In Bici Veneto Alto Adiige

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VENETO ALTO ADIGE


La valle

ALTO ADIGE-VENETO/Dolomiti

di Rino Gomiero

ALTO ADIGEVENETO Dolomiti 2

verde


ALTO ADIGE-VENETO/Dolomiti

LUNGO LA RIENZA Da Dobbiaco a Brunico lungo la panoramica strada di Valdaora.

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Emozionante e spettacolare pedalata lungo le ciclabili dolomitiche al confine tra Alto Adige e Veneto, che fanno della Val Pusteria e delle valli del Cadore un autentico paradiso del cicloturismo adatto a famiglie e persone di ogni età.

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opo la ciclabile della Drava, che ci ha accompagnato verso oriente fino a Maribor, lo sguardo punta ora verso ovest per inseguire altri orizzonti e valli incantate. Grazie a uno scherzo dell’orografia altoatesina, dalla sella di Dobbiaco si dipartono due fiumi dai destini molto diversi. La Drava, che nasce tra Dobbiaco e San Candido, scende verso est, il Danubio e il Mar Nero mentre la Rienza che ha origini alle pendici delle Tre Cime di Lavaredo, dopo aver disceso buona parte della val di Landro, bagna Dobbiaco per scivolare tranquillamente lungo tutta la val Pusteria, fino ad alimentare l’Isarco nei pressi di Bressanone. Siamo al limite occidentale delle Dolomiti, patrimonio naturale dell’Unesco dal 2009. Questi monti, durante la preistoria, furono popolati dai Reti, popolazione che ha lasciato in eredità numerosi toponimi; poi fu la volta dei Romani, che in seguito introdussero anche il cristianesimo. Sotto la spinta dell’evangelizzazione, i luoghi sacri dei Reti 4

vennero riconvertiti al culto cristiano. In queste località si eressero con il tempo chiese sempre più grandi, come quelle che troviamo in siti fuorimano e sui valichi alpini. Uno di questi, il passo di Cimabanche, porta a sud verso le terre del Cadore, il cui nome è legato all’arte di Tiziano e alla sua antica tradizione di autogoverno. La Magnifica Comunità di Cadore nacque nel XIII secolo, prima che l’area entrasse nell’orbita della Serenissima. In val d’Ampezzo, gli abitanti di Cortina, lontani dal condividere le scelte dei vicini di casa, si dotarono di codici di leggi simili, ma scelsero un secolo dopo di entrare a far parte del Tirolo austriaco. La storia avrebbe unito ancora queste zone con i terribili eventi della Prima Guerra Mondiale, prima che si aprisse la stagione del turismo, a tutt’oggi la risorsa primaria nelle valli. Se Cortina d’Ampezzo è famosa in tutto il mondo, lo deve ai vari pionieri dell’alpinismo, agli scrittori e naturalisti richiamati dalle montagne più belle del mondo.


ALTO ADIGE-VENETO/Dolomiti Vie di ferro A cavallo del XX secolo il trasporto pubblico tra Calalzo di Cadore e Dobbiaco viaggiava sulle rotaie. La linea a scartamento ridotto fu costruita dal 1916 separatamente dalle due parti in conflitto, con l’unico scopo di portare uomini e mezzi al fronte. Cessata la Grande Guerra fu rimessa in ordine dal genio militare, ed attivata al trasporto civile nel 1921. Nel 1927 si passò alla trazione elettrica, considerata meno dispendiosa del carbone. Il treno poteva portare i viaggiatori da Calalzo a Dobbiaco in poco meno di cinque ore, toccando lungo i 65 km della linea numerose stazioncine, alcune delle quali ad uso esclusivo di grandi alberghi. Sicuramente era un bel viaggiare tra le alte vette di dolomia, anche se neve e frane mettevano spesso in difficoltà la circolazione. Dopo anni gloriosi, la Ferrovia delle Dolomiti ebbe fine nel 1964 (il tratto Cortina-Dobbiaco veniva dismesso 2 anni prima), e a nulla valsero i giorni di gloria legati alle Olimpiadi invernali del 1956, con punte superiori ai 7.000 passeggeri al giorno. Oggi il tracciato della vecchia ferrovia delle Dolomiti fa da cordone ombelicale tra il Cadore e il Sud Tirolo. Due territori collegati d’inverno da una pista da fondo, teatro di gare da Coppa del

