Beverage Machines n.3 - Settembre/Ottobre 2019

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Anno XXIII | N.

3 | Settembre/Ottobre 2019

Italian Beverage Technologies BEVERAGE MACHINES

Sicuramente Pilz. } Componenti } Sistemi } Servizi


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Dalla fonte alla bottiglia, con un unico partner. Il Gruppo Della Toffola è il punto di riferimento a livello mondiale nella tecnologia applicata al trattamento dell’acqua e alla produzione di bevande. Grazie a oltre 50 anni di esperienza, garantisce soluzioni personalizzate chiavi in mano per l’intero ciclo produttivo, dalla potabilizzazione all’imbottigliamento dell’acqua, dalla pastorizzazione dei succhi di frutta, al confezionamento. Alta capacità di innovazione, consulenza evoluta e un servizio di assistenza efficiente e veloce fanno di Della Toffola una realtà affidabile, distintiva e dinamica. A tutto tondo. www.dellatoffola.it


Sommario Primo piano 4

21 Tolte dall’ambiente quasi 4,5

Succhi di frutta, UHT e freschi nella distribuzione moderna

4

10 12

Ambiente

14 Acciaio e alluminio, 16

materiali chiave per il packaging Alla vigilia di una nuova era plastic free

14

Aziende &Strategie

BEVERAGE MACHINES

32 34

& Rossi passa anche dall’efficienza energetica Performance senza compromessi per il mercato caraibico Il sistema di applicazione di adesivo con due pompe Acqua minerale sostenibile grazie a compressori oil-free e impianto modulare Imbottigliamento e confezionamento, sinergie made in Italy in tutta sicurezza

Focus

36 Armadi e contenitori per

soddisfare la domanda di digitalizzazione X-LITE Still, combinazione di leggerezza e performance Corno Pallets, i bancali in legno pressato ideali per l’export

38

39

ITALIAN BEVERAGE TECHNOLOGIES

Direttore Responsabile Gisella Bertini Coordinamento editoriale Stefano Legnani stefano.legnani@innovativepress.eu Marketing e Vendita Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu

2

Eventi

48 Il futuro del beverage in primo piano

50 Tecnologia e vino incontrano

architettura, design e packaging

52 Innovazione e internazionalità per il Food & Beverage

54 La grande sfida sull’uso della plastica

56 Norimberga-Atene, accordo

storico per il sud-est Europa Il grande progetto di filiera torna a Fiera Milano nel 2021 Nuove tecnologie come volano dell’innovazione Distribuzione Automatica in scena a Milano La stampa sempre più integrata nei processi di produzione industriale

57 58 59 60

Beverage Machines è parte del NETWORK

Produzione Tecnica Margherita Sola

ANNO XXIII | N. 3 SETTEMBRE-OTTOBRE 2019/20

Redazione Chiara Bezzi Chiara Riccardi

40

efficienza per le lattine di birra

imprese italiana nei settori packaging & processing La linea Ecogreen è ancora più sostenibile

BM

rivoluzione nella supply chai

26 Il successo di Martini

18 PackPact, la prima rete di 20

40 Il magazzino epicentro della

24 Master C Tech, massima

30

Macchine per il packaging, una crescita che trascina il made in Italy Etichettifici europei, ottimismo ma con cautela Imballaggi in legno e muffe, consigli per arginare il fenomeno

Dossier

Case History

28

Mercato 8

22

mila tonnellate di plastica L’export traina la crescita del gruppo Sanpellegrino nel 2018

Grafica e impaginazione Maria Pilia

Rassegna Grafica

Stampa e confezione Arti Grafiche Boccia - Salerno Costo produzione copia � 1,50 Abbonamenti e diffusione customercare@innovativepress.eu 4 numeri all’anno + 2 Food Machines. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Italia 40 � - Europa 70 � Gestione Editoriale

p Innovative Press

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BEVERAGE Machines | Settembre/Ottobre 2019

Rassegna dell’imballaggio

FM

Food Machines

Editore Aut. Trib. di Milano n. 323 del 06/05/1998 Iscrizione al ROC n. 5836 © BEMA-EDITRICE Tutti i diritti sono riservati - È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. Informativa Privacy ai sensi del D.lgs 196/03 per il trattamento dei dati. La informiamo che, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare l’aggiornamento dell’informazione tecnica a soggetti identificati per la loro attività professionale mediante l’invio della presente rivista o di altre dello stesso editore riguardanti la medesima sfera di attività. In qualsiasi momento, Lei potrà chiedere al Titolare del Trattamento dei dati personali, BE-MA editrice Srl con sede in Milano, via Teocrito n. 47, la consultazione, la modifica, il blocco o la cancellazione dei Suoi dati secondo quanto previsto dall’art.7 della stessa normativa, scrivendo a segreteria@bema.it


Innovation Packaging I vantaggi della digitalizzazione siemens.it/packteam


primo Piano Focus

I

l 2018 per il largo Consumo è stato un anno negativo dal punto di vista dei volumi (-0,6%) dopo la crescita del 2017, mentre il fatturato ha segnato un lieve incremento (+0,2%). Uno dei fattori che ha influenzato l’andamento dei volumi è stato il trend negativo delle categorie stagionali che hanno subito forti perdite durante un’estate meno calda e secca rispetto a quella del 2017. Il settore delle Bevande con poco più di 8 miliardi di € è stato uno dei comparti più in sofferenza nel periodo estivo in termini di volumi; solo nell’ultima parte dell’anno è riuscito a tornare in campo positivo ma il recupero che si è registrato negli ultimi mesi dell’anno non ha consentito di compensare le importanti perdite del trimestre estivo. All’interno del macro comparto delle Bevande, la maggior parte delle categorie sono state fortemente penalizzate dalla stagione estiva meno favorevole con forti perdite di fattu-

Uno studio redatto da IRI, società specializzata nella gestione di big data, soluzioni analitiche predittive e generazione di insight, ha delineato la categoria dei Succhi di Frutta e le relative performance in distribuzione moderna oltre ad investigare le nuove dinamiche di mercato e le possibili prospettive.

rato durante il trimestre Giugno Agosto 2018: Acqua (-24 Mio€; -4,0%), Bevande Gassate (-12 Mio€; -7,5%) Succhi e Nettari (-16 Mio€, -8,8%), Bevande Piatte (-8 Mio€; -4,9%).

Andamento e prospettive nel canale moderno

La categoria dei succhi di frutta, UHT e freschi, ha sviluppato un fatturato di 592 milioni di euro nella Distribuzione Moderna (ipermercati + supermercati + libero servizio piccolo) per un totale di 410 milioni di litri: le vendite complessive sia in valore che in volume hanno segnato una flessione del 5,5% negli ultimi 12 mesi terminanti a febbraio 2019. I succhi e nettari UHT, che rappresentano il 93% del fatturato complessivo, hanno sviluppato una flessione a valore di -5,9% e a volume di -5,5% nell’ultimo anno. Anche i succhi freschi, segmento piccolo rispetto ai prodotti a scaffale, dopo la crescita degli ultimi anni legata all’entrata di diverse aziende specializzate nella IV gamma, nell’ultimo anno ha segnato una battuta d’arresto con una lieve flessione delle vendite in valore. Nell’ultimo anno il mercato dei succhi e nettari UHT è tornato in campo

SUCCHI DI FRUTTA, UHT E FRESCHI

nella Distribuzione Moderna

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negativo: come anticipato la stagione 2018 si è confrontata con il clima estivo eccezionale del 2017 che aveva spinto i consumi dei mercati stagionali.La flessione registrata dal mercato ha interessato tutte le aree geografiche e tutti i canali di sbocco: i supermercati, che sviluppano il 69% del fatturato dei succhi UHT, hanno sviluppato una perdita delle vendite in valore del 5% rispetto all’anno precedente. I negozi di vicinato (libero servizio piccolo) e gli ipermercati hanno registrato una perdita più accentuata. Per i succhi freschi da segnalare la concentrazione di vendite nel nord ovest che sviluppano oltre il 50% delle vendite (30% delle vendite per i succhi UHT).

Innovazione e prospettive per il futuro

La proposta a scaffale

Lo scaffale dedicato alla categoria risulta essere abbastanza affollato: l’offerta media di succhi e nettari UHT è di circa 142 referenze per punto vendita che salgono a oltre 218 negli ipermercati. Nel banco frigo, l’offerta media di succhi si aggira intorno a 17 referenze (25 negli ipermercati) per punto vendita. La proposta a scaffale dei succhi è estremamente segmentata agli occhi dei consumatori in base alla differente localizzazione nel punto vendita (banco frigo o scaffale), alle tipologie di prodotto (% frutta) per l’UHT, tipo di pack (formato/confezione) e gusti. Come indicato dal servizio informativo di IRI InfoScan Census©, nell’ultimo anno, tutte le principali tipologie di succhi hanno dimostrato una sofferenza nella vendite: i succhi UHT 100% che sviluppano il 14% del fatturato del mercato, hanno perso circa l’8% delle vendite; persevera il trend negativo dei nettari (30% del mercato), utilizzati prevalentemente come merenda per i bambini; più contenuta la perdita delle bevande a

SUCCHI DI FRUTTA

cidenza sul fatturato; in termini di volumi invece, il primo formato è il brik da 750ml. I consumatori possono scegliere tra un ampia e vasta gamma di gusti: dai classici, come albicocca, pesca, pera, arancia rossa, ananas ai gusti più di tendenza quali mirtillo, frutti di bosco, frutti rossi, melograno.

più basso contenuto di frutta (30%99%), che rappresentano la parte più importante del mercato e che hanno registrato una perita del fatturato pari a -1,8%. Buoni risultati per il segmento dei frullati UHT che ha superato i 10 milioni di €. Il primo formato del segmento UHT è quello da 1 lt – brik o plastica - che sviluppa circa il 42% dei valori e 47% dei volumi. Brick e plastica 1lt hanno avuto andamenti differenti: il brick ha sostanzialmente mantenuto i livelli di vendita dello scorso anno, mentre la plastica ha perso. Segue il brick 200 ml che sviluppa circa il 27% a valore e 24% a volume che invece continua a mostrare una flessione delle vendite. Si ferma l’avanzata del vetro che, dopo alcuni anni di crescita a due cifre, nell’ultimo anno fa un importante passo indietro, perdendo il 10% delle vendite: 125ml e 200ml i formati più in difficoltà, tiene il 500ml. Nei succhi freschi, il formato 250 ml plastica si conferma il primo per in-

Negli ultimi anni, l’innovazione del mercato è stata orientata verso un target più adulto, con una propensione sempre più spinta alla sfera del benessere e alla naturalità. L’offerta di prodotti biologici continua ad aumentare: i succhi UHT, con un fatturato pari a circa 39 mio€, hanno raggiunto una quota del 7% con una crescita del fatturato intorno al +8%. In termini di gusti, l’innovazione è stata orientata verso prodotti con maggior promessa salutistica: i 100% frutta, i mix di frutta e verdura, i nuovi gusti a base di frutti con principi attivi particolarmente interessanti per la salute e quindi considerati molto sani (es mirtillo, melograno...), prodotti senza zuccheri aggiunti, prodotti arricchiti con ingredienti come zenzero, aloe, bacche di goji, ecc. Anche in questo mercato, i principali attori hanno cercato di dare un nuovo impulso attraverso un’offerta orientata a soddisfare sempre più la richiesta di “salute e naturalità“ dei consumatori. Negli ultimi anni, le vendite complessive della categoria dei succhi e nettari UHT sono state penalizzate dal cambiamento degli stili di consumo degli italiani e dalla ricerca di benessere da parte del consumatore. Nelle scelte d’acquisto di cibi e bevande, la presenza di zucchero è l’aspetto a cui gli italiani dedicano forte attenzione a seguito della crescente propensione a ridurne l’assunzione. Questi nuovi orientamenti hanno determinato una riduzione della penetrazione in famiglia di questa categoria merceologica e quindi della presenza della stessa nel basket di spesa delle famiglie. ©

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primo Focus Piano

Breaking NEWS

Nuovo BioPlose pomodoro

La linea BioPlose è cresciuta con l’ingresso di una nuova referenza: il succo di pomodoro biologico! 100% succo di pomodoro e un pizzico di sale, rigorosamente biologico e genuino come tutti i nostri succhi e nettari BioPlose. Con questa introduzione Fonte Plose punta a soddisfare molti clienti che hanno evidenziato l’esigenza di un succo di pomodoro bio di alta qualità e confezionato in vetro e, per realizzarlo, negli scorsi mesi l’azienda è andata alla ricerca dei migliori fornitori per garantire il riconosciuto standard di eccellenza BioPlose. Con il nuovo Pomodoro BioPlose i clienti apprezzano la possibilità di completare la linea con un prodotto che non manca mai nei migliori bar, potendo proporlo quale aperitivo analcolico genuino o quale base nelle tante varianti di cocktail Bloody Mary e altri abbinamenti suggeriti dalla fantasia dei barman e bartender. Come tutti i prodotti BioPlose, anche il Succo di Pomodoro è privo di zuccheri aggiunti, conservanti, coloranti e OGM.

Innocent, dagli smoothie ai succhi di frutta

Dagli smoothie ai succhi. Innocent ha ampliato la propria gamma con la distribuzione in Italia di quattro nuove referenze: ananas & frutto della passione; arancia & carota; mela & lampone; mela, pesca & pera. I succhi sono 100% naturali, senza concentrati, zuccheri aggiunti e additivi, confezionati in un packaging totalmente riciclabile, costituito per il 50% da plastica riciclata e per il 15% da plastica vegetale. Al momento sono disponibili nel formato da 900 ml per la GDO. Il marchio Innocent è arrivato in Italia solo nel 2018, presentando al mercato gli Smoothie, un mix di polpa e succo di almeno cinque diversi tipi di frutta, ideali per il consumo on the go. Solo frutta in comode bottigliette da 250 ml., disponibili presso il reparto del fresco della GDO, e come i succhi sono privi di concentrati, conservanti, acqua, coloranti o zuccheri aggiunti. Gli smoothie Innocent possono essere consumati anche in caso di intolleranza al lattosio e sono adatti anche a chi segue una dieta vegetariana o vegana. Le ricette disponibili in Italia sono: mega mango, li vuoi quei kiwi, fantastica fragola, cocco a chi tocca, caro(ta) ti mango?.

La gamma di spremute natura buona cambia look

Natura Buona, brand produttore di spremute 100% non da concentrato a base di super frutti, senza zuccheri aggiunti, senza conservanti e senza coloranti, conferma la propria attenzione verso il consumatore affiancando all’offerta di un prodotto così innovativo anche un nuovo pack fortemente riconoscibile in grado di soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più attento. La nuova veste grafica infatti riesce a trasmettere tutti i plus del prodotto già al primo sguardo, grazie a una comunicazione pulita ed essenziale, di facile lettura e immediata comprensione che punta a rafforzare ulteriormente il legame di fiducia instaurato con i consumatori. Il copy lascia così ampio spazio alla parte visual, che assume un ruolo centrale nella comunicazione delle informazioni grazie all’impiego delle icone, emblema di un linguaggio fresco, giovane e moderno. Lo sfondo di un unico colore esalta ancora di più il logo Natura Buona ed enfatizza ulteriormente le immagini della frutta: unica protagonista sia della spremuta che del pack, costituisce un elemento ricorrente e di continuità con il passato, insieme all’inconfondibile formato pocket size. L’aggiunta del claim Le Spremute, inoltre, definisce immediatamente la categoria del prodotto: frutta 100% non da concentrato. Una caratteristica che si ritrova scritta in un font rinnovato rispetto all’originale e che viene rafforzata anche grazie alla stampa del frutto in tutta la sua freschezza e naturalità. La rinnovata immagine di Natura Buona, quindi, vuole sottolineare in modo sempre più chiaro il processo di lavorazione e imbottigliamento del prodotto, che mantiene il gusto pieno e naturale della frutta fresca senza la necessità di essere conservato in frigorifero, permettendo così ad una spremuta “come appena fatta in casa” non solo di essere venduta a scaffale, ma anche di essere portata con sé.

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Q

uello dei Costruttori Italiani di Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio si conferma uno dei settori più dinamici del made in Italy. Primo per quota sull’export totale dei beni strumentali (24,4%), è costituito da 631 aziende dislocate principalmente lungo l’asse della via Emilia, da Milano a Rimini, con distretti produttivi anche in Piemonte, Veneto, Toscana. Un settore che per livello tecnologico e presidio dei mercati si contende la leadership mondiale con la Germania, generando un quarto dell’export mondiale di macchine. Un settore che non conosce il segno meno e che ha chiuso il 2018 con un fatturato totale di 7,85 miliardi di euro, in crescita del 9,4% sull’anno precedente. Parimenti importanti gli incrementi sul mercato domestico e su quelli internazionali. Le vendite sul mercato nazionale sono stati pari a 1,6 miliardi di euro, in crescita del 10,7% sull’anno pre-

Il giro d’affari generato dai costruttori di macchine automatiche per il confezionamento regista un ulteriore incremento del 9,4% e raggiunge i 7,85 miliardi di Euro. Crescita sostenuta sia in Italia sia sui mercati internazionali che confermano la leadership mondiale dell’industria italiana.

cedente mentre quelle sui mercati esteri hanno superato I 6 miliardi di euro (6,2) con un tasso di crescita del 9%.

I risultati sui mercati internazionali

L’Unione Europea, si conferma la principale area di destinazione e assorbe il 38,1% (2.050 milioni di Euro) del fatturato totale. Sono in UE, 4 dei maggiori mercati di sbocco dei costruttori italiani: Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Al secondo posto si posiziona l’Asia, con un valore di 1.024 milioni di Euro, seppur in calo dell’8% sul 2017, ed un’incidenza del 19% sul fatturato. Principali mercati del continente asiatico sono Cina (8° mercato assoluto), Giappone (11°), India (16°) e Indonesia (19°). L’importante mercato nord americano è sul terzo gradino del podio, con 741,3 milioni di Euro (13,8%) e un incremento del 25% sull’anno precedente. A determinare il risultato le ottime performance negli Stati Uniti che assorbono oltre il 90% (676,4 milioni di euro) dell’export nell’area e sono cresciuti del 31%.

MACCHINE PER IL PACKAGING una crescita che trascina il made in Italy

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Seguono Centro-Sud America (552,7 milioni di Euro; 10,3%) con Messico e Brasile tra i mercati principali, Europa Extra-UE (518,6 milioni di Euro; 9,6%), con la Federazione Russa 7° mercato di sbocco, Africa e Oceania (492,1 milioni di Euro; 9,1%).

I settori clienti

Nella suddivisione del fatturato tra i vari settori clienti, il 2018 conferma una predominanza dell’industria alimentare (food e beverage), che incide per il 55,3% sul volume d’affari complessivo. I due sotto-settori si confermano anche singolarmente in testa alla classifica. Il food risulta nel 2018 il primo settore cliente, assorbendo il 29,2% (2.293 milioni di euro) del fatturato totale, con una propensione all’export del 72%. Il beverage si colloca al secondo posto, assorbendo il 26,1% del fatturato totale. Le vendite in questo settore sono destinate ai mercati esteri per l’82%. Segue il settore “Altro” - che include macchine per il tabacco, tissue, ecc. – che raggiunge la quota di 1.584 milioni di Euro (20,1% del totale), con una propensione esportativa dell’86%, e quindi il mercato delle macchine per il settore farmaceutico con 1.360 milioni di Euro (17,3% del totale), realizzato per il 79% sui mercati internazionali e che ha fatto registrare gli incrementi maggiori. Chiudono la graduatoria i comparti chimico e cosmetico, con fatturato rispettivamente di 291 e 284 milioni di Euro, e tra le minori percentuali di export, pari per entrambi al 75%. Considerando la suddivisione del fatturato di ogni settore cliente tra vendite in Italia e vendite all’estero, il ‘food’ si afferma il comparto con maggiore quota di vendite interne, mentre la sezione ‘altro’, detiene la quota più rilevante di export. In Italia cresce soprattutto il settore alimentare, mentre l’incremento dell’export è trainato da ‘non food’, con in testa il settore farmaceutico (+15,1% rispetto all’anno precedente).

L’attività produttiva

La ripartizione del fatturato per tipologia di macchine non risulta

Food 29,2%

UCIMA

Altro (Tissue, tabacco, etc) 20,1%

Chemicals & Home Care 3,7% Cosmetico & Personal Care 3,6%

Farmaceutico e Biomedicale 17,3%

Beverage e altro imbottigliato 26,1%

Distribuzione del fatturato per settori Attrezzature ausiliare 3,4% Dispositivi di ispezione e controllo 3,4%

Riempitrici e dosatrici 19,7%

10,6

Macchine per manipolare contenitori 2,1%

Chiuditrici e sistemi di chiusura 3,8%

Etichettatrici, stampanti, marcatori 2,1%

Riempitrici-Chiuditrici (FS) 6,2%

Macchine per pallettizzare, depalettizzare, assicurare carico a pallett (avvolgi-fascia pallett) 11,6% Avvolgitrici 6,2%

Formatrici-RiempitriciChiuditrici (FFS) e Termoformatrici 18,8% Astucciatrici e incartonatrici 10%

Distribuzione del fatturato per famiglie di macchine, 2018

omogenea, ma riflette il loro peso differente all’interno del ciclo produttivo. Le macchine possono essere suddivise in tre gruppi: Packaging primario (di cui fanno parte Riempitrici e dosatrici, Chiuditrici, FS Machines, FFS e Termoformatrici) che rappresenta il 54,2% del fatturato, con una variazione dell’8,3% rispetto all’anno precedente; Secondario (Astucciatrici e incartonatrici, Avvolgitrici) che equivale al 17,9% del fatturato (+7,7% rispetto al 2017) e Fine Linea, Labelling e Attrezzature ausiliarie (Macchine per palettizzare, depalettizzare, Etichettatrici, Macchine per manipolare contenitori, Dispositivi di ispezione e controllo) che occupano il restante 27,9% del totale, con una crescita media del 13,6%. Le macchine più vendute risultano essere le Riempitrici e dosatrici con il 22% delle quote totali, seguite da Formatrici-Riempitrici-Chiu-

ditrici (FFS) e termo formatrici (21,1%). Equamente distribuita la parte rimanente di fatturato tra le tipologie di macchine, guidate da quelle per il Fine Linea (Macchine per palettizzare, depalettizzare, assicurare carico a pallet: 12,9%).

