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1.3 - Le modifiche alle schede progettuali vigenti
Parte delle questioni di analisi inerente questa parte di commento alle schede progettuali riguarda di seguito alcuni esempi di proposta di modifica sia dei confini che dei contenuti grafici e della correlata scheda progettuale. Tale problematica viene qui ripresa come elemento non in corso di sviluppo nell’attuale fase del lavoro ma che tuttavia costituisce uno degli aspetti da affrontarsi nella rivisitazione complessiva dello strumento del Piano d’Area. Il susseguirsi di dinamiche territoriali ed insediative, e l’evoluzione del territorio in 25 anni, determina la necessità di apportare modificazioni delle schede progettali vigenti, per meglio permetterne l’aderenza alle situazioni attuali nonché rispondere con previsioni nuove al cambiamento dei modelli di fruizione del territorio. In generale in particolare la perimetrazione oggi vigente ha risentito in qualche modo di un approccio fortemente zonato del piano, comportando a volte quindi l’estromissione di ambiti e territori che invece potevano avere un ruolo importante nella strutturazione degli obiettivi in particolare di natura conservativa naturalistica, ed anche di tutela dei valori interni al sito individuato.
Sulla scorta pertanto di tali valutazioni appare importante richiamare la necessita di approntare una fase di rivisitazione e qui di seguito sono riportati alcuni primi esempi di modificazioni ipotizzabili.
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La scheda 8.
La scheda che interessa la confluenza tra il Po e la Stura di Lanzo, ad una analisi di dettaglio presenta una serie di elementi di incompletezza che nella ipotesi raffigurata qui a fianco sono interessati da un loro completamento (linea ed area arancio).
Da un lato sono presenti una serie di limitati adeguamento molto parziali ma che interessano porzioni del territorio che se ricomprese nella scheda potrebbero essere meglio interessate da azioni di riconversione come ad esempio nel caso della sponda destra orografica della stura di Lanzo. Altro caso è invece rappresentato dalla estesa porzione in ampliamento lungo il Po che interessa l’area dell’Isolone Bertolla che la scheda attuale non ricomprende interamente al suo interno, lasciando una discontinuità importante rispetto ad una unità territoriale che è invece caratterizzata da una sua particolare omogeneità.
Nel corso degli anni quest’area è stata oggetto di interesse da parte dell’ente parco del tratto torinese che ne ha richiesto la titolarità al demanio competente, considerando che in questo triangolo che separa il Po dal canale della centrale idroelettrica della diga del Pascolo si è insediata una garzaia. La scheda 8 con le proposte di ampliamento dei suoi confini in arancione.
Questo territorio presenta una serie di problematicità di raccordo con la fascia urbana verso l’area della borgata di Barca e Bertolla che rendono altresì utile specificare le modalità di gestione di quei suoli residuali con spazi aperti che ancora sono presenti nella frangia di contatto tra l’edificato ed il canale di derivazione della centrale. Analoga questione riguarda le porzioni libere di sponda del Po in destra orografica, nelle quali la mancanza di indicazioni specifiche rischia di
favorire la micro espansione di attività, ancorché limitate a causa dei vincoli idraulici che si sono imposti nell’area in seguito alle adozioni delle varianti idrogeologiche dei PRGC dei Comuni di Torino e di San Mauro Torinese.
Le schede 5 e 4.
Le due schede che interessano l’area di Casale Monferrato ad una analisi di dettaglio presenta una serie di elementi di incompletezza che nella ipotesi raffigurata qui a fianco sono interessati da un loro completamento (linea ed area arancio).
Le schede 5 e 4 con le proposte di ampliamento dei loro confini in arancione e l’unione in un’unica area progettuale.
