reclamo per il ritrovamento di un frammento di vetro anziché per un osso all’interno di un prodotto a base di carne di pollo. Una ragione in più per i produttori per disporre di sistemi di ispezione a raggi-X in grado di offrire i più elevati livelli di sensibilità nella rivelazione dei contaminanti. Anche i maggiori retailer e i depositari dei principali marchi di consumo hanno sviluppato codici di condotta propri, ai quali è necessario conformarsi per soddisfare gli accordi di fornitura. Prima che il fornitore conceda l’approvazione, viene richiesta con maggior forza l’implementazione di un programma formale di rivelazione a raggi-X. Oltre a ciò, questa tecnologia di ispezione è ampiamente riconosciuta come una soluzione completa e affidabile che consente ai produttori di soddisfare standard legislativi e normativi nazionali e internazionali.
Le sfide della rivelazione “vetro nel vetro”
Le contaminazioni da “vetro nel vetro” si dimostrano particolarmente impegnative da rivelare poiché queste ultime e il contenitore sono identici in termini di materiale e di
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densità. La difficoltà di questa pratica diventa ancora più evidente quando bisogna considerare lo spessore diverso delle pareti esterne e le basi concave dei contenitori in vetro. Le variazioni dello spessore del vetro alla base fino al 20% non sono così inusuali, ma hanno ripercussioni dirette sull’ispezione a raggi-X, anche se non comportano anomalie a livello di peso totale e di forma esterna dei contenitori in vetro. Inoltre, le impurità proprie del vetro, tra cui le inclusioni metalliche introdotte durante i processi di produzione o riciclaggio, come, ad esempio, residui di metallo provenienti da tappi a vite in alluminio, influiscono sull’assorbimento dei raggi-X e quindi sulla sensibilità di rivelazione. Anche l’utilizzo di contenitori in vetro di fornitori diversi può influire sull’assorbimento dei raggi-X e sulla sensibilità di rivelazione a causa della diversa densità e della composizione chimica dei contenitori stessi. Inoltre, la goffratura, la filettatura del contenitore e il tappo a vite in metallo, uniti alle variazioni dello spessore del vetro, rendono l’ispezione dell’area del tappo e della spalla di questi contenitori particolarmente difficile a livello tecnico.
riazioni significative. Tuttavia, le innovazioni in termini di sistemi tecnologici hanno reso possibile la rivelazione “vetro nel vetro” completa per una vasta gamma di prodotti alimentari, farmaceutici e bevande dalle viscosità differenti. I sistemi a fascio angolato attuali integrano un singolo fascio perpendicolare, emesso verso il basso attraverso l’area della base, in grado di ispezionare al contempo anche la parte laterale del contenitore. Una vista dall’alto della base e della parte bassa del contenitore fa sembrare la parte concava piatta nell’immagine a raggi-X. Il fascio raggiunge il livello della spalla e della parte superiore del contenitore al di sotto della filettatura e del tappo:questo rimuove i tipici punti ciechi, riduce la complessità dell’immagine a raggi-X e ottimizza la probabilità di rivelazione anche all’interno del contenitore, non solo a livello della base e della parte inferiore. Il filtraggio dinamico, che cambia per adattarsi al profilo di ogni singolo contenitore, garantisce che, nei prodotti confezionati in contenitori di vetro dai bordi spessi, le aree scure ad alto assorbimento vengano filtrate, ottimizzando la sensibilità di rivelazione in altre zone
dell’immagine e riducendo i falsi scarti. Poiché il nastro assorbe una quantità ridotta di raggi-X e compare nell’immagine finale acquisita, dev’essere realizzato in materiali a bassa densità e più sottili possibile. Tuttavia, i sistemi a fascio angolato di raggi-X integrano un software adattativo che consente al sistema di funzionare con un nastro resistente. Questo previene l’usura, riducendo i tempi di fermo. Inoltre, questi sistemi forniscono un controllo completo ottimale dei livelli di riempimento, estremamente accurati anche a velocità elevate. Dato che la configurazione del fascio di raggi-X permette ai contenitori in vetro di stare gli uni vicini agli altri, è possibile effettuare ispezioni ad alta velocità fino a 1.200 contenitori al minuto. Nonostante siano disponibili diversi sistemi di espulsione automatici, a pistone o a spinta laterale, per le applicazioni ad alta velocità possono essere impiegati sistemi più avanzati, in grado di dirottare senza inconvenienti i contenitori su nastri di espulsione chiusi paralleli. La posizione del generatore di raggi-X è regolabile verticalmente, in modo tale che il sistema possa essere adattato alle diverse dimensioni dei contenitori. ‹
Prodotti & Tecnologie
Come regola generale, maggiore è la complessità della forma del contenitore, più difficile è l’ispezione. I contenitori rotondi sono i più facili da ispezionare, grazie all’assenza di nette variazioni nel profilo del bordo verticale, che potrebbero creare zone nascoste, o di spessi bordi scuri che potrebbero ridurre la capacità di rivelazione. Per di più, tali contenitori possono essere presentati più volte, poiché non sono soggetti all’effetto orientamento. Anche i contenitori quadrati, rettangolari o esagonali possono essere ispezionati senza difficoltà; tuttavia, le pareti laterali potrebbero richiedere un notevole filtraggio, a seconda dell’angolo di ispezione. I contenitori ovali sono difficili da guidare, pertanto non sono ideali per l’ispezione a raggi-X, poiché l’immagine può variare continuamente. Un altro fattore che influisce in questa procedura è la viscosità del prodotto contenuto nel contenitore: questa può determinare dove i corpi estranei o, meglio ancora, le schegge di vetro si andranno a depositare; pertanto, deve essere presa in considerazione fin dall’inizio. Occorre innanzitutto esaminare come avviene il processo di riempimento di prodotti semi-solidi o viscosi, poiché il contaminante potrebbe trovarsi nel contenitore prima che questo venga riempito. Riempimenti rapidi e a volume elevato possono rimuovere eventuali contaminanti dalla base e sollevarli nella parte superiore del contenitore. Per quanto questo ne renda più facile l’individuazione mediante l’ispezione a raggi-X, fa capire che ispezionare solo la base del contenitore non è sufficiente. Il riempimento con prodotti semi-solidi o viscosi freddi può mantenere i contaminanti in sospensione, rendendo necessaria l’ispezione dell’intero contenitore. Invece, nel riempimento con prodotti caldi a viscosità ridotta, questi graviteranno verso la base del contenitore. Anche nel caso di prodotti liquidi, è opportuno concentrare l’ispezione in quest’area, vista la loro tendenza a restare in tale posizione.
La soluzione:
sistemi a fascio angolato
La base, o parte concava, dei contenitori di vetro rappresenta da sempre una sfida per i sistemi di ispezione a raggi-X perché è la parte più densa e può presentare va-
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Beverage&Ambiente CORKCOAL DI ESTAL, TAPPO SOSTENIBILE IN SUGHERO E CARBONE ATTIVO Estal, azienda di riferimento nello sviluppo di packaging premium, ha presentato nella cornice della fiera ProWein il tappo Corkcoal, che si distingue per l’innovazione dei materiali, l’impegno per la sostenibilità e il design accurato. Nella produzione dei tradizionali tappi in sughero microgranulato si utilizzano complessi processi industriali, con conseguente spreco di acqua, energia e sostanze chimiche. Lo scopo è quello di eliminare le proprietà indesiderate - gusto, odore, colore, ecc. - dal tappo. Corkcoal combina due materiali, il sughero e il carbone attivo. Quest’ultimo neutralizza e trattiene naturalmente le sostanze indesiderate nel sughero, accettando ed integrando le variazioni di colore e dimensione dei micropellet. Corkcoal è quindi unico in termini di sostenibilità, perché riduce gli scarti e i rifiuti di materie prime senza compromettere la qualità: i processi industriali di lavaggio del sughero sono ridotti e non vengono utilizzati agenti sbiancanti chimici, e l’impronta di carbonio è quindi minore. Il carbone attivo accelera inoltre il processo di biodegradazione del tappo. Rispetto ad altri tappi, Corkcoal offre, grazie ai suoi materiali, un minore trasferimento di aromi al prodotto e quindi, essendo neutro, possiede anche migliori proprietà organolettiche. La collezione Corkcoal comprende tre modelli: Sharp, Barrrel e Cornice, disponibili in due formati da 21,5 e 18,5 mm. Il loro design li rende perfetti per i liquori. Il carbone è un elemento chiave nel processo di produzione del vino e degli alcolici, e l’uso di un tappo in carbone conferisce quindi autenticità a queste bottiglie. Il materiale e l’aspetto di Corkcoal, che esaltano le qualità naturali del carbone di legna proveniente da fonti rinnovabili, prevalgono sulla forma. Con il lancio di Corkcoal aumentano le innovazioni all’interno del mondo Wild, che comprende già le bottiglie Wild Glass e Wildly Crafted. Wild Glass utilizza fino al 100% di vetro riciclato nel processo di produzione e accetta il difetto attraverso un linguaggio di design unico, che si traduce in una gamma di colori del vetro nuova e unica. Corkcoal conferisce autenticità e naturalezza anche alle bottiglie della collezione Wildly Crafted, pensata per i produttori alla ricerca di un aspetto artigianale, grezzo ed imperfetto e di una produzione industriale rispettosa della sostenibilità.
