Rassegna dell'imballaggio n.2 - Marzo 2021

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Rassegna IMBALLAGGIO dell’

SCIENZA, TECNOLOGIA

E

ARTE

DEL

PACKAGING

www.packagingspace.net

Il settore cosmetico verso la ripresa I numeri che emergono dall’Indagine congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia delineano l’impatto che la pandemia ha avuto sul settore. Al contempo descrivono la reattività di un comparto che, a cavallo dei due principali picchi epidemici, ha saputo reagire, consegnando saldi finali meno critici di quanto previsto, nonostante i segni negativi. pagina 4

Innovation drives the growth of the cosmetics market The global cosmetics industry is expected to register a CAGR of 5.3% from 2021 to 2027. Innovative strategies such as new product launches with natural ingredients and appealing packaging have been adopted by manufacturing companies to increase sales of their cosmetics products. pagina 10

Robotica in continua evoluzione La rapida e inarrestabile evoluzione della robotica industriale e dei sistemi robotici automatizzati ha permesso di raggiungere standard qualitativi e quantitativi sempre più elevati, rendendo il processo produttivo più preciso, efficiente e sicuro per gli operatori. pagina 22

➧ Fatti&TENDENZE Anna Paola Cavanna, Presidente e primo Ambasciatore della Fondazione Carta Etica del Packaging, parla del progetto e delle sue finalità. Racconta inoltre il percorso già fatto, gli obiettivi da condividere, i progetti in essere e quelli che saranno avviati. pagina 14

➧ FOCUS Durante il picco dell’emergenza, con un +5,5% delle spedizioni e un +12,2% del peso dei prodotti movimentati, la logistica del farmaco ha garantito continuità di fornitura. Tuttavia, è necessario migliorare la tracciabilità dei prodotti, la gestione delle temperature e potenziare l’ultimo miglio. Nel mondo del farmaco le attività logistiche sono esternalizzate in oltre il 90% dei casi e prevale il modello Strategic Contract Logistics (83%). pagina 32


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Marzo 2021

SOMMARIO Sommario

PrimoPIANO 4

Il settore cosmetico verso la ripresa

SpotLIGHT 10 Innovation drives the growth of the cosmetics market

Fatti&TENDENZE 14 Ambasciatori della Carta Etica del Packaging, come e perché? 16 Shopper in carta, valore aggiunto per il retail

24 B&R, movimentazione 6D intelligente e… senza contatto 25 Piab e Selematic, movimentazione automatica di confezioni di pasta 26 ABB, una nuova generazione di cobot

FOCUS 30 Intralogistica, presente e futuro 32 Logistica Healthcare, più digitale e outsourcing 34 Amazon, logistica smart e sostenibile 35 Pallet in legno, antibatterici ed eco-friendly

44 Ultimate flexibility from industry proven top-loading secondary packaging machines

Imballaggi &AMBIENTE 48 Bayer, la farmacia è più sostenibile 49 Il circolo virtuoso di Aliplast e Panariagroup

Packaging DESIGN 52 Oli di Palazzo di Varignana, novità nei blend e nel packaging

TREND

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18 IV gamma, tra sfide e tendenze positive

Aziende&STRATEGIE

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Products & TECHNOLOGIES

Converting&LABEL 58 Cartoni per bevande, roadmap verso la sostenibilità 60 Etichette, la domanda rimane forte 61 Labels, opportunity in the crisis

36 Our battle in a bottle, la soluzione di Marchesini Group per il confezionamento dei vaccini 38 thyssenkrupp Rasselstein punta sull’approvvigionamento sostenibile 40 Assecondare il trend delle confezioni piccole

DOSSIER 22 La continua evoluzione della robotica 23 Manufacturing robots, a growing market

Rassegna IMBALLAGGIO dell’

SCIENZA, TECNOLOGIA E ARTE DEL PACKAGING

www.packagingspace.net Direttore Responsabile Gisella Bertini Coordinamento editoriale Chiara Bezzi chiara.bezzi@innovativepress.eu

Case HISTORY

Grafica e impaginazione Amalia Pari

IL NETWORK

Stampa e confezione Roto3 - Castano Primo (MI) Costo produzione copia € 2,40 Abbonamenti e diffusione customercare@innovativepress.eu 8 numeri all’anno. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Italia 60 euro - Europa 100 euro

Rassegna dell’imballaggio

FM Food Machines BM Beverage Machines

Rassegna Grafica

Normativa UE 1169/2011

Editore

Marketing e Vendita Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu Redazione Stefano Legnani Chiara Riccardi

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42 Un percorso per la Safety delle linee di confezionamento e imballaggio

Gestione Editoriale

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I numeri che emergono dall’Indagine congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia delineano l’impatto che la pandemia ha avuto sul settore. Al contempo descrivono la reattività di un comparto che, a cavallo dei due principali picchi epidemici, ha saputo reagire, consegnando saldi finali meno critici di quanto previsto, nonostante i segni negativi.

Il settore cosmetico verso la ripresa

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econdo i dati preconsuntivi 2020, il fatturato globale del settore sfiora i 10,5 miliardi di euro con una contrazione del -12,8% rispetto al 2019; in calo anche i valori del mercato interno (-9,6%). Risentendo delle limitazioni e delle incertezze a livello internazionale, le esportazioni registrano un –16,5% e raggiungono un valore di oltre 4 miliardi di euro; si approssima invece agli 1,9 miliardi di euro il valore della bilancia commerciale. Per entrambi questi indicatori la cosmetica si classifica al terzo posto, tra i beni non food, nel confronto con settori contigui, dopo abbigliamento-moda e mobili. “Le prospettive di ripresa per il 2021, seppur distanti dai valori del 2019, sono legate alla natura anticiclica del comparto. Il cosmetico è infatti un bene indispensabile, come la stessa pandemia ci ha ricordato”, commenta Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia. “Lo scorso anno abbiamo assistito ad una accelerazione nel cambiamento dei modelli di comportamento, alla ridefinizione degli equilibri internazionali e all’evoluzione dell’organizzazione del lavoro e delle relazioni personali: fenomeni che verosimilmente si sarebbero concretizzati nel medio periodo. Le imprese sentono da un lato la spinta alla ripartenza, dall’altro hanno però bisogno di nuove e solide condizioni per potersi realizzare, accompagnate da un piano governativo capace di affiancar-

le, anche in termini di promozione del Made in Italy, sul piano dell’innovazione, della digitalizzazione e dello sviluppo sui mercati esteri”.

I canali distributivi L’analisi dell’andamento dei canali distributivi evidenzia le dinamiche di reazione alla pandemia, condizionate dalla specializzazione di riferimento oltre che dalle limitazioni stesse che li hanno riguardati. I canali professionali, acconciatura (-28,5) ed estetica (-30,5%), risentono delle chiusure forzate del primo lockdown, oltre che – per l’estetica – delle ulteriori restrizioni per area geografica, con riferimento alle regioni in zona rossa. Pesanti contrazioni si registrano anche nelle vendite dirette (porta a porta e per corrispondenza) che chiudono l’anno a -30% rispetto al 2019; condizionata dalle nuove modalità di acquisto che hanno spostato i consumi verso altri canali, la profumeria raggiunge invece un -27%. Segnali di difficoltà arrivano anche dall’erboristeria, -26%, con andamenti diversi tra monomarca e punti vendita tradizionali. Farmacia e grande distribuzione sono invece i canali che, seppur con dati in contrazione, hanno contenuto i cali. La farmacia chiude infatti il 2020 con un trend attorno al -2,5%, analogamente alla grande distribuzione, anch’essa a -2,5%. Quest’ultima continua a rap-

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Cosmetica &PACKAGING presentare oltre il 41% dei consumi cosmetici. Come avevano anticipato le precedenti rilevazioni, solo l’e-commerce mostra dati positivi: il suo valore raggiunge, secondo i dati preconsuntivi, i 700 milioni di euro (+42% rispetto al 2019), portando il retail digitale al quarto posto tra i canali di distribuzione con un peso del 7,4% sul totale mercato 2020. Infine, il fatturato del contoterzismo scende a 1.370 milioni di euro (-17,5%), condizionato dalla contrazione della domanda estera, tradizionale volano della crescita per i produttori terzisti italiani.

Segnali positive I punti di forza dell’industria cosmetica, anche in questo periodo così particolare, sono l’elevato grado di flessibilità degli operatori del settore, la propensione agli investimenti in digitalizzazione ed e-commerce, l’alta qualità e la sicurezza dei prodotti. Inoltre, l’attività di ricerca e sviluppo è rimasta costante nonostante la pandemia: le industrie cosmetiche hanno mantenuto una percentuale di investimento del 6% in ricerca e sviluppo, contro la media del 3% dell’industria manifatturiera italiana. “L’83% degli operatori intervistati ha segnalato che verrà raggiunto un equilibrio per la propria azienda e per i mercati di riferimento nel corso del 2021”, evidenzia Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia. “Incidono su questo atteggiamento alcuni fattori positivi emersi nel corso della pandemia tra le imprese: la flessibilità e l’adattamento al contesto, gli investimenti in ambito digitale ed e-commerce, gli alti standard qualitativi, la costante propensione verso ricerca e sviluppo e il richiamo al made in Italy”.

dotto caratterizzato da elementi grafici o testuali (claim) che ne comunicano la connotazione di sostenibilità ambientale/green in ambiti che possono riguardare tutto il suo ciclo di vita e/o le politiche corporate dell’impresa verso la sostenibilità (ambientale, sociale, economica). A titolo esemplificativo gli ambiti possono interessare: processi produttivi; caratteristiche dell’imballaggio; gestione sostenibile della filiera; impronta ambientale di prodotto; certificazione di prodotto. Le aziende possono comunicare le proprie pratiche legate al campo della sostenibilità ambientale anche attraverso altri strumenti, quali certificazione Sistema Gestione Ambientale, certificazioni corporate, rapporto o bilancio di sostenibilità e premi/riconoscimenti internazionali. Sulla base di questi perimetri di classificazione è stato possibile indagare il valore dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile che è risultato pari a 1.654 milioni di euro. Il valore dei cosmetici a connotazione naturale/biologica è di 778 milioni di euro, mentre quello dei cosmetici sostenibili/green è di 876 milioni di euro. La sovrapposizione dei due insiemi, ovvero delle imprese che adottano processi o producono cosmetici legati alla sostenibilità e di quelle che fabbricano cosmetici a connotazione naturale/biologici, raggiunge i 925 milioni di euro. Analizzando la distribuzione tra canali del fatturato di questa tipologia di prodotti emerge come il 44,7% dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile sia da attribuire al mass market; seguono i saloni professionali di acconciatura ed estetica (18,7%) e la profumeria (11,2%). Significativo anche il peso delle vendite dirette (e-commerce, porta a porta e per corrispondenza) che rappresentano il 10,3%. Tra le famiglie merceologiche, sono poi i prodotti per capelli e cuoio capelluto a ricoprire il 33,1% del fatturato dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile, seguiti dalla cura pelle (30,6%) e dal make-up (23,2%). |

Focus sulla sostenibilità La domanda di prodotti a connotazione naturale e orientati alla sostenibilità ambientale è un trend in costante crescita nel mondo della cosmesi, così come in altri comparti. Ad oggi a livello normativo non esiste una definizione univoca dei concetti di “naturale/bio” e “sostenibilità ambientale” riferita ai cosmetici; allo scopo di permettere le rilevazioni statistiche sul settore, Cosmetica Italia ha quindi sentito l’esigenza di tracciare un perimetro di classificazione individuando due aree: - Cosmetici a connotazione naturale/biologica – Prodotto caratterizzato da elementi grafici o testuali (claim) che ne comunicano la connotazione naturale/biologica, in linea con la sua composizione formulativa, ovvero la presenza di un alto numero di ingredienti biologici o di origine naturale. Questo cosmetico può inoltre comunicare: la conformità allo standard internazionale ISO 16128; la certificazione naturale/biologica secondo il protocollo di un organismo privato specializzato; la conformità a una propria caratterizzazione autodefinita, nel rispetto del Regolamento 655/2013. - Cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale/green – Pro-

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Arcade Beauty

Albéa

lancia una maschera biologica facile da riciclare

amplia la gamma di tubi riciclabili in PE monomateriale

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ate in Asia, le maschere sono state talvolta considerate un limite dal punto di vista ambientale. Arcade Beauty ha quindi sviluppato questo prodotto eco-responsabile a livello di maschera, formula e bustina. Una soluzione proposta in full-service. Questa nuova generazione di maschere fa parte di un’offerta globale made in Europe. La maschera stessa è realizzata in tessuto non tessuto di cotone biologico al 100% biodegradabile. Testata sotto controllo dermatologico, la formula che la impregna vanta il 96% di ingredienti naturali e un’idratazione di 8 ore. La bustina, la cui forma può essere personalizzata on demand, è monomateriale composta da un’unica resina o in carta al 50% ed è riciclabile. La ricerca di Arcade Beauty su nuove tipologie di materiali è in continuo sviluppo. La maschera standard è sviluppata nello stabilimento polacco del gruppo. La forma e la grafica della sua bustina possono essere personalizzati così come la sua formula, in base alle richieste dei brand.

lbéa lancia la sua nuova gamma di tappi flip-top Basic Cap nella versione 100% PE. Dopo la versione Slim Cap in PE lanciata la scorsa estate, questo tappo si aggiunge alla gamma di soluzioni in tubo monomateriale offerte da Albéa, che compie così un ulteriore passo verso il suo obiettivo di rendere i propri imballaggi riciclati al 100% entro il 2025. Il Basic Cap in PE, combinato con un manicotto e una testa in PE, forma un tubo monomateriale che può essere lavorato nei flussi rigidi di riciclo HDPE esistenti. L’intero imballaggio viene trasformato in granuli di plastica riciclata in PE pronti per essere riutilizzati per altre applicazioni. L’imballaggio monomateriale contribuisce a mantenere la buona qualità del materiale nel suo flusso di riciclo. Il Basic Cap in PE è un tappo flip-top cliccabile. È compatibile con l’intera gamma di tubi in laminato e plastica con diametro di 30, 35, 40 e 50 mm. Lo Slim Cap in PE, invece, è uno dei tappi più leggeri sul mercato, un modello progettato ecologicamente che unisce la riduzione del peso dell’imballo alla sua riciclabilità. È disponibile con un diametro di 50 mm, per tubi di laminato o plastica. “Con questi due modelli di tappi in PE, possiamo offrire ai nostri clienti una scelta di soluzioni di tubi riciclabili monomateriale, aiutandoli a differenziarsi e raggiungere i loro obiettivi di riciclabilità degli imballaggi”, afferma Caroline Hughes, Marketing Tubes Manager di Albéa. L’ambizione del Gruppo Albéa è quella di rendere riciclabili tutti i suoi imballaggi entro il 2025, un grande impegno assunto nell’ottobre 2018, quando è stato firmato il New Plastics Economy Global Commitment della Ellen McArthur Foundation. Negli ultimi due anni, il Gruppo ha rivisto tutte le sue roadmap di prodotto al fine di raggiungere questo ambizioso obiettivo e fornire ai propri clienti soluzioni innovative e sostenibili perfettamente in linea con le loro strategie e obiettivi CSR.

La Chenaie ˆ nuovo packaging per nuove fragranze

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l marchio La Chênaie, il cui concept si basa sulla scoperta delle proprietà antiossidanti – l’origine della bellezza – della quercia, ha lanciato due eaux de toilette chiamate Chêne Noir e Chêne Blanc. A Coverpla è stato affidato l’imballaggio di entrambi i prodotti, inclusi bottiglie, tappi, pompe e coperchi per pompe. Mentre la bottiglia Madison di Coverpla scelta per Chêne Noir ha le spalle fortemente accentuate, il packaging di Chêne Blanc deve la sua forma gentile al cilindro della bottiglia Maeva, con vetro laccato in tonalità nude. I due tappi in rovere sono stati progettati e sviluppati da Coverpla con un partner europeo. Il brand ha scelto questo materiale per la superficie venata del legno, che rende ogni pezzo unico. Nella sua manifestazione femminile, il tappo ha una macchia bianca con un tocco cipriato, mentre il tappo della fragranza da uomo si ispira al design Carrément di Coverpla ed è realizzato in rovere peduncolato con finitura wengé. Entrambi i profumi sono in formato da 50 ml. Coverpla si è quindi occupata dello sviluppo di entrambi questi prodotti, fornendo anche le pompe e le coperture delle pompe. Per rendere il prodotto il più sostenibile possibile, il brand ha progettato un packaging secondario in carta certificata FSC stampato con inchiostri di origine biologica, realizzato con materiali naturalmente rinnovabili che possono essere riciclati.

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Cosmetica &PACKAGING

Valmatic…

think green con Paperdose!

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a sempre attenta alla sostenibilità e all’ambiente, Valmatic ha sviluppato una nuova gamma di contenitori termoformati in carta. Paperdose, nata grazie alla ricerca e all’innovazione dell’azienda modenese leader nella produzione di packaging monodose, è un progetto la cui carta è certificata Aticelca e FSC. Un nuovo concetto monodose che affianca alle esigenze dei propri partners e clienti, il rispetto per l’ecosistema attraverso l’utilizzo di materiale riciclabile. Si tratta della prima monodose 3D prodotta in carta, facile da aprire grazie alla sua stessa forma oltre che al materiale utilizzato. Paperdose è disponibile in diversi formati da 1 a 45 ml. A seconda del riempimento il packaging si rivolge all’ambito cosmetico, alimentare, chimico fino al parafarmaceutico e veterinario. L’utilizzo singolo del prodotto rende Paperdose pratica ed igienica: evitando il contatto tra più soggetti la rende una garanzia di igienicità in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo dal 2020. Paperdose è riciclabile direttamente nella carta, consentendo alla materia prima di rientrare nel ciclo produttivo con un impatto sempre minore sulle CO2 emesse. www.valmaticsrl.com

Cosfibel

crea un cofanetto per Penhaligon’s

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er le ultime festività natalizie, la famosa casa di profumi londinese Penhaligon’s ha lanciato una collezione di cofanetti che trasmettono con fascino la sua eredità inglese. Cosfibel è stata incaricata di sviluppare un modello con un decoro sagomato per Quercus Eau de Cologne. Lanciata a livello globale nel periodo che precede le festività natalizie, questa edizione limitata è stata un successo immediato. Basandosi su una semplice struttura di cartone con una base e un coperchio, Cosfibel ha giocato con un sottile decoro sagomato litografato sui lati della scatola, poiché il cofanetto imitava la forma di un furgone d’epoca. I motivi stampati sono evidenziati mediante un’elegante stampa a caldo e protetti con un rivestimento opaco. In tandem con la scelta di un cofanetto in cartone, l’interno è realizzato in RPET trasparente sagomato per adattarsi alla bottiglia. È rivestito con carta stampata nella stessa tonalità della scatola esterna. Questo sviluppo ha comportato una meticolosa cura dei dettagli, dall’incollaggio manuale delle diverse parti alla protezione della struttura durante le varie fasi di produzione, dalla progettazione alla logistica.

Tappi green by

Coverpla

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pecialista in soluzioni chiavi in mano per profumeria, Coverpla si distingue per i suoi tappi iniettati in Surlyn senza inserti. L’azienda nizzarda sta ampliando la sua gamma di tappi con l’obiettivo di offrire soluzioni sostenibili al 100%. Fin dalle sue prime collezioni di tappi, Coverpla si è concentrata molto sulla lavorazione dei propri stampi in modo che i tappi prodotti si aggancino direttamente al coperchio della pompa. Questi tappi, principalmente iniettati in Surlyn, sono quindi candidati perfetti per il riciclo. Ma per rispondere alla richiesta di un’offerta più diversificata, Coverpla ha sviluppato, con alcuni partner, tappi in alluminio, zamak, legno e altre resine che richiedono l’utilizzo di un inserto. Coerentemente con i suoi obiettivi di eco-design, Coverpla ha studiato le potenzialità sia dei tappi monomateriale che dei tappi con inserti removibili. L’azienda beneficia in particolare della capacità innovativa del suo partner spagnolo Pujolasos per espandere la sua offerta con un design esclusivo del tappo realizzato in legno FSC e dotato di un inserto di sughero compresso o di una parte in PP che può essere facilmente rimossa dal consumatore per il riciclo. I tappi in legno di nuova generazione di Coverpla, chiamati Too-Doo e Torrid, avranno entrambi inserti in sughero. In una seconda fase, quasi tutti i tappi in legno a catalogo saranno proposti con inserti in sughero. Infine, Coverpla ha sviluppato uno stampo specifico che le consentirà di realizzare un tappo in resina di origine biologica, ad esempio PLA, che è biodegradabile al 100%.

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L’Oréal

cresce il riciclo degli imballaggi cosmetici

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ntro il 2030, gli imballaggi dei prodotti L’Oréal saranno realizzati con fonti riciclate o organiche. Per raggiungere questo obiettivo, bisogna migliorare lo smistamento e la separazione dei materiali riciclabili o, come dice il Gruppo, “Schön trennen” (La bellezza dello smistamento). Alla fine del 2020 in Svizzera, insieme all’organizzazione Swiss Recycling, è stata lanciata un’accattivante campagna di pubbliche relazioni con questo nome. Questa campagna mirava ad aumentare la consapevolezza dei consumatori sul tema della raccolta differenziata e a fornire più conoscenze e chiarimenti. “In qualità di azienda di riferimento nel settore dei cosmetici, la nostra responsabilità non è solo quella di fornire le formule e gli imballaggi più puri e migliori, ma anche di incoraggiare i nostri consumatori ad adottare modelli di utilizzo più sostenibili”, spiega Sophie Berrest, Country Manager di L’Oréal Switzerland. “Questa campagna mira a supportarli nel separare la confezione dei loro prodotti di bellezza e quindi a contribuire all’economia circolare, che è in linea con l’obiettivo principale della strategia degli imballaggi L’Oréal”. Il colosso francese della cosmetica sta compiendo enormi passi avanti nel settore dell’economia circolare e ha dichiarato di aver sviluppato la prima soluzione di packaging cosmetico ottenuto dalle emissioni di anidride carbonica raccolte e riciclate nel 2020. Una nuova bottiglia di plastica è stata creata in un progetto congiunto con LanzaTech e Total. In un processo complesso, il carbonio raccolto viene prima trasformato in etanolo. Da questo si ottiene l’etilene, che viene poi polimerizzato e trasformato in polietilene. Questo viene utilizzato per realizzare le innovative bottiglie L’Oréal, che hanno lo stesso livello di qualità e proprietà di quelle realizzate con il normale politene, secondo quanto dichiarato dall’azienda.Questo nuovo processo non solo consente di risparmiare carbonio, ma cattura anche l’anidride carbonica che è già stata rilasciata e la neutralizza in loop. Secondo i piani attuali dell’azienda, la nuova plastica dovrebbe essere utilizzata per la produzione di flaconi per shampoo e balsami entro il 2024.

Texen Beauty Partners

la bellezza del cartone per Sothys

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exen Beauty Partners è orgogliosa della sua flessibilità nell’approvvigionamento e della sua competenza multimateriale e, con i suoi recenti progetti, ha colto l’opportunità di investire in un approccio di eco-design globale costruito attorno a carta e cartone. La palette firmata Sothys ne è un esempio. Complementare alle attività principali di Texen Industries, questa strategia orientata su carta e cartone ha permesso all’azienda di testare i molteplici vantaggi di questi materiali. Estremamente ecocompatibili sia per il loro peso che per la riciclabilità, con il giusto spessore offrono grande robustezza e protezione. Ulteriori vantaggi includono la versatilità delle soluzioni decorative, delle forme e dei volumi. Il cartone si caratterizza per la sua flessibilità ed è particolarmente adatto per brevi tirature, è incredibilmente versatile a livello estetico e si coniuga bene con un design minimalista ma anche lussuoso. Per la sua terra abbronzante estiva, Sothys ha scelto una palette maxi formato (18 g) con un elegante decoro giungla. Delicatamente profumata, la polvere dalla finitura matte crea un aspetto leggermente abbronzato che può essere utilizzato in tanti modi diversi. Il suo formato permette di tenerla comodamente in mano e la trama della carta è morbida e liscia. Per questo sviluppo, Texen ha scelto una carta proveniente da foreste gestite in modo sostenibile. Stampato in quattro colori, il decoro a tema giungla di Sothys appare in trompe l’oeil. La sua finitura lucida è ottenuta grazie a un processo di laminazione. Un inserto in nero a contrasto è progettato per trattenere la polvere pressata con una texture che richiama il decoro esterno. Una chiusura magnetica mantiene il coperchio in posizione.

Arcade Beauty

per Prisme Libre by Givenchy

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er supportare il lancio del suo prodotto iconico, la Maison Givenchy ha affidato ad Arcade Beauty lo sviluppo di una mini custodia per cipria in grado di riprodurre in un piccolo formato il gesto dell’applicazione della polvere libera “shake - stamp - blend”. Questo setaccio termoformato è una delle ultime innovazioni. Ha quattro scomparti, ciascuno contenente quattro diverse tonalità di polvere e una superficie perforata al laser che riproduce il logo 4G di Givenchy, in tinta con la custodia. Basta sollevare il coperchio, posizionare il piumino da cipria fornito con il prodotto sulla superficie del setaccio e agitare. Con una texture ultrafine, la polvere ora miscelata può essere applicata sul viso con il piumino in un gesto rapido e preciso per esaltare la luminosità della pelle con una finitura matte vellutata.

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Cosmetica &PACKAGING

UIFAT

a servizio dell’industria cosmetica

Marco De Piccoli, co-titolare di UIFAT, parla delle soluzioni per l'industria cosmetica.

