Rassegna dell'imballaggio n.7 - Ottobre 2021

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Rassegna IMBALLAGGIO dell’

SCIENZA, TECNOLOGIA

E

ARTE

DEL

PACKAGING

www.packagingspace.net

Nuovi trend del caffè dalla produzione al packaging Continua la crescita del comparto caffè, che regge nonostante la pandemia sia andata a colpire branche quali l’Ho. Re.Ca e il Vending. Nell’ambito del porzionato, risultano in crescita tanto la cialda che la capsula, con una predominanza di quest’ultima. pagina 4

The future of coffee packaging Coffee is a huge and growing market, but the pandemic has affected coffee culture globally and the biggest coffee packaging trends. This represents a booming opportunity for coffee suppliers, coupled with a rising focus on sustainability. pagina 16

Acque minerali eccellenza del beverage italiano Secondo il Mineral Water Monitor, dopo una crescita che durava ininterrottamente da oltre dieci anni (+101% tra il 2010 e il 2019), le vendite oltre frontiera delle nostre acque hanno subito una battuta d’arresto dell’11% (a valore), una perdita inferiore rispetto alla Francia. Stabili le vendite nella GDO italiana mentre esplode l’e-commerce, che raddoppia giro d’affari. pagina 28

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➧ Focus L’Italia spinge sull’acceleratore della ripresa e il manifatturiero crede in un nuovo “rinascimento”. Per le imprese sarà un 2021 di crescita. Digitalizzazione, sostenibilità e formazione sono i trend che guideranno il settore verso la quarta rivoluzione industriale. pagina 34

➧ Imballaggi&Ambiente In attesa che l’indicazione sulla riciclabilità del packaging diventi obbligatoria,aumentati di quasi 3 punti percentuali i prodotti che indicano questa caratteristica in etichetta. E nell’83% dei casi sono confezioni riciclabili o largamente riciclabili. Ne parla l’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che monitora l’evoluzione della comunicazione della sostenibilità. pagina 50

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Ottobre 2021

SOMMARIO Sommario CaseHISTORY

PrimoPIANO 4 8 10 11 12 13 14

Il caffè: i trend nella produzione, consumo e confezionamento Cama Group, know how e un approccio olistico per l’industria del caffè Gruppo Gerosa, less is more! Nimax, soluzioni per il packaging Ho.Re.Ca. e GDO Goglio supporta la scelta green di Segafredo Zanetti FLEXICAP, dinamicità ed eccellenza Innovazione, dal classico espresso ai nuovi formati

SpotLIGHT 16 The future of coffee packaging 18 IMA Coffee and Coind, sustainability as a keyword 20 Volpak, sustainability and flexibility

Fatti&TENDENZE 22 Cosmetici… indispensabili, ancor più in tempo di pandemia 24 Materie plastiche e gomma, settore solido e dinamico 26 Universo Non Food, chi sale e chi scende

DOSSIER 28 Acque minerali, eccellenza del beverage italiano 32 Simpl-Cut vince il Technology Excellence Award 2021

Rassegna IMBALLAGGIO dell’

SCIENZA, TECNOLOGIA E ARTE DEL PACKAGING

www.packagingspace.net Direttore Responsabile Gisella Bertini Coordinamento editoriale Chiara Bezzi chiara.bezzi@innovativepress.eu Marketing e Vendita Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu Redazione Stefano Legnani Chiara Riccardi Grafica e impaginazione Amalia Pari

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48 Sinamics S210 e S120, semplicità e alte performance

Imballaggi &AMBIENTE 50 Prodotti del supermercato, quanto sono riciclabili le confezioni? 52 Imballaggi in carta e cartone vantaggi per gli utilizzatori

FOCUS 34 Fiducia ritrovata nel manifatturiero italiano

Aziende&STRATEGIE 36 Berlin Packaging rafforza la presenza sul mercato italiano 38 Nuovo stabilimento per Axomatic

Prodotti &TECNOLOGIE 40 Etipack punta sull’etichettatura avvolgente a CPhI Worldwide Milano 41 Etipack focuses on wrap-around labelling at CPhI Worldwide Milan 42 TSC Printronix Auto ID amplia il suo portafoglio di stampanti industriali 44 I Cobot di Schubert, nuovo balzo tecnologico per il packaging 46 Marcatura industriale, nuovo modello di business da Phoenix Contact

PackagingDESIGN 54 Il packaging sostenibile secondo la nuova generazione di designer 56 A woody approach to the awards with high quality results

EVENTI 58 Meat-Tech 2021, il settore torna in presenza 59 Mecspe riparte da Bologna 60 Ecomondo 2021, sulla leva del PNRR 61 HostMilano, all’insegna di sicurezza e innovazione

50 IL NETWORK

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Continua la crescita del comparto caffè, che regge nonostante la pandemia sia andata a colpire branche quali l’Ho.Re.Ca e il Vending. Nell’ambito del porzionato, risultano in crescita tanto la cialda che la capsula, con una predominanza di quest’ultima.

Il caffeè

i trend nella produzione, consumo e confezionamento te esportato. Questi i dati: tra il febbraio 2020 e il gennaio 2021 il quantitativo equivalente di sacchi esportati dall’EU si è attestato a 39.158.000 unità, con un trend che resta invariato rispetto allo scorso anno. L’EU si conferma quindi l’area dove avvengono la maggior parte dei processi che portano alla commercializzazione di caffè. In parole povere: è il principale mercato di riferimento per la lavorazione del caffè.

RICCARDO CEREDI

I

ricavi dell’industria del caffè in ambito globale sono stimati in oltre 430 miliardi di dollari per il 2021, con una previsione di crescita del settore che si attesta all’8,3% nel quinquennio 20212025. La maggior parte di questi derivano dal mercato degli Stati Uniti che, con un valore stimato per il 2021 di oltre 81 miliardi di dollari, rappresenta l’area a maggior valore, mentre a livello di consumi è l’Europa a farla da padrone.

Consumi e volumi: i dati globali Il consumo pro-capite annuale stimato per il 2021 è di 1,0 kg, mentre il ricavo del comparto per persona è di circa 57,89 dollari. Questi due dati prendono in considerazione l’intera popolazione globale e non rispecchiano però la composizione del mercato in termini di trend di consumo. Ogni macro-area esprime infatti modalità differenti, sia in termini di abitudini (consumi fuori-casa o in casa, sul luogo di lavoro etc.) che di formati (capsule, cialde, moka…). A livello globale, il continente dove avvengono la maggior parte dei consumi è l’Europa, seguita da Nord America, Asia e Oceania. L’Europa consuma l’equivalente di 40.251.000 sacchi all’anno, dato che si è mantenuto pressoché stabile negli ultimi quattro anni e che delinea tale area come il principale mercato di riferimento globale anche a livello di consumi. Gli Stati Uniti, che sono invece il mercato più lucroso, sono al secondo posto in quanto a consumi, con 26.982.000 sacchi all’anno, un valore che è andato leggermente in crescendo nell’ultimo quadriennio. Consideriamo infine i consumi nei paesi esportatori, che nella galassia del caffè sono aree importanti non soltanto in quanto coltivatori di caffè crudo, ma perché – grazie ai consumi domestici –

Export, import e re-export: i confini geografici del settore Il caffè gode di ottima salute, come ci dicono diversi indicatori, a partire dai dati relativi all’export. Secondo i numeri forniti dall’International Coffee Organization (ICO) le esportazioni nei primi sei mesi dell’anno (da ottobre 2020 al marzo 2021) hanno visto una crescita del 3,5%, con 65.4 milioni di sacchi rispetto ai 63.2 dello stesso periodo 2019/2020. Ad oggi, i principali paesi esportatori risultano Brasile, Vietnam e Colombia. Al netto delle flessioni annuali e della natura fortemente incerta dell’andamento delle coltivazioni la fotografia dell’export delinea un quadro stabile. Nonostante una lieve flessione globale (-3,5%), anche i dati dell’import ci confermano una sostanziale tenuta del settore, coi principali paesi importatori di caffè che risultano essere rispettivamente Unione Europea, Stati Uniti, Giappone e Russia. Significativo, infine, il dato sul “re-export”, che fotografa l’andamento del caffè “lavorato”, descrivendo in che misura il caffè importato e processato resta sul mercato dove hanno sede le torrefazioni, ovvero viene nuovamen-

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Industria DEL CAFFÈ Il Porzionato: capsule e cialde

rappresentano importanti mercati di riferimento. La fotografia dei dati evidenzia in questo caso una netta predominanza del Brasile, che non è soltanto il principale paese esportatore, ma con i suoi 22.400.000 di sacchi consumati nell’anno 2020/2021 rappresenta al contempo il principale mercato tra i paesi coltivatori. Una parentesi a parte merita la Cina, che non è un paese appartenente all’ICO (e su cui, di conseguenza, ICO non rilascia stime). Secondo i dati riportati dalla rivista Stir Tea&Coffee tre anni fa, la Cina produce circa 2.65 milioni di sacchi all’anno, e si andrebbe a collocare circa al 12esimo posto nella classifica dei paesi produttori di Arabica. Tale quantitativo viene però re-immesso sul mercato domestico. In parole povere, il mercato cinese - potenzialmente interessantissimo in quanto a volumi - è una specie di “closed loop” che si auto-alimenta.

Le capsule la fanno da padrone non soltanto nell’e-commerce. Secondo i dati divulgati da Report linker nel maggio 2021, il mercato globale delle capsule di caffè – anche a causa della ripresa postpandemia - dovrebbe crescere dagli 11.19 miliardi del 2020 ai 13.22 miliardi nel 2021, con tasso annuo di crescita composto per il comparto capsule del 18,1%. A livello di brand, il mercato delle capsule è dominato da cinque grossi marchi: Nestlè (col formato Nespresso), JAB Holding Company, Keurig Cr Pepper Inc., Starbucks e Kraft Heinz. Il formato del momento è il “Nespresso”, nella tipologia di capsula in alluminio.

La ricerca della sostenibilità Oltre il 70% dei consumatori statunitensi, secondo un rapporto del Boston Consulting Group e Trivium Packaging, è disposto a spendere di più per un prodotto pur di avere un packaging “green” e in effetti tutto il settore va verso una sempre maggiore sostenibilità, con la filiera del confezionamento che è interessata a 360°. I trend principali sono l’impiego di capsule compostabili e la ricerca di materiali per il confezionamento meno impattanti. Particolarmente importanti risultano essere le caratteristiche di riciclabilità e compostabilità della capsula; due concetti affini e all’apparenza complementari, ma che in realtà si associano a soluzioni differenti tra loro, al punto che si può parlare di due vere e proprie scuole di pensiero.

Impatto della pandemia sul settore La crescita del comparto, dovuta in gran parte alla diffusione delle capsule nei vari formati compatibili, non si è arrestata a causa della pandemia, che – pur andando a colpire alcune specifiche branche - ha al contempo portato a un’esplosione dell’ambito e-commerce e a un consolidamento delle vendite nel canale della grande distribuzione. Il canale Ho.Re.Ca. è quello che ha maggiormente sofferto per la crisi, a causa dei prolungati periodi di lockdown che hanno portato alla chiusura di bar e ristoranti. La crisi dell’Ho.Re.Ca. ha conseguentemente impattato sugli attori della filiera che si appoggiano prevalentemente su questo settore, per esempio quelle torrefazioni di piccole o medie dimensioni con un forte contatto col territorio. Il Vending ha sua volta ha sperimentato una fase di flessione, dovuta all’arresto di molte attività produttive e alla chiusura di scuole e università. Questo è il settore che nel lungo periodo subirà probabilmente le maggiori perdite, in ragione dell’estensione delle dinamiche di smart-working e per via dell’incertezza relativa alla ripresa delle attività degli istituti scolastici. Secondo CONFIDA, Associazione Italiana Distribuzione Automatica, il comparto è arrivato a perdere, in certi mesi del 2020, anche il 70% del fatturato e, dopo una breve ripresa, a partire da ottobre 2020 sta subendo una nuova flessione.

Riciclabilità ecompostabilità: due concetti affini ma diversi Nel settore del caffè, la prima strada – quella della riciclabilità viene sostenuta prevalentemente dai brand che hanno investito nello sviluppo di sistemi che impiegano capsule in alluminio facilmente smaltibili e riciclabili, che di fatto rendono la filiera più sostenibile. La capsula compostabile è una soluzione ancora più avanzata, in grado di garantire una dispersione nell’ambiente senza danni per l’ecosistema. Allo stato attuale abbiamo già la tecnologia necessaria, ma non tutti i produttori di capsule sono in grado di offrire alle torrefazioni soluzioni ottimizzate, particolarmente nel caso dei formati più complessi. È necessario a questo punto fare una specifica: spesso si parla di capsule in termini di formato, meno frequentemente le si identifica per materiale e ti-

Crescita GDO e e-Commerce Questi due settori hanno invece sperimentato una crescita decisa. La distribuzione ha beneficiato dei di lockdown, ma con dei distinguo: la possibilità di spostarsi a corto raggio ha infatti premiato o meno i punti vendita a seconda della dislocazione. A livello di dati, per il bimestre aprile-maggio dello scorso anno i numeri divulgati da Iri relativi alla GDO parlano di una crescita del venduto del 12% nei volumi e del 15,5% a valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il canale e-commerce ha invece sperimentato un vero e proprio boom tanto che, secondo i dati pubblicati dal Sole 24 Ore, la crescita nella primavera del 2020 è stata del 170% rispetto al 2019. Le torrefazioni che hanno investito sui canali on-line hanno quindi beneficiato di una decisa crescita delle vendite, sia quelle che hanno deciso di dotarsi di un e-commerce “proprio” che quelle che si sono appoggiate a piattaforme terze, come Amazon. Se guardiamo al mercato statunitense i dati dalla NCA (National Coffee Association) rilasciati alla fine del 2020 mostrano che è proprio Amazon la realtà di riferimento nelle vendite online, con una quota di mercato che si attesta a 1.08 miliardi di dollari negli Stati uniti, esprimendo un tasso annuo di crescita composta del 36,9%. In questo contesto, le capsule rappresentano l’86% delle vendite connesse al comparto caffè su Amazon.

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nali”, cosa che rappresenta un maggior esborso per le torrefazioni e - solitamente - si riflette sul prezzo di vendita per il consumatore. Sono già disponibili sul mercato e diffuse, anche se non in modo massivo, in numerosi formati compatibili. Sono caratterizzate da una shelf life leggermente inferiore alle soluzioni in alluminio, in quanto il materiale può deteriorarsi a seguito di shock termici o di periodi di prolungato stoccaggio all’interno di contesti umidi, condizioni che possono facilmente verificarsi. Da ultimo la capsula riciclabile, solitamente in polipropilene, rappresenta un compromesso tra le esigenze di marketing dei torrefattori, che sempre più devono lanciare un messaggio “green”, e l’effettiva capacità della capsula di non impattare sull’ambiente. Possono in effetti essere una soluzione sostenibile ma richiedono una maggior attenzione da parte del consumatore finale. Anche in questo caso, non tutti i mercati dispongono di impianti adeguati per il riciclo. Da ultimo, queste capsule hanno un costo produttivo inferiore alle soluzioni in ALU o compostabili e possono avere caratteristiche di barriera o meno.

I formati: Nespresso Il 2020 e il 2021 hanno visto una netta ripresa del formato Nespresso, quello che nel 2012, con lo scadere del brevetto Nestlè, ha dato origine al fenomeno del caffè in capsula e alla diffusione dei formati compatibili. La ripresa della capsula Nespresso si riscontra soprattutto nella tipologia in alluminio ed è avvenuta per vari motivi, primo tra i quali la semplicità. Infatti, rispetto ad altri formati è una capsula tecnologicamente meno complessa e meno costosa da produrre. Inoltre, sono numerosi i fornitori sul mercato in grado di fornire capsule termoformate perfettamente funzionanti, grazie a tecnologie di scala ormai consolidate. E ancora: si tratta del primo formato ad aver sperimentato una diffusione massiva e per questo ha beneficiato di oltre un decennio di sviluppo: oltre alla capsula originale in alluminio sono disponibili da un decennio capsule in PET con eccellenti performance meccaniche, sia in termini di robustezza che di shelf life. Da ultimo, c’è da considerare l’Impatto del Covid-19: la diffusione della pandemia ha dato ulteriore impulso ai sistemi casalinghi, premiando quelli maggiormente diffusi: è vero che c’è stata un’impennata delle vendite on-line, ma più che investire su nuovi sistemi proprietari, gli utenti hanno preferito comprare capsule per i sistemi che già possedevano, il più diffuso dei quali è appunto il Nespresso.

pologia, fattori che vanno ad influire sulle caratteristiche di sostenibilità delle stesse. A latere dei vari formati attualmente in uso (i già citati Nespresso, Dolce Gusto etc.) possiamo identificare tre principali tipologie di capsule diffuse oggi sul mercato: Alluminio, capsule in materiali Bio-Compostabile quelle Plastiche multistrato / Riciclabili.

Alluminio, compostabili o riciclabili? La capsula in alluminio è attualmente la capsula più richiesta sul mercato ed è caratterizzata da una shelf life prolungata e da una completa riciclabilità, risultando quindi anche una soluzione sostenibile, pur richiedendo particolari processi di smaltimento, di cui non tutti i mercati, particolarmente quelli emergenti, dispongono. Le capsule compostabili rappresentano oggi la vera e propria frontiera dell’innovazione. Puntano tutto sulla sostenibilità (quindi sulla capacità di degradarsi nel tempo trasformandosi in compost) e negli ultimi anni hanno goduto di una crescita esponenziale, anche e soprattutto in risposta ai desideri di consumatori. Sono caratterizzate da costi di produzione più elevati rispetto a quelle “tradizio-

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Industria DEL CAFFÈ IL CAFFÈ: DIFFERENZE TRA TIPOLOGIE E STIMA DEL VALORE La pianta cresce soltanto nei paesi della fascia equatoriale, che rappresentano i principali bacini d’esportazione del caffè verde. Arabica e Robusta sono le due qualità coltivate, con la prima che tende ad essere percepita come la varietà di maggior qualità (ha circa la metà della caffeina rispetto alla Robusta ma è più complessa a livello aromatico). le differenze tra le due varietà riguardano soprattutto il luogo di provenienza e di coltivazione: dalle condizioni climatiche e geografiche dipendono tutte le loro caratteristiche organolettiche, la differenza nel gusto e nell’aspetto. Le differenze in termini di costi sono rapportabili alle zone di coltivazione: ad esempio se facciamo riferimento alla miscela arabica sappiamo che ha bisogno di altitudini elevate e ha un livello di adattamento molto inferiore rispetto alla miscela robusta. Quest’ultima, infatti, si presta molto bene a diversi tipi di terreno e condizioni climatiche, è quindi una coltivazione meno costosa e ciò incide ovviamente sul prodotto finale. L’Arabica è la varietà maggiormente coltivata e il rapporto tra la coltivazione delle due varietà si è mantenuto sostanzialmente stabile negli ultimi quattro anni. Infine, una volta coltivato, raccolto e trattato (della pianta si consuma il nocciolo, che va pulito e asciugato), il caffè viene valutato “al sacco” sul mercato, in maniera simile al petrolio che viene stimato “al barile”. L’unità di misura standard è il sacco da 60kg. L’“anno del caffè” è misurato secondo un calendario che tiene conto dei cicli della coltivazione della pianta e della raccolta e che differisce quindi dal calendario solare. Le tre date da cui si fa cominciare l’anno sono 1° aprile, 1° luglio e 1° ottobre, a seconda della collocazione e dei cicli di raccolta dei paesi produttori (ad es. l’anno del caffè in Brasile comincia il 1° ottobre).

Dolce Gusto: una capsula performante ma complessa A sua volta sviluppato da Nestlè, il formato Dolce Gusto è uno di quelli in maggior crescita sul mercato europeo, in quanto garantisce un’ottima qualità della bevanda. Si tratta di una capsula multifunzione, in grado di contenere al suo interno caffè lungo, caffè corto e, soprattutto, cappuccino e blend assortiti di bevande. La particolare tecnologia, che la contraddistingue, consente una conservazione a lungo termine della bevanda (all’interno della capsula si crea una camera stagna in grado di mantenere inalterate le caratteristiche del prodotto anche per 24 mesi). Garantisce, inoltre, un comportamento ottimale in fase di filtraggio ed erogazione. Il limite è rappresentato dal fatto che si tratta di una capsula più complessa rispetto alle altre. Inoltre, il numero di sistemi proprietari in giro sul mercato non è paragonabile, per esempio, al formato Nespresso. Da ultimo, il grado di complessità tecnologica influisce sullo sviluppo di soluzioni compostabili da parte dei fornitori di capsule, anche se diversi player nel settore della termoformatura dispongono già di soluzioni industrializzabili.

distribuzione automatica – si è soliti avere un’offerta eterogenea di bevande solubili. È una capsula sul mercato ormai da decenni, che gode di uno sviluppo tecnologico consolidato e, conseguentemente, di costi di produzione ridotti (perlomeno nelle tipologie non compostabili).

Keurig: la soluzione multi-beverage preferita nel Nord America

Conclusioni

Poco conosciuto in Europa, il formato Keurig aveva fino a pochi anni fa il monopolio esclusivo dell’importante mercato nord americano, sia nei formati casalinghi (legati quindi ai mercati retail ed e-commerce) che nei locali e nella distribuzione automatica. Oggi resta il formato di riferimento in US e Canada, forte del fatto che caratteristiche tecniche della capsula ne favoriscono l’impiego per erogare una bevanda diluita, in linea con le abitudini di consumo dei mercati di riferimento (il “caffè americano” consumato in US e Canada). La capsula Keurig è inoltre a sua volta una capsula multifunzione, in grado di contenere al suo interno caffè lungo, caffè corto e, soprattutto, cappuccino e blend assortiti di bevande. Questa caratteristica è vincente su un mercato come quello US, dove – per es. nel canale della

Il mercato del caffè è insomma tutt’ora florido, con incoraggianti margini di crescita previsti soprattutto sul porzionato. La marginalità è soprattutto in Nord America ed Europa, ma esistono interessanti aree emergenti worldwide. La pandemia ha avuto effetti contrastanti sul mercato, danneggiando fortemente ambiti come Ho. Re.Ca. (che però negli ultimi mesi sta sperimentando una ripresa) e dando nuovo impulso a canali quali l’e-commerce. Ai costruttori vengono richieste soprattutto flessibilità, affidabilità ed efficienza, più che performance assolute. La forza del comparto industriale che si muove a servizio del settore caffè risiede quindi nel poter offrire un’offerta scalabile, adatta a qualsiasi tipo di torrefazione: dalla grande multinazionale alla piccola realtà che produce in conto terzi, collaborando a stretto contatto con il mondo produttivo per offrire soluzioni su misura.|

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Cama Group

know how e un approccio olistico per l’industria del caffé Cama Group opera nell’ambito dell’automazione dell’imballaggio da oltre 40 anni e da oltre 15 ha sviluppato uno specifico know-how per la gestione dei prodotti per il settore del caffè, in particolare per le capsule. Renato Dell’Oro, Global Coffee Key Account, ci racconta le strategie e le innovazioni dell’azienda in questo ambito.

no trasparenze, finestre, angoli, smussi e ciò che può impattare sull’efficienza del processo di confezionamento. Cama dunque non fornisce soltanto il sistema, ma una soluzione chiavi in mano che comprende tutte quelle competenze sviluppate proprio nel settore del caffè. Siamo un’azienda cross-category e abbiamo quindi il vantaggio di poter trasferire l’expertise, acquiRenato Dell’Oro, Global Coffee Key sito in alcuni settori, all’inAccount, Cama Group terno di altri. Il fatto di essere una realtà capace di creare innovazione ci permette di trattare prodotti delicati, come ad esempio le capsule in alluminio, un prodotto che ha un valore elevato in termini di garanzia e sicurezza per il consumatore. Quindi la capacità di gestire alti volumi con la massima attenzione al prodotto è un fattore importante.