Mondo, e d’estate da una ciclabile spettacolare, percorsa da chi ama la bellezza della natura e la maestosità degli spazi eterni, con l’emozione di sentirsi passeggeri della storia, quando si pedala all’interno delle gallerie. Correndo invece lungo la Pusteria, la “valle verde”, e le numerose valli laterali, le sensazioni non sono da meno. Spesso ci si stupisce di come sia stato possibile ricavare una pista ciclabile tra gli spazi ristretti della vallata, dando nello stesso tempo quella sensazione di lontananza da strade a grande traffico. Magia del verde che separa da tutto ciò che l’occhio non vuole vedere, e incanto di un corso d’acqua che regala di tanto in tanto scorci di natura vera. Alle acque della Rienza la natura ha assegnato il compito di separare le due anime delle Alpi Orientali: alla destra i granitici Tauri occidentali, e alla sinistra le Dolomiti. Ed è sempre la Rienza con la sua valle ad unire e amalgamare le identità etniche e locali delle valli secondarie in un insieme pieno di armonia. La stessa armonia traspare dalle opere di pittori del calibro di Tiziano nel Cadore e Pacher nella val Pusteria, non a caso figli delle Dolomiti, dal cui incomparabile spettacolo naturale hanno saputo attingere a piene mani.

VERSO VALLE Scendendo in bici verso la conca ampezzana. Sopra: particolare dellì’interno dell’abbazia di Novacella. Nella pagina a fianco:il profilo delle vette di Cima Nove da Dobbiaco; in basso: la torre campanaria di Dobbiaco.

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CIME FAMOSE Veduta sul gruppo delle Tofane da Cortina d’Ampezzo. Sotto, da sinistra: le rovine della Chiusa di Rio di Pusteria, un’antica dogana a servizio dei principi di Tirolo, che controllava l’accesso alla valle presso la confluenza della Rienza nell’Isarco; la facciata a doppia torre campanaria del Duomo di Bressanone. Nella pagina a fianco, in alto: il paese di San Lorenzo, sull’itinerario che congiunge Brunico a Bressanone; in basso, in senso orario: speck DOP; la via Centrale di Brunico, con le facciate medievali; un’artista intenta a modellare un blocco di cioccolato alla festa del cioccolato di Monguelfo.

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Speck dell’Alto Adige l prosciutto crudo dell’Alto Adige è noto come speck e tutelato dal marchio DOP/IGP. Il prodotto, che deriva da cosce suine magre moderatamente affumicate e messe a stagionare all’aria per almeno 22 settimane, è spesso alla base delle ricette regionali. Come prima operazione, la coscia viene cosparsa con una miscela di aromi e sale; segue l’affumicatura con legna poco resinosa in un ambiente chiuso dove la temperatura non può superare i 20° C. Naturalmente, sulla composizione degli ingredienti alla base degli aromi e sul tipo di legno impiegato si gioca il gusto finale, ed il tutto è un segreto tramandato di generazione in generazione. Secondo il parere degli esperti e dei buongustai locali, per avere un ottimo speck la parte di grasso vicino alla cotica deve avere uno spessore di almeno un centimetro.