Previsioni 2019

“La battuta d’arresto registrata nei primi tre mesi dell’anno nella raccolta ordini ci fa essere molto prudenti nel far previsioni sull’anno in corso, anche in considerazione della volatilità in essere nei vari mercati e il continuo cambiamento delle condizioni geo-politiche in molti Paesi – ha dichiarato Enrico Aureli, Presidente di Ucima -. Visto il miglioramento della raccolta ordini nel secondo trimestre, prevediamo però il mantenimento degli ottimi livelli di business raggiunti lo scorso anno o un lieve incremento”. ©

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M ercato

D

opo le recenti analisi che evidenziano un rallentamento della domanda di materiali autoadesivi per etichette nel 2018, l’edizione estiva #11 del FINAT Radar 2019, che monitora il mercato con cadenza semestrale, conferma i segnali di raffreddamento del settore delle etichette. Il consumo dello scorso anno di materiali autoadesivi per etichette in Europa è ammontato a un totale di poco meno di 7,5 miliardi di metri quadrati, con un incremento dell’1,4% rispetto al 2017. Il 2018 ha quindi confermato le previsioni di rallentamento che sono emerse nel corso del 2017, quando il mercato è cresciuto del 4,7%, al di sotto della media del 5% dei tassi di crescita annui registrati dalla fine dell’ultima recessione nel 2011.

Le differenze regionali

Per la prima volta dall’inizio del decennio, è stato rilevato un quadro variegato dei tassi di crescita della domanda di etichette in termini di volume in tutta Europa. Mentre i

Sebbene la maggioranza dei produttori di etichette autoadesive europei si aspetti un trend di volumi in crescita nel 2019, il clima si fa più cauto. Tuttavia, le prospettive per il mercato delle etichette autoadesive si confermano positive.

principali mercati come la Germania e la Francia hanno registrato tassi di crescita modesti inferiori allo 0,5%, diversi mercati delle aree sud-orientali dell’UE hanno continuato a raggiungere tassi di crescita superiori alla media tra il 2,5% e il 4%, mentre i mercati emergenti quali Russia e Ucraina hanno registrato un forte aumento di oltre il 6 %. In contrasto con le estremità opposte

ETICHETTIFICI EUROPEI

del continente. Il Regno Unito e la Turchia hanno registrato una crescita negativa rispettivamente di oltre l’1% e del 4,5%, sebbene verso la fine del 2018 e l’inizio del 2019, si sia verificato un effetto di accumulo scorte pre-Brexit nel Regno Unito che ha portato a una ripresa della domanda di materiali autoadesivi.

Segnali positivi per il settore

Data la forte correlazione storica tra domanda di materiali autoadesivi e sviluppo del PIL, il rallentamento del settore delle etichette è un indicatore significativo di incertezza economica, dopo anni di ripresa a livello macroeconomico. Tuttavia, le prospettive per le etichette autoadesive e l’industria degli imballaggi a bobina stretta si confermano positive. Negli ultimi due decenni, il mercato europeo delle etichette autoadesive è cresciuto con un fattore di 2,5, guidato dalla continua maturazione dei mercati delle etichette nell’Europa orientale e dalle innovazioni nelle tecnologie di stampa

ottimismo ma con cautela

BEVERAGEMachines Machines||Settembre/Ottobre Settembre/Ottobre2019 2019 1010 BEVERAGE


FINAT

Beverage Pharma

di dati variabili e nella decorazione di prodotti di alta qualità. L’Europa orientale rappresenta ormai quasi un quarto del mercato europeo delle etichette (con una quota di mercato quasi raddoppiata in 15 anni), mentre i materiali per etichette in film di fascia alta stanno raggiungendo il benchmark del 30% della domanda totale di materiali per etichette in Europa. I risultati dell’indagine riflettono il quadro sopra riportato, poiché anno dopo anno la crescita delle vendite è rallentata nella maggior parte delle regioni e con il 4,9% è stata la più bassa dal 2013, anno di riferimento dell’indagine. Tra il 2017 e il 2018 si è verificato anche un notevole spostamento dei tassi di crescita per i primi 3 segmenti di utilizzo finale. Mentre il 2017 è stato l’anno della crescita delle etichette secondarie, il 2018 ha mostrato una performance più forte nei settori delle etichette primarie (ad eccezione dei prodotti chimici industriali). Per la prima volta dall’inizio del FINAT Radar, si sono registrati cali in alcuni segmenti. Il feedback dei converter mostra, inoltre, che le aziende sono più caute nel 2019, con solo il 10-15% dei converter che hanno partecipato all’indagine che pianificano di acquistare una macchina da stampa convenzionale o digitale quest’anno. Le previsioni di investimento per l’acquisto di attrezzature sono nettamente più elevate per il 2020, in caso di condizioni economiche interne e di esportazione sfavorevoli la cautela dei converter potrebbe prolungarsi nel prossimo futuro. Guardando al breve termine, tuttavia, il primo trimestre del 2019 sembra indicare una ripresa, con una domanda di etichette autoadesive in bobina in aumento del 4,2% rispetto al primo trimestre del 2018. Oltre all’autoadesivo, è interessante notare che il 35% degli intervistati ha dichiarato di essere attualmente attivo nel settore degli imballaggi flessibili. Anche le etichette termoretraibili e wraparound rappresentano oltre il 25% del portafoglio prodotti degli stampatori di etichette. E l’in-

Industrial Chemicals Personal Care

2018

Food

2017

Household Chemicals Transport&Logistics Automotive Retail -4,0%

-3,0%

-2,0%

1,0%

0,0%

1,0%

2,0%

3,0%

4,0%

5,0%

6,0%

7,0%

Crescita media delle vendite degli etichettifici nei mercati principali

teresse a diversificarsi in altre aree continua a crescere, specialmente nel mercato delle pouches e delle etichette linerless.

Un confronto con il 2018

Secondo l’edizione invernale #10 del FINAT Radar 2018, i volumi di acquisto delle etichette previsti sono inferiori a quelli di un anno fa, sia per le etichette convenzionali che per quelle stampate digitalmente. Sebbene una maggioranza di 65% degli intervistati abbia indicato ancora che i propri volumi di etichette sarebbero aumentati nel 2019, la percentuale di intervistati che prevede una diminuzione per l’anno successivo è salita dal 3% alla fine del 2017 al 18% un anno dopo. Anche la proporzione di intervistati che non prevedono variazioni dei volumi di approvvigionamento è aumentata, passando dal 14% al 18% tra dicembre 2017 e dicembre 2018.

I risultati dell’indagine indicano un rallentamento in linea con il clima economico incerto di fronte alla Brexit, l’incertezza politica nella zona euro e la possibile escalation della disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina. Le statistiche trimestrali sull’etichettatura europea di FINAT, considerate un indicatore significativo dell’andamento generale dell’economia, hanno mostrato un rallentamento nella seconda metà del 2018, raggiungendo un tasso di crescita dei volumi in mq dell’1,4% per l’intero anno rispetto al 2017. Questo numero è composto dallo 0,9% per i materiali di carta autoadesiva in bobina (principalmente a causa della continua forte domanda di materiali termici diretti) e dal 3,5% per i materiali in PP, PE e altri materiali in bobina non cartacei di fascia alta. Le etichette in fogli, già ridotte a meno del 5% della domanda totale, sono diminuite del 2,6% nel 2018. ©

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M ercato

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uffa e funghi sono elementi del tutto naturali che generano alterazioni cromatiche nel pallet, proprio perché costituito da materiale di origine biologica, e che non hanno ripercussioni sulla salute dell’uomo. Il danno estetico causato dalla presenza della muffa sugli imballaggi può però dare luogo a contestazioni nel Paese di destinazione, con conseguenti perdite di tempo e denaro alle dogane. Danni ingenti per l’economia se si considera che l’Italia è al 9° posto nella classifica dei Paesi che più esportano al mondo, per un totale di 460 milioni di euro, secondo i dati del Ministero dello sviluppo economico.

Se messi nelle condizioni di proliferare, funghi e muffe attaccano il legno causando non solo un danno estetico, ma soprattutto perdite di tempo e denaro alle frontiere. Prediligere imballaggi essiccati, contenere l’umidità e l’utilizzo di nylon per lo stoccaggio, sono solo alcuni accorgimenti da adottare per operare in condizioni ottimali.

LEGNO E MUFFE

consigli per arginare il fenomeno “I trattamenti fitosanitari IPPC/ FAO-FITOK ai quali sono sottoposti gli imballaggi in legno hanno lo scopo di eliminare gli organismi nocivi da quarantena eventualmente presenti sul legno – spiega Daniela Frattoloni, Coordinatrice del Comitato Tecnico FITOK di Conlegno – Conlegno, in collaborazione con Rilegno e Assoimballaggi, ha infatti commissionato all’Università degli Studi di Torino, dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, uno studio sulle muffe per valutare eventuali rimedi efficaci al problema”.Di seguito alcuni suggerimenti di Conlegno, Soggetto Gestore in Italia del Marchio IPPC/ FAO per l’ISPM n. 15 attraverso il Comitato Tecnico FITOK.

Materia prima

È importante utilizzare il legno dopo breve tempo dal taglio per evitare che i funghi inizino a crescere sulla sua superficie. Inoltre bisogna fare attenzione che tra le scorte non sia

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presente legno umido o già attaccato da muffa o funghi che potrebbero colonizzare anche gli altri pezzi immagazzinati.

Trattamento e trasporto

Prediligere i pallet essiccati. Il trattamento fitosanitario di tipo HT, conforme allo standard ISPM n.15, non è in grado di assicurare che non compaiano funghi cromogeni profondi o muffe superficiali. Richiedere al produttore di completare il trattamento termico con il ciclo di essiccazione ad un contenuto di umidità inferiore al 20% è un’attenzione in più caldamente consigliata. Prima di caricare le merci pallettizzate su rimorchi o container, occorre verificarne la loro pulizia e integrità. In particolare occorre verificare che non ci sia acqua stagnante e che il pianale di carico non sia umido e sia privo di infiltrazioni.

Scarico e stoccaggio

I pallet devono essere scaricati dai

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rimorchi al momento della consegna e riposti in un’area protetta dalle precipitazioni, adeguatamente illuminata e ben ventilata È necessario che il contenuto di umidità del legno resti inferiore al 20% dal momento della produzione del pallet fino alla consegna finale delle merci pallettizzate. Il principio FIFO “first in first out” è particolarmente utile perché prevede che i primi pallet ad essere movimentati siano i primi ad essere entrati in magazzino così da tenere sotto controllo le variazioni delle loro condizioni prima che la muffa proliferi.

Immagazzinaggio

Evitare di conservare le merci su pallet avvolti da nylon o plastiche termoretraibili. L’applicazione di un involucro in plastica al pallet, soprattutto quando il prodotto è caldo, è causa della formazione di condensa sulla superficie interna della pellicola utilizzata. ©


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A mbiente

A

nfima, l’Associazione Nazionale fra i Fabbricanti di Imballaggi Metallici e Affini aderente a Confindustria, rappresenta un settore che nel nostro Paese conta circa 4.000 addetti. Secondo gli ultimi dati dell’Associazione, nel 2016 sono state prodotte in Italia 679mila tonnellate di imballaggi in acciaio e alluminio e il 77,5% degli imballaggi in acciaio e il 73,2% degli imballaggi in alluminio immessi al consumo è stato avviato al riciclo. “Gli imballaggi metallici hanno caratteristiche uniche che li rendono un’ottima soluzione per le

Pratici, sicuri, infrangibili e protagonisti di una efficiente economia circolare: sono gli imballaggi metallici, dalle scatolette ai barattoli, dalle lattine per bevande ai grandi fusti industriali, dalle bombolette aerosol a tappi e chiusure.

ACCIAIO E ALLUMINIO,

materiali chiave per il packaging esigenze di aziende e consumatori e uno strumento fondamentale per il rispetto dell’ambiente”, ha affermato Monica Mantovani, Presidente di Anfima. “Acciaio e alluminio infatti sono materiali permanenti: sono facili da differenziare e si riciclano infinite volte senza perdere le proprie qualità”. Delle 679mila tonnellate di imballaggi metallici prodotte in Italia nel 2016, 656mila sono di imballaggi in acciaio (+1,7% rispetto all’anno precedente) e 23mila in alluminio (-19,5%). Il fatturato complessivo di 1.603 milioni di euro, in lieve crescita rispetto al 2015 (+0,13%) deriva principalmente dal mercato interno (62%). Il primo settore merceologico si conferma quello degli imballaggi per il food, con un fatturato di 584 milioni di euro, seguito dalle chiusure metalliche (tappi corona, capsule, coperchi easy open) con 327 milioni di euro e dalla General Line (latte, secchielli, fustini destinati prevalentemente all’industria per vernici,

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pitture, smalti, oli) con 313 milioni di euro.

Metallo, campione di riciclo

In Italia il riciclo degli imballaggi di acciaio è da record, registrando nel 2018 il più alto tasso di riciclo di sempre, pari al 78,6% dell’immesso al consumo, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente(73,6%). Un traguardo senza precedenti, raggiunto grazie all’impegno di tutta la filiera a partire dai cittadini che ogni giorno differenziano correttamente barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure in acciaio, facendo sì che possano essere avviati a riciclo per rinascere a nuova vita. I dati sono stati resi noti da RICREA, il Consorzio nazionale senza scopo di lucro per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio. Nel 2018 sono state avviate al riciclo 386.895 tonnellate di imballaggi in


acciaio, pari al peso di 13 portaerei Cavour, nave ammiraglia della flotta italiana. Un dato in forte crescita (+7,1% rispetto al 2017), che evidenzia non solo l’aumento della raccolta che ha raggiunto le 459.187 tonnellate (+6,8%), ma anche che la qualità del materiale raccolto sta migliorando progressivamente. “Il tasso di riciclo degli imballaggi in acciaio del 78,6% è il più alto di sempre per il nostro Paese”, spiega Domenico Rinaldini, Presidente RICREA. “Grazie alla continua attività di sensibilizzazione e valorizzazione dell’importanza della raccolta differenziata siamo molto vicini all’obiettivo europeo dell’80% da raggiungere entro il 2030. A questo traguardo importante hanno contribuito in modo particolare le regioni del Sud Italia, come ad esempio Sicilia, Calabria e Puglia, un tempo poco reattive, ma oggi sempre più attente e in miglioramento per quanto riguarda i quantitativi raccolti. Il nostro obiettivo è

da il ciclo di vita delle lattine in alluminio per bevande prodotte in Europa, dall’estrazione delle materie prime alla produzione e al fine vita dell’imballaggio. Comparandolo con i dati del 2006, lo studio rileva riduzioni significative in termini di emissioni di CO2 - equivalente. Le carbon footprint sono state ridotte di un impressionante 31% in media per i tre formati considerati, confermando l’impegno della nostra industria per ridurre le emissioni e scollegare la crescita produttiva dall’impatto ambientale. I principali fattori che hanno reso possibile questo risultato sono i continui miglioramenti nella produzione di alluminio e nei processi produttivi delle lattine, la riduzione del peso degli imballaggi e l’aumento dei tassi di riciclo delle lattine in alluminio per bevande. Per una lattina da 33cl la riduzione dell’impatto in termini di cambiamento climatico su un periodo di 10 anni (2006-2016) è del 33% e include la riduzione del 12% delle forniture di materia prima, la riduzione del 35% del consumo energetico grazie alla migliorata efficienza dei processi produttivi e alla riduzione del 4% del peso delle lattine, e un aumento del tasso di riciclo medio europeo dell’alluminio, dal 50% al 73%del 2014. I dati del 2016 mostrano che, in termini di impatto sul clima, il contributo medio della produzione di imballaggi metallici è del 18% nell’arco dell’intero ciclo di vita. La riciclabilità dell’alluminio rimane un fattore chiave in questi miglioramenti: ogni aumento del 5% nel riciclo delle lattine in alluminio per bevande, si riflette in un calo del 6% nell’impatto climatico. Le lattine in alluminio per bevande sono monomateriale, e per questo sono facili da raccogliere, separare e riciclare. Scarti e rottami di alluminio hanno il valore più alto fra tutti i materiali da imballaggio, rendendo l’alluminio perfettamente adatto all’Economia Circolare. ©

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IMBALLAGGI METALLICI

proseguire su questa strada per crescere ancora, insieme ai Comuni, agli operatori e soprattutto grazie all’impegno dei cittadini”. Anche i valori di copertura territoriale sono in costante aumento, sia sul totale dei Comuni coinvolti (5.970) che sugli abitanti serviti (86% sul totale), con un incremento considerevole del numero delle convenzioni attive (+10% rispetto al 2017), stipulate sulla base dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI, lo strumento attraverso il quale il sistema consortile garantisce ai comuni italiani la copertura dei maggiori oneri sostenuti per svolgere le raccolte differenziate dei rifiuti di imballaggi. L’acciaio è un materiale permanente che viene riciclato all’infinito senza perdere le proprie intrinseche qualità. Grazie alle 386.895 tonnellate di acciaio recuperato dagli imballaggi, nel 2018 nella nostra penisola si è ottenuto un risparmio diretto di 735.094 tonnellate di minerali di ferro e di 232.137 tonnellate di carbone, oltre che di 692.553 tonnellate di CO2. Le lattine contro le emissioni di CO2 Metal Packaging Europe, l’associazione dei produttori europei di imballaggi metallici e rigidi e dei partner di filiera, ha completato un nuovo Life Cycle Assessment (LCA) delle lattine in alluminio per bevande (da 25, 33 e 50cl). Utilizzando i dati più recenti disponibili (2016), lo studio riguar-

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A mbiente Ipsos, durante il convegno “The third moment of truth: il packaging sostenibile è il nuovo tsunami?”, ha presentato un dossier di dati interamente dedicato al tema della plastica realizzato grazie all’analisi di numerosi studi e indagini di mercato condotte dall’Istituto su tematiche quali CSR e sostenibilità ambientale. Ecco cosa è emerso.

Alla vigilia di una nuova era PLASTIC FREE

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a questione ambientale e, in particolare, la riduzione dell’utilizzo della plastica, è protagonista indiscussa del dibattito pubblico degli ultimi mesi. I dati del primo studio di Ipsos dedicato al tema della plastica misurano il grado di crescente consapevolezza delle persone sullo stato di salute del pianeta e delineano le aspettative dei consumatori nei confronti delle aziende in tema di impatto ambientale. Emerge con forza come il plastic-free rappresenti un’opportunità unica da cogliere e una scelta strategica per le aziende.

La nuova consapevolezza ambientale

È indubbio che sia cresciuta negli ultimi tempi una forte presa di coscienza collettiva sulle tematiche legate all’ambiente, tanto che ben l’80% degli italiani dichiara di avere il timore di essere alle soglie di un vero e proprio disastro ambientale. Una conseguen-

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za a comportamenti e gesti quotidiani per i quali nessuno si sente assolto: il 74% della popolazione italiana pensa infatti di aver contribuito personalmente alle isole dei rifiuti negli oceani. Cresce la convinzione che ogni singolo individuo incida fortemente sull’ambiente. Sempre più spesso le persone adottano uno stile di vita attento e rispettoso, sono sensibili all’impatto ambientale delle proprie scelte di consumo, quindi più inclini al sacrificio personale (risparmio della carta, riciclo di oggetto di uso comune in plastica) e disposte ad affrontare anche il sacrificio economico.

Allarme plastica

L’allarme dell’opinione pubblica sullo stato di salute del pianeta e la conseguente crescita di responsabilità ambientale sono senza dubbio da attribuirsi alla questione plastica e alle impietose immagini delle isole di rifiuti diffuse dai media.Il 50% degli

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italiani pensa che sia un problema molto serio, mentre il 46% lo ritiene “solo” un problema, che esiste ma può essere risolto (per il 26%) oppure che esiste perché ora la plastica non è adeguatamente riciclata (per il 20% degli italiani). C’è, infine, solo l’1% che considera il dibattito sulla plastica frutto di allarmismi inutili e il 2% che non lo vive come preoccupazione (2%).

