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Dietro le quinte del Medioevo a Valvasone

Le gioie e le fatiche di chi organizza la tre giorni di festa nell'antico borgo

L'organizzazione e la gestione di un evento che richiama trenta mila persone in tre giorni non può essere lasciata al caso e questo il Gaf, "Grup artistic furlan", lo sa bene dal momento che, da più di trentanni, organizza la rievocazione storica di Valvasone. «I tre giorni sono solo la conclusione di un percorso, la ciliegina sulla torta ma anche i più faticosi!» dice Giuseppe Balducci, consigliere del Gaf, al quale abbiamo chiesto di accompagnarci nel dietro le quinte dell'organizzazione dell'evento. «Le mie giornate durante la rievocazione in realtà sono una unica lunghissima giornata intervallata da alcuni momenti di riposo - inizia a raccontare -. Si parte alle 7 del mattino per chiude- osterie, saltimbanchi, musici e giullari, accampamenti degli armigeri e spettacoli faranno da corona alla rievocazione storica della Macia, che si tiene nel centro storico della città. Seguirà, sempre ad agosto, a Cordovado la manifestazione "Cordovado Medioevale". musiche, spettacoli d’epoca, cerimonie religiose e civili. Importanti ed immancabili gli appuntamenti della solenne messa pontificale in onore dell’Assunta; il palio, ovvero la corsa a piedi seguendo la seconda cerchia di mura, il corteo storico della Macia e la cena da Torre a Torre. Lungo tutto il borgo vecchio bancarelle dei mercatini, antiche re alle 2 di notte, seguendo e cercando di risolvere tutti gli inghippi di una manifestazione che vede in campo mille volontari appartenenti alle associazioni locali, undici taverne, una cinquantina di artisti e duecento rievocatori. Innumerevoli sono le situazioni da gestire anche sotto l’aspetto della sicurezza che è un aspetto da non sottovalutare mai». Soltanto una squadra

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Organizzata dalla Pro Cordovado, rievoca il giorno in cui Ridolfo da Cordovado sancì la resa del rivale Andrea Trotto, liberando le terre friulane. In questa atmosfera di vittoria la manifestazione propone il palio dei rioni in cui i quattro borghi del paese si sfidano in altrettante specialità: la caccia al simbolo, il furto delle botti, la giostra delle bandiere e il tiro con l’arco. Decisamente goliardica è la notte dei bifolchi del sabato sera, in cui il sidro è la bevanda principale e imponente il corteo della domenica con 300 figuranti. A settembre, il Gaf –"Grup artistic furlan" di Valvasone organizza da 31 anni il "Medioevo a Valvasone", curando nei minimi dettagli una tre giorni ricca di animazioni. Ciò che caratterizza la manifestazione è il tema, il quale varia ogni anno e si concretizza nello spettacolo serale, spesso itinerante ma generalmente compatta può affrontare un carico di lavoro così importante. «Per me partecipare al Medioevo è qualcosa di naturale - dice Alan Culos, - ma non di scontato. Io sono letteralmente cresciuto con questa manifestazione, vedendo prima mia madre far parte del Gaf per poi addentrarmi io stesso in questo mondo. Le mie giornate al medioevo si dividono tra il teatro dei misteri (dove curo l’allestimento delle scenografie e il coordinamento delle comparse durante la rappresentazione) realizzato nella splendida scenografia del castello. Immancabile è la cena medioevale nello splendido chiostro, le sfide cavalleresche nel Brolo, le innumerevoli taverne dislocate tra il parco Pinni e nelle vie del Borgo animate e gestite dalle associazioni locali. Bella e caratteristica l’animazione per i più piccoli che sfidano i genitori nell’attesissimo assalto al castello, la caccia ai mestieri, i giochi medievali di abilità e la fiera degli animali. Immancabili gli artisti di strada e le esibizioni del gruppo tamburi. Sempre affascinante è la sfida amichevole con gli altri gruppi (quello con il gruppo di Assisi è oramai un sodalizio storico), provenienti da altre città, a suon di ritmi incalzanti e prove di abilità degli sbandieratori. A fine settembre, a Torre di Pordenone, per l’associazione Il Castello quest'anno sarà la 37esima edizione della "Giostra dei castelli", la rievocazione dell’invasione dei Turchi del 1499. Si narra che Scanderberg, capitano cristiano rinnegato, signore di Bosnia abbia invaso e conquistato mettendo a ferro e fuoco le terre della Comina. A salvare la situazione furono un gruppo di valorosi, capeggiati da Franco del Borgo, capo dei balestrieri di Spilimbergo. Nella notte del 30 settembre sferrarono un attacco alle truppe turche, oramai sicure delle loro posizioni, causando loro innumerevoli perdite. Dopo la sconfitta I Turchi levarono le tende ingannati dal pensiero che l’attacco ricevuto fosse il preludio di una battaglia più consistente con delle altre truppe veneziane in arrivo. Falconieri, arcieri, armigeri, giullari e danzatrici riportano ogni anno il quartiere di Torre a rivivere il proprio importante passato medievale mentre per gli amanti del cibo sempre pronta è la locanda che oltre a dissetare i viandanti offre la Chalda basata su un’antica ricetta 1500.

