Gennaio/Febbraio |
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| Anno 2022
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Cosmetica e packaging la percezione del consumatore I destinatari dei prodotti confezionati sono un anello chiave della catena del valore. I cittadini, con le loro scelte, possono modificare l’esito di sostenibilità del prodotto e condizionare il comportamento della filiera. Ne parla la ricerca “Consumatori, cosmetica e packaging”. pagina 4
Post-pandemic trends in makeup and packaging The relaxing of social distancing regulations and the gradual return to ordinary work and recreation had a positive impact on the consumption of makeup products. The high demand from cosmetic brands for innovative, attractive and sustainable packaging are driving the demand for cosmetic packaging. pagina 16
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Collaborazione uomo-robot un gioco di squadra I cobot hanno spianato la strada alla collaborazione uomo-macchina: oggi la robotica si sta orientando sempre più verso ambiti industriali ad alta intensità, mentre i robot leggeri sono ancora in fase di sperimentazione e scoperta. pagina 24
➧ Imballaggi&Ambiente La sostenibilità è sempre più un fattore dirimente nelle scelte d’acquisto dei consumatori. Come ricorda Comieco, scegliendo un prodotto imballato con carta e cartone oggi il consumatore sa di aver fatto una scelta ambientalmente responsabile. pagina 48
➧ Converting&Label Gli addetti del settore etichette autoadesive si sono riuniti al congresso d’autunno Gipea per confrontarsi su trend e opportunità. Analizziamo i motivi per cui la stampa digitale di imballaggi sta crescendo più lentamente di quanto predetto da diverse ricerche di mercato condotte negli ultimi anni. pagina 54
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IMA COFFEE HUB UNITED WE STAND: L’EREDITÀ DEL COVID Al netto di un piccolo rallentamento, il settore appare in ottima salute e le previsioni sul medio periodo sono rosee, con un tasso di crescita composto che si prevede dell’8%fino al2025, anno in cui il comparto dovrebbe arrivare a valere oltre1700 miliardi di dollari (fonte Pr Newswire). Al di là dei numeri, L’esperienza del Covid-19 ha segnato profondamente anche questo comparto, ma al contempo ha tracciato la strada verso un futuro in cui si prevede che la filiera collabori in maniera sempre più stretta. Anche il farmaceutico è infatti un mercato profondamente globalizzato, che va inteso come un unicum che abbraccia numerosi attori: dai laboratori di ricerca ai produttori di sistemi per il confezionamento, fino a chi processa e ricicla materiali. Se la filiera sarà capace di perseguire una mentalità collaborativa, per esempio operando affinché il prosieguo della campagna vaccinale avvenga in maniera maggiormente coordinata (non solo tra i governi, ma anche tra le aziende coinvolte), la crescita del settore risulterà importante non soltanto sotto il profilo dei guadagni, ma anche sotto quello etico.
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ROASTING
CARTONING
GRINDING
END OF LINE SOLUTIONS
SOMMARIO Sommario
Gennaio/Febbraio 2022
PrimoPIANO
FOCUS
CaseHISTORY
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24 Collaborazione uomo-robot, gioco di squadra per i lavori pesanti
42 IMA e Caffè Borbone una collaborazione di qualità 44 Con Siemens macchine ad alto contenuto tecnologico
8 9 10 11 12 14 14 15 15
Cosmetica e packaging sostenibile, la percezione del consumatore Marchesini Group, soluzioni per il packaging cosmetico Etipack, etichettatura intelligente per Alés Groupe Davines & PackLab, vent’anni di impegno nella ricerca dell’eccellenza Soluzioni Nimax di codifica, marcatura ed etichettatura per la cosmetica Cama Group, linea di assemblaggio hi-tech e personalizzabile Omas, automazione e flessibilità nel confezionamento cosmetico PMR M3010, l’etichettatrice per la cosmetica user-friendly Valmatic, partner del brand ORA nel monodose Labelpack, etichettatura di tubi cosmetici per tutte le esigenze
24 DOSSIER 30 Software industriale, volano per un cambiamento innovativo e sostenibile
16 Post-pandemic trends in makeup and packaging 20 Marchesini Group, solutions for beauty industry 20 Omas, automation and flexibility in cosmetic packaging 21 Etipack, a smart labeling system for Alés Groupe
Fatti&TENDENZE
Aziende&STRATEGIE 36 Berlin Packaging I Premi Industries, nasce il leader del packaging per il settore Beauty 38 SEA Vision, partner per il packaging farmaceutico 40 Automazione del packaging, un valore aggiunto
Rassegna IMBALLAGGIO SCIENZA, TECNOLOGIA E ARTE DEL PACKAGING
www.packagingspace.net Direttore Responsabile Stefano Legnani Coordinamento editoriale Chiara Bezzi chiara.bezzi@innovativepress.eu Marketing e Vendita Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu Redazione Silvia Ballabio Chiara Riccardi Grafica e impaginazione Amalia Pari
50 Converting&LABEL 52 ACIMGA, fatturato in forte ripresa 54 Nuovi trend e opportunità per le etichette autoadesive 56 Cosa frena la stampa digitale di imballaggi? 58 Nuova vita agli imballaggi flessibili in plastica
EVENTI 60 A Ipack-Ima 2022 il food in primo piano
22 Tornano a crescere le macchine per il packaging
dell’
46 Le mille vite della plastica in un circolo virtuoso 48 Carta e cartone, una scelta responsabile 50 Il cartone può essere riciclato almeno 25 volte
Prodotti &TECNOLOGIE 34 Mettler-Toledo, dosi corrette e confezioni complete per prodotti farmaceutici liquidi
SpotLIGHT
Imballaggi &AMBIENTE
IL NETWORK
Stampa e confezione Roto3 - Castano Primo (MI) Costo produzione copia € 2,40 Abbonamenti e diffusione customercare@innovativepress.eu 8 numeri all’anno. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Italia 60 euro - Europa 100 euro
Rassegna dell’imballaggio
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Rassegna Grafica
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Redazione senza l’autorizzazione dell’Editore. Innovative Press S.r.l. Informativa Privacy ai sensi del D.lgs 196/03 per il trattamento dei dati. La informiamo che, Via Teocrito 47 - 20128 Milano le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare l’aggiornamento dell’informazione tecnica a soggetti identificati per la loro Tel. 02252071 attività professionale mediante l’invio della presente rivista o di altre dello stesso editore Fax 0227000692 riguardanti la medesima sfera di attività. In qualsiasi momento, Lei potrà chiedere al Titolare del Trattamento dei dati personali, Innovative Press Srl con sede in Milano, via Cino Rassegnainfo@innovativepress.eu dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022 del Duca n. 5, la consultazione, la modifica, il blocco o la cancellazione dei Suoi dati seconwww.innovativepress.eu do quanto previsto dall’art.7 della stessa normativa, scrivendo a info@innovativepress.eu
O UNITED WE STAND: L’EREDITÀ DEL COVID Al netto di un piccolo rallentamento, il settore appare in ottima salute e le previsioni sul medio periodo sono rosee, con un tasso di crescita composto che si prevede dell’8%fino al2025, anno in cui il comparto dovrebbe arrivare a valere oltre1700 miliardi di dollari (fonte Pr Newswire). Al di là dei numeri, L’esperienza del Covid-19 ha segnato profondamente anche questo comparto, ma al contempo ha tracciato la strada verso un futuro in cui si prevede che la filiera collabori in maniera sempre più stretta. Anche il farmaceutico è infatti un mercato profondamente globalizzato, che va inteso come un unicum che abbraccia numerosi attori: dai laboratori di ricerca ai produttori di sistemi per il confezionamento, fino a chi processa e ricicla materiali. Se la filiera sarà capace di perseguire una mentalità collaborativa, per esempio operando affinché il prosieguo della campagna vaccinale avvenga in maniera maggiormente coordinata (non solo tra i governi, ma anche tra le aziende coinvolte), la crescita del settore risulterà importante non soltanto sotto il profilo dei guadagni, ma anche sotto quello etico.
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Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
I destinatari dei prodotti confezionati sono un anello chiave della catena del valore. I cittadini, con le loro scelte, possono modificare sensibilmente l’esito di sostenibilità del prodotto e allo stesso tempo condizionare il comportamento di ogni altro soggetto della filiera. Ne parla la ricerca “Consumatori, cosmetica & packaging”.
Cosmetica e packaging sostenibile
la percezione del consumatore
L
a ricerca “Consumatori, cosmetica & packaging”, presentata in anteprima a Ecomondo 2021 e realizzata dall’Osservatorio Innovazione Packaging dell’Università di Bologna per Cosmetica Italia in collaborazione con Quantis e Centro Studi di Cosmetica Italia, approfondisce la percezione dei cittadini nella trasformazione sostenibile dei processi di confezionamento, con un focus sul settore cosmetico. Simone Pedrazzini, direttore Quantis Italia, dichiara: “Siamo consapevoli dell’importanza che il consumatore riserva ad informazioni sempre più dettagliate sui prodotti che utilizza, sulla loro composizione e smaltimento, soprattutto in ambito cosmetico. Il nostro approccio sistemico alla sostenibilità parte proprio dagli impegni presi nei confronti dei consumatori, degli stakeholder e del pianeta, per cui le aziende si orientano sempre più nella direzione di apportare cambiamenti concreti e monitorare i loro progressi lungo il percorso della sostenibilità ambientale. Misurare, gestire, condividere: l’accessibilità di metriche scientifiche a tutta la filiera del packaging consente sia alle aziende che ai consumatori di prendere decisioni informate e solide rispetto alla sostenibilità ambientale di un materiale o di un processo. Siamo qui oggi proprio per muoverci in questa direzione, lavorando con i protagonisti del mondo delle istituzioni e delle aziende in questo senso”. Flaviano Celaschi, coordinatore dell’Advanced Design Unit – Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, dettaglia: “La consapevolezza e la conoscenza sono alla base di un sentimento di corresponsabilità e partecipazione che è possibile atti-
vare nella cittadinanza, tutti temi fondamentali per la chiusura del cerchio. Se riusciremo a trattare il packaging con l’importanza adeguata, potrà ritornare ad essere una fantastica chance della società post-industriale e potrà far pace con l’Antropocene. Per questo il packaging non è solo un tema con problematiche che cercano risposte dal settore industriale, chimico, grafico-comunicativo, di processo e logistica delle merci, ma è anche e soprattutto un problema legato ai nostri comportamenti, e deve diventare una opportunità collettiva”. Matteo Locatelli, vicepresidente di Cosmetica Italia, conclude: “Per la cosmesi, essere un’industria che fa bene al Paese è un progetto ambizioso che richiede costante lavoro sotto numerosi aspetti. Significa fornire alle persone prodotti sicuri ed efficaci che possano accompagnarle nei gesti quotidiani dedicati al benessere, all’igiene, alla prevenzione e alla cura di sé. Significa contribuire all’economia nazionale e offrire posti di lavoro a risorse preparate e qualificate. Significa preoccuparsi dello stato di salute dell’ambiente che ci circonda, così come della società in cui viviamo, con iniziative nel campo della sostenibilità e della corporate social responsibility. L’intera filiera cosmetica è inevitabilmente coinvolta, in ogni suo singolo ingranaggio, nella sfida verso la sostenibilità. Gli attori del comparto, infatti, non limitano più le pratiche dell’attenzione all’ambiente a un singolo fattore o a una specifica linea di prodotto, ma stanno sempre più permeando tutte le fasi del ciclo di vita del cosmetico, dalla progettazione al packaging, dalla formula alla distribuzione, fino allo smaltimento finale. In questo scenario, non resta secondaria
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Confezionamento COSMETICO la valorizzazione di queste qualità nelle azioni di comunicazione delle imprese. Anzi, sempre più l’attenzione verso il consumatore si traduce in una informazione corretta, le cui dichiarazioni siano sostenute da prove adeguate e verificabili. In questo contesto le parole credibilità e sostenibilità restano indivisibili: è questo l’intento di una industria responsabile ed evoluta”.
La consapevolezza di consumatori e aziende La meta-analisi attesta infatti che i consumatori chiedono prodotti sempre più sostenibili ed ecocompatibili e l’imballaggio ne è una componente essenziale: diversi studi dimostrano che i consumatori reagiscono positivamente agli imballaggi riciclati e scelgono brand che li aiutino a consumare in modo etico. Inoltre, sempre più brand stanno pensando a come evolversi per rendere i propri imballaggi ambientalmente più sostenibili rispondendo alla richiesta dei consumatori. Il 52% dei consumatori europei, infatti, dichiara di cercare prodotti con imballaggi eco-friendly: l’attenzione dei consumatori va verso caratteristiche “sostenibili” del pack, soprattutto a quelle legate al suo fine vita (39% riutilizzabilità, 37% compostabilità, 36% riciclabilità). Dalla ricerca emerge quanto i rifiuti siamo un problema significativo per i consumatori, che riconoscono il proprio ruolo nell’evitare impatti ambientali dannosi sull’ambiente e si aspettano che le aziende prendano iniziativa nel fare lo stesso. Analizzando la percezione dei consumatori di 4 Paesi europei (Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia), emerge che sia l’Italia il Paese con la
percentuale di intervistati più preoccupata dell’impatto ambientale delle nostre abitudini nel 2020 (90% contro l’83% dell’UK e l’86 % di Germania e Francia). Crescono i brand certificati CSR: tra giugno 2019 e giugno 2020 il business dei prodotti dotati della certificazione Ecolabel ha registrato una crescita delle vendite del +8,2% rispetto all’anno mobile precedente, e del +5,5% le vendite dei prodotti con un claim green in etichetta. Importante per i lavoratori il comportamento della propria azienda: più di sette su dieci sono disposti a rimboccarsi le maniche per promuovere l’impatto positivo della loro azienda, in particolare il 71% vuole che la loro azienda offra loro l’opportunità di contribuire ad avere un impatto sugli impegni sociali e ambientali dell’azienda e il 77% riporta l’importanza che il datore di lavoro offra loro la possibilità di svolgere attività pratiche sulla responsabilità ambientale. Per quanto riguarda il settore cosmetico, il 75% delle donne di età compresa fra i 18 e il 34 anni ha dichiarato che l’acquisto di cosmetici sostenibili è molto importante per loro, mentre più della metà (61%) e, in particolare, più di due Millennials su tre della stessa fascia di età, legge le etichette degli ingredienti dei prodotti di bellezza prima di fare un acquisto. Particolarmente attenti i giovani Gen Z, di cui l’80% crede che le aziende dovrebbero aiutare l’ambiente, il 27% preferisce comprare prodotti che possono essere usati per lungo tempo e il 37% cerca di comprare e conservare solo ciò di cui veramente ha bisogno, prediligendo opzioni di acquisto più sostenibili come prodotti non confezionati o prodotti riutilizzabili.
Il panorama interazionale A livello internazionale, il 68% dei consumatori afferma di essere più consapevole dei materiali utilizzati per il packaging cosmetico rispetto a 5 anni fa. Inoltre, l’89% dei consumatori pensa che i brand dovrebbero comunicare se i loro prodotti siano sostenibili ed etici e il 94% ritiene fondamentale l’onestà e trasparenza relativamente agli ingredienti dei prodotti. In particolare, la maggior parte degli intervistati vorrebbe avere più informazioni da parte delle istituzioni su imballaggi e istruzioni di riciclo (71%). In Italia, negli ultimi 6 mesi il 14% degli italiani ha smesso di acquistare prodotti a causa di una confezione che non presentava elementi di sostenibilità e più della metà degli intervistati ha dichiarato che potrebbe farlo nel prossimo futuro.|
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Bormioli Luigi
entra nel mercato del make-up
B
ormioli Luigi sta sfruttando il proprio savoir-faire nel settore della tavola, in particolare per quanto riguarda il vetro soffiato pressato altamente tecnico, per portare gli imballaggi in vetro nel trucco. Oltre a una nuova generazione di vasetti per la cura della pelle, sta innovando con design semi-standard per rossetto, lucidalabbra e mascara. Grazie alle partnership con specialisti dell’iniezione plastica come l’azienda italiana Pibiplast, il gruppo presenta un’offerta full-pack, con componenti complementari che mirano ai migliori risultati di trucco. Questa offerta per la cura della pelle e il trucco beneficia delle capacità di Bormioli Luigi nella personalizzazione delle forme e delle decorazioni del vetro, inclusa l’applicazione di decori specifici o protezione anti-UV.
Albéa riprogetta il packaging in plastica rigida
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l packaging per il settore beauty in plastica rigida comprende molti prodotti e tecnologie diverse: confezioni e meccanismi per rossetti, flaconi e pennelli per mascara, barattoli e flaconi per la cura della pelle, tappi per fragranze, portacipria e molto altro. Alcuni modelli sono molto accattivanti e realizzati su misura, altri sono prodotti in serie. E poiché la maggior parte è disponibile in piccole dimensioni e in più materiali, raramente sono riciclabili e riciclati. Eppure fornitori come Albéa e i principali brand di cosmetici si sono impegnati a rendere tutti i loro imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025. La trasformazione del packaging cosmetico rigido richiede capacità tecniche rare e una roadmap cristallina. Si tratta di esplorare nuovi materiali, tra cui plastica riciclata post-consumo e bioplastiche, adattare i processi di iniezione e decorazione, ridurre l’uso complessivo di materiali. Si tratta di lanciare nuove soluzioni standard più responsabili e collaborare con i clienti per prodotti personalizzati innovativi. Secondo Albéa, un imballaggio responsabile deve essere sicuro, circolare e con un impatto ambientale minimo. Ecco perché l’innovazione nei materiali è fondamentale. Le priorità dell’azienda sono: trovare alternative alle resine che non vengono riciclate o dove le normative si stanno evolvendo (come gli stirenici che sono molto usati), concentrandosi sul trio di punta PP, PE e PET; puntando a confezioni monomateriale, anche se composte da più parti; e accelerare l’uso di resine riciclate post-consumo o a base biologica. I 14 siti industriali di Albéa per la produzione di imballaggi rigidi per prodotti cosmetici sono ora organizzati in una rete globale di esperti di iniezione, condividono le migliori pratiche, idee, successi e fallimenti, nuove fonti di approvvigionamento. In particolare, stanno facendo progressi nella plastica riciclata post-consumo chimica come il coPET per un’estetica virgin-like, nonché nella plastica riciclata post-consumo meccanica come l’r-PET per confezioni di alta qualità. Oggi 4 siti sono certificati ISCC (International Sustainability & Carbon Certification): 3 siti in Cina e uno a Simandre, specialista per i prodotti per la cura della pelle, in Francia. Bertrand de la Tour, VP Marketing & Innovation per Albéa CRP (Cosmetic Rigid Packaging), spiega: “Forniamo una guida proattiva ai clienti che cercano di trasformare il loro attuale portafoglio di imballaggi attraverso il cambio di materiale o la riduzione della plastica, sviluppi personalizzati e soluzioni nuove, riciclate o pronte per il riciclaggio progettate dai nostri team di marketing”.
La custodia per rossetto è un modello innovativo progettato per essere sia bello che ricaricabile. Offre una scelta di sistemi per tenerlo in posizione, realizzati in plastica o metallo. Ciò consente al consumatore di rinnovare l’inserto interno contenente il bulk una volta terminato, oppure di cambiare tonalità a piacimento, mantenendo la confezione esterna. Bormioli Luigi innova coniugando competenza tra vetro e plastica. Questo ha perfettamente senso quando si tratta dell’associazione di cappuccio, bacchetta e applicatore di lipgloss attraverso sistemi di chiusura che garantiscono la tenuta della confezione. Il modello lipgloss è adatto anche a diversi tipi di trucco e prodotti per la cura della pelle, ad esempio correttori, illuminanti, trattamenti per le sopracciglia e prodotti per gli occhi. Protezione ottimale della formula, estetica, personalizzazione e un ciclo di vita esteso per il packaging... il vetro si sposa perfettamente con i valori di nuova generazione della cura della pelle. In linea con questo, Bormioli Luigi sta sviluppando un’offerta evolutiva in cui la plastica gioca un ruolo modulare e ha un ruolo essenziale nel tenere insieme le parti o sigillare la confezione. Infine, denominato Le Rechargeable, questo nuovo modello ha un inserto removibile che il consumatore può acquistare separatamente in negozio e sostituire con un semplice gesto. Questo concetto brevettato ha un design specifico. Un anello di plastica ne garantisce la sicurezza e lo tiene in posizione. Questa soluzione di imballaggio sostenibile è adatta per prodotti di fascia alta progettati per durare nel tempo.
6 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Confezionamento COSMETICO
Coverpla nuovo progetto per Musa Paradisiaca di Cristian Cavagna
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er lo sviluppo della nuova fragranza Musa Paradisiaca di Cristian Cavagna, futura icona, Coverpla ha supportato il brand nella scelta di una confezione la cui forma evocasse il nome e l’essenza della fragranza stessa. L’azienda è stata all’altezza della sfida grazie alla sua gamma standard di bottiglie. Musa Paradisiaca è il nome botanico del platano. Il suo profumo è la prima delle sette sfumature di tuberosa, e fa parte della gamma “la tuberosa secondo me”. Per questa fragranza unisex, Cristian Cavagna desiderava un flacone che evocasse sia la forma del fiore di banano che quella dei fianchi di una donna. Ciò è stato possibile grazie allo spray Nice da 100 ml con il suo decoro elegantemente striato, abbinato al tappo Maggiore. Il brand ha aggiunto un’etichetta metallica con un tocco dorato in omaggio a Gustav Klimt. Per questo progetto, il concetto di “mix-and-match” di Coverpla era perfetto. La scelta di modelli standard con design mirati ha consentito uno sviluppo chiavi in mano estremamente personalizzato.
Il concept “Your Luxury Kindness” di Pibiplast
P
ibiplast, azienda italiana di riferimento nello sviluppo e produzione di soluzioni di packaging in materiale plastico per il make-up e la cura della persona, ha presentato il suo nuovo concept “Your Luxury Kindness” e le nuove linee di prodotto che mettono al centro la persona e l’ambiente “Your Luxury Kindness” rappresenta una visione innovativa del lusso, che non è più sinonimo di sfarzo ed eccesso, ma che si traduce in scelte d’acquisto consapevoli, in uno stile di vita improntato al benessere della persona e nell’amore per il pianeta. Pibiplast diventa parte attiva di questo cambiamento, sviluppando soluzioni di packaging innovative per un nuovo lusso fatto di gentilezza. La nuova linea Murano è composta da mascara e lipgloss in vetro, nata per valorizzare i brand “prestige” o i nascenti “indie brands”. La linea Murano è un esempio di eccellenza made in Italy ed è stata sviluppata in collaborazione con Bormioli Luigi. Il risultato è una linea che combina la preziosità del flacone in vetro con la performance del sistema applicativo firmato Pibiplast per un’esperienza di acquisto e di utilizzo unica da parte del consumatore finale, sempre con uno sguardo attento all’ambiente. Tra le novità più rilevanti per l’azienda anche il nuovo mascara Mono, un prodotto altamente innovativo. Nato per soddisfare la costante domanda dei consumatori di un packaging per make up più facilmente riciclabile, l’azienda ha sviluppato un mascara monomateriale in rPET, quindi riciclato e altamente riciclabile. Anche l’applicatore del mascara è ecofriendly e realizzato in fibra sostenibile bio-based che assicura le stesse performance e sistema applicativo degli scovoli classici in fibra di nylon.La nuova linea Make Care è una collezione di contenitori di piccole dimensioni abbinati a sistemi di chiusura che consentono un’erogazione e un dosaggio preciso e controllato in un’ottica di continua ibridazione tra skin care e make-up. Annalisa, invece, è una nuova linea di flaconi boston round in PE, ideali per contenere creme corpo e detergenza viso, dalle linee essenziali e altamente customizzabili. Pibiplast amplia inoltre la propria offerta di tubi con la Linea PurAir che grazie al sistema di chiusura airless permette di proteggere la formula da possibili contaminazioni, e la linea di tubi multistrato PRO. che si caratterizza per l’alto effetto barriera aumentando così la shelf life del prodotto.Infine, gli ultimi nati della linea COSM… ETHICALLY CORRECT. La linea green dedicata al mondo skin care realizzata con materiali sostenibili si arricchisce di nuove proposte: con flaconi e tubi realizzati con materiali riciclati per una proposta di packaging a basso impatto ambientale con focus sulla qualità e sicurezza grazie ad una filiera certificata e controllata.
