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MacchinE Packaging fatturato a livelli record
Secondo i dati UCIMA, il fatturato totale del settore delle macchine per il packaging sale a 8,53 miliardi nel 2022, con un +3,6% rispetto al 2021. Il food risulta il primo settore cliente, assorbendo il 31,9%, mentre il beverage si colloca al secondo posto, con una crescita di 8 punti percentuali. pagina 8
iMballaggi FlEssibili sfida per un futuro a impatto zero
Oltre 230 rappresentanti della filiera dell’imballaggio flessibile hanno partecipato al Congresso organizzato da Giflex dal titolo “La sostenibile leggerezza del packaging flessibile”, svoltosi a Roma. Tra i temi più discussi la proposta di regolamento europeo su imballaggi e rifiuti d’imballaggio (PPWR). pagina 16
➧ BEVERAGE
Negli ultimi anni gli aspetti ecologici hanno acquisito sempre più centralità nel comparto beverage, non solo per gli imballaggi, ma anche nei processi di riempimento e confezionamento. Tuttavia, quali delle soluzioni proposte sono veramente sostenibili? pagina 4
➧ NON-FOOD PACKAGING
Il termine non-food comprende una vastissima gamma di beni estremamente vari. Questi prodotti, proprio per la diversità delle caratteristiche che possono avere, necessitano di soluzioni d’imballaggio personalizzate, pratiche e sicure. pagina 12
PET
FOOD la crescita continua
Nelle famiglie italiane vivono quasi 65 milioni di animali da compagnia. Non stupisce, quindi, la costante ascesa del mercato del pet food, cresciuto in valore rispetto al 2021 dell’11,4%. Il packaging deve garantire freschezza e sicurezza del prodotto, senza dimenticare l’attenzione alla sostenibilità. pagina 20
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Sommario
10
PrimoPIANO
4
Fatti&TENDENZE
8
Prodotti&TECNLOGIE
FOCUS
DOSSIER
26 IMA ever-evolving system 28 Cama Group: a brand you can trust! 29 Risparmio e sostenibilità con le soluzioni Robatech 30 Aliplast, un modello per il riciclo di alta qualità 31 Mettler-Toledo aumenta la produttività nel food 32 Goglio, fornitore di soluzioni e servizi 34 Clevertech, partner per la movimentazione degli imballaggi 35 Wittenstein, tutt’uno con il futuro 36 IDM Automation e Mitsubishi Electric partner ad alta efficienza 38 Soluzioni Leister per la lavorazione della plastica 40 Selezionatrici ponderali: una soluzione, molti vantaggi 41 Il portfolio Fujifilm per la stampa di packaging 42 Tante le novità firmate Gerhard Schubert 44 Automazione industriale per un futuro sostenibile nell’universo Coesia 46 Nuovo codificatore compatto di lotto e date 47 Con I&Conselvan l’innovazione mette il turbo! 48 Affidarsi a Serpac per spedire merci pericolose 49 Omet Varyflex V4, soluzione ibrida ad alte performance per il packaging
50 Innova Group, la tradizione proiettata nel futuro
52 Omnia Technologies continua a crescere
54 Sun Chemical, soluzioni ad hoc per il packaging sostenibile
EVENTI
58 PLAST 2023, la sostenibilità al centro
59 Meat-Tech e Pro-Tech, alla scoperta del mondo delle proteine
60 Ipack Ima tra internazionalizzazione e nuovi progetti
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Rassegna dell’imballaggio
Food Machines
FM BM il network
Innovative Press p p
Rassegna Grafica
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2 Rassegna dell’Imballaggio | n. 4 | Maggio/Giugno 2023
Il confezionamento delle bevande diventa più sostenibile
Non-food packaging innovative and customized
Packaging per il non-food innovativo e personalizzato
Macchine per plastica e gomma, bilancio oltre ogni aspettativa 15 Istituto Italiano Imballaggio obiettivi e progetti in vista
Macchine packaging, è ancora record per il settore! 10
12
14
zero
Berlin Packaging
COIM, soluzioni all’insegna della sostenibilità
16 Imballaggi flessibili, la sfida per un futuro a impatto
18 Imballaggi flessibili, l’innovazione firmata
19
crescita
21
Group, sostenibilità e innovazione per il pet food
L’esperienza di Clevertech al servizio del pet food
L’innovazione nel pet food secondo Goglio
Pet Food Competence Network to get to market faster and smarter!
20 Pet food, la
continua
Gerosa
22
23
24
Beverage Machines Rassegna IMBALLAGGIOdell’ SCIENZA TECNOLOGIA E AR TE D EL PA CKAGIN G
Aziende&STRATEGIE
| n. 4 |
PrimoPIANO
Il confezionamento delle bevande
diventa più sostenibile
Negli ultimi anni gli aspetti ecologici hanno acquisito sempre più centralità nel comparto beverage, non solo per gli imballaggi, ma anche nei processi di riempimento e confezionamento. Tuttavia, quali delle soluzioni proposte sono veramente sostenibili?
Alcune bevande sono profondamente legate al loro imballaggio classico. Per lo più acquistiamo birra e vino in bottiglie di vetro, latte in cartone e bevande analcoliche in bottiglie di PET. Tuttavia, negli ultimi anni la sostenibilità ha acquisito maggiore importanza anche nel settore delle bevande e i consumatori sono diventati sempre più attenti. E a cadere in disgrazia è proprio la plastica – spesso a torto. L’esito del bilancio ecologico di un imballaggio dipende da molti fattori. Gli esperti quindi non si espongono, limitandosi a raccomandazioni generiche. Una breve sintesi: le bottiglie in vetro hanno un sapore neutro, ma sono anche fragili e pesanti, e tuttavia idonee a molti cicli di riutilizzo come nessun altro imballaggio. Anche le bottiglie in PET possono essere riempite più volte e poi riciclate. Sono infrangibili e decisamente più leggere delle bottiglie in vetro. Da diverso tempo però la plastica gode di una pessima immagine presso la clientela, benché in Germania la quota di riciclaggio delle bottiglie in PET sia a un livello alto, oltre il 94 percento. Sono invece sempre apprezzate le bevande in lattine d’alluminio. L’ottenimento della materia prima e la produzione delle lattine in alluminio grezzo sono caratterizzati da un consumo energetico estremamente elevato, è quindi importante la percentuale di raccolta poiché le lattine sono riciclabili all’infinito. Anche i cartoni per bevande sono sempre imballaggi usa e getta, ma sono realizzati prevalentemente con materie prime rinnovabili. Processi migliorati consentono oggigiorno la separazione delle componenti di cartone, alluminio e plastica.
L’Ufficio federale dell’ambiente tedesco li classifica pertanto come “imballaggi a perdere ecocompatibili”.
Novità per le bottiglie
A fine 2016, con la “Green Fiber Bottle”, il Carlsberg Group aveva presentato per la prima volta il prototipo di una bottiglia di carta. Risale all’estate 2020 l’annuncio del gruppo Diageo, operante nel settore delle bevande, della prima bottiglia per alcolici a base di carta per il whisky scozzese Johnnie Walker, a cui però non è seguita una commercializzazione su ampia scala. A inizio 2021 Coca-Cola ha proposto per la prima volta in Europa, a 2.000 consumatrici e consumatori ungheresi, una bevanda vegetale in una bottiglia di carta. Anche in questo caso finora non si è andato oltre la fase di test. Sin dallo sviluppo delle bottiglie sostenibili in fibra si lavora costantemente alla loro ottimizzazione. L’obiettivo di tutti questi tentativi era lo stesso: realizzare una bottiglia di carta a base completamente biologica. Attualmente la “classica” bottiglia
4 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Frank Reinhold
Beverage
di carta è ancora composta da carta e da un sottile strato di PE, che si stacca e separa senza problemi durante il trattamento della carta da macero e può essere riciclato. Il birrificio Carlsberg ha compiuto quest’anno un passo avanti: le bottiglie destinate a un consumer test su ampia scala sono dotate di un rivestimento in PEF (polietilene furanoato), un polimero a base biologica che presenta caratteristiche simili al PET. Funge da barriera altamente efficace tra la birra e l’involucro esterno in carta, conserva il sapore e sembra che trattenga l’anidride carbonica della birra meglio del tradizionale PET. Il biopolimero è inoltre compatibile con i sistemi di riciclo del PET ed è anche biodegradabile. Gli attuali prototipi rappresentano già una variante migliorata, che contiene un rivestimento in PEF nonché un nuovo fondo per una migliore stabilità della bottiglia. Per la prossima generazione di bottiglie si prevede inoltre un tappo e una chiusura a base di fibre.
Bottiglia in vetro leggero riutilizzabile
Il vetro è un materiale d’imballaggio molto apprezzato per le bevande. Il maggiore inconveniente è essenzialmente il suo peso elevato. Infatti le bottiglie in PET possono essere fino al 90 percento più leggere rispetto alla variante riutilizzabile in vetro. Tuttavia anche i produttori di imballaggi in vetro stanno lavorando a versioni light, ad esempio in vetro leggero temperato termicamente. Le bottiglie riutilizzabili prodotte in questo modo non solo pesano fino al 30 percento in meno rispetto alla versione standard, ma sono anche più resistenti all’abrasione, motivo per cui possono diventare una valida alternativa sia dal punto di vista economico che ecologico. Il trattamento termico, che rende il vetro più solido, pone tuttavia dei limiti al design dei prodotti. Ciò che rappresenta una grande sfida nel processo è soprattutto la variazione dello spessore della parete.
Priorità assoluta all’igiene
La lattina rimane un contenitore molto apprezzato per le bevande. Se in passato erano prevalentemen-
te birra e bevande gassate a essere vendute in lattina, da qualche tempo la tendenza si sta spostando sempre di più verso prodotti più sensibili come tè freddo, bevande vegetali, succhi, smoothie o acque addizionate. Questo sviluppo determina anche un aumento dei requisiti igienici delle macchine riempitrici. Per rispondere a questa esigenza il fornitore di sistemi KHS ha sviluppato, insieme al costruttore di macchine svizzero Ferrum, la soluzione a blocchi riempitrice/tappatrice SmartCan, che vanta un concetto di igiene ottimizzato. La camera asettica della sezione di riempimento del blocco comprende, da un lato, lamiere di rivestimento rialzate e, dall’altro, un alloggiamento con un vano prodotto sensibilmente più piccolo intorno al carosello della riempitrice: seguendo il cosiddetto “principio donut”, ciò crea una chiusura ad anello, riducendo in tal modo il volume della zona asettica di circa il 40% e assicurando un flusso ottimale e mirato di aria sterile nella zona sensibile.
Alternativa alla pellicola termoretraibile Affinché bottiglie, lattine e cartoni per bevande giungano integri nel punto vendita occorre metterli correttamente in sicurezza durante il trasporto. Per la compattazione stabile sul pallet si utilizzano per lo più sottili film. A seconda del tipo di contenitore, la messa in sicurezza sul pallet è chiamata a soddisfare esigenze molto diverse. Le lattine per bevande devono essere protette contro la deformazione, le bottiglie in vetro contro la rottura. Per il trasporto di lattine vuote e leggere serve quindi ad esempio non solo una chiusura laterale o dall’alto, ma anche una leggera pressione al fine di proteggerle in modo affidabile nel percorso verso le riempitrici. Nelle moderne avvolgitrici una bobina di film gira orizzontalmente intorno al pallet, mentre la merce – ad es. lattine piene o bottiglie fragili – rimane ferma. Si utilizza spesso un film estensibile per fasciapallet che grazie al prestiro è estensibile fino al 300 percento. Anche in questo campo i produttori stanno lavorando a soluzioni più sostenibili puntando su materiali rinnovabili. Un imballaggio su pallet in carta elastica e resistente alla perforazione permette così di ottenere una soluzione d’imballaggio completamente riciclabile. Anche per l’avvolgimento di bottiglie in PET è stata recentemente lanciata sul mercato una soluzione basata su carta riciclabile al 100 percento: una fascia realizzata con carta kraft al 100 percento che avvolge le bottiglie offre un’elevata resistenza alla trazione ed è in grado di sopportare un peso sufficiente a stabilizzare le bottiglie durante il trasporto.
Il secondo elemento di questa soluzione è una graffa in cartone ondulato che aggancia le bottiglie all’altezza del collo. Le singole bottiglie possono essere separate facilmente dalla confezione.
5 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Roth und Schmid Fotografie
PrimoPIANO
Focus sulla flessibilità
Per quanto riguarda l’imballaggio dei prodotti le aziende di imbottigliamento si trovano oggi ad affrontare una serie di sfide di tipo economico ed ecologico. Da un lato sono soggette a crescenti pressioni in termini di tempi e costi, dall’altro l’industria delle bevande si trova attualmente nel mirino del legislatore – soprattutto per quanto riguarda le quote di riciclo e le emissioni di CO2. Alla luce di questi sviluppi l’azienda KHS propone ai propri clienti un’ampia gamma di soluzioni a blocchi adattabili, in particolare per il riempimento di bottiglie in PET, tra cui una nuova piattaforma modulare, configurabile ed ampliabile. Implementate per il riempimento del vetro nel 2020, le macchine soddisfano ora anche per le bottiglie in plastica le esigenze della clientela in termini di adattabilità futura e sicurezza. “Nessuno può prevedere quali saranno le tendenze del comparto tra cinque anni”, afferma Manfred Härtel, Product Manager Filling presso KHS. “Per questo motivo la nostra nuova piattaforma ha una struttura modulare, in modo che possa essere convertita in qualsiasi momento per altre bevande o contenitori in PET a seconda delle esigenze del mercato”. Essa permette quindi di acquistare singoli componenti in un momento successivo e di integrarli nelle soluzioni esistenti a un costo accettabile.
“Tethered cap” e tappi intelligenti Tappi e valvole rappresentano spesso un problema per quanto riguarda la dispersione dei rifiuti e il riciclo di bottiglie in plastica. L’UE impone a partire dal 2024 l’utilizzo di tappi che rimangono attaccati alla bottiglia. Numerosi produttori si sono già attivati sviluppando i cosiddetti “tethered cap”. Alcuni produttori di bevande stanno già attuando la direttiva UE ancora prima del necessario, tra cui Coca-Cola: già nel 2021 il gruppo ha introdotto il suo “tappo ancorato alla bottiglia” e
lo sta applicando su un numero sempre maggiore di bottiglie usa e getta in PET. Entro gennaio 2024 il colosso delle bevande intende convertire gradualmente tutti gli stabilimenti in Germania. I produttori ritengono che i nuovi tappi saranno accettati dai consumatori solo se sono semplici da usare. In uno studio sui consumatori, un “tethered cap” di Bericap ha ottenuto ottimi risultati grazie al suo utilizzo intuitivo, all’apertura fino a 180 gradi e ai suoi vantaggi igienici. Passando precocemente all’impiego di simili “tethered cap” i fornitori di bevande possono quindi anche incrementare l’attrattiva del marchio dei loro prodotti. Sempre a proposito di tappi, United Caps e la start-up Mimica hanno lanciato insieme sul mercato una chiusura ingegnosa dotata di indicatore di freschezza. La “touchcap” modifica la sua superficie da liscia a irregolare quando un prodotto non è più fresco. Questo è possibile grazie a un gel inserito in una speciale etichetta in grado di modificare la sua struttura. È il consumatore ad attivare l’effetto quando apre per la prima volta il tappo con una rotazione. Nel Regno Unito è attualmente in corso un progetto pilota con un marchio di succo d’arancia.
Fonte: www.interpack.com
6 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
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Macchine packaging
è ancora record per
il settore!
Il fatturato totale del settore delle macchine per il packaging sale a 8,53 miliardi nel 2022, con un +3,6% rispetto al 2021, che pure era stato un anno record. Il food risulta il primo settore cliente, assorbendo il 31,9%. Il beverage si colloca al secondo posto, con il 24,8% del fatturato totale e una crescita di 8 punti percentuali.
fiche è rimasto immutato: con 2,52 miliardi di ricavi l’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine made in Italy e assorbe il 38,4% dell’intero export. Segue l’Asia con 1,23 miliardi di euro di giro d’affari, pari al 18,8% del totale delle performance internazionali del settore. Terzo gradino del podio per il Nord America, con 1,14 miliardi. Seguono Europa Extra-UE (650 milioni de euro), Sud America (456 milioni), Africa e Oceania con 565 milioni.
Il mercato interno
Il mercato interno segna un notevole balzo, con una crescita pari al +10,6% rispetto al 2021 che traina i costruttori italiani fino a sfiorare i 2 miliardi tra le mura domestiche: 1,96 miliardi il consuntivo finale, con una percentuale sul fatturato totale pari al 23%.
I settori clienti
Il settore delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio segna un nuovo traguardo storico: nel 2022 infatti, il comparto ha registrato un fatturato totale pari a 8 miliardi e 537 milioni di euro, migliorando del 3,6% il precedente record del 2021. Se si considera il periodo 2019-2022, il giro d’affari del settore è cresciuto di circa mezzo miliardo in appena 4 anni: un trend maturato nonostante sia intervenuta una pandemia, conle relative conseguenze negative su scala mondiale.
I dati sono stati resi noti nell’ambito dell’assemblea annuale dei soci dal Centro Studi Mecs – Ucima nell’11esima Indagine Statistica Nazionale, che ogni anno fotografa l’andamento del comparto. 616 le aziende censite, che contano oltre 37mila addetti.
I mercati internazionali
La spiccata vocazione all’export dei produttori italiani di tecnologie e soluzioni per il packaging si conferma anche nel 2022, con il fatturato estero che incide per il 77% su quello totale, per una cifra pari a 6,57 miliardi (+1,7% sul 2021). Il podio delle aree geogra-
Dal punto di vista dei settori clienti la suddivisione tra food & beverage e industrie non food è rispettivamente del 56,7% e del 43,3%. Nel dettaglio: il food risulta nel 2022 il primo settore cliente, assorbendo il 31,9% del fatturato totale coi suoi 2,72 miliardi. Il beverage si colloca al secondo posto, con il 24,8% del fatturato totale, un valore assoluto di 2,11 miliardi e una crescita di 8 punti percentuali. Terzo gradino del podio per il settore tissue e altro con 1,59 miliardi(18,6% del totale), in rialzo del 6% (notevole incremento nel mercato domestico, pari al +27,8%). Seguono il pharma, il cosmetico e il settore chimico e dell’home care.
Il fatturato per tipologia produttiva
La famiglia delle macchine per il packaging primario resta preponderante con il 50,2% della distribuzione del fatturato (4,28i miliardi derivanti dalla vendita di tali macchine), seguita dal segmento del fine linea, labelling e attrezzature ausiliarie (28,4%) e dal packaging secondario (che assorbe il rimanente 21,4%).
La struttura produttiva
Le aziende che producono macchinari per il confezionamento e l’imballaggio si concentrano principalmente lungo l’asse della via Emilia – la cosiddetta Packaging Valley – con distretti produttivi anche in Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. La dislocazione geografica delle imprese conferma quindi una prevalenza della regione Emilia-Romagna in termini di numerosità di aziende, addetti e fatturato. In Emi-
Fatti&TENDENZE 8 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Un momento dell’assemblea annuale dei soci di Ucima
lia-Romagna risiedono 222 aziende (36% del totale) che occupano 21.946 addetti (58,1% del totale) e generano il 62,6% del fatturato totale pari a 5,34 miliardi. Seguono, in ordine, Lombardia, Veneto e Piemonte. Tra le province, Bologna e Milano superano Parma (terza) e Vicenza (quarta) per numero di aziende di macchine packaging. Ma se si guarda alla distribuzione di occupazione e fatturato il predominio dell’Emilia è netto: Bologna, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini sono ai primi cinque posti, Vicenza in sesta posizione, Bergamo e Milano rispettivamente al settimo e ottavo posto.
L’analisi del comparto per classe di fatturato evidenzia una netta preponderanza numerica di aziende di piccole dimensioni (quelle appartenenti alle prime due classi – fino a 5 milioni di euro – costituiscono il 64,1% del totale), le quali, tuttavia, contribuiscono al fatturato di settore soltanto per il 7,6%. Sono appena il 9%, invece, le realtà aziendali con fatturato superiore ai 25 milioni di euro, pur rappresentando la quota più significativa (72,8%) del volume complessivo.
La struttura occupazionale
Il settore è composto da 616 aziende che occupano 37.753, in crescita del +3,9% sul 2021: in un anno l’intero comparto ha assunto 1402 addetti in più.
Le aspettative per il 2023
Per il 2023, il Centro Studi Mecs-Ucima ha rilevato aspettative di ulteriore crescita da parte del 47% delle aziende intervistate. Il 41,7% prevede un proseguo di anno stabile, il 10,3% invece teme un calo.
“Se ci si guarda indietro, abbiamo davvero fatto qualcosa di straordinario”, dichiara il presidente di Ucima Riccardo Cavanna. “Il 2022 ha vissuto di alti e bassi e di forti tensioni internazionali, dalla supply chain all’incremento dei costi al conflitto in Ucraina, ma siamo ugualmente riusciti a crescere sfondando per la prima volta il tetto degli 8 miliardi e mezzo. È segno di una indubbia posizione di riferimento che i mercati esteri ci continuano ad accreditare ed è l’ennesima prova dell’ottima capacità di reazione delle nostre aziende, che per inventiva e ingegno in situazioni di stress non sono seconde a nessuno.
Questo consuntivo è un risultato di cui andiamo orgogliosi e che speriamo di mantenere in questo 2023, ma non sarà affatto facile. Per la seconda parte dell’anno, infatti, gli indicatori a nostra disposizione delineano un rallentamento della domanda globale. Inoltre, ciò che desta preoccupazione per il futuro prossimo deriva da alcuni freni agli investimenti: il nuovo regolamento europeo degli imballaggi (che non ci convince) e il suo iter di approvazione, l’aumento dei tassi di interesse, l’incertezza che ancora insiste in alcune aree del mondo e la mancanza di nuove politiche di 4.0. Sono tutte minacce alla nostra posizione di leadership, minacce che non potremo disinnescare da soli”.
9 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Fatti&TENDENZE
MACCHINE PACKAGING 2017 2018 7,2 Mld € 7,9 Mld € Var 22/21: +3,6% Var 18/17: +9,4% 8,2 Mld € 2021 2020 7,8 Mld € Var 20/19: -2,9% 2019 8,0 Mld € Var 19/18: +2,2% Var 21/20: +5,5% 8,5 Mld € 2022 ITALIA ED ESTERO 2019 2018 2022 2021 ITALIA ESTERO VAR. % 22/21 Italia: +10,6% Export:+1,7% 8,5 mld€ 6,35 1,69 6,21 1,66 6,57 1,96 6,46 1,78 2020 6,09 1,72 Fatturato CAGR 18-22 Italia: +4,2% Export:+1,4% DISTRIBUZIONE DEL FATTURATO PER SETTORE +3,6% VAR. % 22/21 Food (and Beverage) 56,7% Non Food 43,3% ITALIA ESTERO TOTALE +15,5% +1,7% +1,7% +4,5% +3,0% +7,4%
Non-food packaging innovative and customized
The non-food field differentiates between liquid products and those that retain their shape. The former, e.g. liquid hand soaps, household chemicals and detergents, must be packaged in sturdy material with special containment properties. As a rule, these products are consumed over long periods, so it is important that their packaging also offers convenience features. These often take the form of nozzles and metering aids for ease of use or zips and snap fasteners for preserving the product’s properties for later use. Sturdy packaging material is also needed for shape-retaining non-foods, like crayons, screws and batteries, as well as powdered commodities like fillers and detergents. Most of these commodities are transferred to bags, folding or lidded boxes, blister packs, thermoformed trays or bottles before they are shipped to retailers in their sturdy outer packaging.Inaddition,theycanbebundledand banded with the minimum of material. Bandall hasrecentlylaunchedamodular,fullyautomated bundling machine as part of its completely revisedseriesoffullyautomatedsolutions.Ithas beendesignedspecificallyforindustrialpre-and co-packagingapplications.Thebundledproducts are then banded, which the company claims saves up to 80% of the material otherwise usedforshrink-wrapping.Forevengreater flexibility, the system can be combinedwithaprinterthatlettersthe bandingwhileitisbeingapplied.