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Bressanone

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Stazione ferrovia

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Produzione di vini

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Quarto itinerario

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Terzo itinerario

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Gli itinerari Val Pusteria

Primo itinerario: ALTO ADIGE val Fiscalina TRENTINO Punto di partenza: Campo Fiscalino V E N E T O Punto di arrivo: San Candido Lunghezza: 16.5 km Dislivello: salita 120 m, discesa 390 m Durata: mezza giornata Fondo: sterrato con tratti in asfalto Note: per evitare il tratto in salita fino al punto di partenza, è possibile il trasporto tramite i taxi-bike locali. Nel caso si giunga al punto di partenza con mezzi propri, è possibile rientrare a Campo Fiscalino con i bus di linea. Dal parcheggio di Campo Fiscalino, 1454 m, capolinea per i mezzi a motore, vale la pena percorrere il tratto che sale al rifugio di Fondo Valle,

utile per scaldare i muscoli e per nell’ammirare da più vicino le spettacolari cime delle Dolomiti di Sesto che circondano la val Fiscalina. Dopo aver lasciato a sinistra l’hotel Dolomitenhof, una strada sterrata sale per 2 chilometri fino al rifugio, a 1548 m, con pendenze pedalabili e di grande respiro. Ritornati al parcheggio, si prosegue sulla sterrata per continuare dritti dopo il torrente e, deviando dalla pista, si segue in breve il sentiero 1a che attraversa in quota un bel pendio tra prati da sfalcio e larici (attenti alle radici affioranti). In vista di Moso si raggiunge una strada sterrata che scende a valle, e si ritrova la ciclabile per San Candido. Raggiunto e superato il centro di Sesto, dove la chiesa parrocchiale merita la breve salita, si segue la segnaletica a sinistra che porta lungo la sinistra del torrente, alternando brevi salite e tratti boscosi e continuando a scendere nella valle che si fa sempre più stretta. Quando mancano pochi chilometri all’arrivo, si supera con un sottopassaggio la statale per pedalare lungo la sponda destra del torrente e proseguire agevolmente fino a San Candido.

VALLE INCANTATA Sosta fiorita lungo la val Fiscalina, considerata una delle più belle valli dolomitiche, e punto di accesso privilegiato agli splendidi scenari montani del Parco naturale delle Dolomiti di Sesto, che tutela ecosistemi alpini intatti.

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Secondo itinerario: Ciclabile delle Dolomiti Punto di partenza: Dobbiaco Punto di arrivo: Calalzo Lunghezza: 67,5 km Dislivello: salita 465 m, discesa 915 m Durata: una giornata Fondo: asfalto e sterrato Note: durante l’alta stagione (luglio-primi settembre), è possibile il ritorno in autobus con il servizio Bike’n Bus della DolomitiBus, tel. 0437.941237. Fermate intermedie a Tai, Venas, Borca, San Vito, Dogana Vecchia, Zuel, Cortina, Ospitale, Cimabanche, Carbonin; ultima partenza da Calalzo FS alle 17,20. Negli altri mesi il ritorno è possibile prenotando un trasporto offerto dagli operatori locali (costo indicativo 25 #, min 6 persone). Dalla stazione FS si pedala verso Brunico per deviare oltre il passaggio a livello a sinistra sulla ciclabile per Cortina. In breve si raggiunge lo stadio Nordic Arena, teatro di gare internazionali di sci di fondo, e inizia il tracciato dell’ex Ferrovia delle Dolomiti che con pendenza regolare risale la valle di Landro. Si pedala su un buono sterrato a lato della statale incontrando sulla destra il lago di Dobbiaco, seguito a distanza di 3 chilometri da un cimitero militare in località Sorgenti; oltre, la pista 10