La sostenibilità ambientale premia le aziende

La mutata sensibilità dell’opinione pubblica in materie ambientale fa sì che le aziende abbiano come interlocutore un consumatore più attento e sensibile al tema della sostenibilità. Il ruolo centrale attribuito alle aziende emerge in maniera chiara nell’analisi presentata da Ipsos. Alla domanda “Chi ha la responsabilità di trovare una soluzione per ridurre la quantità di materiale utilizzato nelle confezioni


DIRETTIVA PLASTICA

Packaging sostenibile, in maniera evidente quando la pladi prodotti venduti”, ben il 39% pensa nascono nuove stica, grazie alle nuove tecnologie, è sia dovere delle aziende che producoopportunità gestita e trasformata in bioplastica no e vendono prodotti di largo conIl packaging è ritenuto oggi il primo o plastica riciclabile. Alla domansumo. Sempre di più i consumatori fattore di sostenibilità su cui viene da quanto ritiene sostenibile questi cercano nelle marche un elemento valutato un brand. Secondo gli itamateriali, rispettivamente il 47% e il di identificazione, un legame unico liani, un’azienda per essere consi40% degli italiani si esprime favoree indissolubile tra ciò che si è e ciò derata rispettosa dell’ambiente deve volmente. Evitare l’uso della plastica che si consuma e che trova nell’im“Utilizzare materiali da imballaggio nell’immaginario collettivo rimane pegno verso l’ambiente una delle sue eco-sostenibili” (41%), “Ridurre al micomunque ancora parecchio difficimassime espressioni. Significativo del nuovo modo di vivere il rapporto con nimo gli scarti di produzione” (39%), le, soprattutto se si pensa alla vita di il brand è il desiderio dichiarato dal “Ridurre l’imballaggio dei prodotti” tutti i giorni. Dall’indagine è emerso 52% degli italiani di trovare marche (34%), “Essere molto efficiente riduche i prodotti realizzati con materie che permettano loro di fare la diffecendo gli sprechi di materiale” (33%)”. plastiche cui gli italiani farebbero più renza nel mondo. In quest’ottica, il Il nuovo “cittadino-consumatore” è fatica a rinunciare sono: bottiglie d’ac68% dei cittadini italiani dichiara di pronto ad agire anche in prima persoqua (33%), pellicole trasparenti per essere disposto a pagare di più per na quando l’imballaggio non è ecosoalimenti (27%); contenitori riutilizun prodotto o servizio proveniente stenibile. Il 53% degli italiani dichiara zabili per alimenti (16%), contenitori da un’azienda che attua politiche ambientali serie e rigorose; Sos plastica Cosa dovrebbero fare le aziende secondo gli italiani l’83% la consiglierebbe a chi è 50% 77% in cerca di lavoro, un ulteriore essere attente ridurre le 83% sarebbe pronto ad affidarle alle condizioni emissioni i suoi risparmi o di investirvi di lavoro dei propri e l’impatto dipendenti 50% del denaro e addirittura il 90% 46% ambientale pensa che sia lo ritiene “solo” la sceglierebbe come fornitura un problema un problema molto serio di prodotti e servizi. La repuche esiste tazione aziendale passa quindi anche attraverso l’economia cir2% non lo vive come colare, anzi ne diviene consepreoccupazione guenza diretta. Sono le aziende 31% 1% 37% investire più avanti nell’implementazione migliorare la qualità considera il dibattito in Ricerca&Sviluppo del servizio/prodotto frutto di allarmismi 1% di processi sostenibili ad avere e innovazione a beneficio dei consumatori inutili non risponde la reputazione più alta. L’analisi Ipsos evidenzia infatti la cre33% scita di fatturato, di export e di Bottiglie 27% d’acqua occupazione delle imprese che Pellicole trasparenti nel biennio 2014–2016 hanno per alimenti deciso di investire nel cosiddetto 14% 13% 16% 12% 12% Contenitori Contenitori Abbigliamento Sacchetti fattore “Green”. Queste aziende Posate come pile per alimenti detersivi 11% di plastica monouso più lungimiranti rappresentano e microfibre Le categorie di prodotti Giocattoli realizzati con materie il 52,6 % degli attori presenti nel plastiche di cui gli italiani comparto e fanno registrare un pensano di fare più fatica +5% di fatturato, un +16% di a rinunciare export e un +7% in termini di occupazione rispetto alla medi acquistare prodotti realizzati con detersivi (14%), abbigliamento come dia delle imprese industriali che non materiali riciclati, il 48% di fare riupile e microfibre (13%); sacchetti di hanno scommesso sulla sostenibilità. tilizzo degli articoli monouso, il 41% plastica (12%); posate monouso (12%), Tuttavia, prevale la convinzione che di smettere di acquistare beni con giocattoli (11%). I brand possono decile aziende chiamate a farsi carico del imballaggi non riciclabili e il 24 % dere quindi di accogliere la sfida della problema non stiano in generale andi smettere di andare nei negozi che sostenibilità, ridimensionare il proprio cora facendo abbastanza: lo pensa il usano molti imballaggi non riciclabili. impatto ambientale e guardare al fu77% dei cittadini italiani. C’è quindi La plastica vive oggigiorno una crisi turo, sostenendo il trend plastic-free ancora molta strada da fare e le posreputazionale, solo il 12% la ritiene un oppure non innovare, rimanendo inesibilità e i margini di miglioramento materiale sostenibile. La cosa cambia sorabilmente indietro. © sono davvero molto ampi. BEVERAGE Machines | Settembre/Ottobre 2019

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Aziende&strategie LA PRIMA RETEDI IMPRESE ITALIANA nei settori packaging & processing Un’intervista esclusiva ad Annalisa Bellante, co-titolare di Cama Group, e Armando Honegger, amministratore delegato di Honegger s.r.l. su PACKPACT, la nuova rete di imprese italiana che coinvolge una serie di realtà produttive che sviluppano soluzioni innovative per il confezionamento e il processo.

© In che ambito nasce questa iniziativa? Annalisa Bellante: Il progetto di rete d’impresa nasce nel settore delle macchine automatiche per l’imballaggio, che è un settore che fattura circa 7 miliardi di euro. È un settore fortemente in crescita perché dal 2016 abbiamo un incremento dell8% ed è un fiore all’occhiello dell’imprenditoria italiana, infatti l’Italia si gioca a livello internazionale il testa a testa con i concorrenti tedeschi. All’interno del settore lavorano circa oltre 600 aziende, quasi tutte con caratteristiche di forte internazionalizzazione e di un’altissima propensione per l’innovazione tecnologica. © Quali ragioni hanno portato alla nascita di questa iniziativa e quali sono gli obiettivi? Annalisa Bellante: La rete d’impresa nasce nel 2015 su iniziativa di

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Gianmario Ronchi, il quale intuendo la potenzialità di un’unione di aziende che si legano a determinati valori ci ha proposto questa partenza con l’inizio di un progetto prevalentemente di promozione tra aziende. Lo scopo iniziale della rete è stato quello di promuovere tutte le aziende sui diversi mercati, ma si è velocemente evoluto anche in progetti di differente natura quali, ad esempio, confronti all’interno di aziende di vari argomenti, addirittura su progetti di ricerca e sviluppo. Non avendo concorrenti all’interno della rete, gli imprenditori si sono aperti anche ad un confronto assolutamente costruttivo per tutti. Gli obiettivi della rete di impresa sono condivisi in termini di forte internazionalizzazione, un’altissima propensione agli investimenti in ricerca e sviluppo e soprattutto una condivisione di valori anche etici che accomunano tutti noi imprenditori.

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© Honegger s.r.l. è soggetto attuatore di rete d’impresa. Perché la scelta di essere partner e quali passi sono stati fatti dopo il vostro ingresso? Armando Honegger: Abbiamo scelto di essere partner inizialmente perché sono tutti nostri clienti che noi seguiamo da anni, ma la cosa che ci ha interessato di più e che ci stimola a fare cose nuove è il modo in cui si sono aggregati tra di loro. Sono tutte aziende molto sinergiche tra di loro, hanno delle caratteristiche molto precise, sono tutte aziende volte all’esportazione, quindi questo permette anche di sviluppare nuovi progetti e nuovi modi di andare in fiera, all’estero e di comunicare, non solo attraverso la fiera ma anche attraverso le attività di comunicazione che abbiamo intenzione di realizzare e che in parte abbiamo già fatto per la scoperta di nuovi mercati.


Norimberga, Germania | 12 – 14 novembre L’attività che abbiamo svolto fin dall’inizio è stata quella di fare una ricerca di mercato sulle varie aziende che ci sono in Italia e sui loro prodotti per vedere di integrare e di aggregare altre aziende per rendere ancora più complementare questa sinergia nel settore. Abbiamo intenzione di studiare nuovi modi di penetrare altri mercati facendo presentazioni e incontri mirate su mercati specifici per ognuna di queste aziende. Quindi è un concetto di comunicazione molto nuovo, non è solo la fiera stessa, ma c’è un percorso di preparazione, con un prima, un durante e un dopo.

Ottimi contatti. Ottimi affari.

© Quali sono le iniziative messe in atto fino ad oggi? Armando Honegger: Di iniziative ne abbiamo fatte tante. Prima di tutto abbiamo rivisto la comunicazione a partire dal sito internet ai comunicati stampa fino alla grafica, al nuovo marchio e al nuovo concetto di design delle varie fiere, dove le aziende si presentano tutte assieme. Questo è già applicato su diversi mercati, quali Iran, India, Russia, Algeria e Australia, dove abbiamo portato con soddisfazione questo gruppo. Abbiamo un programma molto fitto anche per il 2019/2020 e poi andrà avanti. © Vi sono obiettivi futuri ed una volontà di allargare il progetto a nuove imprese? Annalisa Bellante: Assolutamente sì, la rete ha il progetto di allargarsi a nuovi partecipanti sempre nella logica di integrazione del processo produttivo dei nostri clienti. Quindi l’inserimento di altre aziende che andranno a implementare a implementare e completare la gamma, il servizio e gli impianti chiavi in mano che potremo andare ad offrire ai nostri clienti. ©

Inquadra il QR Code e guarda l’intervista

.de

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IN DIALOGO CON IL FUTURO Alla BrauBeviale oltre 1.000 espositori e più di 40.000 visitatori professionali perseguono esattamente un obiettivo: far progredire in maniera decisiva il futuro della produzione delle bevande così da commercializzare prodotti migliori grazie a nuove soluzioni. Vi incuriosisce? Per saperne di più: braubeviale.de/next


Aziende&strategie LINEA ECOGREEN è ancora più sostenibile Continua l’impegno ambientale del Gruppo Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. Il Presidente Enrico Zoppas: “L’obiettivo è l’abbattimento delle emissioni e contribuire ad una forte diffusione della cultura del riciclo della plastica PET”.

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Azienda del settore a realizzare un accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente per misurare la propria Carbon Footprint e progressivamente abbattere le emissioni di CO2. Esempio tangibile di questo impegno è la linea di Acqua Minerale Ecogreen, la prima linea di prodotti in Italia a ricevere dal Ministero dell’Ambiente il logo del programma per la valutazione dell’impatto ambientale.

Sempre più vicina all’ambiete

Ecogreen è la linea di prodotti con il 100% di emissioni di CO2 eq compensate - attraverso l’acquisto di crediti per finanziare progetti di riduzione dei gas effetto serra - e realizzata con plastica riciclata (RPET) fino al 50%,

l Gruppo Acqua Minerale San Benedetto S.p.A ha ridotto negli ultimi cinque anni le emissioni di gas effetto serra del 18,7% sulla linea Ecogreen; un risultato pari alla CO2 assorbita in un anno da 140.767 piante,all’emissione generata dal consumo di 65.146 lampadine a LED da 11,5 W sempre accese 24h su 24 per un anno, oppure all’emissione generata da un camion di taglia 40t che percorre una distanza pari a 1.227.616 km trasportando una tonnellata di prodotto. Dati molto importanti per il Gruppo attivo nel settore del beverage analcolico e che ha fatto della sostenibilità il perno del suo sviluppo presente e futuro. San Benedetto è stata la prima

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il massimo consentito dalla normativa vigente in Italia. San Benedetto ha registrato inoltre, dal 2013 al 2018, una riduzione del peso delle bottiglie della linea Ecogreen da 0,5L, 1L, 1,5L e 2L rispettivamente del -5%, -18%, -18% e -10%. “La nostra azienda ha la sostenibilità nel proprio DNA: siamo stati tra i primi in Italia, nel 1981, ad introdurre le bottiglie in PET, plastica riciclabile al 100%, e i primi a siglare un accordo volontario con le istituzioni per dar vita ad un processo scientifico utile a misurare il nostro impatto ambientale e mettere in atto tutte le azioni possibili per poter raggiungere l’obiettivo dell’abbattimento delle emissioni fino alla loro completa neutralizzazione – dichiara Enrico Zoppas, Presidente del Gruppo San Benedetto –. Per farlo, è fondamentale una forte diffusione della cultura del riciclo del PET, senza dimenticare la consistente riduzione dei trasporti. Siamo convinti che insieme alle istituzioni e ai cittadini possiamo dar vita ad un virtuoso processo di economia circolare”. San Benedetto, inoltre, grazie al progetto Network è sempre più vicina ai propri consumatori. Con i cinque siti produttivi in Italia – Scorzè, Donato, Popoli, Atella e Viggianello – si sono valorizzate le acque locali presenti nel territorio, avvicinando la produzione ai luoghi di consumo e riducendo l’incidenza dei trasporti. In questo modo sono state evitate nel 2018 l’emissione di 19.618 t di CO2 eq, vale a dire 24.537 km in meno percorsi “su gomma”, l’equivalente di circa 13 volte l’Italia intera da Nord a Sud e viceversa. ©


4,5mila tonnellate di plastica tolte dall’ambiente in 7 mesi: è il bilancio 2019 relativo all’attività dello stabilimento Ferrarelle di Presenzano (CE). Con un investimento da 27 milioni di euro, la società diviene la prima azienda alimentare a vantare una struttura propria adibita al riciclo, che a pieno regime riciclerà 23.000 tonnellate di PET all’anno, l’equivalente di 1 miliardo di bottiglie.

TOLTE DALL’AMBIENTE quasi 4,5 mila tonnellate di plastica

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a plastica non è più un rifiuto, è una risorsa e Ferrarelle SpA è la prima azienda del settore alimentare a sottrarre ogni anno decine di migliaia di tonnellate di plastica dall’ambiente dando loro una nuova vita. Accade presso il nuovo stabilimento di Presenzano (CE). Un impianto nuovo e avveniristico frutto di un investimento di 27 milioni di euro, pensato per produrre e, a breve rimettere in commercio, bottiglie nuove costituite al 50% da R-PET (PET riciclato), la quota massima consentita dalla legge. Da gennaio a luglio 2019, lo stabilimento ha riciclato quasi 4,5 mila tonnellate di PET,a pieno regime sarà in grado di toglierne dall’ambiente almeno 23.000, il doppio di quanto ne utilizza Ferrarelle per produrre le sue bottiglie: ogni 2 realizzate ne sottrae 3 all’ambiente. “Investiamo in sostenibilità economica e ambientale, con un progetto pionieristico frutto di una mirata strategia aziendale, in termini di ricerca e innovazione ispirata all’economia circolare - dichiara Michele

Cos’è il PET: la plastica a impatto zero

Pontecorvo Ricciardi, vicepresidente di Ferrarelle SpA -. Lo facciamo in maniera concreta, dando nuova vita ad un materiale dibattuto ma estremamente pregiato come il PET, limitando così la produzione e l’immissione in commercio di nuova plastica.

Ci sono tanti tipi di plastica, basta confrontare una bottiglia d’acqua con una posata monouso per vedere la differenza. La prima è fatta di PET, polietilene tereftalato, una sostanza adatta a contenere gli alimenti che viene usata per produrre le bottiglie di acqua. È un materiale interamente riciclabile: vuol dire che ogni bottiglia usata può essere riciclata per diventare una nuova e identica. Il PET che rinasce con questo processo ha un nome preciso: R-PET, una plastica a impatto zero. ©

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Aziende&strategie L’EXPORT TRAINA LA CRESCITA del Gruppo Sanpellegrino nel 2018 Sanpellegrino, società attiva nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche, continua a crescere e chiude il bilancio 2018 con un fatturato di 928 milioni di euro, con un incremento del 4% a valore rispetto all’anno precedente.

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ono stati i brand internazionali a trainare le performance del Gruppo che ha realizzato il 56,9% del fatturato attraverso l’export. Le acque minerali S.Pellegrino e Acqua Panna sono cresciute a valore rispettivamente del 6% e del 10%. Nel 2018 Sanpellegrino ha registrato un giro d’affari di 529 milioni di euro sui mercati internazionali, con un incremento del 8% rispetto al 2017, e con picchi del 25% in UK, del 19% in Francia e del 18% in Germania e in Cina. Gli Stati Uniti si confermano il primo Paese in ordine di importanza con una crescita del 12% rispetto al 2017. Sul mercato domestico il Gruppo ha conseguito un fatturato di 400 milioni di euro, confermando sostanzialmente i valori del 2017. Prestazioni positive anche in Italia per i brand S.Pellegrino e Acqua Panna, che hanno registrato complessivamente un incremento del 3% a volume, mentre i brand Levissima e Nestlé Vera si sono attestati sui volumi del 2017. “L’esercizio 2018 si è chiuso con un incremento delle performance registrate sui mercati esteri dai nostri brand internazio-

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Federico Sarzi Braga, Presidente e AD del Gruppo Sanpellegrino

nali S.Pellegrino e Acqua Panna che confermano l’apprezzamento della qualità, dei valori e dello stile di vita italiano portati dai nostri prodotti sulle tavole di tutto il mondo - ha dichiarato Federico Sarzi Braga, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Sanpellegrino –. Siamo particolarmente orgogliosi dei risultati raggiunti dalla nostra famosa acqua con la stella rossa che quest’anno celebra 120 anni di storia, un successo tutto italiano, simbolo del nostro modo di fare impresa. Nel 2019 svilupperemo ulteriormente anche Acqua Panna avviando un piano di investimenti per sostenere il business nei prossimi anni e dare uno slancio ancora più forte all’internazionalizzazione di un brand che ha superato i 300 milioni di bottiglie vendute nel mondo”.

I futuri investimenti

Sanpellegrino ha chiuso il 2018 con l’annuncio di un investimento di 70 milioni di euro stanziati in tre anni per il re-design architettonico e l’incremento di efficienza del sito produttivo di Scarperia oltre alle attività di comunicazione sui mercati inter-

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nazionali per fare di Acqua Panna la “premium still water” del Gruppo nel mondo. I valori, per Acqua Panna, sono strettamente connessi al territorio d’origine e sono legati alla possibilità per il pubblico di gustare un prodotto simbolo di un territorio che è massima espressione di italianità, cultura e qualità. La fonte si trova all’interno di un’area protetta nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano, più precisamente a Scarperia, in provincia di Firenze, mantenutasi intatta nel corso degli ultimi 5 secoli, da quando divenne la riserva di caccia della famiglia Medici. La localizzazione della fonte ha fatto sì che, nel tempo, venisse preservata la delicata purezza dell’acqua, che scaturisce da un viaggio di circa 14 anni nel sottosuolo delle morbide colline dell’Appennino. Nello stabilimento Nestlé Vera di San Giorgio in Bosco, il Gruppo Sanpellegrino sta, inoltre, investendo circa 29 milioni di euro in una nuova linea di lattine e in un nuovo magazzino. Nel 2018 si è anche conclusa la fase di progettazione esecutiva della Flagship Factory, progetto destinato a riflettere il valore del luogo in cui nasce e viene imbottigliata l’acqua minerale S.Pellegrino. A primavera 2019, sono stati avviati i lavori per la costruzione della nuova area di sosta multipiano che sorgerà all’interno della superficie dello stabilimento attualmente utilizzata per il posteggio degli automezzi. L’area di sosta multipiano, progettata con una tecnologia innovativa dallo studio internazionale BIG, guidato dal celebre architetto danese Bjarke Ingels, sarà una struttura iconica, aperta e trasparente, unica al mondo e pioniera di una nuova concezione di parcheggio, studiata per inserirsi in maniera armonica nel paesaggio. ©


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MASTER C TECH massima efficienza per le lattine di birra Il Gruppo CFT si è affidato alle soluzioni Siemens per realizzare la macchina Master C Tech, una riempitrice e aggraffatrice in monoblocco, specificatamente studiata per il riempimento di lattine di birra da 200 ml fino ad 1 litro.

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FT SpA (Catelli Food Technology) progetta, ingegnerizza e produce linee per la trasformazione di materie prime, in particolar modo pomodoro, frutta, latte e prodotti formulati e confezionamento di conserve vegetali ed alimentari in genere, oli alimentari, oli lubrificanti e bevande. “La nostra storia è fatta di esperienze diverse, competenze e tecnologie oggi fuse in un unico progetto guidato da una credenza comune: continua ricerca e sviluppo, l’unica strada per innovare”. E con questa filosofia, il Gruppo CFT si affida da anni alle

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soluzioni Siemens per realizzare, tra le tante, la macchina Master C Tech, una riempitrice e aggraffatrice in monoblocco, specificatamente studiata per il riempimento di lattine di birra da 200 ml fino ad 1 litro a una velocità tra i 24.000 e i 90.000 pezzi all’ora. “Siamo forse l’unica azienda nel settore del beverage a livello mondiale che possiede sia la tecnologia di riempimento che quella di aggraffatura. Grazie alle nostre competenze e alla nostra expertise, siamo stati quindi in grado di racchiudere in un’unica macchina entrambe le funzioni, con un’estrema integrazione, garanten-


do così un’operatività univoca, con le medesime caratteristiche e filosofie, sia in termini di alimentazione sia di componentistica” afferma Giuseppe Colombi, Fillers & Seamers Technical Manager del Gruppo CFT.

Un prodotto da trattare con sensibilità

La birra è un prodotto molto delicato e nel suo confezionamento è necessario mantenere elevati standard di igienicità e di lavabilità. Standard ampiamente raggiunti dalla macchina Master C Tech, che è in grado di evitare qualsiasi tipologia di contaminazione del prodotto, così come la sua ossidazione o la formazione di muffe che danneggerebbero le proprietà organolettiche della birra stessa. Master C Tech può montare fino a 108 valvole di riempimento e può contare su PLC, azionamenti, motorizzazioni e sistemi di motion control interamente Siemens. “Utilizziamo le soluzioni Siemens ormai da molti anni, ma con questa macchina abbiamo esteso la nostra proficua collaborazione” afferma Filippo Tedeschi, Packaging Automation Manager di CFT Group. L’architettura di automazione della macchina si basa su un PLC centrale Simatic S7-1500 - completamente programmabile nella piattaforma di ingegnerizzazione TIA Portal - e con periferiche decentrate Input/Output ET200SP. A questo si aggiungono svariati PLC Simatic S7-1200 sulla parte rotante di riempimento, che gestiscono, grazie ai contatori veloci integrati, i flowmeter che garantiscono la giusta quantità di prodotto da dosare. L’utilizzo di componenti standard ed economici come i PLC Simatic S7-

1200, invece di apparecchi dedicati, aumenta decisamente l’integrazione, la qualità della comunicazione e la diagnostica dei moduli di riempimento. CFT ha inoltre deciso di utilizzare le CPU Failsafe del Simatic S7-1500 (CPU S7-1513F), con funzioni di sicurezza integrata. In questo modo PLC, Safety e HMI possono essere programmati e gestiti in un unico ambiente di sviluppo.