Anzi l’estrema connessione geografica tra le due schede porta ad avanzare l’ipotesi di una loro unione in un’unica scheda, in particolare a causa della necessità di superare quella cesura che la scheda 5 presenta nel suolato orientale, verso un territorio in particolare di sponda che necessiterebbe di azioni di riordino ad esempio del tema delle baracche fluviali. In merito alla loro modificazione di confini, appare utile proporre l’estensione a ovest per ricomprendere aree che sono divenute oggetto di progettualità di rinaturazione anche collegate alle modifiche del corso del Po in occasione di eventi alluvionali. Altro tema riguarda invece le aree più a oriente dove grazie ad attività di progetto di gestione di aree demaniali si sono aperti fronti di progettualità sulla sponda sinistra orografica, interessando anche zone ad alta connettività ciclabile che apre ai collegamenti con le reti di mobilità sostenibili del vercellese. Infine tutto l’ambito interessato dal Centro del CNR posto a est della scheda attuale n. 4, costituisce un territorio che avrebbe diverse utilità ad essere ricompreso in una scheda di progetto, potendo con l’istituto di ricerca proseguire attività di collaborazione già in essere da tempo per rafforzarle, oltre che per orientare le attività private presenti in enclave al suo interno.
La scheda A del pano stralcio del Sangone interessa un comparto molto alterato del paesaggio periurbano e periferico a sud di Torino lungo Starda del Drosso interessato principalmente dal coacervo del sistema viario della tangenziale di Torino e dall’innesto della Torino Pinerolo. Qui l’elemento di intervento principale che emerge è la presenza di un complesso di orti urbani molto esteso, ancora oggi interamente da riordinare ed in massima parte oggetto di attività illecite e su terreni di occupazione abusiva. Questa situazione interessa il comparto in particolare nell’area di Torino sulla sinistra orografica del Sangone sino all’innesto con Corso Unione sovietica in corrispondenza dell’allea che porta alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.
La scheda A con la proposta di ampliamento dei suoi confini in arancione a connettersi con la scheda Vallere.
Oltre il confine est della scheda A si trovano le aree dei Parchi urbani torinesi “Piemonte” e del Boschetto di Nichelino, il primo sulla sinistra orografica ed il secondo sulla destra. Poco dopo questi parte la scheda facente parte del Piano del Po delle Vallere, che si spinge risalendo il Sangone sino a sud del parco Colonnetti (lo storico parco dell’area di Via Artom di Torino). Nell’area proprio di parco Piemonte è insediata una attività di grande interesse di trasformazione denominata Orti generali, illustrata nel dettaglio nel fascicolo di commento alla scheda A del Sangone. Qui è presente una iniziativa attivata da alcuni soggetti esperti privati che erano partiti dalle attività delle società di accompagnamento del progetto di recupero delle Periferie di Torino (PRU –Piano di riqualificazione Urbana di Via Artom degli anni ’90) denominata Orti Generali, che è riuscita a sviluppare un programma di riordino degli orti, oggi in piena attività e consultati importanti di riqualificazione. Tale esperienza costituisce un elemento di forte interesse per la natura del processo sociale ed urbanistico attivato, che è da recuperare come modello di intervento proprio all’interno delle formule di azione di una scheda progettuale: un processo che potrebbe essere proprio esteso anche alle aree interne alla scheda A, come già in parte questa
iniziativa sta attuando essendoci aggiudicata progetti di Compagnia di San Paolo in tal senso. Il loro inserimento però come metodologia nel piano potrebbe conferire alla modalità progettuale attivata una maggiore considerazione e valore.
La tipologia di accordo che si può prevedere di inserire attiene agli ambiti degli accordi di attuazione tra pubblico e privato, quali il PPP (Partenariato pubblico privato) o ancora meglio gli istituti recentemente nati che sviluppano quelle forme contemporanee ibride tra partecipazione locale e ingaggio delle istituzioni che sono rappresentate dalle Fondazioni di Comunità. In questo caso poi è già attiva in questo contesto territoriale proprio una Fondazione di comunità che nasce sempre dall’alveo delle attività di riqualificazione dell’area di Mirafiori di Torino e che prende il nome di Fondazione Mirafiori.
La pagina home del sito web della Fondazione di comunità di Mirafiori.