diventa più nervosa per alcuni ripidi dossi. Dopo l’attraversamento della statale, da effettuare con attenzione, si apre una spettacolare vista a sinistra sulle pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo, simbolo delle Dolomiti. Giunti in breve al lago di Landro, dall’invaso poco profondo, si presenta un tratto alquanto ciottoloso, legato alle piene del torrente; tratto sconnesso che prosegue a sinistra alla prima biforcazione, per riprendere in buono stato poco prima dell’attraversamento della strada di Misurina in località Carbonin. Dopo l’ultimo strappo che ci porta al passo Cimabanche, a quota 1529, inizia la discesa ininterrotta fino a Cortina. Superata la chiesetta di Ospitale e oltrepassata l’omonima ex stazione, il paesaggio diventa impressionante per l’orrido che si spalanca alla sinistra; si supera una prima galleria, di 76 m e non illuminata, e il viadotto di ferro sul rio Felizon, per entrare nella seconda galleria, lunga 559 m e poco illuminata. Oltre si apre la vista sulla conca ampezzana con le sue maestose vette. Dopo la stazione di Fiames, in vista di Cortina la ciclabile scorre su asfalto e si deve avanzare con cautela per i numerosi attraversamenti che separano dalla stazione delle autocorriere. Dopo la sosta in centro, si riprende la ciclabile passando accanto alla funivia del Faloria per arrivare alla statale, da


ALTO ADIGE-VENETO/Dolomiti attraversare con grande attenzione, e si continua con una serie di saliscendi mentre a destra sfila il trampolino olimpico. Giunti in località Acquabona, con la sua graziosa ex stazioncina a sinistra, la pista scende sulla destra per riprendere dopo 700 metri lungo la statale. Si tratta di un segmento da seguire con attenzione e occorre prepararsi a un paio di salite. Superato uno sterrato, segue una bella discesa su asfalto, quindi si attraversa con un sottopasso la statale e si arriva a San Vito di Cadore, iniziando la sequela di paesi lungo la Valle del Boite. Sempre con bella pista asfaltata in discesa, si supera Borca di Cadore, dominata dalle vette dell’Antelao a sinistra e dal Pelmo a destra; poi si giunge a Vodo attraversando ampi prati, e portandosi con un sottopasso alla destra della strada. Si prosegue sotto la statale fino a Venas, notando oltre il fiume il bel borgo di Cibiana, e con un nuovo sottopasso si riguadagna la sinistra della statale riprendendo il corso della vecchia ferrovia in un bel tratto caratterizzato da un paio di gallerie, ben illuminate. Dopo Valle di Cadore si attraversa la strada Alemagna e si arriva in breve a Tai; qui il tracciato dell’ex ferrovia compie un semicerchio attorno a Pieve di Cadore e si porta con il tratto finale alla stazione di Calalzo: finecorsa!

Kurpark, con giochi per i bambini e un moderno centro Kneipp tra i maggiori della vallata. Usciti dal centro, la pista prosegue a sinistra e sale leggermente verso un’area militare dismessa, poi con un nuovissimo ponte si scavalca la statale di Braies e si continua in discesa verso Monguelfo, che si nota a destra. Superata ancora la ferrovia, si arriva al bacino artificiale di Olanger e si prosegue con alcuni saliscendi per sbucare su una strada secondaria che ci porta in salita verso il cimitero di Valdaora di Sopra. In discesa si passa per Valdaora di Mezzo e si raggiunge Valdaora di Sotto; poi, superata la Rienza, si piega a sinistra, dove riprende la pista che scende lungo il fiume e regala emozionanti discese fino all’accesso di due gallerie, ben illuminate. Poco oltre, un ponte ci porta sulla riva opposta avvicinandoci sempre più al nucleo abitato di Brunico. Oltre al medioevale centro storico, merita una visita il Museo etnografico a Teodone, a un paio di chilometri dal centro verso nord-est. VEDUTE MAHLERIANE La spianata verso Villabassa, così come la osservava Gustav Mahler uscendo da casa. Nella pagina a fianco, in alto: il lago di Dobbiaco, in valle di Landro; sotto: il campanile della parrochhiale di Cortina.