Performance elevate e flessibilità

Master C Tech si affida poi alla flessibilità della piattaforma di motion control Siemens Simotion D425 - che integra direttamente nell’unità di regolazione il sistema di azionamento

Sinamics S120 - e che permette di gestire in un unico ambiente il controllo degli assi, degli azionamenti e dei relativi motori. Tutti i dispositivi Siemens sono collegati tra di loro tramite Profinet con protocollo Profisafe, che garantisce una connessione sicura all’intera macchina. In un’ottica di spazi ridotti all’interno dei quadri, di riduzione dei cablaggi e dei tempi di fermo, la Safety integrata via bus di campo ha permesso di realizzare una macchina a elevato contenuto tecnologico. Sono collegati in Profinet con protocollo Profisafe anche gli inverter Sinamics G120C, compatti, semplici e totalmente integrati nella piattaforma TIA Portal. Anche i dispositivi di campo utilizzati da CFT sono stati collegati al PLC Siemens tramite il protocollo di comunicazione IO-Link che, oltre a fornire vantaggi in termini di riduzione del cablaggio, garantisce performance elevate, con segnali puliti e meno soggetti a disturbo. Motori brushless Simotics 1FK7 ma anche i motoriduttori Simogear con motore asincrono, per le movimentazioni meno dinamiche, Comfort Panel da 15’’, i nuovi pulsanti della serie Sirius ACT – con un’ottima resistenza a urti e sporco – insieme alla componentistica elettromeccanica - come contattori, magnetotermici e interruttore generale - completano lo scopo di fornitura di Siemens per la macchina Master C Tech di CFT. “Possiamo affermare di essere più che soddisfatti della collaborazione con Siemens, che ha contribuito in maniera più che rilevante al successo della nostra macchina, sia da un punto di vista tecnico, sia dal punto di vista del supporto che abbiamo ricevuto, a partire dalla fase di progettazione e studio della macchina, fino alla fase di test e collaudo. I progetti per il futuro sono molti e l’implementazione delle soluzioni Siemens rientra pienamente in questi progetti, in particolar modo in termini di integrazione e di sicurezza delle nostre macchine” conclude Giuseppe Colombi. ©

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Il successo di Martini & Rossi PASSA ANCHE DALL’EFFICIENZA ENERGETICA L’efficienza energetica dello stabilimento Martini & Rossi di Pessione è stata migliorata grazie alla sostituzione di due cogeneratori, funzionanti da circa 20 anni, con un nuovo impianto di cogenerazione AB per la produzione di energia elettrica e termica (caldo e freddo).

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o storico stabilimento Martini & Rossi di Pessione, a pochi chilometri da Torino, uno dei maggiori punti di produzione al mondo del Gruppo Bacardi, di cui l’azienda piemontese fa parte da 25 anni, ha recentemente fatto registrare un boom di ricavi e di assunzioni. Il successo di questo fiore all’occhiello italiano della multinazionale con sede a Bermuda non è solo dato dalla qualità della produzione e dall’alto livello di professionalità degli addetti, ma anche dalla politica riguardante l’efficienza energetica dello stabilimento stesso. In considerazione degli elevati consumi di energia elettrica e termica richiesti dai processi produttivi e nell’ottica di una razionalizzazione nell’utilizzo delle fonti di energia fossile, con conseguente risparmio economico e miglioramento della condizione ambientale relativamente ai gas serra, la Martini & Rossi ha deciso di sostituire due impianti

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di cogenerazione già attivi nello stabilimento di Pessione con un nuovo impianto di cogenerazione AB, azienda italiana leader in questo settore a livello internazionale, per la produzione di energia elettrica e termica (caldo e freddo). L’azienda è da sempre votata al risparmio energetico e all’efficientamento degli impianti con un occhio di riguardo alla sostenibilità che parte dal ciclo produttivo delle materie prime fino al confezionamento del prodotto in scatola, passando per la riduzione dei consumi d’acqua fino alle stra-

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tegie sul packaging per la riduzione degli scarti.

Il nuovo impianto

L’impianto AB della Linea ECOMAX® Natural Gas (ECOMAX® 9 NGS) ha una potenza elettrica di 1200kW e una potenza termica di ulteriori 1100 kW ottenuti dal recupero termico del motore per la produzione di acqua calda. Grazie all’impianto installato, attivo 3.500 ore/anno, si ha un ciclo produttivo che prevede l’utilizzo contemporaneo dell’energia elettrica (per tutti i


macchinari di produzione e imbottigliamento), del vapore (per i processi di distillazione, fermentazione, disinfezione degli impianti e nel periodo invernale per il riscaldamento dei locali) e dell’acqua calda (destinata alle varie fasi di lavaggio sia di cantina che di imbottigliamento, nonché nei tunnel di riscaldamento delle linee di imbottigliamento spumante). La scelta di questo impianto permette di mantenere basse le emissioni di CO2 e di avere un risparmio sulla bolletta elettrica di circa 200mila Euro e 1500 MWh rispetto alla situazione precedente con due cogeneratori attivi.

Un impianto ad hoc

Lo stabilimento, grazie a questo impianto, è anche un gioiello “green” oltre ad essere uno dei principali siti di produzione al mondo del Gruppo Bacardi con 330 dipendenti, con una superficie di 161.000 mq in cui si confezionano 48 differenti prodotti tra Vermouth, Spumanti, liquori e (a partire dal 2017) anche 23 tipi di RUM Bacardi, con una produzione dello scorso anno si è attestata a circa 120 milioni di bottiglie dei prodotti storici e 40 milioni bottiglie di RUM Bacardi in aumento (quest’anno si conta di raggiungere i 200 milioni) e con spedizioni in partenza da qui verso oltre 100 paesi nel mondo. “L’impianto installato, che ha sostituito due cogeneratori funzionanti da circa 20 anni, è stato dimensionato in base alla storicità dei nostri consumi permettendoci di avere ora un impianto sfruttato nella sua totalità, in quanto tutta l’energia elettrica e termica prodotta viene sfruttata dallo stabilimento - afferma l’Ing.Stefano Fava, addetto ai Servizi Tecnici dello stabilimento di Pessione -. Abbiamo scelto un partner come AB per la sua selezione componentistica di altissima qualità, la concorrenzialità dell’offerta economica, la certezza di un service efficiente e professionale e per la conoscenza del fornitore (in quanto uno degli impianti precedenti era AB). Definirei la nostra esperienza positiva nella sua totalità”. ©

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PERFORMANCE SENZA COMPROMESSI per il mercato caraibico Caribbean Bottling Company ha investito in una linea completa PET Sidel per rispondere alla crescente domanda di acqua e succhi che caratterizza attualmente il mercato caraibico. L’imbottigliatore haitiano è riuscito così ad acquisire la flessibilità necessaria per affrontare le necessità produttive del futuro, ottenendo una soluzione di confezionamento ottimale, riducendo l’ingombro delle macchine e minimizzando i costi associati alle materie prime.

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aribbean Bottling Company (CBC) S.A., attiva nel settore dell’acqua e dei succhi di qualità, vanta un’ampia rete di distribuzione e oltre 400 dipendenti nell’area di Haiti. CBC è il partner locale di imbottigliamento dell’acqua Culligan, sottoposta a test molto rigorosi a livello di igiene e qualità per dimostrare la conformità ai più severi requisiti normativi, compresi quelli stabiliti dall’International Bottled Water Association (IBWA). Inoltre, l’azienda produce e distribuisce una vasta gamma di succhi e tè. Gaetan Barrau, CEO di CBC, spiega: “Fornire un prodotto sicuro e di alta qualità, in un contenitore pratico ed economico, non è semplice. Per vincere questa sfida, abbiamo deciso di

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rinnovare la nostra fiducia in Sidel e di sfruttarne la pluriennale esperienza in ambito di progettazione e produzione di bottiglie in PET”.

Maggiore produttiva, minori ingombri e risorse

La partnership tra le due aziende è iniziata qualche anno fa, quando CBC ha installato una soffiatrice standalone Sidel su una linea completa dedicata all’acqua Culligan. Marcel Ndoumna, Sales Manager Caribbean & FHPC di Sidel, racconta: “Questa prima collaborazione ci ha permesso di affiancare CBC lungo l’intero progetto. Così facendo siamo riusciti ad arricchire il knowhow del cliente, soprattutto rispetto al Total Cost of Ownership (TCO) della linea”.


Soddisfatta delle performance della soffiatrice e consapevole delle possibilità di risparmio offerte sul fronte dei consumi energetici e delle materie prime, CBC si è rivolta nuovamente a Sidel nel 2018. Questa volta, l’azienda desiderava espandere le proprie capacità produttive con una nuova linea completa per imbottigliamento in PET, incoraggiata dalla traiettoria di crescita del comparto bevande nel mercato locale. “Inizialmente avevamo pensato di ampliare il nostro stabilimento per ospitare la nuova linea, ma con l’aiuto di Sidel siamo riusciti a ottenere un layout molto compatto che ci ha permesso di installare la nuova linea all’interno di spazi pre-esistenti”, spiega Gaetan. La nuova linea doveva affrontare una duplice sfida: gestire nuovi contenitori, leggeri, in vari formati e ottimizzare i consumi energetici. Gaetan aggiunge: “Il supporto fornito da Sidel si è dimostrato indispensabile per gestire le particolari condizioni a cui sono sottoposte le nostre bottiglie lungo la filiera produttiva, dalla produzione alla distribuzione. Con l’aiuto di Sidel siamo riusciti a rendere la nostra produzione molto più efficace ed efficiente”.

Anticipare i bisogni di domani

L’installazione della nuova linea PET, iniziata alla fine del 2018, è stata completata a marzo di quest’anno. Utilizzata per confezionare i succhi Frooty e il tè freddo Brizz in formato da 600 ml, la linea è dotata della soluzione Sidel Matrix™ Combi – che riduce del 30% i tempi di manutenzione e del 12% i costi di esercizio – affiancata da un’etichettatrice Sidel RollQUAT TRO Evo. A completamento, il fine linea include sistemi di fardellatura e pallettizzazione. Il Combi installato presso lo stabilimento di CBC integra il sistema Sidel BlendFILL, che riunisce un mixer e una riempitrice su una sola macchina e permette di pro-

durre bevande di alta qualità con un minore ingombro e un minore impatto ambientale. Scegliendo questa configurazione, CBC ha acquisito anche una maggiore flessibilità, indispensabile per anticipare i requisiti produttivi del futuro. L’efficienza dell’intera linea viene monitorata e ottimizzata con l’ausilio di EIT® (Efficiency Improvement Tool), lo strumento Sidel che migliora la produttività consentendo l’accesso in tempo reale alle informazioni utili e pertinenti circa le performance, la qualità, le perdite di efficienza e altri valori relativi alla produzione.

Packaging efficiente e stabile

Sviluppare una bottiglia capace di sopportare condizioni di distribuzione difficili, ma anche di proteggere il prodotto, migliorare l’esperienza di consumo e garantire un prezzo accessibile: questo era il principale requisito di CBC. “Questi prodotti vengono generalmente venduti lungo la strada, congelati, motivo per cui le bottiglie devono resistere a temperature inferiori allo zero senza perdere stabilità e appeal”, sottolinea Gaetan. Ed è proprio qui che entra in gioco il concetto

di bottiglia RightWeight™ collaudato da Sidel, come spiega Marcel: “Sidel sta concentrando sempre di più le sue attività di innovazione sull’approccio RightWeight per realizzare contenitori capaci di rispondere perfettamente agli scopi previsti. L’obiettivo è creare una bottiglia abbastanza robusta da superare le sfide associate al trasporto e alla distribuzione, ottenendo le massime performance a partire dalla fase di produzione fino al consumatore. Il termine che abbiamo coniato per definire questo concetto è molto suggestivo perché rispecchia chiaramente la necessità di rispettare un elevato livello di performance riducendo al contempo il TCO”. Collabora ndo con il tea m marketing del cliente e attingendo alla sua conoscenza del mercato locale, il packaging team di Sidel ha riprogettato la bottiglia di CBC, potenziando la competitività e la produttività dell’imbottigliatore haitiano senza alcun compromesso sull’elevata qualità dei prodotti. Il risultato finale è un contenitore dalla forma distintiva che consente un notevole risparmio sul consumo di PET: una soluzione assolutamente vincente per Caribbean Bottling Company. ©

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Il sistema di applicazione DI ADESIVO CON DUE POMPE In questa applicazione personalizzata di etichettatura di lattine per il cliente Krones Inc. destinata al mercato di alimenti per animali, il fusore per colla a caldo alimenta una pressione specifica ad ogni pistola applicatrice di Robatech, riducendo il consumo complessivo di adesivo e la manutenzione.

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rones è una marca universalmente conosciuta per sistemi di riempimento di bevande in lattina e in bottiglia. L’azienda tedesca progetta e integra qualsiasi sistema, dai depallettizzatori robotizzati di lattine fino ai pallettizzatori di fine linea e fornisce sistemi chiavi in mano in tutto il mondo. La propensione dei mercati americani e canadesi per lattine in acciaio per alimenti a lunga conservazione comunemente usate per tonno, frutta, verdure e alimenti per animali, ha condotto Krones a costruire macchine apposite negli USA. Lo stabilimento Krones nella zona di Milwaukee produce al momento oltre una dozzina di macchine Canmatic all’anno per titolari di marchi nordamericani. Lo stabilimento esistente è polivalente, ma le sue funzioni di formazione e showroom migreranno presto in una nuova struttura adiacente ora in costruzione. Quando avverrà

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questo spostamento lo stabilimento esistente avrà uno spazio di 28.000 m2 dedicato alla produzione, e quindi la capacità per superare il ritmo di dodici macchine all’anno. La Canmatic di Krones è progettata per un’etichettatura con pre-taglio di elevata efficienza. Mentre la classica lattina in acciaio rappresenta un’applicazione comune, questa macchina è in grado di applicare anche etichette in carta pretagliate o etichette avvolgenti in pellicola su lattine, bottiglie o barattoli di molte forme e dimensioni differenti. Canmatic usa un quantitativo minimo di colla per fare questo, perché l’etichetta viene tenuta in posizione da due sole sottili strisce di colla a caldo.

Il vantaggio della doppia pompa

Un cliente di Canmatic Krones negli USA era particolarmente interessato ad un sistema di incollaggio efficiente e preciso, non a rullo, per

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l’applicazione delle etichette pretagliate. Il processo prevedeva un formato di lattina in acciaio con un’altezza ridotta, comunemente associato al tonno o agli alimenti per animali. In una configurazione tipica per questa applicazione, la lattina entra in un carosello nell’etichettatore e passa da un’iniziale pistola applicatrice di colla a caldo. Qui, una sottilissima spirale di adesivo a spray viene applicata direttamente sulla lattina. Una volta applicato l’adesivo, il contenitore continua la rotazione sul proprio asse nel carosello, in modo da essere correttamente orientato per prelevare un’etichetta da un magazzino di etichette pretagliate sul percorso. Continuando a ruotare sul carosello, la lattina viene avvolta nell’etichetta pretagliata, estratta dal caricatore. Poco prima che la rotazione prelevi completamente l’etichetta dal caricatore, un secondo applicatore di colla a caldo applica una striscia di adesivo al


bordo finale interno dell’etichetta. La seconda pistola applicatrice serve anche per fissare la parte finale dell’etichetta alla lattina sovrapponendola al bordo frontale e chiudendo l’etichetta su sé stessa. Proprio per soddisfare l’attenzione del cliente al risparmio di adesivo, Krones è passata a Robatech, optando per l’applicatore di colla a caldo LabelStar M. Questo sistema può lavorare con due pompe e,erogandola pressione con precisione in base al fabbisogno delle due pistole applicatrici, di prelievo e di sigillatura. “È possibile impostare singolarmente ogni pompa in modo che fornisca la pressione corretta su ogni pistola per trovare sempre l›impostazione ottimale per ognuna di esse,” afferma Claudius Wolf, di Krones. Infine, il sistema con due pompe, grazie all’estrema precisione e al dosaggio della quantità di adesivo calibrato sulle esigenze di ogni singola pistola, riduce il consumo di colla e limita i tempi di fermi macchina per le operazioni di manutenzione e pulizia.

Velocità sufficiente

La velocità era uno dei requisiti fondamentali per questa specifica linea. La Canmatic doveva essere in grado di lavorare fino a 1.000 lattine al minuto in condizioni ideali, con una velocità media tipica

di 750-900 lattine/minuto. Questo è un requisito molto elevato per la maggior parte delle applicazioni di etichette con colla a caldo, vista la maggiore necessità di precisione e i tempi di reazione a tali velocità. L’altezza ridotta della lattina limita ulteriormente la superficie disponibile, complicando ulteriormente le cose. Il sistema però è in grado di gestire una varietà di etichette di diversa altezza, perché la pistola applicatrice SX 8/EL/F/NV/SP a spirale contiene cinque elementi a ugello per il prelievo dell’etichetta. Per le applicazioni ad «altezza

bassa» vengono attivati solo gli elementi a ugello necessari; se l’altezza dell’etichetta si avvicina ad un massimo di 140 mm è possibile attivare tutti e cinque gli elementi. “Su una lattina così bassa abbiamo lo spazio per posizionare una sola spirale e il processo di prelievo deve generare sufficiente adesività e forza di trazione da estrarre l’etichetta dal caricatore senza farla scivolare, dislocare o rimanere “penzolante,” afferma Wolf. “Il sistema Robatech risolve il problema usando due punti di prelievo in sequenza, non uno sopra l’altro sul bordo verticale della lattina in quanto lì non c’è spazio, ma in successione sulla circonferenza della lattina. A queste velocità, l’applicazione risulta tecnicamente molto difficile, ma il sistema Robatech ce la fa”. © Copyright 2018, PMMI Media Group. Tutti i diritti riservati. Questo articolo di Packaging World® (www. packworld.com) è stato ristampato con il permesso di PMMI Media Group. Packaging World® è un marchio registrato di PMMI (Association for Packaging and Processing Technologies), l’associazione americana degli industriali produttori di macchine per il confezionamento (www.pmmi.org) http://www.robatech.com

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ACQUA MINERALE SOSTENIBILE grazie a compressori oil-free e impianto modulare Per far fronte alle nuove esigenze produttive Sarda Acque Minerali S.p.A. ha affidato il revamping della centrale di produzione di aria compress ad Atlas Copco. Il nuovo impianto contribuirà a garantire un processo di imbottigliamento dell’acqua minerale eco-sostenibile e igienicamente sicuro, quindi senza contaminazione di oli nel ciclo produttivo e con consumi energetici ridotti grazie ad un’architettura modulare.

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arda Acque Minerale è in provincia di Cagliari e produce acque minerali provenienti dalle fonti di acqua sorgiva di Siliqua posta ai margini di un’area boschiva di lecci tra le più grandi d’Europa. Si tratta dell’Acqua S. Giorgio, tra le più pure al mondo, come testimoniato dalla quasi totale assenza di nitrati, dell’Acqua Quercetta che scaturisce a pressione dal sottosuolo, dell’Acqua Sant’Angelo, dalla fonte di Punta Acqua, dell’Acqua Pura, che nasce dal monte Orri e dell’Acqua Levia che proviene dalle Foreste di Nannilai. Sarda Acque Minerali, con impianti tra i più moderni al mondo interamente automatizzati, produce e distribuisce, attraverso una fittissima rete commerciale, le sue acque sia commercializzandole in Italia in diverse catene di supermercati, che le marchiano anche con i loro nomi, sia esportandole in paesi quali Cina, Australia, Canada.L’azienda vanta una storia di innovazione imprenditoriale e tecnica importante. È stata tra le prime sia ad utilizzare il brick in carta, che ad autoprodurre con propri impianti le bottiglie in PET.

Qualità dell’aria e purezza dell’acquaa

Per la produzione e l’imbottigliamento di acque minerali è necessaria l’aria compressa, che viene utilizzata in diverse fasi del processo produttivo: per lo spostamento dei liquidi, per la sterilizzazione e pressurizzazione degli impianti, per il soffiaggio e il riempimento delle bottiglie, per l’alimentazione ausiliaria dei sistemi pneumatici. La purezza dell’acqua è correlata alla qualità dell’aria di processo utilizzata per la formatura delle

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bottiglie in PET durante tutte queste fasi. Per questo motivo Sarda Acque Minerali si è affidata alla tecnologia Oil Free di Atlas Copco: l’aria compressa non entra mai a contatto con l’olio, garantendo una classe di purezza zero e nessuna possibile traccia di residui all’interno delle bottiglie. Il progetto chiavi in mano realizzato da Atlas Copco è basato su un’architettura modulare, per avere un impianto flessibile, affidabile ed energeticamente efficiente, che riduce al minimo i funzionamenti a vuoto. La richiesta di aria compressa ad alta pressione, a seconda dei formati prodotti delle diverse linee, varia da un minimo di 500 m3/h a un massimo di 3000 m3/h. Per questo è stato proposto un serbatoio di bassa pressione che disaccoppia le due sezioni di compressione rendendo le singole macchine perfettamente indipendenti fra loro, dando una maggiore flessibilità di esercizio e la possibilità di alimentare anche una linea in bassa pressione. Nello specifico sono stati installati due compressori bistadio a vite oil free ZR200-10-50, raffreddati ad acqua con essiccatore ad assorbimento integrato per una compressione fino a 10 bar, e due booster 2DX2-110 Oil Free a pistoni orizzontali e contrapposti. I compressori ZR e i booster DN sono delle unità Plug&Play di semplice installazione e che non necessitano di particolari opere civili. L’impianto elabora una portata totale di 3.000 m3/h ad una pressione di 32 bar per alimentare due linee di soffiatrici, ed una portata in bassa pressione di 400 m3/h, di servizio. La nuova fornitura si aggiunge alle macchine Atlas Copco già operative da tempo nello stabilimento: un com-


Compressori Oil Free installati presso lo stabilimento di Sarda Acque Minerali

Centrale di produzione di aria compressa in Sarda Acque Minerali

pressore ad inverter ZR160 con relativo booster ed un compressore ZT37.