Practical clip-closure packaging
Clip closures are not only suitable for food.
Although originally conceived by the provider Polyclip System for the meat-processing industry, they have now entered the non-food segments, e.g. for sealants, adhesives and convenience products. The clip-closuresolutionclip-pakconsistsofatubularbag sealed at both ends with a clip closure, making it an appealingsolutionforagreatmanysectorsoutsideof the food industry, including chemicals, pharmaceuticals, animal feed and hygiene products – that is, for nearly all liquid to highly viscous contents. With respect to sealants and adhesives, for instance, the clip-pak system can serve as an alternative to the cartridge. The company has also developed a new, fully automated sealer/clipper that can apply a flexible range of product labels in two colours,e.g.ashazardwarnings.Themachineconverts rollsofflatfilmintosecurelysealedtubularbagsready for filling. This is intended to save over 90% of the packaging material otherwise used for disposable cartridges, and cut packaging costs by about 30%. Non-foods that require particular protection or containment against gases and moisture can benefit from vacuum bags like those offered by Allfo. Electronicandmachinecomponentryandbulkgoods are then protectedagainst external effectsin the form of moisture or soiling. For instance, bolts, nuts, granulates and other small and micro parts may not beexposedtomoisture,whichcouldcorrodeorclump them. Excessive friction during transport can also damage sensitive products. This is eliminated by vacuum bags, which keep a reliably tight hold even on bulk contents. Made of a PA/PE composite, they can be applied on conventional chamber machines and are resistant to penetration, even for pointed and sharp-edged products.
Less-sensitive non-foods like toys, cosmetics, spare parts and tools can now be packaged safely in bags of
10 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Fatti&TENDENZE
The term “non-food” covers a very wide field of the most diverse commodities. And each and every one of these commodities needs its own specific packaging.
Messe Düsseldorf, Constanze Tillmann
a new paper developed by Mitsubishi HiTec Paper. This75gpapermadeofvirginfibreexhibitsexcellent hot sealing properties, constituting a sustainable alternativetoconventionalplasticandcompositefilm packaging. FSC and PEFC-certified, the new paper has already been tested successfully on packaging machinesfromleadingmanufacturersandlendsitself to offset and flexographic printing.
Returnable solutions for non-food
For the safe, yet sustainable transport of sensitive machine and electronic componentry, artwork and fragile goods, the Fraunhofer Institute for Structural Durability and System Reliability (LBF) et al have developed and patented a returnable transport solution with 100% recyclability. This is to provide an alternative to disposable transport padding and fillers still encountered today in the form of plastic flakes, bubble wrap, corrugated cardboard and wood wool. At present, these fillers are unsuitable for cost-effective recycling. The new returnable box contains an inflatable/ deflatable air cushion that wraps itself around the contents for a high level of transport protection. This cushion and the box are made of the same material. The result is a monomaterial system that can be recycled easily. The air cushion not only serves as transport protection, but can also be provided e.g. with an electrically conducting finish for custom applications. After deflation, the transport system can be folded compactly, minimising its volume for storage and empty returns. The plant trading segments also offer new returnable solutions for enhancedsustainabilityinthetransportofnon-foods. Each year sees millions of disposable pallets transported from the producer to the retailer before ending up as waste plastic. Yet this sector too can look into a future under the increasing influence of returnable solutions. A number of providers are alreadysupplyingDIYstoresandgardencentreswith primroses, pansies, etc. on reusable plastic pallets. Adhesives are also subject to energy- and resourcesaving considerations. In this context, Baumer hhs develops solutions for the final packaging of nonfoods, including biobased adhesives and lowtemperature hotmelts. Adhesives can also serve in lieu of shrink-wrap to secure products on pallets. In this case, the adhesive is sprayed on the transport packaging, which then secures all underlying layers firmly to the pallets.
Palletising chemical products
Cateringtothechemicalsandpetrochemicalsindustry, the Beumer Group offers a form-fill-sealer that can mould and charge up to 2,800 sacks an hour from prefabricatedtubularPEfilm.Thecompanyprovides a range of palletising solutions tailored to the packagingtype,e.g.ahigh-performancelayerpalletiser for bagged bulk. Depending on the product handled, it can be fitted with a rotary clamp or twin belt that positions the bags quickly and reliably. Beumer has revised this palletiser series completely. The new modular design now means that all systems are fitted with identical or near identical components and subassemblies. Stacked to precision on pallets, the packages can now be wrapped in high-performance stretch hood film on a downstream installation. Consistingof30%recyclate,thisfilmalsocontributes to the preservation of resources.
Recycled polystyrene in packaging
Owing to its ideal properties, expanded polystyrene (EPS)isusedoftenasprotectivepackagingfordomestic appliances and electronic products. Whereas larger mouldedsections,e.g.forfurnitureorrefrigerators,are oftentakenbackafterdeliverytobedisposedofbythe suppliers,smallerpiecesofprotectiveEPSremainwith the consumer. Although these usually end up at the collectingpoints,theybypassthesortingstreamdespite theirhighrecyclability.Accordingtothesortingplant operators, they are unsuitable for economic recycling. This issue has been targeted by a project of IK Industrievereinigung Kunststoffverpackungen e.V. in collaborationwithEPSmanufacturers.Thepilotproject investigatestheecologicalandeconomicfeasibilityof separatingpolystyrenefromcollecteddomesticwaste. Thankstothecombinedeffortsofsortingplantoperators for lightweight packaging, EPS can now be captured andseparatedreliablybymeansofinfraredtechnology. EPSmanufacturerscanthenconvertthisintorecycled EPS (rEPS).
Source: www.interpack.com
Fatti&TENDENZE 11 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Fraunhofer LBF, Raapke
Baumer hhs
Packaging per il non-food innovativo e personalizzato
Il termine non-food comprende una vastissima gamma di beni estremamente vari. Questi prodotti, proprio per la diversità delle caratteristiche che possono avere, necessitano di soluzioni d’imballaggio personalizzate, pratiche e sicure.
tatrice a struttura modulare, completamente automatica, quale parte di una serie interamente rinnovata di linee totalmente automatizzate.
Confezioni con pratica chiusura a clip
Nel settore non-food si distingue innanzitutto tra prodotti liquidi e solidi. I primi, ad esempio sapone per le mani, prodotti chimici per la casa o detersivi, richiedono una confezione robusta con particolari caratteristiche barriera. Poiché generalmente questi prodotti non vengono consumati tutti in una volta, il tema della praticità svolge un ruolo importante. Quindi tali confezioni sono spesso dotate di beccucci e dosatori per una manipolazione più semplice oppure di chiusure a zip o a pressione per richiuderle in attesa di un utilizzo successivo.
I prodotti non-food rigidi, come ad esempio matite colorate, viti o batterie, ma anche prodotti in polvere come stucco in polvere o detersivi, necessitano anch’essi di imballaggi resistenti. Questi prodotti sono spesso preconfezionati in sacchetti, scatole pieghevoli, barattoli, blister, confezioni termoformate, prima di iniziare il loro percorso sul mercato all’interno di solidi imballaggi esterni. A tale scopo possono anche essere raggruppati e fascettati con un risparmio di materiale. Bandall, ad esempio, ha appena lanciato sul mercato una fascet-
Le soluzioni di chiusura a clip non sono adatte solo agli alimenti. Benché il produttore Poly-clip System le abbia concepite originariamente per l’industria di lavorazione della carne, oggi trovano ampio impiego anche nel settore non-food, ad esempio in materiali sigillanti e colle. La soluzione di chiusura clip-pak è costituita da un sacchetto tubolare con una chiusura a zip su ciascuna delle estremità ed è indicata per numerosi settori al di fuori dell’industria alimentare: applicazioni nel settore chimico e farmaceutico o prodotti per l’igiene, ovvero quasi tutto ciò che presenta una consistenza da liquida ad altamente vischiosa. Per i sigillanti e le colle il sistema clip-pak rappresenta un’alternativa alle cartucce. Laddove i prodotti non-food necessitano di una protezione particolare o di una barriera contro gas e umidità, è possibile utilizzare sacchetti sotto vuoto. Al loro interno i componenti elettronici e meccanici oppure i prodotti sfusi sono adeguatamente protetti contro agenti esterni come umidità e sporcizia. Anche l’attrito eccessivo durante il trasporto è dannoso per i prodotti delicati e può essere evitato con confezioni sottovuoto, in cui anche i prodotti sfusi sono imballati in modo compatto e sicuro. Grazie ai sacchetti in pellicola composita PA/PE, persino prodotti taglienti e appuntiti possono essere confezionati sottovuoto in modo resistente alle perforazioni con qualsiasi macchina a campana disponibile in commercio.
Fatti&TENDENZE 12 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Storopack
ToomBaumarktGmbH
Soluzioni riutilizzabili per il non-food
Per il trasporto sicuro e nel contempo sostenibile di parti meccaniche ed elettroniche delicate, opere d’arte od oggetti fragili il Fraunhofer-Institut LBF ha sviluppato e brevettato insieme ai partner un imballaggio riutilizzabile e dal materiale completamente riciclabile. Attualmente il riciclo dei materiali di riempimento è irragionevole in termini puramente economici. Nella nuova scatola riutilizzabile un’imbottitura gonfiabile reversibile avvolge l’oggetto da imballare garantendo un’elevata protezione durante il trasporto. Imbottitura e scatola sono realizzate con lo stesso materiale. Nasce così un sistema completo realizzato con un monomateriale facilmente riciclabile. Oltre a fungere da protezione per il trasporto, l’imbottitura ad aria può essere dotata, ad esempio, di caratteristiche conduttive per esigenze particolari. Per ridurre al massimo il volume di trasporto e immagazzinamento quando è vuoto, il sistema di trasporto può essere ripiegato dopo aver sgonfiato l’imbottitura. Ad una maggiore sostenibi lità nel trasporto di prodot ti non-food contribuiscono anche le nuove soluzioni riutilizzabili nel commercio di piante. A tutt’oggi, per il trasporto dal produttore al rivenditore si utilizzano ogni anno milioni di pallet monouso che alla fine de vono essere smaltiti come rifiuti di plastica. Tuttavia le soluzioni riutilizzabili ridefiniscono sempre più il futuro anche nel settore del verde. Diversi fornitori consegnano già a centri di giardinaggio e fai-da-te primule, viole e simili su pallet in plastica riutilizzabili. Il risparmio di energia e risorse è un tema fondamentale anche nell’applicazione di adesivi. In questo settore
Baumer hhs sviluppa soluzioni per il confezionamento finale di prodotti non-food, tra l’altro con l’applicazione di adesivi a base biologica o colle a caldo a bassa temperatura. Anche la messa in sicurezza dei pallet può essere effettuata con adesivi sensibili alla pressione anziché con pellicole termoretraibili.
Fatti&TENDENZE 13 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
IL PIÙ BASSO IMPATTO SULL’AMBIENTE. LA PIÙ ALTA GAMMA DI PRODOTTI ALIPLAST.
FILM RIGIDO A-PET FILM FLESSIBILE PE POLIMERI
Macchine per plastica e gomma
bilancio oltre ogni aspettativa
Il 2022 è stato un anno storico per Amaplast e il settore che rappresenta: in base ai dati resi noti dal Centro Studi Mecs il comparto ha raggiunto un fatturato di 4,67 miliardi di euro, seconda performance migliore di sempre.
Idati consuntivi sul 2022 pubblicati dal Centro Studi Mecs delineano il quadro di un anno da incorniciare: il settore delle tecnologie per la plastica e la gomma rappresentato da Amaplast (Associazione nazionale costruttori di macchine e stampi per materie plastiche e gomma) ha chiuso l’anno con un fatturato pari a 4,67 miliardi di euro, seconda performance migliore di sempre. L’incremento rispetto al 2021 è stato del +5% e le previsioni dei preconsuntivi pubblicati a dicembre (pari a 4,5 miliardi) si sono quindi rivelate particolarmente caute. Il bilancio della sola compagine associativa è stato persino migliore (+9% il fatturato rispetto al 2021).
Export in grande crescita
aree di destinazione: Europa (sia comunitaria, sia extra UE) +8%; Americhe +12%, grazie soprattutto al quadrante meridionale; Asia +9%. Nell’Estremo Oriente spicca il +24% delle vendite in India mentre arretra la Cina (-7%); in Medio Oriente fanno da traino Arabia Saudita (+36%) ed Emirati Arabi Uniti (+58%). Dal continente africano giungono segnali contraddittori e contrari rispetto a quanto registrato nel corso del 2021: l’export in Nord Africa cala del 24% in media e quello verso i mercati subsahariani aumenta nella stessa misura.
Quanto alla merceologia dell’export di settore, tra le macchine per la trasformazione primaria si osserva una robusta crescita degli estrusori (+23%) e degli impianti per mono-multifilamenti (+58%), categoria quest’ultima che in particolare nell’ultimo triennio ha registrato una progressione molto sostenuta, partendo dai 74 milioni di euro del 2020 per raggiungere nel 2022 il picco storico di quasi 140 milioni.
Le previsioni sull’anno in corso
Quanto al primo trimestre 2023, l’indagine congiunturale svolta tra gli Associati a inizio gennaio ha restituito le seguenti attese:
• +7% gli ordini (rispetto allo stesso periodo 2022). Le prospettive sono positive, con intensità sostanzialmente simile, per quanto riguarda il mercato italiano e quelli esteri
• +6% il fatturato, un dato ancora ampiamente positivo ma leggermente meno brillante di quella indicata nei trimestri precedenti. Le vendite all’export, nuovamente, dovrebbero dare maggiori soddisfazioni.
A permettere questo risultato storico all’intero settore è stato soprattutto l’export, che ha registrato un andamento particolarmente positivo sul finire d’anno, con un valore totale tornato sopra la soglia dei 3 miliardi di euro. Dopo l’ottimo 2021, il mercato interno è rimasto più statico, pur con una variazione positiva dello 0,8% e un fatturato pari a 2,54 miliardi di euro.
Nel dettaglio, l’export dei costruttori italiani - che rappresenta il 70% sulla produzione - risulta in progressione sostenuta verso le tre principali macro-
Le prospettive per il 2023 restano incerte, visto il contesto economico e politico ancora in cerca di assestamento. Se da un lato, infatti, è parzialmente migliorata la situazione relativa ai costi energetici e alla disponibilità di materie prime e componentistica, dall’altro continuano a susseguirsi criticità che rendono difficile ogni tentativo di fare previsioni.
Per il settore italiano il 2023 è soprattutto l’anno di PLAST, una delle più importanti fiere al mondo per l’industria delle materie plastiche e della gomma, organizzata da Promaplast srl. La fiera tornerà, dopo 5 anni di assenza, dal 5 al’8 settembre 2023 a Fiera Milano Rho.
Fatti&TENDENZE 14 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
MERCATO ITALIANO DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (milioni di euro) 2021 2022 ∆% 2022/2021 produzione 4.450 4.670 4,9 export 2.990 3.250 8,7 import 1.060 1.120 5,7 mercato interno 2.520 2.540 0,8 saldo commerciale +1.930 +2.130 10,4
Istituto Italiano Imballaggio
obiettivi e progetti in vista
In occasione dell’annuale assemblea dei soci dello scorso 26 maggio alla Cascina
Cuccagna a Milano, Alessandra Fazio ha condiviso con le imprese associate obiettivi e strategie, a un anno esatto dalla propria elezione a Presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio.
“La linea strategica della mia presidenza si basa sul principio di fare sinergia tra i componenti del nostro network, che oltre a Istituto Italiano Imballaggio, comprende lo spin off Packaging Meeting Srl e Fondazione Carta Etica del Packaging”: con queste parole la Presidente ha esplicitato le linee guida sottese ad azioni e strategie dell’ultimo anno. Le parole chiave del suo programma possono essere riassunte in comunicazione, formazione e associati. Il tema comunicazione è stato declinato attraverso una gestione specialistica del canale LinkedIn, grazie al supporto professionale di Omnicom PR Group, con azioni mirate di PR con gli stakeholders nazionali e internazionali del settore e con la valorizzazione degli spazi associativi, che vengono aperti a eventi esterni e alle imprese aderenti. Il tema della formazione è forse quello che maggiormente coinvolge l’intero network. Infatti, Fondazione Carta Etica del Packaging ha preso in carico lo sviluppo dei progetti di alta formazione e master universitari, stringendo accordi strategici con importanti atenei nazionali, mentre Packaging Meeting ha messo in cantiere nuovi corsi expert, rivolti ai tecnici delle imprese, organizzati in collaborazione con altre associazioni o consorzi. Ne hanno potuto beneficiare le aziende associate, che hanno avuto accesso gratuito a una selezione di grandi eventi di aggiornamento professionale e a borse di studio per l’alta formazione accademica. Sul fronte associati, Alessandra Fazio ha voluto iniziare il proprio percorso alla guida dell’associazione consultando le aziende. Attraverso una survey, è stato possibile identificare nicchie di attività e temi nuovi da sviluppare: in particolare l’area economica e mercato e l’internazionalizzazione. Il potenziamento di queste aree di consulenza è iniziato subito, utilizzando diverse modalità, come ad esempio attuare un restyling del monitoraggio delle materie prime, ma anche creare nuovi help desk a disposizione delle aziende su temi di attualità internazionale: la plastic tax, l’etichettatura e i
claim ambientali, i country report della legislazione moca nel mondo. Per raggiungere questi obiettivi è stato implementato un lavoro di scouting di possibili partner internazionali specializzati ed stata messa in campo una più organizzata e strutturata collaborazione con le federazioni di settore come EPIC e World Packaging Organization.
Economia e Internazionalizzazione sono stati anche il leit motiv dell’assemblea, dove è stato presentato un approfondimento sull’andamento delle commodities e dell’economia mondiale a cura di Prometeia, che ha evidenziato come i prezzi internazionali delle commodity, pur in rientro dai picchi dell’autunno 2022, permangano su livelli storicamente elevati. A cura di Gruppo Sace sono stati anche illustrati gli strumenti finanziari e assicurativi messi a disposizione delle imprese dal sistema paese ed è stato proposto un focus, sul mercato emergente del contenente africano. L’analisi ha evidenziato una mappa del rischio con alcune ombre nei tre paesi più dinamici e in crescita: Nigeria, Kenya e Sudafrica.
Prossimo appuntamento… International Conference “Food Contact Compliance”
Dal 26 al 28 settembre, si riunirà a Baveno il gotha internazionale degli esperti di materiali a contatto con gli alimenti, che offrirà ai partecipanti alla conference una visione dell’evoluzione legislativa e dei più recenti sviluppi scientifici in materia. L’enogastronomia è una parte essenziale della cultura e dell’economia europea - e italiana in particolare. Infatti circa il 70% del packaging prodotto in Italia viene assorbito proprio dai mercati del food e del beverage. La libera circolazione delle merci e la mobilità nel mondo globalizzato hanno portato a un cambiamento degli equilibri anche nella bilancia commerciale, portando tutti i paesi a importare ed esportare, a ritmo crescente, non solo prodotti preconfezionati, ma anche imballaggi vuoti. In questo quadro è quanto mai necessario per le imprese del settore, avere un quadro aggiornato dell’evoluzione della normativa, per potersi muovere correttamente sui mercati esteri. Infine, come non considerare nell’agenda dei lavori l’impatto dello European Green Deal, vero e proprio cambio di passo nel modo in cui il comparto del packaging verrà gestito nel futuro prossimo. Con la conference di Baveno, l’Istituto Italiano Imballaggio intende portare un contributo costruttivo e di alto profilo tecnico-scientifico al dibattito in corso, grazie alle competenze messe in campo da speaker di indiscussa autorevolezza internazionale.
Fatti&TENDENZE 15 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Alessandra Fazio, Presidente Istituto Italiano Imballaggio
Imballaggi flessibili la
sfida per un futuro a impatto zero
Oltre 230 rappresentanti della filiera dell’imballaggio flessibile hanno partecipato al Congresso organizzato da Giflex dal titolo “La sostenibile leggerezza del packaging flessibile”, svoltosi a Roma, il 17 e 18 maggio. “Lavoriamo per un futuro a impatto zero”: questa la sfida lanciata dal Presidente di Giflex Alberto Palaveri, a conclusione del congresso.
Tanti i temi al centro del ricco programma congressuale della due giorni romana del Gruppo Italiano Produttori Imballaggio Flessibile. Tra i più discussi, la proposta di regolamento europeo su imballaggi e rifiuti d’imballaggio (PPWR) che mira a ridurre la quantità di packaging immessi sul mercato e la cui pubblicazione potrebbe avvenire entro la fine dell’anno. In apertura dei lavori, dopo il saluto dell’On. Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il Presidente Alberto Palaveri ha dato il benvenuto e ha indicato le criticità che i produttori di packaging hanno riscontrato nel documento e le azioni di lobby messe in campo, in Italia e in Europa, per spiegare al legislatore cosa è necessario modificare per tutelare l’industria del flessibile. Il Presidente ha affermato: “C’è molta complessità e molta incertezza oggi, perciò noi abbiamo il compito di dimostrare che il packaging non è nemico, ma uno strumento utile e di grande valore. In qualità di produttori di packaging, dobbiamo porci, di fronte al legislatore e ai consumatori, come aziende capaci di mettersi in discussione, disponibili a cambiare per migliorare i processi e le strategie, anche con sforzi organizzativi e di investimenti. Pensare al futuro
per progettare il presente deve essere il modo per affrontare la quotidianità delle nostre attività”.
Trend e visione strategica della filiera
Carlo Stagnaro dell’Istituto Bruno Leoni ha trattato un tema complesso, ma molto attuale quale la neutralità tecnologica nelle scelte del legislatore in generale e in relazione alla proposta del regolamento imballaggi PPWR. I trade-off tra politica ambientale e industriale riservano molte incognite e ancora non è chiaro cosa perderemo per ottenere in cambio qualcos’altro nel rispetto della neutralità tecnologica.
L’insolita intervista sui “Topic trend economici” di Tommaso Nannicini dell’Università Bocconi, in un dialogo con l’intelligenza artificiale, ha messo in evidenza quali saranno le ripercussione dell’intelligenza artificiale nei processi industriali e sul mercato, facendo riflettere sui pro e contro di questo importante strumento che sta entrando sempre di più nella vita quotidiana. Ipack Ima ha voluto sostenere il congresso 2023 partecipando attivamente e portando sul palco la propria visione strategica che punta a trasformare la fiera, in particolare la prossima edizione 2025, in una piattaforma integrata e specializzata sul processing e packaging. Simone Castelli, CEO di Ipack Ima Srl, ha dichiarato: “Materiali e tecnologie per il confezionamento sono un connubio vincente, non più due settori che evolvono parallelamente, bensì un unico ecosistema pronto a rispondere alle esigenze di innovazione dell’intera filiera di produzione industriale che vede
FoCUS 16 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Il Presidente di Giflex Alberto Palaveri
ImBallaggI flessIBIlI
in Ipack-Ima Milano l’appuntamento di riferimento”. Giflex e Ipack-Ima Milano hanno avviato una collaborazione per rafforzare il dialogo tra materiali e macchine con l’obiettivo di condividere una chiara definizione di sostenibilità del packaging. Giuseppe Milici di Deloitte&Touche ha parlato di Reporting ESG ed evoluzione normativa con un approfondimento sui principali aspetti della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Ma cosa cercano i giovani che entrano oggi nel mondo del lavoro? L’approfondimento su cambiamenti in atto ed evoluzione culturale sul tema dell’occupazione, soprattutto tra i giovani, è stato curato da Vincenzo Galasso dell’Università Bocconi e autore del libro “Gioventù smarrita. Restituire il futuro a una generazione incolpevole”. Un esempio pratico è stato dato da Federica Fabiani di Tetra Pak che ha raccontato come all’interno della multinazionale siano stati valorizzati i giovani talenti e supportati nel loro percorso professionale. Nella seconda sessione dei lavori, Andrea Cassinari, Coordinatore Comitati Scientifici Giflex e del progetto di ricerca “LCA - Economia Circolare”, e Paola Riccardi, SRC Ingegneria, hanno parlato delle nuove frontiere scientifiche della sostenibilità. Alcuni esempi: monomateriali e materie prime di nuova generazione e loro impatti per la Sicurezza Alimentare, Chemical Strategy for Sustainability e LCA (Life CycleAssessment) quale approccio di elezione per la valutazione dell’imballaggio e dei processi sottesi all’intera filiera di fornitura. Nel complesso scenario regolatorio attuale e degli anni a venire, innovative piattaforme di tracciabilità (blockchain) sperimentate in altri settori potranno esprimere una grande potenzialità anche per il packaging. Gabriele Mei, Basell Polieolefine Italia, e Alessandra Colombo, Versalis, hanno approfondito il tema dell’Advanced Recycling, la tecnologia che rappresenta la nuova frontiera della riciclabilità a integrazione di un’economia circolare. A completare
la panoramica è intervenuto Francesco Galletti con la presentazione dello studio a cura di The European House-Ambrosetti, che ha parlato delle opportunità del riciclo chimico.
