Terre di Siena
VIA FRANCIGENA
Passaggio attraverso la porta di Vignoni, balcone sulla Val d’Orcia.
fioratti editore
Lentamente, sulle tracce di
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antichi viandanti di Enrico Caracciolo
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Le Terre di Siena nei pressi di San Quirico d’Orcia.
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Tracce fossili sulla Via Francigena nel tratto tra Gracciano e Strove.
A
ttraversa le Terre di Siena da San Gimignano a Radicofani. La via Francigena che “taglia” le terre di Siena da nord a sud è un sogno lungo 120 chilometri. Una traccia sulle Terre di Siena che racconta la storia di migliaia di viaggi. Dal 990 d.C., anno in cui Sigerico partì da Canterbury per camminare fino a Roma, scarpe e anime transitano nel segno della leggerezza. Sono storie lente, o se preferite slow, perché oggi i ritmi di chi viaggia affidandosi alle proprie gambe vanno molto più lentamente di pensieri e movimenti abituali. La via Francigena che accarezza le Terre di Siena è un invito a scoprire il territorio seguendo i ritmi del cuore, senza affanni e assecondando il carattere di un paesaggio che tocca le corde delle emozioni. Per secoli i pellegrini hanno indicato la strada dando un senso al camminare. Un senso di ricerca interiore nella speranza di scoprire qualcosa di luminoso. Oggi la via Francigena è un patrimonio collettivo da intendere in senso lato. Il comune denominatore di chi si incammina su quel sentiero è la condivisione di uno spazio che ha radici antichissime, di un viaggiare che esprime umanità, di uno scoprire senza fine attraverso uno dei paesaggi più belli del mondo. La ricchezza della via Francigena si può sintetizzare nell’unicità di un tracciato e nella moltitudine di esperienze. Centinaia di migliaia di menti 5
In cammino sullo spettacolare tratto tra Buonconvento e Torrenieri, presso la Tenuta Caparzo.
e anime hanno camminato su quel sentiero tracciando storie di viaggio, appunti, ricordi, incontri tutti diversi tra loro. Una stessa persona può incamminarsi più volte su questo sentiero e niente sarà simile alle volte precedenti. La diversità delle esperienze è il grande valore di questo viaggio che inizia a 6
San Gimignano nel cuore della Val d’Elsa, attraversa la città di Siena, la Val d’Arbia e la Val d’Orcia sfiorando le verdissime pendici dell’Amiata per scollinare a Radicofani e discendere ad Acquapendente nel Lazio dopo aver oltrepassato il fiume Rigo. La direttrice della via Francigena è anche l’indicazione 7
8Pausa nei pressi di Badia a Coneo,
alle porte di Colle Val d’Elsa.
di un percorso di massima che, attraverso brevi deviazioni, porta a scoprire angoli di grande pregio delle Terre di Siena: basti pensare ai tepori liquidi di Rapolano Terme immersa nel paesaggio delle Crete; non si trovano sulla via Francigena ma basta deviare dalla traccia che collega Siena con la Val d’Arbia per raggiungerle facilmente. Se il pellegrinaggio è inteso come un viaggio interiore tutti diventano pellegrini su questo sentiero che danza sui profili delle colline senesi. Per questi motivi sarebbe forse meglio pensare alle tante vie Francigene che idealmente si sovrappongono e incrociano tra San Gimignano e Radicofani. Gli appassionati dei grandi trekking non potranno perdere l’occasione di programmare un viaggio a tappe con un bagaglio minimo sulle spalle seguendo le tracce della storia: in 5 o 6 tappe si può completare il percorso. Chi ha meno tempo può scegliere di percorrere qualche tappa. In ogni caso La via Francigena rappresenterà un modo per relazionarsi diversamente con le Terre di Siena, una grande opportunità per riscoprire l’essenzialità del viaggio. Bastano infatti uno o due giorni in compagnia del proprio piccolo zaino per capire che, sulle tracce di antichi pellegrini, il superfluo è una zavorra che appesantisce il cammino. Dunque simboli di questo viaggio, sono lentezza e leggerezza. Il segreto è fare spazio al vuoto e riempirlo con scorci e vedute, strade, cipressi e poderi, boschi e pascoli, antichi ospedali e accoglienti piazze. E poi incontri e momenti condivisi con pellegrini e viaggiatori, escursionisti e gitanti che hanno individuato nella via Francigena un belvedere e 9
un belvivere in movimento. Appunti, riflessioni, disegni e foto del cammino avranno la consistenza di un piccolo e prezioso Moleskine o la trasparenza di un tablet, racconteranno la magia delle Terre di Siena. Cosi scrive sul suo A Travels Tale, Anastasia Fontanesi, giovane travel blogger: “Così, ogni viaggiatore che giunge in Toscana, si trova davanti a un bivio: c’è una strada principale, in cui poter ammirare i paesaggi più noti, gli scorci da cartolina, gli scatti fotografici che hanno 10
Guado del torrente Foci durante la prima tappa.
