Beverage Machines n.3 - Settembre/Ottobre 2024

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Beverage Technologies

BEVERAGE MACHINES

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Primo Piano

Sommario

BEVERAGE MACHINES

BEVERAGE TECHNOLOGIES

ANNO XXVIII | N. 3 Settembre/Ottobre 2024

Direttore Responsabile

Stefano Legnani

Coordinamento editoriale

Chiara Riccardi chiara.riccardi@innovativepress.eu

Marketing e Vendita

Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu

Redazione

Chiara Bezzi

Silvia Ballabio

Grafica e impaginazione

Amalia Pari

Stampa e confezione

Ancora Arti Grafiche - Milano Costo produzione copia � 1,50

Abbonamenti e diffusione customercare@innovativepress.eu

4 numeri all’anno + 2 Food Machines. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Italia 40 � - Europa 70 �

Redazione

Innovative Press S.r.l.

Via Teocrito 47 - 20128 Milano

Tel. 02252071

Fax 0227000692

info@innovativepress.eu www.innovativepress.eu

PRIMO PIANO

4 Mercato spirits, tra luci e ombre

8 Berlin Packaging per 207 Amaro Locale

SPOTLIGHT

6 The captivating design of fine spirits bottles

9 PROMACH acquires MBF

MERCATO

12 Birra low e no alcol, esplorando nuove frontiere…

16 Macchine per il packaging, +9 miliardi di fatturato

18 Macchine per plastica e gomma, un anno record

MARKET

14 Beverage alcohol market, set for recovery in 2025

DOSSIER

20 Il future del caffè, nuove tendenze e sfide nel confezionamento

23 Nimax, tecnologia avanzata per il caffè

24 Cama Group, dalla capsula al pallettizzatore

26 Goglio, sistemi completi per il confezionamento

Beverage Machines è parte del NETWORK

Rassegna dell’imballaggio

Food Machines FM

Editore

p

Innovative Press

Aut. Trib. di Milano n. 323 del 06/05/1998

Iscrizione al ROC n. 35480 del 10/11/2020

Tutti i diritti sono riservati - È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore.

FOCUS

28 Automazione e AI, l’evoluzione dell’intralogistica

30 Gruppo LM, dal food alla logistica

TECNOLOGIE

32 SIMPL-CUT, best seller che ha rivoluzionato l’etichettatura

34 Corno Pallets, la rivoluzione del pallet pressato

36 Murrelektronik, i vantaggi dell’automazione

38 DTM Print, etichette per il beverage

39 Rittal, nuova generazione di ventilatori-filtro

40 TSC Auto ID, ottimizzare gli spazi ridotti

41 Labelys.it, nuove soluzioni per il food & beverage

CaseHISTORY

42 Technopack Polymers enhances production with SACMI

AMBIENTE

44 Riciclo imballaggi, nel 2023 percentuale in crescita

45 Acciaio, risultati eccellenti

46 Amorim Cork Italia, tra innovazione e sostenibilità

48 Gruppo Caviro, dalla vigna alla vigna

49 Carapelli Firenze, la sostenibilità è il futuro del settore

WAITING FOR… ALL4PACK EMBALLAGE PARIS 2024

50 ALL4PACK EMBALLAGE PARIS, tra innovazione e sostenibilità

52 Goglio ottimizza il processo produttivo

54 Gruppo Tosa, tecnologie per la logistica integrata

55 Robatech, risparmiare energia e incollare in sicurezza

EVENTI

56 BrauBeviale, temi forti per un settore forte

58 Vinitech-Sifel, palcoscenico internazionale per il vitivinicolo

EVENTS

60 IPACK-IMA, focus on liquid food and beverage technologies

Rassegna Grafica

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MERCATO SPIRITS tra luci e ombre

Nonostante uno scenario complesso, condizionato anche dal danno per le imprese italiane generato dalle importazioni di etanolo dal Pakistan, nel 2023 la produzione di alcoli e acquaviti nel nostro paese si è attestata a 104,6 milioni di litri, con un rialzo dei volumi dell’1,5% rispetto all’anno precedente. È quanto emerso dall’Assemblea Annuale di AssoDistil.

I l 2023 è stato un anno difficile per le imprese del settore distillatorio. Con una vendemmia tra le più scarse degli ultimi 76 anni e l’aumento dell’incidenza dei costi fissi, anche il 2024 si prospetta un anno complesso per il comparto. A questo si aggiunge la minaccia del Pakistan, Paese Extra UE, che beneficia di un regime commerciale preferenziale esente dai dazi alle importazioni nel mercato UE. Nonostante una leggera flessione nel 2023 rispetto al 2022, l’aumento dei volumi di importazione di etanolo dal Pakistan in Italia è stato del 160% rispetto al 2021 con un danno complessivo stimato per

le aziende di bandiera che nel 2023 ammonta ad oltre 30 milioni di euro. È questo l’allarme lanciato da AssoDistil, Associazione Nazionale Industriali Distillatori di Alcoli e acquaviti in occasione della 78esima assemblea annuale che ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo istituzionale nazionale.

La presa di posizione di AssoDistil

AssoDistil, in collaborazione con molti altri produttori UE e tramite le associazioni rappresentative unionali ha recentemente presentato alla Commissione europea un dossier

che dimostra l’urgente necessità di attivare clausole di salvaguardia esistenti nel Regolamento GSP per frenare i fenomeni di abuso di condizioni favorevoli, come nel caso pakistano. “Siamo in attesa di un pronto intervento di Bruxelles che ripristini immediatamente i dazi per l’importazione dell’etanolo nell’Unione Europea, indispensabili per ristabilire la competitività dei produttori europei nei confronti di un Paese in cui non vengono rispettate le regole sul lavoro, sull’ambiente e sul sociale”, spiega Antonio Emaldi, presidente AssoDistil.

2023, un anno di alti e bassi Nonostante questo complesso scenario nel 2023 la produzione italiana di alcoli e acquaviti si è attestata a 104,6 milioni di litri con un complessivo rialzo dei volumi dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Di contro la grappa IG, dopo il biennio di crescita 2021-2022, registra un calo del 3,3 % in volumi (8 milioni di litri) dovuto al peso dell’inflazione che pesa sulle tasche delle famiglie

GLI SPIRITS SI PREPARANO A SUPERARE, IN VOLUME, IL VINO

La vera ripresa del mercato delle bevande alcoliche, con ogni probabilità, si vedrà dal 2025, dopo un 2023 complicatissimo, e un 2024 ancora connotato da grande incertezza. A trainarla saranno i grandi mercati di India e Cina, e gli Stati Uniti, anche se imprese e brand avranno a che fare con un panorama macroeconomico e normativo sempre più complicato. La crescita, in ogni caso, se si concretizzerà, non sarà da “boom”, ma molto lenta, con una previsione di un +1% all’anno fino al 2028, tanto in volume che in valore. Ma se il discorso vale per tutte le bevande alcoliche, il vino, nel mediobreve termine, potrebbe vivere qualche difficoltà in più rispetto a birra e spirits. Con i superalcolici che, in volume, potrebbero superare il nettare di Bacco. Trend fotografato dagli ultimi rapporti dell’Iwsr- International Wine & Spirits Research e della Worlds Spirits Alliance, che riunisce i produttori di alcolici più importanti del mondo (su dati Iwsr e Oxford Economics). Secondo quest’ultima, in particolare, già nel 2022 gli spirits, a livello globale, hanno pesato per il 9,9% del mercato, in volume (per 2,67 miliardi di casse), di un soffio dietro al vino, con il 10,4% (2,8 miliardi di casse), con la birra a dominare, con il 75,2% dei volumi. Mentre in valore, sono gli spirits a dominare, con il 42% del mercato (468 miliardi di dollari il valore nel retail mondiale), davanti alla birra, con il 40% (446 miliardi di dollari), e al vino, con il 18% (206 miliardi di euro). Un quadro che deriva, peraltro, da una sostanziale stabilità del mercato del vino in valore, che ha fatto +2% tra il 2019 ed il 2022, mentre le altre bevande hanno corso molto di più, con la birra a +13%, e gli spirits a +16%. E se il trend sarà confermato, il sorpasso, anche in volume, degli spirits sul vino, sembra dietro l’angolo. Il tutto, ovviamente da prendere con le molle, poiché le pressioni economiche sul costo della vita in tanti mercati importanti, così come le spinte salutiste, l’aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti e le tensioni internazionali, che hanno pesato molto sui risultati 2023, sono ancora tutte ben presenti nello scenario attuale.

italiane. I dati presentati da Nomisma, indicano cali del 6,9% a volume nel retail e nell’ e-commerce (-8,5%) controbilanciati da un modesto aumento del canale cash & carry,

il format distributivo nel quale si riforniscono ristoranti e bar, e da una forte ripresa dei consumi nell’Ho. Re.Ca, che nei primi tre mesi del 2024 registra un +6% rispetto allo

stesso periodo dell’anno precedente. Sui mercati esteri qualche preoccupazione desta il rallentamento delle vendite nei Paesi di maggior consumo come la Germania (che assorbe il 54% delle esportazioni), mentre segnali incoraggianti si registrano invece in Repubblica Ceca, Spagna e Paesi Bassi. “Ci auguriamo che il recente riconoscimento dei consorzi di tutela per le bevande spiritose possa essere un ulteriore strumento per valorizzare la nostra acquavite di bandiera sui mercati internazionali e aiutare così una ripresa dei volumi esportati e una crescita dei valori. Occorre sostenere le nostre imprese che spesso, anche a causa di difficoltà legate agli aspetti burocratici e normativi, hanno difficoltà nel raggiungere nuovi mercati”, spiega Cesare Mazzetti, presidente del comitato acquaviti e liquori di AssoDistil.

Le aziende tra preoccupazioni e speranze

Secondo l’indagine condotta da Format Research e presentata durante l’Assemblea le imprese attive nel settore distillatorio mostrano una fiducia leggermente in calo rispetto al semestre precedente relativamente all’andamento della propria attività. Questa tendenza è dovuta anche al rincaro delle materie prime:il 52% delle aziende distillatorie ha registrato in generale un aumento dei costi. Di queste 1 su 4 ha subito rincari superiori al 20%. Il sentiment negativo delle aziende è determinato anche da una maggiore chiusura da parte degli istituti di credito rispetto alla possibilità di finanziamento. Nei primi 6 mesi del 2024 soltanto il 27% delle aziende è riuscito a farne richiesta e solo nel 61% dei casi la domanda è stata accolta per l’intero ammontare. Nonostante questo quadro a tinte grigie, nel prossimo futuro il 30% delle aziende ha in programma di effettuare investimenti, per il 38% degli intervistati è prioritaria la sostenibilità, seguita dalla digitalizzazione dei processi (24%), digital marketing (24%).

THE CAPTIVATING DESIGN of fine spirits bottles

Bottlemaking is a timeless art that often pushes the limits of what is possible. But could this era of limitless creativity soon be at an end? Sweeping sustainability legislation, such as the EU’s PPWR, has interesting implications that could place tighter controls on what is possible in spirit packaging design.

Nothing in packaging begins its life quite as dramatically as a glass spirit bottle. Unassuming raw materials like silica and soda ash are combined and melted down at fearsome temperatures of around 1,500°C. The resulting substance calls to mind the fiery heart of a volcano, and the angry orange fires of creation. Precise gobs of superheated molten glass are then sliced off before being carefully moulded, blown, or spun into the desired shape. It’s an evolution of an art that has thousands of years of history. And, after all this time, there’s no better medium for spirits brands to tell their unique stories and captivate consumers.

A taste for storytelling

In a way, spirits are their own utterly unique form of storytelling. Each

sip tells a story of the interplay between the natural environment that the spirit’s ingredients were grown in, the equipment that was used to make it, the craftsmanship of the artisans who blend those ingredients using techniques that go back centuries – and, of course, the endless forward march of time, which helps the spirit absorb the subtle, rich flavours of the casks they are aged in. An Islay whisky takes on the peaty, saltwater-lashed characteristics of its homeland. The smoky sweetness of an oak-aged mezcal can transport you to the hazy, criss-crossing canyons of southern Mexico. Cognac, brandy, vodka, spiced rum – each one is different, and takes you on its own journey with every mouthful. Capturing all of that in a bottle that also delivers from a function-

al perspective is a challenge that requires a rare talent to overcome. Unsurprisingly, spirits brands are turning to nonstandard shapes that use intricate, delicate details to tell these complex stories, adding a little theatre to the drinking experience. Consumers expect the extraordinary when they purchase a high-end spirit, and that extends to the bottle, too. And, by producing a bottle that appears to be made with exquisite attention to detail, this implies to the consumer that the spirit inside is made with the same level of craftsmanship. In that sense, the bottle is just as important as the spirit it contains.

More than a bottle

Differentiation in spirit bottles is nothing new. Decorative bottles and

flasks made using delicately blown glass have existed for hundreds of years. But modern manufacturing means modern spirit bottles are free to explore near-limitless creative possibilities.

A partnership between two luxury brand powerhouses – whisky maker

The Macallan and car manufacturer Bentley – produced a headline-grabbing example of this fact earlier in 2024 with Horizon whisky. This single malt featured an innovative horizontal bottle that managed to combine the heritage of both brands with a sense of pioneering subversiveness. One of the cardinal rules of storing whisky is that you never keep bottles on their sides. The alcohol in the whisky eats away at the cork over time, spoiling the taste and eventually degrading the cork. This bottle turns that rule on its head – literally – with a unique horizontal design that sits on an oak plinth. The glass is surrounded by a twisting outer layer that resembles a ribbon made from aluminium and copper, lined with leather, and inlaid with oak. Everything, from the material selection to the shape of the bottle and the subtle details that adorn it, have been selected to tell the combined story of the two brands.

While some choose to subvert tradition, others choose to embrace it. Tequila Barajas, proudly displayed at our sister event Paris Packaging Week earlier this year, is bottled in hand-painted porcelain flasks that are adorned with designs that pay tribute to the heritage of tequila. Unlike The Macallan’s Horizon bottle, there is no space-age precision engineering on display here. Structurally, the bottle is simple. However, it displays a deep, genuine love of the art of tequila-making and a painstaking attention to detail in crafting the intricate designs, inspired by the blue agave plant. Each bottle takes over ten days to finish, elevating product packaging into an art form all of its own.

The future of design

Bottlemaking is a timeless art that often pushes the limits of what is possible. But could this era of lim-

itless creativity soon be at an end? Sweeping sustainability legislation, such as the EU’s Packaging and Packaging Waste Regulations (PPWR) has interesting implications that could place tighter controls on what is possible in spirit packaging design. While a necessary positive step aimed at safeguarding the future of the planet, laws like PPWR do pose some challenges to the premium drinks industry.

While glass is infinitely recyclable, it is very heavy and highly energy-intensive to produce. This means spirit bottles that use oversized, elaborate designs may fall foul of legislation aimed at reducing packaging weight and environmental impact.

The glass industry is adapting by adopting innovative electric furnaces that are powered by renewable energy. Other measures may include developing hybrid furnaces that are

powered by a combination of electricity and hydrogen.

Another alternative could be to incorporate more recycled glass into spirit bottles. Traditionally, this has been avoided as recycled glass is of variable quality, and often produces bottles with a slightly discoloured or cloudy look. Can the boundless creativity within the industry turn this apparent negative into a positive? Pernod Ricard, the owner of mass-market spirit brands like Absolut and Beefeater, seems to suggest so, having unveiled recycled glass bottle designs for several of its brands in recent years. These bottles are premiumised using an embossed aluminium cap, replacing the plastic cap that was previously used. It remains to be seen if this changes the perceptions around recycled glass, to the extent that it becomes a realistic option for the luxury segment. Perhaps the most viable option is for premium drinks brands to simply use less glass. This could be the end of the ‘more-is-more’ approach to bottle design, in favour of a lightweight minimalism that consumes fewer materials while still evoking a sleek sense of style. While the art of spirit bottles is likely set to change, the industry is in the unique position of being able to call on a rich legacy of creativity and innovation as it attempts to overcome the challenges it now faces.

Source: Easyfairs

BERLIN PACKAGING per 207 Amaro Locale

Berlin Packaging ha realizzato un packaging di pregio per raccontare le radici italiane di un prodotto d’eccezione, esaltandone la qualità e la storia. Questo progetto consolida la partnership che l’azienda ha costruito nel corso degli anni con Pernod Ricard.

Berlin Packaging, il maggiore Hybrid Packaging Supplier® a livello mondiale specializzato nella fornitura di packaging in vetro, in plastica e in metallo e chiusure, continua a collezionare importanti storie di collaborazione che, tra design innovativo, attenzione al dettaglio e personalizzazione, sono il frutto di reciproca fiducia, scambio di idee e volontà di esaltare il prodotto. Così è nato il progetto per 207 Amaro Locale, un eccezionale liquore che ha profonde radici italiane, che vuole raccontare le peculiarità territoriali e appartenere ai diversi luoghi e alle diverse genti del nostro territorio. Pernod Ricard Italia ricercava il giusto partner per valorizzare un prodotto che è un tributo al concetto moderno di amaro italiano e per interpretare concretamente i valori del “Made in Italy” ma anche della “maniera italiana”, ovvero di quel particolarissimo modo di approcciarsi al territorio e alla vita che è tipico degli italiani.

Un’interpretazione semplice ed elegante

L’obiettivo era riuscire a elevare il prodotto con una soluzione di packaging pensata su misura. Studio One Eleven, il vero motore dell’innovazione di Berlin Packaging, ha progettato un packaging che rispecchiasse la complessità e l’originalità del prodotto. “Siamo stati entusiasti di invitare Pernod Ricard presso la nostra sede di Milano per collaborare con il nostro team di design che per l’occasione ha preparato sei campioni completamente vestiti e brandizzati per mostrare le molteplici direzioni possibili

per realizzare la visione del nuovo marchio in tempi stretti. La scelta è ricaduta su un prodotto chiave offerto da Berlin Packaging, Essence, proposto in colore ambrato per enfatizzare l’artigianalità del liquore. Il design è stato personalizzato in base alle necessità di riempimento e di produzione del prodotto finale”, afferma Andrew Sanguinet, Senior Vice President Design & Innovation, EMEA. “In questo modo il packaging aggiunge valore non solo al liquore, rappresentando le sue migliori qualità e lo spirito italiano del viveur bohémien, ma anche all’azienda. Infatti, la nostra attenzione non è solo rivolta a un design eccellente, ma anche alla funzionalità del prodotto in linea con i complessi metodi di produzione del packaging”. La versione Essence per 207 Amaro Locale presenta quindi una rielaborazione delle proporzioni di spalla e collo e un’area dedicata alla decorazione più “protetta” per andare incontro alle esigenze funzionali e produttive di Pernod Ricard. Questo è stato possibile grazie al lavoro che il team di Studio One Eleven ha realizzato sul design della bottiglia, garantendo un impatto minimo sull’estetica ma consentendo una maggiore area di personalizzazione.

Il tocco in più

“Sapevamo che si trattava di un progetto speciale, quindi abbiamo fatto di tutto per emozionare il cliente. Per Pernot Ricard era il debutto di un nuovo marchio e visto il legame così profondo con l’Italia, volevamo renderne speciale la presentazione. Abbiamo lavorato a stretto contatto per progettare degli espositori fatti a mano e una speciale esperienza di degustazione di amari in loco per celebrare il lancio a livello nazionale”, spiega Sanguinet. Per menù dedicati firmati dagli chef e cocktail dei resident mixologist è stata infatti studiata l’esposizione dell’amaro attraverso un glorifier in legno di rovere di forma esagonale completato da corde naturali che avvolgono e trattengono la bottiglia. Infine, per donare ulteriore raffinatezza ed elevare ulteriormente la percezione del prodotto, Studio One Eleven ha ideato anche un “bitter experience kit”, permettendo un’esperienza di fruizione del liquore ancora più premium.

PROMACH acquires MBF

ProMach, a worldwide leader in processing and packaging machinery and related solutions, announced that it has acquired MBF, a leading global producer of bottle-filling and closing machines for wine and spirits industries.

MBF is a well-known and respected partner for wine and distilled spirits producers around the world. The addition of MBF further expands ProMach’s bottle-filling and closing capabilities and represents the company’s second acquisition in the Italian market this year.

Founded in 1997 in Verona, Italy, MBF is one of the beverage industry’s leading rinsing, filling and closing technology suppliers. The company has a broad portfolio of filling-related solutions for the beverage industry and is best known for its innovative filling technology and long-standing relationships with local and global manufacturers in the wine and spirits sectors. With a strong focus on continuous innovation, MBF has registered more than 20 patents. The company has a single manufacturing site in Italy and wholly owned subsidiaries in the United States, Argentina, and Spain, supporting customers in key geographic markets with local, responsive parts distribution and service.

“We are excited to welcome the MBF team to ProMach”, said ProMach President and CEO Mark Anderson. “Their addition to our business continues the expansion of our filling and closing solutions, and it significantly expands our Global reach in the spirits market, an area where we have worked hard to establish a strong position. MBF is an innovative company with deep customer relationships. This acquisition reinforces our commitment to

providing a best-in-class experience for our wine and spirits customers around the world. MBF is a great addition to the ProMach family and to our portfolio of solutions.”

An exciting and strategic opportunity

MBF and its more than 200 employees will join ProMach’s Primary Packaging business line led by Group President Doug Stambaugh. ProMach’s Primary Packaging business line provides filling, closing, labeling and related solutions to customers worldwide across 12 product brands. Stambaugh leads a group that includes two other European-headquartered ProMach brands who are leading suppliers in the wine and spirits sector – P.E. Labellers (Italy), one of the world’s largest decorative labeling companies, and Zalkin (France), a global leader in capping.

“The addition of MBF to our Primary Packaging business line is not only exciting, but also a strategic move that underscores the global nature of our business. Many of our European-based spirits customers have long and trusted relationships with MBF, not to mention large installation bases of MBF equipment. This acquisition allows ProMach the opportunity to better serve our European customers, both in Europe and abroad, and it offers continuity for MBF’s existing customers worldwide,” said Stambaugh. “We are also excited to expand our product portfolio in the wine and spirits industry. MBF has a comprehensive and innovative filling offering, and ProMach has process and packaging technologies that will complement the MBF offering. This will allow us to provide a more complete solution for our customers.”

Chairman Antonio Bertolaso, Managing Director Anita Bertolaso and Operations Manager Giuliano Boscaro will remain with the company and continue to lead the MBF team.

“Joining ProMach is an exciting opportunity that will allow us to continue and expand our original vision that has guided us for over 27years”, said Antonio Bertolaso. “Our philosophy has always been to be, not a simple machine manufacturer, but a partner for our customers, creating a long-term relationship by offering consultancy and the best technical solutions and service for their needs.”

Primo Piano

Nasce amaro sarvaego espressione della cultura ligure

Amaro Sarvaego è un amaro innovativo e al tempo stesso legato alla tradizione, caratterizzato da una personalità indomita, spontanea e selvatica, proprio come il popolo ligure. A idearlo, sono i quattro giovani liguri Enrico Valle, Matteo Crispino, Giuseppe Cabona e Daniele Giovanelli, fondatori di Brainfusion S.r.l.

Dalle tinte ambrate, l’Amaro Sarvaego vede come protagonista il preboggión, conosciuto anche come prebuggiún, una miscela di erbe spontanee liguri, cucinate mediante una breve bollitura. Gli ingredienti che compongono l’amaro sono un mix sapientemente costruito per creare un sapore del tutto nuovo: erbe prebuggiún, limone, maggiorana, origano, rosmarino, timo, pepe, cardamomo, assenzio, liquirizia e anice stellato. Dal sapore deciso, conquista subito il palato grazie a un inizio delicatamente dolce, per concludersi con un finale amarognolo ed elegante.

Amaro Sarvaego si presta per essere gustato in purezza, con ghiaccio e una scorza d’arancia, ma lo si può rendere rinfrescante con l’aggiunta di acqua tonica, oppure intrigante con il succo di mirtillo rosso.

“Amaro Sarvaego è espressione del territorio ligure, delle genti, della nostra appartenenza”, racconta Matteo Crispino, tra i fondatori di Brainfusion S.r.l. “Il viaggio tra le erbe spontanee dà vita al

nostro amaro. Dopo Prebugin, il primo gin creato con il prebuggiún, abbiamo pensato di realizzare un amaro per accompagnare il momento del dopocena, sempre con l’idea di raccontare in una bottiglia il carattere forte e genuino dei liguri”.