PPWR… a che punto siamo?
Come e cosa potrebbe cambiare la Packaging and Packaging Waste Regulation? A questa domanda si è risposto con la presentazione del “Position Paper” di Giflex, presentato in audizione presso la X Commissione - Politiche dell’Unione Europea della Camera, la Commissione IV - Politiche dell’Unione Europea del Senato della Repubblica. In sintesi, l’industria del flessibile è critica sui seguenti punti:
• non sono stati chiariti nel testo concetti fondamentali come riciclabile e riciclato: servono definizioni chiare e precise;
• serve che tutti i paesi si impegnino a raccogliere in maniera differenziata tutti i packaging, come si fa in Italia con eccellenti risultati;
• si chiede che ci sia una valorizzazione del riciclo chimico, ovvero che il pack flessibile possa rientrare completamente nel ciclo dei materiali;
• si sollecita una politica che dia degli obiettivi e la possibilità di proporre soluzioni per non “congelare” l’innovazione;
• il continuo rimando ad atti delegati con tempi di attuazione insostenibili per la programmazione degli investimenti e la ricerca e sviluppo delle nostre aziende;
• non viene mai menzionata all’interno del Regolamento l’analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA), l’unico metodo scientifico in grado di definire quando un imballaggio può essere considerato sostenibile;
• non è provato che il riuso o il cosiddetto “refill” nel settore alimentare sia davvero la soluzione più sostenibile per il mercato, soprattutto in termini sicurezza degli alimenti, di igiene e di protezione del consumatore;
• si chiede che le disposizioni europee non siano così invasive delle abitudini quotidiane dei consumatori. Sulla nuova direttiva PPWR ne hanno discusso illustri portavoce internazionali, come Roberta Colotta (FPE-Flexible Packaging Europe) e Francesca Siciliano Stevens (Europen - The European Organisation for Packaging and the Environment) e i rappresentanti delle istituzioni, gli Eurodeputati Patrizia Toia e Silvia Sardone. A chiusura dei lavori Alberto Palaveri ha dichiarato: “Lavoriamo per un futuro a impatto zero. Nei fatti stiamo da anni facendo investimenti per immettere nel mercato packaging sempre più leggeri e in linea con i nuovi bisogni del consumatore. Consideriamo la lotta al cambiamento climatico un obiettivo prioritario”. Sponsor del Congresso Giflex 2023 sono stati Ipack-Ima Milano, Rossini Spa e Sun Chemical. L’appuntamento con il prossimo convegno d’autunno di Giflex è a Milano il 6 novembre 2023.
17 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Imballaggi flessibili l’innovazione firmata berlin packaging
Berlin Packaging propone un’ampia gamma di imballaggi flessibili che offrono involucri di protezione leggerissimi, resistenti e sicuri. Tali caratteristiche rendono queste soluzioni particolarmente adatte per rispondere alle esigenze di qualsiasi comparto.
Punto di riferimento per soluzioni di packaging all’avanguardia e sviluppate all’insegna della sostenibilità, Berlin Packaging, il maggiore Hybrid Packaging Supplier® a livello mondiale specializzato nella fornitura di packaging in vetro, in plastica e in metallo e chiusure, si presenta come un partner a 360° che combina gli elementi di design & innovation, servizi di industrializzazione e gestione logistica nell’industria del packaging per supportare i clienti con soluzioni flessibili, sostenibili e in linea con le ultime tendenze di mercato. Grazie, infatti, al team in house di designer, ingegneri ed esperti di marketing l’azienda è un “one stop shop” in grado di offrire prodotti unici e innovativi adatti a diverse tipologie di clienti e mercati.
Leggerezza e resistenza
Nell’intento di rispondere alle esigenze di mercato e contribuire alla transizione ecologica, Berlin Packaging sviluppa un’ampia gamma di imballaggi flessibili che offrono involucri di protezione leggerissimi, resistenti e sicuri, ideali per ridurre l’impiego di materie prime ed efficientare al contempo la movimentazione logistica, riducendo costi di trasporto ed emissioni di CO2
Queste soluzioni rappresentano la scelta ideale non solo per i prodotti alimentari, ma anche per quelli legati all’igiene personale, alla pulizia della casa e ai prodotti farmaceutici.
Alessandro Tonoli, CEO di Berlin Packaging Italy, commenta: “Le proposte di packaging flessibile rappresentano una soluzione estremamente versatile che rispetto a quelle tradizionali offre maggiore leggerezza e compattezza, garantendo una significativa riduzione dei costi di trasporto. Si prestano inoltre a qualsiasi tipo di personalizzazione, laddove il cliente, a seconda delle esigenze, può scegliere una forma particolare o una grafica dedicata. Si tratta dunque di un prodotto assolutamente apprezzato dai consumatori e che apre la strada verso lo sviluppo di soluzioni sostenibili dal ridotto impatto ambientale”.
I vantaggi degli imballaggi flessibili
Berlin Packaging propone un’ampia gamma di imballaggi flessibili, studiati per rispondere alle esigenze di qualsiasi comparto e in grado di offrire cinque vantaggi fondamentali:
- leggerezza: l’imballaggio flessibile è caratterizzato da un peso ridotto e un ingombro minimo che rendono possibile un’elevata trasportabilità e praticità nell’uso quotidiano. Queste caratteristiche consentono inoltre di ottimizzare lo spazio di carico e ridurre le emissioni totali a parità di quantità di merce trasportata;
- poco imballo, più prodotto: il packaging flessibile è quello più impiegato nel settore alimentare (oltre il 40% delle confezioni, bevande escluse), tuttavia il suo peso rappresenta solo il 10% del peso totale degli imballi alimentari (fonte: Giflex). A parità di prodotto alimentare imballato, infatti, l’imballaggio flessibile è il più leggero e il più efficiente. Ciò permette con poca materia prima di garantire l’igiene del prodotto imballato, la sicurezza del consumatore e di offrire le proprietà tecnologiche richieste dal mercato;
- sicuro: l’imballaggio flessibile garantisce una totale sicurezza di impiego ed esclude il rischio di tagli o ferite in caso di caduta. A casa, così come in magazzino, permette uno stoccaggio pratico e salvaspazio. Una volta consumato il prodotto, la confezione riduce notevolmente il suo volume consentendo uno smaltimento efficace;
- richiudibile e porzionato: la possibilità di richiudere la confezione con facilità, grazie ad apposite linguette adesive, con un tappo a vite, con speciali zip o con una semplice molletta, consente di utilizzare la confezione sino alla fine del consumo del prodotto in essa contenuto;
- adatto a tutte le esigenze di consumo: l’imballaggio flessibile è disponibile in molteplici formati che offrono al consumatore la possibilità di scegliere quello più adatto alle proprie esigenze. Un aspetto che comporta ricadute positive sulla sostenibilità in tutte le
FoCUS 18 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
ImBallaggI flessIBIlI
coim, soluzioni all’insegna della sostenibilità
Multinazionale italiana che produce specialità chimiche dal 1962, C.O.I.M. S.p.A., sarà presente a Plast 2023 con una vasta proposta di innovazioni ispirate alla massima efficienza e sostenibilità. “L’approccio di COIM alla sostenibilità è al contempo integrato – ambiente, economia e società – e, sul fronte dello sviluppo dei prodotti, aperto. Tiene infatti conto delle diverse opportunità con cui si possono sviluppare le politiche sostenibili: materie prime da fonti biologiche, materie prime da riciclo, sistemi biodegradabili e compostabili, sistemi Low VOC, controllo e riduzione delle emissioni di CO 2 sull’intera filiera e recupero a valle dei prodotti finiti per il riciclo del PU. Le innovazioni che proponiamo sono di tipo “drop in”, sostenibili anche dal punto di vista dell’impiego: possono essere utilizzate dai nostri clienti senza modificare i processi produttivi né dotarsi di nuovi macchinari. I nostri clienti possono inoltre ottenere da COIM soluzioni integrate e personalizzate, raggiungendo così la massima efficienza nell’approvvigionamento, nell’utilizzo e nelle prestazioni. Plast 2023 sarà un’importante occasione per presentare all’intero settore i risultati del nostro impegno in ambito innovazione e sostenibilità.” spiega Giuseppe Librandi, Presidente e CEO di COIM. Con le gamme Coiminks e Novacote, COIM offre ai produttori di packaging flessibile una soluzione “3 in 1”: la proposta di adesivi, coatings e inchiostri da un unico fornitore rappresenta una peculiarità che fa di COIM uno degli attori più completi nel panorama mondiale di questo settore. La sostenibilità ambientale, una priorità assoluta per COIM, si concretizza in questo settore secondo quattro principali direttive:
sviluppo di soluzioni monomateriali plastiche; offerta di soluzioni compostabili; un nuovo portafoglio di soluzioni solvent less e solvent based per la produzione di food e pharma packaging; ed infine packaging monomateriale non plastico
19 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Pet food la crescita continua
Nelle famiglie italiane vivono quasi 65 milioni di animali da compagnia. Non stupisce, quindi, la costante ascesa del mercato del pet food, cresciuto in valore rispetto al 2021 dell’11,4%.
FEDIAF, la federazione europea del pet food, ha pubblicato il suo rapporto annuale da cui emerge una crescita del possesso di animali domestici in Europa, con 91 milioni di famiglie europee (46%) che possiedono uno o più animali domestici, per un totale di 340 milioni di esemplari. L’aumento della popolazione di animali domestici si rispecchia nella crescita del mercato del pet food, che a livello europeo è aumentato del 5,1% in termini di valore nel 2022, raggiungendo un valore di 29,1 miliardi di euro.
Il mercato italiano del pet food
Di recente è stata presentata anche la XVI edizione dell’annuale Rapporto Assalco-Zoomark. Nelle famiglie italiane vivono quasi 65 milioni di animali da compagnia, di cui quasi 9 milioni di cani e 10 milioni di gatti. Nel 2022 i prodotti per l’alimentazione di cani e gatti hanno sviluppato nel mercato italiano un giro d’affari di 2.759 milioni di euro. La crescita in valore rispetto al 2021 è stata pari all’11,4%, influenzata dalla forte dinamica inflattiva. In termini di volumi, sono state oltre 673 mila le tonnellate vendute, in aumento dello 0,8%. In tutti i canali il sacco si conferma il formato prevalente per gli alimenti secchi mentre la lattina è la più scelta per quelli umidi. Nelle catene petshop e nei petshop GDO lattine, bustine e vaschette hanno un peso superiore in termini di quota rispetto a quello espresso nei petshop tradizionali, a svantaggio del sacco. Gli snack funzionali e fuoripasto continuano
a mostrare dinamiche positive (+13,3% in valore e +3,2% in volume).
I trend di consumo raccontati dalle etichette
La nascita di Immagino, il servizio web di digital brand content management di GS1 Italy Servizi, che consente di digitalizzare le immagini dei prodotti e le informazioni presenti sulle loro etichette, ha permesso la realizzazione di una banca dati che contiene le informazioni di oltre 133.000 prodotti di largo consumo. La lettura e l’analisi di queste informazioni, incrociate con i dati elaborati da NielsenIQ su venduto e consumo nella GDO, hanno dato vita all’Osservatorio Immagino.
Accanto ad una maggiore attenzione per la propria salute e per la propria alimentazione da parte del pet owner si manifesta la stessa attenzione nei confronti del pet food. I trend più dinamici si legano a tre fenomeni di consumo: rich in (prodotti che presentano in etichetta o sul packaging claim accomunati dalla presenza in assoluto o in forma maggiore di qualcosa, come con vitamine, ricco di fibre, etc.), free from (con poche calorie, senza olio di palma, etc.) e italianità (Made in Italy, solo ingredienti italiani, presenza delle indicazioni geografiche europee come Igp, Dop, Docg e Doc, etc.) Un ultimo approfondimento ha avuto per oggetto il tema della sostenibilità. Sono tre le aree in cui sono stati rilevati diversi claim che esprimono un particolare interesse da parte del consumatore: rispetto degli animali, management delle risorse sostenibili e agricoltura/allevamenti sostenibili. Tutti i claim rilevano trend postivi.
Le pouches per il pet food
Tra i packaging utilizzati per il pet food stanno guadagnando terreno le pouches, in particolare grazie ad alcune caratteristiche. La presenza di pellicole di alta qualità con protezione barriera (sempre più spesso riciclabili o compostabili) garantiscono la freschezza degli alimenti e dettagli come maniglie o cerniere richiudibili consentono una migliore facilità di trasporto. Particolarmente apprezzata è la possibilità di vedere e valutare il contenuto della confezione grazie alla presenza di finestre trasparenti. Confezioni come le pouches, infine, offrono uno spazio a 360° per creare il design e raccontare la storia del brand e i packaging brandizzati rappresentano uno strumento di comunicazione in più per raggiungere il consumatore.
20 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
DOSSIER
Fonte
2.759 ALIMENTAZIONE CANE E GATTO Canale Grocery + Specializzato (Tradizionali + Catene + Petshop GDO) +11,4% 2019 2.192,6 2.298,0 2.478,0 2020 2021 2022 +4,8% +7,8%
MERCATO PET FOOD IN ITALIA NEL 2022
dati: Circana. I valori sono espressi in milioni di euro.
Pet food PackagIng
Gerosa Group, realtà internazionale di riferimento nella produzione di imballaggi flessibili ed etichette, porta avanti il proprio impegno nello sviluppo di soluzioni realmente sostenibili, sia in termini di materiali sia di processo, in svariati settori merceologici. Riconosciuto sulla scena internazionale per la grande attenzione posta all’innovazione sostenibile e all’eco-design, il suo punto di forza risiede nel grande know-how in ricerca e sviluppo, che gli ha permesso di raggiungere elevati standard qualitativi. Un’attenzione alla qualità e alla sostenibilità che viene posta anche nell’ambito del pet food, dove il packaging, così come accade nel mondo dell’imballaggio alimentare, ricopre un ruolo chiave nella protezione dei prodotti. I proprietari di animali domestici sono sempre più esigenti e alla ricerca di prodotti premium:la stessa esigenza manifestata nella scelta dei prodotti destinati al proprio consumo viene oggi riposta nella scelta dei prodotti specifici per gli animali. Il packaging deve, quindi, rispecchiare questa tendenza, garantendo un livello qualitativo adeguato e offrendo plus di freschezza e sicurezza maggiori, oltre a soluzioni più sostenibili. La necessità di una ricerca continua è strettamente legata al core business del Gruppo, ovvero i materiali a contatto alimentare, comprendendo anche il pet food, un ambito che richiede il massimo della sicurezza in termini di protezione a ogni condizione ambientale. In quest’ottica, oltre alla costante garanzia di mantenimento dei massimi standard di sicurezza, gli sforzi di Gerosa Group si concentrano sulla riduzione del peso e dello spessore degli imballaggi, l’adozione di soluzioni monomateriale, lo sviluppo di prodotti compostabili, verso una maggiore riciclabilità, igiene e protezione, nonché verso il prolungamento della shelf life e il riutilizzo. In funzione della tipologia di prodotto e del tipo di confezionamento va ricercata la struttura più adatta a rispondere ai diversi bisogni di sicurezza e sostenibilità. Per il pet food, Gerosa Group propone un’offerta di soluzioni variegata e innovativa, sia in bobina sia in buste preformate, con strutture diversificate, pronte per essere riciclate in monomateriale o a base carta.
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L’esperienza di Clevertech
al servizio del pet food
Quello del pet food è un settore in continua crescita. Negli ultimi anni Clevertech ha realizzato numerosi impianti per aziende di questo comparto, offrendo ai clienti il vantaggio di poter contare su un unico interlocutore in grado di fornire soluzioni per manipolare il prodotto dall’inizio alla fine della linea.
➢ Il settore del Pet Food è in aumento come altri comparti dei cosiddetti FMCG (Fast Moving Consumer Goods). Quali sono i principali driver di questa crescita?
Il primo importante driver è legato al recente cambiamento del tipo di animale, cane o gatto che sia, che viene scelto come amico di famiglia. Negli ultimi anni, infatti, si è vista una grande virata verso amici più piccoli, con taglie inferiori rispetto al Pastore Tedesco o altri cani di media e grande taglia ai quali eravamo abituati. Questi animali hanno bisogno di un’alimentazione diversa, più specifica, e sempre più spesso si assiste all’affermazione della cosiddetta “umanizzazione del pet food”. Il secondo driver è una conseguenza della pandemia da Covid-19: l’esigenza di non sentirsi soli e l’aumento del potere d’acquisto della fascia media in economie in espansione ha portato a sviluppare un mercato più grande che richiede prodotti diversi come, per esempio, il “single serve”. Un’esigenza che porta ad aumentare la produzione di pezzi rispetto al mantenimento del volume totale prodotto, nell’ottica di avere contenitori più piccoli, a volte anche in packaging flessibile monostrato e quindi riciclabili, che non rimangono aperti nel frigorifero generando cattivi odori.
➢ Quali sono le proposte di Clevertech per il mercato del pet food?
Pensiamo d’aver letto bene i trend del mercato e ci siamo specializzati in questi anni nel proporre impianti flessibili che possano utilizzare contenitori di forme differenti, come lattine, e diverse tipologie di packaging, come pouches, vaschette alluminio o monodose in plastica. Dopo aver eseguito numerosi impianti, a volte con capacità superiori a 2000 lattine al minuto nel pet food, abbiamo visto negli ultimi 5-7 anni un grandissimo sviluppo delle pouches nel packaging primario. Si è lavorato molto per avere materiali monostrato e per rendere questo tipo di packaging riciclabile ed utilizzabile in autoclavi. Impianti di manipolazione robotica in depalletizzazione, caricamento e scaricamento prodotto in automatico da autoclavi, palletizzazione sfusa per packing, anche in multiflavour, e palletizzazione finale dello stesso vedono Clevertech come protagonista nell’impiantistica completa per nuovi progetti nel pet food, non solo in Italia ma anche all’estero, dall’Asia all’Europa fino alle Americhe.
➢ Qual è il valore aggiunto che Clevertech apporta a questo settore?
La possibilità di avere un unico interlocutore in grado di fornire soluzioni per manipolare il prodotto dall’inizio alla fine della linea porta enormi vantaggi al cliente e all’utilizzatore finale. Un unico Total Productive Maintenance Design, con esecuzione in Clean Design dei moduli combinati per essere configurati in tutti gli spazi disponibili, sono valori aggiunti di Clevertech. L’azienda testa tutti i propri impianti a Reggio Emilia, prima di smontarli e rimontarli dal cliente finale, seguendo le migliori regole per un vertical start up e facilitando il ROI dell’investimento.
22 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
DOSSIER
Pet food PackagIng
l’innovazione nei materiali secondo goglio
Goglio è una multinazionale di riferimento nel packaging flessibile, all’avanguardia nello sviluppo di nuove tecnologie di confezionamento e materiali sostenibili. Fondato nel 1850, il Gruppo progetta, sviluppa e realizza sistemi completi di imballaggio per diversi settori, dall’alimentare alla detergenza sino al pet food, uno dei più dinamici degli ultimi anni. Quello del pet food rappresenta infatti uno dei mercati più in crescita del momento, in costante movimento per rispondere alle richieste degli acquirenti. Allo stesso modo, l’innovazione gioca un ruolo da protagonista anche nel packaging del prodotto, come dimostra la solida expertise maturata da Goglio in questi anni, anche grazie alla collaborazione con alcuni dei principali player del comparto. In ambito pet food Goglio offre infatti un’ampia gamma di soluzioni, sia per il confezionamento di cibo secco che per i prodotti umidi, e una vasta scelta di formati, dalle confezioni di piccole dimensioni per gli snack ai sacchetti più grandi, da 10 fino a 20 kg. Un elemento di fondamentale importanza per questo settore è certamente la shelf life. Proprio per questa ragione Goglio realizza sacchetti e confezioni ad alta barriera,
che permettono di proteggere e preservare la freschezza e le proprietà organolettiche di snack e crocchette per animali. L’attività di Ricerca e Sviluppo di Goglio permette infatti di sviluppare e offrire al mercato le più avanzate soluzioni sul mercato sia in termini di proprietà barriera, per preservare qualità del prodotto confezionato, sia di sostenibilità degli imballi. Oltre ai classici laminati metallizzati o con alluminio, Goglio offre una vasta scelta di strutture sostenibili che garantiscono le stesse proprietà di conservazione degli imballi
Soluzioni di stampa ed etichettatura per l‘imballaggio
tradizionali e che possono essere smaltiti e recuperati negli attuali impianti di riciclo della plastica. Queste innovative soluzioni sono state già adottate da importanti produttori nazionali e internazionali attivi nel comparto alimentare e possono essere applicate anche al settore pet food, così da rispondere alla crescente domanda di prodotti sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Naturalmente, a seconda delle necessità dei clienti, Goglio può fornire il materiale in bobina, le confezioni in tubolari, gli imballi preformati o interi sistemi di confezionamento e riempimento.
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Pet Food Competence Network to get
to market faster and smarter!
Wim Kruikemeijer, Group Coordinator Pet Food Competence Network, speaks about a group of like-minded companies, with decades of combined experience, able to create synergies in order to give simple and streamlined access to the very latest technologies for the pet food industry. All of which can be tailored, developed, scaled and installed to match customers’ precise needs.
➢ Can you talk about the Pet Food Competence Network and its goals?
The existence of the PCN came from troubles that Cama, as an end line manufacturer, was continually forced to face. If something upstream was not correct, we ran the risk of compromising the efficiency of our products as well. What I wanted to learn is what we as Cama should take into account from upstream suppliers in our systems. And, the other way round, what can I tell upstream and downstream suppliers about our processes and what’s important for our processes. So, I and my network decided to put our minds and our know how together in order to avoid making the same mistakes time and time again and before we knew we were 12 companies. Today we are working together on projecting, we are helping each other when we see that mistakes are made at our customers’ companies. Moreover, we are also innovating in order to reply our customers’ needs and we can do that because of our group’s know how and because the pet food sector is very dynamic, not only from a marketing point of view but also in terms of ingredients. The market is constantly changing; pets are more and more members of our families and are treated that way. A lot of benefits come out from this cooperation.
➢ Are the companies, members of the PCN, able to support pet food industries at every
stage of the production process? Each company in the network brings its own domain expertise and extensive industry R&D experiences. In this sense, how are you able to create synergies?
We start from the very beginning, and beginning is the formulation of pet food, which is very important in order to come to a quality product and a stable and constant process, especially when you work with natural ingredients. This is affecting the quality of the food but it isn’t limited to that, it is also affecting the handling and the packaging process. Synergies are very important because all the processes are connected to each other. The synergy is very simple in order to define what we expect from each other, what is a good product and what is not a good product. This is very important in order to create a stable process for our customers. Of course, the synergy also includes innovation.
➢ In terms of technology integration, what are the advantages of a unique suppliers’ network? There are a lot of advantages. First of all, we all have experience in the pet food sector, which is completely different than the human food sector. Secondly, we know the markets and altogether we know a lot more than acting as individuals, so we can advice our customers about which will be the future market trends.