Le novità di Texen
Beauty Partners
T
exen Beauty Partners ha lanciato una collezione di packaging per la cura della pelle e il trucco realizzata interamente in cartone. Le palette, i formati compatti e in stick della gamma, compreso il rossetto, combinano un’estetica affascinante con i vantaggi dell’eco-design. Una soluzione alternativa realizzata in cartone certificato FSC, questi prodotti garantiscono tutto ciò che ci si aspetta dall’imballaggio: protezione, solidità e design. Infatti, con forti credenziali green grazie al suo peso e riciclabilità, la carta utilizzata è abbastanza spessa da garantire solidità e tenuta. Facile da modellare, è adatto anche a tutti i tipi di decorazione. Senza bisogno di utensili, è perfetta quando si tratta di flessibilità di sviluppo e brevi tirature di produzione. Risponde alla tendenza del momento per i prodotti sia minimal che premium. Per questa collezione, Texen ha sviluppato una palette per gli occhi con chiusura scorrevole e tre pozzetti per diverse tonalità, uno stick pensato per formule solide (maschere, detergenti per il viso e deodoranti, ad esempio) con sistema push-up, due formati compatti premium con specchi, di cui uno con lo spazio per un applicatore sotto la cipria, e un rossetto che può essere ricaricato grazie a un semplice fissaggio a clip. L’intera collezione può essere facilmente personalizzata sia nel design che nella decorazione. Altra novità è la nuova Eco-Material Box, progettata secondo i principi dell’eco-design (con cartone FSC, schiuma di canna da zucchero e senza magneti, ad esempio). Questa scatola presenta una selezione di nove diversi materiali sostenibili: riciclati, di origine biologica, biodegradabili o riciclabili, alcuni relativamente semplici, altri più complessi, e certificati. Questi sono stati trasformati in tappi per prodotti per la cura della pelle, profumo o trucco. Hanno finiture opache, lucide o satinate, sono strutturati, opachi o trasparenti, oppure in bianco o nero, tonalità difficili da perfezionare. Per ogni materiale sono disponibili informazioni tecniche interattive.
7 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Marchesini Group soluzioni per il packaging cosmetico
M
archesini Group apre le porte della sua Beauty Division per mostrare al mondo le ultime tecnologie sviluppate nel campo del processo e del confezionamento dei prodotti cosmetici. Dal 26 al 30 aprile e nella prima settimana di maggio i nuovi stabilimenti di 5mila metri quadri, costruiti di recente all’interno dell’Headquarters di Pianoro, ospiteranno un’ampia selezione di macchine e linee sviluppate per soddisfare le esigenze dell’industria cosmetica: dalle grandi multinazionali ai piccoli laboratori, clienti e fornitori potran-
no vedere da vicino le tecnologie progettate per soddisfare l’intero ciclo di produzione di un prodotto cosmetico, dal processo al fine linea. La capacità di innovare non può però prescindere da quelle che sono le esigenze del mercato: per questo motivo Marchesini Group ha scelto di organizzare la Open House della divisione cosmetica in concomitanza con l’attesa edizione di Cosmopack 2022, il più importante salone internazionale dedicato alla filiera produttiva della cosmetica. Oltre ai macchinari Marchesini Group, la divisione cosmetica include le soluzioni e le competenze di marchi proprietari italiani che negli anni sono entrati a far parte del Gruppo, arricchendo non solo il portafoglio macchine, ma anche il know-how e le tecnologie per il mercato cosmetico. Tra queste le due aziende lombarde Axomatic, che progetta e realizza macchine di processo e riempitrici e Cosmatic, realtà specializzata nelle tecnologie per la produzione di rossetti e nel riempimento polveri cosmetiche. Fanno parte della Beauty Division di Marchesini Group anche gli storici marchi bolognesi Dumek, esperto in soluzioni di processo e V2 engineering che produce una vasta gamma di soluzioni per il packaging secondario.
Arcade Beauty
Cosfibel
A
L
nove scatole per nove materiali
eco-ricarica per shampoo interamente in PE rcade Beauty ha sviluppato per L’Oreal la sua prima eco-ricarica interamente realizzata in PE. Più leggera di una bottiglia di plastica, è progettata per essere riciclabile, naturalmente dove sono presenti infrastrutture di raccolta, smistamento e riciclo dedicate. La Pouch 3D è un perfetto esempio dell’impegno di Arcade Beauty nella realizzazione di design eco compatibili, un impegno dimostrato negli ultimi anni con differenti progetti. Nello specifico, L’Oreal era alla ricerca di una eco-ricarica a basso impatto ambientale per due shampoo, Elvive Color Vive Protective, specifico per la protezione dei capelli colorati, e Dream Length, che si prende cura dei capelli lunghi danneggiati. Dopo aver ascoltato e analizzato le richieste del cliente, Arcade Beauty ha sviluppato una Pouch 3D 100% in PE per la quale L’Oreal può vantare e dichiarare sulla confezione un risparmio di materiale plastico del 75% rispetto a due classici flaconi di shampoo da 250 ml. Prodotta in uno dei siti europei del gruppo, la confezione totalmente a prova di perdite è disponibile con un tappo a vite o un tappo flip-top. A seconda delle sue dimensioni (la capacità varia da 30 ml a 1 litro), può essere dotata di un tassello per poter stare in piedi. Ora disponibile in monomateriale PP o PE, compreso il sistema di chiusura, la Pouch 3D fa parte dell’approccio Corporate Social Responsability globale del gruppo, il cui obiettivo è offrire il 100% dei prodotti pronti per il riciclo entro il 2025.
a vocazione di Cosfibel è comprendere le esigenze dei marchi, accompagnarli nella loro innovazione e fornire ispirazione. Riunendo nove diverse miniature (10x10 cm) in una scatola quadrata (35x35 cm) come in un caleidoscopio, Cosfibel presenta i nove diversi materiali che offre ai marchi per lo sviluppo di cofanetti e custodie. Ogni scatola mostra un concept eco-progettato in base al materiale scelto: cartone, cartone ondulato micro scanalato, polpa di cellulosa modellata, varie essenze di legno (frassino, paulonia), sughero, latta, rPET. Dal design più semplice a quello più sofisticato, dal più tradizionale al più innovativo, ognuno evoca un universo distinto. Per ogni creazione della ReBel collection, un foglio tecnico riporta le specifiche del materiale: provenienza, certificazioni e riciclabilità oltre ad informazioni tecniche, ad esempio su utilizzo, resistenza e ciclo di vita. Con questa collezione, Cosfibel conferma la sua dedizione all’eco-design e l’impegno a rispettare il principio delle 4R: ridurre, riutilizzare, riciclare, ripensare. Il concept ReBel aggiunge una dimensione creativa e rivisita i codici del lusso puntando sulla tendenza delle soluzioni monomateriche.
8 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Confezionamento COSMETICO
Etipack
etichettatura intelligente per Alés Groupe Alés Groupe era alla ricerca di un produttore in grado di realizzare un sistema di etichettatura che consentisse la possibilità di gestire tutto il processo da un solo lato operatore. Ha trovato in Etipack un partner che potesse offrire questa soluzione.
N
Integrazione in linea
ata dai laboratori Phytosolba, Alés Groupe è una holding francese specialista dei cosmetici e dei prodotti per la cura dei capelli a base naturale. Controlla un portafoglio di marchi in diversi settori della cosmesi (Lierac, Jowaé) e dei prodotti per capelli (Phyto, Kydra, Secret Professionnel, Subtil). L’azienda necessitava di un sistema automatico di etichettatura per l’applicazione di etichette autoadesive sulle superfici laterali di flaconi quadrangolari e cilindrici. Questa specifica necessità era dovuta a due fattori: da un lato il notevole sviluppo in lunghezza della linea di produzione, dall’altro le ridotte disponibilità di spazio all’interno dello stabilimento.
Sotto al convogliatore sono stati posizionati dei motori di trazione che permettono l’affiancamento con i nastri presenti a monte e a valle della linea. In questo modo viene facilitato e mantenuto il flusso di scorrimento dei prodotti da e verso le altre fasi di produzione (riempimento e confezionamento).
Unica interfaccia e controllo L’interfaccia operatore unica per la gestione di tutto il comparto tecnico e di tutte le funzioni operative. Il sistema di visione COGNEX IS 2000 è completo di monitor touch Vision View per controllo posizionamento e avvenuta etichettatura. Il sensore nel cassetto prodotti espulsi ricorda, con un segnale luminoso all’operatore, di svuotare il cassetto. Il sensore di massimo carico in uscita controlla la giusta quantità dei prodotti.
Il progetto e la soluzione
Controllo qualità
Le criticità da considerare per la realizzazione del progetto erano rappresentate dall’estensione della linea, che rendeva time-consuming il passaggio dell’operatore da un lato all’altro per la gestione e la mancanza di spazio che rendeva difficile il doppio accesso alla linea. Data la lunghezza della linea, è stata realizzata una soluzione con regolazioni, cambi bobina e gestione della modifica dei parametri, posizionati sullo stesso lato. Per limitare l’accesso manuale, il sistema è dotato di una protezione per rilevare l’apertura e bloccare il funzionamento.
Il sistema di espulsione e il cassetto di scarto sono stati progettati ad hoc per non rovinare i prodotti scartati e garantire la possibilità di rimetterli in linea per essere rietichettati.
Stampa laser In uscita una coppia di nastri collega il sistema alla linea successiva e tiene il prodotto sospeso per consentire la stampa laser sul fondo.
Applicazione fronte/retro e avvolgente Dispositivo speciale (DRP) accuratamente preparato per permettere la rotazione di 180° anche di prodotti quadrangolari, grazie a un cuscinetto di spugna, e consentire l’etichettatura fronte/retro. Una postazione a 3 rulli con cancelletto consente l’applicazione di due etichette contrapposte disposte in modo alternato sulla carta di supporto.|
9 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Davines & PackLab
vent’anni di impegno nella ricerca dell’eccellenza Il nome Davines è sinonimo di altissima qualità nei prodotti cosmetici legati all’hair care con un approccio etico e sostenibile. PackLab supporta e valorizza questa qualità da più di vent’anni, grazie alla propria specializzazione nei sistemi di etichettatura con tecnologia autoadesiva.
Q
uella di Davines & PackLab è una storia di successo nel settore cosmetico, che premia la passione per la qualità. Le due aziende puntano da sempre all’eccellenza e parlano la stessa lingua. Fondata nel 1983 a Parma dalla famiglia Bollati, Davines inizia il suo cammino come laboratorio di ricerca e produzione di prodotti tricologici di alta qualità, destinati a rinomate società cosmetiche in tutto il mondo. Dopo un decennio speso con dedizione alla ricerca dei materiali e al miglioramento delle performances, nasce il marchio Davines dedicato ai prodotti cosmetici professionali per l’hair care. Passeranno tre anni appena quando, nel 1996, l’azienda lancerà sul mercato il brand Skincare [Comfort Zone] orientato agli istituti di bellezza e spa. Davines ha costruito la propria leadership sul concetto di Bellezza Sostenibile. Il Gruppo è oggi una B-Corporation, un’azienda che sceglie volontariamente e formalmente di produrre contemporaneamente benefici di carattere sociale e ambientale mentre raggiunge i propri risultati di profitto. Un approccio vincente, vista la crescita che l’azienda ha mostrato anno su anno, arrivando ad essere oggi una realtà internazionale presente in più di 90 paesi, con uno staff internazionale e quindi multiculturale. Oltre alla sede principale di Parma – il Davines Village – l’azienda ha filiali a New York, Londra, Parigi, Città del Messico, Deventer (in Olanda), e Hong Kong. Il settore della cosmesi è tra i più esigenti nel mercato del Packaging, in termini di qualità e appeal che l’etichetta deve garantire per trasmettere l’identità vincente del prodotto. Parlando di soluzioni di etichettatura, i temi fondamentali riguardano quindi le tecnologie più efficaci da utilizzare per vestire in modo impeccabile una grande molteplicità di formati, assecondando ogni esigenza di produzione delle aziende. PackLab è stata la scelta di Davines degli ultimi 20 anni. Fin dal primo contatto, avvenuto a metà degli anni 2000, l’azienda mantovana ha interpretato le esigenze di personalizzazione richieste da Davines, rispondendo con soluzioni di etichettatura che si sono dimostrate di grandissima affidabilità. “Stavamo cercando il partner giusto, e lo abbiamo trovato – afferma Paolo Penocchio, Supply Chain Director
Davines. All’inizio l’aspetto determinante è stata l’attenzione messa da PackLab nel garantire la ripetibilità della regolazione, fondamentale in un’azienda che non aveva alcun addetto esperto di etichettatrici nei reparti produttivi”. Da quella prima esperienza il rapporto tra le aziende ha continuato a crescere senza più arrestarsi. Da allora Davines ha acquisito 14 macchine PackLab, tutte soluzioni di etichettatura lineari con tecnologia auto-adesiva. In particolare, 4 delle macchine richieste sono fuori standard, completamente customizzate. Ta i principali punti di forza dei sistemi di etichettatura PackLab c’è infatti l’assoluta flessibilità e la grande versatilità nei confronti del prodotto: le macchine prodotte sono etichettatrici lineari autoadesive modulari e di grande precisione, ideali per tutti i tipi di contenitori cilindrici e sagomati di varie dimensioni, dalle fiale ai fusti, dai vasetti, alle bottiglie e flaconi. Le applicazioni adesive non hanno praticamente limiti: fronte e retro, di lato, avvolgente, top e down, non-stop e moltissime tipologie di applicazioni speciali. “Siamo passati dalla prima esigenza di un impianto mono-testa con una velocità di 20 Pz/min ai recenti due teste su 5 assi da 80 Pz/min – continua Penocchio – evolvendo dall’etichettatura su tre lati ed etichetta singola di un astuccio di cartone da 60 pz/ min. Le soluzioni di etichettatura proposte hanno di volta in volta seguito le nuove esigenze delle nostre linee produttive, ottimizzando la resa dei prodotti finali e valorizzandone la qualità. Questo ci ha aiutato a fare la differenza nel settore della cosmetica internazionale”. PackLab è una di quelle realtà che fin dalla nascita, nel 1999 a Mantova, ha perseguito con grande costanza la ricerca dei più alti standard di eccellenza. “È stato e continua ad essere una fonte di orgoglio fornire a Davines risposte risolutive in termini di etichettatura – spiega Ivano Rubano, Direttore Commerciale dell’azienda. - Sappiamo con quanta passione e impegno vengono realizzati i prodotti dall’azienda, in questo siamo mossi dalla stessa passione”. Oggi PackLab è riconosciuta per l’alta specializzazione nell’etichettatura autoadesiva e rappresenta un punto di riferimento tanto per grandi multinazionali quanto per produttori medio-piccoli, in molteplici settori produttivi: dall’Alimentare al Cosmetico, dal Chimico al Farmaceutico, dal Packaging al Personal & Home Care. Davines e PackLab sono aziende dal sapore tutto italiano, che hanno saputo conquistare i mercati internazionali grazie alla propria dedizione e forte etica del lavoro. Una storia di successo che parla ancora una volta di un Made in Italy differenziante. |
Confezionamento COSMETICO
Soluzioni Nimax
di codifica, marcatura ed etichettatura per la cosmetica Nimax, con oltre 50 anni di esperienza acquisita come fornitore delle aziende produttrici italiane, propone un’ampia gamma di soluzioni progettate per il confezionamento cosmetico. cisa e veloce su PET, materiali plastici o vetrosi, laminati e scatole in cartone. Il laser D310i ha dimensioni molto ridotte e può essere facilmente inserito in linee già operative. I marcatori laser Domino Serie D realizzano immagini grafiche, codici alfanumerici, a barre o 2D, come Datamatrix e QR Code. I marcatori Serie V di Domino sono la soluzione più economica e performante per la stampa digitale a 300dpi su imballi flessibili. Il ribbon di 1400 m, disponibile in diversi colori e tipologie, consente numerose ore di attività continuativa e la testina riscaldata fornisce una qualità costante della codifica anche a basse temperature.
L’
azienda bolognese è attiva sul mercato italiano con la sua offerta di soluzioni di marcatura, codifica, tracciabilità, Controllo & Sicurezza e labelling, applicabili in settori differenti, da quello cosmetico e farmaceutico a quello industriale fino al food&beverage.
Sistemi per la verifica del peso Le selezionatrici ponderali Nemesis permettono di controllare quanto prodotto viene effettivamente immesso in ciascuna confezione e di correggere eventuali imprecisioni del dosatore recuperando così i costi legati al sovradosaggio o evitando il rischio di frode in commercio dovuto a una quantità di prodotto minore rispetto a quanto dichiarato sull'etichetta.
Stampanti e inchiostri Alle aziende del comparto cosmetico, in particolare, Nimax offre una gamma ampia e diversificata di soluzioni, in modo da soddisfare le esigenze del singolo cliente. Le stampanti della Serie Ax di Domino, ad esempio, sono sistemi innovativi, conformi alla transizione 4.0, che non richiedono manutenzione; facili da usare, rendono il cambio formato o l'inserimento dei dati un'operazione veloce e senza possibilità d'errore. Gli inchiostri iPulse (disponibili in nero, rosso, giallo, blu e bianco) garantiscono un’ottima tenuta anche a seguito di severi processi produttivi e su substrati difficili; il codice stampato risulta ben leggibile anche su superfici curve sia ad occhio umano che con sistemi ottici.
Soluzioni per l’etichettatura Per le esigenze di etichettatura Nimax realizza tante diverse soluzioni fra cui gli applicatori di etichette serie Beta-Max per impianti con velocità di 25.000 prodotti/ora e le linee di etichettatura Ni-Max che posizionano con estrema precisione le etichette su prodotti cilindrici, ellittici o rettangolari e sono dotate di un software per il cambio prodotto rapido.
Altri prodotti della gamma I sistemi di visione Serie R verificano la presenza, la posizione, la leggibilità e il contenuto del codice per abbattere gli scarti e correggere immediatamente eventuali inefficienze della linea. Il Ribaltino Nimax, infine, è un sistema economico per ruotare in poco spazio prodotti di molteplici forme o materiali: bottiglie in vetro o in PET, flaconi, fiale e barattoli. |
Sistemi di marcatura I sistemi laser Serie D a CO2 effettuano una marcatura pre-
11 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Cama Group
linea di assemblaggio hi-tech e personalizzabile
Da sempre partner di riferimento per le industrie del packaging secondario, Cama Group negli ultimi anni ha rafforzato la sua presenza in ambito non food, grazie a tecnologie avanzate progettate a supporto delle aziende. Oggi con una nuova linea di assemblaggio altamente innovativa, nata da anni di ricerca e sviluppo, può offrire il know how acquisito anche a nuovi mercati.
A
lessandro Rocca, Head of Sales Engineering, ci parla delle novità e delle strategie dell’azienda.
d’assemblaggio realizzata per la produzione di nastro adesivo per applicarla ad altri mercati. Questa soluzione infatti è in grado di assemblare confezioni di prodotti o articoli garantendo, secondo la filosofia Cama, facilità d’uso, alta efficienza e massimo livello di sicurezza. Immagino aziende cosmetiche con numeri importanti, che hanno la necessità di produrre migliaia di pezzi al mese in modalità automatica. La nostra intenzione è approcciare questo mercato e cercare di proporci come possibile partner a supporto della fase finale del processo di confezionamento.
➣ Quali sono le principali novità del gruppo in ambito non food? Grazie a un investimento importante e a uno sforzo produttivo in ricerca e sviluppo, quest’anno Cama ha portato a termine una linea di assemblaggio a elevata automazione di ultima generazione destinata ad un importante produttore di nastro adesivo. Una volta in funzione ci siamo resi conto delle potenzialità e degli sviluppi che questa soluzione potrebbe avere anche in altri settori, come ad esempio quello cosmetico. Siamo entrati nel mercato dell’assemblaggio “in punta dei piedi”, vale a dire una soluzione in grado di gestire piccole parti plastiche o morbide, come ad esempio le confezioni di make up, senza sconfinare in ambito automotive o elettronica che richiedono interventi più complessi. Tra i mercati potenziali ai quali la nostra linea potrebbe adattarsi, abbiamo individuato in particolare l’ambito della cosmetica e cura persona. Intendiamo sfruttare il know how della linea
➣ Com’è strutturata la linea? Si tratta di una linea dalle grandi dimensioni, di cui la prima parte è destinata all’assemblaggio dei rotolini di nastro adesivo con le parti in plastica. Successivamente avviene il packaging secondario nelle scatole, il tutto in un processo altamente automatizzato che necessita soltanto il controllo e poche altre operazioni da parte dell’operatore. La progettazione è finalizzata alle esigenze del cliente e lo sviluppo della macchina è dunque completamente modulare. Da sempre Cama segue una filosofia che mette al centro le esigenze del cliente con un progetto che viene realizzato su richiesta e su misura.
➣ Come sono cambiate le richieste delle industrie del non food, anche alla luce degli ultimi sconvolgimenti globali?
Alessandro Rocca, Head of Sales Engineering Cama Group
Abbiamo ampliato notevolmente il nostro share in questo mercato, e la ripartizione fra le varie aree target è oggi più omogenea. Siamo
12 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Confezionamento COSMETICO passati negli anni dal 5% a quasi il 20%, che per noi è un grande risultato, perché significa che questo mercato sta apprezzando ed è pronto ad accogliere la nostra tecnologia. Oggi la parte cosmetica o non food in generale espone molto di più in ambito grande distribuzione, quindi ci sono molti più spazi da conquistare e in questo ambito le nostre tecnologie possono fare la differenza, in quanto possiamo proporre soluzioni cartotecniche adeguate. Se pensiamo ad esempio alla diffusione delle confezioni multi gusto, le nostre linee sono ideali per questo tipo di applicazioni.
➣ Oggi saranno sempre più richiesti impianti ad alto risparmio energetico. Da questo punto di vista cosa proponete? Nella progettazione dei nostri sistemi utilizziamo componentistica a basso impatto, come richiesto dal mercato europeo e americano. Il nostro progetto anche dal punto di vista elettrico è ideato sempre in base alla potenza reale, con un occhio di riguardo all’ambiente. Il dimensionamento dei motori viene eseguito per le esigenze di ogni specifica macchina e anche la scelta dei componenti va di pari passo. Le dimensioni dei motori adeguate e il numero di azionamenti sono i fattori che influenzano il consumo energetico.
➣ Ci parlate dei servizi che offrite a integrazione di tutto il processo? Da subito Cama si è attrezzata per implementare l’assistenza e i collaudi da remoto. Abbiamo messo in campo una serie di tecnologie che consentono al cliente una presenza virtuale per valutare l’impianto da remoto. Il nostro fiore all’occhiello è stata la realtà aumentata. Abbiamo sviluppato una serie di servizi digitali che consentono di replicare interamente la macchina su tablet in modo che il cliente possa vederne il funzionamento, il sistema di cambio formato, la modalità manutentiva e le parti di ricambio. Attraverso l’app è possibile iniziare il training per istruire il personale, con o senza supporto da parte nostra. Questi pacchetti, che chiamiamo “Industria 4.0”, nel 2020 e 2021 sono stati fondamentali per affrontare la pandemia. L’ultima funzionalità sviluppata per la realtà aumentata è quella collegata alle parti di ricambio. La macchina rileva in autonomia la parte usurata da sostituire e attraverso il tablet è possibile ordinare direttamente il pezzo da sostituire. Stiamo implementando le funzionalità per andare verso una manutenzione predittiva sempre più spinta, che anticipi la reale richiesta. Ultimo, ma non meno importante, è il service 24/7 reale, un obiettivo che raggiungeremo a breve . Abbiamo preso sul serio questa sfida partendo dalle persone, tecnici preparati e competenti.
➣ Altri obiettivi a breve e lungo termine? Per quanto riguarda il target, abbiamo fortemente virato nel non food, acquisendo nuovi account e cercando di svilupparne altri. Oltre a tenere consolidati i settori storici, puntiamo ad approcciarne di nuovi. Operiamo su mercati in continua evoluzione e ci siamo fortemente espansi in America, dove abbiamo una filiale di riferimento, ma anche nel mercato asiatico abbiamo realizzato numeri e investimenti importanti. Non mancheranno gli investimenti in R&D che continueranno ad essere importanti e innovazione tecnologie sui nostri macchinari.|
Omas D
automazione e flessibilità nel confezionamento cosmetico
a sempre Omas Tecnosistemi è affermata nella progettazione e costruzione di macchine di riempimento e tappatura, soffiatori flaconi, mescolatori, fusori, turboemulsori, tunnel di raffreddamento, etichettatrici, tavoli rotanti, soluzioni complete per il confezionamento di prodotti cosmetici, mascara, smalti, make-up e beauty-care. Tra le macchine e impianti, i più richiesti sono la GMT-R70 intubettatrice rotativa per tubi in polietilene o alluminio, dall’innovativo minimal design, che rende molto semplici e rapide le operazioni di pulizia. Macchine lineari o monoblocchi a godets come il GCR-500 PUCK MONOBLOC, monoblocco automatico a passo alternato dal concetto estremamente dinamico e flessibile, è la soluzione ideale per molteplici cambio formato. È idoneo per flaconi e contenitori instabili o con caratteristiche che necessitano il trasferimento in godets ed è costruito con elevati standard qualitativi e design macchina di facile pulizia e manutenzione. Garantisce estrema flessibilità adattandosi a ogni esigenza per il dosaggio di prodotti sia liquidi che cremosi (anche a caldo) o polveri. Tutte le parti a contatto con il prodotto sono realizzate in acciaio inox 316L o materiali approvati FDA. È inoltre possibile predisporre il caricamento di flaconi da robot, depucker per scarico flaconi e recupero godets, installazione di flusso laminare e altre opzioni a richiesta. Nel 2021 Omas ha fornito anche diversi impianti completi per il confezionamento di pomate, body butter, creamblush, composte da turboemulsori o fusori per materie grasse, riempitrici multipiste, tunnel di raffreddamento monoblocco di tappatura. Tra gli aspetti più apprezzati dei macchinari dell’azienda vi sono: il design curato nei particolari; i materiali utilizzati e le finiture di elevata qualità che rendono sempre più facili le operazioni di pulizia e manutenzione; il touch-screen per la gestione non solo delle ricette, ma anche di tutte le operazioni di gestione macchina; la possibilità di predisposizione per 4.0 e, non ultimo, personalizzazioni che ne migliorino le performance e le necessità dell’utilizzatore. Omas Tecnosistemi è presente alle prossime edizioni di Cosmopack a Bologna e Pharmintech Milano.