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TETRA PAK E I PRIMI TAPPI UNITI ALLE CONFEZIONI IN CARTA Tetra Pak insieme ad alcuni dei principali produttori mondiali di bevande sta lavorando al lancio di tappi uniti alle confezioni in carta. Segnando una tappa fondamentale nel lavoro a lungo termine dell’azienda sulla progettazione per il riciclo, sono attualmente in corso di introduzione cinque nuove soluzioni di tappi in Irlanda, Paesi Baltici , Spagna e Germania in differenti categorie di prodotto. Julia Luscher, Vice President Marketing, Tetra Pak, commenta: “La comprensione delle esigenze dei nostri clienti e l’ascolto dei consumatori grazie a numerose ricerche in vari mercati ci hanno permesso di progettare i nuovi tappi uniti con l’obiettivo di aumentare la praticità. Ad esempio, sono facili da aprire e richiudere per il consumo successivo, mentre presentano diametri accuratamente dimensionati per versare e bere senza intoppi.” I tappi uniti giocano un ruolo importante nella riduzione dei rifiuti, rimanendo attaccati alla confezione. Possono anche aiutare a ridurre l’impronta di carbonio della confezione in cartone quando vengono scelte dai produttori di alimenti le opzioni a base vegetale, realizzate con polimeri derivati dalla canna da zucchero da fonti gestite in maniera responsabile, aumentando così il contenuto rinnovabile della confezione. Inoltre, la maggior parte del portfolio di tappi uniti Tetra Pak presenta una quantità ridotta di plastica . A seconda delle varie soluzioni, l’azienda ha ridotto il contenuto di plastica tra il 7% e il 15%. Marco Marchetti, Vice President Packaging Materials, Sales and Distribution Solutions, Tetra Pak, aggiunge: “A partire da queste cinque nuove introduzioni, prevediamo di dotare circa 300 linee di confezionamento di tappi uniti in Europa entro la fine del 2022.” L’azienda ha anche investito per migliorare l’esperienza di produzione per i clienti. Le nuove linee di produzione automatizzate di alta qualità Tetra Pak per i tappi uniti utilizzano tecnologie di intelligenza artificiale per una maggiore efficienza. Marchetti conclude: “Siamo al lavoro per creare la confezione alimentare più sostenibile al mondo, un pacchetto interamente realizzato con materiali rinnovabili o riciclati provenienti da fonti responsabili, completamente riciclabile e a emissioni zero.”
SEMPRE PIÙ AZIENDE SCELGONO L’ETICHETTA AMBIENTALE DIGITALE
digitale già molto noto ai consumatori e di facile accesso come l’app Junker, è in grado di fornire informazioni dematerializzate, sempre aggiornate e corrette”. Nel frattempo, tante altre aziende hanno scelto di affidarsi a EAD per arrivare preparate all’entrata in vigore dell’obbligo di etichettatura ambientale. Food&beverage, cosmetica e prodotti di lusso sono i settori che si sono dimostrati finora più propensi ad abbracciare la via del digitale.
Il D-Day dell’etichettatura ambientale si avvicina. Dal 1 gennaio 2023 entrerà in vigore l’obbligo, introdotto dal D.Lgs. n. 116/2020, di inserire sui packaging tutte le informazioni per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi. Produttori, distributori e importatori di tutti i settori merceologici sono in fermento. Ma nel frattempo una novità è intervenuta per chiarire i dubbi di molti operatori e offrire un’alternativa più economica ed efficiente al rifacimento dell’etichetta cartacea. In una nota il MITE ha infatti pienamente riconosciuto la possibilità di ricorso al digitale, aprendo la strada all’etichetta ambientale digitale. La prima soluzione innovativa in questo campo, premiata tra le “best ideas” di CONAI, era stata presentata qualche mese prima dalla società Giunko srl, nota per aver lanciato la più diffusa applicazione nazionale per la raccolta differenziata, Junker app. L’etichetta ambientale digitale (EAD) di Giunko permette agli operatori di adeguarsi immediatamente alla normativa, perché sfrutta un elemento già presente sulle etichette tradizionali - il codice a barre - per dare la più elevata e completa estensione digitale alle informazioni di smaltimento e di sostenibilità stampate sugli imballaggi. Tutto ciò è possibile attraverso la piattaforma dell’app Junker, che PER LINEE SEMPRE PIÙ EFFICIENTI da oltre 5 anni rappresenta il E INTEGRATE principale riferimento nazionale in materia di raccolta differenziata. Grazie all’integrazione con Junker, EAD consente di andare ben oltre i requisiti di legge, fornendo le indicazioni di smaltimento validate Codifica Ispezione e geolocalizzate per ogni Comune e Marcatura e Controllo Labelling italiano. Questa funzionalità, impossibile per un’etichetta QUANDO SCEGLIETE NIMAX, ACQUISTATE MOLTO PIÙ DI UNA TECNOLOGIA. cartacea, utilizza il GSM degli • Avete un intero sistema 4.0 che si integra perfettamente con la vostra linea di produzione e che dialoga con il vostro network. smartphone, permettendo di • Siete supportati da un team di tecnici con grande esperienza nei diversi settori industriali in tutte le fasi valutative e operative. geolocalizzare il device da cui • Usufruite di un servizio after sales che anticipa le vostre esigenze. proviene la richiesta. Con un semplice blip, i consumatori sono in grado di visualizzare su smartphone, in tempo reale, l’etichetta ambientale digitale dell’imballaggio che hanno tra le mani. Su richiesta, il servizio può essere erogato anche tramite QRcode dinamico e all’interno del sito web del produttore. Una delle prime EAD della società Stampa e Applica M230i i-Tech Ribaltino nimax Laser F720i La soluzione semplice, efficace ed economica Marcatura precisa, ad altissime velocità Per l’etichettatura logistica di prodotti Giunko, realizzata per l’azienda per la rotazione dei prodotti sulla linea. e su superfici metalliche convesse. e pallet. Verolene, è stata premiata da CONAI come una delle “best ideas” di etichettatura ambientale, ESCLUSIVISTA perché, “sfruttando un canale
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Beverage&Ambiente
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PROGETTO PER LA SALVAGUARDIA DELLE API NELLA RISERVA DI ACQUA PANNA
BOTTIGLIA DI GATORADE IN PLASTICA RICICLATA AL 100%
Proteggere e ripristinare la biodiversità e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi è uno dei 17 obiettivi che costituiscono il cuore dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Un impegno che Sanpellegrino persegue da anni all’interno della riserva di Acqua Panna, a Scarperia, nel Mugello. Per valorizzare il capitale naturale di questa area di grande valore naturalistico, in occasione dell’International Day of Biological Diversity, il Gruppo presenta un nuovo importante tassello del progetto “La fonte della biodiversità di Acqua Panna”, pensato per salvaguardare gli insetti impollinatori, una risorsa fondamentale del nostro ecosistema. L’iniziativa nasce dalla collaborazione avviata nel 2020 tra Sanpellegrino e Federparchi, per condividere e mettere a sistema esperienze comuni preservando la biodiversità in questa tenuta di 1.300 ettari, anticamente utilizzata come riserva di caccia dalla famiglia Medici e rimasta incontaminata. Il progetto “La fonte della biodiversità di Acqua Panna”, che ha preso il via due anni fa con il censimento e il monitoraggio della flora e della fauna presenti nell’area, ha permesso di identificare una serie di azioni da mettere in campo per tutelare ulteriormente la riserva e rafforzare il suo ecosistema. Il primo passo è migliorare le condizioni di vita degli insetti impollinatori come, ad esempio, le api e le farfalle diurne, la cui sopravvivenza è seriamente messa in pericolo dai cambiamenti climatici, dall’uso dei pesticidi e dall’agricoltura intensiva. Gli impollinatori selvatici garantiscono la sopravvivenza delle persone, impollinando più dell’85% delle piante selvatiche e oltre il 70% delle colture agricole in Italia, per un valore stimato di circa 2 miliardi di euro l’anno. Per gli imenotteri verranno realizzati dei bee-hotel, strutture costruite con legno, pigne, canne di bambù, corteccia e legni forati che fungono da rifugi per incrementarne la presenza; verranno anche creati microhabitat sabbiosi e a suolo nudo per favorire la loro riproduzione. Saranno incrementate le coltivazioni di vegetali in campo aperto per l’alimentazione degli imenotteri, dei sirfidi e delle farfalle diurne, con la creazione di siepi e filari di vegetali e di microhabitat di acqua dolce per favorire la disponibilità di acqua.
Gatorade, la bevanda sportiva numero uno al mondo di proprietà di PepsiCo, lancia la nuova bottiglia da 500 ml realizzata in plastica riciclata al 100% (la bottiglia è 100% R-PET, ad esclusione di tappo ed etichetta). Grazie a questa migrazione, Gatorade fa un passo avanti verso l’impegno di PepsiCo sulla circolarità degli imballaggi, riducendo progressivamente la plastica vergine utilizzata nel packaging di PepsiCo Italia. Il passaggio del marchio ad una bottiglia da 500ml 100% R-PET, fa parte della più ampia strategia di trasformazione aziendale, “PepsiCo Positive (pep+)”, attraverso cui PepsiCo pone la sostenibilità al centro di tutte le sue attività per cercare di avere un impatto positivo sul pianeta e sulle persone che lo abitano. La nuova bottiglia commercializzata per la prima volta in Italia e successivamente in tutta Europa - si pone l’ambizioso obiettivo di ridurre l’emissione di CO2eq di oltre 1.000 tonnellate nel 2022 e di oltre 4.000 tonnellate entro il 2025. La migrazione del packaging della bottiglia da 500ml di Gatorade in 100% R-PET, porta con sé un’ulteriore importante novità: l’eliminazione del colorante dalle bottiglie, che garantisce al pack una migliore possibilità di riciclo. “Siamo molto orgogliosi di poter comunicare questa importante novità. Utilizzare plastica riciclata al 100% per tutta la linea da 500ml di Gatorade è, senza dubbio, il primo passo verso un più ambizioso obiettivo di sostenibilità aziendale. Questo è infatti il giusto punto di partenza per porci obiettivi sempre più sfidanti e ambiziosi, in linea con gli obiettivi della nostra strategia globale PepsiCo Positive”, afferma Marcello Pincelli, Amministratore Delegato di PepsiCo Italia. Gatorade, che da sempre è alleato degli sportivi grazie alla sua formula per il reintegro dei sali minerali persi durante l’attività fisica, grazie al passaggio alla plastica riciclata al 100% nella sua bottiglia da 500ml diventa una bevanda migliore per le persone, e il pianeta.
