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1.1 - Report sintetico relativo alle attuazioni delle schede progettuali
Qui di seguito sono descritti con commenti di sintesi nei riquadri a didascalia delle immagini riportate, una rappresentazione di report attuativo d’immediata visualizzazione (in rosso le aree di mancata attuazione e in verde le aree interessate da interventi attuati) ad iniziare dalle aree del Sangone per proseguire per l’intera fascia del Po (sono in questa fase non comprese le aree stralcio della Stura di Lanzo e della Dora Baltea).
LE SCHEDE A, C DEL PIANO AREA STRALCIO DEL SANGONE.
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SCHEDA C SCHEDA A
Aree ex industriali dell’OMA e Chimica industriale nelle quali non si è operata la trasformazione in aree a servizi sportivi, restando alla sola bonifica, ancorché parziale, delle aree) Aree con piastre di trattamento inerti che non sono state oggetto di riqualificazione. Territori interessati da riordini del sistema degli orti urbani che non sono stati oggetto di riqualificazione.
Aree a parco urbano previste e non realizzate oltre ad ambiti di riqualificazione paesaggistica non realizzati.
La scheda A dello stralcio del piano area stralcio del Sangone.
La scheda C dello stralcio del piano area stralcio del Sangone.
SCHEDA B
Aree di estrazione inerti e loro trattamento oggetto di progetti di riordino convenzionato ma con scarsa attuazione. Aree di riordino ambientale da ex attività estrattiva non riqualificata. Previsioni di attraversamenti del Sangone non realizzate. Aree da trasformare in impianti sportivi e tempo libero non ancora interessati da interventi di riqualificazione.
Le scheda B dello stralcio del Sangone.
LE SCHEDA D DELLO STRALCIO DEL SANGONE.
Con la fase di estensione dello strumento di pianificazione dell’area protetta del Po e dei tratti compresi nelle ex Zone di salvaguardia (oggi Aree contigue), per alcuni tratti sono state inserite nuove tipologie di schede progettuali, direttamente orientate a finalità idrogeologiche come è stato nel caso del Sangone.
Con la scheda D del piano stralcio interessate i Comuni di Beinasco, Torino, Nichelino, Bruino, Rivalta di Torino, Orbassano e comuni appartenenti al medesimo bacino idrografico, è stato sancito un principio di natura progettuale con finalità indirizzate al recupero dei regimi di magra del corso d'acqua, alla riqualificazione della qualità delle acque del torrente ed alla valorizzazione dell'ambiente fluviale.
Questi tre obiettivi tuttavia per essere raggiunti (in particolare i primi due), necessitavano di strumenti di intervento specifici non di carattere urbanistico ma di natura “ambientale” legati alla possibilità dell’ente di incidere nei procedimenti di gestione amministrativa delle derivazioni idriche ai diversi fini regolamentati dalla legge (civile, agricola, industriale etc...). In proposito a commento di questa scheda occorre premettere lacune considerazioni di ordine generale senza le quali non è possibile valutare il contesto della efficacia avuta dalla scheda nella sua attuazione.
La possibilità di incidere nei percorsi amministrativi è stata consentita sia mediante esplicita previsione del piano nel testo della scheda progettuale all’interno delle previsioni normative del Piano d’area sia per tramite di una legge dello Stato che è stata promulgata il 5 gennaio del 1994 (nota come Legge Galli), quindi anni dopo la Area delimitata dei Comuni interessati dal Piano d’area (in arancione) e comuni del bacino idrografico.
stesura e poi successiva formulazione del Progetto Po (poi divenuto Piano d’Area del sistema delle aree protette della fascia fluviale). In virtù di questo aspetti di carattere normativo, che affidò alle aree protette il ruolo di emettere un parere rispetto nel procedimento amministrativo in materia di uso delle acque, questa scheda ha potuto avere una sua possibilità di attuazione, come si deduce dal suo stesso contenuto di scheda richiamato di seguito. E’ su questo punto da mettere meglio a fuoco tuttavia la questione legata alla cogenza normativa dell’istituzione di un percorso procedimentale di parare per tramite di una normativa di Piano approvata con DCR di un Consiglio regionale e non con legge regionale. Altro elemento di contenuto della scheda è legato al tema della estensione della sua efficacia in territori esterni all’area protetta e collocati a monte, sui quali la stessa ha previsto un interesse di intervento per la tutela a valle delle aree interessate direttamente dal piano d’area, aspetto sul quale occorrerebbe verificare a fondo la sua legittimità piena.
