| N. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
Rassegna IMBALLAGGIO dell’
SCIENZA, TECNOLOGIA
E
ARTE
DEL
PACKAGING
www.packagingspace.net
Quarta Gamma packaging decisivo per l’acquisto Il mercato ha chiuso l’anno con una crescita a valore. Nonostante l’aspetto ambientale conti, i consumatori di ortofrutta non sono ancora pronti a rinunciare agli imballaggi in plastica, poiché capiscono il loro valore nella conservazione e nell’allungamento della shelf life dei prodotti. pagina 4
Imballaggi pronti per la rivoluzione Dalla ricerca commissionata da ALL4PACK Paris emerge come il packaging rappresenti l’immagine speculare della nostra società. Si adegua costantemente e si rimodella per assecondare le aspettative dei consumatori e soddisfare le preoccupazioni della società contemporanea, come ad esempio le questioni ambientali e garanzie di sicurezza. Ma come sarà l’imballaggio entro il 2050? pagina 10
Confezioni per farmaci hi-tech e personalizzate Entro il 2022 la spesa mondiale per i farmaci salirà a 1.430 miliardi di dollari. Nei prossimi anni, la medicina personalizzata contribuirà a cambiare radicalmente il sistema sanitario mondiale. Diventeranno dunque sempre più fondamentali le competenze tecnologiche dei produttori di macchine, impianti e packaging. pagina 18
➧ Converting&Label La dodicesima edizione del Flexo Day, accompagnata come di consuetudine dal BestInFlexo, premio alla qualità di stampa flessografica, è stata connotato da una nuova formula: la suddivisione in due giornate con interventi e ospiti di alto livello. Format che piace, visti i numeri fatti registrare, in crescita esponenziale anno dopo anno. pagina 48
➧ Eventi L’interpack 2020 registra il tutto esaurito, tanto che saranno circa 3.000 gli espositori provenienti da circa 60 paesi ad esporre le proprie soluzioni nella fiera leader a livello internazionale del settore del packaging e dell’industria di processo affine. La manifestazione si terra dal 7 al 13 maggio prossimo a Düsseldorf. pagina 54
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SOMMARIO Sommario
Gennaio/Febbraio 2020
Primo PIANO 4 5 9
Quarta Gamma, origine, packaging e marca contano ancora… I trend emergenti per l’ortofrutta Una vetrina completa sul settore ortofrutta
10 Packaging, pronti per la rivoluzione! 14 Continua a crescere la contract logistics
14 Dossier 18 Hi tech per la salute 22 Confezioni intelligenti per farmaci personalizzati
Prodotti&Tecnologie 24 Flexlink, per una gestione del flusso intelligente e modulare 26 La spettroscopia laser per il controllo qualità nell’agroalimentare 27 Herma etichettatura per la logistica, il futuro è linerless!
Rassegna IMBALLAGGIO dell’
SCIENZA, TECNOLOGIA E ARTE DEL PACKAGING
www.packagingspace.net
Coordinamento editoriale Chiara Bezzi chiara.bezzi@innovativepress.eu
Aziende&Strategie
48 Due giorni di cultura grafica 50 Buone performance per la cartotecnica italiana 51 EcoLeaf, nuova soluzione di stampa con inchiostri metallici
Focus
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32 Cama Group, una vision pionieristica nel confezionamento secondario
CaseHistory
Eventi
36 Migliore qualità dei pallet grazie alla cobotica 38 Trasferimento contactless per alimentazione e commutazione
54 In attesa dell’edizione 2020 cresce l’interpack alliance! 56 Cresce ancora MarcabyBolognaFiere 57 BB Tech Expo, dalla materia prima al confezionamento per birre e bevande 58 Nuove frontiere dell’industria cosmetica a Cosmoprof 59 Smart Production Solutions tra tecnologie additive e industry 4.0 60 Packaging Première pronta ad ispirare nell’alta gamma 61 Venditalia festeggia 40 anni di fiere nel vending 62 Meat-Tech, l'industria punta su innovazione e sostenibilità
Imballaggi &AMBIENTE 40 Sostenibilità e salute, fattori chiave nel food e beverage 42 Un modello eccellente di economia circolare 44 Meno rifiuti? Impegno di tutti
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IL NETWORK
Stampa e confezione Roto3 - Castano Primo (MI) Costo produzione copia € 2,40 Abbonamenti e diffusione customercare@innovativepress.eu 8 numeri all’anno. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Italia 60 euro - Europa 100 euro
Rassegna dell’imballaggio
FM Food Machines BM Beverage Machines
Rassegna Grafica
Normativa UE 1169/2011
Editore
Marketing e Vendita Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu
Gestione Editoriale
Redazione Stefano Legnani Chiara Riccardi
Via Teocrito 47 - 20128 Milano Tel. 02252071 - Fax 0227000692 info@innovativepress.eu
Grafica e impaginazione Amalia Pari
Converting&Label
22 IMA crescono ricavi e ordini
Fatti&Tendenze
Direttore Responsabile Gisella Bertini
28 Efficienza nei dettagli soluzione Leister per il dolciario 29 Novità imperdibile Robatech Control System
p Innovative Press
p
Aut. Trib. di Milano n. 6 del 07/01/1980 Iscrizione al ROC n. 5836 © BEMA-EDITRICE Tutti i diritti sono riservati - È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. Informativa Privacy ai sensi del D.lgs 196/03 per il trattamento dei dati. La informiamo che, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare l’aggiornamento dell’informazione tecnica a soggetti identificati per la loro attività professionale mediante l’invio della presente rivista o di altre dello stesso editore riguardanti la medesima sfera di attività. In qualsiasi momento, Lei potrà chiedere al Titolare del Trattamento dei dati personali, BE-MA editrice Srl con sede in Milano, via Teocrito n. 47, la consultazione, la modifica, il blocco o la cancellazione dei Suoi dati secondo quanto previsto dall’art.7 della stessa normativa, scrivendo a segreteria@bema.it
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Sarà un anno da ricordare il 2018 per il comparto della IV Gamma che ha chiuso con una crescita a valore del 5,9%. Un anno che segue il già positivo 2017 che si era chiuso sempre con una crescita a valore del 5,2%.
Quarta Gamma
origine, packaging e marca contano ancora…
C
onfindustria Unione Italiana Food Gruppo IV Gamma ha confermato un anno in crescita secondo le ultime rilevazioni di mercato. A marzo 2019 il mercato della IV Gamma in Italia ha raggiunto un valore pari a 913 milioni di euro, con una variazione annuale del +8% (anno terminante marzo 2019 vs marzo 2018), che corrisponde alla vendita a volume di 127 milioni di chilogrammi di prodotto (+11%). La ripartizione delle vendite a valore è per il 96% riconducibile a verdura di IV Gamma (880 milioni di euro) e per il 4% alla frutta di IV Gamma (33 milioni di euro). Quest’ultimo segmento rappresenta ancora una nicchia, con un’incidenza di appena il 2% sul totale delle vendite a valore di frutta, ma conferma il trend positivo con una variazione del +35% anno su anno (da marzo a marzo). Circa gli ortaggi di IV Gamma, è da sottolineare il ruolo di primo piano che stanno via via acquisendo rispetto al totale delle vendite di ortofrutta all’interno dei pdv della distribuzione moderna (iper, super, libero servizio e discount), con un’incidenza del 34% sul totale delle vendite a valore di verdura a peso imposto. Al netto delle variazioni nell’andamento degli acquisti dovute ai consueti picchi stagionali, i fattori che hanno trainato il settore verso questi ottimi risultati sono sia un ampliamento della platea degli acquirenti, che salgono di 400.000 unità (+2.1%) raggiungendo quota 19,86 milioni di famiglie, sia un aumento della frequenza di acquisto. Le ricerche dimostrano come la IV Gamma, fornendo prodotti ready-to-eat, contribuisca a incrementare i consumi di frutta e verdura all’interno della dieta quotidiana delle famiglie.
‘comodità e risparmio di tempo’, per il 38% dalla possibilità di trovare varietà non disponibili altrimenti e nel 30% dalla fiducia riposta in questi prodotti. Tra le occasioni d’uso (oltre alla pausa pranzo in e fuori casa, 47% e 45% dei casi), il 44% di chi ha consumato frutta di IV Gamma lo ha fatto come snack spezzafame. Tra il 23% delle famiglie che non hanno acquistato IV Gamma nell’ultimo anno, nel 61% dei casi la ragione è da ricondurre a una spiccata predilezione verso prodotti di Prima Gamma, mentre il 49% di questi li ha provati in passato ma non ne gradisce il gusto e il 47% ammette una mancanza di fiducia in termini di freschezza.
Origine e packaging, decisivi per l’acquisto Per gli heavy consumer (che rappresentano il 46% di quel 77% di famiglie che hanno acquistato IV Gamma nell’ultimo anno) i canali preferiti sono iper e super mercati (80%), piccoli supermercati cittadini (58%), negozi specializzati (48%), negozi tradizionali (40%) e discount (22%). Indagando sui valori associati alla categoria, il 55% dei consumatori è spinto all’acquisto dalla possibilità di azzerare gli sprechi, il 52% si dice d’accodo o molto d’accordo sul pensare che sia dettato dalla fiducia in termini di sicurezza e controlli, il 49% dichiara di apprezzarne la qualità e la stessa percentuale ne premia la freschezza, mentre il 42% ne riconosce la convenienza. Tra le caratteristiche decisive al fine dell’acquisto ci sono invece elementi associati all’origine del prodotto (italianità, controllo di filiera, produzioni bio), al packaging (indicazione chiara della data di scadenza e formato della busta), al prezzo e alla marca. Rispetto a quest’ultimo fattore, dall’analisi emerge, un po’ a sorpresa, l’importanza del brand industriale come leva d’acquisto: per il 41% dei consumer, infatti, la notorietà della marca del produttore ha molta importanza al momento dell’acquisto; tale percentuale scende al 37% se riferita alla marca del distributore. Infine, in termini di soddisfazione, l’indagine Nomisma traccia il disegno di un consumatore molto soddisfatto: il 51% si dichiara molto o completamente soddisfatto della qualità mentre il 49% lo è in termini complessivi.•
Comodità senza sprechi È emerso che al primo posto tra i motivi di acquisto dell’insalata di IV Gamma c’è ‘comodità e risparmio’ (72%), seguita dalla possibilità di ‘evitare gli scarti o gli sprechi’ (43%) e dall’opportunità di mangiare alcuni tipi di verdura altrimenti non disponibili (36%). Tra le occasioni d’uso si predilige il consumo per il pasto domestico in mancanza di tempo (58%) o anche se lo si ha (55%), mentre nel 40% dei casi si riconosce la praticità sul posto di lavoro o di studio. Circa la frutta, i motivi che sottostanno all’acquisto sono per il 63% dei casi dettati da
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Confezionamento IV GAMMA
I
D
trend emergenti per l’ortofrutta
al sondaggio emerge che il 59% degli intervistati affermano che la qualità nel reparto di prodotti freschi è il fattore più importante nel determinare la scelta del negozio. Guardando un po’ più a fondo, il sondaggio rivela che la qualità del cibo fresco determina la dimensione del paniere. I clienti soddisfatti della qualità del cibo fresco di un negozio lo visiteranno il 7% più frequentemente di quelli che non lo sono. Considera anche il fatto che il 47% afferma di essere disposto a pagare di più per alimenti freschi di qualità superiore e l’importanza della frutta e verdura fresca per la redditività di un’azienda di vendita al dettaglio di alimenti diventa chiara. La soddisfazione per il cibo fresco sembra avere un impatto più profondo sugli acquirenti con più soldi da spendere, svolgendo un ruolo ancora maggiore nel determinare dove si trovano in molti dei segmenti di mercato più ricchi d’Europa. In breve, nessun negozio dovrebbe mai trascurare la qualità quando si tratta di prodotti freschi. La domanda cruciale, quindi, è che cosa guida la soddisfazione del cliente all’interno del reparto alimenti freschi? La risposta risulta sorprendentemente semplice: la cosa più importante per i consumatori è la qualità stessa. La sola qualità rappresenta il 33% della soddisfazione totale. Sebbene l’idea della qualità come priorità assoluta degli acquirenti non sia affatto inaspettata, un’analisi più attenta dei loro atteggiamenti nei confronti della qualità rivela una serie di sorprese. Quasi universalmente, i prodotti freschi hanno assunto un ruolo molto più centrale nella vendita al dettaglio. I giorni in cui l’ampliamento degli spazi e la quota di promozione potrebbero essere utilizzati per guidare le vendite ora sembrano lontani. L’espansione del punto vendita si è ampiamente conclusa nei mercati più maturi, avendo raggiunto il suo limite naturale. Promuovere maggiori vendite in questo settore non è semplice, tuttavia. Da un lato, i discount mantengono alta la pressione in termini di rapporto qualità-prezzo. Per questo il campo del fresco sta diventando sempre più competitivo. La ricerca rivela che i primi tre driver sono l’aspetto del prodotto, il suo gusto, le sue dimensioni e la sua forma. In questo senso anche le preferenze dei clienti stanno
Dal Fruit Logistica Trend Report emerge come la qualità del cibo fresco di un negozio giochi un ruolo chiave nel determinare dove i clienti scelgono di fare la spesa. Nonostante l’aspetto ambientale conti, i consumatori non sono ancora pronti a rinunciare agli imballaggi in plastica, poiché capiscono il loro valore nella conservazione e nell’allungamento della shelf life dei prodotti.
cambiando. Gli esperti confermano che mentre i consumatori associano da tempo l’aspetto del prodotto alla qualità, il gusto svolge ora un ruolo sempre più importante nel modo in cui si valuta la qualità. In passato, i cibi pronti non sono stati necessariamente associati alla consapevolezza della salute. La richiesta è di prodotti freschi e sani confezionati in un formato conveniente per le persone che hanno poco tempo e spesso hanno fretta, sia quando fanno acquisti nel negozio sia quando cucinano a casa. Allo stesso tempo, l’attuale generazione è diventata più attenta alla salute, e questo sta spingendo i consumatori a cercare cibi freschi sani e convenienti, facili da preparare: alimenti che possono essere messi sul
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tavolo rapidamente. Il rapporto 2018 di Fruit Logistica ha fornito spunti sulla continua crescita dei consumi fuori casa. Allo stesso tempo, quella stessa tendenza porterà anche a cambiamenti nel modo in cui le persone acquistano prodotti freschi, con importanti implicazioni per i rivenditori. Dovranno fare tutti gli sforzi necessari per reinventare il modo in cui vendono prodotti freschi e ciò che vendono. Questi cambiamenti iniziano alla porta del negozio. Per attirare i consumatori impegnati, dovrà inserire gamme di prodotti nuovi per coloro che hanno generalmente meno tempo da dedicare alla cucina rispetto al passato. Lo stesso vale per il tempo trascorso a fare shopping. Sempre di più, i clienti cercheranno anche cibi sani che possano sostenere le loro diete attente alla salute. I rivenditori e i produttori dovranno rispondere a questa domanda, senza sovraccaricare i loro negozi, trovando produttori e rivenditori di frutta e verdura freschi dovranno stare un passo avanti rispetto alle tendenze emergenti che sono guidate dai cosiddetti influenzatori. Un altro modo per creare una connessione emotiva più forte con i consumatori di frutta e verdura è migliorare il loro aspetto e la loro presentazione. Numerosi paesi, in particolare gli Stati Uniti e il Canada, hanno una lunga storia nella creazione di espositori per prodotti freschi elaborati e attraenti in negozio. Questi display quasi teatrali sono progettati per affascinare il consumatore e suscitare una reazione emozionale. Nella maggior parte degli altri mercati, la presentazione rappresenta circa il 10% della soddisfazione del cliente, mentre registra il doppio di tale cifra negli Stati Uniti e in Canada. Mentre potrebbe sembrare improbabile che la vendita al dettaglio europea replicherà l’esuberanza dei display americani, la maggior parte degli esperti che abbiamo intervistato ha affermato di aspettarsi di concentrarsi maggiormente su questo tipo di visual merchandising per frutta e verdura fresca in Europa. L’impegno ambientale sta diventando un criterio importante nella selezione dei negozi in Europa. I consumatori si rivolgono a alimenti a basso impatto ambientale da fonti sostenibili; prodotto localmente, coltivato in stagione. Tuttavia, queste richieste non sono chiaramente ugualmente importanti per tutti i consumatori in tutti i mercati. Per i consumatori di fascia alta, in particolare i giovani, l’identità del cibo e la purezza della sua offerta si intrecciano sempre più con un senso di identità personale. L’eliminazione degli sprechi, sia in termini di riduzione del volume di prodotti freschi gettati via, sia in termini di ecologia del suo imballaggio, è una preoccupazione crescente. Gli imballaggi in plastica sono considerati un grosso problema: l’87% degli intervistati ha dichiarato di essere preoccupato per il suo impatto sull’ambiente - in particolare per quanto riguarda le materie plastiche utilizzate nei prodotti di uso quoti-
diano - e il 73% ha dichiarato di sperare di ridurre al minimo la quantità di imballaggi loro hanno usato. Tuttavia, quando si tratta di pagare per questo, la risposta è stata meno sicura: solo la metà ha dichiarato che sarebbe disposta a pagare di più per gli imballaggi biodegradabili. Sebbene la riduzione della quantità di imballaggi in plastica rimanga una priorità per la maggior parte, ciò può anche essere in contrasto con l’obiettivo primario della sostenibilità. Gli imballaggi in plastica economici ed efficaci hanno fatto molto per aumentare la longevità dei prodotti freschi, spesso prolungando sostanzialmente la durata di conservazione dei prodotti e proteggendoli da contaminazioni e danni durante il trasporto e l’esposizione. Inoltre, crea praticità in termini di gestione e acquisto, producendo unità di acquisto standard che i clienti riconoscono prontamente. Per tutti questi motivi, l’eliminazione degli imballaggi in plastica potrebbe potenzialmente comportare un aumento degli sprechi alimentari. A parte questi avvertimenti, la quantità di prodotti venduti senza imballaggio è in costante aumento, anche se è probabile che ci siano limiti su quanto può essere esteso. Mentre è una questione abbastanza semplice ridurre la quantità di imballaggi in plastica utilizzati per alcune varietà di frutta e verdura fresca, invece di venderne gran parte sfusi, qualsiasi riduzione significativa per altri come la frutta a guscio e le insalate potrebbe comportare maggiori quantità di rifiuti e aumento dei costi. Inoltre, gli alimenti easy healthy richiedono praticità e prodotti preparati richiedono un imballaggio affidabile. Questo è uno dei motivi principali per cui prevediamo che, almeno per il breve termine, la quantità di plastica in uso continuerà probabilmente ad aumentare. •
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Confezionamento IV GAMMA
SMART RIPE MISURA IL GRADO DI MATURAZIONE
U
n packaging che in tempo reale fornisce informazioni sullo stato di maturazione del frutto, per fornire valore alla supply e value chain e poter offrire al consumatore il prodotto che più si adatta alle sue esigenze di modi e tempi di consumo. Si chiama Smart Ripe, ed è sviluppato da ILIP in collaborazione con Radio6ense, spinoff dell’Università di Roma Tor Vergata, e con l’Università di Torino, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari. Il nuovo packaging funziona grazie a un tag RFID (radio frequency identification) sensorizzato molto sensibile e selettivo, integrato nell’imballaggio, in grado di rilevare le variazioni di alcuni parametri dielettrici della polpa del frutto associati allo stato di maturazione, come la turgidità, l’acidità e il contenuto di acqua e zucchero. Queste informazioni vengono trasmesse a un terminale che può essere programmato per restituire l’informazione desiderata: dalla semplice indicazione maturo / non maturo, a consigli su come o quando utilizzare il frutto. Nel caso dell’avocado, il primo prodotto su cui Smart Ripe è stato testato con successo, è ad esempio possibile dare indicazioni relative ai tempi di consumo (“non ancora maturo”, “pronto al consumo”, “cremoso”) o alle modalità di utilizzo (“da cuocere”, “per insalate”, “per salse”, ecc). Al momento, la tecnologia è stata pensata per i prodotti “premium” nell’ambito ortofrutticolo, come è la frutta tropicale (avocado, mango, papaya), ma il principio può essere applicato a diverse tipologie di frutto o di ortaggio. “Smart Ripe è la prima tecnologia in grado di monitorare in tempo reale e in modo non invasivo le caratteristiche del prodotto fresco legate alla freschezza e allo stato di maturazione – commenta Luigi Garavaglia, R&D manager di Ilip – con questa novità apriamo le porte a numerose applicazioni, in grado di migliorare la gestione dell’ortofrutta sul punto vendita e l’esperienza di acquisto del consumatore”. “Smart Ripe è una novità di cui siamo molto orgogliosi, perché va nella direzione di un packaging che non è solo protezione e conservazione, ma anche un elemento di creazione di valore per la filiera - spiega Roberto Zanichelli, Direttore Commerciale e Marketing di ILIP – In un periodo in cui il packaging plastico è oggetto di discussioni anche critiche, noi proponiamo una visione per cui la sostenibilità dell’imballaggio passa anche per funzionalità evolute che creano valore e migliorano la gestione della filiera”.
MELINDA SFRUTTA LE POTENZIALITÀ DEL PACKAGING
I
l consorzio italiano di 4.000 coltivatori di mele,Melinda ha utilizzato la tecnologia di stampa digitale HP per una nuova campagna di marketing personalizzata attraverso la quale coinvolgere gli agricoltori: Melinda ha collaborato con il converter di imballaggi ondulati Ghelfi Ondulati, che ha utilizzato un sistema di stampa HP PageWide T1170 per stampare le foto di 1.000 coltivatori, ognuna con un messaggio personalizzati, su 3,2 milioni di confezioni di mele. L’obiettivo della campagna era quello di rafforzare l’immagine del brand attraverso la storia di agricoltori di alta qualità. Il concept della campagna prevedeva la stampa delle foto di numerosi coltivatori del consorzio, insieme a una citazione personale, sulle confezioni di piccole dimensioni per i clienti. Prima di intraprendere il progetto, Melinda ha convalidato il concept attraverso uno studio sul coinvolgimento emotivo, che ha mostrato che le confezioni di frutta con le foto dei volti delle persone attirano maggiormente l’attenzione, stimolano i clienti a maneggiarle e incrementano gli acquisti rispetto a quelle senza foto. “La trasparenza è essenziale. Vogliamo consentire ai consumatori di guardare in faccia i produttori, di vedere persone reali che vendono prodotti reali. Non potrebbero essere modelli o attori”, ha dichiarato Andrea Fedrizzi, Marketing and Communications Manager di Melinda. Le 1.000 versioni diverse delle confezioni sono state stampate in alta qualità su un supporto del quale il service provider ha quindi eseguito la conversione e la finitura, utilizzando inchiostri a base d’acqua a uso alimentare. “Avevamo bisogno del partner giusto per poter stampare le foto e le citazioni in modo dinamico sulle confezioni. Per noi era evidente che la tecnologia HP sarebbe stata la scelta migliore”, ha commentato Fedrizzi. Melinda prevede di espandere la campagna per includere ancora più agricoltori nel prossimo futuro, dal momento che molti dei restanti 3.000 membri del consorzio hanno espresso il desiderio di partecipare. Melinda sta anche lavorando su un mini-sito Web, che verrà lanciato con la versione ampliata della campagna di marketing. HP PageWide T1170 è un sistema di stampa PageWide a getto d’inchiostro per imballaggi ondulati in pre-stampa, a sei colori e in grado di supportare volumi molto elevati, che consente ai converter di packaging di offrire maggiore flessibilità e soddisfare le esigenze delle aziende in rapida evoluzione.
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SORMA GROUP LINEA DI PACKAGING COMPOSTABILE
C FRUTTAGEL PACKAGING ECO FRIENDLY E QUALITÀ MADE IN ITALY
F
ruttagel, azienda di trasformazione agroindustriale confeziona l’intera gamma di verdure surgelate a marchio Almaverde Bio (di cui Fruttagel è socio fondatore) in packaging compostabile. Verdure biologiche 100% italiane, lavorate e confezionate entro poche ore dalla raccolta, in una busta amica dell’ambiente che si smaltisce nella frazione umida della raccolta differenziata. Alcuni esempi sono la polpa e passata di pomodoro biologico 100% italiano Almaverde Bio in confezioni Tetra Recart®, realizzate con materiali rinnovabili e completamente riciclabili, i frullati di frutta in brik da 125 ml con alta percentuale di frutta, tutta italiana e i succhi in vetro 100% frutta da 500 ml. Stanislao Giuseppe Fabbrino, presidente e amministratore delegato Fruttagel, ha affermato: “Il nostro impegno per lo sviluppo e la produzione di referenze sono, da un lato, espressione della nostra incessante ricerca di soluzioni rispettose dell’ambiente sia dal punto di vista della materia prima che del packaging, dall’altro, dimostrazione concreta della volontà di valorizzare le filiere locali e la qualità delle produzioni italiane, da sempre trattod istintivo di Fruttagel”. Fruttagel è un’azienda cooperativa di trasformazione agroindustriale fondata ad Alfonsine nel 1994 e attiva nella produzione di bevande a base di frutta e di legumi/cereali, derivati del pomodoro e ortaggi surgelati. Segue tutte le fasi della filiera dal campo al consumatore, lavorando prodotti orto-frutticoli da agricoltura integrata e biologica in larga parte conferiti dai propri soci. I prodotti realizzati da Fruttagel arrivano al consumatore finale mediante la GDO e i servizi di ristorazione collettiva e commerciale, a marchio dei distributori e con marchi della cooperativa. Fruttagel impiega circa 700 lavoratori nella sede principale di Alfonsine e ha un altro stabilimento produttivo a Larino (CB) con un organico di circa 150 persone. Fruttagel è inoltre socio fondatore del Consorzio Almaverde Bio.
ompostabilità e sostenibilità sono le parole chiave della gamma di packaging Compostable Line di Sorma Group. In seguito a un lungo periodo di ricerca e con l’obiettivo di fornire un’ulteriore risposta concreta alle esigenze del consumatore moderno, l’azienda è riuscita infatti a creare una linea intera di confezioni plastic free, convertendo ogni singola proposta di packaging di Sorma Group in una nuova versione 100% compostabile. “La sfida – commenta Andrea Mercadini, AD del Gruppo - è stata quella di creare un materiale che mantenesse delle caratteristiche tecniche accettabili durante tutta la vita del pack, dalla produzione al magazzino di confezionamento allo scaffale e fino allo smaltimento, così da essere capaci di garantire la conservabilità del prodotto all’interno, che deve rimanere una priorità. Queste soluzioni, tutte compostabili, completano così la nostra offerta, che in questo modo si compone di due macro linee, entrambe a basso impatto ambientale: una completamente riciclabile e una 100% compostabile. L’innovazione più significativa – continua Mercadini - consiste nel fatto che la linea è stata ottenuta intervenendo solo sul materiale che compone i pack e non sulle macchine: nessun cambiamento deve quindi essere apportato ai sistemi di confezionamento già in dotazione da parte di chi adotterà queste soluzioni”. I pack, destinati a tutti i mercati di esportazione del Gruppo, soddisfano completamente le richieste e le esigenze dei confezionatori e saranno a breve disponibili in tutte le versioni che compongono la vasta offerta di Sorma, rispettandone le caratteristiche peculiari. Vertbag, ad esempio, così come Girsac, è costituito da una banda realizzata con una speciale carta compostabile che già a prima vista si differenzia dalle normali confezioni. La rete, invece, è realizzata con una mescola plastic free, anch’essa compostabile. Sormabag, poi, è realizzato interamente della mescola compostabile, sia nel manico che nella rete. “Oggi - conclude Andrea Mercadini - è sempre più necessario creare un prodotto che possa collocarsi all’interno di una catena circolare: dal materiale rinnovabile al compost a un nuovo materiale. Mi preme sottolineare però che questo non sostituisce un comportamento responsabile da parte del consumatore nella fase di smaltimento del materiale, fattore che rimane la chiave di un impegno ecosostenibile efficace”. Sorma Group opera dal 1973 ed è in grado di offrire ‘chiavi in mano’ l’intera linea di macchinari necessari a selezionare, pesare e confezionare automaticamente i prodotti ortofrutticoli, congiuntamente alla fornitura del materiale tecnico per creare tutte le forme di packaging. Sono oltre 160 i modelli di macchine automatiche proposti, protetti da 60 brevetti interamente sviluppati da un team interno di 35 ingegneri. Più di 30 referenze ortofrutticole possono essere selezionate e “vestite” con la massima precisione e affidabilità, per rispondere efficacemente ai requisiti, sempre più severi, della Grande Distribuzione Organizzata (GDO). Il Gruppo è presente con le proprie sedi operative in: Spagna, Germania, Francia, Turchia, Olanda, USA e Brasile. A queste filiali si aggiungono oltre 40 distributori specializzati, che operano a livello globale.