Terzo itinerario: ciclabile della Val Pusteria Punto di partenza: Dobbiaco Punto di arrivo: Brunico Lunghezza: 32,5 km Dislivello: salita 145 m, discesa 500 m Durata: una giornata Fondo: ottimo, quasi completamente asfaltato Note: eventuale ritorno in treno. Fermate intermedie a Valdaora, Monguelfo, Villabassa. Dalla stazione si segue la ciclabile verso ovest superando un tratto in discesa, poi si passa il corso della Rienza e la ferrovia per seguire una stradina che risale dolcemente un dosso. L’area profuma di prati in fiore, ed è stata prescelta da Gustav Mahler come residenza estiva; la vista si allarga sui dolci pendii della val Pusteria mentre spunta all’orizzonte il campanile di Villabassa. Dopo la lunga discesa, che riporta velocemente alla ferrovia e al sottopasso, si segue a sinistra la pista per attraversare il bel centro di Villabassa, reso vivibile grazie alla tangenziale che sopporta il pesante traffico in valle. In paese, è da segnalare il 11


ALTO ADIGE-VENETO/Dolomiti Quarto itinerario: ciclabile della Val Pusteria Punto di partenza: Brunico Punto di arrivo: Bressanone Lunghezza: 45,4 km Fondo stradale: asfalto e sterrato Dislivello: salita 390 m, discesa 620 m Durata: una giornata Note: ritorno in treno con cambio a Fortezza. Fermate intermedie a Rio Pusteria, Vandoies, Casteldarne, San Lorenzo. Raggiunta la riva sinistra della Rienza, si segue la ciclabile lungo il fiume per superare l’area industriale di Stegona. Poco oltre compare San Lorenzo, che si attraversa verso sud per pedalare a lato della ferrovia fino al borgo di Floronzo, dove si svolta a sinistra per risalire un paio di chilometri il rio Gadera. Al ponte si supera il corso d’acqua e la strada 244. Segue una salita di 500 m abbastanza ripida, poi - attraversata una strada - inizia una bella discesa su larga carreggiata che si lascia a sinistra in vista di una curva a gomito, per

affrontare un altro strappo in salita. La stradina, con qualche saliscendi, porta a Casteldarne, poi si pedala in lieve discesa mentre oltre il fiume sfilano in successione i paesi di Chienes, San Sigismondo e Vandoies. Giunti a un bel ponte di legno che ci porta sulla sponda opposta, manca poco a Rio di Pusteria e la Chiusa diroccata che si nota a destra è quanto resta dell’antica stazione doganale. Dopo una lieve salita verso il centro di Rio di Pusteria, dove merita una sosta l’antica parrocchiale, si prosegue salendo fino a raggiungere una cappella; dopo una sosta per ammirare il panorama verso Bressanone, si può iniziare la picchiata verso il fondovalle. Alla statale si segue a destra per arrivare al bivio di Sciaves, termine della ciclabile della Pusteria. Andando a sinistra sulla trafficata statale 49, si scende velocemente a Bressanone, ma è preferibile deviare a destra verso Fortezza per arrivare a Bressanone tramite la ciclabile del Brennero. Si sale inizialmente verso Spinga, per scendere dopo un chilometro a sinistra verso

GALLERIA ALL’APERTO Una fontana “rustica” del Museo etnografico di Teodone. Sopra: un caratteristico “erker”, o finestra aggettante, dell’Alto Adige. Nella pagina a fianco, in alto: il castel Welsperg a Monguelfo, in posizione dominante sulla val Casies e la val Pusteria; in basso: la val Casies come appare risalendo la forestale per Valle San Silvestro.

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Aica e la ferrovia. All’incrocio successivo si prende a destra verso Fortezza passando accanto alla fortezza militare. Giunti alla statale del Brennero, si seguono a destra le indicazioni della ciclabile, scegliendo poi la direzione sud verso Bressanone tra tratti di asfalto e sterrato, e con continui cambi di direzione. Giunti a Varna e in prossimità del fiume Isarco, una deviazione a sinistra porta all’abbazia di Novacella, nota anche per la produzione di ottimi vini. Dopo Novacella si prosegue lungo il fiume e in breve si arriva a Bressanone, con il cuore della città dominato dal Duomo. Quinto itinerario: val Casies - valle San Silvestro Punto di partenza e arrivo: Monguelfo Lunghezza: 32,5 km Dislivello: salita e discesa 580 m Durata: una giornata Fondo: stradale sterrato e asfalto Note: al ritorno è possibile l’utilizzo del treno da Dobbiaco. Fermate intermedie a Villabassa. Dal centro di Monguelfo si segue la via principale verso Brunico. Appena oltre il ponte sul rio di Casies, si prende a destra la ciclabile che risale il torrente. La pista è la vecchia strada della val Casies e sale gradatamente ai margini del