Un amaro pensato da persone provenienti dal territorio non poteva che chiamarsi sarvaego, che in dialetto genovese significa proprio “selvatico”, “libero”. Infatti, gli imprenditori Enrico Valle, Matteo Crispino, Giuseppe Cabona e Daniele Giovanelli che hanno creato Prebugin, il primo London Dry Gin composto da erbe prebuggiún, (medaglia di bronzo ai Gin Awards 2023 per la categoria Best Idea Concept), ora hanno pensato a un amaro che fosse espressione della cultura ligure: spontanea, selvatica e combattiva. Prodotto tramite l’infusione delle botaniche in soluzione idroalcolica, con successiva pressatura e miscelazione dei vari infusi per la creazione del composto finale, a cui viene aggiunto lo sciroppo, è composto da alcol da cereali a 96,4°.

rum di BarBados viaggio in una storia millenaria

Barbados è universalmente riconosciuta come la patria del rum. Nel XVII secolo, i barbadiani trasformarono il succo di canna da zucchero in un distillato che sarebbe diventato famoso in tutto il mondo. La prima distilleria commerciale di rum, la Mount Gay Rum Distillery, fondata nel 1703, ha segnato l’inizio di un’industria che avrebbe definito il carattere economico e culturale dell’isola. Il rum di Barbados non solo ha una lunga tradizione, ma rappresenta anche un’icona di qualità e autenticità.

Grazie al clima mite e alla vicinanza al mare, Barbados vanta una produzione abbondante di canna da zucchero, la quale ha dato origine alla produzione del rum. Questa coltivazione, introdotta nel 1637, non solo ha permesso di ottenere lo zucchero, ma ha anche portato alla creazione di un forte distillato conosciuto inizialmente come “Kill-Devil”. Questo nome evocativo, letteralmente “ammazza diavolo”, fu coniato dai lavoratori delle piantagioni per il sapore robusto del rum prodotto all’epoca. Con il tempo, grazie agli

avanzamenti nelle tecniche di distillazione e alla crescente domanda, il rum di Barbados è stato raffinato e ha guadagnato notorietà. Oggi, l’industria del rum di Barbados è rinomata a livello globale per la qualità dei suoi prodotti. Originariamente nota come Mount Gilboa, dal

nome del monte nella parrocchia di St. Lucy dove si trova, la prima distilleria del mondo era di proprietà della famiglia Sober. Quando John Sober affidò la gestione a Sir John Gay Alleyne, questi introdusse innovazioni che trasformarono la produzione del rum, portando alla nascita della distilleria Mount Gay. Il rum Mount Gay è conosciuto per il suo sapore distintivo, derivante dall’acqua pura e dalla melassa di Barbados, nota come “oro nero”, distillata e fermentata in alambicchi tradizionali.

Tre generazioni in Legàmi delle distillerie Berta

Ilegami tengono insieme molecole e persone attraverso un filo invisibile che sfida il tempo e lo spazio. Oggi Distillerie Berta celebra i legami intessuti attraverso settantacinque anni di storia e tre generazioni nel Monferrato, con una nuova e preziosa limited edition chiamata proprio Legàmi. La linea è composta da tre raffinati brandy di tre annate differenti, invecchiati rispettivamente 38, 45 e 51 anni e impreziositi da eleganti legature di vetro in rilievo lungo tutta la bottiglia, che accompagnano in un viaggio attraverso sapori e profumi unici. Tramandati da tre generazioni, i brandy Legàmi sfidano il concetto del tempo. Il punto di partenza è per tutti lo stesso, è l’invecchiamento a fare la differenza. A seguito della selezione dell’uva e del procedimento di distillazione, si arriva alla fase dell’affinamento in botte: è in questo stazionamento di anni differenti che il distillato si trasforma nel vero brandy. Tempi diversi, quindi, che emergono in sentori differenti: ciliegia matura, rosa canina e vaniglia spiccano nel brandy invecchiato 38 anni, mentre il cacao, la nocciola tostata e la cannella sono i protagonisti di quello da 45. Il brandy affinato in botte dal 1973 invece sprigiona un sapore di smalto, tabacco e cuoio. Da Nizza Monferrato a Mombaruzzo, da botte grande a barrique in un viaggio lungo 51 anni di storia, Distillerie Berta è orgogliosa di dare voce ai propri legàmi attraverso questa nuova limited edition in vendita dal mese di maggio, in nome del filo invisibile che lega tradizione e territorio nella ricerca continua della qualità.

spirito sardo tre liquori fuori dall’ordinario

Famosa

in tutto il mondo per le sue bellezze naturali e per i suoi angoli incantati, la Sardegna vanta una lunga tradizione nella produzione di liquori e distillati. Grazie a un clima molto caldo e poco piovoso, questa terra è, infatti, ricca di piante ed erbe aromatiche che la sapiente maestria del popolo sardo ha trasformato in veri e propri capolavori da bere che racchiudono i profumi e i sapori dell’isola.

Uno scrigno di tesori, non solo paesaggistici, che nascono dal profondo rispetto del territorio e dall’amore per i suoi frutti, una passione che da dieci anni anima la famiglia di Spirito Sardo, azienda di Donori (CA) i cui prodotti sono distribuiti in esclusiva per l’Italia da Proposta Spirits. Nell’antica regione storica di Parteolla, il profondo legame di Spirito Sardo con la terra si intreccia alla continua ricerca e voglia di innovazione, che spinge l’azienda a creare una gamma di liquori e distillati 100% naturali ma con un carattere audace, memorabile e fuori dall’ordinario, a partire dal packaging, che ricorda l’eleganza e il design delle bottiglie di profumo.

Così Fico d’India è un’esperienza gustativa unica. Un liquore ambrato che cattura l’essenza dei fichi d‘india, frutto conosciuto e consumato già nel Settecento nella terra dei Nuraghi, dove cresce spontaneamente un po’ ovunque. Ottenuto per macerazione e con una gradazione alcolica del 28% vol., Fico d’India di Spirito Sardo è un liquore di grandissima piacevolezza, dal profumo avvolgente e dal gusto inconfondibile del frutto, ideale da assaporare a fine pasto e nelle occasioni conviviale, e come ingrediente originale per cocktail con note dolci. Filò di Spirito Sardo è un distillato di vinacce di alta qualità, dal carattere secco ma di grande struttura. Con una gradazione alcolica del 40% vol., questa grappa

incarna l’eleganza e l’autenticità della Sardegna. Il nome Filò si ispira infatti all’espressione tipica con cui viene chiamata l’acquavite in questa regione, ovvero “Filu ‘e ferru”: si narra che alla fine dell’Ottocento, i distillatori clandestini nascondessero sottoterra l’acquavite prodotta per eludere i controlli, lasciando sporgere dal terreno un filo di ferro come segno di riconoscimento per ritrovare la posizione dove erano state interrate bottiglie e alambicchi.

Il Mirto Rosso è un infuso idroalcolico ricavato dalle bacche di mirto selvatico, che rappresenta un viaggio nell’anima più profonda della Sardegna. Un liquore che racchiude e sprigiona i profumi e i sapori della pianta mediterranea da cui ha origine, le cui bacche vengono macerate e lavorate senza l’aggiunta di coloranti, conservanti o aromi artificiali.

Di colore violaceo e con una gradazione alcolica del 40% vol., Mirto Rosso non è un semplice liquore da gustare come dopo pasto ma è un’espressione autentica e identitaria del territorio in cui nasce.

BIRRA LOW E NO ALCOL esplorando nuove frontiere…

In un contesto sociale e di consumo dinamico e in mutamento, le birre low e no alcol rappresentano un trend in costante crescita tra chi beve abitualmente birra, rispecchiando uno stile di vita sempre più sano ed equilibrato. Questa categoria di birra piace ad un beer lover su due perché considerata una bevanda dal sapore appagante, come quello della birra tradizionale, ed è consumata dai due terzi degli italiani che bevono birra.

Sono queste le principali evidenze emerse dall’indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra, fotografia periodica sul mondo birrario italiano attraverso lo sguardo dei consumatori, dei principali player della filiera birraria e della stessa

AssoBirra, che per questa edizione ha acceso i riflettori sulle birre low e no alcol.

Crescono popolarità e gradimento

Aumenta la popolarità della birra low e no alcol, conosciuta dall’80% degli amanti della birra senza distinzione di età e consumata dal 67% di essi. Di questi, circa un terzo (35%) la beve spesso in alternativa alla birra tradizionale: un dato che accomuna Millennial (31%), Gen Z e Gen X (entrambe 36%). Tra i target di riferimento, la Gen X registra nel complesso il consumo più alto (69%), seguita da Millennial (65%) e Gen Z (62%), ma è apprezzata di più proprio dai più giovani (52% versus 43% della Gen X). Oltre la

La nuova edizione del Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra accende i riflettori sulle birre a basso o zero tenore alcolico, consumate da due intervistati su tre. Tra i maggiori driver di scelta delle birre low e no alcol, i consumatori apprezzano il sapore paragonabile a quello della birra tradizionale.

metà dei consumatori (62%) è infine soddisfatto dell’offerta attualmente presente sul mercato.

Driver di scelta e occasioni di consumo

L’aspetto più gradito della birra low e no alcol è la possibilità di poterla bere senza subire gli effetti dell’alcol, indicata dal 28% del campione. Il sapore paragonabile a quello della birra tradizionale è un fattore di gradimento per il 17% dei consumatori, mentre il 16% la apprezza in quanto bevanda leggera e digeribile. I principali driver di scelta e di consumo della birra low e no alcol, condivisi da tutte le fasce di età, sono la salubrità (per il 29% degli intervistati, il gusto simile alla birra classica (27%) e il minor apporto di calorie

(24%). Tra le principali occasioni di consumo, un terzo (34%) degli intervistati la gusta in alternativa alla birra tradizionale, ad esempio quando deve guidare (32%), mentre 1 su 4 la considera una bevanda rinfrescante da bere durante i pasti e le occasioni sociali.

“La nuova edizione del CIB pone l’attenzione su una qualità intrinseca della birra: un prodotto ormai ben consolidato nella tradizione italiana, capace di esplorare nuovi contesti e di aprirsi a un’audience sempre più variegata, attenta e consapevole. L’industria birraria si sta calando in uno scenario in trasformazione e sta rispondendo ad

un’evoluzione delle abitudini dei consumatori, investendo in soluzioni innovative e ampliando la gamma di birre offerte”, commenta Andrea Bagnolini, direttore generale di AssoBirra. “I produttori stanno abbracciando sempre più un approccio che sposa un consumo moderato, con prodotti privi di alcol o a basso tenore alcolico di alta qualità e radicati nelle tradizioni locali. La popolarità delle birre low e no alcol è in espansione, e il volano di questa crescita è l’innovazione del comparto, che sta compiendo degli straordinari passi avanti e reso possibile lo sviluppo di prodotti di eccellenza”.

LA BEVANDA PREFERITA DAGLI ITALIANI

C GA by NIQ ha analizzato le preferenze di consumo di bevande degli italiani, svelando che la birra è la bevanda alcolica più apprezzata nel Bel Paese: il 56% infatti la predilige nelle scelte di consumo fuori casa e il 26% si dichiara fedele ai marchi di birra più rinomati. Secondo le indagini di CGA by NIQ, la birra made in Italy incontra il favore del 70% degli intervistati, la birra importata raggiunge quota 41% mentre il 37% sceglie la birra artigianale, con il 40% di tutti i volumi di birra proveniente da 10 principali macro brand. Inoltre, analizzando gli andamenti e le quote di mercato per le 4 Aree NielsenIQ, la classifica delle top 5 birre cambia da regione a regione, indice del fatto che in Italia vi sono significative differenze nel modo di consumare la birra. Tra gli stili di birra, la bionda è scelta dal 66% dei consumatori mentre il 26% degli italiani opta per le rosse. In merito alla modalità di somministrazione, più della metà (56%) dei consumatori di birra preferisce il servizio alla spina, mentre il 42% sceglie le opzioni in bottiglia e solo il 2% quelle in lattina. Inoltre, tra gli italiani, il 42% sceglie una gradazione alcolica media mentre il 23% leggera, solo il 10%preferisce una alta gradazione.

Le analisi di CGA by NIQ rivelano anche una crescente tendenza alla moderazione, con il 64% dei consumatori di birra italiani che intende disciplinare il proprio consumo di alcol nei prossimi 12 mesi. La maggior attenzione ad un consumo responsabile da parte degli italiani sottolinea una più alta consapevolezza del benessere psicofisico e comporta una dinamicità nell’offerta. I produttori, infatti, devono innovarsi per adattarsi all’evoluzione delle preferenze dei consumatori e salvaguardare le quote di mercato offrendo proattivamente alternative che incontrano la tendenza alla moderazione, comprese le opzioni senza e a basso contenuto alcolico.

Gen Z, attenzione al benessere

Un crescente interesse per la salute e il benessere guidano le scelte alimentari dei consumatori di birra, con la Generazione Z in prima linea. Nell’ultimo anno un bevitore di birra su tre (32%) ha seguito un regime alimentare controllato e tra i target più attenti emerge proprio la Gen Z, con un intervistato su due (45%) che ha dichiarato di aver seguito un’alimentazione oculata, percentuale più elevata rispetto a Millennial (30%) e Gen X (32%). Nel complesso, tre quarti del campione (76%) afferma di perseguire il proprio benessere fisico, emotivo e mentale attraverso una dieta bilanciata, un numero adeguato di ore di sonno e la pratica di attività fisiche, considerazioni che mettono d’accordo Gen Z, Millennial, Gen X. La metà dei consumatori intervistati (48%) si dedica regolarmente o con una certa frequenza a un’attività sportiva, con Gen Z e i Millennial in testa.

Fonte dati CGA by NIQ: Beer Report, 2023-2024 e Consumer Pulse Report, febbraio 2024.

BEVERAGE ALCOHOL MARKET set for recovery in 2025

For the first time in nearly 30 years, IWSR recorded a decline (-2% in 2023) in the volume of spirits sold in the key US market. Meanwhile, global total beverage alcohol (TBA) declined -1% by volume and rose +2% by value (US$, variable exchange rate) in 2023. Excluding national spirits such as baijiu and shochu, global volumes were down -1% and value increased by +3%.

While some more positive signs are starting to emerge in 2024, the global TBA market remains subdued after several years of above-trend growth, with challenges expected to continue until 2025 as household spending rebalances after strong inflationary pressures of the past 2 years. TBA volumes are expected to edge up by only +0.4% this year.

When recovery comes, growth is expected to be relatively modest, with volume and value both rising at a CAGR of +1% between 2023 and 2028 – with the main value growth coming from India, China and the US. Together, India, China (including national spirits) and the US are expected to add US$30bn in incremental value (at 2023 prices) by 2028, as the TBA growth axis continues to shift towards developing economies. The next two most value-adding markets are Brazil and Mexico.

Beverage alcohol’s 2023 difficulties were driven by a rapid softening of demand as cost-of-living pressures mounted across major consumption markets, combined with a strong rebound in inventories weighing on key categories.

The major volume growth market in 2023 was India. All major beverage alcohol categories (except rum and wine) increased their volumes here, with both Scotch and US whiskies recording +7% volume gains. Elsewhere, markets including Colombia, the Philippines and Thailand all posted volume and value increases. The US

Following declines in 2023 and continued challenges in 2024, global beverage alcohol is expected to begin its recovery in 2025, according to comprehensive new data and forecasts from IWSR. India, China and the US will be key value growth drivers.

spirits market (volumes down -2%) declined for the first time in nearly 30 years in 2023, and every major TBA category saw volume declines, except for tequila, some US whiskey segments and RTDs. Looking forward, tequila is poised to add the most incremental value to the US spirits market by 2028, driven by premium-and-above expressions.

China experienced volume declines across a number of categories, amid concerns over slowing economic growth and rising unemployment among younger LDA consumers. International spirits grew by +2% as the on-trade reopened, but volumes of both Cognac (-3%) and malt Scotch (-11%) suffered falls. These market conditions reflect a more

complex and uncertain macroeconomic landscape, with IWSR consumer research indicating that households remain under considerable financial pressure, and amid signs of increasing government regulatory pressures in key markets.

Premiumisation evolves

Premiumisation decelerated further, with volume declines in the core premium price band for both spirits (-3%) and wine (-3%), although super-premium-and-above price tiers showed more resilience (0% and -2% respectively).

Premium beer outperformed, gaining +2% in volume and +5% in value, as consumers increasingly prioritised affordability alongside quality. Premiumisation continued in global travel retail – despite a notable rise in promotional activity among the higher price echelons.

Subdued growth for spirits Spirits had a lacklustre 2023, with volumes flat versus 2022. Subdued growth is expected to return in the years ahead, with predicted 2023-28 CAGRs of +1% (volume) and +2% (value) excluding national spirits. Including national spirits (such as baijiu and shochu), volumes are expected to be flat, with value rising by +1% CAGR. The premiumisation universe for spirits is narrowing: while agave was the key driver of premium-and-above growth across a broad range of geographies in 2023, the gin boom has ended even more quickly than was anticipated, with marked declines from pandemic highs in key markets such as the UK (2022-23 volumes -14%) and Spain (-11%).

Beer holds steady, with growth opportunities

Despite a -1% decline in global beer volumes in 2023, the category posted a +4% value increase, and is expected to record +1% CAGR growth for both volume and value between 2023 and 2028. South Africa was a bright spot in 2023, with beer volumes rising by +9% thanks to a combination of affordability in a difficult economy and brand owner investment. The market

is expected to continue to grow at a volume CAGR of +3% to 2028. Brazil is another key driver for the future, adding the most incremental growth from a single market and expected to expand at a CAGR of +3% to 2028 (both volume and value).

Wine’s decline brightened by rosé

The structural decline of the global wine market continued in 2023, with volumes down -4% versus 2022. Volume declines are expected to persist to 2028 – at a CAGR of -1% – with value growth flat.

The general gloom enveloping the category is lifted by the strong appeal of premium rosé in key markets such as the US, the UK and Australia. Rosé’s popularity is being fuelled by a number of factors, including its consistency and drinkability; a fun and upbeat image associated with social occasions such as bottomless brunches and outdoor summer entertaining; and a plethora of aspirational, recognisable and elegant brands.

RTDs continue to shine

In 2023, RTDs were the star of the global beverage alcohol market – the only major category to record volume growth (+2%), alongside a strong +6% uptick in value. This growth is expected to continue, with both volume and value forecast to grow at a CAGR of +3% between 2023 and 2028. As they expand, RTDs are becoming more sophisticated: cocktails and long drinks are continuing to take share as consumers explore more premium options, as well as seeking more af-

fordable and convenient alternatives to traditional beverage alcohol categories.

Agave broadens its horizons

The US continues to dominate the global agave spirits market – posting growth of +4% (volume) and +7% (value) in 2023 – with solid growth in premium-plus price tiers. It will account for the vast majority of future value growth for the category, which is forecast to expand globally at a CAGR of +6% between 2023 and 2028.

But agave spirits are continuing to gain ground outside their US and Mexican heartlands, rising +13% by volume and +25% by value in 2022-23. As well as taking shelf space from the declining gin category in markets such as the UK and Spain, agave is gaining share of spirits in other key destinations, including Canada and Australia. Volumes in India nearly doubled during 2023 – and home-grown agave spirits are making a mark here. Agave is also the fastest-growing major spirits category in global travel retail, rising by +37% (volume) and +58% (value) in 2022-23.

No-alcohol buoyed as moderation goes mainstream

All no-alcohol categories recorded impressive gains in 2023: global noalcohol beer volumes were up +6%, still/sparkling wine grew by +7%, and no-alcohol spirits continued their recent double-digit growth with a +15% volume surge. In value terms, growth was higher still.

The latest Bevtrac consumer data from IWSR indicates that no-alcohol is the only market segment with positive momentum, driven by yearon-year increases in the no-alcohol drinker population in several key markets, including India, China, the UK, and the US.

As moderation enters the mainstream, it is being embraced by consumers for financial as well as health reasons, leading to long-term lifestyle changes. Regulatory pressures in a number of global markets reinforce these trends, as does the influence of guidance on alcohol consumption from governments and world agencies.

MACCHINE PER IL PACKAGING +9 miliardi di fatturato

Ilsettore dei costruttori di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio continua a migliorarsi, crescendo esponenzialmente di anno in anno e arrivando a registrare nel 2023 un fatturato totale pari a 9 miliardi e 229 milioni di euro, con un rialzo del 8% sull’anno precedente. Si tratta del terzo record consecutivo, dopo quello del 2021 e 2022. Un risultato importante, realizzato per il 78,7% sui mercati internazionali per un totale di 7 miliardi e 262 milioni di euro e per il 21,3%, 1 miliardo e 967 milioni di euro, su quello nazionale. I dati sono stati resi noti dal Centro Studi Mecs – Ucima nella 12^ Indagine Statistica Nazionale, che ogni anno fotografa l’andamento del comparto. 594 le aziende censite che contano 38.219 addetti.

I mercati internazionali

La spiccata vocazione all’export dei produttori italiani di tecnologie e soluzioni per il packaging si conferma anche nel 2023, con il fatturato estero che incide per il 78,7% su quello totale, per una cifra pari a 7,2 miliardi (+10,5% sul 2022).

Il podio delle aree geografiche è rimasto immutato: con 2,71 miliardi di ricavi l’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine made in Italy e assorbe il 37,3% dell’intero export. Segue l’Asia con 1,47 miliardi di euro di giro d’affari, pari al 20,3% del totale delle performance internazionali del settore. Terzo gradino del podio per il Nord America, con 1,25 miliardi. Seguono Europa Extra-UE (651 milioni di euro), Sud America (583 milioni di euro), Africa e Oceania rispettivamente con 456 e 135,8 milioni di euro.

Il mercato interno

Le vendite sul mercato italiano sono rimaste sostanzialmente stabili, rappresentando il 22,6% del fatturato e una chiusura d’anno a 1,9 miliardi.

Il settore dei costruttori di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio continua a crescere: 9,2 miliardi il fatturato 2023. L’export vale 7,2 miliardi. “Le nostre aziende continuano a crescere, continuano a sfidarsi implementando soluzioni sempre più all’avanguardia che permettono di mantenere la leadership a livello mondiale”, commenta Riccardo Cavanna, Presidente di Ucima.

in testa alla classifica: il food risulta nel 2023 il primo settore cliente, assorbendo il 30,9% (2.856 milioni di euro) del fatturato totale, con una propensione all’export del 74,5%. Il beverage si colloca al secondo posto, con il 26,2% del fatturato totale. Le vendite in questo settore sono destinate ai mercati esteri per l’83,3%.

Seguono il mercato del tissue e altro con 1.699 milioni di euro (18,4% del totale). A seguire il settore farmaceutico che raggiunge la quota di 1.492 milioni di euro (16,2% del totale). Chiudono la graduatoria il cosmetico e il chimico.

Fatturato per tipologia produttiva La famiglia delle macchine per il packaging primario resta preponderante con il 52,4% della distribuzione del fatturato, seguita dal segmento del fine linea, labelling e attrezzature ausiliarie (27,2%) e dal packaging secondario (che assorbe il rimanente 20,4%).

I settori clienti

Nella suddivisione del fatturato tra i vari settori clienti, il 2023 conferma una predominanza dell’industria alimentare (food e beverage), che incide per il 57,1% sul volume d’affari complessivo. I due sottosettori si confermano anche singolarmente

La struttura produttiva

Le aziende che producono macchinari per il confezionamento e l’imballaggio si concentrano principalmente lungo l’asse della via Emilia – la cosiddetta Packaging Valley – con distretti produttivi anche in Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. La dislocazione geografica delle imprese conferma quindi una prevalenza della regione Emilia-Romagna in termini di numerosità di aziende, addetti e fatturato. In Emilia-Romagna risiedono 205 aziende (34,5% del totale) che oc -

cupano 21.881 addetti (57,3% del totale) e generano il 62,6% del fatturato totale pari a 5 miliardi e 781 milioni di euro. Seguono, in ordine, Lombardia, Veneto e Piemonte. Tra le province, Bologna e Milano superano Parma (terza) e Vicenza (quarta) per numero di aziende di macchine packaging. Ma se si guarda alla distribuzione di occupazione e fatturato il predominio dell’Emilia è netto: Bologna, Parma, Modena e Rimini sono ai primi quattro posti, Vicenza in quinta posizione, Bergamo e Reggio Emilia rispettivamente al settimo e ottavo posto.