PMR M3010 C
l’etichettatrice per la cosmetica user-friendly
ambiare ricetta per produrre lotti con diversi tipi di flaconi o di etichette è una necessità sempre più avvertita in ambito cosmetico. L’etichettatrice automatica M3010 di PMR SYSTEM GROUP risponde pienamente a questa esigenza, distinguendosi nel mercato proprio per la grande facilità di impiego, molto intuitivo, per la versatilità, la robustezza e l’efficienza. Con la possibilità di memorizzare fino a 100 ricette, impostabili da pannello touch-screen, questa linea è la macchina ideale per etichettare prodotti cilindrici, quadrati o ovali e di effettuare il cambio formato facilmente e rapidamente. L’etichettatrice M3010 è composta da: 1 nastro trasportatore e da 2 teste tipo: Clas-
sic New1,2, 3 o Plus. Per l’etichettatura avvolgente è installato un controrotolatore laterale; per l’applicazione fronte/retro su contenitori a base ovale è installato un centratore orbitale e un controrotolatore superiore che garantiscono la stabilità durante l’applicazione. L’identificazione e la tracciabilità dei prodotti sono fondamentali per completare l’automazione di processo, per questo l’etichettatrice M3010 può essere equipaggiata con gruppi di sovrastampa a caldo o a secco, oppure è possibile integrare un sistema Print&Apply.Quest’ultima è una soluzione ottimale per la stampa di etichette con elevata risoluzione, con ampi testi variabili o codici a barre di varie grandezze con alta qualità ripetibile all’infinito. La M3010, su richiesta, può essere equipaggiata con tutti i sistemi previsti da Industry 4.0. Nel PLC vengono implementati
software e hardware che consentono al cliente di dialogare da remoto con la macchina per avere varie informazioni: produzione oraria stimata, storico degli allarmi e quantità dei pezzi lavorati. Le linee di etichettatura PMR sono ideali per il settore cosmetico perché garantiscono precisione millimetrica, alta qualità di applicazione, possibilità di installazione in linea di produzione esitente ed equipaggiabili di polmone di carico e scarico. Guidati dalla stessa passione di sempre, da oltre 50 anni, PMR garantisce qualità, innovazione e massime prestazioni nelle etichettatrici e linee di riempimento e tappatura che progetta e costruisce totalmente in Italia. PMR SYSTEM GROUP sarà presente alla prossima edizione di Ipack-Ima - Milano
14 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Confezionamento COSMETICO
Valmatic partner del brand ORA nel monodose S KINBOX si è ispirata a un nuovo packaging monodose per trattamenti viso, che Valmatic ha lanciato all’ultima edizione di Cosmoprof, per realizzare un’innovativa linea di card campione. Valmatic è entrata come partner del nuovo progetto del brand ORA per affiancare l’azienda SKINBOX Srl nel progetto e nella realizzazione. “Non si può parlare semplicemente di un cambio di packaging. – spiega la Dott.ssa Karina Ortiz, Responsabile del progetto ORA – Abbiamo voluto sviluppare un’offerta aggiuntiva per i nostri clienti. Sono stati creati dei sample pack che consentono di testare i nostri prodotti fornendo delle informazioni aggiuntive degli stessi. In questo modo il cliente ottiene tutte le indicazioni necessarie prima di procedere con gli ordini dei prodotti finiti”. Tra i plus che ORA riconosce al formato monodose, vi è la possibilità di un utilizzo semplice e immediato del prodotto, una soluzione ideale per fare una valutazione pre-acquisto. Prosegue la Dott.ssa Ortiz: “Questo formato, in particolare, ci ha consentito di inserire maggiori informazioni sugli ingredienti e sulle linee guida dei trattamenti specifici. Valmatic è per ORA un fornitore strategico, in quanto offre una selezione davvero eterogenea di soluzioni per il single dosage packaging, grazie anche a materiali eco-sostenibili”. I materiali utilizzati per il monodose contengono infatti RPET fino all’85% e attualmente Valmatic
sta lanciando una nuova gamma di monodose in PET1, monomateriale che viene da prodotto riciclato e riciclabile in quanto PET mono. In termini di sostenibilità, ORA è un brand contemporaneo che da sempre ha a cuore il rispetto dell’ambiente e il suo obiettivo è passare gradualmente a pack con materiali riciclati e riciclabili. I materiali standard proposti da Valmatic sono composti da RPET proveniente fino all’85% da bottiglie riciclate, con alti standard qualitativi. Possono essere gettati nella plastica e garantiscono al contempo una buona barriera e protezione al conte-
nuto. Valmatic ha recentemente sviluppato una innovativa gamma di fiale stand up, che si affiancano alla larga disponibilità già esistente, che va da 2 ml, ideale per sieri e trattamenti viso, a 5 ml per trattamenti capelli. Queste fiale hanno la resa estetica del vetro, ma sono più leggere e più facili da aprire e soprattutto squeezable, in modo da poter utilizzare tutto il contenuto anche se cremoso. Valmatic sarà presente al Cosmopack di Bologna ad aprile, a PCD di Milano a maggio e sempre al PCD di Parigi a giugno.
L abelpack etichettatura di tubi cosmetici per tutte le esigenze I tubi in materiale plastico per il confezionamento di prodotti cosmetici vengono forniti completi di decorazione realizzate in litografia, serigrafia e stampa a caldo. Queste tecnologie richiedono spesso un acquisto di quantità elevate per tipologia di decorazione così da poter assorbire i costi di avviamento macchina al cambio di soggetto. Un’altra tipologia di decorazione si è fatta strada per soddisfare le esigenze di piccoli prodotti ma anche di grandi aziende che hanno la necessità di gestire il confezionamento in tubi per lotti di produzione sempre più frazionati; questa tecnologia consiste nell’applicare una etichetta autoadesive sul tubo neutro prima del confezionamento. Questa soluzione permette al produttore di cosmetici di approvvigionarsi di tubi neutri riducendo al minimo possibile gli stock di magazzino e di poterli personalizzare in base esigenze della propria clientela. Per l’etichettatura di tubi cosmetici vuoti Labelpack ha progettato e realizzato due soluzioni in grado di soddisfare le esigenze di piccoli e grandi produttori. Master TT è l’innovativa soluzione progettata da Labelpack per l’eti-
chettatura di tubi cosmetici vuoti. Il tubo alimentato manualmente viene convogliato alla giostra principale dove sono alloggiati una serie di mandrini che ricevono il tubo e lo movimentano nelle varie stazioni. L’applicazione dell’etichetta è affidata ad un modulo di etichettatura Labelx ES abbinato ad un sistema di rotazione del prodotto con possibilità di orientamento automatico della posizione etichetta rispetto all’apertura del tappo. La struttura di sostegno è realizzata con la caratteristica costruzione a balcone con il quadro elettrico di controllo posto nella parte posteriore della macchina, ed è dotata di protezioni in policarbonato. Il sistema è gestito da un PLC con interfaccia operatore Touch Screen. Per le piccole produzioni di tubi cosmetici è disponibile il modello Labelx JR TT, una semplice e funzionale etichettatrice semi-automatica da bancoin grado di applicare correttamente le etichette su tubi vuoi di varie dimensioni. Il cambio formato per questo tipo di etichettatrice è estremamente semplice di basso impatto economico. Tutte le soluzioni di etichettatura di prodotte da Labelpack sono in grado di applicare etichette di vari forme e dimensioni e realizzate in materiale plastico anche trasparente.
15 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
SpotLIGHT
Post-pandemic trends
in makeup and packaging
The relaxing of social distancing regulations and the gradual return to ordinary work and recreation had a positive impact on the consumption of makeup products in early 2021. Factors such as high demand from cosmetic brands for innovative, attractive and sustainable packaging across the globe are driving the demand for cosmetic packaging.
T
What about cosmetic packaging?
he survey of the economic situation published by Cosmetica Italia, a national association of cosmetic companies, shows that makeup products, which are among the crown jewels in the world of Italian cosmetics, have regained a leading role as international exports, having grown by 2.1% compared to the first semester of 2020.
According to MarketsandMarkets, the global cosmetic packaging market size is projected to grow from USD 49.4 billion in 2020 to USD 60.9 billion by 2025, at a CAGR of 4.03% from 2020 to 2025. The demand for cosmetic packaging can be attributed to the high growth and increase in demand for cosmetic products across the globe. Factors such as high demand from cosmetic brands for innovative, attractive and sustainable packaging across the globe are driving the demand for cosmetic packaging. Based on type, the bottles segment is projected to be the largest market for cosmetic packaging. The dominant market position of the bottles can be attributed to its durability. Plastic bottles are widely preferred as these are light in weight (which makes them easy to carry) and are not prone to breakage. Furthermore, owing to the attractive & premium look of the glass bottles, the demand for bottles for fragrances and perfumes is rapidly increasing. By material, the paper-based segment is projected to be the fastest-growing segment in the cosmetic packaging market. Factors such as recyclability, sustainability, and the use of environmentally friendly materials for the production of packaging products make it a widely used material for the packaging of cosmetics. By application, the skin care segment is projected to be the largest segment in the cosmetic packaging market. This dominant market position is attributed to the exponential growth in demand for personal care & grooming products across the globe. With the change in the lifestyle and buying patterns, the demand for wellness, grooming and personal care products has also gone up (especially the youth and male population), which has created an opportunity for the skin care segment. The Asia Pacific region accounted for the largest market share in 2019. The increase in demand in the region for cosmetic packaging can be largely attributed to the growing population, urbanization and disposable income of the population. |
New trends and priorities
The pandemic has certainly changed consumer habits: safety and quality play a non-negotiable role in the selection of makeup products and the use of face masks continues to favor eye makeup as opposed to products for the lips. “Bringing attention to the gaze will continue to be a must over the coming months,” confirms Chantal Ciaffardini, a makeup artist who works with Måneskin and many other Italian celebrities. “When it comes to the lips, the call for texture and nuance is less demanding compared to 2019.” Black is trending once again as a means of emphasizing the eyes, along with iridescent, especially duochrome, textures. “After the pandemic, the summer season was marked by a boom in colors that were fluorescent and expressed a high level of energy and vitality,” notes Ciaffardini. “Still, neutral colors, whether hot or cold, will continue to dominate the scene.” An emphasis on sustainability is also of great relevance in the world of makeup: the selection of natural raw materials, low impact production processes and brand initiatives that favor the planet influence consumer decisions. “In my work as a makeup artist, and beyond, I tend to prefer products from environmentally conscious companies, especially vegan products,” confirms Chantal Ciaffardini. “These days we have the good fortune of being able to find high performance products that are also more sustainable, but brands need to do much more to give the sector a truly sustainable future.”
16 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Cosmetic INDUSTRY
Albéa
reinvents the rigid plastic packaging
R
igid plastic beauty packaging comprises many different products and technologies: lipstick shells and mechanisms, mascara bottles and brushes, skincare jars and bottles, fragrance caps, compacts, powder boxes and much more. They are highly desirable. Some designs are custom-made, other mass-produced. And because most come in small sizes and in multiple materials, they are seldom recyclable, let alone recycled. Yet suppliers such as Albéa and leading cosmetic brands have committed to making all their packaging recyclable or reusable by 2025 – not ‘only’ their standard-design tubes or bottles, where innovation has been impressive, but also their complex color & care ones, where uptake has been markedly slower. Transforming rigid cosmetic packaging requires rare technical capabilities and a crystal-clear roadmap. It’s about exploring new materials including PCR and bioplastics, adapting injection and decoration processes, reducing overall material use. It’s about launching new responsible generic solutions and collaborating with customers for breakthrough custom products. Albéa
knows that responsible packaging should be safe, circular, and with minimal environmental impact. That’s why innovation in materials is critical. Its priorities are to find alternatives to resins that are not recycled or where regulations are evolving (such as much-used styrenics), focusing on the leading trio of PP, PE and PET; aiming for mono-material packs, even when made of multiple parts; and accelerating the use of Post-Consumer Recycled (PCR) or bio-based resins. Albéa’s 14 rigid cosmetic packaging industrial sites are now organized in a global network of injection experts, sharing best practices, ideas, successes and failures, new sources of supply. In particular, they are making headway in chemical PCR such as coPET for virgin-like aesthetics, as well as in mechanical PCR such as r-PET for high-quality packs. Today 4 sites are ISCC-certified (International Sustainability & Carbon certification, or mass balance) – 3 sites in China, and prestige-skincare specialist Simandre in France. Bertrand de la Tour, VP Marketing & Innovation for Albéa CRP (Cosmetic Rigid Packaging), explains: “As brands accelerate the transformation of their ‘standard design’ tubes and bottles, we need to kick-start that of their complex, strategic fragrance, skincare & cosmetics packs. We provide proactive guidance to customers seeking to transition their current packaging portfolio, whether through material switch or plastic reduction, custom developments, and new, recycled or recycling-ready solutions invented by our marketing teams”.
Bormioli Luigi enters the makeup market
B
ormioli Luigi is using its savoir-faire in the tableware industry, notably as concerns highly technical pressed-blown glass, to bring back glass packaging in makeup. As well as a new generation of jars for skincare, it is innovating with semi-standard designs for lipstick, lipgloss and mascara. Thanks to partnerships with plastic injection specialists like Italian company Pibiplast, the group is presenting a full-pack offer, with complementary components that aim for the best makeup results. This skincare and makeup offer benefits from Bormioli Luigi’s capabilities in personalizing glass shapes and decoration, including the application of specific décors or anti-UV protection. The refillable case for lipstick was designed to be both beautiful and refillable. It offers a choice of systems to hold it in place, made from plastic or metal. This allows the consumer to renew the inner insert containing the bulk when finished, or
to change shades at will, keeping the outer pack. Bormioli Luigi is innovating by combining expertise between glass and plastic for lipgloss packaging. This makes perfect sense when it comes to the association of cap and wand, applicator and wiper and through closure systems that guarantee
the pack remains airtight. The lipgloss model is also suitable for different types of makeup and skincare products (concealers, highlighters, eyebrow treatments and eye products, for example). Optimum protection of the formula, esthetics, personalization and an extended life cycle for the packaging… glass is a perfect fit with the new-generation values of skincare. In line with this, Bormioli Luigi is developing an evolutive offer in which plastic plays a modular part and has an essential role in holding the parts together or sealing the pack. Named Le Rechargeable, this design has a removable insert that the consumer can buy separately in store and replace with a simple gesture. This patented concept has a specific design. A plastic ring guarantees its safety and holds it in place. This sustainable packaging solution is suitable for high-end developments designed to last.
17 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
SpotLIGHT Cristian Cavagna chooses Coverpla for its new fragrance
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or the new Musa Paradisiaca fragrance from Cristian Cavagna development, a future icon, Coverpla supported the brand in its choice of a pack whose shape evokes the name and essence of the fragrance itself. It rose to the challenge thanks to its standard range of bottles. Musa Paradisiaca is the botanical name for plantain. Its scent is the first of the seven nuances of tuberose, and is part of the “the tuberose in my opinion” range. For this unisex fragrance, Cristian Cavagna desired a bottle that would evoke both the shape of the banana flower and that of a woman’s hips. This was made possible thanks to the 100ml Nice spray with its elegantly striated décor, paired with the Maggiore cap. The brand added a metallic label with a golden touch in tribute to Gustav Klimt. For this development, Coverpla’s “mix-and-match” concept made perfect sense. The choice of standard models with targeted designs allowed for an ultra-personalized turnkey development.
Authentic Material integrates the Roctool technology
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uthentic Material, a company specialized in the design and production of innovative materials from unexploited natural material deposits for the luxury industry, and Roctool, specialists in material molding technologies, combing their innovative capabilities to offer high value-added materials to luxury houses seeking eco-responsible solutions. Authentic Material recycles animal, plant or mineral materials from its customers into new custom-made materials, which they then integrate back into their production. In a circular loop, Authentic Material restores value to these natural materials resulting from quality deviations, production workshop or unused stocks. Brands then use them for various applications, such as: packaging, leather goods, accessories etc. This is what Authentic Material has called “Natural self-sourcing”. As the leader in induction heating technologies, Roctool supports its customers in their energy transition process by optimizing the environmental impact of the transformation of their materials. At the end of 2019, Authentic Material raised funds to obtain cutting-edge technology, and initiate its industrialization process. Together, Authentic Material and Roctool have designed specific equipment for the needs of the Toulouse based company: a flexible thermocompression molding platform, dedicated to mass production of natural materials. This investment was notably supported by the Occitanie Region and the BPOC. Vincent Menny, Authentic Material President states: “This first phase of industrialization, which was a very complex project, conducted during the troubled period of the health crisis, taught us a lot. This feedback is very useful for the continuation of our industrial development”. “Through this synergy, Roctool extends its diversification strategy towards the use of its process in composites and in particular, high quality bio based materials. This project is a way for our two companies to increase our skills by combining our R&D resources. We will therefore be able to gain insight into the potential of future materials and offer tomorrow’s designers new, more environmentally-friendly solutions” explains Mathieu Boulanger, Roctool’s CEO.
New green solutions by Texen Beauty
Partners
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fter several successful launches in the cardboard area, Texen Beauty Partners is launching a skincare and makeup packaging collection made entirely from cardboard. The palettes, compacts and stick formats, including lipstick, in the range combine charming esthetics with the benefits of eco-design. An alternative solution made from FSC-certified cardboard, the products guarantee everything expected of packaging: protection, solidity and design… With strong green credentials thanks to its weight and recyclability, the card used is thick enough to guarantee solidity and hold. Easy to shape, it is also suitable for all types of decoration. With no need for tooling, it is a champion when it comes to flexibility of development and short production runs. It responds to the trend of the moment for products that are both minimal and premium. For this collection, Texen has developed a palette for the eyes with a sliding closure and three wells for different shades, a stick designed for solid formulas (masks, facial cleansers and deodorants, for example) with a push-up system, two premium compacts with mirrors, including one with space for an applicator underneath the compact powder, and a lipstick that can be refilled thanks to a simple clip fitting. The entirety of the collection can be easily personalized both in its design and décor. In line with its mission to transform virtuous materials into positive experiences, Texen has also launched the Eco-Material Box, which transforms Texen’s work into something tangible. Designed along eco-design principles (with FSC cardboard, sugar-cane foam and no magnets, for example), this evolutive box presents a selection of nine different sustainable materials: recycled, bio-sourced, biodegradable, recyclable… some relatively simple, others more complex, certified… These have been transformed into caps for skincare, fragrance or makeup. They have matte, glossy or satin finishes, are textured, opaque or transparent, or demonstrated in black or white, difficult shades to perfect.
18 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
SpotLIGHT Marchesini Group innovative solutions for beauty industry
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archesini Group opens the doors of its Beauty Division to show the world the latest technologies developed in the field of the processing and packaging of cosmetic products. From 26 to 30 April, the 5.000 square metres of new facilities, recently built at the Pianoro Headquarters, will host a wide selection of machines and lines developed to meet the needs of the cosmetics industry. From small companies to multinationals, all customers and suppliers will be able to see all the technologies designed to satisfy the entire production cycle of a cosmetic product: from the processing to the end of line. However, the ability to innovate must include the market’s needs: for this reason, Marchesini Group decided to organize the Open House of the Beauty Division in step with this year’s edition of Cosmopack, the most important international exhibition focusing on
the production chain of beauty products. As well as Marchesini Group Beauty machines, the Beauty Division includes other Italian brands, acquired over the last years with the aim of extending the Group’s range of solutions and expertise for the packaging of cosmetic products. In fact, the Beauty
Division includes two Lombardy companies: Axomatic, brand specialised in packaging technologies for cosmetic, food and health care products, and Cosmatic, a business specialising in technologies to produce lipsticks and in fill-in cosmetic powders. Two historical Bologna-based brands are also part of the Beauty Division: Dumek, the company specialised in the design and manufacture of machinery for processing cosmetic and pharmaceutical products, and V2 engineering that produces a wide range of solutions for secondary packaging.
Omas automation and flexibility in cosmetic packaging
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mas has always established itself in the design and construction of filling and capping machinery, blowers, bottles, mixers, fusors, turbo-emulsifiers, cooling tunnels, labelling machines, rotating tables, complete solutions for the packaging of cosmetic products, mascara, nail polish, make-up and beauty-care. Among machineries and installations, the most required are the GMT-R70, rotating tube-filling machine for polyethylene or aluminium tubes, with a new and minimal design, studied to ease and speed up the cleaning process. Linear machines or godets monoblocs as the GCR-500 PUCK MONOBLOC, automatic monobloc with alternate step, from an extremely dinamic and flexible concept, the ideal solution for multiple format change. It is suitable for unstable bottles and holders or for the ones with features which need the transfer into godets. Built with high quality standards, with a machine design of easy cleaning and maintenance. It guarantees extreme flexibility, adapting to every need for the dosing of products both liquid and creamy (even with hot temperature), or powders. All the parts in touch with the product are realized in INOX steel 316L or in approved FDA material. Moreover, it is possible
to arrange the loading of bottles from robot, depucker for bottle sun loading and godets recovery, installation of laminar flow and other options available up on request. In 2021 weal so purchased different and complete implants for the packaging of creams, body butter, creamblush, composed by turbo-emulsifiers or fusors for fat material, fillers multi-track, cooling tunnel, capping monobloc. Among the characteristics most appreciated in Omas machines: a well-kept design in the particulars, the used material and the high quality finishing which makes easier and easier the operations of cleaning and maintenance, touch-screen not only for the management of the recipes, but for all the machine managing operations, the possibility of arrangement for 4.0 and, last but not least, customizations which improve the performance and the user’s needs. Omas will take part in next editions of Cosmopack in Bologna and Pharmintech in Milan.
20 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Cosmetic INDUSTRY
Etipack
a smart labeling system for Alés Groupe Alés Groupe was looking for a manufacturer capable of implementing a labeling system that would allow the entire process to be managed from a single operator side. It found in Etipack the ideal partner able to provide this solution.
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ounded by Phytosolba laboratories, Alés Groupe is a French holding company specialized in natural cosmetics and hair care products. It controls a portfolio of brands in different cosmetics fields (Lierac, Jowaé) and hair products (Phyto, Kydra, Secret Professionnel, Subtil). The company needed an automatic labelling system for the application of selfadhesive labels on the side surfaces o quadrangular and cylindrical vials. This specific need was due to two factors: on one hand, the considerable development in length of the production line and, on the other hand, the reduced availability of space inside the plant.
maintains the sliding flow of products to and from the other stages of production (filling and packaging).
The project and the solution
The ejection system and the waste drawer have been designed ad hoc so as not to spoil the discarded products and to ensure that they can be replenished on the line to be labeled again.
Unique interface and control
Single operator interface for the management of both the entire technical sub-fund and all the operational functions. COGNEX IS 2000 Vision System complete with Touch Vision View monitor for positioning and labeling control. The sensor in the ejected products drawer reminds, with a light signal to the operator, to empty the drawer. The maximum output load sensor checks the right amount of products.
Quality check
The critical issues to be considered for the realization of the project were the extension of the line, which made timeconsuming the passage of the operator from one side to the other for management, and the lack of space that made double access to the line difficult. Given the length of the line, it has been designed a solution with adjustments, reel changes and parameter change management, positioned on the same side. To limit manual access, the system is equipped with a protection to detect opening and block operation.
Laser printing
At the output, a pair of ribbons connects the system to the next line and holds the product suspended to allow laser printing on the bottom.
Front/back and wrap-around applications
Special device (DRP) carefully prepared to allow the rotation of 180° even of quadrangular products, thanks to a sponge bearing, and to allow front/back labelling. A 3-roller workstation with gate allows the application of two opposing labels placed alternately on the backing paper. |
In-line integration
Underneath the conveyor, traction motors have been positioned, which allow upstream and downstream belts of the line to be flanked. This facilitates and
21 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
TORNANO A CRESCERE le macchine per il packaging Torna a infrangere la soglia degli 8 miliardi la corsa dei costruttori italiani di macchine per packaging: nel 2021, secondo i dati preconsuntivi di MECS-Centro Studi di Ucima, il fatturato complessivo del settore si attesta a 8.435 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto al risultato registrato nel 2020. Un dato che supera il fatturato 2019 e che consolida il settore anche alla luce della pandemia.
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econdo i preconsuntivi di MECS-Centro Studi Ucima, il mercato dei costruttori italiani di macchine per il packaging è aumentato del 18% in Italia, per un valore assoluto di 2.035 milioni di euro. L’export, storico punto di forza del settore, ha contribuito complessivamente per 6.400 milioni di euro, crescendo del +5% rispetto all’esercizio precedente. La ripartenza a pieno regime degli stabilimenti industriali sta però coincidendo con un rincaro dei costi di produzione medio del 30%. A pesare sulle aziende in questo momento il prezzo delle materie prime, i forti ritardi di consegna della componentistica e gli aumenti dei loro costi, gli incrementi delle tariffe dei trasporti sia via mare che via terra, oltre ad una crescita smisurata dei costi energetici che alimentano le fabbriche. E al netto dei quasi 7 mesi di produzione assicurata per il 2022 stimati dal Mecs, l’attuale situazione globale rischia di incidere negativamente sul comparto, oltre a mettere un freno alla ripartenza dell’economia nazionale. “Ucima sta monitorando l’aumento dei prezzi delle principali commodities”, dichiara Matteo Gentili, Presidente di Ucima. “Queste tensioni di mercato devono essere riconosciute e gestite per non mettere a repentaglio lo slancio produttivo del settore e del Paese soprattutto in questa delicata fase di ripresa. Il portafoglio ordini già acquisito per il 2022, superiore rispetto alla media storica, ci rende infatti molto fiduciosi sull’andamento dei prossimi dodici mesi e non vorremmo essere costretti a rallentare produzione e consegna dei nostri macchinari per mancanza di alcune componenti che valgono qualche centinaio di euro”.
