Italo | Gennaio 2016

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VALENCIA GENNAIO 2016 DISTRIBUZIONE GRATUITA

INTERVISTA AI “SOLDI SPICCI” Claudio Casisa e Annandrea Vitano compongono l’ormai famosissimo... C. Orecchini a pagina 6

Il mensile d’informazione degli Italiani a Valencia

Paseo de la Alameda 49, Valencia, ES Tel. 963 61 43 40

PRIMO PIANO

Intervista all’Assessore Giuseppe Grezzi

BUON ANNO CARI LETTORI TUTTA LA REDAZIONE DI ITALO VI AUGURA UN FELICE 2016

Alessandro Girardi a pagina 3

EVENTI

Un gennaio ricco di eventi a Valencia Michele Valencia a pagina 9

EDITORIALE

THE ITALIAN DAY NON POSSIAMO FARNE A MENO Come da programma, avevamo scelto di proposito una location leggermente meno spaziosa delle precedenti, visto che il mese di Dicembre qui a Valencia è notoriamente contraddistinto dalle innumerevoli cene d’impresa e le partenze per le vacanze di Natale di molti di noi...

FOCUS

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EDITORIALE

GENNAIO 2016

THE ITALIAN DAY NON POSSIAMO FARNE A MENO!

Next event

BY ITALO

IL TERZO APPUNTAMENTO DEL “THE ITALIAN DAY”, SI È CONSUMATO NEL NUOVO E BELLISSIMO LOCALE SOFARTCAFE.

21 GENNAIO arriva il 4° Evento organizzato da Italo

C

ome da programma, avevamo scelto di proposito una location leggermente meno spaziosa delle precedenti, visto che il mese di Dicembre qui a Valencia è notoriamente contraddistinto dalle innumerevoli cene d’impresa e le partenze per le vacanze di Natale di molti di noi, quindi abbiamo puntato tutto, su un’atmosfera davvero unica. Con la sua calda illuminazione, il suo arredamento vintage e il suoi sottofondi musicali, i ragazzi del Sofartcafè ci hanno ospitato e deliziato con gli assaggi della loro ricercata cucina e della loro fornita cantina.

By Italo

Come nasce “The Italian Day” nasce con l’intento di radunare tutti gli italiani di Valencia, residenti e non. Una Serata all’insegna dell’allegria e del divertimento in puro stile italiano, per rilassarsi, conoscere nuova gente, rivedere vecchi amici o perchè no, conoscere il nuovo amore, bevendo e mangiando tutti insieme. La serata prevede un Apericena con buffet no limit e una bevanda inclusa al costo di € 10 a persona.

Una serata decisamente ben riuscita, con tantissimi volti nuovi. Per il prossimo evento previsto per il 21 Gennaio, abbiamo scelto un nuova locations e una nuova zona, si terrà in Ruzafa al “KAFUA”, un altro nuovo ristorante degno di nota, figlio di una gestione mista Italo-Spagnola, che ci proporrà degustazioni che andranno dalle origini Italiane alla spagnole e chissà se ci delizieranno addirittura con qualche assaggio indù preparato dal loro cuoco CAROLS. Vi aspettiamo numerosi al prossimo evento.

Dove Kafua C/Reina Doña Maria 9 Tel. 655 248 907 E’ gradita la prenotazione.

Contatti Per qualsiasi informazione: Tel. Fabio 677 011 652 info@italonews.es Facebook #italonews

Redazionale Mensile d’informazione gratuito degli Italiani a Valencia DISTRIBUZIONE GRATUITA NUMERO DI DEPOSITO LEGALE n.° V2456-2015 Anno II n.° 1 Gennaio 2016 Editore Fabio Moriconi Direttore editoriale Gianni Ranalletta

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Kafua, l’arte della cucina e non solo, a Valencia Locale, caldo e accogliente, fonde con cura e dedizione le diverse etnie di provenienza dei proprietari. Alle delizie culinarie di origine tipicamente spagnole, aggiungono piatti provenienti dalla tradizione italiana, completa il tutto un ottimo e fornito bar di coppa, in grado di fare qualsiasi preparazione dal semplice aperitivo al cocktail più elaborato. Degna di nota è ogni giovedì l’organizzazione della

serata con musica live, con generi sempre diversi che vanno dal jazz al flamenco, serate speciali e indimenticabili all’insegna del divertimento e del buon gusto. Per qualsiasi informazione vi invitiamo a contattarci oppure a seguirci sui nostri canali social con i nostri numerosi eventi.

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PRIMO PIANO

GENNAIO 2016

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INTERVISTA A GIUSEPPE GREZZI ASSESSORE ALLA MOBILITÀ SOSTENIBILE nuovamente il quarto nella lista, ma questa volta abbiamo vinto e mandando via Rita che era attaccata alla poltrona da 24 anni.

Cosa è cambiato per te da quando sei assessore al Traffico, per capirci? Ecco, per precisare alla Mobilità Sostenibile, la mia figura prima cercava di gestire il problema del traffico mettendo delle toppe, ma senza un progetto complessivo. Con il nuovo consiglio comunale è cambiato il punto di vista e anche il nome, mobilità sostenibile ora vuol dire guardare al cittadino, alle persone che si muovono a piedi, in bicicletta, in moto, con i trasporti pubblici e anche in macchina cercando di far funzionare il tutto, migliorando la città e la vita dei suoi abitanti. Prima mettevo in evidenza i problemi, proponendo possibili soluzioni, ora devo metterle in pratica.

Alessandro Girardi

nato in Italia e ho studiato e vissuto a Bologna tra il ’99 e il 2000. Li conobbi una ragazza valenciana, di cui mi innamorai. L’estate del ’99 passai un paio di mesi a Valencia, poi tornai a Bologna, però oramai ero rimasto affascinato dalla città, cosi che mi trasferii qui a partire dal luglio del 2000.

GIUSEPPE GREZZI, NON RISPETTA NESSUNO DEGLI STEREOTIPI CHE NORMALMENTE ATTRIBUIAMO AD UN POLITICO: NON PORTA LA CRAVATTA, RARAMENTE Sei ancora con la stessa LA CAMICIA, È ragazza? CONOSCIUTO PER LE SUE No quella storia fu intensa ma fini presto. In quegli anni non parlavo MAGLIETTE COLORATE E ancora bene la lingua e mi “buCON MESSAGGI A VOLTA scavo la vida”. ECOLOGISTI A VOLTA Trovai vari lavori, tra cui operaio in campagna nella raccolta dell’uPROVOCATORI. NON fu allora che ebbi un incidente SOLO NON HA L’AUTISTA O va, sul lavoro, una ventola che aspiL’AUTO BLU, MA VA IN GIRO rava le foglie, non era protetta, si IN BICICLETTA E SI FERMA bloccò e come un stupido misi la e mi portò via tre dita. RiA PARLARE CON LA GENTE. mano masi di “baja”, in malattia, per due Giuseppe, vogliamo sapere come hai fatto tu, italiano ribelle e ecologista ad essere eletto al comune di Valencia, quali sono le tue origini e come sei arrivato qui? Sono mezzo lucano e mezzo napoletano, nato a Vico Equense (prov. di Napoli) nel 1973, ma cresciuto, lí dove ancora vive la mia famiglia, a Latronico, un piccolo paese della Basilicata. Mio padre della Basilicata e mia madre napoletana, non potevo stare fermo, mi piaceva cambiare città conoscere il mondo.

A quanti anni hai lasciato la Basilicata? Finita la scuola sono andato a studiare a Salerno. Per due volte nel ‘96 e nel ‘98 ho vissuto per dei periodi a New York, poi sono tor-

anni e fu un bruttissimo periodo. Molto, troppo tempo per pensare e ero veramente depresso.

Come superasti la depressione? Ero disperato, pensavo che forse sarebbe stato meglio tornare al mio paesino, ma per fare cosa? Un giorno ricevetti una lettera da amici di Bologna, si una lettera scritta a mano, sono passati pochi anni ma sembra una cosa di altri tempi, mi domandavano: “Giuseppe come va? È un po’ di tempo che non riceviamo tue notizie”. Scrivendo la risposta e raccontando del mio incidente iniziai a piangere e le lacrime inzupparono la lettera, furono lacrime magiche, piangendo persi la tristezza e si sciolse il nodo nello stomaco che avevo da troppo tempo. Capii che non ero inutile, ma che potevo vivere ed essere utile agli

altri e alla società che mi circondava.

Come sei entrato in politica? Forse è un po’ genetico, mio padre è stato sindaco a Latronico, ho sempre fatto politica, sin dai 16 anni partecipavo alle manifestazioni studentesche, una volta sono stato anche candidato alle elezioni comunali del mio paese per Rifondazione Comunista. Già in Spagna partecipai alle manifestazioni per il NO ALLA GUERRA e a quelle in difesa del territorio contro la speculazione urbanistica, contra la corruzione, il “Nunca Mais” in Galicia, etc…

Ma come è successo che sei stato eletto al Comune di Valencia? Fin dal principio, cominciai a partecipare alla vita sociale e politica valenciana, attraverso la sorella della mia fidanzata, entrai in contatto con un gruppo pioniere dei verdi qui a Valencia, tra cui Carles Arnal con cui fondammo Els Verds Esquerra ecologista. Carles fu eletto deputato del Parlamento Valenciano, e collaborando con lui iniziai a conoscere la politica istituzionale. Poi il gruppo dei Verdi si uni con altri due gruppi politici formando Compromís. Mi candidarono nella lista delle comunali in quarta posizione e furono eletti i primi tre, ma restai a lavorare come si dice qui come “asesor”che non è l’assessore italiano, ma un consulente, un collaboratore della segreteria del partito che aiuta gli eletti, continuai però a partecipare alle manifestazioni in difesa dei diritti dei cittadini, dell’ambiente e contro la corruzione. Nelle ultime elezioni comunali nelle primarie sono risultato

Il tuo progetto di città per Valencia? Questa è una città con delle caratteristiche ottime, praticamente pianeggiante, con bel tempo quasi tutto l’anno,con il mare vicino e ha il grande polmone verde del letto del Turia. Sino ad oggi gli interventi urbanistici sono stati diretti a facilitare l’uso della macchina e questo ha reso la città meno vivibile e più inquinata. Il mio desiderio è che Valencia diventi la città della Spagna dove più si usi la bicicletta come mezzo di trasporto, la Copenhagen del Mediterraneo. La città dove passeggiare sia piacevole ovunque. Dove i trasporti pubblici siano efficienti e l’auto privata sia usata in modo marginale, vogliamo pacificare il traffico.