E’ da rilevare inoltre come negli anni immediatamente successivi alla approvazione della legge Galli, ed in particolare nell’arco del decennio 2000-2010, il tema della gestione delle acque si sviluppa lungo percorsi normativi nuovi prima non vigenti, a partire dal Piano di Tutela delle Acque che la Regione Piemonte approva nel 2007, la cui predisposizione deriva dalla direttive UE 2000/60/CE. Una seconda occasione di sviluppo del tema è rappresentato dai percorsi avviati nel 2001 con il Contratto di Fiume del Sangone, che vedrà la sua sottoscrizione nel 2009.
Tuttavia nonostante questo insieme di normative, parte inserite nel Piano d’area stralcio Sangone, parte legate a istituti giuridici comunitari o nazionali, lo stato di modificazione delle condizioni locali è risultato alquanto complesso e di difficile applicazione. In seguito alla nuova istituzione delle Agenzia per l’Ambiente come l’ARPA nazionale (di cui nasce in Piemonte il distaccamento regionale nel 1995), con le sue declinazioni locali, le verifiche di controllo sulla materia acque si sono certamente intensificate ed una azione di monitoraggio e controllo che ha avuto effetti non secondati combinati con quelli dell’Ente Parco.
Lo testimonia il lavoro di verifica amministrativa dei parchi condotto su questa materia grazie ai regolamenti interni adottati dagli Enti che hanno permesso negli anni di permettere un monitoraggio prima non così’ dettagliato delle situazioni autorizzative. Nel tempo però la capacità di intervento dell’ente parco si è andata sempre più depotenziando a causa delle diverse competenze modificate in particolare nelle aree contigue.
Si può quindi complessivamente affermare che la capacità di intervento per tale scheda è stata garantita per un periodo di tempo da azioni e strumenti legislativi di altra natura, che certo hanno potuto avere nella scheda un fattore di rafforzamento applicativo, senza poter però individuare a questa una sua iniziativa endogena del piano.
IL TESTO DELLA SCHEDA PROGETTUALE D Sangone.
Comuni di Beinasco, Torino, Nichelino, Bruino, Rivalta di Torino, Orbassano e comuni appartenenti al medesimo bacino idrografico. (Zone interessate: tutte) Finalità: * Recupero dei regimi di magra del corso d'acqua; * Riqualificazione della qualità delle acque del torrente; * Valorizzazione dell'ambiente fluviale. 1. Interventi direttamente realizzabili: - in attesa dell'applicazione dell'art.25 della Legge 36 del 5 gennaio 1994, sono esclusi nuovi prelievi di acque superficiali e sotterranee, salvo che per documentati fini strategici ad uso idropotabile, quando non siano disponibili acque di diversa ubicazione; - considerata la particolare situazione di compromissione quali-quantitativa delle acque, il rinnovo delle concessioni dovrà avvenire previa valutazione della compatibilità ambientale del prelievo (con le modalità previste dalla DGR n.74-45166 del 26/4/1995); - gli scarichi esistenti e quelli eventualmente previsti dovranno essere compatibili con le caratteristiche naturali del corso d'acqua e comunque tali da garantire alle acque almeno il livello qualitativo di categoria A3 del DPR 515/1982 e non compromettere la balneazione ai sensi del DPR 470/1982 fatte salve eventualipiù restrittive prescrizioni che possano essere emanate successivamente; - l'Ente di gestione dovrà esprimere il parere su nuove domande e rinnovi, di cui ai punti precedenti. 