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ome vi ponete nei confronti dell’industria cosmetica? Nel settore cosmetico UIFAT fornisce sistemi di marcatura a getto d’inchiostro per la codifica e la stampa di dati variabili su flaconi, astucci o tutto quanto riguarda la marcatura dell’imballo. Le nostre stampanti possono essere applicate sulle etichettatrici di vari costruttori oppure installate direttamente presso il cliente su linee di produzione già esistenti. La semplicità di installazione dei nostri sistemi consente, in alcuni casi, di poter essere integrati dal cliente stesso, altrimenti, per applicazioni più complesse intervengono i nostri tecnici. Quali sono attualmente le maggiori esigenze del settore della cosmesi? L’esigenza maggiore è quella di codificare e aggiungere, oltre all’etichettatura standard, tutta una serie di informazioni che di volta in volta potrebbero essere richieste, come la data di produzione, oppure codici o marchi aggiuntivi che devono essere inseriti in tempo reale per soddisfare sopravvenute esigenze del cliente. Il getto d’inchiostro è il sistema più flessibile per realizzare questo genere di codifica o di stampe, perché permette applicazioni su qualsiasi tipologia di superficie, assorbente o non assorbente, mentre la gamma di colori a disposizione consente di ottenere stampe ben leggibili su tutti i supporti.

ad esempio, le stampanti inkjet ad alta risoluzione HRP-R4 per la stampa degli imballi secondari direttamente in linea, e la famiglia delle stampanti ad alta risoluzione UI-JET, sistemi a cartuccia adatti per essere applicati sulle etichettatrici per effettuare la micromarcatura, quindi la stampa del numero di lotto, della data di scadenza e così via.

Quali soluzioni proponete all’industria cosmetica? Abbiamo un ottimo riscontro dal sistema TIJ. È un sistema a cartuccia molto versatile e flessibile, che può stampare praticamente su qualsiasi superficie, dalla plastica al vetro alla carta. Non prevedendo alcuna manutenzione, possiamo considerarlo una soluzione “auto installante”. UIFAT ha inoltre tutta una gamma di soluzioni studiate per ogni specifica esigenza. Come

Per quali impieghi vengono preferibilmente utilizzate le vostre soluzioni dall’industria cosmetica? Sovrascrivere un’etichetta già esistente con codici o marchi aggiuntivi, stampare su imballi secondari, per realizzare la marcatura dei pittogrammi di sicurezza obbligatori sugli imballaggi del settore farmaceutico. Il tutto viene ottenuto in alta risoluzione e ad elevate velocità su qualsiasi tipologia di imballaggio primario e secondario. www.uifat.com

Texen confezioni ergonomiche per eyeliner

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er due nuovi prodotti per il trucco, Texen Beauty Partners ha messo tutta la sua esperienza nel facilitare il gesto preciso che richiede l’applicazione dell’eyeliner. Questo progetto era estremamente ambizioso, sia in termini di design che di ergonomia della confezione, nonché nella combinazione ottimale dei diversi componenti. I due modelli, freschi sul mercato, devono il loro successo alla scelta del loro pack meticolosamente sviluppato. Il primo è per il nuovo eyeliner di Yves Rocher, mentre il secondo è firmato Dr Pierre Ricaud. Per rispondere alle aspettative dei brand, Texen Beauty Partners si è concentrata molto sulla selezione dell’applicatore e della spazzola perfetti. Entrambi sono stati concepiti in tre parti: un tappo costituito principalmente da ABS iniettato che combina la bacchetta e l’applicatore, la spazzola (LDPE e POE) e la bottiglia (PE). La stampa sia sul retro che sul fronte è stata realizzata mediante stampa a caldo. Queste confezioni si distinguono per le loro forme piuttosto curve e la loro perfetta ergonomia. Le loro lunghe bacchette aiutano ad afferrare la confezione, rendendo l’applicazione intuitiva. Grazie alla punta in feltro, garantiscono un’applicazione precisa in diversi modi, consentendo un risultato personalizzato. Ogni confezione contiene 3 ml di formula.

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SpotLIGHT

Innovation drives the growth of the cosmetics market The global cosmetics industry is expected to register a CAGR of 5.3% from 2021 to 2027. Innovative strategies such as new product launches with natural ingredients and appealing packaging have been adopted by manufacturing companies to increase sales of their cosmetics products.

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he global cosmetics market size was valued at $380.2 billion, and,after a light decrease in 2020, it is projected to reach $463.5 billion by 2027, registering a CAGR of 5.3% from 2021 to 2027. Presently, cosmetics have become an indispensable feature of modern lifestyle of individuals. In addition, growth in consciousness about external beauty along with individual’s internal intellect has become one of the major driving factors for use of cosmetics in the global market. Presently, along with women, there is a rise in use of cosmetics among men in their daily routine, which complements growth of the global cosmetics market demand. Hence, such changing lifestyles, have led to growth of the global cosmetics market.

New strategies Manufacturers are changing their product branding and advertising strategies to accelerate their sales across various countries. Innovative strategies such as new product launches with natural ingredients and appealing packaging have been adopted by manufacturing companies to increase sales of their cosmetics products. Moreover, use of natural ingredients for manufacturing of cosmetics products, which does not have any adverse effect on skin, is a popular strategy of manufacturers to attract more customers. Collectively, all strategies adopted by manufacturers drive the global cosmetics market. However, chemicals used in manufacturing of cosmetic products can harm an individual’s skin or other parts of the body. Therefore, increase in awareness of probable side effects of cosmetics and skin concerns among customers is an important factor that limits growth of the market as a whole.

Categories On the basis of category, the skin and sun care products segment constituted a major cosmetics market share; however, the deodorants & fragrances segment is projected to experience growth at the highest CAGR during the forecast period. Skin care products play a major role in daily healthcare regimen of individuals. Presently, rise in awareness about beauty and consciousness are the prominent factors that drive demand for skin care products.

Gender On the basis of gender, the women segment led, in terms of the cosmetics market size, and is expected to continue to grow with robust CAGR during the cosmetics market forecast period. Convergence of advancements, beauty, and lifestyle propels growth of the market. Moreover, the cosmetics market across the globe has witnessed continues and sustained growth over years, owing to rise in beauty-conscious female population.

Distribution channels On the basis of distribution channel, the hypermarkets/supermarkets segment held a major share in the market, and is projected to remain dominant during the forecast period. Hypermarkets/supermarkets are gaining popularity, owing to availability of a broad range of consumer goods under a single roof, ample parking space, and convenient operation timings. Moreover, increase in urbanization, rise in working class population, and competitive pricing boosts popularity of hypermarkets in developed and the developing region.| Source: www.alliedmarketresearch.com

RESEARCH & SCIENCE IN THE COSMETIC INDUSTRY The cosmetics and personal care industry is a science-driven and highly innovative sector which makes large investments in R&D. Large companies in our industry spend around 5% of their annual turnover (sales) on R&D (within Europe).Assuming that all companies in the cosmetics indust-

ry spend 5% of their annual turnover on R&D, total expenditure on R&D in Europe would have totalled €2.35 billion. It should be noted that because the business model for carrying out research frequently involves a partnership (e.g. between a cosmetics manufacturer and a supplier and/or rese-

arch institute), this figure is likely to be an underestimate.Large industry players have multiple research centres that focus on product development, market research and regulatory compliance respectively.

Source: www.cosmeticseurope.eu


Cosmetica &PACKAGING

Arcade Beauty

Texen Beauty Partners

launches an easy to recycle organic mask

the beauty of cardboard for Sothys

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oming from Asia, the mask has sometimes been considered environmentally restrictive. Arcade Beauty has therefore developed this eco-responsible product: mask, formula and sachet. A solution proposed in full-service. This new generation of mask is part of a global offer made in Europe. The mask itself is made of a biodegradable 100% organic cotton non-woven. Tested under dermatological control, the formula that impregnates it boasts 96% natural ingredients and an 8-hour hydration. For its part, the sachet whose shape can be adapted on demand is monomaterial composed of a single resin or 50% paper; in order to be recyclable. Arcade Beauty continues its research into other types of materials. This standard mask is developed in the group’s Polish factory. The shape and decoration of its sachet can be customized as well as its formula on request of the brands.

La Chenaie ˆ

exen Beauty Partners takes pride in its sourcing flexibility and multi-material expertise, and through its recent projects, has seized the opportunity to invest in a global eco-design approach built around paper and cardboard. This palette for the Sothys brand is a prime example. Complementary to Texen Industries’ core activities, this strategy oriented around paper and cardboard has allowed the company to test the multiple benefits of such materials. Extremely environmentally friendly both for their weight and recyclability, with the right thickness, they also offer great strength and protection. Further advantages include a versatility of decoration options and possible shapes and volumes. Without the need for tooling, cardboard is a prime contender for flexible developments and short production runs, and is incredibly versatile esthetically, suitable for designs from the minimalistic to the most luxurious. For its summer bronzing powder, Sothys selected a maxi-format (18g) palette with a chic jungle décor. Delicately fragranced, the mat-finish powder creates a subtly bronzed look that can be used in so many different ways. Its format allows it to be comfortably held in the hand and the texture of the paper is soft and smooth. For this development, Texen chose paper from sustainably managed forests whose meticulous work allows for a perfectly finished product. Printed in four colors, Sothys’ jungle décor appears in trompe l’oeil. Its shiny finish is achieved thanks to a lamination process. The compact features an insert dyed in contrasting black designed to hold the pressed powder and texturized to resemble the outer décor. A magnetic closure holds the lid in place.

new packaging for new fragrances

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he La Chênaie brand, whose concept is based on the discovery of the antioxidant properties – the root of beauty – of the oak tree, has launched two Eaux de Toilette in line with its positioning, called Chêne Noir and Chêne Blanc. Coverpla was entrusted with the packaging for both developments, including bottles, caps, pumps and pump covers. While Chêne Noir has the strongly accented shoulders of Coverpla’s Madison bottle, Chêne Blanc owes its gentle form to the cylindrical shape of the Maeva bottle, its glass lacquered with a nude tone. The two oak caps were designed and developed by Coverpla with a European partner. The brand selected this material to coincide with its positioning and for the veined surface of the wood, which makes each piece unique. In its feminine manifestation, the cap has a white stain with a powdery touch, while the men’s cap is inspired by Coverpla’s Carrément design and is made from pedunculate oak with a wengé finish. Both scents are offered in a 50ml format. Coverpla was therefore in charge of the development of both these products, also supplying the pumps and pump covers. To make the product as sustainable as possible, the brand designed an outer pack made from FSC certified paper printed with bio-sourced inks, made from naturally renewable materials that can be recycled.

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SpotLIGHT L’Oréal

Albéa

increasing recycling of cosmetics packaging

expands its range of recyclable single-material PE tubes

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y 2030, L’Oréal product packaging will be made either from recycled or organic-based sources. One of the objectives for this push for sustainability is termed “L’Oréal for the future”. To achieve this, we need to get better at sorting and separating our recyclables, or, as the group puts it, “Schön trennen” (The Beauty of Sorting). An attention-grabbing PR campaign was launched under this name at the end of 2020 in Switzerland, together with the umbrella organization Swiss Recycling. This campaign aimed to increase consumers’ awareness on the subject of sorting waste, and to provide more knowledge and clarification simultaneously. “As a leading company in the cosmetics industry, our responsibility is not only to provide the purest and best formulas and packaging, but also to encourage our consumers to adopt more sustainable usage patterns,” explains Sophie Berrest, Country Manager for L’Oréal Switzerland. “This campaign aims to support them in separating their beauty product packaging and thus to contribute to the circular economy, which is in line with the main objective of L’Oréal’s packaging strategy.” The French cosmetics giant is making huge leaps in the circular economy sector and has stated that they developed the first form of cosmetics packaging made from collected and recycled carbon dioxide emissions in 2020. One new plastic bottle was created in a joint project with LanzaTech and Total. In a complex process, the collected carbon is first transformed into ethanol. Ethylene is obtained from this, which is then polymerized and made into polythene. This is used to make the innovative L’Oréal bottles, which have the same level of quality and properties as those made from normal polythene, according to statements from the company. This new process not only saves carbon but also captures carbon dioxide that has already been released and neutralises it in loops. According to the company’s current plans, the new plastic should be used for making bottles for shampoos and conditioners by 2024.

lbéa launches its new range of Basic Cap flip-top caps in 100% PE version. After the Slim Cap PE version launched this summer, this cap comes as an addition to the range of single-material tube solutions provided by Albéa, thus taking another step towards its objective of 100% recycled packaging by 2025. The PE Basic Cap, combined with a PE sleeve and head in PE too, produces a single-material tube that can be processed in existing rigid HDPE recycling streams. The entire packaging is processed into PE recycled plastic granules ready to be reused for other applications. Single-material packaging thus contributes to maintaining the good quality of the material from its recycling stream. The PE Basic Cap is a clickable flip-top cap. It is compatible with the entire range of laminate and plastic tubes with a diameter of 30, 35, 40 and 50mm. The Slim Cap PE is one of the lightest caps on the market, an eco-designed model that combines the weight reduction of the packaging with its recyclability. It is available with a 50mm diameter, also in laminate or plastic tubes. “With these two models of PE caps, we can offer our customers a choice of single-material recyclable tube solutions, helping them to differentiate themselves and achieve their packaging recyclability objectives” Caroline Hughes, Marketing Tubes Manager at Albéa.The Albéa Group’s ambition is to make all its packaging recyclable by 2025, a strong commitment made when the New Plastics Economy Global Commitment of the Ellen McArthur Foundation was signed in October 2018. Over the past two years, the group has reviewed all of its product roadmaps in order to meet this ambitious objective and provide its customers with innovative and sustainable solutions that are perfectly in line with their CSR strategies and objectives.

Arcade Beauty

for Prisme Libre by Givenchy

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o support the launch of its iconic product, the House of Givenchy entrusted Arcade Beauty with the development of a mini powder case able to reproduce the application of their retail loose powder case version called “shake - stamp - blend”. This sample, a sieve thermoformed screen, is one of the latest innovations. It has four compartments, each containing four different shades of powder and a sieve screen laser perforated that reproduce the 4G logo of Givenchy, to match the retail case. You just need to lift the cover, place the powder puff supplied with the sample on the sieve screen and shake the powder case. The ultra-fine texture now mixed can be applied to the face with the puff in a quick and precise gesture to enhance skin radiance with a velvety matte finish.

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Cosmetica &PACKAGING

Cosfibel

creates a coffret for Penhaligon’s

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or the last holiday season, the famous London fragrance house Penhaligon’s released a collection of coffrets channeling its English heritage with charm. Cosfibel was in charge of developing this model with a cutout décor for Quercus Eau de Cologne. Launched globally in the runup to the holiday season, this limited edition was an instant hit. Based on a simple cardboard structure with a base and lid, Cosfibel played with a subtle cutout décor litho-laminated onto the sides of the box, the coffret imitating the shape of a period van. The printed motifs are highlighted using elegant hot stamping and protected with a mat coating. In tandem with the choice of a cardboard coffret, the internal chock is made from transparent RPET shaped to fit the bottle. This is coated with printed paper in the same shade as the outer box. This development involved meticulous attention to detail, from the hand gluing of the different parts to the protection of the structure during the various production stages, from design to logistics.

Green caps by

Coverpla

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specialist in turnkey perfumery solutions, Coverpla stood out early on for its injected insert-free Surlyn caps. The Nice-based company is expanding its range of caps with the aim of offering 100% sustainable solutions. Ever since its first collections of caps, Coverpla has focused heavily on working its molds so that the caps produced allow the part to clip directly onto the pump cover. These caps, mainly injected in Surlyn, are therefore perfect candidates for recycling. But in order to respond to demand for a more diverse offer, Coverpla has developed, with certain of its partners, caps in aluminum, zamak, wood and other resins that necessitated the use of an insert. In line with its eco-design goals, Coverpla has been looking at the potential of both mono-material caps and caps with removable inserts. The company benefits notably from the innovation capacity of its Spanish partner Pujolasos to expand its offer with an exclusive cap design made from FSC wood and fitted with a compressed cork insert or a PP part that can be removed easily by the consumer in order to be recycled. Coverpla’s new generation wooden caps, with the names TOO-DOO and TORRID, will both have cork inserts. In a second stage, almost all the wooden caps in its catalog will be offered with cork inserts. Finally, Coverpla has developed a specific mold that will allow it to manufacture a cap from bio-sourced resin, for example PLA, which is 100% biodegradable.

Texen

ergonomic packs for eyeliner

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or these two new makeup products, Texen Beauty Partners put all of its expertise into facilitating the precise gesture that applying eyeliner requires. This execution was extremely ambitious, both in terms of design and the ergonomics of the pack, as well as in the optimal combination of the different components. These two models, fresh on the market, owe their success to the choice of their meticulously developed pack. The first is for Yves Rocher’s new eyeliner, while the second is signed Dr Pierre Ricaud. In order to respond to the brands’ expectations, Texen Beauty Partners focused closely on its sourcing to select the perfect applicator and wiper. Both were conceived in three parts: a cap made primarily from injected ABS that combines the wand and applicator, the wiper (LDPE and POE) and the bottle (PE). Printing on both back and front was realized using hot stamping. These packs stand out for their pretty curved forms and their perfect ergonomics. Their long wands help to grasp the pack, making application intuitive. Thanks to a felt tip, they guarantee precise application in a variety of ways, allowing a personalized makeup result. Each pack houses 3 ml of formula.

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Ambasciatori della Carta Etica del Packaging COME E PERCHÉ? Anna Paola Cavanna, Presidente e primo Ambasciatore della Fondazione Carta Etica del Packaging, parla del progetto e delle sue finalità. Racconta inoltre il percorso già fatto, gli obiettivi da condividere, i progetti in essere e quelli che saranno avviati.

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alla Carta Etica del Packaging alla Fondazione, perché?

La Carta Etica del Packaging è nata nel 2015 da una riflessione condivisa tra il Politecnico di Milano ed Edizioni Dativo. Sin dal suo esordio, l’Istituto Italiano Imballaggio aveva creduto fortemente nei valori enunciati dalla Carta quale strumento per lo sviluppo di una nuova “cultura di sistema” per la filiera del packaging. Nel 2019 è stato deciso di acquisirne i diritti. La scelta naturale è stata quella di creare una Fondazione, un ente completamente indipendente e super partes, con l’obiettivo di divulgare e condividere i profondi valori della Carta. Al mio fianco ho voluto una squadra fortemente coinvolta ed in continuità con la governance dell’Istituto: Ciro Sinagra e Alessandra Fazio in qualità di vicepresidenti, i consiglieri Chiara Faenza e Antonio Feola (past presidente dell’Istituto) e il direttore Francesco Legrenzi. La nascita della Carta ha raccontato una visione, compito della Fondazione ora è quello di dar vita a progetti ed iniziative concrete.

➣ Quali obiettivi si propone? La Fondazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità civiche, solidaristiche e di utilità alla promozione e divulgazione dell’imballaggio quale strumento di progresso e di civil-

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tà attraverso la diffusione della scienza che ne regola le funzioni. Desideriamo essere una voce istituzionale in grado di stimolare visioni e riflessioni autorevoli sulla progettazione etica del packaging. Tutti sappiamo che l’imballaggio sta vivendo una fase di piena maturità, il nostro obiettivo è creare qualcosa di nuovo in modo nuovo. Ad esempio parlare di etica e non solo di sostenibilità allarga la visione, ci obbliga a riflettere in chiave di economia circolare e di ecodesign. Ma per far questo, vogliamo fare rete e creare un network di Ambasciatori che condivida la nostra sfida per dare vita ad una nuova cultura d’impresa e guardare le facce di uno stesso problema con angolazioni diverse. Certo, tutto questo non può prescindere da un’attenta analisi di “sostenibilità progettuale e aziendale”. Nuovi orizzonti dunque e, perché no, anche oltre i confini nazionali con lo sguardo rivolto ai giovani.

➣ Ha parlato di Ambasciatori e Lei è ufficialmente il primo… Sono stata nominata Presidente della Fondazione. Ho dunque l’onore e l’onere di questo incarico in aggiunta agli altri, ma è un impegno a cui tengo molto e dal quale non ho voluto esimermi. Gli Ambasciatori della Carta Etica del Packaging sono soggetti giuridici che s’impegnano a opera-

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Fatti &TENDENZE re in coerenza con i dieci punti della Carta, a darne opportuna diffusione, a promuoverne i valori e i contenuti.Possono presentare domanda società, imprese, enti, associazioni, consorzi, fondazioni che operano a qualsiasi titolo nel mercato nella produzione e distribuzione di materie prime per l’industria dell’imballaggio, nella produzione o distribuzione di imballaggi, che siano utilizzatrici di imballaggi o si occupino del loro reimpiego o riciclo o trasformazione o che svolgano attività di servizio per la filiera dell’imballaggio, anche post consumo. Il titolo di Ambasciatore sarà raffigurato dal marchio concesso dalla Fondazione a significare l’attestazione della condivisione dei valori della Carta.

➣ Ricerca, formazione e cultura sono alla base dei vostri progetti. Quali avete attivato e quali sono ancora allo stato embrionale? Nonostante la Fondazione sia giovanissima, siamo orgogliosi di aver già messo in cantiere progetti ambiziose in poco tempo. Per iniziare la Fondazione ha patrocinato il Corso di Alta Formazione in Packaging Management, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, e offerto 10 borse di studio.

10 Valori della Carta Etica del Packaging

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Responsabile Equilibrato Sicuro Accessibile Trasparente

Informativo Contemporaneo Lungimirante Educativo Sostenibile

Il corso, partito il 25 marzo e unico nel suo genere, è rivolto a laureati già occupati nelle aziende di settore. A questa prima edizione partecipano 21 iscritti che sono impiegati in aziende di riferimento del settore. Già un ottimo risultato che ci rende fiduciosi per i prossimi appuntamenti. L’Istituto Italiano Imballaggio e la Sapienza si alterneranno nella formazione. Il secondo progetto è un aiuto alle imprese che, oggi più che mai, si trovano di fronte ad un fermento di soluzioni, di sperimentazioni, di ricerche e sviluppi di nuovi materiali e soluzioni a supporto della salvaguardia ambientale. Per questo, è allo studio l’Algoritmo della Fondazione, un tool e un dossier curato dalla Commissione Sostenibilità dell’Istituto Italiano dell’Imballaggio e ora “in pancia” alla Fondazione utile a testare se la propria soluzione è conforme ai criteri dell’ecodesign e alle sfide dell’Agenda 2030. Infine, abbiamo patrocinato l’Oscar dell’Imballaggio, Best Packaging 2021 con Focus su Etica e Futuro. L’edizione di quest’anno è dedicata a valorizzare le soluzioni che si distinguono per essersi ispirate ai 10 valori della Carta Etica del Packaging. Ma i sogni nel cassetto sono ancora molti prima della scadenza del mio mandato nel 2022: un libro e un premio internazionale su progetti di ricerca innovativi.

➣ Quali sono i valori dai quali oggi un imballaggio “ideale” non può prescindere? Il packaging perfetto non esiste ma ricordiamoci il suo ruolo fondamentale: è un manufatto portatore di “bellezza funzionale” nella vita di tutti i giorni. Personalmente ritengo che il packaging ideale debba essere coerente con la funzione per il quale è stato progettato, debba essere trasparente e fonte di informazioni per il consumatore. L’etichettatura ambientale ha posto attenzione sull’aspetto della gestione del fine vita dell’imballaggio, di conseguenza il packaging deve dialogare con il consumatore in modo sempre più diretto e chiaro. Il packaging deve far comprendere il proprio scopo: proteggere il prodotto, tutelare il consumatore, essere emozionale e saper trasmette l’esperienza di acquisto e lo può fare solo se si mostra in modo trasparente. Gli obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite ci metteranno di fronte a scelte obbligate. L’economia circolare ha stravolto tutto e intorno all’imballaggio che diventa rifiuto c’è un complesso meccanismo di responsabilità. La Carta Etica del Packaging ribadisce che noi tutti siamo soggetti implicati in un sistema di progettazione, produzione, utilizzo, consumo e riuso dell’imballaggio e ci ricorda che, nel rispetto del ruolo di ciascun soggetto, è indispensabile mettere al centro il consumatore.| www.fondazionecartaeticapackaging.org

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SHOPPER IN CARTA

valore aggiunto per il retail La sostenibilità è una delle principali preoccupazioni dei consumatori. Il loro atteggiamento nei confronti dell’ambiente si riflette sempre di più sulle loro decisioni d’acquisto. I retailer e i brand owner possono rispondere a questa tendenza con semplici ma efficaci accorgimenti come l’utilizzo dei sacchetti di carta, uno strumento pratico e con grandi opportunità comunicative per tutti i settori.

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osa devono tenere in considerazione marchi e rivenditori nel rispondere alle crescenti aspettative del pubblico per garantire la crescita economica? Che ruolo gioca il packaging sostenibile nell’immagine di un marchio? La piattaforma The Paper Bag – l’associazione dei principali produttori europei di carta kraft e di sacchetti di carta – ha pubblicato il Libro Bianco “How to enhance your brand value and do good for the environment” (Come valorizzare il tuo marchio e fare del bene all’ambiente), che mostra come brand owner e rivenditori possono aumentare il valore del loro marchio rendendo i sacchetti di carta parte integrante della loro customer experience. Il Libro Bianco, infatti, esamina una serie di recenti studi e sondaggi su come gli stili di vita e le aspettative dei consumatori moderni abbiano influenzato le loro preferenze e il loro comportamento di acquisto nella scelta di prodotti e marchi.

Consumatori sempre più responsabili I consumatori di oggi sono molto più consapevoli delle problematiche sociali e ambientali rispetto a qualche anno fa. Secondo il Flash Eurobarometer, l’ambiente è entrato a far parte degli otto temi più importanti in Europa. Mentre nel 2012 solo l’8% degli europei ha dichiarato di preoccuparsi per l’ambiente, solo sei anni dopo, nel 2018, questo numero è più che raddoppiato, con il 19% degli europei che considera l’ambiente la questione più importante.

Di pari passo con questo sviluppo, sempre più persone riconoscono la propria responsabilità nell’impegnarsi attivamente per rendere il mondo un posto migliore. Utilizzano i loro consumi come veicolo per ottenere cambiamenti positivi. Secondo un’indagine di Accenture, il 72% dei consumatori acquista oggi prodotti più eco-compatibili rispetto a cinque anni fa. Si prevede un aumento di questo numero poiché l’81% prevede di acquistare prodotti più rispettosi dell’ambiente nei prossimi cinque anni. Il 42% degli europei afferma di aver smesso di acquistare determinati prodotti a causa delle loro preoccupazioni ambientali. Questa tendenza si rispecchia anche nelle aspettative dei consumatori nei confronti dei marchi, che devono dimostrare il loro impegno nel preservare l’ambiente per le generazioni future. Per avere successo, i brand non possono più limitarsi a persuadere gli acquirenti con l’unicità del proprio profilo, ma devono anche rispondere alla domanda sempre più pressante di un uso responsabile delle risorse e di prodotti conformi agli stili di vita sostenibili dei consumatori. Un aspetto importante nelle decisioni d’acquisto dei consumatori è la condotta etica di un brand. Da un recente studio condotto da IRI emerge che il 71% degli europei preferisce acquistare prodotti da aziende che dimostrano correttezza, trasparenza e integrità. Le persone si aspettano che i marchi le aiutino a realizzare il loro desiderio di essere sostenibili. Ciò diventa particolarmente rilevante a fronte dell’ingresso sul mercato dei millennial e della generazione Z, che sono particolarmente impegnati in azioni che perseguono obiettivi di sviluppo sostenibile.