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Packaging Design
IL BEST PACKAGING 2022 premia innovazione e sostenibilità Assegnati nella cornice di Ipack-Ima i premi che rappresentano l’evoluzione dello storico Oscar dell’imballaggio. Tre i vincitori proclamati nella sezione Ambiente, quattro in quella Innovazione e tecnologia. A questi, si aggiunge il premio speciale Carta Etica del Packaging.
Sezione ambiente Verallia - Green jar
Descrizione: Green Jar è un vasetto, di capacità 212ml, per salse e conserve a base olio, che coniuga aspetti estetici, funzionali e sostenibili. È in vetro verde VV, con alta percentuale di rottame, ed è prodotto con il processo produttivo del pressato-soffiato. Un vaso importante, con forme precise e definite, il cui aspetto premium viene rafforzato dalla bocca deep.
CPR SYSTEM - Redea®
Descrizione: Redea® è una nuova cassa riutilizzabile, a sponde abbattibili, per il settore ortofrutticolo. Ottimizza l’efficienza dei trasporti, la consegna in sicurezza, riducendo i rifiuti alimentari e garantendo l’ottima qualità dei prodotti sul punto vendita.
Di Mauro per Gruppo Veronesi Reciflex PE pet food Descrizione: Reciflex PE è un sacco riciclabile, in polietilene, monomateriale, stampato in rotocalco, per mangimi animali del Gruppo Veronesi. Fa parte di una gamma per prodotti alimentari e non. Il laminato è stato progettato in accordo con le più attuali linee guida per il “design for recycling” (CEFLEX, RECYCLASS), riducendo al minimo o eliminando del tutto le componenti che non possono essere recuperate.
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Irplast - Preglued4cans
Descrizione: Preglued4cans è un’etichetta roll-fed preadesivizzata per decorare, a 360° gradi, lattine e aerosol, con film BOPP certificato ISCC. Previene il distacco dell’etichetta, in caso di umidità o sbalzi di temperatura, in fase di trasporto e stoccaggio. Permette di ridurre lo stock di lattine vuote pre-stampate, etichettabili in funzione della domanda. È’ disponibile anche in S-BOPP termoretraibile, per lattine impilabili.
Packaging Desin
Premo speciale carta etica del packaging
Sezione innovazione e tecnologia IMA BFB - Avvolgitrice HYWRAP20
Descrizione: La macchina IMA BFB HYWRAP20 è una nuova avvolgitrice, progettata per soddisfare esigenze di velocità medio-alte e garantire estrema precisione, alto livello qualitativo dell’avvolgimento e possibilità di utilizzo di materiali sostenibili. È adatta ad avvolgere con carta, con materiale plastico tradizionale (OPP), con film compostabile e con film riciclabile, senza necessità di modificare la configurazione o componentistica della in base materiale trattato.
CMC – CMC Genesys
Descrizione: CMC Genesys è l’unica confezionatrice 3D automatica sul mercato, per singoli e multipli, totalmente collegata al picking tramite la CMC Vary-Tote, una cassetta brevettata, che dispone di guide interne regolabili, utilizzate per ottimizzare il volume di imballaggio degli articoli. Ogni scatola, creata su misura, avvolge letteralmente i prodotti riducendo i volumi spediti ed eliminando l’utilizzo di riempitivi.
ICO - CLOSì
Descrizione: CLOSì è un sistema di imballaggio riciclabile, in cartone ondulato con dispositivo di chiusura anti-manomissione, integrato nel disegno della scatola, senza l’uso di nastro adesivo. Grazie a “l’effetto molla” del cartone ondulato, si riesce a creare un incastro tale da garantire l’integrità del pacco e da rendere evidente e irreversibile qualsiasi tentativo di manomissione.
SEDA - Eco Fit Lid
Descrizione: Eco Fit Lid è un coperchio in carta per bicchieri, realizzato con il 100% di fibre certificate PEFC™ e progettato per sostituire i coperchi in materiali plastici per bevande, calde e fredde, nel mondo del food service. Il coperchio può essere personalizzato a seconda delle esigenze di consumo del cliente, con diverse possibilità di apertura per la bevuta.
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Case History
Volpak
sostenibilità e flessibilità per il settore caffè L’azienda parte di Coesia, con sede a Barcellona, è attiva nella progettazione e commercializzazione di soluzioni per il packaging flessibile. Tra i settori coperti dalla società spagnola rientra quello del caffè, che rappresenta uno degli ambiti in maggiore crescita.
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olpak è una società basata su solide fondamenta tecnologiche, specializzata in soluzioni orizzontali di formatura-riempitura-sigillatura per il settore degli imballaggi in pouch. Fondata nel 1979, è stata acquisita nel 1996 dal gruppo Coesia, uno tra i gruppi più grandi e importanti al mondo nel settore dell’automazione. Nel 2001 Volpak ha acquisito Enflex, società specializzata nella progettazione e vendita di solide macchine per buste di tipo orizzontale di media velocità. Volpak può vantare un’esperienza di lungo corso nel comparto del caffè, che l’ha portata a lavorare con numerose torrefazioni, sia in ambito europeo che worldwide, grazie a un portafoglio di soluzioni ideale per il confezionamento sia di caffè tostato che di caffè in polvere. La sfida si gioca in questo caso sul tema della sostenibilità e della flessibilità.
Un esempio concreto per il mercato turco
Recentemente, l’azienda si è trovata ad affrontare una nuova sfida per conto di una torrefazione turca, una realtà ben consolidata nel settore e da tempo cliente di Volpak, che ha richiesto un sistema completo per il confezionamento di caffè in grani, comprensivo di un avanzato sistema per il degassaggio. Si tratta di una richiesta comune a molti torrefattori, che si rende necessaria per proteggere l’aroma del prodotto e
aumentarne la shelf-life, impedendone la contaminazione tramite ossigeno. La sfida è rappresentata dal fatto che il caffè non è facilmente confezionabile sotto vuoto dopo la fase di tostatura, perché il packaging potrebbe danneggiarsi e rompersi a causa della pressione, così come il prodotto. Infatti, il caffè appena tostato rilascia significative quantità di anidride carbonica. Si tratta di un processo lento, che si stima duri fino due settimane. Inoltre, sia l’ossigeno che l’umidità, tipicamente presenti come condizioni ambientali, possono danneggiare i chicchi. Per mantenere il prodotto e il suo aroma fresco, è quindi necessario isolarlo da questi elementi.
La soluzione: un sistema per il degassaggio
La soluzione sviluppata da Volpak è basata sull’impiego di SP 170: macchina per la formatura e riempimento di pouch, apprezzata da una diffusa schiera di clienti per le caratteristiche di robustezza
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e flessibilità. In questo caso, come spesso avviene, non ci si è limitati a fornire una macchina tecnologicamente allo stato dell’arte, ma si è sfruttato il know-how dell’azienda per affiancare il cliente lungo tutta la fase di sviluppo del progetto. Nello specifico lo si è aiutato nella fase di identificazione e implementazione del sistema ottimale per il degassaggio, basato sull’impiego di una valvola. La soluzione realizzata da Volpak si basa sullo sviluppo di un sistema esclusivo per lo sfogo dell’aria. Si tratta di una valvola che consente la fuoriuscita di anidride carbonica prevenendo l’entrata dell’ossigeno e di altri agenti. Il degassaggio attraverso la valvola si ottiene sfruttando un principio naturale: la pressione del film aumenta infatti con il caldo e l’aria riscaldata esce attraverso uno dei lati della valvola. Una volta che la pressione è bilanciata la valvola resta chiusa.
Soluzioni flessibili e “green oriented”
Al di là di questa specifica soluzione, Volpak offre un’ampia gamma di macchine e sistemi per il confezionamento del caffè, caratterizzate da elevata efficienza e particolarmente avanzate sotto il profilo della sostenibilità. Macchine come SP 170 sono infatti in grado di utilizzare materiali completamente sostenibili per il confezionamento, quali il PLA. Altre unità, come SC+, possono anche impiegare la carta, offrendo un’ampia serie di applicazioni, per questo ed altri settori. Le macchine Volpak sono inoltre caratterizzate da un’elevata flessibilità, risultando ottimali anche per il packaging secondario di prodotti quali le capsule di caffè non-autoprotette all’interno di pouch, soluzione che può risultare ottimale per settori quali l’Ho. Re.Ca.‹
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Case History
Goglio e IMA
l’eccellenza italiana nel confezionamento del caffè Le due aziende hanno siglato un accordo, che non prevede alcun tipo di integrazione, con l’obiettivo di mettere a sistema le rispettive competenze. Al centro di questa partnership c’è la comune ricerca della sostenibilità.