2. Interventi con carattere di direttiva che tenderà ad orientare l'operatività dell'Ente di gestione, anche verso i Comuni non direttamente interessati dall'area protetta: - ai fini della tutela della quantità e della qualità delle acque superficiali e sotterranee all'interno dell'area protetta ai sensi dell'art.25 della L. 36/94, il piano estende la propria area di influenza ai prelievi e scarichi che possono incidere sul regime delle predette acque; a tal fine nuovi prelievi e il rinnovo delle autorizzazioni di quelli in atto insistenti nel bacino idrografico delle acque superficiali e sotterranee del torrente Sangone verranno condizionati ad una valutazione di compatibilità qualitativa e quantitativa con la circolazione idrica insistente nella zona di salvaguardia. 3. Interventi con carattere di indirizzo, sia per l'azione diretta dell'Ente di gestione, sia per quella rivolta ai Soggetti istituzionali preposti: - al fine di controllare la evoluzione-involuzione di determinati fenomeni (qualità e quantità della risorsa idrica, ittiofauna, macrobentos, ecc.) verrà perseguita una intensificazione ed una integrazione dei programmi di monitoraggio con lo scopo di un più organico accertamento delle connotazioni qualiquantitative peculiari del tratto di corso d'acqua di competenza di questo Ente; in particolare il programma di monitoraggio dovrà fare riferimento a: - portate idriche residue in alveo; - livelli qualitativi (in stretto raccordo con il programma regionale "Censimento corpi idrici") e progressione indici EBI; - progressione degli usi del suolo (agricolo, antropico, ecc.) e della risorsa idrica (correlati); - controllo nuovi scarichi e restituzioni in alveo (reflui fognari, industriali, sfiori da canali di derivazione, restituzioni da centrali idroelettriche, ecc.); - controllo della geometria dell'alveo inciso; - al fine di recuperare almeno i regimi naturali di magra dei corpi idrici superficiali e sotterranei e in generale di ricostituire regimi idrologici tali da ridurre i rischi ambientali, si opererà per promuovere il recepimento nei PRGC delle norme, indirizzi e direttive contemplati nel presente Piano d'Area sia relativamente ai Comuni direttamente interessati dall'area protetta sia a quelli appartenenti al medesimo bacino idrografico; - sarà promossa e perseguita da tutti i soggetti interessati una politica permanente di progettualità volta a recuperare le portate idriche in alveo mediante interventi di risparmio e riuso delle acque utilizzate a fini antropici; - verrà promossa la stipulazione di un accordo di programma e/o di rapporti convenzionati tra gli Enti istituzionalmente competenti per la costituzione di un osservatorio permanente che persegua anche alivello di bacino idrografico esteso, l'attuazione delle presenti linee di intervento in conformità con gli obiettivi e gli indirizzi della Legge 36/94.
Area recuperata con intervento di riqualificazione mediante attività estrattiva e con espansione verso ovest della precedente previsione di perimetro di recupero in area fuori dallo schema grafico di ambito di riqualificazione (modifica sostanziale).
Zone di riordino dei sistemi fruizione di accesso al ponte e di baracche fluviali non interessati dai progetti previsti dalla scheda, anche per la sovrapposizione con le opere in espansione del recupero con attività estrattiva.
Realizzazione impianti sportivi non attuata come anche le aree di attracco fluviale più a nord est.
LA SCHEDA 1 DI ISOLA SANT’ANTONIO .
La scheda 1 di Isola Sant’Antonio.
Aree attrezzate realizzate parzialmente all’interno degli ambiti di sistemazione previsti dalla scheda, con parziali problematiche di gestione e sostenibilità di usi. Zone di riordino dei sistemi di baracche fluviali e attracchi, non realizzata in particolare per il sistema degli insediamenti temporanei
Riqualificazione del percorso di collegamento tra Bassignana e Mugarone non realizzata.
La scheda 2 di Bassignana.
LA SCHEDA 3 DI VALENZA PO.
Bonifica della discarica comunale parziale realizzata dal Comune in parte anche con sistemazione di difesa spondale in fregio al corso del Po.
