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industriale, caratterizzata da ambiti del Po riqualificati e da una importante area di connessione con il comprensorio collinare di Gabiano
2.6 - Area intorno al Comune di Trino Vercellese interessata dagli insediamenti del sito della ex centrale nucleare di Trino e da altri impianti di natura industriale, caratterizzata da ambiti del Po riqualificati e da una importante area di connessione con il comprensorio collinare di Gabiano.
Il complesso territoriale compreso tra il Comune di Trino e la collina dominata dal castello di Camino dell’omonimo Comune, ricomprende una serie di beni locali e di problematiche di trasformazione che uniti nel loro insieme conferiscono a questo ambito tutti i caratteri per accogliere una scheda progettuale. Inoltre in questo tratto di fascia fluviale il Piano d’Area viene ad interessare una cospicua porzione dell’ambito collinare immediatamente prospiciente e raccordato con il corso d’acqua, testimoniando una unitarietà ed omogeneità di carattere territoriale e paesaggistico tra fascia dei rilevi e fascia del fiume, tale da poter immaginare la descrizione di una scheda che si spinga anche sui rilievi, sviluppando progettualità di connessione di interesse.
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Area cementifici e area ex Centrale nucleare
Area naturalistica di Brusaschetto e fasce boscate pedecollinari
Area territoriale interessata dalla proposta di nuova scheda progettuale in area dei Comuni di Camino e Trino. Area di Pobietto
Fascia del Piano d’area che si estende nell’area pianeggiante del fiume a sud dell’abitato di Trino in sinistra orografica con aree classificate di interesse antropico (U in marrone e A in giallo scuro e chiaro) Comune di Trino
Fascia del Piano d’area che risale lungo i rilievi collinari sulla destra orografica del Po con aree classificate di interesse naturalistico (N in verde chiaro)
Rapporto tra Piano d’area e territori collinari e precollinari
Per quanto attiene le problematiche e criticità, in questo territorio da un lato è presente il complesso delle attività nucleari dismesse e in decomissioning verso il Po, nel quale sono in corso da tempo progettualità di integrazione tra il paesaggio fluviale e le opere di recupero del sito) e dall’altro l’area degli ex cementifici (oggi solo in parte utilizzati dalla Unical del Gruppo Buzzi per attività di deposito) che rappresentano un nucleo di interesse storico ed economico che ancora oggi segna fortemente il territori, con una piattaforma edilizia di occupazione del suolo per la parte dei cementifici che occupa circa 25 ettari di estensione.
In particolare questa realtà rappresenta a livello locale quell’insieme di aspetti che storicamente hanno legato la sponda del Po con le colline retrostanti poste sulla destra orografica del fiume, dalle quali venivano estratti i materiali marnosi necessari perla loro lavorazione e trasformazione in prodotti cementizi. A testimonianza di tale aspetto sono anche presenti nel sito totem informativi realizzati a cura delle imprese attualmente insediate sul sito.
Area territoriale interessata dagli impianti dei cementifici e raccordo storico economico tra l’area della piana del Po e le colline dell’alto Monferrato.
L’area della ex centrale di Trino come identificata in zona U3 dal Piano d’Area
La parte invece relativa ai beni di carattere ambientale presenta due aree di particolare interesse: una connessa al progetto di recupero dell’area di Brusaschetto che ha permesso di creare un territorio con una ecologia fluviale ad alta impronta naturalistica, il territorio di versante boscato che risale tutto il fronte settentrionale delle colline verso Camino ed infine il territorio delle Grange di Pobietto, sito di natura agroambientale di forte interesse e nel quale sorge anche un complesso architettonico di grande valore, sede anche di un ufficio operativo dell’ente parco.
L’area di rinaturazione in frazione di Brusaschetto in destra Po e una vista del complesso delle Grande di Pobietto
Una ipotesi di perimetro dell’area di scheda progettuale collocata nell’AIO n. 2 potrebbe essere quella rappresentata in figura nella pagina 93 per la quale individuare gli obiettivi individuati nei seguenti punti:
Recupero e gestione del sito ex centrale Enrico Fermi, con azioni di compensazioni e miglioramenti ambientali da realizzarsi nei territori contermini con particolare riferimento a strutture di attraversamento ciclabile legato al percorso di Vento ed a opere di rinaturazione estese agli ambiti più strettamente di pertinenza della fascia fluviale. Riqualificazione e gestione della trasformazione dei siti destinati ad ex cementifici con demolizioni e parallela creazione di strutture di accoglienza collegate alla struttura di Vento e di permanenza per nuove attività residenziali di coworking e polo destinato alla tecnologia green. Gestione naturalistica con arricchimento e miglioramento del soprassuolo forestale delle aree N2 collocate sulle pendici delle colline in destra orografica del Po in connessione con il sistema collinare di Coniolo. Realizzazione percorsi di fruizione e connessione tra le aree naturalistiche di Brusaschetto ed altre aree ai piedi delle colline. Miglioramento agro ambientale del sistema agricolo dell’area di Pobietto con creazione filari, aree verdi attrezzate, sistemi di porta di accesso al complesso di Pobietto dalla viabilità principale e ed azioni di subordinata creazione di sistemi ambientali ecologicamente efficienti.
E’ utile richiamare come la scheda proposta nell’area trinese, sia collocata in un nodo cerniera tra il corso del Po e e aree protette identificate nella sua fascia e il complesso delle aree protette del Parco naturale di San Genuario e Trino e relative aree contigue.
Tale elemento rafforza ulteriormente l’utilità della individuazione di una scheda, per l’importanza di connettere tra di loro gli elementi di questo territorio, che comprende anche emergenze importanti come il complesso archeologico di Insula San Michele.
Relazioni tra l’area di scheda progettuale (area di confine in arancione) e gli elementi di pregio e criticità individuati dal PPR tavola P4 (vedasi legenda esplicativa dei principali tematismi a pag. 73)