bosco. Una volta passati sulla sponda sinistra del torrente e avanzati di un chilometro, la valle comincia ad allargarsi lasciando ampi spazi a prati in fiore. All’abitato di Durnwald si supera una bella chiesetta e, continuando dritti, si tocca Planca di Sotto, per poi pedalare in falsopiano verso Planca di Sopra. Poco prima del borgo si segue a destra il sentiero 43, lungo una strada forestale sterrata che porta alla valle di San Silvestro. Il tratto sale per 4,5 chilometri con pendenze all’8 per cento, offrendo panoramiche vedute sulla vallata appena percorsa, poi inizia a tagliare nel bosco per portarsi alla sommità. Allo scollinamento si prosegue dritti tralasciando le varie strade laterali e, in discesa, si arriva alla strada asfaltata che sale al ristorante Kurterhof. Si continua a scendere superando un paio di stretti tornanti per sbucare sulla provinciale 67, che si prende a destra arrivando velocemente a Valle San Silvestro e poco dopo a Dobbiaco. Giunti alla chiesa, si segue a destra via di Mezzo e dritti via Conti Künigl, per trovare le indicazioni verso destra di una ciclabile per Villabassa. La pista corre in quota mantenendosi a nord della Rienza e scende tagliando tra i prati. Raggiunta l’area del Kurpark e il centro di Villabassa, non resta che proseguire lungo la ciclabile della Val Pusteria per arrivare a Monguelfo. 13


Block notes

Durata Quando Come

5-6 giorni da maggio a metà ottobre

a r r i va r e

tini di temperature, mentre i temporali estivi sono spesso una costante pomeridiana. Ecco che per la scelta dell’abbigliamento bisogna prevedere capi sportivi leggeri ed avere a portata di mano qualcosa da aggiungere in caso di necessità. Nonostante si pedali principalmente su ciclabili, è buona norma portare sempre il casco, mentre l’uso dei guanti e pantaloncini imbottiti servono ad aumentare il comfort di una giornata in bici. Noleggio bici A cura di Dolomiti Slowbike a Dobbiaco (stazione FS), tel. +39 348.6633539, .

In treno: da Verona a Fortezza con la linea ferroviaria del Brennero, poi si prosegue sulla linea per San Candido; in alternativa, si giunge nell’Alta Pusteria con i collegamenti Padova-Calalzo o Venezia-Calalzo, per proseguire su gomma con il servizio di DolomitiBus fino a Cortina, e da Cortina a Dobbiaco con i bus della SAD. In auto: da Verona si segue l’A22 del Brennero con uscita a Bressanone, per continuare sulla SS49 della Pusteria. Arrivando dal Veneto orientale si percorre l’A27 fino a Pian di Vedoia e si continua sulla SS51 Alemagna verso Cortina e Dobbiaco.

Dove dormire Brunico: Hotel Langgenhof***, via S. Nicolò 11, Stegona, tel. 0474.553154, , appena decentrato ma molto accogliente, doppia mezza pensione da 120 e. Dobbiaco: Hotel Sole***, via Dolomiti 1, tel. 0474.972225, , con reparto benessere, doppia 1/2 P da 96 e; Ostello della Gioventù, via Dolomiti 29, tel. 0474.976216, , molto confortevole e di fronte alla stazione FS, camere da uno a tre letti, 21/29 e. Monguelfo: Appartament Hotel Sunnleit’n*** (nella foto), via Zell 4, tel. 0474.944536, dolomiten@kronplatz.com, con servizio b&b di qualità, doppia da 90 e (mezza pensione in convenzione).