Focus sugli imballaggi sostenibili Con l’attenzione dei consumatori sempre più rivolta alla riciclabilità e riutilizzabilità di un imballaggio e il loro desiderio di ridurre i rifiuti di plastica, gli imballaggi in carta stanno diventando la soluzione più popolare. Hanno credenziali molto valide in termini di sostenibilità: la carta è riciclabile, riutilizzabile, personalizzabile, compostabile, realizzata con risorse rinnovabili e può essere smaltita facilmente poiché non deve essere separata. Secondo l’IRI European Shopper Survey, il 72% degli europei preferisce prodotti con imballaggi ecologici. A livello globale, il numero di consumatori che affermano di essere disposti a pagare di più per prodotti sostenibili è cresciuto dal 49% nel 2011 al 57% nel 2018. Un’indagine condotta da Two Sides suggerisce che gli imballaggi in carta e cartone sono i primi tra le preferenze dei consumatori per sostenibilità. Questi

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Fatti &TENDENZE

materiali sono apprezzati in particolare perché sono compostabili a casa (72%), migliori per l’ambiente (63%) e più facili da riciclare (57%). In Europa, la materia prima dei sacchetti di carta proviene da aree forestali gestite in modo sostenibile. La gestione sostenibile delle foreste è un elemento centrale nella catena del valore dell’industria europea dei sacchetti di carta. Indica l’uso delle aree forestali in modo da preservarne la biodiversità, la produttività, la capacità di rigenerazione, la vitalità e il potenziale per adempiere alle funzioni ecologiche, economiche, sociali e culturali rilevanti. Non solo per oggi, ma anche per le generazioni future, e senza causare danni ad altri ecosistemi. Grazie alla continua ripiantumazione di nuovi alberi nella gestione forestale sostenibile, l’Europa ha avuto una variazione netta positiva nella superficie forestale negli ultimi 25 anni. Durante questo periodo, l’area forestale è aumentata di 17,5 milioni di ettari. Ciò corrisponde a quasi la metà del territorio italiano.

I pregi delle shopper in carta Le shopper in carta sono una parte importante della shopping experience e in linea con uno stile di vita moderno e sostenibile dei consumatori. Rivenditori e brand owner che distribuiscono borse realizzate con risorse rinnovabili, riciclabili e biodegradabili offrono ai loro clienti un’alternativa rispettosa dell’ambiente e contribuiscono a ridurre l’uso di borse della spesa non biodegradabili. “Fornendo sacchetti di carta, i marchi dimostrano di assumersi seriamente la propria responsabilità nei confron-

ti dell’ambiente”, spiega Kennert Johansson, Segretario Generale a. i. di CEPI Eurokraft. “Allo stesso tempo, i sacchetti di carta sono compagni di shopping robusti e affidabili, che aiutano i consumatori a evitare i rifiuti di plastica e a ridurre al minimo gli impatti negativi sull’ambiente: i presupposti perfetti per aumentare il valore di un marchio”. I sacchetti di carta sono una visibile affermazione di responsabilità sociale e ambientale, che viene comunicata non solo al consumatore che trasporta gli articoli acquistati dal punto vendita a casa ma anche per i passanti che lo incrociano sul marciapiede. L’uso e il riutilizzo di sacchetti di carta dimostra un chiaro impegno per l’ambiente. Un sacchetto di carta può trasportare un’ampia gamma di prodotti: da articoli di lusso a prodotti di uso comune. Oltre alla sua funzione di trasporto, i sacchetti di carta migliorano anche l’esperienza di acquisto dei consumatori aggiungendo valore alla loro spesa. Molti consumatori apprezzano le borse della spesa di carta più accattivanti quanto i prodotti che hanno acquistato. A loro piace riutilizzare quelle borse non solo per ragioni ambientali, ma perché ricordano loro una grande esperienza di acquisto. In questo modo, le shopper in carta creano legami emotivi tra il rivenditore e i suoi clienti. Inoltre, sono un veicolo eccellente ed economico per proiettare l’immagine del punto vendita. L’eccezionale qualità di stampa e la riproduzione dei colori sui sacchetti di carta consentono una grande creatività nella pubblicità e nello sviluppo dell’immagine del marchio. I sacchetti di carta offrono una forte sensazione tattile grazie alla loro consistenza e forma. Utilizzando sacchetti di carta realizzati con risorse rinnovabili di provenienza responsabile, i marchi soddisfano due requisiti essenziali dei consumatori di oggi: si assumono pubblicamente la propria responsabilità nei confronti dell’ambiente fornendo imballaggi naturali e sostenibili. Inoltre, aiutano i consumatori a evitare i rifiuti di plastica e minimizzano gli impatti negativi sull’ambiente quali l’inquinamento della terra e degli oceani. In quanto packaging secondario, i sacchetti di carta sono un pezzo importante del puzzle che completa il profilo di sostenibilità di un marchio con un’immagine affidabile e trasparente.|

17 Rassegna dell’Imballaggio | n. 2 | Marzo 2021


TREND Secondo le rilevazioni di mercato Nielsen, il settore della IV gamma ha chiuso il 2020 con un valore complessivo pari a 814 milioni di euro, -7% (a valore) rispetto al 2019 e -4,5% (a volume). Questi numeri fotografano la difficoltà di quest’anno, ma ci sono tutti i fondamentali perché quello della IV gamma sia un mercato in crescita.

IV gamma

tra sfide e tendenze positive

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l 2020 è stato un anno avverso anche per i prodotti di IV gamma. Causa pandemia, nel 2020 il comparto ha perso 60 milioni. Entrando nello specifico, le crudité (perlopiù carote) hanno perso il 18,3%, le insalate in ciotola il 29% e le insalate in busta il 6,6%. Performance positiva solo per le verdure da cuocere, che sono cresciute del 7%. A soffrire anche i segmenti adiacenti: le insalate di cereali hanno subito una contrazione del 22% rispetto al 2019, le zuppe fresche il 4,3%. Sono andati bene i burger vegetali, che registrano un +8,5%. Questi sono alcuni dati annunciati dall’Unione Italiana Food - IV Gamma. “I trend di medio-lungo periodo sono a favore della IV gamma. Nonostante i numeri del 2020, per il futuro sono ottimista”, ha affermato Andrea Montagna, presidente di Unione Italiana Food-IV Gamma, che spiega: “I consumatori sono sempre più attenti al consumo di prodotti vegetali e l’Europa, con Farm to Fork e Green Deal, indirizza verso comportamenti che riducano lo spreco alimentare. Inoltre i numeri dimostrano che, non appena diminuiscono le restri-

zioni legate all’emergenza sanitaria, le vendite tornano ad allinearsi con quelle del pre-pandemia. Ci sono tutti i fondamentali perché quello della IV gamma sia un mercato in crescita, a patto però che si lavori sul punto vendita e sullo scaffale”.

Meno restrizioni, più consumi Secondo l’analisi di Montagna, i 60 milioni persi nel 2020 dal comparto IV gamma, il che significa il 7% rispetto al 2019, sono dovuti solo alle limitazioni imposte dalla pandemia, che fanno sì che il consumatore riduca la frequenza della spesa, privilegiando prodotti con lunga shelflife: “Lo dimostrano i numeri”, spiega il presidente. “Se analizziamo l’andamento delle insalate in busta, che nel 2020 hanno perso nel complesso il 6,6%, si vede come nei mesi di chiusura abbiano sofferto di più, per poi ripartire non appena sono state allentate le restrizioni”. Se, infatti, durante il primo lockdown le perdite sono state a doppia cifra, a settembre, ottobre e novembre le vendite sono tornate a crescere,

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Ortofrutta & IV GAMMA registrando contrazioni tra l’1,1% e il 2,4%: “Ma a dicembre – fa notare Montagna – con la nuova stretta, il calo si è fatto più sostanzioso, -3,5%”.

Offerta variegata “Per tornare a far crescere i consumi di prodotti di IV gamma – aggiunge Montagna – occorre lavorare sul punto vendita. Gli scaffali devono essere chiari, ricchi, variegati e parlanti, il consumatore deve poter scegliere in base alla marca, al prezzo, all’offerta. Non si dimentichi che, prima della pandemia, a trainare la crescita erano le insalate in ciotola (+10,4% 2019 vs 2018), le insalate con cereali (+15,5%) e le zuppe (+6%)”.

Uno sguardo oltreconfine Da fonti CSO Italy e Fruitimprese, in attesa degli ultimi due mesi del 2020 ancora da reperire e conteggiare, l’analisi della bilancia commerciale ortofrutticola da gennaio a ottobre dell’anno passato ci riporta una fotografia che a volume vede l’ortofrutta indietreggiare nelle esportazioni del 3,3%, mentre l’import complessivo rimane sostanzialmente invariato cedendo solo lo 0,3%. Ne consegue un allargamento della forbice della bilancia commerciale che, salvo stravolgimenti, dovrebbe confermarsi con più margine rispetto allo scorso anno ancora in territorio negativo. Nei primi dieci mesi del 2020 la bilancia commerciale è infatti negativa di oltre 150 mila tonnellate. Spicca nell’import l’incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente degli agrumi, con un incremento di oltre l’11% legato

alla forte domanda sul mercato interno per via della scarsità di prodotto nazionale, che infatti in export perde il 10%, così come si indebolisce l’export di frutta a fronte di un rafforzamento dell’import. Di fatto si consolidano le vocazioni e le specializzazioni innovative. È il caso del kiwi, che a fronte di quantità produttive limitate soffre sul verde ma vola sul giallo, mentre il rosso muove i primi passi positivi in uno scenario competitivo, dove appare strategico orientare maggiormente la produzione al mercato anticipando la domanda. Se così accade ci si trova come nel caso del kiwi giallo in una situazione di una offerta

ORTOFRUTTA, TENDENZE ALTALENANTI Secondo i dati dell’Osservatorio di Mercato di CSO Italy, su rilevazioni GFK, nel 2020 il consumo domestico di ortofrutta ha di poco superato i 6 milioni di tonnellate, pari a 233 kg a famiglia, in ulteriore contrazione dell’1% rispetto al 2019. Il dato conclusivo è il risultato di un anno schizofrenico dovuto alla pandemia. Crescita del 2% nel primo semestre, +3% nel secondo per poi invertire la rotta da giugno in poi, -6% durante l’estate e -2% da ottobre a dicembre con la frutta che segna il calo più marcato del -3,5% e gli ortaggi che crescono del 2%. Insomma nel secondo semestre ci siamo “mangiati” la crescita drogata dal lockdown del primo semestre. Non un bel segnale. Tra le specie frutticole mele (+4%) e arance (+3%) sono quelle che hanno avuto consumi in crescita, e lo sapevamo. Sorprende l’uva da tavola (+14%) e anche i piccoli frutti crescono (+1%). Profondo rosso per angurie

(-8%), clementine, arrivate nel gelo del secondo semestre senza la spinta del primo trimestre (-7%), e per i meloni (-5%), mentre le drupacee scontano la carenza di offerta: -20% per le pesche, -23% per le nettarine, -29% per le albicocche, -21% per le susine e -20% per le ciliegie. Tra gli ortaggi crescono quelli a minore deperibilità, ed è comprensibile visto il diradarsi delle frequenze di acquisto: patate (+11%), carote (+8%), finocchi (+9%), mentre in calo risultano pomodori (-2%) e insalate (-5%). Soffrono invece gli altri. Ad onor del vero il segnale non è dei migliori. Qualcuno potrebbe leggerlo in questo modo. Ennesimo scivolamento dei consumi che non marcano in maniera più significativa grazie alla situazione congiunturale del primo semestre 2020, nel quale il lockdown, tra maggior tempo per cucinare e ricerca di prodotti salutari, ha sostenuto, forse in maniera solo momentanea, i consumi ortofrutticoli. Della serie senza pan-

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demia sarebbe stato peggio. E in questo senso la stima di una contrazione secondo IRI del 3,1% del LCC per il 2021 non lascia ben sperare. Oppure il contrario: senza gelate primaverili ci sarebbe stata più qualità e volume in offerta nei mesi centrali, quelli estivi di consumo, con prezzi più accessibili e il dato a fine anno dei volumi complessivi sarebbe stato positivo. Di certo c’è che il dato finale è condizionato da fattori sempre più esterni, in assenza di abitudini consolidate di consumo. Per la produzione un elemento di riflessione, per l’indotto il piano su cui orientare la ricerca, fatto di qualità, reputazione, gusto, esperienza, fedeltà e riconoscibilità e valori positivi. Intanto nel 2021 le vendite in GDO, per ora, da inizio anno fanno registrare complessivamente crescite a volume, che con le settimane successive si stanno via via assottigliando.


TREND

inferiore alla domanda. Fuori dai nostri confini i competitori si rafforzano. È il caso dell’Argentina, che consolida le produzioni di pere e mele. Secondo le stime del CSO Italy nel 2020 l’Argentina incrementerà ancora la propria produzione di pere, +1% nella prossima campagna e +8,2% negli ultimi 4 anni, arrivando a oltre 660 mila tonnellate - superando per la prima volta l’Italia - di cui quasi il 55% esportate, il doppio del dato italiano. Simile il discorso delle mele, ma con dimensioni inferiori. Cresce anche in questo caso la produzione, dell’8% negli ultimi 4 anni, e arriva a superare le 614 mila tonnellate. per il

2021, con una aspettativa di export che passa dal 18 al 22% della produzione e un incremento del 30%. Passando dagli oceani a mari ben più tranquilli e conosciuti sulla costa sud del Mediterraneo, secondo i dati del Ministero Egiziano dell’Agricoltura e della bonifica dei terreni la coltivazione in Egitto di fragole è in costante sviluppo e registra un aumento delle rese. L’aspettativa della stagione in corso, già ben avviata grazie a temperature sopra ai 20 gradi quando nel frattempo l’Europa congela, è incrementare l’export , già oggi pari a 20 mila tonnellate, del 20%, anche grazie all’aumentare delle rese di oltre il 30% per l’introduzione di nuove varietà. E sul fronte italiano? Anche in questo caso le buone notizie arrivano dal binomio nuove varietà ed export. È il caso dei buoni risultati della mela Ambrosia in Spagna, così come dell’allargamento varietale di Melinda che in questo periodo dà alla luce il progetto sui grossisti attraverso la nuova Enjoy. Per tutte queste iniziative non è corollaria l’attività di sostegno promozionale e di identificazione di brand che sposa l’esigenza di sostenibilità del momento, utilizzando sempre confezioni, primarie e secondarie, a base carta con una forte attenzione alla qualità di stampa, in totale coerenza con i valori del progetto.|

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ACOPOS 6D

Nuove dimensioni per la produzione adattiva www.br-automation.com/ACOPOS6D

ACOPOS 6D consente di muovere liberamente i prodotti in uno spazio di lavorazione aperto – senza i vincoli del classico flusso produttivo sequenziale. La levitazione magnetica introduce sei gradi di libertà, per una densità di operazioni per superficie occupata senza precedenti.


La continua evoluzione della robotica

La rapida e inarrestabile evoluzione della robotica industriale e dei sistemi robotici automatizzati ha permesso di raggiungere standard qualitativi e quantitativi sempre più elevati, rendendo il processo produttivo più preciso, efficiente e sicuro per gli operatori. Questi temi sono stati approfonditi nel corso di un appuntamento “We Love Talking” sulla piattaforma Contact Place di SPS Italia.

L’

evoluzione dell’automazione industriale è sempre stata molto rapida e costante nel tempo, rappresentando non solo una svolta nei tempi del ciclo produttivo e una maggiore qualità del prodotto finito, ma anche migliori condizioni di lavoro. L’importanza della robotica industriale e dei sistemi robotici automatizzati è determinante per garantire gli standard qualitativi e quantitativi richiesti e si traduce nella possibilità di gestire con precisione diversi compiti, potenzialmente pericolosi per l’uomo. Se i robot sono da tempo realtà quotidiana nel settore automotive, più recente è l’utilizzo in ambito di supply chain, nella gestione dei magazzini e nel trasporto/consegna merci. Con un volume di merci crescente nei magazzini, e la necessità di tempi rapidi nella gestione delle operazioni, le applicazioni robotiche per la logistica trovano sempre più spazio e sempre più importante è il supporto dei robot ai lavoratori. Le esigenze di un “ambito logistico” richiedono tecnologie sofisticate e complessità di alto livello che possano permettere al robot non solo di vedere e individuare oggetti, di afferrarli e trasportarli da un punto a un altro, imballarli o stoccarli, ma anche di coordinare tutte queste azioni. Magazzini automatici e informazioni comunicate real time, mentre gli operatori possono dedicarsi ad attività più complesse, migliorano efficienza, flessibilità, velocità e affidabilità.

La robotica in Italia e nel mondo Dal 2014 al 2019, il numero di robot industriali installati a livello mondiale è cresciuto con un CAGR del +13%, arrivando a raggiungere nel 2019 quasi 3 milioni. L’Asia è la regione trainante con Cina, Giappone e Corea fa da padrone. Poi troviamo l’Europa e America. L’Italia è al sesto posto tra i Paesi con più robot installati. L’handling è il primo settore di riferimento. Dopo questa crescita continua, nel 2019 è stato registratoun primo momento di leggera contrazione a livello di vendite dei robot industriali a causa di un insieme di fattori, tra cui la diminuzione della crescita dei beni di consumo e la tensione dei rapporti USA-Cina. Al contrario, per il settore dei robot collaborativi la crescita non si è arrestata. In Italia troviamo 11.000 robot industriali installati. Con un parco macchine di 74.000 unità, la meccanica strumentale è l’industria trainante. Anche per il nostro Paese l’handling è il settore di riferimento. Il segmento italiano Metal & Machinery ci ha permesso di continuare a crescere nel 2019, mentre il resto del mondo diminuiva. Il secondo segmento che ha assorbito il maggior numero di robot è il Food. Per il 2020, in Italia, si prevede una diminuzione del -20% nel 2020. Siamo ancora in epoca Covid, ma si concorda su un futuro ottimistico. Nel medio-lungo periodo si dovrebbe registrare una crescita del 10% in virtù dell’aumento della flessibilità produttiva, della competitività, dell’adozione di robot anche nelle aziende medio-piccole e dal miglioramento della qualità del lavoro. I cobot continueranno a guidare la crescita della robotica. La robotica è uno dei pilastri dell’industria 4.0, e insieme all’intelligenza artificiale è una tecnologia concorrente che nel medio periodo sarà una delle ragioni della propulsione. La robotica, sia industriale che di servizio, si è verificata fondamentale anche nell’ambito della pandemia per superare determinate difficoltà. Infine, i robot di servizio, segmentati in personali/domestici e professionali, hanno vissuto una crescita constante e il trend non sembra arrestarsi anche per il futuro, con una previsione di crescita a doppia cifra sia in termini di fatturato che di unità fino al 2023. Il settore di riferimento principale è quello della logistica.| contactplace.spsitalia.it

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Robotics & HANDLING

Manufacturing robots

a growing market

Robotics play a huge role in the manufacturing landscape today. A growing number of businesses use manufacturing robots to automate repetitive tasks, reduce errors, and enable their employees to focus on innovation and efficiency, causing the entire sector’s impressive growth.

A

ccording to data presented by AksjeBloggen.com, the global market value of conventional and advanced robotics in the manufacturing industry is expected to continue rising and hit $18.6bn in 2021, a 40% increase in three years.

The survey also revealed that manufacturers in emerging markets, especially China and India, are more enthusiastic about using advanced robots than those in industrialized countries. These companies may be looking to automation as a way to overcome a skilled labor shortage and improve their ability to compete in international markets. Germany had the largest robot density in the manufacturing industry among European countries, with 346 installations per 10,000 employees in 2019. Sweden, Denmark, and Italy followed with 277, 243, and 212 installations per 10,000 employees, respectively. Statistics also show that companies in the transportation and logistics and technology sector lead in implementing advanced robotics, with 54% and 53% of manufacturers who already use such solutions. The automotive industry and consumer goods sector follow with 49% and 44% share, respectively. Manufacturers in the engineered products, process, and health care industries lag behind, with 42%, 41%, and 30% of companies that use advanced manufacturing robots. However, around 85% of manufacturers in these sectors plan to start using advanced robotic systems by 2022.|

Growing market value

Robots have numerous roles in manufacturing. They are mainly used for high-volume, repetitive processes where their speed and accuracy offer tremendous advantages. Other manufacturing automation solutions include robots used to help people with more complex tasks, like lifting, holding, and moving heavy pieces. Companies turn to robotics process automation to cut manufacturing costs, solve the shortage of skilled labor and keep their cost advantage in the market. In 2018, the global market value of conventional and advanced robotics in the manufacturing industry amounted to $13.2bn, revealed the BCG survey. In 2019, this figure rose to $14.8bn and continued growing. Statistics show the market value of manufacturing robots hit $16.6bn in 2020. This figure is expected to jump by $2bn and hit $18.6bn in 2021. Conventional robots, like giant industrial robots used in the car industry, are set to reach $14.9bn value this year, up from $12bn in 2018. The market value of advanced manufacturing robots, which have a superior perception, adaptability, and mobility, tripled in the last three years and is expected to hit $3.7bn in 2021. Combined with big data analytics, advanced manufacturing robots allow companies to make intelligent decisions based on real-time data, which leads to lower costs and faster turnaround times. The BCG survey also showed most manufacturers believe advanced robotic systems will have a massive role in the factory of the future and plan to increase their use. More than 70% of respondents defined robotics as a significant productivity driver in production and logistics.

Europeand Asia lead the market

Analyzed by regions, European and Asian companies lead in the use of advanced robots, while manufacturers from North America lag behind. However, the survey showed 80% of respondents from the US plan to implement advanced robotics in the next few years.

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B&R

movimentazione 6D intelligente e… senza contatto La produzione adattiva è un paradigma che consente alle aziende manifatturiere di riconfigurare i sistemi produttivi in maniera rapida ed economica per soddisfare le mutevoli richieste di mercati in rapida evoluzione. ACOPOS 6D è un’innovativa soluzione B&R di movimentazione intelligente, pensata per le aziende che si trovano a dover realizzare lotti sempre più piccoli e mix di prodotti personalizzati.

A

COPOS 6D può gestire fino a 50 navette (o shuttle) che scorrono sospese, grazie a un sistema a levitazione magnetica, su un percorso composto da una serie di segmenti - fino a 200 - combinabili per creare un passaggio dalla forma e della lunghezza desiderate. pulizia è importante. A questo si aggiunga che i segmenti offrono un grado di protezione IP67 e possono quindi essere utilizzati anche senza protezione. Con una opportuna lamina d’acciaio posta sulla base il sistema raggiunge il livello di protezione IP69K e può entrare tranquillamente in camera bianca. Le navette offrono una ripetibilità di posizionamento di ±5 µm, rendendo ACOPOS 6D adatto ad applicazioni con requisiti di posizionamento stringenti, come quelle nell’industria elettronica e nell’assemblaggio di componenti meccanici ed elettronici. Grazie alla precisione negli spostamenti, le navette possono essere utilizzate anche come assi nelle stazioni di lavorazione: una navetta che trasporta un pezzo può, ad esempio, seguire un percorso CNC permettendo di utilizzare utensili a montaggio fisso e spostando direttamente il pezzo da lavorare, e non la testa di lavorazione. È inoltre possibile montare il sistema anche in verticale oppure a soffitto.

Come funziona La potenza di calcolo è decentralizzata nei segmenti, per cui l’intero sistema può essere controllato da un unico PLC. Le navette sono disponibili in diverse dimensioni (fino a 45 cm per lato) e sono in grado di trasportare carichi fino a 14,4 kg. Sincronizzate tra loro, le navette possono muoversi all’unisono creando una base più ampia per trasportare oggetti ingombranti o più pesanti. Il sistema permette loro di muoversi con accelerazioni fino a 20 m/s2 e con una velocità di 2 m/s. La libertà di movimento delle navette non è soltanto nelle due dimensioni parallele alla base: può infatti variare anche l’altezza rispetto alla pista; inoltre gli shuttle possono ruotare lungo ciascuno dei tre assi; una libertà che consente di ruotare i prodotti in linea senza l’uso di un apposito azionamento, di compensare oscillazioni di liquidi o favorire il carico/scarico del materiale. E proprio la roto-traslazione lungo i 3 assi x, y, z offre i sei gradi di libertà da cui deriva il nome di ACOPOS 6D. Il sistema di controllo, in grado di gestire forza e coppia, può anche effettuare la pesatura del carico sulla navetta con una precisione di +/-1 grammo, indipendentemente dal peso dell’oggetto.

Quali applicazioni Il sistema è dedicato in particolar modo alle aziende manifatturiere che operano nel settore farmaceutico, per applicazioni di riempimento asettico, lavorazioni in clean room e macchine per la sterilizzazione, oppure a quelle che hanno bisogno di elevata flessibilità nelle operazioni di confezionamento primario o secondario, soprattutto nel Food & Beverage, o di assemblaggio, in particolar modo nel mondo dell’elettronica, dell’automotive e delle batterie di nuova generazione.|

Pulito e preciso Poiché tra segmenti e shuttle non c’è contatto, il sistema non richiede lubrificazione ed è quindi adatto all’impiego in ambienti in cui la

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Robotics & HANDLING

1. Impianto di incartonamento automatico di Selematic

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Piab e Selematic

movimentazione automatica di confezioni di pasta Con l’impiego di un solo gripper Kenos® KVGL di Piab, Selematic ha realizzato un impianto di incartonamento all’avanguardia, conseguendo una notevole riduzione di costi e un sensibile incremento di produttività nella manipolazione di diversi formati e differenti stratificazioni di pasta.

