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Gli Amici dei rospi in soccorso della natura
del Santuario della Santissima
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di Enrico Bortolotto, dottore in scienze ambientali
Nelle immediate vicinanze delle sorgenti del fiume Livenza, l’area umida denominata “Palù di Livenza” funge da importante sito riproduttivo per svariate specie di anfibi come salamandra pezzata, tritone crestato italiano, tritone punteggiato meridionale, rospo comune, rospo smeraldino europeo, raganella dell’Italia settentrionale, rana dei fossi, rana di lataste, rana montana, molte delle quali protette a livello nazionale ed internazionale che scendendo dalla montagna nella loro migrazione incrociano un’importante via di comunicazione, la Strada Provinciale n. 29 "Pedemontana Occidentale". Ed è proprio questo il maggior ostacolo che gli anfibi trovano sul loro percorso in diversi momenti del ciclo vitale: l’attraversamento della carreggiata effettuato pre e post riproduzione dagli individui adulti e la risalita dei neometamorfosati (i nuovi nati) comporta la moria di molti individui, mettendo al contempo a rischio la sicurezza stradale degli automobilisti poiché lo schiacciamento ripetuto di diverse migliaia di anfibi modifica le condizioni dell’asfalto rendendolo scivoloso. Di fronte ai continui schiacciamenti dei poveri anfibi nel 2003 un cittadino polcenighese, il professore Mario Cosmo, fonda gli "Amici dei rospi", un insieme di persone unite dall’amore per la natura che si pone l’obiettivo di tutelare la batracofauna del luogo. Il gruppo, composto unicamente da volontari, ogni anno si adopera nell’installare un sistema di barriere mobili che blocca temporaneamente gli anfibi in discesa. Queste installazioni, che sono oramai diventate un tratto distintivo della pedemontana polcenighese, rimangono installate da metà gennaio ai primi di aprile sul lato a monte della strada estendendosi per circa un chilometro in tre distinte zone ad alta densità di transito di anfibi: la zona antistante il biotopo “Palù di Livenza” a confine con il Comune di Caneva, la zona al di sopra delle sorgenti del fiume Livenza e la zona al di sopra del Santuario della Santissima. Una volta completata l’installazione e non appena le condizioni climatiche sono favorevoli (buon grado di umidità e temperature non eccessivamente basse) inizia l’attività di salvataggio, svolta per lo più in orario serale in un tratto di strada completamente al buio, che vede i volontari attrezzati con giubbotto catarifrangente e torcia compiere anch’essi una migrazione continua traghettando verso i siti riproduttivi gli anfibi raccolti. Per cercare di ridurre al minimo lo stress agli animali, i secchi vengono svuo- tati rapidamente evitando un eccessivo sovraffollamento e permettendo all’anfibio di continuare la migrazione lungo la direzione di discesa che stava seguendo. La soluzione che permetterebbe di salvare gli anfibi durante tutto l’anno è rappresentata dalle strutture fisse denominate sottopassi per fauna o “rospodotti”, costituite da un corpo centrale inserito al di sotto del manto stradale che funge da tunnel di collegamento tra due zone, bypassando la strada ed evitando così il pericolo di investimento. In attesa della realizzazione dei rospodotti, gli Amici dei rospi continuano la loro azione di tutela della fauna: gli anfibi raccolti in 20 anni di attività sono diverse decine di migliaia!