Quali misure concrete hai preso in questa direzione in questi 6 mesi? Abbiamo cambiato il limite di velocità all’interno delle circolo delle antiche mura a 30 Km/ora, anche se non lo rispettano ancora tutti, ma ci vuole molta pedagogia in una città che è stata mal governata durante più di 20 anni. Abbiamo per esempio unito alcuni tratti delle via ciclabili, visto che la rete esistente era fatta a pezzi non collegati in una rete. Per l’anno prossimo, anche se non ho la data, sarà pronto l’anello ciclista intorno al centro, di circa 5Km. Il progetto esisteva ma era con uno spazio troppo ridotto e discontinuo con un massimo di 1,7 metri. Ora sarà tutto di 2,5 metri, per circolare tranquillamente in due direzioni.

Per i trasporti pubblici, visto che sei anche Presidente dell’EMT?

Prima di tutto abbiamo nominato come direttore Josep Enric García Alemany, un ingegnere giovane, che negli ultimi sette anni ha lavorato in uno studio di ingegneria specializzata in mobilità urbana e trasporto pubblico. La EMT ha perso negli ultimi anni il 20% dei passeggeri, non ha autobus nuovi e deve invece recuperare la sua funzione di servizio pubblico efficiente. Per promuovere l’uso del trasporto pubblico e renderlo usufruibile da parte di tutti, a partire dal 1 gennaio, i disoccupati potranno viaggiare su tutti i bus pagando 10 euro all’anno. Gli studenti vedranno ridotto il prezzo dell’abbonamento mensile da 30 a 25 euro sarà ampliato anche ai giovani non residenti nel comune. Abbiamo poi ampliato la gratuità per i bambini sino ai 10 anni per permettere alla famiglie di scegliere l’autobus come opzione meno costosa dell’auto. Come saprete i pensionati usufruiscono già del bono oro. Ma per il tema dei trasporti, il lavoro è più amplio e sarà necessario integrare metro e bus e cambiare completamente l’organizzazione delle linee, anzi creare un’organizzazione complessiva e intermodale, che non esiste attualmente.

La tua integrazione è dipesa più dall’apertura mentale dei Valenciani o dalla tua capacità di adattamento attraverso l’acquisizione delle loro cultura? Come saprai ora parlo meglio il valenciano che l’italiano, sinceramente sono stato accolto subito e molto bene, in generale amano l’Italia, la sua cultura, la sua musica e soprattutto la cucina e questo ci aiuta. Da altra parte io avevo già vissuto fuori ed è stato facile adattarmi. Certo il mio carattere, il mio modo di fare unito al fatto di parlare abbastanza correttamente la lingua del posto ha reso tutto più facile.

Se un giovane italiano ti chiedesse consigli su come inserirsi nella società valenciana, cosa gli diresti? Ognuno di noi è diverso, gli direi di essere da una parte orgoglioso della propria cultura, dell’amore per i prodotti di qualità nel mangiare, della nostra diffusa fissazione per i dettagli, ma anche umile e aperto ad imparare la cultura di qui. Ogni società ha i suoi pregi e i suoi difetti, solo riconoscendoli si può unire il meglio. Il senso critico è importantissimo, ma evidentemente se in una conversazione metti in evidenza tutti i pregi italiani e i difetti valenciani, ti suggeriranno gentilmente di tornare a casa dalla mamma.


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C’ERA UNA VOLTA

GENNAIO 2016

GLI SFOLLATI HANNO PERSO TUTTO, MENO LA LORO DIGNITÀ Nello Zanella

“SFOLLATO”, VOCABOLO DISPREGIATIVO CHE SI RIFERIVA A PERSONA SENZA MEZZI ECONOMICI CHE CHIEDEVA ACCOGLIENZA E SUSSISTENZA PERCHÉ FUGGENDO AVEVA ABBANDONATO TUTTI I SUOI BENI.

L

e guerre portano intere popolazioni a subire situazioni al limite della sopravvivenza. Quando un popolo terrorizzato fugge da zone sconvolte dalla guerra, è costretto ad abbandonare ogni suo bene. Costoro oggi sono chiamati migranti. Ai miei tempi, durante la Seconda Guerra Mondiale, si chiamavano “sfollati”. Il 19 luglio 1943 Roma subisce un tremendo bombardamento aereo da parte degli americani, allora ancora nostri nemici, che oltre a distruggere il quartiere di San Lorenzo, bombardano anche il Prenestino e il Casilino. Moltissimi romani fuggono dalla città. Chi poteva, andava presso i parenti che abitavano in zone piú sicure; altri cercavano località dove stabilirsi. Così molti romani divennero “sfollati”. Questi non sempre venivano accolti bene, perché essendo troppi portavano scompiglio nelle comunità. Si creava un disagio per tutti e alcuni approfittavano pure dello stato di bisogno alzando i prezzi dei generi di prima necessità. La borgata Galliano, dove abitavo, si trovava in una località posta tra due importanti nodi ferroviari, Casilino e Prenestino, punti che potevano essere obiettivo di nuovi bombardamenti. Così mio fratello Augusto, unico adulto valido rimasto in famiglia, decise di fuggire da Roma con moglie, due bambini, due so-

relle con tre figli, e il sottoscritto, allora sedicenne. La meta era il casolare di nostro nonno materno, nella campagna di Falvaterra in provincia di Frosinone. Nei miei ricordi quel viaggio è rimasto un incubo: ci mettemmo tre giorni per arrivare perché la linea ferroviaria era stata distrutta. Non era semplice fare tali spostamenti perché tutto avveniva in mezzo a una enorme confusione con migliaia di sfollati che assalivano i vagoni ancor prima che si fermassero. Arrivammo a Falvaterra, ma da lì al casolare mancavano ancora otto chilometri da fare a piedi con bagagli e cinque bambini. Finalmente arrivati, le donne s’impegnarono per rendere abitabile quel casolare semi-abbandonato dove mancava acqua, luce e servizi igienici. L’acqua si prendeva ad una sorgente di roccia distante oltre mezzo chilometro; l'illuminazione era solo con lumini ad olio; i pasti cucinati con il fuoco della legna che io e mio nipote di soli dieci anni, andavamo a prendere nel bosco. Questa è stata la nostra vita da “sfollati“ e vi garantisco che nessuno ne era entusiasta. Non durò a lungo perché dopo l’armistizio dell’8 settembre, credendo che la guerra fosse finita, tornammo tutti a Roma. Fummo fortunati ad aver lasciato il paesino che era stato il nostro rifugio, perché divenne zona pericolosa essendo nelle immediate retrovie del nuovo fronte di guerra creato dai tedeschi a Cassino, per contrastare gli alleati Anglo-Americani che avanzavano verso Roma. Un giorno provai un tale spavento che ricorderò finché campo. Era un bellissimo mattino di agosto e io, insieme a mio nipote, ne approfittai per raccogliere lumache da cucinare variando i nostri pasti quasi sempre a base di legumi e patate. Improvvisamente sentii il rumore dei motori di un aereo. Mentre lo stavo osservando, vidi un puntino bianco che si staccava dall’aereo e veniva giù e in

pochi secondi aumentò di grandezza acquistando sempre più velocità, sembrava una enorme bomba che mi stava colpendo. Gettai a terra mio nipote, coprendolo con il mio corpo. Sentii uno schianto vicinissimo a noi e un fortissimo odore di benzina, un pezzo di metallo mi sfiorò. Se fosse stata una bomba di quella grandezza, ora io non sarei qui a raccontarvi il fatto. In seguito venni a sapere che aerei che dovevano coprire grandi distanze per azioni di guerra, venivano forniti di due grandi serbatoi supplementari pieni di benzina collocati sotto le ali per poter essere sganciati facilmente in caso di necessità. Raccolsi quella grande lastra contorta, molto spessa e di purissimo alluminio, materiale molto pregiato che in seguito avrei potuto rivendere per acquistare cibo per la famiglia, anzi pensai di risalire in montagna per prendere anche le altre lastre considerandole un bottino di guerra. Ma si presentarono i Carabinieri di Ceprano, che mi tolsero la lastra e mi interrogarono per sapere il punto esatto dove era caduto l’oggetto e andarono subito a recuperare gli altri resti. Per me, è un dovere raccontare queste storie, per far riflettere i giovani di oggi sulle tragiche situazioni causate da guerre scellerate!

IL NUOVO ANNO

Adelmo Sidoli

L’EPIFANIA: CERCHIAMO DI SAPERNE DI PIÙ. Il termine Epifania era utilizzato dagli antichi greci per indicare l’azione o la manifestazione di una qualsiasi divinità, mediante miracoli, visioni o segni. Per i cristiani d’Egitto, rappresentava la nascita del Signore, la “manifestazione del Signore al mondo”. Essa cadeva il 15º giorno del mese di Tybi, che corrisponde al nostro 6 gennaio. Quando, come giorno di Natale, fu scelto il 25 dicembre, il giorno dell’Epifania divenne quello dell’adorazione dei Magi. La celebrazione dell’Epifania si accompagna a simboli e tradizioni di derivazione molto antiche, frammiste a contaminazioni più recenti. La stella cometa che guida i Re Magi, forse richiama la congiunzione planetaria tra Giove, Saturno e Marte del 7 a.C., come teorizzato da Keplero.

Lo scambio di doni ricorda i “sigillaria” romani, giorno in cui si scambiavano figurine di cera o terracotta. Ciò avveniva il 23 dicembre, durante i Saturnali. Probabilmente, l’origine della Befana fu connessa a un insieme di riti propiziatori pagani, in merito ai cicli stagionali legati all’agricoltura, al raccolto dell’anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo. Questi riti erano diffusi soprattutto nell’Italia centrale e meridionale, ma poi si propagarono in tutta la penisola e in tutto l’impero. I Romani credevano che alcune figure femminili volassero sui campi coltivati, per propiziare i futuri raccolti. La figura “volante” fu identificata in Diana, dea della luna, oppure in Abùndia, dea dell’abbondanza. Poiché la Chiesa cominciò fin da subito a condannare tutti riti e le credenze pagane, la figura fu associata a quella di una strega, che volava su una scopa. Anche se la scopa rappresentava la purificazione delle case (e delle anime), fu ritenuta strumento di malvagità. Ecco perché la Befana la cavalca al contrario, tenendo le ramaglie davanti a sé. Ultima notizia curiosa, in Spagna, lontana dalle tradizione pagane di Roma antica, i regali sono portati dai Re Magi.