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MA e Goglio, multinazionali italiane leader nel settore delle soluzioni di packaging, hanno stretto una partnership strategica volta a far convergere competenze e knowhow per la fornitura della più ampia gamma di soluzioni di lavorazione e confezionamento per l’industria del caffè con un forte e reciproco impegno nella ricerca e sviluppo di materiali per l’imballaggio di nuova generazione. Le due eccellenze italiane integrano così le rispettive competenze per portare la massima innovazione in un settore ad alto potenziale di crescita come quello del caffè. La collaborazione genererà un positivo impatto economico a livello globale, visto il solido e capillare network sviluppato negli anni da entrambe le aziende.
Da collaborazione a partnership
Goglio e IMA hanno una leadership riconosciuta a livello mondiale nel campo del confezionamento, in particolare per quanto riguarda il settore del caffè. Negli ultimi anni in diverse occasioni le due aziende hanno combinato le proprie forze per rispondere alle richieste dei principali torrefattori mondiali: integrando le rispettive competenze possono infatti offrire la migliore tecnologia a livello mondiale per le linee di confezionamento del caffè, dall’imballaggio alle attrezzature di fine linea che soddisfano tutti i più esigenti requisiti di processo, di imballaggio e di servizio. Il nuovo accordo consolida questa collaborazione e consiste in una partnership strategico-commerciale finalizzata a mettere a sistema rispettive competenze nell’ambito del confezionamento del caffè.
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Competenze
che si integrano
IMA si distingue oggi, attraverso il suo COFFEE HUB, come un fornitore unico che offre una tecnologia completa, dalla ricezione dei chicchi alle attrezzature di fine linea che soddisfano tutti i più esigenti requisiti di processo, imballaggio e servizio. Il gruppo Goglio progetta, sviluppa e realizza sistemi completi per l’imballaggio, fornendo materiali flessibili per ogni esigenza di confezionamento. Innovazione, servizio e qualità sono caratteristiche che da sempre contraddistinguono Goglio, che ha una forte specializzazione nel settore del caffè e ha tra i propri clienti molti dei principali torrefattori al mondo. “Abbiamo bisogno di partnership forti se vogliamo rafforzare la nostra presenza sul mercato globale. Unendo i nostri sforzi, offriamo un valore aggiunto non solo per i clienti ma anche per i partner e i
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fornitori” hanno spiegato Klaus Peters, IMA Food Sector Director, e Davide Jarach, Strategic Development Officer di Goglio. Al centro di questa partnership c’è la comune ricerca della sostenibilità, una missione prioritaria condivisa da IMA e GOGLIO e focalizzata soprattutto sulla reciproca necessità di sviluppare materiali sostenibili che possano essere utilizzati per le loro soluzioni di packaging. “IMA è lieta di offrire il supporto di OPENLab, il network di laboratori tecnologici e aree test del Gruppo, per accelerare la realizzazione di questo progetto di prioritaria importanza. Con IMA OPENLab ricerchiamo, testiamo e sviluppiamo processi, tecnologie e materiali sostenibili alternativi alla plastica insieme ai nostri partner e fornitori, favorendo soluzioni di packaging ecologici, riciclabili, plastic-free, compostabili o biodegradabili”, ha dichiarato Klaus Peters. “L’impegno nella ricerca e sviluppo è un elemento centrale per Goglio, che da anni è all’avanguardia nello sviluppo di nuove tecnologie di confezionamento e materiali sostenibili che consentano una maggiore efficienza ed un minore impatto ambientale”, conclude Davide Jarach.‹ Inquadra il QR CODE per vedere la video intervista!
Case History
Tecnologie Della Toffola per la produzione della birra In seguito all’annuncio della partnership con SMACT Innovation Ecosystem, il Gruppo Della Toffola presenta nella Live Demo “From Farm to Fork” un esempio delle soluzioni per l’industria del beverage. L’impianto sarà gestito da Accademia delle Professioni, punto di riferimento in Italia per la formazione di Mastri Birrai e Beer Sommelier.
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l Gruppo Della Toffola, punto di riferimento nella progettazione e realizzazione di soluzioni tecnologicamente avanzate per il settore Wine & Beverage, ha prodotto il suo primo impianto integrato e 4.0 per la produzione della birra, realizzato grazie alle competenze trasversali e complementari delle aziende che lo compongono. Nato dalla collaborazione con SMACT, il programma di partnership lanciato dal Competence Center del Nordest che vuole rispondere alla necessità delle imprese di essere supportate nei processi di transizione digitale, l’impianto si colloca all’interno della live Demo “From Farm to Fork” di Padova, uno dei dimostratori 4.0 diffusi sul territorio che permettono di vedere e toccare con mano il potenziale della digital transformation. L’impianto, interamente progettato e costruito presso le sedi produttive di Della Toffola e inaugurato a Padova, nasce per studiare e innovare i cicli di produzione della birra, sperimentando nuove ricette, nuovi sapori e nuovi profumi, grazie ad un setup
performante, tecnologicamente avanzato e sostenibile: l’impianto è infatti completamente isolato dal punto di vista termico, l’acqua utilizzata per il processo di raffreddamento viene interamente recuperata e il gruppo frigo è ad accumulo di ghiaccio. Con una capacità produttiva annua di circa 25.000 litri di birra, l’impianto è dotato di una serie di componenti forniti dalla divisione “Beverage&Dairy” del Gruppo Della Toffola, una delle quattro divisioni istituite per rispecchiare al meglio l’offerta integrata del Gruppo (le altre tre sono “Wine Making&Distillation” di cui fanno parte Della Toffola, Permeare e Frilli, “Bottling&Packaging” composta da Bertolaso, Ave, Z-Italia e Ape e “Tanks” con Sirio Aliberti e Gimar). Grazie a questo nuovo assetto - e alle aziende che ne fanno parte - Della Toffola consolida il proprio percorso verso la leadership mondiale nel settore della produzione di macchinari per vino e bevande grazie a un’offerta industriale completa e one-stop shop basata su soluzioni integrate che riguardano l’intero processo di produzione.
Un impianto all’avanguardia
In dettaglio, la sala cottura da 500 litri a 2 tini è stata realizzata da Priamo Food
Technologies, i quattro serbatoi di fermentazione della capacità totale di 625 litri da Sirio Aliberti, l’impianto di riscaldamento dell’acqua da 1.500 litri da Gimar, mentre l’etichettatrice OMB da 600 bottiglie all’ora è stata prodotta dal leader del settore labelling, Z-Italia. Oltre a queste dotazioni, l’impianto è provvisto di un gruppo frigo, di un tank di stoccaggio, di un generatore di vapore elettrico, di un’imbottigliatrice da 200 bottiglie l’ora, di un tappatore pneumatico e di un mulino di macinazione del malto con una capacità di 150 kg all’ora. Particolare focus e attenzione è stata posta nella tecnologia di processo, per rendere l’impianto totalmente 4.0, a partire dall’utilizzo estensivo di software - integrati con la rete e il software gestionale di SMACT - per la gestione dei cicli di riscaldamento, di raffreddamento, di controllo tempi e di controllo della bollitura, unitamente a software per il controllo delle temperature di fermentazione e stoccaggio; realtà aumentata e supervisione da remoto consentono inoltre un costante controllo del funzionamento dell’impianto e di elaborazione dei numeri di processo: litri di birra prodotti, numero di bottiglie, tappi, etichette, ecc.
L’Accademia delle Professioni
L’impianto fornito da Della Toffola sarà gestito da uno staff composto da docenti ed allievi dell’Accademia delle Professioni, che si occuperanno di studiare e sviluppare ricette innovative per dare modo ai visitatori della Live Demo di degustare e sperimentare nuove birre artigianali. Con oltre 1.200 Mastri Birrai formati nelle 75 classi all’attivo dal 2012, l’Accademia delle Professioni - prima in Europa a introdurre un percorso formativo per la Qualifica Professionale di Birraio Artigiano e ad aggiudicarsi la Medaglia d’oro al Bruxelles Beer Challenge - si afferma come una realtà di primaria importanza per la formazione e l’aggiornamento professionale nel campo della birra artigianale.‹
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| Breaking News | LA START-UP BIRRIFICIO 620 PASSI CRESCE A DOPPIA CIFRA Si chiude in crescita a doppia cifra (+90%) il primo quadrimestre 2022 del birrificio artigianale 620 Passi, start-up friulana con sede a Latisana (UD) che nel 2020, attraverso una campagna di equity-crowdfunding, ha dato vita al primo birrificio condiviso italiano. Un modello di business ispirato all’inglese BrewDog, adattato e importato in Italia grazie alla visione di un gruppo di giovani imprenditori specializzati nei settori delle energie rinnovabili, accelerazione di start-up e food&beverage. Oggi, a due anni di distanza dal primo debutto, il binomio made in Friuli Venezia Giulia ‘crowdfunding e birra artigianale’ esibisce risultati ottimistici. “I risultati confermano il grande sforzo commerciale e produttivo degli ultimi mesi, prospettando un anno di importanti traguardi per il birrificio”, dichiara Andrea Menegon, direttore generale 620 Passi. “Nel 2022 stiamo investendo più di 400 mila euro per l’ampliamento del nostro impianto produttivo di Latisana: con la recente installazione di cinque nuovi fermentatori, abbiamo già raddoppiato la capacità produttiva rispetto al 2021 ed entro la fine dell’anno puntiamo a raggiungere il +400%”. Parallelamente allo sviluppo produttivo, 620 Passi cresce anche a livello di distribuzione e annuncia il doppio ingresso sui canali Horeca e GDO, trainati dagli accordi siglati rispettivamente con Friulbräu, azienda leader nella distribuzione di bevande all’ingrosso in Friuli Venezia Giulia e la catena di supermercati Alì. Il successo del fenomeno 620 Passi può essere definito, a tutti gli effetti, un successo condiviso. Attualmente infatti sono oltre 250 i soci che hanno già deciso di investire nel birrificio condiviso. Tra questi, moltissimi piccoli investitori appassionati di birra, ma anche grandi player professionali e istituzionali. E i numeri sono destinati a crescere. Dopo la prima campagna di raccolta fondi, lanciata nel 2020 attraverso la piattaforma Crowdfundme, il birrificio ha infatti deciso di aprire un nuovo aumento di capitale da 1 milione di euro, proprio a supporto dell’importante sviluppo produttivo e commerciale in atto.