Struttura occupazionale

Nel 2023 il numero degli occupati del settore è cresciuto del 1,2%, passando da 37.753 (2022) a 38.219 (2023).

“Sostanzialmente i dati consolidati hanno affermato l’idea dei preconsuntivi: siamo di fronte a conferme di come il nostro settore e tutta la filiera italiana abbia costituito un metodo che garantisce affidabilità e innovazione”, dichiara il Presidente di Ucima Riccardo Cavanna. “Le nostre aziende continuano a crescere, continuano a sfidarsi implementando soluzioni sempre più all’avanguardia che permettono di mantenere la leadership a livello mondiale. Per quanto riguarda il mercato interno, la pubblicazione del decreto attuativo su industria 5.0 darà impulso a nuovi investimenti e permetterà al mercato italiano di crescere. L’obiettivo 2024 è di riconfermare i dati 2023”.

UCIMA CELEBRA I SUOI 40 ANNI DI STORIA

Ucima, l’Associazione dei costruttori italiani di macchine per il packaging fondata nel 1984, ha avviato il progetto Ucima40 in occasione del suo quarantesimo anniversario di attività. Molte le iniziative in programma: sotto il cappello del nuovo logo, studiato per l’anno delle celebrazioni, è nato WeMakePackaging, un podcast, ma anche un vodcast, che porta a conoscere il cuore pulsante del packaging italiano, per scoprire insieme cosa si cela dietro ad un elemento che fa parte del nostro quotidiano, di cui tutti parlano, ma di cui spesso sappiamo poco. WeMakePackaging è un progetto di Ucima, prodotto dall’agenzia di comunicazione Intono e realizzata da Vois. In continuità con questa iniziativa, è stata realizzata una “mistery box”, distribuita a tutti gli associati, che custodisce quattro scatole, infilate come una matrioska cubica. Ogni scatola racconta un decennio dell’Associazione, dalla fondazione fino alle recenti intese con la VDMA, gli incontri con il Ministero delle Imprese e il progetto di internazionalizzazione WeMakePackaging. Cuore delle celebrazioni è un grande evento, previsto nel cuore della Packaging Valley, in Emilia, il prossimo 11 ottobre. Le iniziative e gli eventi proseguiranno fino alla prossima edizione di Ipack Ima, in programma a Fiera Milano Rho dal 27 al 30 maggio 2025.

Macchine per plastica e gomma UN ANNO RECORD

IlCentro Studi MECS-Amaplast ha presentato i risultati emersi dalla quarta edizione dell’Indagine Statistica Nazionale, che analizza la struttura e l’andamento dell’industria italiana delle macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma. Lo studio delinea un comparto costituito da 415 aziende che danno lavoro a quasi 14.900 addetti e che nel 2023 hanno generato un giro d’affari di 4,76 miliardi di euro (+9,4% sul 2022). La quota export media si attesta al 74%, con punte dell’86% per le aziende di maggiori dimensioni. E sono proprio le imprese che rientrano nella classe di fatturato oltre i 50 milioni (poco più del 4% del totale) a contribuire in misura preponderante al fatturato (realizzando il 31% circa di quello complessivo).

L’imballaggio al primo posto

Dal punto di vista territoriale, la maggior parte delle aziende (il 53% circa) è localizzata in Lombardia, in primo luogo nelle Province di Varese, Milano e Brescia; segue il Veneto con il 14%, l’Emilia-Romagna con il 13% e il Piemonte con l’8%.

Tra le varie tecnologie di processo, un quinto della produzione totale è stato generato dal segmento estrusione (che nell’insieme ha registrato una progressione di circa 5 punti, sostenuta

Il comparto italiano dei costruttori italiani di macchine per plastica e gomma ha registrato un fatturato da record nel 2023, generando un giro d’affari di 4,76 miliardi di euro (+9,4% sul 2022), sostenuto in particolare dall’export.

soprattutto dalle attrezzature a valle), seguito da stampi/filiere con il 10% circa e dalle macchine a iniezione con poco meno del 9%.

Per quanto riguarda i settori clienti dei costruttori di macchinari italiani, l’imballaggio si conferma al primo posto, rappresentando il 44% del totale (27% alimentare e 17% non-food), seguito dall’automotive con il 14% e dall’edilizia (13%). Il segmento delle costruzioni ha determinato il maggiore incremento di fatturato per le aziende fornitrici di impianti, con un +28% rispetto al 2022. Crescita vicina al +20% per il packaging mentre l’automotive ha registrato una flessione di circa tre punti, così come il medicale, che nei precedenti periodi aveva registrato una performance decisamente positiva riconducibile alla pandemia.

Focus sull’export

La produzione realizzata nel 2023 dall’industria italiana delle macchine per plastica e gomma rappresenta il record storico assoluto, sostenuto in particolare dall’export che, in base ai dati ISTAT, nel 2023 ha toccato quota 3,59 miliardi di euro, con un balzo di quasi 11 punti sul 2022.

Il mercato interno vale 2,33 miliardi ma cala del -7,5% rispetto all’anno prima.

Nel dettaglio, l’export dei costruttori italiani risulta in progressione sostenuta verso le principali macro-aree di destinazione, in ordine di rilevanza: UE (+9%), Nord America (+18%), Asia (+8%). Più nel dettaglio, sono diversi i mercati “storici” e di rilievo verso i quali le vendite dei costruttori italiani hanno registrato una crescita a doppia cifra, per esempio: Messico (+56% circa, terzo sbocco assoluto), Francia (+19%; quarta), Spagna (+23%, settima), Turchia (+15%, ottava), Cina (+12%, quinta).

2024, anno di transizione

Le rilevazioni svolte dal Centro Studi dell’Associazione di categoria indicano che negli ultimi mesi del 2023 e i primi del 2024 le aziende hanno riscontrato un deciso rallentamento nella raccolta degli ordini; nel secondo trimestre si è manifestato qualche segnale più positivo, anche se il livello è rimasto non paragonabile a quello dei periodi precedenti. Il 2024 si prefigura quindi come un anno di transizione, che mediamente non darà grandi soddisfazioni agli operatori del settore.

L’incertezza del contesto internazionale da un lato e il ritardo nell’emanazione dei decreti attuativi del programma Transizione 5.0 dall’altro stanno determinando una sospensione o un ritardo della programmazione degli investimenti da parte delle aziende clienti.

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IL FUTURO DEL CAFFÈ nuove tendenze e sfide nel confezionamento

Con una crescente attenzione al gusto e alla sostenibilità, l’industria del caffè sta attraversando una fase di evoluzione significativa. Nel 2024, il mercato globale del caffè genererà ricavi per oltre 457,60 miliardi di dollari, una cifra che riflette la sua importanza e diffusione.

A cura di Riccardo Ceredi

Ilcaffè è molto più di una semplice bevanda: è una cultura che unisce persone di tutto il mondo attraverso rituali quotidiani e momenti conviviali. Con una crescente attenzione al gusto e alla sostenibilità, l’industria del caffè sta attraversando una fase di evoluzione significativa. Nel 2024, il mercato globale del caffè genererà ricavi per oltre 457,60 miliardi di dollari, una cifra che riflette la sua importanza e diffusione. Eppure, anche questo settore è adombrato da rischi di recessione e trend negativi. Andiamo a vedere nel dettaglio le principali tendenze che stanno modellando il futuro dell’industria, con un focus specifico sull’ambito del confezionamento, cruciale per mantenere la qualità e attrattiva del prodotto.

Espansione dei consumi e nuove tendenze Il settore del caffè è caratterizzato da una continua espansione sia sotto il profilo del consumo domestico che fuori casa. Nel 2024, il fatturato generato dal consumo domestico raggiungerà i 93,74 miliardi di dollari, mentre il consumo fuori casa, che include caffè consumato in bar, ristoranti e caffetterie, ammonta a 363,90 miliardi di dollari*. Questa ripartizione evidenzia l’importanza crescente delle esperienze di consumo fuori casa, che continuano ad attrarre una vasta gamma di consumatori. Resta al contempo importante l’esperienza “indoor”, con specifici mercati a fare da traino. Negli Stati Uniti per esempio, il mercato

domestico del caffè è particolarmente rilevante, con una stima di 11,68 miliardi di dollari.

Il consumo è quindi in crescita, sostenuto da una forte domanda di prodotti di alta qualità e preparazioni speciali. I consumatori sono sempre più interessati a varietà monorigine, di qualità – e prezzo – solitamente superiori e a metodi di preparazione innovativi, come il “cold brew” (preparato immergendo il caffè macinato a temperatura ambiente o in acqua fredda), che sta riscontrando un crescente apprezzamento per il suo sapore meno acido. Inoltre, anche nel mondo del caffè sta emergendo una sempre maggiore attenzione alle esigenze di benessere, con prodotti arricchiti con ingredienti come adattogeni o collagene. La crescente domanda di caffè speciali o di alta qualità riflette un cambiamento verso un consumo più consapevole e personalizzato.

La sostenibilità come priorità

La sostenibilità è diventata una priorità anche nel settore del caffè, spinta dalla crescente consapevolezza riguardo all’impatto ambientale dovuto alle fasi di produzione e commercio. I consumatori cercano sempre più prodotti che garantiscano pratiche agricole responsabili e sostenibili. Le certificazioni come Fairtrade e Rainforest Alliance sono ora elementi fondamentali per le aziende che vogliono dimostrare il loro impegno verso l’etica e la sostenibilità. Queste certificazioni non solo assicurano prezzi minimi

giusti per i produttori, ma promuovono anche la protezione dell’ambiente e la biodiversità.

Inoltre, la crescente richiesta di caffè monorigine consente ai consumatori di risalire fino ai singoli produttori e alle pratiche agricole utilizzate. Questo interesse per la trasparenza è accompagnato da un crescente impegno verso pratiche di coltivazione che riducono l’impatto ambientale, come l’uso di tecniche di agricoltura biologica e la riduzione dei pesticidi e dei fertilizzanti chimici.

Elementi di criticità

Uno degli elementi critici del settore è la fase di coltivazione. Le piantagioni di caffè si trovano in tantissimi paesi diversi, dal Brasile al Vietnam, ma la crescita e il raccolto sono vincolati alla fascia equatoriale del globo. Quest’area è soggetta a transizioni climatiche brusche e di difficile previsione, fattori che sono peggiorati con la crisi climatica. Questo significa che il raccolto di interi paesi può essere compromesso da prolungati periodi di siccità o maltempo, con enormi ricadute su tutta la filiera a valle.

Nel corso del 2023, ad esempio, il costo della materia prima è stato particolarmente alto, erodendo i margini di guadagno delle torrefazioni e aumentando i costi di vendita e acquisto sia per gli utenti finali che per il settore dell’Ho.Re.Ca. La battaglia sui margini di ricavo, conseguente alla scarsa reperibilità della materia prima, può avere conseguenze estreme, come la chiusura di torrefazioni e la crisi di settori chiave come quello della ristorazione.

Il confezionamento del caffè: innovazioni e sfide Particolarmente importante è il mondo del confezionamento e tutto ciò che vi sta dietro. Il confezionamento del caffè è un elemento cruciale che va ben oltre la semplice protezione del prodotto, poiché gioca un ruolo fondamentale nel garantire la freschezza, la qualità e l’attrattiva del prodotto. Nel 2023, il mercato globale del confezionamento ha raggiunto un valore di 827,2 milioni di dollari e si prevede che crescerà fino a 1.287,7 milioni di

dollari entro il 2032, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 5,04%**. Tuttavia, con la crescente attenzione verso l’ambiente e la qualità del prodotto, le sfide in questo campo sono molteplici, e le innovazioni tecnologiche stanno giocando un ruolo cruciale nell’affrontarle.

Conservazione della qualità e innovazioni nel packaging Il principale obiettivo del confezionamento è preservare la qualità, l’aroma e la freschezza del prodotto. I formati di confezionamento più comuni includono sacchetti, bustine, lattine, cialde e capsule monodose, spesso dotati di valvole unidirezionali che permettono la fuoriuscita dell’anidride carbonica accumulata, impedendo al contempo l’ingresso di aria esterna. I materiali utilizzati devono essere ermetici per prevenire l’esposizione all’ossigeno, che può compromettere il sapore. Per questo motivo, il confezionamento in formati come capsule e sacchetti avviene spesso tramite insuflaggio di azoto, che consente di ridurre la percentuale residua di ossigeno all’interno della confezione. La protezione contro l’umidità, la luce e i contaminanti esterni è altrettanto importante. Le innovazioni nel confezionamento sono orientate verso soluzioni che migliorino la durata del prodotto e ne mantengono la freschezza: i sacchetti sottovuoto e il confezionamento in atmosfera modificata sono esempi di tecnologie avanzate che rispondono a questa esigenza.

Sostenibilità e materiali eco-friendly

La crescente attenzione verso l’ambiente ha portato a un aumento dell’uso di materiali eco-friendly nel confezionamento. I consumatori sono sempre più consapevoli dell’impatto ambientale del packaging e cercano prodotti che riflettano le loro preoccupazioni ecologiche. Le opzioni più popolari includono materiali biodegradabili, compostabili e riciclabili. Le aziende stanno riducendo l’uso di plastica e adottando design minimalisti per minimizzare i rifiuti. L’adozione di materiali sostenibili non solo risponde alla domanda dei consumatori per soluzioni più ecologiche, ma aiuta anche le aziende a dimostrare il loro impegno verso pratiche responsabili. Le confezioni compostabili e riciclabili stanno diventando la norma, con molte aziende che implementano strategie per ridurre l’impatto ambientale dei loro prodotti. Questo è quanto avvenuto, per esempio, nell’ambito delle capsule, dove i più popolari formati (come “Nespresso” per i mercati europei o “Keurig” su quello americano) sono spesso disponibili sia in “comune” materiale termoplastico o alluminio che in versione biodegradabile.

Innovazioni tecnologiche e design

Le preferenze moderne per la comodità e l’appeal visivo hanno influenzato l’evoluzione del confezionamento. Le soluzioni che offrono la

Caffè

possibilità di richiudere il prodotto, controllare le porzioni e utilizzare funzionalità facili da usare sono particolarmente apprezzate. I formati monodose come le capsule e le bustine rispondono alle esigenze di praticità e riduzione degli sprechi, diventando sempre più popolari. Inoltre, il design del confezionamento sta assumendo un’importanza crescente come strumento di branding e marketing. Le aziende investono in confezioni esteticamente attraenti che comunicano la qualità e l’unicità del prodotto. Un packaging ben progettato non solo attrae l’attenzione dei consumatori, ma contribuisce anche a una differenziazione efficace nel mercato competitivo.

Cambiamento dei trend nel formato monodose Tra le tendenze in atto, c’è da rilevare, almeno nell’ambito del consumo

domestico, uno stop nella crescita del formato in capsula, che nelle sue varie declinazioni ha goduto di una diffusione amplissima a partire dal 2012, quando la scadenza del brevetto Nespresso ha dato il via alla liberalizzazione del mercato e alla diffusione delle capsule compatibili. Negli ultimi anni i consumatori finali sembrano aver dirottato i loro acquisti su macchine automatiche o manuali per il caffè espresso. La crescita della vendita di caffè in grani (+12% nel 2023) conferma il cambiamento nei comportamenti del consumatore, mentre la crescita dell’e-commerce (quasi +60% rispetto al 2020) ha trainato l’aumento di vendite del segmento domestico.

Per quanto riguarda i formati monodose si assiste ad una ripresa della cialda: un formato in uso fin dagli anni ’90 che, pur avendo subito un arresto nel periodo d’oro delle cap -

sule, ha sempre presentato rispetto a queste ultime alcuni vantaggi, sia per l’utente finale che per il produttore. Per esempio, la cialda, anche nel caso in cui venga dispersa nell’ambiente, è per sua natura sostenibile, producendo un rifiuto completamente “bio” fatto da carta filtro e caffè, mentre la maggior parte dei formati di capsula richiedono uno smaltimento ad hoc. Al contempo la cialda, rispetto a certi formati di capsula, che risultano tecnicamente complessi e di difficile gestione (soprattutto quando fatti di materiali biodegradabili) è di più semplice fattura e quindi anche più economica da produrre.

Conclusioni

Il settore del caffè si trova di fronte a una serie di sfide e opportunità che ne stanno ridefinendo il futuro. Le tendenze verso la sostenibilità, la qualità e l’innovazione tecnologica stanno plasmando l’evoluzione del mercato, con un impatto significativo sul confezionamento. Mentre le innovazioni tecnologiche stanno migliorando la conservazione e la freschezza del prodotto, l’attenzione alla sostenibilità sta spingendo l’adozione di materiali eco-friendly e soluzioni di packaging che riducono l’impatto ambientale.

Allo stesso tempo, l’evoluzione delle preferenze dei consumatori, con una maggiore attenzione alla qualità del caffè e alla praticità, sta portando a cambiamenti nel modo in cui il caffè viene confezionato e distribuito. Il successo delle aziende in questo settore dipenderà dalla loro capacità di adattarsi a queste tendenze, offrendo prodotti che rispondano alle aspettative sempre più elevate dei consumatori e che siano allineati con i valori di sostenibilità e innovazione.

Foto di Couleur

tecnologia avanzata per il caffè

Nimax, azienda italiana di primissimo piano nelle tecnologie avanzate per il fine linea, offre una serie di soluzioni per la codifica, marcatura, ispezione ed etichettatura nel settore del caffè. Questi sistemi sono fondamentali per garantire qualità, tracciabilità e sicurezza del prodotto lungo tutta la filiera produttiva.

Il settore del caffè in Italia è un mercato di grande importanza, con un valore complessivo di circa 5 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi derivano dalle esportazioni1. Questo settore è composto da circa 1.000 aziende e impiega direttamente circa 7.000 persone. Sebbene la pandemia abbia temporaneamente ridotto i consumi, il mercato ha mostrato una decisa ripresa, con le importazioni di caffè che hanno raggiunto i 724 milioni di kg nel 2022, un incremento del 9% rispetto all’anno precedente2. Il caffè è una delle bevande più amate dagli italiani: oltre il 95% della popolazione beve almeno un caffè al giorno. Questo dato riflette l’importanza culturale e sociale del caffè nel nostro Paese. Le vendite di caffè torrefatto in Italia hanno raggiunto i 231 milioni di kg nel 2022, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Nonostante una sostanziale stagnazione nei consumi interni, l’export di caffè italiano ha visto un raddoppio nei volumi negli ultimi dieci anni, con il Brasile che rimane il principale fornitore a livello mondiale, seguito da Colombia e Vietnam.

Codifica e marcatura

Le soluzioni di codifica e marcatura sono essenziali per assicurare che ogni confezione di caffè sia tracciabile e conforme alle normative italiane ed europee. Nimax offre una vasta gamma di marcatori sia a getto d’inchiostro che laser, ideali per la stampa di codici alfanumerici, loghi e codici a barre su vari tipi di imballaggi. Queste stampanti industriali ga-

rantiscono alta velocità e affidabilità, caratteristiche cruciali per rispondere alle esigenze di un mercato in crescita e dinamico.

Ispezione e controllo

La qualità del caffè è determinata non solo dal sapore, ma anche dalla purezza del prodotto. Per garantire che ogni chicco sia esente da corpi estranei, Nimax propone sistemi di ispezione a raggi x e metal detector per il controllo qualità. Questi sistemi sono in grado di rilevare e rimuovere automaticamente contaminanti come metalli, vetro e pietre, assicurando che solo il caffè di miglior qualità raggiunga il consumatore.

Labelling

Il labelling è un altro aspetto cruciale, non solo per l’identificazione del prodotto, ma anche per fornire informazioni importanti come la data di scadenza, il lotto di produzione e altre indicazioni obbligatorie per legge. Nimax offre dei sistemi di etichettatura ad alta velocità in grado di applicare etichette su diversi tipi di confezioni, dalle buste di caffè macinato ai barattoli di caffè solubile. Questi sistemi di etichettatura sono progettati per garantire precisione e velocità, contribuendo a mantenere l’efficienza della linea di produzione. Le tecnologie avanzate di codifica e marcatura, ispezione e controllo e labelling proposte da Nimax sono quindi essenziali per mantenere l’alto standard qualitativo richiesto dal mercato e per sostenere la competitività delle aziende italiane nel contesto globale. Queste soluzioni non solo migliorano l’efficienza produttiva, ma garantiscono anche la conformità alle normative internazionali, un aspetto sempre più rilevante in un mercato in continua espansione. In conclusione, l’adozione di tecnologie all’avanguardia come quelle offerte da Nimax rappresenta un investimento strategico per le aziende del settore caffè, contribuendo a consolidare la loro posizione sia sul mercato domestico che internazionale.

1https://www.comunicaffe.it/coffitalia-2023-lannuario-sui-mercati-le-torrefazioni-le-caffetterie-ed-i-negozi-di-caffe/ 2https://www.beverfood.com/annuario-coffitalia-2023-panoramica-mercati-torrefazioni-caffetterie-i-negozi-caffe-wd/ https://www.competitivestore.it/blogs/le-guide/report-csi-caffe-i-principali-insight-edizione-2022-2023

CAMA GROUP

dalla capsula al pallettizzatore

In un mercato competitivo come quello del caffè, Cama Group offre soluzioni altamente tecnologiche per il packaging secondario e terziario, portando cialde, capsule e non solo fino al pallet di spedizione. Ne abbiamo parlato con Alessandro Rocca, Group Sales Director di Cama Group.

› Secondo l’esperienza di Cama Group, quali sono oggi le esigenze nel confezionamento del caffè?

La nostra azienda ha oltre 30 anni di esperienza nel confezionamento del caffè, durante i quali il settore si è evoluto notevolmente. Oggi il mondo del caffè – parliamo di confezionamento di cialde e capsule a media e alta velocità, che rappresenta il 90% del nostro lavoro – sta prendendo direzioni differenti, a seconda dell’area geografica di riferimento. In America stiamo assistendo alla crescente esigenza di packaging secondari sempre più compatti e multi gusto, cioè con diverse fragranze di caffè all’interno dello stesso imballo occupando il minor spazio possibile sullo scaffale. In Europa, invece, cresce la richiesta di imballi premium, che tendono a tenere le capsule distanziate e ben posizionate. Inoltre, progettiamo e produciamo soluzioni per il caffè in stick pack, che è molto richiesto nel mercato asiatico, dove abbiamo diversi impianti installati.

Il settore del caffè è molto competitivo ed è quindi fondamentale innovare. Per Cama Group, nel 2023 è stato il comparto trainante, con quasi il 30% del fatturato totale del gruppo.

› Quali sono le tendenze che stanno caratterizzando il settore delle capsule e delle cialde? La sostenibilità è, sicuramente, un fattore chiave. Alcuni produttori di cialde e capsule stanno sperimentando materiali green e paper-based e noi, di riflesso, stiamo cercando di aiutarli con le nostre tecnologie sviluppando soluzioni di confezionamento secondario adeguate e con il minor uso di cartone possibile, esplorando anche nuove strade nell’ambito della manipolazione. Stiamo seguendo i produttori di caffè in questa sfida. Nell’ambito della capsula, la plastica sta scomparendo. L’alluminio rimane un caposaldo, ma si sta facendo esperienza con materiali compostabili alternativi e con la carta. Di conseguenza, queste capsule richiedono tecnologie di confe -

zionamento secondario innovative che rispettino le loro caratteristiche.

› Cama Group progetta e costruisce macchine su misura, personalizzate in base alle esigenze del cliente. Ce ne parla?

Ogni impianto ha la sua storia. Cama ormai ha acquisito grande esperienza sia nella gestione delle alte velocità che dei diversi formati di packaging. La sfida maggiore riguarda gli spazi a disposizione del cliente, che spesso sono ristretti, quindi dobbiamo progettare monoblocchi super compatti che riescano a svolgere anche tre funzioni: posizionare le capsule nel cartone, il cartone in un vassoio e il vassoio in una cassa per la spedizione. Un’altra sfida riguarda i

Variety Pack: possiamo realizzare soluzioni che confezionano fino a 10 fragranze di caffè nello stesso imballo secondario in quanto siamo in grado di inserire fino a dieci alimentazioni in una sola macchina.