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GENNAIO 2016

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Una giornata VISITA fuori cittá: SCOPRIAMO ALLA VALENCIA LA ALBUFERA! MARITTIMA Clelia Castorina

LA ALBUFERA É UNA NOTA RISERVA NATURALE A SOLI 10 KM DA VALENCIA FAMOSA PER I 200 KM2 DI RISAIE CHE NE FORMANO PARTE E GLI SPENDITI TRAMONTI CUI SI PUÓ ASSISTERE.

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l termine Albufera origina dall’arabo al-buhayra che significa piccolo mare, in alcuni poemi arabi viene denominata specchio del sole, questo può già dare un’idea della bellezza e del romanticismo che ispira il paesaggio. Questa zona, cui valore per il medio ambiente è estremamente importante, è stata riconosciuta come Riserva Naturale nel 1986; anticamente era proprietà dello Stato e nel XX secolo è divenuta proprietà della Comunità Valenciana. La sua formazione si deve alla chiusura del golfo tramite una barriera litorale, la separazione definita avvenne in epoca romana. Oltre ad essere una zona ricca di risaie, presenta una varietà amplia di pesci ed uccelli alcuni anche in via d’estinzione. Tra questi distaccano le anguille, le spigole, l'anatra rosso, gli aironi, la cicogna bianca e il gabbiano. Tra la flora si distinguono: le dune costiere, le saline, la foresta mediterranea (con pini d'Aleppo, lentisco, ginepro, quercia spinosa, mirto, timo, ginestra, rosmarino, palmetto) e le aree di canneti.

Come raggiungere l’Albufera:

In macchina: la principale via d’accesso è l’autostrada del Saler (V-15) che da Valencia attraversa il Parco da nord a sud. Un’altra opzione è l’autostrada CV-401 che parte da Alfafar ed arriva a El Saler. In bus: recentemente è stata indetta la línea 25 della EMT che dal centro arriva alle varie fermate intorno la riserva naturale.

Curiositá La Albufera è costituita da sei isolotti chiamati matas che sono: Mata del Fang, Mateta de Baix, Mata de la Barra, Mata de l’Antina, Mata de San Roc y Mata del Rey. Nella riserva vi sono varie tipiche case valenciane originali chiamate barracas e caratterizzate dal tetto a sesto acuto fatto di paglia. (vedi immagine)

Visitare la Albufera É possibile visitare la riserva in bici, in quanto dotata di corsia per ciclisti; si può anche passeggiare visitandola in lungo e in largo, essendo tutta una zona pianeggiante e si possono anche fare delle passeggiate in barca tra le risaie. Il prezzo varia dalla stagione e dal numero di persone. Vi sono varie agenzie/associazioni turistiche che organizzano escursioni in bici o in barca, quindi è facile reperire informazioni al riguardo. Infine, la riserva con le sue risaie è nota anche per i vari ristoranti che offrono una varietà di paellas buonissime in cui i valenciani solitamente vanno nei giorni di festa.

Alessandro Girardi

LA CITTÀ DI VALENCIA, COME TUTTE LE METROPOLI, HA INGLOBATO CRESCENDO MOLTI PAESI DEI SUOI DINTORNI. NEL CASO DEI POBLADOS MARITIMOS QUESTO È AVVENUTO DAL PUNTO DI VISTA AMMINISTRATIVO 120 ANNI FA, DAL PUNTO DI VISTA TOPOGRAFICO CIRCA 30 ANNI FA, MA DAL PUNTO DI VISTA CULTURALE, SOCIALE E DELLA COSCIENZA POPOLARE MAI.

A

ncora oggi i suoi abitanti quando escono dal quartiere per andare in centro continuano a dire: “Andiamo a Valencia”. Il nome più conosciuto, a causa delle battaglie popolari per evitare la sua distruzione voluta dalla precedente Sindaco di Valencia negli ultimi 20 anni, è quello del Cabanyal. Voleva far arrivare il Viale Blasco Ibañez sino al mare, abbattendo le case sul percorso e spezzando il paese in due. Ora che finalmente il pericolo è scongiurato, hanno smesso di demolire case e ci sono progetti di riabilitazione, il Cabanyal ha catturato rapidamente l’attenzione dei turisti. Racconta la guida Marga Alcalá, che sino a

pochi mesi fa i paesini marittimi venivano nascosti e evitati e la sua promozione turistica veniva osteggiata. Ora invece le richieste sono tante che ha dovuto aprire la sua attivitá e la sua pagina web “Pobladosdelmar. com” alla collaborazione di altri 5 colleghi per coprire più lingue e ampliarla con una visita in bicicletta. Oltre al Cabanyal costituiscono i Poblados del Mar: Cap de Franza, Cagnamelar e Grau, con le spiagge della Malvarosa, las Arenas, la Marina, il porto e Nazaret. Visitare tutte le zone in una sola volta a piedi risulta impossibile e per questo vengono offerti tour per singole zone o il tour in bicicletta che permette di vedere qualcosa in più.

Cosa c’è da vedere? Il primo elemento è sicuramente la sua struttura topografica, che è così, particolare da essere considerata protetta come bene di interesse culturale. Fondamentalmente sono delle lunghe strade parallele al mare che vengono tagliate da strade perpendicolari.

I lotti quadrati sono tutti uguali, con la possibilità di essere divisi in due o in quattro. Secondo lo stato sociale, dal pescatore o marinaio semplice, a proprietario di barca o ufficiale della marina, sino a capitano o agente navale, la casa veniva costruita su un quarto, mezzo o un lotto intero. Le case più povere a un piano con tetto di canna e un cortile per le galline, le più ricche, man mano che ci avviciniamo al porto, di tre piani, patio interno, con grandi portoni in legno e statue decorative. Fra gli edifici del principio del secolo scorso sono particolarmente interessanti, nella Malvarosa, la casa-museo del politico e scrittore Blasco Ibañez. Nel porto gli antichi depositi modernisti, chiamati tinglados e l’edifico dell’orologio. Per concludere in bellezza, entrando nel porto, vale la pena avvicinarsi al Velas i Vents, edifico futurista degli archittetti David Chipperfield y Fermín Vázquez costruito in occasione della 32º Coppa America.

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GENERAZIONE 2.0

GENNAIO 2016

Semplici, “scroscianti” e utili come “I SOLDI SPICCI” Nella foto le Webstar “I Soldi Spicci” Annandrea Vitano e Claudio Casisa

CLAUDIO E ANNANDREA, IL DUO COMICO TRA I PIÙ AMATI E SEGUITI DEL WEB, SI RACCONTANO

Cristiana Orecchini

C

laudio Casisa e Annandrea Vitano compongono l’ormai famosissimo duo palermitano de “I Soldi Spicci”, un sodalizio intriso di una comicità talmente spontanea da sembrare una candid camera. Forse è proprio questo il segreto del loro successo, l’identificazione immediata nelle situazioni realistiche, seppur esasperate, delle loro esilaranti gag. Una passione in comune e tanta gavetta in teatro, il battesimo televisivo nel 2014 nella trasmissione Colorado Cafè che li ha traghettati tra le star 2.0 più seguite del web (circa 700 mila Like solo sulla pagina Facebook). Ma il palcoscenico resta sempre la loro casa e, dopo il “tutto esaurito” dello Spicci Tour, hanno debuttato all’Agricantus di Palermo con “Amore tre punto zero”, uno spettacolo che girerà tutta l’Italia. Un curriculum che si fa notare, eppure ciò che risalta maggiormente, venendo a contatto con questi due ragazzi, è la loro straordinaria semplicità, l’affabilità, la gentilezza e la disponibilità.

Come e quando è nato il vostro sodalizio artistico? Nel 2012 durante un laboratorio teatrale a Palermo, è stato subito feeling! Quando vi siete accorti che le vostre gag avevano un grande potenziale di gradimento rispetto ad un pubblico più vasto? Questa è una domanda che andrebbe fatta al pubblico, da quando vi sono iniziati a piacere i soldi spicci? A noi fin da subito! Un trampolino di lancio come Co-

lorado avrà sicuramente accelerato il vostro percorso artistico, ma se doveste fare un confronto con il successo riscontrato sui canali web, quale dei due mezzi comunicativi ha un potere maggiore? Colorado è stata sicuramente un’esperienza fortissima e piena d’emozione, la macchina televisiva vista da dentro è ancora più maestosa: redazione, reparto trucco, costumeria, sono la vera catena di montaggio senza la quale non esisterebbe alcun tipo di programma. L’emozione più grande non è stata esibirsi davanti al pubblico live della trasmissione ma piuttosto il pensiero che dietro quelle camere ci fossero due milioni di persone da tutta Italia. Il web è il nuovo mezzo di comunicazione “di massa” nel vero senso della parola, il bacino di utenza del web è immenso e sta superando velocemente la televisione, anche se è ancora la regina. Ognuno di noi ha il mondo a portata di mano nel proprio smartphone e noi facciamo parte, anche se in piccolo, di quel mondo. Ma non tutti sanno come utilizzarlo a loro favore! Il web ha un potere comunicativo maggiore, però la tv resta il mezzo più forte (secondo noi non per molto). Quando è scattato un vero cambiamento di vita per voi? Quando il successo si è fatto sentire davvero? Il successo è arrivato giorno dopo giorno e ce ne siamo accorti per strada, vedendo gli occhi della gente illuminarsi, incontrandoci. Il vero successo per noi si è fatto sentire nel momento in cui ci siamo accorti che la gente è disposta a pagare un biglietto per venire a vederci a teatro!!!