GRUPPO CELLI ACQUISTA LA SPAGNOLA REYVARSUR Il Gruppo Celli, azienda specializzata nella progettazione e produzione di impianti e accessori per l’erogazione di bevande, annuncia di avere finalizzato attraverso la neo controllata Celli España - l’acquisizione strategica del 100% del capitale di Reductores Y Variadores Del Sur S.A “Reyvarsur”. Reyvarsur, azienda a conduzione familiare fondata oltre 45 anni fa, è specializzata nella progettazione e produzione di attrezzature per l’erogazione di bevande, componenti e accessori come rubinetti, testate fusto, regolatori di pressione, cambia fusti e fob detector. Con più di 30 dipendenti produce nello stabilimento di 4.000 mq a Siviglia, per fornire più di 300 clienti in Spagna e all’estero. “Siamo sempre stati focalizzati sull’alta qualità e sull’innovazione dei prodotti che produciamo - dice Paola Corbalan, CEO di Reyvarsur - motivo per cui i nostri clienti hanno fiducia in noi. Siamo onorati di entrare a far parte di un’azienda leader a livello internazionale come il Gruppo Celli. Questa acquisizione ci darà l’opportunità
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di far crescere ulteriormente il nostro business in Spagna e nel mondo”. “Reyvarsur è leader nella progettazione e produzione di componenti e accessori nel settore dell’erogazione di bevande, con un chiaro focus sul mercato spagnolo - afferma Joost Samyn, Celli España Managing Director e Region Business Director WEMEA - L’acquisizione di Reyvarsur arricchirà la nostra gamma prodotti e accrescerà la nostra reputazione sul mercato, permettendoci
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di accelerare la nostra presenza e crescita in Spagna. Sono inoltre felice di lavorare insieme a Paola Corbalan, che continuerà a guidare le operazioni di Reyvarsur al fine di sviluppare ulteriormente il nostro business congiunto e soddisfare pienamente i clienti spagnoli”. “Creare valore all’interno del mercato spagnolo è una priorità strategica per il Gruppo - afferma Mauro Gallavotti, amministratore delegato del Gruppo Celli - ed è per questo che abbiamo deciso di fondare Celli España, che sarà dedicata alla commercializzazione dell’ampia gamma di attrezzature per la distribuzione di birra, soft-drinks e acqua. Con Reyvarsur possiamo rafforzare la nuova filiale spagnola, accogliendo una delle aziende più rilevanti nel segmento degli accessori per l’erogazione della birra. Questa acquisizione rappresenta un nuovo capitolo di crescita nel Paese, un’altra storia di eccellenza familiare che si unisce con successo al nostro Gruppo”.
| Breaking News |
Grow with the Flow
SEI BOTTIGLIE DI VINO ITALIANO NELLO SPAZIO I vini delle cantine Biondi-Santi, Feudi di San Gregorio e Gaja e le loro barbatelle sono state affidate all’Agenzia Spaziale Italiana per la realizzazione di un esperimento scientifico avanzato che avrà come destinazione il primo avamposto umano in orbita nello spazio, la Stazione Spaziale Internazionale. La consegna è avvenuta a Roma, in occasione del 15° Forum Internazionale della Cultura del Vino, organizzato dalla Fondazione Italiana Sommelier. Un’iniziativa unica nel suo genere, che mette il vino, la sua cultura e la sua storia al centro di un progetto avveniristico. L’idea nasce dall’intuito del fondatore della Fondazione Italiana Sommelier Franco Maria Ricci, un luminare sul campo che, per esplorare le prospettive future della vite, ha scelto ‘con il cuore’ tre vitigni rappresentativi dell’eccellenza vitivinicola italiana, Sangiovese, Aglianico e Nebbiolo e tre aziende iconiche che, nel valorizzare questi vitigni,raccontano ogni giorno al mondo una storia di tradizione enologica unica del made in Italy: Biondi-Santi, Feudi di San Gregorio e Gaja. Sei bottiglie di vino, di due differenti annate - Brunello di Montalcino Riserva 2006 e 2015 per Biondi-Santi,Piano di Montevergine 2012 e 2015 per Feudi di San Gregorio, Barolo Sperss 1988 e 2017 per Gaja - e tre barbatelle con le foglie del proprio vitigno, sono state consegnate da ciascun produttore per esperimenti scientifici in microgravità e per lo studio delle potenzialità della coltivazione delle piante nello spazio. Per ciascuna annata sarà inviata una bottiglia in orbita sulla Stazione Spaziale per studiare la sua conservazione sperimentale a 400 chilometri di altezza a una velocità al suolo di oltre 28mila chilometri all’ora. Un’altra bottiglia di ciascuna annata sarà esaminata dal Gabinetto di Analisi dell’Agenzia Spaziale Italiana prima del viaggio nello spazio e l’ultima bottiglia sarà custodita presso la Fondazione Italiana Sommelier per la comparazione dopo il viaggio di ritorno. L’intento è quello di valutare il potere di invecchiamento dei vini nello spazio e indagare sulle variabili di conservazione delle annate più recenti rispetto a quelle più mature di ciascun vino, in aperto confronto con la straordinaria longevità che le contraddistingue sulla Terra. I tre produttori coinvolti - Giampiero Bertolini, Antonio Capaldo e Angelo Gaja - nel ringraziare Franco Maria Ricci per aver scelto le loro realtà, credono fermamente che questa iniziativa meriti di essere esaltata per l’innovazione di pensiero nel mondo enologico internazionale.
Ideas lead to innovations, decisions lead to success, strangers become partners. The beverage and liquid food industry is meeting up to experience innovations with all five senses and be swept along with the Flow.
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| Breaking News | NUOVO LOOK PER LE ETICHETTE DELLA “BIRRA DELLA FENICE” Grimbergen, la birra belga d’Abbazia dal gusto unico e distintivo, presenta la sua nuova veste grafica che esalta gli elementi tipici della tradizione Grimbergen. L’iconica Fenice, che viene celebrata in tutta la sua grandezza attraverso una scelta cromatica impattante, viene infatti contornata da tonalità che donano grande luminosità alla bottiglia e trasmettono le peculiarità e le caratteristiche di una birra strutturata capace di creare un’esperienza unica. Per rendere il packaging ancora più distintivo e caratterizzante, il brand e l’anno di fondazione sono stati inseriti in basso rilievo direttamente sulla bottiglia mentre il nome della referenza viene indicato anche sul collo della bottiglia per facilitare ulteriormente il consumatore in fase d’acquisto. Il formato 33cl presenta il pratico tappo a corona mentre quello da 75cl è stato dotato di tappo in sughero che ne valorizza maggiormente l’esclusività e la premiumness. Le birre Grimbergen sono presenti e distribuite sia in GDO sia all’interno dei canali Horeca. Fondata nel 1128, l’Abbazia di Grimbergen è stata distrutta nel corso dei secoli da tre incendi ma la perseveranza e la resilienza dei monaci norbertini ne hanno sempre permesso la ricostruzione. La Fenice, che affiora dalle colorate vetrate dell’Abbazia rialzandosi con maestosità dalle ceneri, è diventata il simbolo di rinascita che rappresenta la storia dell’Abbazia di Grimbergen durante i nove secoli di esperienza brassicola. Le birre Grimbergen si distinguono per un gusto unico dotato di grande equilibrio e contrasto tra note fruttate e speziate. La sua gamma si compone di tre referenze: la Blonde ricca di gusto, la Double Ambrée maltata e la rinfrescante Blanche. Le note sensoriali le rendono adatte ai momenti più speciali e di relax.