Questa tecnologia richiede una competenza particolare e una robotica avanzata. Sta prendendo piede soprattutto negli USA ma ne stiamo parlando anche in Europa. La velocità e l’efficienza devono essere al top, nonostante la complessità di queste linee.

Cama Group è specializzata nel packaging secondario per diversi settori merceologici,

Alessandro Rocca, Group Sales Director di Cama Group

è questa la nostra forza. Abbiamo iniziato il nostro percorso specializzandoci nell’ambito del pet food per poi esportare la tecnologia di base in altri mercati e svilupparla a seconda delle esigenze specifiche. Questo ci permette di trasferire la conoscenza tra diversi settori e trovare soluzioni sempre innovative. Durante i nostri eventi di presentazione mostriamo spesso tecnologie dedicate a settori diversi: spesso è capitato che un cliente del mondo del caffè prendesse spunto da tecnologie pensate per altri mercati proponendoci un’idea innovativa.

› Quanto sono importanti l’automazione e la robotica nelle vostre linee di confezionamento per il caffè?

La robotica è imprescindibile quando si tratta di posizionare le capsule o le cialde nel cartone, soprattutto se sono richieste presentazioni particolari o se bisogna inserire interfalde all’interno della scatola. La tecnologia robotica che abbiamo sviluppato nel corso degli anni offre la flessibilità e la precisione necessarie.

› In un settore come quello del caffè, il supporto post-vendita è fondamentale. Quali servizi offre Cama Group?

Il nostro service è dislocato a livello mondiale e coordinato con la sede centrale, abbiamo almeno una filiale in ogni continente. Ognuna ha la sua squadra, con competenze meccaniche e software. Cama Group ha circa 50 tecnici disponibili, quindi i tempi di attesa sono minimi. Anche i nostri agenti – che per noi sono partner selezionati e di lunga data – hanno squadre di intervento che ci supportano. Siamo quindi in grado di offrire un service locale praticamente in ogni mercato in cui operiamo. Il nostro obiettivo è avere tempi di intervento estremamente ridotti. Il primo contatto avviene tramite un help desk remoto.

Inoltre, stiamo lavorando anche per implemen-

tare un servizio di assistenza 24/7, che richiede una struttura altamente organizzata, con una rotazione del personale adeguata. I nostri clienti hanno espresso questa necessità e noi abbiamo deciso di intraprendere questo percorso. Le nostre linee, infatti, lavorano in un ambito in cui bisogna garantire un’efficienza molto elevata, quindi le fermate devono essere ridotte al minimo.

› Qual è l’area geografica più forte per Cama Group nel mercato del caffè?

Negli ultimi due anni è stata predominante l’America dei grandi volumi, dove abbiamo installato diversi impianti ad alta velocità. L’Europa si è difesa bene, soprattutto l’anno scorso, con diversi impianti più piccoli a livello di volume ma non meno tecnologici.

L’Italia è la patria del caffè, i grossi produttori si trovano qui oltre che in Svizzera. Siamo stati consultati anche per progetti importanti e innovativi con capsule che non sono ancora state lanciate sul mercato. I clienti riconoscono in Cama Group un partner strategico per lo sviluppo del loro packaging secondario.

GOGLIO sistemi completi per il confezionamento

Goglio realizza sistemi completi per il confezionamento nell’ambito dell’industria del caffè tra cui spiccano le linee per il packaging G18 e G21. La sostenibilità è da anni un aspetto centrale per il Gruppo, che presenta soluzioni green innovative, come le confezioni per il caffè pronte per il riciclo.

› Per il Plant di Zeccone, dedicato alla realizzazione di linee di confezionamento, quali sono le più recenti e innovative soluzioni nell’ambito dell’industria del caffè? Ci racconta le peculiarità di queste linee?

L’offerta di Goglio è caratterizzata da veri e propri sistemi completi per il confezionamento, risultato dell’integrazione di laminati multistrato alta barriera, linee di confezionamento, accessori plastici e servizi avanzati. Tra le linee più innovative sviluppate dal Gruppo, la G18 è ideale per il packaging del caffè – sia macinato che in grani – e rappresenta una soluzione molto versatile. Si tratta infatti di una linea automatica di confezionamento verticale, di dimensioni

contenute, dotata di una stazione di applicazione della valvola di degasazione Goglio completamente integrata, con possibilità di applicare ai pack diversi tipi di valvole, in base alle specifiche esigenze. In più, per una migliore presentazione del prodotto, la linea G18 realizza confezioni con vuoto parziale, aspirando l’aria presente nella parte superiore del sacchetto. Tra i modelli offerti, oltre a questa soluzione, Goglio propone la G21, una linea automatica per il confezionamento da bobina ideale per caffè macinato e in grani, ma anche per farina, riso, cibo per animali e detergenti in polvere, che offre velocità elevate e grande flessibilità di produzione grazie all’ampia disponibilità di sistemi di dosatura e alla vasta gamma di materiali utilizzabili.

› Per quanto riguarda le soluzioni nel mondo del caffé, Goglio ha investito in ricerca e sviluppo di materiali sostenibili, in particolare sfruttando composizioni monomateriali, senza trascurare l’obiettivo della funzionalità. Ce ne parla?

La sostenibilità è ormai da molti anni un aspetto centrale per il Gruppo, che infatti presenta soluzioni green innovative, come le confezioni per il caffè pronte per il riciclo: si tratta di laminati multistrato poliolefinici o monomateriali (polietilene o polipropilene) in una vasta gamma di formati e con elevate proprietà barriera, ottenute grazie alla loro composizione e all’applicazione della laccatura Goglio. Questi pack possono essere smaltiti, ove previsto, nei moderni impianti per la gestione dei rifiuti plastici.

› Il Gruppo propone per il settore del vending la capsula per caffè compostabile, già certificata per lo smaltimento industriale. In questo ambito, la vostra più recente novità è la prima capsula per caffè al mondo dotata di valvola. Quali sono i vantaggi?

La valvola di degasazione monodirezionale è stata ideata da Goglio già nel 1968 e consente di confezionare il caffè fresco subito dopo la tostatura, senza dover attendere che termini il processo di degasazione. Questo riduce i tempi di stoccaggio necessari prima del confeziona-

G18

mento. La valvola permette infatti la fuoriuscita dei gas naturali prodotti dal caffè tostato, impedendo allo stesso tempo l’ingresso dell’ossigeno. Questo garantisce la massima qualità del caffè, preservando tutti gli aromi del prodotto appena tostato. Con l’applicazione della valvola alla capsula questa tecnologia ha potuto raggiungere l’importante segmento del caffè porzionato.

› Goglio, da sempre protagonista nell’integrazione dei sistemi e nei materiali, ha rilasciato importanti novità in termini di servizio, con l’ultima release della piattaforma cloud Industrial Internet Of Things Goglio MIND, per il monitoraggio delle linee di confezionamento. Quali sono gli aspetti salienti? La nuova release della piattaforma cloud Industrial Internet Of Things Goglio MIND, lanciata a giugno 2024, rappresenta un passo avanti significativo nel monitoraggio delle linee di confezionamento e offre un’esperienza utente senza precedenti. È infatti progettata per monitorare le linee di confezionamento in tempo reale, permettendo alle aziende di aumentare l’efficienza operativa con soluzioni personalizzabili e scalabili. Tra le principali innovazioni, il Sistema di Gestione Computerizzata della Manutenzione (CMMS) consente un’analisi dettagliata e una pianificazione strategica della manutenzione, garantendo una produttività continua e la pre-

venzione dei guasti. Uno dei punti di forza della nuova piattaforma Goglio MIND è la capacità di tracciare e monitorare tutti i parametri vitali delle macchine in tempo reale. Questo sistema avanzato consente di rilevare immediatamente qualsiasi anomalia o variazione nelle prestazioni, fornendo suggerimenti per le migliori regolazioni in base al materiale e al prodotto in lavorazione. Che si tratti di confezionare alimenti, prodotti chimici o altri materiali, Goglio MIND offre una personalizzazione precisa per ottimizzare ogni fase del processo produttivo. Queste funzionalità di monitoraggio e ottimizzazione garantiscono non solo un miglioramento della qualità del prodotto finale, ma anche una significativa riduzione degli sprechi e dei costi operativi. Le aziende possono così beneficiare di una maggiore competitività e sostenibilità. Ma le novità non finiscono qui. Goglio prevede di rilasciare entro la fine del 2024 MIND SenseAI, un modulo rivoluzionario che utilizza algoritmi di machine learning per anticipare i guasti e ottimizzare la produttività. Questo avanzamento promette di ridurre significativamente i costi operativi e aumentare la competitività delle aziende. Inoltre, il sistema di assistenza remota di Goglio offre un supporto completo grazie a un help desk dedicato e una connessione diretta alla macchina, garantendo in questo modo un intervento rapido e preciso, una riduzione al minimo dei tempi di fermo e massimizzando l’efficienza produttiva.

AUTOMAZIONE E AI l’evoluzione dell’intralogistica

Il futuro dei robot mobili autonomi (AMR) nell’intralogistica è promettente e caratterizzato da diverse tendenze emergenti che si prevede rivoluzioneranno ulteriormente il settore.

Miglioramento dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico

Gli AMR diventeranno più abili nell’apprendere dall’ambiente e dalle esperienze passate, migliorando la loro efficienza e adattabilità (apprendimento adattivo). Ciò include una migliore gestione degli ostacoli imprevisti e l’ottimizzazione dinamica dei percorsi.

Grazie all’intelligenza artificiale, gli AMR saranno in grado di prevedere quando è necessaria la manutenzione, riducendo i tempi di inattività e prolungando la loro durata operativa.

Negli ultimi anni, l’ambito intralogistico ha visto una serie di innovazioni tecnologiche che stanno trasformando radicalmente la gestione e i flussi delle merci all’interno degli stabilimenti. Automazione e intelligenza artificiale stanno ottimizzando e potenziando questo fondamentale anello della supply chain.

Miglioramento della tecnologia dei sensori

Lo sviluppo di sensori più sofisticati consentirà agli AMR di avere una migliore comprensione dell’ambiente circostante, spingendo sulla loro capacità di navigare in ambienti complessi e di interagire in modo sicuro

con i lavoratori umani. Algoritmi SLAM (Simultaneous Localization and Mapping) potenziati consentiranno una mappatura più precisa e dettagliata degli ambienti di magazzino, migliorando la navigazione e l’efficienza.

Maggiore integrazione e interoperabilità

L’integrazione con i sistemi di gestione del magazzino (WMS), i sistemi di pianificazione delle risorse aziendali (ERP) e altre tecnologie di automazione diventerà più fluida, creando un ecosistema operativo unificato e altamente efficiente. Gli AMR di produttori diversi saranno in grado di comunicare e lavorare insieme in modo più efficace, grazie a protocolli e interfacce di comunicazione standardizzati.

Collaborazione uomo-robot

Sviluppo di AMR progettati per lavorare a stretto contatto con umani, condividendo i compiti e migliorando la produttività complessiva. Questi cobot avranno caratteristiche di sicurezza migliorate per garantire interazioni sicure.

I lavoratori potrebbero utilizzare dispositivi indossabili che comunicano con gli AMR, fornendo informazioni in tempo reale e coordinamento per ottimizzare i flussi di lavoro.

Maggiore scalabilità e flessibilità

I futuri AMR saranno probabilmente più modulari, consentendo alle aziende di riconfigurarli facilmente per attività o ambienti diversi senza dover ricorrere a riprogrammazioni estese o a modifiche fisiche.

La maggiore facilità di implementazione consentirà alle aziende di scalare rapidamente le operazioni AMR per soddisfare le richieste in continua evoluzione.

Gestione avanzata della flotta

Un sofisticato software di gestione della flotta consentirà il controllo e il monitoraggio centralizzato di grandi flotte di AMR, ottimizzandone l’uso e garantendo un’allocazione efficiente delle attività. Ispirati dalla natura, gli AMR possono utilizzare i principi dell’intelligenza di sciame per coordinarsi tra loro, migliorando l’efficienza e la capacità di risolvere i problemi in ambienti dinamici.

Efficienza energetica e sostenibilità

I progressi nella tecnologia delle batterie porteranno a tempi operativi più lunghi e a ricariche più rapide, riducendo i tempi di inattività e migliorando l’efficienza complessiva. Metodi innovativi di raccolta dell’energia, come la frenata rigenerativa, potrebbero essere implementati per estendere la durata della batteria e ridurre il consumo energetico.

Applicazioni specializzate

Sviluppo di AMR su misura per settori o attività specifiche, come la conservazione del freddo, la movimentazione di materiali pericolosi o gli ambienti farmaceutici, per garantire prestazioni ottimali in ambienti specializzati. Combinazione delle capacità di diversi tipi di robot (ad esempio, AMR con droni) per eseguire compiti complessi che richiedono una navigazione sia a terra che aerea.

Processo decisionale autonomo

I futuri AMR potrebbero avere capacità decisionali più autonome, riducendo la necessità di un controllo centralizzato e consentendo loro di rispondere più rapidamente ai cambiamenti locali. Gli AMR sfrutteranno l’AI collaborativa per condividere le informazioni e apprendere collettivamente, migliorando le loro prestazioni e la loro adattabilità in ambienti e compiti diversi.

Standard normativi e di sicurezza

Con la crescente diffusione degli AMR, l’attenzione sarà sempre più rivolta allo sviluppo e al rispetto degli standard normativi e di sicurezza per garantire operazioni sicure e affidabili in vari ambienti. È fondamentale garantire che i sistemi di AI che guidano gli AMR siano trasparenti, responsabili e privi di pregiudizi, favorendo la fiducia e l’affidabilità del loro impiego.

Fonte: www.intralogistica-italia.com

THE ART OF INNOVATION

GRUPPO LM

dal food alla logistica

L’ampia gamma di prodotti proposti

dal Gruppo LM, con i suoi brand LM, Magnoni e Marpatech, permette al cliente di realizzare intere linee o integrare quelle esistenti con applicazioni flessibili e in grado di rispondere a tutti i tipi di esigenze, in modo trasversale a settori e tipi di prodotti trasportati.

Sistema di distribuzione

Sortech

Tra i best seller del gruppo figurano il Sortech, prodotto della gamma Marpatech, e le curve a tappeto. Il Sortech è un sistema di distribuzione multidirezionale che permette di smistare colli delle più svariate dimensioni, forme e pesi, verso un numero di uscite rilevante, con notevole precisione di posizione ed orientamento del prodotto. Il tutto ad alte velocità, fino 1,6 m/s.

Curve a tappeto

Le curve a tappeto sono uno dei prodotti principali di LM, con due tipologie dedicate ai suoi mercati principali: le curve a maglia plastica per il beverage, ideali per carichi pesanti e velocità molto elevate, e le curve a rulli di estremità cilindrici per il food, in particolare nel confectionery e nel bakery, dove i prodotti sono molto piccoli e delicati e quindi difficili da trasportare.

Dal food & beverage alla logistica

Le doti prestazionali di queste due tipologie di soluzioni, studiate per linee

Il Gruppo LM, con i suoi brand LM, Magnoni e Marpatech, è in primissima linea nel proporre soluzioni di movimentazione e packaging per il food & beverage. Tra i best seller del gruppo figurano il Sortech, prodotto della gamma Marpatech, e le curve a tappeto.

ad alta produttività, hanno di recente “sconfinato” rispetto al tradizionale settore di riferimento del food & beverage per approdare alla logistica. L’esplodere dell’e-commerce degli ultimi anni ha toccato ogni angolo del mondo e coinvolto ogni categoria merceologica. Partendo quindi dalla sua posizione di leadership e facendo leva sulla sua esperienza nel movimentare i prodotti più difficili per forma e peso, con alti livelli di efficienza e ingombri contenuti, LM negli ultimi anni ha quindi indirizzato lo sviluppo di tali tecnologie di punta verso l’automazione dei pacchi nei centri di distribuzione e spedizione. All’interno dei mega padiglioni per la logistica dei pacchi da spedire le esigenze matchano alla perfezione con le performance e l’utilizzo delle tecnologie del Gruppo LM, che una volta di più si sono quindi dimostrate particolarmente versatili. I colli variano da dimensioni e peso molto contenuti a molto rilevanti, e quindi le curve a tappeto fanno al caso

delle grandi aziende della logistica e delle spedizioni, avendo LM sviluppato una linea di curve a tappeto che unisce robustezza e velocità (fino a 3m/s) e piccoli rulli di estremità per un corretto trasferimento dei prodotti più piccoli e leggeri.

Invece la versatilità dal punto di vista del numero di uscite e della capacità di gestire anche i prodotti di forma più irregolare fanno del Sortech il sistema di smistamento che più si adatta ai grandi centri di distribuzione. Da ricordare che tali soluzioni si caratterizzano per la proverbiale affidabilità e facile manutenzione, qualità per le quali LM è riconosciuta in tutto il mondo.

il gruppo iNterroll

investe e cresce in India

I l Gruppo Interroll, punto di riferimento a livello mondiale nelle soluzioni per la movimentazione dei materiali, ha concluso con una cerimonia formale l’acquisizione di Interroll India Pvt. Ltd. con sede a Bengaluru (Bangalore). L’acquisizione era stata formalizzata attraverso un accordo di acquisto di azioni firmato il 31 luglio 2024, con effetto retroattivo al 1° aprile 2024. L’accordo prevede il trasferimento completo della proprietà dai tre attuali azionisti al Gruppo Interroll.

Interroll India Pvt. Ltd. è stata per oltre un decennio un importante e affidabile rappresentante indipendente del Gruppo Interroll, con un ruolo fondamentale nell’offrire servizi al mercato indiano. Questa acquisizione segna una tappa significativa per Interroll, che intende rafforzare la propria posizione e il proprio impegno in un mercato in continua espansione come quello indiano. Grazie all’integrazione di Interroll India Pvt. Ltd. nelle sue attività globali, il Gruppo Interroll rafforzerà la presenza locale, consentendo all’azienda di offrire un valore ancora maggiore ai propri clienti in India. Questa strategica operazione è in linea con la visione a lungo termine di Interroll di espandere la propria presenza nei principali mercati emergenti e sottolinea l’importanza dell’India nella strategia di crescita globale dell’azienda.

“Accogliamo calorosamente Interroll India Pvt. Ltd. nella famiglia Interroll”, afferma Ingo Steinkrüger, CEO del Gruppo Interroll. “L’India è per noi un mercato con un notevole potenziale e questa acquisizione ci permetterà di assistere al meglio i nostri clienti, migliorando l’accesso alle nostre soluzioni e ai nostri innovativi prodotti. Siamo impazienti di sviluppare le nostre attività partendo dalle solide fondamenta che sono state create nell’ultimo decennio”.

“Siamo lieti di essere diventati parte integrante della famiglia Interroll e ci auguriamo di raggiungere nuovi traguardi e di ottenere ulteriori successi nel nostro comune percorso”, afferma Aswini Lakhotia, amministratore delegato di Interroll India.

SIMPL-CUT best seller che ha rivoluzionato l’etichettatura

Nel suo 50esimo anno dalla fondazione, P.E. Labellers continua a essere un punto di riferimento nel mondo dell’etichettatura grazie alla Simpl-Cut, la macchina che ha fissato un nuovo standard di efficienza nel settore. Ce ne ha parlato Cristian Piccinini, Sales Area Manager & Simpl-Cut-Product Specialist, in occasione di Hispack 2024.

› Simpl-Cut è una soluzione che contraddistingue l’offerta di P.E. Labellers. In che modo questa tecnologia ha rivoluzionato il mondo delle macchine etichettatrici a bobina?

Quando questa tecnologia è entrata sul mercato, quattro anni fa,le previsioni di successo erano già alte perché la Simpl-Cut ha rivoluzionato l’etichettatura con etichetta in plastica da bobina semplificando notevolmente le varie fasi del processo: l’applicazione della colla, il taglio dell’etichetta e la

manutenzione. Queste caratteristiche permettono di ottenere linee più efficienti, obiettivo che P.E. Labellers si era prefissata in base alle richieste della clientela. Specialmente nei settori in cui il margine sul prodotto è minimo per i nostri clienti, come quello dell’acqua minerale, aumentare l’efficienza è fondamentale.

› Come si coniuga l’elevata produttività con la necessità di rendere i processi sempre più sostenibili?

La possibilità di lavorare con il film pre-adesivizzato permette di rendere l’etichettatura più green in quanto la colla utilizzata sulla Simpl-Cut con questa tipologia di film è una colla a base acqua acrilica, mentre la classica colla a caldo è a base di olio, quindi meno sostenibile per l’ambiente. Utilizziamo anche materiali green come PET riciclabili. In sintesi, la tipologia di colla utilizzata, insieme alla possibilità di scegliere materiali più sostenibili, ci permette di offrire una soluzione più green rispetto a una tradizionale macchina etichettatrice.

› Simpl-Cut è ormai una tecnologia best seller per P.E. Labellers. In quali settori viene impiegata maggiormente?

La macchina Simpl-Cut lavora soprattutto nei mercati dei soft drink e dell’acqua minerale: questi sono i due settori in cui ha più successo in quanto le aziende lavorano su macchine ad alta velocità e quindi necessitano di soluzioni di etichettatura all’altezza per garantire continuità di produzione e un determinato livello di efficienza della linea. Grazie al fatto che la macchina può lavorare con il film pre-adesivizzato che permette anche la retra-

Cristian Piccinini, Sales Area Manager & Simpl-Cut-Product Specialist di P.E. Labellers

zione, inoltre, la Simpl-Cut ci consente di entrare in settori come il caseario con le bottigliette di yogurt da bere, e l’oleario, in cui viene impiegata la tecnica della retrazione per creare bottiglie con effetto sleeve. Cambiando semplicemente la tipologia di etichetta, il cliente può passare da un’etichettatura tradizionale roll-fed per una superficie regolare a un film pre-adesivizzato che, grazie alla retrazione, crea un effetto sleeve per bottiglie sagomate.

› A livello geografico, invece, qual è la diffusione della Simpl-Cut?

La Simpl-Cut è una macchina che si sposa bene in tutte quelle regioni in cui i settori delle bevande e dell’acqua minerale sono molto forti. Ad oggi, i Paesi in cui contiamo più installazioni sono il Portogallo, il Messico, il Brasile e gli Stati Uniti, insieme all’Italia ovviamente. Queste sono le macroaree più forti, per P.E. Labellers. Inoltre, abbiamo portato a termine installazioni presso diverse multinazionali a livello globale, grazie anche alla collaborazione con integratori di linea che propongono la nostra tecnologia di etichettatura per creare linee complete di imbottigliamento.

› La Simpl-Cut è protagonista dell’edizione 2024 di Hispack, la fiera di riferimento in Spagna per il processo, il packaging e la logistica. Che importanza ha, per P.E. Labellers, il mercato iberico? In Spagna, due anni fa, abbiamo deciso di aprire una sede con rappresentante commerciale e servizio tecnico. Da allora abbiamo avuto tante soddisfazioni in quanto il numero di macchine vendute è aumen-

tato notevolmente in tutta la penisola iberica grazie al servizio locale di post-vendita che è stato molto apprezzato. Il lavoro dei nostri tre tecnici locali ci ha permesso di entrare in alcune multinazionali per cui avere una figura di riferimento che potesse rispondere rapidamente e visitarle periodicamente per dare Ci ha dato una svolta l’apertura di questo ufficio, che è stata nel 2022, a ridosso della scorsa edizione di Hispack. La penisola iberica è un mercato che ci ha dato tante soddisfazioni. Ad esempio in Portogallo, un territorio in cui sono presenti molte fonti, il settore roll-fed è in crescita e negli ultimi due anni abbiamo installato più di 20 macchine Simpl-Cut.

› Quale feedback ricevete dai clienti?