➣ Come si posizione Cama nel settore del confezionamento del caffè? Da anni la nostra azienda è punto di riferimento nella progettazione e sviluppo di sistemi di confezionamento secondario per il caffè, per prodotti quali capsule, cialde, stick e sacchetti. Il target principale è costituito dalle industrie con capacità di produzione medie ed elevate ed esigenze specifiche per quanto riguarda l’efficienza delle macchine e del processo integrato. L’azienda si pone sul mercato con un approccio olistico: oltre alla macchina progettata e ingegnerizzata, intende offrire infatti una serie di servizi correlati, che sono in grado di fare la differenza nella produzione continua. Proprio per questo tipo di approccio, il nostro sviluppo tende a considerare il fine ultimo del nostro progetto nel suo complesso: il packaging. Il nostro ufficio packaging, con diverse risorse dedicate, ha l’obiettivo di trovare la giusta connessione tra le capacità della macchina e le richieste che provengono dalle aziende committenti, il cui fine è una confezione che si distingue e invita all’acquisto. La progettazione di un packaging è complessa e vanno considerati tutti quei limiti tecnici che riguarda-

➣ Sul fronte digitalizzazione quali sono i percorsi realizzati? Nel nostro approccio globale di fornitura, è centrale la questione industria 4.0, vale a dire la gestione del dato, l’integrazione della macchina o della linea di confezionamento all’interno di un sistema di produzione integrato con soluzione che dialogano tra loro e forniscono i dati in maniera omogenea da utilizzare al fine della reportistica e dell’analisi di produzione. Offriamo un servizio costante grazie a tecnici specializzati che rispondono in modo puntuale ed efficiente alle richieste e alla gestione da remoto dei piccoli problemi che si possono verificare. Il nostro orientamento verso una filosofia di industria 4.0 nello sviluppo delle macchine è molto forte, non solo nel settore del caffè, ma in generale per quanto riguarda l’automazione di tutti i nostri sistemi e, in particolare, la loro integrazione nei processi. La digitalizzazione delle macchine resta un aspetto fondamentale nell’offerta delle linee in quando la macchina deve intergrarsi in un sistema che rientra in una catena di produzione

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Industria DEL CAFFÈ monitorata digitalmente e con la capacità di scambiare dati. Riguardo alla progettazione e alla manutenzione o assistenza, siamo in grado di creare digital twin (gemelli digitali) e rendere virtuali le macchine. Il pacchetto 4.0 rientra ormai nella nostra offerta macchine, in quanto sono i clienti stessi che sempre più spesso lo richiedono e nel tempo diventerà parte integrante dell’acquisto della macchina.

sulle macchine dei nostri tecnici. Cerchiamo di fare nostri i feedback e i suggerimenti che ci vengono forniti, proprio nell’ottica di un continuo miglioramento.

➣ Potete citare un case study di successo nel mondo del caffé? Il caso più recente, di cui andiamo orgogliosi, è quello di Caffitaly, basta considerare che in termini di volumi è il quinto torrefattore al mondo. Si tratta di una collaborazione che prosegue da anni e che si rinnova ogni volta con successo. |

➣ La flessibilità è una chiave di competizione molto importate per Cama, ci spiega come rendete concreto questo concetto? La capacità delle macchine Cama di realizzare diversi formati è riconosciuta a livello globale, il vantaggio deriva dal fatto che i sistemi sono in grado di realizzare un cambio formato in brevissimo tempo e andare a regime in produzione senza sprechi di tempo. Il cambio formato rapido è la chiave di volta della flessibilità sulla linea, ma non deve prescindere dalla possibilità di coniugare questo con l’efficienza massima della macchina. Ciò rappresenta uno degli aspetti vincenti della nostra offerta.

➣ Per riassumere, qual è dunque il vantaggio competitivo di Cama Innanzitutto l’approccio olistico, di cui abbiamo parlato, che per noi significa seguire il cliente dall’inizio del progetto con ingegneri e persone dedicate allo sviluppo della macchina e del packaging fino al prodotto finito. Oggi le confezioni sono prodotti che vengono realizzati su commessa secondo le esigenze del cliente. È fondamentale capire cosa quest’ultimo vuole e trovare il giusto compromesso per garantire determinati standard produttivi. La macchina è una commodity, ma il servizio è la chiave e il nostro valore aggiunto. Abbiamo un background di conoscenze in questo settore che ci consente di guidare il cliente, e possiamo farlo in particolare con le numerose start up del caffè che esistono oggi e che hanno bisogno di essere orientate. Condividiamo con loro il nostro sapere e la nostra esperienza. Ciò che apprezzano i nostri clienti è il fatto di saper ascoltare e condividere con loro le informazioni che acquisiamo sul campo e le esperienze

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Gruppo Gerosa Less is more!

Il Gruppo presenta le sue più recenti e importanti innovazioni per il settore del caffè, orientate alla riduzione drastica del peso e dello spessore degli imballaggi.

L

a filosofia Zero Waste diventa ogni giorno più popolare, soprattutto se applicata al mondo del packaging. Nonostante oggigiorno sia impensabile vivere senza imballaggi, in quanto strumenti essenziali per preservare e garantire la qualità e la conservazione dei prodotti, è però possibile lavorare in ottica di eco design e sostenibilità, mantenendo standard di sicurezza e performance elevati. Il Gruppo Gerosa ha raggiunto risultati di alto livello anche nel settore del caffè, sviluppando negli anni soluzioni sempre più innovative e di qualità. In particolare, gli sforzi si concentrano verso una riduzione drastica del peso e dello spessore degli imballaggi (downgauging), adottando soluzioni monomateriale in linea con le linee guida dell’economia circolare. La soluzione di confezionamento per caffè in grani con valvola di degasaggio presenta una composizione a base poliolefinica (PP e

PE) e coating funzionali per l’effetto barriera, garantito grazie alla presenza di un sottile film trasparente che protegge il prodotto da luce e gas. Il nuovo laminato non contiene alluminio, può essere riciclato come monomateriale e, grazie alla riduzione delle temperature necessarie alla lavorazione, garantisce un risparmio anche in termini economici. Ma si riducono anche i costi di trasporto, grazie all’importante contenimento di spessore e peso, che influiscono positivamente sulla logistica e sulla carbon footprint. Inoltre, è possibile applicare un codice invisibile che rende il pack, di fatto, interattivo: la scansione della superficie stampata dà accesso a svariate informazioni multimediali, che offrono ai produttori infinite possibilità comunicative. Una potenzialità che, oggigiorno, rappresenta un valore importante, considerando il ruolo che i dispositivi mobile giocano nella vita di ogni giorno: circa l’80% delle persone utilizza uno smartphone prima di acquistare e il 60% dei consumatori ricerca informazioni sui prodotti e sui brand sul web (fonte: The special mobile report - Planet Retail). Il packaging diventa così un mezzo di comunicazione che travalica il limite fisico dell’imballaggio, per ingaggiare, coinvolgere e informare il consumatore (ne sono un esempio le informazioni legate al fine vita del prodotto), raccogliere e analizzare dati a fini statistici, nonché garantire la tracciabilità della filiera. “Internet of packaging” diventa quindi “Internet of coffee”, e apre scenari ed esperienze senza precedenti. Accessibilità e condivisione di informazioni ed esperienze: ecco l’idea di packaging del futuro per il Gruppo Gerosa, che ha scelto di investire nell’innovazione e può contare da alcuni anni sull’Innovation Center, un dipartimento nato nel 2017 per affiancare i Clienti con un’instancabile attività di ricerca e sviluppo di nuovi concept, sempre in un’ottica di sostenibilità, interaction design e innovazione.|

➣➣➣➣ English TEXT

Le più recenti soluzioni sviluppate dal Gruppo Gerosa sono visibili alla fiera Host, Pad. 13B - Stand F10

Less is more: innovations for the coffee sector The zero-waste philosophy continues to garner ever more support, especially when associated with the world of packaging. It is impossible to imagine life nowadays without packaging, which is essential to the preservation and protection of products, but it is not impossible to imagine packaging that is eco-designed, sustainable and capable of meeting the highest standards of safety and performance.

T

he Gerosa Group’s record of high-level successes extends also to the coffee industry, where over the years it has developed increasingly advanced high-quality solutions. A particular area of focus has been on how to achieve a drastic reduction in the weight and thickness of packaging (downgauging), while also adopting mono-material solutions as recommended in the guidelines for the circular economy. The coffee bean packet, inclusive of a degassing valve, consists of a polyolefin – based composition (PP and PE) and func-

In addition, the packaging can embed an invisible code that turns the packet into an interactive object. A scan of the printed surface opens up various menus of multimedia information, a feature that opens the door to infinite communication opportunities for producers. This communication potential is a highly valuable asset in a world filled with mobile detional coating made out of a thin transparent vices, where around 80% of consumers use a film that serves as a barrier protecting the smartphone before buying a product and 60% product from light and gas. use the web to look for information on brands The new laminate package contains no alu- and products (source: The special mobile reminium, so it can be recycled as a single ma- port – Planet Retail). terial and, because it is processed at a lower Packaging can thus transcend its physical limtemperature, also offers production cost sav- itations to become a channel of communication ings. that engages, involves and informs consumers 10 (e.g. by offering information on product shelf Not only: thanks to the reduced thickness and weight of the packaging, transport costs are life), that collects and analyses data for statisalso lower, with positive ramifications for our |tical and that keeps traceability and Rassegna dell’Imballaggio n. purposes, 7 | Ottobre 2021 logistics and carbon footprint. supply-chain records. The “Internet of pack-

aging” has thus given rise to the “Internet of coffee” and laid the groundwork for the exclusive roll-out of a series of completely new scenarios and customer experiences. Accessibility and the sharing of information and experiences: these are the defining features of the Gerosa Group’s packaging of the future. Our future-oriented strategy pivots on our willingness to invest in new technologies, to which end we also draw on the resources generated by our InnovationCenter, a customer-oriented department set up in 2017 to carry out intensive research work and develop new concepts for the enhancement of sustainability, interactive capacity, design, and innovation. The most recent and interesting solutions developed by the Gerosa Group are on display at the Host trade fair, at Hall 13B – Stand F10.


Industria DEL CAFFÈ

N imax soluzioni per il packaging Ho.Re.Ca. e GDO Monoporzioni o maxi-buste Ho.Re.Ca.? Nimax propone la soluzione adeguata per la codifica e l’ispezione di ogni tipologia di packaging.

dità di potere pianificare la manutenzione senza disperdersi fra più fornitori e soprattutto che hanno constatato quanto questo renda più efficiente l’attività produttiva a fronte di una riduzione complessiva dei costi.

La forza della sinergia

I

l mercato del tè e del caffè è caratterizzato da un’ampia varietà di tipologie di packaging che spaziano dalle capsule e dalle bustine monouso alle confezioni di grande formato per il settore Ho.Re. Ca. Questa differenziazione di confezioni rende indispensabile individuare tecnologie di codifica e marcatura, ispezione e controllo ed etichettatura che siano quanto più versatili e perfomanti possibile per abbattere i costi e soddisfare le crescenti richieste di flessibilità della produzione. L’offerta Nimax in questi tre specifici abiti delle linee di produzione è articolata e concorrenziale, caratteristiche di grande rilevanza se si considera che un mercato così importante ha generato una forte competitività, per vincere la quale è indispensabile effettuare ogni scelta valutando: efficienza, TCO (total cost of ownership) e riduzione dei costi nascosti, transizione 4.0 e conformità con le normative vigenti.

La visione complessiva e sinergica delle tre divisioni specializzate Nimax (codifica, ispezione e controllo, etichettatura) e l’uso di software specifici, come ad esempio il rivoluzionario Line Strategy, rendono la transizione 4.0 un’evoluzione fluida ed economicamente molto vantaggiosa. I marcatori Laser Domino F230i sono indicati per codificare in modo permanente confezioni plastiche, alluminate e compostabili; il dato risulta ben leggibile anche su superfici colorate chiare o scure. Dotati di una lente a lunga durata che trasferisce il dato alfanumerico e grafico anche su superfici concave o convesse, i laser serie F utilizzano la tecnologia Pulse Selector che emette 40 diverse lunghezze d’onda. Il funzionamento senza consumabili, come inchiostri o ribbon, e un ciclo di vita che raggiunge i 12 anni fanno del Laser F di Domino la scelta ottimale per chi deve effettuare un elevato numero di codifiche/ora. Per la codifica e marcatura di prodotti confezionati con buste alluminate, barattoli in vetro, con codifica sul tappo o sull’etichetta, e per le scatole in cartone è possibile scegliere fra la tecnologia laser serie F, le stampanti a trasferimento termico serie V e le stampanti a getto d’inchiostro serie Ax: gli esperti Nimax possono suggerire la scelta più opportuna in base alle specifiche della linea e al materiale con cui è realizzato l’involucro del prodotto. Il marcatore inkjet a goccia continua Domino serie Ax rappresenta la nuova frontiera delle stampanti a getto continuo, poiché riduce al minimo l’intervento umano e garantisce una grande flessibilità; utilizza gli inchiostri I-Pulse che resistono anche a processi produttivi di sterilizzazione e che sono disponibili nei colori nero, blu, giallo, rosso e bianco. Per prodotti pregiati, come il caffè e il tè, è fondamentale dotarsi di sistemi di controllo in linea del peso per correggere la dosatura in tempo pressoché reale e per accertarsi che ciascuna confezione corrisponda agli standard del brand. Nimax ha un’ampia gamma di selezionatrici ponderali, di sistemi di ispezione a Raggi-X, di Metal Detector e di sistemi combinati che soddisfano le specifiche, estremamente restrittive, della Grande Distribuzione (GDO) e del mondo Ho.Re.Ca. Completano l’offerta i diversi applicatori di etichette, le tecnologie stampa e applica Domino Serie M, per imballi e pallet, e i sistemi di visione Serie R che verificano la perfetta leggibilità e correttezza di ogni singolo codice.| Per informazioni: contactcenter@nimax.it

Esperienza e affidabilità a vantaggio del cliente Per i responsabili della linea di produzione e per il reparto Controllo Qualità è un grande vantaggio, sia economico che di tempo, avere un interlocutore affidabile e preparato che sa seguire sia l’installazione che la manutenzione delle diverse soluzioni tecnologiche in Italia e all’estero. Nimax, azienda di riferimento per le aziende italiane del food & beverage e fornitore di importanti OEM (costruttori di linee automatiche), ha una grande esperienza del settore e conosce perfettamente la tecnologia più corretta da adottare per la codifica e marcatura, l’ispezione e il controllo e l’etichettatura di ciascun tipo di packaging. Scegliere un unico interlocutore per coordinare e gestire le diverse tecnologie si è rivelato un vantaggio irrinunciabile per molti produttori che hanno scoperto la como-

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Goglio

supporta la scelta green di Segafredo Zanetti Segafredo Zanetti è tra le prime aziende del settore ad avviare un percorso di conversione sostenibile del proprio packaging su tutta la produzione e ha scelto il gruppo Goglio come partner di questo progetto.

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oglio, uno dei principali player in Europa nel packaging flessibile, supportail passaggio a materiali green di Segafredo Zanetti, leader dell’Espresso in Italia e nel mondo, che sta adottando per tutti i propri prodotti imballi multistrato pronti al riciclo e a minor impatto ambientale rispetto alle soluzioni di confezionamentocontenenti alluminio attualmente utilizzate nel mondo del caffè. “Da oltre 50 anni Goglio sviluppa per Segafredo Zanetti soluzioni di confezionamento studiate per preservare inalterate nel tempo la qualità, l’aroma e la freschezza del caffè– spiega Alessandro Caretti, Direzione Commerciale EMEA/ Sud America di Goglio S.p.A. –. Siamo orgogliosi di intensificare ora la nostra collaborazione con un grande e ambizioso obiettivo: produrre in maniera sostenibile e trovare le migliori soluzioni di packaging eco-compatibili che tengano conto delle esigenze del Pianeta e della sempre crescente sensibilità ambientale dei consumatori”.

tate dalle aziende del comparto, non contengono alluminio. Si tratta di confezioni che possono essere composte da un laminato poliolefinico – ottenuto accoppiando una struttura di polipropilene e una struttura di polietilene – oppure monomateriale, di solo polietilene o polipropilene. In entrambi i casi, l’assenza di alluminio consente il recupero nella plastica dell’imballo, che diversamente sarebbe smaltito come rifiuto indifferenziato. Naturalmente, oltre a rispettare il pianeta, i nuovi imballi garantiscono eccezionali livelli di conservazione e protezione del prodotto. Goglio e Segafredo stanno inoltre testando soluzioni ancora più sostenibili e performanti per diverse linee di prodotti, come il monomateriale in polipropilene per il confezionamento delle cialde, che garantisce un corretto recupero della confezione, oltre che degli scarti di lavorazione.

Soluzioni ecocompatibili

I protagonisti

Attenta agli sviluppi del mercato e ai cambiamenti sociali e ambientali, da alcuni anni Goglio ha iniziato a sviluppare nuove soluzioni di confezionamento ecocompatibili come i packaging realizzati con processi produttivi che riducono l’emissione di CO2 fino al 40% e l’impiego di materiali ai quali è possibile dare una nuova vita attraverso il riciclo. I nuovi imballi studiati da Goglio rappresentano un’importante novità per il mondo del caffè perché, a differenza delle tradizionali soluzioni di confezionamento adot-

Fondato nel 1850, il gruppo Goglio progetta, sviluppa e realizza sistemi completi per l’imballaggio fornendo laminati flessibili, valvole, macchine e servizio, per ogni esigenza di confezionamento che trovano applicazione in molteplici settori industriali: caffè, alimentare, chimica, cosmetica, detergenza, beverage e pet food. Il gruppo è presente con stabilimenti produttivi in Italia, Olanda, Stati Uniti e Cina, e uffici commerciali dislocati in vari paesi europei, in Sud America e nel sud-est asiatico. Goglio S.p.A impiega oltre 1.800 dipendenti a livello globale e ha un fatturato consolidato di circa 380 milioni di euro. Fondato nel 1973, Segafredo Zanetti è il marchio globale di Massimo Zanetti Beverage Group, tra i leader del caffè a livello mondiale con una forte presenza locale. Il Gruppo ha un posizionamento unico “dalla piantina alla tazzina”, gestisce una Value Chain completamente integrata e opera su 22 stabilimenti attivi in 4 continenti, vendendo i suoi prodotti in oltre 110 Paesi. Ogni giorno più di 43 milioni di tazze di caffè vengono servite attraverso la sua rete composta da oltre 100.000 clienti e circa 350 negozi di caffè in franchising.|

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Industria DEL CAFFÈ Grazie alla lunga esperienza di progettazione e costruzione di macchine, Omas è in grado di personalizzare e soddisfare ogni richiesta della clientela, come dimostra la macchina per l’assemblaggio capsule FLEXICAP, che offre massima dinamicità ed efficienza produttiva.

Flexicap

dinamicità ed eccellenza

F

LEXICAP è un’innovativa macchina di assemblaggio capsule per liquidi, solubili o caffè, progettata e costruita da Omas Tecnosistemi. È disponibile in differenti modelli da un minimo di 2 file fino a 120 capsule, a massimo 8 file fino a 450 capsule minuto in base al formato e prodotto da dosare. FLEXICAP offre dinamicità e massima efficienza di produzione. La modularità di tutto il sistema rende estremamente semplici e rapide tutte le operazioni di cambio formato e/o prodotto, completamente ispezionabile da tutti i fronti. L’ufficio R&D di Omas ha continuato lo studio e realizzazione di molteplici migliorie per FLEXICAP, sia in termini estetici necessari per garantire sicurezza, facilità nella pulizia e rapide manutenzioni che di performance.

sia per prodotti liquidi, polveri o caffè: grazie all’utilizzo di godets per il trasferimento delle capsule e le stazioni di riempimento, inserimento filtro (ove richiesto), trancia e salda top lid, tipo “docking station” facilmente e completamente estraibili, consentono di ottenere un’eccellente pulizia, e soprattutto un rapido cambio formato, effettuato in tempi minimi e senza utilizzo di utensili. La gestione delle stazioni è effettua tramite motori brushless che assicurano affidabilità e precisione, nonché ripetitività della qualità delle operazioni da effettuare. Le regolazioni e le parametrizzazioni sono effettuate da pannello di controllo “touch screen” da 15’’con possibilità di salvare i dati e informazioni di produzione impostate. La macchina è predisposta per integrazione in Industria 4.0. FLEXICAP è dotata di controlli per la corretta esecuzione di tutte le operazioni e predisposta per installazione di telecamere di verifica. Tutte le parti a contatto con il prodotto sono in acciaio inox AISI 316L, i godets sono realizzati in materiale a elevata resistenza attraverso un processo di saldatura, allo stesso tempo leggero e facilmente movimentabile. Sistema di sganciamento e discesa per la pulizia del macinatore o tramoggia superiore (caffè o solubili) e altri dispositivi posti sulla parte superiore della FLEXICAP permettono la massima garanzia di sicurezza per gli operatori e manutentori. È possibile collegare le stazioni di riempimento direttamente all’impianto di produzione del prodotto, per garantire la massima igiene e la continuità di produzione senza fermi macchina. Grazie alla lunga esperienza di progettazione e costruzione di macchine, Omas è in grado di personalizzare e soddisfare ogni singola richiesta, atta a migliorare le necessità della clientela.|

Flessibilità, affidabilità ed efficienza La nuova FLEXICAP garantisce estrema flessibilità di tutta la macchina, dall’alimentazione delle capsule, che può essere effettuata tramite alimentatore, alla rinfusa o con magazzino per capsule impilate, disponibile nella nuova versione orizzontale, studiato per una lunga autonomia del caricatore, o nella classica versione verticale. Il carico e scarico delle capsule è effettuato con sistema pick & place. Il sistema di pulizia interno della capsula prima del dosaggio e del bordo della capsula dopo il dosaggio, viene effettuato con immissione di aria sterile microfiltrata e aspirazione delle polveri residue; questo processo consente una perfetta sigillatura del bordo capsula, garantendo la tenuta nel tempo della saldatura del top lid. Le stazioni di dosaggio e sigillatura sono di semplice gestione compresa la manutenzione e la pulizia. La macchina è predisposta per l’installazione di flusso laminare, ulteriore applicazione che consentirà di avere un prodotto igienicamente sicuro. Tutta la macchina è concepita per poter lavorare con più formati

HostMilano 2021 Pad. 22 | Stand G14 K13

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Innovazioneè

dal classico espresso ai nuovi formati Le lunghezze del caffè tra nuovi rituali e tendenze oltreoceano, indagate da Nespresso insieme a Squadrati: lungo e mug è un trend già seguito dal 40% degli italiani, attenzione alla sostenibilità e voglia di scoprire nuovi sapori e origini dei caffè.

lungo o doppio e per quasi la metà di chi preferisce il caffè lungo in tazza grande/mug. Qualunque sia il formato preferitogli intervistati danno una grande importanza al piacere del gusto del caffè. Lo dichiarano il 51% di chi preferisce l’espresso, il 43% dei bevitori di caffè lungo o doppio in tazza piccola e il 41% di chi ama rilassarsi con un caffè lungo in tazza grande/mug.

N

Nuove tendenze e consumi

espresso ha coinvolto Squadrati, società di ricerche e studi semiotici di mercato, per indagare su come sta cambiando il rituale del caffè per gli italiani, quali i formati e i momenti di consumo preferiti, tra tradizione all’italiana e nuove tendenze sociali. Nella patria del caffè espresso, non stupisce affatto che l’82%di chi beve caffè si esprima a favore del classico caffè ristretto all’italiana. Ciò nonostante, a conferma delle nuove tendenze di consumo tipiche dei Paesi Nord-Europei e degli Stati Uniti, che piano piano stanno prendendo piede anche in Italia, l’indagine mostra come il consumo del più classico espresso sia per molti accompagnato, in base ai vari momenti della giornata, dalla preferenza di formati alternativi come il caffè lungo o doppio (20%) o il caffè lungo in tazza grande o mug (12%). In generale il caffè ha dei momenti di consumo specifici che si concentrano maggiormente tra colazione, metà mattinata e dopo pranzo. Se però l’espresso viene preferito maggiormente a colazione e a chiusura del pranzo dal 66%dei bevitori di caffè intervistati, il caffè lungo o doppio in tazza piccola viene scelto da ben il 47% come intramezzo durante la mattinata,mentre il caffè lungo in tazza grande viene preferito nel corso della mattinata dal 42% e nel pomeriggio da circa il 40%. Quello del caffè, si sa, è un momento fortemente radicato nelle abitudini degli italiani. E se l’espresso viene associato dal campione intervistato a quei momenti della giornata in cui si sente il bisogno di ricaricare le energie (41%), i formati di caffè più lunghi vengono invece associati ai momenti di relax e tranquillità in cui prendersi del tempo per sé stessi. È così per il 35% di coloro che bevono solitamente caffè

Nell’indagine Nespresso/Squadrati è stato inoltre analizzato come le nuove tendenze di consumo di caffè stiano sempre più influenzando le abitudini degli italiani e quale sia la loro propensione ad adottarle in un futuro prossimo. In generale, la tendenza Nord-Europea/Americana di consumare il caffè lungo (filtrato, americano, cold drip ecc.) nelle mug è una tendenza che il 40% degli intervistati segue già o ha intenzione di adottare in futuro. Un’attenzione sempre crescente alla sostenibilità emerge invece dal 70% degli intervistati che ha dichiarato di aver sostituito i bicchierini in plastica usa e getta con tazze, mug, thermos riutilizzabili o che lo farà nel breve tempo. Infine, la voglia di scoperta di nuovi sapori e di sempre diverse origini del caffè, associaLE LUNGHEZZE CAFFÈ bile alla tendenza degli specialty coffee DEL che sempre di più si stanno TRA RITUALI DI CONSUMO E NUOVE TENDENZE diffondendo anche in Italia, è già stata adottata o lo sarà a breve dal 67% degli intervistati. Un focus particolare va dedicato alla generazionePRESENTE Z, che in fatto di nuove tendenze è sempre aggiornata e pronta a CAFFÈ ESPRESSO/ CAFFÈ LUNGO RISTRETTO Lungo ofascia Doppio di etàTazza grande/Mug sperimentare: 1 su 2 tra chi appartiene a questa ha dichiarato infatti di voler sperimentare il caffè lungo in tazza grande, così come il 79% ABITUDINI DI degli appartenenti alla generazione Z ha dichiarato di 20% CONSUMO voler provare caffè nuovi e82% dalle origini insolite; e la quasi totalità 12% (82%) Tra chi beve caffè ha dichiarato di voler passare dai bicchierini usa e getta all’utilizzo di mug, thermos e contenitori più rispettosi dell’ambiente. MOMENTI 66% 47% 40% Quandocon lo bevono In linea questi cambiamenti Nespresso haNel lanciato, A colazione del mercato, In mattinata pomeriggio Dopo pranzo un anno fa, Vertuo, il sistema innovativo che riconosce il caffè e la sua lunghezza di erogazione, consentendo di preparare cinque diverse SENSAZIONI lunghezze in tazza, in un41% nuovo formato dedicato 35%alla condivisione.| 46% A cosa lo associano

Ricarica di energia

Relax/Tranquillità

LE LUNGHEZZE DEL CAFFÈ LE LUNGHEZZE DELTENDENZE CAFFÈ TRA RITUALI DI CONSUMO E NUOVE TENDENZE TRA RITUALI DI CONSUMO E NUOVE CAFFÈ ESPRESSO/ RISTRETTO

PRESENTE

FUTURO

CAFFÈ LUNGO Lungo o Doppio

Tra chi beve caffè

MOMENTI Quando lo bevono

SENSAZIONI A cosa lo associano

FUTURO

82%

20%

12%

66%

47%

40%

A colazione Dopo pranzo

In mattinata

41%

35%

Ricarica di energia

Relax/Tranquillità

18-25 anni

Specialty coffee di territori diversi

Caffè lunghi in tazza grande/mug

Nel pomeriggio

Caffè on the go con travel mug e thermos

Relax/Tranquillità

TRA LA GEN Z

14

Fonte dati: indagine quantitativa (CAWI) condotta da Squadrati per Nespresso dal 13 al 15/09/21 su un campione di 809 intervistati 18-64anni. Quote proporzionali alla popolazione residente in Italia per sesso, classi di età e area geografica. Consistenza numerica in base al consumo di caffè: 752 intervistati.