Domanda di rito: perché avete scelto il nome “Soldi Spicci”? Perché è un nome semplicissimo, così come il suo significato: come i soldi spicci, anche noi siamo piccoli (giovani), facciamo “scruscio” (rumore) e serviamo quando se ne ha bisogno (per staccare la spina)!!! Il tema ricorrente che mettete in scena riguarda i rapporti di coppia e siete talmente naturali da farci chiedere: c’è del tenero anche nella realtà? Ahahahahha La domanda più quotata di tutte, passiamo!!! Ci piace lasciare un velo di dubbio che non guasta mai. Quanto tempo state insieme mediamente? Ogni giorno, dalle otto alle dieci ore stiamo insieme fino a quando non ci mandiamo a quel paese. In poche parole: le nostre giornate iniziano con un “Buongiorno” e finiscono con un “Ma vaffanculo”! Come nasce la sceneggiatura di uno sketch comico? E’ tutta farina del vostro sacco o avete dei collaboratori che vi preparano la parte? Siamo fondamentalmente autori di noi stessi, abbiamo anche il nostro autore che ci segue sempre, Salvo Rinaudo, ma soprattutto gli autori migliori sono le persone e le coppie che noi studiamo e osserviamo ogni giorno! Piccola curiosità: la location dove girate i video è casa di uno dei due? Sì, è casa di Claudio ma ovunque ci troviamo, se c’è un divano, sentiamo il richiamo irrefrenabile di girare! Quanto è difficile far ridere la gen-

te? Avete mai avuto timore di fare flop? Senza dubbio far ridere la gente è una cosa complicatissima che non sarebbe fattibile se non avessimo timore di questo ogni volta che ci esibiamo! Come si interseca il vostro rapporto personale con quello professionale? Riuscite a separare i momenti scherzosi privati oppure la mente è ormai sensibilizzata verso la realizzazione di gag? E’ sempre così: decidiamo di andare a cena fuori lasciando il lavoro in ufficio ma appena ci giriamo, nel tavolo accanto c’è una coppia che litiga e allora Anna si mette a scrivere e Claudio sceglie le inquadrature! Televisione, teatro, web: quale di questi mezzi di comunicazione vi gratifica maggiormente? Per quanto il web sia la nostra piazza preferita, il teatro resta la nostra casa, fortunatamente i like non hanno ancora sostituito la bellezza di un applauso! Dopo i sold out dello Spicci Tour, il nuovo spettacolo teatrale “Amore tre punto zero”: ce ne parlate? Di “Amore tre punto zero” possiamo dirvi solo tre cose: saremo un mese in scena, ogni singolo giorno della settimana, quasi tutte le repliche sono sold out, e oggi (a tre giorni dal debutto) non sappiamo bene come finirà lo spettacolo! Come pensate di trasformare nel tempo i personaggi che proponete e ai quali il pubblico si è tanto affezionato? Cresceranno con voi come in una sorta di reality? Avete delle nuove idee che bollono in pentola? I nostri personaggi stanno già avendo un’evoluzione non solo

web ma anche in teatro e questa sarà la base per un progetto futuro che ci vedrà impegnati. Abbiamo tantissime nuove idee anche con personaggi diversi! Cosa pensano le vostre famiglie della grande popolarità che avete conquistato? Hanno sempre creduto in voi o all’inizio qualcuno vi consigliava di fare altro? Claudio: mia madre mi chiede l’autografo ogni volta che torno a casa! Anna: i miei, oggi, mi supportano e mi sostengono tantissimo ma non è sempre stato così, avevano qualche dubbio sul binomio figlia/ comica! Che rapporto avete con i fan? Riuscite a camminare nella vostra Palermo senza essere assediati da ragazzi che vi riconoscono? Per fortuna la gente ci ferma e noi ci sentiamo parte di una grande famiglia allargata perché quello che riceviamo è davvero affetto. Qual’è il messaggio più emozionante che avete ricevuto da un vostro fan? Anna: “Ho capito, grazie a te, che da grande voglio fare l’attrice comica”. Claudio: “Sei il Jim Carrey palermitano”. E quale messaggio vorreste dare, da ragazzi giovanissimi quali siete, ai vostri coetanei che vi seguono, vi supportano, e che magari sognano di avere il vostro successo? Credere nel proprio sogno, qualunque esso sia, e il successo prima o poi arriverà perché il successo non è altro che un modo che la vita ha per farti i complimenti!


DALL’ITALIA

GENNAIO 2016

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LEGGE DI STABILITÀ 2016, I NUOVI PROVVEDIMENTI ESENZIONE TICKET

LE CARTELLE PAZZE DELLA REGIONE LAZIO Damiano Rossi

IL 20 NOVEMBRE 2015 IL SENATO, CON 164 VOTI FAVOREVOLI, 116 CONTRARI E DUE ASTENUTI HA APPROVATO LA LEGGE DI STABILITÀ, CHE È POI PASSATA IN DISCUSSIONE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI. IL VALORE COMPLESSIVO DELLA MANOVRA È TRA I 27 E 30 MILIARDI DI EURO.

L

'abolizione della Tasi, la tassa sulla prima casa è il provvedimento più atteso. Dovrebbe essere abolita anche l'Imu sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati. Potrebbe invece essere aumentata l'Imu sulle seconde e terze case. L’imposta IRES per le società di capitali sarà ridotta dal 27,5 al 24,5 per cento per il 2016, e sarà poi stabilizzata al 24 per cento dal 2017 in avanti. Nessun aumento dell'Iva: questa è la misura più costosa, dal valore di quasi 17

miliardi di euro, ma si ritiene che impedire l’aumento dell'Iva sia una misura necessaria per evitare un ulteriore calo dei consumi. Il canone Rai viene ridotto da 113 a 100 euro; sarà inserito nella bolletta dell’energia elettrica e dovrebbe quindi essere pagato da tutti. Dal 2017 si avrà un’ulteriore riduzione a 95 euro. Gli incentivi per le ristrutturazioni sono stati prorogati per un altro anno ancora. Le ristrutturazioni edilizie potranno essere detratte dall'Irpef per il 50%: mentre quelle legate al risparmio energetico saranno detratte per il 65%. Proroga agli incentivi per nuove assunzioni: in caso di assunzione di dipendenti a tempo indeterminato o di conversione di contratti a tempo determinato si avrà ancora uno sgravio sui contributi da versare. Dagli attuali ottomila euro però, l’importo scenderà al 40% (circa tremila euro) per il 2016. Per quanto invece riguarda le aziende dell’Italia meridionale, sarà ancora possibile ottenere uno sgravio contributivo totale. Il limite dei pagamenti in contanti viene innalzato a tremila euro, rispetto agli attuali mille. Si tratta di una misura molto contestata,

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in quanto si teme possa favorire il lavoro nero e l’evasione fiscale, ed è quindi ancora oggetto di discussione. Nessuna flessibilità in uscita per le pensioni, sarà però possibile per chi ha più di 63 anni lavorare part time con una retribuzione quasi pari a quella ordinaria. Sale la no tax area dei pensionati, che da 7.500/7.750 euro (a seconda dell'età) diventa per tutti di 8.142 euro (pari a quella dei dipendenti). L’opzione donna potrà essere esercitata dalle lavoratrici dipendenti o autonome che raggiungono i 57 o 58 anni e 3 mesi di età entro il 30 dicembre 2015, oppure che compiono i 57 o 58 anni entro il 30 settembre 2015. I 35 anni di contributi vanno raggiunti entro il 31 dicembre. Chi opta per questa possibilità può andare in pensione prima ma con l’importo della pensione calcolato con il sistema contributivo. La soglia massima di fatturato dei professionisti per accedere al regime agevolato forfettario passerà dagli attuali quindicimila a trentamila euro. La tassazione è fissata al 15%, ma sarà al 5% per i primi tre anni. Rag. Rossella De Paoli Consulente del Lavoro

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ei mesi scorsi, grazie a una vasta operazione di controllo incrociato dell’anagrafe tributaria, la Regione Lazio ha individuato per il biennio 2009-2010, attraverso uno screening di un milione di utenti esentati dal pagamento del ticket sanitario, circa 235 mila “furbetti” che avrebbero goduto, senza averne alcun diritto, di agevolazioni fiscali per spese mediche previste ex lege. Subito sono partite le lettere bonarie della Regione per il saldo e il rientro dei soldi ingiustamente spesi, in totale si è calcolato un risparmio per le casse regionali di circa 50 milioni di euro.

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MIGLIAIA DI CARTELLE ESATTORIALI INVIATE DALLA REGIONE LAZIO A CONTRIBUENTI CHE AVREBBERO USUFRUITO INGIUSTAMENTE DI AGEVOLAZIONI FISCALI PER SPESE MEDICHE. MA MOLTI AVVISI DI PAGAMENTO SONO RISULTATI FRUTTO DI ERRORI NELLE ANALISI DEI DATI.

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Tutto bene dunque? No, perché secondo quanto indicato dalla stessa Regione Lazio, circa il 3% delle lettere inviate sono in realtà frutto di un errore nell’analisi dei dati. Tale anomalia è stata attribuita, dai tecnici della Pisana, a problematiche di trasmissione delle informazioni sulle prestazioni da parte della Asl Roma D. Fino al 2013 era infatti compito delle Asl il controllo delle esenzioni, che avvenivano a campione e dunque con minor possibilità di individuare i furbetti del ticket. Particolarmente eclatante il caso di una cartella esattoriale recapitata a una bambina di dieci anni. Lo stesso Zingaretti si è scusato di quanto accaduto: "Se ci sono stati disguidi o se sono stati commessi errori, chiedo personalmente scusa agli interessati e la Regione Lazio farà di tutto per rimediare a questa situazione – tenendo ad ogni modo a difendere il Piano di rientro fiscale – Quella che stiamo conducendo è un'operazione molto delicata che ha l'obiettivo di recuperare crediti e individuare evasori, e le risorse saranno reinvestite in servizi a favore dei cittadini”. La Regione, proprio in seguito alle diverse problematiche emerse, ha deciso di prolungare l’estensione, da 30 a 90 giorni, dei termini per il pagamento delle somme indicate dall’avviso, consentendo in questo modo di approfondire le verifiche, ove richiesto.


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ARTE E CULTURA

GENNAIO 2016

L´ISPIRAZIONE DI PICASSO

Silvia Trovato

ARRIVA AL CINEMA SUFFRAGETTE

FINO AL PROSSIMO 28 FEBBRAIO 2016 É POSSIBILE VISITARE LA MOSTRA “PICASSO Y EL MUSEO” IN CORSO NELLE SALE DEL CENTRO CULTURAL BANCAJA DI VALENCIA UBICATO NELLA BELLA E CENTRALISSIMA PLAÇA TETUAN.