Plastica e gomma, comparto in ripresa Il preconsuntivo elaborato da MECS-Centro Studi Amaplast restituisce indicatori in crescita a doppia cifra nel 2021 per il settore delle macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma. “Secondo le nostre stime”, dichiara il Presidente Dario Previero, “a fine 2021 la produzione dovrebbe riportarsi a un soffio dal livello pre-pandemico ovvero a 4,35 miliardi di euro, con un significativo +11,5% rispetto al 2020”. A trainare il recupero del Made in Italy di settore è in primo luogo il mercato interno, che si ritiene chiuderà l’anno con una progressione di quasi quindici punti, fino a un valore di 1,35 miliardi. In base alla più recente
indagine congiunturale, riferita ai primi nove mesi dell’anno in corso, l’incremento delle commesse dei clienti italiani riguarda soprattutto i macchinari e gli impianti completi. Decisivo anche il traino delle esportazioni, che dovrebbero toccare nuovamente quota 3 miliardi, influenzando positivamente anche il saldo commerciale. Del resto, 8 dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export italiano di settore, che insieme assorbono quasi il 60% del totale, mostrano una domanda in forte crescita, con incrementi dal +17% della Polonia al +83% della Cina. Gli ordini raccolti nel gennaio-settembre, sia presso i clienti italiani sia all’estero, assicurano una produzione per sei mesi e riguardano nuovamente in maggiore misura le macchine; il segmento dei ricambi, pur con segno positivo, appare invece meno dinamico. Sul fronte delle applicazioni, non sorprende osservare una richiesta di tecnologia più sostenuta e continua da parte dell’imballaggio e del medicale mentre edilizia e automotive mostrano una velocità più moderata. “Naturalmente”, ricorda Previero, “i diversi fattori di instabilità che si sono manifestati e anche aggravati nel corso dell’ultimo anno – dal prezzo delle materie prime al difficile reperimento della componentistica, dall’incremento della bolletta energetica e dei costi dei trasporti fino alle restrizioni alla mobilità delle persone – risultano ancora irrisolti e continuano a preoccupare le aziende”. Il deciso recupero messo a segno nel corso del 2021, che peraltro aveva preso slancio già nell’ultima parte del 2020, consente però di ipotizzare il superamento dei livelli pre-crisi entro il prossimo anno. “Questo – sottolinea Previero - a conferma della forte capacità di reazione e innovazione delle aziende del settore, che deriva tipicamente dalla loro flessibilità. A fronte delle sfide poste dal contesto e dai mercati, le imprese hanno ancora una volta saputo sviluppare soluzioni su misura in termini di contenuti tecnologici, sostenibilità ed efficienza”.|
22 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
FOCUS COLLABORAZIONE UOMO-ROBOT
gioco di squadra per i lavori pesanti
I cobot hanno spianato la strada alla collaborazione uomo-macchina: oggi, infatti, la robotica si sta orientando sempre di più verso ambiti industriali ad alta intensità, mentre i robot leggeri sono ancora in fase di sperimentazione e scoperta.
I
l grande entusiasmo per i cobot, che qualche anno fa ha sconvolto il mondo della robotica, si è nettamente placato. I piccoli robot leggeri, che operano mano nella mano con le persone negli stessi spazi di lavoro senza elaborati strumenti di protezione, non si sono diffuso quanto previsto. Due anni fa, Helmut Schmid, direttore generale per l’Europa occidentale e amministratore delegato di Universal Robots, ha osservato: “Abbiamo già molte applicazioni sul mercato, ma la collaborazione uomo-robot reale si applica solo al 10-20% di esse”. Questo scenario non è cambiato sostanzialmente. Ciò significa che il robot leggero viene utilizzato principalmente come soluzione economicamente efficiente e di semplice integrazione e funzionamento. Quali sono le ragioni? “L’immagine spesso dominante all’inizio dell’era della collaborazione uomo-robot secondo cui umani e robot lavorano a stretto contatto è reale solo in pochissimi casi”, ha sottolineato Wilhelm Bauer, direttore di Fraunhofer ILO.
- Coesistenza con uno “stop monitorato orientato alla sicurezza”: allo “stop at access”, il robot si sta muovendo all’interno di un’area di lavoro specifica, quando l’operaio entra nella cella il robot si ferma, se invece l’operatore esce di nuovo dalla cella il robot si riavvia automaticamente; - Cooperazione attraverso il “monitoraggio della distanza e della velocità”: in questo scenario, il robot si ferma quando viene superata una distanza di sicurezza definita. Non appena viene ristabilita la distanza di sicurezza, il robot continua i suoi movimenti. Più lento è il movimento del robot, minore può essere la distanza di sicurezza; - Collaborazione tramite la “limitazione di potenza e forza”: questa soluzione viene utilizzata per l’interazione diretta e la stretta collaborazione tra umani e robot. La forza e la pressione che un cobot può esercitare su un operatore sono tecnicamente limitate a un livello di sicurezza. A tale scopo vengono normalmente utilizzati cobot a forza limitata, ovvero a sicurezza intrinseca; - Guida manuale: in questo caso c’è un’interazione fisica, in cui il lavoratore determina direttamente il movimento. Ad esempio, la guida manuale è adatta per la programmazione del robot o il posizionamento assistito. Il principio di protezione consiste nella limitazione della velocità del robot e nel rilascio attivo del movimento da parte di un dispositivo di consenso.
Nuovo trend: la collaborazione Heavy-Duty Tuttavia, gli esperti prevedono che la collaborazione uomo-robot continuerà a svolgere un ruolo importante a livello di automazione. “Gli sviluppi nel settore cobotico saranno ovviamente importanti e corretti a lungo termine. A breve e medio termine, tuttavia, un diverso tipo di collaborazione uomo-robot è molto più prezioso per utenti e operatori, ovvero la collaborazione uomo-robot per lavori gravosi”, ha sottolineato Roland Schrattbauer, responsabile del programma di robotica presso Keba.
Sicurezza, protezione e privacy Werner Kraus, responsabile dei sistemi di robotica e assistenza presso Fraunhofer IPA, sostiene il “ripensamento della collaborazione uomo-robot” come unità di sicurezza, che protegge la persona dai pericoli causati dal funzionamento e dal malfunzionamento di un sistema tecnico, oltre a proteggere il sistema da attacchi deliberati alla privacy. Winkelmann, amministratore delegato di Fanuc, è convinto: “Per utilizzare in modo ottimale i robot industriali insieme agli esseri umani, i robot non hanno bisogno di nuovi sensori, ma sono necessarie nuove idee e tecnologie per nuovi concetti produttivi. Il monitoraggio dell’area di lavoro supportato dalla fotocamera e il 5G possono svolgere un ruolo importante in futuro”. Fonte: www.automatica-munich.com
Quattro scenari collaborativi Quando si parla di collaborazione, entrano in gioco i concetti di coesistenza e cooperazione, a seconda di quanto sia stretta la collaborazione tra uomo e robot. La gamma si estende dalla coesistenza (umani e robot senza recinzione lavorano in aree limitrofe, ma non hanno uno spazio di lavoro comune) alla cooperazione (umani e robot condividono uno spazio di lavoro, ma vi lavorano in momenti diversi) fino alla collaborazione (umani e cobot hanno un comune spazio di lavoro e operano sullo stesso componente contemporaneamente). Di conseguenza, lo standard ISO TS 15066 distingue quattro tipi di operazioni collaborative, la cui idoneità dipende dai requisiti dell’azienda per l’applicazione in termini di durata del ciclo, flessibilità e costi:
24 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
FOCUS Nuove unità di controllo robot ABB OmniCore
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er rispondere alla richiesta di una produzione più rapida ed efficiente, ABB ha aggiunto due nuovi modelli alla famiglia di unità di controllo OmniCore. Disponibili per svariati robot della gamma ABB, le nuove unità di controllo E10 e V250XT offrono funzionalità di motion control “best-in-class”, consumi energetici ridotti del 20% e predisposizione per sviluppi futuri grazie alla connettività digitale integrata e oltre 1000 funzioni aggiuntive per soddisfare tutte le necessità presenti e future. Entrambe le unità offrono maggiore scalabilità grazie a oltre mille funzioni hardware e softwa-
re nelle aree di programmazione, messa in funzione e simulazione offline, manutenzione, visione e sicurezza. Le unità di controllo sono inoltre dotate di connettività integrata ad ABB Ability™ Connected Services, la suite di servizi in cloud per la gestione dei robot, che consente di migliorare le prestazioni attraverso la manutenzione predittiva e la gestione del ciclo di vita. ABB ha presentato anche il software aperto di automazione IoT Gateway per OmniCore, che consente di realizzare una produzione realmente integrata grazie alla trasmissione diretta dei dati dalla fabbrica, da macchina a macchina (M2M), dai robot ad altre macchine e dai robot a sensori, al sistema MES/ERP o al cloud. L’integrazione della tecnologia di motion control TrueMove e QuickMove di ABB in entrambe le unità di controllo offre tempi di ciclo ai vertici della categoria, velocità elevata, ripetibilità di posizionamento e precisione delle traiettorie. In questo modo i robot ABB possono operare più velocemente di altri robot della stessa classe e fino al 25% più velocemente dei modelli precedenti. Con un design sottile per montaggio in rack da 19 pollici, E10 è ideale per spazi ristretti e linee di produzione ad alta densità, dove la riduzione degli ingombri è un requisito chiave, ad esempio nelle operazioni di assemblaggio e movimentazione dei materiali nell’industria elettronica. L’unità di controllo E10 è progettata per gestire robot SCARA e antropomorfi di ABB con portate fino a 11 kg, come IRB 920T e IRB 1300. Destinata a robot antropomorfi con capacità di carico fino a 300 kg come IRB
6700, l’unità di controllo OmniCore V250XT offre una soluzione versatile e potente per applicazioni nella produzione di veicoli elettrici, fabbricazione di autoveicoli, logistica e industria generica. Entrambe le unità di controllo vengono utilizzate con il comando portatile FlexPendant di ABB, che è “hot-swappable”, cioè sostituibile a caldo: può essere scollegata e/o ricollegata senza interrompere la produzione in corso. In questo modo la stessa unità FlexPendant può essere condivisa fra più robot, accelerando l’adozione di robot e riducendo al minimo i costi. Tutte le unità di controllo OmniCore sono basate sul sistema operativo RobotWare di ABB. La famiglia OmniCore verrà estesa a tutta la gamma di robot ABB e, nel 2022, verranno realizzate nuove applicazioni.
Schubert nuovo balzo tecnologico per il packaging
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ggi il costruttore di macchine confezionatrici, con il suo Cobot chiamato tog, progetta una nuova pietra miliare. I Cobot della Schubert per il momento automatizzano mansioni semplici al di fuori dei processi altamente efficienti delle macchine e si possono adattare velocemente a nuovi compiti senza alcuna conoscenza in programmazione. Ralf Schubert, socio amministratore della Gerhard Schubert GmbH, descrive quello che c’è dietro: “Abbiamo sviluppato il tog.519 per le applicazioni pick-and-place con prodotti leggeri con i quali i Cobot finora non riuscivano a lavorare”. Il tog semplifica e velocizza ulteriormente i processi di confezionamento. “Con uno dei nostri Cobot i produttori in futuro possono reagire in modo molto più flessibile ai cambiamenti della situazione di mercato e alle sfide”, spiega Schubert. I fattori importanti per raggiungere questa estrema flessibilità sono l’alta velocità di lavoro e il comando facilissimo. Ralf Schubert sottolinea: “Il nostro Cobot preleva oggetti disposti casualmente con una presa che è una delle più veloci al mondo”. Per garantire la velocità costante è consigliabile utilizzare una cella di protezione, se lo spazio disponibile non è molto ampio. Il Cobot offre anche la possibilità di operare senza gabbia di protezione, garantendo comunque molta sicurezza. Anche se quando opera come robot libero il Cobot Schubert non lavora a diretto contatto con l’uomo (robot collaborativo), tuttavia riesce a condividere lo stesso ambiente. Questi Cobot vengono denominati cooperativi o coesistenti all’uomo e necessitano quindi di un livello di sicurezza molto diverso. “Poi abbiamo insegnato al Cobot a ‘vedere’, dotandolo di un sistema di elaborazione delle immagini”, aggiunge. “Così, quando si avvicina a un collaboratore, il Cobot riduce gradualmente la propria
velocità fino a fermarsi completamente”. Solo con il sistema Vision è possibile raggiungere il veloce tempo ciclo nel prelievo dei pezzi alla rinfusa, oltre all’adattamento veloce a nuovi compiti. I presupposti necessari vengono forniti da una rete neuronale sviluppata appositamente da Schubert e dotata di intelligenza artificiale (AI), che soddisfa esattamente i criteri specifici del settore in fatto di sicurezza, velocità e programmazione: un risultato assolutamente unico nell’ambito di questa applicazione. Per la programmazione di un prodotto particolare la rete viene addestrata con l’aiuto di foto del prodotto memorizzate nella nuvola della Schubert e successivamente viene caricata come formato sul Cobot. Con l’AI bastano una manciata di foto e tre giorni di tempo per imparare a riconoscere i nuovi prodotti con sicurezza. Tramite un sistema di telecamere HD integrate l’AI decide cosa deve fare il Cobot. Il tog.519, il primo Cobot Schubert, è già in fase di prova presso un cliente.
26 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Robotica &HANDLING PRMS il set per la misurazione delle collisioni per la collaborazione uomo-robot
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el mondo dell’automazione è sempre più richiesta una collaborazione uomo-robot: questa esigenza spesso si scontra con notevoli problematiche. Ci si dimentica che non esistono “robot sicuri” ma solo “applicazioni robotiche sicure”. La crescente interazione tra uomo e robot richiede quindi nuove soluzioni in ambito robotica. Il sistema di misurazione PRMS di Pilz supporta nella realizzazione di una collaborazione uomo-robot (HRC) sicura e conforme alle norme secondo ISO/TS 15066. Con il set per la misurazione delle collisioni PRMS si esegue la validazione delle applicazioni uomo-robot determinando forza e pressione che possono manifestarsi nel caso di una possibile collisione. Grazie al concept completo e “senza pensieri” di Pilz, è possibile lavorare sempre con il prodotto più innovativo e all’avanguardia per la misurazione delle collisioni. Aggiornamenti software e una calibrazione periodica sono garanzia di una misurazione sempre conforme alle normative. La collaborazione uomo-robot pone requisiti stringenti per la sicurezza: esseri umani e robot condividono di fatto uno spazio di lavoro comune senza protezioni o ripari. Per questa ragione è stata pubblicata la specifica tecnica ISO/TS 15066 per la protezione dell’operatore. Secondo ISO/ TS 15066 è necessario tenere conto, per applicazioni HRC del metodo 4 (senza ripari), dei valori soglia del dolore in presenza di un’eventuale collisione. Se il contatto tra uomo e robot rimane entro i limiti stabiliti, l’applicazione è conforme alle norme. Di conseguenza, per ogni applicazione uomo-robot, sono necessarie misurazioni corrispondenti. Il set per la misurazione delle collisioni lavora su due variabili: forza e
pressione. Il dispositivo per la misurazione della forza è provvisto di molle e sensori atti a misurare le forze che hanno effetto sul corpo umano. Le nove diverse molle dispongono di costanti di forza elastica differenti e sono utilizzate in fase di misurazione della forza stessa al fine di ricreare le diverse parti del corpo. Con l’ausilio di pellicole di misurazione della pressione viene misurata la pressione locale per poi confrontarla con i valori limite specificati dalla norma. Per la validazione e la digitalizzazione delle misurazioni della forza e per la creazione di report di prova è disponibile un comodo e intuitivo software tool. Ciascuna applicazione robotica necessita di una valutazione personalizzata dal punto di vista della tecnica di sicurezza. Pilz fornisce al cliente un valido supporto con una gamma di servizi specifica per ogni singola fase di vita di un sistema robotico: dall’analisi di fattibilità, alla valutazione dei rischi in conformità a EN ISO 12100 fino alla marcatura CE. Le soluzioni di sicurezza Pilz soddisfano i requisiti delle Norme EN ISO 10218-2 e ISO/TS 15066. I corsi di formazione sulla sicurezza dei robot completano la gamma di servizi offerti.
Yaskawa un robot per tutto
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ella saldatura spot, da sempre campo d’eccellenza di Yaskawa, le specifiche del tipo di tool adottato creano alcune complessità nel riattrezzaggio. Nello spot welding, infatti, la pinza integra un asse interno che deve venire controllato dal servopack del robot. Il cambio tool deve dunque essere preceduto dallo sgancio del motore per far sì che il robot non vada più a cercare i dati encoder e i feedback di potenza del motore e si prepari a ricevere la connessione con un altro motore, che avrà ovviamente dati diversi. Nonostante questa peculiarità, che di fatto pone anche dei limiti numerici alla quantità di pinze utilizzabili dal sistema, il cambio pinza è ormai opzione diffusa anche in questo tipo di attività. Yaskawa ha recentemente introdotto un’ulteriore importante innovazione in proposito. In concomitanza
con il lancio sul mercato del controller YRC1000, ha infatti inserito tra i ladder che accompagneranno ogni controller venduto in Europa, uno dedicato espressamente alla saldatura a punti. In precedenza questa funzionalità non era parte del ladder standard previsto per lo spot welding e dunque veniva implementata in modo disomogeneo dai singoli system integrator. La disponibilità di una base uniforme per tutta Europa comporta molteplici vantaggi: dalla semplificazione delle attività di programmazione alla possibilità di fare riferimento a competenze comuni diffuse su diversi mercati geografici, cosa che rende più agevole anche la possibilità di prevedere l’intervento di squadre di assistenza di partner esteri in caso di soluzioni create in Italia e destinate all’esportazione. Ovviamente resta comunque
possibile apportare modifiche per adattare la soluzione alle specifiche esigenze di ciascun cliente. Il nuovo sistema di cambio pinze elaborato da Yaskawa prevede dunque la possibilità di accrescere la versatilità dell’impianto rendendo possibile gestire fino ad 8 pinze di saldatura con un unico robot o con due robot in modalità twin. Il sistema supporta infatti 2 cassetti di saldatura in modalità robot singolo e 4 in modalità twin, ma il limite massimo di 8 pinze rimane invariato. Rispetto alle precedenti versioni, si introduce anche la gestione di una serie molto completa e dettagliata di oltre 100 allarmi, che vengono mostrati sia a pannello in loco sia inviati ad eventuali PLC con cui il sistema viene connesso. Il ladder è infatti predisposto per lavorare sia con la gestione del master sia con la comunicazione con lo slave. Ha dunque tutto ciò che è necessario per l’inserimento della macchina nella rete di fabbrica, così da renderne possibile anche il monitoraggio e la gestione da remoto. Questo tipo di applicazione, destinato ad ambiti produttivi in cui la robotica in realtà è ormai radicata da tempo, dà l’idea di come il continuo processo di innovazione permetta comunque un continuo miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza degli investimenti.
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FOCUS Mitsubishi Electric la robotica al servizio del packaging
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n un mercato globale sempre più competitivo, guidato dai principali driver tecnologici e dalla personalizzazione di prodotti sempre più vicini alle esigenze del cliente, il mondo del packaging ha assunto un ruolo strategico. Design accattivante e innovazione tecnologica si intrecciano per dar vita a soluzioni “intelligenti” e attrattive che permettano alle aziende di differenziarsi dalla concorrenza e fidelizzare i clienti, consolidando la percezione del brand nella mente del consumatore. Con time-to-market sempre più stringenti che alimentano la contrazione della filiera produttiva e l’integrazione verticale tra le aziende coinvolte, il produttore deve potersi affidare ad aziende, come Mitsubishi Electric, che non siano più semplici fornitori di prodotti, ma partner tecnologici in grado di condividere know-how ed esperienza per studiare la soluzione più adatta a risolvere specifiche esigenze applicative. In aggiunta, il mercato del packaging, che durante la pandemia ha visto una notevole crescita sul territorio nazionale, è stato segnato da profondi cambiamenti e da una frammentazione delle vendite molto significativa. La conseguenza di questo fenomeno è stata la richiesta di una maggiore varietà di prodotto, lotti di dimensioni minori e una riduzione dei costi di produzione che, sul piano industriale, significa la richiesta di una maggiore flessibilità operativa di linee, impianti e macchine. In questo contesto, i robot rappresentano soluzioni flessibili che permettono di fronteggiare le oscillazioni della domanda e aumentare la produttività aziendale in modo efficace. L’introduzione di robot, sia a fine linea che per attività di manipolazione all’interno del processo, permette di valorizzare lo spirito artigianale alla base di molte PMI, consentendo di soddisfare il crescente product mix richiesto dalle aziende del mercato. Le nuove isole robotizzate, inoltre, permettono di liberare l’operatore da mansioni ripetitive, alienanti e caratterizzate da un basso grado di ergonomia, spostandolo verso operazioni più
delicate e ad alto valore aggiunto, aumentando allo stesso tempo la precisione e la velocità delle operazioni. Un esempio concreto in questo senso è offerto dal sistema di automazione fornito da Mitsubishi Electric per le operazioni di packaging primario della linea produttiva di un importante pastificio sardo. L’azienda aveva la necessità di manipo-
lare e impacchettare delle “placche” di ravioli. Il prodotto doveva essere prelevato con la massima delicatezza per evitarne la rottura e poi impilato in vassoi singoli, in colonne di tre o quattro in base al tipo di confezione, e separati fra loro da un sottile foglio di plastica. Un’operazione che prima veniva svolta esclusivamente a mano, costringendo gli operatori a ritmi di lavoro faticosi e usuranti. La soluzione fornita da Mitsubishi Electric ha permesso di risolvere ogni criticità, grazie al sistema completo ad alte performance gestito dalla piattaforma d’automazione iQ-R e costituito da servoazionamenti MR-J4 e quattro robot scara compatti della famiglia RH-CRH, ideali per applicazioni di precisione e “space saving”, ai quali è affidato il compito di manipolare i prodotti alimentari garantendo la massima efficienza e precisione nelle operazioni di packaging.
MiR robot autonomi e sicuri
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obile Industrial Robots (MiR) propone robot autonomi e tutte le loro funzionalità. Tra questi il MiR250 Hook è una soluzione unica sul mercato AMR in grado di agganciare e trainare automaticamente i carrelli, fino a 500 kg. Questa soluzione è infatti composta dall’AMR MiR250, un robot agile e compatto, che è in grado di muoversi in modo fluido, veloce ed efficiente in ambienti altamente dinamici e in presenza di persone, e dal modulo superiore MiR Hook 250 per il prelievo completamente automatizzato di carrelli in ambienti di produzione e logistica. Altra soluzione sul mercato è un nuovo AMR con grado di protezione IP52, MiR1350. Quest’ultimo è in grado di movimentare senza alcun problema oltre 1350 kg di materiale anche nelle condizioni più difficili, grazie alla sua capacità di resistenza alle polveri e alle gocce d’acqua. Come tutti i modelli, il MiR250 Hook e il MiR1350 navigano agevolmente e in sicurezza in un ambiente dinamico, tra operatori e altri mezzi di trasporto. Sensori avanzati, telecamere 3D e tecnologia di scansione laser offrono una visione a 360 gradi per una navigazione e operazioni precise e sicure. I nuovi AMR sono progettati per essere conformi ai più recenti standard di sicurezza del settore, tra cui ISO 3691-4.
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Robotica &HANDLING B&R sistemi di trasporto intelligenti e digital twin
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l ciclo di vendita, sia per il revamping di macchine già esistenti che per nuovi progetti di macchine o linee, di solito inizia con l’arrivo della richiesta del cliente con il dettaglio del processo da implementare, a cui segue la valutazione tecnica del sistema e infine l’analisi per scegliere le soluzioni meccatroniche perfette per il processo da implementare. Dopo il briefing tecnico, parte la fase di sviluppo vera e propria con l’aiuto del project management, a cui segue la messa in opera e il test del processo. Ma le cose non vanno sempre nel verso giusto e le variabili che portano a un cambiamento repentino del progetto iniziale sono tante. Potreb-
be cambiare la richiesta iniziale o potrebbero sorgere imprevisti durante i test. La soluzione che previene queste emergenze è il Digital Twin che offre la possibilità di simulare
e verificare il funzionamento del sistema che si è progettato. Un punto cardine resta l’expertise tecnica sia legata al processo che ai prodotti, che con gli opportuni tools può garantire che macchine, anche pensate in ottica adattiva, siano poi effettivamente funzionali e libere dalle criticità. È il caso dei sistemi di trasporto intelligenti di B&R come ACOPOStrak e ACOPOS 6D, che essendo altamente flessibili estendono anche ai lotti di una sola unità le economie di
scala derivanti dalla produzione in serie e sono interamente simulabili, anche a livello di processo, dettagliando i carichi da movimentare anche con le matrici inerziali e le diverse forze che possono entrare in gioco nel ciclo macchina. ACOPOStrak è un sistema basato sulla forza magnetica attrattiva che si crea tra i segmenti e i carrelli. I segmenti sono gli statori del motore lineare, che attraversati da corrente permettono ai carrelli (i rotori) di muoversi nel sistema. ACOPOS 6D si compone di diversi shuttle a levitazione magnetica che si spostano liberamente nello spazio bidimensionale all’interno della macchina, oltre a ruotare e inclinarsi lungo tre assi e levitare con un preciso controllo della quota. La simulazione di questi sistemi permette di dimensionare correttamente la soluzione, di creare un modello molto dettagliato del carico da movimentare e di capire se ci possono essere delle difficoltà a livello di ciclica o delle aree critiche a livello termico. Progettare una linea con i sistemi di trasporto intelligenti di B&R significa scegliere di ridurre gli ingombri complessivi e di ottimizzare la precisione di lavorazione, sincronizzando in realtime anche dispositivi esterni come i robot e coordinando alla perfezione i singoli processi.
