LDP 4/2019

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APPROFONDIMENTO

Pedala e vai

Libertá di Parola 4/2019 ——

Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo. (Voltaire)

La prevenzione è una cosa seria e va fatta bene E' necessaria un'azione di comunità a più livelli di Giorgio Achino In pubblicità, un noto spot recitava: "Meglio prevenire che curare". Ma è davvero così semplice la questione? È cioè sufficiente, ad esempio, lavarsi i denti per estinguere il problema della carie o forse è anche, e soprattutto, una questione di cibo, di genetica e di stili di vita? Nella realtà la prevenzione è una cosa complessa. Progetti come

“Famiglie e minori, per una comunità in crescita” rivolti al benessere e alla prevenzione di comportamenti a rischio nell’età scolastica, di cui parleremo nel tema di questo numero di Ldp, stratificano il loro intervento in maniera trasversale promuovendo azioni di prevenzione, cura (presa in carico potenziale) e di riconoscimento del benes-

Insieme sulle due ruote al di là delle barriere. "Pedala e vai" è un progetto di cinque anni, la cui prima tappa è stata raggiunta lo scorso ottobre. E' stata il viaggio Venezia-Matera fatto in tandem da dodici persone con e senza disabilità, dipendenze ed esperienza. Sei erano di Mirano e Padova, altrettante di Pordenone. Hanno percorso 1050 chilometri in undici giorni e portato a casa straordinari benefici fisici ed umani. a pagina 7

sere. Sono azioni che difficilmente si riescono a consolidare sempre e tutte insieme. Nella nostra società, purtroppo, siamo sempre più indirizzati alla cura del sintomo, dimenticandoci addirittura della malattia. Un esempio sono i numeri delle vendite sempre più in crescita di Benzodiazepine (es. ansiolitici) in Italia, quando invece l’ansia è un sintomo di una situazione non per forza patologica e da sedare con la chimica, per scappare da essa. Prima di arrivare al trattamento farmacologico inoltre le strade dell’analisi/psicoterapia sarebbero molto più indicate ed efficaci. Purtroppo questo tipo di soluzioni deriva da un retaggio culturale errato e fuorviante, perché in realtà chi va dallo psicologo non è malato ma sta facendo un percorso di salute. L’augurio sarebbe dunque che la prevenzione possa lavorare, sempre più, con tutta la popolazione di una comunità, con gruppi e soggetti con il preciso compito di migliorare le condizioni ambientali e sociali delle persone; misurare e comprendere la dimensione dei problemi e misurare gli effetti delle proprie azioni professionali; contrastare le ineguaglianze nella distribuzione economica, di potere e delle risorse troppo concentrate in mano a pochi (fonte ufficio europeo OMS – 2014). Insomma la prevenzione è una questione antropologica, sociale ed economica molto complessa e una società avanzata come la nostra non può e non deve limitarsi ad attività di prevenzione mirate, per quanto efficaci, come quelle che andremo ad affrontare nel tema di questo numero.

CODICE A S-BARRE

Ritorna la redazione di Ldp in carcere, i detenuti si raccontano a pagina 4

INVIATI NEL MONDO

Transiberiana, luoghi ed incontri indimenticabili da Mosca fino a Pechino a pagina 11

PANKAKULTURA

"Pane e ferro", il Novecento tra Friuli e Veneto raccontato da Santarossa a pagina 12

IL RICORDO

Ciao Simone, avevi ancora tanta vita da scrivere a pagina 13

NON SOLO SPORT

A Claut il regno degli sport su ghiaccio a pagina 14


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