reso celebri le copertine delle migliori riviste di viaggio di tutto il mondo. Oppure c’è un sentiero, sterrato, tortuoso e sconnesso, che s’inoltra nel cuore di quelle colline della Val d’Orcia, addomesticate dalle mani dell’uomo. C’è la strada che attraversa la superficie della Toscana e c’è quella che le trafigge il cuore. È qui che la Via Francigena si trasforma da semplice itinerario, in un’esperienza sensoriale, in cui poter tornare ad ascoltare veramente”. 11
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Aratura di un campo in Val d’Elsa.
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Il primo tratto del percorso nei pressi di San Gimignano.
L'itinerario Il tracciato risulta completamente fruibile e in territorio toscano è perfettamente praticabile e segnalato dal Passo della Cisa a Radicofani (Ponte sul Rigo) per circa 390 km. Il tratto senese si 14
Castello
Pistoia
Centro storico Lucca
Chiesa
Firenze
Fattoria fortificata o
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Pisa
Empoli
Fonte termale Pieve, abbazia, santuario
Gambassi
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Via Francigena Punto di partenza
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Punto tappa Punto di arrivo
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I. del Giglio
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chilometri I. di Giannutri
sviluppa per 120 km e può essere percorso in 5 o 6 tappe. La completa e particolareggiata descrizione del percorso, compreso un dettagliato supporto cartografico, può essere scaricato da questo link: . 15
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Veduta del borgo di San Gimignano.
Prima tappa Partenza: San Gimignano Arrivo: Monteriggioni Lunghezza: 29.8 km Durata: 7.30 ore Dislivello in salita: 513 m Dislivello in discesa: 563 m Quota massima: 320 m Difficoltà: Impegnativa Arrivare al punto di partenza: linea ferroviaria Firenze-Siena, stazione di Poggibonsi, autobus linea 133 per San Gimignano. Questa tappa, da sola, merita un viaggio. A cominciare dal breve ma intenso cammino tra le pietre medievali di San Gimignano dove si trova, tra l’altro, l’Ospedale di Santa Fina, fondato alla morte della Santa a metà del XIII secolo grazie alle offerte dei pellegrini. È un percorso di grande fascino che incontra luoghi come l’abbazia benedettina di Monte Oliveto Minore e il Molino d’Aiano, una delle stazioni annotate sul diario di viaggio di Sigerico. Vigneti e fattorie ma anche tratti di macchia mediterranea che rivelano l’integrità di questo territorio. Appena fuori dall’abitato di Gracciano (alle porte di Colle Val d’Elsa) si cammina nei pressi dei Bagni delle Caldane, antiche terme di epoca etrusca e romana. E poi il borgo fortificato di Strove, splendido possibile punto tappa. Qui “La Sosta di Strove” offre a prezzi molto vantaggiosi 12 posti letto e interessanti servizi come cucina, lavanderia, linea ADSL. La parte finale della tappa passa per Badia a Isola, 17
Il borgo fortificato di Monteriggioni tra uliveti e vigneti.
monastero del X secolo e importantissimo punto di passaggio della via Francigena che Sigerico chiama Burgenove. Siamo a due passi dal castello di Monteriggioni, uno dei borghi pi첫 belli 18
di tutta la Toscana citato da Dante nel XXXI canto dell’Inferno, in pratica una cittadella fortificata dai senesi nel 1213 per fermare l’avanzata fiorentina. 19
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Il borgo di Strove, nella parte finale della prima tappa.
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Il Duomo di Siena visto dal Santa Maria della Scala.
Seconda tappa Partenza: Monteriggioni Arrivo: Siena Lunghezza: 20.5 km Durata: 4.30 ore Dislivello in salita: 330 m Dislivello in discesa: 282 m Quota massima: 354 m Difficoltà: media Note: non ci sono punti di rifornimento acqua o ristoro lungo il percorso. Arrivare al punto di partenza: Linea ferroviaria Firenze-Siena, stazione Castellina Scalo, poi a piedi fino a Monteriggioni Punto di partenza e di arrivo costituiscono luoghi imperdibili. Si esce dalla Porta Romana a Monteriggioni e si continua il cammino sulla costa del Monte Maggio e attraverso le strade bianche della Montagnola senese verso Cerbaia, antico borgo medievale. Usciti da un fitto bosco di lecci si intravede il castello della Chiocciola, che deve il suo nome a una scala elicoidale presente nella sua caratteristica torre cilindrica, divenuto famoso per la sua resistenza alle milizie imperiali nel 1555. Si attraversa poi Pian del Lago, oggi pianura prosciugata, ma in passato lago di origine carsica, dove si trova l’eremo di San Leonardo al Lago. Dalle Cerretaie si fa l’ingresso a Siena passando dalla Porta Camollia. L’arrivo in piazza Duomo toglie il fiato mentre il complesso museale del Santa Maria della Scala rappresenta 23
La piazza del Campo nel cuore di Siena.