PRIMA RELAZIONE D’IMPATTO PER FERRARELLE SOCIETÀ BENEFIT Ferrarelle Società Benefit, tra le prime cinque aziende nel settore delle acque minerali in Italia, pubblica la sua Relazione d’Impatto annuale, la prima da quando è diventata Società Benefit nel 2021. «Il documento analizza le performance dell’azienda secondo il Benefit Impact Assessment (BIA), articolato in cinque aree di impatto: governance, clienti, comunità, ambiente e lavoratori» spiega Cristina Miele, Direttrice Amministrazione & Finanza e Responsabile aziendale della Società Benefit. «Sulla base della misurazione dei risultati raggiunti, Ferrarelle Società Benefit ha ottenuto un punteggio di 80.5 superando la soglia del total break even, diventando così una realtà che genera più valore nella società rispetto a quanto ne assorbe». Le evidenze emerse dalla Relazione d’Impatto 2021 testimoniano l’impegno di lunga data di Ferrarelle Società Benefit nel rendere la sostenibilità ambientale, sociale ed economica un asset trasversale del proprio modo di fare impresa. Una scelta che ha premiato l’azienda anche in termini di performance economiche, con ricavi nell’anno 2021 pari a 221 milioni di euro, in crescita dell’8,5% rispetto all’anno precedente, e che dimostra che è possibile crescere in maniera virtuosa.La Relazione d’Impatto evidenzia in particolare un ottimo punteggio ottenuto nelle attività rivolte ai propri dipendenti, ad esempio con le oltre 4.700 ore di formazione erogate solo nell’ultimo anno. Sempre nell’ultimo anno, l’azienda ha lavorato anche per aumentare la diversità di genere al suo interno: il 44,4% dei nuovi ingressi tra gli impiegati è donna, un aumento del 20,6% che conferma l’impegno di Ferrarelle Società Benefit in questa direzione e su cui molto è ancora da fare. Il progetto grafico della Relazione d’Impatto è stato realizzato da Nicolò Canova, giovane artista italiano, che ha scelto di raccontare tutto ciò che vive in un bicchiere di Ferrarelle: un oggetto attraverso il quale osservare l’impegno dell’azienda per l’ambiente e le comunità, descritto proprio tra le pagine del documento.
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L’ORSO VERDE PRESENTA LA GOSE ROSÉ DEDICATA ALL’ESTATE L’anno scorso una nuova etichetta, quest’anno un nuovo formato. Il Birrificio L’Orso Verde presenta l’ultima versione in lattina da 33 cl. per una delle sue birre più note e apprezzate: la Gos’è? gently Gose in stile sperimentale ispirata alle Gose di Lipsia che ha saputo conquistarsi in soli tre anni la propria nicchia di consumatori. Birra ad alta fermentazione dal suadente e caratteristico colore rosa antico, viene prodotta utilizzando sale marino, fiori d’ibisco e coriandolo. Il mix di cereali e spezie fa emergere al naso sentori di coriandolo e di fragolina di bosco. In bocca, il susseguirsi di toni minerali e aciduli dall’ibisco (a cui si deve anche l’accattivante nuance) confluisce in un finale piacevolmente sapido. La bassa gradazione alcolica (4,5%) e la naturale freschezza ne fanno la compagna ideale per la bella stagione. “La Gos’è è la nostra interpretazione delle birre Gose di Lipsia - spiega Andrea Rogora, mastro birraio del birrificio - dove la presenza di una miniera di sale determinava la salinità dell’acqua. Per questo abbiamo aggiunto il fior di sale di Sicilia che dona quella nota leggermente minerale e salina e invita a un nuovo sorso: la nostra Gos’è, infatti, non ha l’acidità spiccata delle Gose tradizionali, è più ‘gentile’ nel gusto. Inoltre, viene prodotta con malto d’orzo e frumento: il malto di frumento regala quella piacevole acidità esaltata dall’ibisco e dal coriandolo macinato che normalmente si utilizza nelle Blanche.” Nata nel 2019 la Gos’è è una tipologia semi stagionale perché le sue caratteristiche organolettiche e il particolare colore la rendono più adatta a un consumo primaverile ed estivo. “Ha 4,5% gradi e un grado di amaro molto contenuto - continua Rogora - anche perché il fiore dell’ibisco, oltre a donare alla birra il peculiare colore rosato, fa sprigionare profumi fruttati. Cerchiamo di renderla disponibile tutto l’anno, ma la sua stagione d’elezione è la primaveraestate. Può essere consumata anche come bevanda isotonica, grazie alla concentrazione di sale: il grado alcolico è abbastanza basso da consentirlo. Infine, trovo sia l’abbinamento perfetto per carpacci di pesce crudo, sushi, ostriche e frutti di mare”. Il nuovo impianto consente di arrivare a produrre circa 25.000 litri l’anno, un quantitativo interessante che potrà soddisfare i suoi consumatori più affezionati.
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| Breaking News | GRUPPO SAN PELLEGRINO, FATTURATO A LIVELLI PRE-COVID Performance 2021 estremamente positive per Sanpellegrino, azienda di riferimento nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche. Con quasi 3,5 miliardi di bottiglie prodotte e un fatturato di 878 milioni di euro, il Gruppo ha chiuso il bilancio 2021 con un incremento del giro d’affari rispetto all’anno precedente. I risultati conseguiti nel 2021 sono sostanzialmente tornati ai livelli dell’esercizio 2019. La fotografia che emerge delinea una crescita dell’export che rappresenta il 65% del fatturato complessivo dell’azienda. Nel 2021 il giro d’affari di Sanpellegrino sui mercati internazionali ha registrato un incremento del 10,7% rispetto al 2020, raggiungendo i 577 milioni di euro. Le esportazioni sono state sostenute dalle vendite delle acque minerali S.Pellegrino, Acqua Panna e delle Bibite Sanpellegrino, ambasciatrici del made in Italy in oltre 150 Paesi nel mondo. Nel 2021, il fatturato del Gruppo è cresciuto del 4,8% rispetto all’anno precedente negli Stati Uniti, primo mercato in termini di vendite nel quale i consumatori hanno dimostrato il loro apprezzamento anche per i prodotti innovativi. A questi dati si aggiungono quelli conseguiti sul mercato italiano nel quale l’azienda ha espresso un fatturato di 301 milioni di euro. Nonostante una quota del business di Sanpellegrino sia legata all’out of home, colpito anche nel 2021 dagli effetti della pandemia, il Gruppo ha registrato una crescita del 14% rispetto al 2020. “Siamo per consapevoli che per il 2022 l’intero settore del beverage non alcolico, e con esso la nostra azienda, si trovano di fronte ad una nuova sfida”, ha dichiarato Stefano Marini, Amministratore Delegato del Gruppo Sanpellegrino. “Le prospettive di proseguimento della fase espansiva sono sottoposte a crescenti pressioni legate alle tensioni sulle filiere produttive e logistiche aggravate dal delicato contesto internazionale, uno scenario
che potrebbe anche influire sui consumi”. Sanpellegrino, grazie a una politica aziendale orientata alla crescita sostenibile, genera significative ricadute socio-economiche sui territori in cui è presente, lungo l’intera catena produzione-consumo. L’impegno di Sanpellegrino si estende anche alla gestione responsabile e sostenibile della risorsa acqua attraverso progetti per la sua riduzione, riutilizzo e riciclo. Sanpellegrino ha conseguito significativi risultati anche sul fronte della logistica implementando, nel corso del 2021, l’utilizzo di mezzi alimentati da BIO-GNL, un combustibile originato da scarti agricoli e zootecnici. Nel 2021 anche l’impegno del Gruppo per l’economia circolare è proseguito con diverse attività.
SAVOIA AMERICANO CELEBRA I 140 ANNI DI GARIBALDI Il 2 giugno in Italia è Festa della Repubblica ma non solo, è anche l’anniversario della scomparsa di Giuseppe Garibaldi, che ha contribuito all’unità del Paese da Sud a Nord, imbarcandosi in un’impresa che oggi lo ricorda come il personaggio più famoso del Risorgimento. Il 2 giugno SAVOIA Americano ha celebrato questa ricorrenza con una rivisitazione del cocktail agrumato che prende il nome proprio dal condottiero che ha fatto l’Italia, il Garibaldi. Il Garibaldi è un cocktail dissetante e aromatico, leggero e a basso tenore alcolico. Il richiamo a Giuseppe Garibaldi è nell’origine di uno degli ingredienti, le arance rosse di Sicilia. E fa riferimento anche al colore del cocktail, che diventa vermiglio come le giubbe indossate dei garibaldini. La storia racconta che il condottiero con i suoi Mille partì da Quarto, in Liguria, con due piroscafi, il “Piemonte” e il “Lombardo”. A bordo i marinai portarono botti piene di vermouth, le stesse botti che in Sicilia furono riempite di marsala e da cui ebbe origine quel sapore unico a cui Giuseppe Gallo, ideatore di SAVOIA ed esperto autorevole nel settore del beverage a livello internazionale, ha voluto ridare vita nel suo vino aperitivo. SAVOIA Americano riunisce in un’unica bottiglia il Vermouth, il Bitter e Marsala,
su una base di vino. È un perfetto punto di mezzo tra il Bitter e il Vermouth, un delizioso aperitivo e allo stesso tempo una base definitiva per un’infinità di cocktail, classici e non solo, anche per quelli a bassa
gradazione: 18.6% Abv, un numero simbolico che richiama la data della riunificazione italiana iniziata nel 1861. La ricetta per preparare la versione SAVOIA del Garibaldi è semplice e prevede appunto SAVOIA Americano Rosso, la spremuta di arance rosse siciliane e il ghiaccio. È un drink da proporre prima di cena come aperitivo, o anche come long drink nelle calde serate estive. Per averlo pronto da gustare in compagnia, si può preparare anche in caraffa da servire fresco, guarnito con spicchi d’arancia. Come per la bottiglia di ITALICUS Rosolio di Bergamotto, l’altra grande creazione liquoristica di Giuseppe Gallo, Stranger & Stranger ha disegnato le linee dell’elegante bottiglia da 500ml di SAVOIA Americano; la forma squadrata richiama la Mole Antonelliana, da tenere rigorosamente coricata in frigorifero per essere sempre pronta da stappare. Nell’etichetta è immancabile il richiamo allo stile italiano, con un’impronta legata alla sostenibilità: il tappo lavorato è ricavato da trucioli di botti di rovere.