Controllo totale e rispetto dell’ambiente

Grazie all’innovativo sistema di supervisione installato, comprendente un PLC e sistemi di misura, è possibile monitorare le portate e le pressioni, i consumi energetici, lo stato di funzionamento di ogni macchina e il consumo dell’intera centrale. Da remoto il cliente ha la possibilità di visualizzare l’andamento dell’impianto in tempo reale, scaricare report su diversi orizzonti temporali e verificare se sono presenti degli allarmi. “Le Fonti S. Giorgio hanno una lunga storia di purezza da mantenere anche grazie al risparmio energetico. L’energia è infatti un bene prezioso, e gestire al meglio i consumi è un vantaggio sia per chi la utilizza, che può risparmiare sui costi, sia per l’intero sistema ambientale. Quando le aziende si trovano in un territorio così particolare, è doveroso rispettare le risorse e proteggere l’ambiente”, afferma la Dottoressa Gabriella Meloni, Amministratrice di Sarda Acque Minerali. “Atlas Copco è stata la prima azienda produttrice a ricevere la certificazione ‘Class Zero’ relativa alla normativa ISO 8573-1 che definisce gli standard di purezza dell’aria compressa relativamente alla presenza di particelle di acqua e olio”, afferma Elena Marazzi, Product Marketing Manager Atlas Copco, ”a questo si aggiunge che i progettisti Atlas Copco studiano centrali di aria compressa in grado di ottimizzare i consumi energetici”. ©


ocus caseFH istory

IMBOTTIGLIAMENTO E CONFEZIONAMENTO Sinergie made in Italy in tutta sicurezza ACMI S.p.A. è un’azienda italiana specializzata nella produzione di linee d’imbottigliamento e confezionamento a elevata tecnologia. La sinergia ormai da anni avviata con Pilz Italia ha permesso di usufruire di servizi e soluzioni di sicurezza per le loro macchine garantendo massima flessibilità e produttività.

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u l le col l i ne del la bassa valle del fiume Taro, a Fornovo di Taro nella prov i ncia d i Pa r ma, è possibile trovare la sede principale di ACMI SpA, costruttore di sistemi d’imbottigliamento e confezionamento a elevata tecnologia per il mercato alimentare e per quello delle bevande. ACMI ha brevettato numerosi sistemi e ha più volte present at o i n nov a z ion i i mp or t a nt i nell’ambito del confezionamento. Oltre alla produzione di tutte le macchine che compongono il fine linea, ACMI gestisce l’ingegnerizzazione e l’automazione dell’intera linea e si propone come main contractor dell’intero progetto.

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Una linea ad elevata tecnologia

Un esempio del livello offerto da ACMI è la veloce linea PET per bottiglie quadrate da un litro e mezzo installata presso lo stabilimento di uno dei più importanti imbottigliatori italiani di acqua minerale. ACMI ha gestito la progettazione e l’installazione di questa performante linea fornendo il layout dell’impianto e tutte le macchine della parte “asciutta” della linea. Per gestire l’elevata velocità di produzione anche con un formato quadrato della bottiglia, che presenta una serie di criticità dovute alla sua specifica conformazione, l’azienda di Fornovo ha impiegato le migliori tecnologie disponibili sul mercato. Questa completa linea PET, che ha una capacità nominale al riempimen-

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to di 44.000 bottiglie all’ora, in ingresso presenta il blocco soffiaggio-riempimento all’interno del quale le preforme di plastica vengono soffiate, riempite e tappate. Dopo una serie di controlli di conformità - livello dell’acqua e corretta applicazione del tappo -, le bottiglie vengono fatte passare attraverso un tunnel di asciugatura per poi essere etichettate e marchiate con marcatore laser. Un ulteriore controllo qualità verifica la corretta applicazione delle etichette sulle bottiglie, le quali poi arrivano alla fardellatrice Fenix che ha il compito di realizzare le confezioni con film termoretraibile. Questa fardellatrice è caratterizzata da una doppia pista da 75 colpi al minuto (per pista) con sistema di cambio automatico del film, box portabobine esterno in posizione sicura ed ergonomica,


e sistema automatico d’inserimento delle cartoline promozionali. Nella parte finale della linea, la manigliatrice elettromeccanica a doppia pista modello Viper con sistema di messa a passo elettronico (senza coclee distanziatrici) applica le maniglie ai singoli pacchi. Di seguito, il palettizzatore a doppio piano mobile modello Thunder, attrezzato con il sistema di formazione strato Twisterbox a tre moduli, si occupa della palettizzazione delle confezioni. La linea termina con l’avvolgimento con film estensibile delle palette ad opera del sistema di avvolgimento composto da due avvolgitori a paletta fissa modello Vortex (capacità di prestiro fino a 400%) con top cover, bobina di altezza 1.000 mm e sistema di cambio automatico del gruppo prestiro, e un avvolgitore a paletta rotante modello Rocket con bobina di altezza 1.000 mm. Questa specifica configurazione consente il confezionamento sia di palette 1200x800, sia di mezze palette 600x800 su paletta madre (formato logistico richiesto per l’esportazione). L’intero sistema è stato progettato per funzionare in modo automatico mediante il presidio di soli 3 operatori. Oltre a questo, la linea è attrezzata con un sistema di supervisione per mezzo di un software dedicato.

Soluzioni configurabili per la massima flessibilità

Nelle proprie macchine ACMI si è affidata a prodotti forniti da Pilz Italia. In particolare ha scelto i sensori PSEN code conformi al massimo livello di sicurezza in accordo con la EN ISO 13849-1 e EN IEC 62061. Grazie alla tecnologia transponder RFID, gli interruttori di sicurezza codificati PSEN code combinano massima protezione da manipolazione unitamente al requisito di spazio minimo. Nella sua

versione con codifica pienamente univoca (alta codifica), PSEN code garantisce la massima flessibilità e semplicità d’uso garantendo allo stesso tempo una facile installazione secondo la EN ISO 14119:2013. La logica di sicurezza è stata realizza-

La collaborazione con PILZ ITALIA L’attività di consulenza fornita da Pilz Italia inizialmente è stata quella di effettuare la valutazione dei rischi sulle singole macchine di fornitura ACMI (Fardellatrice, Manigliatrice, Pallettizzatore, Avvolgitori mezze palette, Sovrappositore mezze palette ed Avvolgitore palette intere), per poi procedere alla valutazione dei rischi di linea; in particolare sono state analizzate le interfacce tra diversi macchinari ed è stata condotta una valutazione su base normativa delle non conformità delle macchine non di fornitura ACMI rilevando i rischi presenti e verificando la documentazione fornita dai partner ACMI. Grazie ad una corretta pianificazione delle attività in cantiere condotta tra i project manager di ACMI e PILZ è stato possibile realizzare un sopralluogo che ha permesso di individuare alcune non conformità prontamente evidenziate ai diversi costruttori di macchinari coinvolti nel progetto. Il secondo sopralluogo ha permesso di verificare le misure di bonifica realizzate, così da poter stilare il report di validazione dei Requisiti Essenziali per la Salute e la Sicurezza (R.E.S.S.) in accordo a quanto richiesto dalla direttiva macchine 2006/42/CE. È stato inoltre redatto il Fascicolo Tecnico e il Manuale di Istruzione e Manutenzione dell’insieme di macchinari che costituiscono la linea di produzione.

ta mediante l’utilizzo del dispositivo programmabile PNOZ mB0, facente parte della gamma di prodotto PNOZ Multi2 di Pilz, garantendo la massima sicurezza e soprattutto la massima flessibilità. La possibilità di espandere la logica di sicurezza e di gestire funzioni di sicurezza evolute, quali per esempio il controllo della velocità, fanno della soluzione Pilz un elemento performante ed allo stesso tempo semplice e flessibile, permettendo alle macchine ACMI un’alta produttività. Grazie alla soluzione Pilz, ACMI ha potuto, tramite il modulo PNOZ mB0, controllare funghi di emergenza, sensori degli sportelli, selettori modali e dispositivi di consenso. La configurazione del sistema avviene tramite il software di sviluppo PNOZ multi Configurator che dispone di una programmazione a blocchi semplice ed intuitiva. Il modulo di espansione PNOZ m EF PDP Link ha permesso la realizzazione di una rete sicura di schede PDP67 F 8DI ION (moduli di ingresso decentralizzati con protezione IP67) con le quali è stato possibile andare in campo e raccogliere i sensori delocalizzati degli sportelli e i vari funghi di emergenza. In questo modo è stato possibile ottimizzare il numero di cablaggi ed aumentare la facilità di installazione. La diagnostica on line tramite il PNOZ multi Configurator permette di vedere lo stato delle sicurezze all’istante e grazie allo stack errori e alle word di diagnostica è sempre possibile individuare immediatamente l’eventuale problema. L’interfacciabilità del sistema PNOZ mB0 con il sistema di automazione della macchina è stata completata con l’uso del bus di campo PNOZ m ES Profinet con il quale è possibile comunicare lo stato delle sicurezze permettendo un’identificazione delle problematiche in maniera veloce e semplice. ©

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Focus ARMADI E CONTENITORI per soddisfare la domanda di digitalizzazione

Rittal ha completamente rivisto la propria gamma di armadi industriali, tenendo conto delle nuove esigenze derivanti dalla digitalizzazione. I nuovi armadi compatti AX e i contenitori di piccole dimensioni KX non solo offrono ai clienti numerosi vantaggi di installazione, ma aprono anche nuove opportunità per la creazione continua di valore aggiunto.

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egli ultimi anni i requisiti di armadi e contenitori per l’elettrotecnica sono cambiati radicalmente. La digitalizzazione gioca un ruolo decisivo in questo senso. Un chiaro esempio è che le macchine e i componenti vengono equipaggiati con sempre più sensori, attuatori e interfacce. Questi componenti, a loro volta, hanno bisogno di essere interconnessi in rete o con i rispettivi sistemi di controllo. Il numero di componenti installati nell’armadio è quindi in continuo aumento così come il numero di cavi per collegarli. L’AX, ad esempio, con una flangia passacavi fino al 35% più grande, soddisfa questi nuovi requisiti. Anche la densità di packaging in ogni contenitore aumenta a causa della miniaturizzazione dei componenti. Le esigenze di un migliore sfruttamento dello spazio, di una maggiore comodità d’uso e,

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soprattutto, di una maggiore disponibilità dei dati utilizzabili durante l’intero processo di produzione, sono state attentamente valutate dall’azienda di Herborn. La nuova generazione di armadi e contenitori di piccole dimensioni è stata completamente riprogettata. Uno degli obiettivi più importanti ottenuti è stato la riduzione della complessità di tutti i processi dei clienti, dall’ingegneria all’elaborazione degli ordini, dalla lavorazione, al montaggio e all’assistenza pre e post-vendita.

Dati disponibili fin dall’inizio

La riduzione della complessità è già evidente quando si sceglie una soluzione di contenimento idonea. Una sola linea di prodotti per armadi compatti e piccoli contenitori, al posto delle precedenti due o tre, facilita la selezione, senza togliere nulla alle


dimensioni e alla versatilità. Il fatto che il numero di parti sia inferiore rispetto ai modelli precedenti facilita anche il processo di pianificazione. Per la progettazione sono disponibili dati 3D di elevata qualità, ideali per la progettazione elettrica con l’applicazione Eplan Electric P8 e la configurazione 3D con Eplan Pro Panel e RiCS. Gli ingegneri possono accedere ai dati degli armadi compatti e dei contenitori di piccole dimensioni dal sito web di Rittal o dal portale di Eplan. In particolare, con il Rittal Configuration System (RiCS) di è possibile risparmiare tempo nei processi di configurazione e ordinazione. Il controllo di fattibilità garantisce che siano assegnati al progetto solo gli accessori adatti, risparmiando ulteriore tempo nel processo di selezione. L’accessorio scelto può essere collocato direttamente nella posizione specificata nel modello 3D del configuratore. Infine, i contenitori configurati, con i relativi elenchi dei componenti, possono essere trasferiti direttamente al processo realizzativo in 3D. Naturalmente, i dati CAD possono anche essere trasferiti direttamente alla produzione, ad esempio per il controllo dei centri di lavorazione delle parti in lamiera come Rittal Perforex.

Risparmio di tempo anche in officina

I nuovi armadi e contenitori di piccole dimensioni offrono vantaggi anche in ogni processo del cliente. Ad esempio, le porte, fornite non montate, così come i sistemi di chiusura, possono essere installati senza l’ausilio di attrezzi. Anche il collegamento EQP della piastra di montaggio e della porta sono stati migliorati. Il perno con il collegamento EQP può essere avvitato sulla piastra di montaggio dal frontale dell’armadio dopo l’installazione dei componenti. Altre innovazioni sono i

supporti di montaggio a parete, che ora possono essere facilmente fissati al contenitore dall’esterno. In questo modo si riduce notevolmente anche il rischio di danni durante il trasporto, poiché i supporti a parete possono essere montati facilmente sul luogo di installazione, anche con i componenti dell’armadio già installati. Inoltre il montaggio dei supporti non altera il grado di protezione. Queste ed altre innovazioni semplificano molte lavorazioni in officina, facendo sì che l’utente ottenga un doppio beneficio: ridurre i costi e risparmiare tempo.

La flessibilità del sistema modulare

Gli armadi compatti AX offrono all’utente un nuovo grado di flessibilità per gli allestimenti interni. Ad esempio, le flange passacavi sono molto più grandi e consentono, a seconda del modello, di disporre in media fino al 35% di spazio in più per il passaggio dei cavi. I rilievi integrati nelle pareti laterali consentono di montare in modo semplice e preciso le guide di allestimento interno, senza necessità di lavorazioni meccaniche. Il montaggio adattabile alle forme e alle misure dei componenti aumenta la stabilità e quindi la sicurezza operativa. Inoltre, gli interruttori di posizione dalla porta, i bloccaporte,

le guaine passacavi, le morsettiere e le lampade possono essere fissati direttamente alle guide di allestimento interno senza apportare modifiche meccaniche al contenitore. Grazie al sistema di fissaggio a passo predefinito delle guide è possibile utilizzare gli accessori del catalogo Rittal di altri sistemi modulari. Le porte sono dotate di un listello forato al quale possono essere fissati gli accessori degli armadi VX25. Ad esempio, può essere montata una guida di fissaggio cavi se sulla porta sono installati componenti di comando come pulsantiere o interruttori. Tutte le nuove caratteristiche consentono di ottimizzare lo spazio dell’armadio compatto.

Molteplici dimensioni a magazzino

La nuova gamma di armadi compatti AX e contenitori di piccole dimensioni KX offrono una soluzione per qualsiasi esigenza. I prodotti KX, nelle dimensioni da 150x150x80 mm, sono ideali per alloggiare un piccolo numero di componenti. I contenitori KX e AX vengono forniti in diverse varianti dimensionali, a seconda delle caratteristiche dei componenti da alloggiare. Gli armadi compatti AX sono disponibili con profondità comprese tra 210 e 400 mm e con taglia massima di 1000x1400 mm. In definitiva, il nuovo KX è disponibile in circa 60 varianti dimensionali, l’AX in circa 40 varianti. Per la maggior parte dei modelli è possibile scegliere tra le varianti in lamiere d’acciaio con verniciatura a spruzzo o in acciaio inox. In questo modo gli utenti possono scegliere il contenitore che meglio si adatta alle loro esigenze. Tutti i contenitori standard sono disponibili a magazzino. Il nuovo sito produttivo Rittal ad Haiger, in Germania, assicura che i livelli di stock aumentino in linea con la domanda del vicino Global Distribution Center. ©

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Focus

X-LITE STILL combinazione di leggerezza e performance X-LITE Still è la nuova soluzione di confezionamento in PET da 500 ml messa a punto da Sidel per l’acqua naturale in bottiglia non pressurizzata. Grazie al design industriale estremamente leggero, questo contenitore si posiziona sul mercato come soluzione conveniente e sostenibile. Il tappo Novaqua RightCAP26 di Novembal completa la bottiglia.

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on un peso di 6,5 g e un’altezza di 195 mm, Sidel X-LITE Still è la bottiglia in PET da 500 ml più leggera del mondo per acqua naturale confezionata in bottiglie non pressurizzate. Si tratta di un recipiente pionieristico, rivolto al mercato dell’acqua naturale imbottigliata in piccoli formati e, in particolare, ai produttori che desiderano ottimizzare il packaging e i costi di produzione. Offre i massimi livelli di performance – nonostante il collo estremamente “light” e velocità produttive molto elevate – e si abbina perfettamente al tappo Novaqua RightCAP26 di Novembal.

Packaging ad alte prestazioni

Sidel X-LITE Still integra la base StarLITE Still, una soluzione ben collaudata e già implementata su scala mondiale che offre una maggiore stabilità e resistenza alle

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sollecitazioni associate alla supply chain, una flessibilità illimitata sul fronte progettuale e concrete possibilità di alleggerimento. Adattabile a tutte le piattaforme di soffiaggio Sidel e applicabile alle linee produttive esistenti per ridurre il Total Cost of Ownership (TCO), StarLITE Still consente inoltre un notevole taglio dei consumi energetici. Ciò è reso possibile principalmente dalla riduzione della pressione di soffiaggio e della potenza di riscaldamento e non crea alcun impatto sulle performance del contenitore. X-LITE Still è stata ottimizzata per l’utilizzo su Sidel Super Combi, una soluzione intelligente che integra in un solo sistema cinque diverse fasi di processo: alimentazione preforme, soffiaggio, etichettatura, riempimento/tappatura e alimentazione tappi. “Ultima novità del nostro portfolio dedicato al packaging, X-LITE Still sfrutta un apposito design della preforma


Breaking NEWS che permette di ottenere prestazioni ottimali dal punto di vista meccanico. Nonostante il peso molto ridotto, la bottiglia vuota resiste perfettamente all’applicazione delle etichette e la sua forma si adatta benissimo alla fardellatura a nido d’ape. Inoltre, offre una resistenza al carico verticale di 34 kg ed è quindi idonea ai requisiti di stabilità dei pallet più sfidanti nel mercato dell’acqua in bottiglia”, spiega Laurent Naveau, Sidel Packaging Expert.

Soluzione sostenibile e conveniente

X-LITE Still permette di ridurre sensibilmente il consumo di resina di PET. Rispetto, ad esempio, alle bottiglie da 12 g, la nuova soluzione consente – su base annuale – un risparmio di ben 1.485 tonnellate di PET e una riduzione dei consumi energetici pari a 335.000 kWh. Ciò equivale ad un risparmio di 3000 tonnellate di CO2, ovvero quanto prodotto da 25 voli aerei di andata e ritorno da New York a Parigi con 200 passeggeri a bordo. In altre parole: i vantaggi economici associati al minore impiego di resina di PET e alla riduzione dei consumi energetici possono arrivare fino a due milioni di Euro l’anno. “Per i nostri clienti, il nuovo design della preforma e la nuova finitura del collo proposti dalla soluzione X-LITE Still si traducono in un rapidissimo ritorno di investimento, anche nei casi in cui il retrofit della linea include uno stampo completamente nuovo”, spiega Laurent. “Bastano infatti tra i due e i quattro mesi per recuperare il costo dell’upgrade della linea necessario per passare dalle bottiglie in PET da 12 g alla bottiglia X-LITE Still da 6,5 g”. ©

Corno Pallets, i bancali in legno pressato ideali per l’export Il pallet è il supporto più diffuso per gestire in modo efficace i flussi fisici di trasporto, di movimentazione e di stoccaggio delle merci, in particolare per quanto riguarda i prodotti finiti. Prima di scegliere il tipo di pallet da utilizzare però, è necessario prendere in considerazione diversi criteri che varieranno in base al metodo ed alla natura della spedizione. Corno Pallets rivolge un’attenzione particolare agli imballaggi destinati all’esportazione, in modo che siano in grado di soddisfare alcuni requisiti fondamentali, primo tra tutti lo standard ISPM15. Gli imballaggi in legno destinati all’Export infatti, sono soggetti alla normativa FAO ISPM15, una regolamentazione delle misure fitosanitarie, con l’obiettivo di ridurre la proliferazione di organismi nocivi da un continente all’altro. Tale regolamentazione prevede un trattamento termico degli imballaggi ad alte temperature (56° per 30 minuti), al fine di eliminare la possibile presenza di microorganismi indesiderati. Una volta terminato il processo, il bancale verrà appositamente siglato con il marchio IPPC, che ne attesta la conformità allo standard FAO ISPM15. Non sono invece assoggettati a tale regolamentazione “gli imballaggi in legno costituiti interamente di

prodotti a base materiale in legno lavorato quale compensato, truciolare, pannelli in OSB (oriented strand board) o sfogliato, realizzati utilizzando colla, calore o pressione, o mediante una combinazione di tali processi”. I pallet pressati distribuiti in Italia da Corno Pallets, prodotti mediante stampaggio ad elevate temperature di legno di riciclo e resine, rientrano pienamente in questa categoria di prodotti a libera circolazione. I pallet in legno pressato Corno Pallets sono senz’altro la soluzione più sicura, economica ed ecologica per l’esportazione in tutti i Paesi del Mondo aderenti alla normativa FAO ISPM 15. L’esportazione è immediata e sicura. Sul sito www. cornopallets.it, nell’area riservata ai clienti, sono disponibili tutti i documenti e certificati per l’esportazione. I pallet pressati di Corno Pallets sono disponibili in vari formati: dai classici 1200x800 alle misure specifiche per container per le spedizioni oltremare fino al mezzo pallet e al quarto di pallet per rispondere a tutte le esigenze di trasporto dei nostri clienti.