DOSSIER 24 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Pet food PackagIng
➢ Sustainability is one of the main drivers that the pet food industry is looking to achieve. What are the main challenges in this field? There are two main challenges. Fist of all, and that is the most important one in my perspective is to avoid waste because food waste has a much bigger environmental footprint than a monomaterial packaging, which is also important. Sometimes it’s even better to use more packaging material or a packaging material with a longer shelf life in order to avoid food waste. So, the first one is to avoid food waste using the correct packaging material but also by making sure that the customer can have a vertical start up. Secondly, materials. So, what to do with replacing laminated films with monomaterial film, what is the optimum that we can achieve together. Shortening the shelf life in order to use a monomaterial isn’t always the best option. Maybe you have to choose something completely different. This is very interesting too, we want to avoid that you make the wrong choice.
➢ What kind of strategies, procedures, practices and technologies have you developed and adopted to make processes more sustainable, as well as final products? If I talk about our equipment, we help our customers operate the machines how they should be operated by Industry 4.0 applications. This is positively influencing a vertical start up, for example after a changeover. So, in this way we can avoid food waste. This is what we are working on. And of course in the processing it is very important to save energy because a lot of energy is involved in this.
➢ In this moment, what are the main requests of pet food industries? How can the PCN reply? The market is moving very quickly, it’s a very agile market, what our customers are asking is “how can we keep up with this market?” and “what can you recommend to fulfill our customers’ needs?”
Now we see that pet food customers are more environmentally connected than the others because they like animals and they feel the responsibility of a green world. This means, for example, that our customers want to reduce their packaging ma-
terial and, on the other hand, they want to maintain the quality. This is a three way street: we are working with retailers, our customers (pet food producers) and our peers in order to see how we can reach our goals in a holistic way with all our colleagues in the PCN in order to offer the customers of our customers a good customer experience, for example with single-serve but in a green way, and still make a product which is affordable. In the pet food market food safety is very high because ingredients are very sensible for bacteria. For example, if we talk about wet pet food in pouch, we used to work with a quarantine in order to ensure that only good products would leave the factory. Today, we can pack directly into the shipping case just after the sterilizing and drying, so we don’t need the quarantine anymore because we have improved our processes and our detection systems. All the storage and the handling is not necessary anymore. It is important that large companies see working with us as a very good opportunity to start a green field from zero. We are able to support them since the very beginning. We have consultant ready to instruct, inform and prepare the company for a new business. Pet food is a very rich market, so companies could think about opening new pet food factories as an investment. So it is important to have a network, not only as a machine seller but also as a partner, in order to start a new journey.
25 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
IMA
ever-evolving system
A Interpack 2023 IMA si è distinta presentando 46 macchine su un’area espositiva complessiva di circa 5000 mq, occupando l’intero padiglione 17. Scopriamo le novità presentate in fiera grazie alle dichiarazioni dei referenti di alcune divisioni del Gruppo.
➢ Ci racconta della nuova capsulatrice per caffè e prodotti solubili Synkro?
La nostra nuova capsulatrice Synkro è un macchina filler di nuova generazione che qui a Interpack raggiunge una velocità di 800 capsule al minuto, ma può arrivare fino a 1.200 grazie all’aggiunta di alcune stazioni. Questa macchina racchiude diversi step tecnologici che segnano un nuovo traguardo nel settore del caffè. Innanzitutto, l’implementazione dei carrelli magnetici permette di ottimizzare tutta la macchina grazie alla possibilità di disaccoppiare tutte le stazioni di processo per avere un tempo ciclo ottimizzato in ogni punto della macchina. Questo porta con sé una serie di innovazioni e miglioramenti. Il concetto che sta alla base di questa macchina è un elevatissimo grado di automazione. I robot di caricamento sono dei cobot che non richiedono coperture in quanto sono robot sicuri. L’alimentazione automatica delle bobine del prodotto e il cambio bobina automatico consentono un’autonomia di funzionamento della macchina per un turno intero senza la necessità dell’intervento dell’operatore. Queste caratteristiche possono essere ulteriormente implementate con AMR system, che sono in grado di portare le scatole di capsule e le bobine in modo automatico alla macchina. Quindi, la nuova Synkro si caratterizza per un elevatissimo grado di automazione, ottimizzazione della produzione dal punto di vista degli scarti, minimizzazione dell’utilizzo di energia e di azoto (un componente importante nella produzione di capsule), sistemi di visione per il controllo qualità e il controllo peso. Il tutto raggruppato in un’unica, nuova macchina.
Carlo Papéra, Product Manager Handling & Washing di IMA Active
➢ La nuova macchina lava-componenti Aquaria è stata esposta in anteprima mondiale in fiera a Duesseldorf. Ce ne parla?
Aquaria è una novità sul mercato perché abbiamo realizzato una macchina secondo il concetto All-In-One, che prevede l’installazione di tutti i componenti ausiliari a bordo, evitando di avere unità remotate e quindi facilitando l’installazione finale presso il cliente. La macchina presenta una porta a vetro, è possibile eseguire installazioni con una singola porta o una doppia porta con quello che noi chiamiamo il “pass through”, un concetto che permette di separare l’area sporca di carico dei componenti da lavare dall’area pulita dove vengono estratte tutte le parti macchina lavate, evitando così la cross contamination
tra le due aree. Aquaria si compone di sistemi di lavaggio a braccio rotante nella parte superiore e nella parte inferiore. Abbiamo la possibilità anche di incrementare l’azione lavante aggiungendo degli ugelli o delle testine di lavaggio ulteriori a bordo del cestello. Quindi, è possibile lavare anche parti di macchina con una geometria complessa grazie all’aggiunta di questi ugelli a bordo del cestello stesso. Aquaria è disponibile anche con un sistema di riduzione dei tempi di essiccamento e di raffreddamento chiamato Air Jet Stream. È una soluzione già testata su altri modelli che costruiamo e forniamo ai nostri clienti quali l’Atlantis, che è una stazione di lavaggio contenitori, e l’altra sorella maggiore che chiamiamo Venus. L’Air Jet Stream è, in pratica, un sistema per ridurre effettivamente il tempo ciclo di riscaldamento e di essiccamento delle parti e conseguentemente anche il raffreddamento.
26 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
P rodotti & Tecnologie
Nicola Panzani, Direttore Commerciale di IMA Coffee Hub
Synkro
Aquaria
Inquadra
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Andrea Gandolfi, Area Manager IMA Automation
➢ Con Andrea Gandolfi scopriamo le caratteristiche della piattaforma X-PEN per l’assemblaggio di penne e autoinjector medicali.
In questa edizione di Interpack, IMA si è presentata e proposta al mercato delle macchine di assemblaggio per le penne standard. Il Gruppo ha sempre avuto una divisione, IMA Automation, dedicata al mondo dell’assemblaggio, specializzata in linee customizzate e ad alta velocità. Con la X-PEN ci approcciamo invece al mercato delle basse cadenze per i piccoli produttori che non richiedono dei volumi estremi e che si stanno approcciando per la prima volta al mercato degli autoinjector, che sempre di più sta prendendo piede all’interno delle aziende farmaceutiche. La macchina fondamentalmente è basata sull’utilizzo di carrelli lineari indipendenti e Pick&Place elettrici. Sono tutte tecnologie che vengono direttamente mutuate dallo sviluppo di linee con volumi ben più importanti quindi tecnologie più avanzate che però noi siamo in grado di riproporre anche in una macchina con un posizionamento di mercato più basso. Inoltre, l’essere parte di IMA Automation ci permette di mutuare tecnologie sviluppate già presenti all’interno del Gruppo, per esempio l’etichettatura. Solitamente l’etichettatura viene realizzata a valle della macchina di assemblaggio, ma grazie al know how sviluppato in IMA Life è possibile avere un’unità integrata all’interno della macchina e non stand-alone. Questo fa sì che il tutto risulti particolarmente compatto, con la possibilità di integrare a valle della macchina stessa anche una macchina astucciatrice e quindi tutto il resto del packaging. È una soluzione che parte dall’assemblaggio e si sviluppa attraverso l’astucciatrice, per poi eventualmente avere un’etichettatrice dell’astuccio e un fine linea. È in tutto e per tutto una soluzione chiavi in mano, che agevola l’ingresso sul mercato di clienti che magari non hanno una produzione consolidata e permette, con un investimento più limitato rispetto alle soluzioni customizzate, di produrre con una soluzione completa che comprende sia l’assemblaggio che il packaging.
Simone Capponcelli, Sales Manager & Division Coordinator Divisione IMA E-Commerce
➢ Ci presenta la nuova divisione di IMA e l’innovativa E-CO Flex, la packing station automatica dedicata all’E-Commerce?
E-CO Flex è un’innovazione della divisione IMA E-Commerce che è stata fondata da IMA l’1 gennaio 2023. Si propone come soluzione di packaging automatizzato per il mondo dell’E-Commerce, E-Fulfillment, global logistics e intralogistica per aiutare i centri di distribuzione ad aumentare l’efficienza del processo di packaging. La macchina è un case erector multiformato. Abbiamo 12 magazzini scatola che ci permettono di selezionare, grazie al col-
legamento col sistema gestionale del cliente, il formato scatola più adatto all’ordine da confezionare. La macchina riceve una coda di ordini e per ciascun ordine il formato scatola corrispondente; la scatola viene prelevata dai cassetti, viene eretta, nastrata sul fondo con nastro attivato ad acqua e viene applicato un segnacollo tramite un’etichetta che identifica univocamente la scatola stessa. La scatola viene ricevuta dall’operatore e i prodotti vengono confezionati all’interno manualmente, insieme al void fill se necessario. Quando la scatola è pronta viene reinserita all’interno del modulo di chiusura, dove è possibile effettuare anche il downsizing, ovvero una riduzione di altezza che permette di ottimizzare la dimensione della stessa sulla base degli oggetti che sono contenuti, ottenendo una riduzione del peso dimensionale della scatola stessa, risparmiando in costi di spedizione. Dopo che il downsizing è stato effettuato, il coperchio della scatola viene chiuso, nastrato ancora con nastro attivato ad acqua e poi viene applicata l’etichetta di spedizione. I vantaggi di E-CO Flex sono: il miglioramento della velocità di confezionamento; la sostenibilità della confezione che produciamo grazie all’utilizzo di soli materiali a base carta completamente eco-sostenibili; la possibilità di ridurre le dimensioni della scatola e di conseguenza i costi di spedizione; la modularità della macchina, con formatrice e chiuditrice installabili come moduli separati, rendendo la nostra soluzione estremamente versatile sia per nuove installazioni che per essere adattata a centri di distribuzione esistenti e al loro layout attuale.
Prodotti&Tecnologie 27 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
X-PEN
E-CO Flex
Cama Group a brand you can trust!
Una significativa crescita del business e il trasferimento nella nuova sede di Molteno (LC) sono le principali novità del 2023 per Cama Group, mentre i continui investimenti in R&D apportano forti innovazioni nella gamma dei prodotti.
➢ Quali sono le linee guida che vi stanno accompagnando in questo 2023?
A. B.: Cama ha portato a termine il progetto di trasferimento nel nuovo capannone di Molteno (LC), poco lontano dal precedente headquarters, con una superficie di 35.000 metri quadri. Abbiamo già trasferito la parte produttiva e verso fine anno sposteremo anche tutta la parte di uffici. Si tratta del coronamento di un progetto che vede in parallelo una crescita dell’azienda: abbiamo già in portafoglio ordini per 100 milioni di euro, che speriamo sarà possibile fatturare nel 2023. Il nostro gruppo continua a innovare tecnologicamente, investendo in Ricerca e Sviluppo una grossissima fetta del fatturato. In partnership con i nostri clienti iniziamo i progetti e progrediamo insieme nella realizzazione di impianti completi ad altissima tecnologia. Cama è un’azienda molto attenta alle esigenze dei clienti e lo dimostriamo anche in questa edizione di interpack dove abbiamo predisposto uno spazio con delle persone dedicate alla consulenza: chiunque può proporci in fiera un progetto, i nostri tecnici collegati in Cama in una sala dedicata lo sviluppano e in 24 ore il cliente può avere la soluzione esattamente ad hoc per le sue esigenze.
➢ A interpack Cama mostra anche i frutti degli investimenti in ricerca e sviluppo, automazione, realtà aumentata e intelligenza artificiale.
A. B.: Questa per noi è una fiera 4.0, dove presentiamo ai visitatori le nostre soluzioni di intelligenza artificiale sviluppate in questi anni, per far fronte a delle problematiche che prima del Covid erano fortemente inaspettate. Abbiamo portato avanti soluzioni di digital twin, che presentiamo sul nostro stand, e investito tanto nell’evoluzione del 4.0 e nel significato che assume per Cama. In fiera abbiamo portato un gioco divertente, degli avatar che spiegano l’evoluzione del Gruppo dalla nascita fino all’evoluzione del 4.0 in un mondo estremamente digitalizzato.
➢ Secondo il vostro parere, com’è cambiato il mercato negli ultimi anni?
D. B.: Oggi il mercato è estremamente dinamico e complesso, soprattutto dopo la pandemia. Proprio per questo oggi la macchina di per sé composta da ferro, da rame, da parti elettroniche e meccaniche rappresenta una piccola parte del valore aggiunto che viene garantito al cliente. Valori come l’Industry 4.0 e il riuscire ad assecondare nuove dinamiche di mercato valgono tanto quanto rendere la macchina effi-
ciente dal punto di vista meccanico. Il 30% è rappresentato dalla macchina intesa come tecnologia tangibile e visibile dall’esterno, ma il 70% è rappresentato da quello che serve per soddisfare le esigenze produttive, di operatori, di training per sostenere l’efficienza nel tempo. È questa la vera tecnologia che differenzia i costruttori piuttosto che la singola macchina. L’esempio di linea che abbiamo portato a interpack ne è testimone. Si tratta di una parte di linea realizzata su dei vincoli di layout piuttosto stringenti nella quale abbiamo saputo adottare la flessibilità e l’industrializzazione dei nostri componenti per creare quel fit perfetto tra efficienza, ergonomia, velocità per un cliente in una location esotica, alle isole Hawaii. Parliamo di una linea che tratta cioccolatini nudi, sulla quale dobbiamo operare con una telecamera 3D per il controllo qualità e fare un sorting già dall’inizio e di conseguenza imballare gli altri cioccolatini in una cuvette di plastica, in una scatola con coperchio e così via. La macchina di per sé, intesa come solida parte tangibile, è una piccola parte, la soluzione è ciò che ha fatto la differenza in questo caso. E qui Cama riesce a esprimere il massimo del proprio valore aggiunto.
P rodotti
28 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
& Tecnologie
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Intervista a Annalisa Bellante, vice presidente, e Daniele Bellante, CEO
risparmio e sostenibilità con le soluzioni Robatech
Ad interpack Robatech ha presentato il servizio GreenSaver, che indica agli utilizzatori quali misure nel processo di incollaggio producono il miglior effetto risparmio. Focus anche sulla gamma EasyLine che comprende applicazioni semplici da utilizzare e gestire.
➢ Robatech si è presentata a interpack con il motto “E’ facile. Serve fare solo la cosa giusta”. Quale messaggio si cela dietro questa comunicazione?
I temi caldi di questo momento sono la sostenibilità ambientale e l’attenzione all’ambiente, basta guardare quante aziende espositrici utilizzano questi termini nel loro messaggio di comunicazione. Nonostante sia un periodo particolarmente complesso dal punto di vista delle sfide che riguardano le materie prime e il loro approvvigionamento, per quanto concerne l’incollaggio è possibile risparmiare e prestare maggiore attenzione all’ambiente. Quello che facciamo e che si nasconde dietro al nostro messaggio è proprio capire come fare. Siamo in grado di aiutare i nostri clienti a ottimizzare le proprie applicazioni dicendo esattamente dove posizionare le leve: ecco come fare la cosa giusta.
➢ In fiera Robatech lancia GreenSaver. Ci racconti quali sono i presupposti alla base di questo nuovo servizio e quali gli obiettivi?
La parola GreenSaver ha un significato molto importante per noi. Forse oggi il termine “green” è fin troppo inflazionato ma per quanto riguarda Robatech non è solo da sempre il nostro colore aziendale ma è anche alla base della nostra filosofia progettuale. Oggi con GreenSaver vogliamo dare ai clienti la possibilità di ottimizzare l’utilizzo delle risorse, sia di carattere elettrico che in termini di aria compressa e di consumo di adesivo, ma anche di protezione verso le risorse umane, il capitale più importante di un’azienda per riuscire a ottimizzare realmente la propria produttività. Come lo facciamo? Cercando di aiutare i nostri clienti con dati e fatti. Abbiamo messo a punto un protocollo di ispezione in otto punti specifici che, tramite un assesment preciso sulla linea di produzione fatto dai nostri referenti tecnico-commerciali assieme ai clienti, consente di individuare le azioni puntuali e specifiche dove andare a lavorare per ottimizzare i processi. Dopo aver individuato le azioni procediamo sia ottimizzando le nostre applicazioni, sia introducendo prodotti innovativi e particolari che consentono ai clienti di raggiungere i propri obiettivi di risparmio. Non abbiamo paura di dire che, quando si parla di green nel settore dell’incollaggio, Robatech è veramente l’unica risposta.
➢ Oltre alle già collaudate pistole applicatrici SpeedStar Compact e Volta e al fusore intelligente della gamma Vision, in fiera state presentando un nuovo fusore che definite piccolo, semplice e affidabile. Ce ne parli? In realtà più che un solo fusore, presentiamo una gamma completa di applicazioni che noi definiamo EasyLine, composta dal fusore Easy, dalla nuova gamma di tubi Rio e da una pistola molto particolare che si chiama Twist. Questi prodotti hanno la caratteristica di essere semplici da acquistare, da utilizzare, da gestire e da manutenere. Quindi, semplicità a tutto tondo. Non è una gamma che va a sostituire qualcosa di già presente nella nostra produzione ma è qualcosa di aggiuntivo che va a coprire una fascia di prodotto, di applicazione e di clientela che fino a ieri non poteva godere dei vantaggi delle nostre applicazioni tecnologiche. Oggi riusciamo a consentire a tutti di utilizzare le tecnologie e l’affidabilità Robatech, coprendo a 360° il panorama dell’incollaggio, per tutte le applicazioni e per tutti i clienti. Siamo felicissimi di essere di nuovo a interpack dal vivo. È un evento importantissimo per tutti noi ma naturalmente la nostra attività non finisce qui. Per tutti coloro che sono realmente interessati a sapere come ottimizzare le proprie produzioni e tecnologie di incollaggio vi invito di continuare a seguire tutti i nostri canali social e a dare un’occhiata al nostro sito www.robatech.it.
P rodotti
29 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
& Tecnologie
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Intervista a Davide Morten, direttore commerciale e marketing di Robatech Italia
P rodotti & Tecnologie
Intervista a Carlo Andriolo, Amministratore Delegato di Aliplast
Aliplast un modello per il riciclo di alta qualità
sull’innovazione. Oltre che sulle persone stiamo investendo naturalmente in miglioramenti dei processi e nuove capacità produttive. In particolare, abbiamo due impianti che partiranno tra un paio d’anni e che raddoppieranno la capacità produttiva di polietilene riciclato a Novara e ci faranno entrare nel segmento del riciclo delle plastiche rigide di alta qualità con l’impianto nuovo a Modena.
➢ La Ricerca&Sviluppo è da sempre un asse centrale della vostra strategia. In che modo proseguirete nel potenziamento delle attività in questo ambito?
Aliplast sta investendo in numerosi progetti e in due impianti che raddoppieranno la capacità produttiva di polietilene riciclato, facendo entrare l’azienda nel segmento del riciclo delle plastiche rigide di alta qualità.
Anche in questo caso il primo ambito è quello delle persone e delle competenze. Abbiamo investito in nuovi colleghi e in un network con centri di ricerca e centri universitari per essere sempre all’avanguardia nella ricerca sui materiali plastici. Abbiamo inoltre investito sull’apertura di un laboratorio con nuovi macchinari e nuovi asset che abbiamo avviato poche settimane fa nel nostro impianto principale di Istrana (TV) e stiamo per fare lo stesso anche nel nostro secondo impianto per dimensioni che è l’impianto di Borgolavezzaro a Novara, dove realizzeremo anche un laboratorio tutto nuovo per poter co-disegnare e fare co-ricerca insieme ai nostri clienti. Per noi è importante sviluppare dei prodotti, siano essi dei granuli, delle scaglie, dei semilavorati o degli imballaggi riciclati, e svilupparli esattamente come servono al nostro cliente, anzi, ragionare insieme a lui sulle caratteristiche che questi prodotti devono avere per raggiungere i suoi obiettivi.
➢ In questo momento di crescita su quali mercati vi state focalizzando?
Interpack è la fiera internazionale del packaging e anche noi stiamo puntando ad internazionalizzarci sempre di più. Siamo partiti pochi anni fa con una quota di mercato fuori Italia piuttosto piccola. Oggi, circa un terzo del nostro business è all’estero, negli altri Paesi europei. Stiamo investendo, sia come forza commerciale ma anche produttivamente, per crescere sempre di più fuori dall’Italia, per esportare il modello italiano del riciclo di alta qualità negli altri Paesi europei.
Inquadra
➢ Quest’anno nella road map di Aliplast ci sono progetti cardine nei quali avete investito importanti risorse. Ce li puoi raccontare?
Innanzitutto abbiamo investito nelle persone: fino a pochi anni fa eravamo in circa 300, ora siamo oltre 400 colleghi. Sono state inserite nuove professionalità che servivano per questo percorso che Aliplast sta continuando a seguire
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30 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
P rodotti & Tecnologie
aumenta la produttività nel food
Mettler-Toledo illustra le ultime novità introdotte sul mercato dalla sua Divisione ispezione prodotti, tra cui spicca la piattaforma di ispezione a raggi-X X32, progettata per migliorare la sicurezza dei prodotti delle aziende alimentari.
➢ Produttività e integrazione: questo il messaggio che la Divisione ispezione prodotti di Mettler-Toledo porta ad interpack 2023. Qual è il significato dietro la vostra strategia?
Intendiamo la produttività sotto vari aspetti perché nelle aziende moderne non è più semplicemente legata alla velocità di ispezione, dove noi peraltro abbiamo performance molto elevate. Ci sono casi in cui produttività significa in primis velocità nell’ispezione ma più in generale la produttività è correlata anche alla riduzione del down time. Quanto il nostro cliente può ottimizzare il suo tempo? In presenza di un HACCP, di un controllo su un punto critico della produzione, quanto questo controllo può essere ottimizzato al massimo? Ad esempio riducendo i tempi per la programmazione del prodotto, per un cambio di prodotto oppure per la manutenzione.
Oltre alla produttività, l’altro aspetto su cui puntiamo è l’integrazione ovvero l’interfacciamento con i dati, quanto le macchine di ispezione si possono interfacciare in modo semplice con i sistemi di supervisione, come per esempio MES. Oppure come in un’azienda medio-piccola sia possibile avere a disposizione i dati comodamente nel PC o anche a casa o in un altro ufficio. Il tutto tramite il software ProdX™, una piattaforma che lavora su browser che permette di collettare i dati di diverse macchine. In fiera abbiamo portato l’esempio di un sistema collegato in una linea che comprende un check weigher, un metal detector e una raggi-X. Siamo in grado di collettare tutti i dati su un software molto semplice e di poter dare al controllo qualità l’opportunità di evitare di utilizzare la carta. Possiamo quindi gestire la registrazione dei dati, il reperimento e il trasferimento delle informazioni in modo molto semplice e veloce.
➢ In fiera state lanciando la piattaforma di ispezione a raggi-X X2 e il sistema a raggi-X modulare X32. Ce ne parla?
La X32 è il top della linea X2. E’ una macchina modulare che comprende la parte di ingresso, la parte di ispezione e quella di espulsione. Grazie al display 17 pollici, a un’interfaccia umana molto semplice e all’intelligenza della macchina non è necessaria un’operazione complessa per settare o configurare un nuovo prodotto. In cinque minuti è possibile prendere un nuovo prodotto, configurarlo, passarlo all’interno della macchina 5 o al massimo 10 volte (a seconda della complessità del prodotto) e partire con la produzione. La macchina viene così configurata senza un
intervento del softwarista o del responsabile della qualità. L’operatore, in base agli accessi che ha, può configurare in modo molto semplice la macchina e partire con la produzione.