2. Il sistema a vuoto Kenos®KVGL, equipaggiato con ventose piGRIP®, installato sull’impianto di incartonamento automatico di Selematic

ha convinto anche per la consulenza che ci ha fornito in fase di realizzazione del progetto. I tecnici della filiale italiana, in collaborazione con il distributore autorizzato Tesfluid Srl, ci hanno assistito nella scelta della corretta pompa a vuoto e nell’individuare la tipologia di ventose più adeguata da abbinare al sistema Kenos® KVGL”.

I vantaggi della soluzione Piab Il gripper a vuoto Kenos® KVGL è stato equpaggiato con ventose piGRIP® di Piab con labbri BGI di diametro da 34 mm. Grazie alle soluzioni adottate, la capacità produttiva massima raggiunta dall’impianto di incartonamento varia da 80 a 120 confezioni al minuto a seconda del prodotto. I sistemi di presa a vuoto Kenos® di Piab sono sviluppati per semplificare i processi di movimentazione dell’industria alimentare, del confezionamento, del legname ed in molti altri ambiti applicativi. Si tratta di una gamma versatile, studiata per la manipolazione di un’ampia varietà di oggetti con forme, dimensioni e densità differenti. La maggior parte dei sistemi di presa può essere dotata di generazione di vuoto integrata o predisposta per la generazione di vuoto separata, mediante pompa o soffiante a canali laterali (come nel caso di Selematic). Tra i diversi sistemi Kenos® disponibili, il modello KVGL è quello che si presta meglio per l’industria alimentare per la sua versatilità e la possibilità di realizzare soluzioni speciali in base a specifiche esigenze applicative. piGRIP® è un esclusivo concetto di ventosa configurabile, con parti ottimizzate una ad una, per favorire la presa e la manipolazione di svariate tipologie di oggetti o superfici, garantendo spostamenti rapidi e sicuri.

S

u un impianto di incartonamento automatico di confezioni di pasta in cartonbox, Selematic ha installato un sistema di presa a vuoto Kenos® KVGL di Piab, azionato da un robot cartesiano, per la movimentazione di varie tipologie di pacchi: confezioni a doppio fondo squadrato di pasta corta, confezioni soffiettate di pasta a nido e confezioni a cuscino di pasta lunga. Il riempimento del cartonbox avviene dall’alto con sovrapposizione progressiva di strati di pacchi di pasta. Il processo si caratterizza per l’elevato numero di formati e stratificazioni.

Le esigenze di Selematic La prima esigenza era dunque quella di minimizzare le sostituzioni degli organi di presa conseguenti ai cambi formato. Un’altra problematica era rappresentata dalle frequenti rotture, che si verificavano prevalentemente con le confezioni di carta. “Prima che nascesse la collaborazion con Piab, le confezioni di pasta venivano prelevate tramite soffiante con una piastra di presa progettata e costruita internamente. Al variare delle dimensioni delle confezioni e/o della stratificazione delle stesse all’interno dei cartoni, la piastra di presa doveva essere sostituita. Tutto ciò implicava costosi fermi macchina ed impattava sensibilmente sui tempi ciclo” spiega l’Ing. Alessandro Vitiello, Coordinatore dei Servizi Tecnici d’Ingegneria di Selematic, responsabile del progetto. “Inoltre, si verificavano spesso rotture, soprattutto con le confezioni di carta e con certi tipi di pasta (quali ad es. le penne). Grazie al gripper Kenos® KVGL, abbiamo risolto entrambi i problemi, riuscendo a prelevare con un unico sistema di presa, - con lunghezza pari alla bocca del pallet box - qualsiasi formato di pasta, anche di dimensioni diverse, senza causare alcun danno alle confezioni. Ottenendo una notevole riduzione di costi e un sensibile incremento di produttività. Prima di scegliere il sistema Kenos® KVGL di Piab, abbiamo testato anche delle altre soluzioni. Queste funzionavano abbastanza bene, ma erano decisamente più costose. Piab ci

Approfondimento su Selematic Fondata a Eboli nel 1978, Selematic SpA, progetta e produce macchine per l’imballaggio secondario di prodotti preconfezionati del settore alimentare, con importante focus nel comparto dei pastifici. Inoltre, l’azienda fornisce soluzioni tecniche per il settore del monouso (posate, bicchieri, piatti di plastica etc). Il portafoglio prodotti di Selematic include macchine incartonatrici, fardellatrici, impianti di pallettizzazione, sistemi di controllo peso, metaldetector e sistemi di trasporto. Inoltre, è stato incrementato il parco impianti per la robotica affiancando ai robot antropomorfi altre tipologie di robot tra cui SCARA, Delta robot, robot collaborativi e robot mobili. Allo stesso tempo sono stati ampliati i mercati di riferimento con il settore dei biscotti e del pet food.|

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ABB

una nuova generazione di cobot

ABB aggiunge alla gamma dei robot collaborativi YuMi® le famiglie di cobot GoFa™ e SWIFTI™ per portare l’automazione a nuovi settori e a utenti alle prime armi. Otto aziende su dieci, infatti, affermano che incrementeranno l’utilizzo di robot nel prossimo decennio, citando la pandemia come acceleratore verso questi investimenti.

A

BB espande la sua gamma di robot collaborativi con le nuove famiglie di cobot GoFa™ e SWIFTI™, offrendo capacità di carico e velocità più elevati, per affiancarli a YuMi® e YuMi® Single Arm nella linea cobot di ABB. Questi cobot più robusti, più veloci e in grado di muovere pesi maggiori accelereranno l’espansione delle aziende nei segmenti in forte crescita come quello dell’elettronica, della cura della persona, dei beni di consumo, della logistica e del food&beverage, rispondendo alla crescente domanda di automazione in questi settori. GoFa™ e SWIFTI™ sono progettati per essere programmati in maniera intuitiva in modo che i clienti non debbano fare affidamento su specialisti di programmazione interni. Questo porterà le industrie che hanno bassi livelli di automazione a diventare clienti in grado di far funziona-

re il loro cobot dopo pochi minuti dall’installazione, non appena fuori dall’imballaggio, senza formazione specialistica. “La nostra nuova gamma di cobot diventa la più ampia sul mercato e offre il giusto potenziale per trasformare i luoghi di lavoro e aiutare i nostri clienti a raggiungere nuovi livelli di prestazioni operative e di crescita”, ha affermato Sami Atiya, presidente della Business Area Robotics & Discrete Automation di ABB. “Sono facili da usare e configurare e sono supportati dalla nostra rete globale di esperti di assistenza su chiamata e online per garantire che le aziende di tutte le dimensioni e i nuovi settori dell’economia, ben lontani dalla sola industria manifatturiera, possano adottare i robot per la prima volta”. L’espansione della gamma di cobot ABB è pensata per aiutare i nuovi utenti di robot e quelli già esperti ad accelerare l’automazione almeno per 4 macro tendenze che sono: la customizzazione dei consumatori, la carenza di manodopera, la digitalizzazione e l’incertezza che stanno trasformando il business e guidando l’automazione in nuovi settori. L’espansione è legata al focus della Business Area sui segmenti in forte crescita attraverso l’innovazione del portafoglio prodotti e il totale supporto per una crescita profittevole.

L’automazione guida il futuro del manifatturiero In un sondaggio globale1 su 1650 grandi e piccole imprese in Europa, Stati Uniti e Cina, l’84% delle aziende ha affermato che introdurrà o aumenterà l’utilizzo della robotica e dell’automazione nel prossimo decennio, mentre l’85% ha affermato che la pandemia ha “cambiato il gioco” per la propria attività e settore, citando il Covid-19 come un acceleratore verso gli investimenti nell’automazione. Quasi la metà delle

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Robotics & HANDLING aziende (43%) ha affermato di voler utilizzare la robotica per migliorare la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, il 51% ha affermato che la robotica potrebbe aiutare e favorire il distanziamento sociale e più di un terzo (36%) ha considerato l’ipotesi di utilizzare l’automazione robotizzata per migliorare la qualità del lavoro per i propri dipendenti. Più prontamente, il 78% di amministratori delegati e manager di aziende ha affermato che reclutare e trattenere personale per lavori ripetitivi ed ergonomicamente impegnativi è una sfida. I cobot sono progettati per operare in presenza di lavoratori senza la necessità di misure di sicurezza fisiche, come le recinzioni, e per essere molto facili da installare e poi da utilizzare. Nel 2019, più di 22.000 nuovi robot collaborativi sono stati distribuiti a livello globale, con un aumento del 19% rispetto all’anno precedente. Si stima che la domanda di robot collaborativi crescerà a un CAGR del 17% tra il 2020 e il 2025, mentre il valore delle vendite globali di cobot dovrebbe aumentare da circa $ 0,7 miliardi nel 2019 a circa $ 1,4 miliardi entro il 2025. Il mercato globale per tutti i robot industriali si prevede che crescerà da circa 45 miliardi di dollari nel 2020 a circa 58 miliardi di dollari entro il 2023 (CAGR del 9%). GoFa™ e SWIFTI™ sono progettati per aiutare le aziende ad automatizzare i processi per assistere i lavoratori in attività quali la movimentazione dei materiali, la manutenzione delle macchine, l’assemblaggio dei componenti e l’imballaggio nella produzione, nei laboratori medici, nei centri logistici e nei magazzini, nelle officine e nei piccoli impianti di produzione.

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La vasta offerta di cobot ABB “Con questa espansione, stiamo rendendo i cobot più facili da usare e distribuire, con supporto in tempo reale per contribuire ad accelerare la loro adozione nelle aziende che potrebbero non aver considerato il loro utilizzo in precedenza”, ha detto Atiya. “La nostra esperienza ci insegna che le operazioni più performanti sfruttano le competenze delle persone, insieme al potenziale delle nuove tecnologie”. Gli utenti che si sentono a proprio agio nell’utilizzo di un tablet o uno smartphone saranno in grado di programmare e riprogrammare i nuovi cobot con facilità, utilizzando gli strumenti di configurazione rapida di ABB. I clienti trarranno inoltre vantaggio dall’esperienza globale, industriale e applicativa di ABB, sviluppata dall’installazione di oltre 500.000 soluzioni robotiche dal 1974 e supportata dalla rete ABB di oltre 1.000 di partner globali. Le nuove famiglie di cobot GoFa™ e SWIFTI™ si basano sul successo della famiglia YuMi di ABB, che ha aiutato le aziende ad automatizzare in sicurezza le attività chiave da quando YuMi, il primo robot veramente collaborativo al mondo, è stato lanciato nel 2015. Oggi, i cobot YuMi di ABB lavorano al fianco di operatori in fabbriche, officine e laboratori di tutto il mondo, svolgendo diverse attività dall’avvitamento e assemblaggio di componenti elettronici ed elettrici, alla realizzazione di valvole e chiavette USB, fino ai test di campioni Covid nei laboratori. Ogni installazione di cobot ABB include un pacchetto di avvio che fornisce monitoraggio e diagnostica delle condizioni con ABB Ability ™, nonché una linea diretta di supporto gratuita per i primi sei mesi per accedere all’assistenza tecnica da parte di esperti ABB, che sta offrendo supporto in tutti i segmenti del settore.|

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FLATVEYOR

SISTEMA PORTACAVI PER CAMERA BIANCHE

P

er i processi di produzione in aree industriali sensibili all’igiene, deve essere assicurato in modo particolare un ambiente pulito a bassa contaminazione. Il sistema portacavi Flatveyor di Kabelschlepp è progettato in particolare per le elevate esigenze nell’industria dei semiconduttori, nella tecnologia medicale, bioscienze e industrie farmaceutiche. Questo sistema portacavi “autoportante” utilizza completamente la tecnologia innovativa delle catene portacavi di Kabelschlepp. Il Flatveyor è un sistema piatto certificato ISO classe 2 camere bianche, che, per esempio, può essere utilizzato nella produzione di sacche per infusione o nei sistemi di smistamento di laboratorio. L’ampio range di temperature da -10 °C a +80 °C ne espande l’area di applicazione. Gli elementi di supporto interno consentono di realizzare lunghezze di corsa sino a 3 metri e velocità sino a 2 metri per secondo. Gli elementi di supporto agiscono come guide affidabili che possono muoversi in una direzione lungo il raggio di curvatura definito, per la conduzione stabile di tubi e guaine, mentre il passo piccolo riduce rumorosità e vibrazioni durante il funzionamento, con un livello di rumore al disotto dei 38 dB (A). La struttura indipendente previene la rottura dei cavi e dei tubi. Il design ha una particolare esecuzione salvaspazio con peso ridotto; Il sistema può facilmente essere integrato in altri sistemi. Questa soluzione consente soprattutto di ridurre la formazione di polvere e rumore nelle camere bianche, contribuendo al contenimento dei costi totali. I sistemi portacavi piatti sono spesso impiegati in camera bianche perché non causano contaminazioni e polvere. Queste soluzioni, comunque, causano problemi come flessione e movimenti non voluti, in particolare per le corse oltre 500 mm. Non è così con il Flatveyor: il sistema altamente performante si basa su tecnologie innovative delle catene portacavi e su una grande esperienza ed è in grado pertanto di padroneggiare le sfide nelle camere bianche. La digitalizzazione cambia il modo con cui noi viviamo e lavoriamo, pensiamo alla lavagna digitale sino all’ambiente produttivo collegato in rete. Anche i sistemi più intelligenti necessitano comunque sempre di un conduttore per l’alimentazione di corrente e lo scambio di dati e di segnali. Qui entrano in gioco le catene portacavi di Kabelschlepp: le catene portacavi proteggono e conducono i cavi. Poiché le esigenze del cliente sono sempre in primo piano, anche gli strumenti digitali sono a vantaggio del cliente: Online Engineer oppure Quickfinder, sono i digital tools che facilitano in modo intuitivo l’orientamento nel nostro vasto portfolio produttivo.

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ACCESSIBILE PER AUTOMATIZZARE I PROCESSI

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obile Industrial Robots (MiR) fornisce soluzioni per rendere accessibile l’automazione dei trasporti interni per le aziende. Il report World Robotics 2020, recentemente pubblicato dall’International Federation of Robotics (IFR), ha evidenziato quanto i robot siano ora una parte essenziale per la digitalizzazione della produzione. L’impatto della pandemia sulle operazioni commerciali e sull’economia nel medio termine fornisce una spinta all’adozione dell’automazione basata sui robot. Poiché le imprese cercano strumenti e strategie per affrontare le mutevoli condizioni dei loro rispettivi mercati, come gli alti e bassi della domanda dei consumatori, la carenza di risorse e lavoratori qualificati, oltrealla necessità di produrre di più a livello locale, l’automazione è diventata un must negli impianti di produzione moderni. Tuttavia, anche nelle fabbriche altamente automatizzate, il trasporto interno è talvolta ancora un processo manuale, lungo e inefficiente. La logistica interna è una parte cruciale del “viaggio” di un prodotto verso l’utente finale. Dal momento in cui le materie prime arrivano allo stabilimento fino a che il prodotto finito è pronto per la distribuzione, si possono percorrere diversi chilometri solo nell’ambiente interno di produzione e magazzino. I robot mobili autonomi sono la soluzione ideale per automatizzare questi processi intra-logistici ed evitare così non solo colli di bottiglia nel flusso di materiali e prodotti tra l’area di produzione e il magazzino, ma anche per proteggersi dal rischio di un fermo della produzione causato da qualsiasi interruzione del trasporto interno. I robot MiR offrono la flessibilità necessaria per automatizzare qualsiasi processo intra-logistico e aumentarne l’efficienza e la produttività, generando nella maggior parte dei casi un ritorno dell’investimento inferiore a un anno. Fernando Fandiño, Head of Regional Office & Sales Director, SE & MEA, afferma: “Siamo impegnati a rendere i nostri robot mobili il più accessibile e conveniente possibile per le aziende di tutte le dimensioni e ridurre al minimo l’impatto economico che la loro integrazione può avere”.

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INTRALOGISTICA presente e futuro Nell’anno del Covid-19 l’intralogistica ha svolto un ruolo chiave nel garantire la continuità delle forniture. L’Osservatorio Intralogistica 2020 descrive un settore resiliente, che ha saputo adattarsi in tempi brevi alle nuove sfide che si sono presentate, grazie anche a magazzini sempre più digitali e automatizzati.

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a seconda edizione dell’Osservatorio Intralogistica vuole fornire una panoramica più estesa dell’intero settore sia al fine di descriverne le principali tendenze in atto che per un riscontro puntuale sull’anno trascorso. Proprio le vicende che hanno caratterizzato il 2020 hanno messo in luce il ruolo centrale dei magazzini, in particolare l’intralogistica diventa il fulcro che ha garantito la continuità delle forniture sia destinate alle famiglie sottoposte al lockdown sia a tutte le realtà impegnate nel sostentamento di unità critiche per la sicurezza sociale, come gli ospedali, le case di cura e le varie unità delle forze dell’ordine. L’impatto è stato forte anche per la sua imprevedibilità, ma ha contribuito a definire gli aspetti necessari a gestire sistemi logistici flessibili.

Engineering presso l’Università di Parma, con l’obiettivo di costruire un campione di aziende che fosse il più possibile rappresentativo dell’insieme di operatori attivi sul mercato dell’intralogistica italiano. Da parte sua, Eleonora Bottani ha commentato così il lavoro di quest’anno: “Per ciascuno dei gruppi di aziende è stata proposta un’analisi del fatturato complessivamente generato e relativo trend negli ultimi anni, della concentrazione del settore e dei top-player. Sono stati inoltre sviluppati e vengono presentati alcuni indici di bilancio sull’intero gruppo di aziende considerate (circa un centinaio). L’analisi permette di evidenziare che tutti i comparti hanno una tendenza alla crescita del fatturato negli ultimi anni”. Il 56% del campione ha affermato di avere un piano di emergenza in caso di calamità (anche non epidemiologiche) e che la riorganizzazione del magazzino a seguito del lockdown è stata realizzata in un periodo inferiore alla settimana (59%), mentre 27 realtà del campione (30%) hanno impiegato meno di due settimane. Le conseguenze della pandemia hanno portato a un calo della domanda nel 54% dei casi, mentre il 46% ne ha registrato un aumento. Per chi ha avuto una contrazione del mercato le conseguenze sono state un impatto sui livelli di stock a causa della frenata delle vendite e il ricorso a ferie o cassa integrazione per il personale. In pochissimi casi si sono rinegoziate le condizioni contrattuali con i fornitori. Diversamente, per chi ha avuto un aumento della domanda, i cambiamenti organizzativi hanno dovuto rispondere all’incremento improvviso degli ordini e la preoccupazione maggiore è stata quella di proteggere adeguatamente il personale.

Il mercato italiano “Nel 2020, una parte delle attività dell’Osservatorio ha riguardato la messa a punto di un modello per analizzare quantitativamente il settore dell’intralogistica in Italia. Il test è stato effettuato censendo alcune aziende che operano nel mercato italiano nel settore dell’intralogistica; di queste abbiamo raccolto e analizzato i bilanci e le note integrative del triennio 2016-2018. I risultati ottenuti ci hanno indicato la direzione per approfondire l’analisi e poter raggiungere l’obiettivo prefissato, per una più precisa quantificazione di una parte del mercato dell’intralogistica”. Queste le parole di Massimo Bertolini, Professore di Industrial Systems Engineering presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, il quale ha condotto la nuova analisi insieme a Eleonora Bottani, Professoressa di Industrial Systems

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Intralogistica & CONTRACT LOGISTICS Nel corso degli ultimi 18 mesi le iniziative intraprese per ottenere benefici di produttività o una riduzione dei costi sono state la razionalizzazione delle strutture di magazzino, ritenute essere quelle che apportano maggiori vantaggi, seguite dal potenziamento del software di magazzino o delle soluzioni di stoccaggio.

La domanda di soluzioni di intralogistica

GIMATIC: SOLUZIONI PER IL VUOTO

La seconda parte della ricerca condotta da GEA – Consulenti di Direzione e presentata da Hannover Fairs International GmbH è stata costruita sulla base delle risposte al questionario inviato ad aziende fornitrici e utilizzatrici di sistemi intralogistici per indagare la loro propensione agli investimenti futuri. Durante la recente crisi sanitaria, l’adozione di meccanismi automatizzati nel sistema logistico-produttivo ha dimostrato un’inaspettata resilienza e questo ha portato benefici a quelle imprese che avevano già avviato un percorso di trasformazione in chiave digitale e di semplificazione dei flussi negli anni passati. Al contrario, i sistemi tradizionali hanno avuto maggiori difficoltà ad adattarsi alla situazione di emergenza dell’ultimo periodo e si trovano adesso di fronte all’impossibilità di raggiungere un maggiore recupero in termini di efficienza. Dalle risposte al questionario, la propensione all’investimento in soluzioni di automazione nel prossimo futuro appare più concreta ed interessa tutte le principali aree di investimento. Questo è un dato fortemente positivo se si considera che oltre alla metà degli intervistati (57%) pianifica un orizzonte temporale di adozione di questi sistemi nel mediocorto periodo (6-18 mesi). Tra i temi oggetto della survey 2020 dell’Osservatorio Intralogistica, è stata dedicata particolare attenzione al fenomeno dell’e-commerce, oggi di grande attualità e percepito come compatibile con l’automazione. Il suo potenziale è enorme ma la maggior parte delle imprese sembra adottare un approccio cauto: il motivo di una bassa adozione di soluzioni di automazione sembra tuttavia temporaneo e compatibile con la volontà di acquisire più know-how possibile prima di cominciare ad investire con soluzioni mirate per questo canale.|

Ciò che rende Gimatic un’azienda competitiva è la continua voglia di crescere e lo ha dimostrato nuovamente investendo nel settore del vuoto industriale, essendo così in grado di fornire ai propri clienti soluzioni complete di presa, con logiche di controllo avanzate e componenti di elevata qualità.

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Con la sua estrema versatilità e le molteplici esperienze maturate in oltre trentacinque anni di storia, Gimatic è in grado di soddisfare pienamente tutte le esigenze nei più innovativi settori industriali, quali: automotive, assemblaggio, packaging, food&beverage, lamiera, farmaceutico e medicale, elettronico, legno, vetro ed infine quello degli elettrodomestici.

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LOGISTICA HEALTHCARE più digitale e outsourcing Durante il picco dell’emergenza, con un +5,5% delle spedizioni e un +12,2% del peso dei prodotti movimentati, la logistica del farmaco ha garantito continuità di fornitura. Tuttavia, è necessario migliorare la tracciabilità dei prodotti, la gestione delle temperature e potenziare l’ultimo miglio. Nel mondo del farmaco le attività logistiche sono esternalizzate in oltre il 90% dei casi e prevale il modello Strategic Contract Logistics (83%).

nelle case dei consumatori finali. La maggior parte dei flussi parte da Lombardia (72%) e Lazio (15,8%), che sono anche le prime destinazioni dei prodotti (rispettivamente ricevono il 20% e il 12%), seguite dalla Campania (8%), in linea con la distribuzione della popolazione sul territorio. La logistica Healthcare ha cominciato ad attrezzarsi per rispondere a queste sfide già prima dell’emergenza Covid-19. Nel comparto del farmaco quasi tutte le attività di trasporto e oltre il 90% delle attività di magazzino erano già terziarizzate, con l’affidamento di tutto il processo logistico a un unico fornitore nell’83% dei casi (Strategic Contract Logistics), mentre nella logistica ospedaliera la terziarizzazione è ancora limitata all’8% dei casi. Per migliorare visibilità e monitoraggio dei prodotti e gestione delle temperature gli operatori stanno puntando su una crescente digitalizzazione della filiera, con sperimentazioni che coinvolgono le tecnologie Blockchain

L’

emergenza sanitaria ha evidenziato la centralità della logistica per il settore Healthcare, che nel primo quadrimestre 2020 ha registrato una crescita delle spedizioni (+5,5% rispetto allo stesso periodo del 2019) e del peso dei prodotti gestiti (+12,2%) mentre è calato il numero dei colli gestiti (-1,7%), riuscendo comunque a garantire la continuità di fornitura anche nelle zone rosse. Crescono i volumi gestiti a temperature più rigide, che, almeno nel breve periodo, saranno ulteriormente spinti dall’esigenza di distribuire i vaccini anti-Covid-19. Si registrano, fra 2018 e 2019, un incremento dall’1% al 2% dei prodotti movimentati a temperature sotto lo zero centigrado e dal 9% all’11% di quelli gestiti fra 2 e 8° C, anche se resta maggioritaria la quota di prodotti distribuita a temperature comprese fra 9° e 25° C (85% nel 2019). Il boom dei flussi che arrivano direttamente nelle farmacie dai magazzini dei depositari, pari ormai al 25% del totale, e la nascita negli ultimi due anni della consegna a domicilio dei farmaci, spingono il rafforzamento dell’“ultimo miglio”, l’ultimo tratto della filiera logistica che arriva

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Intralogistica & CONTRACT LOGISTICS e RFID, e si diffondono soluzioni collaborative per ottimizzare scorte e approvvigionamenti, oltre a materiali innovativi per il packaging.Sono i risultati dell’indagine sulla logistica nel settore Healthcare realizzata dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Consorzio DAFNE. “Dalla ricerca emerge un forte sviluppo della terziarizzazione e della Strategic Contract Logistics nel comparto del farmaco, mentre la logistica ospedaliera presenta ampi margini di miglioramento”, afferma Lorenzo Prataviera, Ricercatore Senior dell’Osservatorio Contract Logistics e Responsabile del Tavolo di Lavoro Healthcare. “Si osservano anche una riduzione della densità di valore per alcune categorie di prodotti, mentre i punti di consegna (farmacie) non gestiscono più solo farmaci, e l’innovazione tecnologica e digitale offre sempre maggiori possibilità per tracciare e dare visibilità sui flussi, anche in ambito ospedaliero”.

L’andamento del settore prima del Covid-19 La logistica era un settore centrale per il mondo Healthcare e in crescita già prima dell’emergenza. Nel 2019 le spedizioni erano aumentate del 5,5% rispetto al 2018 ed erano stati gestiti oltre 240 milioni di kg, in crescita del 7,7% rispetto al 2018, mentre era calato il numero di colli gestiti (-2,4%), segno di una maggiore frammentazione della distribuzione.