18-25 anni

Mug e thermos al posto dei bicchierini di plastica

Specialty coffee di territori diversi

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70%

82%

70%

82%

67%

79%

40%

50% TRA I MILLENIALS

46%

QUANTO SARANNO ADOTTATI

TRA LA GEN Z

QUANTO SARANNO ADOTTATI

Tazza grande/Mug Mug e thermos al posto dei bicchierini di plastica

ABITUDINI DI CONSUMO

Relax/Tranquillità

26-40 anni

38%

42%


Rassegna dell’Imballaggio | n. 7 | Ottobre 2021


SpotLIGHT Coffee is a huge and growing market, but the pandemic has affected coffee culture globally and the biggest coffee packaging trends. This represents a booming opportunity for coffee suppliers, coupled with a rising focus on sustainability.

The future

of coffee packaging

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s we settle into the “new normal”, the outlook for the coffee industry is strong. According to the International Coffee Organization, exports in the first four months of Coffee Year 2020/21 (October 2020-January 2021) increased by 3.7% to 41.88 million bags, compared with 40.38 million bags a year earlier. In a recent CNBC article, Mintel’s Associate Director of Food and Drink stated that “coffee is one of the categories that is going to see benefits from the pandemic in the short, medium and long term.” Coffee is a huge and growing market – but how consumers drink it is changing. Around two billion cups of coffee are consumed every day across the world, according to the BCF. Despite ongoing lockdowns prohibiting people from venturing to coffee shops in many countries, people are still seeking their daily cup at home. This all adds up to a booming opportunity for coffee suppliers, coupled with a rising focus on sustainability. Keep reading to learn about three key trends for the coffee industry in 2021.

(AMS) business. As a result of this increased demand, manufacturers are realizing the importance of creating products for at-home coffee consumption. In fact, in July 2020 Nespresso announced plans to invest $170.5 million to increase production at its Romont coffee facility, in line with rising demand. Even well-known coffee shop brands are pivoting their focus to online. Last year, the international chain Prêt à Manger announced partnerships with delivery brands including Deliveroo, Uber Eats and Food Panda to bring its barista coffee and sandwiches directly to people’s doors. For coffee retailers and manufacturers, it’s clear that having an e-commerce play is more important than ever. To win consumer attention in the crowded online market, it’s also important that websites are easily shoppable and that manufacturers make use of social media to engage new audiences. But winning consumer attention is just half the story. To capture consumer loyalty, the delivery experience also needs to be quick and high quality. Products need to arrive in great condition. This can be challenging – particularly when it comes to fulfilling next-day orders. During the supply chain process, products may be roughly handled and will not be in an upright position throughout their journey. With this come many more chan-

The rise of e-commerce

Safety concerns and national lockdowns mean that visiting coffee shops is no longer a priority for many consumers. Instead, they are opting for online shopping and brewing more coffee at home – and this trend is here to stay. Accenture research shows that, even in markets where retail is reopening, consumers continue to shop online. In the UK, for example, grocery retailers sold £24 million more tea and coffee in June 2020 than the same period in 2019, according to Kantar. In the same year, Nestlé reported its strongest global quarterly sales in five years, with its Starbucks, Nescafé and Coffee Mate packaged coffee ranges contributing to 7.4% organic sales growth across its Americas

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Coffee INDUSTRY Sustainability is king

Consumers are looking to coffee producers not only to deliver on quality, but to minimize their environmental impact while they do it. Amcor’s research shows that only 6% of European consumers are unconcerned about sustainability issues. Shoppers’ sustainability concerns are causing brands to take action. Starbucks has created its own private standard for more sustainable coffee production: Starbucks’ Coffee and Farmer Equity Practices (CAFE Practices). Similarly, Nestlé has created sustainability guidelines with its Nespresso AAA Sustainable Quality standard. We will see more coffee drinkers purchase from brands with a strong environmental and ethical story. As well as bolstering their supply chain processes, brands should also directly address the sustainability implications of their coffee packaging. For example, using bio-based materials, such as PE made from responsibly sourced sugar cane, is a way for brands to reduce the carbon footprint of their packaging – replacing fossil fuel-based materials with packaging made from renewable resources. The key for coffee manufacturers is to ensure they keep pace with these changing consumer preferences and trends – for both their daily cup and the packaging it comes in. | Source: www.amcor.com

ces for product damage or failure. Through innovative materials, novel design, and smart solutions allow customers to make a quick switch to e-commerce packaging with confidence.

Coffee at home becomes a premium experience

According to Mintel, “many people will continue to work, relax, and entertain at home in the next 12 months.” In line with this, Mintel advises that brands and retailers have an opportunity to create routine experiences for people at home through their products. Coffee – with its aromatic flavors and association with being a pickme-up – is well placed to become a daily ritual for many. The key to this is premiumization. Michael Schaefer, Global Lead, Food and Beverage at Euromonitor International, explained: “Premiumization is about bringing this craft-oriented experience to more people by enabling them to recreate it at home. Convenience and accessibility are key, but successful brands also represent quality, expert knowledge and a unique product story.” To create these premium experiences at home, more people are purchasing coffee machines that use pods to create barista-style coffee. In line with this, Research and Markets expects the European coffee pods and capsules market to witness a CAGR of 6.8% over the forecast period, 2020-2025. Aluminum, in particular, is considered a premium option for the shelf life of coffee pods as it provides a high barrier for fresher coffee and can be recyclable. Furthermore, aluminium capsules allow for better brand positioning in terms of sustainability and quality. Finally, brands should remember the power of technology to enhance the at-home experience. Thanks to smartphones and QR codes, brands can leverage digital to build relationships with their customers.

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SpotLIGHT

IMA Coffee and Coind sustainability as a keyword

IMA Coffee high-speed aluminium capsule filler serves Coind’s sustainable needs.

W

ith a more than consolidated partnership lasting 50 years, IMA and Coind fully embody the meeting of two top representatives in the Emilian Food and Packaging Valley. Both founded in 1961, the two Bolognese companies share views and objectives such as reliability, high quality and high technology for the best customer satisfaction, sustainability and social commitment. The alliance dates back to the late sixties with the supply of the first IMA equipment for packaging tea in filter bags, later boosted by the supply of coffee packaging solutions from 2005 on. Coind is a leading Italian industrial group based just outside Bologna, in Emilia Romagna, with a total annual turnover of 78 million euro (up 10.5% on 2019) and more than 230 employees. The coffee division was founded in 1961, and is today one of Italy’s largest roasteries with over 7,000 tons of raw coffee beans roasted to serve seven million Italian families every year. When

Coind carried out an important production upgrade involving complete packaging lines for Nespresso® and Dolce Gusto® compatible capsules, including solutions from coffee filling to final product palletization, it chose IMA Coffee. The latest IMA Coffee machine installed in the Coind plant is a 595 for aluminium capsules. Capable of processing up to 450 capsules per minute, this high-speed solution will theoretically handle 120 to 130 million capsules per year. Its ergonomic cantilever design ensures great accessibility for maintenance, service and easy cleaning thanks to the pull-out operating system, significantly reducing line downtimes. Accurate product dosing is made possible thanks to precise and extremely gentle product handling to suit a wide range of products to be filled. Excellent product quality is guaranteed by an on-line weighing system for each filled capsule, with data feedback to automatically adjust the dosing unit, and by vision systems for lid positioning. In this interview, Luca Cioffi, President & CEO, and Valentina Pareschi, E-commerce & Communication manager, tell about the partnership between Coind and IMA.

➣ What is Coind’s vision of market trends, with regard to capsule and carton types and in terms of materials? Sustainability has influenced the coffee capsule market and the materials used for their packaging. As for the capsules, we are introducing two different responses to the “no plastic” trend: compostable, 100% recyclable capsules that can be disposed of in organic waste, and aluminium capsules, which we expect to be disposed of soon in dedicated collection centres. There are some new introductions also with regard to formats: more and more brands, and retail distribution players too, are oriented towards maxi-formats of 30, 40 or 50 capsules, designed both for consumer convenienceas well as for lower consumption of packaging. As a company, we have responded to these market demands by investing into production lines capable of

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Coffee INDUSTRY making both types of capsules, with different packaging configurations; we are talking about about 20 million euros over the last three years. At the same time, we are also taking action regarding the materials used for our boxes: for more than a year all our cardboard has been FSC certified. Our medium and long-term perspective is certainly to continue investing into sustainable solutions in terms of product, packaging and certifications, in line with market requirements.

➣ What were the production requirements, in terms of product type and production capacity, that led Coind to choose IMA as a partner? Given the complexity of the coffee capsule packaging process, we decided to turn to a world leader in the packaging sector, to have a reliable and structured partner able to take care of all the technical aspects of the process. In fact, when packaging coffee, attention must be paid to various aspects. First of all, it is necessary to respect all the basic hygiene and health rules, which is added to the complexity of managing fine particles (the ground coffee inserted into the capsule). Plus, the machines must ensure millimetre precision in welding the top lid to the cup of the capsule, so that the latter is perfectly self-protected and the coffee inside keeps its organoleptic properties intact until the moment of consumption. At the same time, the machines must have a certain tolerance in terms of the size of the empty capsules: it may happen that they differ from each other by a few microns, and this must not compromise the efficiency of the line.

➣ How do IMA’s machines and lines achieve high standards of efficiency? The IMA filling machine is capable of producing 450 capsules per minute. If we think that on average every Italian drinks 4 coffees a day, IMA machines pack the annual quantity of coffee per capita in just over 3 minutes. To make another comparison, one year of production of a single machine (potentially equal to over 236 million capsules) could satisfy the coffee needs of the whole of Italy. This high standard of efficiency is achieved thanks to the use of fully automatic machines, which make it possible to minimise downtime due to the human component.

➣ Based on your growth target, do you foresee an increase in capacity that could involve IMA? The challenge of the next few years will not only be to better manage the workload on the production lines, but also to reduce their consumption and intervene in real time on anomalies. This is why we are developing a real-time performance monitoring solution together with IMA, using machine learning algorithms. A complex project, which is part of the production efficiency process undertaken by Coind, aimed at improving the management of our plants and increasingly reducing our environmental impact.| For further information, visit: www.coind.it/en/ and www.ima.it

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SpotLIGHT

Volpak

sustainability and flexibility Volpak boasts a long experience in the coffee industry, which allowed it to work with many roasters, both in Europe and worldwide, thanks to a wide solution portfolio for the packaging of roasted beans and ground coffee. Today’s challenges are mainly around sustainability and flexibility.

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ecently, the company had to face a new challenge on behalf of a Turkish roaster: an established business in this industry and a long time Volpak client that requested a full plant for the packaging of coffee beans, complete with an advanced degassing system. This is a common request among roasters, which is necessary to protect the product’s aroma and increase its shelf life, avoiding its contamination with oxygen. The challenge is due to the fact that coffee cannot be vacuum packed after roasting, as the packages swell due to pressure and may break. In fact, freshly roasted coffee releases significant amounts of carbon dioxide. It is a slow process, since the coffee beans retain part of the gas after roasting and gradually release it. It is estimated that they can continue to emit CO2 for more than two weeks. Also, both oxygen and humidity, as well as other elements of the environment, can damage the coffee beans. To keep it fresh, with its aroma, its flavor and all its qualities, it is absolutely essential to isolate it from these threats.

the identification and deployment of the best degassing system, based on valve operation. The use of a degassing valve for coffee means that packaging can be carried out after roasting, thus saving storage time prior to packaging, and money in the medium term. The solution created by Volpak is based on the development of a unique system for air outflow. It is actually a one-way valve, which allows the exit of carbon dioxide and prevents the entry of oxygen and moisture. The degassing, through the valve, is carried out by leveraging a physical principle: the pressure of the film inside the valve increases with the heat and the hot air exits through one of the sides of the coffee valve. Once the external pressure is balanced with the internal one, the valve remains closed.

A portfolio of flexible and green oriented machines

In addition to this specific solution, Volpak offers a wide range of machines and systems for coffee packaging that are highly efficient and extremely advanced in terms of sustainability. Machines such as the SP 170 can use fully sustainable packaging materials, such as PLA. Other units, such as SC+, can also use paper, offering a wide range of applications for this and other industries. Volpak’s machines also boast a high level of flexibility, making them ideal for the secondary packaging inside pouches of products such as non self-protected coffee capsules, a solution that can be ideal for industries such as hospitality. |

A tailor-made solution

The solution developed by Volpak is based on the SP 170: a machine for pouch forming and filling, loved by a lot of customers for its durability and flexibility. In this specific instance, as is often the case, the company did not just provide a technologically advanced machine, but it also leveraged its expertise to assist the customer throughout the project development stage. In particular, Volpak helped the client in

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COSMETICI... INDISPENSABILI ancor di piú in tempo di pandemia Il settore cosmetico nazionale assorbe il colpo del Covid-19 meglio di altri comparti, complici l’indispensabilità dei prodotti per l’igiene per il contrasto dell’epidemia e la propensione ad accogliere nuove abitudini e forme di consumo.

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0,6 miliardi di fatturato di settore, che salgono a 33,2 se si considera l’intera filiera. 36mila addetti diretti, che arrivano a 400mila con l’indotto. Oltre 4,1 miliardi di export e una bilancia commerciale del valore di 2,3 miliardi. Un mercato interno prossimo ai 9,8 miliardi. Sono i numeri che tracciano il perimetro di un comparto, quello cosmetico nazionale, che nonostante le inevitabili conseguenze della pandemia, ha saputo dimostrare resilienza. “Il settore cosmetico, da sempre, si distingue per la sua aciclicità – commenta Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi Cosmetica Italia – e, anche in questo scenario macroeconomico particolarmente incerto, ha avuto una tenuta migliore rispetto a gran parte dei comparti del manifatturiero, dimostrando una forte capacità di reazione e dando luce alla positiva risposta delle imprese alle mutate modalità di acquisto e di consumo. Certamente gli effetti della crisi si sono fatti sentire e le difficoltà non sono mancate: nel 2020 il fatturato ha subito un calo di 12 punti percentuali rispetto all’anno precedente, e le esportazioni hanno registrato una contrazione ancora superiore, del 16,7%. Non fa eccezione il mercato interno, sceso del 9,6%. Le previsioni per il prossimo futuro, però, danno importanti segnali di ripresa e già nel 2022 si potrà tornare ai valori pre-Covid”.

Le nuove abitudini di consumo L’andamento dei singoli prodotti riflette in modo evidente le nuove abitudini dei consumatori, fortemente condizionate dall’emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento dei contagi. Se, infatti, la riduzione delle occasioni di socialità ha provocato importanti cali su alcune categorie merceologiche, come il trucco viso (-28,9%) o la profumeria alcolica (-21,5%), la maggiore e attenzione per l’igiene personale ha portato alla crescita dell’insieme dei prodotti legati a questa funzione (+6%). In particolare, i saponi liquidi hanno registrato un picco: +35%. Un dato strettamente connesso con le indicazioni delle autorità sanitarie, a partire dall’OMS, per il contrasto della pandemia, che hanno indicato come primo comportamento indispensabile da adottare il lavaggio frequente delle mani. Anche le dinamiche legate ai diversi canali di distribuzione rispecchiano i cambiamenti imposti dallo stato di emergenza, che ha avuto un forte impatto sulla frequentazione dei punti vendita fisici, portando i cittadini a scelte obbligate sulla base di aperture e chiusure. I cali più consistenti nei consumi cosmetici si rilevano nei centri estetici (-29%), in profumeria (-26,1%), in erboristeria (-26%) e nei saloni di acconciatura (-22,5%).

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Fatti &TENDENZE Buona, invece, la tenuta della grande distribuzione e della farmacia, esercizi che non hanno particolarmente risentito di chiusure imposte, con contrazioni rispettivamente del 3,8 e del 3,5%. Si distingue il segno più registrato dall’ecommerce, in crescita di 42 punti percentuali: una performance in parte condizionata dalle limitazioni alla mobilità, ma anche il segnale dell’affermazione di nuove scelte d’acquisto destinate a rimanere irreversibili.

Eccellenza italiana In Europa il nostro Paese è il quarto sistema economico della cosmetica dopo Germania, Francia e Regno Unito. Le donne impiegate nel settore rappresentano il 54% degli addetti ai lavori (circa 19mila), quasi il doppio della media dell’industria manifatturie-

BILANCIO POSITIVO PER ONBEAUTY BY COSMOPROF WORLDWIDE BOLOGNA Ottimismo, intraprendenza e voglia di ripartire hanno caratterizzato i padiglioni 31 e 32 del quartiere fieristico di Bologna, che il 9 e 10 settembre a OnBeauty by Cosmoprof Worldwide Bologna hanno ospitato nuovamente le aziende della filiera produttiva cosmetica e di profumeria e prodotto beauty per il canale retail. Da sabato 11 a lunedì 13 sono stati poi inaugurati i padiglioni dedicati al canale professionale. “L’affluenza di operatori di questi primi due giorni di manifestazione, dedicati alla supply chain e alla profumeria per il canale retail, ha soddisfatto le aspettative dei nostri espositori, e la concomitanza con le manifestazioni Sana e Cosmofarma ha facilitato nuove relazioni con canali farmaceutico e biologico”, dichiara Enrico Zannini, direttore generale di BolognaFiere Cosmoprof. “Questo primo evento di avvicinamento a Cosmoprof ci ha permesso di riprendere le tradizionali modalità di incontro e di business, e ha evidenziato l’intraprendenza e la capacità di resistenza della nostra industria”. Oltre alla possibilità di ritrovare in presenza le aziende leader per i comparti supply chain e profumeria retail, OnBeauty by Cosmoprof ha offerto anche incontri di approfondimento presso l’area OnBeauty Talks al pad. 32. Giovedì 9 la testata IMAGINE, con il direttore Cristina Milanesi, ha coinvolto Michelangelo Liuni, Presidente di Fenapro, Fabrizio Valente, Fondatore di Kiki Lab, Sylvie Cagnoni, Beauty Head di NPD Italy, Chiara Mauri, Direttore della Scuola di Economia e Management di LIUC Università Cattaneo, e Lucio Carli di Cosmetica Italia hanno evidenziato come on-line e off-line possano collaborare per una vera sinergia virtuosa, e come questa collaborazione possa diventare un volano per l’evoluzione della profumeria. Nella giornata di venerdì ad intrattenere gli operatori di OnBeauty la tavola rotonda moderata da Giulia Sciola di Pambianco Beauty sulle prospettive legate alla tracciabilità del prodotto cosmetico, dalle potenzialità per la filiera ai nuovi servizi offerti al consumatore. Sono intervenuti Graziano Fumarola, Direttore Operations di Ancorotti Cosmetics S.p.A., Monica Coffano, Business Development Manager di Antares Vision Group, Benedetta Suardi, Technical Director di KIKO, e Rebecca Montanari, Professoressa ordinaria di Sicurezza dell’Informazione di Dipartimento di Informatica Scienza e Ingegneria, Università di Bologna. “Una fortissima emozione: tornare in presenza dopo quasi due anni. La partecipazione è stata al di sopra delle attese, abbiamo avuto modo di presentare la nostra nuova New Pop Collection, colorata e frizzante, a quasi cinquanta buyer, molti dei quali internazionali. Dopo tante video conferenze, finalmente un po’ di umanità nella cornice della più bella fiera di settore”, sottolinea Giuseppe Campanella, presidente di Italcosmetici. “On Beauty By Cosmoprof è stata un’ottima opportunità di networking per scoprire nuove opportunità di mercato ed espandere il nostro business. Un’occasione proficua per aumentare la visibilità del brand e favorire l’incontro con nuovi potenziali partner commerciali”, dichiara Monica Saglimbeni, founder di Pavaglione Cosmetics. L’appuntamento ora è dal 10 al 14 marzo 2022, con la 53esima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna.

ra, ferma al 28%. I laureati totali sono pari all’11% degli occupati, contro una media nazionale del 6% e le donne laureate sono circa il 45% dei laureati nel settore. Oltre agli specializzati in chimica farmaceutica e cosmetologia, sono numerosi gli addetti formati in economia e marketing di canale. In Italia le imprese della cosmesi investono circa il 6% del fatturato per l’innovazione e la tecnologia, la ricerca e lo sviluppo, contro una media nazionale stimata attorno al 3%. Il comparto cosmetico italiano vanta, inoltre, un importante primato nella produzione di make-up: il 55% dei prodotti da trucco consumati nel mondo è fabbricato in Italia, cifra che sale al 67% a livello europeo. Infine, lo sviluppo dell’impresa cosmetica è sempre più orientato alla sostenibilità, coniugando i risultati economici delle attività produttive con l’attenzione agli aspetti ambientali e sociali a queste connessi. In questo percorso è coinvolta l’intera filiera: la sfida è valorizzare e comunicare nel cosmetico finito tutti gli sforzi, l’innovazione e le azioni che ciascun anello, a monte e a valle del processo produttivo, mette in atto per contribuire a uno sviluppo sostenibile del settore.|

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MATERIE PLASTICHE E GOMMA

settore solido e dinamico Il bilancio di settore risulta meno negativo di quanto si potesse temere dopo i mesi più complicati della pandemia, grazie al recupero messo a segno dalle aziende già negli ultimi mesi dell’anno che, rafforzato dalla crescita realizzata nel primo semestre 2021, conferma la solidità e il dinamismo del comparto.

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i è tenuta giovedì 16 settembre 2021, presso il Museo Storico Alfa Romeo di Arese, l’annuale assemblea dei soci Amaplast, l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 170 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. Durante l’assemblea sono stati confermati il Presidente Dario Previero e i Vice Presidenti Gabriele Caccia e Massimo Margaglione per il biennio 2021-2023. Il Presidente Dario Previero ha illustrato nella sua relazione all’assemblea l’andamento dell’industria italiana delle macchine per plastica e gomma, commentando i risultati emersi dalla prima edizione dell’Indagine Statistica Nazionale, svolta dal Centro Studi MECS-Amaplast tra circa 350 aziende costruttrici (con 13.000 addetti) che, nel 2020, hanno generato un fatturato di quasi 3,6 miliardi di euro, con una quota export del 76%. Il bilancio di settore risulta meno negativo di quanto si potesse temere dopo i mesi più complicati della pandemia, grazie al recupero messo a segno dalle aziende già negli ultimi mesi dell’anno che, rafforzato dalla crescita realizzata nel primo semestre 2021, conferma la solidità e il dinamismo del comparto. Per i mesi a venire c’è fiducia, anche alla luce dei segnali positivi che si osservano in vari mercati e applicazioni. Il Presidente Previero ha inoltre ricordato i temichiave con cui si confrontano le aziende del settore: dalle riforme e sostegni attesi per superare definitivamente la crisi alla transizione ecologica; dalle problematiche di approvvigionamento di materiali

e componentistica, nonché di reperimento di personale qualificato, alla trasformazione digitale ai nuovi modelli di business post-pandemia. Dario Previero ha infine richiamato le complesse problematiche affrontate in ambito fieristico e il percorso di sinergia associativa ormai pienamente implementato con Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica) e Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio). A seguire, si è tenuta la tavola rotonda “Sostenibilità 4.0”.