L’offerta di prodotti per il vuoto di Gimatic
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imatic è un’azienda presente sul mercato dell’automazione industriale da oltre 35 anni. Grazie alla sua competenza, flessibilità e ad un uso estensivo delle nuove tecnologie nell’ambito della progettazione e realizzazione è in grado di offrire soluzioni specifiche per ogni applicazione, soddisfacendo pienamente tutte le esigenze nei più innovativi settori industriali, quali ad esempio automotive, assemblaggio, packaging, food&beverage, lamiera, farmaceutico e medicale, elettronico, legno, vetro ed infine quello degli elettrodomestici. La gamma relativa alla divisione del vuoto si compone di circa 1500 articoli sviluppati ponendo grande attenzione all’efficienza energetica, all’affidabilità ed alla facilità d’uso. Ventose, pompe a vuoto, sensori ed i relativi accessori permettono ai clienti di movimentare oggetti diversi in svariati settori industriali, con bassi consumi energetici e riducendo i fermi macchina. L’assortimento di ventose Gimatic VG è composto da circa 1000 articoli e prevede materiali di elevata qualità come ad esempio il poliuretano a doppia durezza, il silicone disponibile nella versione approvata FDA per manipolazioni dirette di alimenti non confezionati, l‘HNBR ed NBR, ideali in applicazioni dove occorre evitare qualsiasi contaminazione del materiale (PWIS). I prodotti di Gimatic consentono di effettuare prese sicure su superfici irregolari, come snack e barrette confezionate, grazie a modelli di ventose idonee ad adattarsi alla condizioni più complesse. La gamma di Cartucce e Pompe a vuoto EJ comprende circa 150 diversi articoli suddivisi in otto famiglie di prodotti. Le Cartucce Gimatic sono disponibili in tre taglie, ciascuna delle quali declinate in tre differenti versioni. Sono estremamente efficienti, compatte e leggere e
permettono integrazioni a bordo macchina proprio dove è necessario creare il vuoto, massimizzando quindi le prestazioni del sistema di presa e riducendone il consumo energetico. Le pompe a vuoto Gimatic sono costruite con manifold in alluminio o in POM ed alcune di esse integrano funzioni aggiuntive, come ad esempio il rilascio automatico dell’oggetto manipolato senza l’impiego di elettrovalvole aggiuntive. Recentemente Gimatic ha sviluppato pompe pneumatiche con logica di controllo integrata per avere una massima efficienza a bassi consumi energetici. Oltre alle sospensioni, giusti sferici ed attuatori a depressione, la gamma di articoli del vuoto prevede sistemi di rilascio, vacuostati di diverse tipologie facilmente integrabili sulle pompe a vuoto Gimatic ed accessori come filtri del vuoto.
29 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Software industriale
volano per un cambiamento innovativo e sostenibile
Il software industriale ha un ruolo primario nella transizione digitale e rappresenta l’elemento essenziale nel processo innovativo dell’industria. Vediamo cosa ne pensano e quali strategie hanno messo in campo alcuni dei maggiori player del settore.
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a Tavola Rotonda “PNRR, digitalizzazione, sostenibilità. Pronti, partenza, via!”, che si è svolta il 16 novembre nella sede di MADE Competence Center Industria 4.0 di Milano, è stata l’occasione per fare il punto su rischi, responsabilità e nuove opportunità per le aziende del comparto industriale rispetto alle risorse messe a disposizione per il rilancio dell’economia globale con Next Generation EU e con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziando la Transizione 4.0. Un appuntamento che fa parte del percorso di avvicinamento a Forum Software Industriale, l’evento che ANIE Automazione Gruppo Software Industriale e Messe Frankfurt Italia organizzano dal 2019 come momento di confronto sulle tecnologie del software. In occasione dell’evento è stata presentata un’anteprima del nuovo White Paper del Gruppo Software Industriale, redatto in collaborazione con il Politecnico di Milano: “La centralità dell’uomo nell’era della transizione digitale”. Un documento che verte sulla necessità di affiancare all’innovazione tecnologica anche una profonda
innovazione organizzativa dell’impresa mettendo in luce come il vero valore di Industria 4.0 risieda proprio nella capacità di aumentare le competenze delle persone attraverso la disponibilità dei dati e l’adozione di tecnologie evolute. La Tavola Rotonda si è chiusa con l’intervento di Marco Calabrò, Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale per la Politica Industriale e la Competitività, con un intervento sulla prossima Legge di Bilancio e sulle novità legate alle misure 4.0.
Parola ai player “Sostenibilità e Digitalizzazione oggi convergono costituendo un elemento imprescindibile di competitività nell’industria. ‘Ora o mai più’ è l’appello a cui tutte le aziende sono chiamate a rispondere. Mai come in questo momento, infatti, esiste l’opportunità di affrontare un percorso di crescita sostenibile dove il digitale diventa leva per migliorare l’efficacia, generare nuovi modelli di business e abilitare una trasformazione profonda che modifica il rapporto tra clien-
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Software INDUSTRIALE ti, prodotti e aziende e apre a nuove forme di valore aggiunto con le persone al centro. Var Group attraverso la sua linea di business Digital Industries può oggi accompagnare tutte le aziende in questo percorso dove la consapevolezza della propria maturità digitale diventa il punto di partenza di un’evoluzione in grado di rispondere alle prospettive aperte dai piani di investimento dei PNRR europei e dalla spinta finanziaria dell’ESG rafforzando le proprie radici nel paradigma 4.0 e nella centralità del dato”, Fabio Massimo Marchetti, Head of Digital Industries Var Group. “Sfruttando l’esperienza di sistemi e processi industriali, i System Integrator sono in grado di supportare le aziende nella definizione dei progetti di innovazione digitale, utilizzando al meglio tecnologie e metodologie. Nell’ambito dell’automazione industriale, sono pionieri del processo di digitalizzazione, poiché hanno introdotto tecnologie innovative molto prima che venisse coniato il termine Industry 4.0. Gli esperti di integrazione, da anni operativi e attivi all’interno delle fabbriche, si concentrano sull’idea di creare e collegare il mondo virtuale con il mondo fisico della produzione, mettendo a disposizione la conoscenza dei contesti, le capacità globali e le competenze per supportare l’intero ciclo di vita di prodotti e processi, dall’ingegneria alla simulazione, dalla produzione all’utilizzo. Analizzano le opportunità di business, esplorano tecnologie all’avanguardia e forniscono soluzioni integrate. Lavorano con clienti di tutti i settori, supportandoli nell’importante processo di trasformazione dei dati in intelligenza, in grado di prendere decisioni tempestive e previdenti”, Morena Pietraccini, Expert Manager Engineering Ingegneria Informatica, Industries eXcellence. “Il contesto in cui si muovono le aziende italiane del settore manifatturiero, non è mai stato così ricco di opportunità di sviluppo come
in questo preciso momento storico, con ingenti risorse che difficilmente avremo la fortuna di poter sfruttare nuovamente nel breve periodo. Contemporaneamente, la transizione energetica e le evidenti criticità insite nelle logiche di una supply chain di livello globale, ci impongono di ripensare completamente le Operations. Quello che serve alle imprese italiane è una visione univoca, organica e proattiva, dove la ‘factory digital transformation’ diventi il fattore abilitante al fine di abbattere i silos aziendali e integrare i processi produttivi e di business. Al ‘bello e ben fatto’, che fino ad oggi ha contraddistinto il successo del Made in Italy in tutto il mondo, dobbiamo aggiungere un ulteriore passaggio per arrivare al nuovo traguardo: bello, ben fatto e sostenibile”, Mirko Magrini, MES Business Developer Wonderware Italia. “Schneider Electric ha una visione pienamente in linea con il percor-
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so che il PNRR disegna, facendo leva su digitalizzazione e sostenibilità. Con lo smart manufacturing la digitalizzazione agisce sui tre livelli, degli asset, dei processi e delle persone - inizio e fine di questo vero e proprio cambiamento di paradigma. La digitalizzazione negli asset crea la connettività che libera i dati da dare in pasto, come secondo passo, ai software: questi trasformano i processi produttivi e aziendali per ottimizzare, efficientare, creare nuovi modelli e servizi che possono riversare i benefici della tecnologia sulle persone; ad esempio con nuove interfacce tramite realtà aumentata, che rendono le persone più produttive, coinvolte e protagoniste nei processi industriali. La sostenibilità si inserisce in modo trasversale su questi tre livelli. Le sfide chiave del nostro tempo impongono di farne un pilastro di tutti i percorsi di innovazione. Tramite gli asset possiamo contribuire alla sostenibilità ambientale, con l’efficientamento energetico ma anche con la scelta di componenti ad elevata circolarità; tramite i processi digitalizzati otteniamo efficienze che liberano risorse, riducono sprechi ed errori di produzione, per una maggiore sostenibilità anche economica. Infine, le persone ottengono vantaggi come una maggiore sicurezza nell’interazione con le macchine, e anche una maggiore capacità di apprendere rapidamente nuove funzioni e compiti in un’industria in costante cambiamento”, Silvia Olchini, Software and Digital Sales Manager Schneider Electric. “Come sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dai piani governativi? Qual è il ruolo delle aziende fornitrici di tecnologia? La Tavola Rotonda è stata un’occasione in cui parlare non solo delle più recenti tecnologie ma anche di componente umana. È infatti importante attuare dei piani di trasformazione digitale e di innovazione che guardino anche a medio e lungo termine rispetto ad una pianificazione strategica aziendale. Questo significa pensare a dei progetti di digitalizzazione che abbiano un ritorno
veloce, ma che allo stesso tempo siano legati tra loro in una visione ‘olistica’ e più completa. Per implementare però questa modalità è necessario coinvolgere diverse figure aziendali, non solo legate agli aspetti di Operations, all’interno di un programma di change management strutturato”, Riccardo Borsatti, Head of Digital Enterprise Application Center Siemens. “Basare le scelte strategiche aziendali su una filosofia data driven oggi è fondamentale per permettere alle aziende manifatturiere di mantenere ed accrescere la propria competitività a livello globale. Beckhoff, come fornitore di tecnologie abilitanti, crede fortemente nelle soluzioni aperte in grado di approcciare olisticamente in maniera nativa la convergenza tra il mondo IT e OT puntando su soluzioni ‘future proof’. Tali soluzioni devono essere in grado di offrire al mercato una sicurezza e durevolezza dell’investimento, ma soprattutto una scalabilità e plasmabilità secondo quelle che saranno le inevitabili evoluzioni delle le richieste dell’industria manifatturiera nei prossimi anni. Insieme a questo è fondamentale creare le basi di competenze che possano aprirsi a scenari futuri agevolando il percorso di formazione e crescita delle persone”, Luca Conti, Area Sales Manager Beckhoff Automation. “Le PMI sono la spina dorsale del manifatturiero in ogni paese rappresentando la catena della subfornitura di qualsiasi prodotto rivolto al mercato business e consumer, locale e globale. Il PNRR deve essere la leva per farle crescere e renderle competitive per il mercato globale. Il digitale spinto da Industria 4.0, e che oggi traguarda il nuovo paradigma 5.0 con l’uomo al centro, rappresenta per le aziende lo strumento principale sul quale investire. Il nostro ruolo è quindi quello di fornire soluzioni basate sulle tecnologie abilitanti che siano semplici, di immediato utilizzo, sostenibili per le PMI e che, nascondendo la complessità del manifatturiero, garantiscano risultati certi e misurabili in tempi brevi. Con Transizione 4.0 le PMI hanno capito come interconnettere le macchine ai propri sistemi, colmando quel gap sempre esistito tra le Operation Technology e l’ICT. Ora pensiamo sia il momento di fornire loro soluzioni digitali innovative per supportare in modo proattivo i nuovi giovani operatori di fabbrica nelle varie mansioni: dalla pianificazione all’esecuzione delle fasi produttive sia automatiche su macchine e linee sia manuali, al monitoraggio e tracciamento di ogni lavorazione e pezzo, al controllo dei risultati in tempo reale. Affianchiamo allora soluzioni digitali di auto apprendimento e sistemi collaborativi dentro e fuori l’azienda per far crescere le nuove leve ed avere l’uomo al centro, protagonista in fabbrica con nuove conoscenze, esperienze e ruoli. In Orchestra ci poniamo ora questo obiettivo con le nostre nuove soluzioni per servizi digitali di prossimità basati sulla nostra architettura cloud driven edge computing”, Guido Colombo, President & CEO Orchestra.|
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ACOPOS 6D
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ACOPOS 6D consente di muovere liberamente i prodotti in uno spazio di lavorazione aperto – senza i vincoli del classico flusso produttivo sequenziale. La levitazione magnetica introduce sei gradi di libertà, per una densità di operazioni per superficie occupata senza precedenti.
Mettler-Toledo
dosi corrette e confezioni complete per prodotti farmaceutici liquidi L’attività dei produttori di farmaci liquidi viene controllata attentamente e deve rispettare standard elevati per quanto concerne la qualità dei prodotti. Jürgen Kress, General Manager dei reparti di controllo peso e ispezione visiva della divisione Ispezione Prodotti Mettler-Toledo, illustra come affidandosi a una sofisticata tecnologia di pesatura si possa contribuire a garantire la sicurezza dei prodotti farmaceutici liquidi per i consumatori, nonché la loro conformità alle normative vigenti.
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Regolare correttamente la sensibilità
on è un’esagerazione affermare che la garanzia di qualità dei prodotti farmaceutici liquidi è una questione di vita o di morte: somministrare a un paziente una dose eccessiva o insufficiente di farmaco può avere esiti letali. Proprio perché le conseguenze di un errore sono potenzialmente così gravi, i produttori di prodotti farmaceutici liquidi devono vigilare costantemente. Hanno infatti la responsabilità di mantenere standard elevati per quanto riguarda la qualità dei prodotti e di garantire che il livello di qualità resti all’altezza di tali standard durante i processi di riempimento e confezionamento, che consentono di consegnare il prodotto finale (sia esso in flaconi, flaconcini, fiale o altri contenitori) al paziente o all’organizzazione sanitaria che lo utilizzerà. La soluzione ai problemi dei produttori di prodotti farmaceutici liquidi risiede nell’automazione tecnica. I sistemi di ispezione prodotti possono effettuare operazioni tecniche necessarie con un processo a prova di errore, consentendo di mantenere le velocità di produzione necessarie affinché l’attività dei produttori sia redditizia. In questo specifico settore, un sistema di controllo peso avanzato è la scelta migliore per controllare che il dosaggio all’interno del confezionamento primario sia corretto. Il sistema deve essere in grado di pesare in modo estremamente accurato e di gestire il prodotto con attenzione. Spesso i prodotti sono di dimensioni ridotte, leggeri, fragili e, nel caso dei flaconi, devono essere sostenuti adeguatamente sul nastro trasportatore per non rischiare che si rovescino accidentalmente durante la lavorazione. Se un contenitore si rompe, si rischia che, a causa della fuoriuscita del prodotto e dei frammenti di vetro, si renda necessario arrestare una linea di produzione per pulirla e scartare i prodotti coinvolti con lo spreco che ne consegue.
Un sistema di controllo peso basato su celle di carico con compensazione delle forze elettromagnetiche (EMFR, Electro-Magnetic Force Restoration) ad alte prestazioni ha la sensibilità necessaria per lavorare con prodotti così leggeri. Il problema, tuttavia, non si limita al riempimento con una dose eccessiva o insufficiente; occorre considerare anche le difficoltà dovute all’eventuale irregolarità del peso di flaconi o flaconcini vuoti. Anche la minima fluttuazione nel peso del contenitore, ovvero il peso di tara, può influire in modo significativo sul peso lordo del prodotto una volta riempito il contenitore. Pertanto, occorre determinare il peso di tara per ogni singolo flacone prima del dosaggio, affinché aggiungendo la dose corretta si ottenga il peso lordo previsto per il prodotto. Se durante la lavorazione non si gestiscono con cautela flaconi e flaconcini di vetro, questi possono rompersi e determinare un tempo di fermo dei macchinari pari al tempo necessario per risolvere il problema. I sistemi di controllo peso devono quindi essere in grado di gestire i prodotti in modo estremamente sofisticato ed essere provvisti di meccanismi di smistamento e scarto al fine di ridurre al minimo i rischi.
Ottimizzare la produttività Passiamo ad esaminare gli altri vantaggi che il controllo del livello di riempimento può assicurare in ambito farmaceutico. Ridurre i tempi di fermo equivale ad aumentare la produttività e la velocità con cui il prodotto arriva sul mercato. Eliminando il rischio di riempimenti eccessivi e quindi la quantità di prodotto ceduta senza compenso è possibile garantire la gestione ottimizzata delle scorte di medicinale a disposizione del produttore al fine di ottenere il maggior numero possibile di prodotti confezionati, aumentando quindi la redditività delle attività di produzione. Impedendo che si verifichino incidenti legati alla sicurezza si contribuisce a mantenere la buona reputazione del marchio sul mercato. Tutti questi aspetti si traducono per il produttore in un vantaggio sul piano finanziario. Insieme al controllo del livello di riempimento,
Jürgen Kress, General Manager dei reparti di controllo peso e ispezione visiva della divisione Ispezione Prodotti Mettler-Toledo
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Prodotti &TECNOLOGIE un elemento chiave del processo di garanzia di qualità è la verifica ne in formato elettronico di un audit trail delle modifiche di processo), della completezza del prodotto. Tale verifica può riguardare non solo il e ai requisiti imposti dai contratti con i retailer. prodotto liquido, ma anche altri elementi che devono essere inclusi nella confezione del prodotto (tipicamente il foglio illustrativo ripiegaFasi successive to) o essere conformi alle normative vigenti. Ancora una volta, i compoCon la crescente digitalizzazione delle filiere, anche la raccolta di nenti da includere nella confezione sono molto leggeri, ma un sistema dati è sempre più orientata verso i singoli prodotti, ciascuno dei di controllo peso sensibile è in grado di determinare se all’interno di quali possiede un codice univoco che permette di identificarlo istanuna confezione sia presente o meno il foglio illustrato individuando taneamente. Questo aspetto è cruciale per i prodotti farmaceutici anche differenze di peso estremamente ridotte. Un controllo di conferma liquidi ed è alla base del secondo articolo di questa serie: Serializzaaggiuntivo nei sistemi di controllo peso può inoltre contribuire a garanzione e aggregazione, che troverete sui prossimi numeri.| tire che i prodotti scartati abbiano realmente un peso diverso da quello previsto e che non siano stati scartati per errore. Generalmente è possibile effettuare queste procedure senza intaccare le velocità di produzione. Riepilogando, il sistema di controllo IN FOOD PROCESSING peso può controllare il livello di riempimento, confrontando i pesi di tara con i pesi lordi per avere la certezza che il prodotto utilizzato per il riempimento sia stato dosato correttamente. È anche in grado di determinare se all’interno di un prodotto confezionato sono presenti tutti i componenti previsti. Oltre a garantire la sicurezza del paziente o del consumatore, i produttori di prodotti farmaceutici liquidi che utilizzano un sistema di ispezione prodotti possono beneficiare di un altro vantaggio: poiché i problemi citati vengono individuati prima che il prodotto sia immesso sul mercato, il produttore può evitare i significativi costi che eventuali richiami dei prodotto comporterebbero sia sul piano finanziario, sia su quello della reputazione aziendale. Con il controllo di livello di riempimento e completezza, dunque, l’importanza di un sistema di controllo peso ad alte prestazioni diviene ancoContribuiamo al successo ra più evidente: la sicurezza dei pazienti è la priorità assoluta, ma per il delle migliori firme specializzate produttore vi sono ricadute positive nel confezionamento sotto-vuoto anche sul piano finanziario.
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La conformità Il prossimo aspetto da considerare è la conformità. Le soluzioni per l’ispezione prodotti come i sistemi di controllo peso raccolgono e condividono costantemente dati sulla linea di produzione. Questi dati possono essere utilizzati per dimostrare che il produttore opera in conformità alle normative vigenti, come il 21 CFR Parte 11 della FDA (che richiede la creazione e la conservazio-
anche in atmosfera modificata, grazie all’alta qualità e all’alta efficienza delle nostre pompe per vuoto.
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Berlin Packaging|Premi Industries nasce il leader del packaging per il settore Beauty Berlin Packaging, il maggiore Hybrid Packaging Supplier® a livello mondiale, ha annunciato lo scorso gennaio l’acquisizione di Premi S.p.A., un fornitore globale di packaging specializzato in soluzioni dinamiche e innovative per i settori della cosmesi e della bellezza, che segna l'inizio di un nuovo entusiasmante capitolo per entrambe le società. Premi rappresenta la 19esima acquisizione di Berlin Packaging in EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) dal 2016.
I dettagli dell’acquisizione
ta come una società di primo piano nel settore del packaging per i prodotti di bellezza. Oltre alle sue capacità di progettazione e innovazione, Premi vanta anche una ricca varietà di altri servizi dal valore aggiunto che le consentono di fornire soluzioni chiavi in mano ai propri clienti: dai servizi di formulazione, ai test di compatibilità e stabilità, dalle soluzioni all’insegna della sostenibilità e servizi di branding fino al marketing digitale, e molto altro ancora. “È un’acquisizione decisiva per Berlin Packaging. Premi è al vertice nel settore del packaging dei prodotti di bellezza, con un bagaglio di esperienza e abilità eccezionale per i processi di progettazione e produzione. Combinando le nostre capacità e la nostra presenza commerciale saremo in grado di proporre soluzioni insuperabili ai nostri clienti”, ha dichiarato Paolo Recrosio, CEO di Berlin Packaging EMEA. In qualità di leader italiano nell’industria del Beauty Premi è il partner perfetto per aiutare a continuare la storia di crescita di successo di Berlin Packaging e aprire la strada nel settore della bellezza. “Siamo fieri di unirci a Berlin Packaging”, ha affermato Alessandro Prestini, CEO di Premi. “La nostra è una società molto talentuosa, e Berlin Packaging, con la sua portata e risorse a livello mondiale, offrirà al nostro personale maggiori opportunità e ci aiuterà a esprimere appieno il nostro potenziale in tutto il mondo”. “L’aggiunta di Premi non soltanto amplia rapidamente il nostro portafoglio prodotti nei settori chiave della bellezza e della cosmesi, ma la sua attenzione nel fornire soluzioni comAlessandro Prestini, CEO Premi plete per i clienti combacia perfettamente con il nostro mo-
Corporate Communication
Premi, con sede centrale a Milano e più di 150 dipendenti distribuiti tra Europa, Stati Uniti e Asia, offre una vasta gamma di prodotti e servizi di packaging alle aziende leader nel settore della cosmesi. Grazie ai suoi centri di ricerca e sviluppo su tre continenti, Premi supporta i suoi clienti dall’ideazione dei prodotti, al lancio sul mercato ed è riconosciu-
Paolo Recrosio, CEO Berlin Packaging
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Aziende &STRATEGIE dello aziendale di packaging ibrido. Insieme ai nostri servizi e alle nostre capacità di innovazione già straordinari, garantiremo ai nostri clienti una creazione di valore ancora più significativa,” ha spiegato Bill Hayes, Global CEO e Presidente di Berlin Packaging. Insieme, le due aziende, hanno creato una campagna pubblicitaria dedicata a dare il benvenuto a Premi Industries nella famiglia Berlin Packaging. Girata al Teatro Arcimboldi Milano, vuole raccontare la passione per la bellezza, l’estetica e l’attenzione per le esigenze del mercato che le due realtà hanno in comune.
La nascita di Berlin Packaging | Premi Industries Questa acquisizione amplia l’offerta di prodotti per la cosmesi e permette la nascita di Berlin Packaging | Premi Industries, marchio specializzato nella progettazione e produzione di soluzioni di packaging, con l’offerta di servizi completi per prodotti skincare, make-up, fragranze e home fragrance. Il marchio Berlin Packaging | Premi Industries racchiude l’intero portafoglio di soluzioni di packaging e accessori in vetro e plastica di alta qualità che Berlin Packaging offre al mercato beauty. Grazie al know-how acquisito nel corso degli anni nel settore del packaging secondario, il marchio è in grado di offrire un supporto di alto livello anche per lo sviluppo e la produzione di scatole rigide e pieghevoli. La competenza globale, la vasta gamma di prodotti e le collezioni innovative, unite alle straordinarie capacità di design, rendono Berlin Packaging | Premi Industries il partner ideale per le aziende di qualsiasi dimensione che operano nel settore beauty.