La geografia dei flussi logistici La Lombardia è il punto di origine per oltre due terzi dei flussi (72%), seguita dalla regione Lazio (15,8%). Questa concentrazione si deve alla presenza nella maggior parte delle aziende farmaceutiche di modelli distributivi caratterizzati dalla coesistenza di due centri distributivi, localizzati prevalentemente in Lombardia e Lazio, per servire le regioni settentrionali e quelle centro-meridionali. Lombardia e Lazio sono anche le prime destinazioni dei flussi logistici, ricevono rispettivamente il 20% e il 12% dei prodotti, seguite da Campania, Emilia Romagna e Veneto con percentuali comprese fra il 7% e l’8%. Chiudono Basilicata, Molise e Valle d’Aosta con percentuali marginali.

La distribuzione dei flussi per canale I flussi logistici diretti verso gli ospedali sono quasi la metà del totale (46%), un quarto raggiunge direttamente le farmacie dai magazzini dei depositari (25%), in forte crescita negli ultimi anni, il 28% arriva ai grossisti, mentre la consegna a domicilio inizia ad assumere una rilevanza non trascurabile (1%).

Le temperature dei prodotti movimentati La maggior parte dei flussi viene gestita a una temperatura inferiore a 25° (l’85% nel 2019, -2% rispetto al 2018), ma sono in crescita i volumi gestiti a temperature più basse. È raddoppiata la percentuale di prodotti movimentati a temperature sotto lo zero (dall’1% al 2%) ed è passata dal 9% all’11% la quota di quelli gestiti fra 2 e 8° C, il 2% dei flussi viene distribuito sopra i 25° C. Il canale ospedaliero si sta differenziando sempre di più dal canale delle farmacie perché riceve prodotti di maggior valore e a temperature più basse (tra i 2° C e 8° C o sotto zero centigrado), mentre alle farmacie arrivano in quota sempre più rilevante prodotti diversi dai farmaci (ad esempio alimenti per l’infanzia, integratori e cosmesi). Le condizioni di trasporto e stoccaggio che richiedono le farmacie non sono adatte per il canale ospedaliero.|


I magazzini di Amazon prendono il nome di centri di distribuzione perché al loro interno si svolge l’intero processo, dall’arrivo della merce da parte dei venditori alla spedizione ai clienti finali. Qui i prodotti vengono prelevati, imballati e spediti in modo rapido ed efficiente, grazie anche all’aiuto della robotica, con un occhio di riguardo verso la sostenibilità.

AMAZON

logistica smart e sostenibile

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metà degli anni ‘90, il magazzino di Amazon coincideva con il suo ufficio. Una manciata di dipendenti e un adorabile cane condividevano lo stesso spazio a Seattle, insieme a numerosi scaffali di libri. Nel corso del tempo, il numero dei magazzini è aumentato esponenzialmente e ora si chiamano centri di distribuzione Amazon.

e immagazzinare i pacchi. Se da un lato l’automazione robotica ha assunto determinate funzioni, come il trasporto di beni d’inventario e il trasporto di pallet negli edifici, dall’altro sta rendendo la vita dei lavoratori più facile eseguendo i compiti meno appetibili e più noiosi. Nei centri dotati di robotica, i dipendenti ora sollevano meno oggetti e camminano meno. I robot prelevano oggetti pesanti per prepararli alla spedizione o allo stoccaggio. I dipendenti che aiutano a prelevare gli ordini dei clienti sono in grado di identificare facilmente gli articoli, piuttosto che cercarli sugli scaffali. Diversi tipi di robot sono attualmente “impiegati” nei centri di distribuzione di Amazon in tutto il mondo. I pallettizzatori sono bracci robotizzati e prensili che identificano e afferrano i contenitori dai nastri trasportatori e li impilano sui pallet per spedirli o immagazzinarli. Un altro tipo di braccio robotico, il robo-collocatore, solleva i pallet di merci a diversi livelli nei centri di distribuzione o li colloca sui trasportatori affinché li portino alla loro destinazione successiva. Il trasportaPhoto by JORDAN STEAD / Amazon tore stesso è un robot che muove i colli all’interno delle strutture. Attualmente, Amazon si avvale di 100.000 trasportatori in tutto il mondo, sei robocollocatori e 30 pallettizzatori.

Centri di distribuzione Il nome riflette la funzione: il compito dei centri di distribuzione di Amazon è quello di elaborare gli ordini dei clienti. In altre parole, i magazzini di Amazon non servono solo a stoccare i prodotti ma svolgono anche la funzione di centri di distribuzione dove i collaboratori prelevano, imballano e spediscono gli ordini in modo rapido ed efficiente. La robotica di Amazon, le macchine di scansione e i sistemi informatici nei centri di distribuzione possono tenere traccia di milioni di articoli quotidianamente. Ingegneri e sviluppatori ogni giorno introducono novità per rendere più efficiente il lavoro nei centri di distribuzione. Amazon gestisce oltre 175 centri di distribuzione in tutto il mondo, occupando oltre 150 milioni di metri quadrati di spazio, la maggior parte dei quali sono situati in Nord America e in Europa. Indipendentemente dalla stagione, i centri di distribuzione di Amazon sono ben ventilati. I lucernari si combinano con l’illuminazione artificiale per mantenere l’ambiente luminoso, mentre i sistemi di trasporto muovono gli oggetti attraverso l’edificio e le scatole dalle stazioni di imballaggio ai furgoni in attesa. Amazon gestisce anche i centri di smistamento, dove i pacchi sono distribuiti in base alla posizione e alla velocità di consegna, i centri specializzati progettati per specifiche categorie di articoli o per uso stagionale, e i centri di ricezione per gli articoli più venduti distribuiti in tutta la rete. Dividere le strutture in base alla funzione permette ad Amazon di elaborare gli ordini per prodotti grandi o stravaganti.

Due nuovi centri in Italia Amazon continua ad espandere la sua rete logistica in Italia per far fronte alla domanda crescente di ordini da parte dei clienti, ampliare l’offerta di prodotti e supportare al meglio le piccole e medie imprese che utilizzano la vetrina di Amazon per incrementare le loro vendite in Italia e all’estero. Il centro di distribuzione di Novara e il centro di smistamento di Spilamberto (MO) saranno operativi a partire dal prossimo autunno. Le strutture avranno un impatto sostenibile e saranno alimentate attraverso pannelli solari e sistemi ad alto risparmio energetico in linea con il Climate Pledge, con cui Amazon si impegna a raggiungere zero emissioni di CO2 entro il 2040, con 10 anni di anticipo rispetto agli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi.|

I vantaggi della robotica Amazon si avvale di robot in 26 suoi centri di distribuzione, dove robot e persone lavorano insieme per prelevare, smistare, trasportare

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Intralogistica & CONTRACT LOGISTICS

PALLET IN LEGNO

antibatterici ed eco-friendly Uno studio condotto in Germania evidenzia che il segreto del pallet è la struttura e la composizione chimica del legno, materiale naturalmente antimicrobico grazie alla sua porosità. Non solo sicurezza però, il pallet EPAL si dimostra anche re della sostenibilità con un’impronta ecologica fra il -72 e il -80% rispetto a un suo collega in plastica.

fluenza sul buco dell’ozono, inquinamento terrestre e acquatico, occupazione del suolo e utilizzo di fonti non rinnovabili, conferma anche il basso impatto del trattamento HT al quale ogni pallet EPAL prodotto o riparato deve andare incontro, che produce 12.69 kg CO2 eq. Alla domanda “quanto inquina un pallet in legno?” ha cercato di rispondere anche Conlegno con la pubblicazione “Life Cycle Assessment del pallet EUR/EPAL”, giungendo a conclusioni molto simili a quelle dell’università statunitense. Nello studio, elaborato insieme al Politecnico di Milano, si sottolinea come la produzione di pallet EPAL sia fortemente favorevole se misurata in termini di CO2-eq in quanto il processo gode dell’immagazzinamento dell’anidride carbonica nel legno. La CO2 sottratta all’atmosfera durante la crescita dell’albero, infatti, rimane bloccata nel materiale fino alla fine del suo ciclo di utilizzo e dal momento che il pallet può avere una seconda vita dopo il suo “pensionamento”, la re-immissione di anidride carbonica nell’ambiente è ulteriormente dilazionata nel tempo. Anche il trattamento FITOK ha una bassissima incidenza sulle emissioni, addirittura inferiore all’1%. Non da ultimo, a rendere ancor più green il pallet EPAL è la possibilità di interscambiarlo, caratteristica che gli permette di coprire una distanza 42 volte superiore rispetto a un pallet a perdere. Non solo, un pallet EPAL in interscambio trasporta una quantità di merci in termini di distanza pari a quella di 37 pallet a perdere e, prendendo a campione 100 km di trasporto merci, comporta un’occupazione di suolo 637 volte inferiore e una quantità di combustibili consumati 167 volte più contenuta.|

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on solo impilare, immagazzinare, proteggere e trasportare le merci. I pallet devono anche essere sostenibili, a ridotto impatto ambientale e antibatterici. Salvaguardare la salute delle persone e del pianeta, infatti, rimane in cima all’elenco delle priorità anche nel 2021 e il tassello chiave del commercio nazionale e internazionale non può certo fare eccezione. A rendere il pallet EPAL più sicuro e sostenibile rispetto a uno in plastica non è solo l’innovazione tecnologica del pallet intelligente, già immesso sul mercato, ma anche il materiale di cui è composto: il legno.

L’azione antibatterica A dimostrare come il pallet in legno sia la scelta migliore rispetto a uno in plastica è uno studio condotto dall’Institut für Holztechnologie di Dresda, in Germania, che ha evidenziato come i batteri abbiano un tasso di sopravvivenza minore sulle superfici dei pallet in legno rispetto a quelli in plastica, caratteristica che rende il loro uso raccomandabile soprattutto per trasportare beni alimentari. A renderlo possibile è il fatto che il legno sia un materiale poroso e igroscopico, ovvero capace di assorbire le molecole d’acqua presenti nell’ambiente, fattori che riducono la disponibilità di acqua per i batteri. Punto debole del pallet in plastica sono, invece, le sue parti ruvide, che danno vita alle condizioni ideali per la crescita dei microbi. Sempre secondo la ricerca tedesca, l’azione antibatterica del pallet in legno sarebbe addirittura 13 volte superiore rispetto a quella del suo collega in plastica; centrale però che il pallet sia utilizzato con le dovute precauzioni effettuando i trattamenti ad alta temperatura previsti dall’ISPM n.15, controllandone la qualità e la pulizia, riparandolo in caso di usura. Un risultato che conferma quello di un altro studio francese datato 2016, dal quale è emerso non solo come gli imballaggi in legno siano sicuri, ma anche come per 8 intervistati su 10 siano sinonimo di calore, benessere e tradizione.

L’impatto ambientale Anche dal punto di vista della sostenibilità il divario è netto e vede vincente il pallet in legno: una ricerca condotta dalla Pennsylvania State University ha mostrato come siano più sostenibili rispetto a quelli in plastica in quanto, prendendo in considerazione un singolo viaggio, la “carboon footprint” del primo risulta fra il 72 e l’80% inferiore rispetto a quella del secondo. Una differenza sostanziale se si pensa che, solo in Italia, i pallet EPAL prodotti e riparati lo scorso anno sono stati oltre 11 milioni. Lo studio, che ha tenuto conto di diversi parametri importanti per la salvaguardia del pianeta quali in-

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Our battle in a bottle

le soluzioni di Marchesini Group per il confezionamento dei vaccini Marchesini Group, azienda di riferimento nella progettazione e produzione di macchine per il confezionamento di prodotti farmaceutici, è pronta a fare la sua parte nella battaglia contro il Covid-19.

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l Gruppo è in grado di fornire alle aziende farmaceutiche di tutto il mondo le soluzioni ideali nel campo del riempimento asettico, ispezione, etichettatura e confezionamento di flaconi e siringhe contenenti i vaccini. Alcune linee prodotte sono state già utilizzate nella produzione di sieri anti-Covid 19: un’importante azienda di biotecnologie russa, la Biocad di San Pietroburgo, a oggi utilizza una linea Marchesini Group per produrre lo Sputnik V al ritmo di 200 flaconi al minuto. Ma non è tutto. Sono in fase di attuazione anche progetti in America Latina, con la spedizione di macchine CMP Phar.ma a un cliente messicano che le utilizzerà nel processo di confezionamento del vaccino AstraZeneca. Inoltre, un cliente spagnolo sta per ricevere una linea completa per il riempimento di siringhe composta da una macchina per il trasferimento sicuro delle siringhe dal Nest alla guida di scarico, una macchina adibita al controllo automatico (sperlatura) di siringhe e una macchina per il loro assemblaggio e etichettatura. Completano la linea un’astucciatrice, un’etichettatrice e un’incartonatrice orizzontale automatica.

essere spedite alla rete di distribuzione. Per un impianto di questo tipo occorre uno spazio di circa 2mila metri quadri, a cui si vanno ad aggiungere altri spazi. “Siamo contenti dello scambio che c’è stato con il Gruppo Marchesini e siamo soddisfatti dell’affidabilità delle macchine che ci hanno fornito”, ha dichiarato Alexey Torgov, vicedirettore generale di Biocad. “Del resto conoscevamo già il Gruppo Marchesini, con cui collaboriamo da tempo”. Marchesini Group sta ricevendo in questi mesi nuove richieste di soluzioni per il confezionamento di vaccini. Solitamente per realizzare questi impianti in grado di produrre mediamente 300 mila flaconi al giorno occorrono dai 12 ai 15 mesi; vista l’emergenza le consegne avverranno in 6-8 mesi, grazie anche all’impegno delle divisioni del Gruppo coinvolte nella fase di produzione, tra cui Corima, azienda di Monteriggioni (Siena).

La linea Marchesini Group per il confezionamento di Sputnik V

Marchesini Group per il confezionamento di vaccini in flaconi

Il progetto risale al 2018, quando la società russa Biocad aveva commissionato al Gruppo Marchesini la progettazione di una linea destinata al riempimento e al confezionamento di vaccini. Con l’arrivo della pandemia, Biocad ha deciso di destinare quelle macchine allo Sputnik V, chiedendo a Marchesini Group di adattare la linea già esistente alle nuove esigenze produttive e di accelerare i tempi di consegna. La linea consegnata al cliente russo si compone di una macchina per il lavaggio di flaconi con acqua distillata, un tunnel per la sterilizzazione e depirogenazione dei flaconi, una riempitrice che provvede ad applicare anche il tappo in gomma e una ghieratrice che chiude i flaconi mediante l’applicazione di una capsula in alluminio. A garanzia dell’accuratezza del dosaggio, la riempitrice è equipaggiata con una un sistema “inprocess control” che verifica il peso del flaconcino sia quando è vuoto sia subito dopo essere stato riempito. Per proteggere ulteriormente le macchine di riempimento e ghieratura da possibili contaminazioni esterne, vengono fornite delle cabine che servono a isolare l’ambiente in cui il prodotto è esposto da quello in cui è presente l’operatore. Negli step successivi, i flaconi vengono ispezionati da una sperlatrice che verifica la qualità del liquido al loro interno, passando poi alla fase di etichettatura e astucciamento. Chiudono la linea le incartonatrici che preparano le confezioni che saranno posizionate sui pallet pronte per

Per il riempimento e il confezionamento primario e secondario di vaccini inflaconi, Marchesini Group è in grado di fornire numerose soluzioni. Le macchine rotative a moto continuodella famiglia WR assicurano il lavaggio interno e l’asciugatura di flaconi SVP (Small Volume Parenteral) che passano poi attraverso un tunnel di depirogenazione. Poi le macchine STERY-LA/LC, riempitrici e tappatrici per prodotti liquidi o liofilizzati, provvedono al riempimento in processo asettico con chiusura totale o parziale tramite tappi in gomma. Seguono le fasi di ghieratura (CAPSY-LC), il lavaggio esterno e l’asciugatura di fiale e flaconi (WRE), e la stampa di codici sui flaconio su tappi/sigilli con annesso sistema di verifica tramite telecamera (CODY). In aggiunta il cliente può disporre di una vasta gamma di macchine automatiche CMP Phar.ma per l’ispezione di fiale, siringhe e flaconi, con possibile integrazione dell’unità di controllo leak test. Possono essere integrate alla linea anche etichettatrici lineari (SL-F425 eBL-F425) o rotative (famiglia RL-F). Infine sono disponibili diverse soluzioni per il confezionamento secondario -tra cui la FB220, termoformatrice di vassoi per fiale, flaconi e siringhe - e il fine linea, comprendenteun grande portafoglio di astucciatricia media/alta velocità, particolarmente adatte al confezionamento di flaconi, fiale e blister, incartonatricie pallettizzatori orizzontali.|

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thyssenkrupp Rasselstein

punta sull’approvvigionamento sostenibile thyssenkrupp Rasselstein accoglie con favore il nuovo regolamento UE volto a impedire che il commercio di stagno vada a favorire i conflitti armati e il lavoro forzato. Infatti, da oltre un decennio l’azienda assicura la sostenibilità della sua catena di approvvigionamento, sia a livello sociale che ambientale, scegliendo con cura i propri partner.

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al 1° gennaio 2021, all’interno dell’Unione Europea si applicano i nuovi obblighi previsti dal regolamento (UE) 2017/821, il quale disciplina il commercio dei quattro minerali stagno, tantalio, tungsteno e oro. Con il suo regolamento l’UE si prefigge di impedire che il commercio di questi minerali vada a favorire i conflitti armati e il lavoro forzato. A partire da tale data le imprese che importano nell’UE le suddette materie prime sono dunque soggette a estesi doveri di diligenza e a obblighi di esecuzione di audit lungo la catena di approvvigionamento. Essendo uno dei maggiori importatori di stagno in Germania, il produttore di banda stagnata thyssenkrupp Rasselstein accoglie con favore la decisione dell’UE: “L’approvvigionamento di materie prime non deve favorire i conflitti e la violazione dei diritti umani. È nostro interesse far sì che l’estrazione e la lavorazione dello stagno siano effettuate in modo responsabile e nel rispetto dei principi etici. Una catena di approvvigionamento trasparente e affidabile ci permette di raggiungere questi obiettivi”, sottolinea Jochen Zenz, Head of Raw Materials Procurement and Warehouse Management di thyssenkrupp Rasselstein GmbH. I controlli sull’osservanza del regolamento UE saranno effettuati dall’ autorità competente “Deutsche Kontrollstelle EU-Sorgfaltspflichten in Rohstofflieferketten” (DEKSOR) a partire da gennaio 2022.

materia prima necessaria a garantire l’elevata qualità di prodotti come la scatola per alimenti. Lo strato di stagno depositato sulla banda stagnata è estremamente sottile e generalmente compreso tra 1,0 g/m² e 11,2 g/m². Affinché questa esigenza non vada però a scapito dell’uomo e dell’ambiente, thyssenkrupp Rasselstein assicura la sostenibilità della sua catena di approvvigionamento. In realtà, non solo da oggi. È da oltre un decennio, infatti, che l’impresa con sede principale ad Andernach non acquista più stagno dalle regioni di conflitto: “Diritti umani, condizioni di lavoro eque, tutela dell’ambiente e lotta alla corruzione sono valori importanti non solo all’interno del nostro gruppo societario, bensì applicati anche alla nostra catena di approvvigionamento. Noi di thyssenkrupp aderiamo quindi al Global Compact delle Nazioni Unite. All’interno della nostra impresa abbiamo posto in essere ormai da anni delle procedure che ci consentono di controllare le catene di approvvigionamento e identificare i rischi. Le nostre catene di approvvigionamento sono trasparenti e soggette a audit periodici, in modo da rispettare pienamente i requisiti di legge”, spiega Zenz. “Del resto, thyssenkrupp Rasselstein GmbH rispetta già dal 2010 le normative in vigore negli Stati Uniti d’America, solitamente note con la dicitura abbreviata di Dodd-Frank Act1, anche se non siamo soggetti alla vigilanza della SEC e non abbiamo alcun obbligo di legge di rispettare i requisiti in materia di minerali di conflitto”. In paesi come la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e negli stati confinanti, l’estrazione di alcune

Standard stringenti in materia di ecologia e lavoro Lo stagno protegge la banda stagnata dalla corrosione ed è quindi una

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Aziende &STRATEGIE materie prime contribuisce talvolta a gravi violazioni dei diritti umani e al finanziamento di conflitti violenti nella regione. “Non acquistiamo quindi materie prime che, direttamente o indirettamente, finanzino o favoriscano i gruppi armati. Siamo in costante e stretto contatto con i nostri fornitori al fine di aumentare la trasparenza sui prodotti che ci forniscono. In futuro, continueremo ad espandere la collaborazione con clienti, fornitori e altri stakeholder per garantire approcci ancora migliori e soluzioni più praticabili”, afferma Zenz. “Di solito controlliamo noi stessi le condizioni sul posto o incarichiamo terzi di monitorare periodicamente la situazione presso i nostri fornitori”. thyssenkrupp Rasselstein acquista stagno da partner di lunga data in Perù, Bolivia, Brasile e Tailandia. Uno dei principali fornitori è la società peruviana Minsur. Nella collaborazione con i suoi fornitori, thyssenkrupp Rasselstein ha adottato fin da subito un approccio integrato: l’estrazione e la lavorazione dello stagno non sono soltanto rispettose dei diritti umani, bensì anche in linea con standard stringenti in materia di ecologia e lavoro. In passato, il produttore di imballaggi in banda stagnata ha quindi ripetutamente rimosso dal suo gruppo di fornitori quelle imprese che non soddisfacevano i suoi requisiti che comprendono non solo il metodo di approvvigionamento, ma anche la qualità della materia prima stessa: con il 99,95%, lo stagno richiesto da thyssenkrupp Rasselstein ha infatti un grado di purezza particolarmente elevato.

stagnata. Lo stagno che si ottiene dai processi di riciclaggio non è in alcun modo di qualità inferiore a quello estratto direttamente, ma è invece in grado di soddisfare gli standard più severi. Thyssenkrupp Rasselstein sta già rafforzando l’economia circolare con il suo acciaio da imballaggio: la banda stagnata è un materiale permanente all’interno di un ciclo chiuso. Grazie alle sue proprietà magnetiche, l’acciaio da imballaggio può essere facilmente raccolto e riciclato. È pressoché riciclabile al 100%, praticamente all’infinito e senza downcycling, ossia senza alcuna perdita della qualità, in quanto conserva le sue proprietà intrinseche. Ecco perché l’acciaio è il materiale perfetto per il multi-recycling.|

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Rafforzare l’economia circolare In futuro, l’approvvigionamento delle materie prime potrebbe essere interessato da alcuni cambiamenti: “Ben presto vorremo arrivare ad acquistare quantità inferiori di stagno secondario, vale a dire stagno riciclato, dall’Europa, rendendo la catena di approvvigionamento ancora più sostenibile e locale. In questo modo, intendiamo inaugurare nuovi modi di approvvigionamento delle risorse e sostenere l’economia circolare regionale”, spiega Zenz. Lo stagno può essere recuperato da fanghi o scorie, così come dalla banda

R I G E N E R I A M O L A T U A P L A S T I C A A L L’ I N F I N I T O . IL CLOSED LOOP DEL FILM IN PELD RICICLATO. Noi di Aliplast siamo i leader nella raccolta e riciclo di rifiuti e scarti in plastica e nella produzione di materiale plastico rigenerato di altissima qualità. Nella raccolta del rifiuto e scarto industriale, creiamo un servizio su misura. La piena integrazione lungo il ciclo di vita della plastica ci permette di ri-produrre nuovi film in PELD con contenuti di riciclato prossimi al 100%, creando così dei sistemi di closed-loop efficaci, efficienti e sostenibili. ALIPLAST: IL PARTNER IDEALE PER L’INNOVAZIONE IN MATERIA PLASTICA.

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Assecondare il trend

delle confezioni piccole Le confezioni di piccole dimensioni sono una straordinaria opportunità di mercato per i produttori alimentari, in particolare in Europa occidentale e America del Nord. Secondo l’esperienza di Mettler Toledo, la customer experience sarà fondamentale per il successo di un’iniziativa di riduzione delle dimensioni delle confezioni: grazie al corretto uso delle tecnologie di ispezione prodotti, i produttori possono garantire che questa sia sicura e al contempo piacevole.

I

cambiamenti dello stile di vita hanno il potere di ridefinire il settore del confezionamento. Lo abbiamo visto di recente con la cosiddetta “snackification”: nel 2019, non solo il 66% degli adulti europei ha fatto uno spuntino almeno una volta al giorno, ma il 37% delle persone tra i 25 e i 34 anni ha ammesso di aver

preferito uno snack a un pasto vero e proprio almeno una volta alla settimana (fonte: Mintel). I consumatori con uno stile di vita frenetico nei mercati maturi hanno trovato soluzioni comode, rapide e portatili per combattere la fame: prodotti in confezioni di dimensioni ridotte che possono portare con sé e aprire e richiudere secondo necessità. Anche in ambito casalingo, il consumo sempre più frequente di alimenti in monoporzioni ha determinato una riduzione delle dimensioni delle confezioni. Questo trend si inserisce alla perfezione nella quotidianità delle persone più attente alla salute e al numero di calorie. Questo tipo di pubblico desidera prodotti consumabili anche in movimento e porzionati in quantità ragionevoli, come ad esempio dolci a base di cioccolato in confezioni flessibili e di piccole dimensioni e cereali per la prima colazione in monoporzioni. I cambiamenti demografici hanno ridotto in media i nuclei familiari e messo in evidenza la necessità di soluzioni di confezionamento non solo comode ma anche adatte a ridurre gli sprechi. La pandemia di Covid-19 ha contribuito ad altri cambiamenti radicali in tutto il mondo, tra cui una brusca frenata allo stile di vita movimentato a cui molte persone erano abituate. Le restrizioni agli spostamenti di piacere e lavoro, necessarie a contrastare la crisi sanitaria, hanno fatto aumentare in modo diretto il desiderio del cosiddetto “comfort food”. Poiché i consumatori volevano essere sicuri che i prodotti dei loro marchi preferiti fossero sicuri da mangiare e fossero stati manipolati dal minor numero di persone possibile, durante la pandemia abbiamo visto aumentare anche l’uso di confezioni monoporzioni usa e getta. Per i produttori, tutto ciò ha dimostrato quanto sia importante

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Aziende &STRATEGIE sapersi adattare in modo rapido ai cambiamenti della domanda piccole dimensioni. Anche l’efficienza dello stabilimento e dele come questi ultimi possono modificare i trend di confezionala linea può diventare un fattore importante, poiché i produttomento. In risposta a questi cambiamenti e al loro impatto sulle ri devono potenzialmente far fronte a cambi frequenti tra prodimensioni delle confezioni, sono state sviluppate nuove tecnodotti molto diversi per tipo e dimensione. Investire in una teclogie. Ora il mercato è in grado di rispondere meglio alle necesnologia di ispezione prodotti a prova di obsolescenza, in grado sità di portabilità grazie a confezioni realizzate a partire da madi eseguire questi cambi anche ad elevate velocità, permetterà teriali leggeri e flessibili e dotate di nuove tecnologie di chiusuai produttori più lungimiranti di sfruttare al meglio questo trend ra, che ne garantiscono la praticità. emergente.| Il settore è pertanto ben predisposto a sfruttare l’evoluzione del mercato delle confezioni monoporzione, che secondo le previFonte: Mettler Toledo sioni crescerà di oltre 30,5 miliardi di dollari USA nel periodo 2018-2022, con un tasso composto di crescita annuale del 5% (fonte: Technavio). Lo stesso report cita la convenienza delle IN FOOD PROCESSING confezioni monoporzione come principale motivo di questa crescita.