La X32 è dotata di un sensore da 0,4 millimetri che garantisce la massima accuratezza nell’ispezione del prodotto. L’operatore può facilmente aprire la macchina frontalmente per manutenerla con rapidità. Può accedere in modo semplice ad ogni modulo per vedere cosa succede ed agire dove necessario.
➢ Nell’ambito dei sistemi di ispezione visiva per etichette quali sono le novità e quali vantaggi si ottengono dall’implementazione di tali sistemi?
Nel food & beverage il controllo dell’etichetta sta diventando sempre di più un’esigenza perché i prodotti sono sempre più diversi e le stesse linee di produzione gestiscono prodotti per clienti differenti. In fiera presentiamo macchine dotate di diverse telecamere per ispezionare prodotti orientati. Dove ho l’informazione da controllare imposto la telecamera. La macchina più complessa ha 4 telecamere perché io posso leggere lato destro, lato sinistro, lato superiore mentre per il lato inferiore abbiamo una telecamera particolare che legge nello spazio tra i due nastri e ricostruisce l’immagine. Le informazioni vengono lette dal terminale e il prodotto non conforme viene espulso nel raccoglitore dedicato, separato da quello del peso. Quindi la visione, integrata con le altre misurazioni, risponde all’esigenza del cliente di avere un prodotto sempre più sicuro ed evitare di macchinare anche solo per 10 minuti un’etichetta sbagliata o una confezione sbagliata.
Abbiamo poi macchine dedicate all’ispezione di prodotti non orientati come lattine o vasetti. In questo tipo di prodotti, che sono cilindrici, i dati potrebbero essere in posizioni diverse. In questo caso proponiamo sistemi che hanno 6 telecamere all’interno, con un illuminatore, per poter visionare il prodotto a 360 gradi. Sul display leggo il prodotto e posso decidere ogni telecamera che cosa deve leggere, riuscendo così a coprire completamente la superficie del prodotto.
31 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
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Mettler-Toledo
Intervista a Roberto Scanu, Business Area Manager Product Inspection Division
Goglio fornitore di soluzioni e servizi
Il Gruppo Goglio ha mostrato ai visitatori di interpack alcune delle sue innovative linee di confezionamento, oltre a materiali per la produzione di imballaggi progettati in ottica di sostenibilità e alla piattaforma IIoT Goglio MIND.
➢ Cosa rappresenta per Goglio la partecipazione a interpack 2023?
P.W.: Questo è un momento sicuramente molto significativo per noi. Goglio è un’azienda che propone soluzioni fornendo sia linee per il packaging sia materiali proponendo importanti innovazioni.
➢ Tra le macchine presenti in fiera troviamo la già nota GStar dedicata al confezionamento del caffè. Quali sono i vantaggi di questa linea?
P.W.: Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un’innovazione molto importante poiché abbiamo utilizzato la tecnologia per efficientare una linea che produce 160 kg di caffè al minuto, vale a dire 10 tonnellate all’ora. In questo caso Goglio ha investito in una tecnologia completamente nuova, ha sviluppato il concetto e installato per la prima volta la linea presso lo stabilimento di Lavazza.
➢ Goglio, da sempre protagonista nell’integrazione dei sistemi, dedica un’area del proprio stand alla piattaforma Goglio MIND. Come funziona la piattaforma?
P.W.: Siamo nell’ambito di quello che chiamiamo Service o Servitization in cui si utilizza la tecnologia per aiutare i clienti ad efficientare le linee. Si tratta di sistemi nuovi che permettono di aiutare l’operatore o i tecnici della manutenzione a visualizzare la macchina in modo virtuale per intervenire, ad esempio per riparare un pezzo. Possiamo aiutarli con delle procedure per poi trasmettere in un modo completamente nuovo questo approccio e renderli sempre più efficaci per eseguire la manutenzione delle linee.
➢ Goglio ha investito anche nella ricerca di packaging sostenibili, in particolare sfruttando composizioni monomateriali, senza trascurare l’obiettivo della funzionalità. Ce ne parla?
N.P.: L’imballaggio asettico tradizionalmente richiede altissime performance in termini di barriera all’ossigeno per la conservazione del prodotto contenuto e anche in termini di resistenza meccanica. Per questo i materiali che sono stati tradizionalmente usati sono materiali multistrato che includono alluminio, metallizzazioni o componenti come l’EVOH capaci di garantire l’effetto barriera. Nel corso degli anni è diventata sempre più stringente l’esigenza di avere dei materiali sostenibili/riciclabili.
Quest'anno abbiamo sviluppato una nuova confezione completamente riciclabile, realizzata con una formulazione prevalentemente in PE, e con proprietà barriera in grado di assicurare una buona shelf life di prodotti sterili ad alta acidità. La confezione, già disponibile nel formato 220 litri, riporta un’etichettatura ambientale e un codice QR progressivo, che può essere utilizzato per assicurare la completa tracciabilità del prodotto durante tutta la filiera. La nostra offerta comprende anche il sistema di confezionamento GNova, abbinato a confezioni flessibili fino a 10l, personalizzabili con stampe dedicate e disponibili anche in versione riciclabile.
32 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
P rodotti & Tecnologie
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Intervista a Philippe Weiss, Sales Director Europe Machine Division, e Nadia Pante, Product Manager Imballaggi Asettici
Clevertech partner per la movimentazione degli imballaggi
Imballaggi secondari di dimensioni più piccole, realizzati con una minor quantità di materiali e pronti per l’esposizione a scaffale: Clevertech propone una gamma di soluzioni dedicate a soddisfare queste esigenze dei produttori.
➢ Ai fini di ridurre l’impatto ambientale, i produttori hanno la necessità di trattare imballaggi di dimensioni più piccole, renderli pronti per l’esposizione a scaffale e ridurre l’uso del cartone e della plastica. In che modo Clevertech risponde a queste esigenze?
Clevertech fornisce tecnologie che sono proprio concentrate su questo tipo di esigenza. La prima tecnologica si chiama Lineflex ed è un manipolatore di contenitori di secondary packaging per la pallettizzazione dove questi contenitori vengono pallettizati senza essere wrappati, senza l’uso di film che vada ad avvolgere il prodotto contenuto nei vassoi. Lo stesso tipo di tecnologia consente di avere packaging rivolti al risparmio in termini di materiali, di spessori perché andiamo a manipolare positivamente il prodotto senza urtarlo, senza fargli fare rotazioni meccaniche ma accompagnandolo nella fase di pallettizzazione. Grazie a questa caratteristica gli spessori dei materiali possono essere ridotti o addirittura completamente eliminati, come nel caso dei film.
➢ Quali sono le principali soluzioni del portfolio Clevertech dedicate al packaging secondario?
Le nostre soluzioni per il packaging secondario coprono quattro fasi: la prima comprende la parte di alimentazione dei cartoni in maniera robotica nel magazzino della forma cartoni, la seconda è la forma cartoni, la terza l’incartonatrice e la parte finale include la chiusura del cartone. Entrando più nel dettaglio, abbiamo anche la possibilità di inserire alveari nel cartone e così completiamo ogni tipo di packaging, anche quelli più delicati come quelli in vetro che hanno bisogno di ripartizioni per non avere problemi di conformità nella spedizione del prodotto.
➢ Quali sono i plus del sistema robotico sviluppato da Clevertech e quali i vantaggi dell’implementazione di tale sistema?
Penso che nel campo della robotica Clevertech sia una delle aziende più avanzate nel settore del packaging in Italia, come dimostra il fatto che l’80% delle aziende nostre clienti sono multinazionali, che oltretutto ci consegnano ogni anno dei premi come quello di Procter & Gamble che abbiamo esposto allo stand di interpack, un riconoscimento che ci rende davvero fieri di quello che facciamo. Conosciamo bene la robotica, tanto da fornirla anche all’azienda di e-commerce numero 1 al mondo. Il nostro vantaggio è che noi abbiamo una mentalità di vertical start up: quello che noi diamo al cliente deve funzionare nel momento in cui lo si accende quindi il cliente giova di un pay pack dal primo giorno che riceve la macchina. Il secondo vantaggio è la digitalizzazione. Ad interpack stiamo presentando il predictive maintenance, quindi la manutenzione predittiva che va oltre la manutenzione preventiva perché dice cosa c’è da fare su quel determinato motore o su quel determinato robot senza aspettare che si rompa, avvisa prima su eventuali problemi che si potrebbero verificare. Infine c’è tutta la raccolta di dati sull’IoT (Internet of things) dove noi facciamo tante misurazioni di KPI e tanti versamenti dati nel gestionale del cliente. Il robot, quindi, è una parte di quello che diamo. Lo sappiamo fare bene ma tutto il contorno è ancora meglio.
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Intervista a Luca Carollo, Business Develop Manager di Clevertech
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Wittenstein tutt’uno con il futuro
Nel corso degli anni Wittenstein ha continuato ad ampliare il proprio portafoglio prodotti, rendendolo modulare e sempre più rispondente alle esigenze del mercato. Tra le novità presentate a SPS Italia 2023 vi sono il riduttore NTP e il servoattuatore axenia value in versione Hygienic Design.
➢ Quali sono le peculiarità di Wittenstein in qualità di fornitore di soluzioni per l’efficientamento delle linee produttive?
Il mercato delle macchine automatiche di confezionamento è ampio e variegato e pone continue sfide e obiettivi ambiziosi. È un mercato importante per Wittenstein, sia a livello italiano che globale, e per questo motivo ci proponiamo come partner per trovare la migliore soluzione alle esigenze delle aziende. Possiamo dimensionare sia in termini di performance sia in termini energetici. Individuiamo criticità nella trasmissione e proponiamo le soluzioni in base alle prestazioni, all’interfaccia meccanica, alla geometria e anche ai costi. Grazie alla capillarità sul territorio e al know how che abbiamo sviluppato nel corso di tanti anni lavorando fianco a fianco con i nostri partner, possiamo assistere i clienti sia nella fase di progettazione sia nel post vendita e siamo in grado di affiancarli tanto nelle applicazioni tradizionali quanto in quelle più innovative. Mi riferisco, per esempio, al settore delle macchine per batteria a cui molti clienti tradizionalmente legati al settore del confezionamento si stanno affacciando, oppure all’intralogistica, a cui abbiamo dedicato uno specifico prodotto: il sistema di trasmissione iTAS ®, composto da servoattuatore e azionamento.
➢ Quali sono le novità presentate a SPS Italia 2023 adatte anche all’impiego su impianti alimentari e sulle macchine di confezionamento?
Wittenstein ha ampliato moltissimo il suo portafoglio nel corso degli anni, ed è diventato sempre più modulare e rispondente alle esigenze del mercato. A SPS Italia 2023 conti-
nuiamo in questa direzione: presentiamo il nuovo riduttore NTP, che rappresenta un perfetto equilibrio tra prestazioni e costi. Si tratta di una geometria già nota, che grazie a una costruzione interna differente permette aumentate prestazioni rispetto al paritetico prodotto della classe Value Line, cioè NTP, e il nostro top di gamma TP del segmento Advanced.
A SPS Italia 2023 presentiamo anche il servoattuatore in acciaio inox axenia value. Si tratta di un'unità altamente integrata e ingegnerizzata che va a completare la gamma di riduttori Hygenic Design di cui fanno parte anche i riduttori HDV e HDP.
Grazie alla geometria ottimizzata e ai materiali impiegati si possono ottenere elevatissimi vantaggi in termini di dinamica e di riduzione degli ingombri.
➢ Ci illustra le soluzioni sviluppate da Wittenstein per il mondo dell’imballaggio? Quali sono le più apprezzate e perché?
Le macchine automatiche da imballaggio comprendono diverse fasi di lavorazione e di produzione. Wittenstein, grazie all’ampia modularità delle sue soluzioni sia in termini geometrici sia di prestazioni, si propone come partner a 360°. Dispone, inoltre, di una serie di soluzioni specifiche per il settore: la lubrificazione alimentare disponibile su tutti i nostri riduttori, le versioni Corrosion Resistant fino ad arrivare al top di gamma con le versioni Hygienic Design, di cui abbiamo parlato precedentemente. Wittenstein, inoltre, non vuol dire solo riduttori di precisione: mi riferisco, per esempio, a tutte le soluzioni meccatroniche e nello specifico ai micromotori brushless di Wittenstein cyber motor, anch'essi disponibili in versione Hygienic Design e utilizzabili con gli azionamenti simco drive.
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Intervista a Edoardo Pizzolato, Area Manager & Engineering di Wittenstein Italia
IDM Automation e Mitsubishi Electric partner ad alta efficienza
IDM Automation propone soluzioni smart per l’automazione dei processi industriali. L’azienda può contare sull’esperienza di Mitsubishi Electric per garantire ai suoi clienti standard di efficienza elevati, sia a livello di automazione che di elettromeccanica.
➢ IDM Automation propone soluzioni smart per l’automazione dei processi industriali. Ci spiega il progetto presentato a SPS Italia dedicato al settore cosmetico?
E.B. IDM progetta e produce macchine per il settore cosmetico da oltre 10 anni. Per noi automazione fa rima con flessibilità, quella che dobbiamo garantire ai nostri clienti in produzione. Lo facciamo anche grazie alla partnership con Mitsubishi Electric, che ci ha permesso nel corso degli anni di aumentare l’automazione sui nostri macchinari e impianti in modo da soddisfare le esigenze sempre più importanti che arrivano dal mercato. Questa macchina in particolare, la MF-302, rappresenta in pieno la flessibilità. È una macchina modulare che nasce come semiautomatica, che possiamo fare diventare completamente automatizzata aggiungendo vari moduli semirobotizzati. Questo perché l’automazione all’interno di un impianto deve integrare non soltanto gli standard produttivi, e migliorarli, ma migliorare anche il rapporto tra l’operatore e la macchina stessa. Rendendola il più possibile automatizzata, l’operatore viene sgravato da una serie di lavori alienanti e potenzialmente pericolosi e si occupa del monitoraggio e della verifica della macchina stessa.
Versatilità anche a livello di prodotto: questa macchina, sempre grazie al livello di integrazione con i sistemi robotizzati e con i vari optional adattabili al caso, è in grado di riempire flaconi di plastica e in vetro per diversi tipi di prodotti (mascara, eyeliner, fondotinta, lipgloss) in modo da dare ai nostri clienti un’ampia gamma di soluzioni.
➢ Quali sono i vantaggi di affidarsi a Mitsubishi Electric per lo sviluppo delle proprie soluzioni? Quali i vantaggi per il cliente finale?
E.B. Poter contare su partner come Mitsubishi Electric è sicuramente fondamentale per noi in quanto, non solo a livello di automazione ma anche di elettromeccanica, ci permette di garantire ai nostri clienti standard di efficienza elevati. Inoltre, il rapporto tra IDM Automation e Mitsubishi Electric non è solo un rapporto cliente-fornitore ma è una collaborazione decennale: negli anni abbiamo sviluppato una sinergia e una partnership profonda, che ci permette di realizzare insieme nuove soluzioni, nuovi impianti e nuovi macchinari. A livello di produzione di ricambistica dobbiamo ringraziare Mitsubishi Electric e la sua rete internazionale che, in questi mesi un po’ complicati a livello di reperibilità dei materiali, ha supportato noi e, di conseguenza, i nostri clienti onde evitare fermi macchina o disagi maggiori.
➢ In che modo Mitsubishi Electric supporta le imprese per garantire la massima produttività ed efficienza delle sue macchine?
G.P. La massima produttività ed efficienza delle macchine è un tema focale per l’automazione. Per Mitsubishi Electric fa parte
rodotti
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P
& Tecnologie
Intervista a Elisabetta Bocca, account manager di IDM Automation, e Gianmichele Piciocco, marketing manager di Mitsubishi Electric Factory Automation
Prodotti&Tecnologie
di un circuito e del supporto completo che forniamo al nostro partner. Automazione vuol dire hardware ma anche conoscenza e supporto al cliente per poterlo installare.
L’efficienza deriva in modo naturale dalla qualità del prodotto e le nostre soluzioni sono studiate per poter migliorare di volta in volta il livello produttivo dell'impianto.
Alte performance non determinano per forza un’alta efficienza se non attraverso una formazione e una condivisione dell’obiettivo con il cliente. Questo è quello che facciamo: hardware sì, ma con formazione, conoscenza e partnership reale con il nostro cliente.
➢ Sono molteplici le soluzioni presentate a SPS Italia 2023. Ci illustra le principali novità legate all’area Engineering e Manufacturing?
G.P. Parlare di Engineerign e di Manufacturing significa parlare della value chain di un nostro cliente/partner. Parliamo di tutti quegli step che ogni costruttore di macchine affronta giornalmente e in cui la Mitsubishi Electric può dare un contributo. L’Engineering è la parte di progettazione: offriamo ai clienti tool di renderizzazione tridimensionale, tool soft di commissioning che semplificano e aumentano la velocità in termini di generazione dell’output da cui poi nascerà la macchina reale. La possibilità di creare un gemello digitale, con tanto di software, permette poi di semplificare notevolmente quello che sarà lo sviluppo reale della macchina. Da qua il passo naturale è il Manufacturing: la fornitura del materiale, il supporto al materiale. Mitsubishi Electric ha la possibilità di fornire una gamma completa di prodotti, dal teleruttore al robot, passando per lo SCADA di supervisione, piuttosto che al PLC, al servoazionamento, all’inverter, che servono per costruire la macchina. A questo punto un tema che poco si tratta ma diventa una consecutio logica della vita dell’impianto è quello della manutenzione. Anche in questo Mitsubishi Electric può supportare la value chain del cliente, che non è più solo quella del suo cliente diretto ma diventa la value chain dell’end user, con un sistema di manutenzione preventivo o predittivo basato su intelligenza artificiale o su programmi di supporto alla manutenzione dei prodotti installati. Questo vuole dire essere Mitsubishi Electric: significa lavorare con un’azienda che tiene conto di tutto il percorso, che parte dalla progettazione dell'impianto fino alla sua manutenzione.
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Soluzioni Leister per la lavorazione della plastica
Soluzioni a riciclo d’aria calda ecologiche e convenienti, pannelli infrarossi modulari e precisi, saldatura laser per settori hi-tech, estrusori dalle sorprendenti applicazioni: sono solo alcuni esempi di lavori realizzabili nel settore della plastica con l’ampia gamma di prodotti Leister.
o vapori. Richiede soffianti progettate per resistere alle sollecitazioni causate dall’alta temperatura, quindi con caratteristiche ben precise: tubi isolati, tenuta garantita, flange adeguate, il tutto studiato per far fronte a temperature che possono arrivare fino a 350°C. Il risparmio che si può conseguire è notevole, come si può comprendere con una semplice simulazione: se un impianto riscalda l’aria portandola da una temperatura ambiente di 20°C fino alla temperatura di 500°C richiesta dal processo, utilizza una quantità di energia (ipotizzando un volume d’aria di 4000 litri al minuto per un impianto in funzione 24 ore al giorno, 250 giorni all’anno) pari a circa 232.000 kWh in un anno. Se l’aria viene reimmessa nell’impianto a 350°C, l’energia necessaria a riportarla ai 500°C sarà pari a circa 72.600 kWh all’anno: un risparmio che sfiora il 70% e che, all’attuale costo dell’energia stimabile in 32,73 centesimi al kWh, si traduce in oltre 50.000 euro risparmiati in un anno.
Certamente non tutte le applicazioni di ricircolo aria consentono ritorni così significativi, ma anche nel caso in cui si riutilizzi aria da processo a temperature più basse, 100-120 C, il beneficio in termini economici è tangibile.
Krelus e la tecnologia infrarossi
Da ormai cinque anni Leister ha ampliato la gamma delle proprie offerte mediante l’acquisizione di Krelus, azienda svizzera produttrice dei più avanzati sistemi di riscaldamento a infrarossi. La tecnologia presenta numerosi pregi: è apprezzata dall’industria di processo delle materie plastiche, di asciugatura inchiostri, nel packaging e nella termoformatura per la bassissima inerzia termica, l’elevata affidabilità, la ridottissima necessità di manutenzione e un rapporto fra prezzo e prestazioni che nel medio periodo si rivela vincente. Con le soluzioni Krelus si può risparmiare fino al 30% di energia rispetto a prodotti analoghi, il che porta a un rapido recupero dell’investimento iniziale.
L’industria della plastica comprende una varietà di processi e lavorazioni coerente con le innumerevoli applicazioni. Leister, multinazionale svizzera leader nella progettazione e realizzazione di soluzioni per la lavorazione della plastica, è in grado di proporre tecnologie diverse per ogni situazione, accomunate dall’affidabilità dei risultati.
Ricircolo di aria calda, l’efficienza come hot topic La combinazione di soffianti e riscaldatori in un impianto crea un’abbinata vincente dal punto di vista delle prestazioni e dei consumi: riciclare l’aria calda, recuperandola dopo che ha svolto la sua funzione e riportandola alla temperatura richiesta dal processo, riduce sensibilmente la quantità di energia necessaria. Il recupero dell’aria calda è possibile nei processi dove l’aria rimane pulita, non contaminata da residui, polveri
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L’estrusore Fusion 1 abbinato ad un robot è in grado di realizzare elaborati elementi in 3D
Modulari, efficienti, precisi: i pannelli Krelus a raggi infrarossi sono molto apprezzati nelle lavorazioni delle materie plastiche come la termoformatura
Prodotti&Tecnologie
La chiave del successo di Krelus è la modularità: i pannelli possono essere forniti con resistenze di diversa potenza e assemblati per creare campi solari con le prestazioni richieste dalla specifica applicazione. Esiste inoltre la possibilità di creare forni su misura, per garantire la totale corrispondenza fra le esigenze del processo, la dimensione dell’impianto e la potenza erogata.
Il cuore dei sistemi Krelus è costituito da una lamina metallica che in tensione emette una radiazione elettromagnetica nel campo delle onde medie. La trasmissione del calore è estremamente efficiente; prove effettuate hanno dimostrato che oltre il 90% dell’energia assorbita dall’elemento radiante si trasforma in effetto utile sul materiale da scaldare. Un altro vantaggio rilevante è la precisione nella regolazione della temperatura: abbinando le sorgenti radianti Krelus a dei pirometri ottici si può ottenere facilmente un controllo della temperatura di set sul prodotto dell’ordine di 2-3grandi centigradi. I sistemi Krelus hanno una ridottissima inerzia termica; vanno a regime in meno di 10 secondi e in ancor meno tempo dallo spegnimento cessano di emettere energia. Nei processi intermittenti questo significa minori consumi energetici perché è possibile accendere il riscaldamento solo quando serve. Inoltre, nel caso di fermate improvvise, non si rischia di danneggiare il prodotto fermo davanti ai pannelli, né è necessario aggiungere costosi meccanismi per consentire di allontanare il campo radiante in questi frangenti.
L’impareggiabile accuratezza del laser
Leister produce sistemi per la saldatura delle materie plastiche con tecnologia Laser da oltre 20 anni: in alcuni settori come il medicale, l’automotive o l’industria elettronica, questa tecnologia ha trovato accoglienza estremamente favorevole grazie a qualità e ripetibilità del processo ad altissimi livelli e all’assenza pressoché totale di bave o polveri a fine saldatura.
Da alcuni anni questa tecnologia è proposta da Leister anche in Italia con un’accoglienza ottima, sia da parte di progettisti che di aziende: cresce di anno in anno il numero di progetti seguiti, e il potenziale che la tecnologia offre è notevole.
Architetture estrusioniste
Oltre alle soluzioni per la lavorazione delle materie plastiche nell’industria, Leister è nota per la sua vasta gamma di macchinari per la saldatura della plastica: pistole ad aria calda, che trovano impiego anche nell’industria della plastica per la termoretrazione dei pallet, apparecchiature manuali e automatiche per la saldatura di membrane termoplastiche utilizzate in edilizia, e saldatori a estrusione per la fabbricazione di oggetti in plastica.
IndexLab, start-up del Politecnico di Milano, ha abilmente sfruttato le potenzialità dell’estrusore Weldplast 600-i, abbinandolo ad un robot antropomorfo e realizzando così dettagli architettonici in materiale plastico di grandi dimensioni; interessanti esempi di stampa 3D di grande formato e resistenza, dalle potenzialità ancora in fase di esplorazione ma decisamente molto promettenti.