Il feedback migliore che possiamo ricevere è quando il cliente riconferma la scelta di affidarsi a P.E. Labellers e torna da noi per acquistare una seconda macchina, cosa che succede abbastanza spesso. Ci sono clienti che abbiamo conquistato con la Simpl-Cut che sono tornati da noi con nuovi progetti. Ciò che apprezzano maggiormente è il nuovo concetto di applicazione e di taglio dell’etichetta, insieme alla tecnologia di applicazione della colla che semplifica il lavoro degli operatori. Anche il cambio bobina è molto più pratico rispetto a una macchina tradizionale e la possibilità di lavorare con film pre-adesivizzati è molto importante in quanto riduce l’uso di colla a caldo, che richiede più manutenzione ed espone l’operatore a maggiori rischi. Tutto questo ottimizza i processi riducendo i fermi della macchina.

› Quest’anno P.E. Labellers festeggia il suo 50esimo anniversario. Come si è evoluta l’azienda nel corso degli anni e che obiettivi si pone per il futuro?

Siamo sempre in movimento, cerchiamo sempre nuove tecnologie e soluzioni. Siamo specializzati nella progettazione e produzione di etichettatrici, per questo dobbiamo cercare di essere sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza. Grazie al nostro ufficio R&D, agli investimenti dell’azienda e alla nostra rete commerciale presente in tutto il mondo, non solo direttamente ma anche indirettamente, siamo leader globali con una produzione, ad oggi, di 550 macchine all’anno tra gli stabilimenti di Italia, Stati Uniti e Brasile. Solo in Italia produciamo circa 450 macchine all’anno. Sicuramente, l’obiettivo di P.E. Labellers è crescere ancora, magari legandosi sempre di più a multinazionali e accrescendo il network sia livello di vendite dirette che di presenza locale. Lavoriamo per progettare e produrre nuove tecnologie anticipando il mercato, come ha fatto la Simpl-Cut.Vorremmo anche valorizzare il settore farmaceutico, in cui siamo già presenti ma non altamente specializzati: è un mercato in cui potremmo crescere in futuro sviluppando un prodotto ad hoc.

CORNO PALLETS la rivoluzione del pallet pressato

Una nuova generazione di Presspall sta arrivando e, in occasione di Ecomondo e Simei, Corno Pallets presenterà in esclusiva questo nuovo prodotto: veloce, preciso, sostenibile, in grado di rivoluzionare la visione del pallet pressato.

› Cosa distingue Corno Pallets nel panorama della progettazione e fornitura di pallet?

In un mercato altamente competitivo come quello della produzione di pallet, Corno Pallets si distingue per la capacità di combinare qualità, innovazione e servizio al cliente, offrendo soluzioni che vanno oltre il semplice prodotto standard. Ecco cosa ci ha legato, negli anni, ai nostri più di mille clienti:

- Personalizzazione e innovazione: Corno lavora a stretto contatto con i clienti per progettare soluzioni su misura che rispondano alle esigenze specifiche di trasporto e stoccaggio. La nostra capacità di innovare ci ha portato a sviluppare prodotti unici come i pallet in legno pressato, che coniugano sostenibilità, resistenza e leggerezza, soddisfacendo le più moderne esigenze logistiche.

- Qualità e affidabilità: ogni pallet che esce dai nostri stabilimenti è il risultato di un rigoroso controllo di qualità, garantendo durata, sicurezza e conformità alle normative internazionali. I nostri clienti sanno di poter contare su prodotti che non solo soddisfano, ma superano spesso le loro aspettative.

- Orientamento al cliente: comprendiamo che ogni cliente ha esigenze uniche, e per questo offriamo un servizio di consulenza dedicato per identificare la soluzione più adatta. Non siamo solo fornitori, ma partner strategici che accompagnano i clienti nella scelta del pallet giusto, ottimizzando i costi senza compromessi sulla qualità.

- Sostenibilità: la sostenibilità è al centro del nostro operato. Utilizziamo materiali riciclati e adottiamo processi produttivi rispettosi dell’ambiente, come dimostrato dalla nostra linea di pallet in legno pressato. Siamo consapevoli che il futuro della logistica passa per soluzioni eco-compatibili, e per questo ci impegniamo a ridurre l’impatto ambientale dei nostri prodotti.

- Flessibilità e tempestività: in un mercato dove la tempestività è cruciale,

Corno Pallets offre un servizio flessibile e rapido, con tempi di consegna ridotti e la capacità di rispondere prontamente a qualsiasi richiesta, anche in situazioni di urgenza. Questo approccio ci permette di mantenere un elevato livello di soddisfazione del cliente.

› Il pallet truciolato Presspall è senza dubbio il prodotto di punta di Corno Pallets . Quali sono le sue peculiarità e i suoi vantaggi?

Importato per la prima volta in Italia da Corno Pallets oltre 35 anni fa, Presspall si è fatto da subito conoscere e apprezzare per i suoi numerosi vantaggi, rivelandosi come la soluzione di imballaggio più richiesta da tutte le aziende che vogliono spedire in sicurezza in Italia e all’estero sempre

con un occhio di riguardo alla sostenibilità. Ecco le caratteristiche fondamentali di Presspall:

• Sostenibile al 100%: nasce da un processo produttivo virtuoso, che si basa sul recupero e utilizzo esclusivo del legno post- consumo, cioè sfridi di lavorazione delle segherie e/o riciclo di vecchi imballaggi vengono macinati, essiccati e successivamente amalgamati ad una resina naturale, andando a creare così nuovi pallet pronti per essere utilizzati. Il legno riciclato utilizzato per produrre Presspall è certificato PEFC.

• Esportabile in tutto il mondo: è ideale per l’esportazione in tutto il mondo e, a differenza del legno tradizionale, è esente da qualunque tipo di trattamento antiparassitario e marchiatura, ai sensi della normativa ISPM-15. Ottenuto dallo stampaggio ad alte temperature di legno e resina naturale rientra nella categoria “processed wood pallet” e pertanto non rischia alcun tipo di contaminazione esterna da parte di insetti o parassiti.

• Robusto e salvaspazio: rappresenta la soluzione ideale per uno stoccaggio ordinato delle merci e un’ottimizzazione dello spazio utile:grazie alla sua struttura impilabile Presspall occupa il 66% in meno dello spazio in magazzino rispetto ad un pallet tradizionale con un notevole risparmio dei vuoti durante il trasporto. La sua alta capacità di carico dinamico fino a 1250 kg rappresenta inoltre un’ottima soluzione alternativa al pallet tradizionale ed è ideale per tutti i tipi di spedizione e per tutti i tipi di settori merceologici. Non presenta alcun chiodo sporgente che possa danneggiare il prodotto e non teme l’umidità, tutte caratteristiche che lo rendono un pallet ideale per ogni tipo di spedizione. Il pallet in legno pressato Presspall è disponibile in vari formati così da soddisfare ogni tipo di esigenza di spedizione:

• Standard: disponibili nei formati più diffusi come “Euro” (1200x800mm) e “America” (1200x1000mm); i modelli della gamma si differenziano per capacità di carico, a partire dai 350 Kg fino a 1250 kg di portata dinamica.

• Container: studiati per ottimizzare le spedizioni in container con i due formati 1140x760 mm e 1140x1140 mm; i due modelli sono disponibili nelle versioni da 900 e 1200 kg di portata dinamica.

• Piccoli formati: disponibili in tre piccoli formati ideali per piccole spedizioni e come base Display per l’esposizione: il mezzo pallet (600x800 mm), il quarto di pallet (600x400 mm) ed il terzo di pallet (400x800 mm).

› Per Corno Pallets la sostenibilità è un obiettivo primario, che persegue sia all’interno dell’azienda che con i propri prodotti. In quest’ottica, quest’anno Corno Pallets parteciperà per la prima volta a Ecomondo e, come da 13 anni a questa parte, a Simei. Su cosa punterete i riflettori in questi due importanti eventi? Dal 2015 utilizziamo solo materia prima legno certificata PEFC per i nostri pallet e imballaggi in legno, e nel 2024 abbiamo ottenuto la certificazione FSC, che assicura al cliente e consumatore che la materia prima di cui è composto derivi da una filiera certificata FSC, in conformità a rigorosi requisiti ambientali, sociali ed economici. Il nostro obiettivo entro dicembre 2024 è ottenere la prima valutazione ECOVADIS e di redigere il nostro primo report di sostenibilità entro dicembre 2025.

Per tutte queste motivazioni (e per molte altre ancora!) siamo orgogliosi di partecipare per il primo anno alla fiera Ecomondo, che si terrà a Rimini dal 5 all’8 novembre 2024, evento internazionale di riferimento per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori della green and circular economy. Chi verrà a trovarci (pad. B2 – stand 102) potrà immergersi nel mondo del legno, respirarne i valori e apprezzarne gli standard qualitativi, toccando con mano i vari prodotti, dalla materia prima al prodotto finito, e trovando risposta a tutte le possibili domande in merito. Il protagonista indiscusso dello stand sarà Presspall con la sua linea 100% riciclata, una gamma di pallet che da valore al recupero donando una nuova vita agli scarti di produzione. Dal 12 al 15 novembre 2024 invece ci troverete a Fiera Milano-Rho per Simei (pad. 2 – stand N20), fiera leader mondiale nella tecnologia del vino. Un appuntamento molto caro alla Corno Pallets, che presenterà l’intera gamma di pallet ed imballaggi ideali per il settore vinicolo: casse, pallet EPAL, pallet in legno a perdere e trattati per l’esportazione in tutto il mondo. Anche qui dedicheremo uno spazio a Presspall, nei formati standard e nei piccoli formati ideali alle piccole spedizioni.

Tecnologie

MURRELEKTRONIK i vantaggi dell’automazione

Con competenza e tecnologie sempre all’avanguardia, Murrelektronik progetta e produce soluzioni di automazione che permettono di rendere i processi più semplici, veloci e redditizi. Ne abbiamo parlato con Filippo Truffelli, Sector Manager F&B – Packaging di Murrelektronik.

Filippo Truffelli,

› Decentralizzazione, zero cabinet e semplificazione dei processi produttivi sono tre aspetti della filosofia di Murrelektronik. Quali sono i benefici per gli utenti?

Spostando la quasi totalità dei dispositivi nelle immediate vicinanze del processo si ottengono molti vantaggi. Innanzitutto, l’eliminazione dell’armadio elettrico comporta una sensibile riduzione del numero di cablaggi e la conseguente semplificazione degli impianti. Quindi, oltre a vantaggi economici derivanti dalla minore spesa per i materiali, vi è anche una riduzione dei costi di esercizio: semplificando gli impianti è più facile individuare un guasto ed effettuare riparazioni e manutenzione. Anche per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza, la decentralizzazione porta benefici, riducendo notevolmente i rischi per tecnici e operatori: grazie all’azionamento a 48 V è possibile l’eliminazione dei 240/400 V nella macchina. Non meno importante, attraverso l’azionamento elettrico e la sostituzione di motori asincroni con brushless, è possibile implementare un sistema di recupero dell’energia che garantisce ai processi benefici economici e di sostenibilità.

› Packaging e intralogistica sono due settori industriali in cui Murrelektronik è attiva. Ci può illustrare i vantaggi di affidarsi alle vostre soluzioni?

Le soluzioni Murrelektronik mirano all’implementazione di sistemi semplici e razionali. Poiché il primo obiettivo per un processo è la redditività (e l’az-

zeramento dei fermi macchina), se un impianto possiede tali caratteristiche, si avranno vantaggi sia in termini di affidabilità che di diagnostica e manutenzione più rapide. Packaging e intralogistica sono due settori che stanno vivendo una continua e profonda mutazione, poiché le tecnologie di automazione più spinta stanno facendo da motore trainante. Machine vision, controlli ottici, lettura dei codici, sistemi di movimentazione autonoma sono, ad esempio,alcune tecnologie che vengono fortemente implementate nei processi e che richiedono un impianto base più “snello”. L’approccio Murrelektronik garantisce diversi vantaggi, primo fra tutti il significativo risparmio di tempo per l’installazione dei dispositivi (grazie al Plug & Play) e dei cablaggi (a prova di errore). Ad esempio, è possibile predisporre un impianto con due soli sistemi di connessione, M12 e MQ15 e questo significa meno parti necessarie, meno cavi, semplicità e razionalità. Inoltre, i dispositivi IO-Link Murrelektronik consentono una programmazione veloce e semplificata oltre a funzionalità integrate che permettono la gestione del dato da bordo macchina fino al cloud.

› Ci può parlare del sistema Vario-X e delle sue peculiarità, in particolare per il settore del packaging? Vario-X è un sistema di automazione modulare che concretizza il concetto di bordo macchina, poiché elimina il quadro elettrico spostando sensori e attuatori nelle immediate vicinan-

Vario-X

ze del processo. In un settore come quello del packaging dove ogni centimetro di spazio è prezioso, ottenere un sistema compatto e il più localizzato possibile è fondamentale. L’ esempio concreto è la confezionatrice verticale presentata in occasione di SPS Italia 2024, una soluzione 100% zero cabinet ovvero senza armadio elettrico. Grazie a Vario-X è stato possibile ottenere un risparmio dell’80% sui tempi di installazione con una razionalizzazione delle parti utilizzate, zero errori di connessione, zero tempi per i test e la risoluzione dei problemi. La versione di Vario-X impiegata, consente funzionalità migliorate, la distribuzione di potenza sui motori a 48V e un elevato livello di controllo.

In particolare, tramite il linguaggio di programmazione CODESYS, open e molto flessibile, e l’interfaccia grafica integrata è stato possibile creare una HMI all’interno del PLC gestendola direttamente con un normale tablet.Inoltre, in questa soluzione, Vario-X gestisce anche la segnalazione luminosa sullo stato del processo e l’illuminazione tramite dispositivi IO-Link.

› Su quali tecnologie sta investendo Murrelektronik per il futuro?

Le tecnologie su cui Murrelektronik si sta concentrando sono collegate dai comuni de-

nominatori efficienza, sicurezza e sostenibilità. In particolare, stiamo investendo su:

- Comunicazione dei dati, controllo e sicurezza: con IO-Link è infatti possibile ottenere una gestione dati ottimizzata ma anche un livello safety migliore. Anche il digital twin è una tecnologia su cui puntiamo per ottimizzare il monitoraggio e il controllo con lo scopo di rendere altamente efficienti i processi e gli impianti.

- Alimentazione ed efficienza: al giorno d’oggi è necessario adottare un approccio più ampio oltre la fabbrica per poter abbattere l’impatto della CO2. Per questo motivo guardiamo al DC network che consente di risparmiare le perdite dovute alla trasformazione AC-DC aumentando così l’efficienza. Di conseguenza i dispositivi sempre meno energivori (predisposti anche per il recupero dell’energia) consentono processi realmente più sostenibili.

- Sostenibilità: per Murrelektronik significa prestare particolare attenzione al processo di recupero dei componenti elettronici che sono giunti a fine vita.

- Industria 5.0: è il nuovo, difficile obiettivo che le aziende dovranno raggiungere per potersi realmente proiettare nel futuro. In questo contesto la sostenibilità e l’efficienza energetica sono importanti tanto quanto una realtà umano-centrica. L’Industria 5.0 comporta una fabbrica dotata di ambienti sicuri da tutti i punti di vista, salute dell’uomo compresa. Per questi motivi posso citare l’esempio della sostituzione degli azionamenti da pneumatico a elettrico: più efficienza, meno perdite, un ambiente con molto meno rumore e senza la presenza di aria contaminata da oli nebulizzati.

Modulo master IO-Link Impact 67 – Pro
Applicazione di packaging:
Vario-X è installato direttamente a bordo macchina

DTM PRINT

etichette per il

beverage

DTM Print offre un’ampia gamma di stampanti per etichette a colori. Tra queste la LX610e, stampante per etichette a colori in grado di stampare e tagliare qualsiasi forma di etichetta in pochi secondi.

LX610e è una stampante/plotter per etichette a colori in grado di produrre etichette di qualità fotografica di qualsiasi dimensione e forma. Combina la stampa di etichette a colori a getto d’inchiostro fino a 4800 dpi con un meccanismo di fustellatura digitale integrato. La stampante è dotata di una lama fustellatrice incorporata per tagliare le etichette in forme e dimensioni personalizzate e di una taglierina incorporata in stile “pizza-wheel” per il taglio orizzontale delle etichette. LX610e include un software di facile utilizzo per la creazione di file di stampa e taglio. Ciò consente di produrre rapidamente etichette personalizzate di qualsiasi dimensione o forma in un unico processo. Come qualsiasi altra stampante desktop per etichette a colori, anche la LX610e può essere alimentata con etichette e cartellini pre-fustellati standard da stampare. La larghezza massima di stampa di LX610e è di 104 mm quando si utilizza la funzione di fustellatura e di 127 mm quando si utilizza solo l’opzione di stampa su materiali di etichette pre-fustellati. Birrerie, cantine, produttori di caffè e di tè possono così stampare autonomamente piccole tirature di centinaia o poche migliaia di etichette personalizzate, senza incorrere in ritardi e costi di fustellatura, continuando a inviare le loro tirature più lunghe ai negozi di produzione di etichette. In questo modo si ottiene un valore e una flessibilità ancora maggiori.

Due tipologie di inchiostro

Per la stampante per etichette a colori LX610e sono disponibili due diversi tipi di inchiostro. L’inchiostro a base di coloranti produce colori brillanti e vivaci, perfetti per le applicazioni di prima scelta. L’inchiostro a base di pigmenti stampa etichette leggermente meno brillanti, ma resistenti alla luce del sole e all’acqua per anni. Poiché la stampante utilizza una singola cartuccia d’inchiostro CMY ad altissima capacità, gli utenti dovranno sostituire

e tenere a portata di mano un solo articolo invece di più. Inoltre, ogni volta che si sostituisce la cartuccia, si ottiene una testina di stampa nuova di zecca, semplificando la manutenzione e riducendo drasticamente i costi di esercizio per la pulizia e l’assistenza.

L’importanza del software

Una stampante innovativa come LX610e non è solo hardware. Il software PTCreate™ Pro, facile da usare, può essere utilizzato sia con Mac che con Windows. PTCreate Pro consente di produrre rapidamente etichette personalizzate di qualsiasi dimensione o forma in un unico processo. La funzione di taglio a tracciamento automatico di PTCreate Pro individua automaticamente i bordi della grafica ed è particolarmente utile per stampare e tagliare i contorni e i progetti delle etichette, indipendentemente dalla loro complessità, forma o dimensione. Altri strumenti includono la stratificazione, l’esportazione di immagini e il taglio dei contorni di opere d’arte complesse. L’LX610e viene venduto da DTM Print in un pacchetto speciale che offre il meglio ai clienti. Il pacchetto LX610e Pro comprende la stampante, il software PTCreate Pro e un rotolo di carta DTM Semi Gloss.

Una soluzione sostenibile LX610e è eco-compatibile e sostenibile, con un consumo energetico molto basso, un peso ultra-ridotto grazie al minore utilizzo di materiale, inchiostri non tossici e componenti riciclabili al 100%. La sostenibilità di un imballaggio può essere aumentata utilizzando etichette ecologiche. DTM Print ha raggruppato la sua selezione di etichette ecologiche, riciclate o naturali sotto la nuova linea di etichette DTM EcoTec. Attualmente fanno parte della linea EcoTec i seguenti quattro materiali: DTM EcoTecHemp Paper, DTM EcoTecGrass Paper, DTM EcoTec Paper Matte Nature e DTM EcoTec Poly Clear Gloss R90.

RITTAL

nuova generazione di ventilatori-filtro

Il calore è raramente un ospite gradito all’interno degli armadi. Di conseguenza, è fondamentale rimuoverlo per garantire un funzionamento senza problemi dei componenti installati. Rittal offre una nuova generazione di ventilatori-filtro Blue e+ che vanta una funzione di raffreddamento di emergenza e molte altre caratteristiche innovative orientate al controllo intelligente del clima.

L a nuova generazione di ventilatori-filtro di Rittal si comporta come aiutante intelligente con numerose funzioni e un’attenzione particolare ai potenziali pericoli: con la funzione di raffreddamento di emergenza, ad esempio, i nuovi ventilatori-filtro Blue e+ reagiscono attivamente per compensare un aumento imprevisto della temperatura. In questo modo i componenti vengono protetti dal surriscaldamento e si evitano i costi associati all’arresto del sistema, il peggiore dei casi possibili.

La lavorazione senza attrezzi fa risparmiare tempo

L’ultima generazione di ventilatori-filtro era già stata progettata per il montaggio e la manutenzione senza attrezzi, ma con i nuovi prodotti i componenti meccanici sono stati completamente rinnovati. I ganci a scatto per il montaggio dell’unità e il meccanismo di apertura per la sostituzione del filtro sono molto più semplici. Sono state mantenute alcune caratteristiche già in essere, come la semplice inversione della direzione del flusso d’aria e il posizionamento flessibile della connessione di alimentazione. Mentre è stato completamente rinnovato il design che prevede le lamelle della griglia disposte verticalmente. Il tutto senza influire sul grado di protezione.

Intelligenza in uno spazio ridotto

I ventilatori filtro Blue e+ sono disponibili in cinque dimensioni, che coprono otto classi di potenza, da 20 m³/h a 1.160 m³/h di portata d’aria. I modelli AC/DC soddisfano tutti i requisiti di base, mentre è disponibile una variante EMC per le applicazioni che richiedono una schermatura elettromagnetica speciale degli armadi. La tecnologia EC consente il controllo della velocità e il monitoraggio del ventilatore tramite un’interfaccia analogica. La regolazione della temperatura viene adattata alle condizioni effettive: una funzione intelligente che consente di risparmiare energia e di prolungare la vita del prodotto. La nuova generazione riprende alcune caratteristiche di quella attuale e offre ulteriori vantaggi, come un’ampia gamma di ingressi

di potenza (100-240 V) e un’interfaccia Modbus per le funzionalità di monitoraggio, controllo e allarme.

Controllo completo tramite interfaccia IoT I ventilatori filtro integrati tramite l’interfaccia IoT Rittal forniscono informazioni su stato, utilizzo della capacità, ore di funzionamento e consumo energetico. In caso di presenza di più armadi, è quindi possibile individuare l’esatta fonte di accumulo di calore critico e determinare l’unità ventilatore-filtro associata. Viene fatta una segnalazione all’operatore e la funzione di raffreddamento di emergenza dell’unità ventilatore-filtro viene attivata non appena la temperatura supera il valore soglia di allarme. L’unità ventilatore-filtro torna alla sua modalità di funzionamento normale non appena la temperatura scende al di sotto del valore di soglia. Oltre alla sicurezza operativa, la nuova generazione garantisce una durata ancora maggiore: La funzione di pulizia automatica del filtro elimina le particelle di polvere più volte al giorno. Gli operatori possono anche definire un periodo di funzionamento virtuale come base per la visualizzazione del tempo rimanente fino alla successiva sostituzione del filtro. Per quanto riguarda la massima ritenzione di particelle e al tempo stesso il passaggio della maggior quantità d’aria possibile, Rittal stabilisce nuovi standard con i suoi filtri pieghettati. Grazie alla pieghettatura, la superficie è sei volte maggiore, la portata d’aria aumenta del 40% e gli intervalli di manutenzione possono essere raddoppiati o addirittura triplicati, in base all’applicazione. L’insieme di queste caratteristiche della nuova generazione di ventilatori filtro Blue e+ porta questa forma convenzionale di climatizzazione degli ambienti a un nuovo livello.

TSC AUTO ID ottimizzare gli spazi ridotti

TSC Auto ID, fornitore di riferimento di tecnologie innovative per la stampa di etichette termiche, ha annunciato una soluzione efficace per ottimizzare gli spazi di lavoro contenuti con le sue ultime stampanti industriali: le serie MB241 e ML241P.

Comprendendo il ruolo centrale dei reparti di produzione nell’identificazione di prodotti per vari settori, TSC Auto ID ha progettato le sue ultime stampanti industriali in grado di assicurare prestazioni ottimali anche in postazioni di lavoro soggette a vincoli di spazio.

“TSC Auto ID ha identificato due aspetti principali dei vincoli di spazio per le stampanti con cui i nostri clienti devono fare i conti. Il primo è la limitazione dello spazio fisico, in particolare per quanto riguarda l’altezza, che impedisce a molte stampanti industriali sul mercato di adattarsi a piccoli spazi. Il secondo è la limitazione dello spazio operativo: anche se la stampante si adatta all’area di lavoro, infatti, gli utenti potrebbero non disporre di spazio a sufficienza per svolgere le operazioni di tutti i giorni (come la sostituzione di etichette e rotoli di nastro) e quelle periodiche di manutenzione”, ha spiegato Elvin Tsai, responsabile del settore stampanti industriali di TSC Auto ID.

