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3.2 Riflessioni intorno ai Piani di settore

3.2 Riflessioni intorno ai Piani di settore:

Tra i Piani di settore ritengo importante richiamare la questione del Piano forestale, recentemente messo a punto per l’intera fascia del Po, e collegato a questo il tema della pianificazione agricolo-pastorale (che nel progetto Po rinviava ai Piani agricoli zonali), oltre al tema della pianificazione ecologica derivante dalla definizione della Rete ecologica definita dalla L.R. 19/2009 e s.m.i., ed ai conseguenti lavori ed elaborati sviluppati da ARPA Piemonte.

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Sul tema dei piani settoriali, occorre una riflessione a parte rispetto alla questione delle schede e degli ambiti, trattandosi di argomento che intreccia numerosi elementi da tenere in considerazione e che si sono aggiunti negli anni (Piano tutela delle Acque regionale, Piano di Bacino e sue articolazioni con direttive di piano quali la Direttiva sedimenti, la Direttiva rinaturazione etc...)

Piano forestale territoriale.

L’ambito territoriale interessato dal Piano forestale territoriale della fascia del fiume Po

Per quanto attiene al Piano forestale, il documento rappresenta un importante elemento di confronto per l’aggiornamento del Piano d’area sia per il suo contenuto unitario, sia per la presenza di indicazioni puntuali che permettono di territorializzare le indicazioni gestionali e pianificatorie contenute.

L’interesse per tale strumento è legato da un lato alle prospettive di intervento connesse all’aumento della copertura forestale lungo la fascia, quale condizione di miglioramento delle condizioni ecologiche generali nonché in relazione alle misure di contrasto ai cambiamenti climatici.

Dall’altro lato sono anche importanti gli aspetti di gestione economica, finalizzati alla creazione di una economia di indotto sulla gestione forestale, come integrazione alle attività economiche agricole presenti con particolare peso lungo tutta la fascia fluviale.

Il quadro di conoscenze di partenza fornito dal piano permette di avere una identificazione territoriale degli ambiti di interesse, la situazione patrimoniale e lo stato di copertura del soprassuolo.

Tav. 10 del Piano relativa alla identificazione territoriale degli ambiti di interesse, la situazione patrimoniale e allo stato di copertura del soprassuolo.

Sulla base dello stato rilevato il piano identifica quindi le tipologie di intervento riassunte nella legenda in figura seguente, dove è riportato un esempio di area (la tav. 10 del piano a valle di Crescentino).

Tav. 10 del Piano relativa agli interventi gestionali previsti.

Le indicazioni qui contenute possono risultare di particolare valore nella definizione di contenuti delle schede progettuali, sviluppando in specifico aree di intervento secondo quanto contenuto nel piano, anche sotto il punto di vista patrimoniale, vista la questione della gestione a fini pubblici ed ambientali delle aree demaniali.

Rete ecologica regionale.

In riferimento al tema della Rete ecologica sono presenti aspetti di novità che possono permettere disviluppare analogamente al tela forestale altri livelli di approfondito di settore.

Infatti il 31 luglio 2015 è stata approvata la Delibera di Giunta Regionale n. 52–1979 "Legge regionale del 29 giugno 2009, n. 19 "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversita'". Approvazione della metodologia tecnicoscientifica di riferimento per l'individuazione degli elementi della rete ecologica regionale e la sua implementazione.", pubblicata sul BUR n. 36 del 10/9/2015.

Con questo atto è stata in particolare definita la metodologia sviluppata da Arpa Piemonte per l’identificazione degli elementi della rete ecologia, basata sull'impiego di banche dati e basi cartografiche già esistenti, a cui vengono applicati indicatori faunistici e vegetazionali e strumenti modellistici al fine di individuare le aree di valore ecologico e quelle ecologicamente permeabili del territorio analizzato.

Tale metodologia è il risultato di diverse sperimentazioni condotte da Arpa Piemonte nell'ultimo decennio come supporto per la valutazione ambientale di piani e progetti (Vietti et al. 2003, Ferrarato et al. 2004, Vietti et al. 2004, Maffiotti et al. 2007, Alibrando et al. 2007, Airaudo et al. 2008) sia in ambito locale che a scala provinciale (da ultimo per alcuni comuni dell’area metropolitana del Quadrante Nord Est di Torino e nell'ambito del progetto “Novara in rete – Studio di fattibilità per la definizione della Rete Ecologica in Provincia di Novara 20132016).

Allo stato attuale il processo di estensione della costruzione della rete regionale sta procedendo ed ha interessato anche territori legati al Po come ad esempio la Città metropolitana di Torino.

E’ evidente come i dati qui contenuti possano rappresentare un fattore di grande interesse sia per le previsioni in scheda che per quelle legate agli AIO, al fine di costruire relazioni di tutela a scala ampia in grado di supportare le politiche locali.

Carta della rete ecologica della Città metropolitana di Torino rielaborata

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