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Cuba, l'isola dove i cannoni stanno a testa in giù
Curiosità e particolari di un popolo e di un Paese dalle tante e affascinanti contraddizioni
di Giorgio Achino
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Ogni viaggio è un’esperienza di per sé arricchente sotto molteplici aspetti: incontrare culture, scoprire usi e costumi, assaporare gusti e inebriarsi di profumi e odori significa soddisfare l’esigenza fondamentale dello spirito umano, la curiosità. Cuba dà la possibilità al viaggiatore di immergersi in un’esperienza totalizzante. È sempre una questione di scelta come viaggiare, se affidarsi ad un tour operator o programmarsi autonomamente. L’isola di Cuba permette di fare entrambe le scelte. Chi governa l’isola ha strutturato il proprio mandato sulla sicurezza e chiunque può piuttosto agilmente organizzarsi in completa autonomia il proprio viaggio anche di giorno in giorno, senza nessun problema. I mezzi di locomozione sono i più disparati ma, ahimè, soprattutto quelli pubblici, non sono accessibili ai turisti. L’auto stop è una possibilità molto usata dalla popolazione locale e dagli stessi stranieri.
A Cuba di sicuro si possono fare esperienze che soltanto quest’isola può offrire. Quante volte vi siete chiesti dove vanno a finire in Italia i cinesi quando muoiono? Solitamente, per la complessità del rito funebre non perfettamente replicabile in terra straniera e per la forte connessione che questo popolo ha con l’aldilà e con le credenze sulla vita dopo la morte, gli anziani cinesi rientrano in patria dopo una certa età oppure, nella maggior parte dei casi, se la morte sopraggiunge in terra straniera, la salma viene fatta rimpatriare. Non è raro, tuttavia, che i corpi possano essere tumulati anche nei cimiteri del paese in cui la persona viveva. A Cuba questo succede, dato che l’Avana è una città dotata di cimitero riservato alla comunità cinese, evidentemente molto ben radicata.
Inutile nascondere la tematica del turismo sessuale. Non è difficile imbattersi in situazioni di “abbordaggio” del turista da parte di ragazze del posto. Abbiamo trascorso un’intera serata a fianco di un tavolo di ragazze, due adulte e due più giovani, forse addirittura minorenni. Le più grandi davano esplicite indicazioni su come agganciare il turista, spingendo le due "neofite" a buttarsi nei confronti degli uomini non accompagnati. Non stupisce…il sesso, si sa, è uno dei motori del mondo, ma la domanda che balza in testa è perché lo facciano. La risposta è palese e forse retorica, ma il fatto che una persona possa avere come unica risorsa per uscire dal Paese il matrimonio è quella più realistica. Attualmente le normative per chi vuole uscire dall'isola sono sempre più restrittive.
La natura pacifica del popolo cubano è rappresentata emblematicamente dall’uso dei cannoni utilizzati durante la guerra di indipendenza dalla Spagna a fine del diciannovesimo secolo. Non è difficile trovarli con la bocca di fuoco piantata nella terra a ribadire la loro inutilità, con funzione di sparti traffico o per delimitare un parcheggio. Questa rappresentazione della pace non è solo una bella metafora culturale, ma è realmente un concetto radicato nella popolazione. La pace a Cuba la si respira, è palpabile. Abbiamo girato in lungo e in largo, ma soprattutto a qualsiasi ora del giorno e della notte, senza mai sentirci in pericolo (vi giuro, non è incoscienza), senza mai incontrare situazioni di rischio. L’approccio delle persone è gentile, mai insistente. Il problema è, invece, che sono in migliaia a chiederti, per esempio, di cambiare soldi. Se c’è una lite in corso, c’è subito qualcuno che ricorda che i problemi della vita sono altri e che ci sono molti motivi per essere contenti e gioiosi della vita.
Cuba rimane un’isola delle contraddizioni in cui tutto è bello, tutto è accessibile, ma solo per i turisti, che sono ormai l'unica vera risorsa di sostentamento. La sua storia rimane l’aspetto più interessante, ma probabilmente ne è anche la sua gabbia. I prezzi sono altissimi per un isolano, paragonabili alla riviera veneta/ friulana, quindi, non così convenienti. Soltanto grazie al cambio del mercato nero si riesce ad avere la possibilità di accedere a dei prezzi realmente convenienti (cinque volte inferiori). L’impressione è che, in una città come l’Avana in cui la metà della popolazione è rappresentata da forze dell’ordine ed esercito, il mercato del cambio valuta sia una realtà tanto illegale, quanto accettata.
Tutto ha un prezzo, anche fare una foto. Il fascino delle due “fattucchiere” mi aveva rapito e ho provato a cogliere l’attimo senza che mi vedessero ma…sono stato ampiamente rimproverato sino a quando ho messo mano al portafoglio. La cosa simpatica è stata che pensavo di pagargli la foto che avevo rubato, loro invece mi hanno invitato a farne una in posa. Da attrici professioniste mi hanno richiesto il tempo necessario per trovare la loro posa e… click!
Cuba è un mondo a sé stante e le contraddizioni si palesano a qualsiasi occhio che non si voglia rinchiudere in un villaggio turistico. Il primo impatto è tanto destabilizzante, quanto affascinante. In quindici giorni si può capire ben poco, ma l’imprinting è significativo. Spero e mi auguro di poterci tornare per capire e approfondire questo mondo così diverso dal nostro.