8 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
vetrina
Confezionamento IV GAMMA
Una completa sul settore Dal 5 al 7 febbraio 2020, oltre 3.000 aziende internazionali provenienti da tutta la catena del valore del fresco si raduneranno a Berlino in occasione di Fruit Logistica, dove verrà offerta una panoramica completa sull’ortofrutta, un settore chiave per l’industria del beverage.
F
ruit Logistica è il punto d›incontro di riferimento a livello mondiale per i compratori di prodotti freschi. Con un numero crescente di professionisti del settore che visiteranno il salone annuale, l’afflusso dei compratori che parteciperanno all’evento è stimato essere ancora più grande. Come mostra il recente sondaggio tra gli operatori di settore, quasi l’86% degli oltre 78.000 operatori provenienti da tutto il mondo che hanno partecipato all’ultima edizione erano direttamente coinvolti nell’approvvigionamento e nella distribuzione di prodotti ortofrutticoli, mentre molti altri professionisti, operanti nei settori della produzione e dell’esportazione, erano interessati all’acquisto di nuove tecnologie, servizi e materie prime. Circa l’80% degli operatori di settore detiene una posizione dirigenziale all’interno delle propria azienda. Per molti, l’obiettivo basilare è la consapevolezza di trovare nuovi prodotti. Quando si tratta di procurarsi prodotti ortofrutticoli freschi, acquistare i macchinari appropriati o scegliere il packaging migliore, essere sempre un passo più avanti è essenziale. Fruit Logistica 2019 ha presentato una grande abbondanza di idee innovative, lo dimostrano il packaging ecologico, i prodotti pronti al consumo, le nuove varietà stuzzicanti e la tecnologia spaziale. Questo evento consente agli operatori del settore ortofrutticolo fresco di valutare una quantità estremamente elevata di diverse opzioni in un’unica location.
Il programma di eventi Inoltre, non si tratta solo di prodotti. La comprensione degli aspetti di business è estremamente importante e l’ampio programma di eventi di Fruit Logistica assiste i propri operatori ed espositori nel fare proprio questo, ossia presentando esperti di spicco di una vasta gamma di settori industriali e offrendo un dettagliato Trend Report sulle tendenze e sul futuro del commercio di prodotti freschi, che può es-
ortofrutta
sere scaricato gratuitamente dal sito di Fruit Logistica. Il report di 32 pagine “Surprises in Store” ha fornito un’analisi dettagliata dei principali cambiamenti attesi nella vendita al dettaglio di prodotti alimentari nell’arco del prossimo decennio e ha spiegato quanto la qualità del prodotto stia diventando sempre più importante al fine di garantire le vendite di prodotti freschi. La presenza al salone di riferimento per il commercio ortofrutticolo globale garantisce ai partecipanti di entrare a diretto contatto con i professionisti che abbracciano le prospettive più innovative in termini di andamento ed evoluzione del mercato. Fruit Logistica offre sempre spunti nuovi per tutti coloro che la visitano.
I trend del settore L’European Statistics Handbook 2019 – con i dati curati e interpretati da Agrarmarkt Infomations-GmbH (AMI) e presentato in occasione della scorsa edizione della fiera – offre una panoramica completa sulle più importanti nazioni europee nel comparto ortofrutticolo. 47 milioni di tonnellate di frutta e 56 milioni di tonnellate di verdura, 103 milioni di tonnellate in totale, sono state prodotte in Europa nel 2018, il 42% nei due più importanti Paesi produttori europei: Italia e Spagna. Considerando invece gli scambi con i Paesi terzi, le importazioni ammontano a 47 milioni di tonnellate, mentre l’export a 37 milioni di tonnellate, con un delta commerciale negativo di oltre 12 miliardi di euro. Le esportazioni europee di mele nel 2018 hanno rappresentato una quota di 2,47 milioni di tonnellate, mentre le arance circa 2,64 milioni di tonnellate. Con un clima molto variegato lungo tutta la penisola, nel nostro Paese si coltiva una vasta gamma di prodotti: negli ultimi anni, il Paese ha prodotto fino a 10 milioni di tonnellate di frutta e circa 7 milioni di tonnellate di ortaggi. Un terzo della frutta e il 12% della verdura vengono esportati ogni anno, diretti principalmente in Germania, Francia e Austria. Circa il 15% va in Paesi al di fuori dell’UE. D’altro canto, l’Italia è anche un forte importatore di frutta e verdura. Le importazioni di frutta riguardano prevalentemente prodotti tropicali quali banane, ananas o agrumi, forniti soprattutto da Costa Rica, Spagna e Colombia. Nonostante la grande produzione nazionale, l’Italia importa anche molti pomodori, verdure da insalata e patate. Francia, Spagna e Germania spiccano in questo ambito. •
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PACKAGING
pronti per la rivoluzione! Come è stato più volte illustrato dalla ricerca condotta per molti anni da ALL4PACK Paris, il packaging è l’immagine speculare della nostra società. Il packaging si adegua costantemente e si rimodella per assecondare le aspettative dei consumatori e soddisfare le preoccupazioni della società contemporanea, ad esempio consapevolezza delle questioni ambientali, la lotta contro i rifiuti, l’impatto dei prodotti sulla salute, garanzie di sicurezza ecc. Ma diamo uno sguardo più a fondo. Come sarà l’imballaggio entro il 2050? 10
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l report commissionato da All4Pack Paris, in associazione con l’EPDA – Associazione dei brand e packaging designer europei – ha investigato nel luglio 2018 sui trend che cambieranno il volto dell’imballaggio in relazione ai cambiamenti della società.
Packaging ed età della popolazione Nel 2016, oltre il 19,2% degli europei avevano 65 anni o più. Nel 2022, Nielsen prevede che la proporzione della spesa complessiva attribuibile a
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Fatti &TENDENZE questa popolazione senior sarà del 56%! Mentre vivere più a lungo è un obiettivo perfettamente valido, rimane la questione di come adattare i prodotti - e più specificamente il packaging - per soddisfare le persone anziane che stanno gradualmente indebolendosi nel fisico e nelle capacità intellettuali. Dallo studio emerge che l’imballaggio è del tutto inadatto per le esigenze degli anziani. Peggio ancora: in alcuni casi, i progettisti ritengono che alcuni imballaggi disponibili sul mercato potrebbe essere pericolosi per le persone anziane. È stato notato che le aziende non prestare la minima attenzione a questo target. Secondo i designer, i marchi sono attualmente più interessati ai Millennial - i giovani nati tra il 1980 e 2000 – rispetto agli anziani. Adattare il packaging per adeguarlo al meglio alle esigenze di una popolazione che sta invecchiando non comporta necessariamente costi più elevati. In effetti, questa popolazione sta aumentando, e questo potrebbe portare a realizzare economie di scala. Molti pensano che gli anziani non siano propensi a cambiamenti, ma in realtà le persone anziane hanno esattamente le stesse aspettative dei giovani in termini di packaging: preferiscono imballaggi facili da usare e raramente riacquistano un prodotto con il quale hanno avuto un’esperienza negativa. Non dimentichiamo che i prodotti finora utilizzati senza problemi possono diventare sempre più difficile da gestire, con gli anni che passano e rappresentare così una fonte di delusione. Tra le difficoltà che si incontrano con il passare degli anni vi sono: la perdita della vista, problemi motori, abilità mentali inferiori e dipendenza o perdita di autonomia. In questo senso, i designer che hanno collaborato all’indagine hanno dato importanti indi-
cazioni per aiutare l’evoluzione degli imballaggi nella giusta direzione e soddisfare le aspettative dei consumatori anziani, come la leggibilità. Secondo i designer intervistati, grafica e progettazione visiva di imballaggi rivolti agli anziani dovrebbero essere molto più semplici. L’obiettivo dovrebbe essere quello di evidenziare solo le informazioni a cui le persone anziane sono sensibili: data di scadenza, prodotto, ingredienti, avvertenze, ecc., tutti in caratteri più grandi, su sfondi di colore molto chiaro. Un’attenzione specifica dovrebbe essere prestata alla chiarezza di istruzioni, consigli per l’uso e dimensioni della porzione. Questi dovrebbero avere uno spazio assegnato sulla confezione ed essere quasi standardizzati in modo da richiedere il minimo sforzo da parte degli anziani. Per quanto riguarda il marketing blurb, dovrebbe essere limitato e regolato in modo da non influenzare il discernimento di cosa è essenziale per la persona anziana. Esiste una vasta gamma di sistemi di apertura e chiusura su diversi tipi di imballaggio. Tuttavia, i progettisti intervistati sottolineano che comuni regole di buon senso e di facile utilizzo potrebbero essere adottate per rendere l’imballaggio ancora più facile e sicuro da usare. La riduzione del peso degli imballaggi è un altro importante obiettivo. Per i designer intervistati, 1 kg per i prodotti solidi è il limite massimo. Quanto a volume del liquido, 1 litro è considerato quasi troppo, 750 ml sembrano più adatti per consentire agli anziani di gestire e versare il contenuto. Alcuni designer discutono del modo migliore per aiutare gli anziani a servirsi della giusta quantità di prodotto. Dovrebbero essere offerti piccoli contenitori, contenitori monodose facili da conservare e convenienti. Di conseguenza, confezioni individuali, spesso criticate per essere spreco di imballaggi, sembrano essere la soluzione migliore. Le confezioni monouso per anziani dovrebbero essere ben ponderate ed essere convenienti, dotate di buone impugnature per posizionare le dita, maniglie ben bilanciate... in conclusione, tutto ciò che può rendere il prodotto facile e sicuro da maneggiare.
Il packaging e le risorse della terra Le risorse della Terra non sono inesauribili. Si stima che alla velocità in cui vanno le cose si saranno esaurite molte risorse naturali nei prossimi tre decenni e, con certezza, prima della fine del secolo. Possiamo aspettarci di vedere la fine del greggio, dei minerali di ferro e silice: materiali ampiamente utilizzati per le confezioni. Inoltre, la scomparsa di queste risorse naturali è accompagnata da un aumento dell’inquinamento attraverso i rifiuti che si accumula dappertutto. Inoltre, gli imballaggi in plastica non vengono smaltiti accuratamente e li vediamo così accumularsi in grandi quantità negli oceani e sulle coste. Un numero crescente di persone desidera imballaggi
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e quelli fatti in plastica derivante da combustibili fossili. Alcune soluzioni possibili potrebbero essere diminuire gli strati di imballaggio, promuovere materiali di riciclo, sviluppare materiali da fonti biologiche, come il bambù o alghe marine, rilanciare il concetto di packaging riutilizzabile. L’educazione e l’informazione sul riciclo, ma anche la facilitazione nei processi di smaltimento potrebbero aiutare il packaging ad essere meno impattante sull’ambiente. Un’altra opzione possibile è la restituzione del packaging in cambio di un valore economico. Infine, nuovi materiali e nuovi modelli di business potrebbero tornare utili.
Il packaging e l’intelligenza artificiale
realizzati con materiali rinnovabili e che siano riciclabili al 100% ed effettivamente riciclati. Gli individui più radicali sostengono un mondo senza imballaggi. Per evitare un’evidente emergenza ambientale, è necessario agire e rivedere le cose drasticamente in ambito imballaggi. Sembra che i designer che lavorano nei paesi nordafricani siano estremamente preoccupati per il danno che l’imballaggio può causare all’ambiente. Anzi, in questi paesi che non hanno ancora implementato sistemi di raccolta, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio, il danno è visibile. Tutti protestano per la proliferazione della plastica derivante dai rifiuti di imballaggio sia nell’ambiente che sulla costa mediterranea. Chiedono l’immediata introduzione di regole rigorose e obbligatorie per la progettazione di imballaggi più ecologici e riciclabili. Hanno molta fiducia nel futuro dei materie prime di origine rinnovabili che considerano un’ottima opportunità per creazione e sviluppo di posti di lavoro nei rispettivi paesi. I designer hanno messo in evidenza alcuni tipi di packaging da mettere al bando: imballaggi senza alcuno scopo, sovradimensionati, composto da differenti materiali, non riciclabili,
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Le principali innovazioni dei prossimi decenni per migliorare le condizioni di vita degli esseri umani saranno governate dall’intelligenza artificiale, che si sta già sviluppando rapidamente. Intelligenza artificiale consiste nell’implementare un certo numero di complesse tecniche di programmazione informatica in grado di simulare forme di intelligenza umana (ragionamento, apprendimento, ecc.) in modo da abilitare le macchine a imitare una forma di vera intelligenza. L’intelligenza artificiale ha già un gran numero di applicazioni nella vita di tutti i giorni come: traduzione in lingua, riconoscimento della forma, riconoscimento del volto, specialista di analisi e supporto decisionale in vari settori, ecc. L’intelligenza artificiale sarà senza dubbio impiegata nell’imballaggio dei prodotti di consumo, per fornire maggiore sicurezza, informazioni, garanzie e servizi ai consumatori. Qualunque sia il loro grado di entusiasmo, scetticismo o persino pessimismo in relazione alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale in particolare, una cosa è certa: i giovani oggi, che in teoria sono i meno reticenti, domani gestiranno imballaggi implementati con forme di intelligenza artificiale. Secondo le opinioni dei 22 designer intervistati, non vi sono dubbi: intelligenza artificiale e packaging sono destinati a incontrarsi. In effetti, alcuni di loro dicono che questo si è già concretizzato da tempo. Dalle loro risposte però si evince una certa confusione tra l’imballaggio connesso di oggi, che è qualificato come “packaging intelligente” e intelligenza artificiale. Chiedendo di citare esempi di sperimentazione AI, questi designer menzionano l’RFID Chip o codici QR (matrice di dati). Queste tecnologie fanno appello certo a strumenti digitali, ma il loro valore è banale rispetto a ciò che l’intelligenza artificiale è in grado di portare nel packaging al fine di rendere la vita dei consumatori più facile. In primo luogo dovremmo chiarire il concetto di packaging intelligente così com’è considerato oggi. Un elemento di packaging intelligente può essere definito come un imballaggio dotato di un componente esterno o interno che può
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Fatti &TENDENZE fale, che in questo modo può essere immediatamente rifornito. L’intelligenza artificiale sembra essere la soluzione ideale per consentire alla confezione di comunicare di più e meglio. Altri vantaggi specifici possono derivare dalla lotta alla contraffazione, dalla capacità di rendere l’utilizzo del prodotto più semplice, combattere lo spreco per proteggere l’ambiente. Con l’IA nei centri di smistamento, potremmo immaginare che nel momento dello smaltimento, il packaging possa andare automaticamente alla sua destinazione di riciclo, perché in grado di gestire autonomamente il suo fine vita.
Packaging e mobilità
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fornire informazioni su vari aspetti del prodotto: il suo produttore, tracciabilità, natura, caratteristiche, utilizzo, ma anche le sue condizioni di maturità, per esempio. Con l’intelligenza artificiale, le cose cambieranno: in base al profilo della persona che interagisce con esso, l’imballaggio stesso fornirà le informazioni previste e appropriato per la persona. L’intelligenza artificiale aiuterà il packaging a comunicare meglio con i consumatori. Per esempio, l’intelligenza artificiale renderà il packaging un assistente per i consumatori per aiutarli a mangiare in modo più sano. Dovrebbe essere utile ai consumatori, contrariamente a quanto osserviamo oggi, dove le informazioni trasmesse dai cosiddetti “imballaggi intelligenti” hanno solo uno scopo di marketing. Ma in cosa può essere utile l’intelligenza artificiale per il packaging? Un sistema del genere contribuirebbe naturalmente a favorire le vendite, ad esempio l’informazione intelligente sul packaging potrebbe informare sulla mancanza di un prodotto a magazzino o a scaf-
I nuovi mezzi di trasporto, come ad esempio le auto a guida autonoma, porteranno a nuovi tipi di packaging. Per queste nuove modalità di mobilità di personale e merci, il packaging dovrà adattarsi: non dimentichiamo infatti che, oltre a proteggere e conservare, un altro ruolo degli imballaggi è quello di consentire lo spostamento delle merci. Secondo i designer, oggi i packaging non sono ancora adatti alle nuove modalità di logistica. Da un punto di vista pratico, i formati dovrebbero essere studiati meglio e funzioni utente, come l’apertura e in particolare la chiusura, dovrebbero essere migliorate. Oltre alle forme e alle chiusure, si dovrebbero studiare modalità di gestione degli scarti, la possibilità di gestire il caldo e il freddo all’interno del contenitore in maniera più efficace di quanto è già stato fatto. Sarebbe bene, ad esempio, avere degli imballaggi che possano attaccarsi alle superfici dei veicoli per impedire loro di cadere durante la mobilità. I designer ritengono che l’imballaggio per la vendita al dettaglio di massa dovrebbe essere sostituito da imballaggi specificamente adattati agli strumenti e ai mezzi utilizzati nella logistica delle consegne a domicilio. Questo sia per ragioni economiche che ecologiche. Per tutti i prodotti venduti online al dettaglio, dovrebbe essere imposto uno standard per l’imballaggio basato sui multipli proporzionali dei formati delle scatole di spedizione, questo rappresenterebbe un modo efficace per controllare il volume dei contenitori, e ridurre lo spazio vuoto limitando l’uso incontrollato di riempitivi, che sono raramente riciclabili.•
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Fonte: ALL4PACK Paris in associazione con EPDA e YouGov
CONTINUA A CRESCERE la Contract Logistics
Aumenta per il quinto anno consecutivo il fatturato della logistica conto terzi in Italia. L’outsourcing vale il 41,7% delle attività logistiche complessive. Big Data Analyst, Digital Transformation Manager, Informatico dell’automazione e AI Specialist sono i profili 4.0 emergenti
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a Contract Logistics conferma la sua crescita nel 2018, con un fatturato previsto di 84 miliardi di euro, +0,7% in termini reali rispetto all’anno precedente, che consolida il trend positivo degli ultimi cinque anni (+0,6% nel 2018, +1,3% nel 2017, +1,7% nel 2016, +0,7% nel 2015). Le previsioni 2019 rivelano un ulteriore lieve aumento in termini assoluti del fatturato, che a fine anno dovrebbe raggiungere quota 84,5 miliardi di euro, ma con un rallentamento del trend di crescita in termini reali (-0,2%) a causa dell’incertezza nel quadro nazionale ed internazionale. Il fermento del settore è testimoniato da 76 di operazioni di fusione e acquisizione nel periodo 2015-2019 che hanno coinvolto fornitori di servizi di logistica internazionale (41% dei casi) e nazionale (59%), con oltre 500 milioni di fatturato complessivo delle aziende acquisite nel corso dell’anno. Si diffondono tecnologie per la Logistica 4.0 che automatizzano attività di trasporto e di magazzino, permettono l’acquisizione di dati e stanno trasformando profondamente organizzazioni e ruoli della logistica, spingendo la domanda di nuove competenze soprattutto per l’analisi dei dati, l’automazione e l’intelligenza artificiale. I fornitori di servizi logistici iniziano a inserire profili 4.0 come Big Data Analyst, Digital Transformation Manager, Informatico logistico, Informatico dell’automazione, Innovation manager e AI Specialist. Cresce l’attenzione alla sostenibilità, con diverse soluzioni di efficienza energetica nei magazzini come l’introduzione di carrelli con batterie agli ioni di litio, l’uso di sistemi di ricarica batterie ad alta frequenza, sensori per il rilevamento del movimento e soluzioni per l’isolamento termico.
I driver di crescita La crescita del fatturato è trainata dai grandi operatori, che mostrano un incremento del 6,3% dal 2016 al
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2017, mentre la redditività rimane stabile al 3,9%. Continua la spinta della logistica in outsourcing, che raggiunge un valore di 47,5 miliardi di euro (+2,2 miliardi sul 2016) e rappresenta il 41,7% delle attività logistiche (+12,9% rispetto al 2009). La Strategic Contract Logistics, cioè l’esternalizzazione di una parte rilevante del processo logistico a un unico fornitore, cresce più del mercato complessivo (+17,5% in otto anni), toccando quota 9,6 miliardi di euro su un valore totale del mercato logistico pari a 113,8 miliardi di euro. Resta stabile a poco più di 97mila, il numero di imprese attive nel settore, tra cui si rileva da un lato la ripresa del numero di autotrasportatori (+0,5%) e dall’altro la contrazione di spedizionieri (-4,8%) e operatori logistici (-3,4%). Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” della School of Management del Politecnico di Milano. “La logistica si conferma un settore in fermento, con fatturato e volumi in crescita, spinto da soluzioni per l’efficienza energetica e applicazioni di Logistica 4.0 – afferma Marco Melacini, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics -. Per cogliere le opportunità della rivoluzione 4.0 è necessario lavorare su nuovi modelli di organizzazione aziendale e sulla gestione delle informazioni. Nei prossimi anni la sfida degli operatori riguarderà la capacità di porsi non solo come gestori di flussi fisici, ma come integratori e garanti della qualità dei flussi informativi per i processi interni e lungo la filiera”.
La logistica 4.0 La rivoluzione 4.0 sta prendendo sempre più piede, sia tra i magazzini che nel trasporto, con soluzioni che automatizzano le attività di stoccaggio, movimentazione, trasporto e strumenti per raccogliere, condividere e trasformare i dati disponibili in informazioni utili a
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Osservatorio CONTRACT LOGISTICS orientare le decisioni di business e a migliorare i processi di gestione del magazzino e delle flotte di veicoli, la digitalizzazione degli scambi informativi e la tracciabilità di consegna. La diffusione della Logistica 4.0 passa dalla cultura del dato nelle organizzazioni e il ruolo della funzione IT oggi diventa fondamentale: nel 20% delle aziende logistiche l’incidenza del budget IT sul fatturato è superiore al 10% e in crescita, il 32% ha aumentato le risorse IT negli ultimi cinque anni (con una crescita media del 42%).
L’evoluzione delle competenze La digitalizzazione richiede nuove competenze professionali e il rafforzamento di quelle già presenti. Tra i fornitori di servizi logistici i ruoli che stanno cambiando maggiormente sono legati alle attività di magazzino e trasporto, come l’ingegnere logistico (per il 76% del campione), il gestore fornitore di rete (55%), l’autista (45%), il planner dei trasporti (41%) e il site manager (34%). Gli altri profili più coinvolti dalle trasformazioni del settore sono il Solution Designer (lo sviluppatore dei progetti dei committenti, 55%), il Direttore IT (38%) e il Direttore HR (24%). Questi ruoli devono migliorare soprattutto le competenze specifiche delle loro mansioni, come la capacità di pianificazione e soluzione dei problemi per il site manager (60%) e il planner dei trasporti (50%), la definizione e gestione di metriche per misurare i risultati ottenuti per l’ingegnere logistico (40%) e le conoscenze di sicurezza in-
formatica per il direttore IT (33%). Tutte le figure devono però migliorare la capacità di innovare i processi e prendere decisione basate sull’analisi dei dati per poter sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Big Data Analyst, Digital Transformation Manager, Informatico logistico, Informatico dell’automazione, Innovation manager e AI Specialist sono i profili 4.0 emergenti, che i fornitori di servizi logistici stanno iniziando a inserire nelle loro organizzazioni. Il più presente è l’Informatico logistico (86%), mentre le altre competenze sono ancora rare ma destano grande interesse in ottica futura. Il 72% dei fornitori di servizi logistici ha in programma di inserire almeno tre tra le sei figure emergenti, il numero di operatori che avranno inserito la figura dell’Innovation manager crescerà nei prossimi anni del 37%, le aziende che punteranno su Big data analyst e Digital transformation manager aumenteranno del 40%, i fornitori che assumeranno esperti in Automazione e Artificial Intelligence saliranno rispettivamente del 56% e del 93%.
Il subappalto nei magazzini Tra chi adotta una sola soluzione per l’esternalizzazione nella gestione del magazzino, oltre il 50% dei fornitori di servizi logistici utilizza cooperative. Le modifiche del quadro normativo (con l’introduzione del Decreto Dignità e la firma del CCNL Logistica anche da parte delle associazioni delle Cooperative), insieme alla necessità di maggiore visibilità sulle attività di magazzino e sulla situazione contributiva - fiscale, ha portato gli operatori ad esplorare anche nuove soluzioni, come l’aumento della quota di personale dipendente all’interno dei siti (spesso affiancato da lavoro in somministrazione), il rafforzamento delle relazioni riducendo il numero di cooperative e l’introduzione di Srl. Il 70% degli operatori logistici ricorre a più di una soluzione nel portafoglio di siti gestiti.
L’efficienza energetica e la sostenibilità dei magazzini I tre principali fattori di consumo energetico dei magazzini sono l’elettricità utilizzata per illuminazione, movimentazione e refrigerazione, il combustibile impiegato per il riscaldamento e la movimentazione, e il refrigerante. Da un’analisi su un campione di fornitori logistici che gestisce un totale di 2 milioni di metri quadri di magazzini, emerge che le soluzioni di efficienza energetica più utilizzate sono i punti luce LED (85% dei metri quadri mappati), seguiti da batterie ad alta frequenza (59% dei metri quadri mappati), sensori di movimento (50%) e soluzioni per l’isolamento termico (48%). Cresce l’impiego di carrelli con battere agli ioni di litio, mentre sono meno adottate il recupero di energia e tecnologie “cool roof”. •
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MACCHINE PER IL PACKAGING DA RECORD
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econdo i primi pre-consuntivi del Centro Studi Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), il settore continua a crescere nel 2019 (+1,8% sul 2018) segnando performance positive sia in Italia sia nei mercati esteri. Non si arresta la crescita delle macchine per packaging italiane il cui fatturato complessivo, nel 2019, supera la soglia record degli 8 miliardi di euro. In particolare, l’Italia cresce ancora del 3,2%, per un totale di 1,713 miliardi di euro, sull’onda virtuosa dei lusinghieri risultati già ottenuti lo scorso anno anche grazie agli incentivi governativi di Industria 4.0. Anche l’export - che rappresenta il 78,6% del fatturato complessivo sale dell’1,4%, raggiungendo il valore assoluto di 6,293 miliardi di euro. I dati disaggregati disponibili evidenziano in particolare tre macroaree di sbocco delle tecnologie made in Italy che hanno segnato le performance
migliori: Asia (+12,7%), UE (+6,5%) e Africa/Oceania (+3%). “Siamo soddisfatti ed orgogliosi per questo ennesimo traguardo raggiunto - commenta Enrico Aureli, presidente di UCIMA - segno di un settore solido e dinamico, in grado di imporsi a livello globale e di cavalcare lo sviluppo dei mercati internazionali e di tutte le industrie clienti. Ma non dobbiamo adagiarci sugli allori, perché le sfide che ci attendono sono complicate, i competitor sempre più agguerriti e gli scenari particolarmente instabili”. Le previsioni per il 2020 restano quindi caute. Tra gli
elementi di preoccupazione, le continue turbolenze geopolitiche in diversi mercati, i dazi e le tensioni commerciali a livello internazionale, le politiche del Governo italiano non focalizzate sulle necessità di crescita delle imprese. “Secondo gli outlook macro-economici, rallenterà ulteriormente la crescita del Pil mondiale - conclude Aureli - e a livello di settore la raccolta ordini è al momento meno positiva rispetto al passato. Riteniamo quindi che il 2020 potrebbe essere un anno di consolidamento, dopo la crescita costante e impetuosa degli ultimi anni. Ma rimaniamo ottimisti sull’ulteriore sviluppo del nostro settore nel medio-lungo termine”.