Sistemazioni delle aree boschive non realizzate ma oggetto di recenti progetti in corso di richiesta di finanziamento. Aree riqualificate dal Comune con percorsi di fruizione oggi abbandonati ed in stato di degrado.
Recupero aree boscate di proprietà comunale di Valenza – Bosco Musolino – oggetto di interventi di riqualificazione. Riordino dei sistemi di baracche fluviali con approdi ed attrezzature aree sportive non realizzati.
La scheda 3 di Valenza Po..
LA SCHEDA 4 DELLE AREE DI BARACCONE DI CASALE MONFERRATO.
Aree estrattive insediate nell’area di protezione del Parco del Po nelle quali si sono realizzati i progetti previsti dalle schede progettuali in modifica non sostanziale alle previsioni della scheda con ampliamenti anche in aree esterne alla scheda (progetto ditta Allara in corso).
Zone di riordino dei sistemi di baracche fluviali e territori contermini all’impianto del depuratore non interessati dai progetti previsti dalla scheda.
La scheda 4 delle aree di Baraccone di Casale Monferrato.
LA SCHEDA 5 DELLA CITTÀ DI CASALE MONFERRATO.
Aree estrattive insediate nell’area di protezione del Parco del Po nelle quali si sono realizzati i progetti previsti dalle schede progettuali in modifica non sostanziale alle previsioni della scheda con ampliamenti anche in aree esterne alla scheda (progetto ditta Allara in corso). Zone di riordino dei sistemi di baracche fluviali e territori contermini all’impianto del depuratore non interessati dai progetti previsti dalla scheda.
La scheda 5 della città di Casale Monferrato.
Sistemazioni a parco urbano non realizzate e per aree sportive.
Ambito della nuova circonvallazione realizzata in modifica non sostanziale della scheda con annesse sistemazioni paesaggistiche e riordino aree a orti.
Zona di riqualificazione per gli accessi e attestamento veicolare realizzata nel progetto Corona Verde. (area Orco Beach). Zone di riqualificazione naturalistica lungo il Po non oggetto di riqualificazione. (Progetto proposto da UNICAL per quota parte dell’area ma non realizzato. Progetti comunali in corso di attuazione ma non ancora avviati). Sistemazione a parco urbano di area Bricel realizzato su iniziativa comunale.
Le scheda 6 di Chivasso
Aree oggetto di destinazione a recupero ambientale e parco urbano nelle quali non è stato realizzato il progetto, fermandosi alla sola fase della caratterizzazione del sito interessato da terreni inquinati. Ambito nella quale non è stata realizzata la struttura di attrezzatura lungo fiume.
Aree di cava Mezzaluna oggetto di riordino per attività estrattiva fuori ambito.
Area del parco di Settimo oggetto di riqualificazione con progetti Piani integrati.
Zona dei campi sportivi di San Mauro Torinese dove non sono stati realizzati gli interventi di riordino.
Sistema dei percorsi realizzato ma su sedime del canale Cimena e non sulle aree indicate in scheda.
La scheda 7 delle aree di San Mauro Settimo torinese
. Aree di parchi pubblici realizzate tramite il progetto Torino Città d’acque varato dalla Città di Torino prima dell’approvazione del Piano d’area.
Aree di lungo Stura Lazio che sono state interessate da allontanamento campo nomadi senza riqualificazione dell’ambito territoriale
Area dell’Isolone Bertolla riqualificata tramite progetto autonomo del parco su concessione demaniale.
Area dell’ex galoppatoio militare oggetto di intervento di recupero nel 2021 da parte della città di Torino non ancora completato.
Aree d’affaccio urbano della Manifattura Tabacchi non riqualificata.
La scheda 8 delle aree del Meisino in Torino.
Area riqualificata solo in parte con progetto Torino Città d’acque stralcio Sangone.
Aree a parco pubblico previste dal Piano lungo il Sangone con allontanamento di attività improprie, non realizzate.