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Selezionatrici ponderali una soluzione, molti vantaggi
Le selezionatrici ponderali sono una soluzione per controllare il peso di ciascun prodotto in modo dinamico senza interrompere il flusso produttivo e la sua introduzione nelle linee di produzione offre numerosi vantaggi che coinvolgono dispetti ambiti aziendali.
Neparliamo con Andrea Noera, direttore vendite end user e key account di Nimax, che ci spiega perché sempre più aziende stanno inserendo questa tecnologia nel proprio processo produttivo.
➢ Come funziona una selezionatrice ponderale?
Una selezionatrice ponderale funziona rilevando e misurando il peso dei prodotti sulla linea di produzione, identificando quelli che non rispettano i criteri prestabiliti e consentendone lo scarto. Rispetto a una bilancia, che richiede che il prodotto sia fermo sul piano di pesatura, la selezionatrice ponderale verifica che il peso sia compreso in un determinato range mentre il prodotto è in movimento sul nastro trasportatore.
➢ Perché è così importante il loro utilizzo?
I motivi sono molteplici e spesso riconducibili a un significativo risparmio economico diretto o indiretto. L’input iniziale è spesso quello di essere conformi alla normativa. In molti settori industriali, ci sono normative specifiche che regolamentano il peso dei prodotti e la GDO (grande distribuzione) stessa ne richiede spesso l’utilizzo come pre-requisito per diventarne fornitori. Accertarsi che il peso di ogni singola confezione sia corrispondente a quanto dichiarato sull’etichetta permette di evitare di commettere il reato di frode in commercio o di ricevere contestazioni. È quindi un modo sicuro e affidabile per abbandonare il rischioso controllo a campione manuale a favore della verifica automatica di ciascun prodotto. È
molto importante che la selezionatrice ponderale scelta abbia una sensibilità adeguata al prodotto che transita sulla linea. Appena i clienti cominciano a usarla scoprono subito un altro grande vantaggio: la riduzione dello spreco. La selezionatrice ponderale identifica ed espelle i prodotti che non raggiungono il peso desiderato o che lo superano. Questo aiuta ad evitare richiami di lotti sottopeso, di evitare regalie dovute a un sovrariempimento e consente di correggere tempestivamente i parametri della riempitrice e quindi ottimizzare l’utilizzo delle risorse nella produzione. La selezionatrice ponderale è una soluzione altamente efficace anche per controllare la completezza delle confezioni composte da più elementi. Utilizzando il peso come indicatore, è possibile verificare se i pacchi shelf-ready con tengono il numero corretto di pro dotti o se un kit è dotato di tutti le componenti necessarie. Questo approccio garantisce un controllo accurato e affidabile che riduce il rischio di immettere sul mercato prodotti incompleti che possono deludere il cliente finale. I responsabili del Controllo Qualità apprezzano sempre di più le selezionatrici di Nemesis grazie alla loro capacità di fornire una vasta gamma di informazioni utili per svolgere il proprio lavoro. Queste selezionatrici consentono di monitorare il numero di prodotti che transitano attraverso il sistema e di generare report periodici che facilitano l’analisi e la valutazione delle prestazioni. L’analisi dei dati raccolti può fornire informazioni preziose sulle prestazioni della linea di produzione, dati che possono essere utilizzati per identificare aree di miglioramento, ottimizzare i processi e aumentare l’efficienza complessiva.
➢ Quindi voi raccomandate l’uso di selezionatrici ponderali?
Come sempre occorre valutare il singolo caso, ma nella maggioranza dei casi è un investimento molto apprezzato dai diversi comparti aziendali che si ripaga in tempi brevi, ovviamente occorre scegliere il modello giusto. Come Nimax abbiamo un’esperienza molto vasta di linee di produzione e abbiamo scelto di fornire ai nostri clienti selezionatrici ponderali Nemesis perché sono molto affidabili e accurate, non richiedono dispendio di tempo nei cambi formati, sono progettate per minimizzare i consumi e sono facili da pulire. I diversi modelli sono corredati di diverse tipologie di conveyor per movimentare prodotti di varie forme e dimensioni: dai flaconi farmaceutici monodose a imballi in cartone o alimenti rotondeggianti come angurie, meloni e frutti. La gamma Nemesis, proposta da Nimax, dispone di diversi modelli che possono controllare con precisione prodotti di peso compreso fra i 18 g ai 60 kg.
Info: contactcenter@nimax.it
40 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Il portfolio Fujifilm per
la stampa di packaging
Le più recenti macchine per la stampa di imballaggi firmate Fujifilm racchiudono nella tecnologia digitale anche il profondo know how dell’azienda nelle varie tecnologie di stampa, dalla flessografia all’offset, con lo scopo di rendere il lavoro dei converter più efficiente, agile e sostenibile.
Conla consapevolezza che la stampa può aggiungere valore al packaging, Fujifilm combina l’esperienza nelle più recenti tecnologie di stampa digitale con il suo patrimonio analogico per creare un portfolio esclusivo per la stampa di imballaggi, dimostrando anche il suo impegno nella sostenibilità. L’obiettivo dell’azienda è progettare soluzioni che siano adatte alle singole esigenze dei clienti. La fiera interpack 2023 è stata il trampolino di lancio di diverse soluzioni firmate Fujifilm, scopriamone alcune all’interno del portfolio digitale dell’azienda.
Novità per il flexible packaging
La nuova Jet Press FP790 è stata progettata con l’obiettivo di creare una soluzione plug-and-play, in grado di inserirsi con facilità nell’attuale ecosistema produttivo di imballaggi flessibili: “Ci siamo assicurati che stampasse sugli stessi supporti e che realizzasse gli stessi processi di laminazione a cui sono abituati i converter”, - ha spiegato Manuel Schrutt, Head of Packaging, Fujifilm EMEA. - “La Jet Press FP790 è una macchina digitale, ma il nostro obiettivo è competere con i plus delle altre tecnologie di stampa. Abbiamo, infatti, sviluppato una macchina che definiamo ‘4 in 1’: si distingue per la qualità di stampa elevata, la lunghezza delle tirature tipica della flexo, i vantaggi della stampa digitale e offset per la stampa di packaging flessibile. Volevamo una soluzione chiavi in mano per tutti i converter, che permettesse loro di portare avanti la propria attività incrementando l’efficienza produttiva, accorciando il time-to-market e in modo più sostenibile”.
Basata su decenni di esperienza nel getto d’inchiostro Fujifilm, è progettata per offrire un’alternativa digitale alla produzione flessografica per applicazioni mainstream e tirature di stampa e soddisfa le esigenze strategiche delle aziende che devono affrontare la sfida di gestire una varietà sempre più ampia di prodotti, con conseguente proliferazione di SKU e tempi di consegna più brevi. La macchina da stampa digitale a getto d’inchiostro Jet Press FP790 presenta un design ecologico che incorpora tecnologie di stampa a getto d’inchiostro a base acqua in grado di fornire risultati di produzione elevati per applicazioni mainstream.
della gamma cromatica Pantone e ha due canali a getto d’inchiostro per il bianco dedicati per una stampa con bianco ad alta opacità. La prima Jet Press FP790 si trova in Giappone, dove è già installata e funzionante presso un cliente. A breve è prevista un’installazione negli Stati Uniti, per poi diventare a tutti gli effetti disponibile a livello commerciale anche in Europa entro la fine di quest’anno.
La partnership con Henkel
Fujifilm ha recentemente annunciato anche un accordo di partnership con Henkel, che offrirà vantaggi di produzione e sostenibilità per i clienti della Jet Press FP790. Henkel Adhesive Technologies è una realtà di riferimento a livello mondiale nella produzione di adesivi, sigillanti e rivestimenti funzionali innovativi per il settore del packaging. Le due organizzazioni hanno collaborato per eseguire una serie di test post-stampa degli adesivi di laminazione privi di solventi di Henkel, per garantire la compatibilità con l’inchiostro Jet Press FP790 e verificare le proprietà di adesione e le prestazioni di laminazione nella produzione post-stampa, per garantire risultati di altissima qualità. Considerati i risultati positivi di questi rigorosi test, gli adesivi di laminazione privi di solventi di Henkel saranno la soluzione consigliata da Fujifilm per l’uso con la Jet Press FP790.
Soluzione ad hoc per il cartone pieghevole
Altra novità presente sullo stand di Fujifilm è stata la Jet Press 750S High Speed Model, con una maggiore altezza della pila di alimentazione e uscita, in modo da poter immettere una maggiore quantità di carta nella macchina e stampare tirature più lunghe riducendo i cambi pallet. La Jet Press 750S High Speed Model, che ha stabilito un nuovo standard per la qualità di stampa indipendentemente dalla tecnologia, è stata presentata allo stand insieme all’unità di finitura Kama per la produzione di imballaggi in cartone pieghevole. È progettata per stampare anche imballaggi in cartone pieghevole a basse tirature con livelli di qualità elevati.
Prodotti&Tecnologie 41 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
tante le novità firmate
Gerhard Schubert
All’ultima edizione di interpack Schubert ha presentato numerose innovazioni che hanno catturato l’attenzione dei visitatori. Tra queste, il servizio clienti Packaging Perspectives, la tecnica Box-Motion per una sigillatura trasversale ad altissima qualità, il cobot tog.519 e il TLM Comfort Feeder.
Novità nelle tecnologie, nelle macchine e nei servizi: Schubert ha scelto interpack 2023 per lanciare sul mercato alcune novità assolute e consentire ai visitatori di conoscere meglio le sue soluzioni già collaudate.
La sostenibilità passa anche dal servizio clienti Il confezionamento sostenibile incomincia già molto prima dell’automazione, perché se la confezione riciclabile e la macchina sono armonizzate al meglio i processi di confezionamento automatizzati restano efficienti e convenienti. Questo è l’obiettivo che si è posto Schubert con il suo nuovo programma “Packaging Perspectives”: consulenza, sviluppo della confezione e ricerca che l’azienda vuole offrire ai suoi clienti per sostenerli attivamente sul cammino della sostenibilità verso il futuro.
Gli esperti Schubert aiutano nella scelta del materiale e nella costruzione delle confezioni per raggiungere una soluzione ben lavorabile a macchina e contemporaneamente ecologica. Per ottenere un valore aggiunto sostenibile sull’intera catena di fornitura è fondamentale anche la consulenza completa della Schubert-Consulting perché una linea di produzione ben concepita aumenta l’efficienza e contemporaneamente diminuisce gli scarti.
Sigillatura trasversale ad alta qualità
Con il nuovo aggregato Box-Motion Schubert offre ai suoi clienti ancora più flessibilità e la massima qualità nella sigillatura di flowpack con la Flowpacker. La nuova tecnologia per la sigillatura trasversale è costruita in modo tale che il film viene pizzicato completamente dai ceppi fissi nel punto della saldatura e viene sigillato tramite ultrasuoni, l’aggregato però si muove durante la sigillatura in modo lineare alla stessa velocità del film. Con l’aiuto del procedimento Box-Motion è possibile ottenere complessivamente una chiusura più ermetica perché la saldatura presenta un’alta qualità omogenea su tutta la larghezza. L’aggregato Box-Motion inoltre è molto facile da sostituire, offrendo così ai produttori la possibilità di utilizzare diversi film per i flowpack, ancora più flessibilità e sicurezza futura. Una Flowpacker Schubert con procedimento Box-Motion è stata presentata per la prima volta ad interpack 2023.
Cobot performante e veloce
I processi di automazione per il confezionamento di alimenti, dolciumi, cosmetici e prodotti simili finora si sono limitati principalmente alla macchina confezionatrice. L’alimentazione invece spesso viene realizzata a mano perché difficilmente le soluzioni meccaniche sono convenienti. Con il cobot tog.519 performante e veloce, Schubert ora automatizza non solo l’alimentazione delle mansioni pick-and-place, ma introduce anche una nuova flessibilità nel processo di produzione e confezionamento. Ad interpack è stato possibile vedere tre cobot al lavoro, due dei quali in una macchina riempitrice costruita per il produttore di cosmetici Börlind.
Nuova alimentazione con tanti vantaggi
Con il TLM Comfort Feeder, presentato per la prima volta ad interpack, Schubert ha sviluppato una nuova soluzione compatta per automatizzare l’alimentazione dei pretagliati di cartone nelle macchine confezionatrici. Dietro a questa soluzione c’è un progetto macchina agile, dall’alta portata e dal minimo ingombro che, oltre a far risparmiare costi ai produttori, alleggerisce anche il lavoro del personale della produzione.
In un’incartonatrice di barrette di Schubert il TLM
Comfort Feeder ha mostrato i vantaggi che la nuova alimentazione appena sviluppata offre nel confezionamento dei cartoni direttamente dal pallet. Dal prelievo dei pretagliati piatti fino alla confezione formata, l’intero processo è automatizzato e integrato in modo estremamente compatto in una sola macchina parziale. La macchina, secondo le esigenze, viene collegata senza interfacce al processo di confezionamento che segue con Transmodul, nastro o trasportatore a vuoto.
rodotti
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& Tecnologie
Con la tecnologia Box-Motion il processo di confezionamento nella Flowpacker diventa ancora più flessibile.
Analogica. Digitale. Sostenibile.
Le nostre esclusive soluzioni di stampa analogiche e digitali migliorano le prestazioni della tua produzione esistente, ti aiutano a passare al digitale e migliorano la tua sostenibilità.
Con la forza e la varietà per supportare la tua azienda nel lungo termine, sei sicuro di poter contare su Fujifilm.
Il tuo partner per la stampa di imballaggi
Coesia, gruppo di aziende specializzate in soluzioni industriali e di imballaggio altamente innovative, risponde alle sfide del mercato con la filosofia “Greenmation”, che coniuga sostenibilità e automazione in un unico concetto. In quest’ottica il gruppo lavora per innovare le proprie soluzioni tecnologiche.
La parola “Greeenmation” è l’unione dei termini “automazione” e “sostenibilità” ed è il pilastro dell’attività delle aziende del Gruppo Coesia: è, infatti, un binomio indispensabile per affrontare le richieste e le sfide del mercato, garantendo allo stesso tempo un futuro più green. Inoltre, per rendere più sostenibili i processi produttivi e di confezionamento il livello tecnologico e di automazione delle linee deve essere elevato per mantenere le prestazioni e i costi competitivi.
“In questa situazione complessa, che minaccia anche la redditività, Coesia affianca i suoi clienti con l’obiettivo di rivoluzionare la produzione, combinando i principi dell’automazione e della sostenibilità attraverso il know-how e le soluzioni tecnologiche delle sue aziende”, afferma Alessandro Parimbelli, CEO di Coesia.
A interpack 2023, l’universo Coesia si è presentato con uno stand strutturato in aree tematiche, dove abbiamo visto da
vicino alcune soluzioni e novità dedicate in particolare al mondo del Food & Beverage e Pharma & Personal Care. Scopriamole insieme.
Volpak e la flessibilità della nuova SM+
La nuova SM+ di Volpak, presentata a interpack in anteprima assoluta, è sicuramente la soluzione più innovatrice e che incarna meglio il concetto di Greenmation. Si tratta di una piattaforma di confezionamento orizzontale in pouch innovativa particolarmente adatta ai clienti con esigenze time-to-market e produzioni altamente variabili sia in termini di prodotto che di formato ed è progettata per soddisfare le esigenze dettate dai nuovi canali di distribuzione, come l’e-commerce. È una macchina estremamente flessibile e soddisfa tre valori principali: “versability”, “scalability” e “modularity”. In particolare, è possibile produrre sulla stessa macchina formati molto diversi tra loro, in modo automatico e in breve tempo, rispondendo alla richiesta di lotti sempre più piccoli. Grazie alla tecnologia di trasporto a magneti all’avanguardia, è sufficiente aggiungere o togliere moduli, che sono completamente indipendenti, a seconda delle esigenze. Questo permette anche di adattare la macchina all’evoluzione dei volumi produttivi dell’azienda. La SM+ possiede anche le caratteristiche necessarie per trattare materiali di imballaggio sostenibili, più delicati dal punto di vista meccanico e prestazionale.
Acma, efficienza e innovazione
Acma ha portato a interpack 2023 una Smart Handling Solution in demo version, basata su piattaforma Schneider, in linea con una CW600 per il wrapping. Si tratta di una linea di distribuzione integrata nella macchina, per cui tutti i sistemi di controllo digitali si trovano nel pannello della macchina stessa, con un notevole vantaggio per l’operatore. È un sistema automatico dotato di process monitoring con un sistema di controllo e visione sviluppato internamente dal Coesia Engineering Center per tenere traccia dei prodotti in ogni momento del flusso, scartando il prodotto difettoso e individuando il punto in cui il problema si è verificato.
Il Material Gate, invece, è uno strumento brevettato che per -
P rodotti
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& Tecnologie
automazione industriale per un futuro sostenibile nell’universo Coesia
Prodotti&Tecnologie
mette di riprodurre il gruppo avvolgitore delle soluzioni Acma per testare le prestazioni in macchina di materiali innovativi e sostenibili tramite un sistema servomotorizzato. Una volta identificato il materiale perfetto, il settaggio “digitale” della macchina viene riportato sulla macchina fisica. Questo è sostenibile non solo perché ci si affaccia al mondo dei materiali alternativi ma anche perché il Material Gate permette di aggiornare la tecnologia esistente, con benefici sia dal punto di vista ambientale che economico.
Soluzioni integrate, dal confezionamento al pallet
Anche le tecnologie R.A Jones sono state protagoniste a interpack 2023 in una linea integrata di confezionamento pouch-inbox di Coesia, progettata per confezionare, incartare e caricare prodotti su pallet in modo semplice ed efficiente. La linea è composta dalla macchina per il confezionamento di buste Volpak SI-280 HFFS Pouching Machine, la R.A Jones Criterion CLI-100 con il nuovo sistema di trasferimento intelligente e flessibile (iFTS), e il palletizzatore robotico collaborativo FlexLink RC12. Le macchine per il confezionamento di buste e di cartoni includono entrambe le piattaforme digitali di Coesia OptiMate e PerforMate. Questo sistema garantisce meno tempi di inattività, cambi più semplici e rapidi e una linea di produzione più flessibile per confezionare una vasta gamma con configurazioni diverse di prodotti.
La Criterion CLI-100 di R.A Jones è una macchina a movimento intermittente che raggiunge la velocità di 200 cartoni al minuto. Il nuovo Intelligent Flexible Transfer System (iFTS) di R.A Jones offre una maggiore flessibilità nelle dimensioni delle puoch grazie al pick and place robotizzato a quattro assi, un ingombro ridotto e un elevato grado di affidabilità grazie a un minor numero di componenti meccanici.
In fiera è stata presentata anche una soluzione per la stampa in linea per pouch farmaceutici, che integra la stampante ibrida Hapa 382 e la macchina per pouch Enflex PH-11, progettata per produrre pouch farmaceutici completamente conformi con un procedimento estremamente agile. La particolarità di questa soluzione consiste nell’utilizzo di una bobina bianca, sulla quale non vengono stampati solo i dati variabili quali data di scadenza e lotto ma anche l’artwork del packaging. Dopo la fase di stampa, si passa alla macchina per pouch Enflex PH-11, ma l’integrazione può avvenire con qualsiasi tipo di tecnologia. Grazie alla sua estrema flessibilità, questo sistema permette la gestione di piccoli lotti, consentendo una rapida distribuzione sul mercato e risolvendo i problemi legati alla produzione di volumi bassi e ai lanci multi-mercato. Completamente conforme alla normativa 21 CFR art. 11, la linea è perfettamente adatta per gli ambienti e i prodotti farmaceutici, con un nuovo sistema di dosaggio della polvere ridisegnato per soddisfare elevati standard di igiene.
DESIGN
&materials Sustainability smart technology
nuovo codificatore compatto di lotto e date
DTM Print annuncia l’arrivo sul mercato di AP-CODE, nuovo modulo di codifica del lotto e della data prodotto da Primera Technology Inc. che può essere facilmente installato negli applicatori di etichette AP360e e AP362e.
Ilnuovo codificatore di lotto e date AP-CODE di DTM Print è un ottimo accessorio per il processo di applicazione delle etichette, che aggiunge la funzione di stampa di date, codici di lotto e testi direttamente su vetro, metalli, plastica e persino etichette laminate. Prodotto da Primera Technology Inc, il codificatore di date compatto può essere facilmente installato negli applicatori di etichette AP360e e AP362e per creare un’unica macchina integrata che stampa codici di lotto, date e altro ancora direttamente sui contenitori rotondi e contemporaneamente applica le etichette. AP-CODE non necessita di alimentazione separata e comprende un touchscreen a colori per l’inserimento dei dati e la configurazione dei codici data e lotto. I formati di stampa sono liberi e possono includere lettere, numeri e molti simboli. I formati possono essere memorizzati per un uso successivo, in modo da accelerare la produzione.
Può aggiungere informazioni senza dover applicare contemporaneamente un’etichetta e può anche stampare su etichette preapplicate. Utilizza un’unica cartuccia d’inchiostro nero a base di solventi, di lunga durata, immediatamente asciutto, impermeabile, resistente ai graffi e ai raggi UV. Il tempo di permanenza, durante il quale la cartuccia può rimanere scoperta, è di oltre 24 ore, eliminando gli intasamenti e la necessità di tappare le testine di stampa durante la notte.
“L’AP-CODE, in combinazione con gli applicatori di etichette AP360e e AP362e, elimina la necessità di applicare etichette aggiuntive o di utilizzare dispositivi di timbratura a mano per
aggiungere codici di lotto, date o testi ai contenitori”, afferma
Lea König, Product Manager per le soluzioni di etichettatura di DTM Print. “Questo è un enorme vantaggio per i nostri clienti, in quanto aumenta significativamente la loro efficienza produttiva.”
Linea di etichette ecologiche
DTM Print ha inoltre raggruppato la sua selezione di etichette ecologiche, riciclate o naturali sotto la nuova linea di etichette DTM EcoTec. I primi quattro materiali a getto d’inchiostro che fanno parte della linea EcoTec sono:
• DTM EcoTec Hemp Paper: Questa etichetta è composta al 100% da fibre di canapa. La canapa può essere raccolta fino a tre volte l’anno, mentre gli alberi di piantagione solo ogni sette anni. Grazie alle sue fibre, cinque volte più lunghe della cellulosa del legno, il materiale è particolarmente resistente agli strappi e può essere riciclato molto spesso.
• DTM EcoTec Grass Paper: Le fibre d’erba naturali dell’etichetta non solo conferiscono al materiale cartaceo un aspetto unico e naturale, ma riducono anche la quantità di acqua di lavorazione necessaria nel processo di produzione. L’adesivo è una dispersione acrilica, permanente, priva di solventi e può essere a diretto contatto con gli alimenti secondo il regolamento UE n. 10/2011.
• DTM EcoTec Paper Matte Nature: Questa etichetta in carta è realizzata con supporto riciclato al 100% da rotoli di etichette usate.
• DTM EcoTec Poly Clear Gloss R90: è un’etichetta in polietilene trasparente lucida, composta al 90% da materiale riciclato post-consumo (noto anche come PCR). Presenta la stessa chiarezza, le stesse proprietà meccaniche e le stesse caratteristiche di stampa della sua controparte non PCR “DTM Poly Clear Gloss”. L’utilizzo di materiale PCR consente inoltre di aumentare il volume di riciclaggio per il processo di produzione e l’industria della plastica.
“Per produrre etichette per prodotti eccezionali per tutti i tipi di applicazioni non è necessaria solo una tecnologia di stampa avanzata e rispettosa delle risorse, come quella integrata nelle nostre stampanti di etichette a colori, ma anche materiali di alta qualità”, spiega Albion Bekolli, specialista di etichette della DTM Print. “Ogni prodotto lascia un’impronta sul nostro pianeta e l’utilizzo di materiali per etichette ecologici e sostenibili contribuisce a ridurla il più possibile”.
46 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
P rodotti & Tecnologie
Con I&Conselvan l’innovazione mette il turbo!