I dati di settore Il bilancio del difficile anno della pandemia si è rivelato meno negativo di quanto ci si potesse attendere, grazie alla ripresa che ha segnato un’accelerazione nell’ultimo trimestre, mitigando il risultato finale. Recupero che è proseguito nel primo semestre 2021, con un incremento del fatturato di undici punti rispetto allo stesso periodo del 2020; gli ordini hanno registrato un consistente +46% e l’export ha segnato un +25%, grazie alla crescita a due cifre delle vendite verso destinazioni primarie quali Stati Uniti, Germania, Cina, Polonia. Anche la domanda del mercato interno appare in forte ripresa, con una maggiore propensione agli investimenti frutto degli incentivi previsti dai piani di politica industriale. Sono stati inoltre presentati i principali risultati emersi dalla prima Indagine Statistica Nazionale, svolta dal Centro Studi MECS-Amaplast, con il censimento di circa 350 aziende italiane costruttrici di macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma, che danno lavoro a oltre 13.000 addetti e che nel 2020 hanno generato un fatturato di quasi 3,6 miliardi di euro, con una quota export del 76%. Dal punto di vista territoriale, la maggior parte delle aziende (il 55% circa) è localizzata in Lombardia, in primo luogo nelle Province di Milano, Varese e Brescia; segue l’Emilia-Romagna con il 15%, il Veneto con il 13% e il Piemonte con il 10%. Un approfondimento in più rispetto al passato è quello dei settori clienti dei costruttori di macchinari: al primo posto l’imballaggio con il 43% del totale (31% alimentare e 12% non-food), seguito dall’automotive con il 19% e dall’edilizia (9%), solo per citare gli sbocchi di maggiore rilievo. Quanto alle tecnologie, il 18% del fatturato è rappresentato dal segmento estrusione; al secondo posto gli ausiliari e le macchine a iniezione con il 12% ciascuno, quindi stampi/filiere per plastica con il 9%.|

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UNIVERSO NON FOOD chi sale e chi scende Com’è cambiato il Non Food con la pandemia? E cosa ci ha lasciato in eredità il 2020? L’analisi di un anno “bipolare” nel nuovo report di GS1 Italy. Meno ipermercati, più discount. Più e-commerce, ma anche più negozi specializzati. Più videogiochi, ma anche più puzzle.

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iente è più come prima. La pandemia ha sparigliato le carte e riaperto i giochi nel mondo dei prodotti non alimentari di largo consumo, determinando acquisti in pesante calo in alcuni settori merceologici e formati distributivi, ma anche spingendo lo sviluppo di altri prodotti e canali commerciali. Impossibile, quindi, pensare al futuro del Non Food senza approfondire, con la giusta distanza e la necessaria base numerica, quel che è successo in Italia nell’anno clou della pandemia. A riepilogarlo, raccontarlo e “misurarlo” è l’Osservatorio Non Food 2021 di GS1 Italy, che offre un patrimonio informativo unico perché rappresenta l’intero universo dei consumi extra alimentari sia sul fronte della domanda sia dell’offerta, dall’andamento degli acquisti all’evoluzione della rete commerciale, fisica e virtuale. “Il 2020 è stato un anno caratterizzato dal protrarsi dell’emergenza legata al Coronavirus, che, attraverso chiusure forzate e timori sanitari, ha modificato molte abitudini di consumo soprattutto per i prodotti non alimentari”, spiega Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. “Il Non Food ha subito un forte rallentamento in quasi tutti i comparti, ma alcune famiglie di

prodotti hanno visto un’accelerazione delle vendite, altri una reale rinascita. Anche le modalità di acquisto sono cambiate. L’e-commerce è diventato il canale preferenziale, benché i negozi fisici siano rimasti un punto di riferimento insostituibile per molte tipologie di prodotti non alimentari. Alla luce di quanto accaduto nel 2020, qualcosa andrà ripensato nel grande mondo del Non Food, perché la realtà mutata con cui il consumatore ha dovuto fare i conti durante la pandemia ha lasciato una traccia profonda, spesso arricchita anche da una nota di soddisfazione, esperienziale e personale, nel confrontarsi con le nuove tecnologie digitali”.

Le novità dell’Osservatorio Non Food 2021 L’Osservatorio Non Food offre una visione unica di un anno di pervasiva discontinuità, qual è stato il 2020, perché integra, sistematizza e correla le rilevazioni effettuate da diverse fonti con la ricerca sul punto di vista del consumatore svolte da Metrica/TradeLab. Per monitorare in modo sempre più efficace il ruolo della distribuzione moderna (specializzata e non) nei 13 principali comparti merceologici del

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Fatti &TENDENZE comparto non alimentare monitorati, la nuova release dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha potenziato il monitoraggio dei canali di vendita, rendendo visibile separatamente il canale degli acquisti online, e ha ampliato il censimento della rete dei gruppi della distribuzione moderna specializzata non alimentare. Maggiore spazio è stato dedicato all’approfondimento dell’e-commerce ed è stata introdotta l’analisi sull’utilizzo dei social network da parte delle principali insegne della distribuzione non alimentare come strumento di comunicazione. L’edizione 2021, la diciannovesima da quando è nato quest’Osservatorio, non poteva non approfondire l’impatto dell’emergenza Covid-19 sui consumatori. Per questo è stata condotta un’analisi del sentiment degli shopper di prodotti non alimentari finalizzata a monitorare i comportamenti di acquisto e di scelta del canale commerciale, e a comprendere se e quanto queste dinamiche stiano diventando strutturali.

2020: meno consumi, più povertà Dopo anni di dinamica positiva, seppur molto lenta, i consumi delle famiglie (dato Istat a valori correnti) hanno registrato una pesante flessione (-11,8%) che sintetizza la grave crisi economica determinata dalle conseguenze della pandemia.

2020: un anno “bipolare” per il Non Food Nel 2020 i 13 comparti monitorati dall’Osservatorio Non Food di GS1 Italy – che esclude i servizi Non Food e alcuni comparti minori compresi dall’Istat – hanno ottenuto 93,5 miliardi di euro di vendite, in calo di -9,5% rispetto al 2019. Questo risultato ha interrotto bruscamente l’andamento positivo, seppure lento, degli anni precedenti e il trend crescente di medio periodo, che, fino al 2019, aveva rispecchiato un clima di fiducia titubante, ma comunque positivo, grazie al processo di sostituzione di alcuni prodotti caratterizzati da tecnologie e design innovativi. Nel 2020 questo fenomeno di “upgrading” tecnologico domestico si è fermato e la rinuncia agli acquisti ha accomunato ben 11 dei 13 comparti merceologici rilevati nell’Osservatorio Non Food. Gli unici due ad aver chiuso il 2020 con una crescita delle vendite sono stati l’edutainment (il settore che raccoglie tutti i prodotti destinati alla formazione e all’intrattenimento, come film, libri, videogiochi e supporti musicali), avanzato di +9,4% sul 2019, e l’elettronica di consumo (che raccoglie telefonia, hardware, elettrodomestici, fotografia, multimedia storage) che ha ottenuto un +6,3% rispetto all’anno precedente. Tra gli 11 comparti merceologici in calo annuo, la forbice della riduzione del sell-out è stata piuttosto ampia, spesso a due cifre, con valori che vanno dal -2,0% dei prodotti di automedicazione al -17,5%

degli articoli per lo sport. Il crollo più pesante del 2020 è stato quello di abbigliamento e calzature: non solo perché ha avuto il maggior calo percentuale degli acquisti (-26,5%) di tutto il Non Food, ma anche perché ha perso il maggior incasso in termini assoluti, vista la sua leadership storica per giro d’affari. Nel 2020 l’elettronica di consumo ha superato il mondo dell’abbigliamento e calzature diventando il comparto più importante nel Non Food per valore delle vendite.

Factory Outlet, e-commerce e prossimità A fine 2020 la distribuzione moderna non alimentare contava in Italia 29 mila punti vendita appartenenti a poco meno di 300 gruppi (specializzati e despecializzati) presenti in 20 differenti comparti merceologici. L’Osservatorio Non Food li ha raccolti in sei tipologie di agglomerati commerciali, di cui cinque hanno chiuso l’anno con una rete vendita in calo: agglomerati centrali urbani, centri commerciali, parchi commerciali, aree urbane periferiche, nei luoghi di passaggio e di traffico (come stazioni e aeroporti). Unico agglomerato ad aver chiuso il 2020 con un aumento del numero dei negozi sono i Factory Outlet (+0,7%). Nel 2020 l’e-commerce ha avuto un balzo importante, avvicinando anche molti consumatori tradizionali che non avevano mai usato il canale virtuale. Le vendite via web sono risultate in crescita, sia per giro d’affari che per quota di mercato, in 12 dei 13 comparti analizzati dall’Osservatorio Non Food (unica eccezione i prodotti per la fotografia). Il risultato più eclatante è stato quello nell’elettronica di consumo dove l’e-commerce è stato il canale di vendita a maggior crescita annua in termini di fatturato (+55,5%) e di market share (26,0%). L’altro fenomeno commerciale del Non Food nel 2020 è stata la forte crescita delle forme di distribuzione alternativa: le vendite a domicilio o per corrispondenza e di quelle realizzate nei distributori automatici e nell’e-commerce sono aumentate a valore del 13,9% rispetto al 2019. Nel 2020 un consumatore su due ha affermato di aver cambiato permanentemente le proprie abitudini di spesa in seguito alla pandemia: se ne sono avvantaggiati soprattutto le forme di commercio di prossimità e l’e-commerce. I lockdown hanno fortemente penalizzato i centri commerciali, ora chiamati a riposizionarsi come luoghi di ristoro ed entertainment e non solo di shopping. La ricerca di comodità e convenienza, che restano driver importanti nel Non Food, uniti alla ricerca di una qualità accessibile, gioca a favore dei Factory Outlet e dei parchi commerciali. Così come il perdurare dello smart working, con la maggior presenza dei consumatori nei centri minori e nelle periferie urbane, può rappresentare un’occasione di rilancio per le polarità commerciali extraurbane.|

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Acque minerali

eccellenza del beverage italiano Secondo il Mineral Water Monitor, l’Osservatorio di Nomisma dedicato al mercato delle acque minerali, dopo una crescita che durava ininterrottamente da oltre dieci anni (+101% tra il 2010 e il 2019), le vendite oltre frontiera delle nostre acque hanno subito una battuta d’arresto dell’11% (a valore), una perdita inferiore rispetto alla Francia. Stabili le vendite nella GDO italiana mentre esplode l’e-commerce, che raddoppia giro d’affari.

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ebbene il giro d’affari non possa essere paragonato a quello del vino (3 miliardi di euro contro 11), il settore italiano delle acque minerali rappresenta indubbiamente una delle eccellenze del food & beverage italiano”, spiega Emanuele di Faustino. Lo dimostrano soprattutto i tassi di crescita delle vendite all’estero: secondo il Mineral Water Monitor, infatti, tra il 2010 e il 2019 l’export di acque minerali italiane è praticamente raddoppiato a valore (+101%). Si tratta di una cifra importante, soprattutto se paragonata agli altri top prodotti alimentari made in Italy. Le acque minerali, infatti, hanno performato meglio dei formaggi (il cui export ha registrato un incremento del 93%), dei vini (+64%) e anche della pasta (+49%). Solo l’export del caffè ha registrato performance migliori con una crescita del 119%.

I principali competitor dell’Italia nell’export L’Italia riveste un ruolo importante nel mercato delle acque minerali, tanto da posizionarsi al secondo posto tra i Paesi esportatori con 539 milioni di euro di export nel 2020. Tra i top exporter mondiali ci sono anche la Fran-

cia, che è al primo posto con 651 milioni, le Fiji, per le quali – in assenza di dati disponibili al 2020 – sono stati riportati i 121 milioni del 2019, e la Georgia con 101 milioni di euro. Le acque minerali delle Fiji, infatti, sono molto apprezzate dagli Stati Uniti, mentre quelle della Georgia hanno un buon mercato in Russia. Anche il Belgio viene annoverato tra i top esportatori, ma gioca principalmente un ruolo di trader all’interno degli scambi internazionali di settore, dal momento che esporta esclusivamente acque francesi. Restando sul confronto tra Italia e Francia è interessante sottolineare una differenza tra il mercato del vino e quello dell’acqua minerale. Se sul vino i francesi vantano un posizionamento quasi doppio in termini di prezzo all’export (6,2 euro al litro contro i 3,6 euro dei vini fermi italiani), nel caso dell’acqua minerale è l’Italia ad avere un prezzo medio all’export più elevato, ossia 0,36 euro al litro contro 0,26 euro della Francia. Il posizionamento delle acque italiane nel mondo Grazie alla qualità delle sue acque, alla presenza di brand dalla forte notorietà e all’ottima percezione da parte del consumatore finale, negli ultimi anni l’Italia ha performato meglio dei suoi competitors stra-

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Acque MINERALI pur essendo ancora al primo posto nell’export ha subito una contrazione addirittura maggiore di quella italiana, equivalente al 15%. Questo ha permesso all’Italia di ridurre le distanze con i transalpini a 111 milioni di euro rispetto ai 211 di cinque anni fa. Tra i top importatori mondiali di acque minerali, gli unici ad aver registrato un incremento degli acquisti dall’estero anche nel 2020 (+6,8%) sono gli USA. Gli altri paesi, invece, hanno subito una contrazione delle importazioni di settore a causa della pandemia: la Germania ha registrato un calo del 4,7%, il Giappone del 6,7%, il Regno Unito addirittura del 18,6%.

La situazione sul mercato interno

nieri e accresciuto la propria quota di mercato, confermando la propria leadership in alcuni Paesi. È questo, ad esempio, il caso degli Stati Uniti, primo mercato al mondo per importazioni di acque (461 milioni di euro di import), dove l’Italia detiene una market share del 41%, grazie soprattutto all’export di acqua minerale frizzante. Inoltre, gli USA sonol’unico tra i top importatori ad aver registrato una crescita degli acquisti dall’estero anche nel 2020 (+6,8%). Altrove invece a causa della pandemia tutti i mercati hanno registrato una contrazione delle importazioni di settore: Germania (-4,7%), Giappone (-6,7%), UK (-18,6%).Gli altri principali importatori delle acque del Bel Paese sono, in ordine di importanza, la Francia (dove il nostro Paese è leader con una quota di mercato dell’84%), la Germania, la Svizzera e il Regno Unito.

L’impatto del Covid-19 “Tuttavia, dopo anni di crescita ininterrotta, l’export italiano delle acque minerali ha subito una battuta d’arresto. Questo è avvenuto a causa del Covid, che ha provocato una contrazione dell’export pari all’11%. Determinanti, in particolare, sono state le chiusure nel settore Horeca dove si dirige la gran parte delle acque vendute al di fuori del nostro Paese”, prosegue Di Faustino. La pandemia, comunque, ha pesato anche sulle esportazioni di altri Paesi. La Francia, per esempio,

Secondo i dati NielsenIQ, partner Nomisma nell’Osservatorio Mineral Water Monitor, nel mercato italiano il 2020 si è chiuso con una stazionarietà nel settore della GDO. In particolare, sul fronte dei valori le vendite sono calate dello 0,2%, mentre sul fronte dei volumi si è visto un leggero incremento, pari a + 1,6%. Soprattutto, però, bisogna sottolineare alcuni cambiamenti dovuti alla pandemia. Il Covid porta con sé una riduzione delle vendite delle acque gassate e lievemente gassate, che nel 2020 hanno registrato rispettivamente -1,3% e -1,5% rispetto al 2019. È invece aumentato l’acquisto delle acque lisce (+1,8%) e soprattutto di quelle effervescenti naturali (+5,0%). Le effervescenti naturali, inoltre, sono l’unica categoria che mostra un incremento delle vendite anche in valore (+5,6%). Alcuni dati interessanti sono quelli relativi all’Horeca, canale di riferimento soprattutto per le acque di fascia medio-alta e confezionate in vetro. Le vendite stanno soffrendo particolarmente a causa delle chiusure (o dei limiti di orari) di bar e ristoranti, della riduzione dei flussi turistici e dell’incremento dello smart working che porta le persone a ridurre le pause pranzo fuori dall’ufficio.

Gli e-commerce raddoppiano il giro di affari Se la GDO risulta stazionaria, non si può dire lo stesso del canale e-commerce che, in seguito al Covid, ha raddoppiato il giro di affari. Le restrizioni agli spostamenti durante il lockdown e la possibilità di ricevere la spesa direttamente a casa hanno fortemente incentivato le vendite online, raddoppiate tra il 2019 e il 2020 sia in termini di quantità (+94,5%) sia in termini di volume (+92,5%). Tuttavia, nonostante ciò, il peso dell’ecommerce sull’off-trade (GDO e retail) risulta ancora marginale e rappresenta appena il 2% del totale.|

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San Benedetto, nuova bottiglia ecogreen

Levissima, la natura nell’acqua e nel packaging

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a nuova bottiglia Ecogreen 1L Easy realizzata con il 100% di RPET, la prima referenza San Benedetto ad essere carbon neutral, si stima che permetterà un ulteriore risparmio delle emissioni di gas effetto serra lungo tutto il ciclo di vita del prodotto del 9%, con un utilizzo di circa 300 tonnellate di PET vergine in meno nel 2021. Sulla scia del successo del formato da 1L Easy, lanciata nel 2010, San Benedetto nel 2012 ha presentato la Linea Ecogreen, un’intera generazione di bottiglie – dal mezzo litro a 1L Easy fino ai formati famiglia da 1,5L e 2L – realizzate con plastica riciclata fino al 50% e il 100% delle emissioni di CO 2eq compensate attraverso l’acquisto di crediti per finanziare progetti di riduzione dei gas effetto serra. Ecogreen è stata la prima linea di prodotti in Italia a ricevere dal Ministero dell’Ambiente la validazione nel Programma per la valutazione dell’impronta ambientale. Grazie a questo progetto, si stima che negli ultimi sette anni San Benedetto abbia ridotto le emissioni di gas effetto serra del prodotto Ecogreen 1L Easy del -24,5%; un risultato pari alla CO 2 assorbita da 63.567 alberi in un anno; Inoltre, dal 2013 al 2020 l’Azienda ha ridotto le emissioni dell’intera linea Ecogreen del 14,6% - pari a 8.826 tonnellate di CO 2 eq. e alla CO 2 assorbita da 294.200 alberi in un anno - utilizzando 5.165 tonnellate di RPET. La riduzione delle emissioni complessive del Gruppo San Benedetto nel biennio 2019-2020 è stata del 6% pari a -37.900 tonnellate di CO 2 eq. Acqua Minerale San Benedetto si dimostra ancora una volta un’azienda di riferimento in innovazione come evidenzia anche la recente introduzione del tappo Twist&Drink. Disponibile per il formato 0,5L della linea Ecogreen il nuovo tappo si dimostra pratico e utile per il consumatore e con un importante risvolto green poiché è legato alla bottiglia così da non disperderlo nell’ambiente, agevolando il riciclo. Con questa innovazione San Benedetto ha anticipato la direttiva europea 2019/904 che richiede l’obbligo del tappo attaccato alla bottiglia a partire dal 2024. Infine, nelle politiche ambientali di San Benedetto rientra anche la scelta di diversificare la produzione in cinque siti strategici in Italia (Scorzè, Popoli, Donato, Viggianello e Atella) avvicinando la produzione ai luoghi di consumo. Attraverso il “Progetto Network”, un programma pensato per valorizzare le reti di acque locali di alta qualità in tutto il territorio nazionale, il Gruppo ha ottenuto una maggiore flessibilità produttiva e logistica, riducendo l’incidenza dei trasporti e ha evitato nel 2020 l’emissione di 23.221 tonnellate di CO 2 eq. Grazie a questo progetto, si è evitato che venissero percorsi 35.876 km “su gomma”.

rosegue il percorso di rigenerazione a tutela dell’ambiente: Levissima lancia la sua prima bottiglia con il 100% di r-PET, plastica riciclata. La Litro e la 75 cl naturali saranno ora disponibili nella nuova versione 100% r-PET, un materiale ottenuto dal recupero del PET comune, che può essere riciclato innumerevoli volte. Levissima conferma ancora una volta il suo impegno nel promuovere stili di vita sostenibili in una logica di economia circolare, coinvolgendo le persone in un percorso di consumo responsabile e di rispetto per l’ambiente. Già nel 2010 aveva lanciato la Litro con il 25% di plastica riciclata, presentando poi nel luglio del 2020 una gamma di 5 referenze con il 30% di r-PET. E non si ferma: il suo impegno è quello di raggiungere il 50% di PET riciclato all’interno di tutta la gamma dei suoi prodotti entro il 2025. Sempre nell’ottica della sostenibilità, Levissima arricchisce la sua gamma con Levissima Natura infusa a freddo, una bevanda analcolica realizzata con acqua minerale Levissima e selezionati ingredienti di montagna 100% naturali, infusi a freddo. Una linea innovativa dalle caratteristiche appropriate, studiate per andare incontro alle richieste di un mercato sempre più attento ed esigente. In formato unico da 480 ml, la bottiglia è riciclabile e può essere rigenerata in nuove bottiglie e in soluzioni innovative. Soluzioni che si legano al progetto Levissima Regeneration, il piano di sostenibilità con cui Levissima coinvolge le persone in un percorso di consumo responsabile e di tutela dell’ambiente, a partire dall’educazione al corretto riciclo. I tre gusti di Levissima Natura infusa a freddo sono: Mela e Erbe di Montagna, Tè Bianco e Fiori di Sambuco, Tè Verde di Montagna e Fiori di Tiglio. Levissima Natura Mela e Erbe di Montagna sprigiona un avvolgente profumo di mela accompagnato da un delicato sentore floreale. Un gusto piacevolmente dolce, esaltato dalle note intense della mela. Levissima Natura Tè Bianco e Fiori di Sambuco regala un piacevole aroma di sambuco seguito da sfumate note di tè bianco: un perfetto equilibrio gustativo e una struttura bilanciata. Dal gusto deciso e caratteristico, il sapore è dolce accompagnato da una prevalente nota di freschezza tipica dei fiori di sambuco. Levissima Natura Tè Verde di Montagna e Fiori di Tiglio ha un profumo netto e fresco, ricco di intensi e finissimi aromi di tè verde e fiori di tiglio. Dal sapore morbido, ha una struttura equilibrata, che termina con una piacevole persistenza dolce su sfumate note floreali.

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Acque MINERALI Ferrarelle Infinita, la prima linea 100% R-PET per l’Ho.Re.Ca.

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errarelle, storica azienda italiana e quarto player nel mercato delle acque minerali nel Paese, ha presentato Infinita, la prima linea 100% in R-PET, direttamente riciclato dall’azienda, destinata esclusivamente al canale Ho.Re.Ca. e pensata per offrire una proposta elegante e sostenibile ai clienti del settore, perfetta per questo momento di riaperture e per la stagione estiva. Le tre referenze saranno: Ferrarelle, effervescente naturale; Natìa, minerale oligominerale; Maxima, effervescente naturale rinforzata con il gas della sua sorgente. Infinita è l’ulteriore traguardo nel percorso di sostenibilità che Ferrarelle SpA porta avanti da sempre: è infatti la prima e l’unica realtà del settore del Food & Beverage in Italia ad essersi dotata, già nel 2018, di uno stabilimento per il riciclo e la produzione di PET riciclato che ogni anno toglie dall’ambiente oltre 20.000 tonnellate di bottiglie provenienti dalla raccolta differenziata sono trasformate in R-PET pronto ad una nuova vita. “Dopo questo anno e mezzo di emergenza sanitaria, il canale del Fuori Casa finalmente può ripartire in sicurezza e, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, siamo felici di essere al fianco dei professionisti del settore con Infinita”, ha dichiarato Andrea Marino, Direttore Commerciale Ferrarelle. “Infinita coniuga, infatti, l’unicità e la qualità delle nostre acque con un packaging innovativo e sostenibile: realizzata al 100% in R-PET, con

plastica riciclata all’interno del nostro stabilimento di Presenzano”. Esistono numerose tipologie di plastica, basta confrontare una bottiglia d’acqua con una posata monouso per vedere la differenza. La prima, infatti, è composta da PET, polietilene tereftalato, una sostanza adatta al contenimento degli alimenti che, proprio per questo, viene utilizzata per produrre bottiglie e altri imballaggi a scopo alimentare. Il PET è un materiale interamente riciclabile: ogni bottiglia può essere riciclata infinite volte per diventare una bottiglia nuova e identica all’originale. Il PET che rinasce con questo processo ha un nome preciso: R-PET. La produzione di R-PET di Ferrarelle si divide in 4 fasi: vengono selezionate bottiglie e separate dai tappi; si rimuovono le etichette e altri materiali, poi le bottiglie vengono lavate e ridotte in piccolissime scaglie; i frammenti di PET vengono asciugati e sottoposti a una accurata selezione; infine, dalle scaglie si ricavano le preforme, piccole provette di plastica concentrata pronte per diventare nuove bottiglie. Il lancio di Infinita si inserisce all’interno del progetto bottle to bottle sviluppato pensando alle più classiche dinamiche dell’economia circolare e diventato realtà nello stabilimento di Presenzano (CE) frutto di un investimento di 27 milioni di euro realizzato con il supporto di Invitalia.