Come muoversi Lungo tutta la Val Pusteria, da Fortezza a San Candido, funziona un ottimo servizio treno+bici con cadenza ogni mezz’ora; d’estate tra Dobbiaco-Cortina-Calalzo opera in coincidenza con i treni regionali un servizio autobus+bici di DolomitiBus. Periodo A partire da fine maggio fino a ottobre, con la vegetazione che si presenta nelle vesti diverse: prati in fiore ad inizio stagione e boschi che vestono i colori sgargianti dell’autunno. Nei mesi di agosto e settembre è da tener presente una grande presenza turistica, con alberghi pieni. Clima e abbigliamento Il clima è quello di montagna. La temperatura sale di molto con il sole e si abbassa notevolmente in presenza di nuvole. Anche d’estate sono frequenti le nevicate in quota con susseguenti cali repen14

Dove mangiare Brunico: Ristorante Klosterstube, via Centrale 72, tel. 0474.555158, piatti tradizionali a prezzo ragionevole, chiuso sabato pomeriggio e domenica; Ristorante Försterbräu, via Graben 14, tel. 0474.553387, birra alla spina a volontà e specialità della Pusteria, chiuso giovedì. Dobbiaco: Ristorante Il Fienile, presso il camping lago di Dobbiaco, tel. 0474.972294, cucina tirolese con pasta fatta in casa, chiuso lunedì. Monguelfo: Hotel Dolomiten, via Stazione 13, tel. 0474.944146, ottima la cucina regionale preparata con cura del


ALTO ADIGE-VENETO/Dolomiti proprietario, aperto 18.30-21; Ristorante Goldener Löwe, piazza Centrale 4, tel. 0474.944547, ambiente raffinato e cucina tipica, chiuso lunedì. Cosa

mangiare

Ricca è la proposta in tutta la valle, dove si fondono le ricette della cucina sudtirolese con quella ladina e mediterranea. A cominciare dal re delle pietanze dell’Alto Adige: lo speck, che in questi luoghi ha ottimi produttori. Buoni anche i formaggi con il bergkäse della bal Pusteria, il formaggio di Dobbiaco e il graukäse. A tavola vasta la lista dei piatti: dai canederli, knödel, con speck e lattuga, i ravioli farciti schlutzkrapfen con spinaci e ricotta o i tirtlan pusteresi, grandi frittelle di farina con ripieno di spinaci e ricotta. E ancora, arrosti di carni varie con patate o funghi e per dessert le frittelle di mele, torte di pane di segale con mandorle e cioccolato, o l’immancabile strudel di mele.

Monguelfo: castel Welsperg, tel. 0474.944118, aperto dal 1° luglio al 10 settembre, lun - ven 1013 e 16-19, sabato chiuso; chiesa parrocchiale, con i dipinti di Paul Troger 1698-1762, nativo del luogo. Novacella: abbazia agostiniana (nella foto), , nota anche per la bontà dei suoi vini. San Candido: la collegiata romanica del XII sec, con affreschi di M. Pacher, aperta 8-18. Sesto: gli affreschi della rotonda cimiteriale. Bibliografia A. Fiorin, Le piste ciclabili della Val Pusteria, Ediciclo Ed., 14,50 e; Alto Adige - Val Pusteria e Val Venosta. Un oriente e un occidente a confronto, Giunti Ed., 18,00 e; Oliver Renzler, Val Pusteria, Tappeiner Ed., 25 e; Dino Dibona, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità delle Dolomiti, Newton Compton Ed., 12,90 e. Cartografia Mappe escursionistiche scala 1:25.000, della Tabacco o della Kompass. Con

chi

Cosa comprare Prodotti caseari tipici come il formaggio Alta Pusteria o la Stanga, presso il caseificio Mondolatte Tre Cime di Dobbiaco, confetture ai frutti di bosco e miele di montagna presso i mercatini settimanali, speck in tranci, grappe alle erbe, distillati di mele, di pere o alla frutta. Cosa vedere Brunico: Museo provinciale degli usi e costumi, via Duca Diet 24, Teodone, tel. 0474.552087, museo-etnografico@museiprovinciali.it, aperto da lunedì di Pasqua al 31 ottobre, mar - sab 9.3017.30, dom e festivi 14-18, lunedì chiuso (ad agosto, lunedì aperto e chiusura prolungata di un’ora), con 25 masi disposti su una superficie di 4 ettari.