In occasione dell’Open House, organizzata da I&Conselvan e i suoi partner presso il Centro Tecnologico di CAMIS a Paderno Dugnano, i clienti hanno potuto toccare con mano le at trezzature di GAMA e CAMIS per testarle secondo le esigenze della propria produzione.
Leattività, che si sono svolte nella due giorni, sono state veri e propri “Test Drive” su automazione e controllo, dove i clienti hanno potuto provare dal vivo le potenzialità delle soluzioni in dimostrazione, in particolare il montacliché automatico SLEEVEMASTERauto, il montacliché manuale per etichette Irismall, oltre al sistema di controllo del consumo dell’inchiostro CCSone
Il monta cliché SLEEVEMASTERauto ha dimostrato tutta la sua efficienza con la messa a registro e il montaggio automatico del cliché, sia nuovo che usato, il controllo continuo e la correzione delle deviazioni laterali. La macchina non necessita della presenza costante dell’operatore, che può dedicarsi ad altre operazioni, consentendo un’ottimizzazione delle risorse. La presenza del Demounter inoltre consente lo smontaggio dei cliché dal cilindro con un’operazione semplice, sicura e che ha il vantaggio di eliminare il rischio di danneggiamenti del cliché. Il sistema di controllo del consumo dell’inchiostro CCSone ha dimostrato il suo punto di forza nel colmare la lacuna finora presente nei controlli del processo di stampa. Quello che fino ad oggi era fatto in modo empirico, ora con CCSone si può misurare. CCSone raccoglie i dati sul consumo dell’inchiostro, consente di fare aggiunte calcolate di inchiostro, rileva il livello minimo di inchiostro e lo segnala con un allarme. I dati rilevati in tempo reale sui consumi di inchiostro possono essere inviati al sistema gestionale aziendale e rivelarsi utili sia per la comparazione col preventivo sia per ristampe future.
Un altro prodotto presentato da I&Conselvan è il sistema gestionale ERP-SISTRADE, una soluzione ERP integrata progettata specificamente per l’industria della stampa, dal mercato delle etichette a quello del Converting. Il sistema ERP-SISTRADE nasce peril mondo del packaging, ed è fondamentale per mettere il turbo alla realizzazione della “fabbrica intelligente”,
contribuendo ad aumentare produttività ed efficienza, offrendo supporto decisionale a diverse aree aziendali. Sono stati anche presentati da I&Conselvan due strumenti per il controllo del colore: lo spettrofotometro PRESTOone, utile a bordo macchina per misurare densità, percentuale di punto, Lab e DeltaE e il densitometro FLEX3Done per misurare la percentuale di punto impressa sul polimero, utile per controllare la corrispondenza del polimero rispetto al file. “La particolarità di questi strumenti è quella di avere un costo molto contenuto e quindi di essere accessibili a tutti, anche nei segmenti di mercato, come il cartone ondulato, nel quale questi strumenti sono poco presenti”, commenta Dario Cavalcoli, Direttore Marketing di I&Conselvan.
Uno sguardo alle novità
In casa GAMA una nuova versione del CCSone è stata da poco rilasciata e riguarda la versione del sistema per le macchine rotocalco. Il sistema è basato su microprocessori e su una sonda che viene posizionata nel contenitore del colore. Per le macchine rotocalco il CCSone viene fornito con una seconda sonda da posizionarsi nella bacinella di inchiostrazione del cilindro. In casa CAMIS si lavora alacremente per realizzare un montacliché automatico per etichette, da presentare alla prossima Labelexpo. “Abbiamo riscontrato grande interesse per la SLEEVEMASTERauto, tanto che stiamo pensando a una versione per etichette”, svela Davide Pesenti, Direttore Generale di CAMIS. La nuova LabelSMA, che vedrà il suo lancio a Labelexpo, avrà le stesse caratteristiche di automazione ed efficienza della SLEEVEMASTERauto. “Le caratteristiche della LabelSMA saranno utilissime nel competitivo settore delle etichette e siamo convinti che avrà ancora più successo della sua sorella maggiore!”.
P rodotti & Tecnologie 47 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Affidarsi a Serpac per spedire merci pericolose
La spedizione di merci pericolose presenta molte sfide per l’industria logistica, in quanto è fondamentale garantire la sicurezza del carico e delle persone coinvolte. Per questo motivo, è richiesto l’utilizzo di imballaggi specifici, etichette e marchi conformi ai regolamenti internazionali.
Inun mondo in continua evoluzione, la movimentazione e il trasporto di merci pericolose rappresentano una sfida costante per le aziende e gli operatori del settore. Le merci pericolose sono sostanze che possono causare danni alle persone, agli animali, all’ambiente o alle infrastrutture durante il trasporto o lo stoccaggio. Per questo motivo, richiedono l’utilizzo di imballaggi specifici conformi alle disposizioni dei regolamenti internazionali in vigore. Nella maggior parte dei casi, per la spedizione di merci pericolose, è richiesto l’utilizzo di un imballaggio omologato ONU.
Requisiti da rispettare
Gli imballaggi per merci pericolose, sia quelli omologati ONU che non, devono soddisfare requisiti precisi in termini di resistenza ed integrità strutturale in base alla merce che dovranno contenere. Al fine di garantire la conformità con le diverse normative internazionali gli imballaggi devono essere testati e certificati da enti autorizzati in grado di certificare l’imballaggio per tutte le modalità di trasporto da utilizzare. Altro aspetto importante è la validità dell'omologazione poiché alcuni enti forniscono certificati che scadono. È importante
richiedere sempre al fornitore di imballaggi il certificato di omologazione ONU per verificarne la validità, le modalità di trasporto consentite e per quale contenuto.
Etichettatura e marcatura
Altro ruolo importante nella spedizione di merci pericolose è svolto dall’etichettatura e marcatura del collo. Le etichette ed i marchi devono fornire informazioni chiare e facilmente identificabili sulle proprietà pericolose delle merci, come la classe di pericolo, il numero ONU, ecc.. Le etichette ed i marchi devono essere conformi ai regolamenti, aderire perfettamente all’imballaggio e resistere alle normali condizioni di trasporto e alle condizioni ambientali (es. raggi del sole, umidità,…). Menzione particolare va fatta per la richiesta dell’IMDG, che dispone che le etichette utilizzate siano in grado di resistere ad un'immersione di 3 mesi in acqua marina.
L’esperienza di Serpac
Nella scelta degli imballaggi e delle etichette per merci pericolose è fondamentale rivolgersi a partner affidabili e professionali che siano in grado di offrire soluzioni personalizzate e conformi alle leggi vigenti. Serpac, con la sua vasta esperienza nel settore, si propone come un partner ideale per le imprese che necessitano di imballaggi, etichette e prodotti per la spedizione di merci pericolose. Grazie alla sua conoscenza dei regolamenti e delle esigenze specifiche di ogni settore, Serpac è in grado di fornire ai clienti le giuste soluzioni per la spedizione di merci pericolose.
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48 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
& Tecnologie
Omet Varyflex V4 soluzione ibrida ad alte performance per il
packaging
Alta qualità, flessibilità in termini di supporti e di tirature, riduzioni delle emissioni di CO2 in atmosfera: sono questi i vantaggi che offre la Varyflex V4 di Omet. Scopriamo le sue caratteristiche nel dettaglio con questa intervista.
alla possibilità di configurarla in tecnologia mista. Quali sono le caratteristiche principali di questa macchina?
➢ Parliamo di Varyflex V4, la macchina da stampa in fascia media che coniuga i vantaggi della tecnologia Varyflex V2 a quelle che sono le reali richieste del mercato odierno nel Flexible Packaging e non solo. Ce ne parli?
Varyflex V4 è stata ideata e progettata innanzitutto per una questione di qualità. Parliamo di massima qualità, perché stampa in tecnologia offset, bagnato su bagnato. È una macchina che ha un concetto importante di lean, pensata per ridurre drasticamente i costi di esercizio, quindi gli scarti, e con cambi lavoro molto rapidi. Consente un notevole risparmio energetico rispetto alla Variflex V2, che utilizza sistemi di asciugatura ad aria calda, UV o UV/Led. Molto importante è l’aspetto di sostenibilità di questa macchina. La Varyflex V4 lavora bagnato su bagnato con asciugatura Electron Beam (EB), con emissioni in atmosfera di CO2 pari quasi allo zero. Utilizzando inchiostri EB che non contengono monomeri e oligomeri, possiamo andare a stampare materiali per il food contact, per human food e pet food, ma non solo perché il range di utilizzo è molto più ampio. È una macchina dedicata alle medie e alle basse tirature, che oggi sono molto richieste, così come i cambi rapidi veloci. Non ultimo, con questa tipologia di macchina possiamo lavorare da PET 12 micron, BOPP, materiali plastici monoweb fino a materiali cartacei, ma anche sacchetti e accoppiati a base alluminio. Quest’ultimo aspetto è molto strategico, in quanto abbiamo sviluppato e patentato un sistema nuovo.
➢ La Varyflex V4 rivoluziona il mercato del packaging grazie a un’unità di stampa offset completamente nuova e
La caratteristica principale di questa macchina e del gruppo offset, in particolare, è il fatto di essere un gruppo di derivazione macchina a foglio, quindi c’è tutta la tecnologia concentrata di una macchina a foglio in un sistema a bobina. Il nostro R&D ha sviluppato negli ultimi anni tecnologie tali da poter performare ai massimi livelli materiali in bobina sia in termini di qualità che di velocità. Una delle caratteristiche principali di questa unità è la bagnatura differenziata, che vuol dire performare molto bene sui materiali plastici alle alte velocità con un’elevata definizione del punto, massima qualità e una riduzione dell’inchiostro, quindi di costi di esercizio. Inoltre, questo gruppo Varyflex V4 Offset può essere trasformato in tecnologia flexo. Grazie a un kit speciale, l’ultimo gruppo offset in linea può essere trasformato in flexo e quindi andare a lavorare fondi pieni, con vernice riserva anche con l’asciugatura Electron Beam. Un aspetto importante da sottolineare è che questa macchina può essere modulare: possono essere aggiunti in linea gruppi flessografici e rotocalco. Può essere configurata a seconda delle esigenze del cliente e ovviamente per quelli che sono i segmenti di mercato che dovrà andare ad affrontare, come flexo e rotocalco in prima linea, colori metallizzati, fondi pieni bianchi e stampe in riserva su diversi tipi di materiali.
➢ Chi sono i destinatari principali di questa tecnologia e quali le ragioni che spingono a questo investimento?
La Variflex V4, configurata con gruppi offset rotocalco o flexo, è dedicata a tutti quei clienti che lavorano con macchine rotocalco, a tamburo centrale flexo fascia medio-stretta e a tutti quelli che vogliono e devono avvicinarsi alla tecnologia green, per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. E ovviamente per quelle aziende che sono in difficoltà con le tirature medio-piccole, questa è la risposta giusta a tutte queste esigenze che oggi sono diventate un must. Invito tutti nella showroom di Molteno per vedere la macchina in demo configurata con quattro gruppi offset, un gruppo flexo EB, un flexo verticale e ribobinatore.
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49 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
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& Tecnologie
Guarda la video-intervista
Roberto Speri, Offset Business Developer Italia Area Sales Manager SEA e Japan di Omet
➢ Come è nato e come si è evoluto il Gruppo negli anni?
Il Gruppo è stato fondato da Giovanni Pedrotti nel 1972. La prima azienda da lui fondata si chiamava IBO e produceva solo fogli in cartone ondulato (semilavorati utilizzati dagli scatolifici per la produzione di imballi). A metà anni ‘90 abbiamo iniziato la produzione di imballi. Da lì è partita la nostra continua crescita. Dal Gennaio 2017 le 5 aziende del Gruppo riportano ad unica ragione sociale: INNOVA GROUP. Il Gruppo ha delle caratteristiche uniche nel panorama del mercato italiano poiché siamo in grado di fornire una vasta gamma di prodotti e servizi: produciamo scatole da 10 cm² a 20 m², utilizziamo tecniche di stampa che vanno dalla flexografica alla litografica e realizziamo da articoli in cartoncino teso (spessore inferiore a 1 mm) ad articoli in cartone ondulato in 3 onde (15 mm), utilizzando sia carta riciclata che carta con fibra vergine, a seconda delle diverse esigenze dei clienti, sia in termini di design che di resistenza.
➢ L’interazione tra gli stabilimenti del Gruppo è uno dei vostri punti di forza. Come mettete in atto tali sinergie? Grazie ai rapporti costruiti e consolidati con i nostri fornitori da più di 50 anni, alla diversificazione dei nostri approvvigionamenti, con forniture provenienti da vari Paesi, e alla nostra competitività a livello internazionale nell’approvvigionamento della materia prima, abbiamo puntato alla massima efficienza della nostra supply chain. La produzione distribuita su diversi stabilimenti è in grado di offrire ampie garanzie di fornitura anche alle aziende più esigenti, sia in termini di efficienza che di sostenibilità. Il tema della continuità delle forniture, soprattutto dopo la parentesi del Covid-19, è stata ed è la nostra risposta vincente alle esigenze delle aziende di media e grossa dimensione che ad oggi prestano molta attenzione a questo fenomeno. È fondamentale contenere sempre di più il rischio di interruzione delle forniture, ad esempio non avendo solo un unico fornitore.
➢ La Ricerca&Sviluppo è alla base della vostra strategia. Questo vi porta a una continua attenzione verso l’innovazione tecnologica nei processi. Quali sono gli ultimi investimenti realizzati?
Innova Group la tradizione proiettata nel futuro
In questa intervista il management di Innova Group racconta la storia, le strategie e gli investimenti, sia già attuati che pianificati, per restare competitivi sul mercato del cartone ondulato e guardare con fiducia al futuro.
La nostra corsa al miglioramento è testimoniata dai diversi investimenti effettuati negli ultimi anni. Negli ultimi dieci, in particolare, abbiamo investito circa 80 milioni. Solo nel 2022 sono stati spesi circa 10 milioni di euro. I progetti di rilievo sono stati: la costruzione di un nuovo stabilimento a Borgo San Giacomo (BS) di 10.000 mq, che ha sostituito nell’agosto 2022 quello di Torbole Casaglia (BS); l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico da 350 kW a Fontanella per 350.000€ e l’acquisto di aree a Fontanella (BG), Erbè (VR) e Borgo San Giacomo di 130.000 mq per circa 2.5 milioni di euro. Inoltre, sono cresciute le nostre risorse umane e il numero dei nostri collaboratori è salito da 229 del 2020 a 280 del 2022.
➢ Quali progetti avete in agenda per il futuro?
Per il 2023 prevediamo di investire ulteriori 4,5 milioni di euro in progetti volti a migliorare l’efficienza energetica e la logistica interna. Verrà installato un impianto fotovoltaico da 400Kw presso lo stabilimento di Borgo San Giacomo, per un impegno di 400.000 €. È in fase di sviluppo un ammodernamento tecnologico per circa 3 milioni di euro, oltre a circa 1 milione di euro per la logistica e movimentazione interna. In termini di sostenibilità il nostro obiettivo per i prossimi anni è quello di diventare Carbon Neutral. Già da diversi anni abbiamo iniziato un percorso di decarbonizzazione certificata dalla Carbon Footprint di Organizzazione (CFO) e per il 2023 abbiamo in programma di compensare la totalità delle emissioni dirette e indirette (scope1 e scope2) dei processi produttivi dello stabilimento di Fontanella, che verrà seguito da quello di Borgo San Giacomo nel 2024. Dalla sua nascita Innova Group ha continuato, anno dopo anno, il suo percorso di crescita,sia grazie agli importanti investimenti effettuati ma anche, e soprattutto,grazie alla dedizione dei nostri collaboratori. Come sempre fatto, continueremo a lavorare per raggiungere obiettivi di crescita sempre più ambiziosi e siamo estremamente fiduciosi di mantenere e rafforzare la nostra posizione di leadership sul mercato nazionale.
50 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023 A ziende
& S trategie
Lo stabilimento di Innova Group a Borgo S. Giacomo (BS)
A ziende & S trategie
Omnia Technologies continua a crescere
Il Gruppo creato da Investindustrial, riferimento nelle tecnologie di automazione e imbottigliamento per il settore del beverage, acquisisce Comas e Favotto per entrare nel settore farmaceutico-medicale e arricchire l’offerta di soluzioni chiavi in mano.
Omnia
Technologies, il progetto creato dal fondo Investindustrial per proporsi come partner per soluzioni e tecnologie integrate nel settore del beverage, prosegue nel proprio percorso di crescita con l’ingresso di due nuove aziende nel perimetro del Gruppo.
Comas e Favotto entrano a far parte del Gruppo
La prima è Comas, storica realtà della provincia di Siena operativa da più di 40 anni nella costruzione di macchine per il riempimento di liquidi e tappatura di contenitori per il settore farmaceutico e medicale, che ha una base installata di più di 1.200 macchine su scala globale e ha chiuso il 2022 con oltre 10 milioni di Euro di ricavi e circa 40 dipendenti all’attivo. La seconda è Favotto, azienda della provincia di Treviso protagonista nella progettazione e realizzazione di serbatoi e impianti di grandi dimensioni per l’industria del beverage, che nel 2022 ha fatto segnare ricavi per circa 20 milioni di Euro a fronte di circa 50 dipendenti.
Le due acquisizioni - entrambe per il 100% del capitale sociale delle due aziende - portano Omnia Technologies a raggiungere un
fatturato pro-forma di oltre 300 milioni di Euro, segnano l’ingresso nel settore farmaceutico e medicale e completano la gamma offerta dal Gruppo per il processing e per il bottling&packaging; un perimetro sempre più completo, che permette al Gruppo di progettare e realizzare soluzioni su misura, con un elevato livello di specializzazione tecnologica e un forte orientamento al servizio e alla sostenibilità.
Importante accordo di finanziamento
Parallelamente al percorso di crescita per linee esterne, Omnia Technologies continua a consolidare la propria struttura organizzativa e finanziaria: nei giorni scorsi, il Gruppo ha concluso un accordo di finanziamento ESG-Linked da 110 milioni di Euro con un pool composto da10 tra le principali banche e operatori del credito italiani e internazionali. In dettaglio, il finanziamento è composto per 80 milioni di Euro da linee senior a medio-lungo Termine e per 30 milioni di Euro da una linea dedicata a finanziare ulteriori acquisizioni e per esigenze di circolante. Il finanziamento è stato sottoscritto con l’obiettivo di dotare il Gruppo delle risorse necessarie ad acquisire Comas e Favotto e per continuare il piano di crescita, oltre che per rendere ancora più snella la struttura del capitale, rifinanziando gran parte del debito esistente.
“L’ingresso nel nostro Gruppo di due nuove aziende e l’apporto di risorse garantitoci dall’accordo di finanziamento che abbiamo sottoscritto ci permettono di proseguire nel nostro percorso di crescita”, sottolinea il CEO Andrea Stolfa.
“Omnia Technologies si pone l’obiettivo di essere leader di tecnologia e automazione made in Italy per l’industria del wine&beverage, per il settore lattiero-caseario e ora, grazie a Comas, per il settore farmaceutico e medicale”.
52 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Comas costruisce macchine per il riempimento di liquidi e tappatura di contenitori per il settore farmaceutico e medicale
Favotto progetta e realizza serbatoi e impianti di grandi dimensioni per l’industria del beverage
Etichettatura non-stop senza
fermo linea – HERMA 500
L’etichettatrice ad alte prestazioni HERMA 500 definisce gli standard in termini di capacità di integrazione, connettività, flessibilità e facilità d’uso.
Una per tutti
L’HERMA 500 è realizzata per tutti i settori, le applicazioni, le situazioni di installazione e le dimensioni delle etichette.
Efficiente e a prova di futuro
L’HERMA 500 si adatta perfettamente alle velocità di produzione, con prestazioni fino a 200 m/min in funzionamento continuo. Con interfacce all’avanguardia, è pronta per l’industria 4.0.
https://www.herma.com/machines/ products/label-applicators/herma-500
Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 |
Flessibile, efficiente, collegata in rete
A ziende & S trategie
Sun Chemical soluzioni ad hoc per il packaging sostenibile
In questa intervista, Piero Brambilla, Product Director, Global Laminating Adhesives & Cold-Seals, EMEA/LAR Functional Coatings di Sun Chemical, ci racconta le molteplici soluzioni dedicate al mercato degli imballaggi per favorirne la transizione in un’ottica di sostenibilità.
➢ Quale concept vi è dietro la vostra presenza a interpack 2023?
In fiera, Sun Chemical si è presentata con un nuovo approccio che sottolinea la trasformazione in corso della nostra azienda, leader nel mondo nella produzione di inchiostri. Negli ultimi 5 anni, infatti, questa trasformazione, anche a livello organizzativo, ha avuto come fulcro il passaggio nella creazione della divisione packaging & graphics a livello globale. Il gruppo Sunchemical-DIC si presenta come un produttore-fornitore di soluzioni per l’imballaggio flessibile a 360 gradi. Anche le recenti acquisizioni di BASF per la parte pigmenti e Sapici per quella degli adesivi di laminazioni vanno in questa direzione. Oggi possiamo offrire una serie di prodotti integrati come offerta completa per il settore degli imballaggi flessibili. In fiera, intorno al concetto di sostenibilità, sono stati presentati sei chioschi tematici che rappresentano le diverse applicazioni e possibilità nel re-design dell’imballo che possiamo offrire. Oltre alla produttività, che resta un tema centrale per migliorare l’efficienza nei processi e ridurre i costi di gestione, i tre elementi chiave nell’ambito dello sviluppo dei nostri prodotti in chiave sostenibile sono: compostabilità, riciclabilità attraverso la transizione verso imballaggi monomateriale ed il passaggio da film plastici a soluzioni di packaging a base carta-cartone. Il nostro obiettivo è poter offrire prodotti e soluzioni in grado di migliorare l’imballaggio in un’ottica di sostenibilità.
➢ Il vostro nuovo motto è “Experience. Trasformation”. Perché questa scelta?
È stato lanciato quest’anno e nasce dall’esperienza che abbiamo maturato in anni di discussione con tutta la filiera. Infatti, non si tratta di confrontarsi soltanto con i nostri clienti a valle, ma di coinvolgere tutti i player anche a monte, come ad esempio chi produce film e chi costruisce macchine, per essere sicuri di riuscire ad industrializzare una soluzione. Non si tratta soltanto di sviluppare un’idea, ma il progetto deve poi essere industrializzato e disponibile per essere immesso sul mercato a disposizione di chi opera nel settore.
➢ Le nuove normative stanno spingendo sempre più verso gli imballaggi in carta, ma non sempre questo materiale permette di ottenere gli stessi risultati dei supporti in plastica. Come vi ponete rispetto a questa posizione?
Il passaggio da un imballaggio in plastica a uno a base carta è fortemente trainato dalla percezione del consumatore, dopo anni di demonizzazione della plastica dettato da un discorso di rifiuti, inquinamento ecc. La carta viene vissuta
54 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Aziende&Strategie
dal consumatore medio come un imballo “naturale”, ed in quest’ottica stiamo sviluppando soluzioni ad hoc, ma siamo anche convinti che questo approccio non può sostituire al 100% tutti gli imballaggi a base plastica in tutte le molteplici applicazioni. La plastica ha un vantaggio legato alla leggerezza, allo spessore, alla capacità di barriera, funzionalità complicate da replicare con un imballaggio a base carta. Sun Chemical può offrire tutta una serie di coating per i supporti cartacei che forniscono proprietà a livello di barriere dei gas e di protezione dell’imballo stesso (resistenza ai grassi, oli, acqua e termosaldabilità) e la sua conoscenza per valutare, dove possibile, di riprogettare imballaggi plastici a quelli in base carta. In anteprima a interpack abbiamo presentato il primo dei nostri prodotti che fa parte di quella che chiamiamo “piattaforma naturale”, che comprende formulazioni a base di materiali naturali non modificati chimicamente, in accordo con la Direttiva Single Use Plastic (SUP) con un contenuto di carbonio biogenico certificato fino al 100%.
➢ Parliamo in particolare del packaging flessibile. Che percezione avete di questo mercato e che soluzioni proponete?