Sanpellegrino punta sulla carbon neutrality

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roduzione, packaging, logistica e capitale naturale sono le aree chiave di intervento del Gruppo Sanpellegrino, con misure che perseguono il più ambizioso obiettivo delle Nazioni Unite per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Inoltre, entro il 2022 l’azienda si impegna ad annullare le emissioni dei propri brand di acqua minerale S.Pellegrino, Acqua Panna e delle bibite Sanpellegrino. Tutti i materiali di confezionamento utilizzati da Sanpellegrino – PET, vetro e alluminio – sono al 100% riciclabili. Ridurre il peso degli imballaggi primari, secondari e terziari e rimuovere gli elementi non indispensabili fa parte dell’impegno di avere prodotti sempre più “sostenibili by design”. Oltre al miglioramento continuo nella progettazione degli imballaggi, il Gruppo sta incrementando l’utilizzo di plastica riciclata, con un uso intensivo di rPET (PET riciclato) nelle bottiglie e di rPE (PE riciclato) nel film plastico che ricopre i fardelli. Un esempio concreto è il lancio nel 2020 della bottiglia di Acqua Panna realizzata per l’esportazione, interamente in plastica PET riciclata (100% rPET). Il Gruppo, in collaborazione con i propri fornitori, ha aumentato la percentuale di alluminio e vetro riciclato presenti nelle proprie bottiglie e lattine e si impegna per proseguire su questa strada negli anni a venire. L’azienda è impegnata da anni nella riduzione delle emissioni legate al trasporto attraverso il miglioramento delle performance logistiche grazie anche all’ottimizzazione dei carichi e all’impiego di mezzi all’avanguardia come la flotta costituita da veicoli alimentati a LNG – il combustibile fossile

a più bassa intensità di carbonio. Sanpellegrino prevede di investire oltre 4 milioni di euro l’anno nell’utilizzo di biocarburanti, sia per il trasporto su terra che via mare, con una riduzione delle emissioni nel 2025 del -6%. Il Gruppo, da sempre impegnato in una gestione sostenibile dei territori in prossimità delle sue fonti sta sviluppando una serie di attività per valorizzare il capitale naturale e contribuire a diminuire le emissioni di CO2. Un esempio è la collaborazione di Acqua Panna con Federparchi che ha dato il via al progetto “la fonte della biodiversità” pensato per monitorare e censire la flora e la fau-

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na presente nella riserva di Acqua Panna, nel Mugello. In questa area di 1.300 ettari, polmone verde per la rimozione delle emissioni, l’azienda attiverà anche un percorso con Scuola Sant’Anna di Pisa e Federparchi per quantificare l’anidride carbonica rimossa e ottimizzare la gestione della riserva per potenziare l’assorbimento di CO2. L’impegno di Sanpellegrino si riflette anche nella salvaguardia e nella gestione condivisa della risorsa acqua, che ha portato al conseguimento della certificazione AWS (Alliance for Water Stewardship) dello stabilimento in cui viene imbottigliata l’acqua S.Pellegrino.


Simpl-Cut vince il Technology Excellence Award 2021 Si chiama Simpl-Cut™ ed è la rivoluzione tecnologica di P.E. Labellers per le etichettatrici Roll-fed.

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ual è la novità? Si è appena aggiudicata il primo premio all’ambito PMMI’s Technology Excellence Award al Pack Expo di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata al Packaging. Non ci stupisce, vista la soluzione completamente innovativa quale è. Simpl-Cut realizzata da P.E. Labellers è la rivoluzionaria nuova generazione della tecnologia Roll-Fed, che presenta un innovativo sistema di taglio e incollaggio in grado di stravolgere il tradizionale principio di funzionamento della macchina. Clienti in tutto il mondo usano etichettatrici Roll-fed colla caldo. Si tratta di una tecnologia molto efficace per applicazioni ad alta velocità di etichette completamente avvolgenti. Secondo P.E. Labellers, nonostante sia largamente consolidata, la tradizionale Roll-Fed presenta due svantaggi: il primo, gli elevati costi nella manutenzione dei sistemi di taglio e incollaggio e per i molti interventi tecnici necessari. Il secondo, il famigerato fermo macchina necessario per pulire il tamburo e altre superfici. “Volevamo qualcosa in più per i nostri Clienti – spiega Bruno Negri, Senior Vice President di P.E. Labellers. - Conosciamo molto bene le macchine Roll-fed e, proprio grazie all’esperienza maturata in cinquant’anni di attività, sappiamo anche quali limiti presentano. Ecco perché abbiamo creato Simpl-Cut, che risolve questi problemi in modo brillante e realmente rivoluzionario”. La tecnologia brevettata da P.E. offre una qualità elevata nel sistema di etichettatura, ottimizzazione nei processi, riduzione dei costi. Ma come è possibile? Il motivo è legato non a uno, ma a ben 5 step evolutivi introdotti con la soluzione Simpl-Cut.

macchina, spesso causati dalla contaminazione della colla sul tamburo. L’applicazione della colla calda prima del taglio, oltre ad azzerare blocchi o inceppamenti, evita anche il fermo dovuto alla pulizia del tamburo. 3. TAMBURO UNICO ottimizzato per tre operazioni differenti: applicazione colla, taglio film e applicazione dell’etichetta Avere un unico tamburo per il taglio e trasferimento dell’etichetta significa ottenere la drastica riduzione (quasi annullamento) della manutenzione. Questo consente inoltre di ottenere cambi formato molto più rapidi. 4. TOTALE FLESSIBILITÀ nella gestione di contenitori e film diversi tra loro, alla propria velocità ideale: sullo stesso tamburo possono essere utilizzate 3, 4 o 5 divisioni La Simpl-Cut permette di avere fino a 5 divisioni sul tamburo, riuscendo così a garantire una flessibilità e velocità mai raggiunte. Solitamente una macchina Roll-fed presenta un numero di divisioni fisse (da 3 a 4). La nuova Simpl-Cut può invece utilizzare un numero variabile di divisioni (3, 4 o 5) a seconda delle esigenze. Il diametro del contenitore e la velocità nell’etichettatura non rappresentano più dei limiti e ciascun contenitore può essere etichettato alla propria velocità ideale. 5. SVOLGIMENTO ETICHETTA NO-STRESS per un’ottimale gestione anche in presenza dei film più sottili Lo svolgimento dell’etichetta “no-stress” mantiene la tenuta delle etichette e consente di lavorare anche con film più sottili e più economici. In sintesi, garantisce l’ottimale gestione dei materiali di etichettatura utilizzati. “Ma non ci siamo fermati qui – continua Bruno Negri. – La Simpl-Cut è una soluzione di etichettatura due volte rivoluzionaria. Questa macchina propone uno step ulteriore e combina su un’unica stazione due differenti tecnologie: roll-fed con colla a caldo e linerless preadesivizzata. In questo modo veniamo incontro completamente alle esigenze dei Clienti, offrendo una flessibilità ineguagliabile, perché si può passare da una tecnologia all’altra con la massima libertà di scelta, in meno di un minuto e utilizzando lo stesso tamburo. Un altro importante plus? La possibilità di applicazioni avvolgenti termoretraibili. Una caratteristica che i mercati del Beverage e delle Mineral Waters ci richiedono sempre di più oggi”. Da poco immessa sul mercato, Simpl-Cut sta conquistando clienti in tutto il mondo. Famosi brand di acque minerali naturali sono stati tra i primi a beneficiarne. Tra questi vi è, ad esempio, Spumador, del gruppo Refresco, che ha installato già quattro Simpl-Cut presso differenti stabilimenti, con l’obiettivo di acquistarne di nuove. E ancora Volvic, brand del Gruppo Danone, e Silver Springs Water, brand largamente conosciuto e amato in US, rappresentano altre importanti referenze.|

CINQUE STEP EVOLUTIVI 1. GENIALE SISTEMA DI TAGLIO con cambio lama in 10 secondi Il sistema di taglio è estremamente semplificato. Nella Simpl-Cut il cambio lama è immediato: sostituibile in meno di 10 secondi, senza necessità di regolazioni. L’operazione è talmente elementare che può essere eseguita da qualsiasi operatore. 2. RIVOLUZIONARIO INCOLLAGGIO con applicazione della colla prima del taglio etichetta La colla calda applicata prima del taglio consente di mantenere il tamburo sempre pulito e questo incide enormemente sull’ottimizzazione dei processi produttivi dei Clienti, perché vengono eliminati gli odiati fermi

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Fiducia ritrovata

nel manifatturiero italiano

L’Italia spinge sull’acceleratore della ripresa e la manifattura crede in un nuovo “rinascimento”. Per le imprese sarà un 2021 di crescita. Digitalizzazione, sostenibilità e formazione sono i trend che guideranno il settore verso la quarta rivoluzione industriale.

I

Digitalizzazione

l vento della ripresa economica sta attraversando l’Italia. Dalla Commissione Europea arrivano segnali positivi (con il Pil italiano dato in crescita del 5% nel 2021) confermati dall’economia reale del Paese, che procede decisa in questa direzione. Anche la spina dorsale del nostro tessuto economico, il manifatturiero, ha rialzato la testa e guarda al futuro con fiducia. Secondo i dati dell’ultimo Osservatorio MECSPE di Senafsul II quadrimestre 2021, infatti, sette aziende su dieci (69%) si aspettano un aumento del fatturato a fine 2021 rispetto allo scorso anno. Può sembrare scontato dopo un 2020 difficile, ma a febbraio a credere nella crescita era meno della metà degli imprenditori. Grande ottimismo, quindi, confermato sia dalla soddisfazione del proprio portafoglio ordini, che finalmente torna a livelli alti (lo ritiene adeguato il 72%), sia dalle previsioni per il mercato: il 74% crede in un boom del settore nei prossimi 3 anni. In un contesto economico in progressivo miglioramento, torna a crescere anche il livello di fiducia generale delle imprese (è alto per il 54% rispetto al 39% di febbraio). I trend più importanti del momento? Digitalizzazione, sostenibilità, formazione: tre elementi che insieme generano il cambiamento culturale tanto atteso di cui il manifatturiero ha bisogno e che saranno protagonisti della prima edizione bolognese di MECSPE, dal 23 al 25 novembre 2021.

Una delle lezioni più importanti che la pandemia ci ha lasciato è che senza crescita digitale non c’è futuro. Lo sanno bene gli imprenditori, specialmente quel 27% che proprio a causa del Covid-19 ha voluto spingere sull’acceleratore della digitalizzazione. Ma cosa vuol dire esattamente digitalizzazione nella manifattura?Per il 2021 significherà puntare su tecnologie e processi innovativi come la sicurezza informatica, la connettività/5G, Internet of Things e la robotica collaborativa. Ma significa anche approfittare delle opportunità offerte dalle novità legislative come il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato poche settimane fa. Nonostante il piano abbia avuto una grande eco mediatica, solo poco più di un imprenditore su dieci (15%) ha un alto livello di conoscenza sui contenuti. Un aspetto importante dato che al suo interno ci sono misure che possono fare realmente la differenza per il domani della manifattura. Tra queste, lo stanziamento di 350 milioni per il 2021-2026 per i Competence Center e i Digital Innovation Hub, nati per accompagnare le imprese verso la quarta rivoluzione industriale. Finora, solo l’8% delle imprese ha collaborato con almeno una di queste realtà, e sono ancora tante a non conoscerle (46%), nonostante la capacità riconosciuta da oltre un terzo degli intervistati di saper

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Speciale INDUSTRIA supportare le imprese nella costruzione e sperimentazione di progetti di Industria 4.0 per quanto riguarda i Competence Center e nella sensibilizzazione sulle opportunità in ambito Industria 4.0 per i Digital Innovation Hub. Ma siamo ancora agli inizi. Occorre quindi spingere sul cambiamento culturale, attraverso un lavoro di informazione dei protagonisti della filiera, sempre più essenziale per attrarre i giovani verso il mondo della fabbrica intelligente. Le trasformazioni dell’ultimo anno e mezzo spingono poi a una riflessione sull’Industrial Smart Working (ISW), un metodo di lavoro che permette la gestione e l’esecuzione dei processi produttivi in fabbrica da remoto. Il primo dato che risalta è che solo una piccola parte degli imprenditori (15%) non ritiene l’ISW adatto all’ambiente industriale, indicando la presenza fisica come unica modalità di lavoro. Probabilmente su questo fronte si è avviato un primo processo di cambiamento culturale, spinto proprio dagli effetti degli ultimi mesi. La maggior parte (oltre un terzo), infatti, ritiene l’ISW utile ma solo come supporto e integrazione alla presenza fisica in fabbrica. Per tanti, invece, è interessante, ma è necessaria prima una grande riorganizzazione delle risorse e dei processi/strumenti industriali. Tra i vantaggi percepiti, la maggiore flessibilità per i dipendenti (41%) e la riduzione dei costi (29%).

grandi che vi prestano maggior attenzione. Come? Ad esempio gestendo l’azienda ispirandosi a buone pratiche e principi etici (42%) e introducendo misure per il miglioramento del benessere e della qualità del lavoro dei dipendenti (24%).

Sostenibilità

Formazione

Per un’impresa, essere “green” non è più un’opzione ma un vero e proprio obbligo sociale. Ad oggi sono già tante (40%) le aziende a considerarsi sostenibili, grazie a numerose azioni già intraprese o in corso d’opera come l’uso di dispositivi a basso consumo energetico, l’acquisto di macchinari e/o impianti efficienti di nuova generazione e l’installazione di impianti di produzione d’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. Ma ci sono dei veri e propri criteri ambientali, sociali e di governance che definiscono il nuovo comportamento virtuoso delle imprese. Sono riassumibili nell’acronimo ESG (Environment, Social, Governance), rappresentano i parametri attraverso cui valutare l’impatto di un’attività imprenditoriale e saranno sempre più decisivi per poter attrarre investimenti e migliorare la reputazione dell’azienda. Eppure, solo un’azienda su tre (32%) li conosce, con quelle più

Le continue innovazioni tecnologiche pongono un problema serio: le nostre imprese dispongono di tutte le competenze necessarie per realizzare la trasformazione 4.0? Quasi la metà degli intervistati (46%) ha risposto affermativamente, precisando di aver già formato il personale e di prevedere corsi di aggiornamento. Un’impresa su dieci (10%) ha preferito invece rivolgersi al mercato assumendo lavoratori già formati. Ci sono poi realtà (17%) che hanno in programma l’assunzione di personale con competenze adeguate, ma quasi un terzo del campione (27%) ammette di non essere ancora pronto. Con questi presupposti, la formazione diventa il fattore fondamentale per poter rimanere competitivi sul mercato e il ruolo di università e di Istituti Tecnici Superiori (ITS) si fa determinante.|

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BERLIN PACKAGING rafforza la presenza sul mercato italiano Berlin Packaging ha festeggiato l’apertura della nuova sede di Albaredo d’Adige, un presidio strategico in un’area fortemente legata ai mercati dei distillati e dei vini, inaugurando anche il primo Berlin Packaging Store, uno spazio dedicato alla vendita al dettaglio.

Comunicazione d'Impresa

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erlin Packaging, l’Hybrid Packaging Supplier® a livello mondiale specializzato nella fornitura di packaging e chiusure in vetro, in plastica e in metallo, ha recentemente inaugurato la rinnovata ed ampliata sede di Albaredo d’Adige, in provincia di Verona. Sviluppata nel sito che già accoglieva lo storico magazzino Bruni Glass, tra i principali distributori di packaging in Europa e punto di riferimento nella fornitura di contenitori speciali in vetro di alta qualità per i mercati del vino, dei distillati, dei prodotti alimentari e gourmet, la nuova sede è un importante tassello del progetto di espansione europea dell’azienda americana. La sede di Albaredo d’Adige si estende su una superficie di oltre 20.000 metri quadrati, in cui trovano spazio un’ampia area adibita ad uffici e un magazzino di oltre 7.000 metri quadrati con cui Berlin Packaging conta di aumentare i servizi da offrire ai propri clienti. È inoltre presente una zona adibita a showroom dove sono esposti tutti i prodotti commercializzati da Berlin Packaging, dal vetro alla plastica, comprese le collezioni premium e i prodotti personalizzati. “In parallelo alle numerose acquisizioni di aziende locali ed europee

Un momento dell’evento di apertura della sede di Albaredo d’Adige

messe a segno, e con l’obiettivo di compierne altre al ritmo di una al mese, come Berlin Packaging abbiamo investito anche sul territorio italiano - ha spiegato Paolo Recrosio, CEO di Berlin Packaging EMEA -. L’espansione di Berlin Packaging sul territorio europeo era iniziata proprio con l’acquisizione dell’italiana Bruni Glass nel 2016 e ha coinciso con investimenti locali e con un ampliamento dell’offerta aziendale, sia in termini di prodotti che di servizi al cliente. Infatti, l’acquisizione aveva consentito a Berlin Packaging di sviluppare in maniera significativa il proprio portafoglio del vetro di qualità, mentre Bruni Glass ha avuto accesso all’intera gamma di soluzioni di packaging, di reparti di assistenza e alle molteplici sedi commerciali e magazzini di Berlin.

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Aziende &STRATEGIE Oggi aggiungiamo un nuovo traguardo con l’inaugurazione della nostra sede di Albaredo d’Adige, che ci consentirà un presidio costante di un’area per noi strategica come il Nord Est dell’Italia, fortemente legata a mercati prioritari per noi come quello dei distillati e del vino”, ha concluso Paolo Recrosio. La scelta logistica non è casuale, come sottolineato anche dall’intervento del sindaco di Albaredo d’Adige, Giovanni Ruta: “Albaredo d’Adige è da sempre uno dei punti strategici della provincia di Verona in ambito agricolo e produttivo, a cavallo tra il Veneto Orientale e Occidentale, spesso luogo di insediamento di aziende anche grosse proprio per la sua posizione fortunata. Oggi, dopo anni difficili di chiusure e che sicuramente hanno visto in parte colpita la comunità locale, vedere l’apertura di una sede prestigiosa come questa e assaporare la volontà di coinvolgere anche le Istituzioni in questo percorso rappresenta per noi un forte segnale di ripresa sociale ed economica, oltre che un’occasione per creare sinergie e nuove occasioni di lavoro”.

Un investimento totale L’investimento di Berlin Packaging nella nuova sede di Albaredo d’Adige si è articolato su tre punti. Il primo punto ha riguardato la forza lavoro, passando dalle 6 persone che gestivano il “vecchio” magazzino alle attuali 30. Nel 2020, in Europa, in piena pandemia, la società ha assunto circa 120 persone ed altrettante prevede di assumerne quest’anno. Il secondo punto dell’investimento ha riguardato l’edificio, ampliato e ristrutturato per accogliere gli uffici, lo store, il magazzino rinnovato e lo showroom. Il terzo punto è quello concernente l’R&D, fondamentale in termini di servizio e offerta. “Per fare una collezione, a lato del design, bisogna preparare le campionature, le prove ed eseguire il processo necessario per arrivare al prodotto che verrà infine immesso sul mercato. Tutto questo viene realizzato all’interno, a partire dal progetto eseguito dal nostro Design Innovation Center, ed è un modello operativo che ci consente di distinguerci dalla concorrenza”, ha spiegato Alessandro Tonoli, Chief Executive Officer, Italy & Med at Berlin Packaging EMEA.

Le bottiglie della gamma Selection si caratterizzano per un design con dettagli fortemente distintivi che conferiscono esclusività al prodotto. Ne fanno parte i modelli: Cassia, Flaminia, Aquitania, Aemilia, la bottiglia dal design non convenzionale.

Il primo Berlin Packaging Store L’evento inaugurale è stato l’occasione anche per aprire le porte del primo Berlin Packaging Store, uno spazio dedicato alla vendita al dettaglio di oltre 150 articoli aziendali dal design innovativo che caratterizza l’offerta Berlin Packaging | Bruni Glass, comprese le collezioni speciali. “Aprire il nostro primo flagship store significa permettere anche a realtà più piccole di beneficiare dei packaging di qualità rappresentato dai nostri prodotti, comprese le collezioni Berlin Packaging | Bruni Glass. Siamo convinti che questa operazione possa ampliare il nostro business e avvicinarci ai nostri clienti, e pensiamo già di replicarla in altri territori” ha sottolineato Alessandro Tonoli, Chief Executive Officer, Italy & Med at Berlin Packaging EMEA.

La nuova collezione ITINERA In concomitanza con l’inaugurazione della sede di Albaredo d’Adige, Berlin Packaging ha lanciato ITINERA, una collezione di otto nuove

Le bottiglie della gamma Experience combinano la funzionalità dei modelli tradizionali con le moderne tendenze del mercato del vino. I modelli presentati sono: Appia, Domizia, Latina, Aurelia, la bottiglia ottenuta con una produzione “100% Carbon Neutral”

bottiglie, suddivise tra la linea SELECTION e la linea EXPERIENCE, che coniuga le forme più iconiche del settore con linee innovative, ideata per soddisfare tutte le esigenze dei produttori e dei brand vinicoli più contemporanei. Il nome della nuova collezione riflette l’idea di un viaggio alla scoperta di una eccellenza italiana e le bottiglie che la compongono portano nomi che rievocano le antiche strade romane che hanno giocato un ruolo importante nell’evoluzione del vino, trasmettendo tutta l’emozione di una tradizione millenaria eterna nel tempo.

L’interno del nuovo Berlin Packaging Store


Axomatic, parte di Marchesini Group e specializzata come la casa madre in tecnologie per il packaging dei prodotti farmaceutici e del comparto beauty, rinnova il suo quartier generale e punta sull’efficienza della logistica. Annunciate 10 nuove assunzioni.

L’

Nuovo stabilimento per Axomatic

azienda meccanica lombarda parte di Marchesini Group – multinazionale bolognese attiva nel business del confezionamento farmaci e prodotti cosmetici – è entrata ufficialmente nel suo nuovo quartier generale di Settimo Milanese (MI): 8.000 metri quadri appena edificati, poco distanti dalla vecchia sede, che ospitano i reparti di produzione e assemblaggio macchine, un magazzino centralizzato e l’officina, ma anche gli uffici e le sale conferenze. Il nuovo stabilimento di Axomatic – specializzata come la casa madre in tecnologie per il packaging dei prodotti farmaceutici e del comparto beauty – è stato realizzato su un unico livello nell’ottica di implementare la logistica e la capacità produttiva dell’azienda, agevolando gli spostamenti e il collegamento tra i diversi reparti impegnati nello sviluppo e nella realizzazione dei macchinari automatici venduti in tutto il mondo.

tori, fusori a caldo, intubettatrici, dosatrici volumetriche e macchine riempitrici e tappatrici. La rinnovata predisposizione degli spazi è il frutto di una serie di investimenti che, nel creare moderne e tecnologiche aree interne per l’assemblaggio delle macchine, generano una nuova richiesta aziendale di giovani figure professionali. L’operazione di ampliamento dello stabilimento fungerà dunque da volano per l’ingresso in Axomatic di cinque operai specializzati e cinque ingegneri progettisti meccanici ed elettronici.