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D ossier Il material handling è l’aspetto chiave di una riflessione sulla dimensione intralogistica e della supply chain, investite da fenomeni come l’e-commerce e l’omnicanalità, eventi di fronte ai quali le aziende sono impegnate a dare risposte in una prospettiva sempre più tecnologica.

IL MAGAZZINO epicentro della rivoluzione nella supply chain

“Q

ual è lo stato attuale di adozione di soluzioni di logistica 4.0 nell’ambito del mondo produttivo e della distribuzione di prodotti del largo consumo?” Questa la domanda al centro dell’indagine su cui ruota il primo Osservatorio Intralogistica, che si pone l’obiettivo ambizioso di dare l’input di partenza ad un monitoraggio regolare, finora assente

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e a diventare uno strumento di conoscenza e analisi per lo sviluppo di riflessioni sul campo. L’iniziativa è stata organizzata da Intralogistica Italia in collaborazione con GEA – Consulenti di Direzione e l’Università di Parma, che hanno curato la parte scientifica dell’indagine condotta intervistando oltre un centinaio di suppy chain manager di aziende end-user dei settori food, fashion

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e beni durevoli della produzione e della distribuzione.

I fattori di cambiamento

Il documento mette in luce le attuali dinamiche del mondo della logistica interna in Italia ed evidenzia quanto tra i fattori impattanti, o potenzialmente tali, sull’organizzazione del magazzino al primo posto ci sono proprio l’ecommerce e l’omnicanalità (20% delle risposte), seguiti dalla


una logica di Industria 4.0 (42%). Anche l’outsourcing sul piano consulenziale risulta essere una soluzione sistematica soltanto per il 2% degli intervistati. Esternalizzare le attività di magazzino comporta diversi vantaggi ma l’operatore in conto terzi deve avere un approccio di gain sharing verso il committente (48%). Infine, anche il tema energia ricopre per gli intervistati un ruolo fondamentale: il 57% delle aziende ha impianti di cogenerazione, il 33% ha raggiunto un’autonomia oltre il 33% e tra le soluzioni meglio rispondenti a esigenze di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico l’illuminazione Led precede, con il 26%, il fotovoltaico (22%).

OSSERVATORIO INTRALOGISTICA

aziende a mettere in atto soluzioni di totale esternalizzazione di strutture e flussi, esternalizzazione per la quale, ancora oggi, non tutte le aziende sembrano preparate o disposte. Nell’ambito della riorganizzazione del magazzino, l’introduzione di nuove tecnologie e la modifica dei percorsi dei flussi rappresentano le due principali operazioni messe in atto (42 e 40%). Nel primo caso, l’implementazione di software Warehouse Managing System ha costituito il 91% delle risposte, seguito dal 46% di soluzioni automatiche per lo stoccaggio. Negli ultimi anni le aziende hanno raggiunto un elevato livello di dotazioni tecnologiche ma, come si sottolinea nel report, c’è ancora molta strada da fare. Gli intervistati segnalano come aree di potenziamento i sistemi avanzati di lettura (59%) e i terminali RF wireless di ultima generazione (55%), mentre i gestionali WMS e le soluzioni automatizzate per lo stoccaggio risultano essere al terzo posto (53%). È interessante sottolineare che ad affrontare questo tipo di trasformazione tecnologica sono le aziende che hanno fatto ricorso a mezzi propri (58%), senza sfruttare le agevolazioni fiscali previste per l’automazione in

riduzione dei livelli di scorta (18%) e dalla ricerca di efficienza produttiva (17%). Emergono alcuni elementi e fattori importanti di cambiamento. In primis l’evoluzione dei canali distributivi, gestiti più che in passato in modo integrato e sinergico a livello di strutture di magazzino, di scorte e di flussi. Si evince anche una tendenza generale a ridurre l’investimento in capitale circolante e a concentrare gli stock in un numero limitato di strutture, enfatizzando le gestioni in flusso teso e comprimendo quanto più i tempi di attraversamento e di reazione del magazzino. Anche l’atteggiamento generale delle figure interne all’azienda responsabili della gestione logistica sembra in evoluzione. Si evince una grande apertura verso nuove tecnologie a supporto delle operazioni di magazzino, favorita da una evidente consapevolezza del potenziale insito in queste soluzioni. Un’automazione che, rispetto al passato, risulta più versatile nell’uso, scalabile e in grado di rendere le operazioni di magazzino affidabili nell’esecuzione e veloci. E il fattore “super ammortamento”, legato all’Industry 4.0, sembra giocare quasi un ruolo minore in questo avvicinamento alle nuove tecnologie di magazzino, dando ancora più sostanza a questa evidenza. Ancora più marcata è la tendenza – emersa dal sondaggio - di monitorare con continuità le operazioni di magazzino, i flussi, rimettendo continuamente in discussione assetti distributivi, modelli di gestione, senza dare nulla per scontato o per immutabile. Ed è evidente anche la crescente attenzione all’impatto ambientale, anche se il driver principale di scelta delle soluzioni sembra essere più il recupero di costo che non la salvaguardia dell’ambiente.

Tavola rotonda “magazzino 4.0”

In occasione dell’Osservatorio a Milano, si è svolta una tavola rotonda dal titolo “Magazzino 4.0 – Supply Chain & Warehouse Management al centro di una rivoluzione?”, alla quale hanno preso parte Roberto De Gasperin - General Manager di Crown Lift Trucks, Mauro Corona Country Sales Manager di Dematic Italia, Stefano Cavezzale - Chief Sales

I driver dell’outsourcing

Più pacifico invece l’approccio alla terziarizzazione, una leva che consente di beneficiare di tutti i vantaggi legati all’elasticità e flessibilità ai picchi di lavoro, pur senza obbligare le

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OSSERVATORIO INTRALOGISTICA

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D ossier Officer di Fives Intralogistics, Elena Bassoli - Responsabile Trasporti e Logistica di Sigma Realco, Marco Por�zio - Supply Chain Director of South European Region di Nestlé Purina, Lucio Morini - Supply Chain Manager di Gabbiano. Marco Porzio, NPP Southern Region Supply Chain Head di Nestlè Purina Italia, ha sottolineato: “Le nuove tecnologie a guida laser (LGV) unitamente ad una sempre maggior facilità di integrazione delle macchine di campo (IOT, PLC) con i sistemi informativi aziendali (ERP) stanno rendendo l’automazione dei magazzini di fabbrica e dei centri distributivi sempre di più di rapida implementazione ed interessanti da un punto di vista economico/prestazionale senza la necessità di scendere a significativi compromessi in termini di flessibilità e scalabilità”. Lucio Morini, Supply Chain Manager di Gabbiano SpA ha commentato: “Da sempre l’industria ha avuto bisogno di adeguate infrastrutture logistiche per poter soddisfare nel migliore dei modi le esigenze dell’utilizzatore o del consumatore del proprio prodotto… Oggigiorno le parole chiave sono indubbiamente ‘efficienza’ e ‘flessibilità’ e per poter applicare questi concetti la logistica ha dovuto trovare nuovi flussi e nuovi modelli organizzativi, coadiuvati dal supporto sempre più spinto dei sistemi informativi”. “La rapida evoluzione dell’e-commerce sta avendo un impatto formidabile sull’organizzazione della logistica

delle aziende e su tutta la loro supply chain. Flessibilità ed efficienza sono un must. Le soluzioni smart, basate sull’automazione di magazzino di ultima generazione sono la giusta risposta per sfruttare al meglio questo cambiamento che è anche una grande opportunità per migliorare la posizione competitiva sul mercato”, spiega Stefano Cavezzale, Chief Sales Officer di Fives Intralogistics. “Il ricorso all’automazione è ormai imprescindibile e questo porta a studiare l’edificio del centro distributivo tenendo conto delle esigenze dei sistemi di automazione e non il viceversa. Il software sta sempre più diventando la chiave di volta dei sistemi di automazione”, commenta Mauro Corona, Country Sales Manager di Dematic Italia. Roberto De Gasperin, General Ma� nager di Crown Lift Trucks, ha affer�mato “Diversi segnali indicano che il settore della logistica sarà un mercato in continua crescita soprattutto in Italia caratterizzato, oltre che dalla espansione (forse sarebbe meglio chiamarla esplosione) della logistica dell’ultimo miglio e dei volumi di prodotti processati, dalla terziarizzazione di processi e, in generale, della logistica di ritorno”. “L’automazione dovrebbe mirare a ridurre le attività a basso valore aggiunto e dare priorità a sistemi che portino maggiore flessibilità e maggiore saturazione nella gestione degli spazi e migliorino la gestione dei bas-

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so rotanti” ha concluso Elena Bassoli, Responsabile Trasporti e Logistica di Sigma Realco.

Intralogistica italia e l’idea di un osservatorio

Attraverso un osservatorio permanente, Intralogistica Italia - fiera triennale organizzata da Hannover Fairs International GmbH e interamente dedicata alla logistica interna in programma dal 4 al 7 maggio 2021 a Milano, desidera offrire a provider ed end-user la possibilità di dialogare in piena libertà e contemporaneamente rimanere agganciata al mercato durante gli anni di fermo fiera. Sull’Osservatorio Tito Zavanella di GEA – Consulenti di Direzione, è convinto che: “Questa centralità del magazzino, collegata alle grandi trasformazioni in atto, è stata da stimolo per organizzare un Osservatorio mirato, mettendo a fattore comune punti di vista ed esperienze di tutti gli stakeholder che, a diverso titolo, devono affrontare queste sfide. L’obiettivo è creare un think tank nel quale dare voce a più prospettive, monitorare quello che le aziende stanno facendo o pensano di fare in un immediato futuro piuttosto che cogliere aspettative non colte o gap di conoscenza”. “Gli elementi più importanti che dovrebbero guidare la scelta di una soluzione tecnologico-operativa per la logistica di magazzino sono l’avanguardia e l’ergonomia della soluzione e la rapidità di ritorno dell’investimento”, queste le parole di Massimo Bertolini, professore presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale presso l’Università degli Studi di Parma. La collega Eleonora Bottani, Professore Associato Dipartimento di Ingegneria e Architettura, prosegue affermando: “I fattori rilevanti che hanno avuto in passato e che potrebbero avere in futuro un impatto sull’organizzazione del magazzino delle aziende intervistate sono equamente ripartiti tra i seguenti: e-commerce e omnichannel, riduzione dei livelli di scorta, incremento dell’efficienza operativa mediante un maggior controllo di tutte le operazioni”. ©


PROCESSING

PACKAGING

LABELLING

END-OF-LINE

LOGISTICS

SAFETY

INGREDIENTS


| Breaking News | BRACCA, BOTTIGLIE PERSONALIZZATE CHE SOSTENGONO L’AMBIENTE Il Gruppo Acque Minerali Bracca è al fianco di “Save the mountains” per educare e sensibilizzare sul rispetto delle montagne e di coloro che le vivono nel quotidiano. In occasione della giornata di sensibilizzazione in programma il 7 luglio scorso, ha preso il via la distribuzione di 2.000.000 di bottiglie personalizzate di vetro che sono entrate nelle case degli italiani con il progetto “Save the mountains”, ideato da CAI Bergamo, sezione degli Alpini di Bergamo, Provincia e Osservatorio per le Montagne Bergamasche. Luca Bordogna, Amministratore Delegato del Gruppo Bracca spiega: “Il messaggio di ‘Save the Mountains’ porta con sé degli aspetti di particolare importanza per il Gruppo Acque Minerali Bracca. Per questo abbiamo deciso di condividerli sulle nostre bottiglie in vetro al fine di sensibilizzare il pubblico sul rispetto della montagna e la salvaguardia dell’ambiente naturale e della sua

straordinarietà”. Il Gruppo Bracca Acque Minerali Il Gruppo Bracca sta portando avanti numerosi progetti legati alla sostenibilità, per realizzare imballaggi sempre più ecologici e innovativi. È in prima linea su questi temi sin dall’Oscar dell’imballaggio 2012 attribuito a Bracca dall’Istituto Italiano Imballaggio per il brevetto dell’imballaggio “LitePac”, frutto di un macchinario unico e rivoluzionario, posseduto nel mondo solo dalla società bergamasca di riferimento nella produzione di acqua minerale. L’imballo invisibile, costituito da due fili dal peso di tre grammi ciascuno, uno orizzontale per tenere unite le bottiglie e uno verticale per il trasporto, sostituisce il tradizionale imballo in pellicola di plastica termoretraibile riducendo del 12,4% il consumo di energia necessaria per il confezionamento, dell’85% la quantità di materiale utilizzato e del 14,8% la quantità di plastica da

smaltire. Inoltre, negli ultimi 10 anni Bracca Acque Minerali ha investito oltre 10 milioni di euro per l’acquisto di linee di imbottigliamento che consentissero oltre a produzioni maggiori anche l’utilizzo di bottigliette più leggere per ridurre il consumo di PET. In 5 anni il peso medio delle bottigliette si è ridotto di oltre il 20% arrivando a risparmiare fino a 200.000 kg di plastica all’anno. Questa scelta volta alla riduzione dell’utilizzo della plastica

nell’imbottigliamento a favore del vetro a rendere si concretizza sia con la distribuzione a casa, attraverso un servizio a domicilio gestito in sinergia con una rete di distributori, che al ristorante. Un impegno che l’azienda porta avanti sollecitando l’Associazione dei produttori al fine di mettere in campo iniziative a favore del riciclo delle bottiglie usate prendendo ispirazione dai modelli di successo di Germania e Nord Europa.

SAN BENEDETTO BABY, LOOK SIMPATICO E DIVERTENTE Le bottigliette della linea di bevande San Benedetto Baby, pensate per rispondere alle esigenze dei più piccoli e delle loro mamme, diventano ancora più simpatiche grazie alle immagini dei 44 Gatti, la serie televisiva animata in onda su Rai YoYo. La serie, prodotta da Rainbow, i creatori delle Winx e di Maggie & Bianca Fashion Friends, racconta le avventure quotidiane di Lampo, Milady, Pilou e Polpetta, 4 gatti senza tetto che vivono in una moderna città, ospiti del garage di Nonna Pina, un’adorabile vecchietta che si prende cura di loro. San Benedetto Baby è una linea di prodotti accomunati da un formato ideale per i bambini - la pratica bottiglietta squeezable da 0,25L con l’innovativo tappo Pull&Push, funzionale e ludico - e dalla naturalità: senza coloranti, conservanti e glutine, imbottigliate in ambiente protetto, un autentico valore aggiunto che significa protezione totale. Alla Baby Bottle e al Baby Thè si affiancano due proposte biologiche: Baby Camomilla Bio, la bevanda a base di camomilla ai gusti Fragola e Mandarancio; Baby Juicy Bio, con il 30% di frutta nei gusti Mela, Pera e Pesca.

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| Breaking News | LE BIONDE SPECIALI DI DIBEVIT IMPORT Dibevit Import, la società che da oltre 20 anni si dedica all’importazione e distribuzione di birre premium e speciali da tutto il mondo, è felice di presentarvi le referenze di Lagunitas Brewing Co., il celebre brand che ha rivoluzionato il mondo birrario americano nato dall’irriverente birrificio di Petaluma, nella soleggiata California: dalla Lagunitas IPA alla 12th of Never, dalla DayTime fino a DogTown, Little Sumpin’ e Lagunitas Sucks, le birre Lagunitas, prodotte utilizzando come da tradizione solo acqua, luppolo, lievito e malto d’orzo, concentrano l’essenza stessa della California: libera, curiosa, autentica, irriverente e originale. In particolare, la Lagunitas IPA (6,2% alc. vol), disponibile in bottiglia e in fusto, si presenta di un bel colore dorato brillante, schiuma fitta e bouquet intenso, presenta al naso note balsamiche di pino e resina e agrumate di pompelmo. Secondo la leggenda, è stata realizzata con 43 varietà diverse di luppolo e 65 tipi di malti. Ciò che è certo è che, con eleganza, equilibrio e giusto bilanciamento, si distingue per il finale pulito e non eccessivamente lungo. La 12th of Never (5,5% alc. vol), oltre che in fusto, è disponibile anche in una veste assolutamente unica: in lattina, come unico è il suo nome, “12th of Never”, un modo di dire che in America significa “non succederà mai”. Perché il birrificio artigianale californiano mai avrebbe pensato di produrre una birra in lattina e invece… La 12th of Never, alla vista leggermente opalescente, dalla schiuma compatta e persistente, rilascia intense e fragranti note iniziali resinose e agrumate di pompelmo, con sentori leggeri di aghi di pino ed eucalipto. In sottofondo, si avverte qualche cenno tropicale come il mango, mentre il palato è accarezzato da note di malto che lasciano subito spazio ai luppoli aromatici. Il finale è abbastanza lungo e si chiude con un amaro elegante e ben delineato. La DayTime (4% di alc. vol) vanta un bassissimo contenuto di carboidrati, ma con tutta la complessità e tutto il sapore di una Session IPA, aggiungendo il massimo piacere di una birra con un grado alcolico contenuto, incontrando così i nuovi gusti dei millennials, pronti ad assaporare birre di carattere, ma che non appesantiscono. Così la Lagunitas Day Time è più chiara nel colore, ma è decisa negli aromi: frutto della passione, litchi, note di cedro e agrumi, di frutta tropicale, pino ed eucalipto.

TUTTI I VANTAGGI DELL’ ARMADIO DI GRANDI DIMENSIONI VX25 Il nuovo armadio di grandi dimensioni VX25 di Rittal offre ai costruttori di quadri e apparecchiature elettriche un significativo valore aggiunto grazie a caratteristiche quali alta efficienza, facilità di montaggio ed elevati livelli di sicurezza. Tutti i vantaggi del VX25 di Rittal sono disponibili anche nelle versioni in acciaio inox 100% e NEMA 4X, un’innovazione conforme ai più severi requisiti di protezione dalla corrosione, per l’impiego in ambienti esposti a polveri, spruzzi e getti d’acqua. Entrambi gli armadi in acciaio e acciaio inox sono forniti di serie con grado di protezione IP 55 e NEMA 12 mentre la versione opzionale NEMA 4X, con grado di protezione IP66, garantisce una protezione ancora maggiore anche in condizioni difficili. Qualora fosse poi necessario equipaggiare gli armadi VX25 in acciaio inox con una tecnologia di raffreddamento a risparmio energetico per l’uso in ambienti gravosi, i condizionatori Rittal Blue e+ in acciaio inossidabile sono la soluzione ideale, in grado di soddisfare requisiti quali maggiore produttività, sicurezza di pianificazione, efficienza energetica e applicazioni smart IoT. Rittal offre soluzioni perfette anche per l’industria alimentare: infatti, i prodotti del sistema Rittal Hygenic Design sono adatti per produzioni ad elevato grado di igiene nei processi, soprattutto quelli di lavorazione a ciclo aperto, dove sono necessarie guarnizioni altamente resistenti a detergenti e disinfettanti ed è fondamentale che macchine e impianti siano dotati di armadi, cassette di derivazione e contenitori di comando ottimizzati in termini igienici. Inoltre, sono fondamentali nella progettazione delle camere bianche nel cuore delle produzioni alimentari, garantiscono pulizia e sicurezza nell’industria alimentare, per una maggiore igiene sugli impianti ed un uso ridotto di detergenti e disinfettanti. Rittal HD è una soluzione dai risultati ottimali, che contribuisce a incrementare la produttività e a ridurre i rischi di contaminazione, aumentando l’efficienza energetica. Tutte le cassette di derivazione e gli armadi compatti HD sono approvati cULus listed. Conformi alle linee guida e normative europee, le cassette di derivazione e gli armadi compatti della serie HD vantano numerose caratteristiche superficiali che le rendono ideali per una pulizia efficace in tempi rapidi. Inoltre, sono dotati di guarnizioni di tenuta in silicone lungo tutto il bordo esterno, facilmente intercambiabile e in grado di fissare il coperchio ai dispositivi di chiusura a vite, e di cerniere interne per una pulizia esterna facile e accurata. L’allestimento interno con listelli forati e passo meccanico 6,25 mm danno maggiore flessibilità e consentono l’installazione diretta di guide portanti e piastre di montaggio per cassette KL. La presenza del tetto inclinato a 30° impedisce il deposito di sostanze estranee alla produzione, inoltre è facilmente ispezionabile da breve distanza e consente il libero deflusso di acqua e detergenti. Numerosi gli accessori compatibili, come i distanziali da parete e i bocchettoni passacavi specifici per applicazioni igieniche, che completano la gamma per essere conformi a verifiche ispettive da parte di IFS 6 (International Food Standard) e di terze parti.