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L’importanza dell’ispezione prodotti I produttori alimentari possono sempre contare sulla tecnologia di ispezione per garantire che i prodotti in confezioni di piccole dimensioni rispettino gli stessi severi standard in termini di sicurezza per il consumatore, accuratezza dell’etichettatura e conformità alle normative del settore di quelli in confezioni più grandi. Ad esempio: la tecnologia di controllo peso garantisce la pesatura di precisione delle porzioni più piccole. L’individuazione dei contaminanti è offerta da rivelazione di metalli e ispezione a raggi-X. L’ispezione a raggi-X permette anche di effettuare i controlli per la garanzia di qualità, tra cui verifica di difetti di confezionamento e integrità del marchio. La verifica dell’etichettatura viene eseguita dai sistemi di ispezione visiva, che sono in grado di confrontare ogni etichetta con un contenuto pre-programmato per garantire che gli allergeni siano dichiarati anche nelle confezioni di

Contribuiamo al successo delle migliori firme specializzate nel confezionamento sotto-vuoto anche in atmosfera modificata, grazie all’alta qualità e all’alta efficienza delle nostre pompe per vuoto. Bologna Via del Bargello, 24 Milano Via Sardegna, 7 40055 Villanova di Castenaso (BO) 20060 Vignate (MI) Tel. +39 051 6063811 Tel. +39 02 95360820 becker@becker.it | www.becker-international.com/it/it | www.linkedin.com/company/becker-italia/ BK campagna pag pub 2021_island_imballaggio_R1.indd 1

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Un percorso per la Safety

delle linee di confezionamento e imballaggio Phoenix Contact, per soddisfare i requisiti riferiti ad ogni esigenza di sicurezza, si è strutturata con un team dedicato che affianca gli operatori nella gestione di tutte le problematiche legate alla sicurezza di macchine e impianti. DI RAFFAELE ESPOSITO Sales Manager Digital Safety Solutions, Phoenix Contact

N

el progettare una linea di confezionamento e packaging è di primaria importanza l’aspetto della sicurezza, non solo del personale che opera sulla linea ma anche dei macchinari, poiché macchine sicure garantiscono infatti una maggiore qualità del prodotto finito. Per rispettare gli standard di sicurezza è fondamentale, oltre alla formazione del personale, una corretta progettazione delle macchine, degli impianti e degli ambienti di lavoro. Le competenze specifiche in ambito Sicurezza del macchinario e degli impianti sono un patrimonio in continua evoluzione, poiché i concetti alla base della materia, legati al progresso tecnologico e alle mutazioni del contesto sociale, sono tutt’altro che statici e consolidati. Consapevole dell’importanza e della necessità di un approccio professionale alla sicurezza, Phoenix Contact si è strutturata con un team dedicato, competente e qualificato, che oggi è a disposizione degli operatori per affiancarli nella gestione di tutte le problematiche legate alla sicurezza di macchine e impianti.

Il team dispone di una consolidata esperienza frutto di decenni di partecipazione a comitati normativi internazionali e ad una lunga attività sul campo, nei processi di progettazione, produzione, validazione e certificazione di macchine e impianti. L’expertise dei membri del team è attestata da qualifiche e certificazioni rilasciate dal primario ente multinazionale TÜV. Inoltre, le competenze trasversali presenti all’interno dell’azienda, consentono di integrare in questo campo concetti e soluzioni innovativi, sviluppati anche in altri ambiti, per contribuire a una maggiore efficacia del livello di sicurezza globale per gli operatori. Digital Safety Solutions fornisce un servizio che garantisce il massimo livello possibile di personalizzazione: un vero e proprio partner insieme cui individuare, definire e costruire un percorso di crescita estremamente mirato, in funzione di quelle che sono le esigenze specifiche, diverse da azienda ad azienda. Il percorso di servizi sulla sicurezza industriale si articola in cinque fasi, caratterizzate dalla completa indipendenza di ognuna di esse, in questo modo è possibile scegliere quale sia il servizio più adatto alle proprie necessità, senza alcun vincolo. La prima fase è dedicata al Safety Assessment e prevede la verifica in termini generali della rispondenza della macchina oggetto di analisi di conformità ai requisiti minimi di sicurezza richiesti dalle normative

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Qualunque possa essere l’esigenza di sicurezza da soddisfare, Digital Safety Solution si è strutturata per offrire un portafoglio di servizi completa e su misura per ogni singolo cliente.

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Case HISTORY

vigenti. La seconda fase, l’Engineering Review, prevede la progettazione di tutte quelle funzioni di sicurezza che in una precedente fase di Assessment si sono identificate come mancanti e necessarie per un adeguato livello di sicurezza della macchina oggetto di analisi. La Remediation è la fase che comprende la fornitura e l’installazione a regola d’arte sulla macchina, o sull’impianto, delle misure di sicurezza adeguate al raggiungimento del necessario livello di sicurezza. L’installazione prevede il corretto montaggio dei dispositivi, il loro eventuale settaggio o programmazione, la realizzazione dei collegamenti elettrici, idraulici, pneumatici, sia nel quadro elettrico che a bordo macchina. Phoenix Contact offre numerose soluzioni e prodotti a supporto della fase di Remediation. I relè di sicurezza PSRmini e PSRclassic realizzano tutte le funzioni di sicurezza come arresto d’emergenza, barriere fotoelettriche o porte di sicurezza, mentre i relè statici trifase affidabili della gamma Contactron offrono, in un unico dispositivo, fino a quattro funzioni, ovvero arresto d’emergenza, avviamento diretto, inversione di marcia e protezione motore contro il sovraccarico. Oltre ai dispositivi standard per il cablaggio in parallelo, sono disponibili anche varianti collegabili in rete, che possono essere integrate su bus di campo. La Validation, infine, è la fase in cui gli interventi eseguiti vengono certificati attraverso il rilascio, laddove previsto per i lavori eseguiti, di una Dichiarazione di Conformità in attinenza ai riferimenti legislativi o norme tecniche vigenti. Inoltre, con il servizio SDM (Safety Data Monitoring), gli esperti di Phoenix Contact sono in grado di predisporre l’installazione chiavi in mano su di una macchina, o su di un impianto industriale, di diversi dispositivi, come ad esempio il sistema di rilevamento dati associati ai dispositivi e alle funzionalità di sicurezza.|

Case HISTORY


Products&Tecnologies

Ultimate flexibility

from industry proven top-loading secondary packaging machines High speed pick & place and quality inspection vision system by Univision. A robust solution in a narrow footprint, thanks to the linescan technology combined with the stitching techniques Univision for Cama, together to ensure the customer’s product quality.

Fully digital control and packaging-industry-specific robotic technology define best practice in secondary packaging. Cama Group and Univision collaborated on this project.

F

ollowing enhancements to their existing highly digital infrastructure – including improvements to class-leading digital twin and virtualisation solutions – Cama Group’s top-loading secondary packaging technology is now even more capable of addressing the high-flexibility packaging requirements of a wider selection of industries. These advances in digitalisation, coupled to Cama’s in-house-developed robotic pick-and-place technology and advanced vision systems, mean that end users can maximise the total cost of ownership. The top-loading range – with its wide-ranging flexibility and adaptability – is capable of fulfilling packaging routines and processes that would, in the past, have required multiple separate installations.

Digital is possible! “The machines have been designed from the ground up with agility and flexibility in mind,” explains Alessandro Rocca, Sales Engineering Director at Cama Group. “Long ago we recognised that market demands and consumer-driven product variation were going to place immense strain on our customers, as they race to adapt to the latest market forces. “Our Breakthrough Generation underpins our answer to these needs,” Rocca continues, “with its modular,

hygienic and highly customisable design. As technology has evolved, so have our machines’ designs, as we leverage contemporary automation technology and advanced mechanical designs. This early decision to go as “digital as possible” has certainly paid off for both us and our customers as we both realise the benefits of a fully interconnected and easily reprogrammable automation infrastructure”. “Clearer data pathways and data exchange have also bolstered our in-house developed robotic solution, which is a unique offering on the market.” Rocca adds. “This technology has been developed over a number of years by our in-house packaging technology experts specifically for the packaging industry. This is not an adaptation of typical off-the-shelf technology; this has been developed bespoke to the unique needs of this sector”.

Modular design and automation In operation, the robot-equipped top-loading packaging lines can accept a wide array of in-feed formats, while delivering multiple out-feed options, either in parallel, concurrently or batch-specific. The modular design of the BTG solutions means that additional modules can be added easily, to increase the robot count, to boost throughput. This flexibility is compounded by changeover routines that often taken a fraction of the time compared to industry norms. “By using HMI re-programmable servo systems, digital twins/virtualisation and RFID technology, we have significantly reduced changeovers in terms of both time and effort. Users get it right first time, every time in no time at all!”, Rocca explains.

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Products &TECNOLOGIES Perfect harmony with vision systems Vision systems also play a critical role in the efficiency and flexibility of the packaging cycle. Cameras and vision solutions can be deployed in numerous roles including robot guidance, in-feed and out-feed quality control and traceability. The level of deployment and integration is balanced in relation to customer demands and the level of sophistication, capability and data capture required. According to Massimo Monguzzi, R&D Manager, at Cama: “Our in-house robotic solution has been fine tuned over the years to work in perfect harmony with vision systems; and this tight integration is illustrated by the pick speeds and accuracies we can achieve. In addition to robotic guidance, quality control is another major beneficiary of the contemporary vision solutions we deploy”. “Product appearance is everything,” he exclaims, “either in its naked state or when presented in shelf-ready packaging, which is why we offer solutions on both the infeed and outfeed of our machines. On the infeed we can identify non-conforming products, while on the outfeed we can spot package damage and incomplete closures and – in applications where weighing solutions are not feasible – incorrect product counts too”. Alessandro Rocca explains why quality should never be considered as a fixed off-the-shelf concept: “Quality control is a per-application ethos that we develop with the customer. It’s not a fixed concept, it has to be designed and fine-tuned to the product and the application. The definition on each machine and the level to which it is measured is determined by what the customer wants. We always develop our on-machine QC solutions in co-operation with our customers. They know their products better than we do; it is essential that we really listen and take their needs on board. With one customer we spent in excess of six weeks just discussing and developing the QC system… It really was that important to them!”.

Knowledge and competence in house Tightly integrated vision systems are also an essential facet of any traceability system, such as those deployed in the pharmaceutical sector. “Traceability practices demand the reading of codes, text strings and other OCR routines,” Monguzzi explains. “In addition to accurately identifying and reading the individual product codes

you need a means to apply code to secondary packaging either using a printer + label or a print direct to package. Then, once applied, the efficacy of the print needs to be confirmed (legibility and orientation) before passing the data torobust storage and dissemination systems capable of liaising with MIS and enterprise systems. Unlike other machine builders that rely heavily on third parties, this is all managed by us internally. We have partners, but we also have the knowledge and competence in house to design, manage and install these systems, giving our customers a single point of contact”. “We can offer this technology across all categories and markets,” explains Rocca. “The technology is not tied to a specific sector. One area that is really evolving in term of vision deployment is naked products i.e., unwrapped individual confectionary, frozen or baked goods. These must be examined on the in-feed to ensure accurate pass/fail criteria are met, so that the customer is not disappointed with the product when they open our carefully applied secondary packaging”. “We can also scale vision system solutions, from simple cameras up to complex multi-faceted PC-based approach,” Monguzzi adds. “We have used 3D scanner systems in the past and the further deployment of this technology is a major element of our future roadmap and will add a new dimension to our customer’s QC capabilities, especially for uneven, non-uniform naked products.”

Immersive digital capabilities “Our experience of vision technology is very wide in terms of sectors and it is a vital part of our contemporary-technology offering,” Rocca adds, “which also includes easy & toolless changeovers, RFID coded components and immersive digital capabilities all underpinned by an Industry 4.0 framework. This digital approach also fosters far greater modularity. You can have one, two, three or even 20 robots… it all depends on the speed you need based on your in feeds or the throughput you require for your out feeds. 100 to 2,000 products per minute… it really is up to you. And you don’t have to decide now! Our modular approach means our machines can be upgraded, extended and enhanced much later in their life to matchyour market’s demands”. From initial design, through simulation and testing and onto optimum in-field operation, Cama Group’s top-loading machines and all of their associated technology will deliver better, faster, more focussed packaging solutions that enable end users to increase throughput, boost quality, shorten times to market, slash downtime and quickly and easily undertake format changes. End users should never settle for second best or opt for solutions that just ‘nearly do’ what they want! Cama Group has created packaging solutions that can precisely match a customer’s brief and deliver all the requested features, using technology- and know how-transfer from the other markets Cama so successfully serves.|

Note Univision is one of the automatic inspection technology leaders in the European market. With more than 30 years of history, Univision provides state of the art solutions, supporting its customers and their production, worldwide

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Leister

IL RISCALDATORE MISTRAL È CERTIFICATO UL

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l riscaldatore autonomo MISTRAL di Leister è ben conosciuto da molti produttori di impianti e macchinari inseriti in contesti dove l’aria calda è utilizzata come elemento riscaldante. Le possibilità d’impiego di MISTRAL sono molteplici, anche a motivo dell’ottimo rapporto fra dimensioni e potenza: con soli 1,4 kg di peso, ha una potenza di 3400 W e la capacità di erogare fino a 300 litri d’aria al minuto (a 20°C), mentre può scaldare l’aria in uscita fino a una temperatura di 500°C. Queste caratteristiche consentono a MISTRAL di portare il calore là dove serve nel processo industriale, riducendo al minimo l’impiantistica meccanica ed elettrica a supporto. MISTRAL è particolarmente apprezzato dai produttori di macchinari per l’industria alimentare e del beverage, dove l’aria calda trova molteplici impieghi: dall’essiccazione di materie prime e prodotti, all’asciugatura e sterilizzazione di recipienti, dalla termoretrazione di etichette, sigilli di garanzia o imballaggi, al miglioramento dell’aspetto estetico del prodotto finito nella produzione dolciaria. Questi processi consentono all’aria calda di dispiegare i propri vantaggi: efficienza, semplicità, pulizia e mantenimento delle caratteristiche organolettiche dei cibi e delle bevande. Nel segmento dei macchinari per l’industria alimentare, da sempre il made in Italy è apprezzato in tutto il mondo: una notevole percentuale delle soluzioni prodotte in Italia è destinato all’export. E se tradizionalmente molte delle nostre esportazioni hanno sempre raggiunto i Paesi emergenti (BRICS e MINT), nel settore del packaging alimentare ha conosciuto una notevole espansione in anni recenti la domanda da parte del Nord America. Le nostre aziende italiane che esportano macchinari verso USA e Canada non possono esimersi dall’affrontare il tema della certificazione UL. Rilasciato dall’omonimo ente di certificazione indipendente, il marchio UL testimonia la conformità del produttore ai rigidi standard di sicurezza del mercato nordamericano. In quest’area geografica, nonostante la marcatura CE rappresenti uno standard riconosciuto a livello globale per la sicurezza dei prodotti, il riferimento è la certificazione UL: il produttore che impieghi componenti privi di tale marchio può trovarsi davanti a numerosi ostacoli per riuscire a far certificare il suo macchinario. Per questo motivo Leister si è adoperata per ottenere la certificazione UL per i riscaldatori autonomi MISTRAL 6 nelle versioni PREMIUM e SYSTEM, che raggiungono così il saldatore manuale TRIAC e i riscaldatori a doppia flangia nel novero dei prodotti Leister che hanno ottenuto questa certificazione. Un iter non privo di complessità che l’azienda ha voluto affrontare per semplificare ai propri clienti costruttori di macchine e impianti la certificazione delle loro soluzioni destinate ai mercati nordamericani. Il marchio UL non è naturalmente l’unico vantaggio che la scelta di MISTRAL comporta per i costruttori di macchinari: il riscaldatore Leister è apprezzato, oltre che per il design compatto e la potenza, anche per le ridottissime necessità di manutenzione dovute al motore brushless, che lo rende ideale per l’inserimento negli impianti a funzionamento continuo.

Turck Banner INNOVATIVO WIRELESS KIT «CALL-FOR-PARTS»

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urck Banner Italia, fornitore di sensoristica, illuminatori e segnalatori industriali, sistemi bus e sicurezza, innova la comunicazione con le workstation grazie ad una nuova soluzione per l’asservimento di parti, che consente a un massimo di 35 postazioni di lavoro di chiamare 12 carrelli elevatori o ‘mobile responder’ utilizzando i pulsanti Turck Banner touch K70 wireless, un controller Turck Banner wireless DXM700 e interfacce operatore Direct Select wireless, sempre dal portfolio Turck Banner. Questa innovativa soluzione di asservimento può essere installata indipendentemente da un PLC, HMI o da altro sistema di supervisione. Il wireless kit “call-for-parts” di Turck Banner rappresenta una soluzione particolarmente adatta alle operazioni di carico e scarico mezzi in magazzino, nel material handling, nelle attività di assemblaggio in linee di produzione e in logistica in generale. Con l’installazione di un sistema di chiamata utilizzando indicatori wireless, le workstation mantengono un flusso di lavoro costante e sono in grado di risolvere più rapidamente le criticità. Grazie ad un display wireless alimentato a batteria che indirizza i ‘mobile responder’ dove sono più necessari si riducono ulteriormente i tempi di trasporto. Abilitando gli operatori con pulsanti di chiamata wireless nelle loro postazioni, si riducono i tempi di attesa per il prelievo di materiali, semilavorati e prodotti finiti. La soluzione consente anche l’ottenimento di dati e informazioni sui processi di produzione che permetteranno analisi per la misurazione dell’efficienza e consentiranno l’accelerazione della risoluzione degli inconvenienti. Il kit “call-for-parts” di Turck Banner semplifica la comunicazione tra operatori e ‘mobile responder’ fornendo una chiara visualizzazione di quali posizioni necessitano di aiuto. Gli indicatori LED ad alta visibilità vengono utilizzati per distinguere se una stazione sta chiamando o è in attesa. Le chiamate di servizio vengono archiviate in una lista d’attesa dinamica, così da indirizzare i ‘mobile responder’ ai chiamanti nella logica “first in - first served”. La comunicazione tra operatori e ‘mobile responder’ per identificare e risolvere problemi relativi a macchine, postazioni di lavoro, qualità o inventario si può stabilire con una semplice configurazione e senza modifiche all’infrastruttura. Con il kit wireless “call-for-parts” di Turck Banner i supervisori possono prendere decisioni basate sui dati per ottimizzare gli interventi. Questa soluzione tiene traccia del tempo totale e del numero di richieste nonché del tempo totale per confermare le richieste, consentendo così l’analisi dei tempi medi di consegna e riconoscimento per ciascuna stazione. Gli avvisi aiutano i supervisori a programmare ulteriori ‘mobile responder’ quando necessario. La soluzione fornisce le informazioni necessarie per reagire rapidamente alle richieste delle workstation e consente una maggiore efficienza grazie a dati in precedenza non disponibili. I sistemi possono essere monitorati da remoto con un Cloud Webserver con connessione LAN o cellulare, oppure localmente con l’uso di un HMI o PLC per visualizzare dashboard, richieste e dati.

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THE GLOBAL PLATFORM FOR PACKAGING INNOVATIONS AND TRENDS

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Imballaggi&AMBIENTE

Bayer

la farmacia è più sostenibile Bayer Italia rende totalmente eco-friendly tutti i materiali destinati alle farmacie grazie all’uso di supporti plastic-free, carta e cartoncino riciclabili. Nel 2020 l’azienda ha registrato dati importanti: 650% di alberi tagliati in meno, 76% di tonnellate di CO2 in meno e 9,5% di acqua consumata in meno rispetto agli anni precedenti.

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i chiama #GoGreen il progetto promosso dalla divisione Consumer Health di Bayer, partner delle farmacie su tutto il territorio italiano, in favore della sostenibilità. Dei 400 milioni di tonnellate di carta e cartone prodotte nel mondo, oltre la metà viene utilizzato per imballare e confezionare prodotti. Per non parlare della plastica che contiene additivi in grado di farla durare almeno 400 anni prima di degradarsi.

- 9,5% di acqua consumata in meno: carta e cartone riciclato hanno consentito di ridurre lo spreco di acqua di 0,72 milioni di litri, equivalenti a quasi 5.000 vasche da bagno.

Progetti futuri “La sostenibilità vuole essere al centro delle nostre attività lungo tutta la filiera e siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti già nel primo anno di vita di #GoGreen. Il nostro obittivo è di continuare a percorrere questa strada”, ha aggiunto Petersen. Dato il successo registrato, l’iniziativa proseguirà anche per il 2021 e si inserirà nel panorama più ampio delle iniziative intraprese da Bayer per ridurre il proprio impatto ambientale lungo tutta la catena del valore.|

#GoGreen Parte dalla consapevolezza di questi dati il progetto Bayer che ha permesso di realizzare dal 2020 tutti i materiali destinati alle farmacie in modalità 100% eco-friendly, su carta e cartoncino riciclabili e plastic-free, grazie a una particolare stampa digitale con inchiostri all’acqua. Un primo passo verso un contributo concreto per ridurre gli sprechi e proteggere l’ambiente. Il progetto è partito dallo studio di una serie di alternative relative a materie prime e processi in grado di rendere ogni singolo espositore ecosostenibile, rispondendo al tempo stesso alle esigenze produttive e qualitative di Bayer. #GoGreen è stato applicato sia a materiali in carta e cartone che ai materiali durevoli per tutte le farmacie, tutti identificati da un logo creato ad hoc e forniti con istruzioni per il riciclo. “Solo nel 2019 abbiamo prodotto 100.000 espositori, 300.000 leaflet e locandine, 10.000 portacampioni. Numeri impressionanti che hanno rappresentato un primo concreto passo da cui partire”, ha commentato Heiko Petersen, a capo della divisione Consumer Health di Bayer Italia.

I risultati ottenuti Ecco i risultati del primo anno di sperimentazione di #GoGreen: - 650% di alberi tagliati in meno: grazie all’utilizzo di carta e cartoncino proveniente da fibre riciclate e non vergini, sono stati salvati 849 alberi, equivalenti a circa un ettaro di bosco; - 76% di tonnellate di CO2 in meno disperse nell’ambiente: utilizzando carta e cartoncino riciclato si è ridotto di 173 tonnellate di CO2, equivalenti al consumo necessario per riscaldare 80 appartamenti tradizionali per un interno anno;

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Imballaggi &AMBIENTE

Il circolo virtuoso di Aliplast e Panariagroup

In addition to the overarching COVID-19 discussions, the topics of resource efficiency, sustainability and recycling remain high on the agenda of packaging manufacturers, brand owners and consumers.

Le due imprese hanno da tempo dato vita a un progetto per il recupero e la rigenerazione di scarti di film plastici, messo a punto da Aliplast secondo una logica circolare, capace di portare benefici economici e di contribuire a una sensibile riduzione dell’impatto ambientale.

Closed loop: come funziona Panariagroup impiega film termo retraibile in polietilene a bassa densità per coprire i bancali prodotti durante le varie fasi della propria lavorazione. Il processo che porta alla realizzazione del prodotto finito prevede, infatti, differenti step intermedi, durante i quali le piastrelle sono più volte imballate con utilizzo di film plastici diversi, secondo una procedura che ne porta all’impiego e alla dismissione di grossi quantitativi. Il progetto di recupero prevede, dapprima, una selezione e una riduzione volumetrica di questo materiale di scarto; fase che avviene direttamente sul posto, negli stabilimenti di Panariagroup. Successivamente, il materiale è inviato al polo Aliplast di Istrana, dove viene riconvertito in granulo e, successivamente, in nuovo film da imballaggio, pronto per essere reimmesso nel circuito produttivo di Panariagroup.

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anariagroup è una azienda di grande tradizione nel settore ceramico, con sede a Finale Emilia, nella Bassa modenese. Si tratta di un’impresa specializzata, dal 1974, nella produzione e commercializzazione di pavimenti e rivestimenti, in gres porcellanato tradizionale laminato e monoporosa di alta qualità, per interni ed esterni. L’azienda è fortemente impegnata sul versante della sostenibilità. Aliplast, azienda parte di Herambiente (società del Gruppo Hera), è una realtà leader nella produzione di film flessibili in PE, Lastra PET e polimeri rigenerati. Essa vanta un’esperienza di lungo corso nel settore della ceramica e in questo ambito copre oggi circa il 67% del mercato domestico grazie al proprio portafoglio di soluzioni per il recupero, il riciclo e la rigenerazione di film plastico.