Packaging solutions Tra le novità di prodotto sostenibile più rappresentative, possiamo trovare: - Foamy 150 ml, il primo foamer in vetro sul mercato, un packaging inerte e riciclabile. Il flacone in vetro può essere decorato in infiniti modi. Foamy è un packaging ispirato ai principi di sostenibilità e circolarità perché può essere smontato completamente, consentendo al consumatore di riciclare tutti i componenti per materiale (vetro, PP e PETG). - L’ultima novità nella collezione Miracle è il vaso da 15 ml che va ad aggiungersi alle versioni Miracle 50 ml e Miracle Refill 50 ml: tre vasi in vetro con fondo spesso e prezioso, caratterizzati da una forma classica ma studiata nei minimi dettagli, per raggiungere un prestigioso equilibrio. Il vaso Miracle Refill 50 ml è la soluzione ideale per creare un prodotto vincente: i brand possono così offrire un pack ricaricabile e quindi riutilizzabile come tale, con un design ricercato, sempre più richiesto nel mercato beauty, e i consumatori possono continuare a prendersi cura di sé stessi senza rinunciare al rispetto per l’ambiente. - Re Wood, una linea unica di accessori sostenibili in legno per flaconi e vasi. Disponibile in tre diverse finiture, naturale, sbiancato o wengè. Lo svitamento è stato progettato per rendere la collezione ecosostenibile. Infatti, non è presente uno svitamento in plastica, ma i flaconi e i vasi si avvitano agli accessori, grazie al filetto ricreato direttamente nel legno, garantendo un’ottima chiusura, resistente e durevole. Questo significa meno plastica e meno colla.
Packaging a 360° per il settore Beauty Dalla cura della pelle al make-up, passando per i profumi e home fragrance, Berlin Packaging | Premi Industries soddisfa qualsiasi esigenza di packaging per i prodotti beauty aggiungendo stile ed eleganza: a disposizione vi è un ampio catalogo di flaconi, airless, vasetti, un numero quasi infinito di packaging per il makeup, soluzioni per le fragranze e accessori. Berlin Packaging | Premi Industries investe inoltre in ricerca e sviluppo, offrendo prodotti personalizzati innovativi che soddisfano i più elevati standard di qualità. Realtà riconosciuta come centro di eccellenza per l’innovazione e il design, temi sempre al centro delle sue collezioni, dimostra anche grande impegno per la sostenibilità. La divisione R&D ricerca costantemente le migliori soluzioni ecosostenibili e materiali rispettosi dell’ambiente. Unisce un’accurata attenzione ai dettagli e a forme sempre più eleganti legate ai tre concetti base del “Green thinking”: ridurre, riutilizzare, riciclare. Grazie ad una consolidata esperienza nella creazione di packaging custom Berlin Packaging | Premi Industries progetta soluzioni perfette e uniche che valorizzano i prodotti di bellezza. Dando la possibilità di creare design completamente nuovi, nuove forme e nuovi colori, aggiungendo elementi esclusivi che faranno risaltare i prodotti.
Stocksmetic Stocksmetic è uno tra i primi store online dedicato principalmente al mondo B2B per il settore del fragrance, skincare e make-up. Offre un’ampia scelta di packaging perfetti per ogni esigenza, disponibili anche in piccole quantità, personalizzabili con serigrafia e abbinabili ad astucci creati ad hoc.|
Premi Studio Premi Studio, brand legato al mondo del design,del marketing e della progettazione di Berlin Packaging | Premi Industries, è composto da un team di professionisti specializzati nel settore beauty, pronti a fornire un supporto creativo partendo dal concept fino al lancio del prodotto sul mercato: industrial design, concept grafico, prototipazione, shooting fotografici e video, assistenza marketing e sviluppo del brand sono solo alcuni dei servizi messi a disposizione dei propri clienti.
37 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
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Con ottime prospettive di business per il 2022, SEA Vision Group ha aperto le porte della sua nuova sede di Pavia per puntare i riflettori sulle sue tecnologie di visione artificiale e serializzazione dedicate al confezionamento farmaceutico, raccontando anche la crescita di questa realtà che in soli 26 anni si è evoluta da spin-off universitario ad azienda di riferimento a livello globale per l’industria farmaceutica.
SEA Vision
partner per il packaging farmaceutico
C
on la prima edizione di Open Factory, SEA Vision Group ha mostrato ai suoi ospiti la sua nuova sede di Pavia, cinque giorni di esposizioni e workshop durante i quali i visitatori hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino le soluzioni sviluppate dall’azienda. Per sottolineare il legame con l’industria farmaceutica di SEA Vision Group, l’evento è stato organizzato in concomitanza con la fiera CPhI/P-Mec di Milano.
Dal 1995 a oggi, SEA Vision è cresciuta e si è affermata sul territorio internazionale attraverso un piano di acquisizioni e aperture di nuove sedi. Questo percorso ha avuto inizio in Spagna e ha poi coinvolto la Francia. A questi mercati si aggiunge anche la Germania, tra i più produttivi d’Europa. Nel 2019 con l’acquisizione dell’azienda Lixis, un concorrente argentino con circa 70 dipendenti, SEA Vision si è
Crescita ed espansione di SEA Vision Group Durante la conferenza stampa di apertura dell’Open Factory, con la presenza di Luigi Carrioli e Michele Cei, fondatori e rispettivamente presidente e amministratore delegato di SEA Vision Group, si è parlato di questa realtà che, nata 26 anni fa in una cascina di Pavia da uno spin-off universitario, si posiziona oggi tra i leader mondiali nel settore della serializzazione e della visione artificiale. La nuova sede di Pavia è stata inaugurata l’8 novembre 2020 e ha riunito oltre 170 dipendenti dell’azienda, che fino a quel momento erano dislocati su tre sedi più piccole. Il nuovo edificio è stato costruito nel rispetto del principio di sostenibilità ambientale e risponde alla necessità di avere uno spazio aperto e adatto anche ad accogliere clienti e organizzare meeting.
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Aziende &STRATEGIE espansa in tutto il mercato sudamericano. Infatti, è seguita presto l’apertura delle sedi in Brasile e in Messico. Contemporaneamente è stata aperta la sede statunitense, pronta a cogliere le sfide che può offrire il mercato nordamericano. Oggi SEA Vision Group si sta concentrando sui territori ad est con, grazie all’apertura della sede in Russia avvenuta nel 2018 ed oggi a pieno regime. Infine, l’azienda è presente anche in Svizzera, con una stabile organizzazione, e in Cina. Tutte le sedi estere di SEA Vision Group hanno un carattere commerciale e sono un punto di riferimento per i servizi di assistenza alla clientela, mentre lo sviluppo del prodotto avviene esclusivamente in Italia nella sede di Pavia, oltre che in Argentina per il portafoglio prodotti complementare originario della Lixis. Altro importante traguardo raggiunto da SEA Vision nel 2020 è l’acquisizione al 100% di ARGO Vision, società milanese specializzata in sistemi di visione e intelligenza artificiale. SEA Vision si era sempre occupata di sistemi di visione tradizionali e desiderava potenziare il proprio portafoglio imboccando il filone dell’intelligenza artificiale applicata alla visione industriale. L’acquisizione di ARGO Vision si è dunque rivelata un’importante scelta strategica per SEA Vision, perché le ha consentito di aumentare il numero di risorse specializzate dedicate allo sviluppo di innovative tecnologie di intelligenza artificiale. Con i clienti, SEA Vision si pone come partner, non come un semplice fornitore. Grazie alla presenza a livello globale, i tecnici dell’azienda rispondono alle richieste di assistenza dei clienti in diverse lingue e dalla zona geografica più vicina a loro. Per SEA Vision Group la vendita è solo il primo step, successivamente i suoi tecnici rimangono vicini ai clienti per tutta la vita del prodotto. Il service è un settore strategico e in crescita per l’azienda.
organizzata a cura di Isorropia Homegallery e inaugurata a fine settembre. A completare il tour, la visita dello showroom dove sono esposti vari macchinari di confezionamento farmaceutico con software SEA Vision integrato. Un luogo dove le prestazioni dei software vengono testate e migliorate simulando un ambiente produttivo reale. È proprio qui che durante le giornate di Open Factory hanno avuto luogo anche le demo di prodotto (trasmesse anche live presso la fiera CPhI/P-Mec) a dimostrazione delle tecnologie prodotte dal Gruppo. Tra queste, un vero fiore all’occhiello: yudoo, la suite 4.0 installata su una linea di confezionamento del partner Marchesini Group composta da un’etichettatrice e una incartonatrice di astucci. Si tratta di una piattaforma software pensata per inserirsi in un contesto produttivo “tradizionale” e farlo evolvere. In questa linea, gli astucci entravano neutri e uscivano serializzati con un codice univoco contenente i dati variabili, per poi finire in un cartone dotato di un codice che lega il singolo astuccio al relativo packaging secondario. Durante le demo, è stato riservato un focus particolare ai temi Paperless Manufacturing, EBR, OEE e analisi di Big Data, funzionalità che la suite yudoo integra nativamente e che sono cruciali per poter cogliere tutti i vantaggi della trasformazione digitale. Durante le giornate di Open Factory gli ospiti hanno anche avuto la possibilità di partecipare ai “Tech Talks”, i workshop che si sono svolti presso l’Aula Cardano, spazio normalmente dedicato al training dei clienti, per discutere di temi legati alle nuove tecnologie e all’innovazione.|
Al servizio del packaging farmaceutico L’offerta di SEA Vision Group è prettamente legata all’industria del packaging farmaceutico e si sta oggi avvicinando al settore cosmetico. Già altamente competente nei sistemi di controllo applicati alle macchine di confezionamento, l’evoluzione verso le tecnologie di serializzazione è stato un passaggio naturale per SEA Vision Group: l’azienda integra, infatti, sulle linee di confezionamento farmaceutico una struttura software molto complessa che ha come risultato finale, tramite il flusso di dati e il controllo, prodotti finiti sicuri e caratterizzati da numeri di serie univoci. L’industria 4.0 è un altro filone importante che SEA Vision sta seguendo. Oggi, i macchinari industriali per definirsi competitivi devono essere caratterizzati da integrazione e automazione. Inoltre, è importante diminuire le attività manuali per ridurre la frequenza di errori, cruciale in particolare per l’industria farmaceutica, in cui la costanza della qualità del prodotto deve essere garantita. Quest’anno, SEA Vision Group ha dedicato molti sforzi alla produzione di soluzioni per le principali case farmaceutiche produttrici di vaccini anti Covid-19.
Il percorso dell’Open Factory Il programma dell’Open Factory di SEA Vision Group ha previsto la visita dei nuovi spazi aziendali: le aree dedicate a ricerca e sviluppo, training, produzione e la mostra di arte contemporanea VISIONS 21,
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Automazione del packaging un valore aggiunto I principali vantaggi dell’automazione del packaging sono stati al centro dell’attenzione nel corso di un recente evento PackForum di Sealed Air. I partecipanti da tutta Europa hanno avuto modo di scoprire meglio come i sistemi possono massimizzare l’efficienza, ridurre al minimo i tempi di fermo e migliorare la protezione del prodotto.
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rofessionisti operanti in settori in rapida evoluzione, tra cui e-commerce, distribuzione, produzione, prodotti farmaceutici e dispositivi di protezione individuale (DPI), hanno preso parte all’evento online organizzato da Sealed Air per affrontare alcune delle più pressanti sfide in tema di packaging che i loro settori si trovaano ad affrontare. Steve Dougan, EMEA Fulfilment Platform Director di Sealed Air, ha dichiarato: “I recenti eventi globali hanno avuto ripercussioni sulle aziende in molti modi diversi. Dalle tendenze imprevedibili della domanda alla carenza di manodopera e al distanziamento sociale nei luoghi di lavoro, le aziende hanno dovuto affrontare sfide in grado di influire sulle prestazioni operative e sulla produttività. Tali problemi sono stati particolarmente rilevanti per i processi di packaging, a causa dei rischi del Work-In-Progress (WIP, prodotti in corso di lavorazione) che rallenta rapidamente intere linee di produzione e catene di approvvigionamento. L’evento dedicato all’automazione ha esaminato come i sistemi di confezionamento automatici e semi-automatici possono superare queste complessità al fine di ottimizzare i tempi di attività, l’efficienza e l’affidabilità”.
dall’aderenza ottimale che proteggono meglio i prodotti e utilizzano meno materiale. Ciò offre ulteriore valore aggiunto ottimizzando lo spazio di trasporto per contribuire a ridurre i costi e le emissioni di carbonio. Inoltre, le prestazioni legate alla riduzione degli ingombri offerte dall’automazione del packaging possono aiutare gli operatori ad affrontare le sfide poste dal distanziamento sociale, oltre a creare opportunità di riduzione dei costi generali associati allo spazio maggiore necessario per le linee di confezionamento manuali. Un’area di lavoro più ampia e un numero maggiore di risorse umane possono invece essere dirottati su altre funzioni fondamentali delle aziende adibite alla generazione di profitto”.
Gli otto segnali di spreco I partecipanti all’evento hanno inoltre visto come cogliere i segnali indicanti che le linee di confezionamento sono pronte a essere automatizzate, con la spiegazione offerta dal team di Sealed Air su come individuare gli “otto segnali di spreco”. “Gli otto segnali di spreco sono tutti legati ai tempi di fermo”, spiega Steve Dougan, “e sono chiari indicatori del fatto che le linee di confezionamento manuali non riescono più a stare al passo con le prestazioni operative più generali o con le richieste dei clienti. Intervenire tempestivamente e passare a soluzioni di packaging automatizzate può aiutare gli operatori a ridurre i costi associati a tali sprechi, a prescindere dal fatto che si tratti di tempi di attesa più lunghi per i clienti o di mantenere un eccesso di scorte. L’implementazione di un sistema automatizzato può spesso rivelarsi una modifica a basso capitale che offre ritorni rapidi in termini di miglioramento della produttività e delle prestazioni complessive”.|
Efficienza e riduzione degli sprechi L’evento sull’automazione si è focalizzato su una serie di soluzioni di Sealed Air, come Autobag®, e ha esaminato il modo in cui l’automazione del packaging può migliorare l’uniformità, ridurre gli imballaggi in eccesso e limitare al massimo i difetti. Steve Dougan ha aggiunto: “Alcune attività di packaging ripetitive tendono a causare affaticamento, che si traduce in errori e risultati non uniformi. La precisione dei sistemi automatizzati evita questo problema, definendo allo stesso tempo soluzioni di packaging
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IMA e Caffè Borbone
una collaborazione di qualità
Quella tra Caffè Borbone, brand pioniere dell’espresso napoletano e IMA, leader nella produzione di macchinari per il confezionamento, è una collaborazione storica che mixa da sempre qualità, sostenibilità ed efficienza.
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affè Borbone è un’azienda napoletana, attiva nel business della torrefazione, produzione e commercializzazione di cialde compostabili, capsule compatibili e caffè in grani, fondata da Massimo Renda nel 1997. Nata come piccola realtà familiare, grazie alla lungimiranza di Renda, ha conquistato in poco tempo le prime posizioni del mercato. La partnership tra la società napoletana e IMA nasce nel 2009, quando Massimo Renda, presidente esecutivo di Caffè Borbone, sceglie il Gruppo, in tempi non sospetti, per acquistare una macchina integrata dedita alla produzione di cialde complete di busta esterna, confezionate in astucci: una chiara visione d’impresa a lungo termine. Ad accomunare le due realtà: filosofia e valori, promuovendo, da sempre, una “politica” di diversificazione del prodotto, particolarmente attenta al tema della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Inoltre, entrambe prestano molta attenzione all’innovazione, basandosi su una consolidata esperienza nell’ambito “ricerca e sviluppo”. Non a caso, dal 2021 IMA affianca e sostiene il progetto di Borbone, che prevede la conversione delle macchine CA3, per garantire la massima tenuta del materiale di incarto della cialda, perfezionando la tecnologia di saldatura con l’obiettivo di offrire al mercato un prodotto completamente riciclabile nella raccolta nella carta. A tal proposito Massimo Renda dichiara: “La cialda compostabile 100% Amici della Natura è l’espressione tangibile del nostro impegno volto alla ricerca di soluzioni sempre più green e rispettose dell’ambiente. Un atto dovuto nei confronti delle generazioni presenti e future. Una direzione intrapresa molto tempo fa. Non a caso, siamo stati i primi a immettere sul mercato la cialda compostabile, e oggi, ci confermiamo pionieri con l’incarto completamente smal-
tibile nella raccolta della carta. Grazie al nostro approccio, da sempre volto al futuro e legato all’innovazione, continueremo a lavorare per migliorare l’esperienza del consumatore, puntando su standard qualitativi sempre più alti e su soluzioni sempre più sostenibili. La sinergia per me è fondamentale. Ho sempre ricercato partner affidabili, che condividessero i miei stessi valori. Qualità e sostenibilità sono tra i principi fondanti di Caffè Borbone, affiancati a un uso proficuo della tecnologia, in grado di esaltare e soprattutto preservare le caratteristiche organolettiche del prodotto. Per questo, IMA mi è sembrato, da subito, il partner ideale”.
Focus sul confezionamento L’incontro tra le due aziende è stato subito efficace, basato su una stretta collaborazione, guidata da un reciproco spirito di crescita, che ha inevitabilmente dato i propri frutti, trasformandosi in un progetto a lungo termine fondato su principi sostenibili e sull’efficienza, ma soprattutto mirato a preservare la qualità del prodotto. Il confezionamento, infatti, è uno dei punti fondamentali nella determinazione della qualità del prodotto, perché consente anche di prolungare la shelf-life e l’innovazione aiuta, specialmente, nel settore alimentare. Per quanto riguarda il caffè, difatti, un buon sistema di confezionamento, consente di preservare il prodotto dal contatto con l’ossigeno, che determina l’ossidazione delle molecole responsabili di gusto e aroma. La CA3 di IMA, infatti, è una macchina compatta, veloce e integrata in grado di confezionare cialde sia soffici sia compatte, in atmosfera modificata e condizionata, mantenuta grazie all’introduzione, costantemente controllata, di azoto in un ambiente protetto, all’interno del quale umidità e temperatura rimangono invariate per garantire la massima qualità
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Case HISTORY FOOD, FRESH & CONVENIENCE
del prodotto. Caffè Borbone, punto di riferimento per il mercato di capsule compatibili, si è affidato, sin dagli esordi, a IMA Coffee, azienda che offre un ventaglio di soluzioni estremamente ampio, sia in termini di capacità produttiva, che di tipologia di capsula e materiale da trattare, contribuendo così, al completo rinnovo del parco macchine, per i prodotti compatibili. Obiettivo: incrementarne i volumi di produzione, confermando le aspettative di Caffè Borbone per la tecnologia capsule, cioè preservare al meglio il gusto dell’espresso napoletano. Ovvero racchiudere nel pack l’aroma del caffè appena macinato. Un obiettivo importante, diventato, poi, uno dei valori del brand partenopeo. Il confezionamento è per Borbone un segno di grande qualità del prodotto: una sfida costante questa che favorisce la ricerca e lo sviluppo di tecnologie sempre più all’avanguardia e con un occhio attento anche all’efficienza e alla capacità produttiva.
Caffè Borbone Caffè Borbone è un caso imprenditoriale di straordinario successo. Dopo un 2019 chiuso con un fatturato pari a 173 milioni, nel primo semestre 2020, Caffè Borbone ha registrato un fatturato di 104,1 milioni di euro, in crescita del 21,1% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Cifre, sostenute da un approccio disciplinato, dallo sviluppo e da una forte efficienza produttiva e organizzativa, che le hanno conferito il primato di realtà più efficiente del mercato italiano, grazie a un’elevata redditività.
LIQUID FOOD & BEVERAGE
PASTA, BAKERY & MILLING
SWEETS, CONFECTIONARY & SNACKS
INDUSTRIAL & DURABLE GOODS
PHARMA & NUTRITIONAL
BEAUTY & PERSONAL CARE
CHEMICALS & HOME CARE
IMA e il Coffee hub IMA vanta oggi un vero e proprio Coffee hub, frutto di una “politica” di espansione e diversificazione, che ha visto l’acquisizione di realtà produttive preesistenti, sia in ambito di processo (Petroncini Impianti), sia per quanto riguarda il Packaging (Spreafico Automation – Tecmar sa). Una politica aziendale, che ha permesso di acquisire un’ampia gamma di soluzioni in grado di rispondere a ogni esigenza del mercato. Il Coffee hub di IMA può offrire consulenza e tutte le tecnologie necessarie per la realizzazione di impianti di torrefazione completi, dalla ricezione del caffè verde alla tostatura, dalla macinazione al confezionamento di cialde, capsule, pacchetti e astucci.|
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L’Advanced Controller Simatic S7-1500 di Siemens ha un portfolio totalmente scalabile disponibile per l’utente che deve eseguire compiti standard, di sicurezza e di motion control. I motori sincroni Simotics 1FK7 del costruttore tedesco possono essere utilizzati su varie tipologie di macchine. Vediamo queste soluzioni all’opera sul campo.
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a famiglia delle CPU tecnologiche Simatic S7-1500 T di Siemens si allarga con la nuova CPU S7-1518T e S7-1518TF, progettabili con Step 7 Professional V17 che integrano le nuove funzioni di Gearing e camme. Le due CPU vanno ad aggiungersi alle precedenti T-CPU ampliando la scalabilità. Tra i tanti compiti di motion control che possono essere svolti si segnalano quelli che richiedono un’elevata dinamica come il posizionamento, il convogliamento e l’avvolgimento. Le soluzioni pienamente scalabili di motion control possono essere implementate in modo efficiente nella piattaforma TIA Portal con gli oggetti tecnologici, la diagnostica integrata e il rilevamento di errori dettagliati. I motori sincroni Simotics 1FK7 possono essere utilizzati su varie tipologie di macchine: sono disponibili con coppia fino a max.150Nm e utilizzabili in molteplici applicazioni. Per consentire di individuare il motore più idoneo alle proprie esigenze sono disponibili tre varianti: Compact, High-Dynamic e Alta Inerzia. La messa in servizio di questi motori può essere effettuata più rapidamente e facilmente grazie alla targhetta elettronica e all’interfaccia Drive-CliQ. I motori sono dotati di un connettore di alimentazione ruotabile con sgancio rapido, gli encoder sono molto robusti e possono essere sostituiti in campo.
energy saving oriented. Per offrire una macchina in linea con le richieste del mercato, CURTI ha scelto Siemens, partner tecnologico consolidato e riconosciuto in ambito pharma. Il controllore SimaticS7-1516-T, abbinato ai drives Sinamics S120, si è dimostrato il compromesso ideale per la gestione di funzionalità motion control avanzate, a garanzia di semplicità nella gestione delle logiche PLC. Con il pieno supporto dei tecnici Siemens, i progettisti CURTI hanno sviluppato l’architettura hardware e software della A330C. Le attività di debug e di test sono state effettuate in simulazione mediante il PLC SIM Advanced disponibile sul TIA PORTAL. Per il futuro CURTI punta a realizzare macchine green, quindi sempre meno energivore e in grado di utilizzare materiali di confezionamento riciclabili.
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Con sede in Umbria a Petrignano di Assisi e con una struttura commerciale presente in più di 30 paesi, Umbra Packaging s.r.l. è specializzata nella progettazione, sviluppo e realizzazione di linee automatiche di confezionamento per prodotti in polvere e granulari sfusi, all’interno di sacchi, non-
L’azienda Curti Costruzioni Meccaniche S.p.A. di Castel Bolognese annovera fra i suoi business segments anche una divisione che si occupa di macchine automatiche di confezionamento per il mercato farmaceutico, cosmetico e alimentare. L’astucciatrice orizzontale A330C si pone sul mercato con diverse caratteristiche distintive, fra le quali: struttura balconata attenta al clean design, regolazioni e fasature elettroniche, apertura e formatura dell’astuccio “positiva”, gestione di un’ampia gamma di prodotti (blister, flaconi, sacchetti), operazioni di cambio formato guidate e design
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Case HISTORY ché di sistemi per riempimento “big movimento un motore bag” ed infine, di isole di pallettizzabrushless è stato possibile imzione e macchine fardellatrici. Sul plementare alcune modalità mercato dal 1995, grazie al dipartidi movimentazione altrimenmento interno di ricerca e sviluppo, ti difficilmente realizzabili. in stretta collaborazione con i tecnici L’equipaggiamento è stato Siemens, Umbra Packaging ha svilupcompletato con il motion conpato una nuova generazione di macchine di confezionamento e troller Simotion, rendendo la macchina non solo potente, ma di pallettizzazione ad alto contenuto tecnologico, che la pone anche flessibile e precisa, apprezzata come tutta l’offerta di Tecfra i leader globali nel segmento del pet-food e non solo. L’utinotrend, dai clienti finali di tutto il mondo.| lizzo di un’unica piattaforma d’automazione, motion control e safety, ha drasticamente ridotto i tempi di engineering e collaudo. Nei progetti inoltre è stata impiegata la periferia decentrata IP67 ET 200AL, che ha permesso d’accorciare anche i tempi di cablaggio. Umbra Packaging ha puntato sul PLC con funzioni di motion e robotica Simatic S7-1500 T-CPU e sulle librerie software di casa Siemens. Inoltre, le macchine fanno un uso diffuso di motorizzazioni brushless. Tutto ciò ha permesso di raggiungere performance in velocità e precisione, limitando al minimo l’effort sullo sviluppo sofPER LINEE SEMPRE PIÙ EFFICIENTI tware. E INTEGRATE
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Imballaggi&AMBIENTE Le mille vite della plastica
Q
uanta importanza danno gli italiani alla raccolta differenziata? In che misura la scelta dell’imballaggio condiziona un acquisto? Quali oggetti possono essere prodotti dalla plastica di recupero? Da una recente ricerca promossa da Alpla, azienda globale operante nel settore degli imballaggi in materiale plastico, nella cornice della campagna “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica”, emerge un dato estremamente positivo: la gran parte degli intervistati ha mostrato una grande attenzione nei confronti della plastica. Basti pensare che nel 2020 in Italia ne sono state riciclate 900 mila tonnellate, quasi tre volte il peso del Duomo di Milano (fonte: Corepla).
in un circolo virtuoso
I primi risultati della survey condotta nell’ambito di un progetto promosso da Alpla mostrano una crescente attenzione al tema della sostenibilità in relazione all’impiego dei materiali plastici nella vita quotidiana. In ambito industriale si sta facendo largo un modello di cooperazione volto ad accorciare la supply chain degli imballaggi plastici, di cui la conseguente riduzione delle emissioni di CO2 è solo uno dei vantaggi.
cuni spunti di riflessione che fanno comprendere come ci sia ancora molto lavoro da fare per radicare la consapevolezza che la plastica non vada demonizzata, bensì valorizzata.