La cosmetica in espansione L’obiettivo è rispondere in modo ancora più ampio e celere alla domanda crescente di un settore, quello cosmetico, che ha dimostrato di saper resistere alla crisi prodotta dalla pandemia. Del resto Axomatic, entrata a far parte di Marchesini Group nel 2019, si trova nel cuore del distretto lombardo della cosmetica, dove si concentrano le principali imprese del settore che realizzano oltre il 65% del make-up di tutto il mondo. Questo segmento si conferma dunque una parte importante per le strategie di espansione di Marchesini Group che di recente - dopo l’esplosione di richieste di macchinari per il confezionamento di vaccini provenienti da big pharma - ha dato un’accelerata anche al comparto cosmetico con l’apertura della sua nuova Beauty Division: 5mila metri quadri dedicati al collaudo finale delle soluzioni, non solo di Axomatic, ma anche dei marchi Marchesini Group Beauty, Cosmatic, Dumek e V2 engineering. |

Nuovi spazi per un business in crescita In particolare, per garantire un servizio sempre più efficiente e tempestivo, Axomatic ha riservato mille metri quadri alla produzione dei pezzi meccanici che compongono le sue macchine: in quest’area sono ubicati 15 centri di lavoro CNC (Computer Numerical Control) ad elevatissima precisione meccanica. Fanno parte della nuova sede anche gli oltre 1.200 metri quadri di magazzino, unico e centralizzato, dove sono collocati sia i pezzi di ricambio sia gli elementi necessari alla composizione di turboemulsiona-

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Etipack

punta sull’etichettatura avvolgente a CPhI Worldwide Milano CPhI Worldwide, che si terrà dal 9 all’11 novembre a Milano, sarà per Etipack occasione di presentare dal vivo Etifiale Pro e Pharma Round i due nuovi sistemi di punta della linea Etipack Pharma la gamma completa di macchine e sistemi per l’etichettatura destinata al settore farmaceutico, predisposta per i processi di serializzazione e tracciabilità, che si distingue per gli elevati standard di qualità, produttività e sicurezza.

soddisfare diverse esigenze grazie alla predisposizione a integrare diversi gruppi di stampa thermal inkjet o thermal transfer.

L'etichettatura di fiale farmaceutiche Novità del 2021 è invece Etifiale Pro il sistema automatico specifico per l’etichettatura ad alta velocità di fiale farmaceutiche che grazie all’elettronica di ultima generazione, controlli remotizzati ed ergonomia, rappresenta il prodotto più innovativo della linea Etipack Pharma. Il punto di forza di questo sistema è sicuramente Il potente quadro di controllo concepito secondo le linee guida GMP, dotato di elettronica avanzata con PLC SIEMENS S7 SERIE S1500 per la diagnosi costante delle periferiche, integrato su uno speciale braccio mobile basculante che consente ampia libertà di movimento. Etifiale Pro consente la gestione remota del sistema e la teleassistenza su pannello PC e PLC integrando un Panel PC ASEM 12” 4/3 low power, un’interfaccia operatore basata su tecnologia SCADA in ambiente W10 Embedded e un Database Sql Server Express. Il pannello è abilitato alla gestione IN/OUT PLC per l’analisi manutentiva, offre la possibilità di consultare gli schemi elettrici e il manuale istruzione e di attivare le funzioni LoTo sull’alimentazione elettrica e pneumatica per gestire al meglio i processi manutentivi. Il pannello permette inoltre anche la gestione delle funzioni Fail Safe, lotto di produzione e la raccolta di reportistica CFR21/ Eventi/Allarmi e dei dati di produzione, nonché il controllo di posizione della giostra.Grazie all’etichettatrice posizionata all’esterno delle protezioni, Etifiale Pro offre un’elevata accessibilità facilitando le operazioni di carico e scarico bobine, regolazione, gestione, ispezione e manutenzione. L’etichettatrice permette di configurare oltre 50 parametri e di salvare configurazioni personalizzate. La versatilità del sistema emerge anche sotto il profilo delle possibilità di stampa, di controllo di dati variabili e della gestione avanzata degli scarti con dispositivi di espulsione, certificazione dell’avvenuto scarto e controllo del prodotto buono in uscita. .| www.etipack.it

L'etichettatura di flaconi farmaceutici Lanciato nel 2020, Pharma Round è un dispositivo per l’etichettatura avvolgente di flaconi cilindrici specifico per l’ambiente farmaceutico. Concepito secondo le linee guida GMP, per funzionalità e caratteristiche tecniche, è la sintesi perfetta tra ergonomia e performance. Il sistema si caratterizza per un’elevata accessibilità,grazie alla presenza di un’etichettatrice speciale con carico bobina frontale posta lato operatore, nonché per l’usabilità e l’affidabilità offerte dal quadro di controllo con elettronica PLC fail safe per la diagnosi costante delle periferiche e la gestione sistema con HMI realizzato seguendo le normative FDA “CFR21 part11” e le linee guida GAMP. Il pannello di controllo consente la configurazione e la programmazione del sistema e il monitoraggio e la registrazione di tutte le attività permettendo di consultare o richiedere la reportistica in qualsiasi fase di utilizzo. Pharma Round si distingue per elevati standard di controllo dell’etichettatura e digestione avanzata degli scarti grazie alla capacità di espellere e certificare i prodotti errati e alla possibilità di integrare un meccanismo di scarto dell’etichetta prima dell’applicazione che evita l’erronea apposizione di etichette. Versatile anche sotto il profilo delle possibilità di stampa, Pharma Round può

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Prodotti &TECNOLOGIE

Etipack

focuses on wrap-around labelling at CPhI Worldwide Milan CPhI Worldwide, which will be held from November 9 to 11 in Milan, will be an opportunity for Etipack to showcase Etifiale Pro and Pharma Roundlive, the two new Etipack Pharma line top systems of the, the complete range of labelling machines and systems for the pharmaceutical sector, designed for serialization and traceability processes, which stands out for its high quality, productivity and safety standards.

designed according to GMP guidelines. Equipped with advanced electronics with PLC SIEMENS S7 SERIES S1500 for constant diagnosis of the peripherals, is mounted on a special mobile swinging arm that allows wide freedom of movement. Etifiale Pro allows remote management of the system and assistance on PC and PLC panelsintegrating an ASEM Panel PC 12” 4/3 low power, an operator interface based on SCADA technology in W10 Embedded environment, and a Sql Server Express Database. The panel is enabled for PLC IN/OUT management for maintenance analysis, it offers the option of consulting the wiring diagrams and instruction manual and activating the LoTo functions on the electrical and pneumatic power supply to better manage maintenance processes. The panel also allows the management of Fail Safe functions, production batch and the collection of CFR21/Events/Alarms reports and production data, as well as carousel position control. Thanks to the labelling machine positioned outside the protections, Etifiale Pro offers a high-accessibility facilitating reels loading and unloading operations, adjustment, management, inspection and maintenance. The labeller allows the configuration of over 50 parameters and the saving of customized configurations. The versatility of the system also emerges in terms of printing options, control of variable data, and advanced waste management with ejection devices, certification of waste and control of good product output.| www.etipack.it/en

Pharmaceutical Vial labelling

Launched in 2020, Pharma Round is a machine for wrap-around labelling of cylindrical vials that is specific for the pharmaceutical market. Conceived according to GMP guidelines, in terms of functions and technical features, it is the perfect mix of ergonomics and performance. The system features high-accessibility, thanks to the special labelling machine with frontal reel loading positioned on the operator side. The control panel with fail-safe PLC electronics for the constant diagnosis of the peripheral devices and the system management with an HMI designed in compliance with FDA “CFR21 part11” regulations and GAMP guidelines, also enforces usability and reliability.The panel allows to configure and program the system, monitor and record all the activities, also allowing to consult or request reports at any step of the process. Pharma Round stands out for high label control standards, and advanced waste management thanks to the ability to eject and certify erroneous products, and to optionally integrateaspecial label rejection mechanism prior to application, that prevents erroneous labelling. Also versatile when it comes to printing possibilities, Pharma Round can meet different needs thanks to its predisposition to integrate several thermal ink jet or thermal transfer printing units.

Pharmaceutical Ampoules labelling

New entry in 2021 is Etifiale Pro, the automatic system specifically designed for high-speed labelling of pharmaceutical ampoules which, thanks to the latest generation of electronics, remote controls and ergonomics, is considered the most innovative product in the Etipack Pharma line. The highlight of this system is certainly the powerful control panel

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TSC Printronix Auto ID

amplia il suo portafoglio di stampanti industriali L’azienda rafforza il suo portafoglio di stampanti industriali con l’aggiunto di verificatori di codici a barre in tempo reale ODV-2D alla sua pluripremiata serie T6000e.

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SC Printronix Auto ID, riferimento globale nelle soluzioni per la stampa di etichette con codici a barre, aggiunge strumenti di verifica dei codici a barre 1D e 2D in tempo reale alle sue popolari stampanti industriali di fascia media T6000e di Printronix Auto ID. L’annuncio rafforza ulteriormente l’impegno dell’azienda a investire nel progresso della tecnologia di stampa termica, includendo la verifica in tempo reale dei codici a barre. Precedentemente disponibile solo sulla stampante di classe industriale T8000, l’aggiunta della verifica del codice a barre 2D alle stampanti della serie T6000e consente un nuovo livello di valore e convenienza per applicazioni di compliance e normative in cui la qualità del codice a barre delle etichette deve soddisfare requisiti minimi di qualità. “Il fatto di offrire la tecnologia ODV-2D ad alte prestazioni alla categoria delle stampanti termiche di fascia media elimina un altro ostacolo alla più ampia adozione della verifica dei codici a barre in tempo reale”, afferma Angelo Sperlecchi, responsabile vendite di Printronix Auto ID per Europa sud-ovest, Turchia e Israele.

qualità o gli standard richiesti per la loro applicazione sono contrassegnate con un pattern parziale in modo da poter essere identificate come codici a barre errati o illeggibili. Simile al T8000, il sistema T6000e ODV-2D può dare agli utenti la certezza che ogni etichetta con codice a barre sarà accurata e stampata secondo lo standard richiesto. Con la verifica di codice a barre ODV-2D, la stampante ha il potere di generare report dettagliati per ogni lavoro di stampa. Ciò è estremamente vantaggioso nel caso in cui venga messa in dubbio la leggibilità o la qualità delle etichette di un utente. Si avrà l’evidenza documentata di ogni etichetta con codice a barre stampata e della sua qualità al momento della stampa. Inoltre, l’applicazione software Data Manager di Printronix Auto ID può acquisire ed archiviare i dati di ogni codice a barre stampato su ciascuna etichetta. “Abbiamo clienti che utilizzano questo strumento di acquisizione dati per difendere con successo i charge back di qualità dei codici a barre”, spiega Angelo Sperlecchi. La stampante per etichette T6000e con tecnologia di verifica codice a barre ODV-2D può essere utilizzata anche in combinazione con l’opzione RFID integrata, consentendo ai clienti non solo di codificare e verificare le loro etichette RFID, ma anche di garantire la qualità dei codici a barre stampati su di esse. Questa capacità leader nel settore è ideale per le applicazioni della catena di fornitura al dettaglio in cui i fornitori non solo lottano con la qualità dei codici a barre, ma devono anche utilizzare etichette RFID sulle loro spedizioni. I clienti interessati ad aggiungere la verifica di codice a barre ODV-2D al proprio parco stampanti possono ora farlo sulla pluripremiata stampante industriale di fascia media T6000e.|

Affidabilità e precisione nella verifica Il verificatore ODV-2D valuta i codici a barre sulle etichette a mano a mano che vengono stampate. La tecnologia soddisfa gli standard del settore con classificazione basata sugli standard ISO 15415 e ISO 15416 per i codici a barre 1D e 2D. I clienti possono stampare con fiducia grazie alla maggiore precisione di misurazione di questa tecnologia. Le etichette che non soddisfano la

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Prodotti &TECNOLOGIE

SEALED AIR CRYOVAC PRESENTE A MEAT-TECH piccola confezionatrice sottovuoto skin che utilizza la tecUdalnanologia Cryovac® Darfresh® on Tray sarà presentata a Meat-Tech, 22 al 26 ottobre prossimi a Fiera Milano, presso il pad. 15 -

stand MT-C11. Cryovac DM100 è un sistema di confezionamento sottovuoto skin, semiautomatico, con tecnologia Darfresh on Tray. La macchina unisce a un’eccezionale facilità d’uso, un’elevata efficienza e ottimizzazione del materiale di packaging. L’innovativo processo di taglio del film superiore senza scarti (fino al 40% di risparmio di film), il taglio pulito del film, l’adeguata produttività e un maggiore vuoto rispetto agli attuali sistemi skin di mercato per vassoi preformati, portano a un minor costo per confezione e ad un rapido ritorno sull’investimento. La DM100 è destinata ai mercati carne fresca, pollame, salumeria e prodotti ittici e, grazie all’ingombro limitato insieme ai collegamenti basilari delle utenze, è specificamente concepita come una macchina entry level, ideale per lavori di sviluppo di prodotti/mercati o per aziende che producono confezioni in quantità tali da non richiedere sistemi industriali di confezionamento automatico ad elevata produzione. Il design permette un cambio di materiali e stampi semplice e veloce, rendendo questa macchina versatile e interscambiabile tra le diverse applicazioni, ideale ad esempio nei laboratori dei punti vendita. Progettata pensando all’ergonomia, alla sicurezza e all’igiene, è facile da usare e da pulire, di semplice manutenzione e soddisfa tutte le normative europee pertinenti in materia di sicurezza e igiene.

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I Cobot di Schubert

nuovo balzo tecnologico per il packaging Un classico Schubert: con il Cobot il costruttore di macchine confezionatrici dimostra ancora una volta di non adottare semplicemente le nuove tecnologie disponibili, ma di svilupparle ulteriormente facendole diventare soluzioni all’avanguardia per il settore.

alla rinfusa, oltre all’adattamento veloce a nuovi compiti. Schubert evidenzia inoltre: “La combinazione di robotica ed elaborazione immagini senza interfacce è una caratteristica importantissima della nostra gamma di tog”.

Intelligenza artificiale e progresso tecnologico I presupposti necessari vengono forniti da una rete neuronale sviluppata appositamente da Schubert e dotata di intelligenza artificiale (AI), che soddisfa esattamente i criteri specifici del settore in fatto di sicurezza, velocità e programmazione: un risultato assolutamente unico nell’ambito di questa applicazione. Per la programmazione di un prodotto particolare la rete viene addestrata con l’aiuto di foto del prodotto memorizzate nel cloud Schubert e successivamente viene caricata come formato sul Cobot. Con l’AI bastano una manciata di foto e tre giorni di tempo per imparare a riconoscere i nuovi prodotti con sicurezza. “Noi rendiamo l’apprendimento così facile che i nostri clienti in futuro saranno in grado di creare da soli nuovi formati e prodotti, senza bisogno di avere conoscenze nel campo dell’elaborazione delle immagini o della programmazione”, afferma Ralf Schubert. Tramite un sistema di telecamere HD integrate l’AI indica al Cobot cosa deve fare. Il tog.519, il primo Cobot Schubert, è già in fase di prova presso un cliente.

P

rima di sviluppare una nuova tecnologia Schubert, azienda all’avanguardia nell’introduzione delle innovazioni, procede ad analizzare quali processi e quali modelli commerciali influenzeranno in futuro il settore del packaging. E infatti da oltre 40 anni la robotica ha un ruolo centrale in azienda. Oggi il costruttore di macchine confezionatrici, con il suo Cobot chiamato tog, progetta una nuova pietra miliare. I Cobot della Schubert per il momento automatizzano mansioni semplici al di fuori dei processi altamente efficienti delle macchine e si possono adattare velocemente a nuovi compiti senza alcuna conoscenza in programmazione. Ralf Schubert, socio amministratore della Gerhard Schubert, descrive quello che c’è dietro: “Abbiamo sviluppato il tog.519 per le applicazioni pick-and-place con prodotti leggeri con i quali i Cobot finora non riuscivano a lavorare”. Il tog semplifica e velocizza ulteriormente i processi di confezionamento. “Con uno dei nostri Cobot i produttori in futuro possono reagire in modo molto più flessibile ai cambiamenti della situazione di mercato e alle sfide”, spiega Schubert.

Il sistema modulare Schubert I Cobot Schubert vengono sviluppati da una start-up all’interno dell’azienda. Negli anni a venire seguirà un’intera famiglia di Cobot. L’obiettivo è avere un sistema modulare completo di soluzioni Cobot comprendente una struttura cinematica Scara a cinque assi, un sistema di visione, nastri alimentatori e tanti altri elementi ancora. I settori di applicazione sono quelli dell’industria alimentare, ma anche della cosmetica e della farmaceutica: insomma, laddove si devono alimentare velocemente prodotti leggeri in un impianto. I Cobot Schubert presto offriranno possibilità di automazione all’interno del settore del packaging.|

Veloci e user-friendly I fattori importanti per raggiungere questa estrema flessibilità sono l’alta velocità di lavoro e il comando facilissimo. Per garantire la velocità costante è consigliabile utilizzare una gabbia di protezione, se lo spazio disponibile non è molto ampio. Il Cobot offre anche la possibilità di operare senza gabbia di protezione, garantendo comunque molta sicurezza. Anche se quando opera come robot libero il Cobot Schubert non lavora a diretto contatto con l’uomo (robot collaborativo), tuttavia riesce a condividere lo stesso ambiente. Questi Cobot vengono denominati cooperativi o coesistenti all’uomo e necessitano quindi di un livello di sicurezza molto diverso. “Poi abbiamo insegnato al Cobot a ‘vedere’, dotandolo di un sistema di elaborazione delle immagini”, aggiunge Schubert. “Così, quando si avvicina a un collaboratore, il Cobot riduce gradualmente la propria velocità fino a fermarsi completamente”. Solo con il sistema di visione è possibile raggiungere la velocità nel prelievo dei pezzi

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Prodotti &TECNOLOGIE

LA NUOVA CENTRALINA SERVIZI DI MG2

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lla costante ricerca di soluzioni innovative, anche MG2 guarda al green con la nuova Centralina Servizi capace di una riduzione dei consumi fino al 45% rispetto alla versione precedente. La nuova soluzione, infatti, si arricchisce di alcune importanti features, portando ancora più in alto l’efficienza e le performance operative tipiche della produzione di MG2. La centralina servizi è un’unità di aspirazione e pulizia in dotazione alle macchine MG2 pensata con tre obiettivi funzionali: aprire le capsule tramite il vuoto; trattenere correttamente le capsule durante i diversi passaggi in macchina; aspirare la polvere dispersa nel durante il funzionamento della macchina. L’operatività costante della centralina servizi garantisce la piena efficienza della macchina in termini di pulizia e funzionamento, grazie all’integrazione di pompa di aspirazione e filtri. La centralina servizi di MG2 è un sistema di indiscussa efficacia su cui i tecnici MG2, alla costante ricerca di soluzioni migliorative, hanno lavorato, ottimizzando la costanza delle performance, riducendo i consumi ed i livelli di rumorosità. Interventi che allineano la centralina servizi al paradigma green, che vede anche l’industria chiamata a partecipare alla salvaguardia dell’ambiente sia all’interno della fabbrica che su scala globale, con strategie specifiche. Gli aspiratori ad alta efficienza, a differenza del sistema precedente, non lavorano sempre alla massima velocità; grazie alle nuove soluzioni studiate da MG2, aspirazione e operatività vengono modulate automaticamente sulla base delle esigenze operative della macchina, a tutto vantaggio di efficacia, rumorosità e consumi. Il ciclone, interamente sviluppato dal reparto tecnico R&D di MG2, ha funzionalità avanzate, che permettono di separare efficacemente l’aria dalla polvere, prima della fase di filtrazione, consentendo di mantenere i filtri più puliti e quindi efficienti. Il contenitore per il recupero del prodotto ne permette la raccolta e il controllo grazie a sensori di livello massimo. Tutti i componenti, inoltre, possono essere smontati senza l’impiego di utensili, facilitandone quindi la manutenzione. L’esperienza tecnica di MG2 ha puntato anche sulla compattezza, riducendo il numero dei tubi che permettono il collegamento “centralina servizi – macchina”, abbinando i due tipi di utenze (quelle per i trattenimenti e quelle per l’aspirazione). Completano il quadro dei silenziatori che attenuano la rumorosità in uscita dai ventilatori, degli inverter per il controllo della velocità e un display che offre una diagnostica del funzionamento della centralina servizi, supportando l’operatore nelle operazioni di controllo del funzionamento del sistema.


Marcatura industriale nuovo modello di business

da Phoenix Contact

La trasformazione digitale porta ad una sempre maggiore interconnessione di numerosi componenti: nella costruzione di impianti e quadri elettrici, i requisiti per l’identificazione univoca di componenti ed apparecchiature elettriche sono quindi in crescita. In questo contesto i sistemi di stampa industriale, mobili e digitali, semplificano i processi, aumentando la flessibilità. Ce ne parla Di Fabio Tranchina, Product Manager Marking & Cabinet Solutions, Phoenix Contact. pronte all’uso, di facile utilizzo e offrono un’elevata affidabilità. Tuttavia, le tecnologie impiegate nella loro produzione evolvono repentinamente, migliorano le performance e le funzioni applicative e inevitabilmente anche le esigenze di chi le usa. Possedere una stampante industriale è impegnativo: ha dei limiti temporali, comporta una spesa di acquisto non indifferente e richiede un’attenta e necessaria gestione a livello di manutenzione. Le operazioni di manutenzione e riparazione, infatti, non solo comportano un investimento in termini di tempo, ma generano spese extra come quelle di trasporto e di riparazione, a cura del cliente. Per soddisfare al meglio le esigenze dei propri clienti in termini di stampa industriale, Phoenix Contact ha introdotto il programma Marking All Inclusive, che prevede la stipula di un contratto di abbonamento, il quale consente di utilizzare le stampanti di ultima generazione dell’intera gamma e di accedere ai servizi Marking All Inclusive. Tali servizi includono le attività di installazione, l’assistenza tecnica e la manutenzione, che comprende sia la sostituzione macchina che la riparazione. Grazie all’offerta Marking All Inclusive le aziende possono beneficiare di un nuovo modello di business, ottenendo dispositivi aggiornati e riducendo notevolmente le richieste di assistenza, che si traducono in una produzione senza interruzioni, evitando i guasti dovuti all’obsolescenza delle stampanti. Inoltre, gli esperti di Phoenix Contact sono sempre a disposizione per assistenza e supporto, oltre a consulenze sul servizio di abbonamento. Alla sottoscrizione del contratto, sarà richiesto di registrare la stampante alla pagina web dedicata, necessaria per attivare i servizi offerti e usufruire di altre promozioni.|

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ome si è evoluto il mondo della marcatura alla luce dei più recenti sviluppi degli impianti industriali?

Con la crescente complessità degli impianti in ambiente industriale, stanno aumentando anche i requisiti per la marcatura in loco. Oltre alla siglatura chiara e coerente di morsettiere, conduttori e cavi nonché di dispositivi e impianti, deve essere rispettato un numero sempre maggiore di norme e standard. Ad esempio, nel mercato in crescita della comunicazione dati, i patch panel vengono etichettati in modo uniforme in tutto il mondo secondo le norme TIA-606-C o ISO / IEC TR 14763-2-1. Vengono poi definite le componenti dei caratteri e la loro sequenza all’interno della marcatura. Per la marcatura professionale standardizzata di questi patch panel, l’operatore necessita di solide conoscenze ed esperienza nel campo della marcatura industriale dei centri dati. A causa della crescente complessità, i progetti di marcatura con i tradizionali sistemi di stampa portatili possono essere realizzati solo in misura limitata.

➣ Quali soluzione propone Phoenix Contact per soddisfare le esigenze dei propri clienti? Le stampanti ad uso industriale e per edifici presentano diversi vantaggi applicativi, sono

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LA FIERA LEADER MONDIALE PER L’INTERA INDUSTRIA DELLA COSMETICA E DELLA BELLEZZA PROFESSIONALE COSMOPROF.COM BOLOGNA QUARTIERE FIERISTICO 10 – 13 MARZO 2022

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SINAMICS S210 E S120

semplicità e alte performance Sinamics S210 è la soluzione servo drive di Siemens facilmente configurabile e totalmente integrata nel TIA Portal. Sinamics S120 è la soluzione di azionamento modulare per applicazioni di controllo del movimento ad alte prestazioni. Vediamo alcune implementazioni già in essere in differenti ambiti.

della macchina. Il progetto Superfast ha riconfermato ancora una volta vincente la scelta di avvalersi dell’utilizzo di un’ampia gamma di prodotti Siemens come gli assi elettrici con motori 1FK7 e azionamenti S120, PLC serie S7-1500, pannelli Comfort e periferia decentrata ET200SP. Siemens come partner tecnologico, oltre ad essere garanzia di affidabilità ed elevate performance, si è sempre caratterizzata dalla professionalità e disponibilità dei suoi tecnici e commerciali. Grazie a tutte queste caratteristiche Mad Automation ha raggiunto alti livelli di innovazione tecnologica, pertanto non può che essere molto soddisfatta della scelta effettuata.