I risultati La percentuale di materiale recuperato è molto elevata e sfiora il 95%. In altre parole, la quantità di film che non è possibile riciclare è davvero minima. Particolarmente significativo è il dato relativo alla riduzione di CO2 immessa nell’ambiente: rispetto alla produzione della plastica vergine, il risparmio per ogni kg di film realizzato attraverso la tecnologia Aliplast è pari a 2,03 kg. Con il sistema closed loop vengono annualmente ritirati circa 230.000 kg di polietilene di scarto, dato equivalente al risparmio di oltre 450 tonnellate di CO2. La partnership con Aliplast ha consentito, inoltre, a Panariagroup un concreto risparmio economico rispetto all’acquisto di materiale vergine. Un ulteriore vantaggio è dovuto al fatto che il progetto rientra nel PARI: un sistema per la gestione autonoma dei rifiuti dell’imballaggio strutturato da Aliplast e unico nel suo genere. In Italia, il PARI beneficia di una ridotta contribuzione ambientale, garantendo considerevoli risparmi economici all’utilizzatore finale. Il contributo applicato è, infatti, inferiore del 40% rispetto a quello di altri Consorzi o sistemi analoghi. Attraverso questa partnership, Panariagroup conferma ulteriormente il proprio impegno nella responsabilità di impresa, che ogni anno viene rendicontato nel Bilancio di Sostenibilità. L’azienda è attiva nella responsabilità economica, ambientale e sociale, con iniziative e obiettivi specifici che vengono posti e raggiunti ogni anno. |

Nascita e sviluppo del progetto La collaborazione tra le due aziende risale al 2005, anno in cui fu implementato il primo progetto pilota per il recupero e il riciclo in uno dei cinque stabilimenti di Panariagroup. L’attività di recupero degli scarti avviene secondo la logica del “closed loop”, un principio volto alla massima sostenibilità che prevede il recupero degli scarti plastici dalle aziende e le successive fasi di trattamento e rigenerazione per ottenere un prodotto di qualità, con caratteristiche tecniche pari a quello realizzato con materiale vergine, pronto ad essere reimmesso nel ciclo produttivo. Dopo una prima fase di avviamento, la partnership tra Aliplast e Panariagroup, nel 2010 si è estesa. Si è trattato dell’anno in cui il progetto è entrato pienamente a regime.

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Imballaggi&AMBIENTE MG2, NUOVA CENTRALINA SERVIZI

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lla costante ricerca di soluzioni innovative, anche MG2 guarda al green con la nuova centralina servizi capace di una riduzione dei consumi fino al 45% rispetto alla versione precedente. La nuova soluzione, infatti, si arricchisce di alcune importanti features, portando ancora più in alto l’efficienza e le performance operative tipiche della produzione di MG2. La centralina servizi è un’unità di aspirazione e pulizia in dotazione alle macchine MG2 pensata con tre obiettivi funzionali: aprire le capsule tramite il vuoto; trattenere correttamente le capsule durante i diversi passaggi in macchina; aspirare la polvere dispersa nel durante il funzionamento della macchina. L’operatività costante della centralina servizi garantisce la piena efficienza della macchina in termini di pulizia e funzionamento, grazie all’integrazione di pompa di aspirazione e filtri. La centralina servizi di MG2 è un sistema di indiscussa efficacia su cui i tecnici MG2, alla costante ricerca di soluzioni migliorative, hanno lavorato, ottimizzando la costanza delle performance, riducendo i consumi ed i livelli di rumorosità. Interventi che allineano la centralina servizi al paradigma green, che vede anche l’industria chiamata a partecipare alla salvaguardia dell’ambiente sia all’interno della fabbrica che su scala globale, con strategie specifiche. Gli aspiratori ad alta efficienza, a differenza del sistema precedente, non lavorano sempre alla massima velocità; grazie alle nuove soluzioni studiate da MG2, aspirazione e operatività vengono modulate automaticamente sulla base delle esigenze operative della macchina, a tutto vantaggio di efficacia, rumorosità e consumi. Il ciclone, interamente sviluppato dal reparto tecnico R&D di MG2, ha funzionalità avanzate, che permettono di separare efficacemente l’aria dalla polvere, prima della fase di filtrazione, consentendo di mantenere i filtri più puliti e quindi efficienti. Il contenitore per il recupero del prodotto ne permette la raccolta e il controllo grazie a sensori di livello massimo. Tutti i componenti, inoltre, possono essere smontati senza l’impiego di utensili, facilitandone quindi la manutenzione. L’esperienza tecnica di MG2 ha puntato anche sulla compattezza, riducendo il numero dei tubi che permettono il collegamento “centralina servizi – macchina”, abbinando i due tipi di utenze (quelle per i trattenimenti e quelle per l’aspirazione). Completano il quadro dei silenziatori che attenuano la rumorosità in uscita dai ventilatori, degli inverter per il controllo della velocità e un display che offre una diagnostica del funzionamento della centralina servizi, supportando l’operatore nelle operazioni di controllo del funzionamento del sistema.

ECO-DESIGN AL VIA IL NUOVO BANDO CONAI

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ottava edizione del Bando Conai per l’ecodesign degli imballaggi nell’economia circolare si è aperta il 3 marzo, Giornata Mondiale della Natura Selvatica (World Wildlife Day). L’emergenza sanitaria non frena la nuova callto-action rivolta da Conai alle aziende italiane che hanno rivisto in chiave green i loro pack. “Quest’anno vogliamo sottolineare come la difesa dell’ambiente passi anche dalla prevenzione”, commenta il presidente Conai Luca Ruini. “Produrre packaging con impatti sempre più bassi è una delle strade verso il rispetto delle risorse naturali del nostro pianeta”. Il Bando nasce per valorizzare le soluzioni di imballo più innovative in termini di sostenibilità. È aperto a tutte le aziende consorziate che hanno rivisto i propri imballaggi con interventi di

eco-design adottando almeno una fra queste sette leve di prevenzione: riutilizzo, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materie provenienti da riciclo, risparmio di materia prima, ottimizzazione della logistica, semplificazione del sistema imballo e ottimizzazione dei processi produttivi. In palio, anche quest’anno, ci sono 500.000 euro. 450.000 saranno suddivisi fra tutti i casi premiati sulla base di una graduatoria ottenuta valutando l’adozione delle sette leve di prevenzione. 50.000 euro saranno invece destinati a cinque super premi per l’innovazione circolare da 10.000 euro. Riconosceranno gli sforzi di cinque aziende, e ognuna sarà premiata per uno di questi incentivi: la facilitazione delle attività di riciclo di un imballaggio, la possibilità di riutilizzarlo, l’uso di materiale riciclato nel crearlo,

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l’implementazione di nuove tecnologie o applicazioni progettuali di grande portata innovativa, e le novità di imballaggi meno impattanti ideate per l’e-commerce e per l’home delivery. Uno fra i cinque casi premiati per l’innovazione circolare riceverà – novità 2021 – anche una menzione speciale da parte di Legambiente. Per presentare le candidature c’è tempo fino al 31 maggio 2021. Saranno poi analizzati attraverso l’Eco Tool CONAI, uno strumento di Life Cycle Assessment semplificato in grado di calcolare gli effetti delle azioni di prevenzione in termini di risparmio energetico, di risparmio idrico e di riduzione delle emissioni di CO₂, oltre che (solo per i casi di imballaggi che facilitano le attività di riciclo) di quantità di materia prima seconda generata.


Case HISTORY

RIDETERMINATO IL CONTRIBUTO AMBIENTALE PER GLI IMBALLAGGI IN BIOPLASTICA

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u proposta di Biorepack, il Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, il consiglio di amministrazione Conai ha rideterminato il contributo ambientale per tutti gli imballaggi in bioplastica. Sarà ridotto a 294 EUR/tonnellata ed entrerà in vigore dal 1° luglio 2021. Per la prima volta in Europa, così, un sistema di responsabilità estesa del produttore dà vita ad un Consorzio per la valorizzazione degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile con un contributo ambientale ad hoc. “Il nuovo contributo ambientale per gli imballaggi in bioplastica, deliberato a poco più di tre mesi dal riconoscimento ufficiale di Biorepack, è frutto di un lavoro intenso e molto produttivo”, afferma il presidente Conai Luca Ruini. “Rappresenta un nuovo passo avanti verso l’operatività del nuovo consorzio, che permetterà agli imballaggi biodegradabili e compostabili di vedere ottimizzati i loro processi di riciclo all’interno della filiera dei rifiuti organici. Ossia il loro destino naturale”. “Un grande lavoro di squadra tra Biorepack e Conai ha consentito il conseguimento di questo importantissimo risultato, a beneficio dell’intero sistema e a conferma del valore del riciclo organico”, dichiara Marco Versari, presidente di Biorepack. “Grazie all’integrazione tra nuovi materiali e tecnologie di raccolta e trattamento siamo il paese europeo con il sistema di gestione della frazione organica più efficiente, vero e proprio modello di bioeconomia in grado di offrire soluzioni concrete nel segno della circolarità delle risorse e dello sviluppo sostenibile”. Gli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile sono quelli certificati e conformi alla norma armonizzata UNI EN 13432:2002 da parte di organismi accreditati. P arliamo di imballaggi realizzati in plastica biodegradabile e compostabile certificati UNI EN 13432, tra cui: • sacchetti monouso per il trasporto merci; • sacchi per frutta e verdura o altri alimenti venduti sfusi (reparti del fresco); • piatti, bicchieri e altri imballaggi alimentari (pellicole, vassoi, vaschette, retine, sacchi, ecc.); • capsule per sistemi erogatori di bevande (caffè, cioccolata e latte); • altri imballaggi (bottiglie/flaconi, vaschette in espanso per gelati, ecc.).


PackagingDESIGN Oli di Palazzo di Varignana novità nei blend e nel packaging

L’arte olearia trova nuova espressione nel blending. Tre nuovi prodotti nati dalla combinazione di oli monocultivar di Palazzo di Varignana regalano inediti equilibri palatali e inattese sfumature. Spazio anche all’innovazione con la “Bag in Tube”, per evitare l’ossidazione dell’olio in un packaging pratico ed elegante.

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a mixologia è un’arte eclettica. Si applica alla gastronomia, all’uso del colore, del profumo, del sapore. Celebra l’incontro tra le materie al fine di trovare nuove espressioni di autenticità. È il caso dei nuovi blend di olio extravergine di oliva di Palazzo di Varignana, frutto della campagna olearia 2020/2021. Nati non dalla molitura congiunta di differenti cultivar di olivo, ma dal lavoro dell’oleologo, che ha miscelato oli monocultivar alla ricerca di un profumo che non c’era, di un sapore inedito: dello spirito del tempo. Il risultato di questo esercizio di stile sono tre nuovi oli extravergine di grande complessità, equilibrio aromatico e gustativo: il Blend Blu, cultivar Correggiolo, Leccio del Corno e Pendolino; il Blend Verde, cultivar Maurino Selezione Vittoria, Verzola e Leccino; la “Bag in Tube”, cultivar Frantoio, Leccino e Nostrana, proposto in un inedito packaging studiato per garantire la massima qualità nella conservazione e contrasto agli ossidanti naturali dell’olio. Attraverso la sapiente combinazione di oli extravergini monocultivar, ciascuno con proprie caratteristiche organolettiche, l’oleologo ha definito una inedita espressione di sapori e profumi, dalla personalità distintiva e peculiare. Il blending consiste infatti nel selezionare elementi con caratteristiche diverse e combinarle nel giusto equilibrio, per ottenere un risultato che superi in qualità ogni singola parte.

turazione. Di un fruttato medio-intenso al gusto, presenta note ben distinguibili di carciofo, mela verde ed erbe aromatiche appena falciate. Seguono nel finale, ben bilanciati, l’amaro e il piccante. Si tratta di un olio equilibrato e molto versatile, particolarmente indicato da abbinare a bruschette, insalate, pinzimonio, verdure fresche e gratinate, zuppe di legumi, carni alla brace.

La nuova Bag in Tube Da sempre attento all’eccellenza dei suoi prodotti, Palazzo di Varignana è anche alla ricerca del miglior modo di preservarne le caratteristiche organolettiche nel tempo. Una ricerca che ha portato all’introduzione della “Bag in Tube”: un nuovo concetto di packaging che si sta affermando come valida alternativa rispetto alle tradizionali bottiglie in vetro e lattine metalliche per l’Olio Extravergine di Oliva. La Bag in Tube rappresenta infatti il modo più efficiente, ecologico e moderno per prevenire l’ossidazione e garantire la perfetta conservazione nell’uso quotidiano. Grazie alle caratteristiche del contenitore, l’Olio si mantiene sempre nuovo ad ogni assaggio: protetto dall’ossigeno, il suo nemico più pericoloso, mantiene intatti gli aromi, preserva le sue doti organolettiche e protegge le sue virtù nutraceutiche. Un contenitore innovativo per un prodotto di eccellenza. La “Bag in Tube” di Palazzo di Varignana ospita al suo interno un blend di extravergine ottenuto prevalentemente dalla frangitura delle cultivar di Frantoio, Leccino e Nostrana. Di colore verde tenue, si presenta ben equilibrato sia all’olfatto che al gusto, con un amaro e piccante moderati. Un olio versatile, ideale per abbinarsi a una grande varietà di cibi: dalle verdure, ai primi piatti fino al pesce.|

Il Blend Blu Ottenuto dalla combinazione delle cultivar Correggiolo, Leccio del Corno e Pendolino, il Blend Blu si distingue per il suo colore verde dorato intenso. All’olfatto si avverte l’ampio fruttato di oliva verde e richiami vegetali di notevole finezza. Al palato una trama fresca di note erbacee è sostenuta da un amaro importante, chiude un piccante lungo ed equilibrato. È ideale per accompagnare bruschette, insalate, pinzimonio, verdure fresche e gratinate, carpacci, zuppe di legumi e carni di cacciagione a alla brace.

Il Blend Verde Nasce dall’unione delle cultivar Maurino Selezione Vittoria, Verzola e Leccino, questo blend dal colore verde chiaro. All’olfatto si presenta ampio ed aromatico, con un richiamo all’oliva nel giusto grado di ma-

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Packaging DESIGN

Amaro Montenegro, un’icona per gli italiani

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maro Montenegro nasce nel 1885 a Bologna dal genio ribelle del giovane e appassionato erborista Stanislao Cobianchi, che intitolò la sua creazione alla principessa del Montenegro, Elena, futura regina d’Italia. Già Gabriele d’Annunzio, ai tempi, ne tessé le lodi definendolo liquore delle virtudi. Le 40 erbe aromatiche, provenienti da 4 continenti, sapientemente selezionate, estratte e miscelate lo rendono unico e inimitabile. La ricetta di Amaro Montenegro, fedele all’originale, è tuttora segreta e viene gelosamente tramandata. Un amaro unico grazie alle sue 7 note. Dalla bollitura, macerazione e distillazione, svolte rispettando un metodo artigianale, si ottengono 6 note aromatiche alle quali si aggiunge “il premio”: la settima nota che suggella la perfetta sinfonia La confezione regalo realizzata degli aromi. Il colore ambrato, il suo aroma comin esclusiva per Natale 2020 plesso e il gusto piacevolmente equilibrato tra note dolci e amare, rendono Amaro Montenegro così versatile da essere apprezzato dopo i pasti, liscio o con ghiaccio, o come ingrediente ideale per rivisitare cocktail classici e proporre mix innovativi. Un amaro dalla forte personalità, espressa anche nella bottiglia, unica e inimitabile che, pur rinnovandosi negli anni, mantiene sempre lo stesso carattere distintivo.

Nuovo design per la birra artigianale africana

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ature Brewery, il primo birrificio artigianale in Nigeria e pionieri di questo settore in Africa occidentale, ha rilasciato nuovi design per la sua gamma principale in concomitanza con l’apertura di un nuovo birrificio di Lagos. Ha collaborato con Williams Chechet, il poliedrico artista pop, grafico, illustratore e muralista nigeriano, che ha uno stretto legame con la scena artistica dell’Africa occidentale ed è rappresentato dalla principale galleria d’arte africana contemporanea, Retro Africa, con sede ad Abuja. Chechet ha creato grafiche vibranti ed espressive che si abbinano a ciascuna birra. Il lavoro di Chechet sarà presente non solo sulla confezione, ma anche all’interno del birrificio. Williams Chechet è influenzato dalla sua cultura, dalla sua storia, dall’afrofuturismo, dall’afrobeat e dall’hip hop, ed è pioniere del movimento Afro Pop Art. La mostra personale di Chechet “Hyperflux” al Retro Africa esplora il locale, puntando i riflettori sui leader tradizionali e le varie immagini iconiche che hanno plasmato la storia politica della Nigeria.

Bonduelle, nuovo packaging sostenibile

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onduelle, azienda di riferimento nel mercato della IV Gamma, concretizza il proprio impegno nell’utilizzo di confezioni sempre più sostenibili e presenta un nuovo packaging, che adotta una pioneristica tecnologia di riciclo usando polipropilene riciclato, R-PP (Recycled Poly-Propilene), per due delle sue gamme premium, Insalate Degli Agricoltori e Bonduelle Bio. Un’offerta differenziante dal contenuto innovativo che intercetta il bisogno crescente dei consumatori di adottare comportamenti sostenibili e responsabili. Secondo una recente indagine di Nomisma*, infatti, per 1 italiano su 2 i principali driver di scelta in termini d’acquisto sono italianità, al primo posto, e sostenibilità, a seguire. Entrambi i driver sono cresciuti sia di peso che di importanza rispetto al 2019 divenendo fattori imprescindibili nella scelta dei prodotti. A proposito di italianità, Bonduelle concretizza questo bisogno lanciando, all’interno della gamma Insalate Degli Agricoltori, la rucola I.G.P. proveniente dalla Piana del Sele. La certificazione I.G.P. è l’emblema del localismo e dell’italianità in quanto garantisce l’indicazione di provenienza della materia prima. In questo contesto, Bonduelle mette in atto sia il 1° che il 6° pillar del proprio programma di responsabilità sociale “Bonduelle S’Impegna” a sostegno delle buone pratiche dal campo allo stabilimento, introducendo una referenza I.G.P. e il primo packaging in R-PP, un materiale che contiene plastica riciclata. L’innovativa plastica R-PP deriva da una miscela che utilizza Polipropilene vergine di origine fossile e Polipropilene riciclato riducendo così la percentuale di plastica derivante da fonti non rinnovabili, rendendo l’RPP un materiale sostenibile e sempre 100% riciclabile. Bonduelle ha riservato l’R-PP per due gamme premium, Insalate Degli Agricoltori e Bonduelle Bio. Il packaging, 100% riciclabile, garantisce le medesime prestazioni delle precedenti confezioni realizzate in plastica PP, mantenendo la qualità del prodotto e assicurando la stessa shelf life in un contenitore perfettamente trasparente. A caratterizzare i nuovi imballaggi anche un restyling grafico. Su entrambi i prodotti sono stati inseriti i claim “Usiamo plastica riciclata” e “100% riciclabile” che mettono in evidenza l’impegno sostenibile di Bonduelle senza tralasciare i concetti di freschezza, localismo e vicinanza.

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PackagingDESIGN Fonte Regina Staro si rifà il look

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ll’indomani della campagna di sostegno all’HoReCa che ha visto Fonte Margherita supportare con forniture gratuite la riapertura di gennaio e febbraio di bar e ristoranti suoi partner, ora l’impresa veneta rifà il look a Fonte Regina Staro, uno dei suoi cinque marchi di storiche acque minerali. La novità di Fonte Regina Staro è la bottiglia storica nel nuovo formato da 46 cl riservata al canale horeca italiano ed internazionale. Nasce nell’incontaminato scenario delle Piccole Dolomiti Fonte Regina Staro, nel pieno delle Valli del Pasubio, da una roccia vulcanica ad oltre mille metri sotto il livello stradale. Un’acqua minerale che sin dalla sua scoperta nel 1904 ha avuto un rapido successo per via delle sue proprietà, tanti sali minerali quali calcio e ferro facilmente assimilabili dal nostro organismo. Dal gruppo di ricercatori e farmacisti che la scoprirono fu subito definita una effervescente naturale dalle qualità salutistiche e decisero di diffonderla nel canale farmaceutico.

Citterio, restyling grafico del packaging della linea Cubetti

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ompleto restyling grafico e nuove referenze: Casa Citterio rinnova le confezioni dei suoi cubetti e amplia la gamma con nuove referenze 100% italiane, le Tagliette e i Fiammiferi. Il tradizionale pack dei cubetti è stato rinnovato per renderlo più moderno e d’impatto a scaffale. I nuovi pack dei cubetti sono caratterizzati da colori accesi e il visual presenta il prodotto ricettato in classici della cucina italiana, per valorizzarlo ulteriormente. I Cubetti sono disponibili nelle varianti Pancetta Affumicata, Pancetta Dolce, Speck e Prosciutto Cotto e sono tutti senza glutine e senza derivati del latte. Pronti e comodi da utilizzare, nella doppia vaschetta, sono versatili per diverse preparazioni in cucina. Il Prosciutto Cotto è inoltre senza addensanti, con solo il 2,8% di grassi e ottenuto da soli prosciutti selezionati. Ai cubetti si aggiungono le nuove referenze gourmet. Le Tagliette di Guanciale, dal taglio artigianale, larghe e gustose, un prodotto della tradizione italiana, pensato per preparazioni classiche e per ricette moderne. I Fiammiferi, disponibili nelle varianti Pancetta Affumicata e Pancetta Dolce, dalla particolare forma allungata, sono stati ideati per rendere le preparazioni in cucina ancora più raffinate. 100% italiani, senza glutine e senza derivati del latte.

La bottiglia Fonte Regina Staro ricorda quelle del passato, quelle legate all’infanzia di tanti di noi e viene imbottigliata solo in vetro con una etichetta storica rivista in chiave contemporanea e realizzata su carta interamente riciclata nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. L’etichetta riproduce la sede della fonte rimasta ad oggi intatta a testimonianza della cura che l’impresa veneta dedica alla salvaguardia del territorio e della sua storia. L’acqua Fonte Regina Staro è riservata a bar, ristoranti, alberghi e al mondo del fuoricasa che cerca un’acqua pura, ricca di proprietà benefiche, rigorosamente in vetro, vuoto a rendere o vuoto a perdere, in una bottiglia che rimanda alla memoria. Fonte Regina Staro recupera la tradizione italiana e la rilegge con i canoni contemporanei della sicurezza, del design e dell’eleganza del Made in Italy. L’impresa veneta Fonte Margherita annovera tre stabilimenti, cinque marchi di storiche acque minerali delle Piccole Dolomiti (Fonte Margherita, Fonte Regina Staro, Acqua Azzurra, Fonte Lonera, Sorgente Alba), due linee di bibite analcoliche ed è presente in Italia e all’estero in alcune insegne della grande distribuzione, nell’horeca, nel porta a porta e nel vending. Nel rispetto dell’ambiente imbottiglia in vetro, per lo più a rendere, e nel nuovo packaging in cartone interamente riciclabile. Tra i suoi valori la sostenibilità ambientale e sociale, la solidarietà attraverso il sostegno a una fondazione onlus di ricerca scientifica pediatrica e la promozione di uno stile di vita sano.

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Packaging DESIGN

Gentleman Jack per la festa del papà

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uando è il momento di festeggiare le occasioni importanti, Jack Daniel’s c’è. E, con l’avvicinarsi della festa del papà, quale miglior regalo se non Gentleman Jack? Il “lato gentile” di Jack è un prodotto esclusivo ed eccezionale, con importanti caratteristiche che lo rendono unico al mondo. Il suo gusto bilanciato è perfetto per festeggiare i momenti straordinari della vita. Gentleman Jack è l’unico whiskey a subire un doppio processo di charcoal mellowing, una filtrazione goccia a goccia attraverso tre metri di carbone vegetale di legno d’acero, prima e dopo l’invecchiamento. È proprio questo che dona al gusto una particolare raffinatezza e morbidezza al palato, un’equilibrata leggerezza che lo rende perfetto per essere gustato liscio o on the rocks ma anche in un classico cocktail come il Whiskey Sour. C’è anche la possibilità di regalare una versione personalizzata della bottiglia, per un regalo che davvero inimitabile. In occazione della festa del papà su Tannico era possibile personalizzare con una dedica serigrafata la propria bottiglia di Gentleman Jack.

Birra OV celebra l’arrivo della primavera

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a primavera è un tripudio di colori, la natura si risveglia dal letargo e si mostra in tutta la sua bellezza. Anche L’Orso Verde abbandona (simbolicamente) il letargo invernale carico di nuova energia e si appresta ad accogliere la bella stagione con Wabi, Chiara ed Edenblanche: tre birre rigorosamente artigianali che lo storico birrificio di Busto Arsizio presenta in anteprima dopo il restyling delle etichette. Ideali per accompagnare pranzi e pic-nic di Pasqua e Pasquetta, per rinfrescarsi dopo un’escursione in bicicletta o rendere ancor più piacevole e goduriosa una grigliata all’aria aperta, queste birre portano, con un sorso, alla scoperta di mondi paralleli. Per Wabi, una golden Ale luppolata, e Chiara, un’Helles di ispirazione tedesca, il colore predominante in etichetta è il giallo, simbolo di luce ed energia, sia fisica sia mentale. Non a caso Wabi è un inno all’equilibrio zen che si fonda sull’accettazione della transitorietà... come la bellezza della fioritura primaverile dei ciliegi. La chioma folta e bionda di Chiara riporta alla mente una sensualissima Catherine Deneuve in “Belle de jour”. Mentre Edenblanche si ispira alla Londra degli anni Settanta e a Carnaby Street, musica psichedelica e “peace and love”. I luppoli sloveni con cui viene prodotta Wabi richiamano i profumi della bella stagione perché sprigionano aromi che ricordano i fiori di campo e il fieno appena tagliato. Birra ad alta fermentazione dai sentori delicati, dal colore dorato e dalla spuma compatta, mentre al palato, dopo l’incipit leggermente mielato, sopraggiunge una piacevole nota amarognola. Anche in Chiara si percepiscono sentori di primavera: le note maltate di miele e fieno si uniscono ai lievi profumi erbacei e floreali dei nobili luppoli tedeschi. A differenza di Wabi, Chiara è una birra a bassa fermentazione dal colore giallo paglierino, con una schiuma fine e persistente. L’etichetta arcobaleno di Edenblanche, in cui le varie tonalità si intrecciano e si abbracciano in una danza dei colori, trasmette felicità e gioia di vivere al primo sguardo. Le particolarità di questa Ale bianca di ispirazione belga? L’aroma, caratterizzato dall’aggiunta di scorze di arancia e coriandolo durante la bollitura, e la sensazione piacevolmente dissetante che rilascia sin dal primo sorso.