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Giuliana Barcella

ARRIVA SUL GRANDE SCHERMO IL FILM DELLA REGISTA BRITANNICA SARAH GAVRON.

a mostra, curata da Javier Molins, critico d'arte e dottore in Belle Arti per l'Universitá Politecnica di Valencia é organizzata dalla Fondación Bancaja e si sviluppa attraverso 200 opere tra incisioni, disegni e fotografie suddivise in otto blocchi tematici, che rivelano come i musei e le opere dei grandi maestri in essi contenuti siano state grande fonte di ispirazione per Pablo Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881-Mougins 8 aprile 1973). Le opere presenti in mostra provengono dalla Fondación Bancaja stessa oltre a numerose cessioni provenienti dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, dal Museo Picasso di Málaga, la Fundación Picasso – Museo Casa Natal, dall' Ayuntamiento de Málaga e dalla Fundación Telefónica.

Le opere dei grandi maestri come Velazquéz, Zubarán, Goya, El Greco sono state una grande fonte di ispirazione per l'opera di Picasso, fin da quando, giovane tredicenne, visitó per la prima volta il Museo del Prado di Madrid. L'influenza dei grandi pittori del passato si mostra nelle opere suddivise nei seguenti blocchi tematici: Museo del Prado: Velázquez y Goya; El Greco: la sepoltura del Conte di Orgaz; Museo del Trocadero e l´arte primitiva; il Louvre, Delacroix e Jacqueline; Rembrandt; Degas; il Museo Ingres di Montauban; Raffaello e La Fornarina.

La mostra è completata dalla proiezione

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di estratti del documentario “Il Mistero Picasso” realizzato nel 1955 dal regista francese Henry-Georges Clouzot. Il documento girato nello studio di Picasso permette di conoscere la tecnica e il metodo di lavoro del maestro dalle prime pennellate fino alla realizzazione completa di un'opera d'arte. Inoltre è stato creato lo spazio interattivo “Nella mente dell'artista”, si tratta di una installazione realizzata dall'ESAT, Escuela Superior de Arte y Tecnologia, dove il pubblico può creare delle composizioni personali interagendo con le opere dell'artista. La mostra “Picasso y el Museo” èvisitabile presso il Centro Cultural Bancaja (Plaça de Tetuán, 23, 46003 València) fino al 28 febbraio 2016.

Orari Collegio Salgui Calle Musico Cabanilles 33 - 46017 Valencia Tel. 963 785 073 - salgui@telefonica.net • proyecto.a.i.c.@gmail.com

Lunedì/sabato 10-14 e 17-21 Domenica 10-14 1 di gennaio chiuso Martedì 6 gennaio 10-14 e 17-21 Ingresso gratuito.

Siamo nell’Inghilterra del 1912, a Londra per la precisione, e in quei tempi alle donne veniva unicamente richiesto di essere mogli e madri. Una di queste è Maud Watts (Carey Mulligan), una giovane donna occupata nella lavanderia industriale di Mr. Taylor, un uomo spregevole che abusa quotidianamente delle sue operaie. Un giorno però, Maud si trova per caso coinvolta in un’azione del movimento delle suffragette, gruppo di donne dalle differenti estrazioni sociali in lotta per il diritto al voto alle donne. Mite e appartata, la giovane donna rifiuterà all’inizio qualsiasi circostanza che la possa veder coinvolta con questo movimento. Saranno però i continui maltrattamenti da parte del suo capo, e una sempre più crescente sensi-

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bilizzazione sociale, a farla diventare una e vera e propria militante del movimento.

Armate di tanto coraggio e solidarietà, lei e le sue compagne daranno luogo a numerose proteste, manifestazioni e saranno vittime di innumerevoli incarcerazioni e repressioni. Niente sembra però abbatterle e, capeggiate dal loro leader Emmeline Pankhurst (Meryl Streep) dimostreranno una tenacia e una determinazione straordinaria. Indubbiamente, uno dei meriti del film è il realismo con in quale la regista ha saputo raccontare un movimento che, a un secolo di distanza, è ormai solo un ricordo. Una nota di merito va infine a una delle attrici più convincenti degli ultimi tempi, Carey Mulligan, per aver dato vita a un personaggio col quale dimostra che la sensibilità e la forza sono davvero l’arma vincente contro ogni lotta.

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EVENTI

GENNAIO A VALENCIA GENNAIO 2016

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Michele Valencia

L'EPIFANIA, COME DICE IL POPOLARE PROVERBIO, "TUTTE LE FESTE PORTA VIA" ... MA GIÀ NEL PRIMO MESE DEL 2016 TROVIAMO A VALENCIA I PRIMI EVENTI CAPACI DI FARCI DIVERTIRE, SOGNARE, CRESCERE E RICORDARE IL PASSATO MANTENENDO TRADIZIONI E CELEBRAZIONI. Sfilata dei Re Magi In programma il 5 di Gennaio, i più piccini riceveranno doni e dolciumi e assieme agli adulti verranno sorpresi dagli spettacoli circensi e balli che animeranno l'intero itinerario della parata. Si inizia alle ore 17 con lo sbarco dei tre Re Magi presso il porto di Valencia e dopo un'ora comincerà la sfilata in prossimità del "Paseo Alameda", per poi percorrere il "puente de la exposición" , "calle de la Paz", "Calle San Vicente" per terminare in "Plaza Ayuntamiento".

to grazie alla pista di pattinaggio installata in Plaza Ayuntamiento, fino al 17 potremo assistere agli spettacoli del "Gran Circo Wonderland" e fino al 24 passeggiare e giocare alla fiera di attrazioni montata vicino al porto sportivo di Valencia. In accordo con il Comune i giorni 21-22-23-24 saranno denominati i "giorni del bambino" ed i prezzi delle attrazioni del "luna park" saranno molto più economici.

Gran Circo Wonderland

Cirque du Soleil

Fino al 10 di gennaio avremo la possibilità di pattinare all'aper-

Uno degli appuntamenti d'importanza internazionale si terrà

presso i padiglioni fieristici di Valencia, dal 14 al 17, dove avremo la possibilità di assistere allo spettacolo "Varekai" della famosa compagnia d'intrattenimento canadese conosciuta con il nome di "Cirque du Soleil". Sono state organizzate differenti sessioni e le entrate si possono acquistare nel sito ufficiale del gruppo oppure in quello dell'ente fiera valenciano.

San Vincenzo Martire

La giornata del 22 Gennaio è dedicata al patrono di Valencia, San Vincenzo Martire, ed essendo un venerdì si può parlare di "ponte festivo". Di rilievo la processione

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che percorre i luoghi dove secondo la tradizione il Santo ricevette il martirio e l'apertura al pubblico di svariate cappelle e luoghi d'interesse che riguardano il Santo e che, normalmente, sono chiusi tutto l'anno. "Vicente" fu un giovane diacono martire a Valencia nel 304 per ordine dell'imperatore Diocleziano. È il Martire più antico di tutta Spagna e oltre ad essere patrono di Valencia, lo è anche di Saragozza e Portogallo.

Messa Solenne Nel mattino del 22 Gennaio una attuazione di "dolçainer" (parti-

colare strumento ad aria appartenente alla famiglia degli "oboe") precede una messa solenne dedicata al Santo nella Cattedrale, al termine di quest'ultima ha luogo la processione.

Fiera del corridore Con l’inizio del nuovo anno cominciano anche gli appuntamenti podistici di Valencia. Il giorno 10 è in programma la “10km”, ma già dal giorno 8 sarà aperta la “fiera del corridore” per promozionare gli eventi autunnali della Maratona e della mezza Maratona.

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CURIOSITÀ

GENNAIO 2016

Riflessioni sulla GLOBALIZZAZIONE

negativi. L’origine del fenomeno è di fatto economica, successivamente le trasformazioni prodotte in questo ambito hanno influito anche sulla vita delle persone. La Globalizzazione va affrontata da vari punti di vista: economico; sociale; culturale. E' anzitutto un fenomeno economico, dopo la Seconda Guerra Mondiale gli scambi commerciali non sono più stati legati alla propria nazione ma si sono allargati sempre di più; precedentemente i prodotti avevano una circolazione soprattutto interna, successivamente i mercati sono diventati parte di un immenso sistema capitalistico globale.

COSA C’È DIETRO QUESTA PAROLA INFLAZIONATA, EPPUR MOLTO SPESSO NON COMPRESA APPIENO DALLA GENTE? DIETRO IL SIGNIFICATO LEGATO ALL’AMBITO ECONOMICO, IN REALTÀ SI NASCONDONO LE PESANTI CATENE CHE BLOCCANO L’AUTONOMIA E L’IDENTITÀ DEGLI STATI.

La globalizzazione può essere considerata l’evoluzione più recente del Capitalismo, dopo la Rivoluzione Industriale.

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l termine Globalizzazione è un termine entrato nell’uso corrente intorno agli anni ’80. Allora aveva un significato prevalentemente economico e non se ne vedevano ancora gli aspetti

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Il meccanismo prevede che l’aspetto ideativo di un prodotto appartenga alla nazione che l'ha creato, ma la produzione, la distribuzione e la consumazione, si sono esternalizzati, interessando anche paesi lontanissimi e creando nuovi problemi di carattere economico e sociale. Se il marchio rimane nazionale, la fabbricazione si svolge in paesi in cui la manodopera costa meno per lo sfruttamento dei lavoratori, e la distribuzione avviene su scala mondiale. Ma non è un vero scambio di merci da ogni luogo del pianeta, come sottintenderebbe il termine, in realtà la Globalizzazione ha un protagonista principale (USA/ Gran Bretagna) che impone il modello anglosassone/statunitense a tutto il resto del mondo. L'altra conseguenza negativa è che prima del fenomeno gli Stati avevano una certa autonomia nei loro programmi politici ed economici, mentre con la Globalizzazione essi la perdono, trovandosi sempre più in difficoltà nel mantenere i loro confini e nel dettare le vere priorità per il proprio popolo. Quando, ad esempio, noi votiamo per Parlamento e Governo, dovremmo considerare che in ogni caso chi salirà al comando sarà condizionato nelle scelte da enti (istituzioni transnazionali) che non hanno un radicamento nazionale e seguono solo la logica del profitto economico. L'Unione Europea, di fatto, risponde alla logica della Globalizzazione, sottomettendo tutti gli Stati a questa confederazione. E il potere acquisito da tale “organizzazione” ha attualmente livelli imponenti, tali da non consentire l'uscita a quegli Stati che volessero riprendere un percorso autonomo.