Corima International Machinery Corima International Machinery, presente nel mercato del Can Making da oltre 40 anni, dopo essere entrata nel gruppo SLAC, ora è punto di riferimento del gruppo nel mercato EMEA, nella vendita di soluzioni complete chiavi in mano per la produzione di barattoli e coperchi easy open. Corima presenta la “Plastic Wrapper” la cui caratteristica è quella di avvolgere pacchetti di coperchi con un film termoretraibile, si distingue per il design compatto e la versatilità che permettono di ottenere velocità di produzione e tempi ridotti per il cambio formato. L’obbiettivo principale era quello di semplificare il bordo macchina e di ridurre l’ingombro del quadro elettrico per dare agli operatori un facile accesso alle regolazioni meccaniche, con un occhio di riguardo a non sforare i budget di costo. L’introduzione della safety integrata, l’utilizzo degli azionamenti compatti Sinamics S210 con tecnologia One Cable Connect sui motori Simotic 1FK2, e la gestione dei motori asincroni tramite moduli Sirius 3RM1 hanno contribuito a ridurre la dimensione del quadro elettrico del 50%. Corima da sempre collabora con Siemens. Grazie al continuo sviluppo di nuove tecnologie e alla possibilità di avere una fornitura che copre la quasi totalità del progetto, è possibile ridurre costi e tempi di sviluppo.

Senzani Dalla prima macchina automatica per tagliare gli spaghetti nel 1953, primo passo compiuto da Iro Senzani, prende avvio lo sviluppo dell’azienda Senzani Brevetti, diventata oggi player internazionale nella produzione di macchine industriali e tecnologie per l’imballaggio automatico. Con una sede e un centro produttivo a Faenza (RA), Senzani vanta a oggi l’installazione di oltre duemila macchine presso le più importanti multinazionali italiane ed internazionali: Barilla, Nestlè, Mars, Mondelez e Heinz per il settore alimentare; Unilever, Henkel e Reckitt Benckiser per quello dei detergenti; JTI, Bat e Philip Morris per il tabacco. La continua ricerca tecnologica e la costante attenzione all’evoluzione del mercato portano Senzani a proporre soluzioni complete, efficienti e customizzate. Ne è un esempio la nuova astucciatrice verticale veloce HNS9 che, con performance decisamente elevate (fino a 200 astucci/min) indicata per il confezionamento di sale, fiocchi d’avena e per il settore della detergenza in polvere, è stata concepita per ridurre al minimo l’intervento dell’operatore. L’estrema efficienza della macchina viene inoltre garantita dall’impiego di un’ampia gamma di prodotti Siemens (1500T, G120C, Comfort Panel e Sinamics S120), mentre l’utilizzo del motion Siemens ha permesso la realizzazione della parte elettronica, novità rispetto alle soluzioni standard a trasmissione meccanica, che ha portato una riduzione dei tempi per il cambio formato e minori esigenze di manutenzione, evidenziando così affidabilità, prestazioni e qualità delle soluzioni Siemens.|

Mad Automation Mad Automation nasce nel 2007 a Sansepolcro (AR) e si occupa della produzione di macchinari e impianti automatici per il settore del packaging come astucciatrici, incartonatrici, pallettizzatori e navette LGV. La loro rete commerciale si sviluppa principalmente in Italia e in Europa, ma con un’importante apertura verso i mercati internazionali. Uno dei progetti più ambiziosi che Mad Automation è riuscita a realizzare è quello legato a Superfast, la rivoluzionaria incartonatrice, unica nel suo genere, che si differenzia completamente dai modelli già presenti sul mercato poiché non richiede per il cambio formato - da prodotto in piedi a prodotto steso - una modifica fisica e radicale dell’ingresso

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Imballaggi&AMBIENTE

Prodotti del supermercato

quanto sono riciclabili le confezioni? In attesa che l’indicazione su come conferire i packaging diventi obbligatoria, aumentati di u q asi 3 punti percentuali i prodotti che indicano u q esta caratteristica in etichetta. E nell’83% dei casi sono confezioni riciclabili o largamente riciclabili. Ne parla l’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che monitora l’evoluzione della comunicazione della sostenibilità.

“È

una confezione riciclabile?”: quale consumatore non si è posto questa domanda nel momento in cui si è trovato a mettere nella raccolta differenziata la confezione di un prodotto alimentare o di un detersivo? La risposta arriva dagli oltre 36 mila prodotti di largo consumo che presentano in etichetta le indicazioni sul livello di riciclabilità del packaging. Il dato emerge nell’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che ha rilevato le informazioni presenti sulle etichette di oltre 120 mila prodotti, che concorrono all’82,6% del fatturato di supermercati e ipermercati in Italia. “Rispetto a giugno 2020, la quota dei prodotti di largo consumo che danno indicazioni sulla riciclabilità del packaging è aumentata di quasi 3 punti percentuali, arrivando a coinvolgere il 30,1% delle referenze rilevate dall’Osservatorio Immagino”, afferma Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. “Un chiaro segnale di quanto le aziende siano attente alle esigenze di informazione del consumatore e di come la sostenibilità sia sempre più anche un tema da comunicare ai clienti finali. Ma resta ancora molto LA MAPPA DELLE INFORMAZIONI SULLA da fare. Un esempio significaRICICLABILITÀ DEL PACKAGING SULLE ETICHETTE tivo è quello delle confezioni DEI PRODOTTI IMMAGINO in vetro, materiale riciclabile al 100%, ma su cui spesso questo aspetto viene dato per scontato e non viene, quindi, esplicitato in etichetta”. Surgelati e gelati sono le categorie merceologiche dove l’etichetta sul grado di smaltimento delle confezioni è più diffusa (si trova sul 50,3% delle referenze), seguiti da ortofrutta (46,4%), mentre bevande (17,7%), petcare (16,4%) e prodotti per la cura personale (15,3%) sono quelli a minor tasso di diffusione. L’83,4% degli oltre 36 mila prodotti rilevati dall’Osservatorio Immagino che forniscono esplicite indicazioni sul livello di riciclabilità delle loro confezioni è venduto in packaging totalmente o largamente riciclabili. Con punte sopra al 90% nei reparti ortofrutta, cura casa e bevande. Rispetto all’anno finito a giugno 2020, questa quota è aumentata di +0,8%, mentre è diminuita di -0,4% l’incidenza delle refe-

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LA QUOTA PONDERATA PER CLUSTER DI PRODUTTORI DEI PRODOTTI CHE COMUNICANO LA RICICLABILITÀ DEL PACKAGING

Imballaggi &AMBIENTE quasi il 90% sono totalmente o largamente riciclabili. Il 51,5% delle referenze è venduto in packaging composti da diversi materiali (+1,5%) e via via che aumenta il numero dei materiali utilizzati diminuisce la quota di quelli riciclabili. Ortofrutta e pet care sono le aree merceologiche in cui il packaging monomateriale è più diffuso (rispettivamente 74,9% e 71,0% delle referenze), mentre la drogheria alimentare è quella con il maggior utilizzo di confezioni plurimateriali (52,6%).|

Le quote sono calcolate sul numero di prodotti analizzati - *A.T. anno terminante

renze vendute in confezioni non riciclabili, scese al 5,3% della numerica totale. Ma quanto pesano effettivamente sul volume della spesa i packaging che indicano la sostenibilità dell’imballaggio? Partendo dalla composizione del carrello medio (fatto per circa il 50% dai prodotti delle 20 marche top e dalle private label), l’Osservatorio ImmaIN FOOD PROCESSING gino ha calcolato il dato ponderato sulle vendite per numero di confezioni. Risultato: il 74,7% delle confezioni di prodotti a marca del distributore vendute in supermercati e ipermercati spiega quanto sia riciclabile il packaging. Il dato è migliorato di +2,1 punti % rispetto all’anno finito a giugno 2020. Per le 20 imprese top, l’incidenza sulla numerica delle confezioni è inferiore (53,3%), ma il trend di crescita è decisamente più brillante (+9,2% annuo). Le aziende follower si fermano al 40,4% del numero delle confezioni vendute (-1,7%) e i fornitori minori al 22,3% (+2,6%). Nella classifica dei comparti merceologici in base al numero di confezioni vendute, la pasta si conferma al primo posto davanti a pane e sostitutivi, prodotti da forno e cereali. A chiudere la classifica sono stati ancora una volta le bevande alcoliche (come vino, birra e champagne/spumanti) e il cura persona (come profumeria e cosmetica). Contribuiamo al successo

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La composizione del packaging L’Osservatorio Immagino ha voluto approfondire anche come sono composti i packaging utilizzati nel mondo dei prodotti di largo consumo. Nel 47,0% dei casi si tratta di confezioni monomateriale (-1,5% rispetto alla rilevazione precedente) che per

delle migliori firme specializzate nel confezionamento sotto-vuoto anche in atmosfera modificata, grazie all’alta qualità e all’alta efficienza delle nostre pompe per vuoto. Bologna Via del Bargello, 24 Milano Via Sardegna, 7 40055 Villanova di Castenaso (BO) 20060 Vignate (MI) Tel. +39 051 6063811 Tel. +39 02 95360820 becker@becker.it | www.becker-international.com/it/it | www.linkedin.com/company/becker-italia/ BK campagna pag pub 2021_island_imballaggio_R1.indd 1

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Rassegna dell’Imballaggio | n. 7 | Ottobre 2021

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Imballaggi&AMBIENTE Diminuirà da 55 a 25 EUR/ tonnellata dal 1° luglio il contributo CONAI, con un risparmio per gli utilizzatori di imballaggi in carta e cartone di oltre 135 milioni di euro. Nel 2022 si estenderà invece la diversificazione contributiva agli imballaggi in materiale composito, diversi da quelli per liquidi.

Imballaggi in carta e cartone vantaggi per gli utilizzatori

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l Consiglio di amministrazione CONAI, valutato lo scenario attuale della filiera del recupero e del riciclo degli imballaggi a base cellulosica, ne ha deliberato una diminuzione del contributo ambientale. Il contributo base passerà da 55 EUR/tonnellata a 25 EUR/tonnellata a partire dal 1° luglio 2021 per tutti gli imballaggi in carta e cartone. Il risparmio previsto per gli utilizzatori di questo tipo di pack è di oltre 135 milioni di euro, su un immesso al consumo pari a 4,5 milioni di tonnellate. La variazione del contributo è dovuta principalmente all’aumento dei valori di mercato della materia prima seconda: con l’inizio del 2021 le quotazioni della carta ottenuta con il macero sono aumentate significativamente con aumento conseguente dei ricavi consortili da vendita dei maceri. Un riequilibrio sui consumi interni di carta da macero per circa un milione di tonnellate, grazie all’apertura di tre nuove cartiere, ha inoltre contribuito a rendere ancora più appetibile la carta da riciclo, allontanando l’ipotesi di una flessione nei suoi valori di mercato. Una situazione economica positiva che mette CO-

MIECO, il Consorzio Nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica, nella condizione di continuare a garantire le attività di raccolta e gestione dei rifiuti di imballaggio in carta e cartone anche con un contributo ambientale più che dimezzato.

Sussidiarietà al mercato Il contesto favorevole rende meno necessario – in questo caso per gli imballaggi in carta e cartone – l’intervento del sistema CONAI. È iniziato infatti un fenomeno di riduzione delle quantità veicolate tramite le convenzioni ANCI-CONAI. Gli alti valori inducono alcuni operatori ad affidare al libero mercato gli imballaggi da raccolta differenziata in carta e cartone. È in casi come questo che il sistema CONAI si ritrae lasciando spazio al mercato. Ed è invece quando il mercato soffre, come avvenuto lo scorso anno con l’inizio dell’emergenza sanitaria e il lockdown, che torna ad avere margini di intervento più ampi, garantendo la continuità del ritiro dei materiali da raccolta differenziata a qualsiasi condizione economicofinanziaria. Il Consorzio conferma anche in questo caso il suo ruolo di sussidiarietà al mercato.

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Imballaggi &AMBIENTE Procedure forfettarie/semplificate La variazione avrà effetti anche sulle procedure forfettarie/semplificate di dichiarazione per importazione di imballaggi pieni. Dal 1° luglio 2021, il Contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi delle merci importate (peso complessivo senza distinzione per materiale) passerà da 107,00 a 101,00 EUR/tonnellata. Resteranno invece invariate le aliquote da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in EUR) per i prodotti alimentari imballati (0,20%) e per i prodotti non alimentari imballati (0,10%). I nuovi valori delle altre procedure forfettarie/semplificate interessate dalla variazione saranno a breve disponibili sul sito CONAI.

Poliaccoppiati per liquidi Per i poliaccoppiati a prevalenza carta idonei al contenimento di liquidi il contributo ambientale si ridurrà da 75 EUR/tonnellata a 45 EUR/tonnellata, essendo rimasto invariato il contributo aggiuntivo di 20 EUR/tonnellata.

Gli altri imballaggi poliaccoppiati Dopo aver agito nel 2018 sui poliaccoppiati per liquidi, CONAI prosegue nel percorso di diversificazione del contributo per gli imballaggi compositi – o poliaccoppiati – conprevalenza di carta e cartone, per correlare il CAC alla loro effettiva riciclabilità e ai loro impatti ambientali, così come ai costi emergenti legati alla gestione del loro fine vita. Il consiglio di amministrazione CONAI ha così stabilito l’estensione della diversificazione contributiva anche agli altri imballaggi compositi a base carta diversi dai contenitori per liquidi. La nuova diversificazione entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2022. Gli imballaggi compositi a prevalenza carta, diversi da quelli per liquidi, sono stati divisi in quattro tipologie in base al peso della componente carta sul totale del peso dell’imballaggio. Le prime due tipologie, A e B, con una componente carta superiore o uguale rispettivamente al 90 e all’80%,pagheranno il CAC carta (dal 1° luglio 2021ridotto a 25 EUR/tonnellata) e non sarà applicato loro nessun contributo aggiuntivo. La terza tipologia, C, è quella che qualifica gli imballaggi in cui la componente carta è superiore o uguale al 60% e inferiore all’80%. Le operazioni di riciclo di questi imballaggi sono complesse e onerose: su 100 kg di imballaggi, più di 60 kg diventano scarto non riciclabile allo stato delle tecnologie attuali. Gli imballaggi in questa fascia pagheranno dal 1° gennaio 2022 un extra-CAC di 110 EUR/tonnellata. La quarta tipologia, D, è quella degli imballaggi compositi in cui la componente carta è inferio-

re al 60%: una percentuale che compromette la riciclabilità dell’imballaggio, annullandola, con ovvie conseguenze di impatto ambientale. Nel processo di riciclo, infatti, 100 kg di questi imballaggi producono più di 85 kg di scarto secco e quasi 150 kg di scarto bagnato da smaltire in discarica, dopo aver consumato acqua ed energia elettrica. Per questi imballaggi il contributo extra sarà pertanto di 240 EUR/tonnellata. Rientreranno in fascia D anche quegli imballaggi la cui componente carta non verrà esplicitata.|

INTESA NEL SEGNO DELL’ECONOMIA CIRCOLARE

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iffondere la cultura dell’economia circolare, privilegiando l’utilizzo di materiali riciclabili e compostabili come le bioplastiche, agendo sia sui processi aziendali sia sui comportamenti dei consumatori e contribuendo così alla crescita della raccolta differenziata. Questo l’obiettivo del protocollo di intesa siglato da Assobioplastiche e Federdistribuzione, che mira a un coinvolgimento attivo del cittadino-consumatore, rendendolo parte integrante nella transizione verso modelli di sostenibilità. La sensibilità sui temi dello sviluppo sostenibile è in costante crescita e si evidenzia sempre più (come emerge da un recente studio Ipsos e dall’Osservatorio Federdistribuzione (PwC) la tendenza dei consumatori a premiare le aziende in grado di adottare azioni sostenibili: aumenta la consapevolezza nella scelta dei prodotti e dei materiali nonché l’adozione di comportamenti etici e in linea con valori green. “Oggi i cittadini e le aziende cercano informazioni puntuali per essere consapevoli dei vantaggi ambientali che le loro scelte di acquisto comportano. Grazie all’accordo con Federdistribuzione, vogliamo contribuire a rispondere a questa esigenza di maggior consapevolezza. Le plastiche biodegradabili e compostabili, oggi impiegate in vari settori, rappresentano un prodotto “circolare” ovvero capace di contribuire a garantire la qualità della raccolta differenziata dell’organico e ottenere compost di qualità”, ha sottolineato Luca Bianconi, Presidente di Assobioplastiche. “Rendere concreto nella quotidianità il modello di economia circolare rappresenta la via maestra da percorrere, per garantire uno sviluppo realmente sostenibile per le nuove generazioni. Occorre che tutti facciano la propria parte: da tempo le aziende della distribuzione moderna hanno avviato progettualità che vanno in questa direzione. È importante che il legislatore italiano riconosca le plastiche biodegradabili e compostabili come alternativa sostenibile: occorre, quindi, coinvolgere e informare al meglio i consumatori. L’intesa raggiunta con Assobioplastiche va proprio in questa direzione”, ha commentato Alberto Frausin, Presidente di Federdistribuzione. L’accordo, in linea con lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva europea sulla plastica monouso (SUP – Single Use Plastic), prevede di avviare attività di comunicazione che informino sulle proprietà di biodegrabilità, compostabilità e rinnovabilità delle bioplastiche, nonché sulla loro riconoscibilità, sicurezza e rispetto di standard internazionali, indirizzando al contempo nella corretta gestione del fine vita delle materie e dei prodotti compostabili. L’intesa prevede il coinvolgimento del Consorzio Compostatori Italiani (CIC), con il quale si intende condividere l’impegno di guidare i cittadini alla corretta raccolta differenziata della frazione umida e garantire una sempre più elevata qualità dei materiali avviati a trattamento.

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PackagingDESIGN Annunciati i vincitori del concorso annuale europeo per il packaging design dei giovani talenti. Sono stati assegnati premi per quattro categorie: Save the Planet, packaging in cartoncino per alimenti e bevande; packaging in cartoncino per tutti gli altri prodotti e idee creative in cartoncino. Inoltre, un Newcomer’s Award è stato assegnato a uno studente di un’università che non aveva mai vinto in precedenza.

Il packaging sostenibile secondo la nuova generazione di designer

Save the Planet Award Roll-Up Selection Box Emily Kearns Nottingham Trent University

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l premio “Save the Planet” è stato conferito a Emily Kearns della Nottingham Trent University nel Regno Unito. La concorrente ha colpito i giudici con la sua opera Roll-Up Selection Box, un’alternativa creativa e sostenibile alla tradizionale scatola natalizia di selezione di cioccolatini. La soluzione innovativa è progettata per essere aperta come un cracker, con conseguente srotolamento della parte arrotolata per svelare i cioccolatini tenuti fermi da una trama su un solo lato del cartoncino.

Cartonboard Packaging Food and Drink Award Argan Oil Pack

Raúl Adame, Pol Delgado, Ester Martínez e Marc Calvo Università Salesiana de Sarrià

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li studenti e le studentesse spagnoli Raúl Adame, Pol Delgado, Ester Martínez e Marc Calvo, tutti iscritti all’Università Salesiana de Sarrià di Barcellona, si sono aggiudicati il “Cartonboard Packaging Food and Drink Award”. Il loro Argan Oil Pack, attentamente progettato, offre un packaging protettivo per una bottiglia di vetro di olio di argan. L’opera è un eccellente esempio di utilizzo del cartoncino grazie al sofisticato sistema di protezione che include tasche d’aria che aiutano a proteggere il prodotto dai danni durante il trasporto, consentendone la consegna per posta.

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Pro Carton YOUNG DESIGNERS AWARD

Newcomer’s Award Herbix 1-2-3

Luisa Maldaner Oslo School of Architecture and Design

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l premio “Newcomer’s Award” è stato assegnato alla studentessa norvegese Luisa Maldaner della AHO, la Oslo School of Architecture and Design, per la sua opera Herbix 1-2-3 dal design semplice e intelligente: si tratta di una confezione per le spezie che va incontro a un problema comune a molti di noi, l’uso di troppe o troppo poche spezie in cucina. La soluzione di Luisa offre tre diversi livelli di dosaggio grazie a un facile meccanismo a pressione che scorre verso l’alto e il basso, dotato di una forma che si adatta naturalmente alla mano del consumatore.

Cartonboard Packaging for All Other Products Award Eco Seal Bread Bag Closer Senni Virransola University of Lapland

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giudici hanno proclamato Eco Seal Bread Bag Closer vincitore del “Cartonboard Packaging for All Other Products Award”. La studentessa della University of Lapland, Senni Virransola, ha sviluppato una soluzione rispettosa dell’ambiente per tenere chiuse le buste del pane, sostituendo in questo modo l’utilizzo di equivalenti in plastica o in metallo. Funziona grazie al design triangolare racchiuso in due cartoncini e prevede un meccanismo di chiusura tramite l’inserimento dei due cartoncini in un foro a un’estremità, che tiene ben chiusa la busta e fresco il contenuto.

Public Award The Velveteen Rabbit

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Amanpreet Kang The Northern School of Art

l “Public Award” è stato assegnato alla confezione The Velveteen Rabbit per prodotti da forno premium, progettata da Amanpreet Kang della The Northern School of Art. Il fiore sboccia quando i petali vengono aperti, rivelando vassoi impilabili di prelibatezze. Un tubo funge da maniglia per aiutare a sollevare i vassoi, rendendo questa confezione un regalo perfetto per un giorno speciale o per un tea party. I vassoi popup rendono necessario meno materiale e non viene utilizzata colla. The Velveteen Rabbit promuove il riciclo, il riutilizzo e la riduzione dei rifiuti.

Creative Cartonboard Ideas Award Frame It

Kristina Scheld e Farina Nagel Muenster School of Design

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l premio “Creative Cartonboard Ideas Award” è stato assegnato a Kristina Scheld e Farina Nagel per l’opera Frame It: le studentesse tedesche hanno progettato l’intelligente packaging protettivo per cornici utilizzando l’esperienza sviluppata alla Muenster School of Design. La confezione include diverse caratteristiche, punti da incollare e un righello, per aiutare i consumatori ad appendere ogni volta la cornice con precisione e minimo sforzo: una volta posizionata correttamente, un punto in evidenza segna il punto esatto dove mettere il chiodo.

Tony Hitchin, Direttore Generale di Pro Carton, ha dichiarato: “Siamo entusiasti del successo record degli Young Designers Awards di quest’anno: il numero di partecipanti è cresciuto del 17%, fino a raggiungere lo sbalorditivo numero di 643 opere inviate, provenienti da 109 università di 22 diversi Paesi d’Europa. Come sempre, è molto interessante osservare una gamma così ampia di opere, che affrontano in modo innovativo sfide di ogni tipo, dalla progettazione di soluzioni interessate a salvare il pianeta su scala globale, fino a quelle volte a risolvere problemi quotidiani e individuali. Grazie a tutti i partecipanti e tantissime congratulazioni ai vincitori. Buona fortuna per le imprese future!”

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PackagingDESIGN A woody approach to the awards with high quality results

The Category, Group and the Best In Show awards of the 41st Annual Competition were announced on the last day of the FINAT ELF (European Label Forum) on the 4th June 2021 during a virtual presentation. This year, more labels than usual were exhibiting a touch of humour in their design, mainly in the drinks and cosmetic categories.

Best in Show & Marketing/End-Uses Group Etiketten Carini, Priorat Sobre Todo

AM screening adds a degree of interest to the label which one would not expect to get with FM screening techniques. Hold the label at an angle and another world of transparent foil images appears adding yet another layer to an already technically busy label. The design of the label was an eye-catching illustration of a twisted tree trunk reaching to the sky, OR was it an imaginary imitation of a golfer taking a massive golf swing? These questions came to the forefront of the jury members’ minds during the judging process and no firm conclusion was reached. We leave the viewers to make up their own mind as to the intention of the designer. The more one looks closely at the total label the more detail becomes apparent. One discovers hidden farmhouses, stone archways leading to the depths of the landscape. Furrowed fields and the hint of a country village can be seen in the distance. A great design added to all this detail meant that Priorat Sobre Todo entered by Etiketten Carini was unanimously selected by the panel of judges as the Best in Show winner. The use of AM screening added an extra level of interest by creating a copper plate engraving effect. When the label is viewed at an angle a whole raft of transparent foil images are revealed. Copper foiling and a degree of debossing bestows a quality look to the final result.

The winner in the Marketing/End-Uses Group was Etiketten Carini GmbH, Austria for Priorat Sobre Todo. This label is getting near to the top of the quality ladder and is almost wasted on a bottle as it merits more attention than just selling a wine product. The use of

Innovation Group Schreiner Group for CPT Patch The winner in the Innovation Group was Schreiner Group GmbH & CO KG, Germany for CPT Patch (Plasma Patch for the treatment of chronic wounds). An ingenious medical application from the label industry for the treatment of chronic wounds. The Cold Plasma Patch creates a cold plasma ionised gas within the patch. The patch is placed on top of the wound and is connected to an electricity supply. The combination of the gas produced and UV and IR radiation stimulates the wound healing process by killing bacteria and germs. Treatment times are reduced to about 2 minutes. A complicated label to produce, a self-adhesive layer is integral to the production process. Using label technology the patches can be produced in a fast, cost- efficient way using a roll to roll manufacturing process.