Valfrutta, nuovo brik ecosostenibile per il vending

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alfrutta porta il suo impegno green anche nel canale vending con il nuovo brik ecosostenibile in Tetra Crystal® nel formato 200ml. Realizzato per l’86% con materiali provenienti da fonti vegetali e con una superficie totale ridotta del 7% in virtù degli angoli frontali smussati che ne facilitano la presa, il nuovo brik 200ml Tetra Crystal®di Valfrutta è realizzato con più carta, meno plastica e alluminio, tanto da garantire un risparmio del 14% di emissioni di CO2 rispetto alle confezioni precedenti. Il nuovo brik ecosostenibile di Valfrutta è disponibile per il canale della distribuzione automatica nei gusti di Pera, Pesca, Albicocca e ACE. Con questa ulteriore innovazione, la marca della “natura di prima mano” conferma il proprio impegno a tutto campo per la sostenibilità del Pianeta. Dall’adozione di tecniche di agricoltura di precisione che riducono consumo idrico e fitofarmaci all’utilizzo di energia eolica per coprire il fabbisogno delle lavorazioni, dal ricorso ai treni per movimentare le merci fino all’utilizzo di confezioni ecosostenibili, la mission green di Valfrutta abbraccia ogni ambito della filiera produttiva ed è finalizzata ad una sempre maggiore riduzione dell’impatto ambientale.

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PackagingDESIGN Call to action per European Carton Excellence Award

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Una lattina sicura che connette il consumatore

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CL Label presenta CANtastic, che combina una lattina di alluminio e una sleeve termoretraibile per un esperienza innovativa e sicura. CANtastic è un nuovo tipo di confezione per lattine in alluminio che offre la massima igiene e una commercializzazione ideale con possibilità di promozioni. “Questo nuovo prodotto di imballaggio è incentrato sulla connessione e sulla protezione - garantisce la massima pulizia dalla produzione al punto vendita nei supermercati, minimarket o distributori di benzina, dove le lattine sono spesso esposte apertamente in un ambiente non protetto per catturare l’attenzione del consumatore. Con CANtastic le lattine sono protette contro tutti i tipi di possibili contaminazioni, promuovendo idealmente il messaggio del brand owner”, afferma Reinhard Streit, Vicepresidente e Amministratore delegato Food & Beverage di CCL Label. “Va oltre le altre lattine di alluminio disponibili sul mercato, consentendo ai proprietari di marchi di ottenere la massima fiducia dai consumatori “. CANtastic consiste in una lattina di alluminio con una custodia ingegnerizzata e un’etichetta superiore che fornisce un sigillo di sicurezza a 360 gradi che la rende igienica e sicura da bere. La confezione soddisfa tutti gli standard ufficiali di sicurezza alimentare ed è anche richiudibile per prevenire, ad esempio insetti che entrino nella lattina tramite l’apertura. “Vediamo che COVID-19 ha trasformato il panorama dei consumatori: la fiducia nei marchi è più importante che mai. La salute è ora collegata a maggiori questioni di sicurezza alimentare e igiene con due terzi che affermano che essere sani significa essere sicuri. Il miglioramento della sicurezza alimentare è citato come la priorità numero uno per i produttori”. Uno studio condotto da IPSOS ha rivelato che due terzi (66%) dei consumatori sono “preoccupati” per la sicurezza dei propri alimenti e la Packaging Survey rilasciata da McKinsey ha rivelato che le preoccupazioni legate alla sicurezza alimentare e all’igiene sono una tra le prime 6 tendenze del settore del packaging. “Ci aspettiamo che una volta che le restrizioni saranno rimosse e la vita tornerà più normale le attività promozionali da parte dei titolari dei marchi torneranno a essere un importante strumento di marketing. La nostra CANtastic può offrire uno spazio ideale per il branding e la comunicazione con i consumatori. In primo luogo, c’è spazio aggiuntivo sul coperchio per attività extra o possibilità di design. Concorsi, lotterie e i programmi fedeltà possono essere facilmente integrati così come elementi di realtà virtuale o speciali codici QR per un’identità digitale unica e sicura”, spiega Streit. La sleeve appositamente progettata consente il normale riciclaggio della lattina di alluminio nella maggior parte dei paesi. L’alluminio è riciclabile al 100% ed è un metallo sostenibile, quasi il 75% di tutto l’alluminio prodotto è ancora in uso.

a logica a sostegno dell’utilità del cartoncino come materiale di confezionamento è assolutamente convincente: il cartoncino è rinnovabile e riciclabile, esalta l’immagine del brand, aiuta a promuovere le vendite e – come se non bastasse – offre un indubbio valore estetico! Quest’anno, lo European Carton Excellence Award (ECEA), il concorso che premia le migliori confezioni in cartoncino in Europa, viene lanciato con un certo anticipo per dare più tempo ai partecipanti di completare i preparativi. Al concorso possono partecipare tutti i partner della catena di fornitura. Le iscrizioni si chiudono il 28 maggio 2021. ECEA è il riconoscimento che celebra il successo delle idee più innovative, funzionali e creative. Per partecipare al concorso potete iscrivere le vostre confezioni a una delle quattro categorie in gara: - Food & Drink, fibra riciclata - Food & Drink, fibra vergine - General Packaging, fibra riciclata - General Packaging, fibra vergine Inoltre, il concorso prevede l’assegnazione di due premi speciali: - Save the Planet: conferito alla migliore confezione che sostituisce o riduce l’impiego di materiali meno sostenibili - Innovation Award: conferito alla soluzione più innovativa in termini di materiale o realizzazione Il Carton of the Year’ il premio più prestigioso del concorso, sarà assegnato anche quest’anno alla migliore confezione in assoluto, indipendentemente dalla categoria di iscrizione o dal substrato impiegato. Tra tutte le confezioni non selezionate per l’assegnazione dei premi principali, la giuria ne sceglierà alcune meritevoli dei premi Platinum o Gold. Questi premi saranno assegnati indipendentemente dalla fibra usata, vergine o riciclata, o dalla destinazione d’uso della confezione, per esempio prodotti alimentari, farmaceutici, beni di lusso ecc. Come sempre, il concorso godrà di un ampio supporto di marketing, copertura mediatica a livello nazionale e internazionale, presenza sui canali social, e-marketing, video, foto e brochure dei premi disponibili sui siti web di ECMA e Pro Carton. Ai vincitori del concorso saranno assegnati trofei e certificati di premiazione! I finalisti in gara e il vincitore della votazione del pubblico saranno annunciati all’inizio di agosto, mentre la consegna dei trofei ai vincitori dei premi avverrà in occasione della serata di gala del concorso che si terrà nell’autunno del 2021, situazione permettendo. Le iscrizioni sono già aperte e si chiuderanno il 28 maggio 2021. Per ulteriori informazioni www.procarton.com/awards/carton-excellenceaward/2021/

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Converting&LABEL CARTONI PER BEVANDE roadmap verso la sostenibilità I cartoni per il beverage sono una soluzione di imballaggio sostenibile, riciclabile e a basse emissioni di carbonio. Consapevole di questo, il settore si impegna, attraverso la sua solida e ambiziosa roadmap, ad agire lungo tutta la catena del valore, dall’approvvigionamento sostenibile all’impatto climatico e al riciclo.

A

CE, The Alliance for Beverage Cartons and the Environment, e i suoi membri SIG Combibloc, BillerudKorsnäs, Elopak, StoraEnso e Tetra Pak, hanno fissato la visione del settore per il futuro: fornire il packaging più sostenibile, rinnovabile, riciclabile e a minor impatto climatico per il sistema alimentare. Oggi, i cartoni per il beverage sono una soluzione di imballaggio riciclabile e a basse emissioni di carbonio, che svolge un ruolo essenziale nel consentire catene di approvvigionamento per il settore alimentare sempre più sostenibili. I cartoni per bevande sono realizzati, in media, con il 75% di materiale rinnovabile e in Europa vengono riciclati con un tasso medio del 51% (2019). Questo tipo di imballaggio è specificamente progettato per il riciclo. Le fibre con cui vengono realizzati i cartoni hanno un’origine sostenibile. Le basse emissioni di carbonio derivano dalla maggiore efficienza di trasporto e dall’inferiore quantità di plastica utilizzata. In sostanza, i cartoni per bevande sono progettati per contribuire alla sostenibilità del comparto food&beverage.

solo con materiale rinnovabile e/o riciclato, completamente riciclabile e riciclato, realizzato interamente con materie prime di provenienza sostenibile e la soluzione di imballaggio con la più bassa impronta di carbonio. “Il settore ha fissato standard elevati e ambiziosi per i prossimi dieci anni”, ha dichiarato Annick Carpentier, direttore generale di ACE. “Non vediamo l’ora di promuovere un dialogo con i decisori dell’UE per assicurare le condizioni normative necessarie per sostenere l’ambizione di considerare i cartoni per bevande come scelta di imballaggio sostenibile, oggi e per domani”. I cartoni per bevande sono una soluzione di packaging riciclabile e a basse emissioni di carbonio che protegge alimenti e bevande, consentendone l’uso e il trasporto sicuri e prevenendo al contempo gli sprechi alimentari. Con gli impegni e gli obiettivi fissati nella tabella di marcia per il 2030, l’industria si adopererà affinché i suoi imballaggi continuino a contribuire attivamente alle ambizioni del Green Deal dell’UE, in particolare alla neutralità climatica, alla circolarità, alla biodiversità e ai sistemi alimentari resilienti, senza mai compromettere la salute e la sicurezza dei consumatori. “Il settore continua a investire nell’innovazione e nella tecnologia per aumentare la quota di cartoni per bevande riciclati”, ha dichiarato Marcelle Peuckert, presidente di ACE. “L’industria ha bisogno di un quadro politico abilitante che continui a sostenere i nostri investimenti e l’innovazione nel prossimo decennio”. I membri dell’ACE hanno fissato obiettivi chiari e riferiranno regolarmente sui progressi complessivi della Roadmap, sviluppando e implementando i sistemi di misurazione qualora non esistessero attualmente, anche in collaborazione con altri partner. |

Gli obiettivi per il 2030 Attraverso la sua solida e ambiziosa roadmap, il settore si impegna ad agire lungo tutta la catena del valore, dall’approvvigionamento sostenibile all’impatto climatico e al riciclo. Tra i 10 impegni contenuti nella roadmap, il raggiungimento del 90% di raccolta differenziata dei cartoni per bevande con un tasso di riciclo del 70% entro il 2030 e la decarbonizzazione della catena di produzione e distribuzione in linea con l’obiettivo di riduzione di 1,5°C fissato dalla “Science Based Targets initiative”. In linea con la visione dei membri di ACE, entro il 2030 il cartone per bevande sarà realizzato

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Converting &LABEL

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SINGLE-USE PAPER-BASED PACKAGING AND ENVIRONMENT, A NEW STUDY

study released by the European Paper Packaging Association (EPPA) reveals that single-use paper-based food and drink packaging used in European quick service restaurants is better for the environment than reusable tableware. The Life Cycle Assessment (LCA) has been carried by Ramboll, the independent Danish consultants to the European Commission, and certified by TUV. The study used current primary data from the paper, packaging and foodservice industries to compare the environmental performance over a year of typical disposable and reusable food and drink containers used in a quick-service restaurant for in-store consumption. The Ramboll Life Cycle Assessment (LCA) found that, assuming realistic usage over a year, the Energy consumption involved in the use phase of reusable plastic and traditional crockery, during in-store orout-sourced washing and drying, outweighed the environmental impact of single-use paper dishes.

The baseline report reveals that reusable tableware generated 177% more CO2-e emissions than the paper- based single-use system, consumed 267% more fresh water, produced 132% more fine particulates matter, increased fossil depletion by 238% and terrestrial acidification by 72%. 100 per cent of existing single-use paper tableware manufactured by EPPA members and used in Europe are sourced from sustainably managed forests. Paper and board is the most recycled packaging material in Europe with a rate of around 86% (Eurostat 2017). The European Commission’s flagship Green Deal policy aims to achieve carbon neutrality by 2050, and insists on Life Cycle Assessments of products demonstrating their environmental performance before adopting a preferred direction, at a time when key legislation around packaging and packaging waste, and single use is being discussed (i.e. the SUPD Guidelines are expected to be released in the upcoming weeks)

CONSUMER DEMAND

FOR BAG-IN-BOX WINE SURGES

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here has been a surge in consumer demand for Bag-in-Box wines in the current year according to new data, partially caused by changing behaviours due to the Covid-19 pandemic. Research by packaging producer Smurfit Kappa in collaboration with Wine Intelligence found that Bag-in-Box wine attracted 3.7 million new consumers in France and the UK during the past six months. The survey analysed the behaviour of monthly wine drinkers in France and the UK, who have increasingly moved to drinking and entertaining at home due to the restrictions of the pandemic. France is the biggest market for Bag-in-Box wine and the UK is currently one of the fastest growing. Consumers noted freedom of consumption, ease of transport and value for money as the main motivations when purchasing Bag-in-Box wines. Other benefits of Bag-in-Box wine include its ability to preserve wine for up to 6-8 weeks after opening compared to 2-3 days in a glass bottle, and its lower carbon footprint. The Bag-in-Box wine consumer market currently stands at nearly 12 million consumers in France and 4 million consumers in the UK. The survey reveals the growth potential of Bag-in-Box wines with an additional 4.4 million consumers open to purchasing the product in the future representing a potential 27% increase in consumers. Commenting on the survey findings, Thierry Minaud, CEO of Smurfit Kappa Bag-in-Box, said: “The future is bright for our Bag-in-Box solutions with the research finding that 4.4 million consumers are potential buyers of the product in the next six months. Bag-in-Box offers brands a more sustainable, cost effective and consumer-friendly packaging solution that meets current consumer expectations, explaining its unrivalled success and its strong market growth.” The survey found four in ten potential Bag-in-Box wine buyers were under the age of 35 and would like to see smaller formats of the product. Of those who frequently purchase Bag-in-Box wine, the research found the three litres option is the most favoured Bag-in-Box wine product. Source: Smurfit

GOOD MANUFACTURING PRACTICE 2.0 ON FOOD SAFETY FOR FOLDING CARTONS

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he European Carton Makers Association (ECMA) has released an updated version of the ‘Good Manufacturing Practice’ (GMP). The GMP 2.0 is for companies which manufacture folding cartons that are intended to come into contact with food. The GMP 2.0 under-pins the core focus that the European folding carton sector has on consumer health & safety. The new ECMA GMP 2.0 compliments existing Global Food Safety Initiatives (GFSI) such as the BRCGS and FSSC 22000 and includes folding carton specifics which are not covered by the GFSI certifications. Commenting on the new GMP 2.0, Mike Turner – Managing Director of ECMA said “Safe packaging is essential to meet the requirements and expectations set by brand-owners, retailers, legislators and consumers – the new GMP 2.0 is an information and management tool that can be adopted by converters and audited through proper implementation. It focuses on the design, development and specification stages in the manufacturing process of folding carton products”. ECMA released GMP 1.0 in 2011, following which it was widely introduced into the folding carton sector and they are looking forward to packaging manufacturers moving to GMP 2.0. Info: mail@ecma.org

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Converting&LABEL ETICHETTE la domanda rimane forte All’inizio della ripresa dalla pandemia, nel mercato delle etichette si cerca resilienza e affidabilità della catena di approvvigionamento. Il 74% delle aziende prevede che i volumi aumenteranno. Il digitale è la tecnologia preferita grazie alla flessibilità che offre.

L’

83% dei brand owner prevede che i volumi di acquisto di tutte le tipologie di etichette aumenteranno o rimarranno stabili nel 2021, nonostante l’impatto della pandemia Covid-19 sulle catene di fornitura. Secondo l’analisi FINAT RADAR Brand Owner di quest’anno, il 74% delle aziende prevede che i volumi aumenteranno, nonostante il 46% abbia rivelato di aver attraversato interruzioni dell’offerta negli ultimi dieci mesi. La notizia incoraggiante è che, nonostante l’incertezza, le prospettive per il mercato del narrow web europeo rimangono positive. Il 38% delle aziende afferma di voler aumentare i volumi di approvvigionamento tra il 4% e il 6%, e il 7% delle aziende intervistate suggerisce che i volumi potrebbero addirittura aumentare tra il 7% e il 15%. Tuttavia, il sondaggio rivela anche uno spostamento delle priorità alla luce della pandemia, compreso un maggiore interesse nel garantire che le catene di approvvigionamento siano resilienti agli shock. L’anno scorso, solo il 7% dei partecipanti al sondaggio ha affermato che era importante che i fornitori di etichette avessero più strutture produttive. Quest’anno la cifra è salita al 25%.

cambiamenti, tra cui la capacità di stampare piccole tirature e il miglioramento dei tempi di consegna. Il sondaggio rivela anche che alcuni buyer è interessato al tipo di opzioni di personalizzazione avanzata offerte dalla stampa digitale. Ciò suggerisce che, poiché l’attenzione delle aziende si rivolge principalmente alla resilienza e all’affidabilità, sofisticate campagne di marketing con imballaggi unici e personalizzati svolgono un ruolo minore.

Focus sulla sostenibilità Al di là della pandemia, il sondaggio rivela anche un forte e costante interesse da parte dei buyer a mantenere le credenziali ambientali. Il 75% delle aziende afferma che la certificazione ambientale è “importante” (49%) o “critica” (26%) per il business, in particolare nei mercati del food, beverage, health & beauty e farmaceutico.|

L’interesse per il digitale Il secondo indicatore principale di questa tendenza è l’aumento dell’interesse per la flessibilità delle macchine da stampa digitali per etichette. Anche durante l’apice del lockdown, solo il 7% delle aziende ha ridotto la spesa per le etichette stampate in digitale. Oggi, una società su tre identifica la situazione critica del 2020 come la motivazione per il maggiore approvvigionamento di etichette stampate digitalmente, grazie ai tempi di consegna più brevi e alla maggiore garanzia di continuità della catena di fornitura che la tecnologia consente. Tuttavia, il passaggio al digitale non è interamente legato agli eventi recenti: il sondaggio rivela anche altri fattori che stanno guidando i

60 Rassegna dell’Imballaggio | n. 2 | Marzo 2021


LABELS opportunity in the crisis Labelstock demand remains strong as the pandemic recovery begins, but buyers seek supply chain resilience. The encouraging news is that despite the uncertainty, the outlook for the European narrow web market remains positive, according to Finat.

have more than one production facility. This year, the same figure has increased to 25%. The second major indicator of this trend is the surge of interest in the flexibility of digital label presses. Even during the height of lockdown, just 7% of companies reduced digital label spend. Today, one in three companies specifically identify events in 2020 as the motivation for sourcing more digitally printed labels, owing to the advantages of shorter lead times and greater assurance of supply chain availability that the technology enables. The shift to digital is not necessarily entirely shaped by recent events, however, as the survey also reveals other factors that are driving the changes, with the top reasons identified as the ability to print small run sizes as well as improved turnaround time. But what the survey does show is that fewer buyers are interested in the sort of late-stage customisation options offered by digital printing. It suggests that as the business focus turns towards resilience and reliability, sophisticated marketing campaigns with individualised, unique packaging, plays less of a role. Beyond the pandemic, the survey also reveals a strong continued interest from buyers in maintaining environmental credentials. 75% of companies say that environmental certification is either “important” (49%) or “critical” (26%) to doing business, particularly in food, beverage, health & beauty, and pharmaceutical verticals.

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he start of a promising new decade turned into a standstill and subsequently the most severe relapse of the global economy in modern history. Even Brexit disappeared into the sidelines of the newspapers, as Covid-19 dominated the headlines wave after wave. Virologists and intensivists became TV stars, while conspiracy thinkers and desktop philosophers in lockdown claimed their share of virtual reality. Today, one year down the road, the battle against the Pandemic continues and hopes of a return to normalcy, at least in Europe, are fueled by the initial success of vaccination campaigns. Against this negative backdrop of 2020, the labels and packaging industry has held up exceptionally well. If one thing has become clear during the Pandemic, it is that the world cannot do without labels, especially in times of crisis! With an exceptional peak of almost 9% year on year coinciding with the first wave of lockdowns in Q2, the year 2020 finished in an overall increase of self-adhesive labelstock consumption of 4.3% on 2019, against a drop in EU GDP of 6.8% in 2020.

Turning crisis into an opportunity As the famous cliché goes, it shows that there is an opportunity in every crisis. Already last summer, after the first wave, Finat concluded that the label industry had more than passed the stress test imposed upon itself by the opposite forces of excessive essential and crisis demand for labels, the obstruction of international supply chains and restricted availability of our workforce. | https://www.finat.com/knowledge/finat-radar

The New Finat Radar 83% of brand owners project that label purchase volumes will increase or remain the same in 2021 across all formats, despite the impact of the Covid-19 pandemic on supply chains. According to this year’s FINAT RADAR Brand Owner survey, 74% of companies anticipate that volumes will increase, despite 46% of firms revealing that they had experienced supply disruptions over the last ten months. The encouraging news is that despite the uncertainty, the outlook for the European narrow web market remains positive. 38% of firms say that they plan to increase procurement volumes between 4 and 6%, and 7% of the companies surveyed suggest volumes could even increase between 7 and 15%. However, the survey also reveals shifting priorities in light of the pandemic, including a heightened interest in ensuring that supply chains are resilient to shocks. Last year, just 7% of survey participants said that it was important that label vendors

61 Rassegna dell’Imballaggio | n. 2 | Marzo 2021


Agenda FIERE del PACKAGING e CONVERTING...

12-14 aprile 2021 Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com

Monte-Carlo 27-29 settembre 2021 Salone internazionale del packaging di lusso www.luxepack.com

MECSPE

Francoforte 4-8 aprile 2022 Fiera internazionale dell’industrie del processo www.achema.de

Bologna 10-12 giugno 2021 Fiera di riferimento per l’industria manifatturiera www.mecspe.com

Bologna 23-24 giugno 2021 Fiera internazionale delle private label www.marca.bolognafiera.it

Parma 6-8 luglio 2021 Fiera dell’automazione digitale per l’industria www.spsitalia.it

Rimini 26-29 ottobre 2021 Fiera internazionale per l’innovazione tecnologica e industriale dell’economia circolare www.ecomondo.com

Norimberga 28-30 settembre 2021 Salone internazionale delle tecnologie per il packaging www.fachpack.de

Monaco di Baviera 4-8 ottobre 2021 Fiera internazionale delle tecnologie per il beverage www.drinktec.com

Milano Rho 3-6 maggio 2022 Fiera specializzata nel processing e packaging food e non food www.ipackima.com

Parma 25-28 ottobre 2022 Fiera internazionale delle tecnologie alimentari www.cibustec.it

MACFRUT

Rimini 7-9 settembre 2021 Fiera professionale del settore ortofrutticolo www.macfrut.com

Milano Rho 22-26 ottobre 2021 Fiera internazionale dell’industria della carne www.meat-tech.it

HOST

Bologna 9-12 settembre 2021 Salone internazionale della filiera produttiva della cosmetica www.cosmoprof.com

Milano Rho 22-26 ottobre 2021 Fiera internazionale della ristorazione e dell’accoglienza www.host.fieramilano.it

62 Rassegna dell’Imballaggio | n. 2 | Marzo 2021

Bruxelles 26-29 aprile 2022 Fiera internazionale delle tecnologie per la stampa di etichette www.labelexpo-europe.com

Düsseldorf 4-10 maggio 2023 Fiera internazionale dell'industria del processo e del packaging www.interpack.com


Restare aggiornati è un must per il futuro del PACKAGING Giugno-Luglio 2019 | N.5 | anno 39°

Rassegna IMBALLAGGIO dell’

SCIENZA, TECNOLOGIA

E

ARTE

DEL

PACKAGING

www.packagingspace.net

Soluzioni e materiali per l’imballaggio e il confezionamento – packaging, etichettatura, codifica e automazione – con focus sul design e l’ambiente.

IMBALLAGGI verso un futuro “zero waste” Il dibattito sulla questione ambientale e, in particolare, sull’obiettivo “zero waste” è sempre più attuale. Cresce la consapevolezza delle persone sullo stato di salute del pianeta e le aspettative nei confronti delle aziende in tema di impatto ambientale si fanno sempre più esigenti. È però impensabile vivere in un mondo senza imballaggi, infatti grandi e piccole aziende del settore si stanno attrezzando per realizzare packaging eco-sostenibili.

PAGINA 50

Farmaceutico una sfida per tutta la filiera

8 numeri all’anno

Un importante contribuito al positivo andamento del settore farmaceutico deriva certamente dalle aziende produttrici di macchine e sistemi per il processo e confezionamento. L’Italia, in tal senso, può vantare diverse eccellenze a livello mondiale che sviluppano soluzioni capaci di rispondere efficacemente alle esigenze di produzione dei farmaci. PAGINA 20

Abbonamenti

Accademia del profumo tra fragranze e packaging eccellenti

Rivista

Italia 60 euro - Europa 100 euro

L’Accademia del Profumo, iniziativa giunta alla 30esima edizione, ha lo scopo di valorizzare e promuovere il profumo e favorire lo sviluppo dell’industria profumiera in Italia. Sì Passione Giorgio Armani e Dior Sauvage Eau de Parfum sono gli eletti dai consumatori. Una giuria tecnica di esperti ha invece individuato i vincitori di cinque differenti categorie di gara, tra cui il miglior packaging: Chloè Nomade. PAGINA 42

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➧ FOCUS L’ultimo rapporto sull’industria dei surgelati parla di consumi pari a 841.500 tonnellate, in crescita del +2,1% (824.480 tonnellate), per un valore di mercato complessivo stimato in 4.200/4.500 milioni di euro. Oltre alle innovazioni e il miglioramento nella qualità del prodotto, non manca l’attenzione dei produttori anche alle confezioni più pratiche, sicure e naturalmente ecosostenibili. PAGINA 22

➧ EVENTI

FachPack, la fiera del packaging, dei processi e della tecnologia che andrà in scena a Norimberga dal 24 al 26 settembre 2019, darà nuova linfa al tema della sostenibilità degli imballaggi soffermandosi sul riciclo, sui materiali sostenibili, sulle soluzioni riutilizzabili e sui processi innovativi. PAGINA 58

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i prossimi appuntamenti III Rassegna dell’Imballaggio | n. 2 | Marzo 2021

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