La historia de los SONS OF VESPA VALENCIA Andy Lopez

LA HISTORIA DE LOS SONS OF VESPA VALENCIA SE REMONTA A PRINCIPIOS DEL 2011 CUANDO DOS VIEJOS AMIGOS COMPARTÍAN DESDE HACE YA MUCHOS AÑOS SU PASIÓN POR LOS COCHES CLÁSICOS, ESPECIALMENTE EL SEAT 600, YA QUE CADA UNO DE ELLOS TIENE UNO Y SOLÍAN SALIR A CONDUCIRLOS POR LA CIUDAD Y PARAR EN BARES PARA HABLAR DE COCHES Y MOTOS SIN PARAR.

E

sto hizo que Andy no pudiera resistir la tentación de comprar una vespa para seguir rodando con Dany, que ya tenía una antigua vespa 50 de 1966. Fué entonces ya con las dos vespas cuando buscaban huecos en su tiempo libre para hacer excursiones por la Comunidad Valenciana y ponerlas a punto. No sería hasta finales del 2012 cuando conociesen en una concentración vespera a Rubén, otro joven apasionado por éste internacional scooter.Junto a él,seguian haciendo rutas y salian a conducirlas por los tún-

eles de la ciudad,conversando con vinos y tapas. Fué una noche de esas, cuando se decidió ponerle ese nombre al grupo vespero creando ya una familia. Pocos meses después,el grupo crecería maravillosamente con la incorporación de Vicente, Óscar, David, Miguel, Alonso, Edu y Juan. Cada uno aporta al grupo cualidades imprescindibles para mantener esa esencia vespera que desde un principio se cuida hasta el más mínimo detalle: compañerismo,amistad, apoyo mutuo, respeto, a legría, motivación, iniciativa y ganas de hacer cosas juntos.

El año pasado dos de los miembros(Dany y Andy) pudieron vivir una gran experiencia haciendo un viaje a Roma con sus vespas, y visitando las localidades de sus alrededores como Ladispoli, los lagos de Bracciano y Civitavecchia... Ambos nos comentan lo espectacular que fue visitar el Barrio del Trastevere, La Fontana di Trevi, El Coliseo, El Vaticano incluyendo el pequeño museo vespa de Roma. Sons of Vespa es un sentimiento de unión y de familia que se puede apreciar con los sentidos cuando rodamos y estamos juntos lejos de modas y estereotipos.


CUCINA

SBRICIOLATA CON NUTELLA

GENNAIO 2016

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IL GALATEO

Le regole di bon ton più sconosciute a tavola Cristiana Orecchini

A Tavola con Ida Difficoltà Tempo Costo

Ingredienti • 320 gr. di farina 00; • 150 gr. di zucchero; • 125 gr. di burro; • 2 uova; • 1/2 bustina di lievito per dolci; • 1 bustina di vanillina; • 400 gr. di Nutella; • qualche goccia di cioccolato; • zucchero a velo qb.

Esecuzione In un’ampia ciotola mescolare la farina con lo zucchero, il lievito e la vanillina, quindi aggiungere il burro a tocchetti e le uova. Lavorare velocemente gli ingredienti fino ad ottenere un composto granuloso. Imburrare e infarinare uno stampo a cerniera e versare al suo interno metà del composto disponendolo in maniera uniforme su tutta la base.

Far sciogliere la Nutella a bagnomaria e versarla su tutta la base, terminate con il resto delle briciole dell’impasto, aggiungere qualche goccia di cioccolato. Infornare a forno già caldo a 180° per 30 minuti. Cuocere la sbriciolata alla Nutella a 180°

per 30 minuti. Sfornare e lasciar raffreddare completamente, infine spolverizzarla con lo zucchero a velo.

Variante potete fare la sbriciolata con la ricotta unita alla Nutella, in questo caso ci vogliono: 150 gr.

di burro; 200 gr. di Nutella; 300 gr. di ricotta; 400 gr. di farina; 2 uova. Per il ripieno scolate la ricotta, setacciatela con un colino per ottenere una crema liscia senza grumi, aggiungete la Nutella e mescolate con una spatola fino a ottenere una crema omogenea.

Mai tenere il cellulare poggiato sulla tavola e, meno che meno, giocare con le app o chattare davanti agli altri commensali (nemmeno di nascosto, si fa per dire, sotto la tavola. Lo smartphone va tenuto in tasca o nella borsa e, meglio ancora, silenziato. Spesso si notano persone che, pensando di far meglio, tagliano il pane con il coltello. Nulla di più sbagliato! Secondo il bon ton il pane va spezzato con le mani. Terzo punto, il tovagliolo. Non “indossatelo” ma tenetelo rigorosamente sulle gambe. Quando abbiamo finito di mangiare il pasto e desideriamo altre portate, posizioneremo le posate con le punte che si toccano, sul piatto. Se invece non vogliamo più nulla le metteremo parallele, sempre sul piatto. La quinta regola ci suggerisce come gustare il brodo: avete presente l’ultimo cucchiaio, quando incliniamo il piatto per raccoglierlo? Bene, ciò è permesso dal Galateo, ma lo sbaglio frequente è proprio nell’inclinazione, che va fatta esternamente e non verso di noi. Inoltre mai scendere con la testa verso il piatto, il capo resta fermo e si alza sempre il cucchiaio verso la bocca. Sesto punto, ogni volta che si beve va tamponata la bocca con il tovagliolo. Settima regola da ricordare, il riso va sempre e solo mangiato con la forchetta!

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SALUTE E BENESSERE

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LA REGINA DELLE SPEZIE... LA CANNELLA!

FACCIAMO SEXTING? Sara Eba Di Vaio

LA PAROLA SEXTING DERIVA DALL’UNIONE DELLA PAROLA SEX” (SESSO) E “TEXTING” (PUBBLICARE TESTO) ED È UN NEOLOGISMO UTILIZZATO PER INDICARE L’INVIO DI IMMAGINI SESSUALMENTE ESPLICITE O DI TESTI INERENTI AL SESSO ATTRAVERSO I MEZZI INFORMATICI.

S

i tratta, in buona sostanza, dell’invio di immagini erotiche o pornografiche attraverso il cellulare e/o pubblicazione tramite via telematica, come chat, social network e internet. Nell’era del tutto esibito, dell’apparire prima dell’essere, dei reality show, della sessualità ostentata, appare “funzionale” alla propria immagine riprendersi o fotografarsi in atteggiamenti intimi per poi diffonderli via web. Si tratta, ormai, di una tendenza che sta sempre più prendendo piede, in particolare fra i giovanissimi; usano l’inseparabile smartphone per riprendersi e sfoderano una sensualità ancora acerba ma già prepotente. Le immagini vengono corredate da qualche parola audace e inviate sul telefonino di amici, conoscenti, fidanzatini. In alternativa, la foto o il video finiscono su Facebook, con la speranza che in tanti clicchino su “mi piace”. Ma spesso la diffusione va oltre il “confine della propria cerchia di amicizie” e, a questo punto, si possono incontrare problemi anche particolarmente seri. Il sexting espone al rischio di molestie sessuali, in particolare a danno dei minori: in Spagna, uno studio ha rivelato che l’8,1% dei minorenni ha rice-

vuto foto o video di persone nude o in atteggiamenti provocatori o messaggi con testo inappropriato e, soprattutto, non desiderato. Questa nuova modalità di seduzione ai danni di minori è oggetto di penalizzazione in tutto il mondo. Save the Children, insieme alla Commissione Europea promuove ogni anno una campagna denominata “Posta con la testa”, al fine di sensibilizzare i più giovani ad essere consapevoli dei rischi legati alla pubblicazione di immagini che dovrebbero rimanere private. Ben diversa dal sexting è, invece, la foto boudoir, da sempre di gran successo e che può, certamente, essere rilanciata. Il termine “boudoir” deriva dalla parola francese bouder che significa “fare il broncio”; nel tempo è stato utilizzato per riferirsi agli spazi privati utilizzati dalle donne (stanze, spogliatoi) e in tal senso associato alla fotografia, anche nota come “fotografia da camera da letto”. Si tratta, infatti, di un genere di fotografia privata (condivisa solo tra i partner) che coinvolge soggetti femminili in pose sessualmente allusive o sensuali. Spesso realizzata con una Polaroid come un dono per il partner, gioca sull’idea di “stuzzicare”, stimolare la curiosità e la fantasia, suggerendo più di quanto viene effettivamente mostrato. Se si considera che la sessualità di coppia ha bisogno di essere alimentata e nutrita anche nella sua dimensione ludica è possibile guardare allo scambio di immagini come ad un “gioco di seduzione”. I partner potranno sperimentare un profondo senso di complicità nel condividere ciò che è e deve rimanere qualcosa di intimo e personale da utilizzare a beneficio esclusivo del proprio piacere. Dott.ssa Sara Eba Di Vaio Psicoterapeuta Breve Strategico e Sessuologa Clinica

Francesco D’Ambrosio

OGGI PARLERÒ DELLA SPEZIA PIÙ IMPORTANTE E PIÙ UTILIZZATA NEL MONDO. LA CANNELLA! FU CONOSCIUTA NEL MEDITERRANEO IN SEGUITO ALL’OCCUPAZIONE DELL’ISOLA DI CEYLON DA PARTE DEI PORTOGHESI.