il cuore del pellegrinaggio in terra senese: non solo come testimonianza di 1000 anni passati, ma anche come luogo di mostre temporanee, dai maestri senesi alle mostre di arte 24
contemporanea e fotografia. In particolare merita una visita la grande corsia del Pellegrinaio, edificata nel terzo decennio del Trecento e affrescata intorno alla metĂ del Quattrocento. 25
Pareti affrescate del Santa Maria della Scala a Siena.
SIENA CAPITALE Il progetto Siena Capitale Europea della cultura 2019 si basa sullo sviluppo del Santa Maria della Scala come luogo di incontro e comunicazione (vedi Siena Capitale su ). Le contaminazioni sono un patrimonio culturale della città e l’obiettivo del progetto è quello di comunicare una città viva che conserva autenticità e identità, un luogo dove il patrimonio culturale è il motore dell’innovazione. Perché la candidatura sia più efficace la città si presenta insieme alle Terre di Siena che costituiscono uno dei patrimoni storicoartistici più importanti d’Italia.
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Porta Romana che si affaccia da Siena verso la Val d’Arbia.
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Il tracciato attraversa la Val d’Arbia nei pressi di Isola d’Arbia.
Terza tappa Partenza: Siena Arrivo: Ponte d’Arbia Lunghezza: 28.5 km Durata: 6.20 ore Dislivello in salita: 234 m Dislivello in discesa: 408 m Quota massima: 328 m Difficoltà: impegnativa Note: per un punto di ristoro bisogna deviare dal percorso a Isola d’Arbia, mentre l’acqua (poca) si può trovare anche alla Grancia di Cuna. Arrivare al punto di partenza: linee ferroviarie Siena-Grosseto, Firenze-Siena, Siena-Chiusi, stazione Siena. Benvenuti nelle terre di Siena dove i protagonisti assoluti diventano le crete e il cielo. Grandi spazi e il fascino di un paesaggio che comunica arte delle forme e armonia degli elementi. La Val d’Arbia è sinonimo di bellezza e ruralità e costituisce la porta verso leggendari paesaggi. Si esce da Siena dalla Porta Romana prendendo per la Certosa di Maggiano e poi imboccando una stretta strada asfaltata che porta a S. Pietro a Paterno, Borgo Vecchio e poi il Colle Malamerenda dove si scende verso Isola d’Arbia, con la chiesetta di Sant’Ilario. Si prosegue costeggiando la via Cassia con continui saliscendi sui crinali per raggiungere Ponte a Tressa e poi la Grancia di Cuna, immenso granaio fortificato medievale appartenuto allo Spedale del Santa Maria 29
La via Francigena punta verso sud in direzione di Monteroni d’Arbia.
della Scala, la principale attrattiva storica di questo tratto. Di seguito si attraversa Monteroni d’Arbia, non distante dal piccolo borgo fortificato di Lucignano dove un antico mulino 30
del I secolo a.C. è una delle prime installazioni industriali della storia. Si prosegue per Quinciano fino a raggiungere Ponte d’Arbia, punto tappa dove si trova il centro culturale Cresti. 31
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Nel cuore della Val d’Arbia.
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Gli Horti Leonini di San Quirico d’Orcia.