RIPENSARE L’IMBALLAGGIO IN LEGNO PER PRODOTTI BIO
L’
economia circolare passa anche dai materiali che utilizziamo. Come possiamo usare il legno per realizzare nuove soluzioni progettuali per contenere e trasportare il biologico? Questa l’idea alla base del contest che Rilegno, il consorzio ambientale per il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno, che ha lanciato a fine dello scorso anno. La sfida è quella di reinventare la cassetta di legno per ideare un nuovo contenitore per i prodotti biologici, ripensando il rapporto tra oggetto fisico, beni di consumo in esso contenuti, relazione con la filiera commerciale (dalla logistica al punto vendita) e rapporto con il consumatore. La cassetta di legno, quella che vediamo al mercato piuttosto che nel negozio sotto casa, è un oggetto apparentemente comune, ma che racchiude un mondo di valori economici, culturali e sociali. Un imballaggio che è metafora fisica di un processo: riciclo, economia circolare, utilizzo delle materie prime naturali. Le cassette di legno rappresentano, infatti, un imballaggio sostenibile e green in grado di garantire una reale economia circolare. In Italia se ne producono ogni anno circa 450milioni, destinate in gran parte al settore ortofrutticolo, perché il legno per sua natura è un materiale adatto al contatto alimentare: alcuni studi, promossi da Assoimballaggi e Rilegno, evidenziano come le cassette in legno risultano avere il più basso impatto ambientale dal punto di vista emissivo (gas ad effetto serra, eutrofizzazione, acidificazione, rilascio di smog fotochimico) e dell’ecotossicità. A monte della filiera delle cassette in legno vi è la pioppicoltura che, oltre ad essere una fonte di approvvigionamento di legno, svolge importanti funzioni paesaggistiche e ambientali, mentre a fine vita le cassette entrano nel sistema di raccolta e riciclo degli imballaggi in legno gestito da Rilegno, diventando nuova materia prima. Il contest promosso da Rilegno è aperto a tutti, e in particolare rivolto a studenti e professionisti del design e dell’architettura, di età non inferiore ai 18 anni e con la possibilità di partecipare in gruppo. Sarà possibile candidare i progetti fino al 2 marzo 2020 attraverso il sito www.contest.rilegno.org.
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Una giuria di qualità selezionerà i lavori più interessanti in base all’originalità, ai valori simbolici del progetto, alla fattibilità tecnica ed economica e alla riproducibilità su scala industriale. “Questo contest legato al design e alla creatività è un progetto pensato per valorizzare il legno, gli imballaggi in legno e l’impegno per un futuro sostenibile”, dichiara Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno. “Un progetto che richiede una visione sull’imballaggio del futuro per il biologico, perché siamo tutti chiamati a prendere consapevolezza su come affrontare il tema ambientale e il corretto utilizzo delle risorse. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che un contenitore realizzato con materiale 100% naturale è una scelta sostenibile, igienica e sicura, soprattutto per il consumatore. Il legno è per sua natura il vero imballaggio green, è la natura che trasporta la natura. E, grazie al lavoro di Rilegno, le cassette, così come gli altri imballaggi, vengono recuperate e il legno torna a nuova vita in un’ottica di vera economia circolare”.
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High tech
per la salute
Le patologie croniche sono diffuse nei paesi industrializzati, ma sempre più spesso anche in quelli in via di sviluppo, rientrano tra i problemi di salute più frequenti e rilevanti sul piano dell’economia sanitaria. Queste rappresentano una parte importante del fattore economico globale della sanità e allo stesso tempo un effetto leva per l’industria farmaceutica, che investe una quota relativamente cospicua del suo fatturato in ricerca e sviluppo.
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lla luce dei cambiamenti demografici in atto in tutto il mondo le possibilità di sviluppo del settore sono ottime. Le persone invecchiano sempre di più e sono più attente alla propria salute, e questo aumenta ulteriormente le previsioni di crescita del settore high tech. Insieme all’aumento delle esigenze sul fronte dello sviluppo di farmaci cresce anche quello relativo alla tecnologia applicata a impianti e macchinari nel settore del packaging e del riempimento di medicinali. “Oggi le case farmaceutiche hanno bisogno di soluzioni globali.
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Confezionamento FARMACEUTICO La macchina ne rappresenta la base. Cresce l’importanza di un’offerta di servizi completa e soprattutto di soluzioni digitali”, spiega Norbert Gruber, presidente del consiglio di amministrazione di Uhlmann, fornitore di servizi per il confezionamento di farmaci in blister, bottiglie e cartoni. L’impresa a conduzione familiare tedesca, con oltre 2.300 collaboratori nel mondo, si presenta pertanto nella sua veste innovativa e digitale anche alla interpack 2020, fiera leader a livello mondiale del settore presso il nuovo centro dedicato al settore farmaceutico, nei padiglioni 15 a 17. Ma anche negli altri padiglioni si possono scoprire delle soluzioni: su un numero complessivo di circa 3.000 espositori presenti all’interpack, le circa 1.000 imprese con i propri prodotti esposti nei settori Industria 4.0., digitalizzazione, automazione, personalizzazione, track & trace e molti altri temi interessanti per l’industria farmaceutica rappresentano una parte importante.
Previsioni di mercato settore farmaceutico Stando alle cifre fornite dalla società di ricerche di mercato IQVIA, entro l’anno 2022 la spesa mondiale per i farmaci salirà a 1.430 miliardi di dollari. A titolo di confronto: nel 2006 la spesa ammontava a 658 miliardi di dollari. Le spese maggiori riguardano i farmaci antitumorali e i farmaci biologici. I motivi della crescita del mercato sono ovvi: il cambiamento demografico con un aumento del numero di pazienti più anziani, la crescente urbanizzazione con una classe media in espansione rappresentano fattori di mercato determinanti per il settore farmaceutico e l’annessa industria dei processi e del packaging.
Il futuro dei biofarmaci Mentre nei paesi pharmerging aumenta il numero di persone che hanno accesso ai farmaci classici, quali antidolorifici e antibiotici, nei paesi industrializzati si impiegano sempre più spesso principi attivi complessi e nuove opzioni terapeutiche. Nel settore farmaceutico le biotecnologie rappresentano una tecnologia chiave nella lotta globale alle patologie gravi quali malattie oncologiche e autoimmuni. La loro quota sul mercato dei farmaci è quasi raddoppiata negli ultimi dieci anni ed è quindi diventato un fattore decisivo anche per l’industria di processo e del packaging.
Lavorazione impegnativa I farmaci altamente efficaci sono accompagnati da notevoli requisiti per quanto riguarda la tecnologia di confezionamento e di processo o le soluzioni per il riempimento e il packaging. Nella produzione di farmaci biotecnologici vanno evitate innanzitutto le contaminazioni. Grazie a speciali soluzioni di contenimento s’intende impedire una
contaminazione dei prodotti. Ne sono un esempio gli isolatori. I farmaci liquidi possono essere lavorati in modo sterile in flaconi. Anche le siringhe preriempite contribuiscono a una maggiore sicurezza, poiché consentono di evitare errori di dosaggio e contaminazioni dovute alla sostituzione dell’ago. Inoltre, nell’attività quotidiana frenetica di ambulatori e cliniche, l’utilizzo di siringhe e iniettori a penna preriempiti permette di risparmiare tempo. Nei controlli di qualità i controlli in tempo reale di processi di depurazione complessi assicurano, grazie a una tecnologia dei sensori combinata e all’utilizzo di modelli matematici, maggiore velocità e un’elevata precisione dei processi.
Industria del pharma e del packaging, gioco di squadra Al momento del lancio sul mercato di nuovi farmaci, i produttori devono fare affidamento sulla conoscenza del mercato e sulle competenze tecnologiche di produttori di macchine, impianti e packaging. La tutela brevettuale limitata nel tempo richiede soluzioni rapide e flessibili che devono garantire lo scale-up dalle piccole quantità in laboratorio ai grandi volumi negli impianti più grandi. Per far sì che i nuovi prodotti arrivino sul mercato nel più breve tempo possibile, il fornitore globale di macchine per l’imballaggio, riempitrici e impianti di produzione Optima utilizza il processo CSPE, che rappresenterà un tema centrale del suo stand aziendale anche all’interpack 2020. Tale processo consente di abbreviare i tempi di consegna e di accelerare sensibilmente l’entrata in funzione di impianti di produzione farmaceutici. “Visti i tempi lunghi e i costi elevati di sviluppo da un lato e la concorrenza internazionale sempre più agguerrita,
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Entro l’anno 2022 la spesa mondiale per i farmaci salirà a 1.430 miliardi di dollari
dall’altro, occorre ridurre al minimo il tempo che intercorre tra la conclusione dell’iter di approvazione e l’immissione in commercio,” spiega Gerhard Breu, chairman Optima Pharma Division. Allo stesso tempo, servono macchine per il confezionamento e riempitrici affidabili, semplici da usare, veloci da pulire e da riattrezzare. Il fornitore di servizi farmaceutici Harro Höfliger assicura il supporto in un fase precoce. Nelle sue camere bianche e laboratori è possibile riprodurre processi estesi in un ambiente controllato e chiarire anticipatamente fasi critiche mediante configurazioni di prova. “Sempre più spesso i nostri clienti ci chiedono di eseguire test con i propri principi attivi o con prodotti sensibili al condizionamento sulle macchine costruite da Harro Höfliger. Le nostre camere bianche e laboratori offrono le condizioni ottimali a questo scopo. Qui possiamo individuare e minimizzare i rischi già ad uno stadio precoce – condizione base per un rapido e sicuro scale-up fino alla produzione commerciale,” spiega Stefan Mayer, Senior Director Process Services.
Protezione contro la contraffazione Specialmente nel settore farmaceutico sono in vigore regolamenti legislativi e direttive severi che hanno un ruolo importante per tutti i soggetti coinvolti nei processi e che, allo stesso tempo, comportano investimenti enormi per le aziende interessate. Da febbraio 2019, nell’UE, i farmaci con obbligo di ricetta devono essere dotati di sigillo antieffrazione volto a garantire che la confezione non sia stata aperta in precedenza. È inoltre prevista una serializzazione sulle confezioni. Per l’identificazione e l’autenticazione univoca, tutte le confezioni interessate devono essere dotate di codice 2D (data matrix), che contiene dati sul numero del lotto, la data di scadenza, il numero di serie e di rimborso nazionale. Le nuove normative hanno conseguenze di vasta portata. Per le nuove unità di serializzazione in alcuni casi è necessario ampliare, costruire ex novo o trasformare siti produttivi. Specialmente l’allestimento dell’infrastruttura IT rappresenta per molte aziende un considerevole sforzo che comporta costi elevati. Körber Medipak Systems offre soluzioni globali volte a proteggere i pazienti da farmaci contraffatti. Grazie a confezioni preserializzate dotate di sigilli antimanomissione e soluzioni di sistema mirate, i medicinali falsificati non hanno più alcuna possibilità di entrare nella catena di fornitura legale. Per ogni confezione si potrà infatti riconoscere se è stata aperta in precedenza.
complessivamente 426 milioni, ovvero il triplo rispetto al 2019 in cui gli ultra ottantenni sono 143 milioni. Questi cambiamenti demografici sono accompagnati da un aumento delle malattie che si manifestano prevalentemente in età avanzata. Tra queste vi sono diabete, reumatismi, sclerosi multipla nonché demenza e Alzheimer. A seconda del quadro clinico e dei sintomi i pazienti colpiti avranno bisogno di somministrazioni particolari. Grazie a siringhe e autoiniettori preriempiti, le persone con difficoltà motorie potranno auto-somministrarsi regolarmente i farmaci. Ai pazienti con ridotte capacità uditive e visive oppure con minore abilità manuali o forza nelle mani, l’industria del packaging offre confezioni intelligenti. Una di queste innovazioni arriva dal fornitore di tecnologie per l’industria farmaceutica Romaco Siebler. I Push Pack, sviluppati in collaborazione con lo specialista di pellicole Huhtamaki, sono dotati di particolari caratteristiche barriera e consentono di spingere facilmente il farmaco attraverso la pellicola. “I Push Pack sono un’alternativa conveniente ai blister ALU/ ALU formati a freddo. Dal momento che le pellicole di imballaggio sono molto più sottili, si consuma me-
Silver Generation Entro il 2050 si stima che vivranno sulla Terra 9,7 miliardi di persone; 50 anni dopo saranno già 10,9 miliardi. È quanto emerge dal rapporto relativo alle proiezioni attuali sulla popolazione mondiale delle Nazioni Unite di giugno 2019. Una persona su sei nel 2050 avrà più di 65 anni, gli ultra ottantenni saranno
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Nel settore farmaceutico sono in vigore regolamenti legislativi e direttive severe
Confezionamento FARMACEUTICO no materiale, riducendo i costi del packaging nel raffronto diretto fino al 60 percento”, calcola Jörg Pieper, CEO di Romaco Holding.
Farmaco su misura Nei prossimi anni, la medicina personalizzata contribuirà a cambiare radicalmente il sistema sanitario mondiale. Gli studi dimostrano che oltre il 70 percento di tutti i farmaci in fase di sviluppo sono personalizzati per gruppi di pazienti mirati. Nella terapia oncologica la cura individuale è già una pratica comune e in futuro andrà ad integrare anche le terapie standard. La produzione di lotti più ridotti sarà possibile grazie a cosiddette soluzioni di scale-out per le macchine e gli impianti. A questo scopo l’attrezzatura disponibile viene riprodotta fedelmente per altri siti produttivi. Ciò richiede processi e tecnologie meccaniche definite con precisione, con un elevato grado di automazione. Aumenta il numero di case farmaceutiche che desiderano sistemi di riempimento e di confezionamento flessibili, che consentano di lavorare piccoli lotti con la massima efficienza. Con il sistema di produzione modulare VarioSys, Bausch+Ströbel ha nel suo assortimento una soluzione a ridotto ingombro adatta anche all’uso in laboratorio per la produzione di piccoli lotti. “In tutte le nostre considerazioni la flessibilità è in primo piano. Questo diventa possibile, da una parte, con un cambio di modulo semplice e veloce, ma anche grazie a tempi di ciclo brevi nella sterilizzazione dell’isolatore”, spiega Heiko Schwarz, principale responsabile per l’ulteriore sviluppo di VarioSys nel product management presso Bausch+Ströbel.
Compressa prodotta dalla stampante Le compresse stampate in 3D non sono più un’utopia. Nel 2015 il farmaco stampato Spritam contro l’epilessia fu il primo ad ottenere l’approvazione dell’Agenzia statunitense per gli alimenti e i medicinali (FDA). Il procedimento di stampa in 3D permette di adeguare i prodotti esattamente ai bisogni del paziente riducendo i fattori tempo e costi nella produzione, poiché vengono meno i riattrezzamenti di componenti delle macchine. Rispetto alle classiche presse per compresse, le pasticche stampate possono essere dotate inoltre di una superficie più porosa, in modo che si sciolgano più rapidamente e senza l’assunzione di liquidi, e possono inoltre contenere una maggiore quantità di principio attivo. Questo aiuta soprattutto i pazienti con disturbi della deglutizione costretti ad assumere molte compresse diverse. Secondo il parere degli esperti, prima che i pazienti possano stampare personalmente in casa le formule composte individualmente dal medico, dovrà passare ancora molto tempo. Gli attuali campi di applicazione si limitano esclusivamente a farmaci personalizzati e altamente specializzati.
Convenienza e sicurezza La medicina personalizzata è un campo che riguarda in modo particolare il settore ospedaliero e assistenziale. Affinché i pazienti ricevano il giusto cocktail di farmaci e sia sgravato il compito degli operatori sanitari nella necessaria composizione dei farmaci, le compresse possono essere confezionate in blister in base ai bisogni. Blisteratrici automatiche nelle farmacie o centri di blisteraggio confezionano sottovuoto il mix di compresse individuale per i pazienti in un rotolo blister igienico, che assicura nel contempo che le singole dosi siano etichettate e consegnate nella sequenza giusta. In questo modo si possono evitare dosaggi errati o confusione nella somministrazione di farmaci.
Pressione dei costi ed efficienza degli impianti Con tutti gli sviluppi positivi del mercato nel settore farmaceutico non si può non menzionare che nel sistema sanitario di numerosi paesi alla crescita si contrappone un’enorme pressione sui costi. Sconti obbligatori, prezzi massimi o modelli di rimborso spesso costringono i produttori a ridurre il costo per confezione. I costruttori di macchine e impianti devono lavorare al miglioramento dell’efficienza dell’impianto complessivo. Nel futuro dell’Industria 4.0 ciò significa sfruttare sistemi integrati dalla disponibilità affidabile e con una qualità del prodotto costantemente alta. Solo così i fornitori saranno in grado di competere a lungo termine in un mercato contraddistinto da uno sviluppo dinamico. Fonte: Interpack 2020
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Confezioni intelligenti
per farmaci personalizzati
La medicina personalizzata impone requisiti sempre più complessi sull’imballaggio farmaceutico. Grazie ai progressi nella medicina personalizzata, i trattamenti stanno diventando ancora più efficaci. Tuttavia, senza soluzioni di imballaggio intelligenti, questa rivoluzione nell’industria farmaceutica non sarebbe possibile.
L
e aziende farmaceutiche stanno attualmente lavorando intensamente alla ricerca di farmaci biologici altamente complessi e altri farmaci speciali per la medicina personalizzata. Questi nuovi trattamenti hanno lo scopo di aiutare i pazienti a ricevere trattamenti adeguati e su misura e allo stesso tempo rendere il sistema sanitario più efficiente. I medicinali personalizzati si basano soprattutto sulla moderna diagnostica e terapia genetica. Questa tendenza non può essere messa in pratica senza pro-
cessi di imballaggio intelligenti. Per poter riempire e imballare medicinali personalizzati, i sistemi di confezionamento devono essere in grado di gestire in modo affidabile piccoli lotti. I lotti più piccoli richiedono un elevato grado di flessibilità nell’intera catena di processo. In questo contesto, l’industria sta sperando in soluzioni e automazione digitali. La digitalizzazione come tecnologia chiave Nel caso di molti concetti di trattamento personalizzati, una piccola quantità di un medicinale specifico deve essere compilata sotto forma di una dose specifica, a volte solo per un particolare paziente. Oltre a dover produrre lotti di dimensioni inferiori in modo efficiente, le aziende farmaceutiche devono spesso passare da un lotto all’altro. Di conseguenza, la sicurezza e l’efficienza dei processi stanno diventando importanti. Ciò è necessario a causa della maggiore varietà di prodotti, che aumenta la complessità del processo di produzione. Ad esempio, ogni prodotto
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Confezionamento FARMACEUTICO
deve essere adeguatamente riempito e imballato e, nel processo, associato a un singolo set di dati. Questo può essere fatto, ad esempio, con l’aiuto di un packaging intelligente. Oltre a comunicare con il consumatore, l’imballaggio intelligente può anche scambiare informazioni con il sistema di confezionamento durante il processo di produzione, ad esempio utilizzando un codice a barre o un codice a matrice di dati per indicare alla macchina quale contenuto deve essere introdotto nel contenitore.
Sicurezza durante la produzione e il trasporto La medicina personalizzata potrebbe comportare la consegna diretta dei prodotti al paziente. Ad esempio, i medicinali vengono spesso forniti in siringhe preriempite o dispositivi medici e progettati per essere auto-somministrati. Questi prodotti sensibili, in particolare i medicinali biologici, richiedono condizioni di temperatura e umidità stabili. Gli spedizionieri devono inoltre monitorare la temperatura e l’umidità utilizzando tecnologie speciali per assicurarsi che la qualità di un prodotto non sia stata compromessa. Una soluzione per il monitoraggio della temperatura è installare chip RFID sull’imballaggio o all’interno della confezione. Come protezione attiva del prodotto, l’imballaggio per il trasporto può anche essere dotato di proprietà isolanti o di raffreddamento. Un altro aspetto importante della medicina personalizzata è assicurare la sicurezza sul lavoro, poiché deve essere garantito in modo affidabile che i lavoratori non possano entrare in contatto con queste sostanze altamente attive durante il processo di riempimento e confezionamento. Quando si lavora con organismi geneticamente modificati (OGM), un ambiente di lavoro chiuso è assolutamente essenziale. I prodotti personalizzati presentano maggiori sfide per quanto riguarda la produzione e il riempimento nonché l’imballaggio primario. Uno degli aspetti che negli ultimi anni è stato studiato con attenzione è come l’imballaggio può aiutare con il corretto do-
saggio, l’applicazione e l’uso di ingredienti attivi (conformità).
L’automazione riduce gli errori In risposta a questi requisiti, i processi di riempimento e confezionamento sono stati messi in luce. Le piattaforme di produzione automatizzate riducono la necessità di intervento umano e aumentano l’affidabilità del processo e la sicurezza sul lavoro. Inoltre, garantiscono la registrazione e la documentazione precise di tutte le fasi del processo, il che è indispensabile nel contesto della tracciabilità e della serializzazione. Questi concetti hanno anche un impatto cruciale sul successo della strategia di un’azienda per sviluppare una maggiore flessibilità. Le aziende farmaceutiche sono quindi alla ricerca di piattaforme di riempimento e confezionamento che consentano la manipolazione di diverse forme di imballaggio, dalle siringhe in vetro e plastica ai flaconcini e agli applicatori.• Fonte: FachPack
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FlexLink
per una gestione del flusso intelligente e modulare In occasione della recente edizione di Cibustec, abbiamo incontrato Guido Bisi, General manager FlexLink Italia, e ci ha raccontato le principali soluzioni dell’azienda dedicate all’industria alimentare, costruite su progettazioni modulari e personalizzabili.
ri sistemi di ispezione a raggi x: la catena in materiale plastico consente il passaggio dei raggi per l’identificazione di contaminanti. Inoltre, sono stati eliminati corpi cavi e fessure in cui tendono ad annidarsi gli agenti patogeni. Per quanto riguarda la sanificazione, il processo di pulizia è semplice e veloce. Gli angoli arrotondati e le superfici piane contraddistinguono questa soluzione rendendo il design igienico. Un altro prodotto pensato per l’alimentare è un convogliatore con catena modulare certificato in conformità delle normative americane o europee più stringenti in ambito food. Non ha superfici piane dove si può accumulare cibo ed è completamente lavabile. È una soluzione in grado di ottimizzare l’efficienza della produzione ed è progettata pensando soprattutto alla sicurezza degli alimenti e degli operatori. Questo sistema adotta un approccio proattivo per aumentare la pulizia, ridurre al minimo le fessure e massimizzare il drenaggio.
➥ Come coniugate la standardizzazione alla personalizzazione? Il nostro è un approccio completamente diverso in fase di progettazione. È sempre stata una caratteristica di FlexLink quella di realizzare soluzioni customizzate a partire da moduli standard, che possono però essere personalizzate secondo le esigenze del cliente. Attraverso un software smart CAD e la nostra piattaforma online, il cliente può infatti simulare il design della propria linea e FlexLink sviluppa e realizza il sistema in base a questo layout. Riusciamo a realizzare convogliatori anche per spazi limitati con accessori opzionali che si possono scegliere a catalogo. I tempi di consegna per una soluzione totalmente customizzata si riducono notevolmente.
Guido Bisi, Flexlink Country Manager Italy
➥ Quali sono i settori chiave per FlexLink? Parlando del mercato italiano, il settore principale per FlexLink è indiscutibilmente il food e, in generale, questo trend è confermato anche dalle altre nostre Unità di Vendita. Per questo, FlexLink ha deciso di dedicare un team, denominato Foodtech, orientato a sviluppare soluzioni specifiche per questo settore. L’alimentare è un mercato che ha esigenze particolari, come ad esempio specifiche norme igieniche da seguire, che grazie ad una consolidata esperienza nel settore FlexLink può soddisfare.
➥ Grazie al vostro know-how nella robotica, quali soluzioni potete fornire in ottica di Industry 4.0? Abbiamo recentemente sviluppato un pallettizzatore collaborativo e integrato, denominato RC10, una soluzione completa che prevede un ingresso e un’uscita ed è possibile integrarla su qualsiasi linea di confezionamento. La priorità di questa soluzione è la sicurezza. Non sono necessari infatti sistemi di recinzioni né
➥ Quali soluzioni sono state sviluppate specificamente per l’industria alimentare? Se il nostro punto di forza è il convogliatore in alluminio, per il settore food abbiamo sviluppato un prodotto nuovo. Si tratta di un convogliatore modulare con una struttura in acciaio inox completamente lavabile, dotato di una catena riconfigurata con gap minimi tra una maglia e l’altra. I gap ridotti evitano il pizzicamento dei prodotti trasportati e l’eventuale danneggiamento della confezione, aumentano inoltre la sicurezza per l’operatore. La catena polivertebrata è realizzata in plastica certificata appositamente per ambienti di produzione di alimenti. Per garantire la food safety, possono essere installati sui convogliato-
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gabbie e gli operatori possono lavorare con il robot in sicurezza. Si tratta di una soluzione con robot collaborativo certificato da una terza parte su tutte le normative più stringenti a livello internazionale in materia di sicurezza. È dotato di cuscini di protezione che, oltre ad avere la funzione di assorbire eventuali urti con l’operatore, sono dotati di speciali sensori capaci di avvertire un impatto e di fermare immeditamente il sistema in sicurezza. Oggi il mercato richiede asset capaci di gestire diversi codici articoli su volumi ridotti. La grande flessibilità di questa soluzione è data dal software di controllo, da sistemi di regolazione veloce sulla pinza di presa e di sganciamento rapido della docking station. Questi sistemi consentono all’operatore cambiare ricetta di pallettizzazione e di smontare e riallocare facilmente il sistema su un’altra linea in totale autonomia. L’esperienza d’uso è davvero straordinaria, basti pensare che il robot si programma attraverso l’app proprietaria compatibile con i dispositivi mobili Android
Prodotti &TECNOLOGIE
o iOS e da un unico tablet è possibile gestire le diverse celle in produzione. Sono molto richiesti e abbiamo oltre 300 RC10 installati nel mondo in diversi settori. Un utilizzo medio garantisce il payback in un anno. È una soluzione pensata per lavorare insieme all’uomo e facilitarne il suo lavoro in attività ergonomicamente sfavorevoli che possono generare infortuni: si tratta di una tecnologia a supporto e non in sostituzione dell’operatore. Sulla base di soluzioni come queste, abbiamo sviluppato una gamma di prodotti che oltre alla pallettizzazione includono depallettizzazione, caricamento macchine e riempimento scatole. Queste soluzioni rientrano naturalmente nel piano industry 4.0. Il sistema è disponibile a catalogo sulla nostra piattaforma di progettazione. In questo modo, il progetto sarà sempre riconfigurabile e modificabile in corso d’opera o anche dopo molto tempo. Siamo in grado di gestire la parte software e la parte hardware, così come l’assistenza e il post vendita in tempi brevissimi. •
Produzione realistica on-demand e di alta qualità di campioni di imballaggi La capacità di produrre internamente fantastici campioni di imballaggi di alta qualità permette alle aziende di stampa di mostrare ai clienti ciò che possono realizzare. Inoltre, potendo stampare all’istante modelli impressionanti di imballaggi, grazie alla nostra opzione per basse tirature, potrai aggiudicarti i lavori più in fretta e illustrare facilmente le varie alternative; e la soddisfazione dei clienti aumenterà anche di più grazie ai ridotti tempi di produzione.
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I controlli non distruttivi in linea e l’atmosfera protettiva, l’innovativa applicazione della spettroscopia laser e i suoi principi di funzionamento, il ruolo della GDO nel divulgare le tecnologie e le implicazioni normative sono stati i temi della tavola rotonda dal titolo “L’importanza delle nuove tecnologie nella sicurezza alimentare: la spettroscopia laser applicata al controllo qualità” organizzata da FT System (parte di Antares Vision) a Cibus Tec 2019.
La spettroscopia laser
per il controllo qualità nell'agroalimentare
“L
Assicurare qualità e gestione intelligente
’applicazione della spettroscopia IR al settore controllo qualità delle aziende agroalimentari – spiega Massimo Fedel del CNR-IFN di Padova – può essere definito un caso di successo. Controllare, in modo non distruttivo il 100% della produzione, per la verifica della saldatura e della concentrazione interna di ossigeno e anidride carbonica, rappresenta per le aziende una vera rivoluzione rispetto al controllo distruttivo e a campione che attualmente è utilizzato con risvolti positivi anche per la sostenibilità ambientale”. Anche il Prof. Luciano Piergiovanni, professore ordinario di Tecnologie Alimentari, Università di Milano, è convinto che i controlli non distruttivi in linea saranno una vera opportunità per le aziende: “Controllare cosa avviene nella confezione alimentare, le interazioni gas-alimento, le variazioni di una miscela di gas nello spazio di testa può restituirci un dato che oggi conosciamo solo indirettamente. E questo può essere importante per ottimizzare il processo produttivo e garantire qualità e sicurezza dei prodotti”.