I vantaggi delle nuove stampanti

Per risolvere queste problematiche, le stampanti industriali MB241 e ML241P lanciate da TSC Auto ID sono state appositamente progettate per risparmiare spazio e migliorare la produttività.

La MB241 presenta uno sportello pieghevole per i supporti che riduce l’uso di spazio operativo del 24%. La stampante ML241P, invece, si distingue per il suo ingombro ridotto e per la conveniente altezza di 245 mm, che si adatta perfettamente anche a spazi verticali limitati. Entrambe le stampanti industriali supportano grandi rotoli di etichette con diametro esterno di 200 mm per venire incontro alle esigenze quotidiane di stampa in grandi volumi e ridurre la frequenza di ricambio dei supporti, migliorando in tal modo l’efficienza operativa. La MB241 è adatta per requisiti di etichettatura speciali, per esempio su etichette più dure e spesse. Il meccanismo di regolazione della pressione della testina di stampa termica (TPH) a più punti e la gestione avanzata della linea di calore assicurano una stampa uniforme e di alta qualità su vari tipi di supporto. Inoltre, la MB241 può essere dotata di vari accessori, come i kit linerless, per soddisfare requisiti di eco-compatibilità. Se dotata sia di un kit di distacco che di un kit di riavvolgimento del liner, la MB241 contribuisce a mantenere l’ambiente di lavoro in ordine, mitigando i rischi operativi in particolare in settori come quello del confezionamento alimentare. Questi accessori migliorano la funzionalità e l’adattabilità della stampante, soddisfacendo le esigenze in continua evoluzione di contesti aziendali dinamici. Grazie alle caratteristiche intuitive della serie ML241P, la stampante industriale di etichette risulta eccezionalmente facile da usare e permette di semplificare le operazioni. Gli utenti possono regolare facilmente le impostazioni, come la pressione della testina di stampa termica e il bilanciamento della tensione del nastro, in modo da garantire una qualità di stampa ottimale. La possibilità di rimozione senza utensili della testina e del rullo di stampa rende più rapidi gli interventi di manutenzione.

Le funzionalità di entrambe le serie sono progettate con emulazione di commutazione automatica per una implementazione agevole. TSC Standalone Creator genera un’interfaccia utente LCD della stampante che consente un rapido accesso ai modelli, mentre TSCPRTGo funge da display esteso per la stampa mobile. SOTI Connect, TSC Console e la pagina web integrata interna permettono di gestire il parco stampanti da remoto.

LABELYS.IT

nuove soluzioni per il food & beverage

Il Gruppo Labelys, realtà internazionale di riferimento nella fornitura di etichette personalizzate online, ha annunciato il lancio di Labelys.it, portando in Italia una nuova soluzione digitale per l’acquisto di etichette di alta qualità.

L’industria del food & beverage richiede soluzioni di etichettatura che, oltre a rispettare le normative vigenti, garantiscano prestazioni tecniche elevate in base al prodotto contenuto nella confezione, alla conservazione e alle condizioni ambientali a cui l’etichetta sarà esposta una volta applicata. Per questo motivo, la stampa di etichette per l’industria alimentare e delle bevande non può scendere a compromessi in termini di qualità, cura e attenzione del dettaglio.

Con l’obiettivo di offrire soluzioni di etichettatura innovative per ogni tipo di confezionamento, il Gruppo Labelys ha annunciato il lancio di Labelys.it, portando in Italia una nuova soluzione digitale per l’acquisto di etichette di alta qualità. La piattaforma offre un’esperienza d’acquisto user-friendly, che consente di scegliere tra un’ampia varietà di modelli di etichette, caricare il proprio design o crearlo direttamente online, selezionare i materiali e le dimensioni desiderate, e finalizzare l’ordine. Il tutto garantendo una produzione rapida e un’elevata qualità di stampa. A disposizione delle aziende italiane del comparto alimentare e delle bevande un ampio catalogo di etichette personalizzabili, anche in piccolissime tirature a partire da 25 pezzi.

Un’offerta su misura

Labelys.it si distingue per un’offerta tailor-made, pensata non solo per le grandi aziende ma anche

per il vivace panorama delle piccole e medie imprese italiane, particolarmente numerose nel settore food & beverage, proponendo un’ampia gamma di soluzioni già a catalogo o realizzabili con preventivo su richiesta che rispondono alle esigenze delle singole tipologie di prodotto. Tra queste, spiccano le etichette resistenti alla colatura per prodotti alimentari come miele e marmellate, etichette per vini e distillati nobilitate su carte di alta gamma e per bevande come la birra realizzate con materiali capaci di resistere a basse temperature e condensa. L’offerta di Labelys.it comprende etichette in bobina o per applicazioni manuali e automatiche, a prezzi competitivi anche per tirature che arrivano fino a 20.000 unità. Tra i vantaggi distintivi, la possibilità di configurare il numero di etichette per bobina e di richiedere finiture speciali, come plastificazioni opache o lucide. Inoltre, l’e-commerce affianca a una vasta gamma di prodotti standard la possibilità di richiedere preventivi su misura per lavorazioni speciali.

Non solo un e-commerce

Labelys.it non è solo un sito di vendita online, ma un vero e proprio partner per i clienti. Un elemento distintivo, infatti, è il servizio di consulenza a valore aggiunto con un team dedicato che guida gli utenti nella scelta delle soluzioni più adatte alle singole esigenze.

A questo si aggiunge il configuratore online che fornisce rapidamente preventivi per etichette standard, servizi di ristampa e archiviazione file.

Sostenibilità al centro della strategia

La sostenibilità è uno dei pilastri della strategia di Labelys. Tutti gli stabilimenti del Gruppo aderiscono a iniziative di responsabilità sociale d’impresa (CSR), e Labelys.it risponde alla sensibilità degli operatori sempre più orientati a ridurre l’impatto ambientale offrendo etichette stampate su materiali eco-responsabili, riciclati, biodegradabili o provenienti da fonti sostenibili.

Il lancio di Labelys.it rappresenta un ulteriore passo nella strategia di crescita europea del Gruppo, che oggi conta 19 siti produttivi e un fatturato complessivo di oltre 170 milioni di euro, servendo 8.000 clienti attivi in Europa.

TECHNOPACK POLYMERS enhances production with SACMI

› Technopack Polymers is a wellestablished, young and very dynamic manufacturing company that confirms its growth with very positive numbers. Could you please share more insights about your business with us?

Technopack is a leading manufacturing company that can provide its customers with an entire range of high-quality plastic packaging solutions, corrugated boxes, and related packaging material. Taking advantage of state-of-the-art machines and moulds, Technopack can provide better efficiency and quality than other alternatives, and remains the go-to supplier for medium and large-scale customers. Our goal is always to create solutions for our customers. We work closely with our global brand owner customers and commit to meeting their changing demands.

› Can you tell us something about the closure molding technologies you have chosen?

Technopack is a young and very dynamic company. For this reason, even in our short history in plastic cap manufacturing, the partnership with SACMI demonstrates our desire to aim high in volumes, product quality, and value for our customers. Three reasons led us to choose SACMI to achieve these ambitious goals: - the technological expertise of the product;

The plastic packaging producer Technopack Polymers (India) has invested in SACMI flat top cap manufacturing solutions, looking for greater manufacturing versatility, lower operating cost, high quality, and lasting reliability. This line produces a 26/22 GME30.28 lightweight cap for flat water, with a cycle time of 1,44 seconds. Kalpesh Pandya, CFO, and Chetan Pandya, Chairman at Technopack Polymers offered their analysis of the investment.

- the effectiveness of the production lines, together with the local tech support;

- the solidity of a world-renowned industrial group with over a hundred years of history.

› How choosing SACMI has befitted you?

SACMI’s technological expertise is an enabling factor for Technopack in providing our customers not only

with a product but also with added value made up of several components:

- high quality of our caps produced by compression molding, reflected in the minimization of bottlers’ potential problems;

- reliability, also due to the presence of SACMI’s local technical support; - environmental and economic sustainability, that unites Technopack and SACMI in the continuous search for lightweight and high-performance solutions.

› What about the line productivity? SACMI compression technology is very productive, offering higher output per cavity in comparison with injection molding. Speaking about slitting-folding machine downstream injection molding process, since tamper band is no longer finally configured within the mold, it allows to use simpler slideless mold design, and therefore run faster cycle. In addition, the reliability and efficiency of the SACMI line have a lot of positive impact in the value we provide to our final customers.

A few years after stepping into the plastic cap manufacturing, how do you rate SACMI support services? We trust SACMI, and our partnership plays a key role in our vision to become a global leader in the world of packaging in span of decades. Our futuristic group has grown by leaps and bounds into a nationwide conglomerate manufacturing quality plastic and paper products for FMCG packaging. We think SACMI is the right partner for achieving these goals. We appreciate SACMI commitment to support our high levels of quality and productivity through laboratory and cap development support together with continuous aftersales improvement.

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RICICLO IMBALLAGGI

nel 2023 percentuale in crescita

Nel

2023 l’Italia ha riciclato il 75,3% dei suoi rifiuti di imballaggio: 10 milioni e 470mila tonnellate su un totale di 13 milioni e 899mila tonnellate immesse al consumo. Una percentuale di riciclo in forte crescita rispetto al 71% circa del 2022, anche per via di una riduzione dei pack immessi al consumo in Italia. Lo ha annunciato CONAI nella sua Relazione Generale. Nel dettaglio, sono state riciclate 418mila tonnellate di acciaio, 59mila di alluminio, 4 milioni e 674mila di carta, 2 milioni e 164mila di legno, 1 milione e 55mila di plastica tradizionale e circa 44mila di bioplastica compostabile, 2 milioni e 46mila di vetro.

E se alle cifre del riciclo si sommano quelle del recupero energetico – ossia l’uso dei rifiuti di imballaggio come combustibile alternativo per produrre energia – il totale di imballaggi recuperati e non finiti in discarica arriva a 11 milioni e 804mila tonnellate, ossia l’85% dei pack immessi al consumo.

L’impegno di CONAI

Numeri resi possibili anche dal lavoro portato avanti da CONAI e dal sistema consortile con i Comuni italiani tramite l’accordo nazionale con ANCI, in accordo con i Consorzi di filiera. Nel 2023 sono stati 7.242 i Comuni che hanno stipulato almeno una conven-

Le tonnellate di rifiuti di imballaggio riciclate in Italia sono 10 milioni e 470mila, pari al 75,3% dell’immesso al consumo. I risultati di riciclo 2023 permettono all’Italia di rimanere in una posizione solida nel quadro europeo e superano gli obiettivi al 2030.

zione con il sistema consortile, con una fetta di popolazione servita pari al 96% degli Italiani. E oltre 15 milioni sono gli abitanti del Centro-Sud coinvolti in progetti territoriali speciali volti a far crescere le raccolte per il riciclo nelle aree ancora in ritardo. Per coprire i costi di ritiro dei rifiuti di imballaggio in modo differenziato, nel 2023 CONAI ha versato ai Comuni italiani 696 milioni di euro: risorse che provengono dalle imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi che si fanno carico dei costi da sostenere per gestire il fine vita degli imballaggi che immettono sul mercato.

Il ruolo dell’Italia in Europa

I risultati di riciclo 2023 permettono all’Italia di rimanere in una posizione solida nel quadro europeo. “Gli obietti-

vi complessivi di riciclo chiesti dall’Unione al 2030, quando ogni Stato dovrà riciclare almeno il 70% dei suoi rifiuti di imballaggio, sono ormai ampiamente superati”, spiega Simona Fontana. “Secondo gli ultimi dati Eurostat, l’Italia è leader per riciclo pro-capite di imballaggi in un testa a testa con la Germania, staccando di diversi punti il più piccolo e gestibile Lussemburgo. Non è un caso che lo scorso anno la Commissione Europea abbia inserito il nostro Paese fra i nove non a rischio per il raggiungimento degli obiettivi di riciclo, nella sua relazione di segnalazione preventiva sull’attuazione delle Direttive sui rifiuti. Non è il momento di fermarsi, però. Il nuovo Regolamento europeo chiederà tassi di intercettazione dei pack sempre più alti: dobbiamo continuare a lavorare per aumentare quantità e qualità delle raccolte differenziate degli imballaggi, anche attraverso lo strumento delle raccolte selettive, ove opportune. Per migliorare ancora saranno importanti le innovazioni a monte, nella progettazione di imballaggi sempre più riciclabili e rigenerabili, e a valle, nelle tecnologie di riciclo in grado di recuperare materiale dalle frazioni oggi ancora più difficili da riciclare. L’augurio, poi, è quello che sempre più materiali possano rientrare in modo efficiente in un flusso sostenibile e circolare. Non solo i materiali da imballaggio, che a livello europeo rappresentano il 4% dei rifiuti totali”.

Cresce il riutilizzo

In crescita per il 2023 anche i quantitativi di imballaggi riutilizzati: nel 2012, infatti, CONAI ha introdotto agevolazioni e semplificazioni contributive per gli imballaggi concepiti per un uso pluriennale. Nel 2023 sono stati più di un milione e 200mila tonnellate gli imballaggi riutilizzabili dichiarati a CONAI, in crescita rispetto al milione e 155mila del 2022; tra questi, i più diffusi sono gli imballaggi in legno, come i pallet, e le bottiglie in vetro a rendere del circuito Ho.Re.Ca.

ACCIAIO risultati eccellenti

Nuovo

record in Italia per la raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio: con un tasso di riciclo pari all’87,8% dell’immesso al consumo (487.548 tonnellate), sono stati superati sia l’obiettivo del 70% fissato per il 2025 che quello dell’80% fissato per il 2030 dall’Unione Europea. Secondo i dati preliminari resi noti da RICREA, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio, uno dei 7 consorzi di filiera del Sistema CONAI, nel 2023 sono infatti state riciclate 428.043 tonnellate di imballaggi in acciaio (+2% rispetto al 2022). La raccolta complessiva da superficie pubblica e privata è stata di 499.063 tonnellate, anche in questo caso con un incremento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

I cittadini italiani continuano a dimostrare un impegno sempre maggiore nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio come barattoli e scatolette, bombolette spray, tappi corona, capsule, scatole fantasia, latte, fusti e fustini. Nell’ultimo anno la quota pro-capite di imballaggi in acciaio raccolti è stata in media di 4,8 Kg. Questo risultato è stato possibile anche grazie all’Accordo Quadro ANCI-CONAI, che, attraverso l’attivazione di convenzioni, promuove la crescita della raccolta differenziata, sostenendo il percorso virtuoso del riciclo: la copertura territoriale coinvolge oltre 50 milioni di abitanti, pari all’85% della popolazione italiana.

“L’Italia vanta un modello efficace di economia circolare, e i risultati ottenuti nell’ultimo anno lo dimostrano: con una percentuale dell’87,8% degli imballaggi in acciaio avviati al riciclo, abbiamo ampiamente superato già oggi l’obiettivo europeo dell’80% fissato per il 2030”, ha dichiarato Domenico Rinaldini, presidente di RICREA. “Questi risultati sono il

Gli italiani continuano a dimostrare un impegno sempre maggiore nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio. Infatti, nel 2023 nel nostro Paese sono state riciclate 428.043 tonnellate di imballaggi in acciaio(+2% rispetto al 2022) con cui si potrebbero realizzare 4.280 km di binari ferroviari, sufficienti per collegare Roma a Oslo.

frutto di numerose iniziative di comunicazione a livello nazionale e locale, nonché del lavoro sinergico e ben collaudato di tutti gli attori della filiera. Il ciclo virtuoso degli imballaggi in acciaio ha infatti inizio nelle case degli italiani e si completa nelle acciaierie dove vengono fusi per rinascere in nuove forme. Continueremo a lavorare per confermare e se possibile migliorare ulteriormente i risultati ottenuti”.

Le regioni più virtuose

A livello territoriale l’Emilia-Romagna è stata la regione più performante con 7,3 kg di imballaggi in acciaio

raccolti per abitante in un anno. Nel Nord Italia in particolare si segnalano dati in crescita per il Piemonte (passata dai 5,6 kg/ab del 2022 ai 6,3 kg/ab del 2023) e la Liguria (da 3,0 kg/ab a 3,4 kg/ab).

Anche il Sud nell’ultimo anno ha registrato significativi passi avanti: la Calabria ad esempio ha raggiunto i 5 kg/ab superando la media nazionale; in forte crescita la Campania, da 3,9 a 4,7 kg/ab, e miglioramenti si sono registrati anche in Sicilia, da 1,7 a 2,1 kg/ab.

I vantaggi dell’acciaio L’acciaio è il materiale più riciclato in Europa: è facile da differenziare e viene riciclato al 100% e all’infinito senza perdere le proprie intrinseche qualità.

Grazie alle 428.043 tonnellate di imballaggi in acciaio avviate al riciclo in Italia nel 2023, sufficienti per realizzare una linea di binari ferroviari in grado di collegare Roma a Oslo, si è ottenuto un risparmio di 9.673 TJ di energia primaria, e si è evitato l’utilizzo di 465.000 tonnellate di materiale primario con la dispersione di 786.000 tonnellate di CO2 equivalente (dati RICREA preconsuntivi 2023 su elaborazioni LCC CONAI).

AMORIM CORK ITALIA

focus su innovazione e sostenibilità

Le chiusure avanguardistiche di Amorim hanno una ricetta fatta di ricerca, sviluppo e rispetto. La dinamica di performance diventa anche baluardo della sostenibilità ambientale, perché per ogni tonnellata di sughero estratta dalla quercia ne vengono catturate 73 di CO2 nell’atmosfera.

Gli investimenti di Amorim sono da sempre orientati alla perfezione sensoriale, a tutela dei prodotti alimentari, vino in primis, che i suoi tappi vanno a sigillare. Anche rispetto alle criticità più diffuse, l’azienda ha sempre avuto un’attenzione unica al mondo nel settore, tanto da permetterle oggi di garantire i tappi più sicuri sul mercato. Fiore all’occhiello è l’avanguardia tecnologica, che mira al raggiungimento di una percezione sensoriale unica al mondo, perché il sughero sia alleato e custode di ogni vino, secondo le esigenze dello stesso e della cantina che lo produce. Una proposta che Amorim fonda su quattro pilastri scientifici.

Eccellenza tecnologica

Una grande esclusiva è Xpür®, la più sostenibile ed efficace tecnologia dedicata alla piena e godibile esperienza di degustazione con tappi in sughero tecnico. Il processo che ne permette la realizzazione sfrutta la CO2 nello stato supercritico per attra-

CHE FINE FANNO I TAPPI DI SUGHERO?

La campagna “Tappi x Tappi”, promossa da Winelivery e Amorim Cork Italia in occasione della Giornata Mondiale della Terra, è stata un’iniziativa accolta con grande entusiasmo dalla community e un’ottima occasione di sensibilizzazione sul tema del riciclo del sughero. In quattro settimane sono stati raccolti più di 3.000 tappi

versare il sughero con un’estrazione spinta, comunque in equilibrio con i concetti di purezza e naturalezza. Un approccio futuristico e, al contempo, alla portata di ogni cantina, soprattutto se attenta all’ambiente: l’evoluzione ulteriore di questo tappo, infatti, è il collante a base vegetale presente nella versione Qork, per una totale eccellenza tecnica e una sostenibilità garantita.

Ulteriore fuoriclasse è ND-Tech®, sistema di analisi individuale dedicato ai tappi monopezzo, che si avvale della gascromatografia, effettuabile su richiesta, e che rappresenta la compiutezza per tappi selezionati in un crescendo di perfezione, a piena tutela del momento più delicato: quello della stappatura e del seguente assaggio del vino. Due sono le opportunità: dalla versione ICON, che permette la personalizzazione individuale della grafica per una vera resa premium, all’evoluzione FIORE, che punta ancora più in alto, arrivando a un’esperienza luxury.

di sughero grazie alla generosità e alla partecipazione attiva dei clienti di Winelivery. Il prossimo passo del progetto prevede la donazione da parte di Winelivery dei tappi di sughero raccolti alla Onlus A Braccia Aperte. La Onlus consegnerà poi i tappi ad Amorim Cork Italia, dalla quale riceverà un compenso a sostegno della loro

Per una piena valorizzazione è necessario il passaggio con Naturity®, vero e proprio viaggio oltre l’eccellenza, perché supera tutte le conoscenze già introdotte nella

causa. Infine, Winelivery si impegnerà a inserire nei propri locali i raccoglitori di tappi di sughero forniti da Amorim Cork Italia per continuare a contribuire al progetto di corretto riciclo e supporto benefico. Amorim Cork Italia si occuperà della gestione del riciclo dei tappi raccolti. Il sughero sarà ridotto in granina, che verrà utilizzata come nuova materia prima per

svariate applicazioni, dalla bioedilizia al design, dimostrando ancora una volta che il sughero è un materiale riciclabile al 100%.

“Un risultato notevole, frutto dello spirito di iniziativa ma anche della sensibilità di Winelivery. Questi 3.000 tappi in sughero raccolti sono solo all’inizio della loro seconda vita, che ora tramite la filiera sostenibile di

ricerca della perfezione sensoriale. Un brevetto esclusivo che utilizza una combinazione unica al mondo, in condizione di sottovuoto, tra temperatura, vapore acqueo e tempo per una rimozione efficiente di questi elementi dal sughero. Ultima, non certo per importanza, è Cork Nova®, tecnologia destinata al trattamento delle rondelle in sughero naturale per i tappi Twin Top Evo e Spark. Questo sistema non solo abbatte le criticità del passato ma guarda al futuro, migliorando ancora l’esperienza sensoriale e rimuovendo composti devianti e potenzialmente inquinanti per il quadro evolutivo del vino, anche il più delicato e sensibile.

Baluardo della sostenibilità

Ben quattro avanguardie scientifiche che dimostrano come ogni singolo tappo Amorim sia vagliato in profondità e subisca solo trattamenti naturali e meccanici (mai chimici) contro le contaminazioni del vino, ma soprattutto come ogni chiusura in sughero abbia una visione: sicurezza ed esperienza degustativa eccellente. Dopo questo percorso tecnologico, ampia è la possibilità di personaliz-

Amorim Cork Italia prende il via. Siamo grati a realtà così attente e vivaci, che fanno rete per un bene ben più grande della visibilità o del profitto, sono anzi capaci di vere e proprie relazioni destinate a rendere migliore il mondo. Ci auguriamo che collaborazioni così siano sempre più numerose nel panorama italiano”, ha dichiarato Carlos Veloso dos Santos, A.D. di Amorim Cork Italia.

zazione, tra decorazioni grafiche, praticità e design al servizio della qualità tecnica, a pieno completamento, quindi, dell’esperienza enologica. Una dinamica di performance che diventa anche baluardo della

sostenibilità ambientale, perché per ogni tonnellata di sughero estratta dalla quercia ne vengono catturate 73 di CO2 nell’atmosfera. Numeri che la rendono l’industria più sostenibile del mondo.

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GRUPPO CAVIRO dalla vigna alla vigna

Gruppo Caviro rappresenta la più grande cantina vitivinicola d’Italia con 11.100 viticoltori, 26 cantine in 7 regioni d’Italia, un’estensione complessiva di 37.500 ettari vitati che corrispondono a oltre 600.000 tonnellate di uva prodotta (l’8,5% dell’uva italiana) e un fatturato pari a 423 milioni di ricavi. Il mercato italiano rimane il principale di riferimento, rappresentando il 70% del totale delle vendite. Il vino incide per il 63% dei ricavi (ca. 270 milioni di fatturato), l’area alcol, mosti e acido tartarico pesa il 24%, mentre la quota relativa al settore energia e ambiente è al 13%. Oltre il 96% del valore generato nel fiscal 22/23 è stato distribuito agli stakeholder. Il Bilancio di Sostenibilità 2023, giunto alla quinta edizione e certificato da ente terzo, è stato concepito in ottica ESG, in modo tale da raccontare ampiamente i risultati raggiunti in termini di Governance, Ambiente e Società e quello che ruota intorno al mondo Caviro. Scopriamo le azioni intraprese dall’azienda nell’ambito della sostenibilità ambientale.