Quarta tappa Partenza: Ponte d’Arbia Arrivo: San Quirico d’Orcia Lunghezza: 27.4 km Durata: 6 ore Dislivello in salita: 513 m Dislivello in discesa: 258 m Quota massima: 400 m Difficoltà: impegnativa Note: punti di ristoro e acqua solo nei centri abitati di Buonconvento e Torrenieri. Arrivare al punto di partenza: Linea ferroviaria SienaGrosseto, stazione Buonconvento e linea bus 112. Da Ponte d’Arbia si supera il fiume e la linea ferroviaria Siena-Buonconvento, si costeggiano i binari, arrivando alla pieve di Sant’Innocenzo a Piana, documentata già nell’XI secolo e fortificata nei primi anni del Quattrocento. Si continua su strada bianca e, superato il fiume Arbia, si entra nel borgo medievale di Buonconvento, tipica ‘cittàstrada’ lungo la via Francigena, ricordata perchè nel 1313 vi morì l’imperatore tedesco Arrigo VII. Usciti dal borgo, si ritorna sulla via Cassia salendo la valle dell’Ombrone fino a Torrenieri: è questo uno dei tratti più spettacolari della via Francigena che si snoda tra sconfinati vigneti con la vista che spazia sul borgo di Montalcino e il Monte Amiata. Si attraversa il paese di Torrenieri fino alla chiesa di Santa Maria Maddalena. Citato da Sigerico con il 35
nome di Turreiner, era importante per la posizione vicina al guado del torrente Asso, affluente dell’Orcia, e per questo dotata di un ospedale fortificato e da un castello. Superata la linea ferroviaria, si riprende il percorso della vecchia 36
Passaggio “in sicurezza� della via Francigena lungo la via Cassia in uscita da Buonconvento.
Cassia e, dopo il ponte sul torrente Asso, si inizia a salire con tornanti la collina, fino ad arrivare a Bellaria. Si scende e si risale verso il paese di San Quirico d’Orcia con la sua stupenda Collegiata. 37
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In viaggio tra Buonconvento e Torrenieri.
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Radicofani vista dalla discesa verso Ponte al Rigo.
Quinta tappa Partenza: San Quirico d’Orcia Arrivo: Radicofani Lunghezza: 32.7 km Durata: 7.30 ore Dislivello in salita: 908 m Dislivello in discesa: 532 m Quota massima: 790 Difficoltà: impegnativa Note: acqua e punti di ristoro a Bagno Vignoni e Gallina (bar a 500 m dal tracciato, sulla via Cassia). Arrivare al punto di partenza: Dalle stazioni ferroviarie di Siena o Buonconvento, prendendo la linea autobus 112. Questa tappa, lunga e impegnativa, sintetizza splendidamente tutte le peculiarità delle Terre di Siena, con particolare riferimento al paesaggio e alle acque termali che sgorgano dal sottosuolo. Da San Quirico d’Orcia si raggiunge Vignoni, borgo fortificato ma soprattutto impareggiabile balcone sulla Val d’Orcia. Lungo una ripida sterrata in discesa si arriva a Bagno Vignoni, centro termale già attivo al tempo dei Romani e frequentato nel Rinascimento da Lorenzo il Magnifico. Si prosegue in discesa sulla carrozzabile fino a ritornare sulla via Cassia e, oltrepassato il fiume Orcia, si sale verso la Rocca d’Orcia, costeggiando il paese di Castiglione d’Orcia, sul quale svetta il castello Aldobrandesco. Riscendendo verso il fondovalle si cammina nel cuore della Val d’Orcia attraverso un ambiente collinare tra vigneti e aziende agricole. 41
La luce del tramonto sulla Val d’Orcia e sul profilo di Castiglione con la Rocca Aldobrandesca.
La strada prosegue costeggiando la via Cassia, passando per le Briccole, antico ospedale e stazione citata da Sigerico come Abricula. Attraversato il torrente Formone, si risale il crinale su una strada asfaltata fino alla rocca di Radicofani, spettacolare punto di vista sulla Val d’Orcia e il Monte Amiata, 42
antico vulcano che conserva un cuore caldo. Sul versante senese della montagna l’accogliente zona di Bagni San Filippo è tappa obbligata per gli amanti del termalismo. Radicofani, infine, è uno dei luoghi più attrezzati per ospitare pellegrini e frequentatori della via Francigena. 43
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La piazza d'acqua di Bagno Vignoni.
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Verso Ponte a Rigo, tra Radicofani e Acquapendente.
Sesta tappa Partenza: Radicofani Arrivo: Acquapendente Lunghezza: 31.8 km Durata: 7 ore Dislivello in salita: 352 m Dislivello in discesa: 752 m Quota massima: 780 DifficoltĂ : impegnativa Note: punti di ristoro a Ponte a Rigo e Proceno, acqua anche a Ponte Gregoriano. Arrivare al punto di partenza: Stazione ferroviaria di Chiusi e autobus Autolinee Ferroviaria Italiana.
In cammino verso Acquapendente.
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La discesa da Radicofani lungo la vecchia Cassia è uno dei tratti più belli ed emozionanti dell’intera via Francigena: tutto attorno colline a perdita d’occhio e il Monte Amiata, alle spalle la Rocca. Da Radicofani la strada scende nella valle del torrente Rigo percorrendo il vecchio tracciato della via Francigena fino alla confluenza col fiume Paglia. Giunti a 48
Sosta per una foto al borgo di Radicofani tra l’Amiata e la Val d’Orcia.