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| Breaking News | INFUSI FREDDI BIO CUPPER PRONTI IN POCHI MINUTI
PIOGGIA DI RICONOSCIMENTI PER GLI SPUMANTI COL VETORAZ L’eccellenza e la coerenza che sanno esprimere gli spumanti Col Vetoraz è la cifra distintiva del grande impegno e rispetto che l’azienda riesce a mantenere vivo nel tempo e questo aspetto è confermato dai continui riconoscimenti ottenuti ai concorsi enologici nazionali e internazionali. All’International Wine Challenge, il Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG si è aggiudicato l’International Trophy Winner, oltre alla Medaglia d’Oro, mentre al Valdobbiadene DOCG Extra Brut Cuvée 5 e al Valdobbiadene DOCG Brut è andata la Medaglia di Bronzo. Quattro argenti e relativi buoni punteggi sono stati registrati al IWSC International Wine & Spirits Challenge dal Valdobbiadene DOCG Extra Brut Cuvée 5 2021 (91 punti), dal Valdobbiadene DOCG Millesimato Dry 2021 (91 punti), dal Valdobbiadene DOCG Brut 2020 (90 punti) e dal Valdobbiadene DOCG Extra Dry Cuvée 13 2021 (90 punti). Il Falstaff Prosecco Trophy, collegato alla testata di settore austriac,a ha assegnato 94 punti al Valdobbiadene DOCG Extra Dry Cuvée 13 2021, 93 punti al Valdobbiadene DOCG Extra Brut Cuvée 5 2021 e 92 punti al Valdobbiadene DOCG Extra Brut Cuvée Ø 2021. Il concorso 5Starswines - The Book ha conferito 90 punti al Valdobbiadene DOCG Superiore di Cartizze mentre il Best Wine Stars Awards ha premiato il Valdobbiadene DOCG Extra Brut Cuvée Ø come Best Sparkling Wine. Torniamo in Italia. Al Concorso Enologico Nazionale di Pramaggiore Col Vetoraz ha ottenuto l’Oscar d’Argento Regionale in qualità di azienda che ha avuto il maggior numero di vini DOCG premiati per regione di appartenenza, al Concorso Enologico Internazionale Città del Vino, 4 le Medaglie d’Oro rispettivamente assegnate al Valdobbiadene DOCG Cuvée 13 Extra Dry, al Valdobbiadene DOCG Extra Dry, al Valdobbiadene DOCG Brut e al Valdobbiadene DOCG Millesimato, e due Medaglie d’Argento al Valdobbiadene DOCG Superiore di Cartizze e al Valdobbiadene DOCG Cuvée 5 Extra Brut. Quanto alle tradizionali mostre territoriali, tre Medaglie d’Oro sono state assegnate alla 50° Mostra di San Pietro di Barbozza (Treviso) rispettivamente al Valdobbiadene DOCG Superiore di Cartizze, al Valdobbiadene DOCG Extra Brut Cuvée 5 e al Valdobbiadene DOCG Brut. Riuscire a interpretare il grado più elevato di eccellenza all’interno della denominazione Valdobbiadene DOCG, è una responsabilità che Col Vetoraz continua a sostenere con passione.
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BEVERAGE Machines | Giugno-Luglio 2022
Cupper è il brand italiano di Clipper, distribuito in Italia da Abafoods. Nasce nel 1984 dal sogno di una coppia inglese di condividere l’amore per il buon tè con la promessa di un approvvigionamento etico e di una produzione naturale. Tutti i prodotti Cupper sono realizzati con materie di primissima qualità e tutti gli ingredienti provengono unicamente da agricoltura biologica. La novità Cupper per l’estate è rappresentata dalle tisane fredde, dalle coloratissime confezioni e dal gusto irresistibile. La proposta si compone di tre sapori diversi: Menta e limone, Ribes Nero ed Echinacea e Limone, Zenzero e Curcuma che, in comune, hanno la caratteristica di essere rinfrescanti, corroboranti e dissetanti. Le tisane fredde Cupper sono prive di caffeina e di zuccheri aggiunti e costituiscono la pausa dissetante che restituisce idratazione nel calore delle giornate estive che si avvicinano. I particolari ingredienti naturali ed i ricercati abbinamenti creati per le diverse nuove proposte ne caratterizzano l’unicità. Inoltre, le tisane fredde sono realizzate con ingredienti bio che, per loro natura, sono ricchi di antiossidanti. Il limone, presente in ben due proposte, per esempio è importante per l’apporto di vitamina C, fonte di antiossidanti. Lo stesso vale per presenza di ingredienti bio come la curcuma o l’echinacea. Molte delle proprietà dello zenzero si devono al gingerolo, il principale composto oleoso della radice. La curcuma è anche conosciuta come lo “Zafferano delle Indie”. In generale ha proprietà curative nei confronti del nostro corpo grazie agli effetti antinfiammatori, antiossidanti ed antidolorifici. L’echinacea ha un effetto immunostimolante. Migliora quindi la resistenza dell’organismo alle aggressioni esterne. Il prodotto va aggiunto all’acqua fredda e, dopo averlo shakerato, è pronto da gustare e può essere consumato entro 8 ore. All’interno della scatola si trovano 10 bustine per altrettanti tisane fredde Cupper. Le bustine “non trattate e non sbiancate” e la scatola di carta sono riciclabili e biodegradabili, come tutti i filtri Cupper. Anche il materiale per sigillare le bustine, importantissimo per mantenere l’aroma unico del prodotto, è completamente plastic-free e OGM- free. Nel pack vi sono istruzioni per lo smaltimento corretto.
| Breaking News | ALESSANDRA FAZIO AL VERTICE DI ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO È Alessandra Fazio la neoeletta presidentessa di Istituto Italiano Imballaggio per il biennio 2022-2024, votata all’unanimità, durante l’Assemblea dei soci che si è tenuta a fine maggio a Venezia. Succede ad Anna Paola Cavanna che, dopo quattro anni, lascia l’Istituto con all’attivo una crescita importante del numero dei soci, un consolidato aumento del fatturato, una rinnovata immagine e la generale soddisfazione della base associativa per il suo operato. Espressione della componente associativa dei brand owner, Alessandra Fazio ricopre la carica di Head of Quality in Nestlé Italiana, a cui approda, dopo un percorso di crescente responsabilità in aziende alimentari multinazionali, cominciato nel mondo dei converter. Mamma e manager felice del proprio incarico aziendale che ricopre da diversi anni e che, come ama sottolineare, ha ricevuto durante il congedo di maternità, raggiunge oggi un nuovo importante traguardo, acquisendo la massima carica dell’Istituto Italiano Imballaggio, che comporta anche presiedere il CdA dello spin off Packaging Meeting Srl e la Presidenza della Fondazione Carta Etica del Packaging. Nel suo bagaglio, una laurea in Scienze e tecnologie alimentari, una passione per le discipline scientifiche, una strutturata competenza tecnica, con attenzione al tema del food contact, maturata in un ventennio nelle aziende alimentari e, non ultimo, un mix di valori in cui crede fortemente, che spaziano dall’inclusività alla parità di genere, che ne fa la perfetta candidata per la leadership della Fondazione, oltre che dell’associazione. Nel piano di proposte per il biennio di presidenza, al primo posto mette una vice presidentessa e un vice presidente che ha voluto al proprio fianco, come valore aggiunto per le competenze e l’esperienza: Chiara Faenza – Responsible for Sustainability and Values Innovation | CSR Manager COOP Italia e Osvaldo Bosetti – Group Industrial Europe Packaging Director and CEO | Goglio North Europe. “Convinta della linea di gestione degli anni scorsi, ci impegneremo per continuare programmi e progetti ancora in divenire della precedente presidenza, garantendo continuità di strategia”, con queste parole, Alessandra Fazio ha introdotto le linee strategiche del proprio programma, incentrate su tre macro-temi: comunicazione al primo posto, formazione e divulgazione scientifica, e base associativa.
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Eventi La fiera per l’industria intelligente, digitale e flessibile ha festeggiato la decima edizione richiamando a Parma oltre 36.500 visitatori. Grande risalto alle innovazioni tecnologiche e alla sostenibilità, protagonista di un nuovo osservatorio. tamento e L’appun dizion ossima e con la pr S Italia d i SP 2023, maggio 5 2 l a 3 2 è dal a Parma sempre
sche Consulting. - Questi dati evidenziano una buona maturità delle aziende manifatturiere italiane che si riflette anche nel grado di fiducia e visione degli obiettivi: oltre il 45% dei rispondenti prevede i primi risultati entro due anni”. La sostenibilità quindi è un elemento di valore solo se genera un vantaggio competitivo. “Per integrare la sostenibilità a livello strategico sono necessari tre principi di trasformazione”, aggiunge Napoleoni. “Il modello di business deve evolvere integrando gli obiettivi di sostenibilità, declinandoli a tutti i livelli funzionali con una chiara governance e sistemi di misurazione integrati. Inoltre bisogna stabilire le regole per la gestione e l’allocazione degli investimenti necessari alla trasformazione. Infine, le tecnologie sono l’elemento abilitante imprescindibile per cui le competenze necessarie devono
SPS ITALIA ritorno in presenza con entusiasmo I
l mondo industriale si è ritrovato con grande entusiasmo a Parma per la decima edizione di SPS Italia, a cui hanno partecipato 802 espositori. Dal 24 al 26 maggio 2022 oltre 36.500 visitatori hanno affollato le corsie della fiera, immergendosi in un itinerario nell’automazione e nel digitale per l’industria, con il meglio delle tecnologie presenti nei padiglioni e nel District 4.0. Tutto con un’attenzione speciale alla sostenibilità, tema al centro del nuovo osservatorio. Dopo la conclusione della fiera Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia, ha espresso la sua soddisfazione: “Siamo ripartiti con la giusta energia, è stato emozionante vedere l’evento rimettersi in moto e vivere il fermento dei giorni di fiera. Questa edizione ha ripagato appieno le attese.” Soddisfatto anche Marco Vecchio, Segretario ANIE Automazione: “La decima edizione di SPS Italia è stata un grande successo! La voglia di incontrarsi dopo tanto tempo di isolamento era molta e il numero dei visitatori ne è stata la riprova. Interessante vedere tante novità tecnologiche presentate in un comparto che conferma un’evoluzione costante guidata dalla digitalizzazione e dalla sostenibilità ambientale. La nostra
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associazione ha potuto presentare diverse nuove iniziative e auspichiamo che i dati positivi di settore presentati in fiera possano concretizzarsi anche nel 2022.”