Criticità e sfide
La survey, condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana a livello di età (18-54 anni) e gender, ha mostrato come ai consumatori non sembrino chiare alcune questioni, ad esempio in che modo la plastica sia evoluta nel tempo, quali siano le sue potenzialità in termini di riciclo e in che modo le aziende stiano modificando i loro modelli produttivi per rispondere a una crescente richiesta di sostenibilità. Tra le sfide a cui le aziende sono oggi chiamate vi è quella di incontrare le esigenze dei consumatori, i cui comportamenti di acquisto sono sempre più influenzati dall’ecosostenibilità del packaging. A ciò si sommano gli impegni che i Paesi hanno ratificato con gli accordi di Parigi e che vincolano le aziende a modificare i loro processi in funzione del raggiungimento degli obiettivi globali sul clima. Uno sforzo che, pur richiedendo un serio impegno da parte delle imprese, è ripagato da una serie di vantaggi. Come, ad esempio, quelli che derivano dal modello “in house”, che Alpla ha adottato con i propri clienti fin dagli anni ’80 e che oggi vede la presenza di ben 68 impianti nel mondo, di cui due in Italia, a trarne benefici. Questo approccio prevede la presenza di
L’impegno di consumatori e industria I primi risultati, dunque, mettono in luce una grande maturità dei consumatori, che danno un’estrema importanza a questo materiale nella vita quotidiana, riconoscendo in tal modo alla plastica caratteristiche di sostenibilità grazie a un ciclo di vita virtuoso che va ben oltre l’usa e getta. Dal canto suo, anche l’industria sta dimostrando una consapevolezza sempre maggiore rispetto ad una produzione responsabile, che sta progressivamente portando ad adottare modelli cooperativi con i produttori di imballaggi plastici finalizzati ad accorciare la filiera e, quindi, ridurre l’impatto sull’ambiente. La strada sembra quindi tracciata, anche se dalla survey non mancano di emergere al-
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Imballaggi &AMBIENTE linee di produzione di imballaggi gestite da Alpla e integrate con gli impianti del cliente finale, ovvero site direttamente all’interno dei suoi stabilimenti produttivi. In tal modo la filiera del packaging risulta così corta da essere praticamente a “km zero”, con evidenti benefici in termini di emissioni di CO2, poiché non sono richiesti trasporti e produzione di imballaggi secondari, traducendosi per l’end-user anche in una ottimizzazione dei tempi di produzione e miglioramento del time-to-market. Gli impianti in house così concepiti possono anche utilizzare, in parte o in toto, materiale riciclato, chiudendo l’anello di un ciclo virtuoso che vede il consumatore quale parte attiva del processo grazie ai suoi sforzi di una corretta raccolta differenziata. In relazione a quest’ultimo punto, dalla survey emerge come circa un italiano su due dichiari che sarebbero necessarie regole e norme più chiare, mentre il 40% gradirebbe una comunicazione più dettagliata da parte delle fonti ufficiali, a partire dagli stessi produttori. Ciò sottende una richiesta di maggiore chiarezza nelle indicazioni da dare al consumatore, soprattutto nel caso in cui gli imballaggi siano composti da più materiali: plastica, carta, metallo ecc. In questo caso, le istruzioni di frazionamento potrebbero essere obbligatoriamente riportate sulla confezione del prodotto, esattamente come viene fatto per la composizione dei suoi ingredienti o dei suoi componenti.
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Focus sulla consapevolezza
Più del 70% degli intervistati ritiene che la plastica non sia un materiale idoneo alla migliore conservazione del cibo, quando invece garantisce il mantenimento delle proprietà organolettiche di molti degli alimenti che siamo soliti consumare quotidianamente. Da questo punto di vista la survey mette in luce la necessità di aumentare il livello di consapevolezza sui molti vantaggi che oggi questo materiale offre. Utilizzata nella conservazione di alimenti freschi e di prodotti farmaceutici, la plastica garantisce infatti una grande sicurezza igienica, nonché una praticità d’uso grazie alla sua leggerezza e versatilità d’impiego. Non da ultimo, l’impatto che il suo processo di produzione e riciclo genera sull’ambiente in termini di CO2 è decisamente inferiore rispetto a quello che caratterizza altri materiali ecologici, ad esempio il vetro, che invece richiede elevate temperature per la sua lavorazione e quindi genera maggiori emissioni di anidride carbonica. A titolo di esempio, un quantitativo riciclato di bottiglie e flaconi in PET pari a 34 milioni di metri cubi sottratti alle discariche nel 2020 evita di immettere nell’atmosfera una quantità di CO2 equivalente a 43 mila voli Milano - Abu Dhabi (fonte: dati elaborati con il supporto dell’ICAO Carbon Emissions Calculator). È proprio su un principio di diffusione della cultura e di un conseguente crescente stimolo all’impegno collettivo verso l’ambiente che è nata la campagna “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica”, il cui obiettivo è quello di aumentare il grado di conoscenza che i consumatori hanno dei materiali plastici e, al contempo, dei molteplici sforzi e della continua ricerca che le aziende produttrici di imballaggi stanno mettendo in campo, con l’introduzione di materiali innovativi a basso impatto ambientale, politiche improntate alla circolarità, tecnologie produttive sempre più green e manufacturing practices di sostenibilità.|
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Imballaggi&AMBIENTE
Carta e cartone
una scelta responsabile La sostenibilità è sempre più un fattore dirimente nelle scelte d’acquisto dei consumatori e per questo, sia in negozio che online, l’imballaggio con cui le aziende confezionano i prodotti fa la differenza. Scegliendo un prodotto imballato con carta e cartone, oggi il consumatore sa di aver fatto una scelta ambientalmente responsabile.
to di sostenibilità sotto tutti i profili, adottando ogni soluzione possibile proprio per favorire l’utilizzo dei pack in carta e cartone. Prova ne è la nuova riduzione del Contributo ambientale Conai per la carta che dall’1 gennaio è sceso a 10 euro/tonnellata. Si tratta della seconda riduzione in pochi mesi, con importanti benefici per gli utilizzatori che possono così contare su sostanziosi risparmi economici (si stimano circa 200 milioni di euro nell’ultimo anno).
Imballaggi compositi: diversificazione contributiva E quando si parla di imballaggi cellulosici, è bene considerare anche quelli cosiddetti “accoppiati”, pur sempre a base carta, ma costituiti di più materiali. Il sistema consortile infatti continua anche il percorso di valorizzazione di questi packaging, in ottica della maggiore riciclabilità possibile. Dopo aver agito nel 2018 su quelli per liquidi, per correlare il CAC alla loro effettiva riciclabilità e ai loro impatti ambientali, così come ai costi emergenti legati alla gestione del loro fine vita, dall’1 gennaio 2022 è stata introdotta l’estensione della diversificazione contributiva per gli imballaggi compositi a base carta diversi dai contenitori per liquidi. Ma cosa significa concretamente? Gli imballaggi compositi a prevalenza carta, diversi da quelli per liquidi, sono stati divisi in quattro tipologie in base al peso della componente carta sul totale del peso dell’imballaggio. Le prime due tipologie, A e B, con una componente carta superiore o uguale rispettivamente al 90 e all’80%, pagano il CAC carta base (dal 1° gennaio 2022 ridotto a 10 EUR/tonnellata), senza alcun contributo aggiuntivo. La terza tipologia, C, qualifica gli imballaggi in cui la componente carta è superiore o uguale al 60% e inferiore all’80%. Le operazioni di riciclo di questi imballaggi sono complesse e onerose: su 100 kg di imballaggi, più di 60 kg diventano scarto non riciclabile allo stato delle tecnologie attuali. Gli imballaggi in questa fascia pagano dal 1° gennaio 2022, oltre il CAC base, un contributo extra di 110 EUR/tonnellata. La quarta tipologia, D, riguarda gli imballaggi compositi in cui la componente carta è inferiore al 60%: una percentuale che compromette la riciclabilità del packaging, annullandola, con ovvie conseguenze di impatto ambientale. Nel processo di riciclo, infatti, 100 kg di questi imballaggi producono più di 85 kg di scarto secco e quasi 150 kg di scarto bagnato da smaltire in discarica, dopo aver consumato acqua ed energia elettrica. Per questi imballaggi il contributo extra applicato è di 240 EUR/tonnellata. Rientrano in fascia D anche quegli imballaggi la cui componente carta non viene esplicitata. Poiché si tratta quindi di imballaggi non riciclabili con carta e cartone, l’invito alle aziende che li producono e utilizzano è di suggerire in etichetta il conferimento in raccolta indifferenziata, al fine di minimizzare l’impatto ambientale legato alla gestione del loro fine vita.|
C
arta e cartone - come conferma anche un’indagine Astra Ricerche commissionata da Comieco (Consorzio Nazionale recupero e riciclo degli imballaggi cellulosici) nel 2020 - è il materiale “preferito” dall’84% degli Italiani perché più “sostenibile” e per oltre il 39% è sempre più facile da riciclare; inoltre, per il 30% di dimensioni sempre più adeguate al contenuto. E che gli imballaggi cellulosici siano facili da riciclare ed effettivamente riciclati è confermato anche dai risultati raggiunti dall’Italia a livello europeo: nel nostro Paese oltre l’87% dei packaging in carta immessi sul mercato viene riciclato e possiamo essere orgogliosi di aver superato in anticipo gli obiettivi UE al 2030. Un successo che in realtà va di pari passo con le scelte del sistema industriale che produce questa tipologia di packaging e della filiera della carta che li raccoglie e ricicla, con la garanzia di Comieco. Proprio il Consorzio è da tempo al fianco delle aziende che progettano e realizzano imballaggi in carta e cartone, per favorirne la facilità di riciclo ed in questo senso sono stati raggiunti importanti risultati: dall’utilizzo di monomateriale alla produzione con fibre di recupero. Un sistema che funziona e promuove il concet-
48 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
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Imballaggi&AMBIENTE
Il cartone puo essere riciclato almeno 25 volte Un nuovo studio sfata il mito del limite relativo al numero di cicli di riciclaggio per imballaggi in fibra. Gli imballaggi in cartone possono essere riciclati fino a 25 volte.
S
econdo una recente ricerca indipendente, il materiale relativo agli imballaggi in fibra, ovvero carta, cartoncino, cartone e scatole pieghevoli, può essere riciclato più di 25 volte senza perdere quasi mai integrità. Durante lo studio del 2021, condotto alla Graz University of Technology, in Austria, il cartone pieghevole è stato riciclato più volte per comprendere i possibili effetti sulle caratteristiche meccaniche del materiale, comprese la durevolezza e la resistenza alla compressione tipiche del materiale. L’università ha, infatti, affermato: “Durante il corso dello studio non è stato dimostrato nessun effetto negativo sulle caratteristiche meccaniche in questione. La capacità di rigonfiamento della fibra ha dimostrato, inoltre, che non vi è alcuna tendenza negativa”. Winfried Muehling, direttore generale Pro Carton, associazione europea per i produttori di cartoncino e cartone, ha sottolineato: “I risultati hanno decisamente sfatato il mito secondo il quale gli imballaggi in fibra possono essere riciclati solo 4-7 volte prima di perdere la loro integrità. Inoltre, evidenziano che le fibre in carta e cartone sono molto più resistenti di quanto precedentemente pensato. “Infatti, Rene Eckhart, scienziata senior presso la Graz University of Technology che ha condotto la ricerca, ritiene che il limite relativo al numero di volte che è possibile riciclare carta, cartoncino e cartone sia dettato dal processo di preparazione dei prodotti e di raccolta, oltre al tetto massimo raggiunto relativo alla raccolta e al riciclaggio”, ha aggiunto Winfried Muehling.
tasso di riciclaggio di imballaggi in carta e cartone è pari a circa l’84,2%1 e l’industria europea della carta si è prefissata di raggiungere un tasso del 90% entro il 2030. Inoltre, il cartone è biodegradabile, un processo comunemente definito come “riciclaggio organico”. La ricerca ha anche sottolineato i benefici ecologici relativi all’aumento del numero di cicli di riciclaggio. Dallo studio, infatti, si evince quanto segue: “Quanto più spesso può essere riciclato lo stesso imballaggio, tanto più positivo sarà il suo impatto sull’ambiente”. Winfried Muehling ha aggiunto: “Per mantenere un modello di business circolare, è sempre necessario avere una corretta combinazione di fibre vergini o di recupero. Alcuni clienti hanno requisiti specifici relativi ai prodotti, permettendo solo l’utilizzo di fibre vergini, ad esempio, le confezioni per il contatto diretto con alimenti umidi o grassi come il cioccolato. Altri esempi includono le confezioni lussuose con requisiti specifici relativi alla “bianchezza” o alla “rigidità” del materiale che necessitano sicuramente di fibre vergini. “Per la nostra industria è fondamentale raccogliere, smistare e riciclare tutti i materiali in fibra presenti sul mercato. Le fibre vergini e di recupero sono egualmente importanti per l’economia circolare, un concetto che molti dei nostri brand e rivenditori stanno cercando di sostenere”, ha concluso Winfried Muehling.
Economia circolare e impegno delle aziende Lo studio evidenzia, inoltre, il determinante contributo all’economia circolare e il ruolo svolto nel miglioramento dell’impegno relativo alla sostenibilità da parte di aziende e brand. In Europa, l’attuale
Consumatori sempre più attenti Negli ultimi anni la sostenibilità è diventata un fattore chiave nelle scelte d’acquisto dei consumatori e anche per questo motivo le aziende si stanno organizzando per proporre sempre più prodotti che abbiano delle caratteristiche green. Questa tendenza si è ulteriormente rafforzata dopo il generalizzato lockdown del 2020, quando i consumatori hanno potuto vedere chiaramente gli effetti generati sull’ambiente dal rallentamento dell’attività umana. Nelle loro decisioni d’acquisto, quindi, i consumatori tengono sempre più in considerazione i metodi di produzione, l’imballaggio utilizzato e la capacità di comunicare gli aspetti ambientali di un prodotto e queste riflessioni li portano talvolta anche a cambiare marchio o a decidere di non acquistare un prodotto se ritengono che questo non abbia dei requisiti tali da poter essere definito “amico dell’ambiente”.|
50 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
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Converting&LABEL Acimga fatturato in forte ripresa Nonostante un rallentamento nel terzo trimestre, per i costruttori italiani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini si registra una chiusura d’anno in forte ripresa sul 2020 e in linea con i dati del 2019, con un fatturato che si attesta a 2,7 miliardi di euro.
Internazionalizzazione e cooperazione Nel giugno 2021 l’assemblea dell’associazione ha eletto all’unanimità Daniele Barbui, amministratore delegato dell’azienda milanese ACE Electrostatic, alla guida del Consiglio Generale fino al 2025. Daniele Barbui prende le redini di Acimga al termine di un quadriennio che ha visto crescere la forza della base associativa, grazie anche a una sempre maggiore spinta verso l’internazionalizzazione. Come per l’anno 2020, i servizi di internazionalizzazione offerti da Acimga si sono tradotti in una roadmap di appuntamenti internazionali declinati in un percorso di avvicinamento a Print4All 2022. Per consentire ai propri associati un’ampia comprensione delle dinamiche socioeconomiche globali, informazione e comunicazione hanno continuato a essere fattori primari in cui Acimga fortemente crede e investe. Il sito www.acimga.it ha registrato 30.000 visitatori unici e 85.000 visualizzazioni pagina, con picchi di visite sul sito nella seconda parte dell’anno, per l’incremento delle attività di marketing e di internazionalizzazione in relazione a Future Factory a settembre e a Roto4All nel mese di ottobre. La provenienza delle connessioni sul sito si conferma per il 40% italiana e per il 60% dall’estero, da USA, Regno Unito, Svizzera e Germania. Sin dai primi mesi dell’anno Acimga ha poi lavorato per organizzare webinar informativi sulle trasformazioni macroeconomico in corso a livello globale e delineando percorsi dedicati lungo la Federazione Carta e Grafica in collaborazione con Confindustria, sull’economia circolare, il piano Transizione 4.0, la legge di bilancio e il PNRR. In partnership formativa con Istituto Italiano Imballaggio è stato istituito Print Packaging Expert - Conoscere il processo di stampa degli Imballaggi, un corso di formazione pensato per valorizzare l’intero processo di stampa nell’imballaggio, con l’obiettivo di fornire una visione complessiva attraverso il punto di vista ed il know-how di esperti di settore. In seno ad Acimga è stato lanciato il Gruppo Italiano Cartone Ondulato con l’obiettivo di promuovere questa tecnologia di stampa coinvolgendo tutti gli operatori della filiera lungo la supply chain. Oltre alle attività di consolidamento dei gruppi già esistenti, è inoltre in programma la costituzione dei Gruppi Tissue, Nonwoven, Converting e Flexo. Nell’ambito della Federazione Carta e Grafica non si sono fermate le attività di lobbying presso gli stakeholder istituzionali e gli step operativi per i progetti Industry 4.0 e il Tool Sostenibilità, con la collaborazione di BDO e Forum per la Finanza Sostenibile. |
I
l 2021 si conferma estremamente positivo per le imprese di Acimga, l’Associazione confindustriale dei costruttori italiani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini. Secondo l’ufficio studi dell’associazione, per il settore l’anno si chiude con un fatturato di 2,7 miliardi di euro (+13,2% sul 2020), con export in crescita del 19% sull’anno precedente, a quota 1,6 miliardi. Numeri in linea con i dati del 2019 (quando il fatturato raggiunse i 2,8 miliardi), che confermano quindi un ritorno ai livelli di performance pre-Covid, nonostante una flessione degli ordini di macchinari e del fatturato nel terzo trimestre 2021, attestatisi rispettivamente a -11,3% e -12% (575 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2020: ad incidere, in particolare, è la forte riduzione di commesse dall’estero (-29,8%), bilanciata dalla crescita del mercato interno (+21,4%). “Il primo semestre del 2021, caratterizzato da un boom di ordini di macchinari (+67% sui primi sei mesi del 2020), ci ha permesso di raggiungere con largo anticipo la completa saturazione delle linee produttive del 2022”, afferma Andrea Briganti, direttore generale di Acimga. “Solo le attuali, eccezionali condizioni di mercato non ci hanno consentito di superare i livelli pre-Covid: il terzo trimestre è stato segnati infatti dalle forti preoccupazioni in merito all’aumento dei prezzi dell’energia e all’approvvigionamento di materie prime e componentistica, che potrebbe avere d’altra parte un impatto significativo non solo sui tempi di consegna dei macchinari, ma sulla produttività dell’intero settore”. Nonostante la congiuntura economica e l’aggravarsi della situazione sanitaria, Acimga guarda al 2022 come a un anno di ulteriore consolidamento delle esportazioni, per le quali resta fondamentale potenziare le attività legate all’internazionalizzazione.
52 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Converting&LABEL Nuovi trend e opportunità per le etichette autoadesive
Primo evento in presenza per la community delle etichette autoadesive, il congresso d’autunno Gipea ha ospitato a Bologna circa un centinaio di addetti del settore che hanno discusso sui temi più attuali del momento: sostenibilità, reperibilità delle materie prime e opportunità di business.
O
ltre alla pandemia, il mondo delle etichette sta attraversando altre sfide difficili: l’aumento del costo delle materie prime, dell’energia e dei trasporti. Nei momenti di difficoltà, tuttavia, questo settore cerca sempre nuove strade per aprirsi uno scenario positivo per il futuro. In questo momento i riflettori sono puntati su sostenibilità e stampa digitale. “Nonostante il Covid e tante difficoltà di comunicazione siamo andati avanti. I nostri consulenti hanno continuato a rafforzare il messaggio di Gipea per far crescere la nostra business community. Ci tengo a sottolineare la parola ‘community’: siamo una comunità di aziende che affrontano le stesse sfide e vivono le stesse dinamiche di mercato. In questa sede non ci poniamo come concorrenti, ma cerchiamo di creare un’occasione di confronto, sviluppo, conoscenza e informazione. È proprio il senso di comunità ciò che ci spinge a continuare a incontrarci, nonostante le difficoltà”, ha affermato Elisabetta Brambilla, presidente Gipea, all’apertura del congresso.
ripristino di scorte che in piena pandemia erano state azzerate) e a fattori strutturali (la grande transizione energetica verso soluzioni più pulite, le questioni geopolitiche e politiche monetarie espansive). Un’altra questione spinosa è la crescita vertiginosa dei vettori di trasporto. Tutto questo provoca la discontinuità delle catene di fornitura, con prodotti quali carta, plastica e semiconduttori che scarseggiano. Grazie agli ammortizzatori, la situazione del lavoro in Italia è abbastanza solida, ma bisogna puntare i riflettori sulle nuove professionalità e sullo sviluppo di nuove competenze per stare sul mercato in modo competitivo. In Italia abbiamo ancora molte piccole e medie imprese, quindi bisogna prendere in considerazione la dimensione personale dell’imprenditore italiano, molto importante dal punto di vista sociologico. Tenacia, orgoglio e responsabilità sono da mettere al centro dell’attenzione. Gli imprenditori italiani sono un perno di innovazione. La nuova generazione di imprenditori (30-35 anni) spesso studia e vive realtà diverse da quella della propria azienda. Poi, una volta entrati nell’azienda dalla famiglia, sono in grado di intraprendere progetti di crescita stimolanti. Anche la piccola e media impresa si sta innervando di nuove competenze. Per questo è importante avere un progetto di valorizzazione della formazione, sia nel sistema scolastico che all’interno dell’azienda.
Tendenze macroeconomiche Nel corso della presentazione di Federico Visconti, rettore LIUC Università Cattaneo, è emerso che, seppur con le dovute considerazioni e cautele, le aspettative di crescita per il biennio 2022-2023 dell’economia internazionale sono positive, con un +5% del mercato italiano (Fondo Monetario Internazionale). Si prevede una crescita degli investimenti sia in termini di capacità produttiva che con un focus particolare sui temi dell’industria 4.0 e dell’intelligenza artificiale. Un altro aspetto interessante da tenere in considerazione è l’aumento del costo delle materie prime, che nell’industria delle etichette hanno registrato quattro rincari in un anno. Questa dinamica si collega a fattori congiunturali particolari (lo stress della ripresa economica e il
Osservatorio economico di settore Il momento più atteso è il consueto Osservatorio economico sul settore delle etichette, giunto alla decima edizione e presentato dal dott. Gianluca Cinti di Wepartner. Il campione analizzato è rappresentato da 82 etichettifici, rappresentativi del settore. In realtà, il totale degli etichettifici interessati risulta essere circa di 600 realtà, e in futuro si proverà ad ampliare il campione.
54 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Converting &LABEL Andamento produttori di etichette nel 2021 (Risultati indagine congiunturale GIPEA) Aumento del 9,3% del fatturato di etichette nei primi 9 mesi del 2021
❱
Fatturato 9 mesi (€ mln)
Gen.Set. 2020
Gen.Set. 2021
Var. %
Totale
204
220
8,1%
Etichette
164
180
9,3%
% sul totale
81%
82%
Sebbene Eurostat fotografi il consumo apparente di etichette autoadesive nelle sue determinanti, a partire dalla produzione, evidenziando un calo del 2% circa nel 2020, questo dato non è coerente con quanto elaborato dall’Osservatorio, che ha osservato invece un trend in crescita del +2%. Dal 2009 a oggi il trend di crescita in media del settore è del 4,3%. Secondo Eurostat, l’export registra un +18%, dato allineato con quello dell’Osservatorio, che evidenziano solo qualche punto in più. Quindi un settore che ha una certa propensione all’esportazione, leggermente crescente anche in un anno di limitazioni come il 2020. Cresce anche l’internazionalizzazione delle aziende del settore. Se confrontiamo i dati Finat, vediamo sicuramente un impatto del Covid sul settore a livello europeo, ma rispetto ad altri ambiti si sono registrate anche delle opportunità di crescita. Nel 2020 si evidenzia una crescita dei volumi di acquisto delle materie prime pari al 4%, un dato evidenziato dall’Osservatorio. Nei primi mesi dell’anno 2021, il fatturato degli etichettifici è cresciuto del 9,3%, questo non fa che ben sperare. Restano sempre le variabili, quali ad esempio la difficoltà delle materie prime, da attenzionare.
esempio, al settore alimentare, in cui la legge vieta di utilizzare plastica riciclata. Per ridurre l’uso della plastica sono nati tanti prodotti poliaccoppiati di carta con una determinata percentuale di plastica. Questo ha fatto sì che in fase di riciclo della carta ci sia più scarto in quanto alcune fibre di carta che potrebbero essere riciclate rimangono attaccate alla plastica, con un conseguente aumento dei costi. Dal 1° gennaio 2022 è entrato in vigore un nuovo contributo Conai differenziato in base alla quantità di fibre presenti nei poliaccoppiati con prevalenza carta.