Introdurre nuove tecnologie che permettono di ottenere nuovi dati ed effettuare nuovi controlli, ha anche un risvolto sulla gestione delle nonconformità normative. “Poter monitorare in maniera puntuale ogni singola confezione – spiega Paolo Borghi, ordinario di diritto alimentare università di Ferrara – può permettere di ottenere benefici in termini di assicurazione qualità e di gestione del ritiro lotto”. L’applicazione di questi controlli al sistema produttivo non è soltanto teoria: c’è già chi ha investito in questa tecnologia con importanti risultati in termini di garanzia della qualità del prodotto. “Riuscire a monitorare il 100% della produzione individuando fori e micro-fori che potrebbero formarsi lungo la saldatura della confezione – spiega Fabio Luise, quality manager Fabian Snack – ci ha permesso di ottimizzare il processo produttivo, ma soprattutto di ridurre e gestire con più consapevolezza eventuali contestazioni del mercato. Siamo molto attenti alle innovazioni tecnologiche perché pensiamo che solo così possiamo garantire la massima qualità dei nostri prodotti”.
Stimolare l’innovazione tecnologica Ma come queste tecnologie possono essere trasferite rapidamente alle aziende per sfruttarne i benefici riconosciuti dal mondo scientifico? “La GDO – aggiunge Pietro Maria Di Girolamo, quality manager Conad, – in veste di anello terminale della filiera e attore più vicino al cliente, riveste un ruolo di stimolatore di innovazione tecnologica volta a ottimizzare la sicurezza di prodotto. L’attenzione alle tecnologie e alle loro applicazioni pratiche nasce proprio dalla volontà di offrire garanzia e sicurezza alimentare per tutte le migliaia di prodotti commercializzati quotidianamente. La possibilità di far crescere la filiera anche su aspetti relativi alla sicurezza alimentare non è più solo un’opportunità, ma un dovere di tutti gli attori che concorrono a una produzione “di qualità”.
Know how, ricerca e trasparenza Tema, quello della ricerca e innovazione, che anche Fabio Forestelli, AD di FT System, considera centrale nella politica della sua azienda. “Investire in ricerca e innovazione è nel DNA di FT System. L’obiettivo è quello di fornire soluzioni per garantire la sicurezza alimentare lungo tutto il ciclo di vita del prodotto e porsi al fianco delle aziende agroalimentari e della GDO come loro partner tecnologico. Lavorando in questo contesto, sono apparsi subito chiari i vantaggi delle innovative soluzioni tecnologiche basate sulla spettroscopia laser per il settore controllo qualità delle aziende agroalimentari. E abbiamo così reso possibile controllare, sul 100% della produzione, la tenuta della saldatura e la misura interna di ossigeno e anidride carbonica nei prodotti confezionati in MAP. Anche l’ingresso in Antares Vision è stato strategico: integrare i rispettivi know how del controllo e ispezione con la tracciabilità e gestione dei dati ci permette di fornire soluzioni complete per il controllo qualità e la trasparenza della filiera rappresenta un vantaggio competitivo per le aziende food and beverage”. •
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Prodotti & TECNOLOGIE
Herma etichettatura per la logistica, il futuro è linerless! Il volume globale di pacchi e la quantità di etichette necessarie per il settore logistico raddoppierà entro il 2025 a 200 miliardi di unità all’anno. Risparmiare sul liner dell’etichetta e sul suo smaltimento diventa pertanto una sfida primaria. Il sistema HERMA InNo-Liner funziona completamente senza supporto, attiva l’adesivo esclusivamente a base d’acqua e funziona in modo ottimale anche su linee ad alta velocità.
U
n tasso di crescita con conseguenze quasi gigantesche: il numero globale dei colli cresce attualmente del 17% all’anno, grazie anche al boom del commercio elettronico. Nei prossimi sei anni tale volume raddoppierà: da 100 miliardi a 200 miliardi di colli all’anno. Questo è l’ultimo valore pronosticato dal Parcel Shipping Index, pubblicato a metà ottobre. Alla fiera Logimat 2020 di Stoccarda (padiglione 4, stand C80), HERMA, azienda specializzata in materiali autoadesivi, dimostrerà come questa crescita possa essere resa più ecologica, almeno per quanto riguarda le etichette usate nel settore logistico, con un sistema di etichettatura che fa completamente a meno del materiale di supporto (liner), pur operando in modo affidabile e con gli elevati tempi ciclo richiesti dai moderni centri logistici. Il sistema HERMA InNo-Liner, appositamente sviluppato per le etichette del settore logistico, contribuisce in modo decisivo al risparmio di migliaia di tonnellate di documenti cartacei siliconati e al relativo smaltimento. “Le etichette del settore logistico sono solitamente di dimensioni piuttosto grandi, motivo per cui in questa applicazione è possibile risparmiare enormi quantità di materiale in un sol colpo”, spiega il dott. Thomas Baumgärtner, amministratore delegato di HERMA, che dirige anche la divisione Materiali autoadesivi. “Da non
Un’immagine ancora insolita: un’etichettatrice senza la seconda bobina, necessaria per il riavvolgimento del liner, che dovrà successivamente essere smaltito. Il sistema HERMA InNo-Liner crea etichette totalmente linerless per il settore logistico. (Fonte: HERMA)
dimenticare: senza il liner, i rotoli delle etichette risultano molto più leggeri e più piccoli. Inoltre, nel trasporto si risparmiano ad esempio varie tonnellate di gas CO2, molto rilevante per il clima.“ Anche in questo contesto, il sistema HERMA InNo-Liner ha ricevuto in autunno il Premio Tedesco per il Packaging nella categoria Sostenibilità.
Velocità elevata, sicurezza per i processi Ciò che distingue il nuovo sistema dalle precedenti soluzioni linerless non è solo la velocità e l’affidabilità in fase di etichettatura (almeno 40 etichette al minuto), ma è anche il suo concetto fondamentalmente semplice e facile da comprendere: “Il gruppo di attivazione dell’adesivo inizialmente non appiccicoso, per il quale è stata presentata domanda di brevetto, funziona esclusivamente a base d’acqua. Ciò significa: nessun solvente, nessun calore e nessun altro mezzo con effetti collaterali indesiderati”, spiega Martin Kühl, direttore del settore delle etichettatrici HERMA. “L’utente è praticamente libero di scegliere la carta desiderata per le sue etichette e non deve necessariamente ricorrere alla carta termica siliconata, che ha sempre limitato notevolmente le possibilità di stampa. Inoltre, un’etichetta di questo tipo non è più costosa di una classica etichetta autoadesiva”. Il sistema HERMA InNo-Liner si basa sulla speciale struttura adesiva multistrato del materiale adesivo, per il quale è stata presentata domanda di brevetto, e su un gruppo di micro-atomizzazione appositamente sviluppato. Solo così l’adesivo può raggiungere il livello di adesione estremamente elevato desiderato. “Per quanto a nostra conoscenza, siamo i primi e attualmente gli unici ad offrire un sistema linerless completo e stabile per le esigenze dei centri logistici in termini di velocità e affidabilità del processo”, afferma il dott. Baumgärtner. “Chiunque spedisca giornalmente molti colli ha tutti gli argomenti a favore per un rapido passaggio a questo metodo di etichettatura nel settore logistico, che consente di risparmiare risorse.” HERMA GmbH, con sede amministrativa a Filderstadt, è uno specialista di riferiemento europeo di sistemi autoadesivi. In tre settori commerciali, con 1.051 dipendenti, nell’esercizio 2018 il gruppo imprenditoriale ha raggiunto un fatturato di 361,3 milioni di €. •
Luce in fondo al tunnel: le etichette linerless per il settore logistico contribuiscono a rendere più ecologico il rapido aumento del volume globale di colli. (Fonte: Cybrain/shutterstock)
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Efficienza nei dettagli
soluzione Leister per il dolciario Da sempre conosciute nel segmento del food and beverage, le soluzioni ad aria calda Leister per l’industria di processo danno prova della loro versatilità in un’innovativa applicazione per la produzione dolciaria.
L
e soluzioni Leister sono da sempre apprezzate nel settore alimentare. L’aria calda ha infatti molte caratteristiche che lo rendono ideale per l’utilizzo in questa industria: regolabile, indirizzabile solo dove serve, non crea polveri e rende gli elementi e le superfici trattate asciutte e pulite. Le applicazioni sono molteplici, grazie alla varietà delle funzioni che possono essere svolte – dalla tostatura dei chicchi di caffè al “tocco di calore” che rende più goloso l’aspetto di prodotti dolciari, dall’asciugatura dei contenitori all’accelerazione dei tempi per l’essicazione degli inchiostri da stampa sulle confezioni – e all’ampiezza della gamma Leister, che comprende soluzioni integrabili in ogni tipo di processo industriale. Un esempio della versatilità d’impiego delle soluzioni Leister è dato da una recente applicazione nel settore della produzione dolciaria: in particolare, un impianto utilizzato da una nota azienda di questo segmento per la decorazione di merendine con motivi di cioccolato fuso.
mantiene l’ugello a una temperatura superiore a quella di fusione del cioccolato, in modo che questo rimanga fluido all’interno dell’ugello. Questo rende possibile utilizzarlo per tutta la sua vita utile, senza eliminarlo prima del tempo.
Un riscaldatore per camere bianche
Lunga vita ai componenti
Per questa applicazione è stato scelto il riscaldatore LE 10 000 DF-C a doppia flangia. Il riscaldatore LE 10 000 DF-C “Clean Air” è adatto per le industrie alimentari, l’industria farmaceutica, cosmetica ed elettronica. Questa soluzione Leister è stata progettata in conformità agli standard igienici per la produzione definiti dall’EHEDG (European Hygienic Engineering & Design Group). La particolare conformazione di LE 10 000 DF-C minimizza l’emissione di particelle e tutti i materiali che lo compongono sono atossici. La presenza della doppia flangia nel riscaldatore LE 10 000 DF-C facilita la sua integrazione all’interno di sistemi produttivi, e rende inoltre possibile riciclare l’aria calda, con un considerevole risparmio di energia.
Il cioccolato viene estruso attraverso ugelli di silicone; se per qualunque motivo la linea di produzione si ferma, il cioccolato solidifica rapidamente all’interno dell’ugello, rendendolo inutilizzabile. A causa del basso costo industriale dell’ugello, in questi casi ripristinarne la funzionalità mediante lavaggio sarebbe antieconomico; normalmente la parte viene quindi eliminata e sostituita. Il costo del componente è effettivamente basso ma non nullo, e l’eliminazione di un gran numero di questi componenti potenzialmente ancora in buono stato non coincideva con la filosofia aziendale, orientata per quanto possibile a minimizzare gli sprechi e la produzione di rifiuti nel rispetto dell’ambiente. Interpellata in tal senso, Leister ha ideato una soluzione che
Una soluzione semplice e conveniente La soluzione Leister ha permesso di ridurre il consumo di componenti, portando a un risparmio complessivo che ha permesso un rapido recupero dell’investimento, oltre a rendere il processo produttivo più sostenibile da un punto di vista ambientale. L’innovativa soluzione ha confermato la validità delle proposte e la creatività dello staff tecnico, che ha potuto soddisfare i requisiti di un’importante realtà del settore in perfetta conformità con gli stringenti standard qualitativi del settore. Da oltre 60 anni Leister produce e commercializza riscaldatori industriali, pistole ad aria calda e macchinari per la saldatura della plastica; tecnologie all’avanguardia, una gamma ampia e completa e personale commerciale qualificato permettono di trovare la soluzione ideale per le esigenze di aziende operanti nei più diversi settori. •
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Prodotti & TECNOLOGIE
Novità imperdibile
Robatech Control System Con “Easy and Smart Control” Robatech ha introdotto a novembre 2019 il concetto di Robatech Control System. La piattaforma integrata all-in-one racchiude tutte le funzionalità relative al processo di incollaggio: facile integrazione di sistema, funzioni semplici e centralizzate di controllo, programmazione e monitoraggio.
L
a semplice e chiara configurazione dei dispositivi aumenta notoriamente la facilità d’uso. Lo sa bene Robatech, azienda di riferimento nelle soluzioni di applicazioni di adesivo a caldo e a freddo. Con Robatech Control System, l’azienda svizzera presenta una soluzione mirata e studiata che ha già ricevuto un’ottima risposta sul mercato. Mediante un’interfaccia standardizzata è possibile gestire e monitorare in modo centralizzato tutte le funzionalità del processo di incollaggio: sul sistema di comando, sul fusore o su un dispositivo mobile.
zione nel sistema mediante sistemi bus. Anche la perfetta armonizzazione dei componenti hardware e software, tutti prodotti da Robatech, è un importante vantaggio offerto dall’azienda svizzera.
Piattaforma flessibile all-in-one Le funzionalità già integrate nel sistema quali comando dei processi, controlli qualità, monitoraggio di sistema e dei componenti apportano efficienza e trasparenza nel processo di incollaggio industriale. I dati operativi e sul rendimento facilitano ad esempio la pianificazione degli intervalli di manutenzione oppure l’adattamento delle quantità di applicazione di adesivo fino ad ottenere una maggiore sostenibilità ed efficienza nella produzione. Un notevole vantaggio è la possibilità di selezionare la gamma di funzioni in modo personalizzato in fase di ordine e, soprattutto di ampliarla in modo semplice e rapido. La piattaforma all-inone ha il software già “a bordo”. •
Semplice integrazione nel sistema Robatech Control System offre ai costruttori macchine molteplici vantaggi. La piattaforma compatta, all’interno del fusore, è visibile e si può integrare facilmente mediante interfacce aperte in comandi a memoria programmabile. Numerose interfacce di comunicazione standardizzate facilitano la rapida integra-
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IMA crescono ricavi e ordini Il Consiglio di Amministrazione di IMA S.p.A., azienda di riferimento a livello mondiale nella produzione di macchine automatiche, ha approvato le informazioni finanziarie periodiche al 30 settembre 2019. Il Gruppo IMA ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con ricavi consolidati a 1.008,3 milioni di euro, evidenziando una crescita dell’1,5% rispetto al 30 settembre 2018.
I
Previsioni del Gruppo IMA per l’esercizio 2019
l margine operativo lordo (EBITDA) ante oneri non ricorrenti è risultato pari a 133,2 milioni di euro (145 milioni al 30 settembre 2018), il margine operativo lordo (EBITDA) a 126,2 milioni di euro (141,3 milioni al 30 settembre 2018) e l’utile operativo (EBIT) a 71,9 milioni di euro (110,3 milioni al 30 settembre 2018). L’utile prima delle imposte è salito a 118,6 milioni di euro (116,9 milioni al 30 settembre 2018). Il portafoglio ordini consolidato ha raggiunto 1.077,3 milioni di euro, evidenziando un incremento del 6,5% rispetto a 1.011,1 milioni di euro al 30 settembre 2018, grazie alla finalizzazione di numerose trattative nelle varie aree di business del Gruppo. Nei primi nove mesi del 2019 gli ordini acquisiti ammontano a 1.100,6 milioni di euro contro 1.158,7 milioni di euro nel corrispondente periodo dell’anno precedente a causa della contrazione del business Tabacco non pienamente compensata dalla crescita del business Tea, Food & Other.
I risultati dei primi nove mesi e la consistenza del portafoglio ordini al 30 settembre 2019, unitamente all’andamento degli ordinativi nel mese di ottobre, ci consentono di confermare le previsioni di un esercizio in ulteriore crescita per IMA, nonostante la contrazione del business Tabacco che verrà più che compensata dai business Farmaceutico e Tea, Food & Other. Per l’esercizio 2019, il Gruppo IMA stima ricavi superiori a 1,6 miliardi di euro e un margine operativo lordo (EBITDA) pari a circa 290 milioni di euro includendo gli effetti del nuovo principio contabile IFRS 16, in vigore dall’1 gennaio 2019, con un significativo incremento dell’utile netto rispetto all’esercizio 2018. Nel commentare l’andamento del Gruppo al 30 settembre 2019, Alberto Vacchi, Presidente e Amministratore Delegato di IMA, ha dichiarato: “I primi nove mesi si chiudono con un incremento dei ricavi, dell’utile prima delle imposte e del portafoglio ordini. L’andamento dei margini risente della contrazione del business Tabacco non interamente compensata dal miglioramento degli altri business. Le numerose trattative in fase di finalizzazione nelle varie aree di business ci permettono di guardare con fiducia all’andamento del Gruppo nell’esercizio in corso. Gli investimenti che abbiamo effettuato nell’innovazione di prodotto, con una focalizzazione sul programma IMA Digital, e in acquisizioni strategiche, come quella di ATOP, contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi di crescita stimati per fine 2019. L’elevata consistenza del portafoglio ordini consolidato al 30 settembre e l’andamento degli ordinativi, ci consentono di confermare le stime già annunciate per un 2019 in crescita, con buone prospettive anche per il 2020, anno che vedrà il consolidamento di IMA NOP (No Plastic) al servizio del packaging che impiega nuovi materiali ecocompatibili”.
Bene i primi nove mesi Il Gruppo IMA chiude i primi nove mesi del 2019 con risultati in crescita nel business Tea, Food & Other ed in contrazione nel business Tabacco in seguito alla minore consistenza del portafoglio ordini ad inizio anno. I risultati dei primi nove mesi del 2019 includono il contributo delle neo acquisite Spreafico e Tecmar, consolidate da aprile 2019, di ATOP, consolidata da luglio 2019, e di Perfect Pack, consolidata da agosto 2019. Nei primi nove mesi del 2019, tali società hanno generato complessivamente ricavi per 25,9 milioni di euro e un EBITDA ante oneri non ricorrenti pari a 9,2 milioni di euro. Alla data del 30 settembre 2019 presentano un indebitamento finanziario netto pari a circa 35,7 milioni di euro e un portafoglio ordini pari a 67,1 milioni di euro.
Proseguono le acquisizioni Tra le più recenti acquisizione, IMA ha acquisito il 60% del capitale della società Perfect Pack S.r.l., con sede a Rimini e detenuta da Roberto Talacci, un importante player nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine imbustatrici automatiche e linee complete per confezioni monodose per farmaceutico, cosmetico, nutraceutico e chimico. L’intervento finanziario di IMA è stato di 12,5 milioni di euro per l’equity value. La società ha chiuso l’esercizio 2018 con un fatturato superiore a 9,7 milioni di euro e un EBITDA di circa 2,9 milioni di euro, con 23 dipendenti. Viene inoltre concessa al sig. Talacci un’opzione di vendita, esercitabile in aprile 2024 e aprile 2029, sul restante 40% della Perfect Pack S.r.l.•
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Breaking NEWS
SCHNEIDER ELECTRIC SUPERA GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ
A
zienda di riferimnento nella trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione, Schneider ha annunciato in contemporanea con i suoi risultati finanziari anche i risultati non-finanziari per il primo semestre del 2019. Questa scelta, che si ripete ormai da cinque anni, mette in evidenza il punteggio ottenuto dall’azienda nei 21 indicatori che formano il suo bilancio di sostenibilità, “Schneider Sustainability Impact”. I dati vengono comunicati ogni trimestre, per misurare il progresso negli impegni presi pubblicamente dal Gruppo per il periodo 2018-2020, in linea con gli obiettivi del COP21 e delle Nazioni Unite. Con un punteggio complessivo di 6,78 su 10 registrato nel secondo trimestre del 2019, Schneider Electric è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di 7/10 fissato per la fine dell’anno. Gilles Vermot Desroches, Senior VP Sustainability di Schneider Electric, ha commentato: “Con la nostra iniziativa Schneider Sustainability Impact coinvolgiamo il nostro ecosistema a livello globale, in uno sforzo che permetta a tutti l’accesso ad un’energia sicura, affidabile, pulita - e punti a garantire una crescita inclusiva. Una prova di questo impegno, che rappresenta anche un passo avanti nel percorso per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, è la partnership che abbiamo siglato di recente con Solar Impulse Foundation” prosegue Desroches. “Inoltre, con spirito di collaborazione e volendo condividere le nostre migliori pratiche, abbiamo pubblicato un white paper che illustra il metodo con cui quantifichiamo il risparmio di emissioni di CO2 che si ottiene grazie alle nostre soluzioni, e speriamo che questo sia da stimolo affinché molti altri si uniscano a noi nel percorso verso la neutralità di emissioni. Per noi è molto importante anche il riconoscimento esterno dei nostri sforzi: questo trimestre è arrivato da Ecovadis, che ha nuovamente assegnato a Schneider Electric la sua medaglia d’oro, e da Gartner che ci ha riconosciuto due award per nostra la supply chain”. Dall’inizio del 2018 al termine del secondo trimestre 2019, Schneider Electric ha aiutato i suoi clienti a risparmiare 70 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica, sfruttando il potenziale delle tecnologie per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. L’iniziativa Schneider Electric Towards Zero Waste to Landfill (TZWL) continua a raggiungere ottimi risultati, con l’inserimento di altri sette siti del Gruppo. Schneider Electric si è posta l’obiettivo di arrivare ad avere 200 siti “rifiuti zero” entro il 2020: l’azienda sta quindi trasformando radicalmente i suoi processi di gestione per andare oltre al tradizionale concetto di recupero e riciclo, adottando pratiche evolute di riuso e sforzandosi di ridurre la quantità di rifiuto. Nella prima metà del 2019, il ricavo del programma Access to Energy di Schneider Electric si è moltiplicato di 1,42 volte rispetto ai risultati registrati due anni fa nel report di metà anno. E’ salito moltissimo rispetto al primo trimestre dell’anno, in cui era pari a 1,09 (+140%). Come ulteriori dati di spicco, si segnala infine che Schneider Electric si è classificata all’undicesimo posto nella classifica Top 25 Supply Chain di Gartner per il 2019 ed ha vinto il premio Gartner Industrial Manufacturing Supply Chain Innovator 2019, per il suo impegno nel rafforzare le competenze digitali nella sua supply chain globale.
CEDRAL TASSONI AMPLIA LA PRODUZIONE E RESTA ITALIANA
L’
azienda ha annunciato un investimento di oltre 2 milioni di euro per completare i lavori di ampliamento e rinnovamento dello stabilimento di Salò, dove vengono prodotti i soft drinks, tra cui l’iconica cedrata, i liquori e gli sciroppi ancora oggi con formule segrete e tradizioni che affondano le radici nel suo passato. Dalla metà di ottobre Tassoni ha dato il via a lavori di ristrutturazione, intrapresi in parte nel 2017/2018, che prevedono interventi di ammodernamento ed efficientamento produttivo e che si concluderanno all’inizio del 2020. Un progetto fortemente voluto dalla Presidente di Cedral Tassoni e frutto di scelte strategiche che ha come primo obiettivo rimanere un’azienda totalmente italiana, guidata oggi dalla stessa famiglia da ben quattro generazioni, che negli anni è diventata un marchio iconico entrato a far parte dell’immaginario collettivo e del patrimonio culturale italiano. L’incremento dell’efficienza operativa si è reso necessario per poter far fronte alla crescente richiesta del mercato. Tra fine 2017 e inizio 2018 l’azienda ha investito circa un milione di euro per iniziare a rinnovare l’intera filiera produttiva, che non consentiva più di soddisfare gli ordini specialmente per il mercato estero, installando linee ad altissima automazione che gestiscono oggi tutta la fase di controllo qualità e di packaging in maniera completamente interconnessa. Nei prossimi 3 mesi la linea di produzione verrà ulteriormente ampliata: le linee diventeranno due e gli impianti produttivi, sia della linea soft drinks sia degli altri prodotti (liquori e sciroppi), verranno modernizzati. L’efficientamento dei processi produttivi porterà a un incremento del 20% della produzione giornaliera dei soft drinks. “Dal 2015 Tassoni ha decisamente invertito l’approccio al mercato. Il lancio di nuovi prodotti ha contribuito in maniera importante a rinnovare l’immagine dell’azienda che è orgogliosa di essere italiana e di continuare a portare avanti le tradizioni che hanno fatto la storia del nostro Paese” afferma Elio Accardo, AD di Cedral Tassoni. “Un nuovo cammino ci attende dal 2020, proprio perché il rifacimento totale delle linee produttive ci darà il giusto supporto per completare i nostri progetti che sono tanti e sempre innovativi”.
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FOCUS CAMA GROUP una vision pionieristica nel confezionamento secondario In questa intervista, Alessandro Rocca, Sales Engineering Director & Global KAM presso Cama Group, racconta l’evoluzione nel settore del confezionamento secondario e come il costruttore italiano ha saputo rispondere alle esigenze di questo mercato, grazie a un approccio cross-category e a un elevato know how coadiuvato da soluzioni di industry 4.0.
➥ Come cambiano le richieste delle industrie in base ai diversi settori?
➥ Come sono cambiate le linee per il confezionamento nel corso degli ultimi anni? Quali sono state le innovazioni più significative?
➥ Come ha risposto Cama ai cambiamenti tecnologici del confezionamento secondario? Quali i settori che richiedono maggiori competenze e capacità di innovazione?
Il mercato degli imballaggi ha imposto un’evoluzione notevole, che ha influito naturalmente sugli sviluppi dei sistemi per il confezionamento. Basti pensare all’introduzione della robotica nel confezionamento e all’implementazione sempre più massiccia di robot e cobot applicati alle linee di imballaggio, che assicurano performance più elevate. In questo ambito dell’automazione, Cama è stata pioniera e già da anni utilizza la robotica sulle proprie linee. Inoltre, abbiamo assistito alla conversione da macchine basate principalmente sulla meccanica a sistemi brushless dotati di azionamenti servomotorizzati, che garantiscono maggiori stabilità, precisione ed efficienza in produzione. Si sta assistendo inoltre a una corsa alla riduzione dei tempi di cambio formato, che nel processo di confezionamento è in grado di garantire un aumento della capacità produttiva. Questo favorisce la crescita nella richiesta di sistemi automatici di changeover. Si è visto inoltre un miglioramento deciso in termini di efficienza di processo: per prodotti in ingresso e in uscita le macchine devono assicurare efficienze prossime al 99%, un risultato già ampiamente raggiunto dai nostri sistemi, che si è andato perfezionando nel corso degli anni.
Cama copre l’80% dei settori nel confezionamento secondario e il nostro vantaggio è poter mutuare soluzioni da un settore all’altro. Questo significa trovare una soluzione ad hoc da proporre cross-category. Cama ha aumentato il proprio share in alcuni mercati proprio grazie ad un approccio di continua ricerca e sperimentazione e ad un ampliamento del proprio portfolio. Facciamo tesoro dell’esperienza e del know how sviluppati nei diversi ambiti e li riproponiamo su altri field, cercando di mantenere la nostra filosofia produttiva orientata alla customisation, da sempre fortemente richiesta e che rappresenta il valore aggiunto della nostra azienda.
I principali cambiamenti che osserviamo sono in particolar modo l’aumento delle velocità e, di conseguenza, della produttività. In particolare, Cama operando a livello internazionale deve garantire alle multinazionali linee produttive dalle elevate performance e in cinque anni si è assistito al raddoppio delle velocità sulle linee. Rispetto alle esigenze dei diversi settori, invece, il dairy richiede elevate competenze e Cama ha integrato di recente una business unit dedicata. Per quanto riguarda il personal e home care in ambito packaging, è un settore che esige molta innovazione e know how. I settori che possiamo considerare storici per Cama,
Alessandro Rocca, Sales Engineering Director
Dettaglio del robot Triaflex
Il sistema IF318 Monoblock di Cama Group
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Confezionamento SECONDARIO quali il bakery e il confectionary, ci chiedono di stare sempre al passo con i tempi, in quanto le confezioni sono sottoposte ad un processo di continuo cambiamento nei formati e nei materiali. Non dimentichiamo infine il pet food, un mercato in crescita, dove abbiamo continue richieste per linee di confezionamento multi gusto. Oggi infatti all’interno di una confezione singola si trovano sempre più spesso una varietà di prodotti differenti, per accontentare tutti i gusti e variare l’alimentazione degli animali domestici. Una sfida che Cama oggi può affrontare grazie a tecnologie sviluppate su misura.