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n quest’isola gli indigeni utilizzavano la pianta per preparare oli profumati, sia da fumare che come spezia sacra da offrire nei templi durante le feste religiose. In effetti la Cannella fu una spezia di tal valore che per decenni Portoghesi e Olandesi si combatterono per detenerne il monopolio. Questo per almeno 100 anni fino a quando l’Inghilterra occupò l’isola, impadronendosi del mercato legato al commercio della Cannella. Verso la metà dell’800 il mercato di questa spezia cessò di essere monopolio della compagnia delle Indie Occidentali, diventò di libero mercato e fu prodotta in culture specializzate in altre parti del mondo. Ma questa pianta era conosciuta ancor prima; già nella Bibbia se ne parla. Chiamata anticamente Cinnamomo, alcuni filosofi greci del 300 a.C. la citarono nelle loro opere. Due sono le specie di Cannella; la Cinnamomum zeylanicum detta anche Cannella di Ceylon o Cannella Regina, originaria delle Indie meridionali, è la più pregiata in quanto più aromatica e ricca di proprietà salutari. La Cinnamomum cassia, di provenienza cinese, il suo sapore è più aspro e non ha proprietà medicinali. La Cannella è formata dalla corteccia dei rami giovani, viene asportata in lunghe strisce, raschiate, privarle della parte sugherosa e arrotolate su se stesse, l’una dentro l’altra. Tali cilindri, anche detti cannelle, vengono poi sottoposti a fermentazione e fatti essiccare al sole. In questo modo acquisiscono la forma a sigaro color nocciola caratterizzato da più strati. Più i rami sono giovani e migliore sarà la qualità della spezia. La Cannella è una spezia fortemente aromatica. In particolare la polvere è molto utilizzata in cucina per la preparazione di dolci, gelati, budini, tè, vini e liquori.

In Oriente è tra gli ingredienti principali nella preparazione di piatti a base di carne. L’uso in cucina è dovuto al suo aroma, ma anche perché è uno stimolante delle funzioni digestive facilitando l’espulsione dei gas intestinali. É uno stimolante generale, per questa ragione viene utilizzata in alcune forme di stanchezza conseguenti a forme infettive o a stress fisico da interventi chirurgici. Un’altra azione è quella sui centri vaso-motori determinando una vasocostrizione e questo spiega l’impiego nelle metrorragie (emorragie uterine) e nelle menorragie (mestrui abbondanti). Oltre ad esercitare un effetto vasocostrittore la spezia sarebbe infatti in grado di eccitare le contrazioni uterine. Utilizzare quotidianamente la Cannella aiuta a tenere sotto controllo il diabete di tipo 2. La conclusione è che la Cannella trovi impiego con risultati positivi nella terapia delle malattie batteriche dell’apparato digestivo, accompagnate

da forme spastiche con ritenzione di gas intestinali, tenga sotto controllo i valori della glicemia e anche del colesterolo, aiuti contro alcune forme batteriche dell’apparato respiratorio legate alle bronchiti croniche. Tra le altre proprietà della Cannella si può menzionare quella vermifuga ed antispasmodica per uso orale e per uso topico viene utilizzata per punture di insetti e micosi delle unghie.

RIPORTO DI SEGUITO UNA RICETTA ANTICA ED INFALLIBILE CONTRO GLI STATI INFLUENZALI... si tratta di un vecchio medicamento alla portata di tutti e di sapore gradevole; occorre mezzo limone spremuto, un cucchiaio da minestra di miele, un cucchiaio di rum ed un bicchiere di acqua calda nel quale si sarà fatto bollire 3 minuti una stecca di cannella e 2 chiodi di garofano. Berne tre tazze al di. Vi auguro un Buon Anno pieno di salute.


FITNESS

GENNAIO 2016

In EQUILIBRIO Con il PILATES Marco Giannuzzi

NON POTEVA MANCARE NELLA NOSTRA RUBRICA DEDICATA AL MOVIMENTO, UN “PASSAGGIO” SU ALCUNI ESERCIZI ESEGUIBILI A CASA, SULLA BASE DI MOVIMENTI DEL PILATES. OGGI CI ILLUSTRA ALCUNI MOVIMENTI ALESSANDRO, INSEGNANTE DI YOGA E PILATES. 1. STANDING LEG CIRCLE La posizione di partenza prevede la stazione eretta, il busto ben esteso, la testa dritta, le mani ai fianchi, e una gamba posizionata avanti con il tallone del piede sollevato come nella FOTO A. Da questa posizione facciamo un bel respiro con il naso, e mantenendo l’ombelico tirato in dentro e la schiena dritta iniziamo a portare, soffiando fuori l’aria, l’arto inferiore prima verso fuori, FOTO B, e poi verso dietro come nella FOTO C, sempre mantenendo l’equilibrio. Eseguiamo questo esercizio per 5/7 volte a gamba, sempre in forma alternata. I punti focali sono: mantenere l’equilibrio, rimanere con tutto il corpo ben esteso, e soffiare fuori l’aria durante lo spostamento della gamba.

2. STANDING ROLL DOWN/ ROLL UP (variazione)

Siamo in piedi, con la schiena dritta, i piedi ben appoggiati a terra paralleli e alla larghezza del bacino, le ginocchia leggermente piegate, la pancia tirata in dentro e le braccia morbide lungo i fianchi come nella FOTO D,

ora facciamo un bel respiro... e soffiando lentamente fuori l’aria iniziamo a scendere piano piano flettendo in modo controllato prima la testa, poi il collo, poi la parte alta della colonna vertebrale (tratto dorsale), e per ultimo il tratto lombare e il bacino, fino ad arrivare in posizione di massima sospensione, completamente rilassati, ma sempre con le ginocchia piegate e l’ombelico tirato in dentro, FOTO E. Occorre ora risalire, lo facciamo solo dopo aver fatto un bel respiro. Soffiando risaliamo lentamente ripercorrendo tutta la strada al contrario, immaginando di volerci allungare il più possibile verso l’alto mentre risaliamo, tornando nella posizione iniziale, FOTO D. Eseguire questo esercizio per 5/7 volte. Punti focali: ci muoviamo sempre e solo soffiando, teniamo sempre le ginocchia piegate, la testa è la prima che scende e l’ultima che sale.

A

B

C

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E

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3. “C” SHAPE BACK Seduti a terra con le gambe piegate, le piante dei piedi ben appoggiate a terra alla larghezza del bacino, la schiena bella dritta e le mani che si ancorano sulle ginocchia con i gomiti ben larghi FOTO F. Adesso, prima di muoverci prendiamo aria e soffiando flettiamo (curviamo) la schiena verso dietro, tirando bene in dentro l’ombelico e scendendo con il petto (lo sterno) verso il basso. In questa posizione abbiamo la schiena curva a forma di “C” come nella FOTO G. Riprendiamo aria e soffiando torniamo in avanti ed in alto nella posizione F. Eseguiamo questo movimento 7/10 volte. PUNTI FOCALI: lavorare in morbidezza articolare e muscolare, percepire la differenza fra schiena dritta e curva, eseguire i mo-

F

vimenti piano. Ci auguriamo che, con questi esercizi, possiate trarre giovamento e sentirvi meglio, ne approfittiamo per augurarvi un felice 2016. Marco Giannuzzi e Alessandro Lentile (fitness master trainer, insegnante di yoga e pilates)

G

Redazionale

I migliori prodotti gastronomici made in Italy Nata nel 2006, con tre dipendenti, è diventata negli anni azienda leader della distribuzione alimentare di prodotti “made in Italy” per gli esercenti del settore. Oggi cresciuta fino ad arrivare a quattordici dipendenti, decide di aprire le porte del suo magazzino di oltre 1000Mq, anche alla vendita al minuto. I marchi trattati sono innumerevoli, si và dalle paste delle migliori marche,” Rummo, De Cecco, Divella” alle paste fresche ripiene

e la salsa “Torrente”per il loro condimento, rigorosamente prodotta nella zona di San Marzano. Sotto aceti e sott’olio Pugliesi, conserve “Viander”, Olive Siciliane. Le migliori farine “Caputo, 5 Stagioni, Spadoni”. Salumi italiani, mortadella e Guanciale, formaggi stagionati e aromatizzati, mozza-

rella di bufala e burrata. Pasticceria Campana di qualità. Vini Italiani “Cà dei Frati, Sangue di giuda Giorgi” cantine pugliesi Spagnoletti, i migliori prosecchi. Birre”Nastro Azzurro, Moretti, Peroni doppio Malto,Moretti e Moretti Zero” Limoncelli di qualità, Grappe “Marzadro e Nonino” Caffè Moreno.

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FOCUS

GENNAIO 2016

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E SISTEMI GPS: LA TECNOLOGIA CAMBIA IL MODO DI VIAGGIARE

LA COLOSSALE DONAZIONE DI ZUCKERBERG, FILANTROPICA O CALCOLATA? Damiano Rossi

L'APPLICAZIONE DELL'ALTA TECNOLOGIA AI COMUNI MEZZI DI TRASPORTO, COME LE AUTOMOBILI E LE BICICLETTE, È UNA REALTÀ CHE SI VA CONCRETIZZANDO VELOCEMENTE. Un’automobile che parla e guida da sola? Una bicicletta intelligente che ci indica la via per giungere a destinazione?

N

on si tratta delle fantasie di un romanzo distopico ma di realtà tecnologiche tangibili e prossimamente in commercio. E' già sul mercato, il nuovo brevetto per biciclette della canadese CycleLabs: lo SmartHalo, è un piccolo strumento elettronico che si monta sul manubrio della bicicletta ed è in grado, non solo di monitorare le funzioni vitali, ma soprattutto di indicare intuitivamente la corretta direzione da seguire durante il tragitto. L’apparecchio funziona grazie alla connessione con un qualsiasi smartphone e, una volta attivato il GPS con la destinazione d’arrivo, il sistema di SMARTHALO indica, attraverso intuitivi segna-

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Damiano Rossi li visivi colorati, la strada giusta. L’obiettivo degli sviluppatori canadesi è quello di rendere pratica la consultazione istantanea di uno strumento GPS senza compromettere l’attenzione del ciclista, salvaguardando così la sua incolumità da possibili fattori di distrazione.

E per i furti?

SmartHalo ha un sistema di movimento che scatta con un allarme sonoro nel caso in cui la bicicletta venisse rimossa dal suo posteggio. Nel settore automobilistico, Google ha invece indicato il 2018 come la data in cui sarà portato a termine il progetto della prima auto con controllo di guida totalmente gestito da una intelligenza artificiale. Addio al volante e ai pedali, la macchina del colosso del web sarà automatizzata grazie a un sofisticato sistema di sensori in grado di poter leggere l’ambiente circostante e di controllare i movimenti del veicolo.

Si muoverà sfruttando le mappe virtuali realizzate nel corso degli anni dalla stessa compagnia della Silicon Valley. Il mezzo sarà inoltre dotato di altoparlanti che permetteranno all’intelligenza artificiale di poter comunicare esternamente in modo da interagire direttamente, in caso di necessità, con pedoni o altri eventuali soggetti. Il modo di viaggiare sta decisamente cambiando, non ci resta che aspettarne l'evoluzione futura.