FunActive Tours (via Stazione 3, 39034 Dobbiaco (BZ), tel. 0474.771210, ) è un tour operator specializzato in vacanze in bici, gestito da grandi conoscitori della Val Pusteria. Un pacchetto della durata di 7 giorni/6 notti è proposto a partire da 589 e, con una serie di percorsi nella valle. Il servizio prevede pernottamenti in hotel a 4 stelle con trattamento in ½ pensione, transfer, materiale informativo, assistenza e a richiesta il noleggio bici. Partenze dal 10 maggio al 27 settembre 2015. I nd i r i z z i u t i l i Consorzio Turistico Alta Pusteria, via Dolomiti 29, 39034 Dobbiaco, tel. 0474.913156, ; Consorzio Turistico Plan de Corones, via M. Pacher 11A, 39031 Brunico, tel. 0474.555447, . 15


Dolomiti SLOWBIKE

NOLEGGIO BICI PERCORSI GIORNALIERI PER TUTTA LA FAMIGLIA: Dobbiaco-Lienz, Dobbiaco-Cortina, Dobbiaco-Brunico CONTATTO: Dolomiti Slowbike Via Dolomiti 28 路 39034 Dobbiaco (BZ) Tel. +39 348 6633539 路 info@dolomitislowbike.com

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FUNActive... emozioni a due ruote e molto di più. La nostra esperienza e competenza al vostro servizio, per vivere indimenticabili avventure individuali in sella in 18 paesi europei. Siamo nati nel 2002 da una felice intuizione del biker e fondista Freddy Mair e da quel momento “FUNActive Tours” è diventata agenzia specializzata in outdoor, pioniere in Italia per i viaggi in bicicletta. Dai grandi raid fino alle vacanze sui pedali alla portata di qualsiasi… gamba. Il nostro obiettivo è quello di far scoprire le sensazioni e le emozioni che il viaggiare sul sellino trasmette alla nostra anima e al nostro corpo, quando vogliamo conoscere qualcosa in più di una terra, della sua natura e della sua gente. Da oltre un decennio organizziamo viaggi individuali o di gruppo per sportivi, per appassionati della vita all’aria aperta, per ricercatori di nicchie culturali e di primizie enogastronomiche, e per famiglie, offrendo vacanze-benessere, con la possibilità di scegliere tra diversi itinerari accessibili a tutti e da condividere

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con la famiglia, bambini compresi. Siamo costantemente alla ricerca di nuove proposte, di nuove emozioni da far vivere al ciclista esperto come al pedalatore occasionale. Non per niente abbiamo inventato la Dolomiti Superbike, non per niente abbiamo proposto la Venezia-Parenzo, non per niente organizziamo tour in 18 paesi europei. Ma oltre a selezionare itinerari offriamo servizi peculiari per ogni tipologia di utenza cicloturistica e rispetto a qualsiasi richiesta ed esigenza: mountain bike, bici da corsa, e-bike, trekking in bici... E oltre ai viaggi in bicicletta “FUNActive” propone anche trekking a piedi (come “La via della castagne”, “I parchi naturali delle Dolomiti”) e settimane invernali con gli sci da fondo (come “Sci di fondo - Safari nelle Dolomiti”).

CONTATTO & INFORMAZIONE: Via Stazione 3 · 39034 Dobbiaco (BZ) Tel.: 0474 771210 · office@funactive.info


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