Rendicontare la sostenibilità Anche per gli etichettifici, oggi è fondamentale essere consapevoli del proprio impatto sui tre aspetti della sostenibilità: sociale, ambientale ed economico. Un’azienda che fa etichette è parte integrante di una catena di fornitura e se il brand owner sceglie di avviare una politica di integrazione di sostenibilità nel proprio business model, questo si rifletterà anche su tutti i fornitori. Normalmente, ogni azienda è abituata a rendicontare l’aspetto economico, ma non bisogna dimenticare che l’azienda si basa anche su altri due tipi di risorse fondamentali, cioè quelle ambientali e quelle umane, che sostengono il valore economico. Come ha spiegato Elisabetta Bottazzoli di Assografici, la Federazione Carta e Grafica ha istituito un progetto per aiutare le aziende ad assumere questa consapevolezza con un percorso culturale di conoscenza e un ragionamento a livello di filiera. Il progetto nasce quasi due anni fa proprio per supportare le PMI nell’impegno della rendicontazione della sostenibilità. Negli ultimi due anni, l’uomo ha cambiato il suo modo di vivere e di consumare. Il primo trend che ne deriva è l’esistenza di un mondo ibrido, con i suoi pregi e difetti, in cui l’e-commerce cresce vertiginosamente e modifica le dinamiche del mercato. Un’altra tendenza in forte crescita è la necessità dell’espressione di sé. Come ha sottolineato Martina Corradi di HP Indigo, nelle generazioni più giovani la ricerca del prodotto personalizzato è molto forte, e i PSP e i fornitori di tecnologia devono rispondere a questa necessità. Inoltre, la vita media del prodotto si è accorciata perché il mercato chiede sempre più stimoli, quindi gli stampatori devono adattarsi a questo nuovo time-to-market. Questa nuova realtà coinvolge anche il mondo delle etichette, in cui si sta affermando sempre di più la stampa digitale.|
Aggiornamenti legislativi Italo Vailati, direttore Gipea, ha aggiornato la platea sulle ultime novità in ambito normativo. A settembre 2020 è stato pubblicato il decreto 116 sullo smaltimento dei rifiuti, che introduce l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi. Da qui sono insorte diverse criticità interpretative e applicative. La legge è entrata in vigore a gennaio 2022 con la possibilità di utilizzare senza limite di tempo le scorte prodotte fino al 31/12/2021. Per la “Plastic Tax”, invece, è stato disposto il rinvio al 2023. La tassa prevede un contributo di 450 € per ogni tonnellata venduta di prodotti di plastica monouso (i cosiddetti macsi). Anche questa norma suscita ancora alcune perplessità se si pensa, ad
55 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Converting&LABEL Cosa frena la stampa digitale di imballaggi? Nonostante tutte le ricerche di mercato degli ultimi anni prevedano una crescita del mercato degli imballaggi stampati in digitale compresa tra il 10% e il 15% CAGR nei prossimi anni, sia i brand owner che gli specialisti della stampa digitale hanno manifestato una lieve insoddisfazione per il fatto che alcune delle previsioni più ottimistiche della conquista digitale non si siano ancora avverate. Quali sono le ragioni? Il mondo post-Covid è più vicino al culmine della transizione? TIM SYKES Brand Director di Packaging Europe
profitto scatole uniche. Gli esempi includono imballaggi con caratteristiche di sicurezza, identificatori univoci per tracciare e rintracciare le merci, codici per imballaggi connessi e packaging personalizzati”. Eppure, naturalmente, rimane elevata la domanda di imballaggi generici prodotti in grandi volumi e ad alta velocità. Le macchine da stampa analogiche gestiscono ancora le tirature più grandi in modo più economico e tendenzialmente costituiscono un investimento notevolmente meno costoso. Finché non tutti avranno bisogno del su misura, ci sarà posto per l’analogico.
T
utte le ricerche di mercato degli ultimi anni prevedono una crescita del mercato della stampa digitale del packaging compresa tra il 10 e il 15% CAGR nel prossimo futuro, con una corrispondente crescita della quota di mercato. In questo contesto, può sembrare un’inutile provocazione affermare che la stampa digitale non ha soddisfatto le aspettative dell’industria del packaging. La proposta di valore della stampa digitale è abbastanza conosciuta: la possibilità di passare da PDF a POS in poche ore non solo rende economiche le brevi tirature e le campagne di personalizzazione, ma consente anche alla catena di approvvigionamento di essere più efficiente e alla gestionedelle scorte di essere più snella. La stampa digitale di un imballaggio soddisfa quindi una serie di tendenze e richieste di mercato chiave, a partire da campagne di marketing più agile e proliferazione di SKU (articoli gestiti a magazzino) fino a processi di snellimento per un time-to-market più rapido. Tuttavia, sia i brand owner che gli specialisti della stampa digitale hanno evidenziato una lieve delusione per il fatto che alcune delle previsioni più ottimistiche sulla conquista digitale del mercato della stampa di imballaggi non si siano ancora avverate. Quali sono le ragioni? Il mondo post-Covid è più vicino al punto di svolta?
La tecnologia da sola non accelera il time-to-market Detto questo, esiste uno spazio significativo e in crescita del mercato del packaging in cui la stampa digitale può aggiungere valore. I brand owner devono differenziare i loro molteplici SKU e aumentare la frequenza delle campagne di marketing per mantenere alta l’attenzione dei consumatori. In questo contesto, la chiave per la produttività è la flessibilità piuttosto che la produttività grezza. “La velocità di stampa dell’analogico non prende in considerazione tutte le impostazioni della macchina da stampa, comprese le calibrazioni del colore e la produzione e il montaggio di scarti e lastre”, afferma Marcelo Akierman, responsabile marketing HP Indigo, regione EMEA. “Il time-to-market della stampa digitale è drasticamente ridotto, i brand owner possono eseguire le prove in loco e quando l’obiettivo è raggiunto passa real substrato finale”. Tuttavia, troppo spesso l’utente finale non pensa velocemente quanto la tecnologia. Come ha recentemente osservato un importante trasformatore di cartone ondulato, con le macchine da stampa tradizionali è in grado di gestire un cambio di grafica in poco più di un giorno. Se l’approvazione del marketing del brand owner richiede giorni o settimane, è possibile che il collo di bottiglia sia tanto un problema legato al sistema aziendale quanto alla tecnologia? I brand devono diventare agili come le macchine da stampa digitali se vogliono sfruttare al massimo il loro potenziale e devono abituarsi a rendere le decisioni di marketing più decentralizzate.
Non tutti hanno bisogno di prodotti su misura Inizieremo con il punto forse più elementare e ovvio: la fetta più grande del mercato sta ancora realizzando lavori a lungo termine per imballaggi destinati agli scaffali dei rivenditori fisici. Come osserva Montserrat Peidro, ex responsabile della divisione stampa digitale di Heidelberg: “I principali vantaggi della stampa digitale possono essere quantificati in termini di costo per scatola nelle tirature medio-basse, in tempi di consegna più rapidi che si traducono in una catena di fornitura più snella e nella sua capacità di produrre con
56 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Converting &LABEL La stampa digitale e l’integrazione nella filiera “Spesso lo dimentichiamo, ma la produzione di imballaggi va oltre la stampa e fa parte di una catena di approvvigionamento più lunga, dalla progettazione dell’imballaggio agli stampatori, converter, aziende di confezionamento e retailer (online o fisici)”, ci ricorda François Martin, senior communication advisor di Bobst. “La stampa digitale farà risparmiare qualche ora, anche qualche giorno, in un processo che richiede mesi. L’intera catena di produzione degli imballaggi deve essere riscritta. La stampa digitale farà parte del nuovo panorama del packaging nel contesto di Industria 4.0, ma la digitalizzazione dell’intero processo sarà l’elemento più importante”. Al contrario, poiché le tecnologie di stampa analogiche vengono adattate per funzionare all’interno di questo ecosistema connesso, diventeranno esse stesse quasi digitali.
Stiamo ancora riscrivendo le regole La stampa digitale facilita un coinvolgimento più intimo dei consumatori, proprio come la più ampia trasformazione digitale del nostro mondo sta facendo sì che i consumatori si aspettino una comunicazione gratificante da parte dei brand. Tuttavia, il ritorno sull’investimento richiederà sempre più strategie più sofisticate rispetto all’ormai familiare “prodotto con il tuo nome sopra”. Questo è un nuovo gioco e le regole su come creare esperienze significative attraverso confezioni personalizzate sono ancora in fase di scrittura. “La personalizzazione va ben oltre la customizzazione o lo styling dei prodotti”, suggerisce Jose Gorbea, responsabile Brands &Agencies di HP GSB EMEA. “Si tratta di curare e modellare in modo intelligente l’intera esperienza per coloro che fanno parte della nostra comunità: produttori, designer e consumatori allo stesso tempo. Una novità nel settore è lo storytelling personalizzato, con la personalizzazione di massa vista come la prossima frontiera per i brand globali. Con la stampa digitale, le tirature che prima erano di decine di migliaia possono ora variare unità per unità, rendendo etichette, custodie, materiali POS e direct mail più pertinenti e personali che mai. La velocità della stampa digitale consente inoltre ai brand di interagire con eventi del mondo reale. Tra queste infinite possibilità e diverse applicazioni davvero sorprendenti, c’è anche la sensazione che i brand stiano appena iniziando a mappare il nuovo panorama. Se il packaging stampato in digitale rappresenta una rivoluzione culturale, oltre che tecnologica, la sensazione è che quella a cui stiamo assistendo oggi sia una controcultura influente piuttosto che la tendenza dominante.| Fonte: drupa Essentials of Print
Converting&LABEL Nuova vita agli imballaggi flessibili in plastica Unione Italiana Food, Giflex e Ucima hanno siglato un protocollo d’intesa dedicato al tema del recupero degli imballaggi flessibili utilizzati per la conservazione e la distribuzione dei prodotti alimentari.
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gni anno, in Italia, vanno sul mercato circa 180.000 tonnellate di imballaggi flessibili, di cui l’80% destinati a protezione, conservazione, trasporto e commercializzazione di prodotti alimentari. Gli imballaggi flessibili, composti in prevalenza da materie plastiche, sono molto usati dall’industria alimentare, che li sceglie per il 50% dei suoi imballaggi. In termini di impatto ecologico, parliamo di un materiale molto sostenibile, visto che il 70% degli imballaggi flessibili è riciclabile, sebbene l’effettivo invio al riciclo sia condizionato da alcuni limiti legislativi e tecnologici (legati alla composizione stessa degli imballaggi flessibili, per lo più multistrato e/o multimateriale). Il tema dell’effettivo avvio a riciclo di questo materiale è di particolare rilievo per la nostra economia, sia perché gli imballaggi flessibili sono molto usati dal nostro settore agroalimentare (perché con la sua leggerezza ed efficienza permette, con poca materia prima, di garantire l’igiene del prodotto imballato, la sicurezza del consumatore e offrire le proprietà tecnologiche richieste dal mercato), sia perché l’Italia è tra i leader europei nella produzione di macchinari per la realizzazione di imballaggi flessibili e per il packaging (mercato che fattura complessivamente oltre 11 miliardi di euro). Proprio per non disperdere una risorsa così importante come gli imballaggi flessibili e dare un contributo concreto all’ambiente, Unione Italiana Food, Giflex e Ucima hanno firmato un Protocollo d’Intesa che sancisce una collaborazione unica nel suo genere fra le tre associazioni.
Giancarlo Giorgetti Ministro dello Sviluppo Economico, Alberto Palaveri Presidente Giflex, Vannia Gava Sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica, Paolo Barilla Vicepresidente Unione Italiana Food, Riccardo Cavanna Vicepresidente Ucima
laggi in plastica ed evitare che vengano inviati in discarica o all’incenerimento. Ipotizzando, come target di partenza, un recupero e riciclo del 50% di imballaggi flessibili raccolti, un primo obiettivo sarà quello di recuperare circa 50.000 tonnellate di materie plastiche da destinare ad una seconda vita.
Gli ostacoli alla sostenibilità Sebbene il 70% degli imballaggi flessibili sia riciclabile, alcuni ostacoli tecnici – comuni anche ad altri materiali plastici – ne impediscono l’effettivo avvio a riciclo. Le tecnologie che selezionano i diversi imballaggi plastici, ad esempio, presentano limiti nel riconoscimento dei materiali di cui sono composti, sia per le dimensioni degli imballi stessi che per alcune caratteristiche, come la metallizzazione dei film. Questo fa sì che anche gli imballi 100% riciclabili non vengano di fatto riciclati: in Italia oltre il 50% dei materiali plastici (inclusi gli imballaggi flessibili) viene raccolto come Rifiuti Plastici Misti, ma non tutto può essere recuperato e di conseguenza viene inviato in discarica o all’incenerimento. Affinché gli imballaggi flessibili possano passare da “riciclabili” a “riciclati” sarà necessario, inoltre, risolvere alcuni aspetti: in primo luogo la ricerca di mercati di sbocco alternativi all’alimentare, visto che – con rare eccezioni – la legge impedisce di usare plastica riciclata negli imballaggi destinati agli alimenti. C’è poi un tema di gestione dell’imballaggio flessibile postconsumo da parte dei Comuni che, nonostante la riciclabilità, chiedono di conferire i film plastici nella frazione indifferenziata.|
Il protocollo d’intesa Con la sigla di questo protocollo, le Associazioni si impegnano entro gennaio 2022 ad organizzare un primo tavolo di lavoro tecnico, con membri di altissimo profilo provenienti dalla filiera, per analizzare i problemi che ostacolano la sostenibilità e riciclabilità degli imballaggi flessibili ed elaborare possibili soluzioni. Al tavolo verranno invitati anche i funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), del Ministero della Transizione Ecologica (Mite), del Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai) e del Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in Plastica (Corepla). Le sinergie frutto del Protocollo d’Intesa saranno poi alla base della costituzione di una serie di gruppi di lavoro che si occuperanno, tra le altre cose, di verificare quali interventi tecnologici possano essere operati sulle linee di produzione di packaging e su quelle confezionatrici per rendere possibile l’utilizzo di nuovi materiali e di studiare soluzioni tecnologiche per migliorare i sistemi automatici di selezione e pretrattamento dei rifiuti di imbal-
58 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Etichette, criticità nella catena di approvvigionamento
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iguardo all’impatto delle condizioni restrittive della catena di approvvigionamento sulle prospettive del settore per il 2022, il continuo sciopero sindacale in alcune cartiere nordiche sta ponendo gravi problemi nei tempi di consegna ai corverter europei di etichette. Nelle ultime settimane, da tutta Europa sono pervenute segnalazioni secondo cui i tempi di consegna dei materiali per etichette a base di carta (circa il 70% della domanda totale di etichette europee) sono aumentati fino a 3 mesi o più. Alcuni stampatori di etichette e fornitori di materie prime sono stati persino costretti a dare la priorità all’allocazione delle consegne tra i clienti, ora che le scorte di materie prime stanno per esaurirsi. In quanto componente essenziale della catena di approvvigionamento dei CPG, la domanda di etichette autoadesive e imballaggi a banda stretta ha già raggiunto il picco durante la crisi del Covid19, ma con la rapida ripresa economica generale dallo scorso anno, la domanda di etichette e materiali di imballaggio ha continuato a crescere nel 2022, come confermato dall’ultimo rapporto RADAR di FINAT pubblicato a dicembre. È probabile che la mancanza di disponibilità di etichette e imballaggi colpisca un’ampia gamma di settori dell’industria dei consumatori finali come alimenti e bevande, salute e cura persona, prodotti medici e farmaceutici, prodotti chimici, logistica e vendita al dettaglio, elettronica di consumo, automotive e altri settori, danneggiando così il rimbalzo economico generale. Come commenta l’amministratore delegato di FINAT Jules Lejeune: “Fino a Natale speravamo che le interruzioni dell’approvvigionamento potessero trasformarsi in un fenomeno temporaneo, ma la situazione attuale dimostra la vulnerabilità di un intero settore già operante ai limiti della sua limitata capacità, da un singolo incidente come uno sciopero sindacale. Dati i tempi di consegna attuali, è ora probabile che dovremmo far fronte a queste carenze per il resto dell’anno, con conseguenze di vasta portata per l’economia generale. Negli ultimi giorni ho ricevuto commenti da membri di tutta Europa che sono tutti molto preoccupati per la dipendenza della catena di approvvigionamento da pochi fornitori chiave. Invitiamo tutte le parti interessate a compiere ogni sforzo per garantire una fornitura sostenibile di carta base e per etichette sia a breve sia a lungo termine”.
Organizzatori: Mack-Brooks Exhibitions Ltd.
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A Ipack-Ima 2022 il food in primo piano
Le filiere del food hanno forti aspettative di crescita. Coerentemente con questi dati, le soluzioni e i materiali per la lavorazione ed il confezionamento per i produttori di alimenti ed il retail avranno grande spazio nell’evento dedicato al processing e packaging, in programma a Fiera Milano dal 3 al 6 maggio 2022
I
l volume d’affari legato alle macchine per il food packaging a livello mondiale vale 15.3 miliardi di euro, con una crescita media annua prevista del 2.1% entro 2025. Nello stesso periodo l’industria italiana sarà protagonista con una crescita attesa del 4% medio annuo (Fonte: Ipack Ima Business Monitor in collaborazione con MECS). Coerentemente con le aspettative di crescita delle filiere del food, Ipack-Ima 2022, in programma dal 3 al 6 maggio a Fiera Milano, proporrà ai visitatori una gamma completa di soluzioni e materiali per la lavorazione ed il confezionamento per i produttori di alimenti freschi ed il retail. Tutti i principali player hanno confermato la propria presenza in fiera, tra questi Ima, Coesia, Goglio, ICA, ILPRA, Cama, Gruppo Fabbri, Mettler Toledo, Bizerba, ROBOQBO e molte altre aziende specializzate in questo segmento. I dati dimostrano l’importanza del comparto alimentare per la manifestazione: Ipack-Ima viene visitata da oltre 74.000 professionisti e buyer di cui il 60% proveniente dal mondo alimentare che, non a caso, rappresenta il principale mercato di sbocco per le soluzioni, i materiali e le tecnologie di packaging.
rinnovata strategia di filiera integrata che include l’automazione, la distribuzione e il supply chain management.
Focus su packaging e etichettatura
Un focus particolare sarà dedicato ai materiali per l’imballaggio che in manifestazione troveranno grande presenza con oltre 200 aziende attive in questo segmento. IPACK-Mat è il brand di Ipack-Ima che renderà facilmente individuabili queste aziende che, nell’ambito di un’area speciale strategicamente posizionata nel padiglione 5, proporranno confezioni e soluzioni smart o ispirate all’eco-design. Il tema degli imballaggi si confronta costantemente con quello della sicurezza dei prodotti e della loro conservazione a cui Ipack-Ima, in collaborazione con l’Istituto Italiano dell’Imballaggio, dedica l’area speciale Ipack-Ima Lab, che guarda ai laboratori di ricerca, agli istituti di certificazione, ai centri specializzati negli standard di conformità MOCA. A Ipack-Ima il futuro andrà verso proposte di etichettatura, codifica e marcatura che permettono la tracciabilità delle materie prime e del prodotto lungo tutta la supply chain. Sempre più spesso etichette e confezioni ospitano sensori e dispositivi capaci di connettere il prodotto col consumatore: è un arricchimento di informazioni che offre opportunità uniche a livello di marketing per la narrazione puntuale della vita dell’imballo e del prodotto. Completano l’offerta espositiva, le tecnologie di coding & tracking, il fine linea e le soluzioni di imballaggio protettivo applicabili a molteplici settori produttivi ma che nel food trovano grande applicazione. Tra le aziende di questo segmento presenti ad Ipack-Ima: Aetna Group,
Business community dedicate Ipack-Ima dedica al food diverse Business Community tra cui due padiglioni interamente dedicati al comparto Food, Fresh & Convenience. A questi mercati, alla ricerca costante di innovazioni di prodotto e di processo, gli espositori di Ipack-Ima offriranno il meglio delle tecnologie e dei materiali di confezionamento in una
60 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Fiere &CONVEGNI Atlanta Stretch, Atlas Tapes, Auer Packaging, Clevertech, Ds Smith, Etipack, Fromm Imballaggio, Grifal, Hipac, Nimax, Markem-Imaje, PKG, Officina Meccanica Sestese, Sealed Air, Sicad e Sitma. I continui cambiamenti nelle abitudini di consumo e l’arrivo sul mercato delle nuove generazioni di consumatori, vedono in crescita la sensibilità verso prodotti bio in un percorso coerente che alla qualità delle materie prime, associa scelte più sostenibili anche sul fronte del packaging e sempre più verso i prodotti free from e a base vegetale.
Un ricco calendario di eventi All’offerta espositiva si aggiunge un ricco calendario di eventi mirati alla valorizzazione dell’innovazione e all’anticipazione dei trend: Ipack-Ima ospiterà il prestigioso contest WorldStar, il Global Packaging Awards promosso dalla World Packaging Organisation (WPO). Inoltre, in collaborazione con l’Istituto Italiano dell’Imballaggio, la manifestazione sarà anche la sede dei Best Packaging Awards, che tornano in presenza per celebrare l’eccellenza italiana tra i produttori e gli utilizzatori di materiali di imballaggio.
Ipack-Ima si identifica quindi più che mai come il primo punto d’incontro in presenza per i professionisti del processing e del packaging, con le anticipazioni a livello industriale dei futuri trend di consumo.
“The Innovation Aliance” Ipack-Ima, infine, si terrà in concomitanza con altre fiere dedicate alla meccanica strumentale, nell’ambito del progetto “The Innovaton Aliance”: Intralogistica Italia, incentrata sulla movimentazione delle merci e gestione del magazzino, Print4All, dedicata alle tecnologie di stampa industriale, converting e labelling e la prima edizione di Greenplast, incentrata sulla filiera delle materie plastiche e della gomma con focus su sostenibilità ambientale, efficientamento energetico, Reduce-Reuse-Recycle ed economia circolare. Appuntamento, dunque, dal 3 al 6 maggio 2022 con un ritorno in presenza nei padiglioni di Fiera Milano grazie a rigorosi protocolli di sicurezza, garantiti da un hub che ospita ogni anno 4,5 milioni di visitatori, 36.000 aziende da tutto il mondo, 80 manifestazioni fieristiche e 160 congressi. Alcuni numeri dell’edizione 2018
61 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Agenda FIERE del PACKAGING e CONVERTING www.ecomondo.com Rimini 27-30 marzo 2022 Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com
Bologna 28 aprile - 1 maggio 2022 Salone internazionale della filiera produttiva della cosmetica www.cosmoprof.com
Fieramilanocity 24-26 maggio 2022 Esposizione per il packaging di lusso www.packagingpremiere.it
VINITALY
Verona 10-13 aprile 2022 Salone internazionale dei vini e distillati www.vinitaly.com
12-13 aprile 2022 Fiera internazionale delle private label www.marca.bolognafiera.it
Bruxelles 26-29 aprile 2022 Fiera internazionale delle tecnologie per la stampa di etichette www.labelexpo-europe.com
Barcellona 24-27 maggio 2022 Salone internazionale del packaging, del processo e della logistica www.hispack.com
Milano Rho 3-6 maggio 2022 Fiera specializzata nel processing e packaging food e non food www.ipackima.com
Francoforte 22-26 agosto 2022 Fiera internazionale delle industrie del processo www.achema.de Milano Rho 3-6 maggio 2022 Salone internazionale dell’industria farmaceutica, nutraceutica, cosmeceutica e delle biotecnologie www.pharmintech.it
Francoforte 14-19 maggio 2022 Fiera internazionale dell’industria della carne www.iffa.messefrankfurt.com Colonia 26-29 aprile 2022 Salone internazionale delle tecnologie per il food & beverage www.anugafoodtec.com
Parma 24-26 maggio 2022 Fiera dell’automazione digitale per l’industria www.spsitalia.it
62 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
Monaco di Baviera 12-16 settembre 2022 Fiera internazionale delle tecnologie per il beverage www.drinktec.com
Norimberga 27-29 settembre 2022 Salone internazionale delle tecnologie per il packaging www.fachpack.de www.cibustec.it
Parigi 21-24 novembre 2022 Salone internazionale dell’imballaggio e dell’intralogistica www.all4pack.com
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64 Rassegna dell’Imballaggio | n. 1 | Gennaio/Febbraio 2022
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