Industria green consapevole
In occasione della tavola rotonda inaugurale di SPS Italia è stato presentato l’Osservatorio “Sostenibilità nell’industria - Conoscenza, uso e sviluppi futuri delle tecnologie green nel sistema industriale italiano”. L’indagine è stata rivolta a espositori e visitatori della fiera e valuta il grado di diffusione e orientamento alle soluzioni sostenibili per l’industria grazie ad uno studio realizzato in collaborazione con i partner ANIE Energia, +CIM4.0, MADE Competence Center I4.0 e Porsche Consulting, declinato sul tema Energy e sui principali focus della manifestazione: Automazione, Robotica, Digitale e Additive Manufacturing. “Il 90% delle aziende manifatturiere ha dichiarato di aver avviato programmi di sostenibilità e per il 60% questi hanno valenza strategica con diretto riporto al CEO - afferma Daniele Napoleoni, Associate Partner Por-
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essere integrate nelle organizzazioni e nei modelli operativi”.
SPS Italia Green Award
Sono stati premiati in fiera i migliori progetti presentati dalle aziende per l’Osservatorio. Tra i fornitori, per la categoria ‘Miglior Tecnologia abilitante per la sostenibilità’, hanno vinto a pari merito i progetti di Siemens e Sew Eurodrive: “Analisi intelligente dei consumi energetici” e “Power and Energy Solutions”. Per la categoria ‘Migliore Attività/ Progettualità finalizzata alla sostenibilità’ il premio è stato assegnato a Keb Aturomation per il progetto “Atomizzatore a trasmissione elettrificata”. Tra gli utilizzatori il migliore progetto nella categoria ‘Migliore Esperienza di sostenibilità’ è stato assegnato a “Trees are the roots of our tomorrow” di Iveco Group e per la catgoria ‘Migliore Attività/Progettualità finalizzata alla sostenibilità a “Prysmian Social Ambition” di Prysmian Group. ‹
|E Eventi venti | Dal 19 al 26 ottobre 2022 Düsseldorf ospiterà il salone di riferimento per l’industria delle materie plastiche e della gomma. Attese circa 3.000 imprese provenienti da 61 nazioni, pronte a presentare innovazioni per l’uso efficiente e responsabile delle materie plastiche.
Messe Düsseldorf, Constanze Tillmann
panoramica completa del mercato mondiale. Dal 19 al 26 ottobre gli espositori ed i visitatori provenienti da tutto il mondo si riuniranno per presentare le innovazioni del settore, discutere le tendenze attuali e gettare le basi per il futuro. K 2022 arriva esattamente al momento giusto, per dare un nuovo orientamento all’industria della plastica e della gomma dopo i cambiamenti causati dalla pandemia. Il “Who’s Who” dell’industria mondiale della plastica e della gomma sarà nuovamente rappresentato e il comprensorio fieristico di Düsseldorf, con una superficie espositiva netta di circa 175.000 mq, sarà completamente occupato. I 18 padiglioni espositivi ospiteranno produttori di macchine e attrezzature, materie prime e materiali ausiliari, semilavorati, parti tecniche e prodotti in plastica rinforzata.
LA FIERA K FESTEGGIA 70 anni con una nuova edizione N
el 1952, le imprese e le associazioni che si occupano di materiali plastici decisero, insieme all’allora Società Fieristica della Germania Nord-Occidentale - NOWEA - oggi Messe Düsseldorf GmbH, di creare un evento fieristico, per dimostrare l’efficienza e la versatilità dei materiali polimerici. L’era della produzione di massa di materie plastiche era appena iniziata. Nasceva così la K di Düsseldorf, al cui debutto presero parte 270 aziende esclusivamente tedesche. In quella prima edizione, 165.000 visitatori osservarono con ammirazione soprattutto i beni di consumo colorati, prodotti dalla lavorazione della plastica. Così dal 1952 al 1959 la fiera K-Düsseldorf è stata solo uno “spettacolo” dell’industria tedesca ed era aperta a tutti i visitatori, non solo agli addetti ai lavori. Al centro dell’attenzione dei visitatori c’erano allora gli oggetti che avrebbero dovuto rendere più facile e confortevole la vita di tutti i giorni. Rivedere oggi le pubblicità di allora ci fa sorridere ma anche riflettere. I messaggi si rivolgevano alla “casalinga moderna” offrendole le conquiste del dopoguerra, come gli impermeabili in PVC alla moda o le calze di nylon estremamente delicate,
incarnazione estetica del miracolo economico .Più l’industria delle materie plastiche si specializzava, attirando l’attenzione ed includendo oltre ai polimeri standard le materie plastiche high-tech per soluzioni speciali nel settore dell’elettronica, della medicina, dell’ingegneria automobilistica o aerospaziale, tanto più diminuivano i visitatori appartenenti alla categoria dei ‘normali consumatori’. Nel 1963 seguì un taglio netto: la K di Düsseldorf divenne una fiera specializzata a carattere prettamente internazionale. Da allora ha mantenuto la sua posizione di fiera leader mondiale per l’intero settore. Nel 2019 oltre 220.000 visitatori professionali provenienti da quasi 170 nazioni hanno visitato la manifestazione.
Un’edizione
e un anniversario speciali
70 anni dopo il debutto, come ogni tre anni, la fiera K torna per confermarsi come la più importante piattaforma informativa e commerciale per l’industria mondiale della plastica e della gomma. L’internazionalità e la composizione degli espositori garantiscono alla fiera una completezza dell’offerta ed una
La plastica
e le tematiche ambientali
L’edizione 2022 di K dimostrerà in modo inequivocabile che l’industria si sta assumendo le responsabilità e che la plastica non sarà il problema del futuro, ma piuttosto parte della soluzione. Questo è il motivo per cui i tre principali temi chiave manifestazione saranno l’economia circolare, la protezione del clima e la digitalizzazione. Una gestione attenta del clima globale non sarebbe affatto possibile senza la plastica. La plastica consente una costruzione leggera, l’elettromobilità e l’uso dell’energia eolica e solare. L’economia circolare è essenziale mentre la digitalizzazione è un fattore abilitante in termini di trasparenza ed efficienza delle risorse. Tutti e tre i temi chiave occuperanno molto spazio anche negli Specials della K 2022.‹
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Agenda Monaco di Baviera 12-16 settembre 2022 Fiera internazionale delle tecnologie per il beverage www.drinktec.com
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Norimberga 27-29 settembre 2022 Salone internazionale delle tecnologie per il packaging www.fachpack.de
Berlino 8-10 febbraio 2023 Salone internazionale del commercio ortofrutticolo www.fruitlogistica.com
Rimini 19-22 febbraio 2023 Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com
VINITALY
Monte-Carlo 3-5 ottobre 2022 Salone internazionale del packaging di lusso www.luxepack.com
Parma 25-26 ottobre 2022 Fiera internazionale delle tecnologie alimentari www.cibustec.it
TRIESTESPRESSO
Milano 15-18 novembre 2022 Salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento www.simei.it
Parigi 21-24 novembre 2022 Fiera dedicata al packaging, processing, printing e logistica www.all4pack.com
Trieste 27-29 ottobre 2022 Fiera per l’intera filiera dell’industria del caffè espresso www.triestespresso.it
Rimini 8-11 novembre 2022 Evento europeo per la transizione ecologica, l’economia circolare e rigenerativa www.ecomondo.com
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Verona 2-5 aprile 2023 Salone internazionale dei vini e distillati www.vinitaly.com
Düsseldorf 4-10 maggio 2023 Fiera internazionale del packaging e processing www.interpack.com
MARCA
Bologna 18-19 gennaio 2023 Fiera italiana dedicata alla marca commerciale www.marca.bolognafiere.it
SOLOBIRRA
Riva del Garda 6-9 febbraio 2023 Area di Hospitality per la valorizzazione delle birre artigianali www.hospitalityriva.it
BEVERAGE Machines | Giugno-Luglio 2022
Bruxelles 11-14 settembre 2023 Fiera internazionale delle tecnologie per la stampa di etichette www.labelexpo-europe.com
Norimberga 14-16 novembre 2023 Fiera dei beni strumentali per il settore del beverage www.braubeviale.de
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EVOLUTION 21-24 NOV 2022
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L’evento di riferimento dell’eco-sistema imballaggio & intralogistica:
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