Il trend del mercato è quello di spostarsi verso soluzioni il più possibile colettabili, separabili e quindi in ultima istanza riciclabili. A livello concettuale esiste qualche progetto, il cui obiettivo è quello di separare un laminato multimateriale nelle sue componenti prima di immetterle nel riciclo, ma queste soluzioni sono ancora lontane dall’essere effettivamente implementate. L’approccio immediato è quindi quello di sostituire le attuali soluzioni multi materiale con alternative monomateriale. I materiali poliolefinici, come polietilene e polipropilene, sono le strade maggiormente percorse, ma troviamo in alcuni casi interesse in strutture monomateriale base poliestere. Per quanto riguarda i film poliolefinici c’è stato uno sviluppo notevole di nuove tecnologie sui film orientati a base polietilene. Il limite di questi materiali è legato all’aspetto di barriera all’ossigeno per avere la capacità di conservare adeguatamente gli alimenti confezionati, per evitare di spostare il problema dalla riciclabilità dell’imballo al cosiddetto food wastege o riduzione della shelf life. Per questo Sun Chemical ha sviluppato una serie di soluzioni modulari tra coating ed adesivi barriera che consentono di ottenere sul nuovo imballo monomateriale la stessa funzionalità offerta di un imballo attuale multimateriale.
Quali le novità nel campo degli inchiostri?
In ambito inchiostri, possiamo offrire un’ampia gamma che vai dai convenzionali inchiostri liquidi a base solvente e a base acqua per la stampa, sia per superfici esterne che interne, offset, EB, UV fino agli inchiostri digitali. In ambito monomateriale, Sun Chemical ha messo in atto una collaborazione con Bobst e altri partner per lo sviluppo di una soluzione monomateriale in PE ad alta barriera, che costituisce un’alternativa ai film in poliestere metallizzati ed alluminio. Trattandosi di una struttura monomateriale a base di polietilene è riciclabile, come certificato da laboratori esterni, pur offrendo ottime proprietà barriera. Questo la rende uno sviluppo potenzialmente rivoluzionario in materia di imballaggio sostenibile.
Nuremberg, Germany
The area for non-alcoholic beverages has been an integral part of BrauBeviale for years.
Exhibitors already registered for BrauBeviale 2023, are targeting mineral water and fountain companies and soft drinks and juice producers. This offer will be complemented by a professional supporting programme around the topics of the beverage industry.
Be there and shape the future together with the industry.
28 – 30 November 2023
braubeviale.de/en
A ziende & S trategie
valpaper®, nuovo packaging monoporzione di valmatic
Grande interesse e successo alle recenti fiere per la nuova gamma di macchine Valmatic Srl denominate Valpaper®. Il nuovo packaging monoporzione di Valmatic®, che trova la sua principale applicazione nel settore food, dalle salse pronte ai concentrati di frutta e fruit pure e oltre alle Industrie alimentari rappresenta il formato ideale anche per i settori: Hotellerie-Restaurant-Café, Pet Food e Veterinario.
VALPAPER 70 è una nuova macchina che riassume tutto il know-how di Valmatic® nella progettazione e costruzione di macchine per packaging monodose, oltre alle migliori tecnologie presenti sul mercato. VALPAPER 70 produce fino a 6.000 monoporzioni/ora. Crea un monodose pouch stand-up di capacità da 30 a 100 ml, conferibile al normale servizio di raccolta differenziata della carta. Questo innovativo monodose non ha bisogno di packaging secondario, è stand alone e si posiziona direttamente sul banco frigo o sugli scaffali in conformità alle nuove direttive europee che suggeriscono di ridurre l’overpacking. Più dell’80% del suo peso è costituito da carta FSC, si presenta quindi green nel rispetto delle qualità organolettiche del prodotto contenuto. VALPAPER® è un brand di Valmatic Srl.
Prossimo appuntamento con Valmatic a PACK EXPO Las Vegas dall'11 al 13 settembre 2023 – Stand SL-6654
freni m ayr per il robot antropomorfo robee
Unadelle soluzioni di Oversonic Robotics che hanno suscitato la maggior attenzione nel mondo dell’automazione è il robot antropomorfo RoBee. I freni che garantiscono la sicurezza dei suoi movimenti sono prodotti da Mayr®, da oltre 125 anni all’avanguardia nel controllo del movimento. Oversonic Robotics fondata nel 2020 con l’obiettivo di creare soluzioni in grado di affrancare le persone dai lavori ripetitivi, faticosi e pericolosi, si è dedicata ad applicazioni robotiche nel mondo dell’industria e della sanità, culminate nella creazione del robot antropomorfo Robee. Per questo robot la definizione di “collaborativo” è riduttiva: si tratta infatti di un vero e proprio compagno di lavoro in grado di relazionarsi con gli operatori con modalità praticamente sociali. I 40 giunti di Robee permettono movimenti complessi, abilitando funzioni di picking e handling; sistemi
di visione evoluti e telecamere in grado di valutare la profondità permettono di muoversi in sicurezza in ambienti aperti al pubblico. “I movimenti di Robee devono essere controllati in ogni condizione”, afferma Roberto Zaffaroni, responsabile operation di Oversonic. “Questo significa che in caso di assenza di corrente o in condizioni di emergenza, tutti i movimenti devono essere bloccati nel minor tempo possibile. La sicurezza della macchina stessa, degli operatori o dei colleghi è quindi garantita dall’utilizzo di freni Mayr per ogni asse”. La multinazionale tedesca Mayr dal 1897 produce limitatori di coppia, giunti di trasmissione e freni di sicurezza per tutti i segmenti dell’industria meccanica. Una volta terminati i test sui primi prototipi e presa la decisione di proseguire con la produzione in serie, Oversonic non ha esitato a contattare Mayr. “Siamo soddisfatti dei freni Mayr in quanto le loro prestazioni sono in linea con quanto richiesto dalla nostra applicazione, anche in termini di pesi e dimensioni particolarmente ridotti; inoltre abbiamo apprezzato la loro affidabilità, il conveniente rapporto prezzo/ e la disponibilità del team di Mayr che ci ha seguito
in ogni fase del progetto,” prosegue Zaffaroni. All’interno dell’ampio catalogo Mayr, Oversonic si è indirizzata verso i freni della linea ROBA-Servostop Cobot, progettata appositamente per i robot leggeri, come quelli collaborativi. Affidabili e compatti, il loro design rende facile integrarli anche in spazi molto ristretti. L’elevata densità di potenza permette di contenere il consumo di energia, caratteristica apprezzata anche per le conseguenze positive sull’ambiente, oltre che sull’efficienza e produttività.
Anche di Mayr come di Robee, si può dire che il termine “collaborativo” non basta a rendere del tutto giustizia al tipo di servizio reso. I prodotti sono stati consegnati a Oversonic rapidamente, i componenti non hanno mai dato problemi in fase di collaudo, i risultati hanno soddisfatto le aspettative e il prezzo è risultato competitivo in rapporto alle prestazioni. “Mayr ci ha dato l’opportunità di mettere a punto aspetti meccanici fondamentali del nostro prodotto. La tecnologia di Oversonic è in continua evoluzione e Mayr rappresenta un valido punto d’appoggio per il suo sviluppo,” conclude Zaffaroni.
56 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
Ventilatori anticorrosione per macchine e linee di imbottigliamento POLYFAN Ventilatori anticorrosione per industrie e laboratori POLYSINK Piani e vasche per laboratori FILTERBOX Filtri a carboni attivi per industrie e laboratori TERFU Aspirazione localizzata per industrie e laboratori Oggi i nostri prodotti sono installati in oltre 70 Paesi nel mondo: 168.000 Aziende industriali 57.000 Centri di ricerca Laboratori, Ospedali 890 Università Plastifer Srl Via Industriale, 3 26010 Monte Cremasco (Cremona) Italia Tel. +39 0373.791551 www.plastifer.it info@plastifer.it Sicurezza ed affidabilità per i vostri impianti, da oltre 50 Anni
PLAST 2023 la sostenibilità
al centro
Dal 5 all’8 settembre i padiglioni di Fiera Milano a Rho tornano ad ospitare l’evento dedicato all’industria delle materie plastiche e della gomma. Quest’anno, all’innovazione delle tecnologie green si affianca un’attenzione all’impatto generato dalla fiera stessa.
Igrandi temi che stanno caratterizzando in modo trasversale il mercato dell’industria della plastica e della gomma saranno al centro di PLAST 2023, dove saranno presenti oltre 1.200 espositori e delegazioni ufficiali di buyer da almeno una trentina di paesi. Fari puntati sull’innovazione e sulle opportunità legate alla evoluzione dei paradigmi produttivi in ottica circolare che, assieme a sostenibilità e risparmio energetico, rappresentano i temi chiave dell’evento.
Una fiera davvero green
Questi temi saranno centrali non solo per l’offerta espositiva, ma anche per la realizzazione stessa della manifestazione, che per questa edizione punta a raggiungere migliori risultati in termini di sostenibilità. Parte di questo processo è possibile grazie a Fiera Milano, ormai da tempo impegnata in un percorso costante di riduzione dell’impatto ambientale e delle emissioni di CO2 generate dalle manifestazioni che si svolgono nel proprio Quartiere, attraverso il controllo delle operazioni logistiche, la corretta gestione dei rifiuti e una offerta di ristorazione sostenibile.
Promaplast, organizzatore di PLAST, vuole dunque essere esempio virtuoso di questa sensibilità e aderire ai canoni di sostenibilità oggi considerati un obiettivo improrogabile. Tra gli aspetti che caratterizzano questo approccio emerge, per esempio, la disponibilità di allestimenti che rispettano i canoni dell’ecodesign e di servizi legati alla ristorazione, come quelli proposti da Fondazione Banco Alimentare, attenti a queste tematiche.
Non solo, per la prima volta Promaplast offre la possibilità
di avviare un percorso rivolto alla Carbon Footprint pensato anche per poter arrivare in tempo a comunicare al PLAST 2023 i primi risultati aziendali raggiunti. Il calcolo della Carbon Footprint, infatti, oggi è il metodo più immediato e universalmente accettato per comunicare e rappresentare l’impatto ambientale di un’organizzazione. Il progetto adotterà i parametri identificati dall’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change, organismo che opera sotto l’egida delle Nazioni Unite) applicando i protocolli riconosciuti a livello internazionale (GHG Protocol e ISO 14064). Tradurre la propria attività in emissioni di anidride carbonica equivalente in atmosfera è indice di attenzione all’ambiente ed evidenzia la volontà di aderire ai canoni di sostenibilità oggi considerati un valore aggiunto.
La sostenibilità declinata in tanti modi
Il tema della sostenibilità, insieme all’innovazione tecnologica, pervaderà i 6 padiglioni che comporranno la fiera, all’interno di un’offerta espositiva che spazia dai materiali ai processi di lavorazione, dai prodotti finiti ai servizi, alle soluzioni più avanzate sviluppate dai costruttori di macchinari, attrezzature, ausiliari, e stampi per la lavorazione di plastica e gomma. Dopo aver lanciato, nel maggio del 2022, la mostra-convegno GREEPLAST - focalizzata proprio sugli aspetti di sostenibilità dei materiali, delle tecnologie e dei processi di trasformazione per la plastica e la gomma - anche PLAST 2023 ospiterà l’eccellenza dell’innovazione in chiave green: dai materiali sempre più sostenibili ed eco friendly ai macchinari dal consumo energetico ridotto e capaci di trasformare i polimeri bio-based e riciclati; dai processi che consentono di utilizzare una minore quantità di materia prima mantenendo comunque un elevato livello di performance sino agli impianti di selezione e riciclo.
Il calendario degli eventi collaterali in fiera sarà poi momento di approfondimento e confronto sullo stato dell’arte e sulle sfide da affrontare per evolvere verso un modello di economia sempre più sostenibile. Nel frattempo, prosegue il tour di presentazione di PLAST con la partecipazione ad alcune fiere di settore come PLASTEXPO di El Jadida in Marocco, dove il tema del riciclo delle materie plastiche post-consumo è stato approfondito nel corso di un seminario tecnologico organizzato da AMAPLAST (l’Associazione dei costruttori italiani di macchine e stampi per materie plastiche e gomma, che supporta PLAST), in collaborazione con ICE-Agenzia e Fédération Marocaine de Plasturgie.
58 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023 E
Venti
Meat-Tech e Pro-Tech
alla scoperta del mondo delle proteine
Meat-Tech torna a Milano nel 2024. Tante le novità della manifestazione dedicata al packaging e processing per salumi, carne e derivati, il cui raggio d’azione si estende per la prima volta a tutto il mondo delle proteine grazie al nuovo salone tematico Pro-Tech.
Dal28 al 30 maggio 2024 la filiera dei prodotti a base proteica torna protagonista a Fiera Milano a Meat-Tech. Una proposta espositiva che guarda al mondo dei salumi, delle carni e dei piatti pronti, il tutto in un ecosistema tecnologico di eccellenza in tema di processo e confezionamento, ma anche ingredienti, aromi e spezie. In prima linea impianti completi per la lavorazione e trasformazione delle carni, con le ultime novità in ambito insaccatrici, linee di preparazione, sistemi di pesatura, porzionatura, formatura ed estrusione, dosatori, sistemi di cottura.
Un salone tematico dedicato alle “nuove proteine” Soluzioni versatili, ad elevate performance produttive, attente alle più rigorose normative in fatto di sicurezza alimentare per prodotti a base carne, ma anche preparazioni innovative per la “Veg Community”: una nuova edizione, dunque, in cui professionisti del settore ed esperti nello sviluppo di prodotti innovativi potranno incontrare i fornitori di soluzioni tecnologiche sia per il mondo proteico “tradizionale” che per il mondo delle “nuove proteine”.
A quest’ultimo segmento, in particolare, si rivolge infatti il nuovo salone tematico Pro-Tech, che integra la già significativa offerta di tecnologia e soluzioni per il processing e packaging della carne a cui Meat-Tech guarda da sempre, con ingredienti alternativi e soluzioni specifiche per questo mercato emergente. Pro-Tech sarà infatti totalmente dedicata a nuovi settori espositivi quali quello dell’industria ittica, dei formaggi a pasta dura, dei piatti pronti e del pet food con un nuovo focus su proteine alternative, Plant-Based food, High Protein food e snack proteici. Una formula rinnovata con un posizionamento in linea con i più importanti trend di mercato e con quelli che saranno le tendenze di consumo di carne dei prossimi anni: si prevede infatti un aumento della domanda di carni di qualità, provenienti da allevamenti sostenibili ed a bassa intensità di antibiotici, e una maggiore attenzione alle alternative vegetali, come i prodotti a base soia, legumi e cereali, oltre al boom degli alimenti che riportano in evidenza l’elevato contenuto proteico sempre più diffusi nei banchi della distribuzione per soddisfare una crescente domanda rispetto al passato da parte dei consumatori.
Una piattaforma per l’intera filiera Ingredienti e additivi tradizionali e alternativi per nuove formulazioni, le migliori tecnologie di processo e trasformazione alimentare, i materiali per imballaggio e le tecnologie di confezionamento, le soluzioni per il fine linea, l’etichettatura e la tracciabilità, i sistemi di refrigerazione e lavaggio, le attrezzature per la pulizia, l’igiene e la sicurezza, oltre all’automazione e alla robotica creano il profilo di un evento B2B fortemente specializzato nonché l’unico appuntamento del settore nel 2024.
Meat-Tech 2024, diventa così una piattaforma di tutto ciò che ruota attorno al mercato delle proteine, mettendo a fattor comune l’esperienza consolidata della fiera e la sua capacità di leggere le dinamiche di mercato guidate dai nuovi stili di vita e di consumo che guardano a carne e proteine meat-like in modo integrato. La manifestazione, prodotto del network delle fiere di Ipack Ima, rappresenta un momento di sintesi e integrazione tra industrie e filiere produttive complementari, che trovano nella fiera uno spazio di contaminazione e accelerazione di innovazione.
Meat-Tech e la nuova sezione Pro-Tech sono organizzate da Ipack Ima e puntano ad anticipare i trend tecnologici e di produzione, offrendo chiavi di lettura dove innovazione e sostenibilità rappresentano i pilastri su cui poggiare lo sviluppo del settore del futuro.
59 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
EVenti
Ipack Ima
tra internazionalizzazione e nuovi progetti
Simone Castelli, AD Ipack Ima srl, illustra il nuovo progetto che coinvolge Ipack-Ima, la fiera specializzata nel processing e packaging food e non food che avrà luogo nel 2025 e che sarà integrata in un sistema di manifestazioni che comprende Meat-Tech, Pro-Tech e Pharmintech.
➢ Quali sono le priorità strategiche, di medio e lungo periodo, che ci accompagneranno alle prossime manifestazioni?
La prima cosa che mi sento di dire è che sono estremamente orgoglioso di far parte della famiglia di Ipack Ima. Per quanto riguarda le strategie di lungo periodo, partirei andando indietro nel tempo fino al 2022. Nell’ultimo anno la squadra ha dedicato tempo ad ascoltare il mercato, a parlare con il mercato, a cercare di capire quale Ipack-Ima fosse necessaria e proprio in questi giorni abbiamo rilasciato un nuovo progetto che parte nel 2025 con Ipack-Ima ma ha una logica di sistema integrato di manifestazioni. Ipack-Ima nel 2025 avrà un taglio leggermente diverso. Avremo degli approfondimenti, dei carotaggi specifici sulle industrie e l’intero sistema sarà integrato anche da un’edizione 2024 di Meat-Tech e Pro-Tech, gli eventi dedicati alla filiera dei prodotti a base proteica. Quindi un ombrello integrato sotto cui si muoveranno due/tre manifestazioni coordinate da noi.
➢ Ipack-Ima è un modello fieristico basato sulla cross contamination. Si può già dire quali saranno i trend della prossima edizione (27-30 maggio 2025, Fiera Milano)?
Ipack-Ima 2025 ripartirà da quelli che chiamiamo i 4 pilastri: la grain based food industry, il beverage, il pharma e un nuovo progetto che chiamiamo tech and pack. La grain based food industry è stata storicamente un asset portante di Ipack-Ima e la riproporremo nel 2025 con un focus sul packaging primario, sui materiali e sugli ingredienti. Il secondo pilastro sarà il beverage, che ha sempre caratterizzato Ipack-Ima nella sua storia. Andremo ad esaltarlo ulteriormente, allargando la nostra attività sul liquid food e specializzando un pezzo della nostra manifestazione proprio su queste industrie. Ovviamente Ipack-Ima rappresenta un grande pezzo di industria packaging ma abbiamo anche tantissimo processing, sia dentro questa fiera che all’interno di Meat-Tech. È abbastanza evidente che la nostra attenzione andrà su entrambe le fasi di produzione, su entrambe le industrie e lavoreremo su tutti i mercati primari di interesse dei nostri espositori. Il terzo pilastro è estremamente importante per noi ed è il farmaceutico. Rinnoviamo la collaborazione con Pharmintech, la fiera dedicata all’industria LifeScience, che si svolgerà per la seconda edizione a Milano nel 2025, in contemporanea con Ipack-Ima, e andremo a fare un progetto specifico per il mondo farmaceutico. Ultimo pilastro,
non in ordine di importanza: tutto il packaging secondario, terziario e il fine linea saranno collocati all’interno di un ombrello che chiamiamo tech and pack quindi tutta la cross technology sarà localizzata all’interno di questo progetto.
➢ Quali sono oggi le esigenze delle industrie del vostro target di riferimento e in qualità di organizzatori come rispondete alle sfide del mercato?
Il packaging è un’industria estremamente trasversale ed è mondiale. UCIMA, che è proprietaria al 51% della manifestazione insieme a Fiera Milano, ha un tasso di internazionalità degli associati dell’85%. E’ chiaro che Ipack-Ima deve avere questo come obiettivo primario: riuscire a portare l’estero a Milano durante la manifestazione. Come organizzatore ci stiamo muovendo attraverso delle alleanze e delle partnership in tutto il mondo. E’ chiaro che noi abbiamo come target primario l’Europa e il Nord Africa, aree in cui faremo molto lavoro. Ma proprio per nostra natura Ipack-Ima è una fiera che abbraccia tante industrie quindi lavoreremo molto su industrie e mercati diversi. Abbiamo commissionato a Roland Berger un’analisi di mercato che ci ha restituito delle indicazioni che seguiremo per Ipack-Ima 2025 ma è evidente che l’estero sia una priorità assoluta per noi.
Nel 2025 ci sarà nuovamente l’Innovation Alliance, che dopo il successo veramente clamoroso del 2018 è stato riproposto nel 2022. L’idea di fondo è ancora una volta quella di trarre benefici dal mettere insieme, una di fianco all’altra, con le proprie specializzazioni, delle industrie diverse tra di loro. La contaminazione tra queste industrie è un valore aggiunto, che è uno degli obiettivi di Ipack-Ima anche nella sua costruzione con la focalizzazione nelle varie industrie. Quindi grande valore, grande contaminazione, valore aggiunto per il mercato, per gli espositori e per i visitatori. Inquadra il QR code per la videointervista
60 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023 EVenti
Simone Castelli AD Ipack Ima
agenda FIERE del packaging e converting
Milano
5-8 settembre 2023
Fiera per l’industria delle materie plastiche e della gomma www.plastonline.org
Rimini
7-10 novembre 2023
Fiera per la transizione ecologica www.ecomondo.com
Colonia
19-22 marzo 2024
Fiera internazionale delle tecnologie per il food & beverage
www.anugafoodtec.com
Bruxelles
11-14 settembre 2023
Fiera internazionale per le tecnologie di stampa di etichette e imballaggi www.labelexpo-europe.com
Norimberga
28-30 novembre 2023
Salone internazionale per il settore del beverage www.braubeviale.de
MARCA
Monte Carlo
2-4 ottobre 2023
Salone internazionale del packaging di lusso www.luxepackmonaco.com
HOST
Milano-Rho
13-17 ottobre 2023
Fiera mondiale dedicata alla ristorazione e all’accoglienza host.fieramilano.it
CPHI Worldwide
Barcellona
24-26 ottobre 2023
Mostra Internazionale dedicata al settore farmaceutico www.cphi.com
Bologna
16-17 gennaio 2024
Fiera dedicata alla marca commerciale www.marca-bolognafiere.it
Bologna
21-23 marzo 2024
Salone internazionale della filiera produttiva della cosmetica www.cosmoprof.com
Parma
25-28 ottobre 2023
Salone internazionale delle tecnologie alimentari www.cibustec.it
Berlino
7-9 febbraio 2024
Salone per il settore ortofrutticoli freschi www.fruitlogistica.com
Milano-Rho
28-30 maggio 2024
Fiera dedicata alle tecnologie di processo e confezionamento per il mondo delle proteine www.meat-tech.it
Düsseldorf
28 maggio-7 giugno 2024
Fiera internazionale dei media stampati, editoria e converting www.drupa.com
Rimini
18-21 febbraio 2024
Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com
2024 62 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Luglio/Agosto 2023
11-14
SETTEMBRE 2023
BRUSSELS EXPO
Il prossimo settembre, vivete un’esperienza a tu per tu con i grandi al Labelexpo Europe 2023, la più ampia offerta di tecnologie nella storia delle etichette.
Ogni padiglione e spazio espositivo mostrerà un assaggio del futuro della stampa. Partecipate a centinaia di dimostrazioni dal vivo per vedere il funzionamento di macchinari rivoluzionari ed il lancio di prodotti innovativi ideati dai produttori leader nel settore.
Innovazione, precisione, velocità e creatività: scopritele tutte al Labelexpo Europe 2023. La fiera che definisce i nuovi standard internazionali.
9 PADIGLIONI 4 GIORNI CENTINAIA DI DIMOSTRAZIONI DAL VIVO
SCOPRITE TUTTO QUANTO C’È DI LEGGENDARIO: WWW.LABELEXPO-EUROPE.COM
4-6.10.2023
PAD /HALL 8-12
FIERAMILANO RHO
34th International Trade Fair on Visual Communication 34a MOSTRA INTERNAZIONALE DI COMUNICAZIONE VISIVA WWW.VISCOMITALIA.IT
VISUAL VIBES
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