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La nostalgia dell'Italia e di Sacile nei suoi romanzi e libri per bambini

La storia di Syria Poletti, naturalizzata argentina, scrittrice e saggista che trascorse l'infanzia nella città sul Livenza

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di Selene Mazzocco

Syria Poletti è stata una saggista, scrittrice e traduttrice naturalizzata argentina. Nacque a Pieve di Cadore nel 1917, ma visse con la nonna a Sacile fino al suo trasferimento a Buenos Aires, avvenuto nel 1938 per seguire i suoi genitori emigrati anni addietro. Syria utilizzò la propria esperienza personale di emigrante, trascrivendola nelle trame dei suoi numerosi libri. ‘’Gente conmigo’’ (1961, tradotto nel 1998 con il titolo ‘’Gente con me’’ dalla casa editrice Marsilio a cura di Claudia Razza) è il suo romanzo più celebre. La protagonista, nei capitoli iniziali, è il ritratto giovanile della scrittrice, legata al suo mestiere che lei ritiene indole e istinto, la scrittura. Le lettere che scriverà per gli altri faranno parte della sua vita sia come occupazione, sia come mezzo di speranza, legata al sottile filo delle poche parole scritte dai genitori emigrati prima di lei in Sud America, che la lasciarono sotto il patrocinio della nonna, sua mentore. Tramite le lettere che scrive, Syria rivive le vite altrui, di persone sparse tra i continenti del mondo in cerca di fortuna, della cui esistenza l'unica concreta ma fioca prova risiedeva nelle incerte parole scritte e nei soldi chiusi nelle buste accompagnati da raccomandazioni di come spenderli. Syria descrive per questi figli lontani le vite di coloro che rimasero nella loro terra d’origine, le madri e le nonne tutte d’un pezzo che, torcendosi le mani nodose come radici indurite dal lavoro, predicavano il loro benessere e la fiducia nel loro ritorno a casa, trattenendo tra le labbra increspate le parole di bisogno e la necessità di chiedere loro del denaro. Le forti matrone con difficoltà avrebbero potuto chiedere la carità ai loro figli, partiti in cerca di un’effimera speranza di un futuro migliore in un luogo del mondo che non potrebbero indicare in una carta geografica. Syria rivive le loro vite, il loro dolore e le loro incertezze, assorbendo come fa la carta con l’inchiostro le loro storie tramite le lettere che vanno e vengono da lontano. Lei stessa si sente in un continuo limbo tra le due parti del mondo, il suo nido natale e l’oscurità cognitiva al di fuori dei confini. Non riuscendo inizialmente a distinguere il limite umano tra i due continenti, vive la giovinezza sognando di raggiungere la sua famiglia in Argentina, di cui ha poche notizie. Per fare ciò dovrebbe abbandonare le certezze del- la propria terra d’origine e le proprie radici. Syria lascerà la sua terra a cui è particolarmente legata per trasferirsi nelle Americhe che, secondo lei, "si mangiano il cuore delle persone" come se avessero bisogno del sangue delle persone emigrate da consumare per crescere e costruirsi un’identità nuova, sempre più avida di umanità. Lo rilegge nelle numerose lettere che scrive, timorosa che possa succedere anche a lei, come è successo alla sua famiglia e a tutti i figli dai buoni propositi nelle fauci del mostro ctonio e oscuro che dalla sua prospettiva ha divorato. La storia della scrittrice, sospesa in un filo teso in due mondi opposti, ricalca la storia di quasi tre milioni di italiani che dagli inizi dell‘800 sono emigrati in Argentina con la speranza di un futuro più roseo per se stessi e la propria famiglia. Gradualmente si diffusero nelle campagne e nelle città di nuova costruzione, spinti dall’idea di una fertile Terra promessa propagandata dal governo argentino agli abitanti delle terre rurali italiane. Il viaggio era lungo e disagiato, e le condizioni di inserimento nel nuovo stato spesso non combaciavano con gli alti sogni di libertà dei nuovi abitanti. Il loro arrivo combaciò con la formazione di una nuova Argentina, libera dai demoni coloniali delle epoche passate. Si ricordano numerosi agricoltori, viticoltori, pescatori e marinai, artigiani, uomini di scienza e imprenditori. L’egemonizzazione dei campi incolti, la nascita di nuove industrie, la formazione di novelle città sono state supportate dai nuovi cittadini che entrarono nello stato portando con sé i valori tradizionali della propria terra, ma non senza riscontrare le dure realtà dell’emigrazione come l’isolamento sociale, la faticosa vita lavorativa, dure condizioni di vita e il rapporto conflittuale con la popolazione nativa. La maggior parte di loro arrivò nel paese con un progetto temporaneo, nel cuore la volontà di rimpatriare con la fortuna guadagnata lavorando, simbolo del raggiungimento dei loro obiettivi. Anche Syria sognò spesso la sua terra natia, trascritta tra le pagine dei suoi romanzi e libri per bambini. Ma la sua fortunata carriera di scrittrice non le bastò per colmare questo vuoto, poiché non ci furono traduzioni in italiano delle sue opere, se non con il sopracitato Gente Conmigo. La sua fama si diramò in diversi generi letterari, i suoi scritti furono ampiamente apprezzati in America Latina, dove ricevette molti premi per le sue pubblicazioni. Jorge Luis Borges, famoso poeta e scrittore argentino, dirà di lei ‘se ci sono vere scrittrici argentine? Si, ce n’è una, ma è italiana’, tessendo le lodi alla sua collega emigrata. Tra i numerosi premi alla carriera, si ricordano il Premio Internacional Losada (1961), premio IBBY assegnato dall’UNESCO nel 1972 e 1985, e il premio Konex per la sua letteratura per l’infanzia. Il suo romanzo più fortunato ebbe anche un adattamento cinematografico negli anni ’60. Syria morì in Argentina nel 1991, dopo essere tornata a far visita alla sua terra natia e a Sacile, dove ritrovò un caloroso benvenuto.

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