Ponte a Rigo si percorre qualche chilometro di asfalto prima di entrare nel Lazio, e proseguire su una strada sterrata che regala splendidi panorami sulla val di Paglia, fino a Proceno. Si scende a Ponte Gregoriano, prima di affrontare l’ultima breve salita verso Acquapendente. Qui finisce il tratto toscano della via Francigena e inizia la parte finale del viaggio verso Roma. 49
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Le nebbie del mattino nella valle del Rigo.
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Terre di Siena Green,
progetto di grande sostenibilitĂ
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Green nelle Terre di Siena è un modus vivendi condiviso da viaggiatori, turisti, istituzioni e operatori. “Io vivo le Terre di Siena, io vivo green” è lo slogan che sintetizza il progetto che abbraccia concretamente tre diverse tematiche: l’ospitalità, la filiera corta e il carbon free. Ospiti di valore è un circuito di operatori che promuovono un turismo sostenibile nel massimo rispetto per l’ambiente valorizzando la cultura e la tradizione locale. Strutture ricettive, aziende agricole, artigiani e imprese di servizi turistici lavorano in modo coordinato per offrire una fruizione del territorio con idee vacanza a tema sempre nell’ottica del turismo lento. La filiera corta invece è un modo diverso di concepire l’economia del territorio con una serie di azioni che hanno come obiettivo lo sviluppo delle zone rurali valorizzando uomini, aziende, prodotti. In concreto significa promuovere e realizzare vendita diretta aziendale, botteghe di filiera corta, Gruppi di Acquisto Solidale (GAS), sagre locali, e-commerce a tema, distributori automatici di latte e apprezzatissimi Mercatali dove i produttori agricoli periodicamente si ritrovano per vendere i loro prodotti, informare e sensibilizzare sul consumo critico a sostegno dell’agricoltura locale. Carbon free. È un progetto che ha consentito di raggiungere alla fine di quest’anno l’obiettivo ambizioso di fare delle Terre di Siena la prima area ad emissioni zero con due anni di anticipo rispetto alle previsioni, puntando su rinnovabili ed efficienza energetica, per sviluppare pratiche di green economy partendo dalla creazione di un Polo scientifico delle energie rinnovabili. Tutte le informazioni si trovano su: 53
Terme e benessere nelle
terre d'acqua
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Turismo lento e attivo nel segno dell’outdoor è sinonimo di movimento. Camminare o pedalare lungo la via Francigena regala il contatto con gli elementi della natura. Fermarsi e lasciarsi andare all’abbraccio caldo delle acque termali è il completamento naturale di un esperienza sensoriale. Il tracciato della via Francigena incontra l’abbraccio liquido delle Terre di Siena a Bagno Vignoni e sfiora i centri termali di San Casciano dei Bagni, Chianciano Terme, San Filippo e Rapolano Terme. E proprio il termalismo potrebbe essere una delle chiavi di lettura ispiratrici di un viaggio nelle Terre di Siena. Centri termali storici, di grande impatto naturale, immersi in un fantastico paesaggio costituiscono un invito che trasforma le Terre di Siena nelle terre del benessere. Tutte le info su:
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Le Terme Sensoriali a Chianciano Terme.
La Via Francigena
in bicicletta
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In bici sulla strada tra Badia a Isola e Monteriggioni.
Il percorso della via Francigena Toscana, grazie all’impegno della Regione, è oggi un itinerario fruibile a tutti gli effetti grazie alla messa in sicurezza del tracciato e alla dotazione di una segnaletica specifica per pellegrini e viaggiatori. È in via di definizione (mancano solo alcuni dettagli) il percorso studiato per chi ama il cicloturismo. Per una parte ricalca la traccia del percorso pedonale ma se ne discosta dove diventerebbe complicato pedalare a causa di forti pendenze o fondi particolarmente sconnessi. La via Francigena a pedali può richiedere 7-8 giorni per tutto il tratto toscano e 3 giorni per il tratto senese. Per informazioni consultare il sito della regione Il percorso della via Francigena nelle terre di Siena va ad aggiungersi a due tracciati cicloturistici permanenti come L’Eroica e il Grand Tour della Val di Merse che rappresentano spunti di grande interesse per chi viaggia a pedali in Toscana: entrambi sono complementari e facilmente integrabili col percorso della via Francigena. Per info:
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Si pedala intorno a San Gimignano.
Pannello informativo sul tracciato a San Gimignano.
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