Un processo virtuoso Degli scarti che Caviro processa ogni anno - 600.000 tonnellate - oltre il 99% trova nuova vita: questo è il “cerchio della vite”, manifesto del Gruppo. In Caviro tutto torna: ogni giorno i protagonisti della filiera si impegnano in un processo, in continua evoluzione, per restituire alla terra ogni residuo del processo di vinificazione per valorizzarla e trasformarla in materia nobile, fino al completo utilizzo e allo Scarto Zero, in ottica di rigenerazione profonda

Il Gruppo Caviro si distingue, a livello nazionale e internazionale, come precursore di un modello di economia circolare “dalla Vigna alla Vigna”, in continua evoluzione: un circolo virtuoso che elimina il concetto di scarto a partire dalla vigna, dove ogni materia prima viene considerata una risorsa preziosa, lavorata e trasformata in un nuovo ingrediente naturale da reintrodurre nella filiera.

dove l’ultimo traguardo è il prossimo. Per la sostenibilità della risorsa idrica il Gruppo prevede un piano di tutela attraverso l’installazione di tecnologie sempre meno idroesigenti, il monitoraggio dei consumi per ridurre le dispersioni, il reimpiego di acque di processo previo idoneo trattamento e l’integrazione dei processi per aumentare le sinergie di recupero. Un impegno concreto che si traduce in 621 milioni di litri di acqua recuperati e non prelevati da falde acquifere equivalenti al 42% del fabbisogno totale del Gruppo. Così ogni residuo del processo si fa risorsa e come l’acqua, anche la terra è protagonista di questo viaggio di rigenerazione. Dalla naturale decomposizione della sostanza organica - reflui e scarti provenienti dalla sola filiera agroalimentare - che si

trasforma attraverso un processo di biossidazione, si producono preziosi fertilizzanti naturali che equivalgono a 135.000 tonnellate (35.000 t biodigestato, 36.000 t biosolfato di calcio e 64.000 t di ammendanti di tre diverse tipologie ACV, ACM, ACFA).

Carbon footprint

Ulteriore passo nel percorso di sviluppo sostenibile di Caviro è il conteggio del proprio carbon assessment su tutti i siti operativi: Faenza (RA), Forlì (FC), Savignano sul Panaro (MO), Fumane (VR) con l’obiettivo di definire la relativa carbon footprint e attuare strategie di decarbonizzazione concrete. Il calcolo è stato effettuato in collaborazione con Climate Partner sui dati riferiti al fiscal 21/22. Silvia Buzzi, HSE and Sustainability Manager Caviro Extra, commenta: “Contabilizzare l’impronta di carbonio è il primo passo fondamentale per consentire alle organizzazioni di quantificare le proprie emissioni in termini di gas a effetto serra, espresse in tonnellate di CO2 equivalente, comprendere il proprio impatto sul clima e fissare obiettivi di riduzione o compensazione”. Le concrete strategie di decarbonizzazione di Caviro prevedono due ambiti di azione: - riduzione delle emissioni, attraverso l’autogenerazione di energia da fonte rinnovabile o l’acquisto di energia green, l’uso di tecnologie sempre più efficienti, collaborazioni dedicate a monte e a valle della catena di fornitura; - compensazione delle emissioni, mediante l’acquisto di crediti di carbonio che finanziano progetti allineati agli SDGs.

CARAPELLI FIRENZE

la

sostenibilità è il futuro del settore

L’azienda

di riferimento nel mondo per il settore dell’olio d’oliva - Gruppo Deoleo, di cui Carapelli Firenze è parte – si classifica fra l’1% delle 130.000 aziende meglio valutate a livello mondiale da EcoVadis® in termini di ESG e sostenibilità aziendale. Questo sigillo certifica le buone pratiche dell’azienda in materia di sostenibilità, ottenendo una valutazione eccellente nelle aree Ambiente, Approvvigionamento sostenibile e Pratiche di lavoro e diritti umani. L’assegnazione della medaglia di Platino, massimo riconoscimento dell’agenzia EcoVadis, rappresenta un importante avanzamento per Deoleo, che aveva vista assegnata la categoria Oro dal 2021, a dimostrazione della significativa evoluzione dell’impegno dell’azienda sui temi della sostenibilità.

La sostenibilità come pilastro strategico

Il nuovo traguardo raggiunto è presentato nel recente Rapporto Integrato di Sostenibilità, che evidenzia anche molti risultati concreti in materia ESG, come l›aumento del 15,5% del numero di frantoi certificati secondo il Protocollo di Sostenibilità Deoleo, il sostegno a più di 52.000 agricoltori e 82 frantoi in sei Paesi diversi dal 2018, con un’area di intervento di circa 292.749 ettari di oliveti.

Grazie a questo protocollo, Deoleo ha garantito ai frantoi partner formazione sulle buone pratiche ESG, in termini agronomici, ottenendo che il 97% degli stessi adotti analisi della qualità dei terreni, monitori consumo di acqua ed energia, e di governance, registrando che l’89% abbia firmato accordi per la parità di genere.

Inoltre, nell’ultimo anno, è stata mantenuta la certificazione Rifiuti Zero in tutti gli stabilimenti produttivi, raggiungendo in quello italiano di Barberino Tavarnelle il livello del 93,7% del recupero rifiuti generati. Altro significativo risultato eviden-

Pubblicato il quarto Report di Sostenibilità del Gruppo Deleo, di cui Carapelli Firenze fa parte, con il quale l’azienda conferma il proprio impegno in un processo di crescita sostenibile, necessario per aprire la strada verso il futuro del comparto oleario.

ziato del Rapporto, è aver raggiunto oltre 67 milioni di persone in tutto il mondo con informazioni sul valore nutrizionale dell›olio d›oliva, un impegno di divulgazione importante con l’obiettivo di raggiungerne 150 milioni di persone entro il 2030, grazie al lavoro diretto dei suoi marchi principali presenti in tutto il mondo: Carapelli, Bertolli e Carbonell. Oltre ad aver ricevuto la Certificazione Platinum EcoVadis® 2023, Deoleo è l’unico partner industriale nel progetto Europeo Soil-Olive, finanziato dall’UE, che sta valutando in modo scientifico le condizioni ambientali dei suoli degli uliveti nella regione mediterranea.

Il contributo di Carapelli Firenze

“La Sostenibilità è per noi un progetto ampio ed articolato e soprattutto è sempre più integrata nella strategia aziendale”, dichiara Bruno Seabra, DG di Carapelli Firenze.

“Dal protocollo di sostenibilità applicato alla filiera produttiva di olio extravergine italiano, ai progetti di divulgazione del portato nutrizionale dell’olio d’oliva, molte sono le iniziative che ogni anno arricchiscono la nostra progettualità. Tra le ultime, c’è sicuramente la valorizzazione della certificazione Rifiuti Zero ottenuta dal nostro stabilimento produttivo, che abbiamo deciso di comunicare sulle confezioni del nostro prodotto più venduto: il Frantolio, che arrivando sulle tavole di milioni di consumatori ogni anno è un ottimo portavoce di messaggi di sensibilizzazione sui temi di sostenibilità. Continueremo inoltre a lavorare sui temi di tracciabilità, mettendo a frutto la tecnologia QR code e blockchain, per massimizzare la trasparenza sulla filiera e ottimizzare la fruizione dei contenuti da parte dei consumatori”.

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ALL4PACK EMBALLAGE PARIS tra innovazione e sostenibilità

› ALL4PACK EMBALLAGE PARIS tornerà in scena dal 4 al 7 novembre 2024 a Paris Nord Villepinte con il motto “Innovation never stops”. Quali sono gli obiettivi di questa edizione?

L’obiettivo di ALL4PACK EMBALLAGE PARIS 2024 consiste nell’aiutare le aziende del mondo del packaging, che include anche il processo, la stampa e la logistica, ad affrontare la sfida della sostenibilità, che il PPWR mira a risolvere. Le nostre risposte si basano su tre pilastri: riduzione, riuso e riciclabilità. È molto importante prendere in considerazione i vari comparti del packaging – plastica, cartone, metallo e vetro – singolarmente: sono settori molto differenti tra loro, dobbiamo aiutarli ad affrontare le sfidein modo specifico, la soluzione può essere diversa da un’industria all’altra.Oltre a questa riflessione, ci poniamo anche un quesito in merito alle problematiche sociali generate dall’evoluzione di ognuna di queste industrie nel mondo di domani. ALL4PACK EMBALLAGE PARIS aiuterà a dare risposta a tutti questi interrogativi.

› ALL4PACK EMBALLAGE PARIS è un evento di riferimento nel mondo del packaging, del processo, della logistica e della stampa. Quali sono le previsioni in termini di presenza di espositori e visitatori all’edizione 2024? Quale sarà il livello di internazionalità?

ALL4PACK EMBALLAGE PARIS è una fiera molto importante. Aspettiamo circa 1.000 espositori e brand. Il tasso di internazionalità raggiunge il 50% degli espositori, una percentuale abbastanza rilevante. Il 60% di essi proviene dall’Europa, ma aspettiamo aziende da tutto il mondo, specialmente dalla Cina e dalla Turchia. La fiera radunerà circa 35.000 professionisti provenienti da 82 Paesi che visiteranno ALL4PACK EMBALLAGE PARISalla ricerca di soluzioni innovative per il progresso del packaging nel proprio Paese.

ALL4PACK EMBALLAGE

PARIS è la fiera dedicata all’intero ecosistema del packaging – dal processo al confezionamento, dalla stampa alla logistica – che punterà i riflettori sulle più recenti innovazioni in ambito tecnologico e di materiali, con un occhio di riguardo per il tema della sostenibilità. Ce ne ha parlato Chantal de Lamotte, direttrice della manifestazione.

Inquadra il QR code per la videointervista Chantal de Lamotte, direttrice di ALL4PACK EMBALLAGE PARIS

› Insieme all’innovazione, la sostenibilità è un tema chiave nell’industria del packaging. Come verrà trattato questo aspetto durante la fiera? Per noi di ALL4PACK EMBALLAGE PARIS l’obiettivo più importante è parlare di tutte le innovazioni che stanno plasmando l’industria del packaging. Proponiamo, infatti, lo spazio ALL4PACK Innovations perché crediamo nell’importanza del

nostro supporto all’innovazione. Un altro concetto su cui ci concentriamo è proprio la sostenibilità con lo spazio ALL4PACK Circularity, che offre alle aziende più giovani la possibilità di presentare al mercato tutte le innovazioni per l’evoluzione del packaging in chiave sostenibile.

› ALL4PACK EMBALLAGE PARIS offre diverse opportunità per arricchire l’esperienza dei visitatori. Può darci qualche anteprima sul programma di conferenze e talk?

È molto importante per ALL4PACK EMBALLAGE PARIS porsi come il centro dell’informazione dell’ecosistema del packaging. Il nostro programma prevede 25 conferenze e talk di grande spessore, che saranno tenuti da organismi che operano nel mondo del packaging provenienti da Italia, Belgio e Francia. Avremo anche interventi di professionisti che lavorano con il legno, la plastica ed esperti nel campo del ruolo del packaging per il consumatore di domani. Il programma verrà finalizzato in ottobre e sarà molto utile per i visitatori consultarlo in modo da trarre il meglio dalla propria visita a ALL4PACK EMBALLAGE PARIS.

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GOGLIO ottimizza il processo produttivo

Fondata nel 1850, Goglio è un’azienda italiana di riferimento a livello globale nel settore del packaging flessibile. L’offerta di un sistema completo per il confezionamento è la caratteristica distintiva del Gruppo, che propone soluzioni in grado di ottimizzare l’intero processo produttivo, riducendo costi e sprechi.

Per quanto riguarda il settore food e in particolare il confezionamento in asettico, Goglio, grazie alla sua esperienza e attività di ricerca, ha sviluppato proposte che garantiscono una lunga durata del prodotto a temperatura ambiente senza l’uso di conservanti, consentendo di mantenere intatti i valori nutritivi e le proprietà organolettiche. Il sistema Fres-co Aseptic System® si compone di un’innovativa combinazione di materiali avanzati (sacchi multistrato alta barriera fino a 1500 litri e bocchelli) e tecnologie per il confezionamento come le linee per il riem-

pimento automatico, che assicurano un’integrazione perfetta tra packaging e processo produttivo. In particolare, le linee di confezionamento GNova sono progettate per confezionare, nella stessa

ALL4PACK EMBALLAGE PARIS 2024 HALL 5 - STAND J028

macchina, buste piatte, stand up e PillowUP® da 500 ml fino a 10 litri. Questo sistema risulta ideale per confezionare

GOGLIO optimizes the production process

Founded in 1850, Goglio is an Italian leading company in the flexible packaging sector. Offering a complete packaging system is the distinctive feature of the Group, which proposes solutions able to optimize the entire production process, reducing costs and waste.

For the food sector, and aseptic packaging in particular, Goglio, thanks to its experience and research activity, has developed solutions that guarantee a long product shelf-life at room temperature without the use of preservatives, allowing nutritional values and organoleptic properties to remain intact. The Fres-co Aseptic System® consists of an innovative combination of advanced materials (multilayer high-barrier pouches up to

1500 liters and spouts) and packaging technologies such as automatic filling lines, which ensure perfect integration between packaging and production process. In particular, the GNova packaging lines are designed to pack flat, stand-up and Pillow UP® pouches from 500 ml up to 10 liters in the same machine. This system is ideal for packaging liquid products such as fruit juices, milk, soups and sauces in flexible packs as well as reducing environmental

impact and volume compared to traditional rigid containers. Goglio’s approach stands out not only for its effectiveness in preserving the product, but also for its attention to the environment: the materials used are in fact designed to minimize waste and promote recycling.

For the coffee sector, Goglio offers packaging solutions (high barrier flexible laminates, valves and automatic packaging lines) suitable for all needs, from coffee beans to ground coffee, up to portioned products. On the sustainability front, the Group has recently developed innovative “green” products, such as ‘ready-for-

prodotti liquidi come succhi di frutta, latte, zuppe e salse in pack flessibili oltre a ridurre l’impatto ambientale e l’ingombro rispetto ai tradizionali contenitori rigidi. L’approccio di Goglio si distingue non solo per l’efficacia nella conservazione del prodotto, ma anche per l’attenzione verso l’ambiente: i materiali utilizzati sono infatti progettati per minimizzare lo spreco e favorire il riciclo. Per quanto riguarda il settore del caffè, Goglio offre soluzioni di confezionamento (laminati flessibili alta barriera, valvole e linee di confezionamento automatiche) adatte a tutte le esigenze, dal caffè in grani a quello macinato, fino al prodotto porzionato. Sul fronte della sostenibilità il Gruppo ha sviluppato recentemente prodotti green innovativi, come le confezioni per il caffè “pronte per il riciclo”: laminati multistrato poliolefinici monomateriali (polietilene o polipropilene) in una vasta gamma di formati e con elevate proprietà barriera, ottenute grazie alla loro composizione e all’applicazione della laccatura barriera Goglio.

recycling’ coffee packs: multilayer polyolefin or monomaterial (made of polyethylene or polypropylene) laminates in a wide range of formats and with high barrier properties, obtained thanks to their composition and the application of Goglio’s barrier lacquer. These packs can be disposed of, where possible, in modern plastic waste management plants. Completing the offer is the Goglio MIND Industrial Internet of Things cloud platform, designed to monitor packaging lines in real time and allow companies to increase operational efficiency, with customizable and scalable solutions, guaranteeing a cutting-edge user experience.

Questi pack possono essere smaltiti, ove previsto, nei moderni impianti per la gestione dei rifiuti plastici. A completare l’offerta la piattaforma cloud Industrial Internet Of Things Goglio MIND, progettata per monito-

rare le linee di confezionamento in tempo reale e consentire alle aziende di aumentare l’efficienza operativa, con soluzioni personalizzabili e scalabili, garantendo un’esperienza utente all’avanguardia.

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› Perché è importante, per il Gruppo Tosa, partecipare a ALL4PACK EMBALLAGE PARIS?

ALL4PACK EMBALLAGE PARIS

è uno dei più importanti appuntamenti fieristici autunnali, punto di riferimento per la filiera del packaging, del processing e della logistica. Storicamente, il mercato francese è sempre stato fondamentale per il Gruppo Tosa: in Francia, a Lione, è stata costituita la nostra prima filiale commerciale nel 1997 e oggi contiamo oltre 1200 impianti installati. Quest’anno la Francia si è confermata il primo mercato per Tosa per il numero di macchine esportate. Nel corso degli anni siamo riusciti a costruire e a sviluppare importanti relazioni commerciali che ci hanno permesso di essere riconosciuti come un player importante e affidabile da clienti di ogni ordine di grandezza, partendo dalle PMI fino ad arrivare alle grandi multinazionali.

› Tosa progetta e produce tecnologie per il packaging di fine linea, una fase strategica per mantenere la produttività dell’impianto e garantire la sicurezza del prodotto. Quali soluzioni presenterete in fiera? Quali vantaggi offrono? Efficienza, produttività dell’impianto, sicurezza del prodotto e una particolare attenzione ai consumi energetici

Il Gruppo Tosa, specialista del fine linea, offre soluzioni per la stabilizzazione e la sicurezza dei carichi pallettizzati ponendo particolare attenzione sul ruolo strategico della logistica nella supply chain. Ne abbiamo parlato con Marco Cocino, Sales and Marketing Manager di Tosa Group.

e alla sostenibilità: questi sono i key points sui quali il brand Tosa sviluppa le proprie soluzioni. La filosofia applicata alla progettazione delle macchine prevede che ogni dispositivo sia concepito al fine di ridurre la manutenzione, che i costi complessivi siano ottimizzati e che siano garantite la sicurezza del prodotto e la facilità di pulizia. Ad ALL4PACK EMBALLAGE PARIS presenteremo l’avvolgitrice ad anello rotante ad altissima produttività TOSA JURACÁN. Questo modello è il frutto di una profonda analisi progettistica che aveva come obiettivo il raggiungimento del giusto equilibrio tra la quantità di acciaio che compone la struttura della macchina e il dimensionamento dei motori al fine di introdurre sul mercato un prodotto performante e allo stesso tempo altamente concorrenziale. Tra le grandi novità in fiera, un’interessante release del cambio automatico della bobina di film estensibile, fiore all’occhiello della nostra azienda, patentato e presente sul mercato dal

2004, che permette una maggiore accessibilità all’avvolgitrice. Inoltre, presenteremo uno sviluppo dedicato all’Industria 5.0 che prevede un ulteriore risparmio energetico fino al 5% rispetto ai precedenti modelli. Questo è stato possibile grazie a un profondo studio che è stato realizzato a livello meccanico, elettrico, pneumatico e di software al fine di ridurre gli sprechi e ottimizzare i costi. Senza tralasciare le tecnologie per la gestione del programma di avvolgimento e la riduzione del consumo di film plastico applicato al carico pallettizzato, per cui siamo riconosciuti sul mercato. Inoltre, vorrei fare un breve accenno al premio che abbiamo ricevuto a ALL4PACK EMBALLAGE PARIS 2022 per lo sviluppo di una carta kraft deformabile fino al 40% che permette di avvolgere carichi con profili irregolari, aprendo ad altri settori rispetto alle applicazioni standard nel food & beverage. Oltre allo sviluppo di questa tipologia di carta, abbiamo presentato sul mercato la prima soluzione di

avvolgimento ibrida che permette in automatico di selezionare il consumabile con il quale stabilizzare il carico pallettizzato. Il feedback del mercato è molto positivo.

› La logistica è un mondo in rapida evoluzione. Che direzione sta prendendo oggi e come si sta muovendo il Gruppo Tosa?

Negli ultimi anni il comparto del manufacturing e della logistica hanno conosciuto importanti cambiamenti. Il mercato è diventato veramente

globale e la logistica ha assunto un ruolo cruciale anche grazie all’enorme sviluppo dell’e-commerce. Tutto ciò ha fatto sì che il mondo dell’imballaggio di fine linea assumesse un ruolo ancora più strategico in termini di produttività, efficienza e sicurezza. Tosa, dunque, ha iniziato a guardare al proprio ruolo da un’angolazione differente e, mentre prima abbracciavamo una filosofia di fine linea, oggi ragioniamo in termini di logistica integrata. Le avvolgitrici erano considerate l’ultima macchina del

processo di confezionamento, oggi invece sono viste come la prima macchina del processo di logistica integrata. In questo contesto in continua evoluzione, i quarti di pallet rappresentano la nuova frontiera per la gestione e la spedizione delle merci. Tosa vanta all’attivo diverse installazioni in questo ambito. Abbiamo notato un forte interesse da parte delle grandi multinazionali, che vogliono essere preparate alla crescente diffusione di questo formato di pallet nella GDO.

Inquadra il QR code per la videointervista

ALL4PACK EMBALLAGE PARIS 2024 STAND 5 D067

ROBATECH risparmiare energia ed incollare in sicurezza

Dal 4 al 7 novembre 2024, a ALL4PACK EMBALLAGE PARIS, Robatech presenta sistemi di incollaggio ad alta efficienza energetica, che aiutano l’industria del packaging a soddisfare i requisiti ecologici, economici e normativi. Il produttore svizzero mostrerà live come i clienti possano incollare in sicurezza confezioni per il packaging primario e secondario, riducendo al contempo il consumo energetico.

Un minor consumo energetico nell’applicazione degli adesivi richiede una gestione ottimizzata del riscaldamento e componenti ben coibentati. Robatech ha costantemente implementato entrambi questi aspetti fondamentali nei suoi prodotti di nuova generazione:

• il fusore Vision ottimizza la capacità di riscaldamento distinguendo due zone riscaldanti, permettendo

di lavorare con adesivi che richiedono meno energia per fondere. La distribuzione del calore ottimizzata nel fusore e il livello di pressione costante garantiscono un’applicazione dell’adesivo ripetibile, uniforme e costante;

• il tubo Performa è completamente coibentato, mantenendo costante la temperatura e la viscosità dell’adesivo dal fusore alla pistola applicatrice;

• la pistola elettromagnetica Volta funziona senza aria

stallazione, funzionamento e manutenzione. Con una vita utile di un miliardo di cicli operativi, la pistola è estremamente durevole. Il Vision, stato dell’arte della gamma dei fusori Robatech, ideale per l’industria del packaging, è affiancato da EasyLine, un sistema di applicazione compatto e pratico per esigenze di applicazioni ridotte, fino a 2,5 kg/h. Questo modello è progettato per poter garantire in dimensioni ridottissime l’applicazione essenziale di colla a caldo, per la realizzazione di vassoi, scatole pieghevoli, bicchieri di carta o confezioni di carta per gelati. Facile da usare e manutenere, EasyLine offre un rapporto qualità/ prezzo molto vantaggioso.

BRAUBEVIALE temi forti per un settore forte

› BrauBeviale torna dal 26 al 28 novembre a Norimberga con importanti novità per il mercato del beverage. Quale sarà il tema dell’edizione 2024?

BrauBeviale offre all’industria delle bevande idee e soluzioni per rispondere alle sfide quotidiane. Quest’anno però vogliamo spingerci oltre, analizzando per esempio le possibilità di produzione sostenibile della birra, ma anche dedicando attenzione ad altri tipi di bevande. Nel 2023 abbiamo inaugurato una mostra speciale sulla lavorazione dell’uva e sulla gestione delle cantine, che è stata particolarmente apprezzata. Circa il 70% degli espositori di BrauBeviale presenta infatti un’offerta dedicata ai viticoltori. Vorremmo quindi continuare su questa strada e offrire una piattaforma per lo scambio di tutti i settori del beverage.

› Quanti espositori sono previsti a BrauBeviale 2024? Con che tasso di internazionalità?

BrauBeviale rappresenta un appuntamento fisso gli esperti del settore. Il format di tre giorni consente il confronto sulle soluzioni attuali proposte dagli espositori. Inoltre, offriremo ancora una volta un vasto programma collaterale per garantire che la visita alla fiera fornisca stimoli trasversali. Speriamo di superare il numero di visitatori dello scorso anno: nel 2023 abbiamo accolto a Norimberga circa 31.000 visitatori, con un 41% dipresenze internazionali. I visitatori italiani sono sempre molto numerosi: nel 2023 erano al secondo posto nella classifica dei visitatori internazionali.