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➥ Quanto conta la praticità della confezione nel posizionamento a scaffale, anche in ottica di attrattiva sul punto vendita? Lavorando con i retailer della grande distribuzione a livello mondiale e, in particolar modo, negli Stati Uniti, Cama conosce bene le logiche di questi player, che chiedono ai brand sempre più spesso e rapidamente di cambiare formati e modelli delle confezioni affinché si adeguino a spazi in continuo rinnovo e riposizionamento. Un ulteriore aspetto sfidante per Cama sono le aperture delle confezioni, un aspetto che fa la differenza nel packaging. Il nostro plus è la capacità di rispondere con soluzioni ad hoc pensate e sviluppate per ogni cliente. Sul punto vendita, l’espositore fa da padrone, perché guida e influisce sulle vendite. Nella distribuzione moderna oggi il 40-50% sono confezioni ready to shelf e su questo concetto Cama può considerarsi un player vincente.
➥ Cosa vuol dire per un sistema di confezionamento secondario rispondere alle esigenze della industry 4.0? Come risponde Cama da questo punto di vista? Abbiamo sposato da tempo l’industria 4.0 sui nostri impianti di alta tecnologia: dotiamo le nostre linee di sistemi di riconoscimenti di parte formato; dispositivi di simulazione virtuale; sistemi di controllo di consumi; potenze e parte pneumatica; virtual commissioning che consente tramite Ipad e service remoto di eseguire manutenzione e fornire supporto a distanza. Non mancano l’implementazione di realtà aumentata e sistemi di raccolta dati che dialogano con i processi dei clienti.
➥ Quali le novità Cama più interessanti in questo ambito? Sicuramente le applicazioni di industry 4.0 sono la novità più interessante in questo momento. Se ne parla molto, ma per Cama è una realtà concreta. Abbiamo fatto dei grossi investimenti in questa direzione e molti concetti di industry 4.0 non sono più soltanto degli optional sulle macchine, ma sono diventati veri e propri standard. L’obiettivo è di implementare queste soluzioni di serie su ogni macchina. Sarà possibile approfondire tutti questi temi in occasione della prossima edizione di interpack presso il nostro stand Hall13 – A33. •
Screenshot di realtà aumentata per una fase di manutenzione della macchina
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FOCUS DA MARCHESINI UNA NUOVA INCARTONATRICE AUTOMATICA
MG2 INNOVAZIONE E FLESSIBILITÀ CON QUALITÀ MADE IN ITALY
B
estpocket è un’incartonatrice automatica ad introduzione orizzontale particolarmente adatta per i mercati farmaceutici e cosmetici. Questa macchina, una delle numerose soluzioni di Marchesini Group nel fine linea, unisce caratteristiche di compattezza, ergonomia e semplicità di utilizzo ad una grande affidabilità e robustezza. Bestpocket è inoltre estremamente flessibile grazie al giusto dosaggio di soluzioni innovative e tecnologie consolidate a bordo - ed è stata concepita per garantire massima facilità nelle operazioni cambio formato, minimizzando le parti da cambiare. La macchina è predisposta per l’installazione dei principali sistemi di tracciabilità: dopo essere stati serializzati, gli astucci vengono aggregati all’interno del cartone, garantendo il totale rispetto delle normative europee in materia di tracciatura del farmaco. Tutte le fasi di lavoro – dal prelievo, all’apertura fino al trasporto del cartone – permettono un’ottima visibilità del processo produttivo. Molteplici sono le opzioni disponibili, per una vasta gamma di personalizzazioni.
A
lla base del successo di MG2 ci sono qualità, innovazione tecnologica costante e personalizzazione, basata su una modularità progettuale e costruttiva che parte dall’analisi delle esigenze del cliente. Che si parli di trattamento del prodotto, di handling o di soluzioni di confezionamento, il team di MG2 specializzato nel design delle soluzioni, procede nello sviluppo affiancando il cliente in ogni passo, dalla collocazione dell’impianto in stabilimento, all’adattamento delle soluzioni tecniche alle esigenze operative. Una modularità di approccio che permette anche l’integrazione delle soluzioni MG2 in linee produttive pre-esistenti. Tutte le macchine, inoltre, vengono testate a Pianoro per essere poi trasferite nei siti produttivi, in Italia e all’estero. Nella fase post-vendita, superato il collaudo presso la sede del cliente, MG2 garantisce un supporto costante per l’intera vita produttiva della macchina, con pacchetti di assistenza e manutenzione personalizzati e servizi web based che offrono accesso h24 a documentazione tecnica e ricambistica. La gamma MG2 prevede una interessante offerta di macchine per il packaging primario e secondario. Tra i best seller dell’azienda, l’astucciatrice Kartos a movimento intermittente è progettata per il confezionamento di prodotti in ambito farmaceutico, cosmetico e alimentare, con velocità fino a 120 astucci al minuto. Completamente elettronica e ideata secondo con gli standard più elevati di ergonomia, offre piena accessibilità all’area di lavoro, gestendo con flessibilità differenti formati, soddisfacendo così le diverse esigenze di confezionamento e semplificandone l’integrazione su qualsiasi layout di linea, grazie anche a un cambio formato rapido e semplice. GTL30 è una incartonatrice verticale di semplice utilizzo e manutenzione, facile da pulire ed accessibile grazie al suo design a sbalzo (balcony type). GTL30 rappresenta il giusto equilibrio fra l’alta qualità meccanica che garantisce l’apertura ed il trattamento del cartone sempre in positivo, l’avanzata tecnologia elettronica che prevede l’utilizzo di motori brushless per le principali movimentazioni della macchina e la pneumatica che viene utilizzata solo nelle movimentazioni secondarie. GTL30 è disponibile in due versioni (GTL30 - GTL30/L) che permettono di trattare cartoni di tipo americano compresi in due gamme diverse di formati e per la chiusura del cartone a colla a caldo o a nastro adesivo. Nata nel 1997, la divisione Packaging di MG2 si è inserita nell’offerta dell’azienda di Pianoro per rispondere in modo completo alle esigenze dei propri clienti. Il portafoglio di servizi permette di rispondere a richieste legate al packaging primario e secondario verso cui proporre una gamma completa di prodotti e soluzioni tecnologiche sviluppate in accordo con la filosofia produttiva di MG2.
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Sidel - Nestlé
Nestlé ha recentemente installato due unità CoboAccess_Pal presso lo stabilimento di Orbe (Svizzera), dove vengono prodotte le capsule di tè Special.T. Questa soluzione industriale di pallettizzazione cobotica a marchio Sidel, semplice e sicura, ha permesso a Nestlé Suisse SA Orbe di migliorare la qualità dei propri pallet, semplificando le attività svolte dal personale grazie alla piattaforma di automazione della macchina, che affianca PC e PLC per controllare meglio le traiettorie di prelievo e deposito.
Migliore qualità dei pallet grazie alla cobotica
S
i prevede che il mercato mondiale del tè crescerà di 7,9 miliardi di dollari tra il 2017 e il 2022, grazie a trend emergenti quali la ricerca di prodotti premium, l’introduzione di aromi esotici per rivitalizzare i mercati più maturi e il posizionamento saldo del tè come bevanda salutare su scala globale. Nestlé Suisse SA Orbe, l’impianto che produce il noto tè in capsule Special.T, coglie questa traiettoria positiva. “In passato, le operazioni di pallettizzazione presso il nostro stabilimento, dotato di linee a bassa e media velocità, venivano gestite manualmente. Dovendo incrementare volumi e produttività, abbiamo deciso di adottare una soluzione cobotica che ci permettesse di esentare gli operatori da attività ripetitive e con assetto ergonomico non ottimale, per assegnarli a incarichi con un maggiore valore aggiunto”, spiega Cédric Rey, Fill & Pack Maintenance & Improvement Manager di Nestlé. Nel 2017, il team di Nestlé Suisse SA Orbe si è rivolto a Sidel, con cui collaborava già da molti anni, presentando una serie di requisiti per una
soluzione cobotica. Sidel, che all’epoca aveva già iniziato a lavorare a una nuova soluzione di pallettizzazione basata sulla robotica collaborativa, ha colto l’occasione per integrarvi le richieste del cliente.
In linea con industry 4.0 L’obiettivo di Nestlé Suisse SA Orbe era l’adozione di un sistema di pallettizzazione cobotico, una tecnologia innovativa in linea con il concetto di Industria 4.0. In quest’ottica, era necessaria una soluzione robusta, precisa, facile da utilizzare e capace di garantire la massima stabilità dei pallet. “Il nostro impianto a Orbe richiede pallet di altissima qualità per proteggere il più possibile le scatole di capsule che sono molto leggere, lunghe e strette”, prosegue Rey. “Soltanto un accurato posizionamento sui pallet, a strati molto compatti, può impedire lo spostamento delle confezioni nel viaggio attraverso la supply chain, preservarne l’integrità e consegnarle completamente intatte nelle mani dei consumatori. Un altro aspetto fondamentale è la sicurezza del nostro personale. La
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nuova soluzione cobotica doveva assolutamente garantire lo stesso livello di sicurezza in precedenza associato alle operazioni manuali, con un sistema fenceless privo di rischi. Per noi, era inoltre fondamentale che la nuova macchina fosse semplice da usare e che presentasse, tra le altre funzioni, un’interfaccia HMI intuitiva e di facile navigazione”.
Migliore controllo delle traiettorie Nello stabilimento di Orbe, sono stati ora installati due pallettizzatori cobotici, a valle di due cartonatrici compatte a caricamento laterale Cermex SW21. Queste unità CoboAccess_Pal sono dotate di una piattaforma di automazione industriale che affianca PC e PLC. “L’associazione di PC e PLC migliora il controllo delle traiettorie e delle operazioni di prelievo del cobot, assicurando l’elevata qualità e stabilità dei pallet di cui abbiamo bisogno per evitare problemi durante il trasporto. Il sistema consente inoltre il riavvio immediato della macchina in caso di potenziali problemi o arresti di emergenza, in modo da ridurre al minimo i tempi di fermo”, sottolinea Laurent Cristol, Strategic Account Director Nestlé presso Sidel. L’interfaccia HMI di CoboAccess_Pal soddisfa perfettamente i requisiti del cliente in termini di facilità di impiego. Le modalità di navigazione, intuitive quanto quelle di un tablet, semplificano le attività svolte quotidianamente dal personale e consentono un facile accesso alle SOP (Standard Operating Procedure) e alle schede di manutenzione. Tutto ciò agevola e velocizza la risoluzione dei guasti e l’analisi delle cause primarie. Oltre a garantire la piena conformità alla direttiva europea sui macchinari 2006/42/CE, Sidel si è anche rivolta alla società di certificazione Apave per
ottenere una validazione indipendente della sicurezza offerta da CoboAccess_Pal. Ad esempio, la soluzione movimenta le scatole esclusivamente sopra il nastro trasportatore o la stazione dei pallet, in modo da escludere il rischio di caduta a terra e garantire la massima protezione dei prodotti. Cristol aggiunge: “Non dimentichiamo infine che CoboAccess_Pal è anche semplicissimo da implementare. La fase di installazione nello stabilimento di Orbe ha richiesto una sola settimana, commissioning incluso, e la macchina può essere spostata facilmente da una linea a un’altra in meno di dieci minuti”.
Più ricca la gamma di pallettizzatori cobotici Sull’onda del successo riscosso presso questo cliente e a coronamento delle numerose installazioni già realizzate in altri paesi, Sidel ha deciso di ampliare la sua gamma di pallettizzatori cobotici. Il portafoglio dell’azienda è stato infatti recentemente arricchito, grazie al lancio di CoboAccess_Pal M, una soluzione dotata di braccio robotico Fanuc CR-15iA che potrà gestire carichi più elevati alla cadenza di sei cicli al minuto. Con l’introduzione del software DCS e della tecnologia di arresto sicuro in caso di contatto, la nuova macchina è ancora più industriale e quindi ideale per una vasta gamma di applicazioni e categorie di mercato. •
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Hanag Steriltechnik – Turck Banner
Trasferimento contactless
per alimentazione e commutazione Nelle macchine di sterilizzazione della società svizzera Hanag Steriltechnik AG, gli accoppiatori induttivi di Turck Banner trasferiscono i segnali di potenza e commutazione senza contatto: l’ID del sensore IO-Link viene utilizzato anche per l’affidabile identificazione di ciascun contenitore.
L
a società Hanag Steriltechnik AG, con sede in Svizzera a Oberwil, è uno dei principali fornitori svizzeri nel campo della costruzione di impianti e contenitori per processi farmaceutici. Si è guadagnata un’ottima reputazione a livello internazionale, grazie alle sue macchine per la lavorazione di tappi e chiusure. La società concentra principalmente le proprie attività nel campo delle applicazioni per la sterilizzazione. La gamma di prodotti di Hanag Steriltechnik AG comprende macchinari per il trattamento di tappi e chiusure per l’industria farmaceutica. Questi sono sterilizzati utilizzando processi diversi, che richiedono nel corso del processo l’affidabile identificazione di ciascun contenitore. Dove in precedenza i contatti a spina erano utilizzati da molto tempo, l’azienda utilizza oggi una soluzione per la trasmissione contactless di dati e trasmissione di potenza. Ciò comporta l’uso di un accoppiatore induttivo con il “tag specifico dell’applicazione” del sensore IO-Link per identificare ciascun contenitore e garantire la posizione corretta dei contenitori nei carrelli di trasporto presso le stazioni di trasferimento.
una codifica binaria attraverso la quale ciascun contenitore poteva essere identificato in modo univoco. Eric Netzhammer, CEO di Hanag Steriltechnik AG, e il suo team desideravano una connessione senza contatto dei container presso le stazioni di trasferimento. Questo permette di evitare al cliente di dover collegare le spine.
Processo di sterilizzazione
Quando i contenitori vengono trasferiti, il carrello viene ancorato con due guide alla colonna di sollevamento. Ciò garantisce le posizioni corrette del carrello e dell’accoppiatore induttivo. Poiché il contenitore nel carrello può essere ruotato, è tuttavia necessario assicurarsi che sia posizionato nella posizione corretta per il sollevamento o il riutilizzo dopo il processo. Per questo Hanag ha installato un capocorda che smorza il sensore IOLink induttivo di Turck Banner quando viene raggiunta la posizione corretta e in tal modo attiva un segnale. •
Identificazione tramite IO-Link Lo standard IO-Link prevede un campo di testo libero, il “tag specifico dell’applicazione” (AST), per ciascun dispositivo IO-Link. Questo può anche essere usato per identificare i singoli dispositivi. Hanag può quindi identificare i container in determinate stazioni, senza dover utilizzare un sistema RFID aggiuntivo. In tutte e tre le stazioni di sollevamento, il controller richiede tramite AST se è caricato il materiale di imballaggio corretto. Il controller S7200 del cliente non abilita il processo fino a quando il contenuto del contenitore non corrisponde alla formulazione da eseguire.
Lo switch IO-Link impedisce errori operativi
Il processo di trattamento di tappi e chiusure consiste nelle fasi di lavaggio, sterilizzazione, asciugatura e raffreddamento. Il materiale viene posizionato in contenitori, che poi attraversano le diverse fasi del processo. I contenitori possono essere spostati e ruotati nel carrello. Il produttore farmaceutico esegue diversi programmi per i diversi tipi di tappi e chiusure. Pertanto, il cliente desiderava poter identificare i container nelle singole fasi. Hanag aveva precedentemente risolto questo problema con un contatto plug-in. Ciò integrava
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HIGHLIGHTS 2020 Novità: Padiglione 27 con big-player internazionali Sostenibilità: l’argomento chiave dei Forum Il vostro referente: messeberlin@pg-mktg.it
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5|6|7 FEBBRAIO BERLINO
Sostenibilità e salute
fattori chiave nel food e beverage
T
etra Pak rivela i risultati di uno studio globale di ricerca in collaborazione con Ipsos sulle due esigenze più pressanti dei consumatori: l’attenzione all’ambiente e alla salute. Storicamente queste aree sono state considerate separate, tuttavia stanno convergendo sempre di più, creando importanti opportunità per i marchi del settore alimentare e delle bevande (F&B) per quanto riguarda il modo in cui saranno commercializzati i rispettivi prodotti nei prossimi 12 mesi. Posto che due terzi degli intervistati ritengono che stiamo raggiungendo un punto di svolta dal punto di vista ambientale, i consumatori si considerano in larga misura direttamente responsabili nei confronti del mondo che li circonda e della propria salute. Poiché le questioni ambientali diventano sempre più evidenti nella vita quotidiana, crescono anche le loro preoccupazioni circa l’impatto sulla propria salute. Quasi il 60% dei consumatori ritiene che la propria salute e il proprio benessere siano fortemente condizionati dai problemi ambientali. Come uno dei pochi settori in grado di mettere in relazione a livello personale l’ambiente e l’individuo, affrontando anche l’aspetto salute, i marchi del Food & Beverage hanno l’opportunità di guidare il cambiamento mediante il modo in cui comunicano
con i propri consumatori rispetto a questi temi, per soddisfare questa esigenza crescente e incalzante.
Preoccupazioni e priorità dei consumatori Più i consumatori diventano sensibili rispetto alle tematiche ambientali, più si preoccupano per la salute. La salute mentale è attualmente considerata altrettanto importante quanto quella fisica: il 67% dei consumatori concorda sul fatto che si tratta di uno dei principali problemi della società, e lo stress è considerato l’aspetto più preoccupante dal punto di vista personale. Per supportare i marchi in questo percorso, il Tetra Pak Index 2019 rivela sei nuovi gruppi di consumatori, ciascuno dei quali ha un approccio diverso nei confronti della salute e dell’ambiente. Ogni gruppo rappresenta chiare opportunità per i prodotti e messaggi mirati per i marchi F&B, che sposano la convergenza di questi temi. Ambasciatori attivi: mostrano elevato impegno nei confronti di tutti gli aspetti relativi alla salute e all’ambiente, disposti all’azione, a sfidare i limiti e a influenzare gli altri. Si rivolgono a fonti autorevoli come scienziati e accademici, nonché le ONG, per crearsi un’opinione in merito alla questione ambientale. Amici del pianeta: disposti ad agire per l’ambiente con un importante impegno per la maggior parte degli aspetti relativi alla salute, ma meno inclini a superare i limiti. Impegnati e disposti all’azione a favore dell’ambiente. Molto impegnati rispetto alla
Lo studio Tetra Pak rivela che la convergenza tra ambiente e salute è in crescita e il settore alimentare e delle bevande è il primo a constatare questa tendenza. 40 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
maggior parte degli aspetti riguardanti la salute, in particolare per quanto riguarda il benessere mentale. Attenti alla salute: consapevoli e impegnati nei confronti dell’ambiente, ma dando la priorità alla salute piuttosto che al pianeta. Disposti a pagare di più e a sacrificare la convenienza per avere prodotti sani. Si informano molto sui social media e da altre fonti online. Follower: abbastanza impegnati nei confronti della salute e delle questioni ambientali da sentirsi in colpa per entrambi gli aspetti, ma non inclini a cambiare il proprio comportamento o a sperimentare cose nuove. Una nutrita schiera di persone desidera saperne di più, essere convinta e stimolata ad agire. Guarda la TV e ascolta la radio più della media. Indolenti: nessun interesse nei confronti della totalità degli aspetti riguardanti la salute e l’ambiente. Scettici nei confronti della tecnologia e dei cambiamenti. Il loro interesse si limita alle proprie cerchie personali e reali, in particolare alla famiglia e agli amici. Scettici: Informati rispetto alle questioni ambientali, ma inclini a respingerle come “false notizie”; hanno un approccio “tradizionale” rispetto a cibo e salute. Uno Scettico su cinque sostiene di non procurarsi informazioni riguardanti l’ambiente mediante alcun canale mediatico.
Differenze di mercato Sebbene la convergenza tra interesse per la salute personale e per la salute del pianeta sia generalmente in aumento a livello globale, il livello di maturità varia da paese a paese. In Brasile, i consumatori sono maggiormente interessati a prodotti naturali e dal marchio eco-bio, che si contraddistinguono per i benefici per la salute, la bellezza e la sostenibilità. L’ambiente gioca un ruolo di rilievo nella cultura brasiliana, a causa dell’ampiezza e della biodiversità della natura nel paese. Per quanto riguarda il Regno Unito, sono soprattutto i consumatori più giovani a collegare cibo, salute e ambiente, e molti di essi cercano di sperimentare diete diverse: flexitariana, vegetariana e vegana. Di conseguenza, qui troviamo molti Amici del Pianeta (+14%). La Cina segnala l’inquinamento atmosferico come la preoccupazione numero uno per i consumatori per quanto riguarda sia la salute che l’ambiente (50% e 70%). Pertanto qui si ha un alto indice di consumatori Attenti alla salute (+14%).
giore consumo di prodotti alimentari e bevande a basso impatto ambientale. I consumatori si considerano ormai in larga misura i principali responsabili sia verso l’ambiente che verso la propria salute, con poche differenze tra i due aspetti (rispettivamente 71% e 74%), seguiti da governi e politici, mentre marchi e venditori al dettaglio vengono molto dopo. Gisele Gurgel, Direttore Business Insights and Analytics Tetra Pak, afferma: “Il settore alimentare e delle bevande è forse il primo a riscontrare questa tendenza di convergenza tra l’attenzione alla salute e all’ambiente. Ciò offre ai marchi una nuova opportunità per creare un legame potente, mirato e personale con i consumatori, prestando attenzione e rivolgendo il messaggio a entrambi gli aspetti nello stesso tempo. Molti consumatori sono interessati a leggere e a informarsi sull’ambiente, inclusi i temi relativi agli imballaggi (39%), soprattutto mediante i social media. In particolare, il punto chiave è rappresentato dai prodotti naturali/bio senza additivi e anche la stagionalità gioca un ruolo importante in questo senso. In termini di categorie, i succhi 100% frutta, il latte, l’acqua confezionata, il latte di cocco e le bevande a base di piante sono i prodotti più interessanti”. Lena Gilchrist, Client Director di Ipsos, dice: “Questo progetto di ricerca è stato unico per il modo in cui ha combinato salute e ambiente, e per il modo in cui abbiamo suddiviso i consumatori in base ai vari livelli di convergenza tra le due aree. I sei gruppi hanno motivazioni e limiti differenti e si affidano a fonti di informazione diverse. Ne consegue che è necessario un approccio mirato per comunicare con ciascun gruppo. Mentre alcuni cercano informazioni autorevoli provenienti da fonti scientifiche, altri si affidano ai pareri degli amici e ai social media”.•
Il senso di responsabilità è in crescita L’ambiente rappresenta la preoccupazione principale a livello globale e l’urgenza sta aumentando. I consumatori fanno quindi scelte più consapevoli in materia di imballaggi e ritengono importante la possibilità di riciclare, cercano informazioni ambientali nelle etichette e acquistano prodotti ecologici anche se costano di più. Il settore alimentare e delle bevande è un catalizzatore fondamentale a questo riguardo. La principale aspirazione di cambiamento, sia per motivi di salute che per ragioni legate all’ambiente, è un mag-
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Un modello eccellente di economia circolare Dal Report di sostenibilità Conai, emerge che il sistema nel 2018 ha generato un beneficio diretto di 995 milioni di euro. 3 milioni e 971.000 le tonnellate di CO2 non prodotta. Il risparmio di energia? Equivale al consumo elettrico di oltre 5 milioni di famiglie italiane.
obiettivi europei al 2025: se pensiamo che il beneficio ambientale dei risultati che presentiamo è quantificabile in 3 milioni e 971.000 tonnellate di CO2 non prodotta, è facile rendersi conto di come proseguire sulla strada del recupero e del riciclo dei rifiuti di imballaggio sia fondamentale”. Per il raggiungimento dei risultati di CONAI continua a rivelarsi fondamentale l’Accordo Quadro ANCI-CONAI, vero e proprio strumento tramite il quale i Comuni da un lato e produttori e utilizzatori di imballaggi dall’altro si assumono responsabilità e impegni di gestione dei rifiuti di imballaggio. Nel corso del 2018, a stipulare convenzioni con Ricrea per gli imballaggi in acciaio è stato il 75% dei Comuni italiani; con Cial per gli imballaggi in alluminio il 65% dei Comuni; con Comieco per gli imballaggi in carta il 68% dei Comuni; con Rilegno per gli imballaggi in legno il 57% dei Comuni; con Corepla per gli imballaggi in plastica il 91% dei Comuni; e con Coreve per gli imballaggi in vetro il 91% dei Comuni.
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l sistema rappresentato da CONAI – Consorzio Nazionale e dai suoi sei Consorzi di filiera ha generato nel corso del 2018 un beneficio diretto del valore di 995 milioni di euro. Di questi, 412 milioni rappresentano il valore economico della materia recuperata dal riciclo, 29 milioni quello dell’energia prodotta da recupero energetico e 554 milioni quello dell’indotto economico generato. Il valore economico della CO2 evitata è invece pari a 113 milioni di euro annui.I dati sono stati svelati in occasione della presentazione del Green Economy Report, il Report di Sostenibilità CONAI 2018. A raccontarlo, Valter Facciotto, Direttore generale CONAI, Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Raimondo Orsini, Direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, e Maurizio Fieschi, esperto in sostenibilità.
Un’italia a due velocità Secondo il Report di Sostenibilità CONAI, il Nord del paese resta l’area da cui provengono le quantità maggiori dei rifiuti di imballaggio conferiti. “È vero: l’Italia settentrionale continua a performare meglio” continua il Presidente Quagliuolo, “ma è altrettanto vero che stiamo smuovendo alcune aree del Mezzogiorno in cui sono stati velocemente raggiunti risultati paragonabili a quelli di molte città del Nord: penso a Catanzaro, a Potenza, a Bari, a Cosenza. Se c’è una chiara volontà politica, anche le città del meridione possono riscoprirsi virtuose. Il Sud purtroppo sconta una drammatica carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti di imballaggio: un problema economico e ambientale, legato ai costi e alle emissioni dei trasporti dei materiali al Nord. L’Italia ha bisogno di più impianti e, di riflesso, di norme chiare e trasparenti, con un orizzonte di lungo periodo, che possano incentivare gli imprenditori a investire”. “ll Rapporto dimostra come il sistema CONAI goda di una buona salute ambientale” ha sottolineato Edo Ronchi, “che permette di realizzare importanti risparmi di risorse mantenendole in un ciclo di utilizzo sempre più lungo. In fatto di gestione dei rifiuti purtroppo, anche se con qualche eccezione, l’Italia continua ad essere divisa in due. Ma per guardare con fiducia al futuro, colmare questo gap e costruire un profondo cambiamento del modello economico è necessario premere sulle leve delle fiscalità, degli incentivi, dell’innovazione, della ricerca, dell’eco-design in una visione politica e amministrativa di lungo periodo”. •
I numeri crescono I numeri del risparmio di materiale primario continuano a crescere. 259.000 tonnellate di acciaio, pari a quello usato per 672 Frecciarossa. 16.000 tonnellate di alluminio, che corrispondono a 1,51 miliardi di lattine. 829.000 tonnellate di carta, ossia 332 milioni di risme di fogli A4. 925.000 tonnellate di legno, l’equivalente di 42 milioni di pallet. 436.000 tonnellate di plastica, pari a 20 miliardi di bottiglie di acqua in PET da un litro e mezzo. E 1.564.000 tonnellate di vetro, il corrispettivo di 4 miliardi di bottiglie di vino da 0,75 litri. Un risparmio che porta con sé un beneficio impressionante: l’energia primaria risparmiata è di oltre 20,91 terawattora in un anno, l’equivalente dell’energia primaria necessaria a soddisfare i consumi medi di elettricità nelle case di oltre 5 milioni di famiglie italiane.