QUARANTACINQUE MILIARDI DI DOLLARI. QUESTA LA CIFRA SHOCK CHE MARK ZUCKERBERG HA ANNUNCIATO DI VOLER DONARE IN BENEFICIENZA DOPO LA NASCITA DELLA FIGLIA MAX.

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’inventore di Facebook ha promesso di donare progressivamente nel corso della propria vita il 99 % delle azioni della sua società, dando il ricavato in opere filantropiche. «La nostra società ha l'obbligo di investire ora per migliorare la vita di tutti coloro che arrivano in questo mondo, non solo quelli che sono già qui» – ha scritto in una lettera postata su Facebook lo stesso Zuckerberg, che donerà circa un miliardo di dollari all’anno, rimanendo dunque sempre azionista di maggioranza della società nel prossimo futuro. Non è la prima volta che la giovane generazione di miliardari della Silicon Valley, divenuti ricchi grazie al settore delle nuove tecnologie, si riscopre benefattrice della collettività versando cifre a molti zeri. Sean Parker, cofondatore di Napster e collaboratore allo sviluppo di Facebook, in una intervista sul Wall Street Journal ha descritto tale processo coniando l’espressione “Filantropia da hacker”. Nella speciale classifica dei maggiori donatori d’America del 2014, sul primo gradino del podio troviamo Bill Gates, fondatore della famosa casa Microsoft, seguito da

Jan Koum, sviluppatore di Whatsapp, Nick Woodman, amministratore delegato dell’azienda GoPro e sviluppatore dell’omonima telecamera super leggera, e lo stesso Sean Parker. E’ tutto oro ciò che luccica? Follow the money, suggeriva "Gola Profonda" nel celebre caso Watergate. Seguendo il denaro emerge come i soldi donati dal fondatore di Facebook non siano direttamente versati a un ente caritativo o a una fondazione no profit, ma bensì immessi in una società LLC, acronimo per Limited Liability Company, il corrispettivo più vicino in Italia ad una SRL. La società potrà, grazie al suo status giuridico, investire anche in attività a scopro di lucro e rimarrà in pieno possesso della famiglia Zuckerberg, dunque la donazione non sarà completamente a disposizione della comunità se non nel momento in cui il magnate della Silicon Valley deciderà come e quando investire il denaro. Nel sistema politico americano una società LCC ha inoltre la possibilità di realizzare donazioni per i partiti politici e dunque di assumere influenze di carattere lobbistico su leggi e gruppi di potere. Un ulteriore elemento sono i “tax benefits“che Zuckerberg potrà ottenere dalla creazione della società a responsabilità limitata, ovvero una tassazione agevolata sul capitale immesso nella società e le deduzioni previste dal sistema fiscale a stelle e strisce. La differenza tra business e beneficenza sembra assottigliarsi e il dubbio di una mossa commerciale adombra la “filantropia da hacker” del fondatore di Facebook.


OROSCOPO E INFO UTILI

Ariete

Inizio anno non positivo, ma dopo la prima metà del mese, ogni fattore gioca a vostro favore. Energeticamente, il cielo è benevolo e tutto diventa estremamente facile. Potrete ottenere tutto quello che desiderate, ma non dimenticate di focalizzarlo bene e di chiederlo.

Toro

In amore dovrete attendere la fine dell’estate per tornare al massimo della forma. Certe gelosie, che avevano indispettito la persona che più vi piace, lasciano spazio a maggiore comprensione reciproca. La vostra salute è al top e potete godervi le vacanze e le relative leccornie!

GENNAIO 2016

LAVORARE COME AUTONOMI, COSA È NECESSARIO SAPERE? Angela Piccozzi

Gemelli

SENZA DUBBIO LAVORARE COME AUTONOMO PORTA CON SE MOLTI VANTAGGI E TUTTAVIA PUÒ RAPPRESENTARE UN ITER COMPLICATO, SOPRATTUTTO SE NON SI È PIENAMENTE INFORMATI.

Cancro

I

Avete il pianeta dell’amore in opposizione e pare che abbiate troppa voglia di avventura. Prima di lanciarvi in situazioni nuove, cercate di capire se ne vale davvero la pena! Il vostro sorriso mostra maggiore benessere e potete piacere fisicamente sia a chi piace a voi sia – soprattutto – a voi stessi.

Saprete rendervi di nuovo gradevoli, grazie alla vostra simpatia e al vostro savoir-faire, e potreste vedere avvicinarsi una persona che i più considerano molto ricercata. Avete bisogno di fare un po’ di movimento, per non correre il rischio di accumulare grassi indesiderati.

Leone

Venere transita positivamente, permettendovi di mostrare il vostro volto migliore. Sarete molto sicuri di voi stessi e non vi riuscirà difficile rinverdire l’interesse di qualcuno che vi sta vicino, ma che ultimamente sembrava un po’ distante. Siete in forma, e pronti a dare il meglio di voi.

Vergine

Lo scoglio principale da superare riguarderà la capacità di mostrarvi seri nei confronti delle persone che fanno affidamento su di voi o che intenderebbero farlo. Vi sentirete molto attivi e capaci di cominciare una nuova attività che migliorerà notevolmente il vostro stato generale.

Bilancia

Avrete il pianeta dell’amore in posizione favorevole e, in barba al freddo invernale, vivrete avventure che vi scalderanno il cuore. Qualcuno cercherà di comunicarvi qualcosa di importante, ma voi rischiate di travisare. Un consiglio? Ascoltate con il cuore!

Scorpione

Gennaio presenta parecchie novità! Il vostro erotismo traspare da ogni vostro gesto e vi rende irresistibili. Non abbiate paura di mettere un capo d’abbigliamento che qualcuno potrebbe trovare fuori dalle righe: potete permettervelo e chi dice diversamente è solo invidioso!

Sagittario

Il nervosismo vi porta a fare scelte affrettate, anche in tema affettivo. Avrete grandi energie a disposizione. Le persone a voi vicine si sentono ispirate dal vostro stato di forma. Avrete gran gusto nel vestirvi e saprete far risaltare le vostre qualità, non vi piace passare inosservati.

Capricorno

Dovrete stare attenti a qualche fattore inaspettato che rischia di allontanare una persona cui tenete molto. Non vale la pena fare troppi sforzi, perché potrebbero non portare molto lontano. Siete inoltre soggetti a stanchezza, che andrà affrontata con un po’ di riposo in più.

Acquario

Avete voglia di stare bene con una persona che considerate speciale. Se non mostrare maggiore umiltà, quella persona rischia di allontanarsi da voi. Attenti ai bronchi, che vi rendono suscettibili di tosse e raffreddori che potrebbero trascinarsi fino all’estate.

Pesci

Dovete stare attenti a non dare, in amore, troppo di più di quanto ricevete. Gennaio vi vede in ottimo stato di forma. Senza troppi sforzi, sarete capaci di mostrarvi al meglio. Potete dare vita a nuovi progetti: tutto lascia prevedere un esito positivo.

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l lavoratore autonomo è colui che realizza una attività lavorativa a titolo lucrativo, di forma abituale, personale e diretta. Questa attività si realizza in forma indipendente e può avere sia vantaggi, come per esempio essere capo di se stessi, che svantaggi come la totale insicurezza di ricevere un salario fisso mensile. In Spagna, i diritti e i doveri dei lavoratori autonomi sono regolati dallo Estatuto del Trabajador Autónomo. Quante tipologie di lavoratore autonomo esistono nell’economia spagnola? Lavoratori autonomi: rientrano in questa categoria coloro che gestiscono un piccolo negozio, realizzano lavori di forma abituale, orientati verso una attività lavorativa autonoma (artista, atleta e persone dedicate alle attività della corrida). La maggior parte di questo collettivo paga una quota all’IAE per svolgere le proprie attività professionali. Professionisti autonomi: rientrano in questa categoria i lavoratori iscritti nel registro IAE. Si distinguono i professionisti autonomi inscritti al collegio (come medici, farmacisti, veterinari, avvocati ...) e quelli che non lo sono (programmatori, traduttori, editori ...). Autonomo economicamente dipendente (TRADE): sono quei professionisti che fatturano a un solo cliente il 75% o più dei suoi ingressi. Autonomo manager aziendale: tutte le società mercantili sono tenute per legge ad avere un amministratore o un consiglio di direzione. L’amministratore della società, qualora sia una persona fisica, dovrà pagare una quota obbligatoriamente perché rientra nel regime di autonomo. I primi passi obbligatori da seguire per tutti i lavoratori autonomi sono: – Alta en el impuesto de actividades economicas (IAE): è una tassa che grava sull’esercizio dell’attività professionale, classificando le attività di impresa e professionali attraverso un codice chiamato “epígrafe de la actividad” realizzato nell’agenzia tributaria.

– Alta Censal y opción del régimen fiscal: realizzato tramite Agenzia Tributaria, completando il modulo 036, indicando le attività che si realizzeranno e i dati dell’impresa. – Afiliación en el Régimen Especial de Autónomos de la Seguridad Social: si realizza nella Tesoreria Generale della Seguridad Social (TGSS), è necessario portare con sé il modello 036, DNI e il modello TA521/1. – Un altro passo obbligatorio, secondo i casi, è la Licencia de Apertura y Licencia de Actividades e Instalaciones: si formalizza nell’Ayutamiento del comune corrispondente, registrando l’impresa e presentando il progetto di installazione. Tuttavia, non tutte le attività richiedono la licenza, per esempio un professore che insegna nei centri educativi non propri, non è obbligato a realizzare questo tramite.

Inoltre, il lavoratore autonomo è obbligato a pagare una quota alla Seguridad Social che dipende dalla base contributiva, ossia quanto più elevato sarà il salario, maggiore sarà la tassa da pagare alla Seguridad Social. Prima di iniziare a lavorare come autonomo è fondamentale conoscere la Bases de cotizacion maxima y minima stabilita dal Governo ogni anno. La quota mensile del lavoratore autonomo cambia infatti annualmente e si calcola in base al salario teorico che il lavoratore pensa di ottenere. La quota per l’anno 2015, per i lavoratori autonomi che guadagnano il salario minimo, è di 265 euro al mese. Tuttavia, gli obblighi periodici degli autonomi non finiscono qui, poiché ad ogni trimestre sono tenuti a presentare differenti dichiarazioni fiscali come l’IVA e IRPF.


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