Aree a parco pubblico previste dal Piano lungo il Po con allontanamento di attività improprie, non realizzate.
Aree a parco pubblico previste dal Piano lungo il Po con allontanamento di attività improprie, non realizzate.
Area del comparto Vallere riqualificata con creazione centro turistico Grinto, ma attuata tramite esclusione del territorio interessato dalle aree contigue.
Area destinata a centro sportivo realizzato con campo da Golf ma tramite modifica non sostanziale alla scheda.
Sistema di attraversamento delle barriere dei Ponti di Moncalieri non realizzato.
La scheda 9 delle Vallere.
Sistema di attraversamento delle barriere stradali e riqualificazione aree demaniali militari con attrezzature di campeggio non realizzate.
Sistemi arginali realizzati in modifica sostanziale della scheda progettuale.
Riqualificazioni forestali lungo fiume per lo più non realizzate.
Aree estrattive insediate nell’area di protezione del Parco del Po nelle quali si sono realizzati i progetti previsti dalle schede progettuali ancorché in modifica sostanziale alle previsioni della scheda (progetto Cave Moncalieri Molinello).
La scheda 10 delle aree Molinello di Moncalieri.
LA SCHEDA 11 DELLE AREE DI CASCINA LANCA IN LA LOGGIA.
Aree estrattive insediate nell’area di protezione del Parco del Po nelle quali si sono realizzati i progetti previsti dalle schede progettuali ancorché in modifica sostanziale alle previsioni della scheda (progetto Zucca e Pasta).
La scheda 11 delle aree di Cascina Lanca in La Loggia.
Aree estrattive insediate nell’area di protezione del Parco del Po nelle quali non si sono realizzati i progetti previsti dalle schede progettuali ne in modifica sostanziale ne non sostanziale a causa della mancata presentazione di progetti conformi al piano e delle annose problematiche giudiziarie di escavazioni abusive che hanno interessato il sito. (progetto Nuove Cave Torino). Aree estrattive insediate nell’area di protezione del Parco del Po nelle quali si sono realizzati i progetti previsti dalle schede progettuali in modifica non sostanziale alle previsioni della scheda (progetto Unical La Gorra ma non attuato ancora). Aree estrattive insediate nell’area di protezione del Parco del Po nelle quali si sono realizzati i progetti previsti dalle schede progettuali in modifica sostanziale alle previsioni della scheda (progetto soc. Escosa Madonna degli Olmi).
La scheda 12 dei progetti Escosa Madonna degli Olmi e del comparto di località La Gorra.
Aree estrattive insediate nell’area di protezione del Parco del Po nelle quali si sono realizzati i progetti previsti dalle schede progettuali in modifica non sostanziale alle previsioni della scheda (progetto soc. Sorite). Progetto approvato e non ancora attuato con contestuali sistemazioni delle aree a servizi in sinistra orografica Po.
LA SCHEDA 13 DELLE AREE DEL PO MORTO DI CARIGNANO.
La scheda 13 delle aree del Po morto di Carignano.
LA SCHEDA 14 DELLE AREE GARETTINO E PROVANA.
Aree estrattive insediate nell’area di protezione del Parco del Po nelle quali si sono realizzati i progetti previsti dalle schede progettuali ancorché in modifica sostanziale alle previsioni della scheda.
La scheda 14 delle aree Garettino e Provana.
LA SCHEDA 15 DELLE AREE DI GERMAIRE.
Aree estrattive insediate nell’area di protezione del Parco del Po nelle quali si sono realizzati i progetti previsti dalle schede progettuali ancorché in modifica sostanziale alle previsioni della scheda (progetti Ceretto, Germaire e Monviso).
Centro documentazione e servizi non realizzato
La scheda 15 delle aree di Germaire.
LA SCHEDA 16 DELLE AREE DI CASALGRASSO.
Aree estrattive insediate riqualificate con progetti che fanno anche interessato porzioni esterne alla scheda fuori ambito. Attrezzature di approdo ed aree attrezzate con campeggio non realizzate.
La scheda 16 delle aree di Casalgrasso.