Un modello di efficienza “Stiamo parlando di risultati che confermano ancora una volta come il sistema funzioni e si imponga per efficacia ed efficienza” commenta Giorgio Quagliuolo, Presidente CONAI. “In Europa siamo un modello di economia circolare, abbiamo praticamente già raggiunto gli
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Imballaggi &AMBIENTE
PACKAGING SOSTENIBILE, COLLABORAZIONE TRA NESTLÉ E L’UNIVERSITÁ DI NAPOLI
interpack
PROCESSING & PACKAGING
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estlé e l’Università Federico II di Napoli collaborano nell’ottica di identificare strategie innovative per l’adozione di nuovi packaging sostenibili. La collaborazione si pone tre obiettivi principali: - identificare strategie innovative di nuovi materiali polimerici; - messa a punto di nuovi materiali eco-friendly di confezionamento più idonei alla conservazione di alimenti, al fine di preservarne proprietà organolettiche, nutrizionali e salutistiche; - messa a punto di processi produttivi già esistenti utilizzando gli attuali impianti di confezionamento. La collaborazione nasce dall’impegno preso da Nestlé che punta a rendere il 100% dei suoi imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025. In Italia, Nestlé ha già raggiunto il 95% di materiale riciclabile all’interno dei packaging dei propri prodotti, trovandosi perfettamente in linea con gli obiettivi. In questa direzione, l’Università mette a disposizione il Dipartimento di Scienze Chimiche, un centro d’eccellenza nel campo della scienza dei polimeri, che dispone delle risorse e del know-how necessari per svolgere attività di ricerca scientifica nel campo dello sviluppo di materiali polimerici innovativi. Il contributo della Federico II fa parte di una serie di partnership internazionali, tra le quali figurano quella con Pure Cycle Technologies, azienda con base a Chicago specializzata nella rimozione di colori, odori e contaminanti dai rifiuti di plastica per trasformarli in una resina vergine e con Danimer Scientific, azienda della Georgia che sta sviluppando una bottiglia riciclabile e biodegradabile in mare. “Siamo orgogliosi che un’azienda globale come Nestlé abbia scelto la Federico II di Napoli tra i suoi partner” ha commentato la Prof.ssa Finizia Auriemma, responsabile del progetto. “La collaborazione con Nestlé ci permette di approfondire lo studio di soluzioni e nuovi materiali innovativi, per un utilizzo sempre più attento e consapevole delle risorse e puntando alla totale riciclabilità dei materiali”. “Ad oggi, Nestlé ha già raggiunto il 95% di materiale riciclabile all’interno dei propri packaging. Un percorso che portiamo avanti da diversi anni, arrivato ormai all’ultimo miglio. Per arrivare al 100% entro il 2025 ci avvaliamo delle migliori partnership internazionali, al fine di sviluppare soluzioni all’avanguardia a sostegno di un packaging sempre più sostenibile. E ora siamo molto soddisfatti di poter annoverare anche un’eccellenza italiana come l’Università Federico II di Napoli tra i nostri partner”conclude Manuela Kron, Corporate Affairs Director di Nestlé. Non è la prima volta che Nestlé e il Dipartimento di Scienze Chimiche incrociano le loro strade: già 10 anni fa nell’ambito del progetto Axia – in collaborazione con la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) – la Federico II aveva ricevuto il sostegno di Nestlé per la ricerca di nuovi materiali polimerici per l’imballaggio rigido e flessibile di alimenti.
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L’economia circolare comincia anche da un diverso modo di concepire gli imballaggi. Si tratta di una politica ambientale per la quale il produttore di un bene è responsabile anche per la fase post-consumo, ovvero per la gestione una volta diventato rifiuto. I produttori si stanno impegnando a rispondere alla nuove direttive, vediamo come. DI DONATO BERARDI E NICOLÒ VALLE
Meno rifiuti? Impegno di tutti L
e campagne plastic free lanciate negli ultimi due anni sembrano aver colpito nel segno, sensibilizzando quanto mai in passato tanto l’opinione pubblica come le singole coscienze sul tema dei rifiuti, del loro riciclo e del loro possibile riutilizzo. E rispetto al passato, si sta formando la solida consapevolezza che riciclare non è sufficiente, quanto invece è necessario adottare stili di consumo diversi che, per esempio,evitino i prodotti “usa-e-getta”. E di questa crescita esponenziale e incontrollata dei rifiuti, i principali indiziati sono proprio gli imballaggi. Le iniziative si moltiplicano: borraccia di alluminio al posto di bicchieri di plastica in ufficio, rinuncia alla cannuccia al fast-food, scelta di comprare detersivi sfusi al supermercato. Di economia circolare si discute e molto ci si interroga su quanto ognuno di noi – nel proprio quotidiano – può fare evitare lo spreco. Molto più marginale lo spazio dedicato a un altro tema, quello della “responsabilità estesa del produttore” (Extended Producer Responsibility - EPR). Si tratta di una politica ambientale per la quale il produttore di un bene è responsabile anche per la fase post-consumo, ovvero per la gestione una volta diventato rifiuto. Una questione normata sia a livello nazionale che europeo. Anzi, le recenti Direttive 851/2018 e 852/2018, parti integranti del Pacchetto Europeo sull’Economia Circolare, porteranno importanti novità in materia di EPR.
di imballaggio sul territorio, congiuntamente alle altre tipologie di rifiuti urbani. I produttori sono in questo caso tenuti a contribuire in tutto o in parte alla copertura dei costi di gestione dei rifiuti di imballaggio sostenuti dalle pubbliche amministrazioni attraverso corrispettivi concordati che tengono conto della tipologia, della qualità e della quantità dei rifiuti di imballaggio raccolti in maniera differenziata. Questo è quanto accade, per esempio, in Italia. Vi sono poi “modelli duali” nei quali i produttori sono tenuti ad organizzare per proprio conto un sistema di intercettazione dei rifiuti derivanti dai “propri” imballaggi immessi sul mercato. Non solo, anche i costi di raccolta e avvio a riciclo/ recupero/smaltimento sono sostenuti per intero da enti o consorzi che per conto delle imprese ottemperano agli obblighi in materia di responsabilità estesa. In Italia, almeno fino all’inizio 2018, il Contributo Ambientale versato dalle cosiddette “imprese obbligate” risultava inferiore – talvolta anche di molto – a quello dei principali Paesi europei.
In attesa del grande cambiamento Cosa cambia con le nuove Direttive, la 851 e la 852/2018? Rispetto al passato, sarà piena “responsabilità” dei produttori passare a un sistema che sin dalla progettazione usa solo prodotti durevoli, adatti all’uso multiplo, riparabili, tecnicamente ed economicamente selezionabili e riciclabili, realizzati a partire da materiali riciclati. Tra le altre novità, il nuovo sistema, prevederà che: • vi sia l’obbligo di raggiungimento dei nuovi obiettivi di riciclo; • sia garantita la presenza di un sistema di comunicazione delle informazioni per raccogliere i dati sugli imballaggi immessi sul mercato del singolo Stato e i dati sulla raccolta e sul trattamento di rifiuti risultanti; • sia garantita la copertura integrale (o in deroga almeno dell’80%) dei “costi efficienti” della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio sostenuti dai Comuni, inclusi i costi del loro successivo trasporto e trattamento; • il contributo ambientale versato dai soggetti obbligati venga modulato, ove possibile, per singoli prodotti o gruppi di prodotti simili, tenendo conto delle loro caratteristiche. Entro quando? Per quando riguarda la filiera degli imballaggi, i requisiti minimi dovranno essere introdotti negli Stati membri entro e non oltre la fine del 2024. L’Italia è tenuta a recepire questa Direttiva fra meno di un anno, il 5 luglio 2020. Si tratta di un’importante riforma che potrebbe aprire la strada al cambiamento nel settore dei rifiuti. Contributo - Laboratorio SPL REF Ricerche, dicembre 2019
Il concetto di EPR, un’invenzione di quasi trent’anni fa Facciamo un passo indietro nel tempo. Il concetto di EPR non è nuovo, nasce in Svezia nei primi anni Novanta nel contesto del dibattito sulla “Cleaner production” e su una produzione “sostenibile”. Alla base vi era la volontà di spostare dai consumatori o dalle autorità pubbliche ai produttori la responsabilità della gestione dei rifiuti derivanti dai prodotti immessi sul mercato. Non solo. Si cominciò a pensare che per dare una vera risposta al problema fosse necessario intervenire a monte dei processi di produzione, fin dalla progettazione dei prodotti. In questo modo era possibile: affrontare il crescente problema della produzione eccessiva di rifiuti, migliorarne la gestione a valle e, dunque, ridurne gli impatti ambientali. Una rivoluzione copernicana. L’Europa comunitaria ha cominciato a legiferare sulla questione. Oggi, 26 dei 28 Stati membri della UE hanno attivo qualche tipo di programma EPR per i rifiuti di imballaggio. L’Italia si è adeguata nel 1997, con l’istituzione del CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, ente privato a cui aderiscono le imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi. Sul piano operativo sono due i modelli di gestione. Uno “integrato” nel quale sono le amministrazioni locali a gestire la raccolta dei rifiuti
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Imballaggi &AMBIENTE
ILIP FIRMA IL SUO IMPEGNO PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
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assa attraverso “3 R” l’impegno concreto di ILIP per la sostenibilità ambientale. L’azienda del Gruppo ILPA, leader a livello europeo nel settore della trasformazione di materie plastiche, ha elaborato il Sustainability Pledge, il documento contenente le azioni concrete a favore dell’ambiente che l’azienda ha messo in atto e gli obiettivi che si impegna a raggiungere in futuro. Un approccio olistico e oggettivo al tema, che passa per le “tre R”: Ridurre, Riciclare e Risorse Rinnovabili. “Ridurre” significa contenere l’uso di materie plastiche, con minore peso e spessore degli imballaggi, ma anche limitare il food waste proteggendo gli alimenti lungo la filiera. La parola chiave è “fit4purpose”: ad ogni prodotto il packaging giusto per minimizzare l’utilizzo di plastica mantenendo inalterate le performance. “Riciclare” vuol dire recuperare la materia prima plastica post-consumo e trasformarla in nuovi imballaggi in r-PET, producendo imballaggi 100% PET riciclato e gestendo interamente la filiera, per creare un sistema virtuoso di economia circolare. Il vantaggio di ILIP è aver chiuso il ciclo produttivo dell’r-PET, per un controllo totale sulla filiera e sull’origine del materiale utilizzato. “Risorse Rinnovabili”: dal PLA alle bioplastiche più evolute, come il Mater-Bi di Novamont, ILIP vanta una delle più ampie offerte di packaging, stoviglie monouso e contenitori per la gastronomia in materiali alternativi ai polimeri fossili. “Con il nostro Impegno per la sostenibilità vogliamo dare una risposta all’attenzione del mercato e dei consumatori su questo tema - spiega Ballini Direttore Generale di ILIP – Da sempre adottiamo un approccio olistico e oggettivo, che vede il packaging come parte della soluzione, e non del problema, dell’impatto ambientale di una filiera commerciale come quella agroalimentare. Allo stesso tempo siamo all’avanguardia nell’affrontare il problema dei limiti della materia prima fossile, con l’introduzione del ciclo chiuso del Pet riciclato e l’utilizzo di bioplastiche rinnovabili”. L’impegno di ILIP, formalizzato nel Sustainability Pledge, ha una lunga storia alle spalle. Fin dal 2002, infatti, l’azienda utilizza bioplastiche per produrre stoviglie monouso, imballaggi food service e per ortofrutta certificati compostabili e conformi alla norma europea EN13432. Nel 2010, ILIP ha intrapreso il percorso di riduzione del peso medio degli imballaggi per ortofrutta. Al 2018, il risparmio di materia prima si è attestato al –9,10%, equivalente a una riduzione di oltre 3.000 tonnellate tra PET, r-PET e PP. Nel 2019 è stato lanciato il progetto ILIP Eco-Design, con l’obiettivo di ridurre di un ulteriore 1% nei prossimi 3 anni la grammatura di specifiche linee di cestini.
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LEVISSIMA LANCIA IL PROGETTO REGENERATION
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evissima presenta il progetto Regeneration, per contribuire attivamente a un mondo in cui le risorse naturali vengano utilizzate in modo condiviso e responsabile per creare insieme un impatto positivo. È un progetto che promuove stili di vita sostenibili, in una logica di economia circolare: a cominciare proprio dalla plastica delle bottiglie (PET) di Levissima che, se gestita adeguatamente, diventa una risorsa. La plastica PET, infatti, è un imballaggio leggero, sicuro e tra i migliori per conservare la purezza originale dell’acqua minerale; un materiale 100% riciclabile per innumerevoli volte e rigenerabile in nuove forme, in tantissimi oggetti e soluzioni diverse. Attraverso la promozione di stili di vita sostenibili, la plastica, da sempre considerata un rifiuto, può invece rappresentare una vera e propria risorsa per la società in cui viviamo. “Regeneration è un progetto di Levissima che parla di sostenibilità. La tutela e la preservazione dei ghiacciai, la gestione responsabile della risorsa acqua, il rispetto della biodiversità e la continua ricerca di innovazioni per la riduzione dell’impatto ambientale, sono parte dell’impegno di Levissima su cui si fonda Regeneration. In un’ottica di economia circolare, ci impegneremo attivamente con progetti e iniziative orientati a ridurre anche l’impronta ecologica della plastica” ha dichiarato Giacomo Giacani, Local Brands Marketing Manager Gruppo Sanpellegrino. “Vogliamo ricordare il valore della plastica come risorsa, promuovendo una cultura di “rigenerazione”, e dando nuova vita a una delle più importanti scoperte del secolo scorso, per creare assieme un impatto positivo con progetti a beneficio della comunità”.
CARAPELLI FIRENZE SI AGGIUDICA IL “BANDO CONAI”
arapelli Firenze ha trionfato nella categoria vetro - alla cerimonia di consegna dei premi per la sesta edizione del “Bando CONAI per la Prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi”, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e volto a premiare le realtà aziendale in grado di implementare e valorizzare progetti di sostenibilità ambientale degli imballaggi. Lo storico brand produttore di olio extravergine d’oliva si è aggiudicato questo prestigioso riconoscimento grazie alle sue innovative bottiglie in vetro, ideate per salvaguardare la qualità di un prodotto così prezioso come l’olio extravergine d’oliva - sensibile alla temperatura, alla luce e alle condizioni di stoccaggio – e allo stesso tempo per rispondere in maniera efficace ai problemi dell’ambiente. Carapelli ha, infatti, introdotto sul mercato un nuovo packaging: una bottiglia di vetro scuro che contiene una maggiore percentuale di vetro riciclato (75%-85%) rispetto al vetro chiaro (15%-35%). Il progetto di Carapelli, insieme ad altri 144
casi di eccellenza sostenibile nell’innovazione dell’imballaggio, ha consentito un risparmio del 17% di CO2 emessa, una riduzione del consumo energetico pari al 27% e un risparmio di risorse idriche del 29%. La candidatura del packaging degli Oli Extravergini Carapelli è stata analizzata attraverso uno strumento di Life Cycle Assessment semplificato, l’EcoTool CONAI (www.ecotoolconai.org): le azioni di prevenzione messe in campo dalle aziende partecipanti sono state valutate tramite una comparazione prima/dopo con particolare riferimento ad indicatori specifici quali GWP (global warming potential), GER (gross energy requirement) e “blue water” (componente dell’indicatore water footprint). Nello scenario attuale, in cui l’impegno e il rispetto per l’ambiente risultano essere elementi imprescindibili, il risultato ottenuto è motivo di grande orgoglio per l’azienda.
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UNILEVER IMPEGNI AMBIZIOSI PER UN MONDO SENZA RIFIUTI
L’
azienda proprietaria di brand come DOVE, Ben & Jerry’s, Lipton e Omo, Unilever ha annunciato nuovi ambiziosi impegni per ridurre i suoi rifiuti in plastica e per aiutare a creare un’economia circolare per la plastica. Unilever ha confermato che entro il 2025: • Dimezzerà il suo utilizzo di plastica vergine, incrementando l’uso di plastica riciclata e riducendo l’uso complessivo di imballaggi in plastica di più di 100 mila tonnellate. • Aiuterà a raccogliere e trasformare più imballaggi in plastica di quelli che vende. L’azienda è già sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi precedentemente fissati: assicurare che tutti i suoi imballaggi in plastica siano riutilizzabili, riciclabili o compostabili e garantire l’uso di almeno il 25% di plastica riciclata nelle sue confezioni entro il 2025. Alan Jope, CEO di Unilever ha dichiarato: “La plastica ha il suo posto, ma quel posto non è l’ambiente. Possiamo eliminare lo spreco di plastica solo agendo velocemente e attuando azioni radicali in tutte le fasi del ciclo di vita della plastica. Bisogna partire dal ridurre l’ammontare della plastica che usiamo e, a seguire, accertarsi che quello che usiamo provenga sempre di più da fonti riciclate. Siamo inoltre impegnati ad assicurare che tutte le nostre confezioni in plastica siano riutilizzabili, riciclabili o compostabili.” L’impegno di Unilever richiederà al suo business di aiutare a raccogliere e trasformare circa 600 mila tonnellate di plastica ogni anno entro il 2025. Questo sarà possibile attraverso investimenti e partnership che potranno migliorare il sistema di gestione dei rifiuti in molti dei Paesi in cui opera Unilever. Jope ha aggiunto: “La nostra visione è quella di un mondo in cui ognuno lavora insieme per assicurare che la plastica stia dentro l’economia e fuori dall’ambiente. La nostra plastica è nostra responsabilità e per questo noi siamo impegnati a raccoglierne più di quanto ne vendiamo, come parte del nostro percorso verso un’economia circolare. Questo è un compito arduo ma stimolante che contribuirà ad aumentare la domanda globale di plastica riciclata”. Sin dal 2017, Unilever ha cambiato il suo approccio alle confezioni in plastica attraverso una strategia “Less, better, no plastic”. Attraverso “Less plastic” Unilever ha esplorato nuove modalità di imballaggio e consegna dei prodotti compresi ad esempio i concentrati, come il nuovo Cif Eco-refill che elimina il 75% di plastica, oppure come le nuove “stazioni” di ricarica per shampoo e detersivi per il bucato distribuite in negozi, università e vending machine nell’Asia Sud-Est. “Better plastic” ha portato a innovazioni pionieristiche come il nuovo pigmento rilevabile utilizzato da Ax (Lynx) e TRESemmé, che rende riciclabile la plastica nera, in modo che possa essere identificata e classificata dagli scanner degli impianti di riciclaggio; o ancora, la “festival bottle” di Lipton che è realizzata da plastica 100% riciclata ed è raccolta utilizzando vuoti a rendere. Come parte dell’approccio “No plastic”, Unilever ha introdotto sul mercato innovazioni tra cui lo shampoo bar, le cartucce di dentifricio ricaricabile, gli stick deodoranti in cartone e gli spazzolini da denti in bambù.
“ECO BEAUTY JAR”, UN PACKAGING CLEAN & CONSCIOUS
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seguito del grande successo di Eco Beauty Stick, Mktg Industry ha lanciato la versione in vaso dello stesso packaging in carta/cartone, 100% Plastic-Free. “Eco Beauty Jar completa la nostra collezione Eco Beauty pensata per ridurre a zero l’uso di plastica nel packaging cosmetico” afferma Stefano Focolari, CEO di Mktg Industry. “Eco Beauty Stick e Eco Beauty Jar possono essere riempiti colando la formula dall’alto - fino a 70° C - direttamente all’interno del packaging, e sono stati sviluppati per contenere formule anidre come: lipbalm, balm per il corpo, burri corpo, burri per il viso, protezioni solari, ecc. Questi packaging sono ideali anche per le formule solide e prive di acqua, che sono il trend del momento” continua Focolari. Entrambi i packaging sono completamente riciclabili e possono essere realizzati con carta Kraft o carta tradizionale. Le pareti interne sono ricoperte con una speciale carta cerata che funge da barriera a oli e grassi. I diametri e le misure del packaging sono completamente personalizzabili senza extra costi e le possibilità di decorazione sono infinite: stampa CMYK, stampa con inchiostri a base acqua, stampa a caldo, stampa UV con inchiostri UV, ecc. “La nostra azienda ha iniziato a lavorare sul packaging eco-sostenibile e non convenzionale sin dall’inizio della sua attività, nel 2014. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di provare a ridurre l’uso della plastica sostituendola il più possibile con carta e cartone, sviluppando il concetto di “Ridurre e Sostituire”. Oggi offriamo un’ampia scelta di packaging green per il mercato del make-up, come le nostre palette in cartone, che possono essere realizzate con chiusura magnetica o ad elastico, il nostro lipstick GEA che riduce la plastica fino al 75%, il nostro compact case GEA che può essere prodotto interamente in carta/cartone, con una riduzione della plastica del 100%, oppure con una finestra in pet sul top per mostrate il colore all’interno, con una riduzione della plastica del 95%. Infine abbiamo Flatty, vincitore di numerosi premi internazionali: un packaging in carta multifunzionale con chiusura ad elastico, studiato per diventare il pack primario più sottile di sempre.” Conclude Focolari. Oggi, con la collezione Eco Beauty, Mktg Industry è in grado di offrire soluzioni 100% plastic-free anche per prodotti Skin&Personal Care, offrendo quindi soluzioni green e innovative per entrambi i segmenti di mercato, Make-up e Skin Care.
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20/23MAGGIO2020 New location
Fieramilano Rho, HALL 8-12 Worldwide Vending Show
Venditalia 2020: il mondo del Vending si incontra a Milano Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo nella nuova location espositiva di Fieramilano Rho!
32.000mq Superficie Espositiva
promosso da
300
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Espositori (26% internazionali)
Visitatori (31% Internazionali)
Paesi Partecipanti
organizzato da
tel +39 02 33105685 • email: venditalia@venditalia.com • www.venditalia.com
Converting&LABEL DUE GIORNI di cultura flessografica La dodicesima edizione del Flexo Day, accompagnata come di consuetudine dal BestInFlexo, premio alla qualità di stampa flessografica, è stata connotato da una nuova formula: la suddivisione in due giornate con interventi e ospiti di alto livello, che hanno affrontato diverse tematiche di interesse. Format che piace, visti i numeri fatti registrare, in crescita esponenziale anno dopo anno.
L
a prima sessione si è aperta con il benvenuto di Marco Gambardella, giunto al suo secondo anno di mandato come Presidente di Atif e già ampiamente a proprio agio nei panni del padrone di casa. Entrati nel vivo del convegno, i 300 partecipanti hanno potuto ascoltare gli interventi di Giandomenico Marcone (Granoro) e Claudio Rimondi (Coop), presenti in giuria nella passata edizione del BestInFlexo e quest’anno relatori dal palco, per spiegare i criteri con cui sono valutati e selezionati i lavori in gara. E per svelare una piccola statistica che riguarda il numero di lavori pervenuti, a testimonianza ulteriore della grande crescita del premio
alla qualità di stampa flexo: dai 42 lavori iscritti del 2015, prima edizione del premio, ai circa 200 dell’edizione 2019.
Tutti gli influencer della flexo
Il presidente di Atif, Marco Gambardella
Al Flexo Day 2019 ci sono tutte le voci più influenti della flexo. Uno spazio ragguardevole è dedicato ai brand owners, con il primo illuminante intervento della sessione pomeridiana di Carla Silva, Packaging Development Manager di Galbani, che racconta con esempi pratici e case history mirate il ruolo chiave dei comparti aziendali di Ricerca e Sviluppo, per un packaging sempre più chiamato alla sfida della sostenibilità. Chiude la prima sessione, prima della serata di gala, la testimonianza di Vincenzo Cerciello (Nordmeccanica) che si racconta davanti al pubblico e si addentra nelle dinamiche del successo dell’azienda di famiglia, che dalla sede di Piacenza è arrivata con grandi risultati fino ai mercati della Cina. La seconda sessione ha inizio la mattina di venerdì 22 con 450 partecipanti e si apre con il discorso del Presidente di Atif Marco Gambardella, appassionato e incentrato su dati economici di settore, Plastic Tax e attività associative (Matespack, Atif Academy, Centro Tecnologico Atif), con una chiusura dedicata al futuro sostenibile e alle nuove generazioni. E proprio a seguire è stata premiata una studentessa dell’Istituto di grafica e comunicazione don Bosco di Milano, con il premio Best Student in Flexo,
48 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
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Flexo Day &BEST IN FLEXO giunto alla sua terza edizione. Sostenitori dell’iniziativa il Socio Atif I&C e l’azienda Flexocit, presso la quale la studentessa svolgerà un periodo di stage. La parola è passata quindi a Matteo Melegatti, che ha presentato per conto del comitato tecnico di Atif il nuovo DOC 13 sulle maniche porta-matrici flessografiche. Lorenzo Simoncelli, direttore di produzione area flexo e cartone ondulato di Inci.flex, ha successivamente presentato Ultra Led Technology, ultima novità di prestampa, mentre Gianpaolo Gentile (Besana Group) ha portato il punto di vista dei brand owners in termini di riduzione dell’impatto ambientale mediante riciclo e minor utilizzo di energia; coadiuvato da Stefano D’Andrea (Comitato Tecnico Atif) con una case history ad hoc riguardante l’intervento del CT Atif a supporto di un brand owner per la realizzazione di imballaggi con nuovi materiali riciclabili. A seguire Felice Rossini, Presidente di Rossini Group, ha voluto ripercorrere brevemente la storia quasi centenaria dell’azienda di famiglia, ricordando l’importanza dei componenti di qualità sulle macchine da stampa.
Gli ospiti internazionali A completare il ricchissimo programma di interventi del convegno sono stati due ospiti internazionali: il primo, Mark Shepherd (The Branding Authority), esperto mondiale a livello di brand, ha provato a far luce sulle richieste agli stampatori da parte dei brand owners, in un mondo (e in un mercato) sempre più dominato da social network e tecnologie digitali. Nel secondo intervento, Laetitia Reynaud ha invece illustrato per conto di FTA Europe l’impatto della normativa europea in tema di sostenibilità sull’industria flessografica. Infine, prima della panel discussion conclusiva dedicata a tecnologie e sostenibilità, nel corso della quale si sono confrontati brand owners (Besana, Galbani e Grissinbon) e costruttori (Omet, Koenig&Bauer e Uteco), si sono alternati gli interventi di Romeo Bandini, general manager di Ipack e Stefano Russo, Davide Valbusa e Michele Romano di Uteco. Il primo dedicato alla realizzazione di un’azienda flessografica nel bel mezzo del deserto di Abu Dhabi, sulla base dei precetti di Industria 4.0. Il secondo intervento ha evidenziato le potenzialità dell’Internet of Things (IoT) e l’evoluzione della fabbrica digitale.•
SitItalia ha conquistato il “premio dei premi” Best In Show 2019
BESTINFLEXO 2019
Assegnati gli oscar italiani della stampa flessografica Serata di gala davvero speciale per la quinta edizione del premio alla qualità di stampa flessografica BestInFlexo 2019 che ha visto la partecipazione di circa 370 persone – cifra record per la manifestazione – riunitesi a Bologna il 21 novembre scorso per la cerimonia di premiazione degli stampatori vincitori e per celebrare l’eccellenza nella stampa flessografica. Presenti molti stampatori, anche non in nomination, oltre ad aziende di prestampa, fornitori e rappresentanti di brand owner e gdo. Grande attesa per l’ospite d’onore della serata, il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che in un discorso molto coinvolgente e appassionato ha voluto rassicurare sull’azione a difesa del settore in merito alla Plastic Tax: “Stiamo lavorando con il Governo per eliminare la Plastic Tax, una tassa che questa categoria non merita”. 13 le categorie premiate, una in più rispetto al 2018, a testimonianza della crescita continua dell’evento e della grande versatilità della flexo. La giuria, composta da un sapiente mix di tecnici e massimi esperti in termini di valutazione e acquisto packaging per il settore della grande distribuzione e brand owner, ha assegnato quest’anno 5 premi alla stampa su film, 3 su carta/cartoncino e 2 a quella su cartone ondulato. 3 le categorie speciali premiate: Inchiostri UV, Uso combinato e Uso creativo/innovativo del processo flessografico. Oltre, ovviamente, al Best in Show, conferito al miglior lavoro in assoluto tra tutte le categorie premiate. Come già nelle precedenti edizioni, è stato riservato uno spazio sempre più ampio anche alle aziende di prestampa che hanno contribuito a realizzare i lavori premiati, con l’assegnazione di un attestato ai prepress primi, secondi e terzi classificati. Best in Show 2019 • Sititalia (Zincopar) Committente: Auchan TUTTI I VINCITORI 2019 Categoria film banda stretta • SDR Pack (Fotolito Veneta) Categoria film banda media stampa interna • Sititalia (Zincopar) Categoria film banda media stampa esterna • Ekaflex (Digital Flex) Categoria film banda larga stampa interna • Imball-center (Fotolito Veneta) Categoria film banda larga stampa esterna • TECH IT Packaging (Mavigrafica)
Categoria carta/cartoncino banda stretta • Cartotecnica Postumia (Thema studio) Categoria carta/cartoncino banda media • Cartotecnica Postumia (Thema studio) Categoria carta/cartoncino banda larga • Europoligrafico (Diaven) Categoria cartone ondulato patinato post print • Scatolificio TS (TADAM) Categoria cartone ondulato kraft post print • Scatolificio TS (TADAM) Categoria stampa flexo inchiostri UV • Eurolabel (Flexolution) Categoria uso combinato del processo flesso grafico • Grafiche Pradella (Flexolution) Uso creativo e/o innovativo del processo flessografico • Carteria (Thema Studio)
I vincitori di ciascuna delle categorie sono candidati d’ufficio, assieme ai vincitori del BestInFlexo 2018, ai prossimi FTA Europe Diamond Awards che si terranno a Düsseldorf il 18 giugno 2020. La serata è stata anche l’occasione per il conferimento del premio alla carriera, giunto alla sua terza edizione e attribuito quest’anno a Silvana Canette, ex Presidente di Flexotecnica.