Artisti immersi nella magia del passato

L'esperienza di Simona Gatto e del gruppo musicale

Finis Terrae di Milena Bidinost

e l’animazione musicale durante il giorno, nelle strade di Valvasone con uno spettacolo». Si può affermare che non c’è orario durante quei giorni settembrini, ma solo una tabella di appuntamenti da rispettare «per comporre una magia che accade solo a Valvasone», rimarca Giuseppe. «Senza dimenticare “il caretto” - aggiunge quest'ultimo -, ossia l’unica taverna errante di Valvasone». È nata su iniziativa di un gruppo di amici, tra cui ci sono anche Giuseppe ed Alan. La sua gestione non è per niente uno scherzo: già soltanto portarla in centro storico è un'impresa. «Il resto è fatica, gioia, tensioni - continua Alan - che si sciolgono alle tre di notte del venerdì, dopo aver mangiato l’immancabile pasta di Ricky magistralmente cucinata in convento. Ci dà la carica per arrivare fino al lunedì mattina, quando si deve sbaraccare l’intero centro storico e quindi anche la medesima "taberna errante"». Giuseppe e Alan, ne avrebbero ancora molte di curiosità da raccontare e sostengono che servirebbe un papiro per racchiudere i nomi di chi collabora all'ottima riuscita della manifestazione. Si perdoni, tuttavia, lo scrittore, se non ce la fa, per ragione di spazio, a menzionare e ringraziare l’intero popolo di Voleson! (g.a.)

«Immergersi nella storia, divertendosi e creando durature relazioni di amicizia». Con queste parole Simona Gatto descrive il dietro le quinte di ogni rievocazione storica. Originaria di Cosenza, Simona da anni vive e lavora a Venezia. È insegnante di lingua nelle scuole superiori e musicista diplomata in canto rinascimentale e barocco al Conservatorio di Venezia, dove continua a studiare musica antica, oltre a frequentare un corso di dottorato in musicologia applicata. In Friuli Venezia Giulia Simona viene da anni per partecipare, come artista, alle rievocazioni. Da tempo, in particolare, è presenza fissa durante il Medioevo a Valvasone, un'esperienza che descrive come "magica". «Sono molto legata al Friuli Venezia Giulia - racconta l'artista - le persone sono molto accoglienti e vivono la dimensione dell'antico con grande passionalità, sia che si tratti degli organizzatori delle manifestazioni, sia della popolazione e del pubblico.

Esiste un rigore nella cura dei dettagli che è concreta espressione di quanto questi eventi siano molto sentiti. Per noi artisti, viverli dal loro interno è un'esperienza professionale e umana meravigliosa».

Simona Gatto partecipa alle rievocazioni in Friuli Venezia Giulia dal 2013. In provincia di Pordenone, in particola- re, viene da molti anni con il suo gruppo Finis Terrae, portando un repertorio suggestivo di musica medioevale. Il gruppo è composto da Walter Rizzo, suonatore di ghironda, strumento a corde di origine medioevale, bombarde e cornamuse, Roberto Romagnoli alle percussioni e voce, Luciano Sberze alla cornamusa e nickelharpa. Simona è invece cantante, percussionista, suonatrice di ghironda e flauto. «A Valvasone ci rapportiamo con il direttore artistico e il suo staffracconta l'artista - che ci inseriscono nel programma degli eventi lungo le vie del borgo della tre giorni di festa. L'illuminazione a torce, le antiche taverne, i figuranti: tutto è armonico e realizzato con cura dei dettagli». Da alcuni anni i Finis Terrae vengono coinvolti anche nello spettacolo teatrale che si tiene nella piazza del castello di Valvasone. «Ci prepariamo da soli nei brani musicali - dice Simona - e arriviamo a Valvasone in anticipo per provare con la compagnia teatrale. Partecipare ad una rievocazione è un'esperienza che merita di essere fatta sotto tutti i punti di vista. Molti sono i giovani che collaborano e questo è un altro aspetto bello: è un modo sano di viversi la storia e il confronto con gli adulti, in uno spirito di divertimento e collaborazione».

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