› Come sarà organizzata la planimetria per garantire un’esperienza efficace ai visitatori?

Anche quest’anno abbiamo a disposizione 9 padiglioni, suddivisi in base ai gruppi di prodotti lungo l’intera filiera. I visitatori possono identificare facilmente quali prodotti troveranno nei padiglioni, pianificandola loro visita. Prima della

La fiera BrauBeviale, punto d’incontro per il settore della birra e delle bevande con focus sull’Europa, si svolgerà a Norimberga dal 26 al 28 novembre 2024. Quest’anno la fiera offrirà una panoramica delle soluzioni ideali per i birrifici e i produttori di bevande di medie dimensioni. Andrea Kalrait, Executive Director dell’evento, presenta i principali temi dell’edizione 2024.

fiera è possibile consultare sul sito www. braubeviale.de il catalogo con la lista espositori. Nelle aree speciali Wine@ BrauBeviale (padiglione 4A) e Logistics Lounge (padiglione 4) verranno presentati rispettivamente prodotti dedicati al settore vinicolo e alla logistica. Estremamente apprezzata è l›Area Craft Drinks, dedicata ai produttori di birra artigianale. Nel padiglione 6 troverà spazio un’area rivolta agli homebrewer.

› BrauBeviale offre una preziosa opportunità per conoscere l’industria delle bevande. Può darci qualche anticipazione

delle conferenze, delle tavole rotonde e delle opportunità di networking di BrauBeviale 2024?

Materie prime, marketing, tecnologia e packaging saranno al centro dei forum nei padiglioni 1 e 9. Il programma con tutti gli interventi e i relatori sarà disponibile sul nostro sito a partire dalla fine di agosto. Nel padiglione 1 ci si concentrerà sulle nuove varietà di orzo resistenti al clima e sulle attività per la produzione di malto nel contesto del cambiamento climatico, così come sulle nuove varietà di luppolo. Con il patrocinio del Verband Private Brauereien Bayern e.V. (Associazione dei Birrifici Privati della Baviera) l’edizione di quest’anno offrirà nel padiglione 9 un programma ad hoc sui temi attuali delle birrerie. Si parlerà tra l’altro di efficienza energetica e birre analcoliche. I produttori interessati alle sfide odierne del packaging troveranno risposta alle loro domande mercoledì 27 novembre, sempre nel padiglione 9. Tra gli interventi citiamo “Vetro - metallo - materiali compositi? Le preferenze di imballaggio dei giovani consumatori”. Il programma affronta anche l’implementazione del PPWR nei singoli mercati, per capire quali siano le soluzioni presenti. Mercoledì ci sarà anche una visita curata e guidata sul tema del design nell’industria delle bevande.Tutte le presentazioni saranno tradotte in 5 lingue europee.

› Quali sono le tendenze e le sfide che i vostri espositori devono affrontare nel campo delle tecnologie di processo, imbottigliamento e confezionamento? Le sfide climatiche impongono la necessità di utilizzare materie prime resistenti come luppolo, uva e orzo per la produzione di vino e birra. È fondamentale ottimizzare il processo produttivo della birra per massimizzare l’efficienza energetica.Nel settore degli imballaggi, i requisiti legali sono particolarmente rilevanti: per conformarsi

Andrea Kalrait, Executive Director di BrauBeviale

alla Direttiva UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR), i mercati dovrannostabilire quote di riutilizzo e progettare un sistema di deposito per i contenitori monouso. I primi passi in questa direzione devono essere completati entro l’inizio del 2025. Quando si parla di tendenze è fondamentale guardare allo sviluppo di birra e vino analcolici, verso i quali l’interesse sta crescendo in molti mercati europei, compresa l’Italia. Ritengo che si stia sviluppando un segmento di mercato interessante, che offre a molti produttori di birra un margine di sviluppo del marchio.

C’è ancora molto spazio di manovra nel settore delle soluzioni digitali, dove molte piccole e medie imprese possono ancora ottimizzare i propri processi, soprattutto quando si tratta di attività intralogistiche e logistiche.

› Secondo la sua prospettiva del mercato, qual è il ruolo dell’Italia nell’industria delle bevande?

L’industria delle bevande conosce e apprezza i produttori italiani. Le aziende italiane, insieme a quelletedesche, sono le prime al mondo per le forniture all’industria delle bevande. Secondo i dati dell’Associazione Macchine per Alimenti e Bevande della Federazione Tedesca di Ingegneria VDMA, la quota dei fornitori italiani è di circa il 20%, più o meno la stessa dei produttori tedeschi di macchine, un dato che parla

chiaro! Se guardiamo al know how dei fornitori osserviamo la tendenza a sposare una visione globale del mondo beverage: le macchine non vengono offerte solo per un settore, ma le soluzioni sono trasferite anche ad altri tipi di bevande. Anche le aziende italiane offrono ai produttori europei di bevande soluzioni che consentano loro di affrontare le sfide del futuro. Questo è l’obiettivo di BrauBeviale.

› Può darci qualche dato sull’andamento del mercato delle bevande in Europa? Considerando i vari settori delle bevande, il quadro generale è coerente: gli “avvallamenti” nelle curve dei dati di

consumo durante la pandemia si stanno appianando. Il mercato della birra in Europa è in continuità con i dati di mercato precedenti. I dati del rapporto Barth Haas indicano un volume di produzione di 511 milioni di ettolitri in Europa. La cifra per il 2020 era di 500 milioni di ettolitri e per il 2022 di 520 milioni di ettolitri. I numeri del mercato del vino rimangono all’incirca allo stesso livello: nel 2022 in Europa abbiamo avuto una produzione di 172 milioni di ettolitri. Il 43% della produzione dei singoli Paesi viene esportato verso altri Paesi europei o extraeuropei. Il consumo di bevande analcoliche nel 2023 è stato quasi allo stesso livello del 2022: 131.917 milioni di litri consumati nell’Unione Europea, numeri analoghi a quelli del 2019.

VINITECH-SIFEL palcoscenico internazionale per il vitivinicolo

› Per tre giorni, Vintech-Sifel punterà i riflettori sulle tecnologie dedicate alla filiera vitivinicola. Quale sarà il fil-rouge della manifestazione e quali obiettivi vi prefissate?

Due parole chiave definiranno Vinitech-Sifel 2024: innovazione e internazionalità. Su questi due pilastri stiamo costruendo la prossima edizione ed è molto importante per noi servire queste due missioni.

In particolare, l’innovazione sarà il fil-rouge della fiera, declinato in tutte le fasi della filiera vitivinicola: vigna, trasformazione, imbottigliamento e commercializzazione. Tutta la catena di produzione di questo settore è infatti interessata dall’innovazione tecnologica. Tutti gli espositori di Vinitech-Sifel hanno in serbo soluzioni innovative da mostrare e il nostro programma di conferenze offrirà spunti di riflessioneai professionisti di questo mercato.

› In termini di cifre, che partecipazione prevedete per Vinitech-Sifel 2024? Quale il tasso di internazionalità? L’obiettivo che ci poniamo per il 2024 è mantenere il volume di visitatori francesi della scorsa edizione, nonostante la tendenza in calo della coltivazione in Francia. Questo fenomeno si sta verificando, ad esempio, nella Gironda, in Nuova Aquitania, la regione di Bordeaux. Per Vinitech-Sifel, ciò significa attrarre più visitatori provenienti da altre aree della Francia, come la Loira, la Champagne e l’Occitania: cercheremo di rendere queste regioni protagoniste a Vinitech-Sifel.

Per quanto riguarda l’aspetto dell’internazionalità, invece, il nostro obiettivo è ritrovare la percentuale che avevamo raggiunto prima della pandemia. L’ultima edizione è stata alla fine del 2022, un anno un po’

Dal 26 al 28 novembre 2024 al Parc des Expositions di Bordeaux andrà in scena Vinitech-Sifel, evento di riferimento per l’innovazione nel settore vitivinicolo e non solo. Quest’anno la fiera punterà i riflettori su tutte le fasi della filiera, dalla vigna fino alla commercializzazione, passando per la trasformazione e l’imbottigliamento. Ce ne ha parlato Emmanuel Viollet, direttore di Vinitech-Sifel.

particolare in quanto erano appena cadute le restrizioni legate al covid e non abbiamo avuto il tempo necessario per condurre un’attività di promozione internazionale ottimale.

Perciò quest’anno puntiamo a tornare ai livelli di internazionalità dell’edizione 2018.

In termini di espositori miriamo ad accogliere 850-900 aziende, concentrandoci principalmente sulla qualità della nostra offerta espositiva. Quest’anno, infatti, abbiamo scelto di non avere stand troppo estesi in modo da dare spazio a tutte le piccole aziende innovative e presentare una maggiore offerta ai nostri visitatori. Attendiamo circa 45.000 professionisti in visita a Vinitech-Sifel.

› Secondo l’esperienza di Vinitech-Sifel, quale ruolo gioca l’Italia nel settore vitivinicolo?

I Paesi più rappresentati a VinitechSifel sono la Francia e la Spagna, non solo in quanto grande produttore in termini di volumi e valore ma anche in virtù della vicinanza geografica con Bordeaux. Il terzo mercato rappresentato in fiera è l’Italia, che sarà presente con numerosi espositori specialmente nella sezione dedicata ai macchinari di trasformazione, che a livello tecnologico sono un’eccellenza. Segue la Svizzera, che è un’area importante per la produzione di vino.

› Oltre ai prodotti e alle tecnologie in esposizione, Vinitech-Sifel offre diverse opportunità di approfondimento e formazione. Ce ne può parlare?

L’evento Vinitech-Sifel è suddiviso in area espositiva e programma di conferenze e demo. Il palinsesto di conferenze di Vinitech-Sifel è molto ricco, abbiamo in calendario oltre 70 appuntamenti distribuiti su tre blocchi tematici: la vigna e le tecnologie per l’agricoltura, la trasformazione del vino e i processi enologici che possono essere migliorati grazie all’innovazione, la commercializzazione. Quest’ultimo tema rappresenta

Emmanuel Viollet, direttore di Vinitech-Sifel

una novità che abbiamo sentito l’esigenza di introdurre nell’edizione 2024 in quanto le dinamiche della distribuzione sono in forte evoluzione.

› In particolare, cosa vi ha spinti a introdurre uno spazio dedicato alla fase della commercializzazione del vino nell’area espositiva e nel programma di conferenze di Vinitech-Sifel 2024?

Il vino è un settore tradizionale ma, allo stesso tempo, in evoluzione. Vinitech-Sifel è un appuntamento biennale e ad ogni edizione assistiamo a tanti cambiamenti. Tra questi, la commercializzazione del vino. Negli anni passati i viticoltori affidavano la vendita del proprio prodotto ai distributori, mentre oggi hanno ripreso il controllo anche su questa fase grazie a strumenti di CRM, agenti che aiutano ad esportare e soluzioni di intelligenza artificiale che permettono di misurare le aspettative dei consumatori per tradurle nella produzione e diversificare la propria gamma. Per fare questo cambiamento, sono necessarie formazione e condivisione delle conoscenze.

› Quali sono le maggiori sfide che oggi i professionisti della filiera vitivinicola si trovano ad affrontare? Quali tendenze stanno plasmando questi mercati a livello tecnologico?

I settori rappresentati da Vinitech-Sifel si trovano a dover rispondere a sfide sempre più pressanti grazie alla tecnologia. Ogni fase della filiera deve affrontare problematiche per precise.

Nella vigna, ad esempio, bisogna affrontare l’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi, con l’obiettivo di proteggere il raccolto fino alla fine della stagione. L’innovazione, ad esempio, aiuta il viticoltore a prevenire nuove malattie delle piante dovute al cambiamento climatico grazie a stazioni meteo e droni che sorvolano la vigna e scattano foto che l’intelligenza artificiale elabora per poi stabilire se una determinata porzione di vigna necessita di un trattamento e in quale dose. Inoltre, grazie all’automazione e alla robotica sono stati sviluppati trattori a guida autonoma, che si orientano in

base alle foto scattate dai droni, per risolvere il problema della carenza di personale specializzato. Per quanto riguarda il processo di trasformazione del vino, oggi i consumatori chiedono un prodotto sempre più naturale, con una riduzione dell’impiego di lieviti e agenti chimici.

La produzione del vino è un processo molto delicato in quanto il vino è un prodotto vivo e instabile, ma l’intelligenza artificiale permette di ottenere una lavorazione estremamente controllata e precisa per poter limitare il ricorso a prodotti chimici. Infine, la sfida maggiore che si trova ad affrontare la fase di imbottigliamentoè la variabilità dei volumi del raccolto di anno in anno. Come organizzarsi per avere il materiale di imbottigliamento necessario? Oggi il mercato del vetro è molto complesso in quanto una quota molto importante della produzione avveniva in Ucraina, quindi c’è carenza e i prez-

zi sono aumentati. I viticoltori si trovano a dover acquistare il vetro con largo anticipo per fare fronte alle future necessità, mentre in passato il vetro era sempre disponibile. Per questo motivo, il settore vitivinicolo ha iniziato a domandarsi se il vetro sia effettivamente il contenitore giusto per il futuro del vino. È già stato sperimentato il confezionamento del vino in lattina e in bag-in-box. Gli studi dimostrano che queste soluzioni non alterano le proprietà del prodotto. Ma a parità di preservazione della qualità, c’è un grande problema di percezione: il vino è un prodotto tradizionale e il settore è molto attaccato al vetro. Sicuramente, per i vini di alta gamma la bottiglia di vetro rimarrà il contenitore per eccellenza, ma per altri target è tempo di innovare. Per i giovani, ad esempio, la lattina potrebbe essere più accattivante, o potrebbe entrare in nuovi mercati come quello dei festival musicali.

IPACK-IMA focus on liquid food and beverage technologies

At the international processing and packaging event scheduled at Fiera Milano, Milan’s exhibition centre, from 27 to 30 May 2025, manufacturers of top-end technologies will meet with end users to explore the trends revolving around the world of liquid food and beverages.

The liquid food and beverage industry is a variegated universe of products that includes soft drinks, milk produced for direct consumption, soft drinks, mineral waters, beers, wines and spirits, functional and energy drinks, juices, baby drinks and infant food, as well as soups, oils, dressings, and sauces.

An overview of packaging data

To give you a snapshot of the world ofpackagingmachineryfortheliquid food and beverage sector, the global market is worth € 14.9 billion and records an average annual growth rate of +2.9%. For the 2023-2027 period, focusing on the best performing countries, USA is in the lead - with a market value of € 4.6 billion - followed by China at € 2.2 billion, and Germany - which is worth € 1.15 billion alone-, and then Japan with business amounting to € 1.10 billion. Coming in fifth, the turnover for Italy is also significant, totalling € 0.6 billion. The markets offering the highest growth potential are Singapore (+12.9%), Hungary (+9.4%), Bulgaria (+9.1).

The processing industry

Movingontoprocessingandpreparation machinery, this segment is forecast to reach € 23 billion worldwide by the end of 2024, with an average estimated growth rate of +5.5%. The leading markets include Germany, Italy, and the USA, followed by France,

Switzerland, and Spain (source: Ucima/Mecs).

Focus on production

Global production of beverages and liquidfoodisexpectedtoreachover€ 1,600 billion by the end of 2024, with a forecast growth of +4.7%. Heading up the ranks is the USA with € 218.9 billion, followed by Germany with € 53.3 billion, France with € 46.2 billion, and Italy with € 40.9 billion. Finally, the following countries offer the highest growth potential for 2024: Ethiopia (+21%), Nigeria (+16%), and Turkey (+13%) (source: Ucima/Mecs –2001/2024 data).

The ideal place for business

Over 4,000 traders specifically from the liquid food and beverages segment flocked to the IPACK-IMA 2022. As well as numerous foreign buyers and end users, visitors also included world-leading multinational brands such as Bacardi, Lactalis, Campari, Coca Cola, Heineken, Refresco, Nestlè, Unilever, and many more.

This year, highly specialist visitors will be given the opportunity to explore the latest technology offerings including filtering systems, filling, rinsing, and blowing machinery, sterilisation plants, labelling machines, as well as capping lines and end-of-line solutions.

There will also be a focus on packaging materials, for which the industry is committed to finding new, environmentally responsible applications.

IEG presenta la 27ª edizione di ecomoNdo

Sostenibilità e transizione ecologica si confermano ambiti strategici per la competitività delle aziende italiane sui mercati esteri. Aziende che guardano al futuro e che saranno protagoniste a Ecomondo 2024 a Rimini dal 5 all’8 novembre, la rassegna organizzata da Italian Exhibition Group (IEG) che giunge quest’anno alla sua 27esima edizione. Nel 2023 l’export italiano ha superato i 660 miliardi di euro, con un traino proprio dal segmento della sostenibilità, di cui quest’anno è atteso un ulteriore incremento del 10% e del 14,1% in media nel prossimo biennio, sulla spinta sempre maggiore dei processi di transizione [1]. In questo scenario, dopo l’edizione da record dello scorso anno, anche nel 2024 Ecomondo si presenta con numeri e progetti che lo riconfermano evento internazionale di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori della green e circular economy. Hub di ricerca e innovazione, Ecomondo sarà spazio di condivisione e co-progettazione sulle policy del Green Deal Europeo, in cui esperti, decision maker, imprenditori e professionisti del settore discuteranno le sfide e le opportunità legate alla politica ambientale e alla transizione verso un’economia circolare. Puntando sempre di più all’internazionalizzazione, nella nuova edizione sono attese delegazioni di 120 Paesi e 60 associazioni internazionali di settore, per essere sempre più luogo d’incontro tra le best practice del “Made in Europe” e la domanda internazionale di soluzioni per la transizione green. La manifestazione sarà, inoltre, luogo di dialogo e confronto sulle sfide di sostenibilità e sviluppo socioeconomico “green” del continente africano, al centro del Piano Mattei del Governo italiano. I temi che guideranno Ecomondo 2024, intorno ai quali si svilupperanno l’area espositiva e il ricco programma di appuntamenti e conferenze, sono: big data, intelligenza artificiale e sistemi predittivi per la transizione ecologica e la gestione degli effetti del cambiamento climatico; new space economy per la sorveglianza ambientale e l’osservazione terrestre; agricoltura 4.0 per massimizzare la resa e tutelare i raccolti; urban mining per il recupero di materiali preziosi e critici dai Raee. Questi integrano e arricchiscono le sei macroaree tematiche cardine della nuova edizione: Waste as Resource, Water Cycle & Blue Economy, Circular & Regenerative Bio-economy, Bio-Energy & Agroecology, Sites & Soil Restoration, Environmental Monitoring & Control. Il layout espositivo si rinnova e si amplia. Grazie alla costruzione di due nuovi padiglioni temporanei si arriverà infatti ad una superficie espositiva di 137mila metri quadrati.

italiaN machiNe visioN Forum visione artificiale e sostenibilità al centro

Si terrà il 17 ottobre presso lo Spazio Fase di Alzano Lombardo (BG) la terza edizione di Italian Machine Vision Forum, mostra convegno itinerante promossa da ANIE Automazione e organizzata da Messe Frankfurt Italia. Il settore dei sistemi di visione rappresenta in Italia un bacino dalle ampie opportunità di sviluppo, soprattutto in ambito Industria 4.0. Mossi da questa consapevolezza, i principali fornitori di soluzioni tecnologiche per la Smart Vision, sotto la guida di ANIE Automazione, collaborano in modo sinergico alla realizzazione di attività volte allo sviluppo, promozione e diffusione della tecnologia dei SdV sul mercato nazionale. Nell’ambito di queste iniziative, nasce Italian Machine Vision Forum. Visione artificiale, competitività e sostenibilità saranno i temi al centro dell’evento che offrirà una panoramica di un settore con ampio potenziale di sviluppo nell’ambito dell’industria green e digitale.

La sessione di apertura lavori sarà occasione di confronto su

ruolo e opportunità di sviluppo delle soluzioni tecnologiche per la visione artificiale tra rappresentanti dell’industria del territorio che ospita la manifestazione. Le sessioni convegnistiche che si svilupperanno

a seguire avranno come focus le “Tecnologie” e le “Applicazioni”. Qui i più importanti fornitori di componenti e soluzioni per la Smart Vision che operano sul mercato italiano presenteranno, anche attraverso casi applicativi, degli approfondimenti sulle tecnologie per la Visione Artificiale. Partendo dall’esistente verrà posta l’attenzione sul futuro del Machine Vision e sull’impatto in questo comparto tecnologico dell’Intelligenza Artificiale. Non si parlerà solo di manifatturiero, ma anche applicazioni in settori in cui il ruolo dei Sistemi di Visione è destinato a divenire sempre più strategico. Italian Machine Vision Forum rappresenta un appuntamento imperdibile per gli attori della filiera della visione artificiale: i fornitori di componenti e sistemi incontrano i costruttori di macchine e gli utilizzatori finali per presentare le soluzioni tecnologiche più innovative disponibili sul mercato e gli sviluppi tecnologici futuri che interesseranno l’industria e i servizi.

L’ingresso è gratuito, previa registrazione su machinevisionforum.it

Agenda 2024/2025

Monte Carlo

30 settembre - 2 ottobre 2024

Salone internazionale del packaging di lusso www.luxepackmonaco.com

Alzano Lombardo (BG) 17 ottobre 2024

Mostra-convegno dedicata alle soluzioni di machine vision www.machinevisionforum.it

Parigi

19-23 ottobre 2024

Fiera internazionale per l’industria alimentare e delle bevande www.sialparis.com

TRIESTESPRESSO

Trieste

24-26 ottobre 2024

Fiera di riferimento per l’industria del caffé espresso www.triestespresso.it

Parigi

4-7 novembre 2024

Fiera per il packaging, il processing, il printing e la logistica www.all4pack.com

Rimini

5-8 novembre 2024

Evento europeo per la transizione ecologica, l’economia circolare e rigenerativa www.ecomondo.com

Milano

12-15 novembre 2024

Salone internazionale delle macchine per enologia e imbottigliamento www.simei.it

Bordeaux

26-28 novembre 2024

Salone internazionale per le filiere vitivinicola, arboricola e orticola www.vinitech-sifel.com

Norimberga

26-28 novembre 2024

Fiera internazionale dei beni strumentali per l’industria delle bevande www.braubeviale.de

MARCA

Bologna 15-16 gennaio 2025

Salone internazionale della marca del distributore www.marca.bolognafiere.it

Berlino 5-7 febbraio 2025

Salone internazionale del settore ortofrutticolo www.fruitlogistica.com

Rimini 16-18 febbraio 2025

Fiera professionale per le tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com

Algeri 7-10 aprile 2025

Fiera internazionale della filiera agroalimentare www.djzagro.com

Parma 13-15 maggio 2025

Fiera dell’automazione e del digitale per l’industria www.spsitalia.it

Milano 13-15 maggio 2025

Fiera del packaging di lusso www.packagingpremiere.it

Milano 27-30 maggio 2025

Fiera internazionale del processo e del packaging per il settore food e non food www.ipackima.com

L’APPUNTAMENTO DEGLI OPERATORI dell’imballaggio e dell’intralogistica

+ Un’offerta espositiva l centro dell’economia circolare

+ Business Meetings

+ Percorsi di visita: Macchine & Packaging Innovativi

INNOVATION NEVER STOPS

ALL4PACK CIRCULARITY

reperite aziende e startup con offerte dedicate al riciclo, riutilizzo, riduzione, ecc. e partecipate ai workshop degli espositori che si svolgeranno presso l’Agorà.

ALL4PACK INNOVATIONS

scoprite i prodotti innovativi premiati.

ALL4PACK CONFERENCES

un ciclo di conferenze sulle sfide della filiera: 3R, normative, Big Data e IA, …

ATTENZIONE

Quest’immagine non contiene packaging.

UCIMA : dal 1984, l’identità che unisce i costruttori italiani di macchine per il packaging.

Oggi il packaging è diventato identità, tecnologia, innovazione, visione. Un ambasciatore silenzioso che accompagna i prodotti nei mercati globali anche grazie alle soluzioni proposte negli ultimi 40 anni dalle aziende italiane produttive di macchinari avanzati e innovativi

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