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| Breaking News | TETRA PAK PRESENTA IL NUOVO REPORT DI SOSTENIBILITÀ Per il 21esimo anno Tetra Pak pubblica online il Bilancio di sostenibilità 2019, uno strumento informativo per condividere investimenti e aspirazioni del percorso di sostenibilità dell’azienda. Negli ultimi due decenni l’approccio di Tetra Pak alla rendicontazione della sostenibilità si è evoluto in modo significativo, dalla focalizzazione sugli impegni e le azioni ambientali nella prima relazione del 1999, alla valutazione di ogni parte dell’attività e del suo impatto, inclusa la governance della società e dei fornitori. Un’attività sviluppata adottando un mix di autovalutazione per allinearsi alle linee guida del Global Reporting Initiative (GRI) e sostenendo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite attraverso un processo di analisi della materialità per garantire all’azienda il massimo impatto possibile.In questa nuova edizione del report, sono disponibili aggiornamenti sui seguenti ambiti: - strategia di sviluppo commerciale per il packaging sostenibile Tetra Pak e investimenti per lo sviluppo di cannucce di carta, tappi e altre soluzioni che sostituiranno le cannucce di plastica derivata da combustibili fossili dal 2019 al 2021; - riduzione delle emissioni di carbonio al 2020, operazione che dal 2010 ha già registrato un risparmio totale cumulativo equivalente a 10 milioni di tonnellate di CO2 lungo tutta la filiera; - impegno di Tetra Pak a supporto della Ellen MacArthur Foundation New Plastics Economy; - partnership con altre aziende al fine di espandere la collaborazione e accelerare il riciclo globale di cartoni per bevande. Dal 2012 Tetra Pak ha investito 20 milioni di euro per sostenere le infrastrutture di raccolta e riciclo e ha creato45 nuove posizioni all’interno dell’azienda per supportare queste attività in tutto il mondo. In Europa il tasso di riciclo dei cartoni per bevande usati è del 48% (2017), mentre in Italia è pari al 28% (2018), valore che corrisponde a circa 1,6 miliardi di confezioni. “Nei 20 anni trascorsi in Tetra Pak, la sostenibilità è sempre stata al centro della nostra promessa di proteggere cibo, persone e futuro”, ha dichiarato Mario Abreu, Vicepresidente Sostenibilità Tetra Pak. “Il processo di rendicontazione annuale ci tiene concentrati sui nostri impegni per la sostenibilità sia internamente che esternamente. Un percorso dal quale abbiamo imparato molto, in particolare sull’importanza delle partnership, per conseguire sempre nuove piccole vittorie e completa trasparenza”.

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VERALLIA FACILITA IL PROCESSO DI SVILUPPO PRODOTTO Verallia lancia la nuova versione di Virtual Glass per aiutare i suoi clienti ad ottimizzare i tempi di sviluppo - time to market - e i relativi costi. Risultato di un significativo sforzo di R&D, questo strumento digitale rende possibile creare e visualizzare packaging in vetro (bottiglie e vasi) pieni, etichettati e dotati di chiusura con un realismo mai raggiunto prima. All’avanguardia in termini di realtà virtuale e di tecnologia di elaborazione 3D, Virtual Glass genera molto velocemente rendering iperrealistici, quindi con un’elevata definizione delle immagini. Questi possono includere fino a sei modelli ed essere usati per finalità di comunicazione (catalogo online, materiale promozionale, ecc.). “Facilità, velocità, qualità: questi sono i punti di forza di Virtual Glass. In pochi minuti, lo strumento ti permette di testare i modelli e il loro packaging prima del loro lancio e di ottenere rendering perfetti come una foto ad altra definizione. È un utile strumento di lavoro in termini di design. Oltre che un aiuto al processo decisionale, è un aiuto in termini di marketing” spiega Karim Boussabah, Direttore Marketing del Gruppo Verallia. Con questo nuovo strumento, accessibile solo da MyVerallia - il portale Verallia a servizio dei clienti - ci vogliono solo pochi click per generare un look realistico per un packaging completo. Dopo aver scelto un contenitore dal catalogo, il cliente può aggiungere il contenuto e/o una chiusura a sua scelta ed importare le proprie etichette. Può quindi visualizzare il progetto, posizionandolo in uno scenario neutro o realistico e può compararlo con altri progetti o un prodotto esistente. Gli utenti possono condividere le loro creazioni con i loro interlocutori. Virtual Glass è quindi uno strumento prezioso per le funzioni marketing e sviluppo prodotto dei clienti Verallia, che possono testare le proprie idee in collaborazione con altri colleghi e risparmiare tempo.


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BRAU BEVIALE

Eventi

IL FUTURO DEL BEVERAGE in primo piano

L’

offerta dei circa 1.100 espositori, di cui il 53% internazionali, comprende l’intera filiera della produzione di bevande: dalle materie prime alle tecnologie, dai componenti all’imballaggio, dagli accessori alle idee di commercializzazione. Il filo conduttore è anche quest’anno la capacità del settore beverage di affrontare il futuro: quali sono le sfide che interessano sia i produttori di attrezzature sia i produttori di bevande? “La BrauBeviale 2018 è stata vasta e internazionale come mai prima d’ora”, è così che Andrea Kalrait, direttrice della BrauBeviale di Nürnberg Messe, riassume ancora una volta la manifestazione di esordio dell’attuale formula ‘tre giornate’. Il sistema di guida dei visitatori introdotto per la prima volta nel 2018 ha dato ottimi risultati e offre ai visitatori uno strumento di orientamento ottimale nell’atmosfera costruttiva e piacevole. Nei padiglioni intorno al parco del quartiere fieristico trovano, raggruppati per temi chiave, materie prime e finitura sensoriale (padiglione 1), tecnologie (padiglioni 6, 7A, 7, 8, 9), trattamento delle acque, analisi e componenti (padiglione 6), imballaggio (padiglioni 4A, 4), accessori e commercializzazione (padiglioni 5, 6). Quest’anno il tema guida della Brau-

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Dal 12 al 14 novembre 2019 Norimberga torna ad essere il cuore dell’industria internazionale delle bevande grazie alla BrauBeviale. Il tema guida di quest’anno sarà la capacità del settore beverage di affrontare il futuro. Beviale è la capacità del settore beverage di affrontare il futuro. Gli interrogativi e le sfide con le quali i produttori di bevande si vedono attualmente confrontati sono generalmente gli stessi attraverso i confini dei Paesi. Tecnologie efficienti e flessibili, materie prime varie e di alta qualità, la sostenibilità della produzione svolgono un ruolo importante al pari della digitalizzazione e dell’automazione, di strategie per il futuro della propria azienda, imballaggio, messaggi della marca e comunicazione con il cliente finale. La BrauBeviale tratta questi temi non solo con la sua offerta merceologica ma anche nel programma collaterale e si rivolge a tutti i produttori di bevande, che si tratti di produttori di birra, imbottigliatori di acqua,

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viticoltori o produttori di bevande alcoliche o analcoliche. Il programma collaterale comprende il 7° European MicroBrew Symposium dell’Istituto sperimentale e di insegnamento per birrifici (VLB) di Berlino e l’Export Forum German Beverages. Ovviamente anche a questa edizione sarà conferito lo European Beer Star che sin dal 2004 è un evento fisso della BrauBeviale. Nel Forum BrauBeviale avranno luogo interessanti conferenze, presentazioni e tavole rotonde che offrono al pubblico informazioni, ispirazioni e la possibilità di interagire. I temi chiave rispecchiano il ThinkTank della BrauBeviale: materie prime, tecnologie, imballaggi, marketing e imprenditorialità. Completano l’interessante programma collaterale anche pavillion tematici e mostre speciali, tra cui “Packaging innovativi per bevande”. ©


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26/02/19 11:21


SIMEI

Eventi

TECNOLOGIA E VINO incontrano architettura, design e packaging

“A

quattro mesi dalla sua apertura, questa 28esima edizione di SIMEI si preannuncia ancora più innovativa, globale e trasversale. Oltre all’eccellenza tecnologica, che resta il cuore della fiera biennale che Unione Italiana Vini organizza dal 1963, è stato rivisto l’impianto generale della manifestazione che si apre a nuovi settori produttivi del ‘liquid food’ vicini al vino e introduce tematiche di eccezionale attualità come l’architettura e il design legandoli al settore. Sarà, inoltre, un’edizione ancora più internazionale: grazie infatti ad una vasta operazione di incoming di operatori e produttori provenienti dai cinque continenti, a nuove partnership con le associazioni di categoria e importanti istituzioni quali Ministero dello Sviluppo Economico, ICE-Agenzia, SIMEST e Fiera Milano, SIMEI conferma la sua leadership diventando un tavolo di confronto mondiale”. Con queste parole Ernesto Abbona, Presidente di Unione Italiana Vini, presenta la nuova edizione di SIMEI, il salone leader a livello internazionale nel comparto delle tecnologie per l’enologia e l’imbottigliamento, che si terrà dal 19 al 22 Novembre 2019 a Fiera Milano.

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L’edizione 2019 di Simei, il salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento, che si terrà dal 19 al 22 novembre 2019 a Fiera Milano, preannuncia diverse novità, tra cui l’apertura a nuovi settori produttivi del “liquid food” vicini al mondo del vino. Una commistione di competenze

Forti prospettive di crescita in termini di presenze internazionali, con già confermati oltre 150 delegati da tutto il mondo, ed eccezionali novità in termini di eventi e convegni caratterizzano questa edizione che lancia una nuova sfida al settore, allargandosi ad aree complementari a quelle del mondo del vino e affrontando, con esperti internazionali, tematiche trasversali che abbracciano il visual design, l’architettura e la sostenibilità. Sei i temi principali del programma convegnistico, che quest’anno proietta SIMEI oltre la dimensione espositiva per diventare sempre di più uno spazio d’incontro e confron-

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to, aprendosi ad un dialogo internazionale di reciproco scambio tra gli operatori del settore vitivinicolo, gli esperti di nuove tendenze e le aziende produttrici di macchine e prodotti per l’enologia e il beverage. “Il ruolo dell’architettura nel progetto e nel marketing di una cantina” aprirà la serie di convegni: a condurlo uno dei più celebri architetti mondiali, Olivier Chadebost, che indagherà su come è cambiato, ma soprattutto, come può cambiare il rapporto tra architettura e cantine, che pur mantenendo la loro utilità e funzionalità come base non devono trascurare il fattore bellezza e rappresentare l’identità e l’unione tra la terra e l’uomo. Chadebost, nei suoi incontri, parlerà di come sia essenziale nel futuro creare cantine vere, sostenibili, rispettose dell’ambiente che siano piena espressione del territorio. Sul palco del SIMEI un altro tema d’avanguardia sarà coordinato dal master of WINE Justin Knock e da Andrea Lonardi, direttore operativo della Bertani: con “Le nuove frontiere dell’utilizzo del legno nella produzione e affinamento dei vini” si analizzerà l’evoluzione dell’uso del legno (botti e barriques) nel vino negli ultimi 30 anni, partendo da una ricerca presso alcune delle aziende vinicole più importanti di Francia, Italia, Stati Uniti, Australia, Spa-


gna, Sud Africa, Cile e Argentina e interviste con produttori selezionati e bottai. A completare l’incontro una esclusiva degustazione di 16 vini di quattro cantine selezionate per scoprire l’influenza dell’uso del legno sulla composizione e il gusto del vino.

Luogo di incontro e confronto

Novità assoluta 2019 sarà anche la prima convention mondiale delle Donne del Vino, associazione nata a Firenze da un’idea di Elisabetta Tognana e attiva dal 1988. Fare rete, scambiarsi conoscenze, misurare le competenze aumentando il proprio bagaglio culturale, studiare i mercati e gli stili di consumo al femminile saranno i temi sul tavolo di questo importante momento di confronto tra le donne del vino che in tutto il mondo lavorano per dare alla categoria più opportunità e dare al vino più vantaggi dalla presenza femminile. “Vestire gli oli extra-vergini di oliva per essere vincenti sul mercato” a cura di Luigi Caricato e Juan A. Peñamil, approfondirà, in un confronto tra Italia e Spagna, l’importanza del packaging nel mondo dell’olio per esprimere al meglio la sua pregevolezza, con focus su contenitori, tessuto, finezza stilistica e etichette, tappi, versatori e imballaggio.

Per la prima volta, inoltre, approda a SIMEI la SPIRITS VALLEY, la “Silicon Valley” dei distillati: una delegazione proveniente dalla valle del fiume Charente in Francia, dove si trova metà della produzione mondiale di alcolici Super-Premium, offrirà, in un convegno dedicato, una panoramica della più importante tradizione produttiva e culturale del “saper fare” legata all’eccellenza nell’industria dei distillati. “Bollicine e cambio climatico: spumanti cava e champagne nella sfida del riscaldamento globale”sarà il tema che verrà affrontato nel panel curato da Nicola Tinelli di Unione Italiana Vini: partendo da un’analisi su come il riscaldamento globale influirà sul gusto e la caratterizzazione dei vini con le bollicine e su come la spumantistica affronterà l’impegno per ridurre l’impatto ambientale, si fotograferà la nuova realtà spumantistica che vede la “migrazione” della viticoltura verso climi più freschi e territori più elevati “rilocalizzando” verso nord realtà produttive che, fino ad oggi, sono rimaste concentrate principalmente tra Francia Italia e Spagna. Ad integrare questi corposi eventi, inoltre, si terrà un focus sulla viticoltura eroica e diversi incontri di formazione e aggiornamento in tema di ricerca enologica.

Maggiore valore all’inovazione

Tra gli immancabili appuntamenti 2019 anche la tradizionale proclamazione dei vincitori dell’“Innovation Challenge”, il concorso che valorizza e premia le migliori innovazioni di prodotti o processi presentati dalle imprese espositrici di SIMEI, che quest’anno si arricchisce della collaborazione di Vinidea. Accanto al comitato tecnico-scientifico, composto da docenti universitari, tecnici e rappresentanti delle aziende utilizzatrici, che ha già operato la prima selezione delle candidature, un panel tecnico di esperti internazionali sceglierà le innovazioni più meritevoli. Le indicazioni del panel verranno, infine, combinate nella classifica finale con i punteggi che i finalisti del concorso otterranno dalla votazione popolare del pubblico di Enoforum. E proprio a ENOFORUM, il maggiore congresso tecnico-scientifico d’Europa per il settore vitivinicolo, organizzato da Vinidea, verrà dato uno spazio importante all’interno di SIMEI con un evento che fornirà una sintesi delle acquisizioni scientifiche più applicabili e delle innovazioni tecnologiche di maggiore impatto per il settore. ©

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CIBUS TEC

Eventi

INNOVAZIONE E INTERNAZIONALITÀ per il Food & Beverage Cibus Tec 2019 registra una crescita del 30% degli espositori e del 25% dell’area espositiva. Tremila Top Buyer provenienti da 70 Paesi avranno accesso ad un’importante vetrina di innovazioni tecnologiche per il Food & Beverage e ad un’agenda ricca di workshop e dimostrazioni. Appuntamento alle Fiere di Parma dal 22 al 25 ottobre.

L

a 52a edizione di Cibus Tec nasce nel segno dell’internazionalizzazione. Grazie anche al supporto di ICE-Agenzia, saranno presenti in fiera 400 brand esteri del Food & Beverage provenienti da 25 nazioni con una crescita del 30% rispetto al 2016. Tra i Paesi più rappresentati la Germania. Seguono Paesi Bassi, Danimarca, Svizzera, Francia. Ben nutrite anche le partecipazioni di aziende provenienti da Cina, Usa e Turchia. Risultati importanti, ottenuti anche grazie all’alleanza strategica con Koelnmesse che consente a Cibus Tec di far parte, dal 2016, della piattaforma mondiale permanente di riferimento del meccano-alimentare. Altro segno distintivo dell’edizione 2019 è il sold out registrato già a

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quattro mesi dall’apertura della manifestazione, ed un’area espositiva disponibile che prevede un padiglione aggiuntivo rispetto la precedente edizione. Nel complesso 1.300 espositori (nel 2016 erano 1.000), le tecnologie per tutte le filiere dell’agroalimentare(frutta e vegetali, latte e derivati, carne e prodotti ittici, piatti pronti) e l’ingresso di un nuovo comparto: prodotti da forno e derivati dai cereali, snack e prodotti dolciari. Per la prima volta, negli 80 anni di

storia del salone, un intero padiglione sarà dedicato alle soluzioni tecnologiche più innovative per succhi, latte, acque, soft drinks, birra, liquori e vino potendo contare sulla presenza di oltre 150 tra i principali fornitori italiani e internazionali. Nell’anno dei grandi appuntamenti internazionali, cresce del 20% la sezione meat forte di un distretto, quello di Parma, che vanta 500 aziende alimentari di settore, e best practice esportate in tutto il mondo. Infine, cambio di passo del comparto del packaging: dal confezionamento primario all’imballaggio, dal fine linea alla logistica con una crescita dell’area del 40% rispetto alla precedente edizione.

Nella foto: Thomas Rosolia, Presidente Koeln Parma Exhibitions Srl e Ceo Koelnmesse Srl; Maria Ines Aronadio, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento Promozione del Made in Italy di ICE-Agenzia; Antonio Cellie, Ceo Koeln Parma Exhibitions Srl e Ceo Fiere di Parma SpA.

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Tutti i settori, tutte le tecnologie. Ad andare in scena a Fiere di Parma, insomma non sarà più semplicemente una “manifestazione” dedicata al processing ma una “piattaforma” tecnologica completa e unica sul mercato.

Innovazione per il futuro

A Cibus Tec, le innovazioni proposte strizzeranno l’occhio al futuro, assecondando la necessità di produzioni sempre più sostenibili, per offrire al consumatore prodotti nutrienti e soprattutto caratterizzati da elevati standard di sicurezza. È in tale ottica che sarà ospitato l’IBS - International Biofilm Summit. La più importante conferenza mondiale dedicata alle problematiche da biofilm nell’industria alimentare. Nel mondo ogni anno, più di un miliardo di tonnellate di cibo è sprecato proprio a causa delle contaminazioni. Va invece nella direzione dell’innovazione tecnologica, Cibus Tec Industry, il progetto che riprodurrà in fiera 4 linee altamente automatizzate e funzionanti dedicate al settore caseario, delle carni, dei piatti pronti e dei prodotti da forno. Linee di produzione a ciclo completo dalla materia prima, al prodotto finito fino a soluzioni avanzate di stoccaggio.

Il commento del management

Parma, dall’altro ha contribuito a valorizzare le tecnologie ‘made in Italy’ oltre confine: ad Anuga FoodTec gli espositori italiani sono infatti cresciuti dell’11% mentre a Prosweets Cologne del 14%”. Antonio Cellie, Ceo Koeln Parma Exhibitions Srl e Ceo Fiere di Parma SpA, ha posto l’accento sul fatto che: “Le Fiere di Parma dagli anni ’30 sono il teatro fieristico di riferimento per il settore del food processing nonché del packaging&bottling. Oggi siamo a pieno titolo nella élite internazionale grazie ad un quartiere baricentrico, a un rapporto privilegiato, attraverso Cibus, con l’industria alimentare e alla partnership con Koelnmesse. Una joint venture tra due leader mondiali nel settore alimentare, grazie alla quale grandi gruppi ma anche le pmi operanti nel ‘food &beverage processing&packaging’ hanno accesso

ad una piattaforma di mercato unica, permanente e globale. Un volano per l’export delle tecnologie Made in Italy perfettamente sincrone alla domanda internazionale che richiede specializzazione e competenza distintive”. Maria Ines A ronadio, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento Promozione del Made in Italy di ICE-Agenzia, ha invece sottolineato il ruolo di Cibus Tec nel panorama internazionale: “Il settore delle macchine alimentari è una delle eccellenze della tecnologia italiana, su cui il Sistema Italia punta in maniera sempre più decisa, triplicando nell’ultimo triennio gli investimenti promozionali per le attività in Italia e sui mercati esteri. Cibus Tec è uno degli appuntamenti principali, su cui concentriamo un’operazione ad alto valore aggiunto che porterà quest’anno circa 130 operatori professionali provenienti da 35 Paesi, oltre alle delegazioni da Angola, Etiopia, Mozambico coinvolte nell’ambito del progetto Lab Innova. Un impegno rilevante per sostenere uno dei comparti più dinamici della tecnologia tricolore, che continua anche nel follow up della fiera con i servizi che i nostri uffici esteri possono offrire alle imprese per accedere e radicarsi sui mercati target”. ©

Thomas Rosolia, Presidente Koeln Parma Exhibitions Srl e Ceo Koelnmesse Srl, ha affermato:“40 mila visitatori attesi di cui 25% esteri. Più 30% di espositori stranieri e 3.000 Top Buyer. Capitalizziamo in questa 52esima edizione i risultati di una partnership, quella tra Koelnmesse e Fiere di Parma, grazie alla quale Cibus Tec fa oggi parte della più grande piattaforma mondiale permanente per il food ed il food tech. Insieme ad Anuga, Cibus, ISM, Anuga FoodTec, Prosweets Cologne e ad altre dodici manifestazioni del nostro circuito, infatti, abbiamo creato una community di 11.000 imprese. Un circuito virtuoso che se da un lato ha rafforzato il processo di internazionalizzazione dell’appuntamento di

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ECOMONDO

Eventi Dalla progettazione di imballaggi sostenibili alle opportunità per la valorizzazione della frazione mista fino alle ultime novità per liberare mari e oceani dai rifiuti marini. Strategie e soluzioni per ridurne l´impatto sull´ambiente, questo è il focus di Ecomondo 2019, in programma dal 5 all’8 novembre presso il quartiere fieristico di Rimini.