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FINAT LABEL COMPETITION 2021

Printing Processes Group Multi-Color Montreal Canada for Valley of Mother of God

Unusually, in fact the first time in the history of the FINAT Label competition, the jury decided to award two group winners in the Printing Processes Group as they found it impossible to separate the two entries. The first winner was Multi-Color Montreal Canada Corp, Canada for Valley of Mother of God. This clean looking, well printed label in five colours uses offset lithography to achieve the quality result required for this product. A fairy tale image is used to emphasise the simplicity and purity of the gin. A whole raft of converting techniques including hot stamping, debossing and a very special die-cutting format all contribute to the effectiveness of this label. The gold seal adds that extra touch of class to the end result. The second winner was DGS Baski Teknolojileri A.S., Turkey for Dalin Düş Bahçesi. Printed in seven colours using flexography this converter has captured the colour of the baby’s skin tones perfectly. The combination of the yellow chick and the pink towel complement each other very well and adds further interest to an already busy label. An overall gloss varnish adds a degree of protection to the label during use.

Non-Adhesive Applications Group Azimut Russia for Coffee Doypack Giraffe The winner of the Non-Adhesive Applications Group was Azimut, Russia for Coffee Doypack Giraffe. There is no mistaking that the giraffes are at the focal point of this flexible packaging pouch. The black and white images are given an extra lift by being printed on a matt metallic substrate. The background is relieved by the addition of a gloss lacquer pattern on the front of the pack.

Digital Printing Group MCC Label Paarl for Cape Fynbos Gin The winner in the Digital Printing Group was MCC Label Paarl, South Africa for Cape Fynbos Gin. Once this label is on the bottle the reality of the “perforations” will encourage the consumer to try and peel off the “stamps”. In fact it is very clever and accurate black varnishing that adds that touch of realism. However, just to add to the confusion the perforations around the edge of the label are genuine! Apart from that the information about the plants biome educates the customer. One cannot help but admire the exact detail in the illustration of the plants.

Judges Award

DGS Baski Teknolojileri for Dalin Düş Bahçesi

Etivoet for Shower Power This year, the Judges Award was given to Etivoet, Belgium for Shower Power. A fairly straightforward flexo label printed on both sides in seven colours on a filmic substrate. The interest is in the application of asking the consumer to remove the label and recycle the label and metal can separately. This is a step towards reducing the complexity of the recycling selection process. In addition the label has the protection of a recyclable varnish and adhesive.

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Meat-Tech 2021

il settore torna in presenza Meat-Tech 2021, tutto pronto per il ritorno in presenza con la fiera delle tecnologie per il mondo carni, salumi, piatti pronti e non solo: prodotti ittici, caseario e le nuove tendenze dei prodotti a base vegetale, il tutto in un ecosistema tecnologico con l’eccellenza in ambito processing, packaging e ingredienti. L’appuntamento è dal 22 al 26 ottobre a Fiera Milano, Rho.

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eat-Tech, in concomitanza con i due classici dedicati all’eccellenza gastronomica, al retail e all’ospitalità Tuttofood e Host Milano, per questa edizione speciale è parte integrante di quello che si può definire a tutti gli effetti il Km dell’innovazione, dove con un solo biglietto i visitatori troveranno risposte trasversali alle proprie esigenze in termini di prodotti, tecnologia e soluzioni.

“Vademecum MOCA per macchine alimentari: l’esempio del comparto affettatrici e tritacarni”. Inoltre, la fiera sarà arricchita dall’area speciale “Innovative Food Experience”, organizzata in collaborazione con Hi-Food e interamente dedicata alla produzione di alimenti plant-based.

Un programma trasversale

Ai contenuti si affianca inoltre per la prima volta “La Fabbrica Sostenibile di Meat-Tec”, un’area speciale con dimostrazioni live di produzione e confezionamento. La Fabbrica Sostenibile di Meat-Tec si presenterà a tutti i professionisti in fiera con due eventi al giorno su due linee dal contenuto altamente tecnologico e innovativo: la prima, completamente automatica dal caricamento alla pallettizzazione per la produzione e confezionamento di hamburger, utilizza packaging realizzato con materiale riciclabile, e la seconda dedicata alla trasformazione e confezionamento di tranci a spicchio, ideale per prodotti quali mortadella e formaggi a pasta dura, che vedrà in opera macchine idonee all’utilizzo di film monomateriale totalmente riciclabile. L’offerta espositiva di Meat-Tec torna ad essere protagonista con oltre 80 aziende eccellenti del comparto ed un approccio fondato sulla collaborazione strategica con le associazioni di riferimento dell’industria che sostengono Meat-Tec sin dalla prima edizione a Milano: ASSICA, ANIMA ASSOFOODTEC e UCIMA. Un approccio di sistema vincente, confermato dalla partecipazione di oltre 90 buyer esteri altamente profilati e provenienti da Albania, Arabia Saudita, Bosnia, Croazia, Egitto, Israele, Libano, Macedonia, Marocco, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia, Ungheria che, grazie alla collaborazione e al supporto di ICE Agenzia, visiteranno Meat-Tec il prossimo ottobre. A disposizione di buyer ed espositori il tool digitale MYIpackima, la nuova piattaforma online aperta 365 giorni l’anno che agevola l’incontro tra domanda e offerta del settore prima, durante e dopo la manifestazione fieristica.|

La Fabbrica Sostenibile

La trasversalità è anche il carattere della proposta di contenuto di MeatTec 2021. Nell’ambito del programma “Innovative Food Talks” si parlerà di Veggie Dairy, Veggie Ready Meals e Veggie Patty all’Italiana con tre incontri in programma sabato 23, lunedì 25 e martedì 26 ottobre organizzati in collaborazione con Hi-Food, azienda specializzata in additivi e ingredienti plant based. “Sicurezza e qualità di alimenti senza additivi: tecnologie, ingredienti, shelf life e packaging” è il titolo di un momento di riflessione tecnicoscientifica dedicata all’ingegneria di processo e prodotto per alimenti privi di additivi organizzato da OM - Informare e ospitato da Meat-Tec il 25 ottobre. Nello stesso giorno, “Dall’Eco-Design alle soluzioni più innovative per lo smart packaging per l’industria alimentare” sarà il workshop organizzato da Tecnoalimenti, che farà il punto sulle molteplici fasi legate allo smart packaging. I temi dell’imballaggio sostenibile, inoltre, saranno il fil rouge di Packaging Speaks Green, che vedrà la seconda edizione sabato 23 ottobre durante Meat-Tec 2021. ASSICA, partner di Meat-Tec fin dalla prima edizione, organizza nella giornata d’apertura il workshop “Le nuove disposizioni sui controlli ufficiali degli alimenti e relativi decreti attuativi” che si pone l’obiettivo di assicurare un approccio armonizzato in materia di controlli ufficiali specifici per alimenti e mangimi. Il 26 ottobre Meat-Tec ospiterà, in modalità ibrida, l’evento di avvicinamento a Intralogistica Italia sul tema “La catena del freddo nell’intralogistica per l’alimentare” ed il workshop organizzato da ASSOFOODTEC

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Fiere &CONVEGNI

Mecspe

riparte da Bologna Giunta alla sua diciannovesima edizione, la manifestazione dedicata alle tecnologie innovative per il manifatturiero farà il suo esordio a BolognaFiere dal 23 al 25 novembre 2021. Saranno 1.800 aziende in esposizione, 92.000 mq di superficie espositiva, 13 saloni, 46 iniziative speciali e convegni per dare impulso alla ripresa del settore, basata su tre pilastri: digitalizzazione, sostenibilità e formazione.

anche la sostenibilità. Il 40% delle aziende si ritiene già “green”, ma per poter attrarre investimenti e migliorare la reputazione dell’azienda occorre conoscere tutte le novità offerte dal mercato. È da questa necessità che nasce il Percorso ECOfriendly – “Io faccio di più”, in cui saranno protagoniste tutte quelle realtà che si distinguono per aver imboccato una strada sempre più green ed ecofriendly nei processi produttivi e nella produzione e commercializzazione di materiali bio o riciclati. Proprio alla “Blue economy”, che porta il concetto di sostenibilità ad un altro livello creando valore a partire da scarti e rifiuti attraverso soluzioni creative basate sulla scienza, sarà dedicata l’Area Progettazione e Design by Materioteca. Ma MECSPE è tanto altro. Torna per il sesto anno consecutivo anche Solution Award, il Premio Innovazione Robotica, organizzato dalla rivista Automazione Integrata, in partnership con Gellify, piattaforma di innovazione che connette start-up B2B. Il premio è dedicato ad aziende, start-up, università, centri di ricerca, spinoff di laboratori, singoli o in consorzio, titolari di una applicazione innovativa in qualità di fornitori di tecnologia, integratori di sistema e/o utenti finali. Al mondo delle piccole e microimprese innovative è rivolto, sempre in partnership con Gellify, anche Startup Factory, il progetto pensato per favorire il dialogo tra startup e imprese che vogliono promuovere la propria competitività e presentarsi agli stakeholder dell’industria manifatturiera. Tra i convegni e i momenti d’approfondimento spicca, inoltre, il Simulation Summit, in collaborazione con E-FEM, la prima conferenza italiana indipendente sulla simulazione CAE (Computer-aided engineering) in ambito industriale rivolta agli utilizzatori del CAE, agli ingegneri, ai meccanici, ai player e agli stakeholder del mercato. Obiettivo: incoraggiare un impiego consapevole ed efficace della simulazione nello sviluppo del prodotto con diversi focus sulle sfide future.|

S

i avvicina il momento più atteso per tutta l’industria manifatturiera, con l’avvio della diciannovesima edizione di Mecspe che si terrà dal 23 al 25 novembre 2021 per la prima volta presso il polo fieristico di Bologna. La principale manifestazione in Italia sulle tecnologie innovative per le imprese del manifatturiero, torna dopo un anno complesso per il settore, che ora guarda al futuro con più ottimismo.

Tecnologia e approfondimenti MECSPE non sarà, quindi, soltanto esposizione, ma anche il luogo ideale in cui l’industria manifatturiera si incontra per approfondire i trend che dominano la scena. Un percorso necessario, a cui la fiera fa fronte soprattutto con le numerose iniziative speciali. Tra queste spicca Gamification: la fabbrica senza limiti, il cuore pulsante della manifestazione. Qui, tra attività dimostrative, interattive ed esperienziali, espositori e visitatori potranno toccare con mano la nuova concezione di fabbrica, sempre più aperta e senza limiti. Una fabbrica intelligente, tecnologica sia in termini di hardware sia di software, in grado di affascinare i giovani e avvicinarli ad un mondo che per crescere ha bisogno di attirare i talenti del domani. Siamo, infatti, davanti ad una quarta rivoluzione industriale, i cui vantaggi devono essere valorizzati adeguatamente. Con il Piano Industria 4.0 e le misure previste dal Ministero dello Sviluppo Economico, sono nati i Competence Center, che accompagneranno le imprese lungo questo percorso di transizione. Per la prima volta MECSPE dedicherà loro un’intera area, la Piazza Competence Center, animata sia dall’esibizione di progetti innovativi in ambito industria 4.0 con focus su temi come il 5G, i big data, la cyber security, l’intelligenza artificiale, sia da attività di orientamento e formazione. Proprio la formazione rappresenta uno dei trend più caldi per l’industria manifatturiera: i dati dell’Osservatorio MECSPE dimostrano come il 46% delle imprese abbia già formato il personale e disponga di tutte le competenze necessarie per realizzare la trasformazione 4.0, ma anche come il 27% non si senta ancora pronto. Il continuo progresso tecnico rende quindi necessario un cambiamento culturale in grado di valorizzare in una soluzione unica capitale umano e innovazione tecnologica. Non solo digitalizzazione e formazione: tra i trend irrinunciabili c’è

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Ecomondo 2021 sulla leva del PNRR Ecomondo Ecomondo e Key Energy tornano in presenza con mille espositori e un’occupazione della superficie che si attesta al 90% rispetto ai livelli del 2019. In mostra soluzioni ed eccellenze di imprese italiane e, sul versante europeo in particolare dal Nord Europa. Dall’ingresso Ovest si incontrerà la prima novità del 2021: un’area di esposizione in esterno che accompagna verso l’area coperta occupata quasi nella totalità dai mezzi della raccolta e trasporto rifiuti: il salone biennale SAL.VE mette insieme in un’unica vetrina telaisti e allestitori dei mezzi per l’igiene urbana e gli allestimenti per la raccolta differenziata. Tra novità e innovazione, Ecomondo compie poi un viaggio nella sanificazione degli ambienti, tema oggi imprescindibile. Novità anche per i sistemi di efficientamento idrico e il rischio idrogeologico; nel cuore della manifestazione troviamo la bioeconomia circolare e le start-up che in fiera trovano uno spazio per esporre e, insieme, entrare nella filiera tecnologica dell’economia circolare e delle rinnovabili grazie alla collaborazione di ICE Agenzia. Alle nuove imprese che presenteranno le soluzioni più innovative per mitigare i cambiamenti climatici, andrà il premio ‘Climate For Kick’ in collaborazione con Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. L’edizione 2021 avrà un marcato aspetto internazionale, grazie alla rete di collaborazioni che mette insieme le competenze di circa 80 associazioni internazionali d’impresa, della società civile e della ricerca. Sul fronte della convegnistica, Ecomondo sarà caratterizzato da una forte presenza della Commissione Europea, che porterà in Fiera la doppia strategia sul tema decarbonizzazione: riduzione dei gas climalteranti e rafforzamento della biodiversità attraverso la rigenerazione del suolo, delle foreste e dei mari che insieme contribuiscono ad assimilare più CO2, garantiscono la produzione di cibo e proteggono da future pandemie. Lo sguardo, dagli ‘eventi faro’ ai casi di studio, punterà all’intero bacino euro-mediterraneo. Attenzione anche alla formazione: ai casi di studio e agli aggiornamenti su normative europee e nazionali, si metterà a fattore comune pubblica amministrazione e impresa. Tutti i convegni saranno visibili in streaming e on demand dal 2 novembre.

Dal 26 al 29 ottobre 2021 alla fiera di Rimini la circular economy e le rinnovabili si preparano a modificare il paradigma dell’economia reale. Tra i temi chiave di Ecomondo: tecnologie, innovazione, start-up, istituzioni europee e governative, internazionalizzazione, la decima edizione degli Stati Generali della Green Economy.

E

comondo e la contemporanea manifestazione Key Energy fanno rotta sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le due fiere di Italian Exhibition Group dedicate, rispettivamente, all’economia circolare e alle energie rinnovabili si svolgeranno nel quartiere fieristico di Rimini, dal 26 al 29 ottobre prossimi, su due assi fondamentali: un dispiegamento completo delle filiere della Green Economy, con novità tecnologiche di settore e, nel calendario dei convegni, la massima attenzione alle opportunità che il PNRR e il Green Deal europeo aprono per imprese e amministrazioni pubbliche in Italia. Per il decennale degli Stati Generali della Green Economy, appuntamento annuale promosso dalle 68 organizzazioni di imprese riunite nel Consiglio Nazionale della Green Economy e realizzato in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica e Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, verrà presentata una ricerca inedita con focus su digitalizzazione e transizione ecologica in Italia. Con 220 buyer esteri provenienti dalle regioni dell’Africa della sponda mediterranea e subsahariana, dai Balcani, dall’Est Europa, dalla Russia e dagli Emirati Arabi Uniti, Ecomondo e Key Energy, per favorire i buyer dei mercati più lontani, avranno una estensione digitale che si apre il 18 ottobre e durerà sino al 5 novembre.

Key Energy Proseguendo verso l’ala Est, si incontra la parte di ‘cerniera’ verso Key Energy, che si tiene in contemporanea e che ha la sua parte preponderante nel solare, tecnologia che in Italia ha potenzialità di sviluppo più rapida, e poi ancora l’eolico, soprattutto con le tecnologie off-shore, l’efficientamento energetico e la città sostenibile e la mobilità elettrica. IEG ha commissionato all’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano uno studio inedito per valutare l’impatto del PNRR nei settori delle rinnovabili: un messaggio di attenzione alle imprese che chiedono certezze di medio-lungo periodo per gli investimenti e, soprattutto, velocità nelle autorizzazioni per gli impianti.|

60 Rassegna dell’Imballaggio | n. 7 | Ottobre 2021


Fiere &CONVEGNI

HostMilano torna

in presenza all’insegna di sicurezza e innovazione Innovazione, sostenibilità, tecnologia e sicurezza. Per la sua ripartenza il mondo dell’Ho.Re.Ca. si dà appuntamento “live” a fieramilano dal 22 al 26 ottobre 2021 con HostMilano, l’hub dell’equipment globale capace di riunire tutte le più importanti aziende italiane e internazionali.

Obiettivo puntato sulla sicurezza Nel suo ruolo di trendsetter e di place-to-be per chiunque faccia innovazione nel mondo dell’hospitality, all’interno della prossima edizione di HostMilano non potrà mancare uno sguardo particolare verso la priorità del Next Normal per le imprese del settore: la sicurezza e la qualità. Due parole chiave, che riguardano non solo i prodotti, ma anche gli ambienti in cui l’offerta viene fruita. Perché, è l’opinione degli esperti, i consumatori dei prossimi anni decideranno di orientare le proprie scelte verso quei professionisti del fuoricasa (dai ristoranti ai bar, dai panettieri alle pasticcerie) che sapranno conquistarsi la fiducia non solo in virtù dei propri prodotti, ma anche grazie alle tecnologie adottate per mantenere i loro spazi “safe”. Ma non basta, perché per il comparto dell’ospitalità professionale il salto da fare sarà prima di tutto culturale. Gli operatori cioè, dovranno essere capaci di cambiare la loro visione intorno al concetto di “security” e “safety”, iniziando a considerare la sicurezza non come un costo, ma come un investimento per il futuro, su cui puntare attraverso la continua formazione e il rispetto dei protocolli certificati in fatto di sanificazione.

È

un menù, quello della 42esima edizione, che non solo si annuncia ancora più ricco grazie allo svolgimento in contemporanea di Tuttofood, la fiera punto di riferimento dell’ecosistema agroalimentare, ma che come sempre farà da trendsetter per l’intero comparto, moltiplicando le opportunità di business e anticipando le tendenze più attuali. Lo dimostra un’agenda già oggi ricca di eventi organizzati da tutte le principali associazioni di settore, pronte a portare tra i padiglioni di fieramilano know-how e best practice dei loro membri, espositori, buyer o speaker. Dall’Internet of Things al risparmio energetico, dalla sensibilità green all’economia circolare, dalla security all’igiene, dal ripensamento di format e spazi all’adozione di nuovi materiali e nuovi approcci per il mondo del fuoricasa. Se anche durante i mesi scorsi la macchina di HostMilano non si è mai fermata, accompagnando da dietro le quinte aziende ed operatori, adesso per la manifestazione di Fiera Milano è arrivato il momento di celebrare il mondo dell’ospitalità professionale attraverso una fiera fisica svolta in piena sicurezza.

Filiere sinergiche sotto lo stesso tetto Tuttofood e HostMilano – oltre a Meat-Tech, che si terrà in contemporanea a fieramilano – riuniranno sotto lo stesso tetto in un concetto di “filiera totale”, dal semilavorato alla trasformazione e l’equipment, fino alle occasioni di acquisto nella GDO e Retail e gli stili di consumo nel fuoricasa. Nel dettaglio dei dati economici, secondo il più recente Food Industry Monitor l’alimentare e il food equipment cresceranno insieme di circa il 6% sia nel 2021 sia nel 2022. Per tutti gli attori delle filiere Tuttofood e HostMilano rappresenteranno quindi un’opportunità unica per confrontarsi con espositori, buyer e visitatori professionali di tutto il mondo e comprendere quali sono le innovazioni tecnologiche e di prodotto, le tendenze di consumo e i format su cui puntare per sviluppare il proprio business. Forte dell’impatto della relazione in presenza, le due manifestazioni saranno non solo una piattaforma di business matching e networking, ma anche un momento di condivisione di conoscenze e competenze grazie a un palinsesto di eventi senza confronti: sono quasi 1.000 gli appuntamenti con contenuti e relatori di elevato profilo, in collaborazione con le più autorevoli associazioni e organizzazioni di ogni settore.|

Networking e internazionalità Oltre 1100 espositori, il 40% di loro provenienti da 40 differenti Paesi. Anche l’edizione 2021 di HostMilano si conferma essere il marketplace ideale dove incontrare tutte le realtà più importanti dell’ospitalità professionale, italiana e internazionale. Per tutti, sarà l’occasione per osservare da vicino le novità di prodotto, e per incontrarsi “live” dopo tanti mesi, confrontandosi con la rappresentanza di hosted buyer (circa 600 ad oggi) attesa a Milano grazie al continuo supporto di ICE/ ITA Agenzia, a cui si aggiungeranno quelli che arriveranno tra i padiglioni di fieramilano grazie alle innumerevoli partnership sottoscritte con alcune delle più importanti associazioni internazionali del settore.

61 Rassegna dell’Imballaggio | n. 7 | Ottobre 2021

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Agenda FIERE del PACKAGING e CONVERTING

Milano Rho 22-26 ottobre 2021 Fiera internazionale dell’industria della carne www.meat-tech.it

HOST

Milano Rho 22-26 ottobre 2021 Fiera internazionale della ristorazione e dell’accoglienza www.host.fieramilano.it

Rimini 26-29 ottobre 2021 Fiera internazionale per l’innovazione tecnologica e industriale dell’economia circolare

19-20 gennaio 2022 Fiera internazionale delle private label www.marca.bolognafiera.it

www.ecomondo.com

Francoforte 4-8 aprile 2022 Fiera internazionale dell’industrie del processo www.achema.de

VINITALY

Verona 10-13 aprile 2022 Salone internazionale dei vini e distillati www.vinitaly.com

Bruxelles 26-29 aprile 2022 Fiera internazionale delle tecnologie per la stampa di etichette www.labelexpo-europe.com

Colonia 26-29 aprile 2022 Salone internazionale delle tecnologie per il food & beverage www.anugafoodtec.com

Rimini 20-23 febbraio 2022 Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com

Bologna 10-13 marzo 2022 Salone internazionale della filiera produttiva www.cosmoprof.com

Milano Rho 3-6 maggio 2022 Fiera specializzata nel processing e packaging food e non food www.ipackima.com

62 Rassegna dell’Imballaggio | n. 7 | Ottobre 2021

Milano Rho 3-6 maggio 2022 Salone internazionale dell’industria farmaceutica, nutraceutica, cosmeceutica e delle biotecnologie www.pharmintech.it

Parma 24-26 maggio 2022 Fiera dell’automazione digitale per l’industria www.spsitalia.it

Monaco di Baviera 12-16 settembre 2022 Fiera internazionale delle tecnologie per il beverage www.drinktec.com

Parma 25-28 ottobre 2022 Fiera internazionale delle tecnologie alimentari www.cibustec.it

Norimberga 27-29 settembre 2022 Salone internazionale delle tecnologie per il packaging www.fachpack.de


Restare aggiornati è un must per il futuro del PACKAGING Giugno-Luglio 2019 | N.5 | anno 39°

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PACKAGING

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Soluzioni e materiali per l’imballaggio e il confezionamento – packaging, etichettatura, codifica e automazione – con focus sul design e l’ambiente.

IMBALLAGGI verso un futuro “zero waste” Il dibattito sulla questione ambientale e, in particolare, sull’obiettivo “zero waste” è sempre più attuale. Cresce la consapevolezza delle persone sullo stato di salute del pianeta e le aspettative nei confronti delle aziende in tema di impatto ambientale si fanno sempre più esigenti. È però impensabile vivere in un mondo senza imballaggi, infatti grandi e piccole aziende del settore si stanno attrezzando per realizzare packaging eco-sostenibili.

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Farmaceutico una sfida per tutta la filiera

8 numeri all’anno

Un importante contribuito al positivo andamento del settore farmaceutico deriva certamente dalle aziende produttrici di macchine e sistemi per il processo e confezionamento. L’Italia, in tal senso, può vantare diverse eccellenze a livello mondiale che sviluppano soluzioni capaci di rispondere efficacemente alle esigenze di produzione dei farmaci. PAGINA 20

Abbonamenti

Accademia del profumo tra fragranze e packaging eccellenti

Rivista

Italia 60 euro - Europa 100 euro

L’Accademia del Profumo, iniziativa giunta alla 30esima edizione, ha lo scopo di valorizzare e promuovere il profumo e favorire lo sviluppo dell’industria profumiera in Italia. Sì Passione Giorgio Armani e Dior Sauvage Eau de Parfum sono gli eletti dai consumatori. Una giuria tecnica di esperti ha invece individuato i vincitori di cinque differenti categorie di gara, tra cui il miglior packaging: Chloè Nomade. PAGINA 42

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➧ EVENTI

FachPack, la fiera del packaging, dei processi e della tecnologia che andrà in scena a Norimberga dal 24 al 26 settembre 2019, darà nuova linfa al tema della sostenibilità degli imballaggi soffermandosi sul riciclo, sui materiali sostenibili, sulle soluzioni riutilizzabili e sui processi innovativi. PAGINA 58

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