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Converting&LABEL L’ultima Assemblea d’autunno di GIFASP, svoltasi il 15 novembre scorso, è stata occasione per gli associati di visitare la sede di Heidelberg a Wiesloch in Germania. In quell’occasione è stato presentato il tradizionale Osservatorio del settore cartotecnico italiano.
BUONE PERFORMANCE per la cartotecnica italiana
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tephan Plenz, membro del consiglio di amministrazione di Heidelberg, ha dato il benvenuto ai partecipanti dell’assemblea che rappresentavano le maggiori aziende cartotecniche italiane. Mauro Antonini, manager di Heidelberg Italia, ha spiegato invece la posizione di leadership raggiunta da Heidelberg nel settore cartotecnico, in particolare grazie all’innovazione nelle tecnologie offset, ma anche al flusso di lavoro, alle tecnologie di stampa digitale, in particolare la Primefire 106 per la cartotecnica e le soluzioni di fustellatura e le piegaincolla MK.
cennio le Medie Imprese hanno registrato un incremento complessivo del giro d’affari del 50% (+5.2% medio annuo), a fronte del +35% delle Grandi Imprese (+3.8% m.a.) e del +13% delle Piccole Imprese (+1.5% m.a.).
Investimenti e margini L’efficienza d’uso del capitale investito del settore ha toccato un nuovo punto di massimo (1.32), superando (seppur di poco) i livelli medi dell’industria manifatturiera italiana (1.29), ma con differenze (anche significative) a livello di singole imprese: 28% delle aziende con livelli particolarmente elevati (>1.50), un altro 21% con livelli piuttosto contenuti (<1) e con differenze significative a livello di clusters. Nel 2018 i livelli dei margini operativi lordi si sono ridotti di 2 decimi di punto, mantenendosi (9.95), tuttavia, di 2 punti più elevati della media manifatturiera, con Cosmetico in positiva controtendenza (nuovo massimo), a fronte dei cali di Farma e General Packaging. Nelle Medio-Grandi imprese conferme di margini operativi più elevati. A livello di singole imprese, il 39% delle aziende presenta margini (in % del valore della produzione) su livelli a due cifre, un altro 25% livelli piuttosto contenuti (<5%). I livelli di redditività industriale (ROI) del settore si sono leggermente ridotti, scendendo a 7.4, comunque ancora di 1 punto superiore alla media manifatturiera, ma con significative differenze a livello di clusters. Nel 2018 il cluster Cosmetico ha toccato un punto di massimo assoluto nel ROI (15.5), distanziando il cluster Farmaceutico (sceso a 9) e - ampiamente - il General Packaging (6.7). A livello di singole imprese, si amplia la quota (21%)con livelli di redditività industriale (ROI) negativi; un altro 26% ha ROI a due cifre. L’analisi dei bilanci 2018 conferma, infine, performance decisamente più favorevoli nell’efficienza d’uso del capitale investito (turnover ratios) per le imprese del settore più “export-oriented” (con almeno il 20% del fatturato realizzato all’estero), che beneficiano anche di tempi medi di incasso da clienti significativamente inferiori alla media.•
Focus sui dati economici Il fatturato del settore degli Astucci e Scatole Pieghevoli è in crescita nel 2018 di oltre 4 punti percentuali e risulta tra i più dinamici della media dell’industria manifatturiera italiana. Nel 2018 il settore ha, infatti, registrato una crescita dei fatturati del +4.2% in euro, a fronte di una performance media delle imprese manifatturiere italiane del +1.6%. Nel medio periodo la crescita settoriale appare in linea con quella media dell’industria manifatturiera italiana: nel 2018 infatti il settore ha registrato un giro d’affari del 30% superiore ai livelli del 2009, corrispondente ad un tasso medio annuo del +3.4%. I risultati sono, tuttavia, piuttosto diversificati all’interno del settore: nel 2018 il 45% delle imprese è cresciuto ad un ritmo superiore al +5% medio annuo; un altro 35% ha registrato invece un calo. Nel 2018 il cluster Cosmetico si conferma il più dinamico: ha registrato le migliori performance di crescita dei fatturati (+7.6%), a fronte del +4.4% del General Packaging e del +3.4% del cluster Farmaceutico. Nell’ultimo decennio il cluster Cosmetico ha registrato un incremento complessivo del giro d’affari del 96% (+8.7% medio annuo), a fronte del +33% del General Packaging (+3.6% m.a.) e del +16% del cluster Farmaceutico (+1.9% m.a.). Nel 2018 le crescite sono state favorevoli soprattutto per le Piccole Imprese (<50 addetti): il cluster delle Piccole Imprese ha registrato - per la prima volta da tempo - le migliori performance di crescita dei fatturati (+5.9%), precedendo sia le Grandi Imprese (+4.4%) che le Medie Imprese (+3%). Nell’ultimo de-
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ECOLEAF nuova soluzione di stampa con inchiostri metallici Dario Urbinati, Chief Sales and Marketing Officer di Actega Metal Print, racconta i vantaggi della nuova soluzione di stampa metallizzata denominata EcoLeaf. Tra questi, vi sono una maggiore sostenibilità nel processo e applicazioni di nobilitazione ad elevato valore aggiunto. ➥ Quali sono i principali vantaggi dell’utilizzo della soluzione EcoLeaf per la stampa con inchiostri metallici? EcoLeaf ™ è un’alternativa sostenibile alla realizzazione di nobilitazioni metalliche decorative su etichette e astucci pieghevoli con foil convenzionale. Integrata in linea in macchine da stampa analogiche, stampanti digitali o sistemi di finitura, o retrofittata successivamente su attrezzature esistenti, la tecnologia EcoLeaf consiste in un’immagine-modello stampata e un’unità di metallizzazione che applica uno strato molto sottile di pigmenti metallici su un rullo di trasferimento e viene poi riportata sull’immagine modello. Creando l’immagine modello con diversi metodi di stampa, è possibile generare una vasta gamma di effetti metallici: - la tecnologia serigrafica consente effetti metallici tattili anche su supporti filmici ed elimina la necessità di goffratura; - la flexo fornisce metallizzazione molto precisa alla massima risoluzione; - la tecnologia a getto d’inchiostro consente una metallizzazione continua e variabile. L’immagine modello applicata convenzionalmente può essere colorata, portando a infinite possibilità di effetti metallici decorativi che prima erano impossibili da creare. EcoLeaf utilizza solo una quantità precisa di foil richiesta per creare l’immagine metallica, eliminando la necessità di film e le pile di scarti associati e migliora la riciclabilità dei prodotti stampati. Le immagini stampate EcoLeaf sono non conduttive e quindi adatte per imballaggi a microonde metallizzati. La tecnologia è attualmente in fase di test su una vasta gamma di substrati, inclusi supporti per etichette standard e carta assorbente ruvida.
Dario Urbinati, Actega Metal Print.
➥ Quale sarà l’ulteriore sviluppo? Come azienda, ora siamo concentrati sul perfezionamento della tecnologia prima della commercializzazione. Oltre a offrire un arcobaleno di diversi colori metallici, stiamo aggiungendo continuamente nuove funzionalità alla nostra offerta. Ciò include applicazioni come la stampa inversa e la metallizzazione tattile su supporti filmici.
➥ In quale tipo di società verranno implementati i primi beta test? Siamo orgogliosi di aver ottenuto un notevole interesse da parte del mercato. Per il nostro primo sito beta si sono candidate diverse eccellenti tipologie di aziende di stampa di riferimento. Potremo fornire maggiori aggiornamenti su questo nelle prossime settimane e mesi.
➥ In termini di sostenibilità, qual è il vostro approccio?
➥ Quali novità potranno vedere i visitatori a drupa 2020?
EcoLeaf è stata progettata da zero per migliorare la sostenibilità nella stampa. Questa tecnologia realizza una significativa riduzione dell’impatto ambientale evitando la produzione di scarti del foil, e non inserendo foil in plastica sugli imballaggi di carta riciclabili. 1 kg di pigmento puro sostituisce più di 1 tonnellata di scarti di alluminio.
I visitatori dello stand AMP a drupa 2020 vedranno EcoLeaf in dimostrazione su una grande varietà di macchine da stampa, che mostrerà vantaggi senza pari nella metallizzazione sostenibile della stampa e come applicazione di elevato valore aggiunto per il consumatore. •
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Converting&LABEL
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PREMIATA LA BOTTIGLIA COLOMBO DI GRUPPO ASA BRANDIZZATA D’ORAZIO
ruppo ASA, nella persona del suo Presidente Ing. Emilio Amati, ha partecipato a Londra al Canmaker Summit, l’appuntamento annuale che riunisce i protagonisti dell’industria globale del metal packaging in un’intensa due giorni di incontri e presentazioni e che culmina con la celebrazione e premiazione dei migliori prodotti realizzati dalle imprese del settore di tutto il mondo. L’azienda, fiore all’occhiello dell’imprenditoria sammarinese, ha vinto due premi presentandosi con il packaging del cliente D’Orazio, un frantoio di Conversano in provincia di Bari dove ASA ha uno dei suoi stabilimenti. D’Orazio, che con coraggio ha intrapreso - attraverso una crescita costante e continua - una commercializzazione su ampia scala, produce un ottimo olio pugliese molto apprezzato nel mondo. E’ stato uno dei primi clienti di Gruppo ASA a sposare l’idea della lattina Colombo, la bottiglia metallica per olii alimentari sviluppata per essere compatibile con le bottiglie in vetro comunemente usate nel settore oleario. Con la Colombo di ASA, grazie al suo particolare design, D’Orazio ha già vinto in passato dei premi e i suoi prodotti sono arrivati anche sugli scaffali dei lussuosi magazzini Har-
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rods a Londra. Il Presidente Amati ha dichiarato: “E’ motivo di particolare soddisfazione, a tre anni di distanza, aver ottenuto nuovamente questo ambito riconoscimento. Dopo aver vinto l’oro nel 2016, quest’anno a Londra l’ASA ha raddoppiato ottenendo ben due ori
per il contenitore presentato: il primo come miglior imballaggio nel segmento Food Three-Piece e il secondo, inatteso, per essere il prescelto dai 220 delegati rappresentanti le più importanti aziende al mondo di metal packaging”.
GLI IMBALLAGGI FLESSIBILI TRA PLASTIC TAX E SOSTENIBILITÀ
a XXXIV edizione del Congresso d’Autunno di GIFLEX ha raggruppato i maggiori produttori di imballaggi flessibili destinati al confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici, chimici e ad altre applicazioni industriali. L’appuntamento ha visto la presenza di quasi 250 rappresentanti dal mondo delle imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi, di rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e della Grande Distribuzione, e di esperti del settore. Il settore degli imballaggi flessibili si trova attualmente sotto i riflettori, anche
a seguito delle evoluzioni normative che stanno interessando il comparto, fra tutte la cosiddetta plastic tax, che potrebbe introdurre una tassazione aggiuntiva per la produzione di imballaggi contenenti una base polimerica. L’andamento economico del settore mostra una crescita abbastanza vivace sia a livello mondiale (+4,5%) che a livello nazionale (+4,0%), anche grazie alla straordinaria propensione all’export delle imprese italiane, con una quota che raggiunge il 55%. Il settore impiega in tutta Italia circa 7.000 addetti. Durante la due giorni di Monopoli sono stati esplorati gli scenari politicoeconomici che interessano il settore, tra cui gli ultimi aggiornamenti in merito alla Brexit, e quelli più prettamente legati alla sostenibilità e all’innovazione, ambiti in cui il comparto sta lavorando attivamente ormai da tempo, allo scopo di ridurre ulteriormente i materiali utilizzati e di garantire – anche in accordo con selezionatori e riciclatori – un percorso di riciclo per gli imballaggi al termine del ciclo di vita. “I numeri mostrano come il nostro settore stia performando bene, con buoni margini di crescita a livello nazionale e globale” ha commentato Michele Guala, Presidente di Giflex. “Allo stesso tempo, nutriamo particolare preoccupazione sugli annunciati interventi normativi in materia di plastica: riteniamo infatti non corretto un contributo che miri esclusivamente a fare cassa sul tema, al posto di andare in favore di politiche per la tutela e salvaguardia dell’ambiente, e che mette a rischio posti di lavoro andando ad incidere alla fine sui costi della spesa dei generi alimentari”. Il 34° Congresso d’Autunno di Giflex ha visto anche la premiazione del concorso Youpack, realizzato in collaborazione con ENIPG (Ente Nazionale Istruzione Professionale Grafica) e rivolto agli studenti delle scuole superiori ad indirizzo grafico sul territorio nazionale. Sono state premiate due diverse categorie: la prima legata alla promozione dell’imballaggio flessibile, la seconda al tema della sostenibilità applicata al settore. I vincitori sono stati, rispettivamente, Laraib Shabbir della Scuola Aldini e Valeriani di Bologna, e Giulia Oliosi e Andrea Ruffo della Scuola San Zeno di Verona. GIFLEX rappresenta l’85% della produzione italiana di imballaggi flessibilicon un fatturato di oltre 2 miliardi di euro.
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PREMIÉRE DELLA TECNOLOGIA ULTRASTREAM PER IMBALLAGGI FLESSIBILI
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odak presenta la sua avanzata tecnologia Ultrastream nella nuova Uteco Sapphire EVO W, la prima macchina da stampa per imballaggi flessibili che sfrutta la più recente tecnologia a getto d’inchiostro continuo di Kodak a essere introdotta sul mercato. Il primo sistema Ultrastream con larghezza di stampa di 1,25 metri è stato venduto ben prima del suo debutto, previsto in occasione della fiera drupa 2020 a Düsseldorf, Germania, con una pipeline ricca di clienti potenziali attivi. L’ampio formato della nuova Sapphire EVO W consente ai marchi di sfruttare la stampa digitale nei loro formati di stampa flessografica tradizionali. Vista la ricerca da parte di convertitori di packaging e marchi di soluzioni più accessibili per le tirature più basse, Kodak e Uteco hanno creato una macchina da stampa destinata a rivoluzionare il settore. Potendo utilizzare inchiostri a base d’acqua e velocità di produzione uguali a quelli delle macchine da stampa analogiche, Sapphire EVO W consente di stampare lavori a tirature medio-basse a costi più vantaggiosi rispetto alla stampa flessografica. Le soluzioni digitali Sapphire eseguono azioni basate su dati variabili e riducono sprechi e scorte in eccesso consentendo di aumentare le vendite e di ridurre i costi. La consegna di Sapphire EVO W include gli inchiostri e i fluidi ecocompatibili e conformi alle norme di settore di Kodak, aprendo la porta alle applicazioni nei settori alimentare, delle bevande e dei prodotti per l’igiene personale. “ULTRASTREAM rivoluziona gli imballaggi flessibili per i marchi,” ha affermato Randy Vandagriff, Presidente, Enterprise Inkjet Systems Division e Vicepresidente, Eastman Kodak Company. “L’integrazione di Uteco della nostra tecnologia nella sua nuova macchina da stampa è un’innovazione e un ottimo esempio di come Kodak aiuti gli stampatori ad abbassare i costi e aumentare l’efficienza. Siamo fieri di consegnare queste unità come promesso a febbraio per introdurle sul mercato entro il secondo semestre 2020.”
MAVIGRAFICA OTTIENE LA CERTIFICAZIONE MIRACLON KODAK FLEXCEL NX
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l fornitore italiano di prestampa, Mavigrafica, ha completato e ricevuto la certificazione Miraclon per le KODAK FLEXCEL NX Plates. La certificazione FLEXCEL NX è una conferma ufficiale della capacità dell’azienda di produrre lastre di alta qualità costante e conformi ai rigorosi standard di produzione definiti da Miraclon. Tra i primi clienti ad adottare KODAK FLEXCEL NX e primo in Italia, Mavigrafica ha investito nel suo primo sistema nel 2008. Dopo diversi aggiornamenti nel corso degli anni, l’azienda ha investito in un secondo KODAK FLEXCEL NX System due anni fa per tenere il passo con la domanda dei clienti, principalmente trasformatori di imballaggi flessibili e proprietari di marchi. La domanda ha continuato a crescere, il che ha permesso a Mavigrafica di investire questo mese nel suo terzo sistema KODAK FLEXCEL NX System e di aprire un secondo stabilimento di produzione a Milano per integrare la sua sede di Salerno. Maurizio Vitale, CEO di Mavigrafica CEO, commenta: “Flexcel NX ha ricoperto un ruolo molto importante nel successo della nostra attività negli ultimi 11 anni. L’alta qualità che offre ha stabilito lo standard de facto per i nostri clienti e attrae continuamente nuove attività di business. La certificazione ottenuta testimonia i nostri elevati standard di produzione e coerenza”. Il team Mavigrafica ha ricevuto la certificazione FLEXCEL NX Plate dal responsabile marketing di Miraclon per l’Europa, NilgunTuran.
NUOVO S SUN CHEMICA TANDARD L SUNP N E LL’IMBAL AK FSP, un Chem ical ha a LAGGIO A nnunciato SunPak® F c S LIMENTA h P e , il c h proprio s e si basa nuovo st RE et a s
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di nd u sostenib ilità. Non ard di eco-com materiali a base inchiostri per l’im patibilità delle ven ballaggio biologica solo il se d me a tut ite a doppia cifr t di inchiostri es attraverso una c rinnovabile, ha alimentare, a r te tr o stato an le normative es in Europa ad un emamente popo mbinazione di c aggiunto un che testa anno dal istenti in o la nformit r e ha o ambient to ale. L’an in modo indipe materia di imba suo lancio, poich ttenuto una cres à e llaggi ali alisi di S nelle mis é pienam cita ndente p m u e u Stati Un razioni del carb nPak FSP è stat r dimostrare l’alt entari in tutto il m ente confora it o o rispetto i. Beta Analytic nio-14 dal 1979 effettuata da B livello della sua ondo, ma è a uno st e h , sostenib ta Analy a p r m e sso il isura a Technolo il gy) (SRM ndard di riferime to il rapporto d laboratorio di p tic, leader mond ità 2005, il ia e n r 4 o l to 9 le va in F radioc 90C) e mode p ne può r iù alto livello di q i risultati sono s rno NIST (Natio arbonio nel set lorida, negli n a ta d u to come ggiungere. Il rapp alità riconosciuto ti certificati all’a al Institute of St i inchiostro a c percentu orto tra r creditam ndards a che qua stro prov a eniente d le di “Biobased C adiocarbonio è s lsiasi laboratorio ento ISO/IEC 170 nd miche). Il tato calc di prova 25: a fonti “n arbon”, c o o stri della test ha dimostra aturali” (a base he indica la perc lato in percentu calibrazioa e v to g fossile, d amma SunPak F che, in media, egetale) rispetto ntuale di carbon le e riportaio nell’inc il 77% de i cui la m SP è con a fonti “s hio te lc aggior pa in rte si rife nuto di carbonio arbonio organic tetiche” (petrolc o totale risce ai p hibiobased neg igmenti. , con solo il 23% di li inchiocarbonio Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
In attesa dell’edizione 2020 cresce l’interpack alliance! In occasione del debutto a Il Cairo di pacprocess Middle East Africa 2019, la manifestazione dedicata al processo e al confezionamento del network interpack alliance di Messe Düsseldorf, nel quartiere fieristico della capitale egiziana è stata presentata n anteprima la prossima edizione di interpack 2020.
“C
on questa presentazione celebriamo la nascita di una nuova manifestazione, pacprocess MEA (dal 9 all’11 dicembre), il primo show organizzato da Messe Düsseldorf in Egitto. Per questo vorrei ringraziare i nostri partner IFP Egypt e Konzept. Per noi non si tratta semplicemente dell’organizzazione di un evento con la vendita di spazi, ma di entrare in un nuovo mercato, di analizzarne la situazione economica e politica, e per questo servono partner forti. Sono felice di annunciare il successo del debutto di pacprocess MEA con grande successo”, ha affermato Bernd Jablonowski, Global Portfolio Director Processing & Packaging della Messe Düsseldorf, nel corso della conferenza stampa tenutasi presso il quartiere fieristico del Cairo il 10 dicembre 2019. L’interpack alliance entra così nella regione dell’Africa Mediorientale(MEA). A partire da quest’anno, pacprocess MEA si terrà annualmente al Cairo, presso l’Egypt International Exhibition Center.
Focus su interpack 2020 “L’anno prossimo si terrà la 62esima edizione di interpack”, ha aggiunto Bernd Jablonowski. “Il nostro obiettivo è rendere questo appuntamento di riferimento a livello mondiale per tutto il mondo del packaging una fiera innovativa e accattivante, che segue i progressi del mercato”. Interpack 2020 si fonda sui numeri da record dell’edizione precedente: nel 2017 la manifestazione ha ospitato 2.866 espositori internazionali, di cui oltre il 70% provenienti dall’estero. Interpack infatti, per svolgendosi in Germania, non è una manifestazione tedesca, bensì internazionale, che per la scorsa edizione ha radunato aziende e visitatori da oltre 55 Paesi. I visitatori sono stati circa 170.800 e i giornalisti provenienti da tutto il mondo circa 900. Interpack 2017 ha coperto una superficie equivalente a 37 campi di calcio. Forte di questi risultati, la prossima edizione di interpack si terrà dal 7 al 13 maggio 2020 a Düsseldorf.
interpack
PROCESSING & PACKAGING
Processes and machinery for the packaging of food/beverages/ consumer goods/industrial goods
Processes and machinery for the packaging of confectionery and bakery
Processes and machinery for the packaging of pharmaceuticals and cosmetics
Machinery for labelling and marking technology/packaging production/ integrated packaging printing
Packaging materials and packaging means
components
Struttura dei padiglioni ottimizzata L’interpack 2020 registra il tutto esaurito, tanto che saranno circa 3.000 gli espositori provenien-
INTERPACK.COM
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Verso INTERPACK 2020 ti da circa 60 paesi ad esporre le proprie soluzioni nella fiera leader a livello internazionale del settore del packaging e dell’industria di processo affine. Anche l’evento parallelo per l’industria fornitrice, ovvero “components – special trade fair by interpack” nel padiglione 18 è al completo. A contribuire è anche la struttura ottimizzata dell’interpack, che concentrando le categorie merceologiche in mostra per le industrie utilizzatrici, quali ad es. il settore farmaceutico e cosmetico (padiglioni 15-17) o segmenti parziali del settore, quali materiali per imballaggio e imballaggi e la loro produzione (padiglioni intorno all’ingresso Nord), forma dei raggruppamenti. Al fine di facilitare l’orientamento anche nei raggruppamenti, gli espositori al loro interno sono strutturati in modo più chiaro. I prodotti proposti per determinate fasi di processo sono ora esposti in spazi fisicamente vicini.
Life without Packaging? In un recente passato il tema della sostenibilità, che da anni incide sul settore, ha ripreso nuovo slancio, grazie soprattutto alla discussione incentrata sugli imballaggi in plastica. La nuova conferenza “Life without Packaging?” analizza i campi tematici degli imballaggi, della sostenibilità e dell’ambiente in modo controverso e da punti di vista diversi. Avranno diritto di parola sia i critici sia i sostenitori che discuteranno di ciò che è evitabile e di ciò che è necessario. I contenuti fondamentali sono la sostenibilità e le conseguenze ambientali, la riduzione degli sprechi alimentari nonché l’igiene. La conferenza si terrà in un unico giorno il 12 maggio, ovvero il penultimo giorno della fiera, dalle ore 10:30 alle 17:00 presso il CCD Süd.
SAVE FOOD-Festival Dall’8 al 10 maggio si terrà il SAVE FOOD-Festival presso il Rheinterassen ubicato al centro di Düsseldorf. I suoi elementi chiave saranno la mostra interattiva, la conferenza e la presenza di startup. Queste ultime partecipano come parte della settimana delle startup in programma a Düsseldorf, una rassegna che conta circa 130 eventi, workshop e pitch e che si svolge in diverse location di Düsseldorf. Tra l’area fieristica e il Rheinterassen sarà attiva una navetta. Il SAVE FOOD-Festival è aperto anche a cittadini interessati.
Il matchmaking con l’intelligenza artificiale Spicca tra le nuove offerte digitali per un’organizzazione efficiente della visita in fiera la versione completamente rivisitata del matchmaking, che i visitatori e gli espositori dell’inter-
pack potranno utilizzare a partire da metà novembre e che consente di fissare appuntamenti prima della fiera. Con il tempo, grazie all’interazione con l’utente, il sistema impara fino a proporre autonomamente potenziali interlocutori. Anche tramite l’app, come accade in una nota applicazione di incontri digitale, questi possono ottenere una valutazione positiva o negativa usando lo swipe. Le decisioni prese permettono di migliorare costantemente le proposte. Per una visita più consapevole, attraverso l’interpack 2020 Visitor‘s Guide Pre-Show è possibile visualizzare la piantina completa dei padiglioni con gli espositori e fornisce consigli sugli aspetti a cui i visitatori dovrebbero prestare attenzione in vista dell’interpack. È possibile accedere alla versione digitale tramite www.interpack.com.•
55 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
55
Cresce ancora
MarcabyBolognaFiere Nuovo e più grande layout per il Salone della MDD, MarcabyBolognaFiere, che si è svolta il 15 e 16 gennaio 2020 e si è confermata un’edizione di successo. Trend di crescita costante degli espositori oltre il 10% negli ultimi 5 anni. Nuovo padiglione dedicato al non food: +15% per le aziende del settore
C
Il nuovo layout
rescono gli espositori con una percentuale a due cifre per il quinto anno consecutivo; aumenta la superficie espositiva, con l’aggiunta del padiglione 36. Questi i primi dati che dimostrano il successo di MarcabyBolognaFiera. Inoltre, sono sempre più numerose le proposte a declinazione “bio” che rappresentano ora quasi un quarto della superficie espositiva. Una crescita del 15% anche per le aziende del settore non food. “Sedici anni fa, quando abbiamo lanciato MarcabyBolognaFiere dichiara Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere - abbiamo intrapreso un percorso che ha anticipato i trend di mercato. La crescita costante dell’evento e la sempre più spiccata attenzione dei buyer esteri sono la miglior testimonianza della dinamicità del settore della MDD che ha ancora ampie opportunità di sviluppo. La quota in volume dei prodotti a marca del distributore si attesta, in Italia, al 20% contro una media europea superiore al 30%. Parallelamente questi prodotti rispondono alle esigenze dei consumatori con proposte declinate a trend emergenti quali il biologico, la sempre più spiccata attenzione alla sostenibilità dei packaging, la tracciabilità e le intolleranze alimentari”. È stata un’edizione rinnovata nel layout e nei contenuti quella del 2020, che gli operatori hanno avuto modo di apprezzare a cominciare proprio dalla struttura, pensata per una fruizione dell’evento ancora più funzionale al business. Sono oltre 100 le aziende di questo settore che hanno esposto la loro presenza operando nei settori della ‘Cura della persona’ e della ‘Cura della Casa’ per un totale di oltre 50 categorie merceologiche e centinaia di referenze. A loro completa disposizione una superficie espositiva di oltre 3.500 metri quadrati che ha garantito efficacia del matching commerciale: accanto agli MDD Partner erano presenti in quest’area anche alcune Insegne del Comitato Tecnico Scientifico della manifestazione con un secondo stand espressamente dedicato a ospitare i buyer del non food.