LA GRANDE SFIDA sull´uso della plastica

È

una delle più grandi sfide ambientali del nostro tempo: ridurre l’inquinamento da plastica, la cui produzione, secondo alcune fonti, potrebbe arrivare a superare un miliardo di tonnellate all’anno entro il 2050. La 23a edizione di Ecomondo, il grande appuntamento europeo con la circular economy organizzato da Italian Exhibition Group, dedica anche quest’anno un ampio programma di incontri al tema della plastica. A fare da bussola, la Strategia Europea che ha portato nei mesi scorsi all’approvazione della direttiva che vieta la vendita dei prodotti in plastica monouso. Lo spaccato di quanto si sta muovendo a livello nazionale ed internazionale sarà fornito dal panel di appuntamenti promosso dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo presieduto dal professor Fabio Fava. Quali sono i più evidenti driver di innovazione che stanno rivoluzionando il mondo del packaging? A questa domanda risponderà l’evento faro “Il

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futuro della progettazione di imballaggi sostenibili. Verso un osservatorio permanente dell’innovazione del packaging” in programma giovedì 7 novembre. La Regione Emilia-Romagna – la Packaging Valley Europea – è uno dei territori più coinvolti nel settore a livello internazionale. Il convegno, oltre a mappare le pratiche attuali e i possibili “futuri” di diverse realtà, in risposta alle linee guida legislative e ai cambiamenti dell’ecosistema in atto a livello globale, intende lanciare un simposio per dare conto delle innovazioni in atto nel mondo e portare alla comunità scientifica e tecnologico-produttiva di settore un osservatorio del packaging sostenibile, fondamentale per accelerare i processi di innovazione e la diffusione della conoscenza, e per consolidare la rete. Sempre in tema di imballaggi, venerdì 8 novembre, il seminario dal titolo “End-of-waste della frazione mista degli imballaggi in plastica: nuove opportunità per la valorizzazione materica di una importante risorsa”, facendo riferimen-

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to ai nuovi decreti sull’End-of-Waste, all’innovazione degli impianti di trattamento e ai risultati della ricerca tecnologica, fornirà importanti informazioni su come valorizzare le frazioni problematiche degli imballaggi misti in plastica, spesso destinati all’incenerimento o alla discarica. “Plastic-free for a healthy Mediterranean See, the Bluemed R&I Pilot”, nella giornata di giovedì 7 novembre, sarà invece una tavola rotonda con gli attori chiave nella catena della plastica, per sviluppare insieme un portafoglio di azioni e misure concrete. Il Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, Legambiente, Corepla, IPPR, Associazione Mediterranea Acquacoltori, Università di Siena, Bluemed danno inoltre appuntamento a venerdì 8 novembre per fare il punto sul “Marine Litter e Blue Economy, impatti e soluzioni dal mondo della pesca e dell’acquacoltura”. Reti e attrezzi provenienti da attività di pesca e acquacoltura, persi o abbandonati, costituiscono circa un terzo dei rifiuti in plastica rinvenuti sulle spiagge europee e una proporzione maggiore in peso, arrivando fino a 11mila tonnellate per anno. Un’occasione per presentare le esperienze virtuose, in attesa dell’approvazione della legge “Salvamare”. ©


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CIBUS TEC

FEBBRAIO

organizzato da

RIMINI EXPO CENTRE ITALY

in contemporanea con

2020

in contemporanea con


NǗRBERGMESSE

Eventi

NORIMBERGA-ATENE

accordo storico per il sud-est Europa Grande annuncio ad Atene presso lo Stavros Niarchos Foundation Cultural Centre: con l’acquisizione della maggioranza di Forum SA, Nürnberg Messe investe nel primo ente fieristico in Grecia e dà inizio a una partnership che mira a consolidare e a dare slancio alle opportunità di mercato in direzione dell’Italia, dei Balcani e di tutto il Mediterraneo.

F

in dalla sua fondazione nel 1988, Forum SA ha fatto molta strada continuando a crescere ed espandendo le proprie attività fino ad affermarsi come la più grande azienda organizzatrice di fiere internazionali in Grecia, che detiene il 23% del mercato interno. Attualmente, il portfolio di Forum SA comprende 8 tra le più importanti fiere internazionali che hanno luogo in Grecia e che si integrano alla perfezione con le manifestazioni di Norimberga: Horeca, Food Expo, Oenotelia, Xenia, Artoza, Athens Coffee Festival, Bio Festival e Foodtech (1214 ottobre 2019), la manifestazione internazionale dedicata alle tecnologie per la produzione, il confezionamento e la logistica nell’industria del Food & Beverage. Oltre 4.000 espositori greci e internazionali partecipano a queste fiere, mentre i visitatori professionisti che provengono dalla Grecia e da tutto il mondo sono circa

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350.000.Si prevede che il fatturato di Forum SA per l’anno 2019 superi i 17.500.000 €, con un utile al lordo delle imposte che ammonterà a oltre 4.600.000 €. Secondo l’indagine “Business Leader in Greece” condotta nel 2017 da ICAP, Forum SA (con un fatturato 2017 di 14.455.000 € e utile ante imposte di 4.073.000 €) si è attestata al 431esimo posto tra le 500 aziende più redditizie del Paese. L’acquisizione dell’80% delle quote di Forum SA da parte di Nürnberg Messe segna l’inizio di una partnership strategica che si fonda su valori comuni e una condivisa visione del futuro, basata sull’apertura e sullo sviluppo internazionale nella regione sud-est europea e non solo. Con questa operazione, Forum SA diventa la più grande filiale di Nürnberg Messe nel mondo. “Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno lavorato con entusiasmo per il successo di questo accordo. Vorrei in particolare ringraziare gli amministratori delegati di Nürnberg Messe per aver riposto in noi la loro fiducia. Ci impegneremo per la crescita e il successo di Forum SA all’interno di Nürnberg Messe Group”, ha dichiarato Nikos Choudalakis, CEO di Forum SA. “Forum SA si distingue per la sua comprovata esperienza e per il suo team di successo”, ha aggiunto Peter Ottmann, CEO di Nürnberg Messe. “Nürnberg

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Messe è estremamente soddisfatta per questa collaborazione, per la mutua realizzazione e implementazione dei nostri nuovi obiettivi”. “Forum SA e Nürnberg Messe, in quanto piattaforme commerciali, condividono lo stesso approccio per quanto riguarda l’organizzazione delle fiera, punti di incontro per i relativi settori, dove è possibile scoprire le ultime tendenze, supportare la propria clientela e allacciare nuovi contatti e partnership”, ha concluso Roland Fleck, CEO di Nürnberg Messe. “In considerazione dei nuovi sviluppi tecnologici e delle sfide che pone l’era digitale, le diverse economie in tutto il mondo, nonché i continui cambiamenti a livewllo politico e le questioni di sicurezza internazionale, l’importanza di stabilire contatti e delle interazioni personali sta crescendo esponenzialmente”. Con una decisione congiunta di Nürnberg Messe e Forum SA, infine, la gestione rimarrà per i prossimi anni nelle mani dell’azienda greca, viste le solide basi costruite dal management di Forum SA che possono garantire un futuro positivo. Un altro importante annuncio in occasione della conferenza stampa di Atene del 9 luglio 2019 ha riguardato l’anno fiscale 2018 di Nürnberg Messe: vendite per 315,1 milioni di euro, un utile di 28 milioni di euro e un EBITDA di 67,9 milioni di euro. Questi dati finanziari si basano su cifre da record per l’ente fieristico: oltre 35.000 espositori, più di 1,5 milioni di visitatori e oltre 1,2 milioni di metri quadrati di spazio espositivo. Con questi dati, Nürnberg Messe ha raggiunto gli obiettivi fissati nella propria strategia aziendale con due anni di anticipo. ©


D

opo gli importanti risultati registrati al suo debutto nel 2018 - 150.110 presenze di operatori dei diversi comparti dell’industria manifatturiera, per il 27% esteri - The Innovation Alliance annuncia le date della prossima edizione, a Fiera Milano da martedì 4 maggio a veanerdì 7 maggio 2021, confermando la logica di filiera e lo svolgimento in contemporanea di cinque manifestazioni dedicate alla meccanica strumentale (Print4All, Ipack-Ima, Meat-Tech, Plast e Intralogistica Italia). I numeri cui si punta per la prossima edizione si confermano importanti: 5 fiere su 17 padiglioni, praticamente quasi l’intera superficie del quartiere di Rho, per proporre una sorta di ideale linea industriale. Una formula pensata a vantaggio del visitatore professionale, che avrà modo di valutare nello stesso momento tecnologie applicabili in diversi contesti, sviluppando competenze di insieme e traendo vantaggio da contaminazioni virtuose. “La logica di sistema da cui nasce The Innovation Alliance si è dimostrata una chiave vincente, che può diventare d’ispirazione anche per altri appuntamenti. Agire in sinergia aumenta infatti l’attrattività internazionale e favorisce la competitività nel mercato globale” – ha dichiarato Fabrizio Curci, Amministratore Delegato di Fiera Milano –. “Inoltre Fiera Milano, i cui spazi e servizi ben si prestano

IL GRANDE PROGETTO DI FILIERA torna a Fiera Milano nel 2021 a un format di simili dimensioni, e Milano, sempre più percepita come dinamica metropoli europea, potranno essere l’ulteriore tratto distintivo di un evento che in Europa, per le sue caratteristiche, è unico”.

Una linea industriale completa

Una proposta che raccoglierà il meglio delle macchine destinate all’industria manifatturiera, applicazioni differenti che vanno dalla lavorazione della gomma e della plastica alle tecnologie di processo alimentare, dal packaging per i comparti food e non food alla personalizzazione grafica, fino allo stoccaggio e alla movimentazione del prodotto finito. Macchine che gestiscono fasi diverse del processo produttivo industriale accomunate da un altissimo livello di innovazione e grandi investimenti in ricerca e sviluppo, soprattutto alla luce dei grandi cambiamenti che stanno investendo ogni comparto. Smart manufacturing, automazione avanzata, robotica, in-

THE INNOVATION ALLIANCE

Dal 4 al 7 maggio si conferma lo svolgimento in contemporanea di Print4All, Ipack-Ima, Meat-Tech, Plast e Intralogistica Italia, una sorta di ideale linea industriale che darà vita al più grande appuntamento europeo dedicato alla meccanica strumentale.

telligenza artificiale, industry 4.0 stanno letteralmente stravolgendo il mondo industriale, imponendo non solo l’innovazione di sistemi e processi, ma anche una formazione specifica necessaria per valorizzare e rafforzare le competenze del capitale umano all’interno del nuovo scenario. In questo contesto di grande cambiamento, fare sistema tra settori vicini e spesso chiamati a interagire da logiche commerciali diventa un valore aggiunto. È questo l’obiettivo strategico condiviso che ha portato tutti i partner coinvolti – Fiera Milano, Deutsche Messe e le associazioni ACIMGA (Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini), AMAPLAST (Associazione Nazionale Costruttori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma), UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio) e ARGI (Associazione Fornitori Industria Grafica) - a rinnovare la collaborazione per riproporre un evento dalla grande attrattività internazionale, in grado di accogliere e valorizzare la capacità progettuale e produttiva di un made in Italy apprezzato a livello globale (la media dell’export è pari a circa l’80%) ma anche di dare spazio al meglio della produzione mondiale a servizio dell’industria manifatturiera. ©

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K 2019

Eventi

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a K rappresenta il barometro della performance per eccellenza dell’intero settore e il suo marketplace globale per le innovazioni. Per otto giorni la fiera sarà il luogo d’incontro del “Who is Who” dell’intero mondo della plastica e della gomma, per dar prova dell’efficienza del settore, discutere tendenze attuali e gettare le basi per il futuro. La K 2019 ribadisce la sua posizione privilegiata non solo attraverso la grande popolarità che riscuote presso l’industria globale, ma affrontando anche le attuali sfide del nostro tempo e, in particolare, quelle legate al suo settore specifico, primi fra tutti i temi Plastics for Sustainable Deve-

La fiera K 2019, l’evento dedicato al mondo della plastica e della gomma, apre le sue porte dal 16 al 23 ottobre a Düsseldorf. Oltre 3.000 espositori, provenienti da 60 nazioni, accoglieranno oltre 200.000 visitatori provenienti da tutto il mondo per dimostrare come le nuove tecnologie possano essere il volano dell’innovazione.

NUOVE TECNOLOGIE come volano dell’innovazione

lopment e Circular Economy. Nella prossima K questi non solo rientreranno tra i temi scottati presso gli stand degli espositori, ma saranno anche onnipresenti nel programma collaterale. In tal senso, i quattro temi principali di tendenza della K, oltre a Plastics for Sustainable Development & Circular Economy, saranno Digitalizzazione/Industria della Plastica 4.0, Integrazione di Sistemi: Funzionalità attraverso il materiale, Processo, Design e giovani talenti per l’industria. I temi sono stati definiti dagli scienziati ed esperti del Circolo dell’Innovazione K 2019. Da qui il senso della mostra speciale “Plastics Shape the Future”, inteso quale podio volto a fornire soluzioni e risposte alle attuali tendenze e discussioni della società. Argomenti scottanti, come rifiuti di imballaggio, rifiuti marini e cambiamenti climatici da un lato

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e risparmio delle risorse, efficienza energetica ed economia circolare dall’altro, saranno sviscerati nel dettaglio durante le sette giornate tematiche, durante le quali si avvicenderanno discussioni specialistiche, keynote speech, brevi presentazioni e interessanti esperimenti. Saranno affrontati anche gli aspetti economici ed ecologici, senza trascurare le problematiche, e discusse possibili soluzioni.

Il tema caldo dell’economia circolare

I prodotti in plastica fanno ormai inevitabilmente parte di ogni settore della vita. Per buoni motivi. Gli imballaggi in plastica prolungano il tempo di conservazione degli alimenti, in medicina rappresentano il massimo in termini di igiene e quindi di sicurezza. Nonostante i suoi numerosi vantaggi, questo importante materiale da qualche

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tempo è però screditato, a causa dei rifiuti di plastica che inquinano intere regioni e galleggiano sugli oceani del mondo. Tuttavia, il problema è risolvibile. In questo contesto un ruolo fondamentale spetta all’economia circolare, che rappresenta anche un tema caldo della K 2019. L’idea dell’economia circolare è di per sé semplice. Il prezioso materiale, utilizzato una volta per un prodotto, alla fine del suo ciclo di vita viene trattato in modo da poter essere riutilizzato. Ancora e ancora. Non tutti i materiali sono adatti a questo scopo. Ma la cosa funziona benissimo con moltissimi materiali plastici. Un’economia circolare contribuisce a ridurre drasticamente la quantità di rifiuti. In più salvaguarda le risorse di petrolio, perché laddove si realizzano prodotti con materiale riciclato, non c’è bisogno di impiegare materiale vergine. ©


Esposizione Internazionale delle Tecnologie di Stampa per la Produzione Manifatturiera

Venditalia, l’evento dedicato alla distribuzione automatica, in scena dal 20 al 23 maggio 2020, trasloca a Fieramilano-Rho.

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Fieramilano-Rho torna la più importante manifestazione internazionale della Distribuzione Automatica. L’evento, organizzato da Venditalia Servizi e promosso da Confida - Associazione Italiana della Distribuzione Automatica, rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera della distribuzione automatica. Venditalia è la più importante vetrina di settore a livello mondiale, capace di richiamare ad ogni appuntamento biennale oltre 20.000 visitatori. La manifestazione, che nel frattempo ha rinnovato le cariche istituzionali, confermando Ernesto Piloni alla presidenza della manifestazione per i prossimi 3 anni, rappresenta la vetrina di tutti i segmenti del settore: dalle tecnologie delle vending machine alla varietà dei prodotti alimentari. Un settore dinamico testimoniato anche dalla forte componente di innovazione presente in fiera: i distributori automatici di nuova generazione sono un esempio tangibile di come viene applicata l’intelligenza artificiale alla vita di tutti i giorni. “La distribuzione automatica rappresenta un’eccellenza del made in Italy – dichiara Ernesto Piloni presidente di Venditalia – nel nostro Paese ci sono oltre 800 mila vending machine. Le imprese del settore sono circa 3.000 e impiegano circa 33.000 lavoratori. Questi numeri e la proiezione di crescita della manifestazione ci hanno convinto a scegliere uno spazio più adeguato in grado di aiutare lo sviluppo e l’ampliamento di Venditalia. In questo Fiera Milano ci ha supportato offrendoci gli spazi funzionali del quartiere a Rho. Dalla logistica alla ristorazione, dai servizi tecnologici alla funzionalità degli spazi, i visitatori e gli espositori di Venditalia nel 2020 avranno un’accoglienza a cinque stelle”. ©

Organizzatori: Mack Brooks Exhibitions Ltd.

VENDITALIA

DISTRIBUZIONE AUTOMATICA in scena a Milano

12 – 14 NOVEMBRE 2019

Messe München, Monaco, Germania

Scoprite tecnologie innovative e soluzioni intelligenti per la stampa su un’ampia gamma di materiali e superfici utilizzabili in vari settori industriali.

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www.inprintmunich.com


INPRINT

Eventi

I

nPrint, l’esposizione internazionale delle tecnologie di stampa per la produzione industriale, è diventata una piattaforma di riferimento per presentare e scoprire applicazioni di stampa smart e innovative, che possano essere integrate nei processi di produzione industriale. La crescente domanda di soluzioni progettate su misura, edizioni limitate e prodotti personalizzati sta aprendo nuove potenzialità commerciali sia per i fornitori di tecnologie di stampa che per i produttori industriali. Le aziende di tutti i settori sono sempre più consapevoli di poter ottenere vantaggi competitivi e aggiungere valore ai propri prodotti implementando tecnologie di stampa innovative nella

I dati testimoniano una forte fiducia in un mercato in forte crescita – quello della stampa industriale – grazie all’implementazione di nuove tecnologie. Dal 12 al 14 novembre 2019 a Monaco di Baviera, InPrint Munich chiamerà ancora una volta a raccolta i professionisti di questo settore.

LA STAMPA SEMPRE PIÙ INTEGRATA

nei processi di produzione industriale loro linea di produzione. Negli ultimi anni, i fornitori di tecnologie di stampa si sono impegnati nello sviluppo di nuove attrezzature e soluzioni in grado di trasformare o migliorare i processi industriali, spesso attraverso progetti comuni e partnership con specialisti della produzione. I progressi nel campo dell’automazione e della robotica, i sistemi di visione, i sistemi di essiccazione e i software per la gestione del workflow e del colore, così come le testine di stampa, i fluidi e gli inchiostri innovativi hanno contribuito in modo diretto all’affermazione delle tecnologie di stampa in molti settori industriali manifatturieri, tra cui lo smart packaging, l’elettronica

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Verso nuove tecnologie

Secondo i professionisti del settore, le prospettive dell’industria della stampa sono positive grazie alla valorizzazione delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Questo settore, infatti, si è guadagnato un ruolo rilevante nella produzione industriale e il potere competitivo dei fornitori di servizi di stampa e dei loro clienti è cresciuto.Holger Busch, direttore dell’Associazione tedesca per la stampa e i media in Baviera (VDMB) e partner strategico dell’evento, afferma: “InPrint testimonia che il settore della stampa è un mercato in crescita con un enorme potenziale di innovazione in Germania e in Europa. I prodotti stampati hanno acquisito enorme importanza per la produzione e il valore aggiunto in molte industrie”. Nicola Hamann, Managing Director dell’organizzatore della manifestazione Mack Brooks Exhibitions, commenta: “Sia la stampa che la produzione industriale sono sempre più aperte a nuove partnership e modelli di business, che portano alla continua evoluzione delle possibilità tecniche per la stampa di prodotti nel contesto industriale”. InPrint Munich si è affermata come fiera di riferimento per il settore, con una crescente attività di vendita dello spazio espositivo. La precedente edizione del 2017 ha attirato circa 3.000 visitatori da 63 Paesi, professionisti di alto profilo del settore della stampa e di una vasta gamma di settori industriali, in cerca di soluzioni adatte a sviluppare il proprio business.

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Networking e approfondimenti

Il popolare programma di conferenze di 3 giorni, che si affianca alla mostra, costituisce un’ulteriore occasione di informazione e approfondimento sugli ultimi sviluppi del mercato, sulle tendenze tecnologiche e sui progetti di innovazione. Tutti i visitatori e gli espositori di InPrint 2019 sono invitati a partecipare gratuitamente. Le conferenze di InPrint 2019 riguarderanno le seguenti aree tematiche: teste di stampa, inchiostri, tecnologie di gestione, integrazione della macchina, software, robotica, elettronica stampata, stampa 3D, case studies e progetti di implementazione di successo, ricerca e sviluppo del mercato. ©

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Agenda

2020-21

Berlino, 5-7 febbraio 2020 Fiera del processo e del packaging dell’ortofrutta www.fruitlogistica.it

Milano-Rho, 18-22 ottobre 2019 Fiera per le attrezzature del cibo e del caffè

www.host.fieramilano.it

Rimini, 15-18 febbraio 2020 Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com

Monaco, 30 settembre-2 ottobre 2019 Il premier show per il packaging creativo

www.luxepack.com/fr/

Norimberga, 12-14 novembre 2019 Düsseldorf, 16-23 ottobre 2019

Verona, 19-22 aprile 2020 Salone internazionale dei vini e distillati www.vinitaly.com

Fiera dei beni strumentale per il settore del beverage

wwwbraubeviale.de

Fiera delle materie plastiche e della gomma

Duesseldorf, 7-13 maggio 2020 Fiera internazione per il processo e l’imballaggio www.interpack.com

www.k-tradefair.it

Milano, 19-22 novembre 2019 Parma, 22-25 ottobre 2019 Fiera del processo e del packaging alimentare

Salone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento

www.simei.it

www.cibustec.it

Parma, 26-28 maggio 2020 Fiera per l’automazione digitale per l’industria www.spsitalia.it

Mosca, 28-31 gennaio 2020 Shanghai, 23-26 ottobre 2019 Mostra tecnologie e packaging progettati per l’e-commerce

Fiera per le macchine del packaging e del processo

www.upakovka-tradefair.com

www.epacktech.com

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Milano, 4-7 maggio 2021 Fiera specializzata del processing e packaging www.ipackima.com


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