La nuova area completa il layout di MarcabyBolognaFiere 2020 aggiungendosi ai padiglioni 25, 26 e ai nuovi 29 e 30. Il nuovo layout ha rafforzato ulteriormente il posizionamento della manifestazione su scala mentre il posizionamento della manifestazione su scala internazionale che ora, con una ancor più definita articolazione dei settori merceologici, ha consentito agli operatori italiani ed esteri di ottimizzare i tempi di visita alla Fiera, agevolati da percorsi espositivi di più immediata lettura. Fra le nuove iniziative del Salone anche l’esordio di Marca Fresh, uno spazio interamente riservato alle novità del comparto del fresco che ha visto l’ortofrutta protagonista con i suoi operatori, che si sono confrontati sul tema dell’innovazione sostenibile. Ha offerto nuove opportunità di business alle migliaia di operatori professionali in visita anche il nuovo Salone Satellite, in cui le più attuali tendenze di mercato -- Bio, free from e tracciabilità – sono state esplorate in focus di approfondimento per gli operatori con una formula inedita che unisce i contenuti espositivi e quelli culturali. Si riconfermano e si ampliano ulteriormente anche gli ambiti riservati alla tematica del packaging, della logistica e della digital industry, che permettono di generare più efficienza nella gestione del modern trade, con la settima edizione di MarcaTech (pad. 30); anche in questo caso importante la crescita delle presenze, nell’ordine del 10%. MarcabyBolognaFiere si caratterizza come piattaforma espositiva di grande visibilità per le aziende espositrici in un segmento, quello della MDD, che fidelizza i consumatori e cresce in assortimento, linee e referenze e che rappresenta la vera novità del mercato, rispetto ai prodotti di marca industriale, con ampi spazi di crescita. Fra gli espositori vi erano anche 20 grandi Insegne della Distribuzione Moderna che costituiscono il Comitato tecnico-scientifico della manifestazione, coinvolto nella definizione dello sviluppo strategico dell’evento. •
56 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
Eventi
BB Tech Expo
dalla materia prima al confezionamento per birre e bevande Dal 15 al 18 febbraio 2020 Italian Exhibition Group presenta nel quartiere fieristico di Rimini la terza edizione di BB Tech Expo, la fiera professionale delle tecnologie, le attrezzature e gli accessori per la produzione e il confezionamento di birre e bevande, che porta in scena l´intera filiera del settore con i marchi di riferimento in Europa e nel mondo.
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arta vincente di BB Tech Expo è anche la contemporaneità con Beer&Food Attraction, il nuovo brand nato da Beer Attraction che unisce le due anime della manifestazione con il payoff “The eating out experience show”, un evento capace di unire l´intera filiera delle esperienze del mangiare “fuoricasa” e di attirare sempre di più gli operatori di tutto il food service, oltre al mondo del beverage. Ormai attestata come la manifestazione di riferimento in Italia per specialità birrarie, birre artigianali, bevande e food per il canale Horeca, grazie anche alla contemporaneità con l’International Horeca Meeting di Italgrob, BB Tech Expo prende così la forma di un vero e proprio polo del settore beverage e Ho.Re.Ca., con un orizzonte marcatamente internazionale, punto di incontro per oltre 32.000 operatori dell’intera filiera.
BB Tech International Nel 2020 ancora più spazio al networking, grazie alla piattaforma dei business meeting che mette in contatto gli espositori con una selezione di top buyer internazionali. La piattaforma “BBTech International” al fine di connettere al meglio domanda e offerta, permette a espositori e top buyer internazionali di definire l’agenda programmata di incontri da sviluppare in fiera.
Seminari e workshop Durante la fiera si terranno oltre 100 eventi tra formazione, workshop, competizioni e degustazioni. BBTech Lab è l´area dedicata a workshop, approfondimenti e meeting di formazione e aggiornamento in collaborazione con il Cerb (Centro di ricerca per l´eccellenza della birra dell´Università di Perugia), l´Università di Udine e altri esperti.•
L’intera filiera in mostra BBTech expo presenta una completa offerta di tecnologie processing e filling, materie prime, imballi, attrezzature e servizi per birre e bevande. Un format fieristico innovativo nel quale i produttori di macchine e impianti trovano opportunità di business sia con le aziende espositrici di birre e bevande, sia con gli operatori in visita. Nello specifico, i settori espositivi di BBTech expo sono: materie prime, agenti e additivi; tecnologie di produzione e di processo; tecnologie di imbottigliamento e riempimento; tecnologie packaging; contenitori, materiali per l’imballo e sistemi di chiusura; fine linea e logistica; attrezzature e accessori; servizi.
57 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
Nuove frontiere dell’industria cosmetica a Cosmoprof Saranno presentate a Cosmoprof Worldwide Bologna 2020 le innovazioni, le tecnologie e le novità del futuro per l’industria cosmetica. Dal 12 al 15 marzo con Cosmopack e Cosmo|Perfumery & Cosmetics e dal 13 al 16 marzo con Cosmo|Hair, Nail & Beauty Salon, l’evento B2B per l’industria cosmetica leader a livello mondiale ospiterà esperti, opinion leader, agenzie e trend scouter, per condividere i possibili scenari che, da qui al 2030, caratterizzeranno il settore a livello mondiale.
“C
osmoprof Worldwide Bologna è un evento unico nel suo genere, perché offre una panoramica completa del settore beauty – dichiara Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere. – Con oltre 150 paesi rappresentati, più di 3.000 aziende espositrici e oltre 265.000 operatori presenti, la manifestazione dà voce alle tradizioni di ogni angolo del mondo, presenta l’eccellenza di ogni paese e offre una proiezione delle tendenze dei prossimi 10 anni. Alla sua 53a edizione, Cosmoprof oggi è il format più in linea con le attuali esigenze del mercato”. Cosmoprof Worldwide Bologna 2020 accoglierà operatori ed esperti da tutto il mondo in garden tematici specifici per ogni settore: dalle radici dell’industria cosmetica di oggi, prenderà forma la visione della cosmesi nel 2030. Gli addetti ai lavori potranno valutare come la loro attività dovrà adattarsi a fenomeni come la rivoluzione digitale, le nuove forme di socializzazione, l’attenzione alla sostenibilità e all’uso delle risorse ambientali, l’evoluzione multiculturale della nostra società.
Beautytech start-up Ricerca e Sviluppo sono il motore dell’industria cosmetica di oggi: è grazie allo studio di nuove tecnologie, di nuovi ingredienti e di nuove strategie di interazione tra brand e cliente che le aziende leader internazionali hanno saputo imporsi sui mercati di riferimento per il settore. Alle soglie di una nuova decade, la nuova frontiera dell’innovazione si
COSMOPROF & COSMOPACK AWARDS
chiama beauty-tech: la bellezza diventa digitale, e Artificial Intelligence, Virtual Reality e Augmented Reality diventano elementi chiave per la cura di noi stessi. A Cosmoprof Worldwide Bologna 2020, il centro servizi ospiterà 32 start-up specializzate in piattaforme online, soluzioni digital, app virtuali per test di prodotti, servizi di e-make-up e 3D Make-up, software e servizi per la personalizzazione di un prodotto, nuove soluzioni per il retail, piattaforme digitali interattive. L’area sarà ubicata all’interno del Garden of Innovation, lo spazio curato dall’agenzia di trend Beautystreams e dedicata ai megatrend che influenzeranno la nostra società nel prossimo futuro e alle innovazioni che nei prossimi 10 anni caratterizzeranno il settore beauty. Grazie al supporto del Ministero dello Sviluppo Italiano e a ITA – Italian Trade Agency, le start-up parteciperanno a Cosmoprof Next: la pitch competition promuoverà i migliori progetti presso venture capitalist, investitori, buyer e istituzioni. Il progetto è organizzato in collaborazione con Cariplo Factory, FaB – Fashion and Beautytech, FoundersFactory, Living in Digital Times e Unicredit Start Lab.
Cosmotalks Gli esperti internazionali e gli opinion leader più qualificati parteciperanno ai CosmoTalks di Cosmoprof Worldwide Bologna 2020 per condividere la loro visione del futuro dell’industria e analizzare le tendenze, i nuovi mezzi di comunicazioni, le innovazioni digitali e i cambiamenti sociali ed economici che maggiormente influenzeranno lo scenario beauty. Al centro servizi, dal 12 al 14 marzo, 10 panel porranno l’attenzione sui temi chiave per operatori ed aziende del comparto: futuro, trend, nuovi mercati, digital e sostenibilità. Giornalisti internazionali, key player e manager di aziende multinazionali, influencer, esperti dal settore fashion, arte e lifestyle offriranno un approccio innovativo e disruptive all’evoluzione in atto nel comparto beauty. •
Cosmoprof continua a selezionare i prodotti ed i servizi di eccellenza per il settore beauty. Dal 12 dicembre, le aziende espositrici della prossima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna possono inviare i propri progetti per partecipare ai Cosmoprof & Cosmopack Awards 2020. Una giuria selezionata composta da 50 opinion leader, scelti tra esperti internazionali, manager di multinazionali, designer, giornalisti e influencer, selezionerà le proposte più innovative e in linea con l’evoluzione del comparto. Per i Cosmoprof Awards, sono 5 le categorie dedicate alle migliori proposte di prodotto finito: Skin Saviors, New Kid, Hair Industry breakthrough, Make-up and Nail game-changer of the year, Nature Miracles. I Cosmopack Awards premieranno l’eccellenza della filiera produttiva, secondo 5 categorie: The Fountain of Youth: the ageless Skincare formula, Luminary 58 make-up packaging, Designers’ delight in packaging, The make-up formula transformer, Champion of sustainability. I vincitori saranno annunciati venerdì Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020 13 marzo.
Eventi
Arrivata alla sua decima edizione, SPS Italia si è consolidata come la manifestazione di riferimento in Italia per l’automazione industriale e per l’industria digitale intelligente. Organizzata da Messe Frankfurt Italia, la fiera è l’occasione per incontrare fornitori di tecnologie, robot collaborativi e cooperativi, macchine connesse e tecnologie digitali per il miglioramento delle prestazioni e dell’efficienza.
Smart Production Solutions tra tecnologie additive e industry 4.0
I
l progetto District 4.0, una mostra nella mostra incentrata sulle tematiche legate all’industria 4.0, è la piattaforma migliore per la comprensione e la divulgazione delle potenzialità delle tecnologie legate ad Automazione Avanzata, Digital&Software, Robotica e Meccatronica. L’edizione 2020, la decima, si svolgerà a Parma dal 26 al 28 maggio e sarà una nuova sfida. Tra le anticipazioni presentate alla conferenza stampa, quella dell’ampliamento del “District 4.0” con una nuova area dedicata alle tecnologie additive e stampa 3D. Oltre a presentare il progetto SPS Italia 2020, la conferenza stampa ha fornito diversi spunti. Attraverso 10 Dialoghi rappresentativi del binomio uomo/ tecnologia, è stato ripercorso lo sviluppo della manifestazione e i principali progetti di successo, con una particolare riflessione anche su mondi non strettamente legati alla produzione e all’industria manifatturiera, ma nei quali l’evoluzione tecnologica ha comunque giocato un ruolo fondamentale. Donald Wich, Amministratore Delegato Messe Frankfurt Italia: “SPS Italia 2020 si presenta attraverso il racconto dei molti partner che in dieci anni ne hanno incoraggiato e determinato l’evoluzione, trasformandola nell’appuntamento di riferimento per il manifatturiero guidato da una rinnovata cultura d’impresa. Uno sviluppo fatto di persone e di progetti che si concretizza quest’anno in numerose iniziative, tra le quali un’area dedicata all’additive manufacturing, ambito già di competenza del gruppo Messe Frankfurt attraverso il brand fieristico Formnext, il più importante per le tecnologie connesse alla produzione additiva”.
nuove strutture bioniche, maggiore libertà di design, nuovi prodotti e maggiore efficienza. Formnext, fiera annuale che si svolge a Francoforte, è la piattaforma leader mondiale per l’AM e per le industrie utilizzatrici, che insieme danno un forte impulso a queste tecnologie” commenta Sascha F. Wenzler Vice President Formnext. “I produttori e le imprese italiane acquistano sempre più importanza, e l’interesse per l’AM sta aumentando anche in Italia. Per questo è stato naturale collaborare e supportare la nuova area dedicata nel District 4.0 di SPS Italia, dove incoraggeremo lo scambio e faciliteremo la comprensione dell’enorme potenziale che l’AM ha e può avere per l’industria italiana”.
Be smart, be additive
E’ stato ufficializzato dalla fiera madre di Norimberga in occasione del 30 anniversario e l’edizione italiana si adegua all’aggiornamento del logo, che si identifica ora nell’acronimo “Smart Production Solutions”. L’abbreviazione rispecchia un nome più semplice e smart. La prima sigla rappresentava una componente chiave dell’automazione (il PLC), a cui ora si aggiunge una visione progettuale più ampia che si focalizza verso le soluzioni software, vero nucleo dell’automazione attuale e futura. Il nuovo acronimo include inoltre le tecnologie IT, come ad esempio cloud, big data, intelligenza artificiale, machine learning e digital twin, che arricchiscono il mondo dell’automazione in modo sempre più evidente. SPS si allinea così alla trasformazione digitale inviando un chiaro segnale, quello di voler coprire anche le opportunità offerte dalla digitalizzazione nella produzione industriale. Un naturale sviluppo del brand, segno di adeguamento e rinnovamento continuo. •
SPS Italia, a Parma ma non solo Non mancheranno gli incontri sul territorio, realizzati da Messe Frankfurt Italia con il supporto delle istituzioni, confindustrie locali e competence center. Il calendario 2020 va da Milano a Bari, passando per Lazio e Reggio Emilia, affrontando i temi di SPS Italia con il leitmotiv “Smart Production”. La prima data da segnare è il 30 gennaio. A Milano, nella sede del Politecnico di Bovisa, la tavola rotonda ‘Smart Production: l’Additive Manufacturing come tecnologia abilitante per l’Industria 4.0’, realizzata in collaborazione con il Competence Center Made e supportata sempre da Formnext, affronterà il tema dell’additive in maniera trasversale in diversi settori, come quello della meccanica, dell’automotive e dell’aerospace.
Sempre più “smart”
Lo slogan non lascia dubbi, le tecnologie additive sono smart, si inseriscono così nel contesto di Industria 4.0, vengono riconosciute come tecnologie abilitanti per l’industria del futuro e come parte integrante del processo produttivo. La nuova area tematica segna l’ampliamento delle categorie merceologiche in mostra in fiera, un progetto supportato da Formnext, la fiera europea di riferimento per le nuove tecnologie al servizio della produzione industriale di Messe Frankfurt. “L’additive manufacturing (stampa 3D) trova sempre più applicazioni in una grande varietà di settori industriali. L’industria aerospaziale, automobilistica, medica, odontotecnica, meccanica, oil & gas, edilizia, sanitaria ecc. Sono solo alcuni degli ambiti di applicazione in cui l’AM si sta sviluppando rapidamente, dalla prototipazione alla produzione in serie. I vantaggi sono significativi, come ad esempio la riduzione del peso,
59 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
Packaging Première
pronta ad ispirare nell’alta gamma Packaging Première, l’esposizione selettiva dedicata al luxury packaging, i prepara alla quarta edizione, in programma dal 26 al 28 maggio 2020 presso il Padiglione 4 di Fieramilanocity.
D
opo il successo dell’ultima edizione, che ha registrato la presenza di oltre 6700 visitatori unici - in crescita del 40% rispetto all’anno precedente – e 242 espositori, Packaging Première punta ad aumentare la presenza di espositori e visitatori stranieri alla luce della recente partnership stretta con due eventi di riferimento, che si svolgono annualmente a Parigi: Packaging of Perfume, Cosmetics & Design (PCD), dedicato al packaging per profumi e cosmesi e Packaging of Premium & Luxury Drinks, il nuovo format espositivo con un focus sul mondo luxury drink nel segmento wine&spirit, premium beer e soft drink. Scambio di idee e informazioni, innovazione, intelligence e interpretazione dei trend di mercato sono alcuni degli obiettivi comuni condivisi tra le tre manifestazioni, che rappresentano le eccellenze del settore. Packaging Première, oltre a rappresentare un momento di incontro tra designer, produttori e brand che interpretano il packaging come uno strumento di comunicazione sempre più importante, specialmente nell’ambito luxury, prosegue nel suo intento di promuovere la cultura del packaging offrendo al proprio pubblico di professionisti e operatori un ricco calendario di incontri, tavole rotonde e presentazioni, avvalendosi della collaborazione di esperti internazionali, studiosi e ricercatori.
Première intende fornire un quadro aggiornato sugli aspetti qualitativi (forme, colori, finiture e materiali) e le tecnologie dominanti del settore in Italia e all’estero. I risultati della ricerca, condotta con una serie di interviste ai principali brand, designer, opinion maker ed esperti, verranno presentati durante la manifestazione. Un altro tema fondamentale sarà l’innovazione, che verrà trattata con un format tailormade: tutti gli espositori sono invitati a partecipare con l’elaborazione di un progetto che si distingua per creatività, design, materiali, sperimentazione, tecnologie e applicazione. I migliori progetti nelle categorie“prodotti e materiali più innovativi dell’anno”, verranno valutati attentamente da una giuria composta da esperti del settore e messi in risalto in una “Hall of Fame”.
Formazione e Arte Packaging Première conferma il proprio impegno nei confronti delle nuove generazioni e della formazione, rinnovando la partnership con il Politecnico di Milano - Dipartimento di Design a supporto del corso Health & Beauty New Generation, un progetto didattico sperimentale e innovativo che guida gli studenti in un percorso formativo tra profumeria artistica, design e packaging di lusso. Tra le novità, la recente partnership stretta con il Politecnico di Torino nell’ambito del Master di 1° livello in Eco Packaging Design: un’esperienza educativa integrante, concreta ed estremamente importante. L’arte continuerà a giocare un ruolo fondamentale all’interno di Packaging Première attraverso l’Art Gallery, uno spazio dedicato che tratterà il tema del riutilizzo creativo del materiale solitamente impiegato per il packaging, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del concetto di sostenibilità. •
Trend e innovazione Le tendenze nel luxury packaging in ambito fashion, wine&spirit, cosmesi & profumi, orologeria, occhialeria e gioielleria saranno una delle tematiche principali della quarta edizione: attraverso un progetto di ricerca originale e realizzato ad hoc, Packaging
60 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
Eventi
Venditalia festeggia 40 anni di fiere nel vending Venditalia torna a Fieramilano-Rho dal 20 al 23 maggio 2020, la più importante manifestazione internazionale della Distribuzione Automatica organizzata da Venditalia Servizi e promossa da CONFIDA Associazione Italiana della Distribuzione Automatica, rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera della distribuzione automatica.
P
er i primi quaranta anni di Fiere del settore(19 di Mida e 21 di Venditalia) Venditalia si è regalata, oltre alla nuova location di Fiera Milano, una nuova immagine sviluppata attorno al tema della “innovazione nella continuità”. Gli elementi grafici del logo sono una rappresentazione simbolica della touch experience del distributore automatico: un circuito digitale in grado di connettere persone, prodotti, tecnologie. L’immagine è quella di un vettore in cui ogni singolo elemento va in un’unica direzione: avanti, in un mercato in continua evoluzione come la storia di Venditalia. I colori dominanti una precisa scelta - sono il verde, colore della crescita e del rinnovamento di un settore che sta cambiando pelle e che vive una nuova rinascita; e l’azzurro, il colore della sicurezza e della fiducia.
fra i Paesi europei. Infatti l’Italia è il paese europeo col maggior numero di distributori automatici installati, ce n’è uno ogni 73 abitanti contro una media UE di 1 ogni 190 e il parco macchine è cresciuto di oltre 12 mila macchine nel 2018. La manifestazione è lo specchio di una realtà che oggi si sta affermando sempre più come la nuova frontiera del retail”.
L’edizione 2020 Venditalia torna dopo il successo del 2018 che ha visto la presenza di oltre 300 espositori provenienti da 22 Paesi distribuiti su 14mila metri quadrati di superficie espositiva. La manifestazione rappresenta la vetrina di tutti i segmenti del settore: dalle tecnologie delle vending machine alla varietà dei prodotti alimentari. Venditalia sarà, per la prima volta, a Fieramilano Rho, un quartiere fieristico all’avanguardia, in grado di soddisfare ogni esigenza. Una location dove fare business anche grazie ai numerosi servizi a disposizione. Dalla logistica alla ristorazione, dai servizi tecnologici alla funzionalità degli spazi, i visitatori e gli espositori di Venditalia nel 2020 avranno un’accoglienza a cinque stelle. • MERCATO VENDING ITALIA PUNTI VENDITA AUTOMATICI
822 mila
CONSUMAZIONI ANNUE
5 miliardi
MERCATO VENDING EUROPA
CONSUMATORI ANNUI
PUNTI VENDITA AUTOMATICI
FATTURATO
CONSUMAZIONI ANNUE
25 milioni
1,9 miliardi
Un mercato in crescita Con un giro d’affari di quasi 4 miliardi di euro e di oltre 12 miliardi di consumazioni complessive, il mercato della distribuzione automatica di cibi e bevande e del caffè porzionato (capsule e cialde) in Italia ha chiuso gli ultimi anni con un trend sempre in crescita. Il caffè rappresenta il prodotto più consumato dell’automatico, con l’86% dei volumi del caldo, che corrispondono a 2,8 miliardi di consumazioni. Ma ciò che più colpisce sono i punti di consumo: con ben 12mila macchine installate (2018), in Italia sono ora 822.175 i distributori installati (2018), un record che oltre a mettere al primo posto l’Italia, seguita da Francia e Germania, pone la Distribuzione Automatica al top tra i canali di distribuzione e vendita al consumatore finale: un numero che batte anche tutti punti di vendita e consumo della GDO messi insieme, per fare un esempio.“La distribuzione automatica rappresenta un’eccellenza del made in Italy – dichiara Ernesto Piloni presidente di Venditalia – i numeri presentati confermano la leadership italiana
61 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
4 milioni
33 miliardi
CONSUMATORI ANNUI
295 milioni FATTURATO
15,9 miliardi
Meat-Tech l’industria
punta su innovazione e sostenibilità Ottimo andamento per la campagna vendite di MEAT-TECH, salone internazionale rivolto a soluzioni e ingredienti per l’industria dei salumi, della carne, dell’ittico e dei piatti pronti in programma a Milano dal 4 al 7 maggio 2021. Dagli espositori di MEAT-TECH aspettative positive e anticipazioni sulle innovazioni in mostra.
“A
più di un anno dall’inizio della fiera – dichiara Valerio Soli, Presidente di Ipack Ima srl – alcune tra le più dinamiche aziende del comparto hanno già aderito con convinzione alla nostra proposta. La prima fase della raccolta espositori si è conclusa con una crescita complessiva del 61% rispetto al 2018 e un forte aumento di aziende estere: un risultato che ci sorprende positivamente e che ci conforta rispetto al progetto che stiamo proponendo al mercato. MEAT-TECH si conferma quindi un appuntamento di richiamo internazionale per tutti i professionisti dell’industria alla ricerca di soluzioni innovative per una filiera sempre più sostenibile”.
Presenze internazionali e innovazione Proprio dalle aziende che hanno già confermato la presenza a MEAT-TECH 2021 arrivano conferme a testimonianza della leadership dell’evento, nonché aspettative interessanti in termini di presenze internazionali, completezza dell’offerta espositiva e innovazione, con attenzione altema della sostenibilità. “Siamo molto soddisfatti dell’edizione 2018 di MEAT-TECH– dichiara Federico Boratto, Inox Meccanica – per il numero di visitatori italiani ed esteri. Il programma buyer ha generato un circolo professionale molto dedicato agli impianti di processo, offrendoci la possibilità, in una sola edizione di pochi giorni, di incontrare buyer da tutto il mondo. In termini commerciali e di applicazioni, è stato un risultato ottimale”. “Da MEAT-TECH 2021 ci aspettiamo un’attenzione
particolare alla sostenibilità – afferma Giulia Antonelli, Coligroup - l’argomento principale che riguarda il settore del processo ma soprattutto del packaging. Stiamo testando nuovi materiali a base cartone, oltre a materiali che abbiano un impatto di riciclabilità al 100%. Si sta lavorando molto anche sul compostabile, per il quale si sta sviluppando una richiesta molto forte”.
La forza della sinergia MEAT-TECH si svolgerà in concomitanza con IPACKIMA, fiera leader per le tecnologie di processing & packaging e con IPACK-Mat, progetto speciale di Ipack Ima nato nel 2018 e dedicato alle soluzioni innovative in tema di materiali performanti e ad alto valore aggiunto, con un particolare focus sulla sostenibilità ed economia circolare. “IPACK-IMA e MEAT-TECH sono per noi tra le fiere fondamentali per esporre il nostro core business. Siamo molto attenti al planet saving e all’energy saving– aggiunge Federica Travaglini, Travaglini – e cerchiamo di proporre soluzioni che diano vantaggi competitivi e in termini di consumi energetici. Mi fa piacere che sia stata compresa l’importanza del settore camere bianche, che è un crossover su vari settori e alimenti come pesce, formaggio e cibi pronti”. MEAT-TECH 2018 ha potuto beneficiare delle sinergie offerte dalla contemporaneità di IPACK-IMA con oltre 74.000 visitatori, di cui 18.500 provenienti da 146 Paesi. •
62 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
AUTOMATICA
VINITALY
Monaco di Baviera 16-19 giugno 2020 Fiera dell’automazione e della robotica www.automatica-munich.com
Verona 19-22 aprile 2020 Salone internazionali dei vini e distillati www.vinitaly.com
Bologna 15-16 gennaio 2020 Fiera per il settore private label www.marca.bolognafiere.it
METPACK
SIGEP
Essen 5-9 maggio 2020 Fiera internazionale per il packaging in metallo www.metpack.de
Rimini 18-22 gennaio 2020 Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazioni artigianali e caffè www.sigep.it
UPAKOVKA
Düsseldorf 7-13 maggio 2020 Fiera internazionale per il processo e l’imballaggio www.interpack.com
Mosca 28-31 gennaio 2020 Fiera per le macchine del packaging e del processo www.upakovka-tradefair.com
PROSWEETS COLOGNE Colonia 2-5 febbraio 2020 Fiera internazionale per l’industria dolciaria www.prosweets.com
Berlino 5-7 febbraio 2020 Fiera del processo e del packaging dell’ortofrutta www.fruitlogistica.it
Milano-Rho 20-23 maggio 2020 Salone internazionale della distribuzione automatica www.venditalia.com
Düsseldorf 16-26 giugno 2020 Salone del mercato mondiale dei Print Media, Publishing & Converting www.drupa.com
Montecarlo 28-30 settembre 2020 Salone internazionale del packaging di lusso www.luxepack.com
TRIESTESPRESSO EXPO
Parma 26-28 maggio 2020 Fiera dell’automazione digitale per l’industria www.spsitalia.it
Rimini 15-18 febbraio 2020 Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande
Trieste 22-24 ottobre 2020 La fiera B2B sull’intera filiera dell’industria del caffè espresso www.triestespresso.it
Norimberga 10-12 novembre 2020 Fiera del processo di birre e bevande www.braubeviale.de
www.bbtechexpo.com Bologna 12-15 marzo 2020 Fiera del packaging per il settore cosmetico www.cosmoprof.com
Milano 26-28 maggio 2020 Esposizione per il packaging di lusso www.packagingpremiere.it 64
Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2020
Parigi 23-26 novembre 2020 Salone internazionale dell'imballaggio e intralogistica www.all4pack.com
27
MARZO 2020 ore 9:30
Grand Hotel Baglioni, Firenze PIAZZA DELL’UNITÀ ITALIANA, 6
Il primo evento italiano sulla Rotocalco Una giornata interamente dedicata alla tecnologia di stampa che vede gli italiani tra i maggiori produttori mondiali e detentori di un altissimo know how
DINNER DI NETWORKING
FACTS & FIGURES SULLA ROTO
Pre-evento 26 marzo, ore 20:00 B-Roof Grand Hotel Baglioni
Studio “Total cost of ownership” rotocalco; trend stampa roto e SWOT Analysis
CASE HISTORY DI SUCCESSO con brand owner e stampatori
SPONSOR MAGENTA
SPONSOR CYAN
SPONSOR YELLOW
SPONSOR PANTONE LUNCH
CON IL PATROCINIO DI
ASSOGRAFICI
MEDIA PARTNER
PACKAGING, LABELING, CARTOTECNICA
Pensa, crea, stampa roto Sponsor, Promoter e Partner aggiornati al 19 gennaio 2020.
FEDERAZIONE CARTA E GRAFICA
L
e r u v a r g o t o r g ovin
Cama Group è leader nella fornitura di sistemi dâ&#x20AC;&#x2122;imballaggio secondario ad alta tecnologia ed investe costantemente in soluzioni innovative. www.